Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] REGIONE MARCHE PROVINCIA DI PESARO E URBINO Sig. Simoncini Sauro IMPIANTO MINIEOLICO DI POTENZA NOMINALE PARI A 55 kW LOCALITA’ CAMINATE COMUNE DI FANO Valutazione d’Incidenza Ambientale Studio di Screening Fermignano, 22 settembre 2014 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] Indice 1 Premessa ........................................................................................................................................................... 3 2 Ambito di Riferimento dell’Intervento.............................................................................................................. 3 3 Vincoli presenti nell’area di progetto ............................................................................................................... 5 4 Valenza dell’iniziativa ........................................................................................................................................ 5 5 Caratteristiche dell’intervento .......................................................................................................................... 6 6 Trasformazioni territoriali ................................................................................................................................. 9 7 Descrizione delle Aree Natura 2000 ................................................................................................................. 9 8 Verifica di compatibilità .................................................................................................................................. 20 9 Conclusioni ...................................................................................................................................................... 30 Allegati Allegato A – Delimitazione cartografica del SIC/ZPS Allegato B – Formulario Standard del SIC/ZPS vigente (Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n° 350 del 21/12/2013) Allegato C – Data Form del SIC/ZPS dell’Agenzia Europea per la Protezione dell’Ambiente Allegato D – Schede descrittive degli habitats di cui al Manuale Italiano di Interpretazione degli Habitats Allegato E – Schede descrittive dell’IUCN delle specie presenti nel SIC/ZPS Tavole Tavola 1 – Stralcio della carta degli habitats regionali in base alla Dir. 92/43/CEE Tavola 2 – Stralcio della carta della vegetazione (fitosociologica) 2 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] 1 Premessa L’oggetto del presente Studio di Screening è il progetto di realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica della potenza di 55 kW da ubicarsi su un terreno agricolo, sito nel Comune di Fano (PU), in località Caminate. Il proponente è il Sig. Simoncini Sauro, nato a Fano – il 17/11/1957 – e residente in Via Di Villa Giulia, 54 – 61032 – Fano (PU) – C.F.: SMN SRA 57S17 D488D. Lo Studio di Screening si rende necessario in quanto il sito di realizzazione si trova relativamente vicino ad una Zona di Protezione Speciale (ZPS) e ad un Sito di Interesse Comunitario (SIC), ma non all’interno. Anche l’area vasta – definita secondo i criteri di cui alla DGRM 220/2010 – è esterna, tuttavia, per valutare le possibili interferenze, si è ritenuto di redigere comunque lo Studio di Screening. Il SIC/ZPS d’interesse sono, precisamente e rispettivamente: “Fiume Metauro da Piano di Zucca alla Foce” (ZPS05, codice regionale - IT5310022, codice europeo), “Fiume Metauro da Piano di Zucca alla Foce” (SIC80, codice regionale - IT5310022, codice europeo). Si consulti l’Allegato A. Ai fini della consultazione di alcuni Allegati si rimanda, inoltre, alla Relazione Geologica, al Progetto Definitivo ed allo Studio di Impatto Ambientale. 2 Ambito di Riferimento dell’Intervento Il sito oggetto di studio è ubicato in Località Caminate nel Comune di Fano; il terreno è sostanzialmente pianeggiante e si trova ad un’altitudine di circa 9,00 m s.l.m. Nella carta topografica d’Italia, alla scala 1:25.000, esso risulta nel quadrante NO della Tavoletta IGM Vecchia Serie “San Costanzo” F. 110-III. L’area interessata dall’intervento risulta registrata al catasto terreni con i seguenti riferimenti: 3 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] Provincia Comune N° Foglio N° Particella Pesaro-Urbino Fano 90 69 Il terreno sui cui verrà realizzata l’opera si trova a circa 150 m dalla Strada Comunale di Galantara I in direzione sud-est, a circa 950 m dalla Zona Industriale di Bellocchi in direzione ovest ed a circa 4,7 km dal centro di Fano. L’agglomerato urbano di Caminate dista circa 2,0 km, mentre l’alveo del fiume Metauro si trova a circa 360 m. Il contesto paesaggistico nell’intorno dell’area di progetto è il tipico paesaggio agrario in un’area con terreni pianeggianti e basso - collinari destinati, appunto, all’agricoltura. Figura 1 – Area di intervento e contesto in cui si inserisce L’area destinata all’impianto è di circa 200,96 mq; gli edifici più vicini si trovano rispettivamente a 110 m (direzione sud-est) e 151 m (direzione nord). Il lotto di intervento attualmente risulta adibito a coltivazioni agricole con scarso valore di produttività. In base alla zonizzazione di cui al PRG vigente del Comune di Fano, il terreno è ubicato in zona E4 (agricola di ristrutturazione ambientale). Dall’esame della cartografia del PAI dell’Autorità di Bacino Regionale delle Marche, il sito di intervento si trova in area soggetta a rischio di esondazione (codificata come E-05-0004, con grado di 4 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] rischio R2, ossia medio). Si ritiene – stante la tipologia e l’entità - l’intervento, come evidenziato anche nella relazione geologica, compatibile con il grado di rischio (le opere non alterano in alcun modo il normale deflusso delle acque in caso di esondazione e non sono destinate ad ospitare persone). 3 Vincoli presenti nell’area di progetto L’area d’intervento è sottoposta a vincolo – paesaggistico-ambientale ai sensi dell’Art. 136 del D.L.vo 42/2004 e s.m.i. (ex L. 1497/1936, dichiarazione di area di notevole interesse pubblico, vedi la D.P.G.R. n°668, 03.02.1981). Ai sensi della Legge Regionale n° 3 del 26 marzo 2012 e s.m.i., l’iter autorizzativo del progetto in oggetto prevede anche la VIA provinciale in quanto rientra nella tipologia di cui alla Lett. i) dell’Allegato A2, ossia “impianti eolici per la produzione di energia elettrica con potenza installata inferiore a 1000 kW ricadenti, anche parzialmente, all’interno di aree soggette a vincolo paesaggistico ai sensi del d.lgs. 42/2004”. Per un’analisi approfondita della vincolistica che insiste nel sito in oggetto si rimanda allo Studio di Impatto Ambientale. 4 Valenza dell’iniziativa L’uso delle fonti di energia alternative/rinnovabili ha una valenza ormai non più discutibile, visto l’impegno di tutti gli Stati del Mondo a ridurre l’inquinamento da combustibili fossili e gli investimenti ed incentivi che ha messo in atto lo Stato Italiano. In particolare, lo sviluppo delle energie rinnovabili contribuisce al soddisfacimento delle esigenze di energia pulita e sviluppo sostenibile invocate nel Protocollo Internazionale di Kyoto del 1997 e dal Libro Bianco italiano scaturito dalla Conferenza Nazionale Energia e Ambiente del 1998, dai quali discendono gli obiettivi europei e nazionali (vedi D.L.vo 28/2011 e s.m.i.). 5 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] La realizzazione di un impianto eolico collegato alla rete elettrica di distribuzione ha principalmente lo scopo di immettere l’energia elettrica prodotta in rete contribuendo così al generale fabbisogno. In generale, l’applicazione della tecnologia eolica consente: - la produzione di energia elettrica senza alcuna emissione di sostanze inquinanti; - il risparmio di combustibili fossili; - soluzioni di progettazione di sistemi compatibili con le esigenze di tutela ambientale; - risparmio d’immissione in atmosfera di CO2, per questo impianto pari a circa 15 ton annue. 5 Caratteristiche dell’intervento L’intervento riguarda l’installazione di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica da ubicarsi in un lotto di terreno destinato ad uso agricolo, in territorio aperto in località Caminate nel Comune di Fano (PU). L’aerogeneratore, marca ERGOWIND modello KGE 55KT1 della potenza nominale di 55 kW, è una macchina ad asse orizzontale in cui il sostegno (torre tubolare) porta alla sua sommità la gondola (o navicella), costituita da un basamento e da un involucro esterno. All'interno di essa sono contenuti l'albero di trasmissione lento, il moltiplicatore di giri, l'albero veloce, il generatore elettrico ed i dispositivi ausiliari. All'esterno della gondola, all'estremità dell'albero lento, è montato il rotore, costituito da un mozzo in acciaio, su cui sono montate le tre pale in vetroresina. La gondola è in grado di ruotare allo scopo di mantenere l'asse della macchina sempre parallelo alla direzione del vento (imbardata). Opportuni cavi convogliano al suolo l'energia elettrica prodotta (cavi di potenza) e trasmettono i segnali necessari di controllo. 6 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] Figura 2 - Scheda tecnica dell’aerogeneratore Si è previsto, quale sostegno per l’aerogeneratore, l’utilizzo di una torre tubolare in acciaio zincato ad alta resistenza, di altezza pari a 24 metri e di diametro variabile. Lo spessore dell’acciaio della torre è calcolato per resistere alle azioni statiche e dinamiche esterne così come indicato nel D.M. 14/01/2008. Il generatore eolico è accoppiabile direttamente alla rete (tramite l'opportuno sistema di interfaccia richiesto dall'ente distributore di energie elettrica) senza interposizione di inverter, in modo da evitarne le perdite e ridurre le probabilità di guasto dell'elettronica. Sono previsti tre diversi livelli di sicurezza attiva e passiva, tramite freno a disco oleodinamico, freno magnetico ad azionamento manuale e automatico e sicurezza passiva assicurata da appendici aerodinamiche azionate da forza centrifuga (questo garantisce una frenatura indipendente da tutta l’elettronica ed ogni pala ha una sua appendice indipendente dalle altre). Le opere civili strettamente inerenti la realizzazione dell’impianto eolico possono suddividersi come segue: - plinto di fondazione dell’aerogeneratore; - viabilità; 7 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] - ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] manufatto per l’alloggio dei quadri di comando, del quadro di parallelo con la rete e il misuratore dell’energia prodotta (locale tecnico). L’accesso al sito è previsto anche tramite una strada interpoderale esistente. Nell’ambito della particella di ubicazione – è di alcune contigue – è in progetto la realizzazione di u n breve e nuovo tratto stradale – che si congiungerà con quello esistente - di larghezza pari a m 3,00, posta alla stessa quota del piano di campagna e in materiale inerte naturale (breccia). Il manufatto per l’alloggio dei quadri sarà posto in prossimità della turbina. L’energia prodotta dal l ’ aerogeneratore verrà trasportata i n B T fino al punto di consegna (contatore di ENEL Distribuzione SpA, ubicato nel locale tecnico), dove verrà immessa nella rete elettrica nazionale, mediante cavi interrati posati all’interno di cavidotti corrugati. L’area di intervento e l’impianto stesso saranno sottoposti ad azioni periodiche di manutenzione atte a preservarne la funzionalità. Precisamente: - pulizia del terreno e sfalcio delle eventuali erbe infestanti in corrispondenza della strada di accesso e delle pertinenze della turbina e del manufatto di alloggio quadri e misuratori (locale tecnico); - manutenzione periodica della turbina; - controllo periodico dei quadri e dei misuratori. Per una descrizione più dettagliata ed approfondita delle caratteristiche dell’intervento si rimanda al Progetto Definitivo. 8 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] 6 Trasformazioni territoriali La realizzazione, l’esercizio e lo smantellamento finale dell’impianto proposto non prevedono trasformazioni territoriali quali: - infrastrutture; - insediamenti abitativi, turistici e produttivi su aree naturali e/o seminaturali; - cambi colturali su vaste superfici (dell’ordine di decine di ettari); - riduzioni di aree ecotonali; - modifiche di ambienti fluviali e perifluviali; - modifiche di ambienti costieri; - modifiche di ambienti collinari e montani. L’intervento prevede una ridottissima movimentazione di terreno pari a circa 221,24 mc, necessaria per la realizzazione del plinto di fondazione e della piazzola alla base del locale tecnico. Verrà realizzato uno scavo di dimensioni pari a 10 x 10 x 2,15 m (plinto). Il plinto di fondazione dell’aerogeneratore è di dimensioni pari a 5 x 5 x 2 m. Il terreno eccedente – pari alla volumetria del c.a., ossia 57,10 mc (compresa la piazzuola alla base del locale tecnico) - verrà gestito secondo la normativa vigente (si consulti lo Studio d’Impatto Ambientale). 7 Descrizione delle Aree Natura 2000 L’intervento proposto si trova a circa 244 m da due aree della Rete Natura 2000. Precisamente: - ZPS IT5310022 (Fiume Metauro da Piano di Zucca alla Foce); - SIC IT5310022 (Fiume Metauro da Piano di Zucca alla Foce). La Figura 3 evidenzia la delimitazione del S.IC./Z.P.S, mentre la Figura 4 l’Area di Intervento e l’Area Vasta. Per Area Vasta si intende, come previsto dal Punto 9 della D.G.R.M. n°220 del 9 Febbraio 2010, un’area il cui baricentro è coincidente con quello dell’Area d’Intervento e la cui 9 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] estensione è pari a dieci volte quella di quest’ultima, nel caso di opere con prevalente estensione planimetrica. Ne consegue, per il caso in oggetto: - estensione dell’Area di Intervento: 200,96 mq; calcolata come un’area circolare di raggio pari a 8 m (raggio del rotore, proiettato in pianta), stante la possibilità della navicella di ruotare di 360° sul piano d’appoggio / ancoraggio alla torre di sostegno; - estensione dell’Area Vasta: 2000,96 mq, che equivale ad un’area circolare di raggio pari a 25 m. Figura 3 – Delimitazione del SIC/ZPS Figura 4 – Area d’intervento e Area Vasta (reticolo blu) 10 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] La caratterizzazione dell’area della Rete Natura si è basata sulle informazioni riportate nel relativo formulario specifico ufficiale (reperibile on-line nella sezione dedicata della Regione Marche1) che, per completezza, è stato allegato (Allegato B: Formulario Standard del sito IT5310022, Fiume Metauro da Piano di Zucca alla Foce). Si è preso a riferimento anche il contenuto informativo della banca dati specifica ufficiale dell’Agenzia Europea per la Protezione dell’Ambiente, consultabile on-line tramite l’interfaccia web nota come Natura 2000 Network Viewer (dalla Figura 5 alla Figura 10). Le informazioni dedotte sono state le seguenti: - delimitazione territoriale dell’area della Rete Natura 2000 in oggetto; - il contenuto del Data Form (analogo a quello del Formulario Standard, Allegato C, nel solo formato elettronico); - il tipo e il numero di specie protette; - gli habitats presenti e il relativo peso percentuale rispetto all’estensione territoriale complessiva. Figura 5 – Identificazione del SIC/Z.P.S 1 Regione Marche – Ambiente – Natura – (http://www.ambiente.regione.marche.it/Ambiente/Natura/ReteNatura2000.aspx) 11 Rete Natura 2000 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] Figura 6 - Specie protette Figura 7 - Specie protette uccelli, pesci e piante 12 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] Figura 8 – Habitats 1-3/9 Figura 9 - Habitats 4-6/9 13 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] Figura 10 – Habitats 7-9/9 L’estensione areale complessiva dell’area in oggetto è la seguente: S.I.C/ZPS IT5310022 771,00 ha (7.710.000 mq). Appartiene alla regione biogeografica di tipo continentale. Gli HABITAT di cui all’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE sono i seguenti: - di carattere prioritario (si veda la Tabella 1); - di carattere non prioritario (si veda la Tabella 2). Tabella 1 – Habitat di carattere prioritario di cui all’All. I Dir. 92/43/CEE 9 9 1 1 14 A E A 0 * * Foreste dell'Europa temperata. Boschi orientali di quercia bianca. Foreste dell'Europa temperata. Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (AlnoPadion, Alnion incanae, Salicion albae). Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] Tabella 2 – Habitat di carattere non prioritario di cui all’All. I Dir. 92/43/CEE 1 2 1 0 3 1 3 0 3 1 5 0 3 2 7 0 6 4 2 0 6 4 3 0 9 2 A 0 Scogliere marittime e spiagge ghiaiose. Vegetazione annua delle linee di deposito marine. Acque stagnanti. Acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, con vegetazione dei Littorelletea uniflorae e/o degli Isoëto-Nanojuncetea. Acque stagnanti. Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition. Acque correnti - tratti di corsi d'acqua a dinamica naturale o seminaturale (letti minori, medi e maggiori) in cui la qualità dell'acqua non presenta alterazioni significative. Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri p.p e Bidention p.p. Praterie umide seminaturali con piante erbacee alte. Praterie umide mediterranee con piante erbacee alte del MolinioHoloschoenion. Praterie umide seminaturali con piante erbacee alte. Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile. Foreste mediterranee caducifoglie. Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba. La nomenclatura degli habitat è quella dedotta dal Manuale Italiano di Interpretazione degli Habitat dell’Unione Europea2. In allegato (Allegato D, in solo formato elettronico), sono state riportate anche le schede descrittive degli habitat. Gli HABITAT presenti, inclusi anche quelli non elencati nell’All. I della Direttiva 92/43/CEE sono riportati in Figura 11. 2 Università degli Studi di Perugia (http://vnr.unipg.it/habitat/index.jsp) Autori del Manuale: E. Biondi, C. Blasi, S. Burrascano, S. Casavecchia, R. Copiz, E. Del Vico, D. Galdenzi, D. Gigante, C. Lasen, G. Spampinato, R. Venanzoni, L. Zivkovic 15 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] Tipi di Habitat % Coperta Shingle, Sea cliffs, Islets Tidal rivers, Estuaries, Mud flats, Sand flats, Lagoons (including saltwork basins) Extensive cereal cultures (including Rotation cultures with regular fallowing) Other land (including Towns, Villages, Roads, Waste places, Mines, Industrial sites) Inland water bodies (Standing water, Running water) Heath, Scrub, Maquis and Garrigue, Phygrana Non-forest areas cultivated with woody plants (including Orchards, groves, Vineyards, Dehesas) Artificial forest monoculture (e.g. Plantations of poplar or Exotic trees) Bogs, Marshes, Water fringed vegetation, Fens Broad-leaved deciduous woodland Coniferous woodland Dry grassland, Steppes Copertura Totale Habitat 1 3 34 5 8 11 2 6 2 22 1 5 100% Figura 11 - Habitat presenti nel SIC/ZPS IT5310022 inclusi anche quelli non elencati nell’All. I Dir. 92/43/CEE Tabella 3 – Estensione areale degli habitat del SIC/ZPS Habitat % ha mq Shingle, Sea cliffs, Islets Tidal rivers, Estuaries, Mud flats, Sand flats, Lagoons (including saltwork basins) Extensive cereal cultures (including Rotation cultures with regular fallowing) Other land (including Towns, Villages, Roads, Waste places, Mines, Industrial sites) Inland water bodies (Standing water, Running water) Heath, Scrub, Maquis and Garrigue, Phygrana Non-forest areas cultivated with woody plants (including Orchards, groves, Vineyards, Dehesas) Artificial forest monoculture (e.g. Plantations of poplar or Exotic trees) Bogs, Marshes, Water fringed vegetation, Fens Broad-leaved deciduous woodland Coniferous woodland Dry grassland, Steppes 1 7,7100 77.100 3 23,1300 231.300 34 262,1400 2.621.400 5 38,5500 385.500 8 11 61,6800 84,8100 616.800 848.100 2 15,4200 154.200 6 46,2600 462.600 2 22 1 5 100% 15,4200 169,6200 7,7100 38,5500 771,0000 154.200 1.696.200 77.100 385.500 7.710.000 Copertura Totale 16 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] La Tabella 3 mostra l’estensione areale, data l’estensione areale complessiva del SIC/ZPS, degli habitat presenti. In merito alle specie elencate nel All. II della direttiva 92/43/CEE, dalla consultazione dei Formulari si evince quanto segue: SIC/ZPS IT5310022: mammiferi n.d.; anfibi e rettili n.d.; pesci 1 specie invertebrati n.d.; altre importanti specie di flora e fauna n.d.. In relazione alle specie sottoposte a tutela della Direttiva 409/79/CEE (Direttiva Uccelli, come sostituita dalla DIRETTIVA 2009/147/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 30 novembre 2009 concernente la conservazione degli uccelli selvatici) dalla consultazione dei Data Form si evince: SIC-ZPS IT5310022: uccelli elencati dall’All. I 7 specie; uccelli non elencati dall’All I 5 specie. Al fine di poter verificare l’appartenenza o meno delle specie di cui sopra alle “Liste Rosse” è stata presa in considerazione la banca dati, di valenza internazionale, messa a disposizione online, dall’International Union for Conservation of Nature and Natural Resources (IUCN). Per l’area appartenente alla rete Natura 2000 in oggetto si è dedotto quanto segue: SIC/ZPS IT5310022: - le specie per le quali il grado di pericolo è pari a VU sono quattro: A022 – Ixobrychus minutus; A338 – Lanius collurio; 17 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] - A081 – Circus aeruginosus; A336 – Remiz pendulinus; ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] tutte le specie rimanenti sono caratterizzate da un grado di pericolo pari a LC. Figura 12 – Struttura delle Categorie (IUCN Vers. 3.1 -2001) Definizione delle Categorie La valutazione del rischio di estinzione è basata sulle Categorie e Criteri della Red List IUCN versione 3.1, le Linee Guida per l'Uso delle Categorie e Criteri della Red List IUCN versione 10, e le Linee Guida per l'Applicazione delle Categorie e Criteri IUCN a Livello Regionale versione 3.0. Le categorie di rischio sono 11, da Estinto (EX, Extinct), applicata alle specie per le quali si ha la definitiva certezza che anche l'ultimo individuo sia deceduto, e Estinto in Ambiente Selvatico (EW, Extinct in the Wild), assegnata alle specie per le quali non esistono più popolazioni naturali ma solo individui in cattività, fino alla categoria Minor Preoccupazione (LC, Least Concern), adottata per le specie che non rischiano l'estinzione nel breve o medio termine. 