L’ECO DI BERGAMO 46 VENERDÌ 24 OTTOBRE 2014 Cultura Domenica in sala Galmozzi il libro di Francesca Bonelli Si presenta domenica alle 16 in sala Galmozzi di via Tasso 4 «I giorni del salmastro» racconto autobiografico di Francesca Bonelli. [email protected] www.ecodibergamo.it Londra scopre l’arte sacra di Moroni Viaggio ideale nelle chiese bergamasche Alla Royal Academy da domani esposte anche otto opere provenienti dalle parrocchie della Diocesi Don Rigamonti: «Fu il geniale interprete del rinnovamento auspicato dal Concilio di Trento» sieme ad Arturo Galansino – è Non solo i volti celebri stata guidata da un criterio di del «Cavaliere in rosa» e della qualità, con l’obiettivo di rappre«Bambina di Casa Redetti» : tra sentare Moroni al meglio. E pur le diciassette opere che da Berga- considerando lo specifico del mo si sono trasferite alla Royal pubblico inglese, che non è a Academy di Londra per la mostra maggioranza cattolica e che si su Giova Battista Moroni che attende una riscoperta di Moroapre domani, è presente un nu- ni che passa innanzi tutto attracleo di ben otto opere di soggetto verso il ritratto, abbiamo voluto sacro di proprietà delle parroc- inserire nella mostra anche la chie della Diocesi di Bergamo, produzione sacra, evitando la sopreziose pale d’altare provenien- lita, schematica distinzione dalla ti dalle chiese del territorio ber- ritrattistica». gamasco. Una presenza per nulla La separazione tra questi due scontata e dal preciso significato, aspetti, infatti, non ha senso ed all’interno di un’esposizione che è perfino fuorviante: «Non c’è si rivolge a un pubblico che del dubbio che Moroni sia stato uno pittore di Albino ha finora ap- dei maggiori specialisti nel riprezzato quasi esclusivamente tratto del Cinquecento europeo i ritratti. – continua Facchinetti – ma i Attraverso le opere sacre di suoi effigiati fanno parte di quelMoroni – artista che «mette il lo stesso mondo da cui nascono suo talento al servizio della litur- le pale d’altare. Basti pensare, ad gia» come definito da don Giulia- esempio, che Marcantonio Gruno Zanchi, segretario generale melli, il padre del “Cavaliere in della Fondazione Bernareggi – rosa”, si era occupato della comrivive una stagione particolar- missione al Moretto della pala mente complessa: «Vi ritrovia- per la chiesa di Sant’Andrea». mo un Moroni ricerLa percezione di cato non solo dall’ariquesto universo di ristocrazia e dall’alta Per gli ferimento unitario è borghesia locale – dall’allestiinglesi restituita spiega don Fabrizio mento della mostra Rigamonti, direttore si tratta che mette continuadell’Ufficio diocesano in relazione ridi una novità mente Beni culturali e arte tratti e soggetti sacri, assoluta che in realtà spesso sacra – ma anche da un’illuminata comdialogano direttamittenza ecclesiastica mente anche all’interche seppe individuare no delle singole opere. in lui il geniale interLa selezione Succede, per esempio, prete del rinnovail devoto comdei dipinti è quando mento del linguaggio mittente è effigiato in della fede auspicato stata guidata contemplazione della dal Concilio di Trento. sacra, come nelda un criterio scena Ed è in opere come la paletta della chiesa di qualità di Sant’Alessandro queste che vive quel vero e proprio museo della Croce, o quando diffuso che è costituito dalle il pittore inserisce inaspettatachiese del territorio bergamasco, mente un ritratto potente proda anni impegnate in un faticoso prio all’interno della scena, come lavoro di tutela e valorizzazione quello che guarda fisso verso lo dei loro tesori. Ecco perché l’au- spettatore insinuandosi dietro la spicio è che occasioni di appro- tavola dell’Ultima Cena della fondimento scientifico come chiesa di Romano di Lombardia. questa mostra costituiscano anTalvolta Moroni sceglie di dache lo stimolo per poi compiere re alle sue sacre conversazioni un’itinerario per visitare nuova- un’ambientazione architettonimente le opere nel contesto per ca, come nelle opere provenienti il quale sono nate, per compren- dalle chiese di Almenno San Bardere appieno anche i loro conte- tolomeo e di Gorlago, altre volte nuti di fede, che sono ancora in