PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO (previsto dall'art 100 e redatto in base ai contenuti dell'all. XV del D.Lgs. 81/08) OGGETTO DEI LAVORI: Lavori di adeguamento della condotta adduttrice agli invasi collinari A-B-C nel comprensorio di irrigazione a pioggia in dx del Fiume Nera nei Comune di Terni, Narni e San Gemini - QUARTO STRALCIO: nodo "A" - Invaso "B" COMMITTENTE: Consorzio di Bonifica TEVERE-NERA COORDINATORE PER LA PROGETTAZIONE: Ing. Vincenzo Marrone - Ufficio Tecnico Consorzio di Bonifica Tevere-Nera; Geom. Andrea Venturi - Ufficio Tecnico Consorzio di Bonifica Tevere-Nera; Arch. Alessandro Bergonzi Terni, lì 10/06/2014 Firme ____________________________________________ Documento Versione n. Data Fase Note Nome e firma redattore Revisione N. N. N. Data Fase Note Nome e firma redattore Premessa Il presente documento è stato redatto in conformità con quanto previsto dall'art 100 redatto in base ai contenuti dell'all. XV del D.lgs 81/08. Le imprese appaltatrici e subappaltatrici nonchè tutti i soggetti coinvolti all'esecuzione dell'opera dovranno valutare attentamente quanto riportato al suo interno. Ogni impresa esecutrice dovrà redigere il proprio Piano Operativo di Sicurezza che dovrà essere complementare e di dettaglio al presente documento. Per redigere il Piano di Sicurezza e Coordinamento sono stati adottati i seguenti criteri e principi generali. Data e Modalità di effettuazione della valutazione Il presente P.S.C. è stato redatto nel mese di giugno 2014, previ sopralluoghi del sito ove svolgere i lavori, per prendere conoscenza delle caratteristiche influenti ai fini della sicurezza. Sono state ivi condotte delle indagini geologiche per la conoscenza delle caratteristiche tecniche del terreno sottostante il cui esito non ha evidenziato elementi di possibile pericolo. Richiami normativi per le figure coinvolte. Ø Il Coordinatore in materia di sicurezza e salute durante l'esecuzione dell'opera è tenuto agli obblighi di cui all'art. 92 del D.Lgs. 81/08. Ø I Lavoratori autonomi sono tenuti agli obblighi di cui all'art. 94 del D.Lgs. 81/08 Ø I Datori di lavoro delle Imprese Appaltatrici e Subappaltatrici sono tenuti agli obblighi di cui agli artt. 95, 96 e 97 del D.Lgs. 81/08. Ø In particolare, il Direttore Tecnico di Cantiere ed i soggetti Preposti per conto delle Imprese, che dirigono o sovrintendono alle attività alle quali sono addetti propri lavoratori subordinati, sono tenuti ad attuare il presente Piano di sicurezza e di coordinamento e ad adottare tutte le misure di prevenzione e protezione che si rendono necessarie a garantire, per tutta la durata dei lavori, il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori. Ø Il Direttore Tecnico di Cantiere o il Capocantiere per conto di ciascuna impresa sono tenuti a rendere edotti i lavoratori circa i rischi specifici cui sono esposti in funzione delle mansioni loro affidate; ad assicurare l'affissione di idonei cartelli monitori in cantiere; ad esigere dai lavoratori il rispetto delle norme e misure di prevenzione e protezione vigenti e previste dal Piano di Sicurezza e Coordinamento e dal proprio Piano Operativo; a verificare le omologazioni, i collaudi e le verifiche dei macchinari, attrezzature ed impianti di cantiere. Ø I Lavoratori subordinati sono tenuti in particolare agli obblighi di cui all'art. 20 del D. Lgs. 81/08. Ciascun lavoratore è tenuto a prendersi cura della propria sicurezza e salute, nonché di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro e sulle quali possano ricadere gli effetti delle sue azioni od omissioni; ad utilizzare i macchinari, le attrezzature ed i dispositivi di protezione collettiva ed individuale conformemente alle istruzioni ricevute ed alle norme di sicurezza; a non modificare in alcun modo i suddetti macchinari, attrezzature e dispositivi di protezione collettiva ed individuale; a segnalare tempestivamente ai propri superiori qualunque difetto o carenza dei suddetti macchinari, attrezzature e dispositivi di protezione collettiva ed individuale; a sottoporsi ai controlli sanitari previsti; a rispettare e contribuire all'applicazione del presente Piano di Sicurezza e Coordinamento, come eventualmente aggiornato dal Piano Operativo di Sicurezza e nel corso d'opera. Ø Le Imprese, con adeguato anticipo rispetto all'inizio dei lavori, sono tenute a trasmettere al Committente il proprio Piano Operativo di Sicurezza, una dichiarazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, (per le opere pubbliche aggiungere "una dichiarazione dell'organico medio, distinto per qualifica, relativo al cantiere) corredata dagli estremi delle denunce dei lavoratori all'INPS, all'INAIL e alle Casse Edili, nonché da una dichiarazione relativa al contratto collettivo di lavoro applicato ai lavoratori dipendenti; a rilasciare al Coordinatore in materia di sicurezza e salute durante l'esecuzione dell'opera una dichiarazione circa il possesso e la regolarità normativa e funzionale di tutte le attrezzature e dispositivi individuali di protezione previsti dal presente Piano, o comunque necessari all'esecuzione delle opere nel rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori, nonché sulle attività di informazione e formazione dei propri lavoratori sul tema generale della sicurezza e con specifico riferimento all'illustrazione e spiegazione del presente Piano. Ø Ai fini dell'attuazione del presente Piano, il Direttore Tecnico di cantiere o il Capocantiere dell'Impresa appaltatrice 1 assume il compito e la responsabilità del coordinamento delle Imprese e lavoratori autonomi presenti contemporaneamente all'impresa 1, e di attuazione delle appropriate misure atte a minimizzare i rischi derivanti dalla contemporaneità delle lavorazioni. In particolare, nei giorni lavorativi in cui il programma dei lavori evidenzia la contemporanea presenza in cantiere di più squadre che possano interferire tra loro, il Direttore Tecnico o il Capocantiere suddetto dovrà riunire, prima dell'inizio delle lavorazioni, i Direttori Tecnici e/o i Preposti delle squadre interessate, per concordare le misure di coordinamento necessarie a ridurre al minimo i rischi che detta contemporaneità delle operazioni comporta. Le decisioni prese in materia di coordinamento dovranno essere comunicate al Coordinatore in materia di sicurezza e salute durante l'esecuzione dell'opera, e da questi approvate, prima dell'esecuzione delle relative attività, anche ai fini dell'aggiornamento ed adeguamento del presente Piano. Criteri adottati per la valutazione dei rischi. È opportuno far presente che ogni analisi del rischio è strettamente correlata, attraverso una funzione, a due parametri Pag. 1 specifici: · l’ampiezza o magnitudo dell’eventuale danno subito da parte dei lavoratori; · la probabilità del verificarsi delle conseguenze. Per valutare la magnitudo del rischio si utilizza la seguente formula: R=f(PxM) dove: R = magnitudo del rischio; P = frequenza o probabilità del verificarsi dell’evento; M = magnitudo delle conseguenze. Da quanto sopra emerge che, ai fini della valutazione del rischio, occorre stimare la probabilità che un determinato evento si verifichi e valutare l’entità probabile delle relative conseguenze. La determinazione della funzione di rischio f presuppone di definire un modello di esposizione dei lavoratori tale da consentire di porre in relazione l’entità del danno atteso con la probabilità del suo verificarsi. Di seguito si propone uno schema di classificazione dei parametri P (Tabella 1) e M (Tabella 2), una matrice per la classificazione del livello di rischio (Figura 1) nonché una classificazione della priorità delle misure correttive da attuare (Tabella 3). TABELLA 1 - SCALA DELLA PROBABILITA' “P” Valore Livello 4 Altamente probabile 3 Probabile 2 Poco Probabile 1 Improbabile Valore 4 3 Definizioni/criteri Esiste una correlazione diretta tra la mancanza impiantistica ed il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori. Si ha notizia di danni già verificatisi per la stessa mancanza in situazioni operative simili. Il verificarsi del danno non susciterebbe alcuno stupore in cantiere. La mancanza impiantistica può provocare un danno, anche se non in modo automatico o diretto. E’ noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il danno. Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe una moderata sorpresa. La mancanza impiantistica può provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventi concorrenti. Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi. Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa. La mancanza impiantistica può provocare un danno per la concomitanza di più eventi poco probabili indipendenti. Non sono noti episodi già verificatisi. Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità. TABELLA 2 - SCALA DELL’ENTITÀ DEL DANNO “M” Livello Definizioni/criteri Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di invalidità totale. Gravissimo Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti. Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale. Grave Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti 2 Medio 1 Lieve Infortunio o episodio di esposizione acuta con invalidità reversibile. Esposizione cronica con effetti reversibili. Infortunio o episodio di esposizione acuta con invalidità rapidamente reversibile. Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili. Figura 1: Esempio di Matrice di Valutazione del Rischio ( R = PxM ) 4 8 12 16 P 3 6 9 12 2 4 6 8 1 2 3 4 M In relazione al valore del livello di rischio, calcolato come da figura 1, nella successiva Tabella 3 viene riportata la classificazione della priorità delle misure correttive da attuare. VALORE RISCHIO TABELLA 3 - VALORE DEL RISCHIO AZIONI Pag. 2 R > 9 4< R<=9 R<=4 Azioni correttive indilazionabili. Determina un controllo di peso ARRESTO Azioni correttive necessarie da programmare con urgenza. Determina un controllo di peso CRITICO Azioni correttive e/o migliorative da programmare nel breve o medio termine. Determina un controllo di peso NORMALE Pag. 3 1) IDENTIFICAZIONE DELL'OPERA E DEI SOGGETTI (All. XV § 2.1.2.a - § 2.1.2.b D.Lgs 81/08) 1.1) DATI GENERALI COMMITTENTI: Consorzio di Bonifica TEVERE-NERA P.zza E. Fermi, 5 - 05100 05100 Terni TERNI TR 0744.545711 PROGETTISTI: Ing. Vincenzo Marrone - Ufficio Tecnico Consorzio di c/o Consorzio di Bonifica Bonifica Tevere-Nera Tevere-Nera Geom. Andrea Venturi - Ufficio Tecnico Consorzio di c/o Consorzio di Bonifica Bonifica Tevere-Nera Tevere-Nera Arch. Alessandro Bergonzi Via Aldo bartocci, n. 12 /35 05100 Terni TR 0744.300402 05100 Terni TR 0744.300402 P.zza E. Fermi, 5 - 05100 05100 Terni TERNI TR 0744.545711 COORDINATORI SICUREZZA PROGETTAZIONE: Ing. Vincenzo Marrone - Ufficio Tecnico Consorzio di c/o Consorzio di Bonifica Bonifica Tevere-Nera Tevere-Nera Geom. Andrea Venturi - Ufficio Tecnico Consorzio di c/o Consorzio di Bonifica Bonifica Tevere-Nera Tevere-Nera Arch. Alessandro Bergonzi Via Aldo bartocci, n. 12 /35 DIREZIONE LAVORI: Consorzio di Bonifica TEVERE-NERA COORDINATORI SICUREZZA ESECUZIONE: Consorzio di Bonifica TEVERE-NERA P.zza E. Fermi, 5 - 05100 05100 Terni TERNI TR 0744.545711 Via Bramante - 05100 TERNI 05100 Terni TR Via Muratori, 10 - 05100 05100 Terni TERNI TR ASL di competenza: A.U.S.L. Umbria 2 DIREZIONE PROVINCIALE DEL LAVORO: Direzione Provinciale del Lavoro di Terni 1.2) CARATTERISTICHE DELL'OPERA OGGETTO DEI LAVORI: Lavori di adeguamento della condotta adduttrice agli invasi collinari A-B-C nel comprensorio di irrigazione a pioggia in dx del Fiume Nera nei Comune di Terni, Narni e San Gemini - QUARTO STRALCIO: nodo "A" - Invaso "B" DESCRIZIONE DELL'OPERA: Premesse In data 29/02/2008 è stato redatto e consegnato all'Ufficio Tecnico del Consorzio di Bonifica Tevere-Nera, a cura dello “Studio Tecnico Associato – Ingegneria ed Architettura – Arch. Alessandro Bergonzi, Ing. Gianmarco - Pag. 4 1) IDENTIFICAZIONE DELL'OPERA E DEI SOGGETTI (All. XV § 2.1.2.a - § 2.1.2.b D.Lgs 81/08) Trincia e Geom. Antonello Trincia” di Terni, in qualità di tecnico incaricato, il progetto esecutivo inerente i “Lavori di adeguamento della condotta adduttrice agli invasi collinari A-B-C nel Comprensorio di irrigazione a pioggia in dx del fiume Nera nei Comuni di Terni, Narni e San Gemini - dalla stazione di pompaggio "Le Sore" all'invaso B" Le motivazioni all'origine degli interventi previsti nel suddetto progetto sono da ricondursi alla variazione delle tecniche irrigue impiegate nella zona servita dall’impianto in oggetto, caratterizzate sempre più dall'uso di macchine semoventi con elevate portate idriche, inoltre a seguito della notevole espansione delle aree effettivamente irrigate e della prevalente presenza di culture monotipo, che rendono difficile l’imprescindibile funzionamento “a domanda”, si è accertato che l’impianto in oggetto si trova sempre più spesso in condizioni di disservizio sopratutto nel periodo di punta Luglio-Agosto, con effetti negativi al normale sviluppo dei piani colturali delle utenze. Ritenuto da parte dell’ente gestore ormai insostenibile la situazione in cui versa l’impianto, ulteriormente aggravata da quella che la stessa Regione Umbria ha riconosciuto come una calamità, cioè l’emergenza idrica dall'anno 2002, il Consorzio di Bonifica Tevere-Nera ha ritenuto imprescindibile la redazione del progetto sopra menzionato, i cui obiettivi fondamentali sono quelli del potenziamento delle portate di servizio e la riduzione delle perdite, con miglioramenti nel risparmio idrico ed energetico. I lavori previsti ricadono nella tipologia di cui all’Asse 1 - Misura 1.2.5. azione c) del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 (interventi per la gestione della risorsa idrica) ed in particolare nella cosiddetta “Tipologia 2 (adeguamento ed aggiornamento tecnologico delle reti irrigue pubbliche)”. Successivamente, nell'anno 2010, per cause connesse al finanziamento dei lavori, il Consorzio di Bonifica Tevere-Nera è stato costretto a frazionare l'intera opera progettata in lotti funzionali: inizialmente nell'anno 2010 due primi stralci, quindi nell'anno 2011 un terzo stralcio. Ad oggi risultano approvati i progetti esecutivi ed eseguiti i relativi lavori, dei seguenti stralci: 1° stralcio - condotta dalla stazione di pompaggio Le Sore “nodo 0” al “nodo 1”(escluso); 2° stralcio – condotta dal “nodo 1” (incluso) al “pozzetto di sfiato”; 3° stralcio – condotta dal “pozzetto di sfiato” al “Nodo A” e lago "A". Detti tre stralci riguardano appunto il rinnovo della condotta adduttrice principale, con aumento di sezione dall’attuale mm. 450 a mm. 600, a partire dalla Stazione di Pompaggio “Le Sore”, sino al primo invaso di accumulo denominato Lago "A”. Oggetto del presente progetto è l'esecuzione del QUARTO stralcio delle opere per l’adeguamento dell’attuale condotta adduttrice agli invasi collinari denominati A-B-C, con gli obiettivi fondamentali del potenziamento delle portate di servizio e la riduzione delle perdite, con miglioramenti nel risparmio idrico ed energetico. Realizza l’ultimo lotto funzionale della condotta principale di adduzione, a partire dal pozzetto NODO "A” sino all'invaso "B”, per una lunghezza complessiva di circa m. 1200. Detto stralcio completa le previsioni dell'originario progetto esecutivo complessivo del 2008. Interventi ricompresi nell'ambito del quarto stralcio Come accennato nelle premesse, il quarto stralcio realizza l’ultimo lotto funzionale della condotta principale di adduzione, a partire dal pozzetto NODO "A” sino all'invaso "B”, per una lunghezza complessiva di circa m. 1200, completando il potenziamento e l'adeguamento funzionale della condotta nel tratto ricompreso tra i due invasi "A" e "B". La nuova condotta ricalcherà il percorso di quella esistente DN 450 mm., affiancandola in tutto il suo tragitto, ricadendo all’interno della fascia di servitù esistente. Nel tratto nodo "A"- nodo "B", della lunghezza di circa 1200 m., la condotta interrata di adduzione esistente, in c.a. DN 450 mm., sarà sostituita con una condotta in polietilene alta densità PE100 RC (resistenti al creep) SDR 17, serie PN 10, con diametro esterno condotta mm. 560 (spessore mm. 33,2), idonea per la posa anche senza letto in sabbia. La posa avverrà mediante scavo in trincea sotto il piano di campagna della larghezza di m. 1,20 e profondità media di m. 1,80; ad una distanza di circa 80 – 90 cm dalla sommità della condotta verrà posto un nastro segnalatore lungo tutto il percorso, a protezione della stessa per futuri lavori di scavo. Tranne che per due piccoli tratti in corrispondenza di due fabbricati adiacenti al margine stradale, ove la trincea verrà eseguita su sede stradale, per la restante parte lo scavo avverrà su terreno agricolo. All'interno dello scavo sarà posata altresì: - una linea di distribuzione di acqua a partire dal nodo "A", della lunghezza di circa 380 m. con tubazione in polietilene alta densità diametro esterno 110 mm.; - una linea in cavo ottico per il completamento del sistema di telecontrollo, per la l'intera lunghezza della - Pag. 5 1) IDENTIFICAZIONE DELL'OPERA E DEI SOGGETTI (All. XV § 2.1.2.a - § 2.1.2.b D.Lgs 81/08) condotta, protetta da relativa tubazione e con pozzetti di ispezione in cls prefabbricati, n° 1 ogni 50 m. circa Nel tratto nodo "B"-invaso "B", della lunghezza di circa m. 20, la condotta interrata di adduzione esistente, in acciaio DN 350 mm., sarà sostituita con una condotta in polietilene alta densità PE100 RC (resistenti al creep) SDR 17, serie PN 10, con diametro esterno condotta mm. 500 (spessore mm. 29,7), idonea per la posa anche senza letto in sabbia. Elenco interventi previsti a partire dal pozzetto NODO "A": · Nodo "A": all'interno del pozzetto esistente denominato nodo "A", ubicato ai piedi della collinetta in loc. il monte ove è sito l'invaso "A", verrà allacciata la nuova tubazione in PE 100 RC D.e. 560 mm. mediante attacco flangiato al pezzo speciale in acciaio già predisposto e presente in opera (riduzione); · Intersezione con strada di Valle Antica: a circa 100 m. dal nodo "A", in corrispondenza della particella catastale n. 346 foglio n. 23, per un tratto di circa 25 m. lo scavo in trincea dovrà spostarsi su sede stradale al fine di superare la presenza in traiettoria di un fabbricato posto a ridosso del margine stradale. · Pozzetto di scarico: ubicato nei punti di minimo relativo della condotta, in corrispondenza della particella catastale n. 102 foglio n. 23, in cls prefabbricato, contiene saracinesca in ghisa sferoidale DN 250 e tubazione in polietilene alta densità per convogliare l'acqua di scarico su fosso limitrofo · Pozzetto di sfiato: ubicato nel punto di massimo relativo della condotta, in corrispondenza della particella catastale n. 62 foglio n. 22, in cls prefabbricato, contiene la valvola di sfiato automatica con attacco 200 mm. e dotata a monte di valvola di intercettazione DN 200; · Intersezione con strada di Valle Antica: a circa 660 m. dal nodo "A", in corrispondenza della particella catastale n. 58 foglio n. 22, per un tratto di circa 25 m. lo scavo in trincea dovrà spostarsi su sede stradale al fine di superare la presenza in traiettoria di un fabbricato posto a ridosso del margine stradale. · Nodo "B": l'esistente pozzetto interrato verrà implementato di due ulteriori pozzetti interrati in cls prefabbricati per ospitare in sequenza: · una valvola di sfiato automatica con attacco 200 mm. e dotata a monte di valvola di intercettazione DN 200; · una derivazione a Ti per allacciare l'alimentazione verso l'invaso "C"; · una riduzione ed una curva a 90° per l'alimentazione dell'invaso "B" · saracinesche di controllo e regolazione dei flussi verso l'invaso "B" e verso l'invaso "C" · Invaso "B": alimentazione dell'invaso mediante diramazione dalla condotta principale realizzata mediante tubazione in polietilene alta densità PE100 RC (resistenti al creep) SDR 17, serie PN 10, con diametro esterno condotta mm. 500 (spessore mm. 29,7). Regolazione di flusso mediante installazione in uscita di saracinesca a ghigliottina motorizzata e modulabile. UBICAZIONE: Strada di Valle Antica , San Gemini, Terni IMPORTO DELL'OPERA: L'importo dei lavori è di Euro 499.879,58 di cui i costi della sicurezza ai sensi dell'All. XV paragrafo 4 del D.Lgs. n. 81/08 stimati in Euro 9.726,30 INIZIO LAVORI: 01/12/2014 FINE LAVORI: 31/03/14 DURATA DEI LAVORI: La durata presunta dei lavori è di 120 gg. naturali consecutivi N. UOMINI GIORNO: 849 U.G. MASSIMO N. DI LAVORATORI: 5 NUMERO DI IMPRESE: 1 ONERI SICUREZZA: Il costo complessivo della sicurezza inteso come stima dei costi derivanti dall'adozione di procedure esecutive particolari e dall'impiego di apprestamenti ed attrezzature atti a garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori è di €. 9.726,30 (come da computo allegato). - Pag. 6 1) IDENTIFICAZIONE DELL'OPERA E DEI SOGGETTI (All. XV § 2.1.2.a - § 2.1.2.b D.Lgs 81/08) 2) INDIVIDUAZIONE ED ANALISI DEI RISCHI (All. XV § 2.1.2.c D.Lgs. 81 /08) 2.1) AREA DI CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.1 - § 2.2.1 D.Lgs 81/08) 2.1.1) CARATTERISTICHE DELL'AREA DI CANTIERE C.34 - Il presente progetto inerente il quarto stralcio interessa, nello specifico, una porzione del territorio del Comune di San Gemini, prettamente collinare, che si sviluppa parallelamente alla strada comunale di Valle Antica, ricompreso fra la località "il Monte" (nodo "A") e la località San Bartolomeo (invaso "B"). In riferimento al vigente Piano Regolatore del Comune di San Gemini (Parte Operativa - Variante), la condotta interrata nell'ambito del presente IV° stralcio attraversa aree a destinazione esclusivamente agricola. In tal senso gli elementi di maggiore rilievo per il tema in esame sono costituiti dalla strada Comunale di Valle Antica che lambisce la direzione della condotta adduttrice per l'intera lunghezza. 2.1.2) LAYOUT DEL CANTIERE C.31 - Gli interventi previsti in progetto si svolgono lungo il percorso della condotta interrata da NODO "A" al "Lago B": in tale tratta si procederà alla posa della nuova conduttura di adduzione (tubo il polietilene PE 100 RC diametro esterno 560 mm) e la realizzazione di alcuni pozzetti interrati: il primo "di scarico", quindi in posizione intermedia e alla conclusione del tratto "di sfiato". L'intero sviluppo del tragitto misura circa 1200 m. in cui si procederà secondo definite modalità di avanzamento del lavoro (per tronchi successivi). L' area di cantiere si colloca in area di campagna, al margine della strada comunale di Valle Antica e per modestissimi tratti interessa anche la sede stradale di Valle Antica. Il cantiere dovrà strutturarsi per parti, in fase di avanzamento, ovvero si dovranno individuare dei tronchi di intervento di lunghezza determinata in cui, secondo una tempistica progressiva, si svilupperanno le operazioni di scavo, preparazione di un tratto di tubazione fuori terra, calo della tubazione sul fondo scavo e rinterro. Ciascun tronco costituirà area di cantiere da delimitarsi opportunamente: la larghezza dei singoli tronchi sarà quella minima necessaria a contenere lo scavo, lo spazio per l'accumulo del terreno scavato in attesa del rinterro, il passaggio dei mezzi, lo stoccaggio delle tubazioni in polietilene (nel numero minimo per il tratto in corso di realizzazione). Appare rilevante segnalare che la tipologia di tubazione adottata consente la posa senza l'allettamento con sabbia: pertanto è previsto che verrà preparato fuori dallo scavo una porzione di condotta di adeguata lunghezza, mediante giunzione delle barre con apposita macchina saldatrice. Quindi verrà eseguito il calo del tratto di tubazione all'intero della trincea mediante mezzi meccanici, senza necessità della presenza di addetti all'interno dello scavo, con una rilevante diminuzione del rischio per gli addetti che dunque operano esclusivamente dall'esterno dello scavo. Gli addetti dovranno calarsi nello scavo solo per interventi puntuali, per giunzione delle tratte, per posa valvole e pozzetti: in tal caso nei suddetti tratti dovranno essere realizzate opportune armature di protezione degli scavi. 2.1.3) ZONE Vedi elaborato allegato CODICE Z.01 Z.02 Z.03 Z.04 Z.05 2.1.4) DESCRIZIONE IMPIANTO DI CANTIERE ZONA DI CARICO E SCARICO ZONA DEPOSITO ATTREZZATURE ZONA STOCCAGGIO MATERIALI E RIFIUTI ZONA DI DEPOSITO MATERIALI CON PERICOLO DI INCENDIO O ESPLOSIONE RISCHI PROVENIENTI DALL'AMBIENTE ESTERNO C.06 - Rispetto a tale verifica si sono considerati i seguenti fattori: - Il livello di antropizzazione dell'area: BASSO; - La presenza di altri cantieri: al momento ASSENTI; - La presenza di gru interferenti: al momento ASSENTI; - La presenza di attività industriali: ASSENTI; - La presenza di attività pericolose: ASSENTI; - La presenza di emanazioni, attività o agenti inquinanti (polvere, rumore, vibrazioni, vapori, fumi o nebbie, ecc.): ASSENTI; - La presenza di rumore esterno: ASSENTE. - Pag. 7 2.1) AREA DI CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.1 - § 2.2.1 D.Lgs 81/08) Per i suddetti rischi non si ravvisa la possibilità di pericolo Sono invece da considerare i seguenti rischi: - il traffico veicolare dei mezzi lungo la strada di Valle Antica; - La presenza, fossati, alvei fluviali; - Cedimenti del terreno; - Crollo pareti della trincea; - la presenza di servizi a rete interrati non segnalati (rete Gas metano, rete acqua potabile, rete energia elettrica, rete telefonica); - la presenza di falde idriche sotterranee; - La possibile propagazione di incendi in aree limitrofe; - La presenza di alberi; All'uopo dovranno essere predisposte le seguenti misure di prevenzione e protezione: - Per i rischi derivanti da eventuali interferenze con il traffico veicolare: il transito dei mezzi lungo le aree di cantiere che si sviluppano a margine della strada possono costituire una causa di rischio per il cantiere stesso. All'uopo le aree di cantiere dovranno essere adeguatamente segnalate con opportuna segnaletica stradale di pericolo, corredata anche da segnaletica luminosa notturna. Per analoghi motivazioni dovrà essere istituito, nel tratto in cui il cantiere interessa anche la carreggiata stradale, un senso di marcia unico ed alternato gestito da un impianto semaforico automatico. In caso di necessità dovrà essere richiesta all'Ente competente l'interruzione parziale del traffico in entrambi i sensi di marcia. - Per i pericoli di cedimenti nei terreni (passaggio mezzi pesanti e apooggio materiali): CONSISTENZA DEL TERRENO : Ciascuna ditta operante in cantiere dovrà verificare la consistenza del terreno per mezzi meccanici e l'appoggio di tutte le attrezzature occorrenti, attraverso l'indagine geologica messa a disposizione. In caso di elevata imbibizione del terreno, il capocantiere, sentita la Direzione Lavori, dovrà valutare la portanza del terreno, per evitare lo sprofondamento dei macchinari nel fango. RELAZIONE GEOLOGICA: al progetto è già allegata la relazione geologica. Ciascuna ditta coinvolta nei lavori in cantiere dovràà, prima di dare inizio ai lavori, consultare tale relazione e trarne le dovute conclusioni ai fini di un prosieguo dei lavori in sicurezza. Al fine della possibilità di impiego dei mezzi pesanti si dovrà considerare la portata del terreno. Il Piano Operativo di Sicurezza dovrà riportare le caratteristiche delle macchine movimento terra e le modalità operative di intervento in conformità a quanto stabilito dalla Committenza. Il Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione verificherà periodicamente che le scelte individuate dalle imprese siano poi adottate. Tramite l'organizzazione d'impresa, i datori di lavoro delle imprese esecutrici dovranno costantemente vigilare sull'applicazione delle misure di prevenzione previste nel Piano Operativo di Sicurezza e comunque derivanti dall'applicazione della legislazione vigente in materia di sicurezza ed igiene sul lavoro. - Per i pericoli di crollo delle pareti della trincea: la tipologia di tubazione adottata (polietilene alta densitàà PE100 RC) consente la posa senza l'allettamento con sabbia: pertanto è previsto che verrà preparato fuori dallo scavo una porzione di condotta di adeguata lunghezza, mediante giunzione delle barre con apposita macchina saldatrice. Quindi verrà eseguito il calo del tratto di tubazione all'intero della trincea mediante mezzi meccanici, senza necessità della presenza di addetti all'interno dello scavo, con una rilevante diminuzione del rischio per gli addetti che dunque operano esclusivamente dall'esterno dello scavo. Gli addetti dovranno calarsi nello scavo solo per interventi puntuali, per giunzione delle tratte, per posa valvole e pozzetti: in tal caso nei suddetti tratti dovranno essere realizzate opportune armature di protezione degli scavi, (per tratti) in modo da eliminare possibili rischi di franamento. I cigli degli scavi saranno mantenuti sgombri da materiali gravanti e distanti da piste carrabili. La preparazione delle tubazioni in polietilene con esecuzione delle saldature di giunzione da eseguirsi fuori dalla trincea, dovrà avvenire ad adeguata distanza di sicurezza rispetto al ciglio dello scavo (non meno di 4,00 metri). - Per il rischio di eventuali linee interrate interferenti (Gas, elettricità, acqua potabile, telefonia, ecc.): Sono sicuramente presenti linee interrate interferenti con la condotta di progetto: preventivamente all'apertura del cantiere sarà compito della ditta appaltatrice richiedere all´Enel, al Comune di San Gemini (TR) ed Enti gestori interessati ed alla Telecom indicazioni di eventuali linee elettriche, acquedotti o fognature, linee telefoniche interrate nelle aree di lavoro interessate e le eventuali distanze di sicurezza da rispettare. Sarà poi data comunicazione alle varie imprese subappaltatrici e agli operatori della presenza di tali linee e le stesse verranno segnalate opportunamente attraverso picchetti, nastro colorato e cartelli monitori. Gli enti gestori delle linee (Enel, comune, Telecom) dovranno in ogni caso essere informati prima dell´inizio dei lavori dalle imprese. Le imprese incaricate dovranno assolutamente rispettare le istruzioni degli enti gestori. Non è da escludersi che durante i lavori possano incontrarsi linee di ogni tipo, sia nei punti di attraversamento della campagna, ma sia soprattutto lungo il margine della strada di Valle Antica ed in corrispondenza dei radi insediamenti abitativi. - Pag. 8 2.1) AREA DI CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.1 - § 2.2.1 D.Lgs 81/08) Si ritiene necessario che nel procedere siano eseguiti preliminarmente dei saggi nel terreno nei punti indicati di maggior rischio. Ciascuna ditta presente in cantiere dovrà effettuare i suoi lavori con la massima prudenza e cautela. Tali linee dovranno essere segnalate opportunamente attraverso picchetti, nastro colorato e cartelli monitori. - Linea elettrica aerea: per tale tipo di rischio deve essere apposita segnaletica di pericolo oltre a opportuna informazione ed avvertimento a tutte le maestraenze operanti (ivi comprese le maestranze delle ditte subappaltatrici e delle fornitrici) nell'uso di mezzi con bracci sollevatori; se del caso il C.S.E. valuterà la necessità di disporre elementi atti a costituire una barriera fisica all'avvicinamento alle suddette linee. (si rimanda al capitolo delle interferenze per una analisi più dettagliata) - Eventuale intercettazione di manufatti contenenti amianto: il progetto prevede la rimozione di alcuni tratti di condotta in cemento amianto. L'intervento potrà essere eseguito su area ben delimitata da una squadra operativa formata e preparata a lavorare su c.a. Per poter procedere all'intervento di rimozione cemento amianto l'impresa incaricata (che sarà individuata in fase esecutiva, in caso di necessità) dovrà procedere secondo il D.Lgs 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni; predisporre il Piano Specifico di Bonifica dell'Amianto che dovrà essere sottoposto all'approvazione della AUSL competente per territorio. Successivamente l'intervento dovrà avvenire secondo le modalità concordate con lo stesso ente preposto alla verifica e controllo. Il personale che interverrà dovrà essere formato ed informato, oltre che essere in possesso di abilitazione all'esecuzione di interventi sul cemento amianto. - Per eventuali falde idriche interrate, sono da prevedersi opportuni sistemi di drenaggio e canalizzazione al fine di allontanare l'eventuale risalita di acqua all'interno dello scavo; - Per le eventuali alberature interferenti dovrà essere eseguita la rimozione delle stesse e la messa a dimora in aree circostanti a distanza debita dal luogo di lavoro ovvero, se sufficiente ad eliminare l'interferenza, la semplice potatura di rami. - Per il rischio di incendi: un corretto intervento di potatura e pulizia della vegetazione circostante l'area di cantiere èè necessaria al fine anche di eliminare la possibilità di innesco e propagazione di incendi dall'esterno. Altri rischi non valutabili in fase progettuale, dovranno essere valutati dal C.S.E. durante lo svolgersi delle attività lavorative, che dovrà aggiornare il P.S.C. e informare tutti gli addetti ai lavori, al fine di poter permettere agli stessi di prendere tutti i provvedimenti del caso. 2.1.5) RISCHI CAUSATI ALL'AMBIENTE ESTERNO C.14 - Rispetto a tale verifica si sono considerati i seguenti rischi che possono essere trasmessi all'ambiente: · Rischi connessi all'installazione, all'uso e alla rimozione del cantiere, delle opere provvisionali e degli apparecchi di sollevamento · Rischi connessi alle opere di scavo · Rischi dovuti a produzione di rumore · Rischi dovuti a produzione di polveri · Rischi connessi alla circolazione degli automezzi pesanti er il trasporto dei materiali entro e fuori il cantiere (immissione di mezzi nella viabilità) · Rischi connessi alla caduta di carichi dall'alto durante la movimentazione dei materiali · Rischi connessi alla presenza di abitazioni vicine Saranno comunque adottate le seguenti misure preventive: · Tutte le opere provvisionali saranno installate conformemente a quanto stabilito dalla normativa vigente in materia; · Tutte le opere di scavo e o demolizione saranno intraprese solo dopo l'approntamento di tutte le opportune misure preventive sopra richiamate e saranno condotte con estrema attenzione e con particolare riferimento agli scavi, secondo specifiche procedure giàà indicate al capitolo "Rischi dall'esterno"; · RUMORI: gli interventi si trovano generalmente in area extraurbana, quindi non ci sono particolari problemi per l'inquinamento acustico verso l'esterno del cantiere. Per l'utilizzo di mezzi od attrezzature particolarmente rumorose in prossimità di abitazioni si dovranno rispettare gli orari imposti dai regolamenti locali, qualora vi fosse la necessità di impiego delle suddette attrezzature in orari non consentiti, si dovrà fare apposita richiesta al Comune ed avere l'idonea autorizzazione in deroga. · POLVERI: durante le operazioni di movimentazione del terreno si produrranno in cantiere sicuramente considerevoli quantità di polvere che pur essendo inerte va vista sempre e comunque come una fonte di inquinamento verso l'esterno del cantiere. Siccome il cantiere si sviluppa in area extraurbana, non dovrebbe produrre disagi la presenza di polvere. Per l'abbattimento delle polveri prodotte dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti idonei a limitare tale evento ( bagnatura materiali, protezione con teli, ecc.) - Pag. 9 2.1) AREA DI CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.1 - § 2.2.1 D.Lgs 81/08) · · CIRCOLAZIONE MEZZI PESANTI: tutte le operazioni di movimentazione materiali con mezzi saranno condotte con attenzione adottando altresì tutti i dispositivi di segnalazione del caso; nel cantiere sarà inevitabile la formazione di fango, che, pur essendo una miscela di acqua ed inerti, rappresenta comunque un agente inquinante. I mezzi impiegati per le lavorazioni, con particolare riferimento a quelli addetti alla movimentazione del materiale di risulta, si immetteranno sulla strada urbana dopo aver percorso la pista di cantiere che risulterà particolarmente fangosa. Per limitare l'impatto del fango sulla circolazione pubblica, occorrerà provvedere ad eliminarlo dalle ruote dei mezzi di cantiere, che si immettono sulla viabilità esterna. Le misure di prevenzione e gli apprestamenti di sicurezza suddetti dovranno essere gestiti dal coordinatore in fase di esecuzione che provvederà a controllarne l'attuazione. Sarà cura del coordinatore in fase di esecuzione predisporre eventuali accorgimenti aggiuntivi qualora se ne presentasse la necessità. Nell'area dell'intero cantiere sarà predisposta tutta la segnaletica necessaria per garantire la circolazione in sicurezza di mezzi e persone nell'area limitrofa al cantiere. MOVIMENTAZIONE CARICHI (TUBAZIONI, PEZZI SPECIALI, ECC.) E RISCHIO DI CROLLO DALL'ALTO: qualora possa sussistere il pericolo, della caduta di oggetti dall'alto all'esterno del cantiere, si ricorda che le manovre per il sollevamento ed il sollevamento-trasporto dei carichi devono essere disposte in modo tale da evitare il passaggio dei carichi sospesi sopra i lavoratori e sopra i luoghi per i quali la eventuale caduta del carico può costituire un pericolo. Se si verifica la presenza di traffico di qualunque natura estraneo al cantiere nel raggio di azione degli apparecchi di sollevamento, il manovratore non dovrà assolutamente passare con il carico sulle aree pubbliche. Si puntualizzano inoltre le seguenti criticità per le specifiche zone del cantiere: Aree in corrispondenza dello sviluppo delle condutture di adduzione e dei "Nodi e Pozzetti". Le aree di cantiere che in fasi progressive e successive verranno strutturate lungo il suddetto percorso, si collocano parte in area di aperta campagna senza interferenza alcuna, parte lungo la strada di Comunale di Valle Antica. Pertanto si rilevano i seguenti rischi verso l'esterno: Interferenze con il traffico veicolare lungo la strada. La movimentazione di terra e materiali (tubi) che avviene nel cantiere a margine della strada può determinare rischi per i veicoli di passaggio. Le misure di prevenzione inerenti tali rischi sono: - una corretta delimitazione dell'area di cantiere; - un corretto stoccaggio dei materiali in cantiere; - apposita cartellonistica stradale di avvertenza del pericolo della presenza di cantiere; - istituzione nel tratto di strada occupata dal cantiere, di un senso di marcia unico ed alternato regolato da semafori automatici; - segnaletica luminosa perimetrale al cantiere; - Regolamentazione a mano del traffico veicolare con personale apposito posizionato a monte e a valle del cantiere durante le fasi di carico e scarico di terra scavata. Interferenze con gli accessi alle abitazioni/strutture lungo la strada: in dette corrispondenze deve essere provvista una apposita pedana in acciaio laddove lo scavo per la posa della conduttura interrompa gli accessi. In detti punti deve essere predisposta una opportuna cartellonistica di pericolo. Eventuale intercettazione di manufatti contenenti amianto: dovranno essere sospesi i lavori ed attivate tutte le procedure di sicurezza vigenti in merito per bonificare il sito Altri rischi non valutabili in fase progettuale, dovranno essere valutati dal C.S.E. durante lo svolgersi delle attivitàà lavorative, che dovrà aggiornare il P.S.C. e informare tutti gli addetti ai lavori, al fine di poter permettere agli stessi di prendere tutti i provvedimenti del caso. 2.1.6) CONDIZIONI CLIMATICHE SPECIALI C.01 - Non esistono nell'area del cantiere condizioni climatiche sfavorevoli alla realizzazione dell'opera. In caso di pioggia battente, vento forte ed in tutte le situazioni in cui il Responsabile di cantiere lo renda necessario, al fine di salvaguardare la sicurezza dei lavoratori, tutte le attività lavorative da svolgere dovranno essere interrotte e riprese solo quando le condizioni climatiche lo permetteranno e solo dopo il consenso del Responsabile del cantiere. I percorsi pedonali e le piste carrabili del cantiere dovranno essere realizzate in modo tale che anche in caso di pioggia persistente possano essere comunque percorse in sicurezza prive di ristagni di acqua e scivolosità. 2.1.7) URBANISTICA - Pag. 10 2.1) AREA DI CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.1 - § 2.2.1 D.Lgs 81/08) C.02 - Tutte le attività che comporteranno occupazione di suolo pubblico saranno preventivamente comunicate all'ente di competenza per ottenere le necessarie autorizzazioni. All'ingresso principale del cantiere dovrà essere posizionato il cartello di cantiere che dovrà risultare ben fissato a supporti in grado di resistere a vento forte. Nel caso di attività per le quali sia necessario interrompere la fornitura di Corrente elettrica, Gas, Acqua, si dovrà dare comunicazione al Comune e agli enti fornitori per ottenere le necessarie autorizzazioni e per stabilire le modalità e la tempistica di tali lavori. 2.1.8) LINEE AEREE E CONDUTTURE SOTTERRANEE C.32 - Si evidenzia anzitutto la seguente potenziale interferenza: - Linea di adduzione interrata esistente: si segnala che l'intervento di posa di nuove condutture di adduzione, avviene parallelamente ad una condotta di adduzione esistente che non viene rimossa. Dal momento che secondo informazioni fornite dalla Committenza tali tubazioni esistenti potrebbero essere costituite di cemento-amianto, si ritiene indispensabile la condizione di non interferire minimamente durante le fasi di scavo con la tubazione esistente. Per questo si evidenzia la necessità di provvedere, preliminarmente all'intervento, all'esecuzione di saggi per l'individuazione della quota di interramento e l'esatta posizione dell'attuale conduttura e del relativo tracciato planimetrico. Tali saggi dovranno essere eseguiti con la massima cautela, previa informazioe e formazione del personale operativo, anche manualmente in corrispondenza della presunta quota di interramento senza compromettere l'integrità del manufatto da individuare. Una volta determnato il tracciato e le distanze da tenere, i saggi dovranno essere opportunamente ricolmati in modo da ripristinare la condizione dello stato di fatto. Se durante l'esecuzione di detti saggi, per erronea manovra o altra causa, vi fosse una accidentale compromissione dell'integrità del manufatto in argomento, tali operazioni dovranno essere immediatamente sospese, per operare un immediato intervento di bonifica dell'elemento danneggiato: ciòò dovrà essere affidato a ditta specializzata dotata delle necessarie certificazioni ed autorizzazioni ai sensi delle normative vigenti in materia. Inoltre si pone in evidenza che in corso d'opera potrebbe rendersi necessaria la rimozione e lo smaltimento di alcuni modesti tratti della suddetta condotta esistente. Si prescive che dette operazioni, qualora venissero ordinate dalla D.L. dovranno essere svolte da ditta specializzata dotata delle necessarie certificazioni ed autorizzazioni ai sensi delle normative vigenti in materia, la stessa provvederà preliminarmente alla predisposizione di un apposito piano dell'intervento e a tutti gli adempimenti tecnico -amministrativi necessari. Si segnalano inoltre le seguenti interferenze: - Linee elettriche aeree. L'area oggetto di intervento è intersecata da varie linee elettriche, evidenziate nella tavola grafica allegata : prima dell'inizio dei lavori verrà richiesto all'ente gestore dell'impianto la messa in sicurezza dello stesso in relazione al futuro utilizzo di attrezzature che possono incontrare l'elettrodotto. Si ricorda che le prescrizioni relative ai lavori da effettuare in prossimità di linee elettriche sono dettate dall'art. 117 del D.Lgs.81/08, che riporta: 1. Ferme restando le disposizioni di cui all’art. 83, quando occorre effettuare lavori in prossimità di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette o che per circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, ferme restando le norme di buona tecnica, si deve rispettare almeno una delle seguenti precauzioni: a) mettere fuori tensione ed in sicurezza le parti attive per tutta la durata dei lavori; b) posizionare ostacoli rigidi che impediscano l’avvicinamento alle parti attive; c) tenere in permanenza, persone, macchine operatrici, apparecchi di sollevamento, ponteggi ed ogni altra attrezzatura a distanza di sicurezza. 