CONDURRE E GESTIRE UNA CLASSE ETEROGENEA

CONDURRE E
GESTIRE
UNA CLASSE
ETEROGENEA
PONTE NOSSA
a.s. 2014-2015
1° incontro 31 OTTOBRE
FRANCA GUERINI
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FRANCA GUERINI
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COSA SIGNIFICA
DIFFERENZIARE?
●
➢
➢
➢
COMPLETA LA CARTA RELATIVA ALLA DIFFERENZIAZIONE.
CERCA TRE PERSONE CHE NON CONOSCI E CONFRONTA LA TUA CARTA,
PER RILEVARE SIMILITUDINI E DIFFERENZE.
LAVORA ORA IN GRUPPO PER PREDISPORRE UNA NUOVA CARTA
CONDIVISA, CHE RISULTI PIÙ RICCA E COMPLETA RISPETTO A QUELLA
INDIVIDUALE.
CONSERVA IL LAVORO PER POTERLO CONFRONTARE CON QUELLO CHE
COSTRUIREMO IN ITINERE
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LA DIDATTICA DIFFERENZIATA È UNA FILOSOFIA,
OSSIA UN MODO DI CONCEPIRE IL PROCESSO DI
INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO.
NON È UN INSIEME DI STRATEGIE EDUCATIVE
IMPARARE A DIFFERENZIARE BENE L'ISTRUZIONE
RICHIEDE DI RIFLETTERE E DI RIVEDERE LE PROPRIE
PRATICHE IN CLASSE,
LA DIFFERENZIAZIONE È L'ESITO DI UN CONTINUO
PROCESSO DI SPERIMENTAZIONE
CAROL TOMLINSON “Condurre e gestire una classe eterogenea”
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IL TEMA DELLLA DIDATTICA
INCLUSIVA, ATTENTA ALLE
DIVERSITÀ, È PRESENTE NEI
DOCUMENTI GIUNTI LO SCORSO
ANNO NELLE NOSTRE SCUOLE
●
Fabio Dovigo: “L’Index per l’inclusione:
una proposta per lo sviluppo inclusivo
della scuola”
●
Protocollo per la costituzione del Centro
Territoriale per l'Inclusione (CTI)
Ambito 2 (Valle Seriana e Val di Scalve)
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ISTRUZIONE ATTENTA
ALLE DIVERSITÀ
DAL CONCETTO DI
INTEGRAZIONE AL
CONCETTO DI INCLUSIONE
(didattica inclusiva)
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SIGNIFICATI
INTEGRAZIONE
INCLUSIONE
Guarda al singolo
“caso”
Guarda a tutti gli
alunni
Interviene prima sul
soggetto,
poi sul contesto
Interviene prima sul
contesto,
poi sul soggetto
Incrementa una
risposta speciale
Trasforma la risposta
speciale in normalità
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Una classe non è più un insieme di alunni
“normali” in cui è presente qualche alunno
“speciale” (più o meno certificato).
Al contrario, gli alunni “particolari” - perché
stranieri di prima o seconda generazione,
disabili,
in
condizioni
socioeconomiche
svantaggiate, dislessici, con problemi di
attenzione, sofferenti per un disagio emotivo,
socialmente isolati, fragili da un punto di vista
psichico, irrisi per la loro identità di genere o
sessuale e così via - sono la larga
maggioranza.
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La sfida posta dall’inclusione
implica dunque non semplicemente
«fare posto» alle differenze
— in nome di un astratto principio di
tolleranza della diversità —
ma piuttosto affermarle, metterle al
centro dell’azione educativa.
Fabio Dovigo
“L’Index per l’inclusione: una proposta per lo sviluppo inclusivo della scuola
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Se non pensiamo “per casi”
ma “per differenze”, siamo in grado di
osservare e comprendere pienamente la
complessità degli alunni e dei loro
bisogni.
Fabio Dovigo
“L’Index per l’inclusione: una proposta per lo sviluppo inclusivo della scuola
Alcuni diversi tra altri normali
oppure
FRANCA GUERINI
tutti diversi?
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FRANCA GUERINI
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L'INCLUSIONE RAPPRESENTA UN PROCESSO,
UNA FILOSOFIA DELL'ACCETTAZIONE;
RAPPRESENTA LA
CAPACITÀ DI FORNIRE UNA CORNICE
DENTRO CUI GLI ALUNNI, A PRESCINDRE
DA ABILITÀ, GENERE, LINGUAGGIO,
ORIGINE ETNICA O CULTURALE, POSSANO
ESSERE UGUALMENTE VALORIZZATI,
TRATTATI CON RISPETTO E FORNITI DI
UGUALI OPPORTUNITÀ A SCUOLA
Fabio Dovigo
“L’Index per l’inclusione: una proposta per lo sviluppo inclusivo della scuola
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OGGI AL CORSO,
DOMANI IN CLASSE
Struttura dell'incontro odierno:
–
Spiegazione iniziale (lezione frontale);
–
Attivazione di gruppo (fase di riscaldamento/
raccolta delle conoscenze pregresse);
–
Ripresa del lavoro (lezione frontale)
E ORA ...
