Leggi il dossier definitivo di candidatura - Cagliari

candidatura per il titolo di
capitale europea della cultura 2019
copertina
Maria Lai, Pagina (dettaglio), 1977
COMUNE DI CAGLIARI
Direzione Regionale per i Beni Culturali
e Paesaggistici della Sardegna
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE,
DELL’UNIVERSITà E DELLA RICERCA
Università
di Cagliari
Ufficio Scolastico Regionale
Comune di Assemini
Comune di Barumini
Comune di Capoterra
Comune di Carbonia
Comune di Decimomannu
Comune di Domus de Maria
Comune di Elmas
Comune di Iglesias
Comune di Mandas
Comune di Maracalagonis
Comune di Monserrato
Comune di Muravera
Comune di Pau
Comune di Portoscuso
Comune di Pula
Comune di Quartu Sant’Elena
Comune di Quartucciu
Comune di Sant’Antioco
Comune di Settimo San Pietro
Comune di Santadi
Comune di Sarroch
Comune di Selargius
Comune di Sestu
Comune di Sinnai
Comune di Teulada
Comune di Villa San Pietro
Comune di Villasimius
Agenzia Regionale Conservatoria delle Coste
Ance Sardegna Meridionale
AncI Sardegna
Autorità Portuale di Cagliari
Camera di Commercio di Cagliari
Casartigiani Cagliari
Cgil di Cagliari
Cisl di Cagliari
Cna Sardegna
Confartigianato Cagliari
Confcommercio di Cagliari
Confcooperative Cagliari
Confesercenti di Cagliari
Confindustria Sardegna Meridionale
Conservatorio Pierluigi da Palestrina di Cagliari
Consorzio Centro Storico Cagliari
Consorzio Parco Naturale Regionale Molentargius Saline
CRS4
Diocesi di Cagliari
Fiera Internazionale della Sardegna
Fondazione Teatro Lirico
Inaf Osservatorio Astronomico di Cagliari
Legacoop Cagliari
Parco Geominerario storico ambientale della Sardegna
Sardegna Film Commission
Sardegna Ricerche
Uil di Cagliari
i margini
come nuove
centralità,
soglie
non più confini
I
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
I. Principi fondamentali
1. Perché la città desidera partecipare alla competizione per il titolo
di Capitale Europea della Cultura?
Quale è la sfida principale che tale titolo comporterebbe?
Quali sono gli obiettivi della città per l’anno 2019?
Perché ci candidiamo?
Ci candidiamo perché vogliamo rafforzare e consolidare il nostro sguardo sul mondo, perché
vogliamo partecipare con i nostri valori, le nostre differenze, le nostre qualità. Ci candidiamo
perché stiamo cambiando radicalmente il volto fisico, sociale, economico e culturale dei nostri
territori, ma sappiamo di non poterlo fare con successo se non andiamo oltre i nostri confini, se
non incontriamo gli altri, se non coinvolgiamo comunità più estese e allargate nella costruzione
partecipata di una città che vogliamo europea, contemporanea, coesa, policentrica e aperta.
Vogliamo che gli altri ci guardino e si riconoscano in noi perché anche noi saremo diventati europei conservando le nostre diversità. Uniti nella diversità, i protagonisti di questa emozionante
avventura suggeriscono nuovi modelli per uscire dalla crisi che attraversa l’Europa.
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La sfida
La stessa candidatura è stata una grande sfida per tutti noi, per tutte le comunità, le istituzioni, i
cittadini, le imprese, gli artisti che ci hanno creduto e ci credono, che hanno avuto il coraggio di
intraprendere l’avventura più bella: quella di diventare sé oltrepassando limiti e confini. È stata
la sfida di sapere guardare oltre, al 2020, partendo da chi siamo e dove siamo per immaginare
insieme cosa possiamo diventare in un territorio in radicale trasformazione. E per farlo abbiamo
deciso di accettare un’altra sfida, quella di invertire e cambiare i paradigmi e i modelli, a iniziare
dal primo e più importante: lavorare non per sopravvivere alla crisi sperando di tornare indietro e
ristabilire modelli logori e infranti, ma lavorare per vivere la crisi considerandola un’opportunità
di cambiamento radicale e di costruzione partecipata di nuovi e inediti futuri possibili.
Ecco perché il nostro è un processo che stimola la partecipazione delle comunità a partire dai
loro spazi di vita e di lavoro integrandone le azioni all’interno di una cornice ampia. Il fulcro del
progetto è dunque il paesaggio che, come lo definisce la Convenzione Europea del Paesaggio,
è quella “determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere
deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”. E allora la sfida del
progetto/processo parte proprio dalle linee di confine che storicamente hanno frammentato i
territori separandoli tra loro e separandoci dal resto delle società europee (punto di debolezza)
perché da quei margini si possano riscrivere e ritessere nuovi paesaggi determinando centralità inedite, (s)nodi dove si manifestino e si incrocino i flussi delle persone, delle generazioni,
delle idee, delle esperienze (punto di forza).
La sfida è questa: rendere i margini nuove centralità interrelate tra loro, soglie, non più confini, da attraversare e da abitare.
Vogliamo trovare un’alternativa alla standardizzazione culturale per scongiurare la marginalizzazione. Stiamo lavorando per vincere la sfida che ci sta più a cuore: far sentire a casa chi
per troppo tempo si è sentito escluso, rinchiuso da frontiere sociali, economiche e culturali
prima che fisiche, chi non ha partecipato o non ha potuto partecipare ai processi di creazione e
produzione di sapere e conoscenza, chi non ha avuto un accesso vero alle possibilità, chi non
si riconosce nel “paesaggio” perché non ha potuto compiervi delle “azioni” né avervi delle
relazioni. Ma la sfida è anche quella di inserire questo processo all’interno di una dimensione
ulteriore che ci viene dall’Europa, i cui protagonisti sono chiamati a partecipare al percorso di
una città che riscrive il suo tessuto fisico sociale ed economico e accetta di cambiare, uscendo
dall’isolamento culturale che l’ha a lungo caratterizzata.
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
La candidatura ci ha dato il filo rosso: la speranza e la motivazione. La cultura ci permette di innalzare la qualità dei luoghi e del capitale umano declinando il senso del concetto di cittadinanza
europea. Il cittadino, infatti, non è solo colui che risiede in un luogo, ma colui che partecipa attivamente alla costruzione di quel luogo con la propria diversità culturale, senza subire la tendenza
all’omologazione. L’unità deve essere perseguita nella diversità che spesso è un freno possibile
all’integrazione, ma che, nel nostro progetto, diventa invece essenziale per il perseguimento di
una ricomposizione sociale su scala europea, culturale e aperta costantemente agli apporti esterni.
La candidatura è stata una piattaforma di sperimentazione dove elaborare e attuare un modello
di progettazione degli spazi e di riscrittura delle geografie capace di moltiplicare le possibilità
di interazione e relazione tra le comunità. Correre verso il 2020 ci permette di portare a sintesi
i diversi livelli di azione, di tenere insieme le geografie e le storie e di progettare una città che
sappia essere quello scenario dove si generino e si radichino le esperienze di vita e di lavoro dei
cittadini europei. Il progetto di candidatura ha dato alle istituzioni e alla cittadinanza, alla loro
urgenza di cambiamento e al loro desiderio di prospettive internazionali, un obiettivo comune
che si è tradotto nell’individuazione di nuovi modelli di sviluppo socio-economico in risposta
alla crisi strutturale dei vecchi paradigmi.
La nostra sfida ci accompagna al 1° gennaio del 2020, quando Cagliari mostrerà il percorso di
trasformazione consolidato nel 2019. Mostrerà di essere andata oltre la sua dimensione di città
frammentata, fatta di un dedalo di strade, edifici, attività senza connessione o relazione apparente. Sarà una città moderna, dove capire e celebrare la natura policentrica e multilivello degli
spazi urbani contemporanei e, quindi, della plurima identità europea: uno scenario fatto di paesaggi unici, di intrecci di tradizioni e innovazione, espressioni, linguaggi e pratiche provenienti
da luoghi diversi. Alla fine del percorso intrapreso, Cagliari sarà quel paesaggio culturale
multiforme in grado di favorire la reale rappresentanza delle comunità, di incarnare uno spirito
imprenditoriale, attivo, sfaccettato, e di affermarsi dunque come il terreno ideale per chiunque
voglia “fare” e creare insieme preservando autonomia e identità.
Gli obiettivi
L’obiettivo che ci siamo posti è strettamente legato al concept: riprogrammare i territori superando il paradigma del confine e affermando quello positivo di margine, inteso come interstizio
di contaminazione e spazio strategico per la riconfigurazione dei nuovi paesaggi culturali.
Il superamento del confine che si intende realizzare è frutto di un processo corale, finalizzato a
rendere lo scenario metropolitano un laboratorio sociale, un esperimento di comunità attiva e
creativa che, messa in relazione con altri centri nazionali ed europei, possa innescare percorsi
di ricerca di nuovi modelli e di inedite risposte alle sfide poste dal XXI secolo.
Il principale obiettivo è quindi divenire un centro innovativo di produzione interdisciplinare
capace di porsi come riferimento nello scenario italiano ed europeo, soprattutto per quanto riguarda la sperimentazione di linguaggi nuovi ed emergenti. Questo macro-obiettivo si declina
in azioni finalizzate al superamento dei confini socio-culturali, temporali e spaziali, in vista
della riscrittura partecipata dei paesaggi culturali descritti alla domanda 2. Tali obiettivi sono:
a. superare il confine socio-culturale producendo nuova arte, scienza, economia (Paesaggi
dell’Ossidiana, dell’ Argento, dell’Acqua):
• consolidare il senso di fiducia nelle persone sulla possibilità di trovare nuove strade attraverso la messa in rete di luoghi, esperienze e competenze, intercettando la spinta all’innovazione
e al cambiamento
• sviluppare la ricerca scientifica e culturale
• aumentare le potenzialità di occupazione, con attenzione anche a quella intellettuale giovanile e
generare nuovo reddito per la popolazione residente
• ripensare scenari post-industriali in via di riconversione e insediamenti attualmente dismessi
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I. PRINCIPI FONDAMENTALI
b. superare il confine temporale riconnettendo passato e futuro (Paesaggio dell’Argento e del Sale):
• rigenerare i territori da un punto di vista socio-economico con un’attenzione a tutte le fasce
della popolazione e, quindi, a tutti i flussi generazionali
• rendere il territorio un incubatore di processi innovativi nel settore della tecnologia, inserendoli all’interno di un distretto intersettoriale
• valorizzare i saperi e le competenze tradizionali ibridandoli con nuovi linguaggi artistici
c. superare il confine spaziale rafforzando i legami con l’Europa (Paesaggio dell’Acqua e
dei Venti):
• produrre arte e cultura attraverso il confronto internazionale
• trasformare i flussi mobili che attraversano Cagliari e il Sud Sardegna in comunità stanziali,
invertendo la tendenza all’emigrazione e attraendo nuovo capitale umano
• elevare la capacità di innovazione e di miglioramento delle offerte e dei servizi territoriali del
Sud Sardegna
• promuovere e realizzare una progressiva (ri)apertura della città per renderla lo snodo di un
sistema allargato e diffuso
• promuovere l’immagine del territorio in Europa, aumentandone il potenziale di attrazione turistica
Tutto il progetto viene strutturato come declinazione coerente del macro-obiettivo. Infatti, il
processo di superamento delle diverse linee di confine (socio-culturali, temporali e spaziali),
prevedendo strategie gestionali condivise e integrate, si sviluppa in tre momenti significativi:
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• dentro il paesaggio attuale (2014)
• tra paesaggi in evoluzione (2015-2018)
• nuovi paesaggi culturali (2019 e succ)
2. Qual è il concetto alla base del Progetto che verrebbe realizzato
se la città venisse nominata Capitale Europea della Cultura?
Il concetto è racchiuso dalla metafora della tessitura che ci arriva non solo dalla lunga e consolidata tradizione sarda, ma anche dalla re-interpretazione che di questo patrimonio di saperi ha
dato l’opera di Maria Lai, una delle figure più affascinanti della scena artistica contemporanea.
Il percorso di Maria Lai parte dal telaio e, quindi, dalla tessitura. Dal filo che ricuce i percorsi
interrotti delle persone e dei luoghi. Come quel nastro azzurro (27 km) che lega, nel 1981, tutte
le case di Ulassai, paese natale dell’artista, in Ogliastra, nell’opera “Legarsi alla montagna”,
unendo i membri di una comunità recalcitrante tra loro e con il paesaggio delle montagne intorno. L’opera di Maria Lai ha ispirato il nostro progetto e il logo che lo rappresenta. I fili di Maria,
che attraversano “Il Mondo incandescente”, diventano la metafora di una città che tesse nuovi
scenari. I suoi fili che non tracciano forme chiuse e finite sono imprevedibili come il senso di
una città che progetta, non da sola ma in costante confronto con il mondo.
Come per una fortuita coincidenza, anche l’opera di Maria Lai “Legarsi alla montagna” ebbe
inizio con una lettera datata 8 settembre 1979, quarant’anni prima del 2019. Il suo comune
natale le aveva commissionato un Monumento ai Caduti, ma Maria Lai accettò l’incarico stravolgendo l’idea iniziale della proposta e solo per fare qualcosa che permettesse di “essere nella
storia”, “qualcosa che non sia mai stato fatto al mondo”. Qualcosa che prevedeva il coinvolgimento attivo e inedito di tutta la comunità nella creazione di un grande intervento artistico.
Questo, su scala decisamente più ampia, è quello che il nostro progetto si propone di fare: promuovere e favorire la collaborazione e la cooperazione tra comunità, istituzioni, cittadini, abitanti, migranti, viaggiatori, artisti, imprese, perché insieme condividano la sfida verso il 2020.
Perché insieme partecipino alla costruzione dei nuovi paesaggi, ibridandoli con le pratiche, le
espressioni e le conoscenze, facendo qualcosa “che non sia mai stata fatta al mondo”.
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
Maria Lai, “Legarsi alla montagna”, 1981
E lo facciamo a partire dalla costruzione di una dimensione metropolitana, un punto di forza
nel processo perché scenario interculturale e laboratorio di creazione e produzione di prodotti e
modelli che ci portano in Europa e portano l’Europa nel cuore dei nostri territori.
In questo percorso verso l’Europa siamo partiti dagli spazi vuoti posti tra i paesaggi urbani ed
extraurbani, per ricostruire una rete di centri collegati tra loro. Ciò ci consente di valorizzare
il frammento e la discontinuità, affermando il concetto positivo di margine, ribaltando quello,
finora negativo, di marginalità e sancendo la possibilità di una terza via: la diversità culturale
come motore di sviluppo sociale. Stare al margine è, infatti, spesso condizione di esclusione,
di mancanza di possibilità, di identità costruite sulla base di pregiudizi. Il margine è stato a volte
barriera fisica, corrispondente in genere a un ambiente degradato, sconnesso, deteriorato, e confine sociale. Il nostro progetto rovescia questo paradigma negativo, affermando le potenzialità
del margine come quello spazio fisico, sociale e culturale dove è ancora possibile identificare
nuovi modelli di sviluppo. Infatti, i margini, spesso considerati periferia, sono spazi non omologati, non uniformi, non sempre sovraccarichi di segni e rappresentazioni, dove ancora si può
progettare, elaborando e sperimentando altri modi di pensare, nuovi modelli di comportamento,
nuovi stili di vita, insperate possibilità. I margini sono, nel nostro percorso, incubatori di processi che, messi in rete tra loro, diventano gli snodi di nuovi paesaggi culturali, dove la catena
di valore si costruisce in maniera intersettoriale, riannodando tutti i fili delle produzioni e delle
espressioni delle diverse comunità. Ciò dà vita a scenari multipli e inediti che affermano e proteggono la diversità culturale innescando allo stesso tempo uno sviluppo sociale ed economico,
perché le differenze non restino escluse ma partecipino a una tessitura condivisa.
Continuando con la metafora della tessitura, i margini rappresentano gli orli delle diverse trame,
dalle quali si irradiano i fili che legano tra loro le comunità, attraverso la partecipazione di chi si
trova a vivere gli spazi urbani: le persone che li abitano, i viandanti che li percorrono, i migranti
che li attraversano, le istituzioni che sono chiamate a governarli, gli artisti che li interpretano.
Spesso questi “orli” sono spazi vuoti e disabitati che, ripensati e riscritti, sono essenziali nel
processo di ricucitura e tessitura perché diventano porte aperte verso mondi possibili, soglie
che, invece di separare, racchiudono l’idea del mutamento, dello straripamento, del passag-
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I. PRINCIPI FONDAMENTALI
gio. Questi spazi, privi di specifiche finalità pragmatiche, consentono lo sviluppo di molteplici
funzioni dal carattere temporaneo. In questi spazi aperti si celebra una qualità rara nella dimensione metropolitana: la reversibilità. In questi spazi non spettacolarizzati, non densi, è in
atto un processo di riqualificazione che mette al centro le volontà e i desideri delle comunità,
diventando il frutto della contaminazione tra esperienze e sistemi di valore. In tal modo, i margini diventano non più sede di residualità sociale, luogo di esclusione, ma spazio di produzione
libera, di creazione, di un “fare” condiviso e in rete.
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Dai margini ai paesaggi, dagli snodi alla rete di centralità, dalla periferia al centro di un orizzonte internazionale, questa la nostra mission. Il processo, così come il programma culturale,
integra i bisogni e i desideri di tutte le comunità in una più ampia narrazione. Tutte le azioni e le
espressioni prodotte modellano il nuovo paesaggio che, già in sé, contiene il senso dell’evoluzione, del processo continuo e, quindi, del futuro. Il processo si fa poi progetto, dando vita a una partitura che risuonerà nel 2019. E sarà una partitura sostenibile e non calata dall’alto, perché frutto
di un modello che rende i luoghi (le EuCHo - European Cultural Home) attivatori di processi e le
comunità attori consapevoli di quei processi. I margini non sono più, quindi, punti isolati e sconnessi tra loro, ma centralità inedite ricucite insieme, valorizzando le vie di passaggio tra interi territori. I margini sono quelle soglie che, con gli approdi e le partenze, ci legano a tutte le sponde del
Mediterraneo rispetto alle quali la Sardegna, forte della sua posizione geografica, vuole assumere
il ruolo di porta tra il Sud e il Nord. Una soglia da attraversare e un margine da abitare come piattaforma di incroci culturali e di contaminazioni che possano dar vita a modelli di respiro europeo,
parte integrante dei cinque paesaggi culturali in evoluzione che stiamo ritessendo con un progetto
che si ispira a cinque segni. Segni che, legati alla storia e alla tradizione materiale e immateriale
dell’isola, diventano simboli dell’innovazione e della contemporaneità. Sono segni che evocano
l’isola ma ne disegnano anche i futuri possibili, aiutandoci a far capire che l’avventura è iniziata,
che la sfida è cambiare pur restando sé stessi, pur conservando la diversità.
I segni individuati, l’ossidiana, l’argento, il sale, l’acqua e il vento, si incrociano disegnando
cinque paesaggi culturali che incarnano e rendono leggibili le ambizioni future per Cagliari e per
la Sardegna nella sua spinta verso l’Europa. I cinque paesaggi, non riconducibili a un solo territorio fisico né a un solo sistema di valori, diventano la cornice entro cui incanalare le azioni che interpretano il cambiamento, per disegnare nuovi spazi e nuovi futuri possibili sempre più europei.
Paesaggio dell’Ossidiana
Marco Polo descrive un ponte pietra per pietra. “Ma qual è la pietra che sostiene il ponte?”
chiede Kublai Khan. “Il ponte non è sostenuto da questa o da quella pietra”, risponde
Marco “ma dalla linea dell’arco che esse formano”. Kublai rimane silenzioso riflettendo;
poi soggiunge: “perché mi parli delle pietre? È solo dell’arco che m’importa”.
Polo risponde: “senza pietre non c’è arco”
Le città invisibili, Italo Calvino
L’ossidiana è stata nell’antichità al centro del sistema economico della Sardegna, avendo dato
vita a un importante incrocio commerciale nel Mediterraneo. È stata la prima “pietra” dell’arco, il materiale che ha dato vita allo sviluppo di competenze e di saperi che si sono irradiati
dall’isola alle altre sponde del Mediterraneo. Vetro lavico, alla base dei manufatti e del primo
“artigianato”, l’ossidiana ha generato una catena di valore che andava dall’estrazione alla lavorazione, fino alla produzione e allo scambio. Il processo di riscrittura profonda delle trame
del territorio inizia col Paesaggio dell’Ossidiana che evoca la storia di insediamenti, pratiche
e scambi antichi, stimolando al contempo nuove letture e nuovi significati che ci spingono a
riflettere sulle nostre radici ma anche sui nuovi modelli abitativi e sui nuovi modi di vivere gli
spazi e i luoghi, sul sistema di relazioni tra territori e istituzioni culturali.
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
Paesaggio dell’Argento
L’argento è un segno materiale che ha attraversato il paesaggio fisico, modellandone lineamenti, margini e contorni in funzione dell’attività estrattiva, produttiva e creativa delle comunità.
Le tracce di questa attività rimangono visibili nella desolata disgregazione del tessuto produttivo, nella ricerca di soluzioni ambientali ed economiche sostenibili per i territori e nelle forme
dell’artigianato artistico. L’argento, che come materiale è un ottimo conduttore, diventa il segno
della fine di un mondo e l’inizio di uno nuovo, ricostruito a partire dalla re-interpretazione innovativa della tradizione, anche con il supporto delle tecnologie. La cultura modella e crea un
nuovo paesaggio legando insieme i luoghi che cambiano e moltiplicano le funzioni, ai linguaggi
della contemporaneità che ridanno vigore e diffusione europea alle espressioni, alle manifestazioni, alle produzioni locali. L’argento evoca anche l’idea della silver generation, stimolando
la riflessione sui temi dell’invecchiamento attivo, della lifelong education, dell’accrescimento
permanente delle competenze, della trasmissione di saperi tra generazioni, dell’ibridazione della filiera della creatività.
Paesaggio del Sale
Il sale è forse il segno distintivo più evidente di una città che si affaccia sul mare e che è circondata da vaste zone umide e da suggestive saline. Il sale segna i margini della città, articolando
un paesaggio che, a partire dal Parco del Molentargius, si estende idealmente fino ai territori
del Sulcis Iglesiente, sede di porti industriali e di siti minerari dismessi. Il sale, che già nell’etimologia di parole come “salario” evoca l’economia, ha modellato un paesaggio che ci restituisce una storia di stratificazioni non solo temporali ma anche semantiche. E proprio a partire
da questo, e quindi dalla conservazione, dalla ricucitura e dalla messa a sistema di questi segni,
stiamo ri-leggendo e ri-scrivendo un intero paesaggio dove la ripresa innovativa del ciclo produttivo implica l’alta formazione, la ricerca, nuove forme di economia basate sullo scambio e
dove il filo della cultura tiene insieme livelli plurimi di significato, favorendo e ricostruendo il
passaggio di senso tra le diverse funzioni. Tali considerazioni stimolano, pertanto, la riflessione
sui temi dell’economia del dono e dello scambio, della nuova imprenditorialità, della filiera
agro-alimentare, del benessere, della salute.
Paesaggio dell’Acqua
La Sardegna è un territorio nel quale sperimentare progetti attenti alle nuove generazioni e in
grado di proteggere la nascita di nuovi linguaggi. Dall’acqua sono arrivati i fenici che hanno
portato la scrittura, dall’acqua sono arrivati i romani, i pisani, i genovesi, gli aragonesi, i catalani, i piemontesi, perché l’acqua è il margine dell’isola e, insieme, il passaggio verso i sentieri
che si dipanano dalle coste. Dall’acqua è arrivato l’intreccio poliedrico di culture che è stato
nei millenni la base della cultura immateriale sarda, a partire dalla lingua, che è l’espressione
identitaria più forte. Anche l’Europa si interroga sul rischio della scomparsa delle culture locali,
tema che ha interessato tutti gli studi sul post-colonialismo, incentrati in parte sulla scelta della
lingua come affermazione di identità e ripresa di autonomia e potere rispetto alle culture dominanti. Come essere sardi, italiani e insieme europei è una domanda che si poneva uno scrittore
cagliaritano scomparso non molti anni fa, Sergio Atzeni, che è riuscito a dare vita a una ibridazione di codici e registri linguistici accostando i “margini” delle lingue, incrociandoli quasi, ridando alle diverse comunità la voce all’interno di una trama fitta di rimandi a paesaggi culturali
plurimi. Il paesaggio culturale dell’acqua stimola pertanto la riflessione sui temi delle lingue
“minoritarie”, della nostra lingua, il sardo, del plurilinguismo, dei nuovi linguaggi creativi.
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I. PRINCIPI FONDAMENTALI
Paesaggio dei Venti
Il vento è un segno immateriale che, però, genera segni fisici modellando e trasformando il
paesaggio, rendendo possibile il passaggio dei suoni e degli odori delle comunità che vivono,
spesso come isole separate dalle altre isole, in spazi di vita da plasmare. I venti suggeriscono un
movimento che attraversa tutta l’Isola, spesso, come nel caso del maestrale, con una velocità e
una violenza impressionanti. Dal Nord Africa e dall’Oriente, nell’antichità, sono arrivati i saperi e le competenze di popoli-navigatori, i fenici e i punici, tra gli altri, che hanno dato vita a un
sistema commerciale capace di promuovere lo scambio non solo di oggetti, di segni materiali e
tangibili, ma anche di segni immateriali e stratificati. Nei secoli i venti hanno deciso il destino
dei navigatori, per i quali è nato il Santuario della Madonna di Bonaria che ci lega idealmente
a Buenos Aires, e il destino dei pescatori, come quelli dei quartieri cagliaritani di Giorgino e
Sant’Elia, dove la comunità ogni anno con una processione ricorda le vittime inghiottite dal
mare. Nel XXI secolo i venti decidono il destino dei migranti che sbarcano o cercano di sbarcare sulle nostre sponde, sui margini del vecchio continente. E dai nostri margini cerchiamo
di interrogarci su come assumere un ruolo di soglia tra le due sponde, riflettendo sui temi del
multiculturalismo, della migrazione e della interculturalità, della pace e della non-violenza.
3. Il Progetto proposto potrebbe riassumersi in uno slogan?
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Il nostro progetto può essere sintetizzato nello slogan “Weaving Possible Worlds” (in italiano
Ricucire Mondi Possibili), slogan che accompagna l’idea di fondo della candidatura: la riscrittura delle geografie culturali. Riprendendo la metafora ispirata dall’artista sarda Maria Lai,
parliamo di ricucire mondi possibili per evocare la dimensione processuale del progetto, ovvero
l’idea che il futuro sia l’esito di un percorso condiviso dall’intera comunità. Parlare di mondi
possibili significa, allora, non pianificare il cambiamento dall’alto, ma affidarsi proprio alla capacità visionaria delle comunità attive che attraversano e vivono gli spazi pubblici producendo
un numero infinito di possibilità semantiche, capaci di innestarsi sulla dimensione reale e preesistente della città per darle forme nuove e inattese.
4. Qual è il territorio che la città intende coinvolgere nella manifestazione
Capitale Europea della Cultura? Dare una spiegazione per questa scelta
La scelta del territorio coinvolto nasce direttamente dagli obiettivi del progetto e dalla articolazione della visione che ne sta alla base. Cagliari diventa il motore di un nuovo rilancio economico, produttivo e creativo dei territori del sud dell’isola. La pianificazione su base culturale che
la città sta portando avanti è pensata su scala metropolitana, perché solo così, vincendo questa
sfida tutta europea, si può dare risposta alla crisi strutturale, indicando nuove vie e nuovi modelli di sviluppo. Cagliari vuole diventare una città capace di uscire fuori dai propri confini urbani,
per ridefinirsi come porto di approdi e partenze, come passaggio verso altri territori, dentro e
fuori dall’isola. In altre parole, siamo partiti da un margine (Cagliari intera rispetto all’Europa)
per riconnettere, valorizzandoli e rendendoli sede di innovazione culturale e di impresa, gli altri
margini che, spesso invisibili, circondano i territori coinvolti nel progetto/processo.
Benché la radicale innovazione dei modelli di sviluppo assuma un significato particolare per
l’intera regione, a motivo anche della condizione di insularità, abbiamo scelto con realismo di
includere nella candidatura solo i territori del Sud Sardegna, con particolare riferimento all’Area Vasta/metropolitana, al Golfo degli Angeli, al Sulcis Iglesiente e alla Marmilla. Il margine,
scelto come categoria positiva in opposizione a quella escludente di confine, ci ha portato a
ridisegnare cinque paesaggi culturali trasversali e integrati.
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
Il Paesaggio dell’Ossidiana si snoda lungo le coste, con i primi insediamenti e i primi porti
commerciali, luoghi di approdi e partenze (Golfo degli Angeli e linea di costa del Sulcis Iglesiente), che aprono un percorso sia fisico che immaginifico verso l’interno: dalle aree di estrazione e lavorazione dell’ossidiana (Pau nell’Alta Marmilla) e dagli importanti insediamenti
nuragici (Barumini) fino a quelli di oggi e di domani, per immaginare nuovi e spesso inediti
modi di abitare e di essere nei luoghi e, quindi, per ricostruire le connessioni tra aree urbane
(Cagliari e l’Area Vasta) e aree rurali (Marmilla).
Il Paesaggio dell’Argento lega il Sulcis Iglesiente, sede delle vecchie miniere e dei porti
minerari, all’Area Vasta che è stata dagli anni Novanta un incubatore di processi innovativi
nel settore della tecnologia. Processi cui si sta dando nuovo vigore inserendoli all’interno di
un distretto intersettoriale che attecchisce in un contesto allargato e diffuso con un sistema di
premialità e incentivi, dove la ricerca e l’innovazione tecnologica contribuiscono a tessere i
fili che connettono mondi diversi e, quindi, a rinsaldare l’intera catena di valore. L’Area Vasta
racchiude al suo interno un forte patrimonio di competenze e saperi legati alla tradizione e
all’innovazione. Nell’Area Vasta hanno sede l’Università (Cagliari e Monserrato), l’Osservatorio astronomico (Selargius) e il Radiotelescopio (San Basilio), Sardegna Ricerche e il
Crs4 (Pula), il Teatro Lirico, ovvero la più importante industria culturale locale impegnata
anche sul fronte dell’innovazione con la realtà aumentata e i Google Glass (Cagliari, Parco
della Musica), Tiscali con il suo Open Campus e le start-up creative (località Sa’ Illetta,
Cagliari), Amazon (Elmas), The Net Value con le sue diverse start-up (Cagliari), Sartec,
attiva nello sviluppo tecnologico nei settori dell’ambiente e dell’energia (Assemini). L’innovazione nell’Area Vasta non è solo tecnologica, ma si lega profondamente alle radici della
tradizione sarda, come per esempio nel caso del Borgo del Pane di Settimo San Pietro, dove
la forte competenza nella panificazione, dall’alto valore artistico, grazie alla ricerca è diventata capacità di produrre un pane che, rispetto agli altri, determina un incremento glicemico
inferiore del 20%, in una regione che vanta il triste primato per presenza di diabete infantile.
In questi esempi, la tecnologia e la ricerca diventano uno strumento di rilancio delle tradizioni, dei saperi, un connettore tra quei diversi segmenti di valore che compongono il Paesaggio
dell’Argento.
Il Paesaggio del Sale parte da Cagliari, circondata su due lati dalle zone umide di Santa Gilla e
Molentargius. Il sale segna i margini della città, articolando un paesaggio che va dal porto storico, affaccio sul mare Mediterraneo, nel cuore del tessuto urbano, fino al Parco del Molentargius, una zona di interesse internazionale per la eccezionale varietà biologica e per la presenza
dei sistemi produttivi del sale. Il parco, che abbraccia quattro comuni dell’Area Vasta (Cagliari, Quartu Sant’Elena, Selargius e Quartucciu), si collega, risalendo i canali navigabili, le
antiche vie del sale, a uno degli snodi più interessanti della nuova città-telaio, il quartiere di
Sant’Elia, emblema del processo di ricucitura dei margini e di riqualificazione urbana in chiave
culturale. Il Parco del Molentargius, collegato ai comuni limitrofi da una rete di piste ciclabili
in corso di realizzazione, evoca idealmente più di una connessione coi territori del Sulcis Iglesiente, per la presenza di saline, di porti industriali e di siti minerari dismessi. Le affinità tra i
territori non sono date solo dalle connessioni fisiche, dalle relazioni tra ecologie, ma anche dai
processi in atto di riscrittura di un paesaggio dove la ripresa innovativa dei cicli produttivi implica l’alta formazione, la ricerca, nuove forme di economia basate sullo scambio e dove il filo
della cultura tiene insieme livelli plurimi di significato, favorendo e (ri)costruendo il passaggio
di senso tra le diverse funzioni.
11
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
Il Paesaggio dei Venti parte dall’apertura di Cagliari sul mare, dal suo porto, dalla sua linea di
costa. Una linea che si snoda lungo tutto il Golfo degli Angeli e si compone dei segni e delle
tracce di una antica centralità nei commerci e nell’irradiazione di saperi e competenze. Teulada e
Villasimius diventano i margini scelti per integrare il territorio dell’Area Vasta, per riconnettere
una linea di costa che costituisce, insieme a Lampedusa, la porta e il passaggio tra le sponde del
Mediterraneo e l’intera Europa. Su queste sponde si arriva e si parte ancora, spesso in modi differenti, a bordo di una crociera, di una nave, di un peschereccio. Si arriva in maniera consapevole,
ma anche in modo casuale e drammatico. Il Golfo degli Angeli è la prima porta che collega il Nord
del Mediterraneo al Sud dell’Europa, la via di passaggio, il margine tra le due sponde.
Infine, la nostra candidatura si chiama Cagliari-Sardegna perché tutta l’Isola sta vivendo la sfida
della candidatura con speranza e fiducia. Ad esempio: l’edizione 2014 della Summer School organizzata dal Dipartitmento di Architettura dell’Università di Cagliari e dalla Facoltà di Architettura
di Alghero, che fa capo all’Università di Sassari, si svolgerà a Cagliari nel mese di settembre e
sarà dedicata al tema Cagliari-Sardegna2019; il Museo Man di Nuoro e la Stazione dell’Arte di
Ulassai (Ogliastra) hanno prodotto insieme ai Musei Civici di Cagliari una grande retrospettiva
su Maria Lai, artista che ha ispirato la nostra candidatura, attraverso una mostra articolata sulle tre
sedi sarde. Tutte queste relazioni, questi incroci, danno vita al Paesaggio dell’Acqua.
12
I Paesaggi del Sud Sardegna
ossidiana
argento
sale
acqua
venti
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
5. Si dichiari se si possiede il sostegno delle autorità politiche locali e/o regionali.
Cagliari non ha deciso di candidarsi “da sola”. Se abbiamo potuto intraprendere questa avventura, è perché era già stato avviato un percorso di costituzione di sistemi integrati sul territorio
attraverso accordi di rete ampi e operativi. Al fine di arrivare a modelli di gestione moderna e
congiunta del nostro patrimonio culturale, le istituzioni del territorio hanno condiviso i seguenti
obiettivi: affermare il senso di bene comune rinunciando al concetto della singola titolarità,
coinvolgere i privati già nella fase di programmazione degli interventi secondo criteri di trasparenza e condividere le scelte sempre con le comunità. Questo è stato il terreno fertile dal
quale è nata l’idea della candidatura. Qualora dovessimo vincere, daremo vita a una Fondazione di Partecipazione che possa garantire la più ampia rappresentatività di tutti i territori
coinvolti e il coinvolgimento delle comunità e degli stakeholder.
