il Piano Azioni Positive 2014-2016

COMUNE DI UDINE
Allegato alla Deliberazione Giuntale n. 262 del 12 agosto 2014
Il Piano delle Azioni Positive
per il triennio 2014-2016
I. Premessa
Il presente Piano viene redatto secondo i principi di cui al D.Lgs n.165 del 30.3.2011 e come
previsto dall’Art. 48 – comma 1 del D.Lgs n.198 dell’11/7/2006 “ Codice delle pari
opportunità tra uomo e donna, a norma della Legge 246/2005” prevede che i Comuni
predispongano Piani di Azioni Positive tendenti ad assicurare la rimozione degli ostacoli che di
fatto impediscono la piena realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra uomini e
donne all’interno di ciascuna Amministrazione.
Le Azioni Positive sono quindi misure temporanee speciali, finalizzate a rendere sostanziale il
principio di uguaglianza formale e volte a porre rimedio agli effetti sfavorevoli indotti da
eventuali discriminazioni. I PAP tra l’altro, al fine di promuovere l’inserimento delle donne nei
settori e nei livelli professionali nei quali esse sono sottorappresentate, favoriscono il
riequilibrio della presenza femminile nelle attività e nelle posizioni gerarchiche ove sussista un
divario tra i generi non inferiore a due terzi.
Coerentemente con la normativa comunitaria e nazionale che indica la promozione
dell’uguaglianza e la prevenzione di fenomeni discriminatori, il Comune di Udine riserva grande
attenzione alle tematiche di genere attraverso l’istituzione di diverse attività trasversali,
ormai consolidate da tempo, di Uffici dedicati al supporto delle politiche di genere e di gruppi
di lavoro trasversali ed interdisciplinari, costituiti con personale interno di diversi Servizi, senza
costi aggiuntivi, che ogni anno si dedicano a numerose attività sulle tematiche specifiche, con
azioni a favore della conciliazione e della diffusione delle pari opportunità sia all’interno che
all’esterno dell’Ente.
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sulle
le tematiche di genere
II. Le attività del Comune di Udine che intervengono sul
1) La Commissione Pari Opportunità (CPO), recentemente rinnovata a seguito della elezione
della nuova Amministrazione, è costituita da componenti prevalentemente esterni, con la
rappresentanza di alcuni amministratori interni, e ha l’obiettivo di rimuovere gli ostacoli che di
fatto costituiscono discriminazione diretta e/o indiretta nei confronti delle donne.
Le competenze della Commissione:
• promuovere indagini , ricerche ed analisi sulla condizione delle donne;
• individuare interventi atti a superare gli ostacoli che impediscono la realizzazione
delle pari opportunità;
• predisporre progetti di azioni positive in relazione alle normative di riferimento;
• sensibilizzare le persone di entrambi i sessi alle responsabilità familiari e professionali
per facilitare la partecipazione delle donne alla vita sociale, culturale ed economica della
comunità;
• promuovere iniziative per valorizzare la cultura, le attività delle donne ed i temi sulla
salute delle donne.
• oltre alle politiche di “pari opportunità” nella loro più stretta accezione, che restano
certamente come priorità della sua azione, questa Commissione sta introducendo un
approccio dall’ottica più ampia, che risolva le disparità tra uomo e donna inquadrandole in
un contesto più generale, nella convinzione che il contributo di genere possa giocare un
efficace ruolo nel processo di cambiamento e miglioramento del modello di vita di tutti,
tanto con la soddisfazione di bisogni specifici, quanto nello stabilire un ordine di priorità
degli interventi, attraverso percorsi per :
• coinvolgere le donne per rinnovare i modi di prendere le decisioni;
• moltiplicare le occasioni di scambio delle informazioni e i progetti innovativi;
• determinare, tenendo conto del punto di vista delle donne, i segni principali di ordine
socio-economico e culturali della città.
