Il Gran Premio di tiro al piccione a Montecarlo

Anuo Y I I I .
TORINO, 28 marzo 1909.
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Il Gran Premio di tiro al piccione a Montecarlo
II Gran Premio
dei Gasino di Montecarlo,
vinto dall'italiano
Cacciari
conte Eulemburg
(20 su 21) di cui diamo pure la fotografia
(ovale
con 21 piccioni
piccola).
su 21, battendo
il
tedesco
( Vedere pag, 4).
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Arlecchino Re, da Arlecchino e Domerà,
del propr. marchese di Bagno.
Jl Gran Premio di Montecarlo.
Nella riunione internazionale di tiro al piccione
di Montecarlo si è avuta la definizione del gran
p r e m i o di 20.000 franchi. Gli inscritti erano 195
e la disputa è durata tre giorni, interessantissima.
L a palma v e n n e riportata dall'italiano Cacciari,
c o n 21 sa 21; 2. Conte Eulenburg, con 20 su 2 1 ;
3. M o n c o r g e , c o n 15 su 1 6 ; 4. W i l d e r , con 14
su 15; 5. G e y n e t , con 13 su 14; 6. E l d m a n n , con
13 su 14; 7. Polastri, con 12 su 13; 8. Fadini, con
12 su 13.
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pensamento di moltissimi trottofiii, la stima che
ancora ripone il marchese Di Bagno sulla sua Charming Aurora,
dalla quale è lecito dovere e potere
sperare ancora assai. Arlecchino
Be, nelle pochissimi esibizioni in p u b b l i c o , si è mostrato velocissimo e c o r r e t t o : assai irrobustitosi nel passaggio
dai tre ai quattro anni, consolidati i propri m u scoli e le proprie gambe, p o c o sfruttato (a differenza dei coetanei) a tre anni, saprà quest'anno,
eambiato proprietario e guida, lo vogliamo sperare,
fare valere i suoi potenti mezzi.
Perla Nera e Lady Silver, i soggetti di due anni
su cui maggiormente conta la scuderia, subiranno
fra p o c o un leggero e progressivo lavoro d'allenamento per il « Criterium » di quest'autunno in
cui sono iscritti.
Come i vecchi cavalli, e i tre anni e i due anni,
gli yearlyngs, fra cai eccelle per la distinzione e
la finezza dei tessuti che dimostrano l'accurata
selezione, Gabriella, da Hamward e Miss Starak:
Gino, da Hamward e Rosina, fratello pieno della
Delia 2,23 a tre anni; Gagliardo,
da B. B. P . e
Regina II, sono tutti belli, sani, floridi. Che anche
essi sieno m o l t o utili in corsa è il migliore augurio che possa farsi al marchese Di B a g n o : augurio che pure estendo al signor Cicognani di c o n tinuare ininterrottamente la serie nelle brillanti
performances
compiute con Charming Fly e Gallia,
anche nel 1909, anno che speriamo e vogliamo
confermi pienamente il suo passato, e corrisponda
alla grande fiducia ben a ragione posta in lui dal
marchese D i Bagno, nel preferirlo ed assolutamente volerlo in un incarico così alto e distinto.
A v e n t ' a n n i , ben pochi d e b b o n o avere provato
simili soddisfazioni.
Wain Scott.
Le corse al trotto in Italia
Ue nostre
scuderie.
Di pochi g i o r n i a b b i a m o avnta l'apertura della
stagione 1909, e c r e d o fare cosa non del tutto
spiacevole ai cortesi lettori nel dare alcune notizie di qualche principale scuderia italiana, e
sui cambiamenti avvenuti in esse durante i pochi
mesi di forzato riposo.
Campionato Meridionale single. — 1. Guido Airoldi
dello Sport Club; 2. R . Sohimicci del Palermo F. B. C.
Campionato Meridionale doub'e mixte. — l. G. Airoldisig.na Terenzi ; 2. S"himicci-Sig.na Lo Cascio.
Campionato Meridionale signore. — sig.a Signa Elisa
Bordonaro.
Handicap doublé uomini. — 1. E. Caneva-Pottino
dello Sport Club; 2. S. Bonanno-C. Colombo del Palermo F. B. C.
Il convegno auto-moto-ciclistico di Firenze.
Nel prossimo maggio, nei giorni 8 9 e 10, la Società
sportiva Itala organizza in occasione delle feste pel
50° anniversario della rivoluzione Toscana un grande
Convegno anto-moto-eiclistico.
Una squadra di ciclisti del Club Veloce di Trieste
ha assicurato il proprio intervento, rappresentando
cosi la bella e cara sorella dell'Adriatico.
E così pure tutte, o quasi, le squadre delle città e
paesi della Toscana concorreranno.
Numerosi e ricchi sono i premi nelle varie categorie
e certo tra questi non mancherà quello di S. M. il
Re d'Italia.
Il Comitato Esecutivo alla cui testa sta il sig. Mario
Nelli, il conosciuto sportsman fiorentino e presidente
dell'/telo, sta compilando il dettagliato programma.
Per schiarimenti, informazioni ed adesioni, rivolgersi al Segretario dell'itela: via Ognissanti, 9, Firenze.
CORRISPONDENZA
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L a corsa v o c e che il notissimo gentleman signor
A n g e l o Cicognani di Ravenna fosse diventato
dryver della scuderia del marchese D i Bagno, è
proprio realtà; per accondiscendere alle dolci
ressioni, al d e s i d e r i o del distinto e gentile amico,
g
icognani ha accettato l'onorifico e altamente
fiducioso
incarico di c o n d u r r e in corsa il materiale trottistico del marchese D i Bagno.
Così la nobile e potente scuderia mantovana,
alla direzione della quale presiede personalmente
quel distinto ed intelligente mecenate d e l l o sport
i p p i c o italiano che è il marchese L e o p o l d o Guidi
D i Bagno, a tutti noto per il contributo morale
e materiale c h e da anni, con rara costante assiduità porta al progressivo miglioramento del
cavallo trottatore, arricchitasi di una guida calma,
abile, sicura, da tutti gli intelligenti in materia
riconosciuta ottima sotto ogni rapporto, quale
quella del signor C i c o g n a n i ; e di un trainer della
scienza, pazienza, fine intuizione, quale quella
del notissimo e d espertissimo trainer
Ettore
Francia, che f u già direttore tecnico della importante ora disciolta scuderia dell'ing. Valentini di
Mantova (informino i trionfi di Victor B.,
Boyal
Baron, ecc.), non potrà fare a meno di raccogliere durante il 1909 e anni seguenti quei trionfi
che la b o n t à del materiale, l'intelligenza di chi
è alla direzione, la guida, d à n n o sinceramente
adito a sperare.
Il materiale da corsa in cui emerge Impero, il
bellissimo figlio di F i u m a l b o e Invidia, che, fra
parentesi, ha passato una eccellente invernata, e
che ora c o m p i e un serio lavoro di preparazione
per Milano, c h e conta, fra gli altri, Oharming
Aurora,
la più distinta trottatrice che attualm e n t e batta le nostre piste, i l carattere della
quale, nel passaggio dai quattro ai cinque anni,
ha d i m o s t r a t o d'essersi assai modificato, a v e n d o
acquistato b u o n a d o s e di quella serietà, la mancanza della quale negli anni passati le impediva di
esplicare i g r a n d i mezzi; Brigliadoro,
un baio
figlio
di P r i n c e Herschel e Grizzaga, dalla silohuette
seducente, dalle linee perfette con app i o m b i regolari, dall'azione sciolta, distesa e potente, c h e lo faranno figurare certamente assai
b e n e nella carriera che fra p o c o incomincierà, e
che a u g u r i a m o g l o r i o s a ; Pierina,
la trottatrice
i m p e c c a b i l e per andatura e velocità, che se fosse
piantata su quattro g a m b e più poderose, non
a v r e b b e c o m p e t i t o r i fra i suoi coetanei; questo
materiale, dico, che conta ancora Quartina, tre anni,
da Onward Silver e Gisella ; Fantastico, da H a m w a r d
e Marghera; Lady
Silver, promettentissima due
anni da Onward Silver e B i b b i a ; si è da p o c o
arricchito di d u e soggetti che, se anche solo in
parte c o r r i s p o n d e r a n n o alle grandi speranze del
proprietario, saranno veramente ottimi, q u a l i : Arlecchino Be, da A r l e c c h i n o e Domerà, e Berla
Nera, da Charming Chimes e Aurora.
Q u e s t ' u l t i m a è sorella piena di Charming
Aurora, la quale c o m p e r a dimostra, pur c o n t r o il
Gare di town-tennis a Palermo.
Il 20 marzo ebbe luogo, allo splendido Sport Club
di Palermo, la finale delle gare e dei campionati meridionali che ogni anno lo Sport Club indice e colla
consueta signorilità dota di ricchi premi. Numeroso
fu il concorso di bravi giuocatori, che ci fecero assistere a delle superbe partite, ed il pubblico aristocratico, fine e numeroso accorse e rese attraentissima
la festa mondana, specialmente allietata dal numeroso
concorso di dame e di signorine.
La premiazione venne fatta nel sontuoso ed elegante
salone del Club da donna Valentina Scalea ed i premi
riscossero la unanime meraviglia ed ammirazione per
la loro eleganza e ricchezza.
Anima di questa festa fu il commendatore Witaker
a cui inviamo un sentito ringraziamento e il plauso
unanime.
Ecco il resoconto delle gare:
Campionato Meridionale doublé uomini — 1. R . Schimicci-V. Colombo del Palermo F. B. C.; 2. G. AiroldiP. Tasca.
Jokey, guidato da Gatto, vincitore del Campionato europeo
(Trotter milanese il marzo corr.) (Fot. Foli - Milano).
U Corse al Trotter Milanese
Napoli. — Morana. Grazie per l'attenzione. Troppo
piccole per poterle riprodurre.
Verona. — Galletti G. Le fotografie inviateci troppo
scure. Del foot-ball facemmo già cenno nel passato
numero. Oggi dedichiamo ugualmente un'altra pagina
allo sport veronese. Grazie.
Verona. — John Sportsman. Obbligatissimo. V. G.
Cesena. — V. Calzolari. Il secondo nel prossimo numero con la seconda fotografia.
Milano. — Fumagalli. Sta bene sua seconda. La
fotografia del pubblico nel prossimo numero.
Sambonifacio. — Circolo Ciclistico. Ricevuta fotografia che pubblicheremo al più presto.
Oastellazzo. — « Touring Club Ciclisti». Ci dispiace
non potervi favorire. Il nostro giornale non ha spazio
per i programmi.
Siracusa. — Abbonato. La fotografia del Lugaro già
la pubblicammo. Egli è il campione di Sicilia. L'altro
è uno dei campioni siciliani, cioè nn buon corridore
fra quelli di Sicilia.
Biella. — Velox. Vedi rubrica Foot-ball.
Firenze. —V. Fortini. Ricevuto, nelpros, num.Grazie.
Palermo. — D. Masi. Sta bene il tennis, ma mancano
le fotografie.
Napoli. — H. Bajon. Stabene sua del 21. Quando
sarà decisa ad assistere all'avvenimento di Palermo,
abbia la cortesia di informarci. Saluti. V. G.
Il Campionato europeo.
Il Campionato europeo — L. 12 mila, m. 1609 —
ha richiamato all' Ippodromo di Tarro un pubblico
numeroso ; e la prova più importante, riservata all'internazionale, se non è riuscita emozionante, cosi
scrive il Corriere della Sera, è stata pur sempre interessante, presentandosi in essa importazioni di valore,
come Betty Brootc, Vanela e Jockey.
La corsa si è definita in sole due prove, vinte entrambe da Jockey (da Azur e Amazzone) di Brnnati,
che, sotto la guida di Gallo, ha trottato sul piede
di 1,28 e 8 al km. nella prima prova, e di 1 e 28
nella seconda. Il tempo impiegato è più che mediocre;
ma la pista pesante non consentiva certo un record.
