La Voce del Leone - Dicembre 2014

La Voce del Leone
I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi
Anno IX n° 3 Dicembre 2014
Santa Claus on-line
La Voce del Leone
contatti: Facebook.com/giornalinoLaVocedelLeone
Anno IX n°3 Dicembre 2014
Blog: La-voce-del-leone 1.webnode.it
IN QUESTO NUMERO:
3-4
5
Santa Clauss on line
Il Capodanno nel Mondo
6-7
Tradizioni di Natale
Antonio De Curtis in arte Totò
8-13
2
Editoriale
Natale nel Mondo
14-16
Il solstizio d'Inverno
19-20
A' Livella'
Le nostre Rubriche:
23
24-25
17-18
27
L'Angolo della Poesia
Cuochi provetti a cura di Alessia Spedale
Le Grandi Biografie
Enigmistica a cura di Dr.Enigma e di PIDI
21-22
La rubrica degli sport a cura di Virginia Tiburni Lorenzini
26
I Consigli di Andrea a cura di Andrea Verdiani
Pag.2
Tra un brindisi ed un dolce...
L'anno si chiude e con esso il primo periodo scolastico. Gli studenti, dopo le fatiche delle
ultime settimane, si stanno godendo le vacanze natalizie e certamente a tutto pensano tranne
che allo studio ed io credo che ciò sia comprensibile ed anche giusto,ma chi scrive vuol
provare a fare un primo bilancio di questo 2014 così difficile e doloroso per molti.
La crisi economica sembra non voler finire e le difficoltà sono spesso tante e verrebbe la
tentazione di lasciar perdere,di rassegnarsi,ma questo è l'atteggiamento sbagliato.
È necessario combattere,non rassegnarsi,pensare positivo. In fondo le risorse che abbiamo,in
termini di capacità,di intelligenza,di “genialità” sono una caratteristica del popolo italiano;la
nostra Storia è caratterizzata da momenti difficili e da situazioni quasi disperate,ma gli
italiani ce l'hanno sempre fatta. Sarà così anche questa volta. Ne sono certa.
Poiché voglio pensare e scrivere “positivo” non posso esimermi dal ricordare che il nostro
Istituto ha chiuso l'anno con una premiazione ed un concorso tutto nuovo.
Il 22 dicembre,infatti, si è tenuta in Aula Magna la premiazione del 1°Concorso “CAT IN UN
CLICK”-MY DREAM HOME.
La positività è già tutta qui! “My dream home”,la casa dei miei sogni.......
Il concorso, voluto ed organizzato dai colleghi del Corso C.A.T.,la nuova “versione” del corso
Geometri, prevedeva l'invio di lavori presentati dagli allievi del corso stesso e delle Scuole
Medie del territorio.
Della cerimonia e dei vincitori ne parleranno, nel numero di Gennaio, Gennaro e Miriam i quali
hanno seguito l'evento per il giornalino. Chi scrive si limita a sottolineare quanto ci sia di
interessante e di bello in un'occasione come questa, che attesta la vitalità dell'Istituto
Roncalli-Sarrocchi e la “genialità” di coloro che vi lavorano.
Prima di concludere e di lasciare ai nostri lettori il piacere della lettura,volevo sottolineare le
due nuove rubriche che partono da questo numero,vale a dire “ I consigli di Andrea” e “La
Rubrica degli sport”;mi auguro proprio che vi piacciano e dato che siamo in tema ne approfitto
per augurare a tutti
BUONE FESTE
E,naturalmente,anche una BUONA LETTURA.
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Santa Clauss on line
Con la diffusione delle reti telematiche e soprattutto di Internet, sempre più spesso sentiamo
parlare di e-commerce, ovvero di quella forma di commercio che si avvale di un sito che mette
a disposizione un catalogo di prodotti (può trattarsi di un singolo produttore che apre il suo
punto vendita in rete, o di un supermercato virtuale
che offre prodotti di vario genere provenienti da
produttori diversi) e consente l'acquisto online; il
pagamento del bene o servizio acquistato avviene
comunicando via rete il proprio numero di carta di
credito.
Anche in occasione delle feste natalizie, lo shopping
online si riafferma come valvola di decompressione
delle famiglie italiane e, anche nel nostro Paese, è
una delle alternative più allettanti per rifornirsi di regali e regalini per le feste natalizie.
Magari invogliati dalle offerte che impazzano sui siti a cavallo del Black Friday e del Cyber
Monday, la moda lanciata negli Stati Uniti delle giornate pre natalizie dedicate allo shopping
scontato.
Crescono anche in Italia le persone che comprano i regali delle feste online; si stima che
quest'anno sfioreranno quota 10 milioni, contro gli oltre sette milioni dello stesso periodo del
2013,coloro che hanno deciso di “appellarsi” al web e ai siti specializzati (Ebay, Amazon..) per
fare dei pensierini ad amici e parenti.
Secondo l'indagine condotta da Netcomm le categorie di regali più gettonate dagli e Shopper,
ovvero i “clienti che comprano online”, saranno: i prodotti per la salute e la bellezza;
l'attrezzatura sportiva; i biglietti di viaggio e i soggiorni vacanza; ma anche l’abbigliamento e
le scarpe.
«Il 2014 è stato un anno positivo per l'e-commerce italiano. In particolare, in vista del
periodo natalizio, l'aumento degli acquirenti online è una tendenza che si conferma in crescita
ormai da quattro anni» spiega Roberto Liscia, Presidente di Netcomm.
Tra gli acquirenti di regali natalizi sul web si riscontra anche un aumento di quelli considerati
'Online first', cioè coloro che faranno acquisti
esclusivamente su Internet.
Secondo la ricerca essi salgono a quota due
milioni, con un aumento del 35% rispetto allo
scorso anno. «Un segmento - spiega la ricerca che rappresenta circa il 20% di coloro che
dichiarano di acquistare almeno un regalo di
Natale sul web e composto da persone che vi si
rivolgono in prima istanza.
Pag.4
Tra i portali web più belli per fare shopping natalizio troviamo Zalando che è uno dei siti
organizzati meglio e più affidabili per acquistare: accessori; oggetti per la casa; scarpe; borse
e abbigliamento. Vi si trovano spesso promozioni e sconti da applicare e la spedizione sempre
gratuita. Asos ,invece, è un altro sito, molto simile al precedente ma che spazia
dall'abbigliamento di marca agli accessori arrivando persino ai capi vintage.
Il market place Asos è inglese ma spedisce gratis anche in Italia. Ormai molto noto è Amazon,
il grande portale di elettronica di consumo dove si può acquistare oggetti hi-tech e computer
ma anche abbigliamento, accessori, libri. Smortbox o Regalone sono invece i portali migliori
per acquistare cofanetti di viaggio con soggiorni benessere, weekend, esperienze culinarie,
sport estremi e molto altro.
Marcopolo shop, è il sito indicato per comprare o regalare: oggetti vari per la casa;
elettronica; tablet e tutto ciò che riguarda il mondo degli elettrodomestici o dell'Informatica.
Yoox è un altro sito che offre molti capi di
abbigliamento firmati, perfetti per chi ama un
regalo prezioso e griffato. Le collezioni sono
spesso degli anni precedenti ma molto
convenienti per il prezzo.
Attenzione alle truffe, però!!
Anche il Natale ha un “lato oscuro”.
Il periodo magico che anticipa e celebra le
festività
di
fine
anno
racchiude,
tradizionalmente, un incremento dei tentativi
di truffa, dei malware e degli attacchi
informatici che fanno leva da un lato sul tema
natalizio e dall’altro sulla corsa allo shopping
tipica di queste settimane.
Fortinet ed Eset, mettono in guardia dai
pericoli più insidiosi, facendo allo stesso tempo
alcune raccomandazioni per navigare e fare
acquisti su Internet in modo sicuro.
Il rischio più grave affine al Natale riguarda lo
shopping online ed è il malware progettato per
sottrarre informazioni sulle carte di credito e raggiunge un picco durante il periodo delle
Feste.
Bisogna inoltre prestare attenzione a negozi online che vendono articoli a prezzi troppo bassi
per essere veri, e che spesso infatti tentano di smerciare prodotti contraffatti.
Detto questo e stando attenti a questi piccoli accorgimenti, l'è-commerce diventa un ottimo
“rimpiazzo”, alle volte molto meno stressante, della classica corsa allo shopping natalizio in
giro per negozi.
