Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: [email protected] - Direttore responsabile: Angelo Frigerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. Anno 7 - Numero 10 / 2014 Anno 7 - Numero 10 / 2014 PRIMO PIANO / [email protected] Tante le novità positive, come la collocazione del village in centro ad Arco, nuove sponsorship e iniziative 24-25 Rock Master, OUTDOOR AUTOMOTIVE / Barcolana 2014 tra mare e terra BUONE NUOVE 14-15 A Trieste dal 3 al 12 ottobre 10 contest in acqua e 150 eventi hanno animato la 10 giorni, che ha visto come apice la famosa regata velica. Tra i main sponsor Land Rover, che ha presentato la nuova Discovery Sport FOCUS ON / 16 SALVA CON NOME / 20-21 La ricetta di PrimaLoft? Performance, protection, passion Sale in Europa la febbre per l’EOFT Quest’anno crescono i paesi europei che ospiteranno il tour, da nove a tredici, segno che l’adrenalina degli sport outdoor continua a fare proseliti in tutto il vecchio continente In origine produceva abbigliamento isolante per l’esercito americano. Oggi è sempre più attivo anche nei mondi lifestyle e degli sport outdoor & performance EVENTI / FOCUS SHOP / 22-23 30 Con Salomon il trail running sbarca nella City Le “tigri ceche” alla ribalta nell’outdoor 26 Finale for Nepal: un crescendo di successi GraMitico lancia ValDaone Experience Circa 20mila persone e 800 atleti alla quinta edizione dell’evento che combina sport e solidarietà. In due giorni sono stati raccolti 20mila euro per supportare i progetti dell’Associazione 28 L’evento ha permesso di valorizzare il nuovo Boulder Park, con l’obiettivo di attrarre in questa località gli amanti dell’arrampicata 28 Alpen Sport, ski alp e oltre Il titolare Stefano Canuti unisce all’ampia esposizione un ricco programma eventi (amatoriali e agonistici). Coinvolgendo anche il Rifugio Pratizzano che gestisce in prima persona EDITORIALE / / primo piano a cura di Benedetto Sironi Se Maometto non va alla montagna… Recita il noto detto. Caliamolo un attimo nel nostro mondo, quello dell’outdoor e in particolar modo degli sport invernali, visto che la stagione è ormai alle porte. E’ innegabile che negli ultimi anni si sia assistito ad un progressivo e inesorabile calo delle presenze e soprattutto del tempo di permanenza del pubblico italiano nelle località montane. La settimana bianca un tempo così in voga? Oggi possiamo dire che rimane un “privilegio” per pochi e la maggior parte di coloro che frequentano la montagna in inverno prediligono (o sono costretti) ad un turismo sempre più mordi e fuggi, leggi 2 o 3 giorni a cavallo del weekend. Per fortuna degli operatori turistici è invece cresciuto in misura importante il numero di stranieri, spesso anche facoltosi, che tra l’altro hanno la tanto apprezzata abitudine di fermarsi per più giorni e magari di mettere mano con frequenza (e abbondanza) al portafogli. Detto questo, come riavvicinare gli italiani, con una particolare attenzione per i più giovani, al mondo della montagna “bianca”? Certamente organizzare eventi di qualsiasi genere (sportivo, ricreativo, musicale, ecc) nelle principali località montane può fungere da richiamo e di fatto crea animazione e coinvolgimento. Ma gli appuntamenti importanti rivolti al grande pubblico non abbondano certo. A volte anzi si tratta di iniziative pensate e rivolte ad un pubblico già “evoluto” e specializzato, che comunque sulla neve ci andrebbe comunque. Perché quindi non provare a “ribaltare” il teorema e – tornando al detto di cui sopra – “se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto”. Vale a dire, nel nostro caso, nient’altro che “la città”. Dove infatti se non nella realtà cittadina (piccola o grande che sia) è possibile intercettare un pubblico il più possibile trasversale e variegato? Ecco perché manifestazioni come Milano Montagna (www.milanomontagna.it), che si è svolta per la prima volta dal 16 al 18 ottobre, sono da lodare e supportare. Così come le rodate Alta Quota di Bergamo e Skipass di Modena, che tuttavia rimangono le due uniche kermesse significative per il pubblico finale legate alla montagna invernale che si svolgono in città, anche se in un quartiere fieristico. Al tema delle attività outdoor in ambito cittadino avevo già dedicato lo scorso editoriale e mi perdoneranno i lettori se torno sull’argomento con queste ulteriori considerazioni. Ma forse non è un caso che ben 2 presentazioni su 10 nell’ambito dell’European Outdoor Summit in Germania (di cui vi racconteremo sul prossimo numero) al quale ho appena partecipato fossero dedicate proprio all’”Urban Outdoor”. Insomma, l’ideale sarebbe coinvolgere di più i centri cittadini con eventi e iniziative dedicate, mettendo al centro una efficace e sana promozione della montagna invernale (ed estiva) con tutte le sue bellezze e opportunità, senza trascurare ovviamente il tema della sicurezza. Che tuttavia non deve diventare l’unico argomento di discussione per i media (in particolare generalisti) quando si parla di montagna, freeride e affini. Come spesso purtroppo accade, anche per una mancanza di altri temi e spunti. Spunti che sarebbe interessante lanciare proprio con una seria programmazione “politica”, intesa nella sua accezione originaria (dal greco, “polis” significa “città”). Editore: Sport Press Srl Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: BENEDETTO SIRONI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. 0362.600469 Fax 0362.600616 Email: [email protected] Website: www.outdoormag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809 [email protected] - www.outdoorusa.net Anno 7 - N.10 / 2014 Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. Responsabile dati: Riccardo Colletti. Chiuso in redazione il 19 ottobre 2014 4 10 / 2014 Adidas sta per vendere Reebok a investitori asiatici? Stando ad alcuni rumors provenienti da The Wall Street Journal, un consorzio di investitori sembra interessato all’acquisto di Reebok. Pare inoltre che tale consorzio sia sul punto di presentare un’offerta concreta al consiglio di sorveglianza di adidas, società madre di Reebok. Si dice che i potenziali acquirenti siano Jynwel Capital (società della famiglia malese Low con sede a Hong Kong) e un fondo controllato dal governo di Abu Dhabi. Poco lo stupore suscitato da questa notizia. Da tempo molti osservatori sostengono che Reebok possa performare meglio come società indipendente che come realtà parte della famiglia adidas. Da un punto di vista economico, sempre stando a voci di corridoio, l’acquisizione potrebbe valere intorno agli 1,7 miliardi di euro. Una cifra decisamente inferiore rispet- to ai 3 miliardi di euro sborsati da adidas per acquistare Reebok nel 2006 con l’intenzione di creare un brand di footwear e abbigliamento sportivo che potesse competere con Nike Inc. Dal 2005, quando adidas ufficializzò la sua intenzione di acquistare il brand, le quote di mercato di Reebok sono calate dall’8% all’1,8% mentre quelle di adidas sono scese dal 10% al 6%. Al contrario di quelle di Nike, che sono quasi raddoppiate passando dal 35% al 60%. I dati del mercato outdoor 2013 secondo EOG e NPD Come riportato nell’ultimo numero di The Compass, stando a una ricerca condotta dall’EOG il mercato outdoor europeo è cresciuto del 3,1% a livello wholesale lo scorso anno a quota 4.776 milioni di euro. A livello retail, il mercato vale più di 10 miliardi escludendo le tasse di vendita. Stando all’NPD Group invece il consumo di prodotti outdoor in Europa nel 2013 si è attestato a quota 16,3 miliardi incluse le tasse di vendita. La differenza si deve alla metodologia di calcolo e alla definizione più ampia che l’NPD Group dà al mercato outdoor. Infatti se l’EOG ha basato le sue stime sui dati sell-in di 112 marchi e retailer, l’NPD ha realizzato una ricerca online coinvolgendo oltre 500mila consumatori da 8 paesi. Inoltre i dati NPD coprono attività che l’EOG non considera tra cui surf, snowsport, caccia, pesca, mountain bike e nautica. L’NPD ha dichiarato che il mercato nel 2013 ha vissuto un calo nel segmento snowsport soprattutto in Germania, Italia e Spagna. Questo declino è stato in parte compensato da un incremento di vendite in prodotti hiking e trekking soprattutto nel footwear in Francia, Germania e Spagna. I responsabili EOG hanno notato come i trend e i valori espressi dall’NPD sono per molti versi simili a quelli del suo studio. A essi l’EOG ha aggiunto una considerazione: le condizioni climatiche estreme in Italia hanno portato a un incremento di vendite di prodotti tecnici a sfavore di prodotti più lifestyle. Sotto il cappello di Samsonite, Gregory mantiene la sua indipendenza Lo scorso luglio Samsonite ha acquistato il produttore americano di zaini Gregory Mountain Products, entrando di diritto nel mercato outdoor. Gregory rimarrà un marchio indipendente e continuerà a firmare zaini tecnici di elevata qualità. Anche in termini di personale, non ci saranno modifiche nello staff Gregory che potrà sempre fare affidamento su Andrea Meerholz in qualità di Brand Director Europe. Sarà mantenuta l’intera struttura di vendita europea con l’intento di assicurare continuità e professionalità nella gestione di Gregory. Per rafforzare ulteriormente la fiducia con i propri partner europei, inoltre, ogni dealer locale sarà supportato da un customer service nazionale. Non mancheranno comunque sinergie con la nuova proprietà, come dichiara la stessa Andrea: “Samsonite ha ottime piattaforme di logistica e amministrazione oltre a enormi magazzini in Belgio. Questo migliorerà la nostra performance sul fronte spedizioni. Inoltre il team belga di marketing supporterà le varie attività legate al brand accrescendo la sua immagine in Europa. Da ultimo Gregory trarrà beneficio dall’autonomia dell’organizzazione europea che consente una maggior comprensione del mercato”. L’intenzione è quella di creare una collezione ad hoc per l’Europa tenendo conto delle esigenze dei consumatori locali. Essa sarà affiancata da una strategia di marketing su misura. Più collaborazione tra fornitori e retailer, in che modo? Il marchio Gerber in Italia con Fiskars (e Bear Grylls) L’idea che la relazione tra fornitori e retailer possa esser più flessibile e produttiva è stata espressa da Philippe Wargnier, imprenditore francese che ha in passato lavorato per Go Sport e che ha più di recente fondato Spartoo, rivenditore online francese specializzato nel footwear. Ha inoltre contribuito al lancio di Evioo, retailer ibrido di eyewear che combina l’e-commerce con un negozio fisico. Secondo Wargnier il retailing online in Europa è cresciuto del 19% a quota 246 miliardi di euro nel 2011, superando il mercato americano. La dimensione e l’espansione di questo mercato obbligano i retailer di oggi a mischiare vendite online e offline per non perdere opportunità. Secondo lui inoltre fornitori e retailer online devono collaborare maggiormente a partire dalla gestione del magazzino, che per i siti di e-commerce è molto più grande rispetto a quello di un negozio fisico. I fornitori dovrebbero condividere parte del rischio di gestione, riservando delle scorte di prodotti a bassa rotazione e provvedendo poi direttamente alla loro spedizione in caso di ordine registrato da parte del retailer. Wargnier parla anche di una gestione dinamica degli ordini il che implica per i retailer una maggior libertà di riordino o di cancellazione di pre-ordini. I fornitori dovrebbero poter controllare i prezzi applicati dai rivenditori online ai loro prodotti. Da ultimo si dovrebbe garantire chiarezza nella gestione delle vendite sia da parte del fornitore che del retailer online. Un’azienda americana di prodotti per l’outdoor, lo sport e il fai-da-te, con un ambasciatore “speciale”: l’assai famoso esperto di sopravvivenza Bear Grylls, protagonista di un noto programma televisivo in onda anche in Italia. Stiamo parlando di Gerber, marchio con sede a Portland, Oregon, USA. Fondata nel 1939, ha oltre 200 dipendenti e i prodotti abbracciano una vasta gamma di attività nelle diverse categorie, tra cui Outdoor, Survival, Hunting, Tactical, Industrial ed Essentials. In particolare, la partnership con Bear Grylls e lo sviluppo, negli ultimi anni, dell’omonima serie di attrezzi, ha creato una nuova categoria di prodotti Gerber nel mercato Survival con il logo Gerber GB. Gerber dal 1987 appartiene al Gruppo Fiskars, leader mondiale nei prodotti per la casa, il giardino e la vita all’aria aperta. Fondata nel 1649, Fiskars è la più antica società finlandese e una delle più longeve aziende del mondo. Gerber sarà distribuita nel nostro paese proprio dalla filiale italiana di Fiskars. CONTATTI: Fiskars Italy 0341 21521 – [email protected] / people il nostro ricordo Storico “double” per Ondra: vince due titoli mondiali Ciao Andrea In occasione dei campionati del mondo Lead, Speed e Paraclimbing di Gijón (Spagna, 8-14 settembre) Adam Ondra ha scritto una nuova pagina della storia dell’arrampicata. Dopo aver di recente conquistato il titolo di campione del mondo di boulder, il ceco a Gijón ha vinto il titolo anche nella lead risultando il primo al mondo a trionfare in entrambe le specialità. Per onor di cronaca, Jain Kim (KOR) è stata l’unica donna ad aver raggiunto il top ed è salita sul primo gradino del podio. Durante l’appuntamento spagnolo, l’ucraino Danyl Boldyrev ha inoltre stabilito un nuovo record nella velocità portando i 5.73 secondi conquistati ad Arco il 31 agosto da Libor Hoza a 5.60 secondi. Tra le donne la russa Alina Gaidamakina ha vinto l’oro. Da segnalare che per il primo anno l’IFSC ha organizzato durante la kermesse due competizioni di paraclimbing dando possibilità di partecipazione anche a squadre composte da meno di 4 atleti. In tutto hanno gareggiato circa 100 paraclimber. Solamente un mese fa eravamo qui a scrivere di lui che, con il suo consueto entusiasmo, ci aveva accompagnato insieme ad altri atleti e membri dello staff aziendale lungo un bellissimo trail sulle cime del Monte Bondone in occasione del Dynafit Summit Launch 2015 (articolo a pag. 18-19 del numero 9 di Running Magazine, una delle altre riviste edite da Sport Press). Lui è Andrea Zambaldi, aveva 31 anni, era lombardo ma cresciuto a Verona e risiedeva a Bolzano, dove lavorava nel marketing di Dynafit. Parliamo al passato perché, come tanti di voi sapranno, Andrea è scomparso lo scorso 24 settembre travolto da una valanga sotto la cima dello Shisha Pangma (8027 metri). Con lui è morto anche il compagno Sebastian Haag. Erano impegnati insieme a Benedikt Böhm nella “Double 8 Expedition”, con l’obiettivo di scalare in velocità e senza ossigeno Shisha Pangma e Cho Oyu, con trasferimento tra un ottomila e l’altro in bicicletta. È davvero una sensazione amarissima e strana quella che nei giorni successivi ha colto quelli che lo conoscevano, noi compresi, complice il fatto che il corpo di Andrea non è stato più trovato e forse mai lo sarà. La sensazione che in realtà non se ne sia mai andato per sempre. Solo per un po’ di tempo, magari impegnato da qualche altra parte chissà dove in uno dei suoi tanti progetti. Di lui ci rimarranno solo bei ricordi, oltre che il suo onnipresente e contagioso sorriso. Uno di quelli (dote assai rara) che sono davvero specchio di un animo limpido, sincero, speciale. Inviamo le nostre sentite condoglianze a tutti i parenti e gli amici di Andrea, che lo hanno ricordato con affetto l’11 ottobre (giorno del suo compleanno) con un raduno e una fiaccolata al Rifugio Chierego sul Monte Baldo (VR). Un momento d’incontro per chi lo conosceva, per ripercorrere quei luoghi dove Andrea amava correre e allenarsi. Fuori di retorica, a noi piace ricordarlo anche con una foto (qui sotto) scattata proprio durante l’evento di Monte Bondone, nella quale si era fermato per un momento e ci indicava il percorso. Per poi riprendere a correre senza fatica apparente e con il suo luminoso sorriso sulle amate montagne. Photo credits: E Holzknecht NEWS Richard Leedham confermato a capo di Berghaus Pentland, proprietario di Berghaus, ha confermato Richard Leedham presidente del marchio. Ruolo che Leedham ricopre da settembre 2013 quando, dopo sette anni di lavoro per Berghaus, l’ex presidente Richard Cotter ha deciso di lasciare la società per divenire direttore generale del retailer multimarca Snow+Rock. Leedham lavora per Berghaus dal 1995 e da 9 anni siede nel consiglio di amministrazione. In qualità di presidente, gestirà oltre a Berghaus anche il marchio Brasher. Hugelmeyer lascia i vertici dell’OIA Frank Hugelmeyer si è dimesso dal ruolo di presidente e ceo dell’Outdoor Industry Association. Al momento non si conoscono le motivazioni di tale scelta che ha sorpreso l’intera associazione. Quest’ultima, che rappresenta gli interessi comuni del mercato outdoor statunitense, ha dichiarato che il suo consiglio di amministrazione nominerà un ceo temporaneo mentre uno speciale comitato si occuperà di cercare l’effettivo successore di Hugelmeyer. Jennifer Mull, presidente del consiglio, ha ringraziato Hugelmeyer per esser stato “essenziale nella crescita generale dell’organizzazione e aver dimostrato la sua vitale influenza a Whashington. Il suo operato ha incluso anche la creazione di relazioni con operatori del settore e non”. In attesa di decidere il nuovo presidente, l’OIA ha individuato tre aree chiave sulle quali si focalizzerà in futuro: il cliente, i progetti ricreativi e il