RASSEGNASTAMPA RASSEGNASTAMPA 20 maggio 2014 RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Martedì 20 maggio 2014 www.ilquotidianodellabasilicata.it ANNO 13 - N. 136 e 1,20 Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971 69309, fax 0971 601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835 256440, fax 0835 256466 LAURIA Nella galleria Serra Rotonda MELFI Nell’istituto Righetti Travolto da una impalcatura Ancora una vittima sul cantiere dell’A3 a pagina 22 Droga nello zaino I carabinieri arrestano un diciassettenne a scuola LAVIANO a pagina 23 La galleria di Serra Rotonda Rimborsopoli Sospensione “col senno di poi”. Il Consiglio dovrà recuperare tre mesi di indennità in base al decreto Renzi «Castelluccio restituisca gli stipendi» VI SEGNALIAMO: LA STORIA Il Serpentone e altre foto di Potenza su Vogue grazie a Nicola Figliuolo #Potenza2014 La foto del Serpentone di Figliuolo LORUSSO a pagina 21 Veltroni incontra Petrone a Potenza in piazza Duca della Vedura Veltroni a Potenza per il decalogo del sindaco: «Petrone ce la può fare» De Angelis sostiene Falotico. I volti della campagna elettorale: Peppino Centola (La Ricotta) racconta il suo impegno per Cannizzaro. Mauro a sostegno di De Luca M5S a Matera litigano con Adduce per una piazza “europea” GRASSANO CICLISMO L’ex ministro Mauro a sostegno di De Luca ieri a Potenza Un inno per ricordare la gloriosa Banda a pagina 14 Pozzovivo: «Mi difendo e aspetto le montagne» a pagina 34 Filo diretto Da alcuni giorni abbiamo un problema alle linee telefoniche. Potete contattarci direttamente : 0971 (Potenza) 0835 (Matera) 1656028 Lucia Serino 1887002 Quarto 1656020 Segreteria 1887003 Agata 1656021 Pubblicità 1887004 Ciervo 1656024 Lorusso 1887005 Mutasci 1656025 Rosa 1887001 Calia 1656026 Giammaria 1887006 Corrado 1656029 Giacummo 1656030 Labanca 1656031 Santoro 1656032 Amato 1656033 Panettieri 40520 022007 Musica e sociale Gli eventi della 3 giorni dei Portatori MARTINO a pagina 18 a pagina 17 771128 Non solo la sede La Provincia chiede anche l’operatività dell’Apt tra i Sassi Il dg dell’Apt Perri POTENZA Il mister della Juve Conte, motivatore alla Sata 9 MATERA QUARTO a pagina 24 SANTORO, LABANCA, MARTINO, LORUSSO alle pagine 6, 7, 8 e 9 MELFI L’istituto Righetti Gennaro Favale PIO X, IL TERZO PAPA CHE NON HA MERCATO di ANGELO MAURO CALZA E’ DA qualche giorno che giornali e televisioni invitano ad acquistare le “medaglie dei Papi Santi del Ventesimo secolo”, realizzate dalla Zecca di Stato e le immagini continua a pagina 16 RASSEGNASTAMPA TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI PREVISTI DALLA LEGGE N° 250/90 Martedì 20 maggio 2014 La Gazzetta del Mezzogiorno A 1,20 LA GAZZETTA DI PUGLIA - CORRIERE DELLE Quotidiano fondato nel 1887 PUGLIE www.lagazzettadelmezzogiorno.it B A S I L I C ATA Edisud S.p.A. - Redazione, Amministrazione, Tipografia e Stampa: Viale Scipione l’Africano 264 - 70124 Bari. 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Pancrazio Lagonegro, operaio muore sul lavoro nella galleria killer Fastidio di Nina Bagarella moglie del boss per il servizio sulla prima comunione del nipotino SERVIZIO IN GAZZETTA DI BASILICATA A PAGINA VIII >> INCHIESTA La Procura ha aperto un’inchiesta SERVIZIO A PAGINA 15 >> EUROPEE APPELLO DEL PAPA ALL’ASSEMBLEA DEI VESCOVI: «IL PAESE NON CEDA AL CATASTROFISMO, LE DIVISIONI DETURPANO IL VOLTO DELLA CHIESA» CALCIO STAMANI ASTA DECISIVA PER LA SORTE DEL CLUB Il leader del M5S: perderà e sparirà come i mafiosi, con la lupara bianca Il premier (oggi a Bari): cambia chi governa. Berlusconi: Beppe fa paura la cordata giusta Bari da favola Grillo-Renzi, sfida continua Un aspettando A GIUGNO PER I CENTRI IN REGOLA LA QUESTIONE GENERAZIONALE DIETRO LA SFIDA DELL’EX COMICO Tasi, rinvio a settembre per i Comuni in ritardo Allarme occupazione: ai livelli 2002 di GIUSEPPE DE TOMASO S osteneva la buonanima di Ugo La Malfa (1903-1979) che se non avesse fatto il leader politico avrebbe fondato il sindacato dei disoccupati. Qualche anno più tardi il professor Mario Monti (non ancora sedotto dalle sirene della politica) disse che, se avesse potuto, avrebbe organizzato la protesta, uno sciopero generazionale, dei giovani (i non garantiti) contro i vecchi (i garantiti). Anche il professor Nicola Rossi, riferendosi alle disparità dello Stato sociale italico, affrontò la questione vecchi-giovani in un bel saggio dal titolo Meno ai padri più ai figli. La Malfa, Monti e Rossi avevano visto e analizzato con largo anticipo la mutazione dei rapporti di forza, e delle sfide sociali interne, in un Paese controverso come l’Italia. SEGUE A PAGINA 25 >> l ROMA-Alla fine la proroga della Tasi è arrivata. Il pagamento della prima rata della Tassa sui servizi indivisibili è stata spostata da giugno a settembre ma solo per quei Comuni che il 23 maggio non hanno ancora deciso quale aliquota applicare, per tutti gli altri si pagherà alla scadenza attuale del 16 giugno. Finora secondo uno studio della Uil, sono stati solo 832 comuni (su un totale di 8.092) ad aver deliberato le aliquote. Resta comunque la complessità di un’imposta che in molti comuni sarà più cara dall’Imu. COZZI E SERVIZI ALLE PAGINE 2, 3, 4, 5 E 16 >> SERVIZI ALLE PAGINE 6 E 7 >> IL PROF: PIÙ SCAVI. REPLICA SOLO LACORAZZA: ABBIAMO GIÀ DATO Prodi: petrolio da cercare in Basilicata e dintorni PETROLIO ll Centro Oli di Viggiano. Prodi spinge per l’aumento delle estrazioni anche in mare [foto Tony Vece] SAMMARTINO A PAGINA 11 >> GOL Il pallone nella porta del Cittadella: vittoria per il Bari (1-0) NITTI E RAIMONDO NELLO SPORT - ALLE PAGINE 30, 31 E 32 >> NON FERMATE UN’EMOZIONE LA CITTÀ MERITA IL MASSIMO di FRANCESCO COSTANTINI B um-bum bum-bum bum-bum... Battono talmente forte i quarantamila cuori del San Nicola mentre la palla calciata da Lugo viaggia verso l’incrocio alla sinistra della porta del Cittadella, che potreste anche sentirli. Sembrano tamburi lontani, echi di riti esoterici ancestrali per cancellare stregonerie ostinate e contrarie. SEGUE A PAG. 25 >> DUE ANNI DOPO Strage alla «Morvillo» la scuola non dimentica SERVIZIO A PAGINA 13 >> MORTI 7 OPERAI Amianto all’Ansaldo 11 indagati a Bari LONGO A PAGINA 12 >> RASSEGNASTAMPA LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - Quotidiano fondato nel 1887 Martedì 20 maggio 2014 www.lagazzettadelmezzogiorno.it LA GAZZETTA DI POTENZA - LA GAZZETTA DI MATERA Redazione Potenza: piazza Mario Pagano, 18 - Tel. 0971/418511 - Fax: 080/5502360 - Email: [email protected] Redazione Matera: via Cappelluti, 4/b - Tel. 0835/251311 - Fax: 080/5502350 - Email: [email protected] Pubblicità-Publikompass. 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Tel 080/5470213 Siamo presenti a: Laurenzana, Nova Siri Marina, Potenza, San Giorgio Lucano, Villa D’Agri POTENZA BIG DEL PD PER IL RUSH FINALE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE Veltroni spinge Petrone per la sfida da sindaco Parole vincenti: «Cuore e concretezza» Mauro lancia De Luca nella giornata dedicata ai Popolari per l’Italia E Cannizzaro pensa alle Fiamme gialle LAGONEGRO TERZO INCIDENTE IN UN MESE E MEZZO: MUORE ANTONIO DE LUCA, OPERAIO DI 39 ANNI Galleria di sangue sull’autostrada A3 La Procura di Lagonegro ha sequestrato l’area dell’incidente L’Anas apre un’inchiesta Duri i sindacati: «Bisogna fermare la strage» Sel: «Standard di sicurezza troppo bassi» l Un operaio di 39 anni, Antonio De Luca, è morto nel pomeriggio di ieri in un incidente sul lavoro avvenuto nella galleria «Serra Rotonda», nella parte di tunnel in direzione sud dell’autostrada A3 Salerno-Reggio calabria. De Luca secondo quanto reso noto dall’Anas - è stato travolto «da una parte dell’ar matura metallica già montata per il getto del rivestimento definitivo della galleria». Il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, si è detto «addolorato» per la morte dell’operaio e ha espresso le condoglianze alla sua famiglia. Ciucci, inoltre, ha «immediatamente nominato una commissione d’inchiesta interna per ve- SERVIZIO A PAGINA IV >> SAMMARTINO ALLE PAGINE II E III >> POTENZA - IN AULA I TESTIMONI DEL PROCESSO rificare la dinamica e la responsabilità dell’incidente». è già stata aperta un’inchiesta giudiziaria sull’incidente. L’area è stata sequestrata dalla Procura di Lagonegro. Sullo stesso tratto di autostrada si sono registrati di recente, in altri due incidenti sul lavoro, un morto e un ferito. Le segreterie regionali di Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil hanno proclamato lo sciopero per l’intera giornata di domani nel cantiere del tratto lucano della Salerno-Reggio. «Salgono così a tre gli infortuni gravi sul tratto lucano della A3 in circa un mese e mezzo, si legge nella nota, due dei quali mortali». SERVIZIO A PAGINA VIII >> PISTICCI ROMANO PRODI POTENZA Vietò ai camion di scaricare Più di 300 telefonate PETROLIO LUCANO nella discarica di Tricarico in meno di una settimana E IL RUOLO DELLA BASILICATA Assolto l’ex sindaco Melfi Denunciato dalla polizia di LORENZO ROTA l Un Walter Veltroni giunto a Potenza per raccontare, in veste di regista, di quando c’era Berlinguer. E un Veltroni che però, anche se da anni non ricopre ruoli e responsabilità, resta figura politica di primo piano per la politica e il Partito democratico. «Quella del sindaco è stata per me l’esperienza politica più bella di tutte - ha confessato alla platea potentina. - Perché la scelta di un sindaco è quella che presenta le ricadute più immediate per i cittadini». Disastro alla Sider «Prima un boato Poi il treno killer» l «Ho sentito un boato, poi è arrivato nella Siderpotenza il treno impazzito». Mario Antonio Gaeta è un operaio della Siderpotenza. È tra i testimoni oculari dell’incidente dell’8 agosto del 2008. Ieri ha raccontato in aula la tragedia. AMENDOLARA A PAGINA IV >> MIOLLA A PAGINA XI >> PRESIDENTE INU BASILICATA L e dichiarazioni di Romano Prodi sulla opportunità/necessità per l’Italia di «scavare sottoterra per trovare i soldi» necessari per uscire dalla sua pesantissima crisi economica, alias incrementare l’utilizzo delle sue risorse petrolifere, anche sottomarine, «fermo restando il principio di precauzione che ha la precedenza su tutto», è l’evidente manifestazione di una linea strategica che sta maturando a livello nazionale, che a breve potrebbe provocare pesantissime conseguenze, e scarsissime contropartite, nei territori interessati. Tra questi, lo dice anche Prodi, certamente la Regione Basilicata. A PAGINA III E IN NAZ. 11 >> DOLOMITI LUCANE VOLO DELL’ANGELO CHIUSO: TURISTI DELUSI MATERA NEL CORSO DELLA NOTTE BRUCIATI DUE MEZZI Film e visitatori di fama Incendio a Serra Venerdì ma ci facciamo male da soli In fiamme un’ambulanza VISITATORI Delusione per la chiusura del volo dell’angelo fino al 31 maggio Fabio Volo visita le Dolomiti lucane SERVIZIO A PAGINA VI >> INCENDIO Bruciata un’ambulanza MATERA RIMOZIONE COSTOSA Amianto killer Chiesto l’intervento della Regione l Incendio nella notte al rione Serra Venerdì. Due mezzi, un’autombulanza e un camper, sono stati ridotti quasi in cenere dalla fiamme divampate poco prima delle 4. L’intensità del calore sprigionato ha danneggiato anche un’auto Renault Magane parcheggiata a piedi dei caseggiati di cinque piani, quelli prossimi al Campo Scuola. Anche le abitazioni, soprattutto quelle del primo piano, presentano i segni del fuoco. l Nella precedente legislatura del Consiglio regionale di Basilicata era stata presentata una proposta di legge per assegnare un contributo utile alla rimozione dell'amianto dagli edifici privati cittadini. La proposta, avanzata dal consigliere Giannino Romaniello, era stata in precedenza (in un’audizione davanti alla terza commissione consiliare regionale) auspicata dalle associazioni Dircit e La Rete di Matera. DORIA A PAGINA IX >> SERVIZIO A PAGINA X >> RASSEGNASTAMPA Dobbiamo portare in Europa l’immagine di un Paese che non sia caratterizzato da tangenti, evasione fiscale e iniquità sociale, ma che sia più pulito, più democratico, più giusto. Enrico Berlinguer 6 giugno 1984 1,30 Anno 91 n. 132 Martedì 20 Maggio 2014 U: Il buffone della lupara bianca Socialità, tutto iniziò dalle meduse Quando Tolkien era traduttore pag. 17 ● ● Alleva pag. 19 Conte alla Juve anche nel 2014-2015 pag. 23 Dopo Hitler, Grillo evoca la mafia: «Renzi sarà fatto scomparire nel nulla». Poi va nel salotto di Vespa Il premier nella piazza affollata di Napoli: «Solo insulti e demagogia, con noi l’Europa cambierà» Davvero Grillo è «oltre Hitler». Dopo aver evocato il nazismo, il capo dei 5 Stelle evoca la mafia per minacciare il premier: «Come avviene per i mafiosi, chi fallisce viene punito. Lupara bianca». Renzi a Napoli nella piazza piena A PAG. 2-3 del rione Sanità. L’anomalo Grillo erede del Cav ● BEPPE GRILLO PARLA TANTISSIMO, È UN FIUME IN PIENA, URLA, INSULTA, TIENE IL PALCO dei comizi - e ora anche il sa- lotto di Bruno Vespa - con tutta l’abilità dell’uomo di spettacolo. Ma ancora non ha detto ai cittadini italiani cosa faranno gli eletti del M5S quando arriveranno a Strasburgo. A quale gruppo si iscriveranno? Con chi si alleeranno? Quale strategia seguiranno in Europa? È vero che la nostra campagna elettorale è vergognosamente ripiegata sulle beghe interne. Ma una delle cause di questa vergogna è proprio l’opacità di Grillo (e del socio CaSEGUE A PAG. 3 saleggio). Un voto contro la crisi L’ANALISI MASSIMO D’ANTONI Il dato sulla crescita del Pil italiano nel primo trimestre 2014 è arrivato come una doccia fredda sulle speranze di ripresa, alimentate nei mesi scorsi dall’inversione del ciclo in Europa e dal clima di fiducia portato dall’attivismo del nuovo governo. Quel - 0,1%, una sostanziale crescita zero per l’Italia, deve farci riflettere, ma dobbiamo anche evitare di trarne conclusioni SEGUE A PAG. 15 sbagliate. TASI «Il punto G, quello che ti dà l’orgasmo nei salotti dei talk show. L’atteso quarto d’ora di celebrità». dal Blog di Beppe Grillo 31 ottobre 2012 (dopo la partecipazione a Ballarò di Federica Salsi, consigliere 5 Stelle a Bologna) Falso in bilancio e prescrizione, si cambia ● Pronto il piano giustizia del governo: torna il reato estromesso dal codice da Berlusconi nel 2001 ● Misure anche su autoriciclaggio e corruzione Staino Addio leggi ad personam IL COMMENTO GIOVANNI PELLEGRINO Dopo tredici anni, il falso in bilancio tornerà ad essere un reato. È una delle novità più importanti del governo Renzi in tema di giustizia. Il Guardasigilli Andrea Orlando sta lavorando su più fronti, dall’autoriciclaggio alla corruzione. Svolta anche sulla prescrizione: i termini saranno bloccati non appena scatterà il rinvio a giudizio. A PAG. 8 ALMOMENTOINCUISCRIVIAMO, NON ABBIAMO ANCORA VISTO GRILLO DA VESPA, ma abbiamo visto Casaleggio A PAG. 4 In viaggio in treno da Milano a Torino con il leader della sinistra radicale greca ed europea. Gli avversari? «L’austerità, la troika e la Merkel». E sul Pse: «Sottrarrò Schulz all’abbraccio dei conservatori». A PAG. 7 L’allarme suscitato dall’indagine sugli appalti Expo rende indubbiamente auspicabile che il «pacchetto giustizia», nella cui predisposizione il Guardasigilli Orlando è impegnato, giunga al più presto all’esame del SEGUE A PAG. 8 Parlamento. LA STRAGE DI TEMPIO Si paga a giugno Casaleggio è solo più noioso solo nei Comuni ● che hanno già deliberato i ritardari. Riunione Anci-Tesoro Tsipras: la mia battaglia contro l’austerità dal Blog di Beppe Grillo 8 maggio 2012 FRONTE DEL VIDEO ● Slittamento a settembre L’INTERVISTA «Chi partecipa ai talk show deve sapere che d’ora in poi farà una scelta di campo». dalla Annunziata e tanto basta. Il cosiddetto guru non dice cose più ragionevoli del socio, ma le dice in modo sadicamente noioso. Via Napolitano, via Renzi, via tutti: «A Noi» Quirinale, governo e forza pubblica. Grillo ci mette in più una violenza verbale mai vista, ma quella mentale è la stessa, la stessa identica negazione di ogni alternativa. Per gli altri, infatti, è già pronto il tribu- nale speciale della rete: giornalisti, politici e industriali saranno eliminati con un clic. La lista deve essere già pronta e, almeno per i giornalisti, pure pubblica. Così Grillo, alzando l’asticella della indicibilità si è dovuto buttare sempre più a destra, rubando a Silvio il copyright della «culona», la brutalità alla Lega e le minacce personali alla mafia. Dovendo dare tutto se stesso, è dovuto andare oltre Hitler. Ora, per recuperare un po’ di voti moderati da Vespa, non basta neanche Padre Pio. Arrestato l’amico di famiglia ● Un artigiano avrebbe ucciso padre, madre e figlio La folla urla: «Bastardo» Si chiama Angelo Frigeri, 34 anni, ed è un amico di famiglia degli Azzena, l’uomo fermato dalla Procura per l’uccisione di Giovanni Azzena, della moglie Giulia Zanzani e del figlio Pietro. L'uomo sarebbe stato incastrato dalle riprese delle telecamere di sicurezza dei neA PAG. 11 gozi vicini. AI LETTORI ● Per il quinto giorno l’Unità esce senza le firme dei suoi giornalisti. Alle nostre richieste di certezza sul futuro del giornale e sul pagamento degli stipendi dovuti, la proprietà continua a contrapporre un silenzio assordante. Oggi in assemblea decideremo come proseguire la nostra lotta. RASSEGNASTAMPA 2 PRIMO PIANO Martedì 20 maggio 2014 LA CORSA AL VOTO DOMENICA LE EUROPEE Il presidente del Consiglio in questo rush finale della campagna elettorale non si fa trascinare nella rissa dal M5S Renzi: non cedo ai demagoghi Beppe insulta perché ha paura Il premier cavalca l’onda della speranza: «Riesce a cambiare chi governa» l ROMA. Cavalcare l’onda della «speranza», non quella della paura. Far leva sulla «fiducia», sul bisogno di «risposte concrete». Segnare con le azioni e il linguaggio la distanza da chi «urla e insulta» ma non ha la «credibilità» di rappresentare l’Italia in Europa. Fa leva sul suo profilo di premier promotore del «cambiamento», Matteo Renzi. In questo rush finale della campagna elettorale non si fa trascinare nella rissa da Beppe Grillo. Perchè è con le azioni del suo governo che intende marcare la differenza («cambia chi governa»). E si dice «molto ottimista» sul fatto che il messaggio di «speranza» prevarrà nelle urne. Convinto che se il M5S «provoca» e urla sempre più forte, è perchè «ha paura» del Pd. Si prepara a combattere «fino all’ultimo» per ogni singolo voto, Renzi. E da una gremita piazza Sanità a Napoli (la stessa dove andò anche Grillo), rivendica: «La piazza è casa nostra». Dalle piazze il premier cercherà di far passare un messaggio rivolto a tutti gli elettori, di sinistra come di destra: non si può dare il loro voto a dei «buffoni», perchè non hanno «credibilità». E il Movimento 5 Stelle, come Forza Italia, non ha una credibilità all’altezza «delle aspettative che l’Italia suscita in Europa». Il Pd, è il sottinteso del segretario, in un’intervista a Piazza Pulita, quella credibilità ce l’ha. E lo sta dimostrando con l’azione del gover no. In mattinata, in conferenza stampa a villa Pamphili con il premier polacco Donald Tusk, Renzi ribadisce la sua ricetta: «L'Europa dopo il 26 maggio andrà cambiata perchè finora si è mostrata lontana dai cittadini. Ma riesce a cambiare chi governa, non chi urla; chi propone, non chi insulta». Il suo esecutivo, rivendica Renzi, ha «tanti interventi pronti». Alcuni, come un accordo sulla Sardegna e un’intesa per Fincantieri, li annuncerà nei prossimi giorni, nelle numerose tappe che farà in giro per l’Italia in quest’ultima settimana di campagna elettorale. Senza «cedere alla facile demagogia di chi dice» di andare fuori dall’Europa e «fuori da tutto», sono le azioni concrete a permettere di dire che se i dati sul lavoro mostrano che nel 2013 "si è toccato un punto molto basso", si possono ora "vedere i segni di una ripresa". Di fronte, però, c'è un avversario temibile. E Renzi lo sa. E' quel Beppe Grillo che alle politiche del 2013 è stato «pri- Comizio alle 19 vicino al Petruzzelli E oggi il premier a Bari per la campagna elettorale Arriverà oggi a Bari, nel tardo pomeriggio, il presidente del consiglio Matteo Renzi, per l’occasione in veste di segretario del Pd e per una serie di iniziative a favore del candidato sindaco al Comune del capoluogo, Antonio Decaro e dei candidati pugliesi alle europee. Secondo quanto si è appreso, nel programma anche la firma di un protocollo d’intesa con l’azienda farmacologica, Serono, nello stabilimento della zona industriale di Bari-Modugno; mentre a Monopoli visiterà gli stabilimenti della Blackshape, l’azienda che produce aerei superleggeri. Ma i riflettori sono accesi soprattutto sul comizio che il premier terrà dalle ore 19 su un palco in via Alberto Sordi, strada adiacente al teatro Petruzzelli. Con lui ci saranno certamente Decaro e il segretario regionale del Partito democratico, e sindaco uscente del Comune di Bari, Michele Emiliano. La scelta della location, insolita per un comizio, sarebbe stata scelta dagli organizzatori proprio per la vicinanza con il Petruzzelli e per la scenografia naturale del lungomare. Non si sa ancora se il premier arriverà a bordo di un treno, come è solito spostarsi, o in aereo (dovrebbe giungere in Puglia direttamente da Milano dove sarà in mattinata). È certo invece che la sua presenza in Puglia si concluderà immediatamente dopo il comizio. «È per me un piacere e un onore accogliere Matteo Renzi a Bari per sostenere la campagna elettorale della coalizione di centrosinistra - ha detto Antonio Decaro -. La presenza del premier a sostegno della mia campagna è importante sia dal punto di vista umano che pratico. Matteo è stato sindaco della sua città e io sono stato un assessore per cinque anni: entrambi conosciamo perfettamente cosa significhi governare un Comune. Per questo so per certo che quando Bari avrà bisogno di aiuto dal Governo, proponendo come ho detto sempre progetti e soluzioni con costi e tempi certi, il Governo saprà aiutarci perché dimostreremo di essere persone serie». mo», davanti al Pd. E che ora martella incessante, con attacchi quotidiani e la previsione non solo di una sconfitta ma di una fine da «lupara bianca» (con la totale scomparsa) per il leader del Pd. «I morti di lupara bianca esigono rispetto e la politica dovrebbe riprendere il significato delle parole - re- plica posato Renzi – Citare Hitler, la peste rossa, la lupara bianca" non è il linguaggio del Pd. "Anche se Grillo usa questi toni, io avverto il bisogno di cambiare il linguaggio», dichiara. E aggiunge: «So che porta male dirlo, ma non sono preoccupato, ma molto ottimista» perchè c'è «un clima cre- OLTRE 17MILA I CANDIDATI Ue, in 400 milioni chiamati alle urne Al voto da giovedì a domenica l BRUXELLES. Le prime ad aprire i seggi saranno giovedì Olanda e Gran Bretagna, l’ultima a chiuderli sarà domenica l’Italia: le elezioni europee si avvicinano, e con esse la paura che si trasformino in un referendum contro l'Europa e contro quei Governi complici del rigore che ha stremato i cittadini. I circa 400 milioni di cittadini dell’Unione europea che dovranno scegliere tra oltre 17.000 candidati, non voteranno tutti domenica 25: nei 28 Paesi membri le operazioni di voto si svolgeranno da giovedì a domenica. Dopo l’apertura nel Regno Unito e in Olanda, si prosegue venerdì con Repubblica Ceca (unica a tenere aperte le urne per due giorni) e Irlanda, sabato sarà la volta di Lettonia, Malta e Slovacchia, infine domenica voteranno tut- scente di speranza e fiducia" di chi chiede "risposte concrete». Davanti all’Italia c'è la possibilità di uscire dalla crisi e tornare protagonista in Europa, perchè è come se avesse davanti un favorevole «allineamento astrale di pianeti», tra cui la fine della stagione dell’austerity «nel mondo»". Per poter sfruttare a pieno l’occasione, però, Renzi sa di dover ottenere un risultato elettorale abbastanza forte da poter andare in Europa a dire "che l’Italia è tornata". I prossimi giorno lotterà per questo: «Fino all’ultimo giorno per prendere un voto» in più. Serenella Mattera INTERVISTA IL SENATORE E PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DIFESA PARLA DELLE EUROPEE E DELLE RIFORME. E ANNUNCIA NOVITÀ PER I MARÒ PUGLIESI Latorre: la svolta con Matteo «Con la vittoria del Pd più forte il cambiamento. Grillo vuole la distruzione» MICHELE COZZI Nicola Latorre (Pd), presidente della commissione Difesa del Senato: Grillo evoca la lupara bianca per Renzi. Che dice? «Fa impressione come nei giorni in cui ricordiamo la strage di Capaci, quel 23 maggio 92 nel quale perse la vita Falcone con sua moglie e gli agenti della scorta, si possa solo evocare una simile immagine. Ieri contro gli immigrati e dissacrando il grande orrore che è stato il campo di sterminio di Auschwitz, oggi evocando la lupara: è chiaro che non siamo solo davanti a un ignobile uso della semantica ma anche a un chiaro e preciso intento distruttivo. Grillo dimostra di non avere nulla a che fare con i sentimenti democratici del Paese. E questo ci aiuta a comprendere qual è la vera posta in gioco della campagna elettorale». Qual è? «È in gioco il destino dell’Italia, su come si esce dalla crisi e su quale sarà il nostro ruolo in Europa. Poi, si decide se in questo Paese vincerà l’idea dello sfascio, oppure se si esce con un nuovo ruolo dell’Italia nella costruzione della nuova Europa, diventando protagonista del cambiamento. In tal senso il successo di Renzi e del Pd è la condizione per raggiungere questo obiettivo, a differenza di chi invece sollecita i peggiori umori primordiali che si annidano in una parte della società italiana segnata dalla disperazione». E rispetto agli equilibri interni? «Grillo vuole la distruzione. Cavalca tutte le difficoltà, istiga alla violenza e usa un linguaggio profondamente antidemocratico. Noi abbiamo messo in campo una nuova idea d’Europa, e un’idea di grande cambiamento del Paese, valorizzando le grandi risorse della società italiana, sconfiggendo le burocrazie, le rendite di posizione». Il governo rischierebbe in caso di forte avanzata grillina? «Semmai il voto incoraggerà la prospettiva di cambiamento portata avanti dal Pd e da Renzi, accelerando i tempi delle riforme e indebolendo le resistenze al cambiamento». C’è il rischio che uno sfarinamento del fronte moderato possa avere un ripercussione sulla tenuta complessiva del Paese? «Credo che il rischio per la tenuta democratica del Paese venga da un eventuale risultato positivo di Grillo. Perché un risultato positivo raccolto sulla linea avventurista di Grillo rappresenterebbe un rischio enorme che sono certo l’Italia non vorrà correre». Quale impatto crede possano avere le riforme e i provvedimenti del governo sull’opinione pubblica? «Credo che il giudizio sia positivo, per la convinzione, il coraggio con cui Renzi sta realizzando il suo progetto di cambiamento. Un progetto che deve fare i conti con le resistenze che non mancano. Renzi in questi ottanta giorni ha lanciato un messaggio chiaro e si gioca tutto. La novità della politica italiana è che abbiamo un leader che si mette in gioco sulla base di un progetto per il futuro del Paese. E su questo non si gioca solo il suo destino personale, ma anche quello di tutti noi. È questa la forza etica del suo impegno». Il Pd è compatto dietro Renzi? «Non ci sono più incertezze, tutto il Pd è con Renzi. Ma dobbiamo superare qualche forma di pigrizia perché c’è chi pensa che sia sufficiente l’immagine del premier. Occorre dare il massimo in questi ultimi giorni della campagna elettorale». E sul Sud, cosa fa il governo? «L’altra forma di novità introdotta da Renzi è il rilancio in forme nuove della questione meridionale. Innanzitutto è importante l'impegno col quale Renzi sta girando in tutto il Mezzogiorno e oggi con noi a Bari. In queste iniziative si sta affermando un rilancio della questione meridionale, in chiave del tutto nuova. Non più in una logica assistenziale, ma in una prospettiva in cui il Sud diventa protagonista e con politiche nazionali che hanno una indubbia ricaduta per il Mezzogiorno. Penso