19 gennaio 2015 [email protected] fax 081 7947225 Lunedì Napoli Santi Mario, Marta, Abaco e Audiface Pioggia debole e schiarite 14˚ 10˚ L’analisi Nel nosocomio scoppia una nuova emergenza. Anche al Cardarelli allerta per i ricoverati sulle lettighe Napoli va fuori moda la politica non tutela le ricchezze della città S. Giovanni, piove in sala operatoria La rabbia dei familiari dei malati costretti sulle barelle. I medici: trasferiamoci al Cto Gabriella Gribaudi C olpisce che il «programma moda» per cui il governo avrebbe stanziato oltre 200 milioni finanzierà i distretti diBiella,Milano,Firenze,PratoeRoma. Napoli sarà esclusa. Colpisce ma ancora di più la dichiarazione del viceministro: «Lavoreremo sulle vocazioni delle singole città italiane: Firenze è la città dell’uomo e del bambino, Milano quella delle sfilate, mentre vogliamo fare di Roma il luogo dove si testano i nuovi talenti». Nessuna menzione per Napoli. EppureilcompartodellamodadiNapolieprovinciaè all’avanguardiainItaliae a livello internazionale. Si pensi a Kiton -unafabbricabellissimaadArzano,centinaia di lavoratori e lavoratrici, una scuola di sartoria, showroom e negozi intutto il mondo -a Isaia,alle aziende di Luciano Cimmino, alle grandi sartorie napoletanecomequelladiCesareAttolini che ha cucito i vestiti de «La Grande Bellezza». Ma se ne potrebbero citare molte altre ancora. Si parla molto in questi giorni di chi va e chi resta. Ecco, questi sono restati a Napoli, ereditando e rafforzando una tradizione di artigianato laborioso e raffinato, radicato nella storia della città. Dacosadipendeladimenticanzadelministero? Prima di tentare una risposta vorreiassociarea questanotiziail dibattito che si è svolto sul brano fortemente antimeridionale inserito in un libro di testoditiraturanazionaleeadottatonelle scuole superiori: frasi chiare e non difendibili (nonostante l’autore le abbia difese con una certa presunzione). Solite asserzioni sul Sud: individualismo, mancanza di senso civico, familismo, mafie e camorre ecc. – sostanziale differenza con un nord virtuoso. Tutti i manualidistoriacontemporaneasonozeppi di stereotipi, di inesattezze, di omissioni sulla storia del Mezzogiorno. Viene presentata una storia di mancanze: sono mancati i comuni, è mancata la borghesia, è mancata la Resistenza, lo sviluppo industriale e così via… Mai un contrappuntoinpositivo.Napolieingenerale il Sud vengono raccontati attraverso una fitta cortina di stereotipi, frasi fatte, incrostazioni forti e radicate fin dall’Ottocento che si sono mostrate impossibili da estirpare. Tutto viene letto attraverso questo filtro. Lo si è visto anche pochi giorni fa a proposito della commemorazionecoralediPinoDaniele, interpretata da colti esponenti dei media nazionali come un episodio di fragile emotività partenopea, cui ha risposto con un bell’articolo Titti Marrone. Eppure sono state spese pagine e pagine,sisonofatti lavoridocumentati per spiegare il Mezzogiorno e decostruire quegli stereotipi (e non sono pagine di rimpianto per i Borboni e il regno delle Due Sicilie). Il problema è che non vengonolettioprestosonodimenticati.Esiste innanzitutto un problema di circolarità e chiusura del dibattito sul Sud. I giornali a maggior tiratura nazionale e i centri di cultura più importanti sonoperlamaggiorparteesternialterritorio meridionale. > Segue a pag. 26 le Maria Pirro S an Giovanni Bosco, nuovo allarme:pioveinunasalaoperatoria che accoglie alcuni pazienti in barella, causa esaurimento posti letto in rianimazione. Dopo la segnalazionedeiparentideidegentiedi alcuniinfermieri ladirezione sanitaria ha allertato la manutenzione per le riparazioni. E intanto nell’ospedale resta alta la tensione dovuta proprio al sovraffollamento di pazienti, con barelle nei vari reparti, nei corridoi e in due sale operatorie su tre ancora ieri occupate dagli ammalati. Restano pertantoinevitabili idisagiele pesanti ripercussioni sugli interventi chirurgici: quelli fissati in regime di elezione sono da giorni rinviati, quelli urgenti sono