REPORT di Sostenibilità 20 2 00 9 08 20 1 0 11 20 20 0 1 2007 06 20 20 02 20 03 20 2004 05 SUSTAINABILITY Report REPORT di Sostenibilità 2012 SUSTAINABILITY Report REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 2 3 CAP. 2 - M O N D OS O LM AV MA A ZR ZI A O S O M M A R I O 1 Introduzione p. 6 L’azienda Lavazza p. 12 Il lavoro quotidiano e i traguardi da raggiungere Nota metodologica Glossario 3 2 Mondo Lavazza p. 36 Le persone e il radicamento sul territorio Caffè p. 58 Il cuore dell’attività Lavazza p. 10 p. 141 p. 150 Relazione di PricewaterhouseCoopers 1.1 Lavazza oggi: i punti cardine della nostra identità d’impresa p. 20 2.1 Lavorare in Lavazza 1.1.1 Vision, Mission e Valori del Mondo Lavazza p. 20 2.1.1 I collaboratori Lavazza: una fotografia p. 41 1.1.2 Il business Lavazza: mercati, prodotti e risultati Governance e struttura del Gruppo p. 22 2.1.2 Un approccio responsabile al lavoro p. 44 p. 26 2.1.3 L’organizzazione con cui guardare al futuro p. 47 1.1.3 p. 40 1.2 Continuare a creare valore nel tempo p. 28 2.2 L’impegno per i Territori e le Comunità locali p. 52 1.2.1 Gli obiettivi di sviluppo del business p. 28 2.2.1 Torino e Lavazza, stimolo di idee e progetti in comune p. 52 1.2.2 L’evoluzione dell’organizzazione aziendale p. 29 1.2.3 La strategia di sostenibilità: l’approccio aziendale e il Piano Strategico p. 30 1.2.4 I nostri interlocutori di riferimento p. 30 1.2.5 Lavazza e la sostenibilità: un approccio collaborativo e coinvolgente p. 32 3.1 Le radici del caffè p. 62 3.2 Il commercio del caffè p. 68 3.3 I caffè di origine certificata p. 70 REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 4 5 CAP. 2 - M O N D OS O LM AV MA A ZR ZI A O S O M M A R I O 4 Il prodotto p. 72 Eccellenza e innovazione La Qualità dei prodotti p. 76 4.1.1 Il sistema Qualità Lavazza p. 76 4.1.2 I programmi di ricerca per garantire la salute dei consumatori p. 80 4.1.3 Condivisione e ascolto, per continuare a migliorare p. 83 4.2 L’Innovazione di prodotto p. 86 4.2.1 Un approccio sostenibile p. 89 4.2.2 Il caffè e i cambiamenti climatici p. 92 4.2.3 L’eco progettazione degli p. 94 imballaggi 4.2.5 Conoscere per comunicare: la “carta d’identità ambientale” dei nostri prodotti p. 104 Coinvolgimento degli stakeholder 4.1 4.2.4 L’innovazione nei sistemi chiusi Fornitori Lavazza p. 98 p. 102 7 6 5 Il rispetto dell’ambiente p. 114 p. 126 Valorizzazione delle comunità produttrici di caffè Minimizzazione degi impatti dei processi produttivi 5.1 La gestione della catena di fornitura p. 108 6.1 Consumi energetici e idrici p. 118 5.2 La condivisione di valori e impegni p. 111 6.2 La gestione dei rifiuti p. 122 Gli investimenti per il futuro p. 112 5.3 L’impegno della Fondazione Lavazza 7.1 Obiettivi, approccio e progetti della Fondazione Lavazza p. 130 7.1.1 Per moltiplicare l’impatto: la sinergia con altri attori della filiera p. 132 7.12 Il progetto Coffee & Climate p. 135 8 Un percorso di miglioramento continuo Gli obiettivi di sostenibilità di Lavazza p. 136 2 0 1 2 // A N N O ZERO La sostenibilità: un valore di famiglia L a storia di Lavazza è una storia lunga e ricca. È la storia della nostra famiglia ed è la storia di un’azienda che da oltre centoquindici anni porta avanti una visione d’impresa in cui sono centrali la passione per il lavoro, per il prodotto, per il territorio in cui opera. Questa è la visione d’impresa che aveva Luigi Lavazza nel 1895, e quattro generazioni di imprenditori si sono impegnati per tenerle fede. La nostra azienda ha nel suo DNA fin dalle origini il concetto di sostenibilità e il valore del rispetto nei confronti di chi lavora e collabora con noi; si tratta di fare impresa “con il cuore”, diceva Emilio Lavazza. Così abbiamo potuto far crescere l’azienda Lavazza nel tempo: il nostro percorso imprenditoriale è un bell’esempio di sostenibilità nel senso più ampio del termine, un valore costruito e condiviso con tutti gli attori che abbiamo incontrato, a partire dai nostri collaboratori e dai territori in cui ci siamo insediati. La crescita delle dimensioni dell’azienda, l’evolversi dell’offerta, un contesto sempre più globalizzato, ci hanno mostrato la necessità di strutturare maggiormente il nostro approccio alla sostenibilità. Diventa sempre più importante creare strumenti che possano supportarci per continuare a tradurre in pratica il nostro impianto valoriale a fronte della crescente complessità interna ed esterna. Potremmo fare molti esempi di come una sensibilità aziendale condivisa sia diventata un percorso di sostenibilità d’impresa, e tanti saranno narrati a seguire in questo documento; vorremmo intanto raccontare due esperienze. Partendo “da lontano”, l’azienda è da sempre attenta al patrimonio umano, ambientale, culturale dei Paesi in cui opera; questa attenzione si è trasformata in azioni concrete a favore delle comunità di produttori, attraverso la Fondazione Lavazza. L’obiettivo dei progetti sostenuti dalla Fondazione è in primo luogo il trasferimento di know how ai piccoli coltivatori di caffè, dando loro competenze che rimangano nel tempo e rafforzando in questo modo la sostenibilità a 360° della filiera. Arrivando vicino a noi, Lavazza è stata lungo tutta la sua storia un attore responsabile, 6 7 INTRODUZ IONE coinvolto, sensibile verso il territorio in opera. La nostra prossima sede ne sarà un elemento tangibile: costruita secondo criteri di eccellenza ambientale, volta a riqualificare un’area urbana e creare spazi comuni, progettata coinvolgendo anche le persone che ci abitano. Questo documento è a tutti gli effetti una nuova tappa della lunga storia di Lavazza, una parte importante, significativa, collettiva del nostro percorso familiare e imprenditoriale; una tappa che ci proietta nel futuro. Questo Report di Sostenibilità è un primo racconto dei nostri risultati e del nostro impegno per continuare a migliorarci e a realizzare cambiamenti positivi, per dare un senso ancora più profondo alla nostra storia che vogliamo sia ancora lunga da scrivere. Alberto Lavazza, Presidente Luigi Lavazza S.p.A. 2 0 1 2 // A N N O ZERO La responsabilità sociale d’impresa: un motore per la competitività aziendale I l futuro è molto aperto, e dipende da noi, da noi tutti. Dipende da ciò che voi e io e molti altri uomini fanno e faranno, oggi, domani e dopodomani. E quello che facciamo e faremo dipende a sua volta dal nostro pensiero e dai nostri desideri, dalle nostre speranze e dai nostri timori. Dipende da come vediamo il mondo e da come valutiamo le possibilità del futuro che sono aperte, scriveva Karl Popper. Questo vale per le persone ma anche per le organizzazioni e le imprese, che sono chiamate a profonde riflessioni su come affrontare le sfide del futuro. Vale in tutti i settori e anche nel nostro, che oltre alle pressioni generali provenienti dal contesto economico, assiste ad uno specifico processo di sofisticazione della domanda; i consumatori di caffè cercano sempre di più un prodotto che sappia coniugare eccellenza, innovazione,convenienza, passione e responsabilità. Lavazza si trova da questo punto di vista in una posizione di favore, costruita con sapienza e passione nei decenni; il brand Lavazza è fortemente conosciuto a livello internazionale e chiaramente percepito come sinonimo di autenticità, italianità, expertise, credibilità. Non per questo però dobbiamo fermarci; oggi è sempre più il tempo di innovare per cogliere le possibilità che il futuro apre. È in questo contesto che Lavazza presenta oggi il suo primo Report di Sostenibilità; un importante traguardo che arriva a seguito della definizione del Piano Strategico di Sostenibilità, che ha coinvolto nel 2012 gli azionisti e l’intero management aziendale. Questo documento ha l’obiettivo di sistematizzare il percorso fatto da Lavazza in materia di sostenibilità e accrescere la consapevolezza interna su questo tema. L’attenzione a questo specifico aspetto del fare impresa è inserita all’interno del percorso di forte ripensamento strategico operato in questi anni ed è integrata nei piani di sviluppo del business. Siamo infatti convinti che la sostenibilità sia un aspetto fondamentale per lo sviluppo aziendale non solo da un punto di vista etico, ma anche dal punto di vista strategico. 8 9 INTRODUZ IONE Quello che è nato come un sistema di azioni e di valori connaturati al DNA stesso di questa azienda sta sempre più diventando un elemento di vantaggio competitivo, in grado di avere un impatto forte e diretto sul business Lavazza. Nel 2012 Lavazza ha confermato – nonostante il difficile contesto socio-economico – una forte solidità patrimoniale e una buona redditività industriale. Il raggiungimento di questi risultati è strettamente legato all’impegno dell’azienda nell’ascolto degli stakeholder e nel soddisfacimento delle loro istanze, in cui le dimensioni economica, sociale e ambientale sono fortemente interconnesse. Per questo è cruciale per il futuro dell’azienda, oltre che per quello collettivo, raccogliere le sfide che la volontà di fare impresa in modo sempre più sostenibile ci rivolge quotidianamente. Dal punto di vista progettuale, ci è già molto chiaro quali dovranno essere gli impegni di Lavazza in tal senso nell’immediato futuro: minimizzazione dell’impatto ambientale dei processi produttivi, sostenibilità delle relazioni con gli stakeholder interni ed esterni e, naturalmente, sostenibilità del prodotto. Questo documento, dunque, raccoglie tutto ciò che l’azienda ha fatto e può continuare a fare per rafforzare la sostenibilità del proprio modo di fare impresa. Un obiettivo così importante richiede l’impegno di tutta l’azienda, a prescindere dai ruoli e dalle competenze: è un progetto trasversale, che deve coinvolgere e produrre effetti su ogni area di business. La creazione di un valore condiviso e il riconoscimento dell’obiettivo comune di migliorare il contesto in cui operiamo, non potranno che renderci più consapevoli e quindi più competitivi, contribuendo a garantire a Lavazza un futuro solido e importante come la storia da cui proviene. Antonio Baravalle, CEO Luigi Lavazza S.p.A. REPORT DI N O TA S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 10 1 1 C A P . N 2O T- A M M OE N TD OO D L OA LV OA G ZI C ZA M E T O D O L O G I C A O b i e t t i v i d e l d o c u m e n t o I l p r o c e s s o d i r e d a z i o n e e i r i f e r i m e n t i u t i l i z z a t i Questo Report di Sostenibilità del Gruppo Lavazza rappresenta il primo esercizio svolto dall’azienda per rendicontare le sue caratteristiche, la sua storia, le tappe della sua crescita, gli obiettivi di sviluppo futuro e i principali risultati ottenuti negli ambiti della sostenibilità economica, ambientale e sociale. Le attività di progettazione del documento e di elaborazione dei testi hanno coinvolto trasversalmente tutta la struttura di Lavazza. Questo report è frutto di un processo strutturato che ha permesso di individuare le tematiche di sostenibilità che impattano sulla gestione quotidiana del business e di valutare la loro rilevanza rispetto alle aspettative degli stakeholder dell’azienda. Il documento rappresenta il punto di partenza di un percorso che continuerà ad accompagnare l’azienda nei prossimi anni in ottica di miglioramento continuo. Per identificare gli argomenti da approfondire nel report abbiamo integrato diversi ambiti: un’attenta analisi delle fonti esterne, per cogliere le tematiche considerate rilevanti dagli stakeholder che si occupano del settore a livello internazionale e dai principali attori che vi operano: un confronto con le Direzioni aziendali, per cogliere la loro sensibilità rispetto alle issue di sostenibilità e alla loro rilevanza e per integrare con l’analisi interna quanto riscontrato tramite le fonti esterne; le evidenze emerse durante le attività di confronto fra il Gruppo Lavazza e gli stakeholder svolte a vario titolo in tempi recenti. Sono stati quindi analizzati le indagini e le segnalazioni del servizio Servizio consumatori, gli argomenti su cui Lavazza è invitata a discutere in contesti accademici, i feedback dai tavoli di confronto istituzionale a cui I t e m i t r a t t a t i D i m e n s i o n e t e m p o r a l e e p e r i m e t r o partecipa il Gruppo, i questionari ricevuti da clienti e potenziali tali per approfondire e valutare la percezione della sostenibilità delle nostre attività, le relazioni delle visite ai nostri fornitori, gli articoli di rassegna stampa. Le questioni chiave di sostenibilità che sono state approfondite nel Report, perché valutate di maggiore rilevanza per gli stakeholder e di più forte impatto per le strategie di sviluppo del nostro business, sono: realizzazione di progetti a supporto dello sviluppo delle comunità produttrici di caffè; Infine, per impostare il percorso virtuoso che ci condurrà alla redazione del bilancio di sostenibilità in accordo con le linee guida del Global Reporting Initiative - GRI G4 abbiamo utilizzato la versione 3.1 delle stesse e il relativo supplemento per il settore della produzione di beni alimentari. Tale approccio ci ha fornito un comfort sulla scelta delle tematiche chiave effettuata e una base di riferimento per lo sviluppo degli indicatori di performance. qualità e sicurezza dei prodotti per il consumatore finale; rafforzamento della presenza nei mercati esteri; innovazione sostenibile di prodotto e sostenibilità ambientale del packaging; riduzione degli impatti ambientali nei processi produttivi; tutela dell’occupazione; valorizzazione delle risorse umane; promozione della salute e del benessere psico-fisico sul luogo di lavoro; condivisione del nostro know how sui prodotti e sulla cultura del caffè con clienti e partner commerciali; collaborazione e networking con peers e Università per promuovere la ricerca e l’innovazione; rispetto dei diritti umani nella filiera di fornitura; creazione di valore da parte dell’azienda sul territorio in cui opera; competitività e redditività del Gruppo. Per la redazione di questo Report si è fatto riferimento ai dati dell’anno 2012 e si è ritenuto opportuno rendere conto delle evoluzioni interne, in particolare di quelle relative a temi inerenti la sostenibilità, anche se avvenute nel corso dell’anno 2013. Lavazza intende rendicontare gli impegni e risultati raggiunti nel rafforzare la sostenibilità del business con frequenza annuale. Il perimetro di rendicontazione di questa edizione riguarda principalmente le attività gestite dal centro direzionale e dagli stabilimenti produttivi italiani, con qualche cenno relativo alle Consociate estere e alle attività extraeuropee del Gruppo. I dati quantitativi inseriti all’interno del documento si riferiscono alla Luigi Lavazza S.p.A., tranne ove diversamente indicato. Per “Luigi Lavazza SpA” si intende: Centro Direzionale e Innovation Center; Stabilimenti di Torino, Gattinara, Verrès e Pozzilli. I dati quantitativi inseriti nel Capitolo 6, “Il rispetto dell’ambiente”, si riferiscono ai soli stabilimenti italiani, con esclusione dello stabilimento di Pozzilli non produttivo nel periodo, tranne ove diversamente indicato”. La fonte dei dati è Luigi Lavazza S.p.A., tranne ove diversamente indicato. L’AZIENDA LAVAZZA Il lavoro quotidiano e i traguardi da raggiungere G 1 rio sa s lo 2 3 8 1 7 4 5 6 REPORT DI S O S T E N I B I L I TÀ // 2 0 1 2 1 4 1 5 CAP. 1 - L’ AZ I E N DA L AVA Z Z A CARTA D’IDENTITÀ I numeri chiave Più di 3.600 4 97% 1° 2,4 17 47.897 86% 1,185 dipendenti stabilimenti produttivi in Italia (Torino, Gattinara, Verrès, Pozzilli) e (Tres Rios, Brasile e Chennai, India) 2 all’estero di collaboratori con contratti a tempo indeterminato impresa nella classifica delle più grandi aziende monoprodotto di caffè al mondo milioni di sacchi di caffè verde acquistati in un anno miliardi di tazzine di caffè Lavazza bevute al mondo in un anno richieste di clienti e consumatori a cui abbiamo risposto con il Servizio Clienti del fatturato per l’acquisto di prodotti e servizi realizzato con fornitori italiani (escludendo l’approvvigionamento di caffè crudo) milioni di € in investimenti a favore delle comunità Fatturato 2010 20112012 milioni di euro € 1.146,8 € 1.268,1 € 1.330,7 17 1 Anno di fondazione Lavazza: la nostra Storia La storia di Lavazza è innanzitutto quella di una famiglia che da quattro generazioni coltiva la passione per la cultura del caffè italiano. Lo sta facendo da quasi 120 anni con un’infaticabile determinazione ad innovare. È il 1895 quando Luigi Lavazza rileva una drogheria nel cuore di Torino e fonda la piccola impresa che porta il suo nome. Fra i prodotti in vendita il caffè è quello che lo incuriosisce maggiormente: è un prodotto esotico, che racchiude le suggestioni di terre lontane, ancora sconosciuto alla maggior parte degli Italiani. Luigi Lavazza lo studia con rigore, interessandosi al processo di tostatura e alla tecnica dell’assaggio. L’imprenditore arriva così all’idea che trasformerà la sua piccola drogheria nella più grande azienda italiana di caffè: produrre miscele di caffè di varia origine dal sapore più completo e armonioso, rivoluzionando così i gusti in un’epoca in cui si consumavano abitualmente caffè ottenuti da singole qualità. Nel 1914 la drogheria Lavazza impiega oltre 40 dipendenti e i locali di via San Tommaso 10 sono diventati troppo piccoli così Luigi Lavazza acquista un SOMMARIO CAPITOLO 1 terreno in Corso Giulio Cesare, che diventerà la sede del primo stabilimento. L’azienda potenzia il sistema di produzione: si sta preparando a diventare il torrefattore più conosciuto e apprezzato dagli Italiani. Le innovazioni sui metodi di confezionamento dei prodotti consentono di allungare la conservazione del caffè, ampliandone sempre più il raggio di distribuzione, che si estende progressivamente a livello nazionale. Viene introdotto un processo produttivo del tutto innovativo per l’Italia, il ciclo di lavorazione “a caduta”, che consente di aumentare notevolmente la capacità produttiva supportando i piani di sviluppo del giro d’affari. Allo stesso tempo si punta a rendere familiare il nome dell’azienda e il prodotto nelle case di tutto il Paese, costruendo un’immagine e un marchio che diventa una vera e propria icona della cultura popolare italiana. Già dagli anni ’50 l’azienda ha adottato l’inconfondibile logo Lavazza con la scritta in prospettiva che converge sulla grande “A” al centro, un marchio che presto saprà conquistarsi la simpatia e il sorriso degli Italiani grazie alla fortunata CAP. - L’ AZ I E N DA L AVA Z Z A 1895 campagna pubblicitaria di Caballero e Carmencita. Sono gli anni ’60 e la Lavazza ha già sviluppato il suo stile di comunicazione giocoso e autoironico, alla cui base c’è una profonda sicurezza sul valore del prodotto comunicato. La formula determina il grande apprezzamento anche della campagna di comunicazione successiva che coinvolge un attore popolare come Nino Manfredi, affiancato da Nerina Montagnani. Il primo spot che li vede protagonisti è del 1977: l’inizio di un lungo rapporto che durerà fino al 1993. Forte del proprio essere “di casa” nella maggior parte delle famiglie italiane, nel Paese in cui si trovano i maggiori conoscitori e consumatori di caffè espresso, la Lavazza inizia a farsi apprezzare anche all’estero. La prima testimonianza di questa ambizione è la sponsorizzazione dei Giochi Olimpici di Mosca del 1980. Di lì a poco, nel 1982, viene aperta la prima filiale estera vicino a Parigi: è il primo passo del percorso di internazionalizzazione del Gruppo, consolidato durante gli anni Novanta e che tutt’oggi è al centro delle strategie di sviluppo futuro. 