COMUNEDICARINOLA INDICE 1. CONTESTOTERRITORIALE......................................................................................................................5 1.1. TERRITORIOD’INTERVENTO....................................................................................................................5 1.2. INFRASTRUTTUREPERILTRASPORTO....................................................................................................6 1.3. PRINCIPALIINFRASTRUTTUREPERSERVIZIESSENZIALI......................................................................6 1.4. RISORSECONVALENZAPAESAGGISTICA‐NATURALISTICA.................................................................7 1.5. ANDAMENTODEMOGRAFICO....................................................................................................................7 1.6. IDROGRAFIA................................................................................................................................................8 1.7. STORIADEITERREMOTI............................................................................................................................8 1.8. CLIMA..........................................................................................................................................................9 1.9. RISORSECONVALENZACULTURALE–ARCHEOLOGICA....................................................................10 1.10. ECONOMIA...............................................................................................................................................11 2. STRUTTURADELPIANO........................................................................................................................13 2.1. PARTEGENERALE...................................................................................................................................13 2.2. LINEAMENTIDELLAPIANIFICAZIONE...................................................................................................23 2.3. MODELLOD’INTERVENTO.....................................................................................................................25 3. STRUTTUREUTILIZZABILIPERL’ATTIVITÀDIPROTEZIONECIVILE..............................30 3.1 STRUTTURESTRATEGICHE.........................................................................................................................30 3.2 STRUTTUREDIAGGREGAZIONEEDIACCOGLIENZA.................................................................................30 4. FORMAZIONEEDINFORMAZIONE....................................................................................................32 4.1. OPERATORIISTITUZIONALIEDELVOLONTARIATO...........................................................................32 4.2. AMBITOSCOLASTICO..............................................................................................................................33 4.3. LAFORMAZIONEEL’INFORMAZIONEDELLAPOPOLAZIONE..............................................................33 4.4. ITEMPIDELL’INFORMAZIONE...............................................................................................................34 ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina1 COMUNEDICARINOLA PREMESSA Lo scrivente arch. Antonio Oliviero, a seguito di procedura di evidenza pubblica, è stato incaricatidall’AmministrazioneComunalediCarinoladiredigereil“Progettopergliinterventi finalizzatiallapredisposizione,applicazioneediffusionedeipianidiprotezionecivile”,giusta determinazionedelDirigenteIVSettoren°18del21marzo2014. La predisposizione di questo progetto è finalizzato a partecipare al bando emanato dalla RegioneCampania–Dipartimento53–Politicheterritoriali–DirezioneGenerale8–Lavori PubblicieProtezioneCivileedicuialDecreton°60del29/01/2014,pubblicatosulBURCn°9 del3febbraio2014echeassegnaaiComunidellaregionefinanziamentiperleattivitàdicui sopra. Il progetto di cui questa relazione tecnico – illustrativa è stato redatto in ottemperanza all’articolo279delD.P.R.207/2010,inquantotrattasi,nellafattispeciediservizieforniture; insintesi,l’interadocumentazioneprogettualesicomponedi: R1–Relazionetecnico–illustrativa; R2–Calcolodellaspesa: R3–Quadroeconomicogenerale; R4–Capitolatospecialedescrittivoeprestazionale; R5–Schemidicontratto; R6–Cronoprogramma. R7‐Sicurezza Il progetto di servizi e forniture è stato redatto seguendo alcune fasi che di seguito si sintetizzano: InquadramentoterritorialedelComunediCarinola; Individuazionedeirischipresentisulterritorio; Definizionedellostatodell’arteinmeritoallapianificazionecomunalediprotezione civile; Definizione delle attrezzature in possesso del Servizio di Protezione Civile Comunale; Definizione delle esigenze pianificatorie comunali un materia di protezione civile, compresoattivitàdiformazioneedivulgazione; Definizione delle esigenze in termini di attrezzature necessarie a potenziare il sistemadiprotezionecivilecomunale. Le esigenze riscontrate sono state calibrate in funzione del finanziamento massimo a cui puòconcorrereilComunediCarinolainvirtùdelbandopubblicatodallaRegioneCampaniae cheammontaadunmassimodi30.000,00€comedapunto3.2epunto3.4,letterac). Lo scopo principale della stesura del Piano Comunale di Protezione Civile del Comune di Carinolasaràl’organizzazionedelleprocedurediemergenza,dell’attivitàdimonitoraggiodel territorioedell’assistenzaallapopolazioneapartiredall’analisidelleproblematicheesistenti sulterritoriostesso. Il Piano Comunale di Protezione Civile (P.C.P.C.M.) dovrà rapportarsi e coordinarsi con tutte le procedure in ambito agli interventi di emergenza già in essere a livello sovracomunale,inparticolarmodoconipianidiprotezioneciviliprovincialeeregionale,le ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina2 COMUNEDICARINOLA procedure antincendio nazionali, procedure per la gestione eventi della Prefettura, dettagliandopreliminarmentelaconoscenzadeirischipresentisulterritorioalivellolocalee successivamenteleprocedurediemergenza,differenziateperscenaridirischio,chedevono esseremesseinattoperlagestionedegliinterventodisoccorsoallapopolazioneeilripristino dellecondizionidinormalità. InfunzionediciòleattivitàperlaredazionedelP.C.P.C.M.sarannostrutturatosecondole seguentimodalità: ApprofonditaanalisiterritorialedelterritoriocomunalediCarinola; Definizionedeirischipresentisulterritoriocomunale; Elaborazionediscenaridirischioancheconl’utilizzodisistemiinformatici(GIS); Definizionedeilineamentidellapianificazioneedellastrategiaoperativa; Elaborazionedelmodellodiintervento; Redazione delle Relazione Tecniche Illustrative (restituzione degli elaborati descrittivi anche in formato word utili per successive integrazioni ed aggiornamenti), della Cartografia di Piano (con restituzione sia dei progetti in formato digitale che dei tematismi in formato *.shp), e degli allegati tecnici (Modulisticad’emergenza,ProcedureOperative,Schedeareediattesaetc.); Il Piano Comunale di Protezione Civile del Comune di Carinola (CE) (P.C.P.C.M.) sarà redatto secondo il metodo Augustus (Dipartimento Protezione Civile, 1998) e seguendo il “Manuale operativo per la predisposizione di un piano comunale e intercomunale di ProtezioneCivile(PresidenzadelConsigliodeiMinistri‐DipartimentodellaProtezioneCivile, Ottobre 2007), e le indicazioni operative adottate dal Dipartimento della protezione civile e dellelineeguidaapprovatedallaGiuntaregionaledellaCampaniaconpropriadeliberazione n.146del27/05/2013. Unpianodiprotezionecivilehacomefinequelloditutelarel’integritàdellavita,ibeni,gli insediamenti e l’ambiente dai danni concreti o dalla messa in pericolo che questi possono subire a seguito del verificarsi di disastri naturali, catastrofi o qualsiasi altro evento calamitoso(art.1dellaLegge24/02/1992n°225). Il piano deve quindi prevedere l’analisi di tutte quelle misure che, coordinate fra loro, devono essere attuate in caso di eventi, sia naturali sia connessi all’attività dell’uomo, che potrebberominacciarelapubblicaincolumità. Perperseguireefficacementeloscopoprefissato,ènecessarioindividuareedeterminarei ruoli degli Enti e delle organizzazioni preposti alla Protezione Civile, in modo che questi abbianolapossibilitàdiagireinmanieraordinata,tempestivaedefficace. Pertanto un piano deve comprendere una prima parte conoscitiva, che contenga informazionirelativea: ilterritoriocomunale l’assettodemografico iprocessifisicichecausanolecondizionidirischio glieventi gliscenari ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina3 COMUNEDICARINOLA lerisorsedisponibili edunasecondaparteattuativa,attraversolaqualevienedataoperativitàalpiano. Daunaprimaanalisi,èsubitovenutofuorilaprincipalecriticitàdelterritoriodiCarinola ed,ingenerale,dellaProvinciadiCaserta. Dall’elaborazione in ambiente Gis infatti, viene fuori che sul territorio della Provincia di Caserta le aree a rischio molto elevato (R4) coprono una superficie di circa 1.618 ha, distribuita in 63 Comuni. Va evidenziato che in numerosi casi tali aree coinvolgono centri abitati. A tal proposito, in base ai risultati dell’analisi condotta nel Rapporto preliminare sui possibili impatti ambientali significativi dell’attuazione del Ptcp, si evince che il territorio di CarinolarientratraiComunialocalitàabitateinteressatedaareearischiomoltoelevato(R4). ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina4 COMUNEDICARINOLA 1. CONTESTOTERRITORIALE D’INTERVENTO 1.1. TERRITORIO CarinolaèuncomuneanorddellaProvinciadiCaserta di7800abitanti(Istat2013),situatoallependicidel MonteMassico,a74metrisullivellodelmare.IlComune sicomponedellefrazionidiCasalediCarinola,Casanova, Cascano,CrocediCasale,Nocelleto,SanDonato,San Ruosi,SantaCroce,BorgoVittorio,SanBartolomeo, Ventaroli,ViaAppiaKm180,600,coprendounasuperficie Figura1CentrostoricodiCarinola di63Kmq. Ha un altitudine minima e massima di 6 e 570 m s.l.m. rispettivamente. Confina con i Comuni di Falciano del Massico, Francolise, Sessa Aurunca e Teano. Dista dal capoluogo di provincia circa 32.42 Km. Il territorio comunale comprende parte di un’ampia pianura alluvionale, bagnata da diversi corsi d’acqua e caratterizzata dalle linee regolari dei seminativi,deifilaridiviteedeglioliveti;siestendeperòanchesuicontrafforticollinaridiun massicciocalcareo,ricopertidaunfittomantellodimacchiamediterranea. 