3. La distanza di sicurezza deve essere tale che non possano avvenire contatti diretti o scariche pericolose per le persone tenendo conto del tipo di lavoro, delle attrezzature usate e delle tensioni presenti e comunque la distanza di sicurezza non dev’essere inferiore ai limiti di cui all’allegato IX o a quelli risultanti dall’applicazione delle pertinenti norme tecniche. La distanza di sicurezza deve essere valutata nelle condizioni più sfavorevoli in relazione alla posizione delle - Pag. 11 2.1) AREA DI CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.1 - § 2.2.1 D.Lgs 81/08) attrezzature. Per il fatto che le linee intersecano l’area di cantiere risulta difficoltoso schermare la linea oppure procedere al suo spostamento, pertanto occorre prendere accordi con l'ente gestore e sospendere, durante l'esecuzione delle lavorazioni, l'erogazione dell'energia elettrica. Nel caso che questa sospensione fosse negata dagli enti gestori, si valuteranno soluzioni alternative. Le imprese esecutrici dovranno riportare nel Piano Operativo di Sicurezza quali prevenzioni di sicurezza seguiranno nell'esecuzione dei lavori che comportano il rischio di contatto con la linea elettrica . A fronte di quanto indicato nell’art. 96 1-bis del D.Lgs. 81/08 e ss.mm.ii. sarà onere dell’impresa affidataria informare ogni fornitore di materiale dei rischi presenti in cantiere durante l’attività di fornitura e dovrà trasmettere al Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione evidenza della comunicazione di tali rischi e delle misure da attuare. - Presenza di linee interferenti interrate: sebbene in fase di progetto siano state effettuate delle ricognizioni che hanno evidenziato come l'asse del tracciato da realizzare non intercetti altre reti di servizio, ciòò nonostante in fase di scavo dovrà essere prestata particolare attenzione dal momento che nell'intero asse non può essere completamente esclusa la possibilitàà di incontrare delle inteferenze. Ciò sia nei punti di attraversamento della campagna, ma sia soprattutto lungo il margine delle strade ed in corrispondenza dei rari insediamenti abitativi, dove si ritene plausibile la possibilità di intercettare le seguenti linee: linea elettrica , linea telefonica, acquedotto Comunale. Nell'area che si sviluppa lungo l'asse stradale di Valle Antica non sono presenti né condutture di fognatura, né rete gas. Si ritiene opportuno che nel procedere siano eseguiti preliminarmente dei saggi nei punti indicati di maggior rischio. Nel caso di intersezione, i servizi interessati dovranno essere messi a giorno ed assicurati solo alla presenza di incaricati degli uffici competenti. In ogni caso, appena venga scoperto un condotto non in precedenza segnalato, appartenente ad un servizio pubblico sotterraneo, o si verifichi un danno allo stesso durante i lavori, l'Appaltatore dovrà avvertire immediatamente l'Ufficio competente. I servizi intersecati devono essere messi a giorno mediante accurato scavo a mano, fino alla quota di posa della canalizzazione, assicurati mediante un solido sistema di puntellamento nella fossa e - se si tratta di acquedotti - protetti dal gelo nella stagione invernale, prima di avviare i lavori generali di escavazione con mezzi meccanici. Le misure di protezione adottate devono assicurare stabilmente l'esercizio dei servizi intersecati. Qualora ciò non sia possibile, su disposizione della Direzione dei Lavori, sentiti gli Uffici competenti, si provvederà a deviare dalla fossa i servizi stessi. - Pag. 12 2.1) AREA DI CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.1 - § 2.2.1 D.Lgs 81/08) 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) 2.2.1) RECINZIONE DI CANTIERE C.03 - Il cantiere è ubicato in area extraurbana agricola e, anche in considerazione delle lavorazioni da eseguire, fa sì che il cantiere si configuri come un cantiere mobile, pertanto si dovrà provvedere alla delimitazione del cantiere, nonché a porre adeguati segnali di avvertimento e pericolo atti a presidiare e mettere in sicurezza adeguatamente il cantiere anche nei periodi di fermo delle lavorazioni. Andrà almeno posizionata una recinzione in rete rossa plastificata, dotata di opportuna segnaletica, in modo da impedire il transito ad eventuali estranei al cantiere, e andrà indicato con transenne e cartellonistica che il transito è consentito unicamente agli addetti ai lavori. Il cantiere sarà suddiviso in più tronchi di lunghezza ridotta, pari a porzioni di avanzamento del lavoro: pertanto la recinzione dovrà spostarsi di volta in volta con l'avanzare del lavoro. Nelle aree di cantiere a margine delle strade il perimetro della recinzione dovrà essere dotato di lampade alimentate a batteria per la segnalazione notturna. All’allestimento del cantiere deve provvedere la ditta appaltatrice, ponendo in opera e garantendo il funzionamento delle attrezzature, e degli apprestamenti previsti. Degli apprestamenti potranno usufruire tutti gli addetti al cantiere. Qualsiasi difformità e necessità rispetto a quanto progettato e all’organizzazione proposta deve essere preventivamente segnalata dall’impresa per l’aggiornamento del PSC e POS. Anche nella prima fase di cantieramento l’Impresa deve provvedere a verificare tutte le possibili interferenze di sottosuolo. La recinzione deve essere realizzata di modo che non vi siano varchi né orizzontali né verticali, néé discontinuità alcuna. La recinzione deve essere realizzata di modo che l'urto accidentale contro la stessa non provochi danni al soggetto potenzialmente esposto. Tutto il perimetro deve essere percorso al fine di sincerarsi che non vi sia alcuna posizione in cui permanentemente o anche solo occasionalmente (a seguito di apertura di porte secondarie o altri vani di passaggio) sia possibile accedere al cantiere. Tutti queste possibilità di accesso secondario devono essere impedite mediante l’utilizzo di catene e lucchetti, o tavole inchiodate, o barriere secondo necessità. Si rappresentano le tipologie di recinzione di cantiere da adottare al fine di delimitare l’area lavori, l’area stoccaggio e l’area baraccamenti, nonché le macchine di cantiere. Le dimensioni minime vengono fissate con il criterio di scoraggiare l’ingresso ai non addetti ai lavori, e tale da evitare diffusioni di polveri o quant’altro verso gli ambienti limitrofi. Lo studio per la tipologia della recinzione da adottare è anche rivolto a garantirne la stabilità strutturale, utilizzando paletti in ferro o tubolari in relazione al tipo e collocazione dell’area da delimitare. Nel caso di recinzioni da realizzarsi lungo le vie transitate o in aree adibite ad uso parcheggio, la scelta di adottare sistemi di sostegno stabili in luogo ai classici paletti infissi nel terreno, si rende necessario al fine di resistere agli eventuali urti, oltre che agli agenti atmosferici avversi. L’impresa esecutrice potràà comunque proporre altri tipi di recinzione, purché garantiscano ciò che stabilisce la vigente normativa e senza determinare variazione dei costi per la sicurezza stabiliti in fase progettuale. Riferimenti planimetrici: Le zone da recintare sono: (vedi Layout di cantiere): Tipologia, Materiali: La recinzione esterna va realizzata in rete plastificata sostenuta da paletti in ferro o in legno. Altezza della recinzione: m. 2.00 2.2.2) ACCESSI AL CANTIERE C.04 - L'accesso all'area in cui si svolgono le attività, essendo un cantiere mobile, in area extra-urbana, è di difficile identificazione, anche perché gli interventi non seguiranno la viabilità esistente. Naturalmente in tutti i possibili ingressi transitabili all'area interessata dai lavori occorre posizionare un'opportuna segnaletica che limiti l'accesso agli addetti. Sull'accesso saranno esposti i cartelli di divieto, pericolo e prescrizioni, in conformità al ex D.Lgs. n. 81/08 e il cartello d'identificazione di cantiere, conforme alla circolare del ministero dei lavori pubblici n. 1729/ul 01/06 /1990. Sempre sul cancello di ingresso o in sua prossimità dovranno essere esposti i seguenti elementi: - Cartello di cantiere; - Orario di Lavoro; - Cassetta postale; - Numeri telefonici per eventuale reperibilità addetto responsabile del cantiere. Accesso Fornitori Vista la non rilevabile presenza di rischi derivanti dalla presenza occasionale di mezzi per la fornitura di - Pag. 13 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) materiali, la cui frequenza e quantità è peraltro variabile anche secondo lo stato di evoluzione della costruzione, non si rende necessario redigere un programma degli accessi, correlato al programma dei lavori. I fornitori dovranno essere informati dalla ditta esecutrice al fine di stabilire a priori le dimensione dei mezzi da lavori più consoni per trasportare il materiale. Nel caso il tratto stradale fosse pubblico e/o di nuova realizzazione, dovranno prendere gli accordi con l’ente comunale circa le procedure da intraprendere per l’utilizzo. Potrebbe essere utile informarsi presso chi di dovere quali siano gli orari consigliati per il trasporto materie, al fine di ridurre il rischio di investimento/incidente. Nel caso in questione non si riporta una tabella indicante i periodi, giorni e ore da rispettare per il trasporto materie, in quanto la tipologia del cantiere e in particolare modo l’ubicazione, non necessita di un’analisi accurata del flusso veicolare esistente. Accesso dei fornitori: I fornitori potranno accedere per mezzo della strada comunale e delle nuove piste di cantiere: -sostare nell’area esterna all’area di cantiere per le soli fasi di carico e scarico materiali, -entrare nell’area cantiere solo per le soli fasi di cui si necessita della loro presenza (in tale caso dovrà essere avvisato il CSE) Frequenza dei fornitori: La frequenza dei fornitori è variabile anche secondo lo stato di evoluzione della costruzione, e non essendo dettate dal comune particolari limitazioni all’accesso, non si rende necessario redigere un programma degli accessi, correlato al programma dei lavori. Particolari procedure: Anche nel caso di utilizzo di sistemi di sollevamento, non sussistono pericoli di contatto con linee aeree. Delimitare i mezzi e l’area di fornitura dei materiali. Limitazione interferenze: I conducenti dei mezzi di fornitura dei materiali e il personale che a qualsiasi titolo accompagna tali mezzi e quindi entrerà nelle aree di cantiere devono rispettare le seguenti norme di sicurezza e prevenzione. Una procedura complementare e di dettaglio al PSC, dovrà essere esplicitata nel POS dell'impresa appaltatrice (seguendo i principi sottoelencati) e il rispetto dovrà essere esteso a tutte le imprese esecutrici. _ Le imprese dopo essersi accertate dell'identità e della provenienza dei mezzi e del personale conducente o presente all'interno, devono rendere edotti gli stessi sulle procedure da seguire e sui rischi delle attività in corso. _ I mezzi utilizzati devono rispondere alle normative di sicurezza ed essere condotti da personale specificatamente formato e abilitato. _ I conducenti dei mezzi devono utilizzare scarpe di sicurezza suola imperforabile e slaccia mento rapido. _ Nel caso in cui durante le attività di scarico materiali, si riscontrino situazioni di emergenza, condizioni di pericolo strutturali od organizzative, un principio d’incendio o perdita di sostanze pericolose od inquinanti, o si verifichino eventi infortunistici o malori, deve essere informato immediatamente il responsabile di cantiere. _ Nel caso vi sia una situazione d’emergenza è necessario dirigersi rapidamente verso le uscite del cantiere seguendo i percorsi prestabiliti ed attenendosi alle istruzioni degli addetti alle emergenze dell'impresa e del singolo istituto interessato. _I conducenti devono tenere conto della presenza della linea aerea telecom / enel e oltre a rispettare le distanze di sicurezza valutare se vi è la possibilità di lavorare in sicurezza. 2.2.3) SEGNALETICA E CARTELLONISTICA DI CANTIERE C.05 - Allegato XXIV: 1.1. La segnaletica di sicurezza deve essere conforme ai requisiti specifici che figurano negli allegati da XXV a XXXII. 1.3. Le segnaletiche di sicurezza devono essere utilizzate solo per trasmettere il messaggio o l'informazione precisati all'articolo 148, comma 1. Allegato XXV: 2.1. I cartelli vanno sistemati tenendo conto di eventuali ostacoli, ad un'altezza e in una posizione appropriata rispetto all'angolo di visuale, all'ingresso alla zona interessata in caso di rischio generico ovvero nelle immediate adiacenze di un rischio specifico o dell'oggetto che s'intende segnalare e in un posto bene illuminato e facilmente accessibile e visibile. 2.2. Il cartello va rimosso quando non sussiste piu' la situazione che ne giustificava la presenza. La segnaletica di sicurezza deve essere attinente al cantiere in esame e posta nei luoghi ove effettivamente segnalare il rischio esistente; la stessa dovrà essere rimossa quando il rischio da segnalare non sussiste più. - Pag. 14 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) Il CSP sottolinea che: il cartello di ponteggio in allestimento, usualmente posto in fase di montaggio del ponteggio e lasciato poi affisso per l’intera durata dei lavori, deve in realtà essere rimosso in seguito all’avvenuto allestimento, quando cioè il ponteggio lo si può considerare completo in tutte le sue parti. Infatti fino a che vi è installato il cartello significa che vi è pericolo di caduta causa ponteggio incompleto, e quindi nessun altro operatore può salirvi senza l’utilizzo di idonei sistemi di trattenuta. Per evitare pesanti sanzioni a carico dell’impresa da parte degli organi competenti, si precisa fin d’ora che il cartello di ponteggio in allestimento dovràà essere rimosso quando il ponteggio è completo, e affisso nelle fasi successive di smontaggio. Durante le fasi di scavo dovranno obbligatoriamente disporsi i segnali indicanti il pericolo di caduta dall’alto e la presenza di escavatore in manovra. Segnaletica da installare: Sotto il raggio di azione degli apparecchi di sollevamento: · cartello di avvertimento di carichi sospesi; · norme di sicurezza per imbracatori; · codice dei segnali per le manovre delle gru. In prossimità dei quadri elettrici e delle linee elettriche aeree e interrate: · cartello di avvertimento tensione elettrica pericolosa; · divieto di spegnere con acqua. Sui quadri elettrici: · tensione di esercizio Per cavi elettrici interrati: · relativo cartello di pericolo ripetuto per individuare l'andamento della linea Per cavi elettrici aerei: · relativo cartello di pericolo con altezza della linea Sui mezzi di trasporto: · divieto di trasporto persone, escluso il conducente In prossimità di macchine: · cartelli di divieto di pulire e lubrificare con gli organi in moto; · divieto di effettuare manutenzioni con organi in moto; · divieto di rimuovere i dispositivi di protezione e di sicurezza; · divieto di avvicinarsi alle macchine con sciarpe, cravatte e abiti svolazzanti; · cartelli sulle norme di sicurezza d'uso delle macchine (sega circolare, betoniera, tagliaferri e piegaferri, .....). Sulle varie macchine: · norme di sicurezza relative a ciascuna Nell'officina e presso impianti di saldatura: · norme di sicurezza per fabbri e saldatori; · norme di sicurezza per manutenzione e uso di gas compressi. In tutti i luoghi in cui ci può essere pericolo d'incendio (depositi di bombole, di solventi e vernici, di lubrificanti, di materiali per impermeabilizzazione, di legno; edifici con strutture in legno): · divieto di fumare e usare fiamme libere. In prossimità degli scavi: · avvertimento di caduta negli scavi; · divieto di avvicinarsi agli scavi, di avvicinarsi all'escavatore in funzione e di depositare materiali sui cigli dello scavo. Nell'ambito del cantiere: · cartelli riportanti le norme di sicurezza per gli imbragatori ed il codice di segnalazione delle manovre per la movimentazione dei carichi; · divieto di usare scale in cattivo stato. Presso i ponteggi: · divieto di gettare materiale dai ponteggi; · divieto di salire e scendere dai ponteggi. Nelle aeree in cui esistono rischi che richiedono l'uso di D.P.I.: · cartellonistica sui relativi obblighi Sui box di cantiere: · cartelli riportanti la descrizione d'uso dei locali - Pag. 15 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) In prossimità dei box dove è ubicato il pacchetto o la cassetta di medicazione: · estratto delle procedure per il primo soccorso ed elenco dei numeri telefonici per i casi di emergenza; Nel luogo dove sono ubicati gli estintori: · cartello di identificazione dell'estintore Presso il box uffici o in altro luogo ben visibile: · cartello riportante i numeri utili per l'intervento dei vigili del fuoco e dell'ambulanza All'ingresso del cantiere (accesso pedonale e accesso meccanico): · divieto di ingresso ai non addetti Accesso carraio lato esterno: · rischio generico più "entrare adagio" Accesso carraio lato interno: · rischio generico più "uscire adagio" Durante la realizzazione degli scavi a margine strada · Preavviso di lavori in corso e senso unico alternato a 50 m dalla zona di lavoro, su entrambe le direzioni; ALCUNI ESEMPI DI SEGNALETICA GENERICA Ubicazione Cartello Cartello norme di sicurezza per imbracatori Art. 115 D.Lgs. 81/08 codice dei segnali per le manovre delle gru Allegato XXXII D.Lgs. 81/08 Significato cartello di avvertimento tensione elettrica pericolosa divieto di spegnere con acqua In prossimità dei quadri elettrici e delle linee elettriche aeree e interrate: Ubicazione Legge cartello di avvertimento di Allegato XXV §3.2 carichi sospesi D.Lgs. 81/08 Sotto il raggio di azione degli apparecchi di sollevamento: Ubicazione Significato Cartello Legge Allegato XXV §3.2 D.Lgs. 81/08 Allegato XXV §3.1 D.Lgs. 81/08 Significato Legge tensione di esercizio Sui quadri elettrici: Ubicazione Per cavi elettrici interrati: Cartello Significato relativo cartello di pericolo ripetuto per individuare l'andamento della linea - Pag. 16 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) Legge Ubicazione Cartello Cartello Significato divieto di trasporto persone, escluso il conducente Sui mezzi di trasporto: Ubicazione Legge relativo cartello di pericolo con altezza della linea Per cavi elettrici aerei: Ubicazione Significato Cartello Legge Art 27 - DPR 320 del 20 /03/1996 Significato Legge cartelli di divieto di pulire CE direttiva Parlamento e lubrificare con gli europeo e Consiglio 16 organi in moto dicembre 1997, n. 97/68 In prossimità di macchine: divieto di effettuare manutenzioni con organi in moto Allegato VI §1.6.1 D.Lgs. 81/08 D.M. 10/03/1998 Allegato VI §1.6.2 D.Lgs. 81/08 divieto di rimuovere i Art 20 comma 2 f) D.Lgs. dispositivi di protezione e 81/08 di sicurezza divieto di avvicinarsi alle macchine con sciarpe, cravatte e abiti svolazzanti cartelli sulle norme di sicurezza d'uso delle macchine (sega circolare, betoniera, tagliaferri e piegaferri, .....) Ubicazione Cartello Legge norme di sicurezza relative a ciascuna Sulle varie macchine: Ubicazione Significato Cartello Significato - Pag. 17 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) Legge norme di sicurezza per fabbri e saldatori Nell'officina e presso impianti di saldatura: norme di sicurezza per manutenzione e uso di gas compressi Ubicazione Cartello divieto di fumare e usare fiamme libere. In tutti i luoghi in cui ci può essere pericolo d'incendio (depositi di bombole, di solventi e vernici, di lubrificanti, di materiali per impermeabilizzazione, di legno; edifici con strutture in legno): Ubicazione Legge Decreto direttore generale regione Lombardia 7 gennaio 1998, n. 36 Allegato IV § 4.1.1 § 4.1.2 D.Lgs. 81/08 Cartello In prossimità degli scavi: Ubicazione Significato Cartello Significato Legge avvertimento di caduta negli scavi Art. 118 D.Lgs. 81/08 divieto di avvicinarsi agli scavi, di avvicinarsi all'escavatore in funzione e di depositare materiali sui cigli dello scavo Art. 118 D.Lgs. 81/08 Significato Legge cartelli riportanti le Art. 115 D.Lgs. 81/08 norme di sicurezza per gli imbragatori ed il codice di segnalazione delle manovre per la movimentazione dei carichi Allegato XXXII D.Lgs. 81/08 Nell'ambito del cantiere: divieto di usare scale in cattivo stato Ubicazione Cartello Significato - Pag. 18 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) Legge divieto di gettare materiale dai ponteggi Presso i ponteggi: divieto di salire e scendere dai ponteggi Ubicazione Cartello Significato cartellonistica sui relativi obblighi Nelle aeree in cui esistono rischi che richiedono l'uso di D.P.I.: Legge Art. 66 D.Lgs. 81/08 Allegato XXIII § 4 D.Lgs. 81/08 Art. 190 comma 1 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII comma 1 D.Lgs. 81/08 Ubicazione Cartello Cartello Nel luogo dove sono ubicati gli estintori: Significato estratto delle procedure per il primo soccorso ed elenco dei numeri telefonici per i casi di emergenza In prossimità dei box dove è ubicato il pacchetto o la cassetta di medicazione: Ubicazione Legge cartelli riportanti la descrizione d'uso dei locali Sui box di cantiere: Ubicazione Significato Cartello Legge Art. 25 D.Lgs. 81/08 Significato cartello di identificazione dell'estintore - Pag. 19 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) Legge Ubicazione Cartello Cartello Cartello Legge Significato rischio generico più "uscire adagio" Accesso carraio Ubicazione Significato divieto di ingresso ai non addetti All'ingresso del cantiere (accesso pedonale e accesso meccanico): Ubicazione Legge cartello riportante i numeri utili per l'intervento dei vigili del fuoco e dell'ambulanza Presso il box uffici o in altro luogo ben visibile: Ubicazione Significato Cartello Legge Allegato IV § 1.4 D.Lgs. 81/08 Significato Legge passaggio veicoli Vie di transito dei mezzi di trasporto e di movimentazione: Ubicazione Cartello Interruzioni del transito pedonale: Legge banda bianco-rossa se non ingombrano la sede stradale Ponteggi o recinzioni che prospettano su strada: Ubicazione Significato banda bianco rossa e luce gialla lampeggiante notturna se sono accostati o ingombrano la sede stradale Cartello Significato Legge pedoni sul lato opposto, apposto alla debita distanza Manutenzione e aggiornamenti: La ditta esecutrice dovrà nominare un responsabile per garantire la visibilitàà e leggibilità dei cartelli di cantiere. Note: Devono essere osservate tutte le disposizioni minime previste dal D.Lgs. 14.08.96 n. 493 “Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di - Pag. 20 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) lavoro”. Si rammenta che “i cartelli vanno sistemati tenendo conto di eventuali ostacoli, ad una altezza e in una posizione appropriata rispetto all’angolo di visuale, all’ingresso della zona interessata in caso di rischio generico ovvero nelle immediate vicinanze di un rischio specifico o dell’oggetto che si intende segnalare e in un posto bene illuminato e facilmente accessibile e visibile. Si rammenta anche che il cartello “va rimosso quando non sussiste piùù la situazione che ne giustificava la presenza.” L’Appaltatore assume per conto del Committente l’onere dell’ esposizione della notifica preliminare. Si rammenta l’obbligatorietà della segnalazione della presenza di cantiere e della uscita di autocarri o mezzi pesanti sulla strada pubblica. Scelte e prescrizioni di carattere generale Sarà compito dell'Impresa apporre e mantenere tutte le segnalazioni regolamentari, opportunamente vigilate secondo quanto prescritto dal vigente Codice della Strada e dal relativo Regolamento. L'Impresa è tenuta a: - aggiornare la segnaletica mobile secondo l’evolversi dei lavori e controllare la posizione degli apprestamenti segnaletici (cartelli, coni, cavalletti, luci,...) ripristinadone l’esatta collocazione e la perfetta efficienza nel caso vengano spostati, abbattuti o danneggiati dal traffico, da eventi atmosferici o altra causa; - a mantenere puliti i segnali; - a mantenere in perfetta efficienza la segnaletica anche nelle ore notturne e nei giorni non lavorativi, alimentando, tra l’altro, gli impianti luminosi; Tutti i segnali su cavalletto o sostegno mobile dovranno essere adeguatamente appesantiti mediante sacchetti di sabbia al fine di evitarne la caduta o lo spostamento sotto l'azione del vento o del transito dei veicoli. L'Impresa dovrà provvedere alla copertura dei segnali esistenti che risultino eventualmente in contrasto con la segnaletica provvisoria disposta in occasione dei lavori ed alla completa rimozione di tali coperture al termine dei lavori stessi. Quando l'esecuzione dei lavori in esame riguardi direttamente la sede stradale aperta al traffico ed in presenza di questo, l'Impresa dovrà attenersi alle seguenti prescrizioni: - durante la permanenza in cantiere, in prossimità delle zone libere al traffico, tutti gli addetti ai lavori saranno tenuti inderogabilmente ad indossare il previsto sovra-indumento fluoro rifrangente ai fini della massima visualizzazione a distanza; - è vietato al personale addetto sostare con veicoli in zone libere al traffico. Per qualsiasi arresto, anche se limitato a brevi istanti, il conducente dovrà portare il veicolo completamente all'interno della zona di lavoro debitamente delimitata; - è vietato in ogni caso far sostare i veicoli sulle zone zebrate di approccio ai punti di bivio nonché sulle corsie di accelerazione o decelerazione ave presenti; allorché un veicolo si trovi fermo in zona di lavoro, ogni operazione come: salita o discesa, carico o scarico di materiali, apertura di portiere, ribaltamento di sponde ecc., dovrà sempre avvenire esclusivamente all'interno della delimitazione della zona di lavoro, evitando l'occupazione anche parziale della parte di carreggiata libera al traffico; il conducente che, riprendendo la marcia, dovrà uscire dalla zona di lavoro delimitata, sarà tenuto a dare sempre e comunque precedenza al traffico sopraggiungente; - è vietato effettuare la manovra di retromarcia se non all'interno dei cantieri o zone di lavoro debitamente delimitate; - nel caso in cui si rendesse necessario, per esigenze tecniche o organizzative, mantenere in atto lo sbarramento totale o parziale della carreggiata durante le sospensioni diurne e/o notturne della attività lavorativa, tutti i mezzi di lavoro, i veicoli ed i materiali dovranno essere debitamente arretrati dallo sbarramento di testa; 2.2.4) SERVIZI 2.2.4.1) Servizi igienico-assistenziali C.07.01 - Trattandosi di cantiere assimilabile alla tipologia stradale, con spiccate caratteristiche di mobilità, le strutture logistiche e di servizio per i lavoratori impiegati dovranno essere installate presso un'area, da individuarsi a cura dell'impresa secondo le indicazioni dell'Amministrazione Comunale. Presso questa area verranno installati e gestiti a cura dell'impresa stessa uno o più monoblocchi prefabbricati adibiti ad ufficio, docce, spogliatoi, latrine e lavatoi. Tali strutture dovranno essere attrezzate e dimensionate secondo quanto indicato dalla normativa vigente ed in relazione al numero massimo di lavoratori che si prevede possa essere presente in cantiere. Qualora l'impresa abbia sede in località vicina all'area di cantiere può scegliere di usare le strutture della sede. Per bisogni di prima necessità, è opportuno che sia presente in cantiere (eventualmente presso uno degli automezzi di trasporto del - Pag. 21 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) personale) una idonea scorta d'acqua potabile, sapone, asciugamani. In ogni caso saranno messi a disposizione dei lavoratori i mezzi di trasporto da e per le zone operative. Il cantiere sarà dotato di locali per i servizi igienico assistenziali di cantiere dimensionati in modo da risultare consoni al numero medio di operatori presumibilmente presenti in cantiere. (Allegato XIII D.Lgs. 81/08) Il cantiere sarò dotato di: - un bagno chimico dotato di lavabo e wc (si rammenta che la manutenzione mensile dello stesso è a carico dell'appaltatore); - spogliatoio/infermeria; - locali consunzione pasti e riposo, fornito di sedili, tavoli, scaldavivande; - locale uso ufficio. Le baracche dovranno poggiare su basamento in legno adeguato a resistere al peso del box metallico e in grado di garantire condizioni di salubrità dell’ambiente, evitando il contatto a terra degli arredi. In quanto elemento metallico, il box dovrà essere messo a terra con adeguate paline e treccia giallo-verde da un tecnico abilitato che dovrà poi rilasciare il certificato di conformità dell’impianto di messa a terra. Per gli impianti elettrici di cantiere si rimanda ai paragrafi successivi. I locali destinati ai servizi igienico assistenziali, a mensa devono essere mantenuti in stato di scrupolosa pulizia. All'interno del locale spogliatoio/infermeria dovrà essere presente, custodita e mantenuta in efficienza una valigetta medica di pronto soccorso a cura della ditta appaltatrice. Trattandosi di cantiere stradale, per la ristorazione, l'impresa appaltatrice potrà, a proprie cura e spese, prendere accordi di volta in volta secondo l'avanzamento dei lavori, con ristoranti nei paesi limitrofi o installare un idoneo luogo ove permettere ai lavoratori di consumare i pasti in condizioni igieniche sufficienti. 2.2.4.2) Servizi sanitari e di primo soccorso C.07.02 - Stante l'ubicazione del cantiere, per intervento a seguito di infortunio grave, si farà capo alle strutture pubbliche. A tale scopo saranno tenuti in evidenza i numeri di telefonici utili e tutte le maestranze saranno informate del luogo in cui potranno eventualmente trovare, all'interno del cantiere, sia l'elenco di cui sopra sia un telefono a filo e cellulare per la chiamata d'urgenza. Per la disinfezione di piccole ferite ed interventi relativamente modesti, nel cantiere saranno tenuti i prescritti presidi farmaceutici. Ai sensi del D.Lgs. 81/08 e ss.mm.ii. ci sarà in cantiere un adeguato numero di persone addette al primo soccorso che devono aver frequentato apposito corso. Prima dell'inizio dei lavori sarà presentato al direttore tecnico di cantiere, al coordinatore in fase di esecuzioni o a quant'altri lo richiedano, copia dell'attestato di partecipazione a tale corso. Si ricorda che il contenuto standard di un pacchetto di pronto soccorso è costituito da (secondo il Decreto Ministeriale 15/07/03, n° 388): - guanti monouso in vinile o in lattice (3 paia) - flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 135 ml (1) - flacone di soluzione fisiologica (sodio cloruro 0.9%) da 350 ml (1) - compresse di garza sterile 10x10 in buste singole (3) - compresse di garza sterile 18x40 in buste singole (1) - pinzette da medicazione sterili monouso (1) - confezione di cotone idrofilo (1) - confezione di cerotti pronti all'uso (di varie misure) pronti all'uso (1) - rotolo di benda orlata alta cm 10 (1) - rotolo di cerotto alto cm 3,5 (1) - un paio di forbici (1) - un laccio emostatico (1) - confezione di ghiaccio "pronto uso" (1) - sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (1) - istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi in attesa del servizio di emergenza. All'interno dei locali messi a disposizione dal Committente o box installati dall'impresa esecutrice, verranno conservate le valigette con tutto il necessario per prestare il primo soccorso (allegato 1 D.M. 15/07/2003, n. 388). In tutti i luoghi o mezzi in cui vengono tenuti presidi sanitari di primo soccorso viene esposta una segnaletica con croce bianca su sfondo verde e vengono tenute istruzioni per l'uso dei materiali stessi. Le misure di prevenzione e gli apprestamenti di sicurezza suddetti dovranno essere gestiti dal coordinatore in fase di esecuzione che provvederà a controllarne l'attuazione. - Pag. 22 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) 2.2.5) VIABILITÀ PRINCIPALE DI CANTIERE C.08 - Le lavorazioni oggetto di appalto sono dislocate in area agricola extraurbana. Tale porzione di territorio è percorso dall'unica via principale (strada di Valle Antica) e da alcune strade vicinali di intersezione, con limitati volumi di traffico, spesso a servizio solo dei residenti. I mezzi addetti alle lavorazioni si serviranno di tale viabilità, rispettandone regole e limiti come da norme in merito e codice della strada. Visto che gli interventi possono anche non seguire la viabilità esistente, probabilmente sarà necessario creare rampe di accesso e vie di transito. Prima dell'esecuzione delle piste l'impresa dovrà verificare l'idoneità del fondo e la portata del terreno capace a sostenere il transito di mezzi pesanti. Qualunque attività su suolo privato andrà concordata con i proprietari. Qualora in prossimità delle vie percorse dai mezzi di cantiere si trovassero posti di lavoro e/o di passaggio, questi saranno opportunamente protetti, con mezzi tecnici o con misure cautelative, dal pericolo di caduta o di investimento da parte di materiali o mezzi in dipendenza dell'attività lavorativa svolta. Verrà richiesta particolare attenzione dagli autisti degli autocarri soprattutto nella fase di retromarcia e gli stessi saranno sempre coadiuvati nella manovra da personale a terra che con un segnale adeguato potrà dare le necessarie istruzioni all'autista. Ogni apprestamento in merito è a carico della ditta affidataria, il capo cantiere, o un suo preposto, ne dovrà curare la messa in opera. All'imbocco delle strade di accesso al cantiere verrà posta adeguata segnaletica per limitare e regolare il traffico, nonché per avvertire persone estranee alla lavorazione della presenza dei mezzi di cantiere in movimento. Qualora la viabilità esistente non sia sufficiente o per motivi di sicurezza occorra creare nuove piste di accesso si richiamano le norme della consueta buona tecnica, trattandosi, comunque, di lavori di entità limitata: - le vie di circolazione saranno sufficientemente larghe per consentire il contemporaneo passaggio delle persone e dei mezzi di trasporto (a tale scopo si fa presente che la larghezza dei passaggi supererà di almeno 70 centimetri l'ingombro massimo dei veicoli); - i posti di lavoro e di passaggio saranno opportunamente protetti, con mezzi tecnici o con misure cautelative, dal pericolo di caduta o di investimento da parte di materiali o mezzi in dipendenza dell'attività lavorativa svolta; - a protezione degli eventuali rilevati (es. rampe carrabili) superiori ai 2 metri verranno installati parapetti di altezza di almeno 1 metro e costituiti da due correnti e da tavola fermapiedi; - qualora la presenza di uno rilevato sia di natura estemporanea lo stesso sarà appositamente recintato e segnalato con apposito nastro colorato e richiuso nel più breve tempo possibile. Durante l'esecuzione dei lavori deve essere garantita in cantiere la corretta e sicura viabilità delle persone e dei veicoli, evitando possibili interferenze tra pedoni e mezzi, ingorghi sui percorsi stradali e di aree di lavoro e ostacoli vari da compromettere l'efficacia delle vie ed uscite d'emergenza. La viabilità di cantiere deve rispondere a requisiti di solidità e stabilità, ed avere dimensioni ed andamento tali da non costituire pericolo ai lavoratori operanti nelle vicinanze. La superficie deve essere sufficientemente solida in relazione al peso dei mezzi a pieno carico che vi devono transitare. Si rappresenta lo stato della viabilità di accesso alle aree di cantiere, al fine di informare la ditta esecutrice su quali potrebbero essere le problematiche da affrontare inerenti il raggiungimento del cantiere. Le stesse informazioni potranno poi essere trasferite ad eventuali fornitori, stabilendo a priori, oltre alle modalità di raggiungimento dell’area, la dimensione dei mezzi da lavori più consoni per trasportare il materiale. Nel caso il tratto stradale fosse pubblico e/o di nuova realizzazione, si devono prendere gli accordi con l’ente comunale circa le procedure da intraprendere per l’utilizzo. Potrebbe essere utile informarsi presso chi di dovere quali siano gli orari consigliati per il trasporto materie, al fine di ridurre il rischio di investimento/incidente. Nel caso in questione non si riporta una tabella indicante i periodi, giorni e ore da rispettare per il trasporto materie, in quanto la tipologia del cantiere e in particolare modo l’ubicazione, non necessita di un’analisi accurata del flusso veicolare esistente. 2.2.6) IMPIANTI 2.2.6.1) Reti principali di elettricità C.09.01 - La realizzazione degli impianti elettrici è a carico del datore di lavoro il quale dovrà avvalersi di un tecnico abilitato. Tutti gli impianti elettrici utilizzati dovranno essere a norma e rispondenti alla vigente normativa. Normativa di riferimento: Norma CEI 64-8 impiantistica; Data la natura del cantiere probabilmente non si ricorre alla costituzione di un vero e proprio impianto di cantiere, formato da quadri e da periferiche, ma all'uso di un generatore che fornisca localmente l'energia necessaria a quegli attrezzi che la richiedono (saldatrice elettrica per tubazioni in polietilene, trapano, - Pag. 23 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) fresatrice,...). La gestione del generatore, degli eventuali collegamenti e degli attrezzi deve essere affidata a una persona addestrata. La definizione di persona addestrata è fornita al punto 39.1 della norma CEI 64.8, terza edizione: " Persona avente conoscenze tecniche o esperienza che ha ricevuto istruzioni specifiche sufficienti per permettere di prevenire i pericoli dell'elettricità in relazione a determinate operazioni condotte in condizioni specifiche." Si ricorda che particolare attenzione deve essere posta nell'utilizzo di strumenti elettrici in presenza di acqua. PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE Si rammenta che il cantiere è sempre considerato luogo bagnato; si rammenta di conseguenza il gradodi protezione minimo IP55. Gli impianti devono essere realizzati da ditta in possesso dei requisiti di cui al Decreto n. 37 del 22 gennaio 2008, che deve rilasciare la necessaria dichiarazione di conformità. È responsabilità del direttore di Cantiere: - verificare preventivamente i requisiti necessari per le operazioni di cui sopra; - richiedere la dichiarazione di conformità prima che l'impianto sia utilizzato; - attivare e controllare le procedure relative alla verifica dell'impianto di messa a terra (se necessarie). 2.2.6.2) Impianto di messa a terra C.09.02 - Oneri a carico dell’Appaltatore: attivare e controllare le procedure relative alla verifica dell'impianto di messa a terra, se necessarie (denuncia ISPESL, verifiche periodiche). L’impianto di terra dovrà essere eseguito da ditta qualificata, salvo diversa indicazione dalla ditta esecutrice dell’impianto elettrico di cantiere. Si richiama la norma CEI 64-17 (Guida alla esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri), ed in particolare le prescrizioni di cui al punto 10 “Impianto di Terra” La configurazione del dispersore di terra deve essere definita in funzione delle esigenze del cantiere (vedi CEI 64-17, 10.1). La norma richiamata prevede che il valore della resistenza di terra del dispersore unico sia coordinato con le protezioni (vedi CEI 64-17, 10.2). Si sottolinea che l’uso del sistema IT è sconsigliato dalla norma stessa (a meno che sia previsto l’uso di piccoli generatori portatili). In merito alla realizzazione del dispersore attenersi alle prescrizioni della norma CEI 64-17, 10.4, osservandone le indicazioni affini a quanto si richiama di seguito. Ai fini del miglioramento dell'equipotenzialità per le ragioni esaminate precedentemente dalla norma, si consiglia che i conduttori che collegano i vari elementi del dispersore siano realizzati con corda nuda, affinché gli stessi costituiscano elementi del dispersore. I conduttori devono essere posati alla profondità di almeno 0,5 m dalla superficie calpestabile; gli elementi non devono essere ricoperti con ghiaia di risulta del cantiere, bensì con terra, argilla, humus, limo, bentonite. L’impianto di terra in tutte le sue caratteristiche deve essere documentato. In presenza di lavoratori subordinati l’impianto deve essere denunciato con modello B all’ISPESL entro 30 gg. dalla messa in servizio. NB: la denuncia dell’impianto di terra deve essere effettuata da ciascun datore di lavoro per le attrezzature fisse da cantiere. 2.2.6.3) Impianti di protezione dalle scariche atmosferiche C.09.03 - Allegato IV, 1.1, 1.1.8: Le strutture metalliche degli edifici e delle opere provvisionali, i recipienti e gli apparecchi metallici, di notevoli dimensioni, situati all'aperto, devono, per se stessi o mediante conduttore e spandenti appositi, risultare collegati elettricamente a terra in modo da garantire la dispersione delle scariche atmosferiche. In base alle vigenti disposizioni legislative, le strutture metalliche installate all’aperto di notevoli dimensioni, devono essere protette contro i fulmini. L’appaltatore, per mezzo di un tecnico abilitato, dovrà verificare se per le strutture metalliche da installare è necessaria la protezione contro i fulmini e prendere tutti i provvedimento del caso. 2.2.6.4) Reti principali idriche C.09.05 - A fronte del fatto che il cantiere di configura come un cantiere itinerante in area extra-urbana, sui mezzi dovrà essere presente una adeguata quantità d’acqua potabile, in bottiglia, (circa 3 litri al giorno per persona), inoltre dovrà essere presente, su un eventuale camioncino / automezzo posto nelle vicinanze dell’attività, una cisterna d’acqua per il lavaggio di mani e occhi all’occorrenza. Su tale cisterna dovrà essere - Pag. 24 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) chiaramente scritto “ACQUA NON POTABILE” poiché non è assicurata la non contaminazione di tale deposito. 