PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 1 di 116 AZIENDA SANITARIA LOCALE DI VALLECAMONICA-SEBINO Via Nissolina, 2 - 25043 Breno (BS) - tel. 0364.3291 - fax 0364.329310 CF/P.IVA n.02072150986 www.aslvallecamonicasebino.it PEC: [email protected] Indice 1 PREMESSA.........................................................................................................................................2 2 TENUTA SOTTO CONTROLLO DEL DOCUMENTO....................................................................3 3 ANALISI DI CONTESTO DELLA SANITA’ PUBBLICA VETERINARIA.....................................3 4 SANZIONI.........................................................................................................................................45 5 RISORSE UMANE DISPONIBILI...................................................................................................45 6 RISORSE STRUTTURALI DISPONIBILI.......................................................................................47 7 TECNICHE DI CONTROLLO..........................................................................................................47 8 CAMPO DI APPLICAZIONE...........................................................................................................48 9 PIANI/OBIETTIVI LOCALI.............................................................................................................65 10 LE PRIORITA’ DI SANITA’ PUBBLICA VETERINARIA PER IL 2014 STABILITE DALLE REGOLE DI GESTIONE DEL SSR (dgr 1185/2013)............................................................................67 11 CATEGORIZZAZIONE DEL RISCHIO: modalità attribuzione innovativa...................................69 12 PROGRAMMA ANNUALE DI ATTIVITA’...................................................................................92 13 TABELLE PROGRAMMATORIE DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE VETERINARIO ...............................................................................................................................................................105 14 GRADUAZIONE DEL RISCHIO DI RIFERIMENTO................................................................105 15 SISTEMA DI MONITORAGGIO E MISURAZIONE.................................................................106 16 L’INTEGRAZIONE.......................................................................................................................108 17 PROCEDURE AMMINISTRATIVE.............................................................................................114 18 FINANZIAMENTI SPECIFICI.....................................................................................................115 19 COMUNICAZIONE ....................................................................................................................115 20 ARCHIVIAZIONE E DISTRIBUZIONE......................................................................................115 Ed. Rev. Data Descrizione delle modifiche 01 0 24.2.2012 Prima emissione 01 01 01 02 Redazione Verifica Approvazione Dr G.C. Battaglia Dr. E. Antonini Dr. D. Pedersoli Dr. L. Turetti Dr. P. Peduzzi B. Bertoli Dr. G.C. Battaglia 4.3.2013 Revisione paragrafi 1, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 13, Dr G.C. Battaglia, 14, 15, 17, 18, e 19. Dr. E. Antonini, Dr. D. Pedersoli, Dr. L. Turetti, Dr. P. Peduzzi B. Bertoli Dr. G.C. Battaglia 27.2.2014 Revisionati paragrafi 1, 3, 4, 5, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 14, 15, 16, 17, 18, 19, aggiunto il 20. B. Bertoli Dr. G.C. Battaglia Dr G.C. Battaglia, Dr. E. Antonini, Dr. D. Pedersoli, Dr. L. Turetti, Dr. P. Peduzzi PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 2 di 116 1 PREMESSA Le azioni di Sanità Pubblica Veterinaria per il triennio 2012 – 2014, oggetto del presente Piano, discendono, in una logica di sistema, dal Programma Regionale di Sviluppo, dai contenuti del PSSR della IX Legislatura, dal Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria e dalle Regole di gestione del Servizio Sanitario Regionale che vengono annualmente emanate. Il presente Piano Aziendale della Prevenzione Veterinaria, mantiene una costante attenzione ai seguenti principi di riferimento individuati dal Piano Sanitario Nazionale 2011-2013 e dai Documenti Regionali sopracitati: - La tutela della salute e della qualità della vita come diritto fondamentale della persona; - La persona al centro dei processi e delle azioni del sistema sanitario; - L’omogeneità, la standardizzazione e la trasparenza nel processo di erogazione delle prestazioni; - La partecipazione e la responsabilizzazione degli operatori economici e sanitari. Definisce altresì, in maniera dettagliata lo scenario, gli obiettivi e gli strumenti attuativi assicurando un approccio integrato alla tutela della salute pubblica con coloro che svolgono attività finalizzate alla promozione e alla tutela della salute dei cittadini e degli animali (es. IZSLER, Sistema Universitario Regionale, NAS, Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato, ARPA ecc.) avendo come obiettivi costanti la semplificazione e la dematerializzazione. Contiene quindi una esaustiva analisi del contesto, la graduazione dei rischi su cui programmare le attività, la pianificazione delle stesse, le modalità di monitoraggio e di verifica, con l’ausilio di opportuni indicatori e con l’impiego di strumenti informatici. Il Piano viene annualmente aggiornato per la relativa programmazione delle attività mediante la revisione del manuale MNL SPVET 002. Si sottolinea che nel triennio di cui trattasi viene data attuazione ad una nuova modalità di graduazione del rischio sugli stabilimenti presenti sul territorio secondo le indicazioni per Piano Regionale di Prevenzione Veterinaria, che viene trattata nelle parti del Piano che sono relative ai tre Servizi Veterinari. La categorizzazione del livello di rischio deve essere intesa come strumento gestionale finalizzato ad una corretta attribuzione delle risorse e ad una omogenea attuazione della attività di controllo all’interno delle varie categorie; nel Piano trovano evidenza i seguenti elementi: - suddivisione delle attività economiche soggette a controllo in stabilimenti riconosciuti e macrocategorie omogenee delle imprese registrate; - elencazione completa dei criteri utilizzati per attribuire il livello di rischio tramite l’utilizzo dello strumento innovativo introdotto dal Piano Regionale Prevenzione Veterinaria; - l’attribuzione delle risorse va effettuata in base alla categorizzazione del livello di rischio, evitando sovrapposizioni ma prevedendo attività di controllo coordinate e comunque assicurando lo scambio reciproco di informazioni relative ai controlli svolti. Il Piano è formalizzato secondo quanto previsto dal Manuale Operativo delle Autorità Competenti Locali, predisposto dalla Regione Lombardia con lo scopo di definire Standard di Organizzazione e Funzionamento dei Servizi ASL che svolgono attività di controllo ufficiale in campo alimentare secondo il seguente schema: STANDARD DESCRIZIONE STANDARD ELEMENTI MISURABILI TENUTA SOTTO CONTROLLO DEL DOCUMENTO Definizione di responsabilità ed autorità in relazione a predisposizione, validazione approvazione e revisione del documento di programmazione EV.1 Evidenza nel documento di programmazione della matrice delle responsabilità. EV.2 Atti della Organizzazione con evidenza dell’approvazione del documento. ANALISI CONTESTO Descrizione del fabbisogno del territorio di riferimento EV.1 Descrizione della “Analisi di contesto” territoriale sulla base delle informazioni desunte dal Piano Triennale della Prevenzione Veterinaria (Titolo 2) e/o altri dati ritenuti di interesse per la programmazione della attività di prevenzione; PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA STANDARD DESCRIZIONE STANDARD MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 3 di 116 ELEMENTI MISURABILI Risorse - Indicazione risorse umane e EV.2 Descrizione personale assegnato strutturali disponibili suddiviso per categoria professionale; definizione livelli di conoscenza/ competenza richiesti EV.3 Descrizione risorse strutturali da utilizzarsi per la realizzazione del piano. TECNICHE DI CONTROLLO Definizione e descrizione sintetica delle EV.1 Tecniche di controllo utilizzate modalità di controllo ufficiale utilizzate (audit, ispezione, campionamento). CAMPO DI APPLICAZIONE Pianificazione delle attività controllo ufficiale sul territorio di EV.1 Descrizione degli obiettivi generali SISTEMI DI MONITORAGGIO E MISURAZIONE Definizione strumenti e monitoraggio del Piano di EV.1 Descrizione di un cruscotto di indicatori e frequenza di rilevazione del dato; EV.2 Evidenza di un’attività di controllo interno. PROCEDURE AMMINISTRATIVE Gestione atti amministrativi connessi alla EV.1 Descrizione responsabilità ed attività di controllo ufficiale autorità per la gestione dei provvedimenti amministrativi /sanzionatori. FINANZIAMENTI SPECIFICI Rendicontazione economica del piano EV.1 Quote di finanziamenti specifici (Fondi funzioni non tariffabili; D.Lgs vincolati utilizzati per il piano. 194/2008; Sanzioni) modalità (obiettivi operativi regionali) e specifici aziendali; (Elencazione degli obiettivi cogenti e motivazione degli obiettivi specifici aziendali coerenti con Il Piano regionale -Titolo 6); EV.2 Evidenza delle modalità di attribuzione della categorizzazione del rischio; EV.3 Descrizione attività da sottoporre a controllo suddivise per macrocategorie/unità operative e numero di controlli programmati nel periodo di riferimento con evidenza di coerenza tra frequenza dei controlli prevista e livello di rischio attribuito. La Sanità Pubblica Veterinaria dell’ASL Vallecamonica – Sebino è Certificata ISO 9001:2008 e pertanto è sottoposta a periodici audit per il mantenimento di detta qualifica. 2 TENUTA SOTTO CONTROLLO DEL DOCUMENTO La responsabilità della predisposizione, validazione e revisione del Piano Aziendale Prevenzione Veterinaria (PAPV) è in capo al Direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinario ed ai Responsabili di Servizio, ognuno per la parte di competenza, con il supporto del Direttore del Distretto di Medicina Veterinaria e dei Referenti Qualità. L’approvazione è in capo al Direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinario ed avviene in sede di Conferenza dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione Veterinario e trova evidenza nel relativo verbale di riunione. Il documento è reso disponibile a tutto il personale nella rete aziendale UO Medicina Veterinaria/Programmazione Attività/Piano Regionale e Aziendale Triennale/ASL VCS. 3 ANALISI DI CONTESTO DELLA SANITA’ PUBBLICA VETERINARIA L’ASL Valle Camonica-Sebino è costituita da 42 Comuni, con una popolazione complessiva di 101.683 abitanti (dati al 31.12.2013) e con una superficie di 131.500 ettari. La densità abitativa è pari a 77,07 ab/kmq a fronte di una densità media lombarda di 410,46 ab/kmq e nazionale di 198,06. Fanno parte integrante il “Parco Regionale dell’Adamello”, che si estende per una superficie PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 4 di 116 complessiva di 510,00 Km2 su 19 Comuni , e parte del “Parco Nazionale dello Stelvio”, per un superficie complessiva di 100,00 Km2, che interessa 4 Comuni dell’Alta Valle. Il Territorio è attraversato , da nord a sud dal Fiume Oglio, quinto fiume italiano per lunghezza e la catena montuosa più importante è il Gruppo dell’Adamello, sede del ghiacciaio più esteso d’Italia (18 Km2). Il Territorio presenta un’altitudine che varia fra i 200 m.s.l.m. e 3.554 m.s.l.m. del Monte Adamello e presenta un patrimonio ambientale e naturalistico di rilevata eccezionalità, sia per ricchezza e varietà che per estensione delle aree interessate. Se un tempo il settore primario garantiva la sussistenza della popolazione con una variegata gamma di prodotti agroalimentari, i medesimi negli ultimi decenni si sono concentrati soprattutto al latte ed ai suoi derivati e la zootecnia bovina da latte è rimasta l’ attività agricola principale. La vastità e variabilità del territorio ha consentito il persistere anche di allevamenti ovini e caprini. In Valle Camonica è presente una razza autoctona, la Bionda dell’Adamello, tutelata anche a livello comunitario in quanto dichiarata a rischio di estinzione. Dal suo latte viene prodotto un formaggio unico nel suo genere , il “Fatulì”, apprezzato dal consumatore finale e oggetto di un Presidio Slow Food. La presenza di oltre 100 alpeggi tutt’ora monticati, suddivisi in 180 malghe su 15.500 ettari di superficie, consente un importante presidio dei territori di alta quota e la produzione di pregiati formaggi, come per esempio il Silter Camuno-Sebino per il quale è in corso la procedura di riconoscimento della D.O.P. ad opera del Consorzio Volontario di tutela appositamente costituito fra i produttori e sostenuto dagli Enti comprensoriali. Fra le produzioni minori spiccano quelle legate all’apicoltura che contribuiscono a garantire un costante ed importante presidio sul territorio contestualmente alla salvaguardia delle tradizioni socio-rurali del territorio. Le potenzialità produttive sono significative e lo sforzo degli Enti preposti è finalizzato al mantenimento e recupero di tutte le produzioni locali, comprese quelle di nicchia, mediante ricerche e studi per la definizione degli standard qualitativi, investimenti infrastrutturali per la crescita delle aziende ed iniziative collettive per la divulgazione presso gli utenti e la commercializzazione dell’intero paniere dei prodotti agroalimentari della Valle Camonica. Un importante azione promozionale che coinvolge tutto il paniere dei prodotti Agroalimentari è stata avviata da alcuni anni dalla Comunità Montana di Valle Camonica unitamente ai produttori per far conoscere ai consumatori finali, sia della valle che ai turisti, le ricche e, in taluni casi, rare opportunità gastronomiche del territorio, racchiudendo tutto il paniere in un marchio territoriale denominato Sapori di Valle Camonica. In un tale contesto si svolgono le attività del Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL Vallecamonica-Sebino orientate in via principale alla tutela della salute pubblica, senza però trascurare il sostegno al settore agro-zootecnico-alimentare di riferimento, con le sue ricadute sulla tutela dell’ambiente e la conservazione e valorizzazione delle pratiche tradizionali. I luoghi sede di intervento della SPV sono situati parte a fondo valle e parte in zone montane disagiate raggiungibili con automezzi fuori strada (comuni d’alta montagna, alpeggi, caseifici di malga, ecc.). Inoltre alcune attività sono legate alla stagionalità sia per motivi di alpeggio che per norme sanitarie, come ad esempio la bonifica sanitaria e la macellazione tradizionale del suino, che vengono di norma effettuate dal tardo autunno alla primavera inoltrata con aggravio di difficoltà legate anche alle condizioni climatiche avverse. Le attività che maggiormente impegnano il Dipartimento di Prevenzione Veterinario possono essere ricondotte ai controlli sanitari negli allevamenti, alla gestione delle anagrafi zootecniche, e degli animali d’affezione, all’ispezione delle carni nei macelli industriali riconosciuti CE, nei macelli riconosciuti CE con capacità < alle 1000 UGB/anno, ai controlli negli stabilimenti di produzione, trasformazione, commercializzazione, trasporto e distribuzione di alimenti di origine animale (ivi compresi i caseifici industriali ed aziendali). La complessità del sistema agro-alimentare comporta un numero elevatissimo di indagini conoscitive e di controlli eseguiti dal Dipartimento di Prevenzione Veterinario. L’attività di controllo è organizzata in modo tale che vengano attuati interventi efficaci, proporzionati alla rilevanza dei problemi igienicosanitari e mirati. In particolare sono stabilite le modalità e le frequenze dei controlli per ciascuna attività, nonché i compiti assegnati ai singoli operatori. L’anagrafe delle attività soggette a controllo è pertanto costantemente aggiornata; questo anche per attuare una corretta azione di indirizzo e coordinamento. E’ indispensabile quindi avere un sistema efficace per la raccolta e l’elaborazione di tutti i dati relativi agli PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 5 di 116 esiti delle attività ispettive e delle rispettive indagini analitiche. Pertanto, per tutti i controlli, compresi quelli effettuati a seguito di situazioni imprevedibili, è disponibile la documentazione relativa al tipo, al risultato e ai provvedimenti adottati a seguito del controllo. Una puntuale conoscenza della popolazione animale, in termini di consistenza e distribuzione territoriale, delle strutture di trasformazione e commercializzazione degli alimenti di origine animale, e di tutte quelle aziende e/o imprese che direttamente o indirettamente confluiscono nel settore agroalimentare regionale è requisito essenziale per programmare l’attività di monitoraggio e controllo degli allevamenti in funzione del rischio sanitario, per garantire la rintracciabilità degli animali e dei loro prodotti, per garantire l’attività di repressione delle frodi ma anche per gestire i controlli finalizzati all’erogazione dei Premi Comunitari cui l’area di produzione ricade. L’analisi del contesto che segue descrive le strutture produttive ed i parametri sanitari di interesse della Sanità Pubblica Veterinaria dell’ASL Vallecamonica-Sebino e della Lombardia al fine di meglio comprendere le ragioni delle attività che ne derivano. Le fonti sono il Quadro di contesto regionale 2012 reso disponibile dall'U.O. Veterinaria nel Sistema informativo Veterinario (SIV) e le Banche dati Nazionali, Regionali e Locali. STRUTTURE PRODUTTIVE ANAGRAFE ANIMALE DA REDDITO L’anagrafe informatizzata degli allevamenti zootecnici presenti sul territorio regionale risponde a specifiche norme comunitarie, come anche all’esigenza di conoscere la consistenza e la distribuzione del patrimonio animale, per esercitare un’efficace attività di controllo sanitario. Attualmente l’anagrafe zootecnica regionale (BDR) consente di gestire i dati di tutti gli allevamenti di interesse produttivo (bovidi, ovini, caprini, suidi, avicoli, equidi) e di registrare individualmente i capi delle specie bovina, ovina e caprina. Inoltre la Banca Dati Regionale (BDR) detiene l’anagrafe degli allevamenti di altre specie di interesse produttivo, quali conigli, pesci e api. Tutti gli allevamenti presenti nell’ASL di Vallecamonica Sebino sono stati sottoposti a georeferenziazione, in modo tale da consentire l’elaborazione di mappe che ne visualizzino la posizione in una zona definita. La mappatura è uno strumento di utilità per la programmazione e la gestione dei piani di profilassi e diventa indispensabile in caso di emergenze sanitarie (es. Influenza Aviare). Nella BDR al 31/12/2013 sono in totale 70997 gli allevamenti registrati in Lombardia, suddivisi nelle varie specie di interesse zootecnico mentre in Vallecamonica 3561. N° ALLEVAMENTI E CONSISTENZA CAPI PER LE PRINCIPALI SPECIE ZOOTECNICHE REGISTRATI Il dato relativo al numero dei capi, nel caso dei bovini e ovi-caprini, è un dato puntuale in quanto gli animali sono identificati e registrati individualmente; per le altre specie invece il dato si riferisce alla “consistenza media”, intesa come capi mediamente presenti nell’allevamento durante un ciclo produttivo. Allevamenti presenti sul territorio regionale ASL Bovini O/C Avicoli Cunic. Equidi Suidi Api Ittici Cerv. Rich. Lum. Totale VCS 937 19 294 4 4 1 5 3561 5515 216 200 826 112 70997 1193 Tot. 19805 13428 2950 Lomb. 6 838 260 2547 16746 8652 Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2013 - Bovini La maggior parte degli allevamenti bovini lombardi (8797 corrispondenti al 45%) è specializzato per la produzione di carne mentre 10756 allevamenti, pari al 55%, sono specializzati per la produzione di latte.La situazione si inverte analizzando invece la distribuzione numerica dei capi; il numero delle vacche da latte (1.096307 capi) rappresenta il 73,2% dei capi bovini presenti nel territorio a dimostrazione dell’elevata vocazione lattiero-casearia della Lombardia. MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 6 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA Allevamenti e capi bovini per tipologia produttiva ASL Descrizione Produzione latte Linea vacca vitello Produzione manze Carne rossa Carne bianca Carne svezzamento Totale Vallecamonica-Sebino Capi 11326 377 2 232 89 0 12026 All. 592 46 1 299 3 0 941 Regione Lombardia Capi 1096905 44488 30632 170691 159343 1330 1503389 All. 6896 3737 563 9011 323 19 20549 Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2012 Nell'ASL Vallecamonica-Sebino al 31/12/2013 erano presenti N° 548 allevamenti “bovini da latte” con 11305 capi, N° 54 “Linea V.V.” con 405 capi, 1 “Manze” con 2 capi, 3 “Carne Bianca” con 117 capi e 342 “Carne rossa”, soprattutto ingrasso stagionale per un totale di 345 bovini. Allevamenti e capi bovini per tipologia produttiva 31/12/2013 ASL VALLECAMONICA-SEBINO ASL Descriz. Prod.Latte Linea V.V. Manze Carne bianca Carne rossa Totale ( 3 Latte Crudo) VCS ALL. 548 54 1 3 342 948 CAPI 11305 405 2 117 345 12174 Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2013 - Ovini e Caprini Allevamenti e capi ovini e caprini Asl ovini Allevamenti di cui tot con capi 0 Vallecamonica 371 Sebino Regione 2.812 Lombardia 27 capi 2326 226 caprini Allevamenti di cui tot con capi 0 337 38.136 5.196 33 461 capi 3192 ovi-caprini Allevamenti di cui capi tot con capi 0 Totale Allevamenti di cui tot con capi 0 256 964 5 59.105 2.606 121 8769 131.429 10.614 capi 65 14.287 808 228.670 Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2012 Allevamenti e capi ovi-caprini distribuzione per modalità di allevamento Asl Vallecamonica Sebino Regione Lombardia All. 955 10420 stanziali di cui alpeggio capi 608 12130 1.378 147.307 All. 5 139 Vaganti di cui alpeggio Totale capi All. capi 0 2144 960 14.274 21 71.874 10.559 219.181 Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2012 Nell'ASL Vallecamonica-Sebino erano presenti al 31/12/2013 N°1193 allevamenti ovicaprini rispetto ai 13425 della Lombardia. MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 7 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA - Suini Allevamenti e consistenza suini per tipologia produttiva Riproduzione ciclo aperto ASL Vallecamonica Regione Lombardia Riproduzione ciclo chiuso Ingrasso Familiare (Autoconsumo) Ingrasso svezzamento Ingrasso Totale All. Capi All. Capi All. Capi All. Capi All. Capi All. Capi 6 5827 4 121 61 552 1 4 170 440 242 6944 547 1612482 252 327995 2242 2080361 200 424978 5374 10754 8615 4456570 Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2012 Allevamenti suidi ASL VALLECAMONICA-SEBINO AL 31/12/2013 TIPOLOGIA N° NOTE CICLO APERTO 9 +1 ALLEVAMENTO CINGHIALI CICLO CHIUSO 4 +2 ALLEVAMENTI. CINGHIALI INGRASSO 46 Dei quali N° 6 Ingrasso Rurale INGRASSO AUTOCONSUMO 200 TOTALE 259 3 Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2013 NelI'ASL Vallecamonica-Sebino al 31/12/2013 erano presenti N° 9 allevamenti suidi a ciclo aperto,N° 4 a ciclo chiuso, N°46 Ingrasso e N°200 Ingrasso autoconsumo. Dei n° 46 allevamenti da Ingrasso, 6 sono Ingrasso rurale nei quali sono presenti suini provenienti da allevamenti da riproduzione a ciclo aperto e dai quali i suini possono essere movimentati, oltre che verso il macello, verso allevamenti da ingrasso familiare (allevamento da ingrasso familiare: allevamento da ingrasso che detiene fino ad un massimo di quattro suini in accrescimento non a scopo commerciale e che non movimenta animali verso altri allevamenti). - Equidi - Per quanto riguarda gli equini, a differenza della altre specie, poiché l’anagrafe individuale degli animali è gestita dall’UNIRE, i dati relativi ai capi presenti negli allevamenti non sono disponibili. Aziende di equini 2012 ASL Vallecamonica e Sebino Regione Lombardia N° AZIENDE 788 12804 - Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2012 - Nell'ASL Vallecamonica-Sebino risultano presenti al 31.12.2013 N° 838 allevamenti rispetto ai 16746 della Lombardia. - Avicoli Allevamenti avicoli distinti per specie allevata ASL Anatre Colombi Fagiani Faraone Oche Pernici Piccioni Polli Quaglie Starne Struzzi Emu Totale VallecamonicaSebino 0 0 0 0 2 0 0 13 0 0 0 0 15 Regione Lombardia 248 71 81 39 78 9 37 2323 18 8 43 4 2959 Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2012 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 8 di 116 - Nell'ASL Vallecamonica-Sebino l’allevamento avicolo è riferibile alle seguenti tipologie: - Specie prevalente - Consistenza - Tipologia - Numero - polli - 82830 - Produzione carne -3 - 134 - Rurale -4 - 28980 - Svezzamento -4 - - Ornamentali -1 - - Commercianti avicoli dettaglio sede fissa -5 - Totale polli - 111955 - - - Totale oche - 179 - Rurale -2 - Totale - - 19 - Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2013 - Della tipologia “Produzione carne (broiler)”sono presenti 3 allevamenti con la presenza di 82830 capi annuali. - Apicoltura Apicoltura: distribuzione territoriale del patrimonio apistico ASL Vallecamonica Sebino Regione Lombardia ALLEVAMENTI STANZIALI APIARI ALVEARI 272 4016 5565 97821 ALLEVAMENTI NOMADI APIARI ALVEARI 97 2057 1378 44586 - Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2012 - Nell’Asl di Vallecamonica Sebino al 31/12/2013 erano censiti 294 apicoltori residenti. Presso gli uffici distrettuali dell'ASL Vallecamonica-sebino sono giunte notifiche di 228 postazioni stanziali per un totale di 2752 arnie e la Commissione Apistica Locale ha autorizzato 139 postazioni nomadi per un totale di 2711 arnie rispetto alle 2851 per le quali era stata presentata richiesta. (Fonte: La fauna selvatica in Lombardia, 2008 – D.G. Agricoltura ) ANAGRAFE ANIMALI D’AFFEZIONE L’anagrafe degli animali d’affezione è un sistema informativo il cui quadro regolamentare si è completato con la l.r. n.33/2009 e che vede coinvolti i medici veterinari delle ASL, i medici veterinari liberi professionisti e i Comuni. La predisposizione di un unico sistema in capo alla Regione è stata avviata nel 2002 con l’indicazione di utilizzare quale metodo di identificazione il microchip, in sostituzione del tatuaggio. Attualmente la banca dati regionale consente di registrare ogni “evento” (cambi di proprietà, smarrimento, furto, ritrovamento) che riguarda i cani identificati con microchip e regolarmente iscritti e consente di conoscere in modo sempre più dettagliato il fenomeno dell’abbandono, indirizzando in tal modo le politiche regionali per attuare gli interventi di prevenzione. In anagrafe è inoltre possibile registrare gatti, colonie feline e furetti. In Regione Lombardia al 31/12/2012 risultano iscritti N°1.129.937 cani, 42.337 gatti, 320 furetti. Per l'ASL Vallecamonica-Sebino, al 31/12/2012, risultano iscritti N° 18182 cani, 94 gatti e 4 furetti. CANI-GATTI-FURETTI ISCRITTI IN ANAGRAFE AL 31/12/2012 ASL CANI GATTI Vallecamonica Sebino 18.182 94 Regione Lombardia 1.129.937 42.337 Fonte Dati BDR Anagrafe animali d'affezione aggiornamento 31/12/2012 FURETTI 4 320 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 9 di 116 Cani iscritti in anagrafe Regione Lombardia dal 2008 al 2012 2008 2009 2010 2011 ASL Vallecamonica Sebino Regione Lombardia 1.898 113.427 1.726 114.641 1.844 111.686 1.943 122.608 2012 1.982 111.757 Fonte Dati: Banca Dati Regionale Anagrafe Animali d’Affezione – aggiornamento 31/12/2012 COLONIE FELINE CENSITE PER ANNO ASL VALLECAMONICA-SEBINO ANNO NUMERO 2009 1 2010 1 2011 60 2012 41 2013 36 TOTALE 139 Fonte Dati BDR Anagrafe animali d'affezione aggiornamento 31/12/2013 L’ASL Vallecamonica-Sebino è convenzionata con una ditta di accalappiacani che provvede a recuperare e trasferire i cani randagi al canile sanitario presso l’ASL di Brescia con la quale esiste una convenzione per: • degenza di 10 giorni • visita clinica ed esame a fresco della filaria • identificazione mediante microchip • vaccinazioni • trattamento per ecto e endo parassitosi • profilassi filariosi • mantenimento ed eventuali cure che si rendessero necessarie oltre il decimo giorno. Oltre tale periodo i cani in oggetto se non adottati, vengono trasferiti nel canile rifugio Clinica del cane “San Francesco” di Perron Dr. Massimo in attesa di affido. L’ASL Vallecamonica-Sebino effettua interventi di pronto soccorso su animali feriti senza proprietario. L’ambulatorio veterinario dell’ASL effettua la sterilizzazione dei gatti randagi e la restituzione degli stessi alle colonie dove sono stati catturati. I proprietari dei cani si rivolgono alle sedi distrettuali per richiedere l’iscrizione in anagrafe canina, registrare i passaggi di proprietà ed il rilascio dei passaporti per la movimentazione all’estero. L'ASL Vallecamonica – Sebino è stata ammessa, come da esito del bando di cui alla DGR IX/2868 del 29 dicembre 2011, al cofinanziamento da parte di Regione Lombardia per l'esecuzione di sterilizzazioni di gatti di colonia da effettuarsi dal 2 marzo 2012 al 1 dicembre 2013. Durante tale periodo state effettuate sterilizzazioni presso la Struttura veterinaria pubblica del Distretto Veterinario dell'ASL Vallecamonica-Sebino sita a Breno e presso Strutture Veterinarie private (ambulatori), registrate/autorizzate ai sensi della DDGS n. 5403 del 13.04.2005, ed ubicate nel territorio di competenza dell'ASL. Sterilizzazioni Ambulatorio ASL dal 02/03/2011 al 01/12/2013 Maschi 183 Femmine ovariectomie 150 Femmine ovarioisterectomie 100 Totale 433 MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 10 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA Sterilizzazioni Ambulatori privati dal 02/03/2011 al 01/12/2013 Maschi 74 Femmine ovariectomie 199 Femmine ovarioisterectomie 49 Totale 322 Sono stati quindi sterilizzati complessivamente 755 gatti. Si pone in evidenzia l'apertura, previsto per la primavera 2014, del Canile Sanitario presso il Canile comprensoriale di Vallecamonica, situato nel comune di Lozio. Ciò comporterà che gli oltre 200 interventi annui del servizio accalappiacani avranno come riferimento questa struttura, ove saranno ospitati, per 10 giorni, gli animali domestici catturati, privi di proprietà, per l'osservazione ai fini della profilassi contro la rabbia e per le eventuali ulteriori cure del caso. Al termine di tale periodo detti animali verranno trasferiti al vicino rifugio gestito dalla Comunità Montana di Vallecamonica in attesa di affido. ANAGRAFE STRUTTURE DI RICOVERO E/O CURA Nel territorio regionale sono presenti numerose strutture veterinarie adibite alla cura sanitaria degli animali o al loro ricovero. STRUTTURE DI RICOVERO PUBBLICHE E PRIVATE REGIONE LOMBARDIA ASL canile sanitario canile rifugio struttura zoofila pensione struttura allevamento struttura amatoriale struttura commerciale Vallecamonica Sebino 1 1 1 2 1 0 1 Regione Lombardia 30 70 29 145 203 13 194 Fonte Dati:Banca Dati Regionale Anagrafe Animali d’Affezione – aggiornamento 31/12/2012 Le strutture di ricovero pubbliche e private presenti in regione Lombardia al 31/12/2012 sono 684 mentre per l’ASL di Vallecamonica Sebino sono 7. MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 11 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA ANAGRAFE STABILIMENTI PRODUZIONE DI ALIMENTI PER L’UOMO La Comunità Europea ha distinto le attività, ai fini di consentire il loro svolgimento, in due settori: Attività riconosciute: impianti di produzione, trasformazione e distribuzione all’ingrosso di alimenti di origine animale; Attività registrate: impianti a livello di produzione primaria, di distribuzione al dettaglio, di ristorazione pubblica e collettiva. In Tabella 1 sono riportati gli stabilimenti riconosciuti classificati per sezione, categoria e attività: uno stesso impianto può, in questo caso, essere conteggiato più volte perché riconosciuto per diverse attività e categorie. Tabella 1. Impianti riconosciuti per categoria, attività ASL Vallecamonica-Sebino sezione 0 I II III IV V VI VII categoria ATTIVITA' GENERALI CARNE DEGLI UNGULATI DOMESTICI CARNE DI POLLAME E LAGOMORFI CARNE DI SELVAGGINA DI ALLEVAMENTO CARNE DI SELVAGGINA CACCIATA CARNI MACINATE, PREPARAZIONI DI CARNI E CARNI SEPARATE MECCANICAMENTE PRODOTTI A BASE DI CARNE MOLLUSCHI BIVALVI VIVI VIII PRODOTTI DELLA PESCA IX LATTE CRUDO E DERIVATI X UOVA E DERIVATI XI XII XIII XIV COSCE DI RANA E LUMACHE GRASSI ANIMALI FUSI E CICCIOLI STOMACI, VESCICHE E INTESTINI TRATTATI GELATINA attività Totale Per sezione VCS totale deposito frigorifero centro di riconfezionamento laboratorio di sezionamento macello laboratorio di sezionamento macello laboratorio di sezionamento 13 12 7 16 3 0 0 13 12 7 16 3 0 0 macello 0 0 laboratorio di sezionamento centro lavorazione selvaggina laboratorio di carni macinate laboratorio di preparazioni di carni 0 0 1 1 0 0 1 1 impianto carni separate meccanicamente 0 0 stabilimento di trasformazione 17 17 17 centro di spedizione molluschi 0 0 0 0 1 3 0 2 0 10 137 0 0 0 0 0 1 3 0 2 0 10 137 0 0 0 0 stabilimento di trasformazione 1 1 1 stabilimento di trasformazione 0 0 0 stabilimento di trasformazione 0 0 0 centro di raccolta 0 0 0 RIEPILOGO 224 locale di cernita e sezionamento locale di macellazione di prod. di acquacultura stabilimento di trasformazione mercato all'ingrosso centro di raccolta centro di standardizzazione stabilimento di stagionatura stabilimento di trasformazione stabilimento di trattamento termico centro di imballaggio uova impianto di produzione uova liquide stabilimento di trasformazione 25 23 3 0 0 2 4 149 0 MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 12 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA La Tabella 2 evidenzia gli stabilimenti registrati, classificati per tipologia di attività prevalente. Tabella 2. Impianti registrati per categoria ASL VCA Depositi alimenti 22 Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non) 85 Impianti macellazione 10 Impianti produzione trasformazione 1 Laboratori di produzione e vendita diretta al consumatore di prodotti alimentari 66 Laboratori di smielatura e confezionamento del miele 21 Macellerie, pollerie, pescherie (anche con laboratorio) 58 Mense scolastiche con sola somministrazione 0 Ristorazione collettiva 2 Ristorazione pubblica 58 Vendita su aree pubbliche 70 RIEPILOGO 393 ANAGRAFE ATTIVITÀ NEL SETTORE DELL’ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI REGISTRATE AI SENSI DEL REGOLAMENTO CE 183/2005. Nel territorio lombardo sono anche presenti n.51.628 attività inserite nel settore dei mangimi, di queste n.42.305 rientrano nella cosiddetta “produzione primaria”, di cui all’art. 5, c. 1 Reg. (CE) n. 183/2005: 1. produzione prodotti destinabili alimentazione zootecnica 2. -essiccazione naturale 3. -stoccaggio prodotti primari 4. -allevatori Le restanti attività possono essere distinte in: 1. -post primarie registrate ai sensi del art. 5, c. 1 Reg. (CE) n. 183/2005 ; 2. -riconosciute ai sensi del art. 10 Reg. (CE) n. 183/2005 ; 3. -autorizzate alla produzione e/o commercio di prodotti intermedi e/o mangimi medicati e laboratori (tabella 9) 4. -produzione/commercializzazione di prodotti non conformi nella U.E ; 5. utilizzo dei prodotti in deroga ai divieti di cui all’art. 7, par. 1 e 2 del Reg. (CE) n. 999/2001 Nell’ASL Vallecamonica-Sebino sono presenti le attività riportate nella seguente tabella. TABELLA 4. Attività registrate (Fonte Dati: UO Veterinaria aggiornamento al 31.12.2013) ATTIVITA' REGISTRATE DELLA PRODUZIONE PRIMARIA ai sensi dell’art. 5, comma 1 produzione prodotti destinabili alimentazione zootecnica 1 allevatori TOTALE 195 196 ATTIVITA' REGISTRATE DELLA PRODUZIONE ai sensi dell’art. 5, comma 2 produzione prodotti di origine minerale e chimico industriali (DM 13/11/85) 0 produzione mangimi autoconsumo (diversi da all. IV capo 3) 400 commercio ingrosso/dettaglio mangimi 15 TOTALE 415 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 13 di 116 ANAGRAFE STABILIMENTI SOTTOPRODOTTI DI O.A. Per sottoprodotti di origine animale (SOA) si intendono tutti i materiali di origine animale, dalle carcasse di animali morti agli alimenti di origine animale, che per vari motivi non sono destinati al consumo umano; tali materiali, prodotti in notevoli quantità, se non correttamente gestiti, oltre a causare inconvenienti igienico-sanitari e danni all’ambiente, possono rappresentare un rischio di diffusione di agenti patogeni per l’uomo e per gli animali. Nell'ASL Vallecamonica-Sebino è presente un azienda autorizzata al trasporto di sottoprodotti di categoria 1 e 2. Tale azienda però,come da dichiarazione presentata, non svolge attualmente alcuna attività di trasporto. PARAMETRI SANITARI E PIANI DI CONTROLLO A fronte del complesso sistema agro-alimentare lombardo anche i parametri sanitari presi in considerazione nel presente piano risultano molto articolati e comprendono tutte le aree di pertinenza veterinaria riguardanti l’ASL Vallecamonica-Sebino. SANITÀ ANIMALE L’attività che ricade nel settore della Sanità Animale è circoscritta, per la maggior parte, dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale ed è volta a prevenire la diffusione delle malattie trasmissibili degli animali che, da un lato, possono comportare ingenti perdite produttive e dall’altro possono costituire un rischio zoonosico per l’uomo. L’attività riguarda principalmente gli animali di interesse zootecnico ma anche quelli d’affezione e i selvatici. SUINI SISTEMI DI IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli animali suini in allevamento – 2013 La Direttiva 2008/71 del 15/07/20008 e il D.lvo n. 200 del 26/10/2010 di recepimento ha disposto l’esecuzione di controlli sul sistema di identificazione e registrazione dei suini in almeno l’1 % delle aziende. Di seguito è riportata l’attività effettuata nel corso del 2013 registrata in Banca Dati Regionale . Controlli nel sistema di identificazione e registrazione suini 2013 ASL All.controllati All.controllabili % Irregolare VCS 4 260 1,5 0 Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2013 Nell'ASL Vallecamonica-Sebino è stata raggiunta la copertura dell’attività programmata per il 2013 con 4 controlli (1,5%). MALATTIA DI AUJEZSKY Nel corso dell’anno 2013 in Lombardia sono stati controllati 941 allevamenti, nell'ASL VallecamonicaSebino 18 allevamenti, dei quali 7 a Ciclo Aperto, 4 a Ciclo Chiuso, 6 Ingrasso rurale ed 1 Ingrassofinissaggio. Il piano di controllo sierologico per la MA è stato condotto contestualmente ai piani di sorveglianza della MVS e della PSC. L’analisi dei dati di monitoraggio regionale evidenzia una sieroprevalenza pressoché stabile nel tempo (39,3% ne 2012). Alla luce della situazione sopra descritta, risulta esserci un’attiva circolazione virale negli allevamenti lombardi, che ostacola il conseguimento dello stato di indennità, e quindi, in ultima analisi, limita le opportunità di commercializzazione degli animali non solo in ambito nazionale, ma anche verso gli altri Paesi della UE. MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 14 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA Nell'ASL Vallecamonica-Sebino tutti gli allevamenti controllati al 31/12/2013 avevano i requisiti per l'indennità verso tale malattia. Aziende suinicole controllate e positive per MA periodo 01/01/2013-31/12/2013 ASL AZIENDE CONTROLLATE AZIENDE POSITIVE 31/12/12 VCS 18 0 TOTALE LOMBARDIA 938 258 Fonte Dati: Banca Dati IZSLER – aggiornamento 31/12/2013 VERIFICA ATTUAZIONE PIANO DI VACCINAZIONE Il “piano di controllo della Malattia di Aujeszky in regione Lombardia prevede la verifica dell'attuazione del piano vaccinale” mediante due tipologie di verifica: un controllo documentale ed un campionamento sierologico. Di seguito la tabella riporta l’attività dell’ASL svolta come controllo sierologico nel 2013. Allevamenti sottoposti a campionamento sierologico per verifica Piano vaccinazione 2013 ASL N° allevamenti campionati VCS 14 TOTALE LOMBARDIA 587 Fonte Dati: Banca Dati IZSLER– aggiornamento 31/12/2013 MALATTIA VESCICOLARE In Lombardia nell’ambito dell’attività di sorveglianza MVS effettuata nel 2013 sono stati controllati 752 allevamenti da riproduzione, di cui 537 a ciclo aperto e 215 a ciclo chiuso, per un totale di 32.014 capi esaminati. Sono stati controllati anche 515 allevamenti da ingrasso per 32.217 capi. Il monitoraggio conferma la favorevole situazione epidemiologica nei confronti della MVS e quindi continua a rimanere uno strumento indispensabile a garanzia del riconoscimento di indennità della Lombardia nei confronti della MVS: tale riconoscimento è un requisito fondamentale per la commercializzazione sia in ambito comunitario, che verso i Paesi terzi, di suini e dei loro prodotti. Nel 2013 il piano di controllo sierologico per la MVS è stato condotto contestualmente ai piani di sorveglianza della MA e della PSC. Nel corso dell’anno solare nell'ASL Vallecamonica-Sebino sono stati controllati 18 allevamenti di cui 7 a ciclo aperto e 4 a ciclo chiuso, per un totale di 800 capi, 4 Ingrassi Rurali e 3 Ingrassi P.D., per un totale di 207 capi Di seguito sono riportati in dettaglio i risultati dell’attività di sorveglianza MVS effettuata da gennaio a dicembre 2013 in Lombardia Sorveglianza nelle aziende da riproduzione e da ingrasso accreditate 2013 CICLO APERTO ASL CICLO CHIUSO INGRASSO AZIENDE. CAPI CONTR. AZ. CAPI CONTR AZ. CAPI CONTR VCS 7 678 4 122 7 207 LOMBARDIA 537 26921 215 5093 515 32217 Fonte Dati: Banca Dati IZSLER – aggiornamento 31/12/2013 PESTE SUINA CLASSICA Contestualmente ai piani di sorveglianza della MVS e della MA le aziende suinicole vengono testate anche per Peste Suina Classica (PSC). Nel corso dell’anno 2013 in Lombardia sono stati controllati 622 allevamenti da riproduzione. Nell'ASL Vallecamonica-Sebino 10 allevamenti da riproduzione. I controlli effettuati nell’ambito del piano di sorveglianza confermano l’indennità della Regione Lombardia e rappresentano uno strumento indispensabile per la garanzia sanitaria nei confronti di una malattia la MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 15 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA cui insorgenza rappresenterebbe un danno rilevante per l’intera filiera suinicola. Aziende suinicole da riproduzione controllate per PSC 2013 ASL Aziende controllate Aziende Positive VCS 10 0 TOT.LOMBARDIA 622 0 Fonte Dati: Banca Dati IZSLER – aggiornamento 31/12/2013 BIOSICUREZZA NEGLI ALLEVAMENTI SUINI In seguito all’emergenza MVS verificatasi nel 2006- 2007 sono state introdotte delle misure per migliorare la biosicurezza degli allevamenti della Regione Lombardia, introducendo una serie di requisiti strutturali e gestionali obbligatori (dieci requisiti); è stato quindi predisposto uno specifico piano di controllo. Nel 2008 sono stati sottoposti a verifica in Lombardia 673 allevamenti, di cui 408 (60.6%) con mancato rispetto di alcuni requisiti; nel 2009 le aziende controllate sono state 569, di cui 264 (46.4%) hanno presentato alcune non conformità; durante il 2010 l’attività di controllo ha interessato 1.290 aziende suinicole e solo in 56 (4.3%) aziende sono stati disattesi i requisiti di biosicurezza. Nel 2011 il controllo è stato rivolto a 1710 aziende, 76 (4,4%) delle quali avevano disatteso i requisiti. Nell'ASL Vallecamonica-Sebino nel 2011 sono stati controllati 16 allevamenti, rilevata una non conformità (poi risolta) e stese 2 raccomandazioni. L’esito dei controlli dimostra, nei tre anni, un progressivo adeguamento degli allevamenti alle norme di biosicurezza; il rispetto dei relativi requisiti risulta strategico nella prevenzione della diffusione delle malattie: è pertanto opportuno mantenere l’attività di verifica sugli allevamenti. Nel 2012 sono stati controllati nell'ASL Vallecamonica-Sebino 14 allevamenti. E' stata eseguita una un'ispezione semestrale in quelli a Ciclo Aperto, per un totale di 18 ispezioni, non rilevando alcuna “non conformità”. Nel 2013 sono stati controllati nell'ASL Vallecamonica-Sebino 20 allevamenti non rilevando alcuna “non conformità”. Aziende sottoposte a controllo delle misure di biosicurezza nel 2011, 2012 e 2013 nell'ASL Vallecamonica-Sebino ASL VCS Aziende controllate Aziende con almeno 1 controllo non conforme Aziende con raccomandazioni da sole o con conformità 2011 2012 2013 2011 2012 2013 2011 2012 2013 16 14 20 1 0 0 2 0 0 Fonte Dati: Sistema Informativo Veterinario (SIV) – aggiornamento 31/12/2013 BOVINI SISTEMA DI IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE In base al Reg.