1 In edicola con La Stampa * LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 * DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 1 ANNO 148 N. 322 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it Strage islamista: 28 morti Boom di iscritti stranieri Serie A, ok le prime due Kenya, ucciso sul bus chi non sa il Corano Belle Arti, agli italiani non piacciono più Juve irresistibile la Roma resta a -3 Gli jihadisti hanno chiesto ai passeggeri di leggere il testo: chi non era in grado ammazzato con un colpo alla testa Enrico Caporale A PAGINA 10 Nelle Accademie sei studenti su dieci sono cinesi: non conoscono la nostra lingua ma sono esenti dalle tasse Flavia Amabile A PAGINA 17 A segno Pogba (doppietta) e Tevez: la capolista vince in casa della Lazio Successo dei giallorossi sull’Atalanta Birolini, Buccheri, Garanzini, Nerozzi PAG. 31-32 In marzo nuovo esame sulla legge di stabilità. Bruxelles chiede di andare avanti con le riforme, preoccupazioni per il debito Palermo, Duomo negato Niente cresima al figlio del boss che fece uccidere Parla la Madia: “Le proteste degli statali? Capisco, ma le emergenze sono altre” padre Puglisi L’Ue promuove i conti italiani Il ministro Galletti: avremo le risorse per ripulire i 34 mila siti inquinati Tensioni nella regione rossa più ottimismo invece al Sud libera dell’Ue alla legge di stabilità. Bruxelles, che invita Roma ad andare avanti «nelle riforme necessarie», non farà partire alcuna procedura e riconosce che nel 2014 ci sono state «circostanze eccezionali». A marzo ci sarà un nuovo esame, per l’Italia così come per Francia e Belgio. Baroni, Mastrobuoni, 1 L’arcivescovo I comitati di Casale a Roma: martedì ricevuti da Renzi Grasso: facciamo subito la riforma della prescrizione di Palermo, cardinale Paolo Romeo, ha proibito la cresima in Cattedrale per il figlio di 17 anni del boss di Brancaccio, Giuseppe Graviano. Il capomafia, che non si è mai pentito, è stato condannato all’ergastolo per avere fatto uccidere padre Pino Puglisi le cui spoglie sono custodite all’interno della Cattedrale. Fabio Martini A PAGINA 4 Schianchi e Zatterin ALLE PAG. 2 E 3 Colonnello, Galeazzi, Italiano e Mossano ALLE PAGINE 6 E 7 Arena e Mondo ALLE PAG. 15 E 25 OGGI AL VOTO SUL LAVORO Emilia e Calabria IL GOVERNO RISCHIA IL FLOP LUCA RICOLFI E se avesse ragione la Camusso? Nel sollevare il dubbio, lo dico subito, non mi riferisco alle proposte economiche della Cgil, e tantomeno alla baruffa sull’articolo 18. No, il sospetto che abbia ragione la Camusso, e torto il governo, mi è venuto su un’unica questione, che però ai miei occhi è anche la più importante: la situazione del mercato del lavoro e i mezzi per creare nuova occupazione. i due volti del Pd 1 Via CASO AMIANTO OLTRE 200 MILIARDI DI DOLLARI RICICLATI OGNI ANNO NEI CASINÒ DELLA EX COLONIA PORTOGHESE A Macao, dove la Cina lava i suoi soldi sporchi Così il morbo diventa castigo di Dio MARIO BAUDINO CONTESTAZIONI «E Ora i leader temono la piazza MATTIA FELTRI ROMA L CONTINUA A PAGINA 5 BOBBY YIP/REUTERS Uno dei 33 casinò costruiti a Macao dove funzionari di partito cinesi spendono ai tavoli da gioco i proventi delle tangenti FEDERICO VARESE I l presidente Xi Jinping si appresta a visitare Macao per celebrare il quindicesimo anniversario del ritorno dell’ex colonia portoghese alla Cina. Non sarà un viaggio facile. Il leader cinese è pre- occupato dalla crescente criminalità finanziaria. Secondo una stima recente, 202 miliardi di dollari vengono riciclati ogni anno attraverso i casinò della penisola. Questa massa immensa di denaro proviene della Repubblica Popolare: funzionari di partito e amministratori di azien- de pubbliche spendono parte delle tangenti accumulate durante l’anno ai tavoli da gioco e nelle saune-bordello che si trovano in molti hotel, mentre il rimanente viene usato per acquistare immobili, aziende e titoli di stato in Occidente. CONTINUA A PAGINA 9 Non ci sono più gli anticorpi di una volta. E il piatto di pasta viene sostituito dal Kamut Allergici a tutto, in particolare al frumento GIACOMO PORETTI 41123 N 9 771122 176003 Raphaël Zanotti A PAGINA 15 INCUBO PESTE CONTINUA A PAGINA 25 a piazza è una bestia strana: anche quando è piccola fa rumore. Le contestazioni a cui è stato sottoposto nelle ultime settimane Matteo Renzi sono contestazioni di gruppi scarni, ma ripetute: a Bergamo, a Parma, a Ferrara, a Napoli, a Modena. Il professore scrittore D’Avenia: «Il mio don Pino mai contro nessuno» on ci sono più gli anticorpi di una volta: un tempo, bimbi, fanciulle, cuori romantici (persino i più aridi promotori finanziari) anelavano, desideravano l’arrivo della primavera. Ora la si teme, perché insieme al fiorire dei prati e degli alberi, o forse proprio per quello, porta con sé allergie di ogni tipo. Gli unici a gioirne e a beneficiare dell’arrivo della primavera sono i produttori di fazzoletti. Che affari d’oro con i nostri nasi gocciolanti. Stiamo diventando un popolo di allergici, e quel che è brutto, lo stiamo diventando in qualsiasi stagione e per qualsiasi cosa. Un recentissimo lavoro di un gruppo di studiosi dell’università del Kansas ha evidenziato che: le percentuali più elevate nella frequenza di allergopatie si hanno nelle nazioni a più elevato tenore di vita, più industrializzate, nelle classi sociali più elevate e nelle aree urbane più densamente popolate, soprattutto nei Paesi a più elevato sviluppo socio-economico. Altro che un popolo di poeti, santi, navigatori: siamo un popolo di allergici e intolleranti. CONTINUA A PAGINA 20 chi non beve con me peste lo colga», tuonava Amedeo Nazzari nella «Cena delle beffe», il film del ‘42 tratto da un precedente dramma di Sem Benelli e ambientato nella Firenze del ’500. Oggi la frase suona gonfia e retorica. Ma la peste, scomparsa da tempo in Europa (l’ultima epidemia fu in Russia nel 1889, per l’Italia si deve risalire al 1816), resta presente nel nostro linguaggio e nella nostra immaginazione, tanto che è stato quasi automatico definire l’Aids «la peste del 2000» e vedere in esso, diciamo da parte dei meno avveduti, un apocalittico castigo divino. CONTINUA A PAGINA 13 Fabio Di Todaro A PAGINA 13 2 .Primo Piano STAMPA .LA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 U GOVERNO Cassa integrazione Ognilavoratore perde6700euro LA LEGGE DI STABILITÀ 1 Nei primi 10 mesi del Il debito pubblico italiano 2012 2.107,2 2013 2.146,4 2.120,0 dati in miliardi di euro 2014 2.166,3 2.170 2.134 2.168,4 2.168,6 2.140 2.148,4 2.074,7 2.075,1 2.072,8 2.085,3 2.104 2.110 2.068,9 2.068,6 2.089,5 2.022,7 2.017,6 2.034,7 2.050 2.060 2.041,3 1.943,4 1.936,2 1.996 1.982,2 1.974,7 1.955,1 FEB MAR APR 2.016 2.020,6 1.988,36 1.975,6 MAG GIU 2.020 2.000 1.990 1.977,5 1.957,4 GEN 2.080 LUG AGO SET OTT NOV 1.960 1.930 DIC Fonte: Banca d’Italia L’Ue: i conti dell’Italia verso la promozione Nuovo esame a marzo L’EuropastudialaletteradiPadoan:avanticonleriforme MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTE DA BRUXELLES Nessuna sorpresa, la lettera di Padoan è partita ed è arrivata regolarmente, così ora non resta che attendere il verdetto della Commissione Ue sulla legge di stabilità italiana previsto per martedì pomeriggio, come quello sulle altre manovre europee. I portavoce non parlano - «non commentiamo indiscrezioni» -, però a Palazzo Berlaymont si sente dire che il documento è in fase di scrutinio e ciò richiede tempo, anche se «a prima vista appare un testo di sostanza». Roma deve persuadere Bruxelles dell’alta qualità delle sue riforme per compensare l’inadempienza sul fronte dei conti, in modo da non essere messa sotto schiaffo e costretta a interventi correttivi. Soluzione che, secondo più fonti, appare di gran lunga la più probabile fra quelle possibili. Ieri sera le luci erano accese nel quartiere generale del «Team Juncker». I capi di gabinetti dei ventotto membri dell’esecutivo comunitario erano all’opera sul «Pacchetto Economia», 500 pagine di testi che comprendono il piano investimenti da 300 miliardi per la ripresa, il rapporto annuale sulla Crescita, la riflessione sulla governance economica (Six e Two pack) alla ricerca dei margini di flessibilità, le pagelle delle leggi di bilancio presentate il 15 ottobre. L’intero dossier è nell’agenda della Commissione per dopodomani. Il presidente Juncker lo presenterà al parlamento europeo mercoledì. L’ultima sul piano da 300 miliardi è che pare decollare la scelta di concedere agli Stati la possibilità di scorporare alla bisogna i soldi messi per finanziaria il «veicolo» che, pilotato dalla Bei, sarà incaricato di organizzare il gran concerto degli investimenti. Sebbene condizionato, il meccanismo costituirebbe un segnale di flessibilità nel quale leggere buoni auspici per il futuro. Una buona notizia, per l’Italia, e quasi certamente non la sola. La lettera inviata venerdì dal ministro Padoan a Pierre Moscovici (eurocommissario per l’Economia) e Valdis Dombrovskis (vicepresidente e coordinatore per l’Euro) è una mossa che Roma e Bruxelles avevano concordato, KAY NIETFELD/ANSA Il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker certo anche preparato insieme. I tecnici della direzione Ecofin sapevano cosa attendersi. L’Italia è stata costretta a un patto a termine. Già una volta, per scongiurare la richiesta di revisione della legge di Stabilità, il governo ha dovuto rivedere l’impianto della manovra e alzare da 0,1 a 0,3% la correzione del deficit strutturale (al netto di ciclo e una tantum) per il 2015. In parallelo, come emerso già all’Ecofin informale di Milano in settembre, Renzi e Padoan hanno dovuto mettere sulla bilancia tutto il peso dell’ambizioso piano di riforme, dal Jobs Act alla riforma amministrativa, passando per le privatizzazioni. Alla fine - davanti ai progressi «disomogenei» delle riforme e le «significative incertezze» delle vendite di Stato, da TONIA MASTROBUONI INVIATA A FIRENZE ell’eurozona «non credo ci sia un rischio di deflazione, cioè che tutti i Paesi vadano in deflazione», tuttavia «vivere con l’inflazione vicina allo zero è già un rischio». Soprattutto, per il vicepresidente della Bce, Vitor Constancio, è ora che anche i governi facciano la loro parte per evitare che l’Europa scivoli verso un andamento dei prezzi negativo e una lunga stagnazione: «la politica monetaria non può fare tutto: i governi devono fare agire attraverso le politiche fiscali», ha detto, durante un convegno organizzato da Eunews. Anche perché, ha puntualizzato, «sappiamo che durante una recessione le politiche monetarie hanno un impatto più limitato». A margine della tavola rotonda, l’ex governatore della Banca centrale del Portogallo ha anche dichiarato che «ci aspettiamo che l’inflazione rimanga debole ma che inizi a correggersi dall’anno prossimo, come risultato delle misure intraprese nel N via XX Settembre è partito un altro documento di sintesi. Ben accolto e l’ultimo, si spera. Mentre si attende il pronunciamento politico del collegio ieri non tutti i capi di gabinetto erano al corrente della questione -, la bozza di decisione sull’Italia risulta essere rincuorante. Nel testo, secondo due fonti concordanti, si ribadisce che Roma, pur rispettando i parametri del deficit (2,7% del Pil la stima 2015) ha un problema di debito che frena il ritorno alla competitività e minaccia la stabilità del Paese (133,8% del Pil il picco l’anno prossimo). Ne consegue l’invito a monitorare la situazione per evitare derapate, ma «senza chiedere sforzi aggiuntivi e senza indicare un percorso di rientro preciso». Se confermata, l’analisi con- Le frasi L’Eurotower è stata chiave colta di sorpresa Al timone il caso Vitor Constancio (nella foto al convegno di Firenze «How we can govern Europe» è vicepresidente della Banca centrale europea dalla bassa inflazione, ma ha reagito in fretta tagliando i tassi e immettendo più liquidità. Adesso bisogna stare a vedere se questo è sufficiente Vitor Constancio Vicepresidente della Banca centrale europea BIANCHI/LO DEBOLE/LAPRESSE Il numero due della Bce: “Pronti a comprare titoli di Stato” Il vicepresidente Constancio: ma solo se le altre misure non bastassero 2014». Constancio non si è sottratto a una domanda su uno scenario di «eurexit», su cosa accadrebbe se un Paese uscisse dall’euro: «troppo rischioso per chiunque», ha precisato. Riferito ai movimenti populisti che propagandano l’idea di una scorciatoia del genere, il numero due dell’Eurotower ha commentato che «è facile parlare quando non si ha la responsabilità di implementare un passo così enorme». Persino in Grecia, colpita da un crollo mostruoso del Pil, «18 mesi fa i sondaggi affermavano che il 70% dei cittadini voleva rimanere nell’euro perché avevano paura di cosa po- 2014 sono stati autorizzati alle aziende 937 milioni di ore di cassa integrazione, con una perdita complessiva di reddito per i lavoratori di 3,6 miliardi di euro. È il calcolo fatto dalla Cgil sulla base dei dati Inps. In media per ogni lavoratore in casa a zero ore (540.000 in totale) la busta paga è diminuita di 6700 euro. Da notare che il dato delle ore di cassa integrazione autorizzate nei primi dieci mesi del 2014 è in lieve calo rispetto all’anno scorso (-3,5 per cento) ma se si guarda al solo mese di ottobre si osserva un netto aumento (118 milioni di ore contro i 99 milioni dell’ottobre 2013) e questo proseguendo una tendenza alla ricrescita delle domande di cassa integrazione che era iniziata a settembre. La Cgil segnala inoltre che più di metà delle ore complessive (543 milioni su 937 milioni) sono state autorizzate per la cassa integrazione straordinaria, «a dimostrazione della natura strutturale dell’attuale crisi». tesse accadere». Tuttavia, ha ammesso, in un quadro di crisi drammatica, se «questi movimenti mettono pressione ovunque, è comunque un sintomo che le cose non stanno andando bene». Al convegno di Eunews ha parlato anche il sottosegretario alla Presidenza, Sandro Gozi, escludendo che la Commissione europea chiederà al governo italiano di correggere la legge di stabilità. La settimana prossima è atteso il verdetto di Bruxelles: «Ci aspettiamo una valutazione buona perché siamo convinti che quello che stiamo facendo sia molto positivo per gli italiani ma anche sentirebbe alla legge di stabilità di continuare il cammino senza altra manutenzione. Ma la buona notizia finisce qui. L’Italia sarà oggetto di una ulteriore verifica in marzo quando, sulla base delle sue nuove previsioni, la Commissione farà il punto sugli squilibri macroeconomici Ue. Il governo deve arrivare all’appuntamento con le riforme ben impostate e i conti privi di sbavature inedite. Sennò, a quel punto, sarà difficile evitare una o anche due procedure di infrazione; una per il debito non sufficientemente corretto, l’altra per la competitività latente. Facile che martedì Roma possa tirare un sospiro di sollievo. Il processo al Paese e alla sua pesante contabilità, però, è tutto meno che finito. per tutta la zona euro», ha sostenuto, spiegando che la lettera di impegni inviata l’altroieri dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, dovrebbe essere sufficiente a tranquillizzare l’Ue sulla capacità del governo di realizzare gli obiettivi indicati a fine ottobre. Tornando alla Bce, Vitor Constancio rifiuta l’idea che l’Eurotower abbia già fallito alla luce di tassi attuali lontani dall’obiettivo del 2% (e che rimarranno tali ancora per anni, secondo le stesse previsioni della Bce). Ma ammette per la prima volta che a ottobre dell’anno scorso il calo dell’inflazione sotto l’1% «ci aveva colti di sorpresa: non vedemmo in tempo che sarebbe scesa così tanto». L’ex governatore della Banca centrale del Portogallo ha rivendicato, però, la «rapida» reazione dell’Eurotower, che nel corso del 2014 ha abbassato i tassi di interesse e avviato generose operazioni di liquidità. Quanto al tema più dibattuto e alla promessa più attesa, quella di un quantitative easing, di un acquisto su ampia scala di acquisti pubblici e privati, il numero due della Bce ha ricordato che alcune operazioni sono già partite, che occorre attendere i risultati ma che «se tutto ciò non fosse sufficiente, siamo pronti a valutare l’acquisto di altri bond, compresi i titoli di Stato». LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .3 . Ha detto I SINDACATI Basta con confronti di maniera, su tutela del lavoro e divario di salari ci sono praterie su cui possono intervenire PUBBLICO IMPIEGO Auspico di poter sbloccare i contratti degli statali nel 2015 e assumeremo i precari nella scuola LA REPLICA A FASSINA Macché poteri forti, abbiamo messo un tetto ai maxi stipendi e dato un sostegno ai redditi più bassi FRANCESCA SCHIANCHI ROMA «L andini ha sbagliato, mi sembra ancora nella logica per cui non ci si confronta ma si demonizza l’altro. Però ho apprezzato le scuse». All’indomani della polemica tra Pd e leader Fiom sul «consenso degli onesti», il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, ragiona di rapporto coi sindacati e prospettive del governo. «Noi stiamo cercando di cambiare, di portare l’altro a essere non un nemico, ma un interlocutore che la pensa diversamente: ci proviamo ad esempio quando diciamo che le regole del gioco si scrivono con l’opposizione». Superando la contrapposizione berlusconiani-antiberlusconiani. FABIO FRUSTACI/EIDON Il ministro della Pubblica amministrazione: Landini sbaglia a demonizzare l’esecutivo essere un sindacato, un burocrate, una minoranza che blocca il cambiamento. Ma non ha mai negato il confronto a nessuno. Non si fa trascinare in mediazioni estenuanti, ma non nega il confronto in cui argomentare le proprie posizioni». Poi però accusa i sindacati di inventarsi ragioni per scioperare… Ministro, però Renzi è il primo a cavalcare la retorica del nemico che non lo fermerà… «Renzi rivendica il primato della politica: il fatto che non ci possa Forse il problema è che non sanno come dirvele, le loro proposte, se voi per principio non concertate. «Io non ho mai rifiutato incontri. Immagino anche che il ministro Poletti sui decreti delegati del jobs act sentirà le parti sociali. Ma noi parliamo di confronto, non di concertazione: diteci la vostra idea, e se è buona la facciamo nostra». IL DISAGIO SOCIALE «È la conseguenza di un anno in più di questa lunga crisi» I sindacati sono quelli che mettono il gettone nell’iPhone? «Noi stiamo provando a far fare un passo avanti al Pd e al governo, forse anche i sindacati dovrebbero fare una riflessione su cosa significa og- Il Tesoro: in questi sei tweet la verità sull’economia italiana Una campagna per smentire stereotipi su debito e competitività PAOLO BARONI ROMA Questione d’orgoglio, è proprio il caso di dire. L’orgoglio di un Paese che, nonostante i molti problemi, cerca in ogni modo di contrastare il pregiudizio, diffuso soprattutto all’estero, di un Paese immobile, coi bilanci perennemente in disordine e sommerso dai debiti. «Orgoglio e pregiudizio», come il famoso romanzo della scrittrice inglese Il ministro Marianna Madia chiede ai sindacati di cambiare passo “Capisco gli statali, ma nella manovra diamo la priorità alle emergenze” «Vuole porre un grande tema al sindacato, quello di uscire dal confronto di maniera. Ci sono due temi su cui, se il sindacato volesse interloquire, ci sarebbero praterie: come tutelare il lavoro anche nelle fasi di non lavoro – penso a quando la cassa integrazione si protrae per troppo tempo – e come evitare divari retributivi eccessivi». «Quella che per 20 anni ha contribuito a paralizzarci, e ha giovato solo a Berlusconi, che vinceva le elezioni. Il primo a tentare di superare questa demonizzazione è stato Veltroni: il Pd di oggi è suo erede». L’affondo MARIANNA MADIA Jane Austin, ma anche come l’operazione di marketing politico lanciata questa settimana dal ministero dell’Economia con tanto di hastag (#prideandprejudice) e lanci su Twitter in italiano ed in inglese che rimandando alle pagine web del ministero (www.mef.gov.it) e ad una ricca infografica. Sei cinguettii per sei dati macroeconomici («di cui non si parla mai, o non abbastanza») che puntano a dimostrare in maniera diretta che «l’Italia non è quella che normalmente viene raccontata dai media, soprattutto all’estero», ma che anzi è «un Paese di cui andare orgogliosi». Sono anni che veniamo messi in croce per il debito pubblico troppo alto, una competitività da terzo mondo ed un deficit fuori controllo. Per questo al Tesoro hanno deciso di contrattaccare proponendo una serie di «grandezze economiche utili a rappresentare l’Italia per ciò che è: uno dei Paesi principali del mondo sviluppato, il secondo Paese per produzione manifatturiera in Europa, la terza economia dell’Eurozona. Un Paese che negli ultimi 20 anni ha saputo tenere i propri conti sotto controllo collocandosi tra i più virtuosi in Europa e nel mondo». Il primo tweet martedì scorso era dedicato all’avanzo primario, ovvero al saldo positivo tra entrate e uscite dello Stato esclusi gli interessi sul debito. Nel 2013 solo la Germania ha gi rappresentare i più deboli». Secondo loro lo si fa anche con gli scioperi: contro il blocco dei contratti del pubblico impiego scendono tutti in piazza… «Ciascuno deve fare ciò che in coscienza crede sia giusto: se credono sia giusto scioperare, va bene così. Dopo l’incontro avuto con loro l’altro giorno, la leader Cisl Furlan ha detto “malgrado i bei modi non c’è nulla di concreto”. Io ricambio l’annotazione sui bei modi, anche lei è una persona gentile, ma non sono d’accordo sul resto: gli 80 euro vanno a un dipendente pubblico su 4, c’è l’impegno ad assumere vincitori di concorso e precari della scuola, ho garantito che non ci sarà nessun esubero...». Nessun esubero ma magari ricollocazione lontano da casa? +2% l’avanzo Solo la Germania fa meglio di noi (+2,2%) nell’accumulare il saldo primario +31% il debito/Pil Questo l’incremento subìto dall’Italia negli anni della crisi: gli altri Paesi hanno fatto peggio 60,3 miliardi Il contributo dell’Italia ai fondi salva-Stati è il terzo per entità a livello europeo «No, ricollocheremo le persone vicino a dove già lavorano, senza abbassamenti di stipendio. Ho anche proposto ai sindacati una discussione sulla natura del rapporto di lavoro pubblico: spero che non sprechino l’occasione». glia politica in Europa che ha portato Juncker a promettere 300 miliardi di investimenti. Dobbiamo continuare a dimostrare quello che cerchiamo di dimostrare da un anno: il primato della politica». Fatto sta che il pubblico impiego sciopera: che effetto le fa? Dovevatedarelustroallaparola politica, ma sembra ancora una parolaccia, i politici sono sempre più contestati. «Io so che fanno una richiesta legittima, e auspico di poter sbloccare i loro contratti l’anno prossimo. Ma ora è giusto partire dalle emergenze: non credo ci sia un solo euro nella legge di stabilità che avrebbe dovuto essere altrove». Tuttavia, ministro, le piazze si riempiono e le proteste mostrano disagio sociale. «E’ la conseguenza di un anno in più di una lunga crisi. Per questo è fondamentale fare le riforme e continuare una batta- fatto meglio di noi (2,2% contro 2). Secondo capitolo, il deficit. Non solo siamo rimasti sotto la soglia fatidica del 3% sia nel 2012 che nel 2013, ma il Mef ricorda che anche nel 2014 rispetteremo questo parametro come pochi altri Paesi nella Ue. Il debito pubblico? Certo è molto alto. Ma dall’inizio della crisi è cresciuto appena del 31,12% rispetto al +151% della Spagna, al +118 del Regno Unito, al +71,57 degli Usa, il +52,33 della Francia ed il +31,19 della Germania. Quanto a sostenibilità della nostra economia, e siamo al quarto “tweet”, l’analisi della Commissione riconosce all’Italia un rischio più basso della media dell’Eurozona come dell’intera Ue sia nel breve, che nel medio e nel lungo periodo. E ieri è arrivato il penultimo scatto d’orgoglio: l’Italia, con 60,3 miliardi, è il terzo contributore per aiuti versati ai «fondi salva-Stati» utilizzati per aiutare i Paesi in difficoltà (Cipro, Grecia, Portogallo e Irlanda). «Dare lustro alla politica significa, dopo 20 anni di rinvii, fare le cose. E, quando si fanno, c’è chi è a favore e chi è contro». Anche nel Pd: Fassina teme una vicinanza con gli interessi più forti… «Abbiamo messo un tetto agli stipendi di chi guadagna di più, dato un sostegno ai redditi bassi, spostato il peso fiscale dal lavoro alle rendite… Quale di queste cose è vicina agli interessi più forti?». Oggi arriverà l’ultimo tweet per certificare come il nostro sistema bancario è tra i più solidi e non ha di fatto richiesto aiuti di Stato al contrario di Germania e Regno Unito. «La sfida – spiega il portavoce del ministro dell’Economia, Roberto Basso, sul suo blog - è di fare informazione positiva senza strumentalizzare i dati né piegarli ai propri fini». E anche un tweet può servire ad uscire dal cono d’ombra. Speriamo. Jena Se Stavolta ha ragione Renzi a dire che la sinistra sta con i più deboli. Se esistesse [email protected] 4 .Primo Piano STAMPA .LA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 U REGIONALI LE SFIDE Comizi Matteo Renzi con Stefano Bonaccini alla chiusura della campagna elettorale Di lotta e di governo Tra Emilia e Calabria i due volti del voto Pd Le tensioni a sinistra minacciano la partecipazione nella regione rossa. Più ottimismo nel Mezzogiorno Analisi FABIO MARTINI ROMA ramai Matteo Renzi ha imparato a conoscere in profondità il suo partito, dalle realtà locali ai notabili che lo animano e l’altra sera, concludendo la campagna per le elezioni regionali in Calabria, si è rivolto così al candidato del Pd Mario Oliverio: «Voi siete la terra della Magna Grecia, troppo spesso avvicinata alla terra del magna magna per qualche comportamento di chi ti ha preceduto». L’espressione colorita usata da Renzi alludeva senza equivoci al centrodestra, ma naturalmente al presidente del Consiglio non sfuggono le caratteristiche di un personaggio come Mario Oliverio, 61 anni, navigatissimo uomo del potere calabrese, entrato per la prima volta in Consiglio regionale 34 anni fa. Dietro di sé Oliverio è riuscito a comporre una squadra e un appeal da vincitore che nelle prossime ore potrebbe- O Intervista ro produrre un paradosso nelle rappresenterebbe una sorpredue regioni chiamate oggi al sa e anche un piccolo tassello voto: consentire al centrosini- nella ricomposizione del puzzstra calabrese una vittoria più le geopolitico del Pd, un partito larga di quella che si profila in che pare aver avviato un parEmilia Romagna per il candi- ziale ma significativo ricambio dato del Pd Stedi elettori: più fano Bonaccini. IL PARADOSSO voti a vocazione Certo, per ora si e Oliverio potrebbe governativa tratta di proiemeno voti di «sizioni sulla base incassare un successo nistra-sinistra»? di sondaggi e di più largo di Bonaccini Naturalmente sensazioni epiogni illazione è dermiche, ma un eventuale prematura, soltanto lunedì - insorpasso - in termini di percen- crociando i dati definitivi di tuale al governatore - da parte tutte le liste - si potranno fare della «governativa» Calabria valutazioni più analitiche, ma sulla «rossa» Emilia Romagna intanto le premesse sono sinto- STEFANO DE GRANDIS/LAPRESSE matiche. In Calabria il candi- anche ad una legge elettorale dato del centrosinistra Olive- regionale - voluta dal centroderio è riuscito a mettere in cam- stra - per la quale ogni voto di po otto liste a suo sostegno e di lista va automaticamente al queste ben tre fanno riferimen- candidato presidente collegato al Pd: oltre a quella stretta- to». In soldoni le otto liste per mente di partito, Oliverio sono un anche i Demo- GLI ALTRI SIGNIFICATI moltiplicatore di cratici e Prorispetto Verso il sorpasso consensi gressisti e Olivealle tre schierate della Lega su FI dal centrodestra rio Presidente. e rischio flop M5S e alle due dei cenSpiega Nico Stumpo, già retristi. E in una responsabile Organizzazione del gione con una forte vocazione al Pd, uno degli artefici del «mira- voto «utile» e di «governo», il colo»: «Le tre liste, oltre ad an- numero delle liste è da sempre dare incontro ad una forte ri- un indicatore importante. chiesta di base, corrispondono Tanto è vero che nel 2010, Amministrative DOVE SI VA ALLE URNE I CANDIDATI PRESIDENTI Emilia EMILIA ROMAGNA Romagna Maurizio Liberi Cittadini MAZZANTI QUANDO Pd, Sel, Emilia Romagna civica, Stefano Centro DemocraticoBONACCINI Democrazia Solidale OGGI Alan Lega Nord, Forza Italia, FABBRI Fratelli d'Italia APERTURA DEI SEGGI Giulia Movimento 5 Stelle GIBERTONI Alessandro NCD-Emilia Romagna dalle 7 RONDONI Popolare alle 23 Cristina Altra QUINTAVALLA Emilia-Romagna CALABRIA Mario OLIVERIO Coalizione Centrosinistra (8 liste) Wanda FERRO Casa delle Libertà, Forza Italia, Fratelli d'Italia Nino D’ASCOLA Ncd, Udc Cono Movimento 5 Stelle CANTELMI Domenico GATTUSO Altra Calabria (Tsipras e Rc) Calabria - LA STAMPA Rizzetto (M5S): “Salvini è proprio bravo Parla meglio di noi ai nostri elettori” quando il centrodestra riuscì a spodestare il centrosinistra al governo, allora le liste che sostenevano Scopelliti erano sei, una in più di quelle a sostegno del governatore Loiero. E l’«investimento» sul possibile vincitore Pd è confermato anche dai dati delle Primarie: mentre nella rossa Emilia, dove c’è una proverbiale tradizione di partecipazione, hanno partecipato alla selezione dei candidati 58.000 elettori, in Calabria sono andati alle urne 133.000 persone, un dato significativo anche al netto del fattore «estrogeno» che ha sempre accompagnato le Primarie nel Mezzogiorno. In Emilia Romagna le ultime ore di campagna elettorale hanno confermato la previsione di una disaffezione degli elettori che potrebbe abbassare la partecipazione. Ma alla fine, in una regione con un elettorato prevalentemente d’opinione, i risultati destinati ad avere una valenza nazionale sono altri: la Lega prenderà più voti di Forza Italia e se sì, quanti di più? L’annunciato calo dei Cinque Stelle che dimensioni avrà? La percentuale del Pd sarà sotto o sopra quelle delle Europee? Lista Tsipras e Sel in che misura intercetteranno la disaffezione dell’elettorato democratico più di sinistra? NIENTE SATIRA SUI GRILLINI “Se i risultati saranno deludenti bisognerà aprire un dibattito serio” FRANCESCO MAESANO ROMA W alter Rizzetto, vicepresidente M5S della commissione Lavoro, che cosa significa se dal #vinciamopoi si passa al #vinciamomai? «Lo dico chiaro: se l’elettorato ci abbandona alle regionali, da domani occorre aprire un ragionamento politico. Dovremo riflettere su quel che abbiamo fatto in questi due anni in Parlamento, magari confrontandoci con gli amministratori locali. Sono stati commessi degli errori». Quali? «Abbiamo vissuto troppe fasi altalenanti, abbiamo alternato il dialogo a mesi di opposizione ferrea, durissima. Forse non a tutti sono piaciute le interlocuzioni che abbiamo avuto con il Pd, ma dobbiamo comunicarle meglio». Comunicare cosa? «Le faccio un esempio: qui in Friuli-Venezia Giulia i nostri cinque consiglieri regionali Dialogo In Parlamento abbiamo vissuto troppe fasi altalenanti abbiamo alternato il dialogo a mesi di opposizione ferrea, durissima Per il vice presidente della Commissione Lavoro della Camera il Movimento deve riprendere il dialogo con le altre forze politiche Walter Rizzetto Vicepresidente Commissione Lavoro PAOLO CERRONI/IMAGOECONOMICA hanno ottenuto un ordine del giorno che introduce dal 2015 il reddito di cittadinanza sperimentale. L’abbiamo proposto noi, ma ce l’ha votato la maggioranza Pd. Vede? C’è uno scollamento tra il M5S di Roma e quello locale». Voi cercate di capire chi siete, Salvini seduce i vostri elettori. «È bravo, proprio bravo. Basta guardare i risultati: in qualche mese è riuscito portare la Lega sulla soglia sul 10 per cento». Il leader ideale? «Quando parla di immigrazione, di abrogazione della Fornero, di mettere in Costituzione un’aliquota massima per le tasse, arriva dritto alle persone». Voi sembrate alla ricerca di accordi con la maggioranza per ottenere qualche risultato. «L’abbiamo sempre fatto nelle bra aver preso il sopravvento. «All’inizio io e altri ci siamo espressi in favore di un’interlocuzione per portare a casa dei risultati. Sono cadute accuse a pioggia. Come funziona? Se il dialogo lo propone Rizzetto è dissidente mentre ora va bene? E poi tra di noi ci sono posizioni e visioni differenti». Ad esempio? «Prendiamo il Jobs Act: quando si è decisa la linea? Gli attivisti non sono mai stati consultati. Su quello io, come altri, ho le mie idee». Cioé? commissioni e speriamo di continuare a farlo. Magari sul Quirinale anche coinvolgendo il nostro segretario di partito». Chi? «Grillo». È un po’ sparito, non trova? «A Bruxelles era in forma». Fa l’ironico? «Con il tasso di disoccupazione che abbiamo il Governo non poteva non fare qualcosa». Qualcosa che le piace? «Almeno ci stanno provando». Voterà con la maggioranza? «Deciderò emendamento per emendamento. Vedremo». Non sa più a quale Matteo votarsi. «Sono notorie le mie posizioni in merito a quel tipo di show». «Per restare nella Bibbia c’è ancora un certo Giuseppe...» Lalineadellamediazionesem- @unodelosBuendia Niente satira, siam 5Stelle. La giunta di Livorno, guidata dal pentastellato Nogarin, ha deliberato di querelare l’autore di una vignetta, l’associazione che l’ha diffusa allegandola a un intervento, i direttori di Tirreno e Nazione per averla pubblicata e «ogni altro soggetto ritenuto responsabile». Diventeremo correi? La vignetta prende in giro la delibera con cui il Comune ha deciso di dare un rimborso spese agli amministratori che abitano fuori dalla città (23.242 euro per il 2014 e 38 mila euro l’anno per il 2015 e il 2016). Il sindaco è ritratto con una mascherina da rapinatore: «O LA rimBORSA O LA VITA», chiede Nogarin a un povero dipendente comunale. Niente aut aut, dunque: la borsa e la querela. [D. AL.] LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 MATTIA FELTRI ROMA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA Primo Piano .5 . LE TENSIONI NEL PAESE S uccede perché la piazza è il luogo quasi esclusivo degli arrabbiati e di rado si concede all’applauso, a meno che non si tratti di piazze organizzate. E però questo è il tempo che nemmeno le piazze organizzate vanno bene; nel suo giro elettorale in Emilia Romagna e in Calabria, il premier è rimasto al riparo di disoccupati, sindacalisti e altri rabbiosi: a Parma si è limitato a un incontro col sindaco a cinque stelle Federico Pizzarotti, a Bologna ha parlato a PalaDozza e venerdì, a Cosenza, si è dovuto accontentare del piccolo auditorium Antonio Guarasci (ottocento posti) nel liceo classico Telesio. Lo ha deciso il prefetto poiché c’era pericolo di contestazioni dei centri sociali, e infatti polizia e ragazzi se le sono date nell’attesa che arrivasse l’ospite. Un tour abbastanza deprimente per un leader politico che alle ultime Europee ha raccolto consensi quasi mai visti in Italia, che si spende per guadagnare voti al partito - e il tuffo nella folla sarebbe indispensabile - e che all’inizio dell’incarico a Palazzo Chigi prendeva incoraggiamenti e pacche sulle spalle a ogni passeggiata, soprattutto durante le visite del mercoledì alle scuole. I siti erano colmi di foto di studenti a braccia tese per ricevere il cinque del presidente del consiglio. Anche le visite del mercoledì - forse per troppi impegni - sono terminate e dimenticate. Non sono guai esclusivi del governo (ha saggiato il saporaccio dei fischi pure il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti). Persino l’europarlamentare leghista Mario Borghezio - uno che in piazza si muove a fiuto come un cane da caccia - ieri è stato maltrattato all’Eur, che pure non è estrema borgata, ma elegante quartiere periferico romano: si sfilava contro il mare di prostitute che animano le notti, e Borghezio è stato invitato a mettersi in coda, il massimo concesso a un politico genericamente accusato di appartenere alla categoria responsabile del degrado. A Tor Sapienza era andata appena meglio, per il motivo che Borghezio s’era limitato a dire due parole di solidarietà in un bar dov’era arrivato con la rassicurante scorta di Casa Pound: in strada non lo si è visto. Non è solamente una questione di trasferta fuori giurisdizione per uno della Lega problema serio per il segretario Matteo Salvini deciso a racco- il caso DAVID ALLEGRANTI ROMA C i sono due tipi di parlamentari eletti all’estero. Uno è sfortunato, l’altro no. Uno siede a Montecitorio, l’altro a Palazzo Madama. Al primo, dal gennaio 2015, dimezzeranno il fondo per i trasporti all’interno del proprio collegio (si parla di continenti, non di regioni). Al secondo ancora no, ma c’è già un atto di indirizzo degli uffici di presidenza che va nella stessa direzione. Paolo Fontanelli, questore della Camera, se la ride: «Sa, al Senato sono più spendaccioni…». Però ancora reggono. Per i deputati il taglio invece è già stato deciso: da 420 mila a 210 mila euro. Dal prossimo anno, ogni deputato elet- LUCA ZENNARO/ANSA MICHELE NACCARI/ANSA «Vieni qui a spalare» Le contestazioni al premier Dopo l’alluvione Beppe Grillo nella sua Genova invasa dal fango è stato maltrattato Lontani i tempi in cui Matteo Renzi era osannato in giro per l’Italia: nelle ultime settimane è accolto da contestazioni Per politici e antipolitici non è più tempo di piazze La protesta dilaga e i leader rischiano addirittura di essere aggrediti MICHELE NUCCI/ANSA ALESSIO GUITTI/ANSA Salvini a Bologna Niente più folla per Berlusconi Il leader leghista Matteo Salvini quando ha provato ad avvicinarsi a un campo rom è stato aggredito Anche Silvio Berlusconi ha rinunciato alle piazze e non solo per gli impedimenti legati ai guai giudiziari gliere consensi dove il suo partito non ne ha mai presi - ma piuttosto di insofferenza irrimediabile alla sfilata del giorno dopo. Altrimenti non si capi- manità popolana. Ma nella non del tutto razionale furia antipolitica - alimentata per nemesi soprattutto dai cinque stelle - non è più tollerato che i signo- rebbero le ragioni del brutto pomeriggio trascorso proprio a Tor Sapienza dalla senatrice grillina Paola Taverna, una riconoscibile per dirompente ro- ri della casta («io non sono una politica», diceva disperatamente la Taverna, «e che sei, della Caritas?», le ha risposto sarcastico il presidiante) com- Dimezzati i rimborsi spese ai deputati eletti all’estero “Sì, in effetti erano troppi...” Ma Picchi (FI) lamenta: 17,5 mila euro l’anno non mi bastano to all’estero potrà contare non su 35 mila euro ma su un tetto massimo di spesa di 17.500. Son tempi di austerità coatta, questi, bisogna pur adattarsi. Ne sa qualcosa Guglielmo Picchi, fiorentino che vive fra Firenze, Berlino, dove ha la moglie, e Londra, dove c’è la banca d’investimento per la quale lavora (è in aspettativa). Il taglio gli dispiace non poco. «Io il plafond l’ho sempre usato fino in fondo, ma non per andare a Creta o al- le Baleari. Perché a Londra ci vado. A Berlino, dove ho moglie e attività politica, ci vado. Come vado a incontrare i miei elettori al quartiere 5 a Firenze, lo stesso faccio in una pizzeria a Stoccarda». Picchi s’è fatto due conti: con 1400 euro al mese l’Europa non ci si gira. «Comunque, siccome si deve risparmiare, vorrà dire che io seguirò i miei elettori da gennaio fino a quando posso. Se a luglio finirò i soldi – a me è capitato di finirli a novembre, poi li mettevo di tasca mia – non ci andrò più». Il deputato ex M5S, Alessio Tacconi, oggi gruppo misto, quei soldi li ha sempre usati poco. Massimo 2 o 3 mila euro. «La cifra era effettivamente alta e ti assicurava la tranquillità di poterti muovere senza problemi. Ma non credo sia un grave problema, almeno per ora». Ben felice del dimezzamento l’onorevole Gianni Farina, Pd, ex geniere del Genio Civile, è ancora più ANSA Laura Boldrini Presidente della Camera netto: «Sono d’accordo, anzi ritengo che il provvedimento sia arrivato in ritardo! Mai usato tutti e 33 mila euro, al massimo 15 mila. In Europa viaggio con il Tgv francese o con gli Ice tedeschi, con cui si raggiungono tut- paiano in favore di telecamera a guasti compiuti. Il primo, nel mondo fatato della democrazia dal basso, era stato proprio Grillo maltrattato nella sua Genova nei giorni del fango. Non fare passerella, vieni qui a spalare, gli hanno gridato, e a lui non pareva possibile di essere destinatario di una lezione popolare. Praticamente non lo si è più visto. Ogni tanto dice cose così enormi da risultare innocue (per esempio che i morti di Genova stanno sulla coscienza del premier), piuttosto sono manifeste la timida comparsata in Emilia e la diserzione in Calabria, dove si prevedono risultati elettorali scoraggianti. La rinuncia alla piazza - per stanchezza o per timore del declino fa impressione perché l’avventura politica di Grillo si avviò con lo straripante VaffaDay dell’8 settembre 2007, decine di piazze d’Italia collegate con quella di Bologna aizzata dal comico. E così, in questo autunno nervoso, in piazza non ci va più nessuno, a parte Salvini che infatti rischia il linciaggio a Bologna, e non sarebbe aria nemmeno per calibri più energici. Non ci va Silvio Berlusconi perché non può, ma non ci andava praticamente più da quando si prese la disgraziata miniatura del Duomo in bocca, e non ci vanno per senso della realtà quelli dei partiti a corollario della maggioranza. I forti e i deboli: tutti improvvisamente espulsi dal luogo dove la politica nacque. te le città importanti. Stoccarda, Francoforte, Berlino». Al Senato c’è solo un atto d’indirizzo, ma basta a creare subbuglio. «Il mio – si schermisce subito il senatore Claudio Micheloni, Pd – è un collegio di 72 nazioni, che va dalla Groenlandia alla Siberia. Ha 2 milioni e mezzo di elettori. L’unica differenza fra me e un eletto in Italia è il budget che ci copre biglietti aerei e altri trasporti». Micheloni, come gli altri, ci tiene a precisare che il fondo non è forfettario, eh, non ci sono soldi regalati a babbo morto; si viene rimborsati per i viaggi effettivamente fatti. Meglio spiegarle subito e bene queste cose, ché l’Allarme Casta è in agguato. Micheloni ne vuol parlare con il presidente del Senato. «C’è un limite a tutto. Un conto è esigere un comportamento ineccepibile dai politici, un altro attaccare le istituzioni e i mezzi per farle lavorare». Le mille miglia non si toccano. @davidallegranti 6 .Primo Piano STAMPA .LA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 U AMIANTO LE REAZIONI I comitati di Casale pronti a tornare a Roma “Giustizia da Renzi” Martedì incontro con la Boldrini, poi a Palazzo Chigi SILVANA MOSSANO CASALE MONFERRATO Si era tornati da Roma - dopo la sentenza della Cassazione che ha spazzato via, usando la spugna della prescrizione, il processo Eternit per disastro doloso ambientale permanente - con il cuore pesante per quello che il popolo anti-amianto ha avvertito come un tradimento. Ora si è pronti a ripartire per Roma, «padroni della nostra dignità» ha detto il sindaco Titti Palazzetti interpretando l’orgoglio di tutta la sua gente: «Andremo a pretendere una compensazione per quello che sentiamo come un torto». Martedì sarà il giorno. Una delegazione composta dal sindaco, dagli esponenti dell’Associazione famigliari e vittime amianto (Afeva) Bruno Pesce e Nicola Pondrano, e dai parlamentari Daniele Borioli, Cristina Bargero, Fabio Lavagno e Federico Fornaro, alle 15 a Montecitorio L’Anm «Reatiestinti? Unasconfitta» 1 «La prescrizione del rea- to è una sconfitta di tutti, non solo delle persone offese, ma anche dei magistrati e delle forze di polizia. E’ lavoro che va in fumo, spese che vanno in fumo e lo stesso imputato non riceve una risposta di giustizia». Così Maurizio Carbone, segretario generale dell’Associazione Nazionale Magistrati, intervistato a Radio Città Futura, ha espresso la preoccupazione sul tema della prescrizione, in occasione del processo Eternit. «E’ da almeno 15 anni che lamentiamo l’assoluta irragionevolezza dell’attuale regime della prescrizione, ulteriormente aggravato dalla legge ex Cirielli. Cambiare la prescrizione è un’assoluta priorità». Grasso: subito riforma dellaprescrizione E il sottosegretario alla Giustizia Ferri «Il tema è al centro della nostra agenda» ROMA «Della prescrizione parliamo da decenni, ora è successo un fatto che ha scosso le coscienze e oggi tutti sono d’accordo. Io vorrei che domani tutti fossero insieme a risolvere il problema». Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, intervenendo a una iniziativa a Bagno a Ripoli (Firenze). «Con l’emozione del momento - ha aggiunto - gridiamo tutti alla necessità di fare al più presto», la riforma della prescrizione. «Da tempo ho indicato quale potrebbe essere il nuovo modo di vedere la prescrizione e speriamo che finalmente, visto che tutti si dichiarano d’accordo, possa andare avanti». Nuovi segnali anche dal governo. «Il caso Eternit deve costituire un momento di profonda riflessione per la politica e gli operatori del diritto, nel rispetto dell’indipendenza della magistratura ma consapevoli delle esigenze di giustizia dei cittadini», sottolinea il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri. «La questione giuridica sulla quale si è concentrata la Pietro Grasso Cassazione - spiega Ferri - ha riguardato l’avvenuta prescrizione del reato di disastro innominato (articolo 434 del codice penale) il quale era prescritto già prima che iniziasse il processo. La condotta di alterazione dell’ambiente si è, infatti, conclusa con la chiusura dello stabilimento di Casale, avvenuta nel 1986. Di conseguenza, il reato si sarebbe prescritto anche con la normativa in vigore prima della legge Cirielli, a meno che non fossero state contestate delle aggravanti». «Al netto delle considerazioni in diritto - conclude Ferri - l’obiettivo del legislatore deve essere quello di fare in modo che la verità sostanziale coincida il più possibile con quella processuale. La riforma della prescrizione è al centro dell’agenda politica di questo esecutivo. Il caso Eternit deve sollevare anche il tema dell’ambiente». [R. I.] incontrerà la presidente della Camera Laura Boldrini. Alle 16,30 i casalesi sono attesi a Palazzo Chigi dal premier Matteo Renzi e anche dal sottosegretario Graziano Delrio. Tema di discussione: «Lo Stato deve individuare una soluzione perché una strage come quella in atto a Casale non possa essere prescritta - spiega Palazzetti -. Il nostro è un bollettino di guerra: le istituzioni non possono calpestare il dolore delle vittime». Vittime già decedute e vittime attualmente malate. E vittime ancora ignare, ma il mal d’amianto ce l’hanno addosso, è solo questione di tempo prima che spunti un dolore subdolo da cui scaturirà la diagnosi. «Casale è una città unita – dichiara con forza il sindaco – sa stringere i denti ed è pronta a dare una lezione di coraggio anche alle istituzioni che non hanno saputo difenderla». La presa di posizione sarà riassunta in un documento in discussione al Consiglio comu- FEDERICO BERNINI/LAPRESSE La fiaccolata a Casale Monferrato venerdì sera nale straordinario convocato per mercoledì prossimo «e che faremo avere al premier subito dopo l’approvazione». Intanto è arrivata la notizia dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti (già strenuo sostenitore del recente sblocco dal patto di stabilità dei fondi per le bonifiche d’amianto, concesso a Casale) che è stato fatto un ulteriore stanziamento di un milione e mezzo. E’ vero che questa è la città più bonificata d’Italia, ma di tetti e polverino ce ne sono ancora da smantellare per poterla dichiarare, definitivamente, «demiantizzata». E, sempre a Roma, si sta Ha detto Lo Stato deve individuare una soluzione perché una strage non possa essere prescritta Titti Palazzetti sindaco di Casale Monferrato stringendo un’altra alleanza: Ignazio Marino, il primo sindaco a esprimere solidarietà a Palazzetti dopo la «botta» della Cassazione, è pronto a far firmare ai colleghi dell’Anci un documento che impegni il Governo a rivedere l’istituto della prescrizione. Non si lascerà nulla di intentato. Anche il professor Renato Balduzzi, già ministro della Sanità e ora membro del Csm, dice che «c’è un dovere politico e giuridico, oltre che morale, che impone di andare avanti e di portare la vicenda fino alla Corte di giustizia europea e alla Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo». 1 LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 IL MINISTRO DELL’AMBIENTE Intervista GIACOMO GALEAZZI ROMA G ianluca Galletti, cosa fa il governo per il caso Eternit? «Il lavoro non comincia oggi: stiamo destinando una parte dei fondi di coesione territoriale per finanziare un piano settennale di bonifica dei siti. Sono 34 mila quelli inquinati dall’Eternit: è un’emergenza nazionale. Il caso più emblematico è Casale Monferrato. Ho incontrato il sindaco a Casale e abbiamo destinato subito 3 milioni per gli interventi più urgenti e altri 15 esclusi dal patto di stabilità. In settimana daremo a Casale un altro milione». Impegno Gianluca Galletti (Udc), ministro dell’Ambiente, ha sostituito Andrea Orlando del Pd “Ora l’emergenza sono le bonifiche Troveremo i soldi” Galletti: “Ci sono 34 mila siti inquinati dall’Eternit” E per l’emergenza Ilva? «Col decreto sulla terra dei fuochi diventa obbligatorio utilizzare per il risanamento i fondi sequestrati alla famiglia Riva. Il commissario Gnudi ha ottenuto dal tribunale di Milano lo sblocco di 1,2 miliardi ma il piano ambientale dell’area costa di più, quindi la differenza sarà a carico di chi compra lo stabilimento». Primo Piano .7 Il documento Quellasentenza datata1906 “Lapolvere èpericolosa” PAOLA ITALIANO TORINO «L’avvocato Pich fu esatto quando scrisse che la mortalità in genere è maggiore fra li operai dell’amianto che fra quelli delle altre industrie; i certificati prodotti lo provano in modo veramente irreputabile». Sentenza del 31 ottobre 1906: più di un secolo prima di Guariniello, viene emesso proprio dal tribunale di Torino il primo pronunciamento giudiziario sulla pericolosità dell’amianto. L’avvocato Carlo Pich era l’autore di alcuni articoli sul settimanale «Il progresso del Canavese e delle Valli di Stura» sull’elevato numero di vittime tra gli operai di una fabbrica di Nole Canavese, messe in relazione alla lavorazione di quella che oggi nessuno esita più a definire «fibra killer». Fu citato in giudizio, con il gerente Arturo Mariani, dalla British Asbsestos Company Ltd. che pretendeva un risarcimento per le affermazioni considerate non veritiere. Il tribunale rigettò. Della sentenza ha parlato al processo Eternit il medico del lavoro Francesco Carnevale, consulente dell’accusa. MARCO BERTORELLO/AFP Il rudere dello stabilimento Eternit a Casale Monferrato L’Italia frana. È colpa della Merkel e dell’austerity europea se mancano i fondi per il dissesto idrogeologico? «Non si possono dare sempre tutte le colpe all’Europa. È facile e ci solleva da responsabilità interne. Sul dissesto gran parte della colpa è della burocrazia e dei ricorsi alla giustizia amministrativa. Per mettere in sicurezza il territorio, abbiamo trovato già stanziati, ma non spesi, 2,3 miliardi. Con un miliardo sono stati avviati i cantieri, il resto verrà speso entro un anno. Sulle emergenze nazionali non vogliamo essere il governo del giorno dopo, ma del giorno prima. Non è colpa della politica Ue del rigore se le nostre regole ambientali vanno semplificate». Ha detto Il caso Ilva Obbligatorio utilizzare per il risanamento i fondi sequestrati alla famiglia Riva Il dissesto idrogeologico Più che dell’Ue, gran parte della colpa è della burocrazia e dei ricorsi giudiziari È colpa degli ambientalisti? «Ci accusano di aver ridotto le regole. Ma troppe regole danneggiano l’ambiente e c’era il caso PAOLO COLONNELLO MILANO na mera questione economica. E’ stato per risparmiare che, secondo il pm di Milano Maurizio Ascione, i responsabili della centrale termoelettrica Enel di Turbigo, «pur avendo a disposizione le tecnologie già prima del ’92», lasciarono morire di amianto otto operai (deceduti tra il 2004 e il 2012) che respirarono polveri di amianto tra gli Anni 70 e 80 e fino agli Anni 90. Non è una vicenda grave come quella della Eternit di Casale Monferrato, però il processo in corso davanti alla quinta se- U . troppa confusione di responsabilità. Ora, per decreto, i presidenti di regione sono diventati commissari straordinari per la messa in sicurezza del territorio e possono avviare i lavori con un’unica autorizzazione, senza chiedere i permessi alle sovrintendenze e alle autorità di bacino. Abbiamo semplificato la giustizia amministrativa: i ricorsi non possono fermare le opere necessarie all’incolumità pubblica. I soldi li abbiamo. Non è l’Ue che ci blocca». Dove trova i soldi? «Con i fondi di coesione territoriale abbiamo 5 miliardi in sette anni. In più ci sono due miliardi di cofinanziamento delle regioni e i 110 milioni esclusi dal patto di stabilità attraverso il decreto sblocca Italia che andranno a Genova, Milano e alle altre città colpite. Opere indispensabili e ambiente non sono in conflitto. L’ambiente è motore di sviluppo. Dopo la valutazione d’impatto ambientale positiva, non ci debbono essere più ostacoli alla realizzazione delle opere. Vale per la Tav cosi come per la Tap. Hanno avuto il “nulla osta” ambientale». E le case nell’area-Vesuvio? «Come ministro dell’Ambiente prendo impegni e trovo risorse, ma è tutto inutile se non c’è rispetto del territorio. Non faremo mai quei condoni edilizi che sono tentati omicidi contro le persone e l’ambiente. Col collegato ambientale approvato dalla Camera e ora al Senato si danno 10 milioni di euro ai comuni per le demolizioni degli edifici in territori a rischio. I comuni fanno le ordinanze di demolizione ma non hanno i soldi per eseguirle. Se il Parlamento è d’accordo, diamo subito 10 milioni ai comuni già nella legge di stabilità. Ma i comuni non devono più rilasciare spiegato il pm, «venivano dati i caschi per proteggersi in caso di cadute, ma non i guanti e le mascherine per proteggersi dalla malattia», il mesotelioma pleurico che poi si è manifestato. Per questo il magistrato, al termine della requisitoria conclusa ieri pomeriggio, ha chiesto condanne a pene comprese tra i 2 e gli 8 anni di reclusione per omicidio colposo nei confronti degli ex vertici dell’Enel e della centrale termoelettrica. Il magistrato ha escluso la concessione delle C’è troppo spreco alimentare? «Sì. In Europa ogni anno si sprecano 100 tonnellate di cibo. E molte milioni di persone nel mondo sono denutrite. Quando buttiamo via il cibo, non lo sappiamo, ma danneggiamo gravemente l’ambiente. Perché per produrre cibo si utilizza acqua, energia. Si consumano beni non infiniti. Domani a Bologna il governo si impegna a fare azioni concrete per fermare lo spreco alimentare e per concordare azioni comuni tra gli Stati europei». anni e mezzo per Aldo Velcich, direttore di compartimento tra il '73 e l'80, E poi ancora sono stati chiesti 4 anni per Paolo Beduschi, capo della centrale di Turbigo tra l'84 e il '90, 3 anni per Paolo Chizzolini, ex direttore di compartimento, e 2 anni per Valeriano Mozzon, che fu capo centrale dal '90 al '92. Secondo il pm, «la massima attenuanti generiche per la azienda di produzione di ener«sistematicità e la strutturali- gia con vertici nominati dal tà delle violazioni» e per il fat- governo, e quindi rappresento che nessuno degli imputati tanti dello Stato, non ha mai utilizzato in si è mai fatto interrogare o ha L’ACCUSA quegli anni tecper promai prodotto dei Precauzioni ridotte nologie teggere la salute documenti. a danno della salute degli operai, Pesanti le richieste: 7 anni solo per risparmiare malgrado il legidi carcere per slatore gliele l'ex presidente Enel France- avesse messe a disposizione sco Corbellini, 5 anni e mez- anche prima del '92, quando zo per l'ex dg (tra l’84 e il ’92) poi l'amianto venne messo al ed ex direttore di comparti- bando». Prossime udienze il mento Alberto Negroni, 8 29 novembre e il 13 dicembre. Operai morti di amianto Il pm chiede fino a otto anni per gli ex vertici dell’Enel zione penale potrebbe rappresentare un caso pilota. «Qui certamente si procede per i fatti di Turbigo - ha spiegato il pm Ascione - ma il problema era lo stesso in qualsiasi altra centrale elettrica d'Italia, perché questo illecito, cioè l'assenza di qualsiasi dotazione di protezione per gli operai che avevano a che fare con l'amianto, è stata una scelta politica di Enel, una scelta di trasgredire norme che c'erano anche all'epoca». Nella centrale, infatti, ha licenze edilizie in zone a rischio. I piani urbanistici devono cementificare e consumare suolo il meno possibile. Anche le Regioni devono destinare risorse e programmare interventi immediati. I cittadini devono tenere pulito il giardino e non costruire abusivamente in zone a rischio come l’alveo di un fiume». La sentenza del tribunale di Torino E in alcuni testi medico-legali si racconta come lo scontro giudiziario si spostò sul piano scientifico: la compagnia inglese si adoperò infatti per dimostrare l’assenza di collegamento tra amianto e morti. Inutilmente: nel giudizio di secondo grado (1907) la Corte d’Appello di Torino scrive che «è cognizione facilmente apprezzabile da ogni persona dotata di elementare cultura che l’aspirazione del pulviscolo di materie minerali silicee come quelle dell’amianto può essere maggiormente nociva» di altre polveri. Il processo Eternit è servito a mettere in ordine conoscenze scientifiche e interventi legislativi sull’amianto a livello mondiale. Un excursus storico indispensabile per contestare il dolo agli imputati. E un altro dato interessante messo in rilevo è che la prima nazione a riconoscere la correlazione fra mesotelioma e amianto fu la Germania nazista. Prioritaria, per il Terzo Reich, era la tutela della salute della «razza ariana»: vennero stabilite, come ricostruisce lo storico americano Robert Proctor, norme antipolvere e un valore limite per l’amianto (ancora si pensava che potesse esistere una concentrazione tollerabile). Le cautele furono abbandonate quando gli operai di «razza pura» partirono in guerra e al lavoro restarono quelli che dai nazisti venivano considerati «sottouomini». 