18 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] Tra le categorie di estinzione e quella di Minor Preoccupazione si trovano le categorie di minaccia, che identificano specie che corrono un crescente rischio di estinzione nel breve o medio termine: Vulnerabile (VU, Vulnerable), In Pericolo (EN, Endangered) e In Pericolo Critico (CR, Critically Endangered). Queste specie rappresentano delle priorità di conservazione, perché senza interventi specifici mirati a neutralizzare le minacce nei loro confronti e in alcuni casi a incrementare le loro popolazioni, la loro estinzione è una prospettiva concreta. Sebbene le categorie di minaccia siano graduate secondo un rischio di estinzione crescente, la loro definizione non è quantitativamente espressa in termini di probabilità di estinzione in un intervallo di tempo, ma affidata a espressioni lessicalmente vaghe quali rischio "elevato", "molto elevato" o "estremamente elevato". L'incertezza adottata è necessaria quantomeno per una ragione. Qualsiasi stima quantitativa del rischio di estinzione di una specie si basa infatti su molteplici assunti: tra questi l'assunto che le condizioni dell'ambiente in cui la specie si trova (densità di popolazione umana, interazione tra l'uomo e la specie, tasso di conversione degli habitat naturali, tendenza del clima e molto altro) permangano costanti nel futuro. Ciò è improbabile, anche perché l'inclusione di una specie in una delle categorie di minaccia della Lista Rossa IUCN può avere come effetto interventi mirati alla sua conservazione che ne riducono il rischio di estinzione. Oltre alle categorie citate, a seguito della valutazione le specie possono essere classificate Quasi Minacciate (NT, Near Threatened) se sono molto prossime a rientrare in una delle categorie di minaccia, o Carenti di Dati (DD, Data Deficient) se non si hanno sufficienti informazioni per valutarne lo stato. Le specie appartenenti a questa categoria sono meritevoli di particolare interesse. Infatti se le specie che rientrano in una categoria di minaccia sono una priorità di conservazione, le specie per le quali non è possibile valutare lo stato sono una priorità per la ricerca, e le aree dove queste si concentrano sono quelle dove più necessarie le indagini di campo per la raccolta di nuovi dati. Per le sole valutazioni non effettuate a livello globale (inclusa la presente) si aggiungono due categorie: Estinto nella Regione (RE, Regionally Extinct), che si usa per le specie estinte nell'area di valutazione ma ancora presenti in natura altrove, e Non Applicabile (NA, Not Applicable), che si usa quando la specie in oggetto non può essere inclusa tra quelle da valutare (per esempio se è introdotta o se la sua presenza nell'area di valutazione è marginale). In ultimo, la categoria Non Valutata (NE, Not Evaluated) si usa per le specie che non sono state valutate secondo le Categorie e i Criteri della Red List IUCN. 19 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] L’Allegato E, in solo formato elettronico, riporta le schede dell’IUCN per tutte le specie della ZPS e del SIC. 8 Verifica di compatibilità L’intervento proposto non ricade all’interno e non produce effetti su di un’Area Naturale Protetta. Nei Formulari attualmente in vigore (Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n° 350 del 21/12/2013) ed adottati dalla Giunta Regionale nel periodo 2010-2012 non sono indicati i fattori di vulnerabilità. I fattori di vulnerabilità del SIC/ZPS in oggetto, come desunti dai Formulari relativi ai Siti individuati nel periodo 1996-2006 (tali dati hanno solo un valore di tipo storico), sono: - trasformazioni nell’alveo; - cave; - distruzioni dei boschi ripariali. Si ritiene pertanto che l’intervento proposto sia compatibile. Il 29 gennaio 2013 l'Assemblea legislativa della Regione Marche ha approvato con legge l'istituzione e la disciplina della Rete ecologica delle Marche (REM). Dalla consultazione degli elaborati finali relativi all’area in oggetto, si ritiene di poter confermare la compatibilità dell’intervento proposto. Inoltre, nei Formulari attualmente in vigore, è indicato che per il SIC/ZPS in oggetto un piano di gestione non esiste. L’area di ubicazione non appartiene ad una delle Aree Floristiche esistenti (L.R. n° 52/1974). Vedi Quadro di Riferimento Programmatico dello Studio d’Impatto Ambientale. 20 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] TAVOLE (D.G.R.M. 220/2010) Tav. 1 - Habitat naturali della Direttiva 92/43/CEE ed altri habitat naturali interessati dall’Intervento 1 CODICE 2 * 3 DENOMINAZIONE SUPERFICIE 4 5 6 (mq) (%) (%) 9 1 A A * Foreste dell'Europa temperata. Boschi orientali di quercia bianca. 0 0 0 9 1 E 0 0 0 0 1 2 1 0 0 0 0 3 1 3 0 0 0 0 3 1 5 0 0 0 0 3 2 7 0 0 0 0 6 4 2 0 0 0 0 6 4 3 0 0 0 0 9 2 A 0 Foreste dell'Europa temperata. Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae). Scogliere marittime e spiagge ghiaiose. Vegetazione annua delle linee di deposito marine. Acque stagnanti. Acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, con vegetazione dei Littorelletea uniflorae e/o degli Isoëto-Nanojuncetea. Acque stagnanti. Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition. Acque correnti - tratti di corsi d'acqua a dinamica naturale o seminaturale (letti minori, medi e maggiori) in cui la qualità dell'acqua non presenta alterazioni significative. Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri p.p e Bidention p.p. Praterie umide seminaturali con piante erbacee alte. Praterie umide mediterranee con piante erbacee alte del Molinio-Holoschoenion. Praterie umide seminaturali con piante erbacee alte. Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile. Foreste mediterranee caducifoglie. Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba. 0 0 0 * Colonna 1 – inserire il codice dell’habitat (per gli habitat di Direttiva) Colonna 2 – indicare con un asterisco se si tratta di habitat prioritario (per gli habitat di Direttiva) Colonna 3 – inserire il tipo di habitat secondo la nomenclatura del Manuale di interpretazione degli habitat dell’Unione europea (per gli habitat di Direttiva) Colonna 4 – inserire la superficie complessiva in mq dell’habitat interessato dal piano/intervento Colonna 5 – indicare la percentuale della superficie indicata in colonna 4 rispetto al totale della superficie dell’habitat interessato Colonna 6 – indicare la percentuale della superficie indicata in colonna 4 rispetto al totale della superficie dell’habitat presente nel SIC e/o nella ZPS NOTA: L’area d’intervento non interessa alcun habitat in quanto ricade al di fuori del SIC/ZPS. Per completezza si allega uno stralcio della carta degli habitat regionali e della vegetazione (vedi Tavola 1 e Tavola 2). 21 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] Tav. 3 - Lista di controllo dello Studio di Screening (INTERVENTI) Generalità Denominazione dell’intervento SI Normativa di riferimento SI “Impianto minieolico di potenza nominale pari a 55 kW – Località Caminate – Comune di Fano” Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n.387 Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità. (GU n. 25 del 31-1-2004- Suppl. Ordinario n.17). Comune/i interessati SI Fano Proponente Denominazione SI Sig. Simoncini Sauro Indirizzo SI Via di Villa Giulia, 54 61032 – Fano (PU) Contatto SI Cellulare: 333 4844985 Timbro e firma del tecnico SI Dott. M. Giavazzi Dich. sostitutiva di atto di notorietà SI Ambito di riferimento Inquadramento Superficie di intervento dell’intervento territoriale 200,96 mq SI Sovrapposizione con altri interventi SI L’intervento in oggetto non si sovrappone con altri interventi. Vincoli presenti SI Area cartografata dal PAI come soggetta a fenomeni di esondazione (codice E-05-0004) con grado di rischio R2.Vincolo paesistico ai sensi dell’Art. 136 del D.L.vo 42/2004 e s.m.i. (D.P.G.R. n° 668 del 03/02/1981). 22 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] Aree naturali protette SI nazionali o regionali L’intervento non ricade all’interno di aree naturali protette di carattere nazionale o regionale. Ubicazione e teristiche stazionali carat- SI Vedi: - Obiettivi e finalità il presente; Studio di Impatto Ambientale; Relazione Tecnica del Progetto Definitivo. SI Vedi il presente. Caratteristiche dell’intervento Azioni ed opere previste SI Vedi: - Previsioni di trasformazione territoriale Infrastrutture il presente; Relazione Tecnica del Progetto Definitivo. SI Non è prevista la realizzazione di infrastrutture. Interventi con movimentazioni di terreno SI Insediamenti abitativi, turistici e produttivi su aree naturali e/o seminaturali SI Cambi colturali su vaste superfici SI Riduzione di aree ecotonali SI L’intervento prevede una ridotta movimentazione di terreno necessaria per la realizzazione del plinto di fondazione. Non sono previsti interventi di questa natura. Non sono previsti interventi di questa natura. L’intervento non prevede la riduzione di aree ecotonali. 23 Modifica di ambienti fluviali e perifluviali SI Modifica di ambienti costieri (coste alte, ambienti dunali e retrodunali) SI Modifica di ambienti collinari e montani SI Non sono previsti interventi di questa natura. Non sono previsti interventi di questa natura. Non sono previsti interventi di questa natura. Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] Siti Natura 2000 ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] Elenco dei siti interessati SI SIC-ZPS IT5310022 Modalità della caratterizzazione naturalistica della parte dei siti interessati Analisi dell’area di intervento SI Vedi il presente. Analisi dell’area vasta SI Vedi il presente. Formulario SI Vedi Allegati al presente. Banche dati naturalistiche - SI Banca Dati Ufficiale dell’EEA (consultabile tramite Natura 2000 Network Viewer); Banca Dati dell’IUCN. Rilievi di campo NO Fonti bibliografiche SI Vedi il presente. Metodiche analitiche SI Consultazione documentazione e banche dati ufficiali. Contenuti della caratterizzazione naturalistica della parte dei siti interessati Habitat SI naturali secondo lo schema di Tav. Specie animali delle Dir. 92/43/CEE e 79/409/CEE e delle Liste Rosse nazionale e regionale: - lista (SI) - fenologia (SI ) - dati censimenti (SI) - superficie habitat di specie (SI) Specie vegetali delle Liste Rosse nazionale e regionale: - lista (SI) - fenologia (SI - dati censimenti (SI) - superficie habitat di specie (SI) Comunità vegetali in senso fitosociologico: - lista (SI) 24 2 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] - superficie interessata (SI) - struttura della vegetazione (SI) - rilievi fitosociologici (SI) Elaborati tecnici e grafici Relazione tecnica SI Vedi: - il presente; Studio di Impatto Abientale; Relazione Tecnica del Progetto Definitivo. Tavola di inquadramento rispetto alle previsioni urbanistiche SI Principali tavole Planimetria Vedi Allegati dello Studio d’Impatto Ambientale. SI Vedi Progetto Definitivo e Studio di Impatto Ambientale Sezioni SI Vedi Progetto Definitivo Particolari costruttivi SI Vedi Progetto Definitivo Tavole dell’ubicazione dell’intervento (1:10.000 o <) Doc. fotografica Verifica di compatibilità Individuazione degli impatti 25 Sovrapposta agli habitat naturali SI L’intervento non è sovrapposto. Si è condotto lo Studio di Screening in relazione alle possibili interferenze e per completezza. Sovrapposta agli habitat di specie SI L’intervento non è sovrapposto. Si è condotto lo Studio di Screening in relazione alle possibili interferenze e per completezza. SI, vedi Studio d’Impatto Ambientale. Con la normativa vigente nell’Area Naturale Protetta SI Con le misure di conservazione vigenti nei siti Natura 2000 SI Con i fattori di vulnerabilità nei siti Natura 2000 Con le Aree floristiche di cui alla L.R. n. 52/1974 SI. Vedi il presente. Cause e fattori di impatto Tipo di impatto Genere di impatto Quantità dell’impatto L’intervento non ricade in un’area naturale protetta. Vedi il presente. SI. L’intervento non ricade in un’area floristica esistente. SI SI SI Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] Tav. 5 – Fattori di impatto e caratteristiche dei rispettivi impatti IMPATTO Cause e fattori di impatto Tipo Genere (Indicare il Tipo di impatto, v. Tav. 6) (Indicare il Genere di impatto, v. Tav. 7) SI Temp 7 Ind Disturbo di specie animali Iso SI Temp 7 Dir Disturbo di specie animali Iso SI Temp 7 Dir Disturbo di specie animali Iso Urbanizzazioni residenziali e produttive NO \ \ Cambio di destinazione d’uso di ampie superfici agricole NO \ \ Realizzazione di drenaggi superficiali e/o profondi NO \ \ Captazioni e derivazioni idriche NO \ \ Scarico di rifiuti al suolo NO \ \ Emissione di rifiuti in atmosfera NO \ \ SI Perm 7 Ind Disturbo di specie animali Iso SI Perm 7 Ind Disturbo di specie animali Iso Escavazioni e movimentazioni di terreno Occupazione temporanea deposito materiali di suolo Occupazione temporanea di suolo movimentazione macchine operatrici Produzione di rumori e vibrazioni Produzione di campi elettromagnetici 26 per per Quantità Di ridottissima entità, quasi irrilevante. Di ridottissima entità, quasi irrilevante. Di ridottissima entità, quasi irrilevante. Di ridottissima entità. Rumori e vibrazioni impercettibili all’interno del SIC-ZPS. Di ridottissima entità, visto il diminuirne dell’intensità con il quadrato della distanza, l’elevato grado di isolamento, l’interramento dei cavi dall’aerogeneratore al locale tecnico e il Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] trasporto dell’energia in BT. Realizzazione di infrastrutture lineari SI Perm 7 Dir Disturbo di specie animali Iso Di ridottisima entità, vista la ridottissima lunghezza delle opere di allacciamento alla rete elettrica pubblica, il tipo di cavo (trifase elicoidale autoportante e isolato). Di ridottissima entità, vista la quota pari a quella del piano campagna (non sono necessari sbancamenti o riporti), la modesta lunghezza, larghezza (e il materiale inerte naturale) del breve tratto stradale di nuova realizzazione. Realizzazione di infrastrutture verticali, fisse o in movimento SI Perm 7 Dir Realizzazione palo di sostegno h=24m +8m di raggio rotorico Disturbo di specie animali Iso Di modestissima entità. Impianti luminosi NO \ \ Immissioni faunistiche NO \ \ Immissioni di specie vegetali NO \ \ 27 Si consulti lo Studio d’Impatto Ambientale. Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] Tav. 6 – Tipo di impatto N. identificazione dell’impatto Codice habitat naturale Denominazione tipo di impatto Habitat naturale non previsto dalla Direttiva Specie 1 Perdita di habitat naturale o di altro habitat 2 Perdita di habitat di specie (alimentazione, riproduzione, rifugio) 3 Degrado o danneggiamento di habitat naturale 4 Degrado o danneggiamento di habitat di specie (alimentazione, riproduzione, rifugio) 5 Frammentazione di habitat naturale 6 Frammentazione di habitat di specie (alimentazione, riproduzione, rifugio) NO 7 Disturbo di specie animali SI. Potenziale, vedi il presente. 8 Perdita di specie animali NO 9 Interferenza con la circolazione idrica superficiale 10 Interferenza con la circolazione idrica profonda 11 Dissesto idrogeologico 12 Introduzione di fauna alloctona NO 13 Riduzione degli elementi naturali e seminaturali del paesaggio Introduzione di flora alloctona NO 14 NO NO NO NO NO NO NO NO Tav. 7 – Genere di impatto 28 Sigla di identificazione genere di impatto Denominazione tipo di impatto Temp Temporaneo Perm Permanente Dir Diretto Ind Indiretto Iso Isolato Cum Cumulativo Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] Tav. 8 – Valutazione della significatività degli impatti Indicatore Evento Associazione ID (*. La presenza anche di un solo indicatore con asterisco determina incidenza significativa) (Barrare in caso di occorrenza) (Il verificarsi di uno degli accoppiamenti determina incidenza significativa) 1 Perdita temporanea di habitat naturale prioritario No 1 – 9; 1 – 11 2 Perdita permanente prioritario (*) naturale No 3 Frammentazione temporanea di habitat naturale prioritario No 4 Frammentazione permanente naturale prioritario (*) No 5 Perdita temporanea di habitat naturale No 6 Perdita permanente di habitat naturale (*) No 7 Frammentazione temporanea di habitat naturale No 7 – 9; 7 – 11 8 Frammentazione permanente di habitat naturale No 8 – 9; 8 – 11; 8 – 12 9 Perdita temporanea di habitat di specie No 9 – 1; 9 – 3; 9 – 5; 9 – 7; 9 – 8; 9 – 11; 9 – 12 10 Perdita permanente di habitat di specie (*) No 11 Frammentazione temporanea di habitat di specie No 11 – 1; 11 – 3; 11 – 5; 11 – 7; 11 – 8; 11 – 9 12 Frammentazione permanente di habitat di specie No 12 – 8; 12 – 9 13 Perdita di specie animali (*) No 14 Immissione di specie alloctone/invasive (*) No 15 Rarità regionale, nazionale, comunitaria dell’habitat o della specie interessata (*) No 29 di habitat di habitat 3 – 9; 3 – 11 5 – 9; 5 – 11 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] 9 Conclusioni Vista la valenza dell’intervento, tenendo presente che l’impianto è di ridottissime dimensioni, di facile rimozione e che non si eseguono opere edili permanenti, si ritiene che i vantaggi che derivano dalla produzione di energia elettrica da una fonte rinnovabile (energia eolica) siano da considerarsi superiori al ridottissimo impatto. Ancor più specificatamente visto che l’intervento non ricade all’interno della delimitazione territoriale degli habitat del SIC/ZPS IT5310022 di cui alla Dir. 92/43/CEE, visto che anche l’area vasta ricade al di fuori del SIC/ZPS, si ritiene che gli effetti della possibile interferenza dell’intervento con/sul SIC/ZPS siano sostanzialmente nulli (anche in relazione ai contenuti della Tabella 4). Si propone pertanto, ai sensi della normativa vigente, e nella fattispecie della D.G.R.M. 220/2010, la conclusione del procedimento di valutazione di Screening e la contestuale dichiarazione di valutazione di Screening positiva. Tabella 4 – Peso percentuale dell’area di intervento rispetto all’estensione degli habitat – SIC/ZPS Habitat % mq (Area Intervento/Area Habitat)% Shingle, Sea cliffs, Islets 1 77.100 0,261 Tidal rivers, Estuaries, Mud flats, Sand flats, Lagoons (including saltwork basins) 3 231.300 0,087 34 2.621.400 0,008 Other land (including Towns, Villages, Roads, Waste places, Mines, Industrial sites) 5 385.500 0,052 Inland water bodies (Standing water, Running water) 8 616.800 0,033 11 848.100 0,024 Non-forest areas cultivated with woody plants (including Orchards, groves, Vineyards, Dehesas) 2 154.200 0,130 Artificial forest monoculture (e.g. Plantations of poplar or Exotic trees) 6 462.600 0,043 Bogs, Marshes, Water fringed vegetation, Fens 2 154.200 0,130 22 1.696.200 0,012 Coniferous woodland 1 77.100 0,261 Dry grassland, Steppes 5 385.500 0,052 100 7.710.000 0,003 Extensive cereal cultures (including Rotation cultures with regular fallowing) Heath, Scrub, Maquis and Garrigue, Phygrana Broad-leaved deciduous woodland Copertura Totale 30 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] Fermignano, 22 set. 14 Per. Ind. Marcello Cacciamani _________________________ Dott. Mauro Giavazzi Consulente Ambientale / Aziendale ____________________________ 31 Allegato A Allegato B NATURA 2000 - STANDARD DATA FORM For Special Protection Areas (SPA), Proposed Sites for Community Importance (pSCI), Sites of Community Importance (SCI) and for Special Areas of Conservation (SAC) SITE IT5310022 SITENAME Fiume Metauro da Piano di Zucca alla foce TABLE OF CONTENTS 1. SITE IDENTIFICATION 2. SITE LOCATION 3. ECOLOGICAL INFORMATION 4. SITE DESCRIPTION 5. SITE PROTECTION STATUS 6. SITE MANAGEMENT 7. MAP OF THE SITE 1. SITE IDENTIFICATION 1.1 Type 1.2 Site code C IT5310022 Back to top 1.3 Site name Fiume Metauro da Piano di Zucca alla foce 1.4 First Compilation date 1.5 Update date 1995-12 2013-10 1.6 Respondent: Name/Organisation: Address: Email: Regione Marche Servizio Territorio Ambiente Energia Via Tiziano,44 - 60125 ANCONA [email protected] 1.7 Site indication and designation / classification dates Date site classified as SPA: 2003-03 National legal reference of SPA designation No data Date site proposed as SCI: 1995-12 Date site confirmed as SCI: No data Date site designated as SAC: No data National legal reference of SAC designation: No data 2. SITE LOCATION Back to top 2.1 Site-centre location [decimal degrees]: Longitude 13.0244444444444 Latitude 43.7902777777778 2.2 Area [ha]: 2.3 Marine area [%] 771.0 0.0 2.4 Sitelength [km]: 0.0 2.5 Administrative region code and name NUTS level 2 code Region Name ITE3 Marche 2.6 Biogeographical Region(s) Continental (100.0 %) 3. ECOLOGICAL INFORMATION Back to top 3.1 Habitat types present on the site and assessment for them Annex I Habitat types Code 1210 3130 3150 PF NP Cover [ha] Site assessment Cave [number] Data quality 6420 A|B|C Representativity Relative Surface Conservation Global 1.0 G B C C C 7.71 G B C A B 14.73 G B C A B B C B B 3260 3270 A|B|C|D 6.48 G B C B B 15.43 G A C A B 6430 91AA 91E0 92A0 7.17 G B C B B 8.64 G C C C C 1.23 G B C C B 135.97 G B C C B PF: for the habitat types that can have a non-priority as well as a priority form (6210, 7130, 9430) enter "X" in the column PF to indicate the priority form. NP: in case that a habitat type no longer exists in the site enter: x (optional) Cover: decimal values can be entered Caves: for habitat types 8310, 8330 (caves) enter the number of caves if estimated surface is not available. Data quality: G = 'Good' (e.g. based on surveys); M = 'Moderate' (e.g. based on partial data with some extrapolation); P = 'Poor' (e.g. rough estimation) 3.2 Species referred to in Article 4 of Directive 2009/147/EC and listed in Annex II of Directive 92/43/EEC and site evaluation for them Species G Code Population in the site Scientific Name S NP T Size Unit Min Max Site assessment Cat. D.qual. A|B|C|D A|B|C Pop. Con. Iso. Glo. B A229 Alcedo atthis r 6 10 p G C C C C B A221 Asio otus c 1 5 i G C C C C B A288 Cettia cetti r 6 10 p G C C C C B A081 Circus aeruginosus c 11 50 i G C C C C B A347 Corvus monedula p 11 50 i G C B C B B A240 Dendrocopos minor p 1 5 p G C B C B B A131 Himantopus himantopus r 1 5 p G C C C C B A022 Ixobrychus minutus r 1 5 p G C C C C B A338 Lanius collurio r 6 10 p G C C C C B A094 Pandion haliaetus c 1 5 i G C C C C B A235 Picus viridis p 1 5 p G C B C B B A336 Remiz pendulinus r 1 5 p G C B C A F 1136 Rutilus rubilio p DD C B C C P Group: A = Amphibians, B = Birds, F = Fish, I = Invertebrates, M = Mammals, P = Plants, R = Reptiles S: in case that the data on species are sensitive and therefore have to be blocked for any public access enter: yes NP: in case that a species is no longer present in the site enter: x (optional) Type: p = permanent, r = reproducing, c = concentration, w = wintering (for plant and non-migratory species use permanent) Unit: i = individuals, p = pairs or other units according to the Standard list of population units and codes in accordance with Article 12 and 17 reporting (see reference portal) Abundance categories (Cat.): C = common, R = rare, V = very rare, P = present - to fill if data are deficient (DD) or in addition to population size information Data quality: G = 'Good' (e.g. based on surveys); M = 'Moderate' (e.g. based on partial data with some extrapolation); P = 'Poor' (e.g. rough estimation); VP = 'Very poor' (use this category only, if not even a rough estimation of the population size can be made, in this case the fields for population size can remain empty, but the field "Abundance categories" has to be filled in) 3.3 Other important species of flora and fauna (optional) Species Group CODE Scientific Name S NP Population in the site Motivation Size Cat. Species Annex Other categories C|R|V|P IV A Min Unit Max V B C D P Myriophyllum verticillatum P X P Najas marina R X P Potamogeton nodosus R X P Salicornia europaea P X P SCHOENOPLECTUS MUCRONATUS (L.) PALLA P X P Stachys palustris R X P Suaeda maritima P X P Typha domingensis C X P Zannichellia palustris V X Group: A = Amphibians, B = Birds, F = Fish, Fu = Fungi, I = Invertebrates, L = Lichens, M = Mammals, P = Plants, R = Reptiles CODE: for Birds, Annex IV and V species the code as provided in the reference portal should be used in addition to the scientific name S: in case that the data on species are sensitive and therefore have to be blocked for any public access enter: yes NP: in case that a species is no longer present in the site enter: x (optional) Unit: i = individuals, p = pairs or other units according to the standard list of population units and codes in accordance with Article 12 and 17 reporting, (see reference portal) Cat.: Abundance categories: C = common, R = rare, V = very rare, P = present Motivation categories: IV, V: Annex Species (Habitats Directive), A: National Red List data; B: Endemics; C: International Conventions; D: other reasons 4. SITE DESCRIPTION 4.1 General site character Back to top Habitat class % Cover N12 34.0 N02 3.0 N17 1.0 N05 1.0 N16 22.0 N20 6.0 N06 8.0 N21 2.0 N08 11.0 N23 5.0 N09 5.0 N07 2.0 Total Habitat Cover 100 Other Site Characteristics Settore terminale del Fiume Metauro, ricco di vegetazione palustre e sommersa. 