alle infrastrutture, ai fondi europei. Ma penso soprattutto al lavoro. Il Jobs Act è la prima vera scommessa di questo governo». Capitolo riforme. Che accadrà sul nuovo Senato? «Il superamento del bicameralismo perfetto è ormai un dato acquisito dall’opinione pubblica, mentre c’è ancora da convincere quello schieramento conservatore, abbastanza trasversale, che è sempre stato e continua a essere contrario al cambiament. Poi, sulla base del testo proposto dal governo, il dibattito in Senato consentirà di sviluppare e perfezionare la proposta». E l’Italicum? «La legge elettorale è stata già approvata alla Camera e sarebbe curioso vedere chi si assume la responsabilità di chiamare il Paese al voto con ciò che resta del Porcellum. La proposta approvata alla Camera potrà avere qualche cambiamento, ma non credo che la sostanza possa essere messa in discussione». PARTITO DEMOCRATICO Nicola Latorre Eppure c’è chi sostiene che il sì alla nuova legge elettorale è appeso all’esito del voto. Che dice? «Sono teorie da respingere. A prescindere dal risultato elettorale, l’impianto della legge deve essere approvato. Senza dimenticare che quello che è stato un importante compromesso se viene messo in discussione rischia di incontrare nuovi macigni sulla sua strada». Parliamo di Bari. Cosa prevedere per il dopo-Emiliano? «Si sta per aprire una nuova stagione dopo quella che si è chiusa con Michele Emiliano. Bari è cambiata tanto e in meglio in questi anni. La candidatura di Decaro incarna la proiezione verso il futuro della città. Sono fiducioso. Il candidato del centrodestra, con tutto il rispetto dovuto, rappresenta un’idea di città che è abbondantemente alle nostre spalle. Gli altri incarnano istanze di protesta, ma senza proposta. Sarebbe auspicabile vincere al primo turno». La situazione di marò in India. Ci sono novità? «Certo, dopo il voto proporrò una ripresa immediata della nostra iniziativa parlamentare dopo che in India ci sono state le elezioni. Prenderemo contatti con i rappresentanti del Parlamento indiano per affrontare questa questione in modo definitivo. Non ci sono più scuse». RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 3 Martedì 20 maggio 2014 «Il Sistema assume i suoi uomini a progetto, se ci riescono, bene; altrimenti vengono fatti scomparire» LA DIRETTA Segui gli aggiornamenti sul telefonino. Le istruzioni sono a pagina 24 Grillo contro Matteo evoca la lupara bianca L’ex comico: «Non voglio vivisezionare Dudù, ma il proprietario» ti gli altri. Per sapere i primi dati reali ufficiali bisognerà aspettare l’Italia: è l’ultima a chiudere le urne alle 23 di domenica. Ma prima, dalle 22, il Parlamento europeo darà già le prime proiezioni basate sugli exit poll disponibili da circa il 60% dei 28 Paesi. Questo perchè man mano che le urne si chiuderanno, i vari Stati diffonderanno i loro exit poll e quindi sarà possibile aggregare i dati e avere già un’idea della composizione del prossimo Parlamento europeo, che sarà formato da 751 deputati. Oltre un quarto dei 751, sarà euroscettica: PollWatch vede i partiti anti-Europa arrivare primi in Francia (Front National di Marine Le Pen), in Olanda (il PVV xenofobo di Geert Wilders), in Finlandia (i nazionalisti dei Veri Finlandesi), in Gran Bretagna (l'Ukip di Nigel Farage), in Danimarca (il Danish People Party) e in Repubblica Ceca (i simil-grillini del «Partito degli scontenti»). In Germania il vento anti-euro dovrebbe portare Alternative fur Deutschland oltre il 6% e dunque ad almeno 6 deputati e stando ai sondaggi dovrebbe entrare anche un deputato della formazione neo-nazista Npd. DUELLO In alto Matteo Renzi, presidente del Consiglio. Accanto Grillo mostra il plastico di un carcere nel cortile della Rai, prima dell’inizio di «Porta a Porta» . IL CASO TONO SOFT DELL’EX COMICO. DUELLO CON VESPA, SOLITE ACCUSE A RENZI: «O NOI O LORO». E NON NASCONDE L’EMOZIONE PER IL SUO RIENTRO IN RAI Il ritorno in tv, lo show di Beppe «Noi il piano B dell’Italia». Attacca Napolitano: «Non rappresenta più la Repubblica» l ROMA. Strette di mano, pacche sulle spalle, qualche "carrambata" come l’incontro con il suo vecchio impresario Pino Tortora nei corridoi. Beppe Grillo non riesce a nascondere un po’ di commozione al suo rientro in Rai, venti anni dopo la sua ultima presenza negli studi della tv di Stato. Torna dopo anni ma, stavolta, non da comico bensì da leader politico. Giacca blu, camicia bianca e jeans slavati. Il "capo politico" del M5S sceglie un abbigliamento casual per il suo grande rientro da "mamma Rai". Ad aspettarlo nel piazzale degli studi romani c'è Bruno Vespa («Tu non sei un giornalista, sei un pacchetto. Tu sei in pensione ma vendi un pacchetto», lo apostrofa il leader del M5S) ed uno stuolo di giornalisti e telecamere. È l'evento mediatico del momento. I fotografi accreditati sono più di trenta (normalmente sono poco meno di dieci). «C'è più gente qui che da Santoro per Berlusconi", si lascia sfuggire qualche addetto ai lavori. I giornalisti lo fermano. «E' emozionato?». «Sono commosso», replica ma sembra che stia scherzando. Subito si impegna per presentare il suo regalo a Vespa: un plastico con un castello dotato di segrete dove mettere politici corrotti e giornalisti. Poi fa il suo ingresso negli studi. Poi, entra in studio, resta in piedi, gira attorno a Vespa, lo punzecchia, ironizza sul pubblica «pagato», va a ruota libera con il giornalista che cerca di fare le domande. A volte riuscendovi, altre meno. Parla di tutto il leader del M5S: IN TIVÙ Beppe Grillo con Bruno Vespa «Io risulto uno che grida. È vero, sono arrabbiato, a volte esagero ma è una rabbia che ha unito in un bel sogno 10 milioni di italiani, non siamo andati in giro a far a botte con la polizia o a sfasciare le vetrine». La mia rabbia - aggiunge.- è una rabbia buona: questo non è un partito, è un sogno, è un piano B». Cerca di spiegare la sua dichiarazione sulla «lupara bianca» contro Renzi: «La "lupara bianca" è una espressione giornalistica. Significa che questi politici sono ormai scomparsi. Monti, ad esempio, chi se lo ricorda? Un usciere della Bocconi l’altro giorno l’ha fermato e gli ha detto: "lei chi è? dove va?». È certo di vincere: «Noi vinceremo e la nostra sarà una marcia trionfale. L'ebetino è già finito: parliamo del nulla, del niente». E gli 80 euro? Sarebbe stata più decorosa la scarpa destra data prima del voto da Achille Lauro. Significa che ti faccio una campagna per le elezioni, ma poi vedi le coperture e.... Hanno levato l’assegno di sostegno per il coniuge. Poi dopo hanno scritto armonizzato invece di levato». Non salva il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: «Se vinciamo le elezioni, il governo non si dimette? E chi l’ha detto? Diremo che Napolitano non rappresenta più questa Repubblica. Siamo già adesso la prima forza politica del Paese». Per Grillo, quello «del 25 è un voto politico. Noi il piano B per l’Italia O noi o loro, c’è da resettare, mandarli a casa tutti, e prima va fatta una verifica fiscale. Abbiamo un programma per valutare i soldi che avevano prima di fare politica e dopo». Capitolo Expo: «È una rapina, una speculazione a delinquere di destra e di sinistra. È una truffa colossale». Ma dove ci vuoi portare, chi chiede Vespa? «Il progetto era diverso ora è una associazione a delinquere. I soldi che investiamo lì sono a debito, aumenteranno il debito pubblico. È un progetto che non sta in piede. Era un progetto da frammentare. I soldi dell’Europa devono andare alla piccola e media imprese». Grillo parla della rivoluzione del suo movimento: «Non è travolgere il mondo, ma inserire nei posti giusti na persona onesta. Destra e sinistra si sono spartiti questo Paese». E parla di banche, della «pesta rossa», chiede di mettere «sotto processo il Pd». Toni soft quelli del leader del M5S: «Non ho detto nemmeno una parolaccia, ma se voglio posso dirla», ironizza, spaventando il conduttore. E Berlusconi? «Offre dentiere gratta e vinci». Scherza su cane Dudù, parla della sua dichiarazione dei redditi, dopo gli articoli di qualche giornale. Ripropone un referendum sull’euro, «devono decidere gli italiani». E parla della legge elettorale, delle proposte presentate dal M5S. Poi fine. l ROMA. Beppe Grillo ci crede: il sorpasso del M5S sul Pd è a portata di mano. Così, dopo 20 anni di assenza, il leader del M5S rompe gli indugi e torna in Rai per andare ospite di «Porta a Porta» da Bruno Vespa. Ci va per fare l'ultimo appello tv prima delle Europee; per convincere indecisi e moderati che lui non è «Hitler e neppure Stalin» e rosicchiare altri voti ai «partiti». La determinazione è tale che Grillo infrange la regola del «mai nei talk show» (in settimana ha però spiegato che si tratta di un «faccia a faccia con un giornalista» come quello con Enrico Mentana). Stavolta, tuttavia, è diverso. Vale la pena provarci. «Porta a Porta» è la «terza Camera dello Stato». Certo, Grillo si era ripromesso di non mettere mai più piede in Rai ma la posta in gioco è alta: gli indecisi ed i moderati. Questi sono gli ultimi giorni di campagna elettorale; e l’ex comico genovese vuole giocarli tutto all’attacco. In attesa della trasmissione si concentra sul blog dal quale sfida Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Per Grillo Renzi non solo perderà ma sarà anche scaricato dai suoi sostenitori di oggi: «Il premier è stato assunto a progetto per vincere le elezioni europee che invece perderà. E come avviene per i mafiosi, chi fallisce viene punito. Lupara bianca». «Il Sistema – spiega – assume i suoi uomini a progetto, se ci riescono, bene; altrimenti vengono fatti scomparire nel nulla». La replica di Renzi è immediata: «L'Europa dopo il 26 maggio andrà cambiata perchè negli ultimi anni si è dimostrata lontana dai cittadini. Ma riesce a cambiare chi governa, non chi urla; chi propone, non chi insulta». Il leader M5S attacca poi Silvio Berlusconi: «Noi non vogliamo vivisezionare Dudù – afferma in riferimento alle polemiche sulla sua battuta sul barboncino dell’ex premier – ma il proprietario. È diverso, molto diverso. Da dieci anni faccio campagna contro la vivisezione». Dal suo canto il Cavaliere risponde confermando quanto sta dicendo da giorni: «Grillo mi preoccupa molto e mi fa paura. È un aspirante dittatore». Poi lo stesso Berlusconi torna sulla questione vivisezione: «Uno che pensa di fare del male ad una creatura come Dudù può fare di tutto. È coerente nella sua violenza. E il suo cane si chiama Delirio...». Il capo dei cinquestelle ci tiene a tenere la tensione alta sulla sua partecipazione a "Porta a Porta". Dopo una trattativa con Vespa per ottenere la diretta tv ("Se vai in registrata, poi con il montaggio ti fregano e ti fanno dire quel che vogliono loro", spiega ai suoi), nel pomeriggio annuncia di voler portare un plastico in studio e minaccia: «Se non me lo fanno portare, potrei anche offendermi e non andare più...». Un minaccia che appare, però, spuntata. Con sè, in ogni caso, porta in trasmissione un altro simbolo della «lotta al sistema»: l'assegno con i cinque milioni che i parlamentari cinquestelle restituiranno grazie al dimezzamento del loro stipendio. Il ritorno di Grillo in Rai è un evento. L’ultima volta nella tv di Stato risale a oltre 20 anni fa, quando fu cacciato per una battuta sull'allora premier Bettino Craxi. Stavolta, Grillo torna non da comico ma da leader politico. La sfida con Vespa è su legge elettorale, euro, finanziamento pubblico ai partiti, espulsioni alla Camera. E, magari, anche la privatizzazione della Rai. Intanto, contro Grillo si scagliano anche Nichi Vendola e Alexis Tsipras di "L'Altra Europa": «Grillo riempie le piazze? Anche Mussolini e Hitler le riempivano. È molto facile farlo quando si è «virtuosi» della devastazione», afferma il leader di Sel. Più cauto ma, allo stesso tempo fermo, il leader greco: «Noi siamo diversi da Grillo perchè vogliamo proporre un’alternativa reale, fattibile, dentro l’Europa. Non basta solo denunciare le cose, si deve anche avere una proposta alternativa». Teodoro Fulgione RASSEGNASTAMPA 4 PRIMO PIANO Martedì 20 maggio 2014 LA CORSA AL VOTO LE EUROPEE Deluso dal premier che «ha una faccia simpatica» ma «guida un governo di sinistra che alza le tasse» Il Cav elenca i nemici Grillo, tasse e sinistra Berlusconi: «Beppe aspirante dittatore». «Presto elezioni politiche» l ROMA. Silvio Berlusconi approfitta dell’ultima settimana di campagna elettorale per tenere alti i toni e provare a risalire nei sondaggi. E annuncia: «Presto al voto oggi non siamo in democrazia, perché c’è un governo non eletto dal popolo». L’ex premier ha intenzione di proseguire fino all’ultimo secondo utile il suo tour mediatico prima della chiusura della campagna elettorale prevista venerdì a Milano. Ospite di Mattino Cinque, il Cavaliere ne approfitta per battere sui suoi cavalli di battaglia: il pericolo in caso di vittoria di Beppe Grillo e la delusione per Matteo Renzi che «ha una faccia simpatica» ma «guida un governo di sinistra che alza le tasse». Ed è proprio perchè la situazione è «preoccupante» che il Cavaliere si dice «costretto» a restare in campo: «Lo devo fare per senso di responsabilità perchè rispetto al 1994 oltre alla sinistra abbiamo un altro pericolo che è Grillo». Contro il comico genovese, l’ex capo del governo non ha intenzione di abbassare la guardia insistendo sulle conseguenze pericolose nel caso il Movimento Cinque Stelle dovesse affermarsi come primo partito alle elezioni europee: EX PREMIER Silvio Berlusconi negli studi televisivi di Rete 4. Attacca sia Renzi sia Grillo IN ATTESA DEL VOTO DI DOMENICA Napolitano: il premier ha molte cose da fare «L’Europa faccia di più per i profughi» . COPPIA Berlusconi con la Pascale e Dudù Grillo «è un aspirante dittatore. Gli autoritarismi nella storia si sono formati quando uno Stato è in crisi, aumenta la povertà e la disoccupazione, e chi oggi si trova in queste condizioni può pensare ad un voto di protesta». Berlusconi ne approfitta poi per tornare sulle polemiche dopo le affermazioni (e la marcia indietro successiva) del leader pentastellato su Dudù: «Uno che pensa di voler far del male ad un cane – attacca – può fare di tutto. Grillo è coerente con la sua violenza... del resto il suo cane si chiama Delirio». Il giudizi cambiano anche se restano critici quando si tocca il capitolo Renzi e le misure l GINEVRA. Le elezioni europee stanno avvicinandosi, il clima tra i partiti è rovente, i toni sempre più alti. E il presidente della Repubblica si tira fuori dall’arena politica. Lancia solo piccoli messaggi di tranquillità e ricorda a tutti che in campo, nonostante le elezioni, ci sono mille problemi da risolvere. Anzi, ci sono provvedimenti che Governo e Parlamento devono chiudere al più presto. Giorgio Napolitano vola a Ginevra, prima tappa di una sua visita in Svizzera, e sceglie di incontrare i funzionari italiani alle Nazioni Unite. Parla con loro di immigrazione, della «sordità» europea nel mostrare «solidarietà» nell’affrontare il crescente flusso di profughi e richiedenti asilo. Dei pericoli libici dove potrebbero ripetersi gli scenari del passato quando Muammar Gheddafi apriva e chiudeva i rubinetti dei barconi ricattando l’Italia. Ma il capo dello Stato sa bene che dovrà affrontare nuovi impegni e probabili fibrillazioni il giorno dopo le elezioni europee. Quindi è il momento di tacere; poi dal 26 maggio il pallino del gioco potrebbe tornare al Quirinale dove sarà svolta una lettura attenta del voto europeo. In attesa rimane imperturbabile anche con i giornalisti. «Presidente, ma in Italia a cinque giorni dalle europee si parla solo di politica interna...», gli chiedono mentre sta la- FORZA ITALIA Giovanni Toti messe in campo dal governo come i famosi 80 euro: «Sono una mancia elettorale», è l’accusa dell’ex capo del governo pronto a rincarare la dose chiamando in causa i dubbi dei tecnici del Senato sulle coperture: «Credo che loro abbiano più esperienza dei ministri del governo» è la sua convinzione che non ha nemmeno dubbi sul fatto che in caso di assenza delle coperture «verranno aumentate le accise sulla benzina». La stoccata all’esecutivo riguarda anche i dati dell’occupazione: «Quando sono stato costretto a dimettermi - dice – l'abbiamo lasciata all’8%, dopo tre governi non eletti è arrivata al 13%». Una serie di accuse insomma mirate a dimostrare che «nonostante il premier sia simpatico ed abbia una faccia pulita, il Pd non ha rinnegato l’ideologia comunista». Su Renzi non mancano poi le battute al vetriolo: «quando Grillo andrà in pensione può prendere il suo posto», osserva vedendo un filmato che mostra il leader del Pd intento ad imitarlo. Nel discorso anche un riferimento a Papa Francesco: «E' simpatico» ribadisce il Cavaliere che però sul dato anagrafico (il pontefice è un suo coetaneo) si lascia andare ad un commento ironico: «io gli anni li porto meglio». Yasmin Inangiray NCD il coordinatore Gaetano Quagliariello . INTERVISTA IL COORDINATORE NAZIONALE DEL NUOVO CENTRODESTRA: «IN PUGLIA AVREMO UNO DEI MIGLIORI RISULTATI IN ITALIA» «Il Ncd polo dei moderati» Quagliariello: «La storia di Forza Italia è finita». «Alleati, ma nessun asse con Renzi» MICHELE COZZI Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale del Nuovo centrodestra: il suo partito si gioca una partita fondamentale. Se non sfondate adesso - si dice - con la crisi, vera o presunta di Forza Italia... «Dopo soli sei mesi di esistenza, senza un euro di finanziamento pubblico né risorse alle spalle, sfondare per noi significa dimostrare di essere una start-up di successo. La nostra sfida in questa prima prova non è salire sul podio, ma porre le premesse per poterlo fare. Vogliamo diventare la calamita del mondo moderato, quel polo attrattivo che il centrodestra senza di noi non avrebbe avuto più. Insomma, vogliamo riaprire la partita». Per il Ncd è anche una partita interna al governo, nei rapporti di forza con Renzi? «Noi e Renzi giochiamo due partite diverse. Il Nuovo Centrodestra vuole essere positivamente decisivo: decisivo per la rinascita di un’area politica e decisivo per colorare delle nostre idee il governo del Paese. Lo dimostreremo già sul decreto Irpef, dove sosterremo le ragioni dei lavoratori autonomi, dei commercianti, di chi rischia in proprio, e di quelle famiglie che in tempi difficili non rinunciano a mettere al mondo dei figli e dare un futuro alla nostra società». Se dovesse vincere Grillo, l'asse Renzi-Alfano reggerebbe? «Innanzi tutto non esiste un asse: ci sono due leader, due partiti diversi, naturalmente avversari, che in un momento particolare si sono assunti una responsabilità. Questo accordo I giornali di destra vi accusano di puntare competitivo per riformare il Paese deve reggere, a una alleanza strategica con Renzi. È perché stavolta senza riforme viene giù il così? sistema. Ma noi, più che predicare a parole la «Se alleanza strategica significa reggere per tenuta del governo, lavoriamo perché vada portare a termine le riforme, siamo determinati avanti e bene. Lavoriamo dua farlo. Se invece ci si accusa di ramente perché per le riforme, essere passati dall’altra parte, tanto economiche quanto istinon daremo al vecchio centuzionali, non basta il tempo di trodestra questa soddisfazione. una slide: ci vuole pazienza, Noi non sgomberiamo il camperseveranza, una visione orpo del centrodestra, e anzi siaArriva a Bari e in alcuni ganica e la consapevolezza che mo l’unico progetto politico comuni della Provincia il riformare non significa rotche può impedire all’area mopresidente Renato Schifatamare. A tal proposito, prederata di essere solo un rini. Oggi, accompagnato senteremo in questi giorni un cordo o un residuo del pasdal sen. Massimo Cassano, sottosegretario al Lavoro e documento che esplicita le nosato». coordinatore Ncd Puglia, stre idee». Berlusconi ha lanciato sesarà a Bitonto (ore 18); Turi I toni contro Grillo divengnali di pacificazione nei (ore 19.30); Sammichele tano inevitabilmente più vostri confronti. Non ave(ore 19.40); Putignano (ore alti. Non crede che questo te accolto. È una chiusura 20.15); Noci (ore 21). Doporti ad una polarizzaziodefinitiva? mani alle 11 appuntamenne del voto tra Renzi e il «Noi dobbiamo far comprento nella sede regionale del M5s? dere agli elettori che guarpartito (via Sparano 95, Ba«Questo è il rischio in cui ci diamo avanti, non indietro. ri). Saranno presenti, tra gli porta il declino del vecchio Abbiamo voltato pagina. Quelaltri, i due candidati alle eucentrodestra, ed è anche conla storia è finita. Il nostro ropee, Massimo Cassano e tro questo rischio che è nato il unico interesse è dare forza al Massimo Ferrarese e tutti i nostro partito. I moderati itanostro progetto, che alle eucandidati al Comune di Bari e a Municipi cittadini. liani non meritano di essere ropee si presenta come il nucostretti a non avere alternacleo iniziale di una nuova stotiva fra la sinistra e lo sfaria. Dobbiamo superare l’esascismo. Sappiamo che la politica ha bisogno dei me di maturità, alla faccia dei gufi e di quanti suoi tempi, ma se partiamo con il piede giusto hanno pensato di poterci considerare utili romsarà Ncd a impedire che per il centrodestra in pighiaccio nei confronti del vecchio centroItalia non vi sia diritto di cittadinanza». destra per poi archiviare il nostro progetto. Oggi e domani Schifani in Puglia Vedo tanta agitazione in giro, vedo banchieri delle cui annunciate discese in campo ormai si è perso il conto, vedo eterne ‘giovani promesse’, vedo mondi che si preoccupano di come poterci archiviare e chiudere fra due parentesi. Non ci riusciranno». Il discorso delle riforme. L'Italicum e la riforma del Senato arriveranno in porto oppure saranno le ennesi me incompiute? «Le riforme non sono né di Renzi né di Berlusconi e nemmeno di Ncd, ma appartengono all’Italia. Su questa linea noi siamo gli unici a poter rivendicare una coerenza e una direzione di marcia. Per noi le riforme non saranno mai una questione di interesse o di poltrone, e personalmente ne so qualcosa. Ma altrettanto chiaramente diciamo che il Paese non è ancora fuori dalla crisi e di fronte a una nuova incompiuta rischierebbe il tracollo. Se l’Italia ancora non esce dal tunnel è perché l’assetto istituzionale invece di aiutare fa da freno: abbiamo mille parlamentari che fanno la stessa cosa, un contenzioso continuo fra Stato e Regioni, tempi di approvazione delle leggi che sono il doppio rispetto al resto d’Europa. In tempi di crisi, si tratta di una situazione non più sostenibile». In Puglia potrà esserci il sorpasso tra Forza Italia e Ncd? «Io credo che in Puglia avremo un risultato molto positivo, uno dei migliori di Ncd in tutta Italia. Il nostro è un progetto che ha davanti un grande futuro. Altri ce l’hanno dietro le spalle. E’ questa la partita che conta». RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 5 Martedì 20 maggio 2014 «Berlusconi si atteggia a statista dopo Gli M5S nel mirino anche di Tsipras: aver devastato per vent'anni questo «Non basta denunciare le cose, si deve Paese. Renzi è un Gianburrasca buono» anche avere una proposta alternativa» Vendola chiede spazio «Scena solo ai populisti» Il leader di Sel: Grillo riempie le piazze? Come Mussolini e Hitler sciando il palazzo ginevrino dell’Onu. «Ma no, le tematiche europee stanno venendo fuori», replica conciliante confermando che il Colle con queste elezioni non c'entra. Parola ai partiti e, domenica ai cittadini. «Non parlo di questa fase interna dell’Italia che ha una contornazione di fondo non molto brillante» e a pochi giorni dalle elezioni europee "io mi tengo ben lontano...», aveva spiegato poco prima nella sala della biblioteca delle Nazioni Unite. Tra un incoraggiamento ai diplomatici italiani a non lasciarsi prendere dalla «frustrazione» e una sottolineatura della linea italiana sull'Ucraina improntata alla prudenza e al dialogo con Mosca, Napolitano non dimentica mai i mali dell’Italia, ora congelati dalla campagna elettorale. Prende spunto dal sistema sanitario nazionale per ricordare quanto sia difficile in Italia PRESIDENTE Giorgio Napolitano intervenire senza sollevare la reazione irate delle categorie più diverse: «razionalizzare significa sempre usare anche un po’ di bisturi, il che provoca alte grida anche quando si tratta di tagliare rami secchi», ha spiegato. Una constatazione che ha portato il presidente quasi a compatire chi siede a palazzo Chigi per la mole del lavoro che l’attende. «Ha un bel carnet di problemi da affrontare questo governo...», osserva il Capo dello Stato richiamando al realismo quanti in patria volano un po’ troppo alto. l ROMA. Nichi Vendola solo contro tutti. Il leader di Sel alza la voce contro una campagna elettorale in cui - accusa – «si parla solo di Renzi, Grillo e Berlusconì e in cui l’Europa è passata in secondo piano. In Italia c'è in questo momento la cancellazione dell’Europa – attacca Vendola da Reggio Calabria – si discute soltanto delle intemperanze dei leader populisti». Il leader di Sel ne ha per tutti e tre i protagonisti della politica italiana: «Grillo attacca tutti come il più virtuoso tra gli sfasciacarrozze. Berlusconi si atteggia a statista dopo aver devastato per vent'anni questo Paese. Renzi, poi, è l’altro protagonista, una specie di Gianburrasca buono». Secondo Vendola, «non si parla che di loro e non si parla, invece, del fatto che l’Europa è caratterizzata da una gigantesca questione sociale e da un gigantesco debito nei confronti delle giovani generazioni. Così come si tralascia il fatto che la disoccupazione e l’impoverimento del ceto medio rischiano di SEL Nichi Vendola ieri era in un tour elettorale in Calabria essere tritolo che può far saltare per aria il vecchio continente». «Grillo riempie le piazze? Anche Mussolini e Hitler le riempivano. È molto facile farlo quando si è virtuosi della devastazione. I populisti sono incendiari, non si curano delle macerie che lasciano per strada», tuona il leader di Sel che chiede un cambio di rotta sull’immigrazione: «L'Unione europea dovrebbe globalmente cambiare atteggiamento. L'Ue dovrebbe anche liberarsi da politiche di tipo repressivo ed occuparsi della condizione in cui è stato ridotto il Mediterraneo, trasformato in una specie di discarica umana. Al contempo l’Italia dovrebbe cominciare cancellando la Bossi-Fini e tutti i residui di quella legislazione parafascista che ha impedito a noi di confrontarci con una questione di grande rilievo sociale che invece è stata ridotta ad una questione di or- dine pubblico, usata come una droga per le campagne elettorali». Grillo anche nel mirino di Alexis Tsipras, il candidato alla presidenza della Commissione europea sostenuto dal partito di Vendola, ieri a Milano. «Noi siamo diversi da lui – spiega Tsipras – perchè vogliamo proporre un’alter nativa reale, fattibile, dentro l’Europa. Non basta denunciare le cose, si deve anche avere una proposta alternativa». Tsipras continua: «Alle europee gli italiani non votano solo per scegliere un vincitore tra Renzi e Grillo, ma per cambiare le cose in Europa». Poi boccia le larghe intese italiane: «Credo che in Italia Renzi possa trovare un accordo con Berlusconi, ma non penso che sia una cosa positiva per il popolo italiano». E' chiaro, invece, l’obiettivo di Tsipras in Europa: «Noi saremo la terza forza dentro l’Europarlamento e magari potremo spingere i Socialisti ad andare via dall’alleanza con i conservatori». RASSEGNASTAMPA 6 PRIMO PIANO Martedì 20 maggio 2014 GOVERNO E CRISI FISCO, CASA E FAMIGLIE Allarme Uil: finora sono solo 832 (su 8092) le città che hanno deliberato le aliquote. E solo 513 le hanno pubblicate sul sito del Ministero C’è l’ok al rinvio della Tasi ma solo nei Comuni ritardatari In tutti gli altri si pagherà alla scadenza del 16 giugno. In molte città peserà più dell’Imu l ROMA. Alla fine la proroga della Tasi è arrivata. Il pagamento della prima rata della Tassa sui servizi indivisibili è stata spostata da giugno a settembre ma solo per quei