Outdoor Magazine_10 2014

Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: [email protected] - Direttore responsabile: Angelo Frigerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007
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Anno 7 - Numero 10 / 2014
Anno 7 - Numero 10 / 2014
PRIMO PIANO /
[email protected]
Tante le novità positive, come la collocazione del village
in centro ad Arco, nuove sponsorship e iniziative
24-25
Rock Master,
OUTDOOR AUTOMOTIVE /
Barcolana 2014
tra mare e terra
BUONE NUOVE
14-15
A Trieste dal 3 al 12 ottobre 10
contest in acqua e 150 eventi hanno
animato la 10 giorni, che ha visto
come apice la famosa regata velica.
Tra i main sponsor Land Rover, che ha
presentato la nuova Discovery Sport
FOCUS ON /
16
SALVA CON NOME /
20-21
La ricetta di PrimaLoft?
Performance,
protection, passion
Sale in Europa
la febbre per l’EOFT
Quest’anno crescono i paesi europei
che ospiteranno il tour, da nove
a tredici, segno che l’adrenalina
degli sport outdoor continua a fare
proseliti in tutto il vecchio continente
In origine produceva abbigliamento isolante
per l’esercito americano. Oggi è sempre
più attivo anche nei mondi lifestyle
e degli sport outdoor & performance
EVENTI /
FOCUS SHOP /
22-23
30
Con Salomon il trail
running sbarca nella City
Le “tigri ceche” alla
ribalta nell’outdoor
26
Finale for Nepal:
un crescendo di successi
GraMitico lancia
ValDaone
Experience
Circa 20mila persone e 800 atleti alla
quinta edizione dell’evento che combina
sport e solidarietà. In due giorni sono
stati raccolti 20mila euro per supportare
i progetti dell’Associazione
28
L’evento ha permesso di
valorizzare il nuovo Boulder
Park, con l’obiettivo di
attrarre in questa località
gli amanti dell’arrampicata
28
Alpen Sport,
ski alp e oltre
Il titolare Stefano Canuti unisce all’ampia
esposizione un ricco programma
eventi (amatoriali e agonistici).
Coinvolgendo anche il Rifugio Pratizzano
che gestisce in prima persona
EDITORIALE /
/ primo piano
a cura di Benedetto Sironi
Se Maometto
non va
alla montagna…
Recita il noto detto. Caliamolo un attimo nel nostro mondo, quello dell’outdoor e in particolar modo degli sport invernali, visto
che la stagione è ormai alle porte. E’ innegabile che negli ultimi
anni si sia assistito ad un progressivo e inesorabile calo delle
presenze e soprattutto del tempo di permanenza del pubblico
italiano nelle località montane. La settimana bianca un tempo
così in voga? Oggi possiamo dire che rimane un “privilegio” per
pochi e la maggior parte di coloro che frequentano la montagna in inverno prediligono (o sono costretti) ad un turismo sempre più mordi e fuggi, leggi 2 o 3 giorni a cavallo del weekend.
Per fortuna degli operatori turistici è invece cresciuto in misura
importante il numero di stranieri, spesso anche facoltosi, che tra
l’altro hanno la tanto apprezzata abitudine di fermarsi per più
giorni e magari di mettere mano con frequenza (e abbondanza) al portafogli. Detto questo, come riavvicinare gli italiani, con
una particolare attenzione per i più giovani, al mondo della
montagna “bianca”? Certamente organizzare eventi di qualsiasi
genere (sportivo, ricreativo, musicale, ecc) nelle principali località montane può fungere da richiamo e di fatto crea animazione e coinvolgimento. Ma gli appuntamenti importanti rivolti al
grande pubblico non abbondano certo. A volte anzi si tratta
di iniziative pensate e rivolte ad un pubblico già “evoluto” e
specializzato, che comunque sulla neve ci andrebbe comunque.
Perché quindi non provare a “ribaltare” il teorema e – tornando
al detto di cui sopra – “se Maometto non va alla montagna,
la montagna va da Maometto”. Vale a dire, nel nostro caso,
nient’altro che “la città”. Dove infatti se non nella realtà cittadina
(piccola o grande che sia) è possibile intercettare un pubblico
il più possibile trasversale e variegato? Ecco perché manifestazioni come Milano Montagna (www.milanomontagna.it), che si è
svolta per la prima volta dal 16 al 18 ottobre, sono da lodare
e supportare. Così come le rodate Alta Quota di Bergamo e Skipass di Modena, che tuttavia rimangono le due uniche kermesse
significative per il pubblico finale legate alla montagna invernale che si svolgono in città, anche se in un quartiere fieristico.
Al tema delle attività outdoor in ambito cittadino avevo già dedicato lo scorso editoriale e mi perdoneranno i lettori se torno
sull’argomento con queste ulteriori considerazioni. Ma forse non
è un caso che ben 2 presentazioni su 10 nell’ambito dell’European Outdoor Summit in Germania (di cui vi racconteremo
sul prossimo numero) al quale ho appena partecipato fossero
dedicate proprio all’”Urban Outdoor”. Insomma, l’ideale sarebbe coinvolgere di più i centri cittadini con eventi e iniziative
dedicate, mettendo al centro una efficace e sana promozione
della montagna invernale (ed estiva) con tutte le sue bellezze
e opportunità, senza trascurare ovviamente il tema della sicurezza. Che tuttavia non deve diventare l’unico argomento di
discussione per i media (in particolare generalisti) quando si
parla di montagna, freeride e affini. Come spesso purtroppo accade, anche per una mancanza di altri temi e spunti. Spunti che
sarebbe interessante lanciare proprio con una seria programmazione “politica”, intesa nella sua accezione originaria (dal
greco, “polis” significa “città”).
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Anno 7 - N.10 / 2014
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Chiuso in redazione il 19 ottobre 2014
4
10 / 2014
Adidas sta per vendere Reebok a investitori asiatici?
Stando ad alcuni rumors provenienti da The Wall Street Journal,
un consorzio di investitori sembra
interessato all’acquisto di Reebok.
Pare inoltre che tale consorzio sia
sul punto di presentare un’offerta
concreta al consiglio di sorveglianza
di adidas, società madre di Reebok.
Si dice che i potenziali acquirenti
siano Jynwel Capital (società della
famiglia malese Low con sede a
Hong Kong) e un fondo controllato
dal governo di Abu Dhabi. Poco lo
stupore suscitato da questa notizia.
Da tempo molti osservatori sostengono che Reebok possa performare
meglio come società indipendente
che come realtà parte della famiglia
adidas. Da un punto di vista economico, sempre stando a voci di corridoio, l’acquisizione potrebbe valere
intorno agli 1,7 miliardi di euro. Una
cifra decisamente inferiore rispet-
to ai 3 miliardi di euro sborsati da
adidas per acquistare Reebok nel
2006 con l’intenzione di creare un
brand di footwear e abbigliamento
sportivo che potesse competere
con Nike Inc. Dal 2005, quando
adidas ufficializzò la sua intenzione di acquistare il brand, le quote
di mercato di Reebok sono calate
dall’8% all’1,8% mentre quelle di
adidas sono scese dal 10% al 6%.
Al contrario di quelle di Nike, che
sono quasi raddoppiate passando
dal 35% al 60%.
I dati del mercato outdoor 2013 secondo EOG e NPD
Come riportato nell’ultimo numero
di The Compass, stando a una ricerca condotta dall’EOG il mercato
outdoor europeo è cresciuto del
3,1% a livello wholesale lo scorso
anno a quota 4.776 milioni di euro.
A livello retail, il mercato vale più di
10 miliardi escludendo le tasse di
vendita. Stando all’NPD Group invece il consumo di prodotti outdoor
in Europa nel 2013 si è attestato a
quota 16,3 miliardi incluse le tasse
di vendita. La differenza si deve
alla metodologia di calcolo e alla
definizione più ampia che l’NPD
Group dà al mercato outdoor. Infatti
se l’EOG ha basato le sue stime sui
dati sell-in di 112 marchi e retailer,
l’NPD ha realizzato una ricerca
online coinvolgendo oltre 500mila
consumatori da 8 paesi. Inoltre
i dati NPD coprono attività che
l’EOG non considera tra cui surf,
snowsport, caccia, pesca, mountain
bike e nautica. L’NPD ha dichiarato
che il mercato nel 2013 ha vissuto
un calo nel segmento snowsport
soprattutto in Germania, Italia e
Spagna. Questo declino è stato in
parte compensato da un incremento
di vendite in prodotti
hiking e trekking soprattutto nel footwear
in Francia, Germania
e Spagna. I responsabili EOG hanno
notato come i trend
e i valori espressi
dall’NPD sono per molti versi simili
a quelli del suo studio. A essi l’EOG
ha aggiunto una considerazione:
le condizioni climatiche estreme in
Italia hanno portato a un incremento di vendite di prodotti tecnici a
sfavore di prodotti più lifestyle.
Sotto il cappello di Samsonite, Gregory mantiene la sua indipendenza
Lo scorso luglio Samsonite ha
acquistato il produttore americano di
zaini Gregory Mountain Products, entrando di diritto nel mercato outdoor.
Gregory rimarrà un marchio indipendente e continuerà a firmare zaini
tecnici di elevata qualità. Anche in
termini di personale, non ci saranno
modifiche nello staff Gregory che
potrà sempre fare affidamento su
Andrea Meerholz in qualità di Brand
Director Europe. Sarà mantenuta
l’intera struttura di vendita europea
con l’intento di assicurare continuità
e professionalità nella gestione di
Gregory. Per rafforzare ulteriormente
la fiducia con i propri partner europei, inoltre, ogni dealer locale sarà
supportato da un customer service
nazionale. Non mancheranno comunque sinergie con la nuova proprietà,
come dichiara la stessa Andrea:
“Samsonite ha ottime piattaforme di
logistica e amministrazione oltre a
enormi magazzini in Belgio. Questo
migliorerà la nostra performance sul
fronte spedizioni. Inoltre il team belga
di marketing supporterà le varie
attività legate al brand accrescendo
la sua immagine in Europa. Da ultimo
Gregory trarrà beneficio dall’autonomia dell’organizzazione europea
che consente una maggior comprensione del mercato”. L’intenzione è
quella di creare una collezione ad
hoc per l’Europa tenendo conto delle
esigenze dei consumatori locali. Essa
sarà affiancata da una strategia di
marketing su misura.
Più collaborazione tra fornitori
e retailer, in che modo?
Il marchio Gerber in Italia
con Fiskars (e Bear Grylls)
L’idea che la relazione tra fornitori e retailer possa esser più
flessibile e produttiva è stata espressa da Philippe Wargnier, imprenditore francese che ha in passato lavorato per
Go Sport e che ha più di recente fondato Spartoo, rivenditore online francese specializzato nel footwear. Ha inoltre
contribuito al lancio di Evioo, retailer ibrido di eyewear che
combina l’e-commerce con un negozio fisico. Secondo
Wargnier il retailing online in Europa è cresciuto del 19% a
quota 246 miliardi di euro nel 2011, superando il mercato
americano. La dimensione e l’espansione di questo mercato
obbligano i retailer di oggi a mischiare vendite online e offline per non perdere opportunità. Secondo lui inoltre fornitori
e retailer online devono collaborare maggiormente a partire
dalla gestione del magazzino, che per i siti di e-commerce
è molto più grande rispetto a quello di un negozio fisico. I
fornitori dovrebbero condividere parte del rischio di gestione, riservando delle scorte di prodotti a bassa rotazione e
provvedendo poi direttamente alla loro spedizione in caso di
ordine registrato da parte del retailer. Wargnier parla anche
di una gestione dinamica degli ordini il che implica per i
retailer una maggior libertà di riordino o di cancellazione di
pre-ordini. I fornitori dovrebbero poter controllare i prezzi
applicati dai rivenditori online ai loro prodotti. Da ultimo si
dovrebbe garantire chiarezza nella gestione delle vendite
sia da parte del fornitore che del retailer online.
Un’azienda americana di prodotti per l’outdoor, lo
sport e il fai-da-te, con un ambasciatore “speciale”:
l’assai famoso esperto di sopravvivenza Bear Grylls,
protagonista di un noto programma televisivo in onda
anche in Italia. Stiamo parlando di Gerber, marchio
con sede a Portland, Oregon, USA. Fondata nel
1939, ha oltre 200 dipendenti e i prodotti abbracciano
una vasta gamma di attività nelle diverse categorie,
tra cui Outdoor,
Survival, Hunting,
Tactical, Industrial
ed Essentials.
In particolare, la
partnership con Bear Grylls e lo sviluppo, negli ultimi
anni, dell’omonima serie di attrezzi, ha creato una
nuova categoria di prodotti Gerber nel mercato Survival con il logo Gerber GB. Gerber dal 1987 appartiene al Gruppo Fiskars, leader mondiale nei prodotti per
la casa, il giardino e la vita all’aria aperta. Fondata nel
1649, Fiskars è la più antica società finlandese e una
delle più longeve aziende del mondo. Gerber sarà
distribuita nel nostro paese proprio dalla filiale italiana
di Fiskars.
CONTATTI: Fiskars Italy
0341 21521 – [email protected]
/ people
il nostro ricordo
Storico “double” per Ondra: vince due titoli mondiali
Ciao Andrea
In occasione dei campionati del mondo Lead, Speed e Paraclimbing di Gijón (Spagna, 8-14 settembre) Adam Ondra
ha scritto una nuova pagina della storia dell’arrampicata.
Dopo aver di recente conquistato il titolo di campione del
mondo di boulder, il ceco a Gijón ha vinto il titolo anche nella lead risultando il primo al mondo a trionfare in entrambe
le specialità. Per onor di cronaca, Jain Kim (KOR) è stata
l’unica donna ad aver raggiunto il top ed è salita sul primo
gradino del podio. Durante l’appuntamento spagnolo, l’ucraino Danyl Boldyrev ha inoltre stabilito un nuovo record nella velocità portando i 5.73
secondi conquistati ad Arco il 31 agosto da Libor Hoza a 5.60 secondi. Tra le donne la
russa Alina Gaidamakina ha vinto l’oro. Da segnalare che per il primo anno l’IFSC ha
organizzato durante la kermesse due competizioni di paraclimbing dando possibilità di
partecipazione anche a squadre composte da meno di 4 atleti. In tutto hanno gareggiato circa 100 paraclimber.
Solamente un mese fa eravamo qui a
scrivere di lui che, con il suo consueto
entusiasmo, ci aveva accompagnato
insieme ad altri atleti e membri dello staff
aziendale lungo un bellissimo trail sulle
cime del Monte Bondone in occasione
del Dynafit Summit Launch 2015 (articolo
a pag. 18-19 del numero 9 di Running
Magazine, una delle altre riviste edite
da Sport Press). Lui è Andrea Zambaldi,
aveva 31 anni, era lombardo ma cresciuto
a Verona e risiedeva a Bolzano, dove
lavorava nel marketing di Dynafit. Parliamo
al passato perché, come tanti di voi
sapranno, Andrea è scomparso lo scorso
24 settembre travolto da una valanga
sotto la cima dello Shisha Pangma (8027
metri). Con lui è morto anche il compagno
Sebastian Haag. Erano impegnati
insieme a Benedikt Böhm nella “Double
8 Expedition”, con l’obiettivo di scalare in
velocità e senza ossigeno Shisha Pangma
e Cho Oyu, con trasferimento tra un
ottomila e l’altro in bicicletta.
È davvero una sensazione amarissima
e strana quella che nei giorni successivi
ha colto quelli che lo conoscevano, noi
compresi, complice il fatto che il corpo di
Andrea non è stato più trovato e forse mai
lo sarà. La sensazione che in realtà non
se ne sia mai andato per sempre. Solo
per un po’ di tempo, magari impegnato da
qualche altra parte chissà dove in uno dei
suoi tanti progetti. Di lui ci rimarranno solo
bei ricordi, oltre che il suo onnipresente e
contagioso sorriso.
Uno di quelli (dote
assai rara) che
sono davvero
specchio di un
animo limpido,
sincero, speciale.
Inviamo le nostre sentite condoglianze
a tutti i parenti e gli amici di Andrea,
che lo hanno ricordato con affetto l’11
ottobre (giorno del suo compleanno) con
un raduno e una fiaccolata al Rifugio
Chierego sul Monte Baldo (VR). Un
momento d’incontro per chi lo conosceva,
per ripercorrere quei luoghi dove Andrea
amava correre e allenarsi. Fuori di retorica,
a noi piace ricordarlo anche con una
foto (qui sotto) scattata proprio durante
l’evento di Monte Bondone, nella quale si
era fermato per un momento e ci indicava
il percorso. Per poi riprendere a correre
senza fatica apparente e con il suo
luminoso sorriso sulle amate montagne.
Photo credits: E Holzknecht
NEWS
Richard Leedham confermato a capo di Berghaus
Pentland, proprietario di Berghaus, ha confermato Richard
Leedham presidente del marchio. Ruolo che Leedham
ricopre da settembre 2013 quando, dopo sette anni di
lavoro per Berghaus, l’ex presidente Richard Cotter ha
deciso di lasciare la società per divenire direttore generale
del retailer multimarca Snow+Rock. Leedham lavora
per Berghaus dal 1995 e da 9 anni siede nel consiglio di
amministrazione. In qualità di presidente, gestirà oltre a
Berghaus anche il marchio Brasher.
Hugelmeyer lascia i vertici dell’OIA
Frank Hugelmeyer si è dimesso dal ruolo
di presidente e ceo dell’Outdoor Industry
Association. Al momento non si conoscono
le motivazioni di tale scelta che ha sorpreso
l’intera associazione. Quest’ultima, che rappresenta gli interessi comuni del mercato
outdoor statunitense, ha dichiarato che il
suo consiglio di amministrazione nominerà
un ceo temporaneo mentre uno speciale
comitato si occuperà di cercare l’effettivo
successore di Hugelmeyer. Jennifer Mull,
presidente del consiglio, ha ringraziato
Hugelmeyer per esser stato
“essenziale nella crescita generale dell’organizzazione e
aver dimostrato la sua vitale
influenza a Whashington. Il
suo operato ha incluso anche la creazione di relazioni
con operatori del settore e
non”. In attesa di decidere il nuovo presidente, l’OIA ha individuato tre aree chiave
sulle quali si focalizzerà in futuro: il cliente, i
progetti ricreativi e il business del futuro.
Columbia nomina nuovi top manager
Si allarga la famiglia Columbia
Sportswear che ha annunciato l’assunzione di due nuovi executives.
In primis Steve Woodside che occuperà la nuova posizione di vice presidente responsabile della supply
chain e della produzione globale.