(CE) 1034/2010 del 15.11.2010 ed alla circolare MdS prot. n. 21492 del 01.12.2010 i controlli sul sistema di identificazione e registrazione dei bovini in allevamento devono essere condotti su almeno il 3% degli allevamenti presenti sul territorio. Lo stesso motivo di selezione delle aziende non deve superare l'85%. Nell'ASL Vallecamonica-Sebino sono stati controllati 69 allevamenti, il 7,3 % degli allevamenti, ed il 18,9 % dei capi. Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli animali bovini in allevamento – 2013 ASL Allevamenti Controllati Allevamenti Controllabili % Capi Controllati Capi Controllabili % VCS 69 937 7,3 2282 12174 18,9 MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 16 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA N°14 sono stati condotti nell'ambito dei controlli “Condizionalità” (11 Rischio+ 3 Casuale). I criteri di selezione degli allevamenti controllati sono stati rispettati essendo stati condotti per “cambiamento situazione aziendale”, n°7 su allevamenti con consistenza >30 capi e rimonta >20% e n°5 su Commercianti (79,7%), n° 55 per “n° di animali” considerando il livello di rischio (79,%) e 2 “casuali” (2,9%). Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli animali bovini al macello – 2013 Reg.(CE) 1082/2003 del 26.06.2003, Nota MdS n. 31659 del 18.10.2004 Il Reg. (CE) 854/2004 nell’Allegato I Sezione II capo III prevede che il veterinario ufficiale verifichi l’osservanza, da parte dell’operatore del settore alimentare,dell’obbligo di assicurare, ai sensi del regolamento (CE) n. 853/2004, che gli animali ammessi alla macellazione ai fini del consumo umano siano correttamente identificati. Con tali finalità è stata programmata l’esecuzione di controlli sull’applicazione del sistema di identificazione e registrazione dei bovini e bufalini presso il 10% degli impianti di macellazione. Nell'ASL Vallecamonica-Sebino per l'anno 2013 sono stati eseguiti 3 controlli presso 3 impianti di macellazione su un totale di 17 (15+2 Industriali) con esito favorevole. E’ stata raggiunta la copertura dell’attività programmata per il 2013 e non sono state riscontrate irregolarità. RINOTRACHEITE BOVINA INFETTIVA L’attività di monitoraggio dell’IBR si è svolta nell’ambito del piano di controllo volontario, della sorveglianza e dei prelievi legati alla compravendita. In Lombardia nel 2009 sono stati controllati 9.395 allevamenti di cui 2.947 positivi (31,37 %) per un totale di 517.287 capi testati, 31.222 (6.04 %) dei quali sono risultati positivi. Nel corso del 2010, degli 8.479 allevamenti controllati per IBR 2.666 (31.44 %) sono risultati positivi con 365.977 capi sottoposti a prelievo sierologico di cui 29.573 (8.08 %) positivi. I risultati delle indagini condotte negli ultimi anni indicano che la sieroprevalenza è rimasta pressoché costante in Lombardia. La permanenza sul territorio di un numero elevato di allevamenti positivi ha determinato un aumento della circolazione virale che ha portato all’incremento dei focolai di malattia sul territorio lombardo. E’ importante sottolineare che gli episodi di IBR si sono verificati sia in allevamenti negativi sia in allevamenti con programmi vaccinali in corso. Inoltre la sensibilità degli allevatori e delle associazioni si è dimostrata assai differente a seconda delle diverse realtà provinciali tanto che a fronte di allevamenti che hanno impostato da anni piani di eradicazione e hanno raggiunto lo stato di indennità ve ne sono altri che considerano la problematica poco importante e non rilevante per il futuro delle aziende bovine. Sarebbe necessario individuare forme di maggiore coinvolgimento nei confronti del settore dell’allevamento bovino, tenendo in considerazione le diverse realtà zootecniche che caratterizzano il territorio lombardo. Nell’ASL Vallecamonica-Sebino, stante l’opportunità di favorire un Piano di controllo per la Rinotracheite Bovina Infettiva richiesta dalla Associazioni allevatori e fatto proprio dalla Regione Lombardia si è provveduto ad approvare uno specifico Piano con il coinvolgimento di Comunità Montana, Provincia di Brescia e Comune di Pisogne. Questo comporta controlli sierologici e trattamenti immunizzanti negli allevamenti bovini. Nell’anno 2013 si è riconfermata la validità del piano con un ulteriore diminuzione dei capi positivi presenti negli allevamenti. Al 31/12/2013 su 603 allevamenti da da latte e linea vacca vitello 487 sono indenni, 44 negativi e 72 positivi, su 11.712 capi 164 sono positivi e nel 2013 sono state eseguite 376 vaccinazioni per IBR. AZIENDE DA LATTE CAPI SITUAZIONE IBR NR Indenni Neg Pos NR POS VAC 2013 Vallecamonica al 31.12.2013 603 487 44 72 11712 164 376 MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 17 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA Capi positivi IBR presenti NR. CAPI POSITIVI 3500 2865 3000 2568 2500 2086 2000 1512 1500 1340 Capi positivi IBR presenti 1171 858 1000 597 449 500 340 208 164 13 2 01 a2 0 01 1 a2 a2 10 9 00 a2 a2 0 7 00 8 a2 00 6 00 a2 a2 5 4 a2 00 00 00 a2 a2 a2 00 2 3 0 ANNO TUBERCOLOSI BOVINA Sorveglianza in allevamento Le misure di sorveglianza ed eradicazione adottate negli ultimi anni dalla Regione Lombardia e in particolare gli sforzi effettuati dai servizi veterinari dell’ASL hanno dato i loro frutti. Con Decisione 2010/391/CE la Regione Lombardia ha ottenuto la qualifica di territorio ufficialmente indenne da Tubercolosi bovina (TBC). Controlli effettuati per TBC in Bovini da latte regione Lombardia (2000-2012) TBC 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Allevamenti controllabili 16788 15818 15313 14567 14021 13456 12703 12519 12132 11605 11085 10935 10556 Allevamenti controllati 14772 15818 13561 12526 8670 8487 6776 6608 7031 6839 6078 5616 5323 Uff.Indenni 16776 15809 15305 14556 14014 13455 12699 12517 12131 11605 11085 10935 10556 Infetti 22 26 24 14 19 11 14 11 13 2 4 1 5 Fonte Dati: ASL – aggiornamento 31/12/2012 Nel 2012 sono state controllate in Lombardia 5.323 aziende per un totale di 567.252 capi sottoposti ad intradermoreazione tubercolare (IDT). Tre segnalazioni al macello hanno determinato l’apertura di 1 focolaio in provincia di Pavia, 2 in provincia di Bergamo e altri 2 focolai, sempre nell’ASL di Bergamo, per correlazione epidemiologica. Sorveglianza al macello Nonostante la Lombardia abbia acquisito la qualifica di territorio ufficialmente indenne, la malattia non è scomparsa del tutto; proprio in tale situazione favorevole la malattia potrebbe manifestarsi in forme non classiche (reazioni aspecifiche o assenti all’IDT, assenza di sintomatologia, etc,) che richiedono la massima cura nell’esecuzione delle prove. Occorre quindi non abbassare il livello di attenzione, per non mettere a repentaglio il traguardo raggiunto. In dettaglio nel 2012 l’attività di sorveglianza condotta presso gli stabilimenti di macellazione ha generato 6 segnalazioni (mod. 10/33) per lesioni anatomo-patologiche riferibili a tubercolosi bovina all’esame ispettivo post-mortem. La situazione epidemiologica instabile suggerisce di non abbassare il livello di guardia. PIANO BRUCELLOSI TBC 2013 ASL AZ,CONTROLLATE CAPI CONTROLLATI AZ.POSITIVE VCS 268 5125 0 MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 18 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA Nell'ASL Vallecamonica-Sebino nell’anno 2013 sono state controllati N° 5125 capi in 268 allevamenti con esito favorevole. BRUCELLOSI L’attività di controllo dell’infezione brucellare bovina, affiancata dal piano straordinario regionale con i prelievi semestrali del latte di massa nelle aziende da riproduzione latte, ha riconfermato negli anni i buoni risultati raggiunti ottenendo la qualifica di regione ufficialmente indenne da Brucellosi Bovina (BRC). Controlli effettuati per BRC in regione Lombardia (2000-2012) 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Patrimonio controllabile 16.403 15.497 15.111 14.521 14.019 13.456 12.691 12.508 12.116 11.588 11.803 10.935 10.556 Patrimonio controllato 16.403 15.495 15.111 12.287 7.744 8.044 6.524 6.314 6.653 6.678 6.038 5.531 5.238 Ufficialmente indenni 16.396 15.492 15.109 14.521 14.019 13.456 12.691 12.508 12.112 11.588 11.083 10.935 10.556 13 11 2 4 0 0 0 0 0 1 1 0 0 BRC Infetti In una situazione favorevole, consolidata da anni di assenza di focolai importanti, si evidenziano sempre più frequentemente casi di positività “aspecifica” (reazioni crociata con Yersinia sp.) che richiedono accurati approfondimenti per garantire il mantenimento dell’indennità. Durante l’anno 2013 in Lombardia sono state controllate 4484 aziende per un totale di 198.918 capi sottoposti a prelievo di sangue con positività per brucellosi che ha coinvolto 5 allevamenti bovini da riproduzione. Aziende e capi bovini controllati per Brucellosi bovina nel 2012 in Lombardia, suddivise per ASL ASL Aziende controllate Capi controllati 236 5.451 5.238 340.387 Valcamonica Regione Lombardia Fonte Dati:Banca Dati IZSLER – aggiornamento 31/12/2012 LEUCOSI BOVINA ENZOOTICA I controlli effettuati nell’ambito del piano di sorveglianza confermano l’indennità della regione Lombardia. La situazione favorevole è ormai consolidata da anni e ciò ha consentito di ridurre il numero dei controlli già dal 2011 per cui ora i controlli hanno una cadenza quadriennale. I controlli nell'ambito del piano: Profilassi TBC-Brucellosi-Leucosi per mantenimento qualifica corrispondono a quelli per Brucellosi. PIANO BRUCELLOSI BOVINA E LEUCOSI 2013 ASL AZ,CONTROLLATE CAPI CONTROLLATI AZ.POSITIVE VCS 141 2063 0 Fonte Dati: BDR 31/12/2013 Nell'ASL Vallecamonica-Sebino nell’anno 2013 sono state controllati per Brucellosi e Leucosi N° 2063 capi in 141 allevamenti, tutti con esito favorevole. MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 19 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA BLUE TONGUE Nel 2013 sul territorio lombardo, nell’ambito del sistema di monitoraggio, sono state controllate 401 aziende di bovini per un totale di 25.229 campioni esaminati su animali sentinella. I controlli nelle aziende bovine non hanno evidenziato alcuna sieroconversione. Il monitoraggio nei confronti della Blue Tongue è il frutto di una politica nazionale che ha perseguito l’obiettivo di preservare il proprio patrimonio zootecnico da questa infezione, il cui controllo risulta particolarmente complesso in virtù della presenza di vettori e della numerosità di sierotipi in causa. La presenza di un sistema di monitoraggio sierologico e entomologico capace di individuare precocemente la circolazione virale, ha permesso alla Lombardia di essere una regione libera da Blue Tongue; tale situazione consente di non subire restrizioni sulla movimentazione dei capi bovini. BLUE TONGUE:PIANO SORVEGLIANZA SIEROLOGICA 2013 ASL AZ.CONTROLLATE PRELIEVI PREVISTI PRELIEVI EFFETTUATI VCS 22 1540 958 TOTALE LOMBARDIA 401 27210 25229 Nell'ASL Vallecamonica-Sebino nell’anno 2013 sono state controllati N°22 allevamenti per un totale di 958 prelievi tutti con esito favorevole, rispetto ai 1.540 programmati perchè molti bovini in estate per motivi di alpeggio si spostano dalla zona soggetta a controllo. BSE Sorveglianza sugli animali L’Organizzazione mondiale per la sanità animale (OIE), con risoluzione adottata il 28 maggio 2013 nell’ambito dell’ Assemblea Generale, ha ufficialmente sancito per l’Italia il nuovo stato sanitario per l’encefalopatia spongiforme bovina (BSE) con il passaggio da Paese "a rischio controllato" a"Paese a rischio trascurabile". Con Decisione 2013/73/UE del 4 febbraio 2013, che modifica la Decisione della Commissione del 28 settembre 2009, si sono autorizzati gli Stati Membri elencati nell'allegato della stessa a rivedere il proprio programma annuale di controllo a norma del Reg. 999/2001 e smi. Con nota MdS n. 11885 del 12.06.13 - Applicazione Dec. 2013/76/UE, il Ministero della Salute ha comunicato la sospensione, a partire dal 1° luglio 2013, dei test sui bovini regolarmente macellati eccezion fatta per i bovini, regolarmente macellati nel nostro Paese, di età superiore ai 30 mesi, provenienti o comunque nati in Paesi Membri non elencati nella lista in allegato alla Decisione 2011/358 e cioè Bulgaria e Romania (cfr nota MdS prot. 11403 del 21 giugno 2011) o nati in Paesi Terzi . Permane invece l'attività di sorveglianza sulle categorie a rischio (morti, macellati di urgenza e differiti) sui capi nazionali superiori ai 48 mesi di età e sui capi di età superiore ai 24 mesi per i nati in Bulgaria e Romania o in Paesi Terzi. Capi controllati per BSE per ASL sede dell’allevamento nel 2012 ASL Vallecamonica Sebino Totale Lombardia Regolarmente macellati Macellazione differita Macellazione d’urgenza Morto in stalla Totale 649 6 17 148 820 49833 1263 997 12659 64752 Fonte Dati: Banca Dati IZSLER – aggiornamento 31/12/2012 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 20 di 116 In Lombardia, dal 2001 al 2012 sono stati esaminati complessivamente 1.877.560 bovini e sono stati confermati 47 casi di BSE . Nessuno dei 145 casi di sospetto segnalati in Lombardia nel periodo 2001-2012 nel corso dell’attività di sorveglianza passiva, è stato confermato. Nell'ASL Vallecamonica-Sebino nel 2013 sono stati controllati n. 118 capi bovini sopra i 48 mesi di età morti in stalla o al pascolo con esito sempre favorevole. In Lombardia nel 2012, sono stati analizzati 543 campioni di mangime (per ruminanti, per non ruminanti e per altra specie) per evidenziare la presenza di frammenti ossei che hanno dato tutti esito negativo. Campioni di mangime eseguiti in Lombardia nel 2012 per evidenziare la presenza di frammenti ossei Categoria mangime Numero campioni Mangimi per ruminanti 388 Mangimi per non ruminanti 129 Mangime per altra specie 26 Totale 543 Fonte Dati: Banca Dati IZSLER – aggiornamento31/12/2012 PARATUBERCOLOSI Constatato che un’indagine condotta dal Centro nazionale di referenza per la Paratubercolosi ha stimato che in Lombardia la prevalenza di allevamenti infetti dall’agente eziologico della Paratubercolosi bovina è intorno al 70% e considerato che la stessa è una malattia cronica debilitante sostenuta da Mycobacterium avium subsp. Paratuberculosis, che fa parte dell’elenco delle malattie dell’OIE (Office International des Epizooties) per le quali è obbligatoria la notifica, la Regione Lombardia ha deciso di inserire fra gli obiettivi regionali di nuova formulazione per l'anno 2014 il “Piano regionale di controllo e certificazione nei confronti della Paratubercolosi” finalizzato a rendere obbligatoria la segnalazione dei casi clinici nei bovini e l’adozione dei provvedimenti conseguenti ed a fornire agli allevatori idonei strumenti per prevenire e limitare la diffusione dell’infezione negli allevamenti. L’adesione al Piano è volontaria e si intende tacitamente rinnovata ogni anno. A seguito della domanda di adesione al Piano, il DPV procederà ad effettuare gli accertamenti sanitari utili ad attribuire all’allevamento la qualifica sanitaria per la certificazione ai fini dell’esportazione del latte e dei prodotti derivati verso Paesi Terzi (PTEX1). Tale qualifica viene attribuita dal DPV previa verifica del rispetto delle seguenti condizioni minime, soggette a verifica annuale: 1)visita clinica di tutto l’effettivo, per escludere la presenza di animali con sintomatologia clinica; 2)assenza di notifica di casi clinici negli ultimi 12 mesi. Nel corso del 2013 nell'ASL Vallecamonica-Sebino sono stati sottoposti a controllo sierologico per Paratubercolosi tutti i capi bovini prima di alpeggiare in provincia di Trento con esito favorevole. Il controllo è stato pure effettuato su n°2 cervi conferiti dal Parco Regionale dell'Adamello e n°1 conferito dal Consorzio del Parco Nazionale dello Stelvio con esito favorevole. OVI-CAPRINI SISTEMA DI IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE In base al Reg.(CE) 1033/2010 del 15.11.2010 ed alla circolare Min.Sal. DGSA del 01/12/2010 deve essere sottoposto a controllo almeno il 3% delle aziende e almeno il 5% dei capi, lo stesso motivo di selezione delle aziende da sottoporre a controllo non deve superare l'85% del totale. MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 21 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA Controlli nel sistema di identificazione e registrazione ovi-caprini in allevamento - 2013 ASL Allevamenti controllabili Allevamenti controllati % Capi controllabili Capi controllati % VCS 1193 44 3,6 11986 2786 23,2 LOMBARDIA 13428 609 4,5 Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2013 Nell'ASL Vallecamonica-Sebino è stata raggiunta la copertura dell’attività programmata per il 2013 con 44 controlli (3,6%) su 1193 allevamenti riguardanti 2786 capi(23,2%). N°2 sono stati condotti nell'ambito dei controlli “Condizionalità” (1 Rischio+ 1 Casuale). I criteri di selezione degli allevamenti controllati sono stati rispettati essendo stati condotti n°10 per “cambiamento situazione aziendale”(22,7%), n° 33 per “n° di animali” considerando il livello di rischio (75,0%) e 1 “casuale” (2,3%) BRUCELLOSI In Lombardia nel 2011 si erano verificati due focolai di brucellosi ovi-caprina con interessamento di 29 capi. Il primo era stato segnalato dall’ASL di Bergamo nel mese di agosto in seguito agli accertamenti diagnostici effettuati su di un feto abortito da cui era stata isolata Brucella melitensis. Il secondo focolaio, correlato epidemiologicamente al primo, è stato evidenziato nell’ASL di Brescia in seguito all’attività di rintraccio della pecora che era stata introdotta già gravida nell’allevamento di Bergamo. I successivi focolai, che hanno prevalentemente interessato greggi vaganti, hanno tuttavia evidenziato che la sorveglianza nei confronti di questa malattia deve essere mantenuta, associando al controllo sanitario anche una puntuale verifica dell’identificazione dei capi e delle loro movimentazioni. Questa attività, oltre a consentire l’individuazione precoce di eventuali focolai e di limitarne la diffusione, permette di avere a disposizione strumenti efficaci al fine di programmare e attuare gli interventi ritenuti più opportuni. Aziende e capi controllati per Brucellosi ovicaprina nel 2012 ASL Aziende controllate Capi controllati Vallecamonica Sebino 1.044 11.827 Totale 5.952 79.618 Fonte Dati: Banca Dati IZSLER– aggiornamento 31/12/2012 Nel corso del 2012 non si sono verificati focolai di brucellosi ovi-caprina. I focolai del 2011, che hanno prevalentemente interessato greggi vaganti, hanno tuttavia evidenziato che la sorveglianza nei confronti di questa malattia deve essere mantenuta anche prevedendo attività maggiori di quelle che la norma comunitaria consisterebbe e associando al controllo sanitario anche una puntuale verifica dell’identificazione dei capi e delle loro movimentazioni. Questa attività, oltre a consentire l’individuazione precoce di eventuali focolai e di limitarne la diffusione, permette di avere a disposizione strumenti efficaci al fine di programmare e attuare gli interventi ritenuti più opportuni. PIANO BRUCELLOSI OVI-CAPRINA 2013 ASL AZ.CONTROLLATE CAPI CONTROLLATI AZ.POSITIVE VCS 699 8571 0 Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2013 Nell'ASL Vallecamonica-Sebino nell’anno 2013 sono stati sottoposti a controllo N° 699 allevamenti con un totale di 8.571 capi ovi caprini con esito favorevole. Per quanto riguarda la Brucella Ovis nel 2013 nell'ASL Vallecamonica-sebino sono stati controllati, con PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 22 di 116 prelievo relativo alla compravendita, N°15 maschi ovini tutti con esito favorevole. SCRAPIE Attività e risultati del piano di controllo Con il regolamento 727/2007 CE la Commissione Europea ha variato l’allegato III del Regolamento 999/2001 CE, disponendo, a partire dal mese di luglio 2007, una modifica dell’attività di sorveglianza attiva sulle TSE ovi-caprine. Tale programma prevede per l’Italia l’esecuzione di almeno: 10.000 test rapidi su un campione di ovini > 18 mesi regolarmente macellati (Lombardia 355); 10.000 test rapidi su un campione di ovini morti > 18 mesi (Lombardia 147); 10.000 test rapidi su un campione di caprini > 18 mesi regolarmente macellati (Lombardia 1100); 10.000 test rapidi su un campione di caprini morti > 18 mesi (Lombardia 587). Nell'ASL Vallecamonica-Sebino nel 2013, oltre ai capi di età superiore a 18 mesi regolarmente macellati e controllati, sono stati sottoposti a prelievo di obex nr. 262 ovi caprini deceduti con esito favorevole. AGALASSIA CONTAGIOSA Nell’anno 2010 sono stati notificati tra luglio e agosto 3 nuovi focolai di agalassia contagiosa in tre malghe nella provincia di Brescia. In tutti i focolai è stata evidenziata sintomatologia clinica. Inoltre 5 focolai aperti durante il 2009 sono stati estinti, con abbattimento selettivo, nel corso del 2010. Si trattava di allevamenti posti nei comuni di Prestine, Malegno, Esine, Darfo Boario di competenza della Asl di Vallecamonica - Sebino. L’origine dell’infezione è stata ricondotta alla pratica dell’alpeggio, per cui, in considerazione del fatto che durante il biennio 2009-2010 in Lombardia si erano verificati focolai con forme cliniche, in data 29/10/2010 è stato emesso il decreto regionale N° 10971/2009 ‘Agalassia contagiosa degli ovi-caprini:gestione dei focolai, monitoraggio degli allevamenti caprini da latte’ per istituire un piano di monitoraggio e disciplinare la gestione dei focolai, l’alpeggio e la pratica della profilassi immunizzante. In base al Decreto N°10971/2009, a gennaio 2011, l' ASL di Brescia, ha proposto un elenco di malghe, presso le quali rendere obbligatoria la vaccinazione. Nel 2012 in Lombardia è stato eseguito un controllo sierologico in 445 allevamenti ed altri 5 sono stati controllati mediante la ricerca del Mycoplasma nel latte. Nel 2012 nell'ASL Vallecamonica-sebino sono stai controllati in una prima fase 30 capi con esito favorevole e successivamente con esame sierologico dopo segnalazione di sintomatologia sospetta, 5 allevamenti correlati e 73 capi con esito positivo per 37 e l'apertura di 2 focolai. Nel 2013 sono stati eseguiti controlli in 15 allevamenti e sono stati aperti 2 focolai per detta patologia, uno dei quali è stato chiuso durante l'anno. Sono stati vaccinati tutti gli ovi-caprini che hanno alpeggiato presso le seguenti malghe: Malghe con vaccinazione obbligatoria Codice Denominazione Comune N°ovini N° caprini 018BS01P ALPE VALDAIONE BIENNO 5 62 018BS02P ALPE ARCINA BIENNO 17 164 018BS03P ALPE CAMPOLUNGO BIENNO 12 84 055BS01P ALPE LAVENA CAVALLARO CIVIDATE CAMUNO 15 40 055BS02P ALPE PRATO VARICLA SPONDONE CIVIDATE CAMUNO 0 0 055BS03P RONDENINO CIVIDATE CAMUNO 0 46 49 396 TOTALE Nell'anno 2013 nelle malghe in oggetto hanno monticato 445 ovi-caprini. 445 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 23 di 116 SORVEGLIANZA SULLO SPOSTAMENTO DEGLI ANIMALI PER RAGIONI DI PASCOLO Aziende Bovine per le quali sono stati prodotti modelli 7 in Banca Dati Regionale e rispettivi capi ASL N°AZIENDE 2011 N° CAPI 2011 N°AZIENDE 2012 N° CAPI 2012 VCS 343 6204 371 6839 TOT.LOMBARDIA 2071 33980 2123 34749 Fonte Dati: Banca Dati Regionale – aggiornamento 31/12/2012 Nel 2013 sono stati rilasciati presso l'ASL Vallecamonica-sebino n° 348 Mod.7 per aziende bovine per movimentare n°6572 capi e n° 235 per aziende ovi-caprini per movimentare n° 5301 capi. AVICOLI INFLUENZA AVIARIA Nel corso del 2011, nell’ambito dell’attività di monitoraggio sierologico e/o virologico ai fini dello spostamento degli animali in Regione Lombardia, sono stati verificati 854 allevamenti. Questi monitoraggi hanno interessato diverse specie avicole di allevamento. In dettaglio, durante l'anno 2010 si sono registrati 4 focolai di virus influenzale LPAI sottotipo H7N3 in 3 allevamenti di commercianti e uno di ovaiole siti nella provincia di Bergamo, Brescia e Cremona. Il ceppo che ha determinato i focolai del 2010 dal punto di vista della caratterizzazione genomica è molto simile ai ceppi isolati negli anni precedenti sia come emoagglutinina che neuroaminidasi. L’esperienza maturata in occasione delle grandi epidemie influenzali che hanno colpito gli allevamenti nel decennio scorso rende indispensabile il mantenimento di un monitoraggio sui virus influenzali: tale attività consente di rilevare precocemente la circolazione virale, anche degli stipiti a bassa virulenza, e quindi di mettere in atto da subito le misure necessarie a bloccare la possibilità di diffusione degli stipiti ad alta virulenza. Non va inoltre trascurato il potenziale rischio zoonosico connesso ai virus influenzali di derivazione aviare. In dettaglio, durante il 2012, si sono avuti 7 focolai di virus influenzale H5N2 in 6 allevamenti di tacchini da carne (2 in provincia di Brescia e 4 di Mantova) e in uno svezzatore della provincia di Mantova. I primi due focolai di Brescia sono stati riscontrati durante la normale attività di monitoraggio mentre i restanti cinque durante il monitoraggio straordinario attivato in seguito alla comparsa dei primi focolai. L'ASL Vallecamonica-Sebino non è mai stata interessata da focolai di influenza aviaria. Il controllo nel 2013 ha interessato nr. 2 allevamenti di polli svezzamento e sono stati effettuati 125 prelievi di sangue. PIANI DI CONTROLLO DI SALMONELLA SPP. Salmonella nelle galline ovaiole In Lombardia si attua il controllo di Salmonella Enteritidis e Typhimurium nelle galline ovaiole della specie Gallus gallus, in attuazione della Decisione 2009/883 del 26 novembre 2009. In Lombardia nel 2012 sono stati controllati n°300 gruppi con 11 positività per Salmonella Enteritidis e 7 per Salmonella Typhimurium e 38 per altre salmonelle. Nell'ASL Vallecamonica-Sebino non è presente tale tipologia di allevamento. Salmonella nei polli riproduttori I dati relativi al numero di gruppi e di controlli effettuati secondo il piano nazionale di sorveglianza e controllo delle Salmonella nei gruppi di riproduzione di pollame del genere Gallus gallus previsto dalla Decisione 2009/883 del 26 novembre 2009 confermano che in Lombardia nel 2012 sono stati controllati n°265 gruppi con 0 positività per Salmonella Enteritidis e 1 per Salmonella Typhimurium e 10 per altre salmonelle. Nel 2012 nessun gruppo è risultato positivo per Salmonella Hadar , Salmonella Virchow e Salmonella infantis. PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 24 di 116 Nell'ASL Vallecamonica-Sebino non è presente tale tipologia di allevamento. Salmonelle nei polli da carne In base al piano nazionale di controllo di Salmonella Enteritidis e Typhimurium nei polli da carne della specie Gallus gallus per l’anno 2012 disposto ai sensi del Regolamento (CE) 646/2007, approvato con Decisione 2009/883 del 26 novembre 2009 in Regione Lombardia sono stati controllati 136 gruppi di animali per un totale di circa 3.000.000 animali. La positività riscontrata è stata pari all’1.5% esclusivamente per S. enteritidis. Nell'ASL Vallecamonica-Sebino l’applicazione del Piano di controllo nel 2013 ha interessato 1 allevamento (3 gruppi) con esito favorevole. Salmonelle nei tacchini da carne In base al piano nazionale di controllo di Salmonella Enteritidis e Typhimurium nei tacchini da carne per l’anno 2012 in attuazione della Decisione 2009/771 del 20 ottobre 2009 e della Decisione 2009/883 del 26 novembre 2009 in Lombardia sono stati controllati n°67 gruppi con 0 positività per Salmonella Enteritidis e 0 per Salmonella Typhimurium e 35 per altre salmonelle. Nell'ASL Vallecamonica-Sebino non è presente tale tipologia di allevamento. I piani di controllo nei confronti delle salmonelle rientrano in una strategia comunitaria di lotta alle zoonosi (Direttiva 2003/99/CE e Regolamento 2160/2003/CE). La loro attuazione, che prevede, nella filosofia dei recenti Regolamenti comunitari della sicurezza alimentare, anche un ruolo attivo da parte degli operatori del settore, risulta strategica al fine di ridurre il rischio di tossinfezioni legate al consumo di carni avicole e uova. BIOSICUREZZA NEGLI AVICOLI Con Decreto 3009 del 4/4/2011 sono stati disposti controlli ufficiali di biosicurezza negli allevamenti avicoli di specie sensibili all’influenza aviaria da condurre almeno annualmente:in tutti gli allevamenti intensivi nella ex area di vaccinazione e monitoraggio intensivo, compresi svezzatori e commercianti, in tutti gli allevamenti di tacchini e a lunga vita (ovaiole e riproduttori), nonché gli svezzatori e i commercianti nel restante territorio regionale. In Lombardia nel 2012 sono stati riscontrati 66 allevamenti con mancato rispetto di almeno un requisito. Il numero complessivo di non conformità riscontrate è pari a 155. Di seguito sono riassunte le tipologie di non conformità riscontrate: Area del requisito disatteso Non conformità Requisiti strutturali minimi di allevamento 89 Norme di conduzione 40 Pulizia e disinfezione 11 Animali morti 12 lettiere 3 Totale complessivo 155 Il 6.5% di allevamenti ha presentato non conformità prevalentemente riconducibili a carenze di natura strutturale. Permangono tuttavia diverse non conformità rispetto alle norme di conduzione ed alle pratiche gestionali di pulizia e disinfezione. Nell'ASL Vallecamonica-Sebino nel 2013 i sopralluoghi per Biosicurezza non hanno evidenziato N.C. E’ importante mantenere un alto livello di attenzione e condurre il controllo in modo accurato ed omogeneo. EQUIDI SISTEMA DI IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 25 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA In base al D.M. 29/12/2009 ed alla circolare DGSA.II/14396 del 23/11/2007 sono stati disposti controlli del sistema di identificazione e registrazione degli equini in almeno il 5 % delle aziende. Di seguito è riportata l’attività effettuata nel corso dell’anno 2012, registrata in Banca Dati Regionale, suddivisa per ASL. Nell'ASL Vallecamonica-Sebino sono presenti al 31/12/2012 n°781 allevamenti. Sono state controllate n°40 aziende per 257 capi con esito favorevole Controlli nel sistema di identificazione e registrazione Equidi in allevamento - 2013 ASL Allevamenti controllabili Allevamenti controllati % VCS 781 40 5,1 Per quanto riguarda gli equini, a differenza della altre specie, poiché l’anagrafe individuale degli animali è gestita dall’UNIRE, i dati relativi ai capi presenti negli allevamenti non sono disponibili. Il livello di attenzione nell’ambito del sistema di identificazione e registrazione degli animali, che è un punto critico ai fini della tracciabilità a garanzia della sicurezza alimentare, deve essere mantenuto a livelli elevati e particolare cura deve essere prestata nella conduzione dei controlli anagrafici. ARTERITE VIRALE I controlli sierologici e virologici effettuati nell’ambito del piano nazionale di controllo dell’arterite virale equina (AVE) (O.M. del 13.1.1994) eseguiti nel 2012 hanno coinvolto 247 scuderie per un totale di 523 soggetti. controlli sierologici e virologici arterite virale equina (AVE) (O.M. del 13.1.1994) 2012 ASL Aziende controllate Ingressi effettuati Campioni controllati Campioni sierologici Campioni virologici Campioni positivi sierologici Vallecamonica Sebino 18 25 30 30 0 0 Totale Lombardia 247 341 523 509 14 28 I 28 stalloni controllati risultati sieropositivi e adibiti a riproduzione sul territorio regionale sono risultati non virus eliminatori per controlli effettuati sullo sperma nel 2012 e negli anni precedenti. Contestualmente agli accertamenti sanitari nei confronti dell’AVE, gli stalloni vengono anche sottoposti ad accertamenti nei confronti delle seguente patologie: Anemia Infettiva Equina, Rinopolmonite, Morbo Coitale Maligno, Metrite Equina Contagiosa e Morva. L’esito favorevole di tali controlli costituisce il requisito sanitario necessario affinché gli stalloni possano essere approvati dalla DG Agricoltura alla riproduzione, sia naturale che artificiale. Nel 2013 in Vallecamonica sono stati controllati 32stalloni in 22 allevamenti tutti con esito favorevole. ANEMIA INFETTIVA Nell’ambito del piano di sorveglianza nazionale per l’anemia infettiva degli equidi (AIE) svolto nel 2012, in ottemperanza al O.M. del 08.08.2010, sono stati prelevati in regione Lombardia campioni ematici da 26.019 cavalli, 1.741 asini e 59 muli, che sono risultati tutti negativi. AIE: campioni di sangue esaminati in Lombardia 2012, suddivisi per specie ASL Cavallo Asino Mulo Capi esaminati Capi esaminati Capi esaminati Vallecamonica Sebino 807 35 0 Totale Lombardia 26.019 1.741 59 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 26 di 116 L’attività di sorveglianza attiva da ormai molti anni, conferma la quasi totale assenza di malattia sul territorio. Infatti gli ultimi focolai di Anemia Infettiva Equina si sono verificati nel 2007 (8 positività), 2008 (3 positività) e nel 2009 (1 positività); tutte le positività hanno interessato equini, tranne una, nel 2007, che ha coinvolto un asino. Nel 2013 nell'ASL Vallecamonica-Sebino sono stati controllati 296 equidi tutti con esito favorevole. WEST NILE DISEASE Nel 2010, in Regione Lombardia è continuata l’attività di sorveglianza già messa in atto nel 2009, con il coinvolgimento anche dei comuni di Brescia e Cremona (Dispositivo Dirigenziale del Ministero della Salute n. 3660 del 02 marzo 2010). La sorveglianza sugli equidi è stata effettuata su 36 animali sentinella presenti nell’area di sorveglianza esterna che sono stati sottoposti a prelievo sierologico per due volte, a metà luglio-agosto e metà settembre-ottobre e che sono risultati tutti negativi. La sorveglianza dell’avifauna selvatica per l’anno 2011 prevista nell’area a circolazione virale (ACV), comprendente alcuni della provincia di Mantova, è stata effettuata con la cattura di 84 esemplari mentre nella area di sorveglianza esterna alla ACV è stata effettuata con la cattura di 124 esemplari. L’attività di sorveglianza entomologica è stata effettuata tramite trappole posizionate in 6 allevamenti equini due dei quali si trovano nell’ACV. Nel periodo compreso tra marzo e dicembre 2011 sono state effettuate 73 catture e 51 sono stati insetti catturati. Gli esiti sono risultati favorevoli. La disponibilità di un sistema di sorveglianza entomologica costituisce un’utile strumento che potrebbe, potenzialmente, essere esteso anche nei confronti di altri vettori (artropodi) che hanno un ruolo nella trasmissione di agenti virali emergenti, anche diversi dal WND, ma comunque con un potenziale zoonosico. L’attività di sorveglianza svolta nel 2010 e durante l’anno 2011 non ha messo in evidenza alcuna circolazione virale. L'ASL Vallecamonica-Sebino non è territorio al momento interessato dal piano West Nile. Nel 2013 sono state inviate da parte del Dipartimento Veterinario ASL Vallecamonica.sebino all'IZS di Brescia n°11 cornacchie grigie per valutare la presenza del virus con esito favorevole. MORBO COITALE MALIGNO L’attività svolta in Lombardia nel 2011, nell’ambito del monitoraggio straordinario del Morbo Coitale Maligno, ha comportato il controllo di 2.168 cavalli risultati tutti negativi. Durante l’anno 2012 , contestuale agli altri accertamenti diagnostici necessari per abilitare alla riproduzione gli stalloni, sono stati controllati 697 cavalli risultati tutti negativi Nel 2013 nell'ASL Vallecamonica-Sebino sono stati controllati 32 stalloni in 22 allevamenti tutti con esito favorevole. MORVA Normalmente l’attività di controllo nei confronti della Morva è contestuale agli altri accertamenti diagnostici necessari per abilitare alla riproduzione gli stalloni L’attività di sorveglianza ha confermato l’assenza di malattia sul territorio. Capi equini controllati per Morva nel periodo nel 2012 in Lombardia suddivisi per specie ASL Asino Cavallo Vallecamonica Sebino 0 30 Totale 22 464 Fonte Dati: Banca Dati IZSLER – aggiornamento 30/12/2012 Nel 2013 nell'ASL Vallecamonica-Sebino sono stati controllati 32 stalloni in 22 allevamenti tutti con esito favorevole. PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 27 di 116 API La Regione Lombardia ha deciso di investigare le cause di mortalità delle colonie connesse a sospetta tossicità dei pesticidi nei confronti delle api e nel 2008 ha disposto un monitoraggio straordinario, che ha portato a riscontri di piretroidi e neonicotinoidi. Questi risultati hanno contribuito ad avviare il processo che ha portato alla sospensione dell’impiego dei neonicotinoidi per la concia del mais. Sulla scorta di tale esperienza e per rispondere alle esigenze di monitorare lo stato di salute delle colonie di api, a partire dal 2009, è stata avviata una rete di monitoraggio, concentrata su un numero massimo di 50 apiari reclutati su base volontaria (50 nel 2009, 47 nel 2010, 41 nel 2011 e 44 nel 2012) sottoposti a 5 sopralluoghi effettuati con cadenza periodica: alla fine dell’inverno, in primavera nel periodo produttivo, in estate dopo la rimozione dei melari, prima dell’invernamento e al termine dell’inverno. Di seguito sono sinteticamente riportati i principali risultati di tale attività. Nell’ambito della rete di monitoraggio sono stati segnalati solo pochi casi di sospetto avvelenamento da neonicotinoidi o insetticidi organofosforati (4 nel 2011 e 4 nel 2012), tuttavia non confermati da analisi di laboratorio. A partire dal 2011 è stato attivato un sistema di notifica delle perdite di colonie, siano esse connesse ad utilizzo di pesticidi o a malattie delle api, esteso all’intero territorio regionale. Nell’anno 2012, sono state diverse le segnalazioni raccolte al di fuori della rete di monitoraggio: esse hanno interessato le province di Cremona (6), Pavia (1) e Brescia (2) in assenza di positività analitiche per pesticidi sulle matrici prelevate in apiario. Nella provincia di Sondrio si sono riscontrati 7 casi di tossicità ricondotti a trattamenti con pesticidi su alberi da frutto con evidenze analitiche di neonicotinoidi. Negli anni 2011 e 2012 sono state denunciati, secondo quanto risulta dalle registrazioni negli applicativi regionali, rispettivamente 26 e 15 casi di Peste Americana. I riscontri di laboratorio per gli agenti eziologici di Peste Americana e Peste Europea sono comunque abbastanza sporadici. In accordo ai nostri risultati, la mortalità invernale continua a risultare piuttosto elevata. In diversi casi di perdita delle colonie e mortalità i sintomi non risultano patognomonici ed è essenziale procedere con indagini di laboratorio. Nella maggior parte dei casi si sono riscontrati livelli elevati di infestazione da varroa ed elevate cariche di Virus delle ali deformi (DWV). Non si sono registrate positività per Nosema apis. CAUSE DI MORTALITA' DA MALATTIE IN LOMBARDIA Agente eziologico Positività di laboratorio 2009 2010 2011 2012 Melissococcus plutonius (Peste Europea) European foulbrood 12 3 5 1 Nosema ceranae (Nosemiasi) 32 20 30 2 Paenibacillus larvae (Peste Americana) American foulbrood 44 38 32 11 Deformed Wing Virus (Virus delle ali deformi) DWV 68 70 124 19 La rete di monitoraggio rappresenta uno strumento che mette in contatto apicoltori, associazioni e servizi veterinari in un sistema di pronto intervento che prevede ove opportuno, i campionamenti per le necessarie indagini di laboratorio e, nel contempo fornisce informazioni per definire linee guida per il controllo della varroa che garantiscano un approccio sistematico e razionale. Alla rete di monitoraggio Regionale ha aderito un apicoltore residente in Vallecamonica. Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’A.S.L.Vallecamonica-Sebino svolge specifici compiti nel PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 28 di 116 settore apistico: 1) raccolta delle denunce di possesso degli apicoltori, 2) gestione delle domande di nomadismo, 3) visite sanitarie per escludere la presenza di malattie, 4) autorizzazioni per i laboratori di smielatura, 5) vigilanza e provvedimenti di polizia veterinaria. DENUNCE APIARI ASL VALLECAMONICA-SEBINO 2013 POSTAZIONI STANZIALI ANNO 2013 POSTAZIONI NOMADI APIARI ALVEARI APIARI ALVEARI 228 2752 139 2711 Nel 2013 l’ASL Vallecamonica-Sebino ha raccolto 228 denunce di possesso degli apicoltori per un totale di 2.752 arnie e 139 domande di nomadismo per 2.711 arnie. Nelle varie riunioni della commissione apistica sono stati presi in considerazione: 1) Profilassi e lotta nei confronti della varroasi; recependo le indicazioni della commissione e perpetuando una tradizione ormai consolidata che ha permesso di ottenere risultati significativi e di tenere monitorato il problema, il Distretto Veterinario ha dato indicazione per i trattamenti estivo ed autunnale ed ha stabilito, dandone comunicazione scritta agli apicoltori, i periodi in cui effettuare gli stessi in funzione delle zone geo-climatiche della valle. L’obiettivo è stato raggiunto anche attraverso l'organizzazione di una serata a tema in cui si è preso in considerazione la lotta alla varroa introducendo, con la collaborazione di esperti del settore, i più importanti principi di lotta integrata al fine di ottimizzare i trattamenti con i prodotti autorizzati. 2) L'obbligo per gli apicoltori di utilizzare il ”registro dei trattamenti” per annotare i farmaci utilizzati, le date, le modalità di applicazione e la durata degli interventi, il carico, lo scarico e le rimanenze degli stessi; il D.P.V. ha messo a disposizione tale registro distribuendolo presso i propri uffici a chi ne ha fatto richiesta. 