la Mobilità della ConosCenza 2014

la Mobilità
della
Conoscenza
2014
Hanno realizzato l’indagine:
Ginevra Tonini, Anna Comini
(Ufficio di Coordinamento
e Internazionalizzazione degli Enti di
Ricerca regionali – AREA Science Park)
Hanno collaborato all’indagine:
Mia Tomad (Ufficio di Coordinamento
e Internazionalizzazione degli Enti
di Ricerca regionali – AREA Science
Park), Marina Kozlik Mercatelli
(Innovation Factory)
Grafica e impaginazione:
Immaginario Scientifico
Coordinamento
dei Centri di ricerca
nazionali ed internazionali,
degli Atenei e dei Parchi
scientifici e tecnologici
presenti in Friuli
Venezia Giulia
Si ringraziano
le 25 istituzioni
scientifiche
e accademiche
del Friuli Venezia
Giulia che hanno
partecipato
all’indagine
“La mobilità della
Conoscenza” 2014
Agemont Centro di Innovazione Tecnologica Srl unipersonale
CBM - Consorzio per il Centro di Biomedicina Molecolare
Centro Ricerche Plast-Optica S.p.A.
CETA - Centro di Ecologia Teorica ed Applicata
CISM - Centro internazionale di Scienze Meccaniche
CNR - IC Istituto di Cristallografia
CNR - IOM Istituto Officina dei Materiali
Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Tartini” di Trieste
Conservatorio Statale di Musica “Jacopo Tomadini” di Udine
Consorzio per l’AREA di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste
CRO - Centro di Riferimento Oncologico
Elettra-Sincrotrone Trieste S.C.p.A.
Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze
Fondazione Italiana Fegato Onlus - F.I.F.
Friuli Innovazione Centro di Ricerca e di Trasferimento Tecnologico
ICGEB - International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology
INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste
INFN - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, sezione di Trieste
IRCCS Burlo Garofolo
Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS
Science Centre Immaginario Scientifico
SISSA - Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati
The Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics - ICTP
Università degli Studi di Trieste
Università degli Studi di Udine
In particolare, si ringraziano i colleghi che hanno partecipato al gruppo di lavoro
e coloro che hanno fornito utili spunti per migliorare l’indagine di quest’anno.
indice
Friuli Venezia Giulia:
regione della conoscenza
Studenti, ricercatori e docenti:
il capitale umano della conoscenza
Focus sulle strategie
di internazionalizzazione:
la mobilità outgoing
Case study:
“TALENTS FVG STRATEGY”
7
11
21
29
Friuli
Venezia
Giulia:
regione della
conoscenza
Il sistema scientifico
e accademico del
Friuli Venezia Giulia
e l’indagine annuale
“La Mobilità della
Conoscenza” 2014
7
Il sistema
scientifico
e accademico
del Friuli Venezia
Giulia e l’indagine
annuale
“La Mobilità della
Conoscenza” 2014
Il Friuli Venezia Giulia si è caratterizzato
nel tempo per la sua ricettività
internazionale e per essere un polo
d’attrazione di capitale umano altamente
qualificato. Grazie a fattori geografici,
culturali e politici, esso detiene una
posizione di spicco, in particolare, sul
fronte dell’Internazionalizzazione delle
risorse umane attive nella Ricerca.
Le istituzioni regionali hanno inoltre
saputo tessere una rete imprenditoriale
caratterizzata da un’elevata
intersettorialità. L’avanguardia scientifica
e la sua interazione con Accademia
e Industria sono pertanto divenute un
tratto distintivo del territorio regionale.
Parallelamente, le politiche regionali
hanno seguito di pari passo le più recenti
strategie dell’Unione Europea, come la
creazione dello Spazio Europeo della
Ricerca (SER), l’impegno della strategia
Europa 2020 e, in particolare, le iniziative
Faro Unione dell’Innovazione e Youth on
the Move, che presentano tutte chiare
implicazioni per le risorse umane operanti
8
nel settore della Ricerca, in modo da
rendere l’Europa più “attraente”
nei confronti dei Paesi terzi.
Ulteriore punto di forza della regione è
rappresentato dalla presenza di scienziati
e ricercatori di tutto il mondo, che nel Friuli
Venezia Giulia hanno trovato infrastrutture
d’eccellenza e un sistema scientifico
altamente avanzato e multidisciplinare,
in ambiti che vanno dalla fisica alla scienza
dei materiali, dalla farmacologia all’ICT, dalla
genomica alla chimica, dalle nanotecnologie
alla bioinformatica e dalla geofisica
all’oceanografia. La gestione in rete della
ricerca, le relazioni tra importanti centri
nazionali e internazionali e la presenza
di tecnologie multisettoriali producono quindi
un efficace scambio di conoscenza, dando
vita a idee, processi e prodotti innovativi
e stimolando l’avvio di progetti
potenzialmente fruttuosi per l’Industria.
Per rafforzare e integrare la capacità di
azione dei centri di ricerca, degli atenei
e dei parchi scientifici e tecnologici
presenti nella regione, è stato istituito
nel 2004 il Coordinamento degli Enti
di Ricerca (CER) quale iniziativa di
networking promossa dalla Regione
Autonoma Friuli Venezia Giulia
e supportata dal Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca e dal
Ministero degli Affari Esteri e della
Cooperazione Internazionale. Il network
mira a intensificare i collegamenti tra
le istituzioni scientifiche e il settore
economico-industriale della regione,
attraverso la mobilità intersettoriale
delle competenze e la mobilità
internazionale delle risorse umane.