4.2 Quality and importance Specie divenute rare nelle Marche. 5. SITE PROTECTION STATUS (optional) Back to top 5.1 Designation types at national and regional level: Code Cover [%] IT00 100.0 Code Cover [%] Code Cover [%] 6. SITE MANAGEMENT 6.1 Body(ies) responsible for the site management: Organisation: Provincia di Pesaro e Urbino Address: Via Gramsci, 4 (61121) Pesaro Tel. 0721.700041, fax 0721.700057 Email: [email protected] Back to top 6.2 Management Plan(s): An actual management plan does exist: Yes No, but in preparation X No 7. MAP OF THE SITES Back to top INSPIRE ID: Map delivered as PDF in electronic format (optional) Yes X No Reference(s) to the original map used for the digitalisation of the electronic boundaries (optional). A7c1 1:10000 Gauss-Boaga Allegato C 8/7/2014 N2K IT5310022 dataforms Database re le ase : End2013 --- 07/02/2014 SDF NATURA 2000 - STANDARD DATA FORM For Special Protection Areas (SPA), Proposed Sites for Community Importance (pSCI), Sites of Community Importance (SCI) and for Special Areas of Conservation (SAC) SITE IT5310022 SITENAME Fiume Metauro da Piano di Zucca alla foce TABLE OF CONTENTS 1. 2. 3. 4. 5. 6. SITE IDENTIFICATION SITE LOCATION ECOLOGICAL INFORMATION SITE DESCRIPTION SITE PROTECTION STATUS SITE MANAGEMENT Print Standard Data Form 1. SITE IDENTIFICATION Back to top 1.1 Type 1.2 Site code C IT5310022 1.3 Site name Fiume Metauro da Piano di Zucca alla foce 1.4 First Compilation date 1.5 Update date 1995-12 2013-10 1.6 Respondent: Name/Organisation: Regione Marche Servizio Territorio Ambiente Energia Address: Email: [email protected] 1.7 Site indication and designation / classification dates Date site classified as SPA: 2003-03 National legal reference of SPA designation No data Date site proposed as SCI: 1995-12 Date site confirmed as SCI: No data Date site designated as SAC: No data National legal reference of SAC designation: No data http://natura2000.eea.europa.eu/Natura2000/SDF.aspx?site=IT5310022 1/5 8/7/2014 N2K IT5310022 dataforms 2. SITE LOCATION Back to top 2.1 Site-centre location [decimal degrees]: Longitude 13.024444 Latitude 43.790278 2.2 Area [ha]: 2.3 Marine area [%] 771.0000 0.0000 2.4 Sitelength [km]: 0.00 2.5 Administrative region code and name NUTS level 2 code Region Name ITE3 Marche 2.6 Biogeographical Region(s) Continental (100.00 %) 3. ECOLOGICAL INFORMATION Back to top 3.1 Habitat types present on the site and assessment for them Annex I Habitat types Code 1210 3130 3150 3260 3270 6420 6430 91AA 91E0 92A0 PF NP Cover [ha] Site assessment Cave Data [number] quality A|B|C|D A|B|C Representativity Relative Surface Conservation Global 1 0.00 G B C C C 7.71 0.00 G B C A B 14.73 0.00 G B C A B 0 0.00 B C B B 6.48 0.00 G B C B B 15.43 0.00 G A C A B 7.17 0.00 G B C B B 8.64 0.00 G C C C C 1.23 0.00 G B C C B 135.97 0.00 G B C C B PF: for the habitat types that can have a non-priority as well as a priority form (6210, 7130, 9430) enter "X" in the column PF to indicate the priority form. NP: in case that a habitat type no longer exists in the site enter: x (optional) Cover: decimal values can be entered Caves: for habitat types 8310, 8330 (caves) enter the number of caves if estimated surface is not available. Data quality: G = 'Good' (e.g. based on surveys); M = 'Moderate' (e.g. based on partial data with some http://natura2000.eea.europa.eu/Natura2000/SDF.aspx?site=IT5310022 2/5 8/7/2014 N2K IT5310022 dataforms extrapolation); P = 'Poor' (e.g. rough estimation) 3.2 Species referred to in Article 4 of Directive 2009/147/EC and listed in Annex II of Directive 92/43/EEC and site evaluation for them Species Population in the site Code Scientific Name B A022 Ixobrychus minutus B A338 B G S NP T Size Unit Site assessment Cat. D.qual. A|B|C|D A|B|C Pop. Con. Iso. Glo. Min Max r 1 5 p C C C C Lanius collurio r 6 10 p C C C C A240 Dendrocopos minor p 1 5 p C B C B B A288 Cettia cetti r 6 10 p C C C C B A131 Himantopus himantopus r 1 5 p C C C C B A347 Corvus monedula p 11 50 i C B C B B A235 Picus viridis p 1 5 p C B C B F 1136 Rutilus rubilio p C B C C B A081 Circus aeruginosus c 11 50 i C C C C B A336 Remiz pendulinus r 1 5 p C B C A B A094 Pandion haliaetus c 1 5 i C C C C B A229 Alcedo atthis r 6 10 p C C C C B A221 Asio otus c 1 5 i C C C C P Group: A = Amphibians, B = Birds, F = Fish, I = Invertebrates, M = Mammals, P = Plants, R = Reptiles S: in case that the data on species are sensitive and therefore have to be blocked for any public access enter: yes NP: in case that a species is no longer present in the site enter: x (optional) Type: p = permanent, r = reproducing, c = concentration, w = wintering (for plant and non-migratory species use permanent) Unit: i = individuals, p = pairs or other units according to the Standard list of population units and codes in accordance with Article 12 and 17 reporting (see reference portal) Abundance categories (Cat.): C = common, R = rare, V = very rare, P = present - to fill if data are deficient (DD) or in addition to population size information Data quality: G = 'Good' (e.g. based on surveys); M = 'Moderate' (e.g. based on partial data with some extrapolation); P = 'Poor' (e.g. rough estimation); VP = 'Very poor' (use this category only, if not even a rough estimation of the population size can be made, in this case the fields for population size can remain empty, but the field "Abundance categories" has to be filled in) 3.3 Other important species of flora and fauna (optional) Species Group Population in the site CODE Scientific Name S NP Size Min Unit Max Motivation Cat. Species Annex Other categories C|R|V|P IV A V B C D P Suaeda maritima P X P Typha domingensis C X P Najas marina R X P Stachys palustris R X P Myriophyllum verticillatum P X P Zannichellia palustris V X P Potamogeton nodosus R X P X P SCHOENOPLECTUS MUCRONATUS (L.) http://natura2000.eea.europa.eu/Natura2000/SDF.aspx?site=IT5310022 3/5 8/7/2014 N2K IT5310022 dataforms PALLA Salicornia europaea P P X Group: A = Amphibians, B = Birds, F = Fish, Fu = Fungi, I = Invertebrates, L = Lichens, M = Mammals, P = Plants, R = Reptiles CODE: for Birds, Annex IV and V species the code as provided in the reference portal should be used in addition to the scientific name S: in case that the data on species are sensitive and therefore have to be blocked for any public access enter: yes NP: in case that a species is no longer present in the site enter: x (optional) Unit: i = individuals, p = pairs or other units according to the standard list of population units and codes in accordance with Article 12 and 17 reporting, (see reference portal) Cat.: Abundance categories: C = common, R = rare, V = very rare, P = present Motivation categories: IV, V: Annex Species (Habitats Directive), A: National Red List data; B: Endemics; C: International Conventions; D: other reasons 4. SITE DESCRIPTION Back to top 4.1 General site character Habitat class % Cover N05 1.00 N02 3.00 N12 34.00 N23 5.00 N06 8.00 N08 11.00 N21 2.00 N20 6.00 N07 2.00 N16 22.00 N17 1.00 N09 5.00 Total Habitat Cover 100 Other Site Characteristics Settore terminale del Fiume Metauro, ricco di vegetazione palustre e sommersa. 4.2 Quality and importance Specie divenute rare nelle Marche. 5. SITE PROTECTION STATUS Back to top 5.1 Designation types at national and regional level: Code Cover [%] IT00 100.00 Code Cover [%] Code Cover [%] 6. SITE MANAGEMENT 6.1 Body(ies) responsible for the site management: Organisation: Back to top Provincia di Pesaro e Urbino Address: Email: [email protected] 6.2 Management Plan(s): An actual management plan does exist: Yes No, but in preparation http://natura2000.eea.europa.eu/Natura2000/SDF.aspx?site=IT5310022 4/5 8/7/2014 N2K IT5310022 dataforms X No SITE DISPLAY http://natura2000.eea.europa.eu/Natura2000/SDF.aspx?site=IT5310022 5/5 Allegato D 15/7/2014 Scheda tipo di habitat Habitat Italia home collaboratori documenti archivio link tematici 11: Acque marine e ambienti a marea 12: Scogliere marittime e spiagge ghiaiose 1210 Vegetazione annua delle linee di deposito marine 1240 Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con Limonium spp. endemici 13: Paludi e pascoli inondati atlantici e continentali 14: Paludi e pascoli inondati mediterranei e termo-atlantici 15: Steppe interne alofile e gipsofile 21: Dune marittime delle coste atlantiche, del Mare del Nord e del Baltico 22: Dune marittime delle coste mediterranee 23: Dune dell'entroterra, antiche e decalcificate 31: Acque stagnanti 32: Acque correnti - tratti di corsi d'acqua a dinamica naturale o seminaturale (letti minori, medi e maggiori) in cui la qualità dell'acqua non presenta alterazioni significative 40: Lande e arbusteti temperati 51: Arbusteti submediterranei e temperati 52: Matorral arborescenti mediterranei 53: Boscaglie termo-mediterranee e pre-steppiche 54: Phrygane 61: Formazioni erbose naturali 62: Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli 63: Boschi di sclerofille utilizzati come terreni di pascolo (dehesas) 64: Praterie umide seminaturali con piante erbacee alte mostra didascalie (in ogni campo) 12: Scogliere marittime e spiagge ghiaiose 1210: Vegetazione annua delle linee di deposito marine Annual vegetation of drift lines Codice CORINE Biotopes 17.2 Shingle beach drift lines Codice EUNIS B1.12 Comunità di Formazione a Cakile maritima in località Sacca erbe di Bellocchio (Emilia Romagna), E. Biondi annuali delle spiagge sabbiose dell’Europa centrooccidentale Regione biogeografica di appartenenza Continentale e Mediterranea Descrizione generale dell’habitat Formations of annuals or representatives of annuals and perennials, occupying accumulations of drift material and gravel rich in nitrogenous organic matter (Cakiletea maritimae p.). Frase diagnostica dell’habitat in Italia Formazioni erbacee, annuali (vegetazione terofitica-alonitrofila) che colonizzano le spiagge sabbiose e con ciottoli sottili, in prossimità della battigia dove il materiale organico portato dalle onde si accumula e si http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=8# 1/8 15/7/2014 65: Formazioni erbose mesofile 71: Torbiere acide di sfagni 72: Paludi basse calcaree 81: Ghiaioni 82: Pareti rocciose con vegetazione casmofitica 83: Altri habitat rocciosi 91: Foreste dell'Europa temperata Scheda tipo di habitat decompone creando un substrato ricco di sali marini e di sostanza organica in decomposizione. L’habitat è diffuso lungo tutti i litorali sedimentari italiani e del Mediterraneo dove si sviluppa in contatto con la zona afitoica, in quanto periodicamente raggiunta dalle onde, e, verso l’entroterra, con le formazioni psammofile perenni. 92: Foreste mediterranee caducifoglie Sottotipi e varianti (compilare se necessario) 93: Foreste sclerofille mediterranee Combinazione fisionomica di riferimento 94: Foreste di conifere delle montagne temperate 95: Foreste di conifere delle montagne mediterranee e macaronesiche Cakile maritima subsp. maritima, Salsola kali, S. soda, Euphorbia peplis, Polygonum maritimum, Matthiola sinuata, M. tricuspidata, Atriplex latifolia, A. tatarica var. tornabeni, Raphanus raphanistrum ssp. maritimus, Glaucium flavum. Frequente in questa vegetazione è la presenza di giovani individui di Elymus farctus (= Elytrigia juncea, Agropyron junceum) o di Sporobolus arenarius a causa del contatto catenale con la vegetazione delle dune embrionali mentre altre specie psammofile perenni degli stessi ambienti vi si possono solo occasionalmente rinvenire: Euphorbia paralias, Medicago marina, Otanthus maritimus, Eryngium maritimum. Riferimento sintassonomico Le formazioni erbacee terofitiche colonizzanti le spiagge sabbiose ricche di detriti organici sono spesso riconducibili all’associazione Salsolo kali–Cakiletum maritimae Costa e Manzanet 1981 nom. mut. propos. in Rivas-Martínez et al. 2002, essendo la più diffusa in Italia e nel resto del Mediterraneo, oltre che ad altre associazioni dell’alleanza Euphorbion peplis Tx 1950. Questo habitat è inoltre caratterizzato da cenosi appartenenti all’alleanza Thero-Atriplicion Pignatti 1953. Entrambe queste alleanze sono annoverate nell’ordine Euphorbietalia peplis Tx 1950, classe: Cakiletea maritimae Tüxen & Preising ex Br.-Bl. & Tüxen 1952. Dinamiche e contatti E’ un habitat pioniero che rappresenta la prima fase di colonizzazione da parte della vegetazione superiore fanerogamica nella dinamica di costruzione delle dune costiere. Prende quindi contatto da un lato, con le comunità dunali delle formazioni embrionali riconducibili all’habitat 2110 "Dune embrionali mobili" e dall'altro lato con la zona afitoica, periodicamente raggiunta dalle onde. http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=8# 2/8 15/7/2014 Scheda tipo di habitat Specie alloctone Xanthium italicum (esotica dubbia), Cenchrus incertus, C. longispinus. Distribuzione dell’habitat in Italia Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, EmiliaRomagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna ● Dato Natura ● Dato Natura ● Dato Natura ● Dato ● Dato già presente in BD 2000 e confermato già presente in BD 2000 ma dubbio già presente in BD 2000 ma errato nuovo probabile Note La regione del Friuli Venezia Giulia annovera nell’habitat 1210 anche l’habitat col biotopo identificato dal codice CORINE 15.56 – “Linee di deposito delle paludi salmastre mediterranee” in cui sono riconoscibili, a livello sintassonomico, differenziazioni fra le linee di deposito su suoli argilloso-limosi in ambito lagunare (TheroSuaedion splendentis). In base alla revisione di S. Rilke (1999, Bibliotheca botanica 149), Salsola kali è specie diffusa lungo le coste altlantiche e rarissima nel Mediterraneo (probabilm. solo come specie introdotta), dove viene sostituita da Salsola tragus. 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Ernandes Aspetto a Sparganium angustifolium sul Lago 1/15 15/7/2014 Scheda tipo di habitat delle Nassere (Lagorai, TN), C. Lasen 40: Lande e arbusteti temperati 53: Boscaglie termo-mediterranee e pre-steppiche Mesotrophic waters 22.31 - Northern perennial amphibious communities - Littorelletalia 22.32 - Northern dwarf annual amphibious swards - Cyperetalia fusci (Nanocyperetalia) 54: Phrygane Codice EUNIS 51: Arbusteti submediterranei e temperati 52: Matorral arborescenti mediterranei 61: Formazioni erbose naturali 62: Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli 63: Boschi di sclerofille utilizzati come terreni di pascolo (dehesas) 64: Praterie umide seminaturali con piante erbacee alte 65: Formazioni erbose mesofile 71: Torbiere acide di sfagni 72: Paludi basse calcaree 81: Ghiaioni 82: Pareti rocciose con vegetazione casmofitica 83: Altri habitat rocciosi 91: Foreste dell'Europa temperata 92: Foreste mediterranee caducifoglie 93: Foreste sclerofille mediterranee 94: Foreste di conifere delle montagne temperate 95: Foreste di conifere delle montagne mediterranee e macaronesiche C1.2 - Permanent mesotrophic lakes, ponds and pools C3.4 - Species-poor beds of low-growing waterfringing or amphibious vegetation C3.5 - Periodically inundated shores with pioneer and ephemeral vegetation Regione biogeografica di appartenenza Continentale, Alpina (Alp), Mediterranea Descrizione generale dell’habitat 22.12 x 22.31 - aquatic to amphibious short perennial vegetation, oligotrophic to mesotrophic, of lake, pond and pool banks and water-land interfaces belonging to the Littorelletalia uniflorae order. 22.12 x 22.32 - amphibious short annual vegetation, pioneer of land interface zones of lakes, pools and ponds with nutrient poor soils, or which grows during periodic drying of these standing waters: Isoëto-Nanojuncetea class. These two units can grow together in close association or separately. Characteristic plant species are generally small ephemerophytes. Frase diagnostica dell’habitat in Italia Vegetazione costituita da comunità anfibie di piccola taglia, sia perenni (riferibili all’ordine Littorelletalia uniflorae) che annuali pioniere (riferibili all’ordine Nanocyperetalia fusci), della fascia litorale di laghi e pozze con acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, su substrati poveri di nutrienti, dei Piani bioclimatici Meso-, Supra- ed Oro-Temperato (anche con la Variante Submediterranea), con distribuzione prevalentemente settentrionale; le due tipologie possono essere presenti anche singolarmente. Gli aspetti annuali pionieri possono svilupparsi anche nel Macrobioclima Mediterraneo. Sottotipi e varianti (compilare se necessario) Nel Manuale EUR/27 vengono evidenziati due aspetti, corrispondenti a due distinte tipologie CORINE, che possono essere presenti anche singolarmente, distinguibili sulla base del ciclo http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=88 2/15 15/7/2014 Scheda tipo di habitat vitale. 22.12 x 22.31: Vegetazione perenne, acquatica o anfibia, di piccola taglia, riferibile all’ordine Littorelletalia uniflorae, della fascia litorale di laghi e pozze con acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, su substrati poveri di nutrienti, dei Piani bioclimatici Meso-, Supra- ed OroTemperato (anche con la Variante Submediterranea). 22.12 x 22.32: Vegetazione annuale pioniera, anfibia, di piccola taglia, riferibile all’ordine Nanocyperetalia fusci, della fascia litorale di laghi e pozze con acque stagnanti, o di fondali melmosi periodicamente in emersione, su substrati poveri di nutrienti, dei Piani bioclimatici Meso-, Supra- ed Oro-Temperato (anche con la Variante Submediterranea), Mesoe Termo-Mediterraneo. Combinazione fisionomica di riferimento 22.12 x 22.31: Sono indicate come specie guida nel Manuale EUR/27: Littorella uniflora, Potamogeton polygonifolius, Pilularia globulifera, Juncus bulbosus subsp. bulbosus, Eleocharis acicularis, Sparganium minimum (= S. natans) alle quali possono essere aggiunte Isoëtes echinospora, #Marsilea quadrifolia, Ranunculus trichophyllus subsp. eradicatus, Rorippa islandica, Juncus heterophyllus, Baldellia ranuculoides, Sparganium angustifolium . 22.12 x 22.32: Sono spesso specie fisionomizzanti i piccoli giunchi, scirpi e ciperi annuali quali Juncus bufonius, Scirpus setaceus (= Isolepis setacea), Schoenoplectus supinus, Cyperus fuscus, C. flavescens, C. michelianus; possono inoltre essere menzionate Elatine spp., Eleocharis ovata, Juncus tenageja, Limosella aquatica, Centaurium pulchellum, Eryngium barrelieri, E. corniculatum, Gnaphalium uliginosum, Peplis portula, Samolus valerandi, Crypsis schoenoidis, Ranunculus revelieri, Teucrium campanulatum, #Lindernia palustris, Ludwigia palustris. Alcune specie menzionate dal Manuale EUR/27, quali Centunculus minimus (= Anagallis minima) e Cicendia filiformis, sono più tipiche di Habitat riconducibili ai codici 3120 'Acque oligotrofe a bassissimo contenuto minerale, su terreni generalmente sabbiosi del Mediterraneo occidentale, con Isoëtes spp.' o 3170* 'Stagni temporanei mediterranei'. Riferimento sintassonomico http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=88 3/15 15/7/2014 Scheda tipo di habitat Le cenosi del sottotipo 22.12 x 22.31 sono riferibili all’ordine Littorelletalia Koch, con le alleanze Eleocharition acicularis Pietsch 1967, Isoëtion lacustris Nordhagen 1937 e Hyperico elodis-Sparganion Br.-Bl. & Tüxen ex Oberdorfer 1957. Gli aspetti del sottotipo 22.12 x 22.32 afferiscono all’ordine Nanocyperetalia fusci Klika 1935, con le alleanze Nanocyperion Koch ex Libbert 1933, Verbenion supinae Slavnic 1951 (= Heleochloion Br.-Bl. ex Rivas Goday 1956) e Lythrion tribracteati Rivas Goday et RivasMartínez ex Rivas Goday 1970. Dinamiche e contatti Entrambi i sottotipi instaurano rapporti di tipo catenale con numerose tipologie di Habitat acquatici e palustri, molti dei quali già ricordati a proposito dell’Habitat 3110 ‘Acque oligotrofe a bassissimo contenuto minerale delle pianure sabbiose (Littorelletalia uniflorae)’, quali ad esempio le cenosi idrofitiche a dominanza di Utricularia spp. di ‘Laghi e stagni distrofici naturali’ dell’Habitat 3160, le cenosi a grandi carici e/o elofite perenni della classe PhragmitoMagnocaricetea, le comunità erbacee igrofile dell’Habitat ‘Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argilloso-limosi’ dell’alleanza Molinion coeruleae corrispondenti al codice 6410, o le fitocenosi di torbiera acida degli Habitat del gruppo 71, corrispondente al complesso delle ‘Torbiere acide di sfagni’, per le tipologie presenti in Italia. Talora, in corrispondenza di sistemi di micropozze alternate a zone asciutte, è possibile la presenza in mosaico con comunità erbacee acidofile meno strettamente legate all’ambiente umido, quali le ‘Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane’ dell’Habitat 6230, le ‘Formazioni erbose boreo-alpine silicicole’ dell’Habitat 6150 o le ‘Lande alpine e boreali’ dell’Habitat 4060. Per quanto riguarda le fitocenosi annuali del sottotipo 22.12 x 22.32, esse possono sviluppare contatti anche con la vegetazione idrofitica a dominanza di Callitriche spp. o Ranunculus spp. dell’Habitat 3260 ed in alcuni casi con la vegetazione annuale di grande taglia delle sponde in emersione a dominanza di Bidens spp. e Polygonum spp. dell’Habitat 3270. Specie alloctone Cyperus esculentus, Lindernia dubia, L. anagallidea, Eleocharis obtusa. Le sponde http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=88 4/15 15/7/2014 Scheda tipo di habitat melmose in emersione estiva, tipico ambiente di elezione soprattutto per il sottotipo 22.12 x 22.32, sono spesso colonizzate da specie aliene del genere Amaranthus, soprattutto in presenza di acque eutrofiche. Distribuzione dell’habitat in Italia Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, TrentinoAlto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Calabria, Sicilia, Sardegna, Campania, Umbria ● Dato Natura ● Dato Natura ● Dato ● Dato ● Dato già presente in BD 2000 e confermato già presente in BD 2000 ma dubbio già presente in BD Natura 2000 ma errato nuovo probabile Note Sulla base della Banca Dati del Ministero, sembra che l’Habitat 3130 presenti la massima diffusione in Sardegna, dove sarebbe presente per il 66% della superficie totale da esso occupata in Italia. Si ha l’impressione che nell’Italia mediterranea sia stato usato prevalentemente per identificare le cenosi dell’ordine Nanocyperetalia fusci (ad es. in Lazio); la compresenza di entrambe le tipologie è verosimile soprattutto nell’Italia continentale e alpina. Per gli aspetti afferenti all’ordine Nanocyperetalia fusci dell’area mediterranea si può in molti casi fare riferimento all’Habitat 3170*. Nei casi in cui siano presenti solo le formazioni perenni dell’ordine Littorelletalia uniflorae (22.12 x 22.31) su substrato sabbioso, con acque oligotrofiche, potrebbe essere più adeguato il riferimento all’Habitat 3110 ‘Acque oligotrofe a bassissimo contenuto minerale delle pianure sabbiose (Littorelletalia uniflorae)’. I popolamenti monospecifici a Sparganium angustifolium (raram. accompagnato solo da Ranunculus trichophyllus o Callitriche palustris), presenti nei piccoli laghetti subalpini con acque oligotrofe non troppo profonde, possono essere riferiti a questo habitat. http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=88 5/15 15/7/2014 Scheda tipo di habitat Riferimenti Bibliografici AA.VV., 2008. Tutela e valorizzazione della flora e della fauna nella zone protette della Sila Grande. Rapporto tecnico. Luglio 2008. Puzzle Agency. ANDREIS C., CERABOLINI B., 1995 (1993). La Brughiera Briantea: la vegetazione ed il piano di gestione. Coll. Phytosoc., 21: 195-224. ANDREIS C., LAZZARONI L., RODONDI G., ZAVAGNO F., 1995 (1993). La vegetazione delle torbiere del Sebino e le direttive del piano di gestione. Coll. Phytosoc. 21: 511-546. ANDREIS C., RODONDI G., 1987. 