Con il Patrocinio di Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano Lunedì, 23 febbraio 2015 – ore 21.00 SERIE «FESTIVAL OMAGGIO A MILANO» 2015 «Cento Concerti in memoria del genocidio armeno del 1915» Con il Patrocinio di Ambasciata della Repubblica d’Armenia VARDAN MAMIKONIAN Flautista MARIA FEDOTOVA Pianista ________________________________________ BRUNO MANTOVANI (1974) V PEZZO PER FLAUTO SOLO SU TEMA ARMENO CESAR FRANCK (1822 – 1890) SONATA IN LA MAGGIORE (trascrizione per flauto e pianoforte) Allegro ben moderato; Allegro; Recitativo fantasia. Ben moderato; Allegro poco mosso (1685 – 1750) JOHANN SEBASTIAN BACH- FERRUCCIO BUSONI (1866 – 1924) CIACCONA (DALLA PARTITA N. 2 IN RE MINORE BWV 1004) ARNO BABAJANIAN (1921 – 1983) ELEGIE; POEME PADRE KOMITAS (1869 – 1935) GARUN A; KRUNCK; DZIRANI DZAR FREDERIC CHOPIN (1810 – 1849) DA “12 STUDI OP. 25”: nn.1, 3, 5, 7, 10, 12 ________________________________________ Si ringraziano Ringrazio i responsabili delle Serate Musicali - Milano, gli esecutori e il pubblico presente a questa serata dedicata al centenario del genocidio armeno. Facendo mie le parole del Presidente della Repubblica d’Armenia Serzh Sargsyan, esprimo la speranza che il riconoscimento e la condanna del genocidio armeno da parte della Turchia servirà come punto di partenza per la riconciliazione storica dei popoli armeno e turco. Pietro Kuciukian Console onorario della Repubblica d’Armenia Consolato onorario della Repubblica d’Armenia VARDAN MAMIKONIAN - Nato in una famiglia di musicisti a Yerevan in Armenia, ha iniziato lo studio del pianoforte alla Yerevan Spendianan School of Music con Arku Haroutunian. Ha proseguito i suoi studi presso la Moscow Central Music School e presso il Conservatorio Ciaikovski, dove divenne allievo di Valery Kastelsky, uno degli ultimi allievi del leggendario Heinrich Neuhaus. Ha proseguito gli studi con Lazar Berman all'Accademia di Imola. Dal 1991 Mamikonian ha fatto di Parigi la sua casa. Nel 1992 è stato il vincitore del World Music Masters Competition a Monte Carlo, riservato esclusivamente ai vincitori di concorsi internazionali. Negli Stati Uniti si è esibito con orchestre come Atlanta, San Francisco Detroit, Pacific, Houston e Nat Smphony di Washington DC e con la Los Angeles Philharmonic e l’Hollywood Bowl. Ha suonato con l’Orchestra Sinfonica della RAI e Eliahu Inbal, con i Bamberger Symphoniker, Berliner Symphoniker etc... È stato ospite di festival quali Verbier, Ravinia, La Roque d’Anthéron, St. Moritz Festival, etc... Mamikonian ha tenuto recital al Musikverein di Vienna, alla Carnegie Hall di New York, al Theatre des ChampsElysées, alla Herkulessaal di Monaco di Baviera, alla Wigmore Hall di Londra, alla Tonhalle di Zurigo, etc… Come solista ha suonato in Germania e in Olanda con l'Orchestra di San Pietroburgo, performances al Grande Theatre Shanghai, Gerwandhaus di Lipsia, Salle Pleyel Monaco, Francoforte, con direttori quali Gergiev, Slatkin, Boreyko, Fedoseev, etc… Nella stagione 12-13 ha tenuto concerti a Parigi, Dusseldorf, Barcellona, Monaco di Baviera, Francoforte e ha debuttato con le Orchestre di Stoccolma e Berna. Ha registrato molto per la radio tedesca. Nel 2013-2014 sono apparsi i suoi nuovi cd. È ospite per la terza volta di Serate Musicali. MARIA FEDOTOVA - Ha iniziato a suonare a 5 anni e 8 ha dato il primo concerto duettando con il padre flautista. Dopo essersi diplomata al Conservatorio di San Pietroburgo, ha partecipato a molti Festival europei (Verbier, Salisburgo, Bregenz, Lockenhaus, Mentone), e ha suonato come solista in famose sale (Musikverein, Conservatorio di Mosca, Citè de la musique, Theatre de Champs Elysèes…). Ha collaborato con grandi orchestre e con direttori quali Fedosejev, Frantz, Sondecki, Bolton, Courentzis, Temirkanov, Jurowski, Mehta. Dopo essere stata Primo Flauto dell’Orchestra Ciakovski di Mosca, dal 2012 ricopre lo stesso ruolo nell’Orchestra