1.1.1. Storia ForseilnomederivadaCarini,luogosucuifufondatalacittà,dopol'attaccodeiSaraceni. OppureforsederivadaCalinolum,derivatoasuavoltadaCalenum. LacittadinavennefondatadaiPelasgiconilnomediUrbana,allaconfluenzatralestrade perTianum(l'odiernaTeano)eGallicano(Cascano).InseguitovenneabitatadagliEtruschi, cometestimonianoalcunecostruzioniancorapresentisulterritorioepoianchedaiRomani, sottocuidivenneimportantetantodaessereinnalzataacoloniaromana.Inquestoperiodola cittàeraabitataprincipalmentedasoldati,pretorianiecommercianti. L'arrivo dei Saraceni nella zona nel 750 coincide con la lenta distruzione della città, cominciata già da Genserico e portò la popolazione a rifugiarsi nelle colline circostanti (odierna Casale, ove esiste un palazzo di residenza estiva del vescovo e uno stemma del vescovo Tommaso Anfora datato 1143). Dopo la distruzione della città di Urbana, la città venne ricostruita con il nome di Carinola e innalzata a sede vescovile nel 1087 o nel 1100. Successivamentelacittàentròsottoilcontrollodiunfeudatarionormanno,ilconteRiccardo edentròafarpartedelprincipatodiCapua. Nelle campagne circostanti molti dei ruderi delle abitazioni di Urbana vennero rimossi e riutilizzati nella costruzione di "poderi‐fortezza". Accanto a questi poderi gli abitanti cominciarono a costruire delle cappelle e le due comunità più grandi, quelle di San Pietro a nord‐ovestediSanSistoasud‐est,costruironodellevereeproprieparrocchie.Conlafusione delleduecomunitànel1400cifulanascitadellafrazionediNocelletodiCarinola. Nel XVI secolo la città decadde per via delle avverse condizioni ambientali. Infatti nelle vicinanze dei centri abitati erano presenti molti acquitrini e fiumi pieni di erbacce, che portarono malattie come il tifo e il colera, decimando la popolazione. Nel 1818 la diocesi di CarinolavennesoppressaeilterritoriofuunitoaquellodelladiocesidiSessaAurunca. ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina5 COMUNEDICARINOLA Nel1945,conlebonifichedelfascismo,furonotoltemolteterrealleacquecheattirarono gentidatuttalaCampaniaedallacrescitadellapopolazionefinoalletremilaunità. 1.1.2. Pianiurbanisticieterritorialidiriferimento IlPianodiProtezioneCivileComunaleinquantodocumentodipianificazioneurbanistica devenecessariamenteriferirsistrettamenteallepianificazionivigentisulterritoriocomunale. Diseguitosiriepiloganoipianiterritorialidiriferimento. PTRdellaregioneCampaniaapprovatoconL.G.n13del18/10/2008 PTCPdellaprovinciadiCasertaapprovatoaisensidelcomma7art20L.G.16/2004con deliberazionediconsiglioprovincialen26del26/04/2012. PRGdiCarinolaapprovatoconDPGRCn3051del1982 Piano stralcio di assetto idrogeologico (PAI) Bacino del Liri Garigliano e Volturno (rischioidraulicorischiofrane)approvazioneconDPCMdel12/12/2006epubblicatoin G.U.122del28/05/2007 Piano regionale per programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attivacontrogliincendiboschivi2013approvatoconDGRn299del05/08/2013 1.2. INFRASTRUTTUREPERILTRASPORTO SituatanellaTerradiLavoro,allefaldenord‐orientalidelmonteMassicoealladestradel fiume Volturno, si sviluppa a 3 chilometri dalla strada statale n. 7 Appia, arteria di grande comunicazione che congiunge Roma a Brindisi, in Puglia; a 8 chilometri si trova la stazione ferroviaria di riferimento sulla linea Roma‐Napoli e a 20 chilometri il casello di Capua, attraversocuisiaccedeall’autostradaA1delSole(Milano‐Roma‐Napoli). L’aeroporto di riferimento, quello intercontinentale di Roma/Fiumicino e il porto commercialesonopostirispettivamentea58,202e64chilometri. 1.3. PRINCIPALIINFRASTRUTTUREPERSERVIZIESSENZIALI Al fine di delineare una valutazione dello scenario di rischio, nel piano si andranno a stimare le strutture e le infrastrutture (elettrodotti, antenne telefoniche, condutture gas, acqua, serbatoi, pozzi, cisterne, ecc.) e le relative caratteristiche tecniche che potrebbero essere interessate da danni creando interruzioni nell’erogazione dei servizi essenziali, o pericoloperlapopolazione. D’altrocantotalistrutturesonostrategichealfinedifronteggiarel’emergenza. Nella presente relazione in via preliminare sono state rilevate all’interno del territorio comunalediCarinolaleseguentiinfrastruttureperiserviziessenziali: TIPOLOGIA UBICAZIONE NOTE Metanodotto Elettrodottoaereo Cabinaelettrica Depuratore Illuminazionepubblica Loc.Cascano Centrostoricoeprincipali arterieviarie ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ RetetrasportoSNAM 132kv,150kv,380kv StazioneRTN Infasedirealizzazione Illuminazionesupalieda braccio Pagina6 COMUNEDICARINOLA 1.4. RISORSECONVALENZAPAESAGGISTICA‐NATURALISTICA RicadenelComunediCarinolaunSitodiInteresseComunitario(SIC): MonteMassico(codiceIT8010015),siestendesuunasuperficiedi3.486ettari. 1.5. ANDAMENTODEMOGRAFICO PerquelcheriguardailterritoriodelComunediCarinola,al31/12/2013risultano7.800 residenti(circalo0,85%dellapopolazionealivelloprovinciale). 9.000 Popolazioneresidente 8.000 7.000 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Anno Totale maschi femmine Figura2Andamentodellapopolazionedal2002adoggi.(Istat) Analizzandoladinamicanaturaleèbeneosservarechedal2003al2013ilsaldonaturaleè negativo; la diminuzione della popolazione Carinolesi è dovuta al saldo migratorio negativo dal2003al2013(fattaeccezioneperglianni2009e2010),dovutoall’iscrizionediresidenti daaltricomuniodall’estero. 200 150 100 50 0 ‐50 ‐100 ‐150 ‐200 ‐250 ‐300 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Saldotot. ‐43 ‐17 ‐58 ‐22 ‐69 2 58 145 ‐43 Figura3Saldototaledellapopolazioneresidente(ISTAT) ‐88 ‐243 Per quel che attiene la struttura della popolazione residente, essa è evidenziabile dalla piramidedelleetà: ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina7 COMUNEDICARINOLA 700 600 500 400 300 200 100 0 Meno di 5 5‐9 10‐14 15‐24 25‐34 35‐44 45‐54 55‐64 65‐74 Maschi 75 e più Femmine Figura4Strutturadellapopolazioneresidenteanno2013(ISTAT) Al2001sonocensite3.439abitazioni,costruiteprincipalmentedopoil1961.Delle3.439 abitazioni presenti 381 risultano essere non occupate, e le 3.058 abitazioni occupate hanno unasuperficietotaledi304.849mqchesignificacirca90mq/abitazione,elamaggiorparte sonoabitazionicon4opiùstanze. 1.6. IDROGRAFIA Ilterritoriocomunalecomprendepartediun’ampiapianuraalluvionale,bagnatadadiversi corsid’acqua.Traiprincipalisielencano: RioVetro RioAnnone RioFontanelle RioTreCancelle RioRielli TorrenteSavone RioPersico FossodelLupo 1.7. STORIADEITERREMOTI Carinola, secondo la classificazione della Protezione Civile, rientra nella zona di sismicità media(zona2),comeindicatonell'OrdinanzadelPresidentedelConsigliodeiMinistrin.3274 del20marzo2003pubblicatasullaGazzettaUfficialen.105dell'8Maggio2003. N. DATA MAG. ZONA DISTANZA 1 2 3 4 25/03/1120 28/08/1720 00/06/1723 08/02/1728 5,55 4,83 4,83 5,17 Roccad'Evandro Francolise Roccamonfina Roccamonfina ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ 21,82km 5,27km 7,08km 10,51km Pagina8 COMUNEDICARINOLA N. DATA MAG. ZONA DISTANZA 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 13/10/1805 13/12/1873 20/07/1902 04/06/1916 23/08/1921 17/12/1935 19/04/1950 11/01/1960 05/10/1967 27/09/1970 5,17 5,17 4,63 5,03 4,83 4,83 4,83 5,17 5,17 5,02 Caiazzo MignanoMonteLungo MignanoMonteLungo SanPietroInfine MignanoMonteLungo Roccamonfina GianoVetusto Roccamonfina Teano Galluccio 29,85km 25,41km 21,70km 28,55km 23,51km 12,53km 18,66km 10,52km 10,13km 19,40km Tabella1Terremotistoricidal217a.C.al2002(nelraggiodi30km) Figura5MappadeiTerremotistorici 1.8. CLIMA Il clima di Carinola è tipicamente submediterraneo. Il territorio infatti, pur presentando certecaratteristichedimediterraneità,assomigliainrealtàalclimapadano‐alpino(secondola classificazionedeiclimatologi),equindiglimancanoqueicaratteripienamentemediterranei rappresentati ad esempio da estati siccitose, inverni miti e dalle temperature annuali al di sopradei15°. Diseguitosonoriportatiidatimedimensilirelativiall’anno2012,registratidallastazione dellareteagrometeorologicaubicataaGrazzanise. ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina9 COMUNEDICARINOLA TMEDIA TMIN °C °C MESE Gen Febb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Sett Ott Nov Dic 7.6 6.8 10.9 14.2 17.1 21 25.1 25.5 21.8 18.6 12.6 8.5 3.5 1.7 6.7 8.9 11.2 14.9 18.1 19.1 15.9 14.2 9.1 4.2 TMAX UMIDITÀ °C % 12.8 11.7 14.9 20 22.7 26.5 31.2 31.9 27.9 24.1 16.6 14.3 82.1 79.3 81.3 80.2 78.2 76.7 76.5 76.7 77.9 82.5 85.7 85 VENTOMEDIA KM/H GG. GG. GG. PIOGGIA TEMPORALI NEBBIA 9.6 10.6 13.4 10.4 12.1 10.6 9.9 9.8 9.7 8.3 13.2 9.2 16 14 16 6 14 5 6 3 8 8 19 10 9 4 5 1 7 3 5 4 4 6 9 1 5 3 2 2 2 4 0 0 1 11 3 3 Tabella2Datimeteorologicoanno2013stazionediGrazzanise(fonteAuronauticamilitare) 1.9. RISORSECONVALENZACULTURALE–ARCHEOLOGICA NelterritoriodelComunediCarinolasonopresentinovebenivincolatiaisensidell’art.13 delD.Lgs.42/2004.Traquestiritroviamo: AvanziCastello,benevincolatodalDM16/01/1925. L’edificiorisaleall’epocanormannaedèsortosudi una preesistente struttura difensiva fortificata di epoca longobarda. Fu dimora del conte normanno Riccardo che ne commissionò la costruzione nel 1134. Fu ricostruito prima in periodo angioino e poi in quello aragonese con l’ausilio di maestranze catalane. Fu anche residenza del duca Marzano, dei baroni Petrucci, dei Borgia duchi di Candia, della casata dei Consalvo de Cordova, dei Carafa principi di StiglianoedelcasatoGrillodelClarafuente. PalazzoNovelli,beneVincolatodalDM10/09/1985. È un Palazzo quattrocentesco che evidenzia in maniera raffinata ed inequivocabile la presenza aragonese,specieneglielementilapidei. L’origine del palazzo è incerta, subì una profonda trasformazione nella seconda metà del XV sec., ad operadimaestricatalani,iqualilavoraronosiaalla decorazione delle finestre, sia ad una più completa risistemazionedell’interopalazzo. ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina10 COMUNEDICARINOLA BasilicadiS.MariainForoClaudio,beneriportato nella Carta delle strutture storico – archeologiche delPtr.erivantedaunabasilicapaleocristianadel V/VIsecoloedificatasuuntempioromano,fusede episcopale (perciò vi si riferisce anche con Episcopio di Ventaroli) fino al trasferimento di questaaCarinolanel1099.Gliaffreschi,realizzati dalXalXVIsecolo,sonodigranvalore: quellidell'absidesonofortementebizantineggianti,tardocomneni,attribuibiliallafine del XII secolo, ma qui <<l'originaria matrice bizantina ha ormai perso i caratteri di astrazione,nobilesolennitàeraffinatezzapropridellacommittenzaalta,peresprimersi inunlinguaggiodaltonopiùpopolare>> PalazzoDucale,benevincolatodalDM10/01/1914 Altri siti di interesse sono: il Convento di San Francesco risalente al XIII secolo nella frazionediCasarola.SemprenellafrazionediCasanovalaterzadomenicadimaggiodituttigli anni hanno luogo i festeggiamenti in onore della "Madonna Grande ed Eccelsa", per la ricorrenzavieneallestitadurantelanotteprecedentelaprocessionel'Infioratacheconsistein unatrama,adoperadelmaestroAntonioFalso,chesisviluppasututtoilmantostradaledivia Grancelsa,intervallatodaveriepropridisegnirappresentantimotivisacri,coloratapoiconi fiori,precedentementeraccoltiamanodagliabitanti. Nella frazione Casale di Carinola si trovano: la Cappella di S.Paolo ove da tradizione si ricorda il passaggio di Paolo verso Roma nel suo ultimo viaggio. Allo stesso gli antichi avi avrebbero offerto vino e lupini (salatielli), avvenimento che si rinnova con la tradizionale sagra,inoccasionedeifesteggiamentidelSantoil24e25gennaiodiognianno;IlSantuariodi MariaS.s.delleGrazie(1400),ovenel1600(circa)èapparsalaMadonnaadunaragazzadel luogo, Antonietta Fava. Ivi si venera Sacra Icona del 1400. Solenni e importanti sono i festeggiamenti il 7 agosto. Notevoli sono gli affreschi nella Chiesa Madre di SS. Giovanni e Paolo. 1.10. ECONOMIA Le attività agricole, che trovano terreno fertile nelle ampie pianure irrigue del comprensorio comunale, rappresentano ancora una rilevante risorsa economica, fornendo occupazioneaunasignificativapercentualedellapopolazioneattiva:èlargamentepraticatala coltivazione della vite e dell’olivo, oltre a quella di cereali, canapa, lino e prodotti ortofrutticoli. Il settore secondario è rappresentato da una serie di imprese di piccole dimensioni,attiveneicompartidellatrasformazionedeiprodottiagricoli,delleconfezioni,del legno,dellalavorazionedeimetalliededile.Unacertaintraprendenzacaratterizzailterziario, chevedelapresenzadiunaretedistributivaabbastanzaarticolataediun’adeguatadotazione di servizi, comprendente quello bancario e le assicurazioni. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, di una stazione dei carabinieri e di una sezione di pretura, dispone di scuolematerne,elementariemediemadifettadistrutturedirilievoprepostealladiffusionee ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina11 COMUNEDICARINOLA allaconservazionedelpatrimonioculturale;vantaundiscretoapparatoricettivoeusufruisce dell’assistenzasanitariaoffertadaunpresidiodiguardiamedicaedaunlaboratorioprivato accreditato. SETTORE 1991 2001 VARIAZIONE‘91/’01 Industria Commercio Servizi Artigianato Istituzionali 33 140 78 38 6 55 140 134 55 19 66,67% 0,00% 71,79% 44,74% 216,67% SETTORE 1990 2000 VARIAZIONE‘90/’00 Agricoltura 1358 1590 17,08% Tabella3IndicatoriEconomici ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina12 COMUNEDICARINOLA 2. STRUTTURADELPIANO IlPianodiProtezioneCiviledelComunediCarinolasaràredattoinconformitàdelle“Linee Guida” della Regione Campania, approvate con delibera di Giunta Regionale n.146 del 27.5.2013,cheutilizzanocomebasemetodologicailManualeOperativoperlaPredisposizione di un Piano Comunale o Intercomunale di Protezione Civile, a cura della Presidenza del ConsigliodeiMinistri–DipartimentodellaProtezioneCivilechesibasasullelinee‐guidadel documentodenominato"MetodoAUGUSTUS". Tale proposta introduce il concetto di disponibilità delle risorse e di fruibilità delle informazioni relative a tutti i livelli della Protezione Civile interessati alla pianificazione e all'intervento(Regione,Provincia,Comuni). Gliobbiettividelpianoperleoperazionidiemergenzasaranno: 1. Assegnarelaresponsabilità alleorganizzazionieagliindividuiperfareazionispecifiche, progettateneitempieneiluoghi,inun’emergenzachesuperalacapacitàdirispostaola competenzadiunasingolaorganizzazione; 2. Descriverecomevengonocoordinateleazionielerelazionifraorganizzazioni; 3. Descrivereinchemodoproteggerelepersoneelaproprietàinsituazionidiemergenzaedi disastri; 4. Identificare il personale, l'equipaggiamento, le competenze, i fondi e altre risorse disponibilidautilizzareduranteleoperazionidirisposta; 5. Identificare le iniziative da mettere in atto per migliorare le condizioni di vita degli eventualievacuatidalleloroabitazioni. Ilpianosaràarticolatointrepartifondamentali. 1. Partegenerale; 2. Lineamentidellapianificazione; 3. Modellodiintervento; 2.1. PARTEGENERALE Raccoglie tutte le informazioni sulle caratteristiche e sulla struttura del territorio. In particolaresiprocederà,incollaborazioneconivariufficicomunali,alreperimentodituttii dati utili per la definizione e costituzione della struttura comunale di protezione civile. Un primo gruppo di dati definisce il quadro territoriale di base del Comune attraverso le informazionirelativea: •ilterritoriocomunale; •l’assettodemografico; •lestrutturedisponibili; In particolare si procederàalla delineazione delle “risorse umane” disponibili nell’ambito del territorio comunale per essere inserite nel piano. A tale scopo si rileveranno le informazionirelativeall’organicodellastrutturacomunale,alleForzeArmatelocalieagliEnti gestorideiserviziessenzialiesarannocensitelediverseassociazionidivolontariatopresenti nelterritorio. ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina13 COMUNEDICARINOLA Un secondo gruppo di dati sarà costituito da quello necessario all’analisi degli scenari di rischio(sismico,idrogeologico,vulcanico,incendiboschiviediinterfaccia,industriale).Idati raccoltisarannoquellinecessariallamessaapunto: •deiprocessifisicichecausanolecondizionidirischio; •deglieventi; •degliscenari. Perlarealizzazionedegliscenaridirischio,sannoutilizzatevariecartografietematicheche individuanoareeinteressatedall’evento. Mediante il confronto tra i rischi cartografati e sulla base delle indicazioni ricevute dall’amministrazione comunale, sarà possibile definire gli scenari di rischio presenti nel territorio comunale ed individuare le aree esposte a maggior rischio ed elaborare specifici pianidiemergenza. In ultimo, si procederà all’individuazione e/o alla predisposizione di aree idonee all’organizzazione delle operazioni di assistenza alla popolazione attraverso la realizzazione dialcunecartografieincuisonoubicateleareediprimosoccorso,areedaadibireatendee roulotteseareepermoduliabitativiprovvisori. Inparticolaresiindividueranno: Areediattesa Leareediattesasonoluoghidiprimoritrovoperlapopolazioneediricongiungimento perlefamiglie;sarannoutilizzatepiazze,strade,slarghi,parcheggipubblicie/oprivati ritenutiidoneienonsoggettiarischio(frane,alluvioni,crollidistruttureattigue,etc.), raggiungibiliattraversounpercorsosicuro(individuateincartografiainverde). Areediricovero Le aree di ricovero della popolazione corrispondono ai luoghi in cui saranno allestite tendeeroulotteingradodiassicurareunricoveroallapopolazionecolpita.Ilnumeroe l’estensione delle aree saranno determinati in funzione della popolazione da assistere. Tali aree saranno individuate nelle prossimità di un nodo viario o comunque dove possonoesserefacilmenteraggiungibilianchedamezzidigrandedimensione.Ipercorsi perraggiungeretaliareesarannosegnalateincartografiainrosso. Areediattesaammassamentosoccorritorierisorse Leareediammassamentosonoleareericettivenellaqualifaraffluireimateriali,imezzi e gli uomini che intervengono nelle operazioni di soccorso. Nei Comuni sede di COM, queste aree devono essere in grado di rispondere alle esigenze dell’ambito territoriale afferentealCOM:inesseconfluirannogliaiutiepartirannoisoccorsipertuttiiComuni afferentialCOM.Ipercorsipiùidoneiperraggiungereleareediammassamentosaranno segnalateingiallo. Diseguitosonoindividuatigliscenaridirischionaturalechesianalizzerannovistele caratteristichedelterritorioinesame: 2.1.1. Rischioidrogeologico ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina14 COMUNEDICARINOLA Perrischioidrogeologicosiintendeilrischiodainondazione,franeedeventimeteorologici pericolosidiforteintensitàebrevedurata.Questatipologiadirischiopuòessereprodottoda: movimento incontrollato di masse d'acqua sul territorio, a seguito di precipitazioni abbondantiorilasciodigrandiquantitativid'acquadabacinidiritenuta(alluvioni);instabilità deiversanti(frane),anch'essispessoinnescatidalleprecipitazioniodaeventisismici;nonché daeventimeteorologicipericolosiqualifortimareggiate,nevicate,trombed'aria. In particolare, nel seguito, si farà riferimento alle due tipologie prevalenti di rischio idrogeologico: RISCHIO IDRAULICO, da intendersi come rischio di inondazione da parte di acque provenientidacorsid’acquanaturalioartificialiedamareggiata; RISCHIO FRANE, da intendersi come rischio legato al movimento o alla caduta di materialerocciosooscioltocausatidall’azioneesercitatadallaforzadigravità. Rischioidraulico L’’individuazione delle aree soggette a fenomeni di inondazione è uno degli obiettivi fondamentali delle attività connesse all’Attuazione del Piano di Protezione Civile, svolte nell’ambitodellaprevisioneeprevenzionedelRischioIdrogeologico. Ladelimitazionedelleareearischioinondazioneconsentedidefinirepreventivamentegli scenari di evento, la quantificazione del valore esposto ed una valutazione preliminare del rischio,pergiungeresuccessivamenteallaprogrammazionedegliinterventiedelleazionida porreinessereperlariduzionedelrischiostesso,attraversounaattivitàdiprevenzioneed emergenza. Per l’individuazione delle zone soggette a rischio di inondazione si farà riferimento ai “Piani Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.)”, elaborato dall’AutoritàdiBacinodeifiumiLiri–GariglianoeVolturno. LeareedipericolositàarischioidraulicoindividuatedalleAutoritàdiBacinosonoriferite alleastefluvialiprincipaliecomprendonolezonepotenzialmenteinteressatedapienefluviali assimilabiliatempidiritornofinoa300anni.Inparticolare,sidistinguonoleseguentifasce: LafasciaAvienedefinitacomel’alveodipienaeassicurailliberodeflussodellapiena standard(periododiritorno100anni),dinormaassuntaabasedeldimensionamento delleoperedidifesa; LafasciaBcomprendeleareeinondabilidallapienastandard,eventualmentecontenenti al loro interno sottofasce inondabili con periodo di ritorno T<100 anni. In particolare sonostateconsideratetresottofasce:B1,B2,B3; La sottofascia B1 è quella compresa tra l’alveo di piena e la linea più esterna tra la congiungentel’altezzaidricah=30cmdellepieneconperiododiritornoT=30annie altezzaidricah=90cmdellepieneconperiododiritornoT=100anni; La sottofascia B2 è quella compresa tra il limite della fascia B1 e quello dell’altezza idricah=30cmdellepieneconperiododiritornoT=100anni; La sottofascia B3 è quella compresa tra il limite della fascia B2 e quello delle piene conperiododiritornoT=100anni; LafasciaC,fasciainondabiledallapienaeccezionale,èinteressatadallapienarelativaa T=300anniodallapienastoricanettamentesuperioreallapienadiprogetto. ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina15 COMUNEDICARINOLA Per la definizione delle aree esposte a maggior rischio di inondazione, che necessitano pertanto di una specifica pianificazione di emergenza, si farà riferimento sia alla classificazione del grado di rischio effettuata dalle Autorità di Bacino, sia alle indicazioni fornitedall’UfficioTecnicocomunale. Sulla base della perimetrazione delle aree a pericolosità elevata e molto elevata, saranno individuati gli elementi esposti, ovvero le persone e i beni che si ritiene potrebbero essere interessatidall’eventoatteso,quelli,cioè,chericadonoall’internodellesuddettearee. Rischiofrane Una delle attività principali nell’ambito del Rischio Idrogeologico è l’individuazione delle areesoggetteafenomenifranosi. Le varie tipologie dei fenomeni franosi, la loro distribuzione geografica ed il grado di attività sono strettamente connesse sia alle situazioni litostrutturali e morfologiche che caratterizzanoilterritorio,siaallevariazioniclimatiche. Molteplici sono i fattori che possono contribuire a rendere instabile un pendio: l’assetto stratigrafico,l’erosionealpiede,sovraccarichi,alterazione,azionisismiche,tettonica,regime delle pressioni interstiziali, l’azione antropica e non ultimo il regime termo ‐ pluviometrico dell’area.Parallelamente,inalcunicasi,altreconcausechepossonocontribuireall’incremento della propensione al dissesto idrogeologico dei pendii sono individuabili in interventi di disboscamentoeinunanoncorrettaconduzionedell’attivitàagricola. L’individuazione delle principali aree interessate da movimenti franosi è uno degli obbiettiviprioritaridelleattivitàconnesseall’elaborazionedelPianodiProtezioneCivile,per ladefinizionedegliscenaridirischio. Il Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.)”, elaborato dall’Autorità di Bacino dei fiumi Liri – Garigliano e Volturno individua le aree di pericolosità e rischio idrogeologicointeressatedafenomenifranosi. Nell’ambito della redazione del Piano di Protezione Civile, al fine di individuare le aree maggiormente soggette a rischio idrogeologico, saranno quindi analizzate le cartografie contenuteneiP.A.I.,dallequalisarannoripresiiperimetridelleareeinteressatedamovimenti gravitativieladefinizionedellapericolositàedelgradodirischio. In seguito, attraverso incontri effettuati con i tecnici comunali, si integreranno le informazioni acquisite dal P.A.I. e sarà possibile così stabilire le situazioni che presentano maggiorgradodirischio.Pertalidissestisiprodurrannoelaboraticartograficispecifici. ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina16 COMUNEDICARINOLA Figura6Cartadelloscenariodelrischiofranadell’AutoritàdiBacinodeiFiumiLiri–GariglianoeVolturno 2.1.2. Rischiosismico Il rischio sismico, determinato dalla combinazione della pericolosità, della vulnerabilità e dell’esposizione,èlamisuradeidanniattesiinundatointervalloditempo,inbasealtipodi sismicità, di resistenza delle costruzioni e di antropizzazione (natura, qualità e quantità dei beniesposti). IlterritoriodelComunediCarinolaèstatoclassificatodisecondacategoria(S=2–Media Sismicità) ai sensi del decreto del 10.02.1983, pubblicato sulla G.U. n. 80 del 23.03.1983 e confermato dalla Nuova Classificazione Sismica del territorio nazionale effettuata dal DipartimentodellaProtezioneCivile. ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina17 COMUNEDICARINOLA Iterremotisonofenomenichesiverificanosenzapossibilitàdipreannuncioepertantoil pianodiemergenzariguarderàsololafasediallarmeperinterventipost‐evento. Per la definizione degli scenari relativi al rischio sismico, oltre ai dati di base territoriali sarannoesaminatidatipiùspecificisullabasedeiqualidimensionarelerisorseeleoperazioni dapredisporreinemergenza.Siprenderannoinconsiderazioneleinformazioniacquisiteda numerosi studi condotti dal Gruppo Nazionale Difesa dai Terremoti ‐ Istituto Nazionale di Geofisica eVulcanologia – Dipartimento della Protezione Civile ecc. sulla distribuzione delle massimeintensitàmacrosismicheosservateneicomuniitaliani. Siindividuerannoglielementiesposti,ovverolepersoneeibenichesiritienepotrebbero essereinteressatidall’eventoatteso.Inlineadimassimasiseguirannoiseguentistep: 1. Predisposizionedelquadroterritorialedell’areacolpita(popolazione,densitàabitativa, numeroedistribuzionestanzedialbergo,numeroedistribuzioneaulescolastiche,etc.) conriferimentoallabasedatiterritoriale. 2. Scelta dell’input sismico di riferimento, ovvero individuazione degli eventi “critici” da assumere per la quantizzazione del danno utile alle previsioni di gestione dell’emergenza. Ai fini della Pianificazione Comunale di Emergenza, la Regione Campania ritiene di dover assumere, a riferimento per la determinazione dell’impatto attesosulterritoriocomunale(scenarididanno),ivaloridiintensitàalcomunefissati ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina18 COMUNEDICARINOLA dallacartadipericolositàufficialepubblicatasullaGU108/200613,disponibilesulsito dell’INGV.Talecartafornisceivaloridiscuotimentoattesialsitoperperiodidiritorno preassegnatideltipo98,475e2475annietc. 3. Analisidell’impatto.Unavoltadefinitocomealpuntoprecedentel’inputdiriferimento, verràcalcolatoloscenariod’impattoattesointerminidi: a)valutazionedimorti,feriti,senzatetto,edificicrollati,inagibiliedanneggiati; b) valutazione di effetti sul territorio e sugli elementi a rischio esposti causati da pericolositàindottedalsisma,comefrane,tsunami,etc. c)funzionalitàdelsistemaviario,attraversolostudiodeipercorsiinterrotti,deipercorsi alternativi,etc. d) funzionalità degli ospedali, divisi per specialità, con individuazione del numero massimodipersonechepossonoessereassistitegrazieallestruttureesistentiedei tempiditrattamentononchélavalutazionedellanecessitàdipredisporreospedalida campo. e)valutazionedeidanniagliimpiantiarischioeddell’impattosulterritoriodieventuali incidenticonseguentialsisma,comeadesempiopossibiliserviziinterrotti,etc. f)funzionalitàdialtriedificistrategici,sedeCOM,Prefetture,etc. 2.1.3. Rischiovulcanico GlieventivulcaniciinCampaniasonolegatiallapresenzaditrevulcaniattivi:IlVesuvio,la CalderadeiCampiFlegreiel’isoladiIschia.Ladimensionedeifenomeniattesiel’estensione dei territori potenzialmente investiti rendono la gestione dell’emergenza connessa a questa tipologiadieventidirilevanzanazionale,collocandolitraglieventiditipo“C”previstidalla Legge225/92. Il Dipartimento di Protezione Civile, pertanto, sentita la Regione, indica gli indirizzi, la strategiaeleazionidilivellonazionale.Alivellolocale,lePrefetture,laRegione,leProvinciee iComuniassumonol’oneredirendereilPianoNazionaleoperativoattraversotutteleattività daporreinesserelocalmenteinclusiipianidisettore(sanità,volontariato,telecomunicazioni, etc.). IlPianoComunale,pertanto,vieneavalledegliindirizzinazionali,recepitidallaRegionee trasferiti, di concerto con le provincie e le prefetture, ai comuni affinché questi possano rendere coerenti le pianificazioni territoriali con la pianificazione di emergenza dell’area colpitadaglieffettidiunapotenzialeeruzione.Intalsensolapianificazionevulcanicanonpuò che essere intesa come una pianificazione comprensoriale tra i comuni rientranti nelle aree soggetteall’impattovulcanico. Il piano nazionale di emergenza per difendere gli abitanti dell'area vesuviana da una possibile eruzione ha come scenario di riferimento l'evento esplosivo del 1631. L’elaborato individuatreareeadiversapericolositàdefinite:zonarossa,zonagiallaezonablu. La zona rossa è l'area immediatamente circostante il vulcano, ed è quella a maggiore pericolosità in quanto potenzialmente soggetta all'invasione dei flussi piroclastici, ossia misceledigasematerialesolidoadelevatatemperaturache,scorrendolungolependicidel vulcano ad alta velocità, possono distruggere in breve tempo tutto quanto si trova sul loro cammino. ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina19 COMUNEDICARINOLA IlterritoriodiCarinolanonrientranell’areadasottoporreadevacuazionecautelativaper salvaguardare le vite umane dagli effetti di una possibile eruzione, come illustrato nell’allegato 1 della Direttiva del 14 febbraio 2014 “Disposizioni per l'aggiornamento della pianificazionediemergenzaperilrischiovulcanicodelVesuvio”. Figura7Allegato1dellaDirettivadel14febbraio2014 La zona gialla presenta una pericolosità minore rispetto alla rossa e corrisponde a tutta l'areachepotrebbeessereinteressatadallaricadutadiparticellepiroclastiche‐cenerielapilli ‐ che possono, fra l'altro, apportare un sovraccarico eccessivo sui tetti degli edifici fino a determinarne il crollo. La ricaduta di particelle, inoltre, può causare problemi alle vie respiratorie, in particolare in soggetti predisposti non adeguatamente protetti, danni alle coltivazionieproblemiallacircolazioneaerea,ferroviariaestradale. Si prevede che, come accadde nel 1631, solo il 10% della zona gialla sarà effettivamente coinvoltodallaricadutadiparticelle,subendodanneggiamenti.Ancheinquestocasotuttavia non è possibile conoscere preventivamente quale sarà la zona effettivamente interessata, in quantodipenderàdall'altezzadellacolonnaeruttivaedalladirezioneevelocitàdelventoin quota al momento dell'eruzione. Diversamente da quanto accade per la zona rossa però, i fenomeniattesinellazonagiallanoncostituisconounpericoloimmediatoperlapopolazione edènecessariochetrascorrauncertointervalloditempoprimacheilmaterialericadutosi accumulisullecoperturedegliedificifinoaprovocareeventualicedimentidellestrutture. Vièpertantolapossibilitàdiattenderel'iniziodell'eruzioneperverificarequalesaràl'area interessata e procedere, se necessario, all'evacuazione della popolazione che vi risiede. La zonagiallainteressacomunidelleprovincediNapoli,Avellino,BeneventoeSalerno. ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina20 COMUNEDICARINOLA Lazonabluricadeall'internodellazonagialla,maèsoggettaadunagentedipericolosità ulteriore. Corrisponde infatti alla "conca di Nola" che, per le sue caratteristiche idrogeologiche, potrebbe essere soggetta a inondazioni e alluvionamenti oltre che alla ricadutadicenerielapilli. Inognicasol’analisidelrischionelpianodiemergenzacomunalesaràeffettuatamediante unaraccoltadatipiùspecificaedettagliatasulterritoriodiCarinolaalloscopodirenderenel tempoilpianopiùattualeerispondenteallarealtàdelterritoriolocale. Gli scenari infatti, sono sviluppati su base statistica dai Centri di Competenza del Dipartimento di Protezione Civile che, sentita la Regione, opera le scelte di pianificazione dell’emergenzaaMacroscalaelitrasferiscealleautoritàlocali. 2.1.4. Rischioincendiboschiviediinterfaccia Il piano, fatte salve le procedure per la lotta attiva agli incendi boschivi di cui alla Legge 353/2000“Legge‐quadroinmateriadiincendiboschivi”,focalizzeràl’attenzionesugliincendi diinterfaccia,perpianificaresiaipossibiliscenariderivantidataletipologiadiincendi,siail corrispondente modello di intervento per fronteggiarne la pericolosità e controllarne le conseguenzesull’integritàdellapopolazione,deibeniedelleinfrastruttureesposte. Per interfaccia urbano‐rurale si definiscono quelle zone, aree o fasce, nelle quali l’interconnessione tra strutture antropiche e aree naturali è molto stretta; cioè sono quei luoghigeograficidoveilsistemaurbanoequelloruralesiincontranoedinteragiscono,cosìda considerarsiarischiod’incendiodiinterfaccia,potendovenirerapidamenteincontattoconla possibilepropagazionediunincendiooriginatodavegetazionecombustibile. Taleincendio,infatti,puòavereoriginesiainprossimitàdell’insediamento(ades.dovuto all’abbruciamento di residui vegetali o all’accensione di fuochi durante attività ricreative in ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina21 COMUNEDICARINOLA parchi urbani e/o periurbani, ecc.), sia come incendio propriamente boschivo per poi interessarelezonediinterfaccia. Le zone più esposte al pericolo incendio, valutate in base al tipo di vegetazione, l'esposizionedelversante,l'altitudinesullivellodelmare,sonogiàstateindividuatealivello sia provinciale che comunale, nell'ambito del Piano per la programmazione delle attività di previsione,prevenzioneelottaattivacontrogliincendiboschivi. Nello stesso Piano (AIB) sono stati anche indicati il livello di vulnerabilità, valutato sulla base della frequenza di accadimento e sulla localizzazione territoriale degli incendi degli ultimianni. Dalpianosopracitato,sivieneaconoscenzacheilterritoriodiCarinola,nell’anno2009,è stato interessato da 15 incendi interessando 24.20 ettari di superficie boscata e 7 di quella nonboscata,peruntotaledi31.20ettaridisuperficieincendiata. Inoltredall'incrociodellamappadipericolositàconquelladivulnerabilitàsiricaverannole mappe di rischio degli incendi boschivi su base comunale. Questi documenti, insieme con i dati meteoclimatici che indicano i momenti favorevoli per lo sviluppo degli incendi, rappresenteranno lo scenario di riferimento per la pianificazione d'emergenza che riguarda gliinterventidicontrasto,dicontenimentoedispegnimentodegliincendi. 2.1.5. Rischioindustriale La presenza sul territorio di stabilimenti industriali, che utilizzano o detengono sostanze chimiche per le loro attività produttive, espone la popolazione e l’ambiente circostante al rischioindustrialederivantedalmalfunzionamentoimprovvisoedaccidentalediimpianti.Un incidenteindustrialepuò,infatti,provocaredanniallapopolazioneealterritorio. Gli effetti sulla salute umana in caso di esposizione a sostanze tossiche rilasciate nell’atmosferadurantel’incidentevarianoasecondadellecaratteristichedellesostanze,della loroconcentrazione,delladuratad’esposizioneedalladoseassorbita. Gli effetti sull’ambiente sono legati alla contaminazione del suolo, dell’acqua e dell’atmosfera da parte delle sostanze tossiche. Gli effetti sulle cose riguardano principalmenteidanniallestrutture. Unapienaconoscenzadiquestiaspettièlapremessaindispensabileperridurreilrischio industrialeailivellipiùbassipossibili,prevenendodanniallasaluteeall’ambiente. E’daporrel’accentosulfattocheleconseguenzenonsonotraloroesclusiveeunostesso incidentepuòcomportarecontemporaneamenteoinsequenzapiùdiunodeglieventisopra elencati. Gli incidenti industriali sono eventi tipicamente imprevedibili. Il piano di emergenza riguarderàpertantosololafasediallarmeperinterventipost‐evento. Aifini della pianificazione di emergenza, negli impiantia rischio di incidenterilevante, si considereranno: PianidiEmergenzaInterni(PEI),diesclusivapertinenzadelgestoredellostabilimento; PianidiEmergenzaEsterni(PEE),dicompetenzadellaPrefettura/UfficioTerritorialedi Governo che ne cura la predisposizione, d’intesa con la regione e gli enti locali, e ne coordinal’attuazione. ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina22 COMUNEDICARINOLA Il PEE contiene in particolare la descrizione dei fenomeni possibili, del loro impatto sul territorio,deipericoliconnessieprevedelemisurenecessarieperfronteggiarel’emergenza, individuandostrutturepersonaleemezzielerelativeprocedurediattivazione. DaunaprimaanalisieffettuatadairapportidelMinisterodell’Ambiente,esicuramenteda approfondire con gli uffici di competenza, il territorio di Carinola non è interessato dalla presenzadiindustriesuscettibilidicausareincidentirilevantiaisensidell’art.15delD.lgs.17 agosto1999,n.334es.m.i. 2.2. LINEAMENTIDELLAPIANIFICAZIONE Sistabilirannogliobiettividaconseguireperdareun’adeguatarispostadiprotezionecivile adunaqualsiasisituazioned’emergenza,elecompetenzedeivarioperatori. Questafasesaràincentratasullacostituzioneeorganizzazionedellastrutturacomunaledi ProtezioneCivile,mediantel’individuazionedituttelestruttureelefigure(enti,associazioni di volontariato, tecnici, amministratori, ditte private, singoli cittadini, ecc.) che possono intervenire nella pianificazione e gestione di situazioni di allerta o di emergenza e che si dichiaranodisponibiliafornireilpropriocontributo. Di fondamentale importanza sarà l’individuazione, l’attivazione e l’organizzazione del Centro Operativo Comunale (in seguito denominato COC), costituito dai responsabili delle funzioni di supporto, possibilmente individuati tra tecnici comunali che conoscano il territorio,ilqualegeneralaprimarispostaall’emergenza,qualunquesialanaturadell’evento chelagenerael’estensionedeisuoieffetti. Il Piano recepirà le procedure dei piani di settore di ambito comunale per le strutture sensibili,rilevantiaifinidell’armonizzazionedellagestionedell’emergenza,qualiadesempio glistabilimentiarischiodiincidenteambientale,strutturesanitarieinemergenza,scuoleda evacuare,dighe,pubbliciufficiestrutturesportivesoggetteagrandeaffollamento,etc. Gliobiettiviprioritari,coordinatidallefunzionidisupportomeglioillustratenelparagrafo successivo,daperseguireimmediatamentedopoilverificarsidell'eventosono: Direzione e coordinamento di tutti gli interventi di soccorso presso la sede del Centro OperativoComunale(COC)preventivamenteindividuata. Raggiungimento delle aree di attesa da parte della popolazione mediante l’intervento dellestruttureoperativelocali(VolontariePoliziaMunicipale),coordinatedall'analoga FunzionediSupportoattivataall’internodelCOC. Informazione costante alla popolazione presso le aree di attesa, con il coinvolgimento attivodelVolontariatocoordinatodall'analogaFunzionediSupportoattivataall’interno delCOC. Assistenzaallapopolazioneconfluitanelleareediattesaattraversol’invioimmediatodi un primo gruppo di Volontari, Polizia Municipale, Personale Medico per focalizzare la situazioneedimpostareiprimiinterventi. Organizzazione del pronto intervento delle squadre S.A.R. (Search and Rescue) per la ricerca ed il soccorso dei dispersi, coordinato dalla Funzione di Supporto “strutture operativelocali”attivataall’internodelCOCedassicuratodaVigilidelFuoco,Personale MedicoeVolontari,opportunamentesupportatodallapresenzadiforzedell’ordine. ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina23 COMUNEDICARINOLA Ispezione e verifica di agibilità delle strade per consentire, nell'immediato, l'organizzazionecomplessivadeisoccorsiattraversounavalutazionedellecondizionidi percorribilità dei percorsi, da effettuarsi a cura dell’ufficio tecnico comunale, in collaborazione con altri soggetti, sotto il coordinamento della Funzione di Supporto “censimentodanniapersoneecose”attivataall’internodelCOC. Assistenza ai feriti gravi o comunque con necessità di interventi di urgenza medico ‐ infermieristica che si può realizzare attraverso il preliminare passaggio per il P.M.A. (PostoMedicoAvanzato),ovesarannooperantimediciedinfermieriprofessionali,sotto il coordinamento della Funzione di Supporto “sanità, assistenza sociale e veterinaria” attivata all’interno del COC. Nel P.M.A. verranno prestate le prime cure possibili, effettuateleprimevalutazionidiagnosticheinsiemeallastabilizzazionedeipazientida smistare,secondoleesigenzemediche,versoipiùvicininosocomi. Assistenza a persone anziane, bambini e soggetti portatori di handicap, da effettuarsi sottoilcoordinamentodellaFunzionedisupporto“assistenzaallapopolazione”attivata all’internodelCOC. Riattivazionedelletelecomunicazionie/oinstallazionediunaretealternativa,chedovrà essere immediatamente garantita per gli uffici pubblici e per i Centri Operativi e le strutturesanitariedislocatenell’areacolpita.Ilcoordinamentoèaffidatoallafunzionedi supportotelecomunicazioniattivataall’internodelCOC. Salvaguardia dei Beni Culturali attraverso la predisposizione di un piano di trasferimento e messa in sicurezza dei beni mobili verso sedi sicure (possibile solo in casodieventoconpreannuncio)epredisposizionedimisuredimessainsicurezzaperi beniimmobilidaattivareurgentementesianelpost‐eventocheincasodipreannuncio. Perciascunodeisuccitatiobiettivi,ilPianoindividueràleStruttureOperativeinteressate ed un elenco di massima relativo alle attrezzature, di proprietà di enti pubblici e di privati, necessariepereseguireiprimiinterventi.Successivamentesarannoprevisteulterioriazioni anche attraverso il necessario raccordo con il COM con sede ad Mondragone, ad assicurare ulteriori azioni, che possono essere meglio dettagliate in relazione alla specifica tipologia di evento. Traquesteazionirientranoleattivitàdi: ispezione degli edifici al fine di appurare l'agibilità, favorendo il rientro della popolazionenellerispettiveabitazioniriducendoledimensionidell’emergenza; ispezioneeverificadellecondizionidelleareesoggetteafenomeniidrogeologici; ripristinodellafunzionalitàdeiServiziEssenziali; mantenimento della continuità dell’ordinaria amministrazione del Comune (anagrafe, ufficiotecnico,etc.); acquisizione di beni e servizi, da realizzarsi attraverso di un’idonea attività di autorizzazioneallaspesaerendicontazione; ripristino della filiera economico‐produttiva attraverso la previsione di misure di recuperodellafunzionalitàdeiprincipalielementieconomico‐produttiviarischio; verifica e agevolazione dell’attuazione delle attività previste dai piani di settore per garantireunaefficacegestionedell’emergenza. ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina24 COMUNEDICARINOLA 2.3. MODELLOD’INTERVENTO Si assegnano le responsabilità decisionali ai vari livelli di comando e controllo, utilizza le risorseinmanierarazionale,definisceunsistemadicomunicazionecheconsenteunoscambio costantediinformazioni. Attraversolaindividuazionedipersone,struttureedorganizzazionidiprotezionecivilee dellerispettivemansioni,saràpossibileimpostareunapianificazione“intempodipace”,tale da ottenere una immediata ed efficace risposta alle prime richieste d’intervento “in tempo d’emergenza”. Al riguardo bisogna tenere presente che i fenomeni naturali o connessi all'attività dell'uomo,inrelazioneallaloroprevedibilità,estensioneedintensitàpossonoesseredescritti classificatiineventiconesenzapreannuncio. Nel caso di eventi calamitosi con possibilità di preannuncio (alluvioni, frane, eventi meteoriciintensi,eruzionivulcaniche,incendiboschivilimitatamenteallafasediattenzione) ilModellodiInterventodeveprevederelefasidi: Attenzione Preallarme Allarme LafasediAttenzionevieneattivataquandoleprevisionirelativeall’eventofannoritenere possibile il verificarsi di fenomeni pericolosi. Essa comporta l'attivazione di servizi di reperibilitàe,sedelcaso,diserviziH24dapartedellastrutturadiProtezioneCivileedegli Entiestruttureprepostialmonitoraggioeallavigilanza(edagliinterventinelcasodiincendi boschivi). LafasediPreallarmevieneattivataquandoidatideiparametridimonitoraggio(ades.dati pluviometrici e/o idrometrici per il rischio idrogeologico oppure registrazioni sismiche, alterazioni geodetiche e geochimiche per il rischio vulcanico) superano assegnate soglie o subiscono variazioni significative. Essa comporta la convocazione, in composizione ristretta degliorganismidicoordinamentodeisoccorsi(COR‐CCS‐COM‐COC)el'adozionedimisure dipreparazioneadunapossibileemergenza. La fase di Allarme viene attivata quando i dati dei parametri di monitoraggio superano assegnatesoglie,cheassegnanoall’eventocalamitosopreannunciatoun’elevataprobabilitàdi verificarsi. Essa comporta l'attivazione completa degli organismi di coordinamento dei soccorsi e l'attivazione di tutti gli interventi per la messa in sicurezza e l'assistenza alla popolazionechesarannopertantodettagliatamenteprevistinelPiano. Gli eventi senza preannuncio sono quegli eventi calamitosi per i quali non è possibile prevedere in anticipo l'accadimento (terremoti, incidenti chimico‐industriali, tromba d’aria, fenomenitemporaleschilocalizzati),mentreècomunquepossibilesimularescenari.Inquesto casoilModellodiInterventoprevedràtutteleazioniattinentiallafasediAllarme,conpriorità perquellenecessarieperlasalvaguardiadellepersoneedeibeni. Il Modello di Intervento si rende operativo attraverso l’attivazione del COC da parte del Sindaco. Sulla base di tale collegamento il C.O.C. potrà predisporre ed attivare le funzioni ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina25 COMUNEDICARINOLA operativeperilcoordinamentodeisoccorsi.L’organizzazionedibaseperrendereaffaccitutte lepartidiunpianopassaattraversol’attuazionedellefunzionidisupporto. Lefunzionidisupportochepotrannoessereattivateall’occorrenzasono: Funzionetecnicaedipianificazione LafunzionegarantisceilsupportotecnicoalSindacoperdeterminarel’attivazionedelle diversefasioperativeprevistenelPianodiemergenza. Ilresponsabilepuòessereindividuatoinunfunzionariodell’UfficioTecnicodelComune. Obiettivo prioritario della funzione è quello di mantenere e coordinare tutti i rapporti tralevariecomponentiscientificheetecnicheodigestionesulterritorio,cuièrichiesta un’analisi conoscitiva dell'evento e del rischio associato, consentendo il monitoraggio delterritorioel’aggiornamentodelloscenariosullabasedeidatiacquisiti. La funzione provvede al costante scambio di dati con i responsabili delle funzioni di supporto attivate, al fine di fornire l’aggiornamento della cartografia tematica con l’indicazione dei danni e degli interventi sul territorio comunale. Il responsabile deve disporredellecartografiedibaseetematicheriguardoilproprioterritoriocomunale. Funzionesanità,assistenzasocialeeveterinaria La funzione gestisce tutte le problematiche relative agli aspetti socio‐sanitari dell'emergenza. Il responsabile può essere individuato in un rappresentante del Servizio Sanitario con dislocazionesulterritoriocomunale. Obiettivo prioritario della funzione è quello di coordinare le attività svolte dai responsabili della Sanità locale e delle Organizzazioni di Volontariato che operano nel settoresanitariolocale. La funzione provvede, tra l’altro, al censimento in tempo reale della popolazione presente nelle strutture sanitarie a rischio e verifica la disponibilità delle strutture deputate ad accoglierne i pazienti in trasferimento. Assicura l’assistenza sanitaria e psicologica durante la fase di soccorso ed evacuazione della popolazione nelle aree di attesaediricovero.Garantisce,altresì,lamessainsicurezzadelpatrimoniozootecnico. Funzionevolontariato La funzione provvede al raccordo delle attività dei singoli gruppi comunali ed OrganizzazionidiVolontariatosulterritorio. Il responsabile può essere individuato tra i componenti delle Organizzazioni di Volontariato più rappresentative sul territorio o in un funzionario di Pubblica Amministrazione. Obiettivo prioritario della funzione è quello di redigere un quadro delle risorse in termini di mezzi, materiali, uomini e professionalità in relazione alla specificità delle attivitàsvoltedalleorganizzazionilocali,alfinedisupportareleoperazionidisoccorso edassistenza,incoordinamentoconlealtrefunzioni. Lafunzioneprovvede,tral’altro,acoordinarel'inviodisquadrediVolontarinellearee diattesapergarantirelaprimaassistenzaallapopolazioneesuccessivamentenellearee diricovero.Predisporre,altresì,l'inviodisquadredivolontariemetteadisposizionele risorseperleesigenzeespressedallealtrefunzionidisupporto. ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina26 COMUNEDICARINOLA Funzionematerialiemezzi Lafunzioneprovvedeall’aggiornamentocostantedellerisorsedisponibiliinsituazione di emergenza, attraverso il censimento dei materiali e dei mezzi appartenenti ad enti locali,volontariato,privatiedaltreamministrazionipresentisulterritorio. Il responsabile può essere individuato in un dipendente del Comune con mansioni amministrative.Obiettivoprioritariodellafunzioneèquellodimettereadisposizionele risorsedisponibilisullabasedellerichiesteavanzatedallaaltrefunzioni.Nelcasoincui la richiesta di materiali e/o mezzi non potesse essere fronteggiata a livello locale, ne informailSindaco,cheprovvederàarivolgerelarichiestaallivellocentralecompetente. La funzione provvede, tra l’altro, a verificare e prevedere per ogni risorsa il tipo di trasportoediltempodiarrivonell’areadell’intervento. Funzioneserviziessenzialiedattivitàscolastica Lafunzioneprovvedealraccordodelleattivitàdelleaziendeedellesocietàerogatricidei serviziprimarisulterritorio. Ilresponsabiledellafunzionepuòessereindividuatoinunfunzionariocomunale. Obiettivo prioritario della funzione è quello di coordinare i rappresentanti di tutti i servizi essenziali erogati sul territorio comunale cui è richiesto di provvedere ad immediati interventi sulla rete per garantirne l'efficienza anche in situazioni di emergenza, secondo i rispettivi piani particolareggiati. Va precisato che l’utilizzazione del personale addetto al ripristino delle linee e/o delle utenze è comunque diretta dal rappresentantedell’Entedigestione. La funzione provvede, altresì, ad aggiornare costantemente la situazione circa l'efficienzadelleretididistribuzionealfinedigarantirelacontinuitànell’erogazioneela sicurezza delle reti di servizio, e ad assicurare la funzionalità dei servizi nelle aree di emergenzaenellestrutturestrategiche. Per quanto riguarda l’attività scolastica la funzione ha il compito di conoscere e verificarel’esistenzadeipianidievacuazionedellescuoleedelleareediattesadiloro pertinenza.Dovrà,inoltre,coordinarsiconiresponsabiliscolastici,alfinediprevedere unastrategiaidoneaperilricongiungimentodellapopolazionescolasticaconlerelative famiglienelleareediattesa. Funzionecensimentodanniapersoneecose Lafunzioneprovvedealcoordinamentodelleattivitàfinalizzateadunaricognizionedel dannoedellecondizionidifruibilitàdeimanufattipresentisulterritoriointeressato,al finedivalutarelasituazionecomplessivadeterminatasiaseguitodell’eventoevalutare gliinterventiurgenti. Il responsabile della funzione può essere individuato in un funzionario dell’Ufficio Tecnico Comunale. Obiettivoprioritariodellafunzioneèquellodiprovvedereadunavalutazionedeldanno e dell’agibilità di edifici ed altre strutture, finalizzata anche ad individuare le criticità urgentiperl'emissionedelleprimeordinanzedisgomberoedegliinterventidisomma urgenza,asalvaguardiadellapubblicae/oprivataincolumità. ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina27 COMUNEDICARINOLA Tale attività, nella primissima fase dell'emergenza, può essere effettuata attraverso il supporto delle risorse tecniche localmente presenti (tecnici dell’Ufficio Tecnico del Comune,VVF,tecnicilocali,etc.). Quindi,inparticolarepereventidieccezionalegravità,neiqualiilcoordinamentoditali attività viene effettuato a cura delle autorità nazionali e/o regionali, la funzione si raccorda con i Centri Operativi di livello sovraordinato, per l’utilizzo di procedure e strumenti di analisi e valutazione eventualmente previsti dalle normative vigenti, in relazioneallatipologiadievento. In questo caso, il responsabile della funzione, dopo aver disposto i primi urgenti accertamenti, si collegherà a tali strutture di coordinamento. Funzione strutture operativelocali,viabilità(Forzedell'Ordinepresentinelterritorio,VigiliUrbani,VV.F.). Lafunzioneprovvedealcoordinamentodituttelestruttureoperativelocali,comprese quelle istituzionalmente preposte alla viabilità, secondo quanto previsto dal rispettivo pianoparticolareggiato. Il responsabile della funzione può essere individuato in un funzionario comunale prepostoallagestionedellaviabilità. Obiettivo prioritario della funzione è quello di raccordare le attività delle diverse strutture operative impegnate nelle operazioni di presidio del territorio e di informazione, soccorso ed assistenza alla popolazione, monitorandone dislocazione ed interventi. In particolare la funzione si occuperà di predisporre il posizionamento degli uomini e dei mezzi presso i cancelli precedentemente individuati, e di verificare il piano della viabilità,concancellieviedifuga,infunzionedell’evoluzionedelloscenario. Inoltre, la funzione individua, se necessario, percorsi di viabilità alternativa, predisponendo quanto occorre per il deflusso in sicurezza della popolazione da evacuareedilsuotrasferimentoneicentridiaccoglienza,incoordinamentoconlealtre funzioni. Funzionetelecomunicazioni La funzione provvede al coordinamento delle attività svolte dalle società di telecomunicazione presenti sul territorio e dalle organizzazioni di volontariato dei radioamatori. Obiettivoprioritariodellafunzioneèquellodigarantirelacomunicazioneinemergenza anche attraverso l’organizzazione di una rete di telecomunicazioni alternativa non vulnerabile. La funzione provvede, altresì, al censimento delle strutture volontarie radioamatoriali. Funzioneassistenzaallapopolazione La funzione gestisce tutte le problematiche relative all’erogazione di un’adeguata assistenzaallapopolazionecolpita. Il responsabile della funzione può essere individuato un funzionario dell’Ente amministrativolocaleinpossessodiconoscenzaecompetenzainmeritoalpatrimonio abitativo,allaricettivitàdellestruttureturistiche(alberghi,campeggietc.)edallaricerca eutilizzodiareepubblicheeprivatedautilizzarecomeareediattesaediricoverodella popolazione. ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina28 COMUNEDICARINOLA Obiettivo prioritario della funzione è quello di garantire l'assistenza alla popolazione nelleareediattesaenelleareediricovero.Lafunzionedeve,pertanto,predisporreun quadro delle disponibilità di alloggiamento presso i centri e le aree di accoglienza individuate nel piano e deve provvedere alla distribuzione dei pasti alla popolazione evacuata. Deve, altresì, provvedere ad un censimento degli appartenenti alle categorie deboli o a particolare rischio, della loro dislocazione e dei loro immediati fabbisogni specificinellaprimafasedell’emergenza. LeFunzionidiSupportovannointeseinunalogicadimassimaflessibilitàdacorrelarsialle specifichecaratteristichedell’evento:talifunzioni,infatti,possonoessereaccorpate,ridotteo implementatesecondolenecessitàoperativeindividuatedalSindacoinrelazioneall’efficace gestionedell’emergenza,sullabasedellecaratteristicheedisponibilitàdelComune,oltreche sueventualiindirizzidilivellosuperiorechedovesserorendersinecessariinvirtùdiquadri normativiaggiornati. Nelcorsodell’emergenza,inrelazioneall’evolversidellasituazione,ciascunaFunzione,per ilproprioambitodicompetenze,potràvalutarel’esigenzadirichiederesupportoaPrefettura eRegione,interminidiuomini,materialiemezzi,eneinformeràilSindaco. IlPianodiEmergenzaComunalesaràcorredatodiunaCartadelModellodiInterventoche sintetizzatutteleinformazioninecessarieallagestionedell’emergenza. ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina29 COMUNEDICARINOLA 3. STRUTTUREUTILIZZABILIPERL’ATTIVITÀDIPROTEZIONECIVILE Al verificarsi di un emergenza, deve essere indicato agli abitanti il luogo “sicuro” dove recarsiconurgenzaalmomentodell’allertamentoonellafaseincuil’eventocalamitososisia verificato. Lo scopo di tale operazione è quello di indirizzare la popolazione, attraverso percorsi individuati in sicurezza, in aree dove potrà essere tempestivamente assistita dalle strutture di protezione civile. In particolare, per le aree più densamente edificate saranno individuate aree facilmente raggiungibili (denominate Aree di Primo Soccorso), preferibilmente dotate di illuminazione e, possibilmente, di acqua corrente. La scelta delle areeèdettatadallanecessitàdifarconfluirelapopolazioneinspazipiuttostoampi,sicuri,non minacciatidallapresenzadiedificiparticolarmentearischio. Nel presente paragrafo vengono descritte le strutture operative che dovranno occuparsi della gestione delle emergenze e le aree di primo soccorso già presenti nel territorio comunale. 3.1 STRUTTURESTRATEGICHE Lestruttureoperativedemandateallagestionedelleemergenzesono: TIPO INDIRIZZO Carabinieri ViadeiPlatani PiazzaO.Mazza C.soUmbertoI,n.6 ViaIVNovembre(Nocelleto) ViaMarconi(Casale) PiazzaO.Mazza ViaNazionale(Casanova) Vigiliurbani FarmaciaAnforaRenzoGino FarmaciaAurilioSnc FarmaciaPezoneConcetta FarmaciaUllucciAmelia Guardiamedica‐serviziodicontinuita' assistenziale ViaForoClaudio 3.2 STRUTTUREDIAGGREGAZIONEEDIACCOGLIENZA Le aree di primo soccorso individuate che avranno come fine l’accoglienza della popolazioneaseguitodiuneventocalamitososono: TIPO DENOMINAZIONE INDIRIZZO Camposportivocalcio Campocalcioadiacentealla parrocchiaSS.GiovanniePaolo Stadiocomunale C.soUmbertoI C.soItalia,266. Loc.Casale Perconsentireunpiùfacileinterventosonostatirilevatiedificistrategicichepotrebbero costituire, previa puntuale verifica strutturale, punti di riferimento all’interno del tessuto urbano,inquantosedidientie/oorganizzazionichepossonoprestaresoccorso. Gliedificiindividuatinelterritoriocomunalesono: ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina30 COMUNEDICARINOLA EDIFICIO DENOMINAZIONE CasaMunicipalee sedidistaccate CasaMunicipale Scuoladell’infanzia I.a.c.campoFalerno‐Carinola Scuoladell’infanzia Scuoladell’infanzia Scuoladell’infanzia MariaSantissimaDelleGrazie MariaSs.DegliAngeli SacroCuore‐Ass.neSviluppo Nuovo SuoreDell'immacolata Scuolaprimaria CampoFalerno Scuoladell’infanzia Scuolasecondaria diIgrado Scuolasecondaria diIIgrado Scuolasecondaria diIIgrado Luogodiculto CampoFalerno Istitutod'Arte CascanodiSessaAur Ist.TecnicoCommercialeeper Geometri Florimonte ParrocchiaS.MariainForo Claudio Luogodiculto ParrocchiaS.PietroAp. Luogodiculto ParrocchiaS.SistoII Luogodiculto Luogodiculto ParrocchiaSS.Bernardoe MartinoEremita‐S.Croce Parrocchiass.Giovannibattista epaoloAp. Carcere Tribunale INDIRIZZO PiazzaO.Mazza C.soUmbertoI,n.6 PiazzaMunicipio,2 CorsoUmbertoI36 Loc.Nocelleto ViaPerCascano,19/a ViaNazionale,47 ViaNazionale CorsoUmbertoI,70 Loc.Casale Loc.Casanova ViaIVNovembre CorsoUmbertoI36 MasseriaAceti MasseriaAceti ViaProvincialePerVentaroli ViaNazionaleAngoloVia ProvincialePerCasanova CorsoIVNovembreAngoloStrada ProvincialeNocelleto‐Maioris PiazzaVescovado2 Via24Maggio,n.5,Casale ViaMasseriaAceti6 ViaVescovado,1 ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina31 COMUNEDICARINOLA 4. FORMAZIONEEDINFORMAZIONE Il Piano di Emergenza Comunale della Protezione Civile è un documento in continuo aggiornamento,chedevetenercontodell’evoluzionedell’assettoterritorialeedellevariazioni negliscenariattesi. La formazione e l’informazione in materia di protezione civile rappresentano processi fondamentaliperilperseguimentodiunamodernaCULTURADELLASICUREZZA. Infatti curando attentamente gli aspetti formativie comportamentali, è possibile offrire a ciascun cittadino gli elementi di conoscenza necessari, per renderlo parte integrante del SistemalocalediProtezioneCivile,siainterminidiautoprotezione,chedisoccorsoaglialtri. Viceversa una scarsa informazione circa i rischi collettivi ed individuali a cui ciascuno è esposto, possono mettere a repentaglio la salute degli operatori di soccorso e quella dei cittadini,altrettantoquantounacarentedotazionedimezzie/oattrezzature. L’attività di formazione e informazione dunque costituiscono un elemento fondamentale per garantire l’efficacia di un Piano. Tale attività deve essere rivolta sia alla popolazione, poichébeneficiariadelsistema,siaallevariefigurechecostituisconolastrutturacomunaledi protezionecivile.Laformazioneaiuta,infatti,ilpersonalechesaràimpiegatoinemergenzaa familiarizzareconleresponsabilitàelemansionichedevesvolgereinemergenza. 