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Venanzoni Codice EUNIS C1.3 - Permanent eutrophic lakes, ponds and pools Regione biogeografica di appartenenza Continentale, Alpina (Alp, App), Mediterranea Descrizione generale dell’habitat Lakes and ponds with mostly dirty grey to blue-green, more or less turbid, waters, particularly rich in dissolved bases (pH usually > 7), with free-floating surface communities of the Hydrocharition or, in deep, open waters, with associations of large pondweeds (Magnopotamion). Frase diagnostica dell’habitat in Italia Habitat lacustri, palustri e di acque stagnanti eutrofiche ricche di basi con vegetazione dulciacquicola idrofitica azonale, sommersa o natante, flottante o radicante, ad ampia distribuzione, riferibile alle classi Lemnetea e Potametea. Sottotipi e varianti (compilare se necessario) Combinazione fisionomica di riferimento Le comunità idrofitiche sono spesso paucispecifiche e vedono la forte dominanza di 1-2 specie, accompagnate da poche sporadiche compagne. Tra le entità indicate nel Manuale EUR/27, possono essere ricordate per l’Italia: Lemna spp., Spirodela spp., Wolffia spp., Hydrocharis morsusranae, Utricularia australis, U. vulgaris, Potamogeton lucens, P. praelongus, P. perfoliatus, Azolla spp., Riccia spp., Ricciocarpus spp., #Aldrovanda vesiculosa, Stratiotes aloides (va aggiunto però che quest'ultima specie ha valore diagnostico solo nei casi in cui la sua presenza sia certamente autoctona). A queste possono essere aggiunte Salvinia natans, Potamogeton alpinus, P. berchtoldii, P. coloratus, P. crispus, P. filiformis, P. gramineus, P. natans, P. nodosus, P. pectinatus, P. pusillus, P. trichoides, Persicaria amphibia, Trapa natans, Nymphoides peltata, Nuphar lutea, Nymphaea alba, Ceratophyllum demersum, C. submersum, Myriophyllum spicatum, M. verticillatum, Najas marina, N. minor, Hippuris vulgaris, Hottonia palustris, Vallisneria spiralis, Zannichellia palustris, Z. obtusifolia. Riferimento sintassonomico L’Habitat 3150 viene riferito alle classi Lemnetea Tüxen ex O. Bolòs & http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=10 1/9 15/7/2014 caducifoglie 93: Foreste sclerofille mediterranee 94: Foreste di conifere delle montagne temperate 95: Foreste di conifere delle montagne mediterranee e macaronesiche Scheda tipo di habitat Masclans 1955 e Potametea Klika in Klika & Novák 1941. In particolare, si fa riferimento alle alleanze di seguito riportate, per ciascuna delle quali si fornisce anche una breve definizione. Per la classe Potametea Klika in Klika & Novák 1941: Potamion pectinati (Koch 1926) Libbert 1931 che include la vegetazione radicante sommersa generalmente con organi fiorali emergenti (CORINE Biotopes: 22.421, 22.422); Nymphaeion albae Oberdorfer 1957 che include la vegetazione radicante natante (CORINE Biotopes: 22.431); Zannichellion pedicellatae Schaminée, Lanjouw & Schipper 1990 em. Pott 1992 che include la vegetazione radicante completamente sommersa (CORINE Biotopes: 22.422); Ceratophyllion demersi Den Hartog & Segal ex Passarge 1996 che include la vegetazione bentopleustofitica (CORINE Biotopes: 22.414); Utricularion vulgaris Den Hartog & Segal 1964 che include la vegetazione mesopleustofitica di media taglia (CORINE Biotopes: 22.414). Per la classe Lemnetea Tüxen ex O. Bolòs & Masclans 1955: Lemnion trisulcae Den Hartog & Segal ex Tüxen & Schwabe in Tüxen 1974 che include la vegetazione mesopleustofitica di piccola taglia (CORINE Biotopes: 22.411); Lemno minorisHydrocharition morsus-ranae Rivas-Martínez, Fernández-González & Loidi 1999 (= Hydrocharition morsus-ranae Passarge 1996) che include la vegetazione acropleustofitica di media taglia (CORINE Biotopes: 22.412); Lemnion minoris Tüxen ex O. Bolòs & Masclans 1955 che include la vegetazione acropleustofitica di piccola taglia (CORINE Biotopes: 22.411, 22.415). Le alleanze Ranunculion fluitantis Neuhäusl 1959 e Ranunculion aquatilis Passarge 1964 (= Callitricho-Batrachion Den Hartog & Segal 1964, CORINE Biotopes 22.432) (entrambe della classe Potametea) vanno invece riferite all’Habitat 3260 ‘Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion’. I termini acro-, meso- e bento-pleustofitica si riferiscono alla vegetazione idrofitica flottante che si sviluppa rispettivamente sulla superficie, tra la superficie ed il fondo, o sul fondo dei corpi d’acqua (in quest’ultimo caso con eventuale possibilità di radicare), secondo Rivas-Martínez (2005) e Peinado Lorca et al. (2008). Dinamiche e contatti La vegetazione idrofitica riferibile all’Habitat 3150 si sviluppa in specchi d’acqua di dimensione variabile, talora anche nelle chiarie dei magnocariceti o all’interno delle radure di comunità elofitiche a dominanza di Phragmites australis, Typha spp., Schoenoplectus spp. ecc., con le quali instaura contatti di tipo catenale. Ciascuna di queste comunità rappresenta una permaserie ed in linea di massima non è soggetta a fenomeni dinamico-successionali a meno che non vengano alterate le condizioni ambientali ed il regime idrico. Una forte minaccia di scomparsa per questi sistemi di acqua dolce deriva proprio dai fenomeni di interrimento provocati dall’accumulo di sedimento sui fondali (o dall’alterazione artificiale del regime idrico), che se particolarmente accentuati possono provocare l’irreversibile alterazione dell’habitat e l’insediarsi di altre tipologie vegetazionali. Specie alloctone Elodea canadensis, Lemna minuta, Eichornia crassipes, Lemna aequinoctialis, Myriophyllum aquaticum Distribuzione dell’habitat in Italia Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, TrentinoAlto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, EmiliaRomagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna ● ● ● ● ● Dato Dato Dato Dato Dato già presente in BD Natura 2000 e confermato già presente in BD Natura 2000 ma dubbio già presente in BD Natura 2000 ma errato nuovo probabile Note Non sembrano esserci motivazioni di ordine ecologico o conservazionistico per limitare l’Habitat 3150 alle tipologie vegetazionali inquadrabili nelle alleanze Hydrocharition e Magnopotamion; esso viene pertanto ampliato includendovi per intero le classi Potametea (escl. Ranunculion fluitantis e Ranunculion aquatilis) e Lemnetea, ampliando quindi il riferimento anche alle tipologie CORINE 22.422 (Small pondweed communities - Parvopotamion) e 22.431 (Floating broad-leaved carpets - Nymphaeion albae). È possibile la confusione con l’Habitat 3260: infatti, alcune delle specie qui menzionate (ad es. Myriophyllum spp., Zannichellia palustris, Potamogeton spp.,) sono riportate nel Manuale EUR/27 anche a proposito dell’Habitat 3260 http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=10 2/9 15/7/2014 Scheda tipo di habitat ‘Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion’; tuttavia il 3260 si riferisce ad habitat di acque fluenti mentre il 3150 è legato ad acque ferme (anche in corpi idrici di estensione lineare, come canali e fossi inondati, purché con acque stagnanti). Questa importante distinzione ecologica consente un appropriato riferimento all’Habitat più opportuno. 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Water courses of plain to montane levels with the Ranunculion fluitantis and CallitrichoBatrachion vegetation Codice CORINE Biotopes 24.4 - Formazioni a Nasturtium officinalis sulle rive dell'Esino (Marche), Edoardo Biondi Euhydrophytic river vegetation 22.432 - Shallow-water floating communities Codice EUNIS C1.242 - Comunità galleggianti di Ranunculus subgenus Batrachium in acque poco profonde C2.1 - Sorgenti, fontanili e geyser C2.2 - Corsi d’acqua permanenti a carattere torrentizio (ruscelli e torrenti), non influenzati http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=43 1/7 15/7/2014 Paspalo-Agrostidion 40: Lande e arbusteti temperati 51: Arbusteti submediterranei e temperati 52: Matorral arborescenti mediterranei 53: Boscaglie termo-mediterranee e pre-steppiche 54: Phrygane 61: Formazioni erbose naturali 62: Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli Scheda tipo di habitat dalle maree C2.3 - Corsi d’acqua permanenti a carattere potamale (fiumi a lento decorso), non influenzati dalle maree Regione biogeografica di appartenenza Continentale, Mediterranea, Alpina Descrizione generale dell’habitat 81: Ghiaioni Water courses of plain to montane levels, with submerged or floating vegetation of the Ranunculion fluitantis and Callitricho-Batrachion (low water level during summer) or aquatic mosses. This habitat is sometimes associated with Butomus umbellatus bank communities. It is important to take this point into account in the process of site selection. 82: Pareti rocciose con vegetazione casmofitica Frase diagnostica dell’habitat in Italia 63: Boschi di sclerofille utilizzati come terreni di pascolo (dehesas) 64: Praterie umide seminaturali con piante erbacee alte 65: Formazioni erbose mesofile 71: Torbiere acide di sfagni 72: Paludi basse calcaree 83: Altri habitat rocciosi 91: Foreste dell'Europa temperata 92: Foreste mediterranee caducifoglie 93: Foreste sclerofille mediterranee 94: Foreste di conifere delle montagne temperate 95: Foreste di conifere delle montagne mediterranee e macaronesiche Questo habitat include i corsi d’acqua, dalla pianura alla fascia montana, caratterizzati da vegetazione erbacea perenne paucispecifica formata da macrofite acquatiche a sviluppo prevalentemente subacqueo con apparati fiorali generalmente emersi del Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion e muschi acquatici. Nella vegetazione esposta a corrente più veloce (Ranunculion fluitantis) gli apparati fogliari rimangono del tutto sommersi mentre in condizioni reofile meno spinte una parte delle foglie è portata a livello della superficie dell’acqua (Callitricho-Batrachion). Questo habitat, di alto valore naturalistico ed elevata vulnerabilità, è spesso associato alle comunità a Butomus umbellatus; è importante tenere conto di tale aspetto nell’individuazione dell’habitat. La disponibilità di luce è una fattore critico e perciò questa vegetazione non si insedia in corsi d'acqua ombreggiati dalla vegetazione esterna e dove la limpidezza dell’acqua è limitata dal trasporto torbido. Sottotipi e varianti (compilare se necessario) Combinazione fisionomica di riferimento Ranunculus trichophyllus, R. fluitans, R. peltatus, R. penicillatus, R. aquatilis, R. circinatus (Padania, Puglia e Sicilia), R. muricatus, R. rionii (Lago di Garda), R. baudotii, http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=43 2/7 15/7/2014 Scheda tipo di habitat Zannichellia palustris, Z. obtusifolia, Potamogeton spp. (tra cui P. schweinfurthii, presente in Italia solo in Sardegna), Myriophyllum spp., Callitriche spp., Isoëtes malinverniana# (endemica padana), Sium erectum, Fontinalis antipyretica, Alopecurus aequalis, Butomus umbellatus, Glyceria maxima, G. fluitans, Groenlandia densa, Hottonia palustris, Baldellia ranunculoides, Utricularia minor, Ceratophyllum submersum, Hippuris vulgaris, Najas minor, Sagittaria sagittifolia, Vallisneria spiralis, Nuphar luteum, Ceratophyllum demersum, Cardamine amara, Veronica anagallis-aquatica, Nasturtium officinale, Sparganium erectum, Apium nodiflorum, Scapania undulata. Riferimento sintassonomico Le cenosi acquatiche attribuite a questo habitat rientrano nell’alleanza Ranunculion fluitantis Neuhäusl 1959 e nell’alleanza Ranunculion aquatilis Passarge 1964 (syn. CallitrichoBatrachion Den Hartog & Segal 1964) dell’ordine Potametalia Koch 1926 (classe Potametea Klika in Klika & Novák 1941). Il nome dell’alleanza Callitricho-Batrachion (segnalata nel nome dell’habitat e sinonimo del Ranunculion aquatilis) deriva dai generi Callitriche e Batrachium. Quest’ultimo è in realtà un subgenere ritenuto attualmente mal differenziabile dal genere Ranunculus, pertanto nell’elenco floristico riportato nella scheda non è indicato. Dinamiche e contatti Vegetazione azonale stabile. Se il regime idrologico del corso d’acqua risulta costante, la vegetazione viene controllata nella sua espansione ed evoluzione dall’azione stessa della corrente. Ove venga meno l’influsso della corrente possono subentrare fitocenosi elofitiche della classe Phragmiti-Magnocaricetea e, soprattutto in corrispondenza delle zone marginali dei corsi d’acqua, ove la corrente risulta molto rallentata o addirittura annullata, si può realizzare una commistione con alcuni elementi del Potamion e di Lemnetea minoris che esprimono una transizione verso la vegetazione di acque stagnanti (habitat 3150 “Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition”). Viceversa, un aumento molto sensibile della corrente può http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=43 3/7 15/7/2014 Scheda tipo di habitat ridurre la capacità delle macrofite di radicare sul fondale ciottoloso e in continuo movimento. Specie alloctone Elodea canadensis, Hydrocotyle ranunculoides, Myriophyllum aquaticum, Heteranthera reniformis. Distribuzione dell’habitat in Italia Piemonte, Liguria, Lombardia, TrentinoAlto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna ● Dato Natura ● Dato Natura ● Dato ● Dato ● Dato già presente in BD 2000 e confermato già presente in BD 2000 ma dubbio già presente in BD Natura 2000 ma errato nuovo probabile Note Alcune delle specie dell’habitat 3260 (ad es. Potamogeton spp.) possono rientrare anche nel 3150 “Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition”; tuttavia tra i due habitat c’è un’importante distinzione ecologica in quanto il 3150 è legato ad acque ferme mentre il 3260 si riferisce ad acque fluenti. Riferimenti Bibliografici ALBERGONI F., SPREAFICO E., TOSO S., 1977. Profilo ecologico dei fontanili del cremasco. Giorn.Bot.Ital. 111:71-83. ALESSANDRINI A., TOSETTI T., 2001 - Habitat dell'Emilia-Romagna. 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Riferimenti Bibliografici online Nomi dei compilatori con e.mail Liliana Zivkovic ([email protected]), Edoardo Biondi ([email protected]), Cesare Lasen ([email protected]) http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=43 7/7 15/7/2014 Scheda tipo di habitat Habitat Italia home collaboratori documenti archivio link tematici 11: Acque marine e ambienti a marea 12: Scogliere marittime e spiagge ghiaiose 13: Paludi e pascoli inondati atlantici e continentali 14: Paludi e pascoli inondati mediterranei e termo-atlantici 15: Steppe interne alofile e gipsofile 21: Dune marittime delle coste atlantiche, del Mare del Nord e del Baltico 22: Dune marittime delle coste mediterranee 23: Dune dell'entroterra, antiche e decalcificate 31: Acque stagnanti 32: Acque correnti - tratti di corsi d'acqua a dinamica naturale o seminaturale (letti minori, medi e maggiori) in cui la qualità dell'acqua non presenta alterazioni significative 3220 Fiumi alpini con vegetazione riparia erbacea 3230 Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Myricaria germanica 3240 Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Salix eleagnos 3250 Fiumi mediterranei a flusso permanente con Glaucium flavum 3260 Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho- Batrachion. 3270 Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri p.p e Bidention p.p. 3280 Fiumi mediterranei a flusso permanente con vegetazione dell’alleanza Paspalo-Agrostidion e con filari ripari di Salix e Populus alba. 3290 Fiumi mediterranei a flusso intermittente con il mostra didascalie (in ogni campo) 32: Acque correnti - tratti di corsi d'acqua a dinamica naturale o seminaturale (letti minori, medi e maggiori) in cui la qualità dell'acqua non presenta alterazioni significative 3270 : Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri p.p e Bidention p.p. Rivers with muddy banks with Chenopodion rubri p.p. and Bidention p.p. vegetation Codice CORINE Biotopes 24.52 - Euro-Siberian annual river mud communities 22.33 - Bur marigold communities Codice EUNIS C3.5 - Vegetazione pioniera effimera delle sponde periodicamente sommerse Regione biogeografica di appartenenza Continentale, Alpina, Mediterranea Descrizione generale dell’habitat Muddy river banks of plain to submontane levels, with annual pioneer nitrophilous vegetation of the Chenopodion rubri p.p. and the Bidention p.p. alliances. During the spring and at the beginning of the summer, sites look like muddy banks without any vegetation (developes later in the year). If the conditions are not favourable, this vegetation has a weak http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=45 1/6 15/7/2014 Paspalo-Agrostidion 40: Lande e arbusteti temperati 51: Arbusteti submediterranei e temperati 52: Matorral arborescenti mediterranei 53: Boscaglie termo-mediterranee e pre-steppiche 54: Phrygane 61: Formazioni erbose naturali 62: Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli 63: Boschi di sclerofille utilizzati come terreni di pascolo (dehesas) 64: Praterie umide seminaturali con piante erbacee alte 65: Formazioni erbose mesofile 71: Torbiere acide di sfagni 72: Paludi basse calcaree 81: Ghiaioni 82: Pareti rocciose con vegetazione casmofitica 83: Altri habitat rocciosi 91: Foreste dell'Europa temperata 92: Foreste mediterranee caducifoglie 93: Foreste sclerofille mediterranee 94: Foreste di conifere delle montagne temperate 95: Foreste di conifere delle montagne mediterranee e macaronesiche Scheda tipo di habitat development or could be completely absent. This habitat is found in close association with dense populations of the genus Bidens or of neophitic species. In order to support the conservation of these communities, with a late or irregular annual development, it is important to take into account bank widths of 50 to 100 m and even parts without vegetation (24.51). Frase diagnostica dell’habitat in Italia Comunità vegetali che si sviluppano sulle rive fangose, periodicamente inondate e ricche di nitrati dei fiumi di pianura e della fascia submontana, caratterizzate da vegetazione annuale nitrofila pioniera delle alleanze Chenopodion rubri p.p. e Bidention p.p.. Il substrato è costituito da sabbie, limi o argille anche frammisti a uno scheletro ghiaioso. In primavera e fino all’inizio dell’estate questi ambienti, a lungo inondati, appaiono come rive melmose prive di vegetazione in quanto questa si sviluppa, se le condizioni sono favorevoli, nel periodo tardo estivo-autunnale. Tali siti sono soggetti nel corso degli anni a modifiche spaziali determinate dalle periodiche alluvioni. Sottotipi e varianti (compilare se necessario) Combinazione fisionomica di riferimento Chenopodium rubrum, C. botrys, C. album, Bidens frondosa, B. cernua, B. tripartita, Xanthium sp., Polygonum lapathifolium, P. persicaria, Persicaria dubia, P. hydropiper, P. minor, Rumex sanguineus, Echinochloa crusgalli, Alopecurus aequalis, Lepidium virginicum, Alisma plantago-aquatica, Mentha aquatica, Lycopus europaeus, Cyperus fuscus, C. glomeratus, C. flavescens, C. michelanius. Riferimento sintassonomico Le cenosi terofitiche nitrofile che colonizzano i suoli più fini e con maggiore inerzia idrica sono incluse nell’alleanza Bidention tripartitae Nordhagen 1940 em. Tüxen in Poli & J. Tüxen 1960, mentre quelle presenti su suoli con granulometria più grossolana e soggetti a più rapido disseccamento rientrano nell’alleanza Chenopodion rubri (Tüxen ex Poli & J. Tüxen 1960) Kopecký 1969. Entrambe queste alleanze rientrano nell’ordine Bidentetalia tripartitae Br.Bl. & Tüxen ex Klika & Hadač 1944 e nella classe Bidentetea tripartitae Tüxen, Lohmeyer & Preising ex von Rochow 1951. http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=45 2/6 15/7/2014 Scheda tipo di habitat Dinamiche e contatti L’habitat comprende le tipiche comunità pioniere che si ripresentano costantemente nei momenti adatti del ciclo stagionale, favorite dalla grande produzione di semi. Il permanere del controllo da parte dell’azione del fiume ne blocca lo sviluppo verso la costituzione delle vegetazioni di greto dominate dalle specie erbacee biennali o perenni (habitat 3220 “Fiumi alpini con vegetazione riparia erbacea”). L’habitat è in contatto catenale con la vegetazione idrofitica dei corsi d’acqua (3130 “Acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, con vegetazione dei Littorelletea uniflorae e/o degli IsoetoNanojuncetea”, 3140 “Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica di Chara spp”, 3150 “Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition”, 3170 “Stagni temporanei mediterranei”, 3260 “Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion”), la vegetazione erbacea del Paspalo-Agrostidion (3280 “Fiumi mediterranei a flusso permanente con il Paspalo-Agrostidion e con filari ripari di Salix e Populus alba”), con la vegetazione di megaforbie igrofile dell’habitat 6430 “Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile “ e la vegetazione arborea degli habitat 91E0* “Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)” o 92A0 “Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba”. Frequenti sono le inltrazioni di specie delle classi Artemisietea vulgaris, Stellarietea mediae, Plantaginetea majoris e Phragmito-Magnocaricetea. Specie alloctone All’interno di questo habitat molto spesso è assai elevata la partecipazione di specie aliene; il forte carattere esotico della flora presente costituisce un elemento caratteristico di questo habitat. Tra le specie tipiche del 3270 vi sono infatti anche molte specie alloctone tra cui Bidens frondosa, B. connata, Xanthium italicum, Lepidium virginicum, Aster novi-belgii agg., Helianthus tuberosus, Impatiens balfourii, I. glandulifera, I. parviflora, Solidago canadensis, S. gigantea, Erigeron annuus, Conyza canadensis, Lycopersicon esculentum, Amaranthus retroflexus, A. cruentus, A. tuberculatus, Ambrosia artemisiifolia, Cyperus eragrostis, C. glomeratus, Galega officinalis, http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=45 3/6 15/7/2014 Scheda tipo di habitat Oenothera glazoviana, Sorghum halepense, Symphyotrichum squamatum, Artemisia annua, Cycloloma atriplicifolium, Eragrostis pectinacea, Mollugo verticillata, Panicum dichotomiflorum. Distribuzione dell’habitat in Italia Piemonte, Liguria, Lombardia, TrentinoAlto Adige, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Campania, Calabria, Sicilia, Basilicata, Lazio, Friuli Venezia Giulia ● Dato Natura ● Dato Natura ● Dato Natura ● Dato ● Dato già presente in BD 2000 e confermato già presente in BD 2000 ma dubbio già presente in BD 2000 ma errato nuovo probabile Note Riferimenti Bibliografici ALESSANDRINI A., TOSETTI T., 2001 - Habitat dell'Emilia-Romagna. Manuale per il riconoscimento secondo il metodo europeo "CORINE biotopes". Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione EmiliaRomagna, Bologna. ANGIOLINI C., LANDI M., BODDI M., FRIGNANI F. (2005) - La vegetazione dell'alveo fluviale del Sito d'Importanza Regionale Torrente Trasubbie (Grosseto, Toscana Meridionale). Atti Soc. Tosc. Sci. Nat., Mem., serie B 112: 127-151. ARRIGONI P.V., PAPINI P., 2003 - La vegetazione del sistema fluviale Lima - Serchio (Toscana meridionale). 