Noemi Lucà
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Il Capodanno nel Mondo
Ma il Capodanno che cos'è? E' una festività molto piacevole e sentita sicuramente, che coinvolge tutti in un
clima di promesse e buoni propositi .
Molte persone per il Capodanno , il passaggio al nuovo anno, cambiano città e spesso vanno all'estero per
festeggiarlo; ma ,secondo me, la miglior maniera per festeggiarlo è stare con gli amici, o con i parenti ,
mangiando fino a scoppiare, attorniati da chi ci vuole bene.
Il Capodanno tradizionalmente cadeva il 1 marzo, almeno fino al 46 a. C, quando Giulio Cesare, in qualità di
Pontefice massimo, impose un nuovo calendario,quello giuliano appunto,che da lui prende il nome. Da allora
in poi l'anno iniziò il 1° gennaio.
Il modo di festeggiarlo è diverso ,e in qualche caso anche la data cambia. È il caso di alcune chiese
ortodosse che festeggiano il nuovo anno il 14 gennaio,seguendo il calendario gregoriano.
La tradizione italiana prevede per il primo dell'anno una serie di rituali scaramantici che possono essere
rispettati, più o meno strettamente, come: vestire biancheria intima di colore rosso; o gettare dalla finestra
oggetti vecchi o inutilizzati ,per fortuna quest'ultima usanza è stata quasi completamente abbandonata;
mangiare le lenticchie,che secondo la tradizione portano denaro, nella cena del 31 dicembre; baciarsi sotto
il vischio in segno di buon auspicio.
A Milano si celebra anche il capodanno celtico ,in coincidenza appunto con quello che per i Celti era il
capodanno. Generalmente questa manifestazione dura 2-3 giorni e
ha un suo programma. Per l'occasione viene ricostruito un
accampamento, con tende, utensili e armi, e persone in costume.
Iniziative interessanti e molto simpatiche sono la simulazione di
combattimenti e il poter provare ad intrecciare fili alla maniera di
quell'epoca per creare gli abiti. Sono allestite anche delle bancarelle
che vendono oggetti fatti a mano, dalle ghirlande ai mantelli. Ci sono
anche dei laboratori pomeridiani in cui vengono insegnati ai visitatori
i balli irlandesi .
In Spagna c'è la tradizione a mezzanotte di mangiare dodici chicchi d'uva, uno per ogni rintocco dei dodici
scoccati da un orologio .
In Russia , dopo il dodicesimo rintocco, si apre la porta per far entrare l'anno
nuovo. In tutta l'ex Unione Sovietica è usanza scambiarsi i doni. Spesso vengono
regalati cioccolatini o pupazzetti corrispondenti all'animale simbolo del calendario
cinese dell'anno che verrà.
In Ecuador e in Perù si esibiscono fuori dalla propria abitazione dei manichini di
cartapesta riempiti di petardi da bruciare e far esplodere ai rintocchi della
mezzanotte.
In Giappone, prima delle 24:00, le famiglie si recano nei templi per bere sakè e ascoltare i 108 colpi di gong
che annunciano l'arrivo del nuovo anno ;si ritiene ,infatti, che questo sia il numero dei peccati commessi ,in
un anno, da,una persona e che in tal modo ci si possa purificare.
Il capodanno cinese, o capodanno lunare, si festeggia in diversi paesi dell'Estremo Oriente in
corrispondenza del novilunio che cade tra il 21 gennaio e il 19 febbraio.
Il Capodanno islamico si festeggia il primo
giorno del mese di Muharram e può
corrispondere a qualsiasi periodo dell'anno
gregoriano, il calendario islamico è 11 giorni
più breve del calendario gregoriano , per
questo la data del capodanno si sposta sempre di circa un mese ogni tre anni.
Ottavia Cordone
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Il Natale: tradizioni e significati nascosti
Il Natale e' considerato, quasi in tutto il Mondo, la festa più importante dell'anno e viene
celebrata il 25 dicembre e con essa il popolo cristiano festeggia la nascita di Gesù Cristo.
Durante il periodo che precede la festività vera e propria è usanza addobbare un abete, vero o
finto, adornato con palle e luci colorate e fare il presepe,che è appunto la rappresentazione della
nascita di Gesù. La tradizione vuole che sia il presepe sia l'albero vengano preparati l'8 dicembre,
giorno dell'Immacolata, e riposti per l'anno successivo la sera del 6 gennaio. Per le famiglie di
tutto il mondo il Natale è l'occasione per riunirsi, mangiare e scambiarsi regali in segno di
reciproco affetto. Non fa eccezione la famiglia italiana per la quale la buona tavola è un vero
“culto”durante questa festa e si
manifesta in tutta la sua grandezza.
Nel presepe, rappresentazione della
natività, tutto è simbolico: la stalla
rappresenta la povertà e la miseria.
Giuseppe è “l’intelletto” poiché, anziché
essere geloso e ripudiare Maria, si è
inchinato a Dio accettandone la volontà.
Il Bue è il simbolo della “fertilità e della
fecondità”; l’asino ,invece, raffigura la”
natura inferiore” dell’ Uomo. Il significato della presenza nella stalla del bue e dell’asinello è in
realtà molto più profondo, dato che essi ,con il loro respiro, riscaldavano il luogo nel quale si
trovava Gesù bambino e quindi lo rendevano più accogliente. Il soffio è vita e quindi il soffio
dell’asino e del bue è una reminiscenza del soffio mediante il quale Dio ha dato l’anima al primo
uomo.
I bambini aspettano la mattina del Natale per vedere se Babbo Natale ha portato loro i regali
richiesti con le loro letterine. L'abitudine di scrivere una lettera a Babbo Natale è una tradizione
natalizia che risale a molto tempo fa. Le lettere contengono di solito una lista dei giocattoli
desiderati e la dichiarazione di essere stati buoni.
Di solito, Babbo Natale viene rappresentato come
un anziano signore corpulento, gioviale e
occhialuto, vestito di un costume rosso con inserti
di pelliccia bianca, con una lunga barba anch'essa
bianca. La sera della vigilia di Natale egli sale sulla
sua slitta trainata da renne volanti e va di casa in
casa per portare ai bambini i regali contenuti in un
enorme sacco. Per entrare nelle case si cala dal
comignolo, sbucando quindi nel caminetto, e lascia i
doni sotto l'albero di Natale. Durante il resto
dell'anno si occupa della costruzione dei giocattoli
con la Signora Natale e gli elfi suoi aiutanti. In
tempi più recenti il laboratorio di Babbo Natale è stato rappresentato come un centro di
smistamento dei giocattoli confezionati e costruiti da un'officina.
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Questo è un bel periodo per i bambini anche perché le scuole rimangono chiuse dal 23 dicembre al 6
gennaio. In questo periodo c’è chi parte per andare a sciare,insomma per fare la settimana bianca.
La sera della Vigilia di Natale è tradizione fare il cosiddetto cenone a base di pesce.
I negozi chiudono prima nel giorno della Vigilia e
restano chiusi il 25 e il 26 dicembre.
Per il cenone della Vigilia e per il pranzo natalizio, in
Italia, si cucina moltissimo, soprattutto pesce.
Durante il periodo delle Feste si preparano ,o si
comprano, dolci particolari: il panettone, il pandoro o il
torrone, e la casa viene decorata.
Non ci sono tracce di questa nei Vangeli del 25 dicembre come giorno della nascita di Gesù . Altre
date erano state prese in considerazione. La Chiesa Orientale la festeggia il 6 gennaio, perché
coincideva con l'originaria festa di Dioniso. Solo nel IV secolo d. C, quando il cristianesimo divenne
religione ufficiale dell'Impero Romano, Papa Giulio I decise di far confluire le feste di origine popolare
con la cristianità e dato che il 25 dicembre i Romani celebravano la Festa del Sole Invictus ,a loro
particolarmente cara e così la Chiesa decise di utilizzare quel giorno per ricordare la nascita di Cristo,
identificato con la Luce.
Molte delle tradizioni: lo scambio dei doni; l'albero e il presepe, non sono di origine cristiana bensì
pagana e solo in seguito hanno assunto un carattere religioso. È accaduto anche con altre feste
cristiane,ad esempio l'Epifania, che nasce come la commemorazione del battesimo di Gesù.
