gli anni d’argento LONGEVITÀ &ASSISTENZA PADOVA Come questo impatterà, quali misure prendere, che cosa già sta avvenendo nel territorio 2052: un veneto su tre sarà over 65 I servizi sociali dell’Ulss 16 prevedono tre tipi di richieste da parte degli anziani e di chi li seguirà in futuro: un sostegno economico per scegliere in autonomia l’assistenza; centri diurni o sollievo per alcune ore al giorno o per periodi determinati; strutture residenziali per persone non più gestibili a domicilio L’Ulss 16 è la più popolosa del Veneto (481 mila abitanti). Ogni 100 bambini e ragazzi ci sono in media 156,2 anziani, con punte di 221 in centro città. 왘 Quali conseguenze ha e avrà, in termini di richie- anziani, dando una misura diretta del peso sociale di ste di servizi socio sanitari, l’incremento costante questi ultimi e dell’emergere di problematiche correladella vita media della popolazione e il suo pro- te alla loro assistenza sanitaria. gressivo invecchiamento? La domanda interessa gli Le stime, infine, dicono che nel 2052 gli ultra sesanziani di oggi e, doppiamente, quelli di domani, spe- santacinquenni potrebbero rappresentare il 31,8 per cialmente se già ora, da giovani, sono impegnati ad ac- cento degli abitanti complessivi del Veneto. Che anziacudire un familiare. ni saranno? «Aumenteranno i longevi, La parola chiave I numeri, come sempre, dicono molto. cioè coloro i quali invecchieranno con I dati forniti dall’Ulss 16 a proposito del per quanto riguarda successo, mantenendosi in buona salute, suo bacino d’utenza, il più ampio della rema cresceranno pure, in valore assoluto, i i servizi è gione con oltre 481 mila abitanti, eviden- compartecipazione tra casi di fragilità», spiega Alessandro Pigatziano come oltre un quinto di essi abbia to, direttore dei servizi sociali e della funun’età pari o superiore ai 65 anni. L’indice famiglie, Ulss, comuni zione territoriale dell’Ulss 16. ed enti locali, di vecchiaia segnala la presenza di 156,2 Ciò implica la necessità non solo di per garantire il più anziani ogni 100 bambini e ragazzi minori promuovere la qualità e gli stili di vita deldi 14 anni, con una punta di 221,5 nei ampio accesso possibile l’anziano ma anche di garantire, attraverso quartieri centrali di Padova e un minimo una politica sociale ad ampio raggio, la di 118,1 nei comuni a ovest del capoluogo. L’indice di sua tutela nelle situazioni di non autosufficienza, aldipendenza senile, cioè la percentuale di over 65 sulla l’interno di contesti residenziali e semiresidenziali. popolazione attiva (soggetti dai 15 ai 64 anni), è pari a «Possiamo prevedere – prosegue Pigatto – che a me32,7. Cifra che rivela l’assottigliamento della fetta di dio termine gli elementi di richiesta da parte degli ancittadinanza chiamata a farsi carico di anziani e grandi ziani fragili e delle loro famiglie rimarranno gli stessi di oggi. Il primo è un aiuto economico che consenta di decidere in autonomia sul modo migliore di assicurare il benessere dell’anziano, permettendogli, ad esempio, di rimanere a casa propria il più a lungo possibile. La seconda richiesta è quella di poter affidare l’anziano, in alcune ore del giorno o per determinati periodi dell’anno, a centri diurni e centri sollievo. La terza è la possibilità, per la persona ormai non più gestibile, di essere accolta in una struttura residenziale». In quale misura questi servizi saranno sollecitati in futuro è, però, difficile da pronosticare: «Persone con uguali bisogni sociosanitari possono esprimere richieste diverse. Le variabili in gioco sono numerose. Pensiamo, in primo luogo, alla capacità e alla possibilità delle famiglie di prendersi cura dell’anziano non autosufficiente. I nuclei saranno solidi o frammentati? Figli e nipoti vivranno nelle vicinanze oppure lontano, magari all’estero? Stipendi e pensioni saranno sufficienti per retribuire un’assistente familiare? Dal punto di vista della programmazione, quello che intanto si può fare è attivare un’offerta che copra tutti i tipi di fabbisogno. È quel che ha fatto la regione Veneto, che ha già pensato a quanti posti letto nelle case di riposo serviranno di qui ai prossimi anni e aumentato gli aiuti per l’assistenza domiciliare». Ciò che dovrà necessariamente cambiare è la modalità di erogazione dei servizi: «Sempre più la parola d’ordine dovrà essere “compartecipazione”. Significa che l’Ulss metterà a disposizione il servizio, il cui costo dovrà essere ripartito tra famiglie, comuni e altri soggetti quali assicurazioni private e organizzazioni della comunità. Diversamente il sistema non reggerà, soprattutto sotto il profilo dell’uguaglianza di accesso. Il rischio è che alcune persone siano in grado di usufruire di un servizio e altre no, per ragioni di disponibilità economica, di gravità della patologia sofferta, o, semplicemente, perché non ne conoscono l’esistenza o le modalità di attivazione». 