3) l’anagrafe informatizzata che permetterà di identificare ogni apicoltore, assegnare un codice univoco e di geo-referenziare tutte le postazioni per le quali viene consegnato un cartello identificativo. Malattie delle Api Notifiche di Peste Americana nel corso del 2013 ASL PESTE AMERICANA VALLECAMONICA-SEBINO 1 TOTALE LOMBARDIA 15 Fonte Dati:Banca Dati IZSLER – aggiornamento 31/12/2013 Nel corso del 2013 nell'ASL Vallecamonica-Sebino vi è stata la notifica di 1 focolaio di Peste Americana. SPECIE ITTICHE NECROSI EMATOPOIETICA INFETTIVA E SETTICEMIA EMORRAGICA VIRALE Nel 2012 in Lombardia sono stati processati 331 campioni con nessuna positività per necrosi ematopoietica e per setticemia emorragica virale. Nell'ASL Vallecamonica-Sebino è presente un allevamento, che insiste su una zona indenne, che viene controllato periodicamente secondo normativa. Nel 2013 sono stati eseguiti 2 controlli su di un pool di trote a giugno ed ottobre, con esito favorevole. MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 29 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA SELVAGGINA TRICHINOSI In Lombardia vengono condotti accertamenti inerenti la presenza di trichinella in alcune specie di interesse venatorio quali cinghiali e volpi. In tabella si riporta l’attività di ricerca delle trichine nei cinghiali e nelle volpi svolta dal 2009 al 2012. Tutti i campioni sono risultati negativi. Cinghiali esaminati per Trichina in Lombardia suddivise per anno ASL 2009 2010 2011 2012 Esaminati Positivi Esaminati Positivi Esaminati Positivi Esaminati Positivi VCS 17 0 21 0 16 0 63 0 Totale RL 4042 0 4047 0 6568 0 7118 0 Fonte Dati:– aggiornamento 31/12/2012 Volpi esaminate per Trichina in Lombardia suddivise per anno ASL 2009 2010 2011 2012 Esaminati Positivi Esaminati Positivi Esaminati Positivi Esaminati Positivi VCS 64 0 37 1 28 0 12 0 Totale RL 100 0 214 2 445 0 521 0 Fonte Dati:– aggiornamento 31/12/2012 Il monitoraggio nell'ASL Vallecamonica-Sebino, nel 2013, ha riguardato N°30 volpi e N° 2 tassi risultati negativi. CANIDI ANAGRAFI DELLE SPECIE DA AFFEZIONE E PIANI DI CONTROLLO L’anagrafe degli animali d’affezione è un sistema informativo il cui quadro regolamentare si è completato con la l.r. n.33/2009 e che vede coinvolti i medici veterinari delle ASL, i medici veterinari liberi professionisti e i Comuni. La predisposizione di un unico sistema in capo alla Regione si è avviata nel 2002 con l’indicazione di utilizzare quale metodo di identificazione il microchip, in sostituzione del tatuaggio. Attualmente la banca dati regionale consente di registrare ogni “evento” (cambi di proprietà, smarrimento, furto, ritrovamento) che riguarda i cani identificati con microchip e regolarmente iscritti e consente di conoscere in modo sempre più dettagliato il fenomeno dell’abbandono, indirizzando in tal modo le politiche regionali per attuare gli interventi di prevenzione. In anagrafe è inoltre possibile registrare gatti, colonie feline e furetti. Animali presenti in anagrafe ASL CANI GATTI FURETTI Vallecamonica e Sebino 18.182 94 4 Totale Lombardia 1.129.937 42.337 320 Cani iscritti in anagrafe al 31.12 di ogni anno ASL 2008 2009 2010 2011 2012 Vallecamonica Sebino 1.898 1.726 1.844 1.943 1.982 Totale RL 113.427 114.641 111.686 122.608 111.757 Fonte Dati: Banca Dati Regionale Anagrafe Animali d’Affezione – aggiornamento 31/12/2012 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 30 di 116 Numero colonie feline risultanti al 31.12 di ogni anno ASL 2010 2011 2012 Vallecamonica Sebino 26 47 92 Totale RL 4.339 5.270 7.801 Fonte Dati:Banca Dati Regionale Anagrafe Animali d’Affezione – aggiornamento 02/04/2013 Nel corso degli anni la registrazione delle colonie feline è in continuo aumento. Nell'ASL Vallecamonica-sebino al 31/12/2013 risultano censite 139 colonie. RABBIA Attività e risultati del piano di controllo In considerazione della situazione epidemiologica nei confronti della rabbia in alcuni territori del Nord Est e del rischio di diffusione di questa malattia a carattere zoonosico nei territori limitrofi, in particolare della Regione Lombardia, è stato emesso un piano di sorveglianza straordinario della rabbia (decreto 13996 del 15.12.2009). Tale piano prevede l’obbligo di consegnare alla competente sezione dell’IZS le carcasse di mammiferi carnivori selvatici rinvenuti morti o di volpi abbattute per motivi di caccia. Campioni esaminati per rabbia nel 2012 in Lombardia suddivisi per specie e causale del prelievo Specie Rinvenuto morto Abbattuto Causa traumatica Non specificato Totale Campioni Bovino 0 0 0 1 1 Cane 0 0 0 85 85 Cinghiale 0 0 0 1 1 Coniglio 0 0 0 1 1 Faina 13 1 0 1 15 Gatto 1 0 0 53 54 Nutria 0 0 0 1 1 Ovino 0 0 0 1 1 Pipistrello 0 0 0 2 2 Tasso 20 0 0 9 29 Volpe 127 399 11 127 664 Totale 161 400 11 282 854 Fonte Dati:Banca Dati IZSLER – aggiornamento 31/12/2012 L’attività effettuata nel 2012 in Lombardia ha interessato 854 campioni, di cui 664 volpi, 85 cani, 29 tassi, 54 gatti, 15 faine e altre specie animali in misura minore. Tutti i campioni esaminati sul territorio della Lombardia sono risultati negativi a dimostrazione dell’assenza della malattia sul territorio regionale. Il monitoraggio nell'ASL Vallecamonica-Sebino, nell’anno 2013, ha interessato il controllo di nr. 30 volpi e 2 tassi con esito favorevole. LEISHMANIA L’attività diagnostica svolta da IZSLER per gli anni 2010, 2011 e 2012 per la determinazione di anticorpi nei confronti di Leishmania spp in Lombardia è rappresentata nelle seguenti tabelle. Campioni esaminati nel 2010-2012 ANNO Campioni saggiati Campioni positivi % positività 2010 205 15 7,3 2011 657 26 3,95 2012 602 44 7,3 Fonte Dati: Banca Dati IZSLER – aggiornamento 31/12/2012 MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 31 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA Campioni esaminati per Leishmania in Lombardia con tecnica di Immunofluorescenza nel 2012 Provincia Campioni saggiati Campioni positivi % positività 1:40 1:80 1:160 1:320 1:640 1:1280 1:2560 > 1:5120 Brescia 448 22 4,9 4 2 2 3 2 3 4 2 Totale R L 602 44 7,3 7 6 7 7 4 4 6 3 Fonte Dati: Banca Dati IZSLER – aggiornamento 31/12/2012. La presenza di campioni positivi richiede ulteriori approfondimenti per valutare eventuali interventi di controllo programmati. LOTTA AL RANDAGISMO La registrazione dei cani nella banca dati regionale è il primo e fondamentale gesto per contrastare il fenomeno del randagismo e dell’abbandono dei cani, con tutte le ripercussioni che tale fenomeno comporta in termini di sofferenza degli animali e di pericolo per i cittadini. Le strutture pubbliche adibite al ricovero degli animali d’affezione sono il canile sanitario e il canile rifugio. Il canile sanitario è una struttura destinata al ricovero temporaneo di: a) cani morsicatori, cani vaganti catturati, rinvenuti o consegnati dal rinvenitore direttamente o tramite la forza pubblica; b) gatti morsicatori, gatti che vivono in libertà e catturati nell’ambito dei piani di sterilizzazione attivati dal dipartimento di prevenzione veterinario; c) altri animali rinvenuti senza proprietario, ai fini della profilassi antirabbica e compatibilmente con la recettività e le caratteristiche della struttura. Il canile rifugio è una struttura destinata al ricovero di: a) cani e gatti che hanno superato il controllo presso il ricovero sanitario; b) cani e gatti ceduti definitivamente dal proprietario, affidati dall’autorità giudiziaria o temporaneamente ospitati su disposizione del sindaco per assenza forzosa del proprietario o detentore o per l’osservazione volta all’accertamento delle condizioni fisiche; c) altri animali, compatibilmente con la recettività e le caratteristiche della struttura. Al 31 dicembre 2012 in Lombardia risultano ospitati 308 animali nei canili sanitari e 3.269 nei canili rifugio. Nel corso dell’anno 2012 sono stati accalappiati in Lombardia 12.222 cani, 7.277 sono stati restituiti ai legittimi proprietari(59,5%) e 5.801 sono stati dati in affido (47,5%). L’obbligo dell’identificazione elettronica dei cani, il costante miglioramento della qualità delle informazioni che si possono ottenere dal sistema informativo e l’aumento di animali identificati con microchip, inizia a dare risultati evidenti nella lotta al randagismo in quanto si assiste ad un progressivo aumento del numero dei cani restituiti al proprietario. La situazione nell'ASL Vallecamonica-Sebino è evidenziata dalla seguenti tabelle che di fatto rispecchiano il dato regionale. CANILE SANITARIO ASL VALLECAMONICA-SEBINO 2013 Causale Numero ingressi cani Numero ingressi gatti Vagante consegnato al canile 7 0 Vagante o catturato 68 0 Nato in canile 8 0 Vagante ritrovato a domicilio 3 0 Reso da affido /cessione 3 0 TOTALE 89 0 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 32 di 116 Prevenzione del randagismo ANNO 2013 Cani registrati in anagrafe al 31/12/2013 Interventi accalappiacani Cani consegnati al canile sanitario Riscatto cani dal proprietario Affidi Animali morsicatori - denunce pervenute 20130 229 138 126 54 52 Cani morsicatori 52 122 415 Rilascio Passaporti CANI – GATTI - FURETTI Sterilizzazioni gatti Fonte Dati:Banca Dati Regionale Anagrafe Animali d’Affezione 31/12/2013 Tabella catture cani Cani presenti in canile rifugio 26 al 31.12.2006 cani catturati riconsegnati al proprietario percentuale di cani riconsegnati entrati in canile sanitario affidati da canile sanitario entrati in canile rifugio Cambio detentore Fuggito/ rubato deceduti nell'anno in Canile Sanitario affidati nell'anno da canile rifugio percentuale di cani affidati su entrati nell'anno presenti in canile rifugio al 31/12 presenti in canile sanitario al 31/12 2007 2008 2009 218 91 41,74% 127 25 58 194 105 54,12% 89 28 46 220 125 56,82% 95 21 59 1 64 110,34% 1 48 104,35% 20 17 Fonte Dati:Banca Dati Regionale Anagrafe Animali d’Affezione 31/12/2013 ANNO 2010 2011 2012 2013 219 141 64,38% 78 21 46 232 149 64,22% 83 32 50 212 111 52,36% 76 55 21 0 51 86,44% 1 46 100,00% 1 53 106,00% 6 25 119,05% 185 126 68,10% 89 54 8 23 1 2 10 125,00% 23 22 17 15 10 1 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 33 di 116 SELVAGGINA TRICHINOSI Cinghiali esaminati per Trichina in Lombardia ASL 2010 2011 2012 Esaminati Positivi Esaminati Positivi Esaminati Positivi VCS 21 0 16 0 63 0 TOT. LOMB. 4047 0 6568 0 7118 0 Fonte Dati:– aggiornamento 31/12/2012 In Lombardia vengono condotti anche accertamenti inerenti la presenza di trichinella in alcune specie di interesse venatorio quali cinghiali e volpi. Nell’anno 2012 in Lombardia sono stati sottoposti a controllo 7118 cinghiali, tutti riscontrati negativi. Il monitoraggio nell'ASL Vallecamonica-Sebino nel 2013 ha riguardato n°21 cinghiali risultati negativi. MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 34 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA IGIENE ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE La sicurezza alimentare è un aspetto importante delle produzioni animali che, nei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle varie ASL, è affidata principalmente al servizio di Igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati. Questo servizio ha il compito principale di condurre le attività di controllo ufficiale sugli stabilimenti di produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti di origine animale. RISCONTRO DI AGENTI ZOONOSICI A SEGUITO DI VISITA ISPETTIVA ANTE E POST-MORTEM L’attività di macellazione condotta negli stabilimenti lombardi è, rispetto all’attività condotta in ambito nazionale, quantitativamente e qualitativamente rilevante. Relativamente all’ASL Vallecamonica-Sebino, i dati relativi alle macellazioni sono elencati nella sottostante tabella. Nella tabella è evidenziato il numero dei capi sottoposti a macellazione, nel corso del periodo 2010-2013 classificato per specie. TABELLA Macellazioni eseguite nell’ASL Vallecamonica-Sebino suddivise per specie – anni 2010-2013. 2010 2011 2012 2013 Bovini 9297 8993 8688 8742 Suini* 4055 3551 3259 3685 Equini 102 126 137 137 1255 23 1210 17 1292 21 1302 20 21 18 19 21 Ovi-caprini Ruminanti selvatici Cinghiali *di cui 1272 per autoconsumo a domicilio nell'anno 2013 I controlli hanno permesso di identificare nei bovini, suini e ovi-caprini, la presenza di lesioni da TBC, Cisticercosi ed Echinococcosi come evidenziato dalla tabella seguente: TABELLA Animali macellati con lesioni riferibili a: TBC, Cisticercosi ed Echinococcosi - ASL Vallecamonica Sebino. ANNO Bovini Ovi-Caprini TBC al macello con riscontro di M. bovis Cisticercosi (Taenia spp) Echinococcos Cisticercus Bovis Echinococcosi Echinococcosi Cisticercus i (E.spp) (T. Saginata) (E.Granulosus) (E.spp) tenuicollis(T.Hy datigena) 2009 0 18 4 0 3 2 0 2010 1 18 4 0 1 6 0 2011 0 20 8 0 1 1 1 2012 0 15 4 0 1 3 5 2013 1 8 1 6 5 12 8 Nel corso dell’anno 2013 sono state compiute anche indagini per evidenziare eventuali casi di trichinellosi negli animali macellati. In totale sono stati controllati 3.685 suidi domestici, 21 cinghiali e 137 equidi . Tutti i controlli hanno avuto esito favorevole. MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 35 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA CAPI ESCLUSI DALLA MACELLAZIONE E CARCASSE SEQUESTRATE Le seguenti tabelle dettagliano il numero e la percentuale di carcasse intere escluse dalla catena alimentare nell’ASL Vallecamonica-Sebino in quanto non ammesse alla macellazione a seguito di visita ispettiva ante-mortem o perché sottoposte a sequestro a seguito della visita ispettiva post-mortem. Il dato è raccolto dal SIVI ai sensi della Circolare 44/SAN/2000, relativo alle zoonosi riscontrate nel 2013 sui capi macellati presso tutti gli stabilimenti. TABELLE BOVINI/SUINI esclusi dalla macellazione e carcasse oggetto di sequestro – anno 2013 Asl Vallecamonica Sebino VACCHE MANZE VITELLONI TORI VITELLI TOTALE Causa esclusione dalla macellazione 1 0 0 0 3 4 Causa sequestro totale della carcassa 4 1 3 0 10 18 Totale esclusi dalla catena alimentare 5 1 3 SUINI GRASSI VERRI / SCROFE MAGRONI LATTONZOLI TOTALE 0 0 0 0 Causa esclusione dalla macellazione 0 13 22 Causa sequestro totale della carcassa 13 0 0 0 13 Totale esclusi dalla catena alimentare 13 0 0 0 13 RISCONTRO DI NON CONFORMITÀ A SEGUITO DI ATTIVITÀ DI CAMPIONAMENTO E ANALISI DI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE E LORO PRODOTTI Nell’ambito di applicazione della Direttiva CE 2003/99, inerente la ricerca di agenti zoonosici, nel 2013 sul territorio dell’ASL di Vallecamonica-Sebino sono stati prelevati 10 tipi di alimenti (58 campioni) destinati al consumo umano (prodotti lattiero caseari, carni e frattaglie, carni lavorate o comunque preparate, carni macinate, volatili da cortile e loro frattaglie, pesce e preparazioni di pesce, crostacei, molluschi, miele, piatti preparati) per essere sottoposti a controlli per E. coli VTEC, Salmonella spp, Enterobatteriacee, Campylobacter spp, L. monocytogenes, ricerca di enterotossina stafilococcica, istamina e sostanze inibenti, presso l’IZSLER. Nella nostra ASL, a seguito di campionamenti effettuati per la ricerca di Salmonella spp, sono risultati positivi 4 campioni. La ricerca di L. monocytogenes ha dato esito positivo in 3 campioni che hanno portato all'applicazione di provvedimenti a norma di legge. A differenza di quanto riportato dalle banche dati europee in Lombardia, Campylobacter spp. non sembrerebbe rappresentare un problema di tipo sanitario almeno per quanto riguarda i prodotti lattiero caseari trasformati e/o commercializzati nel territorio regionale. Si precisa tuttavia che è stata riscontrata una positività per tale batterio in 2 campionamenti di carni avicole. Per E. coli VTEC, nei prodotti lattiero caseari costituiti per la quasi totalità da formaggio di capra (15 su 6 campioni positivi), si è riscontrata una prevalenza del 3.5%. L’analisi per la ricerca dell’enterotossina stafilococcica ha riguardato in maniera quasi esclusiva i prodotti lattiero caseari con riscontri favorevoli (0.9%). Il confronto con i dati delle malattie infettive di possibile origine alimentare conferma l’alta incidenza delle salmonellosi non tifoidee e giustifica pertanto l’attenzione rivolta in sede di campionamento ed analisi alla ricerca in alimenti di origine animale possibile veicolo di Salmonella spp. Di seguito si riporta una tabella riepilogativa degli episodi di malattie di origine alimentare desunte dai dati in possesso della Unità Organizzativa Governo della prevenzione e tutela sanitaria. Pur in assenza di informazioni più specifiche in merito alla matrice causa della malattia e alla distribuzione geografica dei casi, tali dati possono aiutare a indirizzare le attività di controllo verso quei settori produttivi e/o verso quei prodotti che possono più facilmente costituire un veicolo degli agenti tossinfettivi alla base delle manifestazioni cliniche rilevate. PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 36 di 116 Tabella 2. Malattie infettive di origine alimentare PATOLOGIA Botulismo Brucellosi Diarrea infettiva Epatite A Epatite E Infezioni e intoss. Alim. Listeriosi Salmonellosi non tifoidee Shighellosi Trichinosi Toxoplasmosi TOTALE n° casi 2010 4 13 3996 168 5 237 68 1782 18 1 23 6315 n° casi 2011 0 2 3841 148 7 354 73 1784 27 0 10 6246 n° casi 2012 3 7 4102 143 7 321 42 1594 19 0 18 6256 Fonte Dati: Direzione generale sanità –U.O. Prevenzione SISTEMA DI ALLERTA PER ALIMENTI E MANGIMI Per notificare in tempo reale i rischi diretti o indiretti per la salute pubblica connessi al consumo di alimenti o mangimi è stato istituito il sistema rapido di allerta comunitario, sotto forma di rete, a cui partecipano la Commissione Europea, l’EFSA (Autorità per la sicurezza alimentare) e gli Stati membri dell'Unione. Il Punto di Contatto della Regione Lombardia gestisce il sistema di allerta per alimenti, sia di origine animale che di origine non animale, e per i mangimi; assicura lo scambio rapido delle informazioni con gli altri componenti della rete: i punti di contatto delle ASL lombarde, delle Regioni e del Ministero della Salute, quest’ultimo opera come punto di contatto nazionale ufficiale per la Commissione europea. Se un alimento o un mangime, presente sul mercato, non è conforme ai requisiti di sicurezza previsti dagli articoli 14 o 15 del Regolamento 178/2002, gli operatori del settore devono avviare immediatamente le procedure di ritiro. I Dipartimenti di Prevenzione veterinari e medici delle ASL lombarde verificano la correttezza e la completezza del ritiro. Nel corso dell’anno 2012 sono stati comunicati alla Regione Lombardia 353 casi. Le segnalazioni pervenute sono state originate da: Dipartimenti di prevenzione ASL lombarde 84 Altre Regioni 191 Ministero della Salute (UVAC USMAF, PIF, NAS) 14 CE 61 Paesi terzi 3 TOTALE 353 La seguente tabella riporta il numero di segnalazioni pervenute dalle ASL lombarde nel 2012 (5% in meno rispetto il 2011): ASL Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Milano 1 Milano 2 Monza e Brianza Pavia n. segnalazioni 7 22 2 7 6 6 11 7 1 4 1 3 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA Sondrio Vallecamonica e Sebino Varese TOTALE MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 37 di 116 3 0 4 84 Sei notifiche di allerta sono state segnalate per malattie di origine alimentare di cui 3 sono state aperte da ASL lombarde. In 25 casi la segnalazione di riscontro di irregolarità è pervenuta dalle industrie alimentari a seguito di analisi effettuate nell’ambito delle procedure di autocontrollo. Le fonti di queste segnalazioni sono state in 10 casi la Lombardia, in 13 casi altre regioni d’Italia e in 2 i paesi comunitari. In 22 casi le segnalazioni sono pervenute a seguito di reclamo dei consumatori, in prevalenza per riscontro di corpi estranei e di parassiti. Le segnalazioni per mangimi sono state complessivamente 22 corrispondenti al 6,2% del totale dei casi. Dei casi trattati, 10 sono stati revocati. L'attività di controllo a seguito di allerte alimentari ricevute, ha coinvolto i servizi di area B e C per le verifiche del caso. Questo impegno ha determinato in particolare il coinvolgimento dei T.P. per 36 casi nel 2013 che hanno coinvolto settori della distribuzione e della ristorazione. L'attività di verifica rivolta ai sistemi di rintraccio ed eventuale ritiro dei prodotti coinvolti, ha permesso di testare la bontà delle procedure messe in atto da parte degli OSA coinvolti. L'attenta e rapida azione ha consentito di evitare il verificarsi di tossinfezioni, intossicazioni o altri rischi per la salute pubblica. Tabella 1. Casi segnalati per tipologia di prodotto – anno 2013 Tipologia di prodotto n. casi carne di pollame e prodotti a base di carni avicole carne e prodotti di carne (escluso il pollame) 24 cefalopodi e prodotti derivati crostacei e prodotti derivati gasteropodi latte e prodotti a base di latte 3 mangimi 2 materiali a contatto con alimenti materie prime per mangimi 1 miele e pappa reale molluschi bivalvi e prodotti derivati pesce e prodotti derivati 6 pet food piatti pronti e snacks uova e prodotti d'uovo TOTALE 36 ATTIVITÀ DI ISPEZIONE E AUDIT L’attività di ispezione e audit condotta nel 2013 nell’ASL Vallecamonicasebino ha interessato un totale di 308 stabilimenti appartenenti alle varie categorie di strutture per la produzione e trasformazione alimenti per l’uomo. Nello specifico, 262 impianti controllati relativi al Piano Integrato, 46 per i Piani a valenza locale di cui 14 per il Piano Caseifici e 32 per il Piano Sale di smielatura. In totale sono stati registrati 557 ispezioni e 6 audit. I dati riportati nella Tabella sottostante si riferiscono ai controlli effettuati sulle strutture riconosciute e registrate ed ai relativi esiti inseriti nel Sistema Informativo Veterinario. PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 38 di 116 Audit / Ispezioni / Controlli Numero Senza prescrizioni Con prescrizioni Con sanzioni 6 3 2 0 Ispezioni 557 432 123 2 Controlli MSR Macelli 21 19 2 0 Controlli MSR Sezionamenti Controlli MSR nelle macellerie autorizzate alla rimozione della CV 6 5 1 0 3 3 0 0 Audit IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE Quest’Area si occupa di attività che mirano alla tutela della salute pubblica sia in modo diretto (controllo delle lavorazioni e dei prodotti derivati alla trasformazione del latte), sia in modo indiretto (farmacosorveglianza, controllo dei mangimi, benessere negli allevamenti). In particolare l’attività si rivolge alla: PRODUZIONE E TRASFORMAZIONE DEL LATTE Nel Piano della Prevenzione Veterinaria 2012-2014 della Regione Lombardia sono presenti le linee guida per l’esecuzione dei controlli tesi a garantire la conformità alla normativa comunitaria nell’ambito della produzione e conferimento di latte crudo per il consumo umano. Tali linee guida si applicano a tutte le aziende registrate per la produzione di latte crudo destinato alla commercializzazione per il trattamento termico/trasformazione, alla trasformazione per la vendita diretta in azienda, alla vendita diretta al consumatore finale e alla vendita per l’alimentazione umana in ogni forma. Tale impegno si concentra perciò sia sugli allevamenti da latte (circa 90 nel territorio della nostra ASL) che conferiscono a caseifici industriali sia su quelli che trasformano presso il proprio caseificio aziendale riconosciuto (n.64) o registrato (n.33). Nel primo caso i controlli riguardano la valutazione dei parametri del latte per tenore in carica batterica e per cellule somatiche e le eventuali azioni correttive in caso di non conformità degli stessi. Il controllo del latte crudo alla stalla per la verifica della conformità alla normativa comunitaria viene realizzato in Lombardia utilizzando i campionamenti effettuati in autocontrollo nell’ambito del sistema di pagamento del latte in base alla qualità. Nel secondo caso sono esaminate le condizioni di manutenzione delle strutture, l’igiene delle lavorazioni e del personale, il rispetto delle procedure predefinite, la valutazione del sistema di autocontrollo, la corretta gestione delle non conformità, le azioni correttive messe in atto ecc. Queste ispezioni sono spesso accompagnate da campionamenti di analisi programmati nel Piano Integrato Alimenti. Emergenza Aflatossine M1. Manifestatosi nel settembre 2012, il fenomeno della contaminazione del latte da Aflatossina M1 trova origine nelle condizioni climatiche del periodo estivo che hanno favorito lo sviluppo in campo delle contaminazioni fungine nel mais ed in altri prodotti foraggeri. I campionamenti nella nostra ASL sono stati fatti seguendo le indicazioni presenti nell'apposito Piano Aflatossine 2013: monitoraggio dei campioni effettuati in autocontrollo ed eventuale prelievo ufficiale in caso di non conformità, effettuazione da parte del Dipartimento di campioni in 12 allevamenti. Si sono verificate 2 non conformità che hanno comportato la distruzione del latte risultato positivo e la possibilità di conferimento solo al ritorno dei valori sotto i limiti di legge. Inoltre le competenze del Sevizio Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche riguardano l’applicazione di regolamenti comunitari relativi alla: - catena della produzione di alimenti animali dalla produzione primaria, alla produzione industriale e commercializzazione; - valutazione del benessere degli animali negli allevamenti e durante il trasporto e l’applicazione di normativa nazionale relativa; - commercializzazione, somministrazione di farmaci veterinari - ripartizione, controllo e gestione dei piani nazionali, regionali e di monitoraggio. Di seguito vengono dettagliati i risultati relativi ai piani con cui la UO Veterinaria, con appositi decreti, ha MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 39 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA dato disposizioni in merito alla conduzione di controlli mirati sempre nell'ambito del Servizo dell'Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni zootecniche PIANO DI CONTROLLO SULLA PRODUZIONE, COMMERCIALIZZAZIONE E UTILIZZO DEL FARMACO VETERINARIO Il piano regionale di farmacosorveglianza è mirato alla verifica della corretta gestione del medicinale veterinario a partire dalla sua produzione fino alla somministrazione all'animale ed alla eventuale presenza di residui nelle produzioni. L’incremento nell’uso dei farmaci veterinari, se da un lato ha determinato negli animali migliori performance, dall’altro ha creato notevoli problemi sanitari. La somministrazione agli animali, di queste sostanze, antibiotici, cortisonici, ormoni, tireostatici, anabolizzanti e quanto altro, utilizzate a scopo auxinico, ha finito con il determinare una riduzione nelle capacità difensive di questi organismi dalle nuove e diverse cause d’infezione tanto di natura virale che batterica, oltre alla possibile presenza di residui negli alimenti, carne, latte e uova in particolare, potenzialmente pericolose per la salute dei consumatori ed in particolare dei bambini. Nel 2013 oltre al consueto accurato esame dei registri delle scorte presso gli allevamenti intensivi che prevede due atti di vigilanza/anno, si è iniziato un più capillare controllo dei registri dei trattamenti degli allevamenti da latte aumentando la pressione dei controlli rispetto all'anno recedente Parte di questi controlli sono svolti in allevamenti con consistenza inferiore ai 20 capi con la collaborazione dei Veterinari Ufficiali di Sanità Animale. TABELLA Attività di farmacosorveglianza ASL Vallecamonica-Sebino (Fonte dati: U.O. IAPZ farmacosorveglianza – aggiornamento 31/12/2013). TIPOLOGIA allevamenti zootecnici strutture veterinarie Totale n. di ispezioni effettuate 2012 n. di ispezioni effettuate 2013 109 4 246 7 113 253 non conformità (prescrizioni) 2013 11 0 violazioni amministrative denunce autorità giudiziaria 0 0 0 0 0 0 PIANO DI CONTROLLO SUL BENESSERE ANIMALE Il piano nazionale benessere animale comprende l’insieme dei controlli per la verifica del rispetto delle misure di protezione degli animali svolti nell’allevamento, durante il trasporto ed alla macellazione. Per quanto riguarda l’attività svolta nell’ASL Vallecamonica-Sebino nel 2013 si rimanda alla lettura della tabella sotto riportata anche se chiaramente la maggior attenzione è rivolta ai suini soprattutto in vista delle scadenze imposte dalla normativa. In Vallecamonica per quanto riguarda il benessere animale alla macellazione nell'anno 2013 sono stati eseguiti n. 18 controlli presso gli stabilimenti di macellazione ungulati domestici e 20 sui mezzi di trasporto all’arrivo al macello. TABELLA Piano benessere animale - controlli in allevamento ASL Vallecamonica-Sebino (Fonte: Rendicontazione IAPZ aggiornamento 31/12/2013). specie allevata allevamenti controllati non conformità rilevate suini 5 0 bovini e bufalini 24 2 vitelli a carne bianca 1 0 vitelli 3 0 ovini e caprini 6 0 PIANO NAZIONALE ALIMENTAZIONE ANIMALI (PNAA) L’attività di vigilanza e controllo prevista dal PNAA è svolta sulla base della programmazione regionale di campionamenti e atti ispettivi mirati alla verifica della corretta applicazione delle norme in materia di MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 40 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA produzione, commercio, trasporto e utilizzo dei mangimi e la loro conformità ai parametri di legge. L’attività si sviluppa nell’ambito dei seguenti piani: - PIANO BSE - PIANO PRINCIPI ATTIVI E ADDITIVI - PIANO SOSTANZE INDESIDERABILI E CONTAMINANTI (diossine, PCB diossina-simili, PCB non diossina-simili, micotossine, metalli pesanti e contaminanti) - PIANO SALMONELLE - PIANO ORGANISMI GENITICAMENTE MODIFICATI. In particolare nel corso dell’anno 2013 sono stati effettuati nell’ASL Vallecamonica-Sebino 75 campioni. Il regolamento (CE) n. 183/2005 identifica quali operatori del settore dei mangimi tutte le figure coinvolte nella filiera della alimentazione animale. Tale identificazione ha comportato anche l’attento controllo di tutte le fasi inerenti la produzione primaria e anche quelle delle materie prime di origine vegetale da utilizzarsi nella successiva preparazione dei mangimi. TABELLA Attività di vigilanza e ispezione presso gli stabilimenti produzione mangimi ASL Vallecamonica- Sebino. (Fonte Dati:SIAPZ.– aggiornamento 31/12/2013). ATTIVITA' REGISTRATE PRODUZIONE PRIMARIA ai sensi del Regolamento(CE) 183/2005 art. 5, comma 1 N. CONTROLLI Non conformità 75 1 Nel 2013 è stato introdotto il cosiddetto extra-PNAA e cioè il PIANO DI SORVEGLIANZA SULLA PREVALENZA DI MICOTOSSINE NELLE MATERIE PRIME DI ORIGINE VEGETALE DESTINATE ALLA ALIMENTAZIONE ZOOTECNICA. All'ASL Vallecamonica-Sebino sono stati assegnati ed effettuati 12 campioni senza presenza di non conformità. ALTRI PIANI DI CONTROLLO SPECIFICI REGIONALI RIGUARDANTI LA SICUREZZA ALIMENTARE Anche per quanto riguarda la sicurezza alimentare, la U.O. Veterinaria, con appositi decreti, ha dato disposizione in merito alla conduzione di piani di controllo mirati. PIANO DI CONTROLLO SULLA GESTIONE DEL MATERIALE SPECIFICO A RISCHIO (MSR) Con nota prot. n. 1149 del 14/01/2011 la UO Veterinaria ha predisposto l’attuazione del piano di controllo sulla gestione del Materiale Specifico a Rischio (MSR) da parte dei Servizi Veterinari delle ASL finalizzata alla verifica della corretta gestione dell’eliminazione del MSR nei luoghi di rimozione, stoccaggio e distruzione. Nella Tabella sottostante sono evidenziati le tipologie di stabilimenti presenti nell’ASL VallecamonicaSebino (n. 25 tra riconosciuti e registrati) specificatamente autorizzati alla gestione e alla rimozione di Materiale Specifico a Rischio. TABELLA Stabilimenti autorizzati alla gestione del materiale specifico a rischio. bovini ovicaprini rimozione colonna vertebrale 14 2 0 4 2 TOTALE rimozione della colonna vertebrale STABILIMENTI TRASFORMAZIONE DI CAT. 1 bovini e ovicaprini Spolpo teste e rimozione colonna vertebrale DEPOSITI TEMPORANEI CAT. 1 LABORATORI DI SEZIONAMENTO MACELLI 3 0 0 25 SPACCI AUTORIZZATI PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 41 di 116 Le Tabelle seguenti illustrano sinteticamente i risultati del piano 2013. TABELLA Stabilimenti con irregolarità aggiornamento 31/12/2013 ALLEVAMENTI n. stabilimenti controllati 154 n. stabilimenti con irregolarità 0 % stabilimenti con irregolarità 0 MACELLI 16 1 6,25% LABORATORI DI SEZIONAMENTO 6 1 16% 3 0 0% 16 0 0% DEPOSITI TEMPORANEI DI CAT. 1 0 0 0 STABILIMENTI DI TRASFORMAZIONE DI CAT. 1 0 0 0 223 10 4,48% TIPOLOGIA SPACCI DI MACELLERIA autorizzati rimozione colonna vertebrale non autorizzati rimozione colonna vertebrale TOTALE TABELLA Irregolarità riscontrate per tipologia di impianto (aggiornamento 31/12/2013). TIPOLOGIA n. controlli n. irregolarità % controlli con irregolarità ALLEVAMENTI 154 0 0 MACELLI 21 1 4,7% LABORATORI DI SEZIONAMENTO 6 1 16% autorizzati rimozione colonna vertebrale 3 0 0% non autorizzati rimozione colonna vertebrale 18 0 0% DEPOSITI TEMPORANEI DI CAT. 1 0 0 0 STABILIMENTI DI TRASFORMAZIONE DI CAT. 1 0 0 0 233 12 5,15% SPACCI DI MACELLERIA TOTALE Le irregolarità riscontrate, interessano prevalentemente gli aspetti, in ordine decrescente, relativi alla colorazione dei contenitori di MSR, alle procedure di lavaggio contenitori descritte nel manuale di autocontrollo, allo stoccaggio di carni con CV in cella frigorifera. In tutti i casi di irregolarità è stato adottato un provvedimento prescrittivi. Non sono stati adottati provvedimenti di natura amministrativa o penale. PIANO MONITORAGGIO LATTE CRUDO Attività e risultati del piano di controllo Le "Linee guida dalla Regione Lombardia" stabiliscono l’esecuzione di controlli tesi a garantire la conformità alla normativa comunitaria nell’ambito della produzione e conferimento di latte crudo per il consumo umano. Si applicano a tutte le aziende registrate per la produzione di latte crudo destinato alla commercializzazione per il trattamento termico/trasformazione, alla trasformazione per la vendita diretta in azienda alla vendita diretta al consumatore finale e alla vendita per l’alimentazione umana in ogni forma. Nel mese di settembre è entrato in vigore il Decreto Balduzzi, convertito in legge con Legge 189 del 8/11/12, dove viene reiterato l’obbligo di bollitura del latte crudo prima del consumo e la presenza di relative indicazioni presso gli erogatori. Appare pertanto necessario rivedere la programmazione e pianificazione dei controlli nel settore , non tanto sulle ricerche da effettuare e sui limiti stabiliti, ma sulla frequenza dei controlli che non deve essere fondata esclusivamente sui rischi insiti nella materia prima PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 42 di 116 ma anche sui risultati dei campionamenti effettuati nelle singole aziende produttive. Nel 2013 dal Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell' ASL Vallecamonica-Sebino sono state eseguite 13 prelievi: 12 analisi di routine a maggio e ottobre sui 3 distributori presenti,una aggiuntiva a luglio ha invece riguardato la verifica dei parametri dopo risoluzione della non conformità relativa a valore > 10.000 enterobatteriacee. Le analisi hanno riguardato la ricerca di Listeria monocytogenes, Salmonella spp., Campylobacter termo tolleranti, E. coli VTEC. I risultati sia del nostro territorio sia a livello regionale, relativi ai patogeni, sottolineano che, nonostante la buona qualità del latte crudo destinato al consumo umano diretto. I risultati analitici ottenuti sottolineano la buona qualità del latte crudo destinato al consumo umano diretto, anche se non è possibile escludere del tutto la presenza di microrganismi patogeni in considerazione delle fasi produttive e dei rischi di inquinamento della materia prima. Una prima valutazione deve essere fatta sul parametro identificato come indicatore di igiene, le Enterobacteriaceae per le quali i valori e le percentuali riscontrate, anche se non rappresentative di un rischio per la sicurezza alimentare, richiedono sicuramente il rafforzamento delle procedure di pulizia e sanificazione durante le fasi di produzione. Un’ulteriore valutazione deve essere fatta sul parametro Carica Batterica i cui limiti non sono rispettati in un numero rilevante di aziende a significato della necessità di rafforzamento dei sistemi di controllo ed eventualmente di sospensione, alla vendita, del latte. Nel 2013 non ci sono state positività per microorganismi patogeni nei controlli ufficiali nell’ASL Vallecamonica-Sebino. PIANO LISTERIA MONOCYTOGENES Nell’anno 2012 si è concluso il piano di sorveglianza sulla prevalenza di Listeria monocytogenes in formaggi molli di produzione nazionale ed estera prelevati presso gli stabilimenti di trasformazione ed al commercio sul territorio della Regione Lombardia. Tale piano, a valenza biennale, è stato redatto tenendo anche conto delle indicazioni fornite dalla commissione Europea con Decisione 2010/678/UE. Le attività di campionamento previste nell’ambito del piano sono state effettuate a partire dal 1° marzo 2011 sino al 30 novembre 2012. All’ASL di Vallecamonica Sebino nel biennio 2011 2012 sono stai assegnati un totale di 33 campioni cosi ripartiti: - 11 da prelevare presso gli stabilimenti di produzione; - 22 da prelevare presso i punti vendita di cui 16 di provenienza nazionale e 6 di provenienza estera; - campioni prelevati nell’ASL Vallecamonica-Sebino e con riscontri di non conformità durante il 2011 e 2012 e riportati separatamente per punti di prelievo (Fonte dati: Banca dati SIAPZ 2012). PRESSO STABILIMENTI DI PRODUZIONE Tipologia ALTRI TOTALE Campioni Irregolari 11 0 11 0 PRESSO PUNTI VENDITA Tipologia Campioni Irregolari NAZIONALI 16 1 ESTERO 6 0 TOTALE 22 1 PIANO ALPEGGI REGIONE LOMBARDIA La Regione Lombardia, al fine di valutare la situazione igienico sanitaria delle produzioni di formaggi ottenuti nei caseifici riconosciuti presso gli alpeggi, ha predisposto nel 2010 e nel 2011 un piano di controllo specifico che prende in considerazione diverse matrici (latte, formaggio, burro e acqua). Nell’ASL VallecamonicaSebino sono presenti 64 caseifici d’alpeggio riconosciuti. Nell’anno 2010 sono stati sottoposti a ispezione e campionamento 20 strutture e l’anno successivo altre 20. Nel 2010 sono stati effettuati 42 conferimenti d’analisi riguardanti latte, acqua e formaggi per la ricerca di patogeni rilevanti ai fini della valutazione igienico sanitaria delle produzioni. La maggiore percentuale di non conformità ha riguardato le analisi sull’acqua. Nel 2011 sono stati effettuati 46 conferimenti d’analisi riguardanti burro, acqua e formaggi per la ricerca PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 43 di 116 di patogeni rilevanti ai fini della valutazione igienico sanitaria delle produzioni. Nel corso del Piano di monitoraggio è stato avviato anche il censimento e la caratterizzazione dei processi di produzione dell’attività di caseificazione in alpeggio; il rilievo di tali elementi consentirà di valutare quali produzioni possono essere considerate a rischio riguardo ai pericoli microbiologici considerati. Nel 2012 oltre a 20 ispezioni effettuate per il suddetto Piano Alpeggio, è stato introdotto il Piano territoriale per gli alpeggi per il quale sono stati fatti 10 controlli aggiuntivi e per ultimo in termini temporali il Piano Regionale Expo per il quale sono stati controllati tutti i rimanenti alpeggi (34). In ogni malga, oltre al rilievo di eventuali non conformità strutturali, contestualmente sono stati fatti campionamenti su varie matrici(acqua, latte, burro, ricotta ecc.) e per vari patogeni per un totale di 171 rapporti di prova. E’ stato pianificato e attuato nel 2012 un intervento di formazione per gli operatori del settore alimentare che operano nei caseifici presenti negli alpeggi della Regione Lombardia. L’intervento è stato indirizzato specificatamente ad aspetti di contaminazione degli alimenti, alle malattie di origine alimentare, ai requisiti di igiene generali e buone prassi operative, all’igiene del personale, alle procedure di pulizia e disinfezione, alle procedure di autocontrollo e all’attività di potabilizzazione dell’acqua. Sinteticamente le non conformità hanno riguardato: Acqua: 81 caseifici di malga controllati: 22 con valori conformi 59 con valori non conformi; Latte: 74 caseifici di malga controllati:5 con presenza di geniVTEC escherichia coli; Burro: 76 caseifici di malga controllati:6 con presenza di geniVTEC escherichia coli non confermati alla prova microbiologica, 1 con presenza di Listeria Monocytogenes; Formaggio: 74 caseifici di malga controllati:6 con presenza di geniVTEC escherichia coli non confermati alla prova microbiologica; Ricotta: 4 caseifici di malga controllati:1 con presenza di geniVTEC escherichia coli non confermati alla prova microbiologica. Tali non conformità hanno comportato provvedimenti di vario tipo: riprelievo delle tipologie di prodotto non conformi, limitazioni nella tipologia delle produzioni, distruzione delle matrici con presenza di patogeni, notizia di reato all'autorità giudiziaria, ecc. Nel 2013 è continuato il controllo nei caseifici di malga che ha previsto: 1. la comunicazione formale ai capi-malga e ai proprietari (comuni,enti, privati) delle non conformità emerse nei sopralluoghi del Piano Alpeggio 2012; 2. un ulteriore corso di formazione in 2 sedi ai titolari dei caseifici; 3. incontri con i proprietari di alpeggi (80%) con presenza di non conformità al fine di condividere una risoluzione delle problematiche emerse; 4. sopralluoghi per valutare l'effettiva risoluzione delle non conformità; 5. in collaborazione con tecnici dell'ISZLER di Brescia si sono eseguiti campioni di tutta la filiera in due caseifici di alpeggio posti nel territorio della nostra ASL; PIANO DI VERIFICA DEI REQUISITI DEL LATTE CRUDO ALLA STALLA Il controllo del latte crudo alla stalla per la verifica della conformità alla normativa comunitaria viene eseguito utilizzando i campionamenti effettuati in autocontrollo nell’ambito del sistema di pagamento del latte in base alla qualità. Buona parte dei controlli analitici di cui sopra vengono condotti presso il reparto produzione primaria dell’IZSLER di Brescia.. Il numero delle aziende controllate nel 2013 sono state 163 bovine e 14 caprine. Di queste 3 sono incorse nel divieto di utilizzo (1 per carica batterica, 2 per tenore di cellule). Sono state fatte ispezioni con la rilevazione di 39 non conformità con prescrizioni. In particolare: 1. 9 per carenze igienico-sanitarie 2. 12 per mancanza di requisiti strutturali; 3. 14 che riguardavano l'igiene alla mungitura. 4 sono state le aziende per le quali il Dipartimento ha dovuto applicare le procedure di legge a seguito di comunicazioni di positività a sostanze inibenti. RIDUZIONE DELLA PREVALENZA DEI BATTERI CONTAGIOSI E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ IGIENICA DEL LATTE PRODOTTO PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 44 di 116 La quasi totalità di conferenti e trasformatori della nostra Provincia è sottoposta da anni a controllo per i batteri di cui trattasi da parte del Centro latte di Brescia e questo ha suggerito di non effettuare i controlli secondo le modalità previste per risparmiare risorse. Il Dipartimento ha comunque monitorato l'effettuazione e l'andamento dei controlli per impedire che la pressione degli stessi diminuisse e perché fossero rispettati. Gli allevamenti posti sottocontrollo sono stati 143 per un totale di 276 controlli. Nel corso delle varie prove 102 sono risultati negativi e 41 positivi con una percentuale di positività del 28,6%. PIANI DI MONITORAGGIO DI RESIDUI DI FARMACI E DI CONTAMINANTI AMBIENTALI A seguito di norme nazionali ed europee, la Regione Lombardia predispone dei controlli per la ricerca di sostanze vietate, di medicinali veterinari e di contaminanti ambientali in animali e in alcuni prodotti di origine animale (Piano Nazionale Residui). Inoltre i Dipartimenti di Prevenzione Veterinari sono impegnati anche nel monitoraggio ambientale per valutare la presenza di alcuni contaminanti ambientali. I risultati di questi piani vengono riportati sinteticamente qui di seguito. PIANO NAZIONALE RESIDUI (PNR) Il Piano Nazionale Residui (PNR) programma l'attività di ricerca di residui negli animali e nei prodotti di origine animale con la finalità di rilevare i casi di somministrazione illecita di sostanze vietate, di somministrazione abusiva di sostanze autorizzate e di verifica della conformità ai limiti previsti dalle norme dei residui di medicinali veterinari negli alimenti di origine animale a livello degli allevamenti, dei macelli e degli stabilimenti di produzione. I Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle ASL lombarde provvedono al prelievo dei campioni e alle azioni conseguenti all'eventuale riscontro analitico sfavorevole. I campioni sono analizzati dai laboratori degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali. I campioni effettuati sono stati suddivisi, così come previsto dalla nota del Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali pr. 0034009-P del 26/11/2009, in tre differenti categorie: PNR: campioni effettuati in modo casuale, in assenza di sospetto in attuazione della programmazione regionale in base a quanto disposto dal Ministero. EXTRA PNR: campioni effettuati in aggiunta a quelli previsti dal PNR, in base a una ulteriore programmazione regionale. SU SOSPETTO: campioni effettuati al di fuori delle programmazioni di cui ai punti precedenti tutte le volte che per segni clinici, notizie anamnestiche, segnalazioni o altri motivi si sospetta la presenza di residui o a seguito di positività di questi ultimi. MONITORAGGIO CONTAMINAZIONE AMBIENTALE DA PCB/DIOSSINE A seguito del riscontro di non conformità nell’ambito del Piano Nazionale Residui per PCB e DIOSSINE, le Autorità sanitarie lombarde, in data 19/08/2010, hanno pianificato un piano di monitoraggio su campioni di latte di massa in allevamenti bovini e di uova in allevamenti rurali di galline. I risultati hanno evidenziato positività solo nelle uova rurali e che la rimozione di elementi riconducibili a cattiva conduzione agronomica ha consentito la riduzione del numero di casi non conformi di circa il 42% (11 non conformi rispetto ai 19 precedentemente riscontrati). Tale monitoraggio, eseguito negli anni 2010-2011, non è stato attivato dalla Regione Lombardia nell'anno 2012 e 2013. Sono in corso ulteriori interventi volti a sensibilizzare gli operatori del settore e le Amministrazioni locali circa l’importanza dell’adozione di corrette pratiche agronomiche anche mediante una attività di coordinamento degli interventi tra i Dipartimenti Veterinari e le sedi Provinciali dell’ARPA. PIANO MONITORAGGIO DELLE TEMPERATURE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE Attività di controllo Le recenti e frequenti segnalazioni di alimenti alterati, riguardanti prevalentemente formaggi freschi, portati a conoscenza delle Autorità competenti e degli organi di informazione potrebbero essere connesse, tra l’altro, con modalità di gestione non corrette dei prodotti in fase di vendita al dettaglio, soprattutto per quanto riguarda il mantenimento della catena del freddo. A seguito dei risconti ottenuti nel 2011 il piano è stato riproposto ponendo più attenzione alle aree di PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 45 di 116 maggiore criticità riscontrate lo scorso anno. Dal 01/05/2012 al 30/09/2012 sono stati controllati 2563 esercizi, riscontrando 149 non conformità (5.8%). Inoltre a fronte dell’evidenza di carenze minori, sono state emesse 63 raccomandazioni. Il Piano di controllo delle temperature degli alimenti da mantenere a regime di temperatura controllata in fase di vendita al dettaglio,che va dal 1 maggio 2012 al 30 settembre 2012 è stato effettuato mediante controlli strumentali presso macellerie, supermercati e superette,negozi di alimenti vari, negozi mobili di vendita ambulante, pescherie. Nei 5 mesi di vigenza del piano sono stati controllati 84 esercizi su 80 programmati riscontrando 18 non conformità (21,4%). Inoltre, a fronte dell’evidenza di carenze minori, sono state emesse 5 raccomandazioni. Si segnala inoltre che un'attività di controllo aggiuntiva delle temperature è stata effettuata anche nei mesi non previsti dal Piano e che ha riguardato anche depositi registrati, riconosciuti, distributori di latte crudo, laboratori e altre strutture al dettaglio. 