la Mobilità della Conoscenza 2014 Hanno realizzato l’indagine: Ginevra Tonini, Anna Comini (Ufficio di Coordinamento e Internazionalizzazione degli Enti di Ricerca regionali – AREA Science Park) Hanno collaborato all’indagine: Mia Tomad (Ufficio di Coordinamento e Internazionalizzazione degli Enti di Ricerca regionali – AREA Science Park), Marina Kozlik Mercatelli (Innovation Factory) Grafica e impaginazione: Immaginario Scientifico Coordinamento dei Centri di ricerca nazionali ed internazionali, degli Atenei e dei Parchi scientifici e tecnologici presenti in Friuli Venezia Giulia Si ringraziano le 25 istituzioni scientifiche e accademiche del Friuli Venezia Giulia che hanno partecipato all’indagine “La mobilità della Conoscenza” 2014 Agemont Centro di Innovazione Tecnologica Srl unipersonale CBM - Consorzio per il Centro di Biomedicina Molecolare Centro Ricerche Plast-Optica S.p.A. CETA - Centro di Ecologia Teorica ed Applicata CISM - Centro internazionale di Scienze Meccaniche CNR - IC Istituto di Cristallografia CNR - IOM Istituto Officina dei Materiali Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Tartini” di Trieste Conservatorio Statale di Musica “Jacopo Tomadini” di Udine Consorzio per l’AREA di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste CRO - Centro di Riferimento Oncologico Elettra-Sincrotrone Trieste S.C.p.A. Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze Fondazione Italiana Fegato Onlus - F.I.F. Friuli Innovazione Centro di Ricerca e di Trasferimento Tecnologico ICGEB - International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste INFN - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, sezione di Trieste IRCCS Burlo Garofolo Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS Science Centre Immaginario Scientifico SISSA - Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati The Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics - ICTP Università degli Studi di Trieste Università degli Studi di Udine In particolare, si ringraziano i colleghi che hanno partecipato al gruppo di lavoro e coloro che hanno fornito utili spunti per migliorare l’indagine di quest’anno. indice Friuli Venezia Giulia: regione della conoscenza Studenti, ricercatori e docenti: il capitale umano della conoscenza Focus sulle strategie di internazionalizzazione: la mobilità outgoing Case study: “TALENTS FVG STRATEGY” 7 11 21 29 Friuli Venezia Giulia: regione della conoscenza Il sistema scientifico e accademico del Friuli Venezia Giulia e l’indagine annuale “La Mobilità della Conoscenza” 2014 7 Il sistema scientifico e accademico del Friuli Venezia Giulia e l’indagine annuale “La Mobilità della Conoscenza” 2014 Il Friuli Venezia Giulia si è caratterizzato nel tempo per la sua ricettività internazionale e per essere un polo d’attrazione di capitale umano altamente qualificato. Grazie a fattori geografici, culturali e politici, esso detiene una posizione di spicco, in particolare, sul fronte dell’Internazionalizzazione delle risorse umane attive nella Ricerca. Le istituzioni regionali hanno inoltre saputo tessere una rete imprenditoriale caratterizzata da un’elevata intersettorialità. L’avanguardia scientifica e la sua interazione con Accademia e Industria sono pertanto divenute un tratto distintivo del territorio regionale. Parallelamente, le politiche regionali hanno seguito di pari passo le più recenti strategie dell’Unione Europea, come la creazione dello Spazio Europeo della Ricerca (SER), l’impegno della strategia Europa 2020 e, in particolare, le iniziative Faro Unione dell’Innovazione e Youth on the Move, che presentano tutte chiare implicazioni per le risorse umane operanti 8 nel settore della Ricerca, in modo da rendere l’Europa più “attraente” nei confronti dei Paesi terzi. Ulteriore punto di forza della regione è rappresentato dalla presenza di scienziati e ricercatori di tutto il mondo, che nel Friuli Venezia Giulia hanno trovato infrastrutture d’eccellenza e un sistema scientifico altamente avanzato e multidisciplinare, in ambiti che vanno dalla fisica alla scienza dei materiali, dalla farmacologia all’ICT, dalla genomica alla chimica, dalle nanotecnologie alla bioinformatica e dalla geofisica all’oceanografia. La gestione in rete della ricerca, le relazioni tra importanti centri nazionali e internazionali e la presenza di tecnologie multisettoriali producono quindi un efficace scambio di conoscenza, dando vita a idee, processi e prodotti innovativi e stimolando l’avvio di progetti potenzialmente fruttuosi per l’Industria. Per rafforzare e integrare la capacità di azione dei centri di ricerca, degli atenei e dei parchi scientifici e tecnologici presenti nella regione, è stato istituito nel 2004 il Coordinamento degli Enti di Ricerca (CER) quale iniziativa di networking promossa dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e supportata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il network mira a intensificare i collegamenti tra le istituzioni scientifiche e il settore