Jockey, anche giovedì, debuttando nel « Premio Padova », aveva dominato facilmente i suoi avversari,
trottando sul piede di 1,25 e 4 al km.
Nelle diverse prove l'ordine di arrivo fu il seguente:
Prima prova: 1. Jockey, in 2,25; 2. Astruc, di Legati ; 3. Virginia Jay, di Rossi.
Seconda p r o v a : 1. Jockey, in 2,21 e 2/5; 2. Virginia Jay ; 8. Alton, di Lesaha.
Premiazione: 1. Jockey, L. 7000 ; 2. Virqinia Jay.
L. 2500 : 8. Astruc, L. 1800 ; 4. Alton, L. 800.
Completavano il campo Kirkwood, di Lamma, l'eccellente cavallo che non si presentava sui nostri
ippodromi da tempo e che corse in una forma sommaria. Nelly Orattan, di Bellini, Vanela, Achillea li,
di Barbetta, e Betty Brook.
E' impossibile stabilire subito il valore delle ultime
importazioni, poiché i nuovi acquisti, non ancora
acclimatati e non ancora in condizione, sono ben
lontani dai loro records. Certo la vendita di Onward
Silver e l'assenza di Orattan Bella hanno tolto a
questa prova due campioni eccellenti, che avrebbero
potuto fornirci una buona linea di confronto col vincitore Jockey.
Virginia Jay, guidata dal cav.
nel Campionato europeo.
Bossi, seconda classificata
(Fot, Foli - Milano).
II nostro H Torneo Internazionale di Foot-ball.
Una delle più formidabili squadre inglesi assicurata.
La squadra italiana è formata, e giuocherà due " matches „ d'allenamento il 4 ed il 9 aprile.
1
Il perchè della nostra iniziativa.
Incoraggiare il giuoco del calcio cercando di renderlo
sempre più popolare nel nostro paese, convincere cosi
anche i più restii a scendere sul campo del cimento, riunire i più forti stranieri a fianco dei nostri promettenti
campioni, riuscire col risultato di questo incontro di utilità alla giovane classe dei nostri sportsmen, presentando loro Voccasione di ammirare e rilevare da vicino
le finezze e le furberie del giuoco d olir' Alpe, stabilire
da un nuovo incontro di italiani con giuocatori stranieri
ancor meglio il progresso fatto dai connazionali in dodici
mesi, ecco il movente della nostra grande iniziativa footballist'ca.
Neil' indire il secondo Torneo cercammo la massima praticità di un regolamento che, ben s'intende, approvato
dalla Federazione Italiana ed a sua volta da quella Internazionale, rispondesse meglio allo scopo della nostra
organizzazione. Ideammo così a tutta prima una squadra
nazionale con elementi misti, che avrebbe potuto indicare
la stessa Federazione scegliendoli fra tutte le Società
italiane.
Per varie considerazioni e più che lutto perchè per le
feste pasquali le nostre Società già hanno impegni di incontri internazionali nelle proprie città, limitammo la
composizione della squadra italiana ai migliori elementi
dello sport torinese.
Senonchè dopo avere ottenuto completa adesione da
parte di tutte le Società torinesi, le quali ci seguirono in
ogni punto della nostra organizzazione, all'ultimo momento, quando cioè dato l'alto ideale della nostra iniziativa tutta a favore dell'incremento di quello sport che
informa le stesse Società, attendevamo da esse l'offerta
entusiasta del proprio e migliore elemento sportivo, in
parte quest'ultimo venne a mancare.
Gol ritiro dei giuocatori della Juventus, motivato solo
da screzi personali sorti all'ultimo momento con alcuni
soci del F. C. Torino, abbiamo constatato,e ciò con dolore,
una volta di più come, troppo facilmente, chi potrebbe
ben concorrere al trionfo comune di una iniziativa come
la nostra, preferisca a tutto svantaggio del progredire
del foot-ball in Italia (ancora tanto giovane) fare degli
inopportuni pettegolezzi portandone l'eco dove tutto si
studia e si incoraggia con un solo ideale, quello cioè di
poter offrire alle Società italiane l'occasione di riaffermare il loro valore.
Con questo unico scopo infatti abbiamo indetto il secondo Torneo internazionale chiamando fra i concorrenti
per la prima volta nel nostro paese una squadra inglese
e permettendo alla stessa di misurarsi dopo il nostro
torneo con le .squadre di Vercelli, Milano e Genova nelle
rispettive sedi.
La squadra italiana mista, cosi di soli elementi del
F. C. Torino e del F. C. Piemonte, difenderà » nostri
colori al prossimo Torneo.
Ai campioni delle due società il nostro più vivo ringraziamento per la partecipazione entusiasta, a loro il
nostro più caldo augurio di trionfo.
che il Torneo internazionale di foot-ball bandito pe
secondo anno dalla Stampa Sportiva riuscirà anche
quest'anno una riunione sportiva di eccezionale importanza, invidiataci non solo da altre città d'Italia,
ma pure dall'estero. Il fatto che avremo fra noi, per
la prima volta dacché il giuoco del calcio fiorisce in
Italia, una squadra di puri inglesi, dimostra la verità del nostro asserto.
E' noto infatti come l'Inghilterra tenga il primato,
fra i molti altri sports, specialmente nel foot-ball. I
suoi giuocatori crescono ad una scuola e ad una tattica di giuoco tutt'aflfatto speciale, che dapprima
sorprende in loro, e poi sorprende di non averla ancora pensata ed applicata in noi.
Molto beneficio indubbiamente risentiranno i nostri
giuocatori assistendo agli exploi ts di simili avversari.
Ma al Torneo di Torino non sarà solo l'Inghilterra
ad essere rappresentata da un team formidabile. Pure
la Svizzera e la Germania hanno preannunciato nelle
loro compagini degli elementi, così detti internazionali, fortissimi.
E noi siamo d'avviso che aspra e accanita sarà
la lotta fra Svizzera e Germania per contendersi in
terra nostra quel primato che si alternano vicendevolmente in patria.
E l'Italia, fra tanto atletico valore, come figurerà?
Non è vanità affermare che le Società torinesi
hanno nei loro ranghi degli elementi che, saggiamente amalgamati, possono collaborare alla formazione di una squadra monstre. E' all'uopo appunto di
formare la nostra squadra che lunedì scorso la Commissione tecnica, appositamente nominata dal Comitato organizzatore del Torneo, si riunì per decidere
in merito ed addivenne alla definitiva formazione
della squadra italiana.
GUSTAVO VERONA.
Pochi avvenimenti sportivi richiedono un'organizzazione cosi difficile e laboriosa ed una spesa così
ingente come un Torneo di foot-ball. Difatti essendo
il giuoco del calcio uno sport che ha la sua ragione
di essere nella collettività di undici individui, è facile prevedere quale spesa importi il riunire in una
città italiana più squadre di foot-ballers dislocate appositamente dall'Inghilterra, dalla Germania, e dalla
Svizzera, per misurarsi coi nostri connazionali. E
poiché è la somma delle fatiche e del denaro impiegato a creare un'impresa che dà il tono dell'importanza all'avvenimento, così vien logico concludere
Il sig, Faroppa, che disimpegnerà nella squadra italiana
il difficile compito di goal-keeper.
Pasqua è vicina. I due giorni 11 e 12 aprile della
grande riunione sono prossimi, e per tale epoca ogni
cosa sarà meticolosamente approntata. Il nostro
II Torneo internazionale non deve smentire l'esito
grandioso ed incontrastato del I, ed offrire ai nostri
sportsman la prova palpabile della serietà ed importanza delle nostre iniziative, ed ai concorrenti una
dovizia e ricchezza di premi tale come nessun altro
Ente sportivo mise mai in pallio finora.
Iljormidabile team del " West Auckland ,,
rappresenterà l'Inghilterra.
Il signor F. Bollinger, capitano della squadra italiana.
Se dicessimo che la squadra inglese che concorrerà
al nostro Torneo è la migliore della nebbiosa Britannia, potrebbe sembrare vanità e forse anche stoltezza. Difatti in una nazione dove migliaia e migliaia
sono i Clubs di foot ball che vi prosperano, non si
può categoricamente affermare esservi un team superiore a tutti gli altri. Più d'uno essendo in Inghilterra i Campionati e le Coppe che a volte assurgono
ad una importanza forse maggiore ancora degli stessi
Campionati, ne viene di conseguenza che più d'una
sono le squadre che vanno per la maggiore e che,
vincitrici oggi, domani possono venir sconfitte per
momentanee cause varie da avversari di eguale forza.
L'Inghilterra è la patria, se non d'origine, certo di
vitalità del foot-ball association. Tutte le sue squadre
che appena appena figurano negli ultimi ranghi dei
Campionati, sono certo superiori a qualunque squadra
dei nostri Clubs e pure a quelli esteri. Noi vediamo
infatti che ogni anno a Parigi ed a Ginevra scendono a giuocare dei teams inglesi contro le migliori
squadre francesi e svizzere, sempre riportando in
patria con brillante facilità l'alloro della vittoria.
Pertanto la squadra che rappresenterà l'Inghilterra
al nostro Torneo, si può affermare essere una delle
migliori.
L'West Auckland F.-G. è troppo conosciuto a chi
segue, anche da lontano, le vicende del foot ball inglese, per abbisognare di una presentazione a base
di parole roboanti.
Appartiene alla categoria Nord Inghilterra, nel dipartimento del Durham, che ha fornito sempre i
migliori giuocatori alle squadre nazionali britanniche.
L'ultima stagione vinse la tanto disputata Wear
Volley League Gup, la Durham Alliance Cup del Sud,
e la Durham League Gup del mezzogiorno. Entrò in
finale nella gran gara per la Coppa Dilettanti del
Durham, ed in semifinale nel Campionato Inglese Dilettanti, dove per un incidente toccato ad un suo
Il signor Godley, prescelto a referee ufficiale
nei matches del nostro Tomeo.
giuocatore dovette ritirarsi dinanzi al South Bank. E
ohe in condizioni normali avrebbe vinto quest'avversario lo dimostra il fatto che sabato della scorsa
settimana battè regolarmente il South Bank con 4
goals a 2.
Altre vittorie impressionanti riportò 1' West Auckland F. G. sui più noti clubs inglesi come il Northern
Nomands, lo Slocklon, ed il Darlington.
Al numero prossimo la fotografia di questa fortissima squadra ed i nomi dei giuocatori che la comporranno.
La squadra italiana.
Nella seduta della Commissione tecnica incaricata
di procedere alla formazione della nostra squadra,
seduta che ebbe luogo presso la nostra redazione
lunedì scorso, preso atto del ritiro del F. C. Juventus,
che a mezzo del suo rappresentante dichiarò ritenere
impossibile un conglomerato, un'unione di elementi
del suo Club con quelli del F. U. Torino per l'inveterato e reciproco astio disgraziatamente regnante
fra le nostre due massime Società del calcio torinesi,
si addivenne definitivamente alla squadra unica, che
rappresenterà l'Italia al nostro II Torneo.
Dopo lunga e ponderata discussione la squadra
risultò composta come segue :
fa In porta: Faroppa.
ii, Di fesa: Bollinger, Capra.
I Linea di mezzo: Engler, Eodgers, Capello D.
rsAvanti: Zuffi j., Zuffi »., Berardo F., Simonazzi,
Debernardi.
Otto elementi del F. C. Torino, e tre del F. C. Piemonte, ossia i signori: Faroppa (goal-keeper), Capello D.
(hnlfiback sinistro) e Berardo F. [center-formar d) comporranno dunque la squadra italiana.
