Call for Proposals MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI DIREZIONE GENERALE PER LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO GIORDANIA Iniziativa di emergenza per il sostegno delle condizioni di vita dei rifugiati e delle comunità ospitanti in Giordania AID 10249 ALLEGATI A. B. C. D. E. F1. F2. G1. G2. H. I. L. Parametri di valutazione Chiarimenti amministrativi Formato standard proposta di progetto Piano finanziario Lettera d’incarico Modello polizza fideiussoria 2% Modello polizza fideiussoria anticipo Modello comunicazione dati per antimafia Schema controlli antimafia Disciplinare d’incarico Dichiarazione di esclusività Formato standard Rapporto intermedio e finale Amman, 25/06/2014. GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 1 GIORDANIA INIZIATIVA DI EMERGENZA PER IL SOSTEGNO DELLE CONDIZIONI DI VITA DEI RIFUGIATI E DELLE COMUNITÀ OSPITANTI IN GIORDANIA AID 10249 PREMESSA Di seguito si enunciano le modalità, stabilite dall’Ambasciata d’Italia ad Amman, in accordo con l’Unità Tecnica Centrale (UTC) e l’Ufficio VI della DGCS, per la formulazione e presentazione delle proposte progettuali da parte delle ONG. Sarà cura della DGCS, per mezzo dell’Ambasciata d’Italia ad Amman e dell’Ufficio del Programma di Emergenza, comunicare eventuali modifiche o integrazioni eventualmente sopravvenute nella normativa vigente richiamata nel presente documento. Si fa presente che verranno fornite istruzioni relative alla normativa in materia di tracciabilità dei flussi finanziari (legge 136/2010 e s.m.i). GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 2 INDICE 1. CARATTERISTICHE DEL PROGRAMMA DI EMERGENZA A FAVORE DELLE POPOLAZIONI VITTIME DELLA CRISI SIRIANA ............................................................................................................................................................. 4 2. LE CARATTERISTICHE DELLA INIZIATIVA DI EMERGENZA AID 10249 .................................................................. 6 2.1 PREMESSA.................................................................................................................................................................... 6 2.2 LINEE STRATEGICHE GENERALI PER LA ESECUZIONE DEI PROGETTI ............................................................................................. 8 2.3 SETTORI DI INTERVENTO .................................................................................................................................................. 9 2.3.1 PROMOZIONE DELLA CONDIZIONE FEMMINILE......................................................................................................... 9 2.3.2 SALUTE ........................................................................................................................................................... 9 2.3.3 PROTEZIONE DEI RIFUGIATI E SFOLLATI ................................................................................................................ 10 2.4 AREE DI INTERVENTO .................................................................................................................................................... 10 2.5 INDIRIZZI DI INTERVENTO ............................................................................................................................................... 11 2.6 COORDINAMENTO E INTERAZIONE CON ALTRI PROGRAMMI .................................................................................................. 12 2.7 MODALITÀ DI REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI ................................................................................................................ 14 3. CRITERI DI AMMISSIBILITÀ................................................................................................................................14 3.1 AMMISSIBILITÀ DELL’ORGANISMO PROPONENTE ................................................................................................................ 14 3.2 AMMISSIBILITÀ DELLE PROPOSTE PROGETTUALI .................................................................................................................. 15 4. SELEZIONE, VALUTAZIONE E APPROVAZIONE DELLE PROPOSTE PROGETTUALI ................................................15 5. DEFINIZIONE DELLE PROPOSTE PROGETTUALI ..................................................................................................17 5.1 DOCUMENTAZIONE DA ALLEGARE ALLA PROPOSTA DI PROGETTO ........................................................................................... 17 6. FINANZIAMENTO DEI PROGETTI .......................................................................................................................17 7. MODALITÀ DI EROGAZIONE ..............................................................................................................................20 8. RAPPORTI DI MONITORAGGIO INTERMEDIO E FINALE .....................................................................................20 9. RENDICONTAZIONE ..........................................................................................................................................22 10. PIANO FINANZIARIO E COMPENSAZIONI DELLE VOCI DI SPESA .......................................................................23 11. RESPONSABILITÀ E IMPEGNI DELLE ONG PER L’ESECUZIONE DEI PROGETTI CONCORDATI .............................23 12. ASSISTENZA TECNICA / CONSULENZA INTERNAZIONALE ................................................................................24 Allegati GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 3 1. CARATTERISTICHE DEL PROGRAMMA DI EMERGENZA A FAVORE DELLE POPOLAZIONI VITTIME DELLA CRISI SIRIANA La DGCS ha approvato con atto n. 34 del 6 marzo 2014 il finanziamento per la realizzazione dell'Iniziativa a sostegno delle condizioni di vita dei rifugiati e delle comunità ospitanti in Giordania, AID 10249 mediante la costituzione di un fondo in loco presso l’Ambasciata d’Italia ad Amman di Euro 1.500.000,00. Tale iniziativa si inquadra nelle finalità generali dell’azione della Cooperazione Italiana ed e’ in linea con gli appelli della Comunità internazionale. L’iniziativa si propone di intervenire nel contesto della gravissima emergenza umanitaria causata dal conflitto in atto in Siria, fornendo soccorso alle vittime della crisi. Conformemente a quanto previsto nella Proposta di Finanziamento relativa all’iniziativa di emergenza oggetto del presente documento, si riportano qui di seguito gli importi ivi previsti per ciascun settore di intervento: Settori d’intervento Importo previsto in € Settore: Promozione della condizione femminile 240.000,00 € Settore: Salute 560.000,00 € Settore: Protezione dei rifugiati e sfollati 540.000,00 € Costi di Gestione 160.000,00 € Totale 1.500.000,00 € Si fa presente che tali importi, seppur indicativi, dovranno essere rispettati nella sostanza in fase di implementazione dell’iniziativa. Eventuali variazioni potranno essere ammesse se debitamente motivate. Le proposte progettuali dovranno attenersi alle indicazioni fornite nel presente documento in termini di settori di intervento e obiettivi (obiettivo specifico e risultati previsti). Le proposte selezionate inoltre dovranno permettere al programma all’interno del quale si inseriscono di raggiungere il suo obiettivo specifico, ovvero: Migliorata la capacità di risposta, sia della comunità siriana rifugiata sia della comunità ospite, alle gravi conseguenze a livello socio-economico e sanitario causate dallo sradicamento da un lato e dalla pressione sule risorse locali dall’altro. Allo scopo si può fare riferimento al paragrafo 2.5 – Indirizzi di intervento e/o al quadro logico di seguito riportato: Logica d’intervento Obiettivo Generale Rafforzata la resilienza delle comunità giordane ospiti rispetto alla pressione causata dall’afflusso di rifugiati siriani Migliorate le condizioni di vita dei rifugiati siriani in Giordania Indicatori Aumento della qualità dei servizi di base stabilmente erogati e del numero di fruitori degli stessi; Diminuzione degli interventi sanitari legati alla violenza di genere Diminuzione di incidenza delle malattie croniche; Aumento della soddisfazione degli utenti rispetto ai servizi sanitari erogati; Migliorate le condizioni Fonti di verifica Condizioni Rapporti annuali ufficiali di UN, Autorità Locali, ONG locali e internazionali GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 4 socio-economiche delle fasce piu’ vulnerabili della popolazione target Obiettivo Specifico Risultati attesi Migliorata la capacità di risposta, sia della comunità siriana rifugiata sia della comunità ospite, alle gravi conseguenze a livello socio-economico e sanitario causate dallo sradicamento da un lato e dalla pressione sule risorse locali dall’altro Aumento del 15% del benessere socioeconomico e delle condizioni sanitarie delle comunità beneficiarie dell’intervento 1. Ridotta l’incidenza e le conseguenze della violenza di genere fra la comunità rifugiata Riduzione del 15% dei danni fisici e pscicologici causati dalla violenza di genere 2. Rafforzati i servizi sanitari a beneficio della communità rifugiata Aumento del 15 % del numero degli utenti dei servizi sanitari di base Diminuzione del 10% delle conseguenze di patologie croniche e relative alla salute materno-infantile 3. Rafforzate le capacità Diminuzione del 15% dell’incidenza delle patologie relative a cattive condizioni di vita dal punto di vista igienicosanitario di resilienza dei rifugiati alloggiati presso le comunità ospitanti e degli strati più vulnerabili delle comunità ospitanti stesse Attività 1.1 Rafforzamento dei servizi comunitari specifici offerti nei governatorati di Mafraq, Irbid e Amman e ove necessario, di