business del futuro. Columbia nomina nuovi top manager Si allarga la famiglia Columbia Sportswear che ha annunciato l’assunzione di due nuovi executives. In primis Steve Woodside che occuperà la nuova posizione di vice presidente responsabile della supply chain e della produzione globale. Woodside ha di recente lavorato come vice presidente di VF Corporation, per la quale ha lavorato da Hong Kong supervisionando la produzione e l’approvvigionamento di materie prime in relazione al footwear. Prima ancora ha lavorato per 23 anni in Nike. A partire dal 6 ottobre inoltre Stuart Redsun sarà il nuovo chief marketing officer. In passato ha gestito il marketing per Under Armour e Nike. Columbia ha inoltre annunciato che Dan Hanson (vice presidente del marketing globale) e Patrick Werner (vice presidente della produzione mondiale di apparel) hanno intenzione di lasciare l’azienda. In entrambe le situazioni sarà valutato un piano per garantire all’azienda una transizione il meno possibile problematica dopo, rispettivamente, 25 e 10 anni di collaborazione. Steve Woodside Stuart Redsun Due nuove guide per lo Scandinavian Outdoor Group Durante l’assemblea biennale dello Scandinavian Outdoor Group, che si è tenuta a Borås (Svezia) il 24 settembre, i rappresentanti degli oltre 40 marchi membri hanno proposto e nominato la nuova leadership: Sara Wänseth e Rolf Hilliberg saranno i successori di Martin Kossler, da lungo tempo a capo del gruppo. Sara è stata project manager dell’Outdoor Academy of Scandinavia in seno all’SOG e responsabile marketing per Woolpower, Haglöfs e Lundhags. Rolf Hilleberg è stato invece ceo di Hilleberg The Tentmaker per 10 anni ed è da sempre membro del 6 10 / 2014 consiglio di amministrazione dell’SOG. Il loro impegno all’interno del direttivo di SOG e delle Outdoor Academies li rende perfetti per continuare con successo il percorso con il gruppo e i suoi membri. Sara e Rolf vivono entrambi a Jämtland, in Svezia, e lavoreranno part time insieme condividendo la posizione al Segretariato Generale. Martin Kossler continuerà a lavorare per l’SOG seguendo tra i vari progetti il concept inerente allo Scandinavian Village. / nuove aperture Inaugurato a Cuneo il 16° monomarca The North Face È stato inaugurato a Cuneo, in Corso Nizza 31, il sedicesimo monomarca italiano The North Face. Il negozio è gestito dalla IMADA srl di Alberto Ravizza, Davide Graneris e Alessandro Ghibaudo. Si sviluppa su un unico livello e su una superficie di 90 mq. È la perfetta espressione del layout contemporaneo tipico del brand: il legno e il metallo dominano la scena e rappresentano la cornice ideale per dare massimo risalto alla collezione di accessori, calzature e abbigliamento. Alberto Ravizza, socio di IMADA srl, ha così commentato la nuova avventura iniziata ufficialmente lo scorso 11 ottobre: “Con questo negozio vorremmo offrire un punto di incontro e ritrovo per gli amanti dell’outdoor. È nostra intenzione infatti organizzare eventi e collaborazioni legati al marchio per portare ad esempio sportivi famosi a raccontare la loro esperienza, emozionando tutte le persone che amano la montagna e le innumerevoli attività che essa offre. Sarà un negozio che lavorerà sulla trasversalità del prodotto potendo soddisfare tutte le esigenze dai semplici amatori fino ai professionisti dello sport”. A Milano l’esclusivo Colmar Lab: un mix tra sport e fashion Il brand di abbigliamento sportivo e activewear Colmar ha inaugurato l’8 ottobre il suo nuovo Colmar Lab Concept a Milano, nella futuristica piazza Gae Aulenti. Questo nuovo concept store di 200 mq si caratterizza per il soffitto di 6 mt di altezza in legno di betulla e per l’uso di metallo grezzo scuro, vetro e strutture in cemento. Stefano Colombo, marketing manager e proprietario del brand, ha spiegato che in questo store il brand affiancherà a una selezione di prodotti che richiamano il dna sportivo del gruppo a una proposta di capi più fashion-oriented dal successo crescente. Entrambe le collezioni saranno disposte su pareti dedicate del negozio così da presentare al meglio le due distinte anime del brand. Il concept dello store milanese sarà replicato in altre località che si affiancheranno alle neonate boutique di Annecy e Brunico. Colmar si aspetta di chiudere il 2014 con vendite per 75 milioni di euro, che dovrebbero salire a 100 milioni entro il 2016. Attualmente il 75% delle vendite viene generato in Italia e il 25% restante all’estero. Colmar è presente in oltre 3000 multibrand store e 12 monomarca e l’intenzione è quella di aprire tre nuovi punti vendita entro il 2015. Segnaliamo inoltre che i mercati chiave per Colmar - dopo l’Italia - sono Germania, Austria, Francia, Olanda, Belgio e Scandinavia (Norvegia e Svezia soprattutto). / partnership X-Bionic e Lamborghini: una collaborazione al top X-Bionic e la casa automobilistica Lamborghini hanno siglato un accordo di collaborazione valido per tre anni che comprende la creazione di una collezione riguardante tutta la gamma di prodotti del marchio svizzero, dal running al golf, dal ciclismo agli sport invernali. I capi facenti parte della speciale collezione, una trentina in tutto, fanno riferimento alle tecnologie automobilistiche dell’aerodinamica, della conservazione del calore, della ventilazione e dello stile italiano firmato Lamborghini. In aggiunta i due brand hanno anche realizzato una speciale capsule ispirato al modello Huracan, edizione limitata per ciclismo e running con annesso spot promozionale (vedi qr a lato). Enrico Bonino e Odyssée-Montagne Italy con Millet Odyssée-Montagne Italy è un’agenzia di guide alpine fondata da Enrico Bonino, atleta e guida alpina egli stesso con un’ampia esperienza anche come consulente tecnico per Millet. Da oggi Enrico entra a far parte del team di ambassador del brand francese. Grazie al nuovo accordo di collaborazione, l’azienda fondata a Lione fornirà materiale tecnico e abbigliamento al testimonial e al suo gruppo di esperti impegnati nell’attività di accompagnare gli appassionati lungo le vie più suggestive dell’alpinismo in Italia e all’estero. Fra le più recenti iniziative dell’associazione, si ricorda il completamento dell’ascensione del Punta Young sul Grandes Jorasses e la prossima realizzazione in successione della celebre trilogia alpinistica Eiger, Jorasses e Cervino. Come ha dichiarato lo stesso Bonino al momento di ufficializzare la partnership, per lui il rapporto con gli sponsor è costruttivo nel momento in cui si trova un punto di incontro reale, di stimolo per entrambi, capace di far crescere entrambe le realtà interessate in maniera fruttuosa. Ed è in questa direzione che è convinto andranno lui e i suoi quattro soci di Odyssée-Montagne Italy assieme a Millet. 10 / 2014 77 NEWS / fiere / web Nasce in seno all’Asia Outdoor il primo China Summit Un nuovo sito user-friendly per Kong I visitatori della fiera Asia OutDoor potranno cogliere due piccioni con una fava il prossimo anno. Infatti potranno non solo visitare la 10° edizione della fiera (23-26 luglio) ma anche prender parte al primo Asia Outdoor China Summit (24-25 luglio). La due giorni di meeting è supportata dalla China Outdoor Association e organizzata in collaborazione con i principali player del mercato quali Toread, The North Face, Kailas, Northland, Mobi Garden e Scaler. Inoltre sono coinvolti la Jiangsu Outdoor Sport’s Association e la città di Nanjing, dove quest’anno si sono svolti i Giochi Olimpici Giovanili. Durante il È online la nuova versione del sito di Kong, uno strumento al servizio dell’utente che, come dichiara il responsabile marketing Enrico Ostidich, “presenta i prodotti e i servizi dell’azienda attraverso percorsi digitali diversi, ma sempre in linea con le ricerche del navigatore. Siamo stati molto attenti a creare un sito ordinato, completo e facilmente navigabile per aiutare l’utente a trovare quello che sta cercando”. Il nuovo sito è arricchito da fotografie recuperate dall’archivio aziendale e consente di cercare i prodotti per normative, campi di utilizzo e attività. Inoltre suggerisce agli utenti prodotti correlati alla ricerca effettuata. Ci sono poi le sezioni dedicate ai corsi di formazione e agli ambasciatori Kong tra i quali ricordiamo Hervè Barmasse, Enrico Baistrocchi, Matteo Della Bordella, Simone Sarti e Grazia Fenu. Il sito, attualmente in italiano e in inglese, verrà tradotto in altre lingue. Nel portale è presente un glossario della terminologia tecnica degli sport di montagna, redatto tenendo conto del Lexique Multilingue pubblicato dalla Fédération Française de la Montagne et de l’Escalade / UIAA. www.kong.it congresso esperti nazionali e internazionali discuteranno del futuro del mercato outdoor. Avranno accesso al meeting tutti i visitatori trade registrati, gli espositori e i rappresentanti media. Maggiori dettagli saranno disponibili da gennaio sul sito della fiera. Segnaliamo inoltre che per festeggiare al meglio il suo 10° compleanno, i responsabili di Asia Outdoor stanno organizzando svariati eventi speciali tra cui una versione estesa del Running Village e delle aree Watersport/Diving, oltre alla nascita di un Bike Travel Village. www.asian-outdoor.com Torna il sabato nell’edizione 2015 di Prowinter Per l’edizione 2015 di Prowinter, Fiera Bolzano ha deciso di inserire nuovamente la giornata di sabato. La kermesse è così prevista dal 9 all’11 aprile. Come ha spiegato Paolo Rossi, titolare di Extreme Winter Equipment: “La fiera rappresenta per noi un punto di ritrovo con le varie società sportive del Nord Italia e soprattutto dell’Alto Adige, ma è anche un importante appuntamento per incontrare il mondo dei negozi sportivi e, in generale, tutti gli operatori del settore”. Stefano Silvestri, wintersport category manager di Mares – Head, ha commentato: “Head è un’azienda innovativa e Prowinter è una vetrina importante soprattutto per quanto riguarda 8 9 / 2014 il settore trade, una piattaforma strategica per firmare accordi e contratti che andiamo a definire durante l’anno”. Michele Villotti, general manager di Silhouette Italia - adidas Eyewear Italia: “Da cinquant’anni abbiamo la licenza esclusiva per la produzione e la distribuzione mondiale del marchio adidas Occhiali. Per noi è fondamentale che un prodotto altamente tecnico possa venire spiegato e questo è certamente il palcoscenico migliore per noi”. Nel 2014 sono state 330 le aziende partecipanti e circa 9.100 visitatori, tra cui un parterre di atleti di fama mondiale e i rappresentati delle migliori stazioni sciistiche europee. www.prowinter.it Un successo il 3° Blogger Contest di Altitudini.it È giunto al termine il 3° Blogger Contest indetto da Altitudini.it con il supporto tra gli altri di Aku, Montura, Climbing Technology e Gabel. Il tema del contest era “la mia montagna nel blog”. La giuria era composta dal presidente Silvano Cavallet (direttore della rivista Le Dolomiti Bellunesi), Emanuele Falchetti (giornalista redattore del mensile Orobie), Daria Rabbia (sociologa e redattrice del webmagazine Dislivelli.eu), Lucia Castelli (docente Scuola Regionale dello Sport del CONI Lombardia), Alberto Peruffo (fondatore di Intraisass, artista e attivista culturale) ed Elio Orlandi (alpinista e autore di documentari di alpinismo). I giurati hanno esaminato i 60 blogger candidati (tra cui 4 stranieri provenienti da Slovenia, USA, Germania e Francia) e hanno valutato le opere consistenti in blog e post. Sono poi stati resi noti i nomi dei vincitori. Al primo posto Federico “Fre” Balzan che cura il blog “metafore e montagne”. Alle sue spalle la giornalista Simonetta Radice e il blogger Stefano Lovison. I tre vincitori sono stati premiati il 4 ottobre nell’ambito della manifestazione Oltre le Vette. La giuria ha anche selezionato gli “inviati speciali” di altitudini.it che sono stati ospiti al Kiku. International Mountain Summit (IMS) di Bressanone. / salva con nome Il doping nell’alpinismo tra i temi dell’IMS In data 18 ottobre si è svolto a Bressanone, nell’ambito dell’International Mountain Summit, il convegno “Clean and honest mountaineering – Realty or illusion”, che ha voluto analizzare il tema del doping nell’alpinismo. Il Club alpino italiano, partner dell’iniziativa, ha gestito la sessione mattutina durante la quale il Presidente della Commissione Medica del CAI Luigi Festi ha invitato a riflettere su quanto oggi la facciano da padrone la cultura dell’apparire e la velocità, tendenza da cui non è esente l’alpinismo. È però fondamentale essere consapevoli dei rischi che l’assunzione di farmaci per migliorare la performance sportiva può portare alla salute. Essi servono a contrastare il male acuto di montagna (causato dalla rarefazione dell’ossigeno in quota) quando non si ha tempo per acclimatarsi. Ma l’utilizzo dell’acetazolamide e del cortisone senza controllo medico possono portare a gravi conseguenze per l’organismo. È stata affrontata la questione anche dal punto di vista della libertà in montagna. Se infatti l’alpinismo rappresenta la possibilità di frequentare la montagna in libertà, essa diventa un alibi quando si sale con l’aiuto di farmaci. Da ultimo è stata analizzata la pratica dell’utilizzo dell’ossigeno per ovviare alla rarefazione presente alle quote più alte. Anche in questo caso ci si affida ad aiuti esterni per facilitare l’acclimatazione, anche se il discorso è ovviamente diverso. Ripartiti i 3 programmi accademici di OSV Fin dalla sua fondazione nel 2010, Outdoor Sports Valley (OSV) ha avuto nel proprio consiglio direttivo l’intenzione di indirizzare i laureati verso l’industria sportiva outdoor attraverso iniziative che coprissero le mancanze di conoscenze relative al settore. Per questo sono stati creati ben 3 programmi allo scopo: due in Performance Sports Textile & Footwear (PSTF) e International Sales Specialists in Sports (I3S, alla prima edizione), cui si aggiunge il corso specialistico Sports Industry Management (SIM). L’obiettivo è quello di preparare i futuri manager dell’industria sportiva attraverso il coinvolgimento dei membri OSV su diversi livelli. Quest’anno i corsi, già partiti a settembre con 60 studenti da 10 paesi diversi, offriranno inoltre, per la prima volta, una settimana orientativa ad Annecy. Ricordiamo infine che dallo scorso anno è permesso ai dipendenti di aziende sportive di partecipare ad alcuni corsi dei programmi PSTF e I3S. www.outdoorsportsvalley.org QR: video di presentazione dei programmi dell’OSV Lo sportswear protagonista del convegno di Assomoda Lunedì 10 novembre presso il Quanta Village di Milano si svolgerà il convegno nazionale “#sportswear: presente e futuro analizzati e discussi dagli attori del mercato”. Organizzato da Assomoda, analizzerà lo sportswear con il supporto degli esiti di ricerche affidate alle società Dimark e Cerved Group. Queste ricerche si sono focalizzate su diversi aspetti del settore tra cui rete distributiva, novità nel retail e rapporti commerciali tra gli attori. Il settore rappresenta per Assomoda uno spazio di attività comune alle due componenti dell’associazione, quella degli agenti della moda e quella più recente degli agenti dello sport. Significativa sarà la partecipazione di esperti, operatori di mercato e istituzioni. Tra tutti, l’Assessore allo sport della Regione Lombardia Antonio Rossi che aprirà il convegno. Interverranno poi il presidente Assomoda Giulio di Sabato, il presidente Assosport Luca Businaro, il presidente SMI (Sistema Moda Italia) Claudio Marenzi, il presidente della Camera Nazionale della Moda Mario Boselli, l’imprenditore e stilista Elio Fiorucci. Via al nuovo bando di “Dote in Movimento” Assosport si fa promotore del progetto “Dote in Movimento” che vuole rendere accessibile lo sport anche a bambini di famiglie in difficoltà. Fondamentale è stato il contributo della Regione Veneto, diventata regione pilota per il progetto. La prima edizione del progetto si è conclusa con oltre 500 bambini che hanno ricevuto un “buono” per praticare attività sportiva per un anno scolastico presso una delle società del CONI. Ma le richieste sono state più del doppio. Per questo Assosport ha deciso di ripetere l’esperienza per l’anno accademico 2014/15. Le iscrizioni sono state aperte il 16 settembre e a oggi sono più di 400 le richieste arrivate (termine ultimo 31 ottobre). L’invito è rivolto alle famiglie residenti in Veneto. Il progetto “Dote in Movimento” è stato scelto come “Best Practice” dalla Comunità Europea e l’associazione sta lavorando affinché possa essere a breve replicato nel resto d’Italia e d’Europa. www.doteinmovimento.com 10 / 2014 99 NEWS di: Paolo Grisa Training for the New Alpinism: dal Vangelo secondo House Ecco a voi l’ultimo libro edito da Patagonia e scritto da uno dei suoi più noti e prestigiosi ambassador. In lingua inglese, ricco d’immagini ed esperienze dirette, pare sfatare definitivamente il mito che all’alpinismo sia estranea la necessità di allenamento. Ci sono molte salite che oggi assurgono agli onori delle cronache alpinistiche. Tra queste, pochissime sono quelle che possono essere definite ascensioni compiute in stile pulito dal punto di vista dell’etica. Ci sono molti manuali di alpinismo e arrampicata oggi tra gli scaffali delle librerie. Questo è certamente uno tra i pochi che può fregiarsi di poggiare su una solida base di continua, estrema esperienza diretta di ascensioni che hanno segnato le tappe della