. PAOLA La perizia voluta dalla Procura: cause naturali dietro la morte di Eugenio Gabriele FUSCALDO A stroncarlo fu un improvviso malessere I medici non hanno alcuna responsabilità A due passi dai cassonetti le vasche di eternit abbandonate La denuncia dei familiari della vittima portò alla riesumazione della salma Giovanni Pastore Stroncato da una morte improvvisa naturale. Un evento che si manifesta senza che sia identificabile una sintomatologia clinica. È stata una disgrazia, un esito imprevedibile. I medici che si sono alternati al capezzale di Eugenio Gabriele, cinquantenne di Amantea, non avrebbero responsabilità dirette nel decesso del paziente. Lo hanno sottoscritto i consulenti della Procura guidata da Dario Granieri, il medico legale Maria Chiara Lavorato e l’anatomopatologo Vannio Vercillo, nel voluminoso rapporto sulle cause che avrebbero provocato la prematura scomparsa dell’uomo che era vedovo e padre di tre figlie. Era stata proprio una denuncia dei familiari a provocare l’inchiesta del pm Antonio Tridico. I congiunti avevano racchiuso i loro dubbi in quell’esposto carico di sofferenza nel quale ricostruivano gli ultimi giorni di vita del cinquantenne. Una sequenza di dolore che si apriva con il viaggio verso l’ospedale di Paola, la mattina del 15 maggio. L’uomo entrò in pronto soccorso alle 10.42 e i medici in servizio rilevarono «un dolore epigastrico con sudorazione e disartia», accettandolo in “codice giallo”. Gabriele venne sottoposto ad approfondite indagini cliniche dalle quali sarebbe emerso un Tia, un attacco ischemico transitorio. Dopo essere rimasto in osservazione per ore, il cinquantenne scelse di tornare a casa. Ma, evidentemente, i sintomi di quella sofferenza non erano stati superati tanto che il giorno dopo, di primo mattino, venne accompagnato al Pronto soccorso dell'”Annunziata”. Ai sanitari raccontò di stare FUSCALDO . Non solo spazza- I carabinieri del Ros nel corso della maxi operazione Rito abbreviato per i boss Cicero e Lanzino Inchiesta Tela del ragno La difesa degl’indagati è per il proscioglimento Sergio Carbone, Aldo Caruso, Romolo Cascardo, Domenico Cicero, Valerio Salvatore CrivelSlitta la decisione del Gup su lo, Giuseppe Curioso, Antonella “Tela del ragno”. Il giudice D’Angelo, Francesco DesideraAdriana Pezzo ha optato per il to, Antonio Ditto, Gennaro Ditrinvio; la sentenza non arriverà to, Antonio Esposito, Guerino nemmeno oggi. Gli avvocati de- Folino, Tommaso Gentile, Cargli indagati, tra i quali, Giuseppe mela Gioffrè, Giancarlo GraviBruno, Antonio Ingrosso, Mar- na, Giacomino Guido, Ettore cello Manna, Francesca Galluc- Lanzino, Domenico La Rosa, ci, Maurizio Vetere, Sabrina Giuseppe La Rosa, Luca La Rosa, Mannarino, Gino Perrotta, Ar- Patrizia La Rosa, Vincenzo La mando Sabato e Michele Rizzo Rosa, Carlo Lamanna, Daniele hanno chiesto il proscioglimen- Lamanna, Giuseppe Lo Piano, to degli assistiti. Chiesti i riti ab- Pietro Lofaro, Antonio Delfino breviati per Guerino Folino, Pie- Lucieri, Antonio Mandaliti, tro Lo Faro, Domenico Cicero, Pier Mannarino, Sonia MannaMario Scofano, Alfredo Paler- rino, Alessio Martello, Francemo, Sonia Mannarino, Antonel- sco Scofano, Mario Scofano, la D’Angelo e Ettore Lanzino. Alessandro Serpa, Paola FranLa richiesta di rinvio a giudi- ca Serpa, Gianluca Serpa, Gino zio riguarda, tra gli altri, Gio- Serpa, Livio Serpa, Mario Servanni Abruzzese, Mario Attana- pa, Nella Serpa, Salvatore Sersio, Pasqualino Besaldo, Miche- pa, Mario Severino, Giuseppe le Bloise, Paolo Brillantino, Sirufo, Francesco Pino TromGennaro Bruni, Luca Bruni, Lui- betta, Francesco Tundis, Migi Bruni, Antonio Buono, Paolo chele Tundis, Pietro Sebastiano Calabria, Giovanna Carratelli, Vicchio. 3 Francesco Maria Storino PAOLA L’ospedale “San Francesco” nel quale vennero effettuati i controlli al paziente Il pubblico ministero Antonio Tridico male e del controllo al quale era stato sottoposto a Paola poche ore prima. E così, i medici cosentini avrebbero avviato accertamenti di tipo neurologico. Lo specialista in reparto, dopo averlo visitato, suggerì approfondimenti con una risonanza magnetica o una tac da ripetere a distanza di due settimane perchè da quella prima visita sembravano emergere anomalie compatibili con una lesione irritativa cerebrale. In Pronto soccorso, però, i sanitari avrebbero disatteso le indicazioni provenienti dal reparto diagnosticando, invece, una crisi epilettica e prescrivendo farmaci relativi a quella patologia con la quale Gabriele venne dimesso, nonostante lamentasse ancora dolori insopportabili. Una sofferenza che durò ancora per un altro giorno. Fino alle 2.40 del mattino del 18 maggio quando Gabriele morì nella sua abitazione di Amantea. Le figlie presentarono l’esposto e il pm Tridico dispose la riesumazione della salma nel cimitero di Amantea dove Eugenio Gabriele era stato sepolto già da alcune settimane. Ma all’esito dell’autopsia e degli accertamenti patologici e istologici, gli esperti della Procura hanno concluso che la morte dell’uomo non si sarebbe potuta evitare. Il suo caso rientra tra quelli che nella letteratura scientifica vengono indicati come eventi improvvisi. I medici che lo hanno avuto in cura non avrebbero avuto la possibilità in alcun caso di prevedere l’insorgenza dell’arresto cardiocircolatorio che ha spento l’esistenza di Eugenio Gabriele facendo sprofondare nel dolore figlie, parenti e amici.3 tura: spuntano anche contenitori in eternit abbandonati ai margini delle arterie vicino i cassonetti. Una situazione che rischia di implodere e di arrecare danni alla salute dei cittadini. Settimio Trotta, del gruppo consiliare di opposizione di Fuscaldo europea rileva: «Ancora una volta siamo costretti a denunciare l'immobilismo di questa amministrazione. A distanza di due anni dall’insediamento, mese dopo mese e giorno dopo giorno, dimostra di non saper gestire neanche l'ordinario. Siamo costretti a vedere cumuli di rifiuti vicino i cassonetti e montagne di materiale ingombrante sparso lungo le nostre strade sia nei centri urbani che nelle zone periferiche, a questo aggiungiamo la presenza da più tempo di eternit lungo una strada ad alta densità di traffico sia automobilistico che pedonale. Siamo giunti al livello massimo della sopportazione, e i nostri amministratori continuano a fare orecchie da mercante». 3(f.m.s.) Le vasche di eternit
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