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Riferimenti Bibliografici online Nomi dei compilatori con e.mail Liliana Zivkovic ([email protected]), Edoardo Biondi ([email protected]) http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=45 6/6 15/7/2014 Scheda tipo di habitat Habitat Italia home collaboratori documenti archivio link tematici 11: Acque marine e ambienti a marea 12: Scogliere marittime e spiagge ghiaiose 13: Paludi e pascoli inondati atlantici e continentali 14: Paludi e pascoli inondati mediterranei e termo-atlantici 15: Steppe interne alofile e gipsofile 21: Dune marittime delle coste atlantiche, del Mare del Nord e del Baltico 22: Dune marittime delle coste mediterranee 23: Dune dell'entroterra, antiche e decalcificate 31: Acque stagnanti 32: Acque correnti - tratti di corsi d'acqua a dinamica naturale o seminaturale (letti minori, medi e maggiori) in cui la qualità dell'acqua non presenta alterazioni significative 40: Lande e arbusteti temperati 51: Arbusteti submediterranei e temperati 52: Matorral arborescenti mediterranei 53: Boscaglie termo-mediterranee e pre-steppiche 54: Phrygane 61: Formazioni erbose naturali 62: Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli 63: Boschi di sclerofille utilizzati come terreni di pascolo (dehesas) 64: Praterie umide seminaturali con piante erbacee alte 6410 Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argilloso-limosi (Molinion caeruleae) 6420 Praterie umide mediterranee con piante mostra didascalie (in ogni campo) 64: Praterie umide seminaturali con piante erbacee alte 6420: Praterie umide mediterranee con piante erbacee alte del MolinioHoloschoenion Mediterranean tall humid herb grasslands of the Molinio-Holoschoenion Codice CORINE Biotopes 37.4 (Mediterranean tall humid grasslands) Codice EUNIS E3.1 (Prati igrofili mediterranei) Regione biogeografica di appartenenza Mediterranea, Continentale, Alpina Descrizione generale dell’habitat Mediterranean humid grasslands of tall grasses and rushes, widespread in the entire Mediterranean basin, extending along the coasts of the Black Sea, in particular in dunal systems. Frase diagnostica dell’habitat in Italia Giuncheti mediterranei e altre formazioni erbacee igrofile, di taglia elevata, del MolinioHoloschoenion, prevalentemente ubicate presso le coste in sistemi dunali, su suoli sabbiosoargillosi, ma talvolta presenti anche in ambienti umidi interni capaci di tollerare fasi temporanee di aridità. Sottotipi e varianti (compilare se necessario) http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=111 1/8 15/7/2014 erbacee alte del MolinioHoloschoenion 6430 Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile 65: Formazioni erbose mesofile 71: Torbiere acide di sfagni 72: Paludi basse calcaree 81: Ghiaioni 82: Pareti rocciose con vegetazione casmofitica 83: Altri habitat rocciosi 91: Foreste dell'Europa temperata 92: Foreste mediterranee caducifoglie 93: Foreste sclerofille mediterranee 94: Foreste di conifere delle montagne temperate 95: Foreste di conifere delle montagne mediterranee e macaronesiche Scheda tipo di habitat Combinazione fisionomica di riferimento Scirpus holoschoenus (Holoschoenus vulgaris), Holoschoenus romanus, Agrostis stolonifera, Galium debile, Molinia caerulea, M. arundinacea, Briza minor, Melica cupanii, Cyperus longus ssp. longus, C. longus ssp. badius, Erianthus ravennae,Trifolium resupinatum, Schoenus nigricans, Carex mairii, Juncus maritimus, J. acutus, J. litoralis, Asteriscus aquaticus, Hypericum tomentosum, H. tetrapterum, Inula viscosa, Oenanthe pimpinelloides, O. lachenalii, Eupatorium cannabinum, Prunella vulgaris, Pulicaria dysenterica, Tetragonolobus maritimus, Orchis laxiflora, O. palustris, Succisa pratensis, Silaum silaus, Sanguisorba officinalis, Serratula tinctoria, Genista tinctoria, Cirsium monspessulanum, Senecio doria, Dorycnium rectum, Erica terminalis, Imperata cylindrica, Festuca arundinacea, Calamagrostis epigejos, Epipactis palustris, Sonchus maritimus, Ipomoea sagittata, Allium suaveolens. Riferimento sintassonomico L'habitat viene riferito all’alleanza MolinioHoloschoenion vulgaris Br.-Bl. ex Tchou 1948 dell'ordine Holoschoenetalia vulgaris Br.-Bl. ex Tchou 1948 della classe Molinio-Arrhenatheretea Tx. 1937. Dinamiche e contatti Rapporti seriali: il pascolamento, in particolare di bovini ed equini, favorisce la persistenza di queste formazioni a giunchi nel tempo. In assenza di attività agro-pastorali si verifica l'invasione da parte di specie igrofile arbustive (salici ecc.) che conduce allo sviluppo di boscaglie e boschi a dominanza di frassino meridionale degli habitat 91B0 "Frassineti termofili a Fraxinus angustifolia", 91F0 "Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris)". Sulle coste nordadriatiche, le condizioni subalofile in cui si sviluppano queste comunità, le rendono relativamente stabili. I contatti catenali sono vari e si possono considerare, fra gli altri, diversi aspetti di vegetazione elofitica e palustre quali canneti e http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=111 2/8 15/7/2014 Scheda tipo di habitat cariceti; frequente è il mosaico con pozze effimere degli habitat 3120, "Acque oligotrofe a bassissimo contenuto minerale su terreni generalmente sabbiosi del Mediterraneo occidentale con Isoetes spp.", 3170* "Stagni temporanei mediterranei" e 3130, "Acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, con vegetazione dei Littorelletea uniflorae e/o degli Isoeto-Nanojuncetea" e con giuncheti alofili dell'habitat 1410 "Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi)". A contatto con queste comunità, nelle aree più asciutte, possono svilupparsi praterie subnitrofile a dominanza di Agrostis stolonifera riferibili all'ordine Plantaginetalia majoris Tx. et Preis. in Tx. 1950. In Toscana, ad esempio, questo habitat include junceti retrodunali in rapporti catenali con Caricetum elatae Koch, Cladietum marisci (Allorge) Zobrist, Phragmitetum communis e Alno-Fraxinetum oxycarpae. Nelle zone umide retrodunali del settore jonico il contatto catenale è con le cenosi del Plantaginion crassifoliae (Juncetalia maritimae). Sulle coste nordadriatiche, inoltre, si rilevano contatti con gli elementi della lecceta extrazonale e con comunità di Ruppietea e di Juncetalia maritimi. Specie alloctone Distribuzione dell’habitat in Italia Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, EmiliaRomagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna ● Dato Natura ● Dato Natura ● Dato Natura ● Dato ● Dato già presente in BD 2000 e confermato già presente in BD 2000 ma dubbio già presente in BD 2000 ma errato nuovo probabile Note Confusione con: l'habitat è stato confuso con il 2190 "Depressioni umide interdunali" che si rinviene solo nei sistemi dunali atlantici e quindi non è presente in Italia. Ne consegue che le citate segnalazioni dell'habitat 2190 vanno in parte riferite al 6420. http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=111 3/8 15/7/2014 Scheda tipo di habitat Le specie in comune con l'habitat 6410 “Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argilloso-limosi (Molinion caeruleae)” sono da considerare come penetrazioni in questo habitat di tipo mediterraneo. Di particolare interesse fitogeografico sono le praterie termo-igrofile e sublitoranee a Imperata cylindrica segnalate in Lazio e derivanti da abbandono agricolo a seguito della distruzione dei boschi di farnia. Riferimenti Bibliografici ACOSTA A., BLASI C., ESPOSITO S., STANISCI A. 2000. Analisi della vegetazione delle dune costiere del Lazio centro-meridionale. Inform. Bot. Ital. 32(1): 5-10. ARRIGONI P.V., 1990 - Flora e vegetazione della Macchia lucchese di Viareggio (Toscana). Webbia, 44(1): 1-62. ARRIGONI P.V., NARDI E., RAFFAELLI M., 1985 La vegetazione del Parco Naturale della Maremma (Toscana). Con carta in scala 1:25000. Univ. degli Studi di Firenze. Dip. Biol. Veg. 39 pp. ARRIGONI P.V., PAPINI P., 2003 - La vegetazione del sistema fluviale Lima - Serchio (Toscana meridionle). Parlatorea, 6: 95-129. BARBAGALLO C., BRULLO S., FURNARI F. 1979. Su alcuni aspetti di vegetazione igrofila di Serra del Re (Monti Nebrodi). Pubbl. Ist. Bot. Univ. 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Riferimenti Bibliografici online Nomi dei compilatori con e.mail Cesare Lasen [email protected] Giovanni Sburlino [email protected] Edoardo Biondi [email protected] Daniela Gigante [email protected] Simona Casavecchia [email protected] Diana Galdenzi [email protected] http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=111 8/8 15/7/2014 Scheda tipo di habitat Habitat Italia home collaboratori documenti archivio link tematici 11: Acque marine e ambienti a marea 12: Scogliere marittime e spiagge ghiaiose 13: Paludi e pascoli inondati atlantici e continentali 14: Paludi e pascoli inondati mediterranei e termo-atlantici 15: Steppe interne alofile e gipsofile 21: Dune marittime delle coste atlantiche, del Mare del Nord e del Baltico 22: Dune marittime delle coste mediterranee 23: Dune dell'entroterra, antiche e decalcificate 31: Acque stagnanti 32: Acque correnti - tratti di corsi d'acqua a dinamica naturale o seminaturale (letti minori, medi e maggiori) in cui la qualità dell'acqua non presenta alterazioni significative 40: Lande e arbusteti temperati 51: Arbusteti submediterranei e temperati mostra didascalie (in ogni campo) 64: Praterie umide seminaturali con piante erbacee alte 6430: Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile Hydrophilous tall herb fringe communities of plains and of the montane to alpine levels Codice CORINE Biotopes 37.7 (Humid tall herb fringes) 37.8 (Subalpine and alpine tall herb 52: Matorral arborescenti mediterranei Megaforbieto (Adenostylion) - (Lagorai - TN) , Alberto Scariot 53: Boscaglie termo-mediterranee e pre-steppiche 54: Phrygane 61: Formazioni erbose naturali 62: Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli 63: Boschi di sclerofille utilizzati come terreni di pascolo (dehesas) 64: Praterie umide seminaturali con piante erbacee alte 6410 Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argilloso-limosi (Molinion caeruleae) 6420 Praterie umide mediterranee con piante Comunità a Scirpus sylvaticus e Filipendula ulmaria, Comelico (BL), Cesare Lasen communities) http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=112 1/9 15/7/2014 erbacee alte del MolinioHoloschoenion 6430 Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile Scheda tipo di habitat Codice EUNIS E5.4 (Megaforbieti mesofili e bordure di felci, su suolo umido), E5.5 (Comunità sub-alpine di felci ed alte erbe, su suolo umido) 65: Formazioni erbose mesofile 71: Torbiere acide di sfagni 72: Paludi basse calcaree 81: Ghiaioni Regione biogeografica di appartenenza Alpina, Continentale, Mediterranea 82: Pareti rocciose con vegetazione casmofitica Descrizione generale dell’habitat 83: Altri habitat rocciosi 37.7 - Wet and nitrophilous tall herb edge communities, along water courses and woodland borders belonging to the Glechometalia hederaceae and the Convolvuletalia sepium orders (Senecion fluviatilis, Aegopodion podagrariae, Convolvulion sepium, Filipendulion). 37.8 - Hygrophilous perennial tall herb communities of montane to alpine levels of the Betulo- Adenostyletea class. 91: Foreste dell'Europa temperata 92: Foreste mediterranee caducifoglie 93: Foreste sclerofille mediterranee 94: Foreste di conifere delle montagne temperate 95: Foreste di conifere delle montagne mediterranee e macaronesiche Frase diagnostica dell’habitat in Italia Comunità di alte erbe a foglie grandi (megaforbie) igrofile e nitrofile che si sviluppano, in prevalenza, al margine dei corsi d’acqua e di boschi igro-mesofili, distribuite dal piano basale a quello alpino. Sottotipi e varianti (compilare se necessario) Possono essere distinti due sottotipi principali: comunità di megaforbie igro-nitrofile planiziali e collinari, più raramente montane (37.7); comunità di megaforbie igrofile dei piani da alto-montano ad alpino (37.8) In massima parte le comunità di Calthion R. Tx, 1937 em. Bal.-Tul. 1978 sono riconducibili ai due sottotipi. Combinazione fisionomica di riferimento Per il sottotipo planiziale-collinare (37.7): Glechoma hederacea, G. hirsuta, Epilobium hirsutum, Filipendula ulmaria, Petasites hybridus, Cirsium oleraceum, Chaerophyllum hirsutum, C. temulum, C. aureum, Aegopodium podagraria, Alliaria petiolata, Geranium robertianum, Silene dioica, Lamium album, Lysimachia punctata, Lythrum salicaria, Crepis paludosa, Angelica sylvestris, Mentha longifolia, Eupatorium cannabinum, Scirpus sylvaticus, Senecio nemorensis agg., Calystegia sepium, Aconitum degenii, Cirsium http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=112 2/9 15/7/2014 Scheda tipo di habitat palustre, Juncus conglomeratus. J. effusus, Lathyrus laevigatus, Lysimachia vulgaris, Phalaris arundinacea, Poa remota, Stemmacantha rhapontica, Thalictrum aquilegiifolium, T. lucidum, Arctium tomentosum, Symphytum officinale, Barbarea vulgaris, Eupatorium cannabinum, Myosoton aquaticum, Galium aparine, Ranunculus ficaria, R. repens, Arctium sp. pl., Lamium maculatum, Humulus lupulus, Solanum dulcamara, Aconitum variegatum, Peucedanum verticillare, Thalictrum flavum, Alliaria petiolata, Dipsacus pilosus, Viburnum opulus, Sambucus nigra, Rubus caesius, Heracleum sphondylium, C. lutetiana, Lapsana communis, Per il sottotipo montano-alpino (37.8): Aconitum lycoctonum (agg.), A. napellus (agg.), Geranium sylvaticum, Trollius europaeus, Adenostyles alliariae, Peucedanum ostruthium, Cicerbita alpina, Digitalis grandiflora, Calamagrostis arundinacea, Cirsium helenioides, Doronicum austriacum, Achillea macrophylla, Cirsium carniolicum, Eryngium alpinum*, Deschampsia caespitosa, Epilobium angustifolium, Rubus idaeus, Senecio cordatus, S. cacaliaster, Alchemilla sp., Crepis pyrenaica, Delphinium dubium, Pedicularis foliosa, P. hacquetii, Phyteuma ovatum, Poa hybrida, Cerinthe glabra, Geum rivale, Pleurospermum austriacum, Ranunculus platanifolius, Tozzia alpina, Athyrium distentifolium, Hugueninia tanacetifolia, Stellaria nemorum, Saxifraga rotundifolia, Athyrium filix-femina, Viola biflora, Veratrum album, Ranunculus aconitifolius, Circaea alpina, Carduus personata, Festuca flavescens, Cirsium alsophilum, Chaerophyllum hirsutum susbp. elegans, Tephroseris balbisiana, Heracleum sphondylium subsp. elegans, Epilobium alpestre, Delphinium elatum subsp. helveticum, Cortusa matthioli, Betula pubescens, Poa hybrida, Stemmacantha rhapontica, Thalictrum aquilegiifolium, Riferimento sintassonomico Sottotipo 37.7: le formazioni riferite al sottotipo si inquadrano negli ordini Convolvuletalia sepium Tx. ex Mucina 1993 (Calystegetalia sepium) con le alleanze Convolvulion sepium Tx. ex Oberdorfer 1957 (Senecionion fluviatilis R. Tx. 1950), Petasition officinalis Sillinger 1933, Calthion Tx. 1937 e Bromo ramosi-Eupatorion cannabini O. Bolos e Masalles in O. Bolos 1983 http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=112 3/9 15/7/2014 Scheda tipo di habitat e Galio aparines-Alliarietalia petiolatae Goers e Mueller 1969 (Glechometalia hederaceae) con le alleanze Aegopodion podagrariae R. Tx. 1967, Galio-Alliarion petiolatae Oberd. et Lohmeyer in Oberd. et ali 1967, Impatienti noli-tangereStachyon sylvaticae Goers ex Mucina in Mucina et ali 1993, Conio maculati-Sambucion ebuli (Bolos & Vigo ex Riv.-Mart. et ali 1991) Riv.Mart. et ali 2002 (= Sambucion ebuli) (classe Galio-Urticetea Passarge ex Kopecky 1969). Sottotipo 37.8: le formazioni riferite al sottotipo si inquadrano nelle alleanze Rumicion alpini Ruebel ex Klika et Hadac 1944 e Adenostylion alliariae Br.-Bl. 1926 dell'ordine Adenostyletalia Br.-Bl. 1930 e Calamagrostion arundinaceae (Luquet 1926) Jenik 1961 dell'ordine Calamagrostietalia villosae Pavl. in Pavl. et al. 1928 (classe Mulgedio-Aconitetea Hadac et Klika in Klika 1948 (=BetuloAdenostyletea Br.-Bl. et R. Tx. 1943). Le comunità della suballeanza Calthenion (R. Tx. 1937) Bal.-Tul. 1978, sono riconducibili, in massima parte, ad uno dei due sottotipi. Dinamiche e contatti La diversità di situazioni (sono coinvolte almeno tre classi di vegetazione in questo codice), rende difficili le generalizzazioni. In linea di massima questi consorzi igro-nitrofili possono derivare dall’abbandono di prati umidi falciati, ma costituiscono più spesso comunità naturali di orlo boschivo o, alle quote più elevate, estranee alla dinamica nemorale. Nel caso si sviluppino nell'ambito della potenzialità del bosco, secondo la quota, si collegano a stadi dinamici che conducono verso differenti formazioni forestali quali querco-carpineti, acerifrassineti, alnete di ontano nero e bianco, abieteti, faggete, peccete, lariceti, arbusteti di ontano verde e saliceti. I contatti catenali sono molto numerosi e articolati e interessano canneti, magnocariceti, arbusteti e boschi paludosi, praterie mesofile da sfalcio. I megaforbieti subalpini sono spesso in mosaico, secondo la morfologia di dettaglio, con varie comunità erbacee ed arbustive. Specie alloctone Come segnalato dallo stesso manuale e sopra ricordato, gli ambienti ripariali e degli orli boschivi plano-collinari sono soggetti a http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=112 4/9 15/7/2014 Scheda tipo di habitat invasione di neofite. Oltre a quelle già nominate ve ne sono molte altre (Reynoutria japonica, Amorpha fruticosa, Phytolacca americana, Helianthus tuberosus, Impatiens balfourii, I. balsamina, I. glandulifera, I. parviflora, Telekia speciosa, Rudbeckia sp., Bidens frondosa, Sicyos angulatus, Humulus japonicus, ecc.). Tra le specie arboree è particolarmente diffusa e spesso dominante la robinia, mentre anche il platano è competitivo in queste cenosi. Meno frequenti le entità alloctone nei consorzi a megaforbie delle fasce montane e subalpine. Distribuzione dell’habitat in Italia Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, TrentinoAlto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Sicilia, Basilicata ● Dato Natura ● Dato Natura ● Dato ● Dato ● Dato già presente in BD 2000 e confermato già presente in BD 2000 ma dubbio già presente in BD Natura 2000 ma errato nuovo probabile Note I megaforbieti montano-subalpini, ancorchè spesso frammentari, non sono confondibili con altre comunità rientranti in natura 2000. Data la componente nitrofila, invece, si dovrà valutare se si tratta di situazioni apprezzabili a livello naturalistico o di semplici stadi di degradazione (alcune comunità di Rumicion alpini). Nel caso, frequente, di radure boschive di una certa dimensione, meritano di essere segnalate, anche quando, per motivi di scala, si tenderà a inglobarle negli habitat nemorali (9410 “Foreste acidofile montane e alpine di Picea (VaccinioPiceetea)”, 9420 “Foreste alpine di Larix decidua e/o Pinus cembra”, 9140 “Faggeti subalpini dell'Europa Centrale con Acer e Rumex arifolius”) o arbustivi (alneta di ontano verde, 4060 “Lande alpine e boreali“). Tra di essi spiccano comunità di rilevante valore fitogeografico, quali, ad esempio, quelle dell'endemica Sanguisorba dodecandra nelle Alpi http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=112 5/9 15/7/2014 Scheda tipo di habitat Orobie. Gli orli boschivi rivieraschi planiziari e collinari non sono confondibili con altre cenosi, se non con stadi di degradazione, sempre più frequenti, caratterizzati da elevata partecipazione di neofite. Il limite maggiore è costituito dal fatto che spesso si tratta di formazioni ad andamento sublineare, difficili da isolare a livello di rilievo cartografico. In stazioni montano-subalpine fresche e innevate (impluvi, conche) le alte erbe sono sostituite da consorzi erbacei in cui sono dominanti entità del genere Alchemilla, talvolta presenti come ordinario corredo dei megaforbieti. Nonostante la differenza strutturale, in relazione alle convergenze floristiche ed ecologiche, tali comunità possono essere associate a questo habitat. Le cenosi presenti in Appennino riferibili all'habitat 6430 nel sottotipo montanosubalpino (37.8) risultano rare e frammentarie e scarsi se non assenti sono i dati di letteratura a disposizione. Risulta quindi peculiare sia per la rarità che per l'aspetto biogeografico l'indicazione dell'habitat 6430 per l'Appennino centrale con l'associazione Ranunculo lanuginosi-Aconitetum neapolitani Allegrezza 2003 in collegamento dinamico con gli acereti dell'associazione Aceretum obtusatipseudoplatani Biondi et al. 2002 dell'alleanza Tilio-Acerion. Riferimenti Bibliografici Allegrezza M., 2003, Vegetazione e paesaggio vegetale della dorsale del Monte San Vicino (Appennino centrale), in Fitosociologia, pp. 1118. ARRIGONI P.V. e PAPINI P., 2003 – La vegetazione del sistema fluviale Lima-Serchio (Toscana settentrionale). Parlatorea, 6: 95-129. Brullo S. & Spampinato G., (1990)- La vegetazione dei corsi d’acqua della Sicilia. Boll.Acc. Gioenia Sci. Nat. 23 (336): 119-252. http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=112 6/9 15/7/2014 Scheda tipo di habitat Brullo S., 1984 – Contributo alla conoscenza della vegetazione delle Madonie (Sicilia settentrionale). – Boll. 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Biondi Codice EUNIS G1.71 (Boschi di Quercus pubescens e comunità correlate del Bacino mediterraneo occidentale); G1.72 (Boschi sardo-corsi di Quercus pubescens) G1.73 (Boschi di Quercus pubescens e comunità affini del Bacino mediterraneo orientale); G1.74 Boschi supramediterranei italoillirici di Quercus sp. ed Ostrya carpinifolia Bosco di Quercus virgiliana subcostiero, Simona Casavecchia 81: Ghiaioni 82: Pareti rocciose con vegetazione casmofitica 83: Altri habitat rocciosi 91: Foreste dell'Europa temperata 9110 Faggeti del LuzuloFagetum 9120 Faggeti acidofili atlantici con sottobosco di Ilex e a volte di Taxus (Quercion roboripetraeae o Ilici-Fagenion) 9130 Faggeti dell’AsperuloFagetum 9140 Faggeti subalpini dell’Europa centrale con Acer e Rumex arifolius 9150 Faggeti calcicoli Regione biogeografica di appartenenza Continentale e Mediterranea Descrizione generale dell’habitat Azonal white-oak dominated woods with a submediterranean flora, occupying thermic oases within the sub-continental Quercion frainetto and Carpinion illyricum zones Includes the subtypes: 41.7371 Thracian white oak-oriental hornbeam woods Quercus pubescens - Quercus virgiliana woods of the Black Sea plains and hills of Turkey in Europe, and of the northern Thracian plain of southern and southeastern Bulgaria, where they are http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=35 1/7 15/7/2014 Scheda tipo di habitat dell’Europa centrale del Cephalanthero-Fagion 9160 Querceti di farnia o rovere subatlantici e dell’Europa centrale del Carpinion betuli 9170 Querceti di rovere del Galio-Carpinetum 9180* Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del TilioAcerion 9190 Vecchi querceti acidofili delle pianure sabbiose con Quercus robur 91AA* Boschi orientali di quercia bianca 91B0 Frassineti termofili a Fraxinus angustifolia 91D0* Torbiere boscate 91E0* Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae) 91F0 Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris) 91H0* Boschi pannonici di Quercus pubescens 91K0 Foreste illiriche di Fagus sylvatica (Aremonio-Fagion) 91L0 Querceti di rovere illirici (Erythronio-Carpinion) 91M0 Foreste PannonicoBalcaniche di cerro e rovere represented by mostly insular patches, particularly in the middle Maritsa and Tundja hills, the eastern and northern Rhodope foothills. The oaks are accompanied by Carpinus orientalis, Fraxinus ornus, Acer campestre or Tilia tomentosa and by sub-Mediterranean floral elements. 41.7372 Moesian white oak woods Thermophilous, subMediterranean Quercus pubescens and Quercus virgiliana woods of the southern Dinarides, the Balkan Range, and neighbouring regions including south eastern and southern Romania. 