storia dello stile alpino moderno. GLI AUTORI - La ricetta del libro è chiara: “allenamento per il nuovo alpinismo”. A dare peso a quel titolo tuttavia ci si mette il nome di uno dei due autori. Lui è tra le altre cose quello che, in cordata con il compagno Vince Anderson, ha salito una via nuova in perfetto stile alpino sulla parete più alta al mondo. Ovvero la Rupal sul Nanga Parbat, 4.500 metri di dislivello dalla base alla vetta, quest’ultima posta, com’è noto, sopra gli 8.000 metri. Non è forse un caso che qui Rehinold Messner, quarant’anni fa, diede avvio alla sua attività himalayana. Il nuovo alpinismo che intende Steve House (in foto) ce lo presentano le sue imprese: salite tecnicamente difficili, in alta quota e compiute in un confronto leale e diretto con la montagna. Niente corde fisse, niente portatori e niente uso dell’ossigeno. Una sfida alla montagna portata alle estreme conseguenze, le quali spesso comportano un rischio elevatissimo, di cui gli autori ne sono consapevoli e non lo nascondono. Ecco il motivo per cui, per fronteggiare questo rischio, è richiesta una preparazione straordinaria. E dunque un allenamento meticoloso. Un concetto che per molto tempo agli alpinisti è sfuggito. Per troppo tempo alla domanda “come ti alleni?” essi hanno risposto semplicemente “scalando”. House e Johnson ci dicono, tornando alla citazione introduttiva, che per spingere verso il futuro i limiti dell’alpinismo, oggi l’alpinista si deve allenare come un qualsiasi altro sportivo. Così, se House ci mette la sua esperienza diretta di alpinista estremo, Johnson ci mette la sua conoscenza scientifica dei principi dell’allenamento maturata nell’allenare squadre nazionali di sci da fondo. E nell’aver seguito House nella preparazione in vista delle sue più recenti imprese. IL LIBRO - I primi capitoli sono dedicati alla metodologia e all’allenamento della resistenza, i successivi alla forza, mentre una sezione spiega come pianificare il proprio allenamento, con i vari periodi di carico e quelli di alleggerimento. Si parla quindi dell’allenamento specifico, ovvero della scalata. Vengono presentati anche altri strumenti necessari come l’alimentazione e la preparazione per l’alta quota. Non viene trascurato neppure uno degli aspetti necessari alla scalata più complessi da preparare: l’allenamento mentale. La prefazione, manco a dirlo, è di un altro personaggio che dello stile alpino e di un approccio anti-romantico alla montagna ha fatto il suo credo di vita, l’autore di “Kiss or Kill” Mark Twight, che a ogni lettore/alpinista dice “questo libro potrebbe rivoluzionare il tuo mondo rispetto a come l’hai conosciuto fino a oggi”. Se vi serve un altro motivo per leggerlo, sappiate che i contributi fotografici e i racconti di esperienze dirette sono di assoluto rilievo: oltre ai già citati, anche Jon Griffith, Ueli Steck, Christoph Moulin, Jean Troillet, Tony Yaniro, Colin Haley, Ines Papert e molti altri… 10 10 / 2014 VF Corp e il rapporto delle attività pro-lavoratori in Bangladesh A breve distanza dalla pubblicazione del primo report dell’iniziativa, il suo operato è orientato secondo una politi- annuale redatto da The Alliance for Bangladesh Worker ca di trasparenza le cui attività a sostegno delle fabbriche Safety, VF Corporation ha presentato un resoconto dei risultati ottenuti dalle proprie aziende riguardo bangladesi, produttrici di materiali tessili per i suoi brand negli ultimi 13 mesi, sono state documentate e pub- la situazione dei lavoratori in questo Paese. Il blicate sul sito WeCare.VFC.com. Circa 17 milioni gruppo, che conta all’interno del proprio portfo- di dollari sono stati spesi per ispezioni, staff trai- lio marchi come The North Face, Timberland, ning, potenziamento delle strutture e investimenti Vans, Smartwool, Kipling, Jansport e Eastpak, è finanziari. Anche in futuro l’alliance continuerà a stata uno dei principali promotori della fondazione dell’alleanza nata per migliorare le condizioni di sicurezza degli operai in Bangladesh. In qualità di membro operare in collaborazione con il governo, le associazioni locali e i proprietari delle fabbriche al fine di contribuire al progresso sociale in quest’area. Fra i nuovi membri di EOCA il primo dealer del Regno Unito Era stato annunciato nelle scorse settimane: ora anche i diverse organizzazioni ambientali locali”, ha spiegato retailer possono entrare a far parte del consiglio di Eoca. Andy Airey, titolare dello store.“Entrare a far parte di Eoca Ed ecco che finalmente è arrivato l’annuncio che George è la naturale evoluzione di un nostro modo di guardare Fisher di Keswick è il primo negoziante del Regno Unito al mondo che i nostri clienti frequentano e vivono, per a ricevere la nomina a membro dell’associazione. Il conservarlo intatto”. A fine estate anche altri nomi fra gli suo contributo sarà particolarmente operatori di mercato si sono aggiunti al lungo rilevante per il raggiungimento degli elenco di soci dell’associazione: Spring PR scopi a carattere ambientale verso cui (agenzia britannica di pubbliche relazioni) l’iniziativa si è sempre mossa. Situato TEKO (specializzata nella realizzazione di nella zona dei laghi in Inghilterra, calze per uso performance) e Holmenkol l’insegna di Goerge Fisher si è finora distinta come una (azienda manifatturiera realizzatrice di rivestimenti per delle principali realtà nella vendita di abbigliamento e abbigliamento sportivo). Russian Outdoor Group (ROG) attrezzatura outdoor. “Il nostro punto vendita è sempre è invece diventato il quinto trade partner di EOCA e sarà stato gestito con un occhio di riguardo ai temi della attivo per promuovere le sue iniziative in Russia, mentre protezione e della salvaguardia dell’ambiente, come per finire il portale Active&Eco, attivo nell’Europa dell’Est abbiamo dimostrato supportando negli anni l’operato di soprattutto in Polonia, è nuovo media partner. Lo spirito sostenibile di Campo Tures, in Alto Adige Tra le montagne più a Nord dell’Alto Credits: Francesco Tomasinelli EDITORIA / green & csr Adige sorge il piccolo centro di Campo Tures, sovrastato dalla sagoma del Castel Taufers, fortificazione del XIII secolo perfettamente conservata. Un luogo che si propone ideale per trascorrere vacanze rilassanti e a contatto con la natura, adiacente al torrente Aurina è sita una centrale elettrica molto efficiente, il cui contributo ha portato la città a essere inserita nella rete delle Bandiere Arancioni del Touring. Numerose strutture alberghiere hanno fatto del risparmio energetico la propria filosofia e offrono ai clienti una cucina composta solo dove la gestione del turismo e delle da ricette con prodotti locali al fine di risorse naturali vengono portate valorizzare le eccellenze gastronomi- avanti in maniera virtuosa dagli che della Valle. Non mancano poi pro- enti locali e dalle istituzioni adibite poste di attività immerse nella natura, alla valorizzazione del territorio. A come la produzione di pesto alle erbe questo proposito, degno di nota è selvatiche. Mountain bike, rafting, zip- il fatto che l’obiettivo per il paese line e trekking su percorsi anche facili, sia quello di portarlo a diventare il come il sentiero di San Francesco primo comune a “emissione zero” dell’Alto Adige. Attualmente qui sono attive alcune delle strutture che si snoda in un bosco e conduce a Veduta del borgo di Campo Tures dal torrente Aurina tre splendide cascate, caratterizzano infine l’offerta a 360° delle attività outdoor più diffuse in questi posti. recettive più sostenibili in Europa e Truth to Materials: autenticità e trasparenza by Patagonia Fra i valori in cui un’azienda come Patagonia ha sempre creduto c’è quello della trasparenza. La sua gestione caratterizzata da un percorso di produzione rintracciabile l’ha portata a diventare una delle realtà più autentiche del mondo outdoor. E proprio questa autenticità meno facoltosi, oggi la lana rigenerata viene utilizzata dalle principali firme della moda di casa nostra. Il cotone rigenerato invece nasce a Hong Kong, negli stabilimenti Tal. Ognuna di queste fabbriche ogni anno produce più di 228 tonnellate di tessuto recuperato da scarti di produzione: attraverso un processo sta alla base dei suoi prodotti e di raccolta, sfilacciatura e miscela, gli della collezione Truth to Materials. avanzi di tessuto vengono riadattati La linea è composta da cinque a nuovo uso eliminando la necessi- modelli realizzati con tessuti tà di coltivare nuove fibre. Il cotone rigenerati o ricavati da fonti alter- rigenerato non è sbiancato o tinto ed è native, sfruttando nuovi metodi di interamente tracciabile, dalla materia fabbricazione. Il progetto è nato prima alla vendita al dettaglio. Infine dal desiderio di reinventare la Dawson Forte in Cina è il centro in cui prima fase del ciclo di vita di un prodotto: l’origine delle viene realizzato il cashmere privo di tinture Patagonia: un materie prime. Tre i temi valorizzati con l’iniziativa. In Italia materiale che richiede una lavorazione minima. I bianchi, il settore della lana rigenerata era partito come alternati- i marroni e i grigi chiari naturali che caratterizzano questa va più economica all’impiego di lana vergine, quando gli fibra e la maggiore morbidezza del tessuto sono i van- approvvigionamenti erano scarsi o troppo costosi. Dopo taggi derivanti dall’ottenimento di un prodotto dall’impatto essere stata per un lungo tempo associata ai consumatori ridotto sull’ambiente. / iniziative / riconoscimenti Ecco il nuovo foto-contest online firmato Marmot I Tricam Evo vincono il Guides Choice Award dell’AAI Cosa ti ispira? Cosa ti spinge ad agire? Cosa ti emoziona e ti sembra essenziale nella tua vita? Ci sono posti in questo mondo che semplicemente dobbiamo visitare. E lo facciamo. Ora è possibile condividere con Marmot le proprie esperienze prendendo parte al foto-contest che prenderà il via su Facebook a novembre. Al termine di dicembre la giuria di professionisti, comprensiva tra gli altri del fotografo outdoor Lars Schneider e del climber Marmot Stefan Glowacz, selezionerà i vincitori. Che andranno in Austria a Kleinwalstertal per un weekend tutto spesato in un hotel 3 stelle. Durante il viaggio-premio i fortunati vincitori prenderanno parte a un tour di via ferrata insieme alla scuola alpina locale. In palio anche un set outdoor firmato Marmot e comprensivo del sacco letto Palisade e della tenda da trekking Limelight 2P. www.marmot.de L’American Alpine Institute ha premiato ancora una volta l’eccellenza di C.A.M.P., assegnando il Guides Choice Award 2014 agli innovativi Tricam Evo. Il prestigioso riconoscimento viene attribuito annualmente da un team di guide alpine che, dopo aver testato gli attrezzi per mesi su diverse montagne del mondo e in ogni condizione, individuano i migliori prodotti per prestazioni, durata e innovazione. Nel 2012 il premio era stato appannaggio dell’imbragatura Blitz, della piccozza Corsa Nanotech e del moschettone Photon Wire. Quest’anno le guide hanno apprezzato le caratteristiche che differenziano i Tricam Evo dai leggendari Tricam tradizionali e li rendono più versatili. In primis la forma della testa che permette una seconda e molto sicura modalità di piazzamento passivo. Ma anche la fettuccia irrigidita che facilita l’uso dell’attrezzo con una sola mano, più resistente nel caso di sfregamento su spigoli affilati. www.camp.it M’Over: un progetto a Cortina con i campioni dello sport Sabato 27 settembre con la conferenza stampa di presentazione è nato a Cortina il progetto M’Over, innovativo piano di sviluppo turistico creato con un team composto da grandi campioni, guide alpine, istruttori nazionali, allenatori federali, freeriders, maestri ed esperti di gestione aziendale. “M’Over – People moving on the mountains” è un’offerta a 360 gradi per tutte le stagioni, con pacchetti costruiti sulla base delle esigenze più personali del turista da vivere insieme ai grandi campioni dello sport. M’Over permetterà agli utenti di sciare con leggende dello sport come Kristian Ghedina, Deborah Compagnoni, Pietro Piller Cottrer e Giacomo Kratter, o di arrampicare con le guide alpine Diego Stefani e Luca dalla Palma. Saranno questi e altri grandi personaggi ad accompagnare i partecipanti. L’obiettivo di M’Over è di proporre al cliente esattamente quello che vuole. Stefano Abram, fondatore del progetto, dichiara: “M’Over crea un pacchetto vacanza su misura, dallo sci all’arrampicata, dalla fatbike al parapendio, fino al relax in sauna alle degustazioni di vino e agli eventi. Il progetto diventerà realtà fra due mesi con l’inaugurazione della sede fisica e sarà attivo da quest’inverno”. Dietro M’Over c’è una struttura promozionale di alto profilo che ha stretto accordi con aziende italiane come Tecnica Group, Midland, Dainese e Colmar, e con i maggiori Tour Operator internazionali. Scarpa F1 Evo: per la prima volta Outside Mag premia uno scarpone Outside Magazine è una delle testate più attendibili nel panorama dell’outdoor internazionale. Il premio Gear of the Year per la categoria Backcountry Ski rappresenta il massimo riconoscimento e viene di solito attribuito a uno sci. Questa volta in via eccezionale i tester sono stati tutti concordi nell’ assegnarlo allo scarpone F1 Evo di Scarpa. Le caratteristiche che hanno colpito di F1 Evo sono state la facilità di utilizzo in salita, l’agilità senza paragoni in discesa e ovviamente la tecnologia Tronic, che permette di passare dalla modalità di salita a quella di discesa senza toccare lo scarpone. Un titolo che onora il marchio italiano e che premia ancora una volta la capacità dell’azienda nel dar vita a prodotti d’eccellenza. Ricordiamo che F1 Evo è progettato per gli scialpinisti che ricercano il massimo in termini di leggerezza e performance. Tra le sue caratteristiche principali spiccano la leva Fast Buckle con fascia a velcro referenziata e il Boa Closure System che garantisce una chiusura uniforme e senza punti di pressione, queste features aumentano esponenzialmente il comfort all’utilizzatore. La suola Ufo Evo Scarpa e Vibram garantisce grip anche su terreni ghiacciati. Pesa 1.100 gr, è disponibile nelle misure 21,5-31 con attacco TLT in versione maschile con scarpetta Pro Flex Evo e femminile con scarpetta Pro Flex Evo Woman, ed è venduto a un prezzo consigliato di 579 euro. 10 / 2014 11 11 11 DATI & STATISTICHE / LO STUDIO DI OUTDOOR FOUNDATION RIFERITO AL 2013 a cura di: Monica Viganò AMERICA, patria di veri “outdoor lovers” Numeri record per l’analisi riferita alla partecipazione alle attività outdoor tra gli americani. In tutto 142,6 milioni di persone hanno messo il piede fuori casa più di 12 miliardi di volte. Crescono le attività racing e legate all’acqua. In calo invece quelle riferite al mondo neve. L’Outdoor Foundation ha pubblicato il report dello studio sulla partecipazione alla vita outdoor condotto nel 2013. Anno in cui un numero record di americani ha praticato almeno un’attività all’aria aperta. Si parla di 142,6 milioni di persone che, in totale, hanno fatto registrare 12,1 miliardi di uscite. Nonostante il numero di partecipanti sia cresciuto, se consideriamo l’aumento della popolazione la percentuale effettiva dei praticanti attività outdoor è leggermente calata dal 49,4% del 2012 al 49,2% dello scorso anno. ANALISI PER FASCE D’ETÀ - In confronto al 2012, la partecipazione alle attività outdoor è cresciuta nelle fasce d’età 6-12 anni (dal 63% al 64%) e 18-24 anni (dal 57% al 58%). È invece rimasta stabile al 60% nella fascia 13-17 anni. Al contrario è calata nei gruppi 25-44 anni (dal 57% al 56%) e 45 anni e oltre (dal 38% al 37%). Se ne deduce che la partecipazione tra i giovani e i giovani adulti conferma il suo futuro promettente. Così come quella tra i bambini dai 6 ai 12 anni e i ragazzi dai 18 ai 24 anni. Tra gli adolescenti la prospettiva di crescita ha invece incontrato un livellamento. FOCUS SULLE NUOVE GENERAZIONI Considerando congiuntamente le fasce d’età relative alle nuove generazioni, e quindi spaziando dai 6 ai 24 anni, le uscite in ambiente outdoor sfiorano i 5 miliardi per una media annuale di 99 “outing” annui per partecipante. Da segnalare la equa partecipazione tra maschi e femmine. I più attivi si confermano gli americani di etnia caucasica (68%). Seguono gli africani d’America (11%), gli ispanici (10%), gli asiatici (7%) e da ultime le altre etnie (3%). In termini di attività, le più popolari in riferimento al tasso di partecipazione si confermano essere in ordine running (23,8 milioni di partecipanti), biking (19,2 milioni di partecipanti), pesca (14,9 milioni di partecipanti), camping (13,9 milioni di partecipanti) e hiking (10,6 milioni di partecipanti). Considerando invece la frequenza di partecipazione, la lista degli sport più praticati in ordine di importanza si modifica come segue: running (1,9 miliardi di uscite), biking (1,3 miliardi di uscite), skateboarding (285,9 milioni di uscite), wildlife viewing (107,7 milioni di uscite) e birdwatching (83 milioni di uscite). GIOVANI E ADULTI - Dai 25 anni in su invece le uscite superano i 7 miliardi per una 12 10 / 2014 media annuale di 77 “outing” annui per partecipante. In questo caso le attività più popolari secondo il tasso di partecipazione sono running (33,8 milioni di partecipanti), pesca (31 milioni di partecipanti), biking (27,4 milioni di partecipanti), hiking (23,8 milioni di partecipanti) e