12345678 AB 52C43DE4 AF LA STAMPA contro i piccoli guasti domestici, arriva eni sos casa la polizza assicurativa che è tua per 2 anni, senza costi aggiuntivi, se sei nostro cliente o se lo diventi. attivala subito all’800 900 700 o su soscasa.eni.com un tubo che perde, una serratura che si blocca o un elettrodomestico che si rompe: sono tanti gli imprevisti che possono capitare. con eni sos casa hai una polizza assicurativa per i piccoli guasti domestici che prevede l’intervento tempestivo di tecnici specializzati. perché eni gas e luce ti dà molto di più di gas e luce. Polizza erogata da selezionata compagnia di assicurazione e attivabile entro il 31/01/2015 per i già clienti, ed entro il 31/03/2015 per i nuovi clienti. Condizioni e massimali su soscasa.eni.com Superamento massimali soggetto a preventivo. eni gas e luce la soluzione più semplice esprimi la tua arte negli spazi autorizzati LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .9 . U ASIA BUSINESS E CRIMINALITÀ FEDERICO VARESE MACAO SEGUE DALLA PRIMA PAGINA a miscela esplosiva di MACAO corruzione endemica e riciclaggio su vastissima Superficie: 28,2 Kmq scala mostra la fragilità Gruppi etnici: cinesi 92,4% del capitalismo di stato portoghesi 0,6% inaugurato da Deng Xiaoping. misti 1,1%, altri 5,9% Per quattrocento anni, Macao è Popolazione: 607.500 ab. stata una colonia portoghese. AnShanghai Shan anghai an Età media: 37,7 anni cora oggi giovani e anziani chiacchierano nella piazza principale a Pil pro-capite: $ 88.700 ridosso dell’antica cattedrale cattolica, mentre nei ristoranti il menù Taiwan è mediterraneo. Il cuore della città moderna sono i 33 casinò costruiti con investimenti cinesi e americani dal 1999 a oggi. Il kitsch è d’obbligo: ili i il Venetian è una replica della nostra città lagunare, con canali e gondolieri che fanno la serenata ai giovani fidanzati. Nondimeno, il modello funziona e Macao oggi vanta quasi il triplo dei profitti di Las Cinesi di fronte Vegas. Ma dietro la facciata di cara un casinò. La tapesta di Piazza San Marco e dei penisola ha negozi di lusso si nasconde un’ecoun’estensione pari nomia sporca. a un terzo Il mio viaggio in questo mondo di Manhattan segreto inizia nelle sale da gioco ed è il luogo più per Vip, dove la puntata minima è densamente 10mila dollari. popolato Per scovare questi club riservati al mondo. Nel 2011 ha ospitato 28 bisogna salire ai milioni di turisti piani alti degli BOBBY YIP/REUTERS hotel più prestigiosi, come il Lisboa o il Galaxy Hotel, e si entra solo su invito. È in uno di questi Criminologo club che incontro Federico Varese Xin, un signore insegna sulla sessantina, alla Oxford spalle larghe e University capelli nero pece, robusto e con un sorriso disarmante. Si occupa di gioco d’azzardo da più di dieci anni ed è la terza volta che ci vediamo. Parla mandarino, cantonese e inglese. Il suo mestiere è convincere ricchi cinesi a giocare nel club dove lavora, ma il suo compito non è semplice: pubblicizzare i tavoli verdi in Cina è illegale e i cittadini della Repubblica Popolare non possono spendere più di 3.200 dollari al giorno, una cifra che non permette neppure di affacciarsi alla porta della sua sala, senza contare che ai funzionari pubblici è proibito entrare in un casinò. «“La mia arte consiste nel convincere i mandarini a venire a Macao. Li porto nelle migliori saune della città, dove possono scegliere tra centinaia di prostitute, dalle russe alle thailandesi. Tutto a spese mie». Il passo successivo consiste nel prestare al giocatore non meno di 150mila dollari, denaro virtuale che può essere usato solo nel suo club (lo stesso sistema lo si ritrova nei casinò montenegrini gestiti da «imprenditori» baresi). Qui non esiste alcuna norma per proteggere i giocatori vulnerabili, i quali finiscono presto sul lastrico. Una volta un cliente rimase al tavo- stessa cosca ha fatto visita a un malo per sei giorni di fila e alla fine do- nager di stato di Shanghai. Poiché vettero portarlo via in ambulanza. questi si ostinava a non pagare, gli Le cifre perse sono da capogiro. Il hanno ucciso la fidanzata. capo del dipartimento propaganda La riscossione dei crediti è un fatdi un’importante città ha perso 15 tore potente di diffusione della mafia 1 Los Angeles diventerà uno dei milioni di dollari, mentre l’ex vice- sulla terraferma. Le Triadi di Macao primi centri offshore in yuan nel sindaco di un piccolo centro del e Hong Kong forgiano alleanze con Nord America. La banca cinese ICBC Nord Est ne ha gang radicate in ha siglato un accordo con la città stabuttati un miliotunitense per promuovere il trading 202 MILIARDI DI DOLLARI Cina, dando vita a ne e seicentomipotenti gruppi transnazionale dello yuan, la valuta È quanto viene «ripulito» la in tre giorni. transnazionali. Cocinese, e creare una piazza offshore ogni anno attraverso me ebbe a scrivere in renminbi in California. L’accordo Entrambi sono le case da gioco della penisola Orazio della Grestati fucilati. arriva in un momento in cui gli Stati La criminalità cia antica sottoUniti sono molto indietro rispetto ad organizzata si incarica di riscuote- messa all’Impero di Roma, la colonia altri Paesi su questo fronte. Nei primi re i debiti una volta che il giocatore «conquista il selvaggio vincitore». nove mesi del 2014, i pagamenti I giocatori incalliti sono responsaè tornato in patria. In un caso, affitransnazionali tra Cina e Usa hanno liati della 14K - il gruppo mafioso bili solo di una frazione dell’econosuperato i 160 miliardi di yuan. Nello più potente di Macao - sono andati mia sporca di Macao. Il resto proviestesso periodo il valore del business a Canton a recuperare 335mila dol- ne da affari più o meno leciti condottransnazionale di ICBC ammontava a lari per conto di Xin e il malcapitato ti in Cina. Chiunque voglia far uscire circa 28 trilioni di yuan, in aumento debitore, ormai sul lastrico, è finito i soldi dal Paese deve passare per dell’80% rispetto allo scorso anno. all’ospedale. In un altro caso, la luoghi come Zhuhai, una città con L Lusso Casinò, corruzione e mafia Così la Cina fa ricca Macao Funzionari di partito spendono ai tavoli da gioco i proventi delle tangenti Alcuni s’indebitano per milioni di dollari scatenando la vendetta delle gang A Los Angeles Centrooffshoreinyuan ciali per importare o esportare capitali, funzionari corrotti ansiosi di riUn croupier al ciclare le tangenti, gruppi criminali tavolo da gioco che devono spostare i profitti deldentro il casinò l’immenso mercato della droga e del dello Sheraton traffico di essere umani, tutti usano Hotel di Macao questo sistema bancario informale Nell’ex colonia interamente fondato sulla fiducia. portoghese La signora ci invita in una stanza nel ci sono retro del negozio per spiegarci come oggi 33 casinò funziona il sistema. Il cliente consegna il denaro e il numero del suo passaporto. Ottiene in cambio un codice segreto. Con questo e il passaporto può ritirare il giorno stesso la somma in valuta direttamente alla cassa di un casinò di Macao. L’ex capo del partito di Chongqing, poi accusato insieme alla moglie di aver ucciso un imprenditore inglese, ha trasferito in questo modo 1,2 miliardi di dollari. «Bisogna stare TYRONE SIU/REUTERS attenti alle truffe – avverte la donna – ma sono rare». più di un milione di abitanti al confiIl modello di capitalismo di stato ne con Macao. Qui, in uno shopping cinese è giunto a un punto di svolta. centre a pochi metri dalle guardie di Milioni di funzionari pubblici mal pafrontiera, si possono comprare Dvd gati sono in grado di estrarre tangencontraffatti, videogiochi, medicine e ti astronomiche da chi produce rictelefonini. Ci sono anche una trenti- chezza. La corruzione diffusa genera na di negozi che all’apparenza non scelte disastrose, danni ambientali, vendono nulla. Una signora di una speculazione edilizia e costruzioni certa età, con fare insicure. La vicispiccio, ci spiega: GIRO D’AFFARI nanza ai centri del «Se mi date valuta Attraverso banche «informali» turbo-capitalismo cinese, vi faccio come Hong Kong e 150 milioni di dollari al giorno Macao permette avere dollari di entrano nell’ex colonia poi di nascondere i Hong Kong al di là della frontiera». capitali all’estero. La donna gestisce una delle «ban- La campagna contro tangentopoli e che» informali che, secondo un’inda- riciclaggio inaugurata dal leader cigine della «Reuters», spostano più di nese non può limitarsi a esecuzioni 1 miliardo di yuan (circa 150milioni esemplari, ma deve promuovere la di dollari) al giorno da Zhuhai a Ma- creazione di uno stato di diritto con cao, un flusso di denaro che sfugge istituzioni in grado di controllare se interamente ai controlli delle autori- stesse. Altrimenti rimarrà una inità cinesi. Uomini d’affari che non ziativa di cartapesta. Come la Piazza possono attendere i permessi uffi- San Marco dell’Hotel Venetian. Il banco 10 .Estero STAMPA .LA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 L’ATTENTATO AL CONFINE CON LA SOMALIA, BASE OPERATIVA DEI MILIZIANI AL SHABAAB Blitz islamista in Kenya Uccisi 28 “infedeli” sul bus PORTOGALLO Arrestato l’ex premier Socrates Gli jihadisti hanno chiesto ai passeggeri di leggere il Corano: chi non era in grado è stato ammazzato con un colpo in testa ENRICO CAPORALE Hanno sequestrato un autobus armati di fucile e Corano. Poi hanno chiesto ai passeggeri di leggere versetti del testo sacro: chi non era in grado di farlo è stato ucciso a freddo, con un colpo alla nuca. L’ultimo attacco dei miliziani di al-Shabaab, il gruppo militante sunnita salafita dei «Giovani» (questa la traduzione) dal 2006 protagonista della guerra civile in Somalia, è avvenuto nella contea di Mandera, nord del Kenya. L’autobus, preso d’assalto alle prime ore dell’alba, stava viaggiando verso Nairobi. A bordo c’erano circa 60 persone tra cui diversi funzionari pubblici di- retti nella capitale keniana per le vacanze di Natale: 28 i morti. «Dicevano che erano infedeli, apostati che meritano la morte. Hanno ucciso mia moglie, l’hanno uccisa davanti ai miei occhi. Un colpo alla testa, come a tutti gli altri», racconta Douglas Ochwodh, un insegnante di 36 anni sopravvissuto alla strage. Secondo Ochwodh, i miliziani volevano rapire i passeggeri e portarli in Somalia, «ma l’autobus si è impantanato nel fango e così hanno iniziato a sparare». Al-Shabaab, gruppo terroristico nato da una fusione di più tribù islamiche e dal 2012 affiliato ad Al Qaeda, fino a poco tempo fa controllava buona parte del territorio somalo, compresa Mo- LA DIRETTIVA SEGRETA DEL PRESIDENTE Afghanistan, Obama “Combatteremo i taleban anche nel 2015” In prima linea Soldati americani durante una missione vicino a Kabul Il presidente afghano Ghani ha chiesto agli Usa di continuare a combattere i taleban AP PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK I soldati americani continueranno a combattere contro i taleban in Afghanistan anche nel 2015. Lo ha deciso il presidente Obama firmando una direttiva segreta, che potrebbe avere un impatto anche sul ruolo svolto nel Paese dai contingenti di nazioni alleate come l’Italia. Secondo i piani originari, il 2014 doveva essere l’anno del ritiro. Nel 2015 sarebbero rimasti 9.800 soldati americani, con il compito di addestrare le truppe locali ed intervenire contro gli elementi residui di al Qaeda. Al loro fianco dovevano restare anche circa 4.000 militari della Nato, con compiti simili. Gli americani si sarebbero concentrati sulla regione meridionale dell’Afghanistan, gli italiani su quella orientale, i tedeschi sul Nord e i turchi su Kabul. La direttiva di Obama, rivelata dal «New York Times», cambia i compiti del contingente Usa, allargandoli alle operazioni di combattimento contro i taleban. I militari americani in sostanza non si limiteranno ad addestrare quelli afghani, o a prendere di mira i militanti di al Qaeda che stessero preparando azioni contro di loro. Attaccheranno anche i taleban, per impedire che possano tornare a prendere il controllo del Paese. Lo faranno con le truppe di terra, i reparti speciali, i droni Predator e Reaper, i caccia F-16 e i bombardieri B-1B. Le ragioni che hanno provocato questo cambiamento sono soprattutto due. La prima è l’offensiva dell’Isis in Iraq, che ha esposto l’amministrazione a dure critiche per aver completato troppo in fretta il ritiro da Baghdad. La Casa Bianca si è difesa dicendo che le autorità locali non volevano più i soldati americani, ma resta il dubbio che Obama non abbia fatto abbastanza pressioni su Maliki, e questo abbia aperto la porta al successo dell’Isis. Washington non vuole ripetere l’errore in Afghanistan, e quindi lascerà truppe attrezzate e autorizzate a combattere i taleban. La seconda ragione è l’elezione del nuovo presidente Ghani, che si è dimostrato molto più disponibile del predecessore Karzai a collaborare con gli americani. Proprio Ghani ha chiesto agli Usa di continuare a combattere i taleban nel 2015, e questo ha aiutato il Pentagono a vincere il dibattito con i consiglieri civili di Obama, che invece volevano proseguire con i piani originari. Le forze alleate, come quelle italiane, dovrebbero conservare i soli compiti di addestramento, ma la decisione della Casa Bianca cambia l’atteggiamento tattico e la percezione sul terreno del contingente internazionale. gadiscio. Poi, nel 2011, un contingente militare delle Nazioni Unite formato da truppe dell’Unione africana, tra cui soldati keniani e ugandesi, costrinse i miliziani a ritirarsi nelle zone rurali del Paese. Da allora, come rappresaglia, il gruppo ha lanciato attacchi soprattutto contro il cristiano Kenya (dove i non musulmani sono la maggioranza), tra cui il più violento è stato quello al centro commerciale Westgate di Nairobi, in cui rimasero uccise 67 persone (settembre 2013). Ora i raid sono aumentati: da mesi al-Shabaab ha scatenato una guerra di religione che solo nelle zone costiere del Kenya ha fatto 90 vittime (la tecnica è quella dell’Isis: uccidere solo gli «infedeli»). In trappola L’autobus sequestrato a Mandera, in Kenya I passeggeri sono stati fatti scendere e 28 di loro sono stati uccisi AP Tuttavia, gli sforzi per fermare la violenza continuano: il governo somalo ha rivendicato progressi, annunciando la riconquista di una città importante come Barawe. Pare che, dopo la morte del leader Ahmed Abdi Godane (la mente Socrates Carvalho Pinto de Sousa, 57 anni, socialista, ex premier del Portogallo dal 2005 al 2011, è stato arrestato nell’ambito di una inchiesta per frode fiscale, riciclaggio di denaro e corruzione. L’indagine riguarda operazioni bancarie e trasferimenti di denaro di origine sconosciuta. L’arresto di Socrates, a Lisbona, arriva appena una settimana dopo lo scoppio di un altro scandalo di corruzione sulla concessione di visti facili a facoltosi investitori stranieri, che ha portato alle dimissioni del ministro dell’Interno del governo di centrodestra, Miguel Macedo. Socrates era già stato coinvolto in un’inchiesta quando era ministro dell’ambiente. 1 dell’attentato al centro commerciale di Nairobi ucciso a settembre in un raid aereo Usa), il gruppo sia allo sbando. Ma forse è presto per dirlo. Godane è stato sostituito da Ahmed Omar, noto anche come Abu Ubaidah. LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 gg Inchiesta/La minaccia all’Occidente . Estero .11 L’EUROPA E LA JIHAD/5 g Biden in Turchia Erdoganchiede dicacciareAssad 1 La transizione del pote- MIRCO TONIOLO/ERREBI re in Siria e il rafforzamento dell’opposizione siriana al regime di Bashar Assad sono stati i temi al centro di un incontro di 4 ore a Istanbul tra il vicepresidente americano, Joe Biden, e il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. La deposizione di Assad è la richiesta più pressante fatta da Ankara alla comunità internazionale, in cambio della partecipazione alla missione in Siria e in Iraq contro gli jihadisti sunniti dello Stato islamico. «Riguardo la Siria, abbiamo discusso non solo di sconfiggere l’Isis, ma anche di rafforzare l’opposizione siriana e assicurare una transizione dal regime di Assad», ha spiegato Biden, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il capo dello Stato turco Erdogan. Alcuni musulmani durante la preghiera del venerdì nel parcheggio del centro islamico di Villorba, in provincia di Treviso Casa, fabbrica, jihad Così il Califfo s’infiltra nel “modello Veneto” FRANCESCA PACI INVIATA A PADOVA lla fine, nella iper sorvegliata comunità islamica del Triveneto, l’unico che ammette di conoscere «il diavolo» è l’imam di Pordenone. «L’ho incontrato nel 2013 ma la Digos era informata» racconta Ahmed Erraji. Dietro di lui i musulmani escono dalla preghiera del venerdì e si chiudono a riccio. Nessuno pare aver mai visto Bilal Bosnic, l’imam bosniaco sospettato di reclutare jihadisti italiani per l’Isis e arrestato in Serbia a settembre. Eppure, secondo gli 007, è nei pressi di questo capanno-moschea a 20 minuti dalla base Nato di Aviano che Bosnic avrebbe indotto il connazionale Ismar Mesinovic e l’amico Munifer Karamleski a lasciare il bellunese e arruolarsi col Califfato. «È una mela marcia» taglia corto il fabbro Alì. L’aria è tesa. «Tutti sanno che lo Stato Islamico è stato creato da Usa e Israele» sibila un ragazzo prima che gli altri lo zittiscano: ad agosto Abd al Barr al Rawdhi è stato espulso per aver invocato la morte degli ebrei nella moschea di San Donà di Piave, la paura fa quaranta. Tra inchieste sul terrorismo e crisi, l’integrazione modello Nord-Est traballa. Il Veneto non è un crocevia di jihadisti. Non lo è il nostro Paese. Ma le tracce dei 50 italiani, secondo fonti del Viminale, arruolati in Siria e dei 200 ancora indecisi portano alle città del nord e ai ridotti agglomerati di case e fabbriche non lontane dalle Dolomiti. Le indagini puntano qui. C’è un problema di concentrazione, insiste Stefano Allievi, direttore del master «Islam e Europa» dell’ateneo di Padova. Più occupazione, più stranieri, più musulmani, più potenziali devianti. Nel Veneto delle piccole e medie imprese ci sono paesi in cui i migranti superano il 20% della popolazione. Ma perché salario e relativa integrazione non immunizzano i giovani dal radicalismo? La prima tessera del puzzle è Chies d’Alpago, 70 km da Cortina, poche migliaia di anime in villette tipo quella dei Karamaleski. «Non so nulla di mio figlio, aveva la libertà, non gli mancava niente» urla papà Mustafer. La vici- A Le comunità islamiche in trincea: denunciamo chi va in Siria 166 mila I musulmani residenti in Veneto su un totale di 514 mila stranieri La popolazione regionale è di 4,9 milioni 110 luoghi di ritrovo Sono i centri islamici di preghiera nel Triveneto Bilal Bosnic frequentava quello di Pordenone in Friuli Claudio Galzerano, analista Amin Alahdab, esule siriano in Italia L’imam Kamel Layachi La maggior parte delle moschee italiane ha i giusti anticorpi per difendersi dai soggetti nocivi Ho riunito i centri regionali: dobbiamo muoverci subito Gli jihadisti sfruttano l’umiliazione dei giovani per il silenzio sulla Siria Un aspirante jihadista quindici anni fa passava dalla moschea adesso usa l’iPhone e noi possiamo fare poco na sussurra che l’uomo non ragiona più da quando a dicembre il 30enne Munifer si è licenziato ed è sparito con la moglie e le 3 bimbe: «Padre e figlio sono arrivati nel 2007, gli altri dopo. Munifer parlava di Macedonia, mai di Siria». La sorella Sebil è l’ultima che l’ha sentito: in Siria. Munifer è disperso. L’amico Ismar, partito col figlio di 3 anni, è morto a Aleppo. Rimasta sola, l’ex moglie cubana Lidia Herrera s’è trasferita dalla sorella a Ponte sulle Alpi. I condomini di via dei Martiri abbassano la voce: «Non andavano più d’accordo. Quando è sparito lei ha portato il velo ancora un po’, cercava il figlio e forse voleva far buona figura col centro islamico qua sotto...». Il centro «Assalam» è a pochi passi, una vetrina opaca dietro cui hanno pregato anche Ismar, Munifer e il convertito Pierangelo Abdessalam Pierobon, «attenzionato» dagli inquirenti ma mai indagato. All’inizio sospettato di smistare jihadisti, il centro ha firmato il «j’accuse» dell’Isis affidato 2 mesi fa al governatore dagli imam veneti. «Quei due sono andati in Siria dai loro paesi e non da qui, il Centro non ha responsabilità» nota il fondatore Mohamed Meraga. Mostra la lista dei 40 soci in cui non compaiono né Karamelski né Mesinovic. Fino a ieri erano operai e musulmani qualsiasi: oggi sono «lupi solitari», Bombe sull’Isis Oltre900levittime induemesidiraid 1 Sono 910 le persone ucci- se, tra cui una cinquantina di civili, compresi 8 bambini e 5 donne, in quasi due mesi di raid aerei in Siria della coalizione guidata dagli Usa. È questo il conteggio fatto dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus). Il numero comprende i miliziani dell’Isis uccisi, ovvero 785. jihadisti da pc più familiari con le teorie del qaedista al Suri sul «terrorismo individualizzato» che col Corano. L’inferno siriano lambisce queste valli. Lo suggeriscono le indagini del Ros di Padova, le associazioni sorvegliate, il transito dei profeti d’odio da Bosnic al- l’italo-australiano Musa Cerantonio, le storie che s’intrecciano sul web, fuori e dentro le carceri come il Due Palazzi di Padova dove un detenuto ha appeso la foto del boia di Foley, durante corsi di arti marziali tipo il kyusho, al quale per un po’ si sono dedicati a Belluno Pierobon e gli altri due. «La maggior parte delle moschee italiane ha i giusti anticorpi per difendersi da soggetti nocivi» ripete l’esperto di terrorismo Claudio Galzerano. Il magistrato Stefano Dambruoso ammette che «la capillarizzazione del rischio lo rende più imprevedibile» ma non vuole enfatizzare la minaccia. Eppure stavolta sono anche i musulmani a sentirsi insicuri. Sarà perché il post 11 settembre 2001 ha creato diffidenza o perché diversamente dai fanatici degli Anni 90 le nuove leve pescano sotto casa, ma appena i vicini hanno iniziato a sognare la Siria i musulmani veneti sono stati tra i primi a dare l’allarme. «Ad agosto ho riunito i centri regionali per pronunciare un sermone contro l’Isis: dobbiamo muoverci perché gli jihadisti sfruttano l’umiliazione dei giovani per il silenzio sulla Siria» racconta Amin Alahdab, architetto di Hama esule in Italia dall’84 e presidente del centro islamico di Marghera. In questa ex fabbrica dotata di barbiere, la linea è una: denunciare. Altrove si fa ma non si dice. A San Zenone degli Ezze- 211 Monitorati Sono le persone ritenute a rischio terrorismo. L’Italia non ha un elenco di viaggiatori a rischio a cui ritirare il passaporto 90 per cento È la quota di scuole venete che ospita stranieri La crisi economica ha pesato sull’occupazione: è calata del 9% per gli stranieri lini, paese del trevigiano, il falegname Hassan fa notare come i controlli siano aumentati con la crescita di barbe e simpatie salafite, «soprattutto tra i macedoni». Gli immigrati della ex Jugoslavia sanno che «la pista macedone» fa tirare oggi un sospiro di sollievo agli arabi. L’edile Semir, originario delle colline intorno Sarajevo, scatta alla sola parola Isis: «I musulmani moderati che cercate eravamo noi e ci avete fatto massacrare, ora tenetevi il Califfato». «Mentre 15 anni fa un aspirante jihadista passava per forza dalla moschea, ora ha l’iPhone e noi imam possiamo solo provare a fornire i filtri intellettuali per la Rete» ragiona il referente del dialogo inter-fedi del Consiglio Relazioni Islamiche Kamel Layachi in un bar di Cornuda, «no luogo» ideale tra casa, officina, moschea. Layachi ha guidato la moschea di San Donà e conosce il predicatore espulso: «Un ragazzo a posto, ha fatto una gaffe per inesperienza, parlava di Gaza, ma giustamente ha pagato. Il problema sono i giovani che si abbeverano al web e sognano il falso Califfato, vivono sdoppiati tra mondo reale e virtuale». Il mondo reale non è una banlieu francese ma paesi da 300 famiglie. «In Italia la radicalizzazione è slegata dall’integrazione, non esiste l’islam delle periferie, la maggior parte dei musulmani vive in aree non urbane» ragiona Allievi. Dove abbiamo sbagliato allora? «Il richiamo dello Stato Islamico non è sociale ma psicologico, 20 anni di predicazione salafita hanno colmato l’Europa di riletture tradizionaliste dell’islam tra cui il Califfato. Ora il Califfato c’è e ha una forza simbolica enorme. La battaglia è culturale e tocca al mondo musulmano che, come il Pci con le Br, deve passare da incolpare presunti infiltrati a denunciare “i compagni che sbagliano”». Può darsi che, come ipotizza lo studioso Felice Dassetto, l’Italia abbia un doppio vantaggio, «i musulmani sono pochi e la visione della regione è meno ostile che altrove». A Padova il rapper marocchino Abdelhamid Talibi e la sorella Hindi dicono che «qui non ti senti obbligato a scegliere tra l’identità nazionale e quella islamica» e raccontano di immigrati che sostengono il sindaco leghista Bitonci, uno fiero d’ignorare il console marocchino. Ma il Califfato sta bussando. (5. fine) 12345678 AB 52C43DE4 AF LA STAMPA A LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 FABIO DI TODARO casi segnalati, in due mesi e mezzo, sono 119: poco più del triplo rispetto agli stessi conteggiati nell’intero 2013. I morti sono quaranta: un terzo rispetto al totale dei contagi. Così, nel momento in cui l’Ebola scivola via dalle pagine dei quotidiani, dall’Africa arriva un altro allarme. «Non è da escludere una rapida diffusione della peste in Madagascar», è il messaggio diffuso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’attenzione è posta sull’intero Paese. L’infezione risulta partita da alcuni villaggi periferici ed è nel frattempo arrivata ad Antananarivo, la capitale dell’isola posta nell’oceano Indiano, di fronte al Mozambico. Qui sono stati registrati due casi di malattia: di cui uno fatale, però. Così il livello di guardia s’è alzato. Risulta già attiva una task force coinvolte l’Oms, la Croce Rossa e l’istituto di ricerca Pasteur - per circoscrivere l’epidemia. Un aiuto è giunto anche dall’African Development Bank, l’istituto transnazionale che promuove investimenti per lo sviluppo dell’intera regione: duecentomila i dollari erogati per evitare l’aumento dei contagi. Un anno dopo l’ultima allerta riguardante il Perù, la peste torna dunque ad affacciarsi in maniera sensibile in Africa. La malattia, provo- I La Peste dopo l’Ebola nell’anno più nero . Estero .13 Le malattie che spaventano Dopo i 40 morti registrati in due mesi in Madagascar, l’Oms lancia l’allarme “C’è il rischio di una diffusione”. Ma quanto il virus può tornare pericoloso? Lebbra Ogni anno vi sono 220-230 mila nuovi casi di lebbra diagnosticati nel mondo Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, India (con oltre 120 mila casi) e Brasile (con circa 30 mila casi) sono i Paesi più colpiti L’EPIDEMIOLOGO «Prendendo il corretto antibiotico, si può guarire Basta intervenire subito» cata dal batterio yersinia pestis, è considerata endemica nella parte subequatoriale del continente. Possono variare i numeri, ma la peste dal 500, quando si affacciò nei territori dell’attuale Turchia -, risulta sempre presente: in Africa come in alcune zone dell’Asia e dell’America meridionale. Quella in corso potrebbe essere una nuova epidemia. Nel silenzio generale, infatti, in due mesi sono stati raccolti numeri doppi rispetto a quelli raccolti in anni interi, dal 1990 in avanti. Considerata la persistenza dell’infezione in Madagascar, la causa di questa recrudescenza sarebbe da cercare nel largo uso che si fa degli insetticidi, verso cui le pulci - che veicolano l’infezione dai roditori all’uomo - avrebbero sviluppato un meccanismo di resistenza. Ciò che conforta, rispetto alla propagazione di altre epidemie, è la possibilità di intervenire in maniera risolutiva. La forma polmonare della peste, riscontrata nel 2% dei casi in Madagascar, è THOMAS MUKOYA/REUTERS Una bidonville di Antananarivo, capitale del Madagascar: qui la popolazione vive in condizioni igieniche pessime Da sapere Cos’è 1 La peste è una malattia infettiva e contagiosa, provocata dal batterio yersinia pestis, che ha come serbatoio naturale ratti e topi. Così si trasmette da un animale a un altro tramite le punture di pulci, e poi anche all’uomo. Come si manifesta 1 In tre modi: esiste la peste bubbonica, la setticemica e la polmonare. La bubbonica è la più comune, si manifesta dopo 2-3 giorni dalla puntura della pulce. Inizia con febbre alta, vomito, nausea; poi può trasformarsi in ascesso e aprirsi all’esterno o formare altri bubboni. Diagnosi e come si cura 1 Si individua con l’esame del sangue o di materiale biologico prelevato dal bubbone e si cura con antibiotici e sulfamidici. Ma è necessario combatterla da subito. la più pericolosa, anche in ragione della possibilità di essere trasmessa per via aerea da un uomo all’altro. Ma la risposta agli antibiotici, comunque, è rassicurante. «Una somministrazione tempestiva di tetracicline permette di superare la malattia senza conseguenze», chiarisce Nicola Petrosillo, direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Istituto «Lazzaro Spallanzani» di Roma. Non è un caso che l’Organizzazione Mondiale della Sanità non raccomandi restrizioni ai viaggi verso l’isola, meta ambita dagli italiani durante la stagione invernale. Ciò che conta è mantenere un adeguato livello di igiene. L’infezione, in media, ha un’incubazione di 5-6 giorni. Eccetto le forme polmonari, il batterio, dopo la puntura della pulce (riconoscibile attraverso un puntino rosso e un lieve fastidio sulla cute), raggiunge i linfonodi e li fa gonfiare: da qui l’etichetta di peste bubbonica. Altri sintomi a cui prestare attenzione: la febbre alta e l’astenia. UN’ALLEGORIA DELLA GUERRA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA uesto, nella tradizione, è la peste, a partire dall’Iliade quando ancora non ha nome se non la generica definizione di «morbo maligno» e viene sparsa nel campo degli Atridi dalle frecce di un vendicativo Apollo, che stermina prima gli animali e poi gli uomini. È una morte ributtante, che non conosce pietà né Q Ban Ki-moon: Ebola può essere fermata da metà del 2015 L’epidemia di Ebola può essere fermata «da metà del prossimo anno» se il mondo accelera la risposta contro il virus. Lo ha detto il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, parlando da Washington a una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Tuttavia, Ban Ki-moon ha anche avvertito che, sebbene il numero di casi sia diminuito in alcune parti dell’Africa occidentale, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è «preoccupato» per la situazione in Mali, dove sono morte sei persone e sono state segnalate nuove infezioni. «Ho incaricato il capo di “Mission for Ebola Emergency Response” Anthony Banbury 1 di istituire con urgenza basi di assistenza nel Paese», ha detto il segretario generale dell’Onu. Intanto, proprio lo stesso Banbury ha avvertito che «la minaccia Ebola resta reale». E secondo David Nabarro, inviato speciale Onu per il virus, «rimangono punti caldi dell’epidemia nel nord della Guinea e nell’ovest della Sierra Leone». Guinea, Sierra Leone e Liberia sono stati i Paesi maggiormente colpiti dal virus: 2.027 casi e 1.214 decessi in Guinea, 7.082 casi e 2.963 morti in Liberia e 6.190 casi e 1.267 decessi in Sierra Leone. Totale, più di 5.400 morti in questi tre Paesi, oltre a quelli di Nigeria, Mali, Spagna e Stati Uniti. Twitter @fabioditodaro QUANDO CAMUS NE FECE MARIO BAUDINO MA È ALLERTA PER I CONTAGI IN MALI pudore. Distrugge il corpo e l’ordine sociale, uccide l’anima e la ragione. «Del pari con la perversità, crebbe la pazzia», commenta Manzoni nei «Promessi Sposi» raccontando la pestilenza che nel 1630 imperversò a Milano (e in tutta l’Italia del Nord). È il male assoluto, in cui Albert Camus vide nel ‘900 la più forte allegoria della guerra e del nazismo, lo sconvolgimento di ogni legge e di ogni morale. Le pesti antiche forse non corrisponde- vano alla malattia che è stata poi definita clinicamente; potevano essere epidemie diverse, ma tutte sono tenute insieme dal gran numero di morti e dalla sospensione dell’ordine sociale che ne consegue. Il male scompare com’è venuto, e scava un buco nella memoria o nell’inconscio. Gli effetti sono sempre gli stessi. Il naufragio di una città possente ci viene narrato da Tucidite a proposito della peste di Atene (430 a. C.), quando si spegne ogni forma di pietà per i defunti, si accendono lotte furiose nelle famiglie per l’eredità, si smette di rispettare la legge perché non si è sicuri di sopravvivere fino al processo. La morte spaventevole e improvvisa del bue aggiogato all’aratro e il terrore del contadino ci sono stati raccontati da Ovidio, che isola in modo magistrale il momento esatto in cui cade ogni tentativo di difesa. La virtù di alcuni, che cercano di vivere sobriamente, è contrapposta da Boccaccio, nel prologo del «Decameron» (peste di Firenze, 1348), alla dissolutezza degli altri, che vanno incontro alla morte ormai inevitabile «cantando attorno e sollazzando», rubando e de- Le citazioni storiche Ho la peste, bellezza Perché non dovresti averla anche tu? Daniel De Foe La peste di Londra Del pari con la perversità, crebbe la pazzia Alessandro Manzoni Promessi Sposi Colera La VII pandemia di colera, iniziata nel 1961, è ancora in corso: i contagi si aggirano intorno ai 240 mila all’anno in 50 Paesi (ma la cifra è sottostimata). L’ultima emergenza è stata registrata ad Haiti, dopo il terremoto Poliomielite Nonostante il virus polio rimanga un’emergenza sanitaria internazionale, i morti sono in diminuzione (416 nel 2013) e solo 3 Paesi (Afghanistan, Nigeria e Pakistan) restano endemici dicandosi ovviamente a ogni lussuria. È un’Apocalisse irragionevole. Daniel De Foe racconta quella di Londra (1665-1666) in modo non troppo diverso dal Manzoni: «Ladri e assassini facevano confessione dei loro crimini ad alta voce e non c’era nessuno che tale confessione raccogliesse». Manca nello scrittore britannico la fede nella Provvidenza, così forte nel Gran Lombardo. A Londra non c’è un Cardinal Borromeo. Dio ha distolto lo sguardo. E una nobildonna viene aggredita e baciata da un appestato, che la congeda verso il suo destino con una battuta ormai modernissima: «Ho la peste, bellezza. Perché non dovresti averla anche tu?». 14 .Cronache STAMPA .LA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 “I tariffari per le messe fanno sopravvivere le nostre parrocchie” Costruire cose buone AGNESE MORO “La Collina” osservatorio sugli ultimi e su noi stessi Dopo il monito del Papa: “Vendere sacramenti è peccato” Don Cristiano, sacerdote a Jesi: “Ma le offerte ci aiutano” Intervista tenere le strutture, assistere i poveri e svolgere attività catechistica. Altri presentano già un bollettino postale prestampato con la cifra fissata». Come può incidere l’intervento del Papa? GIACOMO GALEAZZI CITTA’ DEL VATICANO «L’ intenzione del Papa è bella ma il risultato è quello di creare confusione: adesso la gente pensa di non dover più contribuire economicamente alla parrocchia». Don Cristiano Marasca, parroco della basilica cattedrale «San Settimio Vescovo e Martire» di Jesi in provincia di Ancona, evidenzia che il mantenimento dei sacerdoti è «compito della comunità». E aggiunge: «Questo è il principio generale, poi in Italia al sostentamento del clero provvedono un istituto centrale, una parte dell’otto per mille e le offerte per le messe». Il monito del Papa, nell’omelia di venerdì mattina a Santa Marta, contro la tentazione di fare commercio dei sacramenti, è stato rilanciato anche dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana che a Genova ha anche ricordato come «le offerte che i fedeli intendono dare in forma libera» non possono essere considerate un pagamento dei sacramenti ma «un modo per contribuire alla necessità materiali della Chiesa». Da parte sua il portavoce e sottosegretario Cei Domenico Pompili ha sottolineato come i parroci sappiano bene che «eventuali offerte possono essere accolte per la carità, ma mai pretese, perché i sacramenti non sono merce di scambio», perciò «qualsiasi lettura che contrappone le parole di Bagnasco al Papa è fuorviante perché il cardinale intende ribadire la persuasione espressa da Francesco sul fatto che non si fa commercio delle cose sacre». Nessun pericolo-simonia, quindi. Non ha dubbi il parroco del duomo. C’èuntariffariodellemesse? «Le conferenze episcopali regionali hanno stabilito l’offerta per le messe di suffragio: 10 euro. Per i sacramenti numerosi testi in libreria indicano le offerte consigliate per un matrimonio: dai 300 ai 600 euro. Quelle nei testi sono indicazioni che aiutano a preparare gli aspetti pratici del matrimonio, non solo religioso ma anche civile in comune». E per i «fuori parrocchia»? «La cifra si alza per chi viene da fuori parrocchia per disincentivare la richiesta di chiese come set fotografici. Sono il parroco del duomo, alcuni celebrano qui il sacramento per il prestigio dell’ambientazione. Io consegno una lettera in cui spiego come poi verranno utilizzate le offerte per man- «L’intento del Pontefice è condivisibile ma nell’opinione pubblica crea il fraintendimento che d’ora in poi non è più necessario fare offerte e aiutare la parrocchia. Capita che per un funerale diano venti euro, mentre solo per riscaldare la basilica d’inverno ce ne vogliono cinquanta. Oppure che gli sposi spendano duemila euro in fuochi d’artificio e poi dimentichi- G no l’offerta per la chiesa». Che cosa confonde i fedeli? «La gente ascolta in tv le parole del Papa e pensa di non dover più contribuire in alcun modo. E’ un po’ come è accaduto a ottobre per il dibattito al Sinodo dei vescovi sui divorziati risposati. La gente pensa che le norme siano cambiate e pretende di ricevere la comunione. E noi tocca a spiegare che non è così. Per le offerte teniamo presente quale sia la situazione caso per caso. C’è chi può permettersi una cifra e chi no. Nelle conversazioni prima del matrimonio, cerco di spiegarlo ai futuri sposi. Ma non sempre basta». ALAMY C’è il rischio che la gente creda di non dover più contribuire alla vita delle chiese Don Cristiano Marasca Parroco della basilica-cattedrale di Jesi Eventuali donazioni possono essere accolte per la carità: non devono essere mai pretese li amici di Africadegna mi hanno fatto conoscere a Serdiana, vicino a Cagliari, La Collina; un luogo molto bello che è tante cose insieme, e più della loro somma. Tutto comincia con l’Associazione “Cooperazione e Confronto”, o n l u s (www.comunitalacollina.it) «nata si legge nel sito - da un’intuizione di don Ettore Cannavera, cappellano del carcere minorile di Quartucciu, che l’ha fondata nel 1994 insieme a un gruppo di operatori sociali attivi nel campo della prevenzione e della riabilitazione. Da questa associazione, che svolge soprattutto iniziative culturali, ha preso avvio la cooperativa sociale “Comunità La Collina”, alla quale è affidata la gestione delle tre strutture comunitarie destinate ad accogliere giovani che beneficiano di misure alternative alla detenzione o vivono situazioni di emarginazione» (di questa ultima attività mi propongo di riparlare). C’è un’azienda agricola - biologica - gestita dalla Cooperativa sociale con la collaborazione dei ragazzi della comunità. Si estende su dieci ettari. Ci sono un oliveto, piante da frutto, un orto e un impianto di erbe aromatiche e officinali. La Collina è, nel suo insieme, un punto di riferimento molto seguito per attività di formazione e cultura, un luogo di confronto aperto alla riflessione «spirituale, sociale e politica con cui dar voce alle istanze degli ultimi: i detenuti, gli immigrati, gli esclusi». Ha una casa editrice, una biblioteca con circa 20.000 volumi e riviste specialistiche, una propria rivista e una newsletter. La sera del giovedì è dedicata alla spiritualità e alla convivialità, con incontri in cappella – multireligiosa -, «luogo di pace ove soffermarsi a riflettere su ciò che davvero sta a cuore a ciascuno di noi» e cene comunitarie. Ci sono poi gli incontri culturali del mercoledì «per denunciare le ingiustizie e fare proposte per un presente più giusto»; un’opera di informazione su temi di carattere sociale, politico e spirituale; su diritti umani, carcere, emarginazione, immigrazione, malattia mentale. Sono «occasioni animate di dibattito che, traendo spesso spunto dalla presentazione di libri, aiutano a capire meglio la realtà in cui viviamo, illuminando quelle zone d’ombra cui manchiamo di volgere lo sguardo perché i mezzi di comunicazione ce le nascondono per conformismo o paura». Un luogo da cui guardare con altri occhi alla realtà e a se stessi. LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 il caso RICCARDO ARENA PALERMO «L e colpe dei padri non devono ricadere sui figli», chiosa il cardinale di Palermo, Paolo Romeo, dopo avere negato la cresima in cattedrale al figlio del boss Giuseppe Graviano. Nella cattedrale del capoluogo siciliano, visitata da turisti di ogni parte del mondo, riposano le spoglie dell’imperatore Federico II come di padre Pino Puglisi, il sacerdote martire, oggi beato, fatto uccidere proprio da Giuseppe Graviano, il 15 settembre 1993. E Romeo, «per evitare strumentalizzazioni», non Il padre fece uccidere don Puglisi al figlio niente cresima in cattedrale Palermo, nella chiesa le spoglie del beato. “Il boss non si è mai pentito” IL «CENTRO DON PUGLISI» «Il Papa parla di accoglienza, questa è discriminazione» ce l’ha voluto, quel 17enne, assieme ai figli della Palermobene del Cei, scuola dei gesuiti, che ieri mattina hanno ricevuto il sacramento della Confermazione. Dovevano essere 50, ma sono stati 49: il giovane Graviano è stato escluso e sarà cresimato da solo, con una cerimonia privata. Forse scottato dalla recente cronaca di un matrimonio tra rampolli di famiglie di mafia (la nipote del superlatitante Matteo Messina Denaro e il figlio di uno dei Sansone, costruttori vicinissimi a Totò Riina, si sono sposati in settembre alla Cappella Palatina), Romeo intendeva stroncare sul nascere ogni possibile nuova polemica. Invece le E’ mancato all’affetto dei suoi cari DOTTOR Giovanni Barbano Lo annuncia il iglio Domenico con Fulvia, i nipoti Daniele e Gianni. Funerale martedì 25 novembre ore 10 parrocchia Crocetta. Rosario lunedì 24 ore 17,15. – Torino, 23 novembre 2014 Sono vicini al dolore della famiglia per la scomparsa di GIOVANNI, i cognati Renzo Regis, Delia e Lodo Prochet, Cesarina e Luigi Cesano, con igli e nipoti tutti. I condomini di corso Re Umberto 48, l’amministrazione e la custode si uniscono al dolore della famiglia. Serenamente ci ha lasciato il nostro amato Federico Carrà anni 94 Lo annunciano a Funerali avvenuti la moglie Enrica, il iglio Carlo con Marina e Margherita, il genero Alberto con Dario e Marco, la signora Elena e parenti tutti. I famigliari ringraziano coloro che hanno affettuosamente partecipato. – Torino, 20 novembre 2014 FRANCO LANNINO/ANSA Il prete Giuseppe Graviano sta scontando una pena all’ergastolo nel carcere di Opera Don Pino Puglisi fu ucciso in un agguato di Cosa Nostra il 15 settembre 1993 polemiche sono arrivate lo stesso e, a sorpresa, a criticare il quasi 77enne prelato palermitano è il responsabile del Centro dedicato a don Puglisi, Maurizio Artale: «Questa non è la Chiesa dell’accoglienza che Non è più con noi Adriano Gugliucci (I1ZEU) di anni 60 Con immenso dolore lo annunciano la moglie Ivana, la iglia Alessia con Stefano, Andrea con Iolanda, il fratello Silvano, gli suoceri Giovanna con Giuseppe, Emma, zii, cugini, amici e parenti tutti. Rito Funebre chiesa parrocchiale di Torrazza Piemonte lunedì 24 c.m. alle ore 14. Rosario domenica 23 c.m. ore 20,30 presso abitazione via Monaco, 3. – Torrazza P.te, 21 novembre 2014 predica Papa Francesco – attacca – questo ragazzo è stato discriminato». D’accordo con Romeo, invece, un sacerdote come padre Francesco Michele Stabile, storico della chiesa e presidente E’ mancato Ci mancherà il tuo amore, la tua protezione e la tua saggezza. Ciao ADRIANO, ci mancherai. Erika, Anna e Piero. Lo Studio Sartoris and Partners con tutti i collaboratori partecipa al lutto dei famigliari. Capitano Partigiano Croce al Merito di Guerra Comandante di Brigata della Divisione Campana anni 91 Lo annunciano la moglie Evelina, i igli Davide e Guido, i nipoti Linda, Riccardo, Giuliano, la nuora Elaine. Funerali in Giaveno lunedì 24 novembre ore 14,30 parrocchia San Lorenzo. Tumulazione Cimitero Giaveno presso Sacrario Caduti della Divisione Campana. – Orbassano, 23 novembre 2014 di anni 75 Lo annunciano la moglie Maria Cristina, i igli Ezio e Fabrizio, nuore, nipoti e parenti tutti. Funerali lunedì 24 novembre ore 15 chiesa S. Maria di Grugliasco. – Collegno, 21 novembre 2014 O.F. Didero - tel. 011.9090133 A Funerali avvenuti ne danno il triste annuncio la moglie Luciana, la iglia Elena con Luca, la sorella Alberta con Giancarlo. La presente per partecipazione e ringraziamento. – Torino, 20 novembre 2014 Giubileo 011.8181 di anni 100 Lasci un vuoto immenso nelle nostre vite. I igli Amalia, Maria Teresa, Ettorina, Marco, Evelina, la sorella Iuccia, nuore, generi, nipoti e pronipoti. Funerali martedì 25 novembre ore 11 chiesa parrocchiale di San Rocco di Montà d’Alba. Rosario domenica 23 ore 18 chiesa SS. Pietro e Paolo, largo Saluzzo, Torino. – Torino, 22 novembre 2014 Enrico Oldani E’ mancata Lilia Durbiano in Pattocchio Funerali in Torino nella parrocchia di Stimmate di S. Francesco, lunedì 24 novembre ore 14. – Torino, 22 novembre 2014 Stefano Caraffa Braga con la mamma Federica Dal Fiume partecipa commosso. L’annunciano: la moglie Maddalena, il iglio Roberto con Paola e parenti tutti. Cerimonia Funebre presso il Cimitero Monumentale di Torino lunedì 24 alle ore 10,35. – San Carlo, 21 novembre 2014 Cristina Roatta con dipendenti e collaboratori dello Studio Caraffa Braga partecipa commossa. O.F. Remondino - Torino ANNIVERSARI 2000 E’ mancata all’affetto dei suoi cari Irene Prinetti Lo annunciano i nipoti FrancescoMaurizio, Elena, Marco e Franca con le loro famiglie. Funerale in Torino nella parrocchia S. Croce lunedì 24 novembre alle ore 10. Santo Rosario domenica 23 novembre alle ore 19 nella stessa chiesa. – Torino, 20 novembre 2014 ing. Roberto Lingua Mirella. Nel decimo Anniversario della morte di Armando Mandelli la famiglia, confortata dal suo esempio di amore e di bontà, con immutato dolore lo ricorda. S. Messa oggi ore 18 chiesa Istituto Salesiano Valsalice, viale Thovez 37. – Torino, 23 novembre 2014 Elisabetta Calvi Riposio Paolo Riposio Sempre con noi. – Torino, 23 novembre 2014 2004 2014 prof. Biagio Dalmotto Ti ricordiamo. 2004 2014 Angiolina Maria De Fabiani (Barbara) Passati 10 anni, è come fosse ieri, sei sempre con noi. 23 NOVEMBRE 2014 Dada Rosso E’ mancato all’affetto dei suoi cari E’ mancata all’affetto dei suoi cari Serenamente è mancato 2014 Roberto Rigoletto Luca Michele Virano Rosanna e Riccardo profondamente addolorati sono vicini a Ivana e igli. della commissione diocesana che ha propugnato la beatificazione dell’ex parroco di Brancaccio: «Al ragazzo – osserva don Stabile – non si nega la cresima ma l’uso di un luogo che accoglie le spoglie di don Pino e 1986 Michele Ficco E’ mancato Laura e Maurizio partecipano con tristezza al grave lutto di Ivana e igli. Margherita Casetta ved. Casetta STUDIO CAMERA/GIACOMINOFOTO/FOTOGRAMMA Il boss di Brancaccio giornalista Sei sempre nel mio cuore, un abbraccio forte. Pasquale. 