1.1 Lavazza oggi: i punti cardine della nostra identità d’impresa 1.2 Continuare a creare valore nel tempo 1.1.1 1.1.2 Vision, Mission e Valori del Mondo Lavazza Il business Lavazza: mercati, prodotti e risultati Governance e struttura del Gruppo 1.2.1 1.2.2 1.2.3 Gli obiettivi di sviluppo del business L’evoluzione dell’organizzazione aziendale La strategia di sostenibilità: l’approccio aziendale e il Piano Strategico 1.1.3 1 All’estero Lavazza non si fa conoscere solo per i prodotti ma, con l’acquisizione nel 1999 della catena iberica “Il Caffè di Roma” e a seguire della catena indiana Barista, comincia anche a gestire degli spazi d’incontro per gli appassionati dell’espresso italiano. Nel 2010 a fianco dello stabilimento torinese viene costruito l’avveniristico Innovation Center; nei suoi 4.000 metri quadri di laboratori, aule e uffici trova posto anche la sede principale del Training Center, Centro di formazione e diffusione della cultura dell’espresso italiano nel mondo. L’innovazione, da sempre guida delle strategie aziendali, ha ora un modernissimo luogo dedicato. Nel 2011 vengono avviati i lavori di costruzione del polo produttivo Lavazza all’estero, di Sri City (India): un investimento da 21,4 milioni di euro che ha portato alla costruzione di un complesso industriale su una superficie di circa 40 mila mq. 1.2.4 1.2.5 I nostri interlocutori di riferimento Lavazza e la sostenibilità: un approccio collaborativo e coinvolgente REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 1 8 1 9 CAP. 1 - L’ AZ I E N DA L AVA Z Z A REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 2 0 2 1 CAP. Integrità Spirito di squadra 1.1.1 Vision, Mission e Valori del Mondo Lavazza La nostra Vision tiene conto delle nostre radici, del ruolo che giochiamo oggi nel mercato mondiale e dei nostri ambiziosi obiettivi di crescita: “Leading premium coffee specialist, leveraging a global brand and L’ AZ I E N DA L AVA Z Z A Cura per il futuro Lavazza oggi: i punti cardine della nostra identità d’impresa Corporate (http://www. lavazza.it/it/mondo_lavazza/ ethics.html), favorendo la sensibilizzazione di tutti gli interlocutori interni ed esterni sugli obiettivi e sui valori in cui crediamo. L’attività e i successi del nostro business si fondano su questi valori guida: Passione per l’eccellenza Aspiriamo ad essere considerati persone che danno sempre il loro meglio e raggiungono una qualità eccellente in tutto quello che fanno. Spirito di squadra the authentic Italian coffee expertise and culture”. Accanto ad essa abbiamo una Mission di sostenibilità, che definisce gli obiettivi dei prossimi anni: “Distinguersi sempre più come player attivo nell’integrare la sostenibilità nella propria strategia d’impresa e nelle proprie attività, rendendo riconoscibile l’impegno sia all’interno dell’azienda che all’esterno verso i consumatori, i clienti, i fornitori, la business community e le comunità territoriali di riferimento”. Nel corso del 2012 abbiamo completato la revisione del - Passione per l’eccellenza 1.1 Trasparenza 1 Codice Etico affinché fosse ancora più chiaro a chi lavora nel nostro Gruppo o si relaziona con noi quali sono i principi a cui chi opera in o con Lavazza si deve attenere mentre svolge le proprie attività e intrattiene relazioni professionali. Abbiamo, infatti, l’aspirazione di essere apprezzati non solo per la qualità dei nostri prodotti ma anche per la cura nell’essere cittadini responsabili del mondo. Il nuovo Codice Etico è stato adottato, condiviso con quanti lavorano nel nostro Gruppo e pubblicato sul sito internet Per quanto ciascuno di noi possa essere capace e determinato, si ottiene di più lavorando insieme. È con questa convinzione che garantiremo sempre ai nostri interlocutori piena disponibilità a collaborare. Senso di riconoscenza Intendiamo dimostrare fattivamente riconoscenza a chi partecipa al raggiungimento dei nostri obiettivi, valorizzando sempre il loro contributo e improntando il rapporto alla crescita reciproca. Trasparenza Crediamo nel valore di una comunicazione schietta perché è solo da una reale volontà di confronto aperto che possono nascere le soluzioni migliori. Ci impegniamo a essere interlocutori onesti, aperti e disponibili per sviluppare e mantenere un clima di mutua fiducia. Integrità agire nell’interesse del Gruppo potrà mai giustificare l’adozione di comportamenti in contrasto con leggi, regolamenti, discipline e, in generale con una condotta onesta e seria. Cura per il futuro Le scelte di oggi incideranno sul nostro futuro e su quello delle prossime generazioni. Con questa consapevolezza sappiamo di dover trovare un bilanciamento fra soddisfare i bisogni di oggi e quelli a lungo termine. Non dovrà perciò mai mancare l’impegno a guardare in prospettiva e a prepararsi per tempo al mondo di domani, sviluppando il nostro business in un quadro complessivo di sostenibilità ambientale e rispetto delle persone. Per lasciare un’eredità duratura. Perseguiamo i nostri obiettivi con rettitudine e responsabilità. In nessuna circostanza la pretesa di Senso di riconoscenza REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ 71 1.1.2 Il business Lavazza: mercati, prodotti e risultati Il caffè, e in particolare l’espresso, è il centro dell’attività di Lavazza; l’Italia è la “patria” del caffè espresso e Lavazza è la principale torrefazione del Paese, impegnata a diffondere la cultura del caffè italiano nel mondo. I valori fondanti del nostro brand sono da sempre la qualità e l’innovazione. Da un lato, infatti, Lavazza offre prodotti che garantiscono il massimo livello di sicurezza alimentare, realizzati grazie a una profonda competenza e savoir faire legato alla materia prima. Dall’altro, l’azienda si è caratterizza storicamente per la capacità di definire una gamma di prodotti ampia, adeguata a tutte le fasce di prezzo, costantemente // 2 0 1 2 2 2 I prodotti Lavazza oggi arrivano nelle case del 71% delle famiglie italiane arricchita e innovata a partire dalla comprensione delle aspettative di chi consuma caffè. Questo lavoro ci ha permesso di affermarci innanzitutto e da oltre un secolo sul nostro territorio: in Italia (dove il 65% del caffè viene consumato tra le pareti domestiche) il caffè Lavazza è “un’istituzione”, basti pensare che quasi la metà del caffè venduto nel canale retail ha il nostro marchio (una quota a valore pari al 48,4%). I prodotti Lavazza oggi arrivano nelle case del 71% delle famiglie italiane In Italia Lavazza sviluppa complessivamente il 54% del proprio fatturato. Le top brand in termini di volumi e valore delle vendite sono: Qualità Rossa Crema e Gusto Classico Qualità Oro Crema e Aroma Oltre alla vendita per il consumo casalingo, Lavazza ha proposte per il consumo di caffè “away from home”, con i propri prodotti dedicati al “food service”, ossia a bar e ad altri canali della ristorazione. Questo mercato in Italia è estremamente frammentato e Lavazza, insieme ad altri quattro torrefattori di livello nazionale, ne copre il 30%, mentre il restante 70% è rappresentato da torrefattori locali. Da quando negli anni ’80 abbiamo iniziato a vendere sui mercati esteri, il peso delle vendita extra Italia è progressivamente cresciuto fino a rappresentare il 46% del fatturato complessivo. Oggi esportiamo in oltre 90 Paesi; abbiamo consociate dirette in Francia, Gran Bretagna, Germania, Austria, Svezia, Stati Uniti, Brasile, Argentina, India e una fitta rete di distributori negli altri Paesi. Nel 1989 per primi abbiamo lanciato un sistema espresso per l’ufficio funzionante con capsule porzionate, il Lavazza Espresso Point. Il ruolo dei “sistemi chiusi” (macchine per caffè espresso per uso domestico e relative capsule) sta diventando progressivamente più importante nel nostro business, parallelamente al suo affermarsi nei gusti dei consumatori. 2 3 CAP. 1 - L’ AZ I E N DA L AVA Z Z A Crescita fatturato 2012 su 2011 +4,9 Principali risultati economici (*) Pur in un contesto di crisi economica e contrazione dei consumi (soprattutto sul mercato domestico), il Gruppo Lavazza è riuscito a realizzare risultati economici positivi. Nel 2012 il fatturato è cresciuto del 4,9% rispetto all’anno precedente (1.330,7 milioni di euro a fronte di 1.268,1 nel 2011). Il Gruppo ha recuperato marginalità, chiudendo il Bilancio con un utile d’esercizio a livello consolidato pari a 97,1 milioni di euro, in netta controtendenza rispetto ai nove milioni di perdita del 2011 e in linea con i risultati pre-crisi. Il risultato del 2012 ha come componente principale il rafforzamento della posizione di leadership in Italia e lo sviluppo del business, in termini sia di fatturato sia di profitto, nei principali mercati esteri in cui Lavazza opera. Grande attenzione è stata dedicata al contenimento dei costi; l’utile d’esercizio ha inoltre beneficiato della diminuzione del costo del caffè verde. *Relativamente ai dati economici il perimetro considerato è quello dell’intero Gruppo Lavazza R TI O D I D SI OSSOTSETNEI N B II B LI L T IÀT À // 2//021 02 1 2 B IE LP AO NR C 2 4 2 5 CAP. 1 - L’ AZ I E N DA L AVA Z Z A REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 2 6 27 CAP. La struttura del Gruppo Il Gruppo è composto da circa 30 società controllate direttamente o indirettamente dalla capogruppo Luigi Lavazza S.p.A. con sede a Torino. L’attività delle controllate estere dirette riguarda principalmente la distribuzione e la commercializzazione dei prodotti e delle macchine da caffè. Lavazza Finance LTD offre supporto finanziario alle società del Gruppo; Lavazza Netherlands B.V. è, invece, 1.1.3 Governance e struttura del Gruppo Il sistema di governance In Lavazza la solidità della governance familiare supporta efficacemente un approccio industriale orientato alla creazione di valore non solo nel breve ma anche nel lungo periodo. Questo approccio consente al gruppo manageriale, cui la proprietà ha affidato negli scorsi anni la gestione dell’attività operativa, di pianificare azioni a medio e lungo termine per continuare a crescere significativamente come player globale del settore. Il modello di corporate governance adottato dalla capogruppo è di tipo tradizionale e prevede la presenza di un Consiglio di Amministrazione, presieduto da Alberto Lavazza, e un Collegio Sindacale, presieduto da Gianluca Ferrero. L’organo centrale nel sistema di governance è il Consiglio di Amministrazione a cui sono attribuiti i più ampi poteri di indirizzo strategico per una corretta ed efficiente gestione del Gruppo. Oltre al presidente ne fanno parte i vice-presidenti Giuseppe e Marco Lavazza, l’Amministratore Delegato Antonio Baravalle e i consiglieri Antonella e Francesca Lavazza, Pietro Boroli, Gabriele Galateri di Genola e Antonio Marcegaglia. G RAFICO la holding di controllo delle società indiane Barista Coffee Company Ltd, che gestisce una catena di coffee shop, e Fresh & Honest Cafè Ltd, operante nel settore della distribuzione automatica. - L’ AZ I E N DA L AVA Z Z A Lavazza Coffee Shops s.r.l., società che opera nel settore dei coffee shops attraverso una rete in franchising ed alcuni locali di proprietà. La capogruppo Luigi Lavazza controlla inoltre alcune società italiane, fra cui: Cofincaf, dedicata al supporto finanziario ai clienti del settore della distribuzione automatica e dei pubblici servizi; Luigi Lavazza Spa 1. 1 La struttura del Gruppo Al Collegio Sindacale spetta il compito di vigilare sull’osservanza della legge e dello Statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione e, in particolare, sull’adeguatezza del sistema di controllo interno. I sindaci effettivi sono Angelo Gilardi e Giorgio Giorgi. Completano la struttura di governance il sistema di controllo interno e il Modello di organizzazione, gestione e controllo della Società di cui al D. Lgs. 231/2001. N. 1 Lavazza Premium Cofffes CORP Lavazza Suisse SA Lavazza Finance LTD Lavazza Kaffee GMBH Lavazza Spagna SL Cofincaf SPA Lcs SRL 100% 100% 100% 100% 100% 99% 99,82% Lavazza Netherlands BV Coffice SA Lavazza Deutschland GMBH Lavazza Nordic AB Lea SRL 100% 96,14% 100% 100% 99,9% Lavazza Coffee UK LTD 100% Espresso Service Proximité SA 26% Fresh & Honest Cafè LTD Barista LTD 99,99% 99,99% Barista Mauritius LTD 100% Lavazza France SAS Lavazza Maroc SARL Lavazza do Brasil LTDA Immobiliare Innet SRL 100% 100% 99,38% 100% Moka Midi SA 100% Barista Sri Lanka LTD 70,6% Green Mountain Coffee Roaster INC 7,85% CDS GMBH In liquidaz. Pana-Rom SL ONDA Coffee Break 100% 99,99% 100% Sogepran SA 100% Almada Comercio de Café LTDA 100% Ercom SPA 100% first Coffee LDA 80% REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 2 8 1.2 Continuare a creare valore nel tempo In questo contesto complesso, ci rassicura la nostra capacità di leggere le evoluzioni delle esigenze dei consumatori e di capire come rispondere loro con versatilità e creatività 1.2.1 Gli obiettivi di sviluppo del business Il contesto economico e sociale è profondamente mutato negli ultimi anni, come effetto del lungo periodo di crisi economica che ha colpito in particolare i mercati “maturi”. Quello del caffè in realtà è un settore ancora in crescita a livello globale. Pur muovendoci in una situazione complessa, possiamo guardare ai prossimi anni con la serenità di chi sa di essersi preparato per tempo ad 2 9 90 affrontare le sfide future. Ci rassicura la nostra capacità di leggere le evoluzioni delle esigenze dei consumatori e di capire come rispondere loro con versatilità e creatività. La nostra propensione all’innovazione continuerà a poggiare su alcuni caposaldi che rendono sempre riconoscibile un prodotto Lavazza: l’italianità, l’eccellenza qualitativa, il richiamo alla cultura dell’espresso. Per l’Italia e gli altri mercati europei, in cui i clienti considerano con sempre maggiore interesse la preparazione domestica dell’espresso, rafforzeremo ancora la nostra proposta di macchine da caffè e capsule predosate. Oltre allo sviluppo di nuovi prodotti, abbiamo l’obiettivo di raggiungere nuovi clienti all’estero. In questi anni la cultura dell’espresso, anche grazie a Lavazza, si sta diffondendo; già oggi il Gruppo si colloca all’ottavo posto fra i torrefattori più grandi al mondo, distribuendo i suoi prodotti in più di 90 Paesi. Continueremo a sviluppare le quote di mercato all’estero, in particolare in mercati europei strategici nonché in Nord America, Cina, India e Brasile. Sul mercato americano gioca un ruolo strategico per Lavazza CAP. 1 la partnership con Green Mountain Coffee Roasters, società leader negli Stati Uniti per i sistemi porzionati. Le aziende hanno unito le proprie forze per proporre una soluzione innovativa, pensata appositamente per gli amanti delle bevande a base di espresso nel Nord America. Nella macchina automatica Rivo è stata unita la praticità e la facilità di utilizzo della tecnologia delle capsule Keurig, sviluppata da Green Mountain Coffee Roasters, con la grande tradizione Lavazza dell’espresso per la preparazione del cappuccino e del latte macchiato. La strategia di crescita delineata richiede alla base un sistema di produzione solido ed efficiente, che vogliamo rimanga “Made in Italy”. È stato recentemente approvato un investimento di 60 milioni di euro per la realizzazione di nuove linee nello stabilimento di Gattinara, di cui il 70% sarà corrisposto ad aziende italiane generando così un impatto positivo sull’economia del Paese. - L’ AZ I E N DA L AVA Z Z A Sono 90 i Paesi in cui Lavazza distribuisce i suoi prodotti 1.2.2 L’evoluzione dell’organizzazione aziendale A supporto degli obiettivi aziendali prefissati è stato avviato un processo di revisione dell’organizzazione interna necessario per la realizzazione di un programma ambizioso. Si tratta di un processo di rinnovamento che ha portato a ripensare ruoli e modalità di lavoro all’interno del Gruppo. Tutto nel segno di una maggiore flessibilità e permeabilità fra le funzioni aziendali, stimolando così la collaborazione e convergenza di competenze diverse su progetti comuni. E’ stato definito un team di manager che affianca la famiglia Lavazza nella gestione aziendale. REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 3 0 3 1 1. La sostenibilità del prodotto 1.2.3 La strategia di sostenibilità: l’approccio aziendale e il Piano Strategico Le strategie di sviluppo del Gruppo riconoscono l’importanza di un concetto di sostenibilità a “360 gradi” dove impatti economici, sociali ed ambientali sono necessariamente complementari ed alla base delle politiche aziendali. Il contesto in cui le aziende operano è sempre più attento al loro ruolo di attori sociali responsabili, a cui è chiesto un contributo nel far fronte a sfide globali quali cambiamenti climatici e disponibilità di risorse. Cresce l’interesse di interlocutori privati ed istituzionali verso la qualità e la sicurezza dei prodotti, i processi produttivi, le relazioni con i dipendenti e con tutti gli attori della filiera. Nel 2012 Lavazza ha avviato il percorso di definizione del Piano Strategico di Sostenibilità, individuando le tematiche rilevanti e gli indicatori per monitorare l’efficacia dei sforzi messi in atto. L’elaborazione del Piano triennale ha coinvolto gli azionisti e tutte le funzioni aziendali. Gli ambiti di intervento individuati sono la sostenibilità del prodotto, dei processi produttivi e delle relazioni con gli stakeholder interni ed esterni. 1.2.4 I nostri interlocutori di riferimento L’avvio di un percorso di rendicontazione delle performance di sostenibilità deve considerare le esigenze e rispondere alle aspettative di tutti gli stakeholder CAP. G RAFICO N. 1 - 1. 2 I 4 pilastri della sostebilità L’ AZ I E N DA L AVA Z Z A 2. La sostenibilità della produzione L’avvio di un percorso di rendicontazione delle performance di sostenibilità deve considerare le esigenze e rispondere alle aspettative di tutti gli stakeholder, con l’obiettivo di fornire tutte le informazioni necessarie a comprendere le strategie elaborate dal Gruppo. Ci rivolgiamo pertanto: ai dipendenti e collaboratori, e sindacati; ai clienti e ai consumatori finali; ai fornitori; alla società civile ed alle organizzazioni impegnate nelle sfide sociali ed ambientali; ai rappresentanti delle istituzioni pubbliche italiane, locali e nazionali; alle comunità che ospitano le nostre sedi; alle associazioni di categoria ed alle altre imprese che operano nel nostro stesso settore agroalimentare. Vision, mission, obiettivi, governance 3. Il coinvolgimento degli stakeholder sui temi di sostenibilità 4. I collaboratori Lavazza REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ 1.2.5 Lavazza e la sostenibilità: un approccio collaborativo e coinvolgente In tutte le sfide che ci coinvolgono direttamente ci muoviamo nell’ottica di // 2 0 1 2 cercare soluzioni condivise e massimizzare l’impatto delle nostre iniziative, riunendo tutte le competenze necessarie per proporre interventi tanto efficaci quanto sostenibili nel tempo. In questo impegno, Lavazza desidera evidenziare la relazione con Slow Food, un partner fondamentale anche nel percorso di sostenibilità, con il quale condividiamo aspirazioni, idee, visioni, in particolare sulla necessità di promuovere un modello alimentare in cui convivano rispetto dell’ambiente, delle tradizioni e 3 2 delle identità culturali. Un cibo buono, pulito e giusto: sono gli impegni del manifesto di Slow Food, che trovano un riferimento in Lavazza nella cura per le materie prime e per il mondo che le produce e le trasforma. Una relazione costruita a partire al 1996, fatta di incontri al Salone del Gusto, di cui Lavazza è stata primo sponsor, ribadendo questa vicinanza in numerose edizioni successive fra cui quella del 2012. Tutti gli altri rapporti importanti per la nostra crescita saranno raccontati nelle sezioni di questo documento dedicate. 3 3 * CAP. 1 - L’ AZ I E N DA L AVA Z Z A Anche la definizione del Piano Strategico di Sostenibilità ha seguito un approccio innovativo e partecipato. La famiglia azionista, il top management e i responsabili di funzioni chiave aziendali hanno lavorato intensamente per due giornate ad un Design Shop finalizzato a definire in modo condiviso gli obiettivi di sostenibilità di Lavazza a breve, medio e lungo termine. Un lavoro impegnativo che ha consentito di elaborare una vision comune e tracciare le tappe del percorso da intraprendere. REPORT G RAFICO DI N. S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 3 4 3 5 CAP. 1 - L’ AZ I E N DA 1. 3 Le reti di partnership Lavazza UNA GUIDA PE R LA LE T TURA Iconcine In questo racconto della sostenibilità di Lavazza vogliamo mettere in evidenza alcuni aspetti che non sono propri di un singolo aspetto o Icona Eccellenza tematica ma caratterizzano in modo trasversale il nostro approccio. Li segnaleremo attraverso icone nel corso della narrazione: Iconcine Icona Eccellenza Teatro Regio Guggenheim Museum rrito rio Consulta per i Beni Culturali ra ltu u c la Per Teatro alla Scala International Coffee Partners Pe o rl Rainforest Alliance sv Coffee & Climate Università di Pollenzo tari n e alim Slow Food I3P re Per la tutela delle filie Torino Wireless Piattaforma Agroalimentare zione Per l’innova Institute for Scientific Information on Coffee International Life Science Institute Per la sicurezza alimentare Fashion 4 Development Per la Save the Children solid arietà Propensione a lavorare insieme agli altri Competenza ePer trasparenza evidenziare le iniziative in cui il gruppo Lavazza dimostra capacità di Competenza e trasparenza sviluppare partnership, anche con i competitor, per trovare soluzioni a problemi comuni. European School of Management Italia Politecnico di Torino 362 associazioni di volontariato ed enti no profit italiani Per mettere in luce i tratti distintivi del nostro operare, gli ambiti in cui la cura, la altri passione, la competenza, la creatività rendono unico l’approccio Lavorare insieme agli / oragnizzazione a matrice Lavazza. Lavorare insieme agli altri / oragnizzazione a matrice Torino Internazionale iu lp po de l te Orientamento all’eccellenza Competenza e trasparenza Per evidenziare temi complessi per i quali si avverte la necessità di Cura per l’ambiente informare, inquadrando in modo trasparente le questioni ed evidenziando punti di forza e limiti dei possibili approcci. Cura per l’ambiente Cura per l’ambiente Per evidenziare iniziative, programmi e risultati volti a migliorare la sostenibilità ambientale di prodotti e processi industriali L AVA Z Z A MONDO LAVAZZA Le persone e il radicamento sul territorio G 1 rio sa s lo 2 3 8 2 7 4 5 6 REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 3 8 3 9 CAP. 2 Mondo Lavazza Per Lavazza la “creazione di valore per il territorio” è il cuore dell’attività d’impresa svolta nel corso di 120 anni. Lavazza come luogo che garantisce lavoro di qualità, con un’occupazione stabile e attenzione allo sviluppo e al benessere lavorativo dei collaboratori. Un’azienda che intende continuare ad investire sul territorio italiano sviluppando valore per la produzione italiana. Una nuova sede progettata secondo criteri innovativi di rispetto ambientale e orientata a riqualificare il tessuto urbano, grazie anche al contributo di chi vive nella zona interessata. La volontà di essere un attore centrale del territorio di riferimento, partecipando e stimolando progetti e supportando eccellenze culturali, oltre che contribuendo ad alleviare il disagio di chi vive in condizioni di difficoltà. SOMMARIO CAPITOLO 2 2.1 Lavorare in Lavazza 2.2 L’impegno per i Territori e le Comunità locali 2.1.1 2.1.2 2.1.3 I collaboratori Lavazza: una fotografia Un approccio responsabile al lavoro L’organizzazione con cui guardare al futuro 2.2.1 Torino e Lavazza, stimolo di idee e progetti in comune 2 - MONDO L AVA Z Z A REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 40 2.1 Lavorare in Lavazza determinazione, preparazione, impegno e amore per il proprio lavoro. Questo è ciò che più di tutto ha tenuto insieme e continua a legare un Gruppo che oggi conta oltre 3.600 dipendenti. C’è però un fil rouge che segue il Gruppo lungo tutte le fasi della sua storia, portato avanti dalle quattro generazioni di imprenditori che si sono succedute alla guida dell’azienda che porta il loro nome. È un filo fatto di passione, I valori e l’approccio all’attività d’impresa della famiglia Lavazza sono stati trasmessi con entusiasmo e costanza ai collaboratori nel corso degli anni e costituiscono oggi un sentire comune per le persone che lavorano in azienda. CAP. 3600 2.1.1 I collaboratori Lavazza: una fotografia C’è un fil rouge che segue il Gruppo lungo tutte le fasi della sua storia, portato avanti dalle quattro generazioni di imprenditori che si sono succedute alla guida dell’azienda che porta il loro nome. È un filo fatto di passione, determinazione, preparazione, impegno e amore per il proprio lavoro Da piccola impresa familiare a leader mondiale nella torrefazione del caffè, si può dire che tutto sia cambiato in Lavazza: nell’organizzazione, nella complessità, nelle sfide da affrontare. 