La Voce del Leone I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi Anno IX n° 3 Dicembre 2014 Santa Claus on-line La Voce del Leone contatti: Facebook.com/giornalinoLaVocedelLeone Anno IX n°3 Dicembre 2014 Blog: La-voce-del-leone 1.webnode.it IN QUESTO NUMERO: 3-4 5 Santa Clauss on line Il Capodanno nel Mondo 6-7 Tradizioni di Natale Antonio De Curtis in arte Totò 8-13 2 Editoriale Natale nel Mondo 14-16 Il solstizio d'Inverno 19-20 A' Livella' Le nostre Rubriche: 23 24-25 17-18 27 L'Angolo della Poesia Cuochi provetti a cura di Alessia Spedale Le Grandi Biografie Enigmistica a cura di Dr.Enigma e di PIDI 21-22 La rubrica degli sport a cura di Virginia Tiburni Lorenzini 26 I Consigli di Andrea a cura di Andrea Verdiani Pag.2 Tra un brindisi ed un dolce... L'anno si chiude e con esso il primo periodo scolastico. Gli studenti, dopo le fatiche delle ultime settimane, si stanno godendo le vacanze natalizie e certamente a tutto pensano tranne che allo studio ed io credo che ciò sia comprensibile ed anche giusto,ma chi scrive vuol provare a fare un primo bilancio di questo 2014 così difficile e doloroso per molti. La crisi economica sembra non voler finire e le difficoltà sono spesso tante e verrebbe la tentazione di lasciar perdere,di rassegnarsi,ma questo è l'atteggiamento sbagliato. È necessario combattere,non rassegnarsi,pensare positivo. In fondo le risorse che abbiamo,in termini di capacità,di intelligenza,di “genialità” sono una caratteristica del popolo italiano;la nostra Storia è caratterizzata da momenti difficili e da situazioni quasi disperate,ma gli italiani ce l'hanno sempre fatta. Sarà così anche questa volta. Ne sono certa. Poiché voglio pensare e scrivere “positivo” non posso esimermi dal ricordare che il nostro Istituto ha chiuso l'anno con una premiazione ed un concorso tutto nuovo. Il 22 dicembre,infatti, si è tenuta in Aula Magna la premiazione del 1°Concorso “CAT IN UN CLICK”-MY DREAM HOME. La positività è già tutta qui! “My dream home”,la casa dei miei sogni....... Il concorso, voluto ed organizzato dai colleghi del Corso C.A.T.,la nuova “versione” del corso Geometri, prevedeva l'invio di lavori presentati dagli allievi del corso stesso e delle Scuole Medie del territorio. Della cerimonia e dei vincitori ne parleranno, nel numero di Gennaio, Gennaro e Miriam i quali hanno seguito l'evento per il giornalino. Chi scrive si limita a sottolineare quanto ci sia di interessante e di bello in un'occasione come questa, che attesta la vitalità dell'Istituto Roncalli-Sarrocchi e la “genialità” di coloro che vi lavorano. Prima di concludere e di lasciare ai nostri lettori il piacere della lettura,volevo sottolineare le due nuove rubriche che partono da questo numero,vale a dire “ I consigli di Andrea” e “La Rubrica degli sport”;mi auguro proprio che vi piacciano e dato che siamo in tema ne approfitto per augurare a tutti BUONE FESTE E,naturalmente,anche una BUONA LETTURA. Pag.3 Santa Clauss on line Con la diffusione delle reti telematiche e soprattutto di Internet, sempre più spesso sentiamo parlare di e-commerce, ovvero di quella forma di commercio che si avvale di un sito che mette a disposizione un catalogo di prodotti (può trattarsi di un singolo produttore che apre il suo punto vendita in rete, o di un supermercato virtuale che offre prodotti di vario genere provenienti da produttori diversi) e consente l'acquisto online; il pagamento del bene o servizio acquistato avviene comunicando via rete il proprio numero di carta di credito. Anche in occasione delle feste natalizie, lo shopping online si riafferma come valvola di decompressione delle famiglie italiane e, anche nel nostro Paese, è una delle alternative più allettanti per rifornirsi di regali e regalini per le feste natalizie. Magari invogliati dalle offerte che impazzano sui siti a cavallo del Black Friday e del Cyber Monday, la moda lanciata negli Stati Uniti delle giornate pre natalizie dedicate allo shopping scontato. Crescono anche in Italia le persone che comprano i regali delle feste online; si stima che quest'anno sfioreranno quota 10 milioni, contro gli oltre sette milioni dello stesso periodo del 2013,coloro che hanno deciso di “appellarsi” al web e ai siti specializzati (Ebay, Amazon..) per fare dei pensierini ad amici e parenti. Secondo l'indagine condotta da Netcomm le categorie di regali più gettonate dagli e Shopper, ovvero i “clienti che comprano online”, saranno: i prodotti per la salute e la bellezza; l'attrezzatura sportiva; i biglietti di viaggio e i soggiorni vacanza; ma anche l’abbigliamento e le scarpe. «Il 2014 è stato un anno positivo per l'e-commerce italiano. In particolare, in vista del periodo natalizio, l'aumento degli acquirenti online è una tendenza che si conferma in crescita ormai da quattro anni» spiega Roberto Liscia, Presidente di Netcomm. Tra gli acquirenti di regali natalizi sul web si riscontra anche un aumento di quelli considerati 'Online first', cioè coloro che faranno acquisti esclusivamente su Internet. Secondo la ricerca essi salgono a quota due milioni, con un aumento del 35% rispetto allo scorso anno. «Un segmento - spiega la ricerca che rappresenta circa il 20% di coloro che dichiarano di acquistare almeno un regalo di Natale sul web e composto da persone che vi si rivolgono in prima istanza. Pag.4 Tra i portali web più belli per fare shopping natalizio troviamo Zalando che è uno dei siti organizzati meglio e più affidabili per acquistare: accessori; oggetti per la casa; scarpe; borse e abbigliamento. Vi si trovano spesso promozioni e sconti da applicare e la spedizione sempre gratuita. Asos ,invece, è un altro sito, molto simile al precedente ma che spazia dall'abbigliamento di marca agli accessori arrivando persino ai capi vintage. Il market place Asos è inglese ma spedisce gratis anche in Italia. Ormai molto noto è Amazon, il grande portale di elettronica di consumo dove si può acquistare oggetti hi-tech e computer ma anche abbigliamento, accessori, libri. Smortbox o Regalone sono invece i portali migliori per acquistare cofanetti di viaggio con soggiorni benessere, weekend, esperienze culinarie, sport estremi e molto altro. Marcopolo shop, è il sito indicato per comprare o regalare: oggetti vari per la casa; elettronica; tablet e tutto ciò che riguarda il mondo degli elettrodomestici o dell'Informatica. Yoox è un altro sito che offre molti capi di abbigliamento firmati, perfetti per chi ama un regalo prezioso e griffato. Le collezioni sono spesso degli anni precedenti ma molto convenienti per il prezzo. Attenzione alle truffe, però!! Anche il Natale ha un “lato oscuro”. Il periodo magico che anticipa e celebra le festività di fine anno racchiude, tradizionalmente, un incremento dei tentativi di truffa, dei malware e degli attacchi informatici che fanno leva da un lato sul tema natalizio e dall’altro sulla corsa allo shopping tipica di queste settimane. Fortinet ed Eset, mettono in guardia dai pericoli più insidiosi, facendo allo stesso tempo alcune raccomandazioni per navigare e fare acquisti su Internet in modo sicuro. Il rischio più grave affine al Natale riguarda lo shopping online ed è il malware progettato per sottrarre informazioni sulle carte di credito e raggiunge un picco durante il periodo delle Feste. Bisogna inoltre prestare attenzione a negozi online che vendono articoli a prezzi troppo bassi per essere veri, e che spesso infatti tentano di smerciare prodotti contraffatti. Detto questo e stando attenti a questi piccoli accorgimenti, l'è-commerce diventa un ottimo “rimpiazzo”, alle volte molto meno stressante, della classica corsa allo shopping natalizio in giro per negozi. Noemi Lucà Pag. 5 Il Capodanno nel Mondo Ma il Capodanno che cos'è? E' una festività molto piacevole e sentita sicuramente, che coinvolge tutti in un clima di promesse e buoni propositi . Molte persone per il Capodanno , il passaggio al nuovo anno, cambiano città e spesso vanno all'estero per festeggiarlo; ma ,secondo me, la miglior maniera per festeggiarlo è stare con gli amici, o con i parenti , mangiando fino a scoppiare, attorniati da chi ci vuole bene. Il Capodanno tradizionalmente cadeva il 1 marzo, almeno fino al 46 a. C, quando Giulio Cesare, in qualità di Pontefice massimo, impose un nuovo calendario,quello giuliano appunto,che da lui prende il nome. Da allora in poi l'anno iniziò il 1° gennaio. Il modo di festeggiarlo è diverso ,e in qualche caso anche la data cambia. È il caso di alcune chiese ortodosse che festeggiano il nuovo anno il 14 gennaio,seguendo il calendario gregoriano. La tradizione italiana prevede per il primo dell'anno una serie di rituali scaramantici che possono essere rispettati, più o meno strettamente, come: vestire biancheria intima di colore rosso; o gettare dalla finestra oggetti vecchi o inutilizzati ,per fortuna quest'ultima usanza è stata quasi completamente abbandonata; mangiare le lenticchie,che secondo la tradizione portano denaro, nella cena del 31 dicembre; baciarsi sotto il vischio in segno di buon auspicio. A Milano si celebra anche il capodanno celtico ,in coincidenza appunto con quello che per i Celti era il capodanno. Generalmente questa manifestazione dura 2-3 giorni e ha un suo programma. Per l'occasione viene ricostruito un accampamento, con tende, utensili e armi, e persone in costume. Iniziative interessanti e molto simpatiche sono la simulazione di combattimenti e il poter provare ad intrecciare fili alla maniera di quell'epoca per creare gli abiti. Sono allestite anche delle bancarelle che vendono oggetti fatti a mano, dalle ghirlande ai mantelli. Ci sono anche dei laboratori pomeridiani in cui vengono insegnati ai visitatori i balli irlandesi . In Spagna c'è la tradizione a mezzanotte di mangiare dodici chicchi d'uva, uno per ogni rintocco dei dodici scoccati da un orologio . In Russia , dopo il dodicesimo rintocco, si apre la porta per far entrare l'anno nuovo. In tutta l'ex Unione Sovietica è usanza scambiarsi i doni. Spesso vengono regalati cioccolatini o pupazzetti corrispondenti all'animale simbolo del calendario cinese dell'anno che verrà. In Ecuador e in Perù si esibiscono fuori dalla propria abitazione dei manichini di cartapesta riempiti di petardi da bruciare e far esplodere ai rintocchi della mezzanotte. In Giappone, prima delle 24:00, le famiglie si recano nei templi per bere sakè e ascoltare i 108 colpi di gong che annunciano l'arrivo del nuovo anno ;si ritiene ,infatti, che questo sia il numero dei peccati commessi ,in un anno, da,una persona e che in tal modo ci si possa purificare. Il capodanno cinese, o capodanno lunare, si festeggia in diversi paesi dell'Estremo Oriente in corrispondenza del novilunio che cade tra il 21 gennaio e il 19 febbraio. Il Capodanno islamico si festeggia il primo giorno del mese di Muharram e può corrispondere a qualsiasi periodo dell'anno gregoriano, il calendario islamico è 11 giorni più breve del calendario gregoriano , per questo la data del capodanno si sposta sempre di circa un mese ogni tre anni. Ottavia Cordone Pag. 6 Il Natale: tradizioni e significati nascosti Il Natale e' considerato, quasi in tutto il Mondo, la festa più importante dell'anno e viene celebrata il 25 dicembre e con essa il popolo cristiano festeggia la nascita di Gesù Cristo. Durante il periodo che precede la festività vera e propria è usanza addobbare un abete, vero o finto, adornato con palle e luci colorate e fare il presepe,che è appunto la rappresentazione della nascita di Gesù. La tradizione vuole che sia il presepe sia l'albero vengano preparati l'8 dicembre, giorno dell'Immacolata, e riposti per l'anno successivo la sera del 6 gennaio. Per le famiglie di tutto il mondo il Natale è l'occasione per riunirsi, mangiare e scambiarsi regali in segno di reciproco affetto. Non fa eccezione la famiglia italiana per la quale la buona tavola è un vero “culto”durante questa festa e si manifesta in tutta la sua grandezza. Nel presepe, rappresentazione della natività, tutto è simbolico: la stalla rappresenta la povertà e la miseria. Giuseppe è “l’intelletto” poiché, anziché essere geloso e ripudiare Maria, si è inchinato a Dio accettandone la volontà. Il Bue è il simbolo della “fertilità e della fecondità”; l’asino ,invece, raffigura la” natura inferiore” dell’ Uomo. Il significato della presenza nella stalla del bue e dell’asinello è in realtà molto più profondo, dato che essi ,con il loro respiro, riscaldavano il luogo nel quale si trovava Gesù bambino e quindi lo rendevano più accogliente. Il soffio è vita e quindi il soffio dell’asino e del bue è una reminiscenza del soffio mediante il quale Dio ha dato l’anima al primo uomo. I bambini aspettano la mattina del Natale per vedere se Babbo Natale ha portato loro i regali richiesti con le loro letterine. L'abitudine di scrivere una lettera a Babbo Natale è una tradizione natalizia che risale a molto tempo fa. Le lettere contengono di solito una lista dei giocattoli desiderati e la dichiarazione di essere stati buoni. Di solito, Babbo Natale viene rappresentato come un anziano signore corpulento, gioviale e occhialuto, vestito di un costume rosso con inserti di pelliccia bianca, con una lunga barba anch'essa bianca. La sera della vigilia di Natale egli sale sulla sua slitta trainata da renne volanti e va di casa in casa per portare ai bambini i regali contenuti in un enorme sacco. Per entrare nelle case si cala dal comignolo, sbucando quindi nel caminetto, e lascia i doni sotto l'albero di Natale. Durante il resto dell'anno si occupa della costruzione dei giocattoli con la Signora Natale e gli elfi suoi aiutanti. In tempi più recenti il laboratorio di Babbo Natale è stato rappresentato come un centro di smistamento dei giocattoli confezionati e costruiti da un'officina. Pag. 7 Questo è un bel periodo per i bambini anche perché le scuole rimangono chiuse dal 23 dicembre al 6 gennaio. In questo periodo c’è chi parte per andare a sciare,insomma per fare la settimana bianca. La sera della Vigilia di Natale è tradizione fare il cosiddetto cenone a base di pesce. I negozi chiudono prima nel giorno della Vigilia e restano chiusi il 25 e il 26 dicembre. Per il cenone della Vigilia e per il pranzo natalizio, in Italia, si cucina moltissimo, soprattutto pesce. Durante il periodo delle Feste si preparano ,o si comprano, dolci particolari: il panettone, il pandoro o il torrone, e la casa viene decorata. Non ci sono tracce di questa nei Vangeli del 25 dicembre come giorno della nascita di Gesù . Altre date erano state prese in considerazione. La Chiesa Orientale la festeggia il 6 gennaio, perché coincideva con l'originaria festa di Dioniso. Solo nel IV secolo d. C, quando il cristianesimo divenne religione ufficiale dell'Impero Romano, Papa Giulio I decise di far confluire le feste di origine popolare con la cristianità e dato che il 25 dicembre i Romani celebravano la Festa del Sole Invictus ,a loro particolarmente cara e così la Chiesa decise di utilizzare quel giorno per ricordare la nascita di Cristo, identificato con la Luce. Molte delle tradizioni: lo scambio dei doni; l'albero e il presepe, non