2013 25 NOVEMBRE 2014 Cesare Seraino S. Messa martedì 25 novembre ore 18,30 parrocchia Natività Maria Vergine. che quindi è un simbolo della resistenza alla mafia». Il ragazzo è nato quattro anni dopo l’omicidio Puglisi, in circostanze mai del tutto chiarite, perché il padre era sottoposto al regime del 41 bis dal 27 gennaio 1994, giorno in cui fu arrestato a Milano con il fratello Filippo, pure lui all’ergastolo anche per aver fatto uccidere il prete buono e pure lui padre di un figlio concepito «in cattività». Dice ancora padre Stabile che «Giuseppe Graviano ha fatto una scelta di vita contraria al Vangelo». E il vescovo ausiliare Carmelo Cuttitta ricorda che «anche in precedenza ci sono stati casi analoghi» e si augura che «il ragazzo faccia un percorso diverso da quello del padre». Ma Artale insiste, ricordando che don Puglisi non negava la comunione ai ragazzini costretti dai padri a rubare, a Brancaccio: «Papa Francesco chiede una chiesa aperta a tutti, a meno che non si abbiano dubbi sulla condotta del ragazzo». E a proposito di Papa Francesco, proprio nei giorni scorsi è stato arrestato padre Paolo Turturro, ex prete antimafia, condannato a 3 anni per pedofilia: per lui la Curia palermitana ha fatto uso del massimo garantismo. Prima che la questione finisse in Vaticano è stata attesa la sentenza definitiva della Cassazione, emessa in giugno. Ora forse Turturro sarà sospeso a divinis, ma solo dopo essere finito in cella. ROMA, UNA 15ENNE Violentata dall’uomo conosciuto in chat Spacciandosi per una ragazza di 18 anni, ha conosciuto una persona in chat con la quale, dopo un certo periodo di tempo, si era scambiata anche il numero di cellulare. Quarantaquattro anni, residente nella zona dei Castelli Romani, più volte l’uomo ha cercato di convincere la ragazza ad incontrarsi e alla fine, mossa dalla curiosità, la 15enne ha accettato. Dopo essersi incontrati nei pressi della Stazione Termini, l’uomo l’ha convinta ad andare a casa sua per «parlare un po’», ma appena giunti nell’abitazione le ha fatto spegnere il cellulare e l’ha violentata. Incapace di reagire, soggiogata dall’uomo e in preda alla paura, la ragazza è stata liberata solo parecchio tempo dopo quando la madre, preoccupata per la figlia che non rientrava a casa, è riuscita a ottenere da un’amica della giovane il cellulare dell'uomo, lo ha contattato e, dopo aver riabbracciato la figlia, si è rivolta alla polizia. La giovane è stata accompagnata in ospedale dove i medici hanno riscontrato escoriazioni in varie parti del corpo. Il nuovo caso di violenza è avvenuto alla vigilia della giornata contro la violenza sulle donne, prevista per martedì. Cronache .15 . «Ma don Pino diceva di non essere contro nessuno» 5 domande a Alessandro D’Avenia scrittore e insegnante Alessandro D’Avenia, lei che ha conosciuto don Puglisi come suo insegnante e che ha di recente scritto «Ciò che inferno non è» sulla sua ultima estate, come vede questa polemica? «Non so cosa c’è nel cuore di questo ragazzo. E nemmeno mi permetto di valutare le scelte del cardinale di negare l’uso della Cattedrale per la Cresima del figlio di Giuseppe Graviano, ma questa vicenda mi ha fatto tornare in mente alcune parole di don Puglisi». Quali? «Ricordo la messa dopo che la mafia bruciò i portoni del comitato intercondominiale di Brancaccio che chiedevano interventi sulla scuola media. Avevano bruciato anche il furgoncino della ditta che stava riparando il tetto della chiesa. Quel giorno don Pino parlò di “gesti non da uomini” che in quel mondo machista ha un significato forte, e invitò queste persone a incontrarsi in piazza, per parlarsi, a tu D’Avenia per tu». Un gesto di coraggio. «Un gesto che indicava insieme forza e mitezza. Don Pino era fermo nella condanna pubblica, ma non dimenticava il suo ruolo pastorale. Salvare la pecorella smarrita valeva molto di più della cura delle altre 99 che stavano bene». Quindi ha ragione il centro Padre Nostro? «In Cattedrale sono conservate temporaneamente le spoglie di don Puglisi e capisco le ragioni di opportunità. Ma in questo vedo anche la chiusura di un cerchio. Evidentemente il destino ha un disegno». Don Puglisi cosa avrebbe pensato? «Non lo so. So però che lui era un prete in positivo. Nel primo anniversario della morte di Borsellino organizzò delle gare sportive a Brancaccio e a chi lo definiva un prete antimafia rispondeva: “Io non sono contro nessuno, sono un prete per”». [RA. ZAN.] Il Lotto ConcorsoN.140-Venerdì22novembre2014 Bari 21 66 58 26 45 Cagliari 54 67 90 1 27 Firenze 68 11 42 51 5 Genova 53 47 86 28 14 Milano 88 87 46 21 2 Napoli 83 34 1 58 37 Palermo 16 68 84 86 27 Roma 70 55 78 43 6 Torino 73 57 31 54 18 Venezia 48 78 74 85 40 Nazionale 13 74 8 3 83 SUPERENALOTTO Combinazione vincente 22 25 55 numerojolly 62 58 82 85 superstar 85 MONTEPREMI 1.804.336,70 € JACKPOT 39.831.500,88 € All’unico 6 40.192.368,22 Nessun 5 + Ai30 con punti5 9.021,69 € Ai1087X con punti4 250,91 € Ai33775 con punti3 16,08 € 10 e LOTTO Numeri vincenti 11 16 21 34 47 48 53 54 55 57 58 66 67 68 70 73 78 83 87 88 16 .Cronache STAMPA .LA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 La storia GIULIA VELTRI VIBO VALENTIA ui 47 anni, divorziato e con due figli e insegnante di violino in un liceo. Lei 23 anni, allieva pianista e aspirante compositrice. Una storia d’amore nata sotto il segno della musica classica e che va avanti da un anno, nelle aule del conservatorio Torrefranca di Vibo Valentia sotto gli occhi di tutti e a dispetto, soprattutto, della forte opposizione della famiglia di lei. Un amore difficile macchiato di sangue. Ieri mattina, infatti, la madre della ragazza decide di provare a fermare definitivamente una relazione giudicata «scandalosa». Alle 11.20 - nel pieno delle lezioni al L “Troppo vecchio per mia figlia” E la madre spara al fidanzato Sì dell’Onu alla moratoria sulla pena Choc a Vibo. Lui, insegnante di violino, ha 47 anni. Lei, pianista, 23 di morte PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK Panico tra gli spartiti Il tentato omicidio è stato compiuto al Conservatorio di Vibo Valentia La madre era andata a cercare la coppia aula per aula LA RELAZIONE Intrecciata un anno fa e mai accettata dalla famiglia della ragazza Conservatorio - si presenta nell’aula in cui l’insegnante e la figlia si trovano da soli ed esplode sei, sette colpi di pistola contro l’uomo. Lo colpisce all’addome, al volto, agli arti superiori. La vittima, Domenico Lombardo, originario di Arena, in provincia di Vibo Valentia, prima è trasportato all’ospedale del posto, ora lotta fra la vita e la morte dopo essere stato condotto d’urgenza a Palermo. La donna, invece, Caterina Cananzi, 50 anni, casalinga di Rizziconi (Reggio Calabria), è stata arrestata dalla squadra mobile e, dopo l’interrogatorio, è formalmente accusata di tentato omicidio, anche se l’accusa potrebbe trasformarsi in omicidio volontario nel caso Lombardo dovesse SUCCESSO ITALIANO FRANCESCO ARENA/ANSA morire. «La subcultura della violenza - questa la riflessione di Mario Spagnuolo, procuratore capo del capoluogo calabrese - si appropria di ogni ambito. Non sparano solo i mafiosi. Purtroppo vige la legge del “mi faccio giustizia da solo e a ogni costo». Ma cosa è accaduto ieri mattina a Vibo Valentia? La ragazza, come ogni mattina, da Rizziconi paese nella piana di Gioia Tauro ma vicinissimo a Vibo - si reca al Conservatorio Torrefranca per fare lezione e incontrare l’amante, che non insegna nel conserva- ANSA Domenico Lombardo torio bensì in un liceo musicale della città. Si vedono e si appartano in un’aula del palazzo storico che ospita la scuola. A metà mattinata, arriva la madre della giovane. È una madre di famiglia, giudicata dai conoscenti come una signora irreprensibile. Non ha mai accettato la relazione della figlia con un uomo di quasi 25 anni più grande, con un matrimonio alle spalle e figli grandi. Ha una pistola nascosta nella borsa, gira aula per aula fino a quando non trova la figlia. Ingaggia una discussione animata con l’insegnante, ribadisce la sua contrarietà alla relazione e in un lampo estrae l’arma, legalmente detenuta - scopriranno in seguito gli agenti della squadra mobile che seguono il caso. Spara la donna, spara quasi all’impazzata contro l’uomo. L’insegnante è a terra in una pozza di sangue, la ragazza in un angolo sotto shock. «È una vicenda molto triste dice ancora Spagnuolo - Crediamo ci siano molti aspetti da chiarire in ordine alla relazione tra la persona ferita e la figlia della donna arrestata dalla polizia». L’Italia ha ottenuto un doppio risultato positivo all’Onu, con l’approvazione della risoluzione per la moratoria della pena di morte, e quella contro i matrimoni forzati e precoci. Entrambi i documenti, presentati e sostenuti da Roma, sono passati nella Terza Commissione dell’Assemblea Generale, quella che si occupa dei diritti umani, e verranno ratificati dall’intero organismo a dicembre. Prima del voto, l’ambasciatore italiano all’Onu Sebastiano Cardi aveva auspicato «il massimo consenso possibile». Infatti ha ottenuto un aumento dei sì, che conferma la tendenza favorevole contro la pena di morte. La risoluzione è stata approvata da 114 paesi, cioè tre in più del 2012, mentre i no sono calati da 41 a 36. Significativa anche l’aggiunta di Russia, Turkmenistan e Nicaragua all’elenco delle cosponsorizzazioni. Il testo non chiede l’abolizione delle esecuzioni, ma la loro sospensione, e pur non avendo valore legale vincolante, rappresenta una forte pressione morale. La risoluzione contro i matrimoni forzati invece ha avuto 118 cosponsorizzazioni, ed è stata approvata per consenso. In entrambi i casi un successo della diplomazia italiana, della sua popolarità e della sua macchina elettorale all’Onu. LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 . Società .17 63% 44 di cinesi istituti Gli studenti cinesi nelle Accademie di Belle Arti italiane sono 2885 su un totale di 4581, pari al 62,98% del totale È questo il numero complessivo delle Accademie di Belle Arti statali o legalmente riconosciute del nostro Paese 52% 20% l’anno scorso Nell’anno scolastico gli studenti cinesi erano già più della metà del totale, 1968 su 3757 parlano l’italiano DINO FRACCHIA/BUENAVISTA Una lezione di Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano il caso FLAVIA AMABILE ROMA e Accademie di Belle Arti, la culla delle tecniche che hanno reso grande l’Italia nel mondo, sono dominio degli studenti cinesi. E di cinesi che non pagano le tasse perché dichiarano di avere reddito nullo, o quasi nullo. Nell’anno accademico 2012/2013 gli studenti in arrivo da Pechino, Shanghai e dintorni rappresentavano già più della metà del totale, 1968 su 3757. Lo scorso anno scolastico sono aumentati ancora: 2885 su un totale di 4581. Vuol dire che oltre sei studenti su 10 nelle Accademie sono cinesi. Sarà il richiamo dell’arte italiana, saranno i programmi come il Progetto Turandot che rendono più facile ottenere il visto d’ingresso per chi vuole studiare in Italia, il risultato è che la situazione sta esplodendo e le Accademie hanno più volte chiesto aiuto al Miur. Dal Ministero promettono di intervenire entro l’anno con un rapporto che dovrà rivoluzionare il settore con la «rivisitazione della governance delle Istituzioni dell’Afam, la razionalizzazione della distribuzione dell’offerta formativa secondo precisi criteri e indicatori di accreditamento, l’avvio di percorsi formativi di III livello (dottorati), nuove regole di distribuzione del finanziamento ordinario con l’individuazione di quote premiali crescenti, la valorizzazione e valutazione dei titoli artistici, della mobilità studentesca e dei processi di internazionalizzazione dell’offerta formativa». Nel frattempo però bisogna gestire l’assalto degli studenti cinesi. E non è semplice. C’è innanzitutto un problema di didattica. Gli studenti cinesi fanno fatica a capire l’italiano elementare, figuriamoci una lezione sulle tecniche di restauro o sulle differenze tra il barocco di Borromini e quello di Bernini. Le Accademie sono state costrette a introdurre un esame di italiano come prerequisito per l’ammissione. A Firenze questo vuol dire aver ridotto del 50% gli studenti cinesi. E anche a Roma è stata una strage: 20 ammessi su oltre cento che ci hanno provato. Gli esclusi hanno protestato, hanno denunciato quella che hanno definito una «qua- L Strano boom all’Accademia Sei studenti su 10 sono cinesi Scuole d’arte, problemi di lingua e di soldi: troppi stranieri nullatenenti si-truffa» mettendo sotto accusa i corsi propedeutici all’ammissione. Secondo il Beijing Institute of Fashion Technology, i corsi di italiano sono iniziati in ritardo e con «insegnanti inadeguati». Accuse rivolte all’Accademia di Roma ma che si scontrano con una situazione che sta invece diventando grave in tutt’Italia rendendo il fenomeno troppo diffuso per essere lega- to all’eventuale inefficienza di un singolo corso. Secondo i vertici degli istituti a truffare sono proprio loro, i cinesi. «La conoscenza della lingua italiana è prevista dal Progetto Turandot - spiega Giuseppe Andreani, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, da tre settimane in pensione ma viene evasa sistematicamente per l’intervento di agenzie cinesi fra le più dispa- rate che lucrano sul business delle iscrizioni garantendo “certificazioni” che si rivelano del tutto inadeguate, quando non vere e proprie bufale». E poi c’è un problema economico. Se a non pagare le tasse sono la stragrande maggioranza degli studenti come possono reggersi le Accademie? «È necessario un mirato intervento del Miur o del governo per individuare nuovi mecca- nismi che prevedano un’obbligatoria, adeguata contribuzione per ogni studente cinese ai percorsi formativi accademici - avverte Andreani - per l’assoluta impossibilità di caricare sui bilanci delle Accademie, sempre più dipendenti dalle sole contribuzioni degli studenti, gli oneri del mancato pagamento di tasse da parte degli iscritti cinesi ed extracomunitari in generale». All’Accademia di Roma solo una ventina dei circa cento studenti cinesi ha passato l’esame di italiano «Non abbiamo gli strumenti per controllare il reddito vero» 3 domande a Tiziana D’Acchille direttrice a Roma Tiziana D’Acchille, direttrice dell’Accademia delle Belle Arti di Roma, i cinesi sono ormai la maggioranza degli studenti delle Accademie, in tutta Italia. Che cosa significa questa sorprendente novità per voi? «Prima di tutto, che molto spesso i ragazzi arrivano da noi senza conoscere la lingua. Ma in lezioni come calcografia o tecniche del marmo bisogna servirsi di strumenti che possono anche essere pericolosi. Come si fa a usarli senza correre il rischio di farsi male se non si parla bene l’italiano?». E quindi avete introdotto degli esami come requisito per l’ammissione. L’hanno superato in venti sui cento che avevano fatto richiesta. I cinesi sono arrabbiati. «Abbiamo ammesso comunque tutti co n r i serva ma entro la fine dell’anno dovranno portar e u n a La professoressa certifica- Tiziana D’Acchille zione di aver superato la prova altrimenti resteranno fuori. Non vogliamo chiudere le frontiere ma non vogliamo neppure che qualcuno lucri sulla voglia di studiare arte. C’è chi dichiara reddito zero e prende anche la borsa di studio. Finisce così che gli italiani si fanno carico della formazione di questi studenti. E il sistema delle Accademie, quindi, si regge con i soldi dei pochi italiani paganti. Una minoranza». Chi potrebbe lucrare? «Gli studenti pagano in Cina per arrivare in Italia e pensano di non dovere più nulla. E in Italia nessuno ha i mezzi per controllare il reclutamento in Cina né il reddito effettivo. È questo il problema che governo e Ministero devono affrontare. Non è pensabile che solo gli studenti italiani si facciano carico di [F.AMA.] questi costi». 12345678 AB 52C43DE4 AF LA STAMPA LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 MONTAGNA Il Freeski si impara sul web Società .19 www.lastampa.it/montagna uove forme di sci, stile e libertà. Il Freestyle, o Freeski, è una delle tendenze sulle piste e vuol dire lo sci a 360°, approccio che sempre più appassionati della neve scelgono in alternativa alla sciata «classica». Qui la figura coreografica e le tecniche di salto rappresentano il focus della disciplina, praticata principalmente negli snowpark e in fuori pista. Nato negli Anni 90, il movimento della New School aggiorna lo sci portando ciò che sembrava dedicato solo ad acrobati a tutti gli sciatori. Chi volesse cimentarsi, su lastampa.it/montagna troverà un video-tutorial di Freestyle che spiegherà - ogni giovedì per 10 N OGNI GIOVEDÌ SU LASTAMPA.IT/MONTAGNA . FREESKISCHOOL settimane, a partire dal 27 novembre - la tecnica di base di questa disciplina. I maestri sono Federico De Albertis e Marco Eydallin, Della Freeskischool (www.freeskischool.it), prima scuola italiana di Freeski itinerante fondata nel 2009 da giovani maestri di sci che ora sono il riferimento numero 1 in Italia. De Albertis e Eydallin sono stati atleti professionisti che hanno ottenuto piazzamenti importanti nelle competizioni a livello italiano e europeo e sono i primi due maestri ufficialmente nominati «docenti di freestyle» in Italia per il primo corso di specializzazione in freestyle per maestri di sci in Trentino e in Piemonte. Arrivano dal Nord, il primo a Bolzano nel 1991 MAX CASSANI Il primo in assoluto fu allestito a Dresda nel 1434, il lunedì prima del 25 dicembre. In Italia i mercatini di Natale arrivarono solo cinque secoli e mezzo dopo, nel 1991 a Bolzano, anche se già nel 1970, sempre nel capoluogo altoatesino, si svolgeva il mercato degli artisti artigiani in piazza del Municipio. Da allora di vin brulé sotto le tipiche casette di legno ne è passato parecchio. Specialmente nelle province del Nord (Trentino e Bolzano), dove quella dell’Avvento è una tradizione antica, ereditata dai Paesi nordici. C’è il folklore, certo: biscotti allo zenzero, cannella, decori e artigianato tipico; ma c’è soprattutto il business turistico che questi eventi portano alle economie locali. Un giro d’affari complessivo che l’Osservatorio turistico JFC ha stimato in quasi 760 milioni di euro, in crescita soprattutto per quanto riguarda il settore alberghiero (+4.7%) e della ristorazione (+2.9%). «In totale in Italia– spiega Massimo Feruzzi di JFC – saranno 574 i mercatini di Na- Un volano economico per tutte le regioni Si vendono addobbi, cibo e dolciumi tipici tale che nei prossimi due mesi saranno visitati da quasi 12 milioni di persone». Un fenomeno in costante espansione in tutto il Paese, che alla base ha il desiderio della gente di respirare l’aria di festa, poco percepibile nelle grandi città. «Visto dalla parte degli operatori - continua Feruzzi - rappresenta invece uno straordinario motivo di richiamo turistico e dunque di profitto, quantificabile, solo per i 27 mila espositori delle bancarelle, in 268 milioni di euro». Per l’industria della montagna, i mercatini sono anche una leva per anticipare la stagione sciistica. Un tempo l’inverno partiva il 21 dicembre, ora l’industria turistica si mette in moto già un mese prima per i mercatini di Natale. Un volano economico che ha ingolosito via via tutte le regioni, prima del Nord e poi anche del CentroSud Italia. Oggi la regione con il più alto numero di mercatini non è il Trentino-Alto Adige ma il Piemonte (17.2%), seguito da Lombardia Aria di festa e vin brulé È l’ora dei mercatini di Natale Visitati da 12 milioni di italiani, sono ormai una forma di turismo a sé (11.5%), Veneto (8.4%), Liguria (7.5%), Emilia Romagna (7.1%), Campania (6.3%) e Toscana (5.6%). Quantità, però, non significa sempre qualità. In quanto a fascino e a indotto economico, i Christkindlmärkte del Tren- tino-Alto Adige non hanno rivali. Qui la durata supera il mese (da fine novembre a Capodanno e anche oltre) mentre la media nazionale si ferma a una decina di giorni concentrati subito prima di Natale. Anche la tipologia degli espositori è molto differente: man mano che ci si allontana dal Nord, le bancarelle sono sempre meno tematiche e più generaliste. Perché è vero che i turisti dicono di andarci sempre per cercare soprattutto addobbi e decorazioni natalizie (il 41.2% degli intervistati), ma alla fine la maggior parte si limita ad acquistare più che altro dolciumi e prodotti tipici (il 56.2%). Twitter @maxcassani I più famosi Al via quelli dell’Alto Adige e del Trentino In Val Gardena Ortisei,l’esperienza èmultisensoriale Molti fino all’Epifania MAURIZIO DI GIANGIACOMO BOLZANO Che i mercatini di Natale siano prima di tutto un business è fuori discussione. L’indotto di quelli dell’Alto Adige – da Bolzano, dove tutto cominciò ventiquattro anni fa, fino a Merano, Bressanone, Brunico e a tutti gli altri sorti – si calcola da anni in quaranta/cinquanta milioni di euro. Non a caso, il fenomeno si è presto allargato al vicino Trentino – nel capoluogo, ma anche ad Arco, Levico, Pergine e Rovereto – e addirittura a decine di altre località del Nord Italia e non solo. Tanto che adesso, passata la «piccola estate» di San Martino, in Trentino Alto Adige è cominciata la corsa a chi apre per primo il suo mercatino di Natale. Nello scorso fine settimana hanno esordito quelli di Pergine Valsugana e Levico Terme, che – prima solo nei fine settimana e poi senza soste – terranno aperto fino all’Epifania. Venerdì è stata la volta del mercatino di Arco, ieri invece sono stati inaugurati quello di Trento – quest’anno articolato in buona parte del centro storico – e quello di Rovereto che, in ossequio alla vocazione pacifista della Città della Quercia, ha un format meno nordico e più multiculturale. Un’entrata in anticipo che non è mai andata giù ai capostipite altoatesini, che però – almeno in quanto a data di apertura – hanno Bressanone Un’immagine del Mercatino di Natale di Bressanone, che quest’anno inizia il 28 novembre e termina il 6 gennaio e si svolge nella piazza davanti al Duomo cittadino Vi partecipano 35 espositori, che offrono presepi, sculture in legno, ceramiche, candele, sfere e angioletti in vetro, e articoli natalizi tirolesi 1 Mercatini di Natale, la Val Gardena raddoppia. Accanto a quello di Santa Cristina, dal 4 al 28 dicembre sarà aperto il mercatino di Ortisei, con gli stand allestiti dai famosi artigiani del legno locali che riprodurranno i tradizionali masi della vallata ladina altoatesina. Si propone un’esperienza multisensoriale: le melodie natalizie, il gusto dei dolci fatti in casa, i manufatti di legno da toccare, il profumo delle specialità, le luci. Lo Schuettelbrot croccante, i cori alpini accompagnati dai corni di montagna, corsi di piccolo artigianato in un autentico paese del Natale, al centro del quale ogni giorno verrà aperta una finestrella del grande calendario d’Avvento creato dagli studenti del liceo artistico «Cademia». [M.D.G.] OLIMPIO FANTUZ/SIME deciso di fare fronte comune: l’inaugurazione del mercatino di Bolzano è prevista per giovedì prossimo 27 novembre, il giorno dopo sarà la volta di quelli di Merano, Bressanone e Brunico. L’aggressività dei «cugini» trentini ha però indotto gli organizzatori dei Christkindlmarkt altoatesini – che fino a qualche anno fa chiudevano subito dopo il Natale - a pro- lungare il periodo di apertura fino al 6 gennaio. Detto che per orientarsi in un’offerta sempre più vasta sono disponibili delle efficacissime app, corre l’obbligo di sottolineare come spesso durata e numero di visitatori non sempre vadano a braccetto con autenticità e fascino. E a quelli altoatesini oltre alla primogenitura – e qui ci riferiamo a Bolzano e Merano – bisogna riconoscere un valore aggiunto legato alla qualità dell’offerta ma anche all’ambientazione. Il comune denominatore sono le tradizionali casette di legno, ma dentro quelle capanne, dalla cresta di confine fin oltre il Po, accanto ai biscotti di pan pepato, al vin brulé ed alle pantofole di feltro, ormai troviamo davvero di tutto. Le esibizioni degli artigiani in piazza Walther a Bolzano, il museo dei presepi nel Palazzo Vescovile di Bressanone, la pista di pattinaggio e la stalla con gli animali a Merano, le particolarissime specialità della cucina pusterese a Brunico sono solo alcuni degli elementi che rendono i mercatini di Natale dell’Alto Adige forse inarrivabili, appunto in quanto ad autenticità. 20 .Società STAMPA .LA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 Domenica con Alain Elkann segnato l’entusiasmo per i temi del cibo, del vino e dell’ospitalità. Sono stata presa per mano da loro e sono diventati la mia famiglia. Andavo da Berthillon per i gelati e guardavo i menu, poi al Grand Vefour al Palais Royal per vedere il signor Oliver e chiedergli consiglio; lui aveva 80 anni, parlò a suo figlio Michel che aveva il Bistrot de Paris e trovai il primo lavoro». casa; era il 1983 e ho notato che a Notting Hill le case erano in ristrutturazione e c’era di nuovo un senso di positività. Avevamo un menu con quattro portate e nessuna scelta: Alice 43 anni fa a Chez Panisse mi aveva fatto capire che questa folle idea poteva funzionare». Quali sono le quattro portate? «Il primo e una portata principale, una selezione di formaggi e il dessert. Il menu del pranzo ha sempre una piccola scelta. La cena può essere piccione o pesce come piatto principale, con un’alternativa per le persone che soffrono di allergie o intolleranze alimentari. Nel giro di poche settimane eravamo pieni e nel 1984 avevamo già un sacco di buone recensioni». È così che è diventata una cuoca francese? Sally Clarke, a dicembre festeggia i 30 anni di Clarke’s, in Kensington ChurchStreet,aLondra.Cosa è cambiato rispetto agli inizi? «Da quando ho dodici anni sono convinta che si possa gestire un ristorante come casa propria. Scegli materie prime fresche e crei il menu. Com’è possibile che un menu molto ampio sia perfetto per originalità e qualità? Nessuno potrebbe farcela». Perché voleva diventare una cuoca? «Mia madre mi ha insegnato le basi; nei weekend la mia felicità era starmene in cucina quando genitori e fratelli erano in giardino o a giocare a golf. In un istituto alberghiero ho imparato i fondamenti: come pulire il bagno e fare un letto. Sulla preparazione dei cibi, invece, solo i principi base di Escoffier. Poi però sono andata a Parigi, alla scuola Le Cordon Bleu. Uno spreco di tempo, in fondo, se non fosse che mentre ero lì incontrai degli americani che mi hanno in- «Uno dei miei amici al Cordon Bleu voleva aprire un ristorante a Malibu, in California, e mi ha chiamato. Così ho lasciato Londra per Malibu. Nel 1979 tutto questo era molto emozionante perché fino a quel momento nel mondo della cucina tutto era stato borghese e francese. Quel mio amico di fatto ha inventato la cucina californiana. Durante il giorno ero in cucina e di sera al ristorante. Da lui ho imparato molto, soprattutto su cosa non fare. Lì ho conosciuto Alice Waters di Chez Panisse, a Berkeley, appena fuori San Francisco, che è diventata un mentore e un’amica. Sta da me quando viene a Londra. Lei con Carlo Petrini cerca di cambiare la visione del mondo: l’agricoltura sostenibile, l’educazione alimentare. Vuole che ogni bambino capisca da dove viene il cibo che mangia e l’arte della tavola. Porta il valore dello slow food, non del fast food». Che tipo di cucina si trova da Clarke’s? «Cambiamo il menù due volte al giorno, a pranzo e a cena. Quando è stagione di albicocche abbiamo solo albicocche, nelle insalate, nel Bellini, nelle marmellate; fuori stagione non le usiamo. Non useremmo mai lamponi a febbraio». Come ha deciso di aprire un locale suo, e perché a Londra? «Dopo quattro o cinque anni in California ho sentito che era il momento giusto per tornare a Quali sono le sue specialità? «Cibo di stagione dagli agricoltori britannici. Con enfasi su olio d’oliva, ortaggi, erbe aromatiche e insalate. La dieta mediterranea è sempre la migliore, anche se è di moda il cibo giapponese, quello messicano...». Ha molte incisioni di Lucien Freud nel locale, perché? MARTIN POPE/CAMERA PRESS/CONTRAS TO Sally Clarke Proprietaria e chef del ristorante Clarke’s di Londra “Lamiaricetta? Quattroportate enessunascelta” GIACOMO PORETTI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA C’ Il mond o iac di G om o è chi è allergico agli acari, chi al pelo degli animali, chi ai pollini, chi ai tessuti quali il terital, il nylon e chi al taffetà; chi al latte di mucca, chi a quello di capra e chi a quello di yak; chi ai formaggi molli, chi a quelli stagionati; poi c’è l’intollerante al pomodoro ramato e quello al ciliegino, più rara invece è l’allergia al perino; poi c’è chi è allergico alle fragole, chi ai kiwi e chi alle macedonie con il gelato, chi non tollera le verdure e chi il pesce crudo, chi non mangia la trippa e chi non digerisce la polenta taragna. In questi ultimi due anni è molto di moda essere intolleranti al glutine; non dico essere affettidaceliachia,chebastafare un esame del sangue e la diagnosi è certa, no, mi riferisco al movimento contro il frumento e i suoi derivati che si sta imponendo nelle nostre metropoli. Se dovessimo prendere per buoni i dati elaborati da un istituto demoscopico, pare che il Partito Contro il Frumento se si presentasse alle elezioni raccoglierebbe il 32% degli elettori. I partiti maggiori si stanno organizzando,alcunicreeranno liste civetta: Berlusconi ha proposto a Fitto il posto di segretario per il movimento del Nuovo Kamut di Destra Democratico; Grillo ha indetto una consultazione sul web dove ha stravinto con 103 voti la mozione che propone di modificare il nome del partito da 5 Stelle a 5 Cereali. Renzi ha rassicurato tutti e si è impegnato personalmente a far estirpare da lunedì tutte le piante di frumento sul territorionazionaleperseminarealloro posto soia e riso basmati. GETTY Ecco perché non ci sono più gli anticorpi di una volta Siamo tutti allergici a qualcosa. E, peggio, pure intolleranti I sindacati hanno indetto immediatamente uno sciopero generale contro il «riso allo champagne», piatto preferito dai poteri forti, e il Matteo nazionale ha risposto che mentre lui pensa alla salute degli italiani, la Camusso si ingolfa di pasta e lasagne con i suoi amici cavernicoli, non si lamenti poi se nessuno la porta in discoteca perché la scambiano per un camionista. Come si sia diffuso questo terrore per il frumento sinceramente è difficile da stabilire, so solo che basta avere un gonfiore di pancia, andare da un medico alternativo e alla domanda «Qual è il suo piatto preferito?» rispondere «Pasta al ragù», per avere la diagnosi: «Lei è intollerante al frumento». Da quel momento inizia un calvario di gallette di mais, grissini di Kamut, pane nero d’avena. Passi interi sabati sera alla ricerca di pizzerie che fanno pizze per celiaci e poi, quando le trovi, ti avvii a casa, cerchi di mangiarla, disgustato la lasci raffreddare e il giorno dopo la usi come martello per piantare i chiodi nel muro. Quando ti invitano gli amici a cena ormai ti avvertono: «Sappi che noi non mangiamo più il frumento»; ai compleanni si regala solo il libro di Djokovic, che è la bibbia per i nemici del gonfiore di pancia e per i detrattori del frumento. Anch’io ho avuto in regalo il libro del tennista numero 1 al mondo, e mi sono detto: «Ora sì che imparerò qualche colpo per battere Aldo nelle nostre partite all’ultimo sangue». Invece, centinaia di pagine su come fare la colazione, indicazioni su quale avena comprare, dove trovare il miele giusto e nessuna traccia di come si esegue la volée, come ti- rare la seconda palla servizio, o come eseguire il top spin! Ho anche eseguito il test consigliato da Djokovic: due settimane senza frumento. Al termine, ho annotato i seguenti risultati: il mio leggero gonfiore di pancia persiste, non ho cambiato opinione a proposito dell’avena che continuo a considerare cibo per cavalli, e la mia volée finisce sempre in rete. Curioso che il libro di un tennista parli di soffritti, di brodi e di fricassea: non mi sorprenderebbe se a un certo punto Djokovic conducesse la prossima edizio- «Veniva spesso a mangiare qui. Arrivava per colazione, quasi ogni giorno nei suoi ultimi dieci anni di vita. Prendeva pane di uva passa con una grande tazza di caffelatte o un tè Earl Grey con molto latte. Gli dicevo: “Ma è orribile”. Poi, verso la fine della sua vita, si mangiava un’intera barra di torrone artigianale. Usava la tavola come un salotto, leggeva i quotidiani prima di mettersi all’opera. Poi andava a lavorare e qualche volta si faceva vedere per pranzo all’una o all’una e mezza e mangiava sempre pesce, che è la chiave per la formazione del resto del mio menu». Ha imparato qualcosa da lui? «Aveva grande attenzione ai dettagli, poi è noto che ha distrutto molte opere quando pensava che non fossero abbastanza buone. Una grande lezione». Basta avere la pancia gonfia, andare da un medico alternativo e alla domanda «Qual è il suo piatto preferito?» rispondere «Pasta al ragù», e la diagnosi è fatta: «Intollerante al frumento!». Inizia così un calvario fatto di gallette di mais, grissini di Kamut e pane nero d’avena ne di MasterChef e Cracco giocasse la finale di Wimbledon. Alla fine, da questa vicenda sono uscito con la convinzione che la gente ha bisogno a tutti i costi di un nemico, anche sotto forma di pianta di frumento, al quale attribuire tutti i malanni, i fastidi e le idiosincrasie. C’è chi è allergico alla suocera e chi è intollerante al vicino, soprattutto se è di colore; chi è allergico agli arbitri, chi ai guardalinee, chi alla Juve e chi al Milan; c’è chi è allergico alle leggi e chi ai decreti, molto meno ai condoni. A causa della mania del piercing, stiamo sviluppando un aumento di allergie ai metalli. Ci toccherà fare auto di peluche? Ma poi, se dentro c’è l’acaro? Le faremo di panna montata! E se qualcuno è allergico ai latticini? Dovremo decidere: o vanno a piedi quelli con il piercing o quelli con la rinite e congiuntivite da acaro. Ma so già come andrà a finire: a piedi ci andranno gli extracomunitari. LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 . Società .21 CINQUE MITI DA SFATARE SUL DISASTRO PIÙ FAMOSO DI TUTTI I TEMPI Era d’autunno Non fu il Vesuvio Una città in crisi Molto da scoprire Non è arte LA LETTERA DI PLINIO IL GIOVANE A TACITO COLLOCA IL DISASTRO «9 GIORNI PRIMA DELLE CALENDE DI SETTEMBRE» (24 AGOSTO DEL 79), MA DI QUELLA LETTERA ABBIAMO SOLO COPIE DAI RESTI SI VEDONO NOCI, CASTAGNE, INDIZI DI UNA VENDEMMIA FRESCA E PERSONE TROPPO VESTITE PER L’ESTATE. LA DATA PIÙ PROBABILE È IL 24 OTTOBRE. ERA VENERDÌ IL CARNEFICE DI POMPEI ED ERCOLANO NON FU IL VESUVIO COME LO CONOSCIAMO OGGI ALL’EPOCA C’ERA IL VESUVIUS, OGGI MONTE SOMMA, UN VULCANO PIÙ AMPIO CHE AVEVA LA FORMA DI UN ENORME POSACENERE CON I MARGINI IRREGOLARI E UN LATO PIÙ BASSO È LÌ, IN BASSO E NON IN ALTO, CHE PARTÌ LA DISTRUTTIVA ERUZIONE POMPEI ERA UNA CITTÀ DI NUOVI RICCHI, ABITATA SOPRATTUTTO DA EX SCHIAVI – I LIBERTI – CHE AVEVANO TROVATO IL RISCATTO SOCIALE ED ECONOMICO NEL COMMERCIO; ERA UN LUOGO ANCHE DI ECCESSI. E IN CRISI: PRIMA DELL’ERUZIONE C’ERANO STATI TANTI TERREMOTI E L’ULTIMO IMPEDIVA ALLA CITTÀ DI RIFORNIRSI D’ACQUA. DA MESI SONO STATI RITROVATI 1.047 CORPI A POMPEI E 328 A ERCOLANO. MA SECONDO MOLTI STUDIOSI A ERCOLANO SAREBBE MORTO NON IL 10% DELLA POPOLAZIONE (I 328 RITROVATI), MA IL 50% O PIÙ, CIRCA 2.000 ABITANTI. MOLTI POTREBBERO ESSERE ANCORA SOTTO GLI STRATI VULCANICI, O PIÙ LONTANO, ANCHE IN MARE QUELLA DI POMPEI ED ERCOLANO FU UNA TRAGEDIA IMMANE. CHI SI FA I SELFIE DAVANTI ALLE BACHECHE CON LE VITTIME NON CI PENSA MA I CORPI SONO STATI TROVATI IN POSIZIONE «DI DIFESA», CON I MUSCOLI CONTRATTI E LE BOCCHE SERRATE. CERCAVANO DI DIFENDERSI DAL MARE BOLLENTE, MA NE SONO RIMASTI TRAVOLTI E INGLOBATI DALLA CENERE Pompei, la vera storia dell’eruzione Alberto Angela condensa in un libro 25 anni di studi sulla città sepolta: “Insieme, possiamo salvarla” il caso STEFANO RIZZATO ROMA a quel giorno ne sono trascorsi 706.776, sono passati oltre 1.935 anni e chissà quanti turisti. Ma Pompei parla ancora. Sul diluvio infuocato che l’ha seppellita insieme a Ercolano ci sono ancora enigmi da sciogliere. E risposte che sorprendono. Molte sono ora raccolte in un libro, «I tre giorni di Pompei», in uscita mercoledì per Rizzoli. È il nuovo lavoro di Alberto Angela, che semplicemente dice: «È il libro che ho sempre voluto scrivere». Detto da chi nel bagaglio ha già una brillante carriera da divulgatore, può stupire. Ma Pompei è unica anche per chi la studia. Con 25 anni di frequentazioni e l’aiuto di archeologi e vulcanologi, Angela è arrivato a ribaltare molto di quello che credevamo di sapere, a partire dalla data dell’eruzione, che va spostata in avanti di due mesi: non il 24 agosto dell’anno 79, ma il 24 ottobre. La parte più affascinante del libro non riguarda i det- D tagli per così dire tecnici della tragedia, ma la storia viva della città romana. Immortalata proprio mentre, senza saperlo, stava per diventare un reperto storico. «In nessun altro posto del mondo – prosegue Angela – è possibile entrare nella vita di un’epoca così lontana. I resti non ci mostrano architetture ma una società viva, una città che per certi versi sembra Chicago e per altri Los Angeles o Hong Kong. Ci sono testimonianze su quale fosse l’intreccio tra politica e affari e altre che parlano della vita dei bar. Ho voluto fare un libro dei vivi, non dei morti. Cercando sopravvissuti e vittime, e raccontando la loro storia». Ne esce una sorta di romanzo corale, fatto di realtà e non di finzione. Parte dei proventi dalla vendita del libro sarà de- stinata al restauro del dipinto «Adone ferito», che dà il nome a una delle case di Pompei. «L’idea è che tutti, dall’estero e dall’Italia, possano contribuire a conservare un patrimonio mondiale, non solo nostro. Magari adottandone un pezzo - dice Angela -. Pompei è stata sepolta per 1.600 anni e portata alla luce da 200. È normale che si degradi, e per questo dovremmo avere una legione di restauratori e tecnici impegnati a fare una prevenzione e un restauro costanti. Spesso la burocrazia si è messa di traverso, è stata un secondo vulcano. Ma in tanti anni di riprese e studi non ho mai trovato una sola persona – tra guide, custodi, dirigenti – che odiasse Pompei. Con l’aiuto di tutti e l’ottimo lavoro della soprintendenza ce la si può fare». 1 Durante una visita in Cam- pidoglio il presidente della Federazione mondiale della scherma, il magnate uzbeko Alisher Usmanov, ha annunciato che con 500 mila euro finanzierà il restauro della sala degli Orazi e Curiazi dei Musei Capitolini e della Fontana del Quirinale. «Non mi piace parlare delle mie donazioni - ha detto - soprattutto di quelle che non ho ancora fatto. Ma mi hanno detto che qui ci sono molti siti da restaurare. E ho risposto che farò la mia parte». «Usmanov ha capito bene - ha detto il sindaco Ignazio Marino - che il nostro patrimonio storico appartiene a tutta l’umanità, non solo ai romani». NATIONAL GEOGRAPHIC /CORBIS che dovrà trasformarsi in una manutenzione ordinaria e costante», spiega Massimo Osanna, l’archeologo che guida la soprintendenza speciale istituita nel 2013 dal Governo Letta. Professore, che pensa dell’idea che ci possano essere mecenati – cittadini o enti di tutto il mondo – che adottino qualche pezzo di Pompei? iente più crolli, polemiche o scioperi che lascino fuori i turisti. Più interventi e prevenzione, metodi moderni di sorveglianza, appalti limpidi e pace sindacale. Che a Pompei sia arrivata la svolta buona? I lavori del Grande Progetto Pompei – da completare entro fine 2015 – viaggiano in anticipo sulla tabella di marcia. «È un cantiere di interventi straordinari N Qui sopra, la copertina del libro di Alberto Angela, che racconta l’eruzione e soprattutto la vita nella città attraverso le storie di alcuni personaggi realmente esistiti Il libro «I tre giorni di Pompei» esce mercoledì con l’editore Rizzoli A sinistra, il sito archeologico, con il Vesuvio sullo sfondo Finanzierà due restauri DalmagnateuzbekomezzomilioneperRoma Il soprintendente: “Budget e burocrazia i nostri limiti ma qui c’è un clima nuovo” Intervista Un romanzo «In realtà lo stiamo già facendo, unendo la tutela del sito alla formazione. Già oggi a Pompei c’è un consorzio che lavora al restauro della Necropoli di Porta Nocera. È un gruppo guidato da due centri tedeschi e cui partecipano anche l’Ibam di Catania e il Cnr. Un progetto che durerà dieci anni, con specialisti che si occupano dei lavori e insegnano il mestiere, sul campo, a archeologi e tecnici». Propriovenerdìèstatoconclu- so l’accordo con i sindacati del personale di vigilanza. Ci può promettere che il sito non chiuderà più per assemblea? «Me lo auguro, credo davvero che a Pompei sia iniziata una stagione di dialogo più sereno. Nemmeno io mi aspettavo che v e n e r d ì avremmo firMassimo mato tutto il Osanna pacchetto, in un clima di grande concordia». Il tema della sicurezza, con troppi turisti-vandali che si portano via i pezzi, è cruciale. «Puntiamo su nuove forme di dissuasione. A breve avremo una nuova recinzione e un sistema di illuminazione più efficace, per la notte. Soprattutto, avremo la videosorveglianza con telecamere dentro al sito e non solo più nel perimetro». Quanto incide la burocrazia nell’ostacolare la realizzazione di tutti gli interventi? «Molto, fa perdere un mare di tempo. È chiaro: è un sacrosanto dovere verificare la regolarità di incarichi e appalti, ed è un lavoro di cui si occupa il gruppo di legalità guidato dal generale dei Carabinieri Giovanni Nistri. Ma ci sono troppe procedure non necessarie, certificati da chiedere e attese di trenta giorni. Questioni che ci mettono in grande difficoltà». Oltre a questo, cambierebbe qualcos’altro? «Vorrei poter gestire il budget per il personale. Come soprintendenza speciale abbiamo autonomia di bilancio, ma non abbastanza per assumere. Oggi, per esempio, non abbiamo un ingegnere strutturista e dobbiamo esternalizzare quest’attività, con tutti i problemi che questo comporta. Il ministro Franceschini è al corrente e sensibile su questo punto e ha istituito un bando per 20 specialisti, assunti fino a fine del 2015. Ma dovremmo poterlo fare in modo strutturale». [S. RIZ.] I.P.A.B. “Ospedale Ricovero P.Toso” – Canale (CN) Estratto bando - Asta per la cessione della partecipazione detenuta dall’I.P.A.B. “Ospedale Ricovero P. Toso” nella societa’ Angelina S.r.l. pari al 100% del capitale societario. Sede ente cedente: I.P.A.B. “Ospedale Ricovero P.Toso” - via S.Martino n. 3/C - 12043 Canale (CN) - Tel. 017395690 - Fax. 0173970763 - Email info@pec. casadiriposopasqualetoso.it - Criterio aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa secondo i principi di cui agli artt. 73 lettera a), e 74 del R.D. N. 827/1924 - Importo del prezzo base per la cessione delle quote societarie: € 2.080.000,00 – offerte in aumento 1% - l’asta si terrà il giorno 10 dicembre 2014 alle ore 14,00 presso la sede dell’Ente. Bando, modelli, tabelle consistenza e documentazione fotografica sono disponibili su richiesta all’indirizzo e-mail suddetto. Il Responsabile del Procedimento – Mazzarella Dr. Luigi 22 .Agricoltura STAMPA .LA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 Agrinsieme Per ottenere i fondi Ue basterà solo un click Ma 575 milioni sono fermi 33,4 miliardi È il fatturato dell’export agroalimentare nel 2013 e rappresenta il 2,6% del mercato globale 3 organizzazioni Agrinsieme raggruppa le esperienze di Confagricoltura, Cia e Alleanza cooperative A circa 700 mila piccole imprese la dichiarazione per ottenere contributi europei arriverà direttamente A gricoltura MAURIZIO TROPEANO La rivoluzione scatta a marzo: dopo il modello 730 anche la dichiarazione per ottenere i contributi europei arriverà direttamente a circa 700 mila piccole imprese. Il produttore (autonomamente o assistito dal Caa) potrà dare semplice conferma con un click dei dati precompilati o integrare e completare le informazioni. Per tutte le aziende si potrà anticipare il pagamento del 100% degli aiuti a giugno, invece che a dicembre, per un potenziale di 4 miliardi di euro. Le novità sono state stata annunciate martedì scorso dal ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, nel corso della prima conferenza economica di Agrinsieme. L’associazione di cui fanno parte Confagricoltura, Confederazione italiana agricoltoriCia e Alleanza delle cooperative agroalimentari, però, nel suo rapporto «#campoliberofinoinfondo» denuncia, sulla base dei dati della rete rurale nazionale, come entro il 31 dicembre ci siano da spendere 575 milioni di euro della dotazione degli anni compresi tra il 2007 e il 2013. Agrinsieme, poi, stima in 15 milioni le perdite delle società regionali & Italia Europa A CURA DI Marco Zatterin Aviaria Virus sotto controllo 1 Settimana di inquietudine in Europa per i fo- colai di influenza aviaria segnalati nei Paesi Bassi e nel Regno Unito, dopo quelli di due settimane fa in Germania. Per la prima volta si tratta di un virus altamente patogeno (H5N8), in precedenza conosciuto solo in Oriente e portato da cigni selvatici. I meccanismi di allerta Ue hanno sinora funzionato, i controlli e gli interventi sono stati immediati. Sono stati abbattuti migliaia di polli e oche. partecipate dalle regioni in ambito agricolo. Martina ha anche illustrato l’avvio di un piano anti-burocrazia che dovrebbe portare ad eliminare i 25 chili di carta che secondo lo studio di Agrinsieme l’azienda produce ogni anno e che assorbe oltre 100 giornate di lavoro. Ma la semplificazione amministrativa costituisce solo uno dei due pilastri su cui si gioca la competizione sul mercato globale. Il secondo è l’internazionalizzazione e qui, almeno secondo il rapporto che Nomisma ha realizzato per Agrinsieme, ci sono alcune criticità legate al fatto che «l’Italia dedica ingenti risorse umane e finanziarie alla promozione, soprattutto se in comparazione rispetto a quanto avviene negli altri maggiori partner europei ma questo non trova riscontro nella capacità di accesso ed espansione sui mercati esteri o nell’utilizzo dei servizi offerti». Confagricoltura, Confederazione italiana agricoltori-Cia e Alleanza delle cooperative agroalimentari hanno chiesto al governo un cambio di passo. Qualcosa si sta muovendo come ha spiegato il vice-ministro dello Sviluppo economico annunciando l’avvio di un pro- getto per i mercati esteri che dispone di una dote di 50 milioni. Si parte dagli Stati Uniti dove saranno investiti 30 milioni per una campagna contro il falso made in Italy ma anche con la promozione dei prodotti ad indicazione geografica ed incentivi alle catene distributive per dare spazio sugli scaffali a prodotti anche di nicchia. Ma la competitività sui mercati internazionali si raggiunge anche migliorando l’efficienza interna. Agrinsieme sottolinea la necessità di «una semplificazione radicale del sistema a partire dalle varie controllate del Ministero (Cra, Agea, Ismea, Inea, Ente Risi, Unirelab etc.)». E poi è «anacronistico pensare che c’è ancora qualcuno oggi che pensa che si possa riproporre un sistema di incentivi per le assicurazioni legato all’adesione ad un consorzio di difesa così come è anacronistico pensare che ci sia un regime di monopolio (costato negli ultimi 10 anni oltre 800 milioni di euro) per la tenuta dei libri genealogici delle razze bovine in capo alle associazioni di allevatori». Semplificare e liberalizzare «permetterebbe il risparmio di milioni l’anno che potrebbero essere reinvestiti nelle aziende». Alimentare Il rischio delle frodi frena l’e-commerce È il rischio delle frodi a frenare gli italiani a riempire il carrello della spesa sul web: sul 64% di chi fa acquisti online, solo l’11% usa questo canale di vendita per comprare prodotti agroalimentari. È quanto emerge dalla prima ricerca realizzata dal Movimento del Cittadino e dalla testata Frodi alimentari sulle insidie dell’e-commerce a tavola su un campione di 1.260 consumatori. La ricerca è stata presentata, insieme ad un decalogo anti-truffa, in un convegno promosso con il Nucleo anti frodi del Comando Carabinieri delle Politiche agricole (Nac) e l’Icqrf. Gli investigatori hanno individuato ben 70 diverse tipologie di prodotti alimentari contraffatti online, con il record per i formaggi dop. Il valore degli acquisti sul web in Italia è di 13,2 miliardi, di cui solo il 12% riguarda l’alimentare, spiega la ricerca, una modalità di acquisto utilizzata per lo più da donne tra i 25 e i 45 anni, in assoluto le più coraggiose. Nella classifica dei cibi più bersagliati dalle frodi, il primato spetta ai prodotti Dop e Igp (16%), seguiti dai semilavorati, come conserve, sughi e insaccati (12%) e da quelli della tradizione locale (32%). Ue/Usa Sanzioni/1 Sostiene Slow Food NICOLA FIORITA Salviamo le api dal coleottero africano «Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita». La frase attribuita ad Einstein contiene un avvertimento da non sottovalutare. Senza il lavoro delle api le coltivazioni agrarie non avrebbero modo di perpetuarsi e la nostra stessa sopravvivenza sarebbe in pericolo, visto che buona parte del cibo che consumiamo dipende anche dall’opera di impollinazione. A settembre in Calabria e più di recente in Sicilia, sono stati rilevati in alcuni alveari esemplari di Aethina tumida. Si tratta di un coleottero originario dell’Africa che si è diffuso in varie zone del mondo. L’Aethina si insedia nell’alveare e vi deposita le uova: alla schiusa le larve si nutrono di tutto quel che trovano: miele, polline e larve di api. Alla maturità il parassita si lascia cadere nel terreno e qui rimane fino a quando non riemerge allo stadio adulto e ricomincia il ciclo. Il danno causato da questo scarabeo è sostanzialmente di tipo economico, poiché riduce le produzioni degli alveari attaccati, alterandone la qualità. In Calabria è la campagna di eradicazione prevede come unica misura la bruciatura degli apiari in cui venga rinvenuto il parassita. Così non solo il danno economico causato dai roghi di alveari ha ampiamente superato quello che il coleottero avrebbe mai potuto causare, ma così si rischia di distruggere ciò che si vuole proteggere (le api) prima di debellare ciò che si vuole combattere (il parassita). E’ urgente ripensare la strategia adottata, puntando sui metodi meno distruttivi e più efficaci già individuati nelle zone in cui l’insetto è presente. La situazione rischia di danneggiare un settore, quello apistico, già messo in crisi da altre gravi avversità e di alterare gli ecosistemi naturali che basano i loro delicati equilibri anche sulla presenza delle api. Sanzioni/2 Ottimismo sull’intesa Niente soldi dalla Pac La carne va a picco 1 Con la Nuova Commissione 1 Gli sherpa dei governi nel 1 Effetto sanzioni. L’export di riprende animo la trattativa dell’Europa con gli Stati Uniti per la definizione di una accordo di partenariato economico e commerciale (Ttip). Il ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina è convinto che si possa arrivare a una intesa «che potenzi le vendite negli Usa degli alimentari di alta qualità: puntiamo a superare anche le barriere non tariffarie che, ad esempio, impediscono dal 2001 l’export negli Usa della Bresaola per motivazioni sanitarie». Consiglio Ue hanno deciso di non ricorrere alla riserva di crisi nel bilancio agricolo per finanziare le misure di aiuti ai produttori agroalimentari danneggiati all’embargo russo. Ora si apre un negoziato con il Parlamento. In caso di mancati accordi, la Commissione europea dovrà presentare un nuovo progetto di bilancio 2015. La riserva potrebbe essere salvata riducendo il costo delle misure preventivate per limitare i danni dell’embargo russo. carne italiana nella Federazione Russa è passato da 56,9 milioni 2013, in crescita del 7,71% rispetto all’anno precedente, a poco meno di 9,7 milioni nel periodo gennaio-luglio 2014, con un crollo del 55,9% sullo stesso periodo del 2013. L’Italia è scesa al 22o tra gli esportatori verso Mosca, mentre era al diciottesimo posto nel 2013. Secondo l’Ice, fra il 2011 e il 2013 la Russia rappresentava la nona destinazione per l’export nostrano; oggi è al 17o posto. LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 . Tempo Libero .23 Giochi a cura di Parole incrociate [Rocchi] ORIZZONTALI: 1. Ipersostentatore aereo - 5. Gruppo dirigente - 11. L’ultima nota - 13. Il nome della Massari - 16. Resto di nave naufragata - 18. Materiale per imbottiture ricavato da una pianta delle Bombacacee - 21. Un grosso ragno che vive nell’Europa meridionale - 24. Bloccato in porto 25. Un locale della biblioteca - 27. Non adatto al canto - 28. Vi si ammira il Partenone - 29. Dovuto all’azione del vento - 30. Il Berrettini pittore e architetto del Seicento, esponente del barocco 31. Iniz. di Hemingway - 32. Famoso architetto spagnolo - 34. Mandare in visibilio - 37. Pordenone - 38. Infiammazione nasale - 39. Per poche e per molte - 40. Iniz. di Grieg - 41. Malattia... del disco 42. Complesso architettonico romano - 45. Antenato - 46. James Clark esploratore britannico 47. Fa parte del gregge - 49. Capo greco di una battaglia del 1941 - 52. Vecchio nome della Thailandia - 53. Il nome di Vespucci - 56. Cetaceo bianco delle acque artiche - 57. Corrisponde a un quinto di lustro - 58. Unire e fare andare... gli ingredienti - 60. Si può lasciare per testamento 62. Il nome di “King” Cole - 63. Lo Stato che ha per capitale Damasco - 64. Altro nome del lago Sebino - 65. Sostanza grassa per cosmetici - 67. Incorporeo, celestiale - 68. Il capoluogo della Guayana francese - 69. Ninfe dei monti. [Ala] VYKOUK - TOELLY IL BIANCO MUOVE E VINCE Anche i settori di colore diverso devono contenere tutti i numeri da 1 a 9, senza ripetizioni. Sudoku 2 5 6 3 7 5 6 6 7 5 2 9 8 8 6 9 6 3 9 1 5 6 2 8 7 Scacchi Inizia oggi a Boscotrecase (Napoli) la finale del Campionato Italiano individuale. Dodici i giocatori che lottano per lo scudetto 2014, capeggiati dal campione in carica, Danil Dvirny di Montebelluna. Gli altri concorrenti in gara sono Sabino Brunello, Alberto David, Michele Godena, i fratelli Axel e Denis Rombaldoni, Fabio Bruno, Daniel Contin, Daniele Genocchio, il milanese Fabrizio Bellia e i due più giovani, Artem Gylevich di Bologna (21 anni) e Nicola Altini di Barletta (19 anni). Conclusione il 4 dicembre, riposo il 29 novembre giorno in cui ci sarà la conferenza nazionale degli Atleti. Sede di gioco l'Hotel Villa Rota, partite trasmesse in diretta sul sito www.federscacchi.it. Torneo molto aperto, senza particolari favoriti, anche se il pronostico punta soprattutto su Brunello, da vari anni alla ricerca dello scudetto, su David, campione due anni fa, e sul campione uscente Dvirny. 5 1 VERTICALI: 1. È fatta di parole - 2. Ballo... non veloce - 3. Non piace all’astemio - 4. L’intraprendenza degli antesignani - 5. Ha propri confini - 6. Il principe della risata - 7. Iniz. di Concato - 8. Raccolta con indirizzi di abbonati - 9. Usare i pastelli - 10. Un anagramma di “voltaica” 11. Opera sferzante - 12. Rimasto integro - 13. La regione di Metz - 14. Un film di Federico Fellini 15. Le gemelle della danza - 17. Canale dalla faringe ai bronchi - 19. Si fanno dividendo - 20. Vertigine - 21. Marsupiale ritenuto estinto - 22. Viottoli erbosi che attraversano i campi - 23. Protegge la pupilla - 26. Antica città dell’Epiro 28. Affluente del Rodano - 30. Romanzo di Knut Hamsun - 32. Trarre il succo dal limone - 33. Una gara classica o un pesce di lago - 34. Il cantautore di «Giudizi universali» - 35. Donna da epopea 36. Che respira con affanno - 42. Federico García poeta - 43. La misura dell’indumento - 44. Lampo improvviso - 45. Indifferenza morbosa - 47. Il massiccio col Kungur Tagh - 48. Un metallo alcalino leggero - 49. Pura e semplice - 50. La dinastia inglese di Enrico VIII - 51. Sciolto e svelto come il ginnasta - 54. Il... ristorante del deserto 55. Un gas nobile - 56. Il nome di Bartók - 59. Donne colpevoli - 61. Congiunzione inglese - 63. Introduce l’ipotesi - 66. Limiti di amministratori. 1 2 3 4 5 6 7 8 0 16 17 18 9 10 0 0 19 20 0 11 12 13 0 0 0 21 22 23 14 0 0 24 25 26 0 0 27 15 28 0 29 30 31 0 0 0 34 35 36 0 0 32 33 0 37 38 0 41 46 0 0 47 48 0 0 42 43 0 52 39 44 0 0 53 54 0 58 62 63 67 50 51 0 60 61 0 65 66 0 68 69 0 0 Bruno La scorsa settimana abbiamo puntualizzato come sia sempre più problematico per i giocatori occasionali giocare a poker online; si trovano infatti di fronte veri professionisti, dotati pure dei più raffinati software di analisi. Non c'è storia! Questa impressione viene confermata da un’intervista che Francesco Rodano, dirigente di AAMS, ha rilasciato al sito Italiapokerclub, vero punto di riferimento per l’informazione sul mondo del poker. Richiesto su quali fossero le cause del vistoso calo del volume di gioco (-20% nell’ultimo anno), Rodano ha tra l’altro parlato «dell’enorme peso della componente di abilità. C’è stata una fase in cui ci si illudeva che vincere a poker fosse alla portata di tutti, poi ci si è resi conto che, nel medio periodo, erano solo i più bravi a chiudere in attivo, mentre i meno abili rimanevano scottati e tendevano ad abbandonare il gioco. È un po’ come se si dovesse pagare un buyin per un heads-up di tennis contro Federer: a parte il piacere di giocarci una volta, poi si evita di buttare i soldi. Tra l’altro ho l’impressione che molte room abbiano incentivato i grinder (con rake back, bonus, ecc.) e poco tutelato i giocatori normali, i quali, via via, hanno lasciato.» Carlo Alice Ogni riga e ogni colonna deve contenere i numeri da 1 a 6. All’interno di ogni settore sono indicati il risultato da ottenere e il segno aritmetico col quale combinare i numeri inseriti per ottenerlo. Nello stesso settore i numeri possono ripetersi. Texas hold'em [De Toffoli] Quattro carte già in tavola, manca solo il “river”: nei panni di quale giocatore vorreste trovarvi? TM 49 56 64 0 0 Ruzzle 0 0 0 Cercate parole del maggior valore possibile (noi ne abbiamo trovate una ventina, alcune inconsuete, sopra i 220 punti). Cercate parole che contengano il gruppo “ante” (noi 13). Cercate anche nomi di pesci al singolare (noi 7). Il gioco consiste nel 2P 2L 3 1 3 1 formare parole attraversando caselle contigue (anche 3L diagonalmente); in una 1 2 2 2 parola ogni lettera può essere usata una sola 3P 2P volta. Si possono 5 2 1 1 coniugare i verbi. Punteggio: sommare i valori di ogni lettera 3L 1 8 1 3 tenendo conto delle caselle bonus e aggiungere poi 5 punti per ogni lettera oltre alla parola x2 parola x3 quarta. Esempio: TARGA=(2+1+2+8x3+1) lettera x2 lettera x3 x3+5=95. 