Squadra italiana che, a differenza di quelle di tanti
altri Clubs che si dicono italiani e sono composti
nella gran maggioranza di elementi stranieri, non
avrà nella sua compagine che tre giuocatori internazionali; e cioè Bollinger (capitano), Engler e Eodgers,
i quali, da parecchi anni trovandosi in Italia e
data in special modo la loro abilità non comune, si
credette saggiamente opportuno di includere nella
squadra che rappresenterà l'Italia nella grande competizione internazionale di Pasqua.
Nel prossimo numero, pubblicando le fotografie dei
singoli componenti la squadra italiana, daremo di essi
alcuni cenni biografici-sportivi.
Pertanto la Commissione, nella stessa seduta di
lunedì, decise di far giuocare alla nostra squadra due
matches d'allenamento nei giorni 4 e 7 aprile con
squadre che decideremo in settimana.
Per domenica 4 poi, siccome il F. C. Piemonte sarebbe impegnato per il match semifinale di Campionato col Genoa O.ub, verrà fatta istanza alla nostra
Federazione acciocché voglia rimandare ad altra domenica l'incontro in parola, onde favorire i giuocatori
del Piemonte che dovranno allenarsi con la squadra
italiana.
La squadra tedesca.
Circa la squadra tedesca, mentre il giornale va in
macchina, attendiamo la definitiva accettazione d'un
celebre Club campione della Germania del Sud. Eimandiamo quindi al prossimo numero la comunicazione ufficiale deìl'équipe germanica.
Il referee.
Siamo lieti di annunciare che referee ufficiale di
tutti i matches del nostro Torneo venne nominato il
signor Godley, il ben noto trainer del Juventus F. O.,
arbitro di rara perizia e competenza.
Non solo in Italia, ma neppure all'estero avremmo
potuto fare scelta più felice. Il signor Godley infatti
è stato parecchie volte referee in Inghilterra, sua
patria, in matches di Campionato.
E l'accettazione del signor Godley del difficile incarico propostogli significa pure tacitamente che il
F. O. Juventus non ha voluto negare il suo appoggio
al nostro giornale, e che se credette di ritirarsi all'ultima ora dal collaborare materialmente alla
squadra, lo fece essenzialmente per un troppo spinto
sentimento d'indipendenza e di fierezza verso gli eterni
avversari.
I palloni Vigo.
Anche quest'anno, ripetendo il munifico gesto dell'anno scorso, il noto sportsman signor Giuseppe Vigo,
a nome della conosciutissima Ditta di articoli sportivi G. Vigo e C., ha offerto al nostro giornale i
palloni di giuoco occorrenti ai matches del Torneo.
Fig. 1. — Lo sforzo del saltatore.
La psicologia e le stimmate
dello sforzo.
Tutti sappiamo, press'a poco, cosa sfa l o sforzo
fisico, ma sulla portata, sul significato di esso,
IIIID ci troveremo in dieci a pensarla nello stesso
modo.
Ne volete un esempio? Ne ho chiesta la definizione ad un matematico, e mi ha risposto: è
l'ennesima potenza della forza.
Mi sou rivolto ad un metafisico e me l'ha definito: il prodotto della subliiuaz one delle facoltà
volitive.
Un ben pensante, amante del quieto vivere, gravemente ha sentenziato: è un'aberrazione fisiologica.
Uno sportsman l'ha considerato come la ragion
d'essere dello sport.
Tot capita, tot sententiae.
Voi clic leggete, volete darmene qnalcun'altra
delle definizioni? Sì? Ebbene son certo che anche
voi la baserete sul punto di vista dal quale siete
soliti partire nei vostri giudizi quotidiani, e cioè
dal punto fisiologico se s'ete un m e d e o , da quello
psicologico se siete nn filosofo, da quello sportivo se siete uno sportsman, e così via...
Dunque, niente male se innumeri ^sono gli
aspetti coi quali ci
si presenta allo spirito il fenomeno dello
sforzo
fisico.
Vuol
dire che
questo c o m plesso di giu-
dizi originati dall'osservazione del fenomeno in
parola dimostra che tutti si ha un concetto generico d i cosa sia lo sforzo fi«ico anche se si
dissente poi negli apprezzamenti di esso.
E l'impoi tante si è appunto che si sappia cosa
è nella qua realità un fenomeno. Si investigherà
dopo quali sono le occasionali di esso e la molteplicità degli aspetti sotto i quali può presentarsi ad un occhio osservatore e ad una mente
indagatrice.
Ciò premesso, che cioè tutti si abbia l'idea
dello sforzo, vengo ad esaminare come esso si
origini e si manifesti nelle varie categorie degli
sports nei quali l'uomo deve alle sue sole forze
ed alla sua sola intelligenza la vittoria finale nella
gara alla quale paitecipa.
Ma vi è ancora un altro sport nel quale parrebbe a prima vista fungere l'uomo una parte
secondaria, ed è l'automobilismo. Non alle sue sole
forze infatti, ma a quella del motore che vertigiuosainente l o trasporta, deve l'uomo la vittoria
in una corsa automobilistica.
C ò p e l ò non toglie che l'intelligenza del conduttore, che l'energia e l'audacia di esso, ed il
fatto di restare parecchie ore al volante, correndo
ad una velocità fantastica, anelante verso il traguardo finale, vigile ai minati acquistati e a
quelli che l o separano dal più vicino temibile
concorrente, r a p p r e s e n t i n o - ^
Fig. 2. — Lo sforzo di un corridore autimcbdista.
F<g. 3. - Lo sforzi di un ciclista negli ultimi metri di una corsa.
T'ISTETJls^IA.TXCJ
AUSTRO - AMERICAN - TYRE
C\v\e>àeT6 o v u n q u e
v mo&elU \ft09
Ve la immaginate v o i infatti ia tensione dei
nervi e dello spirito di uno chauffeur che, scatenata la propria macchina alla massima velocità,
più nulla vede se non il nuvolo di polvere sollevato dal concorrente che lo precede, più nulla
ode se non il ronzìo sordo dell'aria sibilantegli
alle orecchie e il vorticare affannoso e rombante
del motore, e corre, corre, corre, curvo sul volante, con le mani strette nervosamente al cerchio
di legno come per immettere nella macchina che
lo trascina tutta la sua forza, tutta la sua volontà
di vincere? E i brevi, concitati comandi gridati
al meccanico, e le bestemmie ad una panne improvvisa, e l'incitamento rabbioso agii addetti al
posto di rifornimento, perchè facciano presto,
perchè gli abbrevino la tortura di stare fermo,
lui che auela solo d i correre, di volare, di vincere? E poi di nuovo in macchina, un demarrage violento, e via scompare dietro la prima
curva che ] re.ide pazzamente, sollevata la macchina su due sole ruote.
E l'ebbrezza dei pochi metri che Io separano
dal concorrente che lo precede, l'ebbrezza di raggiungerlo, palmo a palmo, sorpassarlo come un
demone scatenato, l'ebbrezza di togliere per un
momento una mano dal volante e alzarla, ed agitarla, saluto di sfida e di acre voluttà della vittoria E l'arrivo al traguardo finale, gli occhi
enfiati e terribilmente
arrossati, sporco, sudicio nel viso, nelle
elle mani,
spossato d i
spirito, esaurito di ner\i,
— "5Ctass\mo ;>ev^ei\.oT\.amen\.o.
A g e n z i a e D e p o s i t i per l'Italia:
L E I D H E U S E R & C.
INO
"Via P r iT
nO
a RAmedeo,
16.
M Brera,
I L A N O 6.
"Via
Il goal-keeper foot-baller.
Un podista in una corsa di tre miglia.
ma vittorioso..., fra le musiche, allegramente festeggienti il vincitore!
Quante e quali espressioni avrà assunto il suo viso durante la
titanica prova? Il turbiuìo dei sentimenti interiori, quante smorfie,
quante contrazioni, quanti atteggiamenti spasmodici, avià impresso
ai muscoli del suo viso? Larvatamente ne dà un'idea la fotografia
(fig. 2") che accompagno a questo mio scritto, fotografia di un noto
chaujjeur americano in corsa mentre arresta la macchina al posto
di ri torni mento.
Ma vi sono poi gli sporta, nei quali la vittoria dipende
essenzialmente dalla forza fisica personale, dalla sola dinamica del coni oriente.
E qui son più manifeste ancora le stimmate dello sforzo.
Guardiamo, ad esempio, il corridore ciclista, quando si
impegna sul rettilineo d'arrivo (fig. 3 a ). Curva la schiena,
quasi a spezzarsi come giunco tio.ipo flesso, socchiusi
gli occhi, contratta la faccia ad un'espressione fra l'ehete
e il dolorante, il ciclista vola al traguardo con una tensione superba di tutti i tessuti muscolari, di tutto il
sistema nervoso.
Non vede, non bada più che alla ruota dell'avversario
che precede la sua di poco, che è alla pari, che è lasciata
addietro di qualche centimetro, di quanto basta per aver
la vittoria !
Gli sports atletici infine ci offrono il più vasto, vario
ed interessante campo di osservazione degli effetti visibili dello sforzo del suo momento mass'mo.
Osservate un buon saltatore (fig. 1"). Non è tanto nella
corsa precedente, quanto nell'attimo del salto che l'atleta
fa lavorare violentemente i suoi muscoli. La gamba sinistra si tende bruscamente, le mani si serrano nervosamente a pugno, tutto il corpo si distende per raggiungere
la classica ed elegante orizzontale. L'atleta riprodotto
in questa meravigliosa istantanea è un nipote di Roosevelt, l'ex-presidente deg i Stati Uniti. Ottimo e sicuro
saltatore, lo sforzo del salto non occasiona alcuna espressione dolorosa sul suo viso, che appare invece sorridente
e quasi osservante l'eleganza del suo bellissimo salto. Ecco,
psicologicamente, come la sicurezza e la padronanza dello
s ort che si pratica diminuiscono di molto le stimmate caratteristiche dello sforzo, specie quando riesce eccessivo per le
proprie forze.
Ma anche il grande campione, sicuro del fatto suo, se inaspettatamente si trova a lottare con un avversario forte e minaccioso,
deve forzare, impegnarsi a tutt'uomo.
E qui torna g usta la sentenza dell'amico matematico che'definì
lo sforzo: l'ennesima potenza della forza.
Torna bene a giustificare un' impressione di corsa datami dal
nostro celebre corridore pod sta Dorando Pietri, all'indomani di una
vittoria ch'egli disse la più contrastata della sua carriera. Con queste
parole: « Un vero sforzo dovetti fare quando la corsa, che credevo già
mio appannaggio, volgeva alla fine. Da principio trotterellavo sempre
alla mia andatura normale e spigliata. Sentivo che i miei muscoli
si mettevano poco a poco in azione, e li lasciavo lavorare senza richieder loro un lavoro considerevole. Essi mi rispondevano bene e
quindi non dovevo loro chiedere di più. Quando Un avversario mi
passava, lo lasciavo fare, studiavo il suo passo, e poi in due folate
lo riprendevo regolando l'andatura. Ma, come dissi, un vero sforzo
Carrier,
dopo 10 miglia di marcia
Il lancio del peso,
Rose, recordmon del mondo.
Un podista in una eorsa di 150 metri.
Un podista nei 400 metri.
dovetti sostenere quando sol più qualche centinaio di metri mi separavano dall'arrivo, e dovevo raggiungere il leader cui avevo incautamente concesso di precedermi. Fu questo il momento angoscioso della
prova. Metro per metro dovevo riguadagnare il terreno perduto. Ma il
mio avversario sapeva, sentiva che io gli era alle calcagna, e lui pure
s'accingeva a fornire il suo sforzo massimo. La distanzi pertanto non
diminuiva sensibilmente. Ricorsi ad una novella dose d'energia, dare
quanto potevo, riprendere assolutamente il vantaggio. Sol più
dieci metri di distacco e già sentivo il rumore dei suoi talloni appesantiti dalla fatica, sol più cinque metri e lo sentivo
ansimare, egli era alla fine, egli non avrebbe sostenuta la lotta
finale ! Ancora un metro, poi lo scartai per sorpassarlo, gli fui
a lato, sfoizai, egli non rispose al mio attacco, accelerai ancora,
ebbro della vittoria, dello sforzo fatto, e pochi secondi dopo
passavo in volata sul traguardo d'arrivo. Avevo vinto, ma in
quel momento mia madre forse non m'avr. bbe più riconosciuto,
come non mi riconobbi più io all'indomani in una istantanea
presami all'arrivo ».