2) Il Comitato Unico di Garanzia per le Pari Opportunità, la valorizzazione del benessere di
chi lavora e contro le discriminazioni (CUG), previsto dall'art. 21 della L.4.11.2010, N.183,
costituito nel 2011, il cui Regolamento è stato approvato con DG n.170 dell’8.5.2012,
promuove azioni di tutela e sviluppo nei confronti di tutti i dipendenti dell’Ente, esercitando
compiti propositivi, consultivi e di verifica su temi quali :
uguaglianza sul lavoro tra uomini e donne;
politiche di conciliazione vita privata/lavoro;
azioni atte a favorire condizioni di benessere organizzativo;
prevenzione e rimozione di situazioni di discriminazione, violenze morali o psicologiche,
mobbing;
piani di formazione;
orari di lavoro, forme di flessibilità;
criteri di valutazione del personale;
promozione e attuazione di azioni positive sui temi di competenza;
collaborazione con organismi esterni ed interni, quali Commissione Pari Opportunità,
gruppo di lavoro sul Bilancio di Genere, etc...
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Oltre alle competenze istituzionali proprie del Comitato, si segnalano di seguito gli obiettivi
e le attività più importanti proposte e realizzate interamente o con il supporto del CUG:
A) Il Questionario incentrato sulle tematiche derivanti dalla conciliazione dei tempi di
lavoro e di cura della famiglia, somministrato a tutti i dipendenti, strutturato con l’obiettivo
di:
-
fotografare la situazione e le difficoltà collegate alla cura/assistenza dei familiari
dei/delle dipendenti o ad altre problematiche;
rilevare le criticità della conciliazione tra impegni di lavoro e impegni familiari;
percepire alcuni segnali di eventuale criticità rispetto al tema del benessere
organizzativo;
accertare se si sono verificati episodi discriminatori di genere ( effettivi o anche solo
percepiti come tali,) nell’ambito degli Uffici Comunali;
raccogliere spunti per il miglioramento della qualità della vita del personale, tra i quali è
emersa come esigenza principale, la richiesta di un Asilo Nido aziendale per i
dipendenti, ad oggi ancora non realizzata per mancanza di risorse economiche da
dedicare al progetto;
B) La verifica dei dati inerenti alla situazione delle mobilità interne e la richiesta di
regolamentazione di nuove modalità procedurali di gestione dello strumento per
ottimizzare l’utilizzo delle risorse umane, che ha portato alla presentazione di una proposta
alla Amministrazione per il “Regolamento per la disciplina della mobilità interna del
personale dipendente”, successivamente approvato con la Deliberazione Giuntale n.436
del 17/12/2013;
C) L’introduzione dell’istituto del TeleLavoro per il personale dipendente, avvenuta su
richiesta del CUG che ha costituito tra i suoi componenti un gruppo di lavoro che ha
elaborato una bozza di Regolamento, presentata alla Amministrazione, dopo aver condotto
uno studio di fattibilità e una valutazione dei costi-benefici, incentrati sugli elementi di
seguito indicati:
-
verifica dei costi per l’acquisto degli strumenti per l’installazione domiciliare della
postazione informatica;
preventivo dei costi delle risorse umane da utilizzare per le installazioni e i controlli
delle postazioni;
riduzione dei costi energetici dei consumi negli uffici:
riduzione dei costi diretti relativi ai buoni-pasto;
riduzione delle assenze nei casi di cura familiare;
riduzione indiretta dei costi dei trasporti e dell’inquinamento ambientale;
verifica degli aspetti logistici;
sicurezza delle postazioni;
definizione delle attività telelavorabili;
obblighi e posizione giuridica del dipendente in TeleLavoro
individuazione dei criteri di accesso al TeleLavoro;
tempi e modalità di realizzazione;
strumenti di verifica della prestazione del dipendente in TeleLavoro;
sperimentazione ed entrata a regime dell’istituto;
monitoraggio e valutazione dei risultati dell’applicazione dell’istituto
Il “Regolamento per la disciplina dell'istituto del TeleLavoro per il personale del Comune di
Udine” è stato approvato con Deliberazione Giuntale n. 13 del 21 gennaio 2014 e
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attualmente è in fase di prima applicazione che a sua volta prevede l’attivazione
sperimentale delle prime postazioni di TeleLavoro.