0 0 59 0 45 0 0 55 0 57 40 0 0 Kendoku Rebus [“4”,1,3] [Minigame] 72x 6x 144x 10x 7+ 3: 100x 7+ G 18x 15+ 6+ S 30x 2: Le soluzioni saranno pubblicate su di martedì 25 novembre 2014 24 .Lettere e Commenti STAMPA .LA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 Cuori allo specchio - La Stampa, via Paleocapa, 7 - 20121 Milano [email protected] www.lastampa.it/cuoriallospecchio/ Illustrazione di Stefania Manzi Massimo Gramellini e CUORI ALLO SPECCHIO presentano Il nostro caro Angelo Raccontateci il vostro Ognuno di noi ha vissuto almeno una volta l’esperienza - o avuto l’impressione - di sentirsi aiutato da una presenza, reale o invisibile, che qualcuno chiama angelo custode e altri coincidenza o fortuna. Chiamatela come volete ma per una volta, invece di lasciare spazio ai demoni quotidiani, parlateci dei vostri «angeli» e di quando e come, un po' inspiegabilmente, si sono resi utili... Scrivete i vostri racconti (meglio via mail), li pubblicheremo ogni domenica. o conosciuto il mio Angelo a 6 anni, quando causa indigestione di cioccolato, la vigilia d Natale fui operato d’urgenza di appendicite, in un ospedale di provincia che non aveva il reparto di pediatria Tra il ricordo del caldo e del vapore della sala operatoria (che non era fredda come le attuali) vidi qualcosa che aveva una piccola ala nascosta dai fumi di vapore che mi diceva di stare tranquillo e che sarebbe andato tutto bene. Lo rividi poi nel reparto maternità, dove Lui aveva indicato certamente ai medici di ricoverarmi, per farmi passare un Natale tra mamme, bimbi neonati e fratellini degli stessi, piuttosto che in una triste corsia attorniato da persone che a me sarebbero parsi vecchi! L’ho perso poi di vista, sentendone solo una presenza lontana negli anni della giovinezza, fino a che all’inizio degli studi universitari, bighellonando in un’altra città dove ero arrivato con congruo anticipo, tipico dei ragazzi di provincia, per recarmi ad una conferenza, entrai in una chiesa bianca. Lo spazio era molto luminoso e mi avvicinai all’altare che aveva sulla lastra di marmo bianco una scritta, parzialmente coperta de un tralcio dei fiori colorati che scendevano da un vasetto. Incomincia a leggere la scritta Vocavi te nomine tuo… (ti ho chiamato con il tuo nome) e mi fer- H I casi più difficili? Nella cartellina A.C. mai un attimo, poi scostai il piccolo tralcio e lessi …meus es… (sei mio!). A quel punto cominciai a tremare per la paura di avere ben capito il messaggio e mi avvicinai all’angolo della balaustra dove c’era una statua di marmo bianco raffigurante un angelo. Lo guardai mi parve che si movesse e mi sentii sussurrare, «vuoi che mi stacchi una penna delle ali e ti metta per iscritto quali sono i progetti che ha su di te Colui che ti ha creato?». La paura lasciò lo spazio all’esaltazione e in quel momento capii che la chiamata era per tutti e per sempre e che il custode mi sarebbe sempre stato vicino. Lo rividi, anzi li vidi molto bene, quando, militare addetto a controllare gli sbarchi dall’Albania, nei primi anni Ottanta, guardavo negli occhi, protetto solo da guanti di plastica e tuta mimetica i bimbi e le donne che sbarcavano e dietro di loro vedevo, come nell’apocalisse, una schiera di angeli che li sorreggevano e li affidavano a noi in terra, per rifocillarli e dargli quella speranza che si vedeva riflessa nei loro occhi ! Io ero incaricato di prendere nota dei problemi e delle destinazioni utilizzando una cartellina azzurra che veniva chiamata, da parte dei profughi, la cartellina degli «angeli»! Da quel giorno, finita quella esperienza umanitaria e formativa, e iniziato a lavorare, prima sulla mia scrivania poi sul desktop del mio pc c’è sempre stata una cartellina con un nome A.C., in cui finivano i problemi che non ero in grado di risolvere al momento e che, guarda caso il giorno o i giorni seguenti, trovavano una soluzione «condivisa» con Lui. Così è stato per la decisone di FEDERICO TADDÌA V ino a 10 anni affermavo sicuro che non avrei mai e poi mai indossato i sandali. Invece 4 anni fa ne ho comprati un paio, quasi senza accorgermi che avevo ceduto alla moda: anche io mi adeguo, anche io sono prodotto di ciò che mi circonda». E ciò che lo circonda lo conosce molto bene Hans Eijkelboom, fotografo olandese nato nel 1949, che da 40 anni orienta il proprio obiettivo verso le persone incrociate F come VESTITI LA STAMPA in strada per immortalare, nello stesso tempo e nello stesso luogo, uomini e donne vestiti allo stesso modo. Le oltre 6 mila foto di questo archivio è diventato un libro intitolato People of the TwentyFirst Century: un inno al culto di sé, un manifesto del look come espressione della cultura di una società. «Ho sempre l’impressione che le persone non si rendano conto di non essere uniche: spesso trovano negli abiti il modo per esprimersi e per rappresentare i propri sentimenti, uando ero piccola credevo che il mio angelo custode fosse Gesù bambino. Crescendo ho smesso di credere che esistesse un bambino con le ali che mi aiutasse a superare e risolvere i problemi. Da quel momento ho capito che la mia vita è fatta di tanti piccoli e grandi angeli custodi in carne ed ossa, con- Q e sono convinte che indossare determinati capi le renderà diverse da tutti. Vedendo le foto si accorgono di questa omologazione: prendere consapevolezza della presenza di tutte queste “copie” le lascia stupite». Da Amsterdam a New York, passando per Venezia, Tokio, San Paolo e il Cairo: Hans ha fatto il giro del mondo, individuando per ogni città zone di passaggio e aree frequentate dove non stare più di due ore, scattando di nascosto con la macchina fotografica a tracolla comandata LAURA CARASSAI 1 EDITRICE LA STAMPA SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN AMMINISTRATORI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE, GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA ANDREA MALAGUTI ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO REDAZIONI GIANNI ARMAND-PILON ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI, MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI, PAOLO BRUSORIO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO Editrice La Stampa REDAZIONE AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111, fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885; Milano, via Paleocapa 7, telefono 02.762181, fax 02.780049. 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Tutti siamo angeli di qualcuno e tutti possono diventare i nostri angeli. Ogni giorno incontriamo qualcuno che ci aiuta, a volte anche inconsapevolmente, ad affrontare i nostri problemi quotidiani. Una persona che ci aiuta ad attraversare la strada. Un’altra che frena mentre passiamo sulle strisce. Un impiegato gentile, il quale ci aiuta a compilare un modulo o ad effettuare un’operazione. Una maestra che ci accarezza. Un’amica con la quale possiamo sfogarci, con cui possiamo piangere e/o ridere. Un bambino che ci sorride in una giornata triste. Un complimento inaspettato fatto da un collega in un periodo privo di autostima. Un passante che ci indica la strada giusta. Un solo angelo custode non riuscirebbe a fare tutto il lavoro degli angeli terrestri! ALE(SSANDRA) da un interruttore celato nella giacca. Raccogliendo poi le immagini in griglie tematiche, «Photo Notes». «Per i primi anni guardare quello che indossavano le persone era un’ossessione: scrutavo gli altri in ogni momento. Ora mi interessa solo il mio percorso artistico: non ho un giudizio sul fatto che tutti indossiamo le stesse cose. Siamo umani e cerchiamo sempre cose belle che ci rendano un po’ felici. La moda non può cambiare le emozioni umane, al massimo può essere al loro servizio». STAMPA IN FACSIMILE: LA STAMPA, VIA GIORDANO BRUNO 84, TORINO LITOSUD SRL, VIA CARLO PESENTI 130, ROMA ETIS 2000, 8A STRADA, CATANIA, ZONA INDUSTRIALE RCS PRODUZIONI MILANO S.P.A., VIA ROSA LUXEMBURG 2 – PESSANO CON BORNAGO L’UNIONE SARDA S.P.A. – VIA OMODEO, 5 , ELMAS (CAGLIARI) ©2014 EDITRICE LA STAMPA S.P.A. REG. TRIB. DI TORINO N. 26 14/5/1948 CERTIFICATO ADS 7742 DEL 18/12/2013. LA TIRATURA DI SABATO 22 NOVEMBRE 2014 È STATA DI 276.972 COPIE RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. LGS.196/2003): MARIO CALABRESI 1 TM REDAZIONE AMMINISTRAZIONE E TIPOGRAFIA: VIA LUGARO 15 - 10126 TORINO, TEL. 011.6568111 Usa La Stampa (Usps 684-930) published daily in Turin Italy. Periodicals postage paid at L.I.C. 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Difficile dirlo con sicurezza, ma il pessimismo sindacale appare più fondato dell’ottimismo governativo. Secondo l’Istat negli ultimi sei mesi l’occupazione è aumentata, ma di sole 70 mila unità. L’aumento di 153 mila posti di lavoro proclamato da Renzi è solo frutto di un ingenuo trucco statistico, che gli anglosassoni chiamano cherry picking (scegliersi le ciliegie), ovvero presentare solo i dati che ci danno ragione: in questo caso confrontare i dati di settembre non con quelli di 6 mesi prima (marzo), ma con quelli del mese più basso dell’anno (aprile, in questo caso). Si potrebbe obiettare che, se consideriamo solo le ultime due rilevazioni, ossia agosto e settembre, l’aumento è di 83 mila posti di lavoro, un risultato decisamente positivo. Ma qui intervengono ben tre controobiezioni dei sindacati. Primo, in attesa dei dati Istat più analitici, nulla sappiamo della qualità dei nuovi posti di lavoro, e tutto lascia pensare che l’aumento possa essere dovuto soprattutto alla sostituzione di posti di lavoro full-time con posti di lavoro part-time, una tendenza che non si è mai interrotta negli ultimi 10 anni. Secondo, fra agosto e settembre la disoccupazione non è affatto diminuita, bensì è aumentata di 48 mila unità. Terzo: sempre fra agosto e settembre sono esplose le ore di cassa integrazione, e questa tendenza è proseguita fra settembre e ottobre. Se si convertono le ore di cassa integrazione in posti di lavoro, e si correggono i posti di lavoro nominali con i posti di lavoro congelati dalla cassa integrazione, si scopre che l’occupazione reale (fatta di posti di lavoro in cui si lavora) non è aumentata di 83 mila unità ma è diminuita di 145 mila. Il che, forse, spiega l’aumento dei disoccupati registrato dall’Istat, un dato che ad alcuni è parso in contrasto con l’aumento dell’occupazione. Primo round: Camusso 1, Renzi 0. Ma passiamo al secondo round. Dice Renzi che «i sindacati passano il tempo a inventarsi ragioni per fare scioperi, mentre io mi preoccupo di creare posti di lavoro». Susanna Camusso gli risponde che «se fosse vero che il governo ha intenzione di creare posti di lavoro, le norme che ci sono nella legge di stabilità rispetto ai precari sarebbero tutte diverse». Sono convinto anch’io che talora i sindacati scioperino per scioperare, e naturalmente non nutro alcun dubbio sul fatto che Renzi desideri creare posti di lavoro. Però il punto sollevato dalla Camusso è di sostanza, non di buona o cattiva volontà. La domanda cruciale non è che cosa sogna Renzi, ma è se le norme varate dal governo, in particolare la riduzione dei contributi a carico del datore di lavoro prevista dalla Legge di stabilità, siano idonee a creare nuovi posti di lavoro, dove per «nuovi» si deve intendere posti che senza quelle norme non sarebbero mai nati. Quella pesante eredità paterna Pane al pane LORENZO MONDO U n ragazzo appartenente al clan siciliano dei Graviano non ha potuto ricevere il sacramento della Cresima, insieme ai suoi 49 compagni di scuola, nella cattedrale di Palermo. Ha 17 anni, frequenta il liceo nel Centro Educativo Ignaziano e i suoi insegnanti non hanno nulla da rimproverare ai suoi comportamenti. Ma l’arcivescovo Paolo Romeo aveva chiesto ai suoi professori che venisse dirottato a ricevere la Cresima in un’altra chiesa o in una cappella Lettere e Commenti .25 . ANDREA GAVOSTO* Q SUL LAVORO IL GOVERNO RISCHIA IL FLOP Secondo la Cgil no: se Renzi puntasse davvero a massimizzare i nuovi posti di lavoro, «non distribuirebbe fondi a pioggia alle imprese, ma li vincolerebbe alle assunzioni». Qui le obiezioni della Cgil collimano perfettamente con le perplessità degli studiosi, che si possono riassumere in almeno cinque osservazioni. Primo: la decontribuzione riguarda solo gli assunti nel 2015, quindi non potrà fornire una spinta permanente all’economia. Secondo: la decontribuzione non richiede all’impresa beneficiaria di aumentare l’occupazione e quindi, nella maggior parte dei casi, si risolverà in un regalo alle imprese. Terzo: è molto improbabile che i pochi fondi stanziati per il 2015 (1,9 miliardi) bastino a coprire le richieste, che saranno tantissime proprio perché nulla si pretende dalle imprese. Quarto: la previsione governativa che i lavoratori assunti con la nuova formula siano 1 milione implica che i relativi posti di lavoro siano quasi tutti parttime, un po’ come i mini-job alla tedesca (lo sgravio medio preventivato dal governo è di soli 5000 euro per addetto, più o meno quel che paga un datore di lavoro per un assunto part-time). Quinto: proprio perché non può creare un numero apprezzabile di posti di lavoro addizionali, la decontribuzione governativa non si finanzia da sé (attraverso l’aumento del Pil generato dai nuovi posti di lavoro), ma richiede ogni anno di essere rifinanziata, cosa per cui il governo non ha le risorse. Fine del secondo round: Camusso 1, Renzi 0. Arrivati a questo punto, qualche lettore potrebbe obiettare che è tutto da dimostrare che la decontribuzione prevista dal governo non produrrà molti posti di lavoro. E allora la- sciamo parlare il governo. Nella Legge di stabilità (che è scritta dal governo, non da me) si prevede che l’impatto complessivo delle decine e decine di misure della legge stessa sia di appena 40 mila nuovi posti di lavoro. Anche assumendo che tutte le altre misure non creino un solo posto di lavoro, e che l’intero merito vada alla sola decontribuzione, si tratta di un risultato davvero modesto. Un risultato che è reso ancora più deludente dalla lettura di quel che la Legge di stabilità prevede per il lontano 2018: un tasso di occupazione e un tasso di disoccupazione quasi identici a quelli attuali, con circa 3 milioni di disoccupati. Se queste sono le prospettive, forse non sarebbe male che il governo, fra un tweet e l’altro, trovasse cinque-minuti-cinque per ascoltare non solo la Cgil ma le tante voci che, in queste settimane, hanno posto il medesimo problema: la norma prevista dal governo non pare lo strumento più incisivo per creare veri nuovi posti di lavoro. Ne ha scritto Tito Boeri sul sito lavoce.info, ne abbiamo parlato noi, come Fondazione Hume e come Stampa, con la proposta del job-Italia, ne ha discusso Confartigianato pochi giorni fa a Torino, ne ha parlato più volte in pubblico Giorgia Meloni, che sul nodo fondamentale della «addizionalità» dei posti di lavoro ha anche depositato un emendamento al Jobs Act. Su una questione come questa, il presidente del Consiglio non può cavarsela con una battuta. Perché, è vero, la Cgil troppo spesso ha lo sguardo rivolto al passato, ma in questo caso è vero precisamente il contrario: la battaglia per creare nuovi posti di lavoro è la battaglia cruciale del nostro futuro. privata. Intendeva evitare che la sua presenza suscitasse scandalo e comportasse un eventuale imbarazzo nel cresimando. Il nome Graviano è pesante per chi lo porta. Suo padre Giuseppe è incarcerato insieme al fratello Filippo sotto il regime del 41 bis. Sono condannati entrambi all’ergastolo per le stragi mafiose del 1992-93 e per essere i mandanti dell’assassinio del parroco di Brancaccio, don Pino Puglisi. E le spoglie del sacerdote, proclamato beato, sono proprio custodite nella cattedrale di Palermo. La decisione dell’arcivescovo è ineccepibile. Al di là delle motivazioni addotte per il provvedimento, temeva evidentemente che la presenza del ragazzo in una cerimonia solenne generasse equivoci, si prestasse a una indebita ostentazione da parte del clan. Si tenga presente il contesto isolano in cui ogni occasione è buona per manifestare il prestigio e l’autorevolezza di un boss (lo dimostrano platealmente le processioni in cui il santo patrono si inchina davanti alla casa del malavitoso, libero o carcerato che sia). E la commistione tra sacro e profano, anzi tra religiosità e delinquenza, richiede prudenza e impone, nel caso, forti segnali di dissociazione e denuncia. In città non mancano tuttavia coloro che contestano l’esclusione, nella famiglia si è proposto addirittura di fare appello al Papa. Sostengono sdegnati che le colpe dei padri non devono ricadere sui figli. L’obiezione varrebbe soltanto se la Cresima fosse negata anziché dislocata o differita. Dovrebbe darsene ragione anche l’interessato, se per lui il sacramento non si riduce soltanto a un adempimento formale. D’altra parte i padri gesuiti responsabili della sua educazione dovranno fargli capire che in ben altre circostanze sarà chiamato a scrollarsi di dosso la funesta eredità paterna. Intanto ci piacerebbe sapere se il «discriminato» rampollo dei Graviano ha sostato qualche volta in meditazione davanti alla tomba di don Pino. A impetrare perdono per il padre carnefice, a chiedere per sé la grazia di camminare diritto. Sarebbe stata una giusta preparazione per la Cresima, da ricevere in qualsivoglia chiesa o ricetto. uanto è buona la Buona Scuola? Presto dovremmo sapere che cosa pensano famiglie, insegnanti e studenti dell’ambizioso progetto di rinnovamento del sistema d’istruzione presentato dal Governo, alla fine di una consultazione popolare, di certo ampia, ma forse non quanto l’esecutivo si attendeva. Da parte nostra, resta un giudizio positivo sull’intenzione di riportare la scuola in cima all’agenda pubblica, come leva decisiva per la ripresa del Paese. Ma rimangono anche perplessità sul merito di proposte chiave e la loro realizzabilità. Agli scettici della prima ora, il ministro Giannini ha risposto che per la Buona Scuola ci sarebbero state sufficienti risorse aggiuntive. Dalla legge di stabilità non risulta: i soldi per il momento verranno da tagli all’interno del bilancio del ministero. Per il futuro – e si parla come minimo di tre miliardi all’anno – non si sa. Peraltro, anche se l’iter parlamentare non è concluso, queste risorse potrebbero non andare a tutti i progetti della Buona Scuola (ad es., l’alternanza scuola-lavoro, la formazione dei docenti, la nuova didattica), ma soltanto a uno di questi, quello politicamente più spendibile: l’assunzione in un colpo solo dei 148 mila insegnanti precari «storici» delle graduatorie ad esaurimento (Gae). E qui entriamo nel merito. Perché siamo tutti d’accordo sull’abolizione di questo perverso marchingegno, ma non a qualunque prezzo. Il modo proposto dalla Buona Scuola sembra un azzardo: il problema è che domanda (fabbisogno di docenti) e offerta (competenze didattico-disciplinari degli iscritti alle Gae) non s’incontrano. Ci sono, infatti, due squilibri che difficilmente potranno compensarsi. In primo luogo, mentre in alcune aree di insegnamento (ad es. matematica nelle medie) non vi sono abbastanza docenti anche attingendo a piene mani dalle Gae, in altre materie vi è invece una sovrabbondanza di offerta: per dire, nell’area musicale, a fronte di un fabbisogno di circa 500 docenti all’anno, gli iscritti alle Gae sono almeno dieci volte tanto. Il secondo squilibrio è territoriale: l’evoluzione della popolazione studentesca farà aumentare le cattedre al Centro-Nord e diminuire quelle al Sud, ma gli iscritti alle Gae sono in maggioranza residenti nelle regioni meridionali. Molti docenti sono disposti a migrare, ma non è detto che al Centro-Nord trovino le cattedre «giuste» per il loro profilo professionale. Logica vorrebbe che, prima di stabilire quanti docenti assumere, si capisse quali ci servono - le competenze di insegnamento davvero utili alle scuole – e dove. La Buona Scuola fa il contrario. Il rischio, molto concreto, è che lo svuotamento delle graduatorie non arricchisca l’offerta formativa, ma anzi blocchi per anni l’accesso alla scuola di docenti più giovani e preparati. In ogni caso, la promessa di assunzione non può essere disgiunta dal coraggio della selezione: almeno un quarto degli iscritti alle Gae non hanno alcuna «continuità» di insegnamento, solo sporadiche supplenze brevi o talvolta neppure quelle. Come condizione dell’assunzione, serve una verifica a carattere nazionale almeno delle competenze didattiche. L’altro grande dubbio sulla Buona Scuola riguarda la valutazione. La proposta è abolire gli scatti di anzianità (principio in sé condivisibile), premiando invece ogni tre anni i due terzi dei docenti di ogni scuola identificati come «migliori», con notevole oscurità su come e chi lo decide. In compenso, la carriera resterebbe piatta com’è ora, mentre per attrarre i giovani migliori nella scuola bisognerebbe offrire loro una prospettiva di sviluppo professionale. Inoltre, il modello non solo postula dentro ogni scuola una competizione fra docenti nociva per quel lavoro «di squadra» che sempre è l’insegnamento, ma incoraggia gli esclusi dal premio, non a migliorarsi, ma a trasferirsi in scuole dove ci sono colleghi «peggiori». Come rendere coerente questo assurdo meccanismo con quel circolo virtuoso di «valutazione delle scuole/miglioramento del lavoro collegiale dei docenti/qualità dei risultati degli studenti» che da più di 10 anni – con fatica e troppa lentezza - si sta cercando di mettere in piedi in Italia? Durante la consultazione pubblica, nessuno, a partire dal ministro, è stato capace di spiegarlo. *Direttore Fondazione Giovanni Agnelli 26 STAMPA .LA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 Premi Sila a Settis e Fitoussi Consegnati ieri a Cosenza i riconoscimenti del Premio Sila. Sono andati a Giorgio Falco con La gemella H (Einaudi) per la sezione Letteratura, a Jean-Paul Fitoussi con Il teorema del lampione (Einaudi) per la sezione Economia e Società, mentre a John Anthony Davis con Napoli e Napoleone (Rubbettino) è stato assegnato il premio speciale «Sguardo da lontano» e a Salvatore Settis il premio speciale alla carriera. MARCO BELPOLITI N el 1987, anno della sua scomparsa, Primo Levi aveva avviato una collaborazione con la rivista Airone, una vera e propria rubrica intitolata «Zoo immaginario». Sotto forma di dialogo, via di mezzo tra l’apologo e l’operetta morale leopardiana, un giornalista intervistava di volta in volta degli animali: talpa, gabbiano, giraffa, ragno, e persino un batterio intestinale; qualche tempo prima aveva scritto un dialoghetto con la regina del formicaio. Tutti «personaggi» ben presenti nella sua opera, un ampio bestiario che dalle pagine di Se questo è un uomo s’espande nei racconti, nei saggi, nelle recensioni per La Stampa, e soprattutto nelle poesie, dove occupa un posto di rilievo, là dove l’«inquilino del piano di sotto», come lo definiva Levi, parla in forma diretta. Ernesto Ferrero ha raccolto in un unico volume tutti i testi dedicati direttamente agli animali, pescando da racconti, poesie, scritti saggistici, e presentandoli con il felice titolo di Ranocchi sulla Luna e altri animali (Einaudi, pp. 220, € 19). Non c’è libro di Levi in cui non compaia un animale, o non si parli di uomini e donne attraverso metafore animali. Del resto, al centro del suo primo libro, il resoconto della discesa agli Inferi, nel capitolo intitolato «I sommersi e i salvati», si tratta dell’animale-uomo, oggetto di «una gigantesca esperienza biologica e sociale» operata dai tedeschi nel Lager. Levi guarda tutto quello che gli accade attorno con l’occhio del naturalista, professione che, se non fosse intervenuta la spiccata vocazione per la chimica alla fine del liUN ELENCO LUNGHISSIMO Il più presente è il cane, poi il cavallo e il gatto. Ma ci sono anche gli incroci fantasiosi CULTURA SPETTACOLI & Il suo bestiario Ape Nel racconto Pieno impiego Simpson utilizza le api come strumento di lavoro, ausilio per gli uomini, facendo riferimento indirettamente alle scoperte di Karl von Frisch sul loro linguaggio in un libro che Levi ha letto negli Anni Sessanta. Cane Compare ben 147 volte. Animale negativo (nel Lager gli ordini vengono urlati: i «barbarici latrati dei tedeschi quando comandano»); nella letteratura ebraica della Shoah altri scrittori lo descrivono negativamente, ma c’è anche Buck di London, invece positivo, alter ego di Levi. Corvo È animale legato al Lager, compare nelle pagine conclusive di Se questo è un uomo, e poi anche in due poesie degli Anni Cinquanta; volatile impuro, annunciatore di morte, è l’avvoltoio del campo di concentramento. PRIMO LEVI Zoo delle mie brame Reali o immaginari, gli animali hanno sempre attratto l’interesse dello scrittore. Tutti i testi in un volume curato da Ernesto Ferrero SI PARAGONA AL CENTAURO Per indicare la sua duplice identità di chimico e autore, testimone e narratore ceo classico, sarebbe stata perfetta per la sua indole d’osservatore curioso, attento indagatore dei dettagli e delle particolarità offerte dal mondo naturale, dagli animali più che dalle piante e minerali, per cui pure nutriva come chimico un interesse speciale. L’elenco degli animali di cui si è occupato nei suoi scritti è lunghissimo, compresi quelli inventati, come il Vilmy, via di mezzo tra il cane e il gatto, con occhi celesti e lunghe ciglia, fornito di un latte che dà dipendenza in chi lo beve, su cui si sofferma Angela Di Fazio in un recente libro, Altri simulacri. Automi, vampiri e mostri della storia nei racconti di Primo Levi (Edizioni Ets). Oppure gli «atoúla» e le «nacunu» del racconto I figli del vento, roditori le cui le prerogative tradizionali del sesso maschile e femminile appaiono rovesciate. Se si sta alle frequenze delle citazioni, l’animale più presente è il cane, poi il cavallo, quindi il gatto, il coniglio e la gallina. Ma non è la quantità che definisce il rapporto di Levi con il mondo animale, bensì il ruolo che hanno nel suo universo simbolico e immaginario. Nelle sue opere tutto si può rovesciare nel suo opposto. In una recensione alla traduzione del Richiamo della foresta di London, il cane, animale negativo, diventa positivo oggetto di paragone: come Buck, anche lui è stato deportato a Nord, tra le nevi. Gli animali eviden- Gatto Tra gli animali più citati (69 volte), e più amati da Levi, che suggerisce a un giovane, per diventare scrittore, di osservarlo e descriverlo (consiglio che gli proviene da Aldous Huxley); è abbinato anche alla figura femminile, come nella Tregua. Gabbiano Negli Anni Settanta Levi tra i primi segnala che i gabbiani hanno risalito il Po, arrivando fino a Settimo Torinese. Sono l’emblema del mondo animale che ha perso memoria di sé: si nutrono dei rifiuti dell’uomo. Talpa Presente nei dialoghi di Airone, dove l’intervista riprende una poesia intitolata Vecchia talpa, espressione usata da Karl Marx per indicare la rivoluzione; animale positivo, incarna la propensione di Levi per gli spazi chiusi, la tana e la casa. ziano sia la parte chiara sia quella oscura di Levi, la fondamentale ambivalenza che si cela nella sua opera. Così, se si mostra molto interessato agli animali sociali, formiche e api, poi in una poesia le formiche si trasformano nell’immagine del Lager: la bica dei deportati. Tutto questo senza che cessi mai la gioia della scoperta continua del mondo animale, raccontata negli elzeviri sulla Stampa, come giustamente ricorda Ernesto Ferrero nella sua bella prefazione al volume. Nessuno scrittore del Novecento ha nutrito una così forte attrazione per questo universo; forse solo Kafka, cui però mancavano le conoscenze biologiche e scientifiche del chimico torinese, uno dei motori dei suoi libri. Primo Levi ha identificato con sicurezza, unico tra gli scrittori insieme con Vladimir Nabokov, studioso delle farfalle, l’insetto della Metamorfosi: uno scarabeo, e non uno scarafaggio come ancora si crede. Le farfalle sono un altro oggetto di passione, la butterfly, mosca del burro, spiritello delle fiabe nordiche che ruba latte e burro, ma che compare quale animale mostruoso nel racconto Angelica farfalla. L’enciclopedismo di Levi è vasto e diffuso; da giovane gli amici dicevano: Primo sa tutto. Perciò ogni volta che cita un animale, o lo inventa, come nei racconti «fantabiologici» - definizione di Calvino -, la descrizione è precisa e dettagliata: la sua è una fantasia metodica e razionale. Se si dovesse dire qual è l’animale per eccellenza di Levi, bisognerebbe indicare il Centauro, figura mitologica, e soprattutto ibrida, cui si è più volte paragonato per indicare la sua duplice identità di chimico e scrittore, testimone e narratore, ma anche per sottolineare la doppia natura d’animale e uomo, compresenza d’impulsi razionali e irrazionali che alberga in Trachi, protagonista del racconto Quaestio de centauris del 1961. Storia d’iniziazione, amore e disperazione che rifletteva molto di sé stesso. LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 Barbareschi: l’Eliseo riaprirà il prima possibile E Emma Dante «trasloca» al Teatro Valle «Stiamo lavorando assiduamente affinché il Teatro Eliseo riapra il prima possibile». Queste le parole del neodirettore artistico del Teatro Eliseo, Luca Barbareschi, sulla situazione dello stabile di via Nazionale, dal quale due giorni fa è stata sfrattata la passata gestione. «Mi spiace moltissimo per lo spettacolo di Emma Dante - ha aggiunto -, nutro una grande ammirazione per lei e per tutto il RomaEuropa Festival e mi sono subito impegnato in prima FRANCO GIUBILEI BOLOGNA A lato Primo Levi (Torino 1819-1987) in una foto dei primi Anni Ottanta con due degli animali di filo metallico che si divertiva a fabbricare Schiera bruna Da Ranocchi sulla Luna e altri animali, l’antologia curata da Ernesto Ferrero in uscita martedì (Einaudi, pp. 216, € 19) pubblichiamo una poesia di Primo Levi tratta dalla raccolta Ad ora incerta (Garzanti 1984). Schiera bruna Si potrebbe scegliere un percorso più [assurdo? In corso San Martino c’è un formicaio A mezzo metro dai binari del tram, E proprio sulla battuta della rotaia Si dipana una lunga schiera bruna, S’ammusa l’una con l’altra formica Forse a spiar lor via e lor fortuna. Insomma, queste stupide sorelle Ostinate lunatiche operose Hanno scavato la loro città nella nostra, Tracciato il loro binario sul nostro, E vi corrono senza sospetto Infaticabili dietro i loro tenui commerci Senza curarsi di Non lo voglio scrivere, Non voglio scrivere di questa schiera, Non voglio scrivere di nessuna schiera [bruna. 13 agosto 1980 Primo Levi e davvero gli originali del Diario postumo di Montale sono a disposizione degli studiosi per essere analizzati, come la signora Cima ha dichiarato alla Stampa (nell’intervista pubblicata mercoledì scorso, ndr), sicuramente ci sono molti esperti pronti a visionarli: non vediamo l’ora di sapere come e quando, abbiamo già i biglietti per Lugano…». Federico Condello, professore di Filologia classica all’Università di Bologna, ha scritto un saggio intitolato con la domanda retorica I filologi e gli angeli. È di Eugenio Montale il Diario postumo?, che contiene una risposta netta, avallata anche dal convegno tenutosi a Bologna l’11 novembre scorso: no, non lo è. E ora, dopo che la musa del poeta Annalisa Cima è tornata alla carica rivendicando l’autenticità di quegli scritti, il docente ribatte punto per punto, rivelando anche che «il Sistema bibliotecario nazionale, alla luce di quanto evidenziato durante il convegno bolognese, ha deciso di eliminare il Diario postumo dalle opere di Montale del proprio catalogo». Ma non è tutto, perché Condello si appresta a pubblicare due frammenti grafici, l’uno di una poesia attribuita a Palazzeschi e l’altro di un componimento di Montale appartenente al Diario, che hanno in comune la provenienza - l’archivio personale della Cima - e una straordinaria somiglianza, tanto da indurre nel filologo il sospetto che siano state vergate dalla stessa mano: «Nel 2009 Annalisa Cima ha fatto pubblicare una poesia di Palazzeschi sulla rivista Nuova Antologia, scritta in lode di lei, in cui era riprodotto anche l’autografo dell’autore. Non solo quella non è la grafia di Palazzeschi, ma è anche sovrapponibile, quasi pixel a pixel, alla grafia di alcune poesie del Diario postumo, oltre che ai testamenti attribuiti sempre a Montale. Ci sono somiglianze inquietanti, per non dire tratti di assoluta identità. È con questi argomenti molto concreti che la Cima deve misurarsi. Intanto Mondadori ha già dichiarato che non ripubblicherà il Diario». Quanto alla ricostruzione della storia delle poesie contenute nelle famose buste numerate da uno a undici, Condello ne sottolinea le incon- «S . 27 persona a cercare una sala alternativa dove potesse proseguire le sue recite e recuperare le sue rappresentazioni». In serata si è saputo che lo spettacolo di Emma Dante, Operetta burlesca, potrà tornare in scena a Roma nel 2015 al Teatro Valle, appena finiranno i restauri dopo la fine dell’occupazione l’estate scorsa. È il frutto di un accordo tra assessorato alla Cultura del Campidoglio, Teatro di Roma - da cui dipende il Valle - e Fondazione RomaEuropa, che organizza il festival omonimo nell’ambito del quale la Dante aveva già debuttato all’Eliseo. Trova così soluzione un caso che negli ultimi giorni aveva portato la regista a gridare «vergogna!» e a ipotizzare di portare lo spettacolo per le strade della capitale con i romani e i turisti come pubblico. “Il Diario postumo di Montale? Vi spiego perché è falso” Il filologo Federico Condello risponde a Annalisa Cima: troppe falle nel suo racconto, e una grafia sospetta che non è del poeta gruenze: «Non incoraggia il fatto che, per tutta risposta alle ricerche di questi mesi, la Cima pubblichi un nuovo autografo dove si legge “12” (sulla Stampa del 19 novembre, ndr), contraddicendo tutto quel che ha detto finora sulle 11 buste: la numero 12 dunque dovrebbe contenere le famose 18 poesie “sciolte” successive alla 11, ma noi finora sapevamo che queste non erano contenute in una busta, che ora invece compare improvvisamente». Nel racconto di Annalisa Cima ci sarebbe anche un’altra falla: «Dice che Montale le ha consegnato personalmente solo le prime 12-13 poesie e di avergli suggerito di sigillare in busta le successive. Finora però ha raccontato che tutte le poesie le venivano donate da Montale via via che lo incontrava, anche 3-4 alla volta: come mai la storia cambia in continuazione? Solo ora apprendiamo che, di 84 THE N. Y. REVIEW OF poesie per 95 maBOOKS / DISTR. ILPA noscritti, solo una piccolissima parte le sarebbe stata donata personalmente da Montale». E poi c’è la questione di fondo, emersa durante il convegno bolognese, cui la stessa Cima era stata invitata: «La signora non può fingere di ignorare che tutti i principali esperti hanno dichiarato che il Diario non può essere considerato di Montale. La versione più ottimistica è che forse ci sia qualche poesia autentica. Oppure che quel che c’è lì dentro sia frutto della registrazione di un magnetofono che poi sia stato trascritto dalla stessa Cima. La Grignani, direttrice del fondo manoscritti di Pavia, ha ribadito che siamo di fronte a più mani che non sono di Montale». plicato: è l’esame dei documenti. «Il materiale potrebbe essere analizzato sul posto non da parte di un “dilettante” (la definizione è della musa di Montale, ndr) quale io sono, essendo un grecista e non un montalista - dice il professor Condello -, ma di un team di esperti muniti di lenti di ingrandimento e microscopi, che esaminereb- Quella somiglianza con lo pseudo Palazzeschi Due parole tratte dalla poesia attribuita a Aldo Palazzeschi e fatta pubblicare da Annalisa Cima nel 2009 su Nuova Antologia (su fondo chiaro) e le stesse (su fondo colorato) tratte da una poesia del Diario postumo attribuito a Montale. Le prime, fa notare Condello, non assomigliano alla grafia di Palazzeschi, ma presentano una sospetta somiglianza con le seconde. A lato Eugenio Montale (1896-1981) visto da Levine Fra le prove portate al convegno, la perizia grafologica e l’expertise neurologica sulla scrittura che mostra come il poeta, affetto dal morbo di Parkinson, curiosamente sembrasse non soffrirne soltanto quando scriveva per la Cima. Un modo per fugare dubbi e sospetti c’è, e non è neanche tanto com- bero gli scritti sul posto con tecniche assolutamente non invasive. È un’operazione comunissima e normalissima che può essere compiuta in pochi giorni, semmai c’è da chiedersi perché non sia mai stata fatta. Operazioni come quelle fatte quotidianamente da grafologi per banali esami di testamenti dubbi». 1 28 .Spettacoli STAMPA .LA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 l Teatro Regio ha fatto ammenda della sua dimenticanza storica: non aver mai rappresentato Giulio Cesare di Händel (Londra , 1724), capolavoroincuiilbelcantoitalianorifulge nel suo massimo splendore. Lo ha fatto nel migliore dei modi: l’opera è cantata bene, diretta con gusto e vivacità da Alessandro De Marchi, allestita da Laurent Pelly in uno spettacolo di magistrale fattura (qui ripreso da Laurie Feldman), con una recitazione spiritosa,eunincrociosofisticatodidiverse prospettive storiche. L’azione è trasportata in un museo egizio, dove Cesare, Cleopatra, Cornelia, Sesto coabitano con reperti ar- I Colonna Sonora PAOLO GALLARATI Un Giulio Cesare vivace e sofisticato cheologici,comefigurevive,personee statuealtempostesso,proiettatefuori dal tempo: il tempo dell’opera seria settecentesca, ideale, favoloso, onirico. Nel secondo atto, il museo diventa una pinacoteca, in cui la messinscena del Monte Parnaso, da cui Cleopatra riversa su Cesare il flusso seduttivo del suo canto, è organizzata con la veduta di un grande quadro di paesaggio, mentre gli orchestrali in costume settecentesco contornano la scena. Così, procedendo con eleganza, fantasia e bendosataironia,laregiaeicostumidi Pelly, con le scene di Chantal Thomas, compionoun’operazionetralepiùdifficili: sostenere quattro ore di spettacolo e render viva l’opera seria, altrimenti condannata ad una staticità , oggi, poco accettabile. Senza i cantanti scritturati dal Regio, però, l’operazione non sarebbe riuscita. Sonia Prina ha un fisico minuto, non molto adatto a Giulio Cesare: ma la voce di contralto, il piglio e la perfezione che impiega nel belcanto acrobatico, rendono il personaggio attendibile, anche accanto alla matronale Jessica Pratt, una Cleopatra dalla voce morbida nel canto filato, incisiva e ben frastagliata in quello di coloratura. Le meravigliose arie di Händel appaiono, con questi cantanti, perfettamente coerenti con i singoli personaggi. Così, si profila la figura dolente di Cornelia vedova di Pompeo, meravigliosamente interpretata da Sara Mingardo, e quella di suo figlio Sesto, che il mezzosoprano Maite Beaumont rende con bravura non minore. Accanto a loro, il controtenore Jud Perry ha reso sufficientemente attendibile la figura e il canto di Tolomeo. Incalzati dal fraseggio nervoso imposto all’orchestra del Regio da Alessandro De Marchi, antichizzata con strumenti d’epoca, i cantanti si sono inseriti naturalmente nel ritmo agile del lungo spettacolo: solo qualche morbidezza in più, nel ritmo e nel fraseggio, avrebbe meglio esaltato la conturbante sensualità della musica di Händel,adesempioinquelcapolavoro di canto legato e portato che è Piangeròlasortemia,unatraleariepiùseduttive dell’intero repertorio. Il successo è stato molto caloroso per tutti. «GIULIO CESARE» **** Guetta & Garrix idoli (sani) da imitare Due generazioni di dj, l’affermato e l’emergente omani esce Listen, il sesto cd della carriera di David Guetta, un dj 47enne dai natali francesi che dopo ventidue anni si è separato dalla moglie e compagna di «avventure dance» Cathy Lobe dalla quale ha avuto due figli e alla quale è dedicato questo cd. L’incontro con Guetta è agli Abbey Road Studios dove hanno inciso Beatles e Pink Floyd. In Listen ci sono molte canzoni il cui titolo si riferisce alla parola amore. Sono canzoni che hanno a che fare con il divorzio da Cathy? «Se D hanno a che fare con la vita privata?… Be’ sì, sono sincero, è naturale. È normale che la mia situazione abbia influenzato la musica e la scrittura di questi pezzi». E dopo tanto ritmo e beats adesso tante voci: «Ho lavorato in un modo più tradizionale. Essendo un dj ho sempre voluto realizzare il miglior beat possibile ma qui ho brani senza tempo, che possono essere suonati dai dj o anche da una rock band». In questo cd tra i cantanti che Guetta ha chiamato a collaborare ci sono gli Script. «Trovo che l’impasto vocale e il loro rock siano assolutamente fantastici e perfetti per me». Oltre a Dangerous, il primo singolo, c’è Hey mama con Niki Minaji e Afrojack perfetto per gli Stati Uniti, il reggaeton di No money no love con Eliphant & Miss Dinamite e addirittura una ballata, The whisperer, cantata da Sia che non ci saremmo mai aspettati. «Volevo un disco dove ci fossero varie tipologie di musica che ascolto quando sono a casa. Un album dove c’è tutto. Un disco totale», precisa Guetta, che si sente punto di riferimento per i ragazzini che lo seguono e arrivano a migliaia ai suoi dj set. «Sì e ne sono orgoglioso. Vedere nei loro occhi la volontà di essere come me mette addosso anche molta pressione e responsabilità e per questo cerco di condurre la vita più sana possibile». MILANO - via Solferino 36, tel. 02.62827555/7422, fax 02.6552436 e-mail [email protected] TORINO - via Lugaro 15, tel. 011.6665211/258; PIEMONTE NORD E VALLE D’AOSTA (Novara e Vco, Vercelli, Biella, Aosta) - via Colombo 4, Biella tel. 015.2522926-8353508; PIEMONTE SUD (Alessandria, Asti, Cuneo) - corso Giolitti 21bis, Cuneo tel. 0171.609122; LIGURIA (Genova, Imperia -Sanremo, Savona) - corso Italia 20/4, Savona tel. 019.8429950; ATTIVITA’ COMMERCIALI IMMOBILIARE VENDITA Negozi/aziende vend./gerenze Torino citta’ TABACCHI lotto, pressi Ciriè, arredatissima, 2 addetti, occasione, suficienti € 100.000 anticipo (4430). www.acommsas.it - 011.5621198. TABACCHI lotto, ricavi € 270.000 suficienti € 200.000 più inanziamento. Possibilità permute immobiliari (4432). www.acommsas.it - 011.5621198. 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Un bobo parigino, rifugiatosi nel natio borgo normanno a fare il panettiere, la cui fantasia romanzesca si scatena quandonelcottagedifrontealsuo viene ad abitare la coppia inglese Charles e Gemma Bovery; e la bella Gemma(Aterton,laTamaraDrewe del film di Frears), al pari di Emma, si rivela annoiata, indebitata, appassionata e pronta a tradire il marito con il Rodolphe di turno. Invaghitocomesipuòesserlodi un sogno e turbato di vederla cadere nei medesimi, fatali errori della quasi omonima, Martin diventa lo sguardo sul personaggio del film, da un lato osservandolo vivere, dall’altro assumendosi la responsabilità di intervenire sul suo fatale destino; ma, ed è questo il punto debole (non sappiamo se del copione, o anche del libro), senza riuscire lui stesso a farsi personaggio. È un vero peccato vedere un interprete del livello di Luchini relegato in un ruolo così unidimensionale, e tuttavia la commedia ha una sua leggiadria e il finale regala dilettevoli paradossi e sorprese. C’ TORINO he una donna giovane e bellissima rappresenti, per il mondo maschile, un’inesauribile fonte di pericoli lo si sapeva da tempo. Se poi ha il viso infantile e le curve morbide dell’ex-top model Gemma Arterton, il terrore può diventare talmente devastante da suscitare, nell’uomo che se ne è innamorato sapendo di non poterla avere, il desiderio inconfessabile di farla sparire. Insomma, nella storia di Gemma Bovery, raccontata da Anne Fontaine nel film basato sulla graphic novel di Posy Simmonds, l’unico, vero frustrato è lui, il panettiere Fabrice Luchini (Martin), annoiato dalla ripetitiva vita di provincia, rapito dal fascino della nuova vicina inglese, e deciso a costruirle un destino il più possibile simile a quello dell’eroina di Flaubert. Stavolta, sullo schermo, parafrasando lo scrittore, Madame Bovary è lui, e non lei: «Luchini è un panettiere depresso C TORINO alle tenebre del più oscuro pessimismo alla luce soffusa di un innamoramento tenacemente rifiutato che, alla fine, più forte di tutto, si fa strada nel cuore di un inguaribile materialista. Nel pieno dei Ruggenti anni Venti, tra i giardini profumati del Sud della Francia, Woody Allen racconta, in Magic in the Moonlight, una favola che gioca con le sue più personali e radicate convinzioni, ateismo in testa. Per ribadirle, ma anche per rinnegarle o per metterle in dubbio, il regista alle soglie degli ottanta anni affida a Colin Firth il personaggio di un mago di professione che nasconde sotto il nome esotico di Wei Ling Soo, l’identità dello scorbutico D Woody Allen sul set di «Magic in the Moonlight» con Colin Firth ed Emma Stone, ieri in anteprima al Torino Film Festival immagine uò un amore resistere al Natale? Può farcela a superare l’incontro tra i parenti dell’uno e dell’altro? Dipende. È una dura lotta o un esercizio zen, visto che il Natale è il momento più spaventoso dell’anno, la «festa della tenebra». Parola della «banda Boris» ovvero Torre, Vendruscolo e Ciarrapico, gli autori di Ogni maledetto Natale. Se siete tra quelli che nella vita hanno tremato all’idea del pranzo del 25 dicembre, l’immedesima- Fermo TorinoFilmFestival2014 DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 Se il vero amore resiste anche al pranzo di Natale zione è pressoché assicurata. E si sa, condividere lo stesso panico mette già di buon umore. Oltre che aiutare il botteghino. Idea geniale e condivisibile quella del film, risate inevitabili con Guzzanti, Mastronardi, Morante, Giallini, Pannofino, Cattelan, Ma- DI CLAUDIA FERRERO Il cinico Woody cede il passo al romanticismo “Magic in the Moonlight” favola in cui Allen gioca con i suoi credo più radicati, come l’ateismo La variabile impazzita è l’amore a prima vista . Spettacoli .29 standrea, tutti impegnati in un doppio ruolo. Poi non resta che preparare il fatidico pranzo, mixare zii snob e cugini semplici, ricchi e poveri, amorevoli e attaccabrighe, quindi consolarsi: accade una volta all’anno da 50 mila anni (è l’incipit del film). E magari prendere esempio da quello che ha raccontato ieri Corrado Guzzanti: «Il mio sarà un Natale minimalista, un Natale Ikea. La sera a cena da mia madre, a pranzo il giorno dopo dai miei cugini». Ed è subito Santo Stefano. gari, azzarda l’autore, « fra un milione di anni, con l’aiuto di un computer, si riuscirà a spiegare con un grafico matematico quello che succede, ma per adesso non abbiamo prove che ci sarà alcun cambiamento...». Per adesso, e per fortuna, resta la possibilità di assaporare «una certa emozione magica nell’incontrare qualcuno e trarne una sensazione romantica positiva». Per adesso, e per fortuna, resta la possibilità di ammirare l’ultimo gioiello di un grande autore baciato da una seconda giovinezza. Nel dipinto di Magic in the Moonlight prendono vita attori magnificamente diretti, che pronunciano dialoghi scintillanti, in una ricostruzione d’epoca che fedelmente rievoca la mania dei medium tipica del tempo, una moda che contagiò «gente molto famosa, come ad esempio Sir Arthur Conan Doyle, il creatore UNA SECONDA GIOVINEZZA L’AUTORE SI PRENDE IN GIRO Colin Firth e Emma Stone magnificamente diretti Dialoghi scintillanti Usa le battute del primattore «Sono un misantropo» «La felicità non è naturale» Stanley Crawford, e a Emma Stone quello di Sophie Baker, incantevole giovinetta dalle straordinarie capacità medianiche . Armato delle sue razionalissime certezze, il mago Firth parte con l’obiettivo di smascherare la ragazza e finisce, invece, per innamorarsene perdutamente. La variabile impazzita che fa saltare il teorema è l’amore a prima vista: «Vedere qualcuno ed esserne istantaneamente attratti - osserva Allen - è una cosa inspiegabile. Si può provare a cercarne i motivi, si può essere colpiti da un certo stile, dal senso dell’umorismo, da alcune idee, da un determinato aspetto, ma, alla fine, non ci si riesce mai a spiegare perchè non siamo attratti, allo stesso modo, da persone che hanno uguali, identiche caratteristiche. Insomma, è molto complicato, ma c’è di sicuro un motivo intangibile...». Ma- di Sherlock Holmes». Tra candele che si librano in volo, trapassati che rispondono battendo il classico colpo, altalene che volteggiano nel verde e planetari che svelano immobili cieli blu di cartapesta, Allen prende in giro se stesso usando le lapidarie battute dell’illusionista Firth: « Sono un misantropo...», «la felicità non è la naturale condizione umana», «ho sempre pensato che la tediosa, tragica realtà sia l’unica cosa che c’è». Eppure, ogni tanto, sullo schermo, come nella vita, i miracoli accadono «Ci trovavamo nel Sud della Francia e il tema era l’occultismo negli Anni ’20 ha raccontato Emma Stone credo che tutti quanti fossimo travolti da questo spensierato sentimento alla Sogno di una notte di mezza estate. Per quanto mi riguarda, l’esperienza e la storia, mi hanno comunicato la sensazione di assistere a uno spettacolo di magia». ANNE FONTAINE “È l’uomo la Bovery del mio film: fantasioso, stravagante, fragile” La regista che ha aperto il Tff: “Un segno dei tempi” che mi ricorda Woody Allen - dice Fontaine -, la sua fantasia e la sua stravaganza suscitano divertimento. Martin vive indirettamente un amore in crescendo per una ragazza di impetuosa sensualità che non lo vede come un uomo desiderabile, ma solo come un esperto panettiere». Il fatto è che i tempi sono cambiati e, come dice la regista, «oggi è più difficile essere uomini che donne. Mi sembra che loro siano spaventati e che non sappiano come comportarsi davanti a situazioni nuove. Il mio protagonista è fragile, s’inventa circostanze lon- tanissime dalla realtà e le vive come se fossero vere, in realtà Martin non ha altra scelta che lasciare accadere le cose, senza poterle controllare». L’incontro tra Fontaine e Simmonds è avvenuto grazie al Guardian: «Avevo letto le sue novelle e mi aveva colpito il loro carattere letterario, di norma non sono una lettrice di fumetti, ma la costruzione di Gemma Bovery e il modo con cui descrive la relazione uomo-donna, mi hanno veramente intrigata. Ho incontrato la Simmonds e ne ho subito apprezzato il crudele, e insieme gentile, senso dell’iro- nia, qualcosa di molto inusuale, e infatti la vicenda ha un finale davvero inatteso». Fondamentale poi, la scelta della protagonista, la stessa, statuaria, la Arterton che aveva dato vita a Tamara Drewe di Stephen Frears: «Gemma si è lanciata nell’impresa con entusiasmo, basta pensare che, prima della lavorazione, non sapeva una parola di francese... si è messa a studiare, e, dopo 3 mesi, non solo lo parlava, ma era anche capace di improvvisare. È un’attrice ambiziosa e piena di talento, non le interessa diventare la solita bambolona hollywoodiana». Al- ANSA Anne Fontaine, regista della commedia «Gemma Bovery» tro ingrediente per la riuscita del film era l’ambientazione: «I paesaggi - ha osservato la protagonista - corrispondono all’idea romantica della Normandia che hanno gli inglesi». Oltre che fan di Allen e Truffaut, la regista di Gemma Bovery è grande appas- sionata di Dino Risi e del Sorpasso: «La commedia è molto più difficile del dramma, soprattutto quando non è costruita in modo meccanico. Vorrei fare film come quello di Risi, una commedia con un fondo dram[F. C.] matico e inaspettato». 30 .Spettacoli STAMPA .LA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 Programmi tv I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi del 23 novembre 2014 Rai 1 Rai 2 6.00 Rai Parlamento Punto Europa Attualità 6.30 UnoMattina in famiglia 10.00 Buongiorno benessere Tutti i colori della salute 10.30 A Sua immagine 10.55 Santa Messa Attualità 12.00 Recita dell’Angelus 12.20 Linea verde Attualità 13.10 Automobilismo: Gran Premio di Abu Dhabi di Formula 1 - Pole position 13.30 Telegiornale 14.00 Automobilismo: Gran Premio di Abu Dhabi di Formula 1 Sport 16.30 Tg1 16.35 Domenica in Varietà 18.50 L’eredità Game show 20.00 Telegiornale 20.35 Affari tuoi Game show 21.25 Carosello Reloaded 7.00 Jake e i pirati dell’Isola Che Non C’è Cartoni 8.15 Avengers Assemble 8.35 Il nostro amico Charly Telefilm 10.00 Alla ricerca del delfino rosa Documentari 10.25 Grandi ombre in fondo al mare Documentari 10.45 Cronache animali 11.30 Mezzogiorno in famiglia 13.00 Tg 2 Giorno 13.30 Tg2 Motori 13.45 Quelli che aspettano... 15.30 Quelli che... il calcio Varietà 17.05 Tg 2 Flash L.I.S. 17.10 Stadio sprint 18.10 90° minuto 19.30 Squadra speciale Cobra 11 Telefilm 20.30 Tg 2 Rai 3 Canale 5 Italia 1 Tg 5 Prima pagina Traffico Tg 5 Mattina Le Frontiere dello Spirito Rubrica religiosa 10.10 The Chef - Talento e passione in cucina Reality show 11.10 Le storie di Melaverde 12.00 Melaverde Rubrica 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 L’Arca di Noè Attualità Il nuovo appuntamento dedicato agli animali a cura del Tg5 14.00 Domenica Live Varietà 18.45 Avanti un altro! Game show Conduce Paolo Bonolis, affiancato da Luca Laurenti 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.40 Paperissima sprint 6.50 Supercar Telefilm 8.35 A-team Telefilm 10.30 Ci pensa Beaver Film (comm., 1997) ★★ 12.25 Studio Aperto. Meteo 13.00 Sport Mediaset XXL Sport 14.00 Stargate Film (fant., 1994) con Kurt Russell, James Spader, Viveca Lindfors, Jaye Davidson, Mili Avital. Regia di Roland Emmerich ★★ 16.30 L’incredibile viaggio di Capitain Drake Film-tv 18.05 Tom & Jerry Cartoni 18.30 Studio Aperto. Meteo 19.00 Love bugs Sitcom 19.25 Il signore degli anelli - Il ritorno del re Film (fant., 2003) con Elijah Wood, Viggo Mortensen ★★★★ 6.00 7.55 8.00 8.50 6.00 Fuori Orario. Cose (mai) viste 6.50 Ai confini della realtà TF 7.40 The Dragon Film 9.25 Metropoli Documentari 11.10 Tgr Estovest Attualità 11.30 Tgr RegionEuropa 12.00 Tg3 12.25 La signora del West TF 13.10 Colpo di scena Cultura 14.00 Tg Regione. Tg Regione Meteo 14.30 In 1/2 h Attualità 15.00 Tg3 LIS 15.05 Kilimangiaro - Il borgo dei borghi Documentari 15.45 Kilimangiaro - Ci divertiremo un mondo Doc. 19.00 Tg 3. Tg Regione. Tgr Meteo 20.00 Blob Videoframmenti 20.10 Che tempo che fa 21.30 Un mondo nuovo 21.00 NCIS 21.45 Report 21.10 Io & Marley FICTION. 1941. Mentre il Nazifa- TELEFILM. Mentre il team inda- scismo trionfa, su un’isoletta del Mediterraneo un gruppo di giovani elabora un’utopia: l’idea di un’Europa unita, libera, in pace e democratica ga sui resti di un uomo trovato in una fossa, DiNozzo viene inviato a Marsiglia, dopo aver ricevuto l’incarico di portare a casa la figlia di un ammiraglio ATTUALITÀ. Serata in compagnia del programma condotto da Milena Gabanelli, considerato un punto di riferimento nel giornalismo d’inchiesta televisivo italiano FILM. (comm., 2008) con Owen Wilson,JenniferAniston.Regiadi David Frankel. John e Jenny decidono di avere un figlio e, nell’attesa, comprano un cane per fare le prove, un labrador biondo 23.30 Speciale Tg1 Attualità 0.35 Tg 1 - Notte. Che tempo fa 1.00 Cinematografo - Speciale Torino Film Festival 2.15 Settenote Musica e musiche Musicale 21.45 NCIS: Los Angeles Telefilm 22.40 La Domenica sportiva Sport 1.00 Tg 2 1.20 Protestantesimo Rubrica religiosa 23.30 Tg 3 23.45 Gazebo Attualità Il programma televisivo ideato e condotto da Diego Bianchi in arte Zoro 0.45 Il candidato Zucca Presidente Attualità ★★ 23.40 X-Style Motori Attualità 0.40 Maurizio Costanzo Show Talk show 1.45 Tg 5 Notte. Rassegna stampa. Meteo.it 2.15 Paperissima sprint Varietà Rete 4 7.30 Zorro Telefilm 8.00 Il meraviglioso mondo degli uccelli 9.00 Terra! Attualità 10.00 Santa Messa Attualità 10.50 I grandi della fede 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 I grandi della fede 13.00 Pianeta mare 14.05 Donnavventura 14.45 Ti amerò... fino ad ammazzarti Film (comm., 1990) con Kevin Kline, Tracey Ullmann ★★★ 16.45 Cincinnati Kid Film (dramm., 1965) con Steve Mc Queen, Edward G. Robinson, Karl Malden ★★★ 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Tempesta d’amore SO 21.30 Adam Kadmon Rivelazioni 21.30 Nella morsa del ragno ATTUALITÀ. Da un luogo segreto, FILM. (thriller, 2001) con Mor- Adam Kadmon svela quello che i poteri occulti vogliono nascondere, cercando di rivelare verità scomode e teorie del complotto gan Freeman. Regia di Lee Tamahori. Il detective Cross alle prese con Soneji, l’uomo che ha rapito la figlia di un senatore 0.15 Surviving disaster - Uragano Documentari 1.05 Sport Mediaset Sport 1.30 Studio aperto La giornata 1.45 Provincia meccanica Film (dramm., 2005) UNA MARCIA IN PIÙ ALLE TUE DIFESE? SU CON IMMUNO La 7 6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo. Traffico 6.55 Movie Flash 7.00 Omnibus Attualità 7.30 Tg La7 7.55 Omnibus Attualità 9.45 L’aria che tira - Il diario 10.50 Otto e mezzo Sabato 11.30 Bersaglio mobile 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache 14.40 Rappresaglia Film (dramm., 1973) con Marcello Mastroianni, Richard Burton ★★ 17.00 Le strade di San Francisco Telefilm 18.00 L’ispettore Barnaby Serie 20.00 Tg La7 20.30 Crozza nel paese delle meraviglie Varietà con Maurizio Crozza 21.10 La gabbia ATTUALITÀ. Nuova puntata del talk show di approfondimento di Gianluigi Paragone. Al centro del programma la scena politica e sociale del nostro Paese ★★ 23.40 Under Suspicion Film (thriller, 2000) con Gene Hackman, Morgan Freeman, Thomas Jane, Monica Bellucci. Regia di Stephen Hopkins ★★ 1.40 Tg4 Night News 0.00 Tg La7 0.15 Mi piace lavorare (Mobbing) Film (dramm., 2004) con Nicoletta Braschi, Camille Dugay Comencini, Marina Buoncristiani Per preparare il tuo organismo all’arrivo della stagione fredda e quando le tue difese immunitarie sono messe a dura prova dalle molteplici situazioni di stress, SU con Sustenium Immuno Energy. La sua formula a doppia azione, con GLICINA, GLUTAMMINA, VITAMINE e ZINCO, è studiata per ATTIVARE e RINFORZARE le tue difese immunitarie. 