Periodico d’informazione della diocesi Conversano - Monopoli Una fede e una pastorale ecologica T rovare in fondo al mare o sul sentiero di un bosco, una busta di plastica ci fa inorridire. Le polveri sottili dell’Italsider e dei gas di scarico ci stanno facendo ammalare. Cresce in questo nostro tempo la sensibilità della gente per un mare pulito e l’impegno a combattere le tante forme di inquinamento dell’aria e della terra. L’inquinamento rovina tutte le cose belle, non soltanto il cielo, il mare e la terra. Anche un’azione religiosa come, una festa popolare, una processione, la scelta di consacrare la propria vita al Signore, fare volontariato in parrocchia, il cambio di guida pastorale in una comunità, rischia di essere inquinata. Talvolta siamo consapevoli dell’inquinamento, altre volte facciamo fatica a riconoscere “quelle polveri sottili” che uccidono. L’inquinamento nel cammino di fede è un problema antico. Gesù denuncia persone religiose e devote, che fanno opere religiose spinte da motivazioni estrinseche che, in fondo, si riconducono all’affermazione di se stessi. Servirsi del Vangelo invece di servire il Vangelo. Occorre che cresca nella nostra chiesa l’attenzione per una pastorale ecologica; il primo passo è il discernimento degli spiriti, cioè dei desideri che muovono il cuore. Infatti, tutti Don Antonio Napoletano è il Parroco più giovane della nostra diocesi. Inizierà il suo ministero pastorale domenica 28 settembre alle ore19,00 al SS. Salvatore in Castellana Grotte. corriamo il rischio dell’inquinamento nelle scelte di fede e nelle scelte pastorali con i desideri della carne. In questi mesi, nella nostra diocesi, ci sono diversi cambiamenti nella guida pastorale delle parrocchie. È una bella occasione di discernimento e di conversione per scrutare cosa muove il nostro cuore: il cuore del parroco che lascia o del parroco che inizia? il cuore dei fedeli della parrocchia? il cuore del Vescovo? Il cuore dei confratelli presbiteri? Non si trat- Anno 19 - Numero 7 - Settembre 2014 ta di andare a spiare il cuore degli altri ma di scrutare cosa c’è nel proprio cuore, per riconoscere i desideri della carne e per accogliere i desideri dello Spirito: amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà… Quando il mare è trasparente si vede il fondo; certo si vedono anche i rifiuti che immancabilmente ci sono nel fondo di ogni cuore umano; questo può essere l’incipit per un cammino di conversione. È il cammino che Papa Francesco sta facendo; mentre toglie il velo sui grandi macigni del carrierismo, della pedofilia, degli illeciti economici presenti nel cuore della Chiesa, apre la strada dove la miseria può incontrare la Misericordia. Anche i Papi e i vescovi amano scherzare! Don Angelo Sabatelli Il 19 maggio scorso Papa Francesco ha voluto aprire i lavori dell’Assemblea dei Vescovi Italiani. Alla fine dell’incontro ha voluto salutarli singolarmente. Data l’importanza dell’incontro era prescritto che i Vescovi indossassero tutti la talare filettata di rosso. Il nostro vescovo era in clergyman. Al momento del saluto personale Mons. Padovano si è rivolto al Papa dicendo “S. Padre io sono entrato qui senza “l’abito nuziale”. Mea culpa!. Il Papa “allora vada a casa e lo prenda!”. Mons. Padovano “Troppo tardi! Il banchetto è terminato!” (clamorosa risata di entrambi). Vescovo: † Domenico Padovano • Direttore responsabile: Angelo Sabatelli • Redazione: Radio Amicizia • Indirizzo: via dei Paolotti, 2 - 70014 Conversano (BA) Tel. 080.495.88.88 • Fax 080.495.58.51 • e-mail: [email protected] • Stampa: EVI s.r.l. - Monopoli • Reg. Tribunale di Bari: n° 1283 • 19.06.96 CURIA DIOCESANA DIOCESI DI CONVERSANO-MONOPOLI Avvicendamenti Incarichi Pastorali 2014 N el Corso del Ritiro del Clero tenutosi il 20 giugno 2014 presso l’Oasi del Sacro Cuore in Conversano, Sua Eccellenza Mons. Domenico Padovano, ha annunciato gli avvicendamenti che riguardano la cura pastorale di alcune Parrocchie e di altri incarichi pastorali per il prossimo anno pastorale 2014-2015. CASTELLANA GROTTE 1. PARROCCHIA S. FRANCESCO D’ASSISI. Mons. Vescovo ha accettato la rinuncia all’ufficio di Parroco presentata in data 11 febbraio 2014 dal Rev.mo Don Vincenzo Togati, per dedicarsi con più assiduità ad altro ministero, e ha designato per la nomina a nuovo Parroco il Rev. Don Giangiuseppe Luisi, finora Vice Parroco della Matrice di Castellana Grotte. 