Il 6 gennaio,data dell'Epifania,è oggi identificato come la fine del periodo natalizio ed è
caratterizzato dall'avvento dei Re Magi che portano doni a Gesù
Cristo.
La festa commemora,per i cristiani ortodossi, la nascita di Gesù
ma inaugura ,anche, un periodo di cambiamento e di rinnovamento
che si adatta perfettamente alla religione cristiano cattolica.
Nell'antichità, l'Epifania inaugurava la fine dell'anno e l'avvento
di un nuovo periodo, caratterizzato da serenità e prosperità. Nel
mondo cristiano la nascita di Cristo,(Epifania in greco significa
manifestazione), porta un tempo nuovo , un periodo di pace.
Ed anche se il 25 dicembre non è la data esatta della nascita di
Gesù poco importa!
Il Natale rappresenta per noi tutti un momento di condivisione e di riflessione, nonché un tempo per
ricordare l'avvento della figura più importante per ogni cristiano.
BUON NATALE..!!
Ermelinda Osmeni
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Natale nel Mondo
In molti Paesi africani, per Natale, le famiglie si riuniscono intorno agli anziani, e tutti, senza
distinzione di cultura o religione, possono partecipare. Infatti, vige l’abitudine di lasciare la
porta aperta. La tradizione vuole che ci si scambino i regali, spesso cibi crudi o cotti. Nei
giorni che precedono il Natale, sono le ragazze che vanno di casa in casa, ballando e cantando,
accompagnate da tamburi. Le danze proposte variano in base all’appartenenza etnica dei vari
gruppi, come pure i canti. Dal 25
dicembre in avanti, invece, è la
volta degli uomini di esibirsi
lungo le strade. Con i volti
coperti da grosse maschere di
legno,
raffigurano
vari
personaggi collegati al costume
locale.
Mentre il presepe è una
tradizione importata solo di
recente, l’albero è
presente
nelle celebrazioni natalizie
Il Natale è una delle feste più attese nei Paesi del Mondo, soprattutto dai bambini.
Si festeggia in tutti i Continenti, con varie sfumature tra le diverse culture.
In alcuni paesi dell’Africa centrale, il periodo natalizio coincide con la fine della raccolta di
cacao nelle piantagioni e si festeggia perciò il rientro a casa dei lavoratori.
In Kenya, i bambini vanno di casa in casa per “reclamare” piccoli doni e dolcetti.
La Nigeria è tra le nazioni africane in cui la tradizione natalizia è maggiormente sentita,
poiché vi è ben radicata la religione cristiana.
In occasione della Vigilia, in ogni abitazione, viene lasciata la porta aperta in modo da
permettere a chiunque di entrare
Nei giorni che precedono il Natale, le ragazze vanno ,di casa in casa, ballando e cantando
accompagnate da tamburi. Dal 25 in poi, è la volta degli uomini di esibirsi lungo le strade.
Gli alberi vengono addobbati con ghirlande di rami di palma intrecciati sulle quali sono
applicati grandi fiori bianchi.
Il 7 dicembre, per la festa ,Carlos on the Square, la piazza di Nelson Mandela, a
Johannesburg si riempie di alberi di Natale.
In Egitto si festeggia il 7 gennaio, data in cui finisce il digiuno di 40 giorni di carne e latte.
Cristina Klyusyk
Deana Xhaferi
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Viaggio per i 5 Continenti alla scoperta del Natale
Il Natale è una delle feste più attese nel mondo,e per le sue tradizioni, sociali o
religiose che siano, varia da paese a paese.
Froehliche Weihnachten!
In Germania, i festeggiamenti iniziano il 4 di dicembre, giorno in cui si usa interrare in un vaso
alcuni rami di forsizia, una pianta che fiorisce in 20 giorni.
Due giorni dopo, per San Nicola, i bambini mettono scarpe e stivali davanti alla porta, nella
speranza che vengano poi riempiti di dolci e regali.
La Germania è la patria dei mercatini di Natale, e
ogni sua città ne ospita uno.
Il mercatino più antico è quello di Dresda: da qui, la
tradizione dei “Weihnachtsmärkte”, i mercatini di
Natale, si è diffusa in tutto il mondo.
Proprio in Germania, è nata l’usanza di addobbare
l’albero: i genitori, in segreto, decorano l’abete e i
bambini possono ammirarlo solo la sera della vigilia,
la stessa in cui ci si scambiano i doni. Le
decorazioni consistono in dolci, mele, noci,
angioletti e candeline.
In Austria,il 5 dicembre è conosciuto come il giorno di “Krampus”, uno spirito cattivo che si
annuncia sempre con un fragore di campane e catene.
Il primo segno dell’arrivo di questa grande festa è l’allestimento dei “Christkindlesmarkt”, i
mercati di Gesù Bambino, molto amati dai bambini.
Nelle settimane precedenti il Natale, le famiglie acquistano ghirlande decorate con candele,
che vengono tenute accese per i quattro sabati successivi al 25 dicembre.
In Svizzera i festeggiamenti natalizi iniziano il 6 dicembre.
Nel villaggio di Kussnacht, si svolge una sfilata in cui sfilano mitre vescovili in cartone, che
ricordano la carica vescovile di San Nicola. Gruppi di bambini mascherati vanno in porta a
porta a chiedere qualche dolcetto e soldino. Prima dei doni di Babbo Natale, i bambini
ricevono arance, tavolette di cioccolato e panini dolci.
Merry Christmas!
In Inghilterra le tradizioni natalizie non sin distaccano molto da quelle degli altri Paesi.
Una tradizione molto particolare è quella dell’esposizione dei biglietti di auguri, ricevuti da
parenti e amici, che vengono appese con un nastro alle pareti, rimanendovi fino all’Epifania.
La sera della Vigilia i bambini appendono delle calze al proprio letto e sotto l’albero e ,come
ringraziamento a Babbo Natale, vengono lasciati dei dolci e un bicchiere di latte.
Fu il marito della regina Vittoria, il principe Alberto di origine tedesca, a introdurre la
tradizione dell’albero addobbato.
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In Irlanda i festeggiamenti natalizi iniziano dodici giorni prima di Natale, con il “Little
Christmas”.Il 25 si usa porre sul davanzale della finestra tre candele: una per il Padre, una per il
Figlio e una per lo Spirito Santo. Nel giorno in cui si festeggia Santo Stefano, è molto diffusa la
caccia allo scricciolo: il motivo di questa usanza va ricercato in una leggenda riguardante il
martire.
Si narra infatti che il santo si fosse nascosto dietro un cespuglio
per sfuggire ai suoi persecutori, ma fosse stato scoperto a causa
di questo piccolo uccello. Per questo, gruppi di uomini ricordano
questo episodio fingendo di catturarlo e di condurlo, legato a un
bastone, di casa in casa, offrendo canti e intrattenimento.
In Canada si usa decorare la casa con addobbi natalizi come corone
d’alloro, luci colorate e con il classico albero di Natale.
I bambini appendono inoltre delle calze in modo che Babbo Natale
le possa riempire di regali. In alcuni paesi esiste ancora la tradizione di andare di casa in casa a
cantare canzoni tipiche di questo periodo.
In Australia, la Natività si festeggia in estate, con temperature che sfiorano i 40°C.
Molto famosa è la tradizione che porta turisti di tutte le parti, a convergere sulla Bondi Beach,
una spiaggia di Sydney, dove i bagnanti consumano il pranzo di Natale in costume, tra un bagno e
l’altro.A Melbourne si svolge invece la “Carols by Candlelight”, in cui migliaia di persone illuminano
la notte con candele.
Negli USA i festeggiamenti natalizi variano molto da zona a zona. A New York la stagione natalizia
inizia ufficialmente il 26 novembre, con l’arrivo di Babbo
Natale sulla trentaquattresima strada per la tradizionale
Macy’s Thanksgiving Dry Parade. All’incrocio tra la
cinquantesima e la quinta strada spicca l’albero, la cui
accensione è un appuntamento irrinunciabile per i
newyorkesi giunti ad ammirare le luci e le stelle di
swarovski che lo rivestono.
Meri Kirihimete!
Anche in Nuova Zelanda il Natale arriva in piena estate,
ma nonostante ciò Babbo Natale non rinuncia alla sua classica divisa rossa e bianca.