4 SANZIONI Nell'anno 2013 sono state elevate sanzioni per un totale di € 50.508,32 da parte del personale di controllo del Distretto di Medicina Veterinaria, del NAS, del Corpo Forestale dello Stato, del Nucleo Guardie Eco-Zoofile e dalla Guardia di Finanza. 5 RISORSE UMANE DISPONIBILI La Sanità Pubblica Veterinaria svolge attività di prevenzione e di tutela della salute pubblica, di promozione e salvaguardia delle produzioni agricole ed agro-industriali, con particolare riguardo ai prodotti tradizionali. Nell’ASL Vallecamonica-Sebino è strutturata in un Dipartimento di Prevenzione Veterinario, con una struttura complessa e tre Servizi, ed in un Distretto di Medicina Veterinaria con una struttura complessa e tre Funzioni il che favorisce il superamento di impostazioni rigidamente strutturate per competenze e funzioni, rafforzando per contro l’approccio alla gestione per processi con focus al risultato. Le linee guida regionali per l’adozione dei piani organizzativi aziendali (POA) delle ASL lombarde ribadiscono che il Dipartimento, in quanto raggruppamento omogeneo di più strutture complesse e semplici sia il principale modello di riferimento per la gestione operativa della realtà aziendale. Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL Vallecamonica–Sebino prevede una coerente organizzazione adeguata alle risorse umane e strumentali, ed un elevato livello di informatizzazione. Le risorse umane rappresentano uno dei principali, se non il principale, indicatori di contesto da considerare nella programmazione delle attività, e devono essere calibrate in funzione delle esigenze dei numerosi settori afferenti alla sicurezza alimentare e sanità veterinaria. Le attività di rilevanza sanitaria sono attribuite a personale con specifica formazione e qualificazione, tenuto alla frequenza di eventi formativi periodici. La formazione del personale e il continuo aggiornamento delle competenze rappresentano un elemento chiave nella politica aziendale, in funzione del raggiungimento degli obiettivi strategici. A questo riguardo, le linee guida regionali per l’adozione del POA richiamano le strategie per promuovere, da parte dell’Azienda, la formazione continua e l’aggiornamento del personale nei suoi diversi livelli e competenze, attraverso l’individuazione delle necessità di formazione, la pianificazione delle relative attività di formazione ed addestramento, e l’attuazione del “Piano annuale di formazione” attraverso specifiche modalità gestionali. Le qualifiche del personale addetto alla prevenzione sul territorio annoverano la dirigenza veterinaria, il personale amministrativo, i tecnici della prevenzione e altre figure professionali che integrano il comparto dei lavoratori dipendenti ASL, quali i liberi professionisti. Sotto il profilo organizzativo risulta di fondamentale importanza la valorizzazione sia del personale medico veterinario, che della figura professionale del tecnico della prevenzione, per il quale devono sono individuati ambiti di autonomia operativa e responsabilità. Viene inoltre assicurata la partecipazione ai programmi regionali di formazione del personale. Ad eccezione del personale amministrativo, le altre figure professionali sono impegnate direttamente sul territorio per espletare i molteplici compiti istituzionali assegnati ai Dipartimenti. Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario ed il Distretto di Medicina Veterinari svolgono attività finalizzate alla tutela della salute pubblica, alla protezione del patrimonio zootecnico dalle malattie trasmissibili e alla tutela del benessere animale, e svolgono prestazioni presso allevamenti, macelli, MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 46 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA stabilimenti per la produzione di alimenti di origine animale e di alimenti destinati agli animali, esercizi di vendita, canili sanitari, e canili rifugio. Il Distretto di Medicina Veterinaria effettua inoltre prestazioni su richiesta degli operatori o di privati cittadini (certificazioni, visita sanitaria per macellazioni in stabilimenti o a domicilio, controlli per esportazione, e altro) e svolge attività programmata di controllo ufficiale. La programmazione delle attività tiene conto del contesto produttivo, dei fattori ambientali, e dei fattori sociali e socioeconomici. Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL Vallecamonica-Sebino programma le proprie attività di prevenzione perseguendo obiettivi d’integrazione, semplificazione, efficacia secondo evidenze scientifiche e verifica dei risultati ottenuti, promuovendo un “sistema integrato di prevenzione” che coinvolge tutti i portatori d’interesse, amministrazioni, istituzioni, associazioni, privato sociale a vario titoli impegnati nel perseguimento di comuni obiettivi di salute. L’azione di prevenzione e controllo viene pianificata e programmata sulla base di priorità definite in base a un processo logico e il più possibile oggettivo, che deriva dall’integrazione della fase di elaborazione delle priorità generali operata a livello regionale (tramite la definizione degli obiettivi operativi) e della fase di definizione delle priorità territoriali operata a livello territoriale (tramite l’analisi degli indicatori di contesto, delle istanze locali e del corpus normativo, e in funzione di specifici programmi regionali di finanziamento) e inserita nel quadro delle priorità generali. Questo processo, accompagnato alla valutazione e categorizzazione del livello di rischio aziendale, consente un’efficace ed appropriata allocazione delle risorse. Il processo di categorizzazione del livello di rischio e la conseguente programmazione dell’attività di vigilanza e di controllo ufficiale presso le strutture territoriali (stabilimenti, allevamenti ecc.), viene elaborato dai Servizi del Dipartimento Veterinario delle ASL, secondo le indicazioni specifiche dell’U.O. Veterinaria regionale. attraverso la stesura del “Piano integrato aziendale delle attività di prevenzione e dei controlli”. Tabella riassuntiva risorse umane Sanità Pubblica Veterinaria. Personale Dip. Prev. Veterinario Distretto Med. Veterinaria Direttore 1 1 Dirigenti Veterinari Area A 1 4 Dirigenti Veterinari Area B 1 5 Dirigenti Veterinari Area C 1 1 Tecnici Prevenzione 1 2 Amministrativi 1 3 Cooperative 1 3 Veterinari L.P. convenzionati 0 8 L’articolazione della Sanità Pubblica Veterinaria è descritta nel “Manuale Gestione Qualità della Sanità Pubblica Veterinaria” (P SPVET 7.01). In tale documento, al capitolo 6, si fa riferimento alla gestione delle risorse umane. In particolare, l’allegato 2 (Funzionigramma SPVET) definisce, per ogni operatore, la figura professionale, il profilo e le attività. FORMAZIONE Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario predispone annualmente il Piano di formazione che viene recepito nel Piano Aziendale per la formazione e l’aggiornamento del personale Esso consiste annualmente nella offerta di corsi (nel 2013 si è svolto il Corso di Etologia e comportamento di cani e gatti, in relazione al problema emergente dell'aggressività e dei cani pericolosi). Per il 2014 è previsto il Corso “La corretta gestione dei controlli e delle relative prescrizioni, raccomandazioni, sanzioni e delle NC.” Inoltre annualmente viene attivata la Formazione sul Campo “Migliorare la programmazione, l’organizzazione e l’erogazione dell’attività di Sanità Pubblica Veterinaria” per promuovere il costante PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 47 di 116 aggiornamento del personale rispetto al continuo e ponderoso intervento normativo europeo, nazionale e regionale ed un'adeguata erogazione delle prestazioni di vigilanza e controllo Annualmente il personale partecipa agli eventi formativi organizzati dalla Direzione Generale Sanità, secondo quanto da essa stabilito (es formazione per il corretto utilizzo del SIV). Infine al personale sanitario è consentita la partecipazione ad eventi formativi di interesse, organizzati da altri organismi, ritenuti utili al buon funzionamento dell’organizzazione. 6 RISORSE STRUTTURALI DISPONIBILI L’allegato n. 1 del PSPVET 7.01 definisce l’organigramma del Dipartimento di Prevenzione Veterinario, mentre l’allegato n. 6 della medesima procedura riporta il territorio di competenza dei Veterinari Ufficiali. Nel “Manuale Gestione Qualità della Sanità Pubblica Veterinaria” (P SPVET 7.01), al capitolo 7.4 viene descritto il processo di approvvigionamento di materiale di consumo, apparecchiatura e strumentazione e servizi. Per quanto riguarda la gestione dei materiali, la Sanità Pubblica Veterinaria si è dotata di uno specifico protocollo (PT SPVET 017), che definisce ed uniforma le modalità attraverso le quali i presidi medico – chirurgici in uso presso il DV vengono resi disponibili agli operatori. 7 TECNICHE DI CONTROLLO Nell’anno 2011, con Decreto 572 del 22/6/2011, si è provveduto a recepire a livello aziendale il “Manuale operativo delle autorità competenti locali – Aziende Sanitarie Locali - Standard di Organizzazione e Funzionamento ai sensi del Reg. CE n. 882/2004” al fine di garantire. - La trasparenza nei confronti degli operatori della filiera alimentare assoggettati ai controlli e dei consumatori; - Un’omogenea valutazione delle capacità degli operatori del settore di garantire con l’autocontrollo che tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione di alimenti, soddisfino i requisiti di igiene fissati dai regolamenti, compresa l’identificazione e la rintracciabilità degli stessi posti in commercio; - L’equivalenza dei controlli regionali alle garanzie internazionali richieste da Paesi Terzi come requisito per l’ esportazione dei prodotti agro – alimentari; - La capacità di verificare in proprio operato, in termini di organizzazione e di attività e con riferimento agli standard di efficacia del sistema europeo sui controlli ufficiali mediante l’attuazione di audit interni ed esterni ( di livello regionale e aziendale). Nel medesimo atto è stato individuato un gruppo di lavoro interdipartimentale DPV/DPM, coordinato dal Direttore del DPV, ed un cronoprogramma che ha previsto fra l’altro: - adeguamento da parte dei Servizi interessati delle proprie procedure alle procedure di sistema (audit, ispezione, campionamento e certificazione) entro il 31 dicembre 2011; - adeguamento da parte dei Servizi interessati delle proprie procedure alle procedure speciali entro il 31 dicembre 2012; - adeguamento delle procedure aziendali con le procedure previste dal documento regionale “Standard di funzionamento dei Servizi ASL competenti in materia di sicurezza alimentare” entro il 31 dicembre 2012; - definizione di un percorso di formazione e informazione del personale coinvolto, in accordo con le previste indicazioni regionali, da effettuarsi entro l'anno 2012; Nel rispetto di esso al 1° gennaio 2012 sono disponibili le Tecniche di controllo Audit, Ispezione, Campionamento e Certificazione (Procedure di sistema) che sono state inserite nel Sistema Qualità della Sanità Pubblica Veterinaria e così rispettivamente identificate: P DPVDPM 7.01; P DPVDPM 7.02; P DPVDPM 7.03 e P DPVDPM 7.04. Dette procedure sono utilizzate dal personale di controllo (dirigenti veterinari e tecnici della prevenzione) anche mediante il supporto informatico “modulo controlli” ma vi è la possibilità dell’utilizzo degli stampati in formato cartaceo con il successivo inserimento nei sistemi informativi. Anche le rimanenti attività previste da cronoprogramma sono state effettuate nei tempi previsti. Si segnala in particolare che le procedure speciali aggiornate sono a disposizione del personale di controllo nel SIVI. Si ritiene però importante continuare nel percorso formativo regionale e quindi aziendale ed a tal proposito si è provveduto a proporre idonee nuove iniziative all'U.O. Veterinaria in occasione di incontri regionali. PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 48 di 116 8 CAMPO DI APPLICAZIONE OBIETTIVI I Piani Nazionali e Regionali per i quali l’attività di controllo ufficiale è soggetta a pianificazione aziendale annuale sono riportati nell’elenco che segue: AREA: SANITA’ ANIMALE Attività di controllo ufficiale – piani nazionali di sorveglianza e controllo 1. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Tubercolosi bovina 2. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Brucellosi bovina 3. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Leucosi bovina enzootica 4. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della BRC ovi-caprina 5. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Blue Tongue 6. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Malattia vescicolare del suino 7. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Malattia di Aujeszky 8. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Peste Suina Classica 9. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Influenza Aviaria 10. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della West Nile Disease 11. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Anemia Infettiva Equina 12. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Arterite Virale Equina 13. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della BSE 14. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Scrapie 15. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Salmonellosi nei riproduttori della specie Gallus gallus 16. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Salmonellosi nelle galline ovaiole 17. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Salmonellosi nelle broiler 18. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Salmonellosi nei tacchini 19. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Salmonellosi nelle galline ovaiole 20. Accreditamento degli allevamenti suini nei confronti della Trichinella 21. Controlli nel sistema di identificazione e registrazione dei bovini 22. Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli ovi-caprini 23. Controlli nel sistema di identificazione e registrazione dei suini 24. Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli equidi Attività di controllo ufficiale –piani regionali 1. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Rinotracheite Infettiva Bovina 2. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Agalassia contagiosa ovi-caprina 3. Misure di profilassi nei confronti del Carbonchio ematico 4. Sorveglianza sullo spostamento degli animali per ragioni di pascolo 5. Verifica delle misure di biosicurezza negli allevamenti suini 6. Verifica delle misure di biosicurezza negli allevamenti avicoli 7. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della Rabbia PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 49 di 116 8. Sorveglianza in materia di benessere animali affezione AREA: IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE 1. Attuazione dei controlli negli stabilimenti di macellazione/sezionamento. 2. Attuazione dei controlli negli stabilimenti di lavorazione carni macinate, preparazioni di carni e carni separate meccanicamente . 3. Attuazione dei controlli negli stabilimenti di trasformazione di prodotti a base di carne . 4. Attuazione dei controlli negli stabilimenti di prodotti della pesca. 5. Attuazione dei controlli negli stabilimenti di uova e derivati. 6. Attuazione dei controlli negli stabilimenti di confezionamento e depositi 7. Attuazione dei controlli negli stabilimenti registrati 8. Attuazione dei controlli nella commercializzazione al dettaglio e all’ingrosso 9. Attuazione dei controlli nel trasporto degli alimenti di o.a. 10. Attuazione dei controlli nella ristorazione pubblica e collettiva AREA: IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE 1. Attuazione dei controlli nelle aziende della filiera latte 2. Attuazione dei controlli negli stabilimenti di latte crudo e derivati. 3. Attuazione del controllo sull’alimentazione animale e sulla produzione, commercializzazione ed uso dei prodotti destinati all’alimentazione animale 4. Attuazione del controllo e vigilanza sulla distribuzione ed impiego del farmaco veterinario 5. Attuazione dei controlli per verificare la corretta attuazione della normativa sul benessere animale 6. Attuazione dei controlli sulla sperimentazione animale 7. Attuazione Piani di monitoraggio e controllo degli alimenti per l’alimentazione animale 8. Attuazione dell’attività di vigilanza e controllo su arti e professioni veterinarie, attività zooiatrica e strutture sanitarie 9. Attuazione della vigilanza e controllo sulla corretta gestione dei sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano 10. Attuazione dei controlli sulla riproduzione animale La Regione Lombardia ha previsto quindi i seguenti Obiettivi Operativi Regionali per l’anno 2014 definendo, per ognuno di essi, i dettagli dell’attività, le modalità di rendicontazione/reporting nonché i relativi indicatori. Gli obiettivi operativi di seguito descritti, raggruppati in base alle aree di competenza, costituiscono lo sviluppo dei programmi sopra elencati che vengono annualmente attuati sulla base di specifiche norme nazionali e comunitarie; in aggiunta a questi, sulla base dei principi di selezione sopra richiamati, sono stati individuati dalla Direzione Generale Sanità degli obiettivi regionali di nuova formulazione. Tutti questi Piani, con i relativi obiettivi vengono aggiornati in continuo sul SIV da parte dell’UO Veterinaria e trovano attuazione nelle programmazioni annuali che vengono definite dai rispettivi Responsabili di Servizio dell’ASL Vallecamonica-Sebino con il supporto della struttura distrettuale veterinaria e del sistema informativo regionale e locale. Di seguito si riportano i Piani, con i relativi obiettivi, individuati per l'anno 2014 mentre per gli aggiornamenti relativi successivi si rinvia al SIV. AREA: SANITA’ ANIMALE PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 50 di 116 OBIETTIVI OPERATIVI REGIONALI - ANNO 2014 AREA : SANITA’ ANIMALE Obiettivi operativi regionali definiti dalle norme a valenza nazionale: Descrizione Dettagli dell'attività: modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività Bonifica sanitaria degli allevamenti bovini D.D.U.O. 97/2011, mod. da D.D.S n. 12274/2012 e D.D.S. n.7112/2013 Applicativo Informatico Regionale Attività effettuata/Attività programmata Registrazione controlli e qualifica sanitaria in BDR Bonifica sanitaria degli allevamenti ovicaprini D.D.U.O. n.99/2011 Applicativo Informatico Regionale Attività effettuata/Attività programmata Registrazione controlli e qualifica sanitaria in BDR Blue Tongue nota Ministero della Salute DGSA n.18 del 28 febbraio 2007 e smi; nota Regione Lombardia H1.2011.24829 del 12/08/2011 Applicativo Informatico Regionale Attività effettuata/Attività programmata BSE D.M. 7 gennaio 2000 e s.m.i., nota MdS n. 11885 del 12.06.13 Applicativo Informatico Regionale Campioni effettuati/campioni da effettuare Sorveglianza EST ovicaprine Nota H1.2014.0006998 del 18/02/2014 Applicativo Informatico Regionale Attività effettuata/Attività programmata Malattia vescicolare del suino D.D.U.O. n. 5923/2009 Applicativo Informatico Regionale Attività effettuata/Attività programmata Registrazione qualifica sanitaria in BDR Malattia di Aujeszky D.M. 1 aprile 1997; DM 30/12/2010 e smi Applicativo Informatico Regionale Attività effettuata/Attività programmata Registrazione qualifica sanitaria in BDR Influenza aviaria D.D.U.O. n. 3009/2011 Applicativo Informatico Attività effettuata/Attività programmata Salmonellosi avicoli: riproduttori (Gallus gallus), ovaiole, broiler e tacchini Piani nazionali trasmessi dal Min. Sal. con nota DGSAF 1552 del 27/01/2014 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 51 di 116 Applicativo Informatico Regionale Attività effettuata/Attività programmata West Nile Disease Piano nazionale; nota Regione Lombardia H1.2013.23747 del 14/08/2013 Applicativo Informatico Regionale Attività effettuata/Attività programmata Anemia Infettiva degli Equidi nota Regione Lombardia H1.2012.31898 del 6 novembre 2012 - O.M. 6 agosto 2010 Applicativo Informatico Regionale Attività effettuata/Attività programmata Arterite Virale Equina O.M. 13 gennaio 1994 e smi Applicativo Informatico Regionale Attività effettuata/Attività programmata Piano Nazionale di Sorveglianza malattie e Mortalità delle Api Nota MdS 18689 del 30/09/2013 Decisione 2013/512/UE del 17 ottobre 2013 trasmissione delle schede di campionamento all’UO e all’OEVR Attività effettuata/Attività programmata Obiettivi operativi regionali definiti dalle norme a valenza europea: Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli animali BOVINI in allevamento Reg.(CE) 1034/2010 del 15.11.2010, circolare MdS DGSA 21492 del 01.12.2010 (almeno 3% aziende; lo stesso motivo di selezione delle aziende da sottoporre a controllo non deve essere superiore all’85% del totale dei motivi di selezione) Nota MdS DGSA 17009 del 29.09.2011 – Nuove check list Applicativo Informatico Regionale Attività effettuata/Attività programmata Criteri selezione allevamenti controllati Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli animali BOVINI al macello Reg.(CE) 1082/2003 del 26.06.2003, Nota MdS n. 31659 del 18.10.2004 Applicativo Informatico Regionale Attività effettuata/Attività programmata Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli animali OVI-CAPRINI PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 52 di 116 Reg.(CE) 1033/2010 del 15.11.2010; circolare Min Sal DGSA del 01/12/2010 (almeno il 3% delle aziende e almeno il 5% dei capi; lo stesso motivo di selezione delle aziende da sottoporre a controllo non deve essere superiore all’85% del totale dei motivi di selezione) Nota MdS DGSA 17009 del 29.09.2011 – Nuove check list Applicativo Informatico Regionale Attività effettuata/Attività programmata Criteri selezione allevamenti controllati Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli animali SUINI Dir. 2008/71 del 15/07/20008; D.lvo 26/10/2010 (alme-no l’ 1 % delle aziende; lo stesso motivo di selezione del-le aziende da sottoporre a controllo non deve essere superiore all’85% del totale dei motivi di selezione) Applicativo Informatico Regionale Attività effettuata/Attività programmata Controlli nel sistema di identificazione e registrazione degli animali EQUINI D.M. 29/12/2009, Art. 14; circolare DGSA.II/14396 del 23/11/2007 (almeno il 5 % delle aziende; lo stesso motivo di selezione delle aziende da sottoporre a controllo non deve essere superiore all’85% del totale dei motivi di selezione) Applicativo Informatico Regionale Attività effettuata/Attività programmata Obiettivi operativi a valenza regionale: Descrizione Dettagli dell'attività Biosicurezza allevamenti suini DDUO n. 5923/2009; almeno un controllo annuale in tut-ti gli allevamenti da riproduzione e negli allevamenti da ingrasso ritenuti a rischio più elevato Applicativo Informatico Regionale Attività effettuata/Attività programmata Biosicurezza allevamenti avicoli D.D.U.O 3009/2011; nota U.O. Veterinaria prot. n... modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività 2014: almeno un controllo annuale: tutti gli svezzatori e commercianti avicoli nella ex area di vaccinazione e monitoraggio intensivo: tutti gli allevamenti avicoli intensivi, nel restante territorio regionale tutti gli allevamenti avicoli intensivi di tacchini e lunga vita (riproduttori ed ovaiole. Gli svezzatori/commercianti accreditati al commercio extraregionale o autorizzati a partecipare a fiere/mostre/mercati devono essere sottoposti a verifica almeno due volte all’anno. Inoltre: negli allevamenti avicoli di nuova costituzione/ ampliamenti produttivi, autorizzati in deroga rispetto alle distanze minime previste dal DDUO 3009/2011 verifica conformità al progetto autorizzato modalità rendicontazione/reporting Applicativo Informatico Regionale modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell’attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell’attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indica-tori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 53 di 116 Sorveglianza sullo spostamento degli animali per ragioni di pascolo D.D.U.O. n.101/2011; D.D.U.O. 4108/2013 Applicativo Informatico Regionale Attività effettuata/Attività programmata Rinotracheite Infettiva del Bovino D.D.S. n.5080/2007 e smi Applicativo Informatico Regionale Attività effettuata/Attività programmata Registrazione qualifica sanitaria in BDR Agalassia contagiosa degli ovi-caprini D.D.U.O. n. 10971/2010 Applicativo Informatico Regionale Attività effettuata/Attività programmata Riproduzione animale D.D.G.S. n.446/2009 Applicativo Informatico Regionale Attività effettuata/Attività programmata Piano regionale di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica DDG n.11358 del 5 dicembre 2012 Applicativo Informatico Regionale Controlli effettuati/controlli programmati e attività di formazione Piano regionale di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla scrapie DDUO n. 6306 del 16 luglio 2012 Registrazione e reportistica disponibile in BDR Controlli sulle aziende aderenti Piano di controllo sull’Anagrafe degli Animali d’Affezione D.D.G.S. n.15742 del 29/12/2008 Tabella specificamente predisposta Attività effettuata/Attività programmata Piano di controllo sulle strutture di detenzione degli animali d’affezione R.r. n. 2/2008 - nota Regione Lombardia prot.n.H1.2011.001149 del 14/01/2011 Tabella specificamente predisposta n. strutture controllate/n. strutture controllabili PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 54 di 116 OBIETTIVI REGIONALI DI NUOVA FORMULAZIONE- ANNO 2014 AREA : SANITA’ ANIMALE TITOLO: D.D.G.S. 6845 del 18 luglio 2013 “ PIANO REGIONALE DI CONTROLLO E CERTIFICAZIONE NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA” e nota H1.2013.31886 del 18/11/2013 OBIETTIVI: - definire i criteri per le attestazioni sanitarie (certificazioni) necessarie per il commercio del latte e dei prodotti derivati, ai fini dell’export; - raccogliere dati statistici sull’incidenza di casi clinici di paratubercolosi e sulla diffusione dell’infezione da Mycobacterium avium paratuberculosis nel patrimonio bovino; - fornire agli allevatori strumenti per prevenire e controllare l’infezione da Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis nei propri allevamenti. ATTIVITA’ Descrizione Il Piano regionale di controllo e certificazione nei confronti della Para-tubercolosi, che, anche in assenza di forme cliniche di malattia, determina rilevanti danni economici diretti negli allevamenti bovini e comporta la limitazione del commercio dei prodotti a base di latte destinati alle esportazioni, è finalizzato a: rendere obbligatoria la segnalazione dei casi clinici nei bovini per l’adozione dei provvedimenti conseguenti; fornire agli allevatori idonei strumenti per prevenire e limitare la diffusione dell’infezione negli allevamenti; definire i criteri per rilasciare le attestazioni sanitarie (certificazioni) degli allevamenti, ai fini del commercio del latte e dei prodotti derivati; monitorare la diffusione dell’infezione nel patrimonio bovino della Lombardia DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ categorizzazione tutti i sospetti clinici di paratubercolosi devono essere segnalati all’ASL, che, in caso di degli eventuali rischi conferma adotta i provvedimenti conseguenti; e modalità di tutte le aziende che richiedono la certificazione sanitaria, ai fini dell’export del latte e applicazione delle dei prodotti derivati, devono rispettare i requisiti ed essere sottoposte ai controlli, a categorie di rischio seconda della rispettiva qualifica sanitaria frequenza Controlli sanitari differenziati, in relazione allo stato sanitario dell’allevamento e, su (o criteri per stabilire richiesta del proprietario, al livello di certificazione acquisito o che si intende acquisire frequenza) luogo e momento In allevamento: controlli annuali per il mantenimento o rilascio qualifiche sanitarie. del controllo In allevamento e macello: controlli per approfondimenti diagnostici, in caso di sospetto clinico metodi e tecniche Visita clinica, esame anatomo-patologico, prove diagnostiche di laboratorio modalità Registrazione in BDR/BDN dell’adesione al piano e della qualifica sanitaria rendicontazione e feedback modalità verifica Indicatori: allevamenti aderenti e qualifiche sanitarie in BDR/BDN LABORATORIO IZSLER esecuzione delle analisi sui campioni modalità L’attività di controllo deve essere registrata impiegando le funzionalità del sistema rendicontazione e informativo veterinario, secondo le modalità previste dal Piano feedback modalità verifica Indicatori: prevalenza infezione, numero di allevamenti accreditati rispetto a quelli PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 55 di 116 programmati; corretta e puntale registrazione/ aggiornamento della qualifica sanitaria in BDR/BDN LABORATORIO IZSLER esecuzione delle analisi sui campioni TITOLO: PIANO REGIONALE DI ACCREDITAMENTO DEGLI ALLEVAMENTI SUINI NEI CONFRONTI DELLA MALATTIA DI AUJESZKY OBIETTIVI: - accreditare tutte le province nei confronti della malattia di Aujeszky; - garantire agli allevamenti suini le condizioni sanitarie per la libera commercializzazione de-gli animali ATTIVITA’ Descrizione Considerata l’importanza economica del settore suinicolo lombardo e le limitazioni che la malattia può determinare alla movimentazione degli animali e dei loro prodotti, con conseguenti danni economici, Regione Lombardia intende perseguire entro il 2015 l’accreditamento di tutte le province nei confronti della malattia di Aujeszky. Gli allevamenti che non risulteranno accreditati al 1 gennaio 2016 non potranno movimentare i suini. DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ categorizzazione degli La/e ASL presenta/no alla UO Veterinaria, entro il 30 gennaio del 2014, per eventuali rischi e l’approvazione, un piano di attività per l’accreditamento delle pro-vince entro il modalità di applicazione 2015, con programmazione dei termini entro cui conseguire: delle categorie di rischio l’accreditamento di tutti gli allevamenti da riproduzione la conoscenza dello stato sanitario degli allevamenti da ingrasso, anche mediante controlli al macello l’accreditamento degli allevamenti, diversi da quelli da riproduzione, che risultano sieronegativi l’accreditamento di tutti i rimanenti allevamenti suini frequenza (o criteri per stabilire frequenza) luogo e momento del controllo metodi e tecniche modalità rendicontazione e feedback modalità verifica LABORATORIO IZSLER Sono altresì da intensificare i controlli tesi a verificare la corretta attuazione del piano vaccinale negli allevamenti suini sieropositivi Frequenza e numerosità campionaria in relazione a tipologia, consistenza e stato sanitario dell’allevamento, secondo le disposizioni nazionali (D.M. 1° aprile 1997 e s.m.i.) In allevamento: controlli per il mantenimento o rilascio qualifiche sanitarie. In macello: controlli su gli allevamenti da ingrasso Ispezioni in allevamento, campionamenti L’attività di controllo deve essere registrata impiegando le funzionalità del sistema informativo veterinario, secondo le modalità previste dal Piano Indicatori: prevalenza infezione, numero di allevamenti accreditati rispetto a quelli programmati; corretta e puntale registrazione/ aggiornamento della qualifica sanitaria in BDR/BDN esecuzione delle analisi sui campioni TITOLO: DEMATERIALIZZAZIONE DEGLI ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI PER LA MOVIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI DELLA SPECIE BOVINA: PROGETTO SPERIMENTALE OBIETTIVO: dematerializzare gli adempimenti amministrativi per la movimentazione dei capi bovi-ni PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 56 di 116 ATTIVITA’ Il progetto sperimentale definisce le modalità operative per l’utilizzo della dichiarazione di provenienza e destinazione (Mod. IV) informatizzata e la conseguente abolizione del passaporto bovino, comunque garantendo la tracciabilità degli animali lungo l’intera filiera. DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ Popolazione interessata Il progetto si applica, in via sperimentale, ai soli capi nati in regione Lombardia o introdotti da vita da Paesi Terzi, che sono movimentati sul territorio regionale. Tuttavia, previ accordi bilaterali, può essere esteso anche alle movimentazioni con le altre regioni italiane. Sono escluse dal progetto le movimentazioni verso Paesi Comunitari e/o Paesi Terzi. Sono principalmente coinvolti gli allevatori attualmente accreditati e abilitati all’utilizzo della Banca dati Regionale per le registrazioni anagrafiche Adesione L’adesione da parte degli allevatori alle modalità sperimentali è su base volontaria metodi e tecniche attività formativa destinata ad allevatori accreditati e ad allevatori abilitati in merito all’utilizzo degli strumenti informatici dedicati, agli enti delegati e attività divulgativa finalizzata all’abilitazione di nuovi utenti modalità Relazione sull’attività formativa rendicontazione e Utilizzo del modello IV elaborato direttamente in BDR da parte degli al-levatori feedback modalità verifica Attività di formazione rivolta agli operatori del settore Incremento degli allevatori abilitati che utilizzano il modello IV elaborato direttamente in BDR, in assenza di passaporto Descrizione TITOLO: PROGETTO PER LA CREAZIONE DI NUCLEI DI SELEZIONE GENETICA PER LA RESISTENZA ALLA SCRAPIE OBIETTIVO: incentivare l’adesione al piano di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla scrapie attraverso la creazione di nuclei di selezione che consentano di produrre capi resistenti in presenza di buoni profili morfologici e riproduttivi e in condizioni di consanguineità contenuta ATTIVITA’ Il progetto prevede la creazione di nuclei di selezione alimentati in via prioritaria da allevamenti aderenti al piano di selezione genetica, nei quali effettuare selezione in linea maschile e femminile attraverso schemi di selezione mirati che tengano conto degli aspetti morfologico produttivi DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ Popolazione Il progetto coinvolge progressivamente, su base di adesione volontaria: interessata allevamenti aderenti al piano di selezione genetica allevamenti con riproduttori resistenti, in esito dell’attività di monitoraggio obbligatorio condotta ai sensi del DDUO n.6306 del 16 luglio 2012 Azioni Individuazione degli allevamenti per la creazione dei nuclei di selezione predisposizione degli schemi di selezione attività formativa/divulgativa test di genotipizzazione Modalità di selezione Le modalità di selezione verranno individuate dai DPV, in accordo con l’allevatore, per tramite dei veterinari responsabili del Piano di selezione genetica, individuati con DDUO n.6306 del 16 luglio 2012. IZSLER e Istituto Spallanzani avranno ruolo di organi tecnico scientifici consultivi per la Descrizione PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 57 di 116 definizione dello schema di selezione. metodi e tecniche modalità rendicontazione e feedback modalità verifica LABORATORIO IZSLER assistenza tecnica (supporto operativo per la gestione dei capi e dei campioni; consulenza scientifica per la pianificazione e gestione dello schema di selezione allo scopo di selezionare capi resistenti con caratteristiche morfologiche, produttive e riproduttive soddisfacenti) selezione in linea maschile e femminile (test di genotipizzazione) attività di formazione Relazione di attività; nuclei di selezione Incremento numero di capi semi resistenti e resistenti Analisi di genotipizzazione OBIETTIVI REGIONALI MULTIDISCIPLINARI DI NUOVA FORMULAZIONE - ANNO 2014 TITOLO: CONDIZIONALITA’ – ATTIVITA’ DI CONTROLLO 2014 OBIETTIVI: Attuazione del protocollo di intesa con OPR Lombardia al fine di gestire gli adempimenti di competenza in materia di "condizionalità", come previsto dalla vigente politica agricola dell'UE (PAC) ATTIVITA’ controlli sulle aziende zootecniche aderenti al regime di pagamento unico - ai sensi del Reg. (CE) 73/2009, alle misure previste dal programma di sviluppo rurale di cui al Reg. (CE) 1698/2005 e ai programmi di cui al Reg. (CE) 1234/2007 DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ categorizzazione degli Il campione di condizionalità fornito dalla U.O. Veterinaria con apposita nota eventuali rischi e modalità comprende: di applicazione delle - Campione casuale individuato dalla UO Veterinaria categorie di rischio - Campione a rischio selezionato da ciascuna Asl nel rispetto delle quote assegnate dalla UO Veterinaria per il raggiungimento delle percentuali di controllo proprie della condizionalità e in base a criteri di rischio definiti dalle norme di settore di sanità pubblica veterinaria frequenza L’attività di controllo per la condizionalità rientra nell’attività programmata dei (o criteri per stabilire DPV. frequenza) Effettuazione del 100% dei controlli entro 31 dicembre 2014 luogo e momento del Aziende zootecniche beneficiarie di aiuti comunitari facenti parte del campione di controllo condizionalità metodi e tecniche SIV Documenti regionali – condizionalità 2014 modalità rendicontazione registrazione negli applicativi informatici e feedback relazione inerente i risultati della supervisione e l’ attività formativa interna Trasmissione con cadenza trimestrale della documentazione relativa ai controlli con esito di non conformità Descrizione PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA modalità verifica MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 58 di 116 Attività delle ASL oggetto di verifica da parte della UO veterinaria (controlli di 1° livello): Attività di supervisione Attività effettuata/Attività programmata Attività della UO veterinaria oggetto di verifica da parte di OPRL (controlli di 2° livello): Definizione e trasmissione del campione di condizionalità Controllo documentale a campione OBIETTIVI OPERATIVI REGIONALI - ANNO 2014 AREA : IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE Obiettivi operativi regionali definiti dalle norme a valenza nazionale: Descrizione Piano di controllo della gestione del materiale a rischio specifico Dettagli dell'attività Riferimento piano specifico modalità rendicontazio-ne/reporting Applicativo informatico Regionale modalità di verifica (indica-tori) Attività effettuata/Attività programmata Descrizione Piano Nazionale per la Ricerca dei residui negli animali e alcuni prodotti di origine animale Dettagli dell'attività Riferimento piano specifico 2013 a cura del Ministero della Salute e indicazioni regionali modalità rendicontazione/reporting Applicativo informatico del Ministero della Salute (NSIS/PNR) Applicativo informatico regionale “Gestione NC PNR” modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata Preaccettazione: N° conf. preaccettati x 100/N° conf. totali > 85 Congruità dei provvedimenti presi a seguito di risconto di non conformità Obiettivi operativi a valenza regionale: Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indica-tori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting Attività EXTRA-PIANO Regione Lombardia per la ricerca dei residui negli animali e alcuni prodotti di origine animale Riferimento piano specifico Applicativo informatico del Ministero della Salute (NSIS/PNR) Applicativo informatico regionale “Gestione NC PNR” Attività effettuata/Attività programmata Preaccettazione: N° conf. preaccettati x 100/N° conf. totali > 85 Congruità dei provvedimenti presi a seguito di risconto di non con-formità Piano monitoraggio MSU e abbattimento in allevamento Riferimento piano specifico Contenute nel piano PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 59 di 116 Indicatori contenuti nel piano Monitoraggio della radioattività ambientale Riferimento piano specifico di ARPA Lombardia Contenute nel piano Attività effettuata/Attività programmata OBIETTIVI REGIONALI DI NUOVA FORMULAZIONE- ANNO 2014 AREA : IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE TITOLO: DIFFUSIONE DELLE LINEE DI INDIRIZZO PER LA SEMPLIFICAZIONE DELL’APPLICAZIONE DEL SISTEMA HACCP NELLE MICROIMPRESE DEL SETTORE ALIMENTARE OBIETTIVI: - Assicurare la diffusione di una cultura dell’autocontrollo come elemento imprescindibile per il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza alimentare indicati dalla legge Alimentare; - Fornire gli strumenti per una applicazione capillare dei principi dell’autocontrollo che tenga conto dei reali pericoli e rischi connessi con le diverse attività di produzione, trasformazio-ne, commercio degli alimenti nonché della loro pratica realizzazione; - Garantire una adeguata diffusione delle linee di indirizzo per la semplificazione dell’applicazione delle procedure basate sui principi HACCP nelle microimprese del settore alimentare attraverso incontri con le associazioni di categoria e con le figure che operano a supporto delle imprese del settore alimentare; ATTIVITA’ Descrizione la predisposizione e il mantenimento di adeguate procedure di autocontrollo da parte delle imprese alimentari, soprattutto quelle di piccole o piccolissime dimensioni, viene spesso vista come un inutile a gravoso adempimento puramente formale. È necessario pertanto diffondere una cultura dell’autocontrollo che, partendo dall’analisi degli effettivi bisogni e dei mezzi più idonei per fare loro fronte, porti a una più estesa comprensione dei sistemi e delle procedure su cui si basano i sistemi di autocontrollo e alla loro effettiva applicazione nelle industrie alimentari anche di piccole o piccolissime dimensioni DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ Diffusione Organizzazione di incontri a livello locale che vedano la partecipazione delle associazioni di delle linee di categoria, delle figure operanti a supporto delle microimprese e, laddove ritenuto necessario, indirizzo di alcune imprese maggiormente significative presenti sul territorio di competenza. Nel corso di tali incontri saranno presentate le linee guida e gli aspetti pratici della loro applicazione e verranno date risposte ai quesiti in materia di applicazione della normativa comunitaria, nazionale e regionale metodi e Incontri e gruppi di discussione tecniche Gli incontri devono essere programmati in coordinamento con i soggetti interessati in modo da garantire la massima fruibilità delle informazioni fornite modalità Gli incontri programmati e attuati a livello locale, devono essere rendi-contati indicando data rendicontazion e luogo dell’incontro, elenco e qualifiche dei re-latori e dei partecipanti, oltre a eventuali e osservazioni o problemi emersi in sede di dibattito. La relazione deve essere inoltrata alla UO Veterinaria entro il 15/1/15 modalità Indicatore: verifica organizzazione e svolgimento di almeno un incontro per ciascun distretto veterinario del territorio di competenza o, laddove l’ASL on sia organizzata in distretti veterinari, di almeno un incontro per la presentazione delle linee guida PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA IZSLER MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 60 di 116 LABORATORIO Eventuale partecipazione in qualità di esperti di supporto agli incontri TITOLO: VERIFICA, MEDIANTE CAMPIONAMENTO E ANALISI, DELLE MODALITÀ DI APPLICAZIONE DEL REG (CE) N. 2073/05 E S. M. E I. PRESSO LE INDUSTRIE ALIMENTARI OBIETTIVI: − verificare le corrette operatività in fase di pianificazione ed esecuzione dei campionamenti nell’ambito delle procedure di autocontrollo basate sul modello HACCP da parte delle industrie alimentari che vi siano tenute ai sensi dei Reg. (CE) n. 852/4, 853/04 e 2073/05. − Verificare l’adozione delle opportune misure a seguito dell’ottenimento di risultati non con-formi o insoddisfacenti da parte dell’industria alimentare − Verificare l’attendibilità del dato analitico nell’ambito delle procedure di autocontrollo delle industrie alimentari ATTIVITA’ Descrizione la verifica delle procedure attuate nell’ambito dei sistemi di autocontrollo basati sul modello HACCP può, tra l’altro, venire condotta mediante attività di campionamento e analisi sia delle materie prime, sia dei semilavorati e dei prodotti finiti (art 1 e 3.1, Reg CE n. 2073/05). L’attività di campionamento e analisi non va quindi considerata come fine a sé stessa, ma nell’ambito di un approccio complessivo che abbia al centro tutti i processi sotto il controllo dell’OSA interessato. L’attività di controllo ufficiale deve quindi essere ugualmente rivolta sia alle attività di “gestione” dei processi, sia alla di verifica condotta mediante campionamento e analisi. E’ necessario quindi che l’Autorità competente predisponga e attui un piano di campionamento e analisi, nel rispetto dei pertinenti criteri de-finiti dalla normativa vigente, al fine di verificare i diversi aspetti meglio definiti negli obiettivi di cui sopra. Tale piano deve coinvolgere gli stabi-limenti alimentari, così come definite dal Reg. (CE) n. 852/04, presenti sul territorio di competenza che, ai sensi dell’art. 4 e 5 del Reg. 852/04, sono tenuti a predisporre e attuare misure igieniche specifiche per il rispetto dei criteri microbiologici relativi ai prodotti alimentari DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ Verifica del la verifica del rispetto dei criteri microbiologici stabiliti dai diversi regolamenti CE (853/04, rispetto delle 854/04, 2073/05 e s. m. e i.) rientra tra le attività “ordinarie” del controllo ufficiale. La modalità verifica deve quindi riguardare: applicative dei o il rispetto delle frequenze di campionamento e analisi previste o, laddove la normativa criteri non preveda specifiche frequenze, le giustificazioni alla base delle frequenze di microbiologici campionamento e analisi stabilite e condotte relativi ai o le modalità di campionamento e invio dei campioni al laboratorio prodotti o la conformità formale del laboratorio (accreditamento delle prove, iscrizione nel registro alimentari regionale, rispetto dei metodi previsti o, laddove siano stati applicati metodi alternativi, delle condizioni sulla cui base possono essere impiegati tali metodi, modalità di redazione e completezza dei rapporti di prova) o le modalità di registrazione e valutazione dei risultati delle prove di laboratorio con particolare riguardo all’esame degli andamenti o le azioni successive al riscontro di risultati non conformi o insoddisfacenti Campionament a fianco dei controlli di cui al punto precedente è necessario che l’Autorità competente che o e analisi esegue i controlli ufficiali sugli stabilimenti completi le verifiche mediante l’esecuzione di PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 61 di 116 alcuni campioni ufficiali per l’analisi nel rispetto dei criteri stabiliti dalle norme di riferimento frequenza (o criteri per stabilire frequenza) dei controlli metodi e tecniche Il numero minimo di imprese del settore alimentare da sottoporre a controllo mediante campionamento e analisi , la numerosità dei campioni e la natura delle analisi da condurre sono definite nel piano specifico Attività di ispezione e auditing al fine di verificare le attività condotte dall’OSA e i risultati pertinenti Prelievo e analisi dei campioni con modalità che garantiscano il diritto alla difesa ai sensi dell’art. 11 del Reg. (CE) n. 882/04 Analisi dei risultati delle attività di cui al punto precedente anche alla luce di quanto verificato da parte dell’ OSA Azioni in caso di riscontro di mancata o inadeguata applicazione delle disposizioni di cui al Reg. (CE) successive al n. 2073/2005, adozione dei provvedi-menti previsti dall’art. 54 Reg (CE) n. 882/2004 rilievo di In caso di risultati non conformi ai criteri di sicurezza devono essere attivate le procedure di risultati non ritiro e/o richiamo dal mercati di cui all’art. 19 del Reg. (CE) n. 178/02 conformi nel caso in cui tutta la partita oggetto di campionamento e analisi fosse sotto il controllo dell’ OSA, è applicabile quanto previsto dall’art. 7, comma 2 del Reg. (CE) n. 2073/05 „h nel caso in cui l’analisi comparativa tra i risultati ottenuti dall’ OSA e quelli rinvenienti dall’attività di controllo ufficiale evidenziasse significativi scostamenti, deve essere condotta una valutazione approfondita sulle diverse attività condotte sia dallo stabilimento, sia dal laboratorio di analisi, anche avvalendosi del supporto tecnico del personale dell’IZSLER modalità L’attività di controllo deve essere effettuata e rendicontata in SIVI con le modalità definite nel rendicontazion piano e e feedback modalità Indicatore: verifica attuazione del piano di controllo nel rispetto dei criteri sopra stabiliti per quanto riguarda la numerosità e la natura dei campioni e delle analisi LABORATORIO IZSLER personale dell’IZSLER potrà partecipare in qualità di esperto all’attività di controllo esecuzione delle analisi sui campioni OBIETTIVI OPERATIVI REGIONALI - ANNO 2014 AREA : IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE Obiettivi operativi regionali definiti dalle norme a valenza nazionale: Descrizione Dettagli dell'attività: modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Piano Regionale Benessere Animale Riferimento piano specifico Contenute nel piano Attività effettuata/Attività programmata Piano regionale di sorveglianza e di vigilanza sanitaria sull'alimentazione degli animali (PRAA) Riferimento piano specifico Contenute nel piano Attività effettuata/Attività programmata PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 62 di 116 Piano regionale farmacosorveglianza Riferimento piano specifico Contenute nel piano Attività effettuata/Attività programmata Obiettivi operativi regionali definiti dalle norme a valenza europea: Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Stabilimenti riconosciuti/registrati per sottoprodotti Controllo ufficiale sugli impianti riconosciuti/registrati ai sensi del Reg. CE n.1069/2009 Contenute nelle linee guida Attività effettuata/Attività programmata Obiettivi operativi a valenza regionale: Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Descrizione Dettagli dell'attività modalità rendicontazione/reporting modalità di verifica (indicatori) Piano Alpeggi Riferimento piano specifico Contenute nel piano Attività effettuata/Attività programmata Piano latte e trasformazione prodotti a base di latte Riferimento piano specifico Contenute nel piano Attività effettuata/Attività programmata OBIETTIVI REGIONALI DI NUOVA FORMULAZIONE- ANNO 2014 AREA : IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE TITOLO: PIANO DI SORVEGLIANZA SULLA PRESENZA DI E COLI VTEC IN PRODOTTI A BASE DI LATTE : DALLA PRODUZIONE PRIMARIA ALLA TRASFORMAZIONE OBIETTIVO: :definire la prevalenza di Escherichia coli verocitotossici (VTEC) in formaggi a latte cru-do al termine del processo di trasformazione, sul territorio della Regione Lombardia , fornire ai Dipartimenti di Prevenzione Veterinari , la chiave di lettura dei rapporti di prova rilasciati dai la-boratori in esito ad analisi effettuate in PCR., definire provvedimenti correlati al reale rischio per la sicurezza alimentare ATTIVITA’ Valutare l’impiego di criteri microbiologici utili a stimare la probabilità di contaminazione dei prodotti a base di latte crudo da parte di batteri enterici patogeni (VTEC) e il conseguente rischio per il consumatore. DETTAGLI DELL’ATTIVITA’ Categorizzazione de- Le metodiche di analisi permettono di rilevare negli alimenti di origine animale la gli eventuali rischi e presenza di vari geni riferibili alle verocototossine e altri con altre azioni che possono modalità di rappresentare un potenziale peri-colo per la sicurezza alimentare. Il risk manager applicazione delle deve essere in grado , in base alle informazioni raccolte, adottare provvedimenti categorie di rischio appropriati soprattutto sui prodotti ready to eat Frequenza (o criteri I campionamenti devono essere effettuati nell’anno 2014 per stabilire la frequenza) DESCRIZIONE PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 63 di 116 Luogo e momento del Stabilimenti individuati sulla base delle tipologie produttive e sulla base della realtà controllo territoriale Metodi e tecniche Il piano prevede il prelievo di campioni di formaggio ottenuti dalla lavorazione di latte crudo prima dell’immissione in caldaia; in particolare il piano prevede la creazione di sottocategorie di formaggio così rappresentate: formaggi a latte crudo con stagionatura inferiore a 60 giorni: 50% • formaggi a latte crudo con stagionatura tra 60 e 90 giorni: 30% formaggi a latte crudo con stagionatura oltre 90 giorni: 10% Il numero di campioni necessari su base Regionale è pari a 457 di cui: • 228 campioni di formaggi a latte crudo con stagionatura inferiore a 60 giorni • 137 campioni di formaggi a latte crudo con stagionatura tra 60 e 90 giorni • 92 campioni di formaggi a latte crudo con stagionatura oltre 90 giorni. I DPV: individueranno gli stabilimenti di produzione coinvolti, effettueranno sopralluoghi presso gli stabilimenti per gli accertamenti descritti in collaborazione con IZS.e provvederanno all’esecuzione dei campioni previsti, alla raccolta processi e trasferimento dei dati a IZSLER.. Modalità di L’attività di controllo condotta dai singoli DPV ,i relativi esiti e gli eventuali rendicontazione e provvedimenti al rilievo di nc saranno disponibili nel Sistema Informativo Veterinario feed-back al fine di potere disporre di dati aggregati a livello territoriale e regionale.. Oltre a quanto previsto nel punto precedente i dati saranno pubblicati in ars-alimentaria . LABORATORIO IZSLER • . IZSLER: sopralluoghi congiunti presso gli stabilimenti, esecuzione analisi microbiologiche e molecolari, analisi ed elaborazione dei dati, pubblicazione dei dati in Ars-alimentaria, elaborazione analisi del rischio. OEVR: elaborazione statistica dei dati registrati in SIVI. Università degli Studi di Milano elaborazione analisi del rischio AREA : IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE Titolo: Rilascio della certificazione per le aziende produzione latte destinato alla produzione di prodotti a base di latte export paesi terzi. Obiettivo: Semplificare adempimenti amministrativi , garantendo i requisiti richiesti per il latte destinato alla produzione di prodotti a base di latte destinati all’export ATTIVITA’ Descrizione Per la certificazione dei prodotti a base di latte destinati all’export vengo-no richieste attestazioni relative agli allevamenti e allo stato sanitario degli animali e tali informazioni non sono disponibili direttamente nello stabili-mento di trasformazione .Con note prot. 2914-p del 11/06/2010 e 4706-p del 28/10/2010 il Ministero ha fornito indicazioni e un modello per certificare i requisiti della materia prima latte da destinare alla successiva trasformazione in prodotti a base di latte destinati all’Export. Il documento , che ha una validità di sei mesi, si compone di diversi capitoli relativi a garanzie su malattie infettive contemplate dal regolamento di polizia veterinaria ,al divieto utilizzo di proteine animali trasformate nell’alimentazione animale, allo stato di salute generale degli animali, al rispetto dei parametri igienico sanitari previsti dal reg 853/04, all'assenza di residui di sostanze farmacologiche , al mancato utilizzo di ormoni, stimolatori della crescita Dettagli dell’attività PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 64 di 116 Categorizzazione rispetto delle garanzie sanitarie richieste dai paesi terzi sulla produzione del latte alla degli eventuali rischi stalla e modalità di applicaione delle categorie di rischio Frequenza (o criteri Rispetto alle richieste effettuate dalle aziende di produzione latte per stabilire la frequenza) Metodi e tecniche l'azienda di produzione latte deve presentare al Dipartimento Veterinario competente territorialmente una richiesta di registrazione nell'elenco delle aziende produzione latte da destinare alla produzione di prodotti a base di latte destinati all'export. • A tale dichiarazione deve essere allegata una autodichiarazione del rispetto dei requisiti previsti per i vari Stati. Al ricevimento della domanda il Dipartimento provvedere a registrare il dato (sistema informativo ) e rende disponibile gli elenchi ai primi acquirenti La verifica delle autodichiarazioni effettuate potrà essere effettuata sia tramite i dati disponibili nei sistemi informativi che con specifici piani di controllo in azienda. Questi piani potranno , a giudizio dei Dipartimenti competenti, essere fatti su tutte le aziende o su un campione considerato rappresentativo secondo il principio dell'analisi del rischio. Nel piano di controllo "aziende export" verrà rappresentato l'arco temporale di supervisione in modo da garantire che tutte vengano visitate. le aziende riscontrate carenti di uno o più requisiti dovranno essere escluse dal circuito export con un documento formale da notificare sia all'azienda che al primo acquirente sino alla risoluzione delle problematiche evidenziate Il latte proveniente da altre regioni dovrà essere certificato con le procedure previste dal ministero e quindi dovranno essere presentati ogni 180 giorni i modelli previsti pena l'esclusione dal circuito L'inserimento delle aziende nella lista cosiddetta per l'export non avrà scadenze temporali se non in esito a specifica richiesta e/o verifica dell'assenza dei requisiti in esito ai controlli effettuati. Modalità di rendicontazione e feed-back Attraverso i sistemi informativi veterinari AREA : IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE TITOLO: Piano di verifica del benessere negli allevamenti di suini della regione Lombardia Obiettivo: Verifica del rispetto dei requisiti del benessere negli allevamenti suini affiancando indi-catori rilevati sugli animali a quelli strutturali sino ad oggi utilizzati. ATTIVITA’ Descrizione Controllo su un campione di allevamenti suini dei requisiti previsti dal Dlgs 122/2011 DETTAGLI DELL’ATTIVITA’ Categorizzazione degli Individuazione degli aspetti strutturali che maggiormente possono avere eventuali rischi e modalità di influenze sul benessere degli animali. applicazione delle categorie di rischio Luogo e momento del Allevamenti di suini della Regione Lombardia controllo PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 65 di 116 Metodi e tecniche Gruppo di coordinamento a livello Regionale ( un rappresentante per Dipartimento + CNBA) Formalizzazione del gruppo di coordinamento Individuazione di un campione di allevamenti da sottoporre a controllo Definizione di indicatori di benessere e modalità di attuazione delle verifiche Formazione del personale addetto ai controlli , evento formativo in collaborazione con CNBA entro il 28 febbraio 2014 Inizio attività di controllo a partire dalla prima sel mese di febbraio 2014 Definizione incontri periodici con cadenza bimestrale per valutare andamento dei controlli e l'adozione dei provvedimenti successivi sia a livello di Dipartimento che di Regione Definizione di una strategia di audit per verificare l'appropriatezza degli interventi Incontri periodici a livello regionale e locale con le Associazioni degli Allevatori per discutere le problematiche rilevate Modalità di rendicontazione e Registrazione dei dati nel Sistema Informativi Veterinari e in moduli specifici feed-back proposti da CNBA 9 PIANI/OBIETTIVI LOCALI Le specificità locali assumono una valenza particolare nella realtà lombarda, anche in termini di tutela del territorio. Da qui la necessità di predisporre specifiche attività/piani locali. Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL Vallecamonica si è fatto interprete di esse promuovendo un Piano aziendale per il Controllo della Rinotracheite Bovina Infettiva (IBR). A partire dall’anno 2001 si è provveduto, mettendo a disposizione specifiche risorse proprie, ad effettuare lo screening per l’IBR negli allevamenti bovini del proprio territorio. L’obiettivo era quello di far conoscere a tutti gli allevatori il reale status sanitario dei loro animali, al fine di porre gli stessi nella condizione di operare una scelta ponderata e consapevole di adesione al Piano volontario di controllo dell’IBR (Decreto n. 1159 del 14 novembre 2001), per una rapida valorizzazione sanitaria ed economica degli allevamenti. Le risultanze dello screening hanno evidenziato il possibile conferimento agli allevamenti bovini da riproduzione dell’ASL Vallecamonica-Sebino delle qualifiche sanitarie di Ufficialmente indenni da IBR in numero significativo (> del 50%). A questa iniziativa sono state associati, nel 2002 e nel 2003, percorsi di informazione e formazione degli allevatori per far conoscere la malattia ed il Piano di controllo. Negli allevamenti con sieroprevalenza superiore al 30% si è scelto di vaccinare tutti gli animali sopra i tre mesi di età, con un doppio intervento. Negli allevamenti con sieroprevalenza inferiore al 30% vengono vaccinati solo gli animali positivi, con le medesime modalità. L’ASL di Vallecamonica ha quindi sondato le possibilità di intervento da parte di Enti ed Associazioni riscontrando, negli anni la disponibilità della Comunità Montana di Vallecamonica, della Provincia di Brescia e del Comune di Pisogne per ridurre gli oneri a carico degli allevatori. I protocolli d’intesa annuali sono stati sottoscritti alla luce dell’O.d.G. 889/2003 del Consiglio Regionale, e delle relative disposizioni della Direzione Generale Sanità, che consentono l’intervento economico dell’ASL Vallecamonica-Sebino, per la fornitura annuale del vaccino ed il trattamento immunizzante primaverile degli animali appartenenti agli allevamenti che risultano essere infetti per IBR e che praticano l’alpeggio. Da detto intervento risultano quindi esclusi gli allevamenti che non praticano l’alpeggio. Da qui la necessità, per un intervento organico territoriale, di vaccinare anche gli animali degli allevamenti che non praticano l’alpeggio e quindi il concorso alle spese da parte di Comunità Montana di Vallecamonica, Provincia di Brescia e Comune di Pisogne. PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 66 di 116 Il Piano di controllo e la connessa campagna vaccinale ha consentito di ridurre progressivamente il numero di capi positivi presenti negli allevamenti come da tabella che segue. Gli animali positivi presenti negli allevamenti sono passati da: Anno 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Capi positivi IBR presenti 2865 2568 2086 1512 1340 1171 858 597 449 350 208 164 Nell’ASL di Vallecamonica-Sebino il 77% degli allevamenti effettua rimonta esterna. Le nuove positività IBR sono quasi sempre riconducibili all’introduzione di nuovi capi che per mancanza di idonee strutture non vengono sottoposti all’isolamento previsto prima dell’immissione nella mandria. Nell’anno 2011, in considerazione della notevole riduzione delle necessità di vaccinazione, non si è dato corso al protocollo d’intesa con Comunità Montana di Vallecamonica, Provincia di Brescia e Comune di Pisogne. Si proseguirà comunque anche per il triennio 2012 – 2014 nel piano di controllo e vaccinazione al termine del quale si valuterà se proseguire o meno in base allo status sanitario raggiunto. Con DGR n.937/2001 “Determinazioni in ordine alla gestione del Servizio Socio Sanitario Regionale per l’esercizio 2011” la Regione Lombardia ha previsto fra l’altro la possibilità di attivare progetti innovativi finalizzati ad aumentare l’efficacia dei processi di attuazione del controllo ufficiale e di erogazione dei LEA nella materia di competenza della sanità pubblica veterinaria mediante l’utilizzo vincolato di una quota dei Fondi funzioni non tariffabili. Un ambito che è stato oggetto di detti progetti a valenza locale negli anni scorsi è stato il controllo in occasione della macellazione degli ovi-caprini di età inferiore ai sei mesi. Nel corso del 2013, ricorrendo ad ore di lavoro aggiuntive, si è provveduto ad un controllo a campione di detti animali e ad effettuare la raccolta organizzata del relativo Materiale Specifico a Rischio (MSR). A fronte di 316 attività di macellazione notificate, con 721 capi macellati (per i quali è stata effettuata la raccolta di MSR) sono state svolte 186 visite ispettive da parte dei Veterinari Ufficiali. E' altresì il caso di sottolineare che, al fine di favorire l'accesso del cittadino alla Sanità Pubblica Veterinaria vengono erogate anche durante i turni di pronta disponibilità, le prestazioni di ispezione delle carni ottenute con la macellazione domiciliare di ovi-caprini di età inferiore ai 6 mesi e di suini per autoconsumo al fine di garantire un utilizzo sicuro delle stesse e per favorire il permanere sul territorio di pratiche tradizionali. A tal proposito si evidenzia che l’ASL Vallecamonica-sebino è preceduta solo dalle ASL di Brescia, Bergamo e Mantova, che hanno ben altre dimensioni di abitanti e patrimonio suino, come numero di ispezioni suini per autoconsumo. Inoltre, in tema di semplificazione e nel medesimo ambito, durante l'anno 2013, in attuazione del Decreto Direttore Generale Sanità n. 9405 del 23/10/2012, si è provveduto ad effettuare il corso per formare gli addetti alla macellazione domiciliare degli animali destinati al consumo domestico privato. Detta iniziativa si è svolta in due edizioni, nei giorni 3 ed 8 ottobre 2013, 29 ottobre e 5 novembre 2013 ed ha visto una forte partecipazione (229 presenze) a riprova del grande interesse suscitato, tale da suggerire un'ulteriore edizione nel mese di febbraio 2014 (60 presenze). La persona formata è stata addestrata ad eseguire le buone pratiche di macellazione, a garantire il rispetto delle norme in materia di benessere animale, ad attuare le buone pratiche di igiene degli alimenti e ad assicurare un'adeguata gestione dello smaltimento dei rifiuti di origine animale. La persona formata è stata quindi preparata a riconoscere una situazione di normalità che le consente di procedere alla macellazione ed alla lavorazione delle carni mentre, nel caso di riscontri anomali, deve PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 67 di 116 chiamare il Veterinario Ufficiale per la visita ispettiva. Le macellazioni effettuate da dette persone non richiedono obbligatoriamente la visita ispettiva del Veterinario Ufficiale che effettua solo un monitoraggio gratuito. Il proprietario del capo macellato, nel caso di cui trattasi, è solamente tenuto ad informare il Distretto di Medicina Veterinaria della programmata macellazione, effettuata da persona formata, ed a conferire all'ASL il campione di carne suina per l'esame trichinoscopico e il MSR degli ovi-caprini di età inferiore ai sei mesi. Si tratta quindi di un significativo miglioramento in termini di semplificazione e costi per gli allevatori che, se vogliono, possono comunque richiedere a pagamento la visita veterinaria, che resta obbligatoria nel caso macellazioni non eseguite da persone formate. Con questa iniziativa si è contribuito a mantenere una consuetudine funzionale all'economia domestica ancora molto presente sul territorio dell'ASL Vallecamonica-Sebino. Il monitoraggio effettuato da Veterinari Ufficiali nell'autunno 2013 sull'attività di queste persone, per ragioni di tempo a disposizione e carichi di lavoro, ha consentito solo in modo molto parziale di verificarne l'operatività. Al fine di effettuare in modo compiuto tale monitoraggio e perseguire un continuo miglioramento qualitativo delle attività di cui trattasi si ritiene di dare vita nel 2014 ad un Progetto a valenza locale che preveda appunto la presenza del Veterinario Ufficiale durante le operazioni di macellazione e lavorazione delle carni per verificare sul campo il grado di apprendimento delle persone formate e proseguire nel lavoro di informazione ed educazione sanitaria. Per le ragioni anzidette tale progetto richiederà l'effettuazione di ore aggiuntive che a fronte di idonea rendicontazione verrà remunerata secondo la vigente normativa contrattuale. Inoltre nel 2013 si è dato vita a due ulteriori progetti innovativi approvati con Decreto D.G. 686/2013: - Piano Caseifici 2013 che si prefiggeva di incrementare del 25% il controllo nei caseifici di fondo valle, altrimenti non effettuabile in considerazione dei carichi di lavoro del personale a disposizione. Ricorrendo ad ore aggiuntive sono stati effettuati 14 sopralluoghi e campionamenti nonché si sono tenuti due corsi finalizzati a migliorare le conoscenze dei titolari dei caseifici riguardo alle procedure di igiene dei locali, del personale e delle lavorazioni. - Apicoltura – Rafforzamento dei controlli sui laboratori e sui prodotti dell'alveare che si prefiggeva di effettuare controlli ispettivi nel 100% delle sale di smielatura degli apicoltori professionisti ed hobbisti, mantenendo il numero di controlli effettuati nel 2012 grazie al progetto a valenza locale svolto, altrimenti non effettuabili in conseguenza dei carichi di lavoro esistenti. L'obiettivo era anche quello di proseguire nell'opera di miglioramento e consolidamento delle conoscenze dei produttori riguardo alla normativa ed alle procedure di igiene ed a tale scopo è stata anche effettuato un incontro con apicoltori e relative associazioni ove sono state illustrati i risultati complessivi dei controlli che suggeriscono la prosecuzione dell'attività di cui trattasi anche nel 2014. Nel medesimo anno si confermerà un Progetto a valenza locale riguardante i controlli nei caseifici che richiedono una costante attenzione nonché, in previsione di EXPO 2015, un Progetto a valenza locale che intensifichi l'attività di controllo nei territori che saranno presumibilmente oggetto di un significativo flusso turistico legato a detto evento (Pisogne, Darfo B.T., Capo di Ponte, Ponte di Legno e territori limitrofi). 10 LE PRIORITA’ DI SANITA’ PUBBLICA VETERINARIA PER IL 2014 STABILITE DALLE REGOLE DI GESTIONE DEL SSR (DGR 1185/2013) Come abbiamo visto le azioni di Sanità Pubblica Veterinaria discendono, in una logica di sistema, dal Programma Regionale di Sviluppo, dai contenuti del PSSR della IX Legislatura e dal Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria. Si ribadisce che nel triennio 2012 - 2014 viene data attuazione ad una nuova modalità di graduazione del rischio sugli stabilimenti presenti sul territorio secondo le indicazioni per Piano Regionale di Prevenzione Veterinaria che viene ampiamente trattato nel capitolo Campo di applicazione. Come di consueto assume particolare valenza il perseguimento degli obiettivi stabiliti dalla DGR che stabilisce le determinazioni in ordine alla gestione del Servizio socio Sanitario Regionale per l’Esercizio di riferimento (DGR 1185/2013 per l'anno 2014) di seguito riportati, così come declinati anche nella circolare attuativa prot. 2441 del 22/01/2014: PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 68 di 116 1. Programmazione 2. Predisposizione del P.I.A.P.V. (Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria) entro il 28 febbraio 2014. In tale contesto sono pianificati i controlli integrati con l’I.Z.S.L.E.R. sulla base delle risultanze dell’analisi di contesto territoriale; Tale documento individuerà, in base al livello di rischio, gli obiettivi strategici aziendali in materia di sanità pubblica veterinaria e di sicurezza degli alimenti di origine animale. Sarà anche indirizzato ad attuare le indicazioni regionali per azioni concrete a supporto delle attività economiche di settore e di sviluppo della competitività delle filiere agroalimentari e per azioni di semplificazione degli adempimenti amministrativi. Detto Piano verrà predisposto in conformità al documento regionale “Standard di funzionamento delle Aziende Sanitarie Locali”, al Piano Regionale Prevenzione Veterinaria (PRPV) ed in conformità alle indicazioni regionali in materia di formazione; 3. Presidio (24 ore su 24) del sistema rapido di allerta per alimenti e mangimi per garantire l'intervento tempestivo finalizzato ad impedire che alimenti e mangimi non sicuri restino sul mercato e possano costituire un rischio per i consumatori; 4. Predisposizione entro il 31 gennaio 2014 di un sistema di “audit interno”, in ottemperanza al Reg. (CE) n. 882/2004 da attuarsi entro il 31/12/2014. 5. Formazione e aggiornamento del personale: Partecipazione del personale aziendale ai corsi di formazione predisposti dall’UO Veterinaria in collaborazione con Eupolis; predisposizione del “Piano di formazione aziendale” in concordanza con le linee di attività individuate nell’ambito del PIAPV e in attuazione del documento regionale “Manuale Operativo delle Autorità Competenti Locali”. Al momento il Piano di formazione aziendale, per l'anno 2014, prevede lo svolgimento di un corso formativo che riguarderà la gestione dei controlli nel campo della sicurezza alimentare e della condizionalità basato sul ripasso delle situazioni che richiedono prescrizioni, sanzioni e notizie di reato e la gestione corretta di queste ultime, inoltre si svolgeranno incontri formativi inerenti la farmacosorveglianza 6. Attività di controllo 7. Attuazione del programma regionale dei controlli sulla filiera agroalimentare con l'obiettivo di elevare gli standard di sicurezza e qualità alimentari, a tutela dei consumatori ed a supporto delle imprese; detti controlli dovranno essere eseguiti e rendicontati nel rispetto del piano aziendale e secondo procedure documentate; 8. Attuazione del Piano di controllo sulla verifica del rispetto dei criteri stabiliti da parte delle aziende zootecniche con riferimento al Programma di Sviluppo Rurale (condizionalità); 9. Effettuazione dei controlli in base alla categorizzazione del rischio effettuata in base ai dati storici, alle attività condotte ed ai prodotti lavorati nelle strutture oggetto di verifica; 10. Erogazione e rendicontazione dei LEA; Erogazione delle prestazioni essenziali di assistenza (L.E.A), ai sensi del D.P.C.M. 29/11/2001. In tale ambito i LEA di competenza della Sanità Pubblica Veterinaria vengono rendicontati sulla base delle modalità e dello scadenzario individuato dall’U.O. Veterinaria; 11. Piani specifici a valenza regionale, nazionale, europea: Realizzazione, nell’ambito del PIAPV, degli obiettivi operativi definiti dall’UO Veterinaria che vengono più sotto elencati; 12. Qualità ed appropriatezza 13. Aggiornamento ed applicazione di standard operativi che rendano uniforme le modalità di controllo ufficiale, nel rispetto dei principi di trasparenza dell'azione e dei risultati; la verifica di tale azione da parte della Direzione Generale Sanità U.O. Veterinaria verrà effettuata attraverso l'esito degli audit fatti dalla Regione, Ministero della Salute e da altre Autorità di controllo; 14. Miglioramento dell'efficienza dei controlli 15. Applicazione dei modelli operativi scaturiti e condivisi a livello del tavolo regionale di coordinamento fra le diverse Autorità ed organismi di controllo (Regione, Ministero della salute, NAS, Capitanerie di Porto, Agenzia delle dogane e dei monopoli, Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato ed Ispettorato centrale per la tutela della qualità e repressione frodi), al fine di evitare duplicazioni e sovrapposizioni, ricevendo comunicazione delle attività svolte da ciascuna Autorità e collaborando con le stesse per condividere gli esiti dei controlli ufficiali svolti, i relativi risultati e le azioni adottate; 16. Semplificazione PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 69 di 116 17. Attuazione quanto previsto dal DGR 1105/2013 in materia di semplificazione degli adempimenti in materia di autocontrollo, di documentazione relativa al trasporto bovino e di certificazione per l'export verso Paesi Terzi di prodotti alimentari a base di latte; Implementazione del SIVI (Sistema Informativo Veterinario Integrato) come previsto dalle specifiche linee di indirizzo dell’U.O. Veterinaria anche al fine di assolvere e rendicontare i debiti informativi per semplificare e sburocratizzare tali adempimenti; 18. Verso EXPO Attuazione degli indirizzi regionali inerenti la collaborazione a specifici progetti di ricerca svolti in coordinamento con Enti, Associazioni dei produttori ed Istituti scientifici per valorizzare i prodotti alimentari di origine animale. Attuazione degli indirizzi regionali inerenti il miglioramento dell'informazione sui contenuti e le proprietà degli alimenti, la diffusione della conoscenza dei processi di produzione attuando quanto previsto dall'U.O. Veterinaria per il progetto “ARS-Alimentaria” che vede anche la collaborazione del Ministero della Salute e di Enti di ricerca regionali Intensificazione dell'attività di controllo in vista dell'evento EXPO 2015 su un territorio come quello dell'ASL Vallecamonica-Sebino che sarà presumibilmente oggetto di un significativo turismo legato a detto evento. Pianificazione azioni correlate con l'attuazione del progetto regionale EXPO 2015 - “Garantire la sicurezza alimentare e valorizzare le produzioni” in attuazione di specifiche indicazioni dell'UO Veterinaria, d’intesa con la UO Governo della Prevenzione e tutela sanitaria (Per l'ASL Vallecamonica-Sebino trattasi del progetto “Promozione della sicurezza dei prodotti alimentari ottenuti nei caseifici in alpeggio); le finalità di quest'ultimo progetto sono: assicurare e garantire la sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti lattiero-caseari tradizionali prodotti nei laboratori di trasformazione del latte riconosciuti e registrati ubicati in alpeggio, attraverso l’esecuzione di attività ispettive, di campionamento e di risoluzione delle non conformità rilevate. Le attività previste, che hanno già avuto avvio nell'estate del 2012, sono 1) verifica del mantenimento dei requisiti strutturali e gestionali di tutti gli stabilimenti di trasformazione del latte siti in alpeggio in adempimento ai regolamenti comunitari vigenti; 2) analisi delle non conformità rilevate nel corso delle attività di controllo ispettive e di campionamento; 3) verifica della gestione delle non conformità rilevate e dell’efficacia delle azioni correttive. Il progetto ha consentito di effettuare i controlli ufficiali su tutti i caseifici di malga e le relative risultanze, con la richiesta degli interventi necessari, sono state inviate ai proprietari delle strutture che spesso sono le Amministrazioni Comunali. Le non conformità dovranno essere risolte entro la stagione di alpeggio 2014 in rapporto alla gravità delle stesse. I controlli sono stati effettuati da personale veterinario e tecnico del servizio competente ma anche di altri servizi in considerazione dell'imponente mole dei controlli. E' il caso infine di sottolineare che analoghi progetti sono in corso anche nelle altre ASL lombarde con territori montani (Bergamo, Brescia, Sondrio, Lecco e Como) e che è previsto anche il coinvolgimento dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale, dell'Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale e del Centro Miglioramento Latte. Inoltre nelle occasioni di incontro con i vari portatori di interesse verranno illustrati i risultati ottenuti ed i programmi delle attività di controllo. 11 CATEGORIZZAZIONE DEL RISCHIO: MODALITÀ ATTRIBUZIONE INNOVATIVA L’Unione Europea ha stabilito che i controlli ufficiali siano condotti in base a una valutazione dei rischi. Il regolamento (CE) n. 882/04 specifica che tra le informazioni che gli Stati membri devono includere nei propri piani di controllo pluriennali, rientrano quelle in merito alla “categorizzazione del rischio delle attività interessate” Con “graduazione” o “categorizzazione” del rischio (“Risk categorization”) si indica il modello di PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 70 di 116 classificazione degli stabilimenti, definiti ai sensi dell’articolo 2.1, lettera c) del Reg. 852/04, in categorie di rischio basate, tra l’altro, sul tipo di alimento prodotto, trasformato e/o distribuito, sul tipo di attività svolta, sulle caratteristiche del processo attuato, sulle caratteristiche dell’impianto, sulle modalità di gestione dei processi, sul profilo del consumatore destinatario dei prodotti e sulle modalità d’uso dell’alimento, al fine di allocare le risorse per la conduzione dei controlli ufficiali. La graduazione del rischio costituisce pertanto uno degli strumenti fondamentali nell’organizzazione dei controlli ufficiali nell’ambito dei piani integrati di controllo al fine della definizione delle priorità dell’allocazione delle risorse. La graduazione del rischio è quindi uno strumento differente dall’analisi del rischio, con la quale talvolta viene confuso. Il Piano Aziendale di Prevenzione Veterinaria si propone di sviluppare ed applicare un modello di graduazione del rischio contemplato nel Piano Regionale di Prevenzione Veterinaria con obiettivi chiari e definiti, che tenga conto dei principi stabiliti dalla normativa vigente e che si traduca in azioni mirate, trasparenti e verificabili in tutte le fasi, applicabile ai diversi settori della sicurezza alimentare, del benessere e salute degli animali, in modo da assicurare un approccio uniforme e coerente. GRADUAZIONE DEL RISCHIO NELLA SANITÀ ANIMALE E PREVENZIONE DELLE MALATTIE In sanità animale l’attività di controllo è prevalentemente pianificata e attuata secondo specifiche disposizioni comunitarie, nazionali e regionali. Tali disposizioni, in funzione della situazione epidemiologica e della tipologia di allevamento, stabiliscono le frequenze e le modalità di controllo che devono essere rispettate al fine di garantire il raggiungimento e il mantenimento di un determinato stato sanitario. Tuttavia, alcuni piani prevedono che sia l’Autorità Sanitaria ad individuare, in funzione del livello di rischio, gli allevamenti da sottoporre a controllo. In tali casi pertanto si potrà procedere ad una graduazione del rischio, modulando in modo appropriato i criteri pertinenti alla luce delle esperienze che sono in corso (es. Graduazione Rischio Allevamenti Suini – G.R.A.S.). Per quanto concerne le frequenze dei controlli negli allevamenti si rimanda a tabelle predisposte dalla UO e presenti in SIV. GRADUAZIONE DEL RISCHIO NEL SETTORE DELLA SICUREZZA ALIMENTARE La Graduazione del rischio nel settore della sicurezza alimentare, riguardante le attività del Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale ed il controllo sui prodotti lattiero-caseari, afferente al Servizio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche, viene effettuata secondo un modello per singolo stabilimento, nel caso di stabilimenti riconosciuti del settore alimentare, e per categoria di stabilimenti per quelli soggetti a sola registrazione. Le metodologie utilizzate per il calcolo del rischio sono del tutto simili a quelle utilizzate nel Piano Regionale Prevenzione Veterinaria. Per il triennio 2012/2014 si era previsto di effettuare la graduazione del rischio secondo le nuove modalità introdotte dal Piano Regionale Prevenzione Veterinaria in tutte le strutture riconosciute: nel primo anno il 50% , nel secondo anno il restante 50%. Nel 2013 é stata completata la prevista assegnazione dei L.R. mediante Score Card delle strutture riconosciute e della percentuale prevista per quelle registrate, cosi da consentire la programmazione per il 2014 tenendo conto della nuova attribuzione del livello di rischio. STABILIMENTI RICONOSCIUTI Per assicurare una più fedele rappresentazione della situazione, si è proceduto all’attribuzione del livello di rischio ai singoli stabilimenti dopo averli raggruppati in categorie omogenee per livello di rischio secondo le seguenti priorità in ordine di rischio decrescente: 1. Trasformazione di alimenti mediante applicazione di uno o più trattamenti 2. Attività di macellazione 3. Attività di manipolazione degli alimenti incluse quelle necessarie alla loro porzionatura, taglio, preparazione in assenza di trattamenti (sezionamenti, laboratori di preparazione e riconfezionamento) 4. Stoccaggio di alimenti senza alcuna manipolazione oltre a quanto strettamente necessario per la loro movimentazione (centri di raccolta, depositi). PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MACROCATEGORIE STABILIMENTI RICONOSCIUTI MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 71 di 116 DETTAGLIO COME DA SIVI Impianto di stagionatura di prodotti a base di carne e latte Impianto di produzione di ovoprodotti Impianto di produzione di prodotti a base di carne Trasformazione di alimenti mediante applicazione di uno o più trattamenti Impianto di produzione di prodotti a base di latte Impianto di produzione di prodotti a base di pesce Impianto di trasformazione di cosce di rana e lumache Impianto di trasformazione di grassi animali e ciccioli Impianto di trasformazione stomaci, intestini, vesciche Stabilimenti di produzione di gelatina e collagene Impianto di macellazione di ungulati domestici Impianto di macellazione di pollame, lagomorfi e selvaggina allevata Attività di macellazione Impianto di macellazione di prodotti dell’acquacoltura Impianto di macellazione abilitato U.S.A. Attività di manipolazione degli alimenti incluse quelle necessarie alla loro porzionatura, taglio, preparazione in assenza di trattamenti (sezionamenti, laboratori di preparazione e riconfezionamento) Impianto di macellazione inferiore a 1000 UGB Impianto di porzionatura, affettatura, e/o riconfezionamento prodotti a base di carne e latte; Impianto di sezionamento carni; Impianto di produzione di carni macinate, preparazioni di carni, CSM Centro di raccolta e standardizzazione latte Deposito riconosciuto Stoccaggio di alimenti senza alcuna manipolazione oltre a quanto strettamente necessario per la loro movimentazione (centri di raccolta, depositi) Mercati ingrosso (carni avicunicole, ungulati domestici, prodotti della pesca) Centri imballaggio uova Centri di raccolta latte crudo Centri di raccolta materie prime per grassi fusi e ciccioli, gelatine, collagene MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 72 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA 1 Criteri Caratteristiche struttura GUIDA INTERPRETATIVA GRADUAZIONE DEL RISCHIO PER GLI STABILIMENTI O.A. RICONOSCIUTI Punteggio 1 2 3 4 5 1.1 Lay-out impianto (Prendere in considerazione i flussi degli alimenti (materie prime, semilavorati, prodotti finiti), del personale, dei sottoprodotti e dei rifiuti, dei reflui e delle esalazioni) Il lay-out dei locali e degli stabilimenti e la disposizione delle attrezzature sono tali da permettere la corretta gestione di flussi e da prevenire ogni ragionevole possibilità di contaminazione degli alimenti Il lay-out dei locali e degli stabilimenti e la disposizione delle attrezzature sono tali da richiedere una attenta gestione dei flussi del personale, delle materie prime, dei semilavorati, dei prodotti finiti, delle attrezzature, ecc. al fine di prevenire il rischio di contaminazioni crociate Il lay-out dei locali e degli stabilimenti e la disposizione delle attrezzature sono tali da esporre gli alimenti al rischio di contaminazioni Il lay-out dei locali e degli stabilimenti e la disposizione delle attrezzature sono stati individuati come possibile causa dell’avvenuta contaminazione degli alimenti Il lay-out e la disposizione delle attrezzature sono tali da comportare la contaminazione degli alimenti 1.2 Condizioni microclimatiche, di manutenzione e di pulizia (Ventilazione, umidità, illuminazione, temperatura ecc. tali condizioni vanno valutate in rapporto alla natura dei processi attuati, del rischio di contaminazione dei prodotti e delle modalità di controllo e verifica messe in atto dallo stabilimento) Nessuna carenza rilevata. Le superfici appaiono integre, in buono stato di manutenzione e pulite e facilmente pulibili. Le condizioni ambientali sono tali da non comportare alcun ragionevole rischio di contaminazione degli alimenti e da permettere l’esecuzione dei controlli previsti in condizioni ottimali Solo carenze minori, che non comportano il rischio di contaminazione diretta dei prodotti, prontamente affrontate e risolte dall’OSA Numerose carenze minori, che non comportano il rischio di contaminazione diretta dei prodotti, ma che a lungo andare potrebbero portare a condizioni non igieniche con conseguente rischio di contaminazione degli alimenti. La rimozione di tali carenze viene affrontata solo a seguito dell’intervento dell’autorità competente Carenze che potrebbero comportare il rischio di contaminazione diretta dei prodotti. Presenza di condizioni tali da comportare la diretta contaminazione degli alimenti 1.3 Numero di addetti alla Da 1 a 5 addetti produzione inclusi familiari, collaboratori esterni, stagionali o comunque a contratto. Escluso il personale degli uffici, addetti commerciali ecc. che non partecipano ai processi produttivi. Da 6 a 10 addetti Da 11 a 50 addetti Da 51 a 100 addetti Più di 101 addetti MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 73 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA Criteri GUIDA INTERPRETATIVA GRADUAZIONE DEL RISCHIO PER GLI STABILIMENTI O.A. RICONOSCIUTI Punteggio 2 Produzione 1 2 3 4 5 2.1 Categoria di alimento in base alla produzione a maggiore rischio elaborata nell’impianto e dell’entità relativa della sua produzione Alimenti stabilizzati conservabili a temperatura ambiente: aw<0.85; pH < 4.6 (a +24°C); conserve (commercialmente sterili a temperatura ambiente) Alimenti che non supportano lo sviluppo o la tossinogenesi di microorganismi potenzialmente pericolosi e alimenti che abbiano subito un processo almeno equivalente alla pastorizzazione post confezionamento Alimenti le cui caratteristiche intrinseche consentono lo sviluppo di microorganismi potenzialmente pericolosi e/o la produzione di tossine da parte degli stessi Alimenti le cui caratteristiche intrinseche consentono lo sviluppo di microorganismi potenzialmente pericolosi e/o la produzione di tossine da parte degli stessi e che richiedono modalità di conservazione controllate Alimenti le cui caratteristiche intrinseche consentono lo sviluppo di microorganismi potenzialmente pericolosi e/o la produzione di tossine da parte degli stessi e che sono storicamente collegati a episodi infettivi, tossinfettivi e/o di intossicazione alimentare 2.2 Destinazione d’uso in base alla produzione a maggiore rischio elaborata nell’impianto e dell’entità relativa della sua produzione Prodotti non destinati ad essere consumati come tali, materie prime e semilavorati da sottoporre a trasformazione Alimenti destinati ad essere cotti prima del consumo Alimenti destinati ad essere preparati (lavati, sbucciati, pelati, decrostificati, sottoposti a cernita, ecc.) prima del consumo Prodotti di categorie descritte al rigo precedente con punteggio 2/3/4/5 venduti pronti al consumo Prodotti destinati a consumatori sensibili: anziani, bambini, soggetti ospedalizzati, affetti da patologie croniche (es. diabetici, nefropatici ecc.), immunodepressi. 