2. PARROCCHIA IL SALVATORE. Mons. Vescovo ha accettato la rinuncia all’ufficio di Parroco presentata in data 17 febbraio 2011 al compimento del 75° anno di età, dal Rev.mo Don Nicola Pellegrino, e ha designato per la nomina a nuovo Parroco il Rev. Don Antonio Napoletano, finora Vice Parroco di S. Giovanni Battista in Fasano. NOCI PARROCCHIA SS. NOME DI GESÙ. Mons. Vescovo ha accettato la rinuncia all’ufficio di Parroco presentata in data 11 novembre 2013 al compimento del 75° anno di età, dal Rev.mo Don Carmine Chiarelli, e ha designato per la nomina a nuovo Parroco il Rev. Don Maurizio Caldararo, finora Parroco di Maria SS. Ausiliatrice in Turi. TURI PARROCCHIA MARIA SS. AUSILIATRICE. A seguito del trasferimento di Don Maurizio Caldararo alla Parrocchia del SS. Nome di Gesù in Noci, Mons. Vescovo ha designato per la nomina a nuovo Parroco il Rev. Don Francesco Aversa, finora Vice Parroco di S. Antonio in Polignano a Mare. MONOPOLI PARROCCHIE DEI SANTI APOSTOLI PIETRO E PAOLO E DI S. MARIA AMALFITANA. Mons. Vescovo ha accettato la rinuncia all’ufficio di Parroco presentata in data 20 giugno 2010 al compimento del 75° anno di età, dal Rev.mo Don Vito Schiavone. PARROCCHIA MARIA SS. DELLA MADIA NELLA CONCATTEDRALE. Mons. Vescovo ha accettato la rinuncia all’ufficio di Parroco presentata in data 23 febbraio 2011 al compimento del 75° anno di età, dal Rev.mo Mons. Vincenzo Muolo. Le tre Parrocchie di Maria SS. della Madia, di S. Maria Amalfitana e dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, site nel Centro storico di Monopoli, pur conservando il loro stato giuridico, formeranno una “Unità Pastorale” affidata alla cura pastorale di un solo Parroco nella Persona di Don Giovanni Intini, finora Padre Spirituale nel Pontificio Seminario Regionale di Molfetta, con la cooperazione di due Vicari Parrocchiali: Don Stefano Mazzarisi, finora Padre Spirituale nel Seminario diocesano e Don Carlo Semeraro, neo presbitero e di due diaconi permanenti. ALTRI PROVVEDIMENTI Inoltre Mons. Vescovo ha comunicato che: Don Donato Liuzzi, finora vice rettore nel Seminario Vescovile, andrà come Educatore nel Seminario Regionale di Molfetta. Don Roberto Massaro, finora Vice Parroco di S. Antonio in Monopoli, sarà educatore nel Seminario Vescovile di Conversano. Don Vanni D’Onghia, finora Vice Parroco di S. Maria Assunta in Polignano a Mare, sarà Vice Parroco di S. Antonio sempre in Polignano a Mare. Il Vicario Generale Mons. Vito Domenico Fusillo RUTIGLIANO PARROCCHIA S. DOMENICO. Mons. Vescovo ha accettato la rinuncia all’ufficio di Parroco presentata in data 1 gennaio 2013 al compimento del 75° anno di età, dal Rev.mo Don Pasquale Pirulli, e ha designato per la nomina a nuovo Parroco il Rev. Angelo Bosco, finora Vice Parroco dei Santi Medici Cosma e Damiano in Alberobello. PUTIGNANO PARROCCHIA S. FILIPPO NERI. A seguito del trasferimento di Don Roberto Turco, Mons. Vescovo ha designato per la nomina a nuovo Parroco Don Domenico Dalia. Palazzo Vescovile di Conversano. 2 w w w. c o n v e r s a n o . c h i e s a c a t t o l i c a . i t anno 19 n. 7 UFFICIO CATECHISTICO INCONTRIAMO GESÙ Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia A fine giugno scorso la Conferenza Episcopale Italiana, non l’ufficio catechistico nazionale, ha pubblicato il documento Incontriamo Gesù connotandolo come orientamenti. Dal RINNOVAMENTO DELLA CATECHESI (RdC) agli ORIENTAMENTI (IG) Dopo quasi 45 anni dalla pubblicazione del Rinnovamento della Catechesi (RdC), da un certo punto di vista, nulla è cambiato per la Chiesa italiana: l’obiettivo finale di ogni comunità cristiana resta la frase di S. Massimo il confessore: educare a ‘Pensare secondo Cristo e pensare Cristo attraverso tutte le cose’ (IG, presentazione e RdC, 38). Ma nello stesso tempo, da un altro punto di osservazione, tutto è cambiato: da avere come destinatari fedeli che sono giunti ad una scelta consapevole del Cristo e del suo Vangelo facendolo diventare ‘mentalità’, la chiesa italiana prende coscienza di trovarsi di fronte a battezzati non ancora o non più cristiani, con una iniziazione per così dire interrotta e con una mentalità completamente laica. Occorre mantenere l’impianto di RdC (con una mano) e attrezzarsi per lanciare un nuovo invito a credere (con l’altra mano): ecco la conclusione per chi vuole accostare e integrare RdC del 1970 e IG del 2014. PERCHÉ I NUOVI ORIENTAMENTI Non per migliorare l’impegno catechistico ma per impostare tutta la pastorale di evangelizzazione. Pastorale che ha come soggetto naturale la comunità. Che evangelizza non con la catechesi soltanto ma con tutto quello che essa è e con quanto riesce a narrare della sua relazione con Cristo. Ogni azione della Chiesa ha pertanto una «significativa valenza educativa», ne esprime l’identità, la missione e l’impegno e la buona notizia che Cristo ha in serbo per l’umanità. Così la comunità cristiana evangelizza non solo quando «fa catechesi», ma in ogni momento della sua esistenza: quando un cristiano testimonia il Vangelo sul lavoro; quando fonda una famiglia nella grazia di Cristo; quando cerca di vivere la giovinezza, il tempo libero, la professione e la malattia non prescindendo da Lui; quando si ritrova nella fraternità comunitaria a pregare, a condividere, a far festa, a servire i poveri, a invocare il perdono di Dio e a celebrare i suoi doni. In questo spirito gli Orientamenti vogliono non solo interpellare i catechisti e gli altri specialisti della catechesi, ma rivolgersi