Woodside ha di recente lavorato
come vice presidente di VF Corporation, per la quale ha lavorato
da Hong Kong supervisionando la
produzione e l’approvvigionamento
di materie prime in relazione al
footwear. Prima ancora ha lavorato
per 23 anni in Nike. A partire dal 6
ottobre inoltre Stuart Redsun sarà
il nuovo chief marketing officer. In
passato ha gestito il marketing per
Under Armour e Nike. Columbia
ha inoltre annunciato che Dan
Hanson (vice presidente del marketing globale) e Patrick Werner
(vice presidente della produzione
mondiale di apparel) hanno intenzione di lasciare l’azienda. In entrambe le situazioni sarà valutato
un piano per garantire all’azienda
una transizione il meno possibile
problematica dopo, rispettivamente, 25 e 10 anni di collaborazione.
Steve
Woodside
Stuart
Redsun
Due nuove guide per lo Scandinavian Outdoor Group
Durante l’assemblea biennale dello
Scandinavian Outdoor Group, che si è
tenuta a Borås (Svezia) il 24 settembre,
i rappresentanti degli oltre 40
marchi membri hanno proposto
e nominato la nuova leadership:
Sara Wänseth e Rolf Hilliberg
saranno i successori di Martin
Kossler, da lungo tempo a capo
del gruppo. Sara è stata project
manager dell’Outdoor Academy
of Scandinavia in seno all’SOG
e responsabile marketing per Woolpower,
Haglöfs e Lundhags. Rolf Hilleberg è stato
invece ceo di Hilleberg The Tentmaker
per 10 anni ed è da sempre membro del
6
10 / 2014
consiglio di amministrazione dell’SOG. Il
loro impegno all’interno del direttivo di SOG
e delle Outdoor Academies li rende perfetti
per continuare con
successo il percorso con il gruppo e i
suoi membri. Sara
e Rolf vivono entrambi a Jämtland,
in Svezia, e lavoreranno part time
insieme condividendo la posizione al Segretariato Generale. Martin Kossler continuerà a lavorare per
l’SOG seguendo tra i vari progetti il concept
inerente allo Scandinavian Village.
/ nuove aperture
Inaugurato a Cuneo il 16° monomarca The North Face
È stato inaugurato a Cuneo, in Corso Nizza 31, il sedicesimo
monomarca italiano The North Face. Il negozio è gestito dalla
IMADA srl di Alberto Ravizza, Davide Graneris e Alessandro
Ghibaudo. Si sviluppa su un unico livello e su una superficie
di 90 mq. È la perfetta espressione del layout contemporaneo
tipico del brand: il legno e il metallo dominano la scena e
rappresentano la cornice ideale per dare massimo risalto alla
collezione di accessori, calzature e abbigliamento. Alberto
Ravizza, socio di IMADA srl, ha così commentato la nuova
avventura iniziata ufficialmente lo scorso 11 ottobre: “Con
questo negozio vorremmo offrire un punto di incontro e
ritrovo per gli amanti dell’outdoor. È nostra intenzione infatti
organizzare eventi e collaborazioni legati al marchio per portare ad esempio sportivi famosi a raccontare la loro
esperienza, emozionando tutte le persone che amano la montagna e le innumerevoli attività che essa offre.
Sarà un negozio che lavorerà sulla trasversalità del prodotto potendo soddisfare tutte le esigenze dai semplici
amatori fino ai professionisti dello sport”.
A Milano l’esclusivo Colmar Lab: un mix tra sport e fashion
Il brand di abbigliamento sportivo e activewear Colmar
ha inaugurato l’8 ottobre il suo nuovo Colmar Lab
Concept a Milano, nella futuristica piazza Gae Aulenti.
Questo nuovo concept store di 200 mq si caratterizza per il soffitto di 6 mt di altezza in legno di betulla
e per l’uso di metallo grezzo scuro, vetro e strutture
in cemento. Stefano Colombo, marketing manager e
proprietario del brand, ha spiegato che in questo store
il brand affiancherà a una selezione di prodotti che
richiamano il dna sportivo del gruppo a una proposta
di capi più fashion-oriented dal successo crescente.
Entrambe le collezioni saranno disposte su pareti
dedicate del negozio così da presentare al meglio le due distinte anime del brand. Il concept dello store milanese sarà replicato in altre località che si affiancheranno alle neonate boutique di Annecy e Brunico. Colmar si
aspetta di chiudere il 2014 con vendite per 75 milioni di euro, che dovrebbero salire a 100 milioni entro il 2016.
Attualmente il 75% delle vendite viene generato in Italia e il 25% restante all’estero. Colmar è presente in oltre
3000 multibrand store e 12 monomarca e l’intenzione è quella di aprire tre nuovi punti vendita entro il 2015.
Segnaliamo inoltre che i mercati chiave per Colmar - dopo l’Italia - sono Germania, Austria, Francia, Olanda,
Belgio e Scandinavia (Norvegia e Svezia soprattutto).
/ partnership
X-Bionic e Lamborghini: una collaborazione al top
X-Bionic e la casa automobilistica Lamborghini
hanno siglato un accordo di collaborazione valido
per tre anni che comprende la creazione di una
collezione riguardante tutta la gamma di prodotti del marchio svizzero, dal running al golf, dal
ciclismo agli sport invernali. I capi facenti parte
della speciale collezione, una trentina in tutto,
fanno riferimento alle tecnologie automobilistiche
dell’aerodinamica, della conservazione del calore,
della ventilazione e dello stile italiano firmato
Lamborghini. In aggiunta i due brand hanno anche
realizzato una speciale capsule ispirato al modello
Huracan, edizione limitata per ciclismo e running
con annesso spot promozionale (vedi qr a lato).
Enrico Bonino e Odyssée-Montagne Italy con Millet
Odyssée-Montagne Italy è un’agenzia di guide
alpine fondata da Enrico Bonino, atleta e guida
alpina egli stesso con un’ampia esperienza anche come consulente tecnico per Millet. Da oggi
Enrico entra a far parte del team di ambassador
del brand francese. Grazie al nuovo accordo di
collaborazione, l’azienda fondata a Lione fornirà
materiale tecnico e abbigliamento al testimonial
e al suo gruppo di esperti impegnati nell’attività
di accompagnare gli appassionati lungo le vie
più suggestive dell’alpinismo in Italia e all’estero.
Fra le più recenti iniziative dell’associazione, si
ricorda il completamento dell’ascensione del Punta Young sul Grandes Jorasses e la prossima realizzazione in successione della celebre trilogia alpinistica Eiger, Jorasses e Cervino. Come ha dichiarato lo
stesso Bonino al momento di ufficializzare la partnership, per lui il rapporto con gli sponsor è costruttivo
nel momento in cui si trova un punto di incontro reale, di stimolo per entrambi, capace di far crescere
entrambe le realtà interessate in maniera fruttuosa. Ed è in questa direzione che è convinto andranno
lui e i suoi quattro soci di Odyssée-Montagne Italy assieme a Millet.
10 / 2014
77
NEWS
/ fiere
/ web
Nasce in seno all’Asia Outdoor il primo China Summit
Un nuovo sito user-friendly per Kong
I visitatori della fiera Asia OutDoor potranno
cogliere due piccioni con una fava il prossimo anno. Infatti potranno non solo visitare
la 10° edizione della fiera (23-26 luglio) ma
anche prender parte al primo Asia Outdoor
China Summit (24-25 luglio). La due giorni
di meeting è supportata dalla China Outdoor
Association e organizzata in collaborazione con i principali player del mercato quali
Toread, The North Face, Kailas, Northland,
Mobi Garden e Scaler. Inoltre sono coinvolti
la Jiangsu Outdoor Sport’s Association e
la città di Nanjing, dove quest’anno si sono
svolti i Giochi Olimpici Giovanili. Durante il
È online la nuova versione del sito di Kong, uno strumento
al servizio dell’utente che, come dichiara il responsabile
marketing Enrico Ostidich, “presenta i prodotti e i servizi
dell’azienda attraverso percorsi digitali diversi, ma sempre
in linea con le ricerche del navigatore. Siamo stati molto
attenti a creare un sito ordinato, completo e facilmente navigabile per aiutare l’utente a trovare quello che sta cercando”. Il nuovo sito è arricchito da fotografie recuperate dall’archivio
aziendale e consente di cercare i prodotti per normative, campi di utilizzo e attività. Inoltre
suggerisce agli utenti prodotti correlati alla ricerca effettuata. Ci sono poi le sezioni dedicate
ai corsi di formazione e agli ambasciatori Kong tra i quali ricordiamo Hervè Barmasse, Enrico
Baistrocchi, Matteo Della Bordella, Simone Sarti e Grazia Fenu. Il sito, attualmente in italiano
e in inglese, verrà tradotto in altre lingue. Nel portale è presente un glossario della terminologia tecnica degli sport di montagna, redatto tenendo conto del Lexique Multilingue pubblicato
dalla Fédération Française de la Montagne et de l’Escalade / UIAA.
www.kong.it
congresso esperti nazionali e internazionali
discuteranno del futuro del mercato outdoor.
Avranno accesso al meeting tutti i visitatori
trade registrati, gli espositori e i rappresentanti media. Maggiori dettagli saranno
disponibili da gennaio sul sito della fiera.
Segnaliamo inoltre che per festeggiare al
meglio il suo 10° compleanno, i responsabili di Asia Outdoor stanno organizzando
svariati eventi speciali tra cui una versione
estesa del Running Village e delle aree
Watersport/Diving, oltre alla nascita di un
Bike Travel Village.
www.asian-outdoor.com
Torna il sabato nell’edizione 2015 di Prowinter
Per l’edizione 2015 di Prowinter, Fiera Bolzano ha deciso di inserire nuovamente la giornata di sabato. La kermesse è così prevista
dal 9 all’11 aprile. Come ha spiegato Paolo
Rossi, titolare di Extreme
Winter Equipment: “La
fiera rappresenta per noi
un punto di ritrovo con le
varie società sportive del
Nord Italia e soprattutto
dell’Alto Adige, ma è
anche un importante
appuntamento per
incontrare il mondo dei negozi sportivi e, in
generale, tutti gli operatori del settore”. Stefano Silvestri, wintersport category manager
di Mares – Head, ha commentato: “Head è
un’azienda innovativa e Prowinter è una vetrina importante soprattutto per quanto riguarda
8
9 / 2014
il settore trade, una piattaforma strategica per
firmare accordi e contratti che andiamo a definire durante l’anno”. Michele Villotti, general
manager di Silhouette Italia - adidas Eyewear
Italia: “Da cinquant’anni
abbiamo la licenza esclusiva per la produzione e la
distribuzione mondiale del
marchio adidas Occhiali.
Per noi è fondamentale
che un prodotto altamente tecnico possa venire
spiegato e questo è certamente il palcoscenico migliore per noi”. Nel
2014 sono state 330 le aziende partecipanti
e circa 9.100 visitatori, tra cui un parterre di
atleti di fama mondiale e i rappresentati delle
migliori stazioni sciistiche europee.
www.prowinter.it
Un successo il 3° Blogger Contest di Altitudini.it
È giunto al termine il 3° Blogger Contest indetto da
Altitudini.it con il supporto tra gli altri di Aku, Montura,
Climbing Technology e Gabel. Il tema del contest era
“la mia montagna nel blog”. La giuria era composta
dal presidente Silvano Cavallet (direttore della rivista
Le Dolomiti Bellunesi), Emanuele Falchetti (giornalista
redattore del mensile Orobie), Daria Rabbia (sociologa
e redattrice del webmagazine Dislivelli.eu), Lucia Castelli (docente Scuola Regionale dello Sport del CONI
Lombardia), Alberto Peruffo (fondatore di Intraisass,
artista e attivista culturale) ed Elio Orlandi (alpinista e autore di documentari di alpinismo).
I giurati hanno esaminato i 60 blogger candidati (tra cui 4 stranieri provenienti da Slovenia,
USA, Germania e Francia) e hanno valutato le opere consistenti in blog e post. Sono poi stati
resi noti i nomi dei vincitori. Al primo posto Federico “Fre” Balzan che cura il blog “metafore
e montagne”. Alle sue spalle la giornalista Simonetta Radice e il blogger Stefano Lovison.
I tre vincitori sono stati premiati il 4 ottobre nell’ambito della manifestazione Oltre le Vette.
La giuria ha anche selezionato gli “inviati speciali” di altitudini.it che sono stati ospiti al Kiku.
International Mountain Summit (IMS) di Bressanone.
/ salva con nome
Il doping nell’alpinismo tra i temi dell’IMS
In data 18 ottobre si è svolto a Bressanone, nell’ambito
dell’International Mountain Summit, il convegno “Clean
and honest mountaineering – Realty or illusion”, che ha
voluto analizzare il tema del doping nell’alpinismo. Il Club
alpino italiano, partner dell’iniziativa, ha gestito la sessione
mattutina durante la quale il Presidente della Commissione
Medica del CAI Luigi Festi ha invitato a riflettere su quanto
oggi la facciano da padrone la cultura dell’apparire e la
velocità, tendenza da cui non è esente l’alpinismo. È però
fondamentale essere consapevoli dei rischi che l’assunzione di farmaci per migliorare la performance sportiva
può portare alla salute. Essi servono a contrastare il male
acuto di montagna (causato dalla rarefazione dell’ossigeno
in quota) quando non si ha tempo per acclimatarsi. Ma
l’utilizzo dell’acetazolamide e del cortisone senza controllo
medico possono portare a gravi conseguenze per l’organismo. È stata affrontata la questione anche dal punto di vista
della libertà in montagna. Se infatti l’alpinismo rappresenta
la possibilità di frequentare la montagna in libertà, essa
diventa un alibi quando si sale con l’aiuto di farmaci. Da
ultimo è stata analizzata la pratica dell’utilizzo dell’ossigeno
per ovviare alla rarefazione presente alle quote più alte. Anche in questo caso ci si affida ad aiuti esterni per facilitare
l’acclimatazione, anche se il discorso è ovviamente diverso.
Ripartiti i 3 programmi accademici di OSV
Fin dalla sua fondazione nel 2010, Outdoor Sports Valley (OSV)
ha avuto nel proprio consiglio direttivo l’intenzione di indirizzare i
laureati verso l’industria sportiva outdoor attraverso iniziative che
coprissero le mancanze di conoscenze relative al settore. Per questo
sono stati creati ben 3 programmi allo scopo: due in Performance
Sports Textile & Footwear (PSTF) e International Sales Specialists in
Sports (I3S, alla prima edizione), cui si aggiunge il corso specialistico
Sports Industry Management (SIM). L’obiettivo è quello di preparare
i futuri manager dell’industria sportiva attraverso il coinvolgimento
dei membri OSV su diversi livelli. Quest’anno i corsi, già partiti a settembre con 60 studenti da 10 paesi diversi, offriranno inoltre, per la
prima volta, una settimana orientativa ad Annecy. Ricordiamo infine
che dallo scorso anno è permesso ai dipendenti di
aziende sportive di partecipare ad alcuni corsi dei
programmi PSTF e I3S.
www.outdoorsportsvalley.org
QR: video di presentazione dei programmi dell’OSV
Lo sportswear protagonista
del convegno di Assomoda
Lunedì 10 novembre presso
il Quanta Village di Milano
si svolgerà il convegno
nazionale “#sportswear:
presente e futuro analizzati e discussi dagli attori del mercato”.
Organizzato da Assomoda, analizzerà
lo sportswear con il supporto degli esiti
di ricerche affidate alle società Dimark e
Cerved Group. Queste ricerche si sono
focalizzate su diversi aspetti del settore
tra cui rete distributiva, novità nel retail e
rapporti commerciali tra gli attori. Il settore
rappresenta per Assomoda uno spazio
di attività comune alle due componenti
dell’associazione, quella degli agenti della
moda e quella più recente degli agenti
dello sport. Significativa sarà la partecipazione di esperti, operatori di mercato e
istituzioni. Tra tutti, l’Assessore allo sport
della Regione Lombardia Antonio Rossi
che aprirà il convegno. Interverranno poi
il presidente Assomoda Giulio di Sabato,
il presidente Assosport Luca Businaro,
il presidente SMI (Sistema Moda Italia)
Claudio Marenzi, il presidente della Camera Nazionale della Moda Mario Boselli,
l’imprenditore e stilista Elio Fiorucci.
Via al nuovo bando
di “Dote in Movimento”
Assosport si fa promotore del progetto
“Dote in Movimento” che vuole rendere
accessibile lo sport anche a bambini di
famiglie in difficoltà. Fondamentale è
stato il contributo della Regione Veneto,
diventata regione pilota per il progetto. La
prima edizione del progetto si è conclusa
con oltre 500 bambini che hanno ricevuto
un “buono” per praticare attività sportiva
per un anno scolastico presso una delle
società del CONI. Ma le richieste sono state più del doppio. Per questo Assosport ha
deciso di ripetere l’esperienza per l’anno
accademico 2014/15. Le iscrizioni sono
state aperte il 16 settembre e a oggi sono
più di 400 le richieste arrivate (termine
ultimo 31 ottobre). L’invito è rivolto alle
famiglie residenti in Veneto. Il progetto
“Dote in Movimento” è stato scelto come
“Best Practice” dalla Comunità Europea
e l’associazione sta lavorando affinché
possa essere a breve replicato nel resto
d’Italia e d’Europa.
www.doteinmovimento.com
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NEWS
di: Paolo Grisa
Training for the New Alpinism:
dal Vangelo secondo House
Ecco a voi l’ultimo libro
edito da Patagonia e scritto
da uno dei suoi più noti
e prestigiosi ambassador.
In lingua inglese, ricco d’immagini
ed esperienze dirette, pare
sfatare definitivamente il mito
che all’alpinismo sia estranea
la necessità di allenamento.
Ci sono molte salite che oggi assurgono agli onori delle
cronache alpinistiche. Tra queste, pochissime sono quelle
che possono essere definite ascensioni compiute in stile
pulito dal punto di vista dell’etica. Ci sono molti manuali di
alpinismo e arrampicata oggi tra gli scaffali delle librerie.
Questo è certamente uno tra i pochi che può fregiarsi di
poggiare su una solida base di continua, estrema esperienza diretta di ascensioni che hanno segnato le tappe della
storia dello stile alpino moderno.
GLI AUTORI - La ricetta del libro è chiara: “allenamento per
il nuovo alpinismo”. A dare peso a quel titolo tuttavia ci si
mette il nome di uno dei due autori. Lui è tra le altre cose
quello che, in cordata con il compagno Vince Anderson, ha
salito una via nuova in perfetto stile alpino sulla parete più
alta al mondo. Ovvero la Rupal sul Nanga Parbat, 4.500
metri di dislivello dalla base alla vetta, quest’ultima posta,
com’è noto, sopra gli 8.000 metri. Non è forse un caso che
qui Rehinold Messner, quarant’anni fa, diede avvio alla sua attività
himalayana. Il nuovo alpinismo che
intende Steve House (in foto) ce lo
presentano le sue imprese: salite
tecnicamente difficili, in alta quota e
compiute in un confronto leale e diretto con la montagna. Niente corde
fisse, niente portatori e niente uso
dell’ossigeno. Una sfida alla montagna portata alle estreme conseguenze, le quali spesso comportano
un rischio elevatissimo, di cui gli autori ne sono consapevoli
e non lo nascondono. Ecco il motivo per cui, per fronteggiare questo rischio, è richiesta una preparazione straordinaria.