왘 Speciale a cura di Piero Cioffredi II assistenzaresidenziale LA DIFESA DEL POPOLO 23 NOVEMBRE 2014 ULSS 16 Il 55 per cento degli ospiti dei centri servizi ha una diagnosi di demenza Nel 2013 assistiti 3.600 anziani gli anni d’argento Ai due livelli in cui la regione Veneto articola la residenzialità degli anziani, l’Ulss 16 ne ha aggiunto un terzo. Nei nove centri diurni 383 gli anziani non autosufficienti accolti nel corso del 2013. Il 55 per cento degli ospiti dei centri servizi nel territorio dell’Ulss 16 ha una diagnosi di demenza senile o malattia di Alzheimer. È quanto emerge dall’elaborazione, ancora parziale, dei dati forniti dalle scheda per la valutazione multidimensionale delle persone adulte e anziane (svama) dei pazienti, compilate dal personale sanitario delle strutture. Le altre diagnosi più significative sono la sindrome ipocinetica (8,1 per cento), l’ictus (4,7) e la schizofrenia residuale (4,4). Dal luglio del 2013 è iniziata la registrazione delle svama su un ap- posito software che permetterà di conoscere lo stato di salute degli ospiti ed elaborare le opportune strategie per la loro accoglienza e assistenza. Attualmente la regione Veneto articola la residenzialità degli anziani non autosufficienti in livelli, sulla base della loro gravità e dei relativi bisogni assistenziali. «Normalmente i livelli sono due, ma nel territorio dell’Ulss 16 ne è stato attivato in via sperimentale un terzo, ossia un profilo medio-alto di assistenza sociosanitaria – spiega Lorella Marsili, dirigente amministrativo del servi- ...dal 1965 udiofon APPARECCHI ACUSTICI zio tutela salute anziani dell’Ulss 16 – Tale ulteriore differenziazione si è resa necessaria a causa dell’allungamento della vita media e del conseguente incremento di patologie sempre più ingravescenti e invalidanti croniche, che necessitano di assistenza in strutture protette». Ad accogliere gli ospiti di terzo livello sono i nuclei ad alta intensità socio-sanitaria (naiss), ricavati in residenza assistenziale. «Vi sono ricoverati, temporaneamente, soggetti che diversamente non possono essere assistiti a domicilio per l’importante fabbisogno di cure necessarie, non sostenibile dai familiari. A volte servono per dare sollievo a questi ultimi o, ancora, per dare una risposta assistenziale a persone con importanti patologie che non trovano una collocazione pronta e idonea nella attuale rete dei servizi territoriali». Attualmente i posti per il progetto “naiss” sono 20 e danno man forte a un sistema di accoglienza residenziale che, nell’Ulss 16, conta su 2.571 posti letto residenziali autorizzati per anziani non autosufficienti (dato al 31 dicembre 2013). Di questi, 2.019 sono riservati al primo livello assistenziale e 522 al secondo, cui se ne sommano altri trenta per persone in stato vegetativo permanente. Nel 2013 è stato assistito in regime residenziale un totale di 3.600 anziani: 2.865 nel primo livel- lo assistenziale, 575 nel secondo, 116 nei “naiss” e 42 stati vegetativi, per 933 mila giornate complessive di assistenza. L’età media degli ospiti si attesta a 80,37 anni. Questi dati includono i cosiddetti “brevi soggiorni”. Si tratta di accoglienze temporanee di persone non autosufficienti, allo scopo di affrontare problematiche contingenti della famiglia che normalmente prende cura dell’anziano. Nel 2013 sono state assistite temporaneamente 45 persone, di cui 5 di medio livello assistenziale. Qualche dato, infine, sui centri diurni socio-sanitari, l’altro importante tassello del sistema dei centri di servizio per l’accoglienza delle persone anziane non autosufficienti o con ridotta autonomia psico-fisica. Per queste strutture, i posti autorizzati per il 2013 sono rimasti i medesimi del biennio precedente, 172, distribuiti