alle comunità cristiane nel loro insieme: per riscoprire che tutto l'agire pastorale – se visto in chiave comunicativa, relazionale ed educativa – suscita domande, forma persone, educa a risposta, accompagna a coerenza il cammino della vita. (IG,100). Non è quindi un testo finalizzato a scrivere nuovi catechismi. Piuttosto ad accompagnare la rigenerazione delle comunità evangelizzatrici. Potremmo dire, da questo punto di vista, con mons. Marcello Semeraro, che IG parte, con fare continuativo, da dove il RdC finiva: il famoso numero 200 sulle comunità. Con la differenza, sostanziale, che lì (RdC) le comunità venivano concepite come soggetto di catechesi, qui (IG) come soggetto prima di tutto anno 19 n. 7 di annuncio. E se il plurale del titolo (Incontriamo) rimanda infatti ad una esperienza comunitaria piuttosto che ad una impresa privata, l’indicativo rimanda ad un messaggio invitante, piuttosto che ingiuntivo (incontrare), ad una sequela per ‘contagio’. PER CHI SONO I NUOVI ORIENTAMENTI Non sono indirizzati ai singoli operatori, compresi i catechisti, per acquisire nuove abilità, ma a quelle comunità che hanno fatto proprie almeno alcune urgenze pastorali e intendono far proprie anche le relative abilità: essere chiese in stato di missione, chiamate ad una nuova evangelizzazione, pronte e desiderose di apprendere come fare il primo annuncio e come vincere la sterilità del grembo con una adeguata nuova prassi iniziatica. E parlando di grembo generatore per nuovi cristiani non parliamo quindi di catechisti ma di tutti gli operatori pastorali diventati capaci di generare alla fede. E parliamo pure di nuove figure di operatori: gli evangelizzatori, capaci di abitare tutti i contesti di vita della gente, mettendosi in ascolto delle loro domande sulla vita, le sue problematiche, e su Dio. COME SI PRESENTANO I NUOVO ORIENTAMENTI Per sensibilità, il documento recente più vicino a IG sembra essere Questa è la nostra fede, del 2005 sul Primo Annuncio. Quello che sta sullo sfondo pastorale è certamente quello del convegno ecclesiale di Verona Rigenerati per una speranza viva, con i suoi ormai famosi 5 ambiti detti anche passaggi di vita e quindi passaggi di fede. Gli Orientamenti sono strutturati in 4 capitoli. Il primo capitolo risponde alla domanda: come abitare il nuovo contesto in cui vivono gli uomini e le donne di oggi in Italia? (IG 8-31) Nel secondo viene delineato il lavoro di primo annuncio e risponde alla domanda: qual è la nuova abilità che devono avere le comunità cristiane nel nuovo contesto? (IG 3246) Nel terzo si indicano i nuovi parametri per l’iniziazione cristiana e risponde alla domanda: come far nascere nuovi cristiani oggi? (IG 47-62) Nel quarto capitolo viene ripreso il discorso della formazione degli operatori e risponde alla domanda: quale formatore, quale formazione e… quanto costa? (IG 63-95) In Appendice un vademecum, questo a cura dell’Ufficio Catechistico Nazionale, sotto forma di Glossario, che ripercorre le voci essenziali che ogni chiesa locale deve essere in grado di possedere nel proprio lessico evangelizzatore. Le edizioni dehoniane hanno di recente pubblicato un commento curato dall’Ufficio Catechistico Nazionale con firma dei maggiori esperti di pastorale e di catechetica. Può servire a meglio individuare i nodi e le proposte attuative di un rinnovamento che dal concilio ebbe origine e nei solchi del concilio intende continuare a fecondare la nostra chiesa. L’Ufficio Catechistico Diocesano ha approntato anche un power point per presentare IG. Don Peppino Cito w w w. c o n v e r s a n o . c h i e s a c a t t o l i c a . i t 3 UFFICIO LITURGICO DIOCESANO SETTORE MUSICA SACRA IL NOSTRO CORO DIOCESANO Come meglio celebrare il quinto anniversario del nostro Coro Diocesano se non tra rendimento di grazie, prove, formazione ed un concerto? Ecco il programma fino a dicembre prossimo: ven. 5/9: Accoglienza e Prove, Chiesa S. Maria del Caroseno – Castellana Grotte; ven. 19/9: Prove, Chiesa Parr. Sant’Antonio di Padova – Monopoli; lun. 6/10: Prove, Chiesa Sant’Anna – Monopoli; lun. 20/10: Prove, Chiesa S. Maria del Caroseno – Castellana Grotte; ven. 7/11: Prove, Chiesa S. Maria della Salette – Fasano; Corso di Formazione per gli Operatori Musicali della Liturgia con il prof. don Amelio CIMINI giov. 13/11: La Liturgia come luogo educativo ven. 14/11: Il coro che educa ore 19:00-20:30 – Salone della Parrocchia del Carmine. Monopoli; lun. 24/11: Prove, Chiesa Parr. Sant’Antonio di Padova – Monopoli; lun. 1/12: Prove, Chiesa Parr. Sant’Anna – Monopoli; gio. 4/12: Prove; ven. 5/12: “Mancano panni e fuoco” – concerto-testimonianza con Fratel Biagio Conte. L’orario degl’incontri, se non specificato, resta il solito: inizio ore 20:00, fine ore 21:30. Per INFORMAZIONI ed ISCRIZIONI: 3494405903, oppure associati al nostro gruppo su facebook: Coro della Diocesi di Conversano-Monopoli “Madre dell’unità”. don Stefano Mazzarisi e gli amici