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Attualità 11.20 Little Children Film 13.55 Tutti gli uomini del Presidente Film 16.25 Instinct - Istinto primordiale Film 18.45 L’altra donna del re Film 21.00 La cura del gorilla Film 23.20 Il mattino ha l’oro in bocca Film serie tv intrattenimento 19.20 Flicka - Uno Spirito Libero Una ragazza trova una cavalla e decide di addestrarla contro il parere del padre SKY CINEMA FAMILY 50 volte il primo bacio Adam Sandler si ostina a voler conquistare Drew Barrymore che soffre di amnesia SKY COMEDY Si può fare l’amore vestiti? Bianca Guaccero è una sessuologa costretta a fare i conti con l’ignoranza SKY PASSION 21.00 Bad news bears - Che botte se incontri gli orsi Una squadra di baseball di ragazzini è in crisi. Ma un allenatore alcolista... SKY CINEMA FAMILY Ludwig Il giovane Ludwig, re di Baviera, ha un progetto: essere un monarca illuminato SKY CLASSICS Fatal instinct Una bionda vuole eliminare il marito, poliziotto e avvocato, per godersi la vita SKY COMEDY Jimmy Bobo - Bullet To the Head Sylvester Stallone è un gangster costretto ad allearsi con il proprio nemico SKY 17.50 Padre Brown MAX Castle FOX 18.40 Bones FOX LIFE 18.50 Donne nel mito: Audrey Hepburn 21.10 Super Eruption Al parco di Yellowstone, un vulcano si risveglia dopo millenni di inattività SKY HITS The invisible woman Nel bicentenario della nascita di Charles Dickens, il cinema gli rende omaggio SKY CINEMA 1 22.35 Disaster Movie Will riceve in sogno l’annuncio della fine del mondo. Con Matt Lanter SKY COMEDY Chocolat Nel villaggio di Lansquenet, Juliette Binoche apre un negozio di cioccolata SKY PASSION 22.40 Con Air L’innocente Nicolas Cage dovrebbe uscire di prigione, ma finisce su un aereo SKY MAX 22.45 2012 L’anno in cui, secondo i Maja, finirà il mondo. L’Apocalisse secondo Emmerich SKY HITS 23.00 Welcome to New York Lo scandalo che ha coinvolto Dominique Strauss-Kahn e sua moglie Anne Sinclair SKY CINEMA 1 22 11.40 Moviextra 60 12.20 Cosmonauta Film 13.50 L’albatross - Oltre la tempesta Film 15.55 Falso tracciato Film 18.00 Rai News - Giorno 18.05 La donna perfetta Film 19.40 I ladri Film 21.15 JFK - Un caso ancora aperto Film 0.25 Crash Serie 2.05 Rai News - Notte Notiziario film 19.10 The Factory - Lotta contro il tempo L’ispettore John Cusack e la sua partner sono sulle tracce di un serial killer SKY IRIS 24 18.25 Megastrutture invincibili NATIONAL DIVA UNIVERSAL Bones FOX LIFE 18.20 Criminal Minds GEOGRAPHIC FOX CRIME 18.45 Icon - L’arte in movimento - Musica ARTE 19.05 Dollari al volante DISCOVERY CHANNEL DIVA UNIVERSAL 19.10 Profiling FOX CRIME Castle FOX 19.30 Il tocco dello chef FOX 19.15 Art Investigation: Rembrandt ARTE Cattive maestre LEI 19.25 Muoviti o muori NATIONAL GEOGRAPHIC 19.55 Muoviti o muori LIFE NATIONAL GEOGRAPHIC 20.00 Grey’s Anatomy FOX LIFE Castle FOX 20.05 Criminal Minds FOX CRIME 20.50 Donne nel mito: Marie Curie DIVA UNIVERSAL 21.00 NCIS Anthology FOX CRIME Cucine da incubo The Sing Off SKY UNO 20.25 Stupidi al quadrato NATIONAL GEOGRAPHIC Gianluca Curti ARTE L’illusionista NATIONAL GEOGRAPHIC 21.00 Come è fatto FOX FOX DISCOVERY CHANNEL 21.10 Pink Floyd: il ritorno CRIME Bones FOX LIFE 22.15 The Big Bang Theory FOX 22.45 Donne nel mito: Frida Kahlo DIVA UNIVERSAL Bones FOX LIFE Agents of S.H.I.E.L.D. FOX FOX CRIME 23.00 Bernard & Doris Complici amici DIVA UNIVERSAL ARTE 20.55 The Listener FOX 21.50 The Big Bang Theory 22.50 NCIS Anthology DISCOVERY CHANNEL 20.05 Cuochi e fiamme LEI 20.20 Le Italie della Moda: Eccedo, dunque sono FOX LIFE 21.55 NCIS Anthology 20.00 Fast N’ Loud ARTE 50 modi per uccidere mamma SKY UNO 21.30 Pink Floyd The Dark Side of the Moon ARTE Come è fatto DISCOVERY CHANNEL 21.55 Ostetriche in sala parto LEI Misteri in città NATIONAL GEOGRAPHIC 22.00 Come è fatto DISCOVERY CHANNEL CIELO MTV 26 13.15 The Social Network Film 15.15 Il cacciatore di ex Film 17.15 Stop & Gol Calcio 18.45 Most Shocking Documentari 19.30 Top 20 Countdown Varietà 20.30 X Factor Weekly Varietà 21.15 Prospettive di un delitto Film 22.45 Stop & Gol Calcio 23.45 Priest Film 15.30 Faking It - Più che amiche Varietà 16.00 Motorhome Piloti di famiglia 18.10 Plain Jane: La nuova me Varietà 19.10 Catfish: False identità Magazine 20.10 Diario di una nerd superstar Varietà 21.10 Se mi lasci ti cancello Film 23.20 The Valleys Varietà 0.20 Geordie Shore Varietà 15.25 Matrix Reloaded Keanu Reeves deve affrontare l’agente Smith che gli dà la caccia moltiplicandosi PREMIUM CINEMA ENERGY 15.30 À Deriva Anni ‘80. Una teenager scopre le continue infedeltà del padre PREMIUM CINEMA EMOTION 16.25 Jackie Brown La hostess Jackie Brown è divisa tra il boss che la vuole morta e la polizia PREMIUM UNIVERSAL 17.35 Jarhead Anthony Swofford, 20 anni, viene mandato a combattere la prima Guerra del Golfo PREMIUM CINEMA ENERGY 18.25 Transformers 3 Il terzo episodio della saga Transformers arriva fin sulla Luna… PREMIUM CINEMA 19.05 The Man - La Talpa Agente Fbi indaga sulla morte di un collega all’interno di un traffico di armi PREMIUM UNIVERSAL 19.30 Che bella giornata Checco Zalone è l’addetto alla sicurezza del Duomo di Milano PREMIUM COMEDY Disco Franck Dubosc è un quarantenne disoccupato che vive ancora con la madre PREMIUM CINEMA EMOTION 8 REAL TIME 31 16.45 Cucine da incubo Usa Varietà 17.45 Abito da sposa cercasi Varietà 18.10 Abito da sposa cercasi: i consigli di Randy Varietà 19.10 Chi diavolo ho sposato? 21.10 Il boss delle cerimonie Varietà 22.10 Il nostro piccolo grande amore 0.05 My Shocking Body DMAX 52 16.00 Affari a quattro ruote 16.50 Fast N’ Loud 17.45 Top Gear 18.35 Affare fatto! 19.30 Affari a tutti i costi 20.20 Banco dei pugni 21.10 Storage Wars Canada 22.00 Container Wars 22.50 Nudi e crudi 23.40 Mixologist. La Sfida dei Cocktail 0.10 Turtleman film serie tv 21.15 Aiuto Vampiro Dopo lo spettacolo di un misterioso circo itinerante, Darren conosce un vampiro PREMIUM 10.50 Chuck JOI 11.55 Harry’s Law TOP CRIME 13.55 Il Comandante Florent: La Grotta TOP CRIME 14.00 Gotham ACTION 14.30 Due Uomini e 1/2 JOI 14.40 Er-Medici In Prima Linea MYA 15.30 Mom JOI 15.50 Julie Lescaut TOP CRIME 16.40 Hustle - I signori della truffa JOI 17.10 The Transporter: The Series ACTION 17.45 Law & Order: Los Angeles TOP CRIME 18.05 Chicago Fire ACTION 18.20 Mike & Molly JOI 18.45 The middle JOI 19.05 Orange Is The New Black MYA 19.10 Big Bang Theory JOI 19.25 Criminal Intent TOP COMEDY Inception Leonardo DiCaprio è il ladro più abile nel riuscire ad entrare nel subconscio PREMIUM CINEMA ENERGY 21.20 Ritorno al futuro Michael J. Fox, grazie a una macchina del tempo, si ritrova catapultato nel 1955 PREMIUM UNIVERSAL 23.10 Il professore matto Il professor Eddie Murphy, 180 chili di peso, si trasforma in Buddy Love PREMIUM COMEDY 23.25 Quando tutto cambia La vita di April, una tranquilla insegnante, viene improvvisamente sconvolta PREMIUM CINEMA EMOTION 23.40 Frequency - Il futuro è in ascolto John riaccende per caso la vecchia radio del padre pompiere morto in un incendio PREMIUM CINEMA ENERGY 1.05 Il discorso del re Re Giorgio VI cerca di superare la sua balbuzie con l’aiuto di Lionel Logue PREMIUM CINEMA EMOTION CRIME 19.35 Believe ACTION Dr. House - Medical division JOI 20.25 Orphan Black ACTION 21.05 Duplice omicidio per il Tenente Colombo TOP CRIME 21.15 Chicago Fire ACTION Big Bang Theory JOI 22.05 L Super Fun Night JOI 22.30 Super Fun Night JOI 22.50 Criminal Intent TOP CRIME Gotham ACTION 23.05 Shameless JOI 23.20 Eva Luna MYA 23.40 Arrow ACTION 0.25 Smallville ACTION LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 SPORT Oggi in Tv 8,30 Golf. DP World Tour Skysport2 11,45 Salto con sci. Coppa del Mondo Eurosport 12,00 Calcio. R. Vallecano-Celta Vigo FoxSports2 12,30 Calcio. Torino-Sassuolo Premium Calcio 13,00 Tennis. Francia-Svizzera Supertennis 13,00 Atletica. Maratona di Ravenna RaiSport1 Che show . 31 14,00 F1. Gp Abu Dhabi Rai1/SkyF1 14,30 Calcio. C. Palace-Liverpool SkySports 16,00 Volley. Padova-Milano RaiSport1 20,30 Basket. Varese-Milano RaiSport1 20,45 Calcio. Milan-Inter SkySport1 21,00 Calcio. Marsiglia-Bordeaux FoxSports2 23,45 Terzo Tempo, in onda con noi SkySport1 0,00 Basket. Nba, Memphis-LA Clippers SkySport2 Pogba apre e chiude Tevez si conferma assistman e bomber La partita Marchisio, Tevez e Pogba festeggiano la vittoria contro la Lazio Ancora una volta la Juve ha vinto una gara in cui è passata in vantaggio: è accaduto 10 volte su dodici in questo campionato Lazio 0 Juventus 3 Lazio Juventus (4-3-3) (4-3-2-1) Marchetti 5; Basta 5,5, De Vrij 5, Cana 5, Braafheid 5,5; Parolo 5,5, Biglia 6, Lulic 5,5; Candreva 5,5, Klose 5 (12’ st Djordjevic 5), Keita 5 (12’ st Anderson 5). Buffon 6,5; Lichtsteiner 6,5, Bonucci 6, Chiellini 6, Padoin 6,5; Marchisio 7, Pirlo 7 (32’ st Vidal sv), Pogba 8; Pereyra 7 (27’ st Mattiello sv), Tevez 7,5; Llorente 6 (16’ st Morata 6). ALL. Pioli 5 ALL. Allegri 8 RETI: pt 25’ Pogba; nel st 10’ Tevez, 19’ Pogba ARBITRO: Damato 7 AMMONITI: Lichtsteiner, Bonucci, Lulic ESPULSI: Padoin per somma di ammonizioni SPETTATORI: 47.000 LAPRESSE I BIANCONERI VINCONO E DANNO SPETTACOLO ALL’OLIMPICO 24’pt Bianconeri a segno Prestazione di grande qualità: Lazio travolta e Roma tenuta sempre a -3 29’pt Doppietta sfiorata Juvedaapplausi L’analisi MASSIMILIANO NEROZZI ROMA chiuderle. Il francese, da premio come miglior protagonista, uve da proiettare al per doppietta di gran classe: deTorino Film Festival, cisivo come sempre potrebbe per essenziale bellez- essere, finalmente. Dunque, si za, praticità d’azione, sfoglia il manuale del contropieintelligenza tattica. de: Pirlo-Tevez-Pogba, da tutti Sei tiri e tre gol, e zero subiti: il e tre la cosa essenziale e, quindi, massimo dal minimo. Ma che perfetta. Sessanta metri di minimo. A casa campo sequeLazio ha dominaIN FORMA strati alla Lazio to quasi senza cinque seconEra dal successo in casa in sbuffare, ridi. Non siamo al schiando nulla del Milan che la capolista Vucinic-Matrinon giocava così bene Pepe del primo contro il secondo miglior attacco Conte, ma quasi: del campionato: appena un pa- 26 novembre 2011, stesso staio di tiri da fuori, almeno finché dio, stesso nemico. Replay in avl’espulsione di Padoin non ha vio di ripresa: Lichtsteinerconcesso qualche varco in più Marchisio-Tevez. Due a zero. al nemico, ma neppure tanti. E Meno fulmineo, ma altrettanto lì, c’è stato Buffon. Per avversa- elegante e letale. rio e ring, era da San Siro, domicilio Milan, che la squadra di Massimiliano Allegri non s’avvistava così tosta e compatta fin dal primo minuto, rapida e precisa negli scambi, fluida nelle azioni. Solo che all’epoca si era inconsciamente all’inizio del cammino, mentre qui i bianconeri giocavano pure con la pressione del risultato addosso, dopo che nel pomeriggio la Roma aveva violato Bergamo: più che l’ansia, se mai c’era, la notte ha fatto venir fuori la sicurezza dei più forti. Che si sono ripresi i tre punti di vantaggio sui concorrenti. Bianconeri da elogio del contropiede, come solo le grandi squadre sanno fare: cioè, senza doversi prima ridurre a far barricate, ma facendo uscire il nemico per poi colpirlo alle spalle. Chiaro, avendo i piedi e i cervelli per farlo: da Pirlo e Marchisio, saggi nell’armare le ripartenze, a Pogba e Tevez, mortiferi nel Carlos Tevez, attaccante Juve J Non potevamo sbagliare Io non sono mai stato così forte E meno male che il calcio di Allegri doveva scorrere sonnolento, per lunghi orizzonti: Juve mai stata così verticale, invece, almeno quest’anno. Pos- Classifica Juventus * 31 Roma * 28 Napoli 21 Sampdoria 20 Genoa 19 Lazio * 19 Milan 17 Udinese 17 Inter 16 Verona 14 * Una partita in più Fiorentina Palermo Torino Sassuolo Cagliari Atalanta * Empoli Chievo Cesena Parma 13 13 12 12 10 10 10 8 7 6 Tanta intensità e attenzione: la strada è questa Massimiliano Allegri, tecnico Juve sesso palla del primo tempo: 53 per cento Lazio, 47 Juve, statistica mai così ingannatrice. Anche se alla fine i bianconeri si riprenderanno la maggioranza del cronometro (55 per cento). Sta di fatto che non è mica notte da barricate o baricentro basso, ma di esercizio logico di potenza. Siamo alla terza uscita della monoposto targata 4-3 e fantasia, perché se Pereyra sta sempre in bilico tra le linee, Tevez è libero di vagabondare dove meglio crede. Il che spesso coincide con il bene comune. Anche se poi il giocatore chiave sotto l’Albero (di Allegri) è l’argentino meno griffato, Pereyra: sue sono le accelerazioni che cominciano a spaccare la partita, suoi gli slalom che fanno ondeggiare la Lazio. Riceve, corre e punta l’avversario. Atipico trequartista: come lo fu Boateng, nell’officina milanista di Allegri, come lo potrà diventare Vidal. Insomma, ci sono gli indizi per qualcosa di buono, se di grande si vedrà. Sul piatto, prima della tempesta, c’erano state solo briciole di Lazio: testa di De Vrij (alta) e tiro a giro di Candreva (largo). Anche dopo il primo gol, Pogba era andato a un palo dal bis. Neppure l’espulsione di Padoin riapre la sfida, anche perché da un pezzo la difesa della Lazio sta con Maurizio Landini: sciopero generale. Incombe la Champions: Juve a Malmoe, giallorossi a Mosca, poi di nuovo campionato, con il derby di Torino e Roma-Inter. Ne vedremo della belle: ma la Juve, ieri, lo è già stata. Ripartenza da manuale per il vantaggio della Juve: apertura telecomandata di Tevez dalla sinistra, Pogba stoppa e di interno destro infila Marchetti. Sempre Pogba: colpo di prestigio di destro dal vertice sinistro dell’area laziale, parabola a giro perfetta, Marchetti battuto ma graziato dal palo. Marchetti in ginocchio, Pogba autore di 2 gol 39’pt 10’st 19’st Sbaglia Keita Lazio pericolosa: traversone a spiovere dalla destra di Candreva e Keita, pressato da Bonucci, conclude alto sopra la traversa da buona posizione. Tango argentino La Juve raddoppia con un altro contropiede perfetto: lancio di Lichtsteiner sulla destra, numero di Marchisio su Cana e assist per Tevez che di destro insacca. Lezione di francese Pirlo verticalizza, Pereyra libera Pogba che batte ancora Marchetti. Doppietta e terzo centro stagionale del francese. Al 26’ Padoin è espulso per 2º giallo. 32 .Sport STAMPA .LA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 Le pagelle Pirlo ricama come ai bei tempi, Pereyra è utile 6,5 BUFFON Gli assalti biancocelesti lo sfiorano soltanto: pronto su una saetta di Candreva, nel finale chiude la porta a Cavanda che gli si presenta davanti nel cuore dell’area. 6,5 LICHTSTEINER L’Olimpico lo prende di mira come capita agli ex amati e scappati via. C’è quando deve alzare il baricentro della squadra. 6 BONUCCI Spegne gli ardori di un Klose sempre in agguato. 6 CHIELLINI 6,5 PADOIN Attento e preciso nel chiudere gli spazi a Keita e Candreva quando virano verso il centro. 7 Dà ritmo, alto, intenso. Ricama come ai bei tempi: da una sua apertura comincia l’azione del vantaggio bianconero (dal 32’ st VIDAL SV). Reattivo e abile a capire il momento per aggredire i tacchetti di Basta e Candreva. Dalle sue parti la Lazio trova un muro invalicabile. Ingenuo in occasione dei due gialli. 8 7 7 MARCHISIO Timido in fase d’attacco in avvio di gara, poi si trasforma: il gol di Tevez nasce da un suo affondo. PIRLO POGBA Si diverte e si nota. Sempre nel cuore delle idee bianconere, mai banale e prevedibile: una prova d’autore. PEREYRA Sfugge ai guardiani del centrocampo laziale con una frequenza altissima: accelera e inserisce ROMA FUORICAMPO la marcia al momento giusto per innescare i compagni (dal 27’ st MATTIELLO SV). 7,5 Si muove occupando l’intero confine d’attacco: si smarca dal traffico ed accende la manovra mandando in tilt gli equilibri della difesa di casa. Nuovamente re dei gol in campionato. 6 Personaggio Il francese in continua crescita. Non più solista, così è immarcabile GUGLIELMO BUCCHERI ROMA P Chi sale Biglia LLORENTE Utile nel lavoro sporco: averne di attaccanti che vivono di sacrifici senza farne un problema. (dal 16’ st MORATA: 6. Entra subito nel vivo della sfida). [G. BUC.] Pogba, il capitale umano E ora sa anche soffrire ogba ha aperto la strada, Tevez l’ha percorsa dal primo all’ultimo tocco. È lui, il giovane ed elegante francese, il vero attore protagonista in un viaggio dove ognuno ha svolto il proprio compito senza errori: protagonista perché ha arricchito il suo repertorio con due reti diverse, ma, soprattutto, per aver regalato una fatica vissuta in modo totale, con lode e abilità. «Può diventare il più forte giocatore al mondo», è la profezia di Allegri. Tevez si è divorato il prato dell’Olimpico con la consueta fame ed astuzia, Pogba ha impresso il suo nome al copione. Lo ha fatto, stavolta, partendo da sinistra, sterzando al centro, passando sulla fascia opposta: un girovagare da una zolla all’altra che ha avuto l’effetto di disorientare il colosso olandese De Vrij e il capitano della nazionale albanese Cana, oltre che ai centrocampisti biancocelesti. La Lazio lo ha cercato, ha provato a disinnescarlo all’alba delle sue intenzioni, ma senza toccare il traguardo. Pogba è stato il vero regista d’attacco di TEVEZ 6 pancia agli avversari. La notte di Roma ha raccontato che, là davanti, questa Juve è un rompicapo per chi deve affrontarla. Pogba si è divertito con due gol, inediti nel suo repertorio. Il primo, una gemma: controllo del pallone ad «uscire», protezione dello stesso e colpo, in un amen, a prendere in contropiede il portiere di casa, stretto fra le maglie biancocelesti. Poi, Tevez: freddezza e tocco chirurgico per il raddoppio bianconero prima di ri-passare i riflettori a Pagba per il nuovo sigillo juventino. Allegri sorride, la sua creatura avanza come una corazzata anche su un campo che poteva prestarsi a più di una trappola. Invece, tre gol, tre punti e tanti applausi al termine di un duello che, in pratica, non è mai esistito. Oltre alla GIOIELLO BIANCONERO La profezia di Allegri: «Può diventare il più forte giocatore al mondo» E Chi scende Klose 5 T Paul Pogba, 21 anni, è nella lista dei candidati al Pallone d’oro una squadra che ha ritrovato il suo architetto in mezzo al campo, quel Pirlo di nuovo al centro dell’universo del pallone. E, al centro del mondo del pallone, ecco splendere la corsa mai banale del ragazzo francese. Pogba e Tevez, ieri, hanno parlato la stessa lingua, dialogato, scelto i tempi per far venire il mal di sensazione di avere fra le mani una squadra che non ha smarrito la voglia di stupire in un processo di crescita che continua anche con moduli e consegne tattiche inedite. A Roma l’Apache ha dato un senso nuovo ai suoi movimenti, Pogba anche: il baby francese, forse, si è messo alle spalle la partita più significativa della carriera già splendente perché, ieri, la sua sagoma era ovunque e sempre nel posto giusto. Tevez sale a quota nove, Paul a tre e la vetta della classifica resta blindata. ATALANTA KO. I PRIMI INCIDENTI GIÀ DURANTE L’INCONTRO La Roma parte male, poi si riprende Scontri a fine partita: due agenti feriti SOLITA VERGOGNA MA IL PERICOLO VIENE DA ASTI... e fiscalissimo nei confronti dei nerazzurri. Colantuono non gradisce e alla fine si catapulta in campo agitando il dito sotto il naso dell’arbitro. «Ha gestito male il match», dirà poi. La serata appare fin da subito complicata per la banda di Garcia. I bergamaschi, gente tosta, non ci stanno a passare per vittime e si agitano parecchio prima di soccombere. Moralez piazza dopo nemmeno 2 minuti la zampata che ferisce i giallorossi, ma i veri gesti bestiali si vedono purtroppo sugli spalti. Gli ultrà romanisti prendono male lo svantaggio e lanciano di tutto verso la curva sud nerazzurra, prologo della violenza che si vedrà alla fine. Il parapiglia fa salire l’elettricità anche in campo e la Roma si distrae di nuovo, rischiando di andare al tappeto. Buon per Garcia che la legnata di Baselli centri la traversa. Scampato il pericolo, i giallorossi ritrovano l’equilibrio i voleva un genio per immaginare che a Bergamo sarebbe scoppiata l’ormai solita guerriglia? Sono anni che il pre, il durante e il post di Atalanta-Roma finiscono in questa maniera: lancio di oggetti in campo, polizia schierata, lacrimogeni, agenti feriti, oggetti in campo, lancio di quanto ci fa vergognare perché certa gente non dovrebbe circolare negli stadi. Non ci voleva un genio, ma se anche fosse servito, sarebbe stato impegnato a bloccare l’odierna trasferta delle terribili frange astigiane in quel di Borgosesia. Sì, avete letto bene. Campionato di serie D, viaggio vietato ai tifosi dell’Asti colpevoli in passato di avere zuffato a Tortona con i pari grado del Derthona. Non che siano da assolvere, figuriamoci, ma dov’è finita simile solerzia al momento di prendere in esame la serie A? Che cosa osservava l’Osservatorio, le stelle? [P.BRU.] MARCO BIROLINI BERGAMO La Roma vince nell’arena atalantina ma l’impresa non è esattamente da gladiatori. La squadra di Garcia prende gol dopo pochi secondi e sbanda, poi ritrova lucidità e ribalta il risultato con Ljaljic e Nainggolan, i migliori insieme a Pjanic. Il 2-1 è però più sofferto del previsto e purtroppo ha pure un triste epilogo perché dopo la partita gli atalantini aspettano i tifosi avversari e nel tentativo di tenere divise le curve e sedare i disordini due agenti restano feriti, probabilmente a causa di una bomba carta. La Roma in campo è sulla difensiva e passa il secondo tempo a conservare il risicato vantaggio senza più affacciarsi dalle parti di Sportiello. Al termine una mano gliela dà anche l’arbitro Massa, troppo permissivo verso i giallorossi Atalanta 1 Roma 2 Atalanta Roma (4-4-1-1) (4-3-3) Sportiello 5.5, Bellini 5, Stendardo 5.5, Cherubin 6, Dramè 6; Raimondi 6.5, Baselli 6 (24’ st Grassi), Carmona 5, Gomez 5.5 (29’ st Boakye 5); Moralez 6; Denis 5 (29’ st Bianchi). De Sanctis 5.5, Torosidis 6 (3’ st Somma 6), Manolas 5.5, Astori 6.5, Cole 5.5; Pjanic 6.5, De Rossi 6, Nainggolan 7; Iturbe 5 (13’ st Florenzi 6), Destro 5, Ljajic 7 (46’ st Keita sv). ALL. Colantuono 6 ALL. Garcia 6 RETI: pt al 2’ Moralez, 22’ Ljaljic, 42’ Nainggolan ARBITRO: Massa 5.5 AMMONITI: Nainggolan, Carmona, Moralez, Pjanic, Astori, Somma, Keita ESPULSI: st 48’ Boakye per proteste SPETTATORI: paganti 6.608, abbonati 10.678. Incasso 110.406 euro C Radja Nainggolan, 26 anni e agguantano l’Atalanta al 22’: Ljaljic parte da sinistra, si accentra e fa secco Sportiello. Poi Nainggolan ruba palla all’ingenuo Carmona e punta dritto l’area. Scambio lungo con Ljaljic e 2-1 in buca. Il risultato resta scolpito, grazie anche all’errore incredibile di Moralez a metà ripresa: l’argentino spara fuori a tu per tu con De Sanctis. L’assalto finale dei nerazzurri non produce altri pericoli, nonostante l’ingresso di Bianchi al posto di un inconcludente Denis. Boakye a tempo scaduto dice una parola di troppo e si fa cacciare. Ma la Roma non è ancora guarita dalla sindrome post Bayern. Allegri inaugura un nuovo modo di vincere GIGI GARANZINI l duello continua, a distanze immutate. Ma meglio, molto meglio la Juve della Roma sia per la perentorietà del risultato che per il coefficiente di difficoltà della trasferta. Di qua una Lazio che si è arresa soltanto alla superiore qualità delle giocate bianconere, di là un’Atalanta cui nemmeno il vantaggio di un gol a freddo gentilmente offerto dal solito, impresentabile Ashley Cole è bastato a costruire un’impresa che la fragilità difensiva giallorossa avrebbe reso possibile sino all’ultimo. Era partita meglio la Lazio, compatta e aggressiva, mentre la Juve sembrava badare più ad un ripasso di quel che comporta, anche a centrocampo, la difesa schierata a quattro che non a ribaltare il fronte anche nelle rare occasioni in cui se ne presentava l’opportunità. Una volta rassicurata, in particolare dalla copertura degli spazi esterni di Lichtsteiner e di un Padoin che più partite gioca e più col suo frenetico gioco di gambe sembra aver qualcosa di Di Livio, ha preso a distendersi in avanti senza più riserve mentali. Colpendo in pratica al primo tentativo, con un contropiede di rara perfezione, di alta chirurgia, aperto da Pirlo, rifinito da Tevez e chiuso da Pogba. E chiudendo in fotocopia, in avvio di ripresa, da un’idea di Lichtsteiner perfezionata da Marchisio e timbrata da Tevez. È interessante soffermarsi sulle modalità dei due gol che hanno deciso la partita proprio perché segnano una cesura, certamente netta e chissà se definitiva, tra questa Juventus e quella che l’ha preceduta. La Juve di prima assaltava gli spazi andandoli progressivamente ad occupare. Questa li cerca soltanto a ragion veduta, badando bene a non intasarli per far valere, uno contro uno, la netta superiorità individuale. Quel che è successo poi conta di meno, al di là dell’altro sigillo di Pogba sempre in souplesse, sempre con la nonchalance dei campioni veri baciati dal talento, dell’espulsione eccessiva di Padoin, dell’interessante sfrontatezza di Mattiello. Quel che serviva, sia in termini di risultati che di progressi tattici, era ormai in banca. Quanto alla Roma, era andata sotto dopo un minuto per un grave errore della catena difensiva di sinistra, il primo di una non breve serie. Ha rimontato grazie a due gol molto manovrati in velocità e molto belli, e ha poi tentato invano di suicidarsi regalando tre palle gol con De Sanctis, Astori e soprattutto De Rossi. Ha giocato complessivamente un secondo tempo penoso, facendo anche collezione di cartellini che prima o poi peseranno. Ma alla fine ha vinto con un bel po’ di seconde linee su un campo non facile. E può dunque continuare se non altro ad inseguire. I 1 Sport .33 LA STAMPA . DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 Personaggi LAURA BANDINELLI MILANO Q uel che resta del passato è una crostata alle pere che Filippo Inzaghi ieri si è fatto portare a Milanello per adottare vecchi riti che funzionavano quando era giocatore. Roberto Mancini, invece, ha messo da parte storia e scaramanzia, perché ha imparato che nel derby non c’è ricetta che tenga. Milan e Inter oltre ad avere a libro paga 4 allenatori, non dettano più legge in campionato, non hanno mostri in campo che possono fare la differenza e sono costrette a parlare la lingua della progettualità, ovvero, lavoriamo per tornare grandi. Ma in comune hanno soprattutto due tecnici che rievocano ricordi gloriosi al punto che sono diventati quasi una sorta di cambiale per i tifosi più scettici. L’Inter, dopo la cacciata di Walter Mazzarri, punta sull’effetto Mancini, il Milan spera di risollevarsi dopo un periodo non esaltante. Paradossalmente i nerazzurri, freschi d’esonero, sembrano più in palla dei cugini, almeno così recitano i numeri: il tanto vituperato Mazzarri nelle ultime quattro partite aveva in- Inzaghi e Mancini, le stelle stanno a guardare Carpi, pari a Brescia 1 Serie B (15º turno): ieri Avellino-Varese 0-0, BariTrapani 2-1, Brescia-Carpi 3-3, Lanciano-Crotone 1-1, Modena-Pescara 2-0, Perugia-Ternana 2-2, Vercelli-Entella 2-0, Spezia-Bologna 1-1, Vicenza-Cittadella 1-1; oggi ore 18 Catania-Latina. Clas: Carpi 29; Frosinone 28; Spezia 25; Avellino, Livorno 24; Lanciano, Bologna 23; Perugia, Trapani 22; Pro Vercelli 20; Bari 19; Modena*, Brescia 18; Varese (-1), Vicenza 17; Catania*, Ternana, Pescara 16; Entella* 15; Crotone 14; Cittadella, Latina* 13. Catania, Latina, Entella, Modena 1 partita meno. Sarà dura essere meglio di noi e non temo Mancini Spagna, in Liga Altro record di Messi Filippo Inzaghi, tecnico Milan 1 Il AMBIZIONI FRUSTRATE Record di incasso IL PARADOSSO fatti racimolato 7 punti, 4 più del confermatissimo Inzaghi. L’arrivo di un nuovo timoniere ha costretto Superpippo ha rivedere le sue idee tattiche e giusto per aumentare le complicazioni l’infermeria ha rapito Alex all’ultimo momento e come si immaginava anche Abate e De Jong. Dall’altra parte, invece, ci sono stati più rientri che infortuni, al punto che il Mancio ha potuto tranquillamente cambiare sistema di gioco (difesa a quattro con Kovacic molto probabilmente dietro alle punte) puntando sull’aspetto psicologico. Lo spogliatoio nerazzurro dopo quattro sedute molto intense è tornato a pensare positivo, a differenza di certe vigilie in cui ci si raccomandava di prestare un attenzione maniacale agli Zaza e ai Berardi di turno. Mancini a dire il vero nel discorso alla squadra ha modificato dialettica e voca- Serie B: oggi il posticipo Stasera il derby Milan-Inter. gli allenatori sono gli osservati speciali Palacio e Zapata, durante l’ultimo derby Oggi record di incasso: 3.324.594 euro per 79.173 spettatori MILAN-INTER STADIO GIUSEPPE MEAZZA SAN SIRO Ore 20,45 - Sky Sport 1, Sky 3D, Premium Calcio 2 De Sciglio El Shaarawy 4-4-1-1 17 4 Zapata 23 Diego Lopez Muntari 7 13 Icardi Guarin Ranocchia 10 15 Mexes Essien Kovacic M’Vila 5 Rami Ottobre Ultimo successo del Milan, senza vittorie dal 3-1 al Verona Arbitro: Guida bolario, cercando cioè di far leva sull’autostima di ogni singolo giocatore e parlando addirittura di scudetto. Per uscire dalla depressione l’antidoto migliore è volare alti: «Io non sono abituato a lottare solo per il terzo posto, questo mi demoralizza» ha infatti raccontato l’allenatore con un sorrisetto che vale più di mille parole. In certi 22 Dodò Bonaventura Allenatore: Inzaghi 19 Kuzmanovic Palacio 28 Jesus 17 8 13 1 Handanovic 90 Torres Ucciso tifoso serbo 1 Choc in Turchia: un tifo- so 25enne è stato pugnalato negli scontri dopo Galatasaray-Stella Rossa. Il premier serbo Vucic ha chiamato l’omologo turco Davutoglu: «Sono stupefatto». 4-3-1-2 23 Menez 9 5 Nagatomo 9 Basket, violenza Eurolega Roberto Mancini, tecnico Inter 55 92 Rayo Vallecano, oggi con il Celta Vigo, si mobilita per pagare la casa a una 85enne sfrattata. Ieri il Real Madrid (30 punti) ha demolito l’Eibar 4-0 (2 gol di Ronaldo, Rodriguez e Benzema). Barcellona-Siviglia 5-1: 3 gol di Messi che a quota 253 migliora il record di Zarra come miglior marcatore della storia della Liga. Per lui giro d’onore e video con le 253 reti. Lottare solo per il terzo posto mi demoralizza Quattro tecnici a libro paga e un campionato in seconda fila I nerazzurri, reduci dal cambio in panchina, sembrano più in palla In breve Allenatore: Mancini casi la presunzione è un’arma eccellente. Anche Inzaghi ha usato un linguaggio ambizioso, parlando però al plurale : «Sarà dura essere meglio di noi». E, quasi a prendere le distanze da tutti i discorsi che sono stati fatti su ciò che è successo in panchina aggiunge: «Le stelle stanno in campo, sono loro i protagonisti. Si è parlato di una 2 Gol Gli unici segnati dall’Inter in trasferta: a Palermo e a Cesena mia smorfia quando ho saputo dell’esonero di Mazzarri, ma non è vero. Quando un allenatore viene licenziato è una sconfitta per tutti» ha tenuto a precisare l’ex bomber milanista che potrà riportare almeno in panchina capitan Montolivo. Erick Thohir da una parte, Silvio Berlusconi e sua figlia Barbara dall’altra. Sarà anche il derby dell’alleanza, quella che si è creata fuori dal campo tra le due società che per tutta la settimana hanno interagito a colpi di twitter e di iniziative congiunte e che adesso non escludono la possibilità di fondere le due squadre per racimolare denaro in un’amichevole esportata in Europa. Stasera però in campo saranno talmente rivali che la pretattica del Milan (bocche cucite sulla formazione) ha assunto contorni da finale di Champions League. Pagherà? Basket: serie A (7º turno) Reggio batte Roma 1 Serie A (7º turno): Caserta-Cantù 95-107 dts, Reggio Emilia-Roma 87-83; oggi alle 18,15 Brindisi-Bologna, Venezia-Pistoia, Pesaro-Capo d’Orlando, Trento-Cremona; alle ore 20,30 Varese-Milano (RaiSport1); domani Sassari-Avellino (ore 20 RaiSport1). Volley: 7ª di SuperLega Padova-Milano in tv 1 SuperLega (7ª giornata): alle 17 Padova-Milano (Rai Sport 1); alle 18 Latina-Trento, Treia-Città di Castello, Perugia-Ravenna, ModenaMolfetta, Monza-Verona, riposa Piacenza. Partite e arbitri della serie A 12ª giornata, ore 15 (domani il posticipo Genoa-Palermo alle 20,45) 1 «Lo scudetto? Un domani chissà, ma per ora la vedo davvero dura» ha detto Sinisa Mihajlovic, tecnico della Sampdoria, alla vigilia della trasferta a Cesena, rispondendo così alle parole del presidente blucerchiato Massimo Ferrero. Partita delicata per Bisoli, tecnico del Cesena, che potrebbe essere esonerato in caso di sconfitta. Montella scuote invece la Fiorentina, che dopo due ko consecutivi (Sampdoria e Napoli) cerca un riscatto in casa del Verona: «Adesso bisogna tirare fuori gli attributi e dimostrare di essere una squadra vera» ha detto senza mezzi termini l’allenatore viola. Cesena Sampdoria (4-3-1-2) (4-3-3) SKY CALCIO 3 1 Cagliari (4-3-3) SKY CALCIO 1, PREMIUM CALCIO 1 Leali Romero 24 Napoli (4-2-3-1) Perico De Silvestri Parma 1 Rafael Cragno 27 22 29 11 Maggio Balzano 21 Mendes Hysaj 23 27 Widmer Frey Lucarelli Tonelli 26 75 Felipe Rugani 24 5 21 89 88 33 Albiol Ceppitelli 32 6 26 Koulibaly Rossettini 15 19 Britos Avelar 8 33 3 Mazzotta Regini 19 5 7 Carbonero Soriano 21 19 David Lopez Dessena 16 30 Cascione Obiang 14 88 Inler Criseting 4 21 20 8 5 Giorgi Palombo 17 7 11 Brienza Gabbiadini 11 17 Hmasik Ibarbo 23 11 9 6 De Guzman Longo 9 99 23 9 Higuain Cossu 7 10 ARBITRO: TOMMASI All.: BISOLI All.: BENITEZ All.: MIHAJLOVIC All.: ZEMAN Verona Fiorentina (4-3-3) (3-5-2) SKY CALCIO 2, PREMIUM CALCIO 2 4 5 ARBITRO: GERVASONI SKY CALCIO 5 Karnezis Bizzarri 26 27 Hugo Almeida Eder (4-4-2) 31 Capelli Silvestre Defrel Okaka Chievo 33 Lucchini Romagnoli 92 Udinese (4-3-1-2) Iacobucci Sepe 6 Callejon Ekdal (4-3-1-2) SKY CALCIO 4 33 25 34 Empoli (3-5-2) 1 1 Rafael Neto 21 18 Moras Tomovic Heurtaux Gamberini 5 4 Marquez Gonzalo Rodiguez 2 Danilo Dainelli 3 25 Marques Savic 15 Piris Zukanovic 87 33 Agostini Cuadrado 11 7 Badu Schelotto 24 8 Obbadi Aquilani 10 6 6 Allan Izco 13 77 Mauri Croce 11 19 8 10 De Ceglie Verdi 18 8 Bruno Fernandes Birsa 23 17 20 77 Thereau Pellissier 31 9 Toni Babacar 30 7 10 Di Natale Paloschi 43 21 J. Gomez Mario Gomez 33 Rispoli Mario Rui Acquah Vecino Lodi Valdifiori Cassano Pucciarelli Belfodil Maccarone Guilherme Radovanovic Tachtsidis Pizzaro Hallfredsson Borja Valero Nico Lopez Alonso ARBITRO: GIACOMELLI ARBITRO: CERVELLERA ARBITRO: DI BELLO All.: DONADONI All.: STRAMACCIONI All.: MANDORLINI All.: SARRI All.: MARAN All.: MONTELLA 1 40 7 20 28 34 .Sport STAMPA .LA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 Springboks potenti e veloci ALL’OLIMPICO LA PUNTA (ANCORA A SECCO) TORNA TITOLARE DOPO 3 GARE Amauri cerca il primo gol Il Toro tre punti per rilanciarsi Oggi alle 12,30 sfida al Sassuolo: poi la gara chiave col Bruges e il derby 4 Successi Finora in casa per il Toro tra campionato (anche tre pareggi) ed Europa League FRANCESCO MANASSERO TORINO A volte basta confrontarsi con il passato per ritrovare un po’ di certezze e comprendere che non è tutto sbagliato. E chissà cosa succederebbe se dopo dodici giornate il Torino avesse 3 punti in più rispetto a un anno fa: basta aspettare le ore 14,15. È un’impresa possibile per la squadra di Giampiero Ventura, che non vince una partita da quasi un mese ma oggi ha la possibilità di tornare a un successo che porterebbe in dote un po’ più di sicurezza nei propri mezzi, una luce migliore alla stagione e anche nuovo feeling con un pubblico che pian piano ha abbandonato le poltrone del salotto di casa, dopo il pieno di stima d’agosto. Il bilancio della settimana speciale che si appresta a vivere il Toro sarà notevolmente influenzato dal risultato che uscirà dalla sfida al Sassuolo, primo capitolo di un tris di impegni ravvicinati che si chiuderanno domenica prossima con il derby, meno di 72 ore dopo la sfida europea con il Bruges. Il menù per due terzi sarà servito all’Olimpico, un altro buon motivo per cercare di sfruttare al massimo la situazione, visto che la squadra granata ha costruito in casa il grosso del proprio bottino, grazie a 4 vittorie (Udinese e Parma in campionato, Copenaghen ed Helsinki in coppa) e 3 pareggi (Inter, Fiorentina e Atalanta). È vero che l’orario d’inizio è sempre stato indigesto al Toro, vittorioso una volta sola, quasi 2 anni fa contro il Siena, nei 9 precedenti all’ora di pranzo. Ma questo è il momento di dimostrare il grado di maturazione e anche gli attributi: una vittoria può rappresentare il trampolino di lancio. L’orizzonte è ricco di stimoli per una squadra che un anno fa di questi tempi travol- Il sudafricano Marcell Coetzee tenta un’azione alla mano tra gli azzurri Castrogiovanni (a destra) e Vunisa RUGBY, A PADOVA AZZURRI KO 6-22 Italia, qualcosa si muove 9 Ma ancora troppo poco per battere il Sudafrica Partite Giocate dal Toro all’ora di pranzo e una sola vittoria, quasi 2 anni fa contro il Siena Amauri, 34 anni, è al Toro dallo scorso 1º settembre, ultimo giorno di calciomercato Torino Sassuolo (3-5-2) (4-3-3) SKY CALCIO 1, PREMIUM CALCIO ORE 12,30 1 Gillet Consigli 47 5 Bovo Vrsaljko 11 25 Glik Cannavaro 28 24 Moretti Acerbi 15 33 Peres Peluso 31 20 Vives Taider 19 14 Gazzi Magnanelli 4 7 El Kaddouri Missiroli 7 3 Molinaro Berardi 25 Amauri Zaza 10 22 27 Quagliarella N. Sansone 17 ARBITRO: RIZZOLI All.: VENTURA All.: DI FRANCESCO se 4-1 il Catania e spiccò quel volo che poi le consentì di mantenere sempre la parte sinistra della classifica, cioè le prime 10 posizioni. Una performance che non è eresia pretendere anche dagli uomini attuali: certo sarà molto arduo ripetere i 13 punti in 5 partite collezionati da Cerci-Immobile, ma i granata possono ambire a un risultato simile se sapranno capitalizzare al massimo le sfide interne contro Sassuolo, Palermo, Genoa e sfruttare la trasferta a Empoli. Il Toro ci crede e un estratto delle proprie intenzioni conta di mostrarlo oggi, lasciando negli spogliatoi il motore diesel a favore del propulsore turbo: Ventura ha preparato una squadra d’assalto per incanalare la sfida in una certa direzione, consapevole però che ci sarà da soffrire contro il gruppo di Di Francesco, in serie positiva da 5 turni dopo aver fermato la Juve. I tempi degli esperimenti, per i granata, sono finiti: in campo scendono i giocatori sui quali in estate si è scommesso, a cominciare da Amauri al fianco di Quagliarella. Il brasiliano, «liberato» dall’infortunio di Larrondo e dalla crisi di Barreto (entrambi non convocati), sarà l’osservato speciale: non gioca titolare da 3 sfide ed è ancora a caccia del primo gol col Toro in A. I dubbi di Ventura questa volta riguardano gli esterni e la difesa: sulla fascia sinistra Molinaro può concedere a Darmian un turno di riposo (anche in vista dei prossimi impegni), mentre in trincea torna disponibile Bovo dopo 35 giorni. STEFANO SEMERARO PADOVA «Se togliamo l’ultima meta, gli ultimi due minuti, non siamo poi distanti chilometri dal Sud Africa». Il ct azzurro Jacques Brunel mischia un po’ tecnica e geografia per dipingere il paradosso speranzoso di un’Italia del rugby che continua a perdere (6-22) ma riguadagna terreno: sugli avversari di prestigio e soprattutto su se stessa, mettendo in archivio un anno e mezzo di brutte cose. I test match di novembre ci hanno spiegato che Parisse & Co. sono usciti dal tunnel, hanno ritrovato una difesa granitica – anche ieri, nella città del paròn Rocco –, scoperto un’apertura affidabile come Kelly Haimona e riconvocato l’ingrediente tanto caro ad un predecessore di Brunel, Pierre Berbizier: l’«espiritù», lo spirito di squadra. L’assente ingiustificato resta l’attacco – 2 mete in tre match, tutte contro Samoa – c’è però un tesoretto di certezze ritrovate su cui investire nel prossimo Sei Nazioni e ai Mondiali. Per un’ora abbiamo fatto partita pari o quasi con i terribili Springboks, la Germania del rugby che sa far paura (e risultato) persino con gli All Blacks. In vantaggio appena 8-6 alla fine primo tempo i «bokke» sono stati capaci di dare gas solo al 60’ con l’ingresso dei titolari partiti dalla panchina (oltre che di un esordiente coloured e musulmano, Nizaan Carr, tanto per ribadire il concetto della nazionale Arcobaleno). Reinach ha piazzato in mezzo ai pali la meta del break, e poteva crollare la diga, l’Italia stavolta però ha continuato ad arginare e contrattaccare. Anzi, ha quasi messo il naso sulla meta altrui a tre minuti dalla fine, con un calcetto di Orquera raccolto nella stratosfera dal solito, strepitoso Parisse in versione Jerry “The World” Rice (se il football americano e i San Francisco 49ers vi dicono qualcosa). Poi Willie Le Roux, il Savicevic degli Springboks ha smarcato Pollard, che a sua Il bilancio dei test match è positivo. Parisse: «Le mete arriveranno, non sono preoccupato» volta ha liberato in meta a velocità inumana l’uomo-ghepardo Habana, ormai a tempo scaduto. Peccato per le 3 mete a 0, ma i 16 punti di distacco eguagliano il miglior risultato dell’Italia contro gli Springboks. E i 27.650 dell’Euganeo rinsaldano l’affetto del popolo del rugby. «Ci siamo difesi, ma con l’ambizione di attaccare, il gruppo per i Mondiali è questo», ha ribadito col baffo di nuovo gagliardo Monsieur Brunel. «A livello umano abbiamo fatto un passo avanti, le mete arriveranno, non sono preoccupato», ha tagliato corto Parisse. Con la vittoria sfumata sull’Argentina a Genova sarebbe stato il novembre più azzurro di sempre, ma per ora va bene così. LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 Sport .35 . Rivali Lewis Hamilton, inglese, (a sinistra) e Nico Rosberg, tedesco: entrambi 29enni Lewis vince se Hamilton è campione se arriva nei primi 2; almeno 5° e Rosberg non vince; almeno 6° e Rosberg non è nei primi 2; almeno 8° e Rosberg è giù dal podio; almeno 9° e Rosberg è fuori dai 4; se Rosberg finisce oltre il 6° posto DAVIS: FRANCIA SOTTO 2-1 Federer gioca e vince il doppio La Svizzera vede la Coppa 28 Volte il Mondiale è finito all’ultima gara. In 10 occasioni se lo sono conteso i compagni di squadra La storia STEFANO MANCINI INVIATO AD ABU DHABI ettere paura all’avversario favorito. Non ha molte probabilità di farcela, Nico Rosberg, ma quelle poche se le sta giocando meglio che può. Gli serviva la pole position e se l’è presa ieri sul circuito dorato di Abu Dhabi, vetrina da Mille e una notte della ricca Formula 1. È l’undicesima volta quest’anno che è il più veloce del sabato, un piccolo primato che vale quanto una coppa di legno ma gli permetterà di raccontare «me la sono giocata fino all’ultimo». Oggi tenterà il ribaltone: recuperare 17 punti al suo compagno di squadra Lewis Hamilton, che si è qualificato di nuovo con il secondo tempo. Questo ultimo Gran premio, che comincerà con il sole e terminerà con il cielo stellato del deserto e l’illuminazione artificiale, assegnerà il doppio dei punti: 50 al primo 36 al secondo, 30 al terzo... Rosberg può solo vincere e sperare. Sperare che il rivale si faccia prendere dall’ansia co- M SI CORRE AD ABU DHABI Punti doppi per il gp finale: in casa Mercedes è il giorno della verità RED BULL PENALIZZATE Escluse dalle qualifiche «Siamo delusi. Hanno controllato soltanto noi» me già gli accadde nelle due precedenti volate per il titolo: nel 2007, persa; nel 2008, vinta con il sorpasso della disperazione all’ultima curva. Se finiscono primo e secondo, il campionato è di Hamilton. E con quell’astronave che è la Mercedes per arrivare peggio che secondi ti deve capitare un imprevisto: un guasto, una foratura, un Maldonado che non si accorge che sta per essere doppiato. Rosberg non ha nulla da perdere: è il portiere che all’ultimo minuto si oppone al rigore: se riesce nell’impresa sarà un eroe, se non ce la fa non avrà nulla da rimproverarsi. Hamilton è il rigorista, la pressione è sulle sue spalle, assieme al rischio della beffa: è opinione unanime che il Mondiale lo meriti lui che ha vinto dieci gare su diciotto, contro le cinque del compagno. Se perdesse a causa di quella regoletta sul punteggio doppio introdotta da Bernie Ecclestone per strappare una quindicina di milioni in più agli emiri, sarebbe una sconfitta per la credibilità dello sport. «Questo fine settimana riguarda il titolo, non la pole position - sorride Nico -. La prima curva? Sarà interessante. Come sempre». Ora, mettia- Rosberg, l’ultima pole per cercare il ribaltone F1, si assegna il titolo: il tedesco a -17 dal leader e compagno Hamilton moci nella testa di Lewis: partenza, prima curva, potrebbe bastare un contatto minimo per rovinare il lavoro di un anno. «Il mio approccio sarà quello di sempre», garantisce il pilota inglese. Altra incognita è rappresentata dalle due Williams, che di gara in gara sono sempre più veloci: Valtteri Bottas (3°) e Felipe Massa (4°) sono ormai a pochi decimi dalle Mercedes e possono entrare nella sfida. Fuori dai giochi le Red Bull: ai controlli regolamentari è risultato che l’ala anteriore è troppo flessibi- Gran Premio di Abu Dhabi le. «Siete esclusi dalle qualifiche - hanno decretato gli stewards -. Dovete partire dal fondo dello schieramento». Sebastian Vettel c’è rimasto male, perché sperava di salutare il suo team con una bella gara. La Red Bull l’ha presa anche peggio: «Siamo de- Circuito di Yas Marina Oggi LA GRIGLIA DI PARTENZA 1’40’’480 1’40’’866 Terza fila 5 KVYAT (Toro Rosso, 26) 6 BUTTON (McLaren, 22) 1’41’’908 1’41’’964 Quinta fila 9 MAGNUSSEN (McLaren, 20) 10 VERGNE (Toro Rosso, 25) 1’41’’198 1’42’’207 Settima fila 13 SUTIL (Sauber, 99) 14 GUTIERREZ (Sauber, 21) 1’43’’074 1’42’’819 Nona fila 17 STEVENS (Caterham, 46) 18 GROSJEAN (Lotus, 8)* 1’45’’095 1’42’’768 * Meno 20 posizioni per sostituzione di power unit ** Escluso dal risultato delle qualifiche per ala irregolare ORA LOCALE ORA ITALIANA ore 17 ore 14 Seconda fila 3 BOTTAS (Williams, 17) 4 MASSA (Williams, 19) 1’41’’025 1’41’’119 Quarta fila 7 RAIKKONEN (Ferrari, 7) 8 ALONSO (Ferrari, 14) * 1’42’’236 1’42’’866 Sesta fila 11 PEREZ (Force India, 11) 1’42’’239 12 HULKENBERG (Force India, 27) 1’42’’384 Ottava fila 15 MALDONADO (Lotus, 13) 16 KOBAYASHI (Caterham, 10) 1’42’’860 1’44’’540 Decima fila 19 RICCIARDO (Red Bull, 3)** 20 VETTEL (Red Bull, 1)** 1’41’’267 1’41’’025 RISULTATI 2013 1) Vettel (Red Bull) 1h 38’06”106 2) Webber (Red Bull) a 30”829 3) Rosberg (Mercedes) a 33’’650 CLASSIFICHE Piloti 1) Hamilton 2) Rosberg 3) Ricciardo a Ferrari cambia ancora: dopo il passaggio di consegne alla presidenza da Luca Montezemolo a Sergio Marchionne e l’arrivo di Sebastian Vettel al posto di Fernando Alonso, il prossimo a saltare dovrebbe essere Marco Mattiacci, al cui posto arriverebbe Maurizio Arrivabene, vicepresidente di Philip Morris International. L TV: DIRETTA Raiuno L’attuale capo della Gestione sportiva era in carica da soli sette mesi. Era stato Montezemolo in aprile ad affidargli il ruolo al posto del dimissionario Stefano Domenicali dopo il deludente inizio di stagione. La notizia è stata pubblicata ieri on line dal magazine tedesco Sport Bild ed è poi stata confermata da numerose fonti interne della F1. L’ufficializzazione è attesa tra mercoledì e giovedì. La Ferrari non ha confermato né smentito: «Soltanto rumours». La stessa risposta ha dato Arrivabene, presente ad Abu Dhabi a nome del principale sponsor del Cavallino: «Soltanto rumours, gli stessi Giri 55 Lunghezza 5,554 km Totale 305,355 Km Costruttori 334 1) Mercedes 651 317 2) Red Bull-Renault 373 214 3) Williams-Mercedes 254 deludenti anche nei rapporti interni.Venerdìinconferenzastampa, Mattiacci aveva motivato così la scelta di prendere Vettel: «Volevamounpilotagiovaneeaffamato di vittorie». Ieri Alonso ha replicato al termine dell’ennesima deludentequalifica(8°tempoallespalle di Raikkonen): «Strano che abbia detto questo. Fino a poche settimane fa, quando mi scriveva mail per convincermi a rinnovare che giravano in aprile quando il contratto, non la pensava così. E c’era da sostituire Domenicali». quelle mail sono conservate nel Ma queste indiscrezioni sono mio computer». attendibili? «Io lavoro per la Anche Sebastian Vettel pare Philip Morris», è la replica che che non fosse al corrente del chiude il dialogo. Secondo altre cambio al vertice della sua nuovoci, il nuovo team principal va squadra. E intanto tornano porterebbe con alla mente le ulsé Ross Brawn, TEAM PRINCIPAL time parole fadirettore tecnico Al suo posto Arrivabene mose di Mattiacnell’era dei cinci, pronunciate que titoli mon- vice presidente di Philip durante una Morris international chiacchierata a diali di Michael Schumacher. margine del Gp Mattiacci pagherebbe il pes- di Monza: «Qualsiasi cosa sucsimo rendimento della squadra ceda farò ciò che mi viene nella stagione che si chiude oggi chiesto, ma chi verrà al mio con il Gp di Abu Dhabi, malgrado posto dovrà essere più bravo il profondo lavoro di riorganizza- di me. E finora di più bravi non [S. MAN.] zione interna. I risultati sono stati ne ho trovati». Ferrari, altro cambio in vista: Mattiacci verso l’uscita Maranello: “Solo rumours” DALL’INVIATO AD ABU DHABI www.lastampa.it/mancini IL TRACCIATO Prima fila 1 ROSBERG (Mercedes, 6) 2 HAMILTON (Mercedes, 44) Retroscena lusi. Hanno controllato soltanto noi sebbene sia evidente che anche le altre squadre interpretano le regole nello stesso modo». Un auspicio: il Mondiale finisca questa sera senza strascichi di polemiche e ricorsi. Roger Federer e Stan Wawrinka Chiamatelo Lazzaro Tell. La Davis è una Coppa fatta di argento e di miracoli, così può anche succedere che il Federer catatonico e sciatalgico di venerdì, il sabato risorga in doppio, allungandosi eroicamente a rete a fianco di Stan Wawrinka. E ribalti la storia: quella di una finale che dopo la prima giornata sembrava per metà in tasca alla Francia e che invece domani la Svizzera, ora in vantaggio 2-1, avrà due matchpoint per chiudere. Sarebbe la prima della sua storia e anche la prima personale di Federer che infatti non vede l’ora di colmare il buco sullo scaffale e ieri ha finito la giornata guidando la ola dei tifosi in rosso. E’ stato un doppio senza storia. Roger e Stan, riuniti dopo i bisticci del Masters (Mirka, la moglie-ultrà di Federer, è rimasta a casa con i gemellini) hanno disposto in tre set di Richard Gasquet e Julien Benneteau dimostrando che l’oro olimpico di Pechino non è stato un caso. In Davis i due svizzeri avevano toppato più di una volta, sul rosso insieme non avevano mai vinto, ma contro il volenteroso Benneteau e l’amico fragile Gasquet (peggiore in campo) hanno faticato giusto un po’ all’inizio del secondo set. Così, anche se il vero eroe elvetico fino ad ora è stato Wawrinka, Federer si è guadagnato la chance di completare la sua faronica bacheca da salvatore della Patria rossocrociata, visto che oggi scenderà in campo per primo contro Tsonga. «Vincere il doppio è stato un sollievo – ha ammesso Rog grazie allo staff medico che ha fatto un gran lavoro con la mia schiena. Siamo dove volevamo essere». Cioè a un passo dalla Coppa. Il secondo matchpoint se lo giocherà eventualmente Wawrinka contro l’amico Monfils: «Io e Roger ci conosciamo a memoria, è stato facile capirci in campo. Sapevamo che sarebbe stato un weekend lungo, ma sono prontissimo a scendere in campo sul 2-2». Brividi in corso, dentro il gelido stadio del Lille. [SEME] Oggi si decide 1 Finale Coppa Davis: Francia-Svizzera 1-2. Ieri: Federer/Wawrinka-BenneteauGasquet 6-3 7-5 6-4. Oggi il programma prevede gli ultimi due singolari, dalle 13 (diretta SuperTennis, canale 64 del dt e 224 di Sky): si inizia con Tsonga-Federer, a seguire Monfils- Wawrinka. Per la Svizzera, a cui basta un punto,sarebbelaprimavittoriain Davis (sue due finali); la Francia ha già disputato 17 finali e insegue la decima vittoria. 36 STAMPA .LA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 8,24 I numeri della settimana MILIONI DI UNITÀ IN 10 MESI PER VW GROUP 1 Per la prima volta nella sua storia, il Gruppo Volkswagen ha superato 8 milioni (8,24) di immatricolazioni nei 10 mesi: +5% sul 2013. Merito anche della crescita del 2,9% a ottobre (a 842.700 unità). 160 MILA C4 PICASSO VENDUTE, UN SUCCESSO 1 La Citroën C4 Picasso si sta rivelando un suc- cesso commerciale. Lanciata lo scorso anno, si è installata al vertice del segmento europeo dei monovolume con un totale di 160 mila esemplari venduti IL SALONE Los Angeles Show la nuova 500X sorride all’America Brilla il made in Italy anche con Alfa e Maserati Ibrido e idrogeno nei concept hi-tech giapponesi CORRADO CANALI LOS ANGELES L’Italia che vince le sfide, anche le più impensabili, è fra le grandi protagoniste del Los Angeles Auto Show (aperto da venerdì scorso al 30 novembre). C’è la 500X al centro del maxi-stand Fiat alla rassegna californiana, ma ci sono anche le tantissime 500L in circolazione nella città dello «star system», oltre alle altre versione del «cinquino» che in California spuntano ovunque. E c’è perfino il primo stand dell’Alfa Prologue anticipa le prossime Audi e Daimler rilancia il marchio Maybach Romeo ad un Salone Usa, con due 4C molto ammirate. Presenza certo non casuale: rappresentano il miglior prologo di quel che potrebbe arrivare sotto il segno del Biscione, a partire da metà del prossimo anno. Non manca la Maserati che ha portato a Los Angeles la sua «bandiera» tecnologica, Concept Alfieri, ma è anche sempre più avviata a guadagnare i piani alti fra i marchi di prestigio a livello mondiale. Per l’occasione, in un’area espositiva dedicata, la West Hall, una speciale mostra di Maserati d’epoca organizzata con il supporto del Petersen Automotive Museum offre ai visitatori uno scorcio di storia lungo un secolo e una prospettiva di stile senza tempo. Ad inaugurarla è stato il Ceo del Tridente, Harald Wester: «Questo è un momento straordinario per Maserati – ha spiegato al Salone - perché vede il nostro marchio proiettato verso una copertura sempre più ampia del mercato. Ma grazie anche a un piano di prodotti solido davanti a noi, confermiamo la ferma determinazione a voler far emergere in tutto ciò che facciamo quella che è la nostra missione, l’assoluto opposto all’ordinario. E la concept Alfieri è l’espressione concreta di questo nostro impegno». Tiene testa al made in Italy il resto delle novità esposte di Los Angeles, che sono parecchie. A cominciare dalla Toyota Mirai (che in giapponese significa futuro), la prima vettura a idrogeno che verrà prodotta in grande serie e incarna la più grande sfida avviata da Toyota dopo la Prius del 1997. La Mirai sarà messa in vendita in Giappone del 15 dicembre e da settembre dell’anno prossimo arriverà in tre Paesi europei: la Danimarca, la Gran Bretagna e la Germania dove costerà 66.000 euro più Iva. Ma la sfida è già stata raccolta dal Gruppo VW con due modelli esposti proprio qui a Los Angeles, l’Audi A7 Sportback h-tron e la Golf SportWagon HyMotion. Nella grande competizione dell’alimentazione pulita, Honda metterà sul mercato nel 2016 la sua FCV a idrogeno, che oggi è solo un concept. Nel regno dell’hi-tech si parla molto di stile. E un’altra sfida annunciata alla rassegna californiana è quella di Audi, che propone una svolta netta nel design che pure è stato alla base dei recenti successi commerciali del marchio dei quattro anelli. Il nuovo spirito compare nel prototipo Prologue che oltre ad anticipare la futura A9, un super coupé, mette in mostra i dettagli più significativi del look, compresi gli interni all’insegna della tecnologia sparata: verranno riproposti sui prossimi modelli Audi. La storia PIERO BIANCO SAN FRANCISCO a San Francisco a Monterey, 200 km di strade scenografiche a picco sul Pacifico in cui non si può correre. Poi un pomeriggio adrenalinico sul mitico circuito di Laguna Seca Raceway, dove invece «si deve» correre. È il battesimo mondiale, in California, della AMG GT S, la nuova supercar biposto della Mercedes, il secondo modello (dopo la SLS) totalmente sviluppato dal brand sportivo del gruppo Daimler. AMG è un acronimo composto dai cognomi dei fondatori Aufrecht e Melcher e dalla cittadina di Grossaspach, dove nel 1967 nacque l’azienda che «metteva i muscoli» alle Mercedes. Oggi vende globalmente 40 mila vetture, l’obiettivo è festeggiare i cinquant’anni nel 2017 a quota 70 mila. La sede è ad Affalterbach (dove si realizzano i motori: cia- D Fiat fa il bis Dopo l’esordio a Parigi la 500X è sbarcata in Usa: Olivier François l’ha presentata a Los Angeles Mercedes, invece, rispolvera il marchio Maybach da sempre sinonimo di esclusività alla massima potenza, per offrire una versione ancora più esclusiva della S 600 a 12 cilindri da 530 Cv, in alternativa al V8 biturbo da 455 Cv. Sarà in vendita da febbraio a passo normale o lungo. Mercedes la propone come «l’auto più silenziosa del mondo». Importante debutto anche per Mazda che espone la nuova CX-3, la sorella minore dell’altro Suv del marchio giapponese. Realizzato sulla stessa piattaforma della nuova Fuel-cell: la Toyota Mirai in vendita da dicembre Tra i debutti Mazda CX-3 e Jaguar F-Type R 2, è lunga 4,27 metri e sarà proposta in Europa in versione a trazione integrale o anteriore e con motori a benzina e turbodiesel. Volvo lancia negli Usa (ma arriverà anche in Europa) il crossover V60 Cross Country e Jaguar fa debuttare la versione a trazione integrale della sportiva F-Type R, mentre Bmw ha le versione più performanti M della X5 e della X6. 