garantiti di fatto con difficoltà. Il direttore di Chirurgiageneraled'urgenzaelaparoscopica, Luigi Angrisani, chiede di interrompere temporanemente le attivitàdiemergenzanelS.Giovanni Bosco, spostandole «in blocco» alCto.Ilavoridellacoperturainsalaoperatoriaeil restylingdelprontosoccorsosonofermiperchélavariante al progetto non è ancora approvata. E non cessa l’emergenza lettighe al Cardarelli con un 20% in più di accessi al pronto soccorso già da qualche settimana. i nterviste del Mattino Esposito, manager Asl: «Stop a fondi e personale crisi senza precedenti» ” Il direttore generale Dal governo soltanto una goccia nel mare. Ma se non si sblocca il turn over continueranno a mancare specialisti e infermieri Il pallanotista L’odissea di Baraldi, rifiutato da tre ospedali > A pag. 20 > La Penna a pag. 21 > A pag. 20 Raid continui Ancora pietre sui pullman a Ponticelli e a San Giovanni Tragedia a Giugliano Guardia giurata uccide la moglie e poi si spara Mariano Fellico U siavvicinanoalquartierevengonoscortatidaicarabinieri. Sabatoserainvecec’èstatopanicosullalinea155,alCorso SanGiovanni:insei,pocopiùchebambini,hannosfasciatoivetri.Altroassaltoallalinea192,aPonticelli.Secondoil conducente erano bambini: otto, nove anni al massimo. n colpo alla nuca lei. Uno alla tempia lui. È finita così per Antonio Riccardo, 55 anni, vigilantes della Security Service, e per la moglie Annamaria Capuano, di 49 (nella foto). Nella loro auto è stata ritrovata una lettera. Una tragica storia d’amore finita nel sangue,unomicidio-suidicio nel parcheggio del Parco Giovanna, in via Nazario Sauro, periferiadiGiugliano.Lacoppia aveva una figlia di 15 anni. Un matrimoniodifficile, i due erano verso la separazione. Nelcaricatoredellacalibro 9x21 in dotazione di Riccardo sono stati trovati tre colpi in meno. Ma che cosa ha fatto scattare la molla della follia? E perché la decisione drammatica di farla finita nella macchina? La lettera trovata nella macchina e scritta da Riccardo parlerebbe della paura di lui di essere lasciato. > A pag. 22 >A pag. 25. Con De Alteriis Babygang, bus scortati dai carabinieri Paolo Barbuto D opo la denuncia dell’Anm su tre bus assaltati e distrutti da baby gang, sabato c’è stato un doppio raid ancora ad opera di baby teppisti. Poi, ieri le aggressioni al Rione Traiano. Così, proprio da ieri pomeriggio, i bus che Applausi al nuovo eletto: si riparte. De Ruggiero e Recano i vice Circolo Posillipo, tensioni finite: Caiazzo presidente Lucio C. Pomicino D a ieri il circolo Posillipo ha di nuovo un presidente. L’ingegnereBrunoCaiazzo,unico candidato, ha ottenuto 243 voti. I votanti sono stati 341 e le schede bianche e nulle 98. Termina così un periodo piuttosto travagliato per il Posillipo che in meno di due anni ha visto due presidenti dimissionari e una elezione annullata per brogli. «Ora voltiamo pagina» ha detto il neo presidente. Caiazzo torna al comando del Posilipo dopo il quadriennio2008/2012chelovide alla guida del sodalizio in alcune stagioni sportivamente molto fruttuose. Al raggiungimento del quorum è scattato un lungo applauso e brindando il presidenteCaiazzohasottolineato «sarò il presidente di tutti per usare una frase fatta, ma che rispondepienamenteaimieiintenti». Con Caiazzo sono stati elettiallavicepresidenzaamministrativa Marco De Ruggiero e a quella sportiva Antonio Recano. > A pag. 26 Composite IL_MATTINO - NAZIONALE - 19 - 19/01/15 ---- Time: 18/01/15 22:37 Cronaca Napoli 25 Lunedì 19 gennaio 2015 Il Mattino La lettera Mariano Fellico Un colpo alla nuca lei. Un colpo alla tempia lui. È finita così per Antonio Riccardo, di 55 anni, guardia giurata della Security Service,eperlamoglieAnnamariaCapuano, di 49, casalinga. Al fianco nella loroautounalettera.Unatragicastoria d’amore finita nel sangue, un omicidio-suidicio nel parcheggio del Parco Giovanna, in via Nazario Sauro, periferia di Giugliano, nella zona a ridosso di via Oasi Sacro Cuore. La coppia aveva una figlia di 15 anni. Un matrimonio difficile, i due erano verso la