D) Il contributo alla definizione dei contenuti del ‘Questionario di rilevazione sul Benessere
Organizzativo’ da erogare ai dipendenti, previsto dall’ Autorità Nazionale AntiCorruzione,
che è stato preparato dal Servizio Organizzazione e Gestione Risorse Umane e fatto
esaminare al Comitato che lo ha condiviso e ne ha sottolineato alcuni aspetti essenziali per
garantirne l’efficacia:
-
-
-
-
-
il questionario è stato caricato sulla rete interna di comunicazione telematica Intranos e
compilato on-line in modo che la elaborazione dei dati possa poi avvenire
automaticamente;
il personale sprovvisto di postazione informatica ha potuto provvedere alla
compilazione recandosi presso la sede del Servizio del Personale ove è stato messo
messo a disposizione un computer collegato in rete, presso un locale riservato, nelle
giornate e con gli orari previsti;
l’anonimato di chi ha compilato il questionario on-line, da qualsiasi postazione
informatica, è stato garantito attraverso una particolare modalità di erogazione
telematica, concordata con il Servizio Servizi Informativi e Telematici che provvede
inoltre alla elaborazione informatica, in forma aggregata, dei risultati stessi;
i risultati emersi dal questionario, erogato ai dipendenti nel periodo 4 giugno - 4 agosto
2014, devono essere pubblicati e resi noti sempre in forma aggregata, sia agli organi
politici che a tutti i dipendenti;
le eventuali criticità dei diversi temi affrontati dal questionario vengono presentate alla
Amministrazione, al CUG e agli Uffici di competenza per essere oggetto di azioni di
miglioramento.
3) Il gruppo di lavoro interdisciplinare interno per la redazione e la pubblicazione annuale
del Bilancio di Genere ( BdG), già attivo con una prima edizione sperimentale pubblicata
nel 2007. Nato e concepito come importante strumento di rendicontazione delle spese
direttamente e indirettamente di genere, nel corso degli anni il BdG ha compiuto una
notevole evoluzione, compiendo il passaggio da strumento di rendicontazione a strumento
di governance, con la possibilità di diventare un documento propositivo che incida sulle
decisioni politiche di utilizzo dei fondi destinati alle opere strutturali sul territorio, per la
realizzazione di opere pubbliche e di interventi mirati anche a favorire e tutelare le cittadine
di genere femminile e indirettamente il rapporto di conciliazione dei tempi lavoro-famiglia e
le condizioni di sicurezza e vivibilità della città.
Negli ultimi due anni inoltre, il BdG si è arricchito di una parte operativa attraverso l’analisi
e la proposta di interventi di miglioramento, incentrati sul tema mamma/bambino in alcuni
quartieri critici della città. Tali interventi sono stati analizzati e progettati a seguito della
organizzazione di incontri e rilevazioni (focus group con interviste) con i rappresentanti
significativi dei quartieri stessi e con figure di particolare competenza sui temi in
discussione. Tramite l’ascolto attivo dei bisogni e delle proposte emerse, sono ora in fase
di realizzazione alcune azioni concrete di miglioramento da attuare sul territorio preso in
esame.
4) Il Servizio Zero Tolerance contro la violenza sulle donne, già attivo da parecchi anni sul
territorio comunale, è in continua evoluzione e costituisce un essenziale punto di
riferimento ove tutte le donne possono confrontarsi, gratuitamente, con il problema della
violenza, trovando uno spazio di ascolto e di sostegno concreto alle loro scelte.
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Il Servizio Zero Tolerance, ideato per affrontare il problema della violenza sulle donne
attraverso l’introduzione di un sistema di sinergie e di strategie coordinate tra enti con
diverse competenze, per la prevenzione della violenza sulle donne, promuove e coordina
servizi di supporto a tutte le donne in difficoltà. Il Servizio offre colloqui di consulenza,
informazione e sostegno, mantiene costanti contatti con i centri antiviolenza del territorio
regionale e italiano, partecipa alla ‘Rete delle case’ e dei Centri antiviolenza operanti in
Italia ed è a disposizione di ogni donna che ha vissuto o sta vivendo una situazione di
maltrattamento, molestia, violenza psicologica, fisica, mentale, sessuale, economica, in
famiglia e nel sociale.
