impegno settembre x web

Periodico d’informazione della diocesi Conversano - Monopoli
Una fede e
una pastorale ecologica
T
rovare in fondo al mare o sul
sentiero di un bosco, una busta
di plastica ci fa inorridire. Le
polveri sottili dell’Italsider e dei gas
di scarico ci stanno facendo ammalare. Cresce in questo nostro tempo la
sensibilità della gente per un mare
pulito e l’impegno a combattere le
tante forme di inquinamento dell’aria
e della terra. L’inquinamento rovina
tutte le cose belle, non soltanto il cielo, il mare e la terra.
Anche un’azione religiosa come,
una festa popolare, una processione,
la scelta di consacrare la propria vita
al Signore, fare volontariato in parrocchia, il cambio di guida pastorale
in una comunità, rischia di essere
inquinata. Talvolta siamo consapevoli dell’inquinamento, altre volte
facciamo fatica a riconoscere “quelle
polveri sottili” che uccidono.
L’inquinamento nel cammino di
fede è un problema antico. Gesù denuncia persone religiose e devote,
che fanno opere religiose spinte da
motivazioni estrinseche che, in fondo, si riconducono all’affermazione di
se stessi. Servirsi del Vangelo invece
di servire il Vangelo.
Occorre che cresca nella nostra
chiesa l’attenzione per una pastorale
ecologica; il primo passo è il discernimento degli spiriti, cioè dei desideri
che muovono il cuore. Infatti, tutti
Don Antonio Napoletano
è il Parroco più giovane
della nostra diocesi.
Inizierà
il suo ministero pastorale
domenica 28 settembre
alle ore19,00 al SS. Salvatore
in Castellana Grotte.
corriamo il rischio dell’inquinamento
nelle scelte di fede e nelle scelte
pastorali con i desideri della carne.
In questi mesi, nella nostra diocesi, ci sono diversi cambiamenti nella
guida pastorale delle parrocchie. È
una bella occasione di discernimento
e di conversione per scrutare cosa
muove il nostro cuore: il cuore del
parroco che lascia o del parroco che
inizia? il cuore dei fedeli della parrocchia? il cuore del Vescovo? Il cuore
dei confratelli presbiteri? Non si trat-
Anno 19 - Numero 7 - Settembre 2014
ta di andare a spiare il cuore degli
altri ma di scrutare cosa c’è nel proprio cuore, per riconoscere i desideri
della carne e per accogliere i desideri
dello Spirito: amore, gioia, pace,
pazienza, benevolenza, bontà…
Quando il mare è trasparente si
vede il fondo; certo si vedono anche i
rifiuti che immancabilmente ci sono
nel fondo di ogni cuore umano; questo può essere l’incipit per un cammino di conversione. È il cammino
che Papa Francesco sta facendo;
mentre toglie il velo sui grandi macigni del carrierismo, della pedofilia,
degli illeciti economici presenti nel
cuore della Chiesa, apre la strada
dove la miseria può incontrare la
Misericordia.
Anche i Papi
e i vescovi
amano scherzare!
Don Angelo Sabatelli
Il 19 maggio scorso
Papa Francesco ha voluto
aprire i lavori
dell’Assemblea dei
Vescovi Italiani. Alla fine
dell’incontro ha voluto
salutarli singolarmente.
Data l’importanza
dell’incontro era prescritto
che i Vescovi indossassero
tutti la talare filettata di rosso.
Il nostro vescovo era
in clergyman.
Al momento
del saluto personale
Mons. Padovano
si è rivolto al Papa dicendo
“S. Padre io sono entrato
qui senza “l’abito nuziale”.
Mea culpa!.
Il Papa “allora vada a casa e
lo prenda!”. Mons. Padovano
“Troppo tardi!
Il banchetto è terminato!”
(clamorosa risata di entrambi).
Vescovo: † Domenico Padovano • Direttore responsabile: Angelo Sabatelli • Redazione: Radio Amicizia • Indirizzo: via dei Paolotti, 2 - 70014 Conversano (BA)
Tel. 080.495.88.88 • Fax 080.495.58.51 • e-mail: [email protected] • Stampa: EVI s.r.l. - Monopoli • Reg. Tribunale di Bari: n° 1283 • 19.06.96
CURIA DIOCESANA
DIOCESI DI CONVERSANO-MONOPOLI
Avvicendamenti Incarichi Pastorali 2014
N
el Corso del Ritiro del Clero tenutosi il 20 giugno
2014 presso l’Oasi del Sacro Cuore in Conversano,
Sua Eccellenza Mons. Domenico Padovano, ha
annunciato gli avvicendamenti che riguardano la cura
pastorale di alcune Parrocchie e di altri incarichi pastorali
per il prossimo anno pastorale 2014-2015.
CASTELLANA GROTTE
1. PARROCCHIA S. FRANCESCO D’ASSISI. Mons. Vescovo ha accettato la rinuncia all’ufficio di Parroco presentata in data 11 febbraio 2014 dal Rev.mo Don Vincenzo
Togati, per dedicarsi con più assiduità ad altro ministero, e ha designato per la nomina a nuovo Parroco il Rev.
Don Giangiuseppe Luisi, finora Vice Parroco della Matrice di Castellana Grotte.
2. PARROCCHIA IL SALVATORE. Mons. Vescovo ha accettato la rinuncia all’ufficio di Parroco presentata in data
17 febbraio 2011 al compimento del 75° anno di età,
dal Rev.mo Don Nicola Pellegrino, e ha designato per la
nomina a nuovo Parroco il Rev. Don Antonio Napoletano, finora Vice Parroco di S. Giovanni Battista in Fasano.