dell’Équipe di coordinamento del Coro Diocesano PASTORALE GIOVANILE PROGETTO “SICOMORI NEI PARAGGI” M entre ci apprestiamo ad iniziare la seconda fase del Progetto “Sicomori nei paraggi” – incontro con i Consigli Pastorali Parrocchiali che lo volessero e animazione degli stessi –, vogliamo raccontarvi la prima fase e farvi un dono (le 16 attenzioni del progetto…). Dopo la Lectio Divina con don Giovanni Intini e l’incontro con il dott. Gianni Latorre, noi dello staff del Progetto “Sicomori nei paraggi” abbiamo fatto un denso percorso di riflessione pastorale. Dopo aver scelto di rivolgerci alle comunità parrocchiali, particolarmente attraverso i Consigli Pastorali e non immediatamente ai singoli (o gruppi di) educatori/animatori dei giovani, abbiamo cominciato a tirare fuori le attenzioni del progetto dalla Lectio sul brano evangelico di Zaccheo e dal contributo formativo di Gianni Latorre sull’albero del sicomoro. A fine percorso abbiamo, inoltre, condiviso l’opportunità di tirare fuori altre attenzioni anche da Evangelii Gaudium – sostenuti dal lavoro fatto con la Consulta Diocesana di Pastorale Giovanile il 23 gennaio 2014 presso “Il Salvatore” di Castellana Grotte. 16 ATTENZIONI DEL PROGETTO “SICOMORI NEI PARAGGI” per una comunità che vuole investire in ‘pastorale giovanile’ ‘attraversava Gerico’ 1. … camminerai tra loro, non risultando più estranea, ma facendoti missionaria nei “luoghi di vita” e nelle “periferie esistenziali” che questi abitano (bar, palestre, spiagge, carcere…). ‘un uomo di nome Zaccheo’ 2. … non scorderai mai che ciascuno di loro ha un nome, una storia, dei sogni e che ciascuno è in cammino. Ascoltali; attrezzati per ascoltare la vita. ‘cercava di vedere chi era Gesù…’ 3. … riconoscerai il loro desiderio di incontrare Dio e ti prenderai cura di tutti gli altri desideri che si portano nel cuore. 4 w w w. c o n v e r s a n o . c h i e s a c a t t o l i c a . i t anno 19 n. 7 UFFICIO PASTORALE ‘… ma non gli riusciva a causa della folla’ 4. … sceglierai di creare le condizioni/situazioni per il loro incontro con Gesù; e sarai attenta a non essere mai folla che ostacola. ‘Gesù alzò lo sguardo e gli disse...’ 5. … anche tu, come Gesù, sceglierai l’incontro personale con ciascuno di loro. ‘… scendi subito’ 6. … oserai invitarli a scendere all’incontro con Dio nel servizio verso gli ultimi, nel quotidiano. ‘Oggi per questa casa è venuta la salvezza’ 7. … crederai che ogni “oggi” è quello giusto perché possano incontrare il Signore e lasciarsi ‘sconquassare’ la vita da Lui. ‘vedendo ciò’ 8. … non si dirà di te: Tutti mormoravano: “È entrato in casa di un peccatore!” – ma dove credi che il Signore voglia entrare anche attraverso di te? ‘oggi devo fermarmi a casa tua’ 9. … ti sarai lasciata incontrare e coinvolgere profondamente da Gesù. Solo così sarai “Sicomoro nei paraggi” dei giovani “lontani” e non! ‘Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo’ 10. … non ti aspetterai un cambiamento immediato da loro, ma accompagnerai ciascuno con fiducia, scommettendoci tutto. ‘da riparo ad interi villaggi’ 11. … come il sicomoro, farai da riparo a tutti – nessuno escluso. ‘[i rami] più bassi, sono molto vicini al suolo’ 12. … come il sicomoro, sarai facilmente rampicabile, non negando a nessuno la possibilità di entrare in relazione con te. ‘cresce più rigogliosamente (…) preferendo i terreni ben drenati e ricchi di sostanze nutritive’ 13. … continuerai ad affondare le tue radici in Gesù. ‘è in grado di fruttificare fino ad 8 volte in un anno’ 14. … con ogni forza, sfrutterai la tua capacità di una sorprendente fruttificazione. 'desidero… indicare vie per il cammino della Chiesa' 15. … interiorizzerai, ti farai mettere in discussione e farai discernimento con i nn. 20-24.27-29.33.76-109 dell’Evangelii Gaudium. 'Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto' 16.… non riterrai una perdita di tempo fare, prima di tutto, una mappatura del territorio (Dove stanno i “nostri” giovani? Che cosa fanno…). “Non lasciamoci rubare” i giovani! anno 19 n. 7 GRAZIE! I n questi mesi il passaggio generazionale nella nostra comunità diocesana è particolarmente evidente. Sei presbiteri lasciano il ministero di parroco a motivo della loro età; non vanno in pensione ma continuano a servire il Vangelo dando priorità ad altre forme di ministero, la preghiera, l’ascolto, ecc. Le comunità parrocchiali che hanno servito con generosità in questi anni stanno esprimendo loro gratitudine e riconoscenza. Anche attraverso le pagine di Impegno è cosa buona e giusta rendere grazie! Grazie don Vincenzo Muolo per i tuoi 29 anni di sevizio appassionato a Monopoli alla comunità della Basilica Maria SS.ma della Madia, l’hai fatta risplendere nella sua bellezza. Grazie don Nicola Pellegrino, sei stato il “costruttore” e il primo parroco de “Il Salvatore” a Castellana Grotte per ben 31 anni. Grazie don Carmine Chiarelli per il tuo ministero di parroco a Noci, per 