Attualmente Zero Tolerance è composto da: due operatrici con formazione specifica - una
psicologa - un avvocato e alcune educatrici e mette a disposizione delle cittadine i seguenti
servizi:
- informazioni telefoniche
- colloqui individuali di consulenza e informazione
- colloqui individuali di sostegno nel percorso di uscita dalla situazione di violenza
- contatti con i Servizi e le Istituzioni utili nell'affrontare le problematiche di genere
- prima consulenza legale
- consulenza psicologica
- gruppi di mutuo aiuto (per affrontare insieme il vissuto di violenza, per scoprire la propria
forza e costruire autonomia)
Tra i risultati e le attività più recenti, la sottoscrizione di alcuni Protocolli d’Intesa con
diverse istituzioni locali quali l’Ordine degli Avvocati di Udine, le Forze dell’Ordine e le
Rappresentative Sindacali della Regione, finalizzati a costruire una rete integrata di
sostegno per contrastare il fenomeno dei maltrattamenti e della violenza alle donne e
rafforzare azioni di sensibilizzazione e interventi di prevenzione su tali tematiche
5) Da alcuni mesi, grazie al lavoro di un tavolo tecnico composto principalmente dai/dalle
componenti della Commissione Pari Opportunità, dalle rappresentanti delle Associazioni
locali che operano in favore delle politiche di genere e da alcuni dipendenti che fanno parte
dei gruppi di lavoro multidisciplinari, è stata inaugurata la Casa delle Donne, intitolata a
Paola Trombetti, per anni preziosa collaboratrice della Commissione PO.
Il Comune di Udine ha infatti ristrutturato e messo a disposizione i locali di un
appartamento di proprietà, arredato e allestito tramite sponsorizzazione da soggetti privati,
e destinato ad ospitare gratuitamente le Associazioni femminili che hanno aderito al
progetto e tutte le cittadine interessate, che si incontrano per partecipare alla molteplici e
continue iniziative di livello culturale, sociale, artistico ed etnico, aventi come oggetto e
soggetto il mondo delle donne.
La Casa delle Donne così concepita rappresenta una preziosa occasione di confronto e
scambio di esperienze, assolutamente dinamico perché continuamente aperto a nuove e
diverse iniziative e un punto di incontro che avvicina e permette la condivisione di idee,
progetti, problematiche e soluzioni in un ottica di sensibilizzazione di una mentalità di
rispetto delle differenze di genere, improntato allo sviluppo di una nuova forza comune per
combattere discriminazione e violenza.
Le attività che hanno maggior rilievo ai fini del presente PAP sono quelle esposte ai punti
1,2 e 3 in quanto rivolte anche all’interno degli ambienti di lavoro dell’Ente.
