Piste con vista La neve magica dei bambini Freestyle

Piste con vista
Slopes with stunning views
La neve magica dei bambini
Children’s magic snow
Freestyle & freeride: il futuro dello sci
Freestyle & freeride: the future of skiing
DOLOMITES
N.35 ANNO/YEAR 18
INVERNO/WINTER 2013/2014
Cari lettori,
Dear readers,
è sempre un piacere darvi il nostro più caloroso benvenuto in
valle dalle pagine di Fassa News. La rivista si propone come
uno spazio accogliente, da apprezzare nei momenti di relax,
magari dopo una giornata trascorsa immersi nella natura innevata della Val di Fassa, al sole d’alta quota e all’aria pungente
dell’inverno.
Un luogo, di parole e immagini, dove divertirsi a scoprire le
tendenze della stagione sciistica e le manifestazioni di rilievo
di questi mesi, conoscere i nostri campioni degli sport invernali, le persone più genuine, gli aspetti e le storie più vere di
questa terra affascinante, protetta dall’abbraccio delle Dolomiti. Un racconto che vi dedichiamo perché renda ancor più
speciale il vostro soggiorno nella valle ladina.
Buona lettura e buone vacanze!
it is always a pleasure to welcome you with the Fassa News
pages. This magazine wants to be a welcoming space, a magazine you can enjoy while resting, during your moments of
relaxation, especially after a day of skiing at high altitude
where the winter air pinches your cheeks, surrounded by the
sunny white nature of Val di Fassa. Fassa News is a place
made of words and pictures, where you can amuse yourself,
discover the winter season trends and the most important
events, meet our champion skiers and the most genuine rustic people, the truth of many aspects and stories of this
fascinating and amazing land, protected by the hug of the
Dolomites. We dedicate this story to you, to wish you a special holiday and quality time in this Ladin valley.
Enjoy your reading and have a nice holiday!
Elisa Salvi
Direttore responsabile: Elisa Salvi
Registrazione: Tribunale di Trento n. 915/R.S. del 3-7-1996
Copie distribuite: 15.000
Editrice: Azienda per il Turismo della Val di Fassa scarl
Strèda Roma 36 - 38032 Canazei (TN)
Stampa: Longo AG-Spa, Bolzano (BZ)
Redazione: Azienda per il Turismo della Val di Fassa
38032 Canazei (TN) • Tel. 0462.609600 • Fax 0462.602502
E-mail: [email protected]
Hanno collaborato al magazine: Andrea Selva, Enrico Maria Corno,
Valentina Redolfi, Simonetta Iori, Francesco Mazzel, Giusy Vian.
Grafica e impaginazione:
Area Grafica - Cavalese (TN) - Tel. 0462.230018 - areagrafica.tn.it
Foto di copertina: F. Modica
Contributi fotografici: Archivio Fotografico Apt Val di Fassa (N. Angeli, P. Boso, R. Bernard, R. Brunel, F. Modica, A. Mosler), Archivio Carezza Ski - Laurin Moser, Archivio D. Menegazzi e L. Sella, Archivio H.C.
Fassa, Archivio Marmolèda Full Gas Race, Archivio Sellaronda Skimarathon, Archivio Union Hotels, M. Croce, I. Cigolla, Fototonina, V. Mori, E.
Salvi, A. Selva, M. Stroppa, A. Trovati - Pentaphoto, T. Valeruz.
È vietata la riproduzione di tutte le immagini, dei testi e delle
pubblicità del Fassa News.
QUESTO NUMERO È STATO CHIUSO IN REDAZIONE IL GIORNO 25 NOVEMBRE 2013
LA SKIAREA IDEALE
PER LE FAMIGLIE
•Comodo accesso alla funivia con
scala mobile dal centro di Vigo di
Fassa
•Rifugi in quota raggiungibili anche
a piedi
•Baby Park dove lasciare i bimbi in
mani sicure
•Scuola Sci direttamente sulle piste
•Noleggio, deposito sci e ski service
alla partenza degli impianti
•Collegamento con Skitour Panorama
•Innevamento programmato su tutte
le piste
•Percorsi con ciaspole
2013/2014
THE IDEAL SKI RESORT
FOR THE WHOLE FAMILY
Catinaccio impianti a fune S.p.A.
38039 Vigo di Fassa (TN) - Tel. +39 0462 763242 [email protected] - www.catinacciodolomiti.it
Sommario
Contents
•Easy access to the cableway by
escalator
•Refuges at altitude that can also
be reached on foot
•Baby Park nursery where you
can leave your children in safe
hands
•Ski school directly on the slopes
•Ski hire, storage and service at
the start of the lifts
•Link to the Panorama Ski Tour
•Snow cannons on all ski runs
•Snowshoeing routes
Campitello di Fassa
6
Sport e cultura: l’agenda degli eventi dell’inverno
Sport and culture: the calendar of winter events
8
26ª Universiade: dieci giorni in Val di Fassa
26ª Universiade: ten days in Val di Fassa
#lavaldifassadinvernoè secondo gli “amici”
#valdifassainwinteris according to our “friends”
44
Calde scintille d’inverno
Warm sparks in winter
12
Sogno olimpico per Deville, Gross e Costazza
The olympic dream of Deville, Gross and Costazza
46
16
Sullo skibus col biglietto
On the skibus with the ticket
50
18
Il portale fassano parla russo
The Val di Fassa website speaks Russian
54
Panorami in pista
Panoramas on-piste
58
Enrosadira in borsa
Enrosadira in the bag
Le nuove fontiere del gusto: fusion, bio, king
New tasty horizons: fusion, bio, king
20
Valle d’antan
Val di Fassa of yesteryear
Capanna punta Penia in pellicola
Capanna Punta Penia on the set
24
Neve da piccoli
The snow for children
60
28
Freestyle: diventare campioni, tra un salto e l’altro
Freestyle: become a champion, a jump after the other
66
34
Lo sci estremo secondo Tone Valeruz
Extreme skiing from Tone Valeruz’s point of view
38
La Sellaronda Skimarathon secondo Oswald Santin
Sellaronda Skimarathon in Oswald Santin’s opinion
Passo San Pellegrino - Seggiovia Campigol
www.sanpesnowpark.it
42
69
Brilla il carnevale con “L Grop“
“L Grop de la Mèscres” animates the Carnival
Kaiserkeller, il pub
Kaiserkeller, the pub
L’estate è in vetrina
Summer in the showcase
L’agenda degli eventi dell’inverno
Campionato di
hockey su ghiaccio
Serie A SHC Fassa
National Hockey
League - SHC Fassa
settembre 2013 - marzo 2014
L’Hockey Club Val di Fassa è protagonista del massimo campionato della disciplina. Da seguire
le appassionanti partite al palaghiaccio “G. Scola” di Alba di
Canazei.
www.hockeyclubfassa.com
XXVI Winter
Universiade
Trentino
11 - 21 dicembre 2013
Dall’11 al 21 dicembre 2013 il
Trentino ospita la XXVI Winter
Universiade, l’evento biennale
multidisciplinare di maggior richiamo a livello internazionale
dopo le Olimpiadi invernali. La
Val di Fassa è stata scelta come
location per lo svolgimento delle gare, maschili e femminili,
di sci alpino: slalom e gigante
allo Ski Stadium Aloch di Pozza, discesa libera e superG sulla
pista Cima Uomo al Passo San
Pellegrino. Invece gli incontri
del torneo maschile di hockey
su ghiaccio si giocano alla IceHockey Arena “G. Scola” di Alba
di Canazei dove si tiene anche
la cerimonia di chiusura dell’evento.
www.universiadetrentino.org
Buon Natale
Happy Christmas
Open air exhibition
of Nativity Cribs,
Christmas market and
exhibition of Twelfth
Night Epiphany
1 dicembre 2013
20 gennaio 2014
Davvero speciale l’atmosfera natalizia in Val di Fassa che prende il via il 6 dicembre quando,
per tradizione, San Nicolò con
angeli e krampus (diavoli) visita le case dei bimbi fassani.
Si prosegue con il S. Natale e
quindi con il passaggio dei Tre
Re che annunciano l’arrivo dell’Epifania. Da vedere:
1 dicembre - 12 gennaio
“Prejepies sui Festii”, esposizione di presepi sulle fontane del
paese e delle frazioni di Vigo
20 dicembre - 20 gennaio
“Presepi in Turchia”, allestimento di presepi nel caratteristico
rione di Moena
22 dicembre - 6 gennaio
“Il vero Natale nel segno del
Presepe”, un centinaio di natività realizzate con i più svariati
materiali ed esposte all’aperto
tra Canazei, Alba e Penia
12-14-16-18-21-22-23-2428-29-30 dicembre e 1-4-5
gennaio
“Mercatino di Natale”, bancarelle con prodotti tipici ai giardini
del lungo Avisio a Moena
6-7-8 e 14-15 dicembre
“Picol bon e bel”, prodotti del-
Calendar of winter events
la tradizione e idee regalo nel
cuore di Vigo
31 dicembre
“Capodanno in piazza” a Canazei, Campitello, Pozza e Moena
2-5 gennaio
“I Tre Re” con i pastori eseguono il canto del Settecento “Noi
siamo li tre Re” per case e alberghi di Moena, Pozza e Canazei.
www.fassa.com
Sci da campioni
National Hockey
League - SHC Fass
Sulle piste fassane si sfidano i
migliori talenti dello sci alpino
e dello snowboard in gare internazionali ad alto tasso d’adrenalina. Ecco gli appuntamenti:
13 e 14 dicembre
Slalom parallelo, maschile e femminile, valido per la Snowboard
Fis Worl Cup sulla pista Prà di
Tori al Passo Costalunga
15 dicembre
Slalom maschile, in notturna,
di Coppa Europa allo Skistadium
Aloch di Pozza.
www.fassa.com
Prove libere Tour
Ski-test week end
14-15 dicembre
Occasione da non perdere per
chi vuole essere aggiornato su
novità e tendenze dei materiali
da sci. Dieci aziende del settore
offrono più di 350 paia di sci da
provare gratuitamente sulle pi
ste del Ciampedìe di Vigo.
www.fassa.com
La neve, uno
spettacolo
straordinario
Snow Show
28 dicembre - 10 marzo
Candida e soffice, la neve in Fassa
è materia prima che ispira giochi
sorprendenti agli esperti degli
sport invernali. Ed ecco che le
piste da sci, ma pure le piazze
e le vie del centro dei paesi, si
trasformano in palcoscenici per
show acrobatici, impreziositi da
effetti di luci, fiaccole, fuochi
d’artificio e tanta musica:
28 dicembre
“La Fiaccolata dei campioni”, i
maestri di sci delle varie scuole
di Fassa e i big della Nazionale di
sci alpino, allo Skistadium Aloch
di Pozza
30 dicembre e 6 marzo
Ski Night Show, a Prà di Sorte di
Moena
2 gennaio
Canazei Night Show, a Pecol,
skiarea Belvedere di Canazei
3 gennaio e 16 febbraio
Freestyle Show, lungo Strada Rezia a Vigo
4 gennaio
Ski Night Show, a Passo San Pellegrino
30 gennaio, 10 febbraio e 10
marzo
Pozza Magic Night & Freestyle
Show allo Skistadium Aloch di
Pozza
FASSA NEWS INVERNO 2013/2014
3 marzo
Buffaure Night Event, nella skiarea Buffaure di Pozza.
www.fassa.com
Carnevale ladino
Ladin carnival
17 gennaio - 4 marzo
Le origini del “carnascer fascian”
(carnevale, in ladino) si perdono
nella notte dei tempi e giungono ai nostri giorni tramandate
di generazione in generazione.
Per quasi due mesi si susseguono feste di maschere, ma anche
sfilate e “mascherèdes”, ironiche
messinscena in lingua ladina. Da
non lasciarsi sfuggire gli appuntamenti con il carnevale di Penia,
Canazei e Campitello, dove la tradizione è più radicata, ma anche
quelli di Vigo, Pozza, Soraga e
Moena che vedono la loro massima espressione il martedì grasso.
www.fassa.com
41ª Marcialonga di
Fiemme e Fassa
41st Fiemme and Fassa
Marcialonga
26 gennaio 2013
Torna la granfondo sugli sci
stretti più famosa d’Italia che
attraversa le Valli di Fiemme e
Fassa. In programma il percorso
da 70 km, con partenza da Moena e arrivo a Cavalese, e quello
“light” di 45 km. Sul parterre che
supera i 7500 iscritti si ritrovano
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
le tante punte di diamante della
disciplina, seguite da tanti appassionati, i cosiddetti “bisonti”
che al di là del risultato agonistico si godono questa speciale
manifestazione sugli sci.
www.marcialonga.it
Freeride &
freestyle
Quando lo sci va a braccetto con
la parola “free” le emozioni sono
assicurate. Appuntamenti da non
perdere:
1-2 febbraio
Braulio Vertical Tour, contest e
demo di freestyle con talenti
della disciplina, allo snowpark
Ston8, nella skiarea Ciampac
21-23 marzo
White Spirit Skitest, freeride e
telemark e serata sulla sicurezza
sulla neve con le guide alpine,
nella skiarea Belvedere di Canazei
29-30 marzo
Be Cuz Be Cool, sfida e festa per
skiers e snowboarders, nella skiarea Buffaure di Pozza.
www.fassa.com
Scialpinismo
sugli scudi
Ladin gastronomy week
21 febbraio - 21 aprile
Come, anno dopo anno, aumentano gli appassionati, allo stesso
modo, si moltiplicano le competizioni di scialpinismo. Le ragioni del successo di questo sport
sono tante, dal contatto sincero
con la natura, alla lontananza
dai circuiti più affollati. Ecco le
sfide più prestigiose dell’inverno
fassano:
21 febbraio
19ª Sellaronda Skimarathon, l’evento scialpinistico su pista più
famoso al mondo, che si svolge in
notturna, lungo i 42 km di salite
e discese attorno al massiccio del
Sella, parte e arriva a Canazei
6 aprile
38ª Polartec Pizolada, non conosce battute d’arresto questa gara
amata da popolo delle pelli di
foca per l’affascinante itinerario
sulle Dolomiti di Passo San Pellegrino
21 aprile
3ª Marmolèda Full Gas Race, ha
dell’incredibile questa competizione sulle pendenze ardite della
Regina delle Dolomiti, eden degli
sci alpinisti.
www.fassa.com
Polartec Scufoneda
Telemark and freeride
week end
12-16 marzo
Ritorno “alle origini” per la manifestazione internazionale preferita da chi pratica lo sci dal “tallone
libero”. Arrivano da tutta Europa,
e non solo, a Moena per un long
week end con un programma intenso di telemark, freeride, scialpinismo e snowboard, senza trascurare la sicurezza in montagna
con stage di prevenzione valan-
ghe. Il divertimento si completa
con animazione e cene curate dagli ideatori della manifestazione
gli “Scufons del Cogo”.
www.scufons.com
“A tavola con
la Fata delle
Dolomiti”
Ladin gastronomy week
16-21 marzo
È molto apprezzata questa rassegna gastronomica che conta tante affezionate buone forchette.
I rinomati chef alla guida delle
cucine dei ristoranti Malga Panna, Foresta, Fuciade e Tyrol personalizzano i migliori piatti della
tradizione fassana esaltandone,
con raffinatezza, la singolarità
dei sapori.
www.fassa.com
Golf sulla neve
Golf Winter Contest
29 marzo
Nella skiarea Belvedere, vicino
a Passo Pordoi, si tiene, per il
terzo anno consecutivo, il torneo fassano di golf sulla neve.
Si gioca al tramonto e al calar
della sera si festeggiano i vincitori.
www.fassa.com
Val di Fassa, a
protagonist in
the 26th Winter
Universiade
Trentino
Val di Fassa protagonista alla
26ª Winter Universiade Trentino
Dall’11 al 21 dicembre, le piste del San Pellegrino e
di Pozza ospitano le gare di sci alpino e il palaghiaccio
di Alba di Canazei le sfide di hockey
I
nizio di stagione invernale prestigioso
in Val di Fassa che, dall’11 al 21 dicembre, ospita la 26ª Winter Universiade
Trentino. Fassa, con Trento-Monte Bondone, Val di Fiemme, Valsugana, Altopiano di Pinè-Valle di Cembra, è località deputata ad accogliere le gare degli universitari di
tutto il mondo che praticano sport invernali ad
alto livello. Le discipline del ghiaccio e della
neve in cui si misurano i circa 3500 partecipanti all’evento, provenienti da 60 Nazioni sono:
sci alpino, sci nordico, salto, combinata nordica, biathlon, snowboard, freestyle, pattinaggio
velocità, short track, pattinaggio di figura e
sincronizzato, hockey su ghiaccio e curling. In
particolare, in Fassa si svolgono le competizioni, maschili e femminili, di sci alpino: discesa
libera e superG sulle piste veloci del Passo San
Pellegrino, mentre slalom speciale e gigante
allo Skistadium Aloch di Pozza. Inoltre, al palaghiaccio G. Scola di Alba di Canazei si disputano 20 partite di hockey, nonché la finale il
21 dicembre (ore 18), cui segue la cerimonia
di chiusura de l’Universiade con passaggio di
testimone a Granada (dove si tiene l’edizione
2015), mentre quella inaugurale si tiene, mercoledì 11 dicembre (ore 18), in piazza Duomo a
Trento, alla presenza di alcune alte cariche del
Paese.
Un clima davvero internazionale caratterizza la
valle ladina in questi dieci giorni sportivi con
la presenza di più di seicento tra atleti, allenatori e staff tecnici, seguiti nell’organizzazione
da tanti volontari fassani. Non solo, la valle la-
scia un suo “ricordo” a tutti i vincitori: le 480
medaglie che premiano gli atleti sono “made in
Fassa”, frutto di un progetto sviluppato dagli
studenti del Liceo delle Arti di Pozza. Il modello selezionato, ideato da Samantha Salvador,
presenta sulla facciata anteriore il profilo delle
vette teatro delle competizioni, la scritta Trentino 2013 e il logo Fisu, in quella posteriore
invece i pittogrammi delle discipline in gara e
il logo ufficiale. La consegna delle medaglie ai
vincitori delle gare di sci fassane si svolge a
Moena in Piaz de Sotegrava che per l’occasione
diventa “Medal Plaza”.
Se gli appassionanti giorni di gare si concentrano a dicembre, la preparazione della Universiade è iniziata molti mesi prima, con un coordinamento che unisce Trento e le località della
provincia coinvolte.
Proprio a ridosso della manifestazione, si sono
tenute prestigiose tappe “d’avanzamento” che
hanno contribuito a dare risonanza allo spettacolo di sport, cultura e amicizia che riunisce
tanti universitari. Il 23 ottobre scorso Giorgio
Napolitano ha concesso alla manifestazione
l’Alto Patronato del presidente della Repubblica, mentre il 6 novembre Papa Francesco ha acceso la fiaccola dell’Universiade che ha iniziato
un viaggio con numerose soste nelle realtà istituzionali e sportive di diverse città italiane ed
europee, come Losanna e Monaco.
L’11 dicembre arriva, infine, in Trentino per dare
il via all’avvincente manifestazione che mette
in campo, tra i giovani, i più alti valori dello
sport.