Si festeggiano, però, due Natali: ciò è dovuto al fatto che gli emigrati dall’emisfero occidentale
preferiscono festeggiare a luglio, quando ormai l’inverno è inoltrato. I Maori, gli indigeni della
Nuova Zelanda, celebrano il mese di Hakihea che secondo la tradizione inizia il 15 dicembre. Ogni
città ha la propria parata dedicata a Babbo Natale. Qui l’albero ha un nome particolare: viene
infatti chiamato “Pohutokawa”.
Feliz Navidad!
Il 25 dicembre nessuna famiglia spagnola può mancare alla messa di mezzanotte, detta la Misa del
Gallo. I festeggiamenti proseguono fino al 6 gennaio. In Spagna sono i Re Magi a portare i doni,
lasciandoli nelle scarpe. In molte città si svolgono cortei: i Re Magi sfilano su carri riccamente
decorati e distribuiscono caramelle e dolci ai bambini. Dopo la sfilata i Magi si recano in visita a
ospedali e orfanotrofi.
In Argentina il giorno più importante è il 24 dicembre, in cui si riunisce tutta la famiglia. Fino a
pochi anni fa i regali li portavano i Re Magi a gennaio. Negli ultimi anni si è diffusa l’usanza di
scambiarsi i regali.
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In Messico si usa iniziare i festeggiamenti religiosi già nove giorni prima del Natale: ogni
giorno rappresenta un mese della gravidanza di Maria. Al termine dei nove giorni, in chiesa o
per strada, prima della messa, s'inscena una breve rappresentazione conosciuta come “ las
posadas”, dove si impersonano Giuseppe e Maria che vagano alla ricerca di un ricovero. La
“Stella di Natale”, pianta che decora le nostre case, arriva proprio da questo paese: essa
viene chiamata “Flores de la Noche Buena” in relazione a una leggenda.
Feliz Natal!
Il Brasile è un paese ricchissimo di tradizioni.
Anche qui si svolge una rappresentazione della nascita di Gesù Bambino: in questo caso, è
arricchita dalla presenza di alcuni zingari che secondo la tradizione locale vogliono rapire
Gesù. I regali ai piccoli li porta Papai Noel. Nelle più grandi città vengono innalzati grandi
alberi arricchiti di luce, e ovunque si svolgono cortei e processioni. Una delle manifestazioni
più celebri è quella che si svolge allo stadio Maracanà, dove le autorità delle città danno il
benvenuto a Babbo Natale che arriva in elicottero.
Joyeux Noël!
In Francia, il giorno di Natale la famiglia si riunisce dopo la messa di mezzanotte, per
consumare la tradizionale cena chiamata “le reveillon”. La tradizione vuole che la cena della
notte di Natale termini con tredici dolci, preparati con frutta di stagione, che rappresentano
Gesù Cristo e i dodici apostoli. Nelle cittadine di provincia, la facciata del municipio viene
addobbata con ghirlande e nelle piazze viene decorato un grandissimo albero.
In Provenza ci sono tradizioni natalizie particolari: in alcune chiese vicino al mare, al termine
della messa di mezzanotte,una processione di pescatori e di pescivendoli deposita ai piedi
dell'altare un cesto colmo di pesce, in segno di affetto e riconoscenza verso il piccolo Gesù.
Hristos Razdajetsja!
Nella Russia sovietica il giorno di Natale era un giorno come gli altri, ma oggi la festività è
molto sentita.
In alcuni villaggi si usa decorare all'aperto l'abete più
grande.
Anche gli animali domestici hanno il loro dono: un pane
d'avena per i cavalli, un cosciotto d'agnello per il cane, un
pesce per il gatto. Speciale leccornia della vigilia di Natale
sono i semi di grano integrale.
Craciun Fericit!
Sfilate caratteristiche aprono i festeggiamenti natalizi in Romania. Quelli che si trovano in
testa ai cortei portano una grande stella di legno, chiamata “Steaua”, ricoperta di carta
luccicante, decorata con campanelle e nastri colorati e attaccata a un lungo palo.
Al centro della stella si trova una pittura della Sacra Famiglia.
God Jul!
In Svezia le festività natalizie cominciano il 13 dicembre con la celebrazione della festa di Santa
Lucia, la Regina della Luce. Secondo la tradizione, Santa Lucia si recava nelle catacombe per
portare cibo ai confratelli che lì si nascondevano e celebravano i propri riti.
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Per tenere con le mani la maggiore quantità di cibo possibile, si faceva luce in quegli stretti
cunicoli sotterranei recando una lampada fissata ai capelli. In
ricordo di queste visite, la mattina del 13, nelle famiglie
svedesi, la figlia più giovane indossa una tunica, mette sul
capo una corona intrecciata di verde con sette candeline e
porta caffè, latte e dolci a tutti i familiari. In Svezia, la casa
è decorata con fiori preferibilmente di colore rosso, rosa,
bianco o blu. L'albero viene addobbato con oggetti di paglia. I
festeggiamenti natalizi si concludono un mese dopo la festa
di Santa Lucia, il 13 gennaio. In quella occasione la famiglia si
riunisce per compiere un ultimo giro intorno all'albero di Natale.
Wesolych Swiat!
Il giorno della Vigilia di Natale i polacchi attendono la comparsa della prima stella nel cielo
perché quel momento segna l'inizio della cena e della festa.
In Polonia, la tavola di Natale viene preparata mettendo della paglia sotto la tovaglia, per
ricordare che la nascita di Gesù avvenne in una stalla. Si digiuna tutto il giorno, per
prepararsi alla festa, avendo cura di apparecchiare sempre un posto in più nel caso in cui
arrivasse un invitato inatteso. Prima del pasto, i familiari pregano e si dividono una specie di
ostia rettangolare chiamata “oplateck”, che rappresenta in rilievo l'immagine di Maria, di
Giuseppe e di Gesù Bambino. Ciascuno fa un voto e dimentica litigi e antipatie. Terminata la
cena, tutti i convitati si alzano dalla tavola contemporaneamente perché secondo un’antica
superstizione colui che si alza per primo dalla tavola è destinato a morire prima del Natale
successivo.
Eftihismena Christougenna!
Nel giorno della Vigilia di Natale, i bambini si spostano di casa in casa offrendo leccornie e
cantando la “Kalanda”.Un tempo, l’usanza di addobbare gli alberi di Natale era sconosciuta in
Grecia: si preferiva decorare le navi. Per tutti i giorni antecedenti il Natale, le case sono
benedette con acqua santa, allo scopo di attirare sulla famiglia la protezione contro i
Killantazoroi, folletti malvagi che vivono al centro della Terra ed entrano nelle case
attraverso i camini.
Gesëende Kersfees!
In alcuni paesi dell’Africa centrale il periodo natalizio coincide con la fine della raccolta di
cacao nelle piantagioni e si festeggia perciò il rientro a casa dei lavoratori.
La Nigeria è tra i paesi del Continente Nero in cui la tradizione natalizia è maggiormente
sentita perché la religione cattolica è ben radicata. Oltre che per la cena della Vigilia, in
occasione della quale in ogni abitazione viene lasciato l’uscio aperto per significare che
chiunque è benvenuto, il Natale si caratterizza per gli spettacoli di danza che le ragazze
inscenano di casa in casa a ritmo della musica dei tamburi, e per le sfilate in strada dei
ragazzi con le caratteristiche maschere in legno. Anche qui si rispetta la tradizione
dell’addobbo natalizio per gli alberi, con ghirlande di rami di palma intrecciati sulle quali sono
applicati grandi fiori bianchi.
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Natal Mubarak!
L'india nel suo complesso non è un paese
cristiano, ma i festeggiamenti si svolgono lo
stesso.
A Goa, il Natale è molto sentito e le strade si
riempiono di gente vestita a festa che, dopo le
processioni, si riunisce per la Missa do galo, la
messa di mezzanotte nelle numerosissime
chiese del posto.
Sheng dan kuai le!
In Cina i cristiani sono una piccolissima
minoranza, ma possono festeggiare il Natale,
anche se in maniera poco tradizionale. Le
celebrazioni avvengono quasi esclusivamente
nelle grandi città.
Il Babbo Natale cinese viene chiamato Dun Che
Lao Ren.
Meri Kurisumasu!
In Giappone si festeggia diversamente: Si
tratta di un Natale spogliato dei suoi significati
religiosi, mentre quelli più commerciali sono ben
vivi.