Comuni che il 23 maggio non hanno ancora deciso quale aliquota applicare, per tutti gli altri si pagherà alla scadenza attuale del 16 giugno. La decisione è stata presa in serata dal Governo dopo un incontro tecnico con i Comuni. Si spera così anche di raffreddare la polemica politica. Alle scorse Politiche era l'Imu a tenere banco nei comizi, ora rischia di esserlo la Tasi. In aprile il Governo ha varato le modalità di applicazione della nuova imposta, ma ad oggi sono in pochi a sapere quanto dovranno pagare e questo perchè solo poco più del 10% dei Comuni ha deliberato su aliquote ed eventuali detrazioni. La maggioranza dei contribuenti, in particolare i proprietari di seconde case, vive nell’incertezza, e nei giorni scorsi si è avanzata l’ipotesi di prorogare la scadenza dei pagamenti. A giustificare le lentezze dei Comuni sono le elezioni comunali, che riguardano oltre 4.000 Municipi. «Quei Consigli comunali - ha ricordato il presidente dell’Anci Piero Fassino – ad aprile erano già sciolti e quindi impossibilitati a deliberare». Anche per questo la legge ha previsto che, in caso di mancata delibera sulle aliquote, i proprietari di prima casa potranno pagare tutto entro il 31 dicembre 2014. Fino ad oggi, secondo uno studio della Uil, sono stati solo 832 comuni (su un totale di 8.092) ad aver deliberato le aliquote Tasi e, di questi 832, solo 513 le hanno pubblicate sul sito del Ministero dell’economia e delle Finanze. I Comuni hanno tempo fino a venerdì 23 maggio ANCI Il presidente Fassino per le delibere: troppo poco. Inoltre ogni municipio può decidere le aliquote che vuole e declinare le svariate detrazioni a seconda di come intende calmierare l’imposizione tenendo conto dei diversi profili dei contribuenti. Su questo qua- dro è intervenuta la decisione di oggi del Governo che «per venire incontro da un lato alle esigenze determinate dal rinnovo dei consigli comunali, e dall’altro all’esigenza di garantire ai contribuenti certezza sugli adempimenti fiscali» ha prorogato da giugno a settembre il pagamento della prima rata della Tasi per dare più tempo ai Comuni che potranno decidere dopo le elezioni a consigli rinnovati. Resta comunque immutata la complessità di un’imposta che può cambiare da Comune a Comune. Sempre secondo lo studio Uil, i Consigli Comunali degli oltre 8.000 municipi italiani potrebbero partorire un «monstrum» nazionale di 75.000 combinazioni diverse di applicazione dell’imposta. E alla fine il conto della Tasi sulla prima casa, per alcuni comuni risulterà più salato dell’Imu nonostante le promesse di alleggerimento. A Milano, ad esempio, si pagherà più della vecchia Imu mentre a Roma si pagherà di meno con un trattamento che di fatto rende i contribuenti italiani diseguali. Su questo caos si sono tuffati subito le opposizioni a cominciare da Silvio Berlusconi che bolla il Governo di «incapacità» mentre i Pentastellati scelgono la variante: «dilettanti allo sbaraglio». Maria Gabriella Giannice AGENZIA DELLE ENTRATE NO INVECE AI PARAFARMACI E ALLA SPESE DELLA PALESTRA. RESTA IL REBUS DELLE ASSICURAZIONI Il fisco scioglie i dubbi sulle detrazioni scaricabile anche il test per l’Università l ROMA. Non solo Tasi. Gli italiani alle prese con il fisco hanno mille dubbi e mille necessità di chiarimento, soprattutto sulle agevolazioni e le detrazioni, un vero e proprio mondo da scoprire per chi compila il 730. A tutte le domande dei contribuenti l’Agenzia delle Entrate risponde ai suoi centri di assistenza via mail, al telefono e su internet con riposte specifiche e circostanziate anche ad esempio sulla cedolare secca o sullo strumento, ricercatissimo, del bonus mobili. Ecco gli argomenti su cui più spesso si concentra l'attenzione. guarda i premi per le assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni, a condizione che il contratto abbia durata non inferiore a cinque anni. Per i contratti stipulati o rinnovati a partire dal primo gennaio 2001, sono detraibili i premi per le assicurazioni aventi per oggetto il rischio di morte, di invalidità permanente superiore al 5%, di non autosufficienza nel compimento degli atti quotidiani (in questo caso, la detrazione spetta a condizione che l’impresa di assicurazione non possa recedere dal contratto). COSA È DETRAIBILE - Visita medica per il rinnovo della patente, sedute da psicologo e psicoterapeuta, farmaci omeopatici oltre a quelli normali e una lunga serie di spese per l’istruzione, dall’asilo nido al test di accesso ad un corso di laurea, fino al master post universitario. È lungo l’elenco delle spese scaricabili a fini fiscali e sulle quali l’Agenzia delle entrate fornisce ogni chiarimento. Deducibile, ad esempio, è anche il costo sostenuto per sedute di musicoterapia a vantaggio di una persona disabile, così come quello per il veterinario e per i farmaci per la cura di un animale, anche se con un tetto di spesa. CEDOLARE SECCA - Riguardo ai contratti di affitto, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che durante il periodo di applicazione della cedolare secca il canone non può essere aggiornato e quindi il locatore non ha facoltà di chiedere una modifica a qualunque titolo (compresi gli aggiornamenti Istat). La cedolare può essere applicata anche a contratti transitori di durata inferiore a 30 giorni, mentre del regime non possono usufruire società di persone e di capitali nè enti commerciali o non commerciali. COSA NON SI PUO' SCARICARE - Anche se con prescri- LE QUESTIONI Agenzia delle entrate al lavoro per risolvere i dubbi zione medica, per la spesa per i farmaci da banco non è riconosciuta detrazione d’imposta. Allo stesso modo l'iscrizione in palestra non può essere qualificata come spesa sanitaria anche se l’attività motoria è finalizzata alla cura di una patologia certificata dal medico. Non sono scaricabili nemmeno le spese per la scuola materna e per l’osteopata perchè, a differenza di quella del fisioterapista, la figura professio- nale non rientra in quelle elencate nel decreto ministeriale del ministero della Salute del 2001. DILEMMA ASSICURAZIONE -Nella dichiarazione dei redditi 2014 si possono continuare a portare in detrazione i premi assicurativi sulla vita e contro gli infortuni con un importo massimo di 630 euro. Per i contratti stipulati o rinnovati fino al 31 dicembre 2000, la detrazione ri- BONUS MOBILI -L’agevolazione spetta per le spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014. Per usufruirne è ammesso anche il pagamento con carte di credito e bancomat. I dati Eurostat Occupazione, persi 12 anni in Italia ai livelli del 2002 ROMA. L'Italia resta agli ultimi posti dell’Unione europea per tasso di occupazione: nel 2013 secondo i dati Eurostat pubblicati oggi, lavorava solo il 59,8% delle persone tra i 20 e i 64 anni, un dato che riporta il Paese ai livelli del 2002 (59,2%) scendendo per la prima volta sotto il 60% da 12 anni. Il dato è di 8,5 punti inferiore alla media europea (68,3%) e il peggiore dopo quello di Grecia, Croazia e Spagna. La fascia più penalizzata in questi 11 anni è stata quella tra i 25 e i 34 anni mentre è aumentata la quota, anche grazie alla riforma del sistema previdenziale e all’allungamento dell’età pensionabile, degli over 55 al lavoro. Tra i 25 e i 34 anni, età nella quale si sono in genere terminati gli studi e ci si affaccia nel mondo del lavoro – secondo gli ultimi dati Istat - si sono persi tra il 2002 e il 2013 due milioni di occupati (da 6,3 milioni a 4,3 milioni) e oltre 12 punti percentuali per il tasso di occupazione (dal 72,6% al 60,2%). Se si guarda all’intera fascia dei più giovani (dai 15 ai 34 anni) i posti persi tra il 2004 e il 2013 sono 2,5 milioni. Per i più anziani (55-64 anni) si è registrato invece un rapido aumento dell’occupazione, in linea con la crescita vista in Europa: in Italia il tasso di occupazione è passato dal 28,6% del 2002 al 42,7% del 2013 (4,8 punti in più solo tra il 2011 e il 2013). Nello stesso periodo la media europea a 28 dell’occupazione in questa fascia di età è passata dal 38,1% al 50,1%. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti ha sottolineato che ci sono già 50.000 giovani iscritti al piano Garanzia Giovani in appena due settimane dall’avvio del programma che dovrebbe dare opportunità alle persone che non studiano e non lavorano. «Mi sembra – ha detto – un bel risultato. Stiamo facendo il lavoro che va fatto». Il gap tra i livelli occupazionali dei Paesi più operosi è comunque significativo: in Germania lavora il 77,1% delle persone tra i 20 e i 64 anni (quasi venti punti in più rispetto all’Italia) con il target 2020 (77%) già superato. in Inghilterra lavora il 74,9% delle persone nella fascia di età considerata mentre in Francia la stanghetta si ferma al 69,5%. In Svezia lavora il 79,8% delle persone tra i 20 e i 64 anni ma i più stakanovisti sono fuori dall’Europa con l’Islanda all’82,8% (ma era all’87,8% nel 2002) e la Svizzera all’82,1%. In Europa nel 2013, rileva Eurostat, c'erano 26,2 milioni di disoccupati, 900.000 in più rispetto al 2012. In Italia i disoccupati nella media 2013 erano 3.113.000, quasi 370.000 in più rispetto al 2012 e 1,6 milioni in più rispetto al 2007. Il governo, ha spiegato il ministro Poletti, tra un anno farà una verifica sul Dl lavoro e sarà pronto a «cambiare strada», qualora i risultati non fossero positivi. RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 7 Martedì 20 maggio 2014 Al centro del dibattito la norma contestata sabato Mentre i deputati erano impegnati nella dai manifestanti che vieta la residenza e gli allacci di discussione, davanti a Montecitorio un presidio gas e luce a chi occupa abusivamente un alloggio di circa 100 esponenti dei movimenti Casa, la Camera vota la fiducia oggi il via libera definitivo Nessuna sorpresa: solo Lega, Sel, Forza Italia e M5S dicono no al governo L’ITER In alto, il tabellone elettronico della Camera con il risultato del voto di fiducia sul «decreto Casa». A sinistra, alcuni deputati con il ministro Alfano durante le operazioni di voto . l ROMA. Il governo incassa la fiducia della Camera al decreto casa, che attende oggi l’approvazione definitiva da parte dell’Aula Montecitorio. Dopo la manifestazione di sabato contro il decreto da parte dei Movimenti per la casa, la polemica si è ieri riverberata in Aula, senza però che i toni trascendessero, come pure ci si poteva attendere visto il clima rovente della campagna elettorale. I sì sulla questione di fi- ducia sono stati 324, i no 110. Non si sono registrate sorprese nelle posizioni dei gruppi: tutti i partiti che sostengono il governo hanno votato senza defezioni a sostegno del decreto mentre le opposizioni (Lega, Fi, Sel e M5s) si sono espresse contro. Mentre i deputati erano impegnati nella discussione e nella votazione , davanti a Palazzo di Montecitorio un presidio di circa 100 esponenti dei Movimenti per la casa ha fatto sentire la propria voce di protesta con cori, slogan e fischi. Nelle dichiarazioni di voto, svoltesi in un aula semi-vuota, non si sono registrati scontri verbali, anche se i toni di M5s sono stati comunque duri. Al centro del dibattito è stata la norma contestata sabato dai manifestanti, quella che vieta di richiedere la residenza e gli allacci di gas e luce a chi occupa abusivamente una casa. Ileana Piazzoni di Sel ha parlato di una norma da cui «traspare una demagogia inaccettabile»: «senza questa norma il nostro voto sarebbe potuto essere diverso», ha aggiunto, visto che il decreto contiene diverse norme positive sulle politiche per la casa. Ancora più tranchant il giudizio di Samuele Segoni di M5s: «siamo davanti alla macelleria sociale, ad una violenza inaudita». E per descrivere questo «decreto horror» ha fatto un paragone con IL PROGETTO SI TRATTA DI ALMENO 244 MILIONI DI EURO. IL PREMIER OTTIMISTA: VENERDÌ LE RISPOSTE DEI SINDACI, POI SI APRONO I CANTIERI Renzi twitta: «Sulla scuola sbloccato il patto di stabilità» l ROMA. Il governo va avanti con il programma sull'edilizia scolastica. Il premier Matteo Renzi, in un tweet, ha spiegato che questa è una «settimana chiave per la scuola. Abbiamo sbloccato il patto di stabilità, come promesso. Venerdì le risposte dei sindaci, poi i cantieri». Si tratta di almeno 244 milioni di euro che dovrebbero interessare i progetti segnalati dagli oltre quattromila sindaci (circa 4.400) che hanno aderito alla chiamata del Governo e che entro il 23 maggio dovranno completare la documentazione necessaria per poi far partire i cantieri. Lo scorso 3 marzo Renzi aveva indirizzato a tutti i sindaci italiani una lettera aperta nella quale si chiedeva che segnalassero le priorità di intervento su una struttura scolastica del loro Comune. In una seconda missiva inviata a inizio mese ai sindaci che hanno risposto a quella chiamata, il premier ricordava come l’edilizia scolastica sia "uno dei punti qualificanti dell’agenda del governo sin dal primo giorno. Un punto che riguarda la sicurezza dei nostri ragazzi, la capacità di progetto delle nostre amministrazioni, la qualità del nostro vivere assieme che dovrebbe essere e sarà la cifra dell’Italia". «A tutti voi – scriveva Renzi – presenteremo una proposta di soluzione personalizzata. Abbiamo liberato risorse e spazio nel patto di stabilità. Dunque, possiamo partire». I sindaci sono stati invitati a compilare alcuni moduli relativi ai progetti presentati e a inviarli entro venerdì a [email protected]. la celebre trilogia «La Casa» di Sam Raimi, un cult per gli amanti del genere. Anche Gian Luigi Gigli, dei popolari per l’Italia, pur esprimendosi a favore della fiducia, ha invitato il governo a tornare sulla norma taglia-utenze, per evitare il rischio che gli inquilini abusivi non possano iscrivere i figli a scuola. A difesa del decreto e della norma anti-occupazione si sono espressi Pier Paolo Vargiu di Scelta civica, Vincenzo Piso di Ncd ed Enrico Borghi del Pd. Secondo Piso è giusto intervenire «contro il racket dell’alloggio abusivo», mentre Borghi ha difeso «il principio di legalità: non è vero che ha più diritti – ha affermato – chi lancia molotov o spranga la polizia. Occorre dire basta alle ambiguità, perchè noi siamo in Parlamento per difendere i deboli e non i prepotenti». Archiviata la fiducia, oggi è in programma l’approvazione definitiva con il voto conclusivo sul decreto. Giovanni Innamorati RASSEGNASTAMPA 6 PRIMO PIANO Martedì 20 maggio 2014 GOVERNO E CRISI FISCO, CASA E FAMIGLIE Allarme Uil: finora sono solo 832 (su 8092) le città che hanno deliberato le aliquote. E solo 513 le hanno pubblicate sul sito del Ministero C’è l’ok al rinvio della Tasi ma solo nei Comuni ritardatari In tutti gli altri si pagherà alla scadenza del 16 giugno. In molte città peserà più dell’Imu l ROMA. Alla fine la proroga della Tasi è arrivata. Il pagamento della prima rata della Tassa sui servizi indivisibili è stata spostata da giugno a settembre ma solo per quei Comuni che il 23 maggio non hanno ancora deciso quale aliquota applicare, per tutti gli altri si pagherà alla scadenza attuale del 16 giugno. La decisione è stata presa in serata dal Governo dopo un incontro tecnico con i Comuni. Si spera così anche di raffreddare la polemica politica. Alle scorse Politiche era l'Imu a tenere banco nei comizi, ora rischia di esserlo la Tasi. In aprile il Governo ha varato le modalità di applicazione della nuova imposta, ma ad oggi sono in pochi a sapere quanto dovranno pagare e questo perchè solo poco più del 10% dei Comuni ha deliberato su aliquote ed eventuali detrazioni. La maggioranza dei contribuenti, in particolare i proprietari di seconde case, vive nell’incertezza, e nei giorni scorsi si è avanzata l’ipotesi di prorogare la scadenza dei pagamenti. A giustificare le lentezze dei Comuni sono le elezioni comunali, che riguardano oltre 4.000 Municipi. «Quei Consigli comunali - ha ricordato il presidente dell’Anci Piero Fassino – ad aprile erano già sciolti e quindi impossibilitati a deliberare». Anche per questo la legge ha previsto che, in caso di mancata delibera sulle aliquote, i proprietari di prima casa potranno pagare tutto entro il 31 dicembre 2014. Fino ad oggi, secondo uno studio della Uil, sono stati solo 832 comuni (su un totale di 8.092) ad aver deliberato le aliquote Tasi e, di questi 832, solo 513 le hanno pubblicate sul sito del Ministero dell’economia e delle Finanze. I Comuni hanno tempo fino a venerdì 23 maggio ANCI Il presidente Fassino per le delibere: troppo poco. Inoltre ogni municipio può decidere le aliquote che vuole e declinare le svariate detrazioni a seconda di come intende calmierare l’imposizione tenendo conto dei diversi profili dei contribuenti. Su questo qua- dro è intervenuta la decisione di oggi del Governo che «per venire incontro da un lato alle esigenze determinate dal rinnovo dei consigli comunali, e dall’altro all’esigenza di garantire ai contribuenti certezza sugli adempimenti fiscali» ha prorogato da giugno a settembre il pagamento della prima rata della Tasi per dare più tempo ai Comuni che potranno decidere dopo le elezioni a consigli rinnovati. Resta comunque immutata la complessità di un’imposta che può cambiare da Comune a Comune. Sempre secondo lo studio Uil, i Consigli Comunali degli oltre 8.000 municipi italiani potrebbero partorire un «monstrum» nazionale di 75.000 combinazioni diverse di applicazione dell’imposta. E alla fine il conto della Tasi sulla prima casa, per alcuni comuni risulterà più salato dell’Imu nonostante le promesse di alleggerimento. A Milano, ad esempio, si pagherà più della vecchia Imu mentre a Roma si pagherà di meno con un trattamento che di fatto rende i contribuenti italiani diseguali. Su questo caos si sono tuffati subito le opposizioni a cominciare da Silvio Berlusconi che bolla il Governo di «incapacità» mentre i Pentastellati scelgono la variante: «dilettanti allo sbaraglio». Maria Gabriella Giannice AGENZIA DELLE ENTRATE NO INVECE AI PARAFARMACI E ALLA SPESE DELLA PALESTRA. RESTA IL REBUS DELLE ASSICURAZIONI Il fisco scioglie i dubbi sulle detrazioni scaricabile anche il test per l’Università l ROMA. Non solo Tasi. Gli italiani alle prese con il fisco hanno mille dubbi e mille necessità di chiarimento, soprattutto sulle agevolazioni e le detrazioni, un vero e proprio mondo da scoprire per chi compila il 730. A tutte le domande dei contribuenti l’Agenzia delle Entrate risponde ai suoi centri di assistenza via mail, al telefono e su internet con riposte specifiche e circostanziate anche ad esempio sulla cedolare secca o sullo strumento, ricercatissimo, del bonus mobili. Ecco gli argomenti su cui più spesso si concentra l'attenzione. guarda i premi per le assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni, a condizione che il contratto abbia durata non inferiore a cinque anni. Per i contratti stipulati o rinnovati a partire dal primo gennaio 2001, sono detraibili i premi per le assicurazioni aventi per oggetto il rischio di morte, di invalidità permanente superiore al 5%, di non autosufficienza nel compimento degli atti quotidiani (in questo caso, la detrazione spetta a condizione che l’impresa di assicurazione non possa recedere dal contratto). COSA È DETRAIBILE - Visita medica per il rinnovo della patente, sedute da psicologo e psicoterapeuta, farmaci omeopatici oltre a quelli normali e una lunga serie di spese per l’istruzione, dall’asilo nido al test di accesso ad un corso di laurea, fino al master post universitario. È lungo l’elenco delle spese scaricabili a fini fiscali e sulle quali l’Agenzia delle entrate fornisce ogni chiarimento. Deducibile, ad esempio, è anche il costo sostenuto per sedute di musicoterapia a vantaggio di una persona disabile, così come quello per il veterinario e per i farmaci per la cura di un animale, anche se con un tetto di spesa. CEDOLARE SECCA - Riguardo ai contratti di affitto, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che durante il periodo di applicazione della cedolare secca il canone non può essere aggiornato e quindi il locatore non ha facoltà di chiedere una modifica a qualunque titolo (compresi gli aggiornamenti Istat). La cedolare può essere applicata anche a contratti transitori di durata inferiore a 30 giorni, mentre del regime non possono usufruire società di persone e di capitali nè enti commerciali o non commerciali. COSA NON SI PUO' SCARICARE - Anche se con prescri- LE QUESTIONI Agenzia delle entrate al lavoro per risolvere i dubbi zione medica, per la spesa per i farmaci da banco non è riconosciuta detrazione d’imposta. Allo stesso modo l'iscrizione in palestra non può essere qualificata come spesa sanitaria anche se l’attività motoria è finalizzata alla cura di una patologia certificata dal medico. Non sono scaricabili nemmeno le spese per la scuola materna e per l’osteopata perchè, a differenza di quella del fisioterapista, la figura professio- nale non rientra in quelle elencate nel decreto ministeriale del ministero della Salute del 2001. DILEMMA ASSICURAZIONE -Nella dichiarazione dei redditi 2014 si possono continuare a portare in detrazione i premi assicurativi sulla vita e contro gli infortuni con un importo massimo di 630 euro. Per i contratti stipulati o rinnovati fino al 31 dicembre 2000, la detrazione ri- BONUS MOBILI -L’agevolazione spetta per le spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014. Per usufruirne è ammesso anche il pagamento con carte di credito e bancomat. I dati Eurostat Occupazione, persi 12 anni in Italia ai livelli del 2002 ROMA. L'Italia resta agli ultimi posti dell’Unione europea per tasso di occupazione: nel 2013 secondo i dati Eurostat pubblicati oggi, lavorava solo il 59,8% delle persone tra i 20 e i 64 anni, un dato che riporta il Paese ai livelli del 2002 (59,2%) scendendo per la prima volta sotto il 60% da 12 anni. Il dato è di 8,5 punti inferiore alla media europea (68,3%) e il peggiore dopo quello di Grecia, Croazia e Spagna. La fascia più penalizzata in questi 11 anni è stata quella tra i 25 e i 34 anni mentre è aumentata la quota, anche grazie alla riforma del sistema previdenziale e all’allungamento dell’età pensionabile, degli over 55 al lavoro. Tra i 25 e i 34 anni, età nella quale si sono in genere terminati gli studi e ci si affaccia nel mondo del lavoro – secondo gli ultimi dati Istat - si sono persi tra il 2002 e il 2013 due milioni di occupati (da 6,3 milioni a 4,3 milioni) e oltre 12 punti percentuali per il tasso di occupazione (dal 72,6% al 60,2%). Se si guarda all’intera fascia dei più giovani (dai 15 ai 34 anni) i posti persi tra il 2004 e il 2013 sono 2,5 milioni. Per i più anziani (55-64 anni) si è registrato invece un rapido aumento dell’occupazione, in linea con la crescita vista in Europa: in Italia il tasso di occupazione è passato dal 28,6% del 2002 al 42,7% del 2013 (4,8 punti in più solo tra il 2011 e il 2013). Nello stesso periodo la media europea a 28 dell’occupazione in questa fascia di età è passata dal 38,1% al 50,1%. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti ha sottolineato che ci sono già 50.000 giovani iscritti al piano Garanzia Giovani in appena due settimane dall’avvio del programma che dovrebbe dare opportunità alle persone che non studiano e non lavorano. «Mi sembra – ha detto – un bel risultato. Stiamo facendo il lavoro che va fatto». Il gap tra i livelli occupazionali dei Paesi più operosi è comunque significativo: in Germania lavora il 77,1% delle persone tra i 20 e i 64 anni (quasi venti punti in più rispetto all’Italia) con il target 2020 (77%) già superato. in Inghilterra lavora il 74,9% delle persone nella fascia di età considerata mentre in Francia la stanghetta si ferma al 69,5%. In Svezia lavora il 79,8% delle persone tra i 20 e i 64 anni ma i più stakanovisti sono fuori dall’Europa con l’Islanda all’82,8% (ma era all’87,8% nel 2002) e la Svizzera all’82,1%. In Europa nel 2013, rileva Eurostat, c'erano 26,2 milioni di disoccupati, 900.000 in più rispetto al 2012. In Italia i disoccupati nella media 2013 erano 3.113.000, quasi 370.000 in più rispetto al 2012 e 1,6 milioni in più rispetto al 2007. Il governo, ha spiegato il ministro Poletti, tra un anno farà una verifica sul Dl lavoro e sarà pronto a «cambiare strada», qualora i risultati non fossero positivi. RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 7 Martedì 20 maggio 2014 Al centro del dibattito la norma contestata sabato Mentre i deputati erano impegnati nella dai manifestanti che vieta la residenza e gli allacci di discussione, davanti a Montecitorio un presidio gas e luce a chi occupa abusivamente un alloggio di circa 100 esponenti dei movimenti Casa, la Camera vota la fiducia oggi il via libera definitivo Nessuna sorpresa: solo Lega, Sel, Forza Italia e M5S dicono no al governo L’ITER In alto, il tabellone elettronico della Camera con il risultato del voto di fiducia sul «decreto Casa». A sinistra, alcuni deputati con il ministro Alfano durante le operazioni di voto . l ROMA. Il governo incassa la fiducia della Camera al decreto casa, che attende oggi l’approvazione definitiva da parte dell’Aula Montecitorio. Dopo la manifestazione di sabato contro il decreto da parte dei Movimenti per la casa, la polemica si è ieri riverberata in Aula, senza però che i toni trascendessero, come pure ci si poteva attendere visto il clima rovente della campagna elettorale. I sì sulla questione di fi- ducia sono stati 324, i no 110. Non si sono registrate sorprese nelle posizioni dei gruppi: tutti i partiti che sostengono il governo hanno votato senza defezioni a sostegno del decreto mentre le opposizioni (Lega, Fi, Sel e M5s) si sono espresse contro. Mentre i deputati erano impegnati nella discussione e nella votazione , davanti a Palazzo di Montecitorio un presidio di circa 100 esponenti dei Movimenti per la casa ha fatto sentire la propria voce di protesta con cori, slogan e fischi. Nelle dichiarazioni di voto, svoltesi in un aula semi-vuota, non si sono registrati scontri verbali, anche se i toni di M5s sono stati comunque duri. Al centro del dibattito è stata la norma contestata sabato dai manifestanti, quella che vieta di richiedere la residenza e gli allacci di gas e luce a chi occupa abusivamente una casa. Ileana Piazzoni di Sel ha parlato di una norma da cui «traspare una demagogia inaccettabile»: «senza questa norma il nostro voto sarebbe potuto essere diverso», ha aggiunto, visto che il decreto contiene diverse norme positive sulle politiche per la casa. Ancora più tranchant il giudizio di Samuele Segoni di M5s: «siamo davanti alla macelleria sociale, ad una violenza inaudita». E per descrivere questo «decreto horror» ha fatto un paragone con IL PROGETTO SI TRATTA DI ALMENO 244 MILIONI DI EURO. IL PREMIER OTTIMISTA: VENERDÌ LE RISPOSTE DEI SINDACI, POI SI APRONO I CANTIERI Renzi twitta: «Sulla scuola sbloccato il patto di stabilità» l ROMA. Il governo va avanti con il programma sull'edilizia scolastica. Il premier Matteo Renzi, in un tweet, ha spiegato che questa è una «settimana chiave per la scuola. Abbiamo sbloccato il patto di stabilità, come promesso. Venerdì le risposte dei sindaci, poi i cantieri». Si tratta di almeno 244 milioni di euro che dovrebbero interessare i progetti segnalati dagli oltre quattromila sindaci (circa 4.400) che hanno aderito alla chiamata del Governo e che entro il 23 maggio dovranno completare la documentazione necessaria per poi far partire i cantieri. Lo scorso 3 marzo Renzi aveva indirizzato a tutti i sindaci italiani una lettera aperta nella quale si chiedeva che segnalassero le priorità di intervento su una struttura scolastica del loro Comune. In una seconda missiva inviata a inizio mese ai sindaci che hanno risposto a quella chiamata, il premier ricordava come l’edilizia scolastica sia "uno dei punti qualificanti dell’agenda del governo sin dal primo giorno. Un punto che riguarda la sicurezza dei nostri ragazzi, la capacità di progetto delle nostre amministrazioni, la qualità del nostro vivere assieme che dovrebbe essere e sarà la cifra