8
FASSA NEWS INVERNO 2013/2014
Moena “Medal Plaza”
26ª Universiade Trentino
Competition Schedule - Val di Fassa
Alpine Skiing
Passo S. Pellegrino DH – SG
Pozza di Fassa GS – SL
Thu 10: 9-10h free skiing W/M DH
Wed 11: 8-9h inspection W; 8.30-9.30h inspection M;
10.30h training W DH; 11.30h training M DH
Thu 12: 8-9h insp. W; 8.50-9.45h insp. M;
10h training W DH; 12h training M DH
Fri 13: 10h DH W; 12h DH M
Sat 14: 8-9h insp. M; 10h SG M
Sun 15: 8-9h insp. M; 10h SG W
Mon 16: 9.30-12h free skiing GS
Tue 17: 10h GS M 1ª manche ; 13h GS M 2ª manche
Wed 18: 10 h GS W 1ª manche ; 13h GS W 2ª manche
Thu 19: 17h SL M 1ª manche ; 13h SL M 2ª manche; AS Combined
Fri 20: 19: 17h SL W 1ª manche ; 13h SL W 2ª manche; AS Combined
Sat 21: alpine skiing reserve day
Ice Hockey M
Alba di Canazei
Thu 10:
16.30-19h Ita-Lat;
Wed 11:
official training
Thu 12:
16.30-19h Rus-Ger;
Fri 13:
16.30-19h Swe-Ita;
Sat 14:
16.30-19h Cze-Rus;
Sun 15:
16.30-19h Ita-Usa;
Mon 16:
16.30-19h Rus-Svk;
Wed 18:
16.30-19h QF1;
Thu 19:
16.30-19h LQF1-LQF4;
Fri 20:
16.30-19h;
Sat 21:
10.30-13h Bronze Medal;
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
9
20.30-23h Usa-Swe
20.30-23h Svk-Cze
20.30-23h Lat-Usa
20.30-23h Gbr-Svk
20.30-23h Swe-Lat
20.30-23h Cze-Gbr
20.30-23h QF2
20.30-23h LQF2-LQF3
20.30-23h Semifinal
14.30-17h Gold Medal
A brilliant beginning of winter season in Val di Fassa:
from 11th to 21st December,
Val di Fassa will host the
26th Winter Universiade Trentino. Fassa, together with
Trento-Monte Bondone, Val
di Fiemme, Valsugana, Altopiano di Pinè-Valle di Cembra, is the location where
University students from all
over the world, who practise
winter sport at high level,
will come to take part in races and contests. About 3500
participants from 60 different countries will measure
themselves in the following
disciplines: alpine skiing,
Nordic skiing, ski jumping,
Nordic combined, biathlon,
snowboard, freestyle, speed
skating, short track, ice
hockey, curling, figure skating and synchronised skating. In particular, in Val di
Fassa male and female athletes will contest the Alpine skiing races: downhill,
superG on San Pellegrino
slopes, slalom and giant slalom at the Skistadium Aloch
in Pozza di Fassa. In addition, at the G. Scola ice stadium in Alba di Canazei there
will be 20 hockey matches,
as well as the finals on 21st
December (at 6 o’clock in
the afternoon) followed by
the Universiade closing ceremony, whereas the opening
ceremony is taking place on
Wednesday 11th December
(6 pm) in the Duomo square
in Trento.
A really international atmosphere characterises the Ladin valley in these sporty 10
days with the presence and
participation of more than
six hundred people such as
athletes, trainers and technical staff, helped in the
organisation by many young
Fassani volunteers. Yet, the
valley leaves a memory to all
the winners: the 480 medals, which will prize the athletes, are made in Fassa and
are the result of a project of
the students of the Arts high
school in Pozza. The chosen
model, invented by Samantha Salvador, on the front
shows the profile of the Dolomites where contests are
taking place, then there is
the Fisu logo and “Trentino
2013” written underneath;
on the back, instead, there
are the pictograms of the
disciplines played and the
official logo.
Universiade?
Noi c’eravamo!
I fassani Igor Cigolla e Thomas Dantone
hanno partecipato a scorse edizioni
dell’importante manifestazione sportiva.
Ecco “schedate” le loro esperienze:
Nome: Igor Cigolla
Vive a: Vigo di Fassa
Età: 50
Partecipazione alle Universiadi di: Belluno 1985
Sport praticato: sci alpino - discesa libera
Facoltà universitaria frequentata all’epoca: Economia e commercio
Professione attuale: coordinatore G.S. Polizia di Stato - Fiamme Oro settore sport alpini Moena
Che ricordo ha della sua esperienza alle Universiadi? Soprattutto il clima molto allegro.
Miglior risultato in quella occasione: medaglia d’oro in discesa libera a Cortina d’Ampezzo (con immancabile “matricola” sul
podio dopo la premiazione!).
Consiglierebbe l’esperienza agli universitari che praticano
sport ad alto livello? Sicuramente, anche se non sempre il livello
tecnico è paragonabile ad eventi tipo Campionati Mondiali o Olimpiadi. Comunque la settimana successiva alla vittoria alle Universiadi mi piazzai al 6° posto in Coppa del Mondo ad Are (Swe).
Le sarebbe piaciuto giocare le Universiadi in casa? A tutti
credo faccia piacere cimentarsi sulle piste di casa, davanti ai
propri tifosi e alla gente che conosci.
Seguirà le gare di sci e hockey fassane? Certamente, sia per
l’importanza dell’evento sia perché saranno impegnati degli
atleti che appartengono al nostro gruppo sportivo.
Tiferà per qualche atleta che conosce? Per tutti gli atleti italiani, con un occhio particolare per quelli che conosco, uno dei
quali è il poliziotto Francesco Romano, sciatore di Canazei.
Nome: Thomas Dantone
Vive a: Canazei
Età: 30
Partecipazione alle Universiadi: Torino 2007
Sport praticato: hockey su ghiaccio
Facoltà universitaria frequentata all’epoca: Filosofia
Professione attuale: contabile e hockeysta nell’HC Fassa
Che ricordo ha della sua esperienza alle Universiadi: gran
bella manifestazione, bella squadra e tanti altri sportivi nel
villaggio (che fu quello delle Olimpiadi di Torino 2006) con i
quali si è socializzato
Miglior risultato personale in quella occasione: miglior giocatore di una partita e gol al Giappone
Miglior risultato della squadra in quella occasione: siamo
usciti ai gironi, dopo aver battuto Finlandia e pareggiato con la
Repubblica Ceca (tra le migliori nazioni al mondo); per un punto
non ci siamo qualificati per le semifinali contro il Canada.
Consiglierebbe l’esperienza agli universitari che praticano
sport ad alto livello? Sì, è un’esperienza unica, molto simile
alle Olimpiadi.
Le sarebbe piaciuto giocare le Universiadi in casa? Senz’altro.
Seguirà le gare di sci e hockey fassane? Purtroppo non avrò
molto tempo, ma almeno un paio di partite di hockey credo che
le guarderò.
Tiferà per qualche atleta che conosce? Tiferò per tutti gli
atleti italiani.
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
11
Universiade?
We were there!
The Fassani Igor Cigolla and
Thomas Dantone took part in
the past editions of the Universiadi. Both have happy memories of that experience and of
its cheerful atmosphere.
Cigolla, who lives in Vigo and
is in his 50s, in 1985 lived
the Universiadi in Belluno
as a protagonist, in fact he
won the downhill skiing gold
medal. At that time, he was
attending the faculty of Economics and Commerce. Today,
he is responsible for the coordination of the G.S. Police
– Fiamme Oro in the alpine
sport section in Moena and
he is going to be a supporter
of some of the boys of his
group, such as, for example,
the skier Francesco Romano.
Dantone, who lives in Vigo
and is 30 years old, took part
in the Universiadi in Torino in
2007, playing in the Italian
national hockey team. They
lost in the matches, after defeating Finland and drawing
with the Czech Republic, and
just for one single point they
did not qualify for the semifinal against Canada. Nevertheless, Dantone was reported
as best player in a match and
scored a goal against Japan.
At that time, he was studying
at university in the Faculty of
philosophy. Today, he is an
accountant and a player in
the Hockey Club Fassa. Dantone wants to see and follow
the hockey matches in Alba,
in the ice stadium where he is
familiar with.
Sochi 2014,
sogno olimpico per Deville, Gross e Costazza
I fassani Cristian Deville, Stefano Gross e Chiara Costazza, da anni sulle piste della
Coppa del Mondo di slalom con i colori della valle, spiegano come ci si prepara
e, con un pizzico di fortuna, come si stacca un biglietto per un’Olimpiade
di Elisa Salvi
Sochi 2014:
champions’s
Olympic
dream
The Fassani
Cristian Deville,
Stefano Gross and
Chiara Costazza,
who have skied for
the slalom World
Cup for ages,
explain how they
prepare themselves
to go, maybe also
with a little bit
of luck, to the
Olympics.
Nome: Cristian Deville
Luogo e data di nascita: Cavalese, 03.01.1981
Residenza: Moena
Gruppo sportivo: G.S. Fiamme Gialle
Miglior risultato sportivo: Oro SL Kitzbühel (AUT)
22.01.2012
Dopo tanta preparazione quanta voglia c’è di
scendere in pista?
L’estate non è mai abbastanza lunga, specie dopo
una stagione (la scorsa) con tante delusioni. Ma
mi sono rimboccato le maniche, ritrovando condizione fisica e quell’entusiasmo che avevo un po’
perduto. Ora è importante il confronto in pista.
Quest’inverno, oltre alle gare di Coppa del Mondo,
dal 7 al 23 febbraio ci sono anche le Olimpiadi a
Sochi. Giudichi questa stagione molto impegnativa?
Non la vivo in modo diverso dalle altre. Bisogna
comunque andare forte nelle gare di Coppa per
meritarsi un posto alle Olimpiadi.
C’è concorrenza in squadra per staccare un biglietto per Sochi?
Non è facile qualificarsi, la concorrenza in squadra è forte e nessuno ha la certezza (fino all’ultima gara) di partecipare all’evento. Da parte mia
c’è il massimo rispetto per i miei “avversari” e la
massima concentrazione sulle gare che precedono
l’Olimpiade.
È una “pressione” positiva per un atleta?
Affronto la stagione come negli ultimi anni, cercando di non farmi distrarre dalla gara russa di
febbraio, stando sereno (e con qualche bel risultato sarebbe più facile). Lascio che la pressione la
sentano gli altri.
Come ci si prepara, psicologicamente, a un evento
importante come un’Olimpiade?
Pensandoci, se si è presenti, solo qualche settimana prima dell’evento.
Hai partecipato a Vancouver 2010, che ricordo
conservi di quell’esperienza?
È stata costruttiva, ma mi ha anche un po’ deluso,
non tanto per il risultato, ma per il fatto che sono
arrivato a Vancouver tre giorni prima della gara e
ci sono sempre state nebbia e pioggia. Non ho visto il panorama, né partecipato alla cerimonia di
chiusura e nemmeno assaporato il famoso “clima
olimpico”, di cui parlano tutti. Motivo in più per
andare a Sochi.
Da un punto di vista tecnico ti preoccupano i cambi climatici repentini che caratterizzano Sochi?
Anche a Vancouver c’erano condizioni simili. Ma
se un’atleta vuole primeggiare dev’esser bravo ad
adattarsi a ogni situazione, anche le meno congeniali.
Porti qualcosa della Val di Fassa con te quando
giri per il mondo da una gara all’altra?
La Val di Fassa mi sostiene da anni e sono veramente grato della fiducia dimostratami finora,
sia quando i risultati sono stati buoni sia nelle
stagioni, per vari motivi, meno favorevoli. Perciò
ho sempre qualcosa della valle con me: i berrettini col logo “Val di Fassa” sono sempre in borsa
e quando gli amici vengono alle gare portano la
valle in giro per l’Europa!
Quanto conta il tifo in una gara importante?
Sono sempre felice d’incontrare amici e valligiani
prima o dopo la gara, o tra una manche e l’altra,
Name: Cristian Deville
Place and date of birth: Cavalese, 03.01.1981
Residence: Moena
Sport group: G.S. Fiamme Gialle
Best result: Gold SL Kitzbühel (AUT) 22.01.2012
After all this training, how much do you fancy
skiing?
Summer is not long enough, especially after the
previous season characterised by many disappointing moments. Nevertheless, I knuckle down and I
have recovered fine fettle, form and enthusiasm.
Now I am ready for competition.
This winter, besides the World Cup races, from 7th
to 23rd February there are the Olympics in Sochi. Do
you think this season will be a busy and demanding
one?
As demanding as the others. However, we must
succeed in the World Cup races to obtain a ticket
for the Olympics.
Is there competition among your team to go to Sochi?
Qualification is not easy. In any case, I have the
utmost respect for my “rivals” and high concentration for the races before the Olympics.
Is this “pressure” positive for an athlete?
I face this season as the previous ones, trying, on
the one hand, to concentrate on the single race
without thinking too much to the Russian race in
February, on the other, to keep calm (and, of course, it would be easier with some good results). In
short, I leave pressure and tension to the others.
How do you psychologically prepare and train to
such an event like this in Sochi?
Thinking about it only some weeks before the contest.
You took part in Vancouver 2010. What memories
do you have?
It was a constructive experience, but a little bit
disappointing as well, not because of the result,
but because of the weather. I went to Vancouver
three days before the race, but it was rainy and
foggy every day, so I could not see the panorama. What’s more, I neither attended the closing
ceremony, nor enjoyed the famous and expected
“Olympic atmosphere”: one more reason to go to
Sochi.
From a technical point of view, are you afraid of
the sudden climatic changes in Sochi?
In Vancouver there were such climatic changes too,
but athletes, who want to stand out, have to be
able to adapt in every kind of situation, the hardest as well.
Do you bring something with you when you leave
Val di Fassa to travel all around the world from a
race to another?
Val di Fassa has always supported me and I am very
pleased and grateful for their faithful support, not
only when results are good, but also when, for
several reasons, results are not so good. Thus, I
always bring with me something of my valley: for
example, I always have the caps with the Val di
Fassa logo in my bag.
How much does your fans’ support mean to you?
I am very happy to meet friends before and after
the race or between the first and the second round.
This makes me feel at home and this is good.
Up to now, what is your fans’ display of affection
12
FASSA NEWS INVERNO 2013/2014
mi fa sentire un po’ a casa ed è positivo per me. Ma
in partenza di gara cerco di concentrarmi, tenendo
alla larga emozioni.
Tra le varie manifestazioni d’affetto dei tuoi fans
qual è quella che, finora, ti ha fatto più piacere?
Ogni volta che sono presenti mi danno sostegno.
Certo, è stato eccezionale a Kitzbühel, quando ho
messo al collo la medaglia d’oro. Ma ricordo con
piacere anche la gara a Campiglio nel 2012 quando,
dopo essere caduto nella seconda manche mentre
mi giocavo un posto sul podio, le tantissime persone salite a piedi lungo la pista mi hanno battuto
forte le mani anche se era andata male. Non lo
scorderò.
I colleghi Christof Innerhofer, Matteo Marsaglia e
Manfred Moelgg sono testimonial di una nota casa
di abbigliamento underwear. Cosa ne pensi? Saresti stato a tuo agio davanti alla macchina fotografica in mutande?
Credo abbiano fatto bene, l’avrei fatto anch’io. In
Italia poche aziende puntano sullo sci. È un peccato perché questo sport, e i suoi atleti, potrebbero
avere molta più visibilità, a vantaggio di tutti.
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
13
you liked most?
When they are present, they support me and I like
it. However, that day in Kitzbühel when I put on
the medal around my neck, their support and fondness was extraordinary. In addition, I remember
with pleasure also the race in Campiglio in 2012: I
was running the second round, I was about to win,
when I fell. Many people had walked up the mountain to stay along the slope and when I fell, they
clapped their hands heartily, even if I had failed.
I won’t forget it.
Your colleagues Christof Innerhofer, Matteo Marsaglia and Manfred Moelgg are testimonials for a
well-known underwear house. What do you think
about it? Would you feel at your ease in front of a
camera in underwear?
In my opinion, they did the right thing, and I would
have done the same. In Italy just a few companies
bet on skiing. And this is a pity, as this sport and
these athletes could and should have much more
visibility, to everybody’s advantage.
S. Gross
Nome: Stefano Gross
Luogo e data di nascita: Bolzano, 04.09.1986
Residenza: Pozza di Fassa
Gruppo sportivo: G.S. Fiamme Gialle
Miglior risultato sportivo: Argento SL Schladming (AUT) 24.01.2012
Dopo tanta preparazione quanta voglia c’è di
scendere in pista?
Tanta, soprattutto dopo la scorsa stagione caratterizzata da più ombre che luci. La preparazione
finora è andata bene e ho buone sensazioni.
Quest’inverno, oltre alle gare di Coppa del Mondo, dal 7 al 23 febbraio ci sono anche le Olimpiadi a Sochi. Giudichi questa stagione molto
impegnativa?
Sì, l’Olimpiade è importante, ma prima bisogna
affrontare e concludere al meglio le gare di Coppa del Mondo.
C’è concorrenza in squadra per staccare un biglietto per Sochi?
Siamo in sei a giocarcela e i posti sono quattro,
qualcuno inevitabilmente starà a casa. E spero
proprio di non essere io.
È una “pressione” positiva per un atleta?
Sì, abbiamo sempre bisogno di confrontarci,
specie con i più forti per migliorare. Ogni test
è stimolante.
Come ci si prepara, psicologicamente, a un evento importante come un’Olimpiade?
Allenandosi ad essere freddi e lucidi. Bisogna
farlo sempre a partire dalle prove di Coppa, tanto più all’Olimpiade, dove ci si gioca tutto in
una sola gara.
Che ricordo hai di Vancouver 2010, avresti voluto essere in gara?
In effetti, avrei dato qualsiasi cosa per essere in
pista, invece che davanti alla tv.
Da un punto di vista tecnico ti preoccupano i
cambi climatici repentini che caratterizzano
Sochi?
Le condizioni della neve possono incidere sulla prestazione. Io preferisco la neve dura, ma
mi sto allenando anche sul morbido. A Sochi
bisognerà essere pronti a tutto: “o la va o la
spacca”.
Porti qualcosa della Val di Fassa con te quando
giri per il mondo da una gara all’altra?
Viaggiano, simbolicamente, con me le mie montagne e naturalmente famiglia e amici.
Quanto conta il tifo in una gara importante?
La vicinanza degli amici fa piacere, non tanto
prima di uno slalom, quando bisogna rimanere
concentrati, quanto dopo, soprattutto se c’è da
festeggiare.
Tra le varie manifestazioni d’affetto dei tuoi tifosi qual è quella che, finora, ti ha fatto più
piacere?
La festa che mi hanno organizzato dopo l’argento di Schladming, ma anche quella (al pub Ta
Mongo) per il primo podio di Adelboden è stata
grande!
I colleghi Christof Innerhofer, Matteo Marsaglia
e Manfred Moelgg sono testimonial di una nota
casa di abbigliamento underwear. Cosa ne pensi? Saresti stato a tuo agio davanti alla macchina fotografica in mutande?
Mi piace. Mi sarei divertito a farlo anch’io. È un
modo per parlare e promuovere lo sci in Italia,
dove c’è sempre il calcio in primo piano.
Name: Stefano Gross
Place and date of birth: Bolzano, 04.09.1986
Residence: Pozza di Fassa
Sport group: G.S. Fiamme Gialle
Best result: silver SL Schladming (AUT)
24.01.2012
After all this training, how much do you fancy
skiing?
Very much, especially after the previous season,
characterised by shades more than light. I have
trained very hard and so I have good feelings.
This winter, besides the World Cup races, from
7th to 23rd February there are the Olympics in
Sochi. Do you think this season will be a busy
and demanding one?
The Olympics are important, but first of all we
have to face and win the World Cup races.
Is there competition among your team to go to
Sochi?
We are six and there are only four “seats”, thus
someone will inevitably stay at home. I hope it
won’t be me.
