La santa che veglia sui tricologi

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Anche i medici hanno
i loro Santi protettori.
Scopriamo qualcosa
di più su Santa
Agnese, colei che
viene ritenuta
la protettrice
di tutti i tricologi
di Silvia Annavini
uando si perdono i capelli l’espressione più comune è che “non si sa a
chi Santo votarsi”. Una convinzione del tutto errata, ora che la Società Italiana di Tricologia ha deciso di invocare come propria Patrona niente di meno che Santa
Agnese. Un fatto allo stesso tempo originale ma non nuovo, visto che la tradizione
romano-cattolica ha santificato, nel corso
dei secoli, patroni e protettori di diversi
aspetti della vita umana. È innegabile, infatti, che il mistero della guarigione sia in
tal senso così emblematico da attribuire
alla fede il ruolo ultimo per invocare la liberazione dalla malattia. Senza dimenticare come questa convinzione abbia spesso dato origine alla confusione con la magia e all’illusione che il dono della guarigione possa giungere per intercessione,
non solo di maghi e fattucchiere, ma anche
di guaritori e sedicenti santoni. È la stessa
letteratura cattolica a mettere in guardia da
possibili fraintendimenti: il santo opera per
intercessione dello Spirito Santo e agisce
unicamente nell’ambito della comunione
della Chiesa. D’altronde, la stessa figura di
Cristo si lega tradizionalmente al tema della guarigione e del miracolo unito alla gua-
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La santa che veglia
sui tricologi
rigione. Anche il tema della malattia da
questo punto di vista presenta dei confini
poco netti fra origine fisica e segno di un
disagio interiore derivato dalla lontananza
dell’uomo da Dio. Per questo motivo, l’intercessione di altri fedeli attraverso la preghiera (che è il vero segno della fede) può
essere ritenuto necessario a colmare questa sorta di insufficienza di fede che si rende evidente attraverso il dolore fisico. Ma ritorniamo a S. Agnese e ai motivi per cui
viene tradizionalmente considerata la Santa protettrice dei capelli, invocata sia dalle
donne che soffrono di calvizie e oggi protettrice dei Medici tricologi. La definizione delle caratteristiche devozionali dei Santi considerati “taumaturghi” sono definite in
base alla tradizione iconografica con cui si
è tramandato il loro martirio. La passione di
Sant’Agnese ebbe luogo un 21 gennaio e
divenne così popolare nel V secolo (alcuni
secoli dopo la sua morte) da farla inserire
nel Breviario e nel Martirologio Romano.
Secondo la tradizione, Agnese nacque nel
291 da una famiglia di religione cristiana.
Ancora tredicenne decise di consacrare la
propria vita a Cristo offrendosi per il martirio poco dopo l’editto di Diocleziano del
febbraio del 303 con cui si era ripresa la
persecuzione dei cristiani. Condotta di
fronte a un giudice, rifiutatasi di servire gli
dei nel tempio di Vesta, venne esposta nuda pubblicamente come insulto alla sua
inattaccabile verginità. In alcune versioni, si
tramanda che i capelli le crebbero istantaneamente per coprirne il corpo. Altre fon-
tricologia
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ti narrano che il figlio del prefetto venne accecato nel tentativo di scalfire la sua pudicizia e che riottenne la vista soltanto dopo
aver ottenuto il suo perdono. Una ulteriore e più cruenta versione racconta che il
giovane sarebbe stato addirittura strangolato dai demoni per poi essere salvato
grazie all’intercessione della Santa che, secondo la leggenda, fu decapitata nello stadio Domiziano, l’attuale Piazza Navona. Il
teschio sarebbe conservato in Sant’Agnese
in Agone mentre le ossa custodite in Sant’Agnese fuori le mura. Tuttavia, secondo
un’altra linea agiografica risalente a Sant’Ambrogio, sarebbe stata semplicemente
trafitta da un pugnale. Nella chiesa di Sant’Agnese in Agone può essere ancora visitata la prigione della Santa, le cui sembianze terrene sono immortalate in due