60 Le novità TRENTA SONO MONDIALI Un’edizione ricca al Los Angeles Convention Center. L’Auto Show va in scena dal 1907 La spettacolare Audi Prologue Svela il nuovo stile e anticipa la futura A9, una super-coupé Mercedes, la supercar GT è figlia della Formula 1 Secondo modello totalmente sviluppato da AMG scuno affidato a un singolo spe- ma anche la Jaguar F-Type e, in cialista) mentre lo stabilimento futuro, la Maserati Alfieri. all’insegna dell’artigianato è a Per la Stella è una sfida imSindelfingen. Quel marchio poi pegnativa, ma l’erede delle legacquisito dal colosso di Stoc- gendarie 300 SL «Ali di Gabbiacarda è diventato sempre più no» degli anni ‘50 e ‘60 ha i nutecnologico e sempre più stra- meri per sfondare. Il suo Dna è tegico, specie dopo la partner- collaudato, la sua anima tecnoship con la griffe logica trapianta motociclistica BRAND STRATEGICO su un modello italiana MV Agui valori e La partnership con stradale sta, di cui AMG le esperienze vincontrolla il 25% MV Agusta spalanca centi della Fornuovi orizzonti mula 1. A comindelle azioni. La risposta Merceciare dal motore des all’acquisizione della Duca- anteriore centrale V8 biturbo ti da parte di Audi. C’è grande di 4 litri (evoluzione della famiconcorrenza tra i marchi tede- glia BlueDirect) che offre 462 schi, anche sul fronte della Cv nella versione base e 510 Cv sportività emozionale, non a ca- nella variante S, quella del test. so alla nuova GT viene affidata Molto apprezzabile la coppia la missione di contrastare (650 Nm) che anche ai bassi reun’icona come la Porsche 911, gimi regala una spinta straordi- naria appena si tocca l’acceleratore. La GT S raggiunge 310 km l’ora (304 la versione base) accelerando da 0 a 100 orari in 3,8”. Accettabili - per una macchina così ambiziosa - i consumi: 9,4 litri per 100 km con 219 g/km di Co2 emessi. Un fulmine che convive con la sostenibilità. La Mercedes AMG GT verrà prodotta in circa 7 mila esemplari l’anno, 100 destinati all’Italia dove arriverà a febbraio. Si parte da 125.200 euro, si sale a 144.600 per la S e a 161.633 per la Edition 1 che rappresenta il massimo dell’esclusività. L’abitacolo è curatissimo, dominato dal grande tunnel centrale che ospita i pulsanti del controllo dinamico e il cambio automatico doppia frizione a 7 rapporti. Non è leggerissima (1.570 kg con ripartizione 47:53 tra avantreno e retrotreno) nonostante la scocca spaceframe in alluminio di soli 231 kg. Una delle sue forze è tuttavia l’eccellente rapporto peso/potenza pari a 3,3 kg/Cv. Lo schema transaxle sul retrotreno, che ottimizza l’assetto sportivo con assi a doppi bracci trasversali in alluminio, ne esalta le reazioni sia nella marcia stradale sia LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 100 www.lastampa.it/motori ANNI DI DODGE CON LA SRT HELLCATS 1 Cent’anni fa Dodge assemblò il suo primo mo- Nel sito motori approfondimenti e fotogallery dello, la 30-35 a 5 posti con motore 4 cilindri da 35 Cv, rivale della Ford Model T. Il brand di GM celebra l’anniversario con la Challenger SRT Hellcats da 707 Cv . 37 MOTORI L’EVENTO 12 Le edizioni MICHELIN PER L’AMBIENTE L’appuntamento a Chengdu metropoli con 14 milioni di abitanti nella Cina dell’Ovest REUTERS Challenge Bibendum la eco-mobilità conquista la Cina Traffico e inquinamento, cosa riserva il futuro La sorpresa: più donne che maschi al volante MOBILITY & SOCIETY URBAN MOBILITY MOBILITY IN CHINA SAFE MOBILITY CLEAN MOBILITY CONNECTED MOBILITY REUTERS Idrogeno Concept puliti: sopra la Mitsubishi XR-PH EV, a fianco la Toyota Mirai a idrogeno Le novità Tecnologie per il futuro e la nuova gomma SelfSeal che si autorigenera Biposto La AMG GT S (a 2 posti) è lunga 4,546 metri e pesa 1.570 kg Il brand sportivo di Mercedes ha 260 centri specializzati nel mondo nelle più performanti esibizioni in pista. Guidarla è confortevole, oltre che straordinariamente piacevole. La AMG GT ha di serie un bloccaggio meccanico del differenziale sull’asse posteriore, la versione S aggiunge il differenziale autobloccante a regolazione elettronica sul retrotreno, integrato nella scatola del cambio. A richiesta è di- sponibile un impianto frenante ceramico composito ad elevate prestazioni (che anteriormente monta pinze Brembo). Naturalmente la vettura dispone dei migliori sistemi di assistenza alla guida targati Mercedes Intelligent Drive. Nell’abitacolo non ci sta nulla, in compenso il portellone spalanca l’accesso a un ampio vano bagagli. DANIELA COTTO INVIATA A CHENGDU (CINA) Il futuro sarà intelligente, il mondo più connesso e le città sempre più smart: la vita di un domani non lontano sarà facile, almeno per chi si sposta su quattro ruote. A regalare il sogno di un avvenire brillante e di metropoli libere dal traffico è l’analista Sarwant Singh (Frost&Sullivan) che spiega il suo studio con dati e illustrazioni al «Challenge Bibendum» organizzato dalla Michelin a Chengdu, quarta città della Cina con 14 milioni di abitanti e un’economia basata sull’automotive (stabilimenti Geely, Hyundai, Volkswagen, Volvo e Toyota), sul biomedicale e sull’industria aeronautica. La sfida globale della mobilità sostenibile parte da qui, dal paese del dragone che ogni giorno affronta il problema di milioni di rumorosi veicoli che sfrecciano con discutibile senso civico (in pochi hanno l’accortezza di allacciare le cinture) e combatte con l’inquinamento che oscura l’azzurro del cielo. Per vincere queste battaglie, la parola chiave è «condivisione»: il car sharing nel 2020 conquisterà una grande fetta di mercato e gli utenti nel mondo saranno 26,2 milioni, 10 volte più di quelli che ne hanno fatto uso nel 2012. La Cina è in prima linea, interessata al lungimirante progetto che risolverebbe il limitato numero di immatricolazioni a cui hanno diritto i cinesi. Il domani, per gli analisti, è sinonimo dunque di mondo migliore e di scenario nel quale la mobilità sarà centrale. Farà parte della rivoluzione anche il modo di acquistare i ve- Il Ceo Senard: «La chiave è l’innovazione, siamo qui per suggerire idee e soluzioni concrete» icoli e di programmare o richiedere interventi di manutenzione e riparazione. «Nel suo complesso il mercato globale dell’auto - ha precisato Singh - continuerà a crescere, con una proiezione a 100 milioni di unità vendute nel 2020. Questo, per effetto di maggiori vendite di modelli di base nei paesi emergenti, in sostituzione della mobilità su due ruote, e soprattutto per la crescita in Cina e India». E, sulla scia del mercato dell’auto che corre veloce, cambiano le tendenze e i consumi. Un esempio? Nella convention spunta un dato interessante: negli Stati Uniti ci sono già più donne che uomini al volante (50,4% contro 49,6%) e in Canada i maschi (50,1%) stanno per essere raggiunti dall’altra metà del cielo (49,9%) mentre in Europa le percentuali sono equilibrate (in Italia i maschi sono al 56,3 e le donne al 43,7). Leader nella sfida della mobilità sostenibile è Jean-Dominique Senard, Ceo di Michelin: «Siamo profondamente convinti che la mobilità sia fondamentale nello sviluppo dell’uomo e per la crescita della qualità della vita. Concordiamo sul fatto che nel 2050 la popolazione mondiale vivrà nelle città. Siamo qui per suggerire soluzioni». Oltre a ibrido ed elettrico, all’utilizzo di carburanti meno inquinanti come il gpl e il metano, un aiuto arriverà dagli pneumatici. La Michelin ogni anno investe 650 milioni di euro per la ricerca e lo sviluppo e proprio a Chengdu è stato presentato l’ultimo modello «autosigillante», evoluzione delle gomme run-flat: bucare non sarà più un problema perché lo pneumatico è in grado di ripa- rare forature fino a sei millimetri di diametro. L’altro prodotto innovativo è il Michelin Premier A/S, l’all seasons «autorigenerante» destinato al mercato americano e studiato in modo che l’usura incida il meno possibile sulle prestazioni. Passando dalla pratica alle linee guida della filosofia della multinazionale francese, la Michelin ha sottolineato l’importanza del «Libro Verde», stilato proprio nei giorni in cui Stati Uniti e Cina hanno raggiunto Pneumatici Michelin autosigillanti (bucare non è più un problema) e autorigeneranti un accordo per ridurre le emissioni di gas serra nell’atmosfera. «La posta in gioco è alta poiché c’è una pressione che proviene da Paesi, città e organizzazioni internazionali - ha aggiunto Senard -. Non possiamo ingannarli, dobbiamo sviluppare un documento per trasformare queste raccomandazioni in azioni». Il «Libro Verde» è la risposta della Michelin che guarda avanti, alla vera mobilità del futuro. 12 45 67 18 9ABCDE4F 8 DA5CB7C 82 LA STAMPA 56 IL TEMPO IN CITTÀ Oggi Un anno fa MIN (˚C) Ieri 4 3.3 4.1 MAX * In edicola con La Stampa * IN EDICOLA CON LA STAMPA 11 13.2 7.3 Diario 12 14 Le letture della domenica La chiave rock di Emma I talenti accesi da un sorriso Domani il concerto al PalaAlpitour svela il nuovo volto della cantante Si chiama «Extrasmall» una compagnia speciale dove adottare i sogni di un giovane danzatore Paolo Ferrari Francesca Rosso A PAGINA 54 A PAGINA 51 TORINO LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail [email protected] 1 [email protected] 1 [email protected] Corteo No Tav “Siamo tutti colpevoli di resistere” L’attore Mastandrea: «Rifirmerei l’appello per i ragazzi arrestati» Maurizio Tropeano A PAGINA 46 Quel villaggio fantasma con vista sul Po Maxi truffa a San Mauro c’è chi ha perso anche cinquecentomila euro IL DIBATTITO SULLA RIFORMA SANITARIA FACCIA A FACCIA CON I PARLAMENTARI DEL PARTITO L’ira di Chiamparino contro i ribelli del Pd LA STORIA A Prali si può già sciare ANTONIO GIAIMO “La Regione rischia il fallimento, e voi pensate ai localismi” * La polemica. Il presidente della Regione, Chiamparino, alla direzione regionale del Pd lancia un duro avvertimento a quanti nel suo partito stanno criticando, anche con durezza, le misure e le riforme della sua Giunta, in particolare quella sanitaria per la quale c’è chi ha chiesto addirittura le dimissioni dell’assessore Saitta. Rossi La lettera L’ex primario: si tagliano i reparti e la gente muore per un incidente Paolo Gallinaro A PAGINA 41 ALLE PAGINE 40-41 Massimo Numa A PAGINA 49 La folla L’EX DIRETTORE PER UNA SETTIMANA A TORINO: «QUEST’ANNO SI BADA AL SODO» Apre la chiesa comprata in Transilvania E in tanti rimasero fuori Il centro ortodosso inaugurato a Moncalieri Due sale in meno Tutto esaurito A PAGINA 43 Giuseppe Legato A PAGINA 53 Lo stile Alla Juventus il derby Primavera Buenacasa segna il gol decisivo nell’attesissima sfida REPORTERS Il ritorno di Virzì accende il Tff Ivana Crocifisso Della Casa, Minucci e Platzer DA PAGINA 42 A PAGINA 45 A PAGINA 59 Il lunedì di Gastòn GUIDO NOVARIA F inalmente. Dopo l’inaspettato rinvio di due settimane fa per gli impegni romani del sindaco Fassino, domani mattina, alle 11, nella Sala Caminetto del Regio verrà presentato il «Teatro Regio Torino Rossini Tour», tournée nel Nord America dal 3 al 9 dicembre, con protagonisti l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio diretti da Gianandrea Noseda. Ma finalmente si assisterà al debutto del nuovo direttore artistico Gastón FournierFaciotor chiamato ad inte- grare il duo Vergnano-Noseda, sovrintendente e direttore musicale, protagonisti della lunga (e spesso incomprensibile sfida) estiva sul futuro dell’ente lirico torinese. Debutto con la valigia per Fournier che seguirà da vicino la trasferta americana, cercando di difendere il suo ruolo e di giustificare lo stipendio. Già lo stipendio: gli orchestrali del Regio si stanno chiedendo se, anziché mettere a libro paga un direttore artistico, non si sarebbero potuti assumere un paio di professori, visto che nel «golfo mistico», con il turn over bloccato, ne mancano una dozzina. Non cullatevi nella malinconia I rischi dell’austerità troppo ostentata Giulia Zonca A PAGINA 43 È partita, ieri mattina, la stagione sciistica sugli impianti di Prali. Un vero record per la piccola stazione della Val Germanasca: al momento si scia sabato e domenica sulle piste in quota. Avvertono i gestori: «A causa delle alte temperature persistenti in quota l’orario di apertura impianti viene anticipato alle 8». La seggiovia Ciatlet chiuderà alle 13,30; la seggiovia Bric Rond si fermerà alle 14,30; quella del Malzat alle ore 16. La neve ha raggiunto oltre mezzo metro di altezza, dopo le precipitazioni di pochi giorni fa. «Il manto nevoso è sufficiente soltanto per sciare nei fine settimana; - dice il responsabile degli impianti Fausto Sanmartino - anche perché in questi giorni stiamo assistendo ad una strana inversione termica; in quota fa caldo con lo zero termico che si registra a 3300 metri; mentre in paese fa freddo. Siamo in una situazione paragonabile alla primavera. E purtroppo dopo la nevicata è arrivato anche il vento». Gli impianti di Prali, dal Ponte dell’Immacolata, saranno aperti anche nei giorni feriali. Oggi il costo del giornaliero è di 18 euro, ridotto a 10 euro per i bambini sino a 10 anni. Prima di salire a Prali meglio telefonare allo 0121 807921, per conoscere l’esatto stato degli impianti. rologeria Bodoni Assistenza tecnica per tutti i modelli di orologi di qualsiasi brand. 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Davanti a parlamentari, sindaci, amministratori e dirigenti del Pd, durante la direzione regionale, evoca una parola mai nominata finora: fallimento. La ripete, la scandisce. «Siamo arrivati, a maggio, trovando un disavanzo di 2 miliardi e mezzo sul bilancio 2013. Se la Corte Costituzionale accoglierà i rilievi della Corte dei Conti piemontese sulle misure sblocca prestiti, diventeranno 5. Su un bilancio di 11. Questo si chiama fallimento e quindi commissariamento della Regione. Parliamoci chiaro, la situazione è questa». Avvertimento ai territori Al tornante più delicato, Chiamparino indossa l’elmetto. E con il solito fare sornione, senza alzare la voce, lancia un avvertimento gelido a chi da qualche giorno solleva dubbi e perplessità, per non parlare delle feroci proteste che stanno accompagnando la riforma sanitaria appena varata dalla sua giunta. I sindaci alessandrini si lamentano, quelli verbani addirittura chiedono le dimissioni dell’assessore alla Sanità Saitta. Il loro capofila è Enrico Borghi, deputato del Pd, sindaco di Vogogna e presidente dell’Unione delle comunità montane, il quale l’altro giorno - guidando la rivolta «Attenzione a una politica prigioniera di qualche pseudo potere forte locale Quel tempo è finito» «Noi non faremo come Cota Non ci faremo turbare da potentati o interessi particolari» Sergio Chiamparino Davide Gariglio presidente della Regione segretario regionale del Pd pisco che qualcuno possa pensare che le elezioni sono dietro l’angolo e quindi bisogna posizionarsi, ma, amici e compagni, non è possibile che ci sia qualche parlamentare che dopo aver approvato una legge in Parlamento la contesti sul territorio. Non è leale». Questo per sistemare Borghi e avvisare quei deputati e senatori che potrebbero cullarsi nella tentazione di vellicare le rivolte dei territori. «Al governo chiediamo di spalmare il debito su più anni e rinegoziare le rate dei mutui per almeno due anni Aldo Reschigna assessore al Bilancio dei colleghi dell’Ossola - si è spinto a chiedere al governatore di cacciare Saitta. «Non voglio fare il fratello maggiore di Renzi, ma dico di fare attenzione a una politica prigioniera di qualche pseudo potere forte locale», ammonisce Chiamparino. «Ca- Attacco a Cota «L’epoca dei localismi è finita», dice Chiamparino. E il segretario regionale Davide Gariglio gli dà manforte, la mette sul personale: «Sono di Moncalieri, città in cui si elegge il sindaco fra tre mesi». Per la cronaca il Santa Croce è tra gli ospedali da ridimensionare. Il sottinteso è che anche Gariglio potrebbe farsi paladino dei suoi concittadini. «Ma noi non faremo come Cota che, quando decise d’intervenire sul trasporto pubblico, tagliò di tutto tranne la ferrovia Novara-Varallo, perché lui è di Novara e il suo proconsole Buonanno di Varallo». Si tira dritto, dunque. Chiamparino e il suo vice Reschigna, l’assessore al Bilan- cio, incassano il via libera del Pd. Anche alla riduzione dei posti da primario, altro capitolo indigesto. «È inutile avere primariati senza primari, con facenti funzione. Poi non ci dobbiamo stupire se la gente va a farsi operare a Rozzano sul Naviglio, anche per interventi di routine. Dobbiamo entrare nell’ordine di idee che la sanità piemontese, che sconta 50 milioni di mobilità passiva con la Lombardia (per ogni piemontese che va a curarsi altrove, la Regione rimborsa l’altra regione che lo ospita, ndr) non è delle migliori e va riformata. Senza cedere di fronte a qualche primario più potente». A un passo dal baratro Giovedì, intanto, a Roma il tavolo nazionale sulla sanità - dove il Piemonte è sorvegliato speciale - ha preso atto della riforma varata dalla giunta. «Dovevano dare un segnale. L’abbiamo fatto. Restiamo sempre a rischio commissariamento, ma ho buone ragioni per ritenere che se ne possa venire fuori». Le liti sulla Sanità La riforma della Sanità regionale ha provocato proteste anche all’interno della maggioranza I ripensamenti del sindaco Il (contestato) mea culpa di Fassino “Sulle province abbiamo sbagliato” Fortuna che se ne era andato. Difficilmente avrebbe gradito la chiosa di tal Raffaele Barrina, membro della direzione regionale del Pd, il quale - all’ennesimo attacco contro la legge che ha abolito le province istituendo le città metropolitane - ha chiesto ad alta voce: «Ma voi dov’eravate quando l’hanno votato?». Obiezione per nulla campata per aria, perché la legge porta la firma dell’attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio Del Rio, fedelissimo di Renzi, ed è sta- ta approvata dal Pd, tutto. Ora Fassino. Concetto che ripete molti, se non pentiti, sono al- da quando ha preso in mano il meno perplessi. Uno su tutti, dossier città metropolitana, Piero Fassino, sindaco di Tori- scoprendo che il nuovo ente rino, sindaco metropolitano e schia di nascere a gennaio già presidente delmonco. Le opziol’Anci. «AbbiaLA RECRIMINAZIONE ni sono due: se la mo commesso non «Cavalcata l’idea Provincia un errore, in spende i soldi che fossero che ha in cassa passato, ad asseenti da abolire» non potrà garancondare e sostenere l’idea che le tire la manutenProvince fossero enti inutili. zione di strade e scuole, e la citOra che si è deciso di superarle tà metropolitana il primo gennon c’è chiarezza su chi ne ere- naio erediterà un disastro; se li diterà le competenze e con spende sfora il patto di stabiliquali risorse», spiegava ieri tà e la città metropolitana ere- 1 23 56 71 28 LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .41 g “Voi tagliate i reparti e la gente muore” L’irriducibile viene dal Verbano “Saitta vada a casa” PAOLO GALLINARO Il deputato Borghi: la Sanita nell’Ossola è come la Tav La lettera VIA AI PROGETTI il caso Innovazione I fondi Ue arriveranno in primavera ALESSANDRO MONDO D a 140 primariati a 96. Dimezzati quelli di chirurgia: da 8 a 4. Le «strutture complesse» di ortopedia scendono da 8 a 3. MAURIZIO TROPEANO Meno primari Sarà vero che i numeri si ridurranno progressivamente, dai prossimi mesi a fine 2016, che si sfrutterà una robusta ondata di pensionamenti, e che oggi molti primariati ospedalieri sono diretti da «facenti funzione». Anche così, gli effetti della riforma ospedaliera sulla pianta organica del polo della Città della Salute di Torino, ridondante per l’accorpamento di ospedali diversi, rende l’idea della cura da cavallo a cui verrà sottoposta la Sanità piemontese non appena il ministero approverà il piano messo a punto dall’assessore Antonio Saitta. Lavori in corso Operazione non del tutto dettagliata, ad oggi sono state assegnate solo le discipline fondamentali che ogni ospedale deve avere sulla base della categoria di appartenenza, e vincolata ad una serie di parametri non solo numerici: specialità come psiLE DISCIPLINE Svolta in due anni La riforma varata dall’assessore Saitta dovrà essere approvata dal ministero, oltre che dalla giunta regionale, per diventare operativa a tutti gli effetti: sul territorio si registrano già i primi focolai di protesta Riforma degli ospedali La scure cade sui primari Nel piano di riordino molte non sono ancora state assegnate chiatria o neuropsichiatria infantile, ad esempio, sono anche sul territorio, quindi si terrà conto delle situazioni zona per zona; al contrario, discipline come cardiologia, neurologia, ostetricia e pediatria non possono trovare spazio fuori dai Dea di primo e secondo livello. Non a caso, nelle tabelle riferite alle singole discipline, ospedale per ospedale, una quota risulta ancora «mobile»: per questo Saitta mette in guardia dalle strumentalizzazioni. Va da sè che le polemiche sono e saranno inevitabili, a livello politico, e nei territori. «Ora che ha preso il potere, la sinistra porta avanti la nostra riforma - è tornato ad attaccare Roberto Cota su Facebook -: stanno realizzando Città metropolitana Il sindaco di Torino Fassino guida la città metropolitana che dal primo gennaio sostituirà la Provincia diterà sanzioni. «Se il governo non modifica la legge di stabilità non ci saranno le risorse necessarie per far funzionare questo nuovo ente», spiega il sindaco. «Torino rischia di sforare il patto di stabilità, ma altre quattro province (Biella, Verbania, Asti e Alessandria) sono sull’orlo del default», gli ha ricordato un preoccupatissimo Aldo Reschigna, assessore regionale al Bilancio. «Questo rende ancora più necessarie le modifiche che chiediamo al governo». [A. ROS.] Alla Città della Salute le strutture scenderanno da 140 a 96 giore della riconversione interesserà i privati accreditati.) I tagli discipline ospedaliere attuali Torino NORD Torino Sus-Est Torino Ovest Piemonte Nord-Est Piemonte Sud-Ovest Piemonte Sud-Est discipline ospedaliere programmate 165 140 TOTALE 190 148 154 1.027 118 204 178 144 815 115 170 116 Nel conteggio sono presenti solo le discipline esclusivamente ospedaliere - LA STAMPA tivo preciso: ritarare la distribuzione dei livelli di assistenza tra ospedali (riclassificati) e terri- veri impropri», con riferimento alle persone che hanno bisogno di personale infermieristico, più si fanno curare altrove: oggi il saldo economico negativo è di 23 milioni e di circa 6.800 ricoveri. Dagli ospedali al territorio Emblematico un passaggio della Posti letto delibera: «La differenza determi- Da qui il ridisegno dei primarianante tra il ricovero ospedaliero ti, che in alcune strutture salie quello in struttura intermedia ranno lievemente, e delle spesanitaria territoriale è il fabbiso- cialità. Non ultimo, il ricalcolo gno dell’assistito. Nel primo caso dei posti letto ospedalieri acuti e post-acuti, pubserve una presenza costante del I POSTI LETTO blici e privati, basato su paramemedico, h.24, e del Meno 900 unità tri di legge. Nel riabilitatore, negli ospedali, 1.330 caso delle acuzie mentre nella in più sul territorio la programmastruttura interzione regionale media prevale prevede un’occupazione all’80% l’assistenza infermieristica». (oggi la media è del 75%), 85% Pazienti verso altre regioni per le post acuzie (siamo all’85Un modo, anche, per liberare 86%). A regime, i posti letto asspazio nei reparti ospedalieri a segnati a erogatori pubblici e quelle che in gergo medico ven- privati accreditati saranno I primi fondi strutturali de l’Unione Europea potrebber arrivare in primavera e qu sto permetterebbe alla regione Piemonte di far partire primi progetti per «la coesione economica, territoriale sociale del Piemonte attraver so una crescita intelligent sostenibile ed inclusiva». S tratta di circa 2 miliardi di euro da spendere a partire dall’anno prossimo e fino a tutto il 2020. Ad annunciarlo, n corso di una riunione con presidente del Piemonte, Ser gio Chiamparino, è stata Mer cedes Bresso, Pd che ha fatto da guida ad una delegazion di esponenti socialisti del par lamento europeo. «C’è una r gionevole speranza - ha spiegato l’ex presidente della r gione - di avere l’ok al pr gramma operativo regiona (ieri a Bruxelles è stata pr sentata la versione aggiorna ta che ha raccolto le osserv zioni dei tecnici Ue) entr gennaio». Quali saranno i primi pr getti a partire? Difficile dirlo Bresso e gli altri europarl mentari del gruppo socialista (la tedesca Krehl, l’ingles Vaughan e il croato Picula hanno prima visitato alcu poli tecnologici (EnviPark Torino) e gli assessori De Santis e Pentenero e il presidente della commissione Industr del Consiglio regionale, Raff ele Gallo. Chiamparino h spiegato che il Piemonte punta sui poli innovativi (dall’a rospazio alle biotecnologi dall’agroalimentare all’inn vazione nella pubblica amministrazione). Poi, agli eurodeputati che chiedevano la per cezione dell’utilità dei fon Ue da parte dei cittadin Chiamparino ha risposto così: «I fondi sono molto conosciuti dagli imprenditori e da chi ne beneficia, ma forse alla citta dinanza non sono così noti e alcuni casi si rileva di più l’impatto di una burocrazia che ancora troppa». Da qui la richiesta di semplificazione I reparti di chirurgia ridotti da 8 a 4,quelli di ortopedia da 8 a 3. Non lamentiamoci poi se si muore per una scheggia di vetro nella femorale perché non si trova un’equipe chirurgica disponibile. La popolazione invecchia, specialmente a Torino, e lo scheletro ha sempre più bisogno di «pezzi di ricambio». Se, a causa della drastica riduzione dell’offerta, i pazienti che non troveranno spazio in Piemonte andranno in Lombardia a farsi operare e la Regione dovrà ugualmente pagare. Si dice che la riduzione dei posti letto sarebbe compensata dalla piena occupazione di quelli rimasti, oltre l’attuale 75%. Possibile che chi lo afferma non sappia che spesso i letti sono lasciati intenzionalmente vuoti perché manca lo spazio di sala operatoria, non perché manchino i pazienti, spesso in attesa da mesi? Non si può e non si deve occupare inutilmente un letto, a quasi mille euro al giorno, senza la certezza di avere lo spazio di sala operatoria il mattino dopo. Meglio se si riesce a ricoverare il paziente il giorno stesso dell’intervento e a dimetterlo appena non necessita più delle costose cure di un ospedale d’alta specializzazione. E qui sì che manca spazio nelle strutture esterne di riabilitazione e lunga degenza. Ex direttore della prima clinica ortopedica del Cto Intervista MAURIZIO TROPEANO el Pd, soprattutto a Torino, c’è chi non ha capito che per il VerbanoCusio-Ossola la Sanità e come la Tav per la Valsusa, va maneggiata senza gettare benzina su una situazione già incandescente. Dopo quello che è successo, l’unico interlocutore riconosciuto dalla maggioranza dei sindaci è Chiamparino. Lui è l’unico che può ricucire la frattura che si è aperta con la decisione dell’assessore Saitta». Enrico Borghi, parlamentare e sindaco di Vogogna non arretra di un millimetro anche di fronte all’affondo del presidente. Chiamparino è andato giù duro: «Non voglio fare il fratello maggiore di Renzi, ma attenzione a una politica prigioniera di qualche pseudo potere forte locale. Capisco che qualcuno possa pensare che ci sono elezione ma, amici e compagni, non è possibile che ci sia qualche parlamentare che dopo aver approvato norme in Parlamento le contesta sul territorio. Questo non è leale». «N Onorevole il governatore l’accusa di slealtà. E così? «Con Chiamparino ci siamo chiariti alla fine della riunione, le discussioni servono per approfondire i problemi. Io so che cosa ho votato e personalmente condivido il metodo scelto per l’applicazione del patto per la salute. La Regione ha chiesto al territorio di La protesta Oltre 50 sindaci del Vco non vogliono più incontrare Saitta Nella foto una protesta al punto nascite a Domodossola esprimersi impegnandosi a recepire le indicazioni locali. Il territorio si è espresso e che cosa ha fatto l’assessore? Ha preso tempo e si è comportato come l’ex premier israeliano Sharon con la passeggiata sulla spianata di Gerusalemme. Poi si stupiscono se c’è la rivolta». rato ma è chiaro che c’è qualcuno che ha sbagliato: i sindaci a maggioranza hanno indicato Domodossola come sede dell’ospedale principale. È stata una scelta sofferta e che avrebbe dovuto essere rispettata. Invece Saitta ha rinviato la decisione di un anno». I SINDACI «Ci sono 57 sindaci che non vogliono sedersi al tavolo con lui. Tocca a Chiamparino ricucire. Ed è possibile farlo partendo dal riconoscimento della specificità montana anche in campo sanitario». Saitta si deve dimettere? «In 57 abbiamo deciso che d’ora in poi con lui non parliamo più» Onorevole, israeliani e palestinesi si sono massacrati, ci sono stati migliaia di morti. Come fa a paragonare il Vco alla Terra Santa? «È una metafora per far capire che spesso si sottovalutano le realtà dei territori lontani e che hanno situazioni locali molto complicate. Posso aver esage- Saitta ha ceduto alle pressioni di Aldo Reschigna, ex sindaco di Verbania e vice di Chiamparino? «Non amo le dietrologie e Aldo ha detto di lavorare per l’unità utilizzando questi dodici mesi per spiegare la differenza tra ospedale di prossimità e hub». 12 45 67 18 42 .Cronaca di Torino STAMPA .LA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 I tweet del film La moda del 32° Tff? Mandare un tweet con il fotogramma del film. Attenti però, si può fare soltanto con le riedizioni. Alle opere prime cellulari off-limits Da non perdere The better angels Girato in bianco e nero, l’esordio di A. J. Edwards è in cartellone alle 14,15 Reposi Due La vita del giovane Abramo Lincoln Esordio alla regia di A. J. Edwards, collaboratore del maestro Terrence Malick qui impegnato in qualità di produttore, «The better angels» ritrae l’adolescenza del futuro presidente americano Abramo Lincoln nell’Indiana del 1820. Il protagonista è il debuttante Braydon Denney, al suo fianco Jason Clarke e Diane Kruger nel ruolo dei genitori. Proiezione, in bianco e nero, alle 14,15 al Reposi Due. Conoscenza carnale Il film di Mike Nichols con Jack Nicholson viene proposto alle 17 E la gente rimase fuori dal cinema Il festival apre con le code, tutto esaurito per i film più noti La direttrice Martini: “Con due sale in meno, è fatale che succeda” «Poco fa al Reposi ho rivolto una preghiera al pubblico: se non riuscite a entrare a vedere il film non scoraggiatevi, provate con un’altra pellicola, vi assicuro che potrete avere belle sorprese anche da film meno conosciuti o di nicchia». La direttrice Emanuela Martini attorno alle 17 ha affrontato direttamente il pubblico (tanto, si parla di 200 persone) rimasto fuori dalla sala. È un effetto collaterale del taglio che ha eliminato due sale. Film come «Ogni maledetto Na- Un film in ricordo di Mike Nichols All’inaugurazione la direttrice l’ha ricordato dedicandogli il Festival: il compianto Mike Nichols ha girato nel 1971 un film fra i suoi più importanti ma tuttora pressoché invisibile anche nei palinsesti televisivi come «Conoscenza carnale». Jack Nicholson e una sexy Candice Bergen sono gli interpreti principali, il noto musicista Art Garfunkel impersona l’amico e compagno di collage dello spavaldo Nicholson. Appuntamento alle 17 al Reposi 5. guest-director Virzì, dei selfie con Valerio Mastandrea, e del ritorno di grandi classici come «Il Laureato» che ha riempito il Massimo 3 sino alla prima fila. E mentre il direttore del Museo del Cinema Alberto Barbera fra un conto e l’altro (deve fare tagli per 500 mila euro entro dicembre) è riuscito a vedere parecchi film, la direttrice Martini sta già pensando al dopo-Virzì il cui mandato dura un anno. «Ho già tre nomi in mente - rivela ma ne parleremo poi». [E.MIN.] Paolo Virzì “Aria da cineforum? Quest’anno badano al sodo” EMANUELA M INUCCI Reposi Cinque tale» della banda di Boris e Gemma Bovery sono stati presi d’assalto: «Ci sono meno repliche, il sabato all’ora di punta è fatale che qualcuno resti fuori, del resto siamo contenti che ci siano le code, e mi sembra ovvio». È questo il segno particolare del weekend del festival, i tagli al budget non si fanno sentire in modo doloroso sugli stacchetti musicali, ma sugli spazi, perché la gente, a Torino, vuole vedere i film. Per il resto è stato il giorno della gran rimpatriata del «Diciamoci la verità, però, il Natale è una grandissima rottura». La «virzinata» plana sul pubblico del Massimo alle 17,30 di ieri. La platea che all’alba aveva già apprezzato il messaggio di «Ogni maledetto Natale» esplode in una risata in bilico fra liberatorio e nostalgico. Il guest-director è di nuovo fra noi, sta presentando il primo dei suoi «Diritti e Rovesci», il corto sul divorzio «Per tutta la vita» di Susanna Nicchiarelli, l’intrigante cineasta del «Cosmonauta». Ha i postumi del jet-lag Virzì (è tornato ieri da Los Angeles) e il pollice destro fasciato («niente di grave, sono scivolato nella doccia»), ma l’aria è quella di sempre, ottimista, allegra, guascona. Allora Virzì, le mancavano Torino e il Tff? «Moltissimo, e dall’America vi ho pensato davvero tanto. Ma prima non ce l’avrei fatta. Ho promesso a Stephen Amidon (autore del «Capitale Umano», ndr) che sarei stato un soldato nella campagna per l’Oscar al film e ho tenuto fede all’impegno. È stato un tour de force, ma ora mi fa un gran piacere essere qui. Poi sapete com’è avere a che fare con gli americani: loro volevano fare una versione del Capitale umano ambientata nel Connecticut, dimenticando che il romanzo parte proprio di lì, non certo dalla Brianza». D’accordo, il viaggio era lungo. Ma non poteva arrivare in tempo per la serata inaugura- REPORTERS Il direttore ospite È arrivato ieri mattina il guest-director Virzì da Los Angeles dove ha curato la candidatura all’Oscar del suo «Capitale umano» le? Qualcuno invocava la sua presenza per poter spezzare l’atmosfera da cineforum... «Ma non siate cattivi, Emanuela è una che bada al sodo. Poi bisogna giudicare il festival dal programma che mi sembra favoloso. Gemma Bovery e Woody Allen sono due perle». Mancano le chiassose fanfare e le bande a ricevere gli ospiti. A parte i tagli al budget, il nuovo direttore dice che non li ha mai amati troppo... «A me invece piacevano, non erano male, lo dico senza pole- mica, il direttore è lei io sono solo il “guest”». Quanto resterà a Torino? «Una settimana. E presenterò cinque film, , cinque ritratti, cinque avventure – operaie, mogli, prostitute, matti, esodati – la cui mescolanza traccia un affresco di persone, dei loro diritti, difficili da maneggiare, dei loro rovesci, umani e civili; del loro cadere per poi rialzarsi, dei loro sogni di riscossa. Un lavoro che mi è piaciuto parecchio». Ha saputo dei problemi economici del Museo del Cinema 12 45 67 18 LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .43 I plin che vanno a ruba Finché fuga non ci separi Buon Natale Il Tff ha una lounge, in piazza Castello, offerta dalla Regione. Ieri c’è stato un gran scambio di pass fra accreditati e non per arrivare ai plin. A pochi minuti di distanza nella stessa sala del Massimo si è parlato di matrimoni bloccati (con «Il Laureato») e di divorzio («Per tutta la vita») Marco Giallini nel bel mezzo di piazza Castello si è messo a parlare del suo film e poi ha augurato a tutti i passanti un surreale Buon Natale. Austerità Da non perdere Nonostante la qualità dell’offerta si rischia che gli unici aggettivi legati al Tff finiscano per essere «austero» e « povero» Duel Viene proiettato alle 19 il film di Steven Spielberg con Dennis Weaver braccato in autostrada Reposi Quattro REPORTERS Non crogioliamoci nella malinconia GIULIA ZONCA l programma c’è, bisogna rivedere il vocabolario e in fretta prima che l’unica parola associata a questo Film Festival resti austero o peggio povero. Non ci sono i soldi e capirai la novità in questo simpatico Paese che gira al contrario, non c’è un regista che faccia il maestro di cerimonie e catalizzi l’attenzione e pare che la direttrice debba chiederne scusa ogni volta che compare, non ci sono i lustrini e quando mai il Festival di questa città è stato associato alla mondanità? È sempre stato una rassegna di grandi idee, di buone trovate (Moretti compreso) e meravigliosi titoli. Bisognerebbe sfruttare quelli e gratificare la gente che sta in coda e riempie i cinema invece di flirtare con l’amarezza a ogni uscita. C’è la passione solo che non esce, sempre a dire quanto lavoro c’è dietro, quanto è stato faticoso, quanto si sia puntato sull’essenziale e via le letterone e via i tappeti rossi salvo poi mettere il red carpet di Los Angeles in primo piano, con videomessaggio di Virzì, alla serata inaugurale. La prova della malinconia. Primo non si capisce perché togliere i lustrini debba essere una virtù, un attestato di integrità o una certificazione di rispar- «Qui» I REPORTERS e quindi anche del festival? «Me ne hanno parlato appena sono sceso dall’aereo (lo dice guardando Barbera seduto al suo fianco alla lounge di piazza Castello, ndr), è difficile per tutti, mi sa, in questo momento». Meno lustrini, ma sale pienissime anche quest’anno... Le code Il primo weekend del festival si è aperto con una buona adesione di pubblico «Ve l’ho detto già l’altra sera attraverso un video e lo confermo adesso che ho riannusato l’aria: a Torino siete meglio di Hollywood». twitter @emanuelaminucci 1 Anche la lotta dei No Tav al Torino Film Festival. L’ha raccontata il regista Daniele Gaglianone nel documentario «Qui». La pellicola, girata in Valsusa, testimonia la vita di alcuni attivisti del Movimento contrario alla Torino-Lione. «C’è Gabriella che tutti i giorni prega davanti al cantiere. O Marisa che si ammanetta alle recinzioni. Storie per far riflettere» spiega l’autore. Il film uscirà nelle sale il 27 [ROB. TRA.] novembre. mio. Artissima quest’anno si è concessa qualche effetto speciale e ha funzionato soprattutto perché non ha pianto miseria, ha mostrato intraprendenza. E il Festival del cinema ha tutte le carte per fare altrettanto. Si sente il fiatone, lo sforzo immane di restare al passo anche dopo i tagli. Non si punta su quel che c’è, si ribadisce quel che manca, la parola più usata nei saluti di apertura. Mezza giuria non è ancora arrivata, Virzì è in volo e il povero Giorgio Li Calzi viene presentato così: «È qui per darci una mano». Sarebbe un trombettista alternativo e viene introdotto come la Croce Rossa. In realtà si parte con un bel film, «Gemma Bovery», e lo si sfrutta davvero molto poco. Persino la regista Anne Fontaine parla in francese per 5 minuti senza che nessuno interrompa per la traduzione fino a che lei stessa, atterrita, chiede: «Ma state capendo?». Il francese sì, la mestizia no. Soprattutto perché non ha nulla a che fare con il budget. I film li sceglieva Emanuela Martini anche quando c’erano Moretti e Virzì. E Amelio ha mille virtù, ma non era proprio uno showman come direttore quindi è ora di archiviare il complesso di inferiorità e censurare l’autolesionismo. Non è un Festival sobrio, è un Festival bello. Ripetetelo ad alta voce. Venderlo meglio non è un affronto alla purezza della cinefilia. E l’operazione non necessita per forza fondi sconfinati. Il cult del giovane Steven Spielberg È uno dei titoli che hanno imposto l’allora venticinquenne Steven Spielberg all’attenzione internazionale: «Duel» racconta la storia di un commesso viaggiatore braccato sull’autostrada americana da un camion guidato da un autista «invisibile» che aveva osato sorpassare. Lui è Dennis Weaver. Girato nel 1971 in appena tredici giorni in un primo tempo per la tv, poi «allungato» per il cinema. In cartellone alle 19 al Reposi 4. Magic in the moonlight Il premio Oscar Colin Firth in una scena della nuova commedia di Woody Allen proposta alle 20 Reposi Tre Firth prestigiatore per Woody Allen È il film più atteso e celebrato del Tff 2014: «Magic in the moonlight» di Woody Allen viene proiettato alle 20 al Reposi Tre, una settimana prima dell’uscita nei cinema italiani. Commedia romantica, vede il premio Oscar Colin Firth nel ruolo di un famoso prestigiatore che nella Francia degli Anni Venti cerca di smascherare una sedicente medium (la Emma Stone di «Amazing spider-man»). Nel cast, Marcia Gay Harden e Jacki Weaver. A CURA DI DANIELE CAVALLA 1 Un lettore scrive: seguito di quanto scritto su Specchio dei Tempi del 17 Novembre “I vantaggi di Uber” aggiungo, che pur comprendendo le motivazioni del lettore Ds ed essendo io un autista di Ncc e per questo forse più vicino a Uber che non ai tassisti, non giustifico alcune affermazioni. Se avessimo un libero mercato potremmo trovare ristoranti senza Ahccp, giornalisti e avvocati non iscritti ai vari albi e fisioterapisti dilettanti che per amor di attività esercitano senza regole, ma preferiti forse ai professionisti. Ben vengano le innovazioni, ma non a discapito di altri che per svolgere la stessa tipologia di lavoro sono costretti a seguire obblighi e regole dettati dalle istituzioni, ad esempio la revisione annuale e addirittura prima dell’immatricolazione dei veicoli impiegati. Poi potremmo anche magari passare con il rosso per 12344567 936 A3B26 2 «A 1 123456589AB369C5D9EF159896369D98589A53D3EF193 AC9693A5A968969EF19355ADA9589DC6339D5E 1 snellire il traffico e “svecchiarci” dalle vecchie norme». LT Un lettore scrive: risolvere il problema delle auto parcheggiate in doppia fila, sarebbe sufficiente introdurre una nuova norma nel codice della strada, dove chi urta un’auto ferma senza conducente a bordo, in sosta vietata, ha ragione e l’assicurazione dell’auto in sosta vietata viene obbligata a risarcire il danno. Credo che dopo poco tempo le auto in doppia fila sparirebbero». 2 «Per Q. B. Un lettore scrive: proprio che gli amministratori pubblici e privati abbiano scambiato gli abitanti del Piemonte e di Torino, in particolare, nei nobili animali produttori di latte. È infatti di pochi giorni fa la notizia che la Regione, anche lei con le casse vuote, pensa ad aumenti Irpef e bollo auto per il 2015, ma è ancora più recente l’incredibile notizia di un aumento di 50 centesimi al mese per tre anni per aver risparmiato sull’acqua. Pazzia! Soprattutto in un lungo periodo di crisi e dopo che tutte le amministra- 2 «Sembra zioni statali e comunali hanno già fatto la loro parte in termini di incrementi di tasse su qualsiasi bene o servizio, come se il cittadino fosse considerato una vera e propria mucca da mungere. Attenzione, però, perché il prezioso nutrimento può esaurirsi e così la pazienza». L.VOLPE Un lettore scrive: al vicepresidente Regionale Aldo Reschigna per la dotta risposta pubblicata su Specchio dei Tempi il 16 novembre. Ma sarebbero da puntualizzare i seguenti argomen- 2 «Grazie ti: il Consiglio Regionale non si trasferirà nel grattacielo del Lingotto, quindi non tutti gli immobili vengono liberati sia come costo/affitti sia per la successiva vendita. Anzi, in un precedente articolo pubblicato sulla “Stampa”, si paventava la possibilità di ristrutturare alcuni immobili per fare posto al Corecom e altri uffici. La lauta parcella del professionista (milioni di euro) è già stata liquidata e quindi anticipata dalla Regione (cioè dai piemontesi) lo stesso dicasi per i costi di costruzione dell’immobile. «Qualsiasi azienda privata non sosterrebbe mai un investimento ammortizzabile in vent’anni poiché risulterebbe antieconomico come facilmente accertabile da vari contabili. A costruzione ultimata e funzionante, sarebbe il sogno di tutti i piemontesi vedere pubblicati on line, voce per voce, tutti i costi di manutenzione e gli importi energetici completi dei vari “risparmi”. A tale proposito si potrebbe incominciare a pubblicare, sempre on line, tutti i costi, euro per euro, sostenuti per il funzionamento della macchina Regionale in modo tale da permettere ai cittadini di valutare ed eventualmente premiare o punire la Giunta alle prossime elezioni». ALDO LO TURCO [email protected] via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi 12 45 67 18 9ABCDE4F 8 DA5CB7C 82 LA STAMPA 12 45 67 18 LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .45 Il mistero del biglietto C’è da ridere davanti alla biglietteria automatica in via Verdi: tutti sbirciano i movimenti di chi è arrivato al display e a giro salta fuori un «per favore, help!». Gli ultimi giorni Da Vasco Rossi di un filmmaker ad Auschwitz il volo di un regista fuori dai “giri” In treno verso i luoghi dell’Olocausto Un documentario dedicato ad Alberto Signetto TIZIANA PLATZER STEVE DELLA CASA Una fatica. Profonda quanto un canyon per un tempo non quantificabile probabilmente. Ora è un documentario, prima è stato il travaglio di una famiglia, da domani una ripartenza emotiva per i protagonisti e artistica per chi si è spogliato della propria storia e ne ha fatto un film. Non è di tanti stare dietro e davanti alla macchina da presa coinvolto dalla propria vita, ma Danilo Monte, regista trentottenne nato a Napoli, studente del Dams a Bologna e ormai adottato da Torino - dal ’99 è un documentarista di manifestazioni sociali, montatore e operatore per il tour negli stadi di Vasco e per i servizi esterni del programma di Rai3 «Volo in diretta» di Fabio Volo -, lo ha scelto pensando a ogni dettaglio narrativo. Per quanto su una corda tesa mentre racconta il suo lavoro, sarà lui a presentare alle 11,30 nella sala 5 del Reposi il suo «Memorie in viaggio verso Auschwitz», in concorso nell’Internazionale Doc (anche il 27 alle 19,30 e il 28 alle 14,45 al Reposi). Wim Wenders ha raccolto in «Nick’s Movie» l’ultimo periodo della vita di Nicholas Ray, il regista di Johnny Guitar, quando ormai sapeva che la morte era prossima. Alberto Signetto amava tantissimo Wim Wenders (insieme al fratello Sandro ha distribuito in Italia i primi film del regista tedesco) e, da buon cinefilo lettore dei «Cahiers du Cinéma», adorava letteralmente Nicholas Ray. Ecco perché Signetto (morto a gennaio) ha accettato un vero e proprio pedinamento negli ultimi anni della sua vita: un pedinamento affettuoso, toccante, commovente, nel quale nulla è risparmiato e tutto è mostrato allo spettatore. Un viaggio, in treno, nel luogo della tragedia umana: con chi l’ha condiviso? «Avevo bisogno di ricominciare un dialogo con mio fratello Roberto. È un appassionato di storia, a 8 anni sapeva tutto sulla Seconda Guerra Mondiale, visitare Auschwitz era un suo sogno e gliel’ho voluto regalare per i suoi 30 anni». Si è concesso un percorso lungoperchéavevatemolte cose da spiegarvi? «Roberto nell’adolescenza Il film Marilena Moretti ha filmato, con grande affetto e delicatezza, la fase finale della vita di Alberto Signetto, filmmaker torinese morto a 60 anni all’inizio del 2014 Il documentario In viaggio con il fratello Danilo Monte ha raccontato il tragitto verso il campo di concentramento in compagnia del fratello ha avuto problemi di tossicodipendenza, è stato in carcere, poi esperienza psichiatrica. Fasi che la nostra famiglia ha affrontato in tanti modi, ma lentamente ha anche smesso di parlare, di chiedere. Io avevo la necessità di tornare su quegli argomenti irrisolti». E ha chiesto a suo fratello di fare un film con lei, sul suo passato e presente? «Fin dall’inizio sapeva che avrei filmato tutto, e mi ha detto di sì. Non volevo inquadrarlo, per proteggerlo, invece lui mi ha chiesto di esserci ». Un approccio da documentarista puro: non pensa che il pubblico potrebbe interpretarla come una questione troppo personale? «All’inizio può sembrare, ma nel corso del film credo che in tanti possano riconoscersi nel nostro chiederci quanto sia giusto giudicare, nel mio caso, e sbagliare non sapendo come affrontare le richiesta della vita, che è ciò che racconta Roberto». Come ha girato? «Nei momenti più delicati c’è solo l’audio con il paesaggio dal treno che scorre. Stacchi con foto di famiglia e nessuna opera di montaggio nei nostri dialoghi, sui nostri volti». I vostri genitori cosa ne pensano? «Hanno visto il film, una prova difficile, ma oggi non saranno in sala». Da questo pedinamento è venuto fuori «Walking With Red Rhino», uno straordinario documentario che Marilena Moretti ha appena terminato (con il sostegno di Film Commission e con una sottoscrizione che ha coinvolto tutti quelli che hanno amato e apprezzato Signetto) e che oggi è presentato al Torino Film Festival. Red Rhino è lo pseudonimo che lo stesso Signetto si è dato, e che è ispirato a una statuetta comprata al Beaubourg ma anche alla stazza decisamente oversize che era una sua caratteristica. Red Rhino è un filmaker, ma anche un poeta, un lucido osservatore della realtà, un oggetto estraneo a una industria culturale fatta di compromessi e di concessioni. Talmente estraneo da trovarsi fuori da tutto: fuori dalla Torino della cultura ufficiale e anche da quella cosiddetta «alternativa», e questo nono- stante il suo nome sia legato ai momenti più importanti della vita cittadina: il concerto dei Rolling Stones del 1982, da lui raccontato per la Rai, l’esplosione dei Righeira, il primo concerto dei Litfiba a Barcellona, le conversazioni torinesi con Jean Rouch e Robert Kramer (due dei nomi più importanti del cinema indipendente mondiale). All’estero In verità, la dimensione culturale di Signetto va molto oltre Torino e anche molto oltre l’Italia. Ha lavorato con Jean-Marie Straub e Danielle Huillet, è stato assistente di Theo Anghelopoulos per «Alessandro il Grande». Ha amato tanto Céline, Bataille e per l’appunto i «Cahiers du Cinéma». Ha “Un consiglio? Andate a vedere il mio film censurato nel 1969 dalla vedova di Brecht” FRANCESCA ROSSO Parla perfettamente italiano, con leggero accento toscano. il regista Volker Schlöndorff ha presentato venerdì «Diplomatie». Prima volta a Torino? «Al Torino Film Festival sì, ma sono già stato al Museo del Cinema e a qualche dibat- tito. La città mi piace molto». «A Torino ci sono più portici e caffè. E i torinesi sono più gen«L’architettura. E l’atmosfe- tili dei berlinesi. Qui si può girara. Torino è una città sempre re a piedi, mi ha stupito vedere viva che ha saputo reinventar- poche bici. A Berlino le distanze sono più grandi e ci si muove si. Mi ci sento bene». Quest’anno «Torino incon- di più su due ruote. Ormai sto a Berlino da 25 antra Berlino». Cosa hanno BERLINO E TORINO ni, un terzo della vita». in comune? «Unite dai giovani mia «Sono state coCosa ama della cue dall’Università cina piemontese? struite per un altro periodo stori- Qui siete più gentili» «Oggi ho mangiato la più buoco, un’altra economia e si sono trovate nell’ob- na carne cruda con tartufo delbligo di reinventarsi il futuro. la mia vita. E ho bevuto del proSono aperte ai giovani, alle secco in caraffa. Sembrava di Università e allo sport. Oggi ho bere succo di frutta, credo che mangiato sul fiume e ho visto lo servirò così anche a casa». che c’è tanto sport sull’acqua». Un luogo del cuore torinese? «Il cinema Romano, la sala più E le differenze? Cosa in particolare? Il Lingotto Si intitola «Weltgenie», dura 6 minuti, è realizzato per la tv tedesca nel 1987. Sei minuti di carrello nello stabilimento del Lingotto, ancora non trasformato in centro congressi. Sei minuti nei quali quella fabbrica abbandonata si popola di fantasmi di ogni tipo. Un capolavoro di talento visivo, la dote che Signetto aveva innata e che ha potuto sfruttare troppo poco. Davvero imperdibile. sullo schermo Margarethe von Trotta. La vedova di Brecht, Helene Weigel, una vera stalinista che aveva i diritti della pièce, ha vietato il film. E quindi fino a quest’anno non è mai stato proiettato. L’anteprima qui a Torino, in contemporanea con l’uscita il Francia, mercoledì, mi riempie di soddisfazione. Questa interdizione di 40 anni è un motivo per essere grati. Il film è giovane, osé, diverso da come li facciamo oggi. E io mi sento giovane di nuovo». Il regista Volker Schlöndorff Ha presentato «Diplomatie» ma oggi è in sala con «Baal» raccontato gli italiani che, come la sua famiglia, sono emigrati in Argentina per lavoro. Ha analizzato l’architettura delle costruzioni create da Olivetti. E, soprattutto, ha realizzato forse il più bel documento visivo della Torino che sta cambiando. Il regista Volker Schlöndorff è uno dei protagonisti del Tff Da dove viene il suo italiano? antica d’Italia, in compagnia di Lorenzo Ventavoli, una leggenda vivente nel mondo del cinema. Sono poche le persona della sua statura, ma sono quelle che 50, 60 anni fa, con la loro passione, mi hanno fatto venire voglia di entrare in questo mondo. A proposito. Mi è successa una cosa buffa. Nel programma c’era scritto: “Romano. Saluto” e io non capivo perché avrei dovuto fare il saluto romano al cinema. Un equivoco». Il suo consiglio per il Tff? «Di solito sono modesto, ma c’è un mio film oggi alle 15 al massimo 2 a cui tengo particolarmente: Baal. È uno dei miei preferiti. È un film del 1969, avevo 30 anni, sul poeta anarchico Baal con Rainer Werner Fassbinder e per la prima volta «Per 30 anni ho avuto una casa in Toscana e l’ho imparato così, semplicemente parlando con coltivatori e agricoltori, non è un italiano letterario o da cinema. Un giorno mi hanno detto “Parli come un cristiano” per dire come uno di noi. Ho risposto “meglio come uno di voi che come nazista” come spesso siamo percepiti noi tedeschi. Anche se oggi sono categorie che non valgono più. Né qui né a Berlino». 