Is this “pressure” positive for an athlete?
Yes it is, comparison is always useful, especially
with the strongest and the best skiers, as you
can improve yourself. Every test is stimulating.
How do you psychologically prepare and train to
such an event like this in Sochi?
You need training, self-possession and a lucid
and clear mind. You always need it, at the World
Cup, but in particular at the Olympics, where
you bet everything on one single race.
What memories do you have of Vancouver 2010?
I wished I were there, skiing, instead of watching the race on television.
From a technical point of view, are you afraid of
the sudden climatic changes in Sochi?
Snow conditions can affect the performance. I
prefer hard snow, but I am training also on soft
snow. In Sochi you have to be ready for every
kind of conditions: “it’s do or die“.
Do you bring something with you when you leave Val di Fassa to travel all around the world
from a race to another?
I symbolically travel with the Dolomites, my family and friends in my heart.
How much does your fans’ support mean to you?
My friends and their support is important, in
particular at the end of the race (more than before the race, as we need to concentrate), especially when we can celebrate a victory!
Up to now, what is your fans’ display of affection you liked most?
The party my fans organised to celebrate the
silver of Schladming, but also the party (at Ta
Mongo pub) after my first podium at Adelboden
was great!
Your colleagues Christof Innerhofer, Matteo Marsaglia and Manfred Moelgg are testimonials for a
well-known underwear house. What do you think
about it? Would you feel at your ease in front of
a camera in underwear?
Yes, I like it. I would have done the same thing.
It is a way of promoting skiing in Italy, a country where, unfortunately, there is always football in the front page.
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FASSA NEWS INVERNO 2013/2014
Nome: Chiara Costazza
Luogo e data di nascita: Cavalese, 06.05.1984
Residenza: Pozza di Fassa
Gruppo sportivo: G.S. Fiamme Oro
Miglior risultato sportivo: Oro SL Lienz (AUT)
29.12.2007
Dopo tanta preparazione quanta voglia c’è di
scendere in pista?
Dopo tanti allenamenti, la voglia è tantissima!
Quest’inverno, oltre alle gare di Coppa del Mondo, dal 7 al 23 febbraio ci sono anche le Olimpiadi a Sochi. Giudichi questa stagione molto
impegnativa?
Come qualsiasi stagione di gare ma sicuramente
l’appuntamento olimpico è un qualcosa in più e
aggiunge il giusto entusiasmo e la giusta grinta
per partire già bene alle prime gare.
C’è concorrenza in squadra per staccare un biglietto per Sochi?
I risultati in slalom sono un po’ il “punto debole” della squadra femminile azzurra. Non siamo
tante anche se qualche giovane sta crescendo.
I posti disponibili sono quattro, quindi bisogna
sciare e attaccare per prendere un posto.
È una “pressione” positiva per un atleta?
Certo, noi atleti siamo abituati alle sfide. E
quando si tratta di competere non molliamo fino
all’ultimo.
Come ci si prepara, psicologicamente, a un evento importante come un’Olimpiade?
L’aspetto psicologico si cura molto nelle gare di
Coppa precedenti. Tanti buoni risultati fanno
credere di più nelle proprie capacità e danno
più sicurezza. Allenamenti e gare buone fanno
andare più forte.
Hai partecipato a Vancouver 2010, che ricordo
conservi di quell’esperienza?
Nella mia carriera ho partecipato a due Olimpiadi: sono emozionanti se si vivono nel modo
giusto. La gara di per se è come una di Coppa
con gli stessi atleti a contendersi le medaglie.
Però il clima olimpico e le varie cerimonie hanno
un magia in più.
Da un punto di vista tecnico ti preoccupano i
cambi climatici repentini che caratterizzano
Sochi?
Amo sciare col sole sulla neve dura, ma a chi
non piace? Comunque, sono preparata per le più
svariate condizioni. Se piove o nevica non mi
tiro certo indietro. Cerco di adattarmi a ogni situazione.
Porti qualcosa della Val di Fassa con te quando
giri per il mondo da una gara all’altra?
Le mie montagne sono sempre nei miei pensieri.
Quanto conta il tifo in una gara importante?
Tantissimo, dà una carica in più.
Tra le varie manifestazioni d’affetto dei tuoi tifosi qual è quella che, finora, ti ha fatto più
piacere?
L’affetto dei bambini si è dimostrato il più grande!
I colleghi Christof Innerhofer, Matteo Marsaglia
e Manfred Moelgg sono testimonial di una nota
casa di underwear. Cosa ne pensi? Saresti stata
a tuo agio davanti alla macchina fotografica in
abbigliamento intimo?
Quegli scatti sono bellissimi e i ragazzi sono
stati bravi. Ma quel tipo di pubblicità non fa
per me.
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
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Name: Chiara Costazza
Place and date of birth: Cavalese, 06.05.1984
Residence: Pozza di Fassa
Sport group: G.S. Fiamme Oro
Best result: Gold SL Lienz (AUT) 29.12.2007
After all this training, how much do you fancy
skiing?
After all this training, I am longing for it!
This winter, besides the World Cup races, from
7th to 23rd February there are the Olympics in
Sochi. Do you think this season will be a busy
and demanding one?
As demanding as all the other races, but the
Olympic date is surely even more exciting and
adds some more enthusiasm and determination.
Is there competition among your team to go to
Sochi?
Slalom results are the weak point of our team.
We are not many girls, but some young athletes
are growing well. There are only four places, so
we have to knuckle down and succeed to gain a
good position and a ticket to Sochi.
Is this “pressure” positive for an athlete?
Of course it is. We, the athletes, are used to
challenges and when we have to compete, we
never surrender.
How do you psychologically prepare and train to
such an event like this in Sochi?
The psychological aspect is very important. Good
results help you to believe in your own skills and
abilities and increase your self-confidence. Good
training and races help to improve yourself.
You took part in Vancouver 2010. What memories do you have?
In my carrier, I have taken part in two Olympics.
They are exciting experiences, if you live them
in the right way. The race in itself is similar to
the World Cup races, with the same athletes that
compete for the medals. However, the Olympic
atmosphere and ceremonies have some magic
more.
From a technical point of view, are you afraid of
the sudden climatic changes in Sochi?
I like skiing when the sun shines and when the
snow is hard. Who doesn’t? However, I am ready
for everything and for any kind of conditions. It
could rain or snow, but the show must go on. I
try to adapt to any circumstances.
Do you bring something with you when you leave Val di Fassa to travel all around the world
from a race to another?
The Dolomites, my mountains are always in my
heart.
How much does your fans’ support mean to you?
Very much, their support encourages me a lot.
Up to now, what is your fans’ display of affection you liked most?
Children’s fondness is the greatest.
Your colleagues Christof Innerhofer, Matteo Marsaglia and Manfred Moelgg are testimonials for a
well-known underwear house. What do you think
about it? Would you feel at your ease in front of
a camera in underwear?
Those photographs are very beautiful and the
guys have been good at it. Nevertheless, this
kind of advertisement would not suit me.
C. Costazza
Sullo skibus con il ticket
On the bus
with the ticket
Da quest’inverno il servizio di mobilità per gli
sciatori è a pagamento
I
n Fassa raggiungere le stazioni degli
impianti di risalita è comodo e facile grazie agli skibus che collegano le
località della valle. Dalla stagione invernale 2013-2014 il servizio skibus è
oggetto di un’importante novità: è a pagamento, ma con tariffe vantaggiose per i residenti
e gli ospiti di strutture socie dell’Azienda per
il Turismo della Val di Fassa. Infatti, coloro
che trascorrono un soggiorno in una struttura
socia dell’Apt possono richiedere il biglietto
direttamente al loro datore d’alloggio, ottenendolo a prezzo agevolato.
Tre le formule tariffarie a disposizione degli
sciatori, studiate in base ai soggiorni più diffusi: il week end, la settimana o la stagione. Il
biglietto scontato (per chi è ospite di un socio
Apt) da 1 a 2 giorni costa 3 euro, mentre da 3
a 7 giorni 6 euro; invece il biglietto da 1 a 2
giorni a prezzo pieno costa 5 euro e da 3 a 7
giorni viene 10 euro. Inoltre, per chi trascorre
lunghi periodi in valle c’è la possibilità d’acquistare il biglietto stagionale: 20 euro a prezzo
agevolato (per ospiti dei soci Apt, residenti e
dipendenti) 40 euro (prezzo intero). Infine, i
bambini fino a 12 anni viaggiano gratis. Il biglietto si può comparare negli Uffici Turistici
e negli Uffici Skipass (solo ticket a prezzo intero), oppure dai controllori che monitorano il
servizio e verificano che gli utenti siano muniti di biglietto valido.
Il servizio skibus è attivo dai primi di dicembre, con l’apertura degli impianti di risalita, e
contribuisce in modo efficace a ridurre il traffico valligiano tutelando il prezioso ambiente
dolomitico.
This year, the skibus service
is available from the beginning of December. Moreover,
from this year, the skibus
service is available against
payment of the ticket:
1/2-day Ticket: € 3,00 reduced price for the Tourist
Board members / € 5,00
full price; 3/7-day Ticket:
€ 6,00 reduced price for the
Tourist Board members /
€ 10,00 full price; Seasonal
Ticket: € 20,00 reduced
price for the Tourist Board
members, residents, employees / € 40,00 full price.
Children up to 12 years old
travel for free. Ask your accommodation host for the
reduced ticket, or you can
buy the ticket at the Tourist
Board, at the Skipass Ticket
Offices or asking the ticket
inspectors, who will check
the tickets.
Buy the ticket and take advantage of the skibus service to reach the lifts in a
comfortable way!
SKI
AREA
www.areagrafica.tn.it 0462 230018
• Col Margherita Freeridepark
(Funivia Col Margherita)
a
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m
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il Passo S
vivere!
che fa
e le emozioni
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We care for P
s live!
u
s
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k
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m
it
s
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for the emotio
• Sanpe Snowpark
(Seggiovia Campigol)
• Movie
Capture Ski Line
video e timing della tua discesa
(Seggiovia Costabella)
Val Gardena
Passo Sella
Canazei
Passo Costalunga
Vigo di Fassa
Soraga
Moena
www.passosanpellegrino.it
TRENTO
Campitello
di Fassa
Pozza di Fassa
Passo San Pellegrino
Cavalese
Info: Tel. 0462 564020 / 0437 507044
Passo Pordoi
Passo Fedaia
Predazzo
Falcade
Fassa.com говорит по-русски
Портал АРТ Валь ди Фасса – это информационный онлайн справочник для приезжающих в
долину иностранных туристов, представленный
теперь и на русском языке. Российских гостей,
которых с каждым годом становится всё больше, интересуют все аспекты отдыха в Валь ди
Фасса. Наш портал предоставляет всю основную информацию: географические координаты
долины, как добраться до места отдыха, информацию о близлежащих аэропортах, расписание
Fly Ski Shuttle с остановками в Валь ди Фасса.
К услугам наших гостей также имеется поиск
отелей, коттеджей, апартаментов и т.д. На русский язык переведён и раздел, непосредственно
посвящённый горнолыжным зонам (подробная
информация представлена на английском языке): трассам, сноу-паркам, подъёмникам, предложениям лыжных школ, а также всему тому,
что касается развлечений, шоппинга, детского
отдыха, традиционной итальянской и ладинской
кухни. Здесь вы найдёте адреса ресторанов, пабов и баров, дискотек и многое другое. Отдых в
Валь ди Фасса начинается с www.fassa.com.
Fassa.com parla russo
Il portale dell’Apt da novembre conta anche pagine in lingua russa
D
opo inglese e tedesco, arriva anche la versione in lingua russa del
portale dell’Apt fassana, rilevante
vetrina e front office online per i
tanti turisti stranieri che soggiornano nella nostra valle. Inverno dopo inverno,
gli ospiti russi sono sempre più numerosi e desiderosi di avere informazioni, di immediata
comprensione, sulla meta delle loro vacanze,
ancor prima di giungere nella località. Il portale fornisce così notizie fondamentali, a partire
dalle coordinate geografiche di Fassa e a come
raggiungerla, con le indicazioni degli aeroporti
più vicini e il servizio di trasporto Fly Ski Shuttle dagli scali alla valle.
In evidenza pure l’ospitalità fassana e la ricerca
di alloggio nelle diverse strutture ricettive. Tradotta, poi, l’importante sezione su skiarea (con
approfondimenti in inglese), piste, snowpark e
gli impianti di cui si può usufruire, la variegata
offerta delle scuole valligiane di sci e le tante
attività da svolgere dopo o in alternativa allo
sci, dalle escursioni nella natura con le ciaspole, ai voli in parapendio. Quindi le pagine in
russo danno notizie sulle numerose possibilità di shopping e di svago per bambini (baby
park, piste per slittare, etc.) e adulti (principali eventi sportivi e culturali) e, naturalmente, sulla gastronomia, con ristoranti, pietanze
tipiche ladine e italiane molto apprezzate dagli
stranieri. Non mancano, poi, le informazioni
sul wellness, dal centro acquatico di Canazei,
alle terme di Pozza, agli spazi benessere aperti
al pubblico nei vari hotel e tanto altro ancora,
perché la vacanza in valle comincia da www.
fassa.com.
18
FASSA NEWS INVERNO 2013/2014
Fassa.com speaks Russian
In Val di Fassa every year there are more and more Russian
tourists, who wish and need more and more clear information about their holiday destination. For this reason,
now the Val di Fassa website, online front office for many
foreign tourists, has a Russian version too. Here you can
find not only information about accommodation, slopes,
lifts, snow parks and ski schools, but also about other
sport activities, wellbeing, shopping, entertainment for
children and adults. Moreover, on the Russian web pages
you can see also the closest airports, how to get to the
valley and the Fly Ski Shuttle service, that is the bus
which brings you from the airport to Val di Fassa. Least
but not last, you can get information about food and
drinks, restaurants, Italian and Ladin traditional delicacies, pubs, discos and much more. As you can see, your
holidays in Val di Fassa begin from www.fassa.com!
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
19
San Pellegrino
Alpe Lusia
Catinaccio
Un impianto, una pista,
un panorama
Scelti per voi nove tra gli scenari fassani più
belli, uno per skiarea e non solo per sciatori
di Enrico Maria Corno
U
no dei grandi piaceri dello sci sta
nel fatto di poter arrivare “scarponi
ai piedi” fino ad angoli di montagna
che a volte è impossibile raggiungere perfino d’estate e, da queste prospettive, ammirare e fotografare paesaggi fuori
dall’ordinario. Gli impianti di risalita della Val di
Fassa, dalla funivia del Col Margherita sul San
Pellegrino a quella del Passo Pordoi, permettono spesso anche a chi non ha pratica lo sci
di godere delle stesse vedute. Un regalo della
natura da non perdere.
20
FASSA NEWS INVERNO 2013/2014
Carezza
Buffaure
Skiarea Alpe Lusia
Impianto: telecabina Valbona-Le Cune
Pista: Piavac-Le Cune
Questo versante del comprensorio è estremamente scenografico. Il punto più panoramico
è probabilmente quello all’arrivo del secondo
tratto della telecabina che sale da Moena, non
lontano anche dall’arrivo della seggiovia da Valbona. La stazione a monte, a quota 2220 metri,
infatti si trova su una cima - è la zona de Le
Cune - da cui la vista può spaziare a 360 gradi,
dal Col de Poza con il Sas da Mesodì alle Pale di
San Martino fino alla catena del Lagorai.
Skiarea San Pellegrino
Impianto: funivia Col Margherita
Pista: Col Margherita
Appena oltre il Passo San Pellegrino, una dozzina di chilometri sopra Moena, si staglia nel blu
la sagoma della funivia del Col Margherita che
sale dai 1874 ai 2549 metri della stazione d’ar-
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
21
rivo. Appena si comincia la discesa puntando
verso Falcade bisogna già fermarsi per ammirare
la Cresta di Costabella, il Monte Civetta, le Pale
di San Martino che si alzano austere proprio di
fronte alla pista e, poco dopo aver cominciato
la discesa, anche il gruppo della Marmolada
Skiarea Catinaccio
Impianto: funivia Catinaccio
Pista: Thöni
Chi è in possesso di uno smartphone dovrebbe sapere che esistono applicazioni ad hoc che
consentono allo sciatore di puntare il cellulare verso l’orizzonte e scoprire quali cime ha di
fronte. Il software in questione sarebbe molto
utile al Ciampedìe perché, appena usciti dalla
funivia, ci si ritrova davanti a tutte le Dolomiti
Occidentali. Chi sale con gli sci, alla terza seggiovia di Prà Martin si trova, poi, quasi sotto le
Torri del Vajolet, in mezzo alle pareti verticali
del Catinaccio.
Skiarea Carezza
Impianto: seggiovia Paolina
Pista: Paolina
Non tutte le seggiovie permettono la salita anche a chi non
ha gli sci ai piedi. Di certo, chi parcheggia a Carezza e sale
con l’impianto fino al Rifugio Paolina sul versante meridionale
del Catinaccio, ha la possibilità di godere della vista del Latemar e del Passo Costalunga fino a Bolzano. All’orizzonte, nei
giorni limpidi, spiccano Ortles e Cevedale. Lo stesso vale per
chi, poco oltre, sale fino alla terrazza panoramica del Laurins
Lounge. Il Lago di Carezza, trasformato in ghiaccio ricoperto
di bianca coltre, rimane nascosto alla vista nella foresta.
Col Rodella
Belvedere-Pordoi
Skiarea Buffaure
Impianto: seggiovia Col De Val Vacin
Pista: Valvacin
La telecabina che sale da Pozza al Buffaure offre subito scorci indimenticabili che spaziano dal Catinaccio al Sassolungo.
Raggiunta la stazione a monte e preso il secondo impianto - la
seggiovia Col de Val Vacin - si arriva fino a quota 2354 da cui si
può gettare lo sguardo verso la frastagliata linea dei Monzoni,
lungo la Val San Nicolò e la Val Jumela. Chilometri di declivi e
cime immacolate.
Skiarea Col Rodella
Impianto: funivia Col Rodella
Pista: 3-Tre
Uscendo dalla stazione di arrivo della funivia Col Rodella che
sale da Campitello a 2350 metri, la vista che si apre produce
immediate emozioni: lo scenario comprende tutta l’alta Val di
Fassa (non a caso questa, specie a fine estate, è la migliore
base di partenza per i lanci col parapendio), ma pure tutte le
cime del Sassolungo e tutte le piste da sci che scendono in
Val Gardena, il massiccio del Sella e del Pordoi, le discese del
Belvedere e la Marmolada sullo sfondo.
Blue signs
on-piste
Segnali blu in pista
This year, in the skiarea
Belvedere-Col Rodella, the
big and useful traffic signs
change look. The new signs
show off and make a good
showing thanks to their size
(150x30 cm) and their blue
colour (the Sellaronda signs
keep their green and orange
colours to indicate the clockwise and anti-clockwise directions).
This new signs will be soon
used in every Dolomiti Superski skiarea, with the
name of the location, slope
or direction in the middle of
the panel, the logo of the
location on the left, in this
case, the Val di Fassa logo,
and the Dolomiti Superski
logo on the right. In Val di
Fassa, you can find the new
signs in the Alpe Lusia and
Catinaccio skiareas as well.
The shocking-pink signs, instead, indicate the Sass Becé
tour (2534 m), the itinerary
around this mountain in Belvedere, very close to Pordoi.
