Patek Philippe – 175 anni di storia, tecnica e arte [pdf]

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società / L’anniversario di Patek Philippe
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175 anni di storia,
tecnica e arte
Una lunga tradizione di segnatempo fatti per emozionare, quella di Patek Philippe, celebrata
a Ginevra con eventi che hanno attirato ospiti dai cinque continenti, e una eccezionale collezione
limited edition. Una conferma che l’alta gamma non conosce crisi.
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società / L’anniversario di Patek Philippe
L’
orologeria svizzera, con le sue
proposte all’avanguardia, i suoi
livelli di eccellenza, raggiunti
con uno speciale mix di tecnica, arte e
artigianato, suscita l’interesse di appassionati e collezionisti di tutto il mondo.
Spesso di investitori che, slegati dall’
‘effetto reddito’, cavalcano invece l’ ‘effetto patrimonio’ per investire in un settore
affascinante e solido, anche in tempi di
forte incertezza sui mercati. I marchi storici e i loro modelli iconici, specialmente
le edizioni limitate, sono un investimento
che, nel tempo, non cessa di aumentare
il proprio valore; un settore di investimento che soddisfa la passione strizzando
l’occhio alla finanza. Nella Manifattura
di Plan-les-Ouates, alle porte di Ginevra,
si sono appena celebrati i 175 anni di
Patek Philippe. Un evento capace di far
convenire nella città di Calvino centinaia
di ospiti da tutto il mondo. Un tributo
importante ad un Marchio che in ogni
continente viene riconosciuto tra le massime espressioni dell’orologeria svizzera.
Patek Philippe perpetua la tradizione
dell’orologeria ginevrina dal 1839. Ormai
ultima fabbrica di orologi indipendente
a conduzione familiare - la famiglia Stern
ne è proprietaria dal 1932 - esistente a
Ginevra, Patek Philippe gode di una
libertà creativa totale nel progettare, produrre ed assemblare i propri segnatempo
che gli esperti considerano i migliori orologi del mondo, forte del suo imponente
repertorio di più di 80 brevetti.
Ispirata da dieci valori fondanti (indipendenza, tradizione, innovazione, qualità e lavorazione a regola d’arte, estetica,
servizio, emozione e retaggio) la Manifattura ginevrina «ha sempre ricercato la
perfezione, creando segnatempo di qualità e affidabilità senza uguali», nota Philippe Stern, presidente onorario di Patek
Philippe. «Orologi preziosi che si distinguono per la loro esclusività e rarità, un
retaggio unico da trasmettere di generazione in generazione. Per mantenere questo livello d’eccellenza, la società ha investito nella innovazione, utilizzando nuovi
materiali e le tecnologie più avanzate,
pur preservando la tradizione della grande
arte orologiera ed applicando degli standard di controllo qualità tra i più severi
di tutta l’industria del settore», aggiunge
il presidente onorario, che siede nel Consiglio d’amministrazione dell’azienda,
con il figlio Thierry Stern, presidente
della Maison e Claude Peny, che ne è il
direttore generale. Durante la sua presidenza, Philippe Stern ha segnato la storia della Maison, con azioni volte a rafforzare le sue infrastrutture industriali e la
sua indipendenza, alla creazione del Patek
Philippe Museum (vedasi box) ed al lancio
di segnatempo eccezionali, quali il Calibro 89. Nominato presidente nel 2009,
Thierry Stern ha l’ambizione di mantenere Patek Philippe all’avanguardia della
tecnologia orologiera e della ricerca sui
nuovi materiali - per ottimizzare senza
sosta la qualità e l’affidabilità a lungo termine degli orologi, «Certamente, dando
all’azienda la mia impronta e l’impronta
di una nuova generazione, nel rispetto
dei valori di sempre», commenta Thierry
Stern.
In tema di qualità, nel 2009, Patek Philippe ha creato il proprio marchio di qualità per gli orologi meccanici. Il Sigillo
Patek Philippe, che va ben oltre gli standard ufficiali esistenti, «attesta l’eccellenza dei nostri orologi comprendendo
tutti i savoir-faire e caratteri distintivi
Sopra, da sinistra: Philippe e Thierry Stern,
rispettivamente presidente onorario e
presidente di Patek Philippe. La famiglia
Stern è proprietaria della Maison dal
1932. In apertura, immagine grande:
Patek Philippe Grandmaster Chime Ref.