NOCI
PARROCCHIA SS. NOME DI GESÙ. Mons. Vescovo ha
accettato la rinuncia all’ufficio di Parroco presentata in
data 11 novembre 2013 al compimento del 75° anno di
età, dal Rev.mo Don Carmine Chiarelli, e ha designato per
la nomina a nuovo Parroco il Rev. Don Maurizio Caldararo,
finora Parroco di Maria SS. Ausiliatrice in Turi.
TURI
PARROCCHIA MARIA SS. AUSILIATRICE. A seguito del
trasferimento di Don Maurizio Caldararo alla Parrocchia
del SS. Nome di Gesù in Noci, Mons. Vescovo ha designato
per la nomina a nuovo Parroco il Rev. Don Francesco Aversa, finora Vice Parroco di S. Antonio
in Polignano a Mare.
MONOPOLI
PARROCCHIE DEI SANTI APOSTOLI PIETRO E PAOLO E
DI S. MARIA AMALFITANA. Mons. Vescovo ha accettato la
rinuncia all’ufficio di Parroco presentata in data 20 giugno
2010 al compimento del 75° anno di età, dal Rev.mo Don
Vito Schiavone.
PARROCCHIA MARIA SS. DELLA MADIA NELLA CONCATTEDRALE. Mons. Vescovo ha accettato la rinuncia
all’ufficio di Parroco presentata in data 23 febbraio 2011 al
compimento del 75° anno di età, dal Rev.mo Mons. Vincenzo Muolo.
Le tre Parrocchie di Maria SS. della Madia, di S. Maria
Amalfitana e dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, site nel Centro storico di Monopoli, pur conservando il loro stato giuridico, formeranno una “Unità Pastorale” affidata alla cura
pastorale di un solo Parroco nella Persona di Don Giovanni
Intini, finora Padre Spirituale nel Pontificio Seminario
Regionale di Molfetta, con la cooperazione di due Vicari
Parrocchiali: Don Stefano Mazzarisi, finora Padre Spirituale nel Seminario diocesano e Don Carlo Semeraro, neo presbitero e di due diaconi permanenti.
ALTRI PROVVEDIMENTI
Inoltre Mons. Vescovo ha comunicato che:
Don Donato Liuzzi, finora vice rettore nel Seminario
Vescovile, andrà come Educatore nel Seminario Regionale
di Molfetta.
Don Roberto Massaro, finora Vice Parroco di S. Antonio
in Monopoli, sarà educatore nel Seminario Vescovile di
Conversano.
Don Vanni D’Onghia, finora Vice Parroco di S. Maria
Assunta in Polignano a Mare, sarà Vice Parroco di S. Antonio sempre in Polignano a Mare.
Il Vicario Generale
Mons. Vito Domenico Fusillo
RUTIGLIANO
PARROCCHIA S. DOMENICO.
Mons. Vescovo ha accettato la rinuncia all’ufficio di Parroco presentata in
data 1 gennaio 2013 al compimento
del 75° anno di età, dal Rev.mo Don
Pasquale Pirulli, e ha designato per la
nomina a nuovo Parroco il Rev. Angelo Bosco, finora Vice Parroco dei
Santi Medici Cosma e Damiano in
Alberobello.
PUTIGNANO
PARROCCHIA S. FILIPPO NERI. A
seguito del trasferimento di Don
Roberto Turco, Mons. Vescovo ha
designato per la nomina a nuovo Parroco Don Domenico Dalia.
Palazzo Vescovile di Conversano.
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anno 19
n. 7
UFFICIO CATECHISTICO
INCONTRIAMO GESÙ
Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia
A
fine giugno scorso la Conferenza Episcopale Italiana, non l’ufficio catechistico nazionale, ha pubblicato il documento Incontriamo Gesù connotandolo
come orientamenti.
Dal RINNOVAMENTO DELLA CATECHESI (RdC) agli
ORIENTAMENTI (IG)
Dopo quasi 45 anni dalla pubblicazione del Rinnovamento della Catechesi (RdC), da un certo punto di vista,
nulla è cambiato per la Chiesa italiana: l’obiettivo finale di
ogni comunità cristiana resta la frase di S. Massimo il confessore: educare a ‘Pensare secondo Cristo e pensare Cristo attraverso tutte le cose’ (IG, presentazione e RdC,
38). Ma nello stesso tempo, da un altro punto di osservazione, tutto è cambiato: da avere come destinatari fedeli
che sono giunti ad una scelta consapevole del Cristo e del
suo Vangelo facendolo diventare ‘mentalità’, la chiesa italiana prende coscienza di trovarsi di fronte a battezzati
non ancora o non più cristiani, con una iniziazione per così
dire interrotta e con una mentalità completamente laica.
Occorre mantenere l’impianto di RdC (con una mano) e
attrezzarsi per lanciare un nuovo invito a credere (con
l’altra mano): ecco la conclusione per chi vuole accostare
e integrare RdC del 1970 e IG del 2014.
PERCHÉ I NUOVI ORIENTAMENTI
Non per migliorare l’impegno catechistico ma per impostare tutta la pastorale di evangelizzazione. Pastorale che
ha come soggetto naturale la comunità. Che evangelizza
non con la catechesi soltanto ma con tutto quello che essa
è e con quanto riesce a narrare della sua relazione con Cristo.