Più grande, più funzionale, più colorata. Così è
la segnaletica delle piste della skiarea Belvedere-Col Rodella che, dalla stagione invernale
2013-2014, cambia look. I segnali posti lungo
e all’incrocio dei tracciati sciistici sono molto
importanti, sia quando si affrontano skitour
che conducono in località sciistiche limitrofe
a quella dove si soggiorna, sia quando si scia
all’interno di un comprensorio perché aiutano a scegliere le piste a seconda di difficoltà, preferenze e capacità di discesa. E i nuovi cartelli hanno tutte le caratteristiche per
farsi notare, grazie a dimensioni (150x30 cm)
e colore: blu, che secondo la scienza è particolarmente percepibile dall’occhio umano,
anche a una certa distanza (restano verde e
arancione i segnali dei due sensi di marcia del
Sellaronda). La nuova segnaletica sarà presto
adottata in tutte le skiarea che compongono
i 1200 km di piste del Dolomiti Superski, riportando al centro il nome di località, pista o
direzione, a sinistra il logo della Val di Fassa
Skiarea Belvedere Pordoi
Impianto: funivia Sass Pordoi
Tracciato: Forcella Pordoi (freeride)
Il panorama probabilmente più spettacolare di tutta la Val
di Fassa è quello che si ammira dalla Terrazza delle Dolomiti
del Rifugio Maria al Sass Pordoi, a 2950 metri, raggiungibile
con la suggestiva funivia direttamente dal passo. Qui solo gli
sciatori esperti riescono a scendere in fuoripista, attraverso
il ben noto canalone verticale lungo la montagna: chi sale lo
fa proprio per lo spettacolo che si gode da lassù, con o senza
binocoli. Sulla Terrazza si trova anche un tabellone che riporta
la silhouette e i nomi delle montagne che circondano la cima,
a partire dalle Tofane di Cortina a ovest, fino all’intera catena
alpina del Tirolo a nord.
Skiarea Ciampac
Impianto: seggiovia Orsa Maggiore
Pista: Sella Brunech
La Sella Brunech, raggiunta indistintamente dal versante del
Ciampac con l’omonima seggiovia o dal versante della Val Jumela con la seggiovia Orsa Maggiore, tocca con i suoi 2428
metri il punto più alto della cresta. Il panorama é da togliere
il fiato per le cime del Sassolungo e, in fondo, perfino della
Presanella ma soprattutto guarda dall’alto l’intero altipiano
del Ciampac, inserito in una sorta di suggestivo anfiteatro naturale.
Ciampac
Marmolada
Skiarea Marmolada
Impianto: cestovia Pian dei Fiacconi
Pista: Pian dei Fiacconi
Detto che il vecchio e caratteristico impianto di risalita (merita l’esperienza d’altri tempi) è attivo da metà di febbraio ai
primi di maggio circa, il panorama che si può apprezzare dalla
terrazza del Rifugio Pian dei Fiacconi (2626 metri) raggiungibile col medesimo è fuori dal comune. Sella e Pordoi davanti
agli occhi, il Sassolungo verso ovest, il Lago del Fedaia sotto
e la cima della Marmolada a “pochi passi”.
Lifts, slopes and panoramas
(o della vallata in cui ci si trova) e a destra
quello del Dolomiti Superski. In Fassa i nuovi cartelli si trovano anche nelle skiarea Alpe
Lusia e Catinaccio. Un tocco di rosa shocking
caratterizza, invece, le indicazioni del giro
del Sass Becè (2534 m), affascinante itinerario attorno al picco che lambisce il Pordoi.
22
FASSA NEWS INVERNO 2013/2014
One of the pleasures of skiing is that of reaching panoramic terraces, where you can admire and take pictures of stunning views and
landscapes. In Val di Fassa, lifts allow people
who do not ski to enjoy the same emotions of
those who do. This is a gift of nature we cannot miss.
Skiarea Alpe Lusia, Valbona-Le Cune cablecar,
Piavac-Le Cune slope: at the top station, there
is a 360-degree view, with Col de Poza, Pale di
San Martino and Lagorai group.
Skiarea San Pellegrino, Col Margherita gondola, Col Margherita slope: at the top and
while going downhill, stop and admire Cresta
di Costabella, Pale di San Martino and the Marmolada group.
Skiarea Catinaccio, Ciampedie gondola, Thöni
slope: as soon as you get off the gondola, you
will see the Western Dolomites in front of you.
If you take the Prà Martin lift and get off at
the third station, you will find yourself at the
foot of Vajolet Towers, among the Catinaccio.
Skiarea Carezza, Paolina lift, Paolina slope:
here you can see the beautiful southern part
of Catinaccio and Costalunga Pass towards
Bolzano. On the horizon, you can see Ortles
and Cevedale.
Skiarea Buffaure, Col De Valvacin lift, Val-
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
23
vacin slope: at 2354 metres the jagged Monzoni, Val San Nicolò and Val Jumela are the
protagonists.
Skiarea Col Rodella,, Col Rodella gondola, 3-Tre
slope: here the scenery on the valley widens,
and in particular on Mount Sassolungo, Sella,
Pordoi and Marmolada in the background.
Skiarea Belvedere-Pordoi,, Sass Pordoi gondola, Forcella Pordoi route (freeride for experts):
from Sass Pordoi and from its Dolomites Terrace by the Rifugio Maria (2950 metres) you
can see a 360-degree view, from Tofane to the
whole Tyrolean mountain range in the north.
Skiarea Ciampac,, Orsa Maggiore lift, Sella
Brunech slope: a breathtaking view, thanks to
Mount Sassolungo, Ciampac upland, and Presanella in the background.
Skiarea Marmolada,, Pian dei Fiacconi slope,
Pian dei Fiacconi lift: this lift opens from
mid-February to the beginning of May. At the
top you can admire Sella, Pordoi, Sassolungo,
Fedaia Lake and the summit of Marmolada.
Magie di neve…
“only for kids”
Ecco come i candidi fiocchi trasformano i bambini
in piccoli chimici, esploratori, indiani, guerrieri,
campioni e Vyp
di Simonetta Iori
B
ambini è arrivato l’inverno! E con
l’inverno è arrivata la neve e con la
neve… è arrivato il divertimento! A
me piace molto giocare con e sulla
neve e sono anche fortunata perché
conosco bene la Val di Fassa e so dove andare a
divertirmi. Se volete, vi svelo tutte le attività
più entusiasmanti che si possono fare qui l’inverno: sciare, saltare, scivolare, giocare, fare
gare, sperimentare, provare, imparare, gustare!
Lo sapete che i candidi fiocchi sono magici? Eh,
già. Vi confido una cosa: in Val di Fassa, con la
neve, bambini e ragazzi si trasformano in piccoli
chimici, esploratori, indiani, guerrieri, vyp e campioni! Vi state chiedendo come? È presto detto.
Piccoli chimici. Bambini e ragazzi hanno l’opportunità di mischiare allegria con compagnia,
ambiente sano con gusto della fatica, un pizzico di coraggio con una montagna di simpatia.
Tutto questo abbinato a velocità, autonomia,
altezza, condivisione e fiducia e, in questo
modo, fare la più grande scoperta di tutti i tempi: il dono dell’amicizia. Tutto ciò prendendo
parte ai corsi organizzati dalle scuole di sci,
ai giochi e alle attività offerte dai kinderland
valligiani come il Kid’s Paradise al Cima Uomo
di Passo San Pellegrino o il Banzimalia di Campitello dove gli animatori con i loro giochi, la
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
25
discesa in bob, slittino o gommone e la risalita
col tappeto magico rendono tutto più buffo. Di
tappeti magici, poi, ce ne sono di vari modelli, lunghezze e velocità. Ogni scuola ha i suoi,
ma se ne volete vedere tanti, tutti in una sola
volta, potete andare a Pera di Fassa in località
Fraine e il mio consiglio è di provarli tutti!
Esploratori. È facile sperimentare il passaggio
dal ruvido delle scarpe sulla terra al liscio degli sci che scivolano sulla neve, scoprire quanto
è leggero un fiocco e osservare la forma di un
cristallo di neve. Poi può capitare di affrontare
una prova di coraggio, come entrare nel ristorante “La Giaces” della scuola di sci Marmolada
di Canazei, passando sotto lo sguardo attento
della volpe che è sempre lì attenta a controllare
se si pulisce bene il piatto. E se siete fortunati,
sul far della sera, poco dopo la chiusura degli
impianti, potete anche avvistare un gatto delle
nevi! Magari in sella a una motoslitta che la
scuola di sci di Vigo mette a disposizione dei
bambini per fare un giro d’esplorazione!
Indiani. C’è sempre chi ama “fare l’indiano”,
perciò al Ciampac c’è l’Indian Village, con tre
tappeti magici per salire e uno per scendere con
i gommoni da neve, con un super gonfiabile e il
totem per il tipico saluto: augh! Insomma, un
parco da veri pellerossa.
Guerrieri. Nei noleggi sci e nei negozi d’abbigliamento potete indossare l’armatura degli
sportivi: tuta, casco, scarponi e, ovviamente,
due bastoncini come lance, uno snowboard come
scudo e slittino o bob come nobile destriero!
Per poi andare dal maestro di sci per l’investitura d’onore con le cosiddette “casacche di sicurezza” ed esser pronti per affrontare anche
una prova d’abilità come il “salto del diavolo”
nel campetto di Canazei! In più, dovete sapere
che nella scuola di sci di Pozza il noleggio sci
e scarponi è gratis per chi fa i corsi all’interno
del Park Bimbo Neve.
Vyp. Tra i corsi organizzati dalle scuole di sci
di Fassa, il “Very Young People” è quello della
scuola Marmolada di Canazei e dedicato ai più
piccoli, dai 3 ai 4 anni. Ma ci sono tanti altri corsi bestiali! Infatti, ogni scuola propone
lezioni speciali, per tutti i gusti e di tutte le
misure, di età e di tempo. A Vigo i bambini dai
3 ai 5 anni che fanno il corso di sci diventano
scoiattoli. I ragazzi fino ai 14 anni, invece, si
trasformano in leprotti, aquilotti e orsetti! Se,
poi, vi sembra che il tempo corra sempre troppo veloce quando state sugli sci, allora potete
scegliere le lezioni “All Day for Kids” di Canazei,
dove lo spasso è a orario continuato.
Campioni. In ogni corso che si rispetti, alla
fine, c’è la gara. A Campitello, ad esempio, l’ul-
timo giorno di lezione, una carrozza trainata
da cavalli conduci i bimbi dalla funivia del Col
Rodella al campetto per la sfida, che comprende
il passaggio sotto archi che sembrano passaggi
segreti, il superamento di cunette e un lungo
serpentone. Il più veloce vince la medaglia d’oro
e diventa: campione! Pensate che soddisfazione mettersi al collo la medaglia fatta dell’oro
che il mattino ha in bocca! È anche per questo
motivo, che i corsi per voi cominciano la mattina presto. Sempre parlando di campioni, lo
sapete che tutte le scuole di sci fassane hanno
il sigillo d’oro? È una prestigiosa certificazione
dell’Amsi, una garanzia di qualità, che riguarda soprattutto i piccoli. Inoltre, i maestri sono
speciali anche perché i loro strumenti non sono
lavagne, penne, registri e quaderni, ma figure,
paletti, piramidi e archi.
Allora che ne pensate? Vi è venuta voglia di
formare un trenino con un maestro di sci come
capo treno? Scivolare sui gommoni dei kinderpark? Andare a mangiare in un ristorante
dove all’ingresso c’è una volpe a darvi il benvenuto? Imparare a sciare divertendovi e, poi,
l’ultimo giorno di corso fare una gara e vincerla? E tutto questo, con la sicurezza di essere
accompagnati da maestri che non danno voti,
ma solo medaglie e diplomi per tutti. Vi sono
chiari, ora i modi di scoprire e visitare la valle:
sci, snowboard, slitta, bob, palette, gommoni,
carrozza, motoslitta, tappeto magico, trenino
umano e a ruote, ovetti, funivie, seggiovia con
la bolla, la cosiddetta “bubble”, per proteggersi
dall’eventuale attacco del vento.
E di sera? Per chiudere le giornate in bellezza
ci sono eventi e manifestazioni come le fiacco-
late: serpentoni di scie luminose e sputafuoco.
A Moena e Campitello sono proprio i bambini i
protagonisti con fiaccole che sembrano spade
luminose. Alla sciovia Avisio, invece, martedì
e venerdì (ore 20.45-22) si scende a tutta birra
con bob e slittini sulla pista illuminata.
Allora, che aspettate a spassarvela?
What a magic snow! Only for kids
Hey guys! Winter has come! If you want, I can
tell you all the greatest activities you can do
here. Did you know that snowflakes are magic?
In Val di Fassa, when children meet snow, they
become little chemists, explorers, Indians, warriors and champions.
Little chemists. Children have the opportunity
to mix fun, sharing and courage and, in this
way, make the greatest discovery in the world:
the gift of friendship. You can join one of the
ski courses organised by the ski schools and
play in the kinderparks, such as that in Fraine,
in Pera di Fassa, or at the Kid’s Paradise at Cima
Uomo (Passo San Pellegrino) or at the Banzimalia park in Campitello. In addition, if you attend
the ski course at the Bimbo Neve Park in Pozza,
you can hire ski and boots for free.
Explorers. If you are lucky, at sunset, you could
see a “snow-cat”. The exploration is even more
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
27
interesting on a snowmobile! The ski school
of Vigo di Fassa places at children’s disposal a
snowmobile!
Indians. At Ciampac there is the Indian’s Village, with three magic carpets, rubber dinghies,
inflatable games and a totem for the typical
greeting: augh!
Warriors. Wear your ski suit, skiing gloves,
boots, ski helmet and try “the devil jump” in
Canazei. Test your skills and your courage!
Champions: our ski teachers don’t give marks,
but only medals. What’s more, the last day you
can do the ski race and become a champion!
Last but not least, in the evening, for example in Moena and Campitello di Fassa, you can
take part in the torchlight descent show, and
on Tuesday and Friday (8.45-10 pm) you could
go to the Sciovia Avisio to slide down the lightened slope with your bob and sledges.
Freestyle:
libertà e spettacolo,
nel futuro dello sci
Nello scatto di Federico Modica, che riprende il salto di Valentino
Mori, è racchiusa l’essenza della disciplina in crescita in Italia
anche grazie a talenti come quelli dello Ski College di Pozza
di Elisa Salvi
di Elisa Salvi
28
FASSA NEWS INVERNO 2013/2014
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
29
A
pochi passi dal valico del Pordoi con
il gruppo del Sassolungo come quinta d’eccezione, una decina di amici
accanto a una baita stretta nell’abbraccio della neve e della luce rosa
del tramonto: una splendida cartolina. Ma il
cuore dello scatto (pag. 28 e 29), del talentuoso Federico Modica, è lui, lo sciatore che,
con un salto straordinario, vola sulle teste dei
ragazzi tirolstyle sorpresi in un brindisi (che,
pare inevitabile, gli dedicheranno). L’immagine,
presentata al Red Bull Illume 2013 (importante
concorso fotografico di sport d’azione), fissa in
un istante uno straordinario gesto atletico, ma
racconta anche una storia più appassionante
(e lunga), quella del freestyle. Tecnica, libertà
d’espressione e gioia di sciare. Tutto ciò è il
freestyle, come ben espresso nel salto di Valentino Mori, protagonista dello scatto (per cui lo
scorso aprile è stato allestito un set spartano
con tanto di trampolino per il salto, provato finché non si è raggiunto un risultato di perfetta
sincronia tra i vari soggetti).
Fuoriclasse della disciplina, Mori, 27 anni di
Predazzo, è allenatore della nazionale di specialità (e pure della squadra junior) che milita
in Coppa del Mondo e a febbraio sarà alle Olimpiadi di Sochi, impegnata tra il resto anche in
due specialità al debutto olimpico: “halfpipe”
(mezzo tubo) e “slopestyle” (percorso con salti
e strutture). Ma è pure il “capitano” della scatenata classe di freestyle (ritratta nelle altre
foto del servizio, sempre di F. Modica) dello Ski
College di Pozza di Fassa. La scuola è una fucina
di talenti di sette discipline sportive invernali (sci alpino, fondo, salto speciale, combinata
nordica, snowboard alpino, snowboard freestyle
e skifreestyle), grazie alla particolare formula
che combina lezioni in classe (nei licei scientifico, linguistico e artistico), allenamenti e gare.
Complici il look streestyle, trasferito sui campi
da sci, e il linguaggio, o meglio il codice (rigorosamente in inglese) di salti, strutture e percorsi da superare, il freestyle è una calamita per
i giovani. «Piace - spiega Mori - perché è vicino
al loro modo di essere e consente di esprimersi
senza i vincoli imposti dai paletti. Ma richiede molta preparazione tecnica e fisica». I ragazzi dello Ski College, ad esempio, in estate
e autunno si allenano tre volte in settimana
con un preparatore atletico per affinare l’equilibrio e ottenere una muscolatura dalla potenza
esplosiva, capace di sopportare continue sollecitazioni. Gran parte dell’inverno, invece, lo
trascorrono tra le palestre bianche della zona,
come gli snowpark Sanpe e Morea della skiarea
Trevalli, gli allenamenti in altre località alpine e
le competizioni. Il gruppo di freestyle dello Ski
College, quest’anno, è formato da Igor Lastei
di Pozza, il più grande e già componente della
nazionale junior, Giorgia Felicetti di Canazei,
Giambattista Zulian di Soraga, Gabriele Venturini di Predazzo, Lorenzo Butti e Simone Piazzi di
Masi di Cavalese e la new entry Kilian Morone,
di Trento. «Questi ragazzi - precisa Mori - lo
scorso aprile hanno partecipato ai Campionati
Italiani assoluti di Freestyle a Chiesa Valmalenco, ottenendo, nel complesso, due secondi
posti e tanti buoni piazzamenti». Tra loro, c’è
chi possiede tutte le doti essenziali per eccellere nella disciplina. «In questo sport servono
entusiasmo e desiderio di mettersi alla prova
per superare i propri limiti, nella consapevolezza che i risultati si raggiungono con passione e
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FASSA NEWS WINTER 2013/2014
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tanta forza di volontà. Bisogna mettere in conto che si cade,
ma che ci si rialza per far meglio di prima».
Oltre ai ragazzi dello Ski College, i campioni di domani di cui
sentiremo parlare, il freestyle, inverno dopo inverno, vede
aumentare gli appassionati. «È un fenomeno in crescita, basta osservare quanti skiers e snowboarders si divertono negli
snowpark delle varie skiarea. Perciò, da qualche tempo, la
Scuola Tecnici Federali della Fisi collabora con i collegi dei
maestri di sci, a partire da quelli trentini, per incrementare
la formazione con corsi di specializzazione freestyle».
Su questo come sul fronte del freeride, che richiedono l’uno
appositi ambiti e l’altro tracciati alternativi, c’è ancora da
lavorare per trovare il giusto equilibrio tra la domanda di chi
cerca più libertà nello sci e le esigenze di chi si premura di
garantire la sicurezza in e fuori pista. «Finora - dice Mori - si
è temporeggiato sull’apertura a freeride e freestyle, perché
contemplano alcuni rischi. Così, però, si è frenata anche la
nascita di piccoli e medi eventi dedicati a queste discipline,
in cui atleti e soprattutto appassionati trovano soddisfazione. Il nodo riguarda le responsabilità che attualmente,
in caso di incidente grave, ricadono sugli organizzatori di
eventi e sui gestori delle piste. Anche la firma di una liberatoria da parte degli atleti non esonera queste figure.
Ormai però sembra necessario, mantenendo presupposti di
sicurezza, ampliare lo spettro di possibilità dello sci e delle
sue manifestazioni, come accade all’estero».