Al fine di monitorare il grado di attrattività
del sistema scientifico regionale,
il CER promuove annualmente l’indagine
sui flussi di mobilità di studenti, ricercatori
e scienziati stranieri presenti stabilmente
o per periodi temporanei nei centri
di ricerca, enti e istituzioni del territorio.
Avviata nel 2005, l’indagine “La Mobilità
della Conoscenza” è finalizzata a rilevare
il numero di ricercatori nonché di studenti
internazionali che si iscrivono presso gli
atenei e i conservatori di musica regionali.
Obiettivo dell’indagine è anche quello di
mappare la provenienza e l’area scientifica di
afferenza dei ricercatori, docenti e studenti
incoming che, per periodi anche brevi,
scelgono uno dei centri del sistema scientifico
del Friuli Venezia Giulia.
L’indagine del 2014 prende in considerazione,
come periodo di riferimento, l’anno
accademico 2012/2013 per le università
e l’anno solare 2013 per gli enti di ricerca
e mantiene quali strumenti di rilevazione due
questionari, rivisti e validati da un gruppo
di lavoro del Coordinamento. Novità di
quest’anno è l’inserimento nella sezione
outgoing (paragrafo 3) della categoria relativa
al personale tecnico-amministrativo operante
all’interno delle istituzioni che è coinvolto
nell’accesso, nella preparazione e nella
realizzazione di programmi di ricerca, così
da ottenere un quadro più completo sulle
strategie di Internazionalizzazione e di
collaborazione dei centri, enti e istituzioni
del sistema scientifico regionale.
9
Studenti,
ricercatori
e docenti:
il capitale umano
della conoscenza
I ricercatori in organico,
gli studenti iscritti
e i numeri della mobilità:
aree geografiche
di provenienza
e settori scientifici
11
I ricercatori
in organico,
gli studenti iscritti
e i numeri
della mobilità:
aree geografiche
di provenienza
e settori scientifici
L’indagine “La Mobilità della Conoscenza”
(Edizione 2014), condotta dall’Ufficio
Coordinamento e Internazionalizzazione degli
Enti di Ricerca regionali (Servizio Formazione,
Progettazione e Gestione Progetti di AREA
Science Park), è volta alla raccolta e lettura dei
dati sul potenziale internazionale della ricerca
sul territorio1. Quest’anno hanno partecipato
all’indagine 20 enti di ricerca, 3 atenei e 2
conservatori di musica del network scientifico.
Per quanto riguarda la metodologia adottata,
si è riunito un gruppo di lavoro formato da
esperti di mobilità e accoglienza dei centri
del Coordinamento, grazie al quale è stato
12
possibile raccogliere suggerimenti e consigli
per aggiornare i due questionari (uno dedicato
agli enti di ricerca e l’altro alle università)
e per implementarne il glossario.
Le principali modifiche apportate hanno
riguardato, per quanto attiene alla suddivisione
delle aree scientifiche, l’adozione delle 3
categorie individuate dall’ERC (European
Research Council), ovvero: Social Sciences
and Humanities (SH), Mathematics, Physical
Sciences, Information and Communication,
Engineering, Universe and Earth Sciences
(PE) e Life Sciences (LS), che hanno sostituito
quelle precedentemente utilizzate nelle borse
Marie Curie. Il glossario, creato per una
corretta compilazione del questionario, è
stato integrato con ulteriori voci riguardanti la
mobilità incoming e outgoing e con una voce
dedicata agli “altri studenti post graduate”.
Questa categoria è stata infatti aggiunta nel
questionario dedicato alle università per poter
meglio mappare gli studenti laureati che
sono in possesso di una borsa di studio (ad
esempio, una borsa Leonardo o altre tipologie
di borse finanziate dall’ente) e che non
possono essere ricondotti all’interno delle altre
categorie (dottorandi, studenti
di master o di scuole di specializzazione).
Una novità dell’indagine di quest’anno
riguarda poi la sezione sull’outgoing,
nella quale è stata inserita la categoria del
personale tecnico-amministrativo. Per capire
quali siano gli strumenti più utilizzati per la
mobilità in uscita per dottorandi, ricercatori,
docenti e personale tecnico-amministrativo,
è stata inoltre inserita una tabella dedicata
ai principali programmi di mobilità utilizzati.
Nel dettaglio, per quanto riguarda il
questionario rivolto alle università e ai
conservatori di musica regionali, sono state
considerate le seguenti macro categorie:
studenti iscritti (italiani e internazionali);
studenti internazionali in mobilità in entrata
(“per crediti” o “altra mobilità”); studenti
iscritti in uscita (outgoing, “per crediti”,
analizzati in base all’area geografica di
destinazione e in base al settore scientificodisciplinare di afferenza); ricercatori e
docenti in organico (inclusi i non di ruolo,
italiani e internazionali); ricercatori e docenti
internazionali in mobilità temporanea in
entrata; personale tecnico-amministrativo,
ricercatori e docenti italiani e internazionali
“outgoing”, che svolgono o hanno svolto
la loro attività all’estero tramite una borsa
o convenzione con l’ente ospitante.