economico-industriale della regione, attraverso la mobilità intersettoriale delle competenze e la mobilità internazionale delle risorse umane. Al fine di monitorare il grado di attrattività del sistema scientifico regionale, il CER promuove annualmente l’indagine sui flussi di mobilità di studenti, ricercatori e scienziati stranieri presenti stabilmente o per periodi temporanei nei centri di ricerca, enti e istituzioni del territorio. Avviata nel 2005, l’indagine “La Mobilità della Conoscenza” è finalizzata a rilevare il numero di ricercatori nonché di studenti internazionali che si iscrivono presso gli atenei e i conservatori di musica regionali. Obiettivo dell’indagine è anche quello di mappare la provenienza e l’area scientifica di afferenza dei ricercatori, docenti e studenti incoming che, per periodi anche brevi, scelgono uno dei centri del sistema scientifico del Friuli Venezia Giulia. L’indagine del 2014 prende in considerazione, come periodo di riferimento, l’anno accademico 2012/2013 per le università e l’anno solare 2013 per gli enti di ricerca e mantiene quali strumenti di rilevazione due questionari, rivisti e validati da un gruppo di lavoro del Coordinamento. Novità di quest’anno è l’inserimento nella sezione outgoing (paragrafo 3) della categoria relativa al personale tecnico-amministrativo operante all’interno delle istituzioni che è coinvolto nell’accesso, nella preparazione e nella realizzazione di programmi di ricerca, così da ottenere un quadro più completo sulle strategie di Internazionalizzazione e di collaborazione dei centri, enti e istituzioni del sistema scientifico regionale. 9 Studenti, ricercatori e docenti: il capitale umano della conoscenza I ricercatori in organico, gli studenti iscritti e i numeri della mobilità: aree geografiche di provenienza e settori scientifici 11 I ricercatori in organico, gli studenti iscritti e i numeri della mobilità: aree geografiche di provenienza e settori scientifici L’indagine “La Mobilità della Conoscenza” (Edizione 2014), condotta dall’Ufficio Coordinamento e Internazionalizzazione degli Enti di Ricerca regionali (Servizio Formazione, Progettazione e Gestione Progetti di AREA Science Park), è volta alla raccolta e lettura dei dati sul potenziale internazionale della ricerca sul territorio1. Quest’anno hanno partecipato all’indagine 20 enti di ricerca, 3 atenei e 2 conservatori di musica del network scientifico. Per quanto riguarda la metodologia adottata, si è riunito un gruppo di lavoro formato da esperti di mobilità e accoglienza dei centri del Coordinamento, grazie al quale è stato 12 possibile raccogliere suggerimenti e consigli per aggiornare i due questionari (uno dedicato agli enti di ricerca e l’altro alle università) e per implementarne il glossario. Le principali modifiche apportate hanno riguardato, per quanto attiene alla suddivisione delle aree scientifiche, l’adozione delle 3 categorie individuate dall’ERC (European Research Council), ovvero: Social Sciences and Humanities (SH), Mathematics, Physical Sciences, Information and Communication, Engineering, Universe and Earth Sciences (PE) e Life Sciences (LS), che hanno sostituito quelle precedentemente utilizzate nelle borse Marie Curie. Il glossario, creato per una corretta compilazione del questionario, è stato integrato con ulteriori voci riguardanti la mobilità incoming e outgoing e con una voce dedicata agli “altri studenti post graduate”. Questa categoria è stata infatti aggiunta nel questionario dedicato alle università per poter meglio mappare gli studenti laureati che sono in possesso di una borsa di studio (ad esempio, una borsa Leonardo o altre tipologie di borse finanziate dall’ente) e che non possono essere ricondotti all’interno delle altre categorie (dottorandi, studenti di master o di scuole di specializzazione). Una novità dell’indagine di quest’anno riguarda poi la sezione sull’outgoing, nella quale è stata inserita la categoria del personale tecnico-amministrativo. Per capire quali siano gli strumenti più utilizzati per la mobilità in uscita per dottorandi, ricercatori, docenti e personale tecnico-amministrativo, è stata inoltre inserita una tabella dedicata ai principali programmi di mobilità utilizzati. Nel dettaglio, per quanto riguarda il questionario rivolto alle università e ai conservatori di musica regionali, sono state considerate le seguenti macro categorie: studenti iscritti (italiani e internazionali); studenti internazionali in mobilità in entrata (“per crediti” o “altra mobilità”); studenti iscritti in uscita (outgoing, “per crediti”, analizzati in base all’area geografica di destinazione e in base al settore scientificodisciplinare di afferenza); ricercatori e docenti in organico (inclusi i non di ruolo, italiani e internazionali); ricercatori e docenti internazionali in mobilità temporanea in entrata; personale tecnico-amministrativo, ricercatori e docenti italiani e internazionali “outgoing”, che svolgono o hanno svolto la loro attività all’estero tramite una borsa o