5175, creato, in soli 7 esemplari per celebrare i 175 anni della manifattura ginevrina.
Immagini piccole: alcuni momenti della
celebrazione dell’anniversario del Marchio,
avvenuta dal 13 al 18 ottobre 2014, e che
ha avuto luogo nello spazio produttivo di
Patek Philippe a Plan-les - Ouates, Ginevra.
legati alla fabbricazione, alla precisione
e alla manutenzione di un segnatempo
d’eccezione», notano Philippe e Thierry
Stern. Il Sigillo Patek Philippe si applica
all’insieme dell’orologio finito. Ed è
anche il solo marchio di qualità che garantisce la manutenzione di tutti i segnatempo della Manifattura per tutta la loro
vita, qualunque sia la data di fabbricazione, retto da un regolamento molto dettagliato, sotto la supervisione di una strutTM Novembre 2014 · 153
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società / L’anniversario di Patek Philippe
Gli orologi commemorativi d
REF. 5575
Patek Philippe ha creato un numero limitato di segnatempo esclusivi destinati a fare
la gioia di collezionisti e appassionati di rari
e squisiti meccanismi. Si tratta di conquiste
innovative, pezzi di cui far tesoro. Trattasi
di Ref. 5275 Chiming Jump Hour, di Ref.
5575 & 7175 World Time Moon e di Ref.
5975 & 4675 Multiscale-Chronographs.
Masterpiece di questa collezione è il Patek
Philippe Grandmaster Chime Ref. 5175,
destinato ad occupare una posizione preminente nella storia dell’orologeria: ad oggi,
con le sue 20 complicazioni, l’orologio da
polso più complicato della società familiare
ginevrina e certamente uno degli orologi
da polso più complicati del mondo. Questa
sofisticatezza non riguarda soltanto il numero delle sue complicazioni, ma anche il tipo
di funzioni, due delle quali sono delle grandi
prime mondiali. Il Grandmaster Chime è,
d’altro canto, il primo orologio da polso
Patek Philippe con doppio quadrante che
può essere indossato a scelta da un lato o
dall’altro.
Il Patek Philippe Grandmaster Chime racchiude, tra le sue complicazioni, delle funzioni molto apprezzate ed attese da molto
tempo, come la grande e piccola suoneria,
la ripetizione minuti, il calendario perpetuo
istantaneo con indicazione dell’anno a quattro cifre, un secondo fuso orario e due prime
mondiali brevettate nel campo delle suonerie: una sveglia acustica che suona l’ora
della sveglia ed una ripetizione della data
che suona il giorno del calendario a volontà.
Quattro ulteriori brevetti sottolineano l’aspetto innovatore di questo segnatempo.
Il Grandmaster Chime è l’esempio perfetto
della volontà di Patek Philippe di creare
degli ‘orologi intelligenti’.
Per proteggere il movimento ultra com-
Ginevra, acquisendo una rinomanza
mondiale a fianco dell’orologeria. Al fine
di perpetuare questo retaggio, Patek Philippe si adopera da sempre affinché le
casse, bracciali e quadranti dei suoi segnatempo siano in grado di offrire un supporto di qualità ai mestieri di alto artigianato come l’incisione, il guillochage,
le diverse tecniche di smaltatura (cloisonné, champlevé, miniatura su smalto,
flinqué - smalto traslucido su un decoro
guilloché -, plique à jour), l’intarsio, la
gioielleria, la scheletratura dei movimenti
ed altre arti collegate.
A partire dagli anni ‘40, la famiglia
Stern - proprietaria di Patek Philippe si è anche dedicata a collezionare le più
belle testimonianze di mestieri di alto
artigianato. Nel 2001 è stato inaugurato
a Ginevra il Patek Philippe Museum, un
museo privato dove il pubblico può
ammirare questi pezzi eccezionali accanto
ad un’importante collezione di orologi
dal XVI secolo ai nostri giorni.