Ogni azione della Chiesa ha pertanto una «significativa
valenza educativa», ne esprime l’identità, la missione e
l’impegno e la buona notizia che Cristo ha in serbo per
l’umanità. Così la comunità cristiana evangelizza non solo
quando «fa catechesi», ma in ogni momento della sua esistenza: quando un cristiano testimonia il Vangelo sul lavoro; quando fonda una famiglia nella grazia di Cristo; quando cerca di vivere la giovinezza, il tempo libero, la professione e la malattia non prescindendo da Lui; quando si
ritrova nella fraternità comunitaria a pregare, a condividere, a far festa, a servire i poveri, a invocare il perdono di
Dio e a celebrare i suoi doni. In questo spirito gli Orientamenti vogliono non solo interpellare i catechisti e gli altri
specialisti della catechesi, ma rivolgersi alle comunità cristiane nel loro insieme: per riscoprire che tutto l'agire
pastorale – se visto in chiave comunicativa, relazionale ed
educativa – suscita domande, forma persone, educa a
risposta, accompagna a coerenza il cammino della vita.
(IG,100).
Non è quindi un testo finalizzato a scrivere nuovi catechismi. Piuttosto ad accompagnare la rigenerazione delle
comunità evangelizzatrici. Potremmo dire, da questo
punto di vista, con mons. Marcello Semeraro, che IG parte, con fare continuativo, da dove il RdC finiva: il famoso
numero 200 sulle comunità. Con la differenza, sostanziale, che lì (RdC) le comunità venivano concepite come soggetto di catechesi, qui (IG) come soggetto prima di tutto
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di annuncio. E se il plurale del titolo (Incontriamo) rimanda infatti ad una esperienza comunitaria piuttosto che ad
una impresa privata, l’indicativo rimanda ad un messaggio invitante, piuttosto che ingiuntivo (incontrare), ad una
sequela per ‘contagio’.
PER CHI SONO I NUOVI ORIENTAMENTI
Non sono indirizzati ai singoli operatori, compresi i catechisti, per acquisire nuove abilità, ma a quelle comunità
che hanno fatto proprie almeno alcune urgenze pastorali e
intendono far proprie anche le relative abilità: essere chiese in stato di missione, chiamate ad una nuova evangelizzazione, pronte e desiderose di apprendere come fare il
primo annuncio e come vincere la sterilità del grembo con
una adeguata nuova prassi iniziatica. E parlando di grembo generatore per nuovi cristiani non parliamo quindi di
catechisti ma di tutti gli operatori pastorali diventati capaci di generare alla fede. E parliamo pure di nuove figure di
operatori: gli evangelizzatori, capaci di abitare tutti i contesti di vita della gente, mettendosi in ascolto delle loro
domande sulla vita, le sue problematiche, e su Dio.
COME SI PRESENTANO I NUOVO ORIENTAMENTI
Per sensibilità, il documento recente più vicino a IG
sembra essere Questa è la nostra fede, del 2005 sul Primo
Annuncio. Quello che sta sullo sfondo pastorale è certamente quello del convegno ecclesiale di Verona Rigenerati
per una speranza viva, con i suoi ormai famosi 5 ambiti
detti anche passaggi di vita e quindi passaggi di fede. Gli
Orientamenti sono strutturati in 4 capitoli.
Il primo capitolo risponde alla domanda: come abitare
il nuovo contesto in cui vivono gli uomini e le donne di oggi
in Italia? (IG 8-31)
Nel secondo viene delineato il lavoro di primo annuncio
e risponde alla domanda: qual è la nuova abilità che devono avere le comunità cristiane nel nuovo contesto? (IG 3246)
Nel terzo si indicano i nuovi parametri per l’iniziazione
cristiana e risponde alla domanda: come far nascere nuovi
cristiani oggi? (IG 47-62)
Nel quarto capitolo viene ripreso il discorso della formazione degli operatori e risponde alla domanda: quale
formatore, quale formazione e… quanto costa? (IG 63-95)
In Appendice un vademecum, questo a cura dell’Ufficio
Catechistico Nazionale, sotto forma di Glossario, che
ripercorre le voci essenziali che ogni chiesa locale deve
essere in grado di possedere nel proprio lessico evangelizzatore.
Le edizioni dehoniane hanno di recente pubblicato un
commento curato dall’Ufficio Catechistico Nazionale con
firma dei maggiori esperti di pastorale e di catechetica.
Può servire a meglio individuare i nodi e le proposte attuative di un rinnovamento che dal concilio ebbe origine e nei
solchi del concilio intende continuare a fecondare la nostra
chiesa.
L’Ufficio Catechistico Diocesano ha approntato anche
un power point per presentare IG.
Don Peppino Cito
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UFFICIO LITURGICO DIOCESANO
SETTORE MUSICA SACRA
IL NOSTRO CORO DIOCESANO
Come meglio celebrare il quinto anniversario del nostro Coro Diocesano se non tra rendimento di grazie, prove,
formazione ed un concerto?
Ecco il programma fino a dicembre prossimo:
ven. 5/9:
Accoglienza e Prove, Chiesa S. Maria del Caroseno – Castellana Grotte;
ven. 19/9: Prove, Chiesa Parr. Sant’Antonio di Padova – Monopoli;
lun. 6/10: Prove, Chiesa Sant’Anna – Monopoli;
lun. 20/10: Prove, Chiesa S. Maria del Caroseno – Castellana Grotte;
ven. 7/11: Prove, Chiesa S. Maria della Salette – Fasano;
Corso di Formazione per gli Operatori Musicali della Liturgia
con il prof. don Amelio CIMINI
giov. 13/11: La Liturgia come luogo educativo
ven. 14/11: Il coro che educa
ore 19:00-20:30 – Salone della Parrocchia del Carmine. Monopoli;
lun. 24/11: Prove, Chiesa Parr. Sant’Antonio di Padova – Monopoli;
lun. 1/12: Prove, Chiesa Parr. Sant’Anna – Monopoli;
gio. 4/12: Prove;
ven. 5/12: “Mancano panni e fuoco” – concerto-testimonianza con Fratel Biagio Conte.