E dunque un allenamento meticoloso. Un concetto che per
molto tempo agli alpinisti è sfuggito. Per troppo tempo alla
domanda “come ti alleni?” essi hanno risposto semplicemente “scalando”. House e Johnson ci dicono, tornando
alla citazione introduttiva, che per spingere verso il futuro
i limiti dell’alpinismo, oggi l’alpinista si deve allenare come
un qualsiasi altro sportivo. Così, se House ci mette la sua
esperienza diretta di alpinista estremo, Johnson ci mette
la sua conoscenza scientifica dei principi dell’allenamento
maturata nell’allenare squadre nazionali di sci da fondo. E
nell’aver seguito House nella preparazione in vista delle sue
più recenti imprese.
IL LIBRO - I primi capitoli sono dedicati alla metodologia
e all’allenamento della resistenza, i successivi alla forza,
mentre una sezione spiega come pianificare il proprio allenamento, con i vari periodi di carico e quelli di alleggerimento. Si parla quindi dell’allenamento specifico, ovvero della
scalata. Vengono presentati anche altri strumenti necessari
come l’alimentazione e la preparazione per l’alta quota. Non
viene trascurato neppure uno degli aspetti necessari alla
scalata più complessi da preparare: l’allenamento mentale. La prefazione, manco a dirlo, è di un altro personaggio
che dello stile alpino e di un approccio anti-romantico alla
montagna ha fatto il suo credo di vita, l’autore di “Kiss or
Kill” Mark Twight, che a ogni lettore/alpinista dice “questo
libro potrebbe rivoluzionare il tuo mondo rispetto a come
l’hai conosciuto fino a oggi”. Se vi serve un altro motivo per
leggerlo, sappiate che i contributi fotografici e i racconti di
esperienze dirette sono di assoluto rilievo: oltre ai già citati,
anche Jon Griffith, Ueli Steck, Christoph Moulin, Jean Troillet, Tony Yaniro, Colin Haley, Ines Papert e molti altri…
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VF Corp e il rapporto delle attività pro-lavoratori in Bangladesh
A breve distanza dalla pubblicazione del primo report
dell’iniziativa, il suo operato è orientato secondo una politi-
annuale redatto da The Alliance for Bangladesh Worker
ca di trasparenza le cui attività a sostegno delle fabbriche
Safety, VF Corporation ha presentato un resoconto
dei risultati ottenuti dalle proprie aziende riguardo
bangladesi, produttrici di materiali tessili per i suoi brand
negli ultimi 13 mesi, sono state documentate e pub-
la situazione dei lavoratori in questo Paese. Il
blicate sul sito WeCare.VFC.com. Circa 17 milioni
gruppo, che conta all’interno del proprio portfo-
di dollari sono stati spesi per ispezioni, staff trai-
lio marchi come The North Face, Timberland,
ning, potenziamento delle strutture e investimenti
Vans, Smartwool, Kipling, Jansport e Eastpak, è
finanziari. Anche in futuro l’alliance continuerà a
stata uno dei principali promotori della fondazione dell’alleanza nata per migliorare le condizioni di
sicurezza degli operai in Bangladesh. In qualità di membro
operare in collaborazione con il governo, le associazioni locali e i proprietari delle fabbriche al fine di
contribuire al progresso sociale in quest’area.
Fra i nuovi membri di EOCA il primo dealer del Regno Unito
Era stato annunciato nelle scorse settimane: ora anche i
diverse organizzazioni ambientali locali”, ha spiegato
retailer possono entrare a far parte del consiglio di Eoca.
Andy Airey, titolare dello store.“Entrare a far parte di Eoca
Ed ecco che finalmente è arrivato l’annuncio che George
è la naturale evoluzione di un nostro modo di guardare
Fisher di Keswick è il primo negoziante del Regno Unito
al mondo che i nostri clienti frequentano e vivono, per
a ricevere la nomina a membro dell’associazione. Il
conservarlo intatto”. A fine estate anche altri nomi fra gli
suo contributo sarà particolarmente
operatori di mercato si sono aggiunti al lungo
rilevante per il raggiungimento degli
elenco di soci dell’associazione: Spring PR
scopi a carattere ambientale verso cui
(agenzia britannica di pubbliche relazioni)
l’iniziativa si è sempre mossa. Situato
TEKO (specializzata nella realizzazione di
nella zona dei laghi in Inghilterra,
calze per uso performance) e Holmenkol
l’insegna di Goerge Fisher si è finora distinta come una
(azienda manifatturiera realizzatrice di rivestimenti per
delle principali realtà nella vendita di abbigliamento e
abbigliamento sportivo). Russian Outdoor Group (ROG)
attrezzatura outdoor. “Il nostro punto vendita è sempre
è invece diventato il quinto trade partner di EOCA e sarà
stato gestito con un occhio di riguardo ai temi della
attivo per promuovere le sue iniziative in Russia, mentre
protezione e della salvaguardia dell’ambiente, come
per finire il portale Active&Eco, attivo nell’Europa dell’Est
abbiamo dimostrato supportando negli anni l’operato di
soprattutto in Polonia, è nuovo media partner.
Lo spirito sostenibile di Campo Tures, in Alto Adige
Tra le montagne più a Nord dell’Alto
Credits: Francesco Tomasinelli
EDITORIA
/ green & csr
Adige sorge il piccolo centro di
Campo Tures, sovrastato dalla
sagoma del Castel Taufers, fortificazione del XIII secolo perfettamente
conservata. Un luogo che si propone ideale per trascorrere vacanze
rilassanti e a contatto con la natura,
adiacente al torrente Aurina è sita una
centrale elettrica molto efficiente, il cui
contributo ha portato la città a essere
inserita nella rete delle Bandiere Arancioni del Touring. Numerose strutture
alberghiere hanno fatto del risparmio
energetico la propria filosofia e offrono ai clienti una cucina composta solo
dove la gestione del turismo e delle
da ricette con prodotti locali al fine di
risorse naturali vengono portate
valorizzare le eccellenze gastronomi-
avanti in maniera virtuosa dagli
che della Valle. Non mancano poi pro-
enti locali e dalle istituzioni adibite
poste di attività immerse nella natura,
alla valorizzazione del territorio. A
come la produzione di pesto alle erbe
questo proposito, degno di nota è
selvatiche. Mountain bike, rafting, zip-
il fatto che l’obiettivo per il paese
line e trekking su percorsi anche facili,
sia quello di portarlo a diventare il
come il sentiero di San Francesco
primo comune a “emissione zero”
dell’Alto Adige. Attualmente qui
sono attive alcune delle strutture
che si snoda in un bosco e conduce a
Veduta del borgo di
Campo Tures
dal torrente Aurina
tre splendide cascate, caratterizzano
infine l’offerta a 360° delle attività
outdoor più diffuse in questi posti.
recettive più sostenibili in Europa e
Truth to Materials: autenticità e trasparenza by Patagonia
Fra i valori in cui un’azienda come Patagonia ha
sempre creduto c’è quello della trasparenza.
La sua gestione caratterizzata da un
percorso di produzione rintracciabile
l’ha portata a diventare una delle
realtà più autentiche del mondo
outdoor. E proprio questa autenticità
meno facoltosi, oggi la lana rigenerata viene utilizzata
dalle principali firme della moda di casa nostra. Il
cotone rigenerato invece nasce a Hong Kong,
negli stabilimenti Tal. Ognuna di queste
fabbriche ogni anno produce più di 228
tonnellate di tessuto recuperato da scarti
di produzione: attraverso un processo
sta alla base dei suoi prodotti e
di raccolta, sfilacciatura e miscela, gli
della collezione Truth to Materials.
avanzi di tessuto vengono riadattati
La linea è composta da cinque
a nuovo uso eliminando la necessi-
modelli realizzati con tessuti
tà di coltivare nuove fibre. Il cotone
rigenerati o ricavati da fonti alter-
rigenerato non è sbiancato o tinto ed è
native, sfruttando nuovi metodi di
interamente tracciabile, dalla materia
fabbricazione. Il progetto è nato
prima alla vendita al dettaglio. Infine
dal desiderio di reinventare la
Dawson Forte in Cina è il centro in cui
prima fase del ciclo di vita di un prodotto: l’origine delle
viene realizzato il cashmere privo di tinture Patagonia: un
materie prime. Tre i temi valorizzati con l’iniziativa. In Italia
materiale che richiede una lavorazione minima. I bianchi,
il settore della lana rigenerata era partito come alternati-
i marroni e i grigi chiari naturali che caratterizzano questa
va più economica all’impiego di lana vergine, quando gli
fibra e la maggiore morbidezza del tessuto sono i van-
approvvigionamenti erano scarsi o troppo costosi. Dopo
taggi derivanti dall’ottenimento di un prodotto dall’impatto
essere stata per un lungo tempo associata ai consumatori
ridotto sull’ambiente.
/ iniziative
/ riconoscimenti
Ecco il nuovo foto-contest online firmato Marmot
I Tricam Evo vincono il Guides Choice Award dell’AAI
Cosa ti ispira? Cosa ti spinge ad agire? Cosa ti emoziona e ti sembra essenziale nella tua
vita? Ci sono posti in questo mondo che semplicemente dobbiamo visitare. E lo facciamo.
Ora è possibile condividere con Marmot le proprie esperienze prendendo parte al foto-contest
che prenderà il via su Facebook a novembre. Al termine di dicembre la giuria di professionisti,
comprensiva tra gli altri del fotografo outdoor Lars Schneider e del climber Marmot Stefan
Glowacz, selezionerà i vincitori. Che andranno in Austria a Kleinwalstertal per un weekend
tutto spesato in un hotel 3 stelle. Durante il viaggio-premio i fortunati vincitori prenderanno
parte a un tour di via ferrata insieme alla scuola alpina locale. In palio anche un set outdoor
firmato Marmot e comprensivo del sacco letto Palisade e della tenda da trekking Limelight 2P.
www.marmot.de
L’American Alpine Institute ha premiato ancora una
volta l’eccellenza di C.A.M.P., assegnando il Guides
Choice Award 2014 agli innovativi Tricam Evo. Il prestigioso riconoscimento viene attribuito annualmente
da un team di guide alpine che, dopo aver testato gli
attrezzi per mesi su diverse montagne del mondo e
in ogni condizione, individuano i migliori prodotti per
prestazioni, durata e innovazione. Nel 2012 il premio era stato appannaggio dell’imbragatura
Blitz, della piccozza Corsa Nanotech e del moschettone Photon Wire. Quest’anno le guide
hanno apprezzato le caratteristiche che differenziano i Tricam Evo dai leggendari Tricam tradizionali e li rendono più versatili. In primis la forma della testa che permette una seconda e
molto sicura modalità di piazzamento passivo. Ma anche la fettuccia irrigidita che facilita l’uso
dell’attrezzo con una sola mano, più resistente nel caso di sfregamento su spigoli affilati.
www.camp.it
M’Over: un progetto a Cortina con i campioni dello sport
Sabato 27 settembre con la conferenza
stampa di presentazione è nato a Cortina il progetto M’Over, innovativo piano
di sviluppo turistico creato con un team
composto da grandi campioni, guide
alpine, istruttori nazionali, allenatori
federali, freeriders, maestri ed esperti di
gestione aziendale. “M’Over – People
moving on the mountains” è un’offerta a
360 gradi per tutte le stagioni, con pacchetti costruiti sulla base delle esigenze
più personali del turista da vivere insieme ai grandi campioni dello sport. M’Over permetterà agli utenti di sciare con leggende dello
sport come Kristian Ghedina, Deborah Compagnoni, Pietro Piller Cottrer e Giacomo Kratter,
o di arrampicare con le guide alpine Diego Stefani e Luca dalla Palma. Saranno questi e
altri grandi personaggi ad accompagnare i partecipanti. L’obiettivo di M’Over è di proporre al
cliente esattamente quello che vuole. Stefano Abram, fondatore del progetto, dichiara: “M’Over crea un pacchetto vacanza su misura, dallo sci all’arrampicata, dalla fatbike al parapendio, fino al relax in sauna alle degustazioni di vino e agli eventi. Il progetto diventerà realtà fra
due mesi con l’inaugurazione della sede fisica e sarà attivo da quest’inverno”. Dietro M’Over
c’è una struttura promozionale di alto profilo che ha stretto accordi con aziende italiane come
Tecnica Group, Midland, Dainese e Colmar, e con i maggiori Tour Operator internazionali.
Scarpa F1 Evo: per la prima volta Outside Mag premia uno scarpone
Outside Magazine è una delle testate più attendibili nel panorama dell’outdoor internazionale. Il premio Gear of the Year per la categoria Backcountry Ski rappresenta
il massimo riconoscimento e viene di solito attribuito a uno sci. Questa volta in via
eccezionale i tester sono stati tutti concordi nell’ assegnarlo allo scarpone F1 Evo di
Scarpa. Le caratteristiche che hanno colpito di F1 Evo sono state la facilità di utilizzo in salita, l’agilità senza paragoni in discesa e ovviamente la tecnologia Tronic,
che permette di passare dalla modalità di salita a quella di discesa senza toccare lo
scarpone. Un titolo che onora il marchio italiano e che premia ancora una volta la capacità dell’azienda nel dar vita a prodotti d’eccellenza. Ricordiamo che F1 Evo è progettato
per gli scialpinisti che ricercano il massimo in termini di leggerezza e performance.
Tra le sue caratteristiche principali spiccano la leva Fast Buckle con fascia a velcro
referenziata e il Boa Closure System che garantisce una chiusura uniforme e senza punti di pressione, queste features aumentano esponenzialmente il comfort
all’utilizzatore. La suola Ufo Evo Scarpa e Vibram garantisce grip anche su terreni ghiacciati. Pesa 1.100 gr, è disponibile nelle misure 21,5-31 con attacco
TLT in versione maschile con scarpetta Pro Flex Evo e femminile con scarpetta Pro Flex Evo Woman, ed è venduto a un prezzo consigliato di 579 euro.
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DATI & STATISTICHE / LO STUDIO DI OUTDOOR FOUNDATION RIFERITO AL 2013
a cura di: Monica Viganò
AMERICA,
patria di veri
“outdoor lovers”
Numeri record per l’analisi riferita
alla partecipazione alle attività outdoor
tra gli americani. In tutto 142,6 milioni
di persone hanno messo il piede fuori casa
più di 12 miliardi di volte. Crescono
le attività racing e legate all’acqua.
In calo invece quelle riferite al mondo neve.
L’Outdoor Foundation ha pubblicato il report dello studio sulla partecipazione alla
vita outdoor condotto nel 2013. Anno in cui
un numero record di americani ha praticato
almeno un’attività all’aria aperta. Si parla di
142,6 milioni di persone che, in totale, hanno
fatto registrare 12,1 miliardi di uscite. Nonostante il numero di partecipanti sia cresciuto,
se consideriamo l’aumento della popolazione la percentuale effettiva dei praticanti
attività outdoor è leggermente calata dal
49,4% del 2012 al 49,2% dello scorso anno.
ANALISI PER FASCE D’ETÀ - In confronto al
2012, la partecipazione alle attività outdoor è cresciuta nelle fasce d’età 6-12 anni
(dal 63% al 64%) e 18-24 anni (dal 57% al
58%). È invece rimasta stabile al 60% nella
fascia 13-17 anni. Al contrario è calata nei
gruppi 25-44 anni (dal 57% al 56%) e 45
anni e oltre (dal 38% al 37%). Se ne deduce che la partecipazione tra i giovani e i
giovani adulti conferma il suo futuro promettente. Così come quella tra i bambini dai 6
ai 12 anni e i ragazzi dai 18 ai 24 anni. Tra
gli adolescenti la prospettiva di crescita ha
invece incontrato un livellamento.
FOCUS SULLE NUOVE GENERAZIONI Considerando congiuntamente le fasce d’età
relative alle nuove generazioni, e quindi spaziando dai 6 ai 24 anni, le uscite in ambiente
outdoor sfiorano i 5 miliardi per una media
annuale di 99 “outing” annui per partecipante. Da segnalare la equa partecipazione tra
maschi e femmine. I più attivi si confermano gli
americani di etnia caucasica (68%). Seguono
gli africani d’America (11%), gli ispanici (10%),
gli asiatici (7%) e da ultime le altre etnie (3%).
In termini di attività, le più popolari in riferimento al tasso di partecipazione si confermano
essere in ordine running (23,8 milioni di partecipanti), biking (19,2 milioni di partecipanti),
pesca (14,9 milioni di partecipanti), camping
(13,9 milioni di partecipanti) e hiking (10,6
milioni di partecipanti). Considerando invece
la frequenza di partecipazione, la lista degli
sport più praticati in ordine di importanza si
modifica come segue: running (1,9 miliardi di
uscite), biking (1,3 miliardi di uscite), skateboarding (285,9 milioni di uscite), wildlife viewing
(107,7 milioni di uscite) e birdwatching (83
milioni di uscite).
GIOVANI E ADULTI - Dai 25 anni in su invece le uscite superano i 7 miliardi per una
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media annuale di 77 “outing” annui per
partecipante. In questo caso le attività più
popolari secondo il tasso di partecipazione sono running (33,8 milioni di partecipanti), pesca (31 milioni di partecipanti),
biking (27,4 milioni di partecipanti), hiking
(23,8 milioni di partecipanti) e camping
(22,1 milioni di partecipanti). Analizzando
le attività dal punto di vista della frequenza di partecipazione invece l’ordine di importanza è il seguente: running (2,8 miliardi
di uscite), biking (1,4 miliardi di uscite), birdwatching (422,3 milioni di uscite), wildlife
viewing (413,4 milioni di uscite) e caccia
(230,3 milioni di uscite).
LE ATTIVITÀ IN CRESCITA E IN CALO - La
partecipazione a competizioni quali adventure racing e triathlon è cresciuta sensibilmente negli ultimi tre anni. Si parla di un aumento
per la prima attività del 28,4% negli ultimi 3
anni. Per la seconda occorre fare un distinguo tra triathlon offroad, cresciuto negli ultimi
3 anni del 25,4%, e triathlon tradizionale su
strada, cresciuto invece “solo” del 10,3%. Allo
stesso modo sono cresciuti gli sport d’acqua
come il SUP (+23,9%) e il kayak fishing (+20%).
Al contrario i più forti cali in partecipazione
sono stati registrati dalle attività su neve. In
particolare dallo sci alpino/downhill (-11%) e
crosscountry (-8,9%), dallo snowboard (-7,7%)
e dallo snowshoeing (-6,6%).