6
III. I dati relativi al personale del Comune di Udine al 31.12.2013
a) dotazione organica del Comune di Udine al 31.12.2013
dipendenti
numero
percentuale sul totale
donne
562
61,42%
uomini
353
38,58%
totale
915
100%
b) distribuzione del personale suddiviso per genere tra le diverse categorie professionali
cat
genere
totale
DIR
PO
D
C
B
A
uomini
14
5
64
137
115
18
donne
5
6
131
217
184
19
19
11
195
354
299
37
totale
353
562
915
c) distribuzione del personale suddiviso per genere e orario di lavoro:
dettaglio del personale part-time
dipendenti
orario part-time
donne
uomini
totale
percentuali
sui tot di categoria
Cat.B Cat.A
totale PT
percentuali PT
sul tot parziale di
genere
Dir
PO
Cat.D
Cat.C
0
0
0
0
0
0
17
4
21
52
4
56
40
5
45
10
1
11
119
14
133
21,17 %
3,96 %
0%
0%
13%
21%
16%
30%
14,54 %
percentuale PT
sul tot generale
7
c) distribuzione del personale suddiviso per genere e per aree
250
200
150
uomini
donne
100
50
0
amm
tecn
socio ass
educ
cult
finanz
polizia mun
d) distribuzione dell’utilizzo di congedi parentali - aspettative - L.104/1992
congedo
uomini
Δ uomo-donna
donne
totale
congedo parentale retribuito 100% 6
16
22
donne +6
congedo parentale retribuito 30%
0
24
24
donne +24
congedo parentale non retribuito
0
15
15
donne +15
aspettativa retribuita
5
8
13
donne +3
aspettativa non retribuita
5
3
8
donne -2
permessi L.104 per cura familiari
32
65
97
donne +33
permessi L.104 per se stessi
3
4
7
donne +1
totale
51
135
186
donne + 80
f) distribuzione della percentuale di infortuni sul lavoro 2013 suddivisa per genere
Uomini = 15/353= 4,25%
Donne = 16/ 562= 2,85%
8
g) formazione : percentuale relativa di genere sulla partecipazione alle iniziative programmate
dal Piano pluriennale delle Attività Formative
percentuale relativa di genere
suddivisione uomini-donne sul totale
del personale formato
32,37%
67,63%
uomini
donne
** nota: la percentuale del personale formato corrisponde in proporzione alla
percentuale del personale dipendente, composto dal 38,68% di uomini
e dal 61,42% di donne
9
IV. Il Piano delle Azioni Positive e le aree tematiche da sviluppare nel triennio
20142014-2016
Tutti gli organismi del Comune di Udine dedicati alla politiche di genere, di cui al paragrafo II
del presente Piano, sono coinvolti a diverso livello e con diversi compiti alla realizzazione
congiunta di un unico obiettivo: promuovere e realizzare interventi mirati non solo al
superamento delle disparità di genere tra le lavoratrici ed i lavoratori dell’Amministrazione, ma
anche volti a sviluppare la cultura di genere e il sostegno alle pari opportunità all’interno
dell’Ente e di riflesso anche nella comunità.
La tutela delle differenze è infatti anche un fattore di qualità dell’azione amministrativa:
attuare le pari opportunità, valorizzando le caratteristiche e l’integrazione di genere significa
innalzare il livello della qualità dei servizi con la finalità di rispondere con più efficacia ed
efficienza i bisogni dei cittadini, fruitori del servizio finale erogato.
Per tali motivazioni il Comune di Udine ha individuato alcuni macro-obiettivi da realizzare nel
triennio 2014-2016 e attuerà un Piano di Azione Positive mirato e concreto, finalizzato al
raggiungimento di obiettivi specifici, articolato per Aree, individuate come segue:
-
Area Conciliazione tempi lavoro-famiglia
-
Area Benessere Organizzativo
-
Area Promozione e sensibilizzazione della cultura di genere
-
Area Formazione e riqualificazione professionale
-
Area Organizzazione e lavoro
10
Area: Conciliazione tempi lavoro-famiglia
Obiettivo: Promuovere pari opportunità tra uomini e donne in condizioni di svantaggio, al fine di
trovare soluzioni che permettano di soddisfare il bisogno di conciliare meglio la vita
professionale con la vita familiare dei/delle dipendenti e di innalzare nel contempo la qualità
della vita.
Azione1: Verifica fattibilità ed eventuale stipula di convenzione per l’uso di Asili Nido e centri
estivi a particolare condizioni di vantaggio e con la riserva di posti destinati ai figli dei
dipendenti del Comune di Udine. Dalle rilevazioni emerse dal Questionario erogato al
personale - di cui al paragrafo II, 2, A) del presente documento - è risultata l’esigenza molto
sentita di poter usufruire di un asilo nido aziendale riservato ai figli dei dipendenti.