dell’Italia". «A tutti voi – scriveva Renzi – presenteremo una proposta di soluzione personalizzata. Abbiamo liberato risorse e spazio nel patto di stabilità. Dunque, possiamo partire». I sindaci sono stati invitati a compilare alcuni moduli relativi ai progetti presentati e a inviarli entro venerdì a [email protected]. la celebre trilogia «La Casa» di Sam Raimi, un cult per gli amanti del genere. Anche Gian Luigi Gigli, dei popolari per l’Italia, pur esprimendosi a favore della fiducia, ha invitato il governo a tornare sulla norma taglia-utenze, per evitare il rischio che gli inquilini abusivi non possano iscrivere i figli a scuola. A difesa del decreto e della norma anti-occupazione si sono espressi Pier Paolo Vargiu di Scelta civica, Vincenzo Piso di Ncd ed Enrico Borghi del Pd. Secondo Piso è giusto intervenire «contro il racket dell’alloggio abusivo», mentre Borghi ha difeso «il principio di legalità: non è vero che ha più diritti – ha affermato – chi lancia molotov o spranga la polizia. Occorre dire basta alle ambiguità, perchè noi siamo in Parlamento per difendere i deboli e non i prepotenti». Archiviata la fiducia, oggi è in programma l’approvazione definitiva con il voto conclusivo sul decreto. Giovanni Innamorati RASSEGNASTAMPA PUGLIA E BASILICATA 11 Martedì 20 maggio 2014 ENERGIA E RICCHEZZA COME SUPERARE LA CRISI MA LACORAZZA DICE NO Il presidente del Consiglio regionale è contrario perché «il principio di precauzione ha precedenza su tutto» Prodi spinge la ricerca del petrolio in Basilicata L’ex presidente del Consiglio: per trovare risorse, basta scavare ESTRAZIONI Un pozzo di petrolio a Viggiano, in Val d’Agri (foto Tony Vece). Sopra: l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi MIMMO SAMMARTINO l POTENZA . Romano Prodi ragiona sulle opportunità che possono derivare dalle risorse che abbiamo. E che, al momento, non sono sfruttate come potrebbero. E ha fatto riferimento (anche) al petrolio lucano. A quello estraibile su terraferma e all’altro che si potrebbe estrarre sulle coste. Dinanzi alla necessità di reperire risorse per il Paese, davanti al disorientamento di chi non sa dove cercarle, l’ex presidente del Consiglio dice: per trovare i soldi che servono, dice lui, basterebbe mettersi a scavare. Prodi si riferisce alle estrazioni petrolifere e cita, fra le realtà che potrebbero dare di più, Basilicata e regioni vicine. Fra giacimenti di terraferma e quelli in mare, dice, si potrebbe moltiplicare la produzione. Non ignora che molte perplessità riguardano sicurezza e protezione dell’ambiente («sono per tutti una priorità»). Né nega che «il principio di precauzione» debba avere «la precedenza su tutto». Purché però, aggiunge, tutto questo non significhi «impedimento a fare». Perché, sostiene tra l’altro Prodi, «il nostro Paese ha conoscenze, tecnologia, esperienza per riuscirvi e ha una delle più severe legislazioni a tutela dell’ambiente e della sicurezza dei territori». A queste affermazioni è seguito un grande silenzio in Basilicata. Gli ha risposto solo il giovane presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza (Pd). «Meno male che lo stesso Prodi, dopo aver sottolineato che a suo parere occorre sfruttare tutte le risorse petrolifere disponibili, sostiene che “il principio di precauzione ha la precedenza su tutto” - dice Lacorazza. - È proprio per questo motivo che io sono fermamente contrario alle ricerche petrolifere (cioè alle trivellazioni) vicino alle coste. E poi voglio ricordare a me stesso, prima ancora che a Prodi, che con le risorse petrolifere la Basilicata contribuisce già quasi al 10% del fabbisogno energetico dell’Italia, e il completamento del programma dell’Eni, così come l’entrata in produzione del giacimento . della Total, faranno lievitare a oltre il 15% il nostro contributo». Lacorazza auspica che si possa ritrovare «lo spirito di collaborazione fra Istituzioni che proprio Prodi mostrò di avere a cuore con gli accordi del 1998, per verificare cosa non ha funzionato in questi anni e cosa possiamo fare di più (e meglio) innanzitutto per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini. Ci vuole una nuova intesa istituzionale fra Governo e Regione, lo Stato deve realizzare infrastrutture fondamentali e le compagnie petrolifere devono fare in Basilicata investimenti produttivi veri. Il tutto va fatto con equilibrio, oltre che con il già citato principio di precauzione. Lavoro e sviluppo, ambiente e salute non sono parole buone solo per i convegni. Devono essere l’architrave della nuova intesa». Si resta in attesa delle mosse del Governo. Domani il presidente della Regione, Marcello Pittella, incontra il ministro dello Sviluppo economico. PRESIDENTE Piero Lacorazza [foto Tony Vece] INTERVISTA LA TESI DI CARLO DOGLIONI, PRESIDENTE DELLA SOCIETÀ GEOLOGICA ITALIANA ESPERTO IL PRESIDENTE DELL’ISTITUTO URBANISTICA «Serve un rilancio a livello nazionale» l Petrolio lucano da terraferma e coste. Il dibattito si infervora sovente. Altre volte invece sembra languire. Prende posizione invece il presidente dell’Istituto nazionale urbanistica della Basilicata, Lorenzo Rota. «Le dichiarazioni di Romano Prodi sulla opportunità/necessità per l’Italia di “scavare sottoterra per trovare i soldi” necessari per uscire dalla sua pesantissima crisi economica - afferma - alias incrementare l’utilizzo delle sue risorse petrolifere, anche sottomarine, “fermo restando il principio di precauzione che ha la precedenza su tutto”, è l’evidente manifestazione di una linea strategica che sta maturando a livello nazionale, che a breve potrebbe provocare pesantissime conseguenze, e scarsissime contropartite, nei territori interessati. Tra questi, lo dice anche Prodi, certamente la Regione Basilicata». Che fare adesso? «Quelle dichiarazioni - per Rota possono costituire un formidabile assist per la Basilicata, se la Regione, assumendo un ruolo di protagonismo nella vicenda, mette in cantiere, in tempo reale, un programma straordinario che coniughi le strategie di sfruttamento e gestione delle risorse petrolifere, ad una strategia di riorganizzazione ambientale, infrastrutturale, e socio-economica (lavoro!) del proprio territorio, nella quale vengano anche fissati i paletti delle tutele ambientali derivanti dall’applicazione di quel “principio di precauzione” di cui si parla. Programma che deve costituire anche la base per contrattare la “nuova intesa istituzionale” Stato-Regione “fatta con equilibrio e precauzione”, della quale opportunamente parla il presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza». Occore andare «oltre la logica dell’“abbiamo già dato e stiamo dando”», oltre le risse «per l’accaparramento delle magre royalties finora riconosciuteci, per rilanciare in grande il ruolo “nazionale” che la Regione Ba[mi.sa.] silicata può avere». INTERVISTA 2 PARLA IL PROF. ORTOLANI, ORDINARIO DI GEOLOGIA ALL’UNIVERSITÀ DI NAPOLI «Trivellazione pericolosa? «Si rischia di distruggere Da capire caso per caso» l’economia del mare» l POTENZA. Le trivellazioni dividono il mondo accademico. A chi si oppone c’è anche chi è più possibilista come il geologo Carlo Doglioni, presidente della società geologica italiana, che in una lettera spedita alla trasmissione televisiva Report sostiene: «La sismicità indotta da iniezione di fluidi nel sottosuolo è nota fin dagli anni ’60, e nessun geologo serio può sostenere che non vi sia una possibile correlazione, ma si tratta di capire caso per caso, sulla base del contesto geologico, della quantità di fluidi coinvolti e delle profondità in cui si opera, per valutare se il rapporto di causa-effetto sia consistente con i parametri in gioco o meno. I geologi tutti, professionisti e ricercatori, lavorano quotidianamente con grande impegno in campi diversi, sia per proteggere gli italiani dai vari rischi naturali, sia per salvaguardare l’ambiente, e anche per contribuire al reperimento di risorse come quella primaria che è l’acqua, e quelle minerarie che hanno fatto crescere l’Italia». Per Doglioni si tratta di «un campo estremamente complesso, in cui entrano in gioco le legittime preoccupazioni di sicurezza dei cittadini, le esigenze di approvvigionamento energetico nazionale, le conoscenze scientifiche e le decisioni politiche che devono bilanciare tutti questi elementi». Sulla correlazione tra terremoti ed estrazioni petrolifere il geologo rimarca la mancanza di certezze. E cita l’esempio dell’Emilia Romagna, dove la commissione voluta dalla Regione dopo il terremoto del 2012 è giunta alla conclusione che la relazione tra la coltivazione di un campo petrolifero e il sisma di due anni fa è solo un’ipotesi non dimostrabile. Altrimenti «si dovrebbero sospendere tutte le attività minerarie in Italia. È una scelta possibile, ma con le ovvie conseguenze. La relazione ipotizza- ta tra attività estrattive e terremoti, almeno nel caso emiliano – aggiunge Doglioni - è poco realistica e basata su dati di quantomeno controversa interpretazione». A rafforzare la tesi del presidente della società geologica italiana anche il fisico Marco Mucciarelli, direttore del centro ricerche sismologiche dell’istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale: «In Veneto – dice Mucciarelli - gestiamo da due anni un impianto di stoccaggio del gas ma non abbiamo visto nessun terremoto indotto. In Val d’Agri la sismicità indotta è legata alla reiniezione di fluidi nel sottosuolo e alla diga del Pertusillo non alle estrazioni. In ogni caso – conclude - non si tratta di essere pro o contro le trivelle ma bisogna dare più informazioni ai cittadini in maniera tale da evitare ondate di panico e sospetti inopportuni». [pi.per.] PINO PERCIANTE l POTENZA. «È un problema della natura. Si rischia di distruggere l’economia del mare». Franco Ortolani, ordinario di Geologia all’università di Napoli (da pochi mesi in pensione), interviene cosi nel dibattito aperto da Prodi sull’opportunità di trivellare in mare. Professore Ortolani, come ha accolto la notizia dell’ex presidente del consiglio che sollecita un incremento delle esplorazioni sia on shore che off shore per aumentare la produzione di greggio? «Ci tengo a precisare che non ho niente contro i petrolieri ma sono contrario alle trivelle al di fuori delle regole. In mancanza di certezze un’ipotesi come quella lasciata balenare da Prodi suscita non poche perplessità. In Italia abbiamo già dato quanto più si poteva in termini energetici senza che sia stata garantita alcuna sicurezza per la salute dei cittadini e per la protezione dell’ambiente». Lei, quindi, teme i possibili rischi? «Prendiamo il golfo di Taranto: se si considera la sua conformazione a U e lo riempiamo di permessi di ricerca nella malaugurata eventualità che si verifichi un incidente con dispersione di sostanze inquinanti il danno non si limiterebbe solo alle coste pugliesi ma si estenderebbe anche a quelle lucane e calabresi». A questo punto quali sarebbero i danni? «A prescindere dalle continue assicurazioni che vengono da più parti, si rende comunque necessario un’opera di tutela dell’economia turistica del territorio che in caso contrario subirebbe danni incalcolabili. Le valutazioni d’impatto ambientale dei progetti che prevedono un impatto in un sottosuolo instabile, dal punto di vista sismico, devono essere complete in ogni aspetto». Un esempio? «Prendiamo la Val d’Agri: qui non si è tenuto conto degli eventi sismici che hanno interessato quella zona come il terremoto distruttivo del 1857. Analoga situazione si è verificata nella zona del ravennate per quanto riguarda l’impianto di stoccaggio di gas di San Potito-Cotignola. Non si dice niente sulle faglie attive attraverso cui vengono iniettati i liquidi inquinanti ad elevata pressione». E per quanto riguarda il suggestivo progetto di trivellare il Marsili, il vulcano sottomarino più grande d’Europa? «È un’operazione oltremodo pericolosa. Al momento non mi risulta che sia stata fatta una valutazione di impatto ambientale né, per quanto a mia conoscenza, le regioni interessate si sono espresse sull’iniziativa. È forte il rischio di esplosioni e maremoti». RASSEGNASTAMPA 21 Martedì 20 maggio 2014 ECONOMIA&FINANZA Spread in risalita in attesa della Bce CAUTELA Vendite importanti di titoli di Stato italiani e spagnoli per timore di un esito antieuropeo delle elezioni di domenica. E puntando agli interventi della Bce Gli investitori temono gli esiti delle elezioni europee l Il timore di scossoni dopo il voto europeo, con la possibile affermazione delle forze politiche anti-euro, spaventa i mercati: lo spread Btp-bund vola ai massimi da marzo e torna la volatilità, nonostante le attese crescenti di un intervento della Bce a giugno. Il differenziale di rendimento del decennale italiano rispetto al bund tedesco ha sfiorato di un soffio quota 190 ed è in forte rialzo rispetto ai 145 punti base di soli 10 giorni fa. Gli operatori parlano di ordini di vendita sui titoli italiani e spagnoli, con lo spread del Paese iberico a 166: il rendimento del Btp è schizzato solo ieri di 14 punti base al 3,20%, per chiudere a 3,14% con uno spread a 180. Pesa il risultato deludente del Pil dell’Eurozona della scorsa settimana, con la Francia stagnante e Italia e Olanda tornate addirittura in negativo. Ma soprattutto c'è il timore di un esito delle europee che potrebbe innescare turbolenze e perdite sui titoli dei Paesi più in tensione. Felix Herreman, analista di Dz Bank, spiega che "gli investitori potrebbero prendere posizioni più prudenti prima delle elezioni", ma parla anche di prese di profitto dopo un "rally massiccio" dei titoli di Spagna o Italia nei mesi scorsi. Il rialzo dei rendimenti, dice Herreman, comunque "non durerà troppo, visto che tutti si aspettano che la Bce lanci alcune ulteriori misure non convenzionali". Il 90% degli economisti sentiti dalla Bloomberg si aspetta una manovra di politica monetaria espansiva a giugno, con un taglio dei tassi atteso mediamente allo 0,15% (da 0,25% attuale). E avanza l’ipotesi di tassi negativi sui depositi bancari. Ieri Peter Praet, membro del consiglio esecutivo Bce, ha detto che la probabilità di un intervento della Banca centrale europea a giugno è "considerevolmente aumentata", per "essere preparati di fronte a un rischio residuale di deflazione". Ciò nonostante, sui mercati ieri ha prevalso la prudenza, con molti operatori pronti a vendere titoli italiani, spagnoli o greci, per LA POLEMICA IL COMMISSARIO EUROPEO SMENTISCE DELRIO Tre mesi di spread Andamento del differenziale col Bund dagli esordi del governo Renzi Btp italiani Bonos spagnoli 194 180 200 190 166 180 170 180 160 150 140 17 feb 3 mar 17 mar 31 mar 14 apr 28 apr 12 mag ANSA non rischiare perdite con l’avvicinarsi del voto del 25 maggio. Gli scossoni potrebbero partire dalla Grecia, dove un’affermazione delle opposizioni mette a rischio la tenuta del piano di salvataggio e del programma di risanamento dei conti pubblici: il Pasok, che tiene in piedi la coalizione del primo ministro Antonis Samaras, in base ai sondaggi sarebbe appena al 5,5% diventando il sesto partito. I CHOOSE TECHNOLOGY COTEC E CAMERA DI COMMERCIO Innovazione tecnologica domani due eventi a Bari per aggiornare le imprese l La Camera di Commercio di Bari conclude il progetto «I Choose Technology», realizzato con la collaborazione tecnica di Cotec - Fondazione per l'Innovazione Tecnologica, con due eventi. Il primo è un convegno di presentazione dei principali risultati del Progetto a esponenti delle associazioni imprenditoriali, università e centri di ricerca, istituzioni pubbliche, che si svolge domani alle 10 nella Sala Giunta della Camera di Commercio. Il secondo è un evento di brokeraggio tecnologico completamente gratuito, che si tiene sempre domani, a partire dalle 15, nel foyer della Camera di Commercio, al quale hanno aderito più di settanta aziende presenti sul territorio di Bari e BAT. Tra i principali risultati realizzati dal progetto «I Choose Technology» ci sono la mappa delle applicazioni . di tecnologie ICT in un campione di 22 imprese dei settori agroalimentare, tessile-abbigliamento-calzature, meccanica delle province di Bari e BAT, con l’evidenziazione del loro livello tecnologico rispetto allo stato dell’arte e delle competenze tecniche del personale aziendale; la mappe delle caratteristiche tecniche delle soluzioni ICT (servizi e prodotti) offerte da un campione di 27 aziende del territorio; lo scenario delle tecnologie ICT del futuro a medio termine di interesse prioritario per la competitività tecnologica delle imprese manifatturiere del territorio; un insieme di risultati tecnico-scientifici prodotti da 17 unità e centri di ricerca delle Università di Bari e del Salento e del Politecnico di Bari, suscettibili di essere sviluppati e trasformati in tecnologie industriali. Chiusura contrastata per le borse europee, con Francoforte e Parigi in rialzo di uno 0,3% e Madrid e Milano maglie nere (-1,6% per Piazza Affari). Pesano le banche – anche per il riflesso delle perdite dei Btp che hanno in pancia – dopo il maxi-aumento di capitale annunciato da Deutsche Bank (-1,78%): a Milano, Unicredit chiude a -3,20%, in una seduta indebolita anche dai numerosi stacchi di cedole. Eni chiude a -2,95%. Scontro Tajani-governo sui debiti verso le imprese l Ancora un botta e risposta tra esponenti del governo italiano e il vicepresidente della Commissione Europea responsabile all’industria Antonio Tajani. Al centro, lo scottante tema del pagamento dei debiti che la pubblica amministrazione ha nei confronti delle aziende fornitrici di beni e servizi. In gioco ci sono soprattutto decine di miliardi di euro di arretrati da liquidare al più presto per evitare che le aziende falliscano e che nei confronti del'Italia venga aperta una nuova procedura d’infrazione, come minacciato più volte da Tajani in queste ultimi mesi. A sgombrare il campo da equivoci e fraintendimenti, ci ha provato ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio con un messaggio postato su Facebook. "Sono sempre stato molto chiaro: i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione saranno nel 2014. Il governo ha garantito a più voci, compresa la mia, che il pagamento avverrà entro quest’anno e che i nuovi meccanismi permetteranno di evitare nuovi accumuli di de- biti". Per il sottosegretario "è quindi senza fondamento quello che il commissario Antonio Tajani va dicendo in questi giorni. Se vuole continuare a diffondere notizie prive di fondamento a fini elettorali se ne assumerà la responsabilità davanti agli imprenditori e al Paese". La replica del vicepresidente uscente dell’esecutivo europeo non si è fatta attendere. "Sul ritardo dei pagamenti alle imprese da parte della pubblica amministrazione Delrio contraddice se stesso", ha detto Tajani. "Oggi dice che pagherà entro il 2014, invece il 14 maggio, in un’intervista al Corriere della sera, aveva annunciato che la gran mole del debito sarebbe stata pagata entro i primi tre mesi del 2015. Cambiando idea ogni giorno – ha detto ancora Tajani – è lui a diffondere notizie che generano confusione fra le imprese, sempre più a rischio fallimento. È Delrio che dovrà assumersi le responsabilità dei suoi ondeggiamenti di fronte al Paese. L'unica cosa che deve fare è pagare al più presto tutto ciò che la Pubblica Amministrazione deve ai privati". APERTA ISTRUTTORIA GLI OPERATORI TURISTICI DENUNCIANO CLAUSOLE VESSATORIE E LIEVITAZIONE DEI PREZZI A SCAPITO DEI CLIENTI Gli albergatori protestano, l’Antitrust indaga su Expedia e Booking.com l Prenotare i viaggi online rischia di non essere sempre il modo migliore per risparmiare. L’Antitrust ha deciso di avviare un’indagine su Expedia e Booking.com, per vederci più chiaro a seguito di una segnalazione fatta dagli albergatori italiani. Secondo loro, infatti, i prezzi potrebbero scendere ancora se ci fosse più concorrenza e trasparenza. L'istruttoria – come si legge in una nota dell’Antitrust - dovrà verificare se le due agenzie turistiche on line limitino, attraverso gli accordi con le strutture alberghiere, la concorrenza sul prezzo e sulle condizioni di prenotazione tra i diversi canali di vendita, ostacolando la possibilità per i consumatori di trovare sul mercato offerte più convenienti. Sotto il faro dell’Agcm ci saranno proprio le clausole previste da Booking ed Expedia che – prosegue la nota - vincolano le strutture ricettive a non offrire i propri servizi alberghieri a prezzi e condizioni migliori tramite altre agenzie di prenotazione online, e in generale, tramite qualsiasi altro canale di prenotazione, compresi gli stessi siti web degli alberghi. Tutto questo, secondo l’Antitrust, "potrebbe limitare significativamente la concorrenza sia sulle commissioni richieste alle strutture ricettive, sia sui prezzi dei servizi alberghieri, in danno, in ultima analisi, dei consumatori finali". Federalberghi e Aica (Associazione Italiana Confindustria Alberghi) esprimono forte apprezzamento per l’apertura dell’indagine, che terminerà a luglio 2015. In particolare, per Alessandro Nucara direttore generale di Federalberghi "secondo le modalità degli accordi stipulati da Booking.com ed Expedia, l'albergatore è obbligato a vendere una camera alle condizioni imposte, con una clausola che vieta ad altri di farlo a un prezzo più basso". Il problema non è solo italiano, spiega ancora il rappresentante di Federalberghi, "un’azione analoga è stata già avviata dall’Antitrust tedesco che ha sanzionato il 20 dicembre 2013, Hotels.com. Nello stesso giorno sono state aperte procedure anche contro Booking ed Expedia. Operazioni che hanno preso il via anche in altri Paesi del mondo, come Francia, Gran Bretagna e Usa". RASSEGNASTAMPA LETTERE E COMMENTI 25 Martedì 20 maggio 2014 DE TOMASO La questione generazionale >> CONTINUA DALLA PRIMA N on più la lotta di classe tra borghesi e proletari, non più il conflitto tra industriali e sindacalisti, non più lo scontro tra burocrazia e cittadini, non più la battaglia tra mandarini pubblici e produttori privati, ma un duello infinito tra vecchi e giovani, ossia tra padri e figli. Che la questione generazionale sarebbe esplosa con il fragore di un petardo di Capodanno a Napoli, era facilmente prevedibile. Da una ventina d’anni il debito pubblico è un macigno, una maxi-tassa sulle generazioni future, che non solo guadagneranno meno delle generazioni precedenti, ma dovranno pagare le follie debitorie dei loro antenati. Dire che i padri di oggi hanno rubato il futuro ai propri figli non è un artifizio retorico, bensì un concetto che illustra meglio di una macchina fotografica la vera tragedia del Paese. Se i partiti non si fossero lasciati trasportare dalla libidine del voto (meglio acquisire sùbito il consenso dei contemporanei che sperare nella gratitudine dei posteri), quasi certamente il debito pubblico non sarebbe volato come un Jumbo e il problema esistenziale dei giovani avrebbe dato da scrivere ai romanzieri, più che agli economisti. Ma siccome la classe politica si è fatta trascinare dalla linea «meglio un uovo oggi che una gallina domani», e siccome gli stessi sindacati si sono fatti guidare dalle esigenze dei loro iscritti anziché dal dramma dei giovani senza lavoro, la questione generazionale si è aggravata di giorno in giorno. Fino al punto da trasformarsi nel principale pro- pellente di tutti missili anti-sistema lanciati quotidianamente, sulle piazze e in tv, da Beppe Grillo e dal suo stato maggiore. Oggi Grillo non è forte perché sa usare i nuovi mezzi della comunicazione così come Andrea Pirlo sa accarezzare la palla. Né Grillo è in crescita solo perché è in crescita il sentimento comune contro l’Europa, ritenuta dalla vulgata corrente la sentina di tutti i peccati socio-economici e la cabina di pilotaggio di tutte le rotte sbagliate. Grillo sta sfrecciando come uno sciatore marino perché si presenta come il più coriaceo paladino dei giovani, come il loro più efficace vendicatore. Non è un caso che se, in Italia, votassero gli under 40 Grillo sarebbe, già da un anno, il presidente del Consiglio. Ma, dal momento che l’ex attore non è tipo da deporre le armi, l’obiettivo Palazzo Chigi occupa ugualmente una postazione prioritaria nella strategia del Movimento pentastellato. La ricetta grillina per risolvere il problema generazionale è nota: un salario minimo garantito a tutti i disoccupati. L’idea non sarebbe malvagia se l’Italia si giovasse dei ritmi di accumulazione produttiva conosciuti negli anni Cinquanta. Ma l’Italia è quella che è. Viaggia con il freno a mano, e spesso in retromarcia. Assicurare il reddito minimo a tutti significa mettere in cantiere un’altra batosta tassaiòla, una botta da ammazzare un toro. Né sarebbe indolore la soluzione più sussurrata negli ultimi tempi: togliere soldi a chi sta meglio (ad esempio in materia previdenziale) per darli a chi sta peggio. La conseguenza più immediata sarebbe quella di scoraggiare gli spiriti più intrapren- denti, già adesso votati a trasferirsi nelle economie più competitive e meritocratiche. Livellare le pensioni rappresenta indubbiamente un proclama di grande presa. Ma la manovra conterrebbe più ingiustizie di quelle che intenderebbe sanare: come si fa a dire «abbiamo scherzato» a chi si è davvero sudato il proprio avvenire previdenziale? Un conto sono le pensioni di alcune categorie privilegiate (queste sì pensioni indecenti). Un conto sono le pensioni cospicue di chi ha lavorato e versato di più, pur di meritarsele. Che vogliamo fare: disincentivare il lavoro e il merito? Ma così facendo si otterrebbe il risultato opposto a quello desiderato: si agevolerebbe un’economia ancora più fiacca, una decrescita ancora più grave, una depressione psicologica ancora più seria. Ma queste riflessioni non sembrano fare breccia nel movimento più giovanilistico sorto negli ultimi decenni. Anche perché è assai diffusa la convinzione che il benessere del vicino di casa sia all’origine del mio malessere. È dura a morire la tesi che l’economia sia un’attività a somma zero, cioè una torta non suscettibile di lievitare all’infinito. È inossidabile il retropensiero di chi gode più delle retrocessioni degli altri che delle promozioni proprie. Grillo e grillini sono stati bravi a intercettare e politicizzare questi sentimenti di rivalsa socio-generazionale. Peccato che, in questo modo, aggraverebbero il male, anziché debellarlo. Giuseppe De Tomaso [email protected] COSTANTINI Non fermate un’emozione >> CONTINUA DALLA PRIMA P erché solo un mago malato e perfido avrebbe potuto orchestrare quello che il destino ha architettato per il Bari negli ultimi anni e poi negli ultimissimi mesi. Una storia pazzesca, che sembrerebbe perfetta per la trama di un film hollywoodiano, uno di quelli in cui la squadra degli eterni perdenti, dopo una vita di sconfitte, trova una magica alchimia nello spogliatoio e fuori e, partita dopo partita, arriva a giocarsi la sfida decisiva che vale il trionfo. Capita di rado che si sappia come va a finire il big-match: l’importante è arrivare a giocarselo, perché solo arrivare fin lì significa aver vinto, aver sistemato i rapporti con la vita e col destino, essere in pace con se stessi. Ma tutti sanno come finirà, senza nemmeno vedere il match... Una storia pazzesca, la più strepitosa campagna spontanea mai messa in piedi nell’era dei social media, partita dall’intuizione spumeggiante di Daniele Sciaudone, che ha cominciato ad interagire con la tifoseria ad ogni successo, proseguita con l’aiuto dei ragazzi baresi di Master Group, che supporta il club biancorosso, a suon di inviti filmati, poi dilagata addirittura con la geniale trovata di #compratelabari, alla quale arrivano ormai ogni giorno decine di scatti fenomenali (a parte i cosiddetti big) della gente comune, ironici, creativi, tenerissimi. Mai nessuno si era spinto a tanto nell’era di internet, mai era accaduto che una intera comunità cominciasse a riconoscersi una identità dopo il fallimento della società calcistica cittadina, mai era