2.2.6.5) Reti principali di gas C.09.06 - Non è prevista l'installazione di un impianto gas a servizio del cantiere. 2.2.6.6) Reti principali fognarie C.09.07 - Non si necessita di nuovo impianto fognario, vista la possibilità di installare il bagno del tipo chimico. 2.2.6.7) Impianto di ventilazione di cantiere C.09.08 - Il cantiere di cui al presente piano non comporta per sua natura la possibilità di prevedere esposizione dei lavoratori al rischio di inalazione sostanze pericolose in ambienti chiusi, per cui non si necessita di sistemi di ventilazione. 2.2.7) IMPIANTI, MEZZI, MATERIALI, ATTREZZATURE, D.P.I. 2.2.7.1) Impianti fissi C.10.04 - Ciascuna Impresa, in relazione alle attività da svolgere, avrà una sua dotazione di impianti, mezzi e attrezzature di lavoro. Indipendentemente dal cantiere ove queste sono utilizzate, tali impianti, mezzi e attrezzature dovranno rispondere a rigorosi requisiti di sicurezza. Per tali motivi di seguito vengono allegate le schede delle macchine ed attrezzature che presumibilmente verranno utilizzate per l'esecuzione di tutti i lavori oggetto del presente appalto. Tutte le macchine che saranno impiegate nei lavori di costruzione dovranno soddisfare le prescrizioni della nuova direttiva macchine 2006/42/CE valida dal 29 dicembre del 2009, recepita in Italia con il Decreto Legislativo n. 17 del 27 gennaio 2010, che ha abrogato il D.P.R. 24.07.1996 n. 459 “Regolamento per l’attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE concernenti il riavvicinamento della legislazione degli Stati membri relative alle macchine”; dovranno inoltre essere usate secondo le istruzioni del fabbricante nei limiti e con le modalità previste. Per ciascuna macchina/attrezzatura vengono perciò individuati: § rischi evidenziati dall'analisi dei pericoli e delle situazioni pericolose durante il lavoro § misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti (prima, durante e dopo l'uso) § dispositivi di protezione individuale. RISCHI DOVUTI AD UTILIZZO DI APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO Per la movimentazione ed il sollevamento dei carichi saranno utilizzate gru provviste dell'omologazione di sicurezza dell'ISPESL e del relativo libretto. I conduttori delle gru, dotati di apposito attestato formativo obbligatorio, oltre che osservare le usuali norme relative alla sicurezza sul lavoro, dovranno in particolare: § essere responsabili di tutte le operazioni condotte con la macchina e dei trasferimenti nell'ambito e fuori il cantiere; § rifiutarsi di eseguire ordini che non risultino conformi alle norme di sicurezza. Nel caso dubbio, sarà il Capo Cantiere che deciderà e se ne assumerà la responsabilità; § allontanare nel modo più assoluto dalla macchina e dal raggio di azione le persone non autorizzate; § prendere tutte le misure di sicurezza che ritiene necessarie in caso di pericolo per gli uomini e le installazioni; se il caso lo richiede dovrà rendere edotto il diretto superiore delle misure di sicurezza prese; § prestare la massima attenzione che non si creino situazioni di interferenza pericolose con altre gru e/o autogrù eventualmente presenti in cantiere; § non caricare la macchina oltre le portate indicate nelle tabelle in relazione agli sbracci ed agli angoli; § sollevare il carico solo dopo aver ricevuto il segnale prestabilito da parte degli addetti all'imbraco; § avvertire il diretto superiore di ogni anomalia riscontrata durante il funzionamento della macchina e stabilire se potrà essere utilizzata ugualmente; § controllare sempre lo stato delle funi di sollevamento, anche con l'ausilio del capo officina ed effettuare, se incaricato, la verifica trimestrale delle funi, annotando l'esito sul libretto di collaudo ISPESL o ex ENPI; § prendere visione delle istruzioni; § accertarsi prima dell'uso che sia stata fatta l'ultima verifica in data non anteriore a 3 mesi; § non utilizzare il gancio destinato al sollevamento per liberare carichi bloccati, per effettuare tiri obliqui, per trascinare o spingere veicoli in genere; § in caso di lavori a turni in conduttore deve consegnare la macchina al suo collega secondo gli accordi convenuti ed il conduttore subentrante deve essere informato delle eventuali anomalie manifestate dalla macchina; - Pag. 25 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) § 2.2.7.2) non manomettere i dispositivi di sicurezza. Mezzi C.10.01 - Ciascuna Impresa, in relazione alle attività da svolgere, avrà una sua dotazione di attrezzature di lavoro. Indipendentemente dal cantiere ove queste sono utilizzate, tali attrezzature dovranno rispondere a rigorosi requisiti di sicurezza. Per tali motivi di seguito vengono allegate le schede delle macchine ed attrezzature che presumibilmente verranno utilizzate per l'esecuzione di tutti i lavori oggetto del presente appalto. Tutte le macchine che saranno impiegate nei lavori di costruzione dovranno soddisfare le prescrizioni della nuova direttiva macchine 2006/42/CE valida dal 29 dicembre del 2009, recepita in Italia con il Decreto Legislativo n. 17 del 27 gennaio 2010, che ha abrogato il D.P.R. 24.07.1996 n. 459 “Regolamento per l’attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE concernenti il riavvicinamento della legislazione degli Stati membri relative alle macchine”; dovranno inoltre essere usate secondo le istruzioni del fabbricante nei limiti e con le modalità previste. Per ciascuna macchina/attrezzatura vengono perciò individuati: § rischi evidenziati dall'analisi dei pericoli e delle situazioni pericolose durante il lavoro § misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti (prima, durante e dopo l'uso) § dispositivi di protezione individuale. RISCHI DOVUTI AD UTILIZZO DI MACCHINARI Nell'ambito della casistica dei macchinari in uso nel cantiere, tra le lavorazioni che dovranno eseguirsi, si sono individuate due classi di operazioni ripetitive per opere a cielo aperto quali ad esempio strutture in c.a., che possono raggrupparsi nell'ambito delle apparecchiature per il sollevamento quali autogrù e ponti sviluppabili, oppure nell'ambito delle macchine per eseguire i movimenti di terra per gli scavi a cielo aperto. Ovviamente vanno presi in considerazione anche quei rischi tipici della macchina in sè, dovuti alla presenza del motore, degli elementi di trasmissione del moto, delle aperture, dei dispositivi di carico e scarico, dei comandi e degli organi mobili secondari. Nello schema seguente si esaminano i rischi più comuni ed in corrispondenza si indica la norma di sicurezza che si deve applicare. Rischio § Intossicazione da gas di scarico Non azionare motori a combustione interna entro ambienti chiusi o insufficientemente ventilati § Impigliamento di parti di vesti attorno ad organi di trasmissione Usare indumenti aderenti al corpo e non usare bracciali, orologi, anelli § Lacerazioni e ferite prodotte da sporgenze Adottare sistematicamente i ripari a cinghie, ingranaggi ed altre parti pericolose § Schiacciamenti e ferite Protezioni fisse o amovibili con dispositivo di bloccaggio per gli organi accessibili § Tagli e amputazioni Non avvicinarsi troppo ad ingranaggi, pignoni, catene, che comunque devono essere adeguatamente protetti § Azionamento accidentale di comandi meccanici od elettrici Protezione dei comandi mediante apposite custodie;in mancanza di corrente aprire subito gli interruttori dei motori elettrici § Scoppio di tubazioni, compressori o serbatoi Avvertire il caposquadra quando i motori sforzano o si scaldano troppo o quando le valvole o gli interruttori agiscono ripetutamente § Scoppio di gas combustibili o depositi carboniosi Avvertire il caposquadra per qualsiasi perdita di liquido; osservare gli strumenti di controllo costantemente § Rumorosità e vibrazioni eccessive Scelta di macchine poco rumorose; uso di cuffie antirumore ove richiesto. RISCHI DOVUTI AD UTILIZZO DI MACCHINE OPERATRICI Il conduttore, oltre al pieno rispetto degli obblighi sanciti dal Codice della Strada dovràà in particolare: § essere responsabile di tutte le operazioni condotte con la macchina e dei trasferimenti nell'ambito e fuori dal cantiere; § deve allontanare dalla macchina e dal raggio di azione le persone non autorizzate; § rispettare sempre le indicazioni date dal capo cantiere e dall'assistente; § deve lasciare la macchina in maniera che sia impossibile ad una persona non autorizzata di rimetterla in - Pag. 26 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) § § § marcia in caso di lavori a turni in conduttore deve consegnare la macchina al suo collega secondo gli accordi convenuti ed il conduttore subentrante deve essere informato delle eventuali anomalie manifestate dalla macchina; le anomalie che dovessero riscontrarsi vanno segnalate tempestivamente all'assistente ed al capo cantiere che provvederanno a far intervenire il capo officina; non trasportare persone nelle benne delle pale meccaniche o in macchine similari. RISCHI DOVUTI AD UTILIZZO DI APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO Per la movimentazione ed il sollevamento dei carichi saranno utilizzate autogrù provviste dell'omologazione di sicurezza dell'ISPESL e del relativo libretto. I conduttori delle autogrù, oltre che osservare le usuali norme relative alla sicurezza sul lavoro e gli obblighi sanciti dal codice della strada, dovranno in particolare: § essere responsabili di tutte le operazioni condotte con la macchina e dei trasferimenti nell'ambito e fuori il cantiere; § rifiutarsi di eseguire ordini che non risultino conformi alle norme di sicurezza. Nel caso dubbio, saràà il Capo Cantiere che deciderà e se ne assumerà la responsabilità; § allontanare nel modo più assoluto dalla macchina e dal raggio di azione le persone non autorizzate; § prendere tutte le misure di sicurezza che ritiene necessarie in caso di pericolo per gli uomini e le installazioni; se il caso lo richiede dovrà rendere edotto il diretto superiore delle misure di sicurezza prese; § prestare la massima attenzione che non si creino situazioni di interferenza pericolose con altre autogrù § eventualmente presenti in cantiere; § non caricare la macchina oltre le portate indicate nelle tabelle in relazione agli sbracci ed agli angoli; § usare l'autogrù stabilizzata completamente, dato che le portate dei pneumatici, cioè a macchina non stabilizzata, sono puramente indicative, poichè dipendono dalla posizione e dalla inclinazione del carro, dalla natura del terreno e dalla pressione dei pneumatici; § far appoggiare gli stabilizzatori in punti sicuri, possibilmente su longarine, quando il terreno non si presenta stabile, evitando di utilizzare le tavole; § sollevare il carico solo dopo aver ricevuto il segnale prestabilito da parte degli addetti all'imbraco; § avvertire il diretto superiore di ogni anomalia riscontrata durante il funzionamento della macchina e stabilire se potrà essere utilizzata ugualmente; § controllare sempre lo stato delle funi di sollevamento, anche con l'ausilio del capo officina ed effettuare, se incaricato, la verifica trimestrale delle funi, annotando l'esito sul libretto di collaudo ISPESL o ex ENPI; § prendere visione delle istruzioni; § accertarsi prima dell'uso che sia stata fatta l'ultima verifica in data non anteriore a 3 mesi; § non utilizzare il gancio destinato al sollevamento per liberare carichi bloccati, per effettuare tiri obliqui, per trascinare o spingere veicoli in genere; § in caso di lavori a turni in conduttore deve consegnare la macchina al suo collega secondo gli accordi § convenuti ed il conduttore subentrante deve essere informato delle eventuali anomalie manifestate dalla § macchina; § non manomettere i dispositivi di sicurezza. 2.2.7.3) Attrezzature C.10.02 - Ciascuna Impresa, in relazione alle attività da svolgere, avrà una sua dotazione di attrezzature di lavoro. Indipendentemente dal cantiere ove queste sono utilizzate, tali attrezzature dovranno rispondere a rigorosi requisiti di sicurezza. Per tali motivi di seguito vengono allegate le schede delle macchine ed attrezzature che presumibilmente verranno utilizzate per l'esecuzione di tutti i lavori oggetto del presente appalto. Tutte le macchine che saranno impiegate nei lavori di costruzione dovranno soddisfare le prescrizioni della nuova direttiva macchine 2006/42/CE valida dal 29 dicembre del 2009, recepita in Italia con il Decreto Legislativo n. 17 del 27 gennaio 2010, che ha abrogato il D.P.R. 24.07.1996 n. 459 “Regolamento per l’attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE concernenti il riavvicinamento della legislazione degli Stati membri relative alle macchine”; dovranno inoltre essere usate secondo le istruzioni del fabbricante nei limiti e con le modalità previste. Per ciascuna macchina/attrezzatura vengono perciò individuati: § rischi evidenziati dall'analisi dei pericoli e delle situazioni pericolose durante il lavoro § misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti (prima, durante e dopo l'uso) dispositivi di protezione individuale. - Pag. 27 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) 2.2.7.4) Dispositivi di protezione individuale (D.P.I) C.10.03 - Premesso che la prima norma della prevenzione è quella di eliminare i rischi alla fonte è fatto comunque obbligo per tutti coloro che accedano alle aree di cantiere, Addetti del Cantiere, Tecnici, Visitatori autorizzati, di indossare la dotazione minima di DPI costituita da: · Casco; · Scarpe antinfortunistiche; · Indumenti ad alta visibilità. A seguito di analisi preventiva dei rischi, ciascun operatore in cantiere sarà dotato dell’equipaggiamento rapportato alle attività da svolgere elencato nella tabella seguente : DISPOSITIVI PROTEZIONI RISCHI ATTIVITA’ Elmetto Per le attività che espongono gli Dispositivi di operai a caduta di materiali dall’alto e Per tutte le attività protezione della testa a offese alla testa generiche. Otoprotettori Cuffie antirumore Dispositivi di Per le attività che espongono gli Per tutte le attività protezione dell'udito operai a livelli di rumorosità elevati. Scarpe antinfortunistiche Dispositivi di Per tutte le lavorazioni che espongo Per tutte le attività protezione dei piedi gli operai al rischio di lesioni ai piedi. Guanti Dispositivi protezione mani di Per tutte le lavorazioni che espongo delle gli operai al rischio di lesioni alle Per tutte le attività mani. Dispositivi Tuta da lavoro ad alta protezione visibilità pelle Per tutte le attività che espongono gli di operai al rischio di lesioni alla pelle e della Per tutte le attività di investimento dei mezzi operanti o transitanti. (occhiali o schermo) Taglio materiali Per le lavorazioni che espongono gli edili Dispositivi di Occhiali operai al rischio di essere colpiti al Demolizioni protezione degli Schermi facciali viso e agli occhi da materiali estranei (schermi o occhiali Schermi per saldature occhi e del viso e da radiazioni lesionanti. saldature) Saldature Per tutte le lavorazioni in cui si Dispositivi di evidenzi la produzione di sostanze Mascherine ad alto protezione delle vie Tutte le lavorazioni tossiche; filtraggio respiratorie Ambienti insani. La consegna dei dispositivi di protezione individuale ai lavoratori sarà documentata con uno specifico modulo. In appositi locali saranno immagazzinati un numero congruo di dispositivi di protezione individuale di riserva, in sostituzione per eventuali DPI danneggiati e per i visitatori autorizzati ad accedere in cantiere. I dispositivi personali di protezione avranno i necessari requisiti di resistenza e di idoneità e dovranno essere mantenuti in buono stato di conservazione. Tutti i dispositivi di protezione individuali devono risultare muniti di contrassegno “CE” comprovante l'avvenuta certificazione da parte del produttore. - Pag. 28 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) Per i rischi che non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi e procedimenti atti eventualmente a riorganizzare il lavoro, si ricorrerà a DPI conformi alle norme di cui al D.lgs. 475/92 e delle successive integrazioni o modifiche. I DPI saranno adeguati ai rischi ed alle condizioni esistenti sui luoghi di lavoro; inoltre terranno conto delle esigenze ergonomiche e di salute del lavoratore e saranno adatti all'utilizzo secondo le esigenze. E' responsabilità del Responsabile della Sicurezza e del Direttore Tecnico di Cantiere vigilare sull'efficienza dei dispositivi dei lavoratori, assicurare i necessari ricambi, gestire il magazzino dei DPI. E' responsabilità di ciascun Datore di Lavoro delle imprese operanti in cantiere assicurare l'istruzione dei propri addetti in materia di applicazione, modalità d’uso, manutenzione, verifica di efficienza dei DPI. Dove è evidenziato un pericolo di carattere collettivo ossia che sottoponga tutti gli operai che operano in una determinata area a un rischio, sarà necessario intervenire con i dispositivi per la protezione collettiva (DPC). I DPC comprenderanno tutte le attrezzature per la tutela e la prevenzione collettiva degli operai contro gli infortuni. Gli operai non potranno modificare di loro iniziativa i DPC se non dopo aver consultato il Responsabile della Sicurezza in Cantiere e il Coordinatore della Sicurezza per l’Esecuzione dei lavori, tali dispositivi inoltre potranno essere rimossi solo dopo aver constatato l’assenza dei pericoli rilevati nell’analisi preventiva dei rischi. 2.2.8) AREE DI STOCCAGGIO MATERIALI C.11 - Le zone di carico e scarico saranno individuate all’interno della recinzione di cantiere aderente ai lavori in oggetto, e comunque variabili in funzione dell’andamento dei lavori. Non potranno essere eseguite operazioni di scarico e carico in prossimità degli scavi, inoltre qualsiasi operazioni di sollevamento carichi con bracci gru che possano interferire cone le linee aeree potranno essere eseguite solo se vi sia il rispetto delle distanze di sicurezza. I materiali provvisoriamente accatastati in cantiere dovranno essere opportunamente segnalati. Le eventuali zone di deposito dei materiali saranno previste solo laddove non ostacolino l’attività lavorativa e la circolazione dei mezzi e delle persone. Le zona di stoccaggio dovranno essere dimensionate in funzione della tipologia e delle caratteristiche del materiale da deporre, dovranno tener conto delle esigenze di lavorazioni contemporanee e del rischio di seppellimento legato al ribaltamento di cataste di materiale sovrapposti. Per ridurre il rischio di urti contro i cumuli di materiali o del loro franamento, si prescrive che lo stoccaggio dei materiali non comporti cumuli di dimensioni considerevoli. In ogni caso, tutti i materiali lasciati sul sito dovranno essere perimetrati con barriere rigide, non rimovibili singolarmente ed adeguatamente segnalate (cfr allegato XXVIII del D.Lgs 81/08). Il capo cantiere è responsabile del corretto stoccaggio, nonché dell’evacuazione, dei detriti, delle macerie e dei rifiuti prodotti dal cantiere (rif.to art. 96 comma 1 lettera f del D.Lgs. 81/08). In particolare nella categoria dei rifiuti vengono accorpati tutti i materiali di scarto che possono essere presenti nei cantieri dopo l’avvio dei lavori; imputabili alle attività (residui di scavo, imballaggi e contenitori, contenitori di sostanze impiegate). Per quanto riguarda i rifiuti prodotti dalle attività si forniscono nel seguito le diverse tipologie di trattamento e smaltimento: · inerti e materiali ingombranti non pericolosi, da avviare allo smaltimento in discariche autorizzate; · imballaggi ed assimilati in carta, cartone, plastica, legno ecc.: da destinare al riutilizzo e riciclaggio; · rifiuti speciali non pericolosi derivanti dall’uso di sostanze utilizzate come materie prime ed accessorie durante i lavori: da inviare a smaltimento tramite ditta autorizzata; · rifiuti speciali pericolosi originati dall’impiego, dai residui e dai contenitori di sostanze e prodotti chimici utilizzati in cantiere: il grado di pericolosità può essere valutato esaminando le schede di sicurezza e l’etichettatura. Le modalità di raccolta e smaltimento andranno concordare con la Committente utilizzando le aree di stoccaggio provvisorio. Il capo cantiere èè tenuto a curare che il deposito e l’allontanamento dei materiali avvengano correttamente e che gli spostamenti di uomini e materiali all’interno del cantiere avvenga in condizioni ordinate e di sufficiente salubrità. Non si segnala l’uso di particolari sostanze infiammabili o esplosive che esigano stoccaggi o deposito particolari. È consentito il deposito temporaneo di carburanti per le macchine operatrici all’interno dell’area di cantiere nel quantitativo massimo di 200 litri tenendo conto che i contenitori siano quelli di sicurezza con sistema di antisgocciolamento e con la predisposizione di un estintore a polvere nelle immediate vicinanze. STOCCAGGIO TERRENO DI SCAVO - Pag. 29 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) Si evidenzia come in questo caso sia necessario lo stoccaggio di materiali incoerenti, misti a possibili trovanti, costituiti da un miscuglio di terreni con diverse caratteristiche geomeccaniche e quindi aventi un comportamento non facilmente prevedibile. E' necessario che, salvo diverse indicazione del tecnico competente (geologo), lo stoccaggio del materiale venga effettuato dando alle pareti del cumulo una pendenza simile all'angolo di natural declivio. Qualora detta pendenza venga superata, particolare attenzione dovrà essere posta quando, per la natura del terreno o per cause di pioggia, di infiltrazioni, di gelo o disgelo o per altri motivi, siano da temere frane o scoscendimenti, in tal caso si dovrà provvedere all'armatura o al consolidamento del cumulo. Detto consolidamento dovrà essere attuato con particolare riferimento alle aree in adiacenza alle piste, alle postazioni di lavorazione e al perimetro esterno del cantiere. Le misure di prevenzione e gli apprestamenti di sicurezza suddetti dovranno essere gestiti dal coordinatore in fase di esecuzione che provvederà a controllarne l'attuazione. STOCCAGGIO TUBAZIONI I principali materiali da stoccare riguardano soprattutto tubi in POLIETILENEdi vario diametro (massimo 60 cm) oltre a pezzi speciali (raccordi flangiati, curve, T, valvole, ecc.). Tali materiali possono essere accatastati all'aperto sul piano di campagna, con l'accortezza di assicurarli contro eventuali scivolamenti specie se si posizionano in file sovrapposte, utilizzando cunei, picchetti o altri sistemi equivalenti (artt. 363 - 365 DPR 547 /55). La movimentazione di tali carichi dovrà essere effettuata unicamente con mezzi sollevatori meccanici adeguati, tipo autocarri con braccio sollevatore o autogru o similari. Vista la presenza nell'area indicata di linee elettriche aeree, si ribadiscono le precauzioni già indicate in precedenza, nelle movimentazioni con tali mezzi (segnalazione della linea, informazione degli addetti, verifica preliminare dell'altezza dei bracci sollevatori rispetto all'altezza della linea elettrica). Per quanto concerne il materiale di consumo e di minuta, o altro materiale che non può essere esposto agli agenti atmosferici, potrà essere depositato presso i locali interni alla stazione di pompaggio o secondo le indicazioni che disporrà la Committenza. 2.2.9) MAGAZZINI E DEPOSITI DI CANTIERE C.12 - Il materiale di consumo e di minuta, o altro materiale che non può essere esposto agli agenti atmosferici, potrà essere depositato presso i locali dei box di cantiere, secondo le indicazioni che disporrà la D.L.. Pur non prevedendo ivi il deposito di materiali che per quantità e qualità possano determinare un rischio di incendio, si adotta comunque quale misura cautelativa la presenza all'interno dell'area individuata come magazzino di un estintore a polvere di 6 kg. posizionato e segnalato come prescritto dalle norme vigenti in merito. 2.2.10) POSTI FISSI DI LAVORO C.13 - Le postazioni fisse di lavoro saranno ubicate in luoghi segnalati e protetti. Sarà garantita la protezione dal rischio di caduta di oggetti dall'alto mediante la realizzazione di una robusta tettoia dell'altezza di m. 3.00. Area <identificazione e caratteristiche> Preparazione malte Confezionamento del ferro Assemblaggio a terra Confezionamento calcestruzzo Confezionamento miscele cementizie e bentonitiche 2.2.11) GESTIONE RIFIUTI 2.2.11.1) Stoccaggio dei rifiuti C.36.02 - Nella categoria dei rifiuti rientrano tutti i materiali di scarto la cui presenza si concretizza in cantiere dopo l'inizio dell'attività lavorativa; tra questi si segnalano: • imballaggi e contenitori di sostanze impiegate nei lavori; • materiali di risulta provenienti demolizioni; • sfridi di lavorazione; • prodotti della manutenzione delle macchine operatrici. I rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi possono originare rischi per il personale presente in cantiere e danni ambientali; pertanto dovranno essere raccolti e stoccati separatamente in contenitori specifici ed idonei ai rischi che il rifiuto presenta, nonché ubicati in zone ben individuate del cantiere. I rifiuti liquidi pericolosi, quali oli lubrificanti e idraulici o liquidi di risulta dal lavaggio delle attrezzature che vengono a contatto con composti chimici, dovranno essere stoccati in recipienti etichettati posti al coperto e all'interno di un bacino di contenimento per evitare spandimenti. L'impresa appaltatrice dovrà provvedere all'allontanamento dei materiali di demolizione e di quanto non riutilizzabile in sito. II direttore tecnico di cantiere dell'impresa appaltatrice assicurerà: - Pag. 30 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) • il corretto deposito e allontanamento dei materiali di risulta; • la completa pulizia delle aree dai materiali di risulta, dai materiali ingombranti e da eventuali rifiuti, al termine dei lavori; • gli spostamenti di uomini e materiali in condizione di ordine e salubrità, così come previsto dagli artt. 95 e 96 del D. Lgs. n° 81/08 e da altre norme, regolamenti, ecc. vigenti al momento dell'inizio dei lavori. Il direttore tecnico di cantiere dell'impresa appaltatrice assicurerà che gli stessi vengano accompagnati dal Formulario di identificazione. Eventualmente, le zone deputate alla raccolta dei rifiuti dovranno essere appositamente attrezzate con idonei contenitori adatti a ricevere i rifiuti senza il pericolo di dispersione rispetto all'ambiente circostante. I rifiuti e gli scarti dovranno essere allontanati al più presto dal cantiere, in modo da non accumulare depositi temporanei. 2.2.11.2) Smaltimento dei rifiuti C.36.01 - I rifiuti prodotti in cantiere dovranno essere smaltiti dal datore di lavoro (art. 96 DLgs 81/2008) secondo quanto previsto dalla legislazione vigente. Per la quasi totalità del tracciato le terre di scavo non andranno smaltite. Solo le terre di scavo provenienti da trincee su strada asfaltata e su scavi a sezione obbligata , andranno completamente smaltite (è previsto il caricamento diretto su autocarro e trasporto alle pubbliche discariche). Misure preventive e Procedure complementari da dettagliare nel POS a cura dell’impresa L'Impresa dovrà identificare, nell'ambito dell'organizzazione di cantiere precisata nel POS, apposite aree di deposito per la raccolta dei rifiuti prodotti. 2.2.12) DOCUMENTI DA CONSERVARE IN CANTIERE - PIANI E PROGETTI Documento Riferimento legislativo DOCUMENTAZIONE GENERALE Cartello di cantiere Richiesta agli enti competenti di segnalazione di cavidotti o tubazioni sotterranee Orario di lavoro dei dipendenti Copia della concessione dell'Ente Poste all'impiego di pulsantiera radiocomandata Denuncia di inizio lavori all'INAIL Denuncia di inizio lavori all'INPS Denuncia di inizio lavori alla Cassa Edile Certificato di iscrizione alla C.C.I.A.A. delle imprese e dei lavoratori autonomi Registro matricola dei dipendenti Copia della concessione edilizia SICUREZZA AZIENDALE Copia del Piano di Sicurezza e Coordinamento Copia del Fascicolo Copia della notifica preliminare Piano operativo di sicurezza dell'impresa Piano delle demolizioni Piano di emergenza Piano montaggio elementi prefabbricati Piano di rimozione/bonifica amianto Cartelle sanitarie del personale Fasi vincolanti Da affiggere all'entrata del cantiere (foglio con dati del cartello da conservare in cantiere) D.P.R. 1124/65 D.Lgs. 81/08 artt. 91, 100, Allegato XV D.Lgs. 81/08 art. 91, Allegato XVI D.Lgs. 81/08 art. 99 D.Lgs. 81/08 art. 96 comma 1 g), Allegato XV D.Lgs. 81/08 art. 43 - Pag. 31 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) Documento Riferimento legislativo Fasi vincolanti Autocertificazione su avvenuta valutazione dei rischi ai sensi D.Lgs. 81/08 Art. 29 dell'art. 29 comma 5 del D.Lgs 81/08 (in quanto ditta con meno comma 5 di 10 lavoratori) Giudizi di idoneità alla mansione specifica del personale D.Lgs. 81/08 Art. 41 comma 2 a) Relazioni di visita all'ambiente di lavoro del medico competente D.Lgs. 81/08 Art. 25 comma 1 l) Comunicazione all'ASL e all'Ispettorato del Lavoro del nominativo del RSPP Attestazione di avvenuta formazione e informazione del RSPP D.Lgs. 81/08 Art. 32 Attestazione di avvenuta formazione ed informazione dei D.Lgs. 81/08 Artt. 36, dipendenti 37 Verbale di riunione periodica per le aziende con più di 15 D.Lgs. 81/08 Art. 35 dipendenti Verbali di verifica e ispezione degli organi di vigilanza NOMINE Nomina degli addetti all'antincendio e all'emergenza; verbali di D.Lgs. 81/08 Art. 18 formazione e informazione comma 1 b) Nomina del medico competente D.Lgs. 81/08 Art. 18 comma 1 a) Nomina del responsabile del Servizio di Prevenzione e D.Lgs. 81/08 Art. 17 Protezione comma 1 b) Nomina del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza D.Lgs. 81/08 Art. 47 PRODOTTI E SOSTANZE Schede dei prodotti e delle sostanze chimiche pericolose D.Lgs. 81/08 Allegato XVI § 3.2.1 MACCHINE ED ATTREZZATURE DI LAVORO Libretti uso ed avvertenze per macchine marcate CE Documentazione verifiche periodiche e della manutenzione effettuate sulle macchine e sulle attrezzature di lavoro DPI - DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE Verbali di consegna dei DPI D.Lgs. 81/08 Art. 77 comma 3 Istruzioni per uso e manutenzione DPI fornite dal fabbricante PONTEGGI Pimus (piano di montaggio, uso e smontaggio del ponteggio) D.Lgs. 81/08 Artt. 134, 136 Autrorizzazione ministeriale e relazione tecnica del fabbricante Schema del ponteggio (<20m) Progetto, relazione di calcolo del ponteggio (h>20m) o D.Lgs. 81/08 Art. 133 composto da elementi misti o difforme dallo schema autorizzato Progetto e relazione di calcolo del castello di servizio Documento attestante ultima verifica del ponteggio costruito D.Lgs. 81/08 Allegato XIX 2 IMPIANTI Schema degli impianti ... Dichiarazione di conformità dell'impianto di ... di cantiere D.P.R. 462/01 art 2 Per cantieri di durata superiore a 2 anni: Richiesta verifica periodica biennale rilasciata da organismi riconosciuti (ASL,...) Calcolo di fulminazione In caso di struttura non autoprotetta: progetto impianto di protezione contro le scariche atmosferiche Dichiarazione del fabbricante dei quadri elettrici di rispondenza alle norme costruttive applicabili completo di schema di cablaggio APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO Autorizzazione all'installazione di gru - Pag. 32 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) Documento Libretti di omologazione di apparecchi di sollevamento con portata superiore a 200 kg, completi di verbali di verifica periodica Certificazione CE di conformità del costruttore per apparecchi di sollevamento Libretto uso e manutenzione Registro verifiche periodiche redatto per ogni attrezzatura Riferimento legislativo Fasi vincolanti D.Lgs. 81/08 Art. 71 comma 4 b) Verifiche trimestrali funi e catene Procedura per gru interferenti Copia della richiesta annuale all'ASS di verifica degli apparecchi di sollevamento con portata superiore a 200 kg Notifica all'ISPESL dello spostamento e di nuova installazione di apparecchio di sollevamento con portata superiore a 200 kg Procedure per gru interferenti Certificazione radiocomando gru RISCHIO RUMORE Valutazione dell'esposizione personale al rumore dei dipendenti D.Lgs. 81/08 Art. 28 Deroga all'emissione di rumore nell'ambiente esterno D.P.C.M. 01.03.1991 e succ. RECIPIENTI IN PRESSIONE Libretto recipienti in pressione di capacità superiore a 25 l. - Pag. 33 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) 2.3.1) MISURE CONTRO IL RISCHIO DI SEPPELLIMENTO NEGLI SCAVI C.15 - I lavori di scavo all’aperto o in sotterraneo, con mezzi manuali o meccanici, devono essere preceduti da un accertamento delle condizioni del terreno e delle opere eventualmente esistenti nella zona interessata. Devono essere adottate tecniche di scavo adatte alle circostanze che garantiscano anche la stabilita di edifici, di opere d’arte, delle opere preesistenti e delle loro fondazioni. Gli scavi devono essere realizzati e armati come richiesto dalla natura del terreno, dall’inclinazione delle pareti e dalle altre circostanze influenti sulla stabilità ed in modo da impedire slittamenti, frane, crolli e da resistere a spinte pericolose, causate anche da piogge, infiltrazioni, cicli di gelo e disgelo. Tutti gli scavi a sezione ristretta che saranno realizzati in cantiere, di profondità superiore a 1,50 mt, devono essere opportunamente protetti con idonee sbatacciature delle pareti. La messa in opera manuale o meccanica delle armature deve di regola seguire immediatamente l’operazione di scavo. Devono essere predisposti percorsi e mezzi per il sicuro accesso ai posti di lavoro e per il rapido allontanamento in caso di emergenza. La presenza di scavi aperti deve essere in tutti i casi adeguatamente segnalata. Sul ciglio degli scavi devono essere vietati i depositi di materiali, l’installazione di macchine pesanti o fonti di vibrazioni e urti, il passaggio e la sosta di veicoli. Qualunque lavoro di scavo deve essere preceduto da una analisi geotecnica del terreno che in relazione alle caratteristiche del lavoro dovrà portare a determinarne i fattori di stabilità. Splateamento e sbancamento A mano § negli scavi a mano le pareti devono avere una inclinazione tale da impedire franamenti § quando la parete del fronte di attacco supera metri 1,50 èè vietato lo scalzamento manuale della base per provocare il franamento della parete § in tali casi è consigliabile procedere dall’alto verso il basso con sistema a gradini Con mezzi meccanici § le persone non devono sostare o transitare o comunque essere presenti nel campo di azione dell’escavatore, né alla base o sul ciglio del fronte di attacco. § le persone non devono accedere al ciglio superiore del fronte di scavo: la zona pericolosa sarà delimitata con barriere mobili o segnalata con opportuni cartelli § il ciglio superiore deve essere pulito e spianato. § le pareti devono essere controllate per eliminare le irregolarità ed evitare eventuali distacchi di blocchi. § prima di accedere alla base della parete di scavo accertarsi del completamento dei lavori, armature comprese, quando previste § si deve sempre fare uso del casco di protezione § a scavo ultimato le barriere mobili sul ciglio superiore saranno sostituite con regolari parapetti atti ad impedire la caduta di persone e cose a fondo scavo § i mezzi meccanici non dovranno mai avvicinarsi al ciglio dello scavo. § non devono essere effettuati depositi, anche se momentanei, in prossimitàà del ciglio dello scavo. Trincee § il pericolo èè dovuto alla ristrettezza della sezione di scavo, per cui anche una piccola frana o distacco di un blocco possono provocare gravi infortuni. Perciò, quando lo scavo supera i metri 1,50 di profondità, le pareti verticali delle trincee devono essere convenientemente armate § le pareti inclinate devono avere pendenza di sicurezza. Non armare pareti inclinate con sbadacchi orizzontali poiché i puntelli ed i traversi possono slittare verso l’alto, per effetto della spinta del terreno § l’attraversamento delle trincee e degli scavi in genere deve essere realizzato mediante passerelle larghe almeno cm. 60 se destinate al passaggio pedonale ed almeno cm. 120 se destinate al trasporto di materiale, munite sui due lati di parapetto con fasce fermapiede Procedure di emergenza Franamenti delle pareti: § nel caso di franamenti delle pareti è necessario attuare le procedure di emergenza che comprendono: l’evacuazione dei lavoratori dallo scavo, la definizione della zona di influenza della frana, l’intervento eventuale delle squadre di soccorso interne e/o esterne, la programmazione degli interventi tecnici necessari per rimettere in sicurezza lo scavo Allagamento dello scavo: - Pag. 34 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) § nel caso di allagamento dello scavo dovuto a circostanze naturali o allo straripamento di corsi d’acqua limitrofi o da infiltrazioni di condutture in pressione e necessario attuare le procedure di emergenza che comprendono l’evacuazione dei lavoratori dallo scavo, la delimitazione dell’area “a rischio” anche di smottamenti conseguenti, l’intervento eventuale delle squadre di soccorso esterne e/o interne, l’attivazione immediata di idonei sistemi di deflusso delle acque. La ripresa dei lavori dovrà essere condizionata da una valutazione delle superfici di scavo e dalla messa in atto di procedure o sistemi protettivi per garantirne la stabilità. Il rischio puòò ricorrere lungo tutto il tracciato della conduttura da porre in opera ed in corrispondenza dei pozzetti interrati da realizzare (nodi e pozzetti): qui infatti si prevede lo scavo in trincea per un profonditàà di progetto di circa 1.80 m. Gli scavi con profondità superiore a 1,5 m vanno armati. Le armature degli scavi dovranno sporgere dal terreno di almeno 30 cm ed essere completata con l'installazione di un parapetto di protezione a norma. L'accesso al fondo degli scavi dovrà avvenire solo tramite scale a norma collegata all'armatura. L'armatura degli scavi si ritiene necessaria in particolare in corrispondenza delle giunzioni delle tubazioni che dovranno essere eseguite dalle maestranze sul posto all'interno della trincea. Dal momento che si prevede che l'esecuzione della posa della tubazione avverrà per tratti (tronchi), le armatura di conseguenza saranno relative ad ogni singolo tronco, per cui di volta in volta possono essere smontate e rimontate nel tratto successivo. Attenzioni di carattere generale da adottare: Nei lavori di scavo è necessario: ··?valutare la possibilità della presenza di conduttori elettrici, tubazioni di gas ed altre condutture che potrebbero costituire pericolo o essere danneggiate, tenendo conto che la loro posizione potrebbe essere diversa da quella originaria. ·?applicare armature di sostegno delle pareti quando la profondità dello scavo supera 1,5 m e quando la consistenza del terreno non fornisce sufficienti garanzie di stabilità: tali armature devono sporgere dai bordi dello scavo per almeno 30 cm; ·?valutare attentamente la consistenza del fondo dello scavo, in presenza di falde d’acqua; ·?assicurare un agevole accesso ed una pronta uscita predisponendo, quando lo scavo supera la profondità di 1,5 -2 m, scale a pioli con montanti sporgenti dal ciglio di almeno 1 m; ·?evitare il deposito di materiali in prossimità del ciglio; qualora ciò si rendesse necessario per particolari condizioni di lavoro, èè necessario provvedere a puntellare opportunamente le pareti dello scavo; ·?evitare analogamente, l’installazione, in prossimitàà del ciglio di macchine che con il peso e le vibrazioni potrebbero produrre smottamenti; ·?proteggere opportunamente con solide coperture o con parapetti gli scavi, se lasciati incustoditi, in zone frequentabili da persone. 2.3.2) MISURE CONTRO IL RISCHIO DI ANNEGAMENTO C.33 - Si potrebbe ravvisare il pericolo di un allagamento della trincea: lo scavo in trincea dovrà essere dotato sempre di una o più scale per la risalita, posizionate in modo da essere facilmente raggiungibili con il minimo percorso. Le indagini geologiche preliminari non hanno fatto emergere la presenza di acqua di falda a profondità limitata. Tuttavia non è possibile estrapolare con precisione una quota di falda in quanto il territorio presenta numerose variegature. L' Impresa dovrà effettuare degli ulteriori sondaggi per stabilire a priori i tratti nei quali potrà incontrare delle criticità. Si ricorda che in ogni caso i lavori di scavo e posa tubazioni - manufatti non devono essere effettuati in presenza di acqua, anche se protetti con le prescritte casserature metalliche. 2.3.3) MISURE CONTRO IL RISCHIO DI CADUTA DALL'ALTO DI PERSONE C.16 - Durante la posa in opera delle condotte e delle apparecchiature connesse è fatto obbligo proteggere opportunamente i bordi dello scavo quando questo sia profondo oltre 1,5 m per evitare cadute accidentali dei lavoratori all'interno dello stesso scavo. Il deposito dei materiali all' interno dell' area di lavoro dovrà essere il più possibile circoscritto evitando di distribuire il materiale alla rinfusa nel cantiere e creando tortuosi percorsi pedonali per i lavoratori. CRITERI GENERALI La caduta di persone da posti di lavoro a quota maggiore di 2 m dal piano sottostante sarà impedita con idonee misure di protezione quali: parapetti, ripiani, passerelle, ponteggi, reti di sicurezza e dove non sia possibile l'installazione di tali mezzi, oppure non verranno reputati sufficienti, saranno utilizzate misure di protezione - Pag. 35 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) collettive ed individuali tali da ridurre al minimo il rischio di caduta quali: funi di trattenimento e imbracatura. Le opere provvisionali saranno allestite con buon materiale e secondo i principi della regola dell'arte proporzionate ed idonee allo scopo. Tali opere saranno conservate in efficienza per l'intera durata del lavoro. In particolare prima dell'impiego di elementi di ponteggio di qualsiasi tipo, questi vanno revisionati per eliminare quelli non idonei. 