Per ciascuna categoria è stata analizzata l’area
geografica di provenienza (di destinazione,
nel caso dell’outgoing) e l’area scientificodisciplinare di afferenza, ad eccezione
del personale tecnico-amministrativo
per il quale non è stata individuata una
specifica area scientifico-disciplinare.
I due conservatori di musica regionali che
sono stati analizzati, per esigenze statistiche,
sotto la categoria scientifica Social Sciences
and Humanities, rappresentano una realtà
interessante dal punto di vista degli scambi
internazionali. Infatti, la percentuale di
studenti internazionali iscritti presso i
due conservatori si conferma alta, attorno
all’11,67%. Dall’analisi dei flussi in entrata
dei docenti internazionali (tutti provenienti dai
Paesi UE) rispetto ai docenti in organico, si
nota un calo rispetto alla precedente indagine.
Si passa, infatti, dal 22,75% al 15,78%.
Maggiore è invece la percentuale rilevata per la
mobilità outgoing dei docenti, rispetto al totale
dei docenti in organico, che si attesta
al 21,05%, promossa interamente grazie
al programma Erasmus.
In generale, il numero di studenti iscritti
al sistema dell’Alta Formazione regionale
(GRAFICO 1) è di 36.165 unità, stabile rispetto
allo scorso anno, così come quello degli
studenti internazionali, che rappresentano
il 7,47% del campione. In questa edizione
sono stati distintamente mappati, grazie
all’introduzione di categorie ad hoc, anche
gli studenti delle scuole di specializzazione e,
più in generale, gli studenti post graduate in
possesso di una borsa di studio (ad esempio,
una borsa Leonardo o altre tipologie di borse
finanziate dall’ente) che non potevano essere
ricondotti all’interno delle altre categorie
(dottorandi, studenti di master o di scuole
di specializzazione).
1. Per le università i dati si riferiscono all’Anno
Accademico 2012/2013, per gli enti di ricerca
all’anno solare 2013. I dati, raccolti ed elaborati
dall’Ufficio Coordinamento e Internazionalizzazione
degli Enti di Ricerca regionali, possono essere
utilizzati previa citazione della fonte.
Grafico 1 / dati totali
di studenti iscritti
italiani
internazionali
2704
33461
13
Per quanto concerne le aree scientifiche, anche
per il 2013 è evidente una prevalenza della
categoria Social Sciences and Humanities, che
incorpora quasi la metà degli studenti iscritti,
nello specifico il 46,7%. Circa un terzo del
campione, il 31,7%, appartiene invece alla macro
area scientifica Mathematics, Physical Sciences,
Information and Communication, Engineering,
Universe and Earth Sciences, mentre il restante
21,6% degli studenti ha scelto di seguire un
percorso di studi relativo a Life Sciences.
Passando ad analizzare i dati aggregati relativi
ai ricercatori e docenti in organico presso
le istituzioni del Coordinamento, che ammontano
a 10.420 unità, si nota un equilibrio tra la
componente nazionale e quella internazionale
(come illustrato dal GRAFICO 2). Rispetto ai
dati rilevati lo scorso anno, si evidenzia un
complessivo aumento (26,7%) del numero di
ricercatori e docenti. In particolare, è aumentato
il numero di italiani, che si attesta a 5.204 unità.
Quest’ultimo incremento è dovuto, in buona parte,
alla completa mappatura dei target rientranti
nella categoria dei ricercatori e docenti non
di ruolo, come ad esempio gli assegnisti di
ricerca, i collaboratori e i docenti a contratto.
14
Grafico 2 / dati totali di ricercatori e docenti in organico
italiani
internazionali
totale
10420
5204
5216
Grafico 3 / ricercatori e docenti in organico
per area geografica
ricercatori
docenti
3500
3000
2500
2000
1500
1000
500
resto dell’asia
cina
india
australia
centro-sud
america
nord america
africa
europa non Ue
Europa Ue
(esclusa Italia)
Italia
0
Analizzando nel dettaglio la provenienza
geografica dei ricercatori e docenti in
organico (GRAFICO 3) si evidenzia, come
già anticipato, un aumento significativo
per l’Italia, rispetto allo scorso anno,
per un totale di 5.204 unità. Si nota, inoltre,
un calo dei Paesi dell’Unione Europea
(intorno alle 700 unità) e dei Paesi del
Centro-Sud America (circa 680 unità),
compensato però da un incremento dei
Paesi dell’Europa Non UE (che si attesta
intorno alle 1.000 unità). Si rafforza anche
la presenza di ricercatori e docenti
provenienti dall’Africa (circa 930 unità)
e dal Nord America (circa 290 unità),
mentre rimangono stabili i dati di Australia
(17 unità), Cina (170 unità), India (410 unità)
e del resto dell’Asia (1.022 unità).
15
Con riferimento all’area scientifica di appartenenza
per i ricercatori e i docenti, il settore con maggiori presenze
risulta essere Mathematics, Physical Sciences, Information
and Communication, Engineering, Universe and Earth
Sciences (7.446 unità), seguito da Life Sciences (1.600 unità)
e Social Sciences and Humanities (1.374 unità).
Considerazioni a parte merita l’analisi di genere (GRAFICI 4 e 5).
Anche a livello europeo si sta lavorando su più fronti per sostenere
dibattiti e creare community per promuovere una maggiore
equità di genere nei processi di Ricerca e Innovazione. Le donne
costituiscono, infatti, più della metà della popolazione studentesca
dell’Unione Europea e il 45% di tutti i dottorandi di ricerca,
ma rappresentano poi solo un terzo dei ricercatori di carriera2.