L’orario degl’incontri, se non specificato, resta il solito: inizio ore 20:00, fine ore 21:30.
Per INFORMAZIONI ed ISCRIZIONI: 3494405903, oppure associati al nostro gruppo su facebook: Coro della
Diocesi di Conversano-Monopoli “Madre dell’unità”.
don Stefano Mazzarisi
e gli amici dell’Équipe di coordinamento del Coro Diocesano
PASTORALE GIOVANILE
PROGETTO “SICOMORI NEI PARAGGI”
M
entre ci apprestiamo ad iniziare la seconda fase del Progetto “Sicomori nei paraggi”
– incontro con i Consigli Pastorali Parrocchiali che lo volessero e animazione degli
stessi –, vogliamo raccontarvi la prima fase e farvi un dono (le 16 attenzioni del progetto…). Dopo la Lectio Divina con don Giovanni Intini e l’incontro con il dott. Gianni Latorre, noi dello staff del Progetto “Sicomori nei paraggi” abbiamo fatto un denso percorso di
riflessione pastorale.
Dopo aver scelto di rivolgerci alle comunità parrocchiali, particolarmente attraverso i
Consigli Pastorali e non immediatamente ai singoli (o gruppi di) educatori/animatori dei giovani, abbiamo cominciato a tirare fuori le attenzioni del progetto dalla Lectio sul brano evangelico di Zaccheo e dal contributo formativo di Gianni Latorre sull’albero del sicomoro.
A fine percorso abbiamo, inoltre, condiviso l’opportunità di tirare fuori altre attenzioni
anche da Evangelii Gaudium – sostenuti dal lavoro fatto con la Consulta Diocesana di
Pastorale Giovanile il 23 gennaio 2014 presso “Il Salvatore” di Castellana Grotte.
16 ATTENZIONI DEL PROGETTO “SICOMORI NEI PARAGGI”
per una comunità che vuole investire in ‘pastorale giovanile’
‘attraversava Gerico’
1. … camminerai tra loro, non risultando più estranea, ma facendoti missionaria nei “luoghi di vita” e nelle “periferie esistenziali” che questi abitano (bar, palestre, spiagge, carcere…).
‘un uomo di nome Zaccheo’
2. … non scorderai mai che ciascuno di loro ha un nome, una storia, dei sogni e che ciascuno è in cammino. Ascoltali;
attrezzati per ascoltare la vita.
‘cercava di vedere chi era Gesù…’
3. … riconoscerai il loro desiderio di incontrare Dio e ti prenderai cura di tutti gli altri desideri che si portano nel cuore.
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UFFICIO PASTORALE
‘… ma non gli riusciva a causa della folla’
4. … sceglierai di creare le condizioni/situazioni per il loro
incontro con Gesù; e sarai attenta a non essere mai
folla che ostacola.
‘Gesù alzò lo sguardo e gli disse...’
5. … anche tu, come Gesù, sceglierai l’incontro personale
con ciascuno di loro.
‘… scendi subito’
6. … oserai invitarli a scendere all’incontro con Dio nel servizio verso gli ultimi, nel quotidiano.
‘Oggi per questa casa è venuta la salvezza’
7. … crederai che ogni “oggi” è quello giusto perché possano incontrare il Signore e lasciarsi ‘sconquassare’ la
vita da Lui.
‘vedendo ciò’
8. … non si dirà di te: Tutti mormoravano: “È entrato in
casa di un peccatore!” – ma dove credi che il Signore
voglia entrare anche attraverso di te?
‘oggi devo fermarmi a casa tua’
9. … ti sarai lasciata incontrare e coinvolgere profondamente da Gesù. Solo così sarai “Sicomoro nei paraggi”
dei giovani “lontani” e non!
‘Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo’
10. … non ti aspetterai un cambiamento immediato da
loro, ma accompagnerai ciascuno con fiducia, scommettendoci tutto.
‘da riparo ad interi villaggi’
11. … come il sicomoro, farai da riparo a tutti – nessuno
escluso.
‘[i rami] più bassi, sono molto vicini al suolo’
12. … come il sicomoro, sarai facilmente rampicabile, non
negando a nessuno la possibilità di entrare in relazione
con te.
‘cresce più rigogliosamente (…) preferendo i terreni ben drenati e ricchi di sostanze nutritive’
13. … continuerai ad affondare le tue radici in Gesù.
‘è in grado di fruttificare fino ad 8 volte in un anno’
14. … con ogni forza, sfrutterai la tua capacità di una sorprendente fruttificazione.
'desidero… indicare vie per il cammino della Chiesa'
15. … interiorizzerai, ti farai mettere in discussione e farai
discernimento con i nn. 20-24.27-29.33.76-109
dell’Evangelii Gaudium.
'Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto'
16.… non riterrai una perdita di tempo fare, prima di tutto,
una mappatura del territorio (Dove stanno i “nostri”
giovani? Che cosa fanno…).
“Non lasciamoci rubare” i giovani!
anno 19
n. 7
GRAZIE!
I
n questi mesi il passaggio generazionale
nella nostra comunità diocesana è particolarmente evidente.
Sei presbiteri lasciano il ministero di parroco
a motivo della loro età; non vanno in pensione
ma continuano a servire il Vangelo dando priorità ad altre forme di ministero, la preghiera,
l’ascolto, ecc. Le comunità parrocchiali che
hanno servito con generosità in questi anni stanno esprimendo loro gratitudine e riconoscenza.