accaduto che da un evento apparentemente negativo nascesse un bisogno così forte di scambiarsi emozioni, segnali, affetto. Mai a Bari qualcosa era stato così condiviso, talmente condiviso che in città praticamente nessuno si sta accorgendo che domenica prossima si voterà per eleggere il nuovo sindaco: un avvenimento così importante e fondamentale per il futuro della città è stato totalmente cancellato, rimosso dalle avventure della Bari, «la» Bari, come la chiamavano i nonni e come di nuovo la chiama la comunità cittadina quando ne parla al suo inter no. Stamattina in tribunale si celebra la terza puntata della saga dell’asta. Stavolta sembra che ci siano tutte le condizioni per andare sino in fondo, anche se l’esperienza ci insegna ad andarci piano, pianissimo, sino a veder girare le carte nella mano decisiva. E soprattutto ci suggerisce di stare bassi, molto bassi, con i toni. Ricostruire l’organizzazione societaria biancorossa è un’impresa da ghiacciare il sangue nelle vene di chiunque per costi, tempi e necessità di rifondare da zero ogni singolo dettaglio. Non così per la parte tecnica, dice chiaramente il campo. Spinto ormai dal vento favorevole che sempre aiuta gli audaci nelle loro imprese, il Bari è piombato sul gruppo delle squadre destinate a giocarsi ai playoff la serie A sconquassandolo. Inutile fare la conta delle vittorie consecutive: da adesso in poi conterà solo vincere ancora e magari rivincere. Tutti insieme, come è accaduto in questa volata straordinaria. Francesco Costantini IL SOLITO SELFIE La squadra biancorossa festeggia alla solita maniera nello spogliatoio l’ennesima vittoria CHE AMBIENTE FA di GIORGIO NEBBIA Energia dal sole lezione da Obama L’ energia solare ha una curiosa e alterna storia. Negli anni cinquanta del Novecento ci fu una ondata di attenzione e di curiosità; la ricostruzione del mondo dopo la guerra chiedeva crescenti quantità di energia; l’energia nucleare non aveva ancora cominciato il suo cammino commerciale e il suo uso era limitato alla produzione di bombe. Il Sole appariva disponibile in grande quantità dovunque e aspettava soltanto delle invenzioni che consentissero la trasformazione della sua energia in calore e elettricità in grado di scaldare gli edifici, di azionare macchine e motori. E’ stata una età dell’oro in cui furono messe a punto le macchine e i dispositivi che sono oggi comuni; i fabbricanti e gli inventori esponevano i loro macchinari solari e quasi ogni anno le conferenze, in Italia e nel mondo, aggiornavano sui progressi tecnico-scientifici. Anche l’Italia fu molto attiva in questo campo: alla Fiera del Levante di Bari nel 1954 furono esposti distillatori che trasformavano l’acqua di mare in acqua potabile con l’energia solare; a Roma nel 1960 fu presentata una auto elettrica azionata con pannelli fotovoltaici, i primi da poco prodotti su scala commerciale, posti sul tetto. Ancora a Roma, nel 1961, si tenne una grande conferenza internazionale sulle “nuove fonti di energia”: solare, vento, geotermia. Poi tutto declinò: il petrolio divenne disponibile a basso prezzo, le prime centrali nucleari producevano nuova elettricità; il Sole sembrava davvero una fonte energetica inutile. Nel 1973 la prima crisi petrolifera provocò una ondata di sgomento in tutto il mondo; il prezzo del petrolio aumentò di dieci volte e fu allora riscoperta l’energia solare: in pochi anni i tetti delle case e delle scuole si coprirono di pannelli solari per scaldare l’acqua e fu costruito, sul Gargano, il primo impianto italiano di celle fotovoltaiche solari per la produzione di elettricità. BASSO PREZZO -Dai primi anni ottanta in avanti il petrolio tornò disponibile a basso prezzo e di nuovo la passione solare si attenuò e scomparve e gli scaldacqua solari sui tetti furono abbandonati alla ruggine. L’attuale nuova passione per il solare è cominciata alla fine degli anni novanta con l’appannarsi delle illusioni sul nucleare, con un nuovo aumento del prezzo del petrolio e le ombre di scarsità futura di questa fonte energetica, con la crescente paura per i mutamenti climatici, inevitabili figli della combustione di carbone, petrolio e gas naturale. La Comunità europea si è proposta, per questi motivi “ecologici”, di aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili, solare e vento, e gli stati, fra cui quello italiano, hanno previsto di incentivare, con soldi pubblici, coloro che intendono produrre energia, soprattutto elettricità, da tali fonti energetiche. Chi intende produrre elettricità con un impianto solare lo paga ottenendo dalle banche un prestito a basso interesse, con la differenza pagata dallo stato. Un impianto solare produce elettricità, da 1000 a 1200 chilowattore all’anno per ogni dieci metri quadrati di celle fotovoltaiche, però soltanto in alcune ore del giorno e in quantità variabile a seconda dei mesi dell’anno. E’ stato allora organizzato, con le grandi società elettriche, un complesso meccanismo di interscambio attraverso reti “intelligenti”, “smart”: l’elettricità solare viene prima trasformata nella qualità accettata da tali società, mediante speciali dispositivi prodotti da un nuovo vivace settore di industrie elettromeccaniche; così viene ceduta alle società elettriche che, da parte loro, forniscono elettricità agli utenti, quando i pannelli solari non producono energia. Per farla breve, una famiglia o una impresa, installando pannelli fotovoltaici sul tetto delle case o dei capannoni o magari su terreni agricoli poco produttivi, “vende” l’elettricità solare e in questo interscambio, grazie agli incentivi statali, è in grado di rimborsare i prestiti e mettersi da parte un po’ di profitto. La prospettiva ha spinto molti soggetti economici privati ad investire nel fotovoltaico non per amore dell’ecologia o per risparmiare petrolio, ma per fare soldi, al punto che fra impianti solari e centrali elettriche tradizionali il paese si è trovato ad avere disponibile più elettricità di quella necessaria per l’economia. INCENTIVI -A questo punto i governi sono stati costretti a diminuire gli incentivi e questo ha messo in crisi i privati che hanno investito sul solare solo per ricavarne un utile, le imprese che installano impianti e apparecchiature solari e le banche. Un simile meccanismo vale per l’energia del vento, tanto che il governatore della Puglia Vendola, proprio in questo giornale, ha giustamente parlato di settore delle energie rinnovabili “drogato dagli incentivi”. La mancanza di una preveggente pianificazione energetica ha così generato scontento e sfiducia nella fonte energetica solare, la cui resurrezione richiede gesti coraggiosi. Produrre elettricità solare è certo ecologicamente virtuoso; se tale produzione permette anche di guadagnare soldi, sarebbe bene che fossero lo stato e gli enti pubblici a offrire superfici, su scuole, edifici pubblici, caserme, terreni demaniali, in cui installare impianti fotovoltaici in modo che una parte degli incentivi dello stato ritornino nelle sue tasche, cioè nelle nostre tasche, anziché in quelle di astuti speculatori. Non a caso negli Stati Uniti il presidente Obama ha inaugurato un impianto fotovoltaico proprio sul tetto della Casa Bianca, la sua residenza. RASSEGNASTAMPA 2 martedì 20 maggio 2014 LO SCONTRO POLITICO Renzi fa il pieno a Napoli: «Noi cambieremo l’Europa» Manifestazione affollata nel rione Sanità Il premier: «Noi non cediamo alla facile demagogia di chi dice “fuori da tutto”, vogliamo stare dentro e cambiare le cose» ● ● È uno spettacolo piazza Sanità a Napoli, piena zeppa un’ora prima del comizio. I due maxi schermi ai lati rimandano le immagini delle bandiere Pd che sventolano e di una folla che si stringe sempre di più, sempre meno spazio, tanti ragazzi e tante ragazze, una notizia in questa Napoli che sembra disincatata, arrabbiata e poi invece eccola che risponde all’appello e torna alla politica. «Un solo grido, un solo allarme, Grillo in fiamme», c’è chi urla sotto il palco, le vie laterali della piazza scoppiano, Matteo Renzi non riesce a raggiungere il palco, «fate spazio in fondo» invitano dal microfono. «Se qualcuno pensava a Napoli come in Italia che la piazza non fosse casa nostra, stanotte ha avuto la risposta da questa città», dice prendendo la parola. «Non cedete alle provocazioni, provocano noi perché hanno paura», commenta rispondendo agli attacchi durissimi del M5s che ieri con Grillo è arrivato a evocare la lupara bianca. «Ma come si fa a evocare Hitler, a parlare di lupara bianca? come si fa?», urla dal palco. «Noi difenderemo l’Italia perché prima di essere democratici siamo italiani», invita a scaricare la rubrica telefonica da qui a domenica perché o si vince o l’Italia «si lascia a chi la vuole distruggere». Chiede di ricordare da qui a domenica lo spirito del popolo democratico. «Loro sono l’insulto, noi siamo la speranza, loro sono il passato noi il futuro. Ma io da solo non ce la faccio, o vince il Pd o perde l’Italia». Invita la piazza a cantare l’Inno nazionale, di chiudere così questa serata, ed è Pina Picierno, sul palco con lui, insieme alla ministra Maria Elena Boschi, a dare il là. Renzi da Napoli annuncia lo sblocco dal patto di stabilità dei fondi per le scuole, dice che ora ci sono i soldi anche per riaprire la palestra e il teatro della scuola di Secondigliano, mette il dito nella piaga, il lavoro, «impossibile definire un Paese che ha il 50% dei disoccupati giovanile al Sud». A quel signore che gli ha detto che 80 euro sono pochi, dice, «è vero, ma non sono elemosina, sono l’inizio di un cambiamento radicale». Ai gufi: «Abbiamo una cattiva notizia, partiamo dagli 80 euro e il prossimo anno continueremo con gli anziani, le partite Iva», rivendica il lavoro del governo, «il primo a restituire i soldi ai cittadini». Sul palco, appena dietro il premier, Francesco Nicodemo, responsabile Comunicazione, tira un sospiro di sollievo: missione compiuta. Beppe Grillo l’8 maggio non ci è riuscito a far venire tutta questa gente. E se guerra delle piazze deve essere allora guerra sia e qui non ci stanno solo i dem arrivati con i 120 pullman, qui ci stanno i napoletani che sono venuti ad ascoltare il presidente del Consiglio. I disoccupati che aderiscono al progetto Bros, hanno messo uno striscione sulla cancellata del ponte della Sanità. «Oggi noi siamo a un bivio - dice il premier - l’Europa può rimetterci in gioco, ma dobbiamo dire che se ci sono 180 miliardi da spendere o lo fanno le Regioni o lo faremo noi». Rivendica il decreto Poletti, «grazie al quale Elettrolux rimane in Italia», parla al Sud, laddove una volta c’erano fabbriche, industrie e posti di lavoro, dice che lì bisogna tornare, ad essere quella parte del Paese da dove riparte la spe- ranza. «Se Bagnoli continua ad essere un monumento allo sperpero vuol dire che abbiamo fallito», ma per non fallire è necessario che ognuno faccia la propria parte. Nel pomeriggio, durante la conferenza stampa seguita all’incontro con il premier polacco, Renzi si mostra ottimista sull’esito del voto, durante questi giorni nelle piazze piene zeppe ha visto «un clima crescente di speranza e fiducia, a cui dobbiamo dare risposte. Si è toccato un punto molto basso sul lavoro in Italia, eppure inizio a vedere finalmente i segni di una ripresa. Noi non cediamo alla facile demagogia di chi dice “fuori da tutto”, vogliamo stare dentro e da dentro vogliamo cambiare le cose in Europa. Sono sicuro che ce la facciamo». D’altra parte l’avanzata del populismo non è un fenomeno che riguarda solo noi, anche se l’Italia rischia di portare a Bruxelles il gruppo più sostanzioso di euroscettici, ma Renzi è convinto che quel sorpasso ostentato dal comico genovese non ci sarà. «Dal 26 maggio l’Europa andrà cambiata, perché negli ultimi anni si è mostrata lontana dalle esigenze dei cittadini. Ma riesce a cambiare chi governa, non chi urla». E Renzi ha lasciato per gli ultimi giorni prima delle elezioni l’annuncio dei fondi sbloccati per le scuole, 3 miliardi e un accordo che riguarda Fincantieri, «un ulteriore importante elemento di novità». Nasce da qui il suo ottimismo, malgrado i dati Eurostat sull’occupazione, da questi «segnali di ripresa», dalla convinzione che la nuova legge che regola il mercato del lavoro sarà una spinta per gli imprenditori e le aziende. Stamattina andrà a Milano per una visita alla Società editoriale Vita, poi nel pomeriggio a Bari, dove alle 16.30 ci sarà un’iniziativa per annunciare gli investimenti dell'industria farmaceutica in Puglia presso lo stabilimento della Merck Serono di Modugno e alle 17.45 andrà alla sede della Società Black-Shape di Monopoli. È una battaglia all’ultimo voto e Renzi non la vuole perdere. Matteo Renzi durante il comizio in piazza Sanità a Napoli LA POLEMICA Pittella: «Dai 5 stelle solo sparate demagogiche» «Da Dudù alla lupara bianca, dai vaffa alle gaffe internazionali. Questo è Grillo. Questo il suo programma elettorale per le europee. Niente di più. Zero progetti. Zero idee. Zero proposte concrete. Solo ignoranza mista a rabbia». Così Gianni Pittella, vice presidente vicario del Parlamento europeo e candidato per il Pd alle europee nella circoscrizione Sud, va all’attacco del leader M5S. «É facile prosegue Pittella - urlare, insultare e dire sempre e solo no. I cittadini di pensino bene nel segreto dell’urna: per cambiare l’Europa, per riscrivere i trattati e dare respiro all’economia non serve salire sui tetti dell’europarlamento di Bruxelles. Berlusconi insegna: per impressionare la Merkel non basta qualche buffonata. Occorre serietà, .. . «La lupara bianca? Bisognerebbe avere almeno rispetto per i morti» autorevolezza e soprattutto conoscere i dossier. Qualità sottolinea - che né Grillo né i grillini possono vantare». Per il vicepresidente vicario dell’europarlamento, da Grillo arrivano solo sparate demagogiche, mai misurate con la vita reale. «Grillo dice “usciamo dall’euro, usciamo dall’Unione europea”. Ma questo sarebbe un disastro, e lui lo sa. Grillo mente sapendo di mentire. La nostra, invece, è una posizione seria». I temi economici sono centrali nella campagna elettorale del Pd e delle altre forze politiche. Noi diciamo che il patto di stabilità non può essere un tabu», spiega Pittella secondo il quale «dal 3 per cento» del rapporto tra deficit e pil «va tolto il calcolo delle spese di investimento». «Europee, un voto storico per ridare fiducia al Paese» ROMA Alessia Mosca, deputata al suo secondo mandato, capolista Pd alle europee nel Nord Ovest è da sempre esperta di cose europee. Non a caso a Montecitorio è capogruppo dei democratici nella commissione parlamentare delle politiche dell’Unione europea. «Noi siamo l’unica forza che sta portando un messaggio costruttivo, che però non è cieco rispetto agli errori commessi negli anni passati dalla Unione Europea, che ha certamente scelto le ricette sbagliate» spiega. Bisogna però convincere gli euroscettici sui quali tenta di far breccia Beppe Grillo, che pur di arrivare al suo scopo non esita a superare il limite contro il premier Matteo Renzi citando anche la lupara bianca. «Francamente non so quale sia il suo obiettivo, non ho capito cosa abbia portato di costruttivo in questi mesi nelle Istituzioni in cui è arrivato» spiega l’onorevole Mosca «le sue sono solo polemiche strumentali». Quanto ad un possibile approdo dei grillini a Bruxelles l’esponente del Pd ritiene che le proposte del M5S siano «superficiali». «Grillo è arrivato al paradosso di voler entrare in una istituzione per distruggerla» osserva Alessia Mosca. In quest’ottica quale sarà il ruolo del Pd L’INTERVISTA Alessia Mosca La capolista del Pd nel Nord-ovest: «La battaglia anti-astensionismo? Giustissima. C’è bisogno di proposte costruttive e noi siamo gli unici ad averle» nel futuro europarlamento? «Noi non siamo stati la maggioranza in questi anni, abbiamo avuto un decennio in cui la Commissione è stata praticamente inerte di fronte alla crisi e non so quante persone ricordino un’azione singola del presidente Barroso. Questo organismo è stato tenuto volutamente debole rispetto alle Commissioni del passato, a partire da quella guidata da Jacques Delors, che ha avuto un ruolo propulsivo di indirizzo come quella di Romano Prodi, questi governi europei hanno lasciato un segno. In questi dieci anni la Commissione è stata assolutamente insipida, perché hanno prevalso le volontà di Paesi la cui maggioranza era di impostazione conservatrice, che hanno fatto fare delle scelte di egoismi dentro l’Unione Europea, quindi, questa certamente è una politiche che noi se, saremo maggioranza e lo possiamo essere, vogliamo certamente cambiare. Ma la nostra è comunque una proposta costruttiva, nel senso che vogliamo eliminare gli errori, ma non voglia- ... «I vincoli non hanno aiutato i Paesi più colpiti dalla crisi. Correggiamo gli errori e andiamo avanti» mo distruggere il progetto europeo, che ha comunque consentito fino a prima della crisi di essere il continente del mondo con il modello sociale più avanzato». Però dovete convincere chi pensa di non andare a votare domenica. Secondo i sondaggisti sarà l’incognita astensione a decidere il risultato delle europee. «Infatti stiamo cercando di spiegare quanto sia importante andare a votare. Coloro che si astengono lo fanno perché in questi anni hanno percepito poco la vicinanza dell’Europa, credo che questo voto sia storico perché dal suo esito dipenderà il futuro di tutta la nostra vita e delle amministrazioni locali che stanno andando al rinnovo e dipenderà anche la consistenza di tutto il processo di riforme nel quale siamo impegnati in questi mesi. Noi abbiamo la speranza di riformare e di dare fiducia a tutto il continente europeo, ma specialmente al nostro Paese». Inconcretocomepensatedicambiarele politiche europee? «Noi vogliamo tornare a una proposta per cui l’Europa sia davvero dei popoli, dei cittadini e dei diritti, un po’ trascurati e pensiamo che si debba ripartire anche da questi. Sulla politica economica pensiamo che le sole regole e vincoli non hanno certamente aiutato quei Paesi colpiti pesantemente dalla crisi, quindi sarà importante che si ripensi una politica economica che abbia in sé anche la necessità, non solo della crescita, ma anche della dimensione sociale. In altri termini l’Unione Europea deve gestire non solo il rispetto dei parametri ma deve investire nella produzione e noi pensiamo che sia opportuno aumentare gli investimenti in generale e sulla ricerca e la scuola in particolare. In questo modo si può pensare di ridare fiato ad un continente che ha bisogno di crescita e che tenga in considerazione l’aspetto sociale». In che senso? «Riteniamo che non sia più pensabile avere 28 normative diverse sul welfare e sul lavoro, bisogna renderle più omogenee perché solo così si può garantire una migliore vivibilità per tutti». Qualèl’umorechepercepiscefralagente? «Si percepisce ancora una speranza che l’Europa sia una via di uscita dalla crisi. Ma solo se ben gestita». .. . «Non è pensabile avere 28 normative diverse su welfare e lavoro. Renderle omogee porterà benefici» RASSEGNASTAMPA 3 martedì 20 maggio 2014 L’anomalia italiana in Europa: Grillo erede di Berlusconi IL COMMENTO SEGUE DALLA PRIMA «Lupara bianca per il premier» L’urlo di Grillo, poi in salotto da Vespa Il voltafaccia dopo avere espulso chi andava nei salotti tv e avere definito Porta a Porta «il peggiore talk show» ● ROMA Nel crescendo forsennato di questi giorni, da Hitler alla vivisezione per l’incolpevole cane Dudù, ieri Beppe Grillo, prima di insediarsi nel salotto di Vespa con il plastico di un carcere per i politici, ha tirato in ballo contro Renzi addirittura la «lupara bianca», e cioè, come spiega lui stesso, «un omicidio di mafia operato in maniera tale che non resti alcuna traccia del corpo dell’assassinato». Le immagini macabre e mortuarie non sono certo una novità per l’ex comico. Ma stavolta si è spinto oltre, spiegando che «la lupara bianca attende Renzie. Il Sistema assume i suoi uomini a progetto, se ci riescono, bene, altrimenti vengono fatti scomparire nel nulla. Come per la mafia. Renzie è stato assunto a progetto per vincere le elezioni europee che perderà». Il 26 di maggio, dunque, «partirà la caccia a Renzie. Dovranno inventarsi un nuovo premier zombie per evitare elezioni anticipate». Non si capisce che senso abbia parlare di «lupara bianca» per descrivere, o anche auspicare, il tramonto di un leader politico. Ma Grillo della logica, e della coerenza, ormai se ne infischia del tutto. Per arrivare ieri sera a Porta a Porta ha mandato a quel paese mesi e anni di scomuniche contro i talk show. Tanto conta solo raggiungere quegli elettori moderati e pensionati che guardano Rai 1, «quelli che mi vedono come uno cattivo, che grida, uno come Hitler. Io devo abbattere questo pregiudizio», ha replicato alcuni giorni fa una cronista. A cui ha spiegato che «siamo solo io e il giornalista, non è un talk show». E pensare che nel giugno 2013 sul blog di Grillo, a conclusione di un sondaggio sui peggiori contenitori tv, si leggeva: «ll conduttore di talk show più fazioso è Bruno Vespa, Porta a porta, premiato dal 30.12% dei votanti». Vespa dunque vinse il «microfono di legno» grillino. Del resto, da anni era nel mirino di Gril- lo che si faceva fotografare nascondendo i suoi libri, annunciava di voler «devespizzare» la Rai e gli dedicava frasi tipo: «Chi striscia non inciampa» e «Questo insetto è un danno per il Paese, per l’informazione libera e per l’economia». Al secondo posto della lista nera si classificò Barbara D’Urso con il suo Pomeriggio Cinque. Che pena, in queste ore, per Marino Mastrangeli, il primo senatore espulso nell’aprile 2013 proprio per le sue continue apparizioni dalla D’Urso. Mentre il Capo va addirittura da Vespa, ancora più inviso ai militanti del pomeriggio chic targato Mediaset. L’espulsione era stata proposta dal colonnello Vito Crimi, all’epoca capo dei senatori: «Mentre noi lavoriamo lui non trova di meglio da fare che andare per l’ennesima volta in tv. Per rispetto dei cittadini che ci hanno votato e che ci pagano lo stipendio proporrò l’espulsione». Cadde invece nel nulla l’autodifesa del povero Mastrangeli, che nella stessa assemblea accusò Crimi dell’identico reato per essere andato a Porta a Porta. Per Crimi non ci fu nemmeno il processo. Sorte opposta per un’altra famosa grillina, la consigliera bolognese Federica Salsi, presa a mazzate da Grillo sul blog nell’ottobre 2012 per aver partecipato a Ballarò: «Il punto G, quello che ti dà l’orgasmo nei salotti tv», dove «rispondi a domande preconfezionate poste da manichini al servizio dei parti- GRILLINI Di Maio: «Io candidato premier del M5S? È solo fantacalcio» «In queste ore c’è un susseguirsi di notizie che mi riguardano sul tema “Di Maio candidato premier dei 5 Stelle”. Voci che nascono da alcuni articoli apparsi stamattina sulla stampa nazionale». Lo ha scritto su Facebook il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, deputato M5S. «Abbiamo deciso insieme ai cittadini il candidato presidente della Repubblica, la legge elettorale, il reato di clandestinità... anche il futuro governo 5 Stelle lo decideremo insieme. Tutto il resto è roba da fantacalcio». ti...». «Il talk show ti uccide», la lapidaria conclusione. Poche settimane dopo anche per la Salsi arrivò il cartellino rosso, con l’accusa di aver fatto perdere consensi. Perché? «Se il M5S avesse scelto la tv per affermarsi, oggi sarebbe allo zero qualcosa per cento», scriveva Grillo nel maggio 2012. «Chi partecipa ai talk show deve sapere che fa una scelta di campo». Invettive, raccomandazioni e avvertimenti che si sono moltiplicati dopo il successo alle politiche del febbraio 2013, con Crimi e Lombardi nei panni dei gendarmi incaricati far rispettare il divieto. Il 13 giugno, di nuovo dal suo blog, Grillo spara a zero dal blog: «Perché un cittadino deve sorbirsi i sermoni pro pdmenoelle di Fazio, Floris, Berlinguer o quelli pro Pdl di Vespa e doverli pure pagare?». Oltre a Mastrangeli e Salsi, in passato è stato processato in rete il militante genovese Paolo Putti (ospite a Omnibus), mentre il monzese Nicola Fuggetta ha fatto pubblica abiura: «Nel rivedermi a Otto e mezzo sul monitor la mia immagine e la mia voce erano deformate, la tv è uno strumento pericoloso...». Forse è anche per questo che Grillo l’ha tanto frequentata, e le deve fama e denaro. Già a metà del 2013 arriva la svolta, con Roberto Fico ospite di Lucia Annunziata su Raitre. I fedelissimi, come Di Maio e Di Battista, vengono chiamati da Casaleggio a Milano e sottoposti a corsi di comunicazione per poi essere sguinzagliati nei talk show. A ottobre dello stesso anno la manifestazione sotto la sede Rai a viale Mazzini, con nuove invettive «ai giornalisti camerieri», ai tg che «depistano milioni di italiani» e naturalmente ai talk show. Sotto la Rai a gridare c’era anche Fico, presidente della Vigilanza, in spregio al suo ruolo istituzionale. A Sanremo, nel febbraio scorso, incursione con comizio fuori dal teatro Ariston: «La Rai oggi è la maggiore responsabile del disastro economico, politico e sociale del Paese. E i giornalisti sono morti viventi. La Rai ce la dobbiamo riprendere, è nostra», diceva Grillo. Ecco, forse il motivo della svolta è proprio questo, comune a “illustri” predecessori come Berlusconi. «Beppe va da Vespa per dargli una chance per riabilitarsi», ha commentato ieri Roberta Lombardi. Già nel 1983 Beppe impazzava in una tribuna politica condotta da Vespa. Ma a quel tempo, almeno, faceva ridere. .. . Dopo anni di insulti contro l’«insetto», ora spiega: «Devo parlare anche a chi pensa che io sia Hitler» Attaccano Renzi e Napolitano, invocano elezioni anticipate, si contendono con Berlusconi la marcia su Roma: ma l’Europa per loro è solo un insulto fra gli altri, un vaffa, un bersaglio da colpire. Un tempo i grillini issavano la bandiera della trasparenza, addirittura si proponevano di cancellare la mediazione della politica riducendo gli eletti a una sorta di robot guidati a distanza dagli utenti della rete. Ora nascondono persino l’approdo politico dei loro parlamentari. Si comprende l’imbarazzo. Grillo non sa dove andare perché nessuno lo vuole. Grillo non dice cosa farà nel prossimo Parlamento europeo perché probabilmente non riuscirà neppure a formare un gruppo autonomo e, senza questo, gli eletti Cinquestelle finiranno tra i «non iscritti» e a Strasburgo non faranno praticamente nulla. Per quanti possano essere gli eletti, il regolamento dell’Europarlamento non consente la costituzione di un «gruppo misto» sul modello delle Camere italiane. O si forma un gruppo politico (con deputati di almeno sette Paesi) oppure si è tagliati fuori: nessun ruolo nelle commissioni, limitazione a pochissimi secondi anche degli interventi in aula. La verità è che neanche gli euroscettici vogliono avere a che fare con Grillo e Casaleggio. Marine Le Pen, che ormai è diventata capofila del fronte anti-euro, ha preferito stringere un patto con la Lega di Salvini. Sia chiaro, è positivo che i Cinquestelle si tengano lontani dalla più consistente forza euroscettica, vista la natura xenofoba e di destra che sta assumendo. Ma, quando il M5S comincerà ad elemosinare adesioni individuali a Strasburgo per evitare la marginalità assoluta, si troverà di fronte personaggi ancora più inquietanti degli alleati della Le Pen. È un triste destino italiano quello di rimbalzare da un’anomalia all’altra. Una catena di discredito che pesa sul Paese e sulla sua credibilità. In questo senso Grillo sta raccogliendo il testimone di Berlusconi. È il suo erede. Perché offre a chi è fuori dall’Italia ancora l’immagine di un Paese inaffidabile, che si innamora di pifferai assurdi, che rifiuta la sfida nei luoghi in cui si decidono le vere partite europee e anche i possibili cambiamenti. La polemica berlusconiana, seguita alla pubblicazione delle memorie di Geithner, ha molti tratti in comune con la pretesa di Grillo di nascondere ai suoi elettori che