L’analisi di genere del sistema scientifico del Friuli
Venezia Giulia conferma sul territorio la tendenza europea.
Infatti, anche per il 2013, si evidenzia una maggiore presenza
femminile tra gli studenti iscritti, pari a circa il 55%.
In particolare, lo scarto maggiore si evidenzia rispetto
ai corsi di II livello, nei quali le studentesse sfiorano il 60%.
Come già riscontrato dalle precedenti indagini e come confermato
anche dall’analisi dei dati 2013, questa tendenza di genere
si inverte drasticamente se si analizzano i dati relativi a
ricercatori e docenti, in cui la componente femminile raggiunge
circa il 31% del totale dell’organico (3.274 unità su 10.420).
2. Source S&T statistics Eurostat 2010.
16
Grafico 4
studenti iscritti
per genere
femmine
maschi
55,05%
44,95%
31,42%
68,58%
Grafico 5
ricercatori
e docenti
in organico
per genere
femmine
maschi
Grafico 6 / ricercatori
e docenti internazionali
in mobilità incoming
ricercatori
docenti
2117
25%
6264
75%
La Commissione europea ha adottato, il 21
settembre 2010, la Strategia quinquennale
per la promozione della parità fra uomini
e donne in Europa, basata su cinque priorità:
l’economia e il mercato del lavoro; la parità
salariale; la parità nei posti di responsabilità; la
lotta contro la violenza di genere; la promozione
della parità all’esterno dell’UE. Queste misure
consistono nell’attirare più donne nel mercato
del lavoro e realizzare l’obiettivo di un tasso di
occupazione complessivo del 75% fissato nella
strategia Europa 2020; nel proporre iniziative
mirate affinché più donne occupino posti
di responsabilità nel settore economico;
nel promuovere l’imprenditorialità femminile
e il lavoro autonomo; nell’istituire una Giornata
europea per la parità salariale per sensibilizzare
l’opinione pubblica sul fatto che in Europa
le donne continuano a guadagnare, in media,
il 18% in meno degli uomini; nel collaborare
con tutti gli Stati membri per combattere la
violenza contro le donne. È dunque auspicabile
che, di pari passo, vengano attivati servizi e
strumenti in grado di incrementare la presenza
femminile nel mondo della Ricerca, evitando
così la dispersione di tale potenziale.
Passando ad analizzare i dati relativi
ai ricercatori e docenti internazionali in
mobilità incoming anche per brevi periodi
(GRAFICO 6), possiamo affermare che il
sistema accademico e scientifico regionale
consolida la propria attrattività anche per il
2013. I ricercatori rappresentano il 75%,
mentre i docenti il 25%, per un totale di
8.381 unità. Se la proporzione tra le due
categorie rimane stabile rispetto alla scorsa
edizione, il flusso complessivo di utenti
incoming risulta invece in crescita.
Una buona percentuale è inoltre
rappresentata da docenti, ricercatori
e visiting professors che partecipano, anche
in veste di relatori, a workshop, convegni o
congressi internazionali. Spesso il dato sulla
mobilità incoming per brevi periodi risulta
di difficile monitoraggio a livello centrale,
in quanto la gestione di tale mobilità viene
curata in autonomia dalle singole unità e
dipartimenti. Sarebbe pertanto auspicabile
la creazione di un database condiviso tra
tutti gli uffici che si dedicano alla gestione
della mobilità incoming e outgoing
dei centri di ricerca e degli atenei.
17
3000
2000
1000
resto
dell’asia
cina
india
australia
centro-sud
america
africa
0
nord america
18
studenti inteRnazionali
ricercatori e docenti internazionali
europa non Ue
Come riscontrato gli scorsi anni, la
maggioranza degli studenti in mobilità
incoming proviene dai Paesi europei
comunitari. Il dato sottolinea l’importanza
acquisita in ambito accademico dai programmi
di scambio internazionale, come ad esempio
l’Erasmus. Sempre più studenti, infatti,
utilizzano questo strumento non solo per
acquisire crediti formativi ma anche per
valorizzare il proprio curriculum, imparare
o perfezionare una lingua straniera nonché
arricchirsi dal punto di vista personale.
Grafico 7 / studenti, ricercatori e docenti
in mobilità incoming per area geografica
Europa Ue
(esclusa Italia)
Per quanto riguarda la provenienza geografica
di studenti, ricercatori e docenti incoming
(grafico 7), si conferma la predominanza dei
Paesi UE, con un totale di 2.969 unità.
Anche i Paesi asiatici, escluse India e Cina,
confermano il loro interesse verso le istituzioni
accademiche e scientifiche del Friuli Venezia
Giulia, con 1.246 unità. Rispetto alla scorsa
indagine si nota, inoltre, un incremento dei
ricercatori e docenti provenienti dall’Europa
Non UE (1.185 unità), dall’Africa (1.024 unità)
e dal Nord America (885 unità), mentre
rimangono pressoché stabili i flussi provenienti
da Cina (204 unità) e India (500 unità).
Esaminando le aree scientifiche
di afferenza, possiamo affermare
che l’analisi dei dati raccolti ribadisce
una prevalenza di ricercatori e docenti
incoming nel campo Mathematics, Physical
Sciences, Information and Communication,
Engineering, Universe and Earth Sciences,
con oltre 8.000 unità. Per quanto riguarda
invece gli studenti incoming, il settore
Social Sciences and Humanities
si conferma anche per quest’anno
quello di maggior attrattività.