Anche attraverso le pagine di Impegno è
cosa buona e giusta rendere grazie!
Grazie don Vincenzo Muolo per i tuoi 29 anni
di sevizio appassionato a Monopoli alla comunità della Basilica Maria SS.ma della Madia, l’hai
fatta risplendere nella sua bellezza.
Grazie don Nicola Pellegrino, sei stato il “costruttore” e il primo parroco de “Il Salvatore” a
Castellana Grotte per ben 31 anni.
Grazie don Carmine Chiarelli per il tuo ministero di parroco a Noci, per 16 anni al SS. Nome
di Gesù .
Grazie don Vincenzo Togati, per i 15 anni di
servizio pastorale a S. Francesco a Castellana.
Grazie don Pasquale Pirulli. Per 13 anni hai
servito la comunità di S. Domenico a Rutigliano.
Grazie don Vito Schiavone che per 10 anni
hai donato il Vangelo alle comunità dei Santi
Apostoli Pietro e Paolo e di S. Maria Amalfitana
a Monopoli.
Grazie confratelli, per i vostri decenni di vita
pastorale parrocchiale densi di fatica, di difficoltà, di gioia, di ricerca di forme di nuova evangelizzazione. Altri presbiteri sono stati inviati dal
Vescovo a servire queste comunità; raccoglieranno i frutti della semina che voi avete curato
in questi lunghi anni; così come voi avete raccolto i frutti delle generazioni che vi hanno preceduto.
Tutto questo ci ricorda che siamo semplicemente servi, servi senza utile, servi per amore.
Don Angelo
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GIOVANI PRESBITERI
I PRETI GIOVANI SULLE ORME
DI DON PUGLISI IN SICILIA
TERRA DI MAFIA E DI SANTI
C
ome è consuetudine ormai da diversi anni, la prima
settimana di luglio, per i preti giovani della nostra
diocesi è dedicata alla vacanza estiva. Abbiamo
beneficiato dell’ospitalità cordiale e fraterna di Mons.
Fragnelli e del suo collaboratore don Vincenzo Basiricò il
quale ci ha condotto in un percorso ben strutturato verso i
luoghi più significativi della Sicilia. In questi giorni di
riposo, non sono mancati numerosi momenti di fraternità:
Affascinati dalla bellezza del chiostro
del Duomo di Monreale.
Visita al Duomo di Monreale.
particolarmente importante è stata la visita al duomo di
Monreale, famoso per la sua struttura, per la ricchezza
degli interni, per la magnificenza dei mosaici, per la
bellezza del suo chiostro. È certamente il più grandioso
monumento dell’epoca normanna in Sicilia e una delle
continua a pag. 7 >>>
L’incontro con fratel Biagio nella “Missione di Speranza e Carità” in Palermo
ha lasciato in tutti un segno profondo. È nata una amicizia che sarà bene
coltivare. Lo abbiamo invitato a dare la sua profetica testimonianza alla
nostra Diocesi. Sarà tra noi venerdì 5 dicembre 2014.
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Siamo stati ospiti del Seminario Maggiore di Trapani.
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anno 19
n. 7
GIOVANI PRESBITERI
Visita a Sua Eccellenza Mons. Pietro Maria Fragnelli (nostro conterraneo),
Vescovo di Trapani.
>>> continua da pag. 6
Un testimone di questo Regno è fratel Enzo Biagio
fondatore della Missione di Speranza e Carità. Questa
Missione alle periferie di Palermo, nasce dall’esperienza
profonda di chi ha incominciato a cercare la verità, la
libertà e la vera pace, distaccandosi dal mondo materialistico e consumistico. Una casa sorta sulle ceneri di
un vecchio disinfettatoio comunale; oggi è centro di
accoglienza per i poveri e gli emarginati e monito per la
società contemporanea ad aver cura e attenzione dei
miseri e i poveri. Un altro posto suggestivo è senz’altro,
Erice uno degli angoli più belli di tutta la Sicilia.
Antichissima per origine, l’abitato medievale è posta su
un’altura a 750 metri da cui domina la città di Trapani. A
pochi chilometri, nel cuore del capoluogo trapanese, Segesta, antica cittadina distrutta dai Saraceni. Della città,
rimane il Tempio dorico risalente al V sec. a.C. Oltre ai
momenti di fraternità abbiamo vissuto momenti di spiritualità e di preghiera che hanno accompagnato ogni
giornata. Il piccolo pezzettino di Sicilia che abbiamo
esplorato, oltre ad aver suscitato interesse e ammirazione, per la sua natura, l’architettura, e l’intreccio di
culture, ha conquistato i nostri cuori.
meraviglie del mondo. La città di Trapani invece si fa
preferire per la bellezza della Cattedrale, del lungomare e
la passeggiata sotto le stelle: qui abbiamo condiviso
un’ottima pizza e del buon gelato. Particolarmente intensa
è stata la visita al quartiere Brancaccio, segnata dalla
testimonianza di luce e di santità del Beato Pino Puglisi,
rievocata dall’attuale parroco e dal ricordo commosso dei
parrocchiani. Palermo oltre ad essere segnata dalla mafia,
è toccata dalla santità di uomini e donne che spendono
generosamente la loro vita per il Regno di Dio.
Don Vito Cassone
Riportiamo la lapide che ricorda Don Puglisi nella chiesa
parrocchiale di Brancaccio in Palermo.
A perenne ricordo del Parroco don Puglisi,
Sacerdote del Signore, missionario del Vangelo
Formatore di coscienze nella verità
Promotore di Solidarietà civile e di servizio ecclesiale
nella carità ucciso
per la sua fedeltà a Cristo e all’uomo.