Centri commerciali e negozi fanno quindi
sfoggio di un numero impressionante di Babbi
Natale. Il vecchietto vestito di rosso qui viene
chiamato anche Santa Kurohsu.
Yule:solstizio d'inverno
Regina del Sole, Regina della Luna
Regina dei corni, Regina dei fuochi
Portaci il Figlio della Promessa.
E' la Grande Madre che Lo crea
E' il Signore della Vita che è nato
di nuovo!
L'oscurità e la tristezza
vengono messe da parte
quando il Sole si leva di nuovo!
Sole dorato, delle colline e dei campi,
illumina la Terra, illumina i cieli,
illumina le acque, accendi i fuochi!!
Questo è il compleanno del Sole,
io che son morto, oggi son di
Christina Klyusyk
Deanna Xhaferi
nuovo vivo.
Il Sole bambino, il Re nato in inverno
(canto tradizionale tratto da "La danza a
spirale" di Starhawk)
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Il Solstizio d'inverno tra leggenda e realtà
Mentre l'anno volge al termine, le notti si allungano e le ore di luce sono sempre più brevi, fino
al giorno del Solstizio invernale, il 21 dicembre. Il solstizio in astronomia è definito come il
momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto
apparente lungo l'eclittica, il punto di declinazione
massima o minima e dopo la notte più lunga
dell'anno, le giornate ricominciano poco alla volta
ad allungarsi.
Questo è un periodo carico di valenze simboliche e
magiche, dominato da miti e simboli provenienti da
un passato lontanissimo nel quale due temi principali s’intrecciavano e si sovrapponevano: la
morte del Vecchio Sole e la nascita del Sole Bambino; la sconfitta del Dio Agrifoglio, Re
dell'Anno Calante, per opera del Dio Quercia, Re dell'Anno Crescente. Un terzo tema, forse
meno antico e nato con le prime civiltà agrarie, celebrava la nascita-germinazione di un Dio del
Grano. Se il sole è un dio, il diminuire del suo calore e della sua luce è visto come segno di
vecchiaia e declino. Nell'antichità, poiché gli uomini che si considerava parte del grande
cerchio della vita, ritenevano che ogni loro azione, anche la più piccola, potesse influenzare i
grandi cicli del cosmo. Così si celebravano riti per assicurare la rigenerazione del Sole e si
accendeva falò per sostenerne la forza e per incoraggiarne, tramite la cosiddetta "magia
simpatica", la rinascita e la ripresa della sua marcia trionfale.
Presso i Celti era in uso un rito in cui le donne attendevano, immerse nell’oscurità, l’arrivo
della luce-candela portata dagli uomini con cui era acceso il fuoco, per poi festeggiare tutti
insieme la luce intorno al fuoco. Yule o Farlas, è insieme festa di morte, trasformazione e
rinascita. Il Re Oscuro, il Vecchio Sole, muore e si trasforma nel Sole Bambino che rinasce
dall'utero della Dea: all'alba la Grande Madre Terra dà alla luce il Sole Dio. La Grande Madre
è la vita dentro la morte perché, anche se periodicamente diventa regina del gelo e
dell'oscurità, mette al mondo il Figlio della Promessa, il Sole suo amante, che la feconderà
riportando calore e luce al suo regno. Anche se i più freddi giorni dell'Inverno ancora devono
venire, sappiamo che con la rinascita del Sole la Primavera ritorna. La pianta sacra del
Solstizio d'Inverno è il vischio, pianta simbolo della vita in quanto le sue bacche bianche e
traslucide somigliano allo sperma maschile.
Il vischio, pianta sacra ai druidi, era considerato una pianta
discesa dal cielo, figlia del fulmine, e quindi emanazione divina.
Equiparato alla vita attraverso la sua somiglianza allo sperma, e
unito alla quercia, il sacro albero dell'eternità, questa pianta
partecipa sia del simbolismo dell'eternità sia di quello
dell'istante, simbolo di rigenerazione ma anche d’immortalità.
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Ancora oggi baciarsi sotto il vischio è un gesto propiziatorio di fortuna e la prima persona a
entrare in casa dopo Farlas deve portare con sé un ramo di vischio. Queste usanze solstiziali
sono state trasferite al mese di Gennaio, il Capodanno dell'attuale calendario civile.
Yule è un'antica festa celtica che ripropone il mito del passaggio dal vecchio al nuovo anno
rappresentati rispettivamente da Re Agrifoglio e Re Quercia i quali rappresentano anche
l'Inverno,il primo, e la Primavera,il secondo.
Durante la Festa di Yule si festeggia quindi il passaggio
dalle tenebre,rappresentate dalla notte più lunga
dell'anno,alla luce che viene rappresentata dai giorni che
si allungano progressivamente,anche se di pochi
minuti,fino al momento del solstizio d'estate.
Re Agrifoglio e Re Quercia sono due figure della
mitologia celtica che rappresentano le due forze gemelle
ma ,allo stesso tempo, contrapposte che regnano
nell’universo. Sono le forze naturali che permettono il
cambiamento stagionale: l’arrivo della luce e dell’estate o
l’arrivo del riposo con la stagione invernale.
Il Re Agrifoglio rappresenta la stagione umida, l’arrivo
del freddo e dell’inverno. Possiamo immaginarcelo come
più anziano e più saggio, collegato anche al riposo ed al
sacrificio. Il Re Quercia invece ha una connotazione più
dinamica ed attiva: egli rappresenta la forza dell’estate e
Yule
del Sole nel suo pieno splendore.
Queste due forze si sfidano eternamente nel corso degli
anni. Ad ogni solstizio Re Agrifoglio e Re Quercia si
sfidano, perché il tempo possa progredire e la stagione
cambiare. Durante il Solstizio d’Inverno è il Re Quercia a
prevalere su Re Agrifoglio. Nel momento stesso in cui la
forza dell’avversario è al culmine (ovvero è la notte più
lunga dell’anno) comincia però il suo declino, lasciando lo
spazio al ritorno della luce, del Sole e dell’estate. Il Re
Quercia vincerà per permettere che la terra possa
nuovamente fiorire e dare frutti. Egli conquisterà anche
il favore e l’amore della Dea Madre con cui si unirà a
Beltane,durante la festa del Calendimaggio, e da
quell’unione nascerà la nuova vita.
Al contrario, durante il Solstizio d’Estate sarà il Re
Quercia a soccombere, perché la Terra possa sfiorire e
riposare e prepararsi ad un nuovo ciclo.
Re Agrifoglio
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Il Re Quercia, detto anche Uomo Verde, rappresenta la fertilità perché è in grado di donarla
alle piante, agli animali ed anche alla donna ed è sempre legato alla Dea Madre, della quale è il
consorte.
La sua testa e soprattutto i suoi capelli, la sua barba e i suoi baffi sono formati da un insieme
di foglie,rami e rampicanti.
Talvolta dalla bocca gli spuntano lunghe foglie, fino a formare enormi baffi o una lunghissima
barba; oppure viticci, a volte con grappoli d'uva, gli germogliano dagli angoli della bocca e ne
incorniciano la testa amo di capelli e barba stilizzati.
Una folta massa di foglie gli circonda il capo.
Possiamo vedere le figure dei due Re come facce di uno
stesso Dio Cornuto (o Dio della foresta), due facce che
rappresentano la dinamica Vita-Morte-Rinascita (o
Vita-Morte-Vita) e quindi come un ulteriore riferimento
alle forze della natura ed alla ciclicità della vita
naturale, materiale, ma anche spirituale.
Perché queste forze non moriranno mai per davvero,
esse risiedono latenti, aspettando fino al momento
opportuno, per tornare quando ci sarà più bisogno di
loro.
In alcuni miti si dice infatti che la forza che viene
sconfitta dimorerà i sei mesi successivi nella dimora
della Dea Arianrhod.
L’importante è che nessuna forza possa mai prevalere
sull’altra, poiché questo porterebbe ad uno squilibrio
naturale ed alla distruzione.
Re Quercia
Lidia Li Perni
Roberta Santonastaso
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Le Grandi Biografie
Principe Antonio De Curtis,in arte:Totò
Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di
Bisanzio.
Questo è il lungo nome del famosissimo attore napoletano.
Non si sa bene quest’uomo come facesse,ma sappiamo per certo
quello che ha fatto.
E’ stato capace di rimanere nei cuori delle persone ed ancora
oggi ,specie nel Meridione,è acclamato e ricordato come uno
dei più grandi artisti italiani.
