martedì 11 marzo 2014 INDICE RASSEGNA STAMPA martedì 11 marzo 2014 Economia e imprese locali Sole 24 Ore Rapporti 24 / Territori 11/03/2014 p. 43 L'export mostra un'altra faccia: quella del turismo Cesare Peruzzi 1 Sole 24 Ore Rapporti 24 / Territori 11/03/2014 p. 44 Manifatturiero ancora fragile Silvia Pieraccini 3 Nazione Lucca 11/03/2014 p. 18 «Reti d'impresa»Se ne parla agli Industriali 4 Tirreno Lucca 11/03/2014 p. V Oggi il convegno della Bnl dedicato alle reti di impresa 5 Nazione Lucca 11/03/2014 p. 11 «Sca Hygiene Products», l'imprenditore Biemmi lascia e va in Antonio Piscitelli pensione 6 Tirreno Lucca 11/03/2014 p. VIII Il "Novecento inquieto" in mostra al museo Lu.C.C.A. Rossella Lucchesi 7 Ilaria Bonuccelli 9 Edilizia & Territorio Tirreno 11/03/2014 p. 2 Le buche croniche delle nostre strade Tirreno 11/03/2014 p. 2 Quei tappeti sopra le voragini Tirreno 11/03/2014 p. 3 Mancano i controlli: benvenuti alla sagra del subappalto Ilaria Bonuccelli 13 Tirreno Lucca 11/03/2014 p. I Una rotonda davanti a Porta Elisa Duccio Casini 14 Nazione Lucca 11/03/2014 p. 2 Tra due mesi esatti scatterà l'avvio del San Luca Paolo Mandoli 15 Tirreno Lucca 11/03/2014 p. III Nuovo ospedale S. Luca, è la volta buona Fabrizio Tonelli 18 Nazione Lucca 11/03/2014 p. 7 Anas, un progetto da rivedere 19 Tirreno Lucca 11/03/2014 p. IV La Provincia all'Anas: nuovi studi sul traffico 20 Nazione Lucca 11/03/2014 p. 7 Altri 15 0 20 giorni di traffico caos a Monte San Quirico 21 Nazione Lucca 11/03/2014 p. 13 Nuova vita per rocche e fortificazioni Arriva un milione di euro Dino Magistrelli per i lavori 22 Tirreno Lucca 11/03/2014 p. XIII Una "via delle rocche" nella Valle 24 Nazione Lucca 11/03/2014 p. 13 Da Mont'Alfonso al Bargiglio: ecco in cosa consistono le opere di riqualificazione 25 Tirreno Lucca 11/03/2014 p. XIII A Mont'Alfonso si consolidano le mura 26 Nazione Viareggio 11/03/2014 p. 11 Frana alla Ices, sfiorata la strage Tirreno Viareggio 11/03/2014 p. IX Camaiore. Campi sportivi, al via i lavori sui terreni 28 Tirreno Viareggio 11/03/2014 p. XI Urbanistica, ecco le nuove norme per Stazzema 29 Indice Rassegna Stampa 12 Luca Dini Daniele Masseglia 27 Pagina I L e-A-UOrt mostra 9 un altra «"' facci lo Xe OR "0 quella del turismo Nella regione che continua a crescere per vendite oltrefrontiera le presenze estere hanno superato quelle italiane (sono il 54,2%) Pil stimato quest'anno a +1%, ma restano le preoccupazioni di Cesare Peruzzi 1 turismo è l'altra faccia dell'export toscano. Nel momento più delicato di questa lunga crisi, quando a tutti appare chiara lanecessità di un colpo di reni per uscire dal pantano in cui l'Italia rischia di restare imprigionata, mercati e viaggiatori internazionali si confermano i motori dell'economia regionale, a cui affidare la prospettiva di una ripresa in grado di creare anche posti di lavoro. «Sentiamo gli effetti della recessione, in termini di flessione del Pil e di calo dell'occupazione, ma la Toscana sta reagendo meglio di altre aree del Paese, come dimostrano i risultati delle esportazioni», dice il presidente della Regione, Enrico Rossi. «Questa tenuta del nostro sistema è legata in parte all'arretramento registrato nel primo decennio del secolo - aggiunge-ma soprattutto alle buone performance di quelle aziende che hanno saputo conquistare i mercati esteri, nella moda come nel settore cartario e della meccanica, insieme al forte traino del turismo». Dal 20o8 a oggi, la Toscana ha perso circa 5 punti e mezzo di Pil (-1,3%io la flessione nel 2013) e 74mila occupati (8,7%, il tasso di disoccupazione medio dell'anno scorso), in base alle ultime stime dell'Irpet, l'Istituto regionale di programmazione economica che ha però individuato sul territorio 3.300 imprese manifatturiere, circa il50o del totale, in grado di fare innovazione e di competere a livello mondiale. Queste aziende hanno spinto l'export toscano (+16,6% nel periodo 2008-2013), che anche quest'anno dovrebbe crescere Economia e imprese locali in maniera importante (+4,7%io l'attesa, in linea con il 2013). «La diversificazione dell'economia regionale è stata un buon salvagente contro la crisi - commenta Simone Bettini, imprenditore del settore meccanico (gruppo Rosss) e presidente di Confindustria Firenze (oltre che vice presidente nazionale di Federmeccanica) -. Ma i consumi interni sono fermi e il progressivo esaurimento degli ammortizzatori sociali preoccupa, nonostante le stime di leggera ripresa del Pil nel 2014 (+1%, a livello regionale, n.d.r.)». Anche per Vasco Galgani, leader di Unioncamere Toscana (e della Camera di commercio di Firenze), il «tunnel non è finito,benché si percepiscan o i primi segnali di un'aspettativa positiva. La situazione è a macchia di leopardo: chi lavora sui mercati internazionali va bene, mentre soffrono tutti gli altri. E sono troppi - dice Galgani -. Le aziende pagano in molti casi un eccesso di vocazione immobiliare, che in passato ha frenato gli investimenti». La prudenza è condivisa dal fronte sindacale: «Purtroppo la crisi c'è ancora e non sono ottimista sulle prospettive», sottolinea Riccardo Cerza, segretario generale della Cisl toscana. «Deve ripartire la domanda interna - aggiunge - e la ripresa potrà arrivare solo dalbinomio eccellenza-innovazione e da un modo diverso di consumare». Bettini parla di «tavolo regionale per ridisegnare una strategia di crescita» che necessariamente deve puntare su «po- Pagina 1 che priorità, tra cui il manifatturiero, le in- na (30 milioni di costo), anticipando 8o mifrastrutture e il turismo». lioni di fondi Ue per non interrompere i fiTra le carte a disposizione della Tosca- nanziamenti alle imprese, o con lo sportelna, ora c'è anche la visibilità legata al ruolo lo unico a disposizione di chi vuole investinazionale di Matteo Renzi (e della sua re. Sono un regionalista temperato e ho fisquadra di Governo). Sarà un caso, ma l'ap- ducia nel governo Renzi - conclude -: creprodo a Palazzo Chigi dell'ex sindaco ha do che una promozione dell'immagine coinciso con lo sbarco nel capitale degli ae- dell'Italia più coordinata a livello nazionaroporti di Pisa e Firenze del gruppo argen- le sarà importante». tino di Eduardo Eurnekian, conla prospetCon 12,2 milioni di arrivi e 43,2 milioni di tiva di arrivare all'integrazione dei due sca- pernottamenti, rispettivamente +o,8°o e li: obiettivo atteso da tempo e fondamenta- +o,5°io l'anno scorso, il turismo toscano eresee(+12,1%dal2007lepresenze) permerile per l'economia della regione. «Lanascita del polo aeroportuale tosca- to degli stranieri e ormai come comparto no, che penso si realizzerà nel 2014, è un allargato rappresenta l'8° del Pil della reasset strategico in vista della crescita del gione (circa 8 miliardi), con un impatto del 400io dei flussi turistici prevista da qui al 12%io sui consumi. Oltre la metà delle pre2030 - dice il governatore Rossi -. La Tosca- seme(54,20io)nonèitalianaelapercentuanaèunmarchioelaRegioneèimpegnataa le continua a crescere (+4,30,o le presenze sostenere l'attrattività del territorio, come straniere nel2o13contro -3,7°odiquelle naabbiamo fatto rilanciandola Via Francige- zionali). Anche in questo campo, dunque, il vento della ripresa arriva dall'estero. «Stiamo registrando un buon ritorno di turisti americani e tedeschi, oltre all'arrivo di nuova clientela dall'Asia e dai Paesi emergenti», dice Andrea Giannetti, presidente della commissione Turismo di Confindustria Toscana. «Il lavoro tiene, in terL'Istituto regionale di programmazione mini di arrivi-aggiunge-ma si riducono i economica ha individuato sul territorio margini». Per Francesco Bechi, presidente fiorentino di Federalberghi, il comparto 3.300impresemanifatturiere «deve fare i conti con la flessione delle tain grado di fare innovazione riffe e l'aumento dei costi, oltre che con la pressione fiscale elevata. Il momento però e di competere a livello mondiale è interessante e, se saremo sostenuti in un quadro di scelte strategiche,ancheinvista Bettini (Confindustria Firenze): dell'Expo 2015 a Milano - aggiunge - possia- i consumi interni sono fermi e preoccupa il progressivo esaurimento degli ammortizzatori sociali, nonostante mo dare un contributo importante all'economia toscana». Anche Giannetti è convinto che il turismo abbia «spazi di cresci- ta ulteriore, a patto di organizzare meglio le stime di leggera ripresa del Pil nel2014 la gestione dell'incoming», per «veicolare .................................................................................................... l'offertanel mondo, destagionalizzare l'attività e sostenere le zone meno sfruttate, come Garfagnana e Mugello». La messa a punto di «un sistema d'accoglienza più professionale», di cui parla anche Rossi, è tangibile nel piano di rilancio delle Terme di Chianciano, il cui presidente Fabio Cassi sottolinea il «potenziamento dell'offerta» (attraverso una partnership internazionale) e la «creazione del consorzio Chiancia-Si per il marketing territoriale», che mette insieme Terme e operatori economici locali. L'economia guarda ai mercati mondiali e il turismo non fa eccezione. O RIPROOOZION E RLERVATA Economia e imprese locali Pagina 2 Manifatturiero ancora fragile Alcuni segnali fanno sperare nel cambio di rotta ma restano incertezze - Export e filiere punti di forza di Silvia Pieraccini stato il "grande malato" degli ultimi anni e per questo oggetto delle maggiori attenzioni e promesse di cure. Ora, finalmente, per il maniatturiero toscano sembra avvicinarsi l'uscita dalla crisi, anche se le previsioni di economisti e operatori restano caute: la ripresa è lenta, faticosa e incerta. La spia che fa sperare nell'inversione del ciclo si è accesanel terzo trimestre 2013: arresto della caduta della produzione industriale in atto da due anni (-o,1% rispetto allo stesso periodo del 2012, secondo l'indagine