convenzione con l’ente ospitante. Per ciascuna categoria è stata analizzata l’area geografica di provenienza (di destinazione, nel caso dell’outgoing) e l’area scientificodisciplinare di afferenza, ad eccezione del personale tecnico-amministrativo per il quale non è stata individuata una specifica area scientifico-disciplinare. I due conservatori di musica regionali che sono stati analizzati, per esigenze statistiche, sotto la categoria scientifica Social Sciences and Humanities, rappresentano una realtà interessante dal punto di vista degli scambi internazionali. Infatti, la percentuale di studenti internazionali iscritti presso i due conservatori si conferma alta, attorno all’11,67%. Dall’analisi dei flussi in entrata dei docenti internazionali (tutti provenienti dai Paesi UE) rispetto ai docenti in organico, si nota un calo rispetto alla precedente indagine. Si passa, infatti, dal 22,75% al 15,78%. Maggiore è invece la percentuale rilevata per la mobilità outgoing dei docenti, rispetto al totale dei docenti in organico, che si attesta al 21,05%, promossa interamente grazie al programma Erasmus. In generale, il numero di studenti iscritti al sistema dell’Alta Formazione regionale (GRAFICO 1) è di 36.165 unità, stabile rispetto allo scorso anno, così come quello degli studenti internazionali, che rappresentano il 7,47% del campione. In questa edizione sono stati distintamente mappati, grazie all’introduzione di categorie ad hoc, anche gli studenti delle scuole di specializzazione e, più in generale, gli studenti post graduate in possesso di una borsa di studio (ad esempio, una borsa Leonardo o altre tipologie di borse finanziate dall’ente) che non potevano essere ricondotti all’interno delle altre categorie (dottorandi, studenti di master o di scuole di specializzazione). 1. Per le università i dati si riferiscono all’Anno Accademico 2012/2013, per gli enti di ricerca all’anno solare 2013. I dati, raccolti ed elaborati dall’Ufficio Coordinamento e Internazionalizzazione degli Enti di Ricerca regionali, possono essere utilizzati previa citazione della fonte. Grafico 1 / dati totali di studenti iscritti italiani internazionali 2704 33461 13 Per quanto concerne le aree scientifiche, anche per il 2013 è evidente una prevalenza della categoria Social Sciences and Humanities, che incorpora quasi la metà degli studenti iscritti, nello specifico il 46,7%. Circa un terzo del campione, il 31,7%, appartiene invece alla macro area scientifica Mathematics, Physical Sciences, Information and Communication, Engineering, Universe and Earth Sciences, mentre il restante 21,6% degli studenti ha scelto di seguire un percorso di studi relativo a Life Sciences. Passando ad analizzare i dati aggregati relativi ai ricercatori e docenti in organico presso le istituzioni del Coordinamento, che ammontano a 10.420 unità, si nota un equilibrio tra la componente nazionale e quella internazionale (come illustrato dal GRAFICO 2). Rispetto ai dati rilevati lo scorso anno, si evidenzia un complessivo aumento (26,7%) del numero di ricercatori e docenti. In particolare, è aumentato il numero di italiani, che si attesta a 5.204 unità. Quest’ultimo incremento è dovuto, in buona parte, alla completa mappatura dei target rientranti nella categoria dei ricercatori e docenti non di ruolo, come ad esempio gli assegnisti di ricerca, i collaboratori e i docenti a contratto. 14 Grafico 2 / dati totali di ricercatori e docenti in organico italiani internazionali totale 10420 5204 5216 Grafico 3 / ricercatori e docenti in organico per area geografica ricercatori docenti 3500 3000 2500 2000 1500 1000 500 resto dell’asia cina india australia centro-sud america nord america africa europa non Ue Europa Ue (esclusa Italia) Italia 0 Analizzando nel dettaglio la provenienza geografica dei ricercatori e docenti in organico (GRAFICO 3) si evidenzia, come già anticipato, un aumento significativo per l’Italia, rispetto allo scorso anno, per un totale di 5.204 unità. Si nota, inoltre, un calo dei Paesi dell’Unione Europea (intorno alle 700 unità) e dei Paesi del Centro-Sud America (circa 680 unità), compensato però da un incremento dei Paesi dell’Europa Non UE (che si attesta intorno alle 1.000 unità). Si rafforza anche la presenza di ricercatori e docenti provenienti dall’Africa (circa 930 unità) e dal Nord America (circa 290 unità), mentre rimangono stabili i dati di Australia (17 unità), Cina (170 unità), India (410 unità) e del resto dell’Asia (1.022 unità). 