del Teatro Marinskij di San Pietroburgo con Gergiev. Come musicista da camera collabora con Kremer, Bashmet, etc... Si è specializzata anche nella prassi esecutiva su strumenti antichi e ha eseguito “prime esecuzioni” di compositori contemporanei come Bernstein, Takemitsu, Kancheli, Carter, etc... Il suo repertorio coniuga classicissimo e avanguardia, con programmi tradizionali e alternativi. Insegna al Conservatorio di San Pietroburgo e tiene mastercalsses. Con il marito, l’attore austriaco Michael Dangl, ha sviluppato alcuni programmi di musica e parola. Recentemente è stato pubblicato un CD con musiche a lei dedicate da alcuni compositori austriaci. SI RACCOMANDA DI SPEGNERE I TELEFONI CELLULARI É VIETATO REGISTRARE SENZA L’AUTORIZZAZIONE DELL’ARTISTA E DELL’ORGANIZZAZIONE BRUNO MANTOVANI - V PEZZO PER FLAUTO SOLO SU TEMA ARMENO. Dopo aver ottenuto cinque primi premi al Conservatoire National Superieur de Musique di Parigi (analisi, estetica, orchestrazione, composizione e storia della musica), partecipa al corso d’informatica dell’Ircam. Comincia così la sua carriera internazionale. Le sue opere sono eseguite al Concertgebouw di Amsterdam, alla Filarmonica di Colonia, al KKL di Lucerna, al Teatro alla Scala di Milano, alla Carnegie Hall e al Lincoln Center di New York, alla Cité de la musique e alla Salle Pleyel di Parigi. Fedele ai suoi interpreti prediletti, collabora con prestigiosi solisti (Jean-Efflam Bavouzet, Alain Billard, Jean-Guihen Queyras, Antoine Tamestit, Tabea Zimmermann), direttori d’orchestra (Pierre Boulez, Sir Andrew Davis, Péter Eötvös, Laurence Equilbey, Gunter Herbig, Emmanuel Krivine, Susanna Mälkki, Jonathan Nott, Pascal Rophé François-Xavier Roth), ensemble (Accentus, InterContemporain, TM+) e orchestre (Sinfonica di Bamberg, Chicago Symphony, WDR di Colonia, La Chambre Philharmonique, Radio di Francoforte, Filarmonica di Liegi, BBC di Londra, Accademia di Lucerna, Orchestre de Paris, Filarmonica di Radio France, Radio di Sarrebrücken, Filarmonica Ceca, NHK di Tokyo, RAI di Torino, Sinfonia di Varsavia, RSO di Vienna). Ha ricevuto molti riconoscimenti nei concorsi internazionali. Ospite alla Herrenhaus di Edenkoben nel 1999, ha partecipato al Festival “Octobre en Normandie” durante l’edizione del 2001, a Bologna nel quadro del programma “Villa Medici fuori le mura” di Afaa (2002), all’Accademia di Francia a Roma (Villa Medici nel 2004/2005) e al Festival di Besançon durante le edizioni del 2006 e del 2008 e presso l’Orchestre National de Lille dal 2008. Nel 2006 il Festival Musica (che lo invita dal 2001) gli ha dedicato un ritratto. Interessato alle relazioni fra la musica e le altre forme di espressione artistica, collabora con i romanzieri Hubert Nyssen e Eric Reinhardt, i librettisti Christophe Ghristi e François Regnault, il cuoco Ferran Adrià, i coreografi Jean-Christophe Maillot e Angelin Preljocaj, il cineasta Pierre Coulibeuf. Il suo lavoro interroga regolarmente la storia della musica occidentale (Bach, Gesualdo, Rameau, Schubert, Schumann) o i repertori popolari (jazz, musiche orientali). Le sue opere sono edite da Henry Lemoine. Dal 2010 è Direttore del Conservatorio di Parigi. CESAR FRANCK - SONATA IN LA MAGGIORE (TRASCRIZIONE PER FL. E PF.). Al pari di altri monumenti della letteratura violinistica apparsi tra fine Ottocento e inizio Novecento, destinati espressamente all'indirizzo di grandi strumentisti, la Sonata in la maggiore (concepita nel 1886) è da Franck dedicata al violinista Eugène Ysaÿe e costituisce anzi il suo regalo di nozze al virtuoso belga. Tra i vari aneddoti che avvolgono la vicenda esecutiva di quest'opera, occorre ricordare che, alla prima esecuzione, il dedicatario onora il proprio debito salvando questa pagina dal naufragio. Inserito in un concerto indetto, in orario pomeridiano, da una società di promozione dell'arte contemporanea nel Museo d'Arte Moderna di Bruxelles, il lavoro ha inizio