separazione. Erano da poco passate le 19. Un agente di polizia che abita nello stesso parco ha notato una donna riversa sul finestrino di una Fiat Panda di colore verde. Si è avvicinato: «Signora si sente male, ha bisogno di qualcosa?».Nessunarispostadalla vettura, poi un rantolo. L’agente ha capito. Si è accostato e ha visto la scena, sangue nell’auto, il respiro flebile della donna. Dal lato del conducente il corpo riverso di un uomo, la pistola ancora in una mano e nel’altra stretta una ciocca di capelli. A terra una pantofola della donna. Sul sedile della Panda una lettera. Èscattatol’allarme. La telefonata al 113, poi al servizio118perlarichiesta di una ambulanza, arrivata sul La ferocia posto dalla vicina Lui aveva via San Francesco. 55 anni, A nulla è servita lei 49: donna la corsa disperata al pronto soccorso freddata San con un colpo dell’ospedale Giuliano. Il colpo di pistola alla nuca ha devaalla nuca stato la scatola cranica. Annamaria Capuano è morta poco dopo il ricovero. I medici, che si erano preparati a un disperato intervento chirurgico, non hanno potuto far altro che constatare il decesso dopo alcuni minuti. Subito evidenteinvecelamortediAntonioRiccardo, il colpo alla tempia non gli ha lasciato scampo. Gli inquirenti - una squadra di investigatori inviata sul postodaldirigentedelCommissariato di Giugliano Pasquale Trocino ha ipotizzato immediatamente un omicidio-suicidio. L’arma trovata nella Fiat Panda è stata subito prelevata e sequestrata dagli agenti per i rilievi balistici e per le impronte digitali. Nel caricatore dellacalibro9x21indotazionediRiccardo sono stati trovati tre colpi in meno. Sul corpo della donna un solo proiettile.Anchesudilui unsolocolpo alla tempia. Che fine ha fatto il bossolo che manca? Probabilmente il primo colpo esploso da Riccardo per togliersi la vita è andato a vuoto. A terra gli agenti stanno ancora cercando di trovare il proiettile. GIUGLIANO. La paura di essere lasciato La tragedia Giugliano I rilievi della scientifica nel parcheggio del Parco Giovanna in via Nazario Sauro (NEWFOTOSUD, GIACOMO DI Vigilante uccide la moglie poi si spara alla tempia Giugliano: omicidio-suicidio in auto, trovato un biglietto LAURENZIO) Per capire di più di questa tragedia si attende di conoscere il contenutodellalettera,cheèall’esamedegli inquirenti. La coppia, secondo il raccontodei vicinie leprimeparziali ricostruzionidegliagenti,eradatempo in crisi e al Parco Giovanna abitavadadiversianniconlafigliaquindicenne. Ma che cosa ha fatto scattare la molladellafollia?Eperchéladecisione drammatica di farla finita nella macchina? La lettera trovata nella macchinaescrittadaRiccardoparlerebbe della paura di lui di essere lasciato. Di certo, i residenti della zona non si sono accorti degli spari. La pioggia battente e le finestre chiuse hanno coperto il rumore dei colpi di pistola.Iduecorpisarannoprobabil- menterimastiperlunghiminutisenzaesserenotati,finoall’arrivodelpoliziotto attratto da quella testa riversa sul finestrino in maniera anomala. D’altra parte, il parcheggio del «ParcoGiovanna»èaridossodelmuro di cinta, a una certa distanza dalle abitazioni. Secondolaricostruzionedallapolizia, Riccardo ha trascinato la Capuanodacasanellamacchina,leiancorainpantofole.Lafigliaquindicenne,cheinquelmomentostavaascoltando la musica con le cuffiette, non avrebbe sentito nulla. Sono stati i viciniaprenderlaincuraneiprimimomenti, prima che la polizia cominciasse le domande e i tristi accertamenti di rito. Un foglio di carta comune bianca, piegato su se stesso almeno due volte. Sono i pensieri di Antonio Riccardo, scritti forse qualche ora prima dell’estremo gesto. Una grafia insicura, piegata verso destra, con numerose cancellature. Nel suo interno frasi sul rapporto coniugale, concetti spezzati, poi ripresi. Una confusa successione di impressioni che, alla prima lettura, non sembrano avere una logica al lettore estraneo alla logica dei fatti. Si sottolinea in modo generico di «essere tornato di nuovo allo scoperto» e di «soffrire con tutto l’atteggiamento...». Concetti dapprima scritti, poi cancellati, e ancora ripetuti. Con il procedere dello scritto la grafia peggiora, i caratteri, in uno scrivere corsivo, sono tremolanti. Il biglietto e nelle mani della polizia, per le perizie del caso. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il retroscena Lo choc dei vicini che non si sono accorti di nulla. La scena risparmiata alla figlia «Una lite come altre volte, è un gesto inspiegabile» Il sospetto di un forte stato di depressione e gelosia alimentato dallo stress Nicola De Alteriis GIUGLIANO. Nel parco Giovanna, uncomplessoresidenzialeallaperiferia della città, si respira un’atmosfera irreale. Quarantadue appartamenti, poche persone affacciate alla finestra per osservare il lavoro delle forze dell’ordine sul luogodeldelitto.Nessuno,aquantopare,hasentitoicolpidipistola. E chi racconta della coppia protagonista della tragedia non trova una ragione per quell’aggressione improvvisa: litigavano qualche volta,sì,macomefannotuttiimariti con le moglie, anzi più che di litigi sarebbe meglio parlare di discussioni animate. Nulla che potesse far presagire l’esplosione di violenza omicida. AllafigliadiAntonioeAnnamaria,quindicianni,studentessadelle superiori, è stato risparmiato lo strazio diassistere alle fasi conclusive del dramma. Era in casa con i genitori, ma pare nemmeno si sia accorta che mamma e papà stavano cominciando a litigare perché era intenta ad ascoltare musica conlecuffiette.Poilacoppiaèuscita, lei, ancora in pantofole, trascinatagiù conviolenza fino all’auto. Esoltantopiùtardiiviciniavrebbero bussato alla porta della ragazza cercando con fatica le parole per raccontarle tutto quell’orrore. Le ragioni dell’omicidio-suicidio sono probabilmente da leggere in quelle frasi farneticanti di un possibile divorzio che la guardia giurata ha lasciato scritte su un foglio di carta strappato a metà primadiportareacompimento ilsuo disegnodimorte.Mac’èchipalrla anche di un forte stato di depressione, dello stress da lavoro finito in malessere e paura del futuro. La solidarietà I residenti e i familiari hanno fatto scudo per proteggere la ragazzina rimasta a lungo chiusa in casa «Personetranquillissimeeperbene»,dicelasignoraGiulia,ancora sotto choc. Tra i conoscenti della coppia c’è anche un ex poliziotto: «Antonio era un uomo a modo - ricorda - ogni mattina usciva con lo scooter per andare a lavorare, e mai una volta che non mettesse il Il ricordo L’ex poliziotto: lo conoscevo molto bene persona a modo Aveva una famiglia normale in apparenza Annamaria Capuano Antonio Riccardo casco.La moglierestava acasa per le faccende domestiche, la figlia andava a scuola. Tutto normale, insomma, una vita ordinaria». E un altro residente racconta: «Alle riunioni di condominio veniva semprelui.Unapersonadalcarattere amabile, non capitava mai Composite IL_MATTINO - NAZIONALE - 25 - 19/01/15 ---- Time: 19/01/15 01:01 che litigasse con i vicini come purtroppo accade spesso in queste situazioni. Non posso credere che abbia fatto una cosa simile». Non ci crede nessuno, nei viali dl parco Giovanna. La polizia va avanticon i rilievi, la ricostruzione della vicenda non sembra lasciare dubbi ma gli inquirenti vanno comunque in cerca di qualcuno che potuto essere testimone del fatto di sangue. Il primo ad accorgersi dellatragediarestasemprel’agente di polizia che, parcheggiando accanto all’auto dei due coniugi, havisto la donna conil capochino all’esterno del finestrino. «Signora,stamale?Habisognodiqualcosa?». Una frase innocente sussurrata nel buio per poi accorgersi che in quella vettura era successo qualcunaditerribile.Nessuno,prima della macabra scoperta, ha sentitoicolpidipistola.Nessunoa visto.Eatardasera,quandoormai il dramma è alle ultime scene, c’è ancora una donna che si precipita in strada in vestaglia e pantofole gridando:«Machesuccede?Qualcuno può dirmi che sta succedendo?». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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