camping (22,1 milioni di partecipanti). Analizzando le attività dal punto di vista della frequenza di partecipazione invece l’ordine di importanza è il seguente: running (2,8 miliardi di uscite), biking (1,4 miliardi di uscite), birdwatching (422,3 milioni di uscite), wildlife viewing (413,4 milioni di uscite) e caccia (230,3 milioni di uscite). LE ATTIVITÀ IN CRESCITA E IN CALO - La partecipazione a competizioni quali adventure racing e triathlon è cresciuta sensibilmente negli ultimi tre anni. Si parla di un aumento per la prima attività del 28,4% negli ultimi 3 anni. Per la seconda occorre fare un distinguo tra triathlon offroad, cresciuto negli ultimi 3 anni del 25,4%, e triathlon tradizionale su strada, cresciuto invece “solo” del 10,3%. Allo stesso modo sono cresciuti gli sport d’acqua come il SUP (+23,9%) e il kayak fishing (+20%). Al contrario i più forti cali in partecipazione sono stati registrati dalle attività su neve. In particolare dallo sci alpino/downhill (-11%) e crosscountry (-8,9%), dallo snowboard (-7,7%) e dallo snowshoeing (-6,6%). METODO DI ANALISI - Tra gennaio e febbraio 2013 Synovate/IPSOS ha realizzato 19.240 interviste online interpellando un campione di oltre 1 milione di persone. In tutto sono state completate indagini su 7.528 individui e 11.712 famiglie. Il panel è rappresentativo della popolazione americana con più di 6 anni di età. Le 19.240 interviste realizzate per lo studio relativo al 2013 garantiscono un grado di accuratezza vicino al 95%. Tuttavia è da tenere in considerazione un minimo margine d’errore. Così uno sport con un tasso di partecipazione del 5% può differire dal dato reale dello 0,31% (in difetto o in eccesso). L’istituto di ricerca ha poi utilizzato una tecnica ponderale per proiettare i dati e riflettere il totale della popolazione americana con più di 6 anni di età. Sono stati presi in considerazione, nel fare ciò, le seguenti variabili: genere, età, reddito, dimensione famigliare, regione, densità di popolazione e data di inserimento nel panel di studio. Partecipazione alle attività outdoor ETÀ 6-24 ANNI ETÀ 25+ ANNI 99 uscite medie per partecipante 77 uscite medie per partecipante 4,9 miliardi 7,2 miliardi di uscite outdoor di uscite outdoor Partecipazione alle attività outdoor (da +6 anni) 2006 2007200820092010 201120122013 3 Year in 000’s in 000’s in 000’s in 000’s in 000’s in 000’s in 000’s in 000’s Change Backpacking Overnight – More Than 1/4 Mile From Vehicle/Home 7,067 6,637 7,867 7,647 8,349 7,095 8,771 9,069 4.0% Climbing (Sport/Indoor/Boulder) 4,728 4,514 4,769 4,313 4,770 4,119 4,592 4,745 0.4% Climbing (Traditional/Ice/ Mountaineering) 1,586 2,062 2,288 1,835 2,198 1,609 2,189 2,319 5.1% Hiking (Day) 29,863 29,965 32,511 32,572 32,496 34,491 34,545 34,378 1.9% Running/Jogging 38,559 41,064 41,130 43,892 49,408 50,713 52,187 54,188 3.1% Snowshoeing n/a 2,400 2,922 3,431 3,823 4,111 4,029 3,012 -6.6% Trail Running 4,558 4,216 4,857 4,833 5,136 5,610 6,003 6,792 9.8% Triathlon (Non-Traditional/Off-Road) 281 483 602 709 1,442 1,390 25.4% Triathlon (Traditional/Road) 640 798 1,087 1,208 1,978 1,393 2,184 2,262 10.3% 666 929 OUTDOOR AUTOMOTIVE / A TRIESTE, DAL 3 AL 12 OTTOBRE LA 46ESIMA EDIZIONE a cura di: Monica Viganò Durante i test drive, Land Rover ha mostrato la sua anima outdoor Barcolana 2014 tra mare e terra 10 contest in acqua e oltre 150 eventi hanno animato la 10 giorni, che ha visto come apice la regata velica Barcolana con più di 1.800 iscritti. Tra i main sponsor Land Rover, che ha presentato il suo ultimo e molto atteso modello. È uno degli eventi velici più importanti d’Italia e lo dimostra in primis la sua longevità, segno di un successo continuo e costante. Parliamo della Barcolana che quest’anno ha spento ben 46 candeline. Il circo correlato alla manifestazione anima Trieste per oltre una settimana e vede il suo apice nella storica gara velistica che ogni anno porta in città più di 25.000 velisti. Ma che c’azzecca con la nostra rubrica dedicata all’automotive o, meglio, al binomio tra questo mondo e l’outdoor? La risposta sta in uno dei main partner della manifestazione che è anche una delle più importanti novità dell’edizione 2014. Si tratta di Land Rover, brand automobilistico che ha portato a Trieste non solo una nuova formula di regata spettacolare entusiasmando il pubblico. Ma anche il suo ultimo modello pensato per veri outdooraddicted. Andiamo con ordine… L’EDIZIONE 2014 - Quest’anno la kermesse è andata in scena dal 3 al 12 ottobre. Regate, contest, esibizioni ma 14 10 / 2014 anche eventi culturali hanno animato la 10 giorni per un totale di 10 gare in acqua e oltre 150 appuntamenti a terra. Il primo weekend è stato dedicato a Barcolana Fun & Young con contest e demo focalizzati su windsurf e kitesurf e, per la prima volta, anche wakeboard. Da segnalare anche la presenza di oltre 250 velisti della classe Optimist che hanno ufficialmente aperto le regate che precedono la Coppa d’Autunno. Largo poi al Trofeo Medot - Barcolana Challenge, nuova sfida tra i vincitori di categoria della scorsa Barcolana che per la prima volta li ha messi l’uno contro l’altro (sul podio l’equipaggio di Mini Jena). A programma anche Barcolana by Night Jotun Cup (regata notturna vinta da Cattivik Fondazione Veronesi) e Barcolana in Musica (con Elisa tra gli ospiti d’onore). Tutto un crescendo insomma fino a domenica 12, quando è stata la volta della gara velica Barcolana. Per onor di cronaca, Esimit Europa 2 di Igor Simcic ha vinto per la quinta volta consecutiva la regata che ha contato 1.878 iscritti, 922 ar- rivati nel tempo limite e oltre 300mila persone a terra. TRA LE NOVITÀ… - Il ricco programma degli eventi collaterali ha previsto non poche new entry. Tra esse spicca la Land Rover Extreme 40 che ha portato in Italia il formato Extreme Sailing Series: agili e velocissimi catamarani di 40 piedi si sono esibiti in salti, evoluzioni e virate a pochi metri dagli spettatori nello “stadio” del bacino di San Giusto. Dal 9 all’11 ottobre gli appassionati di vela e tutto il pubblico della Barcolana hanno così avuto l’occasione di tifare per i campioni di questa specialità che negli ultimi anni ha appassionato un pubblico sempre più numeroso dall’Australia all’Inghilterra, dalla Russia agli Emirati Arabi. LUCE SUGLI SPONSOR - La nuova formula Extreme 40 è arrivata in Italia per merito di Land Rover, uno dei main supporter di questa edizione della Barcolana. Il marchio automobilistico condivide con l’evento valori e passioni legati a natura, esplorazione, avventura, desiderio di superare i propri limiti, emozione della competizione. Land Rover ha scelto proprio l’evento Extreme 40 per presentare in anteprima nazionale un’auto che trova nello spirito pionieristico e nella passione per i grandi spazi il suo principale elemento identificativo: la nuova Land Rover Discovery Sport, SUV compatto premium versatile e capace, primo modello della nuova famiglia Discovery che proprio a Trieste ha fatto il suo debutto in pubblico. Da segnalare anche la presenza di GoPro, distribuito in Italia dall’azienda veneta Athena che ha colto l’occasione per presentare la nuova action cam Hero4 del brand. www.barcolana.it RADIOGRAFIA DELLA DISCOVERY SPORT Perfetta per l’attività sportiva e il tempo libero, la nuova Discovery Sport è un’auto ideale per le esigenze degli appassionati delle più diverse attività outdoor e action grazie a una serie di caratteristiche che la rendono unica nel suo segmento. Caratteristiche tecniche - L’auto presenta linee dinamiche, massima flessibilità di configurazione a 5+2 posti con grande spazio in cabina, integrità ingegneristica e progettuale. Oltre alle prestazioni su terreni fuoristrada da sempre parte essenziale del DNA Land Rover, la nuova Discovery Sport è caratterizzata da una scocca ottimizzata per i terreni più duri, un’eccellente altezza da terra e una capacità di guado di 600 mm (vero primato della classe). Versioni disponibili - Il nuovo modello sarà disponibile, al lancio, con due diversi sistemi di trazione: il 4x4 integrale permanente oppure, su richiesta, l’innovativa Active Driveline che commuta la trazione 4x4 e 4x2 garantendo la massima efficienza sia su strada che in off-road. Focus sulla tecnologia - In aggiunta, la Discovery Sport è dotata della tecnologia Terrain Response che ottimizza le risposte della vettura alle condizioni del terreno in situazioni come erba, ghiaia, neve, fango, sabbia. Prezzo e disponibilità - Ideale in tutte le situazioni in cui ci si può trovare ad affrontare un’attività all’aria aperta la nuova Discovery Sport, disponibile da fine febbraio 2015 a partire da 35.600 euro, si propone come un’ autentica compagna di avventura. CANALI SOCIAL DEL BRAND Facebook: www.Facebook.com/LandRoverItalia Twitter: @LandRoverItalia Instagram: @LandRoverItaliahttp://Instagram.com/ LandRoverItalia YouTube: www.youtube.com/landroveritaly Linkedin: Jaguar Land Rover Italia #READYTODISCOVER / RED BULL HA PARTECIPATO ALL’EXTREME 40 CON LAND ROVER E ALLA BARCOLANA FUN CON IL KITER AIRTON Photo credits: RedBullContentPool Anche il “toro rosso” protagonista tra le acque di Trieste Airton in azione con il suo kite. A sinistra il catamarano Land RoverRed Bull che ha partecipato alla Extreme 40, new entry dell’edizione 2014 Photo credits: RedBullContentPool Presente in grande stile alla Barcolana 2014 anche Red Bull con il suo catamarano “Red Bull Extreme Sailing”, che ha sfrecciato nella nuova categoria Land Rover Extreme 40, la più potente e adrenalinica della rassegna. Portavoce del Toro Rosso all’evento l’atleta Airton Cozzolino, campione del mondo di kitesurf e vero waterman, che ha dato spettacolo su più fronti. Oltre a supportare l’equipaggio del catamarano Red Bull, Airton è stato il protagonista delle spettacolari demo di windsurf, kitesurf e wakeboard durante Barcolana Fun. Airton ha potuto vivere a pieno anche il momento più atteso della rassegna: la storica regata velica, la più affollata del Mediterraneo, con quasi 1.900 barche. L’atleta è salito a bordo della Tempus Fugit Tutta Trieste, armata da Marco Furlan, con Gabriele Benussi al timone, giunta al quarto posto assoluto. Il profilo di Airton Airton nasce nel 1994 a Sal, piccola isola battuta dall’Aliseo situata nel mezzo dell’Oceano Atlantico, avvicinandosi giovanissimo al mondo delle onde. A 4 anni ha cominciato a fare skimboard con pezzi di tavole rotte. A 6 anni riesce a provare per la prima volta un bodyboard e l’anno seguente inizia la sua avventura con il surf, anche per merito dei primi surfisti “forestieri” che iniziavano ad arrivare da ogni parte del mondo. Proprio loro spesso regalavano i loro vecchi materiali agli abitanti del luogo che potevano così fare pratica su attrezzatura a volte tecnicamente avanzata. Nel 2004 Airton incontra Libero, che di lì a breve diviene suo padre adottivo. Oggi insieme a lui gestisce due scuole di kite e surf: in inverno vivono a Capo Verde, mentre in estate si trasferiscono in Sardegna a Chia che per Airton è diventata una seconda patria. Airton inizia a partecipare a competizioni ufficiali di kite fino al 2011, l’anno della sua consacrazione, quello in cui ha avuto le maggiori soddisfazioni in ambito sportivo conquistando il titolo di Campione del Mondo di Wave Riding. Ma Airton non si ferma qui. La sua intenzione è infatti quella di diventare un waterman completo. Per questo si sta duramente allenando anche nel SUP, nel surf e nel windsurf. 10 / 2014 15 15 FOCUS ON / IL 25ESIMO ANNIVERSARIO DEL BRAND È UN ANNO DI SVOLTA E RICCO DI NOVITÀ a cura di: Davide Corrocher La ricetta di PrimaLoft? Performance, protection, passion Nato da una storica realtà newyorkese specializzata nel settore tessile, il marchio ha mosso i primi passi producendo abbigliamento isolante per l’esercito americano. Nel tempo è approdato anche ai mondi lifestyle, domestico e degli sport outdoor e performance, per cui realizza imbottitura in microfibra sintetica a anche ibrida. Come dimostra il nuovo Performance Down Blend. Li avevamo lasciati all’ultima edizione di Ispo, dove avevano presentato agli operatori del Vecchio Continente la grossa novità legata alla tecnologia Down Blend Insulation e la nuova strategia dell’azienda inaugurata con un’importante operazione di rebranding. Era solo l’inizio dell’anno, ma PrimaLoft dimostrava già di avere in serbo moltissimi contenuti per il 2014, che sono stati svelati nel corso degli ultimi mesi. E come non aspettarselo, dal momento che è appena caduta una importante ricorrenza per il marchio americano, quella del suo 25esimo anniversario. Per raggiungere un traguardo tanto significativo non si può prescindere da una crescita costante e globale, il cui risultato è stato quello di diventare uno dei leader mondiali nell’industria tessile e dei materiali. Come dimostrano le numerose collaborazioni con alcune delle aziende più autorevoli negli sport outdoor, nel lifestyle e non solo: “Il nostro venticinquesimo compleanno rappresenta l’occasione per ricordare un glorioso passato e per riconoscere il nostro contributo all’evoluzione del settore dell’isolamento” ha commentato Jochen Lagemann, managing director di Europa e Il nuovo logo presentato a Ispo 2014 Asia. “Siamo grati specialmente ai nostri partner, ai rivenditori e ai consumatori che hanno sempre supportato PrimaLoft”. UN PO’ DI STORIA – Ma prima di approfondire alcuni dei temi che i progettisti e il management del brand hanno “confezionato” per festeggiare al meglio un anno tanto importante, torniamo indietro nel tempo. Le sue origini risalgono al 1988, quando Albany International, storica azienda per del settore tessile, decise di dar vita a un progetto per la realizzazione di un sistema di isolamento in fibra sintetica da destinare all’esercito degli Stati Uniti. Fu questa la costola da cui nacque PrimaLoft. I ricercatori impegnati in questa missione tentarono di riprodurre in laboratorio un materiale che avesse la stessa struttura della piuma d’oca e allo stesso tempo garantisse un rendimento superiore in termini di calore, idrorepellenza e morbidezza. Il primo capo venne consegnato alle forze armate nell’agosto del 1989. Si trattava di un leggero parka da montagna e rappresentava il debutto del marchio e il suo ingresso ufficiale nel settore military, che tuttora rappresenta uno dei core aziendali. Dal 1993 iniziò la produzione di calzature, sacchi a pelo, guanti e accessori per la casa, come cuscini e piumini imbottiti. Fra i primi partner si contavano marchi quali Centra Star, Hefel Texil, Fogarty. Da quel momento la diffusione dei suoi prodotti è cresciuta e si è estesa ad altri utilizzi. Il mondo outdoor e quello degli sport performance oggi rappresentano due fra gli ambiti in cui la tecnologia PrimaLoft ha trovato i riscontri più importanti. Dal 2012 è 16 10 / 2014 LA TECNOLOGIA DOWN BLEND inoltre operativo un nuovo corso, dopo che la società è stata registrata come una realtà autonoma con sede a Latham (New York) e con uffici in Germania e Italia. Mike Joyce ri- adidas Terrex Down Blend veste il ruolo di ceo e presidente e grazie al nuovo management sta puntando a espandere la propria reputazione non per ultimi nei Paesi europei e asiatici. LE NOVITÀ PRODOTTO - Ed eccoci di nuovo al 2014. Prima importante novità sul fronte prodotto è rappresentata dalla rivisitazione dei nomi con cui si identificano i diversi tipi di piuma PrimaLoft. One, Eco e Sport sono oggi diventate rispettivamente le tecnologie Gold Insulation, Silver Insulation Eco e Black Insulation. In tutto questo si inserisce l’ultimo nato nei laboratori del brand: Performance Down Blend. Come si diceva, già presentata allo scorso Ispo questa tecnologia è stata ottenuta combinando la fibra naturale di prima qualità e sostenibile con le microfibre PrimaLoft. Il prodotto naturale viene trattato con un processo brevettato, ecologico e senza utilizzo di fluorocarburi per renderlo idrorepellente. A questo viene unito il materiale sintetico, per ottenere un isolamento che mantiene la sua struttura anche bagnato e conserva oltre il 90% del suo potere calorico. PrimaLoft Down Blend è disponibile nelle versioni Gold Insulation (70% piuma d’oca grigia e 30% microfibra) e Silver Insulation (60% piuma d’anatra bianca e 40% microfibre). Maggiore comfort, leggerezza e calore sono i punti di forza dei prodotti che lo utilizzano, oltre all’elevata comprimibilità e alle eccellenti proprietà elastiche di recupero. adidas, Black Diamond, Ferrino, Red Fox e Salewa sono fra i partner che hanno inserito nelle proprie collezioni giacche e sacchi a pelo con questo sistema ibrido. IL NUOVO MANAGEMENT • Mike Joyce, presidente e ceo • Jochen Lagemann managing director Europa e Asia, opera per ottimizzare le strategie di espansione nei mercati del Vecchio Continente e orientale • Eileen Berner è responsabile dello sviluppo del marchio in Nord e Sudamerica, con funzioni di sales director Americas • Chris Humphris, precedente direttore vendite e marketing territoriale per il Nord Europa e il Regno Unito, è ora sales manager Europa • Mats Jengard è il nuovo sales & marketing manager territoriale per la Scandinavia Mike Joyce Jochen Lagemann David Newey • Josef Kovacs è rappresentante del servizio clienti per i partner in Asia e si occuperà di gestire tutti gli ordini e i processi dei clienti • Christine Barth è il nuovo manager sales & marketing per Austria, Svizzera e sud della Germania • David Newey è infine stato nominato nei mesi scorsi direttore marketing globale e si occupa dello sviluppo e implementazione delle strategie marketing globali di PrimaLoft e della loro esecuzione locale, per stabilire e rinforzare le relazioni con i brand dei clienti, i retailer e i consumatori finali IL NUOVO PORTALE - Novità più recente è il sito aggiornato, con una sezione dedicata a tutte le tecnologie sviluppate dai ricercatori del brand in ogni settore di applicazione, dal PrimaLoft Insulation al PrimaLoft Performance Fabric, fino al settore casa. La categoria “Performance Guide” spiega come leggere le etichette applicate ai vari prodotti e consente di accedere al “Comfort Translator”, visual interattivo che illustra come possono essere usati tali prodotti. “Retail Locator” invece è la funzione che attraverso un plug-in Google identifica quali negozi vendono abbigliamento realizzato con prodotti PrimaLoft. Per finire il sito fornisce l’elenco dei circa 700 brand partner internazionali del marchio. “Ora abbiamo più opportunità di creare un dialogo continuo e di fornire informazioni su una base molto più tempestiva” spiega David Newey, direttore globale marketing PrimaLoft. “Il portale è solo uno dei primi cambiamenti riguardanti la nostra identità di cui i consumatori avranno notizia e non vediamo l’ora del prossimo passo nel nostro percorso di rinnovamento”. In futuro è infatti previsto il lancio di una nuova piattaforma dedicata al marketing, per contenere le varie risorse di supporto che permettono la funzionalità di co-branding per il marchio e i rivenditori partner. Tanti nuovi contenuti insomma, al fine di offrire quella sensazione che sta alla base del claim posto in calce al nuovo logo e che si esprime nelle tre “P” che a detta dello stesso Mike Joyce rappresentano la ricetta del successo di PrimaLoft: “Performance, Protection, Passion”. www.primaloft.com PRODOTTI / ALCUNE PROPOSTE PER LA STAGIONE FW 2014/15 GM 1577 Expedition La calza termica per eccellenza, super resistente e caldissima per le spedizioni d’alta quota e le lunghe permanenze in ambienti freddi. Cucitura piatta della punta. 