15 Con riferimento all’area scientifica di appartenenza per i ricercatori e i docenti, il settore con maggiori presenze risulta essere Mathematics, Physical Sciences, Information and Communication, Engineering, Universe and Earth Sciences (7.446 unità), seguito da Life Sciences (1.600 unità) e Social Sciences and Humanities (1.374 unità). Considerazioni a parte merita l’analisi di genere (GRAFICI 4 e 5). Anche a livello europeo si sta lavorando su più fronti per sostenere dibattiti e creare community per promuovere una maggiore equità di genere nei processi di Ricerca e Innovazione. Le donne costituiscono, infatti, più della metà della popolazione studentesca dell’Unione Europea e il 45% di tutti i dottorandi di ricerca, ma rappresentano poi solo un terzo dei ricercatori di carriera2. L’analisi di genere del sistema scientifico del Friuli Venezia Giulia conferma sul territorio la tendenza europea. Infatti, anche per il 2013, si evidenzia una maggiore presenza femminile tra gli studenti iscritti, pari a circa il 55%. In particolare, lo scarto maggiore si evidenzia rispetto ai corsi di II livello, nei quali le studentesse sfiorano il 60%. Come già riscontrato dalle precedenti indagini e come confermato anche dall’analisi dei dati 2013, questa tendenza di genere si inverte drasticamente se si analizzano i dati relativi a ricercatori e docenti, in cui la componente femminile raggiunge circa il 31% del totale dell’organico (3.274 unità su 10.420). 2. Source S&T statistics Eurostat 2010. 16 Grafico 4 studenti iscritti per genere femmine maschi 55,05% 44,95% 31,42% 68,58% Grafico 5 ricercatori e docenti in organico per genere femmine maschi Grafico 6 / ricercatori e docenti internazionali in mobilità incoming ricercatori docenti 2117 25% 6264 75% La Commissione europea ha adottato, il 21 settembre 2010, la Strategia quinquennale per la promozione della parità fra uomini e donne in Europa, basata su cinque priorità: l’economia e il mercato del lavoro; la parità salariale; la parità nei posti di responsabilità; la lotta contro la violenza di genere; la promozione della parità all’esterno dell’UE. Queste misure consistono nell’attirare più donne nel mercato del lavoro e realizzare l’obiettivo di un tasso di occupazione complessivo del 75% fissato nella strategia Europa 2020; nel proporre iniziative mirate affinché più donne occupino posti di responsabilità nel settore economico; nel promuovere l’imprenditorialità femminile e il lavoro autonomo; nell’istituire una Giornata europea per la parità salariale per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che in Europa le donne continuano a guadagnare, in media, il 18% in meno degli uomini; nel collaborare con tutti gli Stati membri per combattere la violenza contro le donne. È dunque auspicabile che, di pari passo, vengano attivati servizi e strumenti in grado di incrementare la presenza femminile nel mondo della Ricerca, evitando così la dispersione di tale potenziale. Passando ad analizzare i dati relativi ai ricercatori e docenti internazionali in mobilità incoming anche per brevi periodi (GRAFICO 6), possiamo affermare che il sistema accademico e scientifico regionale consolida la propria attrattività anche per il 2013. I ricercatori rappresentano il 75%, mentre i docenti il 25%, per un totale di 8.381 unità. Se la proporzione tra le due categorie rimane stabile rispetto alla scorsa edizione, il flusso complessivo di utenti incoming risulta invece in crescita. Una buona percentuale è inoltre rappresentata da docenti, ricercatori e visiting professors che partecipano, anche in veste di relatori, a workshop, convegni o congressi internazionali. Spesso il dato sulla mobilità incoming per brevi periodi risulta di difficile monitoraggio a livello centrale, in quanto la gestione di tale mobilità viene curata in autonomia dalle singole unità e dipartimenti. Sarebbe pertanto auspicabile la creazione di un database condiviso tra tutti gli uffici che si dedicano alla gestione della mobilità incoming e outgoing dei centri di ricerca e degli atenei. 17 3000 2000 1000 resto dell’asia cina india australia centro-sud america africa 0 nord america 18 studenti inteRnazionali ricercatori e docenti internazionali europa non Ue Come riscontrato gli scorsi anni, la maggioranza degli studenti in mobilità incoming proviene dai Paesi europei comunitari. Il dato sottolinea l’importanza acquisita in ambito accademico dai programmi di scambio internazionale, come ad esempio l’Erasmus. Sempre più studenti, infatti, utilizzano questo strumento non solo per acquisire crediti formativi ma anche per valorizzare il proprio curriculum, imparare o perfezionare una lingua straniera nonché arricchirsi dal punto di vista personale. Grafico 7 / studenti, ricercatori e docenti in mobilità incoming per area geografica Europa Ue (esclusa Italia) Per quanto riguarda la provenienza geografica di studenti, ricercatori e docenti incoming (grafico 7), si conferma la predominanza dei Paesi UE, con un totale di 2.969 unità. Anche i Paesi asiatici, escluse India e Cina, confermano il loro interesse verso le istituzioni accademiche e scientifiche del Friuli Venezia Giulia, con 1.246 unità. Rispetto alla scorsa indagine si nota, inoltre, un incremento dei ricercatori e docenti provenienti dall’Europa Non UE (1.185 unità), dall’Africa (1.024 unità) e dal Nord America (885 unità), mentre rimangono pressoché stabili i flussi provenienti da Cina (204 unità) e India (500 unità). Esaminando le aree scientifiche di afferenza, possiamo affermare che l’analisi dei