41 L’orientamento all’eccellenza, l’impegno a rafforzare le proprie conoscenze e competenze, la ricerca di soluzioni innovative, l’orgoglio per i risultati del proprio lavoro sono un patrimonio condiviso tra tutti coloro che fanno parte del mondo Lavazza. 2 - MONDO L AVA Z Z A Il Gruppo Lavazza oggi conta oltre tremila dipendenti Il Gruppo Lavazza, pur se da diversi anni presente in molti contesti internazionali, mantiene un forte radicamento nel Paese d’origine: metà delle 3.600 persone che oggi vi lavorano è impiegata in Italia. La scelta è confermata anche nei piani di sviluppo dei prossimi anni, in cui si prevede di investire ulteriormente in Italia, sviluppando valore per la produzione. REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 42 43 CAP. G RAFICO N. 2 - MONDO 2. 2 Dipendenti impiegati in Italia per inquadramento 2011 Luigi Lavazza S.p.A., 2011-2012 Il “Made in Italy”, per un prodotto fortemente valorizzato dal concetto di “Italianità”, è un valore cui l’azienda non intende rinunciare. Nelle società consociate europee, di cui la francese è la maggiore, sono impiegate 543 persone, per la maggior parte lavoratori dipendenti che ricoprono prevalentemente ruoli commerciali. I collaboratori internazionali al di fuori dell’Europa sono 1.429, con una forte presenza in India. In larga maggioranza sono addetti nelle catene di Coffee Shop Barista. Complessivamente nel 2012 l’organico del Gruppo si è lievemente ridotto rispetto all’anno precedente, per via di una contrazione in funzione dello sviluppo dei diversi mercati. Nell’ultimo anno la quota di personale operante in Italia è cresciuta rispetto al personale internazionale, arrivando a pesare per il 50% del totale. L AVA Z Z A 2012 66 64 Dirigenti Il numero dei dipendenti in Italia è pressoché invariato rispetto al 2011 44 45 Funzionari 100 100 G RAFICO N. Quadri 2 . 1 Gruppo Lavazza, numero di persone per area geografica 2011-2012 I dati includono il personale dipendente e i lavoratori sotto la supervisione dell’Organizzazione. Luigi Lavazza S.p.A., 2011-2012 408 430 Impiegati Italia Europa 693 689 Extra UE 193 188 48% 13% 39% 2012 46% 15% 39% 2011 1608 persone 1608 persone Unità 100200300400600800 Operai Altri ruoli REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 44 45 CAP. G RAFICO N. 2 - MONDO L AVA Z Z A 2.4 Personale impiegato in Italia per tipologia di contratto Luigi Lavazza S.p.A., 2011-2012 2.1.2 Un approccio responsabile al lavoro Il Gruppo punta a costruire con i collaboratori rapporti duraturi nel tempo: c’è la piena consapevolezza che siano queste le relazioni che consentono ai collaboratori di dedicarsi al lavoro nel modo più sereno e investire appieno le proprie competenze e il proprio impegno nei confronti dell’azienda. Le persone che lavorano per il Gruppo sono per la quasi totalità dipendenti subordinati di Lavazza e i contratti di collaborazione sono del tutto marginali. Facendo riferimento ai dipendenti subordinati italiani, il 97% di questi può contare su contratti di lavoro a tempo indeterminato. duraturi è testimoniata dalla solidità di alcuni “fondamentali”. In Lavazza, infatti, i dipendenti trovano un ambiente in cui crescere professionalmente, dove scelgono di rimanere nel tempo per sviluppare le proprie competenze e capacità: l’anzianità media aziendale è significativa e in aumento rispetto al 2011 per tutte le categorie professionali. Tempo indeterminato Tempo determinato Tasso di turnover complessivo 2012*: 16% 1600 La capacità di costruire rapporti 1400 43 38 1461 1478 G RAFICO N. Numero di persone 1200 2 . 3 Personale per natura di rapporto contrattuale Luigi Lavazza S.p.A., 2012 Dipendenti 95% 1000 800 600 1.516 persone Collaboratori 400 200 5% 80 persone 0 2011 2012 * Tasso di turnover complessivo: (assunzioni 2012+ cessazioni 2012) / organico medio del periodo REPORT G RAFICO DI N. S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 46 47 CAP. 2 - MONDO L AVA Z Z A 2 . 5 Indice Anzianità media aziendale per inquadramento Luigi Lavazza S.p.A., 2011-2012 20 16,5 17,5 16,5 17,0 18 14,4 15,4 15,37 16,0 16 Numero di anni 14 12,2 12,4 12 2.1.3 L’organizzazione con cui guardare al futuro 9,3 9,7 10 8 Una fase di profondo cambiamento 6 4 2 0 Dirigenti Funzionari 2011 Quadri Impiegati Operai Altri ruoli 2011 2012 Da giugno 2011 Il Gruppo Lavazza sta vivendo un periodo di intenso riallineamento organizzativo. Sotto la guida del nuovo Amministratore Delegato Antonio Baravalle è stato rinnovato il senior management del Gruppo, fortificando le competenze possedute con esperienze esterne che si sono innestate positivamente nel solido impianto valoriale che caratterizza Lavazza. L’organizzazione del lavoro è stata rivista in ottica matriciale, per favorire lo scambio di conoscenze tra funzioni e l’individuazione di approcci innovativi. Oggi il lavoro inter-funzionale costituisce la condizione di base per lo sviluppo dei nuovi progetti aziendali. Nei primi due anni del percorso di rinnovamento l’attenzione si è focalizzata sulle strategie commerciali ed organizzative e si sono poste le basi per lo sviluppo futuro dell’impresa. Questo ha significato accelerare e modificare profondamente alcuni processi, mentre altri (quali la formazione e la comunicazione interna) riceveranno ora nuovo impulso perché necessari per dar vita al cambiamento. Sono gli strumenti attraverso cui l’azienda vuole tradurre in pratica un principio enunciato nel Codice Etico: “Ci adoperiamo affinché si crei un clima organizzativo e di cultura aziendale che agevoli lo scambio di conoscenze, esperienze e risorse, incoraggiando compartecipazione fra le persone, le diverse realtà operanti nel Gruppo e i partner delle consociate estere. Contribuiremo a creare un contesto di lavoro aperto dove siano chiari gli obiettivi, anche nelle sfide più difficili, e in cui tutti si sentano a loro agio nell’avanzare proposte o segnalare criticità, favorendo il coinvolgimento di tutti nell’individuazione delle soluzioni.” Una Lavazza salda nei principi e dinamica nella loro applicazione è oggi pronta per realizzare gli obiettivi di sviluppo che si è posta. Nella prima metà del 2014 prenderà formalmente il via il progetto “Leading Change”, a cui l’azienda lavora da tempo e le cui linee guida sono: sviluppare le competenze, rafforzare la leadership, coltivare i talenti. Il progetto prevede in primo luogo la rilevazione delle competenze tecnicoprofessionali e managerialicomportamentali che sono state definite in modo specifico per ciascuno dei mestieri che vengono svolti in azienda. La valutazione consentirà di individuare gli eventuali gap di competenze presenti in azienda: saranno questi gli ambiti verso i quali orientare prioritariamente gli investimenti formativi. La people strategy per la gestione del cambiamento si basa sulla convinzione che i manager debbano esercitare un forte ruolo di guida di questo processo. In quest’ottica dirigenti, funzionari e quadri saranno coinvolti in una rilevazione della propria leadership; attraverso un “360 Questionnaire” che prevede autovalutazione e valutazione da responsabili, collaboratori e colleghi. Il risultato consentirà di elaborare i profili di leadership per l’organizzazione Lavazza. REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 La valutazione di competenze e di leadership skills permetterà di individuare i talenti, per i quali saranno definiti piani di sviluppo dedicati in modo da garantire anche per il futuro le competenze chiave e favorire la successione manageriale. porta avanti l’accordo con il Politecnico di Torino incentrato su programmi di ricerca congiunta, iniziative di trasferimento tecnologico e percorsi di formazione e condivisione del know-how. Anche quando si occupa della formazione dei propri collaboratori Lavazza è orientata a confrontarsi all’esterno. Un fattore chiave per favorire l’innovazione e lo sviluppo delle competenze sono infatti le partnership con centri di ricerca e formazione d’eccellenza della città di Torino. La collaborazione con la sede torinese della European School of Management Italia (ESMI), business school di rilievo internazionale, ha consentito negli anni un proficuo scambio di competenze fra il management Lavazza, che partecipa periodicamente a corsi di alta formazione, e studenti meritevoli del campus torinese a cui si dà l’opportunità di svolgere tirocini in azienda. Con la stessa logica il Gruppo Un luogo di lavoro eterogeneo e attento alle persone “Ci impegniamo affinché sia dato sempre spazio alle migliori intelligenze e alle persone più meritevoli. Faremo di tutto per rimuovere ostacoli organizzativi, culturali o di qualsiasi altra natura che impediscano di godere a tutti di pari opportunità d’inserimento e di carriera in base al merito, indipendentemente dall’età, dall’identità di genere e dall’orientamento sessuale, dall’appartenenza etnica e dal paese di provenienza, dalle convinzioni religiose o politiche.” Il Codice Etico disegna un ambiente di lavoro meritocratico e aperto: saper valorizzare e integrare le diversità di genere, di cultura, di età è considerato in Lavazza un fattore critico di 48 successo. Per questo l’azienda promuove un modello in cui assunzione, avanzamento di carriera e retribuzione dipendono esclusivamente dalle competenze personali e dal rendimento professionale. L’organico dei dipendenti è costituito per il 71% da uomini e per il 29% da donne; la proporzione tra i due sessi è sostanzialmente omogenea nei diversi livelli di inquadramento aziendale (fatta eccezione per la popolazione impiegatizia in cui il rapporto si avvicina al 50-50). Sono donne il 31% dei dirigenti dell’azienda. Misurare gli aspetti intangibili è spesso complesso, ma un dato che può fornire un’indicazione utile a valutare il benessere dei dipendenti è la frequenza dei casi di dimissioni spontanee, che in Lavazza è del tutto marginale: circa l’1% sull’organico complessivo. Il risultato è frutto di un’attenta politica del personale volta a favorire un rapporto di fiducia e dialogo, presupposto fondamentale per riuscire a comprendere le necessità reciproche e trovare 49 CAP. 2 - MONDO L AVA Z Z A REPORT G RAFICO DI N. S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 5 0 2 . 6 5 1 CAP. G RAFICO Personale impiegato in Italia nel 2012 per inquadramento e genere N. 2.7 G RAFICO Indice di frequenza degli infortuni N. 2 - MONDO L AVA Z Z A 2. 8 Indice di gravità degli infortuni Luigi Lavazza S.p.A., 2012 2011 Operai 25% 75% Impiegati 47% 53% Quadri 32% 68% Funzionari 27% 73% Dirigenti 31% 69% Altri ruoli 0% 100% 2012 2011 60 1.40 50 1.20 40 38,1 30,4 2012 1,08 1.00 30 0.80 20 0.60 10 0.40 0,69 Riduzione del numero di infortuni 20% Totale donne 442 soluzioni efficaci per conciliarle. L’Impresa mette a disposizione un’ampia serie di benefit per tutti i collaboratori tra cui assicurazioni e borse di studio. Lavorare in sicurezza Lavazza si adopera per offrire ai propri dipendenti un luogo di lavoro in linea con i migliori standard in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Sono state elaborate specifiche prassi e misure preventive atte a ridurre al minimo il rischio di incidenti, infortuni ed esposizione a situazioni potenzialmente pericolose per la salute. Totale uomini 1074 Il punto di forza nella gestione della sicurezza dei lavoratori è la formazione; la formazione dei nuovi assunti e l’aggiornamento dei dipendenti sono realizzati con maggiore intensità rispetto a quanto previsto per legge e i risultati vengono verificati tramite test pre e post formazione. Tra 2011 e 2012 gli infortuni sono diminuiti del 20%, con risultati positivi sia per quanto riguarda l’indice di frequenza che l’indice di gravità complessivi. del rispetto al 2011 Dati riferiti al personale impiegato nei quattro stabilimenti italiani (Torino, Gattinara, Verrès, Pozzilli) Rapporto tra il numero totale degli infortuni e le ore lavorate espresse in milioni (standard INAIL). Luigi Lavazza S.p.A., 2011-2012 Rapporto tra il numero di giorni di assenza per infortuni e le ore lavorate espresse in migliaia (standard INAIL). Luigi Lavazza S.p.A., 2011-2012 REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 5 2 2.2 L’impegno per i Territori e le Comunità locali Un esempio concreto della connessione con il proprio territorio è la scelta del Gruppo di far sorgere a Torino la sede che dal 2016 ne ospiterà il Quartiere Generale Iconcine Icona Eccellenza 2.2.1 Torino e Lavazza, stimolo di idee e progetti in comune Il Gruppo è fortemente legato ai propri luoghi di insediamento e mantiene con loro una stretta relazione al fine di promuovere cambiamenti positivi nelle Lavorare insieme agli altri / oragnizzazione a matrice comunità. Un esempio concreto della connessione con il proprio territorio è la scelta del Gruppo di far sorgere a Torino la sede che dal 2016 ne ospiterà il Quartiere Generale. Competenza e trasparenza Si tratta di un progetto ambizioso, che prevede un investimento di oltre 100 milioni di euro. Con la nuova sede si riuniranno in un’unica location tutti gli uffici direzionali operativi oggi dislocati in più edifici torinesi, facilitando i contatti e la collaborazione tra le persone, circa 500, che troveranno qui la propria sede di lavoro; l’edificio è stato studiato per favorire l’innovazione delle modalità di organizzazione del lavoro. La costruzione della nuova sede non è soltanto un intervento immobiliare, a partire dalla scelta del luogo in cui l’edificio sorgerà. 5 3 CAP. 2 - MONDO L AVA Z Z A REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 5 4 5 5 CAP. 2 - MONDO L AVA Z Z A REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 Iconcine 5 6 5 7 CAP. Icona Eccellenza Lavorare insieme agli altri / oragnizzazione a matrice Lavazza ha deciso di intervenire su un’area industriale da tempo abbandonata, con l’obiettivo di riqualificarla operando su un’area di 18.000 metri quadri. L’intervento si è caratterizzato per un confronto fattivo con gli stakeholder già nelle fasi iniziali. La scelta dell’area è stata presa di concerto con i rappresentati delle istituzioni locali. L’azienda ha avviato, ancor prima dell’inizio dei lavori, il dialogo con i residenti del quartiere. Sono state comunicate le caratteristiche del progetto e raccolte le esigenze degli abitanti in relazione all’apertura del cantiere attraverso la distribuzione capillare di brochures, l’organizzazione di incontri pubblici, la pubblicazione di un sito internet dedicato (www. nuvola.lavazza.it) e l’utilizzo della recinzione del cantiere come spazio di comunicazione. A beneficiare dell’azione di Lavazza sarà quindi l’intero quartiere, a cui – con il completo recupero del complesso exI materiali, le tecnologie e ENEL – saranno restituitiCompetenza spazi e trasparenza le soluzioni architettoniche di utilizzo pubblico, tra cui aree scelte mirano a ridurre verdi e un parcheggio. significativamente lo Un primo lotto dell’intervento sfruttamento di risorse è già stato completato; uno ambientali e l’inquinamento, degli edifici storici già recuperati contenendo sensibilmente i ospita l’Istituto di Arte Applicata costi di gestione e migliorando il e Design (IAAD), inaugurato comfort per gli occupanti. Cura per l’ambiente il 4 ottobre 2013 e nel quale studieranno 400 giovani creativi. Il nuovo edificio è La strada dove sorge l’edificio, candidato ad ottenere via Pisa, è stata definita “prima la certificazione LEED® smart street italiana”: il tratto (Leadership in Energy and che va da via Bologna a corso Environmental Design) – di Palermo è ora caratterizzato livello Gold – prestigioso da spazi verdi, impianti di riconoscimento internazionale illuminazione led a basso per edifici progettati e costruiti consumo, panchine, rastrelliere secondo criteri di sostenibilità e connessione wi-fi libera. In ambientale che oggi in Italia occasione la famiglia Lavazza solo pochissimi edifici hanno ha ribadito la propria volontà di conseguito (si tratta del primo “lasciare il segno” sul territorio intervento di questo tipo a con questo progetto: «Stiamo Torino). costruendo un bel pezzo di città dove, tra Lavazza e IAAD, quasi 1000 persone animeranno La volontà di partecipare ogni giorno il quartiere. Le allo sviluppo di città innovative si propongono Torino si traduce poi come obiettivo quello di attirare nel coinvolgimento attivo in giovani creativi». organizzazioni che promuovono la riqualificazione dell’assetto urbanistico e territoriale dell’area metropolitana, fra cui la Consulta per i Beni Culturali, impegnata nel recupero del patrimonio monumentale locale, e l’associazione “Torino Strategica”, una rete aperta per condividere progetti e strategie per la città di domani. Il territorio ha enormi potenzialità, legate soprattutto al capitale sociale di conoscenze accumulate nel tempo, che il network di centri di ricerca e d’alta formazione ospitati in città vivacizzano e continuano ad arricchire. Il Gruppo si impegna a valorizzare questo patrimonio e stimolare la circolazione e il fermento di idee attraverso partnership strategiche con le eccellenze della ricerca e le realtà più innovative presenti in città. Oltre agli accordi con il Politecnico di Torino e la European School of Management Italia (ESMI), il Gruppo è Socio dell’Associazione “Amici dell’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo”, sviluppando quindi uno stretto rapporto di supporto e collaborazione con la prima università promossa da Slow Food interamente dedicata al cibo e alla cultura gastronomica. Lavazza è un partner strategico dell’Università di Pollenzo e contribuisce in modo rilevante alle sue attività, condividendone l’impegno e le strategie per costruire nuovi scenari sostenibili di produzione e di consumo del cibo a livello nazionale e internazionale. La partnership, basata sulla condivisione della passione per i sapori e i saperi della tradizione, si concretizza in molte iniziative congiunte, a partire dalla messa a disposizione degli studenti del master sul caffè della competenza e dell’esperienza sviluppate dall’azienda sulla selezione e lavorazione delle materie prime. 2 - MONDO L AVA Z Z A 5 9 CAP. CAFFÈ Il cuore dell’attività Lavazza 2 3 1 5 Glossario 4 3 7 5 8 // 2 0 1 2 8 S O S T E N I BI L I TÀ 6 DI REPORT 3 - CAFFÈ REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 6 0 6 1 CAP. 3 Caffè: il cuore dell’attività di Lavazza Il caffè è la nostra materia prima e la ragione stessa della nostra attività d’impresa: un prodotto che conosciamo a fondo e siamo in grado di valorizzare al meglio. È dovuto proprio a questa expertise il successo di Lavazza. Abbiamo elaborato metodi sempre più sofisticati per cogliere tutte le caratteristiche organolettiche del caffè di diverse origini. Sappiamo come ricercare e selezionare le varietà con le caratteristiche più adatte ai gusti dei nostri consumatori. Le lavoriamo e le misceliamo con eccellente abilità, garantendo sempre elevata qualità e sicurezza. climatici sulle zone di coltivazione; è coltivata in Paesi in cui le condizioni di lavoro e di vita sono difficili, specialmente per i piccoli agricoltori. Siamo convinti che affrontare queste sfide sia responsabilità anche nostra. Migliorare la sostenibilità della filiera di produzione è per noi fattore strategico per garantire continuità nel tempo al nostro business e coerenza con i nostri valori. Proprio grazie a questa approfondita conoscenza della materia prima siamo consapevoli dei rischi a cui è esposta. È soggetta alla variabilità dovuta agli eventi atmosferici e all’impatto dei cambiamenti SOMMARIO CAPITOLO 3 3.1 Le radici del caffè 3.2 Il commercio del caffè 3.3 I caffè di origine certificata 3 - CAFFÈ REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 6 2 6 3 CAP. 3 - CAFFÈ 3.1 Le radici del caffè La varietà botanica La bevanda caffè si ottiene dai semi di un arbusto tropicale sempre verde, che appartiene al genere Coffea, parte della famiglia delle Rubiacee. Le specie più coltivate al mondo sono due: Coffea Arabica,originaria degli altipiani etiopici, che rappresenta il 60% circa della produzione mondiale di caffè. Cresce ad alta quota, fra 900 m e 2500 m. È considerata la specie più pregiata. Si coltivano molte varietà botaniche della specie Arabica, in tutta la fascia tropicale, come ad esempio Bourbon, Tipica, Caturra. Il chicco o seme ha, generalmente, una forma appiattita e allungata, di colore verde, il solco centrale sinuoso. Coffea Canephora – meglio conosciuta come Robusta – originaria dell’Africa occidentale, cresce a quote inferiori agli 800 m. È più economica da coltivare, resiste meglio agli shock termici e all’aggressione di parassiti e contiene circa il doppio di caffeina rispetto all’Arabica. Il chicco ha una forma tondeggiante di colore giallo/ bruno, il solco centrale è dritto. La coltivazione Tempi e modi della coltivazione del caffè dipendono dalla zona geografica, dall’altitudine e da altre specificità locali. In generale, dopo la fioritura, la formazione delle ciliegie avviene entro 6-9 mesi per l’Arabica e 9-11 mesi per la Robusta. La ciliegia matura è di colore rosso (giallo nel caso della varietà yellow bourbon). Ogni ciliegia contiene due chicchi affiancati, protetti da una membrana chiamata pergamino e dalla polpa zuccherina del frutto. Tradizionalmente le piante del caffè sono coltivate con altre piante di alto fusto e crescono così riparate dai raggi del sole. In Brasile, invece, sono più comuni ampie coltivazioni di solo caffè, dove sono diffuse l’irrigazione e la raccolta meccanizzata. Le condizioni climatiche, l’altitudine, la composizione del suolo determinano lo sviluppo delle peculiarità organolettiche di ogni caffè. La raccolta Le ciliegie, in genere, si raccolgono a mano, fatta eccezione per il Brasile dove spesso si utilizzano mezzi meccanici. I metodi di raccolta si distinguono generalmente fra Picking e Stripping. Picking In questo caso i raccoglitori selezionano solamente le ciliegie mature, facendo diversi passaggi di raccolta sulla stessa pianta. Stripping I raccoglitori in questo caso “strappano” tutte le ciliegie dalle piante nello stesso momento, ciliegie mature e acerbe insieme. La selezione successiva per la separazione di ciliegie mature REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 6 4 6 5 e acerbe determinerà la qualità del caffè. Una volta raccolti, i frutti vengono separati dai corpi estranei (pietre, bastoncini, foglie, etc.). CAP. L’eliminazione della buccia e della polpa delle ciliegie per ottenere i chicchi di caffè, che a questo stadio prendono il nome di caffè verde, può avvenire mediante tre metodi principali. caffè con spiccata aromaticità e acidità. Al termine della fermentazione avviene il lavaggio in acqua. La restante polpa viene eliminata e i chicchi nel pergamino vengono messi ad essiccare al sole per qualche giorno. Successivamente, con metodi diversi (a frizione, a rulli, a percussione), viene eliminato il pergamino, ottenendo il caffè verde, pronto per essere lavorato secondo le necessità del compratore per poi essere insaccato e spedito alla torrefazione. Umido (washed) I caffè trattati con questo metodo sono detti lavati. Le ciliegie vengono immerse in vasche di acqua e successivamente avviene lo spolpamento con metodi meccanici. I chicchi, ancora all’interno della membrana che li protegge (pergamino) e con la restante polpa, vengono immersi in acqua per un periodo di tempo compreso fra 12 e 36 ore circa. Questo lasso di tempo si chiama fermentazione, durante la quale si affinano molte delle caratteristiche organolettiche di quei caffè. Generalmente sono Secco (Natural) I caffè trattati con questo metodo sono detti naturali. Le ciliegie vengono fatte essiccare al sole (o in forni) per tre settimane o più, fino a quando buccia, polpa e chicchi sono completamente asciutti. Questo metodo crea generalmente caffè più dolci (le sostanze zuccherine della polpa si trasferiscono durante l’essiccamento ai chicchi) ma meno aromatici di quelli lavati. Delle macchine decorticatrici liberano poi i chicchi ottenendo il caffè verde che, La lavorazione delle ciliegie 3 - CAFFÈ opportunamente selezionato, è pronto per essere insaccato. Semi lavato (Semi washed) Questo metodo viene utilizzato solamente in alcuni paesi di origine. È un processo intermedio tra il metodo umido e quello secco. I chicchi sono immersi in vasche d’acqua e vengono separati (quelli difettati o acerbi rimangono in superficie, quelli maturi affondano). Avviene, quindi, la separazione meccanica della polpa dal pergamino e dai chicchi. Quest’ultimi vengono poi essiccati in forni o in patio al sole. La scelta dei caffè verdi Il caffè verde, in ogni Paese produttore, è suddiviso secondo precise classificazioni, regolate da organismi ufficiali riconosciuti dallo Stato (ad esempio: U.C.D.A in Uganda, Coffee Board of India). Lavazza acquista una grossa percentuale di caffè verde utilizzando propri standard qualitativi; ove non possibile o non necessario fa riferimento agli standard internazionali di settore. Per fare un esempio, REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 6 6 6 7 CAP. G RAFICO N. 3 - CAFFÈ 3. 