Il 15 febbraio 1898 a Napoli,rione Sanità, nasceva Totò.
Il grande attore nacque da Anna Clemente e dal marchese
Giuseppe de Curtis il quale, inizialmente, nascose la propria
identità,non dichiarandosi padre di Antonio.
Successivamente,nel 1933, fu adottato dal marchese “Francesco Maria Gagliardi Focas”
acquisendo poi alla morte di questi,dopo 12 anni di “guerre”giudiziarie,i suoi titoli nobiliari.
Dal 1945 avrà finalmente il diritto di farsi chiamare: “Antonio Griffo Focas Flavio Angelo,
Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, Altezza Imperiale, Conte
Palatino, Cavaliere del Sacro Romano Impero, esarca di Ravenna, duca di Macedonia e Illiria,
principe di Costantinopoli, di Cicilia, di Tessaglia, di Ponto, di Moldavia, di Dardania, del
Peloponneso, conte di Cipro e di Epiro, conte e duca di Drivasto e di Duraz.”
Totò non riusciva a farsi piacere lo studio,tanto che dalla 4° elementare venne retrocesso in
3°.Finito il primo ciclo di studi,venne iscritto al “Collegio Cimino”.Fu qui che, per un banale
incidente, uno dei precettori lo colpì involontariamente con un pugno provocandogli la
deformazione particolare del naso e del mento che lo ha caratterizzato per tutta la vita.
Quando decide di abbandonare gli studi a causa dello scarso rendimento la madre, che lo
voleva far diventare un sacerdote,lo mandò in parrocchia a fare il chierichetto. Antonio
,però, da sempre attratto dalla recitazione nel 1913 cominciò la sua carriera artistica nei
teatri di periferia facendosi chiamare “Clerment”e da subito ottenne complimenti e
“successo” di pubblico. All’inizio degli anni Venti,Giuseppe de Curtis lo riconobbe come suo
figlio e ne sposò la madre. La famiglia si trasferì a Roma, dove Totò con la disapprovazione
dei genitori, fu scritturato come attore "straordinario”.
Si affacciò così alla Commedia dell'Arte e si guadagnò il favore del pubblico impersonando
l'antagonista di “Pulcinella”. Tuttavia, il giovane si sacrificava non poco per la carriera
teatrale, dal momento che non aveva i soldi neanche per un biglietto del tram da Piazza
Indipendenza a Piazza Risorgimento,dove abitava, che si trova dall'altra parte di Napoli.
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Per questo motivo chiese qualche moneta all'impresario “Capece” che, in modo esageratamente brusco
e inaspettato, lo esonerò e lo sostituì all'istante con un altro "straordinario". L'episodio fu un duro
colpo per Totò che rimase esterrefatto e si allontanò a malincuore dal Teatro. In quel breve periodo di
disoccupazione, piombò nello sconforto totale. Il suo morale si alzava solo quando riusciva a racimolare
qualche soldo esibendosi in piccoli locali. Fu quell'esperienza che lo portò a decidere di puntare al
genere teatrale a lui più congeniale: il varietè (variété, nella declinazione francese). Progettò di
presentarsi al capocomico napoletano Francesco De Marco (famoso per le sue stravaganti esibizioni
teatrali), ma ebbe un ripensamento all'ultimo minuto. Nel 1929 Antonio con il film “Miseria e
Nobiltà” ,già uscito nelle sale nel 1887 ,ottenne il successo che lo lancia
più in alto. Il film lo fece diventare molto popolare anche all’estero e
ancora oggi è famosissimo. La sua carriera di attore cinematografico
era ormai iniziata alla grande e molti altri film egli girò in seguito e
con sempre maggiore successo. Nel mese di febbraio del 1957,Totò
venne colpito da una broncopolmonite virale e ,nonostante il parere
contrario dei medici, tornò sul palco e ciò gli causò uno svenimento appena
prima di entrare in scena. I medici gli prescrissero allora almeno due
settimane di assoluto riposo, ma il grande comico ritornò ugualmente a
recitare. Si esibì a Biella,Bergamo e poi a Sanremo, dove cominciò ad
avvertire i primi sintomi della malattia alla vista. Il 3 maggio la situazione
precipitò! Mentre recitava al Teatro Politeama “Garibaldi”di Palermo,si
avvicinò a Franca Faldini ,sua moglie,sussurrandole che non vedeva più;
contando perciò solo sulla sua abilità e sull'appoggio degli altri attori, fece in modo di accelerare la
conclusione dello spettacolo. Lui stesso spesso diceva che amava recitare improvvisando e che il
copione non faceva per lui e in quell’occasione questa tecnica gli servì molto. Nonostante lo sconforto e
la totale cecità, cercò di resistere e per non deludere il pubblico ritornò sul palcoscenico,con un paio di
spessi occhiali da sole, la sera del 4 e poi il 5 maggio, con due spettacoli. L'interruzione della rivista a
cui partecipava fu comunque inevitabile e, inizialmente pensato dai medici che fosse un problema
derivato dai denti, gli venne diagnosticata una corioretinite emorragica all’occhio destro. L’impresario
della compagnia, Remigio Paone, non credendogli, richiese una visita fiscale e pretese anche che Totò
tornasse a recitare. L'attore ,in un primo tempo, rimase completamente cieco ma in seguito,nonostante
i lievi miglioramenti e il riassorbimento dell’emorragia, non riuscì più a recuperare integralmente la
vista. Alcuni giorni prima della sua morte, Totò disse di chiudere in fallimento e che nessuno lo avrebbe
ricordato; dichiarò di non essere stato all'altezza delle infinite possibilità che il palcoscenico offre
(riferendosi chiaramente alla sua vera e unica passione, il Teatro) e si rimproverò del fatto che
avrebbe potuto fare molto di più. Morì nella sua casa di Via Monti Parioli alle 3:30 del mattino ,l'ora in
cui era solito andare a dormire, del 15 aprile 1967, all'età di 69 anni, stroncato da un infarto dopo una
lunga agonia, tanto sofferta che lui stesso pregò i familiari e il medico curante di lasciarlo morire.
Proprio la sera del 13 aprile confessò al suo autista Carlo Cafiero: «Cafie', non ti nascondo che stasera
mi sento una vera schifezza». Secondo la figlia Liliana, le sue ultime parole furono: «Ricordatevi che
sono cattolico, apostolico, romano», mentre a Franca Faldini disse: «T'aggio voluto bene Franca,
proprio assai.»
Antonio era anche poetico nei suoi modi di fare e una delle sue più belle poesie è sicuramente “A’
livella” nella quale parla della morte, a cui ,egli diceva, nessuno può scappare, ricco o povero che
sia, dato che nello stesso posto,il cimitero, dovrà andare e quindi in quel fatidico momento,si
livella lo stato sociale.
Gennaro Petito
Pag.19
“A’ Livella’”
La casta è casta e va,si,rispettata,
“Ogn'anno,il due novembre,c'é l'usanza ma Voi perdeste il senso e la misura;
per i defunti andare al Cimitero.
la Vostra salma andava,si,inumata;
Ognuno ll'adda fà chesta crianza;
ma seppellita nella spazzatura!
ognuno adda tené chistu penziero.
Ogn'anno,puntualmente,in questo
giorno,
di questa triste e mesta ricorrenza,
anch'io ci vado,e con dei fiori adorno
il loculo marmoreo 'e zi' Vicenza.
St'anno m'é capitato 'navventura...
dopo di aver compiuto il triste omaggio.
Madonna! si ce penzo,e che paura!,
ma po' facette un'anema e curaggio.
'O fatto è chisto,statemi a sentire:
s'avvicinava ll'ora d'à chiusura:
io,tomo tomo,stavo per uscire
buttando un occhio a qualche sepoltura.
"Qui dorme in pace il nobile marchese
signore di Rovigo e di Belluno
ardimentoso eroe di mille imprese
morto l'11 maggio del'31"
'O stemma cu 'a curona 'ncoppa a
tutto...
...sotto 'na croce fatta 'e lampadine;
tre mazze 'e rose cu 'na lista 'e lutto:
cannele,cannelotte e sei lumine.
Proprio azzeccata 'a tomba 'e stu
signoreDa Voi vorrei saper,vile
carogna,
con quale ardire e come avete osato
di farvi seppellir,per mia vergogna,
accanto a me che sono blasonato!