sono di origine cristiana bensì pagana e solo in seguito hanno assunto un carattere religioso. È accaduto anche con altre feste cristiane,ad esempio l'Epifania, che nasce come la commemorazione del battesimo di Gesù. Il 6 gennaio,data dell'Epifania,è oggi identificato come la fine del periodo natalizio ed è caratterizzato dall'avvento dei Re Magi che portano doni a Gesù Cristo. La festa commemora,per i cristiani ortodossi, la nascita di Gesù ma inaugura ,anche, un periodo di cambiamento e di rinnovamento che si adatta perfettamente alla religione cristiano cattolica. Nell'antichità, l'Epifania inaugurava la fine dell'anno e l'avvento di un nuovo periodo, caratterizzato da serenità e prosperità. Nel mondo cristiano la nascita di Cristo,(Epifania in greco significa manifestazione), porta un tempo nuovo , un periodo di pace. Ed anche se il 25 dicembre non è la data esatta della nascita di Gesù poco importa! Il Natale rappresenta per noi tutti un momento di condivisione e di riflessione, nonché un tempo per ricordare l'avvento della figura più importante per ogni cristiano. BUON NATALE..!! Ermelinda Osmeni Pag.8 Natale nel Mondo In molti Paesi africani, per Natale, le famiglie si riuniscono intorno agli anziani, e tutti, senza distinzione di cultura o religione, possono partecipare. Infatti, vige l’abitudine di lasciare la porta aperta. La tradizione vuole che ci si scambino i regali, spesso cibi crudi o cotti. Nei giorni che precedono il Natale, sono le ragazze che vanno di casa in casa, ballando e cantando, accompagnate da tamburi. Le danze proposte variano in base all’appartenenza etnica dei vari gruppi, come pure i canti. Dal 25 dicembre in avanti, invece, è la volta degli uomini di esibirsi lungo le strade. Con i volti coperti da grosse maschere di legno, raffigurano vari personaggi collegati al costume locale. Mentre il presepe è una tradizione importata solo di recente, l’albero è presente nelle celebrazioni natalizie Il Natale è una delle feste più attese nei Paesi del Mondo, soprattutto dai bambini. Si festeggia in tutti i Continenti, con varie sfumature tra le diverse culture. In alcuni paesi dell’Africa centrale, il periodo natalizio coincide con la fine della raccolta di cacao nelle piantagioni e si festeggia perciò il rientro a casa dei lavoratori. In Kenya, i bambini vanno di casa in casa per “reclamare” piccoli doni e dolcetti. La Nigeria è tra le nazioni africane in cui la tradizione natalizia è maggiormente sentita, poiché vi è ben radicata la religione cristiana. In occasione della Vigilia, in ogni abitazione, viene lasciata la porta aperta in modo da permettere a chiunque di entrare Nei giorni che precedono il Natale, le ragazze vanno ,di casa in casa, ballando e cantando accompagnate da tamburi. Dal 25 in poi, è la volta degli uomini di esibirsi lungo le strade. Gli alberi vengono addobbati con ghirlande di rami di palma intrecciati sulle quali sono applicati grandi fiori bianchi. Il 7 dicembre, per la festa ,Carlos on the Square, la piazza di Nelson Mandela, a Johannesburg si riempie di alberi di Natale. In Egitto si festeggia il 7 gennaio, data in cui finisce il digiuno di 40 giorni di carne e latte. Cristina Klyusyk Deana Xhaferi Pag.9 Viaggio per i 5 Continenti alla scoperta del Natale Il Natale è una delle feste più attese nel mondo,e per le sue tradizioni, sociali o religiose che siano, varia da paese a paese. Froehliche Weihnachten! In Germania, i festeggiamenti iniziano il 4 di dicembre, giorno in cui si usa interrare in un vaso alcuni rami di forsizia, una pianta che fiorisce in 20 giorni. Due giorni dopo, per San Nicola, i bambini mettono scarpe e stivali davanti alla porta, nella speranza che vengano poi riempiti di dolci e regali. La Germania è la patria dei mercatini di Natale, e ogni sua città ne ospita uno. Il mercatino più antico è quello di Dresda: da qui, la tradizione dei “Weihnachtsmärkte”, i mercatini di Natale, si è diffusa in tutto il mondo. Proprio in Germania, è nata l’usanza di addobbare l’albero: i genitori, in segreto, decorano l’abete e i bambini possono ammirarlo solo la sera della vigilia, la stessa in cui ci si scambiano i doni. Le decorazioni consistono in dolci, mele, noci, angioletti e candeline. In Austria,il 5 dicembre è conosciuto come il giorno di “Krampus”, uno spirito cattivo che si annuncia sempre con un fragore di campane e catene. Il primo segno dell’arrivo di questa grande festa è l’allestimento dei “Christkindlesmarkt”, i mercati di Gesù Bambino, molto amati dai bambini. Nelle settimane precedenti il Natale, le famiglie acquistano ghirlande decorate con candele, che vengono tenute accese per i quattro sabati successivi al 25 dicembre. In Svizzera i festeggiamenti natalizi iniziano il 6 dicembre. Nel villaggio di Kussnacht, si svolge una sfilata in cui sfilano mitre vescovili in cartone, che ricordano la carica vescovile di San Nicola. Gruppi di bambini mascherati vanno in porta a porta a chiedere qualche dolcetto e soldino. Prima dei doni di Babbo Natale, i bambini ricevono arance, tavolette di cioccolato e panini dolci. Merry Christmas! In Inghilterra le tradizioni natalizie non sin distaccano molto da quelle degli altri Paesi. Una tradizione molto particolare è quella dell’esposizione dei biglietti di auguri, ricevuti da parenti e amici, che vengono appese con un nastro alle pareti, rimanendovi fino all’Epifania. La sera della Vigilia i bambini appendono delle calze al proprio letto e sotto l’albero e ,come ringraziamento a Babbo Natale, vengono lasciati dei dolci e un bicchiere di latte. Fu il marito della regina Vittoria, il principe Alberto di origine tedesca, a introdurre la tradizione dell’albero addobbato. Pag.10 In Irlanda i festeggiamenti natalizi iniziano dodici giorni prima di Natale, con il “Little Christmas”.Il 25 si usa porre sul davanzale della finestra tre candele: una per il Padre, una per il Figlio e una per lo Spirito Santo. Nel giorno in cui si festeggia Santo Stefano, è molto diffusa la caccia allo scricciolo: il motivo di questa usanza va ricercato in una leggenda riguardante il martire. Si narra infatti che il santo si fosse nascosto dietro un cespuglio per sfuggire ai suoi persecutori, ma fosse stato scoperto a causa di questo piccolo uccello. Per questo, gruppi di uomini ricordano questo episodio fingendo di catturarlo e di condurlo, legato a un bastone, di casa in casa, offrendo canti e intrattenimento. In Canada si usa decorare la casa con addobbi natalizi come corone d’alloro, luci colorate e con il classico albero di Natale. I bambini appendono inoltre delle calze in modo che Babbo Natale le possa riempire di regali. In alcuni paesi esiste ancora la tradizione di andare di casa in casa a cantare canzoni tipiche di questo periodo. In Australia, la Natività si festeggia in estate, con temperature che sfiorano i 40°C. Molto famosa è la tradizione che porta turisti di tutte le parti, a convergere sulla Bondi Beach, una spiaggia di Sydney, dove i bagnanti consumano il pranzo di Natale in costume, tra un bagno e l’altro.A Melbourne si svolge invece la “Carols by Candlelight”, in cui migliaia di persone illuminano la notte con candele. Negli USA i festeggiamenti natalizi variano molto da zona a zona. A New York la stagione natalizia inizia ufficialmente il 26 novembre, con l’arrivo di Babbo Natale sulla trentaquattresima strada per la tradizionale Macy’s Thanksgiving Dry Parade. All’incrocio tra la cinquantesima e la quinta strada spicca l’albero, la cui accensione è un appuntamento irrinunciabile per i newyorkesi