80% Lana, 15% Poliammidica 5% Elastan. È il modello che è stato ai piedi di Ermanno Salvaterra e dei suoi compagni durante la recente spedizione in Patagonia per tentare la Torre Egger. 2411 Alpine Pro Calzino a mezza consigliate per alpinismo tradizionale e trekking impegnativo con carichi pesanti. Durature, traspiranti e confortevoli. Cucitura piatta della punta. 80% Poliester, 15% Poliammidica, 5% Elastan. KARPOS Sassmaor Jacket MARMOT Thermo Hoody Giacca in Pertex Classic imbottita in fiocco di piuma sintetica. È caratterizzata da cuciture elastiche sui fianchi ed è dotata di zip frontale e sul petto, tasche con zip invisibile. Leggera, calda e idrorepellente, si rivela ottima per il tempo libero al freddo e sulla neve. È disponibile da uomo e da donna in diverse colorazioni e pesa 510 gr da uomo e 470 gr da donna. Questo capo è uno dei risultati della collaborazione tra Marmot e Polartec che nel corso degli anni ha innalzato gli standard e il livello di performance offerto, arrivando a garantire con i propri tessuti protezione dagli elementi, traspirabilità eccezionali e isolamento termico traspirante con il tecnotessuto Polartec Alpha. La Thermo Hoody firmata Marmot garantisce massimo calore e peso minimo. Il capo è perfetto per qualsiasi attività all’aria aperta dal mountaineering, al trekking, al mountain biking, al climbing. Il tessuto Polartec Power Dry Efficiency provvede a una costante ed efficace termoregolazione, facendo fuoriuscire il calore in eccesso durante le attività più intense. DISTRIBUITO DA: Manifattura Valcismon 0439.571222 - [email protected] LA SPORTIVA Latok PrimaLoft JKT M DISTRIBUITO DA: Calze G.M. Sport 0461.990286 - [email protected] CRISPI Monaco Premium GTX Scarponcino dal taglio mid e dal design curato in ogni dettaglio, è dedicato a chi cerca una calzatura adatta per le escursioni leggere ma anche per l’uso di tutti i giorni. L’utilizzo di materiali di prima qualità è il vero e proprio marchio di fabbrica del brand italiano, che in questo caso ha scelto una tomaia fabbricata in Nabuk idrorepellente con fodera Gore-Tex Performance Comfort Footwear impermeabile e traspirante. La soletta interna estraibile realizzata con carboni attivi in Crispi Air Mesh e feltro garantisce traspirabilità e azione antisudore/antiodore. La suola con tecnologia Vibram è dotata di un inserto ammortizzante in microporosa per assicurare comfort e precisione. Disponibile nei colori black/orange e brown. DISTRIBUITO DA: Crispi Sport 0423.524211 [email protected] DISTRIBUITO DA: La Sportiva 0462.571800 - www.lasportiva.com KONG Kosmos DOLOMITE Steinbock Approach HP GTX Calzature pensate per l’avvicinamento ma ideali, grazie alla loro versatilità, anche per tutti gli appassionati che desiderano vivere la montagna in modo sportivo e dinamico. Il modello presenta collarino a soffietto elasticizzato per un maggiore comfort e protezione dell’ingresso di sassi e sterpaglie, suola gomma Vibram Dolomite con puntale sostituibile, intersuola in Eva con sistema DAS anatomico e rinforzo in TPU a nido d’ape che garantisce maggior leggerezza e un effetto rebound che aiuta il piede a tornare in posizione corretta. La membrana in GoreTex assicura la massima impermeabilità. Da ultimo l’allacciatura è assimetrica con laccio classico e la tomaia è in pelle scamosciata 1.6-1.8 idrorepellente e traspirante con DLM elastico fiber. Il modello è disponibile nelle misure dalla 3 alla 12,5 UK. DISTRIBUITO DA: Dolomite 0422.884488 [email protected] Per gli sportivi multidisciplinari, quello che hanno sempre bisogno di variare da uno sport all’altro o addirittura combinare diverse attività Kong propone il casco Kosmos, omologato per 3 sport (arrampicata, sci, bicicletta/ skate). Dal design accattivan- Giacca perfetta in caso di necessità di termicità ed isolamento termico. È dotata di imbottitura isolante Primaloft ECO in grado di garantire termicità e di fornire un ottimo apporto in termini di traspirazione globale. Grazie alla compattezza dell’imbottitura, Latok JKT è molto comprimibile e quando indossata permette all’alpinista di muoversi in massima libertà senza costrizioni. Il modello presenta sistema Body-mapping che utilizza 3 pesi diversi di imbottitura PrimaLoft, 2 zip integrali bidirezionali YKK, 2 tasche frontali scalda-mani con zip, 1 tasca interna porta cellulare con foro per auricolari, 2 tasche interne capienti per guanti, maschera o cartina, cappuccio con visiera integrata a sistema di regolazione che non ostacola in caso di utilizzo con casco, rinforzi anti-abrasione su spalle e braccia, dettagli e cuciture riflettenti. Ha fit regular ed è disponibile nelle misure S/XXL con peso 831 gr (L). È venduta a un prezzo consigliato di 259,95 euro. GROUSE Adamello & Venere I completi neve Adamello per lui e Venere per lei di Grouse Creek sono pensati per tutti gli sciatori e le sciatrici che cercano comodità, tecnicità e isolamento termico. Finalmente tutti potranno sciare con un capo tecnico caldo e performante. Grazie al taglio specifico e alla particolare imbottitura, i completi assecondano il movimento del corpo agevolando la sciata. Ideale per lo sci alpino e l’utilizzo in paesi di montagna. La giacca può essere usata anche come capo di tutti i giorni. Realizzato in materiali tecnici che impediscono al vento e alle intemperie di raffreddare l’imbottitura, questo completo è equipaggiato con numerose tasche dotate di chiusure zip per la massima sicurezza. Rispettivamente la versione maschile e quella femminile del nuovo scarponcino dal taglio basso realizzato per la linea Natural Shape, hanno una tomaia fabbricata in pelle scamosciata 1,8 mm idrorepellente. La fodera in Gore-Tex garantisce impermeabilità e traspirabilità al top. Comfort e precisione sono offerti dall’intersuola in Eva e dalla suola “Natural Shape” by Asolo/ Vibram, con battistrada ad azione autopulente dall’elevata aderenza su qualsiasi tipo di terreno. Il design delle due calzature è stato sviluppato in modo da assecondare le forme naturali del piede e di fornire un’alta sensibilità sul suolo, senza rinunciare alla stabilità e alla giusta protezione. Comode e leggere, le due scarpe sono perfette per le giornate di pioggia in città e per le camminate su sentieri a bassa quota. DISTRIBUITO DA: DISTRIBUITO DA: Alpex 0423.639588 - [email protected] 10 / 2014 ASOLO Century GV & Digital GV Digital GV DISTRIBUITO DA: 18 Marmot Italia 0423.491923 - www.kinobi.it Century GV te, disponibile in due colori (CARBON bianco e CARBON nero). Dotato di paraorecchie amovibili a scatto e cuffia sottocasco (accessori opzionali) per trasformarlo in base alle proprie esigenze e renderlo caldo e confortevole anche in situazioni di temperature rigide. Disponibile in due misure. Kong 0341.630506 - [email protected] DISTRIBUITO DA: Asolo 0422.8866 - [email protected] SCOTT Rock’air GARMONT Pinnacle GTX Sci con nuova costruzione Scott che abbina le caratteristiche del legno di Paulonia con nuovi rinforzi di laminato di carbonio. Il modello presenta Pro-Tip Rocker 375 per un flex più progressivo e una facilità di curva maggiore usando una punta progressiva abbinandola al raggio. A differenza degli sci tradizionali che hanno un raggio fisso che determina la lunghezza delle curve, gli sci Scott combinano due raggi per creare un sidecut unico dello sci. Il sistema di Dual Radius crea uno sci più versatile, che non si ferma a un solo tipo di terreno. Il raggio anteriore più ampio garantisce una grande stabilità e perdona di più in ogni tipo di neve. Altra tecnologia adottata da questo modello è la finitura Factory: gli sci Scott arrivano direttamente dalla fabbrica pronti all’uso grazie alla Factory Finish che offre un angolo delle lamine effettivo di 88° risultanti da un +3° di angolo laterale e un +1° di tuning per una performance eccezionale. La soletta è rifinita con una microstruttura a pietra CNC. Il modello è venduto a un prezzo consigliato di 549 euro. Pinnacle GTX è lo scarpone pensato da Garmont per alpinisti, escursionisti esperti e professionisti della montagna alla ricerca di una scarpa dalle garanzie di durata e supporto anche con carichi impegnativi su trekking dai grandi dislivelli. La tomaia costruita con un pezzo unico di pelle si adatta alla forma del piede. La costruzione dell’intersuola a iniezione di PU a due densità rende lo scarpone molto compatto e leggero. La forma e il sistema di bloccaggio del tallone garantiscono una calzata anatomica e confortevole. La suola si adatta perfettamente anche all’uso dei ramponi semiautomatici. La fodera in Gore-Tex garantisce impermeabilità. DISTRIBUITO DA: DISTRIBUITO DA: Scott Italia 035.756144 - [email protected] DISTRIBUITO DA: Garmont 0423.8726 - [email protected] MILLET LD Durable Pant Pantalone da alpinismo realizzato in tessuto Schoeller Dynamic Extrem. È dedicato a chi cerca un capo in grado di offrire il massimo in termini di performance. Il design e i materiali con cui è fabbricato garantiscono libertà di movimento, protezione totale da vento e acqua e resistenza alle abrasioni grazie ai rinforzi in Cordura. La cintura semielastica, la struttura ergonomica e le ginocchia preformate assicurano comfort eccellente. Fra i dettagli, si sottolineano anche la finitura idrorepellente, le tasche con zip e la tasca di sicurezza. Misure: XS-XL. Peso: 470 gr. Prezzo consigliato: 189 euro. L.M.O. 0423.648281 - [email protected] THE NORTH FACE Men’s Fuse Brigandine Jacket La giacca da big mountain più avanzata e tecnicamente innovativa di casa The North Face, vincitrice di un Ispo Award all’ultima edizione della fiera di Monaco. È realizzata in tessuto HyVent Alpha 3L 70D utilizzando la rivoluzionaria tecnologia Fuse Form, che offre un prodotto più leggero e durevole rinforzando le aree critiche specifiche alle attività big mountain. In particolare questa tecnologia utilizza tecniche di produzione d’avanguardia che permettono di unire due materiali con proprietà diverse in un singolo tessuto. Grazie all’eliminazione delle cuciture tradizionali e nastrate, i prodotti risultano più leggeri, meno voluminosi e più resistenti. Questa tecnologia si traduce inoltre in prodotti esteticamente più puliti e moderni, sia all’esterno che all’interno. La giacca è inoltre caratterizzata da una linea pulita e moderna sia all’esterno che all’interno. Ogni elemento è stato accuratamente messo a punto al fine di garantire un’assoluta protezione per qualsiasi avventura in neve fresca. Il modello è disponibile nelle misure dalla S alla XL con un peso medio di 907 gr. Il retro è lungo 82 cm mentre il materiale di costruzione è 100% nylon jacquard con rovescio in tricot. DISTRIBUITO DA: The North Face 0423.683100 - www.thenorthface.com 10 / 2014 19 9 / 2014 19 19 SALVA CON NOME / RITORNA IN ITALIA L’EUROPEAN OUTDOOR FILM TOUR Sale in Europa la febbre per l’EOFT Quest’anno crescono i paesi europei che ospiteranno il tour, da nove a tredici, segno che l’adrenalina degli sport outdoor continua a fare proseliti in tutto il vecchio continente. a cura di: Paolo Grisa LE TAPPE ITALIANE 22/10, Orfeo Multisala - Milano 23/10, Cinema Ambrosio - Torino 24/10, Auditorium Zanon - Udine 25/10, Multisala Corso - Treviso 27/10, Cinema Ambasciatori - Trieste 28/10, Cinema Teatro Antoniano - Bologna 30/10, Auditorium Balestrieri - Brescia 31/10, Cinema Alcione - Veòrona 01/11, Forum Brixen - Bressanone 02/11, Auditorium Bolzano - Bolzano 03/11, Kurhaus Meran - Merano 04/11, Michael Pacher Haus - Brunico 05/11, Cinema Nuovo Roma - Trento ph_Krystle Wright EL SENDERO LUMINOSO - Free solo, ossia arrampicare senza corda, una delle discipline più pericolose al mondo. Nessuno batte l’americano Alex Honnold in questo campo. Una preparazione a regola d’arte, la massima concentrazione e la fiducia più totale nelle proprie capacità lo hanno spinto a scalare “El Sendero Luminoso” in Messico, una via di calcare compatto di 762 metri, nel gennaio 2014. Il suo compagno di cordata Cedar Wright gli ha dato suggerimenti per padroneggiare la via, ma la decisione di salirla in free solo è stata presa da Alex… ph_Renan Ozturk 20 dell’Amur – un fiume che incita le quattro donne a lanciarsi in un’avventura lunga 5.000 chilometri, piena di contrasti. Dolori e felicità, scoperta e abbandono, bellezza e decadenza s’intrecciano e rendono il team più unito. Il fiume e il viaggio dal cuore dell’Asia fino al Pacifico insegna loro soprattutto una cosa: non importa dove, quando o come, c’è sempre un buon motivo per festeggiare. 10 / 2014 DON’T LOOK DOWN - James Kingston non ama sentirsi sicuro, dunque sfrutta ogni occasione. Il ventitreenne inglese sale su gru, ponti e grattacieli – non assicurato e senza la minima esitazione. Non conosce la pioggia e i divieti. A penzoloni da una gru con la mano sinistra, perché con la destra si sta facendo un selfie a 50 metri d’altezza, vive con regole tutte sue. “Guardando in basso, molti se la fanno sotto”, dice lui, “ma se arrampico andando in alto, perché non dovrei guardare in basso?”