In ultima analisi, nel 2013 le istituzioni del
Friuli Venezia Giulia sono state scelte da
16.891 utenti tra studenti, ricercatori e
docenti internazionali (in organico, iscritti
o in mobilità incoming anche per brevi
periodi). Confrontando il dato con quello
del 2012, si nota un aumento complessivo
di quasi il 13%. Gli studenti rappresentano
3.294 unità, mentre i ricercatori e i docenti,
con circa 13.600 unità, risultano essere
aumentati.
Dai dati generali sull’attrattività, si conferma
la vocazione all’Internazionalizzazione del
sistema accademico scientifico regionale,
che deve essere sostenuta maggiormente
anche attraverso programmi e servizi
personalizzati di accoglienza sul territorio.
A tal fine, il Coordinamento degli Enti di
Ricerca – in linea con le strategie europee
e regionali – ha sviluppato sia programmi
di mobilità internazionale per favorire
l’attrattività del network scientifico
(quali la strategia TALENTS FVG, vedi
paragrafo 4) sia servizi d’accoglienza per
studenti e ricercatori in mobilità, quali
il Welcome Office FVG, per migliorare
e personalizzare sempre più i servizi di
ricezione sul territorio.
19
Focus sulle
strategie di
internazionalizzazione:
mobilità outgoing
21
Focus sulle
strategie di
internazionalizzazione
mobilità outgoing
Uno dei fattori chiave per lo sviluppo
dell’attrattività dei territori è legato allo
sviluppo della cooperazione scientifica
internazionale (COM-2012-497 final).
Tale obiettivo si può perseguire rafforzando
reti e scambi che vadano a incrementare
la connettività dei territori, adottando un
nuovo approccio strategico in materia di
Innovazione. L’iniziativa Innovation Union,
presentata dalla Commissione nel quadro
della strategia Europa 2020, è volta a
migliorare le condizioni dell’Innovazione
attraverso tutte le fasi della Ricerca e dello
Sviluppo. Questa Iniziativa dovrebbe anche
avere un impatto positivo sull’impiego,
la crescita verde, il progresso sociale
e l’inclusività nell’UE entro il 2020.
22
Fondata su un concetto ampio di
Innovazione e su oltre 30 attività diverse,
l’iniziativa Faro “L’Unione dell’innovazione”
impegna l’UE a portare, entro il 2020,
gli investimenti nella Ricerca a una
quota pari al 3% del PIL. Il sistema
di misurazione che utilizza nel quadro
di valutazione distingue tra 3 tipi principali di
indicatori e 8 dimensioni dell’Innovazione per
un totale di 25 indicatori diversi. L’indicatore
“elementi abilitanti” copre 3 dimensioni:
Risorse umane, Sistemi di ricerca aperti,
eccellenti e attraenti e Finanziamenti e
aiuti. Dai dati del “Documento Quadro di
valutazione dell’Unione dell’innovazione
2014” (DG Imprese e Industria EC 2014) si
evince che differenze significative in Europa
sussistono sul piano della competitività
internazionale della base scientifica (Sistemi
di ricerca aperti, eccellenti e attraenti) e della
cooperazione nell’innovazione aziendale
misurata nella dimensione “Collaborazioni
e attività imprenditoriali”.
Lo studio, tuttavia, sottolinea che, qualora
si esaminino le singole dimensioni, “Sistemi
di ricerca aperti, eccellenti e attraenti”
ha contribuito maggiormente al rendimento
innovativo complessivo degli ultimi otto
anni, seguito dalla crescita registrata nelle
Risorse umane. Se si esaminano i singoli
indicatori, i marchi commerciali della
Comunità hanno contribuito maggiormente
all’aumento della resa innovativa, seguiti dai
titolari di dottorato congiunto e dalle copubblicazioni scientifiche internazionali.
In tale contesto, la mobilità incoming
e outgoing diventa un elemento chiave
per la promozione di una conoscenza
quotidiana, profonda, reale di altre culture
e per l’acquisizione di un bagaglio di
conoscenze extracurriculari. A tal fine,
le Università e le Istituzioni europee stanno
collaborando per costruire uno spazio
comune dell’Istruzione superiore e
della Ricerca, come disegnato
dal Processo di Bologna, che diventi un
luogo di crescita sociale e umana
indispensabile per consolidare
ed arricchire la cittadinanza europea.
Un aspetto fondamentale per la creazione
di una rete internazionale dell’Alta
resto
dell’asia
0,41% 0,72%
cina
india
australia
centro-sud
america
nord america
3,07% 0%
2,97% 0,51%
0,72% 0%
africa
Analizzando i dati relativi alla mobilità
outgoing 2013, si evidenzia un incremento
del 22,3% degli studenti (circa 980 unità)
che rappresentano il 2,69% del totale
degli iscritti (GRAFICO 8). Di questi, il 92%
sceglie come destinazione un Paese UE.
Questa percentuale così elevata è dovuta
alla grande diffusione dei programmi
di mobilità, primo fra tutti l’Erasmus.