tra nove centri. L’anno scorso li hanno frequentati complessivamente 383 anziani non autosufficienti (erano 345 nel 2012), per un totale di quasi 40 mila giornate di presenza. Se pensi di avere un problema di udito AUDIOFON ha la soluzione giusta per te! Gli anziani con perdita dell’udito soffrono primo di declino cognitivo rispetto ai coetanei sani È uno dei problemi di salute più sottovalutati. Ma la perdita di udito potrebbe non avere effetti soltanto sulla vita sociale e sulla qualità di vita, ma anche sulla funzionalità del cervello accelerando il declino cognitivo tipico della terza età. Ad avvalorare l’ipotesi è uno studio pubblicato sulla rivista Jama Internal Medicine. A condurla un gruppo di ricercatori americani che hanno seguito per sei anni quasi 2.000 anziani. Tutti all’inizio dello studio avevano normali capacità cognitive, ma nel corso del periodo di osservazione le cose sono notevolmente cambiate e i ricercatori hanno constatato una perdita generalizzata delle funzioni cognitive. Il declino, tuttavia, non si verificava alla stessa velocità di tutti i volontari. In particolare, quelli che avevano disturbi uditivi (più della metà dei volontari) avevano una probabilità del 24% più alto di perdere capacità cognitive. Numeri che fanno sentenziare ai ricercatori: “I nostri risultati dimostrano che la perdita di udito è associata a un’accelerazione del declino cognitivo”. VIENI A TROVARCI! prove senza impegno anche a domicilio, o al nostro recapito più vicino a voi Apparecchi in prova gratuita per 30 giorni Apparecchi acustici a tecnologia digitale ora alla portata di tutti Fornitore autorizzato USL e INAIL per gli aventi diritto* Assistenza, pile ed accessori per protesi acustiche * Chiedi ai nostri Audioprotesisti le informazioni sulla procedura necessaria per ottenere le agevolazioni per la fornitura degli apparecchi acustici tramite il Servizio Sanitario Nazionale per informazioni CHIAMATA GRATUITA NUMERO VERDE 800-557222 Seguici su facebook e rimani sempre aggiornato: Audiofon apparecchi acustici Sanitaria Padova PADOVA: Riviera Tito Livio 16 (vicino Prefettura) - TeI/Fax 049.66 22 21 PADOVA: Via Guizza 47/bis TeI/Fax 049.69 34 68 Web: www.audiofonsnc.it Mail: [email protected] LA DIFESA DEL POPOLO 23 NOVEMBRE 2014 oncologia 왗 III fetti da neoplasia dello Iov partecipa inoltre ad attività di ricerca clinica e traslazionale e collabora con gruppi cooperativi nazionali e internazionali quali il Gioger (Gruppo italiano di oncologia geriatrica) e l’Eortc (European organization for research and treatment of cancer). «Per migliorare ulteriormente l’indicazione prognostica del malato e la sua qualità di vita – conclude Antonella Brunello – sarebbe opportuno che queste organizzazioni promuovessero studi clinici oncologici su anziani portatori di tutti i problemi di salute tipici dell’età avanzata». Intensa la collaborazione tra Istituto oncologico veneto e altri enti con approccio multidisciplinare oncologico e geriatrico come il Gioger e l’Eortc. IOV L’importanza di tener conto del quadro clinico complessivo in età avanzata Cure a misura di ogni singolo caso 왘 Nelle persone anziane, l’insorgen- za di una patologia neoplastica non di rado si somma ad altri acciacchi tipici dell’età. L’oncologo chiamato a decidere sull’opportunità e la possibilità di avviare o meno il trattamento antitumorale e sul suo dosaggio, deve, quindi, tenere conto dello stato di salute complessivo del paziente. Una scelta delicata, nella quale, per di più, il medico non è supportato da adeguati studi scientifici in materia. Infatti, sebbene chi è avanti con gli anni rappresenti una grossa fetta dei pazienti oncologici, normalmente le terapie sono testate su persone giovani o, tutt’al più, su anziani altrimenti piuttosto sani. Il rischio, per l’oncologo, è di considerare il paziente più fragile o più forte di quanto non sia in realtà e di prescrivergli trattamenti troppo leggeri o, viceversa, trop- CAMPOSAMPIERO (PD) CITTADELLA (PD) Riviera San Marco, 4 [email protected] po aggressivi. «Per calibrare al meglio «Nell’ambulatorio – prosegue Brula prognosi del malato oncologico an- nello – si effettuano le prime visite dei ziano è fondamentale potersi avvalere nuovi pazienti di età superiore ai 70 andella consulenza di un geriatra», spiega ni e le visite