a Strasburgo non avrà alcun ruolo politico. Cosa ha sostenuto Berlusconi? Che è stato un complotto europeo, ma forse addirittura mondiale, ad escluderlo da Palazzo Chigi nel 2011. Che i cattivi sono sempre gli altri, o la Merkel o i comunisti. Si è ben guardato dal ricordare, però, che i mercati non credevano più alle sue giravolte, che i costi del suo governo erano pagati anzitutto dagli italiani con interessi sul debito ormai insostenibili, che la sua maggioranza parlamentare si era dissolta. Con la moneta unica, ovviamente, è cresciuta l’interdipendenza tra i Paesi europei. E il crollo di credibilità di uno dei governi diventa una minaccia per tutti gli altri: nessun leader europeo negherebbe questa evidenza e si aggrapperebbe a complotti o a insulti. Chi non è d’accordo con le politiche attuali dell’Europa, non può pensare di cambiarle sparandosi sui piedi. Deve trovare forza, autorevolezza, e costruire alleanze. Ciò che Berlusconi e Grillo non possono fare. Il paradosso berlusconiano è che, mentre denuncia la Merkel, chiede voti per il partito della Merkel. Votare Forza Italia vuol dire esattamente sostenere coloro i quali Berlusconi accusa di complotto. Invece queste elezioni possono offrire un’opportunità inedita ai popoli europei. L’intesa, in base alla quale il presidente della futura Commissione di Bruxelles sarà espressione del gruppo politico che raccoglierà più seggi, è un appiglio per tentare di modificare il corso delle politiche economiche e sociali. Ovviamente, si tratta di una partita dall’esito incerto. Ma è una partita da giocare. Votare per il Pd vuol dire votare per la presidenza socialista della Commissione (Schulz). Votare Forza Italia vuol dire votare per Juncker, candidato della Cdu. Votare Grillo vuol dire votare il nulla. Erano belle le immagini del confronto dell’altra sera tra i cinque candidati-presidenti: con Schulz e Juncker, anche Tsipras, Verhofstadt e la verde Keller. Una competizione politica per un’Europa politica, in cui le scelte siano frutto di volontà democratiche e non di tecno-strutture che spacciano teorie discutibili per verità oggettive. Certo, le istituzioni europee sono complesse e i compromessi sempre molto laboriosi. Ma per cambiare l’Europa, non c’è altra via che tentare di renderla più democratica. Di far pesare i voti dei cittadini. I deliri urlanti così come i penosi complotti ci portano invece sulla strada dell’irrilevanza. In fondo, non è consolante che persino il campione dell’euroscettismo italico, Beppe Grillo, sia in Europa un’anomalia inservibile. RASSEGNASTAMPA 4 martedì 20 maggio 2014 ECONOMIA Caos Tasi, le scadenze sono due ● I Comuni che hanno deliberato manterranno la rata di giugno, gli altri faranno slittare il termine a settembre ● In 12 casi la nuova imposta è più alta dell’Imu prima casa del 2012 ROMA Una riunione tecnica tra Anci e ministero dell’Economia ha aperto ieri l’ennesima giornata di incertezza sulla Tasi. In serata però è arrivata la decisione definitiva: ci sarà un doppio regime. Quei Comuni che avranno pubblicato le delibere entro il 23 maggio (finora soltanto 514 hanno completato l’iter, altri 300 hanno già deliberato ma non ancora pubblicato, su una platea complessiva di 8mila) potranno far pagare la prima rata il 16 giugno, gli altri la faranno slittare a settembre. Al prossimo consiglio dei ministri sarà varato un decreto che stabilisce la nuova scadenza, con il termine anche per la presentazione delle delibere. Resta aperta la questione risorse. Per i sindaci lo slittamento mette comunque a rischio la tenuta dei bilanci comunali, come ha ricordato ieri il sindaco di Roma Ignazio Marino. Si tratterebbe di circa due miliardi di entrate da far slittare a dopo l’estate. Una cifra che ha fatto scoppiare una polemica parallela a quella sui ritardi. Per FI infatti l’indicazione data dal presidente Anci Piero Fassino indica che la Tasi altro non è che l’Imu rientrata dalla finestra. Apriti cielo: per i berlusconiani è un ritorno alle antiche schermaglie con il governo Letta. Per di più, dalle prime stime diffuse dalla Uil, in alcuni casi la Tasi sarebbe più alta dell’Imu prima casa pagata nel 2012. Il governo, di contro, sostiene che l’ipotetica «perdita» di cassa è assai limitata. La legge originaria prevedeva infatti che in caso di mancata delibera i Comuni avrebbero potuto chiedere un prelievo dell’1 per mille sulla prima casa, con un conguaglio a dicembre. Ora si opta per il rinvio a settembre: la differenza è .. . Le nuove date saranno indicate in un decreto che conterrà anche la scadenza per le delibere molto limitata. Ma torniamo alle scadenze. Tra sindaci è governo c’è un rimpallo di responsabilità sul caos che si è venuto a creare. Gli oltre 7mila Comuni che ancora non hanno preso decisioni, ne sono stati impediti da ostacoli «esterni», argomentano i sindaci. In 4mila comuni i consigli erano stati sciolti per le elezioni. Per gli altri, è indubbio che i tempi per varare le delibere sono stati strettissimi. La legge quadro, infatti, è stata varata in via definitiva il 5 maggio, e i Comuni hanno tempo fino al 23 per comunicare le decisioni al Tesoro. Appena un paio di settimane per definire il profilo del nuovo prelievo «federale». Il risultato della piena autonomia comunale è un mosaico molto complicato. Ci saranno sicuramente 8.092 applicazioni diverse della Tasi, ma si rischia di avere oltre 75mila combinazioni di applicazione dell'imposta, perché oltre alle aliquote differenziate tra prime case e altri immobili, c'è la variante delle detrazioni. A spiegare il complicato puzzle dell’imposta è Guglielmo Loy, segretario confederale Uil, il sindacato che ha prodotto le prime analisi sulla nuova tassa. «Porterà amare sorprese per gli italiani», spiega Loy, sottintendendo il I NUMERI DECRETO CASA La Camera approva la fiducia al governo Via libera dell'Aula della Camera alla fiducia posta dal governo sul decreto casa con 324 sì e 110 no. Per oggi è atteso il via libera definitivo al provvedimento. A votare a favore sono stati i partiti della maggioranza; ad esprimersi contro: M5S, Lega, Sel e Fi. Diverse le misure del decreto. Aumentano gli stanziamenti per il sostegno agli affitti e per il fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli. Per il quadriennio 2014-2017, è prevista un`aliquota ridotta dal 15% al 10% della «cedolare rischio che l’effetto Tasi possa neutralizzare quello degli 80 euro in busta paga, tanto più se si aggiunge l’arrivo della Tari (rifiuti). Come spiega Loy, le variabili sono numerose. Le aliquote base sono del 2,5 per mille per la prima casa, e del 10,6 per mille (Tasi più Imu) per le seconde. Questi livelli possono aumentare al massimo dello 0,8 per mille, per consentire ai sindaci l’introduzione di detrazioni. La prima casa può quindi arrivare al 3,3, le seconde all’11,4 (le due opzioni sono alternative, non si possono sommare). Una volta deciso quale aliquota aumentare, e di quanto (in teoria quello 0,8 si può distribuire tra prima e altre case), il Comune deve «disegnare» una serie di detrazioni. Ecco perché l’operazione è complessa. secca» sui contratti a canone concordato nei Comuni ad alta intensità abitativa. Si punta poi ad un programma di recupero e di razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e anche a misure per gli alloggi sociali. In arrivo inoltre un giro di vite sull'occupazione abusiva, norma questa contestata dalle opposizioni e contro cui i movimenti di lotta per la casa hanno manifestato in queste settimane: chiunque occupi abusivamente un immobile non potrà chiedere la residenza e l`allacciamento ai pubblici servizi (gas, luce, acqua) e ci sarà il divieto di chiedere l'assegnazione di alloggi per cinque anni. Il decreto contiene anche una serie di misure per l'Expo tra cui la possibilità per la società Expo 2015 di derogare alla disciplina sui contratti pubblici, per quanto riguarda i contratti di sponsorizzazione e le concessioni di servizi e un contributo di 25 milioni di euro per il 2014 a favore del Comune di Milano. Infine, vengono allargate le maglie per l'uso del bonus mobili ed elettrodomestici entro il tetto dei 10mila euro Secondo i dati Uil a tutt'oggi, sono soltanto 832 i municipi che hanno deliberato le aliquote di cui però soltanto 514 hanno reso nota la propria delibera. Di questi un terzo (32) sono città capoluogo di provincia di cui 9 capoluoghi di Regione (Ancona, Aosta, Bologna, Cagliari, Genova, Milano, Palermo, Roma, Torino). Il panorama è molto variegato. In 12 città la Tasi è più alta dell’Imu prima casa pagata nel 2012. Si tratta di Bergamo (+ 21 euro); Ferrara (+ 60 euro); Genova (+ 67 euro); La Spezia (+ 47 euro); Mantova (+ 89 euro); Milano (+ 64 euro); Palermo (+ 2 euro); Pistoia (+ 75 euro); Sassari (più 40 euro); Savona (+ 28 euro); Siracusa (+ 16 euro). A eccezione di Aosta, dove per le case non di lusso l'aliquota è stata fissata al livello base dell'1 per mille, e Pordenone con l'1,25 per mille, tutte le altre città hanno aumentato le aliquote. Undici città (Ancona, Bologna, Cagliari, Cremona, Ferrara, Genova, La Spezia, Piacenza, Reggio Emilia, Torino, Vicenza), sulle aliquote della prima casa, hanno adottato l'addizionale dello 0,8 per mille arrivando al 3,3 per mille, soltanto Milano e Roma hanno deciso di ricorrere all'addizionale Tasi sulle seconde case, arrivando in questo caso all'11,4 per mille. Il capoluogo lombardo ha scelto di fermarsi al 2,5 per mille, introducendo detrazioni legate alla rendita catastale (fino a 770 euro) e in base al reddito Irpef (fino a 21 mila euro). Roma ha scelto il 2,5 per mille con detrazioni decrescenti con il crescere della rendita catastale. .. . Loy (Uil): il combinato disposto Tasi-Tari potrebbe indebolire l’effetto degli 80 euro L’incertezza del voto europeo fa risalire lo spread MILANO Ha chiuso a meno 1,6%, maglia nera in Europa, ma avrebbe potuto andare assai peggio. Piazza Affari è arrivata a perdere anche oltre tre punti percentuali, nella seduta di ieri, e se è vero che ha pesato il pagamento dei dividendi previsto per 19 società di primo piano (7 miliardi di cedole, al netto delle quali la chiusura è stata piatta), ha contato anche l’ampliamento dello spread con i Bund tedeschi, determinato a sua volta dall’incertezza che serpeggia in Europa per i risultati delle elezioni di domenica. Ha chiuso in rialzo, infatti, sopra la soglia dei 180 punti base, lo spread tra Btp e Bund, con il rendimento dei decennali italiani in aumento di quasi 10 punti. Il differenziale di rendimento, che aveva iniziato la giornata in calo a 172 punti, ha sfiorato anche quota 190 nel corso della giornata. A questo punto, il rendimento dei decennali italiani è al 3,15% (dal 3,06% di venerdì). Si allarga anche la forbice con la Spagna, visto che i Bonos hanno vissuto una giornata di vendite, come tutta la periferia dell’eurozona, seppure in misura meno intensa: lo spread dei Bonos sui Bund è 166 punti base per un rendimento dei decennali spagnoli al 3%. Gli spread degli Stati più deboli, termometri dell’affidabilità di ogni Paese, torna- no dunque ad infiammarsi alla vigilia di elezioni che potrebbero mutare gli equilibri del continente. LE MOSSE DELLA BCE Sulle piazze europee, che hanno chiuso contrastate, parecchi i motivi che hanno spinto le vendite: la fiacca performance delle piazze asiatiche, intimorite da una stretta della Cina sul credito interbancario, tra gli altri, e i dati macroeconomici poco incoraggianti diffusi la scorsa settimana. Le forti vendite sui bancari, legate in parte al rialzo degli spread, hanno pesato soprattutto su Madrid (-0,51%) e su Milano, dove hanno contato anche l’inatteso arretramento del Pil dell’Italia nel primo trimestre, e l’effetto stacco dividendi (particolarmente pesante Eni a quasi meno 3%, che appunto stacca il dividendo e soffre anche il riacutizzarsi delle tensioni in Libia, che generano forte incertezza sulle estrazioni di petrolio). Dal fronte macroeconomico, oltre a quello sul Pil, emerge anche il dato Istat sull’indice della produzione nelle costruzioni in ... Borsa negativa, maglia nera in Europa. Pesa anche il pagamento dei dividendi per 19 società Italia: è aumentato, rispetto a febbraio, dell’1,9%, ma è calato sull’anno dell’1,4%. Le banche hanno chiuso tutte negative, danneggiate tra l’altro dalla notizia del maxi aumento di capitale di Deutsche Bank. A Londra invece ha appesantito parecchio il listino il colosso farmaceutico AstraZeneca, in calo del 10,9% dopo aver rifiutato l’offerta finale di Pfizer. Gli occhi degli investitori già sono puntati sul meeting della Bce del 5 giugno, durante il quale Mario Draghi dovrebbe orientare il board verso un intervento straordinario a sostegno dell’economia, per combattere la deflazione e indebolire l’euro troppo forte (passa di mano a 1,3722 dollari). La Bce, con ogni probabilità, porterà in terreno negativo il tasso sui depositi delle banche europee presso l’Erotower per contrastare il continuo calo dell’inflazione. Il tasso sui depositi dovrebbe scendere a -0,1%, facendo pagare così una sorta di costo per la custodia alle banche che depositano liquidi presso la Bce, invece di remunerarli. Su un ammontare di 100 milioni depositati, il costo annuale sarebbe di 100mila euro, rendendo così poco attraenti questo tipo di depositi. A giugno, la Bce diffonderà anche le nuove stime su crescita e inflazione, dalle quali potrebbero emergere nuovi rischi deflazionistici per l’area euro. RASSEGNASTAMPA 5 martedì 20 maggio 2014 POLITICA Il grande ritorno del «territorio» nel voto europeo agganciato al territorio. La politica fatta solo nei talk show rischia di essere senza gambe». Qui la priorità resta il lavoro che manca, spesso declinato attraverso la chiusura di negozi o filiali della grande distribuzione. Anche quel poco di industria che c’è non se la passa bene: il polo industriale delle Marche, l’acciaio a Terni, ovviamente Piombino. «Ad Anguillara ha chiuso un supermarket - racconta Gasbarra Un’addetta è stata licenziata perché aveva scioperato. Stiamo annullando conquiste storiche». Il grande competitor è Grillo, la rabbia che si fa antipolitica: «La rabbia è legittima, si tratta di riaccendere la speranza. Quella di Grillo è una truffa sui bisogni che va smascherata. Qualche candidato M5S è forse venuto sul territorio a parlare con la gente? No, nessuno». ● Fabbriche che chiudono, lavoratori licenziati per aver scioperato, rabbia e disillusione ● Viaggio nella campagna elettorale tra delegittimazione della politica e speranza di riscatto Il lavoro come priorità, la sofferenza che scorre da Nord a Sud e taglia tutte le generazioni. L’aumento strisciante della povertà, spesso lontano dai riflettori, e l’umiliazione degli anziani. L’Europa che da matrigna deve tornare ad essere una speranza, soprattutto per i giovani cresciuti con l’Erasmus e oggi ferocemente disillusi. Viaggio nelle circoscrizioni del voto europeo viste con gli occhi degli esponenti del Pd. Un viaggio da cui emerge come unica risposta l’«esserci», il radicamento nei territori, l’incontro con le relative comunità. Unica arma della politica per contrastare la Lega, meno forte di un tempo ma ancora in campo con il suo euroscetticismo venato di razzismo, e l’avanzata di Grillo che intercetta la rabbia sociale. ACCIAIO E HIGH TECH : CRISI NERA «Vedo un disagio fortissimo. Dalle scorse elezioni del 2009 a oggi è peggiorata la qualità di vita. Il ciclo di questa crisi è lunghissimo». Sergio Cofferati, ex leader della Cgil, eurodeputato uscente ricandidato nel Nord Ovest, analizza la lunga sequenza di luoghi del lavoro che ha visto chiudere tra Lombardia, Piemonte, Val d’Aosta e Liguria. Fabbriche, teatri, call center: una tipologia ampia di attività, di lavoro materiale e immateriale. Accanto all’Ilva che chiude, il teatro Carlo Felice che minaccia esuberi, la Piaggio Aero, tecnologia sofisticatissima, che vuole chiudere uno dei due stabilimenti, Genova o Finale. Aziende che chiudono in una regione per aprire in un’al- tra o delocalizzare nell’Est Europa. Produzioni primarie, high tech, cultura, servizi: nulla si salva. «C’è un nuovo fenomeno - prosegue Cofferati - il lavoro povero: salari così bassi che tengono sotto la soglia di povertà non solo i disoccupati». In questo contesto incandescente, la Lega, meno forte del passato, e la destra cercano di innestare «la mala pianta del nazionalismo venato di razzismo». Mentre Grillo incarna solo la protesta: «Vuole gli eurobond e insieme il referendum sull’uscita dall’Ue...» ironizza Cofferati. E il Pd? «La presenza organizzata nei quartieri è fondamentale, sennò si rischia la dissolvenza. E la differenza tra le province in cui il partito c’è e quelle in cui non c’è si vede». Anche in Friuli Venezia Giulia, i circoli del Pd lavorano a pieno ritmo: «È una funzione di confronto preziosissima - commenta la governatrice Deborah Serracchiani - oggi più efficace perché l’azione del governo e della nuova classe dirigente sta ricreando un clima di fiducia nel Paese». Restano, anche nel Nord Est, oggi assai meno ricco del passato, le paure alimentate dalla Lega. Latenti, mantengono però una certa presa, soprattutto con la campagna elettorale del Carroccio in chiave antieuropea. «Ma parte del loro potenziale ribelli- .. . In Friuli non c’è stata solo Electrolux. «Ma stiamo ricostruendo una regione» dice Serracchiani IL NEMICO ASTENSIONISMO sta essere assorbito dal M5S - riflette Serracchiani - In questo Lega e Grillo si somigliano a tutte le latitudini: sono contro tutto e tutti, non avanzano mai una proposta con un minimo di credibilità. Nemmeno in consiglio regionale dove governiamo una situazione economica difficile, cui questo territorio non era abituato». In Friuli non c’è stata solo la crisi dell’Electrolux, ma anche quella ancora aperta di Ideal Standard, e la Ferriera di Trieste, ex Lucchini, uno tra i casi più complessi della siderurgia italiana. Aziende medie e piccole lottano per sopravvivere, anche per la concorrenza di Austria e Slovenia, dove tasse , energia e manodopera hanno costi inferiori. «Ma stiamo ricostruendo una regio- ne competitiva ed attrattiva per gli investimenti» FAMIGLIE SENZA DIRITTI Nel Centro - il pentagono tra Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Umbria e Marche la crisi è arrivata più tardi ma azzanna le famiglie. Allarga le diseguaglianze. Disegna una società dove le donne hanno meno diritti che in passato, dove l’ascensore sociale è fermo, dove i giovani abbandonano gli studi. Enrico Gasbarra, deputato e segretario del Pd laziale, ha macinato 19mila chilometri in 35 giorni di campagna elettorale, da Torricella a Rieti, da Leonessa a San Benedetto, dalle piccole comunità alle grandi città. «Altro che leggero o pesante - spiega - Il Pd deve essere Nel Mezzogiorno, come nelle Isole, la rabbia che cova ovunque diventa tangibile. Specie tra i giovani, in quella fascia di 18-40enni che non sentono più l’Europa unita come fonte di speranza. Ragazzi cresciuti con l’Erasmus che oggi si sentono traditi. «Esserci sul territorio fa la differenza - è convinto Andrea Cozzolino, eurodeputato uscente ricandidato al Sud - Bisogna entrare in dialogo con la sofferenza, se la interpreti e la rappresenti si può colmare la distanza tra cittadino e Pd». Esserci nei bar e nella piazze dei piccoli comuni dove scorre la quotidianità. Ai cancelli delle fabbriche che chiudono, come l’Ilva di Taranto o la Gepil, grande azienda americana che vuole dimezzare gli 800 dipendenti. Produce contatori elettrici, soffre la concorrenza cinese e l’assenza di una politica industriale nazionale. Esserci nelle cooperative di pescatori cui il fermo biologico o altre regole di Bruxelles impediscono l’attività. Cozzolino era in piazza quando il leader della Lega Matteo Salvini, durante il gran tour tra Campania e Puglia, è stato contestato: «Il Carroccio è paladino dell’antieuropeismo e poi campione di voto a favore dell’austerità. Raccontano favole. Ma il nostro interlocutore è quella sofferenza su cui fa leva il M5S». In quelle regioni, come anche in Sicilia e in Sardegna, il nemico da battere è l’astensionismo e la disaffezione degli elettori. .. Nel Lazio la crisi ha fermato l’ascensore sociale. Al Sud la lotta dei pescatori alle regole Ue Bari, la corsa di Decaro per il dopo-Emiliano S enza scomodare Freud, nella campagna per le comunali di Bari si respira il clima del «padre» e del «figlio», dell’eredità del primo, prestigiosa ma anche un po’ ingombrante, e della necessità per il secondo di tagliare il cordone ombelicale. Il padre è Michele Emiliano, ex magistrato, forte carisma, sindaco ininterrottamente dal 2004, protagonista della primavera pugliese con Vendola e anche antesignano di Renzi nella figura di sindaco-rottamatore dell’establishment Pd. Il figlio è Antonio Decaro, ingegnere, 44 anni, assessore al Traffico nella prima giunta Emiliano, poi consigliere regionale, deputato e ora tornato nella sua città «perché me l’hanno chiesto i cittadini». Se davvero fossero parenti, sembrerebbe uno scherzo del Dna. Quanto è istrionico e mattatore il primo, tanto è schivo e garbato il secondo. Ed è questa la più rilevante discontinuità che ci potrebbe essere a Bari, nel caso in cui Decaro vincesse. Per il resto, infatti, il filo rosso che li lega appare fortissimo. E non a caso tra i fiori all’occhiello delle giunte Emiliano molti portano la firma dell’assessore Decaro: le due metropolitane, i parcheggi scambiatori che hanno svuotato il centro dalle auto, le polveri sottili precipitate dall’allarme continuo a numeri più bassi rispetto alle altre città metropolitane. Interrogato sulle diversità con il predecessore, Decaro spiega che IL DOSSIER Già assessore al Traffico poi deputato, torna nella sua città come candidato del Pd. Dai parcheggi alla metro, tanti i progetti che portano la sua firma «non voglio tenermi la delega alla Cultura, voglio nominare un assessore». «E poi voglio avere le mani libere sulla giunta, mentre nell’ultimo mandato i partiti hanno messo un po’ troppo le mani avanti». Emiliano, dal canto suo, si tiene abbastanza alla larga dalla campagna barese: «Ho mantenuto il mio giro in tutto Sud per le europee che avevo organizzato quando dovevo fare il capolista...». E tuttavia questa competizione comunale la sente e molto: «Decaro è il frutto maturo di 10 anni di lavoro di tutti noi. Per me queste elezioni sono una prova del nove, per dimostrare che il mio non è stato un fenomeno personale, ma un progetto politico razionale, un modello di buon governo», spiega a l’Unità. «Mi sento più sotto esame adesso di quando ero candidato io. E se Antonio non dovesse vincere probabilmente io lascerei la politica...». Anche gli amici di questa primavera barese raccontano che, rispetto ai fuochi d’artificio del primo mandato, «dal 2009 a oggi Emiliano ha portato a termine i progetti iniziati, ma non c’è stata più la forza inventiva di prima». E tuttavia il bilancio di 10 anni fa impressione: non solo per i simboli come Punta Perotti e l’ecomostro abbattuto e il teatro Petruzzelli tornato a splendere, ma anche per le spiagge e i quartieri bonificati dall’amianto, e soprattutto i conti in regola del Comune. «Per due volte abbiamo vinto l’Oscar del bilancio per la trasparenza, abbiamo il minor numero di dirigenti pro-capite tra tutte le grandi città», spiegano in coro il sindaco uscente e il suo delfino. Con Decaro, vincitore delle primarie nello scorso febbraio, c’è tutto il centrosinistra con 13 liste tra partiti e civiche. Lui ha la fama dell’uomo che risolve i problemi, «Chiama Decaro», re- cita uno dei suoi slogan, che sottolinea la fama del politico della porta accanto che sa dove mettere le mani. E tuttavia il quarantenne Antonio ha anche una certa personalità politica: appena eletto alla Camera è stato protagonista con altre decine di giovani Pd del siluramento di Franco Marini. «Al suo posto votai Rodotà, poi Prodi, ma all’ultimo voto invece di Napolitano ho fatto scheda bianca». Era uno di quei ragazzi che, anni fa, guardavano a Renzi e Civati e alla prima Leopolda, «poi non ho capito bene perché si sono separati...». Il principale competitor è un altro ingegnere, ma di centrodestra: Mimmo Di Paola, classe 1948, storico amico di Pinuccio Tatarella, imprenditore, alla guida degli aeroporti pugliesi per scelta di Raffaele Fitto, poi confermato anche da Vendola. A 25 anni ha fondato la Svimservice, la società che ha informatizzato la sanità pugliese, poi venduta con largo guadagno. I toni tra i due sfidanti non sono particolarmente accesi. Di Paola, pur indicato da Forza Italia, è un indipendente al punto che, poco più di un mese .. . Il primo cittadino uscente: «La sua candidatura è il frutto maturo di 10 anni di lavoro di tutti noi» fa, il centrodestra stava per sostituirlo in corsa con il presidente della Provincia Francesco Schittulli. Una situazione decisamente imbarazzante, a 40 giorni dal voto. Di Paola alla fine il passo indietro non l’ha fatto perché, pur consapevole del vantaggio di Decaro, il probabile ballottaggio è comunque una partita tutta nuova. Dove torneranno in ballo i voti grillini, che alle comunali non sembrano sfondare, ma visto che si vota insieme alle europee non si sa mai. Loro il candidato in corsa l’hanno cambiato davvero: a metà aprile il designato Vincenzo Madetti è stato sfiduciato dai grillini baresi, con accuse pesanti sui criteri scelti e su presente «pressioni esterne» nella composizione della lista. Al suo posto Grillo in persona via twitter ha indicato Sabino Mangano. Anche a Bari, dunque, faide interne tra grillini, divisi tra loro anche su chi avesse la titolarità del simbolo. A differenza delle regionali sarde, però, stavolta alla fine Grillo ha scelto e la lista è stata presentata. Dove finiranno quei voti è presto per dirlo. Decaro mette le mani avanti e annuncia per i primi giorni anche una sorta di reddito minimo per 400 famiglie disagiate: 400 euro al mese in cambio della disponibilità a dare una mano al Comune per tenere aperte le chiese ai turisti e accompagnare i bimbi a scuola. Del resto, in una crisi come questa non si può vincere solo col traffico... RASSEGNASTAMPA 8 martedì 20 maggio 2014 POLITICA Falso in bilancio e prescrizione Il piano del governo Il ministero della Giustizia pronto a fare suo, in accordo con Grasso, il testo anticorruzione che andrà in aula il 27 ● Il Guardasigilli punta a «un’azione organica e coordinata dei testi già pronti e in discussione» ● ROMA Il ritorno del reato di falso in bilancio estromesso dal codice penale nel 2001 dal governo Berlusconi. L’obbligo di fermare l’orologio della prescrizione del reato appena scatta il rinvio a giudizio. Il reato di autoriciclaggio nelle versione seria, quella del presidente del Senato Piero Grasso, e non in quella edulcorata del senatore Ncd Nino D’Ascola (di recente nominato difensore di Claudio Scajola). Nessuna invocazione di poteri speciali per il commissario anticorruzione Raffaele Cantone il quale pretende che vengano applicate in fretta norme già previste. Governo e maggioranza non ci stanno a restare nell’angolo di quelli che agiscono solo sull’onda dell’emergenza appalti e questione morale. Meno che mai a lasciare a Grillo e ai Cinque stelle l’esclusiva di iniziative che in realtà sono nell’agenda del governo fin dal primo giorno e dei gruppi parlamentari del Pd fin da quando si sono insediati. Ma siccome come diceva Walt Disney, e come il premier Renzi ha ricordato poco il suo arrivo a palazzo Chigi, «la differenza tra i sogni e un programma è una data», ecco che adesso quei provvedimenti, già scritti e con il bollino degli uffici legislativi, hanno una data di nascita. O di partenza. Il ministro della Giustizia Andrea Or- lando ieri ha parlato a un convegno alla Camera sulla «procura europea» (organismo europeo che dovrebbe sovrintendere ad alcuni reati uniformando le rispettive leggi nei vari paesi) e ha detto che «questo sarà tema del semestre europeo». I suoi uffici sono in contatto da