E' sì o no lo sforzo l'ennesima potenza della forza, e
nel contempo la sublimazione delle facoltà v o l i t i v e ?
D o p o la narrazione del Dorando, mi lusingo che il
matematico ed il metafisico definitori dello sforzo si troveranno questa volta d'accordo, perchè l'una definizione non esclude l'altra, ma tutte e due si
compenetrano meravigliosamente.
E come nei proseliti del podismo, così in quelli
di tutti gli altri sports atletici il feuomeno esterno
dello sforzo ha una corrisponsione in un precedente fenomeno interno, emotivo, psicologico.
In altri termini, forza fisica e forza psicologica si fondono in un
unico tutto. Che se poi gli effetti dello sforzo tìsico sono riproducibili su di una lastra fotografica, e quelli dello sforzo
volitivo, psicologico, no, la
colpa si è che, con tutte le
grandi e belle scoperte che
vanta l'umanità, non s'è ancora registrata quella della
fotografia del pensiero. Scoperta che pare cammini sulla
via della sua risoluzione di
pari passo con quella del
moto perpetuo !
Ma anche alla fotografia
del pensiero si può supplire,
c m e di fatti ha dimostrato
D o r a n d o riferendo pittoricamente la lotta interna, la battaglia
del suo spirito, al momento in cui la sua
vittoria gli appariva compromessa.
Pertanto scusatemi l'astrusità cattedratica
del titolo di questo mio articolo: la psicologia e le
stimmate dello sforzo, ma francamente non seppi
come più brevemente abbracciare in un titolo i
due lati, interno ed esterno, del fenomeno che
mi ero prefìsso di illustrare con l'accompagnamento delle originali fotografie qui riprodotte.
Il-lancio del martello.
Flanagan, recordman del mondo.
Il lancio del peso.
Tison, il recordman di Francia.
4. Contenet-Stabe, lontani.
5. Robl-Stellbrink, lontani.
Gli altri si sono tutti ritirati.
A Madison Square, Mac Farland-Moran avevano
percorso km. 4404,697, con una media chilometrica di 30.588 ; a Berlino essi hanno percorso
km. 588.697 di meno con una media chilometrica
di km. 26,845.
Il Corridore.
Spigolature settimanali
del reporter.
1 concorrenti alla corsa dei 6 giorni di Berlino. — La partenza.
Vuol dire che, alla peggio, il mio amico ben
pensante, l'amante del quieto vivere che sentenziò
essere lo sforzo fisico un'aberrazione
fisiologica,
definirà il mio titolo... un'aberrazione mentale !
G. Corradino Corradini.
CORRIERE: CICLISTICO
La corsa dei 6 giorni a Berlino
In attesa della prima prova di resistenza itatahana,e cioè della gara Milano-San Remo (4aprile)
dovevamo registrare sulla pista del velodromo
milanese il risultato di una corsa di 24 ore. Senonchè il tempo cattivo ha costretto anche questa
volta gli entusiasti organizzatori a rinunciarvi ed
a rinviarla ad epoca da destinarsi.
A Berlino invece si è potuta disputare una
corsa di 6 giorni sul tipo americano, e cioè per
coppie. Questa gara ha segnato l'avvenimento ciclistico d'Europa più importante della settimana
ed a cui la Stampa Sportiva, in grazia al suo
celere servizio di illustrazioni, può oggi già dedicarvi una pagina. La corsa si è iniziata alle ore 10
di sera ed alla presenza di un pubblico immenso
sulla pista del giardino zoologico.
Quando entrano in pista le 15 équipes un applauso caloroso le accoglie. Presto esse si allineano ; i team sono cosi composti:
1. Moran-Mac Parland (americani);
2. Poulain-L. Georget (francesi) ;
3. Arend-Rosenlocher (tedeschi);
4. Stol-M. Berthet (olandese-francese);
5. De MaraContenet (americano-francese);
6. Brocco Passerieu (francesi);
7. Kudeia-Stabe (tedeschi);
8. Stellbrink-Techmer (tedeschi) ;
9. Schenermann-Ryser (tedesco-svizzero) ;
10. Robl-Theile (tedeschi) ;
11. T o m m y Hall-Peter (inglese-tedesco);
12. Jacqnelin E.-Jacquelin L. (francesi);
13. Hoffmann-Heiny (tedeschi) ;
14. Konrad-Althoff (tedeschi);
15. Rudel-Tadewald (tedeschi).
Al segnale dello starter il lotto parte e s'inizia
il grande calvario.
Il treno è già dai primi condotto velocissimo ;
altri però, date l e cattive condizioni della pista,
difettosa per costruzione, procedono più canti,
onde cominciano subito i primi distanziamene.
Alla 16a ora Tkeile
cade ed è costretto
a rinunciare.
Alla fine delle 24
ore: Stol-Berthet, seguiti da Mac Farland-Moran, h a n n o
percorso chilometri
832.480 metri (chilometri 34,680 di media); S t e l l b r i n k T e c h m e r , BroccoPasserieu, PoulainL. Georget, Tade-
wald-Rudel seguono a un giro; Robl-Pawke, Cont e n e t D e Mara, Stabe-Kudela, a 4 giri; PeterHall, Scheuermann-Ryser a 8 g i r i ; Arend-Rosenloeher, 11 giri; fratelli Jacquelin, 19 giri;
Heiny-Hoffmann si sono ritirati.
Quasi subito si ritirano pure De Mara e Kudela
e Contenet e Stabe formano una nuova coppia.
Dopo tre giorni di lotta i corridori si trovano
nella seguente posizione:
Mac Farland-Moran _ Stol-M. Berthet, chilometri 1904,450 (media km. 29,300) - Brocco-Passeneu, Poulain-L. Georget, Stellbrink-Techmer,
Tadewald-Rudel, a un giro - Robl Pawke, Con!
tenet-Stabe, a 4 g i n — Ryser-Scheuermann, a 7
g i n - Peter-Althoff, a 11 giri - Arend-Koiirad,
a
a ,,v ir -' ~ J a c q u e l i n E.-Jacquelin L., a 22 g i r
A l inizio della quarta giornata Jacquelin e
Stellbrink si urtano e cadono. Il francese, irato,
percuote il tedesco e la giurìa tedesca si rivale
sul francese squalificandolo,
„ J U ™ f ì n e J Ì e , I i a Ì ^ ? r t a giornata, e cioè dopo 96
ore, Mac Farland-Moran e Stol-Berthet hanno
coperto km. 2679,350 (media di km. 27,910).
Alla fino della
'
sesta giornata gli
americaniriescono
vittoriosi.
L'ordine d'arrivo è il seguente:
1. Mac Fari andMoraD, con chilometri 3865,700.
2. Stol-M. Berthet, a un giro.
3. Brocco - Passerieu, lontani.
. * » L'epidemia del matrimonio va prendendo
piede nel mondo sportivo in un modo impressionante !... E' un altro collega col quale dobbiamo
oggi congratularci per aver passato il Rubicone...
delia sala rosa municipale e susseguente apostolica benedizione ! Carlo Magno Magni, calciatore
emerito, ex-capitano d e l l ' U . S. M „ redattore e
critico di foot-ball sulla Gazzetta dello Sport ha
impalmato a Milano la signorina Clara Pistner
di Bucarest. Alla giovane e ben riuscita coppia
internazionale le nostre felicitazioni !
»% Forse perchè qualcuno ci ha accusato di
rappresentare il partito dell'ordine, il forcaiolismo
dello sport, per le nostre vedute un po' differenti
da quelle di certi affaristi dello sport che, per la
cassetta non disdegnano di incensare le imprese
e gli impresari di certi modernissimi exploits
sportivi inumani o... per lo meno barbari, forse
per questo il direttore di un nuovo giornale si
rivolge a noi per annunciarne la prossima venuta
del suo foglio, che avrà carattere schiettamente
nazionalista e forcaiolo.
Noi lo faciamo per debito di colleganza, E annunciamo : Il 3 aprile uscirà a Torino II Tricolore,
con schietta intonazione nazionalista. Sarà più
che altro una guida all'azione diretta ed alquanto
audace, differendo dal Carroccio, il quale si apparta
sotto una veste di candore sentimentale.
Vi collaborano le migliori penne dei giornalismo
italico: da Papini a Borelli, da Corradini a L o renzo d'Adda.
Augurii... che spunti il sol dell'avvenir, anche
pei Tricolore!
* La lotta (Metodo Greco-Bomano).
Questa
pubblicazione del collega Caberto Giaccone è
uscita finalmente alla luce dopo una laboriosa
gestazione. D i veste semplice ed elegante, è un
riuscitissimo e pratico manuale d'insegnamento
di tutti i colpi della lotta greco-romana, con circa
un centinaio di fotografie
riproducenti i principali
colpi, e la pleiade dei
principali lottatori campioni e pseudo-campioni
del mondo.
E' preceduta dall'immancabile prefazione di
C. E. Costamagna e costa
L. 2,50.
La Gazzetta
dello
Sport ne ha a disposizione di chi la desiderasse uno stock considerevole, date le immense
richieste.
reporter.
Gli americani, Mac Farland (a sinistra) e Moran (a destra), vincitori della corsa dei 6 giorni di Berlino.
Premiata
Fabbrica
FARI
e FANALI per
Automobili
per Carrozze, per Navigazione e Ferrovia
costruttori
del
proiettore
originale
Fausto e Pietro C A R E H j L R
TORINO -
= S
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l
Alpinismo
La spedizione del Duca degli Abruzzi all'Imalaia.
La riunione degli skiatori lombardi a Selvino.
Mentre scriviamo S. A. R. il Duca degli Abruzzi
sta per imbarcarsi a Marsiglia con i componenti
la nuova spedizione da Lui promossa all'Imalaia.
La mèta dei partenti è il gruppo montuoso della
Catena de'l'Imalaia, e più precisamente nella regione denominata Rara Koram, dello stesso gruppo,
e nna delle più alte: non si tratta però, come si
era pubblicato, del monte Everest (una delle più
alte vette dell'Imalaia), il quale però fa parte
della stessa catena di monti, la catena dell'Imalaia che si allunga per oltre 2000 chilometri e in
cui si trovano vette, specie nella regione del Nepal,
che superano gli 8000 metri di altitudine.
La regione che si va ad esplorare appartiene
all'India inglese, mentre il monte Everest si trova
nel Nepal, regione assolatamente inaccessibile
agli europei; fra i pochissimi che si azzardarono
a inoltrarsi in quei ghiacciai si ricordano gli inglesi Wor-Kmann, marito e moglie, i quali compirono l'ascensione accompagnati da alcune guide
italiane (fra cui il noto Joseph Petigax), le quali
faranno parte della imminente spedizione. Questa
regione è composta di immensi ghiacciai con vette
altissime, ritenute sino a poco tempo fa inaccessibili. I componenti la spedizione sperano di poter
in qualche punto conquistare altitudini superiori
agli 8000 metri, sinora mai raggiunte.
La spedizione è qnesta volta munita di tutti i
più importanti e recenti strumenti scientifici onde
poter studiare la natura del suolo, la flora, la
fauna, il sistema orografico ed idrografico della
regione che attraverserà. L o stesso Duca ha presieduto alla preparazione del numeroso materiale
e i recenti snoi viaggi a Londra avevano lo scopo
di provvedere colla più attenta cura a quanto
fosse necessario per il buon esito dell'ardita
impresa.