. Mustang Wanted, egli stesso un “roofer” accanito che proviene dall’Ucraina, è uno dei pochi che condivide le emozioni di James e addirittura lo sfida. Ma, in fondo, che cosa può ancora impressionare un uomo che vive secondo il motto “la paura è una scelta”? THE FROZEN TITANS - Una via che non si può scalare in estate e che non si vorrebbe davvero intraprendere in inverno: Helmcken Falls. Eppure, l’ice climber Will Gadd sa che questa via di misto molto tecnica e impegnativa sulla parete retrostante i 141 metri della cascata si può scalare solo se le temperature sono sotto lo 0, quando i sassi instabili, che possono cadere portati dagli spruzzi della cascata, sono letteralmente congelati. D’altro canto il freddo non manca di creare problemi alla salita di questo atleta. Il ghiaccio, spesso alcuni centimetri, che Will deve regolarmente togliere dalla sua corda di sicurezza, non gli rende facile “lavorare” l’itinerario prima del successo finale. ph_Christian Pondella/Red Bull Content Pool EUROPEAN PREMIERE - Quattro donne, tre paesi, due mesi, un fiume: la ricerca di una corrente che può scorrere ancora libera dalla sua fonte fino alla foce porta l’americana Amber Valenti e le sue tre amiche Becca Dennis, Sabra Purdy e Krystle Wright in uno dei luoghi più remoti al mondo. Nella Mongolia dell’est scorre il corso superiore ph_Firecracker Films Anche quest’anno, visto il successo delle scorse edizioni, torna a grande richiesta in Italia il tour dell’European Outdoor Film. L’EOFT è uno degli eventi cinematografici più rinomati nella comunità europea outdoor e action sport. L’edizione 2014, la 14esima da quando è nato il Tour, è pronta a partire l’11 ottobre e viaggerà in ben tredici paesi europei (Belgio, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia, Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Svezia, Svizzera, Slovenia, Repubblica Ceca e Austria) con oltre 200 proiezioni. Tredici anche le tappe italiane, con la prima al cinema Orfeo di Milano il 22 ottobre. Otto i film selezionati, proiettati con sottotitoli in italiano (fatta eccezione per le serate di Merano, Bolzano e Brunico dove saranno in lingua tedesca), che vedono all’opera personaggi di ogni genere, impegnati in arrampicate estreme, salti da capogiro, pedalate mozzafiato e molto altro. L’evento itinerante, organizzato da Mammut e W.L. Gore & Associates in collaborazione con Moving Adventures, è supportato da BMW, GoPro, Victorinox, La Gazzetta dello Sport e 4Action Media. Di seguito i film proiettati durante le serate: ph_Aaron Jamieson/Niseko Photography ph_Erik Boomer RAD COMPANY - Amano le battaglie nel fango dei boschi senza esclusioni di colpi e fanno salti di gioia nei depositi di rottami. Abbiamo sempre avuto questo presentimento: i mountain biker non cresceranno mai. Eppure, Brandon Semenuk e il suo gruppo di furbetti – scusate – Rad Company sono così incalliti da non temere niente. Sono riusciti a sfrecciare con le loro due ruote anche sotto piogge torrenziali e ci mostrano come si può trasformare una valanga di rottami in un circuito di slopestyle. sto collegamento, quella che potrebbe essere la più grande grotta dell’emisfero sud, li spinge a continuare. Anche quando si trovano letteralmente con l’acqua alla gola negli antri più sperduti e la spedizione richiede un impegno incondizionato dal punto di vista fisico e mentale. ph_Neil Silverwood/Red Bull Content Pool ph_John Gibson/Red Bull Content Pool DREAM - Stravaganza a base di Kayak: Ben devono incontrarsi, secondo i loro calcoli. Marr se ne sta lì, un principiante sulla riva del Per arrivarci, devono affrontare una strada fiume che cerca il modo di immettersi sul fiuardua, fradicia, gelida e sporca. Eppure il me con gli altri kayakisti. Sogna di poter far pensiero di poter raggiungere, tramite queparte di quella comunità e di trasformarsi da timido esordiente a un famoso cowboy delle Charles Bukowski scrisse: “L’incertezza della conoscenza non di che attuale, che come tutti irigoregolamenti complessi è utile solo per acque. C’è sbizzarrirsi: cascate è diversa dalla sicurezza dell’ignoranza”. La forza espressiconsultare i singoli articoli quando c’è un problema e non per gliose, balli in costume, docce di champava di un tale assunto sta forse nella sua intelligente duttilità avere una visione immediata gne e fuochi d’artificio nei boschi. In Dream, e pratica della situazione” ha e nella sua pronta adattabilità a molteplici contesti. Non spiegato della Isf Marino Giacometti. “Grazie al il professionista del kayakil presidente Ben Marr unisce è affatto difficile ad esempio interpretare la saggezza del contributo di atleti e organizzatori gara, poche settimane fa le sue doti con molta fantasia e una buona vate americano alla luce di alcuni argomenti di attualità abbiamo portato a termine questo progetto, nella speranza dose di autoironia creando uno spettacolo per quanto riguarda il nostro settore e in particolare nelche possa contribuire a elevare il livello di attenzione e resugli sport acquatici davvero spassoso. la sua versione skyrunning. Conoscenza e ignoranza sono sponsabilità da parte di tutti i protagonisti di questo splenesattamente due parole chiave sulle quali correttamente ci dido stadio che è la montagna e ci permetta di affiancarci CAVE CONNECTION si sofferma spesso quando si trattano temi riconducibili a un sport outdoor in maniera Kieran Mckay staagli cercando da anni una ri- più consapevole e preparata”. altro termine che, casualmente, ritorna nella nostrasposta: traduzione le caverne di Nettlebed e Stormy Pot del provocante poeta: sicurezza. Responsabilità sull’isola degli orgaI PIANI DI Zelanda EMERGENZA Le diverse indicazioni sono suddisud della Nuova sono-uninizzatori di gare, consapevolezza degli atleti, norme e codici vise per categorie secondo te tra di loro? Questa ricerca lo porta, insie- le tre discipline Vertical, Sky e comportamentali: sono questi aspetti sui quali soprattutto dacolleghi, Ultra, a metri indirizzo di terra. atletiLà da una parte e di organizzatori me ai suoi mille sotto qualche anno a oggi viene concentrata moltasotto, attenzione dall’altra. Da segnalare che dove si misurano le distanze in ore e nello specifico delle specialità da parte di chi corre in montagna e ovviamente da parte di sulle le lunghe sono previsti due piani di emergenza giorni, anziché metri, grottedistanze si avvicinano, media e di operatori interessati. La crescita e lo da sviluppo di da adottare in base alle necessità che si possono verificare entrambi i lati, alla cosiddetta “connecquesto sport hanno provocato un necessario miglioramento per via delle condizioni di tion area”, il luogo dove entrambe le grottegara. Più precisamente il piano B in questa direzione. La preparazione degli atleti, la realizè pensato per tutelare la salvaguardia dei partecipanti e zazione di nuovi materiali e di prodotti sempre più perfordello staff in condizioni climatiche che consentono comunque manti (che in alcuni casi come al The North Face Ultra Trail di conservare il più possibile l’originalità del tracciato. Quadu Mont Blanc sono resi obbligatori per la partecipazione lora sia resa necessaria l’adozione di un percorso di riserva, all’evento), il costante aggiornamento del regolamento delle vengono mantenuti invariati il 75-80% della distanza e del singole competizioni, la sempre maggiore diffusione di articoli dislivello originali. Sono previsti in questo caso la riduzione e servizi che trattano la questione in maniera sempre più apdella distanza e dei punti critici, oltre allo modifica dell’oraprofondita: sono questi tutti elementi che portano beneficio rio di partenza e del tempo limite per il raggiungimento dei alla disciplina. check point. In caso di condizioni particolarmente rigide che possono rendere necessaria la sospensione dell’evento, fa I FATTI RECENTI - Ma come si diceva con Bukowski, l’incertezza riferimento al piano C. Il 50-60% del tracciato rimane quello della conoscenza, o meglio, parafrasando, una conoscenza originale e viene aumentato il numero degli ufficiali di gara. incerta non è diversa dalla sicurezza dell’ignoranza. Ecco Vengono pianificati diversi punti di assistenza per gli atleti che quindi, nonostante tutto talvolta si osserva ancora che che si ritirano e zone da cui è possibile raggiungere diretaccadano episodi sconcertanti come quello tristemente octamente il traguardo in caso di emergenza. In ogni caso, la corso in occasione dell’ultima edizione della Maremontana. manifestazione non deve essere cancellata o rinviata se non Molto si è detto della responsabilità dell’organizzazione uniin casi estremi. tamente a quella degli atleti circa lo svolgimento del trail ligure nel corso del quale Paolo Ponzo ha perso la vita. Così www.skyrunning.com come molto si era detto l’anno precedente dopo che l’esperta skyrunner Teresa Farriol era incorsa nella stessa sorte a causa dell’ipotermia che l’aveva colta durante la partecipazione al Cavalls del Vent. Al di là tanta eco che si è generata (anche se occorre dire che in alcuni casi si è trattato più che altro di una vuota risonanza, come abbiamo denunciato noi stessi – vedi editoriale Running Magazine 3 – 2013), la verità vera che non potrà mai essere discussa è quella descritta dal campione in carica alle Skyrunner World Series Kilian Jornet che al magazine Spirito Trail aveva dichiarato: “Dobbiamo renderci conto che pratichiamo uno sport di montagna e in montagna il rischio zero non esiste”. A sfortunata conferma di tutto questo, il destino ha voluto che poche settimane fa sia scomparso il giovanissimo campione di arrampicata Tito Traversa proprio a causa di un incidente mentre si esercitava su una parete a Orpierre in Francia. SHADES OF WINTER – PURE Girls only: L‘edizione E.O.F.T. di Shades of Winter è il primo film sullo sci con sole donne in 14 anni di E.O.F.T. È il secondo film per la freeskier e filmaker austriaca Sandra Lahnsteiner, che insieme ad altre atlete da tutto il mondo ha realizzato questo documentario dove l’arte del freerider è spinta ai suoi più alti livelli. www.eoft.eu/it/ 10 / 2014 21 10 / 2014 21 21 IL PROGETTO DELLA ISF - Proprio perché di si vuole evitare anche in questo momento di spendere ulteriori commenti più o meno pertinenti, vogliamo piuttosto sottolineare qual è la posizione presa in merito al tema della sicurezza dalla Internazional Skyrunning Federation (Isf). O meglio, quali sono i provvedimenti adottati in questa direzione. A ottobre 2012 è stato avviato un lavoro di sintesi delle norme e delle raccomandazioni vigenti all’interno dei campionati della federazione. “La base di partenza è quella del regolamento a cura di: Paolo Grisa REPORTAGE / VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELLE AZIENDE OUTDOOR DEI PAESI DELL’EST In soffitta ho un paio di vecchie viti da ghiaccio stranissime, dal diametro più ridotto di quelle attuali e con solo tre denti anziché i canonici quattro. Gli alpinisti di lungo corso che me le hanno date mi hanno raccontato “sono quelle in titanio che portavano gli alpinisti dell’Est e poi rivendevano a noi per pagarsi il viaggio di ritorno”. Sono probabilmente inutilizzabili se confrontante con quelle, efficientissime, di oggi. Eppure con queste gli alpinisti delle ex repubbliche sovietiche hanno compiuto alcune tra le più grandi imprese delle Alpi. Sono troppo giovane per aver vissuto quel periodo, a cavallo dagli anni ’80, sulle Alpi si vedevano scendere in forze queste squadre di scalatori provenienti dalle scuole “sovietiche”, cechi, polacchi e russi. Erano il meglio dell’alpinismo del loro Paese e proprio grazie a questo si erano guadagnati, a fronte di prove di selezione durissime, l’opportunità tanto ambita di partecipare alle costose campagne estive o invernali sulle Alpi. Basti ricordare il nome del ceco Igor Koller o del polacco Jerzy Kukuczka. Arrivavano in squadre numerose, con disciplina militare e attrezzatura costruita in patria, spesso di qualità ridicola di fronte agli standard europei. PRODUZIONE MADE IN EUROPE - Per anni dunque i prodotti per l’outdoor sviluppati dalle aziende dell’Est sono rimasti esclusi dai negozi dei paesi occidentali, anche per problemi di standard di conformità. Già dagli anni ‘90 però, grazie anche all’entrata di alcuni di quei paesi nell’Unione Europea, certune di queste aziende hanno fatto il loro ingresso nel mercato europeo e italiano, ottenendo anche buoni riscontri. Di qualcuna ne abbiamo parlato recentemente sulle pagine della nostra rivista (vedi ad esempio Ocùn). Da notare che mentre diverse aziende europee, sia di attrezzattura sia di abbigliamento, stanno sempre più spostando la produzione verso paesi lontani dell’Est asiatico, le aziende del settore in Repubblica Ceca producono ancora in gran parte in loco, garantendo così alta flessibilità, tempi di spedizione molto brevi e, spesso e volentieri, rapporto qualità prezzo dei prodotti molto interessanti per i clienti europei. Questo fa si che l’interesse verso questi paesi anche nel settore dell’outdoor stia crescendo rapidamente. VISITA TRA LE AZIENDE CECHE - Questa primavera la fiera di Friedrichshafen aveva organizzato una visita per la stampa proprio in Repubblica Ceca, uno dei paesi più emergenti nel nostro settore, per presentare appunto alcune delle aziende che qui hanno sede e per scoprire la passione fortissima che hanno i cechi per il mondo outdoor. La fiera tra l’altro da alcuni anni dedicat alle aziende di questo paese un’apposita area, il Czech Village. Si parla per il mercato dell’Est Europa di ben 50 brand e di questi 25 sono cechi, paese dal quale vengono 450 persone a visitare la fiera. 22 10 / 2014 L’UNIVERSITÀ DI LIBEREC - Il giorno successivo ci siamo diretti verso nord, alla città di Liberec, dove ha sede una delle più antiche università del paese, con oltre 200 anni di storia. Oggi ospita sei facoltà, tra cui una delle più rinomate è quella di ingegneria tessile, con 1.300 studenti e oltre 100 ricercatori. L’università collabora con aziende locali, e non, nell’ambito delle tecnologie tessili, nella ricerca e sviluppo, nel design e nel marketing dei prodotti, arrivando a sviluppare competenze particolari nelle nanotecnologie. Uno dei ricercatori dell’università ci ha presentato alcune delle più recenti tecnologie sviluppate dall’università, tra cui un innovativo sistema d’illuminazione Immagine della presentazione dell’innovativa fibra conduttrice ad alta visibilità presso l’università di Liberec Le famose e severe Torri di Arenaria in Boemia Le “tigri ceche” alla ribalta nell’outdoor Dopo anni d’isolamento, dagli anni ’90 il mercato dell’Europa occidentale si è aperto alle aziende outdoor provenienti dai paesi dell’Est, in particolare dalla Repubblica Ceca, con una produzione in gran parte ancora Made in Europe. E alcuni di questi brand stanno ottenendo ottimi riscontri. UN MERCATO VIVACE - Sebbene il paese abbia una popolazione non particolarmente numerosa, i numeri dei praticanti di attività outdoor sono davvero notevoli. Le aziende che ci hanno ospitato sono state Direct Alpine (in collaborazione con l’Università di Liberec), Singing Rock, Hiko Sport (insieme alla catena di negozi sportivi Hudy Sport) e Avoz, l’associazione ceca dell’industria sportiva. Durante la prima giornata abbiamo fatto visita al Praha-Troja, un moderno centro di allenamento per il rafting e il kayak dove abbiamo potuto provare in prima persona i prodotti Hiko Sport, salvagenti e giubbini anti acqua per attività fluviali. Testando i prodotti Hiko lungo la Troja HIKO - Hiko nasce da un’idea di Marcela Hilgertova, per far fronte all’impossibilità di recuperare materiale di buona qualità per gli sport da fiume in Repubblica Ceca. Così nel 1990 con il marito Ivan iniziò a farsi spedire i tessuti dall’America da un amico e a costruire giubbini salvagente la sera, dopo il lavoro, nel loro piccolo appartamento di Praga. Quando, con la crescita degli ordini, il deposito di imbottitura in schiuma iniziò a essere troppo grande per il loro appartamento, presero due appartamenti in affitto in un dormitorio universitario. La sede ora si trova nel piccolo paese di Jiloviste, alle porte di Praga. L’azienda è a carattere familiare e anche le più giovani generazioni sono oggi coinvolta nelle attività dell’impresa. Oltre ai familiari l’azienda dà lavoro a 40 dipendenti. Il nome deriva dalle iniziali dei genitori di Marcela, che vestirono i colori della nazionale ceca negli sport di fiume e che ancora oggi danno supporto in azienda e iniziano all’acqua le giovani generazioni. Alcuni dei test che vengono realizzati sui materiali usati da Direct Alpine presso l’Università di Liberec dei capi e dei tessuti particolari composti da un mix di fibre naturali e metalliche (sviluppate attraverso un processo di corrente alternata) che hanno proprietà protettive contro le radiazioni magnetiche, un tema molto d’attualità nella nostra vita sempre più a contatto con strumenti digitali di ogni tipo. Uno degli aspetti più interessanti della visita all’università è stato entrare nei laboratori dove si effettuano i test sui tessuti in collaborazione con l’azienda Direct Alpine. Questo ci ha permesso di dare finalmente un significato reale a tutte le sigle che si possono leggere sulle etichette dei capi tecnici per l’outdoor. Abbiamo così capito come si misura la colonna d’acqua per l’impermeabilità, la resistenza allo strappo dei tessuti, la resistenza allo sfregamento o l’idrorepellenza. DIRECT ALPINE - Direct Alpine è una compagnia con il 100% di capitale in Repubblica Ceca e produce in Europa l’’80% circa dei suoi prodotti. Distribuita in Italia da Ski Trab, realizza capi di abbigliamento per ogni uso outdoor, dall’arrampicata sportiva fino all’alpinismo invernale e al freeride. Anche in mercati ricchi di competitor come quelli di Austria, Germania e Svizzera, l’azienda sta gradualmente crescendo. Dal 2012 veste il soccorso in montagna in Repub- Test sulla traspirazione di una maglietta intima Direct Alpine blica Ceca. La sua nascita risale al 1997 quando Radek Nováček e Jirka Sika, amici e compagni di arrampicata, iniziarono a lavorare sulla produzione e commercializzazione di prodotti tessili, concentrandosi su capi di alta qualità e costruendo gradualmente una rete di clienti in tutta la Repubblica Ceca. Nel 2000 Jindra “Hudy” Hudeček, proprietario della prima rete di negozi per sport outdoor nella Repubblica Ceca, entra nella proprietà dell’azienda aiutando lo sviluppo del marchio Direct Alpine nei negozi Hudysport e le possibilità di ulteriore crescita all’estero. Nel 2005 la forma giuridica dell’azienda viene modificata in società a responsabilità limitata. Da quel momento rimangono in azienda due soli soci: Radek Nováček e Jindra Hudeček. L’azienda si trasferisce nella più ampia sede di Liberec, in una ex fabbrica tessile, investendo nei macchinari Cad più evoluti per il lavoro sui tagli. Nel 2006 inizia una collaborazione con il brand italiano La Sportiva su una gamma comune di abbigliamento tecnico ma dopo alcuni anni la partnership si chiude. Nel 2008, grazie a un’intensa collaborazione con il marchio specializzato nello scialpinismo Ski Trab, sviluppa un modello di pantalone specifico per lo scialpinismo, il Cascade, ancora oggi a catalogo. picata. Qui abbiamo potuto tastare con mano questa particolarissima roccia di cui raccontano alcuni recenti video e che la severa etica sassone di queste salite hanno reso quasi leggendaria. Non a caso il nome dell’azienda deriva dal particolare rumore che giunge dalle Torri di Arenaria quando sono attraversate dalle folate di vento. Due fasi di realizzazione