dati raccolti ribadisce una prevalenza di ricercatori e docenti incoming nel campo Mathematics, Physical Sciences, Information and Communication, Engineering, Universe and Earth Sciences, con oltre 8.000 unità. Per quanto riguarda invece gli studenti incoming, il settore Social Sciences and Humanities si conferma anche per quest’anno quello di maggior attrattività. In ultima analisi, nel 2013 le istituzioni del Friuli Venezia Giulia sono state scelte da 16.891 utenti tra studenti, ricercatori e docenti internazionali (in organico, iscritti o in mobilità incoming anche per brevi periodi). Confrontando il dato con quello del 2012, si nota un aumento complessivo di quasi il 13%. Gli studenti rappresentano 3.294 unità, mentre i ricercatori e i docenti, con circa 13.600 unità, risultano essere aumentati. Dai dati generali sull’attrattività, si conferma la vocazione all’Internazionalizzazione del sistema accademico scientifico regionale, che deve essere sostenuta maggiormente anche attraverso programmi e servizi personalizzati di accoglienza sul territorio. A tal fine, il Coordinamento degli Enti di Ricerca – in linea con le strategie europee e regionali – ha sviluppato sia programmi di mobilità internazionale per favorire l’attrattività del network scientifico (quali la strategia TALENTS FVG, vedi paragrafo 4) sia servizi d’accoglienza per studenti e ricercatori in mobilità, quali il Welcome Office FVG, per migliorare e personalizzare sempre più i servizi di ricezione sul territorio. 19 Focus sulle strategie di internazionalizzazione: mobilità outgoing 21 Focus sulle strategie di internazionalizzazione mobilità outgoing Uno dei fattori chiave per lo sviluppo dell’attrattività dei territori è legato allo sviluppo della cooperazione scientifica internazionale (COM-2012-497 final). Tale obiettivo si può perseguire rafforzando reti e scambi che vadano a incrementare la connettività dei territori, adottando un nuovo approccio strategico in materia di Innovazione. L’iniziativa Innovation Union, presentata dalla Commissione nel quadro della strategia Europa 2020, è volta a migliorare le condizioni dell’Innovazione attraverso tutte le fasi della Ricerca e dello Sviluppo. Questa Iniziativa dovrebbe anche avere un impatto positivo sull’impiego, la crescita verde, il progresso sociale e l’inclusività nell’UE entro il 2020. 22 Fondata su un concetto ampio di Innovazione e su oltre 30 attività diverse, l’iniziativa Faro “L’Unione dell’innovazione” impegna l’UE a portare, entro il 2020, gli investimenti nella Ricerca a una quota pari al 3% del PIL. Il sistema di misurazione che utilizza nel quadro di valutazione distingue tra 3 tipi principali di indicatori e 8 dimensioni dell’Innovazione per un totale di 25 indicatori diversi. L’indicatore “elementi abilitanti” copre 3 dimensioni: Risorse umane, Sistemi di ricerca aperti, eccellenti e attraenti e Finanziamenti e aiuti. Dai dati del “Documento Quadro di valutazione dell’Unione dell’innovazione 2014” (DG Imprese e Industria EC 2014) si evince che differenze significative in Europa sussistono sul piano della competitività internazionale della base scientifica (Sistemi di ricerca aperti, eccellenti e attraenti) e della cooperazione nell’innovazione aziendale misurata nella dimensione “Collaborazioni e attività imprenditoriali”. Lo studio, tuttavia, sottolinea che, qualora si esaminino le singole dimensioni, “Sistemi di ricerca aperti, eccellenti e attraenti” ha contribuito maggiormente al rendimento innovativo complessivo degli ultimi otto anni, seguito dalla crescita registrata nelle Risorse umane. Se si esaminano i singoli indicatori, i marchi commerciali della Comunità hanno contribuito maggiormente all’aumento della resa innovativa, seguiti dai titolari di dottorato congiunto e dalle copubblicazioni scientifiche internazionali. In tale contesto, la mobilità incoming e outgoing diventa un elemento chiave per la promozione di una conoscenza quotidiana, profonda, reale di altre culture e per l’acquisizione di un bagaglio di conoscenze extracurriculari. A tal fine, le Università e le Istituzioni europee stanno collaborando per costruire uno spazio comune dell’Istruzione superiore e della Ricerca, come disegnato dal Processo di Bologna, che diventi un luogo di crescita sociale e umana indispensabile per consolidare ed arricchire la cittadinanza europea. Un aspetto fondamentale per la creazione di una rete internazionale dell’Alta resto dell’asia 0,41% 0,72% cina india australia centro-sud america nord america 3,07% 0% 2,97% 0,51% 0,72% 0% africa Analizzando i dati relativi alla mobilità outgoing 2013, si evidenzia un incremento del 22,3% degli studenti (circa 980 unità) che rappresentano il 2,69% del totale degli iscritti (GRAFICO 8). Di questi, il 92% sceglie come destinazione un Paese UE. Questa percentuale così elevata è dovuta alla grande diffusione dei programmi di mobilità, primo fra tutti l’Erasmus. 