giorni con il presidente del Senato Piero Grasso, con il commissario anticorruzione Raffaele Cantone e con gli uffici della Camera per dare «organicità e efficacia» ad una serie di norme «certamente urgenti per via anche degli ultimi arresti legati agli appalti dell’Expo ma che devono restare slegate dai populismi dei Cinque stelle e dagli annunci tipici della campagna elettorale che possono solo fare confusione quando anche danni». Non ci sta il Guardasigilli a passare per il titolare di un ufficio attendista. O che non favorisce le iniziative legislative parlamentari. Perchè la verità è esattamente l’opposto. Il disegno di legge contro la criminalità organizzata e le infiltrazioni nell’economia è «pronto a palazzo Chigi da un mese». Ha sofferto alcuni ritardi dovuti alla composizione dell’ufficio legislativo e poi alcune obiezioni del ministero dell’Economia. Ma è pronto (come spiegò Orlando in un’intervista all’Unità il 12 aprile) e prevede il reato di autoriciclaggio e una serie di norme a tutela delle imprese e in favore della libera concorrenza e della trasparenza (oltre a una serie di norme in favore delle vittime dei reati di mafia e per semplificare le confische dei beni dei mafiosi che possono diventare sempre di più una risorsa anche in termini economici). Manca, in quel testo, il reato di falso in bilancio, questione che non poteva neppure essere messa all’ordine del giorno finchè c’è stato Berlusconi, che resta tutt’oggi altamente divisiva (come ha ribadito ieri Brunetta ne Il Mattinale dove ha messo all’indice la «corrente ma- .. . Cantone non chiede all’esecutivo superpoteri ma l’attuazione di norme già previste nettara e giustizialista nata dalle inchiesta su Expo») ma che ieri ha avuto l’inaspettato via libera di Alfano e di Ncd. Il falso in bilancio è però previsto nel testo base del disegno di legge anticorruzione che martedì 27 va in aula al Senato e che è stato il disegno di legge del senatore Piero Grasso prima di diventare presidente del Senato. Questo testo, che il presidente della commissione Giustizia al Senato Nitto Palma ha tenuto fermo per un anno in Commissione, adesso accelera sull’onda di Expo e delle invettive di Grillo. E rischia di uscire fuori molto pasticciato. Lunedì 26 saranno depositati gli emendamenti. Il rischio, come denunciato da Cantone, è che passi una versione edulcorata e quindi inutile come quella prevista dal senatore D’Ascola che ha peggiorato la tipizzazione dell’autoriciclaggio legandolo al danno economico (ha riportato invece a 5 anni la pena per il falso in bilancio). Ecco che per evitare pasticci, gli uffici di via Arenula e quelli del presidente Grasso sono in contatto per «un intervento organico e completo sul disegno di legge anticorruzione». Il governo vorrebbe far suo il testo originale, quello Grasso, completando e rafforzando alcuni aspetti sulla corruzione e sulla concussione così come richiesti anche dal commissario Cantone. «Che non chiede poteri speciali - precisano gli uffici di via Arenula - ma chiede di avere a disposizione gli strumenti di prevenzione in parte già previsti anche dalla legge Severino ma che non sono mai stati attuati». E quindi poteri ispettivi su tutti gli appalti in corso; la presenza del commissario nelle nuove gare; trasparenza totale e pubblicazione sul web di tutte le gare Expo e per le infrastrutture. Oltre che, ovviamente, gli uomini che servono e che ancora mancano per completare l’organico e rendere efficace la squadra dell’Anac (Autorità nazionale contro la corruzione). La legge Severino prevedeva anche la figura del whistleblowing, la gola profonda e l’informatore che racconta al Commissario tutto quello che non va in una procedura d’appalto. Non è delazione. Nei paesi anglosassoni è una grande risorsa. PRESCRIZIONE Il testo in Commissione: stop con il rinvio a giudizio Ed è arrivato anche il tempo di rivedere i tempi della prescrizione, vera piaga di una sistema giustizia che discredita l’Italia per credibilità e quindi competitività visto che ogni anno uccide circa 150 mila processi,. record assoluto in Europa. Martedì 27 la commissione Giustizia della Camera, presieduta da Donatella Ferranti, avvia l’iter del disegno di legge sulla prescrizione. «È il tema dei temi» ha ribadito ieri Cantone. Numerosi i disegni di legge presentati. Quello del Pd, a firma Ferranti, prevede il blocco dell’orologio della prescrizione del reato non appena ci sia il rinvio a giudizio. Il ministro Orlando preferirebbe una misura più organica che affronti una volta per tutte le riforma del processo e dei tempi infiniti della giustizia penale e civile. Ma l’ottimo è nemico del bene. Ed è necessario fare subito qualcosa dopo che nel 2005 l’allora deputato Cirielli accontentò Berlusconi e dimezzò i tempi della prescrizione. «Era nostra intenzione iniziare l'esame anche del testo anche prima del voto - ha detto Ferranti - ma era inutile affastellare argomenti visto che nelle ultime settimane siamo stati impegnati con ben due decreti legge da convertire, quello sulla droga e quello sugli opg». Addio agli orrori della giustizia ad personam IL COMMENTO GIOVANNI PELLEGRINO SEGUE DALLA PRIMA Così come è sperabile che all’esito dell’esame di Camera e Senato resti ferma la scelta di tornare a sanzionare il reato di falso in bilancio con una pena adeguata, rendendolo sempre punibile indipendentemente dalla intensità dell’alterazione che il falso arreca alla realtà dei dati contabili dell’impresa. In buona sostanza, l’ordinamento va depurato dagli esiti nefasti della improvvida novella del 2002 e cioè di una delle tante riforme ad personam volute dal centrodestra e di cui Berlusconi si è giovato. Ed infatti la riduzione della pena prevista per il falso in bilancio, nelle sue varie forme, ha fortemente limitato i mezzi di indagine che ne consentono l’accertamento, già così riducendo l’affidabilità dei bilanci delle nostre imprese e quindi rendendo più incerta la dinamica del mercato. A ciò si aggiunga che la non punibilità delle falsità contabili, che abbiano alterato in misura non rilevante redditività e consistenza patrimoniale delle imprese, ha indubbiamente reso possibile a queste ultime di occultare tra le pieghe dei bilanci la disponibilità di risorse utilizzabili ai fini più svariati, non esclusi tra questi il pagamento di compensi corruttivi. Se si vuole veramente combattere le tangenti è necessario rendere più difficile l’accumulo di provviste, che possono servire al loro pagamento. Per questo, ristabilire un rigore adeguato nelle regole che impongono trasparenza agli attori del mercato è indubbiamente prospettiva da coltivare, se vogliamo davvero liberarci dall’endemia corruttiva e cioè dal reiterarsi di patologie che non siamo riusciti a confinare nel passato. Ciò rende intollerabile, nella dialettica politica di questa agitata vigilia elettorale, che del ritorno di Tangentopoli si lamentino anche quanti con le scelte normative operate nell’ultimo ventennio hanno contribuito al riprodursi di fenomeni corruttivi, sia pure in forme diverse da quelle che Manipulite disvelò all’inizio dell’ultimo decennio del secolo scorso. Altrettanto importante però sarebbe, ad avviso di chi scrive, che già nel «pacchetto giustizia» o comunque al più presto sia affrontato il tema della prescrizione penale. Anche in questo un primo passo utile sarebbe costituito dall’emendare l’ordinamento dalle novità che, in una sedicente prospettiva liberale e garantista, vi hanno introdotto riforme volute dal centrodestra. Non è revocabile in dubbio che le stesse abbiano sortito un duplice effetto perverso. È certo infatti che la prescrizione finisca per lasciare impuniti fatti di cui può ritenersi già ragionevolmente accertata la rilevanza penale, addirittura alla stregua di sentenze di primo grado, se la prescrizione viene applicata nelle fasi di appello e di cassazione. A ciò si aggiunga che il timore del verificarsi della prescrizione ha condotto spesso la magistratura penale, per intuibili ragioni di psicologia giudiziaria, ad anticipare alla fase delle indagini l’applicazione di sanzioni afflittive che sarebbe indubbiamente più civile collegare a sentenze definitive di condanna. Così, in maniera abbastanza paradossale, la riduzione dei termini di prescrizione ha finito per contraddire le sedicenti finalità garantiste che avevano ispirato la riforma. E tuttavia una più coraggiosa revisione dell’istituto della prescrizione servirebbe a restituire anche sotto altro profilo maggiore civiltà alle nostre prassi giudiziarie, in cui vengono ordinariamente consentite alle difese degli imputati tecniche dilatorie che in altri ordinamenti sarebbero punite come forme... di oltraggio alla Corte. Non resta quindi che augurare buon lavoro ad Andrea Orlando nell’auspicio che nella responsabilità di governo, di cui ora è investito, sappia mettere a frutto riflessioni che gli furono proprie nei ruoli di responsabilità rivestiti all’interno del Pd e in cui sembrò, almeno a chi scrive, andasse maturando la coscienza che per incidere sugli eccessi del giustizialismo andava abbandonata la via purtroppo seguita dai governi e dalla maggioranze di centrodestra; e che andasse imboccata invece la strada più ambiziosa, anche se indubbiamente più difficile, di una riforma dell’architettura delle nostre istituzioni giudiziarie e dello stesso modello organizzatorio delle magistrature. RASSEGNASTAMPA 9 martedì 20 maggio 2014 Inchiesta Expo, per Frigerio e Paris no alla scarcerazione ● Interrogato l’ex capo dell’ufficio contratti: ammette i collegamenti ma dice di non far parte della «cupola» MILANO Il ministro Angelino Alfano durante la presentazione del piano Roma Capitale sicura FOTO DI DANIELE LEONE/LAPRESSE In jeans e maglioncino, provato, con un fascio di carte in mano. Dopo le prime ammissioni rese davanti al gip Fabio Antezza, in procura a Milano è stato il giorno di Angelo Paris, l’ex capo dell’ufficio contratti Expo finito in carcere con l’accusa di far parte della presunta «cupola degli appalti». Un’accusa dalla quale il manager pubblico che vedeva il suo «mentore» nel presunto dominus della «cupola», l’ex Dc Gianstefano Frigerio, vuole affrancarsi. Perché se da una parte ha ammesso di aver fatto degli errori, dall’altra Paris respinge l’ipotesi di aver fatto parte della presunta associazione a delinquere che ha gettato ombre sugli appalti Expo (e non solo). Da dieci giorni in carcere, Paris si è trovato per la prima volta davanti ai suoi accusatori, i pm Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio, ieri pomeriggio poco dopo le 15,30. Ad assisterlo i suoi legali Luca Troyer e Luca Ponzoni. In mattinata si è saputo che il giudice per le indagini preliminari Antezza ha respinto la richiesta di domiciliari presen- tata nei giorni scorsi dalla difesa del manager e da quella dell’ex segretario lombardo della Democrazia cristiana Frigerio. Per quest’ultimo il rifiuto è stato motivato con la persistenza di «eccezionali esigenze cautelari», mentre da quanto si è appreso Paris aveva già rinunciato alla richiesta e nei suoi confronti il gip ha disposto solo di non procedere. Frigerio invece ci contava. L’ex politico democristiano si era presentato all’interrogatorio di garanzia sulla sedia a rotelle e aveva chiesto di tornare a casa per motivi di salute. Il giudice gli ha detto di «no», e nel farlo ha precisato come il 75enne «non abbia dimostrato nessuna resipiscenza». Davanti al gip Antezza, Frigerio - così come Primo Greganti, che insieme all’ex senatore Luigi Grillo per gli inquirenti forniva «copertura e protezione politica» - aveva respinto tutte le accuse. Oggi sarà la volta di Sergio Cattozzo, fino a dieci anni fa esponente dell’Udc ligure, accusato dalla procura di fare parte della «cupola» con il ruolo di «corriere della mazzette». Sarebbe stato lui a prendere le tangenti che il costruttore Enrico Maltauro (arrestato) avrebbe pagato per ottenere la protezione della «cupola» sugli appalti. Come Paris, anche Maltauro e Cat- .. . «Eccezionali esigenze cautelari» per l’ex esponente Dc che non collabora con i Pm tozzo hanno già cominciato a collaborare con i magistrati svelando i particolari del presunto «sistema» utilizzato dall’associazione per tentare di mettere le mani sulle gare Expo, su quelle della sanità lombarda o di aziende pubbliche come Sogin - scorie nucleari - e Finmeccanica. Cattozzo, in particolare, ha parlato dei post-it e dei documenti contenenti cifre e percentuali che i finanzieri gli hanno sequestrato al momento dell’arresto. Per gli inquirenti, si tratterebbe della «contabilità» delle presunte mazzette. GRILLO CHIAMA MORETTI Oggi però Cattozzo potrebbe essere chiamato a spiegare anche altre indiscrezioni che emergono dalle carte dell’inchiesta. Come quelle che riguardano la recente intercettazione tra l’ex senatore di Forza Italia Luigi Grillo e il neo amministratore delegato di Finmeccanica Mauro Moretti. L’intercettazione è del 19 aprile, dopo gli auguri di Pasqua, Grillo dice: «Guarda che la capitale della Finmeccanica in Italia è Genova...non ti dimenticare...quando vuoi ti faccio un report di tutte le cose che ci sono a Genova». La finanza annota che Grillo, quando chiama Moretti, è assieme proprio a Cattozzo e a Primo Greganti. Un paio d’ore prima di Moretti, una telefonata aveva raggiunto invece Riccardo Napolitano, direttore generale di Finmeccanica Group Service, la società che - scrive la Gdf - «funge da centrale acquisti dell’intero Gruppo». Mezz’ora dopo Moretti, invece, Cattozzo «chiama Gianni Pontecorvo», presi- dente di Breda Menarinibus, società controllata sempre dal colosso di Stato, «per gli auguri di Pasqua e aggiunge di essere in compagnia di Grillo e Greganti e di aver parlato con loro delle cose che si erano detti». La telefonata si chiude con il riferimento ad un incontro. In un’altra occasione, sempre Cattozzo avrebbe chiamato invece Guido Podestà, presidente della provincia di Milano. Nella ricostruzione, Cattozzo avrebbe detto a Podestà che «l’hanno inserito nel Consiglio Nazionale del Nuovo Centro Destra». Stando a un’annotazione della finanza, il 17 aprile Cattozzo avrebbe incontrato il presidente davanti alla sede della Provincia. C’è poi un’altra telefonata di rilievo, quella che ancora l’ex senatore Grillo fa a Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo, per sostenere la candidatura del manager (indagato) Giuseppe Nuci al vertice di Terna. Nomina che non ci fu. Nella telefonata del 24 aprile Guzzetti avrebbe detto: «Io ho segnalato, ho insistito aspetto che mi dicano». Oggi è anche il giorno in cui potrebbe arrivare la decisione del Csm sulla querelle tra il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati e il procuratore aggiunto Alfredo Robledo. Quest’ultimo accusa Bruti Liberati di scorrettezze nei criteri di assegnazione delle inchieste, tra le quali quella su Expo. Bruti Liberati ha risposto sostenendo che Robledo avrebbe «intralciato le indagini» fino a disporre un doppio pedinamento su uno degli indagati. Circostanza negata due volte da Robledo, la seconda ieri con una nuova nota inviata al Csm. .. . Agli atti spunta una telefonata tra Grillo e il neo presidente di Finmeccanica, Moretti Papa Francesco: «L’Italia non ceda al catastrofismo» Colle: per il governo un carnet di problemi ● Il pontefice apre per la prima volta l’assemblea Cei: «Le divisioni deturpano il volto della Chiesa» ● CITTÀ DEL VATICANO «La crisi che stiamo attraversando non è solo economica, ma culturale, morale e spirituale un’emergenza storica, che interpella la responsabilità sociale di tutti: come Chiesa aiutiamo a non cedere al catastrofismo e alla rassegnazione, sostenendo con ogni forma di solidarietà creativa la fatica di quanti con il lavoro si sentono privati persino della dignità». Lo chiede Papa Francesco che ieri pomeriggio, su invito del presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, ha aperto l’assemblea generale dell’episcopato italiano tenutasi nell’aula nuova del Sinodo, in Vaticano. Indica percorsi precisi il «vescovo di Roma», perché i «pastori» siano credibili, vicini al popolo che è stato loro affidato e sappiano infondere speranza. Per questo ritiene non accettabile la «distinzione tra i “nostri” e gli “altri”» e invita a «oltrepassare la piazza» e a non «rimane a sedere ai piedi del campanile, lasciando che il mondo vada per la sua strada». Il suo è stato un richiamo preciso. «Non è dato - ha aggiunto - disertare la sala d’attesa affollata di disoccupati, cassintegrati, precari, dove il dramma di chi non sa come portare a casa il pane si incontra con quello di chi non sa come mandare avanti l’azienda». Da Bergoglio che parla di nuovo umanesimo, di giustizia e difesa della dignità dell’uomo, non poteva mancare l’invito ad offrire «un abbraccio accogliente ai migranti che fuggono dalla persecuzione e dalla mancanza di futuro». Sprona al corag- gio, al superamento di pigrizie e tiepidezze che portano alla mediocrità. Chiede ai vescovi di «ridiscutere un modello di sviluppo che sfrutta il creato e sacrifica le persone». «A noi guarda il popolo fedele» ricorda ai 300 vescovi italiani e, spiega, come «un eccesso di prudenza condannerebbe all’irrilevanza». Ricorda pure i terreni classici di impegno della Chiesa: primo quello della famiglia «oggi fortemente penalizzata da una cultura che privilegia i diritti individuali e trasmette una logica del provvisorio». Ricorda come sia questa «la prima cellula di ogni società» e invita a «testimoniarne la centralità e la bellezza» e a «promuovere la vita del concepito, come quella dell’anziano», a «sostenere» il cammino educativo dei genitori. Parla anche dei problemi della Chiesa e definisce uno scandalo «la divisione .. . «L’unità va conseguita con una reale libertà di discussione e senza tribcerarsi nel passato» che ne deturpa il volto». Lo denuncia ricordando le parole pronunciate da Paolo VI: «La mancanza o comunque la povertà di comunione costituisce lo scandalo più grande, l’eresia che deturpa il volto del Signore e dilania la sua Chiesa». «Nulla giustifica la divisione» ha aggiunto. Piuttosto che scandalizzare i fedeli con la divisione - insiste - sarebbe meglio subire un’ingiustizia. E indica le «tentazioni» da rifuggire: «la gestione personalistica del tempo, quasi potesse esserci un benessere a prescindere da quello delle nostre comunità; le chiacchiere, le mezze verità che diventano bugie, la litania delle lamentele che tradisce intime delusioni; la durezza di chi giudica senza coinvolgersi». Ma anche «il lassismo di quanti accondiscendono senza farsi carico dell’altro». Quindi è tornato a denunciare il carrierismo ecclesiastico «che genera correnti, consorterie e settarismi». Per Francesco l’unità della Chiesa va però conseguita con «una reale libertà di discussione e di espressione». Ai vescovi ha raccomandato semplicità «nello stile di vita», ad essere «distaccati, poveri e misericordiosi», per «poter essere vicini alla gente». Senza cercare nel passato «le sicurezze perdute» o pretendendo di difendere l’unità «negando le diversità», che invece «sono un dono» per la Chiesa. Alla Cei, alla prese con la riforma del proprio statuto, chiede di sviluppare «partecipazione e collegialita», capacità di «dialogo» e di riconoscere spazi al laicato, alle donne e ai giovani. Superando una «pastorale di conservazione», per assumere, invece, «una pastorale che faccia perno sull’essenziale». Quella che conta per Francesco è «l’eloquenza dei gesti». Ai vescovi raccomanda di essere «semplici nello stile di vita, distaccati, poveri e misericordiosi, per camminare spediti e non frapporre nulla tra voi e gli altri». Questo renderà più credibile la Chiesa. È la sua testimonianza. Questa mattina interverrà Bagnasco. Il presidente in visita a Ginevra: «Sull’immigrazione c’è l’assoluta necessità della cooperazione Ue» ROMA «Questo governo ha un bel carnet di problemi da affrontare» ha riconosciuto il presidente della Repubblica, che, nonostante la sua ribadita intenzione di «volersi tenere lontano» dalle tensioni della campagna elettorale che ormai volge al termine, non ha rinunciato a sottolineare le difficoltà dell’esecutivo Renzi, quasi inevitabili perché «razionalizzare significa sempre usare un po’ di bisturi, e questo provoca alte grida anche quando si tratta di rami secchi». Lo ha fatto anche nel corso del suo incontro a Ginevra con i funzionari italiani delle Nazioni Unite. Un’anteprima alla visita di Stato di due giorni in Svizzera su invito del Consiglio federale, con un risvolto anche familiare dato che il primo figlio del presidente vive a Ginevra con la sua famiglia. Se Napolitano, nel corso dell’incontro all’Onu, ha confermato di non voler «parlare di questa fase interna dell’Italia che ha una contorno di fondo non molto brillante» tanto da indurlo a tenersene ben lontano, non ha però mancato di sottolineare le difficoltà che il governo sta affrontando per cercare di percorrere le vie d’uscita da una crisi economica senza precedenti. Un «carnet» reso più complesso proprio da una campagna elettorale che sta assumendo toni sempre più aspri, alti, poco utili a chi le conseguenze della crisi le vive ogni giorno sulla propria pelle. Il Capo dello Stato, sollecitato ad un inevitabile accenno alla situazione politica italiana, ha voluto ribadire la valenza europea del prossimo voto e di due questioni internazionali. La vicenda dell’immigrazione che vede l’Italia fare da frontiera a tutta l’Europa ma anche la questione Ucraina, su cui l’Unione deve assumere iniziative tali da condurre alla migliore delle soluzioni possibili che non può essere che conseguenza di un produttivo dialogo. I morti nel mare Mediterraneo pesano sulla coscienza di tutti i Paesi europei. La missione Mare Nostrum ha impedito migliaia di morti, molte tragedie. Ma il peso di essa non può essere sopportato solo dall’Italia. Di fronte all’emergenza immigrati c’è «una assoluta esigenza di ottenere un concreto modello di cooperazione con l’Unione Europea» ha detto il presidente. E non si può motivare in alcun modo lo scarico di responsabilità, anche in disinteresse, delle altre nazioni che compongono l’Unione europea che si avvia a rinnovare i propri rappresentanti che, una volta in Parlamento, dovranno impegnarsi proprio a una visione collettiva del problema immigrazione. «Non bisogna chiudere gli occhi» ha ribadito il presidente. Appare non comprensibile come non si riesca «a fare entrare negli schemi dell’Unione un uso effettivo di Frontex», l’Agenzia delle frontiere europee. È scontato che l’Italia non è il solo Paese ad avere questo problema. Ma proprio per questo il sostegno e la collaborazione dovrebbero caratterizzare l’impegno delle istituzioni europee. «L’ondata dei richiedenti asilo è in aumento». L’Italia è la frontiera soggetta «a critiche pungenti sulle strutture, sulle procedure, sull’accoglienza, sul riconoscimento dello status di rifugiato». Per questo è indispensabile «la cooperazione della Ue». RASSEGNASTAMPA 15 martedì 20 maggio 2014 COMUNITÀ L’analisi Il ricordo Un voto per l’Europa e contro la crisi L’insegnamento di D’Antona a quindici anni dall’assassinio Massimo D’Antoni SEGUE DALLA PRIMA La prima considerazione da fare è che ancora non ne siamo fuori. Va sottolineato a questo riguardo che il dato dell’Italia non è isolato. È vero che ancora una volta facciamo peggio degli altri, ma l’eurozona, con una crescita dello 0,2%, se la passa solo marginalmente meglio di noi. Anche i dati della Germania (+ 0,8%) e della Spagna (+ 0,4%), vanno correttamente compresi. Sarebbe ad esempio un errore concludere che, siccome la Germania va bene, il problema della bassa crescita è un problema nazionale e non europeo. Il problema resta quello più volte denunciato: l’attuale sistema europeo di governo dell’economia non è attrezzato ad affrontare quello che in gergo viene definito uno «shock asimmetrico»; a fronte di sollecitazioni esterne come la crisi finanziaria o la concorrenza dai paesi emergenti, manca qualsiasi meccanismo di correzione degli squilibri determinatisi per la diversità istituzionale e di specializzazione produttiva dei diversi Paesi. Nella visione dominante presso le istituzioni europee, tale correzione dovrebbe avvenire attraverso variazioni nei prezzi e nei salari, quindi per l’Italia attraverso una riduzione dei salari reali. Viene citato l’esempio della Spagna, che sta recuperando più rapidamente di noi il divario di competitività con i Paesi dell’area tedesca. Purtroppo, questo risultato, come quello più incoraggiante del nostro sulla crescita, viene raggiunto al prezzo di una disoccupazione al 26% (doppia rispetto a quella italiana). Non dobbiamo inoltre dimenticare che il deficit spagnolo nel 2013 è stato pari al 7,1%, contro il 3% italiano: se l’Italia avesse avuto a disposizione spazi fiscali nell’ordine del 4% non sarebbe stato difficile replicare o superare la performance spagnola. Il dato deludente sulla crescita ci dice inoltre che, a meno di sorprese, è difficile che possano essere centrati gli obiettivi di crescita indicati nel Def. Questo significa che presto il governo Renzi si troverà a dover decidere se continuare sulla linea di rispetto rigido degli obiettivi di bilancio o chiedere con forza all’Europa un vero “cambio di verso”. Il commento I ritardi italiani nella lotta alla mafia Vito Lo Monaco Presidente Centro Studi Pio La Torre ● LA RELAZIONE DI APRILE DELLA COMMISSIONE ANTIMAFIA SULLE «PROSPETTIVE DI RIFORME DEL SISTEMA DI GESTIONE DEI BENI SEQUESTRATI E CONFISCATI» offre una documentata base di lavoro legislativo al governo e al Parlamento italiani e anche un buon programma antimafia per il semestre europeo che l’Italia si appresta a presiedere. La Commissione ha recepito le osservazioni e gran parte delle proposte delle associazioni antimafia e sociali, delle rappresentanze istituzionali, degli esperti e degli operatori di giustizia sulle criticità non risolte in merito alla gestione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati. Dalla relazione emerge un dato molto preoccupante sul quale occorre che governo e Parlamento riflettano e assumano decisioni in tempi brevi. Dai dati disponibili alla data del novembre 2013 (dati parziali perché il costoso sistema di informatizzazione centralizzata della banca dati presso l’Agenzia dei beni confiscati approvato il 7.10.2010 non è ancora operativo e non è dato sapere quando lo sarà) risulta che su 48846 beni sequestrati e confiscati, tra i 113753 esaminati, ne risultano destinati solo 4847, cioè il 10%. Enorme divario tra potenzialità e realtà! È facile immaginare In che direzione? Nell’immediato occorrerebbe utilizzare in modo più deciso le leve della politica monetaria e la politica fiscale. Una politica monetaria più marcatamente espansiva aiuterebbe a restituire liquidità alle imprese, ad alzare il tasso di inflazione medio nell’eurozona così da favorire il riassorbimento degli squilibri e da aiutare la sostenibilità dei debiti; a determinare infine un deprezzamento dell’euro rispetto alle altre valute per incoraggiare l’export. Mario Draghi ha annunciato prossimi interventi di segno espansivo, ma la sua azione è frenata dalle resistenze tedesche. Sul fronte della politica fiscale si tratta di recuperare spazi di manovra. Il provvedimento degli 80 euro è una boccata d’ossigeno per una specifica categoria, i lavoratori dipendenti, ma se coperto da riduzioni di spesa rischia di avere effetti limitati o addirittura nulli sulla domanda interna. Occorre liberare risorse per gli investimenti, introducendo la goldenrule sia nelle regole europee che in Costituzione. C’è poi la questione del debito. Una crescita debole ne mette in dubbio la sostenibilità, e in questa situazione basta poco a modificare le aspettative sui mercati finanziari e determinare una nuova impennata degli spread. Pro- prio a fronte dell’insostenibilità del sentiero individuato dal fiscal compact, un’economista non certo radicale come