Economia FIXING - Anno XXII - n.30 - Venerdì 1 Agosto 2014 L’intervento di Massimo Ferdinandi, Ambasciatore di San Marino Internazionalizzazione: definire per conoscere Sono tutte le operazioni che garantiscono una presenza attiva di Massimo Ferdinandi Molto si parla di internazionalizzazione, ma spesso lo si fa in maniera approssimativa e generalista, senza darne una definizione contestualizzata. In linea di principio, possiamo riferirci all’internazionalizzazione come a quell’insieme di operazioni che garantiscono una presenza attiva a livello internazionale. Sotto l’aspetto terminologico, è frequente imbattersi in imprecisioni quando si parla di questo processo: l’internazionalizzazione non va confusa con la globalizzazione, parola che definisce la tendenza ad uniformarsi, e, soprattutto, non va confusa con la delocalizzazione, che è una delle sue molteplici possibili forme ed è limitata alla dimensione produttiva. A livello imprenditoriale macro, l’internazionalizzazione può essere declinata in quattro principali categorie: le esportazioni, gli investimenti diretti esteri (IDE), le cosiddette “forme intermedie” (ad esempio le attività di outsourcing e le cessioni di licenze) e le attività di formazione. A livello di Stato Sovrano, le operazioni di internazionalizzazione trovano la loro differenziazione primaria tra le attività al di fuori dei confini e quelle domestiche. Le operazioni al di fuori dei confini possono assumere sia i connotati della esportazione (ad esempio, il supporto che lo Stato garantisce alle imprese che propongono i loro prodotti all’estero) che quelli della importazione (ad esempio, le attività dello Stato mirate alla attrazione degli investimenti esteri). Le operazioni sul territorio, invece, sono quasi sempre connesse alla diffusione di una cultura della internazionalizzazione e alla predisposizione di impianti legislativi, fiscali ed infrastrutturali ad essa coerenti. Da questa breve panoramica si evince che il processo di internazionalizzazione sarebbe più propriamente definibile, coniugabile e spiegabile se lo si analizzasse partendo dalla identificazione del suo soggetto attivo. Al fine di fornire una spiegazione completa del processo in questione, sarebbe poi necessario rivolgere l’attenzione alla sua dimensione geografica. Ad esempio, i processi imprenditoriali di internazionalizzazione in Asia sono profondamente differenti da quelli negli USA. L’innegabile dato di fatto è che i mercati e le nazioni, nonostante il falso mito della globalizzazione, sono tuttora fortemente eterogenei e caratterizzati dalle differenze. Sulla base di questa premessa Il bello celato sotto gli occhi è facile intuire che le principali difficoltà dei processi di internazionalizzazione sono quelle connesse alla identificazione delle diversità esistenti tra l’impresa che si rivolge ai mercati esteri e i detti mercati. Ne consegue che la corporate culture delle imprese che internazionalizzano non può prescindere da una attenta attività di formazione in questa direzione. L’internazionalizzazione non è un processo riconducibile a delle operazioni specifiche in quanto sono tutte le attività imprenditoriali che si uniformano ad un “modo di essere”. Possiamo concludere affermando che la strutturazione di queste attività sulla base della loro dimensione geografiche di destinazione rappresenta la corretta interpretazione imprenditoriale del processo di internazionalizzazione. 3 Zoom Nuovi mercati: con Casia il Titano può puntare verso l’Asia orientale Per essere competitivi in un mercato globalizzato, le imprese occidentali non possono ignorare le economie in rapida crescita dell’Asia e devono predisporre strategie di internazionalizzazione specificatamente sviluppate per le diverse regioni dell’Asia orientale. Hong Kong e Singapore sono tra i maggiori centri finanziari del mondo. La Corea del Sud e Taiwan sono importanti centri manifatturieri a livello mondiale mentre l’Indonesia è destinata a diventare una delle prime 10 economie della Terra entro il 2025. Cina e India continuano a compiere importanti passi strategici in un fervente contesto economico mentre Vietnam, Malesia e Thailandia offrono opportunità uniche per molti tipi di investimenti diretti all’estero. Un orizzonte di estremo interesse, che coinvolge anche la Repubblica di San Marino. Il progetto Casia (Center for Advanced Studies in Internationalization Processes in East Asia), una nuova divisione del centro internazionale di studi turistici di Rimini Itinera, è stato creato da Massimo Ferdinandi (Direttore Scientifico di Casia), assieme a Laura Vici, Presidente di “Itinera” e alcuni professori universitari. Il Segretario di Stato al territorio con delega all’internazionalizzazione, Antonella Mularoni, nei giorni scorsi è diventata membro ad honorem del Centro. Tutte le informazioni su Casia sono disponibili online (www.casia.center/it/). L’eccellenza del progetto, e il suo avere radici profonde con il Titano, ci porta a una riflessione. Sul Monte si parla spessissimo - e già da qualche anno, sempre con maggior insistenza di internazionalizzazione: parola importante e assai complessa, dalle mille sfumature. In un’ottica di nobile processo di alfabetizzazione – sia per il territorio che per Rimini -, crediamo che un’iniziativa del genere, supportata da uno Stato sovrano come la Repubblica di San Marino, raggiungerebbe in maniera più veloce una dimensione internazionale. E sempre in chiave imprenditoriale e formativa, perché non pensare a un corso di laurea biennale proprio sul Monte? La storia che si staglia davanti allo sguardo: ieri come oggi, la magia del panorama Con una panoramica mozzafiato – una delle Tre Torri che disegnano lo skyline del monte Titano e che ‘esce’ da un intreccio di rami– concludiamo di fatto questa rubrica che ci ha tenuto compagnia per mesi, facendoci scoprire un’altra San Marino. Loris Pironi, l’autore di questo scatto, racchiude in un’immagine in bianco e nero l’elemento che per oltre un secolo ha richiamato sulla Rupe milioni di visitatori: la vista che si ha dalla cima. Al turismo e all’appeal che ha (e che ha avuto) il Monte dedichiamo anche quasi tutto lo “Speciale Cultura” di questa settimana. Questa rubrica è in condivisione - all’insegna della multimedialità - sul nostro profilo Facebook, dove troverete uno scorcio più ampio di questo particolare e tutte le fotografie che abbiamo pubblicato dall’inizio dell’anno.
© Copyright 2024 Paperzz