2.3 Ambito Commercializzazione base ai flussi rilevanti Regionale Nazionale Europea Extra-europea di Locale - Provincia e in province limitrofe MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 74 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA Criteri 3 3.1 3.2 GUIDA INTERPRETATIVA GRADUAZIONE DEL RISCHIO PER GLI STABILIMENTI O.A. RICONOSCIUTI Punteggio Processi Procedure di prerequisito HACCP 1 2 3 4 5 L’impresa ha identificato e mantiene sotto controllo, mediante la predisposizione e applicazione di procedure e/o sistemi documentati, i processi la cui gestione permette di prevenire la creazione di condizioni non igieniche delle produzioni L’impresa applica sistemi di controllo dei processi ma non è in grado di produrre la pertinente documentazione a supporto delle attività previste e condotte Alcuni processi di prerequisito non sono presi in considerazione e/o gestiti dall’impresa. Alcuni processi di prerequisito non sono presi in considerazione e/o gestiti dall’impresa, per cui potrebbero verificarsi condizioni non igieniche con conseguente rischio di contaminazione degli alimenti. Assenza di gestione dei processi di prerequisito da parte dell’impresa Tutti i pericoli che hanno la ragionevole probabilità di verificarsi nell’ambito dei processi aziendali sono stati identificati e sono stati predisposto adeguate procedure documentate per la loro gestione. Il piano viene applicato secondo quanto specificato. L’impresa documenta in modo puntuale le attività condotte e i risultati raggiunti. L’analisi dei pericoli appare parzialmente aderente alla realtà aziendale e/o le misure adottate per la gestione dei pericoli non sono adeguatamente giustificate. L’OSA procede prontamente all’adegua-mento del piano a seguito dell’intervento dell’autorità competente L’analisi dei pericoli è incompleta e/o non aderente alla realtà aziendale ed è da riformulare. Presenza di carenze rilevanti nella registrazione delle misure adottate per la gestione dei pericoli. La rimozione delle carenze viene affrontata solo a seguito dell’intervento dell’autorità competente L’analisi dei pericoli è incompleta e/o non aderente alla realtà aziendale ed è da riformulare. Presenza di carenze rilevanti nell’applicazione e nella registrazione delle misure adottate per la gestione dei pericoli. La rimozione delle carenze viene affrontata solo a seguito dell’intervento dell’autorità competente L’OSA non ha condotto l’analisi dei pericoli, non è in grado di giustificare le proprie scelte nella gestione dei processi aziendali. Le misure di controllo dei pericoli non vengono applicate e documentate. 3.3 Rintracciabilità e ritiro L’impresa ha predisposto, implementa e periodicamente verifica un sistema di tracciabilità interna dei lotti in lavorazione e di rintracciabilità e ritiro completo e affidabile. L’impresa ha predisposto, implementa e periodicamente verifica un sistema di rintracciabilità e di ritiro completo e affidabile. L’impresa ha predisposto un sistema di rintracciabilità e di ritiro. Manca un sistema di verifica periodica dell’affidabilità del sistema stesso Il sistema di rintracciabilità e ritiro predisposto dall’impresa non è completo. L’impresa non ha predisposto un sistema di rintracciabilità e ritiro. 3.4 Risultati dei precedenti controlli (arco di tempo triennale) Le Autorità competenti non hanno rilevato NC significative. Le NC rilevate dall’azienda sono state registrate, affrontate e risolte prontamente e in autonomia dall’OSA Le Autorità competenti hanno rilevato alcune non conformità non significative, che seppur non rilevate dall’OSA, sono state comunque prontamente risolte. Le Autorità competenti hanno rilevato ripetute NC non significative della stessa natura La risoluzione delle NC è avvenuta oltre le scadenze stabilite Le Autorità competenti hanno rilevato almeno una NC significativa, non prontamente e adeguatamente gestita dall’OSA. Le Autorità competenti hanno rilevato ripetute NC significative che hanno comportato l’adozione di provvedimenti amministrativi restrittivi e/o di natura penale MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 75 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA Criteri 4 Personale 4.1 Professionalità coinvolgimento direzione 4.2 Formazione comportamento addetti GUIDA INTERPRETATIVA GRADUAZIONE DEL RISCHIO PER GLI STABILIMENTI O.A. RICONOSCIUTI Punteggio 1 2 3 4 5 e della Direzione collaborativa e coinvolta, buona preparazione sui temi della sicurezza alimentare e della gestione per processi. Limitata preparazione della Direzione sui temi della sicurezza alimentare ma buon coinvolgimento e prontezza nel rispondere alle sollecitazioni dell’Autorità competente. Scarsa propensione a risolvere in modo adeguato i problemi rilevati, mancato rispetto dei tempi assegnati per la risoluzione delle NC Tendenza a sottovalutare i problemi e gli interventi dell’Autorità competente. Ritardi nell’adozione delle azioni correttive o adozione di misure incomplete e/o inefficaci Prevalente indisponibilità a risolvere i problemi rilevati dal controllo ufficiale, situazione conflittuale tra Direzione e Autorità competente, mancato rispetto dei tempi assegnati per la risoluzione delle NC. e degli Comportamento igienico degli addetti corretto, puntuale applicazione delle procedure aziendali. Occasionale evidenza di comportamenti igienici non corretti e/o di disapplicazione delle procedure aziendali a fronte di una loro adeguata conoscenza da parte del personale. Pronta adozione delle pertinenti azioni correttive da parte del management aziendale e dello stesso personale. Ripetute non conformità per quanto riguarda il comportamento igienico degli addetti a seguito della disapplicazione delle procedure aziendali con conseguente rischio di contaminazione degli alimenti. La scarsa diffusione e conoscenza delle procedure aziendali in materia di igiene e gestione dei processi da parte del personale addetto alle lavorazioni porta alla frequente assunzione di comportamenti igienicamente scorretti. Inadeguata risposta alle misure richieste dall’Autorità competente. Problemi rilevanti nel comportamento igienico degli addetti con conseguente contaminazione degli alimenti. Inadeguata risposta alle misure richieste dall’Autorità competente. MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 76 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA GRADUAZIONE RISCHIO STABILIMENTI O.A. RICONOCIUTI UO SCORE = 287 Criteri 1 Caratteristiche struttura 1.1 Lay-out impianto 1.2 Condizioni microclimatiche, manutenzione e di pulizia 1.3 Numero di addetti 2 Categoria di alimento 2.2 Destinazione d'uso 2.3 Ambito di commercializzazione 3 Coef Tot. 1 2 3 4 5 13.33 80 1 di Caratteristiche produzione 2.1 Punteggio Processi 13 2 27 3 40 1 2 3 4 5 667 1 7 4 27 5 1 2 3 4 5 33 1000 3.1 Procedure di prerequisito 1 10 3.2 HACCP 1 10 3.3 Rintracciabilità e ritiro 1 10 3.4 Risultati dei precedenti controlli 1 10 1 2 3 4 5 10 4 Personale 4.1 Professionalità e collaborazione con il management 5 50 4.2 Formazione del personale 5 50 Riepilogo 67 40 100 Criticità Coeff Peso 1 Caratteristica struttura 40% 2 200 2 Caratteristica produzione 67% 1 100 3 Processi 20% 2 200 4 Personale 100% 1 100 La tabella è compilata a mero titolo esemplificativo, per dimostrare le modalità di attribuzione del punteggio e il peso, in percentuale, delle aree di criticità. In base al sistema di valutazione adottato ed ai coefficienti utilizzati per la valutazione dello score è possibile suddividere le UU.OO. in 4 classi di rischio: Valore Minore o uguale a ……. DA ……. A …… DA ……..A ….. Maggiore di ………... Classe di rischio Rischio basso Rischio medio-basso Rischio medio-alto Rischio alto Tutti i 4 livelli di rischio devono essere utilizzati al fine di effettuare una corretta attribuzione delle risorse, indipendentemente dal punteggio raggiunto. In sede di programmazione delle attività di controllo a stabilimenti aventi il medesimo “livello di rischio”, all’interno della stessa macrocategoria, dovranno comunque essere attribuite in linea di principio risorse di entità paragonabile. PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 77 di 116 La Direzione del Dipartimento ha comunque discrezionalità nella valutazione dell’ampiezza delle classi in funzione della situazione contingente e delle risorse disponibili. STABILIMENTI REGISTRATI Gli stabilimenti soggetti alla sola registrazione ai sensi dell’art. 6 del reg. (ce) n. 852/04 vengono raggruppati in macrocategorie alle quali corrisponde un rischio relativo crescente secondo i criteri descritti al punto 1.1 della tabella B. La corrispondenza tra le macrocategorie così determinate e le voci in SIV sono riportate nella seguente tabella. MACROCATEGORIE REGISTRATI Distributori automatici di alimenti Deposito di alimenti, bar, tavola fredda, refettorio (senza preparazione pasti) Dettaglio come da SIV Distributore automatico di latte crudo Refettorio Bar, tavola fredda Macelleria e/o polleria Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo Azienda agrituristica con somministrazione pasti Pescheria Macelleria e/o polleria islamica Macelleria e/o polleria e/o pescheria con laboratorio Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria Negozio di vicinato Negozio di prossimità superette e supermercati, Ristoranti, trattorie, selfservice, agriturismi, mense e altre attività di preparazione pasti < 100 coperti/die Laboratorio di produzione e vendita di gelati Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di latte Laboratorio di produzione e vendita miele Azienda agrituristica con somministrazione Mensa aziendale Mensa di altre comunità Mensa scolastica (con preparazione) < 100 Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni Deposito registrato Superette o supermercato Vendita di alimenti surgelati Ipermercati Ristoranti, trattorie, selfservice, agriturismi, mense e altre attività di preparazione pasti compresi tra 100 e 500 coperti/die Ristorazione collettiva Attività di produzione > 500 pasti/die Ipermercati Ristorante, trattoria, pizzeria (ecc.) Festa popolare, fiera Centro cottura/catering < 500 pasti Mensa scolastica (con preparazione) > 100 pasti Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo Centro cottura/catering > 500 pasti Vista la numerosità delle macrocategorie, si stabilisce che i criteri di cui al rigo 2.1. della “Guida interpretativa graduazione rischio stabilimenti registrati” (tabella B) vengono utilizzati per tutte, per il 2012, ad eccezione della macrocategoria “Negozio di vicinato”, ecc. Per quest’ultima verrà considerato il criterio del dato storico “a campione” nel rispetto della tabella sottostante che verrà costruito nel biennio 2012-2013 nella misura del 50%/anno PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 78 di 116 Pertanto,essendo la dimensione della popolazione considerata compresa tra 200 e 299, detto campione sarà di 73. A partire dal 2014 sarà quindi possibile effettuare la programmazione delle attività di controllo sulle strutture registrate tenendo conto dei risultati della nuova modalità di graduazione del rischio. Dimensione popolazione Campione <=20 16 21-25 20 26-29 22 30-39 28 40-54 35 55-74 42 75-99 49 100-149 59 150-199 65 200-299 73 300-499 81 500-999 88 1000-30000 96 MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 79 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA GUIDA INTERPRETATIVA GRADUAZIONE RISCHIO STABILIMENTI REGISTRATI AI SENSI DEL REG. (CE) N. 852/04 GUIDA INTERPRETATIVA GRADUAZIONE RISCHIO - STABILIMENTI REGISTRATI (REG. (CE) N. 852/04) 1 1.1 Criteri Attività Punteggio 1 2 3 4 5 Negozio di vicinato Negozio di prossimità - superette e supermercati, Ristoranti, trattorie, selfservice, agriturismi, mense e altre attività di preparazione pasti < 100 coperti/die Commercio di alimenti su aree pubbliche previa loro preparazione e/o trasformazione in loco. Ipermercati Ristoranti, trattorie, selfservice, agriturismi, mense e altre attività di preparazione pasti compresi tra 100 e 500 coperti/die Attività di produzione > 500 pasti/die Preparazione e/o trasformazione di alimenti finalizzata al loro consumo senza alcuna ulteriore preparazione da parte del consumatore (es. esercizi di ristorazione e altri esercizi al commercio che forniscono alimenti pronti al consumo come rosticcerie, anche da “asporto”) Alimenti pronti al consumo che richiedo condizioni di conservazione controllate Preparazione e/o trasformazione di alimenti finalizzata al loro consumo senza alcuna ulteriore preparazione da parte di categorie di consumatori sensibili: anziani, bambini, soggetti ospedalizzati, soggetti affetti da patologie croniche (es. diabetici, nefropatici ecc.), immunodepressi ecc. Dimensioni Distributori automatici di alimenti Deposito di alimenti, bar, tavola fredda, refettorio (senza preparazione pasti) 1.2 Natura dell’attività Nel caso in cui presso un unico “stabilimento”, inteso nell’accezione di cui all’art. 2.1, lettera c) del Reg. (CE) n. 852/04, vengano svolte più attività, lo stesso verrà iscritto nella categoria corrispondente all’attività a maggiore rischio Commercio di alimenti senza alcuna preparazione e/o manipolazione, diversa da quella necessaria per la consegna al cliente, degli alimenti. Trasporto alimenti conto terzi Produzione e/o commercio di alimenti previa loro preparazione e/o trasformazione presso l’esercizio di vendita e/o il laboratorio annesso 1.3 Natura degli alimenti Alimenti, anche pronti al consumo, che, per la loro natura, il tipo di processo applicato, le modalità di confezionamento o altro, non necessitano di condizioni di conservazione controllate (Temperatura, umidità, luce, ecc.) alimenti che richiedo condizioni di conservazione controllate e che sono destinati a essere consumati previa cottura, lavaggio, sbucciatura, pelatura, ecc. Alimenti che per loro natura, origine, modalità di preparazione, di trasformazione e di consumo non rientrano nelle tradizioni alimentari del Paese (alimenti etnici) 2 2.1 Dati storici 1 2 3 4 5 Il rapporto tra i controlli che hanno portato all’adozione di provvedimenti amministrativi e il totale dei controlli effettuati da personale del DPV è < 0.10. Nessun provvedimento di sospensione o chiusura dell’attività adottato. Nessuna notizia di reato inoltrata Il rapporto tra i controlli che hanno portato all’adozione di provvedimenti amministrativi e il totale dei controlli effettuati dal DPV è > 0.10, ma < 0.30. Nessun provvedimento di sospensione o chiusura dell’attività adottato. Nessuna notizia di reato inoltrata Il rapporto tra i controlli che hanno portato all’adozione di provvedimenti amministrativi e il totale dei controlli effettuati dal DPV è > 0.30. Nessun provvedimento di sospensione o chiusura dell’attività adottato. Nessuna notizia di reato inoltrata A seguito dei controlli sono stati adottati uno o più provvedimenti di sospensione o chiusura dell’attività Nessuna notizia di reato inoltrata Una o più notizie di reato inoltrate per reati con-nessi con l’igiene e la sicurezza degli alimenti a seguito dei controlli ufficiali condotti dal DPV o da altri organismi di controllo 2.2 attività sottoposte a controllo su attività del settore controllabili 0.5 < P < 0.8 0.25 < P < 0.5 P < 0.25 Risultati dei controlli (arco triennale) precedenti di tempo P > 1.0 0.8 < P < 1.0 Alimenti pronti al consumo che richiedo condizioni di conservazione controllate e che per loro natura, origine, modalità di preparazione, di trasformazione e di consumo non rientrano nelle tradizioni alimentari del Paese (alimenti etnici). MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 80 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA GRADUAZIONE RISCHIO STABILIMENTI O.A. RICONOCIUTI UO SCORE = 180 Criteri 1 Attività 1.1 Dimensioni 1.2 Natura dell'attività 1.3 Natura degli alimenti Punteggio Ooef Tot. 1 2 3 4 5 13.33 160 3 2 Dati storici 40 4 53 5 1 2 3 4 5 67 1000 2.1 Risultati dei precedenti controlli (arco di 1 tempo triennale) 10 2.2 Attività sottoposte a controllo 10 Riepilogo 1 20 Criticità Coeff Peso 1 Attività 80% 2 200 1 Dati storici 20% 1 100 La tabella è stata compilata a mero titolo esemplificativo, per dimostrare le modalità di attribuzione del punteggio e il peso, in percentuale, delle aree di criticità. In base al sistema di valutazione adottato ed ai coefficienti utilizzati per la valutazione dello score è possibile suddividere le UO in 4 classi di rischio: Valore Minore o uguale a ………….. DA …………… A …………….. Classe di rischio Rischio basso Rischio medio-basso DA …………… A …………….. Rischio medio-alto Maggiore di ……………. Rischio alto Tutti i 4 livelli di rischio devono essere utilizzati, a livello di singola ASL, al fine di effettuare una corretta attribuzione delle risorse, indipendentemente dal punteggio raggiunto. In sede di programmazione delle attività di controllo a stabilimenti aventi il medesimo “livello di rischio”, all’interno della stessa macrocategoria, dovranno comunque essere attribuite in linea di principio risorse di entità paragonabile. La Direzione del Dipartimento ha comunque la discrezionalità nella valutazione dell’ampiezza delle classi in funzione della situazione contingente e delle risorse disponibili. Graduazione del rischio nell’igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche La graduazione del rischio, per quanto riguarda gli stabilimenti di competenza dell’area igiene degli allevamenti e della produzioni zootecniche, relativamente agli stabilimenti che ricadono nel campo di applicazione del Reg. (CE) n. 1069/09 verrà effettuata per singolo stabilimento; Non verrà effettuata nessuna graduazione del rischio per quanto riguarda i mangimifici riconosciuti per l’assenza di essi sul territorio. Verrà utilizzato un modello di graduazione del rischio da applicare in allevamento, relativo al benessere animale, all’impiego dei farmaci veterinari e all’alimentazione animale, analogo nella forma a quello per l’igiene degli alimenti, al fine di mettere a disposizione degli Operatori di Sanità Pubblica un primo strumento operativo da valutare e migliorare nel corso dell’attuazione del Piano. MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 81 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA GUIDA INTERPRETATIVA GRADUAZIONE DEL RISCHIO STABILIMENTI AUTORIZZATI AI SENSI DEL REG. (CE) N. 1069/09 1 1.1 GUIDA INTERPRETATIVA GRADUAZIONE DEL RISCHIO IN STABILIMENTI AUTORIZZATI REG. CE n.1069/09 Punteggio 1 2 3 4 Criteri Stabilimento Petfood, produzione Trasformazione fertilizzanti organici. Numerose carenze minori, oppure ampiezza e disposizione dei locali inadeguate in rapporto alla tipologia e all’entità della produzione. Condizioni igieniche inadeguate, con possibilità di ricontaminazione /contaminazione diretta del prodotto finito, condizioni di pulizia inadeguate; Ampiezza e disposizione dei locali inadeguate in rapporto alla tipologia ed entità di produzione. 2 2.1 Entità produttiva 1 2 3 4 5 Dimensione dello stabilimento Stabilimenti con numero di addetti inferiore a 5 e/o con limitata movimentazione di materie prime e/o prodotti Stabilimenti industriali con produzione media, il numero di addetti è compreso tra 5 e 10 e/o con una discreta movimentazione di materie prime e/o prodotti Dimensione servito Regionale Stabilimenti industriali con produzione elevata, più di 10 addetti alla lavorazione e/o con notevole movimentazione di materie prime e/o prodotti Comunitaria Stabilimenti con più tipologie di produzione riconosciute ai sensi del Reg. CE 1069/09 all’interno della stessa struttura 2.2 Stabilimenti industriali con produzione elevata, più di 10 addetti alla lavorazione e/o con discreta movimentazione di materie prime e/o prodotti Nazionale 3 3.1 Materiali e prodotti 2 3 3.2 4 4.1 Tipologia introdotti del Impianti registrati 5 Magazzinaggio di prodotti derivati, Magazzinaggio di combustione, sottoprodotti, inceneritore/coinceneritore manipolazione, biogas/ compostaggio Condizioni generali e Nessuna carenza. Lo Carenze minori prontamente Carenze minori, in numero manutenzione dello stabilimento si presenta in risolte con adeguati piani di pulizia limitato, che non incidono stabilimento ottime condizioni strutturali. e manutenzione. Lo stabilimento si sulle condizioni igieniche presenta in buone condizioni globali dello stabilimento. strutturali. 1.2 Tipologia dell'impianto mercato Locale 1 di materiali I materiali sono già stati trasformati in un impianto 1069 Destinazione prevalente Incenerimento/ dei materiali prodotti coincenerimento o produzione di energia Sistema di autocontrollo Professionalità collaboratività direzione 1 Internazional 4 5 I materiali hanno subito un Sottoprodotti grezzi Cat. 3 trattamento in un impianto di produzione alimenti Biogas/compostaggio Trasporto, magazzinaggio Sottoprodotti grezzi Cat. 2 Sottoprodotti grezzi Cat. 1 Fertilizzanti Alimentazione animale, Farmaceutici, prodotti artt. 33e 36 2 4 5 3 e Direzione collaborativa, Direzione disponibile, Direzione disponibile, Scarsa collaborazione, Nessuna collaborazione, della buona preparazione sui preparazione limitata sui temi preparazione inadeguata parziale rispetto delle mancato rispetto delle temi dell'autocontrollo, dell'autocontrollo, rispetto delle sui temi dell’autocontrollo, prescrizioni, problemi prescrizioni, gravi problemi MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 82 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA Criteri 4.2 GUIDA INTERPRETATIVA GRADUAZIONE DEL RISCHIO IN STABILIMENTI AUTORIZZATI REG. CE n.1069/09 Punteggio rispetto delle prescrizioni, buona gestione dell'attività svolta Completezza formale del Autocontrollo completo, piano di autocontrollo assenza di prescrizioni in sospeso 4.3 Grado di applicazione e Applicato e adeguato adeguatezza 5 5.1 Controllo ufficiale 1 Risultati dei precedenti Le Autorità competenti non controlli (arco di tempo hanno rilevato NC triennale) significative. Le NC rilevate dall’azienda sono state registrate, affrontate e risolte prontamente e in autonomia dall’OSA prescrizioni, buona dell'attività svolta gestione rispetto delle prescrizioni, gestionali problemi gestionali minori gestionali Autocontrollo adeguato, carenze Procedure con carenze Procedure con carenze formali nelle procedure, assenza formali, mancato rispetto sostanziali, analisi dei di prescrizioni in sospeso dei tempi di prescrizione pericoli incompleta, mancato rispetto dei tempi di prescrizione Carenze formali in numero limitato Carenze formali numerose, Carenze sostanziali, limitato numero di problemi irregolarità nelle gestionali risolvibili con registrazioni, problemi immediate azioni correttive gestionali ma immediate azioni correttive Assenza di autocontrollo o assenza di procedure essenziali (individuazione CCP, analisi dei pericoli, procedure di monitoraggio) Inadeguato, non applicato, problemi gestionali gravi non corretti dall'azienda 2 3 4 5 Le Autorità competenti hanno rilevato alcune non conformità non significative, che seppur non rilevate dall’OSA, sono state comunque prontamente risolte Le Autorità competenti hanno rilevato ripetute NC non significative della stessa natura. La risoluzione delle NC è avvenuta oltre le scadenze stabilite Le Autorità competenti hanno rilevato almeno una NC significativa, non prontamente e adeguatamente gestita dall’OSA Le Autorità competenti hanno rilevato ripetute NC significative che hanno comportato l’adozione di provvedimenti amministrativi restrittivi e/o di natura penale MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 83 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA GRADUAZIONE RISCHIO IMPIANTI 1069/09 SCORE = UO Criteri 1 Caratteristiche stabilimento 1 180 Punteggio 2 3 4 5 Coef 10,00 1.1 Tipologia impianto 1 10 1.2 Condizioni generali e manutenzione 1 10 2 Entità produttiva 1 2 3 4 5 10,00 2.1 Dimensioni dello stabilimento 5 50 2.2 Dimensioni del mercato servito 5 50 5 10,00 3 Materiali e prodotti 3.1 Tipologia materiali introdotti 3.2 Destinazione prevalente Sistema di autocontrollo 4 1 2 3 4 3 2 3 5 6,67 Professionalità e collaboratività direzione 5 33 4.2 Completezza formale autocontrollo 5 33 4.3 Grado di applicazione ed adeguatezza 5.1 Controllo Ufficiale 1 2 3 1 Risultati dei precedenti controlli 60 30 4 4.1 5 100 30 3 1 Tot 20 4 5 33 5 20,00 100 20 20 Riepilogo Criticità Coeff Peso 1 Caratteristiche stabilimento 20% 1 100 2 Entità produttiva 100% 1 100 3 Materiali e prodotti 60% 1 100 4 Sistema di autocontrollo 100% 1 100 5 Controllo Ufficiale 20% 1 100 La tabella è stata compilata a mero titolo esemplificativo, per dimostrare le modalità di attribuzione del punteggio e il peso, in percentuale, delle aree di criticità. In base al sistema di valutazione adottato ed ai coefficienti utilizzati è possibile suddividere gli stabilimenti in 4 classi di rischio: Valore Minore o uguale a ………… Da ……….. A ………… Classe di rischio Rischio basso Rischio medio-basso Da ……….. A ………… Rischio medio-alto Maggiore di ……………… Rischio alto Tutti i 4 livelli di rischio devono essere utilizzati al fine di effettuare una corretta attribuzione delle risorse, indipendentemente dal punteggio raggiunto. In sede di programmazione delle attività di controllo, a stabilimenti aventi il medesimo “livello di rischio” dovranno essere attribuite, in linea di principio, risorse di entità paragonabile. La Direzione del Dipartimento ha comunque la discrezionalità nella valutazione dell’ampiezza delle classi in funzione della situazione contingente e delle risorse disponibili. Graduazione del rischio per gli allevamenti relativamente a benessere animale, impiego del farmaco e alimentazione animale I principi che sono alla base dello sviluppo di un sistema di graduazione del rischio per l’igiene degli alimenti sono sostanzialmente applicabili anche per la graduazione del rischio nel settore relativo PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 84 di 116 all’igiene degli allevamenti e al benessere animale, come per altro indicato nel Regolamento CE 882/2004. In questo Piano viene utilizzato un modello di graduazione del rischio da applicare in allevamento, relativo al benessere animale, all’impiego dei farmaci veterinari e all’alimentazione animale, analogo nella forma a quello illustrato per l’igiene degli alimenti, al fine di mettere a disposizione degli Operatori di Sanità Pubblica della Regione Lombardia un primo strumento operativo da valutare e migliorare nel corso dell’attuazione del presente Piano. Nell’ASL Vallecamonica-Sebino si prevede per il triennio 2012 - 2014 di effettuare la graduazione del rischio, secondo le nuove modalità introdotte dal Piano Regionale Prevenzione Veterinaria, in una percentuale pari al 33% annuo. Come nel caso degli stabilimenti del settore alimentare soggetti alla sola registrazione, è opportuno effettuare una graduazione del rischio per macrocategorie (Tabella seguente), anziché per i singoli impianti. MACROCATEGORIA Categoria dettaglio come da SIV/ BDR Riproduzione latte Allevamenti bovini Riproduzione linea vacca vitello Carne rossa Carne bianca Riproduzione ciclo aperto Riproduzione ciclo chiuso Svezzamento ingrasso Allevamenti suini Svezzamento riproduzione Ingrasso intermedio Ingrasso Autoconsumo Galline uova da consumo Galline uova da riproduzione Produzione carne - Broiler Produzione carne - Tacchini Allevamenti avicoli Selvaggina – Ripopolamento Ratiti Anatre ed oche Ornamentali Rurali ad alto rischio Svezzatori - commercianti Riproduzione Carne stanziale Allevamenti ovicaprini Riproduzione Carne vagante Latte Allevamenti conigli Carne Riproduzione Sportivo Allevamenti equini Amatoriale Produzione Carne Allevamenti pesci Apiari Produzione carne Ripopolamento Stanziali Nomadi PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MACROCATEGORIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 85 di 116 Categoria dettaglio come da SIV/ BDR Allevamenti non definiti Allevamenti ungulati selvatici Canili rifugio Canili sanitari Detenzione di animali (da compagnia) Pensioni/allevamenti/canili amatoriali Commercio - vendita (negozi, commercianti) Ippodromi Scuderie e Circoli Ippici Alpeggi Mercati - Mostre Concentrazioni di animali Stalle di sosta Centri di raccolta Punti di controllo Zoo/Circhi Sperimentazione La valutazione viene condotta su un campione significativo di stabilimenti, estratto con criteri di casualità dall’insieme degli stabilimenti appartenenti a una stessa categoria. Il numero degli stabilimenti da prendere in considerazione all’interno di una stessa macrocategoria è definito nella successiva tabella. Nel caso in cui il numero degli stabilimenti sottoposto a controllo nel triennio precedente fosse inferiore al numero minimo stabilito in tabella, dovrà essere controllato un numero di stabilimenti tali da raggiungere il numero indicato per ciascuna categoria. Dimensione popolazione Campione <=20 16 21-25 20 26-29 22 30-39 28 40-54 35 55-74 42 75-99 49 100-149 59 150-199 65 200-299 73 300-499 81 500-999 88 1000-30000 96 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 86 di 116 La tabella fornisce il numero relativo alla dimensione del campione, selezionato con criteri di casualità, da sottoporre ad analisi. La numerosità così individuata è sufficiente a stimare la proporzione di stabilimenti che presentano almeno una non conformità. La numerosità, definita in corrispondenza di una prevalenza attesa del 50%, cui corrisponde il valore massimo di varianza, è sufficiente a stimare il livello di prevalenza nella macrocategoria di interesse, con un livello di confidenza pari al 95% e con una precisione del 10% (emiampiezza dell’intervallo di confidenza che accompagnerà la stima puntuale di prevalenza), anche in assenza di informazioni preliminari sulla proporzione di impianti con almeno una non conformità. MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 87 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA GUIDA INTERPRETATIVA GRADUAZIONE DEL RISCHIO FARMACOSORVEGLIANZA, ALIMENTAZIONE E BIOSICUREZZA IN ALLEVAMENTI RELATIVAMENTE A BENESSERE ANIMALE, GUIDA INTERPRETATIVA ALLEVAMENTI, BENESSERE, FARMACOSORVEGLIANZA, ALIMENTAZIONE E BIOSICUREZZA Criteri 1 Caratteristiche struttura Punteggio 1 2 3 4 5 1.1 Data impianto <5 anni 5-10 anni 10-30 anni 30-50 anni >50 anni 1.2 Condizioni manutenzione Tutte le aree dell’allevamento si presentano in ordine e in buono stato di manutenzione Le aree dove sono stabulati gli animali si presentano in ordine e in buono stato di manutenzione Le aree destinate ricovero degli animali dove sono stoccati mangimi necessitano interventi manutenzione al e i di di Le attività di manutenzione e pulizia non vengono effettuate con regolarità L’azienda si presenta nel complesso con accumulo di materiale estraneo e con urgenti interventi di pulizia e manutenzione 1.3 Dimensione UO <15 bovini <40 ovicaprini <10 suini 16-50 bovini 41-100 ovicaprini 11-1000 suini Inferiore a 33 kg/mq broilers > 350 ovaiole allevate con sistema biologico 16-50 animali 350 - 500 avicoli o conigli 51-200 bovini 101-500 ovicaprini 1001-3000 suini 33kg/mq boiler > 350 ovaiole allevate all’aperto 51-200 animali 501 - 1500 avicoli o conigli 201-500 bovini 501-1000 ovicaprini 3001-5000 suini fino a 39 kg/mq brolers > 350 ovaiole allevate a terra 201-500 animali 1501 - 5000 avicoli o conigli >500 bovini >1000 ovicaprini >5000 suini fino a 42 kg/mq broilers > 350 ovaiole allevate in gabbia o misto Dimensioni, microclima, attrezzature oltre i parametri in relazione alla specie allevata e al numero di animali Dimensioni, microclima, attrezzature adeguate alla le specie allevata e al numero di animali Dimensioni, microclima, attrezzature appena sufficienti alla specie allevata e al numero di animali Dimensioni, microclima, sufficienti in relazione alla specie e al numero di animali allevati, attrezzature obsolete Dimensioni, microclima, insufficienti in relazione alla specie e al numero di animali allevati, attrezzature obsolete . 1 2 3 4 5 realizzazione di <350 ovaiole rurale di conigli 1.4 Stabilimenti attrezzature 2 Igiene della struttura ed volatili o >500 animali >5001 avicoli o conigli MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 88 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA GUIDA INTERPRETATIVA ALLEVAMENTI, BENESSERE, FARMACOSORVEGLIANZA, ALIMENTAZIONE E BIOSICUREZZA Criteri Punteggio 2.1 Pulizia e disinfezioni Tutte le aree dell’allevamento sono pulite e sottoposte, se necessario a disinfezioni gran parte delle aree dell’allevamento sono sottoposte a pulizia e disinfezione Solo alcune aree dell’allevamento sono sottoposte a pulizia e disinfezione gli animali sono sporchi e le pulizie dell’allevamento sono saltuarie sono necessari radicali interventi di pulizia e disinfezione 2.2 Controllo infestanti Programmi e verifiche sopra gli standard, documentazione corretta Programmi e verifiche regolari, documentazione corretta Programmi e verifiche regolari, documentazione inadeguata Programmi saltuari, assenza di verifica, documentazione inadeguata Programmi assenti, 2.3 Stoccaggio liquami Controllo gestione, deposito e stoccaggio idonei e smaltimento corretto Controllo gestione, deposito stoccaggio appena sufficienti e smaltimento corretto Controllo stoccaggio sufficienti e irregolare Controllo gestione, deposito stoccaggio insufficienti e smaltimento non corretto Controllo rifiuti mancante 3 Benessere animale 1 2 3 4 5 3.1 Controllo condizioni animali stabulati continuo Più volte al giorno Con le frequenze predefinite Una volta al giorno saltuario 3.2 Disponibilità di acqua Disponibilità costante attraverso erogatori in numero e di grandezza adeguata al numero e alla tipologia di specie Disponibilità costante attraverso erogatori in numero e di grandezza appena adeguato al numero e alla tipologia di specie Disponibilità costante attraverso erogatori in numero e di grandezza sufficiente al numero e alla tipologia di specie Disponibilità costante attraverso erogatori in numero e di grandezza sufficiente al numero e alla tipologia di specie ma posizionati in modo non corretto ai flussi degli animali Gli animali hanno difficoltà ad accedere all’erogazione dei acqua 3.3 Alimentazione Presenza di procedure, presenza di controllo qualità Presenza di procedure e rispetto buone pratiche produzione controlli qualità saltuari, Presenza di procedure e rispetto buone pratiche produzione assenza di controllo qualità, Mancanza di procedure e gestione senza alcuna registrazione Carenze di requisiti strutturali e funzionali 3.4 Libertà di movimento Oltre gli standard rispetto alla tipologia e il numero di animali allevati Buona rispetto alla tipologia e il numero di animali allevati Rispettosa dei requisiti minimi previsti dalla normativa Si rilevano miglioramento Si rileva la necessità di interventi strutturali e/o di riduzione del numero di animali allevati animali deposito appena smaltimento aree di MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 89 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA GUIDA INTERPRETATIVA ALLEVAMENTI, BENESSERE, FARMACOSORVEGLIANZA, ALIMENTAZIONE E BIOSICUREZZA Criteri Punteggio 3.5 Illuminazione Tutte le aree dove sono stabulati gli animali hanno una ottima illuminazione naturale adeguata alla specie allevata Tutte le aree dove sono stabulati gli animali hanno una buona illuminazione naturale per la specie allevata Non tutte le aree dove sono stabulati gli animali hanno una buona illuminazione naturale per la specie allevata Alcune aree dell’allevamento non hanno un adeguata illuminazione Sono necessari strutturali per l’illuminazione dell’allevamento 3.6 Mutilazioni Assenti e non tollerate assenti Effettuate saltuariamente su prescrizione di un medico veterinario Effettuate di routine prescrizione di un medico veterinario Effettuate di routine senza analisi dei fattori determinanti 4 Uso del farmaco 1 2 3 4 5 4.1 Trattamenti medicinali veterinari con Le patologie sono correttamente registrate, il medico veterinario gestisce il farmaco veterinario e viene effettuata una analisi delle cause predisponenti le patologie Consumo adeguato al numero degli animali e alle patologie registrate, presenza di un medico veterinario e di programmi terapeutici Consumo adeguato al numero degli animali e alle patologie registrate, Consumo di famaci veterinari non sempre i linea con le problematiche rilevate in allevamento Eccessivo consumo di specialità rispetto numero animali allevati 4.2 Registrazione identificazione trattati ed animali Precisa ed adeguata vengono utilizzate per la registrazione le matricole ufficiali Buona , gli animali trattati sono identificati tramite le marche aziendali La registrazione viene effettuata , me si rilevano frequenti correzioni e cancellature si rilevano omissioni nella registrazioni dei trattamenti Si rilevano mancate registrazioni di trattamenti 4.3 Inizio e fine trattamento Tutti i trattamenti registrati La registrazione viene presentano riportato data effettuata , me si rilevano inizio e fine trattamenti frequenti correzioni e cancellature Viene registrata la data fine Si rilevano omissioni nella Si rilevano dei trattamenti mentre si registrazione della data inizio registrazioni registrazione omissioni nella e fine dei trattamenti indicazioni inizio 5 Gestione allevamento 1 2 3 5.1 Formazione e preparazione personale Formato e in numero adeguato Buona preparazione sufficiente 4 Scarsa preparazione interventi adeguare mancate 5 Insufficiente ed impreparato MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 90 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA GUIDA INTERPRETATIVA ALLEVAMENTI, BENESSERE, FARMACOSORVEGLIANZA, ALIMENTAZIONE E BIOSICUREZZA Criteri Punteggio 5.2 Registrazione dei dati Precisa e puntuale buona sufficiente parziale Assenza di registrazioni 5.3 Gestione sottoprodotti di origine animale Presenza in azienda di tutta la modulistica prevista e corretta gestione dei sottoprodotti Corretta gestione dei sottoprodotti anche se con difficoltà viene prodotta tutta la documentazione necessaria Si rilevano alcune carenze nella documentazione presentata Si rileva la mancanza della documentazione prevista Si rilevano irregolarità nella destinazione dei sottoprodotti 6 Biosicurezza 1 2 3 4 5 6.1 Presenza specie diverse No No per produzione, si per diletto Si, ma saltuariamente Si in strutture separate Si senza separazione 6.2 Pulizia animali Corpo, arti e mammella puliti Corpo e mammella puliti, arti sporchi Corpo pulito, arti mammella pulita 6.3 Piani di profilassi (vaccinazioni, terapie preventive, disinfezioni) oltre a quelli obbligatori Applicati regolarmente e per più malattie Applicati regolarmente per 1 sola malattia Applicati irregolarmente varie malattie per Applicati solo dopo emergenza e per breve periodo Mai applicati 6.4 Biosicurezza Applicati regolarmente e a 360° Applicati regolarmente per 1 sola malattia Applicata irregolarmente varie malattie per Applicata solo dopo emergenza e per breve periodo Mai applicata 6.5 Diagnosi malattie oltre a quelle obbligatorie Applicati regolarmente e per più malattie Applicati regolarmente per 1 sola malattia Applicati irregolarmente varie malattie per Applicati solo dopo emergenza e per breve periodo Mai applicati o solo se offerti 6.6 Patologie cliniche in atto Assenza di animali con patologie cliniche (<1% presenti) Presenza di <5% animali con patologie cliniche in atto. Presenza di <10% animali con patologie cliniche in atto. Presenza di <15% animali con patologie cliniche in atto. Presenza di >15% animali con patologie cliniche in atto. 6.7 Trattamenti per patologie /anno <2% <4% <6% <8% >8% 6.8 Risultati dei precedenti controlli (arco di tempo triennale) I controlli ufficiali non hanno rilevato non conformità ne inadeguatezze I controlli ufficiali hanno rilevato non conformità, ma sono state prontamente risolte I controlli ufficiali non hanno rilevato non conformità ma la risoluzione è avvenuta oltre le scadenze I controlli ufficiali hanno rilevato non conformità negli alimenti I controlli ufficiali non hanno rilevato non conformità con sospensione dell’attività sporchi, Corpo pulito, arti mammella sporca sporchi, Animali sporchi PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 91 di 116 GRADUAZIONE RISCHIO BENESSERE, FARMACO, ALIMENTAZIONE E BIOSICUREZZA UO SCORE = 243 Criteri 1 Caratteristiche strutture Punteggio 1 2 3 4 5 Coef. Tot. 5.00 20 1.1 Data realizzazione impianto 1 5 1.2 Condizioni di manutenzione 1 5 1.3 Dimensione UO 1 5 1.4 Impianti ed attrezzature 1 5 2 Igiene della struttura 1 2 3 4 5 6.67 2.1 Pulizia e disinfezioni 5 33 2.2 Controllo animali infestati 5 33 2.3 Stoccaggio liquami 5 33 5 3.33 3 Benessere animale 3.1 Controllo condizioni animali stabulati 3.2 Disponibilità di acqua 3.3 Alimentazione 3.4 Libertà di movimento 3.5 Illuminazione 3.6 Mutilazione 4 1 2 3 4 1 2 7 10 4 13 5 4 1 2 3 4 17 13 5 6.6667 4.1 Trattamenti con medicinali veterinari 3 20 4.2 Registrazione e identificazione animali trattati 3 20 4.3 Inizio e fine trattamento 3 20 5 Gestione allevamento 1 2 3 4 5 6.6667 5.1 Formazione e preparazione personale 5 33.333 5.2 Registrazione dei dati 5 33.333 5.3 Gestione sottoprodotti di origine animali 5 33.333 5 5.00 6 Biosicurezza 1 63 3 3 Uso del farmaco 100 2 3 4 6.1 Presenza specie diverse 1 5 6.2 Pulizia animali 1 5 6.3 Piani di profilassi 1 5 6.4 Biosicurezza 1 5 6.5 Diagnosi malattie oltre quelle obbligatorie 1 5 6.6 Patologie cliniche in atto 1 5 6.7 Trattamenti per patologie/anno 1 5 6.8 Risultati dei precedenti controlli (arco di 1 tempo triennale) 5 60 100 40 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 92 di 116 Riepilogo Criticità Coeff Peso 1 Caratteristiche struttura 20% 1 100 2 Igiene della struttura 100% 1 100 3 Benessere animale 63% 1 100 4 Uso del farmaco 60% 1 100 5 Gestione allevamento 100% 1 100 6 Biosicurezza 20% 2 200 La tabella è stata compilata a mero titolo esemplificativo, per dimostrare le modalità di attribuzione del punteggio e il peso, in percentuale, delle aree di criticità. In base al sistema di valutazione adottato ed ai coefficienti utilizzati per la valutazione dello score è possibile suddividere le UU.OO. in 4 classi di rischio: Valore Minore o uguale a ….. Da ……. a ……… Classe di rischio Rischio basso Rischio medio-basso Da …… a ……. Rischio medio-alto Maggiore di …….. Rischio alto Tutti i 4 livelli di rischio devono essere utilizzati al fine di effettuare una corretta attribuzione delle risorse, indipendentemente dal punteggio raggiunto. In sede di programmazione delle attività di controllo a stabilimenti aventi il medesimo “livello di rischio”, all’interno della stessa macrocategoria, dovranno comunque essere attribuite in linea di principio risorse di entità paragonabile. La Direzione del Dipartimento ha comunque la discrezionalità nella valutazione dell’ampiezza delle classi in funzione della situazione contingente e delle risorse disponibili. 