giunti ad ammirare le luci e le stelle di swarovski che lo rivestono. Meri Kirihimete! Anche in Nuova Zelanda il Natale arriva in piena estate, ma nonostante ciò Babbo Natale non rinuncia alla sua classica divisa rossa e bianca. Si festeggiano, però, due Natali: ciò è dovuto al fatto che gli emigrati dall’emisfero occidentale preferiscono festeggiare a luglio, quando ormai l’inverno è inoltrato. I Maori, gli indigeni della Nuova Zelanda, celebrano il mese di Hakihea che secondo la tradizione inizia il 15 dicembre. Ogni città ha la propria parata dedicata a Babbo Natale. Qui l’albero ha un nome particolare: viene infatti chiamato “Pohutokawa”. Feliz Navidad! Il 25 dicembre nessuna famiglia spagnola può mancare alla messa di mezzanotte, detta la Misa del Gallo. I festeggiamenti proseguono fino al 6 gennaio. In Spagna sono i Re Magi a portare i doni, lasciandoli nelle scarpe. In molte città si svolgono cortei: i Re Magi sfilano su carri riccamente decorati e distribuiscono caramelle e dolci ai bambini. Dopo la sfilata i Magi si recano in visita a ospedali e orfanotrofi. In Argentina il giorno più importante è il 24 dicembre, in cui si riunisce tutta la famiglia. Fino a pochi anni fa i regali li portavano i Re Magi a gennaio. Negli ultimi anni si è diffusa l’usanza di scambiarsi i regali. Pag. 11 In Messico si usa iniziare i festeggiamenti religiosi già nove giorni prima del Natale: ogni giorno rappresenta un mese della gravidanza di Maria. Al termine dei nove giorni, in chiesa o per strada, prima della messa, s'inscena una breve rappresentazione conosciuta come “ las posadas”, dove si impersonano Giuseppe e Maria che vagano alla ricerca di un ricovero. La “Stella di Natale”, pianta che decora le nostre case, arriva proprio da questo paese: essa viene chiamata “Flores de la Noche Buena” in relazione a una leggenda. Feliz Natal! Il Brasile è un paese ricchissimo di tradizioni. Anche qui si svolge una rappresentazione della nascita di Gesù Bambino: in questo caso, è arricchita dalla presenza di alcuni zingari che secondo la tradizione locale vogliono rapire Gesù. I regali ai piccoli li porta Papai Noel. Nelle più grandi città vengono innalzati grandi alberi arricchiti di luce, e ovunque si svolgono cortei e processioni. Una delle manifestazioni più celebri è quella che si svolge allo stadio Maracanà, dove le autorità delle città danno il benvenuto a Babbo Natale che arriva in elicottero. Joyeux Noël! In Francia, il giorno di Natale la famiglia si riunisce dopo la messa di mezzanotte, per consumare la tradizionale cena chiamata “le reveillon”. La tradizione vuole che la cena della notte di Natale termini con tredici dolci, preparati con frutta di stagione, che rappresentano Gesù Cristo e i dodici apostoli. Nelle cittadine di provincia, la facciata del municipio viene addobbata con ghirlande e nelle piazze viene decorato un grandissimo albero. In Provenza ci sono tradizioni natalizie particolari: in alcune chiese vicino al mare, al termine della messa di mezzanotte,una processione di pescatori e di pescivendoli deposita ai piedi dell'altare un cesto colmo di pesce, in segno di affetto e riconoscenza verso il piccolo Gesù. Hristos Razdajetsja! Nella Russia sovietica il giorno di Natale era un giorno come gli altri, ma oggi la festività è molto sentita. In alcuni villaggi si usa decorare all'aperto l'abete più grande. Anche gli animali domestici hanno il loro dono: un pane d'avena per i cavalli, un cosciotto d'agnello per il cane, un pesce per il gatto. Speciale leccornia della vigilia di Natale sono i semi di grano integrale. Craciun Fericit! Sfilate caratteristiche aprono i festeggiamenti natalizi in Romania. Quelli che si trovano in testa ai cortei portano una grande stella di legno, chiamata “Steaua”, ricoperta di carta luccicante, decorata con campanelle e nastri colorati e attaccata a un lungo palo. Al centro della stella si trova una pittura della Sacra Famiglia. God Jul! In Svezia le festività natalizie cominciano il 13 dicembre con la celebrazione della festa di Santa Lucia, la Regina della Luce. Secondo la tradizione, Santa Lucia si recava nelle catacombe per portare cibo ai confratelli che lì si nascondevano e celebravano i propri riti. Pag. 12 Per tenere con le mani la maggiore quantità di cibo possibile, si faceva luce in quegli stretti cunicoli sotterranei recando una lampada fissata ai capelli. In ricordo di queste visite, la mattina del 13, nelle famiglie svedesi, la figlia più giovane indossa una tunica, mette sul capo una corona intrecciata di verde con sette candeline e porta caffè, latte e dolci a tutti i familiari. In Svezia, la casa è decorata con fiori preferibilmente di colore rosso, rosa, bianco o blu. L'albero viene addobbato con oggetti di paglia. I festeggiamenti natalizi si concludono un mese dopo la festa di Santa Lucia, il 13 gennaio. In quella occasione la famiglia si riunisce per compiere un ultimo giro intorno all'albero di Natale. Wesolych Swiat! Il giorno della Vigilia di Natale i polacchi attendono la comparsa della prima stella nel cielo perché quel momento segna l'inizio della cena e della festa. In Polonia, la tavola di Natale viene preparata mettendo della paglia sotto la tovaglia, per ricordare che la nascita di Gesù avvenne in una stalla. Si digiuna tutto il giorno, per prepararsi alla festa, avendo cura di apparecchiare sempre un posto in più nel caso in cui arrivasse un invitato inatteso. Prima del pasto, i familiari pregano e si dividono una specie di ostia rettangolare chiamata “oplateck”, che rappresenta in rilievo l'immagine di Maria, di Giuseppe e di Gesù Bambino. Ciascuno fa un voto e dimentica litigi e antipatie. Terminata la cena, tutti i convitati si alzano dalla tavola contemporaneamente perché secondo un’antica superstizione colui che si alza per primo dalla tavola è destinato a morire prima del Natale successivo. Eftihismena Christougenna! Nel giorno della Vigilia di Natale, i bambini si spostano di casa in casa offrendo leccornie e cantando la “Kalanda”.Un tempo, l’usanza di addobbare gli alberi di Natale era sconosciuta in Grecia: si preferiva decorare le navi. Per tutti i giorni antecedenti il Natale, le case sono benedette con acqua santa, allo scopo di attirare sulla famiglia la protezione contro i Killantazoroi, folletti malvagi che vivono al centro della Terra ed entrano nelle case attraverso i camini. Gesëende Kersfees! In alcuni paesi dell’Africa centrale il periodo natalizio coincide con la fine della raccolta di cacao nelle piantagioni e si festeggia perciò il rientro a casa dei lavoratori. La Nigeria è tra i paesi del Continente Nero in cui la tradizione natalizia è maggiormente sentita perché la religione cattolica è ben radicata. Oltre che per la cena della Vigilia, in occasione della quale in ogni abitazione viene lasciato l’uscio aperto per significare che chiunque è benvenuto, il Natale si caratterizza per gli spettacoli di danza che le ragazze inscenano di casa in casa a ritmo della musica dei tamburi, e per le sfilate in strada dei ragazzi con le caratteristiche maschere in legno. Anche qui si rispetta la tradizione dell’addobbo natalizio per gli alberi, con ghirlande di rami di palma intrecciati sulle quali sono applicati grandi fiori bianchi. Pag. 13 Natal Mubarak! L'india nel suo complesso non è un paese cristiano, ma i festeggiamenti si svolgono lo stesso. A Goa, il Natale è molto sentito e le strade si riempiono di gente vestita a festa che, dopo le processioni, si riunisce per la Missa do galo, la messa di mezzanotte nelle numerosissime