1 Spider chart L’analisi sensoriale rappresenta lo strumento principale per definire la scelta delle origini, per garantire gli standard qualitativi e per il controllo di qualità il Brasile è uno dei primi Paesi in cui Lavazza ha definito un proprio standard qualitativo. Lo standard qualitativo consente di creare un profilo unico per una determinata qualità di caffè verde, attraverso una descrizione delle sue caratteristiche fisiche ed organolettiche L’utilizzo di standard qualitativi ha consentito di definire e mantenere nel tempo le peculiarità delle miscele Lavazza. Il caffè è un prodotto naturale perciò è soggetto alle differenze climatiche delle regioni in cui viene coltivato, fra cui la quantità delle piogge e l’irradiazione solare. Il suo profilo organolettico può quindi variare anche in modo sensibile ad ogni stagione. Lavazza visita infatti i principali paesi di origine, durante la fase di raccolta, per ridefinire, di anno in anno, gli standard qualitativi delle varie origini e garantire, alle proprie miscele, sempre lo stesso profilo organolettico. Le miscele La creazione di una miscela o blend richiede la perfetta conoscenza dei singoli componenti che andranno a formarla. Ogni caffè ha caratteristiche peculiari (corposità, dolcezza, aromaticità…) che bisogna fondere in un insieme armonico, in modo da esaltare le singole caratteristiche delle varie origini, creando un profilo organolettico unico. La variabilità naturale delle componenti della miscela richiede un costante lavoro di monitoraggio del prodotto, in modo da garantire sempre le stesse caratteristiche organolettiche delle miscele. Il risultato finale, in tazza, di un buon caffè dipende anche dalla tecnologia di tostatura, che deve essere studiata e personalizzata per ogni miscela, a seconda dell’utilizzo finale del caffè. Il metodo di consumo, che sia esso filtro, moka od espresso, richiede infatti cicli di tostatura diversi. Infine, il corretto confezionamento garantisce la fragranza del prodotto nell’arco della sua vita. L’assaggio L’analisi sensoriale rappresenta lo strumento principale per definire la scelta delle origini, per garantire gli standard qualitativi e per il controllo di qualità. Il prodotto viene valutato, dal punto di vista organolettico, durante le diverse fasi di trasformazione, dalla materia prima al prodotto finito. L’assaggio del caffè verde avviene generalmente attraverso il metodo internazionale o “alla Brasiliana” (metodo comune a tutti i paesi di origine per la preparazione della bevanda). Lavazza effettua gli assaggi sul caffè verde, per la definizione degli standard e per la scelta di nuove tipologie nei paesi di origine e, successivamente, presso i propri laboratori, per verificarne la conformità e la qualità. Aroma Retrogusto 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 Rotondità Acidità Dolcezza L’attività da parte degli assaggiatori Lavazza, avviene inoltre sul prodotto finito, sia per la creazione di nuove miscele, sia per il monitoraggio durante le fasi produttive. Tutte le miscele Lavazza hanno un profilo organolettico peculiare, caratterizzato attraverso la definizione di attributi specifici, generalmente rappresentati tramite la “spider chart” (ved. pagina a fianco). Corposità La “spider chart” è un sistema di rappresentazione grafica comune all’analisi sensoriale ed evidenzia i principali attributi caratterizzanti e i relativi punteggi. Gli attributi possono dipendere dalle differenti tipologie di caffè, dal metodo di preparazione e dal grado di complessità che si vuole raggiungere nella descrizione della miscela. REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 6 8 3.2 6 9 CAP. 3 - CAFFÈ I paesi d’origine dei caffè lavorati dal Gruppo Acquistiamo caffè dai principali paesi produttori, fra cui Brasile, Vietnam, India, Colombia, Honduras, Guatemala, Messico, Perù, Indonesia, Tanzania, Uganda. Il commercio del caffè La coltivazione del caffè, che impegna all’incirca 25 milioni di produttori, ha un forte impatto sociale sui territori interessati: i coltivatori di caffè sono spesso piccoli agricoltori che raccolgono pochi sacchi di caffè all’anno. In questo contesto rappresentano un’eccezione alcuni Paesi, come ad esempio il Brasile, in cui operano anche produttori di dimensioni maggiori e con un approccio industriale alle proprie attività. ic Asi ra l e er ric Am a Ce nt Af a a er a ic Il prezzo di acquisto del caffè si basa sulle quotazioni di borsa dei mercati di riferimento: sulla piazza di New York viene trattata la varietà Arabica, mentre a Londra si tratta la Robusta. Messico Guatemala Honduras El Salvador Nicaragua Cuba Haiti Costa Rica Panama Am La forte frammentazione della produzione e l’enorme dispersione geografica delle coltivazioni di caffè rendono più complesso e rischioso, nonché con volumi inadeguati al fabbisogno del torrefattore, l’approvvigionamento diretto dal produttore. Per questo motivo il Gruppo si rivolge a intermediari internazionali di grande esperienza e affidabilità, con una profonda conoscenza dei luoghi di coltivazione e una lunga esperienza nel commercio mondiale di materie prime alimentari. India Thailandia Laos Malesia Vietnam Indonesia Giawa Papua Nuova Guinea del Sud Brasile Colombia Perù Ecuador Venezuela Guinea Liberia Costa d’Avorio Ghana Togo Nigeria Benin Camerun Repubblica Centrafricana Congo Angola Zimbawe Malawi Madagascar Tanzania Kenia Uganda Etiopia REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 7 0 7 1 CAP. 3 - CAFFÈ 3.3 I caffè di origine certificata della filiera e il rispetto delle Convenzioni I.L.O. sui diritti dei lavoratori, in particolare l’esclusione di lavoro minorile. Con Rainforest Alliance abbiamo sviluppato una partnership forte che dura ormai da più di 10 anni. Condividiamo con questa organizzazione non governativa l’ambizione a un modello di business basato sulla salvaguardia delle biodiversità, aiutando gli agricoltori di Paesi del Sud del mondo ad acquisire professionalità e competitività nel mercato. Uno degli strumenti per assicurare che all’origine della filiera di approvvigionamento ci siano pratiche di produzione rispettose dei diritti dei lavoratori e degli equilibri della natura è l’acquisto di materie prime provenienti da coltivazioni certificate secondo standard di sostenibilità. Tra le molte certificazioni esistenti, in Lavazza abbiamo scelto due certificazioni in grado di assicurare il rispetto di rigorosi criteri di sostenibilità ambientale e sociale nella filiera del caffè: Rainforest Alliance e UTZ (ved. glossario a pagina 149). Queste certificazioni sono fondate su alcuni principi comuni quali ad esempio il rispetto delle convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO, www.ilo.org). Questi caffè rispondono alle richieste dei maggiori mercati, soddisfacendo le esigenze di clienti di nostro interesse strategico. Rainforest Alliance certifica che il caffè proviene da piantagioni che sanno rispettare rigorosi standard di sostenibilità ambientale e sociale, integrando la conservazione dell’ecosistema, il miglioramento della produttività e delle condizioni di vita dei coltivatori. UTZ garantisce la tracciabilità dell’origine del caffè, la trasparenza nella pratiche commerciali nei vari passaggi La nostra collaborazione si esprime innanzitutto in ¡Tierra!, il programma di intervento nelle comunità produttrici di caffè che vede Lavazza, tramite la sua Fondazione, lavorare insieme a interlocutori locali per realizzare obiettivi ambiziosi. Migliorare le condizioni sociali dell’area attraverso la realizzazione di strutture al servizio della comunità, ma anche facilitare la comunicazione trasversale tra i piccoli produttori locali e l’attivazione di un link commerciale. I produttori coinvolti nella prima fase di ¡Tierra! (in Perù, Colombia e Honduras) hanno ottenuto la certificazione di Rainforest Alliance. ¡Tierra! è anche una gamma di prodotti contenenti esclusivamente caffè coltivati in piantagioni certificate Rainforest Alliance. Si stabilisce così un legame diretto fra Paesi d’origine del caffè e clienti finali, con prodotti capaci di generare valore per tutti i protagonisti di questa rete di scambi. Lavazza coglie l’occasione di eventi di grande richiamo e visibilità per sensibilizzare le persone su questi temi, condividere l’aspirazione aziendale e realizzare cambiamenti positivi nel mondo. Proprio come al Salone del Gusto 2012 dove, insieme a Lavazza, Rainforest Alliance e Slow Food hanno raccontato quanto, con coerenza e concretezza, è stato realizzato in questi anni per sostenere la filiera di produzione del caffè. CAP. 4 IL PRODOTTO Eccellenza e innovazione 2 3 1 5 Glossario 4 4 7 3 7 7 2 // 2 0 1 2 8 S O S T E N I BI L I TÀ 6 DI REPORT - IL PRODOT TO REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 7 4 77 55 CAP. 4 - IL PRODOT TO 4 I tratti distintivi del nostro lavoro sono la qualità e l’innovazione, applicate con passione al caffè, prodotto cui ci dedichiamo interamente da 120 anni e che è il nostro ambasciatore nelle case e sulle tavole di tutto il mondo Il prodotto L a qualità che garantiamo a chi beve caffè Lavazza è il frutto della sapienza nello scegliere e trattare la materia prima che abbiamo acquisito e approfondito nel corso della nostra lunga storia. Sono la passione e la voglia di fare impresa in modo responsabile che ci spingono ad approfondire ancora le nostre conoscenze, partecipando a importanti programmi di ricerca scientifica, in collaborazione con altri attori del settore. Il nostro percorso di innovazione parte da lontano; per tante volte siamo stati pionieri nel nostro settore. Dopo aver inventato le miscele, nel 1923 Lavazza mette per la prima volta in vendita il caffè già confezionato, utilizzando il pergamino, un materiale cartaceo che permette la migliore conservazione del prodotto. Il caffè mantiene quindi più a lungo la sua fragranza e può essere trasportato più comodamente, permettendo di espandere il raggio di attività dell’azienda. SOMMARIO CAPITOLO 4 Nel 1958 nasce il caffè Paulista, in una innovativa lattina sotto vuoto. Questa tecnologia consente la conservazione del caffè in assenza di aria e aumenta ulteriormente le possibilità di distribuzione del prodotto. All’efficacia del metodo di conservazione si unisce la praticità quando nel 1969 arrivano sul mercato le nuove miscele Qualità Rossa e Qualità Blu, confezionate nel sacchetto sottovuoto da 200 grammi. Lavazza è la prima azienda del settore ad adottare in esclusiva questo formato comodo e leggero, pensato per le esigenze logistiche della distribuzione organizzata che si sta affermando in quegli anni. Negli anni ’80 realizza le innovative confezioni multiple, le prime introdotte sul mercato italiano. Nel 1989 per prima ha lanciato un sistema espresso per l’ufficio funzionante con capsule porzionate, il Lavazza Espresso Point; un approccio alla preparazione del caffè che 25 anni dopo continua a diffondersi e riscontra il gradimento dei consumatori di tutto il mondo. Nel 2003 Lavazza entra nel mercato con l’innovativo sistema Lavazza BLUE, esclusivo per la distribuzione automatica, collocandosi così anche nel vending. Per Lavazza è un cambiamento tecnologico importantissimo, un processo produttivo e di estrazione nuovi, che permettono di fornire una cialda autoprotetta e ampliare la gamma prodotti. Nel 2007 Lavazza lancia un nuovo segmento di business con A Modo Mio, il nuovo sistema espresso automatico pensato appositamente per la casa, che funziona con cialde acquistabili al supermercato. In questo modo potremo continuare a diffondere la passione per il caffè italiano all’estero; è l’eccellenza del caffè espresso italiano di alta qualità, non snaturato ma evoluto per farlo apprezzare a segmenti di consumatori più ampi. Qualità e innovazione sono parte integrante della sostenibilità di un business. In Lavazza oggi lo sviluppo di nuovi prodotti non può prescindere da una valutazione della sostenibilità delle soluzioni individuate, attraverso l’adozione di un metodo scientifico rigoroso. La propensione all’innovazione è frutto di curiosità, inventiva, profonda capacità di comprendere e anticipare le aspettative e le esigenze dei consumatori. Oggi è un approccio strutturato che ci permette di competere in contesti sociali e culturali differenti. Siamo consapevoli che incontrare consumatori 4.1 La Qualità dei prodotti 4.2 L’Innovazione di prodotto 4.1.1 4.1.2 Il sistema Qualità Lavazza I programmi di ricerca per garantire la salute dei consumatori Condivisione e ascolto, per continuare a migliorare 4.2.1 4.2.2 4.2.3 Un approccio sostenibile Il caffè e i cambiamenti climatici L’innovazione nei sistemi chiusi 4.1.3 con gusti e sensibilità diverse ci richiede di “reinventarci” con versatilità. 4.2.4 4.2.5. L’eco progettazione degli imballaggi Conoscere per comunicare: la “carta d’identità ambientale” dei nostri prodotti REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 7 6 7 7 CAP. 4 - IL PRODOT TO 4.1 La qualità dei prodotti effettuati sui campioni di caffè verde, prelevati nei magazzini doganali e sul prodotto finito. Vengono effettuati controlli sulla forma, dimensioni e colore dei chicchi e sulla presenza di corpi estranei. Anche nei processi produttivi il criterio guida è la qualità. Per la torrefazione, passaggio cardine La politica di acquisto del caffè rappresenta uno dei punti di eccellenza dell’azienda Iconcine Icona Eccellenza 4.1.1 Il sistema Qualità Lavazza Il concetto di Qualità da sempre è uno degli obiettivi fondamentali perseguiti dal gruppo Lavazza: un impegno che si protrae da tempo e che garantisce ogni Lavorare insieme agli altri / oragnizzazione a matrice giorno l’eccellenza qualitativa dei nostri prodotti. Uno dei fattori portanti di tale approccio è la scelta e la selezione del caffè come materia prima. La politica di acquisto del caffè Competenza e trasparenza e i criteri di valutazione delle materie prime rappresentano uno dei punti di eccellenza dell’azienda. I controlli qualitativi vengono effettuati sul 100% delle partite di caffè lavorato. La Qualità del caffè Lavazza si ottiene non solo attraverso l’accurata selezione, l’assaggio della materia prima e la scelta di fornitori consolidati, ma anche attraverso specifiche procedure, che definiscono la frequenza e le modalità di realizzazione dei controlli e delle analisi chimico– fisiche ed organolettiche della produzione, è stata scelta la tecnologia di riscaldamento per convezione che, attraverso l’immissione modulata di flussi di aria calda sui chicchi, evita il contatto diretto con la fonte di calore. Grazie a questo trattamento la tostatura è più graduale e uniforme rispetto al metodo tradizionale per contatto. Lavazza ha acquisito negli anni una competenza senza eguali nella gestione di questa tipologia di macchine torrefattrici, arrivando a definire cicli specifici di tostatura che esaltano le note di corposità, dolcezza e fragranza di ogni miscela. Completate le fasi di torrefazione e macinatura REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 7 8 7 9 CAP. 4 - IL PRODOT TO LE CERTIFICAZIONI DEI PROCESSI DI PRODUZIONE DEL GRUPPO vengono svolti controlli sul colore della miscela e sulla granulometria della polvere di caffè. Il confezionamento del caffè avviene sotto vuoto o in atmosfera modificata, per garantire il mantenimento nel tempo della fragranza del prodotto. di controllo così sofisticati esistono anche e soprattutto grazie ad un’organizzazione ben strutturata e consapevole delle esigenze dei clienti, delle prescrizioni delle normative e dei migliori Standard di riferimento, riconosciuti a livello internazionale. Al fine di garantire sicurezza e qualità del prodotto, anche i materiali d’imballaggio, impiegati per proteggere il caffè, vengono sottoposti a rigorosi test, con un’attenzione particolare a quei materiali che vanno a diretto contatto con il caffè. Una qualità e un sistema Lavazza si è dotata di un sistema codificato di procedure e metodi rigorosi che governano ogni fase del processo. Questo è garantito con personale altamente specializzato, che viene dotato di adeguati strumenti operativi e risorse finanziarie. Nel 2012 G RAFICO N. 4. 1 G RAFICO Caffè verde processato N. le spese e gli investimenti per il controllo della qualità e della sicurezza alimentare ammontano a 2,9 mln di Euro. Nel corso del 2012 ha preso il via un processo di revisione organizzativa, con lo scopo di potenziare ulteriormente le attività di Lavazza, volte alla capillare diffusione della Cultura della Qualità e al costante miglioramento di prodotti e processi per la sicurezza a garanzia dei consumatori. 4 . 2 Numero di controlli diretti Lavazza sul caffè verde Tonnellate Certificazione del sistema HACCP secondo CODEX ALIMENTARIUS Questa certificazione garantisce l’affidabilità del sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) nei confronti del cliente e del consumatore finale. È certificato secondo questo schema lo stabilimento di Torino. EMAS - Eco Management and Audit Scheme R.E. 1221/2009 Definisce i requisiti che un sistema di gestione ambientale, volontariamente adottato da un’organizzazione, deve possedere per esercitare un efficace presidio sugli impatti ambientali derivanti dalla propria attività orientandone le azioni verso un miglioramento continuo (esempio: incremento efficienza energetica, riduzione dei consumi di risorse naturali e della produzione di rifiuti, etc.). La registrazione EMAS comporta la verifica di conformità al Regolamento CE 1221/09 da parte sia di una società di cerficazione che di pubbliche istituzioni. È registrato secondo questo schema lo stabilimento di Verrès. BIO e NOP (National Organic Program) Queste certificazioni assicurano la conformità dei processi produttivi ai requisiti specifici per la lavorazione di materie prime di origine biologica, a partire dalla prevenzione dei rischi di contaminazione con altre materie prime non certificate. È certificato secondo questo schema lo stabilimento di Pozzilli. Kosher Garantisce che il prodotto alimentare sia stato trattato con procedure e ingredienti conformi ai dettami della Torah ebraica e viene rilasciato dal rabbinato. Sono certificati secondo questo schema lo stabilimento di Torino, Gattinara, Verrés e Pozzilli. 2011 146.472 2011 4.700 2012 150.380 2012 4.600 50.000 Sistema di gestione di qualità ISO 9001:2008 Assicura che i prodotti e i processi di lavorazione rispondano a requisiti verificabili di qualità, richiedendo la documentazione di tutti i controlli eseguiti e l’adozione di procedure che definiscano chiaramente ruoli e responsabilità per la loro esecuzione. Garantisce che tutte le non conformità vengano individuate e rimosse, verifica l'attività di formazione e d’aggiornamento professionale. Sono certificati secondo questo schema gli stabilimenti di Torino, Verrés e Pozzilli. 