La dimensione sovralocale del progetto è testimoniata dalla concreta adesione della Regione
Sardegna che si è attivata per individuare fonti di finanziamento aggiuntive rispetto a quelle ordinarie già in sé consistenti, e dal sostegno convinto del MIBAC - Direzione Regionale
Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna, del MIUR – Ufficio Scolastico Regionale, della
Provincia di Cagliari, dell’Autorità Portuale, dell’Anci Sardegna e della Diocesi di Cagliari.
La candidatura coinvolge un territorio ampio e comprende l’Area Vasta, che si sta costituendo
come Area Metropolitana ovvero come vero e proprio ente territoriale, il Golfo degli Angeli,
una parte della Marmilla e alcuni comuni del Sulcis Iglesiente.
I Comuni coinvolti nella candidatura
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Pau
Barumini
Mandas
Muravera
Iglesias
Portoscuso
Decimomannu
Sinnai
Sestu
Settimo San Pietro
Assemini
Maracalagonis
Selargius
Elmas
Quartucciu
Monserrato
Quartu Sant’Elena
Cagliari
Capoterra
Carbonia
Villasimius
Sant’Antioco
Santadi
Sarroch
Villa San Pietro
Pula
Teulada
Domus de Maria
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
Siamo, inoltre, riusciti a coinvolgere attivamente, nell’elaborazione dei contenuti e delle strategie del progetto, le principali istituzioni e organizzazioni del territorio, costruendo sinergie e
collaborazioni a partire dal loro ruolo e ambito di intervento, come di seguito indicato:
Asse formazione,
ricerca e innovazione
Asse impresa, imprenditorialità,
mercato del lavoro
Asse ambiente cultura
industrie creative
Conservatorio “Pierluigi
da Palestrina” Cagliari
Ance Sardegna Meridionale
Crs4
Casartigiani Cagliari
Agenzia Regionale
Conservatoria delle
Coste
INAF- Osservatorio
astronomico di Cagliari
Sardegna Ricerche
Università degli Studi
di Cagliari
Camera di Commercio Cagliari
Cgil - Cisl - Uil Cagliari
Fondazione Banco
di Sardegna
Cna Sardegna
Fondazione Teatro Lirico
Confcommercio Cagliari
Consorzio Parco Naturale
Regionale Molentargius
Saline
Confartigianato Cagliari
Confcooperative Cagliari
Confesercenti Cagliari
Confindustria Sardegna Meridionale
Consorzio Centro Storico Cagliari
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Fiera Internazionale della Sardegna
Parco Geominerario
storico e ambientale
della Sardegna
Sardegna Film
Commission
Legacoop Cagliari
6. Come s’inserisce la manifestazione nello sviluppo culturale
di lungo termine della città e, se del caso, della regione?
Puntare sulla cultura, sulla creatività e sull’innovazione è uno degli obiettivi dichiarati dall’amministrazione regionale della Sardegna per generare inclusione economica e sociale, con particolare attenzione ai soggetti fragili, alla promozione dell’imprenditorialità e all’inserimento
lavorativo dei giovani.
Il progetto Capitale Europea della Cultura si inserisce, dunque, all’interno di un processo di
sviluppo che, per le caratteristiche proprie della Sardegna (insularità, scarsa densità di popolazione), non può non includere l’intera regione. Inoltre, la popolazione della futura area metropolitana, con i 155.000 abitanti della città capoluogo e i 430.000 di tutta l’Area Vasta, rappresenta 1/4 della popolazione dell’intera isola; a questa si aggiungono gli oltre 80.000 abitanti
dell’ulteriore territorio incluso nella candidatura che comprende anche il Sulcis Iglesiente.
Lo sviluppo culturale della città, come dichiarato anche nei documenti regionali di programmazione europea e nei piani di finanziamento per le opere pubbliche, è finalizzato a far diventare
Cagliari un riferimento culturale produttivo nazionale e internazionale.
La manifestazione del 2019 si allinea, inoltre, alla programmazione regionale 2014-2020 per
l’occupazione giovanile e femminile che individua la cultura come strumento fondamentale per
generare sviluppo economico sostenibile, in una regione che vanta uno dei patrimoni culturali
intangibili più ricchi dell’intero Paese e dell’Europa.
A tal fine, ci doteremo di uno strumento di governance, la Fondazione di Partecipazione, che,
oltre a gestire tutte le attività relative alla candidatura, lavorerà con due obiettivi:
• rendere il programma artistico coerente con gli intenti di sviluppo culturale di lungo termine
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
della città, del territorio coinvolto e della regione, dotandosi di appositi strumenti di monitoraggio
• dare al processo di coinvolgimento delle comunità e degli operatori culturali, sociali ed
economici locali una dimensione internazionale perché il percorso di partecipazione si tradurrà
nella costituzione di Forum permanenti aperti alle realtà europee
Questo è per noi un modello di successo che ci permette di oltrepassare sia i confini spaziali
(quelli tra i quartieri, tra i territori coinvolti e quelli della regione) che quelli temporali, portando il nostro territorio oltre il 2019.
Quello che è stato fatto finora ci incoraggia ad andare avanti. Citiamo a titolo di esempio i cantieri
culturali attivati dai Musei Civici con il progetto “Il Museo nel tessuto urbano”, un programma
di residenze artistiche in territori che, considerati periferici, si riscoprono come nuove e inedite
centralità, spazi di produzione e creazione. Il primo, sotto la guida della regista Marinella Senatore, premio MAXXI 2014, si è svolto nel quartiere di Sant’Elia e ha portato alla realizzazione di
un cortometraggio di narrazione corale delle storie degli abitanti, coinvolti direttamente nell’intero processo di produzione: dai laboratori sui vari linguaggi espressivi (danza, sceneggiatura,
fotografia, video) al casting, fino alla rappresentazione finale dell’opera “Piccolo Caos” nel più
importante teatro cittadino, il Teatro Massimo. Gli esiti di questo processo si vedono dal numero
crescente di operatori culturali che hanno deciso, per la prima volta, di investire in questa porzione del tessuto urbano, dalla riattivazione delle comunità, dalla creazione e dal consolidamento di
un’associazione di donne del quartiere che, da mediatrici “culturali”, stanno diventando operatrici
culturali. Nel 2019, un’area considerata periferica, grazie a tutti gli interventi di riqualificazione
urbana, di riconnessione dell’area con la città e di ricucitura a verde, sarà un nuovo centro, la
seconda spiaggia urbana di prato, con servizi imprenditoriali innovativi, con il potenziamento del
centro culturale Lazzaretto, una delle EuCHo del territorio.
Il secondo cantiere culturale si è svolto in un’altra periferia, i quartieri cagliaritani di Is Mirrionis e San Michele, nell’ambito della residenza di due fotografi di respiro internazionale, George
Georgiou e Vanessa Winship, che hanno lavorato con le comunità, promuovendo stage formativi gratuiti, coinvolgendo attivamente la scuola, EuCHo del territorio, le botteghe degli artigiani,
le case private. Anche questa residenza ha avviato un processo di ibridazione e sedimentazione
capace di disegnare per il 2019 un nuovo paesaggio culturale, una nuova centralità da mettere
in rete con le altre. Lavoreremo, perché queste sperimentazioni di innovazione e inclusione
sociale coinvolgano tutta l’area metropolitana e tutti i territori, perché a essere cittadini siano
non solo coloro che risiedono in città, ma tutti coloro che la vivono o la attraversano, studenti,
lavoratori, pendolari, turisti, migranti, che ogni giorno si muovono al suo interno per visitarla,
per lavorare, per studiare. Vogliamo che questi processi contribuiscano allo sviluppo dei territori secondo modelli innovativi, come nel caso del Sulcis Iglesiente, area caratterizzata da forte
de-industrializzazione, con un tasso di disoccupazione tra i più alti d’Italia.
Con questo obiettivo è nato un importante piano di riconversione, il Piano Sulcis, sottoscritto dai Ministri per lo Sviluppo economico, della Coesione territoriale e del Lavoro e dai 23
comuni del territorio. Si tratta di un piano finalizzato alla salvaguardia del tessuto produttivo
attraverso iniziative industrialmente sostenibili, alla realizzazione di infrastrutture funzionali
agli obiettivi perseguiti, all’individuazione di nuove prospettive di sviluppo, con particolare
riferimento alle aree dell’energia pulita e dell’agro-energia eco-compatibile, a quelle della filiera agro-alimentare e del turismo. Il Piano Sulcis prevede anche investimenti in formazione,
in riqualificazione professionale e sviluppo di centri di ricerca sulle tecnologie per l’ambiente.
È prevista la creazione di un sistema di fiscalità di vantaggio e sono state stanziate risorse per
una call internazionale per idee innovative, perché la riscrittura dei territori avviene già in uno
scenario ben più ampio di quello locale.
Vogliamo che questo progetto, che nasce da un processo di sperimentazione e riconversione
innovativa, sia per l’Europa e dell’Europa.
15
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
Il modello di governance scelto, La Fondazione di Partecipazione, ci permetterà di portare a sistema
tutte le attività svolte, rendendo sempre più efficace il coinvolgimento attivo delle comunità e degli
operatori culturali, turistici ed economici nell’ambito delle assemblee consultive che verranno costituite. La Fondazione di Partecipazione nasce dalla forte propensione alla collaborazione interistituzionale sperimentata negli accordi di partenariato e nei processi di partecipazione con le reti informali e formali che si sono costituite o rafforzate durante l’elaborazione del progetto di candidatura.
In particolare si segnalano i seguenti aspetti:
• nell’ambito del Forum dei Sindaci dell’Area Vasta, la candidatura rappresenta uno stimolo
per il potenziamento dell’asse Cultura Istruzione e Innovazione presente nel Piano Strategico
Intercomunale e un’occasione per sperimentare modelli di governance integrata in vista della
costituzione dell’Area Metropolitana come ente territoriale
• la nuova programmazione europea 2014-2020 si è svolta attraverso tavoli di co-pianificazione e di costruzione di partenariati, introducendo definitivamente l’idea che il coinvolgimento di tutti gli enti debba avvenire già nella fase di adozione delle scelte e di programmazione degli interventi. A titolo di esempio, citiamo il lavoro fatto dal Comune di Cagliari,
dall’Ufficio scolastico regionale, dal CRS4, da Sardegna Ricerche, dall’Osservatorio astronomico di Cagliari per l’avvio della Smart School, che sarà una delle EuCHo vitali del 2019
16
• l’Università è stata coinvolta sin da subito nel progetto, nella convinzione che un vero processo di riprogrammazione dei territori su base culturale non possa prescindere dall’ente di
ricerca per eccellenza come spiegheremo in seguito (cfr. domande 9, 10 e 11)
• il mondo della scuola è stato coinvolto, attraverso modelli di rete tra le diverse autonomie
scolastiche, in percorsi di cittadinanza culturale, nella convinzione che ciò possa rafforzare
e consolidare il ruolo dei presidi formativi nei territori e il loro legame con le comunità. La
rete di “Monumenti aperti”, arrivata al suo XVIII anno, ne è un esempio: i percorsi di ricerca e studio di siti culturali, “adottati” dalle diverse scuole e “raccontati” dagli stessi alunni
del primo e secondo ciclo durante un fine settimana, celebrano la nostra idea di cittadinanza
culturale. Sono le nuove generazioni a far riscoprire monumenti finora chiusi o ignorati, a
promuovere il sentimento del bene comune e a innescare il processo di progressiva riappropriazione da parte dei cittadini dei loro spazi di vita. Gli esperimenti di scuole aperte costituiscono l’avvio di primi nuclei embrionali di EuCHo, spazi co-abitati da genitori, alunni,
associazioni culturali e sociali. Importanti anche i lavori bottom up portati avanti dagli asili
nido e dai micro-nidi comunali alla scoperta di Cagliari come capitale europea del 2019. Si
sono formate, grazie a tutti i progetti attivati, reti informali ibride e attive sul territorio, pronte a confrontarsi con uno scenario internazionale e aperte alla contaminazione interculturale
• all’interno del Forum degli operatori culturali di Cagliari-Sardegna2019, il gruppo Cagliari
città delle bambine e dei bambini si è fatto promotore dell’inserimento di Cagliari nella
rete delle città sostenibili del Ministero dell’Ambiente e del Territorio, con l’obiettivo di
riprogrammare i territori a misura di bambino
• sono tante le reti di comunità che contribuiscono dai propri spazi di vita a tessere relazioni
sociali, culturali ed economiche che nel 2019 renderanno il tessuto urbano e i territori coinvolti scenario di un’esperienza culturale molteplice e diffusa. Sono reti di cittadini, operatori
e professionisti che stanno rafforzando i legami con realtà di respiro europeo
Crediamo nella cultura come fattore determinante per consolidare la spinta condivisa verso il
cambiamento e come connettore tra luoghi, realtà ed esperienze. I contenuti del progetto culturale si costruiscono attraverso l’interazione tra comunità, territori e artisti, spesso provenienti
da scenari e contesti europei. Nel 2019 ospiteremo eventi di respiro internazionale che, grazie al
processo di produzione interculturale e multidisciplinare avviato dal 2012, non saranno estranei
ai paesaggi culturali, ma ne saranno il frutto e il seme futuro.
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
7. In quale misura si prevede di stabilire contatti con l’altra città
che sarà nominata Capitale Europea della Cultura in Bulgaria?
L’intera candidatura si sviluppa attraverso la costruzione di reti che, partendo dalle comunità locali,
sappiano coinvolgere territori più ampi, con l’obiettivo di affermare una cittadinanza europea. Anche le
iniziative volte a stabilire rapporti di cooperazione tra Cagliari e le città bulgare candidate si inseriscono
nell’ambito di questa fitta trama di relazioni e collaborazioni, secondo una strategia multilivello, capace di coniugare dimensione locale e scenario europeo e di rafforzare i processi di capability building.
La strategia di collaborazione con le città finaliste della Bulgaria incrocia le azioni promosse
per sostenere gli operatori culturali del territorio nel percorso di internazionalizzazione dei
loro programmi e delle loro attività, con l’obiettivo di generare contesti di incontro e ibridazione di linguaggi ed esperienze e di sviluppare partenariati veri e duraturi. A tal fine, il bando
con il quale il Comune di Cagliari eroga i contributi agli operatori culturali e di spettacolo ha
previsto già da quest’anno una premialità per chi avesse attivato sinergie con la Bulgaria. Il
tessuto degli operatori locali ha raccolto la sfida, attivandosi concretamente per generare e promuovere scambi con gli operatori bulgari e per ibridare i contenuti dei programmi dei festival
attraverso suggestioni, idee e confronti con le realtà culturali e gli artisti delle città candidate. A
titolo di esempio, si citano le collaborazioni attivate nell’ambito di due festival letterari: “Leggendo Metropolitano”, che si è svolto a Cagliari nel mese di luglio, e “Parole Sotto la Torre”,
che è andato in scena a Portoscuso a fine luglio. Il filo della letteratura ha congiunto idealmente
due territori, Cagliari e il Sulcis Iglesiente, con le esperienze bulgare.
Grazie al programma Erasmus, sono state inserite nello staff di Cagliari-Sardegna2019 due
studentesse bulgare che stanno garantendo la traduzione nella loro lingua dei contenuti della
candidatura e che stanno contribuendo attivamente alla costruzione del progetto. Infine, di seguito riportiamo i progetti principali attivati con le quattro città finaliste, includendo, secondo la
logica multilivello della candidatura, sia le iniziative top down che quelle bottom up.
Veliko Tărnovo
Cagliari-Sardegna2019 e Veliko Tărnovo2019 rientrano nel progetto di capacitazione TANDEM della ECF (European Cultural Foundation) che sostiene il networking a lungo termine tra
operatori culturali europei ed extraeuropei. La cooperazione tra le due città avviene nell’ambito
di una rete europea attiva e forte. Per fare un esempio del fertile incrocio tra la dimensione istituzionale e le iniziative bottom up che modellano e orientano gli stessi progetti top down, si cita
la partecipazione di uno studente della Facoltà di Architettura di Cagliari all’Easa - European Architecture Students Assembly. Si tratta di un evento di carattere internazionale che dal 1981 viene
organizzato annualmente in una diversa città europea (nel 2014 a Veliko Tărnovo) e ospita circa
500 studenti selezionati da ogni paese partecipante. Cagliari ambisce a ospitare l’evento nel 2017.
Varna
L’International Varna Festival, che ha avuto luogo nel mese di giugno 2014, ha sostenuto la
trasferta di un responsabile del Teatro Stabile della Sardegna. Questa partecipazione ha consentito l’attivazione di collaborazioni tra il Teatro cagliaritano e le realtà di Varna e ha creato le
condizioni per una possibile co-produzione per il 2015. Con Varna2019 si stanno, inoltre, sviluppando progetti legati al tema della narrazione della città. Varna e Cagliari, due città di mare,
due porti, due città di confine, che vogliono riscoprirsi come soglie, porte di passaggio, la prima verso la Turchia e verso l’Ucraina, la seconda verso il Nord Africa e l’Europa. La riflessione
comune ci porterà a progetti condivisi sul tema della migrazione e del conflitto.
Sofia
Abbiamo istituito un fondo per sostenere la trasferta di almeno dieci operatori sardi al prossimo meeting dell’IETM (International Network for Contemporary Performing Arts), la prima
e più estesa rete di operatori di arti performative in Europa che si terrà a Sofia dal 16 al 19 ottobre 2014 e dove sono attesi più di 600 professionisti da tutto il mondo.
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I. PRINCIPI FONDAMENTALI
Plovdiv
Con Plovdiv2019 sono stati attivati i contatti per una collaborazione tra il Plovdiv Drama Theatre, il Teatro Stabile della Sardegna e la compagnia Cada Die Teatro. Il progetto consentirà
di mettere in relazione l’anfiteatro romano di Plovdiv con quello di Cagliari che, grazie a un
intervento conservativo, riaprirà a breve anche come luogo di spettacolo.
Infine, intendiamo partecipare ai bandi europei di sostegno alla mobilità degli anziani. L’obiettivo del progetto è di promuovere e facilitare la mobilità transnazionale in Europa, con particolare riferimento a coloro che, per età e formazione, hanno competenze linguistiche ridotte.
I partecipanti dei diversi paesi saranno coinvolti in base alle loro passioni e competenze, compensando le difficoltà linguistiche attraverso forme non verbali di comprensione reciproca. Il
progetto favorirà lo scambio di cittadini con la città bulgara che verrà selezionata quale Capitale
Europea della Cultura. I percorsi di mobilità partiranno dal 2015, per intensificarsi nel 2019
attraverso un programma di scambi con almeno 10 diverse nazioni d’Europa e del Mediterraneo
e con un focus sulla Bulgaria.
Nel caso in cui la città consegua il titolo, si prevede di cooperare con le altre città
candidate che hanno superato la fase di pre-selezione?
La strategia di cooperazione tra Cagliari-Sardegna2019 e le altre città finaliste si articola attraverso i seguenti progetti:
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Perugia Assisi
Le tratte aeree sono il pretesto per lavorare sulla sospensione temporale del viaggio aereo,
strumento d’accesso tra isola e continente, nel tentativo di creare una continuità culturale che
sostituisca la semplice continuità territoriale. Una dimensione di comunità unita da uno scopo,
mossa da innumerevoli obiettivi. In questa dimensione sospesa, il viaggio è animato attraverso
esperienze di condivisione gastronomica, storytelling e one-to-one performance.
Siena, Ravenna, Matera
Cagliari intende coinvolgere nel progetto di capacitazione TANDEM della ECF Siena, Ravenna
e Matera, come è accaduto per altre città che sono state in passato Capitali Europee della Cultura.
Matera
Con Matera è stato attivato il progetto “LabyrintHotel”, volto a indagare, attraverso la realizzazione di una performance per camera d’albergo, i “non luoghi di transito” nei quali le
persone sviluppano esistenze temporanee basate su condizioni che vanno dalla necessità al puro
divertimento. L’obiettivo a lungo termine è quello di trovare un comune denominatore a tali
spazi, per provare a stimolare possibili scenari performativi e scoprire gli effetti nelle persone
che li attraversano per volontà, obbligo o casualità.
Le realtà coinvolte sono un centro di ricerca teatrale di Matera, IAC (Centro Arti Integrate), e
un centro di produzione crossmediale di Cagliari, associazione Ti Con Zero.
Ravenna, Perugia, Lecce, Matera, Cagliari partecipano a un progetto di Siena
“Performing Heritage” è un insieme di pratiche che, attraverso forme e modelli presi in prestito
dalle arti performative, promuovono una concezione non più statica ma dinamica e in evoluzione
del patrimonio culturale. Mettendo l’accento non più sulla “verità” degli esperti ma sull’incrocio
di visioni, il progetto disegna per gli operatori culturali una cornice che intreccia aspetti materiali e
immateriali del patrimonio, favorendo nuove concezioni dell’identità, della memoria, della cittadinanza e del senso di appartenenza. Abbiamo deciso di raccogliere l’invito di Siena perché il progetto
risulta coerente con l’impianto concettuale e artistico della nostra candidatura fortemente legata al
tema della riscrittura dei paesaggi attraverso l’ibridazione di linguaggi, forme e sguardi. Il progetto
richiama la riflessione sulla ritualità tracciata nell’ambito del Paesaggio dell’Ossidiana.
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
Infine Cagliari intende inserire cinque progetti artistici elaborati nell’ambito della propria candidatura all’interno di un più ampio progetto da declinare in ognuna delle città finaliste secondo
la logica site specific e lo spirito di Italia2019. Cagliari si candida a diventare un portale per
le altre città italiane: nel 2019 i visitatori potranno completare la visione del progetto artistico
andando a visitare le altre città.
8. Si spieghi come la manifestazione può soddisfare i criteri illustrati di seguito.
La risposta faccia esplicito riferimento a ciascuno dei criteri.
Per quanto riguarda “la Dimensione Europea”, si spieghi in quale modo
la città intende perseguire i seguenti obiettivi:
a) promuovere la cooperazione tra operatori culturali, artisti e città dell’Italia
e di altri Stati membri, in qualsiasi settore culturale
I progetti artistici si sviluppano secondo una strategia multilivello che risponde alla logica della
legacy, attraverso un modello di sviluppo territoriale che ha nelle EuCHo gli snodi principali,
gli spazi di attivazione dei processi creativi di contaminazione urbana. In tal senso, il 2019
sarà per Cagliari un momento insieme conclusivo e intermedio. Momento conclusivo rispetto a
un percorso di progressiva apertura interna ed esterna che sfocerà nella messa in scena degli esiti di un processo di cooperazione europea. Ma anche momento intermedio, perché rappresenta
uno snodo lungo un percorso che porterà ad aperture sempre maggiori, a reti sempre più ampie.
La dimensione relazionale attraversa e genera tutto il progetto con l’obiettivo preciso di innescare processi di rafforzamento del capitale cognitivo attraverso le collaborazioni con realtà, artisti e
istituzioni di rilevanza europea. È un processo circolare che parte dai territori e dalle comunità per
coinvolgerle in un percorso di riscrittura creativa e internazionale delle geografie. Abbiamo
iniziato da subito a costruire il 2019 attraverso percorsi di capability building e di internazionalizzazione della scena locale. Significativo al riguardo il progetto descritto alla domanda 12 “La
cultura non isola”, titolo nato da un contest in piazza al quale hanno partecipato la comunità
presente e quella in rete. Il progetto ha come obiettivo quello di permettere agli operatori locali di
entrare in contatto con grandi innovatori nei settori di riferimento e già in questa fase sono nate,
stanno nascendo e nasceranno, non solo relazioni ma anche idee che si tradurranno in progetti culturali da realizzare a Cagliari o in altre città europee. Ci stiamo dunque confrontando con le best
practice europee attraverso strumenti tipici della dimensione della rete. All’interno di essa stiamo
sperimentando i primi embrioni delle EuCHo e preparandone l’evoluzione strutturata, innovando
significativamente il ruolo delle istituzioni culturali tradizionali.
Tale percorso è finalizzato alla generazione di contesti dove possano nascere e radicarsi nuove
progettualità e nuove istituzioni capaci di essere un punto di riferimento per l’Europa.
Ne è un esempio la “Creative Academy”, uno dei progetti di punta del nostro programma
culturale. Nella convinzione che Cagliari debba consolidare il suo ruolo di porta tra il Nord
dell’Africa e il resto dell’Europa, diventando una piattaforma di incroci e sperimentazioni interculturali, stiamo lavorando per inaugurare la prima accademia della creatività del Mediterraneo. L’obiettivo è quello di creare uno spazio co-abitato di alta formazione nelle discipline
artistiche e creative, per contribuire a colmare i dislivelli che i paesi del Mediterraneo spesso
presentano in questo ambito. La “Creative Academy” sarà il risultato di un processo di ricerca
volto a individuare i modelli formativi ideali per il Mediterraneo, a partire da una folta sperimentazione di quelli già affermati nel resto d’Europa, da quelli riferibili all’area anglosassone a
quello sperimentato dall’accademia olandese Das Art fino alle forme elaborate dal Paf francese.
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I. PRINCIPI FONDAMENTALI
Se questa esperienza potrà restituire al territorio una scuola d’eccellenza, in grado di attrarre
creativi da tutte le parti del mondo, all’Europa potrà suggerire sia un processo di ricerca collaborativo, sia un nuovo modello formativo, da sperimentare in specifici contesti, soprattutto
nelle città che scontano un ritardo nell’ambito dell’innovazione culturale.
La volontà di costruire reti che sappiano consolidarsi nel tempo e non si esauriscano con le
manifestazioni del 2019 è alla base anche delle relazioni che si stanno disegnando con la “Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo” (BJCEM) che vogliamo ospitare nel 2019 alla fine
del percorso di residenze artistiche attivate già dal 2015.
Vogliamo declinare la dimensione della cooperazione anche come occasione di formazione
e promozione dei talenti emergenti in linea con l’obiettivo di attrarre e incrementare capitale
umano che non si limiti ad attraversare i territori ma decida anche di abitarli. Verso questa direzione tende il “Bando Giovani Idee” che, a partire dal 2015 con cadenza annuale, contribuisce
a superare un limite strettamente italiano: la tendenza a finanziare le strutture culturali, anziché
direttamente gli ideatori di un buon progetto. Attraverso un comitato internazionale, sosterremo ogni anno quattro idee innovative, affidando il creativo (cittadino europeo) al tutoraggio di
un operatore culturale locale, chiamato a garantire la realizzazione del progetto e a impiegare
il budget in accordo con l’artista. In questo modo, intendiamo coinvolgere cittadini europei,
artisti, operatori culturali ribaltando i rapporti di forza economica, a vantaggio della singola
persona anziché dell’impresa o dell’associazione culturale.
20
La cultura è anche cultura di impresa ovvero il connettore che lega l’intera catena di valore.
Citiamo come esempio “Sulcis Lab” un progetto di collaborazione tra le principali botteghe artigianali dei territori coinvolti, gli operatori culturali, gli artisti e i designer di fama internazionale,
per ridisegnare insieme gli oggetti e i brand dell’artigianato sardo, contaminandoli con gli stilemi
e le forme di altre tradizioni europee affini e rinforzando l’intera catena di valore, dalla produzione fino alla distribuzione in nuove ed eterogenee nicchie di mercato, quale quella degli oggetti di
design. Il progetto si basa su reti di ambito nazionale già attive e sarà determinante per lo sviluppo
del brand Cagliari-Sardegna2019 secondo una strategia di marketing e comunicazione che si “fa”
progetto artistico. A seguito di residenze e open call internazionali, pensate in collaborazione con
le reti locali, saranno gli artigiani “europei”, designer e ideatori, a sviluppare gli oggetti della
Capitale europea, uscendo dalla logica seriale e di massa per coniugare qualità artistica e capacità
imprenditoriale. Alla stessa volontà di riconnettere il mondo imprenditoriale e quello culturale,
integrando i rispettivi know how gestionali e cognitivi, risponde il progetto sulle aziende solidali
“WITT - We are in this together”.
Infine, vorremmo sottolineare come il lavoro svolto da tutte le città candidate costituisca un
patrimonio unico di progettualità, relazioni e competenze che, grazie al coordinamento Italia2019, sta generando una rete attiva in grado di proporre modelli e idee capaci di far emergere
il ruolo della dimensione urbana come fattore di sviluppo in ambito nazionale ed europeo.
b) valorizzare la ricchezza della diversità culturale in Europa
Il progetto Cagliari-Sardegna2019 promuove un concetto di cittadinanza europea fondato
sulla valorizzazione delle diversità culturali. Stiamo sperimentando i processi di riscrittura
partecipata dei territori con un respiro internazionale, andando oltre la logica disgiuntiva e binaria che contrappone il cittadino al turista, il “residente” al “viandante”. Grazie alla costruzione
delle reti e all’avvio del progetto EuCHo, la produzione artistica, che sarà visibile e tangibile
nel 2019 in maniera diffusa, sarà l’esito di confronti e contaminazioni europee, nati dall’incontro tra creativi, cittadini e professionisti di provenienza locale e internazionale. La dimensione
metropolitana, a motivo della sua natura eterogenea, è lo spazio ideale per celebrare la stratificazione di funzioni e di segni tipica dei luoghi urbani contemporanei.
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
Cagliari-Sardegna2019 non si limiterà a evocare la diversità culturale europea, ma cercherà
di renderla tangibile attraverso i progetti artistici che saranno la narrazione corale di un continente, l’Europa, perché la stessa isola è “quasi un continente”. Così diceva e scriveva l’intellettuale Marcello Serra e con questa frase si apriva la campagna turistica lanciata nel 2009
dalla Regione Sardegna per promuovere l’Isola con le sue intrinseche differenze. Dieci anni
dopo, nel 2019, dopo un percorso incentrato sulla mobilità internazionale e sulla produzione
interculturale in loco, riusciremo a rappresentare le sfaccettature di un’identità corale e stratificata, inserendole in una narrazione coerente. Tutti i progetti artistici descritti nel programma
restituiscono il senso di un percorso e ne mostrano i risultati. Inoltre, il Paesaggio dei Venti e
il Paesaggio dell’Acqua dedicano ampio spazio alla riflessione sul tema della diversità culturale, indagandola in tutti gli aspetti e suggerendo modelli di co-abitazione e contaminazione tra
identità plurime. In linea con i criteri enunciati dalla Convenzione Unesco sulla Protezione e la
Promozione della Diversità delle Espressioni Culturali del 20 ottobre 2005, che rafforza e declina quella sulla Salvaguardia per il Patrimonio Culturale Immateriale del 17 ottobre 2003, i
progetti pensati nell’ambito dei due paesaggi declinano in maniera interculturale tutti gli aspetti
relativi alle espressioni, ai suoni, alle pratiche, alle rappresentazioni intangibili delle diverse
comunità, a partire dalla riflessione sulla lingua sarda. Dal tema del plurilinguismo e della tutela delle lingue minoritarie a quello del rapporto con la ritualità, fino all’apertura a tutti i nuovi
linguaggi della contemporaneità, i progetti elaborati suggeriscono modelli capaci di rinsaldare
spazi e tempi. Stiamo creando gli spazi e i luoghi fisici perché le convinzioni delle nuove generazioni incrocino quelle delle vecchie e perché le differenze culturali si ricompongano in una
partitura polifonica.
c) evidenziare gli aspetti comuni delle culture europee
Nella sua Per una certa idea di Europa, George Steiner mette in guardia dai pericoli insiti
nella qualità migliore del vecchio continente, quelle differenze che, se non sono legate tra
loro da valori comuni, rischiano di compromettere l’unità e la serena convivenza tra le comunità. Il connettore è ancora una volta la cultura, quella che leggiamo nei libri, che ritroviamo
nelle tracce della storia, che respiriamo nei café, nei luoghi dove storicamente sono nate le
migliori intuizioni, dove si è consolidato il tessuto produttivo. Come ci ricorda Steiner, è la
stessa cultura comune che percepiamo attraversando il paesaggio europeo, così diverso da
quello americano, “un paesaggio su scala umana” che non propone immense distese né
sconfinati orizzonti. Un paesaggio urbano dove, tra le strade e i vicoli, nelle piazze, nei luoghi
spesso abbandonati, si ritrovano i segni di una civiltà plurale eppure comune. È da questo
paesaggio riscritto e ripensato per le comunità e con le comunità che riscopriamo ciò che ci
rende europei, elaborando un modello che ricuce e mette in rete luoghi ed esperienze, determinando nuove centralità, coniugando innovazione sociale e sperimentazione culturale,
unità e differenze, aspetti comuni e pluralità di forme. Ecco perché l’intero programma è
costruito come il risultato del processo di produzione all’interno di spazi di lavoro e di vita
condivisi. I cantieri artistici diffusi sul territorio renderanno evidenti, prima di tutto ai partecipanti e al tessuto cittadino, gli aspetti culturali che accomunano l’Europa. L’apertura del
progetto verso i diversi ambiti e linguaggi creativi, da quelli storicizzati a quelli sperimentali,
permette di legare, all’interno di una cornice comune, le diverse esperienze e le diverse generazioni. Vogliamo contribuire anche a tracciare le future evoluzioni dell’identità europea
che deve rispondere alle crescenti spinte centripete non più riferibili alla sola dimensione nazionale, ma evidenti anche su scala locale e regionale. Riscrivere una città, e il territorio che
la circonda, come uno scenario comune dove sperimentare la convivenza delle differenze,
significa, in fondo, ripartire dalla cultura che, nelle varie declinazioni, ci ha reso non una
mera entità geografica ma una realtà integrata.
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I. PRINCIPI FONDAMENTALI
In che modo la manifestazione potrebbe contribuire a rafforzare
i legami della città con il resto d’Europa?
L’intero progetto ha come fine il lascito concreto al territorio e il programma di attività si articola attraverso percorsi di produzione interculturale sviluppati da reti locali in collaborazione
con istituzioni, partner, artisti, creativi europei all’interno degli spazi delle EuCHo. L’obiettivo
è quello di promuovere una internazionalizzazione della scena locale attraverso la costruzione
di partenariati solidi e capaci di andare oltre il 2019, diventando una rete di confronto e sostegno nell’elaborazione e nel rafforzamento della dimensione europea della città e contribuendo
a disegnarne costantemente i futuri possibili. Ma i legami che stiamo delineando con l’Europa
non sono a senso unico e a solo beneficio del nostro territorio, perché l’intero processo di candidatura è finalizzato all’elaborazione di modelli di sviluppo che possano essere uno stimolo
per altre città europee che stanno affrontando le nostre stesse sfide. Stiamo progettando un 2019
come risultato di un percorso di produzione congiunta e condivisa con le realtà provenienti dagli scenari internazionali creativi più innovativi perché vogliamo che il nostro sguardo si lasci
contaminare da quello di comunità che appartengono a tradizioni e contesti diversi. Stiamo però
anche immaginando il 2019 e gli anni a seguire come un periodo di monitoraggio e consolidamento del processo, nella convinzione che altri centri metropolitani possano mettersi sullo
stesso percorso senza perdere la propria identità. Siamo consci di dovere molto all’Europa nella
nostra pianificazione, di non poter attuare una vera rigenerazione senza guardare oltre e senza
confronti duraturi, ma pensiamo anche che questo lavoro intenso di scambi e incroci possa e
debba diventare un metodo da condividere con le altre realtà europee.
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9. Si spieghi come la manifestazione può soddisfare i criteri illustrati di seguito.
La risposta faccia esplicito riferimento a ciascuno dei criteri.
Per quanto riguarda “la Città e i Cittadini”, si spieghi in quale modo la città assicura
che il Progetto proposto per la manifestazione:
• suscita l’interesse della popolazione a livello europeo
Suscitare l’interesse della popolazione a livello europeo significa creare opportunità trasversali.
Costruire un laboratorio artistico e culturale vuol dire fare di Cagliari e della Sardegna un polo di
eccellenza in grado di attrarre, da un lato tecnici e operatori, dall’altro diverse tipologie di turismo.