Un’evoluzione, conseguenza dei nuovi modi di sciare, e che,
inevitabilmente, coinvolge anche i professionisti della neve.
«È indispensabile l’adeguamento della figura del maestro rispetto a queste tendenze. Sempre più viene richiesto di far
apprezzare lo sci in pista, ma anche fuori e negli snowpark,
specie da parte dei ragazzi, ora e, in futuro, i principali
utenti delle scuole».
32
FASSA NEWS INVERNO 2013/2014
Freestyle:
freedom and show in the ski future
Not far from the Pordoi pass, with the majestic Sassolungo in the background, there is
a group of friends, next to a hut hugged by
snow and lit by the rosy light at sunset: a wonderful postcard. Yet the centre of this snapshot (pp. 28 and 29), by the talented Federico
Modica, is the skier that, with an incredible
somersault, flies over the heads of surprised
Tyrolean-style guys, who are drinking a toast
(and, likely, they will dedicate it to him). This
picture, presented at the Red Bull Illume contest 2013, fixes an extraordinary athletic gesture in the blink of an eye, but it tells also a
fascinating story about freestyle: technique,
freedom of expression and joy of skiing. All
this is well expressed in Valentino Mori’s leap,
the protagonist of this photograph.
A freestyle ace, Mori from Predazzo is the
27-years-old trainer of the Italian national
team, which plays in the World Cup and in
February is going to the Olympics in Sochi.
What’s more, he is also the coach of the dynamic freestyle class at the Ski College in
Pozza di Fassa. Speaking about winter sport
disciplines, this school is breeding ground for
talented people, thanks to the formula that
combines school, training and races.
Freestyle, with its look and technical language, is a magnet for the young. Mori exFASSA NEWS WINTER 2013/2014
33
plains that «the young people like freestyle
because it is close to their way of being, but
it requires technical and physical training».
For example, in summer and autumn, the Ski
College boys and girls train three times a
week with an athletic trainer. In winter, on
the contrary, they spend most of their time
between contests and snow parks, such as
the Sanpe and the Morea parks in the Trevalli
skiarea. This year, the members of Ski College
freestyle group are Igor Lastei from Pozza,
Giorgia Felicetti from Canazei, Giambattista
Zulian from Soraga, Gabriele Venturini from
Predazzo, Lorenzo Butti and Simone Piazzi
from Masi of Cavalese and Kilian Morone from
Trento. Moreover, in addition to these future
champions, there are more and more people
keen on freestyle. Also for this reason, in Italy in this field, as in freeride, which requires
special apposite areas the former, and alternative tracks the latter, there is the need to
redress the balance between the two parties:
those who look for more freedom in skiing
and those who care for security in the beaten
track and off-piste. Considering this, Mori affirms that today there is the need to widen
the range of skiing opportunities, keeping
safe conditions, as happens in the foreign
countries.
Valentino Mori
Tone Valeruz,
essere dentro la neve
Il mito dello sci estremo a 62 anni ha ripetuto la nord del Gran
Vernel. Una storia cominciata negli anni Cinquanta sui prati di
Alba con un paio di sci di legno, il suo primo freeride
di Andrea Selva
A
ppeso a un elicottero oppure avvolto dalla tormenta, aggrappato con le
lame degli sci a un pendio ripidissimo
(che noi, gente normale, chiameremmo
precipizio) oppure su una parete strapiombante, Tone Valeruz, 62 anni fassano doc,
potrebbe sorprendervi dicendo semplicemente:
“Oh, finalmente qualcosa di interessante”.
Una vita in fuga dalla noia?
Direi piuttosto alla ricerca dell’imprevisto.
Quando è cominciato tutto questo?
Da bambino, ovviamente. Sugli sci: una passione innata.
Sulle piste di casa?
Diciamo sui prati dietro casa, ad Alba di Canazei: salivamo a scaletta, su e giù. La prima
traccia in discesa era quella che dava più soddisfazione. Ora che ci penso era una specie di
freeride.
Cosa ricorda di quei pomeriggi?
Un freddo cane, terribili ghiacciate, non c’erano
mica le giacche a vento che ci sono oggi. Ma di
tornare a casa neanche parlarne.
E gli sci?
Un paio di sci di legno, che mi aveva regalato
mio padre. Ma un giorno venne a prenderli per
portarli al noleggio: avevano bisogno di un paio
di sci da bambino per 5 giorni, mio padre non
volle perdere l’occasione.
E la prima cosa “finalmente interessante”?
A sette anni, sulla Marmolada.
Da solo?
Certo. Mio padre gestiva il piccolo rifugio che
c’è sopra Pian dei Fiacconi e mi mandò a Punta
Penia per portare due chili di zucchero... Una
scusa. Voleva mettermi alla prova. Là in cima
trovai Gigiotti, all’epoca proprietario della Capanna Punta Penia, che mi diede da bere un tè.
Con il Rum, ovviamente. Quando tornai giù mi
resi conto di aver avuto paura.
E sugli sci ha avuto maestri?
Fiorenzo Perathoner mi ha dato tanti consigli,
poi Rinaldo Cigolla mi ha impostato tecnicamente. Ero nella squadra dei Carabinieri, anche
se non ho mai messo la divisa (ma non serve
scriverlo). Ho vinto l’oro in slalom speciale ai
campionati italiani dei centri sportivi, ma non
ero un tipo da squadra.
E nemmeno un tipo da tenere chiuso tra i pali
stretti dello slalom.
Esatto. Quand’ero in casa guardavo sempre fuori
dalla finestra, quand’ero in pista guardavo sem34
FASSA NEWS INVERNO 2013/2014
pre fuori pista.
La prima discesa “veramente interessante”?
Era il 1969. Lavoravo alla scuola di sci estivo di
Pian dei Fiacconi. Nel pomeriggio chiudevano
gli impianti allora ho preso gli sci, sono salito in vetta alla Marmolada, sono sceso da un
canalone ripidissimo e mi sono detto: cavolo
Tone, sei veramente bravo! Non volevi nemmeno scendere eppure guarda cos’hai fatto.
La prima impresa?
Lo stesso anno. La nord della Marmolada. Era
ghiacciatissima. Affilai le lamine degli sci con
una lama arrugginita che mi prestarono alla Capanna e poi scesi sotto gli occhi di Ermanno
Lorenz - all’epoca il gestore - che vendendomi
sparire nel vuoto si spaventò e corse a valle
lungo il ghiacciaio per vedere dov’ero finito. Era
un’epoca favolosa: bastava guardarsi attorno e
c’erano pendii vergini da scendere.
Una lama arrugginita. Ma quanto contano i
materiali?
Tantissimo. Bisogna scegliere il meglio che c’è,
ma andare oltre non va bene. I materiali devono
essere sempre al servizio della persona e non il
contrario. Tanto per dire: dal Sassolungo sono
sceso con sci normali e attacchi da bambino
perché erano più leggeri.
E la conoscenza della neve?
Conoscenza non è la parola giusta. Non basta
conoscere la neve, bisogna “essere dentro” la
neve, figli della neve. Non bisogna pensare, bisogna agire. Una cosa che può capire solo chi
ha passato l’infanzia a gelarsi le ossa nei prati
dietro casa.
In valle c’è chi la definisce un Lupo solitario.
Ero il secondo di otto fratelli. Appena ho potuto
me ne sono andato via.
Avrà dato dei dispiaceri a sua madre.
Dispiaceri non lo so, preoccupazioni di sicuro.
E a sua moglie Daniela?
Non mi ha mai frenato. Le racconto un episodio:
eravamo nel 1976 a Cervinia, c’era lei e c’era
Walter Costa. Lei disse: è meglio che ci sposiamo prima che ti capiti qualcosa.
Ironia della sorte: io sono ancora vivo e lei invece non c’è più.
Le sue imprese le hanno dato da vivere?
Ho avuto più di quello che mi serviva, ma l’ho
avuto divertendomi, senza orari e senza condizionamenti, libero di andare a dormire e alzarmi
quando volevo: cos’altro avrei potuto chiedere?
Anche se questa è una valle dove la gente è abituata a misurare la ricchezza in un altro senso.
Si è tolto pure la soddisfazione di ripetere la
discesa (la 34ª) della parete nord del Gran
Vernel, a 62 anni, dopo la “prima” del 1973.
Era l’aprile scorso e ho trovato le condizioni
peggiori di sempre, ma le gambe per fortuna
tenevano ancora.
Perché non è vero che basta l’esperienza, ci vogliono le gambe. Anche se in discesa ogni santo
aiuta...
Quindi, è credente?
Dicevo per dire. Credo nella geologia e nelle
leggi fisiche. Perché, come dico sempre ai preti,
se ruzzoli giù dal Cervino puoi pregare quanto
vuoi.
Ci parli della Marmolada.
La montagna perfetta: ti dà tutto ciò che puoi
cercare. Ma sono rimasto deluso dell’ingordigia
umana attorno a questa montagna. Sogno questa montagna senza impianti. Dicono che allora
ci salirebbero in pochi ma non è vero: quando non c’era la funivia ci salivano migliaia di
persone. Basta guardare quello che succede in
Austria e in Svizzera.
D’inverno dà lezione di sci alla scuola di Canazei. È un ruolo che le piace?
Mi piace insegnare ai principianti perché si vedono i risultati. Non mi piace invece quando
viene un allievo che vuole perfezionarsi ma non
riesce ad ammettere i suoi difetti.
Amo profondamente i ragazzi che fanno il freeride. Mi piace il freeride, questi ragazzi hanno una
grande mentalità, se ne fregano della tecnica,
vanno giù e basta.
Vuol dire che la tecnica non serve?
La tecnica è importante, ma non basta: quando
bisogna mettersi perpendicolari al pendio serve il
coraggio. E questo la tecnica non te lo può dare.
Gli allievi si rendono conto di essere di fronte a Tone Valeruz?
Alcuni sì, ma - conclude scherzando - se non mi
riconoscono è meglio: rompono meno.
Tone Valeruz, è nato il 28 gennaio del 1951 ad Alba di Canazei,
oltre a essere maestro di sci, guida alpina, alpinista e scialpinista
è soprattutto uno dei massimi
interpreti dello sci estremo. Ha
compiuto più di cinquanta prime
discese su alcune delle pareti verticali più note del mondo come
quelle di: Marmolada, Gran Vernel,
Cervino, Monte Bianco, Lyskamm,
Cerro Don Bosco, Alpamayo, Siula
Chico e altre ancora.
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
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Tone Valeruz inside the snow
Face to face with the man, one of the greatest
exponents of the extreme skiing, who carried
out his last extraordinary feat on Mount Vernel
last April at the age of 60.
Is your life seeking safety in flight from
boredom?
I’d rather say seeking the unforeseen.
When did everything begin?
When I was a child: an innate natural passion,
which begun skiing on the slopes at the back
of my house in Alba di Canazei, with a pair of
wooden skis my father gave me as a present.
Have you ever had a coach or a tutor?
Fiorenzo Perathoner has advised me many
times, and then Rinaldo Cigolla improved my
technique.
Slalom is not your favourite type of skiing,
is it?
You are right. When I am at home I always look
out of the window, when I am on-piste I always
look at off piste.
What about your first deed?
In 1969: the north face of Marmolada glacier.
It was very frozen. I sharpened the edge of my
skis with a rusty blade and went downhill.
A rusty blade. Are materials important? What
really counts?
Materials count very much. We have to choose
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
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the best materials, but without exaggerating.
Materials, in fact, should always be of service
to people, never the opposite. For example: I
went downhill Sassolungo with ordinary skis
and light ski fastening, those used by children.
What about snow knowledge?
‘Knowledge’ is not the right word. Knowing snow
is not enough. You need to be inside the snow,
you need to be a son of the snow. You have
to act, rather than thinking. If you have spent
your youth freezing and skiing in the backyard,
you will understand what I mean.
In winter you work as ski instructor by the
ski school of Canazei. Do you like it?
I like teaching beginners, because you see good
results soon. I like boys and girls who practise
freeride, they are open-minded, they do not
care of technique, they ski and that’s all.
After the first time in 1973, you had the satisfaction of repeating the downhill from the
north face of Mount Vernel at the age of 62.
Last April I found the worst conditions than
ever, however, fortunately, my legs hung on. Actually, it is not truth that experience is enough.
Legs are important, indispensable. But anyway,
as the Ladin saying goes, “en jù duc i sènc i
deida” (downhill, God always provides).
“Sellarondisti”
stregati dalla luna
Oswald Santin, presidente del comitato organizzatore della
Sellaronda Skimarathon, racconta il successo della gara, dovuto
anche alla magia della notte spezzata solo dagli strali lunari
di Enrico Maria Corno
I
mmaginate mille e più atleti, abbigliati
con tutine colorate (spesso fluorescenti), sci e pelli di foca sotto le solette,
zaini tecnici in spalla e grandi torce
frontali sul casco, pronti alla partenza di una gara sotto lo striscione. È una “mass
start”, il termine del gergo sportivo per indicare
il fatto che partano tutti contemporaneamente (non uno per volta), caso non comune nelle
gare di scialpinismo.
È esattamente quello che accade alla 19ª Sellaronda Skimarathon, venerdì 21 febbraio, in
centro a Canazei. Un abbondante strato di neve
viene steso in paese per i metri che separano
la piazza dalla pista che corre giù dalla montagna. Gli scialpinisti cominciano subito l’ascesa
risalendo i primi dei 3 km di dislivello positivo
della serata.
La sola procedura di partenza, assolutamente
spettacolare, è già ragione sufficiente per rendere speciale questa gara che diventa unica per
la suggestione delle Dolomiti che le fanno da
cornice: «Gli atleti partono al tramonto all’ora
in cui gli sciatori normali si fanno la doccia e
vanno a prendere l’aperitivo», spiega Oswald
Santin, 52 anni, presidente del comitato organizzatore. Santin, nato a Vipiteno e trasferito
da tempo in Fassa, è uno scialpinista esperto,
già campione italiano nel 1999 e ottimo conoscitore della Sellaronda Skimarathon avendola
provata prima che in pista dalla scrivania. Come
se non bastasse è anche un noto alpinista che
nel settembre 1992 è giunto fin sulla vetta dell’Everest. «Gli sciatori “normali” seguono il sole,
i “sellarondisti” invece la luna. Il percorso di
gara ha una lunghezza di oltre 42 km con quasi
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FASSA NEWS INVERNO 2013/2014
3 km di dislivello positivo. Si sale ai quattro
passi e si scende nelle valli ladine, togliendo e
agganciando alternativamente le pelli sotto gli
sci. In paese, il calore della gente aiuta a ricaricare le batterie per la successiva salita».
Al di là del montepremi (15 mila euro complessivi), la sfida è contro il cronometro più che
contro gli avversari. Alcuni atleti (in gara a
coppie, ndr) sono tra i migliori del mondo e
viaggiano in salita ad andature incredibili (oltre
1600 metri/ora) e toccano velocità folli in discesa, tuffandosi praticamente nel buio. Ovviamente, al termine è previsto anche il controllo
antidoping.
«Questa è la 19ª edizione della Sellaronda - continua Santin - la più conosciuta tra le gare di
scialpinismo su pista al mondo, dove con questo termine s’intende che il tracciato di salite e
discese si distende su una pista battuta e non
in fuoripista, come avviene nella maggior parte
dei casi. La pista, nel nostro caso, è proprio
quella che i turisti hanno usato fino a pochi minuti prima. È proprio questa sua caratteristica
che ha moltiplicato le coppie iscritte nel giro di
pochi anni fino ad obbligare l’organizzazione al
numero chiuso». E anche quest’anno le iscrizio-
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
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ni si esauriranno in brevissimo tempo.
Tutto cominciò oltre vent’anni fa quando il
compianto Diego Perathoner con qualche amico
ebbe l’idea della gara intorno al Sella e ne testò
per primo il percorso in notturna, diventando
poi presidente del comitato organizzatore fino
alla sua scomparsa nel 2009 durante un intervento di soccorso alpino in Val Lasties.
Per le centinaia di volontari che partecipano Oswald Santin
all’organizzazione e alla logistica dell’evento,
portare avanti questa prestigiosa manifestazione è sicuramente il modo migliore per ricordare
e onorare Diego. Dal 2011 Santin, legato alla
famiglia Perathoner, ne ha ereditato la guida.
«Quest’anno ci saranno tante piccole novità: il
regolamento è cambiato per incrementare la sicurezza degli atleti, perciò abbiamo introdotto
l’obbligo per ogni squadra di portare con sé un
telefono cellulare e indossare un numero superiore di strati termici d’abbigliamento tecnico.
Stiamo anche pianificando una grande trasmissione in streaming di quattro ore per seguire la
gara on line».
Qualche numero della scorsa edizione? I team
iscritti erano 502, tra cui 25 squadre femminili. L’85% dei partenti è anche arrivato entro il
tempo massimo. Le nazioni rappresentate al via
erano 15 (gli italiani - tra gli atleti migliori al
mondo - erano circa i due terzi del totale): la
coppia vincitrice formata dal valdostano Dennis
Brunod e dal friulano Tadei Pivk ha impiegato
3 ore 18’ e 37” per completare il giro mentre
Francesca Martinelli e Mireia Mirò, prime tra le
donne, hanno registrato il tempo record di 3
ore e 53’. Moltissimi sciatori che di giorno compiono lo stesso giro sulle stesse piste risalendo
però i pendii con funivie e seggiovie impiegano
più tempo.
La pratica dello scialpinismo fino a pochi anni
fa era riservata quasi esclusivamente alla gente
di montagna che ama vivere il contatto con la
natura nel modo più autentico. L’amore per la
fatica è proprio di questa gente, che apprezza
il sudore e “non sente il freddo”: «Oggi questo sport va sempre più di moda, è conosciuto
universalmente anche e soprattutto grazie a
grandi manifestazioni ma rimarrà per tutti uno
sport di nicchia ed è giusto così: in Val di Fassa
ci sono altre gare internazionali tra cui, da un
paio d’anni, spicca la Full Gas Marmoleda di cui
sono direttore tecnico del percorso che, a fine
stagione (21 aprile 2014), vede decine di atleti
attraversare il ghiacciaio della Marmolada risalendo - obbligati a togliersi gli sci, legandoli
allo zaino e arrampicando - fino alla vetta di
Punta Penia a 3342 metri». Eventi che incuriosiscono e spingono i turisti a provare lo sci
alpinismo, che non sembra alla portata di tutti. «In realtà provare è facile - sostiene Santin
- basta noleggiare l’attrezzatura necessaria alla
pratica. La montagna è, per definizione, libera
per tutti e basta trovare un sentiero di montagna per mettersi alla prova (la legge impedisce
di risalire le piste da discesa, anche sul ciglio
più esterno, mentre sono aperte al traffico degli sciatori, ndr). Le grandi salite, ovviamente,
sono solo per alcuni ma basta poco per divertirsi. Per le prime esperienze è consigliabile avere
al proprio fianco un esperto, come una guida
alpina, che dia consigli utili ai principianti, così
vi garantisco, ci si diverte di più».
CIAO SONO LAURI… la simpatica mascotte del KINDER PARK
areagrafica.tn.it 0462 230018
CIAMPEDIE…Vi racconto una storiella per convincervi a venirci a trovare…
Tra le maestose montagne del Catinaccio, tra una sciata e una passeggiata con le ciaspole, ai piedi del Vajolet e del Larsech, per i più piccoli la
Scuola Sci Vigo di Fassa, gestisce il parco giochi di Lauri. Infatti il Ciampedie (campo di Dio) non è solo sci… ma il regno dei bambini, dove le due
parole d’ordine sono: divertimento e sorriso!!