15 settembre 1993
Sosta sulla tomba di Don Puglisi nella Cattedrale di Palermo.
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n. 7
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VARIE
ESTATE 2014
DELL’AZIONE CATTOLICA
Week-end Giovani di AC: rimanere, andare e gioire!
Un fine settimana per ritagliarsi un momento di riflessione, spiritualità e fraternità. Con questo obiettivo il Settore Giovani di Azione Cattolica della nostra Diocesi ha proposto ai giovani delle diverse parrocchie un’esperienza di
due giorni, il 9 e 10 agosto, presso il monastero delle Celestine di Castellana Grotte per fare un pit-stop sul proprio
cammino di fede e rigenerarsi in vista del nuovo anno associativo.
A fare da filo conduttore per tutta l’esperienza sono
state le tre missioni affidate da papa Francesco all’Azione
Cattolica Italiana in occasione all’udienza con i presidenti
parrocchiali lo scorso 3 maggio: «Andare per le strade,
rimanere in Cristo e gioire per la fede». Ad impreziosire
l’esperienza è stata la testimonianza della comunità “Nuovi
orizzonti” di Torre a mare e la lectio divina condotta da don
Daniele Troiani.
A guidare i giovani per i due giorni è stato l’assistente
diocesano don Stefano Mazzarisi. Chi è rimasto a casa ha
potuto seguire i momenti salienti del week-end tramite le foto e i pensieri lasciati dai partecipanti su Facebook grazie
all’hashtag #rimanereandarecampogiovani lanciato per l’occasione.
Giornata diocesana dei giovanissimi di AC
“Mettersi in gioco nella vita come nello sport” è stato il
titolo della giornata diocesana per i giovanissimi organizzata dal Settore Giovani di Azione Cattolica lo scorso 12 luglio
presso i campetti del Seminario vescovile di Conversano.
In pieno periodo dei mondiali di calcio, e accompagnati
dal messaggio agli sportivi di papa Francesco, l’équipe diocesana ha promosso ai giovanissimi quattro laboratori
tematici su: responsabilità, saper vincere e perdere, ecclesialità e fragilità. Un’occasione preziosa per vivere appieno
la diocesanità e conoscere il MSAC, Movimento Studenti di
Azione Cattolica.
Esercizi spirituali degli Adulti di AC
È ormai tradizione consolidata quella degli esercizi spirituali diocesani degli adulti di Azione Cattolica. “L’AC e la
gioia del Vangelo” è stato il tema che ha accompagnato
dal 7 al 10 agosto ben 35 adulti predicati dall’assistente
unitario don Nicola D’Onghia.
Un’esperienza itinerante tra i luoghi di Padre Pio a San
Giovanni Rotondo, il Santuario dell’Incoronata e quello di
San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo.
Luoghi sacri che hanno favorito per i partecipanti
l’incontro con Dio attraverso la Parola e l’azione dello Spirito. A guidare i passi quotidiani dei cinque giorni sono
state anche le parole di papa Francesco nella Evangelii
Gaudium: “abbiamo bisogno di soffermarci in preghiera
per chiedere a Lui che torni ad affascinarci”.
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VARIE
LA MISSIONE DELL'AC DIOCESANA
PER IL PROSSIMO TRIENNIO
Mons. Domenico Padovano ha incontrato i presidenti e i consigli parrocchiali di AC
S
i è svolta nel pomeriggio di
sabato 21 giugno presso la
biblioteca diocesana la prima
Conferenza dei consigli parrocchiali
di Azione Cattolica, dopo la stagione
assembleare che ha rinnovato i vertici parrocchiali, diocesani e nazionali
della più grande e antica associazione di laici.
A presiedere l’incontro è stato
S.E. Mons. Domenico Padovano,
vescovo della diocesi di ConversanoMonopoli che, affiancato dal presidente diocesano Giuseppe Ancona e
dall’assistente unitario don Nicola
D’Onghia, ha consegnato la nomina
episcopale a 29 presidenti parrocchiali.
«Siete stati scelti dalla base per
animare e dirigere l’impegno dell’Azione Cattolica nelle nostre parrocchie – ha detto in apertura mons.
Padovano -. Confermo con gioia la
vostra designazione e rispetto la procedura democratica. Conosco il vostro valore, ammiro le vostre doti,
apprezzo la vostra disponibilità e
conto su di voi come ho contato su
chi vi ha preceduto». «La vostra associazione, e la vostra adesione, - ha
proseguito il vescovo rivolgendosi
anche a tutti i consiglieri presenti esprimono un impegno permanente,
I Presidenti e i Consigli parrocchiali di AC.
una presenza visibile nella chiesa
locale, una scelta di vita. Il Papa vi ha
invitati a rinnovare la scelta missionaria, aperta agli orizzonti dello Spirito. Attraverso l’AC rifiorisca una
nuova giovinezza dell’apostolato laicale al servizio della comunità,
soprattutto in quelle parrocchie che
attraversano momenti di stanchezza
o si chiudono in un angusto intimismo».
Al centro del prossimo cammino
triennale l’Azione Cattolica farà sue
le tre missioni consegnate da Papa
Francesco in occasione della chiusura della XV assemblea elettiva nazionale: “rimanere in Cristo, gioire per
la fede e andare per le strade”. Di
questo ha parlato nel suo intervento
il presidente diocesano Giuseppe
Ancona affermando che «si sceglie di
aderire all’AC per camminare insieme come una grande famiglia e come
popolo di Dio, restando uniti in Cristo». Auspicando di riuscire a «portare la nostra testimonianza anche
nelle parrocchie dove non siamo presenti, per costruire reti di buone esperienze e diffondere la bellezza della
nostra associazione: popolare, intergenerazionale, che serve la Chiesa e
il territorio».