chiese del posto. Sheng dan kuai le! In Cina i cristiani sono una piccolissima minoranza, ma possono festeggiare il Natale, anche se in maniera poco tradizionale. Le celebrazioni avvengono quasi esclusivamente nelle grandi città. Il Babbo Natale cinese viene chiamato Dun Che Lao Ren. Meri Kurisumasu! In Giappone si festeggia diversamente: Si tratta di un Natale spogliato dei suoi significati religiosi, mentre quelli più commerciali sono ben vivi. Centri commerciali e negozi fanno quindi sfoggio di un numero impressionante di Babbi Natale. Il vecchietto vestito di rosso qui viene chiamato anche Santa Kurohsu. Yule:solstizio d'inverno Regina del Sole, Regina della Luna Regina dei corni, Regina dei fuochi Portaci il Figlio della Promessa. E' la Grande Madre che Lo crea E' il Signore della Vita che è nato di nuovo! L'oscurità e la tristezza vengono messe da parte quando il Sole si leva di nuovo! Sole dorato, delle colline e dei campi, illumina la Terra, illumina i cieli, illumina le acque, accendi i fuochi!! Questo è il compleanno del Sole, io che son morto, oggi son di Christina Klyusyk Deanna Xhaferi nuovo vivo. Il Sole bambino, il Re nato in inverno (canto tradizionale tratto da "La danza a spirale" di Starhawk) Pag.14 Il Solstizio d'inverno tra leggenda e realtà Mentre l'anno volge al termine, le notti si allungano e le ore di luce sono sempre più brevi, fino al giorno del Solstizio invernale, il 21 dicembre. Il solstizio in astronomia è definito come il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l'eclittica, il punto di declinazione massima o minima e dopo la notte più lunga dell'anno, le giornate ricominciano poco alla volta ad allungarsi. Questo è un periodo carico di valenze simboliche e magiche, dominato da miti e simboli provenienti da un passato lontanissimo nel quale due temi principali s’intrecciavano e si sovrapponevano: la morte del Vecchio Sole e la nascita del Sole Bambino; la sconfitta del Dio Agrifoglio, Re dell'Anno Calante, per opera del Dio Quercia, Re dell'Anno Crescente. Un terzo tema, forse meno antico e nato con le prime civiltà agrarie, celebrava la nascita-germinazione di un Dio del Grano. Se il sole è un dio, il diminuire del suo calore e della sua luce è visto come segno di vecchiaia e declino. Nell'antichità, poiché gli uomini che si considerava parte del grande cerchio della vita, ritenevano che ogni loro azione, anche la più piccola, potesse influenzare i grandi cicli del cosmo. Così si celebravano riti per assicurare la rigenerazione del Sole e si accendeva falò per sostenerne la forza e per incoraggiarne, tramite la cosiddetta "magia simpatica", la rinascita e la ripresa della sua marcia trionfale. Presso i Celti era in uso un rito in cui le donne attendevano, immerse nell’oscurità, l’arrivo della luce-candela portata dagli uomini con cui era acceso il fuoco, per poi festeggiare tutti insieme la luce intorno al fuoco. Yule o Farlas, è insieme festa di morte, trasformazione e rinascita. Il Re Oscuro, il Vecchio Sole, muore e si trasforma nel Sole Bambino che rinasce dall'utero della Dea: all'alba la Grande Madre Terra dà alla luce il Sole Dio. La Grande Madre è la vita dentro la morte perché, anche se periodicamente diventa regina del gelo e dell'oscurità, mette al mondo il Figlio della Promessa, il Sole suo amante, che la feconderà riportando calore e luce al suo regno. Anche se i più freddi giorni dell'Inverno ancora devono venire, sappiamo che con la rinascita del Sole la Primavera ritorna. La pianta sacra del Solstizio d'Inverno è il vischio, pianta simbolo della vita in quanto le sue bacche bianche e traslucide somigliano allo sperma maschile. Il vischio, pianta sacra ai druidi, era considerato una pianta discesa dal cielo, figlia del fulmine, e quindi emanazione divina. Equiparato alla vita attraverso la sua somiglianza allo sperma, e unito alla quercia, il sacro albero dell'eternità, questa pianta partecipa sia del simbolismo dell'eternità sia di quello dell'istante, simbolo di rigenerazione ma anche d’immortalità. Pag.15 Ancora oggi baciarsi sotto il vischio è un gesto propiziatorio di fortuna e la prima persona a entrare in casa dopo Farlas deve portare con sé un ramo di vischio. Queste usanze solstiziali sono state trasferite al mese di Gennaio, il Capodanno dell'attuale calendario civile. Yule è un'antica festa celtica che ripropone il mito del passaggio dal vecchio al nuovo anno rappresentati rispettivamente da Re Agrifoglio e Re Quercia i quali rappresentano anche l'Inverno,il primo, e la Primavera,il secondo. Durante la Festa di Yule si festeggia quindi il passaggio dalle tenebre,rappresentate dalla notte più lunga dell'anno,alla luce che viene rappresentata dai giorni che si allungano progressivamente,anche se di pochi minuti,fino al momento del solstizio d'estate. Re Agrifoglio e Re Quercia sono due figure della mitologia celtica che rappresentano le due forze gemelle ma ,allo stesso tempo, contrapposte che regnano nell’universo. Sono le forze naturali che permettono il cambiamento stagionale: l’arrivo della luce e dell’estate o l’arrivo del riposo con la stagione invernale. Il Re Agrifoglio rappresenta la stagione umida, l’arrivo del freddo e dell’inverno. Possiamo immaginarcelo come più anziano e più saggio, collegato anche al riposo ed al sacrificio. Il Re Quercia invece ha una connotazione più dinamica ed attiva: egli rappresenta la forza dell’estate e Yule del Sole nel suo pieno splendore. Queste due forze si sfidano eternamente nel corso degli anni. Ad ogni solstizio Re Agrifoglio e Re Quercia si sfidano, perché il tempo possa progredire e la stagione cambiare. Durante il Solstizio d’Inverno è il Re Quercia a prevalere su Re Agrifoglio. Nel momento stesso in cui la forza dell’avversario è al culmine (ovvero è la notte più lunga dell’anno) comincia però il suo declino, lasciando lo spazio al ritorno della luce, del Sole e dell’estate. Il Re Quercia vincerà per permettere che la terra possa nuovamente fiorire e dare frutti. Egli conquisterà anche il favore e l’amore della Dea Madre con cui si unirà a Beltane,durante la festa del Calendimaggio, e da quell’unione nascerà la nuova vita. Al contrario, durante il Solstizio d’Estate sarà il Re Quercia a soccombere, perché la Terra possa sfiorire e riposare e prepararsi ad un nuovo ciclo. Re Agrifoglio Pag.16 Il Re Quercia, detto anche Uomo Verde, rappresenta la fertilità perché è in grado di donarla alle piante, agli animali ed anche alla donna ed è sempre legato alla Dea Madre, della quale è il consorte. La sua testa e soprattutto i suoi capelli, la sua barba e i suoi baffi sono formati da un insieme di foglie,rami e rampicanti. Talvolta dalla bocca gli spuntano lunghe foglie, fino a formare enormi baffi o una lunghissima barba; oppure viticci, a volte con grappoli d'uva, gli germogliano dagli angoli della bocca e ne incorniciano la testa amo di capelli e barba stilizzati. Una folta massa di foglie gli circonda il capo. Possiamo vedere le figure dei due Re come facce di uno stesso Dio Cornuto (o Dio della foresta), due facce che rappresentano la dinamica Vita-Morte-Rinascita (o Vita-Morte-Vita) e quindi come un ulteriore riferimento alle forze della natura ed alla ciclicità della vita naturale, materiale, ma anche spirituale. Perché queste forze non moriranno mai per davvero, esse risiedono latenti, aspettando fino al momento opportuno, per tornare quando ci sarà più bisogno di loro. In alcuni miti si dice infatti che la forza che viene sconfitta dimorerà i sei mesi successivi nella dimora della Dea