100.000 150.000 200.000 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 UTZ Good Inside e Rainforest Alliance Attestano la conformità dei processi produttivi alla lavorazione di materie prime certificate secondo i due standard di sostenibilità, avendo adottato tutte le misure per evitare contaminazione con materie prime non certificate. Sono certificati idonei alla lavorazione di materie prime certificate Rainforest Alliance gli stabilimenti di Torino e Gattinara. È certificato secondo lo schema UTZ lo stabilimento di Torino. REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 8 0 8 1 CAP. 4 - IL PRODOT TO L’azienda ha scelto di promuovere le attività di ricerca in partnership sia con enti di ricerca sia con altre imprese e di fare da propulsore per il confronto e la condivisione di stimoli e risorse su temi di grande importanza 4.1.2 I programmi di ricerca per garantire la salute dei consumatori Il modello di business Lavazza ha da sempre avuto, come focus primario, offrire prodotti di elevatissima qualità e sicurezza, lungo tutta la catena del valore, a partire dall’approvvigionamento delle materie prime sino alla distribuzione del prodotto presso i punti vendita e nelle case dei consumatori. Per realizzare questo impegno Lavazza non solo sviluppa e implementa le migliori tecnologie disponibili e gestisce un’efficace sistema di controllo, ma promuove anche il continuo approfondimento delle conoscenze scientifiche sul caffè, sui suoi effetti sulla salute dell’uomo e sull’ambiente. In quest’ottica Lavazza persegue costantemente l’innovazione dei processi produttivi con il triplice obiettivo di mantenere la qualità, di migliorare la sicurezza alimentare e di ridurre l’impatto sull’ecosistema. L’azienda ha scelto di promuovere le attività di ricerca in partnership sia con enti di ricerca sia con altre imprese e di fare da propulsore per il confronto e la condivisione di stimoli e risorse su temi di grande importanza. Con questo spirito è stato attivato un accordo quinquennale con il Politecnico di Torino; un posto di rilievo all’interno della partnership è occupato dal programma di ricerca congiunta per migliorare i sistemi di tracciabilità, la qualità dei prodotti e l’ottimizzazione dei cicli produttivi e dei materiali impiegati. Gli approfondimenti sulle tematiche di ricerca fondamentali per Lavazza sono condotti anche all’interno della Piattaforma Agroalimentare Piemontese, una rete che riunisce diversi attori del territorio in progetti d’innovazione, nel settore agro-alimentare, sostenuta con finanziamenti pubblici della Regione. Lavazza è capofila del progetto “ITACA” (Innovazione Tecnologica, Automazione e nuovi Controlli Analitici), focalizzato sull’individuazione e messa a punto di nuove tecnologie per migliorare la qualità e la sicurezza degli alimenti, senza tralasciare la sostenibilità ambientale ed energetica dei processi presi in esame e il benessere del consumatore. Sono stati analizzati: una serie di contaminanti già al centro dell’attenzione delle autorità di controllo e delle aziende produttrici a causa della complessità delle problematiche coinvolte (capacità di rilevazione, meccanismi della loro formazione, tecnologie per il loro controllo in fase produttiva); le condizioni ottimali di conservazione di semilavorati e prodotti finiti, sia in magazzino sia relative alla shelf-life dei prodotti commercializzati; lo sviluppo di metodi sempre più affidabili per il controllo, la valorizzazione e anche la certificazione degli alimenti, che risultino rapidi, di semplice uso e dalla risposta facilmente interpretabile. La complessità delle azioni da intraprendere e delle soluzioni da realizzare ha richiesto, per sua natura, un approccio multidisciplinare dove la componente produttiva, sia industriale che agricola, ha assunto un ruolo di assoluto rilievo ed è diventata elemento di forza rispetto al classico apporto dato, in casi analoghi, dalla sola presenza degli enti di ricerca. Nel quadro di questo programma regionale, il Gruppo partecipa anche a “Eco Food” (Ricerca e Innovazione per il Miglioramento della Sostenibilità della Filiera Agroalimentare), progetto coordinato in questo caso da Soremartec Italia S.r.l., che intende rafforzare la sostenibilità ambientale ed energetica di alcune filiere agroalimentari piemontesi, REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ garantendo la salvaguardia dei valori di tipicità, sicurezza alimentare e qualità dei prodotti, con significativo beneficio di competitività delle filiere agroalimentari del territorio. Le attività di Lavazza per rafforzare il presidio della garanzia di sicurezza per i clienti si proiettano, anche a livello internazionale, con l’adesione ai principali network che studiano i contaminanti alimentari e le soluzioni tecnologiche di mitigazione del rischio. In quest’ottica il Gruppo aderisce all’ILSI - l’International Life // 2 0 1 2 Science Institute, prendendo parte attiva al Gruppo di Lavoro Process-related Compounds and Natural Toxins, i cui obiettivi sono accrescere la comprensione delle sostanze in esame e valutare il rapporto rischi/benefici relativi alla salute dell’uomo. 8 2 8 3 I principali argomenti presi in considerazione sono: tossicità, esposizione, attenuazione dell’impatto e aspetti analitici; questi sono trattati in aree di dibattito neutrali in cui Industria, Commissione Europea e Enti di Ricerca si scambiano le informazioni più rilevanti. Master Blenders 1753, Nestlé, Paulig, Mondelez International, Tchibo). L’ISIC finanzia la ricerca sugli effetti del caffè sulla salute, e realizza i relativi programmi di divulgazione sul caffè. Monitora inoltre la comunicazione scientifica sul caffè in tutta Europa. Lavazza è poi attiva nell’ISIC - l’Institute for Scientific Information on Coffee, associazione che segue la ricerca scientifica sul caffè e che riunisce le maggiori aziende continentali del settore (Lavazza, Illy, DE Sia l’ILSI che l’ISIC adottano una policy ferrea per garantire autonomia ai ricercatori coinvolti e neutralità nelle evidenze scientifiche raccolte, prevedendo l’obbligo di pubblicazione degli studi, anche qualora i risultati non fossero positivi per il settore. CAFFÈ E SALUTE Gli effetti del caffè sull’organismo umano sono legati in buona parte alla presenza della caffeina, alcaloide che agisce sulle nostre funzioni fisiologiche. In una tazzina di caffè si concentra una quantità media di 100 milligrammi di caffeina. Se assunto con moderazione (300-400 mg di caffeina al giorno) – rispettando limiti più prudenti in caso di gravidanza - il caffè non ha alcuna controindicazione per la maggioranza degli adulti in salute. Le evidenze scientifiche raccolte escludono che la caffeina in dosi inferiori ai 400 mg possa provocare l’aumento della frequenza cardiaca o aritmie, incrementando così il rischio di malattie cardiovascolari. La sua assunzione provoca, nel breve periodo, un aumento contenuto della pressione arteriosa minima, un incremento paragonabile a quello di altre attività quotidiane come salire le scale o parlare in pubblico. Esclusa la correlazione fra assunzione di caffè e insorgenza di malattie epatiche, oggi numerosi studi indicano addirittura effetti positivi del caffè sulla salute, legati agli antiossidanti della bevanda. Oltre a favorire le secrezioni salivali e gastriche, rafforzando le capacità digestive dopo i pasti, il caffè ha effetti positivi sulla memoria e sulla concentrazione. Recenti studi evidenziano una forte azione preventiva e protettiva del caffè nei confronti del diabete di tipo 2 e della malattia di Parkinson. CAP. 4 - IL PRODOT TO obiettivo il Gruppo propone corsi di formazione rivolti prevalentemente agli operatori Icona Eccellenza del settore, attraverso la rete dei Training Center, parte integrante del sistema di qualità aziendale. Il primo centro per la promozione della “coffee education” è stato aperto a Torino nel 1979, diventando poi modello per Lavorare insieme agli altri / oragnizzazione a matrice gli altri 57 Training Center aperti in tutto il mondo. Circa 30.000 utenti all’anno – fra È importante che la “Qualità operatori del canale Food Lavazza” venga pienamente Service, agenti di vendita, chef, colta e valorizzata da chi neoassunti Lavazza, opinion e trasparenza proponeCompetenza il caffè nel momento leader, giornalisti e buyer – di consumo, quando questo partecipano a corsi sul metodo avviene fuori casa. Per questo di preparazione del perfetto Lavazza presta molta attenzione espresso italiano e scoprono ai propri clienti del canale “away le sperimentazioni Lavazza di from home”, affinché abbiano food design, modi nuovi per conoscenza approfondita delle interpretare il caffè, messi a caratteristiche dei prodotti e punto da chef prestigiosi e possano farsi ambasciatori rivoluzionari come Ferran Adrià, Cura peritaliana l’ambiente del vero della cultura Davide Oldani e Carlo Cracco. caffè espresso, di cui Lavazza è interprete. Con questo Competenze da condividere e Iconcine 4.1.3 Condivisione e ascolto, per continuare a migliorare Competenze da condividere e comunicare ma anche pareri, suggerimenti da ascoltare e domande a cui rispondere: così si completa l’approccio Lavazza al miglioramento della qualità dei prodotti e dei servizi offerti REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ comunicare ma anche pareri, suggerimenti da ascoltare e domande a cui rispondere: così si completa l’approccio Lavazza al miglioramento della qualità dei prodotti e dei servizi offerti. Il Gruppo si confronta regolarmente con i suoi clienti di tutti i segmenti di mercato, assicurando la disponibilità di canali di ascolto sempre aperti, per raccogliere commenti ed esigenze. La clientela si dimostra molto attenta e curiosa verso i prodotti Lavazza che acquista. Nel 2012 58 Sono i Training Center Lavazza nel mondo // 2 0 1 2 8 4 il Servizio Clienti Lavazza ha risposto a 59.920 telefonate e 17.773 email, raccogliendo 143.897 richieste e commenti su vari aspetti: informazioni commerciali, richieste di assistenza tecnica, questioni di natura amministrativa o chiarimenti sulle modalità di smaltimento dei nostri prodotti. A fronte di questo intenso confronto con la nostra clientela, solo in 505 casi (0,35% sui contatti complessivi) abbiamo raccolto lamentele sui prodotti che proponiamo. Due volte all’anno viene 8 5 CAP. 4 - IL PRODOT TO condotta un’indagine per conoscere l’opinione dei clienti che utilizzano il sistema A Modo Mio, coinvolgendo 1.000 persone. Nel 2012 il livello di soddisfazione complessiva per il prodotto, così come la soddisfazione per i principali aspetti che compongono il sistema – fra cui la qualità del caffè, il funzionamento della macchina, l’assistenza – si è mostrato stabile e il 58,7% degli intervistati riporta il più alto livello d’apprezzamento, dichiarandosi “completamente soddisfatto”. 58 Il primo centro per la promozione della “coffee education” è stato aperto a Torino nel 1979, diventando poi modello per gli altri 57 Training Center aperti in tutto il mondo Ass oc iazioni d i categoria Lavazza è attivamente impegnata nelle associazioni di categoria dei torrefattori italiane ed europee. In Italia l’AIIPA (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari) – è un’associazione articolata in 6 associazioni di settore e 24 gruppi merceologici – tra cui il caffè – che comprende 300 aziende associate, tra cui piccole e medie realtà e grandi industrie nazionali e multinazionali. Mario Cerutti di Lavazza è il Presidente di AIIPA Caffè. A livello europeo Lavazza aderisce alla ECF (la European Coffee Federation) che rappresenta l’intera filiera del caffè (verde, tostato e solubile) per affrontare in modo congiunto le problematiche connesse a questa filiera. REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 8 6 8 7 CAP. 4 - IL PRODOT TO 4.2 Per Lavazza sarà sempre più importante offrire una gamma di prodotti ampia e diversificata sia ai clienti tradizionali che a quelli emergenti, per poter perseguire efficacemente la strategia di allargamento dei mercati di presenza L’impegno di Lavazza verso una continua innovazione dei suoi prodotti ha l’obiettivo ultimo di rispondere tempestivamente e in modo sempre più efficace alle aspettative dei consumatori. Nel corso degli ultimi anni il consumo di caffè è cresciuto sensibilmente, in un contesto sempre più mutevole e multiculturale; per Lavazza sarà quindi sempre più importante poter offrire una gamma di prodotti ampia e diversificata sia ai clienti tradizionali che a quelli emergenti. La capacità di creare valore per i territori di riferimento e per i propri stakeholder mediante un forte orientamento all’innovazione è dimostrata anche da una grande attenzione alla divulgazione e alla protezione della proprietà intellettuale generata. Il “portafoglio brevetti” di Lavazza è composto da 263 titoli di tutela della proprietà intellettuale (201 brevetti per invenzione, 59 modelli ornamentali, 3 modelli di utilità) concessi a livello L’innovazione tecnica è trainata in modo predominante dal settore delle macchine da caffè, ad uso sia domestico sia professionale, dalle diverse tipologie di capsule e, in parte minoritaria, da brevetti riguardanti metodi per il trattamento e/o la torrefazione del caffè. G RAFICO N. Un lavoro che permette di sensibilizzare e coinvolgere tutti gli attori coinvolti nella catena di fornitura per aumentare la consapevolezza e l'impegno nel compiere un percorso di sostenibilità condiviso 4. 3 Numero di deposito titoli per anno e per tipologia 18 Modelli di utilità 16 Modelli ornamentali 14 Titoli depositati L’innovazione di prodotto nazionale ed internazionale e da 196 in fase di esame, di cui 17 nuove domande depositate nel 2012. Brevetti 12 10 8 6 4 2 0 2011 2012 2 R0 E 1P 2O R//T A Dn In S o O zS eTrEoN I B I L I T À // 2 0 1 2 9888 99 8 9 G rafIco Product packaging Internal product handling Grinding n. 4. 5 G rafIco Sistema capsula “A Modo Mio” Contributi degli impatti per un singolo caffè espresso Metodo ReCiPe M A NU FAC T U R I NG MANUFACTORING Degassing CapC . A 4 P -. Caffè verde Processi di trasformazione Fase d’uso Smaltimento caffè n. 4 I l - pI rLo P dR oO tD tO oT T O 4. 6 Sistema capsula “A Modo Mio” Contributi degli impatti per un singolo caffè espresso Carbon Footprint Packaging Trasporto al centro di ditribuzione sul riscaldamento globale del riferimento ISO 14040 / 14044. Sulla base di questi standard 3,3%pianeta tramite l’emissione diretta ed indiretta dei gas serra; 45,4% vengono 58,3% quantificati gli impatti 16,4% lungo tutta la catena21,8% del valore e ReCiPe (metodo End Point si sviluppano nuove soluzioni in 0,8% grado di unire qualità e garanzia (H) V1.05/ Europe Recipe H/A) – indicatore unico per la del prodotto, innovazione ed quantificazione dell’impatto eco-compatibilità. Un lavoro complessivo espresso in termini che permette di sensibilizzare di tre categorie di danno: alla e coinvolgere tutti gli1% attori salute dell’uomo, all’ecosistema, della catena di fornitura per 16,6% alle risorse; aumentare la consapevolezza e l’impegno nel compiere 18,8% Gross Energy Requirement un percorso di sostenibilità Per garantire gli elevati standard (GER) – energia totale condiviso. 6,6% qualitativi e di sostenibilità dei 9,7%impiegata; propri prodotti, Lavazza ha In fase di recupero dei dati intrapreso da alcuni anni un Global Water Consumption primari, la gestione del ciclo di per la valutazione (GWC) – del consumi vita implica lo studio di numerosie lavorazione I percorso processi di maggiore impatto sono relativi alla fase di coltivazione caffè idrici verdediretti e delle prestazioni ambientali di indiretti. processi al di fuori dei confini nei Paesi di origine e alla fase di consumo, sottolineando la necessità di ampliare la prospettiva di alcuni chiave, con unnon solo deli Gruppo, il stabilimenti ma integrando le fasi ciclo di prodotti relativa considerando processirichiedendo produttivi degli “cradle to grave”: I risultati dello studio coinvolgimento di tutti gli attori aapproccio monte e valle. partendo dalla materia prima sull’impatto ambientale dei di una supply chain diversificata caffè, passando per i processi di principali prodotti sono in fase e complessa: piantagioni di caffè lavorazione nei Paesi di origine in tutto il mondo, fornitori di 3,8%di certificazione all’interno 3,8% del caffè e negli stabilimenti del bando ministeriale (ved. imballaggio, di macchine di caffè, 64,5% 64,5% produttivi in Italia, agli imballi, pagina 102). Lavazza prevede diversi siti produttivi e catene 23,9% 23,9% alle macchine per il caffè, ai di inserire i dati relativi agli distributive in più di 90 Paesi. trasporti delle materie prime studi LCA all’interno della Lavazza ha individuato 1,1%quattro e dei prodotti finiti, fino allo prossima edizione del Bilancio di indicatori rilevanti nelle aree più 2,5% smaltimento del caffè. Sostenibilità. sensibili della supply chain: Lavazza misura l’impatto 4,1% ambientale dei propri prodotti Global Warming Potential attraverso (GWP - metodo IPCC 2007 1,1% la metodologia del Life Cycle Assessment, 100 anni, calcolato come Kg 2,5% in accordo con le norme di CO2 equivalenti) – impatto 1,3% 4.2.1 Un approccio sostenibile Utilities Roasting GREEN COFFEE Transports Transformation PACKAGING Farm process CAPSULE Raw materials Packaging Cultivation Transports 2 Nursery 3 1 End of life packaging LIFE CYCLE CARBON FOOTPRINT THINKING 6 4 5 END OF LIFE COFFEE DISTRIBUTION End of life coffee machine 4,1% Raw materials G rafIco n. 4.7 G rafIco Sistema Moka Contributi degli impatti per un singolo caffè Carbon Footprint Use consuption (energy, water) Transports CONSUMPTION Caffè verde Processi di trasformazione Fase d’uso Smaltimento caffè n. 4. 8 Sistema Moka Contributi degli impatti per un singolo caffè Metodo ReCiPe Packaging Trasporto al centro di ditribuzione REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 90 91 CAP. 4 - IL PRODOT TO REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 92 concine na Eccellenza orare insieme agli altri / oragnizzazione a matrice 4.2.2 Il caffè e i cambiamenti climatici mpetenza e trasparenza e a per l’ambiente La definizione di uno standard comune per misurare l’impronta di carbonio del caffè verde agli altri / oragnizzazione a matrice Il Gruppo Lavazza ha inoltre preso parte attiva nel progetto di definizione delle PCR (Product Category Rules), all’interno del sistema di certificazione ambientale EPD (Environmental Product Declaration), per la stesura delle linee guida per il calcolo della carbon footprint del caffè verde. Il progetto nasce grazie al contributo di Lavazza all’iniziativa di Sustainable Trade Initiative (IDH), SAI Platform, Illycaffé, Nestlé, Tchibo, Mondelez, D.E. Master Blenders 1753 e Coffee Standards setting organisations. Lavazza ha preso parte al progetto all’interno sia del comitato direttivo sia del gruppo di lavoro tecnico. L’obiettivo ultimo dell’iniziativa non è solo la definizione e la condivisione delle linee guida, ma la creazione di un circolo virtuoso, che aiuti tutti i soggetti che operano lungo la catena di fornitura a implementare asparenza nte L’approccio sostenibile di Lavazza permea tutta la catena del valore, essendo fondamentale per preservare il Pianeta e per sostenere il business e l’economia di scala, da cui dipendono i vari attori della complessa filiera soluzioni sempre più efficaci, per preservare la qualità della materia prima. In particolare, il progetto si incentrerà sulla sensibilizzazione dei produttori di caffè in tutte le zone del mondo e sul loro coinvolgimento diretto nella raccolta di tutte le informazioni necessarie, per mappare l’impronta ecologica del caffè verde, nelle differenti aree geografiche di provenienza. 93 CAP. 4 - IL PRODOT TO DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 4.2.3 L’eco progettazione degli imballaggi L’imballaggio è parte integrante del prodotto perché deve proteggere e garantire la qualità dell’alimento per tutta la durata della shelf life, al fine anche di limitare il food waste e il relativo impatto ambientale e sociale. Lavazza, consapevole dell’importanza del packaging, G RAFICO N. 94 ha creato una struttura dedicata inter-funzionale - il Gruppo Packaging – con l’obiettivo di progettare efficientemente gli imballaggi, focalizzandosi sulla qualità delle materie prime, sugli aspetti ambientali e su aspetti di informazione al consumatore. La strategia Lavazza per l’ecodesign si muove lungo 5 assi fondamentali, sempre nel rispetto della qualità del prodotto, delle esigenze di marketing e delle esigenze tecniche e tecnologiche: rimozione dei packaging e delle componenti non essenziali; riduzione dei materiali plastici, dei cartonati e degli strati di 95 CAP. alluminio nei poliaccoppiati non primari; semplificazione delle strutture con conseguente risparmio di materia prima vergine e costi di lavorazione; incremento del contenuto di materiale riciclato in tutti i cartonati non a diretto contatto con gli alimenti; valorizzazione del fine vita attraverso la sperimentazione di nuovi materiali e nuove strutture che permettano una gestione con valore aggiunto nel fine vita del packaging, con l’obiettivo di aumentare gli imballi destinati alla raccolta differenziata. Dal 2012, Lavazza ha deciso di inserire sui nuovi packaging una marcatura ambientale di tipo volontario, per indicare materiali ed eventuale riciclabilità, coerentemente con le gamme e le normative dei Paesi di destinazione. Attualmente è in corso di valutazione l’introduzione di un’ulteriore marcatura su alcuni prodotti, volta a indicare ai consumatori la destinazione finale di smaltimento dell’imballaggio. 4 - IL PRODOT TO e quantificare dal punto di vista degli impatti ambientali differenti soluzioni e operare concretamente. Il gruppo sta lavorando attivamente per promuovere e favorire un approccio consolidato già in fase di progettazione preliminare, integrando gli aspetti ambientali alla funzione primaria del packaging di protezione e garanzia di qualità e sicurezza del prodotto. In quest’ottica, Lavazza ha sviluppato un tool specifico interno per il calcolo degli impatti ambientali, il “Package Expert”, al fine di valutare 4. 