12 45 67 18 46 .Cronaca di Torino STAMPA .LA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 Unione Europea il caso I Verdi: ora indaghi l’antifrode MAURIZIO TROPEANO l finto compressore è stato trainato per un paio di chilometri per il centro di Torino. Realizzato in cartone arancione e coperto dai cognomi di alcuni degli imprenditori che hanno lavorato nel cantiere Tav di Chiomonte, è stato poi bruciato in piazza Borgo Dora. Un gesto simbolico che il movimento ha scelto per chiudere una marcia pacifica di un migliaio di persone per la polizia, il triplo per gli organizzatori, voluta per esprimere solidarietà ai quattro attivisti in carcere per avere bruciato un vero compressore alla Maddalena. Rischiano 9 anni e sei mesi e in attesa della sentenza del Tribunale di Torino prevista prima di Natale si moltipli- I IL FINTO COMPRESSORE Alla fine della marcia viene bruciato un modello di cartone cano le iniziative. Ieri dalla Valsusa è arrivato Alberto Perino, uno dei leader più riconosciuti, per rivendicare che «con loro quella notte c’era tutto il movimento». ANSA La solidarietà dalla casa occupata Al corteo hanno partecipato un migliaio di persone per le forze dell’ordine, il triplo per gli organizzatori. La marcia partita da piazza Castello si è conclusa in piazza Borgo Dora passando dalla casa occupata dove viveva uno dei quattro arrestati No Tav, corteo pacifico “Tutti colpevoli di resistere” L’attore Mastandrea: rifirmerei l’appello per i 4 ragazzi arrestati La vetrina del Tff Per un giorno, però, il volto celebre della protesta diventa Valerio Mastandrea a Torino per la presentazione di Ogni maledetto Natale, film che sarà trasmesso al 32° Torino Film Festival. L’attore romano si è detto dispiaciuto di non poter partecipare alla marcia, ma ai giornalisti ha spiegato: «Ho firmato un appello per quei ragazzi e se me ne riproponessero un altro lo firmerei di nuovo». Il Tff da sempre è stato usato come vetrina per le proteste sociali; quest’anno, però, ci sarà spazio anche sullo schermo: giovedì prossimo, infatti, sarà proiettato «Qui» di Daniele Gaglianone, dieci storie che nelle sue intenzioni rappresentano l’anima No Tav. Manifesti sui muri Ma in queste settimane l’obiettivo del movimento è fare quadrato di fronte alle imminenti sentenze. Prima di Natale dovrebbe arrivare quella per Chiara Zenobi, Mattia Zanotti, Claudio Alberto e Niccolò Blasi. Altri tre attivisti sono in carcere per lo stesso episodio in attesa di giudizio. E a gennaio verrà emessa la sentenza del maxi processo a carico di 53 militanti per gli incidenti del 27 giugno e del 3 luglio del 2011. Perino prima della partenza da piazza Castello spiega il suo punto di vista: «Quei ragazzi non hanno fatto male a nessuno. È stato un atto di sabotaggio che fa parte della resistenza non violenta. Se i magistrati vogliono dire che impedire la realizzazione di quest’opera è un atto di terrorismo allora siamo tutti terroristi visto che ci opponiamo da 25 anni». Marcia pacifica, che ha lasciato sui muri di via Po i manifesti e gli stampi fatti con la vernice. Poi dalla casa occupata di Borgo Dora, dove viveva uno dei 4 arrestati, è stato appeso uno striscione: «Liberi tutti». Due eurodeputati dei Verdi francesi, Karima Delli e Michele Rivasi, portano la Torino-Lione sul tavolo dell’Olaf, l’ufficio europeo antifrodi, denunciando irregolarità nella gestione del progetto, nonché la presenza nei lavori di del cantiere Tav di Chiomonte di società sospettate di legami con la mafia italiana. I due europarlamentari hanno consegnato i documenti relativi a ordini e fatture denunciando quelli che definiscono «inspiegabili costi aggiuntivi di mobili e apparecchi informatici, e possibili conflitti d’interesse in Francia». Questa non è l’unico esposto presentato agli organismi di controllo dell’Unione Europea contro la Torino-Lione. Sandro Plano, sindaco di Susa e presidente dell’Unione Montana di 22 comuni valsusini, hanno inviato un esposto alla Corte dei Conti dell’Ue per denunciare gli extracosti della Torino-Lione come emerso dall’audizione dei vertici del gruppo Fs alla commissione Trasporti del Senato (si replica mercoledì, ndr.): «Abbiamo rilevato alcune preoccupanti anomalie che ci hanno portato in un recente confronto istituzionale a decidere per l’avvio di una immediata e puntuale azione di controllo legale riguardo i costi dell’opera». I sindaci hanno chiesto anche alle Corte dei Conti francesi e italiani di verificare i reali costi dell’opera. [M.TR.] 12 45 67 18 LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .47 La professoressa anti-gay divide i colleghi al liceo Ivrea, un docente su quattro firma una lettera di protesta il caso GIAMPIERO MAGGIO ontinuano a tenere banco discussioni e polemiche dopo le dichiarazioni anti gay espresse, una decina di giorni fa, sul bollettino parrocchiale di Rivarolo, da una docente del liceo Botta di Ivrea. Così, dopo le associazioni che difendono i diritti degli omossessuali e definiscono «sconcertanti» quei pensieri divulgati attraverso una pubblicazione «controllata» dalla Diocesi; dopo il Consiglio comunale della città che attacca la prof, gli studenti del liceo che non risparmiano critiche, ora tocca ai colleghi. In 27 – un quarto dei professori che lavorano al Botta – sottoscrivono una lettera per prendere le distanze da Cristina Zaccanti, la collega che dalle colonne del bollettino parrocchiale di Rivarolo aveva apertamente attaccato gay, lesbiche, bisessuali e transessuali citando organismi come l’Onu o l’Organizzazione mondiale della sanità che, a partire dagli anni Novanta, secondo la docente «hanno promosso l’imposizione dell’ideologia dei gender». C Giorno del ricordo Il corteo organizzato per il Tdor , giorno del ricordo per i transgender, ha sfilato da piazza Vittorio a piazza Castello Trans freedom march REPORTERS «Antiscientifica» Una presa di posizione, la sua, che ha diviso l’opinione pubblica, tra chi appoggia quella tesi e chi, invece, la respinge, tout court. Per i 27 docenti ciò che ha detto e scritto Zaccanti è «antiscientifico» e «va respinto radicalmente». Le reazioni, però, vanno oltre. E abbracciano il mondo della scuola e in particolare il rapporto studente– professore. «Il nostro compito – taglia corto Giovanni Savegnago, uno dei docenti promotori della lettera – è prima di tutto educare». E allora in que- Cambiare sesso Sulla «Stampa» Sul giornale del 5 novembre la notizia dell’articolo anti-gay pubblicato dal bollettino parrocchiale. 1 Oggi al Museo della Resistenza, alle 14, convegno sulle prospettive della legge sul cambiamento di sesso cadute psicologiche che le posizioni espresse dalla nostra collega possono avere sul delicato e complesso processo di formazione dell’identità, sessuale, culturale e civile nel quale sono impegnati ragazzi in età adolescenziale». In particolare, tengono a sottolineare, «se formulate da un’insegnante, figura che ai loro occhi ha e deve continuare ad avere i crismi dell’autorevolezza e dell’attendibilità». Preside neutrale sta pagina e mezza inviata ai giornali per rendere pubblico il loro pensiero, i 27 docenti spiegano: «Ci teniamo ad esprimere le nostre preoccupazioni – scrivono – per le ri- Un attacco in piena regola, che tira in ballo anche i doveri di chi è seduto dietro a una scrivania: «Indipendentemente dall’area disciplinare di propria competenza – scivono i 27 colleghi della Zaccanti citando la Costitu- zione – un docente ha il compito di educare i giovani alla cittadinanza e al rispetto di ogni forma di diversità». Sulla questione la preside del liceo, Paola Mongiano, sceglie una posizione neutrale: «Il mio dovere è garantire la democrazia e ognuno può esprimere il proprio pensiero. C’è chi attacca la collega e chi la difende e chi, infine, preferisce dire pubblicamente come la pensa». La vicenda della prof anti gay continua dunque ad animare polemiche e discussioni a non finire. A Ivrea il presidente del Consiglio comunale, Elisabetta Ballurio, ha attaccato il suo collega di partito del Pd, Maurizio Perinetti, che si era espresso in difesa della Zaccanti. Un migliaio al corteo per la libertà e i diritti dei transessuali In piazza Castello la commemorazione delle vittime di odio e pregiudizi PAOLA ITALIANO In corteo da piazza Vittorio Veneto a piazza Castello per rivendicare i diritti delle persone transessuali: erano un migliaio ieri alla Trans Freedom March, organizzata in occasione del Tdor, (Trangender day of remembrance). Uscire dalla logica per cui si manifesta una volta l’anno (il Pride del 28 giugno) e ri- spondere a voce alta alle manifestazioni delle sentinelle in piedi, definite dalla comunità Lgbtqi «seminatori di bugie e fobie»: questo lo scopo del corteo, patrocinato che si è mosso accompagnato dalla musica di Blou Daville e Brass Volé. La marcia si è conclusa in piazza Castello con la commemorazione delle vittime dell’odio e del pregiudizio. Soddisfatti gli organizzatori del coordinamento Torino Pride e del coordinamento Trans Sylvia »Riveira, che danno appuntamento oggi al Museo della Resistenza, alle 14, per il convegno nazionale sulle prospettive di riforma della legge sul cambiamento di sesso, con il patrocinio di Comune di Torino e Regione Piemonte. Diario Assemblea Cna Scuole cattoliche Orientamento scolastico Artigiani, cresce il pessimismo “Troppi ritardi nei pagamenti” Anagrafe studenti “Via la privacy” Nessun segno positivo nella relazione annuale, presentata ieri, all’assemblea annuale della Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa: in calo consumi, ordini e transazioni immobiliari, allarmanti del settore edile. Per Protesta degli artigiani scovare quel che il segretario regionale Filippo Provenzano definisce «segnale di timida ripresa» bisogna consultare l’ultima rilevazione trimestrale di Unioncamere, che registra un + 2,3 % sulla produzione industriale: a trainare sono le imprese più grandi e chi riesce a portare i propri prodotti oltreconfine. «Conosciamo la situazione finanziaria della Regione e non chiediamo aiuti, ma collaborazione - ha detto Provenzano -. Le realtà con meno di 50 addetti pesano per il 98 per cento sul totale delle imprese attive, da lì bisogna partire per rilanciare l’economia piemontese. Fondamentale per noi è la possibilità di attrarre i fondi europei, oltre a dare ai piccoli gli strumenti giusti per l’internazionalizzazione e incentivare le banche a studiare prodotti finanziari pensati per chi non può contare su grandi capitali». [N. FER.] 1 Tredicesime a rischio nelle scuole paritarie. È l’allarme lanciato ieri mattina da Luigi Vico, presidente della Fism Torino, durante il convegno organizzato per il quarantesimo anniversario della Fism, l’associazione che riunisce Festa delle scuole in città 55 scuole materne cattoliche, 450 in tutto il Piemonte. «Il problema sono i ritardi sui pagamenti – spiega il presidente Vico – il Comune ci deve 400 mila euro, la Regione due milioni». Si tratta dell’ultima rata del 2013, a cui si aggiungono ritardi dei finanziamenti del Miur. «Ogni sezione ha 23mila euro di crediti». L’assessore all’istruzione Gianna Pentenero ha garantito per il 2014 la conferma di 7milioni di fondi complessivi. Intanto è ancora vivo il caso Bibiana, dopo l’infuocata polemica dell’estate scorsa. «Che senso ha – ha detto l’arcivescovo Cesare Nosiglia risollevando il polverone – se esiste già una scuola paritaria, costruirne un’altra spendendo molto di più? La paritaria fa parte, o dovrebbe, del sistema pubblico». [F. ASS.] 1 Una traccia dei percorsi scolastici, per capire dove va a finire il 40 per cento di ragazzi torinesi che non arriva a conseguire il diploma. Il Comune ha scritto al governo per chiedere di aver accesso all’anagrafe degli studenti. Studenti in classe «Esiste una banca dati, ma noi non possiamo vederla per motivi legati alla privacy – dice l’assessore comunale Maria Grazia Pellerino – quindi non abbiamo dati certi e dettagliati sulla dispersione scolastica». Questo significa non poter valutare né indirizzare bene i progetti di orientamento scolastico già realizzati e che, secondo l’assessore provinciale Carlo Chiama, alla vigilia dello scadere dei fondi europei ad essi destinati, andrebbero ancor più incentivati. Una parte dei fondi per l’orientamento - e questa è la novità - andrà direttamente ai singoli istituti. E proprio ieri s’è chiusa al parco Ruffini la fiera delle proposte delle scuole superiori, affollata da ottomila tra ragazzi e genitori, il doppio delle presenze dello scorso anno. [F.ASS.] 1 12 45 67 18 48 7 SPECIALE GIUBILEO PUBLIKOMPASS SERVIZI PROMOZIONALI L’IMPRESA DI CORSO BRAMANTE FORMA COSTANTEMENTE I PROPRI ADDETTI Lo “stile Giubileo” fa scuola all’Accademia del rito funebre Non si finisce mai di imparare: una verità che vale per tutti, comprese le persone che lavorano per Giubileo. Formazione di base e approfondimenti, differenziati a seconda delle varie mansioni. Teoria e pratica, per sapere sempre quale sia il comportamento più corretto ed efficace. Anche nelle situazioni più complesse. Per chi svolge mansioni pratiche, in particolare, Giubileo ha creato un centro di formazione interno, l’Accademia del rito funebre: «E’ all’avanguardia in Italia: su un’ampia superficie riproduce tutte le situazioni che possono incontrarsi nella nostra attività dentro e fuori le abitazioni – spiegano da Giubileo –. Consente a chi è alle prime armi di ricevere un addestramento teorico e pratico prima di entrare in servizio, ma è anche sede di periodici incontri di aggiornamento e approfondimento. La nostra, infatti, è una professione che obbliga in continuazione ad adeguare le conoscenze». A ciò si aggiunga che quello degli addetti di Giubileo è un lavoro di squadra, che non si può improvvisare: «Quando siamo nella casa di un defunto parliamo il meno possibile – esemplifica un addetto esperto – Ci pare un atteggiamento di fondamentale rispetto nei confronti dei famigliari, quasi sempre presenti mentre lavoriamo. Muoverci in silenzio è un modo per rispettarne e condividerne il lutto. Peraltro il responsabile della squadra oppure un funzionario di Giubileo sono sempre a disposizione, per rispondere in ogni momento a qualsiasi richiesta dei congiunti». Per i componenti della squadra consegue la necessità di sapere a priori quali sono i compiti da svolgere, sia a livello individuale sia come gruppo. «Ne è un esempio il trasporto del feretro – prosegue un caposquadra – Non sempre è possibile mantenere il feretro nella posizione più consona, quella orizzontale». In questi casi occorre applicare manovre che già si conoscono a priori: di qui la necessità di sperimentarle in un ambiente creato ad hoc, fino a quando non si trasformano in automatismi. Nel rispetto verso il feretro e verso il defunto in esso racchiuso, occorre infatti effettuare movimenti che consentano di raggiungere la strada e il carro funebre. «Abbiamo perciò riprodotto le situazioni più complicate – commentano da Giubileo – In certe case nel centro storico, per esempio, di fronte alla porta d’ingresso c’è la ringhiera del ballatoio. Oppure dobbiamo muoverci in corridoi stretti, con le porte sistemate in posizioni scomode. In questi casi è prezioso il consiglio degli addetti più esperti, che trasmettono ai più giovani ciò che hanno già appreso in anni di servizio». Alle esercitazioni che si svolgono in sede, poi, se ne aggiungono altre presso differenti strutture: per esempio i corsi di guida sicura. L’Accademia dispone inoltre di un’ampia Nel lutto “Diffidate dei consigli in ospedale” Ildecessodiunapersonacaraponeunaseriediinterrogativi che riguardano molti aspetti pratici. Giubileorispondealledomandepiùfrequenti. Checosafare,quandomuoreuncongiunto? «Non è necessario agire con urgenza, anche perché per legge devono passare come minimo 24 oreprimachesipossanocelebrareleesequie.Ilfunerale,ingenere,nonavvieneprimadi2-3giorni daldecesso». Seildecessoèavvenutoincasa? «Occorre avvisare il medico curante, che dovrà espletare le pratiche necessarie e compilare la schedaIstatche,nelcasoincuisiaGiubileoaoccuparsi delle esequie, verrà consegnata direttamentedalpropriofunzionarioallafamiglia.Nelcasoin cui il defunto abbia espresso la volontà di essere cremato,occorresegnalarloalmedicostesso». E se il decesso avviene in ospedale o in casa di riposo? «Il personale sanitario della struttura si occuperà ditrasferirelasalmanellacameramortuaria,eavviseràunmedicoperredigerel’attodimorte.E’vietatoperlegge,alpersonaleospedaliero,“consigliare”un’impresadionoranzefunebre». Comecomportarsi,seinospedalequalcunoconsiglia»un’impresadionoranzefunebri? sala per conferenze. Periodicamente vengono infatti organizzate sessioni formative e di aggiornamento per tutto il personale. Si mettono bene in chiaro le responsabilità individuali: eventuali carenze avrebbero anche ri- percussioni sull’azienda. Molta attenzione viene anche riservata alla sicurezza sul lavoro, che è una componente imprescindibile dalla professionalità. «Molta attenzione si riserva all’aspetto etico – sottolineano da Giubileo – Abbiamo un nostro codice di comportamento che ogni dipendente è tenuto a rispettare. Vi rientrano i rapporti con i famigliari, e tutto ciò che riguarda la trasparenza e la correttezza di rapporto con le persone e gli enti con i quali entriamo in contatto per il nostro lavoro». Allestire e gestire l’Accademia del rito funebre è certo un impegno organizzativo e finanziario. Per quale ragione ve lo assumete? «Per noi è fondamentale salvaguardare e migliorare quello che abbiamo definito come “Stile Giubileo”. Si basa sul rispetto verso il defunto, al quale si deve garantire un commiato il più dignitoso possibile, e sull’attenzione verso la famiglia, da affiancare nei giorni dell’ultimo saluto». «Ribadiamo:èuncomportamentoassolutamente vietato dalla legge. Bisogna diffidare degli incaricati delle imprese che contattano direttamente i famigliari a casa o in ospedale, e non accettare indirizzifornitidachispacciaquelgestoper“aiuto”». Quando bisogna avvisare l’agenzia di onoranze funebri? «Nonc’èurgenza.Inostrifunzionarisonoadisposizionedellefamiglie,perascoltarneleesigenzee conlororedigereunpreventivosenzaimpegno.Li si può incontrare nelle nostre sedi, o, su richiesta dellestessefamiglie,allorodomicilio.Laleggevietaespressamentealleimpresefunebridiavvicinare,anchesoloperinformazioni,ifamigliarideidefuntinegliospedaliecasediriposo». Avetealtriconsigli? «Richiederesempreunpreventivoscrittoprimadi firmarel’incaricoaqualsiasiimpresadionoranze funebri. Pretendere sempre la fattura (che, ricordatebene,èesentedaIva)dell’interasommapagataall’agenziad’onoranzefunebri,altrimentisidiventa complici di evasione fiscale con le conseguenze legali del caso. Richiedere sempre copia dellespesechel’onoranzafunebredicediaverpagatoagliEntieverificarechel’importodellafatturacorrispondaaquantosièpagatorealmente». 12 45 67 18 LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .49 Il villaggio fantasma affacciato sul Po Una truffa infinita C’è chi ha perso 500 mila euro: lavori fermi da anni La storia MASSIMO NUMA rovate a immaginare cosa si prova, quando, decisi a comprare una casa, si investono i risparmi di una vita in un progetto, pubblicizzato in grande stile, e oggi non si sa nemmeno quando e come gli alloggi, in parte già pagati, saranno completati. E’ quello che accade a una quarantina di famiglie torinesi, professionisti e non solo, che hanno avuto la sventura di finanziare una parte del cantiere del prestigioso Ecogreen Village di via Torino 34, nel comune di San Mauro. Hanno pagato già quattro milioni di euro ma il villaggio, con splendida vista sul Po, è un gigantesco scheletro di cemento armato abbandonato. Erbacce e arbusti stanno lentamente crescendo attorno alle reti, la gru immobile da mesi sul tetto è diventata un elemento dello skyline P 40 famiglie Hanno finanziato una parte del cantiere dell’Ecogreen Village 4.000 euro Il valore al metro quadro delle case fantasma di via Torino a San Mauro di San Mauro. Doveva costare in tutto 10 milioni di euro, 7 già finanziati dalle banche. Su 60 alloggi (valore 4 mila euro al metro quadro), una ventina sono di edilizia convenzionata. Una lettera del sindaco Il sindaco di San Mauro Ugo Dallolio ha convocato un’assemblea dei proprietari per tentare di sbloccare la situazio- ne. Pare voglia inviare una lettera all’impresa, magari anche dai toni duri. «Non credo servirà a nulla - dice sconsolato Marco T., uno degli acquirenti - dall’altra parte c’è una rete di società dall’assetto indecifrabile. Ho già perso oltre 100 mila euro, altri anche 500 mila. Ci avevano garantito la consegna entro dicembre 2013, in tanti abbiamo venduto i vecchi alloggi, acquistato mobili, fatto progetti. La verità che non sappiamo quando la situazione si sbloccherà, forse mai...». «Non abbiamo più soldi» Nel maggio 2011 Marco T. si mette in contatto con l’impresa di costruzione Rosso di Torino per i preliminari di vendita. Vengono versate le prime caparre. Partono gli scavi. Ma già nell’ottobre dello stesso anno la Rosso informa i clienti «che ci sono problemi di liquidità e che i lavori si fermeranno». Primi scoramenti. Dopo alcuni mesi di stop, il 3 agosto 2012, entra in scena la società Palladio 05, con l’affidamento dei lavori all’impresa Lis. Quelli della Palladio promettono che «tutto s’è aggiustato», basta versare altro denaro e le case saranno consegnate «entro il 2015». Tornano gli operai, le macchine riparto- REPORTERS In via Torino, a San Mauro Sulla passeggiata pedonale affacciata sul Po si vedono detriti e macerie del cantiere fermo da anni che nessuno provvede a rimuovere nell’attesa della ripresa dei lavori no, vengono completati i tetti e le opere in muratura. Il 4 giugno 2014, nuova convocazione dei futuri residenti, questa volta in cantiere. Vengono ricevuti dai dirigenti uno ad uno. C’è bisogno di altri soldi ma, in cambio, con la stessa somma, Marco T. avrebbe avuto un alloggio di maggiori dimensioni. I malcapitati raccolgono l’appello e pagano di nuovo. Fallimenti in serie Il 24 giugno, una volta incassati i denari, la Palladio chiede il concordato preventivo; l’Ecogreen Village si trasforma in una cattedrale nel deserto. Dal connubio Palladio-Lis spunta l’impresa Cerutti Lorenzo di Borgomanero. Una banca veneta avrebbe accantonato parte dei finanziamenti destinati al villaggio. Basterebbe svincolar- li. Invece niente. La banca non risponde e tutto si ferma di nuovo, forse per sempre. La nuova impresa è vaga: «Non sappiamo, vedremo». Tutti in attesa dell’ad Fabrizio Del Conte, ad di Palladio 05, ieri ha detto solo che lui «con la Lis non c’entra nulla» e che si farà vivo, per dare la sua versione dei fatti, martedì. 12 45 67 18 50 .Cronaca di Torino STAMPA .LA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 Dalle 10 alle 22 Il cioccolato di Alpignano arriva fino a Google In piazza San Carlo abbinamenti con la birra Cioccolatò prende per la gola. La fiera del cioccolato di piazza San Carlo oggi è aperta dalle 10 alle 22 e propone una serie di appuntamenti gratuiti, da prenotare allo stand Expo 2015 perché i posti sono limitati. Alle 11,30 c’è il brunch, con una selezione di finger food al cioccolato per iniziare al meglio la giornata. A mezzogiorno arriva Gabriele Maiolani, il maitre chocolatier di Odilla, che farà assaggiare le sue originali creazioni che hanno rivoluzionato il binomio nocciola-cioccolato. Alle 18 l’arte brassicola di piazza dei Mestieri incontra il cacao con spunti e suggerimenti su come accostare il cibo degli Dei alla birra artigianale, mentre con gli esperti di Masterchoc il gusto sposa l’olfatto, alla scoperta dei migliori ingredienti da abbinare nella preparazione delle praline. Tutto esaurito il primo tour di «Torino Golosa», un itinerario alla scoperta delle piccole botteghe artigiane, fra curiosità e dolci degustazioni: replicherà sabato prossimo, su prenotazione allo 011/66.87.013. [N. PEN.] La fabbrica diventa casa per una coppia di artigiani ni nel cioccolato il fidanzato tremmo definire una bella stoDaniele Delli Carri, 33, è il ria: di passione, coraggio e la«deus ex machina» di impasti voro, condita con più di un pize ricette, validamente suppor- zico di follia. Nella testa di Rotato dall’apprendista Ionel berta e Daniele un solo pensieNastase. La loro casa è un ca- ro: fare un cioccolato di eccelpannone in mezzo ai prati, un lenza ma accessibile a tutti, liex officina trasformata in fab- bero dall’etichetta di prodotto brica di cioccolato e allestita di lusso. Spiega Daniele Delli con una linea di produzione Carri: «Usiamo solo cacao mono origine Ecuanuova di zecca. «Ci abbiamo laLA RICETTA dor, unito, quanserve, alle vorato circa tre Cacao dell’Ecuador do nocciole dell’Alta mesi, nell’estate unito alle nocciole Langa. L’obiettidel 2013 - racdell’Alta Langa vo della lavoracontano con orzione è conferire goglio Roberta e Daniele - Con l’eccezione degli stabilità al prodotto e renderlo impianti abbiamo fatto tutto appetibile fino al momento del con le nostre mani. Poi abbia- consumo. Per questo abbiamo mo sistemato i macchinari, scelto di rinunciare al tradiziograzie alla collaborazione di nale incarto dorato o argentato alcune aziende che hanno cre- in favore di uno in plastica termosaldata, che impedisce alduto nel progetto». l’aria di entrare in contatto con Prodotto di eccellenza il cioccolato e modificarne guParte da qui quella che po- sto e aroma». A Sudoku Dublino, nella sede europea di Google, tra una riunione e l’altra si mangia cioccolato piemontese. Lo produce, con il marchio Borgodoro, una giovane azienda di Alpignano, con un fatturato in crescita del 500% e un organico composto da appena 3 persone. Al timone Roberta Massaro, 33 anni, amministratore unico della società, un passato nel mondo del marketing e della formazione professionale. Con le ma- Il sudoku Junior 1 Junior 2 1 2 4 3 4 5 2 1 1 3 4 6 5 Accessibilità, però, significa mettere il prodotto a disposizione del grande pubblico a prezzi contenuti e anche questa è una sfida che il cioccolato Borgodoro sta combattendo: «All’inizio ricorda Roberta - abbiamo scelto di rivolgerci al mercato dei distributori automatici. Poi abbiamo battuto i negozi e abbiamo preparato il salto alla grande distri- 3 5 5 2 4 Junior 1 5 1 3 6 4 1 2 3 5 4 2 6 1 6 4 3 5 2 4 2 6 3 5 1 2 5 4 1 3 6 6 3 1 5 2 4 Junior 2 3 4 6 2 5 1 1 3 5 6 2 4 4 6 2 5 1 3 5 6 4 1 3 2 2 3 6 5 1 4 1 4 2 3 5 6 buzione. Abbiamo sviluppato progetti innovativi come il cioccolato open (cioè la cui formula è pubblica) che vendiamo con i marchi di Vlc e Libav, due pilastri della libera condivisione su Internet. Oggi, dopo molta costanza e qualche incontro fortunato, siamo presenti da Carrefour, Gigante e Pam». Oltre che da Google: non male per un’azienda nata da un anno». Difficile 5 2 La soluzione dei giochi di ieri 9 4 2 9 8 7 9 4 3 2 8 5 9 3 6 3 8 9 2 1 8 7 5 2 8 6 9 Junior Sudoku 1 Prezzi contenuti Medio Il gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9 6 Alpignano, aperti da un anno Nel giro di un anno l’azienda di Alpignanoha aumentato il fatturato del 500 per cento. Nella foto,Daniele Delli Carri 7 9 3 6 8 7 7 8 9 5 5 3 1 Il tempo: grigiori autunnali su Liguria e Basso Piemonte, temperature primaverili in alta montagna. SOLE NUVOLOSO COPERTO POCO NUVOLOSO OGGI SVIZZERA Annecy Verbania AOSTA Biella MILANO Novara Vercelli Grenoble Pavia TORINO Asti Alessandria Gap GENOVA Cuneo Savona FRANCIA Nizza Situazione e avvisi meteo PIOGGIA DEBOLEMODERATA VARIABILE La Spezia PIOGGIA INTENSA Soleggiato salvo lievi velature sulle Alpi e in Valle d’Aosta e su Cuneese, Torinese, Biellese, Verbano e sull’estremo ponente Ligure, salvo banchi di nebbia sulle pianure. Più grigio altrove con nubi più compatte tra Genovese e Basso Piemonte e qualche piovasco sul versante ligure. NEBBIA TEMPORALE VENTO NEVE MARE CALMO DOMANI SVIZZERA Annecy Verbania AOSTA Biella Temperature ˚C CITTÀ MIN MAX AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA 3 3 3 4 5 4 7 7 3 6 12 13 12 11 12 13 10 10 11 11 11 11 11 14 14 17 A cura di www.nimbus.it Prosegue la fase di tempo stabile grazie all’alta pressione con aria decisamente mite in quota che porta temperature elevate per la fine di novembre in alta montagna, con lo zero termico oltre i 3000 metri. Alle quote più basse l’inversione termica limita le temperature e favorisce la formazione di strati di nubi basse, più compatti in Liguria, anche con qualche piovasco, e sul Piemonte meridionale e orientale. L’anticiclone si indebolirà a inizio settimana con nubi in aumento, ma poca pioggia. Centimetri-LA STAMPA MILANO Novara Vercelli Grenoble Pavia TORINO Asti Alessandria Gap GENOVA Cuneo FRANCIA Nizza Savona La Spezia Imperia MARE MOSSO MARE AGITATO Da parzialmente nuvoloso a nuvoloso in Liguria e sulle alte vallate alpine occidentali, ma deboli piogge o piovaschi solo su Genovese e Savonese. Altrove abbastanza soleggiato, ma possibili nebbie o nubi basse in pianura nel primo mattino, specie sul Piemonte orientale. Mite in montagna. Temperature ˚C CITTÀ MIN MAX AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA 5 7 5 7 7 6 8 9 6 5 12 13 13 13 13 13 12 11 12 12 13 12 10 14 14 17 LA LUNA A TORINO IL SOLE A TORINO Sorge alle ore 7,34 POCO MOSSO Si leva alle ore 8,15 Cala alle ore 18,03 Fasi Lunari Culmina alle ore 12,16 Tramonta alle ore 16,57 29 NOV 6 DIC 14 DIC 2 8 4 1 5 7 9 6 3 7 6 9 3 2 8 5 4 1 4 9 1 7 6 5 3 2 8 6 7 2 8 3 1 4 5 9 5 3 8 2 4 9 6 1 7 8 2 6 5 1 3 7 9 4 9 4 7 6 8 2 1 3 5 3 1 5 9 7 4 2 8 6 3 7 9 6 1 8 5 2 4 8 6 4 9 2 5 3 1 7 5 1 2 4 3 7 8 6 9 7 9 8 1 4 6 2 3 5 4 3 1 8 5 2 9 7 6 6 2 5 7 9 3 4 8 1 1 5 6 2 8 9 7 4 3 9 8 7 3 6 4 1 5 2 2 4 3 5 7 1 6 9 8 3 8 1 7 1 1 5 3 4 9 6 8 7 2 7 4 9 3 4 Medio PAOLO PATRITO Difficile La storia 22 DIC 12 14 LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .51 Le mani L’iniziativa Dafne Carli insegna ai bambini le mudra, i gesti delle mani tipici della danza indiana FRANCESCA ROSSO ultikulti, a due passi da Porta Palazzo, giovedì pomeriggio. Arrivano con abiti comodi, si tolgono le scarpe e le ripongono nelle scarpiere. Si scaldano, rotolano per terra, si stirano. I colori della pelle sono diversi, come stature e corporature. Sono 15, fra i 5 e gli 11 anni i protagonisti del progetto Extra-Small Dance Company, laboratorio di teatrodanza interculturale che riempie di gioia l’anima. Nasce dall’incontro fra due danzatrici: Paola Chiama, insegnante di teatrodanza europeo con l’impronta inconfondibile di Anna Sagna e Dafne Carli, che insegna danza classica indiana e yoga e si rivolge a ragazzi di varie provenienze. M Il progetto L’idea è di Paola Chiama: «Da anni lavoro al progetto Mus-e che si occupa di integrazione culturale nella scuola pubblica. Spesso mi sono imbattuta in talenti senza possibilità economiche. Ecco allora l’idea di Extra-Small, animato da artisti professionisti con l’idea di creare spettacoli e non saggi di fine anno». Il gruppo si dispone a semicerchio verso il pubblico, una mamma, qualche amico, e comincia il gioco dei nomi. Su musica elettronica, ma la volta scorsa era Bach, ciascuno improvvisa una danza, si ferma in una posa e declama il suo nome: Francesca, Rebecca, Viola, Kevin, Victory, Jasmine, Marilia, Nora, Gloria, Nina, Liria, Deborah, Ettore, Agata e Nathan. È il momento di ripassare le mudra, i gesti delle mani della danza indiana. Dafne canta «pataka» e il gruppo risponde «pataka». Tutti tengono le mani tese con le dita tese e rivolte verso l’alto. «Tripataka» e tutti piegano l’anulare verso il basso e così via. L’attenzione è altissima. Si passa al ritmo con i piedi. Tempo, semplice, doppio e velocissimo. La concentrazione è massima. La raccolta fondi 1 Per permettere anche ai ragazzi che non hanno possibilità economiche di partecipare sono nate borse di studio da 400 euro l’anno per bambino. La raccolta continua su www.buonacausa.org/ cause/teatrodanza Intanto i ragazzi che non possono pagare stanno frequentando gratuitamente. Info www.multikulti.it/corsi/ danza-bambini.html REPORTERS Smorfie, sorrisi e balli Così fioriscono i talenti Il progetto di due insegnanti di danza valorizza le doti artistiche dei bambini Si chiama “Extra small” e cerca le future stelle anche tra i “nuovi italiani” Il gioco del disgusto Da 5 a 11 anni Ogni giovane danzatore manifesta il suo talento senza vincoli REPORTERS La danza Paola Chiama mostra i movimenti ma lascia grande libertà a tutti i bambini REPORTERS «La meraviglia si sente dentro» I movimenti Poi Paola propone la danza a scatti, muovendo prima solo gli occhi, poi occhi e testa, poi occhi, testa e braccia e poi tutto il corpo. Si passa alla danza molle, liquida, qualcuno dice «da ubriachi», con le stesse modalità e poi la danza libera in cui ognuno si esprime come vuole, quella a terra e poi la danza elegante. I piccoli «danzattori» si adattano alle proposte con flessibilità e serietà sorprendenti: Victory sembra un ballerino classico per la grazia e lo stile, Kevin fa acrobazie da hip hip, Jasmine è flessibile e sinuosa, Marilia è creativa e fantasiosa. I bambini di “Extra small» hanno tra i 5 e gli 11 anni e raccontano le sensazioni che provano danzando Dopo la danza, tutti in cerchio a pancia in sotto per esprimere col viso il disgusto. Dafne propone di pensare a una cacca puzzolentissima. Fra bleah e puah, le espressioni di schifo si moltiplicano. Ora bisogna tenere fra le mani una cosa bella e al via esprimere meraviglia. Francesca vuole dire cosa ha immaginato e non è la sola: un gattino, un libro di Geronimo Stilton, un gioco elettronico, una macchina da cucire, una coperta fatta di casette in cui si può abitare. I sogni prendono vita ma è stato più facile esprimere lo schifo dello stupore, osserva Dafne. Forse perché «la meraviglia si sente dentro» spiega Viola. Per finire un esercizio a coppie: ci si muove uno per volta, il primo fa un movimento che deve terminare in un contatto con l’altro. L’altro prende vita, danza e si ferma in un nuovo punto di contatto. E così via. Sono già le 18,15, il tempo è volato. Nina chiede «Già finito?». Il tempo vola via come il tempo e la meraviglia del privilegio di aver visto nascere una compagnia, Extra-Small, che diventerà grande. REPORTERS Saper spendere Simonetta [email protected] Una cassaforte in ferro del primo Ottocento Da Aosta Ettore invia la foto di una cassaforte in ferro, alta mt 1,15 con relativa 4 chiavi; è particolare, un po’ stile impero e mi piacerebbe sapere se ha un valore commerciale. E unisco anche la foto di una scultura in bronzo della testa di Re Vittorio Emanuele, alta circa 40 cm data 1930 e firmata Ennio Logi (ma il nome non è chiaro).Il vostro perito mi può dire se hanno un valore?‘»Dice il prof. Ferdinando Viglieno Cossalino: «La sua cassaforte è un bel modello dell’inizio dell’Ottocento. E’ un arredo di difficile collocazione, ma è apprezzato da molti amatori proprio di casseforti. Il suo valore è molto contenuto perché in caso di vendita per il trasporto occorrono mezzo specializzati. Valore 1.500 euro». «In quanto al ritratto in scultura che raffigura Vittorio Emanuele III è opera di artista attivo nel Novecento del quale però non si hanno notizie. Il valore commerciale è di circa 500 euro». Carla di Torino è dovuta andare nella casa di Imperia perché aveva dimenticato le misure deli mobili dei quali desiderava avere una valutazione. Così approfittiamo per ricordare ai lettori che devono dare indicazioni precise sugli oggetti dei quali desiderano avere una stima. Secondo il perito «il comò della lettrice è di origine francese e risale agli ultimi anni del Settecento o ai primi dell’Ottocento. È di bella qualità e il suo valore ai giorni nostri è di circa 700 euro. «Anche la credenza con vetrine arrotondate è francese. Si tratta di un modello che ha avuto molto successo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, ma fu prodotto fino dopo la metà del XX secolo. Se in buone condizioni come sembra può valere circa 900 euro». Nessuna risposta invece per il quadretto con fiori e per il lampadario. Ci spiace. È un peccato che quei mobili comprati dalle famiglie per abbellire la casa e conservati con amore non abbiano oggi un riscontro di valore. È il caso di molte lettrice che chiedono aiuto . Scrive Anna Maria: «Vorrei un’indicazione sul valore di questo mobile da soggiorno che le mie due nipoti hanno ereditato dai loro genitori, mancati entrambi alcuni anni fa. Purtroppo - per motivi di spazio, desiderano venderli. È in buono stato di conservazione senza bisogno di restauro in quanto mio fratello falegname l’aveva conservato con cura. All’interno il mobile ha piani di appoggio in quanto veniva utilizzato per appoggiare piatti e recipienti. Le misure sono 48 cm di profondità, 144 cm di larghezza e 1287 cm di altezza». È davvero precisa Anna Maria e bene ha fatto a indicare anche le misure., tuttavia la risposta del perito la deluderà: «Si tratta di una credenza piemontese della seconda metà del Settecento. Dalla foto però non si comprende bene se è di legno di noce o di altra essenza. Purtroppo anche se è un bel mobile e in buone condizioni, il suo valore è modesto anche per l’attuale situazione economica che il Paese sta attraversando. Considerato che è un ricordo di famiglia sarebbe conveniente tenerlo e riuscire a utilizzarlo. Perché a venderlo (sempre che si trovi chi lo desidera) si ricaverebbero al massimo 300 euro». farmacie Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30. Orario minimo 9-19,30: corso Vitt. Emanuele II 66; via Crescentino 34; corso Vercelli 236; corso Vitt. Eman. 182 bis C; via O. Vigliani 55/G; corso Cosenza 39; via Monginevro 245; via Barletta 84/F; corso R. Margherita 66/ bis; corso Unione Sovietica 85; via V. Carrera 88; via Breglio 16; via Genova 64; via S. Franc. da Paola 10. Di sera (19,30-21,30): via Sacchi 4. Aperte anche di notte: corso Belgio 151/B; via Nizza 65; corso Vitt. Emanuele II 66; piazza Massaua 1. Informazioni: www.farmapiemonte.org. 12 14 52 .Cronaca di Torino STAMPA .LA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 Telefonate, sonno e puzza di candeggina Una notte in pullman sulla linea Trani-Torino sospensione, come dire. «Capisce, no?». Veramente no, non capisco. PUNTI DI VIS T A MARCO GIACOSA à dove dovrebbe passare il pullman, in via Superga presso il campo sportivo, c’è un uomo fermo. Gli chiedo se va a Torino, mi dice che va a Mestre. È un uomo molto alto, sui cinquant’anni, la sua figura emerge ritta, parallela alla linea verticale della tribuna in cemento dello stadio. Qui a Trani raccontano che lo stadio lo progettò Renzo Piano, ai tempi dei fiumi aurei di Italia ’90. Perché, domando all’uomo, non usa l’aereo? Mi fa capire che ne ha paura. Alla successiva sul perché non in treno, l’uomo dice: «Perché è pieno di romeni, di albanesi…», e fa la faccia da puntini di L dice che, per il tipo di viaggio che fa lei, di notte e sola, il pullman è meglio del treno. Lascia intendere per i bagagli, ma soLe telefonate prattutto perché l’ambiente racIl pullman ha due piani. Salgono colto e gli autisti (due) donano la una donna dal cappottino rosso, percezione di maggior sicurezdue giovani probabilmente uni- za. A Cerignola salgono dodici versitarie, e l’uomo molto alto. Il uomini neri, che si sparpagliano piano inferiore è quasi intera- agitando i biglietti con il numero mente occupato, quello superio- di posto, alcuni chiedendo sottore si riempirà tra Barletta, Mar- voce, educatamente, a quali pogherita di Savoia, San Ferdinan- sti corrisponda il numero. L’uodo di Puglia e Cerignola. mo molto alto si agita. Per una sorta di pudore che Si prende l’autostrada e anparrebbe educacora nel tavoliere zione, chi sale si IL RAZZISMO ci si ferma, a San muove tra i posti, Est. Al «Prendo il bus Trifone cercando il promicrofono viene perché il treno detto: «Una soprio, con l’attenè pieno di stranieri» sta di 15’/20’. Apzione a non fare rumore. Che non profittatene persia educazione tout court divie- ché la prossima è alle 3». Sono ne evidente non appena qualcu- le 22,07: alle 22,27, non un minuno riceve una telefonata e si to più, il pullman riparte. Nesmette a parlare: a voce molto al- suno ha fatto la conta: alzo gli ta. Tra le 8 e le 9 di sera, tutti gli occhi e chissà i dispersi in autoitaliani ricevono la telefonata di strada, quanti sono, le storie un genitore, o del coniuge, o di che hanno da raccontare. La luun amico caro. Sul pullman na, contornata di foschia, illuBrindisi–Torino è fin peggio: la mina l’Adriatico. maggior parte dei passeggeri a Qualcuno russa forte: l’uomo quell’ora è un genitore, e anche molto alto si volta e guarda seccon il coniuge, e anche con cato verso un nero, ma quello l’amico caro. che russa è il vicino che, purtroppo per lui, è bianco. La donPiù sicurezza na dal cappottino rosso contiLa donna con il cappottino rosso nua a usare il cellulare, se ne Paura dell’aereo e treni troppo cari Diverse le motivazioni che portano le persone a scegliere di attraversare l’Italia su un pullman. Alcuni, specie le donne, ritengono il bus più sicuro delle ferrovie frega che non ci sia la corrente per ricaricarlo. Gioca a Candy Crush. Dice che a Torino la attende il fidanzato, poi si corregge: «Marito». Qualcuno prova a dormire, c’è buio; alle 11 incominciano le telefonate della buonanotte, così che quelli che avevano tentato di dormire vengono svegliati. I telefoni ammutoliscono soltanto a mezzanotte. L’ultima sosta Alle 2,51 viene detto al microfono: «Sosta di 15’». Siamo a Bevano Est, Emilia Romagna. Le due universitarie dicono che preferiscono il pullman al treno; successivamente, con il pudore vero che distingue le persone di classe dai cafoni,aggiungono:«Ilbigliettocosta anche 50 euro in meno…», e fanno la faccia da puntini di sospensione, come dire: «Capisce, no?». Sì, perfettamente. Le coincidenze A Bologna la diaspora: ci sono 4 itinerari che porteranno altrove la maggior parte di noi: fino a Udine; fino a Genova; fino a Vicenza; fino a Bergamo. Bologna è lo snodo, il collettore fondamentale di quest’Italia sommersa che viaggia la notte nei pullman. Rimaniamo in venti, diritti verso Torino passando per Novara (fermata in autostrada). Adesso si dorme. L’uomo molto alto se n’è andato, lui e l’insopportabile odore di candeggina di cui arrivavano zaffate a ogni frenata. Sono arrivati il Nord e le piogge. In città, alle 7,52 a corso Giulio, stazione Stura, è scesa la donna dal cappottino rosso. Alle 8,25 l’arrivo davanti al palazzo di giustizia, puntuale al minuto, dopo un giro lungo per i corsi Grosseto, Lecce e Potenza. Pensateci, ai viaggiatori di notte, la prossima volta che incrociate un pullman a quell’ora. 12 45 67 18 LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 Settimo, spaccata al villaggio Olimpia In retromarcia con una «Bravo» rubata, alle 2 di notte hanno sfondato l’ingresso del bar di via Torino 93, al villaggio Olimpia. Poi tre malviventi sono entrati nel locale e in pochi minuti hanno portato via la macchinetta cambiamonete che conteneva mille euro e sono scappati. [D. AND.] Metropoli .53 . ETROPOLI M Per le vostre segnalazioni [email protected] Moncalieri Diario La chiesa ortodossa ha il suo nuovo tempio A Poirino, Chieri e Volpiano Costruita in Romania e poi riassemblata: ieri l’inaugurazione GIUSEPPE LEGATO Nove mesi e qualche decina di migliaia di euro per i quali è stato chiesto un comodo mutuo. Una chiesa si può costruire anche cosi: in poco tempo e con pochi soldi. Leggere per credere. La comunità ortodossa di Torino l’ha inaugurata ieri mattina, a Moncalieri, via Papa Giovanni a ridosso della Croce Rossa. Il campanile svetta e si vede già dalla rotonda Maroncelli. La chiesa lignea del Maramures è la nuova casa degli ortodossi di Torino e provincia. L’hanno tirata su dei mastri arrivati qui apposta dalla Transilvania, dai monti di Dracula, in pochi mesi. Hanno iniziato a marzo. Sudore e tanta fede Costruita in Romania, pezzo per pezzo, rigorosamente a incastro. Montata lì, poi smontata e trasportata in Italia a bordo di quattro Tir e rimontata daccapo. Un pezzo unico in Italia: di chiese come queste, strette e tuale della comunità di Moncalieri: «Da quando ricopro questo ruolo in questo paese non ero mai riuscito a tagliare il nastro a una struttura cosi bella, unica, un vero miracolo. Qui a Moncalieri abbiamo trovato sensibilità, apertura, disponibilità. Da questa chiesa verranno fuori solo cose buone: accoglienza e partecipazione alla vita e ai problemi della comunità» ha spiegato Siluan. Ai martiri di Sebaste FOTO LEGATO Tutta in legno, per portarla ci sono voluti quattro Tir alte, con i campanili a punta, ce ne sono cinque in tutto il mondo. In Venezuela, Francia, Svezia, Cipro, e a Ginevra in Svizzera. L’inaugurazione Da ieri questo è il tempio religioso dei romeni che solo in città sono quasi tremila, la prima comu- nità dell’hinterland. Ce ne sono altri 1.900 a Nichelino, altri 6 mila nei quartieri a sud del capoluogo. Per inaugurarla, ieri mattina, è arrivato da Roma monsignor Siluan, vescovo della diocesi ortodossa romena d’Italia che ha officiato la cerimonia insieme a padre Marius Floricu, guida spiri- La chiesa è intitolata ai quaranta martiri di Sebaste, un gruppo di soldati romani martirizzati per la loro fede cristiana nell’anno 320. Nel legno c’è impressa la dedica, sul portone di ingresso, tra una fune e un sole «segni di vita» per Padre Marius e la sua gente, che sa che tutto quel legno non è poi una scelta casuale. «Utilizzare legno deriva dal divieto ungherese di creare chiese in pietra» raccontano i volontari. Padre Marius ha anche un’altra versione: «Il legno è velocemente smontabile e trasportabile: fu una necessità per via delle persecuzioni». I carabinieri festeggiano la «Virgo Fidelis» Avranno un sapore speciale i festeggiamenti per la Virgo Fidelis, che quest’anno coincidono con il bicentenario della nascita della Benemerita. Proprio qui l’Arma ha mosso i primi passi. Poirino conserva le spoglie del primo comandante dei carabinieri, Giuseppe Thaon di Revel. Nella sua tenuta, in frazione Ternavasso, furono adde- Il monumento a Chieri strati i primi militari. Sino a fine anno il campanile del paese, in piazza Italia, sarà illuminato con i colori rosso e blu. Questa mattina a Chieri la processione, da via Palazzo di Città attraverso le vie del centro storico, fino al monumento «Al carabiniere» in viale Fiume. Analoga celebrazione ieri a Volpiamo, con l’inaugurazione di un cippo alla memoria, accanto alla caserma di corso Platone. [F. GEN.] 1 Rivoli L’anniversario del Darwin «Giorno della sicurezza» «Il 22 novembre sarà la giornata della sicurezza nelle scuole»: lo dice con emozione Cinzia Caggiano, mamma di Vito Scafidi, il diciassettenne morto al liceo Darwin il 22 novembre di sei anni fa. A farle questa promessa, ieri mattina, è stato Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione, in un incontro, presenti Pentenero assessore della Regione, Avetta presidente della Provincia e i deputati D’Ottavio e Mattiello, in cui si è parlato di sicurezza nelle scuole. «Renzi ha posto l’edilizia scolastica come uno dei temi centrali dell’azione del governo - ha detto Faraone - e abbiamo stanziato miliardi per intervenire». Poi il sottosegretario ha incontrato alcuni studenti e ha risposto alle loro domande. 1 [P. ROM.] 12 45 67 18 54 .In città STAMPA .LA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 La libreria diventa romanzo Sepúlveda per i bambini A cavallo nella storia cinese Prima presentazione torinese del romanzo di Luca Ragagnin «Arcano 21», ambientato in alcune librerie cittadine. L’appuntamento è per le 11 a «Il ponte sulla Dora» di via Pisa 46. Per «Domenicamattinateatro», alle 11 all’Agnelli, via Sarpi 111, Assemblea Teatro presenta «Max, Mix e Mex», da un testo di Luis Sepúlveda. Adattamento di Renzo Sicco e Lino Spadaro. Alle 16 al Mao (via San Domenico 11), visita guidata alla mostra «Cavalli Celesti. Raffigurazioni equestri nella Cina antica», che esplora un simbolo della storia cinese. Colloquio CONSERVATORIO La Capitale dello sport ha il suo inno PAOLO FERRARI omani sera al Pala Alpitour i fan di Emma tornano a fare i cori insieme alla loro giovane diva, a emozionarsi e a commuoversi con lo show «3.0» della cantante salentina. Dopo un’estate di spettacoli all’aperto in compagnia di un’intera orchestra e con un carosello di ospiti differenti per ogni città toccata dalla tournée, la trentenne Emma Marrone torna alla dimensione indoor accompagnata da una band di sette musicisti. Un assetto rock che permette puntate verso l’area digitale, come lei stessa spiega: «Lo spirito della nuova tournée è quello di una festa di fine anno, come si faceva a scuola. Nello “Schiena tour” avevo lasciato affiorare maggiormente il mio lato pop, mentre nel giro estivo “Emma Limited Edition” era stato preponderante l’aspetto orchestrale della mia musica. In “Emma 3.0” la sfida consiste nell’arrangiare diversamente i nuovi brani, in chiave elettronica e rock». D La scaletta La sfida coinvolge la scelta stessa dei brani, per una scaletta ricca di colpi di scena: «Il bello di questo lavoro consiste nel cambiare continuamente, nella possibilità di reinventarsi. Dalla scaletta di questo spettacolo ho tolto alcuni brani più recenti per dare spazio a pezzi del mio primo disco. Questo per far capire come le canzoni non siano classificabili, ma dipendano esclusivamente dallo spirito con il quale le si suona. E lo spirito di questo tour è quello del party itinerante». E festa sia, allora. Con celebrità radiofoniche come «Amami», «La mia città», «Calore» o «Cercavo amore»; La Capitale europea dello sport ha il suo inno. S’intitola «Turin 2015 Celebration Ouverture» e sarà eseguito in prima assoluta questa sera alle 21 in Conservatorio Verdi, in piazza Bodoni 6, dal suo compositore, il pianista Andrea Ravizza (nella foto). La musica classica sposa così lo sport, con un brano inedito che strizza l’occhio alle colonne sonore dei film. Il concorso – unico nel suo genere in Italia, intrapreso dal Conservatorio insieme all’Istituto di Alta Formazione Musicale – è stato bandito lo scorso giugno e vedrà la Città di Torino conferire al vincitore un premio di tre mila euro per l’acquisto di materiali musicali: il buono sarà consegnato questa sera al termine del concerto dal sindaco Piero Fassino e dall’assessore allo sport Stefano Gallo. L’ingresso è libero. 1 Sette elementi La band con cui Emma è in tournée per l’Italia con lo spettacolo «3.0» è composta da sette elementi che propongono un concerto contraddistinto da sonorità rock ed elettroniche Pala Alpitour Emma: una chiave rock per le mie ultime canzoni Scaletta rivoluzionata e nuovi arrangiamenti per lo show “3.0” ma pure con le meno diffuse «Sembra strano», «Cullami», «Con le nuvole» o «Folle paradiso». E da festeggiare ce n’è eccome, con il tour che si conclude domani a Milano e l’ottimo riscontro ottenuto dal cd e dvd «E Live», testimone proprio della tournée estiva, con un ricco backstage «E Life» focalizzato sulla storica serata del 7 luglio all’Arena di Verona: «Abbiamo deciso di riprendere quel concerto perché un’espe- rienza così non si vive tutti i giorni. C’erano molti artisti internazionali che hanno voluto prendere parte al progetto e l’idea di poterli ospitare tutti ci ha fatto pensare che un dvd fosse davvero necessario. Amo i duetti di quella sera senza esclusioni, ma se devo sceglierne uno penso subito a Rufus Wainwright. È stato stupendo anche perché lui è davvero molto lontano da me. Immagino che qualche radical chic abbia storto il naso, ma i complimenti di Rufus me li porterò dietro per tutta la vita». I social network Emma è uno dei personaggi del pop nazionale più continui nel rapporto con il pubblico attraverso i social network. È una scelta che paga e che in questi giorni ha fatto balzare il video del singolo «Fermati ancora un po’» oltre il milione di visualizzazioni: «Ho sempre pensato che sia brutto ricordarsi dei fan solo quando si ha un album in uscita o si è in prossimità di un tour. Passo molto tempo sui social e alla fine è quasi un meccanismo automatico di condivisione, mi viene spontaneo. Così i fan crescono con me, arrivano al concerto che hanno condiviso i miei dubbi, le mie paure, i miei momenti esaltanti. Una storia che diventa nostra, non solo mia». La band che accompagna [N. PEN.] Emma Marrone è formata da Davide Di Gregorio al sax e all’elettronica, Max Corona e Heggy Vezzano alle chitarre, Marco Mariniello al basso, Leif Searcy alla batteria e Max Greco alle tastiere; la corista è Arianna Mereu. La cassa apre alle 18, il prezzo dei biglietti spazia dai 29 ai 58 euro. Si entra dalle 19. Pala Alpitour Corso Sebastopoli 123 Tel: 011 / 616.49.71 Diario Palazzo Carignano San Pietro in Vincoli Rettorato Il congresso dei sommelier La città ideale ha l’anima soul Quale futuro per Torino? Vino da tutto esaurito. Il 48° Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier, organizzato sino a domani nei palazzi storici di Torino da Ais Piemonte, riserva anche degustazioni guidate e momenti d’incontro con i più importan- Oggi gli assaggi ti produttori piemontesi: appuntamenti irripetibili legati alla magia del territorio e del vino, i cui posti sono andati a ruba. Ma con il biglietto giornaliero (a 30 euro, 25 euro per i soci Ais; acquistabile all’infopoint di piazza Carignano), oggi dalle 14 alle 20 a Palazzo Carignano si potranno incontrare i produttori ospiti del convegno, che proporranno in assaggio Barolo, Barbaresco, Roero, i vini base Nebbiolo dell’Alto Piemonte e Nizza. Poi alle 18 in sala Codici si premia il «Nebbiolo Master», il miglior sommelier italiano specializzato nel riconoscimento e nella promozione del vitigno. Domani alle 10 a Palazzo Barolo è prevista l’anteprima della vendemmia, infine dalle 11 alle 19 a Palazzo Carignano la degustazione dei grandi bianchi europei. Info: 011/52.17.946. 1 [N. PEN.] Corpi e voci incarnano l’anima della metropoli. Debutta stasera a San Pietro in Vincoli, nell’ex cappella del cimitero al civico 28 dell’omonima via, «Metrop’ souls»: la nuova produzione del LabPerm di ricerca sull’arte dell’attore realizzata da Do- Alcuni protagonisti menico Castaldo in collaborazione con Acti – Teatri Indipendenti. Attraverso il teatro, il canto a cappella e il teatrodanza, otto performer daranno corpo a quanto di più impalpabile esista – l’anima – allontanandosi dal concetto di materia e dai bisogni essenziali, specchiandosi in un vuoto di dimensioni agghiaccianti che potrà esser riempito solo con una nuova forma espressiva che travalica i generi, ancora rara per i palcoscenici italiani. Ad accompagnare la scoperta, arrangiamenti di Ben Harper, Steve Wonder e Nina Simone, canti originali e della tradizione afro-americana, Il concerto-spettacolo andrà in scena sino al 30 novembre, da lunedì a giovedì alle 19,30, da venerdì a domenica alle 21: ingresso a 10 euro, 7 euro il ridotto. Info: 011/52.17.099. 1 [N. PEN.] Torino tra presente, passato e futuro. «I lunedì dell’Università» guardano la città in prospettiva, domani alle 18 nell’aula magna del Rettorato, in via Verdi 18, attraverso gli occhi, e le parole, di Valentino Castellani, già sindaco e ora vicepresi- Valentino Castellani dente di Torino Strategica. Con questo progetto, l’associazione Torino Internazionale costruisce visioni e azioni che promuovono l’identità e lo sviluppo dell’area metropolitana torinese, mobilitando e coinvolgendo gli enti locali nella stesura del terzo piano strategico «Torino Metropoli 2025». L’incontro è presentato dall’editorialista della «Stampa» Luigi La Spina e sarà preceduto alle 17,30 dall’aperitivo: i biglietti d’ingresso, gratuiti e validi per due, si possono ritirare allo Spazio La Stampa, in via Lugaro 15, o all’Info Point dell’Università, in via Po 29 (info: 011/66.04.284). Organizza Universitàchecontinua in collaborazione con l’associazione Ex allievi del Politecnico e la «Stampa», che omaggerà ai partecipanti libri delle proprie collane editoriali. 