16 anni al SS. Nome di Gesù . Grazie don Vincenzo Togati, per i 15 anni di servizio pastorale a S. Francesco a Castellana. Grazie don Pasquale Pirulli. Per 13 anni hai servito la comunità di S. Domenico a Rutigliano. Grazie don Vito Schiavone che per 10 anni hai donato il Vangelo alle comunità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e di S. Maria Amalfitana a Monopoli. Grazie confratelli, per i vostri decenni di vita pastorale parrocchiale densi di fatica, di difficoltà, di gioia, di ricerca di forme di nuova evangelizzazione. Altri presbiteri sono stati inviati dal Vescovo a servire queste comunità; raccoglieranno i frutti della semina che voi avete curato in questi lunghi anni; così come voi avete raccolto i frutti delle generazioni che vi hanno preceduto. Tutto questo ci ricorda che siamo semplicemente servi, servi senza utile, servi per amore. Don Angelo w w w. c o n v e r s a n o . c h i e s a c a t t o l i c a . i t 5 GIOVANI PRESBITERI I PRETI GIOVANI SULLE ORME DI DON PUGLISI IN SICILIA TERRA DI MAFIA E DI SANTI C ome è consuetudine ormai da diversi anni, la prima settimana di luglio, per i preti giovani della nostra diocesi è dedicata alla vacanza estiva. Abbiamo beneficiato dell’ospitalità cordiale e fraterna di Mons. Fragnelli e del suo collaboratore don Vincenzo Basiricò il quale ci ha condotto in un percorso ben strutturato verso i luoghi più significativi della Sicilia. In questi giorni di riposo, non sono mancati numerosi momenti di fraternità: Affascinati dalla bellezza del chiostro del Duomo di Monreale. Visita al Duomo di Monreale. particolarmente importante è stata la visita al duomo di Monreale, famoso per la sua struttura, per la ricchezza degli interni, per la magnificenza dei mosaici, per la bellezza del suo chiostro. È certamente il più grandioso monumento dell’epoca normanna in Sicilia e una delle continua a pag. 7 >>> L’incontro con fratel Biagio nella “Missione di Speranza e Carità” in Palermo ha lasciato in tutti un segno profondo. È nata una amicizia che sarà bene coltivare. Lo abbiamo invitato a dare la sua profetica testimonianza alla nostra Diocesi. Sarà tra noi venerdì 5 dicembre 2014. 6 Siamo stati ospiti del Seminario Maggiore di Trapani. w w w. c o n v e r s a n o . c h i e s a c a t t o l i c a . i t anno 19 n. 7 GIOVANI PRESBITERI Visita a Sua Eccellenza Mons. Pietro Maria Fragnelli (nostro conterraneo), Vescovo di Trapani. >>> continua da pag. 6 Un testimone di questo Regno è fratel Enzo Biagio fondatore della Missione di Speranza e Carità. Questa Missione alle periferie di Palermo, nasce dall’esperienza profonda di chi ha incominciato a cercare la verità, la libertà e la vera pace, distaccandosi dal mondo materialistico e consumistico. Una casa sorta sulle ceneri di un vecchio disinfettatoio comunale; oggi è centro di accoglienza per i poveri e gli emarginati e monito per la società contemporanea ad aver cura e attenzione dei miseri e i poveri. Un altro posto suggestivo è senz’altro, Erice uno degli angoli più belli di tutta la Sicilia. Antichissima per origine, l’abitato medievale è posta su un’altura a 750 metri da cui domina la città di Trapani. A pochi chilometri, nel cuore del capoluogo trapanese, Segesta, antica cittadina distrutta dai Saraceni. Della città, rimane il Tempio dorico risalente al V sec. a.C. Oltre ai momenti di fraternità abbiamo vissuto momenti di spiritualità e di preghiera che hanno accompagnato ogni giornata. Il piccolo pezzettino di Sicilia che abbiamo esplorato, oltre ad aver suscitato interesse e ammirazione, per la sua natura, l’architettura, e l’intreccio di culture, ha conquistato i nostri cuori. meraviglie del mondo. La città di Trapani invece si fa preferire per la bellezza della Cattedrale, del lungomare e la passeggiata sotto le stelle: qui abbiamo condiviso un’ottima pizza e del buon gelato. Particolarmente intensa è stata la visita al quartiere Brancaccio, segnata dalla testimonianza di luce e di santità del Beato Pino Puglisi, rievocata dall’attuale parroco e dal ricordo commosso dei parrocchiani. Palermo oltre ad essere segnata dalla mafia, è toccata dalla santità di uomini e donne che spendono generosamente la loro vita per il Regno di Dio. Don Vito Cassone Riportiamo la lapide che ricorda Don Puglisi nella chiesa parrocchiale di Brancaccio in Palermo. A perenne ricordo del Parroco don Puglisi, Sacerdote del Signore, missionario del Vangelo Formatore di coscienze nella verità Promotore di Solidarietà civile e di servizio ecclesiale nella carità ucciso per la sua fedeltà a Cristo e all’uomo. 15 settembre 1993 Sosta sulla tomba di Don Puglisi nella Cattedrale di Palermo. anno 19 n. 7 w w w. c o n v e r s a n o . c h i e s a c a t t o l i c a . i t 7 VARIE ESTATE 2014 DELL’AZIONE CATTOLICA Week-end Giovani di AC: rimanere, andare e gioire! Un fine settimana per ritagliarsi un momento di riflessione, spiritualità e fraternità. Con questo obiettivo il Settore