La partenza della carovana è definitivamente
fissata pel giorno 26 corrente da Marsiglia, ove
tutti i componenti si imbarcheranno su di un
piroscafo speciale che giungerà a Porto Said : e
il giorno 6, salvo incidenti, sarà a Bombay, da
dove la spedizione si inoltrerà a Srinagar, nella
regione del Cachemire asiatico. Di qui, dopo il
rifornimento, la carovana intraprenderà la parte
più difficile, cioè l'ascensione alle regioni dei
ghiacciai e delle cime suaccennate. Se tutto si
svolgerà secondo i ealcoli preventivi, la spedizione
potrà essere interamente compiuta in sei mesi e
i valorosi esploratori sarebbero di ritorno in Italia
verso il prossimo settembre.
I componenti la spedizione restano definitivamente i seguenti: Duca degli Abruzzi, capo della
spedizione; tenente di vascello marchese Negrotto
Cambiaso, suo aiutante di bandiera ; il cav. Vittorio Sella, di Biella, fotografo; il dott. cav. Fi-
Le guide che accompagnano il Duca degli Abruzzi all'Imalaia.
La quida Joseph Petiqax
Le due guide savoiarde, Alexis ed Henry Bracherei,
e il figlio Laurent, portatore.
(Fot. Brocherel - Aosta).
lippo De Filippi, di Torino. Le guide : Joseph
Petigax, che f a già col Duca in tutte le sue precedenti spedizioni; Alexis Brocherel, Henry Brocherel, savoiardi. I portatori: Laurent Petigax,
figlio della guida di cui sopra; due Savoye, nn
fratello Brocherel, nonché il compagno del cavaliere Vittorio Sella, il biellese Erminio Botta, che
già fu col Duca all'Alaska e al Ruwenzori.
*
I
ì
*
•
Domenica, 21 marzo, si svolsero, nonostante il
tempo pessimo, abbastanza animate le gare di
sky promosse dallo Sky Club di Milano presso
Selvino (Valseriana).
La prima gara radunò 22 concorrenti del 5»
reggimento alpini, con sede a Milano. Il percorso
si svolgeva da una trattoria al disopra dell'Albergo della Bice, verso il monte Prurito, per discendere poi al traguardo d'arrivo, con un totale
di circa 7600 metri.
La riunione degli skiatori lombardi a Selvino. — Il tenente Barro, vincitore della
(Fot. Luca Comerio - Milano).
gara di velocità.
per
Igloeipedi
e
fiotomobili
Giunsero: 1. il soldato Mora, della 52» compagnia, coprendo il percorso in 56' 40", ciò che
costituisce un vero record;
2. il soldato Migliorini; 3. Ruffoni; 4. Castagnari.
Seconda gara : Targa di Lombardia. — Arrivano:
1. (vincendo la Coppa della città di Bergamo ed
una medaglia d'oro) il signor Zoia, dell'Unione
Escursionisti Milanesi; 2. Ghiglioni, pure di Milano; 3. Mombelloni; 4. Ferrari.
Nel pomeriggio ebbe luogo la Gara di velocità,
con discesa dal vertice del monte Prurito. Questa
gara conta 34 iscritti.
Giungono: 1. il tenente Barro, del 5" alpini;
2. il soldato Scandolera ; 3. il soldato V. Beitracchi, tutti e due del 5» alpini.
Nella Gara di salto sono 11 gli iscritti.
Arrivano: 1. il soldato Bel tracchi, che compie
un salto di circa 12 m e t r i ; 2. il tenente Badoni;
3. il soldato Scandolera, tatti del 5» alpini.
La riunione degli skiatori lombardi a Selvino. - A sinistra, il sig. Zoia. vincitore
della coppa di Bergamo.
(Fot. Luca Comerio - Milano).
Agente per l'Italia:
Maroi Bruzzone
M I L A N O
5, Via Castel Horooe.
La venuta e l'opera dei fratelli Wright
l a
I t a l i a .
D a qualche t e m p o i giornali tutti v a n n o occupandosi della venuta in Italia dei noti aviatori
americani fratelli W r i g h t .
W r i g h t ed il suo aereoplano continuano a* rappresentare un pio desiderio per gli sportsmen
romani. L a venuta del grande aviatoie, preannunziata per il gennaio, era stata protratta agli ultimi
giorni di marzo. Ma ora si comincia a temere che
difficilmente W r i g h t v e n à per i primi di aprile.
Il W r i g h t a v e v a fatto delle promesse, ma gli
e v e n t i hanno modificato i suoi calcoli e d egli non
ha potuto ancora liberarsi da altri impegni.
Intanto il Club aviatori di Roma ha scritto ai
fratelli W r i g h t assicurandoli che da parte sua era
più che lieto c h e essi patrocinassero e dessero il
maggiore possibile a p p o g g i o al circuito di Brescia.
Ciò in seguito a qualche voce sparsasi che dal
Comitato organizzatore della riunione bresciana
si temesse che le notizie apparse sui giornali, sec o n d o le quali i W r i g h t v e n e n d o a R o m a si sar e b b e r o anche messi d ' a c c o r d o col Comitato di
Brescia per partecipare a quel circuito, avessero
p o t u t o destare delle contrarietà nel Club aviatori
di Roma.
In ogni m o d o W r i g h t verrà in Italia.
La Società a e r o n a u t i c a italiana ha stipulato un
contratto con i fratelli W r i g h t per l'acqmsto di
Un aereoplano. W i l b n r W r i g h t v e n à a Roma a
consegnare l'apparecchio e addestrare tre piloti
alla manovra. U n o di questi piloti sarà socio della
Società aereonautica e gli altri due saranno due
ufficiali, u n o di terra e l'altro di mare, designati
rispettivamente dai Ministeri della guerra e della
marina, che c o n c o r r o n o all'acquisto dell'apparecchio.
Iutanto i fratelli W r i g h t continuano le loro
p r o v e all'estero impartendo lezioni di aviazione
ai più noti sportsmen. Così d o p o Pau, W r i g h t passa
a Biarritz, e mentre prima aveva spiegata la sua
i n v e n z i o n e al sovrano di Spagna, qui ripete la
conferenza al sovrano inglese.
Come a b b i a m o detto W r i g h t verrà in Italia ed
i b u o n i romani che hanno loro fatto l'invito se
ne vanno persuadendo d o p o l'arrivo nella capitale
del signor Start 0 Berg, socio dei fratelli W r i g h t .
Egli è stato intervistato da un redattore della
Tribuna:
nella quale l e g g i a m o :
— Ma crede — d o m a n d ò il giornalista — che
l o stato attuale dell'aviazione possa permettere
ad un u o m o d'affari c o m e lei di considerarla c o m e
una cosa p r a t i c a ?
— Credo anzitutto che l'aviazione sia nna grande
attualità che riuscirà importantissima dal puDto
d i vista militare, dal quale punto più specialmente
la tratto, senza tralasciare la parte sportiva di
essa. Qualunque tecnico di cose militari vi dirà
c h e nna ventina di aereoplani che v o l i n o a 250
o 300 metri, c o n d o t t i da d u e uomini ciascuno,
f a n n o un servizio di avanscoperta molto superiore
a quello che p u ò fare un intero reggimento di
cavalleria, coll'importante vantaggio di una magg i o r e velocità.
— Ma quale è l'aereoplano che può volare, non
d i c o a 300 metri, ma solo a 200 ?
* E LA PAROLA
L'apparecchio
motore visto di fronte.
dire che a 250 o a 300 metri gli aereoplani possono essere colpiti da proiettili: si capisce, m a l a
cavalleria forse non viene assalita?
— Ed allora perchè non andare più in alto, a
tre o a quattromila m e t r i ?
— Si potrà andare coll'aereoplauo W r i g h t anche
a tre o cinquemila metri, ma a quell'altezza p u ò
accadere che non vi sia ossigeno b u o n o per la
c o m b u s t i o n e del m o t o r e ; e poi sarebbe inutile
andarvi, perchè nulla si vedrebbe di c i ò che succede in terra.
— Dunque ella crede che l'aereoplano di W r i g h t
sia una macchina pratica, che ha dato un risultato
soddisfacente ?
— Certo, anzi dirò che è l'unico aereoplano
pratico, perchè non sente l'influenza del vento e
vola senza oscillazioni, con pioggia, con v e n t o
contrario.
— Se dunque l'aereoplano W r i g h t vola, c o m e
d i r e b b e Dante, con le ali aperte e ferme, presto
lo v e d r e m o adottato per le vie delle città e sostituirsi così agli automobili.
— Questo nou sarà mai possibile. Per ottenere
ciò si d o v r e b b e r o allargare enormemente tutte le
"
15.
AQUILASx
vie, perchè ogni nostro aereoplano ha un fronte
di dodici metri.
— Ma Voisin diceva che aveva trovato un m o noplano di 5-6 metri di altezza, adatto per via.
— Sarà, ma finora non è stato n e m m e n o da lui
costrutto.
— A proposito di costruzione: oggi in Francia
vi sono molte officine che costruiscono aereoplani ?
— Io ne conosco due soltanto: quella dei fratelli V o i sin e la nostra. Nella nostra a b b i a m o
oggi 33 ordinazioni.
— Quanto costa un aereoplano W r i g h t e quanto
t e m p o occorre per imparare a maneggiarlo?
— Il prezzo di Un aereoplano è di L . 20.000, e
bastano sei lezioni, ciascuna di 20 minuti, per
imparare la direzione, p u r c h é si abbia sangue
freddo e buona vista. Sono queste due condizioni
essenziali per imparare a pilotare qualunque aereopiano.
— Il motore deli'aereoplano W r i g h t è m o l t o
forte e molto l e g g e r o ?
— Come forza, il nostro motore, che è stato
studiato dagli stessi W r i g h t , è di quattro cilindri,
non passa i 26 cavalli effettivi; c o m e peso raggiunge 90 chilogrammi.
— Allora loro non hanno b i s o g n o di nn motore
Levasseur, ultra leggero, del quale si serve D e lagrange.
— Niente affatto. A p r o p o s i t o di Delagrange,
dirò che proprio ora mi ha scritto per richiedermi d u e aereoplani W r i g h t .
— Come avete trovato il terreno per le p r o v e
di Brescia e di R o m a ?
— Entrambi o t t i m i : quello di Brescia è formato
da una bella pianura, o v e si potrà volare per
15 chilometri di circonferenza; quello di Roma
poi, che ho visitato stamane e che resta v i c i n o
all'ippodromo delle Capannello, è addirittura m e r a v i g l i o s o : su di esso si possono fare voli di 50
chilometri. W i l b u r W r i g h t , che verrà di sicuro e
presto a Roma, si tratterrà quattro o cinque settimane. La venuta del fratello Orville non è certa.
Galeotto fu lo sport...
Per P a o l o e Francesca f u un libro, per "Romeo
e Giuletta una scala, per molti amanti un fiore...
ma o g g i , libro, scala e fiore han c e d u t o allo
sport...
E ' un segno dei tempi, d i r e b b e Gaetano Negri,
e siccome lui è morto, lo dirò io.
g»^
L o a m m e t t o : anche o g g i , per molti amanti
quelli delle novelle sentimentali, per esempio'
professore
CICLISTI'
A n o n i m a
AQUILA*».
CHE PORTA IMPRESSA ^ T ^ ,
QUESTA MARCA IEGAL (flllSjffl)
MENTE DEPOSITATA V ^ T l i '
FABBRICA F i SANTINI F E R R A R A
1 primi allievi di Orville Wright. — Il posto deWallievo.
S o o l e tèi
NON A V E V A
I L V E R O FANALE
— Quello dei fratelli W r i g h t : ed a questo proposito posso mostrarvi delle fotografie.
Cosi d i c e n d o , l'intervistato fa vedere al giornalista delle bellissime fotografie di voli altissimi
fatti da W i l b u r . Nella fotografia si vede un aereostato a livello inferiore deli'aereoplano.
