Pieghevole GAMeC-Allianz

Long Chin-San e Mario Finazzi
La fotografia di paesaggio
tra tecniche moderne e antica tradizione
5 - 21 SETTEMBRE 2014
Long Chin-San e Mario Finazzi
MostRa
Curatore
M. Cristina Rodeschini
Project Manager
Vittorio Rodeschini
Paola Suardi - ALTEREGO
Progetto grafico
INFORMA-Adv
La fotografia di paesaggio
tra tecniche moderne e antica tradizione
Allestimento
Artcare, Bergamo
5 - 21 SETTEMBRE 2014
Assicurazione
Aon Benfield, Milano
Si ringraziano
Eredi Mario Finazzi
Comunicazione e Promozione
Paolo Perugini - Art Director
Claudia Rota - Ufficio Stampa
INFORMA-Adv
Mostra realizzata in collaborazione
e con il contributo di:
Manuela Blasi, Paola Colombo
GAMeC
Mario Finazzi, Monte Cristallo-Ortles, 1932
è la storia di un viaggio: quello di Mario Finazzi, fotografo bergamasco che negli anni
Cinquanta del secolo scorso incontrò l’arte del maestro cinese Long Chin-San e ne
rimase affascinato e rapito; e quello di Arketipos, dentro le collezioni segrete della
GAMeC, perché la cultura del paesaggio ha bisogno di immaginazione e niente più
dell’arte moderna può condurre al sogno e alla fantasia.
Ma è anche la storia di uno scambio: allora i due artisti si scambiarono alcune fotografie,
che in questa mostra possiamo apprezzare nella loro rara eleganza e semplicità. Oggi,
con la stessa curiosità, Arketipos e la GAMeC uniscono le loro culture, nella comune
ricerca del bello a disposizione di tutti.
Vittorio Rodeschini
Consigliere di Arketipos
delegato alla relazione con le istituzioni culturali
Date 5/9 - 21/9
GAMeC
mar - ven 15 - 19
sab - dom 10-13/15-19
Galleria d’Arte Moderna
e Contemporanea di Bergamo
Via San Tomaso, 53
24121 Bergamo
chiuso il lunedì
www.gamec.it
L’Art Advisory
di Allianz Bank
“Non c’è via più sicura per evadere dal mondo che l’arte;
ma non c’è legame più sicuro con esso che l’arte”
(Wolfgang Goethe, le affinità elettive
cover:
Long Chin-San, Tra le vette
Mario Finazzi, Danza n. 35 (en plein air), 1952
Il nostro modo di essere Banca: vieni a conoscerlo
Long Chin-san (1892-1995) si era specializzato
in pittura a inchiostro ancor prima di dedicarsi alla fotografia. Questo sostanziale rapporto con la tradizione gli ha consentito di
aprire inedite prospettive all’arte fotografica,
che ha anche insegnato professionalmente
e della quale è considerato un maestro.
Figura poliedrica, essendosi dedicato al
fotogiornalismo alla fine degli anni Venti ha
lavorato per diverse riviste tra le quali lo
‘Shangai Times’. è il fondatore dell’Associazione di fotografi cinesi che presto diviene la
più importante organizzazione del periodo in
questo campo.
Nel 1948 Long Chin-San lascia la Cina per
recarsi in India, Argentina, Brasile, California.
A Taiwan dava vita alla fotografia pittorica
cinese, rafforzando il legame con la pittura e
nel contempo assegnando alla fotografia
una propria indipendenza.
La moderna espressione fotografica ha così
modo di radicarsi nel tessuto artistico cinese.
Nelle sue fotografie spicca una sensibilità
pittorica che riadatta alla fotografia i processi
esecutivi e l’estetica della pittura di paesaggio, tipiche della tradizione classica cinese.
Il risultato è una sintesi di immagini di luoghi
reali, con le quali viene ricomposta una
situazione ideale. Necessaria per raggiungere
questi risultati, che comportano il ritocco sia
delle stampe fotografiche che dei negativi,
una profonda conoscenza tecnica ai fini del
desiderato esito estetico.
Avviene su questo terreno l’incontro culturale
con Mario Finazzi (1905-2002) che si dedica
alla fotografia con assiduità e autorevolezza
tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta del
Novecento.
Dotato di una profonda cultura artistica,
Finazzi ha coltivato l’interesse per l’espres-
sione fotografica con la conoscenza del
panorama internazionale che lo porta a
partecipare a diverse mostre nel mondo.
Fondamentale alla sua formazione è stato
l’accesso alla pubblicistica specializzata
nell’ambito della fotografia, che gli garantisce informazioni di prima mano e la possibilità di tessere relazioni con alcuni dei
protagonisti della cultura fotografica più
aggiornata.
Tra i firmatari del manifesto de “La Bussola”
nel 1947, Mario Finazzi è il rappresentante
di un progetto estetico antidocumentario.
La sua ricerca, lontana da interessi di natura
sociologica, si è focalizzata su risultati
di natura estetica, trovando nel ritratto
e nel nudo i generi prediletti, ai quali si
è affiancata un’esplorazione dedicata al
paesaggio.
Come spesso accadeva, le partecipazioni
a mostre fotografiche e la pubblicazione
di fotografie su riviste internazionali
accendono attenzioni reciproche che
danno luogo a uno scambio di fotografie.
è questa l’origine della presenza di opere
fotografiche di Long Chin-San nell’archivio
di Mario Finazzi, in deposito alla GAMeC
grazie agli eredi del fotografo italiano.
Questa mostra, in occasione della manifestazione “I Maestri del Paesaggio”,
costituisce un’occasione unica per mettere a disposizione del pubblico l’eccezionale ritrovamento.
M. Cristina Rodeschini
Responsabile della Divisione Accademia Carrara
e GAMeC, Direttore
Long Chin-San, Simbolo della longevità
Long Chin-San, Il padiglione presso la cascata
Mario Finazzi, Paesaggio di montagna, s.d.
Long Chin-San, Sopra le nubi