Ma Philippe Stern e Thierry Stern,
consapevoli che i savoir-faire indispensabili per realizzare questi capolavori non
sarebbero potuti sopravvivere semplicemente con l’esposizione al museo, hanno
puntato sulla necessità di praticarli tutti
i giorni, di farli progredire e di tramandarli da una generazione all’altra. Si è
così risvegliato l’interesse per tutti i tradizionali mestieri ginevrini di alto artigianato ed è aumentata la richiesta di
orologi finemente decorati.
Gli orologi di alto artigianato hanno
talmente riacquistato successo che i loro
acquirenti devono far prova di altrettanta
pazienza, quanta ne hanno gli artigiani
che li realizzano interamente a mano. Su
queste premesse e per celebrare il suo
175° anniversario, Patek Philippe rivela
una ricca serie di segnatempo, ‘Mestieri
di alto artigianato’, in edizioni limitate
che rendono omaggio a tutti questi savoirfaire divenuti rari. E quale miglior tema
se non la città di Ginevra, con il suo pano-
REF. 5975
REF. 5175
tura di controllo indipendente. Che si
tratti dei movimenti, della tecnica, dell’estetica, della buona esecuzione delle
diverse funzioni o della precisione dei
segnatempo, Thierry Stern e Philippe
Stern si rendono personalmente garanti
di tutti gli impegni iscritti nel Sigillo
Patek Philippe, il più esclusivo dei marchi
di eccellenza.
Patek Philippe ha sempre concepito i
suoi segnatempo all’insegna dell’esclusività. La Manifattura ha in produzione
corrente più di 200 modelli diversi, fabbricati in piccole serie che possono andare
da una decina a poche centinaia di pezzi,
dotati di una vasta gamma di movimenti
al 100% ‘fatti in casa’, la cui fabbricazione
richiede diversi mesi. Se la storia di Patek
Philippe, da 175 anni, è intimamente
legata a Ginevra, la storia dell’arte orologiera, da 400 anni, è in stretta relazione
con numerose abilità e competenze artigianali. Molte di queste specialità sono
sopravvissute e si sono tramandate a
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vi del 175° anniversario
plicato da qualsiasi danno causato da possibili cattive manipolazioni, i costruttori
hanno sviluppato dei sistemi ingegnosi di
‘isolatori’ che interrompono la trasmissione
di energia fra i diversi meccanismi o bloccano certe funzioni per tutto il tempo
durante il quale altre funzioni sono in
azione.
La realizzazione di questo eccezionale
segnatempo ha richiesto oltre 100mila ore
di lavoro per lo sviluppo, la fabbricazione
e l’assemblaggio, di cui 60mila per i componenti del movimento. Ogni orologio ha
1580 pezzi, accuratamente rifiniti ed assemblati a mano.
Sono 7 gli esemplari di questa specialissima
edizione limitata dell’orologio commemorativo Patek Philippe Grandmaster Chime:
sei sono destinati ad essere venduti ai fedeli
collezionisti di orologi Patek Philippe.
Il settimo esemplare, invece, occuperà un
posto d’onore nelle vetrine del Patek Philippe Museum, dove il pubblico potrà
ammirarlo.
Il Grandmaster Chime viene proposto in
un cofanetto anniversario in ebano di
Macassar e altre 17 essenze lignee, ornato
di intarsi e inserti in oro.
REF. 7175
REF. 4675
Fanno parte della collezione per i 175
anni della Maison le Ref. 5275 Chiming
Jump Hour, le Ref. 5575 & 7175 World
Time Moon e le Ref. 5975 & 4675 Multiscale-Chronographs. Masterpiece di
questa collezione è il Patek Philippe
Grandmaster Chime Ref. 5175.
REF. 5275
rama urbano, i suoi abitanti e la sua famosa rada? È qui che Antoine Norbert de
Patek ha trovato rifugio nel 1835 ed è
qui che, quattro anni dopo, ha fondato
la Manifattura, ribattezzata nel 1851
Patek, Philippe & Cie, in seguito all’arrivo del geniale orologiaio francese JeanAdrien Philippe. Da allora la società è
sempre rimasta fedele a Ginevra.