Arianrhod. L’importante è che nessuna forza possa mai prevalere sull’altra, poiché questo porterebbe ad uno squilibrio naturale ed alla distruzione. Re Quercia Lidia Li Perni Roberta Santonastaso Pag.17 Le Grandi Biografie Principe Antonio De Curtis,in arte:Totò Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio. Questo è il lungo nome del famosissimo attore napoletano. Non si sa bene quest’uomo come facesse,ma sappiamo per certo quello che ha fatto. E’ stato capace di rimanere nei cuori delle persone ed ancora oggi ,specie nel Meridione,è acclamato e ricordato come uno dei più grandi artisti italiani. Il 15 febbraio 1898 a Napoli,rione Sanità, nasceva Totò. Il grande attore nacque da Anna Clemente e dal marchese Giuseppe de Curtis il quale, inizialmente, nascose la propria identità,non dichiarandosi padre di Antonio. Successivamente,nel 1933, fu adottato dal marchese “Francesco Maria Gagliardi Focas” acquisendo poi alla morte di questi,dopo 12 anni di “guerre”giudiziarie,i suoi titoli nobiliari. Dal 1945 avrà finalmente il diritto di farsi chiamare: “Antonio Griffo Focas Flavio Angelo, Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, Altezza Imperiale, Conte Palatino, Cavaliere del Sacro Romano Impero, esarca di Ravenna, duca di Macedonia e Illiria, principe di Costantinopoli, di Cicilia, di Tessaglia, di Ponto, di Moldavia, di Dardania, del Peloponneso, conte di Cipro e di Epiro, conte e duca di Drivasto e di Duraz.” Totò non riusciva a farsi piacere lo studio,tanto che dalla 4° elementare venne retrocesso in 3°.Finito il primo ciclo di studi,venne iscritto al “Collegio Cimino”.Fu qui che, per un banale incidente, uno dei precettori lo colpì involontariamente con un pugno provocandogli la deformazione particolare del naso e del mento che lo ha caratterizzato per tutta la vita. Quando decide di abbandonare gli studi a causa dello scarso rendimento la madre, che lo voleva far diventare un sacerdote,lo mandò in parrocchia a fare il chierichetto. Antonio ,però, da sempre attratto dalla recitazione nel 1913 cominciò la sua carriera artistica nei teatri di periferia facendosi chiamare “Clerment”e da subito ottenne complimenti e “successo” di pubblico. All’inizio degli anni Venti,Giuseppe de Curtis lo riconobbe come suo figlio e ne sposò la madre. La famiglia si trasferì a Roma, dove Totò con la disapprovazione dei genitori, fu scritturato come attore "straordinario”. Si affacciò così alla Commedia dell'Arte e si guadagnò il favore del pubblico impersonando l'antagonista di “Pulcinella”. Tuttavia, il giovane si sacrificava non poco per la carriera teatrale, dal momento che non aveva i soldi neanche per un biglietto del tram da Piazza Indipendenza a Piazza Risorgimento,dove abitava, che si trova dall'altra parte di Napoli. Pag.18 Per questo motivo chiese qualche moneta all'impresario “Capece” che, in modo esageratamente brusco e inaspettato, lo esonerò e lo sostituì all'istante con un altro "straordinario". L'episodio fu un duro colpo per Totò che rimase esterrefatto e si allontanò a malincuore dal Teatro. In quel breve periodo di disoccupazione, piombò nello sconforto totale. Il suo morale si alzava solo quando riusciva a racimolare qualche soldo esibendosi in piccoli locali. Fu quell'esperienza che lo portò a decidere di puntare al genere teatrale a lui più congeniale: il varietè (variété, nella declinazione francese). Progettò di presentarsi al capocomico napoletano Francesco De Marco (famoso per le sue stravaganti esibizioni teatrali), ma ebbe un ripensamento all'ultimo minuto. Nel 1929 Antonio con il film “Miseria e Nobiltà” ,già uscito nelle sale nel 1887 ,ottenne il successo che lo lancia più in alto. Il film lo fece diventare molto popolare anche all’estero e ancora oggi è famosissimo. La sua carriera di attore cinematografico era ormai iniziata alla grande e molti altri film egli girò in seguito e con sempre maggiore successo. Nel mese di febbraio del 1957,Totò venne colpito da una broncopolmonite virale e ,nonostante il parere contrario dei medici, tornò sul palco e ciò gli causò uno svenimento appena prima di entrare in scena. I medici gli prescrissero allora almeno due settimane di assoluto riposo, ma il grande comico ritornò ugualmente a recitare. Si esibì a Biella,Bergamo e poi a Sanremo, dove cominciò ad avvertire i primi sintomi della malattia alla vista. Il 3 maggio la situazione precipitò! Mentre recitava al Teatro Politeama “Garibaldi”di Palermo,si avvicinò a Franca Faldini ,sua moglie,sussurrandole che non vedeva più; contando perciò solo sulla sua abilità e sull'appoggio degli altri attori, fece in modo di accelerare la conclusione dello spettacolo. Lui stesso spesso diceva che amava recitare improvvisando e che il copione non faceva per lui e in quell’occasione questa tecnica gli servì molto. Nonostante lo sconforto e la totale cecità, cercò di resistere e per non deludere il pubblico ritornò sul palcoscenico,con un paio di spessi occhiali da sole, la sera del 4 e poi il 5 maggio, con due spettacoli. L'interruzione della rivista a cui partecipava fu comunque inevitabile e, inizialmente pensato dai medici che fosse un problema derivato dai denti, gli venne diagnosticata una corioretinite emorragica all’occhio destro. L’impresario della compagnia, Remigio Paone, non credendogli, richiese una visita fiscale e pretese anche che Totò tornasse a recitare. L'attore ,in un primo tempo, rimase completamente cieco ma in seguito,nonostante i lievi miglioramenti e il riassorbimento dell’emorragia, non riuscì più a recuperare integralmente la vista. Alcuni giorni prima della sua morte, Totò disse di chiudere in fallimento e che nessuno lo avrebbe ricordato; dichiarò di non essere stato all'altezza delle infinite possibilità che il palcoscenico offre (riferendosi chiaramente alla sua vera e unica passione, il Teatro) e si rimproverò del fatto che avrebbe potuto fare molto di più. Morì nella sua casa di Via Monti Parioli alle 3:30 del mattino ,l'ora in cui era solito andare a dormire, del 15 aprile 1967, all'età di 69 anni, stroncato da un infarto dopo una lunga agonia, tanto sofferta che lui stesso pregò i familiari e il medico curante di lasciarlo morire. Proprio la sera del 13 aprile confessò al suo autista Carlo Cafiero: «Cafie', non ti nascondo che stasera mi sento una vera schifezza». Secondo la figlia Liliana, le sue ultime parole furono: «Ricordatevi che sono cattolico, apostolico, romano», mentre a Franca Faldini disse: «T'aggio voluto bene Franca, proprio assai.» Antonio era anche poetico nei suoi modi di fare e una delle sue più belle poesie è sicuramente “A’ livella” nella quale parla della morte, a cui ,egli diceva, nessuno può scappare, ricco o povero che sia, dato che nello stesso posto,il cimitero, dovrà andare e quindi in quel fatidico momento,si livella lo stato sociale. Gennaro Petito Pag.19 “A’ Livella’” La casta è casta e va,si,rispettata, “Ogn'anno,il due novembre,c'é l'usanza ma Voi perdeste il senso e la misura; per i defunti andare al Cimitero. la Vostra salma andava,si,inumata; Ognuno ll'adda fà chesta crianza; ma seppellita nella spazzatura! ognuno adda tené chistu penziero. Ogn'anno,puntualmente,in questo giorno, di questa triste e mesta ricorrenza, anch'io ci vado,e con dei fiori adorno il loculo marmoreo 'e zi' Vicenza. St'anno m'é capitato 'navventura... dopo di aver compiuto il triste omaggio. Madonna! si ce penzo,e che paura!, ma po' facette un'anema e curaggio. 