congiunturale Unioncamere-ConfindustriaToscana) e ripresa dell'occupazione dopo 14 trimestri consecutivi di calo (+7% rispetto a luglio-settembre 2012 secondo Cgil-Ires, pari a 2omila posti di lavoro in più che fanno salire il totale degli occupati nell'industria toscana a 305.852).11livello è ancora lontano da quello pre-crisi (368mila occupati), ma segnala un'inversione di tendenza importante anche se il quadro viene da tutti definito «complessivamente fragile». La fragilità è legata, sul fronte occupazionale, ai nuovi contratti che dimagriscono (-9,8% gli avviamenti nell'industria nel terzo trimestre 2013) e all'esplosione della cassa integrazione, che ha raggiunto il record di sempre: 55,6 milioni di ore autorizzate dall'Inps nell'intero 2013, senza contare i 7,7 milioni di ore di Cig in deroga non ancora autorizzate per mancanza di fondi. Segno di una dicotomia sempre più forte nel tessuto imprenditoriale toscano , con un nucleo di aziende che corre e agganciala ripresa internazionale - l'Irpet ne ha individuate 3.300 manifatturiere, pari al 5,3% del totale - e una larga fetta che continua a soffrire e cerca strumenti per arginare la crisi. E per questo che il presidente degli industriali toscani, Pierfrancesco Pacini, predica cautela («È ancora presto per capire se abbiamo di fronte una reale inversione del ciclo o solo una tregua insidiosa») e sollecita politiche industriali a sostegno della ri- presa: «Va rilanciata la crescita industriale, perché è l'unica in grado di sbloccare il Pil». La convinzione degli imprenditori è che la risalita sarà comunque difficoltosa, non solo perché la crisi habruciato ricchezza e posti di lavoro, ma anche per i «cambiamenti irreversibili in atto negli assetti e nella capacità produttiva», che si sommano agli ostacoli legati alla restrizione del credito e al super euro, e soprattutto alle difficoltà del mercato interno che non accenna a ripartire «complice un caos fiscale pro-ciclico e vessatorio». Sulla stessa lunghezza d'onda i sindacati: «Sono necessari interventi pesanti su credito e consumi e sulle politiche industriali per attivare un nuovo moltiplicatore degli investimenti», sostiene la Cgil Toscana. L'ancora di salvezza della manifattura toscana, in questi annidi crisi, è statala capacità di esportare, legata alla presenza di settori industriali diversificati, dalla moda (con il boom della pelletteria, ma anche concia, calzature, tessile e abbigliamento) all'oreficeria, dalla meccanica alla farmaceutica e alla carta, dal vino all'olio alle piante, fino ai prodotti chimici e agli apparecchi elettrici. Al punto che oggi le filiere tradizionali della Toscana brillano in Europa: «I dati del terzo trimestre 2013 - si legge nell'ultimo Monitor dei distretti di IntesaSanpaolo - confermano come le filiere tradizionali della Toscana mostrino tassi di sviluppo significativamente più elevati rispetto a quanto registrato non solo dalle altre aree distrettuali italiane, ma anche dal manifatturiero di Francia e, soprattutto, Germania». Eppure, nonostante queste performance, la Toscana manifatturiera esce dalle crisi con le ossa rotte. Negli ultimi sei anni il peso del manifatturiero sulPilregionale è passato dal 21,4% del 2o08 al 17,5% di oggi (dati Istat-Irpet), con la perdita di quasi quattro punti percentuali e di 63mila posti di lavoro. Soprattutto, si sono rivelate decisamente più difficili del previsto le operazioni di reindustrializzazione, su cui la Regione aveva scommesso all'inizio della legislatura. Vincoli territoriali e proteste locali hanno, nella maggior parte dei casi, affossato o ritardato molte delle "rinascite" industriali. E così sono ancora al palo la reindustrializzazione dell'ex Eaton di Massa; quella dell'ex zuccherificio Sadam di Castiglion Fiorentino (Arezzo); quella dell'area ex Radicifil di Pistoia. Sul tavolo, da sciogliere proprio in queste settimane, ci sono i nodi delle Acciaierie di Piombino e dell'abbigliamento Mabro di Grosseto. Tra i salvataggi di aziende in crisi riusciti in questi anni spiccano le porcellane Richard Ginori, comprate dalla Gucci del gruppo francese Kering; i filati pratesi Lineapiù,rilevati dall'amministrazione straordinaria dall'imprenditore della moda Alessandro Bastagli; i Nuovi CantieriApuania, passati dalnvitalia (ministero dello Sviluppo economico) alla Admiral Tecnomar di Giovanni Costantino. 0 RI PRO DD ZIONE RISERVATA Settore moda. Nella foto un allestimento di Pitti Immagine Uomo alla Fortezza da Basso, a Firenze. Il comparto moda è uno dei settori più importanti del manifatturiero toscano «E ancora presto per capire se abbiamo di fronte una reale inversione del ciclo o soltanto una tregua insidiosa» Pierfrancesco Pacini , Confindustria Toscana Economia e imprese locali Pagina 3 / < eti C'im presa » li I Se pa rLa stri li OGGI alle 16 a Palazzo Bernardini convegno «Internazionalizzazione e reti d'impresa: quali opportunità» organizzato da BnL Gruppo Bnp Paribas, con Assindustria e Retimpresa. Economia e imprese locali Pagina 4 ASSINDUSTRIA CIL uggí. convegno della Bnl defficato alle r tl ® impre sa 1 LUCCA Bnl Gruppo Bnp Paribas, in collaborazione con Assindustria Lucca e Retimpresa Oorganizza per oggi il convegno "Internazionalizzazione e reti d'impresa: quali opportunità" che si terrà alle 16 nella sede di Assindustria Lucca, in piazza Bernardini - proseguendo così nell'organizzazione di momenti di incontro e formazione sui temi dell'economia e della finanza, destinati alle aziende del territorio. L'iniziativa rientra nell'am - Economia e imprese locali bito degli incontri "EduCare Bnl" che la banca, fin dal 2008, dedica all'educazione economico-finanziaria di privati, famiglie ed imprenditori, con eventi in tutta Italia, gratuiti e senza finalità commerciali. Per il mondo corporate, partecipano agli appuntamenti EduCare proprietari d'azienda, manager e loro collaboratori per approfondire temi ed opportunità legati all'attività e allo sviluppo imprenditoriale, tanto a livello nazionale quanto sui mercati esteri. Pagina 5 « Sca Hyg í ene P roducts», ' I fI I I I lasc í a I pens í one ERMANNO Biemmi (nella foto) lascia, per raggiunti limiti di età Sca Hygiene Products. Dirigente cartario di lungo corso, formatosi alla scuola di Mario Carrara, grandissimo imprenditore pistoiese; Biemmi è stato per moltissimi anni il direttore dello stabilimento Sca di Collodi. A lui si devono lacune trovate tecniche geniali, come il recupero del colore blu nella produzione di carta colorata per tovaglioli, prodotto con una certificazione ad hoc. Brillante anche dal punto di vista commerciale, avendo introdotto all'interno di una multinazionale che commercializzava solo prodotto finito, anche la commercializzazione della carta in bobine. Proprio per questa sua idea innovativa Sca gli aveva dato la responsabilità della commercializzazione delle bobine in tutta l'Europa. Nato e residente a Pescia, anni indietro aveva avuto anche una breve esperienza politica nel suo comune. Antonio Piscitelli Economia e imprese locali Pagina 6 Il "Novecento inquieto" in mostra al museo Lu,C.C,A, di Rossella Lucchesi 1 LUCCA Bilancio in positivo per i primi cinque anni di attività del Lu.C.C. A. (Lucca Center of Contemporary Art). Nato il 9 maggio 2009 quasi per scommessa dall ' intuizione di privati, il museo di arte moderna ha invece raggiunto risultati sorprendenti che, dichiara il direttore generale Maurizio Vanni «costituiscono un forte stimolo per proseguire con i progetti e migliorarsi . Non era infatti scontato un successo di tali dimensioni, ma la passione e lo spirito di sacrificio di uno staff competente , ci hanno permesso di far fronte alle molteplici difficoltà e portare avanti una missione coraggiosa che ci fa ben sperare per il futuro». I numeri parlano chiaro. Oltre 250mila i visitatori ad oggi, sia per le esposizioni che per le attività collaterali legate alla cultura e all ' arte, di cui circa 55mila (3000 bambini) solo nel 2013 a conferma del successo di un progetto che guarda lontano , con l'obiettivo, afferma il sindaco Alessandro Tambellini « di rendere viva l'arte contemporanea che nulla ha da invidiare ai capolavori Economia e imprese locali Al via la stagione della struttura diretta da Maurizio Vanni Che, a cinque anni dalla sua creazione, può dire di aver vinto la sua scommessa e si dà nuovi obiettivi del passato , proponendo un linguaggio e uno stile moderni che ci permettono di stare al passo con le trasformazioni di un mondo sempre in movimento che deve adeguarsi alle novità e a nuovi modi di pensare». Un sogno che sembra trasformato in realtà in una città tipicamente tradizionale come la nostra . L'impatto del Lu.C.C.A. con la città ha infatti da subito sortito effetti positivi, richiamando molti residenti, ma anche tanti turisti che hanno apprezzato le mostre e le innumerevoli proposte artistiche come quelle più recenti di Antonio Ligabue e di Henri Cartier-Bresson che hanno en- tusiasmato il pubblico di tutto il mondo . «il merito , aggiunge Vanni, va in parte a un'équipe di professionisti e a un gruppo di lavoro che in precedenza aveva operato con successo a Mosca e Shanghai , ma anche a una solida partnership tra pubblico e privato che ha permesso la nascita di una rete di sistema che sta producendo ottimi frutti ». Un museo che col tempo ha preso consistenza, trasformandosi in un luogo vivace, dove trascorrere momenti di relax e magari consumare una cena deliziosa nel ristorante interno con i piatti sopraffini dello chef Cristiano Tornei . «Nostro obiettivo, prosegue è riuscire a penetrare sempre di più il museo nel tessuto cittadino , creando dinamismo e attrattive turistiche. E forse, se oggi all' estero Lucca comincia ad essere conosciuta nella propria individualità e non come città vicina a Firenze, un piccolo contributo è arrivato anche da noi». Il progetto 