–
Proviamo un'attività differenziata in gruppo
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Mettiamoci
in gioco
●
●
●
Preparatevi a lavorare su un testo a scelta riguardante il tema della
didattica inclusiva.
Raggiungete uno dei tavoli di lavoro in base alle vostre preferenze
rispetto all'attività da svolgere:
–
POSTER (IMMAGINI + PAROLE)
–
MAPPA CONCETTUALE (schema)
–
INTERVISTA CON L'ESPERTO (GIOCO DI RUOLO)
In base al copione di lavoro presente ai tavoli, organizzatevi per
presentare ai colleghi ciò che vi sembra significativo.
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Copione di lavoro
IL COPIONE DI LAVORO
È L' ELENCO DELLE ATTIVITÀ
DA SVOLGERE;
GUIDA GLI ALUNNI NEL LAVORO
E CONSENTE LORO DI MONITORARE A
CHE PUNTO SONO DEL LAVORO
INTRAPRESO
(azione di “scaffolding”).
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E ORA... TUTTI ALL'OPERA
●
LE PROSSIME SLIDE RIPPORTANO I TESTI
SU CUI AVETE LAVORATO, PERTANTO
SARÀ POSSIBILE CONDIVIDERE I LAVORI DI
GRUPPO ATTRAVERSO LE DIVERSE
MODALITÀ DI PRESENTAZIONE SCELTE:
–
POSTER
–
INTERVISTA
–
MAPPA
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TESTO 1
Inclusione: sistema di valori e non serie di strategie
La scuola diviene inclusiva quando non si limita a utilizzare strategie di
integrazione degli alunni con BES, né a misure compensatorie di carattere
speciale; al contrario, quando fa in modo che la diversità diventi il
paradigma dell'identità stessa della scuola, e il pluralismo una ricchezza,
un’occasione per aprire l'intero sistema a tutte le differenze.
In quest’ottica, il curricolo scolastico non può più essere inteso come una
trasmissione standardizzata di conoscenze o un monolite di contenuti invariati,
ma come ricerca flessibile e personalizzata della massima competenza
possibile per ciascuno, partendo dalla situazione in cui si trova.
Elementi di qualità per la scuola:
● le diversità culturali e di abilità, il loro sviluppo e la loro integrazione,
● l’ottica interculturale delle convenzioni sociali e dei contenuti,
● la capacità di decentramento,
● il senso di appartenenza,
● la mentalità democratica e attenta allo sviluppo di tutti,
● le competenze e i saperi essenziali che la scuola
Dal Protocollo per la costituzione del CTI Ambito 2 (Valle Seriana e Val di Scalve)
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TESTO 2
a cura di Mario Vassallo
La missione della scuola
Fondamentale è, nell’ambito scolastico, scegliere un modello pedagogico-didattico basato
su percorsi flessibili per rispondere ai bisogni di tutti.
… mediante l’istituzione scolastica, anche gli alunni con difficoltà di apprendimento e
adattamento hanno diritto di sviluppare le proprie potenzialità conoscitive secondo personali
ritmi di crescita e attraverso la pianificazione di interventi mirati alla socializzazione e
all’apprendimento.
Secondo Canevaro (2007)14, uno dei punti forti del modello italiano all’inclusione scolastica
è dato dalla possibilità di spostare l’attenzione dall’insegnamento all’apprendimento, perché,
in tal modo, è possibile “cogliere la pluralità dei soggetti più che l’unicità-insegnante, poiché
l’apprendimento è di ciascuno dei soggetti che apprendono, e ciascuno ha un proprio stile di
apprendimento.
Bisogna, quindi passare “dall’illusoria omogeneità di chi apprende alla pluralità dei soggetti
che apprendono, e quindi a una costruzione di didattiche disciplinari capaci di affrontare la
pluralità e viverla come risorsa”.
www.professionistiscuola.it
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TESTO 3
… La scuola potrebbe allora diventare una bottega artigianale
dove costruire e decostruire non solo significati ma anche
identità... Un laboratorio dove inevitabilmente la funzione
docente cambia; cambia il “mestiere dell’insegnante; da
“possessore-detentore del sapere, da trasmettere secondo
percorsi prefissati e predefiniti, a esperto artigiano ed esperto
navigatore che conosce e condivide i modi con cui il sapere e la
cultura si costruiscono e si ricercano” (Tosolini, Tovato 2001:42).