92: Foreste mediterranee caducifoglie Combinazione fisionomica di riferimento 93: Foreste sclerofille mediterranee 94: Foreste di conifere delle montagne temperate 95: Foreste di conifere delle montagne mediterranee e macaronesiche Frase diagnostica dell’habitat in Italia Boschi mediterranei e submediterranei adriatici e tirrenici (area del Carpinion orientalis e del Teucrio siculi-Quercion cerris ) a dominanza di Quercus virgiliana, Q. dalechampii, Q. pubescens e Fraxinus ornus, indifferenti edafici, termofili e spesso in posizione edafo-xerofila tipici della penisola italiana ma con affinità con quelli balcanici, con distribuzione prevalente nelle aree costiere, subcostiere e preappenniniche. Si rinvengono anche nelle conche infraappenniniche. L’habitat è distribuito in tutta la penisola italiana, dalle regioni settentrionali (41.731) a quelle meridionali, compresa la Sicilia dove si arricchisce di specie a distribuzione meridionale quali Quercus virgiliana, Q. congesta, Q. leptobalana, Q. amplifolia ecc. (41.732) e alla Sardegna (41.72) con Quercus virgiliana, Q. congesta, Q. ichnusae. Sottotipi e varianti (compilare se necessario) Quercus pubescens, Q. dalechampii, Q. ichnusae, Q. virgiliana, Fraxinus ornus, Carpinus orientalis, C. betulus, Ostrya carpinifolia, Coronilla emerus, Anthericum ramosum, Asparagus acutifolius, Cornus sanguinea, Crataegus monogyna, Dictamnus albus, Geranium sanguineum, Epipactis helleborinae, Hedera helix, Ligustrum vulgare, Rosa sempervirens, Rubia peregrina, Smilax aspera, Viola alba subsp. dehnhardtii. Riferimento sintassonomico I boschi appartenenti all’habitat 91AA vengono inquadrati nelle suballeanze Lauro nobilis-Quercenion pubescentis Ubaldi 1995, Cytiso sessilifolii-Quercenion pubescentis Ubaldi 1995, Campanulo mediae-Ostryenion carpinifoliae Ubaldi 1995 dell’alleanza Carpinion orientalis Horvat 1958 e nelle suballeanze Pino-Quercenion congestae Blasi, Di Pietro & Filesi 2004 e Quercenion virgilianae Blasi, Di Pietro & Filesi 2004 dell’alleanza Pino calabricae-Quercion congestae Brullo, Scelsi, Siracusa & Spampinato 1999 (ordine Quercetalia pubescentipetraeae Klika 1933, classe Querco-Fagetea Br.-Bl. & Vlieger in Vlieger 1937). Alla prima suballeanza vengono riferiti i querceti termofili delle aree costiere e subcostiere dell’Italia centro-meridionale attribuiti alle associazioni Roso sempervirentis-Quercetum pubescentis Biondi 1986, Cyclamino hederifolii-Quercetum virgilianae Biondi et al. 2004, Stipo bromoidis-Quercetum dalechampii Biondi et al. 2004; all’alleanza Cytiso sessilifoliiQuercenion pubescentis che raggruppa i boschi termofili di roverella delle aree appenniniche interne intramontane dell’Appennino centrale (Marche, Umbria e Abruzzo) fanno capo le associazioni Peucedano cervariae-Quercetum pubescentis Ubaldi 1988 ex Ubaldi 1995, Cytiso-Quercetum pubescentis Blasi et al. 1982, Stellario holostae-Quercetum pubescentis http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=35 2/7 15/7/2014 Scheda tipo di habitat Biondi e Vagge 2004, Knautio purpureae-Quercetum pubescentis Ubaldi, Zanotti & Puppi 1993 e Cytiso hirsutiQuercetum pubescentis Biondi et al. 2008. All’alleanza Campanulo mediae-Ostryenion carpinifoliae, infine, vengono riferiti i boschi dell’associazione Orno-Quercetum pubescentis Barbero e Bono 1970 delle aree collinari e submontane delle Alpi Marittime, le Alpi Apuane e l’Appennino ligure-piemontese. Alla suballeanza Pino-Quercenion congestae vengono attribuiti i boschi acidofili e subacidofili di Quercus congesta della Sicilia e dell’Aspromonte delle associazioni Agropyro panormitaniQuercetum congestae Brullo, Scelsi, Siracusa & Spampinato 1999, Festuco heterophyllae-Quercetum congestae Brullo & Marcenò 1985, Quercetum leptobalanae Brullo & Marcenò 1985, Arabido turritae-Quercetum congestae Brullo & Marcenò 1985, Vicio elegantis-Quercetum congestae Brullo & Marcenò 1985, Quercetum gussonei Brullo & Marcenò 1985, Erico arboreaeQuercetum congestae Brullo, Scelsi, Spampinato 2001 mentre alla suballeanza Quercenion virgilianae vengono ascritti i querceti termofili e moderatamente basifili della Sicilia e della penisola meridionale delle associazioni Sorbo torminalisQuercetum virgilianae Brullo, Minissale, Signorello & Spampinato 1996, Celtido australis-Quercetum virgilianae Brullo & Marcenò 1985, Mespilo germanicae-Quercetum virgilianae Brullo & Marcenò 1985, Erico arboreae-Quercetum virgilianae Brullo & Marcenò 1985, Lauro nobilis-Quercetum virgilianae Brullo, Costanzo & Tomaselli 2001, Aceri monspessulaniQuercetum virgilianae Brullo, Scelsi & Spampinato 2001, OleoQuercetum virgilianae Brullo 1984, Irido collinae-Quercetum virgilianae Biondi et al. 2004. Da ultimo alla suballeanza Paeonio morisii-Quercenion ichnusae Bacchetta et al., 2004, propria del subsettore Sardo-Corso, sono state attribuite le associazioni: Ornithogalo pyrenaici-Quercetum ichnusa Bacchetta et al. 2004 e Glechomo sardoae-Quercetum congestae Bacchetta et al. 2004. Tutte le a associazioni siciliane e calabresi citate quando si parla della suballeanze Pino-Quercenion congestae e Quercenion virgilianae andrebbero ascritte, secondo Brullo, Scelsi & Spampinato (2001), alla classe Quercetea ilicis Br.-Bl. ex A. & O. Bolòs 1950, in quanto il loro corteggio floristico è fortemente caratterizzato in tal senso, visto che in tali contesti il contingente dei Quercetalia pubescenti-petraeae e dei Querco-Fagetea è del tutto irrilevante. Queste formazioni sono state infatti ascritte a due alleanze, Quercion ilicis Br.-Bl. ex Molinier 1934 em. Riv.-Mart. 1975 ed Erico-Quercion ilicis Brullo et al. 1977, rispettivamente basifila e acidofila dei Quercetalia ilicis Br.-Bl. ex Molinier 1934 em. Riv.-Mart. 1975. Dinamiche e contatti Rapporti seriali: in rapporto dinamico con i querceti si sviluppano cenosi arbustive dell’alleanza Cytision sessilifolii (ass. di riferimento: Spartio juncei-Cytisetum sessilifolii) e praterie della classe Festuco-Brometea riferibili all’habitat 6210 “Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*notevole fioritura di orchidee) e all'habitat 62A0 “Formazioni erbose secche della regione submediterranea orientale (Scorzoneretalia villosae)” sia per l'Italia meridionale-orientale (Puglia) sia per l'Italia settentrionale-orientale. Rapporti catenali: i contatti catenali possono essere con le leccete (habitat 9340 “Foreste di Quercus ilex e Quercus http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=35 3/7 15/7/2014 Scheda tipo di habitat rotundifolia”), con ostrieti o cerrete delle suballeanze LauroQuercenion e Laburno-Ostryenion o con boschi dell’alleanza Teucrio siculi-Quercion riferibili all’habitat 91M0 “Foreste pannonico balcaniche di quercia cerro-quercia sessile”. Specie alloctone Ailanthus altissima, Pinus halepensis, Robinia pseudoacacia Distribuzione dell’habitat in Italia Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna ● Dato già presente in BD Natura 2000 e confermato ● Dato già presente in BD Natura 2000 ma dubbio ● Dato già presente in BD Natura 2000 ma errato ● Dato nuovo ● Dato probabile Note Confusione con: a causa della specie dominante e strutturante (Quercus pubescens) l’habitat può essere confuso con il 91H0* “Boschi pannonici di Quercus pubescens” a cui sono stati attribuiti erroneamente la maggior parte dei querceti italiani a Quercus pubescens. In realtà tale habitat è da escludere per la penisola italiana per ragioni sia biogeografiche sia floristiche mentre può localmente essere presente nelle vallate alpine interne dove si registrano condizioni di accentuata continentalità. A questo habitat vanno infatti riferiti tutti i boschi di Quercus pubescens s.l. prealpini, appenninici, subappenninici, costieri e sub costieri della penisola italiana mentre sono da escludere i querceti termofili delle vallate interne alpine orientali (Trentino Alto-Adige nella Val Venosta, Friuli Venezi-Giulia e forse anche Lombardia) e occidentali (Liguria) che vanno invece riferiti all’habitat 91H0*. Riferimenti Bibliografici AA. VV., 2007. Interpretation Manual of European Union habitats. EUR 27. European Commission, DG Environment. Allegrezza M., Baldoni M., Biondi E., Taffetani F., Zuccarello V. 2002. Studio fitosociologico dei boschi a Quercus pubescens s.l. delle Marche e delle zone contigue dell’Appennino centrosettentrionale (Italia centrale). Fitosociologia, 39 (1): 161-171. APAT, 2004. Gli habitat secondo la nomenclatura EUNIS: manuale di classificazione per la realtà italiana. Rapporti APAT, 39. Bacchetta G., Biondi E., Farris E., Filigheddu R., Mossa L., 2004. 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Riferimenti Bibliografici online http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=35 6/7 15/7/2014 Scheda tipo di habitat http://www.icn.pt/psrn2000/caract_habitat.htm http://natura2000.environnement.gouv.fr/habitats/cahiers1.html http://web.rete.toscana.it/renato/benvenuto.htm Nomi dei compilatori con e.mail Edoardo Biondi ([email protected]), Simona Casavecchia ([email protected]) http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=35 7/7 15/7/2014 Scheda tipo di habitat Habitat Italia home collaboratori documenti archivio link tematici 11: Acque marine e ambienti a marea 12: Scogliere marittime e spiagge ghiaiose 13: Paludi e pascoli inondati atlantici e continentali 14: Paludi e pascoli inondati mediterranei e termo-atlantici 15: Steppe interne alofile e gipsofile 21: Dune marittime delle coste atlantiche, del Mare del Nord e del Baltico 22: Dune marittime delle coste mediterranee 23: Dune dell'entroterra, antiche e decalcificate 31: Acque stagnanti 32: Acque correnti - tratti di corsi d'acqua a dinamica naturale o seminaturale (letti minori, medi e maggiori) in cui la qualità dell'acqua non presenta alterazioni significative 40: Lande e arbusteti temperati 51: Arbusteti submediterranei e temperati 52: Matorral arborescenti mediterranei 53: Boscaglie termo-mediterranee e pre-steppiche 54: Phrygane 61: Formazioni erbose naturali 62: Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli 63: Boschi di sclerofille utilizzati come terreni di pascolo (dehesas) 64: Praterie umide seminaturali con piante erbacee alte 65: Formazioni erbose mesofile 71: Torbiere acide di sfagni 72: Paludi basse calcaree 81: Ghiaioni 82: Pareti rocciose con vegetazione casmofitica 83: Altri habitat rocciosi 91: Foreste dell'Europa temperata 9110 Faggeti del LuzuloFagetum 9120 Faggeti acidofili atlantici mostra didascalie (in ogni campo) 91: Foreste dell'Europa temperata 91E0* : Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae) Alluvial forests with Alnus glutinosa and Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae) Codice CORINE Biotopes 44.13 - Middle European white willow forests 44.2 - Boreoalpine riparian galleries 44.3 - Middle European stream ash-alder woods 44.5 - Southern alder and birch galleries 4.91 - Alder swamp woods Codice EUNIS G1.121 - Boscaglie ripariali montane di Alnus incana G1.131 - Boscaglie ripariali meso- e supramediterranee di Salici arrigonii-Alnetum glutinosae sul Rio Perdu Alnus glutinosa Melis (Uta, Sulcis), G. Bacchetta G1.211 - Boschi fluviali di Fraxinus excelsior e Alnus glutinosa presso sorgenti e ruscelli G1.213 - Boschi fluviali di Fraxinus excelsior e Alnus glutinosa a denso sottobosco, presso fiumi a lento scorrimento G1.224 - Foreste fluviali di Quercus sp., Alnus sp. e http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=12 1/12 15/7/2014 con sottobosco di Ilex e a volte di Taxus (Quercion roboripetraeae o Ilici-Fagenion) 9130 Faggeti dell’AsperuloFagetum 9140 Faggeti subalpini dell’Europa centrale con Acer e Rumex arifolius 9150 Faggeti calcicoli dell’Europa centrale del Cephalanthero-Fagion 9160 Querceti di farnia o rovere subatlantici e dell’Europa centrale del Carpinion betuli 9170 Querceti di rovere del Galio-Carpinetum 9180* Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del TilioAcerion 9190 Vecchi querceti acidofili delle pianure sabbiose con Quercus robur 91AA* Boschi orientali di quercia bianca 91B0 Frassineti termofili a Fraxinus angustifolia 91D0* Torbiere boscate 91E0* Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae) 91F0 Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris) 91H0* Boschi pannonici di Quercus pubescens 91K0 Foreste illiriche di Fagus sylvatica (Aremonio-Fagion) 91L0 Querceti di rovere illirici (Erythronio-Carpinion) 91M0 Foreste PannonicoBalcaniche di cerro e rovere 92: Foreste mediterranee caducifoglie 93: Foreste sclerofille mediterranee 94: Foreste di conifere delle montagne temperate 95: Foreste di conifere delle montagne mediterranee e macaronesiche Scheda tipo di habitat Fraxinus excelsior della Val Padana (nord-Italia) G1.41 - Boschi igrofili di Alnus sp. su terreno paludoso Regione biogeografica di appartenenza Continentale, Mediterranea, Alpina Descrizione generale dell’habitat Riparian forests of Fraxinus excelsior and Alnus glutinosa of temperate and Boreal Europe lowland and hill watercourses (44.3: Alno-Padion); riparian woods of Alnus incana of montane and sub-montane rivers of the Alps and the northern Apennines (44.2: Alnion incanae); arborescent galleries of tall Salix alba, S. fragilis and Populus nigra, along medio-European lowland, hill or sub-montane rivers (44.13: Salicion albae). All types occur on heavy soils (generally rich in alluvial deposits) periodically inundated by the annual rise of the river (or brook) level, but otherwise welldrained and aerated during low-water. The herbaceous layer invariably includes many large species (Filipendula ulmaria, Angelica sylvestris, Cardamine spp., Rumex sanguineus, Carex spp., Cirsium oleraceum) and various vernal geophytes can occur, such as Ranunculus ficaria, Anemone nemorosa, A. ranunculoides, Corydalis solida. This habitat includes several sub-types: 44.13 -white willow gallery forests (Salicion albae); 44.21 - montane grey alder galleries (Calamagrosti variae-Alnetum incanae Moor 58); 44.22 - sub-montane grey alder galleries (Equiseto hyemalis-Alnetum incanae Moor 58); 44.31 - ash-alder woods of springs and their rivers (Carici remotae-Fraxinetum); 44.32 - ash-alder woods of fast-flowing rivers (Stellario-Alnetum glutinosae); 44.33 - ash-alder woods of slow-flowing rivers (PrunoFraxinetum, Ulmo-Fraxinetum). Frase diagnostica dell’habitat in Italia Foreste alluvionali, ripariali e paludose di Alnus spp., Fraxinus excelsior e Salix spp. presenti lungo i corsi d’acqua sia nei tratti montani e collinari che planiziali o sulle rive dei bacini lacustri e in aree con ristagni idrici non necessariamente collegati alla dinamica fluviale. Si sviluppano su suoli alluvionali spesso inondati o nei quali la falda idrica è superficiale, prevalentemente in macrobioclima temperato ma penetrano anche in quello mediterraneo dove l’umidità edafica lo consente. Sottotipi e varianti (compilare se necessario) "Saliceti non mediterranei" Boschi ripariali a dominanza di Salix alba e S. fragilis del macrobioclima temperato presenti su suolo sabbioso con falda idrica più o meno superficiale lungo le fasce (a volte lineari) più prossime http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=12 2/12 15/7/2014 Scheda tipo di habitat alle sponde in cui il terreno è limoso e si verificano sovente esondazioni. Rientra in questo gruppo il sottotipo 44.13 (Foreste a galleria di salice bianco – Salicion albae). "Ontanete e frassineti ripariali" Boschi ripariali a dominanza di ontano (Alnus glutinosa, A. incana, A. cordata - endemico dell’Italia meridionale, ) o frassino (Fraxinus excelsior) dell’alleanza Alnion incanae (= Alno-Ulmion, = Alno-Padion, = Alnion glutinosoincanae). Questi boschi ripariali occupano i terrazzi alluvionali posti ad un livello più elevato rispetto ai saliceti e sono inondati occasionalmente dalle piene straordinarie del fiume. Rientra in questo gruppo il sottotipo 44.21 (boschi a galleria montani di ontano bianco - Calamagrosti variae-Alnetum incanae), il sottotipo 44.31 (alno-frassineti di rivi e sorgenti Carici remotae-Fraxinetum excelsioris) e il sottotipo 44.33 (boschi misti di frassino maggiore ed ontano nero dei fiumi con corso lento - Pruno-Fraxinetum). "Ontanete riparali del Mediterraneo occidentale" Boschi ripariali mediterranei a dominanza di Alnus glutinosa dell’alleanza Osmundo –Alnion glutinosae che vicaria l’Alnion incanae nel Mediterraneo occidentale. E’ prevalentemente concentrata nel corso medio e inferiore dei fiumi e si rinviene su substrati di natura acida. Il sottobosco è caratterizzato dalla dominanza di varie pteridofite idrofilocalcifughe. Rientrano in questo gruppo anche la cenosi endemica della Sardegna meridionale - rinvenibile in ambito mesomediterraneo - caratterizzata da Salix arrigonii e Ilex aquifolium e riferibile alla suballeanza Hyperico hircini-Alnenion glutinosae. Questo gruppo appartiene al codice Corine Biotopes 44.5 (foreste riparali mediterranee di ontano nero dell’ Osmundo– Alnion glutinosae). "Ontanete paludose" Boschi a dominanza di Alnus glutinosa dell’alleanza Alnion glutinosae che colonizzano le zone paludose con ristagni idrici non necessariamente collegati alla dinamica fluviale su suoli da torbosi a minerali, a reazione da acida a neutro-alcalina. La permanenza dell’acqua e l’asfissia dei suoli facilitano la dominanza di Alnus glutinosa. Rientrano in questo gruppo anche i boschi paludosi a dominanza di frassino ossifillo (Cladio marisciFraxinetum oxycarpae Piccoli, Gerdol & Ferrari 1983) che si insediano in depressioni interdunali con falda affiorante, svincolate dalle dinamiche fluviali. Esempi si rilevano lungo le coste emiliano-romagnole (Mesola FE; Punte Alberete - RA) e laziali (Circeo - LT). Questo gruppo appartiene al codice Corine Biotopes 44.91 (foreste paludose di ontano nero dell’ Alnion glutinosae). Combinazione fisionomica di riferimento Alnus glutinosa, A. incana, A. cordata, Fraxinus http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=12 3/12 15/7/2014 Scheda tipo di habitat excelsior, Salix alba, Salix fragilis, Acer campestre, A. pseudoplatanus, Angelica sylvestris, Arisarum proboscideum (endemica dell’Italia peninsulare), Betula pubescens, Cardamine amara, C. pratensis, Carex acutiformis, C. pendula, C. remota, C. strigosa, C. sylvatica, Cirsium oleraceum, C. palustre, Equisetum telmateja, Equisetum spp., Festuca gigantea, Filipendula ulmaria, Geranium sylvaticum, G. palustre, Geum rivale, Humulus lupulus, Leucojum aestivum, L. vernum, Lysimachia nemorum, L. nummularia, Petasites albus, P. hybridus, Populus nigra, Prunella vulgaris, Ranunculus ficaria, Rubus caesius, Sambucus nigra, Scutellaria galericulata, Solanum dulcamara, Stachys sylvatica, Stellaria nemorum, Ulmus glabra, U. minor, Urtica dioica, Viburnum opulus, Cladium mariscus, Hydrocotyle vulgaris, Thelypteris palustris Salix arrigonii, Ilex aquifolium, Carex microcarpa, Hypericum hircinum subsp. hircinum, Hedera helix subsp. helix, Carex riparia, Carex elongata, Thelypteris palustris, Salix cinerea, Matteuccia struthiopteris, Osmunda regalis, Caltha palustris ( rarissima in pianura), Adoxa moschatellina, Chrysosplenium alternifolium, Fraxinus angustifolia, Carex elata, Carex elongata, Carex riparia, Thelypteris palustris, Dryopteris carthusiana, Frangula alnus, Salix cinerea, Chrysosplenium alternifolium, Geum rivale, Caltha palustris, Chaerophyllum hirsutum ssp. villarsii. Riferimento sintassonomico I boschi ripariali di salice bianco appartengono all’alleanza Salicion albae Soó 1930 (ordine Salicetalia purpureae Moor 1958, classe Salici purpureaePopuletea nigrae Rivas-Martínez & Cantó ex RivasMartínez , Báscones, T.E. Díaz, Fernández-González & Loidi classis nova (addenda). I boschi ripariali di ontano e/o frassino si inseriscono nell’alleanza Alnion incanae Pawłowski in Pawłowski, Sokołowski & Wallisch 1928 (= Alno-Ulmion BraunBlanquet e R. Tüxen ex Tchou 1948 em. T. Müller e Görs 1958; = Alno-Padion Knapp 1942; = Alnion glutinoso-incanae (Braun-Blanquet 1915) Oberdorfer 1953) che caratterizza generalmente il tratto superiore dei corsi d’acqua e nelle suballeanze Alnenion glutinoso-incanae Oberd. 1953 e Hyperico androsaemiAlnenion glutinosae Amigo et al. 1987 (dell’Appennino meridionale). Le ontanete ripariali del Mediterraneo occidentale sono incluse nell’alleanza Osmundo-Alnion glutinosae (Br.Bl., P. Silva & Rozeira 1956) Dierschke & RivasMartínez in Rivas-Martínez 1975 (che vicaria nel Mediterraneo occidentale l’ Alnion incanae) e nella suballeanza Hyperico hircini-Alnenion glutinosae Dierschke 1975 (che ha una distribuzione limitata alla http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=12 4/12 15/7/2014 Scheda tipo di habitat parte meridionale della penisola italiana). Sia l’ Alnion incanae che l’Osmundo-Alnion glutinosae rientrano nell’ordine Populetalia albae Br.-Bl. ex Tchou 1948 (classe Salici purpureae-Populetea nigrae RivasMartínez & Cantó ex Rivas-Martínez , Báscones, T.E. Díaz, Fernández-González & Loidi classis nova (addenda)) che comprende associazioni forestali insediate nell’alveo maggiore dei corsi d’acqua, sui terrazzi più alti e più esterni, quindi interessati più raramente dalle piene, rispetto all’ordine Salicetalia purpureae Moor 1958 (in cui ricadono i saliceti). Infine, le ontanete ad Alnus glutinosa delle aree paludose (variante 44.91) rientrano nell’alleanza Alnion glutinosae Malcuit 1929 (ordine Alnetalia glutinosae Tüxen 1937, classe Alnetea glutinosae Br.