Ancora oltre sopportar non posso
la Vostra vicinanza puzzolente,
fa d'uopo,quindi,che cerchiate un fosso
tra i vostri pari,tra la vostra gente"
"Signor Marchese,nun è colpa mia,
i'nun v'avesse fatto chistu tuorto;
mia moglie è stata a ffa' sta fesseria,
i' che putevo fa' si ero muorto?
Si fosse vivo ve farrei cuntento,
pigliasse 'a casciulella cu 'e
qquatt'osse
e proprio mo,obbj'...'nd'a stu mumento
mme ne trasesse dinto a n'ata fossa".
"E cosa aspetti,oh turpe malcreato,
che l'ira mia raggiunga l'eccedenza?
Se io non fossi stato un titolato
avrei già dato piglio alla violenza!"
"Famme vedé..-piglia sta violenza...
'A verità,Marché,mme so' scucciato
'e te senti;e si perdo 'a pacienza,
mme scordo ca so' muorto e so
mazzate!...
Ma chi te cride d'essere...nu ddio?
Ccà dinto,'o vvuo capi,ca simmo
eguale?...
...Muorto si'tu e muorto so' pur'io;
ognuno comme a 'na'ato é tale e quale".
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"Lurido porco!...Come ti permetti
paragonarti a me ch'ebbi natali
illustri,nobilissimi e perfetti,
da fare invidia a Principi Reali?".
"Tu qua' Natale...Pasca e Ppifania!!!
T''o vvuo' mettere 'ncapo...'int'a
cervella
che staje malato ancora e' fantasia?...
'A morte 'o ssaje ched''e?...è una
livella.
'Nu rre,'nu maggistrato,'nu
grand'ommo,
trasenno stu canciello ha fatt'o punto
c'ha perzo tutto,'a vita e pure 'o
nomme:
tu nu t'hè fatto ancora chistu cunto?
Perciò,stamme a ssenti...nun fa''o
restivo,
suppuorteme vicino-che te 'mporta?
Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive:
nuje simmo serie...appartenimmo à
morte!"
nce stava 'n 'ata tomba piccerella,
abbandunata,senza manco un fiore;
pe' segno,sulamente 'na crucella.
E ncoppa 'a croce appena se liggeva:
"Esposito Gennaro - netturbino":
guardannola,che ppena me faceva
stu muorto senza manco nu lumino!
Questa è la vita! 'ncapo a me penzavo...
chi ha avuto tanto e chi nun ave niente!
Stu povero maronna s'aspettava
ca pur all'atu munno era pezzente?
Mentre fantasticavo stu penziero,
s'era ggià fatta quase mezzanotte,
e i'rimanette 'nchiuso priggiuniero,
muorto 'e paura...nnanze 'e cannelotte.
Tutto a 'nu tratto,che veco 'a luntano?
Ddoje ombre avvicenarse 'a parte
mia...
Penzaje:stu fatto a me mme pare
strano...
Stongo scetato...dormo,o è fantasia?
Ate che fantasia;era 'o Marchese:
c'o' tubbo,'a caramella e c'o' pastrano;
chill'ato apriesso a isso un brutto
arnese;
tutto fetente e cu 'nascopa mmano.
E chillo certamente è don Gennaro...
'omuorto puveriello...'o scupatore.
'Int 'a stu fatto i' nun ce veco chiaro:
so' muorte e se ritirano a chest'ora?
Putevano sta' 'a me quase 'nu palmo,
quanno 'o Marchese se fermaje 'e
botto,
s'avota e tomo tomo..calmo calmo,
dicette a don Gennaro:"Giovanotto!
Principe Antonio De Curtis,in arte TOTO'
Pag.21
La rubrica degli sport
Con questo numero inizia la mia rubrica dedicata allo sport e dato che io
sono una pallanuotista voglio cominciare proprio dall'attività sportiva
che amo di più:
La Pallanuoto
La Pallanuoto o “Palla a nuoto”, in inglese “Water Polo”, è uno sport di squadra acquatico, nato
nel XIX secolo in Inghilterra e Scozia e le cui regole furono codificate ,per la prima volta ,nel
1887 da William Wilson..
Una partita di pallanuoto vede affrontarsi due squadre, ognuna rappresentata in campo in
campo da 7 giocatori, chiamati pallanuotisti, che possono essere sostituiti nell'arco della
competizione per un numero illimitato di volte, tranne nel caso commettano tre falli gravi, nel
qual caso viene decretata un'espulsione definitiva con relativo obbligo di sostituzione.
Nuotando nell'acqua gli atleti devono scagliare un pallone , con le mani, il maggior numero di
volte possibile nella porta avversaria. Ogni volta che ciò
avviene è Goal. La pallanuoto è uno sport che mette
costantemente sotto sforzo chi lo pratica.
Il giocatore esegue ,con ritmo veloce, sia fasi di
accelerazione sia fasi di decelerazione, nonché cambi di
direzione e cambi tecnici che richiedono precisione e
freddezza.
La caratteristica che accomuna molti pallanuotisti è la
potenza fisica,in quanto sono frequenti i contatti fra nuotatori. Essendo uno sport nato dal
nuoto i muscoli esercitati in questa attività sono gli stessi, ma lo sforzo maggiore è
concentrato negli arti inferiori e nel busto. Questo sport migliora la capacità polmonare e la
coordinazione motoria. Le regole della pallanuoto vengono
pubblicate dalla FINA.
Nella pallanuoto femminile,il campo deve essere lungo 25m e
largo 17, con una profondità minima dell'acqua di 1 metro e 80
centimetri. Il perimetro di gioco è contrassegnato da colori
diversi.
Il pallone è ruvido e ciò permette una presa migliore. I
giocatori indossano delle cuffie chiamate “calotte”, le quali hanno due scopi:
1. proteggere le orecchie
2. permettere all'arbitro e agli spettatori di riconoscere il numero e la squadra di
appartenenza
Le donne poi,indossano due costumi a causa dei frequenti contatti con gli avversari dove
accade spesso che il proprio marcatore si aggrappi al costume con il rischio di strapparlo. Una
partita è divisa in quattro periodi ognuno di 8 minuti effettivi. Il tempo viene fermato ad ogni
fallo, goal e timeout per ripartire.
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Ci sono due tipi di falli: quelli semplici che ostacolano o impediscono, in qualche modo, la libera
circolazione dell' avversario; oppure il gesto di mettere il pallone sott'acqua,respingere la
palla col pugno chiuso, partire prima del fischio dell'arbitro,spruzzare in faccia all'avversario
e mantenere il possesso palla per più di 30 secondi senza tirare nella porta avversaria.
I falli gravi comportano l'espulsione di chi le commette; un giocatore espulso deve recarsi
nell'apposita zona detta “pozzetto” e non partecipare al gioco per 20 secondi. Alla terza
espulsione il giocatore non può più recarsi in campo.
Si considerano falli gravi:sferrare calci all'avversario;strattonarlo; affondarlo. Viene
assegnato un rigore dai 5 metri quando un difensore compie un fallo grave all'interno della
linea dei 5 metri interferendo con una chiara occasione da rete. A questo punto il giocatore il
giocatore che ha ricevuto il fallo sui 5 metri con la palla appoggiata nell'acqua accanto a lui, al
fischio dell'arbitro deve afferrarla e concluderla a rete.
Nella pallanuoto i ruoli sono cinque:
Portiere,difensore,attaccante,centro-vasca e centro-boa. La pallanuoto maschile fu uno
dei primi sport di squadra alle Olimpiadi venendo introdotto nel 1900 in occasione
dell'edizione di Parigi.
Quella femminile comparve per la prima volta nel programma olimpico nel 2000, nell'edizione
di Sidney dopo le insistenti richieste della nazionale femminile australiana.
La partita più famosa è quella delle Olimpiadi estive del 1956 tra Ungheria e Unione Sovietica,
ribattezzata partita del sangue nell'acqua. La partita finita 4 a 0 per gli ungheresi fu uno dei
match più violenti della storia della Pallanuoto.
Virginia Tiburni Lorenzini
Pag.23
L'Angolo della Poesia
Toccare le nuvole con un dito
Toccare le nuvole con un dito,
il mare con un soffio,il tempo con l’anima;
tutti parlano sottovoce,
opinioni nuove,le loro aspettative,le loro parole,
il loro accento.