9 Miglioramento delle prestazioni ambientali del packaging: il pacchetto di caffè macinato confezione multipla 2x250 g 40 Caso studio relativo a questa tipologia di prodotto e di imballo L’analisi considera: imballo primario, secondario, terziario. Il confronto tra differenti soluzioni migliorative è espresso in grammi di CO2 equivalenti, secondo il metodo IPCC Fonte: Lavazza e 2B Consulenza Ambientale, che ha supportato la realizzazione degli studi LCA 1 pacchetto = 250 g Imballo primario 1 pacchetto Sovraimballo 2 pacchetti Termoretraibile 20 pacchetti Imballo terziario (pallet + estensibile) 2400 pacchetti 30 20 100% 98,2% 86,5% 82,9% Soluzione standard 1 intervento: 2 interventi 3 interventi Alleggerimento del termoretraibile Alleggerimento del termoretraibile Alleggerimento del termoretraibile Passaggio a monomateriale per il sovraimballo Passaggio a monomateriale per il sovraimballo Eliminazione della stampa del primario 10 g CO2 eq REPORT Pallet + Estensibile Termoretraibile Sovraimballo Imballo primario REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 96 97 CAP. 4 - IL PRODOT TO REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ 4.2.4 L’innovazione nei sistemi chiusi I prodotti Da sempre Lavazza lavora con creatività ed innovazione per // 2 0 1 2 mettere a disposizione dei clienti di tutti i canali commerciali una delle eccellenze del Made in Italy: il caffè espresso. Oggi sempre più persone ricercano anche a casa e nei luoghi di lavoro l’aroma e la comodità del caffè servito al bar, scegliendo il caffè in cialde, da preparare con le macchine espresso a sistema chiuso. L’azienda ha individuato questo segmento, che oggi cresce con un tasso a doppia cifra, sin dal 1989 quando - dopo una vivace fase sperimentale - lancia il primo sistema chiuso e la prima macchina. 98 In oltre vent’anni di lavoro sono stati messi a punto quattro sistemi di macchine espresso e una gamma molto ampia di caffè porzionato per offrire l’espresso negli uffici, nei luoghi pubblici e, dal 2007, anche nelle case, con la vendita di sistemi chiusi, tramite la grande distribuzione. 99 Oggi sempre più persone ricercano anche a casa e nei luoghi di lavoro l’aroma e la comodità del caffè servito al bar, scegliendo il caffè in cialde da preparare con le macchine espresso a sistema chiuso La grande spinta all’innovazione industriale e alla ricerca di soluzioni personalizzate per ciascun tipo di cliente si è tradotta nella progettazione dei sistemi Espresso Point, Lavazza Blue e più recentemente Firma per il settore dell’ufficio e del agnizzazione a matrice I risultati 3 milioni di macchine negli uffici e nelle case del mondo, di cui 2 milioni di locazioni nel canale OCS (Office Coffee Service) e Vending (distribuzione automatica) e 550.000 macchine acquistate per uso domestico; 3 2 miliardi di capsule erogate in un anno. 2 CAP. 4 - IL PRODOT TO vending nei luoghi pubblici di grande passaggio, mentre il sistema A Modo Mio soddisfa il segmento domestico. Ciascun sistema porta con sé la progettazione e la produzione delle macchine, la realizzazione di cialde predosate e di un servizio per il rifornimento delle cialde negli uffici o la distribuzione nei supermercati. Nel mondo lavorano 3.000 distributori, sparsi in quasi 90 Paesi, con una stima di circa 30.000 persone coinvolte nell’attività di distribuzione e servizio. REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ Complessivamente sono stati creati 19 modelli di macchine per l’espresso fai da te con 211 varianti di accessori, colori e funzioni disponibili, scegliendo per la progettazione i più importanti protagonisti del design italiano e internazionale – fra cui Savino Balzano, Mauro Zona, Pininfarina, Studio01 Design, Hiroshi Ono e Jürgen Seifert – e affidando la realizzazione alla sapienza tecnica e costruttiva di importanti partner industriali. Tutte le macchine Lavazza sono state progettate e realizzate per durare nel tempo: la maggior parte di esse sono infatti ancora in produzione, a parte 3 o 4 modelli secondari, e la maggior parte è ancora in funzione dopo 20 anni, grazie a un servizio di assistenza che garantisce, ancora oggi, manutenzione e riparazione di tutte le macchine. Il modello Matinée, ad esempio, evoluzione del primo modello di sistema espresso a capsula del 1989, è stata la prima macchina a // 2 0 1 2 cialde ad essere installata sui treni ad alta velocità italiani e francesi e ancora oggi la si trova inossidabile e attiva nei più svariati contesti. Nell’autunno 2010 il Gruppo ha sottoscritto una partnership con Green Mountain Coffee Roasters Inc. – società quotata al Nasdaq e leader dei sistemi porzionati negli Stati Uniti – per la produzione e commercializzazione sul mercato nordamericano di una macchina per la preparazione dell’espresso e del cappuccino, la Keurig Rivo; si tratta di un passaggio strategico molto rilevante per perseguire l’obiettivo di sviluppo sui mercati internazionali e in un segmento in forte crescita. 10 0 10 1 Nello sviluppo di nuove soluzioni che consentano di mitigare gli impatti ambientali dei sistemi chiusi Lavazza unisce un metodo scientifico rigoroso e la ricerca di tecnologie innovative, per rispondere in modo efficace all’insieme di esigenze espresse dai consumatori CAP. 4 - IL PRODOT TO e REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ 4.2.5 Conoscere per comunicare: la “carta d’identità ambientale” dei nostri prodotti Lavazza sta lavorando per creare una “carta d’identità ambientale” dei propri prodotti, base imprescindibile per definire gli altri / oragnizzazione a matrice e monitorare i piani di miglioramento, per trasmettere all’esterno le informazioni fondamentali e i risultati dell’impegno aziendale sulla riduzione degli impatti, per supportare l’azienda parenza nell’individuazione di nuove soluzioni. In quest’ottica, Lavazza partecipa al progetto finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, finalizzato al calcolo della Carbon Footprint e alla riduzione delle emissioni e // 2 0 1 2 dei gas ad effetto serra dei beni di largo consumo, con lo scopo di prendere parte attivamente alla definizione e all’implementazione di una metodologia condivisa a livello italiano e internazionale. Il progetto porterà alla certificazione ambientale di tutti i prodotti oggetto degli studi condotti e all’applicazone di un logo e di un QR code, contenente le informazioni ambientali, validati dal Ministero dell’Ambiente, in linea anche con le necessità e le richieste emerse da altri Paesi. In questo modo viene promosso l’utilizzo di un approccio metodologico uniforme e condiviso fra le aziende e si potrà pervenire ad un unico marchio standardizzato a livello nazionale, al fine di garantire trasparenza, coerenza e correttezza di informazioni verso il consumatore. L’esposizione degli studi LCA Lavazza al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano 10 2 diffondere conoscenze con solide basi scientifiche, capaci di promuovere una nuova consapevolezza nelle scelte di consumo. Per questo motivo Lavazza ha aderito all’allestimento, nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, di un nuovo spazio espositivo interattivo dove illustrare ai cittadini il concetto di ciclo di vita di un prodotto. Nella nuova sala “Da cosa nasce cosa. Il ciclo di vita dei prodotti” viene descritto l’impatto ambientale, economico e sociale di vari prodotti d’uso quotidiano, in tutte le fasi di vita: dalla produzione alla dismissione. All’interno della nuova area dedicata Lavazza espone lo studio LCA sulla tazzina di caffè preparata con la macchina automatica “A Modo Mio”, con l’intenzione di sensibilizzare una platea ampia su questi temi, contribuendo così a formare una “cittadinanza scientifica e basata sulla conoscenza”. 10 3 CAP. 4 - IL PRODOT TO Lavazza sta lavorando per creare una “carta d’identità ambientale” dei propri prodotti, base imprescindibile per definire e monitorare i piani di miglioramento, per trasmettere all’esterno le informazioni fondamentali e i risultati dell’impegno aziendale sulla riduzione degli impatti, per supportare l’azienda nell’individuazione di nuove soluzioni Di fronte a una sfida come quella del cambiamento climatico è necessario G RAFICO N. 4. 10 LCA di una tazzina di caffè A Modo Mio Fonte: Lavazza e 2B Consulenza Ambientale, che ha supportato la realizzazione degli studi LCA 10 5 CAP. 5 - I FORNITORI FORNITORI LAVAZZA Eccellenza e sostenibilità 2 3 1 5 Glossario 4 5 7 10 4 // 2 0 1 2 8 S O S T E N I BI L I TÀ 6 DI REPORT REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 10 6 10 7 CAP. 5 Fornitori Lavazza Poter contare su una supply chain affidabile è fattore di successo fondamentale ed imprescindibile per salvaguardare la qualità dei prodotti e la fiducia degli stakeholder. Negli anni ci siamo avvalsi di collaborazioni stabili e profittevoli che intendiamo preservare anche in un contesto evolutivo di crescita ed internazionalizzazione. In tale ottica abbiamo rivisto: le logiche e le procedure d’acquisto per assicurare omogeneità, trasparenza, chiarezza dei fabbisogni e dei criteri di selezione; la contrattualistica, perché ribadisca, insieme ai termini dell’accordo, il rilievo che i principi e i valori hanno per noi all’interno delle relazioni con la filiera di fornitura; l’organizzazione della Direzione Acquisti, in modo da focalizzare gli obiettivi di business e al contempo renderli indissolubili dai principi sopra indicati. il Codice di Condotta fornitori, perché i nostri valori e le nostre aspettative nelle relazioni commerciali con i fornitori siano chiare e condivise a priori, in coerenza con i principi di integrità e lealtà espressi nel Codice Etico; SOMMARIO CAPITOLO 5 5.1 La gestione della catena di fornitura: un nuovo approccio 5.2 La condivisione di valori e impegni 5.3 Gli investimenti per il futuro 5 - C FAOP R . N5 I T - OI R FI OLRANVI A T ZOZRAI REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 10 8 5.1 La gestione della catena di fornitura Lavazza nella sua storia ha favorito la creazione di rapporti di lunga durata e ha contribuito allo sviluppo di un indotto importante. Nel 2012 Lavazza ha acquistato, oltre al caffè crudo, beni e servizi per 332 milioni di euro da fornitori, consulenti e partner. Gran parte dei fornitori (escludendo l’approvvigionamento di caffè crudo) operano in Italia: l’85% degli acquisti di beni e servizi viene realizzato in Italia, il 13% in Europa e il 2% extra Europa. A partire dal 2012, in considerazione delle sfide del mercato, l’azienda ha ridefinito e sviluppato i processi esistenti 332 di ottimizzazione dei costi globali e di continua ricerca di soluzioni innovative, efficienti e di qualità; centralizzazione, standardizzazione e maggiore formalizzazione dei processi d’acquisto; un approccio secondo il quale tutte le funzioni interessate partecipano alla selezione Lavazza nella sua storia ha favorito la creazione di rapporti di lunga durata e ha contribuito allo sviluppo di un indotto importante Un’impresa solida è volano di crescita per altre aziende e per il tessuto imprenditoriale collegato. I rapporti commerciali creano lavoro, producono know how, stimolano l’innovazione e la competitività, sviluppano la capacità di relazionarsi con l’ambiente esterno. 10 9 per meglio supportare il raggiungimento degli obiettivi di crescita del business. Si è provveduto innanzitutto a valutare numerosità, strategicità e criticità dei fornitori al fine di ridefinire metodologie e criteri di qualificazione, selezione, monitoraggio. Il percorso avviato segue chiare linee guida: razionalizzazione del numero dei fornitori in un’ottica dei fornitori mettendo a disposizione le proprie competenze, condividendo obiettivi ma giocando ruoli diversi. L’iter decisionale è più razionale, le responsabilità sono chiaramente allocate ed il continuo confronto fra la Direzione Acquisti e gli altri Enti riduce i rischi e tutela dai conflitti d’interesse. Sono inoltre state formalizzate le CAP. 5 - I FORNITORI Nel 2012 Lavazza ha acquistato, oltre al caffè crudo, beni e servizi per 332 milioni di euro da fornitori, consulenti e partner modalità con cui l’Headquarter coordina le attività di acquisto delle Consociate estere, pur garantendone adeguati livelli di autonomia; trasparenza, imparzialità, valorizzazione del merito e dell’eccellenza, attraverso modalità chiare e condivise di qualificazione, selezione e monitoraggio dei fornitori, REPORT G RAFICO DI N. S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 1 10 1 1 1 CAP. 5 - I FORNITORI 5. 1 Acquisti di beni e servizi per area geografica di provenienza Milioni di euro 43,7 5.2 La condivisione di valori e impegni 6,7 281,8 Italia Europa Extra Europa come elementi fondamentali per un approccio omogeneo e premiante. I criteri di qualificazione consentono di valutare in maniera oggettiva i fornitori, sulla base di un set predefinito di requisiti e parametri indicativi delle loro capacità industriali e finanziarie. La fase di selezione, svolta in stretta collaborazione tra la Direzione Acquisti e gli altri Enti, consente di effettuare una scelta sulla base delle caratteristiche tecniche, economiche e qualitative delle diverse offerte. Il modello di presidio delle performance dei fornitori prevede l’utilizzo di un set di indicatori, anch’essi oggetto di valutazione congiunta, finalizzati a monitorare nel tempo l’affidabilità del fornitore stesso, il persistere delle sue caratteristiche di idoneità e il suo orientamento all’innovazione, in quanto elementi di competitività e di sostenibilità del business. Il Codice di Condotta fornitori La fiducia reciproca che sta alla base della relazione tra cliente e fornitore si costruisce condividendo valori e impegno nel rispetto di persone e ambiente. A seguito della revisione del Codice Etico, Lavazza ha ritenuto opportuno rivolgere una particolare attenzione alla catena di fornitura, declinando in modo puntuale le aspettative riposte nei propri partner commerciali. Nel Codice di Condotta fornitori, pubblicato anche sul sito web aziendale (http://www.lavazza. it/it/mondo_lavazza/ethics. html), si esplicitano i valori necessari per poter essere fornitori Lavazza: passione per l’eccellenza, comportamento eticamente corretto, senso di riconoscenza, rispetto dei diritti umani e del lavoro, lungimiranza e trasparenza. Il Gruppo si aspetta che tutti i fornitori aderiscano a questi principi e se ne facciano a loro volta promotori nei rapporti con i loro partner commerciali. Il Codice di Condotta fornitori diventa parte integrante della relazione contrattuale e motivo di risoluzione dell’accordo. L’integrazione degli aspetti CSR nella fase di qualificazione Per Lavazza diventa sempre più rilevante sapere qual è l’approccio dei suoi fornitori ai temi di sostenibilità. Per questo nella richiesta di informazioni fatta in fase di qualificazione dei fornitori sono stati inseriti alcuni elementi inerenti la Corporate Social Responsibility, quali: l’adozione di un Codice Etico; la redazione del Bilancio di Sostenibilità; il possesso di certificazioni di tipo ambientale e sociale. Questo supporta l’azienda nel valutare, parallelamente alle condizioni tecnico-economichequalitative, l’attenzione che i fornitori pongono nello sviluppare il proprio business in modo responsabile. Le modalità di presidio della catena di fornitura Il Codice di Condotta fornitori prevede che Lavazza possa condurre ispezioni presso i fornitori e commissionare audit di terza parte a società specializzate. REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ Ciò consente di monitorare direttamente i fornitori che, sulla base di analisi di strategicità e criticità, necessitano di supporto per garantire il rispetto dei requisiti minimi previsti dalle regolamentazioni applicabili. Tali interventi sono realizzati nel rispetto di standard internazionali di settore, pur considerando le specificità dei territori in cui i fornitori operano. Gli esiti di tali interventi sono la base per la definizione di piani di miglioramento congiunti, caratterizzati da impegni e obiettivi precisi, la cui attuazione viene monitorata nel tempo. // 2 0 1 2 5.3 Gli investimenti per il futuro Lavazza continuerà ad investire risorse per strutturare sempre meglio i sistemi di qualificazione, monitoraggio delle performance e della capacità dei fornitori di proporre idee innovative a supporto del miglioramento dei prodotti e dell’ottimizzazione dei costi. Insieme al consolidamento di partnership di lunga durata, Lavazza si impegna a creare sinergie con nuove iniziative imprenditoriali. Insieme al consolidamento di partnership di lunga durata, Lavazza si impegna a creare sinergie con nuove iniziative imprenditoriali 1 1 2 In collaborazione con I3P, l’incubatore d’imprese del Politecnico di Torino, viene favorito l’incontro delle startup del settore tecnologico avanzato con le aree di business dell’azienda potenzialmente interessate a prodotti innovativi. Lavazza aderisce inoltre al circuito della Fondazione Torino Wireless per facilitare l’applicazione di tecnologie dell’informazione e della comunicazione al settore agroalimentare, attraverso la collaborazione con le realtà più attive e all’avanguardia dell’area piemontese. La valorizzazione del know how e dei rapporti di collaborazione, con le imprese italiane, è confermata dai piani di sviluppo del Gruppo: l’investimento di circa 60 milioni di euro da realizzare nello stabilimento produttivo di Gattinara, ad esempio, sarà affidato ad aziende italiane in misura corrispondente al 70% del valore complessivo. 1 1 3 CAP. 5 - I FORNITORI 1 1 5 CAP. 6 - IL RISPE T TO DE LL’AMBIE NTE IL RISPETTO DELL’AMBIENTE Nei processi produttivi 2 3 1 5 Glossario 4 6 7 1 1 4 // 2 0 1 2 8 S O S T E N I BI L I TÀ 6 DI REPORT REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 1 1 6 6 Il rispetto dell’ambiente Lavazza ha avviato un percorso di monitoraggio ed efficientamento delle sue prestazioni in termini di impatti ambientali diretti. L’attenzione per l’ambiente è stata considerata anche nei Piani Industriali dei prossimi anni. Gli studi sul ciclo di vita di un espresso Lavazza, indipendentemente dal metodo di estrazione impiegato, dimostrano che tutte le fasi della catena di fornitura – dalla coltivazione della materia prima allo smaltimento – hanno forti impatti in termini di consumi energetici e relative emissioni di gas a effetto serra. In tale contesto l’attività manufatturiera svolta da Lavazza, consistente nella trasformazione di caffè verde in caffè tostato pronto per il consumo, SOMMARIO CAPITOLO 6 concorre alla generazione di impatti ambientali diretti ed indiretti tra cui il consumo di risorse quali energia elettrica, gas metano ed acqua, la produzione di emissioni in atmosfera, scarichi idrici, rifiuti e rumore verso l’esterno. I citati impatti sono costantemente monitorati e gestiti conformemente ad un sistema di procedure interne con l’obiettivo di minimizzarli, per quanto tecnicamente conseguibile. 6.1 Consumi energetici e idrici 6.2 La gestione dei rifiuti 1 17 CAP. 6 - IL RISPE T TO DE LL’AMBIE NTE REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 1 1 8 1 1 9 CAP. 6 - IL RISPE T TO DE LL’AMBIE NTE 6.1 Consumi energetici e idrici G RAFICO N. 6. 1 Consumo energetico complessivo I dati si riferiscono ai consumi degli stabilimenti di Verrés, Torino e Gattinara. Lavazza nella sua storia ha favorito la creazione di rapporti di lunga durata e ha contribuito allo sviluppo di un indotto importante Indice calcolato come rapporto tra consumi complessivi e tonnellate di prodotto confezionato in uscita dagli stabilimenti in perimetro. GJ [Gigajoule] per i consumi, GJ/ton di prodotto finito per l’indice di consumo GJ GJ/ton 600.000 4,5 500.000 4,45 4,46 400.000 Nel 2012 il fabbisogno energetico complessivo dei principali stabilimenti produttivi di Lavazza è stato di 543.982 GJ, con un consumo energetico per tonnellata di caffè confezionato stabile rispetto all’anno precedente e pari a 4,5 GJ/tonn. Il 57% dei consumi registrati è relativo a consumi termici per il riscaldamento degli ambienti e il funzionamento delle tostatrici, il restante 43% si riferisce invece al consumo di energia elettrica. I dati si riferiscono ai consumi degli stabilimenti di Verrés, Torino e Gattinara. Anche i consumi idrici degli stabilimenti produttivi e degli uffici amministrativi sono monitorati dal Gruppo per valutare al fine di individuare tutti i più efficaci interventi di riduzione. La maggior parte dei consumi, dentro il perimetro degli stabilimenti produttivi, è legata all’utilizzo dell’acqua nel processo di torrefazione del caffè, dei compressori e agli usi igienico-sanitari. Nel 2012 si sono consumati complessivamente 83.512 metri cubi di acqua, con una riduzione di circa il 17% rispetto all’anno precedente. Tale riduzione è da attribuire principalmente alla realizzazione di interventi volti a razionalizzare l’utilizzo di tale risorsa in fase produttiva: ottimizzazione dei compressori, passando da un sistema a ciclo aperto a un sistema a ciclo chiuso. Se 4,45 4,4 300.000 4,35 200.000 4,3 100.000 4,25 0 4,2 2011 115.800 ton di prodotto finito Consumo termico complessivo 2012 122.288 ton di prodotto finito Consumo elettrico complessivo Indice di consumo REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 1 2 0 1 2 1 CAP. rapportato al prodotto finito, il consumo di acqua in fase di produzione incide in minima parte: circa 0,7 m3 per ogni tonnellata di caffè prodotto. G RAFICO N. I maggiori sforzi di Lavazza, in termini di monitoraggio e riduzione dei propri impatti diretti dati dai consumi energetici, si stanno incentrando sui processi produttivi a maggiore intensità energetica: la tostatura del caffè verde e il confezionamento dei prodotti. Per ridurre strutturalmente i consumi si stanno implementando programmi di razionalizzazione e ottimizzazione dell’utilizzo di energia elettrica e di gas metano attraverso la sostituzione dei 6. 