'O fatto è chisto,statemi a sentire: s'avvicinava ll'ora d'à chiusura: io,tomo tomo,stavo per uscire buttando un occhio a qualche sepoltura. "Qui dorme in pace il nobile marchese signore di Rovigo e di Belluno ardimentoso eroe di mille imprese morto l'11 maggio del'31" 'O stemma cu 'a curona 'ncoppa a tutto... ...sotto 'na croce fatta 'e lampadine; tre mazze 'e rose cu 'na lista 'e lutto: cannele,cannelotte e sei lumine. Proprio azzeccata 'a tomba 'e stu signoreDa Voi vorrei saper,vile carogna, con quale ardire e come avete osato di farvi seppellir,per mia vergogna, accanto a me che sono blasonato! Ancora oltre sopportar non posso la Vostra vicinanza puzzolente, fa d'uopo,quindi,che cerchiate un fosso tra i vostri pari,tra la vostra gente" "Signor Marchese,nun è colpa mia, i'nun v'avesse fatto chistu tuorto; mia moglie è stata a ffa' sta fesseria, i' che putevo fa' si ero muorto? Si fosse vivo ve farrei cuntento, pigliasse 'a casciulella cu 'e qquatt'osse e proprio mo,obbj'...'nd'a stu mumento mme ne trasesse dinto a n'ata fossa". "E cosa aspetti,oh turpe malcreato, che l'ira mia raggiunga l'eccedenza? Se io non fossi stato un titolato avrei già dato piglio alla violenza!" "Famme vedé..-piglia sta violenza... 'A verità,Marché,mme so' scucciato 'e te senti;e si perdo 'a pacienza, mme scordo ca so' muorto e so mazzate!... Ma chi te cride d'essere...nu ddio? Ccà dinto,'o vvuo capi,ca simmo eguale?... ...Muorto si'tu e muorto so' pur'io; ognuno comme a 'na'ato é tale e quale". Pag.20 "Lurido porco!...Come ti permetti paragonarti a me ch'ebbi natali illustri,nobilissimi e perfetti, da fare invidia a Principi Reali?". "Tu qua' Natale...Pasca e Ppifania!!! T''o vvuo' mettere 'ncapo...'int'a cervella che staje malato ancora e' fantasia?... 'A morte 'o ssaje ched''e?...è una livella. 'Nu rre,'nu maggistrato,'nu grand'ommo, trasenno stu canciello ha fatt'o punto c'ha perzo tutto,'a vita e pure 'o nomme: tu nu t'hè fatto ancora chistu cunto? Perciò,stamme a ssenti...nun fa''o restivo, suppuorteme vicino-che te 'mporta? Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive: nuje simmo serie...appartenimmo à morte!" nce stava 'n 'ata tomba piccerella, abbandunata,senza manco un fiore; pe' segno,sulamente 'na crucella. E ncoppa 'a croce appena se liggeva: "Esposito Gennaro - netturbino": guardannola,che ppena me faceva stu muorto senza manco nu lumino! Questa è la vita! 'ncapo a me penzavo... chi ha avuto tanto e chi nun ave niente! Stu povero maronna s'aspettava ca pur all'atu munno era pezzente? Mentre fantasticavo stu penziero, s'era ggià fatta quase mezzanotte, e i'rimanette 'nchiuso priggiuniero, muorto 'e paura...nnanze 'e cannelotte. Tutto a 'nu tratto,che veco 'a luntano? Ddoje ombre avvicenarse 'a parte mia... Penzaje:stu fatto a me mme pare strano... Stongo scetato...dormo,o è fantasia? Ate che fantasia;era 'o Marchese: c'o' tubbo,'a caramella e c'o' pastrano; chill'ato apriesso a isso un brutto arnese; tutto fetente e cu 'nascopa mmano. E chillo certamente è don Gennaro... 'omuorto puveriello...'o scupatore. 'Int 'a stu fatto i' nun ce veco chiaro: so' muorte e se ritirano a chest'ora? Putevano sta' 'a me quase 'nu palmo, quanno 'o Marchese se fermaje 'e botto, s'avota e tomo tomo..calmo calmo, dicette a don Gennaro:"Giovanotto! Principe Antonio De Curtis,in arte TOTO' Pag.21 La rubrica degli sport Con questo numero inizia la mia rubrica dedicata allo sport e dato che io sono una pallanuotista voglio cominciare proprio dall'attività sportiva che amo di più: La Pallanuoto La Pallanuoto o “Palla a nuoto”, in inglese “Water Polo”, è uno sport di squadra acquatico, nato nel XIX secolo in Inghilterra e Scozia e le cui regole furono codificate ,per la prima volta ,nel 1887 da William Wilson.. Una partita di pallanuoto vede affrontarsi due squadre, ognuna rappresentata in campo in campo da 7 giocatori, chiamati pallanuotisti, che possono essere sostituiti nell'arco della competizione per un numero illimitato di volte, tranne nel caso commettano tre falli gravi, nel qual caso viene decretata un'espulsione definitiva con relativo obbligo di sostituzione. Nuotando nell'acqua gli atleti devono scagliare un pallone , con le mani, il maggior numero di volte possibile nella porta avversaria. Ogni volta che ciò avviene è Goal. La pallanuoto è uno sport che mette costantemente sotto sforzo chi lo pratica. Il giocatore esegue ,con ritmo veloce, sia fasi di accelerazione sia fasi di decelerazione, nonché cambi di direzione e cambi tecnici che richiedono precisione e freddezza. La caratteristica che accomuna molti pallanuotisti è la potenza fisica,in quanto sono frequenti i contatti fra nuotatori. Essendo uno sport nato dal nuoto i muscoli esercitati in questa attività sono gli stessi, ma lo sforzo maggiore è concentrato negli arti inferiori e nel busto. Questo sport migliora la capacità polmonare e la coordinazione motoria. Le regole della pallanuoto vengono pubblicate dalla FINA. Nella pallanuoto femminile,il campo deve essere lungo 25m e largo 17, con una profondità minima dell'acqua di 1 metro e 80 centimetri. Il perimetro di gioco è contrassegnato da colori diversi. Il pallone è ruvido e ciò permette una presa migliore. I giocatori indossano delle cuffie chiamate “calotte”, le quali hanno due scopi: 1. proteggere le orecchie 2. permettere all'arbitro e agli spettatori di riconoscere il numero e la squadra di appartenenza Le donne poi,indossano due costumi a causa dei frequenti contatti con gli avversari dove accade spesso che il proprio marcatore si aggrappi al costume con il rischio di strapparlo. Una partita è divisa in quattro periodi ognuno di 8 minuti effettivi. Il tempo viene fermato ad ogni fallo, goal e timeout per ripartire. Pag.22 Ci sono due tipi di falli: quelli semplici che ostacolano o impediscono, in qualche modo, la libera circolazione dell' avversario; oppure il gesto di mettere il pallone sott'acqua,respingere la palla col pugno chiuso, partire prima del fischio dell'arbitro,spruzzare in faccia all'avversario e mantenere il possesso palla per più di 30 secondi senza tirare nella porta avversaria. I falli gravi comportano l'espulsione di chi le commette; un giocatore espulso deve recarsi nell'apposita zona detta “pozzetto” e non partecipare al gioco per 20 secondi. Alla terza espulsione il giocatore non può più recarsi in campo. Si considerano falli gravi:sferrare calci all'avversario;strattonarlo; affondarlo. Viene assegnato un rigore dai 5 metri quando un difensore compie un fallo grave all'interno della linea dei 5 metri interferendo con una chiara occasione da rete. A questo punto il giocatore il giocatore che ha ricevuto il fallo sui 5 metri con la palla appoggiata nell'acqua accanto a lui, al fischio dell'arbitro deve afferrarla e concluderla a rete. Nella pallanuoto i ruoli sono cinque: Portiere,difensore,attaccante,centro-vasca e centro-boa. La pallanuoto maschile fu uno dei primi sport di squadra alle Olimpiadi venendo introdotto nel 1900 in occasione dell'edizione di Parigi. Quella femminile comparve per la prima volta nel programma olimpico nel 2000, nell'edizione di Sidney dopo le insistenti richieste della nazionale femminile australiana. La partita più famosa è quella delle Olimpiadi estive del 1956 tra Ungheria e Unione Sovietica, ribattezzata partita del sangue nell'acqua. La partita finita 4 a 0 per gli ungheresi fu uno dei match più violenti della storia della Pallanuoto. Virginia Tiburni Lorenzini Pag.23 L'Angolo della Poesia Toccare le nuvole con un dito Toccare le nuvole con un dito, il mare con un soffio,il tempo con l’anima; tutti parlano sottovoce, opinioni nuove,le loro aspettative,le