91,60%
europa non Ue
Proprio per avere un quadro sulle strategie
di Internazionalizzazione dei centri del
sistema scientifico regionale, dall’anno
scorso è stato introdotto un focus
sull’outgoing, dedicato alla mappatura
sia di studenti iscritti in mobilità in uscita,
sia di docenti/ricercatori e personale
tecnico-amministrativo che hanno svolto,
temporaneamente, la loro principale
attività all’estero (grazie ad una borsa
o ad una convenzione/agreement con
l’ente ospitante).
Grafico 8 / studenti italiani e internazionali in mobilità
outgoing per area geografica di destinazione
Europa Ue
(esclusa Italia)
Formazione è costituito dalla mobilità di
studenti, docenti e ricercatori, intesa come
libera circolazione di saperi e risorse.
23
Grafico 9
studenti italiani
e internazionali
in mobilità outgoing
per area scientifica
95
9,73%
Social Sciences and
Humanities (SH)
Mathematics, Physical
Sciences, Information
and Communication,
Engineering, Universe
and Earth Sciences (PE)
Life Sciences (LS)
268
27,47%
24
613
62,80%
Esaminando l’area scientifico-disciplinare
di afferenza (GRAFICO 9), possiamo
affermare come la prevalenza degli studenti
outgoing si riferisca a Social Sciences
and Humanities, con circa il 63%. Segue
Mathematics, Physical Sciences, Information
and Communication, Engineering, Universe
and Earth Sciences, con circa il 27%
e Life Sciences che sfiora il 10%.
Anche per quanto riguarda le aree
scientifiche, si nota, al pari degli studenti,
una preferenza per Social Sciences
and Humanities, che raggiunge il 43%
circa, seguito da Mathematics, Physical
Sciences, Information and Communication,
Engineering, Universe and Earth Sciences
con circa il 28% e da Life Sciences
attorno al 24%.
Passando alla lettura dei dati outgoing
di ricercatori, docenti e, a partire da
questa edizione, anche del personale
tecnico-amministrativo, i numeri si
riducono drasticamente a circa 180 unità.
Il dato risulta essere in crescita se
confrontato con la rilevazione della scorsa
edizione, essendo stati quest’anno mappati
anche periodi di mobilità in uscita di breve
durata. Come già evidenziato per gli
studenti, anche per questi target i principali
Paesi eletti a destinazione sono stati quelli
appartenenti alla Comunità Europea (circa
il 75%), ma anche il Nord America, scelto
da circa il 15% del campione.
Introdotta come nuova categoria
quest’anno, lo staff in mobilità outgoing
risulta essere il 6% del campione.
Il dato fa riflettere su quanto poco
siano effettivamente sfruttate le
opportunità di mobilità dal personale
tecnico-amministrativo delle istituzioni
scientifiche regionali. È possibile che non
tutti i centri siano a conoscenza o siano
costantemente aggiornati in merito alle
opportunità legate ai programmi di mobilità
o, semplicemente, che tali esperienze
non vengano sufficientemente incentivate.
Infine, per evidenziare i programmi
di mobilità maggiormente utilizzati dalle
istituzioni scientifiche regionali per favorire
lo scambio incoming e outgoing del proprio
personale, è stata quest’anno introdotta una
specifica tabella. Dalla sua lettura si evince
che il programma Erasmus/LLP è quello
maggiormente utilizzato sia dal personale
tecnico-amministrativo sia dai docenti.
Questi ultimi usufruiscono anche di fondi
propri dell’ente; di accordi dedicati agli
scambi internazionali e di borse di mobilità
del Ministero dell’Istruzione dell’Università
e della Ricerca (MIUR). Per quanto riguarda
i dottorandi, la prima fonte di finanziamento
per la loro mobilità è rappresentata
dai fondi dell’ente, seguono le borse
del MIUR e il programma Erasmus/LLP.
Anche i ricercatori utilizzano principalmente
i fondi dell’ente, gli accordi dedicati agli
scambi internazionali, gli strumenti messi
a disposizione dal 7PQ, in primis le borse
di mobilità Marie Curie Actions e anche
il programma Erasmus/LLP.
25
Non stupisce come quest’ultimo sia uno
degli strumenti maggiormente sfruttati dai
diversi target e, in particolare, dai docenti
e dal personale tecnico-amministrativo.
Si tratta, infatti, di uno dei programmi
d’azione comunitaria più diffusi nel campo
dell’apprendimento permanente
(Lifelong Learning Programme - LLP).
L’LLP - ERASMUS ha lo scopo
di rafforzare la qualità dell’istruzione
e della formazione a livello universitario
e di sviluppare prassi innovative
accrescendo la cooperazione transnazionale
tra le università e tra università e mondo
dell’impresa, incentivando lo scambio
di studenti, ricercatori, docenti e personale
tecnico-amministrativo. Nell’ambito della
programmazione europea 2014-2020,
Erasmus+ è il nuovo programma europeo
a supporto dell’istruzione, della formazione,
della gioventù e dello sport.
La mobilità e la cooperazione rimangono
il principale focus e, nello specifico, saranno
26
finanziate opportunità di studio, formazione,
insegnamento e volontariato internazionali.
Destinatari principali di Erasmus+ saranno
studenti universitari e studenti delle
scuole professionali, formatori, insegnanti,
tirocinanti e giovani lavoratori.
Se si guarda al mondo della ricerca
europea, un importante strumento
di mobilità con Horizon 2020 sono
le Marie Skłodowska-Curie Actions
(MSCA) che assicurano un’eccellente
formazione e interessanti opportunità
di carriera e di scambio di conoscenze
attraverso la cooperazione e la mobilità
internazionale e intersettoriale.