2 Consumo idrico complessivo I dati si riferiscono ai consumi degli stabilimenti di Verrés, Torino e Gattinara. Indice calcolato come rapporto tra consumi complessivi e tonnellate di prodotto confezionato in uscita dagli stabilimenti in perimetro. m3 per i consumi, m3/ton di prodotto finito per l’indice di consumo m3 - IL RISPE T TO compressori, il recupero di energia termica derivante dalla tostatura in più cicli produttivi e interventi sulla climatizzazione degli uffici. È, inoltre, in fase di progettazione nello stabilimento di Torino, un impianto per recuperare il calore prodotto dalle tostatrici come fonte di riscaldamento degli ambienti di produzione. Si cerca, inoltre, di ridurre ulteriormente la quantità di gas clima-alteranti liberati in atmosfera, combinando gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica con l’impiego di fonti e tecnologie a più basso impatto ambientale: lo stabilimento di Gattinara è dotato di un impianto 0,90 0,68 80.000 60.000 G RAFICO N. fotovoltaico per la produzione di energia elettrica. Nell’ottica di una gestione ambientale sempre più efficiente, lo stabilimento di Verrès ha mantenuto negli ultimi anni la certificazione EMAS, riconoscimento dell’attuazione di un’efficace sistema di gestione ambientale teso al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali del sito. Nel 2012 il Gruppo ha finanziato con circa 800 mila euro interventi di prevenzione e riduzione degli impatti ambientali generati dalle attività Lavazza negli stabilimenti produttivi di Verrés, Torino e Gattinara. Tali interventi hanno riguardato principalmente emissioni e inquinamento acustico. 6. 3 0,85 Spese correnti per la gestione ambientale 0,80 I dati si riferiscono agli stabilimenti di Verrés, Torino e Gattinara, 2012 0,75 3,5% 21.884 euro 0,5% 0,70 0,65 40.000 0,60 0,55 20.000 0,50 0,45 0 Rifiuti 2,942 euro Emissioni Scarichi Rumore 20,7% 128.169 euro Altro 0,40 2011 DE LL’AMBIE NTE m3/ton 0,86 100.000 Consumo idrico da acquedotto 6 2012 Consumo idrico da pozzo Indice di consumo 73,9% 457.848 euro 1,4% 8.933 euro REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 1 2 2 1 2 3 CAP. 6 - IL RISPE T TO DE LL’AMBIE NTE 6.2 G RAFICO La gestione dei rifiuti N. 6.4 Produzione dei rifiuti I dati si riferiscono ai consumi degli stabilimenti di Verres, Torino e Gattinara. Indice calcolato come rapporto tra consumi complessivi e tonnellate di prodotto confezionato in uscita dagli stabilimenti in perimetro Ton per i rifiuti, ton rifiuti/ton prodotto finito per l’indice di produzione rifiuti 480 Lavazza nella sua storia ha favorito la creazione di rapporti di lunga durata e ha contribuito allo sviluppo di un indotto importante ton/rifiuti 8.000,00 0,06 9.134 0,058 7.733 6.000,00 0,056 0,056 0,055 4.000,00 2.000,00 0,052 0,00 0,05 2011 Il Gruppo promuove una gestione sostenibile dei rifiuti generati dalle attività produttive e amministrative, mettendo in campo una serie di interventi nell’ambito della strategia di riduzione, riuso e recupero dei rifiuti. Per ridurre i rifiuti Si stanno ottimizzando i processi produttivi con un’attenzione particolare al contenimento degli sfridi di caffè. Negli uffici è stato razionalizzato il numero di stampanti attraverso il collegamento delle postazioni di lavoro a dispositivi di rete, ricercando oltre ai risparmi una riduzione dei rifiuti speciali prodotti e dei consumi di carta. Nelle mense, attraverso il servizio di caraffe d’acqua, è stato ridotto il consumo di bottiglie d’acqua in plastica. sistema di noleggio pallet per il trasporto della produzione dagli stabilimenti ai centri di distribuzione, consentendo così il continuo riutilizzo delle pedane altrimenti destinate alla distruzione o a sistemi di reimpiego meno efficienti. Per favorire il riutilizzo Il Gruppo avvia al recupero il 95 % dei rifiuti prodotti negli stabilimenti produttivi; la parte Lavazza si avvale di un Per recuperare i rifiuti 0,054 ton rifiuti/ton prodotto finito 481 10.000,00 115.800 ton di prodotto finito 1.760 ton di pedane destinate a recupero Filiere di recupero dedicate Altre tipologie di smaltimento Rifiuti totali 2012 122.288 ton di prodotto finito 2.839 ton di pedane destinate a recupero Rifiuti senza pedane Indice di produzione rifiuti L’aumento di produzione dei rifiuti nel 2012 è dovuto all’incremento di pedane e pallet in legno riutilizzate, questo aspetto positivo ha determinato di contro un numero più elevato di pedane e pallet dismesse come rifiuti e destinate a riuso da terzi. REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ residuale va a smaltimento. Si tratta, infatti, per la quasi totalità (99 %) di rifiuti non pericolosi, in buona parte costituiti da scarti di caffè avviati al compostaggio per diventare fertilizzante. Il forte impegno al recupero dei rifiuti prodotti, confermato dai dati su spese e investimenti in tale ambito, si affianca ad una costante ricerca delle soluzioni tecniche più efficaci per la valorizzazione dei rifiuti stessi. In tale contesto si inserisce anche la partecipazione di G RAFICO N. // 2 0 1 2 1 2 4 Lavazza al progetto EcoFood, progetto coordinato da Soremartec Italia S.r.l. che intende rafforzare la sostenibilità ambientale di alcune filiere agroalimentari piemontesi, attraverso la valorizzazione energetica degli scarti e dei sottoprodotti generati durante il ciclo produttivo. 6. 5 Investimenti per la gestione ambientale I dati si riferiscono agli stabilimenti di Verrés, Torino e Gattinara, 2012 Emissioni Rumore 9% Altro 13.390 euro 39% 60.355 euro 52% 80.025 euro 1 2 5 CAP. 6 - IL RISPE T TO DE LL’AMBIE NTE CAP. 7 - L’ IMPEG NO DE LLA FON DAZ ION E L AVA Z Z A L’IMPEGNO DELLA FONDAZIONE LAVAZZA per la valorizzazione delle comunità produttrici di caffè 2 3 1 5 Glossario 4 7 1 27 7 1 2 6 // 2 0 1 2 8 S O S T E N I BI L I TÀ 6 DI REPORT REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 1 2 8 7 La valorizzazione delle Comunità produttrici Lavazza è consapevole degli importanti risvolti sociali legati alle attività di coltivazione e raccolta del caffè nelle comunità di coltivatori e del ruolo che essa stessa può giocare in termini di creazione di valore nei territori in cui opera mediante la sua catena di fornitura. La coltivazione del caffè si concentra in Paesi in via di sviluppo ed emergenti e interessa soprattutto agricoltori-si stima circa i 2/3 di tutti i produttori del mondo- che dispongono di piantagioni di ridotte dimensioni, in media SOMMARIO CAPITOLO 7 inferiore ai due ettari, la cui raccolta è spesso l’unica fonte di reddito per interi nuclei familiari. La Fondazione Lavazza dedica le proprie risorse alla realizzazione di interventi a favore delle comunità produttrici di caffè. Lo scopo di tale attività è quello di incrementare il loro knowhow, attraverso il trasferimento di tecnologie e conoscenze agronomiche e gestionali, contribuendo così al miglioramento delle loro condizioni di vita e di lavoro. 7.1 7.1.1 7.12 Obiettivi, approccio e progetti della Fondazione Lavazza Per moltiplicare l’impatto: la sinergia con altri attori della filiera Il progetto Coffee & Climate 1 2 9 CAP. 7 - L’ IMPEG NO DE LLA FON DAZ ION E L AVA Z Z A REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 1 3 0 1 3 1 CAP. 7 - L’ IMPEG NO DE LLA FON DAZ ION E L AVA Z Z A 7.1 Obiettivi, approccio concine e progetti della Fondazione Lavazza na Eccellenza orare insieme agli altri / oragnizzazione a matrice Un ruolo fondamentale tra i progetti della Fondazione Lavazza lo occupa il programma ¡Tierra!, nell’ambito del quale la Fondazione, partecipa in prima persona alla definizione degli interventi, al coinvolgimento dei partner operativi e al monitoraggio delle attività mpetenza e trasparenza e a per l’ambiente La Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza Onlus è nata nel 2004. agli altri / oragnizzazione a matrice asparenza In base allo Statuto, “La Fondazione, esclusa qualsiasi finalità di lucro, si propone, direttamente o indirettamente, l’esclusivo perseguimento di finalità di solidarietà sociale nel campo dell’assistenza sanitaria, dell’assistenza sociale e socio sanitaria e della tutela della natura e dell’ambiente sia in Italia che all’estero.” Per realizzare i propri scopi di solidarietà sociale, la Fondazione si prefigge: la promozione, lo sviluppo e il coordinamento, anche in collaborazione con soggetti pubblici e / o privati, di iniziative che abbiano lo scopo di migliorare le condizioni di vita e di lavoro di comunità e soggetti in stato di disagio, con particolare riferimento alle popolazioni dei Paesi produttori di caffè; la promozione, lo sviluppo ed il coordinamento di studi, ricerche ed attività in genere volte esclusivamente alla valorizzazione ed alla tutela dell’ambiente ed in particolare alla promozione, diffusione ed attuazione di nuove metodologie atte a introdurre il concetto di sostenibilità ambientale, economica e sociale nella coltivazione e lavorazione del caffè e il loro miglioramento produttivo ed economico; la promozione di indagini, ricerche e studi indirizzati a conoscere le condizioni socio economiche delle popolazioni dei Paesi produttori di caffè, individuandone le evoluzioni demografiche attuali e future e contribuendo all’individuazione di politiche rispondenti ai loro bisogni; il finanziamento e l’erogazione annuale di borse di studio e premi ai giovani/studiosi di qualsiasi nazionalità positivamente distinti per studi, ricerche o impegno nei settori sopraindicati; l’assistenza sociale e sociosanitaria a favore di collettività e/o individui in casi speciali di eccezionale gravità e urgenza. La Fondazione Lavazza adotta un approccio inclusivo aprendosi al confronto con altri attori promuovendo la collaborazione per raggiungere risultati più efficaci. La Fondazione quindi si impegna ad agire come collettore e facilitatore di progetti “a più mani” nei contesti in cui opera. Al fine di focalizzare gli sforzi su temi di effettivo interesse per le comunità coinvolte e ottenere una forte ownership locale, tutti gli interventi sono concepiti mediante un coinvolgimento diretto degli attori interessati. Lavorare insieme agli altri / oragnizzazione a matrice REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 1 3 2 1 3 3 CAP. 7 - L’ IMPEG NO DE LLA FON DAZ ION E L AVA Z Z A Competenza e trasparenza Iconcine Icona Eccellenza Cura per l’ambiente In questo quadro si inserisce il programma ¡Tierra!, nell’ambito del quale la Fondazione partecipa direttamente a tutto il ciclo del progetto, compreso il monitoraggio dell’implementazione e dei risultati raggiunti. Il primo progetto, conclusosi nel 2009, ha coinvolto le comunità produttrici di caffè di Honduras, Perù e Colombia, per spostarsi nel 2010 verso nuove aree di intervento in Brasile, India e Tanzania. I progetti prevedono interventi di natura sociale, economica e ambientale. In Brasile il progetto in atto è destinato ai piccoli produttori di caffè delle comunità nel Minas Gerais meridionale, nell’area di Lambarì. Qui la Fondazione Lavazza, in partnership con la Hans R. Neumann Stiftung, con Emater, con la Fundação do Banco do Brasil e con la Cooperativa Agropecuária de Lambarí, contribuisce alla formazione per la produzione di caffè sostenibile in favore dei piccoli produttori nella municipalità di Lambarì e nei territori limitrofi. Il progetto si basa sulla creazione di un ambiente favorevole per lo sviluppo della produzione famigliare del caffè, al fine di renderla più efficiente, in armonia con la natura, e ottenere una qualità di caffè migliore. In India, nello stato del Karnataka, il progetto ¡Tierra! sostiene 400 produttori di caffè Robusta. Il progetto, le cui attività sono in corso dal 2011, viene realizzato in collaborazione con l’ente per la cooperazione tedesco (DEG, Deutsche Investitions- und L’empowerment economico Entwicklungsgesellschaft). In delle comunità di produzione Tanzania la Fondazione sostiene del caffè costituisce una dal 2010 un ampio progetto di Lavorare insieme agli altri / oragnizzazione a matrice assistenza tecnica ai produttori di sfida complessa di notevoli proporzioni. Richiede il concorso caffè dell’area di Kirua (ca. 700), di vari soggetti, dalle istituzioni sulle pendici del Kilimanjaro. nazionali e internazionali alle Nella stessa zona nel 2012 grazie organizzazioni non governative a ¡Tierra! e alla collaborazione e alle imprese. Ciascuno nel con l’associazione Kirua Children Competenza e trasparenza rispetto dei propri ruoli e dei è stata costruita una scuola propri obiettivi. materna, la MaseRing Nursery Per una grande impresa di School, diretta da padre Peter torrefazione come Lavazza Kylasara nel villaggio di Maande sostenere i coltivatori di caffè (regione di Kirua, a 1.200 metri di in questo percorso di crescita quota sul Monte Kilimangiaro). sostenibile è certamente una questione di responsabilità I contributi che Lavazza eroga etica, ma anche di lungimiranza annualmente alla Fondazione Cura per l’ambiente e tutela del business. È infatti sono interamente impiegati suo interesse strategico in attività e progetti nei paesi poter contare su comunità di produttori di caffè. Nel 2012 circa coltivatori solide, in grado di un terzo dei fondi a disposizione offrire nel tempo materie prime della Fondazione, sono stati in quantità e qualità adeguate. destinati al finanziamento dei progetti ¡Tierra!. Con questa consapevolezza Alla “seconda generazione” e l’intuizione che si possano di progetti ¡Tierra! se ne sta ottenere benefici maggiori aggiungendo una terza; nel se si riescono a coordinare i 2013 sono stati avviati interventi progettuali in Etiopia e in Vietnam. diversi attori della filiera per creare sinergie e potenziare l’impatto degli interventi realizzati, abbiamo sostenuto, attraverso la Fondazione Lavazza, International Coffee Partners (www.coffee-partners. org), nel cui Steering Committee siedono Giuseppe Lavazza, Vice Presidente Luigi Lavazza S.p.A., e Mario Cerutti, Green Coffee & Corporate Relations Partner. Il coordinamento riunisce importanti torrefattori europei (oltre a Lavazza, Joh. Johannson 7.1.1 Per moltiplicare l’impatto: la sinergia con altri attori della filiera La partnership della Fondazione Lavazza con Save the Children per contrastare la malnutrizione infantile Nel 2012 la Fondazione Lavazza ha rinnovato il suo sostegno a favore di Save the Children, organizzazione non governativa internazionale per la difesa dei diritti dei bambini, finanziando un programma di lotta alla malnutrizione in India, nel Bengala Occidentale, all’interno della campagna internazionale di Save the Children EVERY ONE. Il progetto ha l’obiettivo di ridurre il tasso di mortalità infantile attraverso la prevenzione e la cura della malnutrizione. Determinante a questo scopo l’intervento di Save the Children per informare e sensibilizzare le comunità locali sull’importanza di adottare corrette abitudini alimentari e prassi igienico – sanitarie, le attività per migliorare il sistema di identificazione e gestione dei casi di malnutrizione a livello comunitario, il confronto con le istituzioni locali per la definizione di adeguate politiche sanitarie locali. Ad oggi, nell’arco di tre anni, 25.000 bambini e 10.000 mamme sono stati assisti direttamente, più di 500 operatori sanitari hanno partecipato ai corsi di formazione e 45.808 persone hanno beneficiato indirettamente. REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 1 3 4 1 3 5 CAP. Kaffe AS dalla Norvegia, la svedese Löfbergs Lila AB, Gustav Paulig Ltd. per la Finlandia e Tchibo GmbH dalla Germania) insieme al trader Neumann Gruppe GmbH, in progetti di promozione della sostenibilità delle filiere del caffè. La vision di ICP è di rendere i piccoli agricoltori che producono caffè più competitivi in modo sostenibile nel tempo. L’obiettivo degli interventi è quindi, anche in questo caso, quello di accompagnare le comunità di piccoli coltivatori di caffè nel miglioramento delle loro condizioni di vita e di lavoro attraverso la promozione di pratiche agricole più sostenibili e la costituzione di reti di coordinamento fra agricoltori. I progetti vengono svolti in partnership con organizzazioni internazionali per lo sviluppo (quali UE, USAID, la tedesca GIZ, la francese AFD e organizzazioni non governative come Oxfam) così come con partner locali, per massimizzare l’impatto. Con questo approccio, insieme agli International Coffee Partners, la Fondazione ha sostenuto 16 progetti in 11 paesi, coinvolgendo più di 60.000 beneficiari. Nel 7 - L’ IMPEG NO DE LLA 2002 i progetti di ICP si sono concentrati in Tanzania, Uganda, Brasile, Guatemala, El Salvador e Honduras. 7.1.2 Il progetto Coffee & Climate Per individuare strategie di adattamento ai cambiamenti climatici per la filiera del caffè, la Fondazione Lavazza partecipa a tavoli precompetitivi internazionali per far leva sui propri sforzi ed affrontare le sfide che l’attendono. Con questo obiettivo, insieme ad alcuni membri del International Coffee Partners, al Commonwealth Agricultural Bureaux International (CABI) e all’agenzia per lo sviluppo tedesca GIZ, la Fondazione FON DAZ ION E L AVA Z Z A Lavazza ha supportato il lancio del progetto Coffee & Climate (www.coffeeandclimate.org). Il progetto vede il coinvolgimento diretto del Vice Presidente Giuseppe Lavazza, Chairman dell’iniziativa, e del Green Coffee & Corporate Relations Partner di Lavazza, Mario Cerutti, membro dello Steering Committee. L’iniziativa ha come obiettivo lo studio dell’influenza dei cambiamenti climatici sulla produzione del caffè al fine di fornire ai coltivatori il trasferimento di conoscenze e tecnologie che possano permettere di rispondere efficacemente alle condizioni climatiche in costante cambiamento. Il progetto è stato avviato in Brasile, Tanzania, Guatemala, Honduras, El Salvador e Vietnam. Cecafé La Fondazione da parecchi anni collabora con Cecafé, l’associazione degli esportatori di caffè brasiliani, nel progetto “Criança do café na escola”, che prevede la realizzazione di laboratori di informatica nelle scuole primarie delle zone caffeicole (a oggi sono stati realizzati 40 laboratori). Per una grande impresa di torrefazione come Lavazza sostenere i coltivatori di caffè in questo percorso di crescita sostenibile è certamente una questione di responsabilità etica, ma anche di lungimiranza e tutela del business 1 3 6 1 3 7 CAP. 8 - UN PE RCORSO DI MIG LIORAME NTO CONTINUO UN PERCORSO DI MIGLIORAMENTO CONTINUO Gli obiettivi di sostenibilità di Lavazza 2 3 1 5 Glossario 4 8 Icona Eccellenza 7 Iconcine // 2 0 1 2 8 S O S T E N I BI L I TÀ 6 DI REPORT REPORT 1 DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 Offrire un ambiente di lavoro che sviluppa le competenze e valorizza la diversità 2 Minimizzare l’impatto ambientale dei prodotti e dei processi e presidiare salute e sicurezza nei luoghi di lavoro 1 3 8 1 3 9 CAP. G L I S T R U M E N T I G L I S T R U M E N T I 8 - UN PE RCORSO DI MIG LIORAME NTO CONTINUO Adottare nuovi strumenti che rafforzino il senso di appartenenza al gruppo dei nuovi collaboratori. Implementare il progetto “Leading Change”, per sviluppare il sistema di arricchimento e valorizzazione delle competenze dei collaboratori. Proseguire il percorso formativo, in relazione alle necessità emerse dalla valutazione delle competenze. Rafforzare la capacità di misurare e monitorare le nostre performance ambientali, anche facendo riferimento alle richieste dei principali standard internazionali, per facilitare la definizione e la realizzazione di interventi di miglioramento mirati e la comparabilità dei nostri dati. Proseguire il percorso di revisione del packaging dei prodotti in ottica di riduzione dell’impatto ambientale. Proseguire nell’inserimento dell’etichettatura ambientale sul packaging dei prodotti. Proseguire nelle attività di miglioramento continuo delle performance in materia di ambiente e sicurezza sul lavoro. 3 4 5 Proseguire l’impegno a favore delle comunità produttrici di caffè Promuovere l’innovazione e lo sviluppo sostenibile dei fornitori Rafforzare la trasparenza e il dialogo nei confronti dei nostri stakeholder G L I S T R U M E N T I Proseguire la realizzazione di progetti di sostegno alle comunità produttrici di caffè, nel quadro del programma ¡Tierra! e degli interventi della rete International Coffee Partners. G L I S T R U M E N T I Estendere l’applicazione del Codice di Condotta fornitori a tutto il parco fornitori che hanno rapporti con Lavazza. Implementare progressivamente un sistema di qualificazione dei fornitori che prenda in considerazione aspetti di Corporate Social Responsibility. G L I S T R U M E N T I Proseguire con il percorso di rendicontazione in ottica di miglioramento continuo. Rafforzare la comunicazione esterna in materia di sostenibilità, anche attraverso il progetto avviato con il contributo del Ministero dell’Ambiente. 