— Ecco, vedete — continua l'intervistato —
questo è un volo di W i l b u r fatto in presenza del
capo degli specialisti jitaliani, a 110 metri. Si potrà
Orville Wright.
MÌIJ & % TF^TJT
M A R C A
B I A N C H I
MONDIALE
-
M I L A N O .
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1
I
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J L i . JH.JL M
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che son sempre p o v e r i , è sufficiente un fiore, nn
fazzoletto, un p r o f u m o , qualche cosa di m e n o ancora per compiere l'ufficio amico che fece l ' f f i storìa di Lancillotto
del Lago...
L'amore, o g g i
ancora, c o m e ieri, come sempre, si serve di tutti
i mezzi, di tutte le grandezze e le miserie umane :
talvolta gli è c o m p l i c e un caffè nero, nn semplice
caffè da venti e mettiamo pure trenta centesimi,
una ghiacciata al ribes, rossa però, rossa c o m e un
cuore in fiamme, un gelato da due soldi
^^^^^
anche... meno, m e n o ancora. Vi souo i
complici gratuiti per gli amanti miseri,
6 gli amanti romantici. La natura, provvida in tutto, ne fornisce ogni giorno,
F
ogni notte, b e n i g n a m e n t e : l'onda dei
mare che chiacchiera sull'arena, un tramonto d ' o r o e di porpora, un prato punteggiato da viole, un buffo di v e n t o
accaldato, un'ondata d'aria profumata,
una notte di stelle lucenti... e ancora,
ancora... T u t t o è complice d'amore, perchè tutto si piega al suo dominio : uomini, eose e natura.
Ultimamente però, è nato in Inghilterra un f e n o m e n o strano, che era già
conosciuto quasi o v u n q u e sotto diversi
nomi, e questo fenomeno, trasportato
dappertutto, ha servito mirabilmente
al Dio eterno, all'unico Dio, in cui tutti
una volta almeno nella loro vita bau
creduto.
Da quando nacque lo sport, sorse
un nuovo, brillante galeotto, migliore
del libro, anche dell 'Eistoria
di Lancillotto del Lago, anche delle laudi d ' a n nunziane e dei poemetti pascoliaui, migliore dei fiori, dei profumi, dei fazzoletti, delle scale, forse più brillante
della musica. La natura stessa, d'allora,
fece un mezzo fallimento, e lo sport divenne il galeotto, alla moda, fine, semplice ed originale.
Non tutti, chè il podismo, l'atletica,
poveretti, non sono c o m p l i c i d'amore,
e non ne han colpa nè merito, ma il
lawn-tennis,
per e s e m p i o : bastò una palla bianca, leggera, una
racchetta sottile, una rete alta mezzo metro per
valere quanto un tramonto d'un sole fulgente in
un mare pieno di luci azzurre. I d u e si c o m p r e sero giocando disattentamente, u n o arrossì, l'altro
rise, la palla cadde chi sa d o v e : allora il gioco
finì, quello del lawn tennis, s'intende, e principiò
l'altro, più bello, ma più pericoloso, quello dell'amore.
Altri sports poi son venuti in aiuto alla natura
già c o m p l i c e dell'amore, e d'allora infatti i libri
sono andati giù di moda : qualche sartina e qualche
studente, è vero, leggono ancora qualche romanzo
che solletichi i nervi per poter forse dire l'uno
all'altro s o r r i d e n d o :
Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Come Francesca e Paolo, anzi, meglio, p e r c h è il
gioì n o d o p o , c'è da giurarlo, il libro è finito. C'è
di b u o n o però che l'amore è come un libro : quando
si ha finito si ricomincia, sinché si consuma, poi
lo si getta via, si sbadiglia, si maledisce la vita,
e se ne compra un altro...
Ora di libri galeotti ce ne sono p o c h i : la letteratura è in ribasso.
L o sport è complice intelligente dell'amore, e
L'apparecchio visto posteriormente.
lo serve con f e d e l t à : c'è l'alpinismo, che venne
in aiuto alla natura, e infatti u n ' a l b a fresca, rosea,
lambente le vette dentellate in nn cielo d ' o p a l e ,
accese più volte la prima fiamma; come fu complice il nuoto, l'abbandono languido e molle in
un abbraccio senza confine, quelle mosse lente,
ritmiche, colle quali si f e n d e l'acqua tepida...
mentre nello stesso tempo è così facile accarezzare
voluttuosamente un braccio che non sia il p i o p r i o ;
c o m e lo fu ancora una corsa a cavallo attraverso
praterie verdeggianti è boschi profumati, UDa
corsa pazza col viso in fiamme, arrestata i m p r o v visamente, tra il pulsar nervoso dei cavalli pieni
di spuma nelle narici dilatate, e proseguita subito
dopo... colle briglie aggiustate o la sella raddrizzata, e col viso ancor più in fiamme; c o m e lo fu
infine il canottaggio, la vela flottante al vento che
la gonfia e la é m p i e , mentre nel manovrar la
Orville Wright impartisce una lezione al conte Lambert.
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15. B I A J V C H I
•
M I L A N O .
randa e il timone, quasi senza volerlo le mani e
i visi si d e b b o n o incontrare, finché la candida
vela turgida sull'albero superbo si piega sfiorando
l'acqua che palpita per miriadi di scintille, e a
poppa, vicino al timone, ci si stringe l'uno all'altro, colle mani unite e gli occhi fissi sulla prua
che rompe l'onda, cantando sonora l'eterna canzone dell'amore.
Ma c'è ancora il galeotto p r i n c i p e : l'automobilismo.
E' giunto degli ultimi nello sport,
ma ha conquistato uno dei posti migliori tra i complici d'amore... forse
perchè fi'a a grandi velocità...
Anzi, io son sicuro che se Paolo e
Francesca avessero avuto un'automobile
qualunque, non si sarebbero dilungati
a leggere quel certo punto dell'fli'sforia di Lancillotto del Lago... ma sarebb e r o montati sulla macchina e a v r e b bero fatto una bella corsa a ottanta
chilometri all'ora... Non solo : Francesca
avrebbe sempre potuto raccontare...
la bocca mi baciò tutta tremante,
perchè si bacia anche a cento chilometri all'ora... ma Dante non a v r e b b e p o tuto scriver quel meraviglioso finale del
canto V dell'Inferno. D u n q u e , tutto il
male non vien per nuocere, c o m e tutto
il bene non vien per far del bene, perchè se l'automobile avesse un paio di
secoli di vita oltreché aver ucciso molte
persone di più, avrebbe servito da galeotto troppe volte, ed oggi l'amore d o v r e b b e trovare un c o m p l i c e più m o derno.
Fortuna per noi e per gli amanti
dunque, se l'automobile perfezionata e
c o m o d a serve a trasportare gli innamorati per vie di città e di c a m p a g n a :
ignara di multe e di quel che succede,
rovinando uomini, cani, oche, galline,
l'automobile fila rumorosa portando il
suo segreto, fugge pel m o n d o c h i u d e n d o in sè
la felicità d'un giorno, ma pur sempre la felicità,
e le genti ignare, forse anche il marito o la moglie
traditi, inconsci si ritirano e c e d o n o il passo alla
macchina vittoriosa nell'industria e nell'amore...
Conveniamone : è bello.
L'automobile ha poi nn vantaggio sul libro : la
velocità eccita, e mentre un libro si p u ò c h i u derlo... e non leggervi più avanti, in automobile
si fila sempre più forte, più forte ancora.
A n c h e qui possiamo dire che
... solo un punto fu quel che ci vinse.
Sì : cento chilometri all'ora è il punto. E baciar
a quelle velocità è vertiginoso, è bello più d'un
c o m o d o bacio, mettiamo pure davanti &\VHistoria
di Lancillotto del Lago aperto a quella tal pagina,
e davanti alle laudi dannunziane
anche chiuse...
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anzi, specialmente chiuse, perchè se
si legge avanti arriva quel tal punto...
Ah ! povera letteratura ! L'automobile è giunto a darti l'ultimo crollo.
Ecco perchè oggi non si legge p i ù :
il libro galeotto sta scomparendo, l'automobile, lo sport, l'han soppiantato.
Nino Salvaneschi.
Automobili e palloni
{»
La Coppa Gordon=Bennett
Si sono chiuse presso l'Aereo-Club
Svizzero le iscrizioni per la prossima
gara per la Coppa Gordon Bennett.
Venti sono gli aereostati iscritti, così
suddivisi per nazioni: Svizzera 3, Germania 3, Stati Uniti 1, Italia 3, Francia
3, Belgio 3, Inghilterra 1, Austria 1,
Spagna 2.
La partenza avverrà da Zurigo.
V e r o n a
Corriere automobilistico
Quest'anno le elezioni politiche e il
tempo si sono date la mano per
far andare a male la fiera di Verona;
Il Circuito del Mare del Piata.
ed i veronesi devono ripgraziare di
questa gentilezza e Giove e Giolitti.
Telegrafano da Buenos Aires in data
del 18 marzo :
Delle riunioni ippiche è meglio non
Il programma della prima giornata
discorrerne, dato l'esito infelice; per
comportava una prova di velocità (chiqualche anno non si parlerà più di
lometri 240), riservata ai veicoli di tucorse al trotto.
rismo, dove la Fiat, pilotata dal signor
Domenica, 14 corr., la pioggia volle
Armada, fu prima della classifica geneancora contrastare il corso dei fiori
rale, in ore 3,24, seconda la 15 HP a 6 ciautomobilistico e il concorso di dirilindri Delaunay • Bilie ville, in ore 8,29.
Ecco la classifica per categorie:
gibilità; così questi vennero rinviati
Categoria D{6 cilindri dì 90 d'alesaggio).
al giorno successivo, assieme alla gara
— 1. V. Laborde (15 eh. Delaunay-Belleaereonautica.
ville) r 3 h. 29.
E lunedi fu galantuomo e gentilCategoria B (4 cilindri di 140 d'alesaguomo, e numerosissimi forestieri potegio). — 1. Dartiquelongue (40 eh. Peugeot),
rono accorrere a Verona per presen3 h. 50.
ziare alla chiusura ufficiale della fiera.
Categoria E (4 cilindri di 135 d'alesage).
Molto interessante fu il corso dei
— 1. Anasagasti, sur Isotta Fraschini l
fiori, e fino da ora venne fissato
batte
il record del giro in 1 h. 28, e si
«h'esso sarà in altra occasione riperovescia.
tuto. La Commissione artistica, comCategoria F (6 cilindri di 115 d'aleposta dei pittori G. Bevilacqua, F. N.
sage). — 1. Armada (50 eh. Fiat), 8 h. 24.
Vignola, cav. U. Bazzoli, stabilì la
— 2. Marescal (60 eh. Mercédés), 8 h. 54.
graduatoria seguente :
— 3. Genonceaux (F. N ), 4 h. 03.
1. Cav. ing. R. Angheben; 2. noMotociclette. - 1. Malgor (Brown), 8h. 38.
bile Sforza della Torre e conte P. Al— 2. Selmo (Triumph), 4 h. 10. — 3. Baubertini; 3. C. Dobraski e contessina
din (Peugeot.), 4 h. 12.
G. Guerrieri.
Classifica generale. —1. Armada (Fiat),
Il concorso di dirigibilità ebbe luo8 h. 24. — 2. V. Liborde (Dslaunay-Belleviile), 3 h. 29. — 3. Malgor (Brown), 8 h. 38.
go nel prato e sulla pista dell'Ippo— 4. Dartiquelongue (Peugeot), 8 h. 50.
dromo. Le vetture dovevano percor— 5. Marescal (Mercédés), 8 h. 54. — 6. Gerere una strada segnata da paletti,
nonceaux (F. N.), 4 h. 03. — 7. Selmo
salire sopra un'altura, scendere per
(Triumph), 4 h. 10. — 8. Baudin (Peugeot),
una gradinata, superare un ponte in
4 h. 12.
bilico, percorrere delle montagne russe
La seconda giornata comportava una
e numerosi altri ostacoli, in meno di
corsa del circuito, 600 km., libera a tutte
le
vetture senza distinzione di categoria.