2.3.4) MISURE CONTRO IL RISCHIO DI CADUTA DALL'ALTO DI MATERIALI C.17 - Rischi di caduta dei materiali Per limitare il rischio di caduta materiali dovranno essere messe in atto le seguenti misure preventive: · non collocare aree di deposito materiali, postazioni fisse di lavori, box servizi, percorsi di transito degli addetti, in corrispondenza o in vicinanza aree operative, raggio di azione macchine sollevatrici; · uso categorico e tassativo dei dispositivi di protezione individuale in ogni fase lavorativa. · le operazioni di sollevamento materiali con autogrù dovranno essere eseguite sotto il controllo di un preposto che provveda all’occorrenza ad allontanare le persone in transito ed a verificare la presenza di adeguata segnaletica; le aree di intervento dovranno essere recintate con struttura continua con reti metalliche poste su blocchetti in cemento; · sarà compito dei capi cantiere verificare che al termine dei turni di lavoro non permangano oggetti o materiali in posizione di equilibrio instabile o comunque tali da ostruire il passaggio; PROTEZIONE DEI POSTI DI PASSAGGIO E DI LAVORO I punti di passaggio preferenziali ed i posti fissi di lavoro (betoniera, banco ferraioli, ecc..) se vicini alla costruzione o lungo i percorsi dei mezzi di sollevamento, devono essere protetti da un solido impalcato di sicurezza alto 3 metri. 2.3.5) MISURE CONTRO IL RISCHIO DI INVESTIMENTO DA VEICOLI IN TRANSITO C.18 - Per l’accesso al cantiere degli addetti ai lavori e dei mezzi di lavoro devono essere predisposti percorsi sicuri. Deve essere comunque sempre impedito l’accesso di estranei alle zone di lavoro. All’interno del cantiere la circolazione degli automezzi e delle macchine semoventi deve essere regolata con norme il piùù possibile simili a quelle della circolazione sulle strade pubbliche e la velocità deve essere limitata a seconda delle caratteristiche e condizioni dei percorsi e dei mezzi. I mezzi di cantiere dovranno essere dotati di segnalatori acustici in fase di retromarcia, per limitare il rischio di investimento durante le fasi di manovra relative. Per l’accesso degli addetti ai rispettivi luoghi di lavoro devono essere approntati percorsi sicuri e, quando necessario, separati da quelli dei mezzi meccanici. Le vie d’accesso al cantiere e quelle corrispondenti ai percorsi interni devono essere illuminate secondo le necessità diurne o notturne e mantenute costantemente in condizioni soddisfacenti. Si richiama tale problematica con particolare riferimento sia alla movimentazione all’area di cantiere sia all’area esterna. L'impresa appaltatrice dovrà adoperarsi affinché: il trasporto dei materiali venga eseguito mediante idonei mezzi (camions) la cui guida deve essere affidata a personale pratico, capace ed idoneo; la loro velocitàà sia contenuta e rispettosa della segnaletica all'uopo sistemata in cantiere; i materiali siano opportunamente vincolati; gli spostamenti effettuati a mezzo semoventi siano preceduti da idonea imbracatura del carico, secondo le specifiche norme e siano eseguiti da personale adeguatamente formato. Al fine di agevolare l’attività di trasporto del materiale, la pista sarà dotata ove possibile, di piazzole, per consentire la manovra dell’autocarro una volta scaricato il materiale. In questa manovra, il conducente del camion dovrà essere coadiuvato da un operatore a terra che gli darà le indicazioni. Si dovranno manutenere i mezzi di trasporto in modo che quando questi transiteranno sulle vie pubbliche non imbratterranno la sede stradale con il fango e il terreno rilasciato dalle gomme delle ruote. 2.3.6) MISURE CONTRO IL RISCHIO DI ELETTROCUZIONE C.19 - La ditta installatrice dell'impianto elettrico dovrà provvedere ad attuare tutte le disposizioni necessarie ad evitare il rischio di elettrocuzione. Gli impianti elettrici e di messa a terra del cantiere dovranno corrispondere a quanto previsto dal D. Lgs 81/08 titolo III, capo III (art. 80 e segg.), dal DM 37/08, dal DPR 462/01 e dalla norma CEI 64 - 17 relativa all’esecuzione degli impianti elettrici di cantiere. All'interno dell'area di cantiere non devono essere presenti cavi volanti o posati in terra in zone accessibili a mezzi e persone. - Pag. 36 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · Prescrizioni generali. Non manovrare interruttori o pulsanti con le mani bagnate o stando sul bagnato, anche se il grado di protezione delle apparecchiature lo potrebbe permettere; Evitare di toccare i fili di apparecchi elettrici con oggetti metallici (tubi e profilati), getti d’acqua, getti di estintori a schiuma; quando esiste questo pericolo si deve togliere preventivamente tensione al circuito; Evitare nel modo più assoluto di usare scale metalliche a contatto con linee elettriche (distanza di sicurezza 5 m); Non spostare quadri elettrici non predisposti allo scopo se non dopo aver disinserito l’alimentazione; Ricordarsi che le riparazioni su impianti elettrici devono essere sempre compiute da personale specializzato ed in possesso dei requisiti previsti dalla legge 46/90; Non rimuovere le custodie e i ripari di protezione degli impianti elettrici senza aver ottenuto l'autorizzazione di un superiore ; ricordarsi che si può procedere solamente solo dopo essersi assicurati che la parte del circuito interessata non sia sotto tensione. E' bene bloccare meccanicamente, ove possibile, con lucchetto gli organi di manovra interessati e apporre su di essi il cartello : “Lavori in corso - non effettuare manovre”; Segnalare immediatamente al superiore la presenza di apparecchiature elettriche aperte (batterie , interruttori , scatole, ecc.) , materiali e apparecchiature con involucri protettivi danneggiati o che presentino segni di bruciature, cavi elettrici nudi o con isolamento rotto ed ogni altra anomalia di cui si viene a conoscenza. Quadri elettrici. Durante il lavoro si ricordi che i quadri elettrici devono essere tenuti il più possibile chiusi; Alla fine della giornata verificare sempre che gli interruttori generali siano disinseriti e che il quadro sia chiuso a chiave; Ricordarsi che ogni volta che scatta un interruttore di sicurezza , prima di ridare tensione all’impianto occorre individuare e riparare il guasto che lo ha provocato; se non si ha la competenza o non ci si sente sicuri avvisare il preposto e mai dare di nuovo tensione escludendo dal circuito l’interruttore che ne impedisca la chiusura; Ricordarsi che è pericolosissimo mettere fuori uso i dispositivi di sicurezza, togliendo, bloccando, sostituendo valvole, interruttori automatici, molle ecc. con altri di diversa taratura o peggio ancora utilizzando sistemi di fortuna (schegge di legno). Prese a spina. Usare prese a spina con grado di protezione almeno a IP 44; quando vengano utilizzate all’esterno (rischio di bagnarle) il grado di protezione dovrà essere almeno IP67; Non si devono usare le prese a spina per uso domestico in cantiere; può essere fatta eccezione solo per le prese collegate ad attrezzi elettrici con spina di tipo domestico indissolubile dal cavo (es. trapani , flessibili, ecc.) quando le spine siano inserite nei quadri elettrici e quindi protette dalle stesse protezioni di questi; Ricordarsi che tutte le prese a norma sono dotate di un sistema di ritenuta che evita il contatto accidentale della spina, inoltre le prese a spina con corrente nominale maggiore di 16 A devono essere di tipo interbloccato , con interblocco perfettamente funzionante; Per disinnestare una spina da una presa di corrente si deve tenere con la mano l’impugnatura della stessa e mai il cavo; Non si devono mai collegare direttamente i cavi con gli spinotti in tensione; Porre particolare attenzione alla tenuta del pressa-cavo d'ingresso del cavo, sia nella spina mobile , sia nella presa, fissa o mobile che sia; Oltre ad esercitare un elevato grado di protezione contro la penetrazione di polvere e liquidi, il pressa-cavo serve ad evitare che una tensione esercitata sul cavo possa sconnettere i cavi dai morsetti dai morsetti degli spinotti; Gli spinotti delle spine così come gli alveoli delle prese, vanno tenuti puliti e asciutti controllare le prese e le spine che hanno subito forti urti anche se non presentano danni visibili e fare sostituire quelle che presentino segni di bruciature o danneggiamento; Rivolgersi a personale qualificato per il controllo e la sostituzione delle prese e delle spine; Non inserire o disinserire macchine o utensili su prese in tensione; prima di effettuare l’allacciamento, verificare che l’interruttore di manovra alla macchina od utensile sia “aperto” (macchina ferma); Prima di effettuare l’allacciamento verificare che l’interruttore posto a monte della presa sia “aperto “ (tolta tensione alla presa). Conduttori elettrici. Tenere ben presente che i cavi elettrici non devono intralciare i passaggi nel loro impiego; è quindi bene che siano posizionati in direzione parallela alle vie di transito; Quando si trovino a terra devono avere una ulteriore protezione contro l’usura meccanica come la - Pag. 37 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) sovrapposizione di assi in legno, con tegole o sagomati in PVC, evitando comunque che su tali protezioni circolino mezzi pesanti; · Non approntare artigianalmente le prolunghe, ma utilizzare quelle già pronte in commercio e realizzate secondo le norme oppure farle realizzare da un elettricista; · E’ altresì consigliabile di servirsi di tamburi avvolgi-cavo con prese incorporate al fine di evitare che il cavo in esubero intralci i passaggi; · Riporre accuratamente i cavi elettrici mobili dopo l’uso; · L’uso di cavi deteriorati è pericoloso. Non si deve mai riparare un cavo deteriorato con nastro isolante adesivo, ma si deve far sostituire con uno di caratteristiche identiche; · Ricordarsi che i cavi di alimentazione non devono essere sollecitati a piegamenti di piccolo raggio, ne a torsione e neppure appoggiati su spigoli vivi o su materiali caldi; · Non depositare bidoni, attrezzi e materiale vario sui cavi. Attrezzature funzionanti elettricamente. · Ricordarsi che le attrezzature funzionanti elettricamente devono essere alimentate con la tensione prevista dal costruttore e riportata sulle targhette o sui marchi di cui la macchina deve essere provvista; · Verificare sempre che sull’involucro dell’utensile ci sia il simbolo del doppio quadrato concentrico ed il simbolo dell’istituto di omologazione che ne individuino il doppio isolamento; Ricordarsi che gli attrezzi elettrici non devono essere presi per il cavo ma per l’apposita impugnatura. Il peso dell’apparecchio produce il distacco del cavo dai morsetti con conseguente pericolo di corto circuito e quindi di scarica elettrica in caso di contatto. Inoltre sono da considerare elementi critici, per cui disporre anche una adeguata formazione e informazione del personale addetto preliminare all'esecuzione degli interventi, i seguenti punti: - Presenza della linee elettriche aeree ed interrate : come già analizzato nell'analisi dei rischi esterni, l' impresa appaltatrice, a proprie cura e spese, dovrà richiedere agli enti gestori interessati (comune per impianti di illuminazione pubblica o altri, Enel, Telecom) indicazioni IN LOCO delle linee elettriche aeree ed eventuali interrate nell' area di lavoro interessata e le eventuali distanze di sicurezza da rispettare. L' impresa appaltatrice segnalerà opportunamente attraverso picchetti, segnaletica orizzontale, nastro colorato e cartelli monitori la presenza di tali linee e ne darà poi comunicazione alle altre imprese e agli operatori comunque impegnati nel cantiere. Le indagini sulla presenza dei sottoservizi dovranno essere estese anche a tutti i tratti di proprietà privata (giardini , cortili, ecc.) eventualmente interessati dai lavori. E' fatto obbligo, comunque, a tutti gli operatori di procedere con la massima cautela al fine di evitare contatti con impianti non segnalati dall'ente stesso. E' fatto obbligo all' impresa prima di iniziare i lavori di verificare mediante sondaggi la presenza di sottoservizi in modo da poter correttamente procedere alla posa della condotta evitando ogni tipo di interferenza e rottura. Ove i cavi elettrici in tensione costituiscano un intralcio all'esecuzione dei lavori, il Direttore dei Lavori, provvederà alla richiesta di modifica o messa in sicurezza dei cavi, presso l' ente gestore dell' impianto, in relazione alle interferenze con le opere previste dal progetto. 2.3.7) VALUTAZIONE E MISURE CONTRO IL RUMORE C.20 - Sarà onere dell’impresa esecutrice dell’intervento produrre il documento di valutazione dei rischi contenete nello specifico l’analisi della valutazione al rumore, rispondente al D.Lgs. n. 81/2008, e comunque: Il Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione nella redazione del PSC predispone nel presente paragrafo una relazione concernente l’individuazione, l’analisi e la valutazione preventiva del rischio rumore, in modo da utilizzare modalità tecniche e organizzative che limitino il più possibile i livelli di rumorosità ed il numero di lavoratori esposti. Ai fini della redazione del PSC l’emissione sonora di attrezzature di lavoro, macchine ed impianti potrà essere stimata facendo riferimento (art. 103 D.lgs. 81/08) ai livelli di rumore standard individuati da studi e misurazioni la cui validità è riconosciuta dalla Commissione consultiva permanente (aert. 6. D.Lgs. 81/2008). In attesa dei pronunciamenti di tale Commissione consultiva permanente si può far riferimento ai livelli di rumore individuati dagli studi del CTP do Padova e del CTP di Torino. Il coordinatore alla sicurezza in fase di progettazione, all’atto dell’elaborazione del PSC ha preso in considerazione il problema relativo all’esposizione al rumore in relazione a: Presenza di attività lavorative eseguite con attrezzature che potrebbero dar luogo ad esposizioni apprezzabili: Opere di scavo Misure da intraprendere per eliminare o minimizzare le interferenze: - Pag. 38 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Operare in orari tali da garantire il rispetto delle ore di riposo; Nessuna particolare distanza di lavoro da tenere. Opere rivolte alla realizzazione delle strutture in c.a. Misure da intraprendere per eliminare o minimizzare le interferenze: Operare in orari tali da garantire il rispetto delle ore di riposo; Non si necessita di nessuno sfasamento temporale delle attività; Nessuna particolare distanza di lavoro da tenere. Presenza nelle vicinanze di sorgenti sonore di qualunque tipologia che potrebbero dare luogo ad esposizioni apprezzabili: Non sussistono attività nelle vicinanze che possano generare rumore tali da dare luogo ad esposizioni apprezzabili Misure da intraprendere per eliminare o minimizzare le interferenze: Non si necessita di nessuno sfasamento temporale delle attività Nessuna particolare distanza di lavoro da tenere Non si necessita di particolare formazione ai lavoratori Non si necessita di impiego dei DPI-uditivi Non si necessita di formazione/informazione Non si necessita di controllo sanitario Valutazione dell'esposizione al rumore L'esposizione al rumore degli addetti, la rumorosità di macchine ed attrezzature, nonchè delle varie fasi di lavoro sono state individuate impiegando i dati pubblicati dal CPT di Torino nel testo "Conoscere per prevenire - Valutazione del rischio derivante dall'esposizione al rumore durante il lavoro nelle attività edili" ADEMPIMENTI PER FASCE DI ESPOSIZIONE AL RUMORE (D.Lgs. 81/08) < VALORI INFERIORI D'AZIONE 80dB(A) Per tali lavoratori non è previsto alcun obbligo VALORI INFERIORI D'AZIONE 80dB(A) ÷ VALORI SUPERIORI D'AZIONE 85 dB(A) · · · Informare e formare i lavoratori su rischi (art 195 comma 1 D.Lgs. 81/08) Sottoporre i lavoratori a sorveglianza sanitaria se richiesto dai lavoratori stessi o dal medico competente (art.196 comma 2 D.Lgs. 81/08) Mettere a disposizione i D.P.I. (art 193 comma 1/a D.Lgs. 81/08) VALORI SUPERIORI D'AZIONE 85 dB(A) ÷ VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE 87dB(A) · · · · Delimita e segnala le aree e l'accesso (art 192 comma 3 D.Lgs. 81/08) Informare e formare i lavoratori su rischi (art 195 comma 1 D.Lgs. 81/08) Sottoporre i lavoratori a sorveglianza sanitaria (art.196 comma 1 D.Lgs. 81/08) Fa tutto il possibile per assicurare che vengano indossati i D.P.I. (art 193 comma 1/b D.Lgs. 81/08) > VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE 87dB(A) · · · Adotta misure per riportare i valori al di sotto del limite (art 194 comma 1/a D.Lgs. 81/08) Individua le cause (art 194 comma 1/b D.Lgs. 81/08) Modifica le misure di prevenzione e protezione per evitare che la situazione si ripeta (art 194 comma 1/c D.Lgs. 81/08) Operaio comune polivalente Valore di attenuazione: - Pag. 39 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) 0 Attività F.03.1 - Armatura e protezione degli scavi F.02.2 - Asporto materiali di risulta (carico, trasporto, scarico) F.01.6 - Collocazione e rimozione delle baracche e prefabbricati di cantiere e relativi allacciamenti F.01.4 - Collocazione in opera di cartellonistica di cantiere e per deviazioni; di eventuali semafori provvisori negli incroci F.06.1 - Consegna, stoccaggio e movimentazione materiali F.06.2 - Costipamento e rullatura F.10 - Delimitazione e protezione degli scavi F.08.4 - Disarmo, pulizia e ricollocazione a deposito casseri F.08.3 - Esecuzione getti con autobetoniera e autopompa e vibrazione dei getti F.11.02 - Fresatura manto F.08.2 - Inserimento di armature metalliche preconfezionate F.05.1 - Intercettazione e sezionamento degli allacciamenti esistenti F.01.9 - Manutenzione opere di protezione e segnalazione F.04.2 - Movimentazione e collocazione in opera tubazioni, raccordi e pozzetti F.08.1 - Posa casseratura, previa stesa di disarmante F.04.3 - Posa del rinfianco di sabbia, getto di cls di rinfianco, sigillature F.06.3 - Pulizia mezzi, ricollocazione a deposito F.01.13 - Realizzazione dell'impianto elettrico di cantiere F.01.2 - Realizzazione di recinzione di cantiere con paletti in ferro infissi nel terreno e rete plastificata F.01.7 - Realizzazione stoccaggi di materiali in cantiere F.01.5 - Rimozione di cartellonistica di cantiere e per deviazioni; di eventuali semafori provvisori negli incroci F.01.3 - Rimozione di recinzione di cantiere F.02.1 - Scavo a macchina fino alla profondità di m 4, anche in presenza d'acqua F.04.1 - Stoccaggio provvisorio materiali Fisiologico e pause tecniche Esposizione totale Leq: Esposizione totale Leq Effettivo: Esposizione massima settimanale Esposizione media cantiere Leq Leq Effettivo 10,56 9,89 85 85 0,00 10,05 0 0 0,00 0,16 0 0 3,52 0,94 0 0 17,59 6,28 80 80 17,59 6,28 88 88 0,00 16,02 73 73 0,00 0,94 0 0 0,00 0,31 83 83 0,00 0,00 90 90 0,00 0,63 0 0 0,00 0,63 0 0 3,52 0,79 0 0 17,59 10,52 0 0 0,00 0,63 0 0 17,59 9,74 0 0 0,00 0,79 0 0 0,00 0,31 0 0 0,00 2,83 77 77 0,00 0,47 0 0 0,00 0,79 0 0 0,00 1,41 77 77 0,00 10,05 83 83 7,04 4,54 0 0 100,00 100,00 64 64 82 80 82 80 Valore di attenuazione: Muratore polivalente Attività F.08.4 - Disarmo, pulizia e ricollocazione a deposito casseri F.08.3 - Esecuzione getti con autobetoniera e autopompa e vibrazione dei getti F.04.3 - Posa del rinfianco di sabbia, getto di cls di rinfianco, sigillature Esposizione massima settimanale 0 Esposizione media cantiere Leq Leq Effettivo 0,00 4,49 0 0 0,00 1,50 83 83 0,00 46,38 0 0 - Pag. 40 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Attività F.01.1 - Pulizia dell'area dell'accantieramento e dello stoccaggio F.01.2 - Realizzazione di recinzione di cantiere con paletti in ferro infissi nel terreno e rete plastificata F.01.3 - Rimozione di recinzione di cantiere F.04.1 - Stoccaggio provvisorio materiali Fisiologico e pause tecniche Esposizione totale Leq: Esposizione totale Leq Effettivo: Operaio comune (manti stradali) Attività F.07.1 - Consegna e carico materiali F.07.5 - Pulizia mezzi, ricollocazione a deposito F.07.3 - Rullatura binder con rullo metallico F.07.4 - Rullatura manto con rullo metallico e rifinitura F.07.2 - Stesa manto con vibrofinitrice Fisiologico e pause tecniche Esposizione totale Leq: Esposizione totale Leq Effettivo: Esposizione massima settimanale Esposizione media cantiere Leq Leq Effettivo 0,00 0,75 0 0 63,33 13,46 77 77 31,67 6,73 77 77 0,00 21,69 0 0 5,00 5,00 64 64 77 71 77 71 Valore di attenuazione: Esposizione massima settimanale 0 Esposizione media cantiere Leq Leq Effettivo 0,00 22,93 80 0,00 6,55 0 0 38,00 13,10 88 88 0,00 13,10 88 88 57,00 39,32 88 88 100,00 5,00 64 64 88 86 88 86 Valore di attenuazione: Escavatorista Attività F.06.1 - Consegna, stoccaggio e movimentazione materiali F.04.2 - Movimentazione e collocazione in opera tubazioni, raccordi e pozzetti F.02.1 - Scavo a macchina fino alla profondità di m 4, anche in presenza d'acqua Fisiologico e pause tecniche Esposizione totale Leq: Esposizione totale Leq Effettivo: Esposizione massima settimanale 0 Esposizione media cantiere Leq Leq Effettivo 0,00 22,22 80 80 0,00 37,22 0 0 95,00 35,56 83 83 5,00 5,00 64 64 83 80 83 80 Valore di attenuazione: Elettricista Attività F.01.12 - Realizzazione dell'impianto di messa a terra di cantiere F.01.13 - Realizzazione dell'impianto elettrico di cantiere Fisiologico e pause tecniche Esposizione totale Leq: Esposizione totale Leq Effettivo: Esposizione massima settimanale 0 Esposizione media cantiere Leq Leq Effettivo 0,00 47,50 0 0,00 47,50 0 0 5,00 5,00 64 64 51 51 51 51 Valore di attenuazione: Palista Attività F.02.2 - Asporto materiali di risulta (carico, trasporto, scarico) 80 Esposizione massima settimanale 0,00 0 0 Esposizione media cantiere 36,41 Leq Leq Effettivo 0 - Pag. 41 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) 0 Attività F.06.1 - Consegna, stoccaggio e movimentazione materiali F.04.3 - Posa del rinfianco di sabbia, getto di cls di rinfianco, sigillature F.01.1 - Pulizia dell'area dell'accantieramento e dello stoccaggio Fisiologico e pause tecniche Esposizione totale Leq: Esposizione totale Leq Effettivo: Esposizione massima settimanale Esposizione media cantiere Leq Leq Effettivo 47,50 22,75 80 80 47,50 35,27 0 0 0,00 0,57 0 0 5,00 5,00 64 64 77 74 77 74 Valore di attenuazione: Addetto fresa per asfalto Attività F.11.02 - Fresatura manto Fisiologico e pause tecniche Esposizione totale Leq: Esposizione totale Leq Effettivo: Esposizione massima settimanale 0 Esposizione media cantiere Leq Leq Effettivo 0,00 0,00 90 90 5,00 5,00 64 64 51 51 51 51 Valore di attenuazione: Addetto rifinitrice Attività F.07.1 - Consegna e carico materiali F.07.4 - Rullatura manto con rullo metallico e rifinitura F.07.2 - Stesa manto con vibrofinitrice Fisiologico e pause tecniche Esposizione totale Leq: Esposizione totale Leq Effettivo: Addetto rullo compressore Attività F.07.3 - Rullatura binder con rullo metallico F.07.4 - Rullatura manto con rullo metallico e rifinitura Fisiologico e pause tecniche Esposizione totale Leq: Esposizione totale Leq Effettivo: Esposizione massima settimanale 0 Esposizione media cantiere Leq Leq Effettivo 0,00 28,91 80 80 0,00 16,52 88 88 95,00 49,57 88 88 5,00 5,00 64 64 88 86 88 86 Valore di attenuazione: Esposizione massima settimanale 0 Esposizione media cantiere Leq Leq Effettivo 47,50 47,50 88 88 47,50 47,50 88 88 5,00 5,00 64 64 88 88 88 88 Valore di attenuazione: Autista autocarro Attività F.03.1 - Armatura e protezione degli scavi F.02.2 - Asporto materiali di risulta (carico, trasporto, scarico) F.01.8 - Carico e scarico materiali in cantiere F.01.6 - Collocazione e rimozione delle baracche e prefabbricati di cantiere e relativi allacciamenti F.07.1 - Consegna e carico materiali F.06.1 - Consegna, stoccaggio e movimentazione materiali F.04.2 - Movimentazione e collocazione in opera tubazioni, raccordi e pozzetti Esposizione massima settimanale 0 Esposizione media cantiere Leq Leq Effettivo 20,36 14,71 85 85 20,36 14,94 0 0 0,00 0,47 0 0 0,00 0,23 0 0 33,93 1,63 80 80 0,00 9,34 80 80 0,00 15,64 0 0 - Pag. 42 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Attività F.08.1 - Posa casseratura, previa stesa di disarmante F.04.3 - Posa del rinfianco di sabbia, getto di cls di rinfianco, sigillature F.01.1 - Pulizia dell'area dell'accantieramento e dello stoccaggio F.01.7 - Realizzazione stoccaggi di materiali in cantiere F.02.1 - Scavo a macchina fino alla profondità di m 4, anche in presenza d'acqua F.04.1 - Stoccaggio provvisorio materiali Fisiologico e pause tecniche Esposizione totale Leq: Esposizione totale Leq Effettivo: Esposizione massima settimanale Esposizione media cantiere Leq Leq Effettivo 0,00 0,93 0 0 0,00 14,47 0 0 0,00 0,23 0 0 0,00 0,70 0 0 20,35 14,94 83 83 0,00 6,77 0 0 5,00 5,00 64 64 81 79 81 79 Valore di attenuazione: Autista pompa cls Attività F.08.3 - Esecuzione getti con autobetoniera e autopompa e vibrazione dei getti Fisiologico e pause tecniche Esposizione totale Leq: Esposizione totale Leq Effettivo: Esposizione massima settimanale 0 Esposizione media cantiere Leq Leq Effettivo 95,00 95,00 83 83 100,00 5,00 64 64 83 83 83 83 Valore di attenuazione: Autista autobetoniera Attività F.08.3 - Esecuzione getti con autobetoniera e autopompa e vibrazione dei getti F.04.3 - Posa del rinfianco di sabbia, getto di cls di rinfianco, sigillature Fisiologico e pause tecniche Esposizione totale Leq: Esposizione totale Leq Effettivo: Operaio specializzato (rimozione amianto) Attività F.09.5 - Aree destinate allo stoccaggio provvisorio dei pacchi contenenti cemento amianto F.09.2 - Confinamento dell'area ed installazione di barriere Fisiologico e pause tecniche Esposizione totale Leq: Esposizione totale Leq Effettivo: Esposizione massima settimanale 0 Esposizione media cantiere Leq Leq Effettivo 95,00 2,97 83 0,00 92,03 0 0 5,00 5,00 64 64 83 68 83 68 Valore di attenuazione: Esposizione massima settimanale 83 0 Esposizione media cantiere Leq Leq Effettivo 0,00 0,00 0 0,00 0,00 0 0 5,00 5,00 64 64 51 51 51 51 - Pag. 43 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) 0 100 90 80 70 Rumore 60 50 40 30 20 10 0 dic gen feb mar Tempo - Pag. 44 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) apr 2.3.8) MISURE PER ASSICURARE LA SALUBRITÀ DELL'ARIA NEI LAVORI IN GALLERIA C.21 - Non sono previste tali attività. Qualora l’impresa ravvisi tale rischio nelle proprie attività di cantiere è tenuta a darne comunicazione mediante l’inserimento nel P.O.S. e/o espressa e preventiva comunicazione scritta al coordinatore per l’esecuzione. 2.3.9) MISURE PER ASSICURARE LA STABILITÀ DELLE VOLTE E DELLE PARETI DELLE GALLERIE C.22 - Non sono previste tali attività. Qualora l’impresa ravvisi tale rischio nelle proprie attività di cantiere è tenuta a darne comunicazione mediante l’inserimento nel P.O.S. e/o espressa e preventiva comunicazione scritta al coordinatore per l’esecuzione. 2.3.10) MISURE DA ADOTTARE NEL CASO DI ESTESE DEMOLIZIONI C.23 - Non sono previste estese demolizioni. Per eventuali demolizioni di modesta entità si terranno le seguenti cautele: - è necessario che prima dell’inizio dei lavori si proceda ad una verifica delle condizioni di conservazione e stabilità delle strutture al fine di predisporre tutti i rafforzamenti e puntellamenti necessari ad evitare crolli imprevisti durante la demolizione. - è’ necessario, comunque, una continua sorveglianza da parte di un preposto che conosca l’ubicazione delle squadre e dei singoli operai in modo da far sospendere i lavori qualora si presentino condizioni di pericolo. I lavori devono procedere dall’alto verso il basso ed interessare zone limitate facilmente controllabili a vista e comunque dislocate su uno stesso piano. I detriti inoltre non devono essere accumulati sui solai nè gettati dall’alto. Per il loro allontanamento si deve fare uso di appositi canali. 2.3.11) MISURE CONTRO I POSSIBILI RISCHI DI INCENDIO C.24 - Il cantiere oggetto del presente piano di sicurezza potrebbe presentare rischi di innesco di incendio da imputare a cause indirette e comunque non facilmente prevedibili nel caso di attivitàà corretta; non presenta utilizzo di esplosivi, la detenzione di sostanze infiammabili ad eccezione del quantitativo max di 200 litri di carburante per alimentazioni delle macchine operatrici È VIETATA, pertanto per le sue attività principali sono da considerarsi, ai sensi del Decreto Ministeriale 10/03/1998 come attività a rischio di incendio basso. Viene comunque richiesto all’Impresa di mettere in atto le seguenti attività preventive: · nel caso in cui, per alcune attività, potrebbe essere previsto l’uso di composti chimici con limite di infiammabilità piuttosto basso, si dovrà depositare in cantiere solo quanto rigorosamente necessario ad espletare la produzione corrispondente alla giornata di lavoro; · ogni eventuale sorgente di innesco e materiale infiammabile non potrà essere posizionata a meno di 4 metri da materiale combustibile; · durante le attività che prevedono l’utilizzo di combustibili dovrà essere posto nelle vicinanze di ogni punto di impiego un estintore da 6 Kg di capacità estinguente adeguata alla sostanza utilizzata, ad una distanza dal punto di impiego non maggiore di 20 metri; · il capo cantiere dovrà verificare che al termine dei turni di lavoro non permangano sostanze infiammabili; qualora sia disponibile l’impianto elettrico di cantiere, questo dovrà essere sezionato al termine del turno di lavoro a partire dal quadro di derivazione. Problemi di innesco di incendio limitati e localizzati potrebbero insorgere per molature di parti metalliche. Sarà in ogni caso opportuno osservare i seguenti criteri e divieti in caso di lavorazioni con pericolo di incendio: · Divieto di fumare; · Divieto di utilizzare apparecchi a fiamma libera e manipolare materiali incandescenti, a meno che si siano adottate specifiche ed idonee misure di sicurezza; · Devono essere predisposti mezzi di estinzione idonei in rapporto alle particolari condizioni in cui possono essere usati, in essi compresi gli apparecchi di estinzione di primo intervento; · Detti mezzi devono essere mantenuti in efficienza e controllati almeno ogni sei mesi da personale esperto; · Deve essere assicurato in caso di necessità, l'agevole e rapido allontanamento dei lavoratori dai luoghi pericolosi. Ai sensi del D.Lgs. 81/08 e ss.mm.ii. in cantiere ci sarà un adeguato numero di estintori e di persone addette alla gestione dell'emergenze, che devono aver frequentato apposito corso, mentre agli altri lavoratori verranno fornite - Pag. 45 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) indicazioni di massima sull'uso degli estintori e delle procedure (a cura del capo cantiere o di un suo preposto). In particolare tutti i lavoratori dovranno essere informati circa l'esistenza della squadra di pronto intervento in caso di emergenza, oltre a conoscere il nome del suo responsabile, nominato secondo il dettato del D.Lgs. 81/08 e ss.mm.ii.. I mezzi di estinzione per l'intervento immediato dovranno essere di tipo approvato e verificato semestralmente, inoltre dovranno sempre essere facilmente reperibili . In ciascun mezzo di trasporto, inoltre, in cabina dovrà essere un piccolo estintore a polvere per le piccole emergenza durante gli spostamenti. 2.3.12) MISURE CONTRO I POSSIBILI RISCHI DI ESPLOSIONE C.25 - Per l'interferenza del tracciato della condotta con un line gas metano interrata in corrispondenza dell'invaso "B": · Nel corso degli scavi dovranno essere adottate idonee misure di prevenzione contro i pericoli derivanti dalla presenza di condutture di gas. Si provvederà pertanto ad un sopralluogo congiunto con l'ente gestore della rete gas, che provvederà a segnalare in loco la giacitura delle condotte. Nel corso delle operazioni di scavo in prossimità delle suddette condotte si dovrà procedere con la massima cautela. Per la probabilità di rinvenire ordigni bellici inesplosi: · Per quanto riguarda la presenza di ordigni bellici inesplosi, considerata l'ubicazione e la storia dell'area interessata dai lavori, non si ritiene possano incontrarsi situazioni di rischio in tal senso. Comunque è fatto obbligo a tutti gli operatori di procedere sempre con la massima cautela. Qualora durante le operazioni di scavo dovessero affiorare manufatti identificabili come ordigni inesplosi (oppure anche non ben identificabili), gli operatori dovranno sospendere immediatamente i lavori ed avvisare telefonicamente la Direzione Lavori ed il Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, procedendo successivamente alle necessarie comunicazioni agli enti pubblici. 2.3.13) MISURE CONTRO GLI SBALZI ECCESSIVI DI TEMPERATURA C.26 - Le attività previste si svolgono prevalentemente all’esterno e quindi seguiranno il normale decorso delle stagioni. Non esistono nell’area del cantiere condizioni climatiche sfavorevoli alla realizzazione dell’opera quali ventosità elevata, piovosità, sbalzi di temperatura. Gli operai dovranno essere muniti comunque delle attrezzature più idonee e degli abbigliamenti più adatti per l’esecuzione dei lavori. Si allega scheda di definizione degli accorgimenti minimi che dovranno essere presi in considerazione dalle imprese esecutrici in caso di evenienza e aggiornate in relazione allo stato dei luoghi. 2.3.14) DISPOSIZIONI PER LA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI C.27 - Movimentazione manuale dei carichi Rischi: Alterazioni al rachide per sforzi eccessivi e ripetuti del lavoratore: manifestazioni di artrosi, lombalgie acute, discopatie. Investimento da automezzo in cantiere causa la ridotta mobilità durante la movimentazione del carico. Caduta dall’alto a causa dell’instabilitàà dovuta al carico trasportato. Contromisure: I lavoratori eviteranno il sollevamento dei carichi in posizioni che comportino la curvatura della schiena e non trasporteranno un carico sulle spalle né mantenendolo lontano dal corpo: eviteranno movimenti o torsioni brusche durante la movimentazione del carico. In caso di sollevamento di carichi da parte di un solo operatore sarà data informazione sull’opportunità di piegare le ginocchia, fare forza sulle gambe e di tenere durante il trasporto il carico vicino al corpo mantenendo eretta la colonna vertebrale. Quando possibile, per carichi superiori ai 25 kg, si effettuerà la movimentazione manuale mediante due lavoratori. Si eviteràà inoltre la movimentazione di carichi troppo ingombranti, soprattutto se in spazi ristretti o su pavimenti sconnessi. D.P.I.: Casco, guanti e scarpe di sicurezza con suola imperforabile. Movimentazione con mezzi di sollevamento Per ridurre i rischi conseguenti alla movimentazione con mezzi ed accessori di sollevamento, si prescrivono le seguenti regole comportamentali relativi a vari accessori ed alle procedure da seguire per il corretto sollevamento di materiali. Scelta ed utilizzo degli accessori di sollevamento · gli accessori di sollevamento devono essere scelti e manovrati da personale qualificato, che abbia ricevuto una formazione adeguata; · i ganci di sollevamento devono essere provvisti di dispositivi di chiusura con sicurezza a molla, in modo da impedire lo sganciamento delle funi · i ganci da utilizzare dovranno recare ben visibile l’indicazione del valore del carico e dovranno essere scelti tenendo conto della riduzione di portata che può verificarsi incaso di eccentricità del carico; - Pag. 46 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) · il fissaggio del gancio deve avvenire posizionando la braca centralmente rispetto al gancio, devono essere evitati carichi laterali; · dovranno essere utilizzate brache in fune di acciaio o di tipo tessile con asole alle estremità e/o gancio scorrevole; · le caratteristiche tecniche delle brache e dei ganci dovranno essere conformi alle norme UNI ISO; · la scelta degli accessori di sollevamento deve essere eseguita utilizzando la tabella di portata del costruttore degli accessori, che il Direttore tecnico di cantiere dell’Impresa avràà il compito di esporre ed illustrare agli addetti prima dell’avvio dei lavori; · esaminare sempre lo stato delle brache prima del sollevamento; · non piegare mai le brache in corrispondenza dei manicotti e dei capicorda, o su diametri di perni troppo piccoli (almeno 6 volte il diametro della fune); · se il carico presenta spigoli vivi devono essere interposti stracci o altre protezioni degli imbrachi; · non salire sui carichi o aggrapparvisi. Procedure per il sollevamento dei materiali Si prevedono le seguenti misure di prevenzione per il sollevamento di carichi: · le manovre degli automezzi o autogrù devono essere guidate a terra da un preposto,utilizzando come mezzi di comunicazione vocale e gestuale quelli prescritti dall’allegato XXXII del D. Lgs. 81/08. In caso di elevata rumorosità ambientale, tale da interferire con la comunicazione vocale, il Responsabile del cantiere provvede a dotare gli addetti di radio; · tutti gli addetti devono essere informati e formati in particolar modo su: il peso dei carichi, il centro di gravita o il lato più pesante, le modalità di lavoro corrette ed i rischi in caso di inosservanza; · in caso di utilizzo di brache a due o più bracci occorre tenere presente che in funzione dell’angolo di apertura delle funi si verifica una riduzione della portata deducibile dalla seguente tabella: Angolo fune con l’orizzontale Rapporto tra i lati orizzontale ed inclinato Moltiplicare il carico per 90° 0 1.00 75° 0.517 1.03 60° 1.000 1.55 45° 1.414 1.41 30° 1.732 2.00 15° 1.932 3.86 5°° 1.992 11.47 Misure di prevenzione circa lo stoccaggio e la manutenzione Il ricovero, l’immagazzinamento ed il controllo degli accessori di sollevamento dovrà essere conforme alle seguenti prescrizioni: · tenere gli accessori di sollevamento lontano da fonti di calore intenso; · evitare che le brache possano essere schiacciate da veicoli; · gli accessori di sollevamento devono essere verificati trimestralmente, l’Impresa dovrà pertanto conservare in cantiere, a disposizione del coordinatore per la sicurezza, i registri comprovanti le verifiche; · gli accessori di sollevamento dovranno essere ritirati dal servizio qualora si verifichino i difetti evidenziati nelle schede tecniche del costruttore (deformazioni, schiacciamenti, rotture di fili ecc); · è consentito l’utilizzo di materiale in nolo solo se corredato di documentazione di controllo non anteriore a tre mesi; · nelle operazioni di pulizia o manutenzione si dovrà porre attenzione a non alterare il contrassegno di marcatura degli accessori. Ogni impresa deve disporre dei propri accessori di sollevamento, e il titolo di proprietà deve essere evidenziato con cartelli o colorazioni opportune. Specifiche per la movimentazione dei tubi. 1. Generalità Il carico, il trasporto, lo scarico e tutte le manovre in genere, dovranno essere eseguite con la maggior cura possibile, adoperando esclusivamente mezzi meccanici idonei a seconda del tipo e del diametro dei tubi ed adottando tutti gli accorgimenti necessari. Nei cantieri dovrà predisporsi quanto occorra (mezzi idonei e piani di appoggio) per ricevere i tubi, i pezzi speciali e gli accessori da installare. 2. Carico e scarico Nella movimentazione dei tubi e pezzi speciali, dovrà evitarsi di far strisciare o cadere i tubi e, qualora siano sospesi, di farli urtare contro corpi rigidi. Il rotolamento dei tubi a mano può essere consentito solo qualora i - Pag. 47 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) piani di rotolamento siano esenti da asperità ed il movimento sia controllato. Nei tratti in pendenza, i tubi devono essere guidati con mezzi idonei, per impedire un rotolamento troppo veloce ed irregolare. Si deve impedire l'urto contro i materiali già scaricati. Infine, nel rotolamento si devono tenere a portata di mano dei ceppi bloccanti. Qualora i tubi provengano imballati, essi dovranno essere scaricati, se possibile, prima di sciogliere gli imballi. All'apertura di questi, si dovrà evitare che i tubi degli strati più alti rotolino al suolo. Gli apparecchi utilizzati per le operazioni di carico e scarico (escavatori, gru, ecc.)devono essere equipaggiati con dispositivo di sollevamento ed abbassamento graduale, in modo tale da impedire movimenti bruschi del carico. 1 dispositivo di presa ed alloggiamento del carico (colli di cigno, catene, cinghie, ecc.) devono essere realizzati ed applicati in modo tale da non compromettere la sicurezza e non danneggiare il materiale trasportato, in particolare alle estremità ed ai rivestimenti protettivi; a tal fine, le imbracature dovranno essere opportunamente rivestite di materiale morbido. E' vietato utilizzare per il sollevamento ganci inseriti forando il vertice dei tubi. Non è ammesso applicare dispositivo di imbracatura ai denti del cucchiaio di escavatori e pale caricatrici. Gli operatori devono portare protezioni, come elmetto, guanti, scarpe rinforzate, ecc.; é vietato fermarsi nella zona di pericolo. 