“rimanere in Cristo,
gioire per la fede e
andare per le strade”.
Didascalia
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VARIE
PADRE PIO D’ANDOLA
Sessant’anni di vita presbiterale
I
n prossimità del 60° di ordinazione presbiterale, frate Pio d’Andola, Commissario di Terra Santa
per la Puglia e il Molise, del Convento
dei frati minori “Madonna della Vetrana” in Castellana Grotte (BA), ha
avuto la gioia di celebrare con Papa
Francesco, nella chiesetta di Santa
Marta. Così ha commentato quell’evento “Mi sembra di aver vissuto
momenti di visione celeste. Perché
nell’incontro con Lui ho visto Gesù.
Subito dopo aver concelebrato e reso
grazie al Signore per il dono della
vocazione e della vita, ci siamo
abbracciati e intrattenuti amabilmente come due vecchi amici.
Abbiamo parlato del Medio Oriente,
del pellegrinaggio di preghiera di
maggio in Terra Santa per invocare,
incoraggiare il cammino verso la
pace; dei tanti problemi che affliggono questa terra dagli infiniti orizzonti
e così martoriata che rappresenta la
principale preoccupazione del Santo
Padre.
Parlare di frate Pio, sacerdote
“francescano e mariano”, è opera
ardua. Tante sono le opere da Lui
compiute in tutti questi anni del suo
“eccezionale” dono del sacerdozio e
tutte scritte nel grande libro di Dio.
L’amore per quella terra benedetta, iniziato con il Suo primo pellegrinaggio nel lontano 1985 e, da allora,
viandante “pellegrino tra i pellegrini”.
In tutti questi anni ha organizzato
oltre 250 pellegrinaggi con partenze
mensili da Bari - Roma - Tel Aviv e
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viceversa. Quanti check point, con
oltre 2500 ore di volo! Ormai non si
contano più i “visto” di arrivo e di partenza sul suo passaporto. Se non
avesse preso i voti religiosi, avrebbe
potuto fare il pilota “provetto” dell’Alitalia e magari l’amministratore
delegato della stessa Compagnia,
visto anche le sue qualità di “sapiente” economista.
Quanti pellegrini hanno vissuto
insieme a Lui momenti indimenticabili. A contarli tutti saranno 7000,
8000 o 9000, chissà! Il Suo dinamismo ha uno stile di cordialità, che gli
facilita un contatto evangelizzatore e
pastorale con le persone. A Gerusalemme lo chiamano ABUNA PIOPIO.
È amico di tutti e tutti gli vogliono un
gran bene: credenti, non credenti e
credenti in modo diverso. Non si
nega a nessuno, non affretta mai il
passo. Ha un sorriso e una parola per
tutti. Senza risparmio di energia alcuna, da diversi mesi, con un gruppo
di volontari composto da quattro operatori digitali ha intrapreso un lavoro
assai prezioso, anzi indispensabile
che consiste nella digitalizzazione
degli Archivi fotografici della Custodia di Terra Santa, dello Studium
Biblicum Franciscanum di Gerusalemme e quello personale del compianto, indimenticabile padre Michele Piccirillo, che consiste in oltre duecentomila immagini.
Fra Pio rappresenta una grande
ricchezza per gli uomini di buona
volontà, un’eredità spirituale che va
custodita per le generazioni avvenire.
Perciò, attraverso le pagine del
mensile diocesano, gli auguriamo
lunga vita sprizzante, gioia e serenità, fino a quando il Signore lo chiamerà a sé: per altri sessant’anni!
Nicola Guarnieri
Volontario di Terra Santa - Massafra
INCONTRO
CON PAPA FRANCESCO
AD ISERNIA
Le monache delle quattro comunità celestine italiane
I
l 5 Luglio scorso abbiamo avuto
la gioia di incontrare, ad Isernia,
il Santo Padre Francesco in occasione della sua visita in quella città. Il
2015 è l’anno in cui si ricorda l’VIII
centenario dalla nascita di san Pietro
Celestino, e Papa Francesco ha voluto indire l’Anno Giubilare Celestiniano con una breve cerimonia religiosa. Come Presidente della Federazione Celestina, ho accolto con grande
gioia l’invito coinvolgendo le quattro
comunità celestine italiane che
hanno risposto con molto entusiasmo all’invito. Un fatto così eccezionale nella nostra storia celestiniana,
penso, non si ripeterà cosi facilmente
e le monache sono state ben liete di
incontrare il Papa.
Erano presenti le monache di San
Basilio dell’Aquila, le monache di San
Ruggero in Barletta, le monache di
Santa Caterina in Castel Ritaldi e le
monache del Monastero dell’Immacolata di Castellana Grotte. Abbiamo
vissuto una giornata molto intensa
affrontando i disagi del viaggio, ma
siamo state ricompensate della lunga attesa al vedere il “Dolce Cristo in
terra”. Non abbiamo avuto modo di
scambiare molte parole con Papa
Francesco, ma il solo baciargli la
mano e dirgli che siamo monache
celestine ci ha riempito il cuore di
gioia e di una pace profonda.
È veramente una persona molto
vicina alla gente e molto umile, e alla
fine ha chiesto di pregare per lui.