utilizza il paesaggio come spazio grado di interrogare gli orizzon- in cui la natura vibra al cospetto ti, sia pure molto diversi, del no- del sacro, come accade nella Crostro tempo». cifissione della chiesa di San GiuCosì se nella mostra che la liano ad Albino. Non manca il National Gallery dedicò al pitto- confronto sul terreno del sacro re nel 1978 non era praticamente tra Moroni e i suoi principali ripresente la pittura di soggetto ferimenti, grazie alla presenza in sacro, le opere oggi in mostra mostra della pala di Moretto delprovenienti dalle chiese berga- la chiesa cittadina di Sant’Andrea masche costituiscono per i visi- e della «Trinità» del Lotto del tatori inglesi un’assoluta novità: Museo Bernareggi cui è accosta«La selezione delle opere – sotto- ta la «versione» moroniana della linea Simone Facchinetti, cura- chiesa albinese di San Giuliano. 1 tore della mostra londinese in©RIPRODUZIONE RISERVATA BARBARA MAZZOLENI I prestiti delle chiese bergamasche 1 2 Lorenzo Lotto, Trinità, c. 1519 -21, Museo Adriano Bernareggi, Bergamo 3 G. B. Moroni, Matrimonio mistico di Santa Caterina, c. 1565-70, Chiesa di San Bartolomeo, Almenno San Bartolomeo 2 G .B. Moroni, San Gottardo in trono con i santi Lorenzo e Caterina d'Alessandria, 1574-75, Chiesa di San Pancrazio Martire, Gorlago 4 5 G.B. Moroni, Devoto in contemplazione del Crocifisso e i santi Giovanni Battista e Sebastiano, Chiesa di Sant'Alessandro della Croce, Bergamo A. Bonvicino detto il Moretto, Madonna con Bambino in trono tra i santi Eusebia, Andrea, Domneone e Domno, 1536-37, Chiesa di Sant'Andrea Apostolo, Bergamo 7 6 1 5 3 4 6 G.B. Moroni, Trinità, c. 1552-1553, Chiesa di San Giuliano, Albino 7 G.B. Moroni, Crocifisso con i santi Bernardino e Antonio di Padova, 1574-75, Chiesa di San Giuliano, Albino 8 8 G.B. Moroni, Ultima cena, 1566-69, Chiesa di Santa Maria Assunta e San Giacomo Maggiore, Romano di Lombardia Trasferta inglese anche per nove ritratti Si inaugura domani alla Royal Academy of Arts di Londra (fino al 25 gennaio), la mostra «Giovanni Battista Moroni» che, curata dal conservatore del Museo Bernareggi Simone Facchinetti e da quello del museo londinese Antonio Galansino e realizzata con il sostegno di Ubi Banca, si propone di raccontare al pubblico inglese, attraverso quarantacinque sceltissime opere, l’itinerario artistico di un vero maestro del ritratto europeo del Cinquecento. A dialogare con i capi d’opera del pittore già presenti in terra inglese saranno, oltre a dipinti provenienti da musei e collezioni private europee e americane, anche diciassette tele provenienti da Bergamo. Oltre alle pale d’altare custodite in chiese bergamasche, fanno parte della straordinaria galleria dei più intensi ritratti moroniani ben nove «nostri» capolavori di introspezione psicologica oltre che di dettaglio di costume. Dalla Fondazione Museo di Palazzo Moroni sono approdati a Londra tre ritratti: la poetessa Isotta Brembati – avvolta da stoffe e broccati preziosi dalla resa pittorica quasi tattile – e il famoso «Cavaliere in rosa» tradito dal rossore delle guance nell’impegno di assumere una posa ufficiale e un’espressione severa, ma anche l’anziana «Dama in nero» che, quasi sorpresa dal pittore durante la lettura, infila con naturalezza il dito nel volume a tenere il segno. Sei i ritratti provenienti dall’Accademia Carrara: le due effigi a figura intera dei coniugi Bernardo e Pace Spini, lui che ostenta orgogliosamente il proprio rango nella barba fresca di taglio e il bianco collare inamidato, e lei più modestamente abbigliata da nobildonna di provincia; Giovanni Crisostomo Zanchi, in uniforme da Canonico Lateranense, su cui il Moroni cala una luce di verità a scolpire i tratti pronunciati del naso e degli zigomi; il «Giovane uomo» con il suo sguardo intenso e diretto e il «Vecchio seduto con libro» che lentamente si volta con occhio magnetico e indagatore verso lo spettatore; infine, la «Bambina di Casa Redetti» che si atteggia da adulta giocando con le dita con le perle della sua preziosa collana. 1 Ba. Ma. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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