2.3.15) DISPOSIZIONI PER LE ATTIVITÀ DI MANUTENZIONE E CONTROLLO DURANTE LE SOSPENSIONI DEI LAVORI C.28 - Sarà cura dell’impresa appaltatrice dare, per iscritto, comunicazione al C.S.E. in caso di sospensione dei lavori o di ripresa degli stessi dopo la sospensione. In caso di riscontro diretto di pericolo grave ed imminente, il C.S.E. sospenderà le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate. In relazioni a sospensioni derivanti dalle inosservanze sulle sicurezza per il cantiere, da parte delle imprese esecutrici e /o lavoratori autonomi, non verràà riconosciuta alcuna proroga del tempo di esecuzione del contratto. - Pag. 48 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) 2.3.16) FASI DI LAVORO F.01 Accantieramento F.01.1 Pulizia dell'area dell'accantieramento e dello stoccaggio Realizzazione di recinzione di cantiere con paletti in ferro infissi nel terreno e rete plastificata Rimozione di recinzione di cantiere Collocazione in opera di cartellonistica di cantiere e per deviazioni; di eventuali semafori provvisori negli incroci Rimozione di cartellonistica di cantiere e per deviazioni; di eventuali semafori provvisori negli incroci Collocazione e rimozione delle baracche e prefabbricati di cantiere e relativi allacciamenti Realizzazione stoccaggi di materiali in cantiere Carico e scarico materiali in cantiere Manutenzione opere di protezione e segnalazione Realizzazione dell'impianto di messa a terra di cantiere Realizzazione dell'impianto elettrico di cantiere Demolizione di pavimentazioni stradali Asporto materiali di risulta (carico, trasporto, scarico) Fresatura manto Scavi Scavo a macchina fino alla profondità di m 4, anche in presenza d'acqua Asporto materiali di risulta (carico, trasporto, scarico) Delimitazione e protezione degli scavi Armatura e protezione scavi Armatura e protezione degli scavi Posa tubazioni, pozzetti prefabbricati; posa di chiusini Stoccaggio provvisorio materiali Movimentazione e collocazione in opera tubazioni, raccordi e pozzetti Posa del rinfianco di sabbia, getto di cls di rinfianco, sigillature Collegamento degli allacciamenti esistenti Intercettazione e sezionamento degli allacciamenti esistenti Rinterro e riempimento con sabbia, materiale di risulta degli scavi ed arido in fornitura, misto cementato Consegna, stoccaggio e movimentazione materiali Costipamento e rullatura Pulizia mezzi, ricollocazione a deposito Posa binder e strato di usura; segnaletica orizzontale Consegna e carico materiali Stesa manto con vibrofinitrice Rullatura binder con rullo metallico Rullatura manto con rullo metallico e rifinitura Pulizia mezzi, ricollocazione a deposito Realizzazione di segnaletica orizzontale Realizzazione opere d'arte in c.a Posa casseratura, previa stesa di disarmante Inserimento di armature metalliche preconfezionate Esecuzione getti con autobetoniera e autopompa e vibrazione dei getti Disarmo, pulizia e ricollocazione a deposito casseri Eventuale rimozione tubazione in fibrocemento Prescrizioni di carattere generale F.01.2 F.01.3 F.01.4 F.01.5 F.01.6 F.01.7 F.01.8 F.01.9 F.01.12 F.01.13 F.11 F.11.01 F.11.02 F.02 F.02.1 F.02.2 F.10 F.03 F.03.1 F.04 F.04.1 F.04.2 F.04.3 F.05 F.05.1 F.06 F.06.1 F.06.2 F.06.3 F.07 F.07.1 F.07.2 F.07.3 F.07.4 F.07.5 F.07.6 F.08 F.08.1 F.08.2 F.08.3 F.08.4 F.09 I lavori di bonifica di materiali friabili contenenti amianto dovranno essere eseguiti attenendosi alle raccomandazioni contenute nei punti seguenti: 1 - Allestimento del cantiere. Se l'ambiente in cui avviene la rimozione non e' naturalmente confinato, occorre provvedere alla realizzazione di un confinamento artificiale con idonei divisori. Prima dell'inizio del lavoro, la zona dovra' essere sgombrata da tutti i mobili e le attrezzature che possono essere spostati. Se i mobili e/o le attrezzature sono coperte da detriti o polvere, devono essere puliti a umido - Pag. 49 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) prima dello spostamento dalla zona di lavoro. Tutti i mobili e le attrezzature che non possono essere spostati devono essere completamente ricoperti con fogli di plastica di spessore adeguato ed accuratamente sigillati sul posto. Tutte le armature per l'illuminazione presenti devono essere tolte, pulite e sigillate in fogli di plastica e depositate in zona di sicurezza incontaminata. Devono essere asportati tutti gli equipaggiamenti di ventilazione e riscaldamento e altri elementi smontabili, puliti e tolti dalla zona di lavoro. Tutti gli oggetti inamovibili devono essere sigillati, in modo tale che non vengano danneggiati e/o contaminati durante il lavoro. Devono essere rimossi tutti i filtri dei sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento. I filtri sostituiti vanno posti in sacchi sigillati di plastica per essere smaltiti come rifiuti contenenti amianto. I filtri permanenti vanno puliti a umido e reinstallati. Tutte le aperture di ventilazione, le attrezzature fisse, gli infissi e radiatori, devono essere sigillati sul posto, uno per uno, con fogli di plastica chiusi da un nastro adesivo fino a che il lavoro, pulizia compresa, non sara' completato. Il pavimento dell'area di lavoro dovra' essere ricoperto con uno o piu' fogli di polietilene di spessore adeguato. Le giunzioni saranno unite con nastro impermeabile; la copertura del pavimento dovra' estendersi alla parete per almeno 500 mm. Tutte le pareti della zona di lavoro saranno ricoperte con fogli di polietilene di spessore adeguato e sigillate sul posto con nastro a prova di umidita'. Tutte le barriere di fogli di plastica e l'isolamento della zona vanno mantenuti durante tutta la preparazione del lavoro. Bisognera' effettuare ispezioni periodiche per assicurare che le barriere siano funzionanti. Tutti i cavedii e le altre possibili comunicazioni per il passaggio di cavi, tubazioni, ecc. devono essere individuati e sigillati. I bordi delle barriere temporanee, i fori e le fessure vanno tamponati con silicone o schiume espanse. Porte e finestre vanno sigillate applicando prima nastro adesivo sui bordi e coprendole successivamente con un telo di polietilene di superficie piu' estesa delle aperture. Deve essere predisposta un'uscita di sicurezza per consentire una rapida via di fuga, realizzata con accorgimenti tali da non compromettere l'isolamento dell'area di lavoro (ad es. telo di polietilene da tagliare in caso di emergenza). Deve essere installato un impianto temporaneo di alimentazione elettrica, di tipo stagno e collegato alla messa a terra. I cavi devono essere disposti in modo da non creare intralcio al lavoro e non essere danneggiati accidentalmente. Per realizzare un efficace isolamento dell'area di lavoro e' necessario, oltre all'installazione delle barriere (confinamento statico), l'impiego di un sistema di estrazione dell'aria che metta in depressione il cantiere di bonifica rispetto all'esterno (confinamento dinamico). Il sistema di estrazione deve garantire un gradiente di pressione tale che, attraverso i percorsi di accesso al cantiere e le inevitabili imperfezioni delle barriere di confinamento, si verifichi un flusso d'aria dall'esterno verso l'interno del cantiere in modo da evitare qualsiasi fuoriuscita di fibre. Nello stesso tempo questo sistema garantisce il rinnovamento dell'aria e riduce la concentrazione delle fibre di amianto aerodisperse all'interno dell'area di lavoro. L'aria aspirata deve essere espulsa all'esterno dell'area di lavoro, quando possibile fuori dall'edificio. L'uscita del sistema di aspirazione deve attraversare le barriere di confinamento; l'integrita' delle barriere deve essere mantenuta sigillando i teli di polietilene con nastro adesivo intorno all'estrattore o al tubo di uscita. L'aria inquinata aspirata dagli estrattori deve essere efficacemente filtrata prima di essere emessa all'esterno del cantiere. Gli estrattori devono essere muniti di un filtro HEPA (alta efficienza: 99.97 DOP). Gli estrattori devono essere messi in funzione prima che qualsiasi materiale contenente amianto venga manomesso e devono funzionare ininterrottamente (24 ore su 24) per mantenere il confinamento dinamico fino a che la decontaminazione dell'area di lavoro non sia completa. Non devono essere spenti alla fine del turno di lavoro ne' durante le eventuali pause. In caso di interruzione di corrente o di qualsiasi altra causa accidentale che provochi l'arresto degli estrattori, l'attivita' di rimozione deve essere interrotta; tutti i materiali di amianto gia' rimossi e caduti devono essere insaccati finche' sono umidi. L'estrattore deve essere provvisto di un manometro che consenta di determinare quando i filtri devono essere sostituiti. - Pag. 50 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Il cambio dei filtri deve avvenire all'interno dell'area di lavoro, ad opera di personale munito di mezzi di protezione individuale per l'amianto. Tutti i filtri usati devono essere insaccati e trattati come rifiuti contaminati da amianto. 2 - Collaudo del cantiere. Dopo che e' stato completato l'allestimento del cantiere, compresa l'installazione dell'unita' di decontaminazione e prima dell'inizio di qualsiasi operazione che comporti la manomissione dell'amianto, i sistemi di confinamento devono essere collaudati mediante prove di tenuta. a) Prova della tenuta con fumogeni. Ad estrattori spenti l'area di lavoro viene saturata con un fumogeno e si osservano, dall'esterno del cantiere, le eventuali fuoriuscite di fumo. Occorre ispezionare, a seconda delle situazioni le barriere di confinamento, il perimetro esterno dell'edificio, il piano sovrastante. Tutte le falle individuate vanno sigillate dall'interno. b) Collaudo della depressione. Si accendono gli estrattori uno alla volta e si osservano i teli di plastica delle barriere di confinamento: questi devono rigonfiarsi leggermente formando un ventre rivolto verso l'interno dell'area di lavoro. La direzione del flusso dell'aria viene verificata utilizzando fialette fumogene. Il test deve essere effettuato, in particolare, all'esterno del cantiere, in prossimita' delle eventuali aperture per l'immissione passiva di aria e nei locali dell'unita' di decontaminazione, in condizioni di quiete e durante l'apertura delle porte. Si deve osservare che il fumo venga sempre richiamato verso l'interno dell'area di lavoro. La misura della depressione puo' essere effettuata con un manometro differenziale, munito di due sonde che vengono collocate una all'interno e l'altra all'esterno dell'area di lavoro. 3 - Area di decontaminazione. Dovra' essere approntato un sistema di decontaminazione del personale, composto da 4 zone distinte, come qui sotto descritte. a) Locale di equipaggiamento. Questa zona avra' due accessi, uno adiacente all'area di lavoro e l'altro adiacente al locale doccia. Pareti, soffitto e pavimento saranno ricoperti con un foglio di plastica di spessore adeguato. Un apposito contenitore di plastica deve essere sistemato in questa zona per permettere agli operai di riporvi il proprio equipaggiamento prima di passare al locale doccia. b) Locale doccia. La doccia sara' accessibile dal locale equipaggiamento e dalla chiusa d'aria. Questo locale dovra' contenere come minimo una doccia con acqua calda e fredda e sara' dotato ove possibile di servizi igienici. Dovra' essere assicurata la disponibilita' continua di sapone in questo locale. Le acque di scarico delle docce devono essere convenientemente filtrate prima di essere scaricate. c) Chiusa d'aria. La chiusa d'aria dovra' essere costruita tra il locale doccia ed il locale spogliatoio incontaminato. La chiusa d'aria consistera' in uno spazio largo circa 1.5 m con due accessi. Uno degli accessi dovra' rimanere sempre chiuso: per ottenere cio' e' opportuno che gli operai attraversino la chiusa d'aria uno alla volta. d) Locale incontaminato (spogliatoio). Questa zona avra' un accesso dall'esterno (aree incontaminate) ed un'uscita attraverso la chiusa d'aria. Il locale dovra' essere munito di armadietti per consentire agli operai di riporre gli abiti dall'esterno. Quest'area servira' anche come magazzino per l'equipaggiamento pulito. 4 - Protezione dei lavoratori. Prima dell'inizio dei lavori, gli operai devono venire istruiti ed informati sulle tecniche di rimozione dell'amianto, che dovranno includere un programma di addestramento all'uso delle maschere respiratorie, sulle procedure per la rimozione, la decontaminazione e la pulizia del luogo di lavoro. Gli operai devono essere equipaggiati con adatti dispositivi di protezione individuali delle vie respiratorie (vedi Allegato 4), devono inoltre essere dotati di un sufficiente numero di indumenti protettivi completi. Questi indumenti saranno costituiti da tuta e copricapo. Gli indumenti a perdere e le coperture per i piedi devono essere lasciati nella stanza dell'equipaggiamento contaminato sino al termine dei lavori di bonifica dell'amianto, ed a quel punto dovranno essere immagazzinati come gli scarti dell'amianto. Tutte le volte che - Pag. 51 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) si lascia la zona di lavoro e' necessario sostituire gli indumenti protettivi con altri incontaminati. E' necessario che gli indumenti protettivi siano: - di carta o tela plastificata a perdere. In tal caso sono da trattare come rifiuti inquinanti e quindi da smaltire come i materiali di risulta provenienti dalle operazioni di bonifica; - di cotone o altro tessuto a tessitura compatta (da pulire a fine turno con accurata aspirazione, porre in contenitori chiusi e lavare dopo ogni turno a cura della impresa o in lavanderia attrezzata); - sotto la tuta l'abbigliamento deve essere ridotto al minimo (un costume da bagno o biancheria a perdere). Elencare ed affiggere, nel locale dell'equipaggiamento e nel locale di pulizia, le procedure di lavoro e di decontaminazione che dovranno essere seguite dagli operai. Procedure di accesso all'area di lavoro. Accesso alla zona: ciascun operaio dovra' togliere gli indumenti nel locale spogliatoio incontaminato ed indossare un respiratore dotato di filtri efficienti ed indumenti protettivi, prima di accedere alla zona di equipaggiamento ed accesso all'area di lavoro. Uscita dalla zona di lavoro: ciascun operaio dovra' ogni volta che lascia la zona di lavoro, togliere la contaminazione piu' evidente dagli indumenti prima di lasciare l'area di lavoro, mediante un aspiratore; proseguire verso la zona dell'equipaggiamento, adempiere alle procedure seguenti: - togliere tutti gli indumenti eccetto il respiratore; - sempre indossando il respiratore e nudi, entrare nel locale doccia, pulire l'esterno del respiratore con acqua e sapone; - togliere i filtri sciacquarli e riporli nel contenitore predisposto per tale uso; - lavare ed asciugare l'interno del respiratore. Dopo aver fatto la doccia ed essersi asciugato, l'operaio proseguira' verso il locale spogliatoio dove indossera' gli abiti per l'esterno alla fine della giornata di lavoro, oppure le tute pulite prima di mangiare, fumare, bere o rientrare nella zona di lavoro. I copripiedi contaminati devono essere lasciati nel locale equipaggiamento quando non vengono usati nell'area di lavoro. Al termine del lavoro di rimozione trattarli come scarti contaminati oppure pulirli a fondo, sia all'interno che all'esterno usando acqua e sapone, prima di spostarli dalla zona di lavoro o dalla zona di equipaggiamento. Immagazzinare gli abiti da lavoro nel locale equipaggiamento per il riutilizzo dopo averli decontaminati con un aspiratore, oppure metterli nel contenitore per il deposito assieme agli altri materiali contaminati da amianto. Gli operai non devono mangiare, bere, fumare sul luogo di lavoro, fatta eccezione per l'apposito locale incontaminato. Gli operai devono essere completamente protetti, con idoneo respiratore ed indumenti protettivi durante la preparazione dell'area di lavoro prima dell'inizio della rimozione dell'amianto e fino al termine delle operazioni conclusive di pulizia della zona interessata. 5 - Tecniche di rimozione. A meno di specifiche controindicazioni tecniche, di norma, la rimozione dell'amianto deve avvenire ad umido. Per l'imbibizione del materiale possono essere usati agenti surfattanti (soluzioni acquose di etere ed estere di poliossietilene) o impregnanti (prodotti vinil-acrilici comunemente usati per l'incapsulamento). Generalmente e' sufficiente bagnare l'amianto con un getto diffuso a bassa pressione, spruzzando il materiale una prima volta per bagnare la superficie e poi una seconda volta per ottenere la saturazione. Quando, per lo spessore del rivestimento o per la presenza di trattamenti di superficie, non e' possibile ottenere un'impregnazione totale con questa tecnica, si praticano dei fori nel materiale attraverso i quali la soluzione imbibente viene iniettata in profondita'. Si deve comunque evitare il ruscellamento dell'acqua. La rimozione dell'amianto deve iniziare nel punto piu' lontano dagli estrattori e procedere verso di essi, secondo la direzione del flusso dell'aria, in modo che, man mano che procede il lavoro, le fibre che si liberano per l'intervento siano allontanate dalle aree gia' decoibentate. L'amianto rimosso deve essere insaccato immediatamente e comunque prima che abbia il tempo di essiccare. A tal fine dovranno lavorare contemporaneamente almeno due operai: uno addetto alla rimozione dell'amianto e l'altro addetto a raccogliere l'amianto caduto e ad insaccarlo. I sacchi pieni saranno sigillati immediatamente. Dopo una prima rimozione grossolana, effettuata generalmente con raschietti a mano, le - Pag. 52 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) superfici rivestite vengono spazzolate ad umido in modo da asportare tutti i residui visibili di amianto. Al termine delle operazioni di rimozione le superfici decoibentate devono essere trattate con un prodotto sigillante per fissare tutte le fibre che non possono essere state asportate. L'imballaggio e l'allontanamento dei rifiuti dovra' essere effettuato adottando idonee cautele per evitare una contaminazione di amianto all'esterno dell'area di lavoro. 6 - Imballaggio dei rifiuti contenenti amianto. L'imballaggio deve essere effettuato con tutti gli accorgimenti atti a ridurre il pericolo di rotture accidentali. Tutti i materiali devono essere avviati al trasporto in doppio contenitore, imballando separatamente i materiali taglienti. Il primo contenitore deve essere un sacco di materiale impermeabile (polietilene), di spessore adeguato (almeno 0.15 mm); come secondo contenitore possono essere utilizzati sacchi o fusti rigidi. I sacchi vanno riempiti per non piu' di due terzi, in modo che il peso del sacco non ecceda i 25 kg. L'aria in eccesso dovrebbe essere aspirata con un aspiratore a filtri assoluti; la chiusura andrebbe effettuata a mezzo termosaldatura o doppio legaccio. Tutti i contenitori devono essere etichettati. L'uso del doppio contenitore e' fondamentale, in quanto il primo sacco, nel quale l'amianto viene introdotto appena rimosso all'interno del cantiere, e' inevitabilmente contaminato. Il secondo contenitore non deve mai essere portato dentro l'area di lavoro, ma solo nei locali puliti dell'unita' di decontaminazione. 7 - Modalità di allontanamento dei rifiuti dall'area di lavoro. L'allontanamento dei rifiuti dall'area di lavoro deve essere effettuato in modo da ridurre il piu' possibile il pericolo di dispersione di fibre. A tal fine il materiale viene insaccato nell'area di lavoro e i sacchi, dopo la chiusura e una prima pulizia della superficie, vanno portati nell'unita' di decontaminazione. Quando cio' sia possibile e' preferibile che venga installata una distinta U.O. destinata esclusivamente al passaggio dei materiali. Questa deve essere costituita da almeno tre locali: il primo e' un'area di lavaggio dei sacchi; il successivo e' destinato al secondo insaccamento; nell'ultimo locale i sacchi vengono depositati per essere successivamente allontanati dall'area di lavoro. All'interno dell'unita' operano due distinte squadre di lavoratori: la prima provvede al lavaggio, al secondo insaccamento ed al deposito dei sacchi; la seconda entra dall'esterno nell'area di deposito e porta fuori i rifiuti. La presenza di due squadre e' necessaria per impedire che i lavoratori provenienti dall'area di lavoro escano all'esterno indossando indumenti contaminati, provocando cosi' un'inevitabile dispersione di fibre. Nessun operatore deve mai utilizzare questo percorso per entrare o uscire dall'area di lavoro. A tal fine e' opportuno che l'uscita dei sacchi avvenga in un'unica fase, al termine delle operazioni di rimozione e che, fino a quel momento, il percorso rimanga sigillato. Quando venga utilizzato per l'evacuazione dei materiali l'U.D. destinata agli operatori il lavaggio dei sacchi deve avvenire nel locale doccia, il secondo insaccamento nella chiusa d'aria, mentre il locale incontaminato sara' destinato al deposito. In tali casi dovranno essere previste tre squadre di operatori: la prima introduce i sacchi dall'area di lavoro nell'unita', la seconda esegue le operazioni di lavaggio e insaccamento all'interno dell'unita', la terza provvede all'allontanamento dei sacchi. In entrambi i casi tutti gli operatori, tranne quelli addetti all'ultima fase di allontanamento, devono essere muniti di mezzi di protezione e seguire le procedure di decontaminazione per uscire dall'area di lavoro. I sacchi vanno movimentati evitando il trascinamento; e' raccomandato l'uso di un carrello chiuso. Ascensori e montacarichi, eventualmente utilizzati, vanno rivestiti con teli di polietilene, in modo che possano essere facilmente decontaminati nell'eventualita' della rottura di un sacco. Il percorso dal cantiere all'area di stoccaggio in attesa del trasporto in discarica deve essere preventivamente studiato, cercando di evitare, per quanto possibile, di attraversare aree occupate dell'edificio. Fino al prelevamento da parte della ditta autorizzata al trasporto, i rifiuti devono essere depositati in un'area all'interno dell'edificio, chiusa ed inaccessibile agli estranei. Possono essere utilizzati in alternativa anche container scarrabili, purche' chiusi anche nella parte superiore e posti in un'area controllata. 8 - Tecniche di incapsulamento. La scelta del tipo di incapsulante dipende dalle caratteristiche del rivestimento in amianto e dagli scopi dell'intervento. A causa della variabilita' delle situazioni che si possono presentare, prima di essere - Pag. 53 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) impiegato, il prodotto deve essere testato direttamente sul materiale da trattare. Se si usano incapsulanti ricoprenti bisogna verificarne l'aderenza al rivestimento; se si usano incapsulanti penetranti bisogna controllarne la capacita' di penetrazione e di garantire l'aderenza al supporto del rivestimento. In tutti i casi, bisogna sempre verificare preventivamente la capacita' del rivestimento di sopportare il peso dell'incapsulante. Preliminarmente la superficie del rivestimento di amianto deve essere aspirata; devono essere rimossi tutti i frammenti pendenti del rivestimento di amianto e le parti distaccate dal substrato. L'integrita' del rivestimento deve essere restaurata utilizzando materiali senza amianto che presentino una sufficiente affinita' con il rivestimento esistente e con il prodotto incapsulante impiegato. L'incapsulante deve essere applicato con un'apparecchiatura a spruzzo "airless", al fine di ridurre la liberazione di fibre per l'impatto del prodotto. Il trattamento completo puo' richiedere l'applicazione di 2 o 3 strati successivi. 9 - Decontaminazione del cantiere. Durante i lavori di rimozione e' necessario provvedere a periodiche pulizie della zona di lavoro dal materiale di amianto. Questa pulizia periodica e l'insaccamento del materiale impedira' una concentrazione pericolosa di fibre disperse. Tutti i fogli di plastica, i nastri, il materiale di pulizia, gli indumenti ed altro materiale a perdere utilizzato nella zona di lavoro dovranno essere imballati in sacchi di plastica sigillabili e destinati alla discarica. Bisogna fare attenzione nel raccogliere la copertura del pavimento per ridurre il piu' possibile la dispersione di residui contenenti amianto. I sacchi saranno identificati con etichette di segnalazione pericolo a norma di legge. I fogli di polietilene verticali ed orizzontali dovranno essere trattati con prodotti fissanti e successivamente rimossi per essere insaccati come i rifiuti di amianto. Bisogna fare attenzione nel ripiegare i fogli per ridurre il piu' possibile la dispersione di eventuali residui contenenti amianto. I singoli fogli di plastica messi su tutte le aperture, i condotti di ventilazione, gli stipiti, i radiatori, devono rimanere al loro posto. I fogli verticali, a copertura delle pareti devono essere mantenuti fino a che non e' stata fatta una prima pulizia. Tutte le superfici nell'area di lavoro, compreso i mobili, gli attrezzi ed i fogli di plastica rimasti dovranno essere puliti usando una segatura bagnata ed un aspiratore con filtri tipo Vacuum Cleaner. L'acqua, gli stracci e le ramazze utilizzati per la pulizia devono essere sostituiti periodicamente per evitare il propagarsi delle fibre di amianto. Dopo la prima pulizia, i fogli verticali rimasti devono essere tolti con attenzione ed insaccati, come pure i fogli che coprono le attrezzature per la illuminazione, gli stipiti, ecc. L'area di lavoro deve essere nebulizzata con acqua o una soluzione diluita di incapsulante in modo da abbattere le fibre aerodisperse. Conclusa la seconda operazione di pulizia, dovra' essere effettuata un'ispezione visiva di tutta la zona di lavoro (su tutte le superfici, incluse le travi e le impalcature) per assicurarsi che l'area sia sgombra da polvere. Se, dopo la seconda pulizia ad umido, sono visibili ancora dei residui, le superfici interessate devono essere nuovamente pulite ad umido. Le zone devono essere lasciate pulite a vista. Ispezionare tutti i condotti, specialmente le sezioni orizzontali per cercare eventuali residui contenenti amianto, e aspirarli usando un aspiratore a vuoto. E' consigliabile accertare l'agibilita' della zona entro 48 ore successive al termine del lavoro mediante campionamenti dell'aria secondo quanto indicato in allegato. Una volta accertata la rispondenza della zona di lavoro a quanto richiesto, si potranno togliere i sigilli a ventilatori e radiatori e rendere di nuovo accessibile la zona. 10 - Protezione delle zone esterne all'area di lavoro. Nello svolgimento del lavoro dovranno essere prese tutte le precauzioni per proteggere le zone adiacenti non interessate dalla contaminazione da polvere o detriti contenenti amianto. Giornalmente dovra' essere fatta la pulizia, con aspirazione a secco o con metodo ad umido, di qualsiasi zona al di fuori dell'area di lavoro o di passaggio che sia stata contaminata da polvere o da altri residui conseguenti al lavoro fatto. 11 - Monitoraggio ambientale. Durante l'intervento di bonifica dovra' essere garantito a carico del committente dei lavori un monitoraggio - Pag. 54 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) ambientale delle fibre aerodisperse nelle aree circostanti il cantiere di bonifica al fine di individuare tempestivamente un'eventuale diffusione di fibre di amianto nelle aree incontaminate. Il monitoraggio deve essere eseguito quotidianamente dall'inizio delle operazioni di disturbo dell'amianto fino alle pulizie finali. Devono essere controllate in particolare: - le zone incontaminate in prossimita' delle barriere di confinamento; - l'uscita del tunnel di decontaminazione o il locale incontaminato dello spogliatoio. Campionamenti sporadici vanno effettuati all'uscita degli estrattori, all'interno dell'area di lavoro e durante la movimentazione dei rifiuti. I risultati devono essere noti in tempo reale o, al massimo, entro le 24 ore successive. Per questo tipo di monitoraggio si adotteranno tecniche analitiche di MOCF. Sono previste due soglie di allarme: 1) Preallarme - Si verifica ogni qual volta i risultati dei monitoraggi effettuati all'esterno dell'area di lavoro mostrano una netta tendenza verso un aumento della concentrazione di fibre aerodisperse; 2) Allarme - Si verifica quando la concentrazione di fibre aerodisperse supera il valore di 50 ff/l. Lo stato di preallarme prevede le seguenti procedure: - sigillatura di eventuali montacarichi (divieto di entrata e di uscita); - sospensione delle attivita' in cantiere e raccolta di tutto il materiale rimosso; - ispezione delle barriere di confinamento; - nebulizzazione all'interno del cantiere e all'esterno nella zona dove si e' rilevato l'innalzamento della concentrazione di fibre; - pulizia impianto di decontaminazione; - monitoraggio (verifica). Lo stato di allarme prevede le stesse procedure di preallarme, piu': - comunicazione immediata all'autorita' competente (USL); - sigillatura ingresso impianto di decontaminazione; - accensione estrattore zona esterna; - nebulizzazione zona esterna con soluzione incollante; - pulizia pareti e pavimento zona esterna ad umido con idonei materiali; - monitoraggio. F.09.1 Installazione area di decontaminazione del personale: Locale di equipaggiamento Locale doccia Chiusa d'aria Locale incontaminato (spogliatoio) Confinamento dell'area ed installazione di barriere Lavaggio delle fibre Applicazione del prodotto incapsulante Aree destinate allo stoccaggio provvisorio dei pacchi contenenti cemento amianto Imballaggio ed allontanamento dei rifiuti contenenti amianto F.09.2 F.09.3 F.09.4 F.09.5 F.09.6 Fase: F.01 - Accantieramento Attività: F.01.1 - Pulizia dell'area dell'accantieramento e dello stoccaggio Rischi Misure sicurezza Lesioni dorso-lombari per movimentazione manuale dei carichi Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 D.P.I. Ridurre il più possibile la movimentazione manuale dei materiali utilizzando mezzi meccanici ausiliari per i carichi superiori a 25 kg per gli uomini e 15 kg per le donne o di dimensioni ingombranti o di difficile presa Il personale addetto a protratte operazioni di movimentazioni manuali dei carichi deve essere frequentemente turnato - Pag. 55 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Misure legislative D.Lgs. 81/08 Art. 168 - Allegato XXXIII D.Lgs. 81/08 Art. 168 comma 2 - Allegato XXXIII §4 Fase: F.01 - Accantieramento Attività: F.01.1 - Pulizia dell'area dell'accantieramento e dello stoccaggio Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 Descrizione Mansione Materiali Attrezzature Mezzi Riferimenti Muratore polivalente Autista autocarro Palista Ramaglie, legname, rifiuti non pericolosi Terra, ghiaione misto in natura Utensili ed attrezzature manuali Attrezzi mobili o portatili a motore a scoppio Autocarro Pala meccanica Vedi MT.01 Vedi MT.02 Vedi AT.01 Vedi AT.02 Vedi MZ.01 Vedi MZ.02 Fase: F.01 - Accantieramento Attività: F.01.2 - Realizzazione di recinzione di cantiere con paletti in ferro infissi nel terreno e rete plastificata Rischi Misure sicurezza Lesioni a varie parti del corpo per Indossare i DPI previsti dai materiali in questione contatto con materiali taglienti, spigolosi, ecc Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 Rumore: 77 dB D.P.I. Guanti Indumenti di protezione Descrizione Mansione Materiali Attrezzature Riferimenti Muratore polivalente Operaio comune polivalente Barre d'acciaio, rete metallica o plasticata per recinzioni Utensili ed attrezzature manuali Compressore d'aria Martello perforatore scalpellatore Smerigliatrice angolare a disco (flessibile) Fase: F.01 - Accantieramento Attività: F.01.3 - Rimozione di recinzione di cantiere Rischi Misure sicurezza Lesioni a varie parti del corpo per Indossare i DPI previsti dai materiali in questione contatto con materiali taglienti, spigolosi, ecc Vedi MT.03 Vedi AT.01 Vedi AT.04 Vedi AT.05 Vedi AT.06 Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 Rumore: 77 dB D.P.I. Guanti Indumenti di protezione Elettrocuzione Materiali Attrezzature Misure legislative D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.6, § 4.5 D.Lgs. 81/08 Art. 78 - Allegato VIII § 3.6 Collegare all'impianto di messa a terra del cantiere Descrizione Mansione Misure legislative D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.6, § 4.5 D.Lgs. 81/08 Art. 78 - Allegato VIII § 3.6 Muratore polivalente Operaio comune polivalente Barre d'acciaio, rete metallica o plasticata per recinzioni Tavole, listelli, ecc. in legno Utensili ed attrezzature manuali Compressore d'aria Martello perforatore scalpellatore - Pag. 56 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Riferimenti Vedi MT.03 Vedi MT.05 Vedi AT.01 Vedi AT.04 Vedi AT.05 Fase: F.01 - Accantieramento Attività: F.01.4 - Collocazione in opera di cartellonistica di cantiere e per deviazioni; di eventuali semafori provvisori negli incroci Rischi Misure sicurezza Investimento di estranei alle lavorazioni Investimento di non addetti Caduta degli addetti dall'alto, durante le lavorazioni su postazioni di lavoro sopraelevate Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 D.P.I. Consentire l'accesso solo al personale addetto alle lavorazioni Delimitare l'area e consentire l'accesso esclusivamente agli addetti alle opere di assistenza Impiego di cestello, passerella telescopica autosollevante, passerelle, trabattelli, scale a norma Descrizione Mansione Materiali Attrezzature Mezzi Riferimenti Operaio comune polivalente Profilati e lamierati metallici Utensili ed attrezzature manuali Avvitatore a batteria Scale doppie Autocarro Vedi MT.06 Vedi AT.01 Vedi AT.11 Vedi AT.12 Vedi MZ.01 Fase: F.01 - Accantieramento Attività: F.01.5 - Rimozione di cartellonistica di cantiere e per deviazioni; di eventuali semafori provvisori negli incroci Rischi Misure sicurezza Caduta degli addetti dall'alto, durante le lavorazioni su postazioni di lavoro sopraelevate Investimento di estranei alle lavorazioni Investimento di non addetti Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 D.P.I. Materiali Attrezzature Mezzi Consentire l'accesso solo al personale addetto alle lavorazioni Delimitare l'area e consentire l'accesso esclusivamente agli addetti alle opere di assistenza Riferimenti Operaio comune polivalente Profilati e lamierati metallici Utensili ed attrezzature manuali Avvitatore a batteria Scale doppie Autocarro Vedi MT.06 Vedi AT.01 Vedi AT.11 Vedi AT.12 Vedi MZ.01 Fase: F.01 - Accantieramento Attività: F.01.6 - Collocazione e rimozione delle baracche e prefabbricati di cantiere e relativi allacciamenti Rischi Misure sicurezza Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 6 D.P.I. Escoriazioni e danni alle mani Indossare i guanti Caduta di materiali, punture Gli addetti devono utilizzare i DPI prescritti (scarpe di Scarpe di sicurezza a sfilamento rapido) sicurezza Guanti Descrizione Mansione Materiali Misure legislative Impiego di cestello, passerella telescopica autosollevante, passerelle, trabattelli, scale a norma Descrizione Mansione Misure legislative Operaio comune polivalente Autista autocarro Baracche di cantiere - Pag. 57 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Misure legislative D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.6, § 4.5 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.2, § 4.6 Riferimenti Vedi MT.08 Fase: F.01 - Accantieramento Attività: F.01.6 - Collocazione e rimozione delle baracche e prefabbricati di cantiere e relativi allacciamenti Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 6 Descrizione Attrezzature Mezzi Riferimenti Utensili ed attrezzature manuali Autocarro Vedi AT.01 Vedi MZ.01 Fase: F.01 - Accantieramento Attività: F.01.7 - Realizzazione stoccaggi di materiali in cantiere Rischi Misure sicurezza Lesioni dorso-lombari per movimentazione manuale dei carichi Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 6 D.P.I. Ridurre il più possibile la movimentazione manuale dei materiali utilizzando mezzi meccanici ausiliari per i carichi superiori a 25 kg per gli uomini e 15 kg per le donne o di dimensioni ingombranti o di difficile presa Il personale addetto a protratte operazioni di movimentazioni manuali dei carichi deve essere frequentemente turnato Misure legislative D.Lgs. 81/08 Art. 168 - Allegato XXXIII D.Lgs. 81/08 Art. 168 comma 2 - Allegato XXXIII §4 Investimento per ribaltamento stoccaggi o per rotolamento materiali Realizzare depositi su terreno solido, piano, ben compattato, sotto i materiali predisporre delle traversine o bancali per facilitarne il sollevamento Depositare i materiali con distanza fra le singole cataste o depositi di almeno 70 cm in modo da consentire un facile accesso agli addetti Bloccare i materiali potenzialmente soggetti a rotolamento (tubi, fasci di ferro, ecc.) con supporti laterali, sotto i materiali predisporre delle traversine o bancali per facilitarne il sollevamento Vietato salire direttamente sugli stoccaggi; impiegare scale a mano a norma Lesioni a varie parti del corpo per Indossare i DPI previsti dai materiali in questione contatto con materiali taglienti, spigolosi, ecc Realizzare gli stoccaggi in modo che non prospettino sui transiti con parti pungenti, taglienti, ecc., ma che tali elementi siano ortogonali rispetto ai transiti stessi; in alternativa, collocare transenne o segregazioni rispetto ai transiti 10 - RUMORE Rumore (1) (2) (Trasm MZ.06) D.Lgs. 81/08 Art. 189 Vedi marchiatura del produttore per macchine prodotte dopo il 92 e la valutazione del datore di lavoro Informare e formare i lavoratori su rischi Fare tutto il possibile per assicurare che vengano indossati i D.P.I Otoprotettori Descrizione Mansione Materiali Attrezzature Mezzi Operaio comune polivalente Autogru Autista autocarro Materiali edili in genere (laterizi, legnami, tubazioni pvc, plastiche, etc) Utensili ed attrezzature manuali Escavatore con motore diesel e benne azionate idraulicamente - Pag. 58 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) D.Lgs. 81/08 Art. 195 D.Lgs. 81/08 Art. 193 comma 1 Riferimenti Vedi MT.09 Vedi AT.01 Vedi MZ.06 Fase: F.01 - Accantieramento Attività: F.01.7 - Realizzazione stoccaggi di materiali in cantiere Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 6 Descrizione Riferimenti Autocarro Vedi MZ.01 Gru su carro o autocarro Vedi MZ.07 Sorveglianza sanitaria (2) Gli addetti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria a cura del medico competente; D.Lgs. 81/08 Art. 168 comma 2 d) - Allegato XXXIII Segnaletica (1) Segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato Fase: F.01 - Accantieramento Attività: F.01.8 - Carico e scarico materiali in cantiere Rischi Misure sicurezza Lesioni dorso-lombari per movimentazione manuale dei carichi Investimento per ribaltamento stoccaggi o per rotolamento materiali Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 D.P.I. Ridurre il più possibile la movimentazione manuale dei materiali utilizzando mezzi meccanici ausiliari per i carichi superiori a 25 kg per gli uomini e 15 kg per le donne o di dimensioni ingombranti o di difficile presa Il personale addetto a protratte operazioni di movimentazioni manuali dei carichi deve essere frequentemente turnato D.Lgs. 81/08 Art. 168 comma 2 - Allegato XXXIII §4 Realizzare stoccaggi su terreno solido, piano, ben compattato Stoccare i materiali con distanza fra le singole cataste o depositi di almeno 70 cm Bloccare i materiali potenzialmente soggetti a rotolamento (tubi, fasci di ferro, ecc.) con supporti laterali Vietato salire direttamente sugli stoccaggi; impiegare, ad es., scale a mano a norma Lesioni a varie parti del corpo per Indossare i DPI previsti dai materiali in questione Guanti contatto con materiali taglienti, spigolosi, ecc Indumenti di protezione Descrizione Mansione Materiali Attrezzature Mezzi Fase: F.01 - Accantieramento Attività: F.01.9 - Manutenzione opere di protezione e segnalazione Misure sicurezza Caduta degli addetti dall'alto, Impiego di cestello, passerella telescopica durante le lavorazioni su autosollevante, passerelle, trabattelli, scale a norma postazioni di lavoro sopraelevate Lesioni a varie parti del corpo per Indossare i DPI previsti dai materiali in questione contatto con materiali taglienti, spigolosi, ecc D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.6, § 4.5 D.Lgs. 81/08 Art. 78 - Allegato VIII § 3.6 Riferimenti Autogru Autista autocarro Materiali edili in genere (laterizi, legnami, tubazioni pvc, plastiche, etc) Utensili ed attrezzature manuali Autocarro Gru su carro o autocarro Rischi Misure legislative D.Lgs. 81/08 Art. 168 - Allegato XXXIII Vedi MT.09 Vedi AT.01 Vedi MZ.01 Vedi MZ.07 Magnitudo del danno: 1 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 2 D.P.I. Guanti - Pag. 59 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Misure legislative D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.6, § 4.5 Fase: F.01 - Accantieramento Attività: F.01.9 - Manutenzione opere di protezione e segnalazione Rischi Misure sicurezza Magnitudo del danno: 1 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 2 D.P.I. Indumenti di protezione Descrizione Mansione Materiali Attrezzature Mezzi Vedi MT.06 Vedi MT.03 Vedi AT.01 Vedi AT.11 Vedi AT.12 Vedi MZ.01 Fase: F.01 - Accantieramento Attività: F.01.12 - Realizzazione dell'impianto di messa a terra di cantiere (3) (4) (5) (6) (7) Rischi Misure sicurezza Utilizzare scale a mano o scale doppie con pioli incastrati ai montanti, con estremità antisdrucciolo Caduta di attrezzi dall'alto Durante il lavoro in posizioni sopraelevate, gli utensili non utilizzati devono essere tenuti in guaine o assicurati in modo da impedirne la caduta Accesso allo scavo mediante rampa predisposta, con parapetto di sicurezza quando prospetta nel vuoto per più di 2 m, e/o scale a mano a norma I viottoli e le scale con gradini ricavati nel terreno o nella roccia devono essere provvisti di parapetto nei tratti prospicienti il vuoto quando il dislivello superi i 2 metri Caduta negli scavi Caduta di materiali dall'alto Inciampo, scivolamento Investimento di persone nelle movimentazioni di mezzi Investimento di materiali dal bordo scavi D.Lgs. 81/08 Art. 78 - Allegato VIII § 3.6 Riferimenti Operaio comune polivalente Profilati e lamierati metallici Barre d'acciaio, rete metallica o plasticata per recinzioni Utensili ed attrezzature manuali Avvitatore a batteria Scale doppie Autocarro Caduta dall'alto Misure legislative Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 D.P.I. Misure legislative D.Lgs. 81/08 Art. 113 comma 3, comma 9 D.Lgs. 81/08 Allegato VI § 1.7 D.Lgs. 81/08 Allegato XVIII § 1 D.Lgs. 81/08 Allegato XVIII § 1.2 Casco di protezione D.Lgs. 81/08 Art. 110 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.1, § 4.1 Casco di protezione D.Lgs. 81/08 Art. 110 D.Lgs. 81/08 Mantenere l'ordine e la pulizia nel luogo di lavoro; stoccare adeguatamente i materiali e le attrezzature; rimuovere gli scarti e/o rifiuti Delimitare la zona interessata con parapetto o mezzi equivalenti I mezzi di cantiere devono utilizzare i percorsi predisposti Nelle manovre di retromarcia assistere alle operazioni con personale a terra Tutto il personale deve porre particolare attenzione alle segnalazioni e alle vie di transito predisposte Segnalare l'operatività del mezzo con il girofaro Adeguare la velocità ai limiti massimi stabiliti in cantiere e transitare a passo d'uomo in prossimità dei posti di lavoro - Pag. 60 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Fase: F.01 - Accantieramento Attività: F.01.12 - Realizzazione dell'impianto di messa a terra di cantiere (3) (4) (5) (6) (7) Rischi Misure sicurezza Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 D.P.I. Lesioni alle mani per uso di attrezzi Guanti Punture ai piedi Scarpe di sicurezza Descrizione Misure legislative Allegato VIII § 3.1, § 4.1 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.6, § 4.5 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.2, § 4.6 Riferimenti Mansione Elettricista Materiali Cavi elettrici, tubazioni in pvc, morsetti etc Vedi MT.16 Attrezzature Scale doppie Vedi AT.12 Utensili ed attrezzature manuali Vedi AT.01 Pinza pressacavo Vedi AT.26 Sbobinatrice manuale Vedi AT.27 Sbobinatrice elettrica Vedi AT.28 Cesoie Vedi AT.29 Adempimenti (3) Gli impianti di messa a terra di cantiere non sono soggetti a progettazione obbligatoria; il progetto è però consigliabile; D.M. n. 37/08 Art. 10 (4) Redazione e inoltro del Modello B per denuncia all'ISPESL dell'impianto di messa a terra di cantiere (5) Collaudo dell'impianto di messa a terra di cantiere prima della sua messa in funzione Documenti (6) Progetto dell'impianto di messa a terra; D.M. n. 37/08 Art. 10 (7) Dichiarazione di conformità dell'impianto di messa a terra da inviare all'ISPESL ed all'ASL (o ARPA) competente; D.P.R. 462/01 Art. 2 Fase: F.01 - Accantieramento Attività: F.01.13 - Realizzazione dell'impianto elettrico di cantiere (8) (9) Rischi Misure sicurezza Caduta dall'alto Utilizzare scale a mano o scale doppie con pioli incastrati ai montanti, con estremità antisdrucciolo Caduta di attrezzi Durante il lavoro in posizioni sopraelevate, gli utensili non utilizzati devono essere tenuti in guaine o assicurati in modo da impedirne la caduta Accesso allo scavo