2014 è in fase di decollo e consiste anzitutto in tre mostre importanti , realizzate con il patrocinio di Comune e Provincia di Lucca, Regione Toscana, Opera delle Mura, Camera di Commercio, Assindustria, Confesercenti e Confcommercio e con il supporto delle fondazioni Banca del Monte e Cassa di Risparmio e di Gesam Gas. Le illustra Angelo Parpinelli, presidente della fondazione Lu.C.C.A. Museum che si propone l'obiettivo di "esportare" il museo nel mondo e di "importare" tem- poraneamente i migliori artisti internazionali. "Inquieto Novecento. Vedova, Vasarely, Christo, Cattelan, Hirst e la genesi del terzo millennio" inaugurerà sabato 15 marzo la stagione con una mostra che si protrarrà fino al 22 giugno. Dal 28 giugno al 2 novembre in collaborazione con Magnum Photo, ci sarà la retrospettiva Robert Capa. "I Macchiaioli. Fattori, Signorini, Lega e i capolavori della collezione Mario Taragoni" saranno invece esposti dal 15 novembre al 6 aprile 2015. Contemporaneamente alle iniziative si svolgeranno esposizioni parallele di artisti contemporanei, mentre lo spazio video- room ospiterà due kermesse di livello mondiale. Sarà inoltre potenziata l'offerta per i bambini con nuovi format nell'area Lop Lop, mentre per gli studenti ci saranno workshop legati a fotografia, pittura, video arte, scultura e design. Spazio anche agli universitari con il master in eco- nomia e gestione della comunicazione e dei media in collaborazione con l'università di Tor Vergata. Pagina 7 An am o i%%%/I A destra il museo Lu .C.C.A. Sotto , il direttore generale Maurizio Vanni Economia e imprese locali Pagina 8 Le buche croniche dell e nostre strade Progetti sbagliati e i soli sono finiti: la Toscana delle toppe Pontedera l'asfalto si e sgretolato dopo poche settimane di Ilaria Bonuccelli Lunga e (quasi) diritta corre la strada. Lisciano. Sulla carreggiata della circonvallazione che collega la zona industriale di Gello alla Fi-Pi-Li ci sono "ragnatele" e buche. Va avanti così da dicembre. Da quando la strada è stata inaugurata. Qualche settimana di pioggia e l'asfalto ha cominciato a sgretolarsi. Il Comune l'ha pagato per buono. Quasi un milione per 825 metri. Ma si è ritrovato in mano una patacca. Da 44 a 21 milioni di bitume. Il sindaco Simone Millozzi si china e sfiora il manto d'usura: in alcuni punti, probabilmente, non c'è neppure lo spessore previsto dal capitolato d'appalto. Accade a Pontedera, ma non solo. In Toscana sono centinaia le strade con fondi sconnessi. Con problemi di sicurezza, velocità ridotta o circolazione alternata. Intanto per scarsa manutenzione. A Fucecchio il sindaco, Claudio Toni, il 20 febbraio ha ricevuto dal comando di polizia municipale il suggerimento di chiudere tratti di strade provinciali che attraversano il suo territorio perché sono così piene di buche da non essere più sicure. Mancano i soldi per i lavori, si lamentano le amministrazioni pubbliche. Che per carenza di fondi cedono, spesso, alla tentazione di riparazioni scadenti e tecnicamente inadeguate; bandiscono gare al massimo ribas- so, incappano in lavori non realizzati a regola d'arte per assenza di controlli durante l'esecuzione o per capitolati «obsoleti». Via difettosa, saldo bloccato.Anche a Pontedera, durante i lavori alla circonvallazione - la "strada di Patto" - nessuno si è accorto dei possibili difetti. E l'intervento non è stato stoppato. Probabilmente l'attenzione era concentrata su portare a termine l'opera, partita nel 2008 e bloccata nel 2009 per il fallimento della prima ditta appaltatrice. Ora, però, il Comune ha fermato i pagamenti: gli ultimi 150mila euro non sono stati liquidati alla ditta che si è aggiudicata il completamento della strada. Ed, è stata aperta una contestazione formale. Al momento il contenzioso si sviluppa fuori dal tribunale «ma non esiteremo anche ad andare per vie legali, se necessario», assicura Millozzi. Se, insomma, la strada non verrà riparata o rifatta a spese dell'impresa. 0 se l'impresa non pagherà eventuali penali che le verranno inflitte. La sanzione dipenderà dall'esito degli accertamenti affidati alla facoltà di ingegneria di Pisa. Buche sul 25% del tracciato. Ma, al di là delle questioni legali, alla gente non sfugge la beffa: a meno di un mese dall'inaugurazione di un collegamento viario fondamentale per l'economia di un comprensorio ad alta vocazione produttiva, la strada è piena di toppe. E dove le buche non sono ancora riparate, la "ragnatela" - le particolari crepe del manto di usura" - rivelano che il danno non è superficiale. Interessa la struttura profonda del tracciato. «Almeno - si consola Millozzi - finora la ditta non è sparita e si è dimostrata molto collaborativa». Ha rattoppato i circa 200 metri di asfalto - il 25% dell'intervento - che si è sciupato subito. E forse questo è anche dovuto al fatto che il Comune non ha liquidato gli ultimi due stati di avanzamento lavori, sospendendo il collaudo, non svincolando le fidejussioni a garanzia dell'opera. Quadruplicate le fidejussioni. Il Comune di Pistoia ha capito che questo è l'unico modo per difendersi dai lavori male eseguiti. E ha aumentato in modo esponenziale le cauzioni a garanzia della corretta esecuzione degli interventi: «Quando ci siamo insediati,afine 2012 - conferma l'assessore ai lavori pubblici, Mario Tuci, abbiamo trovato le strade in condizioni disastrose. Ci siamo domandati: perché questo avviene? La risposta immediata è stata: perché per le aziende è meno costoso perdere le cauzioni che eseguire i lavori a regola d'arte. E noi abbiamo ribaltato il concetto». Con due mosse. La prima: coordinando a gennaio i piani degli interventi di tutte le società dei servizi (acqua, gas, fognature, comunicazioni, luce) in modo che nessuno spaccasse due volte la stessa strada a distanza di pochi mesi, soprattutto se appena asfaltata; la seconda aumentando le cauzioni per ottenere l'autorizzazione a effettuare gli scavi. 1000 euro per 5 metri. La fidejussione è a garanzia che l'asfalto sarà ripristinato in modo corretto. Ed è talmente alta che rinunciare allo svincolo del denaro bloccato è più doloroso che realizzare i lavori a regola d'arte. Infatti, per i primi cinque metri di strada asfaltata da spaccare, Pistoia chiede una cauzione di 600 euro, contro i 310 euro previsti in precedenza; la cauzione arriva a 1000 euro peri primi cinque metri (contro 516 euro precedenti) per la strada lastricata. Perciò i conti sono sempre di inigliaia di euro. Non è ancora tutto: chi ha spaccato, deve garantire l'asfalto per un anno, assicurandone la manutenzionee provvedendo a «tutte le riparazioni che dovessero occorrere, rinnovando i manti di copertura superficiale e le pavimentazioni che per imperfetta esecuzione dei lavori manifestassero cedimenti o rot- tanram i rnntrolli: Le buche croniche delle nostre strade Edilizia & Territorio unasagra Pagina 9 ture». Se al termine del periodo, venissero trovati difetti, l'obbligo di manutenzione verrebbe protratto di altri 6 mesi. Al termine dei quali le cauzioni vengono svincolate solo se i lavori risultano eseguiti regola d'arte. Niente lavori, strada chiusa. Al contrario, nel territorio del circondario empolese - denuncia Claudio Toni, il sindaco di Fucecchio - non solo non si effettuano lavori di manutenzione straordinaria da mesi, ma ormai non c'è un vero intervento da anni «Nei nostri territori passano circa 300 chilometri di strade provinciali e regionali, rovinate da gelo, neve e acqua che non ci hanno dato tregua dal 2011. Ma la provincia di Firenze non ha speso quasi nulla per metterle in sicurezza. E ora siamo nei guai». Veri. Il comando di polizia municipale sollecita «un intervento urgenze a salvaguardia dell'incolumità delle persone sulle strade provinciali Pisana per Fucecchio, Romana Lucchese e sulla regionale 436 ricadenti nel territorio di Fucecchio e caratterizzate da numerose buche e avallamenti anche profondi che causano giornalmente incidenti stradali». In caso di mancato intervento «si consiglia la chiusura della strada perché si declina ogni responsabilità civile e penale». La resa dello Stato. Quella che il presidente della provincia di Prato, Lamberto Gestri, vorrebbe evitare. Con una lettera al Capo dello Stato. Un appello accorato a Giorgio Napolitano. Per «non lasciare intentata alcuna iniziativa per salvaguardare la comunità». Migliaia di cittadini senza strade. 0 con strade pericolose. Accade anche che i vigili minaccino gli enti di chiudere una via per eccesso di pericolo --I PRODUZIONE RISERVATA Strada disintegrata a Cartone (Fi} SP 160 Amiatina in provincia di Grosseto SP 18 Lizzanese in provincia di Pistoia Edilizia & Territorio Pagina 10 N il l tonnellate Produzione di conglomerato per asfaltatura strade in Italia nel 2 '21 ÑÑÑ Ñ l tonnellate Produzione di conglomerato per asfaltatura strade in Italia nel 2013 c Ñ arÑ i `..' in Italia per manutenzione e asfaltatura strade fÑ ` 2008 L per manutenzione e asfaltatura strade nel 2013 . 