Giovani di Azione Cattolica della nostra Diocesi ha proposto ai giovani delle diverse parrocchie un’esperienza di due giorni, il 9 e 10 agosto, presso il monastero delle Celestine di Castellana Grotte per fare un pit-stop sul proprio cammino di fede e rigenerarsi in vista del nuovo anno associativo. A fare da filo conduttore per tutta l’esperienza sono state le tre missioni affidate da papa Francesco all’Azione Cattolica Italiana in occasione all’udienza con i presidenti parrocchiali lo scorso 3 maggio: «Andare per le strade, rimanere in Cristo e gioire per la fede». Ad impreziosire l’esperienza è stata la testimonianza della comunità “Nuovi orizzonti” di Torre a mare e la lectio divina condotta da don Daniele Troiani. A guidare i giovani per i due giorni è stato l’assistente diocesano don Stefano Mazzarisi. Chi è rimasto a casa ha potuto seguire i momenti salienti del week-end tramite le foto e i pensieri lasciati dai partecipanti su Facebook grazie all’hashtag #rimanereandarecampogiovani lanciato per l’occasione. Giornata diocesana dei giovanissimi di AC “Mettersi in gioco nella vita come nello sport” è stato il titolo della giornata diocesana per i giovanissimi organizzata dal Settore Giovani di Azione Cattolica lo scorso 12 luglio presso i campetti del Seminario vescovile di Conversano. In pieno periodo dei mondiali di calcio, e accompagnati dal messaggio agli sportivi di papa Francesco, l’équipe diocesana ha promosso ai giovanissimi quattro laboratori tematici su: responsabilità, saper vincere e perdere, ecclesialità e fragilità. Un’occasione preziosa per vivere appieno la diocesanità e conoscere il MSAC, Movimento Studenti di Azione Cattolica. Esercizi spirituali degli Adulti di AC È ormai tradizione consolidata quella degli esercizi spirituali diocesani degli adulti di Azione Cattolica. “L’AC e la gioia del Vangelo” è stato il tema che ha accompagnato dal 7 al 10 agosto ben 35 adulti predicati dall’assistente unitario don Nicola D’Onghia. Un’esperienza itinerante tra i luoghi di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, il Santuario dell’Incoronata e quello di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo. Luoghi sacri che hanno favorito per i partecipanti l’incontro con Dio attraverso la Parola e l’azione dello Spirito. A guidare i passi quotidiani dei cinque giorni sono state anche le parole di papa Francesco nella Evangelii Gaudium: “abbiamo bisogno di soffermarci in preghiera per chiedere a Lui che torni ad affascinarci”. 8 w w w. c o n v e r s a n o . c h i e s a c a t t o l i c a . i t anno 19 n. 7 VARIE LA MISSIONE DELL'AC DIOCESANA PER IL PROSSIMO TRIENNIO Mons. Domenico Padovano ha incontrato i presidenti e i consigli parrocchiali di AC S i è svolta nel pomeriggio di sabato 21 giugno presso la biblioteca diocesana la prima Conferenza dei consigli parrocchiali di Azione Cattolica, dopo la stagione assembleare che ha rinnovato i vertici parrocchiali, diocesani e nazionali della più grande e antica associazione di laici. A presiedere l’incontro è stato S.E. Mons. Domenico Padovano, vescovo della diocesi di ConversanoMonopoli che, affiancato dal presidente diocesano Giuseppe Ancona e dall’assistente unitario don Nicola D’Onghia, ha consegnato la nomina episcopale a 29 presidenti parrocchiali. «Siete stati scelti dalla base per animare e dirigere l’impegno dell’Azione Cattolica nelle nostre parrocchie – ha detto in apertura mons. Padovano -. Confermo con gioia la vostra designazione e rispetto la procedura democratica. Conosco il vostro valore, ammiro le vostre doti, apprezzo la vostra disponibilità e conto su di voi come ho contato su chi vi ha preceduto». «La vostra associazione, e la vostra adesione, - ha proseguito il vescovo rivolgendosi anche a tutti i consiglieri presenti esprimono un impegno permanente, I Presidenti e i Consigli parrocchiali di AC. una presenza visibile nella chiesa locale, una scelta di vita. Il Papa vi ha invitati a rinnovare la scelta missionaria, aperta agli orizzonti dello Spirito. Attraverso l’AC rifiorisca una nuova giovinezza dell’apostolato laicale al servizio della comunità, soprattutto in quelle parrocchie che attraversano momenti di stanchezza o si chiudono in un angusto intimismo». Al centro del prossimo cammino triennale l’Azione Cattolica farà sue le tre missioni consegnate da Papa Francesco in occasione della chiusura della XV assemblea elettiva nazionale: “rimanere in Cristo, gioire per la fede e andare per le strade”. Di questo ha parlato nel suo intervento il presidente diocesano Giuseppe Ancona affermando che «si sceglie di aderire all’AC per camminare insieme come una grande famiglia e come popolo di Dio, restando uniti in Cristo». Auspicando di riuscire a «portare la nostra testimonianza anche nelle parrocchie dove non siamo presenti, per costruire reti di buone esperienze e diffondere la bellezza della nostra associazione: popolare, intergenerazionale, che serve la Chiesa