-Bl. & Tüxen ex Westhoff, Dijk & Passchier 1946). La classe Alnetea glutinosae, a differenza della Salici-Populetea nigrae, comprende associazioni forestali sviluppate in ambienti paludosi, al di fuori dell’influenza diretta dei corsi d’acqua; infatti tali ambienti si incontrano in depressioni o terreni pianeggianti, sempre con falda freatica affiorante e con suoli idromorfi che spesso contengono un’alta percentuale di sostanza organica non decomposta (torba). Dinamiche e contatti I boschi ripariali e quelli paludosi sono per loro natura formazioni azonali e lungamente durevoli essendo condizionati dal livello della falda e dagli episodi ciclici di morbida e di magra. Generalmente sono cenosi stabili fino a quando non mutano le condizioni idrologiche delle stazioni sulle quali si sviluppano; in caso di allagamenti più frequenti con permanenze durature di acqua affiorante tendono a regredire verso formazioni erbacee (ciò che non avviene per le ontanete paludose che si sviluppano proprio in condizioni di prolungato alluvionamento); in caso di allagamenti sempre meno frequenti tendono ad evolvere verso cenosi forestali mesofile più stabili. Rispetto alla zonazione trasversale del fiume (lungo una linea perpendicolare all’asse dell’alveo) le ontanete ripariali possono occupare posizione diverse. Nelle zone di montagna si sviluppano direttamente sulle rive dei fiumi, in contatto catenale con le comunità idrofile di alte erbe (habitat 6430 “Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile”) e con la vegetazione di greto dei corsi d’acqua corrente (trattata nei tipi 3220 “Fiumi alpini con vegetazione riparia erbacea”, 3230 “Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Myricaria germanica”, 3240 “Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Salix elaeagnos”, 3250 “Fiumi mediterranei a flusso permanente con Glaucium flavum”, 3260 “Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion”, 3270 “Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=12 5/12 15/7/2014 Scheda tipo di habitat p.p. e Bidention p.p.”, 3280 “Fiumi mediterranei a flusso permanente con il Paspalo-Agrostidion e con filari ripari di Salix e Populus alba”, 3290 “Fiumi mediterranei a flusso intermittente con il PaspaloAgrostidion”). In pianura questi boschi ripariali si trovano normalmente, invece, lungo gli alvei abbandonati all’interno delle pianure alluvionali in contatto catenale con i boschi ripariali di salice e pioppo. Lungo le sponde lacustri o nei tratti fluviali dove minore è la velocità della corrente, i boschi dell’habitat 91E0* sono in contatto catenale con la vegetazione di tipo palustre riferibile agli habitat 3110 “Acque oligotrofe a bassissimo contenuto minerale delle pianure sabbiose (Littorelletalia uniflorae), 3120 "Acque oligotrofe a bassissimo contenuto minerale su terreni generalmente sabbiosi del Mediterraneo occidentale con Isoetes spp.”, 3130 “Acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, con vegetazione dei Littorelletea uniflorae e/o degli Isoeto-Nanojuncetea”, 3140 “Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica di Chara spp.”, 3150 “Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition”, 3160 “Laghi e stagni distrofici naturali” e 3170 “Stagni temporanei mediterranei”. Verso l’esterno dell’alveo, nelle aree pianeggianti e collinari, i boschi ripariali sono in contatto catenale con diverse cenosi forestali mesofile o termofile rispettivamente delle classi Querco-Fagetea e Quercetea ilicis, verso cui potrebbero evolvere con il progressivo interramento. In particolare possono entrare in contatto catenale con i boschi termofili a Fraxinus oxycarpa (91B0 “Frassineti termofili a Fraxinus angustifolia”), i boschi a dominanza di farnia (habitat 9160 "Querceti di farnia o rovere subatlantici e dell'Europa Centrale del Carpinion betuli”) e le foreste miste riparie a Quercus robur dell'habitat 91F0 “Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris)”. Contatti possono avvenire anche con le praterie dell’habitat 6510 “Praterie magre da fieno a bassa altitudine Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis”. In montagna sono invece in contatto con le praterie dell’habitat 6520 "Praterie montane da fieno” o con le foreste di forra del Tilio-Acerion (habitat 9180 “Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion”). In stazioni montane fresche si osserva la normale evoluzione delle alnete di Alnus incana verso boschi più ricchi di abete rosso (climax della peccata montana). Specie alloctone Le cenosi ripariali sono frequentemente invase da numerose specie alloctone, tra cui si ricordano in particolar modo Robinia pseudoacacia, Ailanthus http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=12 6/12 15/7/2014 Scheda tipo di habitat altissima, Acer negundo, Amorpha fruticosa, Phytolacca americana, Solidago gigantea, Helianthus tuberosus e Sicyos angulatus Distribuzione dell’habitat in Italia Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, TrentinoAlto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, EmiliaRomagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Calabria, Sicilia, Sardegna, Basilicata ● Dato già presente in BD Natura 2000 e confermato ● Dato già presente in BD Natura 2000 ma dubbio ● Dato già presente in BD Natura 2000 ma errato ● Dato nuovo ● Dato probabile Note Non vengono considerati in questo habitat i saliceti ed i pioppeti mediterranei che vengono attribuiti all’habitat 92A0 "Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba". I sottotipi 44.22 (boschi a galleria sub-montani di ontano bianco - Equiseto hyemalis-Alnetum incanae) e 44.32 (alno-frassineti di fiumi a corso rapido Stellario-Alnetum glutinosae), segnalati nel manuale europeo, non sono presenti in Italia. E’ stato proposto il nuovo sottotipo definito dal codice Corine 44.5 che include le foreste riparali mediterranee di ontano nero del Mediterraneo occidentale (alleanza Osmundo-Alnion glutinosae vicariante dell’Alnion incanae). La Direttiva Habitat non prende in considerazione i boschi dell’alleanza Alnion glutinosae con associazioni forestali sviluppate in ambienti paludosi, al di fuori dell’influenza diretta dei corsi d’acqua. Per l’interesse naturalistico di queste formazioni, frammentarie e in prossimità di laghi ed altri biotopi umidi, si reputa opportuno l’inserimento del nuovo sottotipo definito dal codice Corine 44.91. Riferimenti Bibliografici AA. VV. 1999. Ricerca sugli habitat prioritari presenti in Italia (II fase). Foreste alluvionali residue dell’ Alnion http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=12 7/12 15/7/2014 Scheda tipo di habitat glutinoso-incanae (91E0). Società Botanica Italiana. Ministero dell’Ambiente- Servizio Conservazione della Natura. ARRIGONI P.V., 1986. Contibuto alla conoscenza della vegetazione del Monte Gennargentu in Sardegna. Boll. Soc. Sarda Sc. Nat., XXV: 63-96 ARRIGONI P.V., 1990. Flora e vegetazione della Macchia lucchese di Viareggio (Toscana). Webbia, 44 (1): 1-62. ARRIGONI P.V., 1997. Documenti per la carta della vegetazione delle Cerbaie (Toscana settentrionale). Parlatorea 2: 39-71. ARRIGONI P.V., Di Tommaso P.L., Satta V., Camarda I., 1996. La vegetazione dell’Azienda Forestale “Sa Pruna” (Dorgali – Sardegna centro – orientale). Parlatorea, 1: 47-59. ARRIGONI P.V., FOGGI B., SIGNORINI M.A., VENTURI E., BETTINI C., RICCERI C., 2005. La vegetazione della Riserva Naturale Acquerino-Cantagallo (Appennino settentrionale). Parlatorea, 7: 47-69. 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Mediterranean and Central Eurasian multi-layered riverine forests with Populus spp., Ulmus spp., Salix spp., Alnus spp., Acer spp., Tamarix spp., Juglans regia, Quercus robur, Fraxinus angustifolia. Tall poplars, Populus alba, are usually dominant in height; they may be absent or sparse in some associations which are then dominated by species of the genera listed above (44.6). Frase diagnostica dell’habitat in Italia Boschi ripariali a dominanza di Salix spp. e Populus spp. presenti lungo i corsi d’acqua del http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=38 1/9 15/7/2014 82: Pareti rocciose con vegetazione casmofitica 83: Altri habitat rocciosi 91: Foreste dell'Europa temperata 92: Foreste mediterranee caducifoglie 9210* Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex 9220* Faggeti degli Appennini con Abies alba e faggete con Abies nebrodensis 9250 Querceti a Quercus trojana 9260 Boschi di Castanea sativa 9280 Boschi di Quercus frainetto 92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba 92C0 Foreste di Platanus orientalis e Liquidambar orientalis (Platanion orientalis) 92D0 Gallerie e forteti ripari meridionali (Nerio-Tamaricetea e Securinegion tinctoriae) 93: Foreste sclerofille mediterranee 94: Foreste di conifere delle montagne temperate 95: Foreste di conifere delle montagne mediterranee e macaronesiche Scheda tipo di habitat bacino del Mediterraneo, attribuibili alle alleanze Populion albae e Salicion albae. Sono diffusi sia nel piano bioclimatico mesomediterraneo che in quello termomediterraneo oltre che nel macrobioclima temperato, nella variante submediterranea. Sottotipi e varianti (compilare se necessario) Sottotipo 44.141 – Saliceti ripariali mediterranei Saliceti mediterranei (Salix alba, S. oropotamica) che si sviluppano su suolo sabbioso e periodicamente inondato dalle piene ordinarie del fiume. A causa di queste considerazioni il suolo è quasi mancante di uno strato di humus, essendo bloccata l’evoluzione pedogenetica dalle nuove deposizioni di alluvioni. Sottotipo 44.6 – Pioppeti riparali mediterranei (Populion albae) Formazioni a dominanza di Populus alba e Populus nigra che occupano i terrazzi alluvionali posti ad un livello più elevato rispetto alle cenosi del sottotipo precedente, soprattutto dei corsi d’acqua a regime torrentizio nel macrobioclima mediterraneo ed in quello temperato nella variante submediterranea. Combinazione fisionomica di riferimento Salix alba, S. oropotamica (endemismo aspromontano), Populus alba, P. nigra, P. tremula P. canescens, Rubus ulmifolius, Rubia peregrina, Iris foetidissima, Arum italicum, Sambucus nigra, Clematis vitalba, C. viticella, Galium mollugo, Humulus lupulus, Melissa officinalis subsp. altissima, Ranunculus repens, R. ficaria, R. ficaria subsp. ficariiformis, Symphytum bulbosum, S. tuberosum, Tamus communis, Hedera helix, Laurus nobilis, Vitis riparia, V. vinifera s.l., Fraxinus oxycarpa, Rosa sempervirens, Cardamine amporitana, Euonymus europaeus, Ranunculus lanuginosus, Ranunculus repens, Thalictrum lucidum, Aegopodium podagraria, Calystegia sepium, Brachypodium sylvaticum, Salix arrigonii e Hypericum hircinum. Riferimento sintassonomico I saliceti ripariali rientrano nell’alleanza Salicion albae Soó 1930 (ordine Salicetalia purpureae Moor 1958), mentre i boschi di pioppo nell’alleanza Populion albae Br.-Bl. ex Tchou 1948 (ordine Populetalia albae Br.-Bl. ex Tchou 1948). Entrambi gli ordini sono inclusi nella http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=38 2/9 15/7/2014 Scheda tipo di habitat classe Salici purpureae-Populetea nigrae RivasMartínez & Cantó ex Rivas-Martínez , Báscones, T.E. Díaz, Fernández-González & Loidi, classis nova (addenda). Dinamiche e contatti I boschi ripariali sono per loro natura formazioni azonali e lungamente durevoli essendo condizionati dal livello della falda e dagli episodi ciclici di morbida e di magra. Generalmente sono cenosi stabili fino a quando non mutano le condizioni idrologiche delle stazioni sulle quali si sviluppano; in caso di allagamenti più frequenti con permanenze durature di acqua affiorante, tendono a regredire verso formazioni erbacee; in caso di allagamenti sempre meno frequenti, tendono ad evolvere verso cenosi mesofile più stabili. Verso l’interno dell’alveo i saliceti arborei si rinvengono frequentemente a contatto con la vegetazione pioniera di salici arbustivi (habitat 3240 “Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Salix elaeagnos”), con le comunità idrofile di alte erbe (habitat 6430 “Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile”) e in genere con la vegetazione di greto dei corsi d’acqua corrente (trattata nei tipi 3250 “Fiumi mediterranei a flusso permanente con Glaucium flavum”, 3260 “Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion”, 3270 “Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri p.p. e Bidention p.p.”, 3280 “Fiumi mediterranei a flusso permanente con il Paspalo-Agrostidion e con filari ripari di Salix e Populus alba” e 3290 “Fiumi mediterranei a flusso intermittente con il PaspaloAgrostidion”). Lungo le sponde lacustri o nei tratti fluviali, dove minore è la velocità della corrente, i contatti catenali si esprimono con la vegetazione di tipo palustre trattata nei tipi 3120 “Acque oligotrofe a bassissimo contenuto minerale su terreni generalmente sabbiosi del Mediterraneo occidentale con Isoetes spp.”, 3130 “Acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, con vegetazione dei Littorelletea uniflorae e/o degli Isoeto-Nanojuncetea”, 3140 “Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica di Chara spp.”, 3150 “Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition", 3160 “Laghi e stagni distrofici http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=38 3/9 15/7/2014 Scheda tipo di habitat naturali” e 3170 “Stagni temporanei mediterranei”. I saliceti ed i pioppeti sono in collegamento catenale tra loro, occupando zone ecologicamente diverse: i saliceti si localizzano sui terrazzi più bassi raggiunti periodicamente dalle piene ordinarie del fiume, mentre i pioppeti colonizzano i terrazzi superiori e più esterni rispetto all’alveo del fiume, raggiunti sporadicamente dalle piene straordinarie. I boschi dell’habitat 92A0 possono entrare in contatto catenale con le ontanete riparali dell’habitat 91E0* “Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)”, con i boschi igro-termofili a Fraxinus oxycarpa (habitat 91B0 "Frassineti termofili a Fraxinus angustifolia") e con le foreste miste riparie a Quercus robur dell'habitat 91F0 “Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris)”. Specie alloctone Le cenosi ripariali sono frequentemente invase da numerose specie alloctone, tra cui si ricordano in particolar modo Robinia pseudoacacia, Ailanthus altissima, Acer negundo, Amorpha fruticosa, Buddleja davidii, Helianthus tuberosus, Solidago gigantea, Parthenocissus quinquefolia, P. tricuspidata, Lonicera japonica, Phytolacca americana . Distribuzione dell’habitat in Italia Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, EmiliaRomagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Piemonte ● Dato Natura ● Dato Natura ● Dato Natura ● Dato ● Dato già presente in BD 2000 e confermato già presente in BD 2000 ma dubbio già presente in BD 2000 ma errato nuovo probabile Note Questo habitat si differenzia dai saliceti http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=38 4/9 15/7/2014 Scheda tipo di habitat arbustivi (habitat 3240) prevalentemente per quanto riguarda la struttura ed anche la composizione floristica. Si differenzia inoltre dalle analoghe formazioni a Salix alba dell’Italia settentrionale (habitat 91E0*) per la presenza di specie tipicamente mediterranee e la mancanza di altre specie a distribuzione più settentrionale come Fraxinus excelsior. 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Riferimenti Bibliografici online Nomi dei compilatori con e.mail Liliana Zivkovic ([email protected]), Edoardo Biondi ([email protected]) http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=38 9/9 Allegato E 9/7/2014 Home IUCN | Alcedo atthis Liste Rosse italiane Gruppi sistematici AVES CORACIIFORMES ALCEDINIDAE Cerca nella Lista Rossa: (genere, specie o nome comune...) Alcedo atthis Vai WWW.IUCN.ORG Tassonomia Regno Phylum Classe Ordine ANIMALIA CHORDATA AVES Famiglia CORACIIFORMES ALCEDINIDAE Nome scientifico Alcedo atthis Descrittore (Linnaeus, 1758) Nome comune Martin pescatore © credit Kingfisher feeding 5 day old chicks View more photos and videos at ARKive.org Informazioni sulla valutazione Categoria e criteri della Lista Rossa Anno di pubblicazione Autori Minor Preoccupazione (LC) 2012 Valentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini Alessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari, Revisori Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini Florenzano Compilatori Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili L'areale della specie in Italia risulta essere vasto (maggiore di 20000 km², Boitani et al. 2002). La popolazione italiana è stimata in 12000-32000 individui maturi e il trend è stabile (Brichetti & Fracasso 2007). Pertanto la popolazione italiana non Razionale raggiunge le condizioni per essere classificata entro una delle categorie di minaccia (declino della popolazione del 30% in tre generazioni, ridotto numero di individui maturi e areale ristretto) e viene quindi classificata a Minore Preoccupazione (LC). Areale Geografico Distribuzione Presenza diffusa in tutta italia specialmente al Nord. Localizzato in Sicilia e Sardegna. Popolazione Popolazione Tendenza della popolazione Stimata in 6000-16000 coppie e ritenuta stabile (Brichetti & Fracasso 2007). Stabile Habitat ed Ecologia Habitat ed Ecologia Ambiente La specie è legata alle zone umide quali canali, fiumi, laghi di pianura o collina. Frequenta anche lagune costiere (Boitani et al. 2002). Terrestre Minacce Principali minacce Distruzione e trasformazione dell'habitat, inquinamento delle acque (Brichetti & Fracasso 2007). Misure di conservazione Misure di conservazione Elencata in Allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). Bibliografia Boitani, L., Corsi, F., Falcucci, A., Maiorano, L., Marzetti, I., Masi, M., Montemaggiori, A., Ottaviani, D., Reggiani, G., & Rondinini, C. (2002), Rete Ecologica Nazionale. Un approccio alla conservazione dei verteb rati italiani Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo; Ministero dell'Ambiente, Direzione per la Conservazione della Natura. Istituto di Ecologia Applicata, Roma Brichetti, P. and Fracasso, G. (2007), Ornitologia italiana - Apodidae-Prunellidae Alberto Perdisa Editore, Bologna Share Share More http://www.iucn.it/scheda.php?id=-1445905240 1/1 9/7/2014 Home IUCN | Asio otus Liste Rosse italiane Gruppi sistematici AVES STRIGIFORMES STRIGIDAE Cerca nella Lista Rossa: (genere, specie o nome comune...) Asio otus Vai WWW.IUCN.ORG Tassonomia Regno Phylum Classe Ordine ANIMALIA CHORDATA AVES Famiglia STRIGIFORMES STRIGIDAE Nome scientifico Asio otus Descrittore (Linnaeus, 1758) Nome comune Gufo comune © credit Portrait of long-eared owl View more photos and videos at ARKive.org Informazioni sulla valutazione Categoria e criteri della Lista Rossa Anno di pubblicazione Autori Minor Preoccupazione (LC) 2012 Valentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini Alessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari, Revisori Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini Florenzano Compilatori Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili L'areale della popolazione italiana risulta essere vasto (maggiore di 20000 km², Boitani et al. 2002). Il numero di individui maturi è stimato in 12000-24000 e risulta Razionale in aumento (Brichetti & Fracasso 2006). Pertanto la popolazione italiana non raggiunge le condizioni per essere classificata entro una delle categorie di minaccia (declino della popolazione, ridotto numero di individui maturi e areale ristretto) e viene quindi classificata a Minore Preoccupazione (LC). Areale Geografico Distribuzione Nidificante e sedentaria in tutta la Penisola, in maniera frammentaria al meridione, Sicilia e Sardegna. Popolazione Popolazione Tendenza della popolazione Popolazione italiana stimata in 6.000-12.000 coppie ed è considerata in incremento (Brichetti & Fracasso 2006). In aumento Habitat ed Ecologia Habitat ed Ecologia Nidifica in ambienti boscati di latifoglie o conifere, circondati da aree aperte. Ambiente Terrestre Minacce Principali minacce Trasformazione dell'habitat di nidificazione e alimentazione. Uso di pesticidi e rodenticidi. Uccisioni illegali. Collisione con cavi aerei ed elettrocuzione. Misure di conservazione Misure di conservazione Specie oggetto di tutela secondo l'Articolo 2 della Legge 157/92. Bibliografia Boitani, L., Corsi, F., Falcucci, A., Maiorano, L., Marzetti, I., Masi, M., Montemaggiori, A., Ottaviani, D., Reggiani, G., & Rondinini, C. (2002), Rete Ecologica Nazionale. Un approccio alla conservazione dei verteb rati italiani Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo; Ministero dell'Ambiente, Direzione per la Conservazione della Natura. Istituto di Ecologia Applicata, Roma Brichetti, P. and Fracasso, G. (2006), ORNITOLOGIA ITALIANA - Stercorariidae-Caprimulgida Alberto Perdisa Editore, Bologna Share Share More http://www.iucn.it/scheda.php?id=-1376091432 1/1 11/7/2014 Home IUCN | Cettia cetti Liste Rosse italiane Gruppi sistematici AVES PASSERIFORMES SYLVIIDAE Cerca nella Lista Rossa: (genere, specie o nome comune...) Cettia cetti Vai WWW.IUCN.ORG Tassonomia Regno Phylum Classe Ordine ANIMALIA CHORDATA AVES Famiglia PASSERIFORMES SYLVIIDAE Nome scientifico Cettia cetti Descrittore (Temminck, 1820) Nome comune Usignolo di fiume Informazioni sulla valutazione Categoria e criteri della Lista Rossa Anno di pubblicazione Autori Minor Preoccupazione (LC) 2012 Valentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini Alessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari, Revisori Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini Florenzano Compilatori Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili L'areale della popolazione italiana risulta essere vasto (maggiore di 20000 km², Boitani et al. 2002). Il numero di individui maturi è stimato in 400000-800000 (BirdLife International 2004, Brichetti & Fracasso 2010) ed è risultato in Razionale incremento nel periodo 2000-2010 (LIPU & Rete Rurale Nazionale 2011, www.mito2000.it). La specie non raggiunge pertanto le condizioni per essere classificata entro una delle categorie di minaccia (declino della popolazione del 30% in tre generazioni, ridotto numero di individui maturi, areale ristretto) e viene pertanto classificata a Minore Preoccupazione (LC). Areale Geografico Distribuzione Nidifica in tutta la penisola, Sicilia e Sardegna. Popolazione Popolazione italiana stimata in 200.000-400.000 coppie ed è considerata stabile Popolazione (BirdLife International 2004) o fluttuante nelle regioni settentrionali (Brichetti P. com. pers.). Tendenza della popolazione Stabile Habitat ed Ecologia Habitat ed Ecologia Nidifica in zone umide. Ambiente Terrestre Minacce Principali minacce Nessuna informazione Misure di conservazione Misure di conservazione Nessuna informazione Bibliografia BirdLife International (2004), Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status. Boitani, L., Corsi, F., Falcucci, A., Maiorano, L., Marzetti, I., Masi, M., Montemaggiori, A., Ottaviani, D., Reggiani, G., & Rondinini, C. (2002), Rete Ecologica Nazionale. Un approccio alla conservazione dei verteb rati italiani Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo; Ministero dell'Ambiente, Direzione per la Conservazione della Natura. Istituto di Ecologia Applicata, Roma LIPU & Rete Rurale Nazionale (2011), Lo stato degli uccelli comuni in Italia MIPAAF Share Share More http://www.iucn.it/scheda.php?id=-173334300 1/2 11/7/2014 http://www.iucn.it/scheda.php?id=-173334300 IUCN | Cettia cetti 2/2 9/7/2014 Home IUCN | Circus aeruginosus Liste Rosse italiane Gruppi sistematici AVES FALCONIFORMES ACCIPITRIDAE Cerca nella Lista Rossa: (genere, specie o nome comune...) Circus aeruginosus Vai WWW.IUCN.ORG Tassonomia Regno Phylum Classe Ordine ANIMALIA CHORDATA AVES Famiglia FALCONIFORMES ACCIPITRIDAE Nome scientifico Circus aeruginosus Descrittore (Linnaeus, 1758) Nome comune Falco di palude Marsh harrier © credit View more photos and videos at ARKive.org Informazioni sulla valutazione Categoria e criteri della Lista Rossa Anno di pubblicazione Autori Vulnerabile (VU) D1 2012 Valentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini Alessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari, Revisori Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini Florenzano Compilatori Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili Il numero di individui maturi nella popolazione italiana è stimato in 400-600 (BirdLife International 2004, Martelli & Rigacci 2005) ed è in incremento. La specie è comunque ancora minacciata da uccisioni illegali nelle fasi di migrazione e Razionale viene pertanto classificata Vulnerabile (VU), a causa del ridotto numero di individui maturi e presenza di minacce. In Europa la specie si trova in uno stato di conservazione definito sicuro (BirdLife International 2004), ma non vi è alcuna evidenza al momento di immigrazione di nuovi individui da fuori regione, pertanto la valutazione della popolazione italiana rimane invariata. Areale Geografico Distribuzione Diffusa in Pianura Padana, e soprattutto in zone costiere di Toscana e Sardegna (Brichetti e Fracasso 2003) Popolazione Popolazione Tendenza della popolazione Popolazione in incremento. Nel 2005 stimate 200-300 coppie (Martelli & Rigacci 2005), in precedenza stimate 170-220 coppie (Brichetti & Fracasso 2003). In aumento Habitat ed Ecologia Habitat ed Ecologia Ambiente Nidifica in zone umide ricche di vegetazione palustre emergente, soprattutto fragmiteti (Brichetti & Fracasso 2003) . Terrestre Minacce Principali minacce Uccisioni illegali. Misure di conservazione Misure di Elencata in Allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). Specie oggetto di tutela conservazione secondo l'Articolo 2 della Legge 157/92. Bibliografia BirdLife International (2004), Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status. Brichetti, P. and Fracasso, G. (2003), Ornitologia italiana - Gavidae-Falconidae Alberto Perdisa Editore, Bologna Martelli D. & Rigacci L. (2005), Aggiornamento dello status del falco di plaude in Italia Avocetta n.29 pp. 117 Share Share More http://www.iucn.it/scheda.php?id=-1877841166 1/2 9/7/2014 http://www.iucn.it/scheda.php?id=-1877841166 IUCN | Circus aeruginosus 2/2 11/7/2014 Home IUCN | Corvus monedula Liste Rosse italiane Gruppi sistematici AVES PASSERIFORMES CORVIDAE Cerca nella Lista Rossa: (genere, specie o nome comune...) Corvus monedula Vai WWW.IUCN.ORG Tassonomia Regno Phylum Classe Ordine ANIMALIA CHORDATA AVES Famiglia PASSERIFORMES CORVIDAE Nome scientifico Corvus monedula Descrittore Linnaeus, 1758 Nome comune Taccola © credit Jackdaw sunbathing on thatched roof View more photos and videos at ARKive.org Informazioni sulla valutazione