91,60% europa non Ue Proprio per avere un quadro sulle strategie di Internazionalizzazione dei centri del sistema scientifico regionale, dall’anno scorso è stato introdotto un focus sull’outgoing, dedicato alla mappatura sia di studenti iscritti in mobilità in uscita, sia di docenti/ricercatori e personale tecnico-amministrativo che hanno svolto, temporaneamente, la loro principale attività all’estero (grazie ad una borsa o ad una convenzione/agreement con l’ente ospitante). Grafico 8 / studenti italiani e internazionali in mobilità outgoing per area geografica di destinazione Europa Ue (esclusa Italia) Formazione è costituito dalla mobilità di studenti, docenti e ricercatori, intesa come libera circolazione di saperi e risorse. 23 Grafico 9 studenti italiani e internazionali in mobilità outgoing per area scientifica 95 9,73% Social Sciences and Humanities (SH) Mathematics, Physical Sciences, Information and Communication, Engineering, Universe and Earth Sciences (PE) Life Sciences (LS) 268 27,47% 24 613 62,80% Esaminando l’area scientifico-disciplinare di afferenza (GRAFICO 9), possiamo affermare come la prevalenza degli studenti outgoing si riferisca a Social Sciences and Humanities, con circa il 63%. Segue Mathematics, Physical Sciences, Information and Communication, Engineering, Universe and Earth Sciences, con circa il 27% e Life Sciences che sfiora il 10%. Anche per quanto riguarda le aree scientifiche, si nota, al pari degli studenti, una preferenza per Social Sciences and Humanities, che raggiunge il 43% circa, seguito da Mathematics, Physical Sciences, Information and Communication, Engineering, Universe and Earth Sciences con circa il 28% e da Life Sciences attorno al 24%. Passando alla lettura dei dati outgoing di ricercatori, docenti e, a partire da questa edizione, anche del personale tecnico-amministrativo, i numeri si riducono drasticamente a circa 180 unità. Il dato risulta essere in crescita se confrontato con la rilevazione della scorsa edizione, essendo stati quest’anno mappati anche periodi di mobilità in uscita di breve durata. Come già evidenziato per gli studenti, anche per questi target i principali Paesi eletti a destinazione sono stati quelli appartenenti alla Comunità Europea (circa il 75%), ma anche il Nord America, scelto da circa il 15% del campione. Introdotta come nuova categoria quest’anno, lo staff in mobilità outgoing risulta essere il 6% del campione. Il dato fa riflettere su quanto poco siano effettivamente sfruttate le opportunità di mobilità dal personale tecnico-amministrativo delle istituzioni scientifiche regionali. È possibile che non tutti i centri siano a conoscenza o siano costantemente aggiornati in merito alle opportunità legate ai programmi di mobilità o, semplicemente, che tali esperienze non vengano sufficientemente incentivate. Infine, per evidenziare i programmi di mobilità maggiormente utilizzati dalle istituzioni scientifiche regionali per favorire lo scambio incoming e outgoing del proprio personale, è stata quest’anno introdotta una specifica tabella. Dalla sua lettura si evince che il programma Erasmus/LLP è quello maggiormente utilizzato sia dal personale tecnico-amministrativo sia dai docenti. Questi ultimi usufruiscono anche di fondi propri dell’ente; di accordi dedicati agli scambi internazionali e di borse di mobilità del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR). Per quanto riguarda i dottorandi, la prima fonte di finanziamento per la loro mobilità è rappresentata dai fondi dell’ente, seguono le borse del MIUR e il programma Erasmus/LLP. Anche i ricercatori utilizzano principalmente i fondi dell’ente, gli accordi dedicati agli scambi internazionali, gli strumenti messi a disposizione dal 7PQ, in primis le borse di mobilità Marie Curie Actions e anche il programma Erasmus/LLP. 25 Non stupisce come quest’ultimo sia uno degli strumenti maggiormente sfruttati dai diversi target e, in particolare, dai docenti e dal personale tecnico-amministrativo. Si tratta, infatti, di uno dei programmi d’azione comunitaria più diffusi nel campo dell’apprendimento permanente (Lifelong Learning Programme - LLP). L’LLP - ERASMUS ha lo scopo di rafforzare la qualità dell’istruzione e della formazione a livello universitario e di sviluppare prassi innovative accrescendo la cooperazione transnazionale tra le università e tra università e mondo dell’impresa, incentivando lo scambio di studenti, ricercatori, docenti e personale tecnico-amministrativo. Nell’ambito della programmazione europea 2014-2020, Erasmus+ è il nuovo programma europeo a supporto dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport. La mobilità e la cooperazione rimangono il principale focus e, nello specifico, saranno 26 finanziate opportunità di studio, formazione, insegnamento e volontariato internazionali. Destinatari principali di Erasmus+ saranno studenti universitari e studenti delle scuole professionali, formatori, insegnanti, tirocinanti e giovani lavoratori. Se si guarda al mondo della ricerca europea, un importante strumento di mobilità con Horizon 2020 sono le Marie Skłodowska-Curie