78 a altÑ lN IÑCÑ in Toscana nel 2007 i SP 53 a Tatti in provincia di Arezzo IÑCÑ in Toscana nel 2012 SP 12 a Chiusi (foto Fuivia Bonifazi Martinozzi) Edilizia & Territorio Pagina 11 Quei tappeti sopra le vora II costruttore: Comuni e province ci fanno lavorare nel modo sbagliato L'INTERVISTA b VIAREGGIO Pochi soldi, tante buche. Enti che non fanno manutenzione. E che nella progettazione delle «pavimentazioni» non tengono conto del carico che le strade devono sopportare. L'equazione è di Stefano Varia, titolare di una delle più importanti imprese di lavori stradali del centro Italia, ex presidente regionale di Ance, l'associazione che riunisce costruttori edili e ditte di lavori pubblici. Varia è solo a causa del maltempo che le strade comunali sono invase dalle buche? «I1 primo problema è stato dimezzato l'investimento in manutenzioni. Fino a 6 anni fa, in Italia si producevano 44 milioni di conglomerato bituminoso che veniva steso ogni anno sulle strade; nel 2013 siamo scesi a 20-21 milioni. Dal 2008, inoltre, quando è iniziata la crisi anche in Toscana è stato dimezzato l'importo investito in appalti pubblici». Questo che significa? Stefano Varia La strada prov€nc€aled€ Val Iegana in località Treg€lo a£oreg€la In iáted€a Valle del Serchlo «Che ci sono amrninistrazioni che, fra patto di stabilità e tagli alle entrate, la manutenzione alle strade non la fanno proprio. E questo aggrava la situazione». Perché? «Perché se tu ripari una strada quando si sta rovinando il tappetino di usura (lo strato superficiale) spendi poco; se fai trascorrere anni e lasci che si "ammalori" anche il sottofondo, la spesa aumenta: la manutenzione da ordinaria diventa straordinaria. Nell'asfalto si formano le "ragnatele" e allora non basta stendere solo l'asfalto o tappare le buche. Se il binder (lo strato sottostante) o la massacciata sono rovinata il tappetino non dura». Ma la ditta che ottiene l'appalto non informa il Comune che il solo rifacimento dell'asfalto è uno spreco di denaro pubblico? «Spesso facciamo presente agli enti che il lavoro richiesto non è adeguato a risolvere il problema. Una ditta di lunga esperienza come la nostra si permette di consigliare interventi più radicali, ma quasi sempre per esigenze di cassa, le amministrazioni ci ordinano di eseguire interventi diversi, di solo rifacimento del tappetino di usura». Come dovrebbe essere eseguito il lavoro per durare? Se il danno è esteso alla base e al binder, la strada deve essere "scarificata" (grattata anche la parte sottostante all'asfaltatura, ndr) e poi deve essere steso l'asfalto, a caldo, con macchinari idonei che lo compattano. Questo avviene ancora sulle autostrade, a volte sulle strade Anas, quasi mai sulle strade comunali e provinciali. Inoltre, dovrebbero essere utilizzati conglomerati bituminosi (ghiaia, sabbia e bitume) confezionati con prodotti certificati CE». A volte, però, si verificano cedimenti anche su strade Stefano Varia: «Spesso le progettazioni non sono corrette, il fondo stradale è talmente rovinato che lo strato superiore finisce per cedere subito» nuove. 0 asfaltate secondo procedure corrette. Dov'è il problema, in quel caso? «Alla base di certi problemi nelle asfaltature, c'è la mancanza della giusta progettazione degli spessori di conglomerato in funzione del carico che deve sopportare la strada». Insomma, non c'è una progettazione corretta? «Se progetti una strada di città, sai che può bastare uno spessore di 10-12 centimetri fra binder e tappetino di usura che, in media, misura 3 centimetri. Ma se realizzi un sottopasso all'uscita di un'autostrada lo spessore deve essere lo stesso dell'autostrada: 22 centimetri perché da lì è certo che passerà traffico pesante, anche se la rete poi diventa urbana. Chi progetta e controlla lo deve sapere». Invece, spesso i difetti emergono a lavori ultimati. «Esatto. Ma a volte i difetti non sono dovuti alla negligenza dell'impresa». E a che cosa allora? «A quello che dicevamo: il lavoro commissionato non è idoneo a risolvere completamente il problema. L'impresa fornisce un tappetino di usura eseguito a regola d'arte, ma se è steso su un fondo danneggiato non potrà reggere» (i.b.) Le buche croniche delle nostre strade Edilizia & Territorio Pagina 12 Mancano i c ontrolli: benvenuti alla sagra del subappalto Dal 2007 le gare pubbliche si sono dimezzate L'esperto: servono più verifiche su materiali e procedure FIRENZE Ci sono «enti che non eseguono bene gli interventi». E ci sono Comuni che tralasciano i controlli: in fase di direzione lavori e perfino «di collaudo». Oppure che affidano le verifiche «a persone con competenze non adeguate». Poco capaci, insomma, di capire se c'è qualche cosa che non va nell'asfaltatura. Non sono solo un problema di risorse le buche nelle strade. Certo, si possono spiegare con i tagli ai bilanci delle amministrazioni. In Toscana, ad esempio, dal 2007 al 2012 gli appalti pubblici si sono dimezzati: da 1.368 sono diventati 629. Un crollo verticale, anche negli importi. Ma i numeri non spiegano tutto. Non spiegano i lavori eseguiti male, gli asfalti che si sfaldano a pochi mesi dalla stesura, gli interventi non contestati in corso d'opera, le cauzioni svincolate dopo collaudi approssimativi. «Non spiegano neppure - ammette Michele Moramarco, diri - gente tecnico di Siteb, l'associazione italiana bitume asfalto strade - i capitolati per le gare d'appalto che in molte circostanze ancora vengono redatti in base a normative superate, soprattutto avendo a riferimento prezzari avulsi dalla realtà». L'errore all'origine. Che crea problemi non indifferenti in sede di gara «soprattutto considerando che molte aggiudicazioni avvengono ancora in base al criterio del massimo ribasso: chi pratica lo sconto più alto. E ci sono ditte che pur di lavorare propongono ribassi anche del 30-40%». Con queste percentuali, poi ci può essere la tentazione di recuperare un po' di risorse in corso d'opera. «E naturale - osserva Riccardo Baracco , ex dirigente regionale e attuale consulente per i lavori pubblici di Anci Toscana, l'associazione dei Comuni - che le imprese ricerchino il proprio interesse e provino a risparmiare durante l'esecuzione dei lavori. È compito delle amministrazioni comunali verificare la corretta esecuzione degli interventi». E se c'è «un giusto controllo da parte degli enti - rincara Moramarco - i lavori vengono eseguiti in modo corretto. Ma certo che se un ente spende i propri soldi e poi non va a controllare la realizzazione, poi non può criminalizzare le imprese. Anche perché all'interno del panorama italiano esistono molte eccellenze». Eppure, resta il fatto che spesso strade riparate nel giro di un anno, a volte anche meno, presentano di nuovo problemi. Secondo gli esperti le spiegazioni sono almeno due. «La prima sottolinea Morarnarco - è che per partecipare alle gare per i lavori di asfaltatura non è richiesta l'appartenenza a una categoria specialistica. Così spesso i lavori di rifacimento dei manti stradali vengano messi in gara con altri interventi e siano assegnati a ditte con competenze in altri settori, ad esempio nella pubblica illuminazione, ma che non hanno né mezzi, né maestranze né esperienza nel rifacimento delle strade. Allora subappaltano e non sempre al meglio che c'è su piazza». La seconda spiegazione - ammette Baracco - è che spesso si interviene «su infrastrutture che hanno problemi. Magari su strade comunali che non hanno il sottofondo, che sono realizzate su terreni argillosi e sono soggette a costanti assestamenti naturali: per evitarli sarebbero neces- sari interventi strutturali, molto costosi. Per questo non possono essere risolutivi i manti d'usura, anche se vengono stesi in modo corretto e lungo tutto il tracciato. Se il progetto non tiene conto della natura del terreno su cui la strada insiste, i cedimenti rischiano di essere inevitabili». Progettare in modo corretto, secondo capitolati adeguati e assicurare un controllo costante in corso d'opera, possono ridurre i rischi di ammaloramento precoce delle asfaltature. «Importante - conclude Baracco - è anche la verifica, attraverso carotaggi, della corrispondenza dei materiali impiegati a quelli previsti nel capitolato e al metodo di stesura. Questo consente di applicare le sanzioni alle ditte che sbaglino: dall'applicazioni di penali, nel caso in cui si discostino leggermente da quello che è stato richiesto, fino al rifacimento del tappetino di usura o anche del binder, lo strato sottostante se non eseguito aregola d'arte». Ilaria Bonuccelli LI RI PRODDZIONE RISERVATA Per partecipare alle selezioni non è necessario essere imprese qualificate „ • , i Ab . ,P o _ La strada provinciale del Tollero (Gr) L'architetto Ricarrdo Baracco Edilizia & Territorio Pagina 13 Una rotonda davanti a Porta Elisa II Comune chiede 400mila euro alla Regione e pensa a istituire il senso unico in via Barbantini 1 LUCCA L'incartamento (voluminoso) è già a Firenze. Sui tavoli della Regione Toscana, a cui il Comune chiede un finanziamento di 400mila euro per realizzare una grande rotonda davanti a Porta Elisa, all'incrocio tra la circonvallazione Pacini e viale Cadorna, ma con inevitabili ripercussioni in viale Castracani. «Ci auguriamo che da Firenze arrivino al più presto buone notizie. Insomma, che ci diano i soldi» dice Francesca Pierotti, assessore ai lavori pubblici e mobilità da tempo convinta di dover intervenire in uno dei punti nevralgici del traffico. L'area individuata perla realizzazione di una rotatoria è infatti percorsa ogni giorno da un considerevole numero di mezzi (anche pesanti, vista la tragica situazione della viabilità lucchese) e le code - provocate dai semafori - non fanno altro che peggiorare la situazione. Con un considerevole aumento dello smog, peraltro non registrato perché in zona non esiste una centralina di rilevazione dei dati sull'inquinamento atmosferico. «L'eventuale rondò - spiega l'assessore Pierotti - comporterebbe una sostanziale modifica della viabilità nelle strade vicine. Ci stiamo lavorando. Per il momento in Regione abbiamo inviato un iniziale progetto. Certamente tra i punti caldi c'è via Barbantini, dove è in funzione il semaforo che di fatto blocca il flusso di traffico proveniente dal sottopasso. Resta quindi in piedi l'ipotesi di istituire il senso unico in via Barban tini con direzione Campo di Marte. Un provvedimento del genere comporterebbe la conseguente eliminazione dell'impianto semaforico». L'iter per la rotonda davanti a Porta Elisa sarà lungo. L'assessore non lo nasconde. Ma bisogna pur iniziare il percorso se davvero la volontà è rendere più snella la circolazione. Frattanto il Comune sta mo- nitorando la nuova disposizione del traffico nel tratto di via Elisa tra via S. Chiara