mediante rampa predisposta, con parapetto di sicurezza quando prospetta nel vuoto per più di 2 m, e/o scale a mano a norma I viottoli e le scale con gradini ricavati nel terreno o nella roccia devono essere provvisti di parapetto nei tratti prospicienti il vuoto quando il dislivello superi i 2 metri Caduta negli scavi Magnitudo del danno: 1 Probabilità del danno: 1 Valore del rischio: 1 D.P.I. Misure legislative D.Lgs. 81/08 Art. 113 comma 3, comma 9 D.Lgs. 81/08 Allegato VI § 1.7 D.Lgs. 81/08 Allegato XVIII § 1 D.Lgs. 81/08 Allegato XVIII § 1.2 Caduta di materiali dall'alto Casco di protezione Elettrocuzione Guanti contro le aggressioni elettriche Collegare a terra gli impianti in luoghi normalmente - Pag. 61 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) D.Lgs. 81/08 Art. 110 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.1, § 4.1 D.Lgs. 81/08 Fase: F.01 - Accantieramento Attività: F.01.13 - Realizzazione dell'impianto elettrico di cantiere (8) (9) Rischi Misure sicurezza Magnitudo del danno: 1 Probabilità del danno: 1 Valore del rischio: 1 D.P.I. molto umidi o in prossimità di grandi masse metalliche Collegare a terra gli utensili portatili non a doppio isolamento Allegato IV § 1.1.8 D.Lgs. 81/08 Allegato IV Parte II § 5.16.3 D.Lgs. 81/08 Artt. 80, 81, 82, 83 - Allegato IX D.Lgs. 81/08 Artt. 80, 81, 82, 83 - Allegato IX D.Lgs. 81/08 Artt. 80, 81, 82, 83 - Allegato IX Installare interruttori unipolari all'arrivo di ciascuna linea di alimentazione Le derivazioni a spina per gli apparecchi utilizzatori con P>1000 W devono essere provviste di interruttore unipolare I conduttori fissi o mobili muniti di rivestimento isolante in genere, quando per la loro posizione o per il loro particolare impiego siano soggetti a danneggiamento per causa meccanica, devono essere protetti I conduttori flessibili per derivazione provvisorie o per l'alimentazione di apparecchi mobili devono avere rivestimento isolante resistente ad usura meccanica L'impianto dovrà essere dotato di protezioni da sovraccarichi e sovratensioni Utilizzare quadri di cantiere certificati con indicazioni dei circuiti comandati Investimento di materiali dal bordo scavi Casco di protezione Lesioni alle mani per uso di attrezzi Guanti Punture ai piedi Scarpe di sicurezza Descrizione Mansione Materiali Attrezzature Documenti Misure legislative D.Lgs. 81/08 Artt. 80, 81, 82, 83 - Allegato IX D.Lgs. 81/08 Artt. 80, 81, 82, 83 D.Lgs. 81/08 Artt. 80, 81, 82, 83 - Allegato IX D.Lgs. 81/08 Art. 110 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.1, § 4.1 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.6, § 4.5 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.2, § 4.6 Riferimenti Elettricista Operaio comune polivalente Cavi elettrici, tubazioni in pvc, morsetti etc Vedi MT.16 Utensili ed attrezzature manuali Vedi AT.01 Sbobinatrice manuale Vedi AT.27 Saldatore elettrico Vedi AT.32 Sbobinatrice elettrica Vedi AT.28 Battipalo a mazza cadente Vedi AT.34 Pinza pressacavo Vedi AT.26 (8) Progetto dell'impianto elettrico di cantiere; D.M. n. 37/08 Art. 10 (9) Dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico di cantiere da inviare all'ISPESL ed all'ASL (o ARPA) competente; D.P.R. 462/01 Art. 2 - Pag. 62 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Fase: F.11 - Demolizione di pavimentazioni stradali Attività: F.11.01 - Asporto materiali di risulta (carico, trasporto, scarico) Rischi Misure sicurezza Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 D.P.I. 14 - POLVERI, FUMI, VAPORI, GAS Inquinamento ambientale per Per trasporto di materiale arido, se necessario, limitare polverosità la polverosità bagnando il materiale o coprendolo con teloni 18 - DANNEGGIAMENTI Danneggiamento della viabilità Pulire le ruote infangate prima dell'uscita dall'area di per transito con ruote infangate cantiere; non caricare materiali eccessivamente bagnati e non caricare oltre le sponde 10 - RUMORE Rumore (10) (11) (Trasm MZ.02) D.Lgs. 81/08 Art. 189 Vedi marchiatura del produttore per macchine prodotte dopo il 92 e la valutazione del datore di lavoro Informare e formare i lavoratori su rischi Fare tutto il possibile per assicurare che vengano indossati i D.P.I Misure legislative Otoprotettori Descrizione D.Lgs. 81/08 Art. 195 D.Lgs. 81/08 Art. 193 comma 1 Riferimenti Mansione Operaio comune polivalente Autista autocarro Palista Materiali Terra, ghiaione misto in natura Vedi MT.02 Attrezzature Utensili ed attrezzature manuali Vedi AT.01 Mezzi Autocarro con cassone ribaltabile Vedi MZ.16 Pala meccanica Vedi MZ.02 Sorveglianza sanitaria (11) Gli addetti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria a cura del medico competente; D.Lgs. 81/08 Art. 168 comma 2 d) - Allegato XXXIII Segnaletica (10) Segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato Fase: F.11 - Demolizione di pavimentazioni stradali Attività: F.11.02 - Fresatura manto Rischi Misure sicurezza Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 Rumore: 90 dB D.P.I. Misure legislative 01 - INVESTIMENTO (da veicoli /macchine) Investimento da mezzi in movimento 10 - RUMORE Rumore (12) (13) (Trasm ) Transennare e segnalare adeguatamente il luogo di lavoro Indumenti ad alta visibilità D.Lgs. 81/08 Art. 189 Vedi marchiatura del produttore per macchine prodotte dopo il 92 e la valutazione del datore di lavoro Informare e formare i lavoratori su rischi Fare tutto il possibile per assicurare che vengano indossati i D.P.I Otoprotettori D.Lgs. 81/08 Art. 195 D.Lgs. 81/08 Art. 193 comma 1 13 - ABRASIONI, URTI, TAGLI, LESIONI Caduta in piano, scivolamenti Scarpe di sicurezza - Pag. 63 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.2, § 4.6 Fase: F.11 - Demolizione di pavimentazioni stradali Attività: F.11.02 - Fresatura manto Rischi Misure sicurezza Lesioni dorso-lombari per movimentazione manuale dei carichi Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 Rumore: 90 dB D.P.I. Ridurre il più possibile la movimentazione manuale dei materiali utilizzando mezzi meccanici ausiliari per i carichi superiori a 25 kg per gli uomini e 15 kg per le donne o di dimensioni ingombranti o di difficile presa Il personale addetto a protratte operazioni di movimentazioni manuali dei carichi deve essere frequentemente turnato D.Lgs. 81/08 Art. 168 comma 2 - Allegato XXXIII §4 14 - POLVERI, FUMI, VAPORI, GAS Inalazione dei gas di scarico Tenersi sottovento nelle lavorazioni Inquinamento ambientale per Per trasporto di materiale arido, se necessario, limitare polverosità la polverosità bagnando il materiale o coprendolo con teloni 18 - DANNEGGIAMENTI Danneggiamento accidentale di Provvedere all'individuazione dei condotti interrati tubazioni o impianti Nel caso di danneggiamenti accidentali di tubazioni o impianti prima di procedere nei lavori segnalare immediatamente la situazione al capocantiere o al preposto 10 - RUMORE Rumore (12) (13) (Trasm MZ.17) D.Lgs. 81/08 Art. 189 Vedi marchiatura del produttore per macchine prodotte dopo il 92 e la valutazione del datore di lavoro Informare e formare i lavoratori su rischi Fare tutto il possibile per assicurare che vengano indossati i D.P.I Misure legislative D.Lgs. 81/08 Art. 168 - Allegato XXXIII Otoprotettori Descrizione D.Lgs. 81/08 Art. 195 D.Lgs. 81/08 Art. 193 comma 1 Riferimenti Mansione Operaio comune polivalente Addetto fresa per asfalto Materiali Manto stradale fresato Vedi MT.19 Attrezzature Utensili ed attrezzature manuali Vedi AT.01 Tagliasfalto a martello Vedi AT.38 Tagliasfalto a disco Vedi AT.39 Mezzi Fresa meccanica a rullo dentato e nastro trasportatore Vedi MZ.17 Sorveglianza sanitaria (13) Gli addetti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria a cura del medico competente; D.Lgs. 81/08 Art. 168 comma 2 d) - Allegato XXXIII Segnaletica (12) Segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato Fase: Attività: Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 3 F.02.1 - Scavo a macchina fino alla profondità di m 4, anche in presenza d'acqua Valore del rischio: 9 Rumore: 83 dB F.02 - Scavi Rischi Misure sicurezza D.P.I. Investimento personale da mezzi Vietato transitare o sostare nelle immediate vicinanze d'opera o investimento di mezzi dei mezzi Durante le operazioni di carico l'autista del camion Casco di non sosta in cabina protezione - Pag. 64 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Misure legislative D.Lgs. 81/08 Art. 110 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § Fase: Attività: Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 3 F.02.1 - Scavo a macchina fino alla profondità di m 4, anche in presenza d'acqua Valore del rischio: 9 Rumore: 83 dB F.02 - Scavi Rischi Misure sicurezza D.P.I. Misure legislative 3.1, § 4.1 Lesioni e/o investimento di persona Errata manovra del guidatore delle pale meccaniche Investimento da caduta di materiali La velocità dei mezzi in entrata, uscita e transito nell'area di cantiere deve essere ridotta il più possibile e comunque osservando i limiti stabiliti Le rampe di accesso al fondo degli scavi devono essere dimensionate rispetto all'ingombro dei mezzi garantendo uno spazio minimo di m 0,70 oltre le sagome di ingombro Durante la realizzazione degli scavi il responsabile di cantiere coordina gli spostamenti reciproci dei mezzi; comunica all'autista del camion l'ubicazione della postazione sicura Il personale a terra addetto all'assistenza non deve essere presente nel campo d'azione dei mezzi Il terreno destinato al passaggio dei mezzi meccanici e dei lavoratori non deve presentare buche o sporgenze pericolose non segnalate opportunamente Il manovratore avrà esperienza in generale nel guidare le macchine per movimenti terra e specifica nel guidare le pale meccaniche In condizioni di scarsa visibilità ricorrere a segnalazioni di addetti a terra Predisporre idonee aree di accatastamento dei materiali. D.Lgs. 81/08 Art. 118 comma 3 I materiali devono essere depositati ordinatamente assicurando la stabilità contro la caduta e il ribaltamento Descrizione Mansione Materiali Attrezzature Mezzi Riferimenti Operaio comune polivalente Autista autocarro Escavatorista Terra, ghiaione misto in natura Utensili ed attrezzature manuali Pompa idrica Autocarro con cassone ribaltabile Escavatore con motore diesel e benne azionate idraulicamente Fase: F.02 - Scavi Attività: F.02.2 - Asporto materiali di risulta (carico, trasporto, scarico) Rischi Misure sicurezza Inquinamento ambientale per polverosità Danneggiamento della viabilità per transito con ruote infangate Vedi MT.02 Vedi AT.01 Vedi AT.37 Vedi MZ.14 Vedi MZ.15 Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 D.P.I. Per trasporto di materiale arido, se necessario, limitare la polverosità bagnando il materiale o coprendolo con teloni Pulire le ruote infangate prima dell'uscita dall'area di cantiere; non caricare materiali eccessivamente bagnati e non caricare oltre le sponde Descrizione Mansione Materiali Misure legislative Operaio comune polivalente Autista autocarro Palista Terra, ghiaione misto in natura - Pag. 65 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Riferimenti Vedi MT.02 Fase: F.02 - Scavi Attività: F.02.2 - Asporto materiali di risulta (carico, trasporto, scarico) Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 Descrizione Attrezzature Mezzi Riferimenti Utensili ed attrezzature manuali Autocarro con cassone ribaltabile Pala meccanica Vedi AT.01 Vedi MZ.14 Vedi MZ.02 Fase: F.02 - Scavi Attività: F.10 - Delimitazione e protezione degli scavi Rischi Misure sicurezza 02 - SEPPELLIMENTO (scavi) Franamento dello scavo 03 - CADUTA DALL'ALTO Caduta nello scavo Cedimento dei parapetti Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 Rumore: 73 dB D.P.I. Non costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Se dovesse essere necessario, eseguire le necessarie puntellature e/o il relativo calcolo di stabilità Assicurare una pendenza delle pareti dello scavo compatibile con le condizioni geo-morfologiche della zona; predisporre armature di sostegno, sporgenti almeno 30 cm dal bordo scavo, per profondità superiore a m 1.5; consultare ev. la relazione geotecnica Misure legislative D.Lgs. 81/08 Art. 120 D.Lgs. 81/08 Artt. 118, 119 Gli addetti alla delimitazione degli scavi dovranno lavorare osservando la massima prudenza rispetto alla caduta dal ciglio e se necessario dovranno utilizzare cinture di sicurezza con bretelle, cosciali e fune di trattenuta lunga massimo m 1,5 ancorata a punto sicuro Il parapetto dovrà avere idonee caratteristiche di resistenza. A favore della sicurezza è preferibile utilizzare parapetti fissati su paletti in legno infissi nel terreno anziché barriere mobili o nastri segnaletici che risultano facilmente sfondabili e che non offrono garanzia sufficiente per tempi prolungati Le condizioni delle barriere e delle delimitazioni devono essere sicure e se necessario deve essere predisposta la loro manutenzione 16 - INVESTIMENTO DA MATERIALI Investimento dei parapetti (14) Installare delimitazioni facilmente visibili; se non lo sono o costituiscono ostacolo rispetto alla normale viabilità dei mezzi meccanici, segnalarle Descrizione Mansione Materiali Attrezzature Fase: Attività: Operaio comune polivalente Barre d'acciaio, rete metallica o plasticata per recinzioni Tavole, listelli, ecc. in legno Utensili ed attrezzature manuali F.02 - Scavi F.10 - Delimitazione e protezione degli scavi Rischi Misure sicurezza Caduta di materiali dall'alto Riferimenti Vedi MT.03 Vedi MT.05 Vedi AT.01 Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 Rumore: 73 dB D.P.I. Non costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Se dovesse essere necessario, eseguire le necessarie puntellature e/o il relativo calcolo di - Pag. 66 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Misure legislative D.Lgs. 81/08 Art. 120 Fase: F.02 - Scavi Attività: F.10 - Delimitazione e protezione degli scavi Rischi Misure sicurezza Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 Rumore: 73 dB D.P.I. stabilità Se è necessario stoccare materiali sul bordo scavi o transitare con mezzi pesanti in adiacenza ad essi, predisporre calcolo delle strutture di sostegno Predisporre armature di sostegno, sporgenti almeno 30 cm dal bordo scavo Indossare l'elmetto quando si opera in prossimità del Casco di bordo scavi protezione Non adoperare le macchine operatrici come apparecchi di sollevamento Per trasporto di materiale arido, se necessario, limitare la polverosità bagnando il materiale o coprendolo con teloni Consentire l'accesso solo al personale addetto alle lavorazioni Realizzazione di parapetto di sicurezza Inquinamento ambientale per polverosità Investimento di estranei alle lavorazioni Caduta nello scavo Danneggiamento accidentale di tubazioni o impianti Inalazione di polveri Situazioni di emergenza Segnaletica (14) Misure legislative D.Lgs. 81/08 Art. 119 comma 2 D.Lgs. 81/08 Art. 110 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.1, § 4.1 D.Lgs. 81/08 Artt. 118, 126 Le barriere di protezione, i parapetti, le delimitazioni devono essere verificate frequentemente provvedendo se necessario alla loro manutenzione Accesso allo scavo mediante scale a mano a norma, fissate, che sporgano a sufficienza oltre il livello di accesso a meno che altri dispositivi garantiscano una presa sicura. Nel caso di danneggiamenti accidentali di tubazioni o impianti prima di procedere nei lavori segnalare immediatamente la situazione agli enti gestori Provvedere all'individuazione dei condotti interrati Mantenere bagnato il terreno Maschera con filtro adatto D.Lgs. 81/08 Art. 113 comma 6.d D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.3, § 4.4 Il personale addetto agli scavi di trincea deve effettuare le lavorazioni esclusivamente in gruppo per gestire eventuali situazioni di emergenza. Predisporre idonee vie di fuga accertandosi delle distanze ridotte al minimo possibile fra le scale a mano utilizzate per l'accesso al fondo degli scavi Esporre idonea segnaletica inerente la viabilità, le prescrizioni di sicurezza e gli obblighi da osservare. La colorazione, i pittogrammi e le dimensioni devono essere conformi al D.LGS. n. 81/08 Fase: F.03 - Armatura e protezione scavi Attività: F.03.1 - Armatura e protezione degli scavi (15) Rischi Misure sicurezza Investimento da caduta di materiali Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 3 Valore del rischio: 9 Rumore: 85 dB D.P.I. Predisporre idonee aree di accatastamento dei materiali. I materiali devono essere depositati ordinatamente assicurando la stabilità contro la caduta - Pag. 67 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Misure legislative Fase: F.03 - Armatura e protezione scavi Attività: F.03.1 - Armatura e protezione degli scavi (15) Rischi Misure sicurezza Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 3 Valore del rischio: 9 Rumore: 85 dB D.P.I. Misure legislative e il ribaltamento Descrizione Mansione Materiali Attrezzature Mezzi Fase: Attività: Operaio comune polivalente Autista autocarro Puntelli con travetti e tavole in legno Casseri metallici per l'armatura dello scavo Utensili ed attrezzature manuali Autocarro Gru su carro o autocarro F.03 - Armatura e protezione scavi F.03.1 - Armatura e protezione degli scavi (15) Rischi Misure sicurezza Caduta di materiali dall'alto Caduta nello scavo Vedi MT.20 Vedi MT.21 Vedi AT.01 Vedi MZ.01 Vedi MZ.07 Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 3 Valore del rischio: 9 Rumore: 85 dB D.P.I. (15) Misure legislative D.Lgs. 81/08 Art. 120 Casco di protezione Realizzazione di parapetto di sicurezza Situazioni di emergenza Segnaletica Non costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Se dovesse essere necessario, eseguire le necessarie puntellature e/o il relativo calcolo di stabilità Indossare l'elmetto quando si opera in prossimità del bordo scavi Riferimenti D.Lgs. 81/08 Art. 110 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.1, § 4.1 D.Lgs. 81/08 Artt. 118, 126 Le barriere di protezione, i parapetti, le delimitazioni devono essere verificate frequentemente provvedendo se necessario alla loro manutenzione Accesso allo scavo mediante scale a mano a norma, D.Lgs. 81/08 Art. fissate, che sporgano a sufficienza oltre il livello di 113 comma 6.d accesso a meno che altri dispositivi garantiscano una presa sicura. Il personale addetto agli scavi di trincea deve effettuare le lavorazioni esclusivamente in gruppo per gestire eventuali situazioni di emergenza. Predisporre idonee vie di fuga accertandosi delle distanze ridotte al minimo possibile fra le scale a mano utilizzate per l'accesso al fondo degli scavi Esporre idonea segnaletica inerente la viabilità, le prescrizioni di sicurezza e gli obblighi da osservare. La colorazione, i pittogrammi e le dimensioni devono essere conformi al D.LGS. n. 81/08 Fase: F.04 - Posa tubazioni, pozzetti prefabbricati; posa di chiusini Attività: F.04.1 - Stoccaggio provvisorio materiali Rischi Misure sicurezza Cedimento degli stoccaggi Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 D.P.I. I materiali devono essere depositati in luoghi adatti che non interferiscano con la circolazione di uomini e mezzi, su terreno con adeguata portanza ed in modo stabile; depositati su traversine o bancali in modo da facilitarne il sollevamento e bloccandoli contro il rotolamento - Pag. 68 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Misure legislative Fase: F.04 - Posa tubazioni, pozzetti prefabbricati; posa di chiusini Attività: F.04.1 - Stoccaggio provvisorio materiali Rischi Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 Misure sicurezza D.P.I. 10 - RUMORE Rumore (16) (17) (Trasm MZ.15) Misure legislative D.Lgs. 81/08 Art. 189 Vedi marchiatura del produttore per macchine prodotte dopo il 92 e la valutazione del datore di lavoro Informare e formare i lavoratori su rischi Fare tutto il possibile per assicurare che vengano indossati i D.P.I Otoprotettori Descrizione D.Lgs. 81/08 Art. 195 D.Lgs. 81/08 Art. 193 comma 1 Riferimenti Mansione Muratore polivalente Operaio comune polivalente Autista autocarro Materiali Tubazioni in materiale plastico con giunzioni saldate/incollate Vedi MT.27 Tubazioni in PVC, gres e calcestruzzo, pozzetti in calcestruzzo; chiusini in ghisa Vedi MT.22 Attrezzature Utensili ed attrezzature manuali Vedi AT.01 Mezzi Escavatore con motore diesel e benne azionate idraulicamente Vedi MZ.15 Gru su carro o autocarro Vedi MZ.07 Autocarro Vedi MZ.01 Sorveglianza sanitaria (17) Gli addetti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria a cura del medico competente; D.Lgs. 81/08 Art. 168 comma 2 d) - Allegato XXXIII Segnaletica (16) Segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato Fase: F.04 - Posa tubazioni, pozzetti prefabbricati; posa di chiusini Attività: F.04.2 - Movimentazione e collocazione in opera tubazioni, raccordi e pozzetti Rischi Misure sicurezza Lesioni ai piedi per caduta di materiali Movimentare con cura i materiali Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 3 Valore del rischio: 9 D.P.I. Scarpe di sicurezza Investimento da caduta di I materiali devono essere spostati opportunamente materiali imbracati ed accompagnati 10 - RUMORE Rumore (18) (19) (Trasm MZ.15) D.Lgs. 81/08 Art. 189 Vedi marchiatura del produttore per macchine prodotte dopo il 92 e la valutazione del datore di lavoro Informare e formare i lavoratori su rischi Fare tutto il possibile per assicurare che vengano indossati i D.P.I Otoprotettori Descrizione Mansione Materiali Attrezzature Mezzi Misure legislative D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.2, § 4.6 Operaio comune polivalente Escavatorista Autista autocarro Valvole di intercettazione Tubazioni in materiale plastico con giunzioni saldate/incollate Tubazioni in PVC, gres e calcestruzzo, pozzetti in calcestruzzo; chiusini in ghisa Gruppo elettrogeno Termosaldatrice elettrica testa-testa per tubi in PE Utensili ed attrezzature manuali Escavatore con motore diesel e benne azionate idraulicamente - Pag. 69 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) D.Lgs. 81/08 Art. 195 D.Lgs. 81/08 Art. 193 comma 1 Riferimenti Vedi MT.29 Vedi MT.27 Vedi MT.22 Vedi AT.49 Vedi AT.48 Vedi AT.01 Vedi MZ.15 Fase: F.04 - Posa tubazioni, pozzetti prefabbricati; posa di chiusini Attività: F.04.2 - Movimentazione e collocazione in opera tubazioni, raccordi e pozzetti Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 3 Valore del rischio: 9 Descrizione Riferimenti Gru su carro o autocarro Vedi MZ.07 Autocarro Vedi MZ.01 Sorveglianza sanitaria (19) Gli addetti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria a cura del medico competente; D.Lgs. 81/08 Art. 168 comma 2 d) - Allegato XXXIII Segnaletica (18) Segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato Fase: F.04 - Posa tubazioni, pozzetti prefabbricati; posa di chiusini Attività: F.04.3 - Posa del rinfianco di sabbia, getto di cls di rinfianco, sigillature Rischi Misure sicurezza Inalazione di polveri Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 D.P.I. Maschera con filtro adatto 10 - RUMORE Rumore (20) (21) (Trasm MZ.15) D.Lgs. 81/08 Art. 189 Vedi marchiatura del produttore per macchine prodotte dopo il 92 e la valutazione del datore di lavoro Informare e formare i lavoratori su rischi Fare tutto il possibile per assicurare che vengano indossati i D.P.I Otoprotettori Descrizione Mansione Materiali Attrezzature Mezzi Fase: Attività: Muratore polivalente Operaio comune polivalente Autista autocarro Palista Autista autobetoniera Malta di cemento Conglomerato, eventualmente additivato Sabbia Utensili ed attrezzature manuali Escavatore con motore diesel e benne azionate idraulicamente Pala meccanica Autocarro Autobetoniera F.04 - Posa tubazioni, pozzetti prefabbricati; posa di chiusini Posa del rinfianco di sabbia, getto di cls di rinfianco, sigillature Rischi Misure sicurezza Caduta di materiali dall'alto Caduta nello scavo Misure legislative D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.3, § 4.4 Non costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Se dovesse essere necessario, eseguire le necessarie puntellature e/o il relativo calcolo di stabilità Indossare l'elmetto quando si opera in prossimità del bordo scavi D.Lgs. 81/08 Art. 195 D.Lgs. 81/08 Art. 193 comma 1 Riferimenti Vedi MT.24 Vedi MT.25 Vedi MT.26 Vedi AT.01 Vedi MZ.15 Vedi MZ.02 Vedi MZ.01 Vedi MZ.26 Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 D.P.I. Misure legislative D.Lgs. 81/08 Art. 120 Casco di protezione Realizzazione di parapetto di sicurezza Le barriere di protezione, i parapetti, le delimitazioni devono essere verificate frequentemente provvedendo - Pag. 70 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) D.Lgs. 81/08 Art. 110 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.1, § 4.1 D.Lgs. 81/08 Artt. 118, 126 Fase: F.04 - Posa tubazioni, pozzetti prefabbricati; posa di chiusini Attività: Posa del rinfianco di sabbia, getto di cls di rinfianco, sigillature Rischi Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 Misure sicurezza Situazioni di emergenza Sorveglianza sanitaria (21) Segnaletica (20) F.05 - Collegamento degli allacciamenti esistenti Attività: F.05.1 - Intercettazione e sezionamento degli allacciamenti esistenti Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 1 Valore del rischio: 3 Misure sicurezza Danno biologico per contatto, inalazione Realizzare pozzetti di intercettazione e by-pass sulla condotta ed allacciamenti esistenti; una volta sigillato il raccordo, demolire manualmente le condotte ed allacciamenti preesistenti nel punto di imbocco D.P.I. D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.6, § 4.5 Indumenti di protezione D.Lgs. 81/08 Art. 78 - Allegato VIII § 3.6 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.3, § 4.4 Descrizione Materiali Attrezzature Fase: Attività: Riferimenti Operaio comune polivalente Valvole di intercettazione Flange Tubazioni in PVC, gres e calcestruzzo, pozzetti in calcestruzzo; chiusini in ghisa Utensili ed attrezzature manuali F.05 - Collegamento degli allacciamenti esistenti F.05.1 - Intercettazione e sezionamento degli allacciamenti esistenti Rischi Misure sicurezza Caduta di materiali dall'alto Situazioni di emergenza Non costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Se dovesse essere necessario, eseguire le necessarie puntellature e/o il relativo calcolo di stabilità Indossare l'elmetto quando si opera in prossimità del bordo scavi Misure legislative Guanti Maschera con filtro adatto Mansione Misure legislative se necessario alla loro manutenzione Accesso allo scavo mediante scale a mano a norma, D.Lgs. 81/08 Art. fissate, che sporgano a sufficienza oltre il livello di 113 comma 6.d accesso a meno che altri dispositivi garantiscano una presa sicura. Il personale addetto agli scavi di trincea deve effettuare le lavorazioni esclusivamente in gruppo per gestire eventuali situazioni di emergenza. Predisporre idonee vie di fuga accertandosi delle distanze ridotte al minimo possibile fra le scale a mano utilizzate per l'accesso al fondo degli scavi Gli addetti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria a cura del medico competente; D.Lgs. 81/08 Art. 168 comma 2 d) - Allegato XXXIII Segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato Fase: Rischi D.P.I. Vedi MT.29 Vedi MT.33 Vedi MT.22 Vedi AT.01 Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 1 Valore del rischio: 3 D.P.I. Misure legislative D.Lgs. 81/08 Art. 120 Casco di protezione Il personale addetto agli scavi di trincea deve effettuare le lavorazioni esclusivamente in gruppo per gestire eventuali situazioni di emergenza. Predisporre idonee vie di fuga accertandosi delle distanze ridotte al minimo possibile fra le scale a mano utilizzate per l'accesso al fondo degli scavi - Pag. 71 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) D.Lgs. 81/08 Art. 110 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.1, § 4.1 Fase: F.05 - Collegamento degli allacciamenti esistenti Attività: F.05.1 - Intercettazione e sezionamento degli allacciamenti esistenti Rischi Misure sicurezza Caduta nello scavo Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 1 Valore del rischio: 3 D.P.I. Realizzazione di parapetto di sicurezza Misure legislative D.Lgs. 81/08 Artt. 118, 126 Le barriere di protezione, i parapetti, le delimitazioni devono essere verificate frequentemente provvedendo se necessario alla loro manutenzione Accesso allo scavo mediante scale a mano a norma, fissate, che sporgano a sufficienza oltre il livello di accesso a meno che altri dispositivi garantiscano una presa sicura. D.Lgs. 81/08 Art. 113 comma 6.d Fase: F.06 - Rinterro e riempimento con sabbia, materiale di risulta degli scavi ed arido Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 in fornitura, misto cementato Attività: F.06.1 - Consegna, stoccaggio e movimentazione materiali Rischi Misure sicurezza Investimento di estranei alle lavorazioni Investimento da mezzi in manovra 10 - RUMORE Rumore (22) (23) (Trasm MZ.06) Valore del rischio: 4 Rumore: 80 dB D.P.I. Misure legislative Consentire l'accesso solo al personale addetto alle lavorazioni Delimitare ed individuare chiaramente la zona di attività D.Lgs. 81/08 Art. 189 Vedi marchiatura del produttore per macchine prodotte dopo il 92 e la valutazione del datore di lavoro Informare e formare i lavoratori su rischi Fare tutto il possibile per assicurare che vengano indossati i D.P.I Otoprotettori Descrizione D.Lgs. 81/08 Art. 195 D.Lgs. 81/08 Art. 193 comma 1 Riferimenti Mansione Operaio comune polivalente Autista autocarro Escavatorista Palista Materiali Ghiaione misto in natura Vedi MT.28 Attrezzature Utensili ed attrezzature manuali Vedi AT.01 Mezzi Escavatore con motore diesel e benne azionate idraulicamente Vedi MZ.06 Autocarro con cassone ribaltabile Vedi MZ.14 Pala meccanica Vedi MZ.02 Sorveglianza sanitaria (23) Gli addetti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria a cura del medico competente; D.Lgs. 81/08 Art. 168 comma 2 d) - Allegato XXXIII Segnaletica (22) Segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato Fase: F.06 - Rinterro e riempimento con sabbia, materiale di risulta degli scavi ed arido Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 in fornitura, misto cementato Attività: F.06.2 - Costipamento e rullatura Rischi Valore del rischio: 4 Rumore: 88 dB Misure sicurezza Investimento di estranei alle lavorazioni Investimento da mezzi in manovra D.P.I. Descrizione Mansione Misure legislative Consentire l'accesso solo al personale addetto alle lavorazioni Delimitare ed individuare chiaramente la zona di attività Operaio comune polivalente - Pag. 72 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Riferimenti Fase: F.06 - Rinterro e riempimento con sabbia, materiale di risulta degli scavi ed arido Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 in fornitura, misto cementato Attività: F.06.2 - Costipamento e rullatura Valore del rischio: 4 Rumore: 88 dB Descrizione Materiali Attrezzature Mezzi Riferimenti Addetto al rullo Ghiaione misto in natura Utensili ed attrezzature manuali Costipatore manuale (rana) Compattatore a piatto vibrante Rullo compressore Vedi MT.28 Vedi AT.01 Vedi AT.46 Vedi AT.47 Vedi MZ.29 Fase: F.06 - Rinterro e riempimento con sabbia, materiale di risulta degli scavi ed arido Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 1 in fornitura, misto cementato Attività: F.06.3 - Pulizia mezzi, ricollocazione a deposito Rischi Misure sicurezza Valore del rischio: 2 D.P.I. Contatto con oli minerali e derivati Guanti Incendio Durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare Cesoiamenti, tagli, lesioni Efficienza dell'involucro coprimotore e dei carter Eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego della macchina a motore spento Guanti Scarpe di sicurezza Descrizione Mansione Materiali Attrezzature Mezzi Fase: Attività: Misure legislative D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 4.5, § 4.6, § 4.7 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.6, § 4.5 D.Lgs. 81/08 Art. 20 comma 2 c) - Allegato VI § 1 - Allegato IV § 4 D.Lgs. 81/08 Art. 20 comma 2 c) - Allegato VI § 1.6.1, §1.6.2 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.6, § 4.5 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.2, § 4.6 Riferimenti Operaio comune polivalente Terra, ghiaia Vedi MT.30 Utensili ed attrezzature manuali Vedi AT.01 Costipatore manuale (rana) Vedi AT.46 Compattatore a piatto vibrante Vedi AT.47 Autocarro con cassone ribaltabile Vedi MZ.14 Rullo compressore Vedi MZ.29 F.06 - Rinterro e riempimento con sabbia, materiale di risulta degli scavi ed arido Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 1 in fornitura, misto cementato F.06.3 - Pulizia mezzi, ricollocazione a deposito Rischi Misure sicurezza Franamento dello scavo Caduta nello scavo Valore del rischio: 2 D.P.I. Predisporre armature di sostegno, sporgenti almeno 30 cm dal bordo scavo, secondo la relazione di calcolo che considera il transito di mezzi carichi Realizzazione di parapetto di sicurezza Controllare frequentemente le condizioni delle barriere e delle delimitazioni predisposte provvedendo se - Pag. 73 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Misure legislative D.Lgs. 81/08 Art. 119 comma 2 D.Lgs. 81/08 Artt. 118, 126 Fase: F.06 - Rinterro e riempimento con sabbia, materiale di risulta degli scavi ed arido Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 1 in fornitura, misto cementato Attività: F.06.3 - Pulizia mezzi, ricollocazione a deposito Rischi Misure sicurezza Caduta di materiali dall'alto necessario alla loro manutenzione Accesso allo scavo mediante scale a mano a norma, fissate, che sporgano a sufficienza oltre il livello di accesso a meno che altri dispositivi garantiscano una presa sicura. Nei pressi del bordo scavi indossare sempre e comunque il elmetto Inalazione di polveri Valore del rischio: 2 D.P.I. D.Lgs. 81/08 Art. 113 comma 6.d Casco di protezione Maschera con filtro adatto Investimento per caduta di materiali dall'alto Inquinamento ambientale per polverosità F.07 - Posa binder e strato di usura; segnaletica orizzontale Attività: F.07.1 - Consegna e carico materiali Misure sicurezza Investimento di estranei alle lavorazioni Inalazione di polveri o fumi nocivi durante la preparazione e la posa (Trasm MT.31) Proiezione di schegge o materiali (Trasm AT.01) Consentire l'accesso solo al personale addetto alle lavorazioni Ferite a terzi per caduta dall'alto (Trasm AT.01) Durante il lavoro in posizioni sopraelevate, gli utensili non utilizzati devono essere tenuti in guaine o assicurati in modo da impedirne la caduta Mezzi di trasporto appropriati, per quanto riguarda la sicurezza, alla natura, alla forma e al volume dei carichi a cui sono destinati Il materiale depositato sui cassoni non deve superare l'altezza delle sponde laterali e comunque deve essere idoneamente fissato per impedirne lo spostamento o la caduta in ogni fase di lavoro Per trasporto di materiale arido, se necessario, limitare la polverosità bagnando il materiale o coprendolo con teloni Investimento per caduta del materiale (Trasm MZ.14) Inquinamento ambientale per polverosità (Trasm MZ.14) D.Lgs. 81/08 Art. 110 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.1, § 4.1 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.3, § 4.4 Predisporre idonee aree di accatastamento dei materiali Per trasporto di materiale arido, se necessario, limitare la polverosità bagnando il materiale o coprendolo con teloni Fase: Rischi Misure legislative Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 Rumore: 80 dB D.P.I. Maschera con filtro adatto Distanziare adeguatamente gli altri lavoratori o installare schermi paraschegge Occhiali Misure legislative D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.3, § 4.4 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.3, § 4.2 D.Lgs. 81/08 Allegato VI § 1.7 D.Lgs. 81/08 Allegato VI § 3.1.1 Rumore (24) (25) (Trasm MZ.33) D.Lgs. 81/08 Art. 189 Vedi marchiatura del produttore per macchine prodotte dopo il 92 e la valutazione del datore di lavoro Informare e formare i lavoratori su rischi Fare tutto il possibile per assicurare che vengano indossati i D.P.I Otoprotettori - Pag. 74 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) D.Lgs. 81/08 Art. 195 D.Lgs. 81/08 Art. 193 comma 1 Fase: F.07 - Posa binder e strato di usura; segnaletica orizzontale Attività: F.07.1 - Consegna e carico materiali Rischi Misure sicurezza Inalazione dei gas di scarico (Trasm MZ.33) Inalazione di vapori di catrame (25) (Trasm MZ.33) Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 Rumore: 80 dB D.P.I. Non utilizzare la macchina in ambienti chiusi e poco ventilati Maschera con filtro adatto Calore, fiamme (Trasm MZ.33) Scarpe di sicurezza Indumenti di protezione Descrizione Misure legislative D.Lgs. 81/08 Allegato IV § 1.9 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.3, § 4.4 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.2, § 4.6 D.Lgs. 81/08 Art. 78 - Allegato VIII § 3.6 Riferimenti Mansione Operaio comune (manti stradali) Addetto rifinitrice Autista autocarro Materiali Conglomerato asfaltico/bituminoso a caldo Vedi MT.31 Attrezzature Utensili ed attrezzature manuali Vedi AT.01 Mezzi Autocarro con cassone ribaltabile Vedi MZ.14 Vibrofinitrice Vedi MZ.33 Sorveglianza sanitaria (25) Gli addetti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria a cura del medico competente; D.Lgs. 81/08 Art. 168 comma 2 d) - Allegato XXXIII Segnaletica (24) Segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato Fase: F.07 - Posa binder e strato di usura; segnaletica orizzontale Attività: F.07.2 - Stesa manto con vibrofinitrice Rischi Misure sicurezza Investimento di estranei alle lavorazioni Inalazione di polveri o fumi nocivi durante la preparazione e la posa (Trasm MT.31) Proiezione di schegge o materiali (Trasm AT.01) Consentire l'accesso solo al personale addetto alle lavorazioni Ferite a terzi per caduta dall'alto (Trasm AT.01) Durante il lavoro in posizioni sopraelevate, gli utensili non utilizzati devono essere tenuti in guaine o assicurati in modo da impedirne la caduta Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 6 Rumore: 88 dB D.P.I. Maschera con filtro adatto Distanziare adeguatamente gli altri lavoratori o installare schermi paraschegge Occhiali Rumore (26) (27) (Trasm MZ.33) D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.3, § 4.4 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.3, § 4.2 D.Lgs. 81/08 Allegato VI § 1.7 D.Lgs. 81/08 Art. 189 Vedi marchiatura del produttore per macchine prodotte dopo il 92 e la valutazione del datore di lavoro Informare e formare i lavoratori su rischi Inalazione dei gas di scarico (Trasm MZ.33) Inalazione di vapori di catrame (27) (Trasm MZ.33) Misure legislative Fare tutto il possibile per assicurare che vengano indossati i D.P.I Non utilizzare la macchina in ambienti chiusi e poco ventilati Otoprotettori Maschera con filtro adatto - Pag. 75 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) D.Lgs. 81/08 Art. 195 D.Lgs. 81/08 Art. 193 comma 1 D.Lgs. 81/08 Allegato IV § 1.9 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.3, § 4.4 Fase: F.07 - Posa binder e strato di usura; segnaletica orizzontale Attività: F.07.2 - Stesa manto con vibrofinitrice Rischi Misure sicurezza Calore, fiamme (Trasm MZ.33) Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 6 Rumore: 88 dB D.P.I. Scarpe di sicurezza Indumenti di protezione Descrizione Misure legislative D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.2, § 4.6 D.Lgs. 81/08 Art. 78 - Allegato VIII § 3.6 Riferimenti Mansione Operaio comune (manti stradali) Addetto rifinitrice Materiali Conglomerato asfaltico/bituminoso a caldo Vedi MT.31 Attrezzature Utensili ed attrezzature manuali Vedi AT.01 Mezzi Vibrofinitrice Vedi MZ.33 Sorveglianza sanitaria (27) Gli addetti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria a cura del medico competente; D.Lgs. 81/08 Art. 168 comma 2 d) - Allegato XXXIII Segnaletica (26) Segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato Fase: F.07 - Posa binder e strato di usura; segnaletica orizzontale Attività: F.07.3 - Rullatura binder con rullo metallico Rischi Misure sicurezza Investimento di estranei alle lavorazioni Inalazione di polveri o fumi nocivi durante la preparazione e la posa (Trasm MT.31) Calore, fiamme (Trasm AT.46) Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 Rumore: 88 dB D.P.I. Consentire l'accesso solo al personale addetto alle lavorazioni Maschera con filtro adatto Gli addetti devono utilizzare i DPI prescritti Scarpe di sicurezza Guanti Indumenti di protezione Rumore (28) (29) (Trasm MZ.29) Vedi marchiatura del produttore per macchine prodotte dopo il 92 e la valutazione del datore di lavoro Informare e formare i lavoratori su rischi Fare tutto il possibile per assicurare che vengano indossati i D.P.I Inalazione di polveri (Trasm MZ.29) Otoprotettori Maschera con filtro adatto Descrizione Mansione Materiali Misure legislative Operaio comune (manti stradali) Addetto rullo compressore Conglomerato asfaltico/bituminoso a caldo - Pag. 76 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.3, § 4.4 D.Lgs. 81/08 Art. 78 comma 2 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.2, § 4.6 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.6, § 4.5 D.Lgs. 81/08 Art. 78 - Allegato VIII § 3.6 D.Lgs. 81/08 Art. 189 D.Lgs. 81/08 Art. 195 D.Lgs. 81/08 Art. 193 comma 1 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.3, § 4.4 Riferimenti Vedi MT.31 Fase: F.07 - Posa binder e strato di usura; segnaletica orizzontale Attività: F.07.3 - Rullatura binder con rullo metallico Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 Rumore: 88 dB Descrizione Riferimenti Attrezzature Costipatore manuale (rana) Vedi AT.46 Mezzi Rullo compressore Vedi MZ.29 Sorveglianza sanitaria (29) Gli addetti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria a cura del medico competente; D.Lgs. 81/08 Art. 168 comma 2 d) - Allegato XXXIII Segnaletica (28) Segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato Fase: F.07 - Posa binder e strato di usura; segnaletica orizzontale Attività: F.07.4 - Rullatura manto con rullo metallico e rifinitura Rischi Misure sicurezza Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 Rumore: 88 dB D.P.I. Scivolamento, caduta in piano Scarpe di sicurezza Inalazione di polveri o fumi nocivi durante la pulizia (Trasm MT.34) Calore, fiamme (Trasm AT.46) Maschera con filtro adatto Gli addetti devono utilizzare i DPI prescritti Scarpe di sicurezza Guanti Indumenti di protezione Inalazione di polveri (Trasm MZ.29) Maschera con filtro adatto Rumore (30) (31) (Trasm MZ.37) Vedi marchiatura del produttore per macchine prodotte dopo il 92 e la valutazione del datore di lavoro Informare e formare i lavoratori su rischi Inalazione dei gas di scarico (Trasm MZ.37) Inalazione di vapori di catrame (31) (Trasm MZ.37) Fare tutto il possibile per assicurare che vengano indossati i D.P.I Non utilizzare la macchina in ambienti chiusi e poco ventilati Otoprotettori Maschera con filtro adatto Calore, fiamme (Trasm MZ.37) Scarpe di sicurezza Indumenti di protezione Descrizione Mansione Operaio comune (manti stradali) - Pag. 77 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Misure legislative D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.2, § 4.6 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.3, § 4.4 D.Lgs. 81/08 Art. 78 comma 2 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.2, § 4.6 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.6, § 4.5 D.Lgs. 81/08 Art. 78 - Allegato VIII § 3.6 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.3, § 4.4 D.Lgs. 81/08 Art. 189 D.Lgs. 81/08 Art. 195 D.Lgs. 81/08 Art. 193 comma 1 D.Lgs. 81/08 Allegato IV § 1.9 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.3, § 4.4 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.2, § 4.6 D.Lgs. 81/08 Art. 78 - Allegato VIII § 3.6 Riferimenti Fase: F.07 - Posa binder e strato di usura; segnaletica orizzontale Attività: F.07.4 - Rullatura manto con rullo metallico e rifinitura Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 Rumore: 88 dB Descrizione Riferimenti Addetto rullo compressore Addetto rifinitrice Materiali Conglomerato asfaltico/bituminoso (pulizie) Vedi MT.34 Attrezzature Costipatore manuale (rana) Vedi AT.46 Mezzi Rullo compressore Vedi MZ.29 Rifinitrice stradale Vedi MZ.37 Sorveglianza sanitaria (31) Gli addetti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria a cura del medico competente; D.Lgs. 81/08 Art. 168 comma 2 d) - Allegato XXXIII Segnaletica (30) Segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato Fase: F.07 - Posa binder e strato di usura; segnaletica orizzontale Attività: F.07.5 - Pulizia mezzi, ricollocazione a deposito Rischi Misure sicurezza Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 1 Valore del rischio: 2 D.P.I. Contatto con oli minerali e derivati Guanti Incendio Durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare Cesoiamenti, tagli, lesioni Efficienza dell'involucro coprimotore e dei carter Eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego della macchina a motore spento Guanti Scarpe di sicurezza Inalazione, contatto di polveri con la pelle, ustioni o bruciature da contatto (Trasm MT.35) Nell'utilizzo adottare le idonee cautele, in funzione delle prescrizioni delle schede di sicurezza Misure legislative D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 4.5, § 4.6, § 4.7 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.6, § 4.5 D.Lgs. 81/08 Art. 20 comma 2 c) - Allegato VI § 1 - Allegato IV § 4 D.Lgs. 81/08 Art. 20 comma 2 c) - Allegato VI § 1.6.1, §1.6.2 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.6, § 4.5 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.2, § 4.6 DPI previsti dalla scheda di sicurezza Stoccare adottando le indicazioni riportate nella confezione e nelle schede di sicurezza Inalazione di vapori, sostanze allergizzanti (Trasm MT.35) Maschera con filtro adatto Inalazione di polveri o fumi nocivi durante la pulizia (Trasm MT.34) Proiezione di schegge o materiali Distanziare adeguatamente gli altri lavoratori o (Trasm AT.01) installare schermi paraschegge Maschera con filtro adatto Ferite a terzi per caduta dall'alto (Trasm AT.01) Occhiali Durante il lavoro in posizioni sopraelevate, gli utensili non utilizzati devono essere tenuti in guaine o assicurati in modo da impedirne la caduta - Pag. 78 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.3, § 4.4 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.3, § 4.4 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.3, § 4.2 D.Lgs. 81/08 Allegato VI § 1.7 Fase: F.07 - Posa binder e strato di usura; segnaletica orizzontale Attività: F.07.5 - Pulizia mezzi, ricollocazione a deposito Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 1 Valore del rischio: 2 Descrizione Mansione Materiali Attrezzature Riferimenti Operaio comune (manti stradali) Additivi chimici Conglomerato asfaltico/bituminoso (pulizie) Utensili ed attrezzature manuali Fase: F.07 - Posa binder e strato di usura; segnaletica orizzontale Attività: F.07.6 - Realizzazione di segnaletica orizzontale Rischi Misure sicurezza Inalazione di vapori (Trasm ) Utilizzare i DPI previsti dalle schede di sicurezza prodotto (32) Vedi MT.35 Vedi MT.34 Vedi AT.01 Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 D.P.I. Maschera con filtro adatto Rumore (33) (34) (Trasm AT.56) Vedi marchiatura del produttore per macchine prodotte dopo il 92 e la valutazione del datore di lavoro Informare e formare i lavoratori su rischi Fare tutto il possibile per assicurare che vengano indossati i D.P.I Inalazione di gas, vapori (Trasm Non utilizzare la macchina in ambienti chiusi e poco AT.56) ventilati Esposizione ad allergeni e nebbie In caso di lavorazione in ambienti confinati, se il (Trasm AT.56) prodotto impiegato lo richiede, predisporre adeguato sistema di aspirazione e/o di ventilazione Il prodotto va utilizzato seguendo le indicazioni della scheda di sicurezza fornita dalla ditta produttrice Otoprotettori Guanti Indumenti di protezione L'impianto deve essere in perfetto stato, con le connessioni tra i tubi e l'utensile perfettamente a tenuta I luoghi di transito e di lavoro devono essere segregati Indumenti di protezione Maschera con filtro adatto Investimento per caduta del materiale (Trasm MZ.01) D.Lgs. 81/08 Art. 195 D.Lgs. 81/08 Art. 193 comma 1 D.Lgs. 81/08 Allegato IV § 1.9 D.M. 28/01/92 Maschera con filtro adatto Proiezione di getti, schizzi (35) (Trasm AT.56) Misure legislative D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.3, § 4.4 D.Lgs. 81/08 Art. 189 Mezzi di trasporto appropriati, per quanto riguarda la sicurezza, alla natura, alla forma e al volume dei carichi a cui sono destinati Il materiale depositato sui cassoni non deve superare l'altezza delle sponde laterali e comunque deve essere - Pag. 79 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.3, § 4.4 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.6, § 4.5 D.Lgs. 81/08 Art. 78 - Allegato VIII § 3.6 D.Lgs. 81/08 Allegato IV § 1.4.6, § 1.8.3 D.Lgs. 81/08 Art. 78 - Allegato VIII § 3.6 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.3, § 4.4 D.Lgs. 81/08 Allegato VI § 3.1.1 Fase: F.07 - Posa binder e strato di usura; segnaletica orizzontale Attività: F.07.6 - Realizzazione di segnaletica orizzontale Rischi Misure sicurezza Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 D.P.I. idoneamente fissato per impedirne lo spostamento o la caduta in ogni fase di lavoro Per trasporto di materiale arido, se necessario, limitare la polverosità bagnando il materiale o coprendolo con teloni Inquinamento ambientale per polverosità (Trasm MZ.01) Descrizione Mansione Attrezzature Mezzi Fase: Attività: Operaio comune (segnaletica stradale) Attrezzatura per verniciatura segnaletica stradale Autocarro F.07 - Posa binder e strato di usura; segnaletica orizzontale F.07.6 - Realizzazione di segnaletica orizzontale Rischi Misure sicurezza Inalazione di vapori di catrame (34) (Trasm ) Sorveglianza sanitaria (32) (34) Segnaletica (33) (35) Riferimenti Vedi AT.56 Vedi MZ.01 Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 D.P.I. D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.3, § 4.4 Sorveglianza sanitaria per addetti alla verniciatura stradale in funzione delle definizioni delle schede di sicurezza prodotto Gli addetti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria a cura del medico competente; D.Lgs. 81/08 Art. 168 comma 2 d) - Allegato XXXIII Segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato Interdire la zona di lavoro con apposite segnalazioni F.08 - Realizzazione opere d'arte in c.a Attività: F.08.1 - Posa casseratura, previa stesa di disarmante Rischi Misure sicurezza Investimento di non addetti durante le movimentazioni Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 6 D.P.I. Attrezzature Mezzi Impianti fissi Riferimenti Operaio comune polivalente Autista autocarro Puntelli con travetti e tavole in legno Casseforme metalliche Disarmante a base di oli minerali leggeri a volte combinati con acqua Utensili ed attrezzature manuali Gru su carro o autocarro Ponti su cavalletti Fase: F.08 - Realizzazione opere d'arte in c.a Attività: F.08.2 - Inserimento di armature metalliche preconfezionate Rischi Misure sicurezza Caduta o scivolamento in piano Mantenere ordine e pulizia nel cantiere Vedi MT.20 Vedi MT.43 Vedi MT.44 Vedi AT.01 Vedi MZ.07 Vedi IF.02 Magnitudo del danno: 2 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 4 D.P.I. Scarpe di sicurezza Descrizione Mansione Materiali Attrezzature Mezzi Misure legislative Non interferire nei transiti retrostanti o adiacenti e non interferire negli spazi lavorativi di altri con i materiali nelle fasi di movimentazione e posa Descrizione Materiali Misure legislative Maschera con filtro adatto Fase: Mansione Misure legislative Operaio comune polivalente Ferro d'armatura in gabbie Utensili ed attrezzature manuali Escavatore con martello demolitore - Pag. 80 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Misure legislative D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.2, § 4.6 Riferimenti Vedi MT.45 Vedi AT.01 Vedi MZ.11 Fase: F.08 - Realizzazione opere d'arte in c.a Attività: F.08.3 - Esecuzione getti con autobetoniera e autopompa e vibrazione dei getti Rischi Misure sicurezza Investimento di non addetti durante le movimentazioni Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 6 Rumore: 83 dB D.P.I. Descrizione Mansione Materiali Attrezzature Mezzi Riferimenti Muratore polivalente Operaio comune polivalente Autista pompa cls Autista autobetoniera Conglomerato, eventualmente additivato Utensili ed attrezzature manuali Vibratore azionato con compressore a scoppio Autopompa Autobetoniera Fase: F.08 - Realizzazione opere d'arte in c.a Attività: F.08.4 - Disarmo, pulizia e ricollocazione a deposito casseri Rischi Misure sicurezza Crollo delle strutture da disarmare Investimento di non addetti durante le movimentazioni Vedi MT.25 Vedi AT.01 Vedi AT.68 Vedi MZ.44 Vedi MZ.26 Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 6 D.P.I. Materiali Attrezzature Mezzi Impianti fissi Fase: Attività: Muratore polivalente Operaio comune polivalente Casseforme metalliche Utensili ed attrezzature manuali Gru su carro o autocarro Ponti su cavalletti F.08 - Realizzazione opere d'arte in c.a F.08.4 - Disarmo, pulizia e ricollocazione a deposito casseri Rischi Misure sicurezza Caduta di materiali dall'alto Caduta nello scavo Misure legislative Effettuare il disarmo con cautela, allentando gradualmente i cunei o i dispositivi di forzamento dei puntelli e riposizionando gli stessi nel momento in cui si riscontrasse un difetto o un cedimento Non interferire nei transiti retrostanti o adiacenti e non interferire negli spazi lavorativi di altri con i materiali nelle fasi di movimentazione e posa Descrizione Mansione Misure legislative Non interferire nei transiti retrostanti o adiacenti e non interferire negli spazi lavorativi di altri con i materiali nelle fasi di movimentazione e posa Non costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Se dovesse essere necessario, eseguire le necessarie puntellature e/o il relativo calcolo di stabilità Indossare l'elmetto quando si opera in prossimità del bordo scavi Riferimenti Vedi MT.43 Vedi AT.01 Vedi MZ.07 Vedi IF.02 Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 6 D.P.I. Misure legislative D.Lgs. 81/08 Art. 120 Casco di protezione Realizzazione di parapetto di sicurezza Le barriere di protezione, i parapetti, le delimitazioni devono essere verificate frequentemente provvedendo se necessario alla loro manutenzione Accesso allo scavo mediante scale a mano a norma, fissate, che sporgano a sufficienza oltre il livello di - Pag. 81 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) D.Lgs. 81/08 Art. 110 D.Lgs. 81/08 Allegato VIII § 3.1, § 4.1 D.Lgs. 81/08 Artt. 118, 126 D.Lgs. 81/08 Art. 113 comma 6.d Fase: F.08 - Realizzazione opere d'arte in c.a Attività: F.08.4 - Disarmo, pulizia e ricollocazione a deposito casseri Rischi Misure sicurezza Situazioni di emergenza Caduta su ferri di ripresa Caduta di addetti dall'alto Caduta di addetti dall'alto sul perimetro Fase: D.P.I. Misure legislative accesso a meno che altri dispositivi garantiscano una presa sicura. Il personale addetto agli scavi di trincea deve effettuare le lavorazioni esclusivamente in gruppo per gestire eventuali situazioni di emergenza. Predisporre idonee vie di fuga accertandosi delle distanze ridotte al minimo possibile fra le scale a mano utilizzate per l'accesso al fondo degli scavi Proteggere i ferri di ripresa con gli appositi "funghetti", con tavole fissate lateralmente o con altre protezioni adeguate Impiegare trabattelli o ponti su cavalletti per le lavorazioni; vietato impiegare le scale portatili Installare parapetto di sicurezza sul perimetro del manufatto, prima dell'esecuzione della banchinatura del solaio F.09 - Eventuale rimozione tubazione in fibrocemento (36) Addetti, Impianti, Materiali, Mezzi e Attrezzature Prescrizioni Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 2 Valore del rischio: 6 Rischi (36) Misure sicurezza D.P.I. Misure legislative Prescrizioni di carattere generale I lavori di bonifica di materiali friabili contenenti amianto dovranno essere eseguiti attenendosi alle raccomandazioni contenute nei punti seguenti: 1 - Allestimento del cantiere. Se l'ambiente in cui avviene la rimozione non e' naturalmente confinato, occorre provvedere alla realizzazione di un confinamento artificiale con idonei divisori. Prima dell'inizio del lavoro, la zona dovra' essere sgombrata da tutti i mobili e le attrezzature che possono essere spostati. Se i mobili e/o le attrezzature sono coperte da detriti o polvere, devono essere puliti a umido prima dello spostamento dalla zona di lavoro. Tutti i mobili e le attrezzature che non possono essere spostati devono essere completamente ricoperti con fogli di plastica di spessore adeguato ed accuratamente sigillati sul posto. Tutte le armature per l'illuminazione presenti devono essere tolte, pulite e sigillate in fogli di plastica e depositate in zona di sicurezza incontaminata. Devono essere asportati tutti gli equipaggiamenti di ventilazione e riscaldamento e altri elementi smontabili, puliti e tolti dalla zona di lavoro. Tutti gli oggetti inamovibili devono essere sigillati, in modo tale che non vengano danneggiati e/o contaminati durante il lavoro. Devono essere rimossi tutti i filtri dei sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento. I filtri sostituiti vanno posti in sacchi sigillati di plastica per essere smaltiti come rifiuti contenenti amianto. I filtri permanenti vanno puliti a umido e reinstallati. Tutte le aperture di ventilazione, le attrezzature fisse, gli infissi e radiatori, devono essere sigillati sul posto, uno per uno, con fogli di plastica chiusi da un nastro adesivo fino a che il lavoro, pulizia compresa, non sara' completato. Il pavimento dell'area di lavoro dovra' essere ricoperto con uno o piu' fogli di polietilene di spessore adeguato. Le giunzioni saranno unite con nastro impermeabile; la copertura del pavimento dovra' estendersi alla parete per almeno 500 mm. Tutte le pareti della zona di lavoro saranno ricoperte con fogli di polietilene di spessore adeguato e sigillate sul posto con nastro a prova di umidita'. Tutte le barriere di fogli di plastica - Pag. 82 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Fase: F.09 - Eventuale rimozione tubazione in fibrocemento (36) e l'isolamento della zona vanno mantenuti durante tutta la preparazione del lavoro. Bisognera' effettuare ispezioni periodiche per assicurare che le barriere siano funzionanti. Tutti i cavedii e le altre possibili comunicazioni per il passaggio di cavi, tubazioni, ecc. devono essere individuati e sigillati. I bordi delle barriere temporanee, i fori e le fessure vanno tamponati con silicone o schiume espanse. Porte e finestre vanno sigillate applicando prima nastro adesivo sui bordi e coprendole successivamente con un telo di polietilene di superficie piu' estesa delle aperture. Deve essere predisposta un'uscita di sicurezza per consentire una rapida via di fuga, realizzata con accorgimenti tali da non compromettere l'isolamento dell'area di lavoro (ad es. telo di polietilene da tagliare in caso di emergenza). Deve essere installato un impianto temporaneo di alimentazione elettrica, di tipo stagno e collegato alla messa a terra. I cavi devono essere disposti in modo da non creare intralcio al lavoro e non essere danneggiati accidentalmente. Per realizzare un efficace isolamento dell'area di lavoro e' necessario, oltre all'installazione delle barriere (confinamento statico), l'impiego di un sistema di estrazione dell'aria che metta in depressione il cantiere di bonifica rispetto all'esterno (confinamento dinamico). Il sistema di estrazione deve garantire un gradiente di pressione tale che, attraverso i percorsi di accesso al cantiere e le inevitabili imperfezioni delle barriere di confinamento, si verifichi un flusso d'aria dall'esterno verso l'interno del cantiere in modo da evitare qualsiasi fuoriuscita di fibre. Nello stesso tempo questo sistema garantisce il rinnovamento dell'aria e riduce la concentrazione delle fibre di amianto aerodisperse all'interno dell'area di lavoro. L'aria aspirata deve essere espulsa all'esterno dell'area di lavoro, quando possibile fuori dall'edificio. L'uscita del sistema di aspirazione deve attraversare le barriere di confinamento; l'integrita' delle barriere deve essere mantenuta sigillando i teli di polietilene con nastro adesivo intorno all'estrattore o al tubo di uscita. L'aria inquinata aspirata dagli estrattori deve essere efficacemente filtrata prima di essere emessa all'esterno del cantiere. Gli estrattori devono essere muniti di un filtro HEPA (alta efficienza: 99.97 DOP). Gli estrattori devono essere messi in funzione prima che qualsiasi materiale contenente amianto venga manomesso e devono funzionare ininterrottamente (24 ore su 24) per mantenere il confinamento dinamico fino a che la decontaminazione dell'area di lavoro non sia completa. Non devono essere spenti alla fine del turno di lavoro ne' durante le eventuali pause. In caso di interruzione di corrente o di qualsiasi altra causa accidentale che provochi l'arresto degli estrattori, l'attivita' di rimozione deve essere interrotta; tutti i materiali di amianto gia' rimossi e caduti devono essere insaccati finche' sono umidi. L'estrattore deve essere provvisto di un manometro che consenta di determinare quando i filtri devono essere sostituiti. Il cambio dei filtri deve avvenire all'interno dell'area di lavoro, ad opera di personale munito di mezzi di protezione individuale per l'amianto. Tutti i filtri usati devono essere insaccati e trattati come rifiuti contaminati da amianto. 2 - Collaudo del cantiere. Dopo che e' stato completato l'allestimento del cantiere, compresa l'installazione dell'unita' di decontaminazione e prima dell'inizio di qualsiasi operazione che comporti la manomissione dell'amianto, i sistemi di confinamento devono essere collaudati mediante prove di tenuta. a) Prova della tenuta con fumogeni. Ad estrattori spenti l'area di lavoro viene saturata con un fumogeno e si osservano, dall'esterno del cantiere, le eventuali fuoriuscite di fumo. Occorre ispezionare, a seconda delle situazioni le barriere di confinamento, il perimetro esterno dell'edificio, il piano sovrastante. Tutte le falle individuate vanno sigillate dall'interno. b) Collaudo della depressione. Si accendono gli estrattori uno alla volta e si osservano i teli di plastica delle barriere di confinamento: questi devono rigonfiarsi leggermente formando un ventre rivolto verso l'interno - Pag. 83 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Fase: F.09 - Eventuale rimozione tubazione in fibrocemento (36) dell'area di lavoro. La direzione del flusso dell'aria viene verificata utilizzando fialette fumogene. Il test deve essere effettuato, in particolare, all'esterno del cantiere, in prossimita' delle eventuali aperture per l'immissione passiva di aria e nei locali dell'unita' di decontaminazione, in condizioni di quiete e durante l'apertura delle porte. Si deve osservare che il fumo venga sempre richiamato verso l'interno dell'area di lavoro. La misura della depressione puo' essere effettuata con un manometro differenziale, munito di due sonde che vengono collocate una all'interno e l'altra all'esterno dell'area di lavoro. 3 - Area di decontaminazione. Dovra' essere approntato un sistema di decontaminazione del personale, composto da 4 zone distinte, come qui sotto descritte. a) Locale di equipaggiamento. Questa zona avra' due accessi, uno adiacente all'area di lavoro e l'altro adiacente al locale doccia. Pareti, soffitto e pavimento saranno ricoperti con un foglio di plastica di spessore adeguato. Un apposito contenitore di plastica deve essere sistemato in questa zona per permettere agli operai di riporvi il proprio equipaggiamento prima di passare al locale doccia. b) Locale doccia. La doccia sara' accessibile dal locale equipaggiamento e dalla chiusa d'aria. Questo locale dovra' contenere come minimo una doccia con acqua calda e fredda e sara' dotato ove possibile di servizi igienici. Dovra' essere assicurata la disponibilita' continua di sapone in questo locale. Le acque di scarico delle docce devono essere convenientemente filtrate prima di essere scaricate. c) Chiusa d'aria. La chiusa d'aria dovra' essere costruita tra il locale doccia ed il locale spogliatoio incontaminato. La chiusa d'aria consistera' in uno spazio largo circa 1.5 m con due accessi. Uno degli accessi dovra' rimanere sempre chiuso: per ottenere cio' e' opportuno che gli operai attraversino la chiusa d'aria uno alla volta. d) Locale incontaminato (spogliatoio). Questa zona avra' un accesso dall'esterno (aree incontaminate) ed un'uscita attraverso la chiusa d'aria. Il locale dovra' essere munito di armadietti per consentire agli operai di riporre gli abiti dall'esterno. Quest'area servira' anche come magazzino per l'equipaggiamento pulito. 4 - Protezione dei lavoratori. Prima dell'inizio dei lavori, gli operai devono venire istruiti ed informati sulle tecniche di rimozione dell'amianto, che dovranno includere un programma di addestramento all'uso delle maschere respiratorie, sulle procedure per la rimozione, la decontaminazione e la pulizia del luogo di lavoro. Gli operai devono essere equipaggiati con adatti dispositivi di protezione individuali delle vie respiratorie (vedi Allegato 4), devono inoltre essere dotati di un sufficiente numero di indumenti protettivi completi. Questi indumenti saranno costituiti da tuta e copricapo. Gli indumenti a perdere e le coperture per i piedi devono essere lasciati nella stanza dell'equipaggiamento contaminato sino al termine dei lavori di bonifica dell'amianto, ed a quel punto dovranno essere immagazzinati come gli scarti dell'amianto. Tutte le volte che si lascia la zona di lavoro e' necessario sostituire gli indumenti protettivi con altri incontaminati. E' necessario che gli indumenti protettivi siano: - di carta o tela plastificata a perdere. In tal caso sono da trattare come rifiuti inquinanti e quindi da smaltire come i materiali di risulta provenienti dalle operazioni di bonifica; - di cotone o altro tessuto a tessitura compatta (da pulire a fine turno con accurata aspirazione, porre in contenitori chiusi e lavare dopo ogni turno a cura della impresa o in lavanderia attrezzata); - sotto la tuta l'abbigliamento deve essere ridotto al minimo (un costume da bagno o biancheria a perdere). - Pag. 84 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Fase: F.09 - Eventuale rimozione tubazione in fibrocemento (36) Elencare ed affiggere, nel locale dell'equipaggiamento e nel locale di pulizia, le procedure di lavoro e di decontaminazione che dovranno essere seguite dagli operai. Procedure di accesso all'area di lavoro. Accesso alla zona: ciascun operaio dovra' togliere gli indumenti nel locale spogliatoio incontaminato ed indossare un respiratore dotato di filtri efficienti ed indumenti protettivi, prima di accedere alla zona di equipaggiamento ed accesso all'area di lavoro. Uscita dalla zona di lavoro: ciascun operaio dovra' ogni volta che lascia la zona di lavoro, togliere la contaminazione piu' evidente dagli indumenti prima di lasciare l'area di lavoro, mediante un aspiratore; proseguire verso la zona dell'equipaggiamento, adempiere alle procedure seguenti: - togliere tutti gli indumenti eccetto il respiratore; - sempre indossando il respiratore e nudi, entrare nel locale doccia, pulire l'esterno del respiratore con acqua e sapone; - togliere i filtri sciacquarli e riporli nel contenitore predisposto per tale uso; - lavare ed asciugare l'interno del respiratore. Dopo aver fatto la doccia ed essersi asciugato, l'operaio proseguira' verso il locale spogliatoio dove indossera' gli abiti per l'esterno alla fine della giornata di lavoro, oppure le tute pulite prima di mangiare, fumare, bere o rientrare nella zona di lavoro. I copripiedi contaminati devono essere lasciati nel locale equipaggiamento quando non vengono usati nell'area di lavoro. Al termine del lavoro di rimozione trattarli come scarti contaminati oppure pulirli a fondo, sia all'interno che all'esterno usando acqua e sapone, prima di spostarli dalla zona di lavoro o dalla zona di equipaggiamento. Immagazzinare gli abiti da lavoro nel locale equipaggiamento per il riutilizzo dopo averli decontaminati con un aspiratore, oppure metterli nel contenitore per il deposito assieme agli altri materiali contaminati da amianto. Gli operai non devono mangiare, bere, fumare sul luogo di lavoro, fatta eccezione per l'apposito locale incontaminato. Gli operai devono essere completamente protetti, con idoneo respiratore ed indumenti protettivi durante la preparazione dell'area di lavoro prima dell'inizio della rimozione dell'amianto e fino al termine delle operazioni conclusive di pulizia della zona interessata. 5 - Tecniche di rimozione. A meno di specifiche controindicazioni tecniche, di norma, la rimozione dell'amianto deve avvenire ad umido. Per l'imbibizione del materiale possono essere usati agenti surfattanti (soluzioni acquose di etere ed estere di poliossietilene) o impregnanti (prodotti vinil-acrilici comunemente usati per l'incapsulamento). Generalmente e' sufficiente bagnare l'amianto con un getto diffuso a bassa pressione, spruzzando il materiale una prima volta per bagnare la superficie e poi una seconda volta per ottenere la saturazione. Quando, per lo spessore del rivestimento o per la presenza di trattamenti di superficie, non e' possibile ottenere un'impregnazione totale con questa tecnica, si praticano dei fori nel materiale attraverso i quali la soluzione imbibente viene iniettata in profondita'. Si deve comunque evitare il ruscellamento dell'acqua. La rimozione dell'amianto deve iniziare nel punto piu' lontano dagli estrattori e procedere verso di essi, secondo la direzione del flusso dell'aria, in modo che, man mano che procede il lavoro, le fibre che si liberano per l'intervento siano allontanate dalle aree gia' decoibentate. L'amianto rimosso deve essere insaccato immediatamente e comunque prima che abbia il tempo di essiccare. A tal fine dovranno lavorare contemporaneamente almeno due operai: uno addetto alla rimozione dell'amianto e l'altro addetto a raccogliere l'amianto caduto e ad insaccarlo. I sacchi pieni saranno sigillati immediatamente. Dopo una prima rimozione grossolana, effettuata generalmente con raschietti a mano, le superfici rivestite vengono spazzolate ad umido in modo da asportare tutti i residui visibili di amianto. Al termine delle operazioni di rimozione le - Pag. 85 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Fase: F.09 - Eventuale rimozione tubazione in fibrocemento (36) superfici decoibentate devono essere trattate con un prodotto sigillante per fissare tutte le fibre che non possono essere state asportate. L'imballaggio e l'allontanamento dei rifiuti dovra' essere effettuato adottando idonee cautele per evitare una contaminazione di amianto all'esterno dell'area di lavoro. 6 - Imballaggio dei rifiuti contenenti amianto. L'imballaggio deve essere effettuato con tutti gli accorgimenti atti a ridurre il pericolo di rotture accidentali. Tutti i materiali devono essere avviati al trasporto in doppio contenitore, imballando separatamente i materiali taglienti. Il primo contenitore deve essere un sacco di materiale impermeabile (polietilene), di spessore adeguato (almeno 0.15 mm); come secondo contenitore possono essere utilizzati sacchi o fusti rigidi. I sacchi vanno riempiti per non piu' di due terzi, in modo che il peso del sacco non ecceda i 25 kg. L'aria in eccesso dovrebbe essere aspirata con un aspiratore a filtri assoluti; la chiusura andrebbe effettuata a mezzo termosaldatura o doppio legaccio. Tutti i contenitori devono essere etichettati. L'uso del doppio contenitore e' fondamentale, in quanto il primo sacco, nel quale l'amianto viene introdotto appena rimosso all'interno del cantiere, e' inevitabilmente contaminato. Il secondo contenitore non deve mai essere portato dentro l'area di lavoro, ma solo nei locali puliti dell'unita' di decontaminazione. 7 - Modalità di allontanamento dei rifiuti dall'area di lavoro. L'allontanamento dei rifiuti dall'area di lavoro deve essere effettuato in modo da ridurre il piu' possibile il pericolo di dispersione di fibre. A tal fine il materiale viene insaccato nell'area di lavoro e i sacchi, dopo la chiusura e una prima pulizia della superficie, vanno portati nell'unita' di decontaminazione. Quando cio' sia possibile e' preferibile che venga installata una distinta U.O. destinata esclusivamente al passaggio dei materiali. Questa deve essere costituita da almeno tre locali: il primo e' un'area di lavaggio dei sacchi; il successivo e' destinato al secondo insaccamento; nell'ultimo locale i sacchi vengono depositati per essere successivamente allontanati dall'area di lavoro. All'interno dell'unita' operano due distinte squadre di lavoratori: la prima provvede al lavaggio, al secondo insaccamento ed al deposito dei sacchi; la seconda entra dall'esterno nell'area di deposito e porta fuori i rifiuti. La presenza di due squadre e' necessaria per impedire che i lavoratori provenienti dall'area di lavoro escano all'esterno indossando indumenti contaminati, provocando cosi' un'inevitabile dispersione di fibre. Nessun operatore deve mai utilizzare questo percorso per entrare o uscire dall'area di lavoro. A tal fine e' opportuno che l'uscita dei sacchi avvenga in un'unica fase, al termine delle operazioni di rimozione e che, fino a quel momento, il percorso rimanga sigillato. Quando venga utilizzato per l'evacuazione dei materiali l'U.D. destinata agli operatori il lavaggio dei sacchi deve avvenire nel locale doccia, il secondo insaccamento nella chiusa d'aria, mentre il locale incontaminato sara' destinato al deposito. In tali casi dovranno essere previste tre squadre di operatori: la prima introduce i sacchi dall'area di lavoro nell'unita', la seconda esegue le operazioni di lavaggio e insaccamento all'interno dell'unita', la terza provvede all'allontanamento dei sacchi. In entrambi i casi tutti gli operatori, tranne quelli addetti all'ultima fase di allontanamento, devono essere muniti di mezzi di protezione e seguire le procedure di decontaminazione per uscire dall'area di lavoro. I sacchi vanno movimentati evitando il trascinamento; e' raccomandato l'uso di un carrello chiuso. Ascensori e montacarichi, eventualmente utilizzati, vanno rivestiti con teli di polietilene, in modo che possano essere facilmente decontaminati nell'eventualita' della rottura di un sacco. Il percorso dal cantiere all'area di stoccaggio in attesa del trasporto in discarica deve essere preventivamente studiato, cercando di evitare, per quanto possibile, di attraversare aree occupate dell'edificio. Fino al prelevamento da parte della ditta autorizzata al trasporto, i rifiuti devono essere - Pag. 86 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Fase: F.09 - Eventuale rimozione tubazione in fibrocemento (36) depositati in un'area all'interno dell'edificio, chiusa ed inaccessibile agli estranei. Possono essere utilizzati in alternativa anche container scarrabili, purche' chiusi anche nella parte superiore e posti in un'area controllata. 8 - Tecniche di incapsulamento. La scelta del tipo di incapsulante dipende dalle caratteristiche del rivestimento in amianto e dagli scopi dell'intervento. A causa della variabilita' delle situazioni che si possono presentare, prima di essere impiegato, il prodotto deve essere testato direttamente sul materiale da trattare. Se si usano incapsulanti ricoprenti bisogna verificarne l'aderenza al rivestimento; se si usano incapsulanti penetranti bisogna controllarne la capacita' di penetrazione e di garantire l'aderenza al supporto del rivestimento. In tutti i casi, bisogna sempre verificare preventivamente la capacita' del rivestimento di sopportare il peso dell'incapsulante. Preliminarmente la superficie del rivestimento di amianto deve essere aspirata; devono essere rimossi tutti i frammenti pendenti del rivestimento di amianto e le parti distaccate dal substrato. L'integrita' del rivestimento deve essere restaurata utilizzando materiali senza amianto che presentino una sufficiente affinita' con il rivestimento esistente e con il prodotto incapsulante impiegato. L'incapsulante deve essere applicato con un'apparecchiatura a spruzzo "airless", al fine di ridurre la liberazione di fibre per l'impatto del prodotto. Il trattamento completo puo' richiedere l'applicazione di 2 o 3 strati successivi. 9 - Decontaminazione del cantiere. Durante i lavori di rimozione e' necessario provvedere a periodiche pulizie della zona di lavoro dal materiale di amianto. Questa pulizia periodica e l'insaccamento del materiale impedira' una concentrazione pericolosa di fibre disperse. Tutti i fogli di plastica, i nastri, il materiale di pulizia, gli indumenti ed altro materiale a perdere utilizzato nella zona di lavoro dovranno essere imballati in sacchi di plastica sigillabili e destinati alla discarica. Bisogna fare attenzione nel raccogliere la copertura del pavimento per ridurre il piu' possibile la dispersione di residui contenenti amianto. I sacchi saranno identificati con etichette di segnalazione pericolo a norma di legge. I fogli di polietilene verticali ed orizzontali dovranno essere trattati con prodotti fissanti e successivamente rimossi per essere insaccati come i rifiuti di amianto. Bisogna fare attenzione nel ripiegare i fogli per ridurre il piu' possibile la dispersione di eventuali residui contenenti amianto. I singoli fogli di plastica messi su tutte le aperture, i condotti di ventilazione, gli stipiti, i radiatori, devono rimanere al loro posto. I fogli verticali, a copertura delle pareti devono essere mantenuti fino a che non e' stata fatta una prima pulizia. Tutte le superfici nell'area di lavoro, compreso i mobili, gli attrezzi ed i fogli di plastica rimasti dovranno essere puliti usando una segatura bagnata ed un aspiratore con filtri tipo Vacuum Cleaner. L'acqua, gli stracci e le ramazze utilizzati per la pulizia devono essere sostituiti periodicamente per evitare il propagarsi delle fibre di amianto. Dopo la prima pulizia, i fogli verticali rimasti devono essere tolti con attenzione ed insaccati, come pure i fogli che coprono le attrezzature per la illuminazione, gli stipiti, ecc. L'area di lavoro deve essere nebulizzata con acqua o una soluzione diluita di incapsulante in modo da abbattere le fibre aerodisperse. Conclusa la seconda operazione di pulizia, dovra' essere effettuata un'ispezione visiva di tutta la zona di lavoro (su tutte le superfici, incluse le travi e le impalcature) per assicurarsi che l'area sia sgombra da polvere. Se, dopo la seconda pulizia ad umido, sono visibili ancora dei residui, le superfici interessate devono essere nuovamente pulite ad umido. Le zone devono essere lasciate pulite a vista. Ispezionare tutti i condotti, specialmente le sezioni orizzontali per cercare eventuali residui contenenti amianto, e aspirarli usando un aspiratore a vuoto. - Pag. 87 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Fase: F.09 - Eventuale rimozione tubazione in fibrocemento (36) E' consigliabile accertare l'agibilita' della zona entro 48 ore successive al termine del lavoro mediante campionamenti dell'aria secondo quanto indicato in allegato. Una volta accertata la rispondenza della zona di lavoro a quanto richiesto, si potranno togliere i sigilli a ventilatori e radiatori e rendere di nuovo accessibile la zona. 10 - Protezione delle zone esterne all'area di lavoro. Nello svolgimento del lavoro dovranno essere prese tutte le precauzioni per proteggere le zone adiacenti non interessate dalla contaminazione da polvere o detriti contenenti amianto. Giornalmente dovra' essere fatta la pulizia, con aspirazione a secco o con metodo ad umido, di qualsiasi zona al di fuori dell'area di lavoro o di passaggio che sia stata contaminata da polvere o da altri residui conseguenti al lavoro fatto. 11 - Monitoraggio ambientale. Durante l'intervento di bonifica dovra' essere garantito a carico del committente dei lavori un monitoraggio ambientale delle fibre aerodisperse nelle aree circostanti il cantiere di bonifica al fine di individuare tempestivamente un'eventuale diffusione di fibre di amianto nelle aree incontaminate. Il monitoraggio deve essere eseguito quotidianamente dall'inizio delle operazioni di disturbo dell'amianto fino alle pulizie finali. Devono essere controllate in particolare: - le zone incontaminate in prossimita' delle barriere di confinamento; - l'uscita del tunnel di decontaminazione o il locale incontaminato dello spogliatoio. Campionamenti sporadici vanno effettuati all'uscita degli estrattori, all'interno dell'area di lavoro e durante la movimentazione dei rifiuti. I risultati devono essere noti in tempo reale o, al massimo, entro le 24 ore successive. Per questo tipo di monitoraggio si adotteranno tecniche analitiche di MOCF. Sono previste due soglie di allarme: 1) Preallarme - Si verifica ogni qual volta i risultati dei monitoraggi effettuati all'esterno dell'area di lavoro mostrano una netta tendenza verso un aumento della concentrazione di fibre aerodisperse; 2) Allarme - Si verifica quando la concentrazione di fibre aerodisperse supera il valore di 50 ff /l. Lo stato di preallarme prevede le seguenti procedure: - sigillatura di eventuali montacarichi (divieto di entrata e di uscita); - sospensione delle attivita' in cantiere e raccolta di tutto il materiale rimosso; - ispezione delle barriere di confinamento; - nebulizzazione all'interno del cantiere e all'esterno nella zona dove si e' rilevato l'innalzamento della concentrazione di fibre; - pulizia impianto di decontaminazione; - monitoraggio (verifica). Lo stato di allarme prevede le stesse procedure di preallarme, piu': - comunicazione immediata all'autorita' competente (USL); - sigillatura ingresso impianto di decontaminazione; - accensione estrattore zona esterna; - nebulizzazione zona esterna con soluzione incollante; - pulizia pareti e pavimento zona esterna ad umido con idonei materiali; - monitoraggio. - Pag. 88 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Fase: F.09 - Eventuale rimozione tubazione in fibrocemento (36) Attività: F.09.1 - Installazione area di decontaminazione del personale: Locale di equipaggiamento Locale doccia Chiusa d'aria Locale incontaminato (spogliatoio) Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 3 Valore del rischio: 9 Descrizione Mansione Attrezzature Mezzi Materiali Riferimenti Addetto ad operazioni di bonifica Utensili ed attrezzature manuali Gru su carro o autocarro Elementi per area di decontaminazione Teli in polietilene e nastro adesivo Fibre di amianto Fase: F.09 - Eventuale rimozione tubazione in fibrocemento (36) Attività: F.09.2 - Confinamento dell'area ed installazione di barriere Vedi AT.01 Vedi MZ.07 Vedi MT.48 Vedi MT.49 Vedi MT.50 Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 3 Valore del rischio: 9 Descrizione Mansione Materiali Attrezzature Materiali Riferimenti Addetto ad operazioni di bonifica Operaio specializzato (rimozione amianto) Fibre di amianto Utensili ed attrezzature manuali Scale semplici portatili Rete elettrosaldata Funi di imbracatura, metalliche e fasce in nylon (accessori di sollevamento) Fase: F.09 - Eventuale rimozione tubazione in fibrocemento (36) Attività: F.09.3 - Lavaggio delle fibre Mansione Addetto ad operazioni di bonifica Aspiratore portatile a filtro assoluto Pompa manuale a bassa pressione Pompa elettrica a bassa pressione Utensili ed attrezzature manuali Gruppo elettrogeno Scale semplici portatili Fibre di amianto Vedi MT.50 Vedi AT.01 Vedi AT.72 Vedi MT.52 Vedi MT.41 Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 3 Valore del rischio: 9 Descrizione Attrezzature Materiali Fase: F.09 - Eventuale rimozione tubazione in fibrocemento (36) Attività: F.09.4 - Applicazione del prodotto incapsulante Riferimenti Vedi AT.73 Vedi AT.74 Vedi AT.75 Vedi AT.01 Vedi AT.77 Vedi AT.72 Vedi MT.50 Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 3 Valore del rischio: 9 Descrizione Mansione Attrezzature Materiali Addetto ad operazioni di bonifica Aspiratore portatile a filtro assoluto Pompa manuale a bassa pressione Pompa elettrica a bassa pressione Utensili ed attrezzature manuali Gruppo elettrogeno Scale semplici portatili Fibre di amianto Prodotto incapsulante idoneo - Pag. 89 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Riferimenti Vedi AT.73 Vedi AT.74 Vedi AT.75 Vedi AT.01 Vedi AT.77 Vedi AT.72 Vedi MT.50 Vedi MT.56 Fase: Attività: Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 2 F.09.5 - Aree destinate allo stoccaggio provvisorio dei pacchi contenenti cemento Valore del rischio: 6 F.09 - Eventuale rimozione tubazione in fibrocemento (36) amianto Rischi Misure sicurezza Lesioni dorso-lombari per movimentazione manuale dei carichi D.P.I. Ridurre il più possibile la movimentazione manuale dei materiali utilizzando mezzi meccanici ausiliari per i carichi superiori a 25 kg per gli uomini e 15 kg per le donne o di dimensioni ingombranti o di difficile presa Il personale addetto a protratte operazioni di movimentazioni manuali dei carichi deve essere frequentemente turnato Misure legislative D.Lgs. 81/08 Art. 168 - Allegato XXXIII D.Lgs. 81/08 Art. 168 comma 2 - Allegato XXXIII §4 Investimento per ribaltamento stoccaggi o per rotolamento materiali Realizzare depositi su terreno solido, piano, ben compattato, sotto i materiali predisporre delle traversine o bancali per facilitarne il sollevamento Depositare i materiali con distanza fra le singole cataste o depositi di almeno 70 cm in modo da consentire un facile accesso agli addetti Bloccare i materiali potenzialmente soggetti a rotolamento (tubi, fasci di ferro, ecc.) con supporti laterali, sotto i materiali predisporre delle traversine o bancali per facilitarne il sollevamento Vietato salire direttamente sugli stoccaggi; impiegare scale a mano a norma Lesioni a varie parti del corpo per Indossare i DPI previsti dai materiali in questione contatto con materiali taglienti, spigolosi, ecc Realizzare gli stoccaggi in modo che non prospettino sui transiti con parti pungenti, taglienti, ecc., ma che tali elementi siano ortogonali rispetto ai transiti stessi; in alternativa, collocare transenne o segregazioni rispetto ai transiti Descrizione Mansione Materiali Attrezzature Mezzi Impianti fissi Riferimenti Operaio specializzato (rimozione amianto) Pannelli di amianto cemento in pacchi (eternit) Utensili ed attrezzature manuali Autocarro Gru su carro o autocarro Carrello elevatore Gru fissa a rotazione alta Fase: F.09 - Eventuale rimozione tubazione in fibrocemento (36) Attività: F.09.6 - Imballaggio ed allontanamento dei rifiuti contenenti amianto Vedi MT.57 Vedi AT.01 Vedi MZ.01 Vedi MZ.07 Vedi MZ.50 Vedi IF.07 Magnitudo del danno: 3 Probabilità del danno: 3 Valore del rischio: 9 Descrizione Mansione Materiali Attrezzature Mezzi Impianti fissi Addetto ad operazioni di bonifica Fibre di amianto Materiale plastico/nastri adesivi Aspiratore portatile a filtro assoluto Utensili ed attrezzature manuali Termosaldatrice elettrica ad aria calda Escavatore con martello demolitore Piattaforma telescopica Ponti sviluppabili su carro (piattaforme di lavoro elevabili o autocestelli) - Pag. 90 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) Riferimenti Vedi MT.50 Vedi MT.60 Vedi AT.73 Vedi AT.01 Vedi AT.88 Vedi MZ.11 Vedi IF.08 Vedi IF.04 3) INTERFERENZE (All. XV § 2.1.2.e D.Lgs 81/08) 3.1) CONSULTAZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA C.29 - Consultazione del rappresentante dei lavoratori Il rappresentante dei lavoratori sarà preventivamente consultato controfirmando il relativo Piano operativo. Ovviamente il rappresentante dei lavoratori ha la possibilità di effettuare sopralluoghi in cantiere al fine di svolgere le funzioni previste dalla normativa vigente. Si richiamano i seguenti riferimenti normativi del D.Lgs 81/08: · art. 100 comma 4: messa a disposizione del PSC e del POS almeno 10 giorni prima dell’inizio dei lavori; · art. 102: obbligo di consultazione del RLS art. 48: RLS territoriale in assenza del RLS aziendale. 