12 PROGRAMMA ANNUALE DI ATTIVITA’ Le attività programmate sono orientate al perseguimento degli Obiettivi Operativi Regionali descritti nel capitolo “Campo di applicazione” del presente documento. Essi vengono annualmente, ed in corso d'anno, aggiornati in SIVI. Il monitoraggio dell'andamento delle attività previste viene effettuato facendo ricorso ad uno specifico software/file presente nella rete aziendale. Di seguito si sviluppano alcuni aspetti rilevanti per la programmazione annuale 2014. E da tenere presente che nel 2014, anche accogliendo le indicazioni scaturite in sede di Audit regionale svoltosi il 25 e 26 settembre 2013, si intende concentrare l'attenzione sulla qualità dei controlli, svolgendo specifici corsi formativi, confrontandosi sui report dei controlli, mantenendo sostanzialmente invariata la pressione numerica complessiva degli stessi. CONTROLLO UFFICIALE ALIMENTI La sicurezza alimentare è un aspetto importante delle produzioni animali che, nei Dipartimenti di Prevenzione Veterinaria delle varie ASL, è affidata ai servizi di Igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati e di Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche (Igiene del latte e dei prodotti a base di latte). Nell’ambito di queste attività il Veterinario Ufficiale svolge un ruolo particolarmente importante in una serie di filiere alimentari che vanno dalla macellazione degli ungulati domestici e dei solipedi, a quella della produzione e trasformazione degli alimenti, alla vendita al consumatore finale. La Comunità Europea ha distinto le attività, ai fini di consentire il loro svolgimento, in due settori: Attività riconosciute: impianti di produzione, trasformazione e distribuzione all’ingrosso di alimenti di origine animale; Attività registrate: produzione primaria, distribuzione al dettaglio, ristorazione pubblica e collettiva. PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 93 di 116 L’attività di macellazione viene svolta su tutto il territorio della ASL Vallecamonica-Sebino. In particolare in n. 2 macelli industriali ed in 14 macelli con capacità < alle 1000 UGB/anno, dislocati in diversi comuni della Valle Camonica. Sono presenti inoltre 10 macelli stagionali per suini annessi ad allevamento. Per il numero delle ispezioni delle carni effettuate si rimanda alle tabelle presenti nell'analisi del contesto del presente Piano. Nelle strutture industriali, si conferma che il VU presenzia a tutte le fasi della macellazione per garantire un adeguato livello igienico sanitario delle produzioni. Nelle altre strutture il VU può presenziare a tutte le fasi della macellazione e comunque a quelle più a rischio di compromissione degli aspetti igienico sanitari. In ogni caso è garantita la visita ante e post mortem di ogni capo macellato e, qualora l’ispezione sia favorevole, il licenziamento delle carni al libero consumo. Altra attività è quella svolta verso tutti gli impianti di produzione, trasformazione, commercializzazione, trasporto e distribuzione di alimenti di origine animale. In questi casi il controllo da parte del VU consiste nel verificare le condizione igieniche delle strutture e del personale attraverso attività di Audit, ispezioni e campionamenti, nonché le procedure di autocontrollo applicate dagli OSA, ecc. In alcuni stabilimenti (depositi-sezionamenti) viene svolta attività di vigilanza anche sull'arrivo di partite di prodotti di provenienza estera e nazionale. Per l'anno in corso inoltre, su indicazione UVAC sono previsti due controlli su prodotti alimentari provenienti da Belgio e Irlanda. Pur non essendo previsto il “Piano Temperature” per l'anno 2013, oltre all'attività elencata, durante l'azione di vigilanza e controllo, non si è trascurato di continuare ad effettuare un attento monitoraggio delle temperature nelle strutture di vendita al dettaglio per il mantenimento della catena del freddo. Tale impegno proseguirà anche per il 2014. I controlli strumentali saranno eseguiti presso macellerie, supermercati e superette, negozi di alimenti vari, negozi mobili di vendita ambulante e pescherie. Per quanto riguarda la filiera del latte (latte, formaggi, burro ed altri prodotti a base di latte,) i controlli sui caseifici riconosciuti(64), registrati(33), sui caseifici di malga(64), sulle aziende conferenti (90), sui distributori di latte crudo (3) con vendita diretta al consumatore, vengono svolti da personale afferente al Servizio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche. La tutela della salute pubblica richiede inoltre ai Responsabili di Servizio l’esame della documentazione ed un sopralluogo della struttura (es. nei macelli e caseifici) per il riconoscimento condizionato degli stabilimenti con l’assegnazione di un numero di riconoscimento di importanza comunitaria. Lo stesso viene successivamente reso definitivo da un ulteriore ispezione di verifica sul campo ad attività iniziata. I VU ed i TP (Tecnici della Prevenzione) svolgono anche, secondo quanto previsto dal piano, la vigilanza nelle attività registrate (es. supermercati, rivendite carni, formaggi, pesce, latte, miele e uova). Inoltre, in seguito all’elevato numero dei casi di allerta verificatisi nel 2013 si ritiene necessario confermare che, l’attività di vigilanza ordinaria per il 2014, soprattutto relativa alle attività produttive, ai depositi di sostanze alimentari riconosciuti o registrati ed alla grande distribuzione, confermi e intensifichi la verifica dei sistemi di tracciabilità e rintracciabilità delle varie realtà sopra evidenziate. CONTROLLI SU ALIMENTI DERIVANTI DA ATTIVITA’ VENATORIA Sono degne di nota le attività di controllo degli alimenti derivanti dall’attività venatoria in raccordo con la Polizia Provinciale in considerazione del contesto territoriale caratterizzato dalla presenza di due Parchi e di una attività venatoria di rilievo sopprattutto relativa all'abbattimento di cinghiali ed ungulati . Oltre all’attività sopra descritta, si ricorda che la DG Sanità della regione Lombardia, ha previsto per l’area igiene degli alimenti di OA e l'area di igiene degli allevamenti e produzioni Zootecniche , l’esecuzione di obiettivi regionali di nuova formulazione anno 2013 quali: PIANO DI MONITOPRAGGIO DEI CONTAMINANTI AMBIENTALI IN ALIMENTI DI O.A. PRODOTTI NELLE AREE LIMITROFE AI SITI DI INTERESSE NAZIONALE (SIN). PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 94 di 116 Non essendovi sul nostro territorio Siti di Interesse Nazionale, non viene attivata la vigilanza relativa a tale Piano previsto dall'U.O. Veterinaria a livello regionale. PIANO DI MONITORAGGIO DELLA FAUNA ITTICA DELLA LOMBARDIA La nostra ASL, non è inserita in questo Piano regionale e pertanto non si prevede l'attivazione di azioni di vigilanza e controllo. PIANO DI CONTROLLO SULLA GESTIONE DEL MATERIALE SPECIFICO A RISCHIO (MSR) Alla luce dei risultati raggiunti dal Piano negli anni precedenti, i controlli verranno effettuati mediante un controllo sul 100% di Macelli dove si effettua la macellazione di bovini e/o ovicaprini, dei laboratori di Sezionamento dove si effettua la rimozione di MSR e sugli spacci di macelleria autorizzati alla rimozione della colonna vertebrale. Le modalità di esecuzione e di rendicontazione sono chiaramente indicate nel Piano MSR 2014 presente in SIVI PIANO DI MONITORAGGIO MSU In attuazione del Reg. CE 1/2005, che salvaguarda il benessere animale durante il trasporto, l'U.O. Veterinaria ha previsto uno specifico piano che, partendo dalla presenza di bovini femmine di età > ai 48 mesi nel patrimonio bovino di ciascuna ASL, prevede l'evidenza, mediante registrazione nel sistemi informativi, di un numero minimo di Macellazione Speciale d'Urgenza o abbattimento per motivi di benessere. Nel 2013 si è ampiamente raggiunto il numero minimo di registrazioni previste e si provvederà in analogia anche per il 2014. Anche in questo caso, le modalità di esecuzione e di rendicontazione sono chiaramente indicate nel Piano MSU 2014 presente in SIVI . Si pongono inoltre in particolare evidenza i seguenti obiettivi regionali di nuova formulazione che sono inseriti in SIV, fra gli obiettivi regionali 2014: DIFFUSIONE DELLE LINEE DI INDIRIZZO PER LA SEMPLIFICAZIONE DEL SISTEMA HACCP NELLE MICROIMPRESE DEL SETTORE ALIMENTARE. Con l'obiettivo di diffondere la cultura dell'autocontrollo, di fornire gli strumenti per l'applicazione capillare dei principi dell'autocontrollo, per garantire un'adeguata diffusione delle linee di indirizzo per la semplificazione dell'applicazione delle procedure basate sui proincipi dell'HACCP. Utilizzando uno specifico Manuale predisposto dall'U.O. Veterinaria e dagli II.ZZ.SS. della Lombardia ed Emilia Romagna e delle Venezie, che viene anche pubblicato sul sito aziendale si organizzeranno incontri con le associazioni di categoria e con le figure che operano a supporto delle imprese del settore alimentare ove verranno illustrate le citate linee guida, gli aspetti pratici della loro applicazione nonché verranno date risposte in materia di applicazione della normativa comunitaria, nazionale e regionale. VERIFICA, MEDIANTE CAMPIONAMENTO E ANALISI, DELLE MODALITA' DI APPLICAZIONE DEL REG. CE N. 2073/05 E S.M. E I. PRESSO LE INDUSTRIE ALIMENTARI Gli obiettivi sono quelli di verificare le corrette attività in fase di pianificazione ed esecuzione dei campionamenti nell'ambito delle procedure di autocontrollo basate sul modello HACCP, verificare l'adozione delle opportune misure a seguito di risultati non conformi o insoddisfacenti e, verificare l'attendibilità del dato analitico nell'ambito delle procedure di autocontrollo delle industrie alimentari in particolare nella ricerca di S. Tiphymurium e S. Enteritidis. PIANO DI SORVEGLIANZA SULLA PRESENZA DI E COLI VTEC IN PRODOTTI A BASE DI LATTE L'obiettivo del piano di sorveglianza è quello di stimare la prevalenza di Escherichia coli verocitotossici (VTEC) in formaggi a latte crudo, sul territorio della Regione Lombardia e di fornire la chiave di lettura autentica dei rapporti di prova rilasciati dai laboratori in esito ad analisi effettuate in PCR . L’indagine , oltre a stimare la prevalenza di diversi sierogruppi di VTEC, mira a stabilire la correlazione con la presenza di Escherichia coli non VTEC ed Enterobacteriaceae . Il piano di sorveglianza rappresenta l’occasione per valutare l’impiego di criteri microbiologici al fine di definire modelli utili a stimare la probabilità di contaminazione dei prodotti in questione da parte di batteri enterici patogeni (VTEC) e il reale rischio per il consumatore. PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 95 di 116 Le attività di campionamento e di rielaborazione previste nell’ambito del piano di sorveglianza sono effettuate a partire dal 1 Gennaio 2014 sino al 31 dicembre 2014. Il piano prevede il prelievo di campioni di formaggio ottenuti dalla lavorazione di latte crudo prima dell’immissione in caldaia; in particolare il piano prevede la creazione di sottocategorie di formaggio così rappresentate: • formaggi a latte crudo con stagionatura inferiore a 60 giorni • formaggi a latte crudo con stagionatura tra 60 e 90 giorni • formaggi a latte crudo con stagionatura oltre 90 giorni Il campione , considerati i rischi della contaminazione , può essere effettuato sulla cagliata dopo l’estrazione . NUMERO CAMPIONI 2014 DIPARTIMENTO ASL VALLECAMONICASEBINO <60GIORNI 60-90 GIORNI >90 GIORNI 16 8 4 OBIETTIVI SIV Programmazione in SIV attività di controllo in strutture riconosciute ai sensi Reg. CE n. 853/2004; Programmazione in SIV attività di controllo in strutture registrate ai sensi Reg. CE n. 852/2004; Registrazione in SIV 100% attività di controllo svolta in strutture riconosciute e registrate (tolleranza ammessa 5%). Preaccettazione in SIV dei campioni (conferimenti) eseguiti per: PNR, EXTRA PNR e SOSPETTO (almeno 85%). Registrazione dei controlli I&R bovini al macello , ai sensi del Reg.1082/2003 e Reg. 1034/2010 che stabilisce modalità di applicazione del Reg. CE 1760/00 (100%). Preaccettazione campioni effettuati per il Piano monitoraggio latte crudo (almeno 60%). CAMPIONAMENTO 2014 L’attività di campionamento programmata nell’ambito del Piano Integrato 2014 si fonda essenzialmente sulla verifica del rispetto dei criteri sicurezza microbiologici, così come da allegato 1 del Reg. CE n. 1441/2007 che modifica il Reg. CE 2073/2005. Tale norma, definisce i criteri applicabili ai prodotti alimentari destinati al consumo umano che devono essere rispettati dall’OSA (operatore settore alimentare), sia in fase di preparazione (criteri di processo) sia relativamente al prodotto finale (criteri di sicurezza alimentare). Si tratta di una legge comunitaria che, insieme alle altre, facenti parte del cosiddetto “pacchetto igiene”, innova radicalmente il settore contribuendo a trasferire all’OSA la responsabilità del proprio operato sia in fase di produzione sia in fase di immissione sul mercato e, eventualmente, di ritiro/richiamo in caso di non conformità (Reg. 178/2002). Compito dell’autorità sanitaria, alla luce dell’approccio innovativo che permea la recente legislazione comunitaria, non è imporre un metodo, ma verificare se l’operatore abbia adottato tutte le precauzioni necessarie a tenere sotto controllo il rischio alimentare. Il presente piano di campionamento, pertanto, ancorché finalizzato alla verifica del rispetto della soglia minima di sicurezza microbiologica, integra l’attività ispettiva e di sorveglianza propria del Dipartimento di Prevenzione Veterinario. Per la programmazione dei campionamenti previsti per l’anno 2014, relativamente ai campioni previsti per il Piano Regionale Alimenti (PRA) si è tenuto conto degli esiti emersi durante l'attività di campionamento del 2013, delle risultanze dell'audit regionale svoltosi in settembre 2013, delle indicazioni dell'UO Regionale per l'anno 2014, ed in particolare dei due Piani sopra citati: MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 96 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA 1. Piano di verifica, mediante campionamento e analisi, delle modalità di applicazione del Reg. CE 2073/05 e S.M. e I. presso gli stabilimenti alimentari 2. Piano di sorveglianza sulla presenza di E. Coli VTEC in prodotti a base di latte: dalla produzione primaria alla trasformazione – Piano relativo ai requisiti specifici per la produzione di latte crudo destinato alla vendita al consumatore finale. PIANO CAMPIONAMENTO ALIMENTI Numero di prelievi Tot Dic Nov Ott Set Ago Lug Giu Mag Apr Mar Feb Tipo di esame Gen Matrice Carne macinata da Salmonella stabilimento (Piano verifica Reg. Riconosciuto 2073/05) 2 2 4 Carne macinata da Salmonella stabilimento (Piano verifica Reg. Registrato 2073/05) 2 1 3 2 3 2 2 4 3 3 6 3 3 6 1 2 Preparazioni di carni prelevati allo stabilimento di produzione (esclusi insaccati freschi) da stabilimenti Registrati Salmonella (spiedini hamburger ecc) (Piano verifica Reg. 2073/05) Preparazioni di carni prelevati allo stabilimento di produzione (Registrato) (esclusi insaccati freschi) Salmonella (spiedini hamburger ecc) (Piano verifica Reg. 2073/05) Carne fresca di pollame nei Sezionamenti S. tipyimurium – S. enteritidis (Piano verifica Reg. 2073/05) Prodotti a base di carne, uova, e prodotti della pesca pronti al consumo (compresi i prodotti di gastronomia e ad esclusione di insaccati e salumi) Salmonella spp. o Listeria m. (Piano verifica Reg. 2073/05) 1 Prodotti della Istamina pesca ottenuti da (PRA) specie ittiche con un elevato tenore di istidina 1 Prodotti a base di Nitriti e nitrati carne (PRA) 1 1 2 1 1 2 Miele Clostridium (PRA) B. MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 97 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA Prodotti caseari lattiero- Listeria Monocitogenes e/o Salmonella spp. e/or Staffilo ed Enterotossine stafilococciche e Enterobatteriacee Prodotti lattiero- PIANO V.T.E.Coli caseari-cagliata Latte crudo CBT e somatiche cellule Latte crudo Piano Distributore e Tank aziendale TOTALE 1 1 1 1 1 2 4 4 3 2 1 2 2 2 2 2 2 2 1 6 50 1 1 1 8 2 2 3 3 28 2 2 2 2 21 6 12 47 97 PIANO NAZIONALE RESIDUI (PNR) Il Piano Nazionale per la ricerca dei residui (di seguito PNR) è un piano di sorveglianza del processo di allevamento degli animali e di prima trasformazione dei prodotti di origine animale che mira a svelare i casi di somministrazione illecita di sostanze vietate e di somministrazione abusiva di sostanze autorizzate ed a verificare la conformità dei residui di medicinali veterinari, di antiparassitari nonché di agenti contaminanti per l'ambiente con i limiti massimi di residui o i tenori massimi fissati dalle normative comunitarie e nazionali. Esso definisce le specie e le categorie animali da sottoporre a campionamento, la categoria di residui o di sostanze da ricercare, le strategie di campionamento, i livelli e le frequenze di campionamento, secondo il dettato della normativa in vigore e le indicazioni della Commissione europea. L'attività svolta al fine di verificare la presenza di residui negli alimenti si esplica mediante tre tipi di piano, denominati “Piano”, “Extrapiano” e “Sospetto”, come da criteri di seguito esposti: Piano: campioni effettuati in assenza di sospetto e mirati a specifiche tipologie zootecniche, in attuazione della programmazione regionale sulla base di quanto disposto dal Ministero. Extrapiano: campioni effettuati in aggiunta a quelli previsti dal Piano, programmati sulla base di specifiche esigenze nazionali o locali. Sospetto: campioni effettuati al di fuori delle programmazioni di cui ai punti precedenti in tutti i casi in cui a seguito di segni clinici, notizie anamnestiche, segnalazioni o altri motivi si sospetti la presenza di residui. I Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle ASL lombarde provvedono al prelievo dei campioni e alle azioni conseguenti all'eventuale riscontro analitico sfavorevole. I campioni sono analizzati dai laboratori degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali. Nella nostra ASL sono stati effettuati nell’anno 2013 n.106 campioni relativi al Piano, di cui 80 presso stabilimenti di macellazione e 26 in allevamento. Nell'ambito dell'Extrapiano i campioni eseguiti sono stati 11. I campionamenti su sospetto sono stati 5. Nel primo semestre del 2013 sono stati riscontrati 2 valori non conformi, entrambi relativi al riscontro di metaboliti fungini originatisi da una presumibile contaminazione da micotossine del foraggio. Nel primo caso si trattava di un superamento dei valori massimi accettabili di Aflatossina M1 in un campione di latte vaccino, mentre nel secondo era stata riscontrata la presenza di zeranolo in urine di suini inviati al macello e provenienti da un'altra ASL. Il latte dell'allevamento bovino è stato inviato alla distruzione sino al ripristino dei valori di legge, mentre nel caso della positività da zeranolo se ne è data immediata notizia all'ASL di origine affinché provvedesse all'applicazione delle misure del caso. Si precisa, infine, che ogni caso di non conformità è stato gestito mediante l'apposito applicativo regionale. PIANO NAZIONALE RESIDUI (PNR) PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 98 di 116 Il Piano Nazionale Residui 2014 (per ulteriori definizioni vedasi “citare riferimenti al PNR 2013 trattato precedentemente”) prevede l'esecuzione di 96 campioni , di cui 71 presso stabilimenti di macellazione e 25 in allevamento. L'Extrapiano ne prevede 11. Si precisa che gli obiettivi da raggiungere in riferimento a tale attività sono seguenti: CRITERIO RISULTATO Percentuale dei campioni analizzati su totale dei campioni programmati PIANO NAZIONALE RESIDUI – Decreto Legislativo 158/2006 (Criterio L.E.A.) N° campioni analizzati –------------------------------ x 100 N° campioni programmati > 98% Percentuale dei questionari sulle attività conseguenti a non conformità inseriti in NSIS/PNR rispetto al totale delle non conformità riscontrate (Criterio L.E.A.) N° questionari sulle attività conseguenti a NC trasmessi –------------------------------------- x 100 N° totale NC > 90% Preaccettazione dei campioni eseguiti N. conferimenti preaccettati –------------------------------------ x 100 N. conferimenti totali > 85% DEFINIZIONE DI LIMITI D'ATTENZIONE PER ALCUNE RICERCHE ANALITICHE: La valutazione dei referti analitici su campionamenti ufficiali ed in autocontrollo relativamente a parametri non definiti dal Reg. 2073/2005 e s.m.i. viene fatta individuando limiti di attenzione tenendo conto: • dello storico dello stabilimento; • della bibliografia scientifica disponibile(es. Linee guida per analisi del rischio nel campo della microbiologia degli alimenti Reg. Piemonte D.D.S. 780 del 18.10.2011) ; • del coordinamento con i laboratori di analisi ufficiali; Pertanto i R.d.P che giungeranno dall'IZSLER di Brescia, saranno valutati secondo i seguenti criteri : - Soddisfacente : il risultato indica una qualità microbiologica ottimale per la tipologia di prodotto. - Accettabile : il risultato è accettabile dal punto di vista del profilo microbiologico, ma il livello di presenza di alcuni microrganismi potrebbe indicare aree di miglioramento; - Non soddisfacente: il risultato indica un livello di contaminazione microbiologica elevata in relazione al tipo di prodotto, evidenziando problemi; - Potenzialmente dannoso: il risultato evidenzia quantità di microrganismi tali da rendere il prodotto inadatto al consumo umano o potenzialmente dannoso in caso di batteri inseriti in criteri di sicurezza alimentare. Presenza certa di problemi Dette valutazioni daranno seguito, se del caso, a prescrizioni ed azioni correttive. PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 99 di 116 SANITA’ ANIMALE L’analisi di contesto evidenzia una situazione nel complesso soddisfacente. Ciò non significa che vi siano indicazioni per ridurre i controlli ma per proseguire nella strada intrapresa anche in considerazione del fatto che le più recenti emergenze hanno sempre avuto come protagonisti gli animali. Infatti malattie come l’AIDS, BSE, Aviaria, West Nile Desease sono di origine animale. Gli allevamenti bovini sono sottoposti a controllo sanitario secondo un piano che tiene conto delle indicazioni regionali, del particolare contesto territoriale e di un’analisi del rischio degli allevamenti presenti al fine di debellare la TBC, Brucellosi, Leucosi Bovina Enzootica e IBR. Lo stesso dicasi per gli allevamenti ovi-caprini con riferimento alla Brucellosi. Per entrambe le tipologie degli allevamenti viene predisposto il Piano annuale di bonifica sanitaria. La situazione sanitaria per queste patologie è comunque soddisfacente non essendosi verificati, in Vallecamonica focolai di malattia negli ultimi 12 mesi. Graduazione del rischio nella sanità animale e prevenzione delle malattie Il rischio di introduzione e diffusione di una malattia e il suo impatto sulla sanità pubblica possono essere valutati attraverso parametri quali: ➢ l’epidemiologia della malattia, ➢ le modalità di conduzione dell’allevamento, ➢ le caratteristiche strutturali dell’allevamento, ➢ la specie allevata, ➢ il contesto zootecnico, ➢ la situazione sanitaria del territorio. Nell’area della Sanità animale l’attività di controllo ufficiale sugli allevamenti si fonda prevalentemente su piani di derivazione comunitaria, nazionale e regionale. Tali piani sono basati su una valutazione del rischio, e, per ciascuna malattia, identificano la popolazione da controllare (specie, tipologia, …), le frequenze, le modalità di controllo, il numero di allevamenti, al fine di garantire il raggiungimento o il mantenimento di un determinato stato sanitario, secondo le tabelle sinottiche presenti in SIV. In alcuni piani invece è compito dell’ASL individuare, in funzione del livello di rischio, i singoli allevamenti da sottoporre a controllo. Al riguardo, il modello G.R.A.S. (graduazione del rischio nell’allevamento suino) si propone come strumento per “ordinare” gli allevamenti suini in ordine decrescente rispetto alla priorità di intervento, sulla base di informazioni già presenti e disponibili nel Sistema Informativo; il modello viene integrato dalle informazioni sanitarie che derivano dall’attività di controllo e quindi il “livello di rischio” viene aggiornato in modo dinamico e automatico. Si tratta quindi di uno strumento che va man mano perfezionandosi, in funzione del livello d’integrazione dei dati del Sistema informativo. Nel corso del 2012 è stato impiegato in modo sperimentale e, dall’esperienza di campo, sono scaturite delle indicazioni utili per migliorare lo strumento, che verrà quindi adeguato per essere utilizzato anche nel 2013. Tale modello in prospettiva verrà esteso anche ad altre specie di interesse zootecnico. Per ciò che riguarda la tipologia, la % degli allevamenti da sottoporre a controllo e le frequenze dei controlli ufficiali per i principali piani di sorveglianza e controllo delle malattie animali si fa riferimento alla tabella presente in SIV/Documenti/Programmazione 2013/Graduazione Rischio-Scheda Frequenza. Per quanto riguarda i controlli nei confronti della TBC verranno sottoposti a controllo ogni anno il 50% dei capi mentre per le tipologie “commercianti” (N°5), quelli che producono e vendono latte crudo (N°3) e quelli che praticano l’alpeggio in Trentino (N°9) si effettua il controllo con cadenza annuale, per un totale di 134 allevamenti. Per quanto riguarda il Piano IBR verranno sottoposti a controllo annuale il 100% dei capi negativi, a partire dai 12 mesi di età, presenti negli allevamenti con capi positivi, o che non hanno subito un primo controllo negativo su tutti i capi, mentre sarà controllato ogni anno il 50% dei capi di bovini di età superiore ai 24 mesi presenti negli allevamenti negativi. Considerata la situazione epidemiologica favorevole per Brucellosi Bovina e Leucosi Bovina, viste le indicazioni della Regione Lombardia, nell’anno 2013 e seguenti saranno sottoposti a prelievo animali di età superiore ai 24 mesi ed ogni anno verrà sottoposto a controllo il 25% dei capi mentre le tipologie “commercianti” (N°5), quelli che producono e vendono latte crudo (N°3) e quelli che praticano l’alpeggio PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 100 di 116 in Trentino (N°9) verranno sottoposti con cadenza annuale. Mentre vengono mantenuti i controlli pre-moving (TBC+IBR) per i soggetti che si movimentano in allevamenti bovini da riproduzione lombardi, per i bovini che si movimentano fuori regione vale la norma comunitaria. Nell'ASL Vallecamonica-Sebino la maggior parte degli allevamenti ovi-caprini si movimentano per l’alpeggio nel periodo estivo. Manterranno controlli con frequenza annuale gli allevamenti vaganti, i vaganti che praticano l'alpeggio e quelli che producono latte per uso alimentare, mentre gli stanziali che praticano l'alpeggio il 100% ogni 2 anni, gli stanziali che non praticano l'alpeggio verranno controllati il 50% ogni anno. Inoltre verranno controllati per TBC i caprini che convivono con bovini contestualmente agli stessi. Sono controllati per Agalassia Contagiosa gli allevamenti con sintomatologia sospetta e quelli correlati a focolai. Saranno sottoposti a controllo mensile per Blue Tongue, da Marzo a Novembre 2014, 22 allevamenti bovini con capi sentinella, escludendo il periodo dell’alpeggio per le aziende che lo praticano. Negli allevamenti bovini nel caso di morte di animali di età superiore a 48 mesi viene fatto dal Veterinario ufficiale un sopralluogo che prevede anche il prelievo dell’obex ai fini della eradicazione della BSE e lo stesso avviene negli allevamenti ovi-caprini per gli animali di età superiore ai 18 mesi per TSE. Questi interventi sono a volte difficoltosi per il particolare contesto ambientale ove vengono richiesti (ad esempio alpeggi). Le carcasse sono quindi smaltite da ditta convenzionata con l’ASL. Gli aderenti su base volontaria al Piano Regionale di controllo e certificazione nei confronti della Paratubercolosi Bovina, N°3, per avere la Qualifica Sanitaria PTEX1 atta all'esportazione dei prodotti dovranno subire un visita ufficiale su tutto l'effettivo. Verranno eseguite nell’ambito degli Obiettivi Operativi Regionali definiti dalle norme a valenza Europea 37 Check List e controllo MSR su allevamenti Bovini (3%) , 10 su allevamenti con consistenza >30 capi e rimonta >20% ”cambiamento situazione aziendale”, 5 Commercianti, 22 per “n° di animali” considerando il livello di rischio. Il Piano regionale di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla Scrapie(DDUO 6306 del 16/07/2012) ha previsto il controllo di tutti i capi maschi >4 mesi destinati alla riproduzione negli allevamenti ovini che hanno aderito volontariamente al piano. Nell'ASL-Vallecamonica-Sebino hanno aderito N°4 allevamenti. Il riscontro negli anni scorsi in alcuni pascoli estivi di focolai di Carbonchio Ematico impone l’effettuazione della vaccinazione anticarbonchiosa su bovini, ovi-caprini ed equini che frequentano tali malghe. MALGHE CARBONCHIOSE ASL VALLECAMONICA-SEBINO COD.REG NOME COMUNE CONDUTTORE 018BS01P ALPE VALDAIONE BIENNO PEDRETTI GABRIELE 018BS02P ALPE ARCINA BIENNO BONTEMPI BARBARA 028BS01P ALPE BAZENINA-COGOLO-VAL BONA BRENO ROMELLI GIACOMO 028BS02P ALPE BAZENA BRENO ROMELLI GIACOMO 028BS03P ALPE CADINO DELLA BANCA BRENO DUCOLI DOMENICO E GIACOMO 028BS04P ALPE CADINO DEI DOSSI BRENO GIACOMELLI MAURO 055BS01P ALPE LAVENA-CAVALLARO CIVIDATE CAMUNO ALESSI DOMENICO 055BS02P ALPE PRATO-VARICLA E SPONDONE CIVIDATE CAMUNO OTTELLI ZOLETTI ANTONIO ELIA 055BS03P ALPE RONDENINO CIVIDATE CAMUNO PELIZZARI SANDRO 055BS04P ALPE CAMPOLARO (PIAN DI CAMPO) CIVIDATE CAMUNO SOC.AGR.FLLI TROMBINI S.S. 100BS02P ALPE VAIUGA MALEGNO FURLONI GIUSEPPE E LUCIA 143BS01P ALPE FONTANA SESA PISOGNE SPAGNOLI INES 143BS03P ALPE FOPPELLA PISOGNE SPANDRE VITTORIO Nelle suddette malghe nell'anno 2013 sono stati vaccinati per Carbonchio Ematico i seguenti animali: MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 101 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA CAPI VACCINATI 2013 BOVINI OVINI CAPRINI EQUINI TOTALE 1491 81 403 44 2019 Si ritiene che lo stesso numero di capi sarà vaccinato nell'anno 2014. La vaccinazione per Agalassia Contagiosa è stata resa obbligatoria anche per gli ovicaprini che vengono movimentati verso le seguenti malghe: Malghe con vaccinazione obbligatoria Codice Denominazione Ovicaprini 2013 Comune N°ovini N° caprini 018BS01P ALPE VALDAIONE BIENNO 5 62 018BS02P ALPE ARCINA BIENNO 17 164 018BS03P ALPE CAMPOLUNGO BIENNO 12 84 055BS01P ALPE LAVENA CAVALLARO CIVIDATE CAMUNO 15 40 055BS02P ALPE PRATO VARICLA SPONDONE CIVIDATE CAMUNO 0 0 055BS03P RONDENINO CIVIDATE CAMUNO 0 46 49 396 TOTALE 445 Nell'anno 2013 nelle malghe in oggetto hanno monticato 445 ovi-caprini. Gli allevamenti avicoli del territorio camuno non sono mai stati sede di focolai di influenza aviaria. Per il piano I.A. verranno controllati sierologicamente ogni 3 mesi gli svezzatori con capi presenti e da maggio in poi, ogni 2 mesi, verrà eseguito un controllo ( pool di feci) negli agriturismi con avicoli. Per il piano di controllo relativo alla salmonellosi viene controllato con cadenza annuale un allevamento polli da carne(Broiler) e vengono eseguiti controlli Biosicurezza annualmente su tutti gli svezzatori e sugli allevamenti avicoli di nuova costituzione. Le consistenze negli allevamenti avicoli saranno rilevate al 31 Marzo. Gli allevamenti di tipo suinicolo vengono controllati per MVS (malattia vescicolare del suino) ,AUJ (malattia d' Aujeszky) e PSC (Peste suina classica). Gli allevamenti della tipologia Riproduzione a ciclo aperto vengono tutti controllati ogni 6 mesi per MVS,ogni 12 mesi per AUJ e PSC. Gli allevamenti della tipologia Riproduzione a ciclo chiuso vengono tutti controllati ogni 12 mesi per MVS,AUJ e PSC. Negli allevamenti delle prime 2 tipologie (CA+CC), se accreditati per Aujeszky, i capi suini(n.30) saranno controllati ogni 4 mesi per il mantenimento della qualifica. N°4 allevamenti della tipologia Ingrasso p.d. selezionati in base al G.R.A.S. vengono controllati ogni 6 mesi per MVS, mentre per AUJ e PSC ogni 12 mesi. Gli allevamenti Ingrasso rurale sono sottoposti a controllo ogni 6 mesi per MVS e AUJ mentre per PSC ogni 12 mesi. Per debellare la malattia d'Aujeszky è stato predisposto il Decreto N°10784 del 17/11/2011 (Piano di controllo della malattia di Aujeszky in Regione Lombardia:Verifica attuazione del piano vaccinale) che prevede il controllo documentale negli allevamenti con più di 2 riproduttori e negli ingrassi con almeno 5 capi e controllo sierologico negli allevamenti sieropositivi. La volontà della Regione di accreditare tutti gli allevamenti suini entro il 31/12/2015 per malattia d' Aujeszky ha portato ad intensificare i controlli estendendo gli stessi anche agli allevamenti da ingrasso p.d. PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 102 di 116 Saranno sottoposti a controlli Biosicurezza, con cadenza annuale, gli allevamenti a ciclo aperto, gli allevamenti a ciclo chiuso e quelli da ingrasso più a rischio. Per un allevamento indenne Trichinellosi è previsto un controllo Biosicurezza per la conferma della qualifica. E’ previsto un controllo anagrafico per i suini nel quale sono coinvolti 1% degli allevamenti (N°3). Le consistenze negli allevamenti suinicoli saranno rilevate al 31 Marzo. Negli allevamenti equini vengono controllati per anemia Infettiva gli equini che devono partecipare a fiere o manifestazioni. La validità della qualifica sanitaria ha la durata di 2 anni, Vengono altresi controllati annualmente il 100% degli stalloni per A.I./Arterite/CEM/MCM/Morva. Verranno eseguite 42 Check list anagrafe EQUINA(5% degli allevamenti). Saranno soggetto di ispezione le 15 stazioni di monta presenti. La Regione invia una nota con indicati gli allevamenti da sottoporre a controllo “casuale” e “a rischio” per Condizionalità. Quelli “a rischio” saranno scelti all'interno di quelli programmati per le Check- List mentre quelli “casuali” si aggiungono ai precedenti. La Regione Lombardia persegue l’obiettivo di dematerializzare gli adempimenti amministrativi per la movimentazione dei capi bovini. E' stata progettata una sperimentazione che tiene in considerazione il livello eterogeneo di informatizzazione degli allevatori, degli enti Delegati e degli stabilimenti di macellazione e l’incompleta copertura di rete del territorio regionale: essa avrà un immediato e più ampio impatto sugli allevatori abilitati, senza tuttavia aggravare gli oneri a carico degli allevatori che attualmente non hanno possibilità di accesso alla rete. Il progetto sperimentale definisce le modalità operative per l’utilizzo della dichiarazione di provenienza e destinazione (Mod. IV) informatizzata e la conseguente abolizione del passaporto bovino, comunque garantendo la tracciabilità degli animali lungo l’intera filiera. L'ASL Vallecamonica-Sebino è sede di un congruo numero di apicoltori hobbysti e professionisti che in buona parte nel periodo primaverile estivo trasferiscono i propri alveari in montagna per produzioni di qualità e più remunerative. Per tutelare questa tipologia di allevamento è predisposto il “Piano Nazionale di sorveglianza malattie e mortalità nelle api” che vede coinvolto 1 apicoltore camuno. La presenza su territorio del Parco dell’Adamello e del Parco dello Stelvio comporta l’effettuazione di vigilanza sui selvatici al momento della loro cattura e rilascio e lo stesso dicasi per la selvaggina cacciabile al momento del rilascio nei comprensori di caccia. Viene attuato con il contributo dei comprensori di caccia e dell'IZS di BS il “Piano regionale di monitoraggio e controllo della fauna selvatica” DDG 11358 del 05/12/2012 per gestire l'aspetto sanitario della stessa, con controlli su capi rinvenuti morti, deceduti presso i CRAS, abbattuti nell'ambito di piani provinciali di contenimento. Verrà altresì confermata e rafforzata la tradizionale attenzione alle problematiche connesse con gli animali selvatici e sinantropi anche in considerazione della pratica dell’alpeggio, ancora molto presente sul territorio dell’ASL. L'ASL Vallecamonica – Sebino è stata ammessa, come da esito del bando di cui alla DGR IX/2868 del 29 dicembre 2011, al cofinanziamento da parte di Regione Lombardia per l'esecuzione di sterilizzazioni di gatti di colonia da effettuarsi dal 2 marzo 2012 al 1 dicembre 2013. Durante tale periodo state effettuate sterilizzazioni presso la Struttura veterinaria pubblica del Distretto Veterinario dell'ASL Vallecamonica-Sebino sita a Breno e presso Strutture Veterinarie private (ambulatori), registrate/autorizzate ai sensi della DDGS n. 5403 del 13.04.2005, ed ubicate nel territorio di competenza dell'ASL. Sono state quindi sterilizzati complessivamente 755 gatti. MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 103 di 116 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA Nel 2014 avverrà l'apertura del canile/gattile sanitario dell'ASL Vallecamonica-sebino a Lozio dove ci sarà anche la presenza del nuovo canile rifugio della Comunità Montana di Vallecamonica. OBIETTIVI SIV Preaccettazioni di tutti i campioni eseguiti ai fini dei seguenti piani: bonifica sanitaria bovina, malattia vescicolare – peste suina – malattia di aujeszky (piano nazionale e piano regionale), - piani salmonella ed influenza aviare (almeno il 95%). Aggiornamento in BDR delle qualifiche sanitarie per: BRC, TBC, LEB, MVS, AUJESZKY, Paratubercolosi, Trichinella, Salmonella ed ittici (qualifiche aggiornate/controlli effettuati = 1) Registrazione in BDR di tutti i controlli effettuati per : brucellosi bovina, brucellosi ovi – caprina, leucosi, tunercolosi, ibr, blue tongue (controlli registrati7controlli effettuati >_ 0,95 Registrazione in BDR di tutti verbali di prelievo per test BSE dei capi morti in allevamento (> 48 mesi d'età) : verbali di prelievo registrati/bovini deceduti (< 48 mesi)>_ 0,90 Registrazione in BDR di tutti i verbali di prelievo per test Scrapie dei capi morti in allevamento (> 18 mesi d'età): verbali di prelievi registrati/ovi-caprini deceduti >_ 0,70 Registrazione dei controlli I&R bovini in allevamento , ai sensi del Reg.1082/2003 e Reg. 1034/2010 che stabilisce modalità di applicazione del Reg. CE 1760/00 (100%). Registrazione dei controlli I&R ovi-caprini in allevamento, ai sensi del Reg.1505/2006 recante modalità di applicazione del Reg. CE 21/2004 (100%). Registrazione dei controlli I&R suini in allevamento, ai sensi del dlgs 200 del 2671072010 (100%). ALTRE ATTIVITA’ AREA C Nelle attività che concernono il benessere, la farmacosorveglianza, il controllo dei mangimi i parametri da considerare sono in particolare: la caratteristica degli allevamenti (intensivi, da latte, linea vaccavitello ecc.), l’igiene delle produzioni, i dati storici (eventuali non conformità, sanzioni, ecc.) Viste le risultanze favorevoli dei controlli effettuati nel triennio 2010 – 2012 in materia di benessere e mangimi per l'anno 2014 si è scelto di incrementare le ispezioni nell'area di igiene del latte (caseifici, conferenti ecc) e nella farmacosorveglianza. PROGRAMMA DI VERIFICA DELLA QUALITA' MICROBIOLOGICA DEL LATTE E DELL'EFFICACIA DEI PROCESSI DI TRATTAMENTO TERMICO DEL LATTE DESTINATO ALLA CASEIFICAZIONE 2013-2015 L'obiettivo é quello di verificare il rispetto dei requisiti in materia di qualità del latte destinato alla trasformazione e l'efficacia dei processi termici di risanamento applicati al latte crudo destinato alla caseificazione. Per la nostra ASL questa verifica coinvolge l'unico impianto che pastorizza. il caseificio CISSVA. L'attività di controllo è iniziata nel 2013 e proseguirà quest'anno con campionamenti effettuati dal Dipartimento al fine di verificare la correttezza dei dati raccolti in autocontrollo e l'efficacia del trattamento di pastorizzazione in atto presso la ditta. PIANO DI SORVEGLIANZA SULLA PRESENZA DI AFLATOSSINE NEL LATTE. L'obiettivo é verificare nel corso del 2014 la presenza dell'aflatossina M1 nel latte di massa prodotto dalle aziende lombarde. I campioni in allevamenti del nostro territorio sono stati stabiliti dalla UO regionale e sono 21 e saranno effettuati secondo il seguente cronoprogramma. Campioni Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre 2 3 3 3 2 3 2 3 PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 104 di 116 PIANO BENESSERE IN ALLEVAMENTO I controlli avverranno come sempre sugli allevamenti intensivi (4 di suini e 1 di vitelli a carne bianca) e su altri allevamenti. bovini da latte (7), caprini (21), equidi (4), broliers (2) secondo quanto stabilito dal programma dalla Regione Lombardia. DURANTE LA MACELLAZIONE I controlli avverranno secondo le percentuali stabilite dalle tabelle regionali (18 ispezioni) DURANTE IL TRASPORTO Continua l’attività svolta in sintonia con il Reg. 1/2005 e con le indicazioni della regione Lombardia. Si confermano 2 attività di vigilanza effettuate sulla strada in collaborazione con le forze dell’Ordine. Tali controlli si prevede avverranno: 1. compatibilmente ad altre esigenze di servizio, sulla strada in occasione del trasporto degli animali in alpeggio nel mese di giugno; 2. nel punto critico individuato dalla nostra ASL e cioè il macello industriale Co.Be.Ca. di Piancamuno. Verrà svolto anche il consueto controllo sul trasporto degli animali al macello sul 2% dei mezzi in arrivo riferito sui brevi viaggi, inferiori alle 8 ore. FARMACOSORVEGLIANZA Sul nostro territorio si ritiene indispensabile la prosecuzione di una articolata e capillare programmazione dei controlli nelle Aziende che svolgono produzione primaria di latte, per la verifica del rispetto alle normative dettate dal D.Lvo n. 193/2006 e dal D.Lvo n. 158/2006). In accordo con la UO regionale, l’ ASL di Vallecamonica-Sebino ha programmato per l’anno 2014, una pressione di controlli simile a quella del 2013 (253 ispezioni) da effettuarsi in varie tipologie di strutture: allevamenti bovini, suini, ittici, equidi, avicoli, ovicaprini, api con registro scorte o trattamenti, ambulatori veterinari, veterinari liberi professionisti, canili ecc. Parte di questi controlli vengono eseguiti dai veterinari di Sanità animale secondo gli accordi stabiliti nel programma di lavoro concordato tra Area A e C. In seguito alle osservazioni scaturite dall'audit regionale tenutosi nel mese di settembre, si sono programmati degli incontri specifici sulle problematiche legate al farmaco con la seguente cadenza: 1. marzo 2014: lezione dei colleghi della UO regionale rivolto ai veterinari di Area A e C; 2. aprile 2014 : incontro con i colleghi liberi professionisti; 3. maggio 2014: incontro con gli allevatori. Viste le difficoltà collegate alla mancanza di un sistema di tracciabilità del farmaco veterinario che rendono difficoltosi gli interventi mirati la DGS ha ritenuto necessario potenziare il sistema di raccolta dei dati relativi al consumo dei farmaci, effettuando le opportune valutazione in rapporto all’utilizzazione e quindi definendo un piano specifico di interventi. La maggior parte delle irregolarità emerge, a livello regionale, in esito a campionamenti effettuati nei macelli e alla conseguente immediata verifica in allevamento dei trattamenti effettuati sugli animali inviati al macello. MANGIMI Per quanto riguarda il capitolo relativo ai mangimi è prevista l’effettuazione di campioni all’interno del Piano Nazionale Alimentazione Animale che vengono assegnati alla nostra ASL da parte della Regione. per il 2014 sono 75 campioni: la maggior in allevamento e alcuni nelle rivendite al dettaglio. L’attività di registrazione imposta dal Regolamento CE 183/2005, e la relativa vigilanza, è ormai completata. Sono stati stata quantificati in 56 interventi: 40 in allevamento fatti dai tecnici e 16 nelle rivendite al dettaglio ( 6 svolti dal personale veterinario e 10 dal personale tecnico). PIANO REGIONALE BENESSERE SUINI PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 105 di 116 Finalità Sostenere la filiera di produzione del suino italiano nel rispetto del benessere degli animali Obiettivi Rispetto dei requisiti previsti dalla normativa introducendo l’utilizzo di indicatori del benessere degli animali da affiancare a quelli strutturali sino ad oggi utilizzati Soggetti coinvolti Dipartimenti di Prevenzione Veterinari Regione Lombardia Centro Nazionale Benessere degli Animali IZSLER Brescia Oggetto dell’attività Controllo requisiti previsti dal Dlgs 122/2011 Descrizione attività • Gruppo di coordinamento a livello Regionale ( un rappresentante del Dipartimento + CNBA) • Formalizzazione del gruppo di coordinamento • Individuazione di un campione di allevamenti da sottoporre a controllo • Formazione del personale addetto ai controlli , evento formativo in collaborazione con CNBA entro il 28 febbraio 2014 • Definizione di procedure per una valutazione omogenea in ogni Dipartimento dell'attività di controllo • Inizio attività di controllo a partire dalla prima sel mese di febbraio 2014 • Definizione incontri periodici con cadenza bimestrale per valutare andamento dei controlli e l'adozione dei provvedimenti successivi sia a livello di Dipartimento che di Regione • Definizione di una strategia di audit per verificare l'appropriatezza degli interventi • Incontri periodici a livello regionale e locale con le Associazioni degli Allevatori per discutere le problematiche rilevate Il piano si svolgerà dal 28 febbraio 2014 al 31 dicembre 2014 OBIETTIVI SIV Registrazione in SIV di tutti i controlli effettuati sugli impianti che trattano e trasportano sottoprodotti di o.a.: controlli registrati/controlli effettuati: >_ 0,95. Registrazione in SIV di tutti i controlli effettuati per il piano farmacosorveglianza: controlli registrati/controlli effettuati >_ 0,95; Registrazione in SIV di tutti i controlli effettuati per il piano benessere in allevamento: controlli registrati/controlli effettuati >_ 0,95; Registrazione in SIV di tutti i controlli effettuati per il piano benessere in allevamento (ai fini di “Condizionalità): controlli registrati/controlli effettuati = 1. 