Categoria e criteri della Lista Rossa Anno di pubblicazione Autori Minor Preoccupazione (LC) 2012 Valentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini Alessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari, Revisori Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini Florenzano Compilatori Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili L'areale della popolazione italiana risulta essere vasto (maggiore di 20000 km², Boitani et al. 2002). Il numero di individui maturi è stimato in 100000-200000, sebbene la stima non si basi su dati quantitativi, la popolazione sembra essere stabile (BirdLife International 2004), anche se alcune località sono caratterizzate Razionale da una situazione di declino. In generale, la popolazione italiana non sembra raggiungere le condizioni per essere classificata entro una delle categorie di minaccia (declino della popolazione del 30% in tre generazioni, ridotto numero di individui maturi e areale ristretto) e viene pertanto classificata a Minore Preoccupazione (LC). Areale Geografico Distribuzione Nidifica in tutta la penisola, Sicilia e Sardegna. Popolazione Popolazione Tendenza della popolazione Popolazione italiana stimata in 50.000-100.000 coppie ed è considerata stabile (BirdLife International 2004). Stabile Habitat ed Ecologia Habitat ed Ecologia Aree urbane e rurali. Aree agricole. Ambiente Terrestre Minacce Principali minacce Nessuna informazione Misure di conservazione Misure di conservazione Nessuna informazione Bibliografia BirdLife International (2004), Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status. Boitani, L., Corsi, F., Falcucci, A., Maiorano, L., Marzetti, I., Masi, M., Montemaggiori, A., Ottaviani, D., Reggiani, G., & Rondinini, C. (2002), Rete Ecologica Nazionale. Un approccio alla conservazione dei verteb rati italiani Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo; Ministero dell'Ambiente, Direzione per la Conservazione della Natura. Istituto di Ecologia Applicata, Roma Share Share More http://www.iucn.it/scheda.php?id=1956247276 1/1 9/7/2014 Home IUCN | Dendrocopos minor Liste Rosse italiane Gruppi sistematici AVES PICIFORMES PICIDAE Cerca nella Lista Rossa: (genere, specie o nome comune...) Dendrocopos minor Vai WWW.IUCN.ORG Tassonomia Regno Phylum Classe Ordine ANIMALIA CHORDATA AVES Famiglia PICIFORMES PICIDAE Nome scientifico Dendrocopos minor Descrittore (Linnaeus, 1758) Sinonimo Picoides minor (Linnaeus, 1758) Nome comune Picchio rosso minore Informazioni sulla valutazione Categoria e criteri della Lista Rossa Anno di pubblicazione Autori Minor Preoccupazione (LC) 2012 Valentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini Alessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari, Revisori Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini Florenzano Compilatori Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili L'areale della specie in Italia risulta essere vasto (maggiore di 20000 km², Boitani et al. 2002). La popolazione italiana è stimata in 6000-10000 individui maturi e il trend è apparentemente in incremento (Brichetti & Fracasso 2007, Brichetti com. Razionale pers.). Pertanto non sono raggiunte le condizioni per la classificazione entro una delle categorie di minaccia (declino della popolazione del 30% in tre generazioni, ridotto numero di individui maturi e areale ristretto) e la popolazione italiana viene quindi classificata a Minore Preoccupazione (LC). Areale Geografico Distribuzione Presente dal Piemonte alla Calabria lungo tutta la dorsale appenninica. Assente in Sicilia e Sardegna. Popolazione Popolazione italiana stimata in 3000-5000 coppie, il trend non è quantificabile Popolazione (BirdLife International 2004) ma apparentemente in incremento (Brichetti P. com. pers.). Tendenza della popolazione In aumento Habitat ed Ecologia Habitat ed Ecologia Ambiente Occupa principalmente boschi di caducifoglie con abbondanza di alberi morti o marcescenti (Boitani et al. 2002). Terrestre Minacce Principali minacce Trasformazione dell'habitat di nidificazione e alimentazione. Misure di conservazione Misure di conservazione Specie oggetto di tutela secondo l'Articolo 2 della Legge 157/92. Bibliografia BirdLife International (2004), Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status. Boitani, L., Corsi, F., Falcucci, A., Maiorano, L., Marzetti, I., Masi, M., Montemaggiori, A., Ottaviani, D., Reggiani, G., & Rondinini, C. (2002), Rete Ecologica Nazionale. Un approccio alla conservazione dei verteb rati italiani Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo; Ministero dell'Ambiente, Direzione per la Conservazione della Natura. Istituto di Ecologia Applicata, Roma Share Share More http://www.iucn.it/scheda.php?id=1466817770 1/2 9/7/2014 http://www.iucn.it/scheda.php?id=1466817770 IUCN | Dendrocopos minor 2/2 9/7/2014 Home IUCN | Himantopus himantopus Liste Rosse italiane Gruppi sistematici AVES CHARADRIIFORMES RECURVIROSTRIDAE Cerca nella Lista Rossa: (genere, specie o nome comune...) Himantopus himantopus Vai WWW.IUCN.ORG Tassonomia Regno Phylum Classe Ordine ANIMALIA CHORDATA AVES Famiglia CHARADRIIFORMES RECURVIROSTRIDAE Nome scientifico Himantopus himantopus Descrittore (Linnaeus, 1758) Nome comune Cavaliere d'Italia © credit Black-winged stilt, side view View more photos and videos at ARKive.org Informazioni sulla valutazione Categoria e criteri della Lista Rossa Anno di pubblicazione Autori Minor Preoccupazione (LC) 2012 Valentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini Alessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari, Revisori Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini Florenzano Compilatori Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili L'areale della popolazione italiana risulta essere vasto (maggiore di 20000 km², Boitani et al. 2002). Il numero di individui maturi è stimato in 3400-8000 e risulta in leggero incremento (BirdLife International 2004, Brichetti & Fracasso 2004). Per Razionale tali ragioni la popolazione italiana non raggiunge le condizioni per essere classificata entro una delle categorie di minaccia (declino della popolazione del 30% in tre generazioni, ridotto numero di individui maturi e areale ristretto) e viene quindi classificata a Minore Preoccupazione (LC). Areale Geografico Distribuzione Distribuito in maniera puntiforme lungo tutta la Penisola, Sicilia e Sardegna. Popolazione Popolazione Tendenza della popolazione Popolazione italiana stimata in 1.700-4.000 coppie ed è considerata in aumento (BirdLife International 2004, Brichetti & Fracasso 2004). In aumento Habitat ed Ecologia Habitat ed Ecologia Nidifica in zone umide d'acqua dolce o salmastra con acque poco profonde. Ambiente Terrestre Minacce Principali minacce Trasformazione dell'habitat di nidificazione e alimentazione. Misure di conservazione Misure di Elencata in Allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). Specie oggetto di tutela conservazione secondo l'Articolo 2 della Legge 157/92. Bibliografia BirdLife International (2004), Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status. Boitani, L., Corsi, F., Falcucci, A., Maiorano, L., Marzetti, I., Masi, M., Montemaggiori, A., Ottaviani, D., Reggiani, G., & Rondinini, C. (2002), Rete Ecologica Nazionale. Un approccio alla conservazione dei verteb rati italiani Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo; Ministero dell'Ambiente, Direzione per la Conservazione della Natura. Istituto di Ecologia Applicata, Roma Brichetti, P. and Fracasso, G. (2004), Ornitologia italiana - Tetraonidae-Scolopacidae Alberto Perdisa Editore, Bologna Share Share More http://www.iucn.it/scheda.php?id=2133093844 1/1 9/7/2014 Home IUCN | Ixobrychus minutus Liste Rosse italiane Gruppi sistematici AVES CICONIIFORMES ARDEIDAE Cerca nella Lista Rossa: (genere, specie o nome comune...) Ixobrychus minutus Vai WWW.IUCN.ORG Tassonomia Regno Phylum Classe Ordine ANIMALIA CHORDATA AVES Famiglia CICONIIFORMES ARDEIDAE Nome scientifico Ixob rychus minutus Descrittore (Linnaeus, 1766) Nome comune Tarabusino Informazioni sulla valutazione Categoria e criteri della Lista Rossa Anno di pubblicazione Autori © credit Female little bittern perched on branch, side view View more photos and videos at ARKive.org Vulnerabile (VU) C1 2012 Valentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini Alessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari, Revisori Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini Florenzano Compilatori Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili L'areale della popolazione italiana risulta essere maggiore di 20000 km² (Boitani et al. 2002). Il numero di individui maturi è stimato in 2600-4600 e risulta stabile nel periodo 1990-2000 (Brichetti & Fracasso 2003, BirdLife International 2004). Tuttavia la specie appare oggi in declino, sospettato essere almeno del 10% negli Razionale ultimi 10 anni (circa tre generazioni) soprattutto in Pianura Padana (Brichetti com.pers.). Per questo motivo la popolazione italiana viene classificata Vulnerabile (VU) per il criterio C1. La popolazione globale sembra essere in lieve declino (IUCN 2009) e quella Europea non presenta uno stato di conservazione sicuro (BirdLife International 2004). Al momento dunque non è possibile sospettare immigrazione da fuori regione, la valutazione rimane quindi invariata. Areale Geografico Distribuzione Specie migratrice nidificante estiva in Pianura Padana e nelle regioni centrali, più scarsa e localizzata al meridione, in Sicilia e Sardegna. Popolazione Popolazione italiana stimata in 1.300-2.300 coppie (Brichetti & Fracasso 2003) ed è considerata stabile nel periodo 1990-2000 (BirdLife International 2004). Tuttavia la specie appare oggi in declino sospettato essere almeno del 10% negli ultimi Popolazione 10 anni (circa 3 generazioni) soprattutto in Pianura Padana. In Lombardia è riportata una forte diminuzione della specie durante gli ultimi 20 anni (Vigorita & Cucè 2008 in Gustin et al. 2009) mentre in Piemonte appare in calo sia a livello generale, che a livello di singole province (Aimassi & Reteuna 2007 in Gustin et al. 2009). Tendenza della popolazione In declino Habitat ed Ecologia Nidifica in zone umide d'acqua dolce, ferma o corrente. Si rinviene Habitat ed Ecologia prevalentemente presso laghi e stagni eutrofici, con abbondante vegetazione acquatica ed in particolare canneti a Phragmites. Ambiente Terrestre Minacce Nelle risaie e nelle zone umide naturali (o naturaliformi) sottoposte a forti pressioni antropiche è minacciato dall'eliminazione delle aree marginali (canneti, Principali minacce altra vegetazione palustre spontanea), utilizzate per la nidificazione. Potenzialmente importanti per la conservazione della specie sono anche le condizioni riscontrate durante lo svernamento in Africa e la migrazione per e da i quartieri riproduttivi (Gustin et al. 2009). Misure di conservazione Misure di conservazione Elencata in Allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). http://www.iucn.it/scheda.php?id=866013304 1/2 9/7/2014 IUCN | Ixobrychus minutus Bibliografia BirdLife International (2004), Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status. Boitani, L., Corsi, F., Falcucci, A., Maiorano, L., Marzetti, I., Masi, M., Montemaggiori, A., Ottaviani, D., Reggiani, G., & Rondinini, C. (2002), Rete Ecologica Nazionale. Un approccio alla conservazione dei verteb rati italiani Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo; Ministero dell'Ambiente, Direzione per la Conservazione della Natura. Istituto di Ecologia Applicata, Roma Brichetti, P. and Fracasso, G. (2003), Ornitologia italiana - Gavidae-Falconidae Alberto Perdisa Editore, Bologna Gustin M., Brambilla M. & Celada C. (2009), Valutazione dello stato di conservazione dell'avifauna italiana. Rapporto tecnico inedito su incarico del Ministero dell'Amb iente, della Tutela del Territorio e del Mare. pp. 01/01/51 Share Share More http://www.iucn.it/scheda.php?id=866013304 2/2 9/7/2014 Home IUCN | Lanius collurio Liste Rosse italiane Gruppi sistematici AVES PASSERIFORMES LANIIDAE Cerca nella Lista Rossa: (genere, specie o nome comune...) Lanius collurio Vai WWW.IUCN.ORG Tassonomia Regno Phylum Classe Ordine ANIMALIA CHORDATA AVES Famiglia PASSERIFORMES LANIIDAE Nome scientifico Lanius collurio Descrittore Linnaeus, 1758 Nome comune Averla piccola Informazioni sulla valutazione Categoria e criteri della Lista Rossa Anno di pubblicazione Autori © credit Red-backed shrike male perched on musk thistle View more photos and videos at ARKive.org Vulnerabile (VU) A2bc 2012 Valentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini Alessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari, Revisori Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini Florenzano Compilatori Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili L'areale della specie in Italia risulta essere vasto (maggiore di 20.000 km², Boitani et al. 2002) e la popolazione è stimata in 100000- 240000 individui maturi (BirdLife International 2004, Brichetti & Fracasso 2011). Per l'intero territorio italiano, sulla base di 800 coppie mediamente contattate nel corso del progetto MITO2000, viene stimata una diminuzione del 45% nell'arco temporale 2000-2010 (LIPU & Rete Rurale Nazionale 2011, www.mito2000.it). La causa principale sembra essere la trasformazione degli ambienti idonei alla nidificazione, che agisce sulla specie in Razionale maniera più marcata nelle zone di pianura e collina rispetto a quelle montane (Gagliardi et al. 2009). Non si escludono anche criticità legate ai quartieri di svernamento in Africa. La popolazione italiana viene pertanto classificata Vulnerabile (VU) per il criterio A2. In Europa la specie ha subito un forte declino nel passato dal quale non si è ancora ripresa, in particolare sono ancora in declino la popolazione scandinava, italiana, balcanica e turca (BirdLife International 2004). Al momento non vi è alcuna evidenza di immigrazione da fuori regione, pertanto la valutazione rimane invariata. Areale Geografico Distribuzione Ampia distribuzione in tutta la penisola inclusa la Sardegna. Rara e localizzata in Sicilia (Ientile & Massa 2008). Popolazione Stimata in 50.000-120.000 coppie in diminuzione (BirdLife International 2004) Popolazione sospetta del 50% negli ultimi 10 anni in Pianura Padana (Brichetti P. com. pers.) e Toscana (Puglisi L. com. pers.). Tendenza della popolazione In declino Habitat ed Ecologia Habitat ed Ecologia Specie ecotonale, tipica di ambienti aperti cespugliati o con alberi sparsi. Ambiente Terrestre Minacce Principali minacce Perdita di habitat. Misure di conservazione Misure di conservazione Elencata in Allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). Bibliografia BirdLife International (2004), Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status. Boitani, L., Corsi, F., Falcucci, A., Maiorano, L., Marzetti, I., Masi, M., Montemaggiori, A., Ottaviani, D., Reggiani, G., & Rondinini, C. (2002), Rete Ecologica Nazionale. Un approccio alla conservazione dei verteb rati italiani Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo; Ministero dell'Ambiente, Direzione per la Conservazione della Natura. Istituto di Ecologia Applicata, Roma http://www.iucn.it/scheda.php?id=1233973700 1/2 9/7/2014 IUCN | Lanius collurio Gagliardi A., Sonno S., Casale F., Morello C., Pretatoni D., Tosi G. (2009), Influenza di variab ili amb ientali sull'insediamento nei siti riproduttivi delle coppie di Averla piccola Lanius collurio in amb ienti alpino e prealpino Alula Ientile R. & Massa B. (2008), Uccelli (Aves). In: AA. VV., Atlante della Biodiversità della Sicilia: Verteb rati terrestri. Studi & Ricerche Arpa Sicilia, Palermo 6, 115-211. LIPU & Rete Rurale Nazionale (2011), Lo stato degli uccelli comuni in Italia MIPAAF Share Share More http://www.iucn.it/scheda.php?id=1233973700 2/2 9/7/2014 Home IUCN | Picus viridis Liste Rosse italiane Gruppi sistematici AVES PICIFORMES PICIDAE Cerca nella Lista Rossa: (genere, specie o nome comune...) Picus viridis Vai WWW.IUCN.ORG Tassonomia Regno Phylum Classe Ordine ANIMALIA CHORDATA AVES Famiglia PICIFORMES PICIDAE Nome scientifico Picus viridis Descrittore Linnaeus, 1758 Nome comune Picchio verde Informazioni sulla valutazione Categoria e criteri della Lista Rossa Anno di pubblicazione Autori Minor Preoccupazione (LC) 2012 Valentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini Alessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari, Revisori Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini Florenzano Compilatori Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili L'areale della popolazione italiana risulta essere vasto (maggiore di 20000 km², Boitani et al. 2002), il numero di individui maturi è stato stimato in 120000-240000 (Brichetti & Fracasso 2007) e risulta in incremento nel periodo 2000-2010 (LIPU & Razionale Rete Rurale Nazionale 2011, www.mito2000.it). Pertanto la popolazione italiana non raggiunge le condizioni per essere classificata entro una delle categorie di minaccia (declino della popolazione del 30% in tre generazioni, ridotto numero di individui maturi e areale ristretto) e viene quindi classificata a Minore Preoccupazione (LC). Areale Geografico Distribuzione Presente in tutta Italia, escluse le isole (Boitani et al. 2002). Popolazione Popolazione italiana è stimata in 60.000-120.000 coppie ed è considerata stabile Popolazione (BirdLife International 2004) o in netto incremento come in Pianura Padana (Brichetti P. com. pers.). Tendenza della popolazione Stabile Habitat ed Ecologia Habitat ed Ecologia Ambiente Frequenta un'ampia varietà di ambienti: boschi, terreni coltivati, zone ad alberi sparsi, frutteti e parchi (Boitani et al. 2002). Terrestre Minacce Principali minacce Nessuna informazione Misure di conservazione Misure di conservazione Specie oggetto di tutela secondo l'Articolo 2 della Legge 157/92. Bibliografia BirdLife International (2004), Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status. Boitani, L., Corsi, F., Falcucci, A., Maiorano, L., Marzetti, I., Masi, M., Montemaggiori, A., Ottaviani, D., Reggiani, G., & Rondinini, C. (2002), Rete Ecologica Nazionale. Un approccio alla conservazione dei verteb rati italiani Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo; Ministero dell'Ambiente, Direzione per la Conservazione della Natura. Istituto di Ecologia Applicata, Roma LIPU & Rete Rurale Nazionale (2011), Lo stato degli uccelli comuni in Italia MIPAAF Share Share More http://www.iucn.it/scheda.php?id=997815256 1/2 9/7/2014 http://www.iucn.it/scheda.php?id=997815256 IUCN | Picus viridis 2/2 9/7/2014 Home IUCN | Remiz pendulinus Liste Rosse italiane Gruppi sistematici AVES PASSERIFORMES REMIZIDAE Cerca nella Lista Rossa: (genere, specie o nome comune...) Remiz pendulinus Vai WWW.IUCN.ORG Tassonomia Regno Phylum Classe Ordine ANIMALIA CHORDATA AVES Famiglia PASSERIFORMES REMIZIDAE Nome scientifico Remiz pendulinus Descrittore (Linnaeus, 1758) Nome comune Pendolino Informazioni sulla valutazione Categoria e criteri della Lista Rossa Anno di pubblicazione Autori Vulnerabile (VU) A2ab 2012 Valentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini Alessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari, Revisori Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini Florenzano Compilatori Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili L'areale della specie in Italia risulta essere vasto (maggiore di 20000 km², Boitani et al. 2002) e il numero di individui maturi è maggiore di 10000 (BirdLife International 2004). La popolazione italiana nell'ultimo decennio è diminuita sensibilmente in particolar modo in Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna (Brichetti & Grattini 2010) mentre in Sicilia è in aumento (Ientile & Massa 2008). Il tasso di decremento maggiore si è avuto nell'ultimo decennio e il fenomeno è probabilmente ancora in atto. Sulla base dei dati disponibili, sebbene per alcune regioni solo presunti o parziali, Brichetti & Grattini (2010) ritengono che l'attuale popolazione italiana nidificante abbia subito una contrazione del 50-70% Razionale negli ultimi 20 anni. Sulla base delle osservazioni dirette seppur non sempre supportate da dati di tipo quantitativo e sull'intera scala nazionale e della scomparsa della specie da alcuni contesti locali, è ragionevole ipotizzare che la popolazione italiana sia diminuita almeno del 30% negli ultimi 10 anni (tre generazioni per la specie). Per tali ragioni, essa viene classificata Vulnerabile (VU) secondo il criterio A2. È bene precisare che le cause che hanno portato alla presente situazione non sono chiare, probabilmente anche poco indagate. La popolazione europea presenta nel complesso uno stato sicuro ma non vi è alcuna evidenza di immigrazione da fuori regione, pertanto, la valutazione della popolazione italiana rimane invariata. Areale Geografico Distribuzione Nidifica in buona parte del territorio nazionale e in Sicilia. Popolazione Popolazione italiana stimata in 20.000-30.000 coppie (BirdLife International 2004) Popolazione e nell'ultimo decennio sembra essere diminuita sensibilmente in tutto l'areale, con stime che raggiungono il 50% negli ultimi 10 anni (Brichetti & Grattini 2010). In Sicilia risulta stabile dal 1984 al 2006 (Ientile & Massa 2008). Tendenza della popolazione In declino Habitat ed Ecologia Habitat ed Ecologia Nidifica in zone umide con presenza di vegetazione ripariale arborea. Ambiente Terrestre Minacce Le minacce per questa specie non sono del tutto chiare, può contribuire in parte la Principali minacce manutenzione dei canali di bonifica dove la specie volentieri nidifica, tuttavia questa non sembra essere la causa principale del marcato declino della popolazione italiana. Misure di conservazione Misure di conservazione Nessuna informazione Bibliografia http://www.iucn.it/scheda.php?id=1589698436 1/2 9/7/2014 IUCN | Remiz pendulinus BirdLife International (2004), Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status. Boitani, L., Corsi, F., Falcucci, A., Maiorano, L., Marzetti, I., Masi, M., Montemaggiori, A., Ottaviani, D., Reggiani, G., & Rondinini, C. (2002), Rete Ecologica Nazionale. Un approccio alla conservazione dei verteb rati italiani Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo; Ministero dell'Ambiente, Direzione per la Conservazione della Natura. Istituto di Ecologia Applicata, Roma Brichetti P. & Grattini N. (2010), Distrib uzione e trend delle popolazioni di Pendolino Remiz pendulinus nidificanti in Italia nel periodo 1980-2007 Picus, 36 (69): 1-11, 2010 Ientile R. & Massa B. (2008), Uccelli (Aves). In: AA. VV., Atlante della Biodiversità della Sicilia: Verteb rati terrestri. Studi & Ricerche Arpa Sicilia, Palermo 6, 115-211. Share Share More http://www.iucn.it/scheda.php?id=1589698436 2/2 TAVOLA 1 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] Tavola 1 – Stralcio della carta degli habitats in base alla Dir. 92/43/CEE Scala originale 1:10.000 – In nero è indicata l’area di ubicazione dell’impianto Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] Indicazione della fonte e legenda. ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] TAVOLA 2 Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected] Tavola 2 – Stralcio della carta della vegetazione (fitosociologica) - Scala originale 1:10.000 – In nero è indicata l’area di ubicazione dell’impianto Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU) Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected] Indicazione della fonte e legenda. ACB Progettazione di Cacciamani Marcello V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU) Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected]
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