delle imbragature Singing Rock Sulle pareti della Boemia con le imbragature Singing Rock SINGING ROCK E L’ARENARIA BOEMA Dopo la visita all’università siamo stati accompagnati a conoscere il brand Singing Rock (distribuito in Italia da Sport Alliance), il cui claim potrebbe essere “climbing equipment made by climbers”. La sede dell’azienda sorge vicino alle montagne dove ha anche sede uno dei due centri produttivi, quello in cui si costruiscono imbraghi, corde e fettucce (il secondo sito produttivo invece è incentrato sulla realizzazione di prodotti hardware come moschettoni e piccozze). Qui abbiamo potuto vedere tutte le fasi della produzione delle imbragature Singing Rock. Presso la sede esiste anche un centro per l’addestramento al soccorso, ai lavori in fune e al tree climbing. L’azienda, nata nel ’92 dall’idea di due alpinisti cechi e da un responsabile vendite belga, nei suoi primi dieci anni di vita ha ottenuto degli ottimi successi riuscendo a realizzare una linea prodotto conforme ai migliori standard moderni. Un team di atleti testa continuamente i nuovi prototipi prima di inserirli sul mercato e la vicinanza delle leggendarie Torri di Arenaria della Boemia sono il terreno ideale. Dopo la visita alla fabbrica i responsabili di Singing Rock ci hanno accompagnato nella vicina falesia per delle prove di arram- 10 / 2014 23 23 EVENTI / DAL 28 AGOSTO AL 7 SETTEMBRE AD ARCO LA 28a EDIZIONE Rock Master, dal nostro inviato: Benedetto Sironi foto: Davide Turrini e Davide Grimoldi BUONE NUOVE Molto positiva la collocazione (per la prima volta) dell’outdoor village nel centro di Arco. Iniziativa che ha animato tutto il paese e ha permesso di coinvolgere in un circolo virtuoso aziende e negozi, con ottimi feedback di pubblico, tra slackline, live music e “Notte Bianca”. Da segnalare anche l’ingresso di Orbit tra i main sponsor e il gran finale con i Campionati Europei Giovanili Boulder. In attesa dei Mondiali giovanili nel 2015… LA GARA REGINA - Grande attenzione è stata poi rivolta alla gara Lead, dove si sono sfidati i mostri sacri dell’arrampicata mondiale. Tra i protagonisti un ottimo Francesco Vettorata: il ventiduenne atleta bellunese, dopo essersi garantito l’accesso alla fase finale entrando nei primi quattro dell’Open, ha dimostrato la sua determinazione combattendo testa a testa con i più forti climber del mondo e conquistando il secondo posto. Dietro di lui di appena una presa il forte climber canadese Sean McColl. Il vincitore assoluto è invece Sachi Amma, candidato anche al La Sportiva Competition Award degli Arco Rock Legends. Tra le donne vince Magdalena Röck che si lascia alle spalle Mina Markovic e Hélène Janicot. Lo avevamo anticipato con un articolo nel nostro numero di aprile e ripetendo quel gioco di parole possiamo dire che quest’anno Rockmaster Festival ha fatto davvero “centro”. Riuscendo a migliorare decisamente alcuni aspetti dell’edizione scorsa e presentando delle novità di rilievo che ne rafforzano l’importanza anche come iniziativa outdoor “a tutto tondo”, oltre a confermarlo come l’evento climbing più storico e rappresentativo al mondo. Tra queste novità spicca la collocazione per la prima volta in assoluto dell’outdoor village in centro paese (vedi box dedicato) che ha coinvolto ben 30 aziende. GLI SPONSOR E LA NEW ENTRY ORBIT - Tra le altre “buone nuove” da segnalare anche l’ingresso tra i main sponsor di Orbit, marchio appartenente a Wrigley, multinazionale leader mondiale nel mercato delle chewing gum, che nel 2008 è diventata un’affiliata del gruppo Mars Incorporated. Orbit è un marchio celebre all’estero ma ancora poco presente in Italia, per questo ha avviato il progetto Orbit Experience, che prevede la presenza ad eventi outdoor e action sport nonché la creazione di un apposito team di sportivi (info approfondite sul progetto sul prossimo numero). La presenza di Orbit ha animato ancor più il village in centro paese nonché quello all’interno del Climbing Stadium, affiancandosi agli stand e alle attività proposte dai technical sponsor C.A.M.P., La Sportiva, Salewa e Sintroc & Ecogrips. Il bel tempo e i grandi nomi in gara hanno favorito un ottimo afflusso di pubblico (circa 8.000 persone nel primo weekend solo nel Climbing Village, +10% rispetto al 2013). LA COMPETIZIONE - Ben 270 gli atleti presenti: oltre a quelli invitati, come da collaudata formula di Rockmaster, dal 2012 il festival offre la possibilità, attraverso l’Open aperto a tutti gli sportivi con licenza internazionale valida, di qualificarsi per la finale. 24 10 / 2014 Sean McColl e Jakob Schubert, primo e secondo posto Orbit Duel Lead Alex Puccio vincitrice Boulder femminile Il vincitore Speed e detentore del nuovo Record Mondiale Hroza Libor Ben 10 i posti a disposizione per ogni categoria (10 maschili e 10 femminili) in ciascuna delle due discipline (6 per il Lead e 4 per il Boulder). Quest’anno i numeri dell’Open sono stati notevoli: 100 atleti per la prova Boulder e 86 per la prova Lead provenienti da 21 nazioni diverse. Fra questi la rappresentanza italiana, ancora una volta particolarmente importante. Cevenini, Matteo Stefani, Sirlene Garbaccio Bogin e Maria Ligorio e le belle prove di Alessia Refolo, Giulia Poggioli, Martina Pellandra, e Tiziana Paolini. PARACLIMBING - Dopo le qualifiche del 28 agosto, il giorno seguente si è svolta la Paraclimbing Cup alla quale hanno partecipato 37 atleti provenienti da 12 nazioni, numeri penalizzati in parte forse dalla vicinanza con il Campionato del Mondo che si è svolto a Gijon (Spagna) dall’8 al14 settembre. Ben 25 gli atleti classificati in 12 diverse categorie (8 per le donne e 4 per gli uomini) differenziate per la tipologia di disabilità dell’atleta. Consistente come di consueto la squadra italiana, per la quale sono da segnalare i primi posti di Giulio SPEED - Come ogni anno, anche nel 2014 si è svolta la tappa di Coppa del Mondo di Velocità, che ha contato su 64 atleti in rappresentanza di 12 nazioni. Tra gli atleti di casa, le performance più attese erano quelle di Alessandro Santoni (terzo sul podio) e Leonardo Gontero (nono in classifica). Ma su tutti ha spiccato il ceco Libor Hroza che dopo aver regalato al festival un nuovo record del mondo durante le qualifiche, si è ripetuto nei quarti di finale battendo sé stesso e migliorandosi di altri tre centesimi. Così, con il tempo di 5.73”c entra nella storia dei record mondiali e conquista ovviamente il primo gradino del podio davanti al francese Bassa Mawem. Tra le donne vince Anouck Jaubert, che si lascia alle spalle le russe Yuliya Levochkina e Mariia Krasavina. BOULDER - La finale ha visto gli atleti sfidarsi nella prova KO Boulder, formula inventata proprio da Rock Master in cui 11 atleti devono affrontare 4 blocchi in sequenza. A ogni blocco gli atleti con il peggior risultato vengono eliminati, fino all’ultimo problema che vede la sfida tra i 3 finalisti. Vittoria per l’americana Alex Puccio, al suo terzo successo consecutivo a Rock Master. Alle sue spalle la giapponese Akiyo Noguchi e la slovena Julija Kruder, che si era qualificata attraverso la fase Open. Tra l’altro suo fratello Jernej è stato l’unico a raggiungere il top sull’ultimo boulder e ad aggiudicarsi il primo gradino del podio. Secondo posto per il francese Jeremy Bonder, terzo per il giapponese Makoto Yamauchi. Solo settimo e ottavo posto per i due italiani Gabriele Moroni e Michael Piccolruaz. DUELLO - C’era grande attesa per il duello Lead denominato Orbit Duel. In totale sono stati 17 gli atleti che si sono sfidati. Sul fronte femminile, le 7 atlete non si sono lasciate intimidire dai 18 mt della parete con tracciato di grado 7c+. Alla fine a trionfare su tutte è stata la russa Dinara Fakhritdinova che è riuscita a battere la connazionale Evgeniya Malamid. Terzo posto per la slovena Mina Markovic. Il duello per la vittoria tra gli uomini è stato disputato tra Sean McColl e Jakob Schubert. McColl ha chiuso la gara con un vantaggio di quasi 10 secondi sull’avversario. Terzo posto per lo sloveno Domen Skofic. LARGO AI GIOVANI – Gran chiusura con il Rock Junior che ha preso il via il 4 settembre, dedicato ai ragazzi fino ai 13 anni di età (circa 250) che al Climbing Stadium si sono sfidati nelle discipline Lead e Speed. Ricordiamo che da questa “versione junior” dell’evento sono passati alcuni tra gli atleti più forti del mondo come il prodigioso Adam Ondra e Johanna Ernst, vincitrice della Coppa del Mondo Lead nel suo anno di esordio. Nel fine settimana si sono invece svolte le competizioni ufficiali del calendario dell’In- LA NONA EDIZIONE DEGLI ARCO ROCK LEGENDS I premi del climbing mondiale Francesco Vettorata, splendido secondo, in azione durante la gara Lead ternational Federation of Sport Climbing con il Campionato Europeo Giovanile di Boulder nelle categorie under 20, under 18 e under 16. Nel complesso ben 400 i giovani climber, seguiti da quasi 150 accompagnatori. MEDIA EXPOSURE – Rockmaster si è confermato anche un evento fortemente mediatico. A parte la presenza in loco di molti giornalisti italiani e internazionali (alcuni di essi anche nella giuria del Rock Legends, vedi box a fianco), numerosi gli articoli sui giornali locali e nazionali usciti prima e dopo l’evento. La manifestazione ha riscosso grande successo anche in rete e sui social network. Il sito web ha avuto quasi 60.000 visite da gennaio, di cui 43.000 durante i giorni dell’evento. Il canale Youtube ha raggiunto, dalla sua apertura nel 2010, oltre due milioni di visualizzazioni. La pagina Facebook dagli oltre 2000 fan di inizio aprile ha raggiunto al termine dell’evento la quota di 6200. Di grande prestigio infine la copertura su Rai Sport: ben 910.000 persone hanno visto ad esempio in diretta per almeno 12 minuti l’Orbit Duel mentre quasi 90.000 hanno seguito l’intera diretta durata circa 2 ore. Numeri importanti che, oltre ad aver reso Rock Master il programma più seguito dell’intera giornata, dimostrano quanto siano ampi i margini di crescita per questa disciplina. ARRIVEDERCI AL 2015 - L’anno prossimo Rock Master Festival lascerà il posto ai Mondiali di Arrampicata Giovanile 2015, all’interno dei quali, per la prima volta assoluta, ci sarà anche la specialità Boulder. Un’occasione davvero unica e un grosso risultato per la Società Sportiva Dilettantistica Arrampicata Sportiva Arco e per la città, che in quei giorni ospiterà, si stima, oltre 800 giovani atleti provenienti da tutto il mondo. www.rockmasterfestival.com Kay Rush ha presentato la cerimonia di presentazione. Mauro Corona, Urko Carmona Barandiaran e Muriel Sarkany sono i vincitori dei tre importanti riconoscimenti. Come ogni anno, anche durante l’edizione 2014 del Rock Master Festival sono stati assegnati gli Arco Rock Legends, ormai divenuti appuntamento di grande richiamo nel panorama dell’arrampicata sportiva. Merito anche delle leggende a cui sono stati assegnati. Nell’albo d’oro si annoverano infatti personaggi del calibro di Lynn Hill, Luisa Jovane, Manolo, David Lama, Josune Bereziartu e Chris Sharma. A presentare la serata la conduttrice radiofonica, nonché climber e alpinista, Kay Rush. Certamente perfetta nel ruolo grazie alla sua competenza sul campo. Il premio Aquafill per il Climbing Ambassador è stato assegnato a Mauro Corona: alpinista, climber e chiodatore della storica falesia di Erto, nonché scultore ligneo e scrittore di best seller. Intervistato sul palco, Mauro ha voluto ricordare Roberto Bassi definendolo “l’unico che scalava e scolpiva con una dolcezza e una delicatezza che solo lui aveva”. Un pensiero speciale dedicato a uno dei climber che ha contributo in maniera incisiva a scoprire lo straordinario patrimonio roccioso di Arco e della Valle del Sarca. OTTIMI FEEDBACK PER LA NUOVA COLLOCAZIONE Village in centro paese: voto 9 Per il terzo anno al villaggio dedicato ai technical sponsor (Salewa, La Sportiva, Camp, Sintroc&Ecogrips più quest’anno come abbiamo detto Orbit), che come sempre è stato allestito all’interno del Climbing Village, se n’è affiancato un altro. Per la prima volta la location era lontana dal “campo di gioco” dell’evento. Il Village è stato infatti allestito in centro paese, in modo da rafforzare il legame tra la competizione, rivolta agli atleti e al pubblico specialistico, e il festival, con la sua offerta per adulti La casetta di Climbing Technology, senza e bambini. Il Village ha coinvolto circa una trentina dubbio una delle più attive e frequentate di realtà tra cui importanti brand di settore come Mammut, adidas, Climbing Technology, Edelrid, Grivel, Ocùn, Petzl, Teva Rock Experience, Tendon, Vertical Life e Vetics. Oltre a loro, presenti anche alcuni negozi locali: Art Rock, Clean Climb, Gobbi Sport, Red Point, Vertical Sport. Ottimo il circolo virtuoso che si è creato: i tanti appassionati e turisti in visita agli stand espositivi venivano poi “dirottati” presso i numerosi punti vendita arcensi. Questo link tra esposizione e vendita ha fatto del villaggio uno strumento funzionale oltre che indubbiamente scenico. Ottimo anche l’intrattenimento musicale e l’idea di organizzare una Notte Bianca, nonché la presenza del team di Spyder Slack Line che ha animato alla grande il village. Insomma, c’è ancora qualche leggera miglioria da apportare per l’anno prossimo ma il voto che si merita quest’anno il village è certamente un 9 pieno. Giulia Delladio (La Sportiva) premia Urko Carmona Barandiaran Mauro Corona con Kay Rush Il La Sportiva Competition Award è stato assegnato al paraclimber spagnolo Urko Carmona Barandiaran, che la scorsa stagione ha vinto il titolo di Campione Europeo e di Campione del Mondo nella sua categoria. Urko, la cui disabilità è rappresentata dall’amputazione della gamba sinistra, scala in falesia sullo sconvolgente grado di 7c+/8a salendo anche vie in alta montagna grazie all’uso di una protesi. L’atleta si è detto commosso per l’importante premio e ha esternato la speranza che il suo esempio possa essere di stimolo ad altri ragazzi nella sua condizione nel superare i propri limiti. Gli altri due candidati al premio erano Dimitri Sharafutinov (tre volte Campione del Mondo Boulder che nella scorsa stagione ha coronato il sogno di vincere anche la sua prima Coppa del Mondo Boulder) e il giapponese Sachi Amma (l’uomo da battere nella disciplina Lead). Il Salewa Awards, dedicato ai climber che si sono particolarmente distinti nelle performance su roccia, è andato a Muriel Sarkany. Dopo anni dedicati alle competizioni, tra cui tre successi consecutivi al Rock Master, la climber si è dedicata alla roccia portandosi a casa grandi soddisfazioni come il mitico grado 9a con la salita di Punt-X alle Gorges du Loup in Francia nel novembre 2013. La belga ha colpito per la sua performance ma anche per la sua passione e determinazione per l’arrampicata che, a 39 anni, sembrano non avere limiti. Gli altri due climber in lizza erano Adam Ondra e Alexander Megos. Il primo a soli 21 anni ha già ricevuto ben quattro volte l’ambito premio ed è l’unico al mondo che nell’anno in corso ha salito a vista due 9a (il grado massimo finora salito on-sight), liberato tre 9b e un nuovo 9b+ (una delle tre vie sportive più difficili al mondo). Il secondo era già candidato l’anno scorso per la sua prima a vista di un 9a, mentre quest’anno è stato nominato grazie a una lunghissima lista di ripetizioni fino al 9a+, spesso in meno di due ore. Una velocità che fa capire come il 20enne tedesco si stia dirigendo verso un nuovo orizzonte, fino a poco tempo Muriel Sarkany premiata da fa davvero inimmaginabile. Luca Dragoni resp. marketing Salewa 10 / 2014 25 25 EVENTI / ANCHE UN NOSTRO TEAM HA PARTECIPATO ALLA B2BLOOD RUNNING RELAY dal nostro inviato: Paolo Grisa Sopra, la testa della corsa. Nelle foto a fianco alcuni dei passaggi più spettacolari: l’Arco della Pace, il Cono del Portello e, sotto, il ponte del Ghisallo Con Salomon il trail running sbarca nella City Grande successo e numeri di rilievo per la gara organizzata da Salomon, perfetta sintesi di una delle maggiori tendenze del running di oggi: la corsa “ibrida” tra strada e trail. Non a caso già da alcuni anni le aziende stanno sviluppando calzature apposite, con battistrada adatti alle diverse superfici. Nuova distanza e nuovo percorso. Queste le due principali caratteristiche della quarta edizione della Salomon City Trail di Milano, in scena domenica 21 settembre con un successo di partecipanti davvero notevole, favorito da una mattina di clima estivo nonostante l’autunno alle porte. L’evento organizzato da Salomon e Suunto giunge quest’anno a un’edizione di svolta. Lo spirito della gara è quello che le montagne, se le si cercano con un po’ d’immaginazione, si possono trovare anche poco fuori dall’uscio di casa in città. Del resto, l’azienda francese è già da due o tre anni che lavora sulle calzature di concezione ibrida con il concetto door to trail ora ridefinito in “city trail”, costruendo suole e cushioning pensati specificatamente per lavorare bene su asfalto come sui pavè e gli sterrati regolari dei parchi cittadini. UNA TENDENZA IN CRESCITA - D’altronde termini come door to trail e city trail risuonano sempre di più tra le parole degli esperti e sulle riviste specializzate di running. Forse, complice anche il poco tempo a disposizione anche per gli appassionati di trail, è giunto il momento di cercare più vicino possibile a casa dei percorsi che