METODO DI ANALISI - Tra gennaio e febbraio 2013 Synovate/IPSOS ha realizzato
19.240 interviste online interpellando un
campione di oltre 1 milione di persone. In
tutto sono state completate indagini su
7.528 individui e 11.712 famiglie. Il panel
è rappresentativo della popolazione americana con più di 6 anni di età. Le 19.240
interviste realizzate per lo studio relativo al
2013 garantiscono un grado di accuratezza vicino al 95%. Tuttavia è da tenere in
considerazione un minimo margine d’errore.
Così uno sport con un tasso di partecipazione del 5% può differire dal dato reale
dello 0,31% (in difetto o in eccesso). L’istituto di ricerca ha poi utilizzato una tecnica
ponderale per proiettare i dati e riflettere il totale della popolazione americana
con più di 6 anni di età. Sono stati presi
in considerazione, nel fare ciò, le seguenti
variabili: genere, età, reddito, dimensione
famigliare, regione, densità di popolazione
e data di inserimento nel panel di studio.
Partecipazione alle attività outdoor
ETÀ 6-24 ANNI
ETÀ 25+ ANNI
99 uscite medie
per partecipante
77 uscite medie
per partecipante
4,9 miliardi 7,2 miliardi
di uscite outdoor di uscite outdoor
Partecipazione alle attività outdoor (da +6 anni)
2006 2007200820092010 201120122013 3 Year
in 000’s in 000’s in 000’s in 000’s in 000’s in 000’s in 000’s in 000’s Change
Backpacking Overnight –
More Than 1/4
Mile From Vehicle/Home
7,067 6,637 7,867 7,647 8,349 7,095 8,771 9,069 4.0%
Climbing
(Sport/Indoor/Boulder)
4,728 4,514 4,769 4,313 4,770 4,119 4,592 4,745 0.4%
Climbing (Traditional/Ice/
Mountaineering)
1,586 2,062 2,288 1,835 2,198 1,609 2,189 2,319 5.1%
Hiking (Day)
29,863 29,965 32,511 32,572 32,496 34,491 34,545 34,378 1.9%
Running/Jogging
38,559 41,064 41,130 43,892 49,408 50,713 52,187 54,188 3.1%
Snowshoeing
n/a 2,400 2,922 3,431 3,823 4,111 4,029 3,012 -6.6%
Trail Running
4,558 4,216 4,857 4,833 5,136 5,610 6,003 6,792 9.8%
Triathlon
(Non-Traditional/Off-Road)
281 483 602 709 1,442 1,390 25.4%
Triathlon (Traditional/Road)
640 798 1,087 1,208 1,978 1,393 2,184 2,262 10.3%
666 929 OUTDOOR
AUTOMOTIVE /
A TRIESTE, DAL 3 AL 12 OTTOBRE LA 46ESIMA EDIZIONE
a cura di: Monica Viganò
Durante i test drive,
Land Rover ha mostrato
la sua anima outdoor
Barcolana 2014
tra mare e terra
10 contest in acqua e oltre 150 eventi hanno animato
la 10 giorni, che ha visto come apice la regata velica
Barcolana con più di 1.800 iscritti. Tra i main sponsor Land
Rover, che ha presentato il suo ultimo e molto atteso modello.
È uno degli eventi velici più importanti d’Italia e lo dimostra in primis la
sua longevità, segno di un successo
continuo e costante. Parliamo della
Barcolana che quest’anno ha spento
ben 46 candeline. Il circo correlato alla manifestazione anima Trieste
per oltre una settimana e vede il suo
apice nella storica gara velistica
che ogni anno porta in città più di
25.000 velisti. Ma che c’azzecca con
la nostra rubrica dedicata all’automotive o, meglio, al binomio tra questo mondo e l’outdoor? La risposta
sta in uno dei main partner della manifestazione che è anche una delle
più importanti novità dell’edizione
2014. Si tratta di Land Rover, brand
automobilistico che ha portato a
Trieste non solo una nuova formula
di regata spettacolare entusiasmando il pubblico. Ma anche il suo ultimo
modello pensato per veri outdooraddicted. Andiamo con ordine…
L’EDIZIONE 2014 - Quest’anno la kermesse è andata in scena dal 3 al 12
ottobre. Regate, contest, esibizioni ma
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anche eventi culturali hanno animato
la 10 giorni per un totale di 10 gare
in acqua e oltre 150 appuntamenti a
terra. Il primo weekend è stato dedicato a Barcolana Fun & Young con
contest e demo focalizzati su windsurf
e kitesurf e, per la prima volta, anche wakeboard. Da segnalare anche
la presenza di oltre 250 velisti della
classe Optimist che hanno ufficialmente aperto le regate che precedono la
Coppa d’Autunno. Largo poi al Trofeo
Medot - Barcolana Challenge, nuova
sfida tra i vincitori di categoria della scorsa Barcolana che per la prima
volta li ha messi l’uno contro l’altro (sul
podio l’equipaggio di Mini Jena). A
programma anche Barcolana by Night
Jotun Cup (regata notturna vinta da
Cattivik Fondazione Veronesi) e Barcolana in Musica (con Elisa tra gli
ospiti d’onore). Tutto un crescendo
insomma fino a domenica 12, quando è stata la volta della gara velica
Barcolana. Per onor di cronaca, Esimit
Europa 2 di Igor Simcic ha vinto per
la quinta volta consecutiva la regata
che ha contato 1.878 iscritti, 922 ar-
rivati nel tempo limite e oltre 300mila
persone a terra.
TRA LE NOVITÀ… - Il ricco programma
degli eventi collaterali ha previsto non
poche new entry. Tra esse spicca la
Land Rover Extreme 40 che ha portato
in Italia il formato Extreme Sailing Series: agili e velocissimi catamarani di 40
piedi si sono esibiti in salti, evoluzioni
e virate a pochi metri dagli spettatori
nello “stadio” del bacino di San Giusto.
Dal 9 all’11 ottobre gli appassionati
di vela e tutto il pubblico della Barcolana hanno così avuto l’occasione di
tifare per i campioni di questa specialità che negli ultimi anni ha appassionato un pubblico sempre più numeroso
dall’Australia all’Inghilterra, dalla Russia agli Emirati Arabi.
LUCE SUGLI SPONSOR - La nuova
formula Extreme 40 è arrivata in Italia per merito di Land Rover, uno dei
main supporter di questa edizione
della Barcolana. Il marchio automobilistico condivide con l’evento valori e
passioni legati a natura, esplorazione,
avventura, desiderio di superare i propri limiti, emozione della competizione.
Land Rover ha scelto proprio l’evento
Extreme 40 per presentare in anteprima nazionale un’auto che trova nello
spirito pionieristico e nella passione
per i grandi spazi il suo principale
elemento identificativo: la nuova Land
Rover Discovery Sport, SUV compatto
premium versatile e capace, primo modello della nuova famiglia Discovery
che proprio a Trieste ha fatto il suo
debutto in pubblico. Da segnalare anche la presenza di GoPro, distribuito in
Italia dall’azienda veneta Athena che
ha colto l’occasione per presentare la
nuova action cam Hero4 del brand.
www.barcolana.it
RADIOGRAFIA DELLA DISCOVERY SPORT
Perfetta per l’attività sportiva e il tempo libero, la nuova Discovery Sport è un’auto ideale per le esigenze
degli appassionati delle più diverse attività outdoor
e action grazie a una serie di caratteristiche che la
rendono unica nel suo segmento.
Caratteristiche tecniche - L’auto presenta linee
dinamiche, massima flessibilità di configurazione
a 5+2 posti con grande spazio in cabina, integrità
ingegneristica e progettuale. Oltre alle prestazioni
su terreni fuoristrada da sempre parte essenziale
del DNA Land Rover, la nuova Discovery Sport è
caratterizzata da una scocca ottimizzata per i terreni
più duri, un’eccellente altezza da terra e una capacità
di guado di 600 mm (vero primato della classe).
Versioni disponibili - Il nuovo modello sarà
disponibile, al lancio, con due diversi sistemi di trazione: il 4x4 integrale permanente oppure, su richiesta,
l’innovativa Active Driveline che commuta la trazione
4x4 e 4x2 garantendo la massima efficienza sia su
strada che in off-road.
Focus sulla tecnologia - In aggiunta, la Discovery Sport è dotata della tecnologia Terrain Response
che ottimizza le risposte della vettura alle condizioni
del terreno in situazioni come erba, ghiaia, neve,
fango, sabbia.
Prezzo e disponibilità - Ideale in tutte le situazioni in cui ci si può trovare ad affrontare un’attività
all’aria aperta la nuova Discovery Sport, disponibile
da fine febbraio 2015 a partire da 35.600 euro, si
propone come un’ autentica compagna di avventura.
CANALI SOCIAL DEL BRAND
Facebook: www.Facebook.com/LandRoverItalia
Twitter: @LandRoverItalia
Instagram: @LandRoverItaliahttp://Instagram.com/
LandRoverItalia
YouTube: www.youtube.com/landroveritaly
Linkedin: Jaguar Land Rover Italia
#READYTODISCOVER
/ RED BULL HA PARTECIPATO ALL’EXTREME 40 CON LAND ROVER E ALLA BARCOLANA FUN CON IL KITER AIRTON
Photo credits: RedBullContentPool
Anche il “toro rosso” protagonista tra le acque di Trieste
Airton in azione con il suo kite.
A sinistra il catamarano Land RoverRed Bull che ha partecipato alla Extreme 40,
new entry dell’edizione 2014
Photo credits: RedBullContentPool
Presente in grande stile alla Barcolana
2014 anche Red Bull con il suo catamarano “Red Bull Extreme Sailing”, che ha
sfrecciato nella nuova categoria Land Rover Extreme 40, la più potente e adrenalinica della rassegna. Portavoce del Toro
Rosso all’evento l’atleta Airton Cozzolino,
campione del mondo di kitesurf e vero
waterman, che ha dato spettacolo su più
fronti. Oltre a supportare l’equipaggio
del catamarano Red Bull, Airton è stato
il protagonista delle spettacolari demo di
windsurf, kitesurf e wakeboard durante
Barcolana Fun. Airton ha potuto vivere a
pieno anche il momento più atteso della
rassegna: la storica regata velica, la più
affollata del Mediterraneo, con quasi
1.900 barche. L’atleta è salito a bordo
della Tempus Fugit Tutta Trieste, armata
da Marco Furlan, con Gabriele Benussi al
timone, giunta al quarto posto assoluto.
Il profilo di Airton
Airton nasce nel 1994 a Sal, piccola
isola battuta dall’Aliseo situata nel mezzo
dell’Oceano Atlantico, avvicinandosi giovanissimo al mondo delle onde. A 4 anni
ha cominciato a fare skimboard con pezzi
di tavole rotte. A 6 anni riesce a provare
per la prima volta un bodyboard e l’anno
seguente inizia la sua avventura con il
surf, anche per merito dei primi surfisti
“forestieri” che iniziavano ad arrivare da
ogni parte del mondo. Proprio loro spesso
regalavano i loro vecchi materiali agli
abitanti del luogo che potevano così fare
pratica su attrezzatura a volte tecnicamente avanzata. Nel 2004 Airton incontra
Libero, che di lì a breve diviene suo padre
adottivo. Oggi insieme a lui gestisce due
scuole di kite e surf: in inverno vivono a
Capo Verde, mentre in estate si trasferiscono in Sardegna a Chia che per Airton
è diventata una seconda patria. Airton
inizia a partecipare a competizioni ufficiali di kite fino al 2011, l’anno della sua
consacrazione, quello in cui ha avuto le
maggiori soddisfazioni in ambito sportivo
conquistando il titolo di Campione del
Mondo di Wave Riding. Ma Airton non
si ferma qui. La sua intenzione è infatti
quella di diventare un waterman completo. Per questo si sta duramente allenando
anche nel SUP, nel surf e nel windsurf.
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FOCUS ON / IL 25ESIMO ANNIVERSARIO DEL BRAND È UN ANNO DI SVOLTA E RICCO DI NOVITÀ
a cura di: Davide Corrocher
La ricetta di PrimaLoft?
Performance, protection, passion
Nato da una storica realtà newyorkese specializzata nel settore tessile, il marchio ha mosso
i primi passi producendo abbigliamento isolante per l’esercito americano. Nel tempo
è approdato anche ai mondi lifestyle, domestico e degli sport outdoor e performance, per cui realizza
imbottitura in microfibra sintetica a anche ibrida. Come dimostra il nuovo Performance Down Blend.
Li avevamo lasciati all’ultima edizione di Ispo,
dove avevano presentato agli operatori del
Vecchio Continente la grossa novità legata
alla tecnologia Down Blend Insulation e la
nuova strategia dell’azienda inaugurata con
un’importante operazione di rebranding. Era
solo l’inizio dell’anno, ma PrimaLoft dimostrava
già di avere in serbo moltissimi contenuti per
il 2014, che sono stati svelati nel corso degli
ultimi mesi. E come non aspettarselo, dal momento che è appena caduta una importante
ricorrenza per il marchio americano, quella
del suo 25esimo anniversario. Per raggiungere un traguardo tanto significativo non si può
prescindere da una crescita costante e globale, il cui risultato è stato quello di diventare
uno dei leader mondiali nell’industria tessile e
dei materiali. Come dimostrano le numerose
collaborazioni con alcune delle aziende più
autorevoli negli sport outdoor, nel lifestyle e
non solo: “Il nostro venticinquesimo compleanno rappresenta l’occasione per ricordare un
glorioso passato e per riconoscere il nostro contributo all’evoluzione del settore dell’isolamento” ha
commentato Jochen Lagemann,
managing director di Europa e
Il nuovo logo
presentato
a Ispo 2014
Asia. “Siamo grati specialmente
ai nostri partner, ai rivenditori e
ai consumatori che hanno sempre
supportato PrimaLoft”.
UN PO’ DI STORIA – Ma prima di approfondire alcuni dei temi che i progettisti e il
management del brand hanno “confezionato”
per festeggiare al meglio un anno tanto importante, torniamo indietro nel tempo. Le sue
origini risalgono al 1988, quando Albany International, storica azienda per del settore
tessile, decise di dar vita a un progetto per
la realizzazione di un sistema di isolamento in fibra sintetica da destinare all’esercito degli Stati Uniti. Fu questa la costola da
cui nacque PrimaLoft. I ricercatori impegnati
in questa missione tentarono di riprodurre in
laboratorio un materiale che avesse la stessa
struttura della piuma d’oca e allo stesso tempo garantisse un rendimento superiore in termini di calore, idrorepellenza e morbidezza.
Il primo capo venne consegnato alle forze
armate nell’agosto del 1989. Si trattava di
un leggero parka da montagna e rappresentava il debutto del marchio e il suo ingresso
ufficiale nel settore military, che tuttora rappresenta uno dei core aziendali. Dal 1993
iniziò la produzione di calzature, sacchi a
pelo, guanti e accessori per la casa, come
cuscini e piumini imbottiti. Fra i primi partner
si contavano marchi quali Centra Star, Hefel
Texil, Fogarty. Da quel momento la diffusione
dei suoi prodotti è cresciuta e si è estesa ad
altri utilizzi. Il mondo outdoor e quello degli
sport performance oggi rappresentano due
fra gli ambiti in cui la tecnologia PrimaLoft ha
trovato i riscontri più importanti. Dal 2012 è
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LA TECNOLOGIA DOWN BLEND
inoltre operativo un nuovo corso, dopo che
la società è stata registrata come una realtà
autonoma con sede a Latham (New York) e
con uffici in Germania e Italia. Mike Joyce ri-
adidas Terrex
Down Blend
veste il ruolo di ceo e presidente e grazie al
nuovo management sta puntando a espandere la propria reputazione non per ultimi nei
Paesi europei e asiatici.
LE NOVITÀ PRODOTTO - Ed eccoci di nuovo al 2014. Prima importante novità sul fronte
prodotto è rappresentata dalla rivisitazione
dei nomi con cui si identificano i diversi tipi
di piuma PrimaLoft. One, Eco e Sport sono
oggi diventate rispettivamente le tecnologie
Gold Insulation, Silver Insulation Eco e Black
Insulation. In tutto questo si inserisce l’ultimo
nato nei laboratori del brand: Performance
Down Blend. Come si diceva, già presentata
allo scorso Ispo questa tecnologia è stata
ottenuta combinando la fibra naturale di
prima qualità e sostenibile con le microfibre
PrimaLoft. Il prodotto naturale viene trattato con un processo brevettato, ecologico
e senza utilizzo di fluorocarburi per renderlo
idrorepellente. A questo viene unito il materiale sintetico, per ottenere un isolamento che
mantiene la sua struttura anche bagnato e
conserva oltre il 90% del suo potere calorico. PrimaLoft Down Blend è disponibile nelle
versioni Gold Insulation (70% piuma d’oca
grigia e 30% microfibra) e Silver Insulation
(60% piuma d’anatra bianca e 40% microfibre). Maggiore comfort, leggerezza e calore sono i punti di forza dei prodotti che
lo utilizzano, oltre all’elevata comprimibilità e
alle eccellenti proprietà elastiche di recupero. adidas, Black Diamond, Ferrino, Red Fox e
Salewa sono fra i partner che hanno inserito
nelle proprie collezioni giacche e sacchi a
pelo con questo sistema ibrido.