quelle strutture che abbiano dimostrato ottime capacità di impatto e di efficienza; 1.2 Fornitura di servizi di assistenza alle vittime di violenza sessuale e di genere nei governatorati di Irbid, Mafraq e Greater Amman; 1.3 Diffusione di informazioni relative ai servizi disponibili alle vittime anche potenziali di violenza e sui diritti inalienabili in materia presso le comunità target del Programma; 1.4 Formazione del personale sanitario già operante nelle aree interessate per la gestione di casi di vittime di violenza Assessment iniziali e finali, sullo status socio-economico e sulle condizioni sanitarie, specifici per le comunità target prodotti dagli enti esecutori Il coordinamento fra tutti gli stakeholders mantiene l’attuale livello di efficienza e di efficacia Il conflitto in Siria non si inasprisce ulteriormente, tanto da minare quantitativamente e qualitativamente la capacità di risposta alla crisi dei Governi Locali e della Comunità Internazionale Le tensioni sociali non si inaspriscono Le Autorità e la società civile locali mantengono alto il livello di trasparenza e di impegno a favore delle vittime della crisi Assessment qualitativi e quantitativi iniziali e finali prodotti dagli enti erogatori dei servizi previsti dal progetto per area tematica di intervento e per comunità La Comunità Internazionale continua a promuovere l’ownership degli interventi e un adeguato trasferimento di capacità e di responsabilità Migliorato del 15% l’apporto nutrizionale Risorse: Personale dell’ufficio di Cooperazione; Personale delle ONG; Strutture di assistenza sociale e sanitaria presenti nelle aree di intervento; Esperti a supporto di attività specifiche relativamente al tema della violenza di genere; Formatori, personale di supporto ai servizi sociosanitari, e di outreach Costi: Attività: 1.340.000 euro Costi di Gestione: 160.000 euro Le Autorità locali non inaspriscono le disposizioni attuali e l’atteggiamento relativamente permissivo in materia di accesso al mercato del lavoro Le Autorità locali continuano a permettere alla comunità ospitata l’accesso ai servizi primari La comunità internazionale tiene fede agli impegni presi in termini di sostegno finanziario e operativo nelle dimensioni e modalità previste dagli RRP6, e NRP 2.1 Fornitura di medicine e di materiale sanitario agli ambulatori presenti nei campi profughi; 2.2 Rafforzamento delle strutture sanitarie inclusi interventi infrastrutturali, fornitura di attrezzature e GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 5 manutenzione delle attrezzature esistenti, affinché possano efficacemente affrontare le problematiche relative alla salute materno infantile e alla disabilità. 3.1 Identificazione dei bisogni specifici delle famiglie più vulnerabili in termini di mezzi di sussistenza ospitate presso le comunità locali o facenti parte di esse; 3.2 Fornitura di servizi di assistenza, di formazione, educazione, informazione e di supporto alla creazione di mezzi di sussistenza alle famiglie identificate come più vulnerabili; 3.3 Capacity development delle CSOs CBOs locali che forniscono servizi di assistenza alle famiglie vulnerabili; 3.4 Sostegno al dialogo e all’integrazione fra le comunità, Precondizioni Le Autorità locali mantengono un atteggiamento di collaborazione e apertura nei confronti degli interventi a sostegno delle comunità rifugiate a fronte del sostegno offerto anche alle comunità locali afflitte dalla pressione degli ospiti siriani Le attività di emergenza saranno realizzate in gestione diretta e con il concorso di ONG ai sensi della Legge 80/2005 che, all’art. 1, comma 15-sexies1, attribuisce al Capo Missione la facoltà di stipulare convenzioni con Organizzazioni Non Governative (ONG) per la realizzazione degli interventi di emergenza (art. 11 Legge 49/87), fornendo a livello locale uno strumento di maggiore semplificazione amministrativa e gestionale dei fondi relativi alle attività di cooperazione accreditati alle rappresentanze diplomatiche. 2. LE CARATTERISTICHE DELLA INIZIATIVA DI EMERGENZA AID 10249 2.1 Premessa A circa 3 anni dall'inizio del conflitto armato in Siria, le prospettive di una risoluzione rimangono ancora estremamente incerte. Il conflitto sta provocando non solo la perdita di numerose vite umane e la distruzione del tessuto sociale, economico e politico del Paese, ma anche una migrazione epocale di persone, sia all'interno del Paese (sfollati) che verso i Paesi limitrofi (rifugiatisi soprattutto in Libano, Giordania, Turchia e Iraq), dando una dimensione regionale alle conseguenze del conflitto. Art. 1, comma 15-sexies della Legge 80/2005: “Per la realizzazione degli interventi di emergenza di cui all’articolo 11 della legge 26 febbraio 1987, n.49, e successive modificazioni, mediante fondi accreditati alle rappresentanze diplomatiche, il capo missione più stipulare convenzioni con le organizzazioni non governative che operano localmente..” 1 GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 6 Interi settori dell’economia hannno subìto seri contraccolpi a livello regionale (turismo, scambi commerciali, produzioni locali) ma quello che al momento appare l'impatto più rilevante al di fuori della Siria, è la pressione che il massiccio afflusso di profughi esercita sulle risorse naturali, sui servizi e sulle economie locali dei Paesi ospitanti. Questa pressione, unita alla competizione che si sta creando sul mercato del lavoro e per l'accesso ai servizi di base, rischia inoltre di creare tensioni sociali rilevanti, minando così la stabilità interna dei Paesi ospiti. Per affrontare questi problemi di livello socio-economico è cruciale affiancare alle iniziative umanitarie, anche iniziative a supporto delle comunità locali, tese a rafforzare il tessuto socio-economico di accoglienza al fine di mitigare il rischio di conflitti sociali e per mettere le stesse comunità in grado di offrire un ambiente di vita più consono ai rifugiati. Questo approccio è in linea con il principio 8 della Good Humaniatarian Donorship Initiative (GHDI) che afferma la necessità di rafforzare le capacità dei paesi colpiti e delle comunità locali nella prevenzione, preparazione, mitigazione e risposta alle crisi umanitarie, con l’obiettivo di assicurare che i governi e le comunità locali siano meglio capaci di sostenere le proprie responsabilità e di coordinarsi efficientemente con i partner umanitari. Solo in Giordania si contavano, al 10/04/2014, 589.792 rifugiati registrati dall’UNHCR2, ma un recente bollettino ufficiale dell’UNHCR3 (novembre 2013) stima che il numero totale dei rifugiati, includendo quelli non registrati ma ugualmente in stato di estremo bisogno, si aggiri intorno agli 800.000. La dimensione della crisi umanitaria ha generato sforzi consistenti da parte delle comunità, delle ONG e delle istituzioni locali e internazionali. Ad oggi una significativa risposta umanitaria alla crisi è stata organizzata attraverso lo SHARP (Syrian Humanitarian Assistance Response Plan) e gli RRP (Regional Response Plan), i cui fabbisogni finanziari sono stati soddisfatti solo per circa il 69% nel 2013 (2.045.550.254 USD). A questo massiccio afflusso di aiuti destinati all’assistenza ai rifugiati, che per quanto riguarda la Giordania sembra essere consono alle necessità, visto il numero di Siriani effettivamente presenti, vanno aggiunti gli sforzi dei singoli Paesi donatori, che hanno eseguito interventi coordinati e significativi anche al di fuori del quadro previsto dagli RRP e dallo SHARP, e delle comunità e dei governi locali, che hanno dovuto rapidamente ridefinire le priorità di spesa e di intervento dei loro piani di sviluppo. E’ urgente, in questa fase, contribuire a rafforzare le capacità delle comunità ospitanti di sostenere lo shock esogeno prolungato causato dal protrarsi della crisi e di continuare a sostenere i rifugiati che si sono sistemati fuori dai campi di accoglienza, affinché le loro condizioni di vita non peggiorino ulteriormente e al fine di prepararli al meglio per affrontare ciò che li aspetterà al loro rientro in Siria. È necessario, per raggiungere questo scopo, lavorare affinché le fasce più vulnerabili della popolazione rifugiata e locale possano contare su servizi formali e informali di assistenza e di promozione che ne rafforzino in maniera concreta le capacità di sostentamento e che promuovano un ambiente adeguato per la protezione degli individui, soprattutto delle donne e dei minori che, sebbene per ragioni diverse, subiscono in maniera maggiore ed estremamente grave le conseguenze sociali ed economiche della migrazione forzata. La dimensione della crisi nei Paesi ospiti, sebbene non sembri destinata ad aumentare, almeno in Giordania, nel breve periodo (nonostante i massicci spostamenti di persone avvenuti all’inizio del 2013 abbiano avuto come conseguenza che la popolazione rifugiata a livello regionale nell’inverno 2013/2014 sia di 4 volte superiore a quella dell’inverno precedente), è comunque ancora tale da 2 http://data.unhcr.org/syrianrefugees/country.php?id=107 Inter-agency Regional Response Plan for Syrian refugees in Egypt, Iraq, Jordan, Lebanon, Turkey Special RRP6 edition - 18 December 2013. Bollettino preparato da UNHCR in pieno coordinamento con i Governi locali e con i 136 attori coinvolti nella risposta umanitaria alla crisi, che fornisce settimanalmente un quadro aggiornato della situazione. 3 GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 7 destare grossa preoccupazione, soprattutto rispetto ai rischi sulla stabilità interna dei singoli Paesi; sono perciò necessarie misure immediate, ben coordinate fra donatori e implementing partner, che si fondino su criteri chiari e specificamente formulati sulla base delle situazioni di vulnerabilità che si riscontrano in ciascun Paese, su priorità opportunamente identificate e condivise dai Governi locali, dagli enti esecutori e dai beneficiari stessi e che tengano conto delle fragilità specifiche dei singoli Paesi in cui si va ad intervenire. 2.2 Linee strategiche generali per la esecuzione dei progetti Alla luce della crisi in atto in Siria, si ritiene prioritario intervenire in risposta alla grave emergenza in corso, contribuendo all’aiuto della comunità internazionale, anche attraverso il diretto coinvolgimento delle ONG idonee. In conformità con la Proposta di Finanziamento, l’iniziativa di emergenza ha l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei profughi siriani in Giordania e delle comunità locali ospitanti nei settori socio-sanitario e socio-economico. Tale intervento si affianca alle operazioni finanziate dal Governo italiano alle Agenzie delle Nazioni Unite che agiscono in loco. L’intervento proposto risponde ai principi e ai criteri operativi stabiliti nella GHDI e dalle Linee Guida relative della DCGS in quanto si pone come obiettivo (i) di alleviare la sofferenza e mantenere la dignità umana successivamente al verificarsi della crisi causata dal conflitto in Siria sui Paesi limitrofi che stanno ospitando centinaia di migliaia di rifugiati, (ii) di prevenire il “contagio” del conflitto favorendo la stabilità sociale e politica del paese target (Giordania) e (iii) di rafforzare la preparazione e la capacità di risposta per affrontare la situazione attuale e l’eventuale futuro acuirsi della crisi (principio di riferimento 1) . Il presente intervento include la protezione di civili e di coloro che hanno abbandonato le ostilità attraverso la fornitura di servizi primari (in questo caso soprattutto servizi sanitari ed altri mezzi di assistenza), a beneficio delle popolazioni colpite e per facilitarne il ritorno alla vita normale (principio di riferimento 3) e si propone di rafforzare le capacità della Giordania (Paese colpito in quanto ospite di un numero ingente di rifugiati) e delle comunità locali nella prevenzione, preparazione, mitigazione e risposta alla crisi umanitaria, con l’obiettivo di assicurare che essi siano più capaci di sostenere le proprie responsabilità e di coordinarsi efficacemente con i partner umanitari (principio di riferimento 8); l’intervento si prefigge soprattutto di realizzare attività che siano funzionali alla riabilitazione ed allo sviluppo di lungo termine, assicurando l’appropriato sostegno al ripristino e al mantenimento di adeguati mezzi di sostentamento ed alla transizione dalle azioni umanitarie a quelle di riabilitazione e sviluppo. L’iniziativa si inserisce nel più ampio contesto della strategia di aiuto definita dalle Nazioni Unite e dalle Autorità locali, così rispettando il ruolo centrale delle Nazioni Unite (principio 10) nel coordinamento della risposta alle crisi umanitarie e rafforzandone l’efficacia e sostenendo l’assunzione di responsabilità da parte del Governo giordano di salvaguardare le vittime dell’emergenza umanitaria (principio 5). Per raggiungere il suo obiettivo l’azione incoraggerà il coinvolgimento di ONG e di organizzazioni della società civile. L’intervento si fonda inoltre sui principi di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza che costituiscono il fondamento teorico ai principi e ai criteri operativi sopra enunciati. GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 8 2.3 Settori di intervento 2.3.1 Promozione della condizione femminile Secondo l’ultima e più accurata analisi condotta in loco sulla Violenza Sessuale e di Genere4 (Sexual and Gender Based Violence - SGBV) risulta evidente come la SGBV sia una delle conseguenze più diffuse del conflitto in corso in Siria sia fra le comunità sfollate nel Paese sia fra quelle rifugiate nei paesi limitrofi. La violenza di genere deve rappresentare quindi un tema centrale negli interventi di assistenza umanitaria. Da un sondaggio eseguito da Care e ripreso da UN Women5 si evince che almeno il 28 % delle famiglie che hanno lasciato la Siria lo hanno fatto per timore di subire violenze, fra cui violenze sessuali e di genere. Inoltre molte delle donne intervistate per la ricerca di cui alla nota 4 hanno confermato accresciuti livelli di violenza domestica dall’arrivo in Giordania. Una valutazione partecipata dei bisogni condotta da UNHCR 6 presso le popolazioni siriane che risiedono nel nord della Giordania ha rilevato che moltissime donne hanno subito e continuano a subire violenze e abusi fisici e psicologici per mano di partner e addirittura di “service providers” di varie Organizzazioni Comunitarie (CBOs) che pretendono favori in cambio di aiuti. Uno degli elementi chiave rilevati è anche che le vittime di violenza (cosi come il resto della comunità) fanno fatica a ricondurre gli abusi subiti in un’ottica di SGBV. Dallo stesso assessment si evince che i rifugiati non sono a conoscenza dei servizi disponibili per fronteggiarne le conseguenze e che comunque non sarebbero inclini a servirsene. Per queste ragioni si ritiene cruciale lavorare affinché i servizi relativi alla SGBV, siano rafforzati, promossi ed erogati in una maniera che renda possibile alle vittime fruirne. Bisogna inoltre sottolineare come il problema non riguardi solo la popolazione rifugiata: le comunità giordane ne erano affette a prescindere dalla crisi, la quale, però, ha indubbiamente aggravato il problema nella misura in cui sta esercitando una pressione rilevante sia a livello sociale sia sulle risorse disponibili per farvi fronte. È necessario prevedere quindi un rafforzamento delle capacità di protezione e di risposta a favore anche della comunità ospitante. 2.3.2 Salute La questione dell’erogazione dei servizi sanitari di base, continua a ricoprire una posizione cruciale negli interventi di emergenza nel Paese. È infatti necessario assicurare che le strutture sanitarie esistenti siano dotate di tutti gli strumenti necessari per fare fronte alle esigenze specifiche della popolazione rifugiata. Nel caso, per esempio, del campo profughi di Zàtari, si è rilevato che il poliambulatorio donato dal Governo Italiano e gestito dal Royal Medical Service, non riesce a far fronte alle richieste, sia per la mancanza di adeguate scorte di medicinali che per il cattivo funzionamento di attrezzature fondamentali per la diagnostica, dovuto alla mancanza di fondi per la manutenzione. Inoltre mancano nel campo strutture chirurgiche adeguatamente attrezzate per poter eseguire parti cesarei e per l’assistenza alla salute materno infantile. Infine le strutture di accoglienza e aiuto per le vittime di violenza sono anch’esse deficitarie. Si ritiene perciò necessario intervenire per sanare questa situazione e per fornire alle strutture già esistenti ed operanti l’equipaggiamento necessario a garantire l’efficienza e l’efficacia del servizio. 4 Inter-Agency Assessment of Gender Based Violence and Child Protection among Syrian Refugees in Jordan, with a Focus on Early marriage 2013, pubblicato da UN Women nel giugno 2013. 5 Il sondaggio è riportato nel documento citato nella nota precedente. 6 Come sopra. GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 9 Si rileva inoltre che, nelle zone in cui l’afflusso di rifugiati non alloggiati presso i campi è maggiore, la pressione sui servizi locali è tale da rendere difficoltoso, per le autorità locali, farvi fronte, viste le scarse risorse attualmente a disposizione. È pertanto necessario potenziare i servizi offerti dalle strutture sanitarie già presenti sul territorio nelle zone ove maggiore è la presenza di rifugiati siriani. 2.3.3 Protezione dei rifugiati e sfollati Secondo dati UNHCR aggiornati al 10 aprile 2014 in Giordania risiedono circa 800.000 rifugiati di cui circa 590.000 registrati. Di questi solo circa 100.000 sono alloggiati nei 4 campi profughi già operativi. La stragrande maggioranza risiede invece in aree urbane e rurali. A circa tre anni dall’inizio della crisi, i rifugiati che risiedono fuori dai campi vedono scarseggiare le risorse a loro disposizione e sono costretti a compiere scelte sempre più difficili quali trasferirsi nei campi laddove possibile - o richiedere assistenza umanitaria per fare fronte alle basilari esigenze di protezione, o ancora, in casi purtroppo non rari, mettere in atto strategie di risposta negative che spesso sfociano nello sfruttamento sia sessuale, sia del lavoro minorile, sia di manodopera sottopagata. Gli individui vulnerabili sono stati stimati intorno al 60% su una popolazione di circa 800.000 persone e la maggior parte di questi individui è ospitato in comunità locali già di per sé vulnerabili. È quindi indispensabile, nell’azione umanitaria, raggiungere questa popolazione per fornire servizi primari di protezione, quali riabilitazione degli alloggi, couselling e attività di supporto psicosociale. Laddove possibile è anche necessario fornire strumenti idonei affinché detti gruppi vulnerabili possano essere in grado di procurarsi autonomamente i mezzi di sostentamento e condurre un’esistenza dignitosa. Poiché inoltre i rifugiati si sono sistemati per lo più in aree urbane già abitate da famiglie che versano, in alcuni casi, in condizioni di grave vulnerabilità, è necessario assicurare che i benefici dell’intervento coinvolgano anche la comunità locale, in un’ottica di promozione della pace sociale nelle aree interessate. 2.4 Aree di Intervento Le attività di questo intervento si concentreranno nei governatorati di Mafraq, Irbid e nel distretto di Amman, con possibili estensioni geografiche ad altre zone che verranno incluse solo sulla base di credibili analisi in merito alla concentrazione dei flussi di richiedenti asilo. L’esigenza di non limitare esclusivamente le aree di intervento alle prime tre citate è motivata dal fatto che di recente si è riscontrato un fenomeno di altissima mobilità dei gruppi di rifugiati, che si spostano all’interno del Paese ospitante in cerca di condizioni di vita più favorevoli. La scelta delle zone geografiche prioritarie è motivata dal fatto che queste aree ospitano al momento un numero molto consistente di rifugiati che insistono su un tessuto economico e sociale già fragile. Nel Governatorato di Mafraq è situato il campo profughi di Zàtari, che da solo ospita circa 100.000 persone, mentre se ne contano circa altre 120.000 alloggiate presso le comunità limitrofe. Nel caso di Irbid e di Amman, sono rispettivamente circa 127.000 e 140.000 le persone rifugiate che contano sui servizi offerti dal governo locale e dalla comunità internazionale. Quest’azione va ad insistere quindi su un substrato di bisogno di circa 400.000 rifugiati, spesso ospitati in contesti di vulnerabilità. Nelle Aree prescelte sono già attive ONG locali e internazionali e si vuole quindi far leva su di esse per poterne migliorare la qualità degli interventi, amplificare la capacità di outreach, incrementare i servizi offerti per includere attività legate alla Gender Based Violence (GBV), alla salute materno infantile e alle sustainable livelyhoods, laddove possibile. GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 10 2.5 Indirizzi di intervento Nel contesto generale fin qui descritto, l’Ambasciata d’Italia ad Amman, in accordo con la DGCS, con il presente avviso indice un procedimento di selezione di proposte progettuali presentate da ONG idonee e operanti in Giordania, per la realizzazione di iniziative di emergenza per un importo complessivo non superiore a 400.000 Euro per ciascun progetto. Alla luce di quanto rilevato, il presente Programma sarà diretto, come precedentemente riportato, a tre settori principali: (i) promozione della condizione femminile, (ii) salute, (iii) protezione di rifugiati e sfollati, settori di tradizionale esperienza della Cooperazione Italiana in Giordania e anche di gran parte delle ONG idonee operanti nel Paese. (i) Nell’ambito del settore della promozione della condizione femminile, la Proposta di Finanziamento ha individuato un solo risultato atteso da raggiungere mediante quattro tipologie di attività, come meglio descritte di seguito, con un importo previsto di Euro 240.000. Risultato atteso 1: Ridotta l’incidenza e le conseguenze della violenza di genere fra la comunità rifugiata. Tipologia attività 1: 1.1 Rafforzamento dei servizi comunitari specifici offerti nei governatorati di Mafraq, Irbid e Amman di quelle strutture che abbiano dimostrato ottime capacità di impatto e di efficienza; 1.2 Fornitura di servizi di assistenza alle vittime di violenza sessuale e di genere nei governatorati di Irbid, Mafraq e Greater Amman e ove necessario; 1.3 Diffusione di informazioni relative ai servizi disponibili alle vittime anche potenziali di violenza e sui diritti inalienabili in materia presso le comunità target del Programma; 1.4 Formazione del personale sanitario già operante nelle aree interessate per la gestione di casi di vittime di violenza. (ii) Nell’ambito del settore della salute, la Proposta di Finanziamento ha individuato un solo risultato atteso da raggiungere mediante due tipologie di attività, come meglio descritte di seguito, con un importo previsto di Euro 560.000. Risultato atteso 2: Rafforzati i servizi sanitari giá disponibili per la comunità rifugiata. Tipologia attività 2: 2.1 Fornitura di medicine e di materiale sanitario agli ambulatori presenti nei campi profughi (Attività da realizzarsi in gestione diretta); 2.2 Rafforzamento delle strutture sanitarie inclusi interventi infrastrutturali, fornitura di attrezzature e manutenzione delle attrezzature esistenti affinché possano efficacemente affrontare le problematiche relative alla salute materno infantile e alla disabilità. (iii) Nell’ambito del settore della protezione dei rifugiati e sfollati, la Proposta di Finanziamento ha individuato un solo risultato atteso da raggiungere mediante quattro tipologie di attività, come meglio descritte di seguito, con un importo previsto di Euro 540.000. Risultato atteso 3: Rafforzate le capacità di resilienza dei rifugiati alloggiati presso le comunità ospitanti e degli strati più vulnerabili delle comunità ospitanti stesse. GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 11 Tipologia attività 3: 3.1 Identificazione dei bisogni specifici delle famiglie più vulnerabili in termini di mezzi di sussistenza ospitate presso le comunità locali o facenti parte di esse; 3.2 Fornitura di servizi di assistenza, formazione, educazione, informazione e di supporto alla creazione di mezzi di sussistenza alle famiglie identificate come più vulnerabili; 3.3 Capacity development delle CSOs e CBOs locali che forniscono servizi di assistenza alle famiglie vulnerabili; 3.4 Sostegno al dialogo e all’integrazione fra le comunità. L’iniziativa, pur prendendo avvio e in continuità con le precedenti, si propone di compiere un ulteriore passo verso l’autonomia dei beneficiari attraverso la messa a punto di servizi sostenibili. La presente iniziativa è in linea con l'approccio proposto dai Governi locali - e condiviso anche dalla comunità internazionale - di provvedere supporto ai rifugiati sia direttamente, attraverso azioni mirate alla loro sopravvivenza dignitosa, sia attraverso un rafforzamento e un sostegno consistente alla stabilità socio economica dei Paesi ospiti. Con questo intervento ci si propone perciò (i) di affiancarsi ad iniziative giá in essere proposte e promosse dall’ RRP6, (ii) di fare leva su quanto fatto dalla Cooperazione Italiana nel recente passato per far fronte alla crisi, per sostenere la funzionalità e i risultati dei precedenti interventi, (iii) di fare leva sul posizionamento e sulle expertise delle ONG partner presenti in loco per ottimizzare la capacità di impatto dell'iniziativa e (iv) di insistere su quei gap rilevati in termini di servizi e di assistenza, con un approccio comprensivo e sostenibile, che offra agli strati piú vulnerabili della popolazione l'opportunità di uscire dalla fase di crisi acuta e di gettare le basi per un futuro dignitoso. Considerata l’entità limitata delle risorse a disposizione, si intende evitare un’eccessiva parcellizzazione e dispersione dei fondi, in favore di un approccio atto a facilitare la complementarietà e l’integrazione tra le iniziative finanziate sul territorio. 2.6 Coordinamento e interazione con altri programmi L'intervento proposto s’inserisce nel quadro piú ampio di risposta alla crisi disegnato dalla Comunità dei donatori e dei governi locali dei Paesi limitrofi alla Siria, attraverso il Working Document - Towards a Comprehensive Regional Strategy UN 10-13 7 che propone un approccio regionale e comprensivo che: - insista su tre gruppi di beneficiari: (i) i rifugiati, (ii) le popolazioni locali dei Paesi ospiti, (iii) e i governi dei Paesi ospiti; - descriva in maniera trasparente la magnitudo dei problemi che ogni gruppo target deve affrontare; - ne misuri in maniera realistica la vulnerabilità e i bisogni; - e quantifichi chiaramente le necessità di assistenza per ciascun gruppo. Il presente intervento si configura quindi come ponte fra l’assistenza umanitaria per sé ed il rafforzamento della resilienza dei beneficiari tutti, in modo anche da dare continuità ai processi di sviluppo già in essere prima della crisi nei Paesi ospiti e per fornire alle popolazioni rifugiate gli Si tratta di un documento preparato dalle Nazioni Unite (qui citato nella sua versione soggetta a revisione) per essere sottoposto alla Conferenza dei Donatori e dei Direttori dei rispettivi dipartimenti di Aiuto Umanitario ed Emergenza del 4/12/2013 che si propone come documento strategico congiunto da adottare per contestualizzare i futuri interventi di emergenza e di sviluppo finanziati nell’ambito delle azioni poste in essere per far fronte alla crisi siriana. 7 GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 12 strumenti per affrontare l'immediato futuro e, in maniera più efficacie le sfide che si presenteranno al loro rientro in Siria. Questo intervento si inserisce nell'ambito delle priorità stabilite dal National Resilience Plan 2013 Jordan8 (UNDP9/MOPIC10), documento che definisce i fabbisogni e le priorità in termini di assistenza economica, finanziaria, e di supporto alla erogazione dei servizi stabiliti dal governo giordano in partnership con la comunità internazionale, del Regional Response Plan 6 2013 - per la parte relativa alla Giordania, che stabilisce le priorità di intervento per la popolazione rifugiata in Giordania, sia quella ospitata nei campi allestiti da UNHCR/MOPIC sia quella stabilitasi al di fuori di essi. In Giordania è in avvio un programma, finanziato dalla DCGS sul canale ordinario, di sostegno alle Municipalità di Irbid e Mafraq (maggiormente interessate dalla crisi) che ha lo scopo di rafforzare le capacità delle autorità locali nella erogazione di servizi di base quali: raccolta e gestione dei rifiuti, educazione e salute primaria. L’iniziativa qui proposta – che insisterà prevalentemente sulla stessa area geografica interessata da tale programma, intende esserne complementare nella misura in cui andrà, fra l’altro, a supportare gli individui più vulnerabili, favorendone la capacità di fruire di servizi di base rafforzati e messi a disposizione delle autorità locali e lavorerà in coordinamento con esse per meglio orientare tali servizi alle esigenze dei più vulnerabili. Inoltre con questo programma si intende continuare a sostenere il Poliambulatorio da campo di Zàatari (donato dal Governo italiano a quello giordano) struttura che, a seguito della chiusura dell’adiacente Ospedale Militare francese, si trova a dover servire un numero sempre crescente di pazienti. Tutte le attività proposte per questa iniziativa dovranno essere coerenti con i bisogni espressi dai beneficiari, dovranno far leva su strutture e iniziative giá esistenti a livello locale in modo da rafforzarne le capacità di impatto e dovranno essere coerenti con le indicazioni dei Ministeri locali competenti in materia, secondo le attività. Questa specifica iniziativa mira a rafforzare e consolidare l'assistenza già fornita nell'ambito diiniziative precedenti e a gettare le basi, attraverso iniziative pilota, per un programma di intervento futuro che raggiunga un numero maggiore di beneficiari. Attraverso incontri bilaterali e multilaterali con gli stakeholdes rilevanti nella gestione della crisi (UNHCR, UNWomen, IOM, MOPIC) si è raggiunto un accordo sulle aree tematiche che necessitano di maggiore attenzione da parte dei donatori (need gaps) e la presente iniziativa insisterà su quelle aree di intervento sulle quali si potrà offrire un valore aggiunto significativo in termini di posizionamento, expertise e buone pratiche consolidate. Il programma si concentrerà quindi (i) sui temi della salute, con particolare attenzione ai servizi di assistenza sanitaria alle donne, (ii) sul sostegno ai mezzi di sussistenza, specialmente alle famiglie guidate da donne sole, e (iii) sul rafforzamento delle capacità della società civile a fornire servizi qualitativamente significativi alle fasce più vulnerabili della popolazione. Il National Resilience Plan (NRP) è un documento programmatico preparato da un gruppo di lavoro comprensivo che riunisce il Ministero per il Piano e la Cooperazione Internazionale giordano, lo United Nations Development Programme, i Ministeri locali competenti per materia, i maggiori donatori e le ONG internazionali e nazionali, che identifica le aree primarie di intervento e le azioni necessarie affinché il Paese sia in grado di fare concretamente fronte alla pressione esercitata sui servizi e sull’economia locale dal numero ingente di rifugiati che si sono riversati nel Paese in seguito al conflitto in Siria. 8 9 United Nations Development Programme (UNDP) Ministry of Planning and International Cooperation – ovvero il Ministero giordano preposto al coordinamento e alla gestione delle azioni relative alla crisi siriana 10 GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 13 2.7 Modalità di realizzazione degli interventi La gestione dell'intervento sarà curata dall'Ufficio Programma di Emergenza dell'Ambasciata di Italia ad Amman, in coordinamento con gli uffici preposti della DCGS e con l'UTL di Beirut. La gestione sarà conforme alle procedure correnti in materia di esecuzione di interventi finanziati con fondi per l'emergenza e coerente con i principi e le buone pratiche relative agli interventi in materia. Il programma si avvarrà inoltre della collaborazione delle ONG idonee in Giordania ai sensi della Legge 80/2005 che, all’art. 1, comma 15-sexies, che attribuisce al Capo Missione la facoltà di stipulare convenzioni con Organizzazioni Non Governative (ONG) per la realizzazione degli interventi di emergenza (art. 11 Legge 49/87), fornendo a livello locale uno strumento di maggiore semplificazione amministrativa e gestionale dei fondi relativi alle attività di cooperazione accreditati alle rappresentanze diplomatiche. È previsto che una parte del programma sia eseguita in gestione diretta nell'ambito delle attività di cui al risultato 2 attività 2.1, per un importo massimo di 140.000 Euro, relativo alle forniture di medicinali e di materiale sanitario a favore del poliambulatorio da campo giordano-italiano allestito all'interno del campo profughi siriani di Zàatari, mentre i fondi residui previsti per il settore sanitario (ovvero Euro 420.000) potranno essere utilizzati nell'ambito dei progetti affidati alle ONG risultate idonee. La gestione diretta riguarderà anche le attività di monitoraggio e valutazione dell'azione. Tutte le attività sono state identificate e saranno eseguite in pieno coordinamento con il sistema delle Nazioni Unite in Giordania e con le autorità locali competenti. Prima dell'avvio delle attività, l'ufficio programma di emergenza di Amman formulerà un Piano Operativo Generale (POG) da sottoporre alla revisione ed all’approvazione della UTC. Sarà quindi cura di detto Ufficio tenere il POG aggiornato e richiedere l’approvazione di eventuali modifiche laddove ritenute necessarie e sufficientemente giustificate. L'ufficio Programma avrà quindi cura di eseguire costanti e accurate attività di monitoraggio e di fornire il supporto tecnico necessario alle ONG sia nella fase di definizione sia nella fase di esecuzione dei progetti affidatigli. Si fa presente che il contributo totale della DGCS, per tutti gli interventi previsti la cui esecuzione può essere affidata ad ONG idonee, sarà di Euro 1.200.000. 3. CRITERI DI AMMISSIBILITÀ Le ONG che vorranno concorrere allo svolgimento del programma in oggetto dovranno rispettare i criteri di ammissibilità qui di seguito riportati, che riguardano sia l’Organismo proponente e i contenuti della proposta progettuale presentata dalle ONG. 3.1 Ammissibilità dell’organismo proponente Possono presentare Proposte Progettuali per la presente Call for Proposals le ONG11 che alla data di pubblicazione del presente documento: E’ possibile presentare progetti congiunti in associazione temporanea con altre ONG idonee che operino localmente. Ogni ONG facente parte dell’eventuale associazione temporanea dovrà essere in possesso di tutti i requisiti di ammissibilità elencati al paragrafo 3.1. 11 Le ONG possono presentare una sola proposta progettuale, massimo due nel caso che presentino anche una proposta di progetto in associazione temporanea con altra ONG idonea. GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 14 - siano idonee ai sensi della Legge 49/87; - siano in grado di operare nel territorio giordano sulla base della normativa locale, ovvero che siano regolarmente registrate presso le autorità locali competenti; - abbiano maturato esperienza ed eseguito progetti nel territorio di intervento. 3.2 Ammissibilità delle proposte progettuali Saranno ammesse alla presente procedura di selezione soltanto le Proposte Progettuali che abbiano i seguenti requisiti: - durata massima delle attività di progetto: 9 (nove) mesi12; - esplicita approvazione/gradimento (per iscritto) da parte delle Autorità locali competenti ed inquadramento del progetto nell'ambito delle priorità stabilite dai tavoli di concertazione locale; - contributo massimo richiesto: 400.000 (quattrocentomila/00) Euro; - conformità a quanto indicato nel presente documento con riferimento alle finalità, all’obiettivo, ai settori, alle componenti trasversali, ai risultati attesi, alle attività ed all’identificazione dei beneficiari. 4. SELEZIONE, VALUTAZIONE E APPROVAZIONE DELLE PROPOSTE PROGETTUALI L’Ambasciata d’Italia ad Amman, in accordo e coordinamento con l’Ufficio del Programma di Emergenza e coadiuvata da esperti eventualmente inviati in missione dalla DGCS, è responsabile delle procedure di selezione, valutazione e approvazione delle proposte progettuali. Le proposte progettuali (redatte secondo il modello di cui all’Allegato C e complete della documentazione indicata al paragrafo successivo) dovranno essere presentate dagli organismi proponenti a pena di esclusione, entro e non oltre le ore 15.00 (ora giordana) del 17/07/2014. La documentazione potrà essere consegnata esclusivamente secondo una delle seguenti modalità: consegna a mano in formato cartaceo e supporto informatico (CD-ROM con file PDF), dalla domenica al giovedì dalle ore 9:00 alle ore 16:30 al seguente indirizzo: Ambasciata d’Italia ad Amman Ufficio per la Cooperazione allo Sviluppo / Ufficio Emergenza Jabal Amman – Riyad El Mefleh Street, 17 – 1st Floor Amman (Giordania) In tal caso, farà fede esclusivamente, ai fini del rispetto del termine, la data e l’ora dell’attestazione di ricezione dell’Ufficio di Cooperazione, controfirmata dalla persona incaricata di effettuare la consegna; Il termine per la durata delle attività di progetto è stato stabilito anche tenendo conto che, ai sensi dell’Ordine di Servizio n. 11 del 13 giugno 1996 e dalla Delibera n. 50 del 6 giugno 1996 per l’adozione delle “Disposizioni di attuazione in materia di interventi di emergenza”, la durata del Programma di emergenza [nel suo complesso] non può comunque superare i 12 mesi dall’inizio delle attività operative [sancito dalla data di approvazione del Piano Operativo Generale – POG – dell’Iniziativa di emergenza]. 12 GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 15 invio tramite PEC (posta elettronica certificata) all’indirizzo: [email protected] In tal caso, farà fede la data e l’ora di ricezione della casella di PEC dell’Ambasciata. N.B.: Ogni richiesta di chiarimento potrà essere rivolta al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected] e le risposte di interesse generale verranno pubblicate sul sito dell’Ambasciata d’Italia ad Amman. Entro 8 giorni lavorativi dal termine di presentazione delle proposte progettuali, verrà nominata in loco una Commissione di valutazione. Le proposte che abbiano superato la fase di verifica dei requisiti di partecipazione, saranno valutate e classificate dalla Commissione, eventualmente anche attraverso delle verifiche sul campo, secondo aree di priorità, attribuendo a ciascuna un punteggio complessivo derivato dalla somma dei punteggi assegnati a ciascuno dei parametri di valutazione (vedi ALLEGATO A). La Commissione provvederà a valutare e classificare le proposte giudicate idonee (ossia che abbiano superato la soglia minima di punteggio 60 su 100) entro 10 giorni lavorativi dalla data del decreto di nomina. Tali risultati verranno comunicati a tutte le ONG entro 5 giorni lavorativi dalla decisione della Commissione. Eventuali raccomandazioni della Commissione relative alle proposte ritenute ammissibili dovranno essere integrate dalle ONG entro 7 giorni lavorativi dalla comunicazione. Il processo di revisione delle proposte progettuali verrà supportato attraverso l’assistenza tecnica fornita dall’Ufficio del Programma di emergenza di Amman e dagli eventuali esperti della DGCS inviati in missione, in modo che il complesso degli interventi rappresenti un insieme integrato e armonico, incrementando i risultati e l’impatto del Programma. A seguito dell’eventuale revisione, la Commissione effettuerà quindi la valutazione definitiva delle proposte progettuali completate, entro 5 giorni lavorativi dalla loro presentazione finale, alla luce dei parametri di cui all’allegato A, attribuendo a ciascuna un punteggio, sulla base di criteri preventivamente comunicati e, di conseguenza, approvando le proposte giudicate idonee (ossia che abbiano superato la soglia minima di punteggio predeterminata), nonché stilando una graduatoria delle stesse proposte. La comunicazione a tutte le ONG degli esiti della valutazione dovrà avvenire entro 2 giorni lavorativi dall’approvazione delle proposte definitive. Nella valutazione del progetto sarà dato particolare rilievo alla capacità dell’ONG di mettere in atto economie di scala con risorse provenienti da altre fonti, tali da mantenere i costi di gestione ed amministrativi (somma delle macrovoci A, C ed E del Piano finanziario - Allegato D) entro il 25%. Le proposte, una volta approvate in via definitiva dalla Commissione, saranno finanziate secondo l’ordine di graduatoria, seguendo le procedure in vigore e nell’ambito dei fondi disponibili. L’Ambasciata, coadiuvata dall’Ufficio del Programma di emergenza e dagli eventuali esperti della DGCS inviati in missione sul Programma, procederà quindi ad espletare le procedure necessarie per il loro immediato avvio. L’elenco dei progetti selezionati dovrà essere pubblicato, entro 30 giorni dall’approvazione definitiva dei progetti, sul Portale della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri (www.cooperazioneallosviluppo.esteri.it, nella sezione “Avvisi e bandi”, e sul sito dell’Ambasciata d’Italia ad Amman). L’elenco dovrà indicare per ciascun progetto: l’ONG, il titolo, il settore d’intervento e l’ammontare finanziato. GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 16 5. DEFINIZIONE DELLE PROPOSTE PROGETTUALI 5.1 Documentazione da allegare alla proposta di progetto Il documento di progetto, pur sinteticamente, dovrà fornire tutte le informazioni necessarie a consentire una sua corretta valutazione. Dovrà pertanto comprendere: - La Proposta di Progetto formulata utilizzando l’apposito formato standard (ALLEGATO C); - Il Piano Finanziario formulato secondo l’apposito formato standard (ALLEGATO D); - Termini di Riferimento per il personale di gestione del progetto13; - Estremi del certificato di idoneità MAE ai sensi della legge 49/87; - Copia dell’autorizzazione o altro documento che attesti che l’ONG può operare nel Paese in base alla normativa locale; - Documentazione attestante l’approvazione/gradimento del progetto da parte delle autorità locali competenti; - Documentazione relativa alla pregressa esperienza e/o progetti relativi al Paese e/o nelle località d’intervento del Programma; - Documentazione attestante l’impegno al finanziamento del progetto da parte di eventuali soggetti cofinanziatori; - MoU con eventuali partner locali; - In caso di progetto congiunto presentato da due o più ONG idonee: Accordo istitutivo di Associazione Temporanea, ovvero Lettera d’impegno, a firma dei rappresentanti legali delle ONG che presentano il progetto congiunto, a costituire l’Associazione Temporanea prima della stipula del Disciplinare d’incarico. 6. FINANZIAMENTO DEI PROGETTI La procedura di finanziamento viene avviata attraverso due momenti successivi: a) firma della Lettera d’incarico (ALLEGATO E); b) stipula del Disciplinare d’incarico (ALLEGATO H). a) La Lettera d’Incarico è un documento unilaterale dell’Ambasciata, con cui si incarica l’ONG ad eseguire il progetto e che è firmata per accettazione dalla ONG stessa. La Lettera d’Incarico consente alla ONG di istruire il procedimento per l’acquisizione delle necessarie fideiussioni, ma non sancisce in alcun modo l’inizio delle attività o l’eleggibilità 14 delle spese che potranno decorrere solo dalla firma del Disciplinare d’incarico. I ToR dovranno essere strettamente pertinenti al Progetto e contenere una derubricazione puntuale ed esaustiva delle mansioni previste per la figura professionale per la gestione del progetto (espatriata o locale) in questione. I TdR non sono richiesti per le figure professionali con mansioni meramente esecutive, quali, ad esempio, il personale di segreteria. Inoltre Inoltre dovranno contenere indicazioni concernenti: il titolo di studio richiesto e gli anni trascorsi dal rilascio delle stesso; eventuali altri titoli di specializzazione; grado di conoscenza della/e lingue straniere; grado di esperienza lavorativa nel settore di competenza professionale; documentate esperienze in interventi di cooperazione, in particolare interventi di emergenza in Paesi in via di sviluppo o in altri Paesi potenzialmente beneficiari di tali interventi. 13 14 I costi relativi al rilascio delle polizze fideiussorie saranno riconosciuti anche se antecedenti alla stipula del Disciplinare. GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 17 Solo dopo la firma della lettera di incarico, la ONG potrà predisporre tutta la documentazione accessoria, da inviare all’Uff. VI della DGCS, comprendente: - polizze fideiussorie (ALLEGATI F1 e F2) previste dell’art. 3 del Disciplinare d’incarico15 entro 60 giorni dalla firma della Lettera d’incarico. Nel caso in cui le polizze fideiussorie non venissero presentate entro il termine suddetto, la Lettera d’incarico decadrà retroattivamente; - nel caso di Lettere d’incarico di importo superiore a 150.000 euro: documentazione necessaria al rilascio della Certificazione antimafia prevista dall’art. 4 del Disciplinare d’incarico 16. Le polizze fideiussorie devono pervenire all'Ufficio VI della DGCS in originale ed essere prodotte secondo i modelli allegati e rilasciate da Istituti autorizzati, ovvero iscritti negli appositi elenchi tenuti dalla Banca d’Italia (per le banche e gli intermediari finanziari) e dell’IVASS (ex ISVAP, per gli enti assicurativi). In particolare, gli intermediari finanziari devono essere scelti tra quelli iscritti nell'albo di cui all'art. 106 del Decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, che svolgono in via esclusiva o prevalente attività di rilascio di garanzie e che sono sottoposti a revisione contabile da parte di una società di revisione iscritta nell'albo previsto dall'art. 161 del Decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 (nelle more dell’attuazione della suddetta disposizione rimane in vigore per gli intermediari finanziari l’elenco speciale tenuto dalla Banca d’Italia ex art. 107 del T.U. in materia bancaria e creditizia). 15 L’Ufficio VI darà comunicazione all’Ambasciata d’Italia ad Amman dell’avvenuta presentazione delle fideiussioni con Messaggio, inoltrando copia delle stesse. Le fideiussioni non conformi verranno restituite alla ONG per la regolarizzazione. Le modalità per lo svincolo delle polizze fideiussorie sono le seguenti: - l’Ambasciata d’Italia ad Amman, su richiesta della ONG, con messaggio indirizzato all’Ufficio VI della DGCS, attesta il buon esito della verifica del rapporto contenente lo stato finale del progetto, la buona esecuzione dello stesso e la regolarità amministrativocontabile del corrispondente rendiconto della ONG, nonché l’avvenuto pagamento della tranche finale; - l’Ufficio VI DGCS con Nota indirizzata alla ONG interessata e, per conoscenza, all’Istituto che ha emesso la polizza restituisce gli originali delle polizze autorizzandone lo svincolo. La Nota viene anticipata via fax sia all’ONG che all’Istituto. La procedura per gli adempimenti relativi alla certificazione antimafia è la seguente: - l’ONG invia all’Ufficio VI il modello di cui all’ALLEGATO G1, debitamente compilato, allegando altresì fotocopia del documento di riconoscimento del legale rappresentante della ONG; - l’Ufficio VI inoltra la richiesta alla Prefettura competente, avvisando contestualmente la Sede con messaggio; - l’Ufficio VI informa la Rappresentanza diplomatica dell’inoltro e, successivamente, della risposta della Prefettura con un messaggio. 16 Ai sensi del combinato disposto degli artt. 83, comma 3, lett. e) e 91, comma 1, del D.Lgs 159/2011 e s.m.i.: - per i contratti di opere e lavori pubblici il cui importo superi i 150.000 euro e fino a 5.000.000 euro e per i contratti di beni e servizi il cui importo superi i 150.000 euro e fino a 207.000 euro, è necessario acquisire le comunicazioni antimafia (di cui all’art. 84, comma 2, del D.Lgs 159/2011 e s.m.i.) dalla Prefettura competente; - per i contratti di beni e servizi il cui importo sia pari o superiore ai 207.000 euro è necessario acquisire le informazioni antimafia (art. 84, comma 3, del D.Lgs 159/2011 e s.m.i.) dalla Prefettura competente. Ai sensi dell’art. 88, comma 4, del D.Lgs 15972011 e s.m.i., il Prefetto rilascia la comunicazione antimafia entro quarantacinque giorni dal ricevimento della richiesta. Ai sensi dell’art. 89, comma 1, del D.Lgs 15972011 e s.m.i., fuori dai casi in cui è richiesta l’informazione antimafia, i contratti dichiarati urgenti sono stipulati previa acquisizione di apposita dichiarazione, ex art. 38 del D.P.R. 445/2000, con la quale l’interessato attesti che nei proprio confronti non sussistono le cause di divieto, di decadenza o di sospensione di cui all’art. 67 del D.Lgs 159/2011 e s.m.i.. La comunicazione antimafia ha una validità di sei mesi dalla data dell’acquisizione (art. 86, comma 1, del D.Lgs 159/2011 e s.m.i.). Ai sensi dell’art. 92, comma 3, del D.Lgs 159/2011 e s.m.i., decorso il termine di quarantacinque giorni dalla ricezione della richiesta, ovvero, nei casi d'urgenza, decorso il termine di quindici giorni dalla ricezione della richiesta, le amministrazioni procedono anche in assenza dell’informazione antimafia. In tale caso, i contributi, i finanziamenti, le agevolazioni e le altre erogazioni di cui al comma 1 sono corrisposti sotto condizione risolutiva e le amministrazioni revocano le autorizzazioni e le concessioni o recedono dai contratti, GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 18 E la documentazione da inviare all’Ambasciata: - CV17 e dichiarazione d’esclusività del personale per la gestione del progetto (ALLEGATO I); - numero del conto corrente esclusivamente dedicato al progetto in loco o in Italia. Nel caso di apertura di un conto corrente dedicato in Italia, si sottolinea che il trasferimento dei fondi dovrà avvenire comunque verso un conto corrente in loco appositamente dedicato al progetto, al fine di permettere la corretta tracciabilità dei trasferimenti. In nessun modo sono permessi giroconti su conti terzi; - delega di firma ed autorizzazione ad operare il conto corrente bancario del progetto in loco a favore del Capo Progetto. b) Il Disciplinare d’Incarico è un accordo formale tra Ambasciata e ONG che regolamenta le modalità di esecuzione del progetto, dei pagamenti, della reportistica ed altre condizioni e la cui sottoscrizione rappresenta l’inizio formale delle attività e, di conseguenza, l’eleggibilità delle spese e la durata del progetto. Il Disciplinare potrà essere sottoscritto soltanto successivamente all’invio alla Sede da parte dell’Ufficio VI del Messaggio che attesti l’avvenuta presentazione delle polizze fideiussorie e il rispetto degli adempimenti in materia di documentazione anti-mafia. Il Disciplinare contiene indicazioni inerenti il numero delle tranche, attraverso le quali saranno erogati i finanziamenti. L’erogazione dei fondi avverrà tramite trasferimento bancario presso il c/c (Intestato specificamente al Progetto) della ONG esecutrice (o, nel caso di Associazione temporanea, della ONG capofila). Il Disciplinare fornisce inoltre indicazioni specifiche in ordine a: - modalità di erogazione; - rapporti e rendicontazione. Nel caso in cui un soggetto diverso dal rappresentante legale della ONG venga incaricato del compimento di uno (es. firma del disciplinare d’incarico) o più atti in nome e per conto della ONG, tale soggetto dovrà dimostrare di essere munito degli appositi poteri, conformemente alla normativa italiana vigente in materia, e a quanto disposto nello statuto o altra eventuale disciplina interna della ONG stessa. fatto salvo il pagamento del valore delle opere già eseguite e il rimborso delle spese sostenute per l'esecuzione del rimanente, nei limiti delle utilità conseguite. La informazione antimafia ha una validità di dodici mesi dalla data dell’acquisizione, salvo che non ricorrano modificazioni dell’assetto societario o gestionale dell’impresa (art. 86, comma 2, del D.Lgs 159/2011 e s.m.i.). Ai sensi dell’art. 86, comma 3, del D.Lgs 159/2011 e s.m.i. i legali rappresentanti degli organismi societari, nel termine di trenta giorni dall’intervenuta modificazione dell’assetto societario e gestionale dell’impresa, hanno l’obbligo di trasmettere al Prefetto, che ha rilasciato l’informazione antimafia, copia degli atti dai quali risulta l’intervenuta modificazione relativamente ai soggetti destinatari di verifiche antimafia di cui all’art. 85 del D.Lgs 159/2011 e s.m.i.. La violazione dell'obbligo di cui al comma 3 è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 20.000 euro a 60.000 euro (art. 86, comma 4, del D.Lgs 159/2011 e s.m.i.). La consegna del CV è necessaria al fine di verificare la corrispondenza delle qualifiche ed esperienze professionali del personale per la gstione del progetto (espatriato o locale) con le indicazioni menzionate nei Termini di Riferimento. 17 GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 19 7. MODALITÀ DI EROGAZIONE18 I pagamenti dovuti alla ONG verranno effettuati dall’Ambasciata tramite trasferimento bancario sul conto corrente indicato dalla ONG. 1. Una prima rata pari al 50% del totale, entro 8 giorni lavorativi dalla firma del Disciplinare purché la ONG comprovi l’avvenuta presentazione delle prescritte fideiussioni, nonché l’inizio delle attività programmate mediante documentazione certificata dall’Ambasciata/Ufficio del Programma di emergenza di Amman. 2. Una seconda rata pari al 40% del totale, da erogarsi entro 8 giorni lavorativi dalla data in cui l’Ambasciata, verificato il rapporto contenente lo stato di avanzamento del progetto, attesta la regolarità amministrativo-contabile del rendiconto intermedio recante l’ammontare dei costi effettivamente sostenuti dalla ONG in ordine al progetto stesso, costi che devono essere pari ad almeno l’80% dell’anticipo del finanziamento di cui al punto 1; l’Ambasciata si impegna ad effettuare le verifiche in questione nel termine di 10 giorni lavorativi dalla ricezione della documentazione predisposta dalla ONG. Detto termine deve intendersi sospeso nel caso in cui la documentazione fornitura risulti irregolare o incompleta e ricomincia a decorrere dalla data di regolarizzazione. 3. Una terza rata pari al 10% del totale, da erogarsi entro 8 giorni lavorativi dalla data in cui l’Ambasciata attesta la regolarità amministrativo-contabile del corrispondente rendiconto recante l’ammontare dei costi complessivi effettivamente sostenuti dalla ONG per la realizzazione del progetto, dopo aver verificato il rapporto contenente lo stato finale del progetto, la buona esecuzione, l’attestazione di avvenuto collaudo o regolare esecuzione. In tale occasione si specifica altresì che la ONG dovrà consegnare un verbale attestante la donazione dei beni mobili presi in carico e dei beni immobili eventualmente ripristinati durante la realizzazione dell’iniziativa ai beneficiari individuati nella scheda di progetto. L’Ambasciata si impegna ad effettuare le verifiche in questione nel termine di 30 giorni lavorativi dalla ricezione della documentazione predisposta dalla ONG. Detto termine deve intendersi sospeso nel caso in cui la documentazione fornita risulti irregolare o incompleta e ricomincia a decorrere dalla data di regolarizzazione. La polizza fideiussoria a garanzia dell’anticipo non sarà richiesta nel caso in cui la ONG rinunci espressamente all’anticipo. In tal caso l’Ambasciata e la ONG sottoscriveranno un apposito atto integrativo da allegare al Disciplinare d’Incarico, nel quale verranno descritte nel dettaglio le modalità dei pagamenti che avverranno a stati di avanzamento, dietro rendicontazione delle attività. In tale ipotesi il Disciplinare e il relativo atto integrativo potranno essere sottoscritti soltanto successivamente all’invio del Messaggio dell’Ufficio VI che attesti l’avvenuta presentazione della polizza fideiussoria del 2% e il rispetto degli adempimenti in materia di documentazione antimafia. N.B.: non sono ammesse varianti onerose al progetto 8. RAPPORTI DI MONITORAGGIO INTERMEDIO E FINALE 18 Art. 5 del Disciplinare d’incarico. GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 20 La predisposizione di rapporti periodici puntuali ed accurati è fondamentale per garantire che i fondi messi a disposizione dalla Cooperazione Italiana (CI) siano spesi in maniera efficace, efficiente e trasparente. Inoltre, l’acquisizione di rapporti oggettivi, che evidenzino i punti di forza e di debolezza dell’azione, è di basilare importanza per apprendere dall’esperienza e migliorare le programmazioni future in ambito umanitario. Per valutare l’operato dell’ONG, il personale della Cooperazione Italiana realizzerà visite di monitoraggio e di valutazione in loco al fine di predisporre rapporti interni all’organizzazione. Il monitoraggio e la valutazione della CI verranno condotti in uno spirito di collaborazione con l’ONG prevedendo, ove possibile, anche la consultazione dei beneficiari. Così come stabilito dall’art. 7 del disciplinare, l’ONG dovrà`presentare all’Ambasciata, tramite l’Ufficio del Programma di emergenza, un rapporto intermedio contenente lo stato di avanzamento del progetto ed un rapporto finale, corredati dal rendiconto finanziario recante l’ammontare delle spese sostenute per il Progetto. I rapporti dovranno essere redatti in lingua italiana utilizzando il Formato Standard (ALLEGATO L). I rapporti dovranno consentire un chiaro raffronto tra i progressi realizzati rispetto ai risultati attesi dal progetto approvato, descrivendo in maniera accurata in che modo le attività preliminarmente previste vengono effettivamente sviluppate sul campo. - Attività: Relativamente alle attività, la descrizione dovrà fare riferimento alle tipologia e quantità delle attività effettivamente svolte – misurate con appositi indicatori di realizzazione – specificando luoghi di esecuzione, partner coinvolti, cronologia, numero e tipologia dei beneficiari coinvolti, nonché eventuali ritardi e attività cancellate, aggiuntive o svolte diversamente da quanto previsto. - Risultati: È inoltre fondamentale puntualizzare quali risultati siano stati effettivamente raggiunti, misurandoli adeguatamente con specifici indicatori, in sia in fase di esecuzione – ove possibile – sia a chiusura del progetto. Gli indicatori di prodotto, di risultato e di impatto sono estremamente utili per consentire una valutazione oggettiva dell’effettivo raggiungimento dei risultati, permettendo una misurazione concreta delle capacità di risposta del progetto rispetto ai problemi identificati ed ai bisogni della popolazione beneficiaria. È essenziale, quindi, che già nella proposta progettuale tali bisogni vengano opportunamente definiti attraverso indicatori di contesto (base line) che diano un’immagine chiara delle problematiche su cui si intende operare. Il focus sugli impatti consente una gestione orientata ai risultati, prevista anche nell’ambito dell’efficacia degli aiuti. Ciò significa che, soprattutto a chiusura del progetto, sarà fondamentale verificare non solo “cosa” si è realizzato, ma soprattutto quali “benefici” l’azione abbia prodotto sulla popolazione target. Il rapporto intermedio dovrà rispettare i criteri stabiliti dall’Ambasciata/UTL - Programma di Emergenza. Il rapporto, contenente lo stato di avanzamento del progetto, dovrà comprendere la descrizione: delle attività svolte, del personale impiegato per la gestione, dei servizi forniti, dei servizi affidati a terzi, della percentuale di lavoro svolto in relazione ai costi sostenuti. Oltre alla ricapitolazione e l’analisi dei dati finanziari ed amministrativi il rapporto dovrà documentare il livello di realizzazione ed una valutazione delle attività del periodo di riferimento, le evoluzioni rispetto ai risultati attesi e rispetto a quanto previsto, gli effetti attuali sui beneficiari diretti e indiretti nonché la visibilità e apprezzabilità attuale degli effetti prodotti dal progetto. GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 21 Lo stato d’avanzamento generale delle attività andrà presentato sotto forma di cronogramma, sovrapponibile a quello allegato al progetto approvato. Il rapporto finale, completo di rendicontazione, dovrà essere consegnato, entro 30 giorni lavorativi dalla fine delle attività, all’Ambasciata/Ufficio del Programma di emergenza che preparerà entro i termini previsti dall’art. 7, comma 2, del Disciplinare d’incarico un verbale di certificazione che permetterà il saldo finale all’ONG. L’ONG dovrà inoltre presentare un rapporto nel caso si verifichino condizioni di straordinarietà (es. interruzione temporanea delle attività dovuta a cause di forza maggiore). 9. RENDICONTAZIONE La rendicontazione progettuale dovrà essere presentata seguendo la tempistica indicata all’art. 7 del Disciplinare d’incarico e dovrà contenere: la descrizione dell’iniziativa ed il codice progetto; documentazione riepilogativa delle spese effettivamente sostenute nel periodo: frontespizio, piano finanziario, prima nota cronologica, distinta spese per linee di budget; giustificativi di spesa intestati alla ONG dovranno essere presentati: in originale, tradotti in italiano e con la copertina correttamente compilata (titolo del progetto, descrizione di spesa, l’importo, la valuta utilizzata con relativo tasso di cambio). Tutti i summenzionati giustificativi di spesa dovranno corrispondere alle voci di spesa previste dal piano finanziario del progetto. Tutta la documentazione relativa alle fatture dovrà essere numerata in ordine progressivo (lo stesso numero andrà riportato sulla prima nota completa); documentazione bancaria (estratti conto bancari, movimenti effettuati nel periodo, tutti i bordereaux di cambio); contratti del personale (in originale o copia conforme); tutti i contratti dovranno essere accompagnati da una traduzione per estratto in lingua italiana; autorizzazioni alle eventuali varianti. Le autorizzazioni dovranno indicare quanto specificatamente previsto e quanto modificato; spese auto: dichiarazione che tutti i viaggi sono stati effettuati per uso esclusivo di servizio; spese telefoniche: dichiarazione attestante che tutte le comunicazioni sono state effettuate solo per uso esclusivo di servizio. La rendicontazione periodica, così come precedentemente esposto dovrà essere accompagnata dai rapporti intermedi e finali. Le visite e missioni di monitoraggio verranno effettuate regolarmente dal personale della Cooperazione Italiana. Tali visite consentiranno la verifica dell’andamento dell’intervento e comprenderanno rilevazioni sugli aspetti finanziari, operativi e procedurali del progetto. GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 22 L'Ufficio del Programma di emergenza dell’Ambasciata d’Italia ad Amman preparerà entro i termini stabiliti dal ricevimento/accettazione del rapporto finale, un verbale di certificazione che permetterà il saldo finale all’ONG. In tale fase possono essere previsti ulteriori sopralluoghi di verifica da parte dell’Ambasciata d’Italia ad Amman. 10. PIANO FINANZIARIO E COMPENSAZIONI DELLE VOCI DI SPESA L’Art. 10 del Disciplinare stabilisce che saranno ammesse delle compensazioni contabili al piano finanziario non soggette ad autorizzazione preventiva, qualora tali compensazioni siano effettuate tra voci di spesa all’interno dello stesso settore d’intervento (macrovoce) in maniera che le compensazioni non superino in valore del 15% rispetto all’importo originariamente previsto. Le variazioni dovranno comunque essere tali da non modificare il piano generale del progetto ed i suoi obiettivi. Per compensazioni di valore superiore a quello sopra indicato o tra macrovoci sarà necessaria la preventiva autorizzazione della Sede. Relativamente al piano finanziario di seguito allegato, si sottolinea che le voci inserite sono a titolo di esempio e che l’ONG potrà modellare il suddetto proponendo il proprio grado di dettaglio delle spese. 11. RESPONSABILITÀ E IMPEGNI DELLE ONG PER L’ESECUZIONE DEI PROGETTI CONCORDATI Ad ogni ONG assegnataria di una quota dei fondi del Programma mediante la procedura di cui sopra è richiesto di: 19 - Assicurare la preparazione degli accordi necessari con tutte le Autorità locali coinvolte (nel caso di importazioni fare riferimento alle procedure di esenzione emanate dal Governo Locale o dalla struttura preposta dallo stesso per gestire la situazione di emergenza in corso); - Rispettare la normativa italiana vigente19 (anche ad eventuale integrazione di quanto previsto nel presente Avviso e nella documentazione fornita dall’Ufficio del Programma di emergenza di Amman per gli eventuali acquisti di beni e servizi nonché lavori civili di semplice esecuzione tecnico-professionale strettamente accessori, funzionali e strumentalmente indispensabili al progetto, necessari per la realizzazione dell’intervento; - Stipulare i necessari contratti con le imprese, i fornitori locali e il personale tecnico che opereranno nei progetti; - Provvedere alle necessarie attività di supervisione; - Curare il trasporto di tutte le forniture, coordinandosi con l’Ufficio del Programma di emergenza di Amman, richiedendo se necessario assistenza; - Fornire, quando richiesto dall’Ambasciata d’Italia ad Amman, informazioni tecniche sull’andamento dei progetti e/o dati descrittivi e finanziari; - Fornire, quando previsto, rapporti periodici descrittivi e finanziari; Si rimanda al riguardo ai “Chiarimenti Amministrativi” (ALLEGATO B). GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 23 - Contribuire alla visibilità delle iniziative e collaborare con l’Ufficio del Programma di emergenza dell’Ambasciata di Amman nella preparazione della documentazione allo scopo necessaria; - Partecipare alla valutazione dei progetti; - Rispettare eventuali norme e misure di sicurezza indicate dall’Ambasciata d’Italia ad Amman; - Far riferimento alla Lettera e Disciplinare d’incarico per ogni altra responsabilità. 12. ASSISTENZA TECNICA / CONSULENZA INTERNAZIONALE Nel caso in cui le risorse umane e le competenze professionali non siano reperibili in loco, viene autorizzato l’impiego di consulenti internazionali limitatamente ai fini progettuali. Nell’eventualità che il Consulente svolga la propria attività anche nell’ambito di altri progetti, ciò dovrà essere espressamente dichiarato dall’ONG proponente, che dovrà imputare al progetto unicamente la quota parte del compenso previsto, purchè l’Ambasciata lo ritenga compatibile con il normale funzionamento del progetto. Relativamente all’impiego di consulenti internazionali l’ONG dovrà includere, in allegato nella proposta di progetto i Termini di Riferimento dettagliati relativi alla consulenza prevista nel documento di progetto. Prima della firma del Disciplinare d’incarico, la ONG si impegna a produrre: - la dichiarazione di esclusività del rappresentante della ONG proponente da cui risulti l’esclusività del rapporto professionale del consulente a operare sullo specifico progetto per il tempo indicato nel documento di progetto, oppure, la dichiarazione della ONG proponente relativa alla partecipazione del consulente ad altri progetti; - il CV relativo alla consulenza indicata nel documento di progetto. L'Ambasciata verificherà la compatibilità del CV20 presentato con i Termini di Riferimento specifici alla consulenza in oggetto. Il personale espatriato impiegato sui progetti dovrà comunicare formalmente all’Ufficio del Programma di emergenza di Amman arrivi e partenze dal paese oggetto dell’intervento tenuto conto dell'evoluzione del quadro di sicurezza contingente e delle procedure di sicurezza in vigore. L’eventuale sostituzione del consulente dovrà essere concordata con l’Ambasciata e la ONG si incaricherà di proporre un nuovo CV e una nuova dichiarazione di esclusività relativa al candidato subentrante. I compensi dei consulenti vanno stabiliti secondo parametri retributivi medi solitamente applicati dalle Organizzazioni Non Governative internazionali. La consegna del CV è necessaria al fine di verificare la corrispondenza delle qualifiche ed esperienze professionali del personale espatriato con le indicazioni menzionate nei Termini di Riferimento. 20 GIORDANIA - Programma di emergenza AID 10249 - Call for Proposals ONG 24
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