e via del Fosso. Da pochi giorni è stato messo il senso unico con direzione porta San Gervasio. I mezzi che percorrono via del Fosso dalla Madonna dello Stellare non possono più svoltare a sinistra in via Elisa, ma devono proseguire in direzione corso Garibaldi, oppure utilizzare via del Calcio o via del Giardino Botanico per dirigersi verso via Santa Chiara. Ma non è esclusa una modifica. Ai veicoli dei residenti provenienti dallo Stellare potrebbe essere permesso di girare a sinistra per imboccare (subito dopo a destra) via del Fosso e dirigersi verso via del Calcio o via del Giardino Botanico. Una scorciatoia chiesta al Comune da svariati cittadini: palazzo Orsetti sta valutando la situazione. «Decideremo a breve» assicura l'assessore Pierotti. Duccio Casini 'ORIPRODIPIONF RISERVATA La vasta zona davanti a Porta Elisa dove il Comune intende realizzare la rotatoria per rendere più fluida la circolazione Via Barbantini potrà diventare a senso unico con direzione Campo di Marte A destra lo slargo davanti a Porta S. Gervasio dove potrebbe essere cambiato il traffico Edilizia & Territorio Pagina 14 Pronto soccorso e sale operatorie attive dal 8 di Yna ' di PAOLO MANDOLI ADESSO C'E' ANCHE l'«ora X», il momento di reale attivazione del nuovo ospedale «San Luca». Scatterà alle ore 8 di domenica 11 maggio prossimo. In realtà i primi degenti del nuovo ospedale saranno già nelle nuove camerette o, per usare il termine di moda oggi, nei «setting» da circa 24 ore. Il trasferimento dei degenti inizierà infatti sabato 10 maggio e dovrebbe completarsi entro la sera dello stesso giorno. Ma l'attivazione ufficiale del nuovo ospedale, il momento cruciale, è legato all'apertura del pronto soccorso e con esso delle sale operatorie dell'emergenza e della sala parto. Sarà sicuramente una giornata storica per Lucca quella dell'11 maggio prossimo e, inevitabilmente, anche una giornata che si annuncia ricca di incognite e di possibili problemi. PROPRIO PER questo motivo l'Azienda Usl ha deciso di seguire un'attivazione e uno scambio progressivo. Insomma l'apertura del pronto soccorso al «San Luca» non coinciderà con la chiusura del pronto soccorso a «Campo di Marte». Ci saranno anzi ben 12 ore di sovrapposizione, con la città che sarà dunque dotata di ben due ospedali fra le ore 8 e le 20 di domenica 11 maggio. Ovviamente il personale delle ambulanze saprà bene dove andare, dunque non ci saranno dubbi in caso di incidenti o di trasporti sanitari. Qualche problema potranno averlo, invece, coloro che accedono privatamente all'ospedale, magari provenienti da paesi o città più lontane. Proprio per loro è previsto lo sdoppiamento di pronto soccorso, sale operatorie e sale parto. Esattamente a due mesi dalla data di donu}nifa 11 nuzggi.o. Per 12 ore ci sar di attivazione del «San Luca» ieri mattina il direttore generale dell'Azienda Usl, Antonio D'urso, ha convocato i cronisti per dare un primo scadenziario del cambio di ospedale. QUELLA DI IERI è stata la prima di una serie di conferenze stampa che accompagneranno la fase di avvicinamento alla data e all'«ora X». «Sono confermate è stato detto - le date cardine del percorso di entrata in esercizio del nuovo ospedale di Lucca: dalla conclusione dei collaudi, entro il mese di marzo 2014 in base a quanto dichiarato dal concessionario, inizierà una fase propedeutica all'apertura, in cui sono previsti l'allestimento della struttura e il completamento dei percorsi formativi sul campo per il personale. Intanto è confermato che sabato 5 aprile il "San Luca" verrà ufficialmente inaugurato, alla presenza delle maggiori autorità locali e regionali». Per la cerimonia inaugurale non c'è ancora l'ora esatta. Si attende la conferma della disponibilità del governatore regionale Enrico Rossi che ha garantito la sua presenza ma non ha finora fatto sapere se potrà esserci al mattino oppure al pomeriggio. NELLE SETTIMANE successive al 5 aprile all'interno del nuovo ospedale verranno progressivamente attivate alcune attività sanitarie, non strettamente collegate alla degenza, mentre il trasferi- due sedi mento dei pazienti ricoverati al «Campo di Marte» avverrà nelle giornate di sabato 10 e domenica 11 maggio 2014. Questa serie di punti fermi per l'attivazione del «San Luca» è stata evidenziata dallo stesso direttore generale dell'Azienda Usl, Antonio D'Urso, dal direttore sanitario aziendale Joseph Polimeni, dal responsabile della macrostruttura ospedaliera e della task force per il nuovo ospedale Luca Lavazza, dal direttore del dipartimento di emergen- I PRIMI PAZIENTI Glia ambulatori per gli esterni saranno in funzione un paio di settimane prima dello start za urgenza e responsabile del trasferimento Ferdinando Celiai, dal direttore dello staff di direzione aziendale Franco Bocchi e dalla dirigente delle professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche Luciana Traballoni. DUNQUE NON ci sarà una sola data ma una serie di attivazioni progressive. I primi operatori sanitari inizieranno a lavorare stabilmente al «San Luca» già dall'inizio del prossimo mese, 40 giorni prima l'«ora X» come ha spiegato Luca Lavazza. Di fatto dalla fine I AZIOI . Sono programmati tempì differenziati che arriveranno abbracciare oltre un mese Edilizia & Territorio Pagina 15 di aprile e per un paio di settimane prima del week end cruciale il nuovo ospedale avrà in funzione i primi ambulatori riservati esclusivamente agli esterni, la banca delle cornee che ha valenza regionale e le attività di laboratorio, che nella prima fase di avvio saranno di fatto un duplicato rispetto a quelle presenti al «Campo di Marte». Possibile, ma non ancora certa, l'attivazione in anticipo anche dalla dialisi al «San Luca». Sicuramente la dialisi sarà comunque nella nuova sede fin da lunedì 12 maggio. Sono invece programmati alcuni «black out» di attività sanitarie in coincidenza con il trasloco. In particolare quello dell'emodinamica che non sarà attiva né al «Campo di Marte» né al «San Luca» fra le ore 8 di domenica 11 e le ore 8 di lunedì 12 maggio. Tale interruzione sostanzialmente non è diversa da quelle periodiche che avvengono ogni volta che l'angiografo va in manutenzione. In tali casi viene fatto ricorso ad altri ospedali vicini. Anche il trasferimento di alcuni macchinari complessi coma la tac richiedererà alcuni giorni per lo smontaggio al «Campo di Marte», il rimontaggio al «San Luca» e soprattutto la fase di taratura prima del riavvio. 5'7')TTCs ES1 2 La struttura di vertice delP fenda Usi sta valutando ogni possibile problema per evitare disagi fra due mesi Edilizia & Territorio Pagina 16 PO ' D I M/ R I CONFERMATI i 410 po h indicati fin dal ,rimo momento, ci saran no anche 20 por ti per l'osservazione breve intensiva e altri 38 posfl riservati ai diaUzzah NEL BLOCCO chiru,,,.-ffico funzioneranno 13 Le operatorie a ?:agi aggiungono altre sesM e per il travaglio e quatto sale per il pa rt o L'AREA riservata, &, sosta delle auto dis pone di mille posti di cui cftca il. 60 per cento; per i visitatori e circa il 40 per cento per il personal e c he lavora netta struttura L ,/'>ì SCO PERTA Dal mese di ottobre scorso e fino a ieri oltre 1.200 persone hanno potuto verificare di personale caratteristiche dei «San Luca». Le visite guidate continuano per tutto questo mese I al CONFERMATA LA GIORNATA DEL 5 APRILE MA NON C'E' ANCORA L'ORA PRECISA. BUS NAVETTA PER FAVORE LA PARTECIPAZIONE DEI CI TTADINI I CHI HA AVUTO UNA DATA PER UNA VISITA 0 UN ESAME NEI NUOVI LOCALI E' STATO RICONTATTATO DALL'USL IN CASO DI DUBBIO CHIAMARE IL NUMERO 3401388000 NEL MESE DI APRILE CI SARA' LA PROVA DEFINITIVA, CON «ATTORI» CHE SIMULERANNO I PAZIENTI IN BARELLA.DATA DA DECIDERE CON LE ASSOCIAZIONI Edilizia & Territorio Pagina 17 Nuovo ospedale S. Luca, è la volta buona L'Asl conferma l'inaugurazione per sabato 5 aprile, il trasferimento dei pazienti nel weekend dei 10 e 11 maggio di Fabrizio TOnelli 1 LUCCA Siamo vicini al D-Day. Il direttore generale dell'Asl 2 Antonio D'Urso, confermando l'anticipazione del Tirreno, ha ufficializzato la data di inaugurazione del nuovo ospedale, sabato 5 aprile, quando arriverà anche il governatore Enrico Rossi. E ha ribadito che il trasferimento dei pazienti avverrà nei giorni del 10-11 maggio, durante i quali la città vedrà attivi due pronto soccorso e due sale parto in entrambi gli ospedali, quello vecchio e quello nuovo. Ormai ci siamo e un ulteriore rinvio non sarebbe tollerabile. Anche per rispetto del personale, che negli ultimi mesi è stato e si è sottoposto a un vero e proprio tour de force per prepararsi a un passaggio epocale, a fare lo stesso lavoro che ha sempre fatto in una struttura e in un ambiente completamente nuovi. Dove ha fatto prove, si è esercitato, ha simulato, ma dove effettivamente deve ancora iniziare a lavorare, a stretto contatto con i pazienti, per i quali non dovrà cambiare niente. Anzi. 11 vero collaudo. Si va verso i giorni della verità, del collaudo che stavolta non sarà fatto dai tecnici specializzati, ma dagli operatori stessi, dai dipendenti, dai malati e dai loro familiari. Tutto accadrà in poche ore, dalle 8 della mattina di sabato 10 maggio, quando la prima colonna di ambulanze trasferirà al San Luca il primo gruppo di malati, quelli meno gravi, che arriveranno dai reparti di medicina, da malattie infettive, dalla cardiologia. Allora le simulazioni (dopo quella di sabato, cene saranno altre due, il 22 marzo e ad aprile in data da stabilire) lasceran- no il passo alla realtà, alla barelle con i pazienti veri, ai letti, ai primi servizi, gli esami. Ed è allora che si verificherà se i cateteri sono dove dovrebbero essere, se le sonde, gli ecografi, i cerotti, i farmaci e tutte le attrezzature che comunemente si usano durante la giornata saranno ognuno al proprio posto, come da manuale, il grande manuale di utilizzo del nuovo