Un ruolo difficile in quanto implica la disponibilità a mettersi
costantemente in gioco; un ruolo costruito sull’autorevolezza e
non sull’autorità, sulla capacità di collaborare, di motivare, di
indicare percorsi plurimi di risoluzione dei problemi, di sollecitare
alla ricerca verso nuovi schemi interpretativi e verso la
sperimentazione di forme diverse e plurime modalità di
codificazione della conoscenze.
“Non uno di meno”: contrastare la dispersione scolastica attraverso una didattica inclusiva
di Maura Di Giacinto
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TESTO 4
Il miglior insegnante è quello che ha sulla
punta della lingua la spiegazione di ciò che
preoccupa l'allievo. Queste spiegazioni
danno all'insegnante la conoscenza del
maggior numero possibile di metodi e,
soprattutto, non una cieca aderenza a un
metodo, ma la convinzione che ogni metodo
sia parziale e che il metodo migliore sarebbe
quello che rispondesse a tutte le possibili
difficoltà incontrate da un alunno, vale a dire,
non un metodo, ma un'arte, un talento.
L. Tolstoy
FRANCA GUERINI
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TESTO 5
“Non riusciremo a ristrutturare efficacemente le scuole finché
continueremo a considerare un problema le diversità tra gli
studenti. La nostra sfida non è far sì che gli studenti “speciali” si
adeguino meglio ai soliti compiti scolastici, al solito ritmo
dell'insegnante, o ai soliti test. La sfida dell'istruzione rimane
ancora quella di due secoli fa: garantire che tutti gli studenti
ricevano ciò di cui hanno diritto. Essi hanno il diritto di ricevere un
lavoro scolastico che stimoli la loro riflessione e che li abiliti ad
agire, in modo da usare bene le loro menti e scoprirvi la gioia di
essere disposti a spingersi oltre. Hanno il diritto all'istruzione che
obbliga l'insegnante, come il medico, a cambiare la tattica quando
non si verifica il progresso. Essi hanno il diritto a prove di
valutazione che diano agli studenti e agli insegnantio la
comprensione degli standard del mondo reale ...Fino a quando
questa sfida non sarà soddisfatta, le scuole continueranno a
premiare i fortunati e quelli già equipaggiati e a eliminare quelli le
cui prestazioni sono scarse”
(Wiggins, 1992)
FRANCA GUERINI
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TORNIAMO
ALLA
DIDATTICA
DIFFERENZIATA
FRANCA GUERINI
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QUALI SONO I PRINCIPI, LE
CONVINZIONI, LE PRATICHE
CHE LA SOSTENGONO?
UN SEMPLICE IMPEGNO
PER LA PROSSIMA
VOLTA:
LEGGERE E RIFLETTERE
SUL SEGUENTE SCHEMA
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I TRE PILASTRI DELLA DIFFERENZIAZIONE EFFICACE
PRINCIPI
FILOSOFIA
●
●
●
●
●
DIVERSITÀ:
INEVITABILE E AL
CONTEMPO
POSITIVA.
OGNI STUDENTE
MERITA DIGNITÀ E
RISPETTO
OBIETTIVO:
CRESCITA DI
OGNUNO
L'INSEGNANTE
DEVE FAVORIRE IL
MASSIMO
PROGRESSO PER
OGNI STUDENTE
MIGLIORI
OPPORTUNITÀ DI
APPRENDIMENTO
PER TUTTI
●
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●
●
AMBIENTE
SCOLASTICO
FAVOREVOLE
ALL'APPRENDIMENT
O
PROGRAMMA
SCOLASTICO DI
QUALITÀ (COSA
CONOSCERE-COSA
CAPIRE- COSA
FARE)
VALUTAZIONE
AUTENTICA
ISTRUZIONE
CAPACE DI DARE
UNA RISPOSTA ALLE
ESIGENZE DEGLI
STUDENTI
GESTIONE
FLESSIBILE DELLA
CLASSE
FRANCA GUERINI
PRATICHE
Pianificare per il
successo,
pianificare per
evitare il fallimento!
● PIANIFICARE
L'ISTRUZIONE IN
MODO
PROATTIVO.
● PREDISPORRE
DIVERSI
APPROCCI IN
BASE ALLE
ESIGENZE DEGLI
STUDENTI E ALLA
NATURA DEI
CONTENUTI
● APPRENDIMENTO
COOPERATIVO
● TEACHING UP.
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