La mancanza di fondi e di risorse economiche da dedicare a questa proposta progettuale
esclude la possibilità di destinare locali e personale per la realizzazione di un asilo nido
utilizzabile esclusivamente dai figli dei dipendenti comunali. Pertanto ci si propone di valutare
altre possibilità quali la stipula di una o più convenzioni con Asili Nido aziendali di altre
Amministrazioni (Azienda ospedaliera, Università, altri Enti Locali..) che permettano di coattivare il servizio con costi contenuti.
Azione2:
Sperimentazione e messa e regime dell’Istituto del TeleLavoro. Approvato il
“Regolamento per la disciplina dell'istituto del TeleLavoro per il personale del Comune di
Udine” - di cui al paragrafo II, 2, C) - durante l’anno 2014 verrà attivata la prima fase
sperimentale di applicazione di tale importante strumento di conciliazione che permetterà poi
nel 2015 la verifica concreta delle eventuali difficoltà di applicazione dello stesso con la
possibilità di apportare interventi correttivi e migliorativi e nuove misure organizzative che
permetteranno nell’anno 2016 di passare ad un ricorso diffuso, sistematico e articolato del
telelavoro da parte dei diversi servizi comunali.
Azione3: Orari di lavoro. L’amministrazione si impegna a favorire l’adozione di politiche di
conciliazione degli orari di lavoro, fatte salve le esigenze di servizio degli Uffici e comunque nel
quadro delle più generali direttive emanate in materia di orario di lavoro settimanale e
giornaliero.
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Area: Benessere organizzativo
Obiettivo: Promuovere nell’Ente la cultura del benessere organizzativo e tutelare l’ambiente di
lavoro sia sotto il profilo della sicurezza che sotto il profilo del clima aziendale che dovrà
essere improntato a rapporti di correttezza di tipo relazionale e organizzativo.
Azione1: Esiti del questionario di percezione del benessere organizzativo. Nel 2014 quale
obiettivo del Servizio Organizzazione e Gestione Risorse Umane, si è provveduto alla
erogazione del ‘Questionario di rilevazione del benessere Organizzativo” – di cui al paragrafo II,
2 D) – ad oggi in fase di completamento. Entro la fine dell’anno sono previste l’ elaborazione e
la rappresentazione dei dati risultanti dalle risposte fornite dai dipendenti. Le risultanze del
questionario saranno diffuse e pubblicate sul sito interno dell’Amministrazione oltrechè
condivise sia con la parte politica che con i Dirigenti dei diversi Servizi. A seguito di tale
condivisione, nel corso del 2015 il CUG si occuperà dell’analisi approfondita dei risultati
emersi, e avrà il compito di impostare e proporre all’ Amministrazione azioni concrete di
miglioramento delle aree di criticità riscontrate relativamente a tutti gli aspetti rilevati. Nel
2016 l’Amministrazione metterà in atto le misure necessarie a migliorare di fatto il clima
organizzativo, finalizzate ad accrescere il livello di efficienza ed efficacia delle performances
professionali e di conseguenza dei servizi erogati al cittadino.
12
Area: Promozione e sensibilizzazione della cultura di genere
Obiettivo: Sensibilizzare i/le dipendenti,
promuovendo la cultura di genere attraverso la
diffusione delle informazioni e la promozione di iniziative sui temi di pari opportunità anche
all’esterno dell’Ente.
Azione1: Introduzione del linguaggio di genere. In collaborazione con la Commissione Pari
Opportunità, proporre alla Amministrazione l’adozione di un linguaggio di genere negli atti e nei
documenti, sia in quelli interni che in quelli destinati alle comunicazioni esterne, in modo che
venga privilegiato il ricorso a locuzioni prive di connotazioni riferite ad un solo genere.
Azione2: Comunicazione. Diffusione e pubblicazione, accessibile a tutto il personale tramite il
sito Intranos, delle iniziative, delle informazioni e del materiale diretti alla promozione della
cultura di genere e al contrasto alle discriminazioni, sia di quelle organizzate dai gruppi di
lavoro interdisciplinari – di cui al paragrafo II – sia degli eventi realizzati da fonti esterne alla
Amministrazione. Favorire, attraverso note informative, l’accesso da parte del personale di
sesso maschile all’utilizzo dei congedi parentali facoltativi riservati alla cura dei figli minori e
alle forme di permesso di astensione dal lavoro nei casi di assistenza a familiari, come previsto
dalle vigenti normative in materia. Realizzare nel 2015 una iniziativa celebratrice del
ventennale dell’adozione della ‘Dichiarazione di Pechino’.