di pazienti già valutati che Antonella Brunello, oncologo dell’Isti- necessitino di un confronto e una presa tuto oncologico veneto (Iov) di Padova. in carico oncologica e/o geriatrica. Già Lo Iov è l’unico centro al primo accesso viene ofdella regione in cui le comLo Iov è l’unico polo ferta una valutazione geriapetenze specialistiche oncosanitario del Veneto trica multidimensionale. Lo logiche e geriatriche si intepsicologo, ad esempio, sonin cui oncologia grano nell’ambito di uno da il grado di autonomia, lo e geriatria sono specifico ambulatorio mulstato dell’umore e la capatidisciplinare per i pazienti integrate nell’ambito cità di comprendere le imche, oltre alla patologia di un unico ambulatorio plicazioni della malattia onneoplastica, presentano parcologica». multidisciplinare ticolari problemi geriatrici. Sulla base di quanto L’ambulatorio fa capo a un gruppo mul- emerso dalla visita dell’oncologo e daltidisciplinare attivo da oltre dieci anni l’intervista con lo psicologo, i pazienti che afferisce all’Oncologia medica 1 e che soffrono già di alcune patologie e le include, appunto, oncologi e psicologi cui condizioni possano giovarsi di un dello Iov e geriatri dell’Ulss 16. intervento specialistico geriatrico vengono presi in carico dal team multidisciplinare: «Quest’ultimo coordinerà il percorso del paziente, assicurando un’efficace integrazione dei trattamenti multidisciplinari, scelti sulla base delle caratteristiche biologiche del tumore e delle condizioni cliniche del malato. Si tratta di un approccio in grado di produrre importanti benefici per il malato. È infatti dimostrato che, rispetto all’esame di un singolo specialista, la valutazione geriatrica multidimensionale permette un’indicazione prognostica molto più significativa in quanto fornisce un numero maggiore di informazioni». Il gruppo multidisciplinare per lo studio e la cura dei pazienti anziani af- NOVEMNTA P. (PD) PADOVA EST Via Oltrebrenta, 31/33 [email protected] PADOVA SUD ABANO TERME (PD) Via Francesco Bonafede, 1 [email protected] Via G. Matteotti, 37 [email protected] PIOVE DI SACCO (PD) Piazza dell’Incoronata, 12 [email protected] IV longevità gli anni d’argento Ricchissimo il calendario delle proposte e nel 2015 crescerà ancora. Il fulcro del progetto sono i locali di piazza Donatore di sangue di Ponterotto, dove sono di casa gli anziani, i nipoti e le famiglie LA DIFESA DEL POPOLO 23 NOVEMBRE 2014 CASA DEL SOLE Una collaborazione tra comune di Padova, Altavita-Ira e opera pia Raggio di sole Un progetto per godere appieno la maturità Essere anziani è una condizione spesso considerata e comunicata secondo i soli aspetti della fragilità, della preoccupazione e dell’ansia. Molto meno si pone l’accento sulla prospettiva della longevità, cioè sulla dimensione positiva e attiva dell’invecchiamento, e sui bisogni e le opportunità che essa implica. Anche la stagione della pensione, in realtà, può essere vissuta con pienezza, mantenendo giovane lo spirito e allenata la mente e giovandosi di una feconda vita sociale: tutti fattori che – è risaputo – spesso costituiscono la migliore prevenzione contro numerose patologie. Un progetto pilota avviato a Padova nella tarda primavera di quest’anno mette ora a disposizione nuovi spazi e contenuti ad hoc per soddisfare i diversi bisogni cognitivi, relazionali, creativi e sociali dei senior. Si tratta di “Casa del sole – progetto longevità”, nato da una collaborazione tra comune di Padova, Altavita-Ira e opera pia Raggio di sole e ospitato nei locali comunali di piazza Donatore di sangue a Ponterotto. «La novità del progetto sta nel tentativo di integrare tutta una serie di proposte articolate per soddisfare i bisogni complementari di cui l’anziano è portatore – spiega Antonio Sambo, presidente della cooperativa Attivamente, che gestisce il proget- to e la sua sede – Normalmente a queste domande si forniscono risposte settoriali. Noi, invece, ci proponiamo di considerare la persona nella sua unitarietà, tenendola “viva” anche nelle fasi grigie della sua evoluzione, come può esserlo, ad esempio, quella dell’inizio del decadimento cognitivo». Le prime proposte del progetto longevità sono partite nelle scorse settimane e si rifanno a una logica di invecchiamento attivo e solidale. «Per il corso di informatica ci sono già