Utilizzare la cultura come volano di sviluppo imprenditoriale, costruendo sinergie tra settori tecnico-scientifici e umanistici in un’ottica di cooperazione e capability building, permette di rivitalizzare
il substrato economico, innescando flussi di capitali e risorse umane da tutto il mondo.
Partendo da queste premesse, l’intero progetto si basa su accordi con enti e istituzioni europee
che facilitano la mobilità dei cittadini (in particolare giovani, studenti e ricercatori, artisti, artigiani e tecnologi), per instaurare relazioni reali e durature. Il progetto si propone di rendere
Cagliari e il Sud Sardegna un’area di accoglienza ideale per tutta la popolazione europea, al
fine di innescare flussi legati non soltanto al turismo, ma anche al benessere personale, alla salute, alla formazione tecnica e culturale e alle opportunità economico-industriali. Scommettere
sulla qualità della vita che il territorio è in grado di offrire rappresenta il punto di partenza per
attrarre soggetti di diversa natura. Gli obiettivi che muovono il progetto sono perfettamente
coerenti con gli argomenti che animano il dibattito europeo contemporaneo. Il progetto:
• pone al centro dell’attenzione la comunità quale punto cardine all’interno dell’economia della conoscenza perché “portavoce” dei saperi e delle tradizioni del patrimonio immateriale;
• intende rafforzare i processi di conoscenza e di formazione per stimolare l’imprenditorialità
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
e l’occupazione sui temi dell’innovazione, creatività, nuove tecnologie in un’ottica di sostenibilità ambientale e sociale e in linea con la strategia Horizon 2020, come spiegato nella
domanda successiva.
La manifestazione non si esaurisce nella mera realizzazione di un programma artistico, ma è
concepita come l’occasione di un lascito molto più ricco al territorio che viene ripensato e
riscritto sia dal punto di vista infrastrutturale, sia da quello culturale, sociale ed economico. In
una logica circolare, riteniamo che artisti, turisti, mondo accademico e impresa possano contribuire in modo sinergico allo sviluppo locale all’interno di uno scenario internazionale e che,
quindi, possano partecipare alla costruzione di modelli di respiro europeo replicabili in altre
aree metropolitane che si confrontano con le stesse sfide.
• incoraggia la partecipazione degli artisti, degli operatori del mondo socio-culturale e
degli abitanti della città, dei suoi dintorni e del territorio coinvolto dal Progetto
L’intero progetto si sviluppa attraverso il coinvolgimento attivo delle diverse comunità locali,
nazionali e internazionali, degli operatori del mondo socio-culturale e delle imprese, secondo
un processo circolare capace di riconnettere e mettere in rete le diverse realtà in ragione di un
obiettivo comune. Sono stati attivati tavoli di progettazione integrata che, con uno schema
innovativo, sono stati concepiti in maniera aperta e ibrida, avendo bene in mente, già nella fase
di pianificazione e di adozione delle scelte, l’obiettivo principale dell’intero processo: fare della
cultura prima di tutto lo strumento di riconnessione di realtà che, per motivi di vocazione
specifica o in ragione di confini fisici e sociali, non riescono facilmente a incontrarsi. Di seguito, per doverosa chiarezza, elenchiamo in modo analitico obiettivi e modelli di coinvolgimento
nei diversi ambiti, anche se è opportuno ricordare come quegli stessi ambiti siano poi collegati
tra loro, a motivo della circolarità dei processi attivati.
Arte: il progetto mira a trasformare Cagliari e l’area circostante in un laboratorio sperimentale
europeo, in cui cultura e arte facciano da volano all’innovazione sociale; non si tratta, pertanto,
di sviluppare eventi artistici fini a se stessi, ma progetti che abbiano ricadute concrete sul territorio
coinvolto, incentivando collaborazioni tra operatori culturali locali, nazionali e internazionali a
partire dall’attivazione delle comunità in spazi di vita e di lavoro riprogrammati su base culturale.
Tutte le attività sperimentali degli artisti verranno raccolte grazie a “De/Bate”, piattaforma pensata per acquisire, gestire e trasmettere “sapere esperto” e “sapere comune”. “De/Bate” prenderà
forma attraverso una serie di spazi interattivi (story box) diffusi su tutto il territorio coinvolto nella
candidatura, dove verranno raccolte e raccontate tutte le fasi del processo, attraverso interviste e
testimonianze dei soggetti coinvolti e ai contributi spontanei degli utenti.
Turismo: trasformare Cagliari e l’area circostante in un laboratorio culturale rappresenta una
grande opportunità per la città e i cittadini perché permette di destagionalizzare il turismo,
attualmente concentrato soprattutto nel periodo estivo, attraverso progetti di turismo esperienziale. Vogliamo sviluppare una vera e propria rete turistica che riesca a mettere in connessione
gli operatori attivi nel settore, creando economie di scala e sinergie.
Scuola, università e ricerca: il progetto è pensato per trasformare Cagliari in un polo di eccellenza per il mondo della formazione e della ricerca accademica, al fine di valorizzare lo
sviluppo locale secondo logiche di apertura e dialogo tra i migliori centri di ricerca nazionali e
internazionali; a tal fine si intende incoraggiare programmi di scambio giovanile, sia in età scolastica (Comenius), sia durante il percorso universitario e post universitario (programmi Erasmus,
Leonardo, Summer School, borse di studio e dottorati). Tale strategia si innesta su quella riferibile
ai processi di coinvolgimento degli studenti del primo e secondo ciclo, come di quelli universitari,
nelle attività messe in campo nella fase di progettazione e di prima sperimentazione dei processi.
Sport: il mondo dello sport sta collaborando alla promozione e alla comunicazione dei contenuti della candidatura soprattutto in occasione di manifestazioni internazionali (tappa del
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I. PRINCIPI FONDAMENTALI
mondiale di Rally, partite di qualificazione agli Europei della Nazionale italiana di basket).
Segnaliamo inoltre, come il club di serie A Cagliari Calcio abbia deciso di promuovere la campagna abbonamenti senza sponsor commerciali ma solo con quello istituzionale di CagliariSardegna2019, co-organizzando anche una presentazione pubblica della squadra e del progetto
di candidatura.
Imprenditoria: il progetto favorisce la messa in rete di imprese e start-up innovative al fine
di sviluppare distretti industriali “evoluti”, non chiusi alle singole competenze, ma intersettoriali; la soluzione promuove la contaminazione di settori diversi, sia innescando processi di
rinnovamento dei settori tradizionali, sia esplorando opportunità economiche inedite. A tal fine,
saranno promossi eventi-Hackathon o brainstorming internazionali a partire dalla costruzione,
attraverso un dialogo partecipato, di reti intersettoriali locali. Tali eventi sono pensati per far
nascere nuove idee, stimolando soprattutto le capacità creative di giovani studenti e ricercatori
secondo logiche di trade-off tra mondo dell’accademia e mondo dell’impresa.
• ha un carattere duraturo ed è parte integrante dello sviluppo culturale e sociale a lungo
termine della città
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Stiamo lavorando perché Cagliari, assieme al territorio coinvolto nella candidatura, rappresenti
un grande laboratorio di creazione attiva, uno stimolo per i cittadini a sviluppare un’identità
collettiva che si fondi sul riconoscimento culturale e sul senso di appartenenza a un’area più
vasta. Gli strumenti di partecipazione e coinvolgimento nelle iniziative culturali della città contribuiranno a creare una nuova cittadinanza, più consapevole e più partecipe.
La struttura pluriennale del progetto permetterà di coinvolgere ogni anno, nelle attività formative e nei laboratori creativi, scuole, studenti universitari, giovani e professionisti, sia quelli
inseriti già nel mondo del lavoro, sia quelli che vi si affacciano per la prima volta, sia infine
quelli che ne sono rimasti esclusi e che cercano una nuova via. Inoltre, le occasioni formative e
professionalizzanti che si creeranno nell’arco dei cinque anni contribuiranno a offrire sbocchi
occupazionali e opportunità per nuove imprese creative e innovative, in un territorio dove la
disoccupazione è molto elevata e quella giovanile e femminile raggiunge cifre elevate.
Il progetto avrà importanti ricadute anche nella rivitalizzazione dei quartieri della città. L’animazione territoriale, la presenza di artisti sardi e internazionali per tutto il periodo di preparazione al 2019, l’incremento di visitatori e la destagionalizzazione del turismo, gli eventi
culturali e sociali serviranno a stimolare il ripopolamento dei quartieri, l’insediamento di nuove
attività commerciali e imprenditoriali e a contrastare il fenomeno della gentrification tipico dei
centri cittadini. Infatti, l’intero progetto, attraverso azioni di ricucitura fisica, sociale, culturale
ed economica, è finalizzato a rendere i margini nuove centralità, a legarli tra loro e a riscoprire anche significati inediti per quelle aree considerate tradizionalmente “centro”. Ci siamo,
infatti, posti come obiettivo di lungo termine quello di trasformare le popolazioni mobili che già
attraversano Cagliari (studenti, lavoratori, pendolari, visitatori) in comunità stanziali che, attratte dall’offerta culturale, dall’elevata qualità della vita e dalle opportunità di formazione e
lavoro garantite da distretti intersettoriali di eccellenza, si radichino sul territorio, invertendo le
tendenze migratorie.
Infine, il coinvolgimento, oltre alla città di Cagliari, di altri territori economicamente meno forti
della Sardegna, come il Sulcis Iglesiente, la riscoperta e valorizzazione dei talenti e del patrimonio culturale delle aree interne, gli scambi con artisti e cittadini europei accresceranno il livello
culturale, sociale ed economico anche dei territori considerati nell’immaginario collettivo come
periferici e, per tale motivo, interessati da fenomeni di spopolamento e di impoverimento del
capitale umano.
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
10. In quale modo la città intende collaborare o stabilire sinergie
con le attività culturali promosse dalle Istituzioni Europee?
La strategia adottata nasce dalla necessità di sviluppare il capitale umano attraverso la creazione di reti miste, europee e locali, formali e informali, al fine di attrarre e radicare nei territori
esperienze, imprese, attività formative. Secondo una logica multilivello e circolare, abbiamo
integrato le iniziative bottom up, accompagnandole nel cambiamento e nella spinta verso
l’Europa, con le iniziative istituzionali promosse da partenariati allargati. Contemporaneamente, abbiamo deciso di orientare la nuova programmazione 2014-2020 verso la costruzione e
il consolidamento di contesti di vita e di lavoro profondamente rigenerati e diffusi su tutto il
territorio. I progetti previsti nell’ambito del POR (Piano operativo regionale) e del PON (Piano
operativo nazionale) si muovono lungo gli assi dell’innovazione sociale e della smart city e
si articolano anche attraverso azioni tese al miglioramento dei servizi, alla promozione di un
accesso equo e diffuso agli stessi, alla libera circolazione delle informazioni, al potenziamento
della qualità formativa e alla riqualificazione dei territori con emergenze sociali.
La creazione di contesti adeguati a favorire la libera circolazione delle idee e delle persone è un
presupposto fondamentale per garantire il successo delle collaborazioni con le attività promosse
dalle istituzioni europee, nonché un fattore di crescita della capacità di attrarre realtà di respiro
internazionale nel territorio. Nell’ambito del processo generale di democratizzazione dei servizi
e di innovazione sociale e formativa, stiamo elaborando un progetto a valere sul programma
Horizon 2020 (asse “Europe in a Changing World”), volto a consolidare il ruolo strategico
dell’isola come porta tra le due sponde, Nord e Sud, del Mediterraneo, un ruolo testimoniato
anche dal fatto che la Regione Sardegna è stata scelta come autorità di gestione per il programma Enpi (European Neighborhood and Partnership Instrument). Avendo come obiettivo
quello della capability building, abbiamo valorizzato le realtà culturali beneficiarie di progetti
Creative Europe ed Enpi, sostenendole nei percorsi di ampliamento del partenariato e di approfondimento dei programmi artistici. A mero titolo di esempio, citiamo il progetto “Meeting
the Odyssey” finanziato da Creative Europe che ha come partner locale Cada Die Teatro con il
quale stiamo lavorando per promuovere l’allargamento del partenariato attraverso relazioni con
altri paesi che si affacciano sul Mar Nero, tra i quali la Bulgaria. Un altro esempio altamente
significativo e per noi importante, perché testimonia i processi di rete e di innovazione sociale
avviati nel quartiere di Sant’Elia, uno dei nostri margini, ci viene da un ampio partenariato che,
col progetto “Now”, appena finanziato dal programma Creative Europe, metterà in relazione
artista, produttore e comunità. Uno degli snodi del progetto è il centro culturale Lazzaretto,
nel cuore di Sant’Elia, spazio ripensato come EuCHo. Tra i partner locali figura anche il CRS4
con il quale, oltre alla già citata ideazione di una scuola smart specializzata nei linguaggi della
scienza e della tecnologia, vogliamo sperimentare il portale dei processi creativi Andasa in una
dimensione sovralocale, per poi renderla una piattaforma di rilievo europeo.
Le istituzioni hanno deciso di sostenere i soggetti locali che partecipano ai programmi Creative
Europe, Erasmus, Cosme EaSI, Connecting Europe Facility con progetti capaci di declinare
la candidatura Cagliari-Sardegna2019. Abbiamo, inoltre, già attivato collaborazioni con Ambasciate e Istituti di Cultura dei vari paesi europei sia nelle sedi presenti in Italia che presso quelle
centrali con un triplice obiettivo: costruire partenariati europei su progetti condivisi, favorire la
mobilità per potenziare i percorsi di capability building e creare ponti tra gli operatori locali e le
realtà internazionali. Vorremmo citare la collaborazione già attiva con l’Ambasciata di Olanda
che ha promosso e sostenuto la creazione di reti tra istituzioni culturali e formative olandesi
e realtà locali, favorendo, per esempio, l’incontro tra il Dipartimento di Architettura dell’Università di Cagliari e l’Università di Eindhoven nell’ambito della Summer School dedicata alla
candidatura Cagliari-Sardegna2019. Abbiamo costruito un programma di incontri tra operatori
culturali olandesi e comunità locale per il periodo agosto - novembre 2014. Anche le istituzioni
si mettono in gioco perché i percorsi di formazione devono essere indirizzati prima di tutto
verso la pubblica amministrazione, verso i “decisori” dei processi. Ecco perché, nell’ambito
25
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
del progetto “La cultura non isola”, sono previsti incontri con rappresentanti di Ministeri della
cultura di vari paesi europei ed extra-europei, al fine di condividere buone pratiche e modelli
capaci di sostenere le imprese creative e di garantire meccanismi efficaci, efficienti e misurabili
di finanziamento pubblico. Sempre con l’obiettivo di favorire la mobilità transnazionale, stiamo
sostenendo un progetto di volontariato europeo a valere sui fondi Youth in Action, elaborato
dal festival di letteratura “Leggendo Metropolitano” che sta attivando un circuito virtuoso di
scambio di volontari con altri festival nazionali (“Pordenone Legge”, “Festival della Mente” di
Sarzana”, “I Luoghi delle Parole” di Chivasso, “Pisa Book Festival” e ” I Dialoghi sull’Uomo”
di Pistoia) e internazionali. I migliori volontari (liceali e universitari) di ciascun festival saranno
invitati e ospitati per un percorso altamente formativo per tutta la durata di ogni singolo evento.
Per il mondo delle imprese, in collaborazione con l’Open Campus Tiscali, stiamo attivando
l’Erasmus for entrepreneurs.
Infine, vogliamo ricordare come la stessa candidatura nasca e si sviluppi unicamente attraverso
reti e contaminazioni tra realtà locali ed europee grazie anche allo strumento delle EuCHo.
11. Alcune parti del Progetto proposto si rivolgono a gruppi specifici (ad es. giovani,
minoranze, ecc.)? Si indichino tali elementi.
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La comunità è il punto di partenza fondamentale di tutte le azioni. Di seguito elenchiamo
alcuni dei progetti attivati con diversi gruppi nell’ambito del processo di elaborazione della
candidatura, rimandando invece alla sezione II per la descrizione del target di alcuni eventi specifici. Pur nella consapevolezza che il tessuto sociale vada attivato superando le segmentazioni
presenti, segnaliamo le seguenti azioni:
Bambini e ragazzi in età scolare:
•
•
•
•
•
•
•
Smart School- polo di eccellenza tecnico scientifico
Monumenti aperti – volontariato culturale con le scuole
la Città dei bambini- riprogrammazione dei territori a misura di bambino
il Lirico dei bambini- progetti di formazione musicale con le nuove tecnologie
Progetto Scuola aperta – poli scolastici aperti tutto l’anno per attività educative e culturali
POF (Piano dell’offerta formativa) integrato sul territorio – le scuole in rete
in sinergia con il Conservatorio di musica di Cagliari attivazione progetto di propedeutica
musicale in tutte le scuole dell’infanzia con tecniche didattiche innovative
Studenti universitari, studenti post laurea e ricercatori (master, dottorati, post dottorati):
• Scuola estiva di architettura – attivata dalle facoltà di Cagliari e Sassari in collaborazione con
dipartimenti di architettura all’estero
• UNIMED - cooperazione nella rete delle Università del Mediterraneo
• convenzione con il Dipartimento di Architettura – finanziamento assegno di ricerca e borse
di studio per l’elaborazione del progetto di candidatura
• iniziative bottom up ideate per la candidatura dagli studenti medi e universitari in collaborazione con la direzione artistica di Cagliari-Sardegna2019
• accordo con l’Università di Cagliari per l’inserimento delle attività della candidatura tra
quelle valide ai fini dell’ottenimento dei crediti liberi
Migranti - comunità europee in Sardegna:
• Consulta degli stranieri attivata dal Comune di Cagliari
• Cagliari città dell’armonia – gruppo di operatori culturali che, in collaborazione con la direzione artistica, sta riflettendo sui temi del conflitto e dell’interculturalità
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
• Sardi nel mondo - formalizzati in associazioni sono e saranno gli ambasciatori della candidatura nel mondo
• Protocollo di intesa con il corpo consolare per la promozione e la elaborazione di progetti
nell’ambito della candidatura
Cittadinanza:
• apertura della sede operativa della candidatura, la Galleria Comunale d’Arte, alla cittadinanza per
coinvolgerla nell’evoluzione e nel monitoraggio del processo, sia con una giornata fissa dedicata
alle domande e alle risposte “dal vivo” sia con la scelta di dedicare un’ala del museo per favorire
l’incontro dei gruppi che si sono formati con l’obiettivo di sostenere e condividere la candidatura
• mostra laboratorio al centro culturale Il Ghetto sull’evoluzione delle geografie fisiche e immateriali di Cagliari, dell’Area Vasta e del Sulcis Iglesiente – attivazione di spazi per la partecipazione sia strutturata che informale e spontanea. Il centro è stato abitato tutti i giorni da
marzo, con incontri e laboratori organizzati da operatori, istituzioni e cittadini di tutti i territori
coinvolti
• sostegno alle reti informali dei diversi quartieri della città nell’organizzazione di progetti ed
eventi pensati in sinergia con la direzione artistica
12. Si indichino i contatti che la città o l’organismo responsabile della preparazione
della manifestazione ha avviato o intende avviare con:
• gli operatori culturali della città
Nella fase di preparazione della candidatura abbiamo avviato un processo di partecipazione
e condivisione degli obiettivi assieme agli operatori culturali della città. La prima fase ci ha
consentito di approfondire la conoscenza dei desideri, delle criticità, delle ambizioni e delle
difficoltà degli operatori culturali che hanno condiviso l’urgenza di co-pianificare percorsi di
formazione e di messa in rete delle esperienze e dei luoghi. Il 2014 si è aperto con un percorso
di progettazione integrata che ha coinvolto 230 soggetti, pubblici e privati, un Forum degli
operatori culturali aperto a tutto il territorio coinvolto nella candidatura.
I gruppi di lavoro hanno elaborato una serie di proposte progettuali con una visione che va oltre
il 2019. Il coordinamento artistico di Cagliari-Sardegna2019 ha dato continuità a questo lavoro corale, costruendo con le reti degli operatori percorsi specifici e integrandoli nel processo
di elaborazione complessiva del programma culturale, con l’obiettivo di far realizzare a ogni
gruppo un primo progetto coerente con l’idea di candidatura che abbiamo sviluppato insieme.
Parallelamente abbiamo lavorato per costruire ponti e relazioni tra queste reti locali e realtà
culturali di respiro internazionale. Il processo di partecipazione con gli operatori cittadini si è
innestato in un percorso più ampio di accompagnamento e sostegno del mondo culturale associativo verso nuove forme di imprenditorialità creativa che, coniugando sostenibilità, libera
iniziativa e qualità artistica, sono considerate una risposta efficace alla crisi strutturale dei vecchi modelli organizzativi ancora prevalenti nel tessuto locale.
• gli operatori culturali situati fuori della città
L’intero processo partecipato ha registrato l’interessamento attivo di operatori provenienti da
tutti i territori coinvolti. Grazie alla loro partecipazione, siamo riusciti a conoscere meglio le aspirazioni, i desideri e le criticità di tutti i luoghi e i progetti previsti nel programma artistico sono potuti
nascere solo con la loro collaborazione e la loro capacità di immaginare di nuovi scenari.
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I. PRINCIPI FONDAMENTALI
• gli operatori culturali situati fuori dall’Italia
Le modalità di incontro con gli operatori internazionali seguono il processo di partecipazione
con il quale abbiamo voluto impostare la nostra candidatura. In quest’ottica, è nato il progetto
“La cultura non isola”.
Cagliari ha già ospitato, e continuerà senza sosta sino al 2018 a ospitare figure di rilievo del
panorama culturale nazionale e internazionale (direttori di festival, docenti universitari, curatori d’arte e di eventi) secondo una modalità che si articola in tre giorni.
Il primo giorno l’ospite ha la possibilità di visitare Cagliari attraverso tre punti di vista consecutivi:
• il punto di vista personale: ovvero gli viene chiesto di girare per la città senza il supporto di
guide o mappe
• il punto di vista istituzionale: attraverso una visita guidata
• il punto di vista del cittadino: ovvero viene guidato attraverso i luoghi più rappresentativi
della città da un suo abitante che gli offre una diversa percezione dello spazio urbano e una
visione più intima e personale del territorio in cui vive
Il secondo giorno all’ospite viene chiesto di descrivere le proprie competenze attraverso un
momento di incontro di un’ora e mezza aperto a tutti nelle sale dedicate alla partecipazione
all’interno del centro culturale Il Ghetto, sede della mostra laboratorio sulla candidatura.
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Durante la terza giornata grazie alla formula dello speed date, ogni operatore culturale ha mezz’ora a disposizione per confrontarsi con l’ospite sui vari argomenti inerenti allo sviluppo culturale.
Gli operatori del territorio hanno, dunque, l’opportunità di scambiare esperienze e competenze
per avviare una relazione proficua con gli operatori internazionali. Nella prima fase di questo
modello di incontro con gli operatori internazionali sono nate interessanti idee di scambio e
sono state innescate le prime relazioni, testimoniate dagli inviti fatti da alcuni dei protagonisti
della scena europea a operatori locali, finalizzati a promuovere la conoscenza dei diversi contesti di riferimento e ad attivare sinergie tra le attività.
Il progetto genererà un totale di 7.000 contatti diretti e indiretti, restituendo al contesto locale
quella dimensione internazionale che al momento risulta ancora debole o non strutturata.
Dato il successo nella fase di sperimentazione, abbiamo deciso di potenziare ulteriormente questi eventi:
• conducendo l’ospite in un luogo significativo dal punto di vista culturale e creativo a conclusione del suo percorso di visita
• fornendo all’ospite una telecamera per registrare le sensazioni e impressioni legate al primo
impatto con la città
• sottoponendo l’ospite a interviste
• creando un montaggio video che raccolga i momenti vissuti dall’ospite in città (interviste,
incontri, visita della città)
Il processo di coinvolgimento si trasforma in progetto, come emerge dalla descrizione contenuta nel programma artistico.
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
Si menzionino alcuni degli operatori con i quali si prevede di attuare una cooperazione
e si indichino le collaborazioni previste.
Operatori locali:
Dai processi di partecipazione e coinvolgimento attivo, sono emerse collaborazioni
tra i seguenti operatori locali:
1) Cagliari città dell’armonia Funivie Veloci
Impatto Teatro
Amo Artes
Indisciplinarte
Bel e Zebù
CRIF (Centro Ricerca Micro Fratture Teatro
Spaziodanza
sull’Indagine Filosofica)
Studio Orrù Pacchiarotti
Efys
TRW
Emisfero d’Estro
T con Zero
Genti de Mesu
Clara Murtas
Libreria Edumondo
Menabò
ScienzaSocietàScienza
Spaziando
Studium Canticum
Teatro del Sale
Roberto Cocco, Fausto Siddi, Enrica Sirigu
2) Cagliari crocevia
delle culture
Centro Universitario Musicale
CO.SA.S
Karalettura
Karalimedia
La Memoria Storica
Nesiotikè
Pixel Multimedia
Qedora
Sardegna in Musica
3) Percorsi di educazione
all’immagine
Circolo del Cinema
“Fabio Masala”
Effezero
L’Alambicco
4) Spazi della
contemporaneità
Alidin news
Aquilone di Viviana
Cada Die Teatro
Carovana SMI
Catabascia
5) Natura e cultura:
itinerari turistici
sostenibili
Aisa
Cagliari Holidays
Dièresis
Ecoistituto del Mediterraneo
Eidesia
Haermea
L’isola che Vorrei
Museo Aquilegia
Orientare
Proloco Pula
6) Cagliari si racconta
8) Cagliari città europea
Cedac
Castello 2020
Consorzio Camù
Il Terzo Uomo
Imago Mundi
Italia Nostra
Ita ti nanta
Jazz in Sardegna
La Pleiade
Legambiente Cagliari
Legambiente Sardegna
Malik
Note a piè di pagina
Pro Loco Pula
Prohairesis
Storia della Città
Sustainable Happiness
Union Rugby Cagliari
Università di Cagliari
Laboratorio Didattca e Comunicazione dei BBCC
9) Residenze
Artisti Fuori Posto
Cajka
Boxis de Muriali
L’Officina di Giunone Moneta
Il Frontespizio
Moviementu Rete Cinema
Università di Cagliari
Aldo Aveni Cirino, Lucia Noa Arte
Cossu, Francesca Desogus, Progetto Contemporaneo
Spazio 2001
Anna Maria Oppo
7) Paesaggi e cultura
urbana
10) Cagliari città delle
bambine e dei bambini
Agriculture
Cultarch
Halfway Project
Sustainable Happiness
Theandric
Urban Center Cagliari
Serge Salis
Bel e Zebù
CRIF (Centro Ricerca sull’Indagine Filosofica)
Efys
GRVK Ludendo docere
Menabò
Pontedincontro
Teatro del Sale
Maurizio Murino
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I. PRINCIPI FONDAMENTALI
A questi gruppi vanno aggiunte reti informali già esistenti o che collaborano costantemente a
singoli progetti:
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11) Coordinamento Festival
letterari
Festival Argentiera – Camera
a Sud (Sassari)
Cabudanne de sos Poetas –
Pedra Sonora (Seneghe)
Controcaos – Scioglilibro
(Cagliari)
Éntula – Lìberos (Festival
diffuso)
Festival delle scienze –
ScienzaSocietàScienza
(Cagliari)
Festival Letteratura - Isola
delle Storie (Gavoi)
I Libri aiutano a Leggere il
Mondo– Malik (Cagliari)
Isola in Giallo - (Florinas)
Legger@mente – Ippogrifo
(Cagliari)
Leggendo Metropolitano –
Prohairesis (Cagliari)
Marina Cafè Noir – Chourmo
(Cagliari)
Nues – Hybris (Cagliari)
Oristano Parole e Visioni
– Biblioteca Comunale
(Oristano)
Parole sotto la Torre
– Noteapiedipagina
(Portoscuso)
Pazza Idea. Tempo creativo –
Luna Scarlatta (Cagliari)
Presìdi del Libro (Festival
diffuso)
Tuttestorie – Tuttestorie
(Cagliari)
S.A.L.I.M.B.A. – Yourope
Sardinia (Cagliari)
12) Rete Sulcis Iglesiente
Progetto Barega (Iglesias)
Domus amigas (Iglesias)
Parco Geominerario Storico
e Ambientale della Sardegna
(Iglesias)
Scuola civica di politica di
Iglesias (Iglesias)
Pozzo Sella (Iglesias)
Arca di Noè (Carbonia)
Sustainable Happiness
(Cagliari)
Associazione nazionale città
della terra cruda (Samassi)
Cherimus (Perdaxius)
13) Rete Sant’Elia
Cooperativa Sant’Elia 2003
Associazione Sant’Elia Viva
Cooperativa Porticciolo
Sant’Elia
Associazione Circolo Anziani
Sant’Elia
Associazione Cattolica
Carovana SMI
Suoni & Pause
JUfilm
Teatro del Sale
Sustainable Happiness
Infine, esistono alcune reti nazionali con forti collegamenti transnazionali che hanno una centralità a Cagliari. È, ad esempio, il caso della rete Con.Me (di recente costituzione formale
all’interno della rete internazionale Anna Lindh) che ha la sua sede operativa a Cagliari:
14) Rete Con.Me
Amaze lab (Milano)
ARCI (Roma)
Babelmed (Roma)
Carovana SMI (Cagliari)
COSPE (Firenze)
Indisciplinarte (Terni)
Inteatro Polverigi (Ancona)
Fondazione Fabbrica Europa
(Firenze)
Meridie (Roma)
Music Theatre International
(Roma)
Parsec (Roma)
Teatro dell’Argine (Bologna)
Un ponte per (Roma)
CIES (Roma)
ARCS (Roma)
Mediterranea (Carbonia)
Astragali Teatro (Lecce)
Coop Millepiedi (Rimini/
Carbonia)
Intramoenia Seeds for Change
(Udine)
Love Difference
(Biella)
Giolli Coop (Parma)
Teatro in Rivolta (Torino)
CISP (Roma/Cagliari)
Associazione Peripli (Roma)
Nuova Atlantide Teatro (Roma)
A tutte queste reti, vanno aggiunti soggetti più strutturati (Teatro Lirico, Teatri Stabili, consorzi,
case editrici) e gli enti pubblici, università, biblioteche e musei, con particolare riferimento alla
Galleria Comunale d’Arte che ha un ruolo di coordinamento artistico e organizzativo del progetto di candidatura e alla MEM, la Mediateca del Mediterraneo, vero polo di attivazione dei
processi culturali rivolti ai giovani e all’Area Vasta (es. Bibliobus).
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
Altri operatori fuori dalla città
Di seguito alcune delle collaborazioni già attivate in ambito nazionale:
Teatro di Roma
Prato Contemporanea
Consorzio Aster Milano
Short Theatre Roma
Bassano Opera Festival
Xing Bologna
Uovo Milano
Fondazione Milano
SonarPrize Roma
IETM Bergamo 2015
Associazione ETRE – Rete delle residenze lombarde
Fabbrica Europa – Firenze
Rete delle Città del Libro
Operatori fuori dall’Italia
La rete dei partenariati internazionali si è costruita a partire dalle relazioni tra le persone, tra le
attività, prima che tra le istituzioni. Grazie alle relazioni dispiegate in tal senso dalla direzione
artistica, abbiamo riattivato e potenziato i legami con molte reti, tra le quali:
BJCEM (Biennale de jeunes créateurs de l’Europe et de la Méditerranée)
IETM (International Network of Contemporary Performing Arts)
ENCC (European Network of Cultural Centres)
DBM (danza ed arte contemporanea nel mediterraneo)
Rete Anna Lindh
È importante ricordare che alcuni soggetti del territorio sono inseriti in sistemi di coproduzione internazionale. In particolare, la Fondazione Teatro Lirico che ha stretti legami con le seguenti città:
Dresda (Dresden Philharmonie)
Londra (London Philharmonic Orchestra)
Vienna (Vienna Philharmonie)
New York (New York Philharmonic)
Tel Aviv (Israel Philharmonic orchestra)
San Pietroburgo (Teatro Mariinskij e Orchestra Filarmonica)
31
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
Infine, segnaliamo i primi paternariati attivati nell’ambito del progetto di candidatura (lista in
continuo ampliamento):
EUROPA
ImPulz Dance (Vienna)
Per Aspera (Berlino)
Fundatia Latart (Cluj)
Tanzquartier Wien (Vienna)
Tanz im August (Berlino)
Skorohod (San Pietroburgo)
Monty (Anversa)
Theatro Anapoda (Rodi)
WP Zimmer (Anversa)
ArtsAdmin (Londra)
Scottish Story Telling Centre
(Edimburgo)
Derida Dance Center (Sofia)
Noema (Londra)
Plovdiv Drama Theatre
(Plovdiv)
Shubbak (Londra)
Varna International Festival
(Varna)
Slobodne Veze (Zagabria)
Asterions Hus (Copenhagen)
32
Dansehallerne (Copenaghen)
Bunker (Liubliana)
Addedantza (Bilbao)
York University of the Arts
(York)
Etsam – Univeristdad
Politécnica de Madrid
(Madrid)
Clonmel Junction Festival
(Clonmel)
Mercat Las Floras
(Barcelona)
Dublin Theatre Festival
(Dublino)
Mom El Vivero (Barcelona)
Lokal (Reykjavik)
Moya Trovato Arquitectos
(Madrid)
Lithuanian Dance
Information Centre (Vilnius)
TNT Festival-Terrassa New
Trends (Barcellona)
Cmyt Architectes Urbanistes
(Paris)
Malta Council For The
Culture And The Arts (La
Valletta)
Loco World (Svezia)
Dansem (Marsiglia)
Bit Teatrergarasjen (Bergen)
Ensas Laboratoire Amup
(Strasburgo)
A Propic (Amsterdam)
Workshop Fondation
(Budapest)
Espace Culture (Marsiglia)
De Productie (Rotterdam)
Extrapole (Parigi)
Kunsthuissyb (Beetsterzwaag)
Fondation Le Corbusier
(Parigi)
Dance On The Edge
(Amsterdam)
Latitudes Contemporaines
(Lille)
Malta Festival (Poznan)
No99 (Tallinn)
Viirus (Helsinki)
Camargo Foundation (Cassis)
MuCEM (Marsiglia)
Paf (St. Erme)
Réseau En Scène LanguedocRoussillon (Montpellier)
Hebbel Am Hufer (Berlino)
DasArts (Amsterdam)
Opolski Teatr (Opole)
Forum Danca (Lisbona)
Profitart (Praga)
Cluj2021 ECoC Candidate
City (Cluj)
Trafo (Budapest)
Cohabitat (Varsavia)
Art Kontakt (Tirana)
Permalot (Bouzov)
Sibarkia (Badajoz)
Zurich University Of Art
(Zurigo)
Balton Scandal Festival
(Tallin)
Rotterdanse Shouwburg
(Rotterdam)
Hermitage (San Pietroburgo)
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
MEDITERRANEO & AFRICA
Dual’Art (Duala)
Artellewa Art Space (Il
Cairo)
Atelier D’Alexandrie
(Alessandria)
Mahatat for Contemporary
Art (Il Cairo)
Sabreen Agroup
(Gerusalemme)
Nabta Center for Art and
Culture (Alessandria)
Ashtar Theatre (Rammalah)
Amani (Nairobi)
Ker Thiossane (Dakar)
Darb1718 (Il Cairo)
98 Weeks (Beirut)
Ettijahat Independent Culture
(Damasco)
Gudran (Alessandria)
Le Cube (Rabat)
Eclosion D’artist (Tunisi)
Janaklees for Visual Arts
(Alessandria)
Al Ma’mal Lab
(Gerusalemme)
Mass’Art (Tunisi)
Maat Dance Meca (Il Cairo)
Municipalità di Ramallah –
Cultura
ALTRI PAESI
Panorama A Sur (Buenos
Aires)
Festia – Festival International
Das Artes (Belo Horizonte)
Push (Vancouver)
Fusbox Festival (Austin)
Pica Portland (Portland)
Panorama (Rio de Janeiro)
PS122 (New York)
Mutek (Montreal)
The Public Theatre (New York)
Carnegie Mellon Univeristy
(Pittsburg)
Under The Radar (New York)
Escena Domestica (Santiago
del Cile)
13. In che cosa il Progetto previsto è innovativo?
Il progetto presenta diversi elementi di innovatività, sia nei presupposti teorici che nelle modalità pratiche attuative. Tra gli altri, segnaliamo:
• dal punto di vista concettuale, il ripensamento del concetto di margine, inteso non più
come fattore escludente, ma come quello spazio fisico, sociale e culturale dove è ancora possibile identificare nuovi modelli di sviluppo culturale, sociale ed economico. La diversità
culturale diventa il motore dell’innovazione sociale.