Actions (MSCA) che assicurano un’eccellente formazione e interessanti opportunità di carriera e di scambio di conoscenze attraverso la cooperazione e la mobilità internazionale e intersettoriale. Le MSCA sono suddivise in diverse azioni, che vanno dal finanziamento al singolo ricercatore alla mobilità di personale tra istituzioni fino all’organizzazione di eventi per promuovere la carriera dei ricercatori e lo Spazio Europeo della Ricerca. In Horizon 2020 le MSCA presentano una maggiore semplificazione rispetto al precedente programma PEOPLE del 7PQ e si articolano nelle seguenti tipologie: Innovative Training Networks (ITN), Individual Fellowships (IF), Research and Innovation Staff Exchange (RISE), Co-funding of regional, national and international programmes (COFUND) ed European Researchers’ Night (NIGHT). In particolare, gli Innovative Training Networks (ITN) si rivolgono a organizzazioni provenienti dal settore accademico e imprenditoriale che si propongono di accogliere ricercatori nella fase iniziale della carriera. L’obiettivo è sostenere la ricerca di eccellenza con percorsi dottorali congiunti, formando una nuova generazione di ricercatori creativi, innovativi e dotati di spirito imprenditoriale. Rientrano in questa tipologia di azioni i dottorati congiunti e i dottorati industriali (ETN - European Training Networks, EID - European Industrial Doctorates, EJD - European Joint Doctorates). Le MSCA comprendono le Individual Fellowships (IF), ovvero borse individuali incentrate sulla formazione avanzata basata sulla mobilità internazionale e, possibilmente, intersettoriale per ricercatori esperti (post-dottorato e oltre). L’obiettivo delle borse MSCA individuali è di valorizzare il potenziale creativo e innovativo di ricercatori esperti, fornendo loro l’opportunità di acquisire nuove conoscenze, lavorare su progetti di ricerca in un contesto europeo o internazionale, avviare nuove prospettive di carriera o rientrare in Europa. L’azione Research and Innovation Staff Exchanges (RISE) promuove invece la collaborazione internazionale e intersettoriale attraverso una mobilità di breve durata di staff member per condividere scambi di conoscenze e buone prassi, mentre Co-funding of regional, national and international programmes (COFUND) è un cofinanziamento per programmi di dottorato o borse postdottorato. Esso sostiene l’attivazione e il rafforzamento di programmi di ricerca regionali, nazionali o internazionali per rafforzare l’eccellenza della formazione dei ricercatori e sviluppare la loro carriera. Sempre nell’ambito del primo pilastro di Horizon 2020 - Excellence Science un’altra opportunità di finanziamento per singoli ricercatori esperti è rappresentata dalle borse messe a disposizione dall’European Research Council (ERC) allo scopo di sostenere l’eccellenza, incoraggiare studi di frontiera e finanziare le proposte innovative dei migliori ricercatori da attrarre nei centri e nelle più competitive infrastrutture di ricerca europee. Inoltre, la nuova programmazione europea 2014-2020 si caratterizza per una forte connessione tra il Programma Horizon 2020 e l’attuazione delle politiche di coesione territoriale, finanziate dai Fondi Strutturali. Entrambi condividono gli stessi obiettivi: crescita e diffusione dell’eccellenza scientifica e dell’innovazione in tutti gli Stati Membri e nelle regioni; rafforzamento della competitività e dell’innovazione. Ricerca e Innovazione sono infatti la prima priorità tematica dei Fondi di coesione. Sarà pertanto possibile, con una buona ingegneria di programma, utilizzare fondi diretti e indiretti della Commissione per sostenere lo sviluppo socio-economico degli Stati Membri e delle Regioni. 27 Case study: “TALENTS FVG STRATEGY” 29 AREA Science Park, a favore delle Istituzioni che fanno parte del Coordinamento degli Enti di Ricerca del Friuli Venezia Giulia e grazie al sostegno finanziario della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, ha attivato una strategia di internazionalizzazione che prevede lo sviluppo di una rete di servizi integrati e la gestione di progetti finalizzati ad attrarre ricercatori e studenti stranieri sul territorio regionale. Tale strategia si articola nelle seguenti attività: realizzazione di progetti quali “Talents for an International House” (TALENTS), “Talents Up for an International House” (TALENTS UP) e “TALENTS FVG” a sostegno della mobilità internazionale di ricercatori esperti; gestione di servizi di accoglienza per ricercatori e studenti stranieri tramite l’Ufficio congiunto Welcome Office FVG; partecipazione del Sistema Scientifico FVG a programmi di network e iniziative per favorire la conoscenza e l’attrattività scientifica del territorio regionale (es. network Euraxess; programma di mobilità “Scienza Senza Frontiere”). 