Per i “nostri piccoli ospiti” sciatori e non, c’è la possibilità di trascorrere la giornata al Kinder Park, cioè un parco sulla neve, che dispone di gonfiabili, piccole giostre, scivoli e tante belle attività da fare in
gruppo e in compagnia assieme a me,che sono la simpatica mascotte.
Inoltre non mancano: Baby Dance, giri in motoslitta, balli di gruppo, giro
con le ciaspole e passeggiate lungo il “Sentiero degli Animali”, alla scoperta dei nostri amici del bosco!!!
Il Kinder Park inoltre offre il servizio assistenza, cioè i bimbi possono essere affidati a personale specializzato, solo per qualche ora oppure per tutta la giornata, trascorrendola tra giochi e divertimento!
Alcuni Hotel ed Appartamenti di Vigo (vedi lista sul sito www.scuolascivigo.com) sono convenzionati con
il parco, e permettono quindi di avere
l’entrata e/o l’assistenza gratuita.
Kinder park
Ciampedie
VIGO
DI
FASSA
ORARIO PARCO: 9.30 – 17.30
Sellaronda skiers bewitched by the moon
Imagine more than a thousand athletes, wearing
colourful tracksuits, skis with sealskin, rucksack
and helmets with frontal electric torches, ready
at the starting line. This is the mass start of the
Sellaronda Skimarathon, which is taking place
on 21st February in Canazei. Here the ski mountaineers start ascending the mountain with a
drop of 3 kilometres. The starting procedure in
itself is special enough to render unique this
race that is so suggestive also because of the
Dolomites framework.
Oswald Santin, 52-years-old President of the
steering committee, ski mountaineering Italian
champion (1999) and well-known mountaineer,
who reached the top of Mount Everest in 1992,
explains that «”normal” skiers follow the sun
and then have an aperitif at sunset; Sellaronda skiers, instead, leave at sunset and follow
the moon. The track of this ski mountaineering race, one of the most famous all over the
world, is about 42 kilometres. The athletes ascend four passes and then go downhill to the
Ladin valleys, fixing and removing skins from
skis alternately. Fans’ support help them to face
the following steep slope». To win the prize-
money (a total of 15.000 euros), the challenge
is against the clock. Some athletes (that race in
couples) are among the best in the world and go
at amazing brisk pace (more than 1600 metres
per hour).
Everything begun more than 20 years ago, when
the late lamented Diego Perathoner from Canazei invented this contest. He has been its
president until 2009, when he died during a
rescue operation in Val Lasties, on Mount Sella.
By proposing this race again, the several volunteers that take part in the organisation of
this event want to honour the memory of Diego.
Santin, friend of the Perathoner’s family, since
2011 has inherited the reins of this competition. He affirms that «this year there are some
news: for security reasons, athletes have to
bring mobile phone and multi-layer technical
clothing with them. Moreover, they are planning to broadcast the race in streaming, so that
we can follow it online».
#lavaldifassadinvernoè...
servita sul piatto social!
L’hashtag da completare ha scatenato pensieri, emozioni
e fantasia degli “amici” di facebook e twitter
S
pettacolo, paradiso, casa, sci, relax.
Sono queste le parole più ricorrenti nelle frasi degli “amici” di facebook e twitter che, ai primi di novembre, hanno
risposto con entusiasmo all’iniziativa
lanciata, sui canali social dell’Apt, dalla redazione
di Fassa News: completare l’hashtag #lavaldifas-
Fassa social!
Show, paradise, home, ski,
relax. These are the most
frequent words our Facebook
and Twitter friends used to
describe Val di Fassa. At the
beginning of November, they
enthusiastically took part
in the Fassa News initiative
proposed by the Val di Fassa
Apt: complete the hashtag #lavaldifassadinvernoè
(#valdifassainwinteris). Experiences, emotions, visual
awesomeness, ideas and a
little bit of fancy became
spontaneous
expressions
that tell the valley through
the words of those who live
in Val di Fassa or those who
enjoy it as an holiday destination. Here you can read
our friends’ sentences.
sadinvernoè. Esperienze, emozioni, suggestioni
visive, idee e un pizzico di fantasia si sono tradotte in espressioni spontanee che raccontano la
valle con le parole sia di chi la vive come meta di
vacanza, sia di chi la abita. Di seguito le frasi degli “amici” (in ordine alfabetico). Scegliete quella
che preferite.
#lavaldifassadinvernoè sublime!
Larissa Badalati
stress invernale, che ti ricarica la batteria e
non vorresti andare più via! Simonetta Breda
#lavaldifassadinvernoè sentirsi a casa.
Paolo Batistini
#lavaldifassadinvernoè i luoghi delle vacanze
della mia infanzia, bellissime atmosfere ancora intatte. Cesare Cagnoli
#lavaldifassadinvernoè la pista più bella e il
canederlo più grande, ma anche sci, ciaspole,
slittino, après ski e relax! Giorgio Bianchessi
#lavaldifassadinvernoè la porta del paradiso
dei sensi! Marco Caporali
#lavaldifassadinvernoè bellissima!
Laura Bianco
#lavaldifassadinvernoè uno spettacolo a due
passi dalla val di Cembra. Cembrani doc
#lavaldifassadinvernoè sogno da vivere tutti i
giorni come i montanari e grandi eventi come
la Marcialonga. Ci piace!
Stefano e Anna Bosi
#lavaldifassadinvernoè tutto quello di cui ho
bisogno, non solo d’inverno. Spettacolo per gli
occhi e per il cuore da conservare per tutto
l’anno. Giulia Dante
#lavaldifassadinvernoè un posto meraviglioso
con gente straordinaria! Stefano Brambilla
#lavaldifassadinvernoè sintonia, la sento come
casa mia, ci starei sempre è bellissima in tutte
le stagioni. Floriana Deserti
#lavaldifassadinvernoè una cura naturale allo
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#lavaldifassadinvernoè much love! Luca Falk
#lavaldifassadinvernoè my favorite...the best
in the world !!!! Armando Leone
#lavaldifassadinvernoè un paradiso da non perdersi! Luca Maggioni
#lavaldifassadinvernoè raggi di luna su cui
sciare. Anna Monfredini
#lavaldifassadinvernoè magie delle alte vette.
E penso tra me e me: il paradiso può attendere! Abramo Paleari
#lavaldifassadinvernoè un luogo che mi ha
dato tanto in un momento difficile del cammino della vita, belle passeggiate sotto la neve
(e anche d’estate), mi porti fortuna ed è per
questo che torno volentieri. Sara Scevaroli
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
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#lavaldifassadinvernoè la finestra illuminata
di una baita, il calore di una stube e dell’ospitalità. Sui tetti una soffice coperta bianca. Le
montagne come le mura di un castello che custodiscono la valle. Sopra un cielo azzurro, il
più azzurro che abbia mai visto. Michela Petti
#lavaldifassadinvernoè un posto da favola e
vedere un Paese in crisi come l’Italia con dei
luoghi così mi fa venire un nervoso…
Massimo Reverberi
#lavaldifassadinvernoè il posto più bello del
mondo... Andrea Tosi
#lavaldifassadinvernoè stupenda e sono felice
di vivere qui. Giusyfranz Varisano
#lavaldifassadinvernoè bella come d’estate (e i
vostri boccioli). Edo Aldo Volterrani
Il (giusto) fuoco che
scalda l’inverno
Tipi di legna, fiamma, aroma, braci: tutto quello che c’è
da sapere per ottenere un perfetto caminetto ipnotico
Fire that
warms up
winter
di Andrea Selva
We wonder what Mario Rigoni Stern would have thought
if we had proposed him a
heater. When he was young,
in fact, he sawed beechwood under his grandfather’
eyes and under the curious but discreet eyes of his
classmate. Beech-wood for
stove or fireside is the best
wood, as it lasts very long
and heats a lot. However, in
Val di Fassa, flames are the
brightest, especially if you
use the wood taken from behind your house: pinewood
(great flames, but alas!, also
much smoke) or larch-wood,
that is what we need to heat
the atmosphere (besides
thermometer) with the crackling of the fire. Not to mention the aroma the resinous
wood exhales. Do you want
to do things properly? Light
the fire with cones and then
add some dead coniferous
wood and, finally, add beechwood or durmast-wood in the
stove. In the morning, you
will find embers still alive.
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FASSA NEWS INVERNO 2013/2014
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
C
hissà che avrebbe pensato Mario Rigoni Stern se gli avessero proposto
una stufa elettrica, proprio lui che da
giovane passava i freddi pomeriggi
invernali segando a mano la legna di
faggio sotto gli occhi assorti del nonno e - poco
più in là - quelli più interessati, ma discreti, di
una compagna di scuola.
La legna di faggio per la stufa (o il caminetto) è la migliore perché dura a lungo e produce
molto calore, ma le fiamme che riscaldano le
case fassane sono sicuramente le più allegre,
soprattutto se la legna proviene dal bosco dietro casa: abete (tanta fiamma, ma ahimè anche
tanto fumo) oppure i ceppi di larice, quello che
ci vuole per riscaldare l’atmosfera (oltre che il
termometro) con una serie di piccole esplosioni
e crepitii. Per non dire dell’aroma che diffonde
in casa un fuoco alimentato con la legna resinosa. Volete fare le cose come si deve? Accendete il fuoco con le pigne secche, alimentatelo
con alcuni legnetti secchi di conifera e infilate
quindi nella stufa (o nel caminetto) legna di
faggio o anche rovere, se volete trovare le braci
ancora vive al mattino.
Osservando la catasta di legna all’esterno
possiamo indovinare il carattere dei padroni
di casa, ma i nostri vecchi (ai tempi in cui le
questioni estetiche erano secondarie) sapevano
fare di meglio: dall’inclinazione del fumo che
usciva dal camino sapevano prevedere il tempo.
Un filo verticale? Bel tempo assicurato. Con una
stufa accesa funzionava tutta la casa: riscaldamento, acqua calda, cucina, forno e alla sera le
braci finivano nel letto. Quando i rifiuti erano
di carta la stufa risolveva anche quel problema:
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una cosa che ai tempi della plastica (e della
spazzatura che si misura in quintali) non possiamo più permetterci.
Non è solo una questione di fiamma, ci sono
riti da rispettare: dice Mauro Corona (che prima
è stato scultore e poi scrittore) che gli alberi
tagliati nei primi tre giorni di marzo non bruciano, ma sono buoni comunque per ricavarci
le pale da usare per la pizza. Per avere la legna
che brucia al meglio lasciatela riposare un paio
di stagioni accatastata al coperto, meglio un
anno intero.
Se non ci sapete fare con la musica o con i pennelli consolatevi: anche una catasta può diventare un’opera d’arte. Le case fassane insegnano.
E poi fateci caso, in una casa riscaldata a legna
(e in valle tutti hanno una stufa a ole, una cucina economica o un caminetto), nessuno guarda
più i quadri appesi alle pareti perché la stufa
diventa il punto di attrazione.
E in un rifugio di montagna è il “larin” (caminetto) il posto più ambito, mica i tavoli vicini
alle finestre. Non è solo una questione di calore, ma è un fatto ipnotico: anche voi (come chi
scrive) siete capaci di trascorrere ore intere ad
osservare la danza di una fiamma e poi il bagliore rosso della brace?
Deve essere una questione universale, visto che
su YouTube si trovano video lunghissimi che riprendono il fuoco di un camino, senza nemmeno
il rischio che una favilla finisca sul tappeto.
Chissà che ne penserebbe, di questi fuochi finti,
il sergente Mario Rigoni Stern, proprio lui che
capì di essere in salvo quando poté allungare
le mani sopra il fuoco acceso all’interno di una
baita.
San Pellegrino
Come eravamo
La Val di Fassa d’antan in scatti che fanno storia
The way
we were
Beauty is memory, a fleeting
glimpse, seized by eyes that
are able to see far away,
beyond appearances, seized
by a photographic objective capable of storing and
fixing that moment forever,
in a clear, intangible way. In
these photographs we see
the austere beauty of the
valley, far away from today’s
comfort. And, in front of
such poetry, we feel a little
bit of nostalgia for what we
were like.
di Elisa Salvi
L
a bellezza è memoria, è un attimo
fuggente, colto da occhi che sanno
guardare oltre, da un obiettivo capace di fissarla per sempre, cristallina,
a tratti impalpabile. Gli scatti che
proponiamo in queste pagine narrano una Val
di Fassa d’altri tempi, dalla natura fulgida e
potente così come la conosciamo oggi. Sono i
manufatti, le strutture, le mode degli uomini ad
essere cambiati.
Nelle immagini vediamo sci di legno, vecchi rifugi oggi trasformati in edifici dotati di tutti
i comfort, completi da sci, fatti di pantaloni
alla zuava, camicie, calzettoni e maglioni di
lana, non impermeabili ma d’imparagonabile
eleganza. Vediamo paesi, un pugno di case raccolte attorno a una chiesa, vaste zone coltivate
coperte dalla neve e boschi lontani dai centri
abitati, molto più di quanto lo siano ora. Vediamo seggiovie e cestovie, ardite per l’epoca, che
s’inerpicano dalle abitazioni fino alle stazioni
in quota. Vediamo campi da sci, serviti per lo
più da impianti di risalita “primitivi”, e distese immacolate solcate da poche scie. Vediamo
una valle dalla bellezza austera, lontana dalle
comodità odierne. Ed è innegabile, di fronte a
tanta poeticità, una certa nostalgia per come
eravamo.
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FASSA NEWS WINTER 2013/2014
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Belvedere
Alba
Campitello
Marmolada
Vista su Colac e Crepa Neigra
Col Rodella
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Capanna Punta Penia,
il rifugio più estremo
diventa un film
Girato nel 2012 e uscito nel 2013, il documentario di Davide
Menegazzi e Luca Sella raccoglie immagini e storie straordinarie
dalla cima della Marmolada
È
il rifugio più alto delle Dolomiti, imbattibile, proprio in cima alla Marmolada. Ma poiché la Regina è una montagna che sa mantenere le distanze,
Capanna Punta Penia è anche uno dei
rifugi più difficili da raggiungere, dedicato a
chi vuole provare sensazioni estreme come affacciarsi su un mare di nuvole, svegliarsi con
il termometro che scende sotto zero (anche
d’estate!) e dormire (o almeno provarci) sbattuti dalle raffiche di vento che pare voglia spazzare via questo avamposto di uomini colpevoli
di superbia per essersi spinti troppo in alto.
Erano gli anni Cinquanta quando due fassani
che amavano le sfide e l’avventura - Gigiotti Brunner e Gusto Brach - costruirono questo
rifugio partendo dai resti militari che erano
rimasti sulla vetta. Quattro assi, alcune finestre e qualche pezzo di lamiera: non sperate di
trovare grandi lussi, ma la Capanna vi sembrerà
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
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una reggia quando lassù a 3.343 metri vi sorprenderà una nuvola, sia che ci siate arrivati
scalando la terribile parete sud (complimenti vivissimi), sia lungo la ferrata della cresta
Ovest o camminando lungo il ghiacciaio (bravissimi lo stesso).
La cima della Marmolada è un luogo leggendario, dove le storie sono state scritte da uomini
fuori dal comune (minuscolo) come Gino Soraperra - gestore per anni della minuscola Capanna - tanto abituato a sopportare la solitudine
della vetta da essersi guadagnato sul campo il
soprannome di Robinson. Fu lui, in un’estate di
tanti anni fa, a restare bloccato in vetta dalla tormenta per otto giorni e nove notti, con
un’unica bustina di minestra liofilizzata per
riempirsi lo stomaco.
Fu Claudio Toldo, invece, a raccontare di quel
giorno che un fulmine lo “toccò” delicatamente sulla testa, in pratica un consiglio (che lui
di Andrea Selva
seguì senza pensarci due volte) di mettersi al
riparo prima del temporale infernale che si scatenò sulla vetta poco dopo.
La Capanna Punta Penia - che ora è del rifugista
Aurelio Soraruf - è un edificio particolare, dove
pochi restano a dormire (quelli che vogliono vedere l’effetto che fa) mentre gli altri scendono
a valle alle tre del pomeriggio. Un luogo dove la
solitudine può diventare estrema, fino alle lacrime, ma che sa corrispondere con gli interessi l’amore che riceve: «Perché lassù - racconta
commosso Ermanno Lorenz, gestore per alcune
stagioni - può capitare di sentirsi i padroni del
mondo».
Ci sono tante (buone) ragioni per salire alla Capanna: nelle giornate di bel tempo si può sperare di vedere Venezia; si può rendere omaggio
alla targa dedicata a Paul Grohmann, l’alpinista
austriaco che per primo (ormai 150 anni fa)
mise piede in vetta alla Marmolada; si possono mettere alla prova le proprie vertigini affacciandosi sul vuoto della parete sud e ci si
può divertire a guardare dall’alto in basso (con
senso di superiorità) gli altri rifugi di vetta che
laggiù, in cima al Sass Pordoi e al Piz Boè, accolgono migliaia di turisti alla ricerca di pano-
rami spettacolari un po’ più a portata di mano.
Per gli scialpinisti, infine, il premio è una delle
discese più appaganti di tutte le Dolomiti.
Il fassano Jimmy Pacher, campione del mondo
di parapendio, ama salire sulla Marmolada utilizzando le correnti d’aria calda come se fossero
ascensori.
Ma è più probabile che quando toccherà a voi,
sceglierete la via lungo il ghiacciaio, con un
paio di ramponi sotto gli scarponi. Questa è una
montagna da non sottovalutare: se non siete
esperti fate un gesto di umiltà (e di prudenza)
e chiedete a qualcuno di accompagnarvi verso
la vetta. E se siete tra quelli che le montagne
le guardano dal basso, c’è un documentario
(“Capanna Punta Penia: appunti di vetta”, 54
minuti, 13 euro c/o Istituto Culturale Ladino di
Vigo) girato da Davide Menegazzi e Luca Sella,
che nel 2012 hanno trascorso l’estate in vetta
gestendo il rifugio (chiuso d’inverno).
Ecco svelato il segreto di decine di inquadrature
spettacolari con albe e tramonti colte al volo,
con le vette che emergono da un mare di nuvole
come se fossero isole infuocate, giusto per ricordarsi che è da lì, dal mare, che sono emerse
queste rocce.
Capanna Punta Penia,
the most extreme hut becomes an actor
Ristorante, Self Service, Pizzeria, Bar,
Camere, Apres Ski con live music tre volte
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Ogni venerdì sera cena di fonduta di carne.
Trasferimento con gatto delle nevi dal Passo
Sella. Su ordinazione.
Fondue Bourguignonne zum Abendessen und
Fahrt mit der Pistenraupe aus Sellajoch (Passo
Sella) jeden Freitag Abend. Auf Bestellung.
This is the highest hut in the Dolomites, exactly at the summit of Marmolada glacier. For
this reason, but also because the Queen is
good at keeping the distance, Capanna Penia
is also the hardest-to-reach hut. It is dedicated to those people who want to feel extreme emotions, such as overlooking a sea
of clouds, waking up at a temperature below
zero (including in summer) and sleeping (or
trying to) with the gusts of wind blowing.
Winds are so strong that it seems it wants to
sweep along those people who dared to reach
the peak.
In the 50s, two friends keen on adventure
– Gigiotti Brunner and Gusto Brach – built a
hut starting from some military rests. Four
boards, some windows and some pieces of
plate: do not think to find luxury here. Nevertheless, it will seem to you to find a royal
palace when at 3343 metres of altitude you
will be caught in the storm, weather you get
here climbing the terrific south face (congratulations!), facing the via ferrata of the
west side of Marmolada or walking along the
glacier (well done!).