persone in lista d’attesa per la prossima edizione e anche quello di inglese ha raccolto molte adesioni. Vi partecipano il padre che vuole imparare a comunicare via Skype con il figlio lontano e il nonno che vorrebbe parlare con il nipotino nato all’estero. Ma i nonni, i nipoti li possono pure portare qui per raccontare loro una storia nell’ambito di uno specifico laboratorio ludicoricreativo. Al Club della risata, un particolare metodo di yoga di grande successo, partecipano invece soprattutto familiari di anziani impegnativi da gestire, che in questo modo possono ricaricare le batterie». Il centro di Ponterotto, infatti, è anche un punto di riferimento per le persone che stanno affrontando le prime fasi dell’Alzheimer e i loro familiari, cui sono rispettivamente dedicati due appositi progetti. La Casa del sole, dunque, non accoglie solo anziani di tutte le età, ma anche i loro familiari di seconda e terza generazione, caratterizzandosi in questo senso come un luogo di relazioni trasversali. «Nella nostra impostazione, la cura delle relazioni riveste un ruolo fondamentale. Tutte le attività si svolgono per piccoli gruppi affinché le persone stiano bene e provino piacere nel fare qualcosa insieme agli altri utenti. Non a caso la saletta per il caffè occupa una stanza centrale perché vogliamo sia il salottino delle relazioni significative». Nel 2015 l’offerta della Casa del sole si arricchirà di ulteriori proposte: «Stiamo pensando a corsi di musicoterapia e archeologia, di sartoria e riciclo, presentazioni di libri e iniziative culturali, ma siamo aperti a ogni suggerimento». Per informazioni: 329-4855402, www.progettoanziani.org * * * ! ! !! & " ! "$$ "" !#( ! /++ #&! ! * +/3)1/,0.. 2- * * ''')%"!#!) assistenzafamiliare 왗 LA DIFESA DEL POPOLO 23 NOVEMBRE 2014 V PROGETTO BADABEN Formazione per assistenti e famiglie Badanti: vietato improvvisare 왘 Un esempio di condotta etica in un settore – quello delle badanti – in cui abbonda il sommerso e una storia di felice riconversione imprenditoriale in anni segnati dalla crisi economica. Li incarna la cooperativa sociale Piccoli passi di Carmignano di Brenta attraverso il progetto BadaBen, avviato nel 2011 per l’accoglienza, la selezione e la formazione delle assistenti familiari nelle province di Padova, Vicenza, Treviso e Venezia. Piccoli passi gestiva, e gestisce tutt’ora, servizi per la prima infanzia: il calo delle iscrizioni negli asili nido e l’incertezza dei pagamenti dagli enti locali la stavano condannando alla chiusura. «Oggi, invece, avere come interlocutori le famiglie ci permette di atomizzare i crediti e, in caso di necessità, concedere dilazioni», spiega il presidente della cooperativa Alberto Cinetto. Che però tiene subito a chiarire come, alla base della scelta di dare vita a BadaBen, sia stato anche «il desiderio di fornire alle famiglie un’assistenza qualificata e regolare, in un contesto caratterizzato dall’illegalità e da tante realtà che i problemi, più che risolverli, li creano». La filosofia di Piccoli passi si basa su una forte propensione per il sociale “fatto bene”: «Per riuscirci sappiamo che è necessario “sporcarsi” con le regole del mercato. Cerchiamo di coniugare il buono di quest’ultimo con il buono del terzo settore, avendo la persona come valore di riferimento. Tuttavia, nonostante siamo in rete con i sin- dacati, la direzione territoriale del lavo- Per le famiglie la proposta è facoltativa: ro e Confcooperative, mantenersi nella poche, purtroppo, ne comprendono legalità è difficile. E lo è pure il vederlo l’importanza. Quando siamo riusciti a riconosciuto dalla gente, che spesso fa- tenere dei corsi, però, abbiamo avuto tica a discernere le situazioni di irrego- centinaia di partecipanti perché colgono larità. Per legge, ad esempio, le assi- nel segno. Sarebbe importante comstenti devono essere assunte prendere fin da giovani il direttamente dalla famiglia, valore di educarsi all’invecPartito nel 2011 non da cooperative o altri chiamento, in modo da diil progetto tocca soggetti, salvo i casi di laanziani capaci di lale province di Padova, ventare voro interinale». sciarsi aiutare». Vicenza, Treviso BadaBen sta appunto La famiglia che si rivole Venezia e punta nel mezzo tra la famiglia e ge a BadaBen viene presa sulla competenza l’assistente, tutelando e gain