4.1. OPERATORIISTITUZIONALIEDELVOLONTARIATO Al Comitato comunale della Protezione Civile, congiuntamente al Servizio comunale di ProtezioneCivile,competelaprogrammazionediperiodicimomentididatticiedaddestrativi, allo scopo di innalzare il livello culturale e formativo del Personale, verificare la capacità operativa e favorire la conoscenza reciproca e la collaborazione tra Operatori istituzionali e Volontariato. In particolare il Comune si impegna, nella propria programmazione, ad organizzare specifici momenti di qualificazione ed aggiornamento in materia di protezione civile, rivolti siaalPersonalecomunale,siaagliappartenentialleOrganizzazionidiVolontariato. Inoltresarannopromosse,diconcertoconglialtrisoggettichecompongonoillivellolocale dellaprotezionecivile: simulazioni di emergenza “in bianco” (prove di attivazione ed intervento, senza movimentodipersonee/omezzi); esercitazioni sul campo (con il coinvolgimento diretto di una parte più o meno ampia dellestruttureoperative). Giàdaquesteattivitàpotràessereprevistoilcoinvolgimentodirettodellapopolazione,a partire dalla popolazione scolastica, per poi giungere nel tempo al coinvolgimento dell’interaCittadinanza. Dalmomentochelemanifestazionipubblichecaratterizzatedagrandeafflussodipersone (es. Feste Patronali – Mercati e Fiere – ecc.) devono essere corredate da apposito piano di emergenza,considerateleimportantiricadutesottoilprofilodellaformazione,lalorostesura, verificaeaggiornamentoavverràconilcoinvolgimentodirettodeirappresentantidelSistema localediProtezioneCivile. ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina32 COMUNEDICARINOLA Il Comune si costituirà organo di promozione e controllo affinché tutte le strutture di assistenza, comunali e private, operanti sul territorio, completino la redazione dei PIANI DI EMERGENZA INTERNI, curandone l’aggiornamento e la verifica nel tempo, mediante specifiche e periodiche prove di evacuazione; le eventuali carenze strutturali che dovessero emergere su strutture comunali, saranno valutate prioritariamente nel quadro della programmazionedegliinterventidiristrutturazioneedadeguamento. Tuttelepropostedicuisopradovrannoavere,traglialtriobiettivi,laverificadelpresente Pianocomunalenellasuaglobalitàoinalcunesuespecificheparti. Le risultanze delle esercitazioni saranno esaminate dal Comitato comunale della Protezione Civile, che ne trarrà spunti per iniziative di aggiornamento e adeguamento del Pianostesso. 4.2. AMBITOSCOLASTICO In considerazione della grande disponibilità e ricettività da parte di giovani e ragazzi ad affrontareitemidellasicurezzaedelrischio,leiniziativeacarattereformativoeinformativo dovrannotrovareunambienteprivilegiatonell’ambitoscolastico. Pertanto il Servizio comunale di Protezione Civile, anche avvalendosi dell’apporto delle Organizzazioni del Volontariato, predisporrà specifici percorsi didattici rivolti alle scuole dell’infanzia, alle scuole primarie e alla scuola secondaria di primo grado; tali proposte saranno messe in tempo utile a disposizione delle Autorità scolastiche, le quali, nel rispetto dellesingoleautonomie,potrannorecepirlenellaprogrammazioneannualedeisingoliIstituti. TragliobiettiviprioritarivisaràquellodifarsìcheogniIstitutosiadotatodelPIANODI EMERGENZASCOLASTICO,cosìcomeprevistodalD.M.26.8.1992esuccessivemodifiche;tale strumento dovrà agevolare gli approfondimenti circa la sicurezza dei fabbricati scolastici, consentirediassegnarelegiusteprioritànelquadrodellaprogrammazionedegliinterventidi adeguamento e facilitare l’acquisizione da parte degli alunni e del personale, dei corretti comportamentidaassumereduranteeventualisituazionidiemergenza. Conseguentemente,semprediconcertoconleAutoritàscolasticheeincollaborazionecon altriOrganismidellaProtezioneCivile,verrannopromosseprovedievacuazionedeifabbricati scolastici, in modo da farle diventare consuetudine didattica. Già attualmente la normativa prevede che ogni Istituto svolga almeno due prove di evacuazione per ciascun Anno Scolastico. Inparticolareverràprivilegiatalaformazionedeidocenti,circalaconoscenzadeipericoli presentinegliambientidivitaquotidianiedeicorretticomportamentidaseguireaifinidella prevenzione degli infortuni e alla riduzione del rischio; a loro volta, gli insegnanti trasformeranno tali concetti in unità didattiche, per favorirne l’apprendimento da parte di bambini/eeragazzi/e. 4.3. LAFORMAZIONEEL’INFORMAZIONEDELLAPOPOLAZIONE. La collaborazione della popolazione è uno dei fattori che concorre alla risoluzione dell’emergenza.Pertantolapopolazionedeveessereadeguatamenteinformatasuirischicuiè esposta,sulleprocedureemodalitàdiallertamento,suicomportamentidaadottareperogni singolorischio,sullaorganizzazionedeisoccorsi. ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina33 COMUNEDICARINOLA Nella progettazione dell’informazione occorre definire i tempi dell’informazione, l’emittente,gliutenti,icontenuti,modalitàemezzidicomunicazione. La Legge 3 agosto 1999 n. 265es.m. trasferisce al Sindaco “le competenze del Prefetto in materiadiiformazionedellapopolazionesusituazionidipericolopercalamitànaturali,dicui all’art. 36 del regolamento di esecuzione della Legge 8 dicembre 1970, n. 996, approvato con DecretodelPresidentedellaRepubblica6febbraio1981,n.66”. Il Decreto Legislativo 17 Agosto 1999, n. 334, ribadisce, relativamente ai pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostenze pericolose, che il “comune, ove è localizzato lo stabilimento soggetto a notifica, porta tempestivamente a conoscenza della popolazione le informazioni fornite dal gestore, eventualmente rese maggiormente comprensibili”. “Le informazioni sulle misure di sicurezza da adottare e sulle norme di comportamento da osservareincasodiincidentesonocomunquefornitedalcomuneallepersonechepossonoessere coinvolte in caso di incidente rilevante verificatosi in uno degli stabilimenti soggetti al D.L. n. 334”. Per quanto riguarda la formazione e l’ informazione della Cittadinanza, il Comitato comunale della Protezione Civile verificherà le modalità opportune per raggiungere tutti gli ambientidivita:luoghidilavoro,sediassociative,luoghidipubblicariunione,abitazioni,ecc.. Glisforzimaggioridovrannoessererivoltiinparticolareversoquellefascedipopolazione più difficilmente raggiungibili, quali le casalinghe e gli anziani, eventualmente valutando l’ impiegodistrumentidicomunicazionedimassa:giornalino,sitoweb,radio,televisione,ecc.. L’obiettivoprincipaleèquellodiportareallaconoscenzadeiCittadiniilPianoComunaledi Protezione Civile, in particolare per quanto riguarda la conoscenza dei rischi gravanti sul territorio, i corretti comportamenti da assumere in caso di emergenza, la conoscenza delle aree di sicurezza inserite nella pianificazione e delle Strutture Operative e dei Soggetti istituzionalidaattivareincasodinecessità. Sotto il profilo della partecipazione attiva dei cittadini al Sistema locale della protezione civile,sicercheràdifarcomprenderel’importanzadellarapidasegnalazionedellesituazioni dirischioagliOrganismicompetentieverrannopromossecampagnedisensibilizzazionesulla conoscenzadeinumeritelefonicidiemergenzaesullemodalitàdiattivazionedellestrutture disoccorso. Infineverràdatacontinuitàalladistribuzionedimaterialeinformativoallapopolazione,in cui,venganoillustratelefinalitàdelPianoComunalediProtezioneCivileeleindicazioniutili perlaCittadinanza(ubicazioneareediaccoglienza,numeritelefonici,ecc.). Tra i futuri obiettivi è prevista la realizzazione di un “manuale dell'emergenza” rivolto a tutti i Cittadini, in cui, oltre alla presentazione dei soggetti che concorrono alla struttura comunale di Protezione Civile, vengano illustrati i corretti comportamenti da seguire in presenza di situazioni di emergenza, quali terremoti, alluvioni, incendi, ecc. e soprattutto, i principibasilaridiprevenzionedegliinfortuni. 4.4. ITEMPIDELL’INFORMAZIONE L’informazione alla popolazione del rischio è caratterizzata da una serie di istruzioni da porreinattoquandorichiestodallasituazionecontingente,sisviluppaintremomenti: ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina34 COMUNEDICARINOLA a) Informazionepreventiva. Ha lo scopo di mettere ogni individuo nella condizione di conoscere il rischio cui è esposto,diverificareisegnalidiallertamentoediassumereicorretticomportamentidi autoprotezioneinsituazionediemergenza. Tale attività informativa sarà reiterata nel tempo ed estesa, oltre che alla popolazione presente e fissa costituita dalle persone stabilmente residenti nelle zone “a rischio”, anche alla popolazione variabile, ossia presente in determinate fasce orarie (scuole, posti di lavoro, uffici pubblici, ecc.) o per periodi più o meno lunghi (strutture alberghiere,casedicura,ospedali,ecc.). Inquestafase,ilcittadinodeveesseremessoaconoscenza: dellecaratteristichescientifichedibasedelrischiocheinsistesulproprioterritorioe possibiliconseguenzesullapopolazione,sulterritorioesull’ambiente; sullatipologiadeimessaggiedeisegnalidiemergenzaelaloroprovenienza delledisposizionidelPianodiEmergenzanell’areaincuirisiede; delle prescrizioni comportamentali, differenziate sulla base della distribuzione spaziale e temporale dell’intensità degli effetti dell’evento o della presenza di struttureparticolarmentevulnerabili; sulleproceduredisoccorso; b) Informazioneinemergenza. Tende ad assicurare l’attivazione di comportamenti da parte della popolazione al manifestarsi di condizioni che denunciano un’emergenza prevedibile (fase di pre‐ allarme)oalverificarsidell’emergenza(fasediallarme). Inquestafase,imessaggidiramatidevonochiarireprincipalmente: Qualicomportamentiadottare; lafaseincorso(preallarme,allarme,emergenza); fenomenoinattooprevistoequalipotrannoessereglisviluppi; qualistruttureoperativedisoccorsosonoimpiegateecomestannosvolgendolaloro attività; misureparticolaridiautoprotezionedaattuare; Nelcasosiprevedaunprovvedimentodifuga(esodo)sidovrannocomunicareleareedi attesa individuate nel piano. Il contenuto dei messaggi sarà chiaro, sintetico, preciso, essenziale. Perquantoconcernelemodalitàdicomunicazione,incasodiemergenzaprevedibile,se l’evento atteso lascia un adeguato margine di tempo, si farà ricorso a messaggi scritti, che non danno adito ad interpretazioni o a distorsioni verbali (manifesti, comunicati stampa,ecc.)diramatiattraversoilsitowebdelcomune,gliorganidistampalocale,ecc.. Nelcasodiemergenzaimmediatasifaràricorsoasistemiinformatizzatidiallarme(es. inviosms)oall’impiegodisistemidimegafoniamobile. c) Informazionepost‐emergenza Ripristinalostatodinormalitàattraversosegnalidicessatoallarme. ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina35 COMUNEDICARINOLA Per il segnale di fine emergenza si utilizzeranno mezzi e modalità simili a quelli dello statodipre‐allarme. IlTecnicoincaricato Arch.AntonioOliviero ComunediCarinola‐PianoEmergenzaComunaledellaProtezioneCivile‐ Pagina36
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