3.2) GESTIONE INTERFERENZE E MISURE DI COORDINAMENTO C.30 - Interferenze tra le varie attività di cantiere e con l’attività di viabilità pedonale o veicolare Le interferenze sono individuabili per aspetti diretti dovuti all’utilizzo della viabilità interna del cantiere, all’uso di servomezzi (impianto elettrico, illuminazione, ecc.), o ad ambienti (spogliatoio, servizi igienici, ecc.) ed alla interconnessione con specializzazioni diverse operanti contestualmente all’interno del cantiere. Una ulteriore interferenza è possibile con figure di conduzione della macchine di movimento e trasporto terra. Tra le interferenze indirette invece si segnala la polverositàà stradale interna al cantiere e la presenza di fonti di rumore dovuta all’utilizzo di macchine operatrici quali escavatori, terne, caterpillar, rulli compattatori, ecc. ed al transito dei veicoli. Inoltre, già si è detto in precedenza della presenza di eventuali conduttore e reti di tecnologiche che intersecano l’area di cantiere. Al fine di ridurre tali situazioni di rischio ed evitare fraintendimenti tra le diverse funzioni, ogni attività andrà supportata da verbali di consegna di aree o altra modulistica per attività transitorie gestita e supervisionata dal C.S.E. Misure operative · le attività da realizzarsi, nell’ambito dello stessa area , da parte di diversi imprese o lavoratori autonomi si svolgeranno in presenza di un preposto individuato dall’impresa appaltatrice; · i lavori in luoghi sopraelevati saranno organizzati e coordinati dall’impresa appaltatrice in modo che non siano presenti persone nella zona sottostante. Se durante l’esecuzione di lavori in altezza fossero presenti persone nella zona sottostante, i lavori saranno immediatamente interrotti; · i lavori demolizione di pavimenti, solai, soffitti non potranno eseguirsi contemporaneamente ad interventi al piano sottostante · per accedere ai luoghi di lavoro, l’impresa appaltatrice predisporrà una viabilità che non interessi luoghi di lavoro con presenza di pericoli di caduta di oggetti dall’alto o con aperture nelle pavimentazioni; · i lavori con produzione di polvere, i lavori di saldatura elettrica, l’esecuzione di operazioni con utilizzo di sostanze chimiche non si svolgeranno contemporaneamente ad altre attività; · ogni impresa o lavoratore autonomo prima di abbandonare anche temporaneamente il luogo di lavoro dovrà provvedere alla messa in sicurezza della propria area operativa. In particolare occorrerà prestare particolare attenzione: alla presenza di tutti i parapetti, alla chiusura dei passaggi e delle asole presenti nei solai, alla presenza di materiali non sistemati in modo stabile e sicuro. Nel caso in cui alcune situazioni non potessero essere sanate, l’impresa esecutrice provvederà a posizionare una idonea segnaletica di sicurezza atta ad evidenziare il problema e né darà immediata informazione al responsabile di cantiere e al Coordinatore in fase di esecuzione; · ogni impresa o lavoratore autonomo utilizzerà la propria attrezzatura, i propri presidi sanitari ed i propri presidi antincendio; - Pag. 91 3) INTERFERENZE (All. XV § 2.1.2.e D.Lgs 81/08) · l’utilizzo anche a titolo gratuito di attrezzature di proprietà di altre imprese sarà preventivamente concordato tra le imprese mediante la compilazione di idoneo modulo. In tale modulo dovrà risultare evidente l’oggetto del comodato ed i controlli effettuati per dimostrare che l’attrezzatura al momento della consegna era a norma e tale resterà nell’utilizzo. Il modulo di comodato sarà siglato dai responsabili delle imprese interessate. In relazione all’uso comune da parte di più imprese e lavoratori autonomi di: apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva, il P.S.C. Specifico dovrà prevedere le relative misure di coordinamento. In riferimento all’allestimento del cantiere con le principali attrezzature e apprestamenti comuni, l’appaltatore dovrà farsi carico della messa in opera ed anche della manutenzione e cura dell’efficacia, quantomeno degli elementi principali: recinzione, ponteggio, impianto elettrico di cantiere, apparecchi di sollevamento (es. gru a torre). Procedure per l’uso comune di apprestamenti, attrezzature, mezzi e servizi di protezione collettiva L'Impresa principale che ha l'onere e l'obbligo della realizzazione degli apprestamenti di sicurezza, di fornire le attrezzature, i mezzi e i servizi di protezione collettiva dovrà: · iniziare i lavori solo dopo aver ottenuto e essersi sincerato che siano state ottenute tutte le necessarie autorizzazioni. · tenere a disposizione delle altre Imprese presenti in cantiere, per l'intera durata dei lavori, gli impianti, le attrezzature e i mezzi necessari per l'esecuzione dei lavori. · informare le singole imprese sulle caratteristiche di quanto è in dotazione, sul loro funzionamento; ·· individuare il responsabile delle gestione e del funzionamento; · effettuare la manutenzione e la tenuta a norma delle strutture; · vigilare sul loro uso corretto; · dare tempestiva informazione su eventuali modifiche ed adeguamenti effettuati a apprestamenti di sicurezza, attrezzature, mezzi e servizi di protezione; Al momento dell'ingresso in cantiere l'impresa secondaria verrà informata sulle dotazioni e servizi di uso comune. L'impresa secondaria dovràà dichiarare con attestato, prima dell'inizio dei lavori, di essere stata informata e di avere piena conoscenza di quanto messo a disposizione. Per l'utilizzo le imprese dovranno poi assicurarsi che i propri lavoratori siano adeguatamente formati all'uso di quanto messo a disposizione; ogni utilizzatore si assume la responsabilità relativa all'uso degli impianti e delle attrezzature comuni. Con l'assegnazione dell'area ogni singola impresa diventa responsabile della gestione della stessa nella fase di lavoro e del mantenimento, conservazione e predisposizione di apprestamenti, mezzi e servizi di protezione collettiva per la successiva consegna, in sicurezza, all'impresa che dovrà subentrare sull'area precedentemente impegnata. Non sono autorizzate modifiche e/o manomissioni da parte delle imprese secondarie se non preventivamente autorizzate dall'impresa principale, come pure non sono autorizzati interventi di manutenzione. Al momento della consegna delle aree, nel passaggio da un'impresa all'altra, corre l'obbligo di segnalare all'impresa subentrante e all'impresa principale qualsiasi tipo di malfunzionamento o quanto ritenuto utile ai fini della sicurezza. 3.3) PERIODI DI MAGGIOR RISCHIO - Pag. 93 3) INTERFERENZE (All. XV § 2.1.2.e D.Lgs 81/08) 70 60 50 Rischio 40 30 20 10 0 dic gen feb mar Tempo - Pag. 94 3) INTERFERENZE (All. XV § 2.1.2.e D.Lgs 81/08) apr 4) MODALITÀ ORGANIZZATIVE (All. XV § 2.1.2.g D.Lgs 81/08) Il Piano di sicurezza e coordinamento (in sigla P.S.C.) è redatto e ai sensi dell’art. 90 del D.Lgs. 81/2008 recante attuazione all’articolo 1 della legge 3 agosto 2007 n. 123, aggiornato ai sensi della Legge 163/06 etc.. Il P.S.C. è parte integrante del Contratto d'Appalto delle opere in oggetto e la mancata osservanza di quanto previsto nel P.S.C. costituisce violazione delle norme contrattuali (art. 100, D.Lgs. 81/2008 comma 2). Sono ammesse integrazioni al presente P.S.C. da parte dei Datori di lavoro delle imprese esecutrici, da formulare al Coordinatore per l'esecuzione dei lavori, l'accettazione delle quali non può in alcun modo comportare modifiche economiche ai patti contrattuali. Si rammenta che la violazione da parte delle Imprese e dei Lavoratori autonomi di quanto predisposto dal D.Lgs. 9 Aprile 2008, n. 81, art. 95 e 96, e alle prescrizioni contenute nel P.S.C di cui all’art. 100 del citato Decreto. costituisce giusta causa di sospensione dei lavori, allontanamento dei soggetti dal cantiere o di risoluzione del contratto. Tali imprese, nonché le imprese o i lavoratori autonomi che parteciperanno ad eventuali subappalti, dovranno dimostrare la loro idoneità tecnica e professionale anche attraverso la produzione dei documenti contenuti nel seguente elenco, da considerarsi indicativo e non esaustivo: 1. certificato di iscrizione alla Camera di Commercio, Industria e Artigianato; 2. documento di valutazione dei rischi, 3. specifica documentazione attestante la conformità alle disposizioni di cui al presente decreto, di macchine, attrezzature, e opere provvisionali, 4. elenco dei DPI, 5. nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, degli incarichi dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi, e lotta antincendio, di evacuazione, di primo soccorso e gestione emergenza, 6. nomina del medico competente quando necessario, 7. attestati di formazione, 8. libro matricola, 9. dichiarazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica,corredata degli estremi delle denunce dei lavoratori effettuate dall' I.N.P.S., all' I.N.A.I.L. e alle Casse Edili. 10. dichiarazione sul tipo di contratto di lavoro applicato, 11. documento unico di regolarità contributiva, 12. dichiarazione di non essere oggetto di provvedimenti di sospensione o interdittivi di cui all’art. 14 del D.Lgs. 9 Aprile 2008, n. 81. Le imprese esecutrici, prima dell'esecuzione dei rispettivi lavori, dovranno presentare il proprio Piano operativo di sicurezza (P.O.S.), da intendersi come piano di dettaglio e di complemento al P.S.C., al Coordinatore per l'esecuzione, inoltre devono verificare la congruenza dei POS delle imprese esecutrici rispetto al proprio, prima della trasmissione dei suddetti POS al CSE. I lavori non potranno darsi inizio se non è avvenuta la formale approvazione del POS da parte del Coordinatore per l'esecuzione. È fatto obbligo, ai sensi dell’ art. 96 D.Lgs. 9 Aprile 2008, n. 81, di cooperare da parte dei Datori di lavoro delle imprese esecutrici e dei Lavoratori autonomi, al fine di trasferire informazioni utili ai fini della prevenzione infortuni e della tutela della salute dei lavoratori. L’ Appaltatore dovrà rispettare e far rispettare, tutto quanto previsto nel PSC organizzando un’ apposita e idonea struttura gerarchica composta dal Direttore di Cantiere e preposti di cantiere. Tale struttura gerarchica dovrà essere riportata nel POS, comunicata al Committente, alla Direzione Lavori e al C.S.E. Tali soggetti dovranno essere reperibili sempre per tutta la durata del contratto. Durante tutte le fasi di lavoro, dovrà essere sempre presente almeno uno dei soggetti suddetti che abbia competenze e poteri in relazione agli aspetti di sicurezza, oltre che operativi ed esecutivi. Il non rispetto di tale obbligo contrattuale comporterà la sospensione dei lavori con conseguenze a carico dell’ appaltatore. L’Appaltatore dovrà pertanto firmare dichiarazione di presa visione e accettazione del P.S.C. Qualora in corso d'opera, a seguito dell'introduzione di varianti, si manifestasse la necessità di effettuare una lavorazione non prevista dal PSC, l'impresa ha l'obbligo di sospendere le lavorazioni e informare immediatamente il Coordinatore per l'esecuzione e il D.L.L. e si dovrà aggiornare il PSC ed il POS prima di iniziare la predetta lavorazione. Qualora il Coordinatore per l'esecuzione venisse a conoscenza dell'inizio di una lavorazione non prevista nel progetto e/o nel PSC, avrà la facoltà di disporre immediatamente la sospensione di tale lavorazione. Essa potrà riprendere soltanto dopo i necessari aggiornamenti al PSC ed al POS. - Pag. 95 4) MODALITÀ ORGANIZZATIVE (All. XV § 2.1.2.g D.Lgs 81/08) Due lavorazioni che dovessero eventualmente effettuarsi contemporaneamente l'una sopra l'altra o l'una in fianco all'altra sono considerate interferenti. Tali interferenze dovranno pertanto essere evitate e le lavorazioni andranno eseguite in tempi diversi. Le lavorazioni preliminari effettuate in officina da ciascuna impresa non fanno parte del cantiere e pertanto sono soggette al D.Lgs. 81/2008. Unico responsabile in tal caso è il Datore di Lavoro di ciascuna impresa. Nel caso di passaggi stretti e mancanza di area per l'inversione di marcia dei mezzi d'opera, si dovranno destinare 1 o 2 lavoratori di assistenza a terra per coadiuvare l'autista in fase di manovra e di retromarcia, segnalare gli spostamenti e regolamentare il traffico dei veicoli incrocianti e/o interferenti. Tale assistenza dovrà essere garantita anche nel caso in cui i mezzi d'opera dovessero temporaneamente impegnare tratti di strada nelle fasi di trasferimento da un'area operativa all'altra o da un'area operativa ad un'area di interscambio, parcheggio e stazionamento di mezzi d'opera, stoccaggio provvisorio di materiali, carico e/o scarico. Nel POS dovranno infine essere previste idonee misure per contrastare gli eventuali rischi biologici e comunque il personale dovrà essere sufficientemente addestrato per fronteggiare i pericoli conseguenti ad incontri accidentali con serpenti, ratti, insetti e al contagio con agenti patogeni. ESPLETAMENTI PRIMA DELL'APERTURA DEL CANTIERE Il presente Piano va consegnato a tutte le imprese partecipanti all’appalto, mentre per gli eventuali subappaltatori e lavoratori autonomi sarà responsabilitàà della impresa appaltante informare gli stessi sui contenuti del Piano, verificarne i requisiti professionali (iscrizioni all’albo provinciale delle imprese artigiane o alla Camera di Commercio) e l’idoneità delle loro tecnologie. Almeno 5 giorni prima dell’inizio dei lavori, il Coordinatore per la progettazione insieme alla Committente, convocheranno una riunione di coordinamento alla quale dovranno partecipare tutte le imprese appaltatrici, il Coordinatore per l’esecuzione dei lavori ed il Direttore dei Lavori. In tale riunione le imprese potranno presentare eventuali proposte di integrazione al Piano di Sicurezza e di Coordinamento predisposto dal Coordinatore per la progettazione corredate di un proprio programma lavori, purché lo stesso sia stato concertato con le altre imprese partecipanti all'appalto e rientri nei tempi di realizzazione indicati dal Coordinatore per la progettazione, ciò al fine di consentire al Coordinatore per l’esecuzione di adeguare il Piano di sicurezza e di coordinamento nelle relative parti, senza che questo dia adito a pretese economiche da parte delle imprese esecutrici (vedi art. 100 punto 5 D. Lgs. 81/2008). Nel caso le imprese non riportino nessuna osservazione al Piano, lo stesso si riterrà approvato integralmente. Le imprese appaltatrici dovranno inoltre ottemperare all’art.17 del D.L.gs. 81/2008, cioè avere elaborato il documento con la valutazione dei rischi per le lavorazioni tipiche della propria attività e dovranno presentare al Coordinatore per l'esecuzione dei lavori il proprio Piano Operativo di Sicurezza (documento che tiene presente delle scelte autonome dell'impresa), che integrerà il Piano di Sicurezza e Coordinamento redatto dal Coordinatore per la progettazione. Il Coordinatore per l'esecuzione dei lavori verificherà i contenuti dei Piani Operativi presentati dalle imprese esecutrici assicurando la coerenza degli stessi con il Piano di Sicurezza e Coordinamento, inoltre dovràà verificare le eventuali proposte integrative presentate. Il Coordinatore per l’esecuzione dei lavori, coordinandosi con i Responsabili della sicurezza delle imprese, potrà apportare durante i lavori, integrazioni al Piano adeguando lo stesso alla realtà del cantiere. ESPLETAMENTI AL MOMENTO DELL'APERTURA DEL CANTIERE All’apertura del cantiere, le imprese dovranno presentare al Responsabile dei Lavori o al Coordinatore per l’esecuzione dei lavori la seguente documentazione: § iscrizione alla camera di commercio, industria ed artigianato con oggetto sociale inerente alla tipologia dell’appalto § documento di valutazione dei rischi di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a) o autocertificazione di cui all’articolo 29, comma 5, del presente decreto legislativo § specifica documentazione attestante la conformità alle disposizioni di cui al presente decreto legislativo, di macchine, attrezzature e opere provvisionali § elenco dei dispositivi di protezione individuali forniti ai lavoratori § nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, degli incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione, di primo soccorso e gestione dell’emergenza, del medico competente quando necessario § nominativo (i) del (i) rappresentante (i) dei lavoratori per la sicurezza § attestati inerenti la formazione delle suddette figure e dei lavoratori prevista dal presente decreto legislativo - Pag. 96 4) MODALITÀ ORGANIZZATIVE (All. XV § 2.1.2.g D.Lgs 81/08) § elenco dei lavoratori risultanti dal libro matricola e relativa idoneità sanitaria prevista dal presente decreto legislativo § documento unico di regolaritàà contributiva § dichiarazione di non essere oggetto di provvedimenti di sospensione o interdittivi di cui all’art. 14 del presente decreto legislativo Il Committente o il Responsabile dei lavori (se nominato), prima dell'inizio dei lavori, trasmette all'Azienda Unità Sanitaria Locale ed alla Direzione Provinciale del Lavoro territorialmente competenti la "Notifica Preliminare" (art. 99 del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i.) elaborata conformemente all'allegato III del medesimo decreto. Copia della Notifica sarà data all'Impresa edile esecutrice che provvederà ad esporla nella baracca di cantiere. Prima di iniziare i lavori l’Appaltatore dovrà provvedere all’esecuzione dell’impianto di cantiere che dovrà essere allestito secondo quanto indicato nel presente PIANO DI SICUREZZA e nel programma lavori allegato. La gestione dei materiali comporterà il deposito degli stessi presso l’area di cantiere. DIREZIONE CANTIERE, SORVEGLIANZA LAVORI, VERIFICHE E CONTROLLI Le imprese appaltatrici tramite il Direttore di cantiere (art.18 comma 8 legge n°55 del 19/03/1990), coordinandosi con Il Coordinatore per l’esecuzione delle opere ed il Direttore dei lavori, disporranno affinché siano attuate le misure di sicurezza previste dal Piano, inoltre dovranno: § rendere edotti i lavoratori nell’ambito delle rispettive attribuzioni e competenze, sulle esigenze di sicurezza aziendale e sulle normative di attuazione con riferimento alle disposizioni di legge e tecniche in materia; § mettere a disposizione dei lavoratori i mezzi di protezione e controllare che i singoli lavoratori osservino le norme di sicurezza; § verificare ed esigere dai lavoratori che siano rispettate le disposizioni di legge e le misure programmate dal Piano ai fini della sicurezza collettiva ed individuale; § predisporre affinché gli ambienti, gli impianti, i mezzi tecnici ed i dispositivi di sicurezza siano mantenuti in buona ed efficiente condizione, provvedendo altresì a fare effettuare le verifiche ed i controlli previsti; § verificare lo stato manutentivo delle macchine operative e dei mezzi di sollevamento. Durante lo svolgimento dei lavori è disposta ed effettuata la sorveglianza dello stato dell’ambiente interno con valutazioni dei diversi fattori ambientali: delle recinzioni; delle vie di transito e dei trasporti; delle opere preesistenti e di quelle costruende, fisse o provvisionali; delle reti di servizi tecnici; di macchinari, impianti, attrezzature; dei diversi luoghi e posti di lavoro; dei servizi igienici e assistenziali; e di quant’altro può influire sulla sicurezza del lavoro degli addetti alle attività e di terzi. ATTUAZIONE DELLE MODALITA’ ORGANIZZATIVE - Inizio dei lavori L’attività di cantiere non potrà cominciare senza aver prima realizzato almeno una riunione di coordinamento preliminare e senza la sottoscrizione o dichiarazione scritta di presa visione ed accettazione del piano di sicurezza da parte delle singole imprese o artigiani. La mancata accettazione formale del P.S.C. da parte dell’impresa o del lavoratore autonomo costituirà vincolo per l’ingresso in cantiere dei relativi lavoratori. - Consegna /conoscenza dei Piani di Sicurezza Copia del P.S.C. Specifico completa delle dichiarazioni di presa visione ed accettazione dello stesso da parte di tutte le imprese e lavoratori autonomi che opereranno all’interno del cantiere, dovrà essere custodita in cantiere a cura dell’impresa appaltatrice insieme ai P.O.S. relativi ad ogni singola impresa esecutrice. Almeno 15 giorni prima dall’ingresso in cantiere e comunque prima dell’inizio dei lavori di propria competenza, ciascuna impresa dovrà presentare al C.S.E. il proprio P.O.S. quale piano complementare e di dettagliato al P.S.C. Specifico per il cantiere (art. 6, EX D.P.R. 222/03). L’assenza del P.O.S. preclude l’ingresso al cantiere dell’impresa e di tutti i suoi dipendenti. Nel caso in cui si trovassero ditte presenti in cantiere che non abbiano accettato formalmente il P.S.C. o che non abbiano fornito il proprio P.O.S. saranno immediatamente allontanate. Nel caso in cui l’impresa sia selezionata a cantiere già iniziato, il Piano deve essere sottoposto al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, almeno 10 giorni prima dell’ingresso in cantiere dell’impresa (art. 100, D.Lgs 81/2008). Le imprese presenti in cantiere hanno l’obbligo di portare a conoscenza di tutti gli addetti i contenuti del P.S.C. e del rispettivo P.O.S. - Rapporti impresa appaltatrice / C.S.E. L’impresa appaltatrice dovrà verificare e comunicare al C.S.E. eventuali variazioni e/o sovrapposizioni delle lavorazioni rispetto a quanto previsto dal cronoprogramma dei lavori. Dovrà inoltre comunicare eventuali - Pag. 97 4) MODALITÀ ORGANIZZATIVE (All. XV § 2.1.2.g D.Lgs 81/08) varianti al progetto che comportino modifiche sostanziali sia per quanto riguarda il progetto stesso o la conformazione del cantiere o per quanto riguarda le fasi lavorative aggiunte o cambiate. Quando le modifiche risultano significative il C.S.E. interverrà aggiornando il P.S.C. Al C.S.E. dovranno essere comunicate preventivamente. § sospensione e/o ripresa lavori, a qualsiasi titolo; § sostanze chimiche utilizzate; § fasi di lavoro non previste nel piano o nel progetto esecutivo; § compresenza di imprese, lavoratori autonomi, terzi; § lavorazioni interferenti nel tempo e/o nello spazio; § incidenti/infortuni, imprevisti durante le fasi lavorative. - Rapporti imprese subappaltatrici / C.S.E. In caso di subappalti, l’impresa appaltatrice ha l’obbligo di trasmettere formalmente e far rispettare alle imprese subappaltatrici o ai lavoratori autonomi, il P.S.C. La mancata trasmissione del documento non può essere imputata al C.S.P. o al C.S.E., che comunicano direttamente con l’impresa appaltatrice. Il C.S.E. dialogherà con i subappaltatori durante le riunioni di coordinamento, durante le visite in cantiere e comunque quando lo ritenga opportuno o quando richiesto dalle medesime. Tutte le imprese subappaltatrici e i lavoratori autonomi sono tenuti al rispetto delle disposizioni impartite dal C.S.E. L’impresa appaltatrice dovrà garantire il rispetto integrale del presente piano per tutti i subappaltatori. - Elementi non contemplati nei Piani di Sicurezza Quando l’impresa si trovi in situazioni non contemplate nei Piani di Sicurezza, dovrà darne preventiva e tempestiva comunicazione al C.S.E., il quale provvederàà a dare le indicazioni ritenute utili e necessarie, all’eventuale variazione/integrazione del P.S.C. e a richiedere la variazione/integrazione del P.O.S. Ciòò potrebbe avvenire sia per varianti in corso d’opera, per variazioni sulla previsione dei lavori, per comodità dell’impresa, per motivazioni generiche. E’ comunque facoltà dell’impresa richiedere modifiche al P.S.C. Il mancato preavviso di situazioni non contemplate nei Piani di Sicurezza e la continuazione delle lavorazioni in cantiere potrà essere motivo di richiamo per l’impresa ed in condizioni particolarmente gravi, di sospensione immediata dei lavori. - Rapporti Responsabile dei Lavori / C.S.E. Il Responsabile dei Lavori dovrà comunicare al C.S.E. i nominativi di tutte le imprese che eseguiranno lavori all’interno del cantiere in oggetto, non appena identificate. Il C.S.E. informerà il Responsabile dei Lavori in caso di gravi inadempienze di imprese o lavoratori autonomi durante l’esecuzione dei lavori all’interno o all’esterno del cantiere. In caso di recidività o di inadempienze particolarmente gravi, il C.S.E. potrà proporre al Responsabile dei Lavori di rescindere il contratto e di allontanare l’impresa o il lavoratore autonomo dal cantiere. Il Responsabile dei Lavori dovrà sospendere i lavori all’interno del cantiere quando venga segnalato dal C.S.E. un pericolo grave ed immediato che lo spinga a fermare immediatamente la lavorazione. In caso il Responsabile dei Lavori non adotti alcun provvedimento verso le imprese segnalate il C.S.E. si rivolgerà all’A.S.L. territorialmente competente. - Disposizioni per dare attuazione alle consultazione degli R.L.S. Ciascuna impresa dovrà comunicare, contestualmente all’ingresso in cantiere, anche il nominativo del R.L.S. quando esistente. Sul P.O.S., accanto alla firma del titolare dell’impresa, dovrà essere apposta anche la firma del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza se nominato. In caso di modifiche al Piano di Sicurezza, durante l’esecuzione dei lavori, la proposta di modifica e l’integrazione al piano dovranno essere formalizzate con verbali di riunione. - Sospensione / ripresa dei lavori Sarà cura dell’impresa appaltatrice dare, per iscritto, comunicazione al C.S.E. in caso di sospensione dei lavori o di ripresa degli stessi dopo la sospensione. In caso di riscontro diretto di pericolo grave ed imminente, il C.S.E. sospenderà le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate. In relazioni a sospensioni derivanti dalle inosservanze sulle sicurezza per il cantiere, da parte delle imprese esecutrici e /o lavoratori autonomi, non verrà riconosciuta alcuna proroga del tempo di esecuzione del contratto. - Pag. 98 4) MODALITÀ ORGANIZZATIVE (All. XV § 2.1.2.g D.Lgs 81/08) 4.1) ATTIVAZIONE EMERGENZE E TELEFONI UTILI C.35 - In situazioni di emergenza (incendio-infortunio) l'operaio dovrà chiamare l'addetto all'emergenza. Solo in caso di assenza dell'addetto all'emergenza l'operaio potrà attivare la procedura sottoelencata. MODALITA' DI CHIAMATA DEI VIGILI DEL FUOCO In caso di richiesta di intervento dei vigili del fuoco, il responsabile dell'emergenza deve comunicare al 115 i seguenti dati: MODALITA' DI CHIAMATA DELL'EMERGENZA SANITARIA In caso di richiesta di intervento,il responsabile dell'emergenza deve comunicare al 118 i seguenti dati: 1. 2. 3. Nome dell'impresa del cantiere richiedente 1. Nome dell'impresa del cantiere richiedente Indirizzo preciso del cantiere 2. Indirizzo preciso del cantiere Indicazioni del percorso e punti di 3. Indicazioni del percorso e punti di riferimento per una rapida localizzazione riferimento per una rapida localizzazione del cantiere del cantiere 4. Telefono del cantiere richiedente 4. Telefono del cantiere richiedente 5. Tipo di incendio (piccolo, medio, grande) 5. Patologia presentata dalla persona colpita 6. Presenza di persone in pericolo (si - no (ustione, emorragia, frattura, arresto - dubbio) respiratorio, arresto cardiaco, shock, ...) 7. Locale o zona interessata all'incendio 6. Stato della persona colpita (cosciente, 8. Materiale che brucia incosciente) 9. Nome di chi sta chiamando 7. Nome di chi sta chiamando 10. Farsi dire il nome di chi risponde 8. Farsi dire il nome di chi risponde 11. Annotare l'ora esatta della chiamata 9. Annotare l'ora esatta della chiamata 12. Predisporre tutto l'occorrente per 10. Predisporre tutto l'occorrente per l'ingresso dei mezzi di soccorso in cantiere l'ingresso dei mezzi di soccorso in cantiere Nel seguito si riproduce il cartello con i telefoni utili per l'attivazione dell'emergenze. - Pag. 99 4) MODALITÀ ORGANIZZATIVE (All. XV § 2.1.2.g D.Lgs 81/08) Evento Chi chiamare N telefonico Emergenza incendio VIGILI DEL FUOCO 115 Emergenza sanitaria PRONTO SOCCORSO 118 GUARDIA MEDICA Forze dell'ordine Guasti impiantistici Altri numeri 0744.2758 88 CARABINIERI 112 POLIZIA DI STATO 113 POLIZIA MUNICIPALE DI SAN GEMINI (TR) 0744.3349 35 ACQUA - Segnalazione guasti ELETTRICITA' - Segnalazione guasti 800.093966 - 0744.479911 ... GAS - Segnalazione guasti 0744.428110 Chiamate urgenti 197 ASL territoriale A.U.S.L. Umbria 2 Ispettorato del lavoro 0744.402557 ISPELS 0744.402078 Ospedale di Terni 0744.205726 Ufficio tecnico del comune di San Gemini 0744.334923 Committente 0744.545711 Responsabile dei lavori Progettista Ing. Vincenzo Marrone - Ufficio Tecnico Consorzio di Bonifica Tevere-Nera; Geom. Andrea Venturi - Ufficio Tecnico Consorzio di Bonifica Tevere-Nera; Arch. Alessandro Bergonzi Coordinatore in fase di progetto Ing. Vincenzo Marrone - Ufficio Tecnico Consorzio di Bonifica Tevere-Nera; Geom. Andrea Venturi - Ufficio Tecnico Consorzio di Bonifica Tevere-Nera; Arch. Alessandro Bergonzi Responsabile di cantiere - Pag. 100 4) MODALITÀ ORGANIZZATIVE (All. XV § 2.1.2.g D.Lgs 81/08) ; ; 0744.300402 ; ; 0744.300402 ... Evento Chi chiamare N telefonico Capo cantiere ... Responsabile del servizio di prevenzione ... Direttore dei lavori Consorzio di Bonifica TEVERE -NERA Coordinatore in fase di esecuzione Consorzio di Bonifica TEVERE-NERA - Pag. 101 4) MODALITÀ ORGANIZZATIVE (All. XV § 2.1.2.g D.Lgs 81/08) 0744.545711 0744.545711 5) CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI ID Nome 1 Fasi di lavoro Durata (g): 90,00 (124,00) 90,00 Inizio 24 nov 14 Fine lun 01/12/14 ven 03/04/15 lun 01/12/14 ven 03/04/15 2 F.01 - Accantieramento 90,00 3 F.11 - Demolizione di pavimentazioni stradali 90,00 4 F.02 - Scavi 74,00 mar 02/12/14 ven 13/03/15 5 F.03 - Armatura e protezione scavi 65,00 gio 18/12/14 mer 18/03/15 6 F.04 - Posa tubazioni, pozzetti prefabbricati; posa di chiusini F.05 - Collegamento degli allacciamenti esistenti 72,00 gio 18/12/14 ven 27/03/15 80,00 lun 08/12/14 ven 27/03/15 75,00 lun 22/12/14 ven 03/04/15 9 F.06 - Rinterro e riempimento con sabbia, materiale di risulta degli scavi misto cementato F.07 - Posa bindered e arido stratoindifornitura, usura; segnaletica 30,00 lun 29/12/14 ven 06/02/15 10 orizzontale F.08 - Realizzazione opere d'arte in c.a 77,00 lun 08/12/14 mar 24/03/15 11 F.09 - Eventuale rimozione tubazione in fibrocemento 77,00 7 8 01 dic 14 08 dic 14 15 dic 14 22 dic 14 29 dic 14 d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v 29 dic 14 05 gen 15 12 gen 15 19 gen 15 26 gen 15 02 feb 15 09 feb 15 16 feb 15 23 feb 15 02 mar 15 ID v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 09 ma ID 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 09 mar 15 16 mar 15 23 mar 15 30 mar 15 06 apr 15 13 apr 15 20 apr 15 27 apr 15 04 mag 15 11 mag 15 l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g Zona ID 1 Rumore Zona + Rumore 24 nov 14 01 dic 14 08 dic 14 15 dic 14 22 dic 14 29 dic 14 d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v 83,973227937087 77 83 83 83 8380,01029995664 87,124426027943 7787,124426027943 90,957659105026 90,957659105026 90,957659105026 90,957659105026 90,957659105026 88,549078327242 88,23391223309 87,894072399874 80 80 Rumore 29ID dic 14 05 gen 15 12 gen 15 19 gen 15 26 gen 15 02 feb 15 09 feb 15 16 feb 15 23 feb 15 02 mar 15 09 ma v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l 1 8092,736189636863 92,736189636863 92,736189636863 92,736189636863 92,736189636863 90,95848617686 90,780324904924 90,594541080875 90,594541080875 90,594541080875 91,292745177619 91,292745177619 92,736189636863 92,736189636863 92,736189636863 90,95848617686 90,780324904924 90,594541080875 90,594541080875 90,594541080875 92,736189636863 92,736189636863 90,957659105026 90,957659105026 90,957659105026 87,8957468011 87,527187583312 87,124426027943 87,124426027943 88,544762209199 90,957659105026 90,957659105026 90,957659105026 90,957659105026 90,957659105026 87,8957468011 87,527187583312 87,124426027943 87,124426027943 87,124426027943 90,957659105026 90,957659105026 90,957659105026 90,957659105026 90,957659105026 87,8957468011 Rumore 09 mar 15 16 mar 15 23 mar 15 30 mar 15 06 apr 15 13 apr 15 20 apr 15 27 apr 15 04 mag 15 11 mag 15 l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g v s d l m m g 87,8957468011 87,527187583312 1 87,124426027943 87,124426027943 87,124426027943 90,200234585284 90,200234585284 90,200234585284 88,638920341434 88,638920341434 80,01029995664 77 88,638920341434 88,638920341434 88,638920341434 88,638920341434 88,926933312342 ID 6) ELEMENTI DEL CANTIERE FASI E ATTIVITÀ LAVORATIVE SUDDIVISI PER IMPRESA - Pag. 109 ELEMENTI DEL CANTIERE E FASI LAVORATIVE SUDDIVISE PER IMPRESA 7) ALLEGATI NUMERO 01 02 03 DOCUMENTO Allegato analisi risorse Allegato Costi della Sicurezza Elaborati grafici - Pag. 110 7) ALLEGATI INDICE GENERALE 1) IDENTIFICAZIONE DELL'OPERA E DEI SOGGETTI (All. XV § 2.1.2.a - § 2.1.2.b D.Lgs 81/08) 1.1) DATI GENERALI 1.2) CARATTERISTICHE DELL'OPERA 2) INDIVIDUAZIONE ED ANALISI DEI RISCHI (All. XV § 2.1.2.c D.Lgs. 81/08) 2.1) AREA DI CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.1 - § 2.2.1 D.Lgs 81/08) 2.1.1) CARATTERISTICHE DELL'AREA DI CANTIERE 2.1.2) LAYOUT DEL CANTIERE 2.1.3) ZONE 2.1.4) RISCHI PROVENIENTI DALL'AMBIENTE ESTERNO 2.1.5) RISCHI CAUSATI ALL'AMBIENTE ESTERNO 2.1.6) CONDIZIONI CLIMATICHE SPECIALI 2.1.7) URBANISTICA 2.1.8) LINEE AEREE E CONDUTTURE SOTTERRANEE 2.2) ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE (All. XV § 2.1.2.d.2 - § 2.2.2 D.Lgs 81/08) 2.2.1) RECINZIONE DI CANTIERE 2.2.2) ACCESSI AL CANTIERE 2.2.3) SEGNALETICA E CARTELLONISTICA DI CANTIERE 2.2.4) SERVIZI 2.2.4.1) Servizi igienico-assistenziali 2.2.4.2) Servizi sanitari e di primo soccorso 2.2.5) VIABILITÀ PRINCIPALE DI CANTIERE 2.2.6) IMPIANTI 2.2.6.1) Reti principali di elettricità 2.2.6.2) Impianto di messa a terra 2.2.6.3) Impianti di protezione dalle scariche atmosferiche 2.2.6.4) Reti principali idriche 2.2.6.5) Reti principali di gas 2.2.6.6) Reti principali fognarie 2.2.6.7) Impianto di ventilazione di cantiere 2.2.7) IMPIANTI, MEZZI, MATERIALI, ATTREZZATURE, D.P.I. 2.2.7.1) Impianti fissi 2.2.7.2) Mezzi 2.2.7.3) Attrezzature 2.2.7.4) Dispositivi di protezione individuale (D.P.I) 2.2.8) AREE DI STOCCAGGIO MATERIALI 2.2.9) MAGAZZINI E DEPOSITI DI CANTIERE 2.2.10) POSTI FISSI DI LAVORO 2.2.11) GESTIONE RIFIUTI 2.2.11.1) Stoccaggio dei rifiuti 2.2.11.2) Smaltimento dei rifiuti 2.2.12) DOCUMENTI DA CONSERVARE IN CANTIERE - PIANI E PROGETTI 2.3) ANALISI DELLE LAVORAZIONI (All. XV § 2.1.2.d.3 - § 2.2.3 D.Lgs 81/08) 2.3.1) MISURE CONTRO IL RISCHIO DI SEPPELLIMENTO NEGLI SCAVI 2.3.2) MISURE CONTRO IL RISCHIO DI ANNEGAMENTO 2.3.3) MISURE CONTRO IL RISCHIO DI CADUTA DALL'ALTO DI PERSONE 2.3.4) MISURE CONTRO IL RISCHIO DI CADUTA DALL'ALTO DI MATERIALI 2.3.5) MISURE CONTRO IL RISCHIO DI INVESTIMENTO DA VEICOLI IN TRANSITO 2.3.6) MISURE CONTRO IL RISCHIO DI ELETTROCUZIONE 2.3.7) VALUTAZIONE E MISURE CONTRO IL RUMORE 2.3.8) MISURE PER ASSICURARE LA SALUBRITÀ DELL'ARIA NEI LAVORI IN GALLERIA 2.3.9) MISURE PER ASSICURARE LA STABILITÀ DELLE VOLTE E DELLE PARETI DELLE GALLERIE 2.3.10) MISURE DA ADOTTARE NEL CASO DI ESTESE DEMOLIZIONI 2.3.11) MISURE CONTRO I POSSIBILI RISCHI DI INCENDIO 2.3.12) MISURE CONTRO I POSSIBILI RISCHI DI ESPLOSIONE 2.3.13) MISURE CONTRO GLI SBALZI ECCESSIVI DI TEMPERATURA 2.3.14) DISPOSIZIONI PER LA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI 2.3.15) DISPOSIZIONI PER LE ATTIVITÀ DI MANUTENZIONE E CONTROLLO DURANTE LE SOSPENSIONI DEI LAVORI 2.3.16) FASI DI LAVORO 3) INTERFERENZE (All. XV § 2.1.2.e D.Lgs 81/08) 3.1) CONSULTAZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA 3.2) GESTIONE INTERFERENZE E MISURE DI COORDINAMENTO 3.3) PERIODI DI MAGGIOR RISCHIO 4) MODALITÀ ORGANIZZATIVE (All. XV § 2.1.2.g D.Lgs 81/08) 4.1) ATTIVAZIONE EMERGENZE E TELEFONI UTILI 5) CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI 6) ELEMENTI DEL CANTIERE FASI E ATTIVITÀ LAVORATIVE SUDDIVISI PER IMPRESA 7) ALLEGATI pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 4 4 4 7 7 7 7 7 7 9 10 10 11 13 13 13 14 21 21 22 23 23 23 24 24 24 25 25 25 25 25 26 27 28 29 30 30 30 30 31 31 34 34 35 35 36 36 36 38 45 45 45 45 46 46 46 pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 48 49 91 91 91 93 95 99 102 109 110 pag. 55 Indice ANALISI DELLE LAVORAZIONI F.01 Accantieramento - Pag. 111 INDICE F.01.1 F.01.2 F.01.3 F.01.4 F.01.5 F.01.6 F.01.7 F.01.8 F.01.9 F.01.12 F.01.13 F.11 F.11.01 F.11.02 F.02 F.02.1 F.02.2 F.10 F.03 F.03.1 F.04 F.04.1 F.04.2 F.04.3 F.05 F.05.1 F.06 F.06.1 F.06.2 F.06.3 F.07 F.07.1 F.07.2 F.07.3 F.07.4 F.07.5 F.07.6 F.08 F.08.1 F.08.2 F.08.3 F.08.4 F.09 F.09.1 F.09.2 F.09.3 F.09.4 F.09.5 Pulizia dell'area dell'accantieramento e dello stoccaggio Realizzazione di recinzione di cantiere con paletti in ferro infissi nel terreno e rete plastificata Rimozione di recinzione di cantiere Collocazione in opera di cartellonistica di cantiere e per deviazioni; di eventuali semafori provvisori negli incroci Rimozione di cartellonistica di cantiere e per deviazioni; di eventuali semafori provvisori negli incroci Collocazione e rimozione delle baracche e prefabbricati di cantiere e relativi allacciamenti Realizzazione stoccaggi di materiali in cantiere Carico e scarico materiali in cantiere Manutenzione opere di protezione e segnalazione Realizzazione dell'impianto di messa a terra di cantiere Realizzazione dell'impianto elettrico di cantiere Demolizione di pavimentazioni stradali Asporto materiali di risulta (carico, trasporto, scarico) Fresatura manto Scavi Scavo a macchina fino alla profondità di m 4, anche in presenza d'acqua Asporto materiali di risulta (carico, trasporto, scarico) Delimitazione e protezione degli scavi Armatura e protezione scavi Armatura e protezione degli scavi Posa tubazioni, pozzetti prefabbricati; posa di chiusini Stoccaggio provvisorio materiali Movimentazione e collocazione in opera tubazioni, raccordi e pozzetti Posa del rinfianco di sabbia, getto di cls di rinfianco, sigillature Collegamento degli allacciamenti esistenti Intercettazione e sezionamento degli allacciamenti esistenti Rinterro e riempimento con sabbia, materiale di risulta degli scavi ed arido in fornitura, misto cementato Consegna, stoccaggio e movimentazione materiali Costipamento e rullatura Pulizia mezzi, ricollocazione a deposito Posa binder e strato di usura; segnaletica orizzontale Consegna e carico materiali Stesa manto con vibrofinitrice Rullatura binder con rullo metallico Rullatura manto con rullo metallico e rifinitura Pulizia mezzi, ricollocazione a deposito Realizzazione di segnaletica orizzontale Realizzazione opere d'arte in c.a Posa casseratura, previa stesa di disarmante Inserimento di armature metalliche preconfezionate Esecuzione getti con autobetoniera e autopompa e vibrazione dei getti Disarmo, pulizia e ricollocazione a deposito casseri Eventuale rimozione tubazione in fibrocemento Installazione area di decontaminazione del personale: Locale di equipaggiamento Locale doccia Chiusa d'aria Locale incontaminato (spogliatoio) Confinamento dell'area ed installazione di barriere Lavaggio delle fibre Applicazione del prodotto incapsulante Aree destinate allo stoccaggio provvisorio dei pacchi contenenti cemento amianto - Pag. 112 INDICE pag. 55 pag. 56 pag. 56 pag. 57 pag. 57 pag. 57 pag. 58 pag. 59 pag. 59 pag. 60 pag. 61 pag. 63 pag. 63 pag. 63 pag. 64 pag. 64 pag. 65 pag. 66 pag. 67 pag. 67 pag. 68 pag. 68 pag. 69 pag. 71 pag. 71 pag. 72 pag. 72 pag. 72 pag. 73 pag. 74 pag. 74 pag. 75 pag. 76 pag. 77 pag. 78 pag. 79 pag. 80 pag. 80 pag. 80 pag. 81 pag. 81 pag. 82 pag. 89 pag. 89 pag. 89 pag. 89 pag. 90 F.09.6 Imballaggio ed allontanamento dei rifiuti contenenti amianto - Pag. 113 INDICE pag. 90
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