On Fridays, meat fondue for dinner and transfer by
snow cat from Passo Sella. On reservation.
52
FASSA NEWS INVERNO 2013/2014
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
53
The summit of Marmolada is a legendary
place, where stories have been written by
extraordinary men, such as Gino Soraperra
– responsible for the tiny Capanna – who was
so used to enduring loneliness that people
nicknamed him Robinson. Capanna Punta Penia – now run by Aurelio Soraruf – is a place
where loneliness can be extreme, so much
that it might move you to tears, but it pays
you back with a lot of love. There are many
good reasons to go uphill to the Capanna,
but if you are among those who prefer watching the mountains from the bottom, you can
have a look at a documentary (13 euros by
the Istituto Culturale Ladino in Vigo di Fassa) by Davide Menegazzi and Luca Sella, who
in 2012 spent the whole summer in the hut
(which is closed in winter). There, the secret
of dozen magnificent and spectacular shots
has been disclosed: amazing and breath-taking panoramas at sunrise and sunset caught
in the twinkling of an eye, peaks floating in
a sea of clouds, to remind us that the Dolomites emerged from the sea.
“L Grop de la Mèscres
de Cianacei e Grìes”,
sotto la guida di Mario
Debertol, realizza i
costumi e studia i
balli della tradizione,
animando il “carnascèr”
e le feste folk
Il carnevale?
Una questione di “Grop”
di Valentina Redolfi
O
gni inverno torna “carnascèr” (carnevale, in ladino) con la sua ventata
d’euforia che a Canazei, dal 1997,
trova calorosa accoglienza tra lo
scanzonato “Grop de la Mèscres de
Cianacei e Grìes”, che conta diciotto componenti. Tra “Bufon”, “Laché” e “Marascons” (maschere fassane uniche nell’arco alpino) il gruppo
è solido e cerca di rappresentare al meglio la
tradizione locale. Se vi capita d’essere in Fassa
durante il carnevale (quest’anno dal 17 gennaio
al 4 marzo), potrete assistere a una loro esibizione nelle feste di piazza o nelle loro scorribande tra le strade e nei locali.
Guidato dal presidente e fondatore Mario Debertol, detto Mariolino, “L Grop de la Mèscres
de Cianacei e Grìes” è nato, per scommessa, sedici anni fa durante la prima festa estiva “Te
anter i Tobié” (“In mezzo ai fienili”, che si tiene
ai primi di luglio). «La prima volta che ci siamo
esibiti - racconta Mariolino - eravamo in pochi,
ma entusiasti. E già un paio di mesi dopo abbiamo partecipato alla sfilata della “Gran Festa
da d’Istà” di settembre a Canazei, suscitando
l’interesse di altri paesani che hanno deciso di
“rifondare” (esisteva in passato) il gruppo con
noi». L’anima de “la Mèscres” è Mariolino, ma
anche gli altri non sono da meno. «Siamo affiatati - sottolinea il presidente - e ci divertiamo.
Ci troviamo una volta in settimana, tutto l’anno, e anche per le uscite cerchiamo di essere il
maggior numero possibile per fare bella figura,
ma soprattutto perché ci piace».
E se non è stato difficile mettere assieme i componenti, un po’ più d’impegno ci è voluto per
preparare i vestiti di tutti. «All’inizio - spiega
- abbiamo aperto gli armadi delle nostre case,
recuperando i “guanc” (abiti tradizionali). Poi
abbiamo preparato tutto come da tradizione,
osservando vecchie fotografie che ritraevano i
nostri nonni in maschera e facendo ricerche sui
libri di storia e cultura fassana.
Ogni anno, poi, integriamo il nostro guardaroba
comprando campanacci, piume, qualche abito
grazie anche ai contributi che riceviamo dal
Comune di Canazei e dalle Frazioni di Canazei
e Grìes». Il gruppo attualmente ha una ventina di completi, realizzati quasi tutti a mano in
famiglia. «I cappelli li faccio io e li decora mia
moglie.
Il mio primo cappello da Bufon me lo ha fatto
su misura mia suocera con l’aiuto di mia madre.
Poi abbiamo provato a creare i fiori per i cappelli, quelli che una volta si facevano con le carte
delle caramelle. Ora, li confezioniamo con carta
colorata d’alluminio». Mentre un tempo i copricapi erano di cartone, ora Mariolino li realizza
in pelle e li decora, rigorosamente, secondo le
54
FASSA NEWS INVERNO 2013/2014
antiche usanze. «Tra pelle, fiori e le belle piume di gallo forcello, un capello arriva a costare
anche 500 euro».
Da tre anni il gruppo ha una sua sede, nell’ex
centro della Croce Bianca di Grìes, e così durante le prove con il vicepresidente e capo ballo, Lorenzo Piazzi, vengono preparate anche
le danze, che durano circa tre minuti e hanno
precisi significati. Sono: “L bal del Laché”, “L
bal di Marascons”, “L bal del Bufon”, “L bal de
l’orghin” e “L bal del se tor”. Quest’ultimo, ad
esempio, è stato pensato proprio sulla base
della tradizione di Canazei secondo la quale a
carnevale, alcuni Marascons partivano da casa e
andavano a prendere gli altri per partecipare “a
comèdia” (rappresentazione comica) in paese.
«I nostri balli - precisa Mariolino - hanno la
particolarità di avere due tipi di salto, come
nella tradizione delle maschere fassane: il salto
con il passo doppio (due salti su una gamba e
due sull’altra) e con il passo semplice (un salto
sulla gamba destra e uno sulla sinistra). Le maschere di Alba e Penìa fanno il salto doppio e il
gruppo di Campitello invece salta semplice. Noi,
appunto, entrambi».
È sicuramente il carnevale il cuore dell’attività
del gruppo, ma le sue esibizioni con i tipici
balli dei “Marascons” e gli scherzi del “Bufon”,
sono richiesti anche in altri periodi dell’anno,
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
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non solo per le feste più importanti della valle,
ma pure in tutta Italia e all’estero. Nel corso
degli anni, “L Grop de la Mèscres” è stato alla
Festa della Fienagione di Vicarello in provincia
di Livorno, alla Festa della Marionetta di Budrio
vicino a Bologna, alla Festa delle Castagne a
Treviso e a Imst in Austria per un gemellaggio
tra la Val di Fassa e la località austriaca.
Grande soddisfazione per “la Mèscres” è stato
ricevere l’invito al Carnevale di Venezia, a cui
però, non hanno partecipato per via dei conMario Debertol
temporanei impegni in Fassa.
E se normalmente “L Grop” onora gli inviti, c’è
un periodo dell’anno considerato sacro, la Quaresima, in cui non va mai “in scena”. Si pensi
che lo scorso febbraio aveva la possibilità di
esibirsi di fronte al re di Svezia in occasione
dei Mondiali di sci nordico nella vicina Val di
Fiemme, ma ha rinunciato allo spettacolo per
rispettare la Quaresima.
E se il presente è roseo, il futuro lo è ancora di
più. Infatti, dopo sedici anni, il gruppo è molto vivace. Accanto ai “grandi” ci sono anche
“nuove leve”. «Sappiamo - conclude Mariolino
- che diversi ragazzini che ora sono dei nostri
tra qualche anno si stancheranno. Ma possiamo
contare anche su alcuni giovani di vent’anni entrati nel gruppo, loro rinnoveranno la tradizione de “la Mèscres”».
Carnival in Val di Fassa?
A question of group
Every year in winter here comes the “Carnascèr” (in Ladin it means Carnival), with its wind
of colours, euphoric atmosphere and its traditional and unique masks: “Bufon”, “Laché”
and “Marascons”. They are the protagonists
of the funny “Grop de la Mèscres de Cianacei
e Gries”, that is a group established in 1997,
which counts eighteen members. You can see
them and their exhibitions during the festivals
in Canazei, in the squares, bars and pubs from
17th January to 4th March.
Mario Debertol is the president and founder
of this group, which was born, as a joke, 16
years ago and has been growing in a lively
way. Mario explained that «the most difficult
thing was preparing all the costumes. Initially,
we opened our wardrobe looking for “guanc”
(traditional clothes). Then, we prepared everything following the tradition, looking at
old photographs of our grandparents wearing
masks, making inquiries and reading history
and cultural books about Val di Fassa. Every
year we add some bells, feathers, and some
clothes to the group’s wardrobe, thanks to the
municipal districts of Canazei and Gries».
The group has twenty hand-made costumes.
Mariolino makes the hats and his wife decorates them according to the tradition. Originally, they were made of cardboard, but now
Mariolino uses leather. «Such leather hats with
flowers and black grouse’s feathers, cost about
500 euros».
The core activity of “L Grop de la Mèscres” is
performed during Carnival, but they perform
also throughout the year with the traditional dance of the “Marascons” and the jokes of
the “Bufon”, and not only in Val di Fassa, but
also all around Italy and abroad. In short, the
future prospects for the “Grop” look rosy: together with the veterans there is also the new
generation. Mario said: «We hope the young
members of the group will renovate the tradition of “la Mèscres”».
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“Fioch de neif”
per un inverno glamour
S’ispirano all’ambiente dolomitico le “Enrosadira
Bags”, ultima creazione di Anastasia Cigolla
di Elisa Salvi
Anastasia Cigolla
M
orbide come peluche, dal design
minimal e i dettagli raffinati. Non
sfugge agli occhi delle “bags-addicted” (ma non solo) l’originalità della nuova collezione di borse
e accessori di Anastasia Cigolla. Fassana doc,
istruttrice nazionale di sci e allenatrice Fisi,
consulente di materiali tecnici per aziende del
settore dello sci, speaker radiofonica di programmi Rai di sport invernali, curatrice di libri e cataloghi d’arte delle opere del padre (lo scultore
Rinaldo Cigolla) e stilista, la vulcanica Anastasia
torna ora sulla ribalta fashion. Dopo aver fondato, anni fa, la linea d’abbigliamento “Enrosadira”
(come i ladini chiamano il fenomeno delle cime
dolomitiche “infuocate” dai raggi solari all’alba
e al tramonto) il passaggio agli accessori è stato
“naturale”.
«Dopo aver creato t-shirt e maglie e dato indicazioni per abbigliamento e accessori da sci spiega Anastasia - mi sono orientata sulle borse,
per desiderio di sperimentazione e completezza
creativa. Prosegue sempre la mia collaborazione
con l’ufficio stile di “Robe di kappa” per la collezione sci, ma ora sono concentrata sul nuovo
progetto». “Obiettivo-moda” diverso, ma stesso
principio ispiratore: l’ambiente. «Ogni borsa racconta un evento atmosferico o una situazione
naturale. La neve che cade, le impronte degli
animali nella neve, le nuvole che si rincorrono
nel cielo tiepido e, ancora, le nuvole nel freddo».
L’istinto, poi, ha guidato la stilista ladina nella
scelta di tessuti-pelliccia (ecologici). «Quando li
ho visti ho sentito la loro destinazione, visualizzando quasi le forme. E poi è stato un amore
“tattile”. Prendendoli in mano ho avuto la sensazione di piacere nel tenerli vicini, immaginando
di farli diventare quel piccolo universo, le borse,
che le donne portano sempre con loro». Interessante poi l’abbinamento tra pelliccia, manici e
tracolla di tessuto o catena di cui Anastasia ha
intuito armonia estetica e guizzo giocoso. «Ad
esempio, ho interpretato “Fioch de neif” (fiocco
di neve) come un mucchietto di neve caduta e
poi raccolta, ho pensato la catena come il mezzo per “gestire” la neve, in modo affine a quelle
usate per le auto su strade innevate».
Una straordinaria cura sottende alla collezione.
Le borse sono fatte a mano, in un locale atelier
(costo: da 100 a 240 euro circa). Tagliate, cucite,
assemblate, una a una, e quindi confezionate in
buste che le proteggono e contengono cartellini
che ne raccontano la storia.
«Il numero è limitato. Questi accessori nascono per persone che ne comprendano il processo
ideativo e creativo». In epoca di e-commerce
Anastasia ha scelto, per ora, di vendere le “Enrosadira Bags” in boutique. In valle s’acquistano
da Livio Sport a Moena. «I titolari del negozio
hanno sempre creduto nel valore di comunicare
le emozioni che i nostri luoghi incantati sanno
evocare e hanno ascoltato quello che le mie borse narrano. Ho pensato pure alla vendita on-line,
ma non sono ancora organizzata. La verità, però,
è forse un’altra: mi piace pensare che quest’articolo venga acquistato tra le Dolomiti, dov’è
nato, e raccontato da qualcuno che viva questi
luoghi. Per poi essere, magari successivamente,
portato altrove, diventando un segno di riconoscimento».
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FASSA NEWS INVERNO 2013/2014
Glamorous bags for a glamorous winter
As soft as stuffed plush toys, with a minimal design and refined details. “Bags-addicted” women won’t miss Anastasia
Cigolla’s original new collection of bags and accessories. She
is a DOC Fassana, national ski instructor and Fisi ski trainer,
technical equipment adviser for ski companies, radio speaker
in Rai winter sport programmes, stylist and editor of art books
and catalogues about her father’s works (sculptor Rinaldo Cigolla). Our dynamic Anastasia has made a fashion comeback.
Some years ago, she invented the “Enrosadira” clothing brand
(enrosadira, in Ladin, is the moment in which the Dolomites
get that red colour at sunset and sunrise). Recently, she has
shifted her attention to accessories. A different product, but
the same inspiring element: the environment. Anastasia said:
“Every bag tells a story, a weather phenomenon or a natu-
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
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ral event. The snow falling, the steps of the animals on the
snow, the clouds running one after the other in the blue sky”.
Moreover, the Ladin stylist explained that instinct played an
important role in the choice of ecological fur fabrics. “When I
saw them, I immediately understood how to use them. It was
love at first touch. In fact, I had a pleasing sensation and I
fancied to use that cloth to create bags, that are that world
women always bring with them”. An extraordinary care, for an
exclusive collection. These bags are hand-made, in her atelier
(cost: about 100-240 Euros). Each bag has been cut, sewed,
combined and then wrapped in envelopes that protect them.
In addition, each bag has its label, which tells its story. In
Val di Fassa you can find the “Enrosadira bags” by Livio Sport’s
shop in Moena.
Orizzonti “fusion”
in cucina con Mattia Stroppa
Non solo piatti della tradizione in Fassa. Lo chef Mattia
Stroppa, dopo importanti esperienze culinarie a Dubai e nelle
Filippine, al “Della Villa Restaurant” di Campitello propone un
viaggio intorno al mondo seduti a tavola
di Elisa Salvi
“T
onno tataki”, “Buffalo sake sashimi”,
“Wasabi”, “Sukiyaki”. È un vocabolario
culinario insolito per la Val di Fassa
quello di Mattia Stroppa, chef trentenne originario della provincia di Brescia che, da un anno, ha portato una ventata
di novità e di piatti che fanno del “Della Villa
Restaurant” dell’Hotel Villa Kofler di Campitello un’isola felice d’incontri di gusto. Prima di
approdare al raffinato ristorante fassano, che
propone anche i migliori cibi della tradizione
ladina e una selezione d’ottima pasta italiana, Mattia ha maturato esperienze importanti
lì dove la cucina “fusion” è di casa. «Ho studiato alla scuola alberghiera di Brescia - racconta Mattia - poi, dopo qualche stagione sulla
riviera romagnola, ho capito che per crescere
professionalmente mi serviva un cambiamento
radicale. Così ho colto al volo l’occasione offertami da Fabio Bertoni (noto panificatore e
pasticcere ndr) di lavorare per la compagnia Sofra Worldwide che ha diversi ristoranti italiani
negli Emirati Arabi tra cui Dubai, dove mi sono
Mattia Stroppa trasferito». Lì Mattia diviene executive chef per
i ristoranti italiani, ma impara anche ricette
arabe, indiane e asiatiche. «Sono molto curioso
- dice Mattia - e in un posto come Dubai dove
c’è gente di tutto il mondo è inevitabile venire
a contatto con pietanze diverse. Basta entrare
in un supermercato per trovare qualsiasi ingrediente. Lavorando con colleghi indiani e filippini mi è venuto il desiderio di spostarmi ancora
un po’ più a Est». Nel 2010 Mattia ha la fortuna
d’essere assunto come executive chef all’Imperial Palace, lussuoso hotel a cinque stelle delle
Filippine. «Lì - spiega - mi sono occupato della
cucina “western”, un mix di piatti europei e arabi, e ho scoperto una vera passione per la cucina asiatica. Nelle Filippine si mescolano, con
cura, tradizione e tecnica culinaria di Giappone,
che ho studiato particolarmente, Cina e Corea.
Ho imparato piatti di questi Paesi, l’attenzione
“
per l’impiattamento e le materia prime: pesce,
carni e verdure devono essere freschissime».
Nelle Filippine Mattia resta un anno e conosce
pure la ragazza che poi diventa sua moglie e
lo aiuta a perfezionarsi nei piatti esotici. Nel
2011 rientra in Italia con un ricco bagaglio di
conoscenze tra i fornelli, rielaborate in quella
che oggi è la sua cucina “fusion” d’eccellenza:
una sapiente combinazione di elementi italiani
e asiatici.
Sapori unici, ingredienti d’alta qualità, ricette
curate nella presentazione come opere d’arte.
È ricco, insolito e sorprendentemente gustoso
il menù (costo: circa 50 euro dall’antipasto al
dolce) proposto al “Della Villa” e che sta riscuotendo successo. «Tra gli antipasti più graditi c’è
il “Buffalo sake sashimi” che unisce nel piatto
Italia e Giappone. Si tratta di una mozzarellina
di bufala, sormontata da una fettina di salmone
crudo, arricchita anziché dal wasabi (composto
vegetale piccante) da un pesto di rucola, più
amabile per gli europei, il tutto servito con una
riduzione di salsa di soia». Tra le proposte più
amate anche la “Capasanta in tempura al nero
di seppia con coulis di zucchine, vongole e wasabi” e il “Tonno tataki con radicchio trevisano
caramellato e guacamole”. «Amo le cotture veloci dell’Asia, specie quelle di pesce. Il tataki
prevede, ad esempio, che il filetto di tonno sia
scottato e affettato in modo che si formi una
crosta croccante all’esterno e mantenga un cuore morbido e crudo. Con lo “shabu shabu”, invece, il filetto di carne o pesce viene tagliato tipo
carpaccio e immerso nel brodo bollente che può
essere di pollo, manzo, pesce, alghe o funghi a
seconda di cosa lo si abbina». E per chiudere in
dolcezza da provare i dessert come “Il soffice di
panna con infuso freddo di karkadè e ciliegia”
e per chi desideri rimanere in tema dolomitico
ecco il goloso “Sentiero di montagna”, un paesaggio di delicati boschi, fiori e vette servito
a tavola.
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Buffalo sake sashimi
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Wedn .30 - 22.00
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VIGO DI F
ASSA
“Fusion” cuisine in the kitchen with Mattia Stroppa
“Tataki tuna fish”, “Buffalo sake sashimi”, “Wasabi”, “Sukiyaki”. Mattia Stroppa’s culinary vocabulary is quite an unusual vocabulary in Val di
Fassa. He is a thirty-year-old chef from Brescia
who, since last year, has brought a wave of news
and delicacies that make the Hotel Villa Kofler’s
“della Villa restaurant” in Campitello di Fassa a
happy island where tastes meet each other. This
restaurant offers not only the best dishes of
the Ladin tradition and delicious Italian pasta,
but also the “fusion” cuisine: a style of cooking
which combines traditional Western techniques
and ingredients with those used in Eastern
cuisine. Before getting to this refined fassano
restaurant, in fact, Mattia has had important
culinary experiences in those places where the
“fusion” cuisine is well-known and usual. He
worked as executive chef by Sofra Worldwide, a
chain of Italian restaurants in the United Arab
Emirates. For example, he has worked in Dubai
from 2008 to 2010 and then, for a year, in the
luxury Imperial Palace in the Philippine. In this
way, Mattia has been influenced by Arab, Indian
AZEI
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and especially Philippine recipes that mix the
Japan, Chinese and Korean cooking techniques
and culinary tradition together. In 2001 he
came back to Italy richer in culinary knowledge,
and he used it to create his own fusion cuisine:
a combination of Italian and Asian elements.