e il territorio». “rimanere in Cristo, gioire per la fede e andare per le strade”. Didascalia anno 19 n. 7 w w w. c o n v e r s a n o . c h i e s a c a t t o l i c a . i t 9 VARIE PADRE PIO D’ANDOLA Sessant’anni di vita presbiterale I n prossimità del 60° di ordinazione presbiterale, frate Pio d’Andola, Commissario di Terra Santa per la Puglia e il Molise, del Convento dei frati minori “Madonna della Vetrana” in Castellana Grotte (BA), ha avuto la gioia di celebrare con Papa Francesco, nella chiesetta di Santa Marta. Così ha commentato quell’evento “Mi sembra di aver vissuto momenti di visione celeste. Perché nell’incontro con Lui ho visto Gesù. Subito dopo aver concelebrato e reso grazie al Signore per il dono della vocazione e della vita, ci siamo abbracciati e intrattenuti amabilmente come due vecchi amici. Abbiamo parlato del Medio Oriente, del pellegrinaggio di preghiera di maggio in Terra Santa per invocare, incoraggiare il cammino verso la pace; dei tanti problemi che affliggono questa terra dagli infiniti orizzonti e così martoriata che rappresenta la principale preoccupazione del Santo Padre. Parlare di frate Pio, sacerdote “francescano e mariano”, è opera ardua. Tante sono le opere da Lui compiute in tutti questi anni del suo “eccezionale” dono del sacerdozio e tutte scritte nel grande libro di Dio. L’amore per quella terra benedetta, iniziato con il Suo primo pellegrinaggio nel lontano 1985 e, da allora, viandante “pellegrino tra i pellegrini”. In tutti questi anni ha organizzato oltre 250 pellegrinaggi con partenze mensili da Bari - Roma - Tel Aviv e 10 viceversa. Quanti check point, con oltre 2500 ore di volo! Ormai non si contano più i “visto” di arrivo e di partenza sul suo passaporto. Se non avesse preso i voti religiosi, avrebbe potuto fare il pilota “provetto” dell’Alitalia e magari l’amministratore delegato della stessa Compagnia, visto anche le sue qualità di “sapiente” economista. Quanti pellegrini hanno vissuto insieme a Lui momenti indimenticabili. A contarli tutti saranno 7000, 8000 o 9000, chissà! Il Suo dinamismo ha uno stile di cordialità, che gli facilita un contatto evangelizzatore e pastorale con le persone. A Gerusalemme lo chiamano ABUNA PIOPIO. È amico di tutti e tutti gli vogliono un gran bene: credenti, non credenti e credenti in modo diverso. Non si nega a nessuno, non affretta mai il passo. Ha un sorriso e una parola per tutti. Senza risparmio di energia alcuna, da diversi mesi, con un gruppo di volontari composto da quattro operatori digitali ha intrapreso un lavoro assai prezioso, anzi indispensabile che consiste nella digitalizzazione degli Archivi fotografici della Custodia di Terra Santa, dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme e quello personale del compianto, indimenticabile padre Michele Piccirillo, che consiste in oltre duecentomila immagini. Fra Pio rappresenta una grande ricchezza per gli uomini di buona volontà, un’eredità spirituale che va custodita per le generazioni avvenire. Perciò, attraverso le pagine del mensile diocesano, gli auguriamo lunga vita sprizzante, gioia e serenità, fino a quando il Signore lo chiamerà a sé: per altri sessant’anni! Nicola Guarnieri Volontario di Terra Santa - Massafra INCONTRO CON PAPA FRANCESCO AD ISERNIA Le monache delle quattro comunità celestine italiane I l 5 Luglio scorso abbiamo avuto la gioia di incontrare, ad Isernia, il Santo Padre Francesco in occasione della sua visita in quella città. Il 2015 è l’anno in cui si ricorda l’VIII centenario dalla nascita di san Pietro Celestino, e Papa Francesco ha voluto indire l’Anno Giubilare Celestiniano con una breve cerimonia religiosa. Come Presidente della Federazione Celestina, ho accolto con grande gioia l’invito coinvolgendo le quattro comunità celestine italiane che hanno risposto con molto entusiasmo all’invito. Un fatto così eccezionale nella nostra storia celestiniana, penso, non si ripeterà cosi facilmente e le monache sono state ben liete di incontrare il Papa. Erano presenti le monache di San Basilio dell’Aquila, le monache di San Ruggero in Barletta, le monache di Santa Caterina in Castel Ritaldi e le monache del Monastero dell’Immacolata di Castellana Grotte. Abbiamo vissuto una giornata molto intensa affrontando i disagi del viaggio, ma siamo state ricompensate della lunga attesa al vedere il “Dolce Cristo in terra”. Non abbiamo avuto modo di scambiare molte parole con Papa Francesco, ma il solo baciargli la mano e dirgli che siamo monache celestine ci ha riempito il cuore di gioia e di una pace profonda. È veramente una persona molto vicina alla gente e molto umile, e alla fine ha chiesto di pregare per lui. Da questo incontro ci siamo portate una maggiore consapevolezza di w w w. c o n v e r s a n o . c h i e s a c a t t o l i c a . i t anno 19 n. 7 VARIE essere figlie di un cosi grande monaco eremita e Papa, quale è stato Celestino V, e l’invito ad imitarlo nella fede e nella