Le MSCA sono suddivise in diverse azioni,
che vanno dal finanziamento al singolo
ricercatore alla mobilità di personale tra
istituzioni fino all’organizzazione di eventi
per promuovere la carriera dei ricercatori
e lo Spazio Europeo della Ricerca.
In Horizon 2020 le MSCA presentano
una maggiore semplificazione rispetto
al precedente programma PEOPLE
del 7PQ e si articolano nelle seguenti
tipologie: Innovative Training Networks
(ITN), Individual Fellowships (IF), Research
and Innovation Staff Exchange (RISE),
Co-funding of regional, national and
international programmes (COFUND)
ed European Researchers’ Night (NIGHT).
In particolare, gli Innovative Training
Networks (ITN) si rivolgono a organizzazioni
provenienti dal settore accademico
e imprenditoriale che si propongono
di accogliere ricercatori nella fase iniziale
della carriera. L’obiettivo è sostenere la
ricerca di eccellenza con percorsi dottorali
congiunti, formando una nuova generazione
di ricercatori creativi, innovativi e dotati
di spirito imprenditoriale. Rientrano
in questa tipologia di azioni i dottorati
congiunti e i dottorati industriali
(ETN - European Training Networks,
EID - European Industrial Doctorates,
EJD - European Joint Doctorates).
Le MSCA comprendono le Individual
Fellowships (IF), ovvero borse individuali
incentrate sulla formazione avanzata
basata sulla mobilità internazionale
e, possibilmente, intersettoriale per
ricercatori esperti (post-dottorato e oltre).
L’obiettivo delle borse MSCA individuali
è di valorizzare il potenziale creativo e
innovativo di ricercatori esperti, fornendo
loro l’opportunità di acquisire nuove
conoscenze, lavorare su progetti di ricerca
in un contesto europeo o internazionale,
avviare nuove prospettive di carriera
o rientrare in Europa.
L’azione Research and Innovation
Staff Exchanges (RISE) promuove
invece la collaborazione internazionale
e intersettoriale attraverso una mobilità
di breve durata di staff member per
condividere scambi di conoscenze e buone
prassi, mentre Co-funding of regional,
national and international programmes
(COFUND) è un cofinanziamento per
programmi di dottorato o borse postdottorato. Esso sostiene l’attivazione
e il rafforzamento di programmi di ricerca
regionali, nazionali o internazionali per
rafforzare l’eccellenza della formazione
dei ricercatori e sviluppare la loro carriera.
Sempre nell’ambito del primo pilastro
di Horizon 2020 - Excellence Science un’altra opportunità di finanziamento per
singoli ricercatori esperti è rappresentata
dalle borse messe a disposizione
dall’European Research Council (ERC)
allo scopo di sostenere l’eccellenza,
incoraggiare studi di frontiera e finanziare
le proposte innovative dei migliori ricercatori
da attrarre nei centri e nelle più competitive
infrastrutture di ricerca europee.
Inoltre, la nuova programmazione europea
2014-2020 si caratterizza per una forte
connessione tra il Programma Horizon 2020
e l’attuazione delle politiche di coesione
territoriale, finanziate dai Fondi Strutturali.
Entrambi condividono gli stessi obiettivi:
crescita e diffusione dell’eccellenza
scientifica e dell’innovazione in tutti gli Stati
Membri e nelle regioni; rafforzamento della
competitività e dell’innovazione. Ricerca
e Innovazione sono infatti la prima priorità
tematica dei Fondi di coesione.
Sarà pertanto possibile, con una buona
ingegneria di programma, utilizzare fondi
diretti e indiretti della Commissione per
sostenere lo sviluppo socio-economico
degli Stati Membri e delle Regioni.
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Case study:
“TALENTS FVG
STRATEGY”
29
AREA Science Park, a favore delle Istituzioni
che fanno parte del Coordinamento degli
Enti di Ricerca del Friuli Venezia Giulia e
grazie al sostegno finanziario della Regione
Autonoma Friuli Venezia Giulia, ha attivato
una strategia di internazionalizzazione che
prevede lo sviluppo di una rete di servizi
integrati e la gestione di progetti finalizzati
ad attrarre ricercatori e studenti stranieri
sul territorio regionale.
Tale strategia si articola nelle seguenti
attività: realizzazione di progetti quali
“Talents for an International House”
(TALENTS), “Talents Up for an International
House” (TALENTS UP) e “TALENTS FVG”
a sostegno della mobilità internazionale
di ricercatori esperti; gestione di servizi
di accoglienza per ricercatori e studenti
stranieri tramite l’Ufficio congiunto Welcome
Office FVG; partecipazione del Sistema
Scientifico FVG a programmi di network
e iniziative per favorire la conoscenza
e l’attrattività scientifica del territorio
regionale (es. network Euraxess; programma
di mobilità “Scienza Senza Frontiere”).
30
In generale, la strategia TALENTS
del Friuli Venezia Giulia mira a: rafforzare
il potenziale di capitale umano qualificato
a beneficio dell’intero sistema regionale
pubblico e privato della ricerca; favorire
l’occupabilità di laureati e PhDs; sostenere
lo sviluppo di collaborazioni a lungo
termine tra imprese e istituzioni scientifiche
regionali con centri di ricerca esteri.