Azione3: Partecipazione. Raccogliere proposte, suggerimenti e idee su azioni di miglioramento
da indirizzare al CUG - in merito alla diffusione della cultura di genere da parte dei dipendenti,
con modalità di scambio attivo, attraverso la creazione di un indirizzo di posta elettronica
dedicato e di un forum di confronto inserito nella apposita sezione del sito di comunicazione
interna del Comune, il cui accesso è riservato solo al personale.
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Area: Formazione e riqualificazione professionale
Obiettivo: Garantire le pari opportunità anche in materia di formazione, di aggiornamento e di
riqualificazione professionale.
Azione1: Articolazione delle sessioni formative. Nella progettazione delle attività previste dal
Piano Formativo pluriennale dell’Ente, ove è già garantita in uguale misura la partecipazione
alle iniziative ad entrambi i sessi – come si evince dal paragrafo III, grafico g) – l’Ufficio
competente si impegna, soprattutto in caso di corsi articolati in più sessioni formative, a
programmare calendari accessibili anche ai dipendenti che hanno obblighi di famiglia e/o che
svolgono la propria attività di lavoro con orario part-time.
Azione2: Interventi di reinserimento. Al fine di mantenere costante il livello di competenze già
acquisite, si intende attivare come prassi, il reinserimento del personale assente per lungo
periodo ( es. rientro dalla maternità o da aspettativa per motivi di cura e assistenza familiare)
attraverso un breve percorso di aggiornamento attuato dal responsabile dell’ufficio di
appartenenza o dai colleghi che lo hanno sostituito durante l’assenza, al fine di rendere
totalmente operativo il dipendente al suo rientro, nel minor tempo possibile e di favorire il
reintegro nella struttura organizzativa senza disagi e senso di emarginazione.
Azione3: Interventi formativi sulla violenza di genere.
Nel Piano della Formazione del
Personale relativo alle attività del triennio 2014-2016, vengono inseriti interventi formativi di
sensibilizzazione sul tema del contrasto della violenza sulle donne e sulle pari opportunità. Già
nel 2014 è prevista una iniziativa formativa interna destinata al personale della Polizia
Municipale progettata per supportare eventuali interventi che gli stessi agenti di PM
potrebbero trovarsi a dover effettuare in casi di violenza familiare sulle donne e sui minori.
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Area: Organizzazione e lavoro
Obiettivo: Garantire le stesse possibilità di carriera e avanzamento nei ruoli e nelle posizioni
apicali della struttura organizzativa
Azione1. Commissioni e concorsi. Nelle Commissioni dei concorsi e delle selezioni, fatte salve
le prescrizioni di Legge, dovrà essere riservata alle donne la partecipazione pari ad almeno
1/3.
Azione2. Competenze e sviluppo delle potenzialità. Mantenere e rafforzare il principio di
integrazione di parità di trattamento in tutte le fasi della vita professionale delle risorse
umane, affinché assunzione, formazione e sviluppo di carriera avvengano, compatibilmente
con le vigenti disposizioni normative, in base alle competenze, esperienze e potenziale
professionale e individuale, senza alcuna disparità di genere.
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V. Durata e monitoraggio delle azioni proposte
Il presente Piano vale per il triennio 2014-2016. Nel periodo di vigenza sarà effettuato il
monitoraggio dell’efficacia delle azioni adottate e raccolti pareri, consigli, osservazioni,
suggerimenti e possibili soluzioni fornite da tutto il personale dipendente, in modo da poter
procedere, al termine del triennio, ad un adeguata programmazione delle prossime Azioni
Positive. L’istituto competente a svolgere quanto previsto dal presente paragrafo viene
individuato, per competenza dei temi di riferimento, nel Comitato Unico di Garanzia (CUG).
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