mentre sopraggiunge l'oscurità. Il regolamento della galleria proibisce ogni tipo di illuminazione artificiale nelle sale destinate alla pittura, e ovviamente anche l'accensione di un semplice zolfanello potrebb'essere motivo di trasgressione. Alla fine del primo movimento, il personale di custodia invita i presenti a lasciare i locali. Ma gli spettatori, già catturati dall'interesse, rifiutano ostinatamente di muoversi. E allora, nella penombra, si sente Ysaÿe, che è insieme alla pianista Bordes-Pène, battere l'archetto sul leggìo con la sua abituale esuberanza, esclamando "Avanti! Avanti!". Non c'è bisogno di dire che i due artisti, immersi nel buio completo, eseguono a memoria gli altri tre movimenti, trascinando il pubblico a una consacrazione unanime, che ha la meglio su ogni contingente contrarietà. Gli stessi interpreti, nella primavera del 1887, faranno conoscere questa pagina a Parigi e, in seguito, Eugène Ysaÿe le assicurerà la più ampia diffusione internazionale. D'altra parte, questa Sonata si impone per proprio merito, nella musica cameristica francese, come la pagina meglio riuscita del suo genere; tanto da essere stata definita un "lavoro cartesiano", per la limpidezza strutturale e l'infallibile equilibrio che governano il dialogo dei due strumenti. Si colloca infatti, con la sua forma ciclica che ne caratterizza altre opere, tra i vertici della produzione di César Franck. La Sonata venne trascritta per flauto. BACH-BUSONI - CIACCONA (DALLA PARTITA N. 2 IN RE MINORE BWV 1004). Nel campo della trascrizione, Ferruccio Busoni (1866-1924) ha operato in duplice modo: con la rielaborazione oppure con la trasportazione, cioè la «traduzione» da uno strumento all'altro, come dal violino o dall'organo al pianoforte. Il suo rapporto con J. S. Bach ha dato un risultato monumentale: 25 volumi di revisioni (Busoni Ausgabe) e 7 volumi di trascrizioni (Bach, Busoni gesammelte Ausgabe). Del resto, l'arte di Bach rappresenta per Busoni il fatto centrale nella produzione musicale «tra la preistoria e l'epoca presente e il punto di partenza del moderno pianismo» come egli stesso ebbe a sostenere. La Ciaccona (in origine danza popolare spagnola forse venuta dal Messico e, in seguito, forma strumentale a ritmo ternario, strutturata come serie di variazioni su un basso ostinato), si diffuse in Europa nei secoli XVII e XVIII con caratterizzazioni locali diverse. La Ciaccona di Bach, che conclude la Partita II in re minore per violino solo, risale al 1720 ed è un capolavoro dell'arte della variazione. La grandiosa elaborazione concertistica fattane da Busoni è del 1897 e conclude il III volume dell'Edizione Bach-Busoni. Il lavoro, dedicato al pianista Eugen d'Albert, è un unicum, in quanto tutte le altre elaborazioni busoniane da Bach sono fatte su opere già destinate alla tastiera (quella dell'organo). Più che il precedente di Brahms, autore vent'anni prima di una trascrizione per la sola mano sinistra, fu forse l'esempio di Liszt e più ancora il pensiero di Schumann con gli Studi di Paganini, a ispirare a Busoni l'operazione. Il risultato è stata una possente composizione che inizia, culmina al centro e si conclude con il Tema e nella quale si individuano 25 Variazioni. Naturalmente Busoni scriveva a misura delle sue capacità pianistiche, per cui il pezzo è di trascendentale impegno. ARNO BABAJANIAN - ELEGIE; POEME. Nato a Yerevan dove frequentò il Conservatorio su suggerimento di Aram Khachaturian, Arno Babajanian continuò gli studi a Mosca per tornare poi nella città natale, dove insegnò pianoforte al Conservatorio e iniziò la carriera di compositore, ottenendo da subito grande successo. Portò in tour, in Unione Sovietica e in Europa, il suo Trio con pianoforte in fa diesis minore. La maggior parte della sua musica, che trovava radici nel folklore armeno e nella musica popolare, veniva adattata a uno stile virtuosistico che ricordava Rachmaninov e Khachaturian. Le sue opere più tarde furono influenzate da Prokofiev e Bartok. Come pianista e insegnante venne molto stimato anche da Shostakovich. PADRE KOMITAS - GARUN A; KRUNCK; DZIRANI DZAR. Padre Komitas nacque, con il nome di Soghomon Gevorki Soghomonyan, in una famiglia di musicisti (8 ottobre secondo il calendario Gregoriano) e nel 1881 fu ammesso al Seminario di Echmiadzin, dove impressionò i suoi insegnanti con il suo talento canoro e musicale e dove si diplomò nel 1893. Nello stesso anno divenne monaco e gli fu dato il nome di Komitas, appartenuto a un Catholicos e musicista armeno del VII secolo. Due anni dopo divenne prete e ottenne il titolo "Padre" (Vardapet o Vartabed). Fondò e condusse il coro del monastero dove risiedeva fino al 1896, quando si recò a Berlino per studiare presso la Friedrich-Wilhelm-Universität (oggi nota come Humboldt-Universität). Nel 1899 acquisì il titolo di Dottore in musicologia e tornò a Echmiadzin, dove diresse il coro polifonico maschile. Viaggiò per tutta la regione, registrando canzoni e danze folkloristiche; in questo modo collezionò e pubblicò circa tremila canzoni, spesso riadattate per il suo coro. Il suo capolavoro fu una Divina liturgia (Badarak), ancora oggi una delle musiche più utilizzate durante la messa della Chiesa apostolica armena. L’opera fu iniziata nel 1892, ma Komitas non la finì mai completamente a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. La base della composizione è formata dai canti dei preti più anziani mescolati alla musica popolare proveniente dalla sua raccolta. Oggi la versione più nota è quella per coro maschile a tre voci. Il testo non è originale, ma deriva dal testo tradizionale delle messe della chiesa armena. Diede molte lezioni in varie università dell'Europa, della Turchia e dell'Egitto, diffondendo la conoscenza della musica armena. Dal 1910 visse a Istanbul, dove fondò un coro di trecento membri. Il 24 aprile 1915, il giorno dell'inizio del genocidio armeno, fu arrestato e deportato, con altri 180 notabili armeni, a Çankirıi nell'Anatolia centrale. Grazie all'aiuto del poeta turco Emin Yurdakul Mehmed, dell'autrice Halide Edip Hanim e dell'Ambasciatore degli Stati Uniti d'America Henry Morgenthau senior, Komitas fu rimandato nella capitale insieme ad altri otto deportati. Nell'autunno del 1916 fu ricoverato in un ospedale militare turco e nel 1919 in una clinica psichiatrica parigina dove morì nel 1935, impazzito dalla disperazione, perché la maggior parte della sua musica e dei suoi testi erano stati bruciati. Le sue ceneri furono trasferite a Yerevan e sepolte nel Pantheon. FREDERIC CHOPIN - DA «12 STUDI OP. 25» : nn.1, 3, 5, 7, 10, 12. Pubblicati tra il 1830 e il 1834, i 12 Studi op. 25 furono dedicati da Chopin all’amica Contessa d’Agoult. Gli Studi dell’op. 10 erano stati scelti in ragione delle tonalità, legandoli a coppie. Nell’op.25 furono ancora legati a coppia i primi due: la bemolle maggiore – fa minore. Chopin gettò in questa seconda impresa praticamente tutto il materiale residuo, come generale getta nella battaglia le sue ultime truppe. La coppia di capolavori (1-2) sommamente interiorizzati e chopineschi, che apre l’op. 25, prevale sulla coppia di tours de force che aveva aperto l’op. 10. Se Chopin avesse potuto continuare su questo standard prodigioso, l’op. 25 avrebbe oscurato l’op. 10. Lo Studio n. 3 in fa maggiore è a figurazione con motivo incorporato. Il trillo è latente nello Studio, sempre pronto a spiccare il volo; poetiche quartine interrotte, come fremiti lievi di ali. É l’unico Studio di cui Horowitz dia una versione con un tempo “ancor più veloce” di quello prescritto, smentendo tutto quello che potevamo avere pensato della sua “economia” rispetto ai tempi prescritti negli altri studi da lui eseguiti. Il Tema dello Studio n. 5 è la esatta e simultanea esecuzione delle acciaccature che precedono un accordo (anche in posizioni anomale). Lo