Ad oggi, grazie alle risorse finanziarie
di AREA, della Commissione Europea
e dell’Autorità regionale, 23 ricercatori
esperti hanno potuto usufruire delle
borse di mobilità offerte nell’ambito
dei progetti TALENTS, arricchendo
le proprie competenze e rafforzando le
collaborazioni tra istituzioni scientifiche.
Nello specifico, la prima edizione del
progetto ha messo a disposizione dieci
fellowship per ricercatori sia incoming sia
outgoing. A fronte del successo ottenuto
e della continua richiesta di opportunità
di mobilità, nel 2013 è stata avviata una
seconda edizione del progetto, ovvero
l’iniziativa TALENTS UP, che ha offerto
a ricercatori esperti 7 borse di mobilità
incoming, da svolgersi presso aziende
ed enti di ricerca del Coordinamento.
L’ottimo riscontro avuto dai due programmi,
sia presso gli enti, sia da parte dei ricercatori
che ne hanno usufruito, confermato dalla
crescente richiesta di continuità di tali
iniziative, ha suggerito all’Amministrazione
Regionale di sostenere ulteriormente questi
strumenti, anche attraverso l’utilizzo
di Fondi Strutturali. Così nel 2014 AREA,
per conto della Regione Autonoma
Friuli Venezia Giulia, ha avviato il nuovo
programma TALENTS FVG, che supporta
l’erogazione di 6 assegni di ricerca
di mobilità, 3 incoming e 3 outgoing.
Analizzando più nel dettaglio le caratteristiche
delle 23 borse finanziate, si può rilevare che,
nell’ambito dei tre progetti TALENTS, 13
fellowship sono state assegnate a ricercatori
e 10 sono state assegnate a ricercatrici.
Di queste, 8 sono state le borse outgoing
che prevedevano una fase di ricerca
e formazione all’estero in modo che
i ricercatori potessero acquisire nuove
conoscenze e competenze e potessero
poi trasferirle presso gli enti di ricerca
regionali. I Paesi di destinazione sono stati
principalmente quelli europei (6 borse
in Francia, Norvegia, Belgio, Slovenia) oltre
a Nord America (1 borsa negli Stati Uniti)
e Centro-Sud America (1 borsa in Brasile).
Grafico 10 / ricercatori in mobilità
incoming per area geografica
femmine
maschi
5
4
Per quanto riguarda invece le borse
di mobilità incoming, i Paesi di provenienza
dei ricercatori sono stati principalmente
quelli europei (7 ricercatori da Paesi come
Francia, Slovenia, Croazia, Spagna,
Grecia, Regno Unito), l’Europa non UE
(2 ricercatori dall’Ucraina e dal Montenegro),
il Nord America (2 ricercatori da Stati
Uniti e Canada), mentre altre 4 persone
provenivano dall’India, dall’Africa,
dall’Australia e dalla Cina.
3
2
RESTO
DELL’ASIA
CINA
india
australia
0
centro-sud
america
nord
america
africa
europa
non uE
Europa Ue
(esclusa Italia)
1
31
Secondo la ripartizione ERC in aree
scientifiche, 3 ricercatori hanno
sviluppato un progetto di ricerca relativo
alle Social Sciencies and Humanities,
ben 14 nell’ambito di Mathematics,
Physical Sciences, Information and
Communication, Engineering, Universe
and Earth Sciences; infine, 6 progetti di
ricerca hanno riguardato le Life Sciences.
Grafico 11 / dati totali di ricercatori per area scientifica
Social Sciences and Humanities (SH), Mathematics, Physical Sciences,
Information and Communication, Engineering,
Universe and Earth Sciences (PE), Life Sciences (LS)
femmine
maschi
8
7
6
5
4
3
2
1
SH
PE
0
LS
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Le università e i centri di ricerca, pubblici
e privati, che hanno beneficiato della
strategia sono: APE Research; Centre
National de la Recherche Scientifique
(CNRS); CBM - Consorzio per il Centro di
Biomedicina Molecolare; CNR - IC Istituto
di Cristallografia; CNR - IOM Istituto Officina
dei Materiali; CRO - Centro di Riferimento
Oncologico; Elettra-Sincrotrone Trieste
S.C.p.A.; IRCCS materno infantile Burlo
Garofolo; Instituto de Medicina Integral
Professor Fernando Figueira; Materia Nova
asbl; Istituto Nazionale di Oceanografia e
di Geofisica Sperimentale - OGS; SISSA
- Scuola Internazionale Superiore di Studi
Avanzati; The Abdus Salam International
Centre for Theoretical Physics - ICTP;
Università Paris Diderot; Università di
Bergen; Università della California Santa
Barbara; Università di Nova Gorica;
Università di Savoie; Università degli Studi
di Trieste; Università degli Studi di Udine.
La gestione delle borse TALENTS è
realizzata in collaborazione con il Welcome
Office FVG, che offre servizi a supporto
della mobilità di studenti e ricercatori
ed in particolare della loro accoglienza
sul territorio regionale.
Dopo aver consolidato la propria
esperienza nei confronti dell’utenza
incoming, il Welcome Office FVG,
in un’ottica di potenziamento dei servizi,
sta implementando una nuova sezione
web dedicata alla mobilità outgoing.
La nuova sezione fornirà a studenti,
ricercatori, docenti e staff tecnicoamministrativo le principali informazioni
da conoscere prima di trasferirsi in un
Paese estero per motivi di studio,
formazione, ricerca e networking.
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