Altri anniversari erano stati celebrati
A Ginevra, un ‘tempio dell’orologeria’
La passione di Philippe Stern per i segnatempo ha portato anche alla creazione,
avvenuta nel 2001, di un vero e proprio ‘tempio dell’orologeria’: il Patek Philippe
Museum. Alloggiato in una costruzione art-déco completamente restaurata, nel
quartiere di Plainpalais, a Ginevra, questo museo presenta più di cinque secoli d'arte
orologiera, articolati su due periodi: la straordinaria collezione antica dal XVI secolo,
che comprende il primo orologio che sia mai stato costruito, e la collezione Patek
Philippe dal 1839. Quest'ultima riflette più di 170 anni di fabbricazione dei migliori
orologi del mondo, compreso il segnatempo più complicato che sia mai stato costruito,
il Calibro 89.
Patek Philippe Museum
Rue des Vieux-Grenadiers 7 - 1205 Ginevra
Orari di apertura:
da martedì a venerdì, dalle 14.00 alle 18.00; sabato, dalle 10.00 alle 18.00.
con creazioni particolari. Così, per il suo
150° la Maison ginevrina presentava, nel
1989, il Calibro 89, il segnatempo portatile più complicato che sia mai stato
costruito, e a tutt’oggi rimane ineguagliato. Con 33 complicazioni e un totale
di 1728 componenti, quest’orologio è il
risultato di cinque anni di ricerca e sviluppo, più altri quattro anni di costruzione. Ne sono stati costruiti solo quattro
esemplari: uno ciascuno in oro 18 carati
bianco, giallo e rosa e uno in platino. Un
prototipo è esposto al Patek Philippe
Museum.
Nel 1997, per sottolineare l’inaugurazione della sede di Plan-les-Ouates, fu
proposto il cronografo da polso Ref. 5500
Pagoda, un pezzo che veniva garantito
come esclusivo, tanto che, fabbricato l’ultimo esemplare, ne furono distrutti gli
stampi.
Per la prima volta nella storia dell’orologeria, il Cosc (Contrôle officiel suisse
des chronomètres) e l’Istituto del Sigillo
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società / L’anniversario di Patek Philippe
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Edizioni Ticino Manag
rivista bimestrale
anno 14, numero 62
agosto 2014
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84
attrattivo e propulsivo al contempo di tale attività fu la grande fabbrica della Certosa di
Calci che, proprio nel Settecento, fu oggetto di
una vasta impresa ornamentale, ampiamente
documentata in questo volume nei saggi di Andrea Spiriti e di Laura Facchin. La presenza
ormai radicata a Firenze dei plasticatori di origine ticinese e il loro indiscusso successo si conferma anche nella seconda città del Granducato
che vede susseguirsi, come in un’ideale staffetta,
tre importanti protagonisti dell’arte dello stucco.
La galleria di maestri attivi a Pisa si apre, al-
* Università degli studi di Firenze
l’esordio del secolo, con un artista ancora poco
noto ma proveniente da una famiglia che si era
contraddistinta con successo nel mestiere soprattutto in area fiorentina. Si tratta di Giovanni
Vittorio Ciceri (o Ciseri), parente del più noto
Giovanni Battista che fu fedele collaboratore
dello scultore e architetto granducale Giovanni
Battista Foggini (1652-1725) dal 1685 fino al
1715, anno della sua morte2. Vittorio compare
per la prima volta a Firenze nel 1701, quando
risulta iscritto alla locale Compagnia di San
Carlo, mentre il 15 agosto del 1718 si immatricola all’Accademia del Disegno 3; ma la sua
attività professionale si svolge prevalentemente
al di fuori della capitale granducale, trovando
a Pisa e nel suo contado terreno fertile di commissioni di una certa importanza.