ospedale. Via libera verso il San Luca. Quei giorni, quel 10 e 11 maggio, noti sarà un problema per le ambulanze del volontariato raggiungere il San Luca con i malati prelevati al Campo di Marte. Via Barbantini sarà a senso unico, con i vigili che bloccheranno le auto per far passare le colonne di mezzi; è probabile che venga richiesta perfino la chiusura dell'Iti, nel giorno di sabato, per evitare che l'entrata e l'uscita degli studenti possa creare intralci alla circolazione. E anche il Comune farà la sua parte, installando qualche minuto prima delle 8, la nuova segnaletica che indirizzerà verso l'ospedale San Luca. Dove qualche paziente sarà però già entrato nei giorni precedenti. L'Asl punta infatti ad avviare a San Filippo alcune attività ambulatoriali già nella seconda metà di aprile, probabilmente dopo Pasqua e a collocare al San Luca alcuni servizi quali la banca delle cornee e i laboratori. Forse anche la dialisi, se si riuscirà a organizzare perbene le attività. E più o meno in contemporanea ci sarà il trasferimento di alcune grandi tecnologie, che vanno smontate, ricollocate e messe a punto per essere pronte a funzionare. mento sarà attiva anche una equipe chirurgica pronta a intervenire in caso di emergenza. Ma per 12 ore, fino alle 20 della domenica, resterà in funzione anche il pronto soccorso del Campo di Marte, per smaltire le situazioni ancora aperte e per fronteggiare le richieste di chi si autopresenterà al triage. Non per le ambulanze, perché i mezzi di soccorso dalle 8 si recheranno esclusivamente al San Luca. Dalle 20, si abbasserà la saracinesca sul pronto soccorso del Campo di Marte e i cittadini che dovessero ancora presentarsi a questa struttura saranno presi in carico da SABATO 5 APRILE INAUGURAZIONE LIFFICIALE DEL NUOVO OSPEDALE SAN LUCA PRESENTE IL GOVERNATORE ENRICO ROSSI SABATO 10 MAGGIO TRASFERIMENTO DEI PAZIENTI DELL'AREA MEDICA E CHIRURGICA DALCAMPO DI MARTEAL SAN LUCA una ambulanza e trasportati al San Luca. Nelle giornate di sabato e domenica il Campo di Marte sarà sempre in grado di fronteggiare anche l'arrivo di donne in gravidanza che giungano in ospedale sul punto di partorire. Insomma la macchina organizzativa, rifinita dal dottor Luca Lavazza e dal dottor Ferdinando Cellai, o-vvero le figure che hanno ricevuto l'eredità del dottor Lisandro Fava, andato in pensione all'inizio di febbraio, sembra essere stata messa a punto nel migliore dei modi. 'ORIPRO01JZ10NF RISERVATA IL DIRETTORE D'URSO II pronto soccorso in funzione dalla domenica, fino alle 20 le emergenze verranno trattate anche al Campo di Marte DOMENICA 11 MAGGIO APERTURA DEL NUOVO PRONTO SOCCORSID, TRASFERIMENTO DEI PAZIENTI DELLA RIANIMAZIONE I1 nuovo pronto soccorso. Il giorno clou sarà però la domenica 11 maggio. Alle 8 aprirà il nuovo e più grande pronto soccorso del San Luca e da quel mo- 11 nuovo ospedale San Luca : sari inaugurato il 5 aprile ed entrerà in funzione 1110 maggio (Vip) Edilizia & Territorio Pagina 18 _' ia PROVI NC IA CH I EDE I T s, SONO NECESSARIE alcune modifiche al progetto del nuovo sistema tangenziale di Lucca con il collegamento nordsud (tra Ponte a Moriano e i caselli dell'Al l e di Lucca est) e est-ovest della Piana di Lucca (tra il Frizzane ed Altopascio). Le ha chieste la Provincia di Lucca e devono rispondere ad alcuni problemi quali i flussi di traffico; le emissioni dei gas di scarico delle auto; l'impatto sulle falde acquifere e sul reticolo idraulico; l'occupazione di suolo; l'impatto paesaggistico. Si tratta, in concreto, di dare risposta a pareri e osservazioni pervenute da cittadini, associazioni e soggetti interessati. COSÌ PALAZZO Ducale ha chiesto ad Anas una serie di migliorie al progetto perchè questo sia di maggiore sostenibilità ambientale. L'intento dell'amministrazione provinciale è quello di arrivare a rea lizzare un'opera «su misura» rispetto al territorio, capace di garantire un sistema efficiente di mobilità e, al contempo, di rispettare gli insediamenti resi- denziali e produttivi, le eccellenze ambientali e paesaggisti- //r,,.. ogetto ION I A TUTELA DELL'AMBI ENTE . If umide attraversate e uno studio dettagliato sul paesaggio e sugli elementi culturali presen ti lungo il tracciato degli assi. Per quanto riguarda i flussi di traffico, i tecnici di Palazzo Ducale hanno richiesto una ricer ca più approfondita e delle simulazioni che tengano conto anche di alcune importanti infrastrutture in corso di progettazione e attuazione, come il ponte sul Serchio e la viabilità legata al nuovo ospedale. Opere che, una volta realizzate, influiranno sui volumi di traffico dell'intero sistema locale. ST( Uno dei viadotti previsti dal progetto Anas. Provincia frena su opere con elevato impatto ambientale OBIETTIVO PRECISO « ReaUzzare un'opera su m isura rispettando ft territorio della Piana» che e il sistema di mobilità esistente. Ora l'Anas ha a disposizione 45 giorni, eventualmente prorogabili di altri 45, per integrare il suo studio di impatto ambientale. La relazione tecnica della Provincia evidenzia, tra le altre cose, l'esigenza di un progetto accurato per la raccolta e il trattamento delle acque piovane provenienti dalla sede stradale e la necessità di maggiori dettagli sulla realizzazione delle barriere acustiche. SONO richieste analisi approfondite dell'impatto ambientale sugli ecosistemi e sulle zone LA RICHIESTA di integrazioni inviata dalla Provincia ribadisce inoltre un punto sostanziale per l'intervento: un'adeguata integrazione con il territorio attraversato che è fortemente edificato. In primo luogo, la necessità di riallinearsi alle previsioni urbanistiche dei Comuni di Lucca e di Capannori, in particolare per il tratto compreso fra la via del Brennero e la via delle Ville dove è stato richiesto a Anas di presentare una nuova soluzione che tenga conto delle abitazioni di recente costruzione. AVVISO AI M700I IpEACOt[01' T, !' c'. i" A1ti"' LLäs. i Edilizia & Territorio Pagina 19 La Provincia all'Anas: nuovi studi sul traffico Palazzo Ducale chiede delle modifiche al progetto del sistema tangenziale Nel mirino soprattutto la parte dell'asse nord-sud fra il Brennero e via delle Ville 1 LUCCA Anche la Provincia dice la sua sul progetto degli Assi viari. E lo fa chiedendo ad Anas una serie di integrazioni allo studio di impatto ambientale che, in questo periodo, è nella fase di valutazione di impatto ambientale. Richieste che riecheggian o quelle di cittadini ed enti, a partire dal Comune di Lucca, il parere del quale abbiamo riportato nel giornale ieri in edicola. Dopo aver raccolto pareri e osservazioni pervenute da cittadini, associazioni e soggetti interessati, Palazzo Ducale ha richiesto ad Anas una serie di migliorie al progetto perché questo sia di maggiore sostenibilità ambientale. L'intento dell'amministrazione provinciale, si spiega in una nota, è quello di arrivare a realizzare un'opera "su misura" rispetto al territorio, capace di garantire un sistema efficiente di %nobilità e, al contempo, di rispettare gli insediamenti residenziali e produttivi, le eccellenze ambientali e paesaggistiche e il sistema di mobilità esistente. Anas ha oraa disposizione 45 giorni, eventualmente prorogabili di altri 45, per integrare il suo Studio di impatto anibientale. La relazione tecnica della Provincia evidenzia, tra le altre cose, l'esigenza di un progetto accurato per la raccolta e il trattamento delle acque piovane provenienti dalla sede stradale e la necessità di maggiori dettagli sulla realizzazione delle barriere acustiche. Sono richieste analisi approfondite dell'impatto ambientale sugli ecosistemi e sulle zone umide attraversate e uno studio dettagliato sul paesaggio e sugli elementi culturali presenti lungo il tracciato degli assi. Edilizia & Territorio Per quanto riguarda i flussi di traffico, i tecnici di Palazzo Ducale hanno richiesto una ricerca più approfondita e delle simulazioni che tengano conto anche di alcune importanti infrastrutture in corso di progettazione e attuazione, come il ponte sul Serchio e la viabilità legata al nuovo ospedale. Opere che, una volta realizzate, influiranno sui volumi di traffico dell'intero sistema locale. La richiesta di integrazioni inviata dalla Provincia ribadisce inoltre un punto sostanziale per l'intervento, probabilmente il più delicato e controverso: un'adeguata integrazione con il territorio attraversato che è fortemente edificato. In primo luogo, la necessità di riallinearsi alle previsioni urbanistiche dei Comuni di Lucca e di Capannori, in particolare per il tratto compreso fra la via del Brennero e la via delle Ville dove è stato richiesto a Anas di presentare una nuova soluzione che tenga conto delle abitazioni di recente costruzione. D'altra parte non è la prima volta che la Provincia avanza richieste di questo tipo: lo aveva già fatto durante la procedura di localizzazione davanti al Ministero, quando aveva chiesto - analogamente al Comune di Lucca - di trasformare in sottopasso il viadotto sulla ferrovia Lucca-Aulla lungo l'asse nord-sud. Palazzo Ducale richiede inoltre un'articolazione del progetto in lotti distinti, ognuno con il proprio cronoprogramma e con l'analisi dell'impatto del cantiere sul contesto territoriale. Questo per mitigare i disagi per i cittadini e gestire meglio eventuali ritardi nella realizzazione dell'opera che Anas ritiene possa essere conclusa con due armi di lavori. Una volta ricevute le integra- zioni, i tecnici avranno a disposizione 45 giorni per esprimere il parere definitivo sul progetto che sarà elaborato anche tenendo conto dei risultati dell'Inchiesta Pubblica che si svolgerà in questo periodo e consentirà un confronto fra il del progetto proponente (Anas) e i cittadini che hanno presentato le osservazioni. Il parere finale sarà trasmesso al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, a sua volta, lo inoltrerà