carico da un tutor che rantendo i diritti, gli interes- e il rispetto della legalità spiega la realtà dell’assisi e le esigenze di entrambe stenza familiare oggi e cole controparti e preparandole ad affron- me lavora la cooperativa. Compie poi tare, in un’ottica di compartecipazione, un sopralluogo a casa dell’anziano per l’impegno di curare un anziano. «Le conoscerne il carattere e le esigenze sonostre badanti sono obbligate a fare al- ciosanitarie. Utilizzando un software meno venti ore di formazione all’anno. approntato dalla stessa BadaBen, il tu- CENTRO STUDI C ALVISE A AL LV VISE CORNARO CORNAR STUDI E RICERCHE SULL’INVECCHIAMENTO DELL’UOMO SABATO SABA TO 29 NOVEMBRE N OVEMBRE 2014 2014 ORE 9,30 www.alvisecornaro.org www .alvisecornaro.org tor seleziona quindi dal migliaio di assistenti inserite nel database della cooperativa quelle con il profilo più idoneo. «Sono tutte persone che conosciamo direttamente, valutate e con referenze verificate» puntualizza Cinetto. Per la settimana di prova la badante è retribuita con voucher. Se l’inserimento è positivo, la cooperativa la assumerà in nome e per conto della famiglia, inviando a quest’ultima un resoconto mensile delle spettanze e occupandosi di tutte le incombenze ed evenienze che si manifesteranno nel corso del rapporto. «Forniamo anche tutta una serie di servizi aggiuntivi, al costo complessivo di settanta euro al mese. Bastano due conti per capire che i tutor non hanno tempo da perdere e cercheranno di assolvere al loro compito in maniera rapida e brillante». Badaben è un progetto che si rivolge alle assistenti familiari ma anche alle famiglie che intendono avvalersi dell’assistenza, la quale viene presa in carico da un tutor che studia esigenze e abitudine per selezionare la badante più adatta. Senti Sentire re lo Sguardo Sguard uardo do Disturbi sen Disturbi sensoriali gesstione soriali e gestione della disabilità anziani: della d isabi à negli anz isabilit ziani: risoorse e aspettative aspettative risorse Aula Magna Magna Palazzo Palaz zo Bo Università Padova Uni versità di Pad ova Prem Premio mio Cornaro o alla Riceerca - IV edizione edizi z one Ricerca Né questi questi mie mieii solazzi e piaceri piaceri mi son men men dolci e perché io non on ve da be n lume o non o da ciò che cari perché veda ben oda mi vien vien detto facilmente... facilmente... Alvisee Cornaro, Cornaro, Trattato Trrattato de “la vvita sobria” Alvise ORE 11,30 Tavola T a avola roton rotonda Approccio Approc cio multidisciplinare multidisciplinare alla disabilità d disabi lità Gaetano Crepaldi, Crepaldi, Professore Eme Emerito erito di Medicina Interna - Università di P Padova adova Angelo Ferro, Ferro, Presidente della Fon Fondazione ndazione Opera Immacolata colata Concezione Concezione -on -onlus lus Stefano Masiero, Masiero siero, Professore Ordinario Ordin nario Medicina Fisica ca e Riabilitativa - Università Uniiversità di Padova Padova ORE 9,3 9,30 Chiara Ch iara Cerea, Cerea, Presidente di Design for foor All All Italia Italia Saluto l d delle Autorità Moderatore: Stefania Maggi Maggi,, Diri Dirigente igente Interventi di Ricerca del dell’Istituto ll’Istituto di Neuroscien Neuroscienze nze del Orecchio-cervello e inve invec chiamento Orecchio-cervello invecchiamento CNR Centro C entro Studi S tudi Alvise A lvise Cornaro C ornaro Alessandro Martini Martini,, Professore Ordinario di P adova di audiologia - Università d Padova ORE 12,45 Proclamazio del vincitore del Proclamazione Occhio, vvisione isione e iinvecchiamento: nvecchiamento: Occhio, Premio Cornaro alla Ricerca - IV edizione da Galileo Galileo a oggi Edoardo Midena Midena,, Professore Ordinario di ORE 113,00 3,00 dell’’A Apparato Visivo Vissivo - Università Orchestra dell’ Malattie dell’Apparato dell’Azienda Padova: ’Azi A enda Ospedaliera di P adova: ASCLEP IO EN SEMBLE ASCLEPIO ENSEMBLE di Padova Padova PROGRAMMA ingresso libero MAIN SPONSOR CON IL P PATROCINIO AT TROCINIO DI 8QLYHUVLWjGHJOL6WXGGL GL3DGRYD &RPXQHGL3DGGRYD ADESIONI REGIONE del VENET TO *UXSSR1D]LRQDOH %LRLQJHHJQHUULLD 6RFLHWj,WDOLDQD 3VLFRORJLD,QYHFFKLDPHQWR FONDAZIONE OPERA IMMACOLA ATA CONCEZIONE ONLUS MEDIA SPONSOR 3URJHWWR)RUUP PD]LRQH &RQWLQXDD3DGRRYD 6HJUHWHULDVFLHQWL¿FD&HQWUR6WXGL$OYLVH&RUQDUR9LD8PEHUWR,3DGRYD7HO)D[LQIR#DOYLVHFRUQDURRUJZZZDOYLVHFRUQDURRUJ 