1 [N. PEN.] 12 45 67 18 LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 L’ultimo contrappunto Danzare sulle note di Orff Alle 16,30 all’Accademia Albertina (via Accademia Albertina 8), L’Ensemble Spazio Musica di Cagliari propone «Fuga Libre. L’ultimo contrappunto». Ingresso libero. Alle 17 al teatro Marchesa di corso Vercelli 141, per il festival «Demiourgos» diretto da Luigi Di Cesarela Compagnia di balletto Beatrice Belluschi presenta «Matinée classique». In città .55 . INCITTA’ Per le vostre segnalazioni: [email protected] Lingotto Reale Società Ginnastica Dalla Moldavia con un violino di 180 anni La compagnia dei circensi nasce a scuola GUIDO NOVARIA Sarà la violinista moldava Alexandra Conunova a tenere battesimo domani sera, alle 20,30 nella Sala dei Cinquecento, la prima edizione di Lingotto Giovani, nuovo titolo della rassegna che prende il posto di «Giovani per tutti». «Nel binomio Lingotto Giovani, si vuole rafforzare il legame con l’ex edificio industriale, oggi polo di primo piano della vita concertistica italiana», dice il direttore artistico Francesca Gentile Camerana. Sul palco del Lingotto-baby arriveranno le eccellenze internazionali della nuova generazione di concertisti, vincitori o giunti ai primi posti dei più prestigiosi concorsi europei. Domani Per il concerto inaugurale di domani sera, sbarca al Lingotto il primo premio dell’ottava edizione del Concorso intitolato al leggendario vio- linista Joseph Joachim, svoltosi ad Hannover nel 2012, oggi uno dei concorsi più ambiti dai migliori giovani virtuosi dell’archetto del mondo, con il suo primo premio dal valore di 50 mila euro, oltre a una serie di concerti in importanti sale internazionali e un contratto discografico con l’etichetta Naxos. Violinista Classe 1988, violinista di origine moldava, Alexandra Conunova ha studiato con Krzysztof Wegrzyn all’Università della Musica di Hannover. In precedenza aveva seguito master class con Igor Oistrakh, Mihaela Martin, Ivry Gitlis, Boris Kuschnir. Suona un violino Santo Serafino del 1735, costruito a Venezia e messo a sua disposizione dalla «Deutsche Stiftung Musikleben». Insieme ad Alexandra Conunova, doman sera si esibirà il pianista francese Julien Quentin, camerista già affermato grazie alle collaborazioni con solisti del NOEMI PENNA Alexandra Conunova calibro di Sol Gabetta, Gautier Capuçon. Da Schubert a Strauss Il concerto, della durata di un’ora senza intervallo, comincia da Franz Schubert e dalla sua Sonata in la maggiore D 574, scritta nel 1817 e pubblicata postuma da Diabelli nel 1851 con il titolo di Gran Duo. Un salto di quasi un secolo e mezzo ci proietta a nella Parigi dell’ultima guerra, dove Francis Poulenc scrisse la Sonata «Alla memoria di Federico Garcia Lorca», una delle pagine cameristiche più riuscite del compositore francese. Chiude il concerto la Sonata op. 18 di Richard Strauss. La biglietteria è aperta domani, in via Nizza 280/41, dalle 14.30 alle 19, e un’ora prima del concerto, dalle 19.30 nel foyer della Sala Cinquecento. Lingotto Sala dei Cinquecento Info 011.63.13.721 Flic ha la sua nuova «Prospettiva circo». Tre rassegne in una con cui la scuola circense della Reale Società Ginnastica di Torino celebra il raddoppio del contributo statale ottenuto dal ministero – l’annuncio verrà fatto mercoledì da Valeria Campo, nuova presidentessa della Commissione consultiva circhi – con ventitré appuntamenti sino a giugno. Il primo questa sera, alle 21 nella sede di via Magenta, con «Nell’altra stanza»: studio collettivo con i 57 allievi della Flic e la Compagnia Bonsai. Prove d’artista Si inizia quindi con «Circo in pillole», il banco di prova che da dodici anni accende i riflettori nella palestra d’allenamento di via Magenta 31 per dare agli allievi della Flic l’occasione di confrontarsi con un pubblico vero. Per «Nell’altra stanza», i registi Alessandro Maida e Francesco Sgrò hanno svolto – con gli allievi del primo e secondo anno del «Corso professionale per l’artista di circo contemporaneo» e gli iscritti al «Terzo anno di ricerca artistica individuale» – un lavoro sull’attrezzo circense che vuole condurre in un mondo diverso, dove sperimentare linguaggi espressivi anche attraverso l’uso non convenzionale delle tecniche acquisite a scuola. La serata vedrà la partecipazione della Compagnia Bonsai, nata proprio nella palestra di Flic, che presenterà in anteprima un work in progress della nuova performance di Marianna De Sanctis, Lucia Fusina e Teresa Noronha Feio. L’ingresso è libero, su prenotazione. Circo contemporaneo Il direttore artistico Francesco Sgrò ha messo in piedi «una stagione di spettacoli che vuol far riflettere sullo sviluppo di un’arte che negli ultimi anni ha avuto il coraggio di rimettersi in discussione, dando vita a nuove ed interessanti forme di Lo spettacolo «Al cubo» circo contemporaneo. La vitalità delle produzioni ci spinge a credere che questo sia solo l’inizio di un percorso che negli anni a venire potrà essere il volano di un rinnovamento che toccherà tutto il panorama artistico». Oltre a «Circo in pillole», il cartellone riunisce sotto lo stesso logo «Citè», la rassegna del teatro Concordia di Venaria Reale, e «Chapiteau Flic», con dieci spettacoli estivi sotto un grande tendone da circo montato a sorpresa in un’area della città. Fra gli ospiti sono attesi la compagnia BettiCombo, protagonista il 28 febbraio di «Al cubo», e MagdaClan, coraggioso esempio italiano di circo contemporaneo di ritorno alle origini dopo anni di permanenza all’estero, che l’11 aprile stupirà con il suo «Circo Extra_Vagante». Reale Società Ginnastica via Magenta 31 Tel. 011/53.02.17 12 45 67 18 56 .In città STAMPA .LA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 La grande sfida tra i futuri pasticcieri Mercoledì al Circolo dell Stampa, sotto le insegne della Città del gusto di Torino (Gambero rosso) si sfidano i migliori allievi di pasticceria delle più prestigiose scuole torinesi (Giolitti, Colombatto e Beccari) con la scusa di presentare la guida «Pasticcieri e psticcerie 2015» A TAVOLA Per le vostre segnalazioni: [email protected] il voto 7 il voto il voto 7,5 6 Colazione Pranzo I dolci fanno dimenticare il cappuccino L’affettatrice che uccide l’emozione Una pasticceria storica per lasciarsi tentare Il prosciutto di Norcia ha bisogno del coltello REPORTERS L via Roma a vetrina di Gertosio già intriga per via di quella verza fatta di cioccolato, per il vassoio di marron glacé e per i «pezzoni» di cioccolato alla nocciola. Le origini di questa storica pasticceria di via Lagrange, risalgono all’800. Si parte da Busca, nel cuneese, ma la famiglia si è fatta conoscere anche a Roma oltre che nel rimpianto laboratorio torinese all’angolo di via Mazzini con via san Massimo. Quanto ai dolci con cui fare colazione qui non c’è che l’imbarazzo della scelta. A sinistra c’è un tavolo da cui ammiccano croissant pieni e vuoti di marmellata, strudel di mele, via Giolitti cannoli di crema e zabajone, fette Gertosio via Lagrange, 34 di torte sacher, venezia011-56.21.942 ne, girelle con corso Vittorio Emanuele II l’uvetta e piccole brioche ricoperte di cioccolato gianduja. Questi dolci sono esposti sotto campane di vetro: senza scomodare Ebola, in tempi di influenza la giusta attenzione all’igiene meriterebbe un bonus nel voto se non fosse per la toilette in uno sgabuzzino. Da ricordare la torta sabauda (altra specialità della casa) fatta di nocciole e anch’essa ricoperta di gianduja e i panettoni di lievito madre già in bella vista. Il cappuccino ahimè non fa sognare (ma è una male condiviso con la stragrande maggioranza dei bar pasticceria della città) in compenso potete anche leggere comodamente il giornale in un altro angolo del locale. Non mancano per pranzo proposte salate e ci si può anche accomodare sui tavolini all’aperto, frutto della pedonalizzazione della via. [R.MOL.] Cena Lumache e dolci per scoprire il buono dell’autunno Una sorpresa golosa in corso Quintino Sella ROCCO MOLITERNI come antipasto e accompagnate dall’aglio, qui invece sono un secondo e già quando prendono coprire un posto nuovo (si fa per l’ordinazione ti spiegano che non c’è aglio prodire visto che è aperto da oltre un prio per esaltare il sapore (direi «terragno») anno) fa sempre piacere, della lumaca. Così arrivano con erbe e scoprire un posto nuovo ortaggi («nel bosco») e un sughetto e l a as C dove si sta bene fa niente male. Così come non sono rso co piacere ancora di più. Mi è male il risotto al baccalà mantesuccesso in corso Quintino cato e pomodorini confit e il La Madia Sella, un corso dove non ricorfiletto alla milanese, dalla delicacorso Quintino davo l’esistenza di ristoranti, ta impanatura e dal cuore rosso. Sella, 85 anche se tanti anni fa vantava Ma super ho trovato il dessert 011-81.90.028 una birreria, la Contea, dove si «d’autunno», una crema di castap.zza faceva anche jazz. Il posto si gne, con gelato al marron glacè, Hermada chiama la Madia, è una trattoria salsa di cachi e scaglie di torrone. come recita l’insegna, ma i piatti Davvero un concentrato dei motivi non sono da semplice trattoria. Difficile per cui a tavola mi piace la stagione delle che in trattoria ci sia ad esempio la scaloppa nebbie e dei primi freddi. Buona la carta dei di foie gras, che qui propongono. Più facile vini. In due con una bottiglia di barbera di trovare le lumache, al cui fascino non ho Matteo Correggia e una boule di rhum Matusapotuto resistere. In genere nelle carte le trovi lem si è speso sui 50 a testa. Da tornarci. S Il pranzo della domenica FRANCESCA ANGELERI L’importante è che la scorpacciata sia tutta in francese Siamo tutti un po’ francofili. Ci piace il mare della Cote e la spesa a Briançon. E poi c’è Gil, crasi perfetta tra padre buongustaio e madre francese. Il suo blog racconta, anche in inglese, le scorpacciate sublimi fatte in ogni dove. Per lui ogni pranzo o cena sono sempre un «festino» in arrivo. Figuriamoci il pranzo della domenica! Ma c’è Silvia. La voce della sua coscienza. Dopo l’abbuffata di rito del sabato sera è difficile trovarla ben disposta. Può capitare, però. Un occhietto triste a tradimento oppure una cena, miracolosamente, saltata. Più probabile la pena. In quel caso, scatta la cucina di Elianne. Due sono le cose che ama prepararsi in casa, entrambe semplici e molto gustose. Deliziosa fondue, meglio ancora se appenzelloise, fatta cioè con l’Appenzeller, un formaggio svizzero forte, con la crosta lavata da una mistura di erbe, da accompagnarsi con patate, cetriolini sottaceto e P er molti anni sono andato in vacanza a Ferragosto nelle Marche, in un paesino della Val d’Aso, quasi al confine con l’Umbria. Rito irrinunciabile di quelle vacanze era, prima del ritorno a Torino, farsi disossare e mettere sotto vuoto (in due o tre pezzi) un prosciutto crudo dal macellaio del paese . I pezzi dovevano essere abbastanza grandi da poter essere tenuti fermi dall’apposita morsa in modo da tagliare a mano il prosciutto. Perché se si parla di un prosciutto toscano, marchigiano o umbro (la cui scuola è quella di Norcia. patria ideale dei salumai d’Italia: non a caso i corso Raffaello loro negozi si chiamano nel centro sud norcinerie) il carattere e la Da Bacco via Madama Cristina, 82 sapidità del 011-65.05.146 prodotto si gustano al meglio solo se affettato a corso Dante mano. Così capirete che mi sono quasi commosso in via Madama Cristina leggendo prosciutto di Norcia sulla vetrina di questo bar enoteca. Ma la commozione si è trasformata in delusione, quando mi è stato servito tagliato con l’affettatrice. Per carità di buono era buono, ma affettato con il coltello sarebbe stato un’altra cosa. Il titolare si è scusato spiegandomi che non c’è consumo quotidiano sufficiente per il rito del taglio a mano e mi ha invitato a seguirlo in una delle fiere dove nei weekend propone prodotti umbri e laziali (fra cui la porchetta) e officia quel rito. Lo farò ma per ora pur apprezzando l’ampia scelta di vini, bruschette (avrei preferito però il pomodoro a pezzi e non la salsa) e salumi il voto è quello che è. [R. MOL.] qualche piccolo salume. A non mancare mai sono poi le latte di Canard confit, da scaldarsi, semplicemente, in una padella antiaderente, senza aggiungere altro grasso vista la precedente cottura nel lardo, come ogni piatto del Périgord che si rispetti. Insieme, deliziose, le patate «a la sarladaise» (dalla città di Sarlat), tagliate spesse a rondelle e fritte nel grasso d’oca. Sopra, un po’ d’aglio e prezzemolo. Nel bicchiere un Bourdeaux Chateau Le Puy. Gil Grigliatti, commerciante gourmand 9ABCDE4F 8 DA5CB7C 82 LA STAMPA 12 45 67 18 12 45 67 18 9ABCDE4F 8 DA5CB7C 82 LA STAMPA 12 45 67 18 LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 . Sport Cronaca .59 PORT S Hockey su prato, pari del Torino Tutto in 10 minuti. Il Rassemblement conquista un punto contro il Bondeno nell’ultima giornata di andata della A2. E dire che Il match non si era messo bene per i torinesi, sotto 2-0 e capaci nel finale di chiudere sul 2-2. La squadra ora è quinta con 8 punti, a più sei dalla «zona rossa». [O. SER.] A CURA DI SILVIA GARBARINO Per le vostre segnalazioni [email protected] A Mantova Calcio Fantoni (nella foto) e compagni oggi sono attesi dall’insidiosa trasferta contro i neopromossi Stings Mantova Sorpresa nel baby derby La vittoria è bianconera Primavera, Buenacasa lascia la panchina e segna il gol decisivo Basket IVANA CROCIFISSO Tre minuti. Tanto basta a Sergio Buenacasa per entrare in campo e firmare il gol più importante, quello che permette alla Primavera della Juventus di portare a casa il derby. È lo spagnolo l’uomo decisivo: al 37’ della ripresa Fabio Grosso lo butta nella mischia, tre giri di lancette più tardi l’attaccante ripaga la fiducia dell’allenatore e condanna il Toro alla sconfitta siglando la rete del 2-1. La squadra bianconera, alla vigilia a 10 punti dai cugini, torna a vincere la stracittadina in campionato, dopo i due ko della scorsa stagione; i granata incappano nella prima sconfitta, perdendo l’imbattibilità e il primo posto in classifica. Ad approfittarne è la Fiorentina, da sola in testa al girone con tre lunghezze di vantaggio sul Torino, ora secondo. I bianconeri sono invece momentaneamente quinti, in attesa dei risultati dei due posticipi di giornata. La Pms va a Mantova per tenere il passo delle prime DOMENICO LATAGLIATA Toro, addio imbattibilità La partita Il derby non è mai una partita come le altre, ed è Clemenza, classe ’97 al quarto anno di Juventus, a ricordarlo. Dopo appena due minuti di gioco è proprio il numero dieci bianconero a colpire a freddo gli avversari, trovando il gol del vantaggio. In salita la partita del Toro: la squadra di Longo impiega qualche minuto ad assestarsi, poi comincia a giocare, spinge e trova il pareggio al 25’. Sugli sviluppi di un corner bianconero, la squadra di casa perde ingenuamente il pallone, Lescano lancia Rosso, il numero 11 serve Morra: ottavo gol per l’attaccante, niente da fare per Audero. Il portiere della Juven- REPORTERS Tre minuti dopo essere in campo Sergio Buenacasa ha realizzato al 40’ della ripresa la rete che ha dato ai bianconeri il successo tus, però, è protagonista in almeno due situazioni, le più pericolose tra quelle create dal Toro: decisivo prima su Graziano, poi su Rosso. A 5’ dalla fine il colpo del ko di Buenacasa: la Juve riparte dopo la doppia sconfitta tra campionato e Youth League. Sfottò sugli spalti (1000 i presenti) e situazione che non degenera nonostante, dopo il vantaggio, qualche tifoso del Toro si avvicini ai sostenitori bianconeri. A far scattare la molla è il coro «Serie B, Serie B»: l’intervento dei poliziotti presenti evita il contatto. Parla Grosso Potrebbe essere stata la partita della svolta per la Primavera della Juventus, ma Grosso non la pensa così: «Preferisco parlare di continuità, quella che ci serve. La squadra ha dimostrato di esserci, di avere la giusta voglia di raggiungere gli obiettivi». Rammaricato invece Moreno Longo: «Brucia perdere così, anche perché la mia squadra ha giocato per vincere. Dopo il gol a freddo abbiamo schiacciato la Juve, fino al pari. Cosa non mi è piaciuto? Avremmo dovuto tirare un po’ di più». Protagonisti di giornata i bianconeri Luca Clemenza e Sergio Buenacasa. «Ho giocato tanti derby da quando sono alla Juve – sono le parole di Clemenza – ma non avevo mai segnato. Contro il Toro è sempre una partita speciale, lo si sente anche durante la settimana che precede la partita. La dedica è per i miei genitori, arrivati da Vicenza per seguirmi dal vivo». «Fare un gol in una partita così è sempre bello – gli fa eco lo spagnolo - tra l’altro al primo pallone toccato». Visto che ultimamente non ci sono riusciti gli avversari, ci ha provato il dentista a fermare Tommaso Fantoni. Il quale però è uscito indenne anche lì: evidentemente il periodo di grazia prosegue e a trarne beneficio è stata finora tutta la Manital Pms, salita fino al terzo posto in classifica e attesa oggi dalla trasferta di Mantova contro un’altra delle squadre che formano il gruppetto inseguitore, a sei punti di distanza dalla capolista Verona e a due soltanto dalla damigella Brescia. In assenza di Mancinelli – tornato in settimana a Torino per proseguire la rieducazione al gomito sinistro e atteso in campo tra circa un mese – Fantoni sarà ancora il lungo di riferimento per coach Bechi insieme ad Amoroso: arriva all’appuntamento odierno (ore 18, diretta su legapallacanestro.com) con una serie aperta di 14/14 al tiro e soprattutto con l’80% dal campo (36/45), ovvero la miglior percentuale di tutta la serie A2 Gold: «Non mi era mai successo di avere numeri così positivi – ammette lui, che ha al suo attivo anche tra stagioni a Casale con annessa una promozione in serie A -. Faccio il mio dovere e stop: magari giocherò un po’ meno quando tornerà Mancinelli, ma problemi non ce ne saran- Pallanuoto Hockey su ghiaccio Battuto anche il Sori L’Iren tiene il passo La Valpe vince ancora Ora è in testa al campionato OSCAR SERRA Una rete del gladiatore Emanuele Azzi regala alla Iren Torino ’81 il secondo successo in altrettanti incontri nel campionato di serie A2 di pallanuoto, il primo davanti ai propri tifosi. Alla piscina Monumentale finisce 11-10 (4-1, 3-3, 2-3, 2-3) contro la Rari Nantes Sori, squadra ostica anche perché rappresenta una sorta di succursale di quella Pro Recco, regina della pallanuoto nazionale. Davanti a oltre 500 supporters scatenati, la squadra di Simone Aversa parte Gol decisivo Emanuele Azzi ha messo a segno la rete dell’11 a 10 con cui l’Iren ha battuto il Sori subito forte con diverse giocate spettacolari e resiste al ritorno dei liguri dimostrando già un ottimo stato di forma, in vista dei prossimi impegni. Decisive le doppiette del già citato Azzi, di Loiacono e Oggero, oltre ai gol del macedone Vuksanovic, Federici, Cranco, Giuliano e Rusiello. MARCO BOBBIO Sesta vittoria consecutiva e primo posto in classifica. È questo il bottino del sabato sera per il Valpellice Bodino Engineering. Sulla pista di Selva di Val Gardena Johnson e compagni hanno superato i padroni di casa con il finale di 5-2 e, complice l’inatteso scivolone del Valpusteria in casa dell’Appiano, sono riusciti a conquistare la vetta del girone in compagnia dei Lupi e del Renon (che ieri sera non ha giocato perché impegnato in Continental Cup). Ora il campionato si fermerà per una settimana per i quarti di fina- le di Coppa Italia, con la Valpe attesa dalla serie contro il Cortina (al meglio delle tre partite), ma alla ripresa, giovedì 4 dicembre, è in programma un incrocio ad altissima tensione: al Palatazzoli di Torino i Bulldogs si giocheranno il primato proprio contro i Rittner Buam. Nella trasferta in casa del Gardena, i ragazzi di Pyle sono riusciti ad annullare il fattore altitudine e a prendere subito in mano le redini del match, nonostante le assenze di DiCasmirro e Frigo. Dopo appena 1’ è stato infatti capitano Johnson ad aprire le danze con un tiro da fuori in power play mentre al 10’ ha raddoppiato Pozzi. I no. Intanto pensiamo a Mantova, visto che fuori casa finora abbiamo vinto solo contro Casalpusterlengo. Ci serve una bella vittoria lontano dal Ruffini ma, se anche dovessimo vincere di 20, sarebbe una bugia dire che siamo diventati una squadra vera: serve tempo, per essere quello che vogliamo essere. E i ritmi tenuti finora non ci hanno certo agevolato, dal momento che a ottobre abbiamo giocato pochissimo per poi scendere in campo cinque volte in due settimane». Oggi, comunque, il banco di prova sarà di quelli probanti perché i neopromossi Stings rappresentano una delle squadre più intriganti del campionato e nell’ultimo turno sono andati a vincere a Biella dimostrando di fare sul serio e centrando la quarta vittoria nelle ultime cinque partite. «Dovremo continuare a giocare di squadra, confermando l’ottimo dato sugli assist registrato nelle ultime uscite (17 contro Jesi, 22 contro Napoli, ndr) – spiega coach Bechi -. E sarà necessario cercare di limitare Fultz e Rullo, giocatori abili ad innescare il talento di Gaddefors e Moraschini, la fisicità di Landi e Amoroso, l’atletismo di Jefferson. Noi però siamo in crescita e mi aspetto la risposta giusta da parte dei miei ragazzi: vogliamo tenere il passo di chi sta al vertice della classifica». Sesta di fila Il 5 a 2 rifilato al Gardena nella 18ª giornata vale il primo posto in classifica padroni di casa hanno cercato di ricucire le distanze riuscendo a ravvicinarsi in apertura di secondo periodo con Fauster, abile a sfruttare una situazione di doppia superiorità numerica, ma prima della sirena Campbell ha centrato il tris. Nell’ultimo drittel, sono stati di nuovo i padroni di casa a premere maggiormente e a riavvicinarsi con Veggiato, prima che Pope piazzasse il poker spezzando l’assedio e Nicolao il 5-2 (a porta vuota) che vale il primato. In classifica ora, Valpusteria, Renon e Valpe guidano con 40 punti, davanti a Asiago (39) e Milano (37). 12 45 67 18 60 .Dove andiamo STAMPA .LA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 Musei ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011 0897370). Lun-mar-gio-ven-sab- dom 10-18. Mer chiuso. Mostra «Terre di Kaunas e Vilnius. Maestri ceramisti lituani contemporanei», fino al 16 novembre. Visite guidate; sab ore 16, dom e festivi ore 11 e 16. A... COME AMBIENTE (c.so Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-9, ultimo ingresso alle 18. ARCHIVIO DI STATO (p.zza Castello 209, tel. 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14. ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (via Barbaroux 32, tel. 011 4431811). Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom 10,30-18,30. ARMERIA REALE (bigl. unica Palazzo Reale p. Castello 191, tel. 011 543889). Or.: mar-dom e festivi 8,30-19,30. BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Lundom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, dom 12,45-19. BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven 8,15-13,45; 14-18,45; sab 8,15-13,45. BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, tel. 011 4431701). Orario: Rocca, da mar a dom e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19. FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: gio-dom 14-19. Visite guidate su prenotazione. FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). mardom 10-13, 14-18. Solo visite guidate. Fino all’11 gennaio 2015, mostra «Giovanni Battista Quadrone, un “iperrealista” nella pittura piemontese dell’Ottocento». Dall’11 novembre all’11 gennaio: «Luois Michel Van Loo. Le tre principessine di casa Savoia». FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19. FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19. GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-dom 10-18. Mostre: «Cecily Brown», fino al 1° febbraio. «Roy Lichtenstein, opera prima», fino al 25 gennaio. «Vitrine, Felipe Aguila», fino al 6 gennaio. «Felice Casorati, il pensiero assorto», fino al 1° febbraio. La biglietteria chiude un’ora prima. JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10,30-19, sab-dom e festivi 10,30-19,30, mar chiuso. Per info www.juventus.com. MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: mar-dom. 10-18, lun chiuso. La bigl. chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingr. gratuito al museo – visita 4 euro). MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3, tel. 011/309.01.15; 011/76.04.88). Or. visita guidata: lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; Ricovero antiaereo sab-dom 17.15. MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel. 011/19785617; [email protected]). Mar-ven 14-18, sab-dom 10-18 Visite allo Stadio ogni ora. Chiuso per le partite. MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel. 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.: da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19,30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita. MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18. MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso. MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, tel 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30, lun chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima. MUSEO ETTORE FICO (via F. Cigna 114, tel. 011 853065). Orario: mer-ven-sab-dom 11-19. Gio 11-22 MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, tel. 011 8138560). Orario: tutti i giorni 9-20, lun chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Mostre: «Visioni tra le rocce» fino al 30/11; «Collezionisti di Montagne». Dal 19/11 al 26/4/2015. MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147). Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso. MUSEO PIETRO MICCA (Via Guicciardini 7/a tel. 011 54 63 17). Mar-dom 10-18 (ultimo ingresso 17). Visite guidate 10,30, 14,30, 16,30. MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso. MUSEO STORICO REALE MUTUA (Via Garibaldi 22) . Mar e gio 16-18, primo e terzo weekend del mese sab 14,30 – 18, dom 10 - 18. Su prenotazione lun- gio 9 – 13. MUSLI – MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA (Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c, tel. 011/197.84.944). lun-ven 9,30-12,30; ogni seconda dom del mese 15,30-18,30. Visita guidata 5 euro. PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti: mar-sab ore 10-18; dom. 10-19. Scalone: mar-dom ore 10-19, ingresso libero. PALAZZO REALE (p. Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10. PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19. PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713). Orario: mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15. PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Mar-sab 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30. SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingr. libero: lun-ven 10-19, sab 10-20, dom 16-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5 euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30. TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Mer-ven 15-19, sab-dom 10-19. PROVINCIA CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, tel. 011 9565220/22). Or.: mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso. FORTE DI FENESTRELLE. Or: da gio a lun 10-17; chiuso mar e mer. Prenotazioni tel. 0121 83600. MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, tel. 011 8118740, www.planetarioditorino.it). REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Le mostre: «A occhi aperti» «La Regia Scuderia». Da martedì al venerdì 9-17, sabato, domenica e festivi 9.30-19.30. Orari GIARDINI: mar-ven 9-17, sab-dom.9.30-18. PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sab-dom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73 [email protected] 12 45 67 18 LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 Dove andiamo .61 . I Cinema del 23 novembre 2014 Le trame ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. Prezzi: € 6,50 int.; € 4,50 rid. over 60, under 26; € 2,50 abb+CVC Non lo so ancora Solferino 1 P 16.00-18.00-20.00 Pelo Malo Solferino 2 P 16.00 Tre tocchi Solferino 2 P 17.45-19.45 AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 rid. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 rid. The Judge Sala 1 P 15.00-17.30-20.00-22.30 Il giovane favoloso Sala 2 P 15.00-17.30-20.00-22.30 My old lady Sala 3 15.00-20.00 La spia Sala 3 17.30-22.30 CENTRALE ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 univ., militari, , over 65, under 18 Interstellar VO 16.00-21.15 (sott.it.) Frank VO 19.15 (sott.it.) CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 rid. Proiezioni 3D: € 10,00 Int.; 8,00 Rid. Il mio amico Nanuk P 14.50-16.45 La scuola più bella del mondo P 16.35-18.30-20.30-22.30 Andiamo a quel paese P 15.00-20.30-22.30 Doraemon P 14.50-18.40 Interstellar P 16.30-19.40-22.30 Scusate se esisto! P 14.50-16.45-18.40-20.30-22.30 Hunger Games: Il canto della... P 15.20-17.40-20.10-22.30 CLASSICO piazza Vittorio Veneto 5, tel. 01153.63.323. Prezzi: € 6,00 int.; € 4,00 ridotto 32° Torino Film Festival P DUE GIARDINI ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18 I toni dell’amore Nirvana P 16.10-18.10-20.10-22.00 Andiamo a quel paese Ombrerosse P 16.00-18.00-20.00-22.00 ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, over 60; Abb. 14 € 4,40 Torneranno i prati Eliseo Grande 15.30-17.30-20.00 Sils Maria Eliseo Grande 22.00 Due giorni, una notte Eliseo Blu P 16.00-18.00-20.00-22.00 Il giovane favoloso Eliseo Rosso P 15.45-18.20-21.00 ERBA corso Moncalieri 241, tel. 01166.15.447. Prezzi: € 6,50 int.; € 4,50 rid. over 60, under 26; € 2,50 abb+CVC Chi è Dayani Cristal? Erba 1 P 15.30-17.10-18.50 F.LLI MARX ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY corso Belgio 53, tel. 01181.21.410. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18 Interstellar Sala Groucho P 15.30-18.30-21.30 Il sale della terra Sala Chico P 16.00-18.05-20.10-22.15 Il mio amico Nanuk Sala Harpo P 15.00 Due giorni, una notte Sala Harpo P 16.45-18.30-20.15-22.00 GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto Doraemon Sala1 P 16.00 La spia - A most wanted man Sala1 P 17.50-20.10 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 1 P 22.30 Scusate se esisto! Sala 2 P 15.45-17.50-20.10-22.30 Words and pictures Sala 3 P 15.45 Andiamo a quel paese Sala 3 P 20.10 Lo sciacallo - Nightcrawler Sala 3 P 17.50-22.30 IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 militari, under 18, universitari, Agis, Aiace, over 65; € 4,50 Spettacolo delle ore 22.30; Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Hunger Games: Il canto della... P 15.00-17.30-20.00-22.30 Interstellar P 15.15-18.30-21.45 Scusate se esisto! P 15.45-18.00-20.15-22.30 Il mio amico Nanuk P 15.00-16.45 Andiamo a quel paese P 18.40-20.35-22.30 La scuola più bella del mondo P 16.00-18.10-20.20-22.30 LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 15.30-17.50-20.10-22.30 Sala1 Interstellar Sala 2 P 15.30-18.30-21.30 Il mio amico Nanuk Sala 3 P 15.00 La scuola più bella del mondo Sala 3 P 16.45-18.30-20.30 Interstellar Sala 3 P 22.30 MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi: € 7,00 int.; € 5,00 Aiace, stud. univ.; € 4,00 over 60 32° Torino Film Festival Massimo 1 P 32° Torino Film Festival Massimo 2 P 32° Torino Film Festival Massimo 3 P NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militar, Aiace, over 60; Abb. 14 € 4,40 Il sale della terra Nazionale 1 16.00-18.00-20.05 Due giorni, una notte Nazionale 2 16.00-18.00-20.00 REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 Militari, under 18, universitari, Io studio; € 4,50 over 60. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 32° Torino Film Festival Reposi 1 P 32° Torino Film Festival Reposi 2 P 32° Torino Film Festival Reposi 3 P 32° Torino Film Festival Reposi 4 32° Torino Film Festival Reposi 5 La figlia del Faraone. Balletto Teatro Bolshoi 16.00 (int. 15,00 - rid. 12,00) Reposi 6 La scuola più bella del... Reposi 6 19.50 Interstellar Reposi 6 21.45 Il mio amico Nanuk Reposi 7 15.00 Scusate se esisto! Reposi 7 16.50-18.40-20.30-22.30 ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, Over 60; Abb. 14 € 4,40 Boyhood Sala 1 P 15.30 Tre cuori Sala 1 P 18.30-20.20 Torneranno i prati Sala 2 P 15.30-17.15-19.00-20.45 Diplomacy Sala 3 P 16.00-20.00 Diplomacy VO Sala 3 P 18.00 (sott.it.) THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 8,00 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 1 P 16.45-19.40-22.35 Scusate se esisto! Sala 2 P 14.40-17.15-19.50-22.25 Doraemon Sala 3 P 15.25-17.50 These final hours - 12 ore alla fine Sala 3 P 20.15-22.30 Andiamo a quel paese Sala 4 P 15.05-17.30-19.55-22.20 I pinguini di Madagascar Sala 5 P 15.05-17.25 I pinguini di Madagascar 3D Sala 5 P 19.45 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 5 P 22.05 Interstellar Sala 6 P 14.30-18.10-21.50 Il mio amico Nanuk Sala 7 P 15.05-17.25 La scuola più bella del mondo Sala 7 P 19.45-22.15 Vicky il Vichingo Sala 8 P 14.45 Lo sciacallo - Nightcrawler Sala 8 P 17.00 Clown V.M. 14 Sala 8 P 19.45 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 8 P 22.15 UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 8,00 int. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00 Hunger Games: Il canto della... P 14.30 Andiamo a quel paese P 10.45-17.30-20.00-22.25 La scuola più bella del mondo P 10.55-14.45-17.20-19.50-22.20 Il mio amico Nanuk P 10.50-15.00-17.20 Clown V.M. 14 P 10.55-19.45-22.20 Scusate se esisto! P 10.45-14.30-17.15-20.00-22.35 I pinguini di Madagascar P 11.00-14.30-15.00-17.0017.30-19.30-22.00 Hunger Games: Il canto della... P 11.00-15.30-18.30-21.30 Andiamo a quel paese P 14.05 Hunger Games: Il canto della... P 16.20-19.15-22.10 Vicky il Vichingo P 10.55-14.20-17.10 Scusate se esisto! P 19.20-22.00 Interstellar P 10.50-16.40-20.15 Interstellar P 14.05-17.40-21.45 Lo sciacallo - Nightcrawler P 19.45 Guardiani della Galassia P 22.20 Cinema: Torino e altre visioni AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429. Boxtrolls - Le scatole magiche 16.00 Tutto può cambiare 18.00-21.00 CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187. Medianeras 18.00-21.00 ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474. Amore, Cucina e Curry 16.20-18.50-21.15 MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. Tutto può cambiare 19.00-21.00 Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia BARDONECCHIA IVREA SABRINA 012299.633. Il mio amico Nanuk Hunger Games: Il canto della... BOARO 0125641.480. La scuola più bella del mondo POLITEAMA 0125641.571. Il mio amico Nanuk Andiamo a quel paese 16.45 18.30-21.15 BEINASCO THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone, tel. 892111. Prezzi: € 8,90 int. Proiezioni 3D: € 10,50 int., € 8,50 rid. Scusate se esisto! Sala 1 14.20-16.50-19.20-22.00 Andiamo a quel paese Sala 2 14.40-17.00-19.30-21.50 Interstellar Sala 3 13.45-17.20-21.00 Doraemon Sala 4 11.10-15.10-17.30 These final hours - 12 ore alla fine Sala 4 20.20-22.30 Il mio amico Nanuk Sala 5 11.20-15.30-17.45-20.00 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 5 22.15 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 6 11.30-15.50-18.40-21.30 I Pinguini di Madagascar Sala 7 15.00-17.15-19.30 I Pinguini di Madagascar 3D Sala 7 21.40 La scuola più bella del mondo Sala 8 14.5-17.10-19.40-22.10 Vicky il Vichingo Sala 9 11.15-14.50 (euro 8,00) Lo sciacallo - Nightcrawler Sala 9 17.00 Confusi e felici Sala 9 19.45 Clown V.M. 14 Sala 9 22.20 CASCINE VICA - RIVOLI DON BOSCO DIG. 01195.08.908. Il mio amico Nanuk 17.30-20.00 CHIERI SPLENDOR 01194.21.601. Scusate se esisto! 16.30-18.45-21.15 CHIVASSO POLITEAMA 01191.01.433. Hunger Games: Il canto della... 15.45-17.45 20.15-22.00 LEINÌ AUDITORIUM 01199.88.098. Confusi e felici 16.00 MONCALIERI UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678. Prezzi: € 8,00 int.; € 5,70 rid. Proiezioni 3D: € 10,50 intero; € 8,50 rid. La scuola più bella del mondo P 10.40-15.00-17.20-20.00-22.30 Interstellar P 10.50-17.10-20.50 Hunger Games: Il canto della... P 12.00-16.00-18.00-22.00 Due giorni, una notte P 10.40-19.50-22.10 Vicky il Vichingo P 10.50-15.00-17.25 Andiamo a quel paese P 10.50-14.50-17.30-20.00-22.30 Il mio amico Nanuk P 11.00-15.05-17.30 Clown V.M. 14 P 19.50-22.25 Hunger Games: Il canto della... P 13.30-16.30-19.30-22.30 I Pinguini di Madagascar P 11.10-14.50-17.20-19.50-22.20 Hunger Games: Il canto della... P 11.00-15.30-18.30-21.30 Interstellar P 14.30-18.10-21.50 La scuola più bella del mondo P 14.00-16.30-19.00-21.30 Scusate se esisto! P 14.30-17.10-19.45-22.30 Lo sciacallo - Nightcrawler P 19.40 Doraemon P 11.10-14.30-17.00 Dracula P 22.20 Scusate se esisto! P 10.50-16.00-18.40-21.30 I Pinguini di Madagascar P 14.20-16.50 These final hours - 12 ore alla fine P 10.45-20.20-22.40 NONE 15.30-18.00-21.00 CONDOVE CINEMA EDEN 01199.05.020. Andiamo a quel paese 18.00-21.00 CUORGNÈ 14.30-16.00 17.45-21.30 LUMIERE 01196.82.088. Andiamo a quel paese Interstellar La scuola più bella del mondo Hunger Games: Il canto della... Scusate se esisto! Il mio amico Nanuk GIAVENO PINEROLO SAN LORENZO (Giaveno), tel. 01193.75.923. Interstellar 16.00-21.00 HOLLYWOOD 0121201.142. Il mio amico Nanuk PIOSSASCO SAN MAURO TORINESE GOBETTI via dei Martiri della Libertà 17, tel. 01103.75.408. Io sto con la sposa P 16.30-20.30 La scuola più bella del mondo P 18.30 SETTIMO TORINESE PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050. Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 1 14.45-17.20-20.00-22.40 Andiamo a quel paese Sala 2 15.40-17.40-19.40 Interstellar Sala 2 21.35 Il mio amico Nanuk Sala 3 14.20-16.20 La scuola più bella del mondo Sala 3 18.20-20.30-22.30 VALPERGA AMBRA 0124617.122. Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Uno 15.00-17.00-21.30 La scuola più bella del mondo Due 15.00-17.00-21.30 VENARIA 17.15-20.45 18.10-21.10 15.30-18.50-22.40 15.30-17.45-20.10-22.30 17.05-19.50-20.50-22.40 15.30-17.15 15.00-17.00 AUDITORIUM DIGITAL 01196.51.181. Andiamo a quel paese 17.00-21.00 VINOVO A CURA DI Daniele Cavalla ANDIAMO A QUEL PAESE ··· Commedia. Regia di e con Ficarra e Picone. Durata: 90 minuti. Rimasti disoccupati, gli amici di vecchia data Salvo e Valentino decidono di lasciare la città per trasferirsi in un piccolo comune siciliano. BOYHOOD ···· Drammatico. Regia di Richard Linklater, con Ethan Hawke. Durata: 165’. L’autore di «Prima dell’alba» ha seguito con la macchina da presa per 12 anni la crescita di un bambino. Orso d’Argento al Festival di Berlino. DUE GIORNI, UNA NOTTE ···· Drammatico. Regia dei fratelli Dardenne, con Marion Cotillard e Fabrizio Rongione. Durata: 96 minuti. Sandra ha un weekend per convincere i colleghi a rinunciare al loro premio di produzione in modo che lei possa conservare il posto di lavoro. LA FORESTA DI GHIACCIO ··· Thriller. Regia di Claudio Noce, con Emir Kusturica e Ksenia Rappoport. Durata: 100 minuti. In un piccolo paese alpino un giovane tecnico arriva per riparare un guasto alla centrale elettrica e si trova coinvolto nell’intricato caso legato alla scomparsa di un bambino. Dal cineasta di «Good morning Aman». HUNGER GAMES ··· Fantasy. Regia di Francis Lawrence, con Jennifer Lawrence. Durata: 123 minuti. Terzo capitolo della saga, narra le gesta di Katniss, simbolo della rivolta contro la dittatura. INTERSTELLAR ···· Fantascienza. Regia di Christopher Nolan, con Matthew McConaughey e Anne Hathaway. Durata: 169’. La terra sta morendo, la Nasa individua nuovi pianeti dove abitare: il pilota Cooper viene mandato in esplorazione. Dall’autore di «Inception». LO SCIACALLO ···· Azione. Regia di Dan Gilroy, con Jake Gyllenhaal e Rene Russo. Durata: 117 minuti. Lou passa le notti con la sua videocamera correndo sui luoghi delle emergenze, per riprendere le scene cruente e vendere il materiale ai network tv. Un lavoro pericoloso. MY OLD LADY ··· Commedia drammatica. Regia di Israel Horovitz, con Kevin Kline e Maggie Smith. Durata: 106 minuti. Il newyorkese Mathias eredita un alloggio a Parigi: in viaggio nella capitale francese per venderlo, scopre che è abitato da un’anziana signora con la figlia. Opera prima al cinema per il noto drammaturgo. LA SCUOLA PIU’ BELLA DEL ... ·· Commedia. Regia di Luca Miniero, con Christian De Sica e Rocco Papaleo. Durata: 98 minuti. Per vincere la coppa di Scuola dell’Anno, un preside invita alcuni studenti di Accra, in Ghana: per un disguido arriveranno da Acerra. SCUSATE SE ESISTO! IL MULINO - UNIVERSITY FRIENDLY 01190.41.984. Il mio amico Nanuk 15.45 Andiamo a quel paese 17.30-19.15 SUPERCINEMA 01145.94.406. Hunger Games: Il canto della... Vicky il Vichingo Andiamo a quel paese Il mio amico Nanuk Doraemon La scuola più bella del mondo Interstellar PIANEZZA CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128. La scuola più bella del mondo 19.30-21.15 Il mio amico Nanuk 15.30-17.30 MARGHERITA 0124657.523. Il mio amico Nanuk Scusate se esisto! 16.00-18.10-20.15-22.15 Andiamo a quel paese 19.00 Clown V.M. 14 21.00 MULTISALA 0121393.905. La scuola più bella del mondo Italia 200 P 16.00-18.00 Interstellar Italia 200 P 20.30 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 16.00-18.30-21.00 Italia 500 RITZ 0121374.957. Scusate se esisto! 16.15-18.30-21.00 BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ···· P P P P P P P 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-16.45 18.30-20.30-22.30 14.30 16.15 18.00-20.00 22.00 ··· Commedia. Regia di Riccardo Milani, con Paola Cortellesi e Raoul Bova. Durata: 106 minuti. Tornata in Italia, la talentuosa architetto Serena fatica a trovare attenzione dal mondo del lavoro «maschile» e chiede aiuto a Francesco, in realtà omosessuale. LA SPIA ···· Thriller. Regia di Anton Corbijn, con Philip Seymour Hoffman e Robin Wright. Durata: 122 minuti. Dal romanzo di John Le Carrè, i tentativi del capo dell’antiterrorismo tedesco di assicurare alla giustizia un terrorista. Ultimo film di Seymour Hoffman. THE JUDGE ···· Drammatico. Regia di David Dobkin, con Robert Downey Jr. e Robert Duvall. Durata: 141 minuti.. Il rampante avvocato Palmer torna nella cittadina dove è cresciuto per i funerali della madre: sarà costretto a difendere il padre, giudice con cui non parla da anni, dall’accusa di omicidio. I TONI DELL’AMORE ···· Commedia drammatica. Regia di Ira Sachs, con John Lithgow e Alfred Molina. Durata: 94’. La felicità di Ben e George, da 28 anni insieme, viene infranta dal licenziamento di uno dei due: rimasti senza un soldo, chiedono aiuto ad amici e parenti. TORNERANNO I PRATI ···· Drammatico. Regia di Ermanno Olmi, con Claudio Santamaria e Alessandro Sperduti. Durata: 80’. Un anziano pastore ricorda i combattimenti della prima guerra mondiale.Dall’autore de «L’albero degli zoccoli» . Teatri del 23 novembre 2014 AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I, tel. 011 81.93.529. Domenica 23 ore 16.30 laCompagniaMarionettegrillipresentaCappuccetto Rosso burattini tradizionali con Marco Grilli. Giovedì 27 ore 21.30 si ride conilCabaretdiZeligLabontheroad.Sabato 29perlastagionediProsaAntonellaPaglietti presenta Nitzsky, Nietzsche ditirambo folie di Mauro Comba. Si prenota per la Grande serata di Capodanno con il varietà Polveri di stelle ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800. Sono in vendita i biglietti per “Aggiungi un posto a tavola” in scena dal 25 al 30 novembre e per “Don Giovanni” in scena dal 2al7dicembre.Sonoinvenditaibigliettiegli abbonamenti per tutti gli spettacoli in programma per il 2014-2015 nei Teatri Erba, Alfieri e Gioiello AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011 81.04.653. ConcertoSteven Mercurio direttore,LaraSt.Johnviolino.Giovedì27.Ore21. Venerdì 28. Ore 20.30 CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Oggi ore 15.30 “Re Lear” da W. Shakespeare, diretto e interpretato da Michele Placido, Goldenart Production. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti e biglietti stagione Teatro Stabile, abbonamenti e biglietti Torinodanza CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Fer- raris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande:Perché,CompagniaTeatraleStilema.Oggi ore 16.30 COLOSSEO via M. Cristina 71, tel. 011 66.98.034. Oggi ore 16 Jesus Christ Superstarcon Ted Neely. Regia di Massimo Romeo Piparo. Venerdì 28 e Sabato 29 ore 21 50 sfumature di Pintusdi e con Angelo Pintus.Martedì2dicembreLavitaèunviaggiodi e con Beppe Severgnini CONSERVATORIO GIUSEPPE VERDI piazza Bodoni. Concerto inauguraleSerate Musicali 2014-2015. Domenica 23. Ore 21. ConcertoSol Gabetta violoncello, Henri Sigfridsson pianoforte. Musiche di Beethoven, Brahms, Mendelssohn, Servais. Mercoledì 26. Ore 21. Info 0115669811 ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447. Oggi ore 16 Filippo Bessone è Padre Filip nel divertentissimo “L’ora canonica” con l’orchestra Bluette, di Pippo Bessone, musica e arrangiamenti Claudio Dadone, con la partecipazione straordinaria di Luca Occelli. Si prenota per “La vita che ti diedi” di Pirandello, in scena dal 25 al 30 novembre GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo 31bis, tel. 011 58.05.768. Oggi ore 16 “Risate sotto le bombe” commedia comicissima di Giorgio U. Bozzo e Gianni Fantoni, con le Sorelle Marinetti e Gianni Fantoni, direzionemusicaleC.Schmitzconmusichedalvivo, regia di Francesco Sala GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO via Rossini 8, tel. 800.235.333. Lunedì 24 prima assoluta di “Le notti di Tino”, drammaturgia e regia Eloisa Perone, CRAB con il sostegno di Sistema Teatro Torino e Provincia. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti e biglietti stagione Teatro Stabile, biglietti Torinodanza LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011 40.33.800. La danza in un minutovideo di danza a cura diCoorpi.CoordinamentoDanzaPiemonte, seratadipremiazione.Giovedì27novembre. Ore 21. BTT scuola di danza e perfezionamento nuova sede via Cigna 5 Torino audizioni e iscrizioni anno scolastico 2014-15 LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone 16,tel.0161840.796.Domenica23ore16(lunedì 24 novembre alle ore 10 per le scuole), per l’Undicesima Stagione di Teatro di Figura Le Figure dell’Inverno al Teatro Educatorio della Provvidenza di Torino, Habanera di Pisa presenta lo spettacolo Codamozza il Gatto MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88, tel. 800.235.333. Martedì 25 “Gospodin”, con Claudio Santamaria, regia Giorgio Barberio Corsetti, Fattore K., “L’uovo” Teatro Stabile Di Innovazione. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti e biglietti stagione Teatro Stabile, biglietti Torinodanza MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011 23.04.153.Domenica23ore15.30,perlaRassegna di Teatro in Lingua Piemontese “Tutdarije”laCompagnia“SipariettodiSanMatteo” presenta “Torta, bignolam moscato.. e pasta frola” di D. Trivero. TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel. 65.00.200. Il Gesto e l’anima 36° Stagione InternazionalediDanzaeArtiIntegrate Oggiore16Gruppoe-MOTIONinGarbageGirlsconlapartecipazionedell’AssociazioneBallo Anch’io e del Liceo Germana Erba PICCOLOREGIOGIACOMOPUCCINI.Domaniore 11 nella Sala del Caminetto: Teatro Regio TorinoRossiniTour,presentazionedellatournée delRegionegliUSAeinCanada(dal3al9/12). IntervengonoP.Fassino,W.Vergnano,G.Fournier-Facio, G. Noseda. Ingresso libero PICCOLO TEATRO PEREMPRUNER - Grugliasco, tel. 011 787.780. Alza gli occhi al cielo,le donne e le mafieCompagnia Viartisti. Giovedì 27. Ore 21 (Auditorium Majorana di Grugliasco) GilgamesCompagnia Viartisti. Lunedì 8 dicembre. Ore 21 (Chalet Allemand di Grugliasco) SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa del- la Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. Foolsdi N. Simon.GruppoSkenaSpettacolo.Sabato29. Ore 21 SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011 56.23.800. Per Solferino di Sera, giovedì 4 e venerdì 5 dicembre ore 21, in scena “Bambola”scrittoedirettodaStefanoFiorillo,con MicolDamilano.Mercoledì10dicembre(ore 13.45),giovedì11dicembre(ore10)e venerdì 12 dicembre (ore 21) la Compagnia Torino Spettacoli presenta “Parlo italiano” TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel. 011 338.698. Martedì 2 dicembre ore 21 al TeatroErba-LaTvchemipiace,dieconAlessandra Comazzi, Bruno Gambarotta, Bruno Maria Ferraro e la partecipazione in video di Piero Chiambretti. Regia Ivana Ferri TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011 30.42.808. Domenicamattinateatro – alle ore 11.00 Assemblea Teatro “Max, Mix e Mex,storiadiungattoediuntopomessicano”. Insolito–il3dicembrealleore21.00Assemblea Teatroin“JackFruscianteèuscitodalgruppo” TEATROASTRAviaRosolinoPilo6.Staseraore 18 “La leggenda del grande inquisitore” da I Fratelli Karamazov di Dostoevskij, con Umberto Orsini. Continua la campagna abbonamenti. Biglietteria dal martedì al sabato dalle 16 alle 19 TEATROBARETTIviaBaretti4,tel.011655.187. Eros e Thanatoscon Sax Nicosia, Serena Sinigaglia,SandraZoccolan.Mercoledì26.Ore21 TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011 257.881. Domenica 23 ore 16.30 Tita Giunta e Elisa Alberghini in Penda e il genio dell’isola. Venerdì 28 e Sabato 29 ore 21ComedyAcademyinCenaasorpresa.Domenica 30 ore 21 Su al Nord TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese, tel. 011 80.28.501. Stasera ore 21.30 teatrovillaggioindipendente in “Vernice” regia MassimilianoGiacomettiprimaassoluta.sabato 29 ore 21.30 Almateatro in “Chi è l’ultima?” regia Gabriella Bordin TEATRO GOBETTI via M. Libertà 17 - S. MauroTorinese,tel.34725.47.687.Giovedì27ore 21GruppoLilithPicassohadormitoquìdiRobin Hawdon. Con Claudio De Grazia, Stefano Bellino, Anna Vesco, Maria Grazia Di Paolo, Raffaela Bozzarelli, Cinzia Paone. Regia Lilith TEATROILMULINOviaRivaPo9-Piossasco,tel. 011 90.41.984. Il barbiere di Sivigliadal MetropolitanOperaHousediN.Y.DirettoreMichele Mariotti. Martedì 25. Ore 19 TEATRO MARCHESA corso Vercelli 141. Matinée ClassiqueCompagnia di balletto Beatrice Belluschi. Spettacolo di Danza con Suites da Carmina Burana e da Don Chisciotte. Musiche di C. Orff e L. Minkus, coreografie di Beatrice Belluschi. Ore 17. Info 011200389 TEATROREGIO.Ore15GiulioCesare,dramma per musica di G.F. Händel. Prima esecuzione a Torino. A. De Marchi direttore. Regia di L. Pelly. Orchestra e Coro del Regio. Grazie agli Amici del Regio, per le recite del 23 e 29/11 TEATRO SAN PAOLO via Berton 1. Clandestinidi Gianni Clemente, con Marco Cavallaro,regiadiVanessaGasbarri.CompagniaEsagera. Martedì 25 e mercoledì 26. Ore 20.50 TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino, tel. 011 62.79.789. Stagione Lirica: 13/12 ore 20.30 “Cenerentola” Orchestra Cantieri d’Arte e Coro dell’Opera di Parma. Stagioneprosa:19/12“Lehomairaccontato del vento del nord” Con Chiara Caselli e Roberto Citran TEMPIOVALDESEcorsoVittorioEmanuele23. ConcertoMusica d’organo dopo il culto. Ciclo“Iprebachiani”:DietrichBuxtehude.Ore 11.45 TEATRO VITTORIA via Gramsci 4, tel. 011 51.76.246. Atelier Parigi. Manifesto. Satie, Schoenberg. Martedì 25. Ore 20. Info 0115669811 12 45 67 18 9ABCDE4F 8 DA5CB7C 82 LA STAMPA 8 www.arredo3.com SCOPRI IL TUO RIVENDITORE NUMERO VERDE 800 093 300 BENVENUTI IN CUCINA 1 LA STAMPA DOMENICA 23 NOVEMBRE 2014 Il tempo Prevale il sole, ma nubi basse su parte del Nord. Piogge da metà settimana SITUAZIONE NORD CENTRO SUD L’alta pressione mantiene il tempo stabile, con temperature miti sulle Alpi ma nebbie o nubi basse sulle pianure del nord e in Liguria. L’anticiclone si indebolirà tra lunedì e martedì, con deboli fronti da ovest, ma un peggioramento più marcato con piogge è atteso solo nella seconda parte della settimana. Nuvoloso in Liguria con piovaschi sul genovese e schiarite all’estremo Ponente. Nubi basse su Emilia, Lombardia occidentale, Basso Piemonte in diradamento in giornata, ma più persistenti a ridosso dell’Appennino. Altrove soleggiato salvo lievi velature e nebbia in banchi sulle pianure nel primo mattino. Nubi basse sul nord della Toscana e sul nord delle Marche, in diradamento in giornata, ma più persistenti a ridosso dell’Appennino, anche con possibili piovaschi in Lunigiana. Sole tra passaggi nuvolosi in Sardegna, altrove soleggiato con lievi velature e foschie mattutine sulle pianure interne. Ben soleggiato con cielo generalmente sereno o poco nuvoloso. Possibili locali foschie nelle ore più fredde lungo le coste e sulle pianure interne in rapido dissolvimento in mattinata. Venti settentrionali su Adriatico e Ionio, Scirocco su Tirreno e Canale di Sicilia. Mari generalmente poco mossi. NUVOLOSO POCO NUVOLOSO IN EUROPA Il Sole LE PREVISIONI DI OGGI SOLE COPERTO VARIABILE PIOGGIA DEBOLE-MODERATA PIOGGIA INTENSA TEMPORALE NEBBIA NEVE VENTO Culmina alle ore 11,57 Sorge alle ore 7,07 Tramonta alle ore 16,46 PRIMO QUARTO La Luna Si leva Cala alle ore alle ore 17,52 7,47 29-nov MARE CALMO POCO MOSSO MARE MOSSO MARE AGITATO Un fronte atlantico si estende dal Portogallo al Mare del Nord, con piogge forti al mattino sul sud dell’Inghilterra, molto forti dal pomeriggio sul sud della Norvegia. Piogge meno intense su Bretagna, Portogallo e Galizia, qui anche con temporali. Stabile sull’Europa dell’est ma grigio sulle pianure. Le precipitazioni attese oggi LA TENDENZA DELLE TEMPERATURE Temperature stazionarie, molto miti sulle Alpi con zero termico oltre i 3000 metri; punte oltre i 20 ˚C al sud e sulle Isole. DOMANI Tempo .63 . Trento 3 15 Aosta 3 11 Torino 4 11 Milano 6 11 Genova 12 14 Bologna 9 13 Venezia 6 12 Firenze 11 17 Perugia 8 15 Soleggiato salvo nebbie o nubi basse su Pianura Padana, Liguria e Toscana. Passaggi nuvolosi sulle Alpi occidentali. Trieste 7 15 Ancona 12 15 L‘ 6 DEBOLI 16 Roma 10 20 DOPODOMANI MODERATE FORTI MOLTO FORTI Piovaschi in Liguria, specie sul Genovese. 5 15 Foggia 8 18 Vigilanza meteo di oggi e domani Bari 10 17 11 20 Alghero 18 24 Potenza 2 13 Cagliari 17 22 Catanzaro 7 17 Palermo 16 21 Reggio Calabria 11 21 Catania 15 21 Nuvoloso al nord-ovest con deboli piogge in Liguria. Più soleggiato altrove, soprattutto al centro-sud. ALGERI ANKARA BAGHDAD BANGKOK BEIRUT BOMBAY BRASILIA BUENOS AIRES CALGARY CARACAS CASABLANCA CHICAGO CITTÀ DEL CAPO CITTÀ DEL MESSICO DAKAR DUBAI FILADELFIA GERUSALEMME HONG KONG IL CAIRO JOHANNESBURG KINSHASA LA MECCA L'AVANA LOS ANGELES MANILA MELBOURNE MIAMI MONTREAL NAIROBI NEW YORK NUOVA DELHI PECHINO SHANGHAI SINGAPORE TOKYO WASHINGTON MIN ˚C MAX ˚C OGGI 12 3 17 24 14 22 21 16 -7 25 16 8 17 11 24 23 1 12 23 15 17 23 24 21 14 26 13 24 1 16 4 11 2 16 26 13 1 27 8 20 33 21 35 28 30 2 32 24 12 24 26 26 30 13 14 28 21 23 32 34 30 25 33 25 29 7 28 12 26 10 23 32 20 14 MODERATA ELEVATA ESTREMA A cura di www.nimbus.it Centimetri-LA STAMPA Domenica Guarda che tempo Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa CITTÀ NESSUNA Nessuna allerta. CITTÀ AMSTERDAM ATENE BARCELLONA BELGRADO BERLIN BERNA BRATISLAVA BRUSSELS BUCAREST BUDAPEST COPENHAGEN DUBLIN EDIMBURGO HELSINKI ISTANBUL LISBONA LONDRA LUBIANA MADRID MOSCA OSLO PARIGI PODGORICA PRAGA REYKJAVIK ROMA SARAJEVO S. PIETROBURGO SOFIA STOCCOLMA TALLINN TIRANA VARSAVIA VIENNA VILNIUS ZAGABRIA MIN ˚C MAX ˚C OGGI 7 8 16 4 4 4 5 7 4 4 7 3 3 -2 7 12 5 3 11 -10 2 7 5 3 5 10 2 -1 -1 0 -1 5 2 4 -2 1 12 15 21 8 9 14 8 14 6 6 8 7 7 3 9 18 11 13 16 -3 4 15 17 8 7 20 12 1 8 5 2 17 4 6 1 11 NEL NORD-EST DEGLI USA Dopo la neve «effetto lago», pericolo allagamenti nello Stato di New York 1 Una tempesta di neve «effetto lago» (lake effect) ha som- merso Buffalo, nello Stato di New York, a nord della metropoli al confine con il Canada (nella foto, la campagna nei dintorni). Nei giorni scorsi sulla città americana sono caduti due metri di neve in poche ore: il passaggio sui Grandi laghi dell’aria fredda artica in questa stagione causa ingenti e improvvise precipitazioni. Per queste ore, sono previsti un innalzamento della temperatura e forti piogge: nei prossimi giorni si temono allagamenti. IN ABBINAMENTO CON IL SETTIMANALE GRAZIA, SOLO ED ESCLUSIVAMENTE AL SABATO, NELLE PROVINCE DI AOSTA, IMPERIA E SAVONA. IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE € 1,70 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE: € 1,20 CON «PRIMO PIANO MOLISE», «LA VOCE DI MANTOVA»; € 1,30 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA», «NUOVA PRIMA PAGINA REGGIO», € 1,50 CON IL CORRIERE MERCANTILE», «LA GAZZETTA DEL LUNEDÌ». PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00 1 23456789 BC 63D54EF5 B LA STAMPA
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