IL NUOVO MANAGEMENT
• Mike Joyce, presidente e ceo
• Jochen Lagemann managing
director Europa e Asia, opera
per ottimizzare le strategie di
espansione nei mercati del
Vecchio Continente e orientale
• Eileen Berner è responsabile
dello sviluppo del marchio in Nord
e Sudamerica, con funzioni di sales
director Americas
• Chris Humphris, precedente
direttore vendite e marketing
territoriale per il Nord Europa e il
Regno Unito, è ora sales manager
Europa
• Mats Jengard è il nuovo sales &
marketing manager territoriale per
la Scandinavia
Mike Joyce
Jochen Lagemann
David Newey
• Josef Kovacs è rappresentante
del servizio clienti per i partner in
Asia e si occuperà di gestire tutti
gli ordini e i processi dei clienti
• Christine Barth è il nuovo
manager sales & marketing per
Austria, Svizzera e sud della
Germania
• David Newey è infine stato
nominato nei mesi scorsi direttore
marketing globale e si occupa
dello sviluppo e implementazione
delle strategie marketing
globali di PrimaLoft e della loro
esecuzione locale, per stabilire
e rinforzare le relazioni con i
brand dei clienti, i retailer e i
consumatori finali
IL NUOVO PORTALE - Novità più recente è
il sito aggiornato, con una sezione dedicata
a tutte le tecnologie sviluppate dai ricercatori del brand in ogni settore di applicazione, dal PrimaLoft Insulation al PrimaLoft
Performance Fabric, fino al settore casa. La
categoria “Performance Guide” spiega come
leggere le etichette applicate ai vari prodotti e consente di accedere al “Comfort
Translator”, visual interattivo che illustra come
possono essere usati tali prodotti. “Retail Locator” invece è la funzione che attraverso un
plug-in Google identifica quali negozi vendono abbigliamento realizzato con prodotti
PrimaLoft. Per finire il sito fornisce l’elenco dei
circa 700 brand partner internazionali del
marchio. “Ora abbiamo più opportunità di
creare un dialogo continuo e di fornire informazioni su una base molto più tempestiva” spiega David Newey, direttore globale
marketing PrimaLoft. “Il portale è solo uno
dei primi cambiamenti riguardanti la nostra
identità di cui i consumatori avranno notizia
e non vediamo l’ora del prossimo passo nel
nostro percorso di rinnovamento”. In futuro è
infatti previsto il lancio di una nuova piattaforma dedicata al marketing, per contenere
le varie risorse di supporto che permettono
la funzionalità di co-branding per il marchio
e i rivenditori partner. Tanti nuovi contenuti
insomma, al fine di offrire quella sensazione
che sta alla base del claim posto in calce
al nuovo logo e che si esprime nelle tre “P”
che a detta dello stesso Mike Joyce rappresentano la ricetta del successo di PrimaLoft:
“Performance, Protection, Passion”.
www.primaloft.com
PRODOTTI / ALCUNE PROPOSTE PER LA STAGIONE FW 2014/15
GM
1577 Expedition
La calza termica per eccellenza,
super resistente e caldissima per le
spedizioni d’alta quota e le lunghe
permanenze in ambienti freddi. Cucitura
piatta della punta. 80% Lana, 15% Poliammidica 5% Elastan. È il modello che è stato
ai piedi di Ermanno Salvaterra e dei suoi
compagni durante la recente spedizione
in Patagonia per tentare la Torre Egger.
2411 Alpine Pro
Calzino a mezza consigliate per alpinismo
tradizionale e trekking impegnativo con
carichi pesanti. Durature, traspiranti e confortevoli. Cucitura piatta della punta. 80%
Poliester, 15% Poliammidica, 5% Elastan.
KARPOS
Sassmaor Jacket
MARMOT
Thermo Hoody
Giacca in Pertex Classic imbottita in fiocco
di piuma sintetica. È caratterizzata da cuciture elastiche sui fianchi ed è dotata di zip
frontale e sul petto, tasche con zip invisibile. Leggera, calda e idrorepellente, si rivela
ottima per il tempo libero al freddo e sulla
neve. È disponibile da uomo e da donna in
diverse colorazioni e pesa 510 gr da uomo
e 470 gr da donna.
Questo capo è uno dei risultati della collaborazione tra Marmot e Polartec che nel
corso degli anni ha innalzato gli standard
e il livello di performance offerto, arrivando
a garantire con i propri tessuti protezione
dagli elementi, traspirabilità eccezionali e
isolamento termico traspirante con il tecnotessuto Polartec Alpha. La Thermo Hoody firmata Marmot garantisce massimo calore e
peso minimo. Il capo è perfetto per qualsiasi
attività all’aria aperta dal mountaineering,
al trekking, al mountain biking, al climbing. Il
tessuto Polartec Power Dry Efficiency provvede a una costante ed efficace termoregolazione, facendo fuoriuscire il calore in
eccesso durante le attività più intense.
DISTRIBUITO DA:
Manifattura Valcismon
0439.571222 - [email protected]
LA SPORTIVA
Latok PrimaLoft JKT M
DISTRIBUITO DA:
Calze G.M. Sport
0461.990286 - [email protected]
CRISPI
Monaco Premium GTX
Scarponcino dal taglio mid e dal design
curato in ogni dettaglio, è dedicato a chi
cerca una calzatura adatta per le escursioni
leggere ma anche per l’uso di tutti i giorni. L’utilizzo di materiali di prima qualità è il vero e
proprio marchio di fabbrica del brand italiano, che in questo caso ha scelto una tomaia
fabbricata in Nabuk idrorepellente con fodera Gore-Tex Performance Comfort Footwear
impermeabile e traspirante. La soletta interna
estraibile realizzata con carboni attivi in Crispi Air Mesh e feltro garantisce traspirabilità e
azione antisudore/antiodore. La suola
con tecnologia Vibram è dotata di
un inserto ammortizzante in microporosa per assicurare comfort e
precisione. Disponibile nei colori
black/orange e brown.
DISTRIBUITO DA:
Crispi Sport
0423.524211
[email protected]
DISTRIBUITO DA:
La Sportiva
0462.571800 - www.lasportiva.com
KONG
Kosmos
DOLOMITE
Steinbock Approach HP GTX
Calzature pensate per l’avvicinamento ma
ideali, grazie alla loro versatilità, anche per
tutti gli appassionati che desiderano vivere
la montagna in modo sportivo e dinamico.
Il modello presenta collarino a soffietto elasticizzato per un maggiore comfort e protezione dell’ingresso di sassi e sterpaglie,
suola gomma Vibram Dolomite con puntale
sostituibile, intersuola in Eva con sistema DAS
anatomico e rinforzo in TPU a nido d’ape
che garantisce maggior leggerezza e un
effetto rebound che aiuta il piede a tornare
in posizione corretta. La membrana in GoreTex assicura la massima impermeabilità. Da
ultimo l’allacciatura è assimetrica con laccio
classico e la tomaia è in pelle scamosciata
1.6-1.8 idrorepellente e traspirante con DLM
elastico fiber. Il modello è disponibile nelle
misure dalla 3 alla 12,5 UK.
DISTRIBUITO DA:
Dolomite
0422.884488
[email protected]
Per gli sportivi multidisciplinari, quello che hanno sempre
bisogno di variare da uno
sport all’altro o addirittura
combinare diverse attività
Kong propone il casco Kosmos, omologato per 3 sport
(arrampicata, sci, bicicletta/
skate). Dal design accattivan-
Giacca perfetta in caso di necessità di termicità ed isolamento termico. È dotata di
imbottitura isolante Primaloft ECO in grado
di garantire termicità e di fornire un ottimo
apporto in termini di traspirazione globale.
Grazie alla compattezza dell’imbottitura,
Latok JKT è molto comprimibile e quando indossata permette all’alpinista di muoversi in
massima libertà senza costrizioni. Il modello
presenta sistema Body-mapping che utilizza
3 pesi diversi di imbottitura PrimaLoft, 2 zip
integrali bidirezionali YKK, 2 tasche frontali
scalda-mani con zip, 1 tasca interna porta
cellulare con foro per auricolari, 2 tasche interne capienti per guanti, maschera o cartina, cappuccio con visiera integrata a sistema di regolazione che non ostacola in caso
di utilizzo con casco, rinforzi anti-abrasione
su spalle e braccia, dettagli e cuciture riflettenti. Ha fit regular ed è disponibile nelle
misure S/XXL con peso 831 gr (L). È venduta
a un prezzo consigliato di 259,95 euro.
GROUSE
Adamello & Venere
I completi neve Adamello per lui e Venere per lei di
Grouse Creek sono pensati per tutti gli sciatori e le
sciatrici che cercano comodità, tecnicità e isolamento termico. Finalmente tutti potranno sciare con
un capo tecnico caldo e performante. Grazie al taglio specifico e alla particolare imbottitura, i completi
assecondano il movimento del corpo agevolando la
sciata. Ideale per lo sci alpino e l’utilizzo in paesi di
montagna. La giacca può essere usata anche come
capo di tutti i giorni. Realizzato in materiali tecnici
che impediscono al vento e alle intemperie di raffreddare l’imbottitura, questo completo è equipaggiato
con numerose tasche dotate di chiusure zip per la
massima sicurezza.
Rispettivamente la versione maschile e
quella femminile del nuovo scarponcino
dal taglio basso realizzato per la linea
Natural Shape, hanno una tomaia fabbricata in pelle scamosciata 1,8 mm idrorepellente. La fodera in Gore-Tex garantisce impermeabilità e traspirabilità al top.
Comfort e precisione sono offerti dall’intersuola in Eva e dalla suola “Natural Shape” by Asolo/ Vibram, con battistrada ad
azione autopulente dall’elevata aderenza su qualsiasi tipo di terreno. Il design
delle due calzature è stato sviluppato in
modo da assecondare le forme naturali
del piede e di fornire un’alta sensibilità sul
suolo, senza rinunciare alla stabilità e alla
giusta protezione. Comode e leggere, le
due scarpe sono perfette per le giornate
di pioggia in città e per le camminate su
sentieri a bassa quota.
DISTRIBUITO DA:
DISTRIBUITO DA:
Alpex
0423.639588 - [email protected]
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ASOLO
Century GV & Digital GV
Digital GV
DISTRIBUITO DA:
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Marmot Italia
0423.491923 - www.kinobi.it
Century GV
te, disponibile in due colori
(CARBON bianco e CARBON
nero). Dotato di paraorecchie
amovibili a scatto e cuffia sottocasco (accessori opzionali)
per trasformarlo in base alle
proprie esigenze e renderlo
caldo e confortevole anche
in situazioni di temperature rigide. Disponibile in due misure.
Kong
0341.630506 - [email protected]
DISTRIBUITO DA:
Asolo
0422.8866 - [email protected]
SCOTT
Rock’air
GARMONT
Pinnacle GTX
Sci con nuova costruzione Scott
che abbina le caratteristiche del
legno di Paulonia con nuovi rinforzi
di laminato di carbonio. Il modello
presenta Pro-Tip Rocker 375 per un
flex più progressivo e una facilità di
curva maggiore usando una punta
progressiva abbinandola al raggio. A differenza degli sci tradizionali che hanno un raggio fisso che
determina la lunghezza delle curve,
gli sci Scott combinano due raggi
per creare un sidecut unico dello
sci. Il sistema di Dual Radius crea
uno sci più versatile, che non si ferma a un solo tipo di terreno. Il raggio anteriore più ampio garantisce
una grande stabilità e perdona di
più in ogni tipo di neve. Altra tecnologia adottata da questo modello
è la finitura Factory: gli sci Scott
arrivano direttamente dalla fabbrica pronti all’uso grazie alla Factory Finish che offre un angolo delle
lamine effettivo di 88° risultanti da
un +3° di angolo laterale e un +1°
di tuning per una performance eccezionale. La soletta è rifinita con
una microstruttura a pietra CNC.
Il modello è venduto a un prezzo
consigliato di 549 euro.
Pinnacle GTX è lo scarpone pensato da Garmont per alpinisti, escursionisti esperti e professionisti della montagna
alla ricerca di una scarpa dalle garanzie di durata e supporto
anche con carichi impegnativi su trekking dai grandi dislivelli.
La tomaia costruita con un pezzo unico di pelle si adatta alla
forma del piede. La costruzione dell’intersuola a iniezione di PU
a due densità rende lo scarpone molto compatto e leggero. La
forma e il sistema di bloccaggio del tallone garantiscono una
calzata anatomica e confortevole. La suola si adatta perfettamente anche all’uso dei ramponi semiautomatici. La fodera in
Gore-Tex garantisce impermeabilità.
DISTRIBUITO DA:
DISTRIBUITO DA:
Scott Italia
035.756144 - [email protected]
DISTRIBUITO DA:
Garmont
0423.8726 - [email protected]
MILLET
LD Durable Pant
Pantalone da alpinismo realizzato in tessuto
Schoeller Dynamic Extrem. È dedicato a chi
cerca un capo in grado di offrire il massimo
in termini di performance. Il design e i materiali
con cui è fabbricato garantiscono libertà di
movimento, protezione totale da vento e acqua e resistenza alle abrasioni grazie ai rinforzi
in Cordura. La cintura semielastica, la struttura
ergonomica e le ginocchia preformate assicurano comfort eccellente. Fra i dettagli, si sottolineano anche la finitura idrorepellente, le tasche
con zip e la tasca di sicurezza. Misure: XS-XL.
Peso: 470 gr. Prezzo consigliato: 189 euro.
L.M.O.
0423.648281 - [email protected]
THE NORTH FACE
Men’s Fuse Brigandine Jacket
La giacca da big mountain più avanzata e tecnicamente
innovativa di casa The North Face, vincitrice di un Ispo
Award all’ultima edizione della fiera di Monaco. È realizzata in tessuto HyVent Alpha 3L 70D utilizzando la rivoluzionaria tecnologia Fuse Form, che offre un prodotto più leggero e durevole rinforzando le aree critiche specifiche alle
attività big mountain. In particolare questa tecnologia utilizza tecniche di produzione d’avanguardia che permettono di unire due materiali con proprietà diverse in un singolo
tessuto. Grazie all’eliminazione delle cuciture tradizionali e
nastrate, i prodotti risultano più leggeri, meno voluminosi e più resistenti. Questa tecnologia si traduce inoltre in
prodotti esteticamente più puliti e moderni, sia all’esterno
che all’interno. La giacca è inoltre caratterizzata da una
linea pulita e moderna sia all’esterno che all’interno. Ogni
elemento è stato accuratamente messo a punto al fine di
garantire un’assoluta protezione per qualsiasi avventura in
neve fresca. Il modello è disponibile nelle misure dalla S
alla XL con un peso medio di 907 gr. Il retro è lungo 82 cm
mentre il materiale di costruzione è 100% nylon jacquard
con rovescio in tricot.
DISTRIBUITO DA:
The North Face
0423.683100 - www.thenorthface.com
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SALVA CON NOME / RITORNA IN ITALIA L’EUROPEAN OUTDOOR FILM TOUR
Sale in Europa
la febbre per l’EOFT
Quest’anno crescono i paesi europei che ospiteranno il tour,
da nove a tredici, segno che l’adrenalina degli sport outdoor
continua a fare proseliti in tutto il vecchio continente.
a cura di: Paolo Grisa
LE TAPPE ITALIANE
22/10, Orfeo Multisala - Milano
23/10, Cinema Ambrosio - Torino
24/10, Auditorium Zanon - Udine
25/10, Multisala Corso - Treviso
27/10, Cinema Ambasciatori - Trieste
28/10, Cinema Teatro Antoniano - Bologna
30/10, Auditorium Balestrieri - Brescia
31/10, Cinema Alcione - Veòrona
01/11, Forum Brixen - Bressanone
02/11, Auditorium Bolzano - Bolzano
03/11, Kurhaus Meran - Merano
04/11, Michael Pacher Haus - Brunico
05/11, Cinema Nuovo Roma - Trento
ph_Krystle Wright
EL SENDERO LUMINOSO - Free solo, ossia arrampicare senza
corda, una delle discipline più pericolose al
mondo. Nessuno batte
l’americano Alex Honnold in questo campo.
Una preparazione a
regola d’arte, la massima concentrazione
e la fiducia più totale
nelle proprie capacità lo hanno spinto a
scalare “El Sendero
Luminoso” in Messico,
una via di calcare
compatto di 762 metri, nel gennaio 2014. Il
suo compagno di cordata Cedar Wright gli
ha dato suggerimenti
per padroneggiare la
via, ma la decisione
di salirla in free solo è
stata presa da Alex…
ph_Renan Ozturk
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dell’Amur – un fiume che incita le quattro
donne a lanciarsi in un’avventura lunga
5.000 chilometri, piena di contrasti. Dolori
e felicità, scoperta e abbandono, bellezza e decadenza s’intrecciano e rendono
il team più unito. Il fiume e il viaggio dal
cuore dell’Asia fino al Pacifico insegna loro
soprattutto una cosa: non importa dove,
quando o come, c’è
sempre un buon motivo per festeggiare.
10 / 2014
DON’T LOOK DOWN - James Kingston non
ama sentirsi sicuro, dunque sfrutta ogni occasione. Il ventitreenne inglese sale su gru,
ponti e grattacieli – non assicurato e senza
la minima esitazione. Non conosce la pioggia e i divieti. A penzoloni da una gru con
la mano sinistra, perché con la destra si sta
facendo un selfie a 50 metri d’altezza, vive
con regole tutte sue. “Guardando in basso,
molti se la fanno sotto”, dice lui, “ma se arrampico andando in alto, perché non dovrei guardare in basso?”. Mustang Wanted,
egli stesso un “roofer” accanito che proviene dall’Ucraina, è uno dei pochi che condivide le emozioni di James e addirittura lo
sfida. Ma, in fondo, che cosa può ancora
impressionare un uomo che vive secondo il
motto “la paura è una scelta”?
THE FROZEN TITANS - Una via che non si
può scalare in estate e che non si vorrebbe davvero intraprendere in inverno: Helmcken Falls. Eppure, l’ice climber Will Gadd
sa che questa via di misto molto tecnica e
impegnativa sulla parete retrostante i 141
metri della cascata si può scalare solo se
le temperature sono sotto lo 0, quando i
sassi instabili, che possono cadere portati
dagli spruzzi della cascata, sono letteralmente congelati. D’altro canto il freddo
non manca di creare problemi alla salita
di questo atleta. Il ghiaccio, spesso alcuni
centimetri, che Will deve regolarmente togliere dalla sua corda di sicurezza, non gli
rende facile “lavorare” l’itinerario prima del
successo finale.
ph_Christian Pondella/Red Bull Content Pool
EUROPEAN PREMIERE - Quattro donne, tre
paesi, due mesi, un fiume: la ricerca di una
corrente che può scorrere ancora libera
dalla sua fonte fino alla foce porta l’americana Amber Valenti e le sue tre amiche
Becca Dennis, Sabra Purdy e Krystle Wright
in uno dei luoghi più remoti al mondo. Nella
Mongolia dell’est scorre il corso superiore
ph_Firecracker Films
Anche quest’anno, visto il successo delle scorse
edizioni, torna a grande richiesta in Italia il tour
dell’European Outdoor Film. L’EOFT è uno degli eventi
cinematografici più rinomati nella comunità europea
outdoor e action sport. L’edizione 2014,
la 14esima da quando è nato il Tour, è pronta a partire
l’11 ottobre e viaggerà in ben tredici paesi europei
(Belgio, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia,
Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Svezia, Svizzera,
Slovenia, Repubblica Ceca e Austria) con oltre 200
proiezioni. Tredici anche le tappe italiane, con la prima
al cinema Orfeo di Milano il 22 ottobre. Otto i film
selezionati, proiettati con sottotitoli in italiano (fatta
eccezione per le serate di Merano, Bolzano e Brunico
dove saranno in lingua tedesca), che vedono all’opera
personaggi di ogni genere, impegnati in arrampicate
estreme, salti da capogiro, pedalate mozzafiato
e molto altro. L’evento itinerante, organizzato da
Mammut e W.L. Gore & Associates in collaborazione
con Moving Adventures, è supportato da BMW, GoPro,
Victorinox, La Gazzetta dello Sport e 4Action Media.