30 In generale, la strategia TALENTS del Friuli Venezia Giulia mira a: rafforzare il potenziale di capitale umano qualificato a beneficio dell’intero sistema regionale pubblico e privato della ricerca; favorire l’occupabilità di laureati e PhDs; sostenere lo sviluppo di collaborazioni a lungo termine tra imprese e istituzioni scientifiche regionali con centri di ricerca esteri. Ad oggi, grazie alle risorse finanziarie di AREA, della Commissione Europea e dell’Autorità regionale, 23 ricercatori esperti hanno potuto usufruire delle borse di mobilità offerte nell’ambito dei progetti TALENTS, arricchendo le proprie competenze e rafforzando le collaborazioni tra istituzioni scientifiche. Nello specifico, la prima edizione del progetto ha messo a disposizione dieci fellowship per ricercatori sia incoming sia outgoing. A fronte del successo ottenuto e della continua richiesta di opportunità di mobilità, nel 2013 è stata avviata una seconda edizione del progetto, ovvero l’iniziativa TALENTS UP, che ha offerto a ricercatori esperti 7 borse di mobilità incoming, da svolgersi presso aziende ed enti di ricerca del Coordinamento. L’ottimo riscontro avuto dai due programmi, sia presso gli enti, sia da parte dei ricercatori che ne hanno usufruito, confermato dalla crescente richiesta di continuità di tali iniziative, ha suggerito all’Amministrazione Regionale di sostenere ulteriormente questi strumenti, anche attraverso l’utilizzo di Fondi Strutturali. Così nel 2014 AREA, per conto della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, ha avviato il nuovo programma TALENTS FVG, che supporta l’erogazione di 6 assegni di ricerca di mobilità, 3 incoming e 3 outgoing. Analizzando più nel dettaglio le caratteristiche delle 23 borse finanziate, si può rilevare che, nell’ambito dei tre progetti TALENTS, 13 fellowship sono state assegnate a ricercatori e 10 sono state assegnate a ricercatrici. Di queste, 8 sono state le borse outgoing che prevedevano una fase di ricerca e formazione all’estero in modo che i ricercatori potessero acquisire nuove conoscenze e competenze e potessero poi trasferirle presso gli enti di ricerca regionali. I Paesi di destinazione sono stati principalmente quelli europei (6 borse in Francia, Norvegia, Belgio, Slovenia) oltre a Nord America (1 borsa negli Stati Uniti) e Centro-Sud America (1 borsa in Brasile). Grafico 10 / ricercatori in mobilità incoming per area geografica femmine maschi 5 4 Per quanto riguarda invece le borse di mobilità incoming, i Paesi di provenienza dei ricercatori sono stati principalmente quelli europei (7 ricercatori da Paesi come Francia, Slovenia, Croazia, Spagna, Grecia, Regno Unito), l’Europa non UE (2 ricercatori dall’Ucraina e dal Montenegro), il Nord America (2 ricercatori da Stati Uniti e Canada), mentre altre 4 persone provenivano dall’India, dall’Africa, dall’Australia e dalla Cina. 3 2 RESTO DELL’ASIA CINA india australia 0 centro-sud america nord america africa europa non uE Europa Ue (esclusa Italia) 1 31 Secondo la ripartizione ERC in aree scientifiche, 3 ricercatori hanno sviluppato un progetto di ricerca relativo alle Social Sciencies and Humanities, ben 14 nell’ambito di Mathematics, Physical Sciences, Information and Communication, Engineering, Universe and Earth Sciences; infine, 6 progetti di ricerca hanno riguardato le Life Sciences. Grafico 11 / dati totali di ricercatori per area scientifica Social Sciences and Humanities (SH), Mathematics, Physical Sciences, Information and Communication, Engineering, Universe and Earth Sciences (PE), Life Sciences (LS) femmine maschi 8 7 6 5 4 3 2 1 SH PE 0 LS 32 Le università e i centri di ricerca, pubblici e privati, che hanno beneficiato della strategia sono: APE Research; Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS); CBM - Consorzio per il Centro di Biomedicina Molecolare; CNR - IC Istituto di Cristallografia; CNR - IOM Istituto Officina dei Materiali; CRO - Centro di Riferimento Oncologico; Elettra-Sincrotrone Trieste S.C.p.A.; IRCCS materno infantile Burlo Garofolo; Instituto de Medicina Integral Professor Fernando Figueira; Materia Nova asbl; Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS; SISSA - Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati; The Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics - ICTP; Università Paris Diderot; Università di Bergen; Università della California Santa Barbara; Università di Nova Gorica; Università di Savoie; Università degli Studi di Trieste; Università degli Studi di Udine. La gestione delle borse TALENTS è realizzata in collaborazione con il Welcome Office FVG, che offre servizi a supporto della mobilità di studenti e ricercatori ed in particolare della loro accoglienza sul territorio regionale. Dopo aver consolidato la propria esperienza nei confronti dell’utenza incoming, il Welcome Office FVG, in un’ottica di potenziamento dei servizi, sta implementando una nuova sezione web dedicata alla mobilità outgoing. La nuova sezione fornirà a studenti, ricercatori, docenti e staff tecnicoamministrativo le principali informazioni da conoscere prima di trasferirsi in un Paese estero per motivi di studio, formazione, ricerca e networking. 33
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