permettano di macinare un po’ di dislivello e di calpestare non solo asfalto, in modo da mantenere in allenamento le fondamentali capacità propriocettive che la corsa su sterrato richiede. E se a prima vista in una città come Milano tutto ciò possa sembrare impossibile, gli organizzatori della Salomon City Trail possono smentirvi. Scalini, stradine sterrate all’interno dei parchi, risalite di colline come il Monte Stella (la cosiddetta “montagnetta” di San Siro che, nota storica, nasconde le macerie dei bombardamenti della seconda guerra mondiale) oltre che al suggestivo passaggio del Cono del Portello. L’evento poi è aperto davvero a tutti: per i runner più accaniti c’è il trail da 23 km, per quelli che corrono saltuariamente c’è la possibilità di dividere lo sforzo con una squadra di amici grazie alla Relay (la gara a staffetta) e infine, per i più giovani o i meno allenati, c’è la CorriMi da sei chilometri. Il successo di questo tipo di corsa deriva dal coinvolgimento di podisti che, forse, di fronte al raggiungimento di un punto di “noia” verso la corsa su asfalto, iniziano a trovare nuovi stimoli in percorsi più vari e “mossi”. I primi tre uomini classificati I RISULTATI DEL TRAIL - Taglia per primo il traguardo della Salomon City Trail Dario Rognoni. L’atleta milanese ha staccato di oltre 5 minuti il secondo, il siciliano Filippo Lo Piccolo, mentre sul terzo gradino del podio è salito Jacopo Caracci. Quarto Davide Cheraz, il trailer valdostano del Team Salomon, che per una volta è sceso tra i runner di pianura. Rognoni si è det- La calzatura X-Scream 3D della linea City Trail di Salomon, ideata per offrire una sensazione “di montagna” in paesaggi urbani. Adatta ad affrontare i terreni più complessi e variabili: dallo sterrato all’asfalto cittadino, passando per cambi di pendenza anche improvvisi, scale e scivoli. Il tutto in soli 300 gr di peso. 26 10 / 2014 to soddisfatto del risultato, in particolare in preparazione della Maratona di Torino di metà novembre. Al femminile la gara è tutta tra local milanesi: al primo posto Simona Baracetti che cerca sollievo dai crampi appena superato il traguardo, segno che la gara è “vera”. Seguono al secondo e al terzo posto le sorelle Paola e Silvia Felletti. Ecco le parole di Simona Baracetti a proposito del tracciato: “Il percorso è bellissimo, mi sono divertita molto, anche a correre con questi dislivelli a cui non sono abituata”. B2BLOOD RUNNING RELAY - Per questa prima edizione Running Magazine ha accolto l’invito di partecipazione correndo la staffetta: 30 km divisi in quattro frazioni, da circa 8 km e mezzo le prime due e 6 e mezzo le ultime. Il percorso ci è piaciuto molto, in particolare la salita al Monte Stella, con lo strappetto dritto per dritto finale che davvero rompeva il fiato, così come il tratto all’interno dell’ippodromo, particolarmente faticoso a causa del fondo in ghiaia scivoloso. Ottima l’organizzazione di gara, numerosi i volontari che hanno reso praticamente impossibile perdersi. Forse per chi viene da fuori Milano (e ne ab- I vincitori della categoria maschile e femminile biamo visti molti con la maglia di società sportive provenienti da lontano) qualche indicazione in più su dove si trovassero i punti di partenza della prima e della seconda frazione avrebbe fatto comodo. Molto apprezzati anche i punti ristoro e il pacco di rifornimento a fine gara. Per quanto riguarda il risultato, il nostro team può dirsi soddisfatto: un sedicesimo posto che, viste le poche gare a cui abbiamo partecipato quest’anno, ci sprona a impegnarci maggiormente nei prossimi appuntamenti. Da segnalare che la gara nasce per sensibilizzare i partecipanti a sostenere l’Avis di Milano nel progetto B2Blood. UN MODO PER RISCOPRIRE LE CITTÀ Spesso i milanesi sono accusati di non conoscere la propria città. Ben vengano allora queste gare che aiutano a scoprire luoghi e monumenti cittadini. Sono convinto che, dopo questa corsa, molti dei partecipanti abbiano avuto uno stimolo a godersi più spesso gli angoli suggestivi di Milano che, è vero, sono nascosti e frammentati. Ma proprio per questo scovarli dà soddisfazione. E se guardi la città dagli angoli giusti, o in una giornata di cielo terso che lascia intravedere il Monte Rosa in tutta la sua imponenza, puoi quasi illuderti di essere in una città di montagna. D’altronde, non era Dino Buzzati che, nei suoi schizzi del Duomo di Milano inondato dal sole di mezzogiorno, aveva intravisto guglie dolomitiche? EVENTI / a cura di: Simone Berti IL 27 E IL 28 SETTEMBRE NEL BORGO LIGURE Successo al 1o raduno boulder in Valle Daone GraMitico lancia ValDaone Experience L’evento ha permesso di valorizzare il nuovo Boulder Park e permetterà di attrarre in questa località, già nota in inverno agli appassionati di ice climbing, anche gli amanti dell’arrampicata sui massi che qui troveranno uno spot ideale per le afose giornate estive. La Valle di Daone ha ospitato la primissima edizione del GraMitico Boulder Meeting, evento dedicato agli appassionati dell’arrampicata sui massi. Il meeting, tenutosi il 13-14 settembre, è stato l’occasione per fare conoscere ai climber presenti il nuovo Boulder Park voluto dall’amministrazione comunale di Daone, realizzato grazie al sostegno della Comunità di Valle delle Giudicarie e del Consorzio Turistico Valle del Chiese. In questi angoli di foresta ai piedi della cascata di Lert infatti sono stati puliti una trentina di massi, è stato livellato il terreno alla base dei blocchi con trucioli di larice, sono stati rimossi ostacoli pericolosi e tracciati sentieri di collegamento tra le diverse aree. Tutto questo per creare un’area attrezzata adatta ai praticanti di questa disciplina, che dalle sale boulder urbane vogliono provare l’emozione di scalare su blocchi di granito, per accogliere le famiglie con bambini e per avvicinare a questa pratica sportiva quanti ne sono affascinati, incrementando le presenze turistiche con l’attenzione, però, a ridurne l’impatto sulla natura. Il Boulder Park sarà completato nella prossima primavera con percorsi segnalati. E, accanto a questi, saranno realizzati anche alcuni servizi come aree sosta, toilette, segnaletica in loco e in avvicinamento. L’evento, pur trattandosi di una prima edizione, ha avuto un ottimo successo: più di duecento appassionati hanno provato a scalare massi facili ed estremi, si sono sfidati a squadre cercando con il gps i massi da scalare, hanno ammirato i grandi cam- 28 10 / 2014 pioni e condiviso con loro la passione per questo sport. Due grandi atleti del boulder mondiale sono state le star di GraMitico: Jacky Godoffe, uno dei più grandi maestri di questa disciplina, e Christian Core, Campione Mondiale di boulder nel 2003. I due campioni hanno trascorso le due giornate condividendo la loro passione con il folto pubblico. Ambedue hanno avuto parole di elogio per quanto realizzato dal Comune di Daone. Godoffe si è fermato in valle l’intera settimana, dopo avere tracciato ad Arco le pareti del Campionato Europeo Giovanile, mentre Christian è arrivato accompagnato dalla moglie Stella Marchisio, una delle migliori boulderiste italiane, e le due figlie di 3 anni. Tutto questo, va sottolineato, è stato possibile grazie all’impegno dei volontari che, guidati dalla Pro Loco locale, hanno dato il meglio di sé per accogliere i quasi duecento partecipanti, e agli operatori turistici della Valle di Daone che hanno offerto un gustoso aperitivo di benvenuto. Ferrino, sponsor tecnico dell’evento, ha presentato RockSlave, la sua nuova linea di abbigliamento dedicata al boulder: pantaloni, felpe e accessori dal design 100% italiano, versatili e adatti a ogni tipo di arrampicata, ma anche alla vita di tutti i giorni. Il Boulder Park è il primo intervento di Valdaonexperience, un piano pluriennale di sviluppo del turismo outdoor in Valle di Daone, per farne un riferimento per quanti amano lo sport nella natura: climbers, trekkers e bikers. FINALE FOR NEPAL: un crescendo di successi Circa 20mila persone e 800 atleti alla quinta edizione dell’evento che combina sport e solidarietà. In due giorni sono stati raccolti 20mila euro da destinare al supporto dei progetti dell’Associazione. Una due giorni tra sport e solidarietà che ha animato lo splendido borgo di Finale Ligure per il quinto capitolo di Finale for Nepal (27-28 settembre). Durante l’evento sono stati raccolti fondi da devolvere al Nepal per supportare svariati progetti umanitari e ambientalisti. I numeri dell’evento - Circa 20mila i visitatori presenti nel borgo ligure e circa 800 gli atleti che hanno partecipato alle gare previste. Ancora una volta quindi il risultato conferma l’ottima organizzazione dell’evento che attira l’attenzione non solo di sportivi ma anche di intere famiglie. Carlo Mamberto, presidente dell’Associazione di volontariato Finale for Nepal, ha commentato: “L’evento è organizzato da un gruppo di persone molto unite fra loro che ogni anno, con tantissima passione e non poche difficoltà, mettono anima e cuore in un susseguirsi di eventi sportivi e non. Non dimentichiamo poi l’immenso supporto di fantastici volontari che vengono da tutta Italia e lavorano con un’armonia tale da permettere la perfetta riuscita”. Association) organizza corsi gratuiti per diventare guide di montagna e avere dunque un’opportunità di lavoro nelle molte agenzie di trekking nepalesi. Tra gli altri progetti promossi spicca il supporto a una piccola scuola nel Mustang (Himalaya) e il programma Green Soldiers volto alla pulizia dei sentieri e dei villaggi rurali nepalesi. I fondi raccolti - La costante affluenza sommata alla generosità dei partecipanti ha permesso all’Associazione di raccogliere, secondo le prime stime, circa 20mila euro. Questo denaro sarà interamente devoluto ai diversi progetti promossi nel paese asiatico. L’Associazione Finale for Nepal supporta, tra le altre iniziative, l’Himalayan Primary School che accoglie oltre 55 bambini. Inoltre sponsorizza una piccola palestra indoor nel centro di Kathmandu, dove insieme a istruttori NMA (Nepal Mountaneering Due parole sul programma - Durante la due giorni Finale Ligure è stata animata con spettacoli ed eventi di vario genere. Da segnalare quelli più “sport oriented” come i meeting con i grandi alpinisti italiani, le esibizioni di slackline e le demo di skateboard. A questi appuntamenti si sono aggiunti quelli più mondani tra cui le sagre gastronomiche con specialità nepalesi e le attività pensate per i più piccoli nelle varie Aree Bimbi. “Con questa quinta edizione Finale for Nepal si è confermato, senza ombra di dubbio, un appuntamento che curiosi e appassionati di outdoor dovrebbero segnare in agenda”, conclude Mamberto. Che, insieme al suo team, è già all’opera per dar vita a un nuovo progetto nepalese che “prevede il coordinamento di 3 scuole nella regione remota di Tikapur”. photo: www.marcoferrando.it www.finalefornepal.org Sotto Stefano al bancone del negozio e durante una gita scialpinistica FOCUS SHOP / IL PUNTO VENDITA DI REGGIO EMILIA a cura di: Monica Viganò Alpen Sport, ski alp e oltre È votato allo ski alp ma serve l’outdoor a 360°. Inoltre il titolare Stefano Canuti unisce all’ampia esposizione un ricco programma eventi (amatoriali e agonistici) che copre inverno ed estate. E coinvolge anche il Rifugio Pratizzano che gestisce in prima persona. Situato in posizione strategica sulla strada che collega Reggio Emilia all’Appennino, Alpen Sport porta in città l’esperienza che il suo titolare ha maturato tra le montagne. Stefano Canuti è infatti alpinista e rifugista e dà voce a queste due passioni aprendo nel 2010 il punto vendita emiliano. DUE PAROLE SU STEFANO - Nato a Reggio Emilia nel 1970, Stefano è una Guida Ambientale Escursionistica e istruttore CAI di scialpinismo. Ha partecipato a gare di sci gigante ma dal 2000 si è dedicato integralmente al freeride e allo scialpinismo prendendo parte anche al Sellaronda. “Ho salito diverse vette soprattutto scialpinistiche”, dichiara Stefano. “Tra le principali ricordo le vie Classica Francese del Monte Bianco (scialpinistica), Castore (alpinistica e scialpinistica), Polluce (alpinistica), Adamello (scialpinistica), Presanella (alpinistica), Gruppo del Monte Rosa (scialpinstica e alpinistica), Similaun (scialpinistica), diverse vette della Valle Aurina. Inoltre conosco ottimamente tutto l’Appennino Tosco Emiliano”. Dal 2007 al 2010 è stato gestore del Rifugio C. Battisti. Da ottobre 2010 è titolare del negozio Alpen Sport e dallo scorso giugno anche del Rifugio Pratizzano. SCHEDA TECNICA L’OFFERTA DEL NEGOZIO - All’interno del punto vendita trovano spazio tutti i prodotti necessari per vivere l’outdoor a 360°. “Dietro al bancone - dichiara- 30 Indirizzo _ Via Ferruccio Ferrari, 2C - Reggio Emilia Telefono _ 0522.306450 E-mail _ [email protected] Sito _ www.alpensportshop.it FaceBook _ Alpen Sport Gestione Magazzino _ Manuale Anno di nascita _ 2010 Titolare _ Stefano Canuti Numero personale _ 2 Mq totali _ 150 Mq abbigliamento _ 80 Mq attrezzatura _ 70 10 / 2014 no i clienti di Stefano - incontriamo persone che condividono la nostra stessa passione per la vita all’aria aperta”. Lo staff Alpen Sport è infatti pronto a interpretare le necessità dei suoi visitatori e ad affiancarli nella scelta dei materiali più adeguati. L’elevato livello tecnico dei prodotti in vendita permette a tutti, dai neofiti ai professionisti, di sperimentare le ultime novità dei più importanti marchi del mercato mondiale. I SERVIZI COLLATERALI - Al di là dei prodotti in vendita, Alpen Sport mette a disposizione dei suoi clienti vari strumenti a noleggio (vedi scheda tecnica). Inoltre Stefano ha alle spalle una grande esperienza nella preparazione di attrezzature e abbigliamento tecnico da gara. Il che si traduce nella proposta al cliente di un servizio di riparazione sci e termoformatura scarponi. “Sono servizi piuttosto richiesti dalla nostra clientela, che è per lo più tecnica. Il segmento trainante le nostre vendite è infatti rappresentato dallo scialpinismo al quale il negozio è evidentemente votato”. GLI EVENTI ORGANIZZATI - Alpen Sport si fa inoltre promotore di escursioni e gite fuori porta ma anche di gare e raduni di scialpinismo e trail running. Tra esse spicca lo Skialpen Raduno aperto a scialpinismo, ciaspole e winter trail e previsto il prossimo 22 febbraio. Sempre in inverno Stefano organizza Numero vetrine _ 4 Discilpline trattate _ Alpinismo, arrampicata, ferrate, freeride, nordic walking, racchette da neve, sci di fondo, scialpinismo, trail running, trekking Noleggio attrezzatura _ Attrezzatura da scialpinismo, artva pala e sonda, racchette da neve, attrezzatura da fondo, kit ferrata, piccozze e ramponi Altri servizi _ Riparazione sci, termoformatura scarponi una ciaspolata a 6 zampe (cane e padrone), ciaspolate diurne e notturne, winter bike, gare di sleddog. In estate si passa all’organizzazione di gare di trail running. Al momento a programma ci sono il Cerreto Trail (12 luglio 2015), il Trail del Fojonco e il 2.7 Linea Verticale (8 e 9 agosto 2015), il Gigante Skyrace e il Cusna Vertical k (29 e 30 agosto 2015). Tutto questo rientra nel nutrito programma che, considerando congiuntamente attività turistica e agonistica, conta sull’adesione di circa 1000 persone in estate e 800 in inverno. Gli eventi organizzati coinvolgono non solo il punto vendita ma anche il Rifugio Pratizzano, di proprietà di Stefano dal 2014. FOCUS SUL RIFUGIO - Situato a 1200 mt sulle pendici del Monte Casarola, il rifugio è un luogo simbolo nonché Centro Visita del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Le sinergie tra questa struttura e il punto vendita emiliano sono parecchie. La maggior parte delle attività organizzate da Alpen Sport, quasi il 90%, passa dal rifugio stesso “ma anche da quello dell’Aquila situato nella vallata opposta e gestito da mia moglie Silvia”, ammette Stefano. Che conclude: “Rifugio e negozio collaborano a doppio senso supportandosi a vicenda. E permettendoci di risultare pienamente operativi sia in estate (con il rifugio) che in inverno (con il punto vendita)”. Marchi attrezzatura _ ABS, Camp, Deuter, Dynafit, Elan, Gabel, Grivel, K2, Led Lenser, Leki, MSR, Ortovox, Scott, The North Face, TSL Marchi calzature _ Brooks, Dolomite, Dynafit, Hanwag, Lowa, Salomon, Scarpa, Scott, The North Face Marchi abbigliamento _ Craft, Dynafit, Lorpen, Maloja, Montura, Odlo, Ortovox, Scott, The North Face, Thorlo IL RIFUGIO PRATIZZANO Indirizzo _ Loc. Pratizzano - Ramiseto (RE) Telefono _ 348.3060240 E-mail _ [email protected] Sito _ www.rifugiopratizzano.eu FaceBook _ Rifugio Pratizzano Gestore _ Stefano Canuti Dal _ 2014 Numero personale _ 5 Numero camere _ 5, tutte con bagno completo in camera e servizio biancheria Numero posti letto _ 20 Numero posti ristorante interno _ 20 Numero posti dehor _ 100 Attività svolte _ Alpinismo, arrampicata, ferrate, freeride, nordic walking, racchette da neve, sci di fondo, scialpinismo, trail running, trekking Noleggio attrezzatura _ Sì: attrezzatura da fondo e scialpinismo, artva pala e sonda, kit ferrata, mountain bike, piccozze e ramponi, racchette da neve Altri servizi _ Guide Ambientali Escursionistiche residenti in Rifugio e Guide Alpine Altro _ Cucina tipica emiliana e montanara, menù a “km 0”, Centro Visita del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano
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