Di seguito i film proiettati durante le serate:
ph_Aaron Jamieson/Niseko Photography
ph_Erik Boomer
RAD COMPANY - Amano le battaglie
nel fango dei boschi senza esclusioni di
colpi e fanno salti di gioia nei depositi
di rottami. Abbiamo sempre avuto questo
presentimento: i mountain biker non cresceranno mai. Eppure, Brandon Semenuk e
il suo gruppo di furbetti – scusate – Rad
Company sono così incalliti da non temere
niente. Sono riusciti a sfrecciare con le loro
due ruote anche sotto piogge torrenziali e ci mostrano come si può trasformare
una valanga di rottami in un circuito di
slopestyle.
sto collegamento, quella che potrebbe essere la più grande grotta dell’emisfero sud, li
spinge a continuare. Anche quando si trovano letteralmente con l’acqua alla gola negli
antri più sperduti e la spedizione richiede un
impegno incondizionato dal punto di vista
fisico e mentale.
ph_Neil Silverwood/Red Bull Content Pool
ph_John Gibson/Red Bull Content Pool
DREAM - Stravaganza a base di Kayak: Ben
devono incontrarsi, secondo i loro calcoli.
Marr se ne sta lì, un principiante sulla riva del
Per arrivarci, devono affrontare una strada
fiume che cerca il modo di immettersi sul fiuardua, fradicia, gelida e sporca. Eppure il
me con gli altri kayakisti. Sogna di poter far
pensiero di poter raggiungere, tramite queparte di quella comunità e di trasformarsi da
timido esordiente a un famoso cowboy delle
Charles Bukowski scrisse: “L’incertezza della conoscenza
non di che
attuale,
che come
tutti irigoregolamenti complessi è utile solo per
acque. C’è
sbizzarrirsi:
cascate
è diversa dalla sicurezza dell’ignoranza”. La forza
espressiconsultare
i
singoli
articoli
quando c’è un problema e non per
gliose, balli in costume, docce di champava di un tale assunto sta forse nella sua intelligente
duttilità
avere
una
visione
immediata
gne e fuochi d’artificio nei boschi. In Dream, e pratica della situazione” ha
e nella sua pronta adattabilità a molteplici contesti.
Non
spiegato
della Isf Marino Giacometti. “Grazie al
il professionista
del kayakil presidente
Ben Marr unisce
è affatto difficile ad esempio interpretare la saggezza
del
contributo
di
atleti
e
organizzatori
gara, poche settimane fa
le sue doti con molta fantasia e una buona
vate americano alla luce di alcuni argomenti di
attualità
abbiamo
portato
a
termine
questo
progetto, nella speranza
dose di autoironia creando uno spettacolo
per quanto riguarda il nostro settore e in particolare
nelche
possa
contribuire
a
elevare
il
livello
di attenzione e resugli sport acquatici davvero spassoso.
la sua versione skyrunning. Conoscenza e ignoranza sono
sponsabilità da parte di tutti i protagonisti di questo splenesattamente due parole chiave sulle quali correttamente
ci
dido stadio che è la montagna e ci permetta di affiancarci
CAVE CONNECTION
si sofferma spesso quando si trattano temi riconducibili
a
un
sport outdoor
in maniera
Kieran Mckay staagli
cercando
da anni
una ri- più consapevole e preparata”.
altro termine che, casualmente, ritorna nella nostrasposta:
traduzione
le caverne di Nettlebed e Stormy Pot
del provocante poeta: sicurezza. Responsabilità sull’isola
degli orgaI PIANI
DI Zelanda
EMERGENZA
Le diverse indicazioni sono suddisud della
Nuova
sono-uninizzatori di gare, consapevolezza degli atleti, norme
e
codici
vise
per
categorie
secondo
te tra di loro? Questa ricerca lo porta, insie- le tre discipline Vertical, Sky e
comportamentali: sono questi aspetti sui quali soprattutto
dacolleghi,
Ultra,
a metri
indirizzo
di terra.
atletiLà
da una parte e di organizzatori
me ai suoi
mille
sotto
qualche anno a oggi viene concentrata moltasotto,
attenzione
dall’altra.
Da
segnalare
che
dove si misurano le distanze in ore e nello specifico delle specialità
da parte di chi corre in montagna e ovviamente da
parte
di
sulle le
lunghe
sono previsti due piani di emergenza
giorni, anziché
metri,
grottedistanze
si avvicinano,
media e di operatori interessati. La crescita e lo da
sviluppo
di
da
adottare
in
base
alle
necessità che si possono verificare
entrambi i lati, alla cosiddetta “connecquesto sport hanno provocato un necessario miglioramento
per
via
delle
condizioni
di
tion area”, il luogo dove entrambe le grottegara. Più precisamente il piano B
in questa direzione. La preparazione degli atleti, la realizè pensato per tutelare la salvaguardia dei partecipanti e
zazione di nuovi materiali e di prodotti sempre più perfordello staff in condizioni climatiche che consentono comunque
manti (che in alcuni casi come al The North Face Ultra Trail
di conservare il più possibile l’originalità del tracciato. Quadu Mont Blanc sono resi obbligatori per la partecipazione
lora sia resa necessaria l’adozione di un percorso di riserva,
all’evento), il costante aggiornamento del regolamento delle
vengono mantenuti invariati il 75-80% della distanza e del
singole competizioni, la sempre maggiore diffusione di articoli
dislivello originali. Sono previsti in questo caso la riduzione
e servizi che trattano la questione in maniera sempre più apdella distanza e dei punti critici, oltre allo modifica dell’oraprofondita: sono questi tutti elementi che portano beneficio
rio di partenza e del tempo limite per il raggiungimento dei
alla disciplina.
check point. In caso di condizioni particolarmente rigide che
possono rendere necessaria la sospensione dell’evento, fa
I FATTI RECENTI - Ma come si diceva con Bukowski, l’incertezza
riferimento al piano C. Il 50-60% del tracciato rimane quello
della conoscenza, o meglio, parafrasando, una conoscenza
originale e viene aumentato il numero degli ufficiali di gara.
incerta non è diversa dalla sicurezza dell’ignoranza. Ecco
Vengono pianificati diversi punti di assistenza per gli atleti
che quindi, nonostante tutto talvolta si osserva ancora che
che si ritirano e zone da cui è possibile raggiungere diretaccadano episodi sconcertanti come quello tristemente octamente il traguardo in caso di emergenza. In ogni caso, la
corso in occasione dell’ultima edizione della Maremontana.
manifestazione non deve essere cancellata o rinviata se non
Molto si è detto della responsabilità dell’organizzazione uniin casi estremi.
tamente a quella degli atleti circa lo svolgimento del trail
ligure nel corso del quale Paolo Ponzo ha perso la vita. Così
www.skyrunning.com
come molto si era detto l’anno precedente dopo che l’esperta skyrunner Teresa Farriol era incorsa nella stessa sorte a
causa dell’ipotermia che l’aveva colta durante la partecipazione al Cavalls del Vent. Al di là tanta eco che si è generata
(anche se occorre dire che in alcuni casi si è trattato più che
altro di una vuota risonanza, come abbiamo denunciato noi
stessi – vedi editoriale Running Magazine 3 – 2013), la verità
vera che non potrà mai essere discussa è quella descritta
dal campione in carica alle Skyrunner World Series Kilian Jornet che al magazine Spirito Trail aveva dichiarato: “Dobbiamo renderci conto che pratichiamo uno sport di montagna e
in montagna il rischio zero non esiste”. A sfortunata conferma
di tutto questo, il destino ha voluto che poche settimane fa
sia scomparso il giovanissimo campione di arrampicata Tito
Traversa proprio a causa di un incidente mentre si esercitava
su una parete a Orpierre in Francia.
SHADES OF WINTER – PURE
Girls only: L‘edizione E.O.F.T. di Shades of Winter è il primo film sullo sci con sole donne in
14 anni di E.O.F.T. È il secondo film per la
freeskier e filmaker austriaca Sandra Lahnsteiner, che insieme ad altre atlete da tutto
il mondo ha realizzato questo documentario
dove l’arte del freerider è spinta ai suoi più
alti livelli.
www.eoft.eu/it/
10 / 2014
21
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IL PROGETTO DELLA ISF - Proprio perché di si vuole evitare anche in questo momento di spendere ulteriori commenti
più o meno pertinenti, vogliamo piuttosto sottolineare qual
è la posizione presa in merito al tema della sicurezza dalla Internazional Skyrunning Federation (Isf). O meglio, quali
sono i provvedimenti adottati in questa direzione. A ottobre
2012 è stato avviato un lavoro di sintesi delle norme e delle raccomandazioni vigenti all’interno dei campionati della
federazione. “La base di partenza è quella del regolamento
a cura di: Paolo Grisa
REPORTAGE / VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELLE AZIENDE OUTDOOR DEI PAESI DELL’EST
In soffitta ho un paio di vecchie viti da
ghiaccio stranissime, dal diametro più ridotto di quelle attuali e con solo tre denti
anziché i canonici quattro. Gli alpinisti di
lungo corso che me le hanno date mi hanno raccontato “sono quelle in titanio che
portavano gli alpinisti dell’Est e poi rivendevano a noi per pagarsi il viaggio di ritorno”. Sono probabilmente inutilizzabili se
confrontante con quelle, efficientissime, di
oggi. Eppure con queste gli alpinisti delle
ex repubbliche sovietiche hanno compiuto
alcune tra le più grandi imprese delle Alpi.
Sono troppo giovane per aver vissuto quel
periodo, a cavallo dagli anni ’80, sulle Alpi si
vedevano scendere in forze queste squadre
di scalatori provenienti dalle scuole “sovietiche”, cechi, polacchi e russi. Erano il meglio
dell’alpinismo del loro Paese e proprio grazie a questo si erano guadagnati, a fronte
di prove di selezione durissime, l’opportunità
tanto ambita di partecipare alle costose
campagne estive o invernali sulle Alpi. Basti ricordare il nome del ceco Igor Koller o
del polacco Jerzy Kukuczka. Arrivavano in
squadre numerose, con disciplina militare
e attrezzatura costruita in patria, spesso
di qualità ridicola di fronte agli standard
europei.
PRODUZIONE MADE IN EUROPE - Per anni
dunque i prodotti per l’outdoor sviluppati
dalle aziende dell’Est sono rimasti esclusi
dai negozi dei paesi occidentali, anche
per problemi di standard di conformità. Già
dagli anni ‘90 però, grazie anche all’entrata di alcuni di quei paesi nell’Unione
Europea, certune di queste aziende hanno
fatto il loro ingresso nel mercato europeo
e italiano, ottenendo anche buoni riscontri.
Di qualcuna ne abbiamo parlato recentemente sulle pagine della nostra rivista (vedi
ad esempio Ocùn). Da notare che mentre
diverse aziende europee, sia di attrezzattura sia di abbigliamento, stanno sempre
più spostando la produzione verso paesi
lontani dell’Est asiatico, le aziende del settore in Repubblica Ceca producono ancora in gran parte in loco, garantendo così
alta flessibilità, tempi di spedizione molto
brevi e, spesso e volentieri, rapporto qualità prezzo dei prodotti molto interessanti
per i clienti europei. Questo fa si che l’interesse verso questi paesi anche nel settore
dell’outdoor stia crescendo rapidamente.
VISITA TRA LE AZIENDE CECHE - Questa
primavera la fiera di Friedrichshafen aveva organizzato una visita per la stampa
proprio in Repubblica Ceca, uno dei paesi
più emergenti nel nostro settore, per presentare appunto alcune delle aziende che
qui hanno sede e per scoprire la passione
fortissima che hanno i cechi per il mondo
outdoor. La fiera tra l’altro da alcuni anni
dedicat alle aziende di questo paese
un’apposita area, il Czech Village. Si parla
per il mercato dell’Est Europa di ben 50
brand e di questi 25 sono cechi, paese
dal quale vengono 450 persone a visitare
la fiera.
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10 / 2014
L’UNIVERSITÀ DI LIBEREC - Il giorno successivo ci siamo diretti verso nord, alla città di
Liberec, dove ha sede una delle più antiche
università del paese, con oltre 200 anni di
storia. Oggi ospita sei facoltà, tra cui una
delle più rinomate è quella di ingegneria
tessile, con 1.300 studenti e oltre 100 ricercatori. L’università collabora con aziende
locali, e non, nell’ambito delle tecnologie
tessili, nella ricerca e sviluppo, nel design
e nel marketing dei prodotti, arrivando a
sviluppare competenze particolari nelle
nanotecnologie. Uno dei ricercatori dell’università ci ha presentato alcune delle più
recenti tecnologie sviluppate dall’università,
tra cui un innovativo sistema d’illuminazione
Immagine della
presentazione
dell’innovativa
fibra conduttrice
ad alta visibilità
presso l’università
di Liberec
Le famose e severe
Torri di Arenaria
in Boemia
Le “tigri ceche”
alla ribalta
nell’outdoor
Dopo anni d’isolamento, dagli anni ’90
il mercato dell’Europa occidentale si è aperto
alle aziende outdoor provenienti dai paesi
dell’Est, in particolare dalla Repubblica Ceca,
con una produzione in gran parte ancora
Made in Europe. E alcuni di questi brand
stanno ottenendo ottimi riscontri.
UN MERCATO VIVACE - Sebbene il paese abbia una popolazione non particolarmente numerosa, i numeri dei praticanti
di attività outdoor sono davvero notevoli.
Le aziende che ci hanno ospitato sono
state Direct Alpine (in collaborazione
con l’Università di Liberec), Singing Rock,
Hiko Sport (insieme alla catena di negozi
sportivi Hudy Sport) e Avoz, l’associazione
ceca dell’industria
sportiva.
Durante
la prima giornata
abbiamo fatto visita al Praha-Troja,
un moderno centro di allenamento
per il rafting e il
kayak dove abbiamo potuto provare
in prima persona i
prodotti Hiko Sport,
salvagenti e giubbini anti acqua per
attività fluviali.
Testando i prodotti
Hiko lungo la Troja
HIKO - Hiko nasce da un’idea di Marcela
Hilgertova, per far fronte all’impossibilità di
recuperare materiale di buona qualità per
gli sport da fiume in Repubblica Ceca. Così
nel 1990 con il marito Ivan iniziò a farsi spedire i tessuti dall’America da un amico e a
costruire giubbini salvagente la sera, dopo
il lavoro, nel loro piccolo appartamento di
Praga. Quando, con la crescita degli ordini,
il deposito di imbottitura in schiuma iniziò a
essere troppo grande per il loro appartamento, presero due appartamenti in affitto
in un dormitorio universitario. La sede ora
si trova nel piccolo paese di Jiloviste, alle
porte di Praga. L’azienda è a carattere familiare e anche le più giovani generazioni
sono oggi coinvolta nelle attività dell’impresa. Oltre ai familiari l’azienda dà lavoro
a 40 dipendenti. Il nome deriva dalle iniziali dei genitori di Marcela, che vestirono
i colori della nazionale ceca negli sport di
fiume e che ancora oggi danno supporto
in azienda e iniziano all’acqua le giovani
generazioni.
Alcuni dei test che vengono realizzati
sui materiali usati da Direct Alpine
presso l’Università di Liberec
dei capi e dei tessuti particolari composti
da un mix di fibre naturali e metalliche (sviluppate attraverso un processo di corrente
alternata) che hanno proprietà protettive
contro le radiazioni magnetiche, un tema
molto d’attualità nella nostra vita sempre
più a contatto con strumenti digitali di ogni
tipo. Uno degli aspetti più interessanti della
visita all’università è stato entrare nei laboratori dove si effettuano i test sui tessuti in
collaborazione con l’azienda Direct Alpine.
Questo ci ha permesso di dare finalmente
un significato reale a tutte le sigle che si
possono leggere sulle etichette dei capi
tecnici per l’outdoor. Abbiamo così capito
come si misura la colonna d’acqua per l’impermeabilità, la resistenza allo strappo dei
tessuti, la resistenza allo sfregamento o l’idrorepellenza.
DIRECT ALPINE - Direct Alpine è una
compagnia con il
100% di capitale in
Repubblica Ceca e
produce in Europa
l’’80% circa dei suoi
prodotti. Distribuita
in Italia da Ski Trab,
realizza capi di abbigliamento per ogni
uso outdoor, dall’arrampicata sportiva
fino all’alpinismo invernale e al freeride. Anche in mercati
ricchi di competitor
come quelli di Austria, Germania e
Svizzera, l’azienda
sta
gradualmente
crescendo. Dal 2012
veste il soccorso in
montagna in Repub-
Test sulla traspirazione
di una maglietta
intima Direct Alpine
blica Ceca. La sua nascita risale al 1997
quando Radek Nováček e Jirka Sika, amici
e compagni di arrampicata, iniziarono a
lavorare sulla produzione e commercializzazione di prodotti tessili, concentrandosi su
capi di alta qualità e costruendo gradualmente una rete di clienti in tutta la Repubblica Ceca. Nel 2000 Jindra “Hudy” Hudeček,
proprietario della prima rete di negozi per
sport outdoor nella Repubblica Ceca, entra
nella proprietà dell’azienda aiutando lo sviluppo del marchio Direct Alpine nei negozi
Hudysport e le possibilità di ulteriore crescita all’estero. Nel 2005 la forma giuridica
dell’azienda viene modificata in società a
responsabilità limitata. Da quel momento rimangono in azienda due soli soci: Radek
Nováček e Jindra Hudeček. L’azienda si trasferisce nella più ampia sede di Liberec, in
una ex fabbrica tessile, investendo nei macchinari Cad più evoluti per il lavoro sui tagli.
Nel 2006 inizia una collaborazione con il
brand italiano La Sportiva su una gamma
comune di abbigliamento tecnico ma dopo
alcuni anni la partnership si chiude. Nel
2008, grazie a un’intensa collaborazione
con il marchio specializzato nello scialpinismo Ski Trab, sviluppa un modello di pantalone specifico per lo scialpinismo, il Cascade, ancora oggi a catalogo.
picata. Qui abbiamo potuto tastare con
mano questa particolarissima roccia di cui
raccontano alcuni recenti video e che la
severa etica sassone di queste salite hanno
reso quasi leggendaria. Non a caso il nome
dell’azienda deriva dal particolare rumore
che giunge dalle Torri di Arenaria quando
sono attraversate dalle folate di vento.
Due fasi di
realizzazione
delle
imbragature
Singing Rock
Sulle pareti
della Boemia
con le
imbragature
Singing Rock
SINGING ROCK E L’ARENARIA BOEMA Dopo la visita all’università siamo stati accompagnati a conoscere il brand Singing
Rock (distribuito in Italia da Sport Alliance), il cui claim potrebbe essere “climbing
equipment made by climbers”. La sede dell’azienda sorge vicino alle montagne dove ha
anche sede uno dei due centri produttivi,
quello in cui si costruiscono imbraghi, corde
e fettucce (il secondo sito produttivo invece
è incentrato sulla realizzazione di prodotti
hardware come moschettoni e piccozze).