Studio n. 7 è il più grande dei tre StudiNotturni e c’è persino da dubitare che sia nato come Studio. È il Pindaro degli Studi-Notturno e torna al Belcanto (fu detto belliniano). Il n.10, (ottave a due mani), ha particolarmente chiara la tripartizione con un “B” che contrasta per tonalità e introduce un Tema di grande avvenenza (quasi un Tema della seduzione): Chopin lo affida alla destra, in ottave cantabili, creando una ulteriore poetica difficoltà. Lo Studio n. 12 nasce dalla disperazione seguita alla notizia della caduta di Varsavia. PROSSIMI CONCERTI Lunedì 2 marzo 2015 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) (Valido per Serie A+F; F; COMBINATA1; F1) Pianista LUCA SCHIEPPATI – Pianista SOFIA GULYAK J. BRAHMS Prima Sinfonia (finale) - L. v. BEETHOVEN Eroica (Marcia Funebre); La Quinta (Il Tempo del destino, I Tempo); La Nona (Finale “Inno alla Gioia”) Biglietti: Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00 Lunedì 9 marzo 2015 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) (Valido per Serie A+F; F; COMBINATA2; F2) Pianista ALYOSHA JURINIC Biglietti: Intero € 25,00 - Ridotto € 20,00 «GLI AMICI PROPONGONO …» * Mercoledì 11 marzo, ore 18, GAM- Villa Reale, via Palestro, 16 – Milano Nel centenario della nascita di SVIATOSLAV RICHTER (1915- 1997) Ricordo e omaggio al grande Pianista, innumerevole volte ospite di Milano e di Serate Musicali. Ascolti, filmati, ricordi e testimonianze, a cura di Andrea Ottonello e Angelo Foletto. ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI» 2022001122013/2014ICALI» Presidente Onorario Valeria Bonfante Hans Fazzari Isabella Bossi Fedrigotti *** Roberto Fedi Soci Fondatori Ugo Friedmann Carla Biancardi Camilla Guarneri Franco Cesa Bianchi Vincenzo Jorio Giuseppe Ferreri Lucia Lodigiani Emilia Lodigiani Mario Lodigiani Enrico Lodigiani Paolo Lodigiani Luisa Longhi Maria Candida Morosini Stefania Montani Rainera e Mario Morpurgo Gianfelice Rocca G.B. Origoni Della Croce Luca Valtolina Adriana Ragazzi Ferrari Amici Benemeriti Giovanna e Antonio Riva Alvise Braga Illa Alessandro Silva Fondazione Rocca Maria Giacinta Tolluto Ulla Gass Maria Luisa Vaccari Thierry le Tourneur d’Ison Marco Valtolina Erika Rottensteiner Beatrice Wehrlin Società del Giardino Soci Amici Antonio Belloni Giovanni Astrua Testori Carla Beretta Ricci Umberto Bertelè Elisabetta Biancardi Mimma Bianchi Maria Brambilla Marmont Carlo e Angela Candiani Giancarlo Cason Nicoletta Colombo Egle Da Prat Piero De Martini Maya Eisner Federico ed Elisabetta Falck Silvana Fassati Carlo e Anna Ferrari Giuliana File Finzi Bianca e Roberto Gabei Matilde Garelli Felicia Giagnotti Giuseppe Gislon Maria Clotilde Gislon Eugenia Godani Ferruccio Hurle Giuliana e Vittorio Leoni Maurizia Leto di Priolo Giuseppe Lipari Gabriella Magistretti Eva Malchiodi Giuseppina Maternini Lucia ed Enrico Morbelli Stefano Pessina Francesca Peterlongo Denise Petriccione Giuseppe Pezzoli Gian Pietro Pini Giustiniana Schweinberger Antonietta Scroce Paola e Angelo Sganzerla Maria Luisa Sotgiu Giuseppe Tedone Adelia Torti Graziella Villa Giuseppe Volonterio «SERATE MUSICALI» AMICI STORICI Fedele Confalonieri Paolo Pillitteri Fulvio Pravadelli Mediaset Quirino Principe Giuseppe Barbiano di Gianfelice Rocca Belgiojoso Fondazione Rocca Ugo Carnevali Carlo Sangalli Roberto De Silva Fondazione Cariplo Roberto Formigoni Luigi Venegoni Gaetano Galeone Giuseppe Ferreri Società del Giardino Banca Popolare di Milano Gianni Letta Camera di Commercio di Mario Lodigiani Milano Roberto Mazzotta Publitalia Francesco Micheli ***** Arnoldo Mosca Mondadori Diana Bracco Silvio Garattini Robert Parienti Martha Argerich Marina Berlusconi ***** Carlo Maria Badini Cecilia Falck Alberto Falck Vera e Fernanda Giulini Oscar Luigi Scalfaro Emilia Lodigiani Giovanni Spadolini Maria Grazia Mazzocchi Leonardo Mondadori Conservatorio G. 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