1 41 G LO S SARIO 2 3 1 Glossario 4 G LO S SARIO 5 7 1 40 // 2 0 1 2 8 S O S T E N I BI L I TÀ 6 DI REPORT REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ Accountability Un’organizzazione è “accountable” se si organizza in modo da rendere conto periodicamente e comunicare con trasparenza agli stakeholder (vedi stakeholder) il proprio approccio, i propri obiettivi e i propri risultati. Il livello di accountability di un’organizzazione e i contenuti rendicontati hanno impatti rilevanti sulla percezione che i soggetti interessati hanno dell’organizzazione stessa, incidendo quindi sulla sua reputazione. L’accountability è quindi un terreno sul quale si costruisce e rafforza la relazione di fiducia tra un’impresa e i suoi stakeholder. Audit Audit è una valutazione delle performance di un’organizzazione in relazione a criteri prefissati, compiuta attraverso strumenti che ne garantiscano l’obiettività. L’audit è svolto generalmente con una attività ispettiva presso le sedi del soggetto di cui occorre valutare la condotta. Gli ambiti di valutazione e i requisiti dei quali valutare il rispetto sono generalmente definiti da accordi commerciali che intercorrono tra due soggetti (qualora // 2 0 1 2 l’audit avvenga, ad esempio, nel contesto di un contratto di fornitura e sia il cliente, direttamente o coinvolgendo auditor di terza parte, a provvedere alla verifica dei requisiti), oppure da standard ai quali l’organizzazione ha definito volontariamente di aderire (come nel caso delle certificazioni). L’audit può rilevare non conformità dei processi aziendali ai requisiti richiesti; questo comporta la definizione di azioni correttive per eliminarle. La mancata eliminazione delle non conformità può portare fino all’interruzione delle relazioni commerciali, se questo è previsto dai contratti in essere con i fornitori. Bilancio di Sostenibilità Documento redatto periodicamente per mezzo del quale un’organizzazione analizza le sue performance in ambito sociale, ambientale, ed economico, descrivendo la sua capacità di : - mantenere la qualità e riproducibilità delle risorse naturali; - garantire condizioni di benessere e opportunità di crescita nel rispetto dei diritti umani e del lavoro; - generare reddito, profitto e 1 42 lavoro stabile e durevole. Il Bilancio di Sostenibilità è un documento volontario e quindi non ci sono prescrizioni di legge da rispettare nella sua realizzazione. Esiste però uno standard che ne definisce struttura e contenuti in modo che questo possa rispondere a ciò che gli stakeholder (vedi stakeholder) di un’organizzazione sono interessati a sapere. Si tratta dello standard GRI ( i GRI), riconosciuto a livello internazionale e utilizzato dalle principali organizzazioni nel mondo per la loro rendicontazione di sostenibilità. Nel 2013 il Parlamento e il Consiglio Europeo hanno emanato una proposta di Direttiva sul tema della “comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità da parte di talune società e di taluni gruppi di grandi dimensioni“. La Direttiva ha l’obiettivo di introdurre per le società europee, quotate e no, che occupino più di 500 dipendenti, l’obbligo di pubblicare nella relazione di gestione una dichiarazione contenente “almeno le informazioni essenziali in materia ambientale e sociale, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione attiva e passiva”. 1 43 Biodiversità La variabilità tra gli organismi viventi all’interno di una singola specie (diversità genetica), fra specie diverse e tra ecosistemi. La Convenzione sulla diversità biologica, approvata dalla Comunità Europea, afferma la necessità di anticipare, prevenire e combattere alla fonte le cause di significativa riduzione o perdita della diversità biologica in considerazione del suo valore intrinseco e dei suoi valori ecologici, genetici, sociali, economici, scientifici, educativi, culturali, ricreativi ed estetici. Biologico – Organic Per “coltivazione biologica” (o, in lingua inglese, “organic farming”) si intende una modalità di coltivazione di materie prime che rispetta una serie di principi codificati, fra cui il divieto di utilizzo di sostanze chimiche in tutte le fasi della produzione agricola. Per “biologico” / “organic” si intende anche uno standard di certificazione delle materie prime agricole che garantisce la loro provenienza da filiere in cui sono rispettati i principi della coltivazione biologica. Per le aziende che operano in Europa, le norme tecniche che formalizzano le caratteristiche G LO S SARIO della coltivazione biologica sono definite dalla normativa comunitaria; esistono poi degli Organismi di Controllo autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali italiano che sono titolati ad effettuare i controlli diretti nelle aziende e a certificare le produzioni biologiche. Best Available Technology (BAT) La più efficiente ed avanzata tecnologia, industrialmente disponibile ed applicabile in condizioni tecnicamente valide, in grado di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente nel suo complesso. Carbon Footprint Impronta del carbonio Misura dell’impatto delle attività umane (che siano prodotti, servizi, processi, …) sull’ambiente, nei termini di quantità totale di anidride carbonica (CO2) e di altre emissioni di gas a effetto serra legate al suo intero ciclo di vita. Codice Etico Documento stilato ed adottato su base volontaria da un’organizzazione, in cui si definisce il complesso di norme etiche e sociali, principi, comportamenti, impegni e responsabilità ai quali ogni esponente dell’organizzazione si deve attenere. Compatibilità ambientale Indica la caratteristica di un progetto o di prodotto di essere realizzato e di sussistere senza produrre impatti negativi sulle condizioni dell’ambiente. Compostaggio industriale Trattamento industriale della frazione umida di rifiuti solidi urbani e di scarti di produzione agricola e industriale biodegradabili per l’ottenimento di compost per il commercio. Il trattamento avviene per mezzo di un processo biologico in presenza di ossigeno. CO2 equivalente Emissioni di un qualsiasi gas serra convertite - secondo lo standard IPCC - in base al loro contributo all’effetto serra, utilizzando l’anidride carbonica CO2 come gas di riferimento. Ad esempio, l’effetto del metano (CH4) per il riscaldamento della Terra è equiparabile a 21 volte REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ quello dell’anidride carbonica CO2. CSR Corporate Social Responsibility Responsabilità sociale d’impresa Insieme di politiche adottate da un’azienda su base volontaria per integrare preoccupazioni sociali ed ecologiche nelle operazioni commerciali e nei rapporti con le parti interessate. Un’impresa è socialmente responsabile qualora non solo soddisfi pienamente gli obblighi di normativa, ma vada al di là investendo nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con gli stakeholder. In questa direzione va la definizione di CSR espressa dalla Comunicazione della Commissione Europea dell’ottobre 2011 “Una nuova strategia 2011 – 2014 per la responsabilità sociale d’impresa”, secondo cui la CSR è “un processo che integra preoccupazioni sociali, ambientali, etiche e di diritti umani nelle attività e nella strategia dell’impresa, in stretta collaborazione con i propri stakeholder, con l’obiettivo di: - massimizzare la creazione di valore condiviso per i proprietari/ azionisti e per gli // 2 0 1 2 altri stakeholder e la comunità in senso più ampio, attraverso un approccio strategico di lungo termine alla CSR e lo sviluppo di prodotti, servizi e modelli d’impresa innovativi; - identificare, prevenire e mitigare i suoi possibili impatti negativi”. Diversity Management Approccio consapevole alla gestione delle diversità in ambito organizzativo, siano esse di genere, di età, culturali, etniche, di orientamento sessuale, religiose, etc. L’obiettivo di questo approccio è la riduzione della conflittualità e la valorizzazione delle differenze come fattore di innovazione e di miglioramento delle performance. Eco-design - Ecoprogettazione Progettazione di un prodotto in modo che comporti il minor impatto possibile sull’ambiente durante la produzione, l’uso e lo smaltimento. Effetto serra Fenomeno naturale, amplificato dai risultati dell’attività 1 44 umana, che regola la capacità dell’atmosfera terrestre di trattenere l’energia che proviene dal sole, attraverso una strato semi trasparente costituito da gas serra che “intrappolano” i raggi solari. Efficienza energetica – Energy saving Serie di azioni di programmazione, pianificazione e adozione di strumenti operativi, di tecnologie e di metodi di lavoro che permettono di consumare meno energia a parità di produzione e servizi offerti. EMAS Eco-Management and Audit Scheme Strumento volontario di ecogestione e audit creato dalla Comunità Europea, al quale le organizzazioni possono aderire volontariamente, comprovante: - l’applicazione di sistemi di gestione ambientale; - la valutazione sistematica, obiettiva e periodica delle prestazioni di tali sistemi; - l’offerta di informazioni sulle prestazioni ambientali; - la rendicontazione delle proprie performance ambientali agli stakeholder. 1 45 Etichettatura ambientale Simbolo che evidenzia le migliori prestazioni ambientali di un prodotto rispetto ai suoi concorrenti; le imprese se ne avvalgono per orientare i consumatori all’acquisto di beni più rispettosi dell’ambiente. Esempi di etichette ambientali sono: - l’Ecolabel, marchio europeo di qualità ecologica; - i marchi di settore, quali Energy Star per i prodotti ad elevata efficienza energetica e FSC per i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile. Fair Trade – Equosolidale Standard di certificazione delle materie prime agricole che garantisce la loro provenienza da filiere gestite secondo i principi del commercio equo, fra cui il riconoscimento di prezzi minimi di acquisto garantiti ai coltivatori. Fonti energetiche non rinnovabili Fonti di energia che derivano da risorse che tendono ad esaurirsi sulla scala dei tempi umani, diventando troppo costose o troppo inquinanti G LO S SARIO per l’ambiente, al contrario di quelle rinnovabili, che vengono reintegrate naturalmente in un periodo di tempo relativamente breve. Sono un esempio di fonti di energia non rinnovabile i combustibili fossili (carbone, petrolio, gas naturale) e i minerali usati per la produzione di energia nucleare (uranio e plutonio). Fonti energetiche rinnovabili Fonti energetiche capaci di rigenerarsi alla stessa velocità con cui vengono consumate o che non sono esauribili. Rientrano tra le fonti rinnovabili: l’irraggiamento solare, il vento, le biomasse, le maree e le correnti marine, le precipitazioni meteoriche (utilizzabili tramite il dislivello di acque). Global Compact Network di imprese ed organizzazioni nazionali ed internazionali provenienti da tutte le regioni del mondo, nato su proposta del segretario generale delle Nazioni Unite per la promozione di un’economia globale sostenibile. Le imprese aderenti devono dimostrare di operare nel rispetto dei diritti umani e del lavoro, della salvaguardia dell’ambiente e della lotta alla corruzione. Global Reporting Initiative (GRI) Organizzazione riconosciuta a livello internazionale, non profit e multistakeholder, che nasce con l’obiettivo di individuare le linee guida per la redazione del bilancio di sostenibilità e di promuovere l’adozione di tale bilancio come mezzo per contribuire allo sviluppo sostenibile. Dal 1997, anno della fondazione, a oggi GRI ha predisposto una serie di edizioni del proprio standard di rendicontazione, ciascuna delle quali rappresenta una evoluzione della precedente nell’ottica di cogliere le evoluzioni del contesto e rispondere meglio alle aspettative informative degli stakeholder (vedi stakeholder). A metà del 2013 è stata presentata la nuova edizione dello standard, il “G4”, che incentra la rendicontazione sul concetto di “materialità” (vedi materialità). Greenwashing Comportamento scorretto di un’azienda o di un’organizzazione volto a simulare l’adozione di politiche ambientali e sociali per REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ conseguire vantaggi d’immagine distogliendo l’attenzione dalle proprie responsabilità nei confronti di impatti negativi o semplicemente millantando riduzioni di impatti non effettivamente realizzate. Impronta ecologica Indice sintetico che misura quanta area ecologicamente produttiva, sia terrestre che marina, è richiesta da una popolazione o da un’attività per produrre tutte le risorse consumate e per assorbire tutti i rifiuti prodotti usando le tecnologie e le modalità di gestione prevalenti. ISO 14001 Standard internazionale di carattere volontario, applicabile a tutte le tipologie di imprese, che consente di valutare e certificare l’adozione di un sistema di gestione ambientale (SGA), atto a garantire la conformità a tutte le pertinenti disposizioni regolamentari e l’impegno a un miglioramento continuo delle prestazioni ambientali. ISO 22000 Standard volontario per la certificazione di sistemi di // 2 0 1 2 gestione della sicurezza in campo alimentare. Si applica a tutte le aziende che operano in forma diretta o indiretta nel settore agroalimentare, inclusi i produttori di packaging, e consente di valutare e dimostrare la conformità e la sicurezza alimentare dei prodotti e di garantire un controllo efficace dei fattori di rischio. ISO 9001 Standard internazionale che definisce i requisiti di un sistema di gestione per la qualità di un’organizzazione. Tale standard fornisce le linee guida per migliorare l’efficacia e l’efficienza nella realizzazione del prodotto o nell’erogazione del servizio e per incrementare la soddisfazione e fidelizzazione del cliente. LEED LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) è un sistema di classificazione dell’efficienza energetica e dell’impronta ecologica degli edifici di origine statunitense, sviluppato dallo U.S. Green Building Council (USGBC). Il sistema prevede una certificazione volontaria applicabile agli edifici che ne attesta la sostenibilità 1 46 ambientale, sia dal punto di vista energetico che dal punto di vista del consumo di tutte le risorse coinvolte nel processo di realizzazione. Life Cycle Assessment (LCA) Metodologia definita dalle norme ISO della serie 14040:2006. La LCA è un processo oggettivo di valutazione dei carichi ambientali connessi con un prodotto, processo o attività, condotto attraverso l’identificazione e la quantificazione dell’energia, dei materiali impiegati e dei rifiuti rilasciati nell’ambiente, per valutare l’impatto di questi usi di energia, materiali e rilasci nell’ambiente, e per vagliare e realizzare le opportunità di miglioramento ambientale. La valutazione include l’intero ciclo di vita del prodotto, processo o attività, includendo l’estrazione e il trattamento delle materie prime, la fabbricazione, il trasporto e la distribuzione, l’uso e lo smaltimento finale. Materialità Per materialità si intende la rilevanza che una determinata tematica (economica, gestionale, sociale o ambientale) ha per 1 47 l’impresa e per i suoi stakeholder (vedi stakeholder). Sono material gli aspetti che riflettono gli impatti economici, sociali e ambientali significativi dell’organizzazione o influenzano in modo sostanziale le valutazioni e le decisioni degli stakeholder. Modello di Organizzazione e Gestione (ex D. Lgs. 231/2001) Sistema organizzativo, definito attraverso un atto ufficialmente adottato dall’impresa, volto a prevenire la responsabilità penale derivante dal Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231. Il Decreto prevede la “responsabilità amministrativa” a carico degli enti in merito alla commissione o tentata commissione di determinate fattispecie di reati compiuti da amministratori e dipendenti nell’interesse o a vantaggio degli enti stessi. Questo significa che, qualora una persona fisica che rappresenti l’azienda o agisca comunque nell’interesse della stessa commetta determinati reati da cui anche l’azienda trae un vantaggio, alla responsabilità penale del singolo si aggiunge la responsabilità dell’organizzazione, che ne risponde direttamente anche G LO S SARIO attraverso il proprio patrimonio. Il modello di organizzazione e gestione ha l’obiettivo di attivare i processi e gli strumenti idonei a prevenire le fattispecie di reati previsti dalla normativa, sollevando in questo modo l’ente dalla responsabilità nel caso in cui tali reati vengano comunque commessi. Piano Strategico di Sostenibilità Documento in cui l’azienda formula la sua vision, gli obiettivi e le attività per consentire entro determinati termini di tempo di conseguire un più adeguato soddisfacimento delle aspettative degli stakeholder e un miglioramento delle performance ambientali, garantendo l’integrazione delle istanze di sostenibilità con gli obiettivi strategici complessivi dell’organizzazione. Perimetro In riferimento alla rendicontazione di sostenibilità indica le varie entità (es. società controllate, joint venture, fornitori) la cui performance è inclusa nel report di sostenibilità di un’organizzazione. Trattandosi di una rendicontazione volontaria, l’azienda può definire autonomamente il perimetro di rendicontazione; quanto più il perimetro è ampio e comprende tutte o una parte significativa delle attività di un’azienda, tanto più questa è accountable (vedi accountability). Rainforest Alliance Rainforest Alliance è un’organizzazione non governativa fondata nel 1986 che ha come mission la conservazione della biodiversità, il miglioramento delle condizioni di vita dei coltivatori e la promozione di pratiche agricole sostenibili (www.rainforestalliance.org). Lo standard di certificazione si basa sul rispetto di 9 principi: tutela della flora e della fauna locali, tutela degli ecosistemi, tutela del terreno, tutela delle risorse idriche, trattamento equo dei lavoratori e buone condizioni di lavoro, buone relazioni all’interno delle comunità, gestione integrata dei rifiuti, gestione integrata dei pesticidi, monitoraggio e pacificazione. Riscaldamento Globale – Cambiamento climatico – Global Warming Espressione utilizzata per indicare le fasi di aumento della temperatura media REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ dell’atmosfera terrestre e degli oceani dovute a cause naturali. Più recentemente viene utilizzato come sinonimo di surriscaldamento globale: l’aumento della temperatura dovuto al contributo dell’uomo. Il principale gas climalterante è l’anidride carbonica (CO2), responsabile di circa l’80% del riscaldamento globale. Gli altri gas principali, regolamentati anche dal protocollo di Kyoto, sono il metano (CH4), il protossido di azoto (N2O), i composti alogenati (PFC), gli idrofluorocarburi (HFC) e l’esafluoruro di zolfo (SF6). SA 8000 Standard internazionale di certificazione (dove SA sta per “Social Accountability”), volto a certificare alcuni aspetti dell’attività d’impresa inerenti alla Corporate Social Responsibility. In particolare, gli aspetti dei quali si certifica la corretta gestione riguardano il rispetto dei diritti umani, il rispetto dei diritti dei lavoratori, la tutela contro lo sfruttamento dei minori, le garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro. La norma nasce prendendo come riferimento i principi stabiliti in alcuni fondamentali documenti internazionali quali le Convenzioni ILO, la // 2 0 1 2 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia; l’obiettivo che si pone è migliorare le condizioni di lavoro a livello globale. Stakeholder e multistakeholder Gli stakeholder, o “portatori di interesse”, sono gruppi o singoli che, ragionevolmente, ci si aspetta siano interessati in modo significativo da attività, prodotti e/o servizi dell’organizzazione, o le cui azioni possono influenzare la capacità dell’organizzazione di implementare con successo le proprie strategie e di raggiungere i propri obiettivi. Secondo lo standard AA1000SES (elaborato dall’organizzazione inglese AccountAbility e riconosciuto come riferimento a livello internazionale), per un’organizzazione è possibile prioritizzare i propri stakeholder o gruppi di stakeholder in base alla rilevanza di ciascuno di essi. La rilevanza è un attributo determinato dalla valutazione congiunta della dipendenza, dell’influenza e dell’urgenza che ciascuno stakeholder ha nei confronti dell’organizzazione, o di altri aspetti che caratterizzano la relazione tra lo stakeholder e l’organizzazione. 1 48 L’approccio multi-stakeholder è quello che prevede che una determinata tematica venga affrontata con la partecipazione e la collaborazione di attori che rappresentano diversi interessi in relazione alla tematica stessa e hanno quindi istanze differenti. Questi possono essere, ad esempio, i diversi attori che concorrono ad una filiera produttiva, i rappresentanti di istituzioni, imprese e organizzazioni non profit, … Le elaborazioni frutto di un approccio multi-stakeholder hanno come punto di forza l’essere pervenuti ad una sintesi il più possibile equilibrata che tenga conto in maniera bilanciata delle differenti istanze e interessi rappresentati. Sostenibilità e Sviluppo Sostenibile La definizione più diffusa del concetto di sviluppo sostenibile è contenuta nel “Rapporto Brundtland” della Commissione Mondiale sull’Ambiente e lo Sviluppo (così chiamato dal nome della presidente di turno Gro Harlem Brundtland), elaborato nel 1987. Con sviluppo sostenibile si indica un modello di sviluppo “che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”. 1 49 Sostenibilità è quindi un approccio (alla società, così come all’attività d’impresa) orientato a garantire l’equilibrio tra le istanze presenti e quelle future, bilanciando le istanze economico-finanziarie, quelle sociali e quelle ambientali. Turnover del personale Avvicendamento del personale calcolato attraverso il quoziente tra personale entrante e dipendenti che hanno interrotto il rapporto con l’organizzazione. UTZ UTZ è un’associazione no profit con sede ad Amsterdam, fondata nel 2002, con l’obiettivo di promuovere pratiche agricole sostenibili. Lo standard di certificazione si basa su principi quali la trasparenza delle pratiche commerciali, la tracciabilità della materia prima e il rispetto delle convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO, www.ilo.org). Il nome dell’associazione deriva da Utz kapeh (Buon caffè) nel linguaggio Maya Quiché. Welfare aziendale Sistema di prestazioni volontarie G LO S SARIO previste da un’impresa a favore dei propri dipendenti in risposta a specifici bisogni e interessi economico-sociali. Rientrano in questa definizione una gamma molto ampia di interventi, fra cui i benefit per corrispondere ai bisogni previdenziali e assistenziali (ad esempio il contributo per piano di assistenza sanitaria) e i beni o i servizi messi a disposizione dei dipendenti stessi per favorire la conciliazione vita-lavoro. 4C - Common Code for the Coffee Community Association 4C è un’associazione multistakeholder che ha sviluppato attraverso un approccio precompetitivo un sistema di verifica di standard minimi di sostenibilità per la produzione di caffè. Dell’associazione fanno parte oggi circa 300 organizzazioni, tra cui alcuni importanti torrefattori. REPORT DI S O S T E N I BI L I TÀ // 2 0 1 2 1 5 0 1 5 1 G LO S SARIO Stampato su carta FEDRIGONI WOODSTOCK BETULLA carte riciclata ottenuta con l’ 80% da fibre di recupero e il 20% di pura cellulosa ECF
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