Da questo incontro ci siamo portate una maggiore consapevolezza di
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essere figlie di un cosi grande monaco eremita e Papa, quale è stato Celestino V, e l’invito ad imitarlo nella
fede e nella testimonianza, e insieme
la conferma che il nostro Santo è
molto amato dalla gente per la sua
umiltà e semplicità, virtù che lo
hanno reso grande testimone di Fede
nel mondo. Questo diventa un forte
stimolo per noi tutte nell’imitare le
sue virtù di nascondimento, di umiltà
e di servizio nella Santa Chiesa di
Dio.
Un altro motivo di gioia è stato
l’esserci ritrovate in tante, e aver condiviso la gioia di stare insieme anche
se per breve tempo. Le consorelle
degli altri monasteri hanno fatto il
viaggio in giornata ma noi, da Castellana Grotte, siamo partite un giorno prima e abbiamo visitato gli eremi
di san Celestino, è stata un’emozione
intensa visitare l’eremo di Sant’Onofrio al Morrone dove è vissuto il
di Benedetto XVI, per continuare a
servire la Chiesa di Dio nel nascondimento. Alla fine dell’incontro con
Papa Francesco abbiamo visitato la
Cattedrale di Isernia, molto bella e
restaurata da poco dove sono conservati molti reliquiari di San Celestino. In tarda serata, stanche ma felici,
siamo ripartite per i nostri Monasteri
con la gioia di aver vissuto una giornata indimenticabile, che resterà
impressa nelle nostre menti e nei
nostri cuori.
Madre Maria Gertrude Civisca
MEMORANDUM
nostro santo per sessant’anni, un
luogo molto impervio con un percorso, a piedi, tra sentieri scoscesi e pietrosi, ma la cosa stupenda è stato
contemplare da quell’altezza un panorama che fa scoprire ciò che il
Signore ha creato per la gioia delle
sue creature. Ancora oggi gli eremi di
Celestino V sono meta per tanti che
vanno alla ricerca di Dio e della sua
presenza. Quello che mi stupisce di
San Pietro Celestino e della sua vita è
l’attrazione che esercitava sulla gente anche dalle sue alte montagne,
luoghi che egli stesso sceglieva per
pregare e contemplare Dio nella solitudine. Infatti da questa solitudine fu
chiamato a servire la Chiesa di Dio, e
qui fu trovato in preghiera quando fu
raggiunto dalla notizia di essere
stato eletto Papa. Con un gesto di profondissima umiltà San Celestino,
dopo cinque mesi dalla sua elezione
a pontefice, ha rinunciato al Papato,
primo caso nella storia della Chiesa,
anticipo di quel grande e meraviglioso gesto di “Amore sino alla fine” che
ha caratterizzato anche il pontificato
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SETTEMBRE
1
Giornata per la custodia del creato
4
ore 19:30
Declaratio di Antonio Giardinelli, Matrice, Rutigliano
7
ore 19:00
Ordinazione Diaconale di Antonio Giardinelli - Matrice, Rutigliano
20 ore 18,30
Cresime - S. Filippo, Putignano
21 ore 10,00
Cresime - S. Lucia ai Monti, Monopoli
21 ore 17:00
Il Vescovo incontra le fraternità francescane
Chiesa San Francesco, Fasano
27 ore 18,30
Cresime - S. Filippo, Putignano
28 ore19,00
Ingresso di don Antonio Napoletano
al SS. Salvatore in Castellana Grotte
Dal 29 settembre al 3 ottobre il vescovo partecipa agli esercizi spirituali.
OTTOBRE
4
ore 18,30
Ingresso di don Giangiuseppe Luisi - S. Francesco, Castellana
5
ore 19,00
Ingresso di don Giovanni Intini - Concattedrale, Monopoli
7
ore 19,00
Ingresso di don Giovanni Intini - Amalfitana, Monopoli
8
ore 18,00
Ingresso di don Giovanni Intini - Ss. Pietro e Paolo, Monopoli
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CUSTODIRE IL CREATO
PER ABITARE IL FUTURO
1° settembre 2014. Giornata per la custodia del creato
Scrive Papa Francesco:
“Come esseri umani, non siamo meri beneficiari, ma custodi delle altre creature…
Non lasciamo che al nostro passaggio rimangano segni di distruzione e di morte che colpiscono
la nostra vita e le future generazioni”
(Evangelii gaudium n. 215).
U
n primo aspetto della questione dell’inquinamento
nel nostro tempo attiene
al “dato biblico” secondo cui l’umanità è custode delle altre creature. Dalla divisione tra Dio e
l’uomo deriva l’alterazione disordinata e dissennata delle altre
forme di vita che popolano il pianeta.
Un secondo aspetto della questione dell’inquinamento o del
“giardino violato” concerne la
“complessità sistemica” della
materia, sempre più interdipendente e policentrica. Tale complessità spinge a riformare “i
modelli teorici, matematici ed
econometrici” del cosiddetto impatto ambientale delle opere
strutturali, infrastrutturali e logistiche.
Un terzo aspetto della questione dell’inquinamento riguarda la progettazione di un’adeguata opera educativa volta a formare la mentalità dello sviluppo
sostenibile.
L’educazione all’uso conveniente e sociale delle “risorse
disponibili” dovrebbe attivare
una cultura della bellezza della
natura, una cultura colorata dei
tramonti, una cultura ossigenante dei boschi e dei suoi suoni.
L’intelligenza emotiva e le orecchie del cuore vanno sintonizzate
sulle onde lunghe e lungimiranti
del riassetto dei valori: vedere,
giudicare e agire; comprendere,
discernere e lavorare; guardare
“oltre” per guardare all’Altro”
sono le direzioni di marcia per
“purificare il creato” e per “custodire l’universo”.
Tommaso Turi