loro parole, il loro accento. Io sono lì,in quell’angolo ad ascoltare, pensare,scrivere. Mi domando cosa possiamo fare per cambiare questo mondo? Cambiarlo in modo da essere sicuri di avere sempre un amico disposto ad ascoltarci, anche sotto la pioggia se c’è bisogno. Eppure con la testa si cammina, ci si fa mille viaggi pensando a ciò che desideriamo. La tecnologia avanza,le cose moderne pian piano, diventano classiche...il mondo si evolve. Quello che doveva chiamarsi “pace” è diventato “guerra”, mentre quello che si doveva chiamare fratello lo chiamiamo “nemico”. Continuo a pensare,a cercare di capire. Ma non ci riesco e forse,forse non lo capirà mai nessuno. Gennaro Petito Pag. 24 CUOCHI PROVETTI Sta arrivando il Natale e come tutti gli anni cerchiamo ricette sfiziose e nuove per soddisfare e deliziare i nostri ospiti.. quest'anno la Voce del Leone ha pensato a voi trovando delle ricette per rinnovare il vostro classico “Cenone Natalizio”. Come da tradizione cristiana la cena del 24 Dicembre è a base di pesce. Ecco le mie idee innovative. Cupcakes allo zafferano con carpaccio di pesce spada Ingredienti Cupcakes: 350 g di farina 50 g di burro morbido 40 g di grana grattugiato 1 bustina di zafferano 3 uova 250 g di mascarpone 150 ml di latte 1 bustina di lievito in polvere per torte salate 200 g di pesce spada in una sola fetta erba cipollina 20 g di olio extravergine d'oliva 40 g di succo di limone sale, pepe Decorazione 150 g di mascarpone Preparazione Per i cupcakes 1. Setacciate la farina con il lievito e un pizzico di sale. 2. In una ciotola lavorate il burro morbido, poi aggiungete una cucchiaiata di mascarpone e lo zafferano. Miscelate con cura. 3. Incorporate un uovo e alcuni cucchiai di farina. 4. Fate assorbire all'impasto il secondo uovo, poi alternando, il mascarpone rimasto, la farina e il latte. Aggiungere il formaggio grattugiato 5. Dividete il composto nei pirottini, unti e infarinati riempiendoli per 3/4. 6. Ponete i capcakes in forno a 180° per 20/23 minuti 7. Quando saranno cotti, sfornateli, sformateli e lasciateli raffreddare su una gratella. 8. Ponete in congelatore per 30 minuti la fetta di pesce spada, poi prelevatela e tagliatela fette sottilissime. 9. Adagiate le fette su un ampio vassoio e conditele con una citronette realizzata sbattendo l'olio con il succo di limone, pepe e sale. Pag.25 CUOCHI PROVETTI La decorazione 1) salate e pepate il mascarpone , mescolatelo e trasferitelo in una sac à poche con beccuccio a stella grande. 2) Guarnite i cupcakes con un ciuffo di mascarpone condito 3) aggiungere infine delle roselline di fettine di pesce spada Consiglio di servirli accompagnati con lo spada marinato rimasto. Durante le festività natalizie spesso il cibo avanza, molti non sanno come smaltirlo. Oggi vi mostrerò una ricetta su come riciclare. Ecco un’altra ricetta speciale per consumare il . pandoro avanzato, una squisita cassata CASSATE DI PANDORO Ingredienti 500 g di pandoro 170 g di canditi misti a cubetti 80 g di marzapane verde 350 g di ricotta 50 g di cioccolato fondente 160 g di zucchero semolato 1 albume d’uovo 180 g di zucchero a velo Marsala q. b. Preparazione Lavorate la ricotta con lo zucchero semolato, unite i canditi e il cioccolato tritato grossolanamente. Tagliate il pandoro in 6 fette dello spessore di un cm e da ognuna di queste ricavate due dischetti aiutandovi con uno stampino tondo. Con un matterello stendete il marzapane e ricavatene quattro dischetti. Spennellate un dischetto di pandoro con poco Marsala, ricopritelo con uno strato di crema di ricotta, continuate con un dischetto di pandoro, spennellatelo con il Marsala, ricoprite anche questo con uno strato di ricotta e terminate con un terzo dischetto di pandoro, senza però bagnarlo. Ripetete le stesse operazioni in modo da ottenere altre cassate che metterete poi in frigo. La glassa Mescolate l'albume con lo zucchero a velo e lavoratelo con un cucchiaio fino a ottenere un composto omogeneo. Versatelo sui dolci preparati, facendolo scendere lungo i bordi, e terminate con un dischetto di marzapane. Decorate, infine, con i canditi rimasti. Alessia Spedale Pag.26 I Consigli di Andrea Autrice : Suzanne Collins Titolo originale : Gregor and Code of Claw Editore : Arnoldo Mondadori Titolo italiano : Gregor la profezia del tempo Numero pagine : 372 Questo libro fa parte di una serie ambientata in un mondo parallelo che si trova sotto il nostro e si chiama “sottomondo”. È il capitolo finale della serie ,a mio parere più avvincente ,di Hunger Game ed appartiene al genere fantasy – realistico. Rispetto agli altri romanzi della serie (Gregor la prima profezia; Gregor la profezia del flagello; Gregor la profezia del sangue ;Gregor la profezia segreta) è molto più violento anche se c'è una parte ,per così dire, “tranquilla”. I protagonisti principali ,in tutta la serie, sono sempre gli stessi, cioè: i tre umani, Gregor, Boots e Luxa; e i due alati, Ares e Aurora. In questo episodio i personaggi sono diventati sette, perché si sono uniti al gruppo altri due umani, Lizzie e Hazard. La parte più violenta della storia parla di una imminente guerra tra gli Umani e i Ratti, comandati da Flagello, che ha dimensioni spropositate. Leggendo si scopre un fatto molto importante ,il guerriero verrà ucciso, di cui si parla diffusamente. I personaggi importanti sono: Umani; Ratti, chiamati Rodenti dagli abitanti del sotto mondo; Pipistrelli (Alati); Topi (Pilucatori); Scarafaggi (Brulicanti); Ragni (Tessitori). L'età consigliata per la lettura di questo romanzo va dai 10 anni in su,anche perché lo stile è molto semplice e la lettura scorre veloce. Autore : J.R.R. Tolkien Titolo originale : The Hobbit Editore : Bompiani Titolo italiano : Lo Hobbit Numero pagine : 410 Per gli amanti de “Il signore degli Anelli” e delle avventure scritte da Tolkien, “Lo Hobbit” è un libro imperdibile. Pubblicato nel 1937 è il capitolo che apre “Il signore degli Anelli”, romanzo che ha cambiato la percezione del fantasy in tutto il Mondo. Protagonisti del libro sono gli Hobbit, cioè esseri resistenti come alberi secolari, ma dolci allo stesso tempo, saggi in ogni loro espressione, vivono nella Contea. La serenità di questo popolo viene sconvolta dall’arrivo del mago Gandalf ,assieme a tredici nani ,che si presenta da Bilbo Baggins coinvolgendolo in una terribile ma al tempo stesso magnifica avventura. L’obiettivo è riconquistare un tesoro andato perduto e custodito da Smaug, un tremendo drago. Bilbo, quasi senza volerlo, si ritrova al fianco dei suoi nuovi amici alla ricerca del tesoro. Un viaggio arduo forgerà la sua anima e il coraggio unito ai tanti momenti indimenticabili condurranno il lettore in un percorso magico fino a farlo approdare nel cuore della storia de “Il signore degli Anelli”. Andrea Verdiani Andrea Verdiani Pag.27 Il crittografato delle Feste ( PIDI) 1 2 3 4 2 5 2 9 2 1 5 11 12 2 3 5 13 11 3 2 3 1 8 8 I 14 D 6 10 E 2 6 14 10 4 11 4 13 6 11 15 4 10 2 3 2 10 4 3 10 8 2 11 10 12 8 15 2 3 8 13 11 1 1 3 1 3 11 11 7 2 18 4 9 5 10 2 2 6 13 3 1 7 13 1 11 11 16 2 7 1 8 2 6 10 13 8 A 6 4 2 16 2 6 13 2 17 10 15 8 4 2 2 3 11 9 2 13 10 12 13 10 1 10 12 4 13 10 3 3 10 3 11 13 10 3 5 3 2 7 4 11 16 13 4 2 10 11 3 8 11 10 13 3 10 La Voce del Leone Redazione Afzali R.; Checcucci D.;Cordone O. Klyusyk C. ;;Laurino T.;Li Perni L.;Lisi M. Lorenzini V.; Lucà N.; Osmeni E. Petito G.;N.Pilato; Prodan D.; Ruffo M.; Santonastaso R.;Socha O. Spedale A.;Verdiani A.; Xhaferi D. Caporedattore Marco Nesi
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