• dal punto di vista gestionale, la particolare declinazione che intendiamo dare allo strumento di governance scelto, la Fondazione di Partecipazione. Vogliamo affermare nello statuto
come la dimensione del coinvolgimento delle comunità, oltre che degli stakeholder, debba
essere momento ineludibile per la definizione e l’attuazione del programma. A sostegno della rappresentatività che lo strumento di governance garantisce, daremo vita ai Forum delle
comunità, aprendo formalmente alla partecipazione di tutte quelle realtà internazionali con
le quali stiamo collaborando o collaboreremo, sia attraverso iniziative istituzionali sia con
attività promosse “dal basso”. Le comunità, perno del nostro progetto, saranno rappresentate
all’interno del Forum per garantire a tutti i livelli il loro coinvolgimento nei percorsi artistici
e culturali. Infine, con l’obiettivo di sviluppare i territori secondo una logica intersettoriale,
gli operatori sociali ed economici contribuiranno allo sviluppo dei progetti.
33
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
• dal punto di vista culturale, il progetto nasce dal programma di residenze previste nelle EuCHo. Il modello delle EuCHo (descritto approfonditamente alla sezione II) rappresenta una
concezione innovativa di co-creazione e co-abitazione: produzione congiunta internazionale,
ma anche formazione e partecipazione per i residenti di aree della città che si popolano e che
si animano attraverso la cultura, la creatività, la formazione. Le EuCHo rappresentano, infatti,
uno strumento di produzione dell’innovazione, non intesa unicamente come innovazione tecnologica, ma come arte sperimentale, come ricerca scientifica, come nuova impresa.
14. Se la città fosse nominata Capitale Europea della Cultura,
quali sarebbero gli effetti di medio e di lungo termine di tale avvenimento
da un punto di vista sociale, culturale e urbano?
Riteniamo che il titolo di Capitale Europea della Cultura porterebbe alla città di Cagliari e a
tutto il territorio circostante numerosi e consistenti effetti positivi, dal punto di vista sociale,
culturale, urbano ed economico. Alcuni degli effetti positivi sono riscontrabili già ora, dal momento che la preparazione della candidatura ha permesso l’attivazione di collaborazioni con
moltissime associazioni del territorio creando un clima di fiducia e consapevolezza. Maggiori
effetti si riscontreranno nel periodo 2015-2019 e oltre l’anno del titolo, in termini di miglioramento della qualità urbana, innalzamento del livello economico, sociale e culturale della
popolazione, rafforzamento dell’immagine della città all’estero.
34
Alcuni degli effetti del titolo ECoC sulla città sono tangibili, cioè misurabili e quantificabili;
altri sono di tipo qualitativo ma di fondamentale importanza perché, soprattutto nel lungo periodo, testimoniano il cambiamento del volto della città.
In linea generale, si può affermare che il titolo di Capitale Europea della Cultura per Cagliari:
da un punto di vista sociale e culturale
• contribuirà a rafforzare il processo di affermazione del concetto di cittadinanza culturale
• creerà un senso di fiducia nel futuro in Sardegna, nella possibilità di trovare nuove strade
• contribuirà alla creazione di un sistema di relazioni integrate a livello orizzontale, favorendo il dialogo e le sinergie tra cittadini, istituzioni, operatori culturali, sociali, scientifici,
turistici ed economici
• fornirà alla città un posto di rilievo all’interno del panorama culturale europeo con conseguente innalzamento del livello qualitativo dell’offerta culturale e artistica
• svilupperà la ricerca e l’innovazione
• favorirà la crescita del capitale umano, l’occupazione e l’imprenditorialità creativa
• consoliderà a livello europeo l’immagine della città come destinazione ideale per un turismo
culturale in accezione moderna e per percorsi di studio, ricerca e produzione artistica
da un punto di vista urbano
• trasformerà la città da accentrata in policentrica, accelerando lo sviluppo dell’area metropolitana
• contribuirà ad accelerare lo sviluppo di infrastrutture e reti di trasporto locale, nazionale e
internazionale
Comune a tutti i livelli di intervento l’urgenza di attrarre capitali esterni.
I. PRINCIPI FONDAMENTALI
Le autorità municipali pensano di fare una dichiarazione pubblica di intenti,
per quanto riguarda il periodo successivo all’anno della manifestazione?
In tutte le occasioni pubbliche di confronto e costruzione della candidatura, non solo l’amministrazione comunale, ma anche tutti i partner, hanno sottolineato come l’intero processo non
possa prescindere dalla logica della legacy. È stata condivisa l’importanza di ragionare da subito sul “giorno dopo” e di impostare il progetto, in tutte le fasi, da quella artistica alla strategia
di comunicazione, dal monitoraggio alla governance, come un processo di costruzione che nel
2020 deve trovare un consolidamento e un’attenta verifica dei risultati attesi all’origine. La città
si propone di stilare un documento di programmazione condiviso e firmato da tutti i partner per sancire l’impegno formale nella prosecuzione di un percorso che, per dare i suoi frutti,
ha bisogno di un periodo lungo.
D’altronde lo strumento scelto come struttura di governance, la Fondazione di Partecipazione,
risponde all’esigenza di garantire un’equa rappresentatività di tutti i territori, coinvolgendoli in
un percorso condiviso di sviluppo che va ben oltre il 2019. Lo stesso sistema di monitoraggio
si estende fino al 2022.
15. Come è stata ideata e preparata questa candidatura?
L’intera candidatura, in tutte le fasi, è stata per noi come la composizione di un tessuto e le diverse energie del territorio (istituzioni, associazioni, cittadini) con le loro potenzialità ed esperienze ne sono stati la trama, l’ordito, i fili, i colori che hanno portato alla creazione di un disegno nuovo e sempre in evoluzione.
La candidatura nasce come esito naturale di un processo partecipato che, partito tre anni fa, ha
portato alla redazione di vari documenti programmatici da parte dell’amministrazione comunale di Cagliari. Il “Piano comunale delle Politiche culturali” così come il “Piano triennale delle
Opere pubbliche 2014-16” disegnano l’evoluzione della città, individuando la cultura nei suoi
molteplici aspetti quale elemento trasversale e guida di tutte le azioni di sistema messe in campo.
Parallelamente, si è avviato il processo di partecipazione e condivisione con tutti gli attori
locali: associazioni culturali, creativi, professionisti, operatori economici e turistici, associazioni di categoria, datoriali e sindacali. Inoltre, la visione della “città del domani” ha restituito
un’immagine di territorio urbano difficilmente riconducibile ai soli limiti comunali e la programmazione dei più importanti asset strategici ha coinvolto tutto il territorio dell’Area Vasta
e dell’intero Golfo degli Angeli ampliando la portata delle politiche in atto.
La candidatura nasce da questa complessa tessitura, da questo metodo di costante condivisione
delle scelte, di partecipazione delle difficoltà e di elaborazione congiunta delle strategie necessarie per favorire uno sviluppo equo dei territori. Il progetto Cagliari-Sardegna2019 è nato
da un terreno fertile e, nello stesso tempo, ha permesso all’orizzonte già tracciato di trovare
un’ulteriore apertura, una sintesi a un livello superiore e ha dato alle comunità la speranza di
un futuro diverso, inedito ed europeo. In tal senso, il patrimonio di progettualità, competenze,
saperi e professionalità che stiamo costruendo sta già favorendo un innalzamento significativo
della qualità dei luoghi e delle esperienze.
35
II
radicare nei territori
le migliori esperienze
internazionali,
sperimentando insieme
nuovi linguaggi
e modelli per l’Europa
II. STRUTTURA DEL PROGRAMMA
II. STRUTTURA DEL PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE
1. Qual è la struttura del Progetto, che la città prevede di svolgere nel caso in cui sia
nominata Capitale Europea della Cultura (linee di orientamento, trama tematica
della manifestazione)? Quale durata avrà il Programma?
Cosa è una EuCHo?
Le EuCHo (European Cultural Home) sono spazi creativi dove nascono idee, modelli, linguaggi e forme artistiche sperimentali e dove si attivano processi di contaminazione urbana e di
coinvolgimento delle comunità in un’ottica interculturale e interdisciplinare. Le EuCHo
prendono forma nei luoghi che stanno ripensando la loro funzione e il loro ruolo nel territorio,
attivando nuove relazioni e tracciando itinerari all’interno del paesaggio. Sono soprattutto i
luoghi lasciati alla memoria, senza presente, ma funzionali a un nuovo futuro, come miniere e
fabbriche dismesse, magazzini e padiglioni in disuso, ma anche musei, teatri e spazi imprenditoriali che hanno accettato la sfida del cambiamento. All’interno del sistema di EuCHo strutturate emergono degli snodi che sono il punto di incontro di due o più paesaggi culturali e dunque
spazi di contaminazione tematica. La Figura 1 che segue a pagina 39 rappresenta l’intero sistema di EuCHo lungo gli assi dei cinque segni e mostra le relazioni che connettono i diversi spazi
tra loro, al fine di restituire in maniera schematica l’immagine delle nuove geografie culturali.
La forma dell’ EuCHo per noi è uno strumento di produzione che ci consente di radicare nei
territori le migliori esperienze internazionali e di ibridarle, suggerendo evoluzioni e sperimentazioni future, costruendo ponti duraturi con l’Europa e coinvolgendo tutti i protagonisti, locali
e internazionali, nel processo di riscrittura dei paesaggi culturali. Per questo motivo le EuCHo
sono determinanti, non solo nell’elaborazione degli eventi che animeranno il 2019, ma anche
nella definizione del lascito concreto, perché le produzioni che si intrecceranno dal 2015 al 2020
serviranno a dare un nuovo senso e un orizzonte internazionale ai territori della candidatura.
Descrizione EuCHo principali rappresentate nella Figura 1
Galleria Comunale d’Arte
Scelta come sede operativa della candidatura ed epicentro dei progetti di arte pubblica attivati dal
2012, la Galleria sta innovando il suo ruolo nel territorio, con l’obiettivo di diventare un punto
di riferimento per i nuovi linguaggi, un centro di produzione in rete con istituzioni nazionali e
internazionali, uno spazio capace di attivare processi di contaminazione su tutto il tessuto urbano.
Grazie all’imminente apertura dei Grottoni e al progetto di ampliamento, la Galleria diventerà
sempre più “contemporanea”, riferimento scientifico, culturale e sociale per la comunità cittadina
e internazionale. Un luogo di connessione e ricucitura nel quale tutti “si sentono a casa”.
Parco del Molentargius
Area umida estesa su un territorio di circa 1600 ettari delimitato dai comuni di Cagliari, Quartu
Sant’Elena, Selargius, Quartucciu e dal lungomare del Poetto, è un sito di interesse internazionale dal punto di vista ambientale, per l’eccezionale varietà biologica e perché luogo di nidificazione di varie specie di uccelli, tra i quali i fenicotteri rosa. Immerso nel tessuto urbano, il
Parco del Molentargius, sede delle vecchie saline, ha ancora i segni delle antiche produzioni,
nei padiglioni di archeologia industriale e nelle forme d’acqua. Oggetto di un piano di riqualificazione che prevede anche il riuso produttivo delle saline, il parco diventerà l’emblema del
nuovo modello di sviluppo grazie a un master plan ambizioso capace di coniugare alta formazione (master sul paesaggio), imprenditorialità (ripresa del ciclo produttivo del sale) e cultura
(potenziamento del teatro adiacente).
37
II. STRUTTURA DEL PROGRAMMA
Padiglione Nervi
Struttura di archeologia industriale, dopo aver perso il suo ruolo di magazzino del sale collegato
dai canali al complesso del Molentargius, è rimasto chiuso. Grazie ai finanziamenti stanziati per
il suo recupero, il Padiglione Nervi diventerà tra l’altro un centro di riferimento per le sperimentazioni e le contaminazioni sonore e audiovisive.
Sant’Elia
Sant’Elia è forse il quartiere di Cagliari più interessante dal punto di vista paesaggistico e
ambientale ma è anche uno dei territori a maggior rischio di esclusione sociale. Un luogo concepito come separato dal resto della città che noi stiamo riscoprendo come “margine”, come
quello spazio fisico, sociale e culturale dove è ancora possibile identificare nuovi modelli di
sviluppo. E così, grazie a un piano di riqualificazione imponente pensato in sinergia con politiche culturali di ampio respiro, Sant’Elia si avvia a diventare uno dei “centri” della nuova città
“policentrica”, uno degli snodi dei nuovi paesaggi, un cantiere di sperimentazione di linguaggi
e modelli di sviluppo.
Mediateca del Mediterraneo (Mem)
Opera straordinaria di architettura contemporanea nata negli spazi di un vecchio mercato, la
Mem è lo snodo nevralgico di un sistema bibliotecario diffuso, emblema della volontà di apertura di una città che si riscopre porta tra le due sponde del Mediterraneo, sede di contaminazione e di attività legate alla lettura, all’audiovisivo, alla ricerca e alle riflessioni sui temi dell’interculturalità e del plurilinguismo. Sarà la sede che ospiterà la Fondazione di Partecipazione.
38
Parco della Musica
Circondato da importanti realtà culturali quali il Teatro Lirico e il Conservatorio e sede di un
nuovo teatro dedicato ai linguaggi della contemporaneità, lo spazio esemplifica il dialogo tra la
storia performativa italiana e le sue evoluzioni verso territori ancora da esplorare.
Carceri di Buoncammino
Nel cuore della città, poco distanti dalla Galleria Comunale d’Arte e dagli itinerari culturali più
battuti, le carceri di Buoncammino verranno dismesse alla fine del 2014, ponendo la sfida del
riuso dell’imponente edificio. Cagliari-Sardegna2019 immagina nuove funzioni e nuove destinazioni per gli spazi grazie alla mediazione dei linguaggi artistici.
Open Campus Tiscali
Ai margini dello stagno di Santa Gilla, una delle più importanti aree umide di Europa, il Campus
è nato dalla felice intuizione della società Tiscali: condividere non solo spazi, servizi e tecnologie, ma anche competenze, relazioni ed esperienze. Open Campus nasce per offrire programmi
di accelerazione per start-up digitali, spazi di coworking e un ricco calendario di eventi per tutti
gli appassionati d’innovazione e creatività, con l’obiettivo di promuovere lo spirito d’impresa
e l’innovazione. Cagliari-Sardegna2019 ha avviato una intensa collaborazione finalizzata a sostenere l’ibridazione tra competenze e la riconnessione tra settori tradizionalmente disgiunti.
Manifattura Tabacchi
Il progetto di riapertura della Ex Manifattura Tabacchi rappresenta uno dei lasciti principali
della candidatura di Cagliari, profilandosi quale hub per la filiera della creatività, uno spazio di
22.000 mq nel cuore della città restituito alla collettività con nuovi significati e nuove prospettive attraverso un modello gestionale inclusivo e aperto sia al no profit che alle imprese culturali,
tecnologiche e artigianali.
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II. STRUTTURA DEL PROGRAMMA
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39
II. STRUTTURA DEL PROGRAMMA
Partecipanti & attività
Le attività che si svolgono all’interno delle EuCHo prevedono la partecipazione ogni anno
di circa 100 creativi provenienti dai contesti internazionali più innovativi e sperimentali. La
selezione dei partecipanti non sarà un processo calato dall’alto perché i creativi verranno individuati dalle reti che, grazie ai percorsi di mobilità attivati, si stanno costituendo con l’obiettivo
di elaborare e attuare il programma artistico. Infatti, sempre secondo la logica della legacy, la
funzione delle EuCHo non si esaurisce nel 2019 ma è finalizzata a innescare un processo duraturo di co-produzione della conoscenza e dei linguaggi artistici.
I creativi porteranno le tradizioni, le sperimentazioni e le storie dei loro paesi d’origine nei
nostri territori e, grazie al partenariato consolidato, potranno riportare a casa parte delle conoscenze apprese e interiorizzate durante l’esperienza. I creativi che parteciperanno nei vari anni
alle EuCHo si troveranno di nuovo tutti insieme a Cagliari nel 2019, costituendo con le loro
produzioni e sperimentazioni la trama dell’evento inaugurale e quella dei percorsi che si snoderanno lungo i territori per tutto l’anno della candidatura.
2. Quali sono gli eventi principali che segneranno l’anno 2019?
40
Si forniscano le seguenti informazioni per ciascuno di essi:
• descrizione dell’avvenimento
• data e luogo (vedi allegato “Programma culturale”)
• partner del Progetto (vedi allegato “Programma culturale”)
• finanziamento (vedi allegato “Programma culturale”)
Abbiamo immaginato un 2019 in cui ogni giorno sia speciale: 365 giorni di eventi per un’esperienza diffusa alla scoperta dei processi e dei progetti. Il nostro programma artistico si articolerà
non solo dentro i teatri, i musei e i centri culturali ma anche tra le strade, nelle piazze, lungo gli
itinerari anche meno battuti, dentro le case private, unendo le narrazioni di pubblico e artisti.
Il percorso che ci sta guidando sino al 2019 suggerisce un modello che coniuga il momento
eccezionale tipico dei festival con il senso profondo che i centri di cultura e creatività garantiscono attraverso costanti azioni di attivazione di processi, contribuendo a soddisfare anche la
domanda latente di cultura.
Ogni giorno del 2019 sarà possibile riscoprire nel territorio della candidatura i cinque paesaggi
così come vengono reinterpretati da artisti e creativi capaci di coinvolgere nel processo di riscrittura delle trame le comunità che abitano i luoghi e i visitatori che li attraversano. Lo scenario immaginato non è mai statico, ma sempre dinamico e si sviluppa dal 2014 al 2019 seguendo
gli itinerari tracciati dai segni individuati nel concept, secondo tre momenti che arrivano ai
paesaggi nuovi, partendo da quelli attuali ed esplorando i margini posti tra loro.
L’evento inaugurale 2019
“L’opera d’arte nasce da chi la guarda, non dall’artista” - Maria Lai
Anche l’evento inaugurale è pensato secondo un modello di intervento artistico diffuso sul territorio, in cui solo la condivisione del vissuto e il coinvolgimento delle comunità consentono di
costruire il progetto artistico nella sua interezza. Ci siamo ispirati a un’idea degli inglesi Station
Opera House, la performance “Dominoes”, un grande domino di blocchi di cemento allestito in
un centro urbano che viene costruito e fatto cadere dalla comunità. Il progetto ripensato in chiave
site specific renderà Cagliari un dedalo di sentieri che si intrecciano e collegano i quartieri tra loro
II. STRUTTURA DEL PROGRAMMA
attraverso snodi significativi nella città. Useremo, in sostituzione ai blocchi di cemento, i materiali
della nostra tradizione, la terra cruda, e coinvolgeremo le comunità che abitano e attraversano la
città nell’analisi e nella definizione dei percorsi di rilievo culturale, sociale e architettonico, delle
geografie culturali che ospiteranno l’evento.
I quartieri della città saranno, inoltre, invasi dai risultati delle EuCHo del 2018, così come lo
saranno gli ulteriori territori della candidatura (siti archeologici, miniere, spiagge, scale, ascensori, piazze, vie). A guidare alcuni dei percorsi, saranno il progetto “30 piedi” del Laboratorio di
Didattica e Comunicazione dei Beni Culturali dell’Università di Cagliari che organizza un itinerario a bordo di un “treno a trazione umana”, e la app “GeniusLoci” che guiderà i visitatori in
percorsi di senso costruiti seguendo caratteri determinati dai loro gusti e dalle loro aspettative.
Così come le file di blocchi del progetto “Dominoes” legheranno i quartieri tra loro, il gruppo attivo nel Sulcis Iglesiente, “Progetto Barega”, creerà un’azione per rigenerare la rete di
comunicazione interterritoriale rappresentata dai castelli medievali della valle di Cixerri (Castello Salvaterra di Iglesias, Castello di Gioiosa Guardia di Villamassargia, Castello dell’Acquafredda di Siliqua, Castello di San Michele e Castel di Castro a Cagliari). Come accadeva nel
Medioevo, quando grandi pire di fuoco sui punti più alti di questi presidi squarciavano il buio
facendo viaggiare progressivamente il segnale di pericolo fino al Castello di Cagliari, a partire
dall’evento inaugurale e per tutto il 2019 questa comunicazione verrà riattivata attraverso fasci
luminosi, ridando nuovo senso al network.
Ogni visitatore non riuscirà a vivere tutte le esperienze offerte. Ognuno avrà bisogno dei
racconti dell’altro per vivere l’evento complessivo.
PAESAGGIO DELL’OSSIDIANA
Abbiamo deciso di partire dalle radici, dai segni del nostro patrimonio storico e archeologico
(progetti 1-3) e dalle tracce ancora vive del patrimonio immateriale (progetto 8), per un cammino che ci porta a indagare le nuove forme di abitare lo spazio, le inedite relazioni tra bene
culturale e territorio e le forme abitative sperimentali (progetti 4-7).
1. Her(m)itage
Da settembre del 2014 avvieremo una collaborazione con l’Hermitage di San Pietroburgo
un progetto di cooperazione internazionale su tutto l’asse archeologico, fino all’attivazione
di forme di confronto con la sezione contemporanea del prestigioso museo. Grazie a tale collaborazione, nel 2019 riusciremo a mettere in risalto l’enorme patrimonio archeologico della
Sardegna, sinora poco promosso e conosciuto. Da un fitto calendario di incontri nei vari siti con
rinomati archeologi e filosofi, scelti in collaborazione con l’Hermitage, nascerà la progettazione
di una serie di eventi diffusi in tutto il territorio.
2. Monumenti aperti
Monumenti Aperti è l’occasione in cui tutti i monumenti, alcuni dei quali spesso chiusi al pubblico, vengono aperti e animati da più di 5.000 volontari, in qualità di guide turistiche. A partire
dal 2015 la manifestazione verrà riproposta in linea con i temi della candidatura e arricchita con
performance artistiche che coinvolgeranno le diverse culture presenti nell’Isola, insieme a una
sempre più stretta e qualificata contaminazione con le proposte degli artisti in residenza ( EuCHo),
per favorire una costante crescita di relazioni con il resto dell’Italia e dei Paesi Europei. Nel 2019
il format verrà riproposto su scala annuale: ogni weekend il pubblico potrà accedere a una rete
di monumenti di un determinato territorio, che ospiterà, tra l’altro, specifiche istallazioni.
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II. STRUTTURA DEL PROGRAMMA
Nel maggio 2019, a partire dalla festa di Sant’Efisio (la processione religiosa più importante della
Sardegna), saranno aperti tutti i monumenti che sono stati al centro del progetto.
3. Riscritture
Il progetto propone una riscrittura plurale del territorio attraverso la sperimentazione di
linguaggi e tecnologie, combinando due direttrici spaziali: quella fisica e quella virtuale. Il
processo di riscrittura sarà condotto attraverso una serie di EuCHo nel territorio che ci permetteranno di esplorare i quartieri grazie a specifici progetti artistici. Nel 2014 è stato sperimentato
un primo modulo con il progetto “EureCa!” dei fotografi Vanessa Winship e George Georgiou,
a cui faranno seguito nei prossimi anni le residenze del regista franco-olandese Stefani Odoardi
e degli artisti Elisa Fontana, Sabrina D’Alessandro, Graeme Miller. Gli output di tali EuCHo
andranno a costituire i contenuti di una mobile app tutta cagliaritana, “GeniusLoci”, che di fatto
diventerà un contenitore virtuale dei processi di reinterpretazione del territorio. “GeniusLoci”
sarà, da un lato, una sorta di “diario etnografico” dell’esperienza artistica, dall’altro una guida
culturale e turistica originale, dal momento che gli utenti potranno trovare al suo interno diverse
modalità per conoscere ed esplorare la città di Cagliari e il Sud Sardegna.
4. My House is a Le Corbusier
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Si tratta di un progetto di residenze dell’artista sardo Cristian Chironi all’interno delle case di
Le Corbusier presenti in tutto il mondo, da realizzare in collaborazione con la Fondation Le
Corbusier a partire dal 2015. L’idea nasce da un episodio realmente accaduto a Orani, paese
natale di Costantino Nivola, artista sardo di fama internazionale, il quale, negli anni settanta,
tornò alla sua terra di origine, portando un progetto di Le Corbusier per costruire la casa per il
nipote, per poi scoprire, non senza stupore, che la realizzazione della casa non corrispondeva
all’idea originale. Chironi individua in questa storia i potenziali per consentire un’indagine sul
rapporto tra una forma di architettura ideale e la sua funzionalità reale, evidenziando il potenziale scollamento tra opera e fruitore.
Dal 2015 al 2018, Chironi ritornerà ogni anno a Cagliari restituendo gli esiti del lavoro svolto
in residenza in un dialogo continuo con la Sardegna. Nel 2019 l’artista abiterà ogni trimestre
una diversa EuCHo di Cagliari-Sardegna2019, legando il tipo di intervento artistico a un luogo
abitato negli anni precedenti.
5. House is Open
Ogni settimana tre quartieri (o borghi) del territorio apriranno le proprie case per ospitare installazioni e opere artistiche della collezione permanente della Galleria Comunale d’Arte (artoteca), divenendo in tal modo spazi espositivi informali. Parallelamente, verranno organizzate
una serie di EuCHo grazie a una curatela tandem tra Bush Hartshorn (Dansehallerne) e un
giovane curatore sardo. Nel periodo 2015-2018 si inviteranno nel territorio artisti internazionali
per creare dei lavori site specific da fruire all’interno di abitazioni: performance da bagno,
da cucina o spettacoli di danza realizzabili in uno spazio ristretto. Nel 2019 sarà realizzato un
fitto calendario di performance ordinabili telefonicamente e fruibili comodamente a domicilio.
6. Nuove Solitudini
Con questo progetto abbiamo intenzione di trasformare le ex carceri di Buoncammino in un
luogo di accoglienza culturale, di riscatto sociale, di ricovero e pianificazione contro le nuove
II. STRUTTURA DEL PROGRAMMA
solitudini (chi ha perso un lavoro, un divorziato, chi è appena uscito da un’istituzione totale).
L’intera trasformazione dello spazio sarà accompagnata dalla ricerca artistica di Alessandro
Toscano, in rete con altri creativi internazionali, con un progetto che esplora in modo attivo il
confine tra città e periferia penitenziaria.
Dallo spazio rivisitato di Buoncammino faremo partire una serie di azioni urbane contro la
solitudine, tra cui “The plan against loneliness”: interventi artistici, progetti di design urbano
e nuova socialità che possono essere realizzati soltanto grazie alla collaborazione tra due o più
persone. Rientra in queste azioni la panchina contro la solitudine, una seduta per due, che apparirà nelle strade di Cagliari nel 2019 in 100 esemplari e che segnalerà che chiunque vi si siede
ha voglia di condividere qualcosa, un pensiero, un gesto, una parola.
7. AntiOikos
Con questo progetto intendiamo creare una rete di itinerari turistici contrassegnata dalla costruzione partecipata di “stazioni di sosta” nell’intero Sulcis Iglesiente.
“AntiOikos” si ispira alla figura di Sant’Antioco, santo nero giunto nell’arcipelago sulcitano
dall’Africa. Il Santo esemplifica la storia di accoglienza e multiculturalità del Sulcis Iglesiente:
da un lato la casa (Oikos), che coincide con il tradizionale abitativo diffuso, dall’altro la città di
fondazione (Anti-Oikos), nata per ospitare le maestranze straniere.
Il progetto, che si realizza a partire dagli incontri EuCHo della Miniera di Monteponi a Iglesias e
della Miniera di Serbariu di Carbonia, trova fondamento proprio in questa tradizione dell’ospitalità:
selezionati degli spazi sul territorio, dal 2017 al 2019, i viaggiatori saranno invitati a realizzare le
proprie stazioni di sosta con materiali ecocompatibili. Dalla progettazione open source, passando per
la realizzazione dell’edificio, fino al suo impiego, “AntiOikos” ci permette di lasciare alle comunità
partecipanti spazi e luoghi riproducibili e un’esperienza concreta sui vantaggi ecologici.
8. Cagliari-Sardegna cammina in Europa. Per una ritualità contemporanea
Cagliari, dal 2015 al 2019, diventa palcoscenico di azioni itineranti che combinano riti tradizionali e contemporanei di diverse culture europee e non solo. Il mito, il rito, il gioco sono
i primi schemi conoscitivi, le strutture attraverso cui indagare la memoria, i processi creativi,
il valore di appartenenza e cittadinanza in diverse regioni d’Europa. Il confronto tra identità
culturali e artistiche così fortemente caratterizzate sarà possibile grazie all’incontro con artisti
che esplorano i territori di confine tra sacro e profano.
La prima azione, prevista per il 2015, sarà un progetto sul rito contemporaneo con l’artista svizzero Massimo Furlan, chiamato a sviluppare una performance in cui rigioca da solo in campo
la partita chiave dello storico scudetto del Cagliari del 1970, della quale non esiste alcuna documentazione video, in presenza del pubblico e di un cronista sportivo. La preparazione dell’evento comporterà un’attività di ricerca di materiale documentario (soprattutto racconti e testimonianze) da far poi confluire in una mostra al Search (sede espositiva dell’archivio comunale).
Nel triennio 2016/2018 ci saranno residenze internazionali di ricerca-produzione, itinerari performativi e installativi, dove il processo artistico è proposto come esperienza cognitiva, attraverso l’esplorazione delle simbologie artistiche e rituali dell’amore sacro e profano, osservate
sia in relazione alle culture tradizionali che a quelle urbano-metropolitane. Quale oggi sia la
valenza del sacro nelle diverse culture europee sarà oggetto di indagine e riflessione. Nel 2019
organizzeremo tre focus itineranti di ritualità urbane, cadenzati in diversi periodi dell’anno che
daranno visibilità alle produzioni realizzate negli anni precedenti.
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II. STRUTTURA DEL PROGRAMMA
PAESAGGIO DELL’ARGENTO
Il Paesaggio dell’Argento riconnette le vecchie e le nuove generazioni, i saperi tradizionali e le
nuove competenze. E lo fa indagando e dando espressione alle ricerche sperimentali, ai nuovi
modelli di trasmissione della conoscenza anche attraverso l’uso creativo delle tecnologie (progetti 1-5) ma anche riconnettendo i flussi generazionali, studiando forme nuove per non perdere
la centralità che la figura dell’anziano da sempre ha avuto nella tradizione sarda e che noi vogliamo che abbia anche negli scenari più innovativi (progetti 6-8).
1. Exploratorium
In collaborazione con l’Università di Cagliari, doteremo la città di un museo interattivo della
scienza che avrà sede nel Palazzo delle Scienze, in centro città, storicamente destinato agli istituti
scientifici universitari in via di trasferimento nel complesso di Monserrato. L’Exploratorium sarà
al centro di un sistema diffuso di eventi e progetti realizzati con il coinvolgimento di CRS4, Osservatorio astronomico, Radio Telescopio di San Basilio, Festival della Scienza e varie imprese
hi-tech del territorio. Oltre a dotarsi di istallazioni interattive e laboratori didattici e a ospitare ogni
anno il Festival della scienza, dal 2016 il centro diventerà la sede di una serie di EuCHo (a cura
di ricercatori, scienziati, ecc) che, insieme alle compagnie del teatro di figura sardo, costruiranno
format per raccontare ai bambini le più importanti scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche. Gli spettacoli saranno presentati nel 2019 tutte le domeniche mattina all’interno del museo.
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2. Teatro Lirico 3.0
La Fondazione Teatro Lirico di Cagliari sta applicando in via sperimentale nuove tecnologie
alla produzione lirica. Il 30 luglio 2014 Cagliari ha ospitato il primo esperimento di Opera interattiva con Google Glass. L’evento è stato così commentato anche dal New York Times: “Il
Paese che ha dato l’opera al mondo sta per portarla nel ventunesimo secolo”.
A partire da questo esperimento, la ricerca si concentrerà su interaction design, user experience,
wearable technologies, Internet of things, gaming e gamification, consolidando partnership di
altissimo livello internazionale. Nel 2019 tutte le applicazioni innovative saranno esperibili in
connessione con le tre attività artistiche principali del teatro (opera, sinfonica, balletto).
3. Rimessa 2.0
L’Isola da alcuni anni è luogo fecondo di iniziative imprenditoriali nuove e di idee sovente geniali. Con Rimessa 2.0 vogliamo intercettare proprio questo patrimonio di intelligenze e
cervelli “fuggiti”. Il tesoro dei nostri conterranei residenti all’estero e delle loro esperienze
vincenti rappresenta, sotto questo profilo, lo scrigno di “rimesse immateriali” cui attingere costantemente. Pertanto, a partire dalla performance “Italiani di frontiera” di Roberto Bonzio, una
rete di imprese creative e di artisti produrrà, dal 2015 in poi, 52 spettacoli e video sottotitolati,
ispirati a 52 storie di sardi emigrati innovatori nel settore dell’hi-tech, che nel 2019 verranno
presentati ogni settimana al Teatro Civico di Castello.
4. Hackathon della Cultura Europea
Con questo progetto vogliamo rafforzare le competenze tecnologiche degli operatori culturali. Inizieremo il percorso identificando e rendendo pubblici tre gap tecnologici degli operatori
e/o delle istituzioni culturali del territorio. Attraverso una 24 ore non stop, i partecipanti (svi-
II. STRUTTURA DEL PROGRAMMA
luppatori, comunicatori, designer), che lavorano in gruppo e secondo le richieste degli operatori culturali, saranno chiamati a trovare soluzioni digitali vincenti. Alla fine di ogni evento,
i vincitori avranno come premio il finanziamento della soluzione suggerita. Se tra il 2015 e
il 2018 gli Hackathon verranno svolti con partecipanti nazionali, nel 2019 organizzeremo sei
appuntamenti con ospiti internazionali.
5. Sulcis Lab
Il progetto intende mettere in sinergia le abilità artigianali con le competenze della nuova progettazione del design e della digital fabrication, con l’obiettivo di incoraggiare la nascita di
botteghe artigiane innovative sui temi design, moda-accessori, interior design e textile design
e di potenziare il bagaglio di conoscenze professionali e manageriali finalizzate allo sviluppo
dell’autoimprenditorialità. Il progetto si articola attraverso residenze di studenti provenienti
da prestigiose scuole europee di design e di artigiani dell’area mediterranea che, insieme, svilupperanno un brand territoriale. Tutte le produzioni originali realizzate dal 2014 in poi costituiranno nel 2019 il materiale da esporre nel nuovo portale dell’artigianato che verrà inaugurato a
Cagliari nel 2016 presso la Passeggiata Coperta (Bastione di Saint Remy), anche con l’obiettivo
di renderlo il punto di incontro delle botteghe artigiane dei quattro quartieri storici della città.