15 minuti.
Nove partenti si trovarono allineate
Ecco la graduatoria :
al traguardo e la vittoria fu riportata
1. Nico Piccoli, di Schio, in 5' 41"
brillantemente dal dottore Roth sopra
2(5; 2. Antonio Cola, di Verona, in
una vettura Itala 120 H P ; sole tre vet8' 10" 2[5; 3. Migliorati, di Brescia, in
ture finirono il percorso.
1. Dottore Roth (120 Itala), 8 h. 06.
8' 15" 2|5; 4. Carlo Gioia, di Milano,
— 2. Genonceaux (F. N.), 9 h. 08. —
in 10' 3(5; 5. Francesco Apollonio, di
3. Laborde (Delaunay-Belleville), 9 h. 11.
Verona, in 11' 16" 4[5; 6. Marcon, di
Venezia, in 11' 37" 3[5; 7. Comi, di
L'Assemblea
Milano, in 11' 42" 1(5.
dell'Automobile Club di Milano.
Fini lo spettacolo una corsa di vetture automobili sn pista, sul percorso
Domenica 21, alle ore 15, si è tenuta
l'assemblea ordinaria dei soci dell'Audi 8 km.
tomobile Club di Milano. Il presidente
Giunsero: 1. Piccoli (Spa), in 7' 9"
on. Silvio Crespi espose in forma chiara
e 2[5 (67 km. all'ora); 2. Gioia (Fiat),
e sintetica la situazione morale e finanin 7' 21" 1;5 ; 3. Migliorati {Bianchi),
ziaria del Club.
in 7' 21" 4[5.
Dopo di avere tratteggiato le ultime
La folla si riversò in città per previcende dello sport e dell'industria autosenziare alla gara aereonautica. La
mobilistica, prospettò le belle e maggiori
iniziative del Club ; prima fra tutte quella
gara di distanza, che l'anno scorso era
dell'erigendo palazzo, che pone il valostata guadagnata da Mario Borsalino,
roso sodalizio milanese in istato di vera
che fu così detentore per il 1908 della
e reale preminenza fra tutti i Clubs conelegante Coppa Verona, non avendosi
federati d'Europa.
potuto ottenere tatto il gas necessario,
La chiusa della relazione presidenziale
fu all'ultimo momento mutata in una
venne coronata d'applausi.
gara con discesa in località prestabiAd unanimità vennero approvati i bilita. Dopo aver esaminato le direzioni
lanci consuntivo del 1908, e preventivo
dei venti, venne fissato l'arrivo presso
del 1909.
All'ordine del giorno era fissata l'elela stazione ferroviaria di Thiene, a
zione del presidente e quella di un terzo
50 km. in retta linea da Verona.
dei consiglieri scaduti per virtù dello
Contorso aeronautico di Verona. — 1. Partenza del Rowenzori. Di sei palloni iscritti, ne partirono
statuto; e l'assemblea, rieleggendoli per
Il gonfiamento dei palloni in Arena. - 3. Partenza dell Inca.
cinque :
acclamazione, volle riconfermare la sua
(Fot. John Sportsman e Adolfo Apollonio).
Germana, col capitano Frassinetti
fiducia al Consiglio d'amministrazione.
L'assemblea si chiuse colla distribuzione di un'are comm. Cobianchi (me. 900).
4
km.
da
Thiene.
La
Germana
prese
terra
presso
tistica medaglia d'oro ai valorosi partecipanti alla
Inca, con Carlo Crespi, Guido Riva e Carlo
Lngo Vicentino. Vìnca atterrò a quattro ore di
carovana automobilistica in Calabria.
Forti (me. 900).
strada mulattiera sopra Valdagno. L o Schnell si
Schnell, con Cesare Longhi (me. 600).
fermò in mezzo ad un nevaio, sopra a Giazza di
Condor, con Celestino Usuelli e Mario BorsaSelva di Progno. Infine il Botcenzori scese al passo
lino (me. 900).
della Lora, sopra un campo di neve di cinque
Bowenzori, con Nico Piccoli, O. Orti Manara,
metri di altezza. I passeggeri dovettero pernotSerenelli, A. Fossi, Bresavola, Fiori (me. 2000).
tare sull'alta montagna, in mezzo alla tormenta
Emozionante fu la partenza del Bowenzori, che
ed alle valanghe, e solo la mattina successiva,
un colpo di vento gettò contro i gradini delpoterono giungere a Recoaro.
L'accessorio indispensabile
l'Arena, ferendo leggermente una bambina, spezCome si vede, Giove volle occuparsi anche di
per tutti gli automobilisti
zando lo steccato e mettendo in fuga tutti i vicini.
aereonautica, contrastando lo spazio agli arditi
I palloni si diressero verso nord-est, e ben
navigatori dell'aria, mentre Giolitti, finite le eleChiedere
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Il concorso ippico di Napoli
(14
marzo)
Il concorso ippico si è svolto innanzi a grande
folla elegante.
Prima categoria. — Cavalli di proprietà dei signori
ufficiali:
1. Saint-Hubert II, montato dal principe Zurlo;
2. Lubecca, montato.dal tenente Lacava;
3. Royul, montato dal capitano Sacchetti.
Seconda categoria. — Cavalli di razza di ogni età ed
ogni paese, montati da gentlemen.
11 primo premio è toccato al ten. Capece Zurlo, con
Saint-Hub.rt lì; il 2. premio, gara fra il ten. Molari
con l.ihbeo ed il ten. Scotti con Mayolady; il 8. premio,
al ten. Lacava con Lubecca.
Terza categoria. — Cavalli che hanno eseguito le
corse del Duca d'Aosta.
Il primo premio è toccato al capitano De Gresti,
con Megma; il 2. al ten. Lacava, con Lubecca; il
3. al ten. Slinger, con Gentle Millie.
Quarta categoria. — Salto in elevazione. — Principe
Capece Zurlo, Saint. Hubert; sottotenente Volpicella,
Victor; marchese Romanazzi, Velcome; tenente Scarampi, Ebano; tenente Carignani, D'Or;
capitano
Malfatti, Gratico; tenente Antonelli, Caster one ; tenente Caccioppo, Morceau; tenente di Civitanova,
Splico; tenente Amalfi: tenente Masi, Fox; tenente
Andriani, Mary.
Vince il premio il tenente Antonelli con Costernane, che tocca nel salto in elevazione eoi posteriori.
Il cavallo Saint-Hubert, che fa lo stesso salto di 1,75,
urta cogli anteriori contro il palo.
King-Charlie di Mrs Harrison Davis, montato dal ten. Piscicelli.
&
(Fot. T. Bozza - .Napoli).
liberare la propria estrema difesa da questo in cessante attacco. E riescono a correre nel campo avversario e a permanervi, più o meno minacciosi, una
diecina di minuti.
Poi è nuovamente il Torino che. con l'ottima recente importazione dell'half back Bachmann, porta la
palla nell'area juventino, passandola al collega Reich.
Questi sormonta Nay e passa a Debernardi, che
centra; Capra è al suo posto, scarta Mastrella, la
calcio di rigore, e invece l'arbitro dà buono il goal
al Torino, nella considerazione che Nay fermò la
palla nella rete, oltre la linea del goal. Considerazione assolutamente inesatta, come può attestare
il sottoscritto ed altre persone che si trovavano a
pochi metri dalla porta della Juventus. Ma 1 arbitro
è inappellabile, e buona notte!
Siamo alla ripresa.
Nei primi minuti la Juventus, con un brio indiavolato per parte di Frey e Bianchi, in special modo,
invade minacciosa il campo dei rossi. Ma Bollinger
ed Humbert sono due backs meravigliosi d'eleganza
e precisione nell'assolvere il loro còmpito.
Sgombrano il loio campo e portano la palla al
propri forwnrds. che non paiono però più cosi ordinati coinè da principio.
Questa ripresa si può ad un dipresso suddividere
cot-ì: nei primi 10 minuti ha il sopravvento la Juventus, dai 10 ai 30 tiene costantemente l'attacco il
Tor no Poi è nuovamente la volta della Juventus.
Verso la mezz'ora, infatti, Frey, su passaggio di
Bianchi, con un lungo e potente shot da una ventina
di metri di distanza, segna un goal, salvando 1 onore
delle casacche bianche e nere.
.
Incoraggiati dall'insperato successo, gli juventini
tengono ifsopravvento per quasi tutto l'ultimo quarto
d'ora.
Solo che i precisi cross del Besozzi da una parte,
e di Jaquet dall'altra non approdarono a nulla, essendo il centro Frey marcatissimo.
Borei cerca allora di lavorar da solo: su passaggio
di Besozzi corre al goal del Torino, gli animi sono
sospesi, ma Bollinger salva la posizione liberandosi
dal minaccioso attacco.
R gistriamo ancora a favore della Juventus un
free-kik, che, quantunque tirato da Frey, non sorte
il voluto effetto.
.
Ed il match termina cosi con la vittoria del r. V. Morino, 2 goals ad 1.
** *
Lubecca del ten. Lacava, S° premio nella prima categoria e 3' premio n'Ua s'conda categoria.
(Fot. T. Bozza - Napoli).
Giuoco del Calcio
Il " F. C. Torino „ mantiene la " Palla Dapples „
dopo un epico match col " Juventus F. C. „ .
Le squadre:
F. G. Torino: Fresia, Bollinger, Humbert, Engler,
Rodgers, Bachmann, Zuffi j., Zuffi
He.eh, Capra,
Debernardi.
F. C. Juventus: Dorante, Birberia, Mastrella, Nay,
Colombo, Ferraris, Besozzi, Borei, Frey, Bianchi,
Jaquet.
Arbitro il signor Meazza, dell' V. S. M.
Calcio d'inizio, ore 16.
1. goal, ore 16,27 (Capra pel Torino F. C.).
2. goal,
o r e 16.40 ( R e i c h
»
»
).
Ripresa, ore 16,65.
1. goal, ore 17,23 'Frey pel Juventus F. C.).
Inizia il giuoco la Juventus che ha il sole di fronte.
Frey passa a Borei, i he avanza. Capra si getta sulla
palla e Borei è costretto a passare a Besozzi, il quale
sbaglia il cross e butta il pallone fuori giuoco. Da
questo momento il Torino prende l'offensiva.
E' un attacco continuo, serrato, insistente.
Ma la difesa juventina è nella sua miglior giornata,
nou si lascia sormontare. Il giuoco è celere, vivace,
movimentatissimo. I bianchi e neri eccellono in tutta
la loro instabilità caratteristica.
Le casacche rosse si sentono forti del rinforzo straniero e svolgono nn giuoco calmò, regolare, d'insieme. I suoi forwards sono sovente sotto la rete
juvent na. Su di uno splendido centro di Zuffi j., la
palla arriva in goal.
Durante non è al suo posto. Ma Nay, sempre vigile, lo ha surrogato, e con un miracoloso colpo di
testa dalla linea della sua porta salva il goal.
I bianchi e neri intanto raddoppiano gli sforzi per
porta è cosi scoperta. Capra misura uno shot potente,
e il goal è fatto!
Ripresoli giuoco, nuovamente su di un serrato attacco dei rossi, Reich tira in goa', ma la palla batte sull'asta superiore, ritornando in giuoco. Succede una
mèlée dinanzi alla porta juventina, ma poi il pallone
fila alla difesa avversaria.
Siamo alla fine del primo tempo, e il giuoco è
nuovamente nell'area juventina di punizione. Ad un
tratto Durante grida a l hands, un po' di titubanza
pel grido inopportuno, Reich ne approfitta, calcia in
goal. Durante ne è uscito, e Nay l'ha nuovamente
surrogato.