6HJUHWHULDVFLHQWL¿FD&HQWUR6WXGL$OYLVH&RUQDUR9LD8PEHUWR,3DGRYD7HO)D[LQIR#DOYLVHFRUQDURRUJZZZDOYLVHFRUQDURRUJ 6HJUHWHULDRUJDQL]]DWLYD6WXGLR/DYLDYLD'LPHVVH3DGRYD7HO)D[URVDQQD¿RULR#VWXGLRODYLDLW 6HJUHWHULDRUJDQL]]DWLYD6WXGLR/DYLDYLD'LPHVVH3DGRYD7HO)D[URVDQQD¿RULR#VWXGLRODYLDLW VI altapadovana gli anni d’argento Si trovano a Camposampiero, San Martino di Lupari e Curtarolo. Hanno lo scopo di rallentare il decadimento cognitivo dell’anziano colpito da demenza e sostenere le famiglie nell’assistenza LA DIFESA DEL POPOLO 23 NOVEMBRE 2014 Fiordaliso, Calicanto e Le Querce: evocano vita e vigore i nomi dei tre nuovi centri sollievo di Camposampiero, San Martino di Lupari e Curtarolo per i malati di Alzheimer e i loro familiari. Permettere loro di continuare a condurre un’esistenza il più possibile normale è infatti l’obiettivo principale delle strutture, inaugurate lo scorso 7 novembre. A gestirle sono i circoli Auser dei tre paesi con il coordinamento dell’Ulss 15 Alta Padovana. In questo senso, i centri rappresentano il frutto concreto della capacità di fare rete dimostrata dall’azienda socio sanitaria e dai presidi territoriali della nota associazione di promozione sociale, fedele, così, alla sua missione di favorire l’invecchiamento attivo degli anziani e far crescere il ruolo dei senior nella società. Dalle file dell’Auser, non a caso, provengono anche i trentacinque volontari a oggi formati per assicurare un servizio adeguato alle esigenze dei malati e di chi normalmente si prende cura di loro tra le mura di casa. «Ma la partnership include anche la cooperativa Nuova vita, il consorzio Arcobaleno, le amministrazioni dei tre comuni in cui sorgono i centri, il centro servizi Bonora e l’associazione Amici di san Martino – sottolinea con orgoglio il direttore generale dell’Ulss 15, Francesco Benazzi – È grazie a tutti loro che l’Ulss 15 ha potuto ideare, elaborare e condividere questo percorso, che mette a disposizione dei cittadini del nord della provincia tre centri sollievo solidali». A questi ultimi, come detto, è affidato il compito di preservare il più ALZHEIMER Nati grazie alla sinergia tra comuni, Ulss 15 e Auser Aperti tre nuovi centri sollievo a lungo possibile il mantenimento a domicilio della persona che ha appena scoperto di essere affetta da demenza, scongiurandone la precoce istituzionalizzazione: «È importante – spiega il direttore ai servizi sociali dell’Ulss 15, Gianfranco Pozzobon – fronteggiare quelle situazioni in cui equilibri familiari già delicati diventano fragili. Occorre rallentare il decadimento delle funzioni cognitive e delle funzionalità residue del malato e dare risposte di supporto a quelle famiglie che, con estrema fatica e dispendio di energie, si fanno carico, nella quotidianità, di questa difficile tipologia di assistenza. I centri sollievo vogliono diminuire lo stress dei familiari, for- nendo loro sostegno e informazioni che li aiutino a comprendere e a gestire la situazione in cui si sono venuti a trovare». L’impostazione progettuale delle nuove strutture recepisce i criteri, definiti nel 2013, in base ai quali la regione Veneto eroga i finanziamenti per l’apertura dei centri sollievo: «Questi – prosegue Pozzobon – sono un luogo e un tempo in cui si accolgono persone con diagnosi di Alzheimer in fase iniziale. I volontari dei circoli Auser, opportunamente formati e affiancati da figure professionali quali uno psicologo e un educatore, permettono agli utenti di trascorre ogni settimana qualche ora in un ambiente protetto. Qui si rea- lizzano attività educative strutturate, atte a favorire la relazione e il mantenimento delle capacità residue». Il centro sollievo Fiordaliso di Camposampiero è stato allestito nei locali del centro servizi Bonora. Apre il martedì dalle 14.30 alle 17.30 e il venerdì dalle 9 alle 12. Le Querce di Curtarolo occupa la palestra delle scuole elementari di Santa Maria di Non; apre il martedì, dalle 9 alle 12, e un pomeriggio, il giovedì dalle 14.30 alle 17.30. Il centro Calicanto, infine, è ospitato nel centro polivalente comunale di San Martino di Lupari. Accoglie gli utenti con i seguenti orari: lunedì dalle 9 alle 12 e giovedì dalle 14.30 alle 17.30. LA DIFESA DEL POPOLO 23 NOVEMBRE 2014 altapadovana 왗 VII NUOVA VITA Due obiettivi principali: domiciliarità e attività fisica Assistenza globale