testimonianza, e insieme la conferma che il nostro Santo è molto amato dalla gente per la sua umiltà e semplicità, virtù che lo hanno reso grande testimone di Fede nel mondo. Questo diventa un forte stimolo per noi tutte nell’imitare le sue virtù di nascondimento, di umiltà e di servizio nella Santa Chiesa di Dio. Un altro motivo di gioia è stato l’esserci ritrovate in tante, e aver condiviso la gioia di stare insieme anche se per breve tempo. Le consorelle degli altri monasteri hanno fatto il viaggio in giornata ma noi, da Castellana Grotte, siamo partite un giorno prima e abbiamo visitato gli eremi di san Celestino, è stata un’emozione intensa visitare l’eremo di Sant’Onofrio al Morrone dove è vissuto il di Benedetto XVI, per continuare a servire la Chiesa di Dio nel nascondimento. Alla fine dell’incontro con Papa Francesco abbiamo visitato la Cattedrale di Isernia, molto bella e restaurata da poco dove sono conservati molti reliquiari di San Celestino. In tarda serata, stanche ma felici, siamo ripartite per i nostri Monasteri con la gioia di aver vissuto una giornata indimenticabile, che resterà impressa nelle nostre menti e nei nostri cuori. Madre Maria Gertrude Civisca MEMORANDUM nostro santo per sessant’anni, un luogo molto impervio con un percorso, a piedi, tra sentieri scoscesi e pietrosi, ma la cosa stupenda è stato contemplare da quell’altezza un panorama che fa scoprire ciò che il Signore ha creato per la gioia delle sue creature. Ancora oggi gli eremi di Celestino V sono meta per tanti che vanno alla ricerca di Dio e della sua presenza. Quello che mi stupisce di San Pietro Celestino e della sua vita è l’attrazione che esercitava sulla gente anche dalle sue alte montagne, luoghi che egli stesso sceglieva per pregare e contemplare Dio nella solitudine. Infatti da questa solitudine fu chiamato a servire la Chiesa di Dio, e qui fu trovato in preghiera quando fu raggiunto dalla notizia di essere stato eletto Papa. Con un gesto di profondissima umiltà San Celestino, dopo cinque mesi dalla sua elezione a pontefice, ha rinunciato al Papato, primo caso nella storia della Chiesa, anticipo di quel grande e meraviglioso gesto di “Amore sino alla fine” che ha caratterizzato anche il pontificato anno 19 n. 7 SETTEMBRE 1 Giornata per la custodia del creato 4 ore 19:30 Declaratio di Antonio Giardinelli, Matrice, Rutigliano 7 ore 19:00 Ordinazione Diaconale di Antonio Giardinelli - Matrice, Rutigliano 20 ore 18,30 Cresime - S. Filippo, Putignano 21 ore 10,00 Cresime - S. Lucia ai Monti, Monopoli 21 ore 17:00 Il Vescovo incontra le fraternità francescane Chiesa San Francesco, Fasano 27 ore 18,30 Cresime - S. Filippo, Putignano 28 ore19,00 Ingresso di don Antonio Napoletano al SS. Salvatore in Castellana Grotte Dal 29 settembre al 3 ottobre il vescovo partecipa agli esercizi spirituali. OTTOBRE 4 ore 18,30 Ingresso di don Giangiuseppe Luisi - S. Francesco, Castellana 5 ore 19,00 Ingresso di don Giovanni Intini - Concattedrale, Monopoli 7 ore 19,00 Ingresso di don Giovanni Intini - Amalfitana, Monopoli 8 ore 18,00 Ingresso di don Giovanni Intini - Ss. Pietro e Paolo, Monopoli w w w. c o n v e r s a n o . c h i e s a c a t t o l i c a . i t 11 CUSTODIRE IL CREATO PER ABITARE IL FUTURO 1° settembre 2014. Giornata per la custodia del creato Scrive Papa Francesco: “Come esseri umani, non siamo meri beneficiari, ma custodi delle altre creature… Non lasciamo che al nostro passaggio rimangano segni di distruzione e di morte che colpiscono la nostra vita e le future generazioni” (Evangelii gaudium n. 215). U n primo aspetto della questione dell’inquinamento nel nostro tempo attiene al “dato biblico” secondo cui l’umanità è custode delle altre creature. Dalla divisione tra Dio e l’uomo deriva l’alterazione disordinata e dissennata delle altre forme di vita che popolano il pianeta. Un secondo aspetto della questione dell’inquinamento o del “giardino violato” concerne la “complessità sistemica” della materia, sempre più interdipendente e policentrica. Tale complessità spinge a riformare “i modelli teorici, matematici ed econometrici” del cosiddetto impatto ambientale delle opere strutturali, infrastrutturali e logistiche. Un terzo aspetto della questione dell’inquinamento riguarda la progettazione di un’adeguata opera educativa volta a formare la mentalità dello sviluppo sostenibile. L’educazione all’uso conveniente e sociale delle “risorse disponibili” dovrebbe attivare una cultura della bellezza della natura, una cultura colorata dei tramonti, una cultura ossigenante dei boschi e dei suoi suoni. L’intelligenza emotiva e le orecchie del cuore vanno sintonizzate sulle onde lunghe e lungimiranti del riassetto dei valori: vedere, giudicare e agire; comprendere, discernere e lavorare; guardare “oltre” per guardare all’Altro” sono le direzioni di marcia per “purificare il creato” e per “custodire l’universo”. Tommaso Turi
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