al Cipe per l'approvazione del finanziamento dell'opera. (l.c.) II rendering del viadotto dell'asse nord -sud all 'altezza dei laghetti di Lammari f a 14o,fnda au'•1ima: nuo, i sluAi enl traffico Pagina 20 CAMBIA L'ORARIO DEL CANTIERE PER COSTRUZIONE DELLE NUOVE FOGNATURE i di traffico caos a Monte San Quirico UN'ORA e mezzo in più al giorno per il cantiere (e per le code di automobili) per le nuove fognature lungo la via di Camaiore. Il nuovo orario che rende operative le ruspe, e con esse anche il semaforo sul ponte di Monte S.Quirico, via di Camaiore e via di S.Alessio, si anticipa la mattina di mezzora e ritarda il pomeriggio di un'ora: da oggi sarà dalle 9 alle 18 con estensione al sabato mattina dalle 8,30 alle 14,30. Dunque in questi orari resterà in vigore il senso unico alternato regolato da semaforo a tre fasi comandato manualmente da un operatore. «AI fine di verificare la possibilità di emettere un'ordinanza in deroga per lavori notturni - spiega una nota di Palazzo Orsetti - vista la valutazione dell'impatto acustico dei lavori Geal su via per Camaiore, si è reso necessario, in accordo con la Provincia, per le valutazione sul traffico, di prorogare il cantiere di un'altra settimana, cioè fino al 17 marzo. Inoltre, per accelerare il completamento delle opere di posa delle condutture fognarie, si è deciso di prolungare gli orari rispetto alle precedenti ordinanze, dalle 9 alle 18, con estensione al sabato mattina fino alle 14.30». Finalmente c'è anche un'idea indicativa della fine dei lavori, una risposta più volte sollecitata dai commercianti della zona anche in occasione di un recente incontro con l'as- sessore Pierotti. «I lavori di scavo e posa della condotta - si spiega - sono attualmente a metà della loro realizzazione». Il traguardo per liberare il traffico della zona è quindi più in là di altri 15, 20 giorni. AVVISO AI M700I IpEACOt[01' T, !' c'. i" A1ti"' LLäs. i Edilizia & Territorio Pagina 21 SIGLATA L'INTESA TRA ENTI, ARCU S E FONDAZ ION E C RL 1 G bo riv,21 Ar di DINO AAAGISTRELLI LA SECONDA fase del progetto «Bacino culturale Valle del Serchio sistema delle rocche e delle fortificazioni» porterà un milione e 109mila euro destinati al ripristino e recupero del borgo di Bergiola di Minucciano (170mila euro), Borgo Isola Santa di Careggine (144mila), Mont'Alfonso di Castelnuovo (95), Rocca del Bargiglio di Borgo a Mozzano (200), Forte di Coreglia (295), Ponti medievali di Fabbriche di Vallico (195). La convenzione è stata firmata ieri mattina in Mont'Alfonso, al termine di una visita guidata alla Fortezza per i ragazzi delle scuole e l'inaugurazione del Centro didattico per la documentazione delle fortificazioni in Garfagnana. Sono seguiti gli interventi dei presidenti delle due Unioni dei Comuni Mario Puppa e Nicola Boggi, della Provincia Stefano Baccelli, della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Arturo Lattanzi, del dottor Ettore Pietrabissa, direttore generale Arcus (Arte cultura e spettacolo) spa, del senatore Andrea Marcucci, presidente della VII Commissione del Senato. noni (armi antiche) e Piero Celli (proiezioni ed evocazioni ). L'onorevole Mariani ha inviato un messaggio di partecipazione. Tra i presenti il consigliere regionale Remaschi, i sindaci Gaddi (Castel- I MPEGNO Con questa seconda tranche sarà possibile co m pletare n umerose opere nuovo), Bonim (Barga), Fantoni (Piazza al Serchio), Amidei (Coreglia), poi Sandro Bianchini (Fondazione Crl), Andrea Tagliasacchi, a cui, come presidente della Provincia di allora, si deve la coraggiosa impresa di dare inizio ai lavori del recupero e valorizzazione di Mont'Alfonso, insieme a tanti altri amministratori, politici, autorità militari, rappresentanti di associazioni. IL PRESIDENTE Lattanzi ha ribadito l'impegno della Fondazione Crl per la valle e l'importanza di lavorare in rete. Il direttore di Arcus Pietrabissa ha ricordato come tali interventi di recupero devono diventare risorse (leggi turismo di nuove zone) per la crescita economica del territorio. Puppa, Baccelli e Marcucci hanno poi suggerito la proposta di uno stretto legame nell'immediato tra le Mura di Lucca e Mont'Alfonso: il passato da avversari che diventa fonte di crescita oggi. MOLTO applaudito ed apprezzato un filmato di promozione sui 22 interventi effettuati (6 milioni di euro) finora su Rocche e fortificazioni, illustrato e commentato dall'architetto Pietro Luigi Biagioni, che ha ringraziato per la collaborazione tecnica Bruno Gian- Edilizia & Territorio Pagina 22 MERAVIGLI E A sinistra dall'alto, il ponte a Fabbriche e la fortezza delle Verrucole. A Iato, il momento dei taglio del nastrto ieri mattina. Qui sopra, la rocca dei Bargiglio (foto Borghesi) Edilizia & Territorio Pagina 23 Una "via delle rocche" nella Valle Firmatala convenzione perla seconda fase del restauro delle fortificazioni, da Minucciano a Borgo a Mozzano di Luca Dini 1 CASTELNUOVO Al via la seconda fase di restauro per le rocche della Valle del Serchio. Ieri mattina è stata firmata la nuova convenzione per l'inizio dei nuovi lavori nel progetto finanziato da Arcus Spa e Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca per un totale delle due tranche da sei milioni di euro. Gli interventi di questa fase interesseranno Isola Santa (Careggine), Bergiola (Minucciano), la Fortezza di Monte'Alfonso a Castelnuovo, la Rocca del Bargiglio, a Borgo a Mozzano, ed ancora dei borghi di Coreglia e Ghivizzano e i ponti di Fabbriche di Vallico. La seconda fase prevede interventi, per 450mila euro, illustrati nella Fortezza di Castelnuovo dal senatore Andrea Marcucci, presidente della commissione cultura del Senato e dal direttore generale di Arcus Spa, Ettore Pietrabissa. Nell'occasione è stata firmata la nuova convenzione tra Arcus Spa (Società per lo sviluppo dell'arte, della cultura e dello spettacolo costituita nel 2004 con atto del Ministro per i Beni e le Attività Culturali), l'Unione dei comuni della Mediavalle e Garfagnana, la Pro- vincia di Lucca e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. L'obiettivo è realizzare una via delle Rocche, collegando tutte le varie fortificazioni in un percorso unico: 17 i comuni coinvolti, 20 antiche fortez- ze militari, 6 i milioni di euro investiti. «Si tratta di interventi con un alto valore storico-culturale, nia che rappresentano anche una spinta in termini economici e sociali - ha esordito il senatore Marcucci - si comincia col Bargiglio a Borgo a Mozzano, si entra nella Valle col Ponte del Diavolo e si arriva fino alla Torre rotonda di Minucciano e a quella di San Pellegrino in Alpe. Oggi si aprono nuove prospettive: mettere insieme tutte queste tracce che a questo punto sono ben visibili e fruibili da chiunque per rilanciare la zona dal punto di vista turistico e promozionale. La seconda fase appena iniziata ci chiederà un impegno maggiore e sarà una sfida fondanientale per il futuro delle nostre terre». "Bacino Culturale Valle del Serchio - Sistema delle Rocche e delle fortificazioni": questo il nome del progetto, forte- mente voluto dalle amministrazioni coinvolte e dalle istituzioni locali per riportare in vita una rete monumentale molto diffusa su tutto il territorio.Concetd ribaditi negli interventi del presidente della Provincia, Stefano Baccelli, dei presidenti dell'Unione dei comuni della Garfagnana, Mario Puppa, Mediavalle, Nicola Boggi, dell'architetto Piero Biagioni, che ha ripercorso le vicende storiche delle comunità e delle rocche della Valle e del presidente della Fondazione Crl, Arturo Lattanzi. «Questa operazione - ha spiegato Puppa - rappresenta un'ottima occasione per tutta la Valle, soprattutto in termini turistici e occupazionali. In questo momento di difficoltà economica generale sviluppare sinergie che consentono opportunità di crescita e sviluppo del territorio rappresenta un punto qualificante dell' azione della giunta dei comuni della Garfagnana. Si tratta di un elenco cospicuo di lavori, auspichiamo cene possa essere uno conclusivo andando a trovare la parte di finanziamento che doveva essere coperta dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena e che oggi è venuta a mancare. Gli edifici recuperati e restaurati andranno a far parte di un sistema di grande risonanza dal punto di vista culturale». «L'obiettivo di questo progetto - ha ricordato il direttore generale di Arcus è di rendere fruibile un patrimonio di cultura "minore" rispetto a quello presente nei principali poli culturali toscani, ma diversamente godibile perché immerso in un contesto territoriale che va dal paesaggio all'ambiente, alla cultura, alle produzioni tipiche, ai modi di vita e al lavoro». Due delle fortificazioni che saranno interessate dai lavori : a sinistra Mont'Alfonso, nella foto di destra la rocca del Bargiglio Edilizia & Territorio Pagina 24 Mont'Alfonso al ar i li ecco ín consìstono le opere i ríqualfficaAone ECCO in cosa consisteranno i vari interventi. La Fortezza di Mont'Aifonso attende il recupero di una porzione sul lato NordOvest oltre alla rimozione di vegetazione infestante in una porzione a Sud-Est. Via alla bonifica delle aree in rovina, consolidamento delle murature con l'inserimento di elementi lapidei mancanti e il reintegro delle parti murarie. Rocca dei Ba `glio: completamento del progetto di recupero. In più deve essere resa fruibile l'area per la sua valorizzazione didattica ed artistica . Borgo di Isola Santa : recupero della chiesa di San Jacopo, come edificio per esposizioni, eventi, congressi, riunioni e manifestazioni religiose. Bergiola : oggi restano tratti delle mura, quattro muri di una casa, due volte, un pozzo e unica struttura coperta, seppure fatiscente, una piccola chiesa settecentesca ormai spoglia. Ma Bergiola rappresenta oggi una memoria importante per la storia umana del territorio. Coreglia Anteiminelli e Ghivizzano