6. Elderly People Mobility
Con questo progetto vogliamo facilitare l’accesso in Europa per le persone anziane con
competenze linguistiche limitate, aumentando così la mobilità transnazionale. I partecipanti
dei diversi paesi, non condividendo una stessa lingua, saranno coinvolti secondo una propria
passione o professionalità, in modo da compensare attraverso forme non verbali le difficoltà
di comprensione reciproca. Questi scambi partiranno sin dal 2015, per articolarsi in maniera
capillare nel 2019 coinvolgendo almeno dieci diverse nazioni d’Europa e del Mediterraneo.
7. Bring the Happy
I centenari sardi sono oggetto di studio da parte del progetto “AKeA” che mappa tutti i centenari sardi e osserva una correlazione tra età e indicatori genetici, sociali e antropologici. Ma il
fattore determinante per la longevità risulta essere l’affetto familiare. A partire da questa ricerca, vogliamo realizzare un album collettivo, ricostruendo i volti dei centenari sardi, le storie e,
soprattutto, la percentuale di felicità delle loro vite.
Nel 2019, in collaborazione con il gruppo Invisible Flock, si creerà una versione site specific
del progetto “Bring the Happy”, volto a offrire una panoramica della felicità attraverso una
mappa 3D creata dalle persone del luogo ed esposta in forma di installazione nei locali del
Search. La mappa, elaborata sulla base del materiale raccolto, sarà corredata da una versione
web e il progetto si chiuderà con una presentazione performativa e con mostre fotografiche sui
centenari. Il tutto si trasformerà in una festa di compleanno dei centenari di tutta la Sardegna.
8. Argento Vivo
Il progetto prenderà forma a partire da una partnership tra un brand di abbigliamento sportivo
rivolto a giovanissimi e il collettivo Wearable Experiments (WE:EX), una compagnia che sviluppa tecnologie da indossare. Attraverso questa partnership svilupperemo una serie di abiti
per anziani, fatti di jersey haptic feedback, un tessuto ideato per sportivi professionisti, capace
di ricevere in tempo reale dati attraverso dispositivi bluetooth da smartphone e trasformarli in
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II. STRUTTURA DEL PROGRAMMA
impulsi che stimolano movimenti compiuti negli sport. Indossando questi abiti, gli anziani potranno provare sensazioni reali di movimenti virtuali, simulando la pratica di attività sportive
anche estreme. “Argento Vivo” permette di sovvertire le regole di ciò che è generalmente riservato alle fasce giovanili. In tal modo, vogliamo ampliare per gli anziani lo spettro del possibile, favorire la fruizione dello spazio esterno e promuovere una riconciliazione con il corpo.
Nel 2019 organizzeremo una sorta di “giochi senza frontiere” legati alle attività sportive praticate dagli anziani.
PAESAGGIO DEL SALE
Il Paesaggio del Sale mette al centro la dimensione dello scambio che ha modellato la cultura sarda: dal concetto tradizionale di vicinato come fondamentale economia di supporto, alle riflessioni
ispirate al pensiero gramsciano, fino alle nuove pratiche di condivisione quali quella di Sardex,
circuito di credito commerciale riconosciuto in Europa come modello vincente. Vogliamo valorizzare la dimensione del “fare”, mettendo in rete competenze non codificate, finalizzate al recupero di una socialità di quartiere che rivitalizzi il tessuto urbano di insediamento (progetti 1-8).
Vogliamo esplorare il rapporto con l’altro in tutti i suoi aspetti: da quelli legati alla condivisione di
risorse e conoscenze fino a quello intrigante della cura e dello stare insieme (progetti 9-10).
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1. Progetto Gramsci
Il progetto ruota intorno alla figura di Antonio Gramsci e verrà attivato insieme alle diverse istituzioni che promuovono la figura dell’intellettuale sardo, a cominciare dalla Summer School che,
prevista a settembre, ospiterà anche l’artista svizzero Thomas Hirschhorn, chiamato a raccontare, in
un incontro pubblico, il suo progetto su Gramsci, realizzato a New York nel 2013. Tale occasione
ci permetterà di costruire i presupposti per lanciare una call internazionale che, rivolta ad artisti e
curatori, è finalizzata alla costruzione di un articolato progetto di residenze per tutto il 2018 e a
immaginare, quale esito, gli eventi diffusi su tutto il territorio regionale per l’intero 2019.
2. Mitzas. An Uncommon Project
Mitzas è un nuovo format che nasce a partire da Sardex e mette in rete una serie di soggetti
del territorio i cui principi fondanti sono la collaborazione, la solidarietà e la condivisione. È
dedicato ai membri di eco-comunità, agricoltori naturali, cooperative e imprese di economia
solidale, avvocati, sociologi, politici, economisti, scienziati e accademici, attivisti sociali.
Con questo progetto vogliamo rielaborare le pratiche di condivisione economica attive sul
territorio sardo, mettendole in relazione con le riflessioni globali, soprattutto nel mondo economico, grazie anche alla collaborazione con Mission Models Money, rete che si propone di
trasformare il modo in cui i professionisti del settore artistico e culturale usano le proprie risorse
per creare eventi dall’alto interesse pubblico.
Mitzas è un luogo per costruire nuove forme di collaborazione attraverso una serie di workshop
e scambio di buone pratiche. La prima edizione sarà a ottobre 2014 e verrà articolata su più
spazi, attraverso un format che prevede incontri, talk show, speed date e workshop. Il format
crescerà di anno in anno, sino a diventare un progetto che entrerà in rete con il Festival di filosofia di Cagliari e con una serie di festival letterari del territorio per un’edizione totalmente
internazionale nel 2019. In ogni edizione sarà invitato un ospite diverso. Tra gli artisti già individuati citiamo: Anna Faroqhi, Hannah Hurtzig, Rimini Protokoll.
II. STRUTTURA DEL PROGRAMMA
3. S’Agiudu Torrau
La pratica S’Agiudu Torrau, espressione sarda che indica le forme di aiuto reciproco, di condivisione e di scambio di saperi intorno alle comunità, viene ripresa dalla start-up sarda Mano,
una app che permette di chiedere aiuto nel vicinato per risolvere un problema pratico. Con
questo progetto vogliamo promuovere lo sviluppo di una rete di contatti a livello di quartiere e
ricucire il tessuto sociale urbano. Partiremo dalla costruzione di interazioni fra singoli individui basate sull’aiuto reciproco per arrivare, con un sistema di gamification, a collaborazioni di
gruppo volte a intervenire collettivamente sulle tematiche sensibili del quartiere migliorandone
la vivibilità.
Nel 2017 il progetto, attualmente in fase di sperimentazione in due quartieri di Cagliari, sarà
attivo nell’intero territorio della candidatura e la premialità sarà determinata dal diritto a scegliere un progetto artistico da inserire nel proprio territorio (committenza dal basso) su idee di
artisti internazionali presenti nelle EuCHo di ciascun quartiere. Ogni opera sarà realizzata per
essere inaugurata nel 2019 il giorno della festa del quartiere. Introdurre o reintrodurre le feste
di quartiere, costruite in rete con operatori culturali e con una vera e propria “drammaturgia
della festa”, così come è già accaduto nel quartiere di Sant’Elia nel luglio del 2014, è un fattore
importante perché aiuta le comunità a ricostruire un senso di appartenenza e condivisione.
4. Ordire
Per esplorare la relazione tra danza, moda e performance, proporremo a coreografi e designer
di lavorare in collaborazione con sarti e stilisti locali al recupero del patrimonio manifatturiero
tradizionale e alla rivisitazione, in chiave contemporanea, della memoria e dei suoi segni. Dopo
un primo step dedicato alla formazione, alla costituzione di gruppi di lavoro interdisciplinari e
allo scambio tra pratiche e tecniche artistiche e gestionali, l’intero processo di produzione sarà
sempre aperto al pubblico con momenti di restituzione performativa del percorso. I gruppi in
residenza lavoreranno alla progettazione di un Contemporary Concept Store e alla creazione di
una collezione Cagliari-Sardegna2019 che verrà presentata in occasione dei maggiori appuntamenti internazionali della moda: sfilate e showroom impreziositi da suggestive coreografie.
Una volta terminati scene e costumi e affinata la creazione coreografico-performativa, la città
di Cagliari diventerà palcoscenico aperto degli spettacoli, restituendo alla comunità l’esito
del lavoro svolto nei cinque anni.
5. Back Home
Oggi in Sardegna abitano poco più di 1.600.000 persone, ma sono oltre seicentomila i sardi emigrati nel mondo molti dei quali con ruoli importanti nell’industria e nella ricerca (cfr. “Rimessa 2.0”). Con “Back Home” metteremo al centro le competenze artistiche di origine sarda
nell’ambito della curatela. Sarà una vera e propria carte blanche che, a partire dal 2015, ci
accompagnerà sino al 2018, per un totale di quattro progetti di curatela, presentati collettivamente nel 2019. La prima professionalità scelta è Silvia Fanti, fondatrice di Xing, network dedicato
all’ideazione di eventi multidisciplinari, formati anomali e piattaforme esecutive spesso inedite,
connesse alle time based art. Nel 2015 Fanti proporrà a Cagliari un progetto dedicato alla live art.
6. Witt – We Are In This Together
Nel 2015 avvieremo il progetto Witt, fondato su un protocollo di intesa tra aziende del territorio, associazioni e imprese culturali. Il progetto prevede il coinvolgimento di associazioni e
imprese nella fornitura di servizi aziendali di welfare e non (ludoteca, laboratori, prestazioni di
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II. STRUTTURA DEL PROGRAMMA
varia tipologia quali social media marketing, packaging restyling), a cui verranno corrisposti
beni e servizi funzionali allo svolgimento delle attività culturali (supporto nella gestione amministrativa, nella comunicazione, nella logistica). Consolidati i binomi tra imprenditoria locale e
artisti, nel 2019 le sedi delle imprese diventeranno spazi espositivi e performativi, visitabili
per tutte le comunità. In tal modo potremo creare originali spazi espositivi per artisti, ma anche
occasioni di visibilità per l’impresa locale, in una logica di reciproca sostenibilità.
7. Passioni
Passioni nasce per dare visibilità e gratificazione al connoisseur che è dentro di noi, indipendentemente dagli studi fatti o dal lavoro svolto, favorendo lo scambio, la condivisione di saperi
e competenze che altrimenti rischierebbero di rimanere inespressi. Il progetto prevede infatti la
creazione di un albo pubblico delle competenze. Aderendo a tale albo, le persone dichiarano
di voler mettere a servizio degli altri le proprie passioni e nel 2019 avranno diritto a un badge
geolocalizzato di riconoscimento del campo di interesse, divenendo dei punti di riferimento
per chiunque attraversi e viva la città. Fin dal 2015, i volontari di Passioni saranno attivamente
coinvolti nell’accoglienza di turisti e visitatori, è nella creazione di percorsi di condivisione
della conoscenza su tutto il territorio di candidatura.
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8. Seeds. Smart People Together
Con questo progetto vogliamo dare ai visitatori uno strumento attraverso cui premiare l’ospitalità, la professionalità, la cortesia di residenti, enti, imprese e dipendenti coinvolti a vario titolo
nel processo di Cagliari-Sardegna2019 al fine di mapparne la soddisfazione e offrire loro uno
strumento di premialità e riconoscenza. Il progetto si fonda pertanto sull’utilizzo di una mobile app che dal 2019 permetterà al visitatore di avere un sistema di voting (seeds) per valutare
la qualità del servizio ricevuto.
9. Con Cura
Dal 2006, a Ussassai è stato realizzato “A manu pigada” (presi per mano), progetto sperimentale rivolto a un gruppo di giovani in cura presso il Centro di Salute Mentale, con l’obiettivo di
utilizzare i rituali collettivi legati alla panificazione nell’ambito di un’esperienza terapeutica
e di realizzare un percorso di montagna-terapia, rivolto a giovani con gravi problemi psichiatrici e grave isolamento sociale. A partire da questa esperienza, nel 2014 si terrà “Sentieri di
libertà”, convegno itinerante al quale parteciperanno oltre 230 iscritti provenienti dai centri di
salute mentale di dieci regioni italiane. A partire dal 2015, potenzieremo il convegno itinerante
attraverso esperienze di artisti, per ampliare il confronto con pratiche internazionali. Nel 2015
saranno ospiti di “Sentieri di Libertà” gli olandesi di “Dance for Health & Parkinson” che negli
ultimi anni hanno introdotto esperienze innovative, producendo benefici e miglioramenti nel
trattamento del morbo di Parkinson attraverso la danza contemporanea, investigando l’impatto
che la pratica può avere sul sistema neurologico. Nel 2019 porteremo le esperienze vissute nel
quadriennio precedente all’interno dell’edizione “Sentieri e libertà 2019”.
10. A Culture Bite
L’agricoltura, la pesca artigianale e i processi tradizionali di produzione del cibo sono parte
integrante dell’identità e della memoria bioculturale di Cagliari e del suo territorio. Con questo
progetto vogliamo intraprendere un percorso fisico e ideale che si sviluppa nei territori seguen-
II. STRUTTURA DEL PROGRAMMA
do due direttrici, la Terra (spazio rurale) e l’Acqua (mare, laguna, stagni, saline) che convergono nella dimensione urbana, nella Città. Le dinamiche di relazione si sviluppano attraverso
esperienze artistiche che utilizzano spazi e luoghi normalmente adibiti alle attività produttive,
stimolando la partecipazione attiva del viaggiatore nei processi di creazione e produzione. Il
collegamento “Città-Terra” avverrà coinvolgendo il tessuto produttivo del Sud Sardegna attraverso le strutture ricettive rurali diffuse che ospiteranno una serie di EuCHo dedicate alla
riflessione sul rapporto cibo-viaggiatore. Il collegamento Mare-Città verrà ricostruito attraverso
il coinvolgimento del viaggiatore in attività strettamente legate al mondo dell’Acqua: fare/recuperare reti-nasse, imparare l’arte della costruzione delle vele che ha a Cagliari un’eccellenza
mondiale nell’atelier di Andrea Mura dentro il Parco del Molentargius, restaurare barche, partecipare alle iniziative previste nelle EuCHo “liquide”, quali le peschiere didattiche.
Nel 2019, la ricerca di sapori e ricette avverrà 365 giorni l’anno, anche in luoghi “non convenzionali”, attraverso il coinvolgimento di artisti, food designer e chef in residenza.
PAESAGGIO DELL’ACQUA
Nel Paesaggio dell’Acqua vogliamo andare fino in fondo, esplorare tutti i linguaggi, da quelli
performativi a quelli verbali, da quelli iconici, musicali fino a quelli matematici. Esploriamo
i significati e insieme gli usi, partendo da quelli dei bambini, dei ragazzi e da quelli che nel
2019 compiranno 18 anni (progetti 1-2), per proseguire con la sperimentazione di tutti i nuovi
linguaggi artistici (progetti 3-6) sino al tema che ci sta a cuore, il plurilinguismo, le lingue minoritarie e la nostra lingua sarda (progetti 7-9).
1. Tuttestorie
Tuttestorie è un festival letterario che coinvolge bambini e ragazzi (0/16 anni) attraverso le
famiglie, le scuole e le biblioteche. A partire dall’edizione del 2014, vogliamo accrescere la
dimensione internazionale attraverso il rafforzamento di partnership con istituti di cultura e
organizzatori di festival per bambini e adolescenti (sia letterari che di arti performative) e fiere
dedicate all’editoria per ragazzi. Tra il 2014 e il 2018, vogliamo costruire un festival internazionale che viva una volta all’anno il suo massimo momento di festa collettiva, ma possa cucire
le sue varie edizioni attraverso un’attività interdisciplinare che si sviluppi mese per mese, recuperando la dimensione quotidiana di un progetto che per tutto l’anno accoglie la sua comunità.
Nel 2019, a una edizione più ricca e internazionale del festival vogliamo aggiungere una serie
di attività di formazione indirizzate a insegnanti, bibliotecari, educatori, con la nascita di una
Summer School sull’editoria per ragazzi al fine di mettere a confronto le migliori esperienze
europee e i possibili intrecci con altri linguaggi artistici.
2. Pensare l’Europa
È un progetto di pratiche filosofiche rivolto ai ragazzi che diventeranno maggiorenni nel 2019
e che vogliamo coinvolgere sin dal 2015 in una riflessione internazionale sull’idea di Europa.
Tra il 2015 e il 2018, i ragazzi di cinque diversi paesi europei (Belgio, Lussemburgo, Spagna,
Germania e Bulgaria) si incontreranno ogni anno in una diversa città, per approfondire e immaginare un’Europa del futuro e per progettare l’evento finale che si terrà a Cagliari nel 2019 e che
prevederà una serie di incontri nei café storici della città, spazi significativi del significato stesso
di Europa, così come sostiene George Steiner nel suo libro Una certa idea di Europa.
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II. STRUTTURA DEL PROGRAMMA
3. Fluid Sounds
Fluid Sounds è il progetto dedicato alle sperimentazioni sonore e audiovisive che accompagna la strutturazione dei contenuti del Padiglione Nervi, attraverso alcuni step. Nel 2014 si terrà
una tre giorni di incontri e confronti con il direttore del Mutek, Alain Mongeau, il direttore del
premio romano Sonic Arts Award, Stefano Tedesco e la rete dei soggetti del territorio attenti
alla new media art. Dal 2015, ospiteremo alcuni artisti in residenza, chiamati a realizzare una
serie di installazioni sonore, a iniziare dalla spiaggia del Poetto e dal Parco del Molentargius
con l’artista francese Pierre Sauvageot. Nel 2019 il Padiglione Nervi sarà aperto tutti i giorni
con focus tematici mensili.
4. BJCEM – Biennale dei giovani artisti del Mediterraneo
Per il periodo 2015/2018, vogliamo lavorare con gli artisti coinvolti nella Biennale del Mediterraneo, invitandoli, all’interno di una serie di EuCHo, a riflettere su tutti i temi affrontati
nel Paesaggio del Sale. Nel 2019 ospiteremo a Cagliari la XIX edizione della Biennale, con
un evento diffuso (spazi in tutto il territorio del Sud Sardegna) aumentando il numero di artisti
(circa 300) e la durata sino a tre mesi. Questa esperienza è in linea con l’ambizione della città
di Cagliari di candidarsi a ospitare l’edizione del 2020 di “Manifesta”.
50
5. Nuove Emergenze
Il progetto arricchisce il percorso dedicato ai nuovi linguaggi iniziato con “Fluid Sounds” e con
la “Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo”. Metteremo in rete i numerosi soggetti locali
che si occupano di arti performative con una serie di festival e spazi indipendenti europei, ma
anche del mondo, con focus sul Mediterraneo, sul Sud America, a partire dall’Argentina e dal
Cile, e sul Nord America, a partire dalla scena newyorkese, fino al triangolo Portland (USA),
Seattle (USA), Vancouver (Canada). Tutti i teatri del territorio ospiteranno sino al 2018 residenze internazionali di produzione e co-produzione che andranno a costruire nel 2019 una stagione
diffusa all’interno degli spazi teatrali e culturali con progetti site specific e di comunità.
6. Creative Academy
Tra i progetti di punta del nostro programma artistico, la “Creative Academy” sarà il risultato di
un processo di ricerca (2015-2018) che andrà a costruire un nuovo modello di formazione legato
alla creatività, pensato in particolare per i paesi del Mediterraneo che ancora oggi scontano forti
debolezze nel settore della formazione artistica. In occasione dell’inaugurazione della Creative
Academy nel 2019, la Scuola estiva della Facoltà di Architettura e l’Alta Scuola del Paesaggio,
che abiterà il Parco del Molentargius già dal 2017, sperimenteranno architetture temporanee e
interventi paesaggistici che andranno a segnare i territori, sul modello “72hours urban action”.
7. Language Factory
Il sardo è una lingua fatta di giochi linguistici, sensi metaforici, espressioni a volte intraducibili
e figure retoriche. L’ellissi e la sineddoche la rendono di poche parole, privilegiando l’intuito
alla sintassi completa. I sardi preferiscono esprimersi nel silenzio, nelle parole non dette, tenute
dentro, conservate gelosamente da occhi indiscreti. I sardi hanno un rapporto ambiguo con la
comunicazione, quando questa è intesa come apertura, dialogo, messa a nudo della personalità.
Comunicare è quasi spogliarsi, rinunciare alla corazza protettiva e alle difese.
II. STRUTTURA DEL PROGRAMMA
Muovendo da questi presupposti, vogliamo partire dalla lingua come motore di sviluppo culturale. Parole, suoni, musicalità, potere espressivo della lingua si intrecciano con altri linguaggi ed espressioni culturali e artistiche, come la polifonia del canto a tenore, la composizione
poetica e gli schemi metrici delle cantate logudoresi e campidanesi, la musica tradizionale
delle launeddas, l’arte della tessitura, l’arte della ceramica. Con “Language Factory” miriamo
dunque alla creazione di un centro multidisciplinare di studi sui linguaggi profondi e trasversali (del corpo, verbali, iconici, musicali, matematici, informatici, inventati, ecc.). Il centro
coinvolgerà, nelle sue attività di ricerca e sperimentazione, artisti, musicisti, operatori culturali,
makers, reti universitarie, centri di ricerca scientifico-tecnologica, conservatori di musica, teatri,
festival letterari, di filosofia e scientifici, istituti di design, scuole di ogni ordine e grado, comunità
di immigrati, centri di studio sulla lingua sarda, associazioni a sostegno delle disabilità sensoriali
e associazioni sportive. La “Language Factory” sarà inoltre in rete con i progetti di San Sebastian2016 e di Leeuwarden2018 dedicate alla riflessione sulle rispettive lingue minoritarie.
Nel 2014 inizieremo le attività della Factory con una EuCHo a cura di Nina Feldman che percorrerà
ogni giorno a piedi diverse parti della città, fermandosi a conversare in italiano e chiedendo in dono
delle parole sarde da riportare su adesivi che caratterizzeranno i luoghi del suo passaggio. Negli anni
a seguire ci saranno EuCHo con Sabrina D’Alessandro, Elena Morando e con la compagnia del
Teatro Microfratture. Ci saranno inoltre delle EuCHo legate alla dimensione teatrale che, attraverso
il cosiddetto constructed language theatre, esploreranno le potenzialità delle lingue inventate. Nel
2019 verranno presentati i risultati delle EuCHo che si sono svolte negli anni precedenti.
8. Noa Language School
Con questo progetto, ideato in collaborazione con l’artista Mounira Al Solh, vogliamo dare
continuità all’idea di Angela Serino (membro del team artistico della Kunshuis SYB nella Friesland). Il progetto verrà realizzato nel 2019 con artisti che invitano il pubblico ad apprendere
o disimparare lingue esistenti o inventate, con l’obiettivo di scoprire altro da sé e costruire un
senso nuovo di comunità, esplorando le diverse lingue usate nella regione.
9. Poetry Slam
“Poetry Slam” sarà uno degli esiti della riflessione sulla lingua. Nel 2019 organizzeremo una serie di
competizioni orali tra poeti, ma anche cantanti rap, che giocheranno utilizzando una qualsiasi delle
24 lingue parlate in Sardegna. Inoltre il collettivo Kinkaleri e il poeta della beat generation John
Giorno proporranno “Pasto Pubblico”, un progetto che vuole diffondere la parola poetica attraverso
il telefono. Alla “Poetry Slam” si legheranno, infine, le installazioni di Robert Montgomery.
PAESAGGIO DEI VENTI
Nel Paesaggio dei Venti rappresentiamo, attraverso la mediazione dei linguaggi artistici, il ruolo
che Cagliari e la Sardegna hanno come porta tra le due sponde, Nord e Sud, del Mediterraneo,
come soglia da attraversare, come quel margine, quell’interstizio, da abitare sviluppando forme
e modelli all’incrocio tra tradizioni e forme provenienti da tutto il Mare Nostrum (progetti 1-9).
1. Margini
“Margini” sarà il titolo di una grande mostra che organizzeremo contemporaneamente in quattro città europee differenti: Cagliari, Lisbona, Istanbul e Reykjavik. Dal 2016 al 2018, all’in-
51
II. STRUTTURA DEL PROGRAMMA
terno degli spazi della Galleria Comunale d’Arte, artisti e curatori provenienti da queste città si
incontreranno per riflettere sulla valenza positiva della soglia e del margine e, a partire da tali
riflessioni, definiranno natura e contenuti della mostra, da realizzare nel 2019. Le città interessate rappresentano luoghi che storicamente hanno dovuto interpretare e seminare i margini per
poterli abitare e attraversare.
2. Parco della Musica 365
Il Teatro Lirico di Cagliari, come partner del progetto, si pone come obiettivo futuro quello di
proporre un’offerta di cultura musicale d’eccellenza in maniera continuativa. Ogni giorno, per
un intero anno, il Teatro Lirico, il Conservatorio, il centro culturale Villa Muscas che circondano il Parco della Musica garantiranno 365 giorni di eventi con l’obiettivo di garantire un’offerta di alta qualità agli appassionati e ai turisti.
3. Escena Erasmus
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“Escena Erasmus” è un progetto teatrale e culturale pioniere in Europa con sede centrale nell’Università di Valencia, al quale partecipano principalmente studenti Erasmus. Questo progetto
nasce con l’obiettivo di creare una rete di università e scuole di teatro europee che stabiliranno, attraverso accordi e progetti specifici, un circuito teatrale attivo, che promuova l’interscambio delle produzioni teatrali realizzate in ciascuna delle istituzioni coinvolte nel progetto. Nel
2019 Cagliari ospiterà una selezione di progetti nati grazie al programma “Escena Erasmus”.
Il Teatro, diretto da Akroama-Teatro stabile di innovazione, che sorge ai margini del Parco del
Molentargius, sarà l’epicentro di un sistema diffuso.
4. Mediterraneo Contemporaneo
Il Mediterraneo è uno spazio geografico che, corrispondendo a una categoria culturale complessa e plurale, rappresenta una opportunità unica di congiungimento fra molteplici diversità. Il termine “Mediterraneo” ha la stessa radice di “mediazione” e rimanda al “medium”, alla
comunicazione. Mediterraneo come terra di scambio tra i popoli e trasmissione delle ricchezze
e diversità. Per favorire il dialogo interculturale non solo tra i vari centri che appartengono
all’area mediterranea, ma tra essi e la dimensione europea, ridefinendola come uno spazio di
cooperazione, scambio e mobilità, occorre rafforzare il ruolo dei migranti, rendendoli “agenti
di dialogo”, facendo sorgere in loro il senso di appartenenza a una comunità artistica, sviluppando il potenziale delle arti e dei media per far circolare conoscenze e promuovendo il rispetto
delle identità presentate.
Rispetto al tema del Mediterraneo, vogliamo portare avanti una riflessione che possa collegarsi
agli spunti di Marsiglia2013 ora trasferiti al MuCEM (Museo delle Culture del Mediterraneo),
con cui si sta costruendo un partenariato di cooperazione di lungo periodo. Il progetto vede al
centro la MEM, Mediateca del Mediterraneo.
5. Il centro della Terra – Il centro del Mare
Il Sulcis Iglesiente ha assunto per diversi anni un ruolo strategico nella produzione dei minerali
e nella loro trasformazione. Una volta che il processo economico si è interrotto, ha lasciato una
pesante eredità in termini di salute umana e di degrado ambientale, ma anche un territorio ricco
di stabilimenti di archeologia industriale, oggi sottoutilizzati o del tutto inutilizzati che l’arte
II. STRUTTURA DEL PROGRAMMA
contemporanea può riscoprire come centri di propulsione e di scambio culturale. Il progetto
intende ospitare in residenza nei siti minerari dismessi del Sulcis Iglesiente gruppi di artisti
provenienti dalle due sponde del Mediterraneo, perché rivitalizzino questi luoghi abbandonati e
li rendano nuovamente centrali nella vita delle comunità, incoraggiando il coinvolgimento della
popolazione locale e la sua partecipazione nel processo creativo. Nel 2019 saranno numerosi
gli spazi minerari restituiti alla comunità. Durante i prossimi cinque anni inviteremo l’artista
Zarina Bimji a realizzare un’opera che racconti la trasformazione delle miniere abbandonate da
centro della terra a centro del mare, portando a sintesi il lavoro compiuto nelle EuCHo. L’opera
sarà mostrata per la prima volta nel 2019.
6. Raccontare le Isole
Il tema dell’“insularità”, raccontato attraverso la performing art, è al centro della riflessione e
delle azioni del progetto. Per trovare un linguaggio comune abbiamo scelto di analizzare l’idea
stessa di “isola”, a partire dalla sua dimensione immaginaria e metaforica (poetica, fantastica
ma anche politica, che ha spesso rappresentato le isole come spazi di utopia), per arrivare a una
realtà complessa in cui i forti elementi di attrazione finiscono con l’identificarsi con i problemi
del presente: isolamento e mobilità. L’obiettivo è raccogliere materiali e suggestioni da confrontare e rielaborare in forma spettacolare. Il lavoro coinvolgerà un gruppo di operatori teatrali
dei diversi paesi (attivi in tutto il percorso), docenti e studenti universitari, professionisti dei
diversi territori, comunità locali, al fine di creare un network culturale fra le isole, per sviluppare una più stretta collaborazione fra le organizzazioni culturali e le istituzioni, sviluppare e
condividere iniziative, avviare percorsi comuni. Nel 2019 rappresenteremo l’esito di un processo secondo le forme condivise da tutti gli artisti coinvolti.
7. Ritorno a Skikda
Haider è fuggito a sedici anni dalla città di Skikda, in Algeria, per imbarcarsi in un gommone
e venire in Europa alla ricerca della libertà. “Ritorno a Skikda” è il rientro di Haider a casa,
accompagnato dall’artista Maurizio Saiu, dopo diversi anni vissuti a Cagliari lontano dalla famiglia e dalla sua terra. Sarà un viaggio di ritorno in cui ripercorrere nel 2019 lo stesso mare,
questa volta nella direzione contraria con una grande barca a vela che sarà abitata anche da altri
10 artisti. Un nastro azzurro partirà con loro da Cagliari e sarà portato in Algeria, a ripetere,
questa volta sul mare, la grande opera di Maria Lai, congiungendo idealmente due margini,
due comunità. Verranno realizzati dagli artisti, durante il viaggio e nell’ambito della residenza
di dieci giorni a Skikda, un documentario, un film, un libro fotografico, una serie di opere. Prima della partenza e al ritorno, in collaborazione con l’Istituto Nautico, sono previste lezioni di
vela per i profughi.
8. Meeting the Odyssey
È un progetto teatrale cofinanziato da Creative Europe che coinvolge diverse culture europee,
dal Mar Baltico al Mar Mediterraneo. Con un equipaggio artistico internazionale a bordo di un
veliero, verrà data vita a una Odissea contemporanea che approderà in venti porti d’Europa.
Gli spettacoli prodotti verranno rappresentati in tutti i paesi dell’ampia rete internazionale coinvolta nel progetto sino al 2017. Nel 2018 e 2019 il progetto, ripensato alla luce dell’esperienza
ricavata dal primo triennio, sarà rielaborato allargando il partenariato ad altre nazioni, tra cui i
paesi che si affacciano sul Mar Nero. Nel 2019 ospiteremo a Cagliari per due mesi tutti i progetti prodotti dal 2014 nel teatro dell’Ex Vetreria.
53
II. STRUTTURA DEL PROGRAMMA
9. Città dell’armonia
Con questo progetto vogliamo trasformare Cagliari in un laboratorio permanente di sperimentazione sui metodi di risoluzione non violenta dei conflitti, attraverso una serie di azioni
articolate nell’arco temporale che va dal 2014 al 2019.
Il progetto prende forma lungo le seguenti matrici:
• osservatorio permanente sulla pace e la non violenza
• laboratori dedicati alle pratiche di trasformazione dei conflitti
• giochi cooperativi per imparare le nuove dinamiche di mediazione e negoziazione in un contesto ove i partecipanti non giocano l’uno contro l’altro, ma sfidano se stessi, i limiti della
loro creatività e fantasia, per raggiungere un obiettivo comune
54
Nella realizzazione dei progetti illustrati verranno coinvolte anche le personalità che in Sardegna si distinguono nei vari settori: da Antonio Marras, stilista che ha “vestito” di fili rossi
il Palazzo di Città in occasione della mostra su Maria Lai, a Paolo Fresu, musicista di livello
internazionale che ha organizzato quest’anno dei concerti di beneficenza dal titolo Sardegna
Chi-ama dedicati al tema della valorizzazione del paesaggio, a Pinuccio Sciola, l’artista che
per la stagione in corso del Teatro Lirico ha ideato la suggestiva scenografia della Turdandot,
ai nostri affermati scrittori, quali Flavio Soriga, impegnato in prima persona nel racconto del
progetto, Marcello Fois, Michela Murgia... Sono solo alcune delle figure che contribuiranno a
interpretare, approfondire e comunicare le azioni intraprese nel territorio.
3. Come la città intende scegliere i progetti/gli eventi
che andranno a costituire il programma del 2019?
La scelta dei progetti artistici avviene nell’ambito del processo di partecipazione e coinvolgimento delle stesse reti di operatori culturali locali che hanno contribuito alla definizione del
concept. Abbiamo veicolato un messaggio importante: correre verso un obiettivo comune e
condiviso, cercando di superare i confini che spesso rendono le realtà culturali una somma di
necessità singole e scollate tra loro. Noi stiamo costruendo, attraverso il confronto e la condivisione, una nuova geografia culturale ispirata ai modelli della rete e della partecipazione.
La direzione artistica ha avuto un ruolo di expectation management, di coordinamento delle attese e
delle aspettative di tutti gli attori del processo: operatori cultuali, nuove imprese, istituzioni, comunità.
Sempre attraverso la collaborazione dei gruppi di lavoro che si sono costituiti nell’ultimo anno,
abbiamo delineato i percorsi dei cinque Paesaggi, cercando nel contempo di rafforzare la dimensione internazionale della scena locale. Tracciata la cornice e scelto come strumento principale
di produzione il modello dell’EuCHo, accompagneremo la costruzione di partenariati tra operatori locali e internazionali che ci aiuteranno a definire ulteriormente i contenuti e le forme degli
eventi previsti nel 2019. Abbiamo inoltre immaginato per alcuni progetti la pubblicazione di call
per curatori internazionali, ispirate sempre alla dimensione della rete e della cooperazione. In
particolare, abbiamo scelto tale modello per il progetto più ambizioso, quello che vuole partire
dall’importante figura di Antonio Gramsci per proporre una riflessione che ci accompagnerà per
tutto il 2019 e su tutto il territorio della candidatura. Dall’altro lato con il progetto “giovani idee
per le EuCHo” intendiamo dare spazio e possibilità ai giovani curatori del territorio, al fine di
poter sperimentare i nuovi modelli di sostegno alle idee artistiche e non alle sole organizzazioni.
per un processo
culturale garante
della operatività
e della rappresentatività
III
III. ORGANIZZAZIONE E FINANZIAMENTO
III. ORGANIZZAZIONE E FINANZIAMENTO DELLA MANIFESTAZIONE
1. Struttura organizzativa
1.1 Che tipo di struttura sarà quella incaricata dell’organizzazione e della realizzazione
del progetto? quali saranno le sue relazioni con le autorità della città?
La candidatura è una sfida ambiziosa anche sotto il profilo organizzativo e gestionale, a motivo
della crisi economica e dei crescenti vincoli normativi e finanziari cui gli enti locali sono soggetti al fine di garantire il rigore necessario per la salvaguardia dei conti pubblici.
In questo scenario, abbiamo visto la candidatura come un moltiplicatore di opportunità per
rafforzare e consolidare la strategia di rilancio posta in essere in questi ultimi anni. Se infatti la
crisi economica pone le istituzioni di fronte all’esigenza del cambiamento, i crescenti vincoli
orientano le amministrazioni verso nuove forme organizzative e partenariali che valorizzino le
risorse finanziarie, strumentali, umane e di know how, coinvolgendo, in tutto il processo, dalla
fase di indirizzo a quella attuativa, i privati, le associazioni nazionali e internazionali, la cittadinanza e, in generale, tutti gli stakeholder.