statue di Ercole Ferrata. Agnese fu certamente una delle Sante più celebri del Medio Evo simboleggiando sia l’ideale del
martirio che quello della verginità, il trionfo sulla morte nel rifiuto della concupiscenza. Il culto legato alla sue capacità taumaturgiche giunge però fino ai nostri giorni. Ogni anno il 21 gennaio, nella chiesa di
Sant’Agnese in Agone, due agnelli allevati
da religiose vengono benedetti e offerti al
Papa affinché dalla loro lana siano tessuti
paramenti per i patriarchi e i metropoliti
del mondo cattolico. Ma come è giunta
una Società come la SITRI alla decisione di
scegliere S. Agnese come propria patrona? Fra le tante possibili risposte, ce ne è
una di natura scientifica. Nel 2009, la rivista
“Dermatology” ha pubblicato uno studio
condotto presso l’Ospedale di Zurigo su
823 donne affette dal problema della caduta dei capelli. Dopo essere state sottoposte a un tricogramma, l’analisi portata
avanti sul capello di queste pazienti rivelava una periodicità regolare nella crescita
e nella caduta dei capelli con una percentuale minima di telogen effluvium in coincidenza con il giorno consacrato dalla Chiesa alla celebrazione di Sant’Agnese. Ed è
per questo che proprio questa ricorrenza
ha dato lo spunto per una conferenza
scientifica su temi di tricologia, organizzata dal Dott. Daniele Campo, noto tricologo
romano, che si è tenuta presso il Comples-
tricologia
so monumentale di Sant’Agnese fuori le
mura a cui ha fatto seguito una visita al
mausoleo di Costanza, alle Catacombe e
al sepolcro di Santa Agnese, terminata con
una messa di celebrazione. Fra i relatori intervenuti, Umberto Nardi, professore di
Botanica farmaceutica presso la facoltà di
Medicina e chirurgia dell'Università Cattolica di Roma; Alfredo Rossi, professore associato presso la Clinica dermatologica dell'università La Sapienza; il Prof. Andrea Mar-
liani, presidente emerito della Sitri; padre
Giuseppe Ganassin, rettore del collegio
San Vittore e canonico regolare del Santissimo Salvatore Lateranense. Un evento
che diventerà probabilmente una occasione di incontro annuale ricorrente, per
onorare la Santa, parlare di Scienza Tricologica e dimostrare a chiunque abbia la
sfortuna di perdere i capelli che nei Tricologici italiani bisogna avere fede perché
sono ben protetti!
Un integratore a base di Magnesio per dare
una nuova energia al corpo e alla mente
Partecipando a più di 300 reazioni biochimiche del nostro corpo, il magnesio risulta essenziale per la crescita, la difesa immunitaria, la produzione di energia,
l’attività nervosa, cerebrale e muscolare, in particolare quella relativa al muscolo cardiaco. La sua funzione principale è quella di trasferire l’energia ricavata
dai diversi nutrienti introdotti con la dieta a tutte le cellule del corpo. Ecco perché potremmo a ragione considerarlo il “bio-regolatore del nostro benessere quotidiano”. Stando a dati recenti, circa il 20%
della popolazione italiana risulta carente di magnesio. Cio è dovuto in gran parte ad abitudini di vita e alimentari che privilegiano cibi elaborati e conservati, oltre a porzioni di frutta e verdura insufficienti. La cottura dei cibi, in particolar modo, può ridurne il contenuto di questo minerale ben oltre il 75%. Per rispondere a questa esigenza, Phoenix srl, azienda italiana attiva
da quasi trent’anni nel settore della nutraceutica e della fitoterapia più qualificata, ha messo a punto Magnesium 375 di LongLife: un integratore polifunzionale ad alta biodisponibilità. Il prodotto soddisfa opportunamente la razione giornaliera di magnesio (RDA) per una persona adulta consigliata (pari a 375 mg/die secondo la
Scientific Committee for Food). Può inoltre essere un valido sostegno per le donne nella fase premestruale e in menopausa, così come dopo stress prolungati e
sforzi intensivi.
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