Qui abbiamo potuto vedere tutte le fasi
della produzione delle imbragature Singing
Rock. Presso la sede esiste anche un centro
per l’addestramento al soccorso, ai lavori
in fune e al tree climbing. L’azienda, nata
nel ’92 dall’idea di due alpinisti cechi e da
un responsabile vendite belga, nei suoi primi
dieci anni di vita ha ottenuto degli ottimi
successi riuscendo a realizzare una linea
prodotto conforme ai migliori standard moderni. Un team di atleti testa continuamente
i nuovi prototipi prima di
inserirli sul mercato e la vicinanza delle leggendarie
Torri di Arenaria della Boemia sono il terreno ideale.
Dopo la visita alla fabbrica i responsabili di Singing
Rock ci hanno accompagnato nella vicina falesia
per delle prove di arram-
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EVENTI / DAL 28 AGOSTO AL 7 SETTEMBRE AD ARCO LA 28a EDIZIONE
Rock Master,
dal nostro inviato: Benedetto Sironi
foto: Davide Turrini e Davide Grimoldi
BUONE NUOVE
Molto positiva la collocazione (per la prima volta) dell’outdoor village
nel centro di Arco. Iniziativa che ha animato tutto il paese e ha permesso di coinvolgere
in un circolo virtuoso aziende e negozi, con ottimi feedback di pubblico, tra slackline, live music
e “Notte Bianca”. Da segnalare anche l’ingresso di Orbit tra i main sponsor e il gran finale
con i Campionati Europei Giovanili Boulder. In attesa dei Mondiali giovanili nel 2015…
LA GARA REGINA - Grande attenzione è
stata poi rivolta alla gara Lead, dove si
sono sfidati i mostri sacri dell’arrampicata mondiale. Tra i protagonisti un ottimo
Francesco Vettorata: il ventiduenne atleta
bellunese, dopo essersi garantito l’accesso
alla fase finale entrando nei primi quattro
dell’Open, ha dimostrato la sua determinazione combattendo testa a testa con i più
forti climber del mondo e conquistando il
secondo posto. Dietro di lui di appena una
presa il forte climber canadese Sean McColl.
Il vincitore assoluto è invece Sachi Amma,
candidato anche al La Sportiva Competition Award degli Arco Rock Legends. Tra le
donne vince Magdalena Röck che si lascia
alle spalle Mina Markovic e Hélène Janicot.
Lo avevamo anticipato con un articolo nel
nostro numero di aprile e ripetendo quel
gioco di parole possiamo dire che quest’anno Rockmaster Festival ha fatto davvero
“centro”. Riuscendo a migliorare decisamente alcuni aspetti dell’edizione scorsa e
presentando delle novità di rilievo che ne
rafforzano l’importanza anche come iniziativa outdoor “a tutto tondo”, oltre a confermarlo come l’evento climbing più storico e
rappresentativo al mondo. Tra queste novità
spicca la collocazione per la prima volta in
assoluto dell’outdoor village in centro paese
(vedi box dedicato) che ha coinvolto ben
30 aziende.
GLI SPONSOR E LA NEW ENTRY ORBIT - Tra
le altre “buone nuove” da segnalare anche
l’ingresso tra i main sponsor di Orbit, marchio appartenente a Wrigley, multinazionale
leader mondiale nel mercato delle chewing
gum, che nel 2008 è diventata un’affiliata
del gruppo Mars Incorporated. Orbit è un
marchio celebre all’estero ma ancora poco
presente in Italia, per questo ha avviato il
progetto Orbit Experience, che prevede la
presenza ad eventi outdoor e action sport
nonché la creazione di un apposito team di
sportivi (info approfondite sul progetto sul
prossimo numero). La presenza di Orbit ha
animato ancor più il village in centro paese
nonché quello all’interno del Climbing Stadium, affiancandosi agli stand e alle attività
proposte dai technical sponsor C.A.M.P., La
Sportiva, Salewa e Sintroc & Ecogrips. Il bel
tempo e i grandi nomi in gara hanno favorito
un ottimo afflusso di pubblico (circa 8.000
persone nel primo weekend solo nel Climbing
Village, +10% rispetto al 2013).
LA COMPETIZIONE - Ben 270 gli atleti
presenti: oltre a quelli invitati, come da collaudata formula di Rockmaster, dal 2012 il
festival offre la possibilità, attraverso l’Open
aperto a tutti gli sportivi con licenza internazionale valida, di qualificarsi per la finale.
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10 / 2014
Sean McColl e Jakob Schubert, primo e secondo posto Orbit Duel Lead
Alex Puccio vincitrice Boulder
femminile
Il vincitore Speed e detentore del nuovo
Record Mondiale Hroza Libor
Ben 10 i posti a disposizione per ogni categoria (10 maschili e 10 femminili) in ciascuna
delle due discipline (6 per il Lead e 4 per il
Boulder). Quest’anno i numeri dell’Open sono
stati notevoli: 100 atleti per la prova Boulder
e 86 per la prova Lead provenienti da 21
nazioni diverse. Fra questi la rappresentanza
italiana, ancora una volta particolarmente
importante.
Cevenini, Matteo Stefani, Sirlene Garbaccio
Bogin e Maria Ligorio e le belle prove di
Alessia Refolo, Giulia Poggioli, Martina Pellandra, e Tiziana Paolini.
PARACLIMBING - Dopo le qualifiche del
28 agosto, il giorno seguente si è svolta la
Paraclimbing Cup alla quale hanno partecipato 37 atleti provenienti da 12 nazioni,
numeri penalizzati in parte forse dalla vicinanza con il Campionato del Mondo che
si è svolto a Gijon (Spagna) dall’8 al14
settembre. Ben 25 gli atleti classificati in 12
diverse categorie (8 per le donne e 4 per
gli uomini) differenziate per la tipologia di
disabilità dell’atleta. Consistente come di
consueto la squadra italiana, per la quale sono da segnalare i primi posti di Giulio
SPEED - Come ogni anno, anche nel 2014
si è svolta la tappa di Coppa del Mondo
di Velocità, che ha contato su 64 atleti in
rappresentanza di 12 nazioni. Tra gli atleti di casa, le performance più attese erano
quelle di Alessandro Santoni (terzo sul podio) e Leonardo Gontero (nono in classifica).
Ma su tutti ha spiccato il ceco Libor Hroza
che dopo aver regalato al festival un nuovo
record del mondo durante le qualifiche, si
è ripetuto nei quarti di finale battendo sé
stesso e migliorandosi di altri tre centesimi.
Così, con il tempo di 5.73”c entra nella storia dei record mondiali e conquista ovviamente il primo gradino del podio davanti al
francese Bassa Mawem. Tra le donne vince
Anouck Jaubert, che si lascia alle spalle le
russe Yuliya Levochkina e Mariia Krasavina.
BOULDER - La finale ha visto gli atleti sfidarsi nella prova KO Boulder, formula inventata proprio da Rock Master in cui 11 atleti
devono affrontare 4 blocchi in sequenza. A
ogni blocco gli atleti con il peggior risultato vengono eliminati, fino all’ultimo problema
che vede la sfida tra i 3 finalisti. Vittoria per
l’americana Alex Puccio, al suo terzo successo consecutivo a Rock Master. Alle sue spalle
la giapponese Akiyo Noguchi e la slovena
Julija Kruder, che si era qualificata attraverso la fase Open. Tra l’altro suo fratello Jernej
è stato l’unico a raggiungere il top sull’ultimo
boulder e ad aggiudicarsi il primo gradino
del podio. Secondo posto per il francese
Jeremy Bonder, terzo per il giapponese Makoto Yamauchi. Solo settimo e ottavo posto
per i due italiani Gabriele Moroni e Michael
Piccolruaz.
DUELLO - C’era grande attesa per il duello
Lead denominato Orbit Duel. In totale sono
stati 17 gli atleti che si sono sfidati. Sul fronte
femminile, le 7 atlete non si sono lasciate intimidire dai 18 mt della parete con tracciato
di grado 7c+. Alla fine a trionfare su tutte
è stata la russa Dinara Fakhritdinova che è
riuscita a battere la connazionale Evgeniya
Malamid. Terzo posto per la slovena Mina
Markovic. Il duello per la vittoria tra gli uomini
è stato disputato tra Sean McColl e Jakob
Schubert. McColl ha chiuso la gara con un
vantaggio di quasi 10 secondi sull’avversario. Terzo posto per lo sloveno Domen Skofic.
LARGO AI GIOVANI – Gran chiusura con il
Rock Junior che ha preso il via il 4 settembre, dedicato ai ragazzi fino ai 13 anni di
età (circa 250) che al Climbing Stadium si
sono sfidati nelle discipline Lead e Speed.
Ricordiamo che da questa “versione junior”
dell’evento sono passati alcuni tra gli atleti
più forti del mondo come il prodigioso Adam
Ondra e Johanna Ernst, vincitrice della Coppa del Mondo Lead nel suo anno di esordio.
Nel fine settimana si sono invece svolte le
competizioni ufficiali del calendario dell’In-
LA NONA EDIZIONE DEGLI ARCO ROCK LEGENDS
I premi del climbing mondiale
Francesco Vettorata,
splendido secondo, in azione
durante la gara Lead
ternational Federation of Sport Climbing con
il Campionato Europeo Giovanile di Boulder
nelle categorie under 20, under 18 e under
16. Nel complesso ben 400 i giovani climber,
seguiti da quasi 150 accompagnatori.
MEDIA EXPOSURE – Rockmaster si è confermato anche un evento fortemente mediatico.
A parte la presenza in loco di molti giornalisti
italiani e internazionali (alcuni di essi anche
nella giuria del Rock Legends, vedi box a fianco), numerosi gli articoli sui giornali locali e
nazionali usciti prima e dopo l’evento. La manifestazione ha riscosso grande successo anche in rete e sui social network. Il sito web ha
avuto quasi 60.000 visite da gennaio, di cui
43.000 durante i giorni dell’evento. Il canale
Youtube ha raggiunto, dalla sua apertura nel
2010, oltre due milioni di visualizzazioni. La
pagina Facebook dagli oltre 2000 fan di inizio aprile ha raggiunto al termine dell’evento
la quota di 6200. Di grande prestigio infine la
copertura su Rai Sport: ben 910.000 persone
hanno visto ad esempio in diretta per almeno 12 minuti l’Orbit Duel mentre quasi 90.000
hanno seguito l’intera diretta durata circa 2
ore. Numeri importanti che, oltre ad aver reso
Rock Master il programma più seguito dell’intera giornata, dimostrano quanto siano ampi i
margini di crescita per questa disciplina.
ARRIVEDERCI AL 2015 - L’anno prossimo Rock
Master Festival lascerà il posto ai Mondiali
di Arrampicata Giovanile 2015, all’interno dei
quali, per la prima volta assoluta, ci sarà anche la specialità Boulder. Un’occasione davvero unica e un grosso risultato per la Società
Sportiva Dilettantistica Arrampicata Sportiva
Arco e per la città, che in quei giorni ospiterà,
si stima, oltre 800 giovani atleti provenienti da
tutto il mondo.
www.rockmasterfestival.com
Kay Rush ha presentato la cerimonia di presentazione.
Mauro Corona, Urko Carmona Barandiaran e Muriel Sarkany
sono i vincitori dei tre importanti riconoscimenti.
Come ogni anno, anche durante l’edizione 2014 del Rock Master Festival sono
stati assegnati gli Arco Rock Legends, ormai divenuti appuntamento di grande
richiamo nel panorama dell’arrampicata sportiva. Merito anche delle leggende a cui
sono stati assegnati. Nell’albo d’oro si annoverano infatti personaggi del calibro di
Lynn Hill, Luisa Jovane, Manolo, David Lama, Josune Bereziartu e Chris Sharma.
A presentare la serata la conduttrice radiofonica, nonché climber e alpinista, Kay
Rush. Certamente perfetta nel ruolo grazie alla sua competenza sul campo.
Il premio Aquafill per il Climbing
Ambassador è stato assegnato a Mauro
Corona: alpinista, climber e chiodatore
della storica falesia di Erto, nonché
scultore ligneo e scrittore di best seller.
Intervistato sul palco, Mauro ha voluto
ricordare Roberto Bassi definendolo
“l’unico che scalava e scolpiva con una
dolcezza e una delicatezza che solo lui
aveva”. Un pensiero speciale dedicato
a uno dei climber che ha contributo
in maniera incisiva a scoprire lo
straordinario patrimonio roccioso di
Arco e della Valle del Sarca.
OTTIMI FEEDBACK PER LA NUOVA COLLOCAZIONE
Village in centro paese: voto 9
Per il terzo anno al villaggio dedicato ai technical sponsor (Salewa, La Sportiva, Camp,
Sintroc&Ecogrips più quest’anno come abbiamo
detto Orbit), che come sempre è stato allestito all’interno del Climbing Village, se n’è affiancato un altro.
Per la prima volta la location era lontana dal “campo
di gioco” dell’evento. Il Village è stato infatti allestito
in centro paese, in modo da rafforzare il legame
tra la competizione, rivolta agli atleti e al pubblico
specialistico, e il festival, con la sua offerta per adulti
La casetta di Climbing Technology, senza
e bambini. Il Village ha coinvolto circa una trentina
dubbio una delle più attive e frequentate
di realtà tra cui importanti brand di settore come
Mammut, adidas, Climbing Technology, Edelrid, Grivel, Ocùn, Petzl, Teva Rock Experience, Tendon, Vertical Life e Vetics. Oltre a loro, presenti anche alcuni negozi locali: Art
Rock, Clean Climb, Gobbi Sport, Red Point, Vertical Sport. Ottimo il circolo virtuoso che
si è creato: i tanti appassionati e turisti in visita agli stand espositivi venivano poi “dirottati”
presso i numerosi punti vendita arcensi. Questo link tra esposizione e vendita ha fatto
del villaggio uno strumento funzionale oltre che indubbiamente scenico. Ottimo anche
l’intrattenimento musicale e l’idea di organizzare una Notte Bianca, nonché la presenza
del team di Spyder Slack Line che ha animato alla grande il village. Insomma, c’è ancora
qualche leggera miglioria da apportare per l’anno prossimo ma il voto che si merita
quest’anno il village è certamente un 9 pieno.
Giulia Delladio (La Sportiva)
premia Urko Carmona Barandiaran
Mauro Corona con Kay Rush
Il La Sportiva Competition Award è stato
assegnato al paraclimber spagnolo Urko Carmona
Barandiaran, che la scorsa stagione ha vinto il
titolo di Campione Europeo e di Campione del
Mondo nella sua categoria. Urko, la cui disabilità
è rappresentata dall’amputazione della gamba
sinistra, scala in falesia sullo sconvolgente grado di
7c+/8a salendo anche vie in alta montagna grazie
all’uso di una protesi. L’atleta si è detto commosso
per l’importante premio e ha esternato la speranza
che il suo esempio possa essere di stimolo ad
altri ragazzi nella sua condizione nel superare i
propri limiti. Gli altri due candidati al premio erano
Dimitri Sharafutinov (tre volte Campione del Mondo
Boulder che nella scorsa stagione ha coronato il
sogno di vincere anche la sua prima Coppa del
Mondo Boulder) e il giapponese Sachi Amma
(l’uomo da battere nella disciplina Lead).
Il Salewa Awards, dedicato ai climber che si sono particolarmente distinti nelle
performance su roccia, è andato a Muriel Sarkany. Dopo anni dedicati alle
competizioni, tra cui tre successi consecutivi al Rock Master, la climber si è
dedicata alla roccia portandosi a casa grandi soddisfazioni come il mitico grado
9a con la salita di Punt-X alle Gorges du Loup in Francia nel novembre 2013.
La belga ha colpito per la sua performance ma
anche per la sua passione e determinazione per
l’arrampicata che, a 39 anni, sembrano non avere
limiti. Gli altri due climber in lizza erano Adam
Ondra e Alexander Megos. Il primo a soli 21 anni
ha già ricevuto ben quattro volte l’ambito premio
ed è l’unico al mondo che nell’anno in corso ha
salito a vista due 9a (il grado massimo finora salito
on-sight), liberato tre 9b e un nuovo 9b+ (una delle
tre vie sportive più difficili al mondo). Il secondo
era già candidato l’anno scorso per la sua prima a
vista di un 9a, mentre quest’anno è stato nominato
grazie a una lunghissima lista di ripetizioni fino al
9a+, spesso in meno di due ore. Una velocità che
fa capire come il 20enne tedesco si stia dirigendo
verso un nuovo orizzonte, fino a poco tempo
Muriel Sarkany premiata da
fa davvero inimmaginabile.
Luca Dragoni resp. marketing Salewa
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EVENTI / ANCHE UN NOSTRO TEAM HA PARTECIPATO ALLA B2BLOOD RUNNING RELAY
dal nostro inviato: Paolo Grisa
Sopra, la testa della corsa. Nelle foto a fianco alcuni dei passaggi più spettacolari: l’Arco della Pace, il Cono del Portello e, sotto, il ponte del Ghisallo
Con Salomon il trail running
sbarca nella City
Grande successo e numeri di rilievo per la gara organizzata da
Salomon, perfetta sintesi di una delle maggiori tendenze del running
di oggi: la corsa “ibrida” tra strada e trail. Non a caso già
da alcuni anni le aziende stanno sviluppando calzature apposite,
con battistrada adatti alle diverse superfici.
Nuova distanza e nuovo percorso. Queste le due principali caratteristiche della
quarta edizione della Salomon City Trail
di Milano, in scena domenica 21 settembre
con un successo di partecipanti davvero
notevole, favorito da una mattina di clima
estivo nonostante l’autunno alle porte. L’evento organizzato da Salomon e Suunto
giunge quest’anno a un’edizione di svolta.
Lo spirito della gara è quello che le montagne, se le si cercano con un po’ d’immaginazione, si possono trovare anche poco
fuori dall’uscio di casa in città. Del resto,
l’azienda francese è già da due o tre anni
che lavora sulle calzature di concezione
ibrida con il concetto door to trail ora ridefinito in “city trail”, costruendo suole e
cushioning pensati specificatamente per
lavorare bene su asfalto come sui pavè
e gli sterrati regolari dei parchi cittadini.
UNA TENDENZA IN CRESCITA - D’altronde termini come door to trail e city trail
risuonano sempre di più tra le parole degli
esperti e sulle riviste specializzate di running. Forse, complice anche il poco tempo
a disposizione anche per gli appassionati
di trail, è giunto il momento di cercare più
vicino possibile a casa dei percorsi che
permettano di macinare un po’ di dislivello
e di calpestare non solo asfalto, in modo
da mantenere in allenamento le fondamentali capacità propriocettive che la corsa su sterrato richiede. E se a prima vista
in una città come Milano tutto ciò possa sembrare impossibile, gli organizzatori
della Salomon City Trail possono smentirvi.