all’anziano 왘 Una realtà complessa, che na- no da accudire. gnità e legalità a un servizio spesso viga seguendo la rotta indicata Il gruppo gestisce in regime di caratterizzato dal “nero”. Puntiamo da una bussola che non sbaglia global service due padiglioni del a organizzare un continuum assimai: quella che punta verso la per- centro servizi per anziani Bonora di stenziale, mettendo a disposizione sona, il riconoscimento della sua di- Camposampiero e un padiglione psicologi, fisioterapisti, operatori gnità e il soddisfacidella casa di riposo di socio-sanitari, infermieri e supplenti È in atto un corso mento dei suoi bisogni. Mirano. Partecipa, inol- delle badanti, per dare massima di formazione È il gruppo Nuova vita tre, al progetto che ha soddisfazione sia a queste ultime sia di Camposampiero, che per assistenti familiari. portato alla recente alle famiglie. A breve partirà una In trenta persone include diverse coopeapertura, in altrettanti campagna per promuovere il servimotivate stanno rative di tipo A e B che comuni dell’Alta Pado- zio e stiamo pensando all’apertura operano ad ampio ragvana, di tre centri sol- di un apposito sportello». frequentando gio su molteplici fronti, lievo per malati di AlUn altro progetto in forte cresciil tirocinio integrando, dove possizheimer. Si è occupata, ta, nonostante sia partito solo a che le specializza bile, le rispettive comad esempio, della for- maggio, è Afa-Attività fisica adattapetenze e in stretta collaborazione mazione dei volontari Auser che li ta. Mira al mantenimento della cacon gli enti locali, sociosanitari e gestiranno e dell’individuazione pacità motorie delle persone con caritativi del territorio. dello psicoterapeuta. «Siamo a di- malattie croniche e degenerative. I Consolidata, in particolare, è sposizione dei comuni per affian- fisioterapisti della cooperativa intel’esperienza nell’assistenza agli an- carli nell’apertura di altri centri sol- grano le attività specialistiche della ziani, ambito nel quale Nuova vita lievo, per i quali la regione ha an- medicina fisica e della riabilitaziocopre l’intera gamma dei servizi a nunciato appositi finanziamenti», ne, fornite dall’omonima direzione domicilio, semiresidenziali e resi- afferma Armando Mat- Il gruppo di cooperative dell’Ulss 15. «Nel suo denziali. Stretta, qui, è la partner- tesco, presidente di genere è una delle pridi tipo A e B ship con l’Ulss 15, secondo una lo- Nuova vita. me esperienze realizzaha anche formato gica di valutazione globale delle neLa cooperativa sta te in Veneto. Nei comugli operatori Auser cessità delle famiglie con un anzia- puntando forte anche ni di Camposampiero, che gestiscono sui servizi alla domiciCittadella, Trebaseleliarità: «Stiamo realizghe, San Giorgio in Boi tre centri sollievo zando un corso di for- per i malati di Alzheimer sco e Loreggia propomazione per assistenti niamo sedute di esercizi e le loro famiglie familiari, con trenta non sanitari, da svolgepersone molto motivate ora in tiro- re in piccoli gruppi di dodici o quatcinio. Per sopravvivere dobbiamo in tordici e disegnati appositamente qualche modo uscire dal circuito per persone con malattie croniche. degli appalti pubblici e rispondere a La finalità è modificarne, in manienuovi bisogni. Con questa iniziati- ra consapevole, lo stile di vita, così va, in particolare, vogliamo dare di- da prevenire ulteriori menomazioni, limitazioni funzionali e disabilità. Prima che il ciclo inizi e alla sua conclusione viene effettuata la valutazione sanitaria di ciascun partecipante». Punto di forza di Afa non è solo la sua diffusione territoriale, che permette ai cittadini di svolgere il corso vicino a casa, ma anche il costo di 3 euro a seduta. Un ciclo dura un mese, con due lezioni settimanali. Per accedere è sufficiente rivolgersi al dipartimento di medicina fisica e riabilitazione dell’Ulss 15. Nelle foto, momenti di festa e animazione nelle strutture gestite dalle cooperative che compongono il gruppo Nuova vita che opera in due padiglioni del centro servizi per gli anziani Bonora di Camposampiero e in uno della casa di riposo di Mirano. Tra le proposte anche il progetto Afa per l’attività fisica adattata alle esigenze degli anziani. Punti forti: presenza capillare e prezzi accessibili.
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