Io sono lì,in quell’angolo ad ascoltare,
pensare,scrivere.
Mi domando cosa possiamo fare
per cambiare questo mondo?
Cambiarlo in modo da essere sicuri di avere
sempre un amico disposto ad ascoltarci,
anche sotto la pioggia se c’è bisogno.
Eppure con la testa si cammina,
ci si fa mille viaggi pensando a ciò che desideriamo.
La tecnologia avanza,le cose moderne pian piano,
diventano classiche...il mondo si evolve.
Quello che doveva chiamarsi “pace” è diventato “guerra”,
mentre quello che si doveva chiamare fratello lo chiamiamo
“nemico”.
Continuo a pensare,a cercare di capire.
Ma non ci riesco e forse,forse non lo capirà mai nessuno.
Gennaro Petito
Pag. 24
CUOCHI PROVETTI
Sta arrivando il Natale e come tutti gli anni cerchiamo ricette sfiziose e nuove per soddisfare
e deliziare i nostri ospiti.. quest'anno la Voce del Leone ha pensato a voi trovando delle ricette
per rinnovare il vostro classico “Cenone Natalizio”. Come da tradizione cristiana la cena del 24
Dicembre è a base di pesce. Ecco le mie idee innovative.
Cupcakes allo zafferano con carpaccio di pesce spada
Ingredienti
Cupcakes:
350 g di farina
50 g di burro morbido
40 g di grana grattugiato
1 bustina di zafferano
3 uova
250 g di mascarpone
150 ml di latte
1 bustina di lievito in polvere per torte salate
200 g di pesce spada in una sola fetta
erba cipollina
20 g di olio extravergine d'oliva
40 g di succo di limone
sale, pepe
Decorazione
150 g di mascarpone
Preparazione
Per i cupcakes
1.
Setacciate la farina con il lievito e un pizzico di sale.
2.
In una ciotola lavorate il burro morbido, poi aggiungete una cucchiaiata di mascarpone e lo zafferano.
Miscelate con cura.
3.
Incorporate un uovo e alcuni cucchiai di farina.
4.
Fate assorbire all'impasto il secondo uovo, poi alternando, il mascarpone rimasto, la farina e il latte.
Aggiungere il formaggio grattugiato
5.
Dividete il composto nei pirottini, unti e infarinati riempiendoli per 3/4.
6.
Ponete i capcakes in forno a 180° per 20/23 minuti
7.
Quando saranno cotti, sfornateli, sformateli e lasciateli raffreddare su una gratella.
8.
Ponete in congelatore per 30 minuti la fetta di pesce spada, poi prelevatela e tagliatela fette sottilissime.
9.
Adagiate le fette su un ampio vassoio e conditele con una citronette realizzata sbattendo l'olio con il
succo di limone, pepe e sale.
Pag.25
CUOCHI PROVETTI
La decorazione
1) salate e pepate il mascarpone , mescolatelo e trasferitelo in una sac à poche con beccuccio a
stella grande.
2) Guarnite i cupcakes con un ciuffo di mascarpone condito
3) aggiungere infine delle roselline di fettine di pesce spada
Consiglio di servirli accompagnati con lo spada marinato rimasto.
Durante le festività natalizie spesso il cibo avanza, molti non sanno come smaltirlo. Oggi vi
mostrerò una ricetta su come riciclare. Ecco un’altra ricetta speciale per consumare il
.
pandoro avanzato, una squisita cassata
CASSATE DI PANDORO
Ingredienti
500 g di pandoro
170 g di canditi misti a cubetti
80 g di marzapane verde
350 g di ricotta
50 g di cioccolato fondente
160 g di zucchero semolato
1 albume d’uovo
180 g di zucchero a velo
Marsala q. b.
Preparazione
Lavorate la ricotta con lo zucchero semolato, unite i canditi e il cioccolato tritato grossolanamente.
Tagliate il pandoro in 6 fette dello spessore di un cm e da ognuna di queste ricavate due dischetti
aiutandovi con uno stampino tondo. Con un matterello stendete il marzapane e ricavatene quattro
dischetti. Spennellate un dischetto di pandoro con poco Marsala, ricopritelo con uno strato di crema di
ricotta, continuate con un dischetto di pandoro, spennellatelo con il Marsala, ricoprite anche questo
con uno strato di ricotta e terminate con un terzo dischetto di pandoro, senza però bagnarlo. Ripetete
le stesse operazioni in modo da ottenere altre cassate che metterete poi in frigo.
La glassa
Mescolate l'albume con lo zucchero a velo e lavoratelo con un cucchiaio fino a ottenere un composto
omogeneo. Versatelo sui dolci preparati, facendolo scendere lungo i bordi, e terminate con un dischetto
di marzapane. Decorate, infine, con i canditi rimasti.
Alessia Spedale
Pag.26
I Consigli di Andrea
Autrice : Suzanne Collins
Titolo originale : Gregor and Code of Claw
Editore : Arnoldo Mondadori
Titolo italiano : Gregor la profezia del tempo
Numero pagine : 372
Questo libro fa parte di una serie ambientata in un
mondo parallelo che si trova sotto il nostro e si
chiama “sottomondo”.
È il capitolo finale della serie ,a mio parere più
avvincente ,di Hunger Game ed appartiene al genere
fantasy – realistico. Rispetto agli altri romanzi della
serie (Gregor la prima profezia; Gregor la profezia
del flagello; Gregor la profezia del sangue ;Gregor
la profezia segreta) è molto più violento anche se
c'è una parte ,per così dire, “tranquilla”.
I protagonisti principali ,in tutta la serie, sono sempre
gli stessi, cioè: i tre umani, Gregor, Boots e Luxa; e i
due alati, Ares e Aurora.
In questo episodio i personaggi sono diventati sette,
perché si sono uniti al gruppo altri due umani, Lizzie
e Hazard. La parte più violenta della storia parla di
una imminente guerra tra gli Umani e i Ratti,
comandati da Flagello, che ha dimensioni
spropositate.
Leggendo si scopre un fatto molto importante ,il
guerriero verrà ucciso, di cui si parla diffusamente.
I personaggi importanti sono: Umani; Ratti,
chiamati Rodenti dagli abitanti del sotto mondo;
Pipistrelli (Alati); Topi (Pilucatori); Scarafaggi
(Brulicanti); Ragni (Tessitori).
L'età consigliata per la lettura di questo romanzo va
dai 10 anni in su,anche perché lo stile è molto
semplice e la lettura scorre veloce.
Autore : J.R.R. Tolkien
Titolo originale : The Hobbit
Editore : Bompiani
Titolo italiano : Lo Hobbit
Numero pagine : 410
Per gli amanti de “Il signore degli Anelli” e delle
avventure scritte da Tolkien, “Lo Hobbit” è un libro
imperdibile.
Pubblicato nel 1937 è il capitolo che apre “Il signore
degli Anelli”, romanzo che ha cambiato la
percezione del fantasy in tutto il Mondo. Protagonisti
del libro sono gli Hobbit, cioè esseri resistenti come
alberi secolari, ma dolci allo stesso tempo, saggi in
ogni loro espressione, vivono nella Contea.
La serenità di questo popolo viene sconvolta
dall’arrivo del mago Gandalf ,assieme a tredici
nani ,che si presenta da Bilbo Baggins
coinvolgendolo in una terribile ma al tempo stesso
magnifica avventura. L’obiettivo è riconquistare un
tesoro andato perduto e custodito da Smaug, un
tremendo drago. Bilbo, quasi senza volerlo, si ritrova
al fianco dei suoi nuovi amici alla ricerca del tesoro.
Un viaggio arduo forgerà la sua anima e il coraggio
unito ai tanti momenti indimenticabili condurranno
il lettore in un percorso magico fino a farlo
approdare nel cuore della storia de “Il signore degli
Anelli”.
Andrea Verdiani
Andrea Verdiani
Pag.27
Il crittografato delle Feste
( PIDI)
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La Voce del Leone
Redazione
Afzali R.; Checcucci D.;Cordone O.
Klyusyk C. ;;Laurino T.;Li Perni L.;Lisi M.
Lorenzini V.; Lucà N.; Osmeni E.
Petito G.;N.Pilato; Prodan D.;
Ruffo M.; Santonastaso R.;Socha O.
Spedale A.;Verdiani A.; Xhaferi D.
Caporedattore
Marco Nesi