Basket > Il personaggio Riecco Gentile «Nulla di grave Sono già pronto per l'Olimpia» • Il dolore alla schiena sembra superato Ieri presentato il libro che racconta Ale Roberto Sabbia O uando Alessandro Gentile, al minuto 15 della sfida contro Roma, ha detto: «Non ce la faccio a giocare», andando poi mestamente negli spogliatoi, in molti hanno pensato al peggio. E invece la contrattura alla schiena che lo tormenta ormai da mesi pare meno grave del previsto. Ieri è comparso all'Armani Prive dov'era in programma la presentazione del suo libro «Gentile secondo Ale», scritto con il nostro collega Vincenzo Di Schiavi (Edizioni Basket Coach, 9,99 euro), sorridente, rilassato e ottimista. «Mi sento abbastanza bene — ha detto —, non dovrebbe essere nulla di grave». Dopo una mattinata passata a fare terapia, oggi si sottoporrà ad analisi più approfondite per scongiurare complicazioni che lo staff medico dell'Olimpia già tende ad escludere. Dovrebbe averne per qualche giorno, quindi pare in dubbio solo per la sfida di Santo Stefano contro Capo d'Orlando, mentre nella trasferta a Bologna del 29 dovrebbe rientrare. Abbastanza scontata la sua presenza per la prima giornata di Top 16, il 2 gennaio, quando a Milano arriverà il sorprendente Nizhny Novgorod. ANEDDOTI Accanto a Livio Proli, ex presidente dell'Olimpia e braccio destro di Giorgio Armani, ha poi presentato la sua biografia, un veloce e ritmico racconto della sua vita che parte dallo scudetto vinto dal padre Nando nel 1996 e arriva fino al 27 giugno 2014, giorno storico per i tifosi dell'Olimpia. Insomma la storia di Alessandro Gentile unisce due epoche del club milanese, che si fondono con i destini di una famiglia che ha pochi eguali nel basket. Ma in «Gentile secondo Ale» c'è anche molto altro. Il capitano dell'Olimpia si è raccontato a ruota libera in un susseguirsi di aneddoti, curiosità e retroscena del tutto inediti. Dall'infanzia ad Atene, alle giornate passate a casa di Boscia Tanjevic, alle giovanili a Bologna e Treviso oltre alle esperienze con la maglia azzurra, un amore sbocciato in tenera età. Coinvolgente è anche il racconto del suo rapporto col padre, suo primo allenatore a cui è legato da un rapporto simbiotico. La seconda parte è tutta dedicata ai suoi tre anni a Milano. Il rapporto con Armani e Proli, quello con Banchi e i playoff che hanno portato il ventiseiesimo, storico, scudetto. «Ma quello che vorrei è farmi conoscere per quello che sono realmente». Insomma, in queste pagine troverete il vero Gentile. © RIPRODUZIONE RISERVATA In alto Alessandro Gentile, 22 anni, domenica durante la partita contro Roma. Qui a fianco con il libro sulla sua storia scritto da Vincenzo Di Schiavi CIAM-CAS
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