Alla luce di queste considerazioni riteniamo che la Fondazione di Partecipazione (FdP) sia la
struttura più idonea a gestire il processo, perchè garantisce la necessaria operatività e consente
di dare rappresentanza a tutti i territori coinvolti.
La creazione di una FdP garantisce la continuità progettuale e amministrativa dal punto di vista
gestionale e culturale. La Fondazione nasce con l’obiettivo di garantire la necessaria governance ai servizi previsti, rafforzando al contempo il percorso di cooperazione interistituzionale
avviato dal Comune di Cagliari.
elas
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Figura 1
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L’operatività della FdP coinciderà con la durata del programma della candidatura, andando quindi a cessare automaticamente nel 2020. è dunque funzionale esclusivamente agli scopi
dell’ECoC. La sede operativa della Fondazione sarà la moderna e prestigiosa biblioteca comunale
MEM (Mediateca del Mediterraneo).
all
’ef
56
La FdP presenta punti di forza, soprattutto in riferimento alla capacità di dare continuità al sistema di governance territoriale, come rappresentato nella Figura 1.
III. ORGANIZZAZIONE E FINANZIAMENTO
Lo schema di governance della FdP si compone di:
• Organi di indirizzo e rappresentanza: l’Assemblea dei Soci e i Forum delle Comunità
• Organo esecutivo: il Consiglio di Amministrazione
• Organi esterni: il Nucleo di Valutazione e il Comitato d’Onore
Figura 2
Forum delle Comunità
Assemblea dei Soci
Forum degli enti pubblici
Forum delle associazioni culturali e
sociali e della cittadinanza attiva
Forum delle professioni
e delle imprese
Consiglio di Amministrazione
Nucleo di Valutazione
Struttura organizzativa
Comitato d’Onore
Forum delle Comunità
Si tratta di assemblee prettamente consultive con il compito di esplicitare agli organi di governo le
istanze provenienti dai diversi portatori di interesse che, pur senza essere soci, avranno l’opportunità di dare il proprio contributo a ECoC. In particolare ciascun Forum rappresenta una
particolare macro-categoria di soggetti coinvolti, siano essi regionali, nazionali o internazionali.
I Forum rappresenteranno enti pubblici, operatori sociali e culturali e cittadinanza attiva,
professioni e imprese, e potranno costituire Forum trasversali nell’ambito di quelli predefiniti,
al fine di moltiplicare le possibilità di relazione e collaborazione tra soggetti di diversa natura
o di diversa provenienza.
Assemblea dei Soci
è formata dai rappresentanti dei soci (fondatori e non) con funzioni consultivo-propositive di
indirizzo rispetto al CdA e deliberative su alcuni atti essenziali per la vita dell’ente, quali le
modifiche allo Statuto, lo scioglimento della FdP, l’ammissione di nuovi soci, la nomina e la revoca del Consiglio di Amministrazione, oltre a ogni altra funzione prevista dagli atti costitutivi.
Consiglio di Amministrazione
Rappresenta l’organo esecutivo della FdP ed esprime un Presidente che ne è il rappresentante legale.
Il CdA svolge i compiti definiti dallo Statuto, quali deliberare le quote di partecipazione a seguito dell’ammissione di nuovi soci e approvare i progetti di bilancio d’esercizio. Nell’espletamento delle sue funzioni, il CdA informa costantemente l’Assemblea e i Forum delle Comunità
come previsto nello Statuto.
Nucleo di Valutazione
Il Nucleo di Valutazione rappresenta l’organo teso a valutare le risultanze e gli impatti del
progetto sul territorio in relazione alle geografie culturali dei nuovi Paesaggi, alle EuCHo, ai
programmi e agli obiettivi predefiniti. L’organo fornirà anche il controllo sulla governance e sul
rispetto dei principi di base di ECoC, dando garanzia di imparzialità e autonomia nei confronti
del Consiglio di Amministrazione.
Il Nucleo di Valutazione è composto da tre membri di cui uno è il Direttore del Progetto, che ne
svolge il ruolo di Presidente e due sono nominati tra soggetti terzi alla Fondazione.
57
III. ORGANIZZAZIONE E FINANZIAMENTO
Comitato d’Onore
Il Comitato d’Onore è un organo di matrice esterna, posto in posizione di staff della struttura
amministrativa, composto da personalità appartenenti al mondo dell’arte, dello spettacolo, della cultura, dello sport e del welfare che si siano distinte nei rispettivi ambiti di attività e che si
impegnino a promuovere l’ECoC in Sardegna, in Italia e all’estero. Potrebbero essere assimilati
ad ambasciatori del progetto ECoC.
La FdP si doterà di un assetto organizzativo in grado di dare attuazione al programma in coerenza con gli indirizzi del CdA. Tale struttura è stata pensata per garantire i principi del buon
governo, della trasparenza e della generale sostenibilità del progetto. Grande attenzione verrà
data alla valorizzazione delle risorse umane, in particolare di quelle più giovani, in linea con un
programma artistico altamente innovativo e in coerenza con una candidatura pensata anche per
promuovere e favorire la crescita di nuove professionalità.
Al vertice della struttura organizzativa è posto il Direttore di Progetto che, nominato dal CdA,
sarà preposto alla gestione delle attività ed al raggiungimento degli obiettivi fissati. Il Direttore
di Progetto, in particolare, attuerà le deliberazioni del CdA e formulerà proposte allo stesso,
dirigerà il personale svolgendo tutte le attività gestionali previste dai regolamenti interni.
Direttore di Progetto
Figura 3
58
Area
artistica
Area
amministrativa
Area
community
Area marketing e
relazioni esterne
Area
servizi
Paesaggio
dell’Ossidiana
Paesaggio
dell’Argento
Paesaggio
del Sale
Paesaggio
dell’Acqua
Paesaggio
dei Venti
La macrostruttura organizzativa si articolerà in cinque aree, riprendendo la logica circolare
dell’intera candidatura:
• Area artistica, coordinata dal Direttore Artistico, con compiti di programmazione, presidio
degli eventi e di coordinamento degli artisti e dei soggetti coinvolti
• Area amministrativa, con specifici compiti di coordinamento dei servizi di supporto finalizzati a garantire un’efficace attivazione di tutte le risorse interne all’amministrazione
• Area community, con funzioni di supporto in tema di stakeholder engagement, di gestione
del network di enti, aderenti o meno alla FdP, e di una gestione coordinata di attività in linea
con la logica dello smart planning
III. ORGANIZZAZIONE E FINANZIAMENTO
• Area marketing e relazioni esterne, con compiti di gestione del brand, della comunicazione, delle relazioni esterne e in generale di tutti servizi primari e secondari legati allo sviluppo
turistico dell’area della candidatura
• Area servizi, con compito di supporto informatico e logistico legato allo svolgimento
dell’intero processo
1.2 Qualora l’area circostante fosse coinvolta nella manifestazione,
come sarà organizzato il coordinamento fra le autorità locali e regionali?
Rinviando al modello di governance e alla struttura organizzativa per la descrizione delle relazioni tra i diversi soggetti, in questa sede vogliamo ricordare come i territori coinvolti troveranno rappresentanza nel Forum degli enti pubblici dove, accanto alla Regione e alle altre
pubbliche amministrazioni, definiranno gli indirizzi per il CdA.
Allo stesso tempo occorre ricordare come il Comune di Cagliari, che figurerà tra i soci fondatori della FdP, rappresenterà lo snodo del sistema di governance facendo in modo di garantire
un’equa rappresentatività di tutti gli attori coinvolti.
1.3 Quali sono i criteri e le modalità in base ai quali è stato/sarà scelto
il direttore/la direttrice artistico/a della manifestazione?
Qual è o quale sarà il suo profilo?
Quando entrerà in carica?
Quale sarà il suo campo d’azione?
Il direttore artistico, Massimo Mancini, è stato scelto a seguito di una open call internazionale
che richiedeva come profilo professionale un’esperienza nella progettazione culturale in ambito
internazionale, con particolare riferimento alla capacità di promuovere la partecipazione attiva
della cittadinanza e dei territori coinvolti. Abbiamo richiesto un’elaborazione del concept alla
base della precandidatura che dimostrasse la capacità di svilupparlo attraverso strategie riferibili alla progettazione di comunità e ai percorsi di arte pubblica in coerenza con i nostri territori.
Inoltre, tra i requisiti abbiamo chiesto una personale rete di relazioni internazionali maturate
nell’ambito di progetti di cooperazione culturale europea.
Massimo Mancini è operativo dal 23 Aprile al 31 Dicembre del 2014 col compito di coordinare
le fasi del processo di partecipazione e di elaborare, con un modello di direzione artistica liquida
e circolare, un programma artistico in grado di raggiungere gli obiettivi relativi alla internazionalizzazione della scena locale, alla costruzione di partenariati europei, al rafforzamento delle reti
formali e informali, alla definizione ed elaborazione dei progetti. Qualora dovessimo vincere, la
Fondazione si doterà di un’area artistica capace di avere il medesimo livello di qualità.
59
III. ORGANIZZAZIONE E FINANZIAMENTO
2. Finanziamento dell’evento
2.1. Quale è stato il bilancio annuo che la città ha destinato alla cultura negli ultimi 5 anni
(escludendo le spese sostenute per la presente candidatura ECoC)?
Tabella 1
Bilancio annuale che la città ha
Bilancio annuale che la città ha
Anno destinato alla cultura (stanziamenti
destinato alla cultura
in euro, spese operative)
(in % del bilancio annuale
complessivo della città)
2009
€ 22.364.861,00
3,93%
2010
€ 17.447.967,00
4,02%
2011
€ 20.324.326,00
4,65%
2012
€ 39.510.299,81
9,06%
2013
€ 43.739.572,39
8,12%
2014
€ 34.835.312,27
8,46%
60
I dati riportati nella Tabella 1 registrano un trend crescente nella spesa in cultura, in linea con il
macro-obiettivo della candidatura: rendere Cagliari un centro innovativo di produzione interdisciplinare capace di porsi come riferimento nello scenario italiano ed europeo, soprattutto per
quanto riguarda la sperimentazione di linguaggi nuovi ed emergenti.
Vogliamo evidenziare innanzitutto un dato incoraggiante: in controtendenza rispetto a ciò che
avviene a livello nazionale e pur facendo registrare un calo in termini assoluti dovuto ai tagli
generalizzati al bilancio degli enti locali, che hanno comportato una revisione generale di tutti i
programmi di spesa, la crescita in termini percentuali sul totale complessivo degli stanziamenti di bilancio è passata dal 3,93% del 2009 all’8,12% del 2013 per poi salire all’8,46% nelle
previsioni 2014, praticamente più che raddoppiando nel corso dell’arco temporale considerato.
Di notevole interesse sono state le azioni di coordinamento già avviate in questi anni tra differenti soggetti che afferiscono ai medesimi settori. Azioni da valorizzare, soprattutto negli
aspetti che hanno prodotto un efficientamento della spesa pubblica, la certezza delle risorse
economiche erogate e il sostegno all’emersione di nuovi soggetti in grado di rendere alla città
strutture culturali nuove o ampliate e migliorate.
Occorre infine tener presente che gli importi della Tabella 1 afferiscono esclusivamente al bilancio della città di Cagliari e non includono le risorse stanziate dagli altri soggetti pubblici e da
organizzazioni culturali pubbliche e private.
Tabella 2
Bilancio annuale che la città ha
Bilancio annuale che la città ha
Anno destinato alla cultura (stanziamenti
destinato alla cultura
in euro, spese operative)
(in % del bilancio annuale
complessivo della città)
2009
€ 22.364.861,00
17,20%
2010
€ 17.447.967,00
10,80%
2011
€ 20.324.326,00
13,40%
2012
€ 39.510.299,81
26,10%
2013
€ 43.739.572,39
21,90%
2014
€ 34.835.312,27
19,64%
III. ORGANIZZAZIONE E FINANZIAMENTO
A raccordo con il dossier di pre-selezione, la Tabella 2 mostra il rapporto tra le risorse stanziate
per scopi culturali e le rispettive missioni di bilancio di riferimento.
Il concetto di cultura considerato nei paragrafi a seguire è un concetto ampio in quanto non fa riferimento alla sola “Missione 05 - Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali” del bilancio ma
a una serie di voci di spesa che rientrano in altre Missioni, tra le quali la “04 - Diritto allo Studio” la
“06 - Politiche giovanili, sport e tempo libero”, la “07 - Turismo” e la “12 - Politiche Sociali”.
La trasversalità contabile del concetto di cultura traspone anche sugli schemi di bilancio la visione alla base della candidatura, perché coniuga opportunità educative e crescita culturale e perché
nella rifunzionalizzazione dei luoghi individua i presupposti per processi di sviluppo economico.
2.2. Si prega di compilare le seguenti tabelle con le informazioni riguardanti
il budget complessivo relativo al Progetto Capitale Europea della Cultura
(ovvero specificare l’entità dei fondi destinati al Progetto).
Tabella 3
Spese totali
preventivate
(in euro)
Spese operative
(in euro)
Spese operative
(in %)
Spese per
capitale
(in euro)
Spese per
capitale
(in %)
490.324.730
32.510.000
7%
457.814.730
93%
Il complesso delle spese previste per gli interventi e le opere funzionali a ECoC ammonta,
nel periodo 2014-2020, a circa 490 milioni di Euro di cui circa il 7% è rappresentato da spese
operative di natura corrente. Tali risorse saranno utilizzate per la realizzazione delle iniziative
inserite nel programma e per il funzionamento della Fondazione incaricata della governance
fino al 2020.
Le spese operative indicate nella Tabella 3 non comprendono i finanziamenti con i quali la Città
sostiene in maniera continuativa il settore cultura a prescindere dal progetto ECoC che infatti
rappresenta un’evoluzione delle politiche culturali comunali.
Relativamente alle spese in conto capitale, rispetto alle quali si rimanda all’approfondimento
della sezione 2.4., sottolineiamo come il valore riportato nella Tabella 3 (pari ad oltre il 93%
delle spese complessive) rappresenti il totale degli investimenti previsti. Si tratta di interventi
avviati, a prescindere dalla candidatura, in attuazione delle linee programmatiche della Città.
Tabella 4
Entrate totali
riportate nel
budget (in
euro)
Entrate
provenienti
dal settore
pubblico
(in euro)
Entrate
provenienti
dal settore
pubblico (in %)
32.510.000
26.690.000
82%
Entrate
Entrate
provenienti dal provenienti dal
settore privato settore privato
(in euro)
(in %)
5.820.000
18%
61
III. ORGANIZZAZIONE E FINANZIAMENTO
Dei 32,5 milioni previsti come entrate a copertura delle spese operative, l’82% (pari a 26,7
milioni circa di Euro) proviene dal settore pubblico. Tra queste, come emerge dalla Tabella 5,
circa il 30% è a carico della città di Cagliari, mentre un ulteriore 23% è a carico della Regione
Sardegna. Sono tutte risorse da considerarsi certe.
La rimanente quota proveniente dal settore pubblico, pari al 47%, è stata prudenzialmente considerata come pianificata e deriva dall’Unione Europea (13% del totale), dal Governo (30%) e
da Altri enti (4%).
Per il contributo del settore privato (5,8 milioni di Euro pari al 18% del totale) possiamo contare
innanzitutto su una forte base rappresentata dalle risorse provenienti dalla Fondazione Banco di
Sardegna (stimata in 400 mila Euro annui sino al 2019).
Alla luce di quanto detto, emerge come le risorse certe (pubbliche e private) ammontino a 19,9
milioni di Euro, ovvero al 61% delle entrate complessive.
Tabella 5
Entrate provenienti
dal settore pubblico
62
In euro
In % sulle risorse
pubbliche
Indicare se
pianificate o garantite
Pianificate
Pianificate
Garantite
Garantite
Pianificate
Unione Europea
Governo nazionale
Città di Cagliari
Regione Sardegna
Altri enti
3.600.000
8.000.000
8.000.000
6.100.000
990.000
13%
30%
30%
23%
4%
Totale risorse pubbliche
26.690.000
100%
Considerando la solidità del bilancio della Città, non è escluso l’incremento dei fondi comunali
da destinare all’attuazione del programma.
Nel sistema delle risorse considerate pianificate abbiamo usato il criterio della massima prudenza.
Ad esempio, abbiamo considerato come “pianificate” e non “garantite” le risorse derivanti dal
Premio Melina Mercouri di 1,5 milioni di Euro che, come sottolineato in fase di pre-selezione
(Selection Panel, Nomination of the European Capital of Culture in Italy 2019, Pre-selection
report, Roma 11-15 novembre 2013), non rappresentano risorse automatiche.
Da sottolineare, infine, come tra le risorse pubbliche non vi sia un ruolo nettamente preponderante di un ente rispetto a un altro. Tale equilibrio è stato volutamente impostato per garantire
una diversificazione del rischio di finanziamento del progetto.
Un ulteriore apporto, pur non presente nelle previsioni, è costituito da una quota rilevante di
contribuzione da parte di enti pubblici in termini di erogazione di servizi. Si tratta di una quota di
risorse stimabili in oltre 5 milioni di Euro dal 2014 al 2020 che si concretizzano in attività di copresidio dei servizi, dei programmi e degli interventi destinati alla realizzazione di ECoC.
Altro contributo significativo è dato dalle risorse derivanti dagli organismi partecipati del Comune
di Cagliari che si interfacciano, più o meno direttamente, con l’ambito culturale e che apporteranno sicuramente con la loro attività un quid pluris al progetto ECoC. Si tratta, in particolare,
della Fondazione Teatro Lirico, del Consorzio del Parco Naturale Regionale Molentargius e di
CTM S.p.A. (che rappresenta una best practice nelle aziende di trasporto pubblico). Tali risorse
generano un volume d’affari di oltre 70 milioni di Euro che, pur non entrando direttamente nelle
casse del progetto, avranno sicuramente un ruolo di facilitazione nell’attuazione del programma.
III. ORGANIZZAZIONE E FINANZIAMENTO
2.3. Si prega di compilare le seguenti tabelle:
a) Spese operative complessive:
Tabella 6
Spese
operative
(in euro)
Spese per il
progetto
(in euro)
32.510.000 23.971.300
Salari, spese
Altro – fondo
generali,
di riserva
amministrazione
Promozione e
marketing
(in %)
(in euro)
(in %)
74%
5.000.000
15%
(in euro) (in %) (in euro) (in %)
3.100.700 10%
438.000
1%
L’analisi delle spese operative riportate alla Tabella 6 è stata stimata secondo la seguente ripartizione:
•
•
•
•
74% per spese per il progetto (programmazione delle attività culturali)
15% per promozione e marketing degli eventi connessi
10% per salari, spese generali e amministrazione (vedi allegato Schema finanziario)
1% a costituzione di un fondo di riserva, sia per garantire un certo margine di manovra finanziaria a
fronte di oneri imprevisti, sia per compensare e far fronte a eventuali squilibri temporali di cassa
All’interno delle spese per il progetto prevediamo una quota del 2% per le attività di valutazione, monitoraggio e di post-valutazione del progetto e una quota pari a circa il 4,5% per i progetti
con le città ECoC candidate in Bulgaria, con le altre cinque città italiane inserite nella short-list
finale della candidatura e per la creazione di un fondo di mobilità per gli operatori culturali dei
territori coinvolti.
b) Calendario previsto per effettuare le spese operative:
La stima delle spese operative prevede un andamento crescente nel corso degli anni che vanno
dal 2014 al 2019, fino a una riduzione, per operazioni di follow up, nel corso del 2020.
Tabella 7
Spese per il
progetto
Promozione e Salari, spese Altro – fondo
generali, ammarketing
di riserva
ministrazione
Totale
(in euro) (in %) (in euro) (in %) (in euro) (in %)(in euro) (in %) (in euro) (in %)
2014
550.000
0%
-
0
650.000
2%
2%
541.400 18%
-
0%
1.790.000
6%
200.000
4%
569.550 18% 71.000
16%
2.650.000
8%
900.000
18%
569.550 18% 121.000 28%
3.890.000
12%
21%
1.250.000 25%
601.950 19% 246.000 56%
7.200.000
22%
2019 12.128.050 51%
2.300.000 46%
601.950 19%
-
0%
15.030.000 46%
2%
100.000
2%
2015 1.148.600
5%
100.000
2016 1.809.450
8%
2017 2.299.450
10%
2018 5.102.050
2020
succes-
sivi
-
933.700
4%
150.000
3%
216.300
7%
-
0%
1.300.000
4%
0
0%
0
0%
0
0%
0
0%
0
0%
Totali 23.971.300 100% 5.000.000 100% 3.100.700 100% 438.000 100% 32.510.000 100%
63
III. ORGANIZZAZIONE E FINANZIAMENTO
2.4. Spese complessive in conto capitale:
Tabella 8
Spese
in conto
capitale
(in euro)
Infrastrutture
Nuove infrastrutture a carattere Riqualificazione
urbana
(investimenti per
culturale o miglioramento di
(rinnovamento di
metropolitana,
strutture esistenti
piazze, giardini,
stazioni ferroviarie,
(inclusi musei, gallerie, teatri,
cinema, sale da concerti, centri strade, sviluppo di cantieri navali, strade,
spazi pubblici, ecc.)
aeroporti,ecc.)
d’arte, ecc.)
(in euro)
(in euro)
(in euro)
457.814.730
43.713.068
284.215.073
129.886.589
Come visto in precedenza, è la candidatura a essere “figlia” della nuova politica in tema di investimenti culturali della Città di Cagliari e non viceversa.
64
Il nucleo degli investimenti è rappresentato dal Piano Triennale delle Opere Pubbliche che non è
una collezione di interventi puntuali, ma un vero e proprio programma di rigenerazione urbana, nel quale particolare attenzione viene data alla creazione, ovunque, di sistemi di collegamento,
all’abbattimento delle barriere tra “centro” e “periferie” e allo sviluppo dei singoli quartieri, anche
a partire dai numerosi presidi culturali e sociali presenti. La stessa logica ispira il Piano Comunale
per le Politiche Culturali che, come tutti gli atti di programmazione, disegna una città policentrica
con elementi che assicurano la valorizzazione delle identità dei differenti territori che la compongono, al fine di catalizzare risorse e coinvolgere le comunità nei propri spazi di vita.
Dei 457 milioni di Euro, oltre ai 43,7 milioni specificatamente dedicati alla cultura, vogliamo evidenziare i quasi 184 milioni dedicati all’edilizia scolastica, alla riqualificazione del centro storico
e alle connessioni con le periferie e allo sport, come da Tabella 9.
Tabella 9
Infrastrutture e Riqualificazioni urbane
strettamente connesse alla cultura
Edilizia scolastica
Riqualificazione culturale
Sport
Totale complessivo
Importo
(in euro)
9.579.675
127.422.585
46.939.664
183.941.923
Questi ambiti di attività sono estremamente importanti per l’attuazione del programma perché
contribuiscono alla rigenerazione e al consolidamento dei contesti entro i quali promuovere il
coinvolgimento attivo delle comunità.
Sono importanti anche gli apporti, stimabili in circa 43 milioni di Euro, in capo a soggetti attuatori diversi o solo partecipati dal Comune. È il caso degli interventi per la realizzazione della
metropolitana leggera in capo all’Arst (l’azienda regionale dei trasporti), di quelli di riqualificazione del Parco del Molentargius e di quelli in capo all’Autorità Portuale finalizzati al recupero
del Padiglione Nervi.
L’innovazione di cui si fa portatrice la città di Cagliari sta nella visione di un processo che
continuerà oltre il 2019 attraverso la riqualificazione e la rifunzionalizzazione di tutto il terri-
III. ORGANIZZAZIONE E FINANZIAMENTO
torio coinvolto. Si tratta di una politica che il Comune di Cagliari persegue da tempo e che si è
dimostrata anticipatrice delle metodologie di programmazione europea (PON e POR) che, oltre a
fornire risorse per oltre 65 milioni di Euro (di cui oltre 57 milioni in conto capitale), pongono l’accento sulla costruzione di sistemi di partenariato territoriale per la gestione di processi integrati.
é evidente come alcuni importanti interventi previsti nei diversi territori coinvolti (come ad esempio il Piano Sulcis) rappresentino un moltiplicatore di sviluppo per tutto il Sud Sardegna.
Come emerge anche dai documenti programmatici della Città, le spese in conto capitale saranno scadenzate come esposto nella Tabella 10, dove abbiamo indicato solo risorse disponibili e
secondo il cronoprogramma di lavoro attualmente vigente.
Tabella 10
Nuove
Riqualificazione
infrastrutture a
urbana
carattere culturale (rinnovamento di
o miglioramento di piazze, giardini,
strutture esistenti
strade, sviluppo
(inclusi musei, gallerie, di spazi pubblici,
teatri, cinema, sale da
ecc.)
concerti, centri d’arte,
ecc.)
(in euro) (in euro) (in %) (in euro) (in %) 2014
15.096.225
35%
70.613.353
2015
17.719.243
41%
2016
10.897.600
2017
Infrastrutture
(investimenti per
metropolitana,
stazioni ferroviarie,
cantieri navali,
strade, aeroporti,
ecc.)
Totale
(in euro) (in %) (in euro) (in %)
25%
24.031.970
19% 109.741.548
24%
122.635.913
43%
80.992.619
62% 221.347.775
48%
25%
59.552.474
21%
24.862.000
19%
95.312.074
21%
0
0%
11.913.333
4%
0
0%
11.913.333
3%
2018
0
0%
6.500.000
2%
0
0%
6.500.000
1%
2019
0
0%
6.500.000
2%
0
0%
6.500.000
1%
2020
0
0%
6.500.000
2%
0
0%
6.500.000
1%
succes
sivi
0
0%
0
0%
0
0%
0
0%
Totali
43.713.068
100% 284.215.073 100%
129.886.589 100% 457.814.730 100%
2.5. Gli enti pubblici finanziatori (Città, Regione, Stato) hanno assunto un impegno formale
a corrispondere il finanziamento? In caso di risposta negativa, quando lo faranno?
Come visto alla sezione 2.2 nella Tabella 5, la città di Cagliari fornisce un impegno complessivamente prevedibile in 8 milioni di Euro, risorse che devono considerarsi straordinarie rispetto
a quanto stanziato dall’amministrazione per le politiche culturali negli anni 2014 e seguenti.
L’impegno a sostegno della candidatura è tale da fare ritenere certe tali risorse, come pure risultano garantite quelle regionali (circa 6,1 milioni di Euro) che saranno affiancate dalla previsione
di politiche di fiscalità di leve che, se da un lato non impatteranno direttamente nelle previsioni
di entrate provenienti dalla Regione, rappresentano indubbiamente un moltiplicatore per attrarre nel corso degli anni nuove sponsorship a sostegno delle iniziative.
65
III. ORGANIZZAZIONE E FINANZIAMENTO
Relativamente agli impegni del Governo, essi non trovano riscontro al momento in un documento
di impegno formale. La stima pari a 8 milioni di Euro è nata dalla decisione comune a tutte le altre
città finaliste di indicare come quota da imputare al Governo quella corrispondente al 20% del
budget totale. Per noi risulta essere il 20% considerando anche i contributi in forma di erogazione
di servizi come si evince al punto 2.2 e di cambi merce di cui parliamo al punto 2.6.
In caso di vittoria, ci attiveremo prontamente per formalizzare un accordo che dia garanzia alle
risorse di provenienza nazionale. Oltre a ciò, prevediamo di richiedere forme di deroga al Patto
di Stabilità, come già avvenuto per EXPO 2015, affinché i vincoli finanziari non vadano a incidere negativamente sulla capacità di spesa del Comune e degli enti coinvolti.
Anche con gli altri enti pubblici, con i quali da anni è stato posto in essere un proficuo rapporto
partenariale, a seguito dell’eventuale vittoria verranno avviati contatti per la definizione del
contributo di ciascuno, parallelamente alla costituzione della Fondazione di Partecipazione.
2.6. Quale piano è stato predisposto per assicurare la partecipazione di sponsor all’evento?
66
La strategia di sponsorizzazione si basa principalmente su due elementi: un forte coinvolgimento delle imprese di eccellenza presenti sul territorio e un programma di sponsorizzazione
per le PMI, le fondazioni private e le imprese culturali. La logica adottata non sarà di semplice
sponsorizzazione ma di cooperative marketing, finalizzata alla condivisione del progetto con
le imprese ovvero di sviluppo di una co-partecipazione già a partire dalla fase di ideazione e di
comunicazione, lavorando congiuntamente e contribuendo al successo dell’intero programma.
Queste azioni mirano da un lato a migliorare i risultati attesi, valorizzando le partnership attivate con l’obiettivo di creare economie di scala, e dall’altro a creare valore aggiunto con nuovi
progetti di co-marketing frutto della condivisione delle risorse e delle strategie.
Accanto alle sponsorship finanziarie, tra le quali si ricordano i 400.000 Euro annui della Fondazione Banco di Sardegna, si farà leva su fonti alternative al classico finanziamento.
Tra queste è opportuno un cenno alla rete Sardex, circuito economico complementare, all’interno del quale le aziende dell’Isola hanno la possibilità di sostenersi a vicenda, finanziandosi
reciprocamente senza interessi. Un progetto che si innesta perfettamente nel framework della
candidatura, come dimostra l’avvio di potenziali cooperazioni relative alla cessione di spazi
promozionali utilizzando risorse della rete e alla logistica (viaggi, vitto e alloggio).
Un capitolo significativo delle politiche di sponsorship attivate e di quelle che si perseguiranno
riguarda, inoltre, le “sponsorizzazioni tecniche” le quali, pur non prevedendo un trasferimento
di denaro, da un lato ottimizzano la qualità dei servizi prestati alla collettività e dall’altro realizzano maggiori economie, comportando risparmi di spesa che insistono direttamente sul progetto o in maniera indiretta attraverso collaborazioni con il Comune di Cagliari o altri partner.
Stiamo definendo accordi con il gruppo editoriale L’Unione Sarda, con l’Open Campus Tiscali
e con il club di serie A Cagliari Calcio.
Tra queste sponsorizzazioni tecniche dirette rientrano anche i cd. “cambi merce”, vale a dire
pattuizioni tra la Fondazione di Partecipazione (o il Comune) e soggetti del territorio. È difficile
arrivare a quantificare il valore economico preciso di tali sponsorizzazioni tecniche anche se,
nel loro complesso, sembra possibile stimarle in non meno di 5,5 milioni di Euro.
III. ORGANIZZAZIONE E FINANZIAMENTO
2.7. Qualora la città candidata venga nominata Capitale Europea della Cultura,
secondo quale calendario la città e/o l’ente responsabile per la preparazione
e l’implementazione del Progetto ECoC riceverà i fondi previsti?
a) Entrate destinate alla copertura delle spese operative
Tabella 11
Entrate
operative 2014
2015
UE
0
0
Governo
nazionale
0
0
2016
2017
500.000 800.000
0
0
2018
2019
2020
Totale
800.000 1.500.000
0
3.600.000
2.000.000 6.000.000
0
8.000.000
Città di
Cagliari 200.000 600.000
700.000 900.000 1.500.000 3.500.000 600.000
8.000.000
Regione
550.000
700.000 1.000.000 1.300.000 2.150.000 400.000
6.100.000
Sponsor 450.000 570.000
650.000 990.000 1.380.000 1.480.000 300.000
5.820.000
Altro
100.000 200.000
Totale
0
0
70.000
220.000
400.000
0
990.000
650.000 1.790.000 2.650.000 3.890.000 7.200.000 15.030.000 1.300.000 32.510.000
Le stime inerenti all’introito delle risorse a copertura delle spese operative mostrano una crescita nei valori assoluti dal 2014 al 2019 per poi decrescere nel 2020.
Questo trend, che passa da 650.000 Euro nel 2014 a oltre 15 milioni nel 2019, è fisiologicamente connesso alla crescita delle attività previste. Notiamo, a tal proposito, come tra il 2017 e il
2019 gli importi previsti passino da 3,9 milioni circa a oltre 15 milioni di Euro.
Le fonti di finanziamento previste mostrano una crescita proporzionale al numero delle attività
e sono distribuite nel tempo, con l’unica eccezione delle risorse del Governo, previste solo nel
biennio 2018 e 2019.
67
III. ORGANIZZAZIONE E FINANZIAMENTO
b) Entrate destinate alla copertura delle spese in conto capitale
Nella seguente tabella viene esposta la programmazione delle entrate destinate a finanziare le
spese in conto capitale.
Tabella 12
Entrate Anno ECoC
operative
2014
2015
2016
2017
2018
2019
UE
0
3.083.333
2020
Totale
3.083.333 3.083.333 3.083.333 3.083.333 3.083.333 18.500.000
Governo
nazionale 16.858.208 9.193.042 11.902.751 3.083.333 3.083.333 3.083.333 3.083.333 50.287.335
68
Città di
Cagliari
44.348.455 49.718.896 37.670.056 333.333 333.333
Regione
45.984.883 118.402.504 42.655.933 5.413.333
0
0
0
212.456.654
Sponsor*
2.550.000 40.950.000
Altro
Totale
0
0
333.333 333.333 133.070.740
0
0
0
0
0
43.500.000
0
0
0
0
0
0
109.741.547221.347.776 95.312.074 11.913.3336.500.000 6.500.000 6.500.000 457.814.730
*Per sponsor intendiamo gli interventi attuati dai privati con lo strumento della finanza di progetto.
2.8. Quale quota dell’usuale bilancio annuale complessivo la città intende
spendere per la cultura dopo la conclusione dell’anno ECoC (2019)
(in euro e in % del bilancio annuale complessivo)?
La città di Cagliari, garantendo la continuità degli investimenti in cultura negli ultimi anni, come
dettagliatamente descritto nella sezione 2.1, Tabella 1, intende porre a sistema i nuovi interventi
realizzati per l’ECoC. Tali interventi genereranno risorse capaci di finanziare il loro sostentamento negli anni successivi al il 2019, contribuendo a portare stabilmente sopra i 40 milioni di Euro
il contributo che la città di Cagliari destina alla cultura. Considerando la media degli stanziamenti
degli ultimi anni (29 milioni di Euro, pari al 6,37%), possiamo prevedere un trend di crescita degli
stessi del 10%, per un valore complessivo di circa 40-45 milioni di Euro annui.
Contestualmente, come già evidenziato alla Tabella 2, si incrementeranno in termini relativi i
rapporti tra le risorse stanziate per scopi culturali e le rispettive missioni di bilancio di riferimento.
mobilità sostenibile,
rigenerazione urbana,
incremento delle rotte
con e dall’Europa
e sviluppo della
ricettività turistica
IV
IV. INFRASTRUTTURE DELLA CITTà
IV INFRASTRUTTURE DELLA CITTà
1. Qual è la condizione della città in termini di accessibilità
(trasporti regionali, nazionali e internazionali)?
Trasporti nazionali e internazionali
In un territorio insulare come quello di Cagliari e della Sardegna, caratterizzato da una grande
distanza dalla terraferma, lo stato delle infrastrutture e dei servizi di trasporto rappresenta un
elemento determinante per la competitività dell’intera Regione. I due nodi principali di accesso
a Cagliari sono il porto e l’aeroporto.
Porto
Cagliari è servita dal porto passeggeri, commerciale e terminal crociere di via Roma: situato nel
centro città, permette ai passeggeri un accesso diretto al centro storico. A Cagliari sono attivi
servizi di linea con navi passeggeri per Civitavecchia, Napoli, Palermo e Trapani, e merci con
Genova e Livorno. Una zona del porto è riservata alle imbarcazioni turistiche. In città si trovano
altri due porti turistici: Su Siccu (Lega Navale) e Marina Piccola.