13 TABELLE PROGRAMMATORIE DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE VETERINARIO Le tabelle che riassumono gli obiettivi e le azioni del Piano per l’anno in corso sono riportate in allegato. 14 GRADUAZIONE DEL RISCHIO DI RIFERIMENTO Le risultanze ottenute dal completamento della valutazione dei Livelli di Rischio mediante l'applicazione delle Score Card su tutte le strutture Riconosciute ed in % su quelle Registrate, ha portato alla costruzione di un programma di controlli che vede una più omogenea distribuzione degli stessi. Alcune strutture hanno visto modificarsi il L.R., altre, pur mantenendo lo stesso L.R., saranno comunque sottoposte ad un controllo maggiore, a seguito prescrizioni rilevate nel 2013 o per l'aggiunta di lavorazioni. Si è proceduto quindi a graduare la pressione dei controlli come sotto evidenziato, CONTROLLI UFFICIALI ALIMENTI STABILIMENTI RICONOSCIUTI DI PARTICOLARE VALENZA DEL SERVIZIO B e C (CISSVA, RUC E COBECA) - Livello di rischio 1 special: 4 controlli su stabilimenti riconosciuti industriali. CONTROLLI UFFICIALI ALIMENTI ALTRI STABILIMENTI RICONOSCIUTI SERVIZIO B PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 106 di 116 - Livello di rischio 1: 3 controlli sul 100% della categoria considerata; - Livello di rischio 2: 2 controlli sul 100% della categoria considerata - Livello di rischio 3: 1 controllo sul 100% della categoria considerata*; - Livello di rischio 4: 1 controllo su una percentuale della categoria considerata. *Il numero di controlli sarà graduato in base al tipo di struttura ed alle NC pregresse CONTROLLI UFFICIALI ALIMENTI STABILIMENTI REGISTRATI SERVIZIO B - Livello di rischio 1: 2 o più controlli sul 100% della categoria considerata (Mense Ospedaliere); - Livello di rischio 2: 1 controlli (ispezioni) sul 100% della categoria considerata*; - Livello di rischio 3: 1 controllo su una percentuale “alta” della categoria considerata*; - Livello di rischio 4: 1 controllo su una percentuale “bassa” della categoria considerata. * Un controllo aggiuntivo verrà effettuato presso le strutture di area B ove sono state elevate delle NC/prescrizioni nell'anno 2013. CONTROLLI UFFICIALI ALIMENTI ALTRI STABILIMENTI RICONOSCIUTI SERVIZIO C - Livello di rischio 1: 2 controlli sul 100% della categoria considerata; - Livello di rischio 2: 1 controlli sul 100% della categoria considerata; - Livello di rischio 3: 1 controllo su una percentuale “alta” della categoria considerata; - Livello di rischio 4: 1 controllo su una percentuale “bassa” della categoria considerata. CONTROLLI UFFICIALI ALIMENTI STABILIMENTI REGISTRATI SERVIZIO C - Livello di rischio 2: 1 controlli (ispezioni) sul 100% della categoria considerata; - Livello di rischio 3: 1 controllo su una percentuale “alta” della categoria considerata; - Livello di rischio 4: 1 controllo su una percentuale “bassa” della categoria considerata. 15 SISTEMA DI MONITORAGGIO E MISURAZIONE GLI STRUMENTI DI CONTROLLO I Dipartimenti ed i relativi Servizi controllano le attività mediante la definizione di indicatori, mediante lo strumento degli incontri con il personale interessato, con relativa verbalizzazione, mediante la predisposizione di programmi che prevedono la definizione degli interventi, l’assegnazione individuale al personale, il monitoraggio in itinere e la verifica finale. Il Distretto di Medicina Veterinaria, con l'ausilio di specifici programmi, tiene costantemente sotto controllo l'attività svolta sul territorio. I Dirigenti veterinari hanno assegnato una parte del territorio del Distretto di Medicina Veterinaria in cui svolgono le attività in base a programmi e su chiamate dirette dell’utenza, di privati cittadini e di Pubblica autorità mentre i Tecnici della Prevenzione agiscono sull'intero territorio in considerazione del loro numero ridotto . In particolare gli strumenti di controllo sono costituiti: da una verifica di norma trimestrale della situazione mediante l’utilizzo del programma informatico regionale SIV, dei programmi informatici locali, che consentono di vedere la situazione in tempo reale dei controlli effettuati mediante Audit, ed ispezioni sugli allevamenti, sulle strutture di produzione, lavorazione e vendita dei prodotti alimentari di origine animale. A questa si affiancano delle riunioni anch’esse di norma trimestrali in sede di Comitato dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione Veterinario fra il Direttore del Dipartimento stesso, il Direttore del Distretto di Medicina Veterinaria ed i Responsabili dei Servizi, ed in sede di Distretto Veterinario con il Direttore Medesimo, i Veterinari Ufficiali ed i Tecnici della Prevenzione per la valutazione, secondo competenza, della situazione ed eventuale rimodulazione del programma di controllo ufficiale. Inoltre i Responsabili di Servizio svolgono incontri di Servizio con il personale che effettua i controlli per aggiornare sulle modalità di svolgimento degli stessi e per informare sull'andamento dei medesimi al fine di poter apportare le modifiche ed integrazioni eventualmente necessarie. Gli indicatori quantitativi di verifica riguardante le attività di controllo ufficiale sono costituiti dal rapporto PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 107 di 116 tra attività eseguita e quelle assegnata il cui valore deve essere compreso fra 0,95 e 1,05 Per quanto concerne la verifica riguardante i Piani di campionamento programmati in ambito ASL, gli strumenti di controllo sono costituiti dal SIVI e dalla tabella “Campionamento“ che sono verificati con scadenze trimestrali per l’analisi della situazione ed eventuali aggiustamenti del caso. Infine vengono effettuate riunioni plenarie di Dipartimento, in sede di Conferenza Plenaria di Sanità Pubblica Veterinaria, di norma entro la prima metà del mese di febbraio, per informare in modo complessivo sui risultati raggiunti nell'anno precedente, a seguito dell'approvazione della scheda di budget (aprile/maggio) per prevedere le attività da farsi con i relativi risultati ed infine a ottobre/novembre per fotografare i risultati complessivamente raggiunti con le relative criticità per adottare gli adeguamenti necessari per raggiungere gli obiettivi previsti. INDICATORI In base alle finalità del Piano Regionale Prevenzione Veterinario e alle informazioni disponibili sono stati individuati a livello regionale gli indicatori riportati in tabella, suddivisi in base alle categorie: Contesto, Processo e Risultato. INDICATORI 2012 Patrimonio zootecnico per specie come da Anagrafiche Cani iscritti in anagrafe Stabilimenti riconosciuti per carni e prodotti a base di carne, pesce, uova o latte Contesto Stabilimenti riconosciuti per produzione mangimi Stabilimenti riconosciuti per produzione sottoprodotti origine animale Attività registrate per igiene alimenti Attività registrate per igiene veterinaria (compresa urbana, canili ecc) Attività di macellazione Numero controlli eseguiti e registrati / numero di controlli programmati negli stabilimenti riconosciuti 853/04 Numero controlli eseguiti e registrati / numero di stabilimenti riconosciuti presenti 853/04 Numero stabilimenti controllati/ numero stabilimenti controllabili riconosciuti nel settore dell’alimentazione Processo animale Numero di stabilimenti con non conformità registrate/numero di stabilimenti controllati 853/04 Numero di stabilimenti e allevamenti con non conformità registrate /numero di stabilimenti e allevamenti controllati nel settore alimentazione degli animali Numero di controlli identificazione animali/numero di controlli identificazione animali programmati Numero di stabilimenti con non conformità registrate/numero di stabilimenti controllati biosicurezza Numero di non conformità verificate /numero di non conformità registrate (SIV) Numero di anomalie registrate in BDR-BDN nell’anno in corso/numero di anomalie registrate in BDR-BDN Risultato nell’anno precedente Numero cani restituiti /Numero cani rinvenuti Mantenimento qualifiche sanitarie/allevamenti presenti Detti indicatori vengono utilizzati per misurare le performance dei vari Piani e delle attività di controllo e quindi dei tre Servizi, per le opportune valutazioni di appropriatezza e di efficacia e per il benchmark fra PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 108 di 116 di essi. Inoltre le informazioni derivanti verranno rese disponibili per il previsto confronto delle performance a livello regionale. Per l’anno 2014 vengono altresì confermati i seguenti ulteriori obiettivi di qualità, di processo e di risultato: - Puntualità registrazioni attività effettuate (SIV ed utilizzo del modulo controlli) - Indicatore: registrazione entro 15 giorni - Verifica puntuale delle prescrizioni impartite in occasione dei controlli - Indicatore: verifica entro 15 giorni dalla scadenza. IL CONTROLLO INTERNO Il controllo interno viene effettuato dai Responsabili di Servizio mediante consultazione dei sistemi informativi, esame a campione dei verbali di controllo, riunioni periodiche (di norma trimestrali) ed audit interni (almeno 1 per ogni veterinario dirigente e tecnico della prevenzione). Per l'effettuazione di questi è stata predisposta una istruzione operativa (I – SPVET 003). Per le attività di controllo ufficiale alimenti si stabilisce che gli audit programmati avvengano di norma alla presenza del Responsabile di Servizio che, nell’occasione, effettuerà un audit interno sull’attività di controllo del dirigente veterinario. L’attività di Bonifica sanitaria svolta dai Medici Veterinari l.p. incaricati sarà tenuta sotto controllo dal Veterinario Ufficiale competente per territorio. Il controllo presuppone la stesura di un verbale nel quale saranno riportate le evidenze riscontrate e le eventuali non conformità da sanare. Il controllo riguarderà almeno un allevamento bovino ed uno ovi-caprino. Il Responsabile di Servizio Sanità animale effettuerà la valutazione sul campo dell’attività dei dirigenti veterinari mediante almeno un audit interno per ognuno di essi da svolgersi durante l’effettuazione dell’attività di controllo istituzionale . Inoltre per l'anno 2014, per rispondere alla necessità di miglioramento finalizzata all'accrescimento dell'efficacia dei controlli si è inserito uno specifico corso formativo che riguarderà la gestione dei controlli nel campo della sicurezza alimentare e della condizionalità basato sul ripasso delle situazioni che richiedono prescrizioni, sanzioni e notizie di reato e la gestione corretta di queste ultime. Inoltre nel 2014 si incrementeranno i controlli sui verbali (dal 5% al 10%) concentrando questa attività principalmente dopo l'effettuazione di detto evento formativo. Quanto sopra sostanzia il programma annuale 2014 di audit interno che è stato approvato in modo più dettagliato in sede di Conferenza di Sanità Pubblica Veterinaria in data 17 gennaio 2014, nel rispetto degli obiettivi previsti dalla DGR 1185/2013 che stabilisce le Regole di sistema del SSR per l'anno 2014.. 16 L’INTEGRAZIONE L’INTEGRAZIONE FRA I DUE DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE Anche per il 2014 si intende proseguire nella consolidata integrazione nel Dipartimento di Prevenzione Veterinario e con il Dipartimento di Prevenzione Medico, per le parti in comune. L’ASL Vallecamonica si è sempre caratterizzata per una positiva collaborazione fra i Medici ed i Medici Veterinari operatori della prevenzione e ciò sin dai tempi in cui esisteva l’ex Servizio di Igiene Pubblica ed il Servizio Veterinario. Anche oggi che dette strutture si sono trasformate e sviluppate in Dipartimenti di Prevenzione Medico e in Dipartimento di Prevenzione Veterinario la collaborazione continua nelle attività e nell’esecuzione dei Piani di controllo per le parti comuni e vi è anche un costante scambio di informazioni. La L.R. 33/2009 all’art. 13 c. 7 individua nel coordinamento funzionale la modalità di collaborazione per le attività comuni fra il Dipartimento di Prevenzione Veterinario ed il Dipartimento di Prevenzione Medico. Competono al Dipartimento di Prevenzione Veterinario le funzioni ed i compiti di programmazione, coordinamento, supporto e controllo relativi agli interventi profilattici e terapeutici per la salute animale nonché i controlli per la salubrità dei prodotti di origine animale o di prevalente origine animale. Compete al Distretto veterinario l’erogazione diretta delle prestazioni. PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 109 di 116 Competono al Dipartimento di Prevenzione Medico le funzioni ed i compiti di programmazione, coordinamento, supporto, erogazione rivolti alla promozione, alla prevenzione ed al mantenimento della salute fisica e psichica della popolazione. Competono altresì i controlli per la salubrità dei prodotti di origine vegetale o di prevalente origine vegetale. Con LR 8/2007, DGR 4799/07, Circolare 32/SAN/2007, Circolare 19/SAN/2008 e Circolare 26/SAN/2009 viene indicata l’integrazione fra il Dipartimento di Prevenzione Veterinario ed il Dipartimento di Prevenzione Medico e fra i relativi Servizi come anticipazione di un più ampio sistema di integrazione che riguarda tutta l’ASL e ciò viene tradotto nella condivisione delle informazioni relative al contesto territoriale (anagrafi/dati attività di controllo) , nel coordinamento per le attività di controllo nelle aree di possibile sovrapposizione e nella definizione di procedure uniformi per effettuare, documentare, rendicontare l’attività di controllo. Si ritiene che soprattutto in questa fase, caratterizzata dall’attesa che venga rodato un unico sistema informativo regionale della prevenzione alimentato dai due Dipartimenti, che ricomprenda l’anagrafica di tutte le strutture/aziende/imprese ed i dati relativi alle attività svolte nei confronti delle stesse, sia indispensabile continuare a promuovere il costante confronto favorito dal clima consolidato clima collaborativo e dalla vicinanza dei rispettivi uffici con l’obiettivo di mettere a disposizione le reciproche informazioni, di coordinarsi nelle aree di comune operatività e di concordare procedure il più possibili uniformi che tengano conto delle diversità organizzative. Ai Direttori di Dipartimento compete un’azione di promozione delle specifiche attività di Dipartimento e delle forme di integrazione. Compete altresì un’azione di supervisione e verifica. Ai Responsabili di Servizio compete la programmazione delle attività specifiche di Servizio e delle forme di integrazione individuate fra Servizi intradipartimentali ed interdipartimentali. Tale programmazione dovrà avere un approccio bottom-up che si traduce nel coinvolgimento dei dirigenti e dei tecnici che hanno una operatività territoriale. Ai dirigenti che lavorano sul territorio compete la pianificazione e lo svolgimento delle attività assegnate dalla programmazione. Lo stesso dicasi per i Tecnici della prevenzione che dovranno concordare con il Direttore del Servizio (Dip. Prev. Medico) o il dirigente del territorio (Dip. Prev. Vet.) gli interventi. Agli amministrativi compete invece il supporto alle attività sopra elencate. Richiamata ancora una volta la necessità e la messa in disponibilità delle anagrafiche in possesso ed alimentate dai due Dipartimenti anche per le attività territoriali si definisce un elenco delle attività sovrapposte/comuni: SERVIZIO SANITA’ ANIMALE: Zoonosi Emergenze, in particolare gli eventuali interramenti di carcasse di animali. SERVIZIO IGIENE DELLA PRODUZIONE, TRASFORMAZIONE, COMMERCIALIZZAZIONE, CONSERVAZIONE E TRASPORTO DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE E LORO DERIVATI: - Pratiche per registrazione attività (pacchetto igiene); - Controllo ufficiale alimenti; - Interventi in caso di tossi-infezioni e allerte comuni; - Sopralluoghi in caso di interruzione della catena del freddo; - Educazione sanitaria. SERVIZIO DI IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE - Pratiche per autorizzare ricoveri di animali; - Controllo ufficiale alimenti; - Sopralluoghi in caso di interruzione della catena del freddo; - Educazione sanitaria. Inoltre la messa in disponibilità delle anagrafi consentirà una completa conoscenza del territorio e quindi nella logica dell’approccio integrato una migliore programmazione delle attività di controllo per le PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 110 di 116 problematiche ambientali (ARPA) e di sicurezza sui luoghi di lavoro. In concreto si individuano le seguenti aree e modalità di integrazione tra Dipartimenti e Servizi: a) Viene sostanzialmente confermata, con solo alcune modifiche, l’intesa riportata nella tabella del paragrafo successivo che riguarda il controllo ufficiale degli alimenti per l’anno 2007 che si ritiene di riproporre, dopo i risultati positivi trascorsi, anche per l’anno 2014, se non verranno modificate le condizioni di base (ad es. risorse a disposizione). Agli incontri che verranno svolti potrà partecipare anche il Direttore del Servizio PSALL con l’obiettivo di acquisire diretta conoscenza delle forme di collaborazione per quindi programmare l’attività di competenza. In tema di controlli ufficiale degli alimenti è il caso infine di ricordare che sono già consolidate le comunicazioni di legge per il riscontro di zoonosi in sede ispettiva al macello (TBC, Brucellosi, Cisticercosi, Echinococcosi), gli interventi comuni nel caso di interruzione della catena del freddo così come sono presenti procedure uniformi per la gestione delle allerte e le tossinfezioni alimentari. b) esame delle pratiche edilizie che prevedono pareri congiunti fra il Direttore del Servizio Igiene Pubblica, Il Direttore del Servizio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche ed un Tecnico della Prevenzione della Veterinaria esperto in materia. c) Il Piano per prevenire gli infortuni in zootecnia è un ambito in cui l’integrazione viene perseguita definendo un progetto ed obiettivi restando salve le diverse competenze dei due Dipartimenti. La Responsabilità dei sopralluoghi sarà in capo al Dipartimento di Prevenzione Medico mentre il Dipartimento di Prevenzione Veterinario collabora per la parte di informazione, promozione e sensibilizzazione degli allevatori. d) La definizione del Piano Pandemia Influenzale di competenza del Dipartimento di Prevenzione Medico ha visto e vede l’integrazione con il Dipartimento di Prevenzione Veterinario ai sensi della Circolare 6/2006/SAN che si concretizza nella sorveglianza sul serbatoio animale. e) Il Piano delle Emergenze Veterinarie Epidemiche e non Epidemiche è predisposto e tenuto aggiornato in concerto con il Dipartimento di Prevenzione Medico e la Direzione Sanitaria Aziendale. f) Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario ha proprie anagrafi (es. anagrafi zootecniche e SIV) che mette a disposizione dell’ARPA e del Dipartimento Prevenzione Medico. Questi informeranno il Dipartimento di Prevenzione Veterinario della programmazione e pianificazione delle relative attività di controllo al fine di acquisire eventuali informazione aggiuntive in tempo reale, evitare sopralluoghi troppo ravvicinati o effettuare sopralluoghi congiunti ove ritenuto utile e fattibile. g) Nell’ambito del Dipartimento di Prevenzione Veterinario trova evidenza il coordinamento fra il Servizio di Igiene degli alimenti di O.A. (B) ed il Servizio di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni zootecniche (C) nell’ambito del Piano di Controllo Ufficiale degli alimenti. Ma non è l’unico esempio. Infatti le risorse disponibili non consentono al personale inquadrato nell’Area di Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche di effettuare tutte le previste attività. Pertanto a far data dall’anno 2002 ogni anno viene predisposto un piano di coordinamento per alcune attività di vigilanza che dovrebbero essere di competenza di detto servizio ma che invece vengono effettuate da personale dirigente veterinario di Sanità animale (A) e di Igiene degli alimenti di o.a.. Di seguito, dopo le intese di integrazione fra i Dipartimenti in tema di Controllo Ufficiale degli Alimenti, è riportata la programmazione per l’anno 2014 del coordinamento di alcune attività di Area C effettuate in integrazione con i Servizi di Area A e B. h) I Dipartimenti ed i relativi Servizi controllano le attività integrate mediante la definizione di indicatori, lo strumento degli incontri con il personale interessato, relativa verbalizzazione, predisposizione di programmi che prevedono la definizione degli interventi, l’assegnazione al personale, il monitoraggio in itinere e la verifica finale. COORDINAMENTO FRA I DUE DIPARTIMENTI PER IL CONTROLLO UFFICIALE DEI PRODOTTI ALIMENTARI 2013 La soluzione ottimale per gestire le attività comuni riguardanti i prodotti alimentari è la piena integrazione programmatoria ed operativa. Le risorse oggi disponibili non consentono tale soluzione e pertanto si è ritenuto di andare a suddividere le competenze comuni mantenendo alcune eccezioni. Con riferimento alle categorie di cui alla Tabella 2 della Circolare 6/SAN/2007 si è convenuto: PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 111 di 116 - Per la Distribuzione all’ingrosso (03) il controllo del Dipartimento di Prevenzione Veterinario riguarderà i depositi che trattano in maniera esclusiva o prevalente prodotti di origine animale. Le restanti attività di tale categoria saranno sottoposte a controllo da parte del Dipartimento di Prevenzione Medico. Permane di competenza veterinaria il controllo delle attività riconosciute presenti in detti depositi. - Per la Distribuzione al Dettaglio (04), negli esercizi di vicinato, il controllo del Dipartimento di Prevenzione Veterinario, verrà effettuato solo se viene effettuata la vendita di carne fresca o conservata in atmosfera modificata. Nei Supermercati/Superette ed Ipermercati il medesimo controllo riguarderà i reparti ed i banchi vendita di prodotti di origine animale. Sulle aree pubbliche riguarderà gli ambulanti che vendono in maniera esclusiva o prevalente prodotti di origine animale. Le restanti attività di tali categorie saranno sottoposte a controllo da parte del Dipartimento di Prevenzione Medico. - Per il Trasporto (06) il controllo del Dipartimento di Prevenzione Veterinario riguarderà i trasporti di prodotti deperibili che riguardano in maniera esclusiva o prevalente prodotti di origine animale. Le restanti attività di tale categoria, ivi compresi i surgelati di qualsiasi natura, saranno sottoposte a controllo da parte del Dipartimento di Prevenzione Medico. - Per quanto riguarda la Ristorazione Pubblica (07) e Collettiva (08) l’attività di controllo sarà effettuata dal Dipartimento di Prevenzione Medico e sarà congiunta, per le parti di rispettiva competenza, per le Mense degli Ospedali, per gli Agriturismo dotati di riconoscimento per la trasformazione di alimenti di o.a. Nel 2014 si intende avviare una attività di controllo negli Agriturismi dei territori che saranno presumibilmente oggetto di un intenso flusso turistico in occasione dell'evento EXPO 2015 (Pisogne, Darfo B.T., Capo di Ponte, Ponte di Legno e territori limitrofi). - Per quanto riguarda i Produttori confezionatori che vendono prevalentemente al dettaglio (09) i controlli nei caseifici, nei laboratori di produzione miele e nei laboratori annessi a spacci agricoli sarà di competenza del Dipartimento di Prevenzione Veterinario mentre quella su gelaterie, gastronomie, rosticcerie, pasticcerie e similari sarà di competenza del Dipartimento di Prevenzione Medico. Il controllo nelle gelaterie riconosciute sarà congiunto. Sono in ogni caso fatti salvi interventi straordinari che saranno concordati fra i due Dipartimenti. Di seguito viene riportata la tabella 2 della Circolare 6/SAN/2007 con evidenziato le categorie con le diverse competenze e con le competenze comuni in materia di controllo ufficiale dei prodotti alimentari del Dipartimento di Prevenzione Medico e del Dipartimento di Prevenzione Veterinario. Il Piano annuale di Controllo ufficiale degli alimenti sostanzia un’attività di coordinamento ed integrazione fra i due Dipartimenti della prevenzione ed all’interno del Dipartimento di Prevenzione Veterinario (fra il Servizio di Igiene degli alimenti di O.A. ed il Servizio di Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche). RAGGRUPPAMENTI Produttori primari coltivatori/allevatori (01.1) CATEGORIE Competenze Produzione destinata al consumo diretto DPM e DPV Produzione destinata a successive trasformazioni per uso alimentare umano DPM e DPV Impianti di macellazione piccoli DPV Impianti di macellazione industriali DPV Impianti di macellazione export USA DPV Produttori e confezionatori di Impianti di prod./trasf. CAT. 1 (non OA) DPM sostanze alimentari (02.1) Impianti di prod./trasf. CAT. 2 (non OA) DPM Impianti di prod./trasf. CAT. 1 (OA) DPV Impianti di prod./trasf. CAT. 2 (OA) DPV Impianti EXPORT USA DPV Confezionatori per conto terzi (non OA) DPM Alpeggi DPV Produttori primari (01.2) PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA RAGGRUPPAMENTI CATEGORIE MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 112 di 116 Competenze Centri imballaggio uova DPV Laboratori di smielatura e conf. del miele DPV Produttori materiali e Impianti produzione di imballaggi e contenitori DPM apparecchiature destinate al Impianti produzione di attrezzi di lavorazione DPM contatto con alimenti (02.2) Impianti produzione di macchinari DPM Depositi RICONOSCIUTI DPV Distribuzione all’ingrosso (03) Depositi REGISTRATI DPM/DPV Mercati all’ingrosso di prodotti di OA DPV Mercati all’ingrosso di frutta e verdura DPM Macellerie, pollerie, pescherie DPV Macellerie, pollerie, pescherie con laboratorio DPV Esercizi di vicinato con vendita al dettaglio di alimenti vari (di OA e non) Distribuzione al dettaglio (04) Trasporto (06) Ristorazione pubblica (07) Altri esercizi che vendono prodotti non OA DPM Superette/Supermercati DPM/DPV Ipermercati DPM/DPV Vendita su aree pubbliche DPM/DPV Prodotti non deperibili DPM/DPV Prodotti deperibili DPM/DPV Ristoranti, trattorie, pizzerie, tavole calde DPM/DPV Aziende agrituristiche con somministrazione DPM/DPV. A carattere temporaneo (fiere, feste popolari) DPM/DPV Bar, tavole fredde DPM Mensa scolastica DPM Mense ospedaliere, case cura e riposo Ristorazione collettiva (08) Produttori confezionatori che vendono prevalentemente al dettaglio (09) DPM/DPV DPM/DPV Osped. Mensa di altre comunità DPM Mensa aziendale DPM Centri cottura < 500 pasti e mense scolastiche (con preparazione) < 100 pasti DPM Centri cottura > 500 pasti e mense scolastiche (con preparazione) > 100 pasti DPM/DPV Ricon. Alimenti O.A. Laboratori che fabbricano prodotti a base di latte per la vendita diretta al consumatore (gelaterie, caseifici), gastronomie, rosticcerie, pasticcerie (ecc.), laboratori annessi a spacci agricoli, laboratori produzione miele DPM/DPV INTEGRAZIONI NELL’AMBITO DELLA SANITA’ PUBBLICA VETERINARIA Programmazione e coordinamento 1/1/2014 – 31/12/2014 di alcune attività di sanità pubblica veterinaria La Sanità Pubblica Veterinaria ha fra i suoi compiti molteplici attività suddivise in tre discipline. Esse necessitano di una adeguata programmazione al fine di rispondere con efficacia ed economicità sia alle esigenze di tutela della collettività sia alle richieste di prestazioni effettuate dal singolo utente. Una particolare attenzione necessitano le attività di Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche in quanto le relative strutture aziendali sono caratterizzate da un ridotto contingente di personale. PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 113 di 116 Con Decreto 346 del 17/04/2002 è stato approvato, in via sperimentale il Piano di programmazione e coordinamento delle attività di Sanità pubblica veterinaria di durata annuale a far data dal 01 giugno 2002. Le immutate esigenze di servizio ed il permanere di restrizioni nell’acquisizione di personale hanno quindi reso necessario l’adozione di un Piano programmatico provvisorio a partire dal 2003 (Decreto n. 648 del 3.7.2003) e ne confermano la necessità anche per l’anno 2014. Pertanto in considerazione delle risorse a disposizione, delle risultanze di attività degli anni precedenti, del coinvolgimento dei Veterinari Ufficiali di Sanità animale nella bonifica degli allevamenti e della presenza significativa di allevamenti i cui proprietari, con le relative famiglie, consumano tutti i loro prodotti, si stabiliscono, nel rispetto della normativa vigente, i seguenti ulteriori criteri programmatori: a) Effettuazione, da parte dei Veterinari Uff. di Sanità animale, di un sopralluogo comprendente la check-list, il controllo MSR, nel 3% degli allevamenti, negli allevamenti dei commercianti e negli allevamenti aventi consistenza maggiore di 30 capi dove si verifica una rimonta esterna maggiore del 20% e negli allevamenti bovini da riproduzione con patrimonio zootecnico superiore a 50 capi complessivi. Gli stessi eseguiranno i controlli di farmacosorveglianza negli allevamenti sottoposti a bonifica con consistenza < 40 capi, non autoconsumo, non già controllati dai VVUU di Area C. b) Effettuazione, da parte dei Veterinari Uff. di Sanità animale, di un controllo annuale comprendente la check-list, il controllo MSR negli allevamenti intensivi. Nei medesimi allevamenti i Veterinari di Area C effettueranno i controlli finalizzati al destino delle produzioni zootecniche, per il benessere, il farmaco e l’alimentazione medicata e non. c) Effettuazione di un controllo annuale MSR e check-list ovi-caprini nel 3% degli allevamenti che copra almeno il 5% del totale degli animali allevati nel territorio dell’ASL Vallecamonica-Sebino secondo un campione che verrà estratto dal Responsabile di Servizio di Sanità animale e quindi attribuito ai Veterinari ufficiali tenendo conto delle indicazioni regionali che verranno emanate considerando anche la realtà produttiva locale caratterizzata dal consumo familiare degli animali e dalla vendita al consumatore finale. La farmacosorveglianza negli allevamenti con impianti di trasformazione latte autorizzati viene effettata dai VVUU di Igiene degli allevamenti. d) Effettuazione di controllo annuale Check list anagrafe EQUINA sul 5% degli allevamenti presenti con capi sul territorio da parte dei VVUU di Sanità Animale. e la relativa farmacosorveglianza sugli allevamenti con capi DPA. e) Effettuazione , da parte dei Veterinari Uff. di Sanità animale, e secondo i turni di pronta disponibilità, del 100% dei controlli previsti nel caso di animali morti in allevamento (> 48 mesi bovini e > 18 mesi ovi-caprini). f) I controlli sugli animali finalizzati alla sanità delle produzioni zootecniche, al rispetto del benessere, alla corretta alimentazione medicata e non, nonché al corretto utilizzo dei farmaci verrà effettuato dai Veterinari Ufficiali di Igiene degli Allevamenti e delle produzioni zootecniche. La farmacosorveglianza e i controlli finalizzati al destino ed alla sanità delle produzioni zootecniche negli allevamenti bovini < 40 capi, non conferenti o con caseificio aziendale, sottoposti a bonifica durante l'anno, saranno controllati dai VVUU di Area A . g) La vigilanza su latte e prodotti lattiero caseari in caseifici dovrà comportare annualmente due audit e due ispezioni per il caseificio CISSVA mentre, per quelli con riconoscimento CE o registrazione, in funzione dell’analisi del rischio. Per il latte crudo commercializzato con distributori automatici i controlli avverranno secondo le indicazioni regionali. Per le aziende di produzione conferenti ai caseifici industriali si conviene che il Responsabile del Servizio di Sanità Animale fornisca al collega di Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche l’elenco delle aziende che verranno sottoposte a bonifica sanitaria. Quest’ultimo individuerà quelle che risultano conferenti ai caseifici industriali di consistenza inferiore a 20 capi e per queste il previsto sopralluogo annuale finalizzato alla sanità delle produzioni lattee sarà effettuato dai Veterinari Ufficiali di sanità animale in occasione della bonifica sanitaria. Il sopralluogo nelle rimanenti sarà effettuato dai Veterinari di Area C. Per i gli allevamenti bovini < 40 capi, non conferenti o con caseificio aziendale rimanenti, il Responsabile di Servizio di area C predispone un programma pluriennale (2013-2016) di sopralluoghi che terrà conto della scadenza della BSA quando i VVUU di Area A effettueranno i controlli di farmacosorveglianza e quelli finalizzati al destino ed alla sanità delle produzioni zootecniche . PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 114 di 116 Per ognuno dei sopracitati settori di intervento della vigilanza veterinaria viene tenuta aggiornata da parte dei Responsabili di Servizio di Sanità animale e di Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche l’apposita modulistica. Saranno effettuate periodiche verifiche da parte dei Responsabili di Servizio sul livello di attuazione del presente atto di programmazione e coordinamento per le necessarie valutazioni e per gli eventuali aggiustamenti. Per tutte le attività sopra descritte si individua come indicatore il rapporto fra quelle previste e quelle effettuate che deve essere uguale a 1. L’impiego flessibile dei Veterinari Ufficiali in aree non di appartenenza ha già comportato l’organizzazione di eventi formativi e di aggiornamento in tema di farmaci, mangimi e benessere. negli anni scorsi. La seguente tabella riassume le attività di vigilanza programmate nell’ambito del coordinamento dei Servizi A e C per l’anno 2014: ATTIVITÀ DI VIGILANZA PROGRAMMATA PER I VVUU AREA SANITÀ ANIMALE Descrizione attività Check-list anagrafe bovina Controllo MSR Check list anagrafe ovi-caprini Controllo MSR Check list anagrafe e farmacosorveglianza EQUINI Controllo BOVINI morti in allevamento e rilascio del certificato di trasporto Controllo OVICAPRINI morti in allevamento e rilascio del certificato di trasporto I controlli sugli animali finalizzati al destino ed alla sanità delle produzioni zootecniche. Farmacosorveglianza. Dove Nel 3% degli allevamenti scelti fra:. allevamenti bovini che sottopongono direttamente a bonifica sanitaria. allevamenti dei “commercianti” allevamenti aventi consistenza maggiore di 30 capi dove si verifica una rimonta esterna maggiore del 20% negli allevamenti bovini da riproduzione con patrimonio zootecnico superiore a 50 capi complessivi Allevamenti Intensivi Nel 3% degli allevamenti che copra almeno il 5% del totale degli animali allevati Sul 5% degli allevamenti di equini presenti e con capi in anagrafe. Allevamenti con decesso BOVINI di età superiore ai 48 con prelievo OBEX Allevamenti con decesso OVICAPRINI di età superiore ai 18 mesi comprensivo di prelievo OBEX o testa. allevamenti bovini con consistenza < 40 capi che sottopongono direttamente a bonifica sanitaria, non autoconsumo, fatti salvi quelli fatti dai veterinari Area C (vedi sotto) allevamenti bovini con consistenza < 40 capi, non autoconsumo, che sottopongono direttamente a bonifica sanitaria fatti salvi quelli fatti dai veterinari Area C (vedi sotto) ATTIVITÀ DI VIGILANZA PROGRAMMATA PER I VVUU AREA IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI Descrizione attività Dove I controlli sugli animali finalizzati al destino allevamenti bovini di consistenza maggiore ai 20 capi.tranne quelli sottoposti a ed alla sanità delle produzioni zootecniche, controllo da VVUU area A. durante operazioni BSA.<40 capi al rispetto del benessere allevamenti intensivi e allevamenti Ovi Caprini con caseificio autorizzato. allevamenti con consistenza < ai 20 capi che conferiscono o con caseificio riconosciuto e che non sono sottoposti direttamente a bonifica sanitaria da parte dei VVUU area A (Secondo indicazione del RSIAPZ). Farmacosorveglianza e vigilanza sulla allevamenti bovini di consistenza maggiore ai 20 capi tranne quelli sottoposti a corretta alimentazione medicata e non controllo da VVUU area A. durante operazioni BSA.<40 capi (allevamenti da 20 a 40 capi controllo biennale, rimanenti annuale). allevamenti intensivi e allevamenti Ovi Caprini con caseificio autorizzato. Due Audit annuale e due ispezioni CASEIFICIO INDUSTRIALE CISSVA Sopralluoghi in funzione dell’analisi del CASEIFICI con riconoscimento CE o registrazione. rischio. 2 controlli annuali (salvo diversa Distributori automatici latte crudo. indicazione regionale) 17 PROCEDURE AMMINISTRATIVE La responsabilità dei provvedimenti amministrativi adottati durante ed a seguito dell’attività di controllo è in capo al personale (dirigente veterinario e tecnico della prevenzione) che lo esegue secondo quanto PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 115 di 116 stabilito nelle relative procedure aziendali di audit ed ispezione (P DPVDPM 7.01; P DPVDPM 7.02) e nelle altre modalità di controllo. La gestione degli illeciti amministrativi avviene secondo quanto stabilito nel relativo Manuale recepito nel sistema qualità (MNL SPVET 001) In buona sostanza gli atti di accertamento, contestazione ed il rapporto sono in capo al personale che effettua il controllo mentre gli atti successivi (audizione della parte ricorrente, ordinanza ingiunzione, ordinanza di archiviazione, richiesta all’Ufficio Legale di riscossione coatta ecc) sono in capo alla Direzione Generale ed alla Direzione del Dipartimento di Prevenzione Veterinario che si avvale del supporto del Referente per gli illeciti amministrativi, dei Responsabili di Servizio e dell’Ufficio Legale. 18 FINANZIAMENTI SPECIFICI Per le attività di Prevenzione Veterinaria, di cui al presente Piano, che comprendono sia attività su richiesta che programmabili si ricorre a finanziamenti specifici (DGR 1185/2013). Essi, per l’anno 2014, sono riconducibili ai seguenti capitoli: Fondo vincolato Funzioni non tariffabili pari a € 417.408,05, così come comunicato dal Dirigente U.O. Veterinaria in occasione dell'incontro con i Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari del 15/1/2014 e confermato con mail prot. ASL 4276/14. Risorse forfettarie derivanti da attività di controllo (Dlgs 194/2008) pari a € 40000,2 riscossi nel 2012 La disponibilità e l’utilizzo di dette risorse è aggiornato annualmente e contabilizzato e sottoposto a monitoraggio dal parte del competente ufficio aziendale. 19 COMUNICAZIONE Nelle occasioni di incontro con i vari portatori di interesse vengono illustrati i risultati ottenuti ed i programmi (es. Incontro annuale con Conferenza dei sindaci, incontro con le Associazioni di categoria e con le figure che operano a supporto delle imprese del settore alimentare per la presentazione del Manuale di Buone pratiche di Igiene per le Microimprese Alimentari nell'ambito delle iniziative di semplificazione previste dalla DGR 1105/2013, incontro con le Persone formate per le macellazioni domiciliari, per la formazione ai titolari dei caseifici di fondo valle e d'alpeggio, per il contenimento della mastite da Strep. Agalactiae ed altri simili che vengono effettuati in corso d’anno anche in sinergia con altri organismi). Si provvederà comunque ad informare tutti i portatori di interesse della pubblicazione sul sito aziendale del presente Piano. 20 ARCHIVIAZIONE E DISTRIBUZIONE ARCHIVIAZIONE DENOMINAZIONE DOCUMENTO CODICE DOCUMENTO LUOGO ARCHIVIAZIONE Piano aziendale prevenzione veterinaria MNL SPVET 002 SPVET RUO Fino a nuova revisione (3 anni cartaceo) RUO SPVET RUO Fino a nuova revisione RUO Allegato PAPV 001 Allegato n. 1 RESPONSABILE TEMPO DI CONSERVAZIONE CONSERVAZIONE RESPONSABILE ELIMINAZIONE DISTRIBUZIONE La distribuzione della presente procedura avviene secondo la P GEN 4.01 ed è gestita in particolare dal M GEN 001 “Matrice di distribuzione dei documenti” e dal M GEN 002a “Trasmissione dei documenti del SGQ”. Quest’ultimo segnala alle funzioni riceventi l'emissione del documento e il suo inserimento nel sito intranet, per consultazione e/o stampa. I RQ riceventi curano la diffusione all’interno della UO con raccolta delle firme su M GEN 002b. Al fine di assicurare la conoscenza del documento e la sua puntuale applicabilità, indice riunioni verbalizzate con tutti gli operatori per la presentazione dei contenuti della documentazione. La presente procedura è trasmessa a: PIANO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA ☑ ☑ ☑ ☑ ☑ ☑ ☑ Direttore DPV Direttore DMV RS VU TP PA Ufficio Qualità Copia cartacea a SPVET. ALLEGATI - Allegati n. 9: PAPV (anno 2014) così distribuiti: - Allegato n. 1 Tabella attività di legge su richiesta; - Allegato n. 2 Tabella attività di campionamento; - Allegato n. 3 Tabella alimenti uomo; - Allegato n. 4 Benessere animale; - Allegato n. 5 Tabella alimentazione animale; - Allegato n. 6 Tabella farmaco – sorveglianza; - Allegato n. 7 Tabella igiene veterinaria; - Allegato n. 8 Tabella sottoprodotti di origine animale (SOA); - Allegato n. 9 Tabella salute animale. MNL SPVET 002 Ed. 01 Rev. 02 Pag. 116 di 116
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