Distinctive fl avours, high quality ingredients,
dishes as works of art. The della Villa’s unusual
and surprising tasty menu is successful and it
costs about 50 Euros, all-inclusive from starter
to dessert. “Among the favourite starters - says
Mattia - there is the “Buffalo sake sashimi”:
buffalo mozzarella, with a slice of raw salmon,
dressed with soy sauce and with a chopped mixture of rucola, that suits European tastes more,
rather than wasabi (a chilly sauce of a Japanese
plant). Other appreciated delicacies are: “capesante in tempura with sepia and coulis of courgette, clams and wasabi”, “Tataki tuna fish with
burnt sugar radicchio trevisano and guacamole”
and the Dolomites themed dessert: “mountain
path”, delicate landscape of mountains, woods
and flowers in a dish.
ALBA DI CANAZEI (TN)
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SCI DI FONDO
CROSS COUNTRY SKI
2
Sentiero di montagna
PISTE PER TUTTI I LIVELLI
PISTES FOR ALL LEVELS
FASSA NEWS INVERNO 2013/2014
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
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Spaghetti al nero di seppia
Qui la pizza è “biodinamica”
Zuppe regali in rifugio
The biodynamic
pizza is here
Il cibo italiano più famoso, in Fassa,
si arricchisce del marchio “Bio”
Il caldo ristoro, tra uno slalom e l’altro,
a quota Paradiso
G
Q
The vegetable gardens are some hundred metres far from Le Giare restaurant
and pizzeria in Pozza di Fassa. From this
field, cultivated according to Sebastian
Ghetta’s biodynamic agricultural principles, the chef takes the ingredients
for his bio pizzas. These fresh vegetables, cooked or not, enrich the pizzas
with some more natural and authentic
value (cost: 10 euros). According to
the season, you can choose among carrots, green beans, courgettes, turnips,
broccoli, cauliflowers and much more,
seasoned with a drizzle of extra virgin
olive oil. Generally speaking, in Val di
Fassa, restaurateurs care about quality
food, especially for the ‘kilometro zero’
products (local and low impact primary
ingredients). In particular, this kind of
products is the core of Le Giare’s menu,
in which you can also find goat and char
delicacies, prepared according to old
recipes. For these reasons, Le Giare, as
other 7 restaurants in Val di Fassa (see
www.fassa.com), obtained the Osteria
Tipica Trentina quality trademark. In addition, Le Giare forms part of the Ecoristorazione Trentino club, which follows
environmentally sustainable practices.
li orti distano solo qualche
centinaio di metri dalle tavole imbandite de “Le Giare”, ristorante e pizzeria di
Pozza. Ed è da quei terreni,
resi rigogliosi dai principi dell’agricoltura biodinamica applicati dal giovane coltivatore fassano Sebastian Ghetta, che
le verdure, quasi con un simbolico balzo,
finiscono a impreziosire succulente pizze
che, così, si fregiano del marchio “Bio”.
Ortaggi freschissimi, rigorosamente di
stagione, cotti o crudi, donano alla pizza un tocco di genuinità in più (costo:
10 euro). A seconda del periodo dell’anno si può scegliere tra carote, fagiolini,
zucchine, rape, broccoli, cavolfiore e altro ancora, conditi con un filo d’olio extravergine d’oliva anch’esso biologico.
L’attenzione alla qualità degli alimenti,
specie a chilometro zero, è particolarmente diffusa tra i ristoratori di Fassa,
ma a “Le Giare” ne fanno una bandiera
tanto da vantare il marchio “Osteria Tipica Trentina”, assieme ad altri sette locali
fassani (elenco: www.fassa.com), proponendo piatti dal gusto intenso come
il capretto e il salmerino cotti secondo
antiche ricette rivisitate.
Non solo cura “green” nel cibo. A conferma del rispetto della natura e dell’uso corretto delle risorse “Le Giare” è
anche al primo posto (con 37,5 punti su
un massimo di 39) tra i ristoranti-pizzeria di “Ecoristorazione Trentino”, club
che applica un severo disciplinare per la
sostenibilità ambientale. Oltre all’uso di
“alimenti biologici plus” e all’asporto del
cibo non consumato, il ristorante fassano è attento all’uso dell’energia, che
produce da risorse rinnovabili (pannelli
solari), e attua altre buone pratiche che
gli hanno fatto guadagnare l’eco-marchio provinciale di qualità.
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FASSA NEWS INVERNO 2013/2014
uando si trascorrono intere
giornate sugli sci, all’aria
frizzantina delle Dolomiti,
un break per recuperare le
energie è d’obbligo. Consigliata una pausa a base di cibi caldi, ma
che non appesantiscano, perché si sta facendo attività fisica. Gli esperti suggeriscono d’orientarsi verso piatti preparati
con ingredienti salutari, ancor meglio se
combinati in modo stuzzicante, si è pur
sempre in vacanza ed è concesso viziarsi
un po’. I rifugi della Val di Fassa, in tal
senso, riservano sempre gradite sorprese agli sciatori, anche a quelli dai palati
più esigenti. È il caso delle “Zuppe della Regina”, servite a Baita Paradiso nel
cuore della skiarea del San Pellegrino.
Tra le proposte del rifugio, oggetto di un
recente restauro che ha messo in risalto travi del 1700, arredi in pietra e una
caratteristica stube in legno, non passa inosservata questa lista di minestre,
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
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davvero regale, specie se si pensa che ci
si trova a quota 2130 metri. Si va dalla
zuppa di fagioli e orzo (che unisce tradizione trentina e veneta), alla crema di
ceci decorata da un appetitoso canederlotto, a quelle di lenticchie, cicerchie o
di farro e fagioli, fino alle più ricche crema di patate con fettine di polpo o crema di polenta con gnocchetti di baccalà,
il pesce più apprezzato in montagna fin
dai secoli passati (costo: 9 euro circa).
Se invece delle minestre o dei cibi della
tradizione ladina, si desidera la classica
dose di carboidrati da consumare subito
in pista, ovvero un gustoso piatto di pasta, si resta deliziati dalle tagliatelle o
dagli spaghettoni (con farina di kamut)
fatti a mano, e conditi con porcini, finferle e speck, dallo chef del rifugio che
garantisce sempre pause paradisiache.
Royal soups
in the huts
After spending the whole day skiing, a
restful and energetic break is a must.
The best thing is to have a warm break
with warm food but, as you are practising sport, it is important to avoid fat
foods that are difficult to digest. The
experts suggest nourishing healthy ingredients, combined in a tasty and interesting way, if possible. According to
this, huts in Val di Fassa offer pleasant
surprises to skiers. This is the case of
the “Zuppe della Regina” (the Queen’s
soups) by Baita Paradiso in San Pellegrino: a selection of soups that goes from
bean and barley soup, chickpea soup
with canederlo, lentil or grass-pea soup,
to spelt and bean soup, potato soup with
octopus and creamed polenta soup with
stockfish gnocchi (about 9 euros). These
are some original Ladin soups, but if you
prefer something more classic, such as a
dish of pasta, you can enjoy home-made
tagliatelle and spaghetti (with kamut
flour) savoured with mushrooms (porcini, finferli) and speck. The chef always
grants restorative breaks.
estende sui due lati del locale, si respira un’atmosfera accogliente che mette subito a proprio
agio grazie anche alla professionalità con cui
viene curato l’intrattenimento serale, che fa del
ballo l’assoluto protagonista.
Il Kaiserkeller, da questo punto di vista, non
ha rivali: al centro del pub c’è una grande pista con comodi tavolini dislocati tutt’attorno (e
sala fumatori separata, ma affacciata sull’area
dance), così come nella zona più riservata del
locale. E poi si può contare su tanta live music suonata sull’apposito palco, per scatenarsi
in compagnia degli amici, e pure sulle migliori
hits del momento.
Ma quando si comincia a fare festa? Prestissimo: appena rientrati dalle piste. Specie quando si è in vacanza il tempo è prezioso, ecco
perché le porte del pub Kaiserkeller aprono fin
dalle 16.00 e, tra il coinvolgente “Big aprés ski
Kaiserkeller”, passando (letteralmente) per il
“Soft après ski Kaiserstube” e l’“Aperisky con
dj” - novità di quest’inverno - che riscalda la
serata fino ad accenderla con grande ritmo e
feste a tema, arrivano le 3 del mattino in un
lampo. E se i morsi della fame si fanno sentire?
In Kaiserkeller & Kaiserstube si stuzzica bene:
dal buffet dell’aperitivo, con ampia varietà di
fingerfood e mini-delizie, alle sfiziose proposte
della light dinner con gli immancabili taglieri di
affettati e formaggi locali, ai primi piatti con
ingredienti freschi, a pizze e grigliate di carne
e verdure, fino a un dolce menù di leggere tentazioni. Il tutto da abbinare a cocktail, birre
nazionali ed estere, oltre a una riserva dei migliori vini locali e nazionali senza tralasciare le
proposte straniere e i pregiatissimi rum serviti
con gocce di cioccolato. Per chi, infine, anche
al pub non vuole rinunciare a una cena a base
dei migliori piatti della tradizione ladina o a
un romantico “tête à tête”, Kaiserstube (aperto
tutti i giorni fino alle ore 1 e sabato con orario
continuato) ha l’angolino giusto.
H O T E L
Kaiserkeller,
s
Dotatodi2piste/Equippedwith2alleys
suggestioni di gusto e live music
Dance e ottimi spuntini dall’après ski a notte fonda
di Valentina Redolfi
T
ra le mura dell’Hotel Dolomiti, uno
degli alberghi più antichi di Canazei
(risale al 1909 e conserva sale e affreschi ispirati allo stile dell’impero
asburgico), il divertimento tutte le
sere prende forma al Kaiserkeller, pub fino a
qualche tempo fa battezzato Liber Augustin e
prima ancora Gatto Nero. Il locale è uno dei
punti di riferimento della movida della valle.
Frequentato da gente del posto e turisti di ogni
età e provenienti da diversi Paesi del mondo, di
recente il pub è stato oggetto di rinnovo, con la
gustosa novità di un collegamento interno con
il Kaiserstube, ristorante e pizzeria, che soddisfa ogni genere di languorino.
Il Kaiserkeller è un mix d’ambientazioni e belle
atmosfere, allestite in 570 metri quadri (280
mq per il pub e 290 mq per il ristorante). Con
il fascino dei soffitti a volta, il legno massiccio
delle travi a vista e un ampio banco bar che si
Divertimentoeazionevi
aspettanoalnostromoderno
Bowling.Conmusicae
serviziobarèl’idealeper
passareunpomeriggio
ounaserataincompagnia.
ActionandFunwaityouar
ourmodernBowling.With
musicandbarserviceit
isfantastictospendan
afternoonoranevening
withyourfriends.
infoprenotazioni/bookings
+390462601156
StredadelaCascata2-CANAZEI
FASSA NEWS INVERNO 2013/2014
FASSA NEWS WINTER 2013/2014
7
Aperto7giornisu7dalle09:00alle24:00ca.
Open7day’saweekfrom09:00to24:00ca.
Kaiserkeller, the tasty call of live music
The Dolomiti hotel is one of the oldest hotels in Canazei, it
dates back to 1909 and it still retains rooms, halls and frescos
inspired by the Hapsburg style. Within its walls, there is also
a Kaiserkeller pub, the centre of the Val di Fassa movida. It
has been renovated with tasty news that satisfy every kind of
appetite: a passage links the Kaiserkeller and the Kaiserstube
restaurant and pizzeria.
Kaiserkeller is a mix of settings, arranged in 570 mq, where
people feel at their ease thanks to live music, the most popular hits and the professional night entertainment, whose main
protagonist is dancing. In the middle of the pub, there is a
large dance floor, a smoking room overlooks the dance area
and, then, there is also a more secluded area, and all around
there are comfortable small tables.
When does the party start? Very soon: as soon as you come
back from skiing. Time is precious, especially on holiday, for
this reason, Kaiserkeller’s doors open from 4 pm to 3 am, involving you with the “Big après ski Kaiserkeller”, “Soft après
ski Kaiserstube” and the “Aperisky with dj”, who warms up the
night with themed parties and music. And what about tasty
entertainment? At Kaiserkeller & Kaiserstube you will have a
wide range of opportunities: buffet aperitif with a selection of
finger food, light dinner savouries and the even-present chopping board with sliced salami and local cheese, first courses
with simple genuine ingredients and fresh products, pizzas and
grilled food and a sweet temptations. All this together with
cocktails, national and foreign beers, local and national wines
and vintage rum served with chocolate drops.
L’estate che verrà
Sellaronda Hero
Mtb Race
21 giugno - Canazei e passi
dolomitici
Per chi ama le imprese sulle
ruote grasse niente di meglio
dello Hero. La gara si sviluppa
lungo Val Gardena, Alta Badia,
Arabba, Val di Fassa e Alpe
di Siusi, affrontando i passi
Gardena, Campolongo, Pordoi,
Sella e Duron. Per mettersi alla prova due tracciati: il
più duro da 84 km (dislivello
4.300 metri) e il più accessibile da 62 km (3.300 metri di
dislivello).
www.sellarondahero.com
- Preview summer events 2014
cicletta. Si parte da Canazei o
dai paesi delle altre vallate.
www.sellarondabikeday.com
Val di Fassa Running
Running Race
22 - 27 giugno - Val di Fassa
Vi piace la corsa e amate la
Val di Fassa? Allora partecipare a questa manifestazione
podistica che in cinque tappe
(55 km circa) vi conduce negli
angoli più affascinanti della
valle. Una competizione che
ogni anno conquista atleti e
appassionati.
www.valdifassarunning.it
Marcialonga
Sella Ronda Bike Day Cycling Craft
Cycling Day
22 giugno - Passi Sella, Pordoi, Gardena e Campolongo
Strade chiuse al traffico, natura da godere nel silenzio e
panorami a perdita d’occhio.
Il tutto riservato alle bici. Con
questa straordinaria giornata,
che permette di attraversare
in tranquillità i mitici quattro
passi e i tratti di fondovalle
attorno al massiccio del Sella,
prende il via l’appassionante
stagione dolomitica della bi-
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Cycling Race
29 giugno - Moena
Si pedala tra le splendide vallate di Fassa e Fiemme, ricalcando il percorso della sorella maggiore sugli sci stretti.
Confermati i percorsi (rinnovati nel 2013) ma ritoccati
nella lunghezza e nel dislivello: 81 Km per il Mediofondo,
con 1.670 m di dislivello, e
124 Km per il Fondo, con 3.170
m di dislivello.
www.marcialonga.it
69
I Suoni
delle Dolomiti
Arts festival “Sounds of the
Dolomites”
30 giugno - 31 agosto - Val
di Fassa
Concerti, performance e incontri culturali con artisti di
fama internazionale animano
la nota rassegna estiva trentina. Da anni in Val di Fassa,
grazie ai suoi affascinanti
palcoscenici, hanno luogo gli
spettacoli più prestigiosi del
festival.
www.isuonidelledolomiti.it
“Te anter i Tobiè”
Folk Festival
4 - 6 luglio - Canazei
L’estate folk della valle prende il via con quest’evento che
trova la sua peculiarità nell’apertura dei fienili e delle
case storiche del paese. Qui
trovano sede originale artigiani all’opera, esposizioni
artistiche, specialità gastronomiche e tanta musica.
www.teanteritobie.it
“Maratona
dles Dolomites”
Cycling Race
6 luglio - Canazei e passi
dolomitici
Appuntamento ambito per gli
amanti del ciclismo che si confrontano sulle salite dei passi
dolomitici e lungo le strade
che hanno fatto la storia del
ciclismo italiano.
www.maratona.it
“Entorn Vich”
Folk festival
8 e 22 luglio e 12 e 26 agosto
- Vigo
Quattro serate per conoscere
le tradizioni della valle ladina
e gustare i cibi più rappresentativi, anche grazie alla
collaborazione con le Strade
del Vino e dei Sapori del Trentino.
www.entornvich.com
L’estate che verrà
Il banchetto
di Re Laurino
Folk festival
15 luglio e 5 agosto - Vigo
Quando la luce rosa del tramonto lascia spazio ai raggi
argentei della luna, nella panoramica conca del Ciampedìe (2000 m), prende il via
la raffinata cena di rifugio in
rifugio.
www.entornvich.com
Vertical Kilometer
Skyrunner World Series
18 luglio - Alba di Canazei
Ha il rango di prova mondiale,
la competizione in cui i migliori “corridori del cielo” si
misurano lungo un tracciato
proibitivo di 2,1 km, con dislivello di 1000 metri.
www.dolomiteskyrace.com
- Preview summer events 2014
Dolomites Skyrace
Skyrunner World Series
20 luglio - Canazei
Da Canazei (1465 m) di corsa,
tra prati, boschi e sentieri
rocciosi, fino al Piz Boè (3150
m) e ritorno al traguardo nel
cuore del paese. Una gara leggendaria valida per le World
Series della specialità.
www.dolomiteskyrace.com
“Festa Ta Mont”
Folk festival
2 - 3 agosto - Pozza
Le leggende ladine vanno in
scena nello straordinario palco della Val San Nicolò. Un
fine settimana di spettacoli
all’aperto, giochi antichi piatti della cucina locale.
www.festatamont.it
Festa di Turchia
Folk festival
8 - 10 agosto - Moena
Una festa che incuriosisce
tanto quanto l’origine, tra
leggenda e realtà, del rione
moenese dove si svolge. Un
successo che trova ragione
nella perfetta combinazione
tra usanze ladine e turche,
ottimo cibo e buona musica.
www.gropdeturchia.com
“Gran Festa
da d’Istà”
Sellaronda
Trail Running
Marcialonga
Running
Val di Fassa Bike
Folk Festival
4 - 7 settembre - Canazei
Quattro giorni di musica e
gastronomia tipica che raggiungono l’apice, la domenica,
nella sfilata delle bande e dei
gruppi folk di tutta la valle e
dei territori ladini limitrofi.
In rassegna eleganza, storia e
tradizioni.
www.granfesta.com
Running Race
7 settembre - Moena
La versione podistica della
Marcialonga parte dal centro
di Moena e si conclude a Cavalese. Circa 25 km di corsa su
un itinerario che ripercorre in
gran parte quello della gara di
sci di fondo.
www.marcialonga.it
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Running Race
13 settembre - Canazei e
passi dolomitici
Un grande allenamento è d’obbligo se si vuole concludere il
percorso di 51 km, e 3460 m
di dislivello, della corsa su e
giù per i quattro passi attorno
al Sella. Avvincente, quanto
dura, la gara richiama alcuni
virtuosi della specialità.
www.sellarondatrailrunning.com
Mtb Race
14 settembre - Moena
Tre percorsi per soddisfare
diverse capacità di pedalata:
Marathon (64 km), Classic
(49 km) e Short (33,4 km). È
sempre molto partecipata, da
agonisti e appassionati, quest’importante sfida sulle ruote
grasse tra panorami straordinari.
www.valdifassabike.it
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