70
Aeroporto
La città è servita da un moderno aeroporto internazionale (Cagliari-Elmas “Mario Mameli”),
che si trova a pochi chilometri dal centro. Da giugno 2013 è attiva la linea ferroviaria che dal
centro città porta direttamente all’aeroporto e che confluisce in quella che collega il capoluogo
al resto della Sardegna. L’aeroporto è inoltre collegato con la città dagli autobus dell’Azienda
Regionale Sarda Trasporto (ARST).
Negli ultimi 5 anni numerose compagnie aeree low cost hanno attivato voli da e per l’aeroporto
di Cagliari; questo notevole incremento di voli ha favorito l’aumento degli arrivi turistici, in
particolare per la tipologia di vacanza short break. Nel 2013 i collegamenti sono stati incrementati grazie a 10 nuove rotte internazionali.
Numerose compagnie effettuano voli di linea e voli charter, spesso con destinazioni stagionali,
assicurando collegamenti con gli aeroporti di 21 città italiane.
Cagliari è inoltre collegata con 38 città in diversi Paesi europei (Austria, Bielorussia, Croazia,
Francia, Lituania, Lussemburgo, Germania, Malta, Repubblica Ceca, Russia, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera) ed extraeuropei (Tunisia, Egitto).
Nel 2013 sono stati circa 3.600.000 i passeggeri in transito nel capoluogo sardo. Tra questi circa
800.000 hanno viaggiato sulle rotte internazionali (arrivi e partenze), con un incremento del 16%
rispetto al 2012. Il traffico aereo è fortemente stagionale, essendo concentrato principalmente nei
mesi di luglio e agosto, con oltre 470.000 passeggeri in transito. Il numero totale degli aeromobili
in arrivo/partenza a Cagliari nel 2013 è stato di oltre 34.000 (dati Assoaeroporti).
IV. INFRASTRUTTURE DELLA CITTà
Destinazioni
Stoccolma
Kaunas
s>
Copenhagen
Lussemburgo
Lourdes
Colonia
Bratislava
Roma
Napoli
a
sc
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M
il
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Bo
71
Spalato
Firenze Ancona
Perugia
Pisa
Girona
Barcellona
Valencia
ns
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Cracovia
Praga
Francoforte
Karlsruhe-Baden
Stoccarda
Vienna
Monaco
Zurigo Altenrhein
Basilea
Innsbruck
Berna
Bolzano
Ginevra Lugano
Treviso
Bergamo
Trieste
Milano Verona
Torino
Venezia
Cuneo
Parma
Bologna
Genova
Marsiglia
Madrid
Düsseldorf
Mi
Bruxelles
>
Vil
Londra
Parigi
niu
Berlino
Pescara
Bari
Cagliari
Trapani
Tunisi
Sha
rm
Malta
El S
hei
kh
>
Trasporti urbani
Trasporti urbani ed extraurbani
La struttura territoriale di Cagliari, composta a livello di Area Vasta da varie città satellite,
ha determinato un alto tasso di pendolarismo. Sono ogni giorno circa 180.000 i veicoli in
ingresso in città. Considerando che la popolazione nel capoluogo non supera i 155.000
abitanti e che in tutta l’Area Vasta si contano 430.000 residenti, il tasso di motorizzazione
è piuttosto elevato (66%).
Allo scopo di incentivare l’uso dei mezzi pubblici, il trasporto pubblico della città di Cagliari e del territorio circostante è stato oggetto di una serie di interventi infrastrutturali che
IV. INFRASTRUTTURE DELLA CITTà
hanno aumentato del 3,6% il numero di passeggeri sui mezzi pubblici e posizionato Cagliari,
secondo il rapporto Euromobility 2013, al 2° posto in Italia per l’offerta di trasporto pubblico.
Nel 2013 il CTM, il Consorzio dei Trasporti Metropolitani di Cagliari, è stato premiato come
miglior azienda di trasporto pubblico urbano di città di medie dimensioni per l’efficientamento
dei mezzi e del servizio e per la qualità di quest’ultimo.
La tratta della metropolitana di superficie gestita dall’ARST è attualmente lunga 6,4 km e collega l’ex stazione ferroviaria di piazza Repubblica con Monserrato, da dove è possibile raggiungere i comuni dell’Area Vasta. La previsione per il 2014 è che il tratto di linea extraurbana si
estenda per 12,5 km, con l’aggiunta di due tratte verso la cittadella universitaria, ai quali vanno
aggiunti altri 7,2 km di tratta cittadina che collegheranno piazza Repubblica a piazza Matteotti.
Nel prossimo triennio è prevista la realizzazione di ulteriori tratti urbani che collegheranno
il centro città con la spiaggia del Poetto e con Quartu Sant’Elena. La realizzazione della rete
metrotramviaria sull’intero territorio dell’Area Vasta è tra i cardini del prossimo ciclo di programmazione europea 2014-2020.
Come già detto, il collegamento con l’aeroporto è garantito, da giugno 2013, anche da Trenitalia, che gestisce la tratta ferroviaria periurbana fino a Decimomannu in cui, recentemente, sono
state create nuove stazioni ferroviarie. Una nuova fermata della linea RFI collega il centro della
città (5 km di distanza) con lo scalo aeroportuale di Elmas in 7 minuti. Sono stati attivati per
la tratta 103 treni al giorno, con una frequenza che nelle ore di punta è inferiore ai 10 minuti.
72
Cagliari, insieme a Torino, è stata definita la città più smart d’Italia, perché, grazie a un finanziamento regionale (su fondi europei) di 30 milioni di Euro, ha sviluppato un avanzato sistema
di infomobilità e servizi georeferenziati (fermate degli autobus con informazioni in tempo reale, telecamere, app per smartphone, pannelli a messaggio variabile, ecc.).
La città ha una superficie ZTL (Zona a Traffico Limitato) molto vasta che interessa quasi tutto il
centro storico e che copre il 15-20% dell’intero territorio comunale. Nel 2013 il rapporto di Euromobility ha collocato la città di Cagliari al 3° posto per la quantità di superfici urbane pedonalizzate.
Al fine di ridurre ulteriormente il traffico cittadino è stato sviluppato un servizio capillare di
bike sharing, con bici anche a pedalata assistita. A tal fine stiamo realizzando un progetto di
ciclabilità che prevede la creazione di oltre 70 km di piste ciclabili nell’area vasta per un valore
di 10 milioni di Euro. Dal mese di marzo 2014 è inoltre attivo un servizio di car sharing, che
conta al momento 10 stalli ai margini del perimetro del centro storico e che vogliamo estendere
nei prossimi anni all’intero tessuto cittadino.
Infine, da Cagliari partono alcune importanti strade statali e provinciali che collegano la città
con il resto dell’Isola.
IV. INFRASTRUTTURE DELLA CITTà
Trasporti e accessibilità nel resto della Sardegna
Per contrastare efficacemente gli effetti dell’insularità, è stata sviluppata nel tempo una buona
rete di servizi e di impianti portuali e aeroportuali, ben distribuiti sul territorio che collegano
l’Isola al resto d’Italia e d’Europa.
La Sardegna è collegata con i più importanti porti italiani, ma anche con la Francia, la Spagna
e la Tunisia. I porti di partenza dal resto d’Italia sono: Civitavecchia, Genova, Livorno, Piombino, Napoli, Palermo e Trapani.
Tre aeroporti internazionali (Alghero-Fertilia, Olbia-Costa Smeralda, Cagliari-Elmas) smistano
il traffico in arrivo e in partenza verso le principali città italiane e svariate destinazioni europee.
Le Ferrovie dello Stato collegano Cagliari con Sassari e con Olbia-Golfo Aranci. Un’altra linea
collega Cagliari con Iglesias e Carbonia. L’ARST, che ha in gestione la rete secondaria, collega
invece il capoluogo a tutti i comuni dell’Isola .
Il servizio turistico dell’ARST, il Trenino Verde, infine, costituisce un modo alternativo per
visitare alcune zone interne dell’isola.
In assenza di autostrade, i principali centri sono collegati attraverso una rete di superstrade,
completamente pubbliche e gratuite, da cui si diramano strade a scorrimento veloce verso tutte
le località. Il trasporto su auto rimane quello più diffuso.
Il servizio regionale di trasporti pubblico ARST collega tramite autobus la totalità dei comuni
con almeno una corsa giornaliera ed è presente negli aeroporti e nei porti in coincidenza con
l’arrivo degli aerei e dei traghetti.
2. Quale è la capacità di assorbimento della città in termini di alloggi turistici?
Nel 2013 gli arrivi e le presenze a Cagliari e provincia hanno registrato un consistente aumento.
La permanenza media nella sola città di Cagliari è stata di poco più di 2 giorni. Gli arrivi e le
presenze straniere sono inferiori a quelle italiane (rispettivamente il 37% e il 43% del totale),
ma la permanenza media dei turisti esteri è maggiore.
Se si considera l’intera provincia la permanenza media è maggiore: circa 4,3 giorni e una stagionalità molto più marcata rispetto a quella fatta registrare nella sola Cagliari. La presenza di stranieri si
conferma inferiore a quella degli italiani (38% di arrivi e 39% di presenze su totale), con una permanenza media più elevata (4,43 giorni rispetto ai 4,26 degli italiani) in funzione del turismo balneare.
Tabella 1 - Arrivi e presenze a cagliari e provincia (fonte Istat 2013 su dati 2012)
Comune
di Cagliari
Arrivi
Presenze
2013
222.404
450.924
incremento %
rispetto al 2012
+20%
+19%
Provincia di Cagliari
Arrivi
Presenze
2013
618.863
2.677.135
incremento %
rispetto al 2012
+21%
+16%
73
IV. INFRASTRUTTURE DELLA CITTà
Da qualche anno cresce il turismo internazionale rispetto alla quota nazionale: l’introduzione
dei collegamenti aerei low cost con molti scali europei ha senza dubbio favorito questo trend.
Ne è un esempio l’incremento consistente registrato con riferimento alla Lituania, grazie all’attivazione del collegamento diretto low-cost con Kaunas (Vilnius).
Tra gli stranieri, il primo mercato è la Germania, seguito da Svizzera, Francia e Regno Unito.
Tabella 2 - Incremento del turismo internazionale (fonte Istat 2013 su dati 2012)
Germania
+ 58,34%
Spagna
+ 15,84%
Svizzera
+ 42,63%
Regno Unito
+ 6,60%
Francia
+ 24,55%
Russia
+ 0,71%
Austria
+ 23,90%
Il primo posto per provenienza tra i turisti italiani spetta alla Lombardia, seguita da Lazio, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna.
L’80% delle presenze si registra nelle strutture alberghiere, mentre il restante 20% è distribuito
nelle strutture ricettive extra alberghiere.
74
Il comune di Cagliari ospita 246 strutture per un totale di 4.299 posti letto, con una prevalenza
delle realtà 3 e 4 stelle (insieme rappresentano il 66% del totale della ricettività cagliaritana).
Il territorio della Provincia ospita 788 strutture ricettive per un totale di 40.475 posti letto. La
ricettività alberghiera provinciale è composta prevalentemente da alberghi a 3 stelle (33% del
totale) e 4 stelle (33%).
Tabella 3 - Ricettività alberghiera e complementare a Cagliari e provincia
(fonte Istat 2013 su dati 2012)
Comune di Cagliari
Provincia di Cagliari
Strutture
Posti letto
Strutture
Alberghi
21
2.542
Alberghi
186
Altro
225
1.757
Altro
602
Totale
246
4.299
Totale
788
Posti letto
24.838
15.637
40.475
Nelle strutture della provincia la percentuale di utilizzo delle camere durante tutto l’anno è del
32,5%, percentuale che sale al 39% se si considerano solo le strutture alberghiere, mentre la
ricettività extra alberghiera registra un tasso di utilizzo annuale del 20%.
Le imprese turistiche registrate nella provincia (fonte: Camere di Commercio d’Italia 2012) sono
4.519 (+7,5% rispetto all’anno precedente) con quasi 16.000 addetti. L’incidenza percentuale delle imprese turistiche registrate è del 7% sul totale delle attività della provincia e dell’8% della regione. Si tratta di un settore giovane, dinamico e ad alta presenza femminile: le imprese giovanili
hanno incidenza del 14,6% sul totale della provincia, mentre quelle femminili del 33,4%.
Questi dati ci raccontano di un settore assolutamente in grado di rispondere a un progetto di accoglienza più ampio, attraverso un percorso che porti ad avere una maggiore integrazione e qualificazione degli operatori del settore turismo, cultura e delle infrastrutture, e favorisca un processo
di destagionalizzazione legato a una differente esperienzialità e fruizione del territorio.
IV. INFRASTRUTTURE DELLA CITTà
La Città sta gestendo il tema della mobilità coinvolgendo attivamente i Comuni dell’intera Area
Vasta, soprattutto per rafforzare i collegamenti interni alla regione. È stato istituito un Centro di
Coordinamento e Controllo Integrato della Mobilità dell’Area Vasta, con il compito di analizzare la mobilità, coordinare le azioni, individuare gli interventi. In vista di una possibile vittoria
vogliamo utilizzare questo spazio di coordinamento per l’organizzazione e la gestione dell’accoglienza e della mobilità degli artisti, dei visitatori, dei cittadini, con particolare attenzione ai
periodi di bassa stagione.
Cagliari si sta trasformando in una Destinazione Turistica, un sistema integrato tra attori pubblici e privati che sappiano mettere in campo azioni efficaci per la promozione turistica della
città e per attirare finanziamenti.
L’obiettivo è rendere Cagliari la “porta d’ingresso della Sardegna”, superando la frammentazione del sistema turistico e creando un sistema accessibile in cui i privati possono e devono contribuire alla realizzazione del prodotto Cagliari, un sistema in cui il pubblico crea le condizioni
e i privati concorrono quali attori principali a definire l’offerta.
Per questo nel 2013 è stato firmato il protocollo “Visit South Sardinia” tra i principali comuni
del Golfo degli Angeli (Muravera, Domus de Maria, Pula e Villasimius), con Cagliari capofila,
per la costituzione di una prima DMO (Destination Management). I comuni coinvolti sono
impegnati a gestire i servizi offerti in modo sinergico ed efficiente, superando le differenze tra
territori, a promuovere e valorizzare sotto un unico marchio le innumerevoli risorse turistiche
della destinazione, avviando una rete di collaborazione e coordinamento tra soggetti pubblici
e privati che operano nel Sud Sardegna, definendo macroaree che puntino sull’integrazione
dell’offerta turistica e culturale.
La DMO ha portato gli operatori privati dei territori a costituire un contratto di rete che ha permesso, ad oggi:
• la determinazione di convenzioni e accordi con i diversi vettori concertando politiche di prezzo concorrenziali
• l’ottimizzazione delle spese e attività di promozione congiunta
• il processo di accreditamento internazionale della DMO di sviluppo turistico sostenibile
GSTC (Global Sustainable Tourism Council, agenzia non governativa patrocinata dall’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite UNWTO)
Nei prossimi anni, Cagliari utilizzerà il tavolo di coordinamento aperto dall’accordo di rete per
gestire l’integrazione tra cultura, ricettività e mobilità. La costellazione degli operatori turistici
ha messo a punto un piano di supporto all’evento che prevede:
•la promozione e la commercializzazione condivise dell’offerta su differenti segmenti di domanda
•la determinazione di politiche di prezzo coerenti con i differenti target di visitatori
•la determinazione di accordi sulle aperture nei periodi invernali, con particolare riferimento
alle strutture alberghiere 3/4 stelle
•l’organizzazione, in sinergia con le Associazioni di categoria, l’Autorità Portuale e la Camera di Commercio, di azioni sinergiche di promo commercializzazione della destinazione in
Italia e all’Estero
75
IV. INFRASTRUTTURE DELLA CITTà
È, inoltre, attivo un tavolo di confronto con il settore ricettivo extra-alberghiero, realtà importante della zona (solo a Cagliari vi sono 225 strutture complementari con 1.757 posti letto), al
fine di definire la carta dell’accoglienza, ovvero un regolamento che disciplini il comparto.
Infine, al fine di promuovere la destinazione, è stata deliberata la convergenza di due siti internet, visit-cagliari.it (il sito di marketing territoriale e di promozione della città) e infopointcagliari.it (il sito per organizzare la vacanza e dare informazioni a chi è già presente in città), su
un’unica piattaforma, oggi www.cagliariturismo.it, che si trasformerà in un portale di prenotazione e di accesso integrato all’offerta turistica e culturale del territorio e che sarà direttamente
collegato al sito della candidatura.
Tutte le azioni indicate mirano a rendere i turisti protagonisti di un’esperienza unica e vicina ai
cittadini e al territorio, che produca una nuova percezione della popolazione e dei luoghi della
candidatura. Cagliari intende anche aprire il territorio all’Europa, attraverso la realizzazione di
accordi con i principali vettori del settore croceristico e dei trasporti, al fine di favorire la promozione della destinazione e della programmazione di eventi legati a Cagliari Capitale Europea della
Cultura, nonché favorire accordi specifici per attirare i croceristi sul territorio.
76
Nel dettaglio, Cagliari ha stipulato accordi con i quali l’Amministrazione e i vettori Tirrenia,
Costa Crociere e Royal Caribbean si impegnano a cooperare reciprocamente per la promozione
e comunicazione della manifestazione Cagliari-Sardegna2019 e per la progettazione di specifici
eventi a essa collegati. Il Comune di Cagliari, invece, si impegna a inserire il logo delle compagnie su tutti gli spazi di comunicazione (web, carta, outdoor) dedicati agli sponsor tecnici e a
promuovere le aziende in tutte le attività co-pianificate.
IV. INFRASTRUTTURE DELLA CITTà
3. Quali progetti concernenti le infrastrutture urbane e turistiche, ivi compresi
gli interventi di ristrutturazione, si prevede di realizzare da oggi al 2019?
Il Comune di Cagliari, insieme agli altri 16 comuni dell’Area Vasta ha avviato una programmazione per il potenziamento delle infrastrutture di trasporto e la promozione di una nuova mobilità sostenibile. Diversi sono gli indirizzi del Piano Strategico Intercomunale dell’Area Vasta di
Cagliari che con una visione di sistema individuano la Mobilità Sostenibile come tema rilevante
e prioritario per uno sviluppo integrato, realizzato attraverso un asse portante di metropolitana
di superficie, rafforzata da una rete di parcheggi di scambio.
Le infrastrutture stradali saranno ultimate e potenziate con l’obiettivo di ridurre i fenomeni di
congestione, favorire gli spostamenti a piedi e in bicicletta, contenere il consumo energetico e
l’inquinamento.
L’Amministrazione ha messo in campo un ambizioso piano delle opere pubbliche per un valore di
458 milioni articolato su un triennio, che nasce da una visione strategica, trasversale e partecipata
della città e che, nei diversi ambiti di intervento, ha come obiettivi:
• la rigenerazione urbana
• la riqualificazione di alcuni quartieri ritenuti e percepiti finora come marginali
• la valorizzazione dell’esteso centro storico
• l’attuazione di una città policentrica attraverso la creazione di connessioni tra porzioni finora
disgiunte del tessuto urbano
• una grande attenzione alla qualità della vita urbana
La sfida è quella di rendere Cagliari, alla fine di questo processo pluriennale di sviluppo urbano, città accogliente per i cittadini e per i turisti. In tal senso si distinguono i seguenti ambiti di intervento:
Mobilità
L’obiettivo è quello di avviare, attraverso alcuni interventi infrastrutturali, una trasformazione
culturale del modo di vivere e percorrere la città, invertendo la tendenza nettamente prevalente
all’utilizzo dell’automobile in favore dei mezzi pubblici e di mezzi sostenibili. Principali interventi:
• l’estensione della metropolitana di superficie verso la Cittadella Universitaria e il Policlinico
Universitario, che consentirà l’attraversamento di tutta la città, fino all’aeroporto
• la realizzazione di una rete di piste ciclabili estesa all’intero territorio cittadino
• l’attuazione di un servizio capillare di bike sharing e di car sharing
• la realizzazione di parcheggi nei principali nodi di scambio della città
• il potenziamento del sistema di infomobilità e regolazione del traffico
• gli incentivi all’uso dell’auto elettrica
77
IV. INFRASTRUTTURE DELLA CITTà
Opere pubbliche
Abbiamo avviato un programma unitario di rigenerazione urbana con l’obiettivo di “ricucire”
la città e di migliorare la qualità di vita dei luoghi. Di seguito i principali interventi a favore di
tutti i quartieri cittadini:
• riqualificazione e nuova pavimentazione delle vie del centro cittadino (via Alghero, via Garibaldi, via Manno, Largo Carlo Felice, Corso Vittorio Emanuele, via Angioy, via Sassari e
zone limitrofe, Viale Buoncammino), completando in tal senso i progetti di riqualificazione
e valorizzazione dei quartieri storici della città (Marina, Villanova, Stampace, Castello)
• rafforzamento delle attività di riqualificazione e manutenzione straordinaria dell’edilizia residenziale pubblica (ERP) nei quartieri di Sant’Elia, San Michele, Santa Teresa/Pirri, percepiti come periferici e da noi riscoperti come nuove centralità
• riqualificazione di alcune importanti piazze cittadine (da quella di San Michele alla piazza
delle Aquile, sino alle piazze Garibaldi e Gramsci), nella logica del riuso partecipato e pubblico degli spazi aperti
• completamento del programma di riqualificazione, ristrutturazione e messa a norma del patrimonio scolastico comunale, dagli asili nido alle scuole primarie, insieme agli interventi
per il verde scolastico e per l’efficientamento energetico delle strutture
78
• riqualificazione e ampliamento degli impianti sportivi comunali già esistenti, attraverso un
programma specifico e articolato destinato al polo sportivo di via Rockefeller, ma anche al
completamento della piscina di via Abruzzi, alla riqualificazione dello Stadio Sant’Elia e
degli impianti di quartiere
• riqualificazione e valorizzazione dell’intero quartiere di Sant’Elia, con la realizzazione del lungomare che attraverso il ponte sul canale del Terramaini sarà connesso a via Roma e quindi al
centro città; riqualificazione del Padiglione del sale cd. Nervi, affacciato allo sbocco del canale
navigabile che conduce allo stagno di Molentargius; realizzazione del porticciolo per la piccola
pesca e del piano di riqualificazione delle aree verdi attualmente incolte che, compreso nel Piano Città insieme ad altri interventi tra i quali il completamento della riqualificazione delle case
del vecchio borgo, mira a fare dell’area una seconda spiaggia urbana di prato
Particolare attenzione meritano gli interventi nel campo dei beni artistici e culturali che hanno trovato
attuazione nel piano triennale delle opere pubbliche, singoli interventi e grandi progetti tra i quali:
• riqualificazione di alcuni immobili storici di proprietà del Comune (Palazzo Accardo, Palazzo Caide, Palazzina di via Maddalena)
• valorizzazione dell’importante patrimonio culturale del centro storico, dal restauro dell’anfiteatro romano, alla riqualificazione del compendio passeggiata coperta/ bastione di Saint
Remy/ipogeo di santa Caterina, al Teatro Civico di Castello
• valorizzazione della città murata, con l’intervento di realizzazione del Parco Urbano di via
del Cammino Nuovo
• ristrutturazione di importanti beni monumentali (Grotta della Vipera, Villa di Tigellio, Castello di San Michele, Torre dell’Elefante, Chiesa di Sant’Avendrace, Chiesa dei SS. Pietro e
IV. INFRASTRUTTURE DELLA CITTà
Paolo, Chiesa di Sant’Efisio, Chiesa di San Lucifero)
• Completamento dei lavori del parco archeologico di Tuvixeddu
• Completamento della Mediateca del Mediterraneo
• Ampliamento del progetto della Fondazione Teatro Lirico attraverso il completamento del
Parco della Musica (dal piccolo teatro alla riqualificazione della scuola Cima da dedicare alle
start-up culturali sino all’eliminazione delle barriere architettoniche)
• Ampliamento della Galleria Comunale d’Arte, con la realizzazione di un’area destinata ai
servizi e alle esposizioni temporanee
Fronte mare
L’obiettivo dei seguenti interventi è anche in questo caso quello di riqualificare tutto il fronte
mare (dal centro al Poetto passando per Sant’Elia) creando un unico sistema di valorizzazione
mirato anche a creare una nevralgica connessione tra snodi importanti della città. I principali
interventi riguardano:
• la riqualificazione e rivisitazione dell’articolazione e della destinazione degli spazi in capo
all’Autorità Portuale (da Giorgino fino a Su Siccu) con la valorizzazione del porto storico
• la realizzazione della passeggiata sul Lungomare di Sant’Elia e del porticciolo della piccola
pesca che, passando per la sistemazione dei percorsi paesaggistici della Sella del Diavolo e
degli scavi archeologici capo Sant’Elia, si connette al Poetto dove sono in corso i lavori di
riqualificazione del lungomare
• la sistemazione e il consolidamento dei canali delle Saline del Parco del Molentargius, finalizzati all’uso produttivo e alla valorizzazione turistica dell’intero comparto, ubicato alle
spalle del lungomare Poetto
Segno emblematico di tale sistema interconnesso e non più disperso è rappresentato dalla rete
di piste ciclabili in corso di realizzazione, attraverso le quali il fronte mare sopra descritto si
collega a uno dei più importanti comparti ambientali e paesaggistici della città, il Parco del
Molentargius.
Infine, vogliamo ricordare che numerose strutture ricettive alberghiere del Sud Sardegna, grazie
a un’apposita legge regionale, hanno richiesto contributi a fondo perduto per interventi di ristrutturazione non in termini di posti letto ma di qualità ricettiva, risparmio energetico e servizi
per target particolari come disabili e famiglie.
79
V
una comunicazione
che parte
dalla comunità
e si sviluppa
dall’esperienza di
processi culturali vissuti
V. STRATEGIA DI COMUNICAZIONE
V. STRATEGIA DI COMUNICAZIONE
1. Quale strategia di comunicazione la città intende attuare
per quanto riguarda la manifestazione Capitale Europea della Cultura?
I nostri obiettivi
L’obiettivo del piano di comunicazione è quello di sostenere tutte le attività del programma culturale, accompagnando la sua logica processuale e la sua natura fortemente partecipata. Se gli
eventi artistici e culturali per l’anno 2019 saranno l’output di un lavoro sinergico di confronto
tra istituzioni e operatori culturali locali, nazionali e internazionali, imprese, cittadini e pubblica
amministrazione, anche la comunicazione dovrà necessariamente nascere da questo processo di
cooperazione e co-produzione.
In linea con il nostro programma culturale, la strategia di comunicazione risponderà quindi a
tre obiettivi fondamentali:
• garantire un’informazione aperta e trasparente
• innescare e sostenere reali processi di partecipazione e co-produzione
• rafforzare l’identità culturale di Cagliari e del Sud Sardegna rendendo il nostro territorio un
polo di attrazione europeo per tutte le avanguardie artistiche
I tre obiettivi sono strettamente legati tra loro, perché garantire un’informazione, il più aperta
e trasparente possibile, è il primo passo per avviare reali processi di partecipazione capaci di
contribuire alla creazione di una nuova immagine culturale di Cagliari e del Sud Sardegna da
promuovere a livello europeo.
Il target
Se gli obiettivi indicati implicitamente presuppongono, come base di partenza, un processo di
partecipazione volto a costruire ponti tra il territorio locale e il resto d’Europa, è necessario immaginare una strategia di comunicazione che si riferisca a un pubblico, molto ampio e articolato
al suo interno, che sia target ma allo stesso tempo strumento di comunicazione.
Si distinguono pertanto due macro target:
Ambassador, entro cui si individuano:
• cittadini europei
• artisti italiani e stranieri
• turisti italiani e stranieri
• fasce deboli (migranti, diversamente abili)
Switcher entro cui si individuano:
• imprese (di produzione, creative, commerciali, turistiche e pubblici esercizi)
• istituzioni e associazioni culturali
• comunità sarde fuori dal territorio
• media
Gli Ambassador sono tutti coloro che, dopo aver ricevuto una informazione chiara sul progetto,
vengono coinvolti attivamente in tutti i livelli della produzione culturale, diventandone narratori e portavoce. Ogni singolo Ambassador rappresenta infatti un tassello fondamentale della
81
V. STRATEGIA DI COMUNICAZIONE
nostra strategia di comunicazione perché, oltre a essere un potenziale fruitore degli eventi e dei
prodotti culturali, è un importante attivatore di senso che può decidere di diventare un protagonista del processo di comunicazione, attraverso il cosiddetto word of mouth e con tutti i nuovi
strumenti di comunicazione sociale.
Gli Switcher sono dei veri e propri gruppi specifici, soggetti consolidati e riconoscibili capaci di
fare da ponte tra diverse reti sociali, utilizzando la propria credibilità per superare confini e barriere,
trasformando le naturali logiche competitive in forme vincenti di cooperazione in vista di obiettivi
comuni e condivisi. L’attivazione di tali gruppi consente di rafforzare la consapevolezza dell’appartenenza a un’identità europea che sia non espressione di individualità e individualismo, ma l’esito di
un processo che parte da una comunità capace di mettere in rete le risorse.
A titolo di esempio, è uno Switcher un’istituzione europea che, promuovendo un progetto locale,
crei un ponte tra Cagliari e altre città europee, o un’impresa locale che utilizzi lo strumento della
cultura come nuovo connettore per entrare in rete e fare sistema con imprese di altri paesi.
È, proprio a partire dalle relazioni, siano esse gestite da singoli individui o attraverso gli
Switcher, che vogliamo impostare la strategia di comunicazione di tutto il programma culturale: informare, sensibilizzare per innescare un processo di comunicazione diffusa, in cui il target
è allo stesso tempo destinatario e mittente del messaggio.
82
La strategia
Per raggiungere gli obiettivi di comunicazione prefissati, è indispensabile attuare una strategia di
lungo periodo che non si limiti alla promozione degli eventi previsti nel 2019, ma che accompagni
tutte le fasi intermedie e preparatorie della manifestazione, così come scandite anche all’interno
del programma culturale. La strategia di comunicazione si articola in tre fasi:
Fasi
Dimensione temporale
1. Dentro il paesaggio attuale
2014
2. Tra paesaggi in evoluzione
2015-2018
3. Nuovi paesaggi culturali
2019
Fase I: Dentro il paesaggio attuale
La strategia di comunicazione rafforza significativamente il lavoro che è stato avviato in questi
anni per promuovere una riscrittura partecipata delle geografie urbane ed extraurbane, con l’obiettivo di affermare una nuova visione dei territori e di rimettere i margini al centro. Esattamente
come il programma artistico si sviluppa attraverso un processo di coinvolgimento degli operatori
culturali, nello stesso modo la prima fase del piano di comunicazione, già in atto, scommette su un
processo partecipato, veicolato attraverso l’attività di comunicazione face to face portata avanti
in questi mesi soprattutto dai 150 volontari che sostengono attivamente la nostra candidatura e
attraverso una strategia social mirata.
In questa prima fase, vogliamo costruire una comunicazione capace di rendere le comunità
protagoniste attive nella narrazione e promozione del progetto. Prevediamo infatti di attivare e
stiamo attivando strumenti tradizionali e non tradizionali:
V. STRATEGIA DI COMUNICAZIONE
• un percorso collettivo di condivisione della visione generale, di individuazione e di elaborazione dei concetti in messaggi attraverso incontri pubblici e role-play all’interno delle prime
EuCHo in via di sperimentazione da alcuni mesi
• un programma di interventi situazionali che, attraverso le tecniche dello street marketing,
offra ai cittadini e agli operatori del territorio occasioni di scoperta e partecipazione ad alto
coinvolgimento (proiezioni “jumbo”, allestimenti pop-up, urban games, flash-mob)
• iniziative di carattere informativo/redazionale e pubblicitario/promozionale nei comuni partner del progetto, attraverso scambi di opere, interventi di arte pubblica, azioni di street art
• un sito-portale che, oltre ad avere una funzione informativa sulla candidatura, faccia da hub
per tutti gli eventi culturali del territorio
• una strategia crossmediale che permetta di affiancare e integrare il media mix tradizionale
con i social media, attraverso forme di storytelling interattive e partecipate, come il contest
realizzato in questi mesi con il supporto del quotidiano La Repubblica
Fase II: Tra paesaggi in evoluzione
Tra il 2015 e il 2018, il piano di comunicazione si concentrerà sulla dimensione europea, valorizzando le connessioni, attuali e potenziali, tra le comunità e le attività culturali previste nel
programma artistico, al fine di innescare un’azione virale rafforzata dal contributo attivo dei 100
creativi che ogni anno lavoreranno nei nostri territori. In linea con la logica circolare, multilivello
e partecipata che caratterizza tutta la nostra candidatura, anche la Fase II sarà costruita soprattutto
a partire dagli output delle EuCHo che si terranno nei prossimi quattro anni. Il contenuto prodotto
attraverso i laboratori sperimentali sarà “oggetto” della comunicazione e, al tempo stesso, si farà
“comunicazione”, rendendo la strategia di promozione sostenibile e ricorsiva.
In particolare in questa fase, vogliamo attivare come strumenti di comunicazione:
• un percorso collettivo di condivisione della visione generale, di individuazione ed elaborazione dei concetti chiave attraverso incontri pubblici e role-play
• un programma di interventi situazionali che, attraverso le tecniche dello street marketing,
offra ai cittadini e agli operatori europei occasioni di scoperta e partecipazione ad alto coinvolgimento (proiezioni “jumbo”, allestimenti pop-up, urban games, flash-mob)
• una serie di contenitori tecnologici, quali mobile app e box interattivi, in grado di raccontare
tutto il processo di sperimentazione delle EuCHo e di rendere fruibile a più livelli il contenuto prodotto durante le residenze artistiche, attraverso le voci dei partecipanti, anche questa volta target,
strumento e fornitore
• un ufficio stampa internazionale capace di affiancare il media mix tradizionale con una strategia di social media marketing, secondo logiche crossmediali
Fase III: Nuovi paesaggi culturali
La terza fase della strategia coprirà gli anni 2018/2019 e avrà l’obiettivo di promuovere l’intero
programma culturale, soprattutto attraverso forme di marketing non convenzionale, capaci di
innescare processi di comunicazione virale di portata nazionale e internazionale.
Nello specifico, vogliamo che la comunicazione, in linea con il programma artistico, contribuisca a consolidare le seguenti dimensioni:
• World- Community, attraverso occasioni di scoperta e partecipazione ad alto coinvolgimento
83
V. STRATEGIA DI COMUNICAZIONE
(azioni di street marketing), che attivino nei cittadini locali, nazionali e internazionali il passaparola, sfruttando la potenziale cassa di risonanza dei media
• Urban-Community attraverso supporti culturali che, essendo il risultato dell’azione creativa
delle EuCHo, caratterizzino il territorio urbano con segnali connotanti ed evocativi (murales,
lampioni d’artista, arredo d’artista, arte pubblica, etc.), ridisegnando le geografie culturali
attraverso oggetti e linguaggi artistici (libri, immagini, video, musica, ecc.)
• Viral-Community attraverso la distribuzione di beni di utilizzo comune brandizzati che rendano ogni cittadino ambasciatore della candidatura in Italia e all’estero con azioni di outmerchandising e in-merchandising
Per rafforzare tale strategia, costituiremo un ufficio stampa internazionale capace di affiancare
il media mix tradizionale con una strategia di social media marketing secondo logiche crossmediali, al fine di costruire uno storytelling che innesti sul contenuto primario (prodotto per i media
tradizionali e per le pagine social ufficiali) una rete di progetti secondari nati all’incrocio tra la
dimensione top down e quella bottom up. Tutto il piano di comunicazione sarà accompagnato da
una attività di monitoraggio e valutazione, al fine di verificare il raggiungimento degli obiettivi e
di misurare la percezione della comunicazione da parte dei pubblici destinatari.