Scalini, stradine sterrate all’interno dei parchi, risalite di colline come il Monte Stella
(la cosiddetta “montagnetta” di San Siro
che, nota storica, nasconde le macerie
dei bombardamenti della seconda guerra mondiale) oltre che al suggestivo passaggio del Cono del Portello. L’evento poi
è aperto davvero a tutti: per i runner più
accaniti c’è il trail da 23 km, per quelli che
corrono saltuariamente c’è la possibilità di
dividere lo sforzo con una squadra di amici grazie alla Relay (la gara a staffetta) e
infine, per i più giovani o i meno allenati,
c’è la CorriMi da sei chilometri. Il successo
di questo tipo di corsa deriva dal coinvolgimento di podisti che, forse, di fronte al
raggiungimento di un punto di “noia” verso
la corsa su asfalto, iniziano a trovare nuovi
stimoli in percorsi più vari e “mossi”.
I primi tre uomini
classificati
I RISULTATI DEL TRAIL - Taglia per primo il
traguardo della Salomon City Trail Dario
Rognoni. L’atleta milanese ha staccato di
oltre 5 minuti il secondo, il siciliano Filippo
Lo Piccolo, mentre sul terzo gradino del
podio è salito Jacopo Caracci. Quarto
Davide Cheraz, il trailer valdostano del
Team Salomon, che per una volta è sceso
tra i runner di pianura. Rognoni si è det-
La calzatura X-Scream 3D della linea City Trail
di Salomon, ideata per offrire una sensazione
“di montagna” in paesaggi urbani. Adatta ad affrontare
i terreni più complessi e variabili: dallo sterrato all’asfalto
cittadino, passando per cambi di pendenza anche
improvvisi, scale e scivoli. Il tutto in soli 300 gr di peso.
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to soddisfatto del risultato, in
particolare in preparazione
della Maratona di Torino di
metà novembre. Al femminile
la gara è tutta tra local milanesi: al primo posto Simona
Baracetti che cerca sollievo
dai crampi appena superato il
traguardo, segno che la gara
è “vera”. Seguono al secondo e al terzo posto le sorelle Paola e Silvia Felletti. Ecco
le parole di Simona Baracetti
a proposito del tracciato: “Il percorso è
bellissimo, mi sono divertita molto, anche a
correre con questi dislivelli a cui non sono
abituata”.
B2BLOOD RUNNING RELAY - Per questa
prima edizione Running Magazine ha accolto l’invito di partecipazione correndo la
staffetta: 30 km divisi in quattro frazioni,
da circa 8 km e mezzo le prime due e 6
e mezzo le ultime. Il percorso ci è piaciuto
molto, in particolare la salita al Monte Stella, con lo strappetto dritto per dritto finale
che davvero rompeva il fiato, così come
il tratto all’interno dell’ippodromo, particolarmente faticoso a causa del fondo in
ghiaia scivoloso. Ottima l’organizzazione
di gara, numerosi i volontari che hanno
reso praticamente impossibile perdersi. Forse per chi viene da fuori Milano (e ne ab-
I vincitori della categoria
maschile e femminile
biamo visti molti con la maglia di società
sportive provenienti da lontano) qualche
indicazione in più su dove si trovassero i
punti di partenza della prima e della seconda frazione avrebbe fatto comodo.
Molto apprezzati anche i punti ristoro e
il pacco di rifornimento a fine gara. Per
quanto riguarda il risultato, il nostro team
può dirsi soddisfatto: un sedicesimo posto
che, viste le poche gare a cui abbiamo
partecipato quest’anno, ci sprona a impegnarci maggiormente nei prossimi appuntamenti. Da segnalare che la gara nasce
per sensibilizzare i partecipanti a sostenere l’Avis di Milano nel progetto B2Blood.
UN MODO PER RISCOPRIRE LE CITTÀ Spesso i milanesi sono accusati di non
conoscere la propria città. Ben vengano
allora queste gare che aiutano a scoprire
luoghi e monumenti cittadini. Sono convinto
che, dopo questa corsa, molti dei partecipanti abbiano avuto uno stimolo a godersi più spesso gli angoli suggestivi di Milano
che, è vero, sono nascosti e frammentati.
Ma proprio per questo scovarli dà soddisfazione. E se guardi la città dagli angoli
giusti, o in una giornata di cielo terso che
lascia intravedere il Monte Rosa in tutta la
sua imponenza, puoi quasi illuderti di essere in una città di montagna. D’altronde,
non era Dino Buzzati che, nei suoi schizzi
del Duomo di Milano inondato dal sole di
mezzogiorno, aveva intravisto guglie dolomitiche?
EVENTI /
a cura di: Simone Berti
IL 27 E IL 28 SETTEMBRE NEL BORGO LIGURE
Successo al 1o raduno boulder in Valle Daone
GraMitico lancia
ValDaone Experience
L’evento ha permesso di valorizzare il nuovo Boulder Park
e permetterà di attrarre in questa località,
già nota in inverno agli appassionati di ice climbing,
anche gli amanti dell’arrampicata sui massi che qui
troveranno uno spot ideale per le afose giornate estive.
La Valle di Daone ha ospitato la primissima edizione del GraMitico Boulder
Meeting, evento dedicato agli appassionati dell’arrampicata sui massi. Il
meeting, tenutosi il 13-14 settembre, è
stato l’occasione per fare conoscere ai
climber presenti il nuovo Boulder Park
voluto dall’amministrazione comunale di Daone,
realizzato grazie al
sostegno della Comunità
di Valle delle Giudicarie
e del Consorzio Turistico
Valle del Chiese.
In questi angoli di foresta
ai piedi della cascata di
Lert infatti sono stati puliti
una trentina di massi, è
stato livellato il terreno
alla base dei blocchi con
trucioli di larice, sono
stati rimossi ostacoli pericolosi e tracciati
sentieri di collegamento tra le diverse
aree. Tutto questo per creare un’area
attrezzata adatta ai praticanti di questa
disciplina, che dalle sale boulder urbane
vogliono provare l’emozione di scalare
su blocchi di granito, per accogliere le
famiglie con bambini e per avvicinare a
questa pratica sportiva quanti ne sono
affascinati, incrementando le presenze
turistiche con l’attenzione, però, a ridurne l’impatto sulla natura.
Il Boulder Park sarà completato nella
prossima primavera con percorsi
segnalati. E, accanto a questi, saranno
realizzati anche alcuni servizi come aree
sosta, toilette, segnaletica in loco e in
avvicinamento. L’evento, pur trattandosi di una prima edizione, ha avuto
un ottimo successo: più di duecento
appassionati hanno provato a scalare
massi facili ed estremi, si sono sfidati a
squadre cercando con il gps i massi da
scalare, hanno ammirato i grandi cam-
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pioni e condiviso con loro la passione
per questo sport. Due grandi atleti del
boulder mondiale sono state le star di
GraMitico: Jacky Godoffe, uno dei più
grandi maestri di questa disciplina, e
Christian Core, Campione Mondiale di
boulder nel 2003.
I due campioni hanno
trascorso le due giornate
condividendo la loro passione con il folto pubblico.
Ambedue hanno avuto
parole di elogio per quanto realizzato dal Comune
di Daone. Godoffe si è
fermato in valle l’intera
settimana, dopo avere
tracciato ad Arco le pareti
del Campionato Europeo
Giovanile, mentre Christian è arrivato accompagnato dalla moglie Stella Marchisio,
una delle migliori boulderiste italiane,
e le due figlie di 3 anni. Tutto questo,
va sottolineato, è stato possibile grazie
all’impegno dei volontari che, guidati dalla Pro Loco locale, hanno dato il meglio
di sé per accogliere i quasi duecento
partecipanti, e agli operatori turistici della
Valle di Daone che hanno offerto un
gustoso aperitivo di benvenuto.
Ferrino, sponsor tecnico dell’evento,
ha presentato RockSlave, la sua nuova
linea di abbigliamento dedicata al
boulder: pantaloni, felpe e accessori dal
design 100% italiano, versatili e adatti a
ogni tipo di arrampicata, ma anche alla
vita di tutti i giorni. Il Boulder Park è il
primo intervento di Valdaonexperience,
un piano pluriennale di sviluppo del turismo outdoor in Valle di Daone, per farne
un riferimento per quanti amano lo sport
nella natura: climbers, trekkers e bikers.
FINALE FOR NEPAL:
un crescendo di successi
Circa 20mila persone e 800 atleti alla quinta edizione
dell’evento che combina sport e solidarietà.
In due giorni sono stati raccolti 20mila euro
da destinare al supporto dei progetti dell’Associazione.
Una due giorni tra sport e solidarietà che
ha animato lo splendido borgo di Finale
Ligure per il quinto capitolo di Finale for
Nepal (27-28 settembre). Durante l’evento sono stati raccolti fondi da devolvere
al Nepal per supportare svariati progetti
umanitari e ambientalisti.
I numeri dell’evento -
Circa 20mila i
visitatori presenti nel borgo ligure e circa
800 gli atleti che hanno partecipato alle
gare previste. Ancora una volta quindi il
risultato conferma l’ottima organizzazione dell’evento che attira l’attenzione non
solo di sportivi ma anche di intere famiglie.
Carlo Mamberto, presidente dell’Associazione di volontariato Finale for Nepal, ha
commentato: “L’evento è organizzato da
un gruppo di persone molto unite fra loro
che ogni anno, con tantissima passione
e non poche difficoltà, mettono anima e
cuore in un susseguirsi di eventi sportivi e
non. Non dimentichiamo poi l’immenso supporto di fantastici volontari che vengono
da tutta Italia e lavorano con un’armonia
tale da permettere la perfetta riuscita”.
Association) organizza corsi gratuiti per
diventare guide di montagna e avere
dunque un’opportunità di lavoro nelle
molte agenzie di trekking nepalesi. Tra gli
altri progetti promossi spicca il supporto
a una piccola scuola nel Mustang (Himalaya) e il programma Green Soldiers volto
alla pulizia dei sentieri e dei villaggi rurali
nepalesi.
I fondi raccolti -
La costante affluenza sommata alla generosità dei partecipanti ha permesso all’Associazione
di raccogliere, secondo le prime stime,
circa 20mila euro. Questo denaro sarà
interamente devoluto ai diversi progetti
promossi nel paese asiatico. L’Associazione Finale for Nepal supporta, tra le
altre iniziative, l’Himalayan Primary School che accoglie oltre 55 bambini. Inoltre
sponsorizza una piccola palestra indoor
nel centro di Kathmandu, dove insieme
a istruttori NMA (Nepal Mountaneering
Due parole sul programma -
Durante la due giorni Finale Ligure è stata
animata con spettacoli ed eventi di vario genere. Da segnalare quelli più “sport
oriented” come i meeting con i grandi alpinisti italiani, le esibizioni di slackline e le
demo di skateboard. A questi appuntamenti si sono aggiunti quelli più mondani
tra cui le sagre gastronomiche con specialità nepalesi e le attività pensate per
i più piccoli nelle varie Aree Bimbi. “Con
questa quinta edizione Finale for Nepal
si è confermato, senza ombra di dubbio,
un appuntamento che curiosi e appassionati di outdoor dovrebbero segnare in
agenda”, conclude Mamberto. Che, insieme al suo team, è già all’opera per dar
vita a un nuovo progetto nepalese che
“prevede il coordinamento di 3 scuole
nella regione remota di Tikapur”.
photo: www.marcoferrando.it
www.finalefornepal.org
Sotto Stefano al bancone del negozio e durante una gita scialpinistica
FOCUS SHOP / IL PUNTO VENDITA DI REGGIO EMILIA
a cura di: Monica Viganò
Alpen Sport,
ski alp e oltre
È votato allo ski alp ma serve l’outdoor a
360°. Inoltre il titolare Stefano Canuti unisce
all’ampia esposizione un ricco programma eventi (amatoriali e agonistici) che copre inverno
ed estate. E coinvolge anche il Rifugio Pratizzano che gestisce in prima persona.
Situato in posizione strategica sulla strada che collega Reggio Emilia
all’Appennino, Alpen Sport porta in
città l’esperienza che il suo titolare ha
maturato tra le montagne. Stefano Canuti è infatti alpinista e rifugista e dà
voce a queste due passioni aprendo
nel 2010 il punto vendita emiliano.
DUE PAROLE SU STEFANO - Nato a
Reggio Emilia nel 1970, Stefano è una
Guida Ambientale Escursionistica e
istruttore CAI di scialpinismo. Ha partecipato a gare di sci gigante ma dal
2000 si è dedicato integralmente al
freeride e allo scialpinismo prendendo
parte anche al Sellaronda. “Ho salito diverse vette soprattutto scialpinistiche”,
dichiara Stefano. “Tra le principali ricordo le vie Classica Francese del Monte
Bianco (scialpinistica), Castore (alpinistica e scialpinistica), Polluce (alpinistica), Adamello (scialpinistica), Presanella
(alpinistica), Gruppo del Monte Rosa
(scialpinstica e alpinistica), Similaun
(scialpinistica), diverse vette della Valle
Aurina. Inoltre conosco ottimamente tutto l’Appennino Tosco Emiliano”. Dal 2007
al 2010 è stato gestore del Rifugio C.
Battisti. Da ottobre 2010 è titolare del
negozio Alpen Sport e dallo scorso giugno anche del Rifugio Pratizzano.
SCHEDA TECNICA
L’OFFERTA DEL NEGOZIO - All’interno
del punto vendita trovano spazio tutti
i prodotti necessari per vivere l’outdoor
a 360°. “Dietro al bancone - dichiara-
30
Indirizzo _ Via Ferruccio Ferrari, 2C
- Reggio Emilia
Telefono _ 0522.306450
E-mail _ [email protected]
Sito _ www.alpensportshop.it
FaceBook _ Alpen Sport
Gestione Magazzino _ Manuale
Anno di nascita _ 2010
Titolare _ Stefano Canuti
Numero personale _ 2
Mq totali _ 150
Mq abbigliamento _ 80
Mq attrezzatura _ 70
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no i clienti di Stefano - incontriamo persone che condividono la nostra stessa
passione per la vita all’aria aperta”.
Lo staff Alpen Sport è infatti pronto a
interpretare le necessità dei suoi visitatori e ad affiancarli nella scelta dei
materiali più adeguati. L’elevato livello
tecnico dei prodotti in vendita permette a tutti, dai neofiti ai professionisti, di
sperimentare le ultime novità dei più importanti marchi del mercato mondiale.
I SERVIZI COLLATERALI - Al di là dei
prodotti in vendita, Alpen Sport mette
a disposizione dei suoi clienti vari strumenti a noleggio (vedi scheda tecnica). Inoltre Stefano ha alle spalle una
grande esperienza nella preparazione
di attrezzature e abbigliamento tecnico da gara. Il che si traduce nella
proposta al cliente di un servizio di
riparazione sci e termoformatura scarponi. “Sono servizi piuttosto richiesti
dalla nostra clientela, che è per lo più
tecnica. Il segmento trainante le nostre
vendite è infatti rappresentato dallo
scialpinismo al quale il negozio è evidentemente votato”.
GLI EVENTI ORGANIZZATI - Alpen
Sport si fa inoltre promotore di escursioni e gite fuori porta ma anche di gare
e raduni di scialpinismo e trail running.
Tra esse spicca lo Skialpen Raduno
aperto a scialpinismo, ciaspole e winter
trail e previsto il prossimo 22 febbraio.
Sempre in inverno Stefano organizza
Numero vetrine _ 4
Discilpline trattate _ Alpinismo,
arrampicata, ferrate, freeride, nordic
walking, racchette da neve, sci di
fondo, scialpinismo, trail running,
trekking
Noleggio attrezzatura _
Attrezzatura da scialpinismo, artva
pala e sonda, racchette da neve,
attrezzatura da fondo, kit ferrata,
piccozze e ramponi
Altri servizi _ Riparazione sci,
termoformatura scarponi
una ciaspolata a 6 zampe (cane e
padrone), ciaspolate diurne e notturne,
winter bike, gare di sleddog. In estate
si passa all’organizzazione di gare di
trail running. Al momento a programma
ci sono il Cerreto Trail (12 luglio 2015),
il Trail del Fojonco e il 2.7 Linea Verticale (8 e 9 agosto 2015), il Gigante
Skyrace e il Cusna Vertical k (29 e 30
agosto 2015). Tutto questo rientra nel
nutrito programma che, considerando congiuntamente attività turistica e
agonistica, conta sull’adesione di circa
1000 persone in estate e 800 in inverno. Gli eventi organizzati coinvolgono
non solo il punto vendita ma anche il
Rifugio Pratizzano, di proprietà di Stefano dal 2014.
FOCUS SUL RIFUGIO - Situato a 1200
mt sulle pendici del Monte Casarola, il
rifugio è un luogo simbolo nonché Centro Visita del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Le sinergie tra
questa struttura e il punto vendita emiliano sono parecchie. La maggior parte delle attività organizzate da Alpen
Sport, quasi il 90%, passa dal rifugio
stesso “ma anche da quello dell’Aquila
situato nella vallata opposta e gestito
da mia moglie Silvia”, ammette Stefano.
Che conclude: “Rifugio e negozio collaborano a doppio senso supportandosi
a vicenda. E permettendoci di risultare
pienamente operativi sia in estate (con
il rifugio) che in inverno (con il punto
vendita)”.
Marchi attrezzatura _ ABS,
Camp, Deuter, Dynafit, Elan, Gabel,
Grivel, K2, Led Lenser, Leki, MSR,
Ortovox, Scott, The North Face,
TSL
Marchi calzature _ Brooks,
Dolomite, Dynafit, Hanwag,
Lowa, Salomon, Scarpa, Scott,
The North Face
Marchi abbigliamento _ Craft,
Dynafit, Lorpen, Maloja,
Montura, Odlo, Ortovox, Scott,
The North Face, Thorlo
IL RIFUGIO PRATIZZANO
Indirizzo _ Loc. Pratizzano - Ramiseto (RE)
Telefono _ 348.3060240
E-mail _ [email protected]
Sito _ www.rifugiopratizzano.eu
FaceBook _ Rifugio Pratizzano
Gestore _ Stefano Canuti
Dal _ 2014
Numero personale _ 5
Numero camere _ 5, tutte con bagno completo
in camera e servizio biancheria
Numero posti letto _ 20
Numero posti ristorante interno _ 20
Numero posti dehor _ 100
Attività svolte _ Alpinismo, arrampicata,
ferrate, freeride, nordic walking, racchette da
neve, sci di fondo, scialpinismo, trail running,
trekking
Noleggio attrezzatura _ Sì: attrezzatura da
fondo e scialpinismo, artva pala e sonda, kit
ferrata, mountain bike, piccozze e ramponi,
racchette da neve
Altri servizi _ Guide Ambientali Escursionistiche
residenti in Rifugio e Guide Alpine
Altro _ Cucina tipica emiliana e montanara,
menù a “km 0”, Centro Visita del Parco
Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano