Anuo Y I I I . TORINO, 28 marzo 1909. N. 13. LA STAMPA SPORTIVA J Hatomobilismo » Ciclismo A l p i n i s m o - Areostatlea Kaoto j/ . Ippica - Atletica - «Innestila - Cauli Uluoehl Spostivi £set ogni Domenica W. ~ • A ti^o - Yaobtinf * - Podismo Varietà in 20 pagine illustrate. (Conio corrente cella Posta). DIRETTORE: A ^ rx o f ^ ^ ^ ì ^ t L N» I Italia e e n t . 10 1 Kam'TO ' " t a o .. IS j ~ Canottaggio Scherma - Tiri . " - a-o !.. © * eoo,. 1S G U S T A V O V E R O N A ì >DHJEZIOflE E flJHIBlNlSTRflZIOfJE ': TORIRO - Via Davide gertolotti. 3 - TORINO rasarono »-a« „„„ .„„„„„„„„„„, „, | * | p IflSHRZIOril « " trattative rivolgersi pressa 1-Hmmini.tr.zlon. d . l Qi.anal. nini „,.,.„„...„ Il Gran Premio di tiro al piccione a Montecarlo II Gran Premio dei Gasino di Montecarlo, vinto dall'italiano Cacciari conte Eulemburg (20 su 21) di cui diamo pure la fotografia (ovale con 21 piccioni piccola). su 21, battendo il tedesco ( Vedere pag, 4). 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Arlecchino Be, nelle pochissimi esibizioni in p u b b l i c o , si è mostrato velocissimo e c o r r e t t o : assai irrobustitosi nel passaggio dai tre ai quattro anni, consolidati i propri m u scoli e le proprie gambe, p o c o sfruttato (a differenza dei coetanei) a tre anni, saprà quest'anno, eambiato proprietario e guida, lo vogliamo sperare, fare valere i suoi potenti mezzi. Perla Nera e Lady Silver, i soggetti di due anni su cui maggiormente conta la scuderia, subiranno fra p o c o un leggero e progressivo lavoro d'allenamento per il « Criterium » di quest'autunno in cui sono iscritti. Come i vecchi cavalli, e i tre anni e i due anni, gli yearlyngs, fra cai eccelle per la distinzione e la finezza dei tessuti che dimostrano l'accurata selezione, Gabriella, da Hamward e Miss Starak: Gino, da Hamward e Rosina, fratello pieno della Delia 2,23 a tre anni; Gagliardo, da B. B. P . e Regina II, sono tutti belli, sani, floridi. Che anche essi sieno m o l t o utili in corsa è il migliore augurio che possa farsi al marchese Di B a g n o : augurio che pure estendo al signor Cicognani di c o n tinuare ininterrottamente la serie nelle brillanti performances compiute con Charming Fly e Gallia, anche nel 1909, anno che speriamo e vogliamo confermi pienamente il suo passato, e corrisponda alla grande fiducia ben a ragione posta in lui dal marchese D i Bagno, nel preferirlo ed assolutamente volerlo in un incarico così alto e distinto. A v e n t ' a n n i , ben pochi d e b b o n o avere provato simili soddisfazioni. Wain Scott. Le corse al trotto in Italia Ue nostre scuderie. Di pochi g i o r n i a b b i a m o avnta l'apertura della stagione 1909, e c r e d o fare cosa non del tutto spiacevole ai cortesi lettori nel dare alcune notizie di qualche principale scuderia italiana, e sui cambiamenti avvenuti in esse durante i pochi mesi di forzato riposo. Campionato Meridionale single. — 1. Guido Airoldi dello Sport Club; 2. R . Sohimicci del Palermo F. B. C. Campionato Meridionale doub'e mixte. — l. G. Airoldisig.na Terenzi ; 2. S"himicci-Sig.na Lo Cascio. Campionato Meridionale signore. — sig.a Signa Elisa Bordonaro. Handicap doublé uomini. — 1. E. Caneva-Pottino dello Sport Club; 2. S. Bonanno-C. Colombo del Palermo F. B. C. Il convegno auto-moto-ciclistico di Firenze. Nel prossimo maggio, nei giorni 8 9 e 10, la Società sportiva Itala organizza in occasione delle feste pel 50° anniversario della rivoluzione Toscana un grande Convegno anto-moto-eiclistico. Una squadra di ciclisti del Club Veloce di Trieste ha assicurato il proprio intervento, rappresentando cosi la bella e cara sorella dell'Adriatico. E così pure tutte, o quasi, le squadre delle città e paesi della Toscana concorreranno. Numerosi e ricchi sono i premi nelle varie categorie e certo tra questi non mancherà quello di S. M. il Re d'Italia. Il Comitato Esecutivo alla cui testa sta il sig. Mario Nelli, il conosciuto sportsman fiorentino e presidente dell'/telo, sta compilando il dettagliato programma. Per schiarimenti, informazioni ed adesioni, rivolgersi al Segretario dell'itela: via Ognissanti, 9, Firenze. CORRISPONDENZA *% L a corsa v o c e che il notissimo gentleman signor A n g e l o Cicognani di Ravenna fosse diventato dryver della scuderia del marchese D i Bagno, è proprio realtà; per accondiscendere alle dolci ressioni, al d e s i d e r i o del distinto e gentile amico, g icognani ha accettato l'onorifico e altamente fiducioso incarico di c o n d u r r e in corsa il materiale trottistico del marchese D i Bagno. Così la nobile e potente scuderia mantovana, alla direzione della quale presiede personalmente quel distinto ed intelligente mecenate d e l l o sport i p p i c o italiano che è il marchese L e o p o l d o Guidi D i Bagno, a tutti noto per il contributo morale e materiale c h e da anni, con rara costante assiduità porta al progressivo miglioramento del cavallo trottatore, arricchitasi di una guida calma, abile, sicura, da tutti gli intelligenti in materia riconosciuta ottima sotto ogni rapporto, quale quella del signor C i c o g n a n i ; e di un trainer della scienza, pazienza, fine intuizione, quale quella del notissimo e d espertissimo trainer Ettore Francia, che f u già direttore tecnico della importante ora disciolta scuderia dell'ing. Valentini di Mantova (informino i trionfi di Victor B., Boyal Baron, ecc.), non potrà fare a meno di raccogliere durante il 1909 e anni seguenti quei trionfi che la b o n t à del materiale, l'intelligenza di chi è alla direzione, la guida, d à n n o sinceramente adito a sperare. Il materiale da corsa in cui emerge Impero, il bellissimo figlio di F i u m a l b o e Invidia, che, fra parentesi, ha passato una eccellente invernata, e che ora c o m p i e un serio lavoro di preparazione per Milano, c h e conta, fra gli altri, Oharming Aurora, la più distinta trottatrice che attualm e n t e batta le nostre piste, i l carattere della quale, nel passaggio dai quattro ai cinque anni, ha d i m o s t r a t o d'essersi assai modificato, a v e n d o acquistato b u o n a d o s e di quella serietà, la mancanza della quale negli anni passati le impediva di esplicare i g r a n d i mezzi; Brigliadoro, un baio figlio di P r i n c e Herschel e Grizzaga, dalla silohuette seducente, dalle linee perfette con app i o m b i regolari, dall'azione sciolta, distesa e potente, c h e lo faranno figurare certamente assai b e n e nella carriera che fra p o c o incomincierà, e che a u g u r i a m o g l o r i o s a ; Pierina, la trottatrice i m p e c c a b i l e per andatura e velocità, che se fosse piantata su quattro g a m b e più poderose, non a v r e b b e c o m p e t i t o r i fra i suoi coetanei; questo materiale, dico, che conta ancora Quartina, tre anni, da Onward Silver e Gisella ; Fantastico, da H a m w a r d e Marghera; Lady Silver, promettentissima due anni da Onward Silver e B i b b i a ; si è da p o c o arricchito di d u e soggetti che, se anche solo in parte c o r r i s p o n d e r a n n o alle grandi speranze del proprietario, saranno veramente ottimi, q u a l i : Arlecchino Be, da A r l e c c h i n o e Domerà, e Berla Nera, da Charming Chimes e Aurora. Q u e s t ' u l t i m a è sorella piena di Charming Aurora, la quale c o m p e r a dimostra, pur c o n t r o il Gare di town-tennis a Palermo. Il 20 marzo ebbe luogo, allo splendido Sport Club di Palermo, la finale delle gare e dei campionati meridionali che ogni anno lo Sport Club indice e colla consueta signorilità dota di ricchi premi. Numeroso fu il concorso di bravi giuocatori, che ci fecero assistere a delle superbe partite, ed il pubblico aristocratico, fine e numeroso accorse e rese attraentissima la festa mondana, specialmente allietata dal numeroso concorso di dame e di signorine. La premiazione venne fatta nel sontuoso ed elegante salone del Club da donna Valentina Scalea ed i premi riscossero la unanime meraviglia ed ammirazione per la loro eleganza e ricchezza. Anima di questa festa fu il commendatore Witaker a cui inviamo un sentito ringraziamento e il plauso unanime. Ecco il resoconto delle gare: Campionato Meridionale doublé uomini — 1. R . Schimicci-V. Colombo del Palermo F. B. C.; 2. G. AiroldiP. Tasca. Jokey, guidato da Gatto, vincitore del Campionato europeo (Trotter milanese il marzo corr.) (Fot. Foli - Milano). U Corse al Trotter Milanese Napoli. — Morana. Grazie per l'attenzione. Troppo piccole per poterle riprodurre. Verona. — Galletti G. Le fotografie inviateci troppo scure. Del foot-ball facemmo già cenno nel passato numero. Oggi dedichiamo ugualmente un'altra pagina allo sport veronese. Grazie. Verona. — John Sportsman. Obbligatissimo. V. G. Cesena. — V. Calzolari. Il secondo nel prossimo numero con la seconda fotografia. Milano. — Fumagalli. Sta bene sua seconda. La fotografia del pubblico nel prossimo numero. Sambonifacio. — Circolo Ciclistico. Ricevuta fotografia che pubblicheremo al più presto. Oastellazzo. — « Touring Club Ciclisti». Ci dispiace non potervi favorire. Il nostro giornale non ha spazio per i programmi. Siracusa. — Abbonato. La fotografia del Lugaro già la pubblicammo. Egli è il campione di Sicilia. L'altro è uno dei campioni siciliani, cioè nn buon corridore fra quelli di Sicilia. Biella. — Velox. Vedi rubrica Foot-ball. Firenze. —V. Fortini. Ricevuto, nelpros, num.Grazie. Palermo. — D. Masi. Sta bene il tennis, ma mancano le fotografie. Napoli. — H. Bajon. Stabene sua del 21. Quando sarà decisa ad assistere all'avvenimento di Palermo, abbia la cortesia di informarci. Saluti. V. G. Il Campionato europeo. Il Campionato europeo — L. 12 mila, m. 1609 — ha richiamato all' Ippodromo di Tarro un pubblico numeroso ; e la prova più importante, riservata all'internazionale, se non è riuscita emozionante, cosi scrive il Corriere della Sera, è stata pur sempre interessante, presentandosi in essa importazioni di valore, come Betty Brootc, Vanela e Jockey. La corsa si è definita in sole due prove, vinte entrambe da Jockey (da Azur e Amazzone) di Brnnati, che, sotto la guida di Gallo, ha trottato sul piede di 1,28 e 8 al km. nella prima prova, e di 1 e 28 nella seconda. Il tempo impiegato è più che mediocre; ma la pista pesante non consentiva certo un record. Jockey, anche giovedì, debuttando nel « Premio Padova », aveva dominato facilmente i suoi avversari, trottando sul piede di 1,25 e 4 al km. Nelle diverse prove l'ordine di arrivo fu il seguente: Prima prova: 1. Jockey, in 2,25; 2. Astruc, di Legati ; 3. Virginia Jay, di Rossi. Seconda p r o v a : 1. Jockey, in 2,21 e 2/5; 2. Virginia Jay ; 8. Alton, di Lesaha. Premiazione: 1. Jockey, L. 7000 ; 2. Virqinia Jay. L. 2500 : 8. Astruc, L. 1800 ; 4. Alton, L. 800. Completavano il campo Kirkwood, di Lamma, l'eccellente cavallo che non si presentava sui nostri ippodromi da tempo e che corse in una forma sommaria. Nelly Orattan, di Bellini, Vanela, Achillea li, di Barbetta, e Betty Brook. E' impossibile stabilire subito il valore delle ultime importazioni, poiché i nuovi acquisti, non ancora acclimatati e non ancora in condizione, sono ben lontani dai loro records. Certo la vendita di Onward Silver e l'assenza di Orattan Bella hanno tolto a questa prova due campioni eccellenti, che avrebbero potuto fornirci una buona linea di confronto col vincitore Jockey. Virginia Jay, guidata dal cav. nel Campionato europeo. Bossi, seconda classificata (Fot, Foli - Milano). II nostro H Torneo Internazionale di Foot-ball. Una delle più formidabili squadre inglesi assicurata. La squadra italiana è formata, e giuocherà due " matches „ d'allenamento il 4 ed il 9 aprile. 1 Il perchè della nostra iniziativa. Incoraggiare il giuoco del calcio cercando di renderlo sempre più popolare nel nostro paese, convincere cosi anche i più restii a scendere sul campo del cimento, riunire i più forti stranieri a fianco dei nostri promettenti campioni, riuscire col risultato di questo incontro di utilità alla giovane classe dei nostri sportsmen, presentando loro Voccasione di ammirare e rilevare da vicino le finezze e le furberie del giuoco d olir' Alpe, stabilire da un nuovo incontro di italiani con giuocatori stranieri ancor meglio il progresso fatto dai connazionali in dodici mesi, ecco il movente della nostra grande iniziativa footballist'ca. Neil' indire il secondo Torneo cercammo la massima praticità di un regolamento che, ben s'intende, approvato dalla Federazione Italiana ed a sua volta da quella Internazionale, rispondesse meglio allo scopo della nostra organizzazione. Ideammo così a tutta prima una squadra nazionale con elementi misti, che avrebbe potuto indicare la stessa Federazione scegliendoli fra tutte le Società italiane. Per varie considerazioni e più che lutto perchè per le feste pasquali le nostre Società già hanno impegni di incontri internazionali nelle proprie città, limitammo la composizione della squadra italiana ai migliori elementi dello sport torinese. Senonchè dopo avere ottenuto completa adesione da parte di tutte le Società torinesi, le quali ci seguirono in ogni punto della nostra organizzazione, all'ultimo momento, quando cioè dato l'alto ideale della nostra iniziativa tutta a favore dell'incremento di quello sport che informa le stesse Società, attendevamo da esse l'offerta entusiasta del proprio e migliore elemento sportivo, in parte quest'ultimo venne a mancare. Gol ritiro dei giuocatori della Juventus, motivato solo da screzi personali sorti all'ultimo momento con alcuni soci del F. C. Torino, abbiamo constatato,e ciò con dolore, una volta di più come, troppo facilmente, chi potrebbe ben concorrere al trionfo comune di una iniziativa come la nostra, preferisca a tutto svantaggio del progredire del foot-ball in Italia (ancora tanto giovane) fare degli inopportuni pettegolezzi portandone l'eco dove tutto si studia e si incoraggia con un solo ideale, quello cioè di poter offrire alle Società italiane l'occasione di riaffermare il loro valore. Con questo unico scopo infatti abbiamo indetto il secondo Torneo internazionale chiamando fra i concorrenti per la prima volta nel nostro paese una squadra inglese e permettendo alla stessa di misurarsi dopo il nostro torneo con le .squadre di Vercelli, Milano e Genova nelle rispettive sedi. La squadra italiana mista, cosi di soli elementi del F. C. Torino e del F. C. Piemonte, difenderà » nostri colori al prossimo Torneo. Ai campioni delle due società il nostro più vivo ringraziamento per la partecipazione entusiasta, a loro il nostro più caldo augurio di trionfo. che il Torneo internazionale di foot-ball bandito pe secondo anno dalla Stampa Sportiva riuscirà anche quest'anno una riunione sportiva di eccezionale importanza, invidiataci non solo da altre città d'Italia, ma pure dall'estero. Il fatto che avremo fra noi, per la prima volta dacché il giuoco del calcio fiorisce in Italia, una squadra di puri inglesi, dimostra la verità del nostro asserto. E' noto infatti come l'Inghilterra tenga il primato, fra i molti altri sports, specialmente nel foot-ball. I suoi giuocatori crescono ad una scuola e ad una tattica di giuoco tutt'aflfatto speciale, che dapprima sorprende in loro, e poi sorprende di non averla ancora pensata ed applicata in noi. Molto beneficio indubbiamente risentiranno i nostri giuocatori assistendo agli exploi ts di simili avversari. Ma al Torneo di Torino non sarà solo l'Inghilterra ad essere rappresentata da un team formidabile. Pure la Svizzera e la Germania hanno preannunciato nelle loro compagini degli elementi, così detti internazionali, fortissimi. E noi siamo d'avviso che aspra e accanita sarà la lotta fra Svizzera e Germania per contendersi in terra nostra quel primato che si alternano vicendevolmente in patria. E l'Italia, fra tanto atletico valore, come figurerà? Non è vanità affermare che le Società torinesi hanno nei loro ranghi degli elementi che, saggiamente amalgamati, possono collaborare alla formazione di una squadra monstre. E' all'uopo appunto di formare la nostra squadra che lunedì scorso la Commissione tecnica, appositamente nominata dal Comitato organizzatore del Torneo, si riunì per decidere in merito ed addivenne alla definitiva formazione della squadra italiana. GUSTAVO VERONA. Pochi avvenimenti sportivi richiedono un'organizzazione cosi difficile e laboriosa ed una spesa così ingente come un Torneo di foot-ball. Difatti essendo il giuoco del calcio uno sport che ha la sua ragione di essere nella collettività di undici individui, è facile prevedere quale spesa importi il riunire in una città italiana più squadre di foot-ballers dislocate appositamente dall'Inghilterra, dalla Germania, e dalla Svizzera, per misurarsi coi nostri connazionali. E poiché è la somma delle fatiche e del denaro impiegato a creare un'impresa che dà il tono dell'importanza all'avvenimento, così vien logico concludere Il sig, Faroppa, che disimpegnerà nella squadra italiana il difficile compito di goal-keeper. Pasqua è vicina. I due giorni 11 e 12 aprile della grande riunione sono prossimi, e per tale epoca ogni cosa sarà meticolosamente approntata. Il nostro II Torneo internazionale non deve smentire l'esito grandioso ed incontrastato del I, ed offrire ai nostri sportsman la prova palpabile della serietà ed importanza delle nostre iniziative, ed ai concorrenti una dovizia e ricchezza di premi tale come nessun altro Ente sportivo mise mai in pallio finora. Iljormidabile team del " West Auckland ,, rappresenterà l'Inghilterra. Il signor F. Bollinger, capitano della squadra italiana. Se dicessimo che la squadra inglese che concorrerà al nostro Torneo è la migliore della nebbiosa Britannia, potrebbe sembrare vanità e forse anche stoltezza. Difatti in una nazione dove migliaia e migliaia sono i Clubs di foot ball che vi prosperano, non si può categoricamente affermare esservi un team superiore a tutti gli altri. Più d'uno essendo in Inghilterra i Campionati e le Coppe che a volte assurgono ad una importanza forse maggiore ancora degli stessi Campionati, ne viene di conseguenza che più d'una sono le squadre che vanno per la maggiore e che, vincitrici oggi, domani possono venir sconfitte per momentanee cause varie da avversari di eguale forza. L'Inghilterra è la patria, se non d'origine, certo di vitalità del foot-ball association. Tutte le sue squadre che appena appena figurano negli ultimi ranghi dei Campionati, sono certo superiori a qualunque squadra dei nostri Clubs e pure a quelli esteri. Noi vediamo infatti che ogni anno a Parigi ed a Ginevra scendono a giuocare dei teams inglesi contro le migliori squadre francesi e svizzere, sempre riportando in patria con brillante facilità l'alloro della vittoria. Pertanto la squadra che rappresenterà l'Inghilterra al nostro Torneo, si può affermare essere una delle migliori. L'West Auckland F.-G. è troppo conosciuto a chi segue, anche da lontano, le vicende del foot ball inglese, per abbisognare di una presentazione a base di parole roboanti. Appartiene alla categoria Nord Inghilterra, nel dipartimento del Durham, che ha fornito sempre i migliori giuocatori alle squadre nazionali britanniche. L'ultima stagione vinse la tanto disputata Wear Volley League Gup, la Durham Alliance Cup del Sud, e la Durham League Gup del mezzogiorno. Entrò in finale nella gran gara per la Coppa Dilettanti del Durham, ed in semifinale nel Campionato Inglese Dilettanti, dove per un incidente toccato ad un suo Il signor Godley, prescelto a referee ufficiale nei matches del nostro Tomeo. giuocatore dovette ritirarsi dinanzi al South Bank. E ohe in condizioni normali avrebbe vinto quest'avversario lo dimostra il fatto che sabato della scorsa settimana battè regolarmente il South Bank con 4 goals a 2. Altre vittorie impressionanti riportò 1' West Auckland F. G. sui più noti clubs inglesi come il Northern Nomands, lo Slocklon, ed il Darlington. Al numero prossimo la fotografia di questa fortissima squadra ed i nomi dei giuocatori che la comporranno. La squadra italiana. Nella seduta della Commissione tecnica incaricata di procedere alla formazione della nostra squadra, seduta che ebbe luogo presso la nostra redazione lunedì scorso, preso atto del ritiro del F. C. Juventus, che a mezzo del suo rappresentante dichiarò ritenere impossibile un conglomerato, un'unione di elementi del suo Club con quelli del F. U. Torino per l'inveterato e reciproco astio disgraziatamente regnante fra le nostre due massime Società del calcio torinesi, si addivenne definitivamente alla squadra unica, che rappresenterà l'Italia al nostro II Torneo. Dopo lunga e ponderata discussione la squadra risultò composta come segue : fa In porta: Faroppa. ii, Di fesa: Bollinger, Capra. I Linea di mezzo: Engler, Eodgers, Capello D. rsAvanti: Zuffi j., Zuffi »., Berardo F., Simonazzi, Debernardi. Otto elementi del F. C. Torino, e tre del F. C. Piemonte, ossia i signori: Faroppa (goal-keeper), Capello D. (hnlfiback sinistro) e Berardo F. [center-formar d) comporranno dunque la squadra italiana. Squadra italiana che, a differenza di quelle di tanti altri Clubs che si dicono italiani e sono composti nella gran maggioranza di elementi stranieri, non avrà nella sua compagine che tre giuocatori internazionali; e cioè Bollinger (capitano), Engler e Eodgers, i quali, da parecchi anni trovandosi in Italia e data in special modo la loro abilità non comune, si credette saggiamente opportuno di includere nella squadra che rappresenterà l'Italia nella grande competizione internazionale di Pasqua. Nel prossimo numero, pubblicando le fotografie dei singoli componenti la squadra italiana, daremo di essi alcuni cenni biografici-sportivi. Pertanto la Commissione, nella stessa seduta di lunedì, decise di far giuocare alla nostra squadra due matches d'allenamento nei giorni 4 e 7 aprile con squadre che decideremo in settimana. Per domenica 4 poi, siccome il F. C. Piemonte sarebbe impegnato per il match semifinale di Campionato col Genoa O.ub, verrà fatta istanza alla nostra Federazione acciocché voglia rimandare ad altra domenica l'incontro in parola, onde favorire i giuocatori del Piemonte che dovranno allenarsi con la squadra italiana. La squadra tedesca. Circa la squadra tedesca, mentre il giornale va in macchina, attendiamo la definitiva accettazione d'un celebre Club campione della Germania del Sud. Eimandiamo quindi al prossimo numero la comunicazione ufficiale deìl'équipe germanica. Il referee. Siamo lieti di annunciare che referee ufficiale di tutti i matches del nostro Torneo venne nominato il signor Godley, il ben noto trainer del Juventus F. O., arbitro di rara perizia e competenza. Non solo in Italia, ma neppure all'estero avremmo potuto fare scelta più felice. Il signor Godley infatti è stato parecchie volte referee in Inghilterra, sua patria, in matches di Campionato. E l'accettazione del signor Godley del difficile incarico propostogli significa pure tacitamente che il F. O. Juventus non ha voluto negare il suo appoggio al nostro giornale, e che se credette di ritirarsi all'ultima ora dal collaborare materialmente alla squadra, lo fece essenzialmente per un troppo spinto sentimento d'indipendenza e di fierezza verso gli eterni avversari. I palloni Vigo. Anche quest'anno, ripetendo il munifico gesto dell'anno scorso, il noto sportsman signor Giuseppe Vigo, a nome della conosciutissima Ditta di articoli sportivi G. Vigo e C., ha offerto al nostro giornale i palloni di giuoco occorrenti ai matches del Torneo. Fig. 1. — Lo sforzo del saltatore. La psicologia e le stimmate dello sforzo. Tutti sappiamo, press'a poco, cosa sfa l o sforzo fisico, ma sulla portata, sul significato di esso, IIIID ci troveremo in dieci a pensarla nello stesso modo. Ne volete un esempio? Ne ho chiesta la definizione ad un matematico, e mi ha risposto: è l'ennesima potenza della forza. Mi sou rivolto ad un metafisico e me l'ha definito: il prodotto della subliiuaz one delle facoltà volitive. Un ben pensante, amante del quieto vivere, gravemente ha sentenziato: è un'aberrazione fisiologica. Uno sportsman l'ha considerato come la ragion d'essere dello sport. Tot capita, tot sententiae. Voi clic leggete, volete darmene qnalcun'altra delle definizioni? Sì? Ebbene son certo che anche voi la baserete sul punto di vista dal quale siete soliti partire nei vostri giudizi quotidiani, e cioè dal punto fisiologico se s'ete un m e d e o , da quello psicologico se siete nn filosofo, da quello sportivo se siete uno sportsman, e così via... Dunque, niente male se innumeri ^sono gli aspetti coi quali ci si presenta allo spirito il fenomeno dello sforzo fisico. Vuol dire che questo c o m plesso di giu- dizi originati dall'osservazione del fenomeno in parola dimostra che tutti si ha un concetto generico d i cosa sia lo sforzo fi«ico anche se si dissente poi negli apprezzamenti di esso. E l'impoi tante si è appunto che si sappia cosa è nella qua realità un fenomeno. Si investigherà dopo quali sono le occasionali di esso e la molteplicità degli aspetti sotto i quali può presentarsi ad un occhio osservatore e ad una mente indagatrice. Ciò premesso, che cioè tutti si abbia l'idea dello sforzo, vengo ad esaminare come esso si origini e si manifesti nelle varie categorie degli sports nei quali l'uomo deve alle sue sole forze ed alla sua sola intelligenza la vittoria finale nella gara alla quale paitecipa. Ma vi è ancora un altro sport nel quale parrebbe a prima vista fungere l'uomo una parte secondaria, ed è l'automobilismo. Non alle sue sole forze infatti, ma a quella del motore che vertigiuosainente l o trasporta, deve l'uomo la vittoria in una corsa automobilistica. C ò p e l ò non toglie che l'intelligenza del conduttore, che l'energia e l'audacia di esso, ed il fatto di restare parecchie ore al volante, correndo ad una velocità fantastica, anelante verso il traguardo finale, vigile ai minati acquistati e a quelli che l o separano dal più vicino temibile concorrente, r a p p r e s e n t i n o - ^ Fig. 2. — Lo sforzo di un corridore autimcbdista. F<g. 3. - Lo sforzi di un ciclista negli ultimi metri di una corsa. T'ISTETJls^IA.TXCJ AUSTRO - AMERICAN - TYRE C\v\e>àeT6 o v u n q u e v mo&elU \ft09 Ve la immaginate v o i infatti ia tensione dei nervi e dello spirito di uno chauffeur che, scatenata la propria macchina alla massima velocità, più nulla vede se non il nuvolo di polvere sollevato dal concorrente che lo precede, più nulla ode se non il ronzìo sordo dell'aria sibilantegli alle orecchie e il vorticare affannoso e rombante del motore, e corre, corre, corre, curvo sul volante, con le mani strette nervosamente al cerchio di legno come per immettere nella macchina che lo trascina tutta la sua forza, tutta la sua volontà di vincere? E i brevi, concitati comandi gridati al meccanico, e le bestemmie ad una panne improvvisa, e l'incitamento rabbioso agii addetti al posto di rifornimento, perchè facciano presto, perchè gli abbrevino la tortura di stare fermo, lui che auela solo d i correre, di volare, di vincere? E poi di nuovo in macchina, un demarrage violento, e via scompare dietro la prima curva che ] re.ide pazzamente, sollevata la macchina su due sole ruote. E l'ebbrezza dei pochi metri che Io separano dal concorrente che lo precede, l'ebbrezza di raggiungerlo, palmo a palmo, sorpassarlo come un demone scatenato, l'ebbrezza di togliere per un momento una mano dal volante e alzarla, ed agitarla, saluto di sfida e di acre voluttà della vittoria E l'arrivo al traguardo finale, gli occhi enfiati e terribilmente arrossati, sporco, sudicio nel viso, nelle elle mani, spossato d i spirito, esaurito di ner\i, — "5Ctass\mo ;>ev^ei\.oT\.amen\.o. A g e n z i a e D e p o s i t i per l'Italia: L E I D H E U S E R & C. INO "Via P r iT nO a RAmedeo, 16. M Brera, I L A N O 6. "Via Il goal-keeper foot-baller. Un podista in una corsa di tre miglia. ma vittorioso..., fra le musiche, allegramente festeggienti il vincitore! Quante e quali espressioni avrà assunto il suo viso durante la titanica prova? Il turbiuìo dei sentimenti interiori, quante smorfie, quante contrazioni, quanti atteggiamenti spasmodici, avià impresso ai muscoli del suo viso? Larvatamente ne dà un'idea la fotografia (fig. 2") che accompagno a questo mio scritto, fotografia di un noto chaujjeur americano in corsa mentre arresta la macchina al posto di ri torni mento. Ma vi sono poi gli sporta, nei quali la vittoria dipende essenzialmente dalla forza fisica personale, dalla sola dinamica del coni oriente. E qui son più manifeste ancora le stimmate dello sforzo. Guardiamo, ad esempio, il corridore ciclista, quando si impegna sul rettilineo d'arrivo (fig. 3 a ). Curva la schiena, quasi a spezzarsi come giunco tio.ipo flesso, socchiusi gli occhi, contratta la faccia ad un'espressione fra l'ehete e il dolorante, il ciclista vola al traguardo con una tensione superba di tutti i tessuti muscolari, di tutto il sistema nervoso. Non vede, non bada più che alla ruota dell'avversario che precede la sua di poco, che è alla pari, che è lasciata addietro di qualche centimetro, di quanto basta per aver la vittoria ! Gli sports atletici infine ci offrono il più vasto, vario ed interessante campo di osservazione degli effetti visibili dello sforzo del suo momento mass'mo. Osservate un buon saltatore (fig. 1"). Non è tanto nella corsa precedente, quanto nell'attimo del salto che l'atleta fa lavorare violentemente i suoi muscoli. La gamba sinistra si tende bruscamente, le mani si serrano nervosamente a pugno, tutto il corpo si distende per raggiungere la classica ed elegante orizzontale. L'atleta riprodotto in questa meravigliosa istantanea è un nipote di Roosevelt, l'ex-presidente deg i Stati Uniti. Ottimo e sicuro saltatore, lo sforzo del salto non occasiona alcuna espressione dolorosa sul suo viso, che appare invece sorridente e quasi osservante l'eleganza del suo bellissimo salto. Ecco, psicologicamente, come la sicurezza e la padronanza dello s ort che si pratica diminuiscono di molto le stimmate caratteristiche dello sforzo, specie quando riesce eccessivo per le proprie forze. Ma anche il grande campione, sicuro del fatto suo, se inaspettatamente si trova a lottare con un avversario forte e minaccioso, deve forzare, impegnarsi a tutt'uomo. E qui torna g usta la sentenza dell'amico matematico che'definì lo sforzo: l'ennesima potenza della forza. Torna bene a giustificare un' impressione di corsa datami dal nostro celebre corridore pod sta Dorando Pietri, all'indomani di una vittoria ch'egli disse la più contrastata della sua carriera. Con queste parole: « Un vero sforzo dovetti fare quando la corsa, che credevo già mio appannaggio, volgeva alla fine. Da principio trotterellavo sempre alla mia andatura normale e spigliata. Sentivo che i miei muscoli si mettevano poco a poco in azione, e li lasciavo lavorare senza richieder loro un lavoro considerevole. Essi mi rispondevano bene e quindi non dovevo loro chiedere di più. Quando Un avversario mi passava, lo lasciavo fare, studiavo il suo passo, e poi in due folate lo riprendevo regolando l'andatura. Ma, come dissi, un vero sforzo Carrier, dopo 10 miglia di marcia Il lancio del peso, Rose, recordmon del mondo. Un podista in una eorsa di 150 metri. Un podista nei 400 metri. dovetti sostenere quando sol più qualche centinaio di metri mi separavano dall'arrivo, e dovevo raggiungere il leader cui avevo incautamente concesso di precedermi. Fu questo il momento angoscioso della prova. Metro per metro dovevo riguadagnare il terreno perduto. Ma il mio avversario sapeva, sentiva che io gli era alle calcagna, e lui pure s'accingeva a fornire il suo sforzo massimo. La distanzi pertanto non diminuiva sensibilmente. Ricorsi ad una novella dose d'energia, dare quanto potevo, riprendere assolutamente il vantaggio. Sol più dieci metri di distacco e già sentivo il rumore dei suoi talloni appesantiti dalla fatica, sol più cinque metri e lo sentivo ansimare, egli era alla fine, egli non avrebbe sostenuta la lotta finale ! Ancora un metro, poi lo scartai per sorpassarlo, gli fui a lato, sfoizai, egli non rispose al mio attacco, accelerai ancora, ebbro della vittoria, dello sforzo fatto, e pochi secondi dopo passavo in volata sul traguardo d'arrivo. Avevo vinto, ma in quel momento mia madre forse non m'avr. bbe più riconosciuto, come non mi riconobbi più io all'indomani in una istantanea presami all'arrivo ». E' sì o no lo sforzo l'ennesima potenza della forza, e nel contempo la sublimazione delle facoltà v o l i t i v e ? D o p o la narrazione del Dorando, mi lusingo che il matematico ed il metafisico definitori dello sforzo si troveranno questa volta d'accordo, perchè l'una definizione non esclude l'altra, ma tutte e due si compenetrano meravigliosamente. E come nei proseliti del podismo, così in quelli di tutti gli altri sports atletici il feuomeno esterno dello sforzo ha una corrisponsione in un precedente fenomeno interno, emotivo, psicologico. In altri termini, forza fisica e forza psicologica si fondono in un unico tutto. Che se poi gli effetti dello sforzo tìsico sono riproducibili su di una lastra fotografica, e quelli dello sforzo volitivo, psicologico, no, la colpa si è che, con tutte le grandi e belle scoperte che vanta l'umanità, non s'è ancora registrata quella della fotografia del pensiero. Scoperta che pare cammini sulla via della sua risoluzione di pari passo con quella del moto perpetuo ! Ma anche alla fotografia del pensiero si può supplire, c m e di fatti ha dimostrato D o r a n d o riferendo pittoricamente la lotta interna, la battaglia del suo spirito, al momento in cui la sua vittoria gli appariva compromessa. Pertanto scusatemi l'astrusità cattedratica del titolo di questo mio articolo: la psicologia e le stimmate dello sforzo, ma francamente non seppi come più brevemente abbracciare in un titolo i due lati, interno ed esterno, del fenomeno che mi ero prefìsso di illustrare con l'accompagnamento delle originali fotografie qui riprodotte. Il-lancio del martello. Flanagan, recordman del mondo. Il lancio del peso. Tison, il recordman di Francia. 4. Contenet-Stabe, lontani. 5. Robl-Stellbrink, lontani. Gli altri si sono tutti ritirati. A Madison Square, Mac Farland-Moran avevano percorso km. 4404,697, con una media chilometrica di 30.588 ; a Berlino essi hanno percorso km. 588.697 di meno con una media chilometrica di km. 26,845. Il Corridore. Spigolature settimanali del reporter. 1 concorrenti alla corsa dei 6 giorni di Berlino. — La partenza. Vuol dire che, alla peggio, il mio amico ben pensante, l'amante del quieto vivere che sentenziò essere lo sforzo fisico un'aberrazione fisiologica, definirà il mio titolo... un'aberrazione mentale ! G. Corradino Corradini. CORRIERE: CICLISTICO La corsa dei 6 giorni a Berlino In attesa della prima prova di resistenza itatahana,e cioè della gara Milano-San Remo (4aprile) dovevamo registrare sulla pista del velodromo milanese il risultato di una corsa di 24 ore. Senonchè il tempo cattivo ha costretto anche questa volta gli entusiasti organizzatori a rinunciarvi ed a rinviarla ad epoca da destinarsi. A Berlino invece si è potuta disputare una corsa di 6 giorni sul tipo americano, e cioè per coppie. Questa gara ha segnato l'avvenimento ciclistico d'Europa più importante della settimana ed a cui la Stampa Sportiva, in grazia al suo celere servizio di illustrazioni, può oggi già dedicarvi una pagina. La corsa si è iniziata alle ore 10 di sera ed alla presenza di un pubblico immenso sulla pista del giardino zoologico. Quando entrano in pista le 15 équipes un applauso caloroso le accoglie. Presto esse si allineano ; i team sono cosi composti: 1. Moran-Mac Parland (americani); 2. Poulain-L. Georget (francesi) ; 3. Arend-Rosenlocher (tedeschi); 4. Stol-M. Berthet (olandese-francese); 5. De MaraContenet (americano-francese); 6. Brocco Passerieu (francesi); 7. Kudeia-Stabe (tedeschi); 8. Stellbrink-Techmer (tedeschi) ; 9. Schenermann-Ryser (tedesco-svizzero) ; 10. Robl-Theile (tedeschi) ; 11. T o m m y Hall-Peter (inglese-tedesco); 12. Jacqnelin E.-Jacquelin L. (francesi); 13. Hoffmann-Heiny (tedeschi) ; 14. Konrad-Althoff (tedeschi); 15. Rudel-Tadewald (tedeschi). Al segnale dello starter il lotto parte e s'inizia il grande calvario. Il treno è già dai primi condotto velocissimo ; altri però, date l e cattive condizioni della pista, difettosa per costruzione, procedono più canti, onde cominciano subito i primi distanziamene. Alla 16a ora Tkeile cade ed è costretto a rinunciare. Alla fine delle 24 ore: Stol-Berthet, seguiti da Mac Farland-Moran, h a n n o percorso chilometri 832.480 metri (chilometri 34,680 di media); S t e l l b r i n k T e c h m e r , BroccoPasserieu, PoulainL. Georget, Tade- wald-Rudel seguono a un giro; Robl-Pawke, Cont e n e t D e Mara, Stabe-Kudela, a 4 giri; PeterHall, Scheuermann-Ryser a 8 g i r i ; Arend-Rosenloeher, 11 giri; fratelli Jacquelin, 19 giri; Heiny-Hoffmann si sono ritirati. Quasi subito si ritirano pure De Mara e Kudela e Contenet e Stabe formano una nuova coppia. Dopo tre giorni di lotta i corridori si trovano nella seguente posizione: Mac Farland-Moran _ Stol-M. Berthet, chilometri 1904,450 (media km. 29,300) - Brocco-Passeneu, Poulain-L. Georget, Stellbrink-Techmer, Tadewald-Rudel, a un giro - Robl Pawke, Con! tenet-Stabe, a 4 g i n — Ryser-Scheuermann, a 7 g i n - Peter-Althoff, a 11 giri - Arend-Koiirad, a a ,,v ir -' ~ J a c q u e l i n E.-Jacquelin L., a 22 g i r A l inizio della quarta giornata Jacquelin e Stellbrink si urtano e cadono. Il francese, irato, percuote il tedesco e la giurìa tedesca si rivale sul francese squalificandolo, „ J U ™ f ì n e J Ì e , I i a Ì ^ ? r t a giornata, e cioè dopo 96 ore, Mac Farland-Moran e Stol-Berthet hanno coperto km. 2679,350 (media di km. 27,910). Alla fino della ' sesta giornata gli americaniriescono vittoriosi. L'ordine d'arrivo è il seguente: 1. Mac Fari andMoraD, con chilometri 3865,700. 2. Stol-M. Berthet, a un giro. 3. Brocco - Passerieu, lontani. . * » L'epidemia del matrimonio va prendendo piede nel mondo sportivo in un modo impressionante !... E' un altro collega col quale dobbiamo oggi congratularci per aver passato il Rubicone... delia sala rosa municipale e susseguente apostolica benedizione ! Carlo Magno Magni, calciatore emerito, ex-capitano d e l l ' U . S. M „ redattore e critico di foot-ball sulla Gazzetta dello Sport ha impalmato a Milano la signorina Clara Pistner di Bucarest. Alla giovane e ben riuscita coppia internazionale le nostre felicitazioni ! »% Forse perchè qualcuno ci ha accusato di rappresentare il partito dell'ordine, il forcaiolismo dello sport, per le nostre vedute un po' differenti da quelle di certi affaristi dello sport che, per la cassetta non disdegnano di incensare le imprese e gli impresari di certi modernissimi exploits sportivi inumani o... per lo meno barbari, forse per questo il direttore di un nuovo giornale si rivolge a noi per annunciarne la prossima venuta del suo foglio, che avrà carattere schiettamente nazionalista e forcaiolo. Noi lo faciamo per debito di colleganza, E annunciamo : Il 3 aprile uscirà a Torino II Tricolore, con schietta intonazione nazionalista. Sarà più che altro una guida all'azione diretta ed alquanto audace, differendo dal Carroccio, il quale si apparta sotto una veste di candore sentimentale. Vi collaborano le migliori penne dei giornalismo italico: da Papini a Borelli, da Corradini a L o renzo d'Adda. Augurii... che spunti il sol dell'avvenir, anche pei Tricolore! * La lotta (Metodo Greco-Bomano). Questa pubblicazione del collega Caberto Giaccone è uscita finalmente alla luce dopo una laboriosa gestazione. D i veste semplice ed elegante, è un riuscitissimo e pratico manuale d'insegnamento di tutti i colpi della lotta greco-romana, con circa un centinaio di fotografie riproducenti i principali colpi, e la pleiade dei principali lottatori campioni e pseudo-campioni del mondo. E' preceduta dall'immancabile prefazione di C. E. Costamagna e costa L. 2,50. La Gazzetta dello Sport ne ha a disposizione di chi la desiderasse uno stock considerevole, date le immense richieste. reporter. Gli americani, Mac Farland (a sinistra) e Moran (a destra), vincitori della corsa dei 6 giorni di Berlino. Premiata Fabbrica FARI e FANALI per Automobili per Carrozze, per Navigazione e Ferrovia costruttori del proiettore originale Fausto e Pietro C A R E H j L R TORINO - = S i r i n o ad • anelli parabolici Fratelli - - Telefono 27-53 l Alpinismo La spedizione del Duca degli Abruzzi all'Imalaia. La riunione degli skiatori lombardi a Selvino. Mentre scriviamo S. A. R. il Duca degli Abruzzi sta per imbarcarsi a Marsiglia con i componenti la nuova spedizione da Lui promossa all'Imalaia. La mèta dei partenti è il gruppo montuoso della Catena de'l'Imalaia, e più precisamente nella regione denominata Rara Koram, dello stesso gruppo, e nna delle più alte: non si tratta però, come si era pubblicato, del monte Everest (una delle più alte vette dell'Imalaia), il quale però fa parte della stessa catena di monti, la catena dell'Imalaia che si allunga per oltre 2000 chilometri e in cui si trovano vette, specie nella regione del Nepal, che superano gli 8000 metri di altitudine. La regione che si va ad esplorare appartiene all'India inglese, mentre il monte Everest si trova nel Nepal, regione assolatamente inaccessibile agli europei; fra i pochissimi che si azzardarono a inoltrarsi in quei ghiacciai si ricordano gli inglesi Wor-Kmann, marito e moglie, i quali compirono l'ascensione accompagnati da alcune guide italiane (fra cui il noto Joseph Petigax), le quali faranno parte della imminente spedizione. Questa regione è composta di immensi ghiacciai con vette altissime, ritenute sino a poco tempo fa inaccessibili. I componenti la spedizione sperano di poter in qualche punto conquistare altitudini superiori agli 8000 metri, sinora mai raggiunte. La spedizione è qnesta volta munita di tutti i più importanti e recenti strumenti scientifici onde poter studiare la natura del suolo, la flora, la fauna, il sistema orografico ed idrografico della regione che attraverserà. L o stesso Duca ha presieduto alla preparazione del numeroso materiale e i recenti snoi viaggi a Londra avevano lo scopo di provvedere colla più attenta cura a quanto fosse necessario per il buon esito dell'ardita impresa. La partenza della carovana è definitivamente fissata pel giorno 26 corrente da Marsiglia, ove tutti i componenti si imbarcheranno su di un piroscafo speciale che giungerà a Porto Said : e il giorno 6, salvo incidenti, sarà a Bombay, da dove la spedizione si inoltrerà a Srinagar, nella regione del Cachemire asiatico. Di qui, dopo il rifornimento, la carovana intraprenderà la parte più difficile, cioè l'ascensione alle regioni dei ghiacciai e delle cime suaccennate. Se tutto si svolgerà secondo i ealcoli preventivi, la spedizione potrà essere interamente compiuta in sei mesi e i valorosi esploratori sarebbero di ritorno in Italia verso il prossimo settembre. I componenti la spedizione restano definitivamente i seguenti: Duca degli Abruzzi, capo della spedizione; tenente di vascello marchese Negrotto Cambiaso, suo aiutante di bandiera ; il cav. Vittorio Sella, di Biella, fotografo; il dott. cav. Fi- Le guide che accompagnano il Duca degli Abruzzi all'Imalaia. La quida Joseph Petiqax Le due guide savoiarde, Alexis ed Henry Bracherei, e il figlio Laurent, portatore. (Fot. Brocherel - Aosta). lippo De Filippi, di Torino. Le guide : Joseph Petigax, che f a già col Duca in tutte le sue precedenti spedizioni; Alexis Brocherel, Henry Brocherel, savoiardi. I portatori: Laurent Petigax, figlio della guida di cui sopra; due Savoye, nn fratello Brocherel, nonché il compagno del cavaliere Vittorio Sella, il biellese Erminio Botta, che già fu col Duca all'Alaska e al Ruwenzori. * I ì * • Domenica, 21 marzo, si svolsero, nonostante il tempo pessimo, abbastanza animate le gare di sky promosse dallo Sky Club di Milano presso Selvino (Valseriana). La prima gara radunò 22 concorrenti del 5» reggimento alpini, con sede a Milano. Il percorso si svolgeva da una trattoria al disopra dell'Albergo della Bice, verso il monte Prurito, per discendere poi al traguardo d'arrivo, con un totale di circa 7600 metri. La riunione degli skiatori lombardi a Selvino. — Il tenente Barro, vincitore della (Fot. Luca Comerio - Milano). gara di velocità. per Igloeipedi e fiotomobili Giunsero: 1. il soldato Mora, della 52» compagnia, coprendo il percorso in 56' 40", ciò che costituisce un vero record; 2. il soldato Migliorini; 3. Ruffoni; 4. Castagnari. Seconda gara : Targa di Lombardia. — Arrivano: 1. (vincendo la Coppa della città di Bergamo ed una medaglia d'oro) il signor Zoia, dell'Unione Escursionisti Milanesi; 2. Ghiglioni, pure di Milano; 3. Mombelloni; 4. Ferrari. Nel pomeriggio ebbe luogo la Gara di velocità, con discesa dal vertice del monte Prurito. Questa gara conta 34 iscritti. Giungono: 1. il tenente Barro, del 5" alpini; 2. il soldato Scandolera ; 3. il soldato V. Beitracchi, tutti e due del 5» alpini. Nella Gara di salto sono 11 gli iscritti. Arrivano: 1. il soldato Bel tracchi, che compie un salto di circa 12 m e t r i ; 2. il tenente Badoni; 3. il soldato Scandolera, tatti del 5» alpini. La riunione degli skiatori lombardi a Selvino. - A sinistra, il sig. Zoia. vincitore della coppa di Bergamo. (Fot. Luca Comerio - Milano). Agente per l'Italia: Maroi Bruzzone M I L A N O 5, Via Castel Horooe. La venuta e l'opera dei fratelli Wright l a I t a l i a . D a qualche t e m p o i giornali tutti v a n n o occupandosi della venuta in Italia dei noti aviatori americani fratelli W r i g h t . W r i g h t ed il suo aereoplano continuano a* rappresentare un pio desiderio per gli sportsmen romani. L a venuta del grande aviatoie, preannunziata per il gennaio, era stata protratta agli ultimi giorni di marzo. Ma ora si comincia a temere che difficilmente W r i g h t v e n à per i primi di aprile. Il W r i g h t a v e v a fatto delle promesse, ma gli e v e n t i hanno modificato i suoi calcoli e d egli non ha potuto ancora liberarsi da altri impegni. Intanto il Club aviatori di Roma ha scritto ai fratelli W r i g h t assicurandoli che da parte sua era più che lieto c h e essi patrocinassero e dessero il maggiore possibile a p p o g g i o al circuito di Brescia. Ciò in seguito a qualche voce sparsasi che dal Comitato organizzatore della riunione bresciana si temesse che le notizie apparse sui giornali, sec o n d o le quali i W r i g h t v e n e n d o a R o m a si sar e b b e r o anche messi d ' a c c o r d o col Comitato di Brescia per partecipare a quel circuito, avessero p o t u t o destare delle contrarietà nel Club aviatori di Roma. In ogni m o d o W r i g h t verrà in Italia. La Società a e r o n a u t i c a italiana ha stipulato un contratto con i fratelli W r i g h t per l'acqmsto di Un aereoplano. W i l b n r W r i g h t v e n à a Roma a consegnare l'apparecchio e addestrare tre piloti alla manovra. U n o di questi piloti sarà socio della Società aereonautica e gli altri due saranno due ufficiali, u n o di terra e l'altro di mare, designati rispettivamente dai Ministeri della guerra e della marina, che c o n c o r r o n o all'acquisto dell'apparecchio. Iutanto i fratelli W r i g h t continuano le loro p r o v e all'estero impartendo lezioni di aviazione ai più noti sportsmen. Così d o p o Pau, W r i g h t passa a Biarritz, e mentre prima aveva spiegata la sua i n v e n z i o n e al sovrano di Spagna, qui ripete la conferenza al sovrano inglese. Come a b b i a m o detto W r i g h t verrà in Italia ed i b u o n i romani che hanno loro fatto l'invito se ne vanno persuadendo d o p o l'arrivo nella capitale del signor Start 0 Berg, socio dei fratelli W r i g h t . Egli è stato intervistato da un redattore della Tribuna: nella quale l e g g i a m o : — Ma crede — d o m a n d ò il giornalista — che l o stato attuale dell'aviazione possa permettere ad un u o m o d'affari c o m e lei di considerarla c o m e una cosa p r a t i c a ? — Credo anzitutto che l'aviazione sia nna grande attualità che riuscirà importantissima dal puDto d i vista militare, dal quale punto più specialmente la tratto, senza tralasciare la parte sportiva di essa. Qualunque tecnico di cose militari vi dirà c h e nna ventina di aereoplani che v o l i n o a 250 o 300 metri, c o n d o t t i da d u e uomini ciascuno, f a n n o un servizio di avanscoperta molto superiore a quello che p u ò fare un intero reggimento di cavalleria, coll'importante vantaggio di una magg i o r e velocità. — Ma quale è l'aereoplano che può volare, non d i c o a 300 metri, ma solo a 200 ? * E LA PAROLA L'apparecchio motore visto di fronte. dire che a 250 o a 300 metri gli aereoplani possono essere colpiti da proiettili: si capisce, m a l a cavalleria forse non viene assalita? — Ed allora perchè non andare più in alto, a tre o a quattromila m e t r i ? — Si potrà andare coll'aereoplauo W r i g h t anche a tre o cinquemila metri, ma a quell'altezza p u ò accadere che non vi sia ossigeno b u o n o per la c o m b u s t i o n e del m o t o r e ; e poi sarebbe inutile andarvi, perchè nulla si vedrebbe di c i ò che succede in terra. — Dunque ella crede che l'aereoplano di W r i g h t sia una macchina pratica, che ha dato un risultato soddisfacente ? — Certo, anzi dirò che è l'unico aereoplano pratico, perchè non sente l'influenza del vento e vola senza oscillazioni, con pioggia, con v e n t o contrario. — Se dunque l'aereoplano W r i g h t vola, c o m e d i r e b b e Dante, con le ali aperte e ferme, presto lo v e d r e m o adottato per le vie delle città e sostituirsi così agli automobili. — Questo nou sarà mai possibile. Per ottenere ciò si d o v r e b b e r o allargare enormemente tutte le " 15. AQUILASx vie, perchè ogni nostro aereoplano ha un fronte di dodici metri. — Ma Voisin diceva che aveva trovato un m o noplano di 5-6 metri di altezza, adatto per via. — Sarà, ma finora non è stato n e m m e n o da lui costrutto. — A proposito di costruzione: oggi in Francia vi sono molte officine che costruiscono aereoplani ? — Io ne conosco due soltanto: quella dei fratelli V o i sin e la nostra. Nella nostra a b b i a m o oggi 33 ordinazioni. — Quanto costa un aereoplano W r i g h t e quanto t e m p o occorre per imparare a maneggiarlo? — Il prezzo di Un aereoplano è di L . 20.000, e bastano sei lezioni, ciascuna di 20 minuti, per imparare la direzione, p u r c h é si abbia sangue freddo e buona vista. Sono queste due condizioni essenziali per imparare a pilotare qualunque aereopiano. — Il motore deli'aereoplano W r i g h t è m o l t o forte e molto l e g g e r o ? — Come forza, il nostro motore, che è stato studiato dagli stessi W r i g h t , è di quattro cilindri, non passa i 26 cavalli effettivi; c o m e peso raggiunge 90 chilogrammi. — Allora loro non hanno b i s o g n o di nn motore Levasseur, ultra leggero, del quale si serve D e lagrange. — Niente affatto. A p r o p o s i t o di Delagrange, dirò che proprio ora mi ha scritto per richiedermi d u e aereoplani W r i g h t . — Come avete trovato il terreno per le p r o v e di Brescia e di R o m a ? — Entrambi o t t i m i : quello di Brescia è formato da una bella pianura, o v e si potrà volare per 15 chilometri di circonferenza; quello di Roma poi, che ho visitato stamane e che resta v i c i n o all'ippodromo delle Capannello, è addirittura m e r a v i g l i o s o : su di esso si possono fare voli di 50 chilometri. W i l b u r W r i g h t , che verrà di sicuro e presto a Roma, si tratterrà quattro o cinque settimane. La venuta del fratello Orville non è certa. Galeotto fu lo sport... Per P a o l o e Francesca f u un libro, per "Romeo e Giuletta una scala, per molti amanti un fiore... ma o g g i , libro, scala e fiore han c e d u t o allo sport... E ' un segno dei tempi, d i r e b b e Gaetano Negri, e siccome lui è morto, lo dirò io. g»^ L o a m m e t t o : anche o g g i , per molti amanti quelli delle novelle sentimentali, per esempio' professore CICLISTI' A n o n i m a AQUILA*». CHE PORTA IMPRESSA ^ T ^ , QUESTA MARCA IEGAL (flllSjffl) MENTE DEPOSITATA V ^ T l i ' FABBRICA F i SANTINI F E R R A R A 1 primi allievi di Orville Wright. — Il posto deWallievo. S o o l e tèi NON A V E V A I L V E R O FANALE — Quello dei fratelli W r i g h t : ed a questo proposito posso mostrarvi delle fotografie. Cosi d i c e n d o , l'intervistato fa vedere al giornalista delle bellissime fotografie di voli altissimi fatti da W i l b u r . Nella fotografia si vede un aereostato a livello inferiore deli'aereoplano. — Ecco, vedete — continua l'intervistato — questo è un volo di W i l b u r fatto in presenza del capo degli specialisti jitaliani, a 110 metri. Si potrà Orville Wright. MÌIJ & % TF^TJT M A R C A B I A N C H I MONDIALE - M I L A N O . H f t -HlM I A ® 1 I i J L i . JH.JL M n ^ - U E J L che son sempre p o v e r i , è sufficiente un fiore, nn fazzoletto, un p r o f u m o , qualche cosa di m e n o ancora per compiere l'ufficio amico che fece l ' f f i storìa di Lancillotto del Lago... L'amore, o g g i ancora, c o m e ieri, come sempre, si serve di tutti i mezzi, di tutte le grandezze e le miserie umane : talvolta gli è c o m p l i c e un caffè nero, nn semplice caffè da venti e mettiamo pure trenta centesimi, una ghiacciata al ribes, rossa però, rossa c o m e un cuore in fiamme, un gelato da due soldi ^^^^^ anche... meno, m e n o ancora. Vi souo i complici gratuiti per gli amanti miseri, 6 gli amanti romantici. La natura, provvida in tutto, ne fornisce ogni giorno, F ogni notte, b e n i g n a m e n t e : l'onda dei mare che chiacchiera sull'arena, un tramonto d ' o r o e di porpora, un prato punteggiato da viole, un buffo di v e n t o accaldato, un'ondata d'aria profumata, una notte di stelle lucenti... e ancora, ancora... T u t t o è complice d'amore, perchè tutto si piega al suo dominio : uomini, eose e natura. Ultimamente però, è nato in Inghilterra un f e n o m e n o strano, che era già conosciuto quasi o v u n q u e sotto diversi nomi, e questo fenomeno, trasportato dappertutto, ha servito mirabilmente al Dio eterno, all'unico Dio, in cui tutti una volta almeno nella loro vita bau creduto. Da quando nacque lo sport, sorse un nuovo, brillante galeotto, migliore del libro, anche dell 'Eistoria di Lancillotto del Lago, anche delle laudi d ' a n nunziane e dei poemetti pascoliaui, migliore dei fiori, dei profumi, dei fazzoletti, delle scale, forse più brillante della musica. La natura stessa, d'allora, fece un mezzo fallimento, e lo sport divenne il galeotto, alla moda, fine, semplice ed originale. Non tutti, chè il podismo, l'atletica, poveretti, non sono c o m p l i c i d'amore, e non ne han colpa nè merito, ma il lawn-tennis, per e s e m p i o : bastò una palla bianca, leggera, una racchetta sottile, una rete alta mezzo metro per valere quanto un tramonto d'un sole fulgente in un mare pieno di luci azzurre. I d u e si c o m p r e sero giocando disattentamente, u n o arrossì, l'altro rise, la palla cadde chi sa d o v e : allora il gioco finì, quello del lawn tennis, s'intende, e principiò l'altro, più bello, ma più pericoloso, quello dell'amore. Altri sports poi son venuti in aiuto alla natura già c o m p l i c e dell'amore, e d'allora infatti i libri sono andati giù di moda : qualche sartina e qualche studente, è vero, leggono ancora qualche romanzo che solletichi i nervi per poter forse dire l'uno all'altro s o r r i d e n d o : Quel giorno più non vi leggemmo avante. Come Francesca e Paolo, anzi, meglio, p e r c h è il gioì n o d o p o , c'è da giurarlo, il libro è finito. C'è di b u o n o però che l'amore è come un libro : quando si ha finito si ricomincia, sinché si consuma, poi lo si getta via, si sbadiglia, si maledisce la vita, e se ne compra un altro... Ora di libri galeotti ce ne sono p o c h i : la letteratura è in ribasso. L o sport è complice intelligente dell'amore, e L'apparecchio visto posteriormente. lo serve con f e d e l t à : c'è l'alpinismo, che venne in aiuto alla natura, e infatti u n ' a l b a fresca, rosea, lambente le vette dentellate in nn cielo d ' o p a l e , accese più volte la prima fiamma; come fu complice il nuoto, l'abbandono languido e molle in un abbraccio senza confine, quelle mosse lente, ritmiche, colle quali si f e n d e l'acqua tepida... mentre nello stesso tempo è così facile accarezzare voluttuosamente un braccio che non sia il p i o p r i o ; c o m e lo fu ancora una corsa a cavallo attraverso praterie verdeggianti è boschi profumati, UDa corsa pazza col viso in fiamme, arrestata i m p r o v visamente, tra il pulsar nervoso dei cavalli pieni di spuma nelle narici dilatate, e proseguita subito dopo... colle briglie aggiustate o la sella raddrizzata, e col viso ancor più in fiamme; c o m e lo fu infine il canottaggio, la vela flottante al vento che la gonfia e la é m p i e , mentre nel manovrar la Orville Wright impartisce una lezione al conte Lambert. AUTOMOBILISTI! Le vetture Migliori e più Convenienti Tipi 14j20 - 20[30 - 40i50 - 70i80 HP S o c i e t à A n o n l m f » 15. B I A J V C H I • M I L A N O . randa e il timone, quasi senza volerlo le mani e i visi si d e b b o n o incontrare, finché la candida vela turgida sull'albero superbo si piega sfiorando l'acqua che palpita per miriadi di scintille, e a poppa, vicino al timone, ci si stringe l'uno all'altro, colle mani unite e gli occhi fissi sulla prua che rompe l'onda, cantando sonora l'eterna canzone dell'amore. Ma c'è ancora il galeotto p r i n c i p e : l'automobilismo. E' giunto degli ultimi nello sport, ma ha conquistato uno dei posti migliori tra i complici d'amore... forse perchè fi'a a grandi velocità... Anzi, io son sicuro che se Paolo e Francesca avessero avuto un'automobile qualunque, non si sarebbero dilungati a leggere quel certo punto dell'fli'sforia di Lancillotto del Lago... ma sarebb e r o montati sulla macchina e a v r e b bero fatto una bella corsa a ottanta chilometri all'ora... Non solo : Francesca avrebbe sempre potuto raccontare... la bocca mi baciò tutta tremante, perchè si bacia anche a cento chilometri all'ora... ma Dante non a v r e b b e p o tuto scriver quel meraviglioso finale del canto V dell'Inferno. D u n q u e , tutto il male non vien per nuocere, c o m e tutto il bene non vien per far del bene, perchè se l'automobile avesse un paio di secoli di vita oltreché aver ucciso molte persone di più, avrebbe servito da galeotto troppe volte, ed oggi l'amore d o v r e b b e trovare un c o m p l i c e più m o derno. Fortuna per noi e per gli amanti dunque, se l'automobile perfezionata e c o m o d a serve a trasportare gli innamorati per vie di città e di c a m p a g n a : ignara di multe e di quel che succede, rovinando uomini, cani, oche, galline, l'automobile fila rumorosa portando il suo segreto, fugge pel m o n d o c h i u d e n d o in sè la felicità d'un giorno, ma pur sempre la felicità, e le genti ignare, forse anche il marito o la moglie traditi, inconsci si ritirano e c e d o n o il passo alla macchina vittoriosa nell'industria e nell'amore... Conveniamone : è bello. L'automobile ha poi nn vantaggio sul libro : la velocità eccita, e mentre un libro si p u ò c h i u derlo... e non leggervi più avanti, in automobile si fila sempre più forte, più forte ancora. A n c h e qui possiamo dire che ... solo un punto fu quel che ci vinse. Sì : cento chilometri all'ora è il punto. E baciar a quelle velocità è vertiginoso, è bello più d'un c o m o d o bacio, mettiamo pure davanti &\VHistoria di Lancillotto del Lago aperto a quella tal pagina, e davanti alle laudi dannunziane anche chiuse... BIANCHI " Peugeot,, La Bicicletta Trionfatrice in tutte le grandi gare è sempre la migliore. Agenti Generali: CL e C . F r a t e l l i F I C E E Y A - Corso Principe Oddone, 15-17 - T o r i n o . FABBRICA ITALIANA CUSCINETTI A SFERE r.i.c.5. 99 Società g t x r t k g e : Piazza I nostri cuscinetti sono fabbricati col miglior acciaio, lavorati con macchine d'ultima perfezione e temperati con un processo speciale che garantisce l'assoluta durezza e tenacità ad un tempo, in modo da rendere il loro funzionamento perfettissimo. GRAN PREMIO e MEDAGLIA D'ORO - Esposizione Internazionale di Madrid ( U n i c a e p i ù a l t a o n o r i f i c e n z a per l ' i n d u s t r i a del g e n e r e ) . BRIXIA S O O T K G L X I T C - GBJNOVA - Piazza Marsala Rappresentanza Generale per l'Italia: CAassIs San GIORGIO Motore a 6 cilindri - Brevetti Napier Anonima Sede Amministrativa: TORINO, ViaXX Settembre, 1 (Piano nobile) Stabilimento: Madonna di Campagna (Torino) Marsala Carburatore idraulico. Doppia accensione. Interamente finiti al niokel. Planche e Oapot in alluminio. Trasmissione alla cardano. Hodello 1908: 30(40 H P , L . 17.000 - 40(50, L . 22.000 - 50(70, L. 25.000 disili LA BLJIRE con la nuova trasmissione ad assi rotanti 12(16 - 22(30 - 35(45 H P — Modelli spociall i cotoni por Omnibaa 1 1 o II poeti. Sia per il perfetto funzionamento del Carburatore, sia per il nuovo sistema di trasmissione, il rendimento degli Chàssis L A B U I R B è elevatissimo, quindi estremamente ridotto il consumo. PETER'S UNION Ultima creazione "Cipo ondulato in gomma oscura rinforzato. Chiedere listino 1909 MITTELDEUTSCHE GUMMIWARENFABRIK al Rappresentante LOUIS PETER A.= G. ENRICO MAGGIORI Piazza Castello, 16 - M I L H N © - Telefono 48-62 • nnrwooow» • Chàssis sempre pronti, nudi e carrozzati. Francoforte s/ m Rappres. Gener. per l'Italia: ADAM BOOS MILANO F o r o B o n a parte, Telefono 64-62 7 0 anzi, specialmente chiuse, perchè se si legge avanti arriva quel tal punto... Ah ! povera letteratura ! L'automobile è giunto a darti l'ultimo crollo. Ecco perchè oggi non si legge p i ù : il libro galeotto sta scomparendo, l'automobile, lo sport, l'han soppiantato. Nino Salvaneschi. Automobili e palloni {» La Coppa Gordon=Bennett Si sono chiuse presso l'Aereo-Club Svizzero le iscrizioni per la prossima gara per la Coppa Gordon Bennett. Venti sono gli aereostati iscritti, così suddivisi per nazioni: Svizzera 3, Germania 3, Stati Uniti 1, Italia 3, Francia 3, Belgio 3, Inghilterra 1, Austria 1, Spagna 2. La partenza avverrà da Zurigo. V e r o n a Corriere automobilistico Quest'anno le elezioni politiche e il tempo si sono date la mano per far andare a male la fiera di Verona; Il Circuito del Mare del Piata. ed i veronesi devono ripgraziare di questa gentilezza e Giove e Giolitti. Telegrafano da Buenos Aires in data del 18 marzo : Delle riunioni ippiche è meglio non Il programma della prima giornata discorrerne, dato l'esito infelice; per comportava una prova di velocità (chiqualche anno non si parlerà più di lometri 240), riservata ai veicoli di tucorse al trotto. rismo, dove la Fiat, pilotata dal signor Domenica, 14 corr., la pioggia volle Armada, fu prima della classifica geneancora contrastare il corso dei fiori rale, in ore 3,24, seconda la 15 HP a 6 ciautomobilistico e il concorso di dirilindri Delaunay • Bilie ville, in ore 8,29. Ecco la classifica per categorie: gibilità; così questi vennero rinviati Categoria D{6 cilindri dì 90 d'alesaggio). al giorno successivo, assieme alla gara — 1. V. Laborde (15 eh. Delaunay-Belleaereonautica. ville) r 3 h. 29. E lunedi fu galantuomo e gentilCategoria B (4 cilindri di 140 d'alesaguomo, e numerosissimi forestieri potegio). — 1. Dartiquelongue (40 eh. Peugeot), rono accorrere a Verona per presen3 h. 50. ziare alla chiusura ufficiale della fiera. Categoria E (4 cilindri di 135 d'alesage). Molto interessante fu il corso dei — 1. Anasagasti, sur Isotta Fraschini l fiori, e fino da ora venne fissato batte il record del giro in 1 h. 28, e si «h'esso sarà in altra occasione riperovescia. tuto. La Commissione artistica, comCategoria F (6 cilindri di 115 d'aleposta dei pittori G. Bevilacqua, F. N. sage). — 1. Armada (50 eh. Fiat), 8 h. 24. Vignola, cav. U. Bazzoli, stabilì la — 2. Marescal (60 eh. Mercédés), 8 h. 54. graduatoria seguente : — 3. Genonceaux (F. N ), 4 h. 03. 1. Cav. ing. R. Angheben; 2. noMotociclette. - 1. Malgor (Brown), 8h. 38. bile Sforza della Torre e conte P. Al— 2. Selmo (Triumph), 4 h. 10. — 3. Baubertini; 3. C. Dobraski e contessina din (Peugeot.), 4 h. 12. G. Guerrieri. Classifica generale. —1. Armada (Fiat), Il concorso di dirigibilità ebbe luo8 h. 24. — 2. V. Liborde (Dslaunay-Belleviile), 3 h. 29. — 3. Malgor (Brown), 8 h. 38. go nel prato e sulla pista dell'Ippo— 4. Dartiquelongue (Peugeot), 8 h. 50. dromo. Le vetture dovevano percor— 5. Marescal (Mercédés), 8 h. 54. — 6. Gerere una strada segnata da paletti, nonceaux (F. N.), 4 h. 03. — 7. Selmo salire sopra un'altura, scendere per (Triumph), 4 h. 10. — 8. Baudin (Peugeot), una gradinata, superare un ponte in 4 h. 12. bilico, percorrere delle montagne russe La seconda giornata comportava una e numerosi altri ostacoli, in meno di corsa del circuito, 600 km., libera a tutte le vetture senza distinzione di categoria. 15 minuti. Nove partenti si trovarono allineate Ecco la graduatoria : al traguardo e la vittoria fu riportata 1. Nico Piccoli, di Schio, in 5' 41" brillantemente dal dottore Roth sopra 2(5; 2. Antonio Cola, di Verona, in una vettura Itala 120 H P ; sole tre vet8' 10" 2[5; 3. Migliorati, di Brescia, in ture finirono il percorso. 1. Dottore Roth (120 Itala), 8 h. 06. 8' 15" 2|5; 4. Carlo Gioia, di Milano, — 2. Genonceaux (F. N.), 9 h. 08. — in 10' 3(5; 5. Francesco Apollonio, di 3. Laborde (Delaunay-Belleville), 9 h. 11. Verona, in 11' 16" 4[5; 6. Marcon, di Venezia, in 11' 37" 3[5; 7. Comi, di L'Assemblea Milano, in 11' 42" 1(5. dell'Automobile Club di Milano. Fini lo spettacolo una corsa di vetture automobili sn pista, sul percorso Domenica 21, alle ore 15, si è tenuta l'assemblea ordinaria dei soci dell'Audi 8 km. tomobile Club di Milano. Il presidente Giunsero: 1. Piccoli (Spa), in 7' 9" on. Silvio Crespi espose in forma chiara e 2[5 (67 km. all'ora); 2. Gioia (Fiat), e sintetica la situazione morale e finanin 7' 21" 1;5 ; 3. Migliorati {Bianchi), ziaria del Club. in 7' 21" 4[5. Dopo di avere tratteggiato le ultime La folla si riversò in città per previcende dello sport e dell'industria autosenziare alla gara aereonautica. La mobilistica, prospettò le belle e maggiori iniziative del Club ; prima fra tutte quella gara di distanza, che l'anno scorso era dell'erigendo palazzo, che pone il valostata guadagnata da Mario Borsalino, roso sodalizio milanese in istato di vera che fu così detentore per il 1908 della e reale preminenza fra tutti i Clubs conelegante Coppa Verona, non avendosi federati d'Europa. potuto ottenere tatto il gas necessario, La chiusa della relazione presidenziale fu all'ultimo momento mutata in una venne coronata d'applausi. gara con discesa in località prestabiAd unanimità vennero approvati i bilita. Dopo aver esaminato le direzioni lanci consuntivo del 1908, e preventivo dei venti, venne fissato l'arrivo presso del 1909. All'ordine del giorno era fissata l'elela stazione ferroviaria di Thiene, a zione del presidente e quella di un terzo 50 km. in retta linea da Verona. dei consiglieri scaduti per virtù dello Contorso aeronautico di Verona. — 1. Partenza del Rowenzori. Di sei palloni iscritti, ne partirono statuto; e l'assemblea, rieleggendoli per Il gonfiamento dei palloni in Arena. - 3. Partenza dell Inca. cinque : acclamazione, volle riconfermare la sua (Fot. John Sportsman e Adolfo Apollonio). Germana, col capitano Frassinetti fiducia al Consiglio d'amministrazione. L'assemblea si chiuse colla distribuzione di un'are comm. Cobianchi (me. 900). 4 km. da Thiene. La Germana prese terra presso tistica medaglia d'oro ai valorosi partecipanti alla Inca, con Carlo Crespi, Guido Riva e Carlo Lngo Vicentino. Vìnca atterrò a quattro ore di carovana automobilistica in Calabria. Forti (me. 900). strada mulattiera sopra Valdagno. L o Schnell si Schnell, con Cesare Longhi (me. 600). fermò in mezzo ad un nevaio, sopra a Giazza di Condor, con Celestino Usuelli e Mario BorsaSelva di Progno. Infine il Botcenzori scese al passo lino (me. 900). della Lora, sopra un campo di neve di cinque Bowenzori, con Nico Piccoli, O. Orti Manara, metri di altezza. I passeggeri dovettero pernotSerenelli, A. Fossi, Bresavola, Fiori (me. 2000). tare sull'alta montagna, in mezzo alla tormenta Emozionante fu la partenza del Bowenzori, che ed alle valanghe, e solo la mattina successiva, un colpo di vento gettò contro i gradini delpoterono giungere a Recoaro. L'accessorio indispensabile l'Arena, ferendo leggermente una bambina, spezCome si vede, Giove volle occuparsi anche di per tutti gli automobilisti zando lo steccato e mettendo in fuga tutti i vicini. aereonautica, contrastando lo spazio agli arditi I palloni si diressero verso nord-est, e ben navigatori dell'aria, mentre Giolitti, finite le eleChiedere Catalogo. TORINO-Via Pietro MÌCC3, 9 presto furono investiti sulle Prealpi da una torzioni, preparasi a far le valigie e lasciar Montementa di neve. J ohn Sportsman. citorio. II meglio condotto fu il Condor, che scese a m al m Ruota ausiliare C T F P N F V U 1U M I L I T „ SOCIETÀ MECCANICA ITALO-6INEVRINA] TUBINO l Via Frejus, 26 - T O B I H © FflBBRItB O U C A T A L O G O T 0 C 1 0 B I U ET L I S T I N I 1^3 4 R R T I 5 fa^. MILANO Corso Massimo d'Azeglio, 16 Telefono inter. N. 13-05. Vlfl VIA M5NTE RoSD N.79 C f l R L ó ALBERTO N. 9. Le pneu Tornlhon conduit à destination Società Anonima - Capitale L 2.500.000 Poche parole, ma... buone! Questa massima della quale già molti automobilisti sono convinti, anche da noi diventerà presto quella di tutti. Se la dimostrazione che daremo fra poco verrà letta attentamente dal lettore, egli, per quanto incompetente possa essere in materià di Pneumatici, diventerà presto un seguace fedele della massima della Ditta T o r r ì l h o n . TIPI 1909 : 12-15 HP aless. min. 80 corsa mm. 100 - 4 cilindri a cardano 15-25 „ ,, 90 „ „ 120 „ „ 25-35 ,, „ 110 „ „ 130 40-50 „ ,, 130 „ ,, 140 - 4 cilindri a cardano o catena 40-50 „ „ n o „ „ 130 - 6 cilindri a catena 76-90 „ „ 140 „ ,, 130 - 4 cilindri a catena - Tipo TAUNUS VEICOLI INDUSTRIALI. Continuano le Vittorie di VERRI nella i f i M i B _ t a i i @ E i d i Pietir@tarargci al JARJìÈGE |WlCHEli sulla sua inseparabile Bicicletta 8 Marzo - Scratch - 1° Verri - 2° Messori - 3° Nedela. 9 „ - jYlatch Verri-Outosckine - 1° Verri. O ,, • J{andìcap - 1° Verri - 2° Outosckine • 3° Morosow. O „ - 10 Jfm. - 1° .Verri - 2° Weiss - 3° Kulicensko. 2 „ - jfandicap - 1° Verri - 2° Kaschek - 3° Edwards. 8 ,, - Corsa Scratch - 1° Verri - 2° Outosckine - 3° Nedela 9 ,, - Corsa J{andicap - 1° Verri - 2° Tzyane • 3° Kasug. Sempre § u Ili rieletta Agente Generale per l'Italia: Ditta E N R I C O Succursale Deposito presso eli Corino: Sig. I . K r m i n l o V I / J I A I A I U K - MILANO - Via Nino Bixio, 17, 13. V e n t u r e l i i R i c c o — Corso - Via Petrarca, 7. San Maurizio — T o r i n o . j k' Il concorso ippico di Napoli (14 marzo) Il concorso ippico si è svolto innanzi a grande folla elegante. Prima categoria. — Cavalli di proprietà dei signori ufficiali: 1. Saint-Hubert II, montato dal principe Zurlo; 2. Lubecca, montato.dal tenente Lacava; 3. Royul, montato dal capitano Sacchetti. Seconda categoria. — Cavalli di razza di ogni età ed ogni paese, montati da gentlemen. 11 primo premio è toccato al ten. Capece Zurlo, con Saint-Hub.rt lì; il 2. premio, gara fra il ten. Molari con l.ihbeo ed il ten. Scotti con Mayolady; il 8. premio, al ten. Lacava con Lubecca. Terza categoria. — Cavalli che hanno eseguito le corse del Duca d'Aosta. Il primo premio è toccato al capitano De Gresti, con Megma; il 2. al ten. Lacava, con Lubecca; il 3. al ten. Slinger, con Gentle Millie. Quarta categoria. — Salto in elevazione. — Principe Capece Zurlo, Saint. Hubert; sottotenente Volpicella, Victor; marchese Romanazzi, Velcome; tenente Scarampi, Ebano; tenente Carignani, D'Or; capitano Malfatti, Gratico; tenente Antonelli, Caster one ; tenente Caccioppo, Morceau; tenente di Civitanova, Splico; tenente Amalfi: tenente Masi, Fox; tenente Andriani, Mary. Vince il premio il tenente Antonelli con Costernane, che tocca nel salto in elevazione eoi posteriori. Il cavallo Saint-Hubert, che fa lo stesso salto di 1,75, urta cogli anteriori contro il palo. King-Charlie di Mrs Harrison Davis, montato dal ten. Piscicelli. & (Fot. T. Bozza - .Napoli). liberare la propria estrema difesa da questo in cessante attacco. E riescono a correre nel campo avversario e a permanervi, più o meno minacciosi, una diecina di minuti. Poi è nuovamente il Torino che. con l'ottima recente importazione dell'half back Bachmann, porta la palla nell'area juventino, passandola al collega Reich. Questi sormonta Nay e passa a Debernardi, che centra; Capra è al suo posto, scarta Mastrella, la calcio di rigore, e invece l'arbitro dà buono il goal al Torino, nella considerazione che Nay fermò la palla nella rete, oltre la linea del goal. Considerazione assolutamente inesatta, come può attestare il sottoscritto ed altre persone che si trovavano a pochi metri dalla porta della Juventus. Ma 1 arbitro è inappellabile, e buona notte! Siamo alla ripresa. Nei primi minuti la Juventus, con un brio indiavolato per parte di Frey e Bianchi, in special modo, invade minacciosa il campo dei rossi. Ma Bollinger ed Humbert sono due backs meravigliosi d'eleganza e precisione nell'assolvere il loro còmpito. Sgombrano il loio campo e portano la palla al propri forwnrds. che non paiono però più cosi ordinati coinè da principio. Questa ripresa si può ad un dipresso suddividere cot-ì: nei primi 10 minuti ha il sopravvento la Juventus, dai 10 ai 30 tiene costantemente l'attacco il Tor no Poi è nuovamente la volta della Juventus. Verso la mezz'ora, infatti, Frey, su passaggio di Bianchi, con un lungo e potente shot da una ventina di metri di distanza, segna un goal, salvando 1 onore delle casacche bianche e nere. . Incoraggiati dall'insperato successo, gli juventini tengono ifsopravvento per quasi tutto l'ultimo quarto d'ora. Solo che i precisi cross del Besozzi da una parte, e di Jaquet dall'altra non approdarono a nulla, essendo il centro Frey marcatissimo. Borei cerca allora di lavorar da solo: su passaggio di Besozzi corre al goal del Torino, gli animi sono sospesi, ma Bollinger salva la posizione liberandosi dal minaccioso attacco. R gistriamo ancora a favore della Juventus un free-kik, che, quantunque tirato da Frey, non sorte il voluto effetto. . Ed il match termina cosi con la vittoria del r. V. Morino, 2 goals ad 1. ** * Lubecca del ten. Lacava, S° premio nella prima categoria e 3' premio n'Ua s'conda categoria. (Fot. T. Bozza - Napoli). Giuoco del Calcio Il " F. C. Torino „ mantiene la " Palla Dapples „ dopo un epico match col " Juventus F. C. „ . Le squadre: F. G. Torino: Fresia, Bollinger, Humbert, Engler, Rodgers, Bachmann, Zuffi j., Zuffi He.eh, Capra, Debernardi. F. C. Juventus: Dorante, Birberia, Mastrella, Nay, Colombo, Ferraris, Besozzi, Borei, Frey, Bianchi, Jaquet. Arbitro il signor Meazza, dell' V. S. M. Calcio d'inizio, ore 16. 1. goal, ore 16,27 (Capra pel Torino F. C.). 2. goal, o r e 16.40 ( R e i c h » » ). Ripresa, ore 16,65. 1. goal, ore 17,23 'Frey pel Juventus F. C.). Inizia il giuoco la Juventus che ha il sole di fronte. Frey passa a Borei, i he avanza. Capra si getta sulla palla e Borei è costretto a passare a Besozzi, il quale sbaglia il cross e butta il pallone fuori giuoco. Da questo momento il Torino prende l'offensiva. E' un attacco continuo, serrato, insistente. Ma la difesa juventina è nella sua miglior giornata, nou si lascia sormontare. Il giuoco è celere, vivace, movimentatissimo. I bianchi e neri eccellono in tutta la loro instabilità caratteristica. Le casacche rosse si sentono forti del rinforzo straniero e svolgono nn giuoco calmò, regolare, d'insieme. I suoi forwards sono sovente sotto la rete juvent na. Su di uno splendido centro di Zuffi j., la palla arriva in goal. Durante non è al suo posto. Ma Nay, sempre vigile, lo ha surrogato, e con un miracoloso colpo di testa dalla linea della sua porta salva il goal. I bianchi e neri intanto raddoppiano gli sforzi per porta è cosi scoperta. Capra misura uno shot potente, e il goal è fatto! Ripresoli giuoco, nuovamente su di un serrato attacco dei rossi, Reich tira in goa', ma la palla batte sull'asta superiore, ritornando in giuoco. Succede una mèlée dinanzi alla porta juventina, ma poi il pallone fila alla difesa avversaria. Siamo alla fine del primo tempo, e il giuoco è nuovamente nell'area juventina di punizione. Ad un tratto Durante grida a l hands, un po' di titubanza pel grido inopportuno, Reich ne approfitta, calcia in goal. Durante ne è uscito, e Nay l'ha nuovamente surrogato. Questa volta però per arrestare la palla deve improvvisarsi goal-keeper, e lo fa magnificamente arrestando il ball a due mani. Fuori di cosi non v'era scampo ! Si crede in un Ed ora qualche considerazione. I tre nuovi elementi, innestati nella squadra del F. C. Torino, sono tre ottimi giuocatori piovuti provvidamente dalla Sv zzeranell'occasione di questa nuova disputa della ralla Dapples Rsich e Bachmann sono del Wintertbour I. C., ed Humbert è del Vlinux de Fonds. Giuocatori eleganti, compitissimi, e silenziosi, si son subito meravigliosamente amalgamati nella nuova squadra, che COBI com'era domenica scorsa, credevamo a. prima vista potesse infliggere una mezza dozzina di goals a qualunque squadra onestamente italiana le bi tosse presentata contro. . T Ma la disperazione fa operar miracoli, e la Juventus giuocò con tutta la foga, tutta la vivacità irruente di cui da qualche tempo non ci offriva più saggio, e seppe perdere onorevolmente per la differenza di un goal, che si potrebbe sempre discutere. Ciò non toglie ch« lealmente sia nostro dovere riconoscere che quella del F. C. Torino si dimostrò domenica una grande squadra, in tutta l'estensione Da preferirsi sopra ogni altro prodotto: . i velocipedi ATALA G u i d o Milano GATTI «e C. - Corso Lodi, 5 0 A - (Blparto Gsmboloit»). Marceau, del sottot. Oaccioppo. (Fot. T. Bozza - Napoli). 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Anzitutto alla tenace ed instancabile difesa della Juventus, e poi al giuoco caratteristicamente irruento e scombussolante dell'attacco juventino, la cui prima linea, se non ba facilità di segnare frequenti goals, ha però quella di riuscire sempre disordinatamente minacciosa. Riassumendo, diremo che il match di domenica scorsa ci ha lasciati soddisfatti perchè riuscì oltremodo interessante e movimentato, e ha radicata in noi la persuasione che per qualche tempo ancora la Palla Dapples non esulerà dalle nostre mura. Il F. 0. Torino ne conosce troppo bene l'importanza morale e... finanziaria per lasciarsela incautamente sfuggire troppo presto. Les affaires sont les affaires. G. C. C. I Campionati federali di prima categoria. A D'Unione Sportiva Milanese vincitrice del Campionato Lombardo-Veneto. MILANO. — Nel retour-match di Campionato 1" categoria, svoltosi a Milano fra il F. C. Venezia e l'Unione Sportiva Milanese, questa ha avuto nuovamente agio di dimostrare tutto il suo valore, stravincendo, e dimostrando così l'ottima sua forma attuale. Eccone alcune note di cronaca: Dopo 10 minuti di giuoco, di schermaglia vivace fra gli avanti unionisti e la difesa veneziana, i Mila; nesi riescono a marcare un primo goal. I Veneziani attaccano a loro volta, ma vengono respinti, e la palla rientra in possesso degli Unionisti che a soli due minuti dal primo goal ne segnano un secondo per merito di Bojocchì. I Veneziani tentano ancora l'attacco, ma invano. Il giuoco è sempre sul loro campo e dopo 15 minuti dall'inizio Pizzi segna un terzo goal a favore della U. 8. I Veneziani sono perduti, cercano però di salvare l'onore delle armi, ma non vi riescono nel primo tempo, mentre l'U. 8. M. marca altri due goals a suo favore facendo salire la somma a cinque. Nel riposo si commenta il giuoco dei Veneziani, che individualmente sono buoni, ma mancano di allenamento e d'assieme. . r Alla ripresa gli Unionisti giuocano con meno ì ruenza, già sicuri della vittoria fanno solo lo stretto necessario per arrivare alla fine. Cagliani però è in una buona giornata e ne vuole approfittare dopo pochi minuti dall'inizio del secondo tempo marcando con un potente shot nn sesto goals, Bojocchi, per non esserne a meno, dopo quattro minuti dal sesto, ne segna un settimo. Passano ancora pochi minuti ed è a Recalcati che spetta l'onore di segnare l'ottavo. I Veneziani però vogliono ad ogni costo salvare l'onore, e vi riescono. Vianello s'impossessa della palla e con una veloce scappata, seguita da un potente shot, manda la palla nella rete milanese. E non si fermano qui: infatti, ad un quarto d'ora dalla fine, il grosso Bompiani ne marca un secondo, mentre una salva d'applausi saluta questi inaspettati attacchi. Ma i bianco e neri non si fermano neppur essi e prima che finisca la partita segnano altri 3 goals. II fischio dell'arbitro lascia le due squadre ad 11 a 2. Fungeva da referee il signor Bossard àe>\\'Internazionale F. 0. Le squadre erano cosi composte : U. 8. M.: De Simoni, Boldorini, Varisco, Colombo, Cremonesi, Morbelli, A. Recalcati, Bojocchi, Pizzi, Morbelli C., Cagliani. Venezia F. €'.: Tognacci, Bompiani, Lorenzetti, Federici, Gobzio, Boati, Piccoli Leone, Vivavente, Vianello, Santi. VERCELLI — Genoa Club » Pro Vercelli. Queste due squadre non si erano ancora incontrate dacché giuocano al foot-ball. Un incontro, quindi, non privo di interesse e atteso con ansia dai nostri concittadini, che certo non si attendevano nel Genoa C. una squadra così potente e così corretta nel giuoco e nel contegno dei singoli giuocatori. Il bravo Hug ha cercato di plasmare una squadra italiana sul tipo svizzero, e, per ciò che riguarda il contegno e la leale combattività dei suoi coequipiers, è riuscito a meraviglia nel suo intento. Disgraziatamente, proprio a lui, verso la fine della partita, quando le sorti erano già decise ormai, occorse un malaugurato incidente per cui dovette abbandonare il campo obbligandolo molto probabilmente a non più giuocare per parecchio tempo. E vengo ora, brevemente, alla cronaca del match. La Pro Vercelli ha vinto e null'altro posso aggiungere di questa squadra che altre volte ha dato prova di saper fare molto di più. Della sua vittoria, infatti, la Pro Vercelli non oredo sia rimasta gran che soddisfatta. Pare proprio che il giuocare sul suo campo le porti sfortuna e che tutta quella elettricità che attraversa il numeroso pubblico, si sprigioni sui singoli giuocatori rendendoli nervosi, impazienti, incapaci di svolgere il loro classico giuoco. Meglio farebbe il pubblico a rimanere più calmo e così non assisteremmo al fatto curioso che i componenti stessi della squadra debbano affannarsi per invitare a quella tranquillità di spirito di cui essi stessi hanno essenzialmente bisogno. Conchiudendo adunque, giuoco sconclusionato e assai poco efficace, mancanza di quella mirabile coesione di uomini che era ormai diventata vanto della Pro Vercelli. Arbitrò il signor Gerolamo Radice del Milan Club. Malgrado tutta la buona voglia di far bene, malgrado i suoi intendimenti jiiù che imparziali, a me parve mancare di quelle principali doti che contraddistinguono un buon referee, e cioè netta concezione dell'azione e pronta decisione. Sembrò sovente domenica che egli giudicasse a tentoni, a casaccio direi quasi, inspirando i propri giudizi al concetto di accontentare volta a volta pubblico e giuocatori. Ma se le due squadre dando prova di supina obbedienza accoglievano senza proteste i deliberati dell'arbitro, non così avveniva del pubblico, che non si ristava dall'urlare e dal fischiare quando i deliberati dell'arbitro gli parevano ingiusti. Il campo, malgrado le abbondanti pioggie dei giorni precedenti, era in splendide condizioni, soffice, erboso, non pesante. Pubblico numeroso come al solito e rumoroso. Tempo bello. Le due squadre incominciano il giuoco verso le 15 circa. Subito la Pro Vercelli attacca con un entrain meraviglioso e in meno di 10 minuti segna un primo goal. Pare che di questo passo la squadra vercellese possa vincere facilmente; ma non è così perchè i genovesi corrono all'attacco con molta velocità e decisione ; in seguito ad un calcio di punizione contro Vercelli il Genoa segna un goal. Le sorti sono pareggiate ; ma poco dopo, per un bel calcio di Hug, la palla batte su d'un palo laterale e per la seconda volta entra nella rete vercellese. Termina la prima ripresa, e si commenta favorevolmente la bella prova fornita dai rossi-bleu di Genova; ma ancora si spera in una vittoria vercellese. Si riprende il giuoco; a volte a volte è emozionante e ben condotto. E' accordato un corner alla Pro Vercelli; Rampini tira; i genovesi riescono a parare, ma la palla viene arrestata con la mano da uno dei difensori; il calcio di rigore viene tirato da Fresia, che sbaglia lo shot, mandando la palla sopra la porta. Poco dopo però Milano rimedia segnando un goal; e cosi la partita è ancora pareggiata. Manca poco alla fine e la palla, in seguito ad una milée davanti la porta genovese, vi entra per la terza volta. Ancora pochi minuti e Hug si fa male al ginocchio. Il giuoco termina così con la contrastata vittoria della Pro Vercelli con tre porte a due. Le squadre erano così composte: Pro Vercelli: Innocenti, Servetto, Binaschi, Ara, Milano I , Leone, Visconti, Milano II, Fresia, Rampini, Corna. Genoa Club : Brunoldi, Storace, Hug, Gevasco, Ferraris, Herzog, Ravano , Hermann, Hurni, Crocco, Marassi. (M. B.) I Campionati federali di seconda categoria. A GENOVA. Le seconde squadre del Milan e del Genoa fanno match nullo, Terreno piuttosto pesante, e scarso pubblico. Nel primo tempo i milanesi, aiutati dal vento, hanno una leggera superiorità sui rosso e bleu, e riescono diverse volte a minacciarne seriamente il goal, ma con risultato negativo. Nella ripresa è invece la squadra del Genoa che decisamente si slancia all'attacco e mantenendosi quasi costantemente nel campo avversario, pur non riuscendo a penetrare la porta milanese, validamente difesa dal goal-keeper Trerè. Anche le casacche rosso e nere ci fanno assistere a delle veloci incursioni nel campo avversario, iniziate specialmente per merito di Maedler, incursioni che però s'infrangono contro la difesa dei rosso e bleu. Giunge così il fischio del referee, senza che nessuna delle due squadre sia riuscita a segnare alcun punto. Referee il signor Cali Franz dell' Andrea Doria. Le squadre erano così composte: Genoa Club: Balbi, Hungtinton, Sassone, Marengo ».., Solari, Castruccio, Gazzoppi, Piaggio, Marengo j., Crocco, Borgioli. . . Milan Club: Heirn, Fallai, Ott, Porro. Barbieri, Carrer, Pedroni, Soldarini, Sessa, De-Vecchi, Maedler. A TORINO. Sul campo della Juventus ebbe luogo il retour-match di campionato di seconda categoria. Si trovarono di fronte il F. C. Piemonte e la Pro Vercelli li. Dopo un giuoco fiacco e piuttosto disordinato, il match si chiuse con la vittoria del Piemonte, con 3 a 1. I goals vennero segnati, uno per parte nel primo tempo, e due dai piemontini, nella ripresa per merito di Berardo F. e Gavinelli. I campioni italiani dell'anno scorso si sono però rivelati piuttosto giù di forma, mentre i vercellesi vanno ogni volta più acquistando d'insieme e d'abilità. 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