Castello: l'obiettivo è quello di realizzare un polo culturale ed espositivo nei due centri del comune, oltre a ricavare spazi dedicati alle attività di carattere musicale. I ponti di Fabbriche di Vallico: il più significativo e importante è quello della Dogana, ma gli interventi porteranno al ripristino anche degli attraversamenti situati in località Gnocconi e in località Molini. Prevista pulizia del sito e restauro di paramenti e selciato, oltre il consolidamento delle superfici murarie. Edilizia & Territorio Pagina 25 A Mont'Alfonso si consolidano le mura il dettaglio degli interventi finanziati: a isola Santa è centrale il recupero della chiesa di S. Jacopo 1 CASTELNUOVO L'intervento alla Fortezza di Mont'Alfonso (80mila euro) prevede il recupero di una porzione sul lato Nord-Ovest oltre alla rimozione di vegetazione infestante in una porzione a Sud-Est. Sarà quindi effettuata la bonifica delle aree in rovina, il consolidamento delle murature con l'inserimento di elementi lapidei mancanti ed il reintegro delle parti murarie, identiche per tipologia e forma, ripristinate secondo le tecniche originarie. Della rocca del Bargiglio, in frazione di Cune nel comune di Borgo a Mozzano, rimane il rudere del possente torrione, su cui si incentrano i futuri inter- venti orientati al completamento del progetto di recupero e in particolare a rendere possibile la fruibilità dell'area per la sua valorizzazione didattica ed artistica. L'intervento ad Isola Santa (200mila euro, Careggine) ha come elemento centrale nel recupero della chiesa di San Jacopo, nell'intento di restituire l'edificio alle sue funzioni di spazio espositivo per eventi, congressi, riunioni e manifestazioni religiose. Di Bergiola (170mila euro, Minucciano) oggi, restano scarse vestigia: tratti delle mura castellane, quattro muri di una casa e pochi muri di altre case, due volte, un pozzo e unica struttura coperta, seppure fati- scente, una piccola chiesa settecentesca ormai completamente spoglia, l'ultimo centinaio di metri di una suggestiva via pavimentata protetta da due muriccioli e due muri di sostegno di una volta susseguenti allapresumibile porta principale. A Ghivizzano previsto il recupero della torre creando un polo culturale con il Forte. I ponti di Fabbriche di Vallico saranno puliti e verrà effettuato il restauro di paramenti e selciato, verrà operato un consolidamento delle superfici murarie, con l'obiettivo di garantire la sicurezza e la fruibilità di queste storiche infrastrutture. Dal 2008 ad oggi sono già numerosi gli interventi effettuati: oltre al restauro della Rocca Estense di Molazzana (185mila euro), si contano anche il recupero della Torre dell'Orologio di Castiglione (90mila giuro), la Rocca Estense di Camporgiano (175mila euro), laFortezza delle Verrucole a San Romano (110mila euro), la Rocca Estense di Ceserana a Fosciandora (190mila euro), il Castelvecchio di piazza al Serchio (160mila giuro), la Torre di Minucciano (95mila euro), i Borghi Murati di Giuncugnano (166mila euro), mentre sono in via di conclusione i lavori a Castiglione per 100mil a euro e l'intervento di indagine archeologica e consolidamento del castello di Verge(l.d.) moli per 59mila euro. La chiesa di isola Santa Edilizia & Territorio Pagina 26 MONTAGNA CEDUTO I DOMENICA- ASL E Cl1 E ZITTI PER G IORNI Gíannecchíní: «Abbiamo subìto un danno da un milione e IL ROMBO, assordante, lo hanno sentito tutti. Mamma mia che tuono, devono aver pensato i residenti del Baccatoio e della Carraietta, ma era sabato notte e non c'era di meglio che starsene sotto le coperte. Ancora qualche ora, poi è spuntata l'alba di una domenica che a distanza di alcune settimane continua ad essere benedetta in quanto non era un giorno lavorativo. Benedetta soprattutto dai titolari e dai dipendenti della Ices, sulla Sarzanese (l'ex-cava Coluccini), perché quel frastuono altro non era che il crollo di un intero versante franato dopo gli ultimi nubifragi. Rocce enormi che si sono staccate e hanno sepolto tutto ciò che si trovava nel piazzale: una in particolare, dalle dimensioni paragonabili a una casa a due piani, ha distrutto l'impianto principale e i quadri elettrici, zona in cui ogni giorno lavorano almeno tre persone. FOSSE successo un altro giorno qualsiasi saremmo qui a parlare di strage. E non promettono bene neppure le lunghe crepe verticali ancora visibili sul versante lato mare della montagna. Il Comune e la Asl sono già intervenuti, disponen- CREPE '! SE AI Com une ci metta in condizioni di inte rvenire il più presto possibile» do la transennatura di tutta l'area fagocitata da quel fiume di rocce. Impossibile però non notare quel disastro dalla Sarzanese e così da giorni sembra di assistere a un replay della Concordia: la gente si ferma, sgrana gli occhi, corre nel piazzale e scatta una foto. Ma la Ices, che da 25 anni, una volta chiusa la cava, lavora gli scarti del marmo per ricavarne sassi con cui realizzare asfalti e calcestruzzo, chiede un po' di rispetto e lancia un appello al Comune affinché consenta loro, in tempi rapidi, di mettere in sicurezza il versante e acquistare nuovi impianti. «IL DANNO è stato ingente, da 1,5 milioni di curo - racconta il titolare Luca Giannecchini - e si somma a una situazione già difficile. Negli ultimi anni il lavoro è crollato infatti del 90% e da 50-60 dipendenti siamo scesi a otto, con un'altra trentina in cassa integrazione. Il crollo della montagna ci ha privato però dell'impianto principale di lavaggio, oltre ai quadri elettrici e ai vagli per separare il materiale in varie dimensioni. I nostri geologi stanno facendo i rilievi e presto presenteremo un progetto al Comune, visto che prima va messa in sicurezza la montagna e poi potremo acquistare nuovi impianti ridando lavoro ad altre persone. Al Comune - conclude non chiederemo un solo curo, ma abbiamo bisogno di trovarci quanto prima nelle condizioni di intervenire». Secondo gli abitanti della zona, tra i motivi del crollo, oltre ai violenti nubifragi, ci sarebbe anche lo «stop» ai terrazzamenti della ex cava, effettuati quando fu dismessa: blocco deciso alla fine degli anni `80 dal Comune dopo le pressioni di chi era contro quello che fu definito «scempio ambientale». Daniele Masseglia EX CAVA COLUCCINI Tra le pietre crollate sugli impianti ci sono massi grandi come case a due piani. li boato scambiato per un tuono Edilizia & Territorio Pagina 27 C pi sportivi, al via i lavori sui terreni Al Benelli va aggiustato il sistema di drenaggio. Stop alla copertura del Tori, priorità alla pista ì CAMAIORE Salta, almeno momentaneamente, il progetto perla copertura delle tribune del campo Tori di atletica. Ma in compenso entro pochi mesi potrebbero partire i lavori per sistemare la pista di atletica e il terreno. Interventi sono previsti anche ai campi di Sterpi, al Magazzeno e al Benelli. Il Comune pensa anche di rivedere le convenzioni per le società sportive prevedendo forme di divisione delle spese tra amministrazione e società per chi utilizza terreni sintetici. Coperturatroppo costosa.Datempo si parla della necessità di realizzare una copertura per le tribune del Tori. L'intervento servi - rebbe anche a riparare dalla pioggia l'area degli spogliatoi evitando le infiltrazioni di acqua. Ma l'amministrazione, dopo un'attenta valutazione sui costi, ha deciso di bloccare l'iter avviato dalla giunta Bertola che aveva anche stipulato un muto. Le stime iniziali parlavano infatti di una spesa di 200mila euro. Mai costi sarebbero invece saliti a 320mila. «Per questo il progetto è stato rinviato - spiega l'assessore Leo - e quella somma destinata ad altro. La nostra priorità ora è intervenire per rendere più fruibili gli impianti». Per questo i primi interventi al Tori, come assicura Leo, serviranno a riparare gli avvallamenti della pista di atletica e del terreno e a rendere a norma tutte le attrezzature. Nuovo campo a Sterpi. Una delle priorità dell'amministrazione comunale è sistemare il terreno del campo di Sterpi in via Fonda. L'intervento sarà messo a bilancio nell'anno in corso. La società gestrice, il Camaiore Calcio, ha anche chiesto una nuova tribunetta scoperta da 50 posti: e presto potrebbe arrivare. Sintetico e costi eccessivi. Il bilancio 2013 prevede la sisternazione del drenaggio sul terreno sintetico del campo Benelli sul viale Kennedy. Anche il terreno del Cavanis avrebbe però bisogno di un rifacimento integrale con costi notevoli. Per questo l'amministrazione sta valutando per il futuro, di inserire una richiesta di contributo alle società che hanno in gestione un campo sintetico. Questo materiale fa risparrniare infatti sulla manutenzione ordinaria (tagli dell'erba e interventi affini) ma poi ha bisogno di interventi radicali a distanza di anni: per questo l'arnministrazione preferirebbe non accollarsi in toto queste spese. Spogliatoi a norma. L'assessore Leo rassicura sulla sicurezza sui campi sportivi del Comune. Ma elenca altri interventi richiesti dalle norme. Per esempio in molte strutture dovranno essere costruiti spogliatoi per gli arbitri con disabilità. Il Raffaelli al Magazzeno necessità anche di un'infermeria attrezzata. La pista di atletica al Tori 1 a Pnrtanuova ora ì pedonale il I,rogNrn divide i camaiure,i Edilizia & Territorio Pagina 28 Urbanistica. ecco le nuove norme per Stazzema A quattro anni dalla approvazione dei nuovi strumenti urbanistici del Comune di Stazzem a, l'amministrazione ha predisposto la variante normativa al Regolamento urbanistico vigente. L'ufficio urbanistica dei Comune convocherà un incontro con gli ordini professionali a cui sarà presentato il testo delle nuove norme tecniche di attuazione. L'obiettivo è adottare le nuove norme del Regolamento urbanistico a inizio aprile. fcn arahcen ffi Edilizia & Territorio lidi 1„, Pagina 29
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