Questa volta però per arrestare la palla deve improvvisarsi goal-keeper, e lo fa magnificamente arrestando il ball a due mani.
Fuori di cosi non v'era scampo ! Si crede in un
Ed ora qualche considerazione. I tre nuovi elementi,
innestati nella squadra del F. C. Torino, sono tre
ottimi giuocatori piovuti provvidamente dalla Sv zzeranell'occasione di questa nuova disputa della ralla
Dapples Rsich e Bachmann sono del Wintertbour I. C.,
ed Humbert è del Vlinux de Fonds. Giuocatori eleganti,
compitissimi, e silenziosi, si son subito meravigliosamente amalgamati nella nuova squadra, che COBI
com'era domenica scorsa, credevamo a. prima vista
potesse infliggere una mezza dozzina di goals a qualunque squadra onestamente italiana le bi tosse presentata contro.
.
T
Ma la disperazione fa operar miracoli, e la Juventus
giuocò con tutta la foga, tutta la vivacità irruente
di cui da qualche tempo non ci offriva più saggio, e
seppe perdere onorevolmente per la differenza di un
goal, che si potrebbe sempre discutere.
Ciò non toglie ch« lealmente sia nostro dovere riconoscere che quella del F. C. Torino si dimostrò
domenica una grande squadra, in tutta l'estensione
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inquadratura.
Ma per uno di quegli strani casi, non infrequenti nel
ìostro sport, alla bellezza del giuoco esplicato non
corrispose uu proporzionato quantitativo di goals.
La causa? Anzitutto alla tenace ed instancabile
difesa della Juventus, e poi al giuoco caratteristicamente irruento e scombussolante dell'attacco juventino,
la cui prima linea, se non ba facilità di segnare frequenti goals, ha però quella di riuscire sempre disordinatamente minacciosa.
Riassumendo, diremo che il match di domenica scorsa
ci ha lasciati soddisfatti perchè riuscì oltremodo interessante e movimentato, e ha radicata in noi la
persuasione che per qualche tempo ancora la Palla
Dapples non esulerà dalle nostre mura.
Il F. 0. Torino ne conosce troppo bene l'importanza morale e... finanziaria per lasciarsela incautamente sfuggire troppo presto.
Les affaires sont les affaires.
G. C. C.
I Campionati federali di prima categoria.
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D'Unione Sportiva Milanese vincitrice
del Campionato Lombardo-Veneto.
MILANO.
—
Nel retour-match di Campionato 1" categoria, svoltosi a Milano fra il F. C. Venezia e l'Unione Sportiva
Milanese, questa ha avuto nuovamente agio di dimostrare tutto il suo valore, stravincendo, e dimostrando
così l'ottima sua forma attuale.
Eccone alcune note di cronaca:
Dopo 10 minuti di giuoco, di schermaglia vivace
fra gli avanti unionisti e la difesa veneziana, i Mila;
nesi riescono a marcare un primo goal. I Veneziani
attaccano a loro volta, ma vengono respinti, e la palla
rientra in possesso degli Unionisti che a soli due
minuti dal primo goal ne segnano un secondo per
merito di Bojocchì. I Veneziani tentano ancora l'attacco, ma invano. Il giuoco è sempre sul loro campo
e dopo 15 minuti dall'inizio Pizzi segna un terzo goal
a favore della U. 8.
I Veneziani sono perduti, cercano però di salvare
l'onore delle armi, ma non vi riescono nel primo
tempo, mentre l'U. 8. M. marca altri due goals a suo
favore facendo salire la somma a cinque.
Nel riposo si commenta il giuoco dei Veneziani, che
individualmente sono buoni, ma mancano di allenamento e d'assieme.
. r
Alla ripresa gli Unionisti giuocano con meno ì
ruenza, già sicuri della vittoria fanno solo lo stretto
necessario per arrivare alla fine. Cagliani però è in
una buona giornata e ne vuole approfittare dopo pochi
minuti dall'inizio del secondo tempo marcando con
un potente shot nn sesto goals, Bojocchi, per non esserne a meno, dopo quattro minuti dal sesto, ne segna
un settimo. Passano ancora pochi minuti ed è a Recalcati che spetta l'onore di segnare l'ottavo.
I Veneziani però vogliono ad ogni costo salvare
l'onore, e vi riescono. Vianello s'impossessa della
palla e con una veloce scappata, seguita da un potente
shot, manda la palla nella rete milanese. E non si
fermano qui: infatti, ad un quarto d'ora dalla fine,
il grosso Bompiani ne marca un secondo, mentre una
salva d'applausi saluta questi inaspettati attacchi.
Ma i bianco e neri non si fermano neppur essi e
prima che finisca la partita segnano altri 3 goals.
II fischio dell'arbitro lascia le due squadre ad 11 a 2.
Fungeva da referee il signor Bossard àe>\\'Internazionale F. 0.
Le squadre erano cosi composte :
U. 8. M.: De Simoni, Boldorini, Varisco, Colombo,
Cremonesi, Morbelli, A. Recalcati, Bojocchi, Pizzi,
Morbelli C., Cagliani.
Venezia F. €'.: Tognacci, Bompiani, Lorenzetti,
Federici, Gobzio, Boati, Piccoli Leone, Vivavente,
Vianello, Santi.
VERCELLI —
Genoa Club » Pro
Vercelli.
Queste due squadre non si erano ancora incontrate
dacché giuocano al foot-ball. Un incontro, quindi, non
privo di interesse e atteso con ansia dai nostri concittadini, che certo non si attendevano nel Genoa C.
una squadra così potente e così corretta nel giuoco
e nel contegno dei singoli giuocatori. Il bravo Hug
ha cercato di plasmare una squadra italiana sul tipo
svizzero, e, per ciò che riguarda il contegno e la leale
combattività dei suoi coequipiers, è riuscito a meraviglia nel suo intento. Disgraziatamente, proprio a
lui, verso la fine della partita, quando le sorti erano
già decise ormai, occorse un malaugurato incidente
per cui dovette abbandonare il campo obbligandolo
molto probabilmente a non più giuocare per parecchio
tempo. E vengo ora, brevemente, alla cronaca del
match.
La Pro Vercelli
ha vinto e null'altro posso aggiungere di questa squadra che altre volte ha dato
prova di saper fare molto di più. Della sua vittoria,
infatti, la Pro Vercelli non oredo sia rimasta gran
che soddisfatta. Pare proprio che il giuocare sul suo
campo le porti sfortuna e che tutta quella elettricità
che attraversa il numeroso pubblico, si sprigioni sui
singoli giuocatori rendendoli nervosi, impazienti, incapaci di svolgere il loro classico giuoco. Meglio
farebbe il pubblico a rimanere più calmo e così non
assisteremmo al fatto curioso che i componenti stessi
della squadra debbano affannarsi per invitare a quella
tranquillità di spirito di cui essi stessi hanno essenzialmente bisogno. Conchiudendo adunque, giuoco
sconclusionato e assai poco efficace, mancanza di
quella mirabile coesione di uomini che era ormai
diventata vanto della Pro Vercelli.
Arbitrò il signor Gerolamo Radice del Milan Club.
Malgrado tutta la buona voglia di far bene, malgrado i suoi intendimenti jiiù che imparziali, a me
parve mancare di quelle principali doti che contraddistinguono un buon referee, e cioè netta concezione
dell'azione e pronta decisione. Sembrò sovente domenica che egli giudicasse a tentoni, a casaccio direi
quasi, inspirando i propri giudizi al concetto di accontentare volta a volta pubblico e giuocatori. Ma
se le due squadre dando prova di supina obbedienza
accoglievano senza proteste i deliberati dell'arbitro,
non così avveniva del pubblico, che non si ristava
dall'urlare e dal fischiare quando i deliberati dell'arbitro gli parevano ingiusti.
Il campo, malgrado le abbondanti pioggie dei
giorni precedenti, era in splendide condizioni, soffice,
erboso, non pesante. Pubblico numeroso come al solito
e rumoroso. Tempo bello.
Le due squadre incominciano il giuoco verso le 15
circa. Subito la Pro Vercelli attacca con un entrain
meraviglioso e in meno di 10 minuti segna un primo
goal.
Pare che di questo passo la squadra vercellese possa
vincere facilmente; ma non è così perchè i genovesi
corrono all'attacco con molta velocità e decisione ;
in seguito ad un calcio di punizione contro Vercelli
il Genoa segna un goal. Le sorti sono pareggiate ;
ma poco dopo, per un bel calcio di Hug, la palla
batte su d'un palo laterale e per la seconda volta
entra nella rete vercellese. Termina la prima ripresa,
e si commenta favorevolmente la bella prova fornita
dai rossi-bleu di Genova; ma ancora si spera in una
vittoria vercellese.
Si riprende il giuoco; a volte a volte è emozionante
e ben condotto. E' accordato un corner alla Pro Vercelli; Rampini tira; i genovesi riescono a parare, ma
la palla viene arrestata con la mano da uno dei
difensori; il calcio di rigore viene tirato da Fresia,
che sbaglia lo shot, mandando la palla sopra la porta.
Poco dopo però Milano rimedia segnando un goal;
e cosi la partita è ancora pareggiata. Manca poco
alla fine e la palla, in seguito ad una milée davanti
la porta genovese, vi entra per la terza volta.
Ancora pochi minuti e Hug si fa male al ginocchio.
Il giuoco termina così con la contrastata vittoria
della Pro Vercelli con tre porte a due.
Le squadre erano così composte:
Pro Vercelli: Innocenti, Servetto, Binaschi, Ara,
Milano I , Leone, Visconti, Milano II, Fresia, Rampini, Corna.
Genoa Club : Brunoldi, Storace, Hug, Gevasco, Ferraris, Herzog, Ravano , Hermann, Hurni, Crocco,
Marassi.
(M. B.)
I Campionati federali di seconda categoria.
A
GENOVA.
Le seconde squadre del Milan e del Genoa fanno match
nullo,
Terreno piuttosto pesante, e scarso pubblico. Nel
primo tempo i milanesi, aiutati dal vento, hanno una
leggera superiorità sui rosso e bleu, e riescono diverse
volte a minacciarne seriamente il goal, ma con risultato negativo.
Nella ripresa è invece la squadra del Genoa che decisamente si slancia all'attacco e mantenendosi quasi
costantemente nel campo avversario, pur non riuscendo a penetrare la porta milanese, validamente
difesa dal goal-keeper Trerè.
Anche le casacche rosso e nere ci fanno assistere a
delle veloci incursioni nel campo avversario, iniziate
specialmente per merito di Maedler, incursioni che
però s'infrangono contro la difesa dei rosso e bleu.
Giunge così il fischio del referee, senza che nessuna
delle due squadre sia riuscita a segnare alcun punto.
Referee il signor Cali Franz dell' Andrea Doria.
Le squadre erano così composte:
Genoa Club: Balbi, Hungtinton, Sassone, Marengo »..,
Solari, Castruccio, Gazzoppi, Piaggio, Marengo j.,
Crocco, Borgioli.
. .
Milan Club: Heirn, Fallai, Ott, Porro. Barbieri,
Carrer, Pedroni, Soldarini, Sessa, De-Vecchi, Maedler.
A
TORINO.
Sul campo della Juventus ebbe luogo il retour-match
di campionato di seconda categoria. Si trovarono di
fronte il F. C. Piemonte e la Pro Vercelli li.
Dopo un giuoco fiacco e piuttosto disordinato, il
match si chiuse con la vittoria del Piemonte, con 3 a 1.
I goals vennero segnati, uno per parte nel primo
tempo, e due dai piemontini, nella ripresa per merito
di Berardo F. e Gavinelli.
I campioni italiani dell'anno scorso si sono però
rivelati piuttosto giù di forma, mentre i vercellesi
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