Gli strumenti
84
La dimensione della comunità riveste un ruolo centrale in tutta la strategia di comunicazione,
tanto da rendere il target stesso (persone e gruppi sociali) il principale strumento adottato per la
diffusione e il racconto dell’intero progetto. Per innescare e consolidare un processo di “comunicazione partecipata” che abbia più “voci narranti”, tutte consapevoli e ugualmente protagoniste, utilizzeremo, tra gli altri, i seguenti strumenti:
• materiale di promozione outdoor, quali: flyer, locandine, manifesti, info point itineranti in
città, totem interattivi
• segni creativi sul territorio, quali: installazioni artistiche, happening, graffiti e stickering,
merchandising nato dai progetti di coinvolgimento degli artigiani e dei designer
• sito internet e blog dedicati
• social dedicati (alcuni dei quali, pagina Facebook, account Twitter e Instagram, canale YouTube e Vimeo, già attivati)
• comunicati stampa
• video virali
• Alternate Reality Game (ARV), per collegare web e territorio fisico
Paesaggi in azione
La strategia generale, così come definita sopra, verrà declinata nei singoli Paesaggi attraverso
campagne specifiche, volte a promuovere e sostenere ciascun tema del programma culturale.
Tali campagne verranno definite nel dettaglio tra il 2014 e il 2015, in sintonia con il processo di
coinvolgimento attivo degli operatori culturali. Possiamo comunque, senza per questo sminuire
il percorso di partecipazione, individuare fin da ora i principali obiettivi specifici della comunicazione locale e internazionale.
V. STRATEGIA DI COMUNICAZIONE
Paesaggio
Obiettivi specifici
Principali target
di riferimento
Ossidiana
• innovazione del ruolo delle istituzioni
culturali
• cittadini europei
• far conoscere la tradizione sarda in
Europa
Argento
Sale
• ricostruire i legami intergenerazionali
• far conoscere le capacità creative e
innovative del territorio
• promuovere nuove economie legate alla
creatività
• far conoscere i vantaggi del Sud
Sardegna
Acqua
• veicolare i valori della cultura europea
alle nuove generazioni
• costruire un’immagine del Sud Sardegna
come laboratorio creativo d’Europa
• far conoscere il grande patrimonio
immateriale delle diverse culture europee
• promuovere la lingua sarda
Venti
• promuovere una cultura della pace e
della non violenza
• costruire un’immagine di Cagliari un
come polo di riferimento culturale del
Mediterraneo
• artisti
• turisti
• istituzioni culturali
• cittadini (soprattutto anziani e
adolescenti) europei
• artisti internazionali
• imprese e istituzioni culturali
europee
• università e centri di alta
formazione e ricerca (locali e
internazionali)
• imprese e start-up locali ed
europee
• cittadini (bambini e famiglie)
europee
• scuole
• artisti internazionali
• industria creativa europea
• turisti
• cittadini europei
• scuole
• università
• associazioni sardi nel mondo
• migranti
85
V. STRATEGIA DI COMUNICAZIONE
Vision e brand identity
Vision del progetto e brand identity sono due elementi strettamente correlati. Abbiamo ideato
un logo minimalista, semplice, immediato e di facile identificazione, ma capace di evocare i
concetti chiave alla base della nostra vision: ricucire esperienze e luoghi, storie e geografie,
connettendo mondi spesso separati, rendere i margini nuove centralità.
La C rimanda immediatamente a Cagliari, ma più in generale significa anche Città, Cucitura,
Coinvolgimento, Cooperazione, Creatività e Cultura, che sono appunto gli elementi principali di
tutta la nostra candidatura. Per rafforzare la brand identity stiamo promuovendo il logo all’interno
di un’immagine coordinata che richiama la metafora della tessitura, della ricomposizione dei fili
di storie che appartengono a luoghi e tempi diversi, come riferimento sia al lavoro creativo di
Maria Lai, ispiratrice del progetto, sia all’obiettivo di fondo della nostra candidatura.
Il rapporto con i media
Abbiamo deciso di incentrare la strategia per lo più su forme di comunicazione, quali guerilla
marketing, street marketing, buzz marketing, viral marketing, capaci di mettere le comunità al
centro, di renderle parte di un processo di diffusione delle informazioni che parta dal basso e
inneschi un “effetto valanga”.
86
Viralità del racconto e circolazione spontanea delle azioni sul territorio saranno gli assi indispensabili non solo per attirare l’attenzione e la partecipazione delle persone, ma anche per coinvolgere quanto più possibile gli attori mediali locali, nazionali e internazionali. Da qui deriva la scelta
di non definire alcuna media partnership formale che accompagni tutta la candidatura, optando a
favore di rapporti costruiti intorno a ogni singola azione e a ogni singolo progetto.
2. In quale modo la città intende dare visibilità all’Unione Europea,
che assegna il titolo di Capitale Europea della Cultura?
Il progetto ha tutto l’interesse a evidenziare la cornice europea entro la quale si svolge e a
dare visibilità all’Unione Europea. Il logo dell’Unione Europea, insieme alla dicitura “Capitale Europea della Cultura - European Capital of Culture” sarà presente su tutti gli strumenti di
comunicazione. In particolare sarà in evidenza sui gadget, sui materiali cartacei, sui banner e
manifesti affissi sul territorio e naturalmente sul sito internet dedicato al progetto. Dal sito si
potrà inoltre accedere, tramite link diretti, al sito dell’Unione Europea e alla pagina dedicata
alle Capitali della Cultura.
Daremo indicazione a tutti i soggetti che negli anni collaboreranno con Cagliari-Sardegna2019 di
dare visibilità ai simboli dell’Unione Europea in ogni materiale cartaceo o digitale realizzato.
A tal fine verrà predisposto un manuale d’uso del logo e della dicitura ufficiale che verrà reso
disponibile e scaricabile sul sito web dedicato al progetto.
Verranno inoltre poste delle targhe che evidenzino il supporto dell’Unione Europea al progetto
nei luoghi centrali e più visitati durante gli anni di progetto.
challenge #2
verso cagliari
sardegna 2019
dal 13 al 26 giugno
scrivi uno slogan di massimo
100 caratteri sul tema
filo rosso
> scopri il regolamento
VI
efficacia,
misurabilità
del programma
e attenta analisi
della qualità
VI. VALUTAZIONE E MONITORAGGIO
VI. Valutazione e monitoraggio dell’avvenimento
La città ha intenzione di stabilire un sistema specifico di monitoraggio
e di valutazione per quanto riguarda:
• l’impatto del Progetto e i suoi effetti a lungo termine?
• la gestione finanziaria?
Strumenti e modello di gestione del processo di monitoraggio e valutazione
In caso di vittoria, l’attuazione dell’intero programma sarà costantemente valutata e monitorata
per offrire a tutti i soggetti coinvolti uno strumento a supporto della governance efficace, efficiente e trasparente. La metodologia di sviluppo farà riferimento alle principali best practice
realizzate dalle altre ECoC negli anni più recenti, opportunamente adattate al contesto che
caratterizza Cagliari e l’area territoriale coinvolta nel programma e ai suoi obiettivi strategici.
Punti di riferimento essenziali per l’impostazione del sistema saranno:
• le Linee guida fornite dalla Commissione Europea per le candidature ECoC 2020-2033
(European Capitals of Culture (ECoC) 2020-2033 - Guidelines for the cities’ own evaluations of the results of each ECoC)
• le indicazioni emergenti dal Palmer Report in merito alla definizione dei sistemi di monitoraggio e valutazione
• la metodologia di misurazione e valutazione degli impatti del programma elaborata dalla
Città di Liverpool – Programma di ricerca Impact 08
In coerenza con quanto previsto dalle Linee guida UE, il sistema di monitoraggio verrà descritto affrontando analiticamente i seguenti aspetti:
•
•
•
•
•
•
anno di avvio del processo di valutazione
periodo da considerare nel processo di valutazione
perimetro di analisi
attori del processo valutativo
budget da destinare al percorso valutativo
modello di riferimento:
- aree tematiche considerate
- indicatori chiave
- metodi di valutazione (quantitativi/qualitativi)
- sistema informativo
• tempistiche e fasi di implementazione del sistema
Anno di avvio del processo di valutazione
Sin dai primi mesi del 2015:
• saranno avviate le attività preliminari di implementazione dell’intero sistema di monitoraggio e valutazione
• sarà effettuata l’analisi del contesto iniziale con riferimento al 2014, secondo un modello che
sarà nuovamente utilizzato per effettuare la “fotografia” del contesto territoriale interessato
dal programma nel 2019 e nel 2022 (a tre anni dalla chiusura del programma)
• verrà implementato un sistema di project management funzionale al monitoraggio del grado
di attuazione delle attività e degli eventi culturali
89
VI. VALUTAZIONE E MONITORAGGIO
Periodo da considerare nel processo di monitoraggio e valutazione
Riteniamo opportuno estendere il periodo di valutazione sino a tre anni dalla chiusura del programma, al fine di valutarne gli impatti generati e le modifiche intervenute al contesto di riferimento.
Tabella 1
Anno
Monitoraggio
• Analisi del contesto iniziale
al 2014
2014
2015 - 2018
90
2019
Valutazione
• Attuazione del programma
culturale
• Attuazione del piano economico
- finanziario
• Attuazione del piano
di comunicazione
• Governance e stakeholder
engagement
• Risultati delle iniziative
del programma culturale
• Attuazione del programma
culturale
• Attuazione del piano economico
- finanziario
• Attuazione del piano di
comunicazione
• Governance e stakeholder
engagement
• Valutazione di impatto del
programma (medio termine)
• Analisi del contesto al 2019
2020 - 2022
• Valutazione di impatto del
Programma (medio-lungo
termine)
• Analisi del contesto finale
al 2022
Perimetro di analisi
I punti di riferimento del perimetro di analisi saranno costituiti dalle seguenti variabili: ambito
territoriale; Paesaggi (EuCHo); luoghi; eventi/attività culturali.
Ambito territoriale
Fondamentale per il monitoraggio e la valutazione degli impatti del programma sarà il Sistema
Informativo Territoriale (Web GIS), una piattaforma tecnologica a supporto della governance
del territorio.
Paesaggi (EuCHo)
L’altra dimensione portante è costituita dai Paesaggi, all’interno dei quali le EuCHo rappresentano il punto di raccordo tra il territorio e le energie e la creatività che lo stesso sarà in grado di
attrarre. Per ognuno dei Paesaggi individuati nel programma saranno monitorati i seguenti aspetti:
• capacità di formare nuovi talenti
VI. VALUTAZIONE E MONITORAGGIO
• generazione e attuazione di nuovi progetti, iniziative artistiche e culturali
• capacità di stimolare l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali legate alla cultura
• capacità di attivare nuovi processi di comunità in grado di sviluppare il territorio
• capacità di generare e attrarre network di artisti a livello europeo
Luoghi
Un’altra variabile è costituita dai singoli luoghi culturali, oggetto di trasformazione e riqualificazione, rispetto ai quali il sistema di monitoraggio e valutazione riuscirà a raccogliere ed
elaborare informazioni sui cambiamenti generati.
Eventi/attività
Il sistema dovrà consentire infine di dedicare attenzione specifica ai singoli eventi, sia quelli realizzati prima del 2019, sia quelli che animeranno i territori coinvolti nell’anno della candidatura.
Attori del processo valutativo
Gli attori del processo valutativo saranno individuati seguendo alcuni principi di fondo:
• l’attore principale, cui spetteranno il coordinamento e la gestione dei processi di monitoraggio,
sarà il Direttore di Progetto a capo del Nucleo di Valutazione, che seguirà l’attuazione del programma producendo due report semestrali sulla base delle informazioni raccolte e ricevute
• la struttura organizzativa della Fondazione di Partecipazione sosterrà operativamente il Nucleo di Valutazione, gestendo i principali sistemi informativi a sostegno del sistema di valutazione e monitoraggio e garantendo l’accessibilità delle informazioni anche ai soggetti
esterni coinvolti nel percorso valutativo
Budget da destinare al percorso valutativo
Alla gestione e allo sviluppo del sistema sarà destinato un budget pari al 2% del totale di spesa
corrente del programma.
Modello di riferimento
Il sistema di monitoraggio e valutazione sarà la risultante di un insieme di metodologie, sistemi informativi, strumenti quantitativi e qualitativi di valutazione in grado di leggere in modo
integrato la capacità effettiva di attuazione del programma, nonché gli impatti e i cambiamenti
prodotti sul contesto territoriale di riferimento.
Nel descrivere il modello di riferimento prenderemo in considerazione le seguenti variabili:
• aree tematiche oggetto di monitoraggio e valutazione
• indicatori chiave
• metodi di valutazione
• sistema informativo
91
VI. VALUTAZIONE E MONITORAGGIO
Aree tematiche oggetto di monitoraggio e valutazione
Le aree tematiche su cui sarà impostato il sistema di monitoraggio e valutazione sono le seguenti:
• contesto
• governance e stakeholder engagement
• programma culturale, nei suoi tre elementi portanti:
-EuCHo
- Luoghi culturali
- Eventi e attività
• sostenibilità economico finanziaria
• immagine
• impatti del programma
Nelle Tabelle che seguono, per ogni area tematica, sono esplicitate le variabili principali che
saranno prese in considerazione.
Tabella 2
Contesto
92
Finalità
Valutare i cambiamenti generati nei territori coinvolti, con
riferimento ai seguenti aspetti:
• contesto socio-economico-culturale
• dotazione culturale
• posizionamento rispetto alle altre realtà italiane ed europee,
con specifico riferimento alle politiche culturali
• percezione dei cittadini circa la ricchezza delle molteplici
culture europee, nell’ambito dell’appartenenza a un unico
spazio culturale
Struttura socioeconomica
Contenitori culturali
Beni archeologici, architettonici e ambientali
Manifestazioni e pratiche sociali
Variabili
analizzate
Turismo
Struttura territoriale
• Consapevolezza dei cittadini e valorizzazione della diversità
delle culture europee
• Consapevolezza dei cittadini di appartenere a un comune
spazio culturale europeo
Strumenti di
monitoraggio
e valutazione
Modello di analisi del contesto da applicare:
• nell’anno di avvio del Programma (2014)
• nell’anno di Cagliari Capitale della Cultura (2019)
• a 3 anni dalla chiusura del Programma (2022)
Piattaforma tecnologica WebGIS
Analisi quantitative e qualitative, sondaggi su residenti e turisti
Analisi di rating
VI. VALUTAZIONE E MONITORAGGIO
Tabella 3
Governance e stakeholder engagement
Finalità
Valutare:
• l’efficacia delle strutture di governance del programma
• la capacità di coinvolgere gli stakeholder della cultura interni
ed esterni al territorio
• la capacità di attrarre risorse e generare partnership pubblico/
privato
• la capacità di attrarre volontari
• rispetto della tempistica nella costituzione degli organi di
governance
• grado di rappresentatività e di partecipazione degli
stakeholder del territorio negli organi di governance
Variabili
analizzate
Strumenti di
monitoraggio
e valutazione
• n. di partnership pubblico/privato formalizzate nell’ambito
del programma
• Partnership e finanziamenti pubblici sul totale delle entrate
• n. soggetti coinvolti nelle partnership attivate
• importo delle sponsorizzazioni generate dal programma/ tot.
entrate del programma
• tipologia degli sponsor (natura - localizzazione geografica)
• geolocalizzazione delle sponsorizzazioni (luoghi culturali eventi)
• n. stakeholder del territorio coinvolti negli organi di
governance / tot. stakeholder del territorio mappati
• n. stakeholder del territorio coinvolti nella progettazione e
attuazione di eventi/iniziative / tot. stakeholder del territorio
mappati
• n. stakeholder europei coinvolti nella progettazione e
attuazione di eventi/iniziative
• n. città candidate a ECoC coinvolte nella progettazione e
attuazione di eventi/iniziative
• n. eventi/ iniziative che hanno visto il coinvolgimento di città
candidate a ECoC
• n. eventi/ iniziative realizzate in collaborazione con l’altra
città Capitale Europea della cultura 2019 (Bulgaria)
• n. totale volontari coinvolti nell’attuazione del programma
• n. volontari provenienti da paesi europei coinvolti nel
programma
• n. studenti universitari coinvolti come volontari nel
programma
• n. giornate effettuate da volontari coinvolti nel programma
Analisi quantitative
Analisi qualitative
Sondaggi presso gli stakeholder del territorio e quelli europei e
presso gli organizzatori
93
VI. VALUTAZIONE E MONITORAGGIO
Tabella 4
Programma culturale
EuCHo
Strumenti di
monitoraggio
e valutazione
Luoghi culturali
94
Variabili
analizzate
Per ogni EuCHo:
• n. giovani talenti formati (artisti/uditori)
• n. “maestri” coinvolti nelle attività formative dei giovani talenti
• n. partner coinvolti (italiani/europei)
• n. attività/eventi/progetti realizzati
• n. giovani talenti che hanno attivato e/o proseguito
collaborazioni dopo la conclusione dei progetti
• n. iniziative imprenditoriali nate nell’ambito del paesaggio
• n. giovani talenti che hanno realizzato progetti e iniziative a
Cagliari dopo la conclusione di Cagliari 2019
Per ogni luogo culturale:
• informazioni tecniche, logistiche ed organizzative
• grado di riqualificazione
• grado di riqualificazione delle infrastrutture urbane
correlate
• eventi e attività culturali realizzati
• visitatori attratti
• artisti attratti
• sponsorizzazioni attratte
• rating del luogo culturale
Eventi culturali
Finalità
Monitorare lo stato di attuazione e valutare i risultati raggiunti:
• capacità delle EuCHo di generare talenti, progetti, iniziative
artistiche, culturali e imprenditoriali e network di artisti a
livello europeo
• capacità di ogni luogo culturale di essere polo attrattivo e di
sviluppo per il proprio territorio
• capacità di dare attuazione ai diversi eventi e attività definiti
nel programma culturale
Per ogni evento culturale:
• qualità della progettazione (ex ante)
• rispetto del cronoprogramma (in itinere)
• grado di raggiungimento dei risultati attesi (ex post)
• sponsorizzazioni attratte
• rating dell’evento/attività
• sostenibilità economico finanziaria (ex post)
• impatti specifici generati (ex post)
Piattaforma tecnologica WebGIS
Sistema di project management
Analisi quantitative e qualitative, social media analysis,
sondaggi presso: cittadini, stakeholder del territorio, stakeholder
europei e turisti
VI. VALUTAZIONE E MONITORAGGIO
Tabella 5
Sostenibilità economico finanziaria
Finalità
Valutare del programma:
• l’economicità complessiva
• la capacità di dare attuazione al piano economico finanziario
• la trasparenza e la legalità nelle procedure di gestione finanziaria
• equilibrio economico finanziario complessivo del programma
Variabili
analizzate
•
•
•
•
•
capacità di acquisizione delle entrate inizialmente previste
rispetto dei tempi previsti nell’acquisizione delle entrate
incidenza delle entrate provenienti da iniziative di public private partnership
incidenza delle entrate provenienti da sponsor e da altre forme di fund raising
incidenza dei ricavi provenienti dagli eventi culturali realizzati
• rispetto delle previsioni di spesa corrente
• rispetto delle previsioni di spesa in c/capitale
• capacità di spesa dei fondi europei destinati alla realizzazione del programma
• n. di irregolarità e rilievi emersi in sede di revisione economico finanziaria
Strumenti di sistema di budgeting e reporting finanziario del programma
monitoraggio
report di organismi indipendenti di revisione economico finanziaria
e valutazione
95
Tabella 6
Immagine
Finalità
Valutare la capacità del programma di:
• accrescere il profilo internazionale di Cagliari e della Sardegna attraverso
la cultura
• incrementare i flussi turistici provenienti dall’estero, e in particolare
dall’Europa
• promuovere consapevolezza tra i cittadini in merito all’immagine di
Cagliari Capitale della Cultura
• analisi dei flussi turistici (dimensione, stagionalità, aree di provenienza,
collegamento con ECoC 2019)
• grado di attuazione del Piano di comunicazione (Cfr. Sez. 5 del dossier di
candidatura - Strategia di comunicazione)
Variabili
analizzate
• grado di copertura di Cagliari ECoC 2019 nei media locali, nazionali ed europei
• livello di consapevolezza di Cagliari ECoC 2019 presso i cittadini, gli
attori socioeconomici del territorio
• livello di percezione della vivacità culturale di Cagliari e della Sardegna a
livello locale, nazionale ed europeo
piattaforma di social networking per la gestione del piano di comunicazione
analisi quantitative, analisi qualitative
Strumenti di social media analysis, media coverage analysis
monitoraggio sondaggi presso cittadini, sondaggi presso gli stakeholder del territorio,
e valutazione sondaggi presso turisti, sondaggi presso cittadini di altre città capitali ECoC
Tabella 7
Impatti
Impatto economico
• n. occupati nel settore culturale
• n. giovani occupati nel settore culturale
• n. donne occupate nel settore culturale
• n. imprese attive nel settore culturale
• n. nuove imprese avviate nel settore culturale
• n. nuove imprese avviate nel settore culturale negli anni 2014 - 2019
e ancora attive nel 2022
• fatturato delle imprese del settore culturale
• n. nuove imprese avviate nelle aree territoriali interessate dal programma
• n. iniziative imprenditoriali nate nell’ambito delle EuCHo
• n. iniziative imprenditoriali nate nell’ambito delle EuCHo e ancora
attive nel 2022
• n. arrivi turistici (per periodo dell’anno e provenienza)
• n. presenze turistiche (per periodo dell’anno e provenienza)
• n. e tipologia di strutture ricettive presenti sul territorio
• n. rotte trasporto aereo attive (nazionali, europee, internazionali)
(Persone/merci)
• n. rotte trasporto marittimo attive (nazionali, europee, internazionali)
(Persone/merci)
• n. flussi passeggeri negli aeroporti di Cagliari e Regione (per provenienza)
• n. flussi passeggeri nei porti di Cagliari e Regione (per provenienza)
Impatto sociale
Valutare la capacità di realizzare gli impatti attesi
• n. ingressi nei luoghi culturali
• n. partecipanti agli eventi culturali della città
• n. totale volontari
• n. volontari provenienti da paesi europei
• n. associazioni culturali del territorio
• n. associazioni culturali presenti sul territorio
• n. altre associazioni coinvolte
• n. artisti nazionali e internazionali nelle EuCHo
• n. giovani talenti formati nelle residenze artistiche
• n. nuove forme di collaborazione fra operatori culturali e artisti locali
ed europei nate nell’ambito delle EuCHo
• n. giovani talenti attivi a Cagliari dopo il 2019
• n. studenti dell’Università di Cagliari coinvolti negli scambi
internazionali e nelle attività di ricerca collegate al programma
• n. bambini e ragazzi coinvolti nelle attività formative/creative
• n. anziani coinvolti nelle attività di costruzione della memoria collettiva
Impatto urbano
Finalità
• n. luoghi culturali riqualificati e destinati alla cultura
• n. spazi urbani collegati ai luoghi culturali riqualificati
• n. infrastrutture di trasporto collegate ai luoghi culturali realizzate o
riqualificate
• km rete metropolitana
• km rete stradale
• km rete trasporto pubblico locale
• km rete piste ciclopedonali
Variabili
analizzate
96
Strumenti di Piattaforma tecnologica WebGIS
monitoraggio Analisi quantitative, analisi qualitative
e valutazione
Sondaggi presso: cittadini residenti, turisti, stakeholder del territorio
VI. VALUTAZIONE E MONITORAGGIO
Indicatori chiave
Come detto, il nostro sistema di monitoraggio e valutazione sarà costruito, anche in riferimento agli indicatori, in coerenza con le Linee Guida UE che, benché obbligatorie solo a partire
dal 2020, saranno utili ai fini di una comparazione più strutturata tra Cagliari e le altre città
candidate ECoC nei prossimi anni.
Metodi di valutazione
Il sistema di monitoraggio e valutazione si avvarrà di una pluralità di metodiche valutative in
grado di combinare tra loro le tecniche di carattere quantitativo con quelle di tipo qualitativo, a
seconda degli ambiti oggetto di valutazione e degli obiettivi stessi del percorso di valutazione.
Descrizione sintetica delle principali metodiche di valutazione
adottate nell’ambito del programma
Tabella 8
Metodica di valutazione
Analisi quantitativa
Analisi qualitativa
Sondaggi
Descrizione
Calcolo di indicatori ed elaborazione di dati quantitativi
provenienti da sistemi informativi interni o da fonti esterne
Elaborazione di report di ricerca basati su indicatori e dati
quantitativi
Elaborazioni di report di ricerca basati su analisi di tipo
qualitativo, finalizzate a commentare dati e informazioni
relative a fenomeni non quantificabili con dati certi ed oggettivi
(soddisfazione espressa dai fruitori degli eventi culturali)
Utilizzo di tecniche di indagine nei confronti di una pluralità
di interlocutori interessati a diverso titolo dal programma (es.
cittadini, turisti, stakeholder del territorio, artisti, ecc.) con
strumenti utilizzabili in modo differenziato a seconda delle finalità
e degli interlocutori dell’indagine: sondaggi web on line; interviste
a distanza (C.A.T.I.); questionari; focus group; workshop;
interviste in profondità; ecc.
Analisi qualitativa e quantitativa del livello di copertura
Media coverage analysis informativa di un determinato soggetto/evento nei media
tradizionali a livello locale, nazionale ed europeo.
Social media analysis
Analisi di rating
Analisi qualitativa e quantitativa dei contenuti della
comunicazione, relativa a un determinato soggetto/evento, nei
blog, nei forum e nei social network
Recupero di informazioni inerenti al posizionamento dell’area
interessata dal programma da statistiche e classifiche realizzate da
soggetti esterni
Report di organismi Report elaborati a seguito di attività di verifica e revisione
indipendenti di revisione economico finanziaria realizzate da soggetti indipendenti
economico finanziaria appositamente incaricati
97
VI. VALUTAZIONE E MONITORAGGIO
Sistema informativo
Il sistema informativo è elemento fondamentale, perché costituisce un supporto indispensabile per la realizzazione dei diversi report di valutazione e di monitoraggio e, andando oltre il periodo di realizzazione
del programma, costituisce uno strumento di governance delle politiche culturali. L’elemento costitutivo
del sistema informativo sarà una piattaforma tecnologica WebGIS basata sulla georeferenziazione dei dati
che consentirà di collegare tutte le informazioni riferibili a ogni luogo ed evento culturale e di sostenere
processi di dialogo attivo tra i vari interlocutori del territorio al fine di costruire percorsi partecipati di
progettazione, monitoraggio e valutazione delle politiche culturali.
Tutti i dati rilevati saranno catalogati nel sistema informativo basato sulla georeferenziazione dei fenomeni
da indagare. I luoghi che ospiteranno eventi culturali saranno mappati e disporranno di una scheda informativa che conterrà le varie caratteristiche tecniche con riferimento al loro grado di riqualificazione/organizzazione. Ciascuna scheda conterrà e i dati di monitoraggio di tutti gli eventi collegati al luogo. Svilupperemo
così un database le cui informazioni saranno disponibili per tipologia di oggetto di indagine e localizzazione
geografica, consentendo di ragionare per singolo sito e per ambito geografico di intervento/criticità.
Il sistema informativo sarà completato da una piattaforma tecnologica di social networking per la
gestione del piano di comunicazione, nonché da applicativi a supporto del project management e
della gestione economico finanziaria del programma.
Tempistiche e fasi di implementazione del sistema
98
Tabella 9
2015
2016-2018
2019-2020
2023
Acquisizione ed
Nomina del
Sistema di implementazione dei Nucleo di
Valutazione
monitoraggio sistemi informativi,
e valutazione stesura report iniziale
di valutazione (analisi
di contesto)
Stesura report finale Stesura report di
valutazione ex post
di valutazione
al 2022
Definizione modello
di analisi di contesto,
Contesto
effettuazione analisi
di contesto al 2014
Monitoraggio
Governance Monitoraggio
annuale
e stakeholder annuale
engagement
Monitoraggio
Programma Monitoraggio
semestrale
semestrale
culturale
Effettuazione
analisi di contesto
al 2019
Monitoraggio
Sostenibilità semestrale
economico
finanziaria
Immagine
Impatti
Monitoraggio
annuale
Definizione modello
di analisi di impatto
Effettuazione analisi
di contesto al 2022
Valutazione finale
Monitoraggio
semestrale,
valutazione finale
Monitoraggio Monitoraggio
semestrale,
semestrale
revisione
economicofinanziaria e
asseverazione
Monitoraggio Valutazione finale
annuale
Effettuazione analisi
di impatto al 2019
Effettuazione analisi
di immagine al 2022
Effettuazione analisi
di impatto al 2022
VII. ULTERIORI INFORMAZIONI
VII. Ulteriori informazioni
1. Quali sono i punti forti della candidatura della città e i parametri che giustificherebbero
un suo successo come Capitale Europea della Cultura? Quali sono invece i punti deboli?
Punti forti:
•
•
•
•
sostenibilità economico-finanziaria del progetto
solidità del bilancio della Città
trasparenza come metodo di governo della cosa pubblica
coerenza dei livelli di intervento, dei documenti di programmazione e degli strumenti operativi
della Città con il concept e gli obiettivi della candidatura, come emerge dai seguenti esempi:
-il Piano delle Opere Pubbliche che, già in corso di realizzazione è un vero e proprio
programma di rigenerazione urbana, nel quale particolare attenzione viene data alla
creazione di sistemi di collegamento, all’abbattimento delle barriere tra “centro” e “periferie”, allo sviluppo dei singoli quartieri, anche a partire dai numerosi presidi culturali e
sociali presenti
-il Documento di Cultural Policy della città che, già in fase di attuazione, è costruito con l’obiettivo di rendere i margini inedite centralità di un sistema diffuso, di creare sistemi integrati
di valorizzazione, di affermare un concetto di cittadinanza culturale già di respiro europeo e di
aprire costantemente i luoghi e le esperienze alle contaminazioni e ai contributi esterni
- la strategia di promozione turistica improntata ai concetti della sostenibilità ambientale
che ritornano anche in una comunicazione pensata in chiave “ecologica”
-il Piano della Mobilità che consente una valorizzazione degli elementi del paesaggio,
grazie a un efficiente sistema di trasporti urbani a ridotto impatto ambientale (bike e car
sharing, metropolitana di superficie, intensificazione e miglioramento dei trasporti pubblici su gomma e su ferro)
-il PAES (Piano di Azione per l’Energia Sostenibile) che tra gli obiettivi ha anche quello
di ridurre del 26% le emissioni di anidride carbonica entro il 2020; ogni evento del
programma artistico sarà pensato in linea con tale obiettivo e prevede infatti l’utilizzo di
tecnologie a basso consumo
-la nuova programmazione europea 2014-2020, ora in fase di negoziato, che costituisce
una prosecuzione ideale, anche oltre il 2019, dei valori che hanno ispirato la candidatura:
innovazione sociale, smart city, democratizzazione dei servizi, ricucitura tra esperienze
e tra luoghi
- il percorso di costruzione dell’Area metropolitana come entità giuridica
-il Piano Sulcis che, descritto alla domanda 6 del capitolo I, è un esempio della volontà di
riscrittura profonda del paesaggio
• capacità di attrazione di imprese e artisti, in ragione della legalità diffusa nei territori e della
sicurezza sociale
• clima mite e buona qualità della vita
• alta presenza di capitale umano e di società specializzate nell’high tech
Punti deboli:
• la condizione di insularità, che rende più complicati e costosi i flussi in entrata e in uscita;
• la frammentarietà del tessuto culturale e imprenditoriale locale
• la non alta presenza di imprese creative, a fronte di una prevalenza di modelli organizzativi di tipo associazionistico
• la debolezza delle relazioni tra settori e mondi diversi
• le alte percentuali di dispersione scolastica
• l’alto tasso di disoccupazione giovanile e femminile
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VII. ULTERIORI INFORMAZIONI
• la forte tendenza all’emigrazione dei giovani talenti
• la difficoltà di concertazione tra tutti gli attori del territorio nella programmazione congiunta delle risorse.
2. La città prevede di sviluppare progetti culturali particolari
negli anni prossimi, indipendentemente dall’esito della sua candidatura
al titolo di Capitale Europea della Cultura?
L’Amministrazione comunale, fin dal momento del suo insediamento, tre anni fa, ha attribuito estrema importanza alla valorizzazione della cultura intesa come elemento di sviluppo e coesione sociale e come visione comune che deve guidare tutte le scelte e le politiche comunali. Tale visione
è nata prima dell’idea di candidare la Città e, anzi, ne ha rappresentato la base ideologica e pratica. Tutti i livelli di intervento, come testimoniato dai diversi documenti di programmazione,
hanno come obiettivo comune quello di rendere Cagliari una città policentrica, aperta, sempre
più moderna e, quindi, europea e per tale motivo, qualunque sia l’esito della candidatura, noi
andremo avanti senza lasciare indietro nessuno.
3. Aggiungere di seguito ogni ulteriore commento si reputi necessario
al fine di sostenere la candidatura.
A prenderci per mano in questa avventura è stata l’eredità straordinaria di Maria Lai che ci ha
insegnato e continua a insegnarci come tenere insieme i fili della memoria e quelli del futuro,
come intrecciarli insieme per ri-tessere il nostro territorio. Come srotolarli e riannodarli con
sapienze lontane e competenze innovative per restituire la trama di un territorio che resta sé
stesso pur diventando una grande “casa” europea. La cultura è il materiale invisibile che scorre
silenzioso tra tutti i nostri programmi intrecciati per ricucire esperienze e luoghi, tempi e spazi.
Cagliari ha i numeri per diventare Capitale Europea della Cultura perché ha già assunto impegni
finanziari importanti per trasformare il profilo della città, perché diventerà cantiere di sperimentazione a cielo aperto, valorizzando il tema dell’economia della conoscenza, perché offre
opportunità di scelta ai cittadini, perché punta sui giovani e su un patrimonio immateriale che
trascende i localismi e appartiene all’Europa. Cagliari offre all’Europa il suo clima, l’ospitalità,
la sua storia e le sue tradizioni, e soprattutto scenari incontaminati sui quali tracciare un percorso
culturale ricco anche se tortuoso, da costruire insieme.
Noi interpretiamo il nostro ruolo politico come progettazione condivisa del domani e, valorizzando il presente, in questi plurimi paesaggi vogliamo invitare l’Altro e l’altrove ad attuare con noi un
modello da trasferire a tutte le capitali delle periferie d’Europa che sono lontane dalle grandi vie
economiche finanziarie e culturali e che vedono una forte migrazione dei propri giovani. Questa
candidatura è della Città e per la Città, di tutti e per tutti i territori coinvolti, per tutti coloro che ci
hanno creduto. Una candidatura dedicata alle vecchie generazioni perché non si perdano i fili che
ci hanno consegnato e rivolta alle giovani generazioni e a quelle ancora a venire perché qui, da
noi, possano trovare lo scenario ideale per ri-scrivere un paesaggio “umano” nel quale finalmente
progettare il futuro, essendo, per parafrasare il nostro scrittore Sergio Atzeni, cittadini sardi, italiani ed europei. Per tutto quello che è stato e che sarà, il ringraziamento va a tutti questi cittadini
sardi-italiani-europei, perché è solo per loro e grazie a loro che questo nostro percorso esiste.
Foto: G.Alvito, P.Berengo Gardin,, P.Dessì, V.Mereu, A.Strano, G.Ungari, D.Zedda
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La candidatura è per noi la tappa di un percorso, lo snodo di un viaggio iniziato tre anni fa, un
punto ideale verso il quale far convergere la visione di una città programmata anche su base
culturale. Una città ri-scritta, con un nuovo modello di governance basato sulla sinergia interistituzionale, sulla partecipazione dal basso e sulla condivisione di idee e progetti per affermare
una volta per tutte il senso dell’espressione “bene comune”.