Tra le prime realizzazioni di Ciceri si segnala
il significativo intervento nella sagrestia della
Certosa di Calci, impresa eseguita in collaborazione con Carlo Antonio Quadrio e risalente
al 1713. La decorazione occupava soprattutto
il prospetto di fondo del vano, mentre le due
pareti laterali erano coperte da armadi in legno
intagliato ad opera del legnaiolo Giuseppe Giacobbi. In origine, al centro della parete era collocato un altare distrutto successivamente per
l’inserimento della odierna porta fiancheggiata
da lesene in stucco dipinto a simulare il marmo,
con capitelli a doppia voluta e teste di cherubino. Tra la porta e il cornicione soprastante
si iscrive un dipinto ovale con la Natività della
85
Vergine del pittore cremonese Giuseppe Bottani
(1717-1789) 4 incorniciato da ornati in stucco
a bassorilievo. Sopra il cornicione è rappresentato un Trionfo dello Spirito Santo, ideato a
coronamento del vecchio altare, con la colomba
ad ali spiegate al centro della composizione da
cui si dipartono raggi dorati, il tutto attorniato
da un trionfo di nubi bianchissime, trapuntate
da una moltitudine di cherubini. Alla campagna
decorativa del 1713 appartengono inoltre i due
Angeli reggicartiglio che si sporgono dal muro
sopra i timpani mistilinei dei due armadi incassati. Le figure, sedute su un piccolo fastigio
di nuvole, si stagliano a tutto tondo su uno
sfondo di lastre in stucco colorato a finto
96
Giovanni Vittorio Ciceri e Carlo Antonio
Quadrio, decorazione a stucco, Pisa, Certosa
di Calci, sacrestia.
marmo, del tutto simile a quello delle lesene
angolari poco distanti.
Dopo questa iniziale collaborazione, sembra
che i due plasticatori abbiano intrapreso carriere
indipendenti, ottenendo un certo successo soprattutto nella decorazione e nell’ammodernamento di alcune chiese cittadine durante il
secondo e terzo decennio del Settecento 5. Quadrio fu attivo infatti nel cantiere di San Domenico, prima dell’estensiva impresa di Giovanni
97
Pisa e Livorno, due città che hanno visto, nel corso
della storia, protagonisti numerosi svizzeri e, in
particolare, ticinesi nell’economia e nell’arte.
Società editrice Ticino Management SA
Via Vergiò 8 • CH 6932 Breganzona - Lugano • Tel. 091 610 29 29
www.ticinomanagement.ch • [email protected]
di Ginevra si accordano per emettere un
nuovo certificato esclusivo e individuale
per il Pagoda da uomo. Questo certificato, veramente unico, è stato creato per
Patek Philippe allo scopo di riconoscere
ufficialmente l’eccezionale qualità, precisione ed eccellenza di fabbricazione
della Manifattura. E ancora, nel 2000, fu
la volta di Star Caliber 2000, un segnatempo per salutare l’inizio del nuovo millennio: l’orologio da tasca double-face
Star Caliber 2000 assume un aspetto tradizionale, e al tempo stesso, con 21 ingegnose complicazioni, è il terzo dei segnatempo portatili più complicati mai
costruiti. Tra le 21 funzioni figura una
suoneria Westminster su cinque timbri,
perché lo Star Caliber 2000 è il primo e
l’unico segnatempo meccanico portatile
al mondo che suona questo leggendario
carillon con tutte le note nella sequenza
corretta e originaria. All’orologio, prodotto in edizione limitata a 20 esemplari,
sono stati rilasciati sei brevetti svizzeri.
Ed è sempre del 2000, la Ref. 5100-10
Days, in edizione limitata di 3mila pezzi.
Di questi, 1500 in oro giallo 18 carati
con quadrante bianco; 750 nel delicato
colore dell’oro rosa, con quadrante bruno;
450 in oro bianco con quadrante blu; e
300 in platino con quadrante bianco. Le
linee affascinanti e irriverenti della Ref.
5100 a carica manuale racchiudono un
vero e proprio ‘prodigio orologiero’, uno
dei calibri più avanzati mai progettati da
Patek Philippe. Il suo movimento cronometrico, il calibro 28-20/220, può funzionare 10 giorni senza dover essere caricato - una prima assoluta nella storia
dell’orologeria, che consente la sbalorditiva riserva di carica di 240 ore.
Un Patek Philippe è molto di più di
uno strumento per segnare le ore: è un
oggetto personale, unico, a cui sono legati
ricordi preziosi. Acquistare un Patek Philippe, significa diventare depositario di
una tradizione artistica e scientifica trasmessa attraverso il tempo. Vuol dire
entrare nell'universo di una manifattura
familiare dove, di padre in figlio, ogni
nuova generazione si impegna a perpetuare un retaggio unico. Vuol dire far
entrare nella propria cerchia familiare
un oggetto concepito per durare ed
accompagnare molte generazioni. Vuol
dire ‘fondare una propria tradizione’, gettando così un ponte tra passato e futuro.
Simona Manzione