Lucrezia Reichlin ha parlato esplicitamente di ristrutturazione del debito pubblico: un’ipotesi che in molti considerano estrema e che tuttavia (pur con tutte le prudenze che comporta affrontare un argomento che potrebbe destabilizzare i mercati finanziari) non può essere così sbrigativamente esclusa. Se questo è il quadro, è sorprendente quanto il dibattito di questa campagna elettorale sia dominato da temi nazionali e trascuri le grandi scelte che ha di fronte l’Europa. Cosa possiamo attenderci dal risultato di domenica? Un’affermazione del Pd e dei partiti della famiglia socialista metterebbe Martin Schulz nella condizione di chiedere il posto chiave di presidente della Commissione. Un risultato importante, ma la fatica maggiore per l’Italia sarà convincere i partner europei, a cominciare proprio dai rappresentanti socialisti, della necessità di un cambio di rotta, nell’interesse di tutti. Purtroppo, da questo punto di vista, non aiuta l’illusione, diffusa anche nel nostro Paese, che per uscire dalla crisi basti qualche riforma strutturale e fare i “compiti a casa”. Maramotti quanta ricchezza e lavoro nel frattempo siano stati distrutti e quanta sfiducia sia cresciuta verso l’azione antimafia dello Stato a causa di procedure farraginose, resistenze burocratiche e debole volontà politica. Quante volte abbiamo sentito dire “la mafia ci dava lavoro, l’antimafia ce l’ha tolto”? Anche per questo sarebbe opportuno che l’Italia, prima di iniziare a presiedere il semestre europeo, cancellasse i suoi colpevoli ritardi verso l’Ue in materia di antimafia. Infatti,l’Italia deve ancora recepire le decisioni quadro del 2003 su esecuzione nell’Ue dei provvedimenti dei blocco dei beni o di sequestro probatorio emessi da un’autorità di uno Stato membro e del 2006 sul principio del reciproco riconoscimento della confisca dei beni mafiosi. Basterebbe un piccolo sforzo unitario del Parlamento per recepirle e permettere all’Italia di presentarsi in Europa con tutte le carte in regola e poter aver maggior ascolto sulla definizione, per l’intera legislatura, di un calendario di approvazione di direttive per estendere a livello europeo la legislazione antimafia italiana, rinominare la Commissione antimafia, costituire una procura antimafia europea, sollecitare gli Stati membri e coordinarne l’adozione di misure di contrasto efficaci contro le mafie locali e internazionali. Per tutte queste scelte non sarà indifferente il risultato delle elezioni del 25 maggio che per la prima volta consentirà agli elettori, non più ai governi nazionali, di indicare il prossimo presidente della Commissione europea che sarà eletto dal Parlamento. È auspicabile che sia un presidente di commissione che punti al superamento delle politiche di austerità, che hanno favorito recessione, crescita dei poteri finanziari e delle mafie e che guardi, invece, al superamento della disparità interna tra area mediterranea e continentale quale asse di un’azione internazionale di pace e di sviluppo. Occorre ridurre la distanza siderale tra di- battito interno e la scadenza europea per dare senso e contenuto a una cittadinanza europea che stenta ad affermarsi pur nella percezione diffusa che molto dipende dall’Europa, ma non tutto. Intanto, il Governo italiano presenti entro giugno come promesso le sue proposte contro la corruzione, il riciclaggio, l’autoriciclaggio, ripristini il reato penale di falso in bilancio, sancisca penalmente tutti i reati finanziari, i cd reati spia, faccia proprie le proposte, avanzate nella relazione della Commissione Antimafia, di modifica del Codice antimafia, condivise anche da noi. Inoltre, considerato che ancora attualmente indagati e rinviati a giudizio possono sedere nelle assemblee elettive, il Parlamento vari una legge sulla sospensione della candidabilità almeno dei rinviati a giudizio per reati di corruzione, di mafia o contro la pubblica amministrazione. L’onorabilità delle istituzioni, ferite profondamente in questi ultimi decenni di corruzione e di debole spirito pubblico, va ripristinata rapidamente, pena una crisi irreversibile della democrazia. Ogni anno, soprattutto tra la primavera e l’estate, si celebrano molti anniversari che ci ricordano guerre di mafia, stragi e segreti non ancora chiariti. La retorica degli anniversari non riesce comunque a cancellare la percezione dell’insufficienza della Politica, di destra come di sinistra, nella prevenzione del fenomeno mafioso. Anche per tale facile constatazione è bene che il centrosinistra, il quale si è impegnato a cambiare il paese anche in questo, consideri la prevenzione antimafia e anticorruzione non un fatto emergenziale, ma un dato strutturale della società e della politica italiana da affrontare radicalmente e quotidianamente. Inizi dal regolamentare il conflitto d’interesse e renda intollerabile ogni corruzione e ogni rapporto tra mafia e politica. Ne beneficeranno la democrazia e la crescita del paese. Cesare Damiano ● D’Antona scriveva: «Ci sono dei diritti fondamentali del mercato IL20MAGGIO1999VENIVAASSASSINATODALLEBRIGATE ROSSE MASSIMO D’ANTONA. del lavoro che debbono riguardare il lavoratore, non in quanto parte di un qualsiasi tipo di rapporto contrattuale, ma in quanto persona che sceglie il lavoro come programma di vita e si aspetta dal lavoro l’identità, il reddito, la sicurezza, cioè i fattori costitutivi della sua vita e della sua personalità». D Antona intendeva dire che l’attenzione deve spostarsi dalle masse al lavoratore, inteso come persona, e che i diritti, nell’era della globalizzazione che in quegli anni si andava imponendo, dovessero avere una base unitaria, indipendentemente dalla diversità delle condizioni di partenza dei singoli. Intendeva anche affermare quanto fosse necessario dar vita a strumenti di tutela, e quindi di coesione sociale, adeguati ai mutamenti dei tempi e che si dovesse costruire un nuovo modello di relazioni sindacali più partecipativo. Quindici anni dopo quel tragico e barbaro evento, mentre con lo stesso cordoglio unanime ricordiamo la persona, il giurista, il docente, l’uomo di governo che nella veste di consigliere del Ministero del Lavoro aveva scelto di stare in modo inequivocabile dalla parte dei lavoratori vogliamo sottolineare come quelle tutele universali e quelle idee di riforma, oggi più che mai necessarie, restano ancora un miraggio, un obiettivo che .. . sembra farsi sempre più lontano. Il 20 maggio Noi vogliamo ricordare, con Massimo D’Antona, andel 1999 che lo Statuto dei Lavoratori fu ucciso dai varato il 20 maggio 1970, stesso giorno di molti brigatisti, 29 quello anni prima, perché il legame anni prima che esiste non è solo quello di una data scelta non a caso, nasceva perfidamente e simbolicalo Statuto dei mente dagli assassini delle Brigate Rosse, ma perché Lavoratori rappresenta per noi il filo di una continuità di ragionamento sulla tutela e sulla dignità dei lavoratori che non vogliamo che venga dispersa. Quella legge, elaborata da Giacomo Brodolini e Gino Giugni, e portata a termine da Carlo Donat-Cattin, rappresentò l’approdo delle lotte e delle conquiste del 1969, di quello che è passato alla storia del Novecento come l’autunno caldo. La tutela dei lavoratori, dentro e fuori i luoghi di lavoro, la difesa della dignità e della libertà di opinione politica e sindacale, il riconoscimento del diritto di organizzazione in fabbrica, l’obbligo di riassunzione in caso di licenziamento senza giusta causa (punti essenziali della legge 300 del 1970), sono stati per oltre quarant’anni i capisaldi della nostra civiltà del lavoro: conquiste che subiscono da anni un assalto delle forze più conservatrici che cercano di metterle definitivamente in discussione. Togliere qualcosa ai padri per dare ai figli, è il refrain che sentiamo ogni giorno, ma la verità è però diversa: ho l’impressione che si tolga ai padri e che, al tempo stesso, non si dia ai figli; non c’è stata fin qui nessuna idea di redistribuzione dei diritti e dello stato sociale (si veda il caso della previdenza, pesantemente colpita per ripianare il debito e non per dare dignità alle pensioni dei giovani), ma solo la volontà di aggiungere altra flessibilità, senza la capacità di mantenere quell’equilibrio tra le esigenze del lavoro e quelle dell impresa che D’Antona aveva individuato come stella polare, nella previsione degli impetuosi cambiamenti del modello produttivo. Sappiamo, come scriveva Massimo D’Antona, che in nessuna parte del mondo il modello storico del diritto del lavoro, come si è venuto strutturando nel corso del Novecento, regge così com’è. Ciò che serve, però, è un nuovo modello di solidarietà e una nuova rete di tutele e di buona flessibilità e non una semplice riduzione di ciò che esiste, come continua a sostenere la destra. Onorare oggi D’Antona e ricordare lo Statuto dei Lavoratori significa questo: continuare un cammino che ci porti a ridisegnare il nuovo welfare del terzo millennio, che non escluda e non tagli le protezioni sociali, ma includa e allarghi le tutele per il lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato. Che si prefigga di proteggere gli anelli più deboli del mercato del lavoro: i giovani, le donne e chi perde il lavoro dopo i cinquant’anni. Una elaborazione che, al tempo stesso, non perda di vista il dettato costituzionale che Massimo D’Antona ha sempre avuto come riferimento essenziale della sua opera di studioso. RASSEGNASTAMPA 16 martedì 20 maggio 2014 COMUNITÀ Dialoghi Beppe Grillo non è Chaplin Luigi Cancrini psichiatra e psicoterapeuta L’analisi Venezuela: l’unica strada è il dialogo Mario Giro Sottosegretario MInistero Affari esteri ● DAQUALCHESETTIMANAÈINCORSOIN VENEZUELA UN DIFFICILE DIALOGO TRA IL GOVERNO DEL PRESIDENTE NICOLÁS MADURO E L’OPPOSIZIONE, RAPPRESENTATA DALLA MUD (MESA DE LA UNIDAD DEMOCRATICA) IL CUI LEADER È IL PROF. RAMÓN GUILLERMO AVELEDO. I lavori vengono fa- cilitati da tre Ministri degli Esteri di Paesi sudamericani: Brasile, Colombia e Ecuador, nonché dal Nunzio Apostolico a Caracas, Monsignor Aldo Giordano. La decisone di dialogare, di per sé, rappresenta un passo in avanti per una società come quella venezuelana, molto polarizzata e alle prese con una situazione economica critica. Com’è noto, il paese è uscito spaccato dalle ultime elezioni e gli animi si sono surriscaldati da febbraio in poi, quando grandi manifestazioni di piazza iniziate dagli studenti e raggiunte dall’opposizione, sono state contrastate L’intervento I soldi non spesi per le politiche del lavoro Annamaria Parente Senatrice Pd ● IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MATTEO RENZI HA LANCIATO IN QUESTI GIORNI UNA GRANDE SFIDA PER L’ITALIA, QUELLA DI AVERE LA CAPACITÀ DI UTILIZZARE I SOLDI CHEARRIVANO DALL’EUROPA. Il nostro pae- se non sta spendendo o spende male i denari europei. É una situazione che «grida vendetta» e Renzi promette che ogni trimestre il Governo farà il punto di avanzamento sull’utilizzo dei fondi Ue. Affermazioni ed impegni giusti in generale, ma lo sono ancor di più in campagna elettorale per le elezioni europee, perché testimoniano il profilo che il nostro Governo intende dare al recupero di dignità e credibilità rispetto all’Europa. E naturalmente lo «scandalo» italiano Questo giornale è stato chiuso in tipografia alle ore 21.30 I contenuti dei comizi di Grillo sono sempre più deliranti: si dichiara oltre-Hitler, sostiene che le forze dell’ordine stanno con lui (e quindi smettano di scortare «i politici»), afferma che la magistratura indaga per merito suo. ALDO VECCHI Le dichiarazioni di Grillo, che purtroppo non è più un comico, cominciano a fare davvero paura. Fra i suoi, fra quelli che lui ha portato in Parlamento, c’è sicuramente gente in gamba, gente che crede nel rinnovamento della politica, quello che è davvero imbarazzante, tuttavia, è il suo modo violento di dire cose che potrebbero essere argomentate e la carica di odio che scivola dai suoi discorsi pieni di rabbia e di strafalcioni. Sono al di là di Hitler, dice Grillo, sono l’Hitler di Chaplin ma io credo non l’abbia visto il film cui allude se penso al suo bellissimo finale quando il barbiere che scoprì di essere il sosia di Hitler si trovò al suo posto a Vienna, nel momento in cui doveva annunciare l’Anschluss, l’annessione dell’Austria alla Germania nazista. Parole di pace e di speranza gettò allora a piene mani da quel microfono l’Hitler Chaplin, un appello grande e largo alla fratellanza e all’amore fra gli esseri umani. Senza ritorsioni né vendette perché quella che si sentiva in quel discorso era soprattutto la necessità di non rispondere con l’odio a chi l’odio aveva sparso e continuava a seminare. Messo a confronto con Hitler e con il suo sosia, Grillo purtroppo assomiglia oggi, nelle piazze, al primo più che al secondo. Anche se, per fortuna, le circostanze storiche sono diverse e le masse raccolte nelle piazze un po’ meno disponibili di allora a trasformare in pratiche di violenza la rabbia che scende giù dai palchi in cui l’ex comico si esibisce. con durezza dal governo. Fino ad ora si contano 42 morti, moltissimi feriti, oltre un migliaio di cittadini incarcerati. La prima sessione del dialogo, svoltasi il 10 aprile scorso e trasmessa in diretta TV, aveva creato molte aspettative in Venezuela e anche in seno alla comunità internazionale, in particolare in Italia, in considerazione degli stretti rapporti che hanno i due Paesi. Le notizie di un imminente inizio di dialogo mi erano state date a Caracas sia da membri del governo che da esponenti dell’opposizione. Ad entrambi ho potuto manifestare quanto l’Italia avrebbe apprezzato e sostenuto l’inizio un percorso simile. Tuttavia era necessaria la fine (e la condanna) di ogni tipo di violenza, come ho sottolineato ai miei interlocutori, in specie quelli istituzionali. Tutti, governo, opposizione e collettività italiana, avevano apprezzato il fatto che l’Italia fosse vicina alla crisi del Venezuela. Purtroppo negli ultimi giorni le posizioni si sono irrigidite, le riunioni sono state sospese e la violenza non è cessata. Mentre cala l’attenzione internazionale, non diminuisce l’intensità della crisi a Caracas. Le ali più intransigenti delle due parti vogliono lo scontro; non tutti sostengono il dialogo. Tuttavia la situazione economica è talmente complessa che nessuna delle due parti sarebbe in grado di risolverla da sola, senza un consenso più largo. Occorre costruire tale consenso e non perdere la fiducia. In processi del genere accade che vi siano momenti più complessi e pas- saggi a vuoto. In Venezuela, come sappiamo, vi è una profonda diversità in termini di visione del Paese, tra governo e opposizione. Non si tratta di una novità: da sempre il Venezuela è una società divisa socialmente, che ora lo è anche ideologicamente. Se i venezuelani partono dal presupposto che, al di là delle forti divergenze, si può immaginare un Paese di tutti, si gettano le basi per la costruzione di una vera nazione. Nessuno ha il monopolio del futuro: il Venezuela è di tutti i suoi cittadini. Non si costruisce un vero Stato, eliminando l’altro, l’avversario politico. L’Italia continuerà a seguire con attenzione l’attuale crisi, ascoltando innanzitutto le voci che vengono dalla grande collettività italo-venezuelana. La nostra priorità è naturalmente la protezione dei nostri connazionali. Alcuni sono stati incarcerati, e per essi stiamo insistendo senza sosta al fine di ottenere tutte le garanzie necessarie. Riceviamo quotidiani messaggi e lettere a cui siamo molto sensibili. D’altra parte continuiamo a sostenere le ragioni del dialogo, offrendo tutto l’apporto possibile, in contatto quotidiano con tutte le parti. Come ha dichiarato recentemente il Ministro Mogherini a New York: «Credo che non ci sia altra strada percorribile se non quella di sostenere questo difficile sforzo di dialogo nazionale. Nel frattempo, ovviamente assicuriamo e garantiamo, attraverso Consolato ed Ambasciata, tutta l’assistenza possibile ai casi degli italiani, che stiamo seguendo molto da vicino». dei soldi non spesi non solo serve ad individuare uno dei nodi di arretratezza del sistema, che riguarda sia la politica che l’amministrazione, ma anche a mettersi in cammino per risolvere i problemi che oggi ci affliggono. Prendiamo l’esempio delle politiche del lavoro. È noto che gran parte delle Regioni utilizza mediamente meno di due terzi delle risorse del FSE assegnate, ed in alcuni casi le percentuali sono molto piu? basse. Al 31 dicembre 2013 la spesa certificata ammontava mediamente al 61%, un valore basso per essere registrato al settimo anno di attivita? dei fondi. Il Campania e? pari al 50,6%, in Calabria e Puglia e? al 54%. In Lombardia e? il 60%. Il tasso di disoccupazione di lunga durata, che rappresenta uno degli indicatori chiave sull’uso del FSE, non solo non si riduce, ma passa dal 44% del 1995 al 53% del 2012. In moltissime regioni del Sud la crescita e? ancora piu? consistente. I dati evidenziano che, soprattutto in tema di politiche attive del lavoro, non si spendono circa il 40 per cento di risorse disponibili, ma anche che quelle utilizzate non incidono sulla soluzione delle problematiche, in questo caso sulla riduzione della disoccupazione. È sorprendente che di questo non si parli come si dovrebbe e che, in tema di lavoro, ci si attardi a ragionare per esem- pio, come è stato fatto nelle ultime settimane in occasione del decreto approvato in Parlamento, del numero delle proroghe per i contratti a termine e ci si soffermi molto poco sul come si adoperano risorse pubbliche per aumentare il numero delle occupate e degli occupati in Italia. Esiste un’evidente sproporzione di consapevolezza delle priorità delle questioni sia nelle classi dirigenti sia nell’opinione pubblica. È ora invece di cogliere il cuore delle cose da fare e non rischiare di farsi offuscare da blocchi ideologici in tema di Lavoro o di frenare lo sviluppo a causa di incompetenza delle amministrazioni e di incapacità di guida della politica. È altrettanto importante che anche le parti sociali agiscano una responsabilità vera per risolvere una situazione di stasi tutta italiana. Ed infine è giusto che le cittadine e i cittadini si possano indignare non solo per casi di corruzione di alcuni politici, ma anche per l’inettitudine a non spendere risorse per il bene comune. Se un governo, dopo tanti anni di miopia, si impegna ad usare tutti i denari europei per risolvere i problemi che abbiamo, a partire dalla disoccupazione, merita la fiducia e l’impegno di tutti. Ognuno per la parte che può svolgere, compresa quella della pretesa di trasparenza e controllo. La tiratura del 19 maggio 2014 è stata di 64.344 copie Il commento La via tedesca per battere la disoccupazione Nicola Cacace ● COME HA RICORDATO PIERRE CARNITI SU QUESTO GIORNALE, LA DISOCCUPAZIONE SI COMBATTE IN DUE MODI, AUMENTANDO LA DOMANDAERIDUCENDOGLIORARI. Il primo modo è condizione necessaria ma non sufficiente, per crear lavoro il Pil deve crescere più della produttività è questo dato non è di oggi. Il secondo modo è quello storicamente seguito da oltre cent’anni: dall’avvento delle grandi innovazioni, vapore ed elettricità, si è passati dalle 60 ore settimanali e 3000 ore annue dei primi ’900 alle 40 settimanali e 1800 ore annue degli anni 70. Il processo storico di redistribuzione del lavoro, arrestatosi in Italia alla fine degli anni Settanta è continuato nel Nord Europa, nei quattro Paesi scandinavi, ed in Olanda, Germania e Francia. Questi Paesi hanno oggi, secondo l’Ocse, una durata annua del lavoro intorno alle 1500 ore, contro le 1800 dell’Italia, hanno tassi di occupazione superiori al 70%, contro il nostro 55% e tassi di disoccupazione intorno al 6% contro il nostro 13%. Perché nell’abbondante dibattito su lavoro e disoccupazione quasi nessuno guarda alle «buone pratiche» dei Paesi che ce l’hanno fatta a combattere la disoccupazione e contemporaneamente a crescere più e meglio di noi, riducendo anche le diseguaglianze? Solo per ignoranza? Il caso più di successo delle politiche di piena occupazione è quello .. . della Germania, non solo perché è il Paese più Più domanda grande ma perché è quele meno orari: lo, dopo l’Italia, il cui Pil è cresciuto meno. Da dieè la ricetta ci anni il Pil tedesco è staper far salire to più prossimo allo zero l’occupazione che all’1%. Agendo sulla redistribuzione del lavoMa in Italia ro (Kurzarbeit, contratti non se di solidarietà, abolizione ne discute degli straordinari sostituiti dalla banca delle ore, etc.) la Germania oggi ha un tasso di disoccupazione inferiore al 6% e un tasso di occupazione (occupati su popolazione 14-65 anni) del 73%, diciotto punti superiore al nostro misero 55%. Le ore lavorate annualmente in Germania, secondo l’Ocse, sono state 1.419 (2010), nello stesso anno in Italia sono state 1.778. Cioè in Italia, in un anno di crisi, si sono lavorate procapite il 25% di ore più che in Germania, che, teoricamente, sui nostri 22 milioni di occupati significano 5,5 milioni di occupati in meno. Nel 2009 il Pil tedesco si ridusse del 5% ma l’occupazione non si mosse proprio grazie a queste pratiche, di cui nessuno, a cominciare dai sindacati, dal ministro Poletti e dal premier Renzi, parla in Italia. In Italia tutti fanno la danza della pioggia aspettando la ripresa del Pil, ma quanto grande potrà essere questa ripresa? Secondo il Fondo mentario internazionale nel biennio 2014-15 il Pil mondiale crescerà del 3,7% annuo, dell’1,5% nei Paesi industriali e del 6% nei Paesi emergenti. Quando, come previsto in Italia, il Pil crescerà al massimo dell’1% annuo e la produttività oraria del 2%, non si creerà nessun posto di lavoro se non si ridurranno gli orari oltre a puntare sulla qualità delle produzioni. Invece l’Italia va in senso inverso, è l’unico Paese europeo che fa pagare gli straordinari meno del lavoro ordinario, è l’unico paese europeo a fissare a 70 anni l’età pensionabile. Mentre il dibattito sul processo storico di redistribuzione del lavoro e sull’esigenza che esso riprenda se si vuole combattere veramente la disoccupazione e la bassa produttività (favorita dal lavoro precario e dai lunghi orari) in Italia è assente sia a livello accademico che politico e sindacale. Un brutto esempio di incultura. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 4 Primo piano Martedì 20 maggio 2014 www.ilquotidianoweb.it POLITICA ED ELEZIONI Secondo le previsioni del Movimento 5 stelle il Pd non solo perderà ma sarà scaricato dai sostenitori Grillo morde Renzi e Cavaliere Dopo 20 anni di assenza il comico ritorna in Rai ospite di “Porta a porta” per convincere gli indecisi di TEODORO FULGIONE ROMA - Beppe Grillo ci crede: il sorpasso del M5S sul Pd è a portata di mano. Così, dopo 20 anni di assenza, il leader del M5S rompe gli indugi e torna in Rai per andare ospite di «Porta a Porta» da Bruno Vespa. Ci va per fare l’ultimo appello tv prima delle Europee; per convincere indecisi e moderati che lui non è «Hitler e neppure Stalin» e rosicchiare altri voti ai «partiti». La determinazione è tale che Grillo infrange la regola del «mai nei talk show» (in settimana ha però spiegato che si tratta di un «faccia a faccia con un giornalista» come quello con Enrico Mentana). Stavolta, tuttavia, è diverso. Vale la pena provarci. «Porta a Porta» è la «terza Camera dello Stato». Certo, Grillo si era ripromesso di non mettere mai più piede in Rai ma la posta in gioco è alta: gli indecisi ed i moderati. Questi sono gli ultimi giorni di campagna elettorale; e l’ex comico genovese vuole giocarli tutto all’attacco. In attesa della trasmissione si concentra sul blog dal quale sfida Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Per Grillo Renzi non solo perderà ma sarà anche scaricato dai suoi sostenitori di oggi: «Il premier è stato assunto a progetto per vincere Tsipras «Non basta denunciare ci vuole la proposta» le elezioni europee che invece perderà. E come avviene per i mafiosi, chi fallisce viene punito. Lupara bianca». «Il Sistema spiega - assume i suoi uomini a progetto, se ci riescono, bene; altrimenti vengono fatti scomparire nel nulla». La replica di Renzi è netta: «Credo che dovremmo abituarci a un linguaggio più serio. I morti di lupara bianca esigono rispetto e credo che la politica dovrebbe riprendere il significato delle parole. Può sembrare un fatto morale, ma citare Hitler, la peste rossa, la lupara bianca... E’ un linguaggio che non è il nostro». In più Renzi avverte Grillo che a cambiare l’Europa riuscirà «chi governa, non chi urla; chi propone, non chi insulta». Il leader M5S attacca poi Silvio Berlusconi: «Noi non vogliamo vivisezionare Dudù - afferma in riferimento alle polemiche sulla sua battuta sul barboncino dell’ex premier - ma il proprietario. E’diverso, molto diverso. Da dieci anni faccio campagna contro la vivisezione». Dal suo canto il Cavaliere risponde confermando quanto sta dicendo da giorni: «Grillo mi preoccupa molto e mi fa paura. E’ un aspirante dittatore». Poi lo stesso Berlusconi torna sulla questione vivisezione: «Uno che pensa di fare del male ad una creatura come Dudù può fare di tutto. E’ coerente nella sua violenza. E il suo cane si chiama Delirio...». Il capo dei cinquestelle ci tiene a tenere la tensione alta sulla sua partecipazione a «Porta a Porta». Dopo una trattativa con Vespa per ottenere la diretta tv (“Se vai in registrata, poi con il montaggio ti fregano e ti fanno dire quel che vogliono loro», spiega ai suoi), nel pomeriggio annuncia di voler portare un plastico in studio e minaccia: «Se non me lo fanno portare, potrei anche offendermi e non andare più...». Un minaccia che appare, però, spuntata. Con sé, in ogni caso, porta in trasmissione un altro simbolo della «lotta al sistema»: l’assegno con i cinque milioni che i parlamentari cinquestelle restituiranno grazie al dimezzamento del loro stipendio. Il ritorno di Grillo in Rai è un evento. L’ultima volta nella tv di Stato risale a oltre 20 anni fa, quando fu cacciato per una battuta sull’allora premier Bettino Craxi. Stavolta, Grillo torna non da comico ma da leader politico. La sfida con Vespa è su legge elettorale, euro, finanziamento pubblico ai partiti, espulsioni alla Camera. E, magari, anche la privatizzazione della Rai. Intanto, contro Grillo si scagliano anche Nichi Vendola e Alexis Tsipras di «L’Altra Europa»: «Grillo riempie le piazze? Anche Mussolini e Hitler le riempivano. E’ molto facile farlo quando si è «virtuosì della devastazione», afferma il leader di Sel. Più cauto ma, allo stesso tempo fermo, il leader greco: “Noi siamo diversi da Grillo perché vogliamo proporre un’alternativa reale, fattibile, dentro l’Europa. Non basta solo denunciare le cose, si deve anche avere una proposta alternativa». LA PROTESTA Durante la discussione presidio dei Movimenti Casa: Governo incassa la fiducia di GIOVANNI INNAMORATI ROMA - Il governo incassa la fiducia della Camera al decreto casa, che attende oggi l’approvazione definitiva da parte dell’Aula Montecitorio. Dopo la manifestazione di sabato contro il decreto da parte dei Movimenti per la casa, la polemica si è ieri riverberata in Aula, senza però che i toni trascendessero, come pure ci si poteva attendere visto il clima rovente della campagna elettorale. I sì sulla questione di fiducia sono stati 324, i no 110. Non si sono registrate sorprese nelle posizioni dei gruppi: tutti i partiti che sostengono il governo hanno votato senza defezioni a sostegno del decreto mentre le opposizioni (Lega, Fi, Sel e M5s)si sono espresse contro. Mentre i deputati erano impegnati nella discussione e nella votazione , davanti a Palazzo di Montecitorio un presidio di circa 100 esponenti dei Movimenti per la casa ha fatto sentire la propria voce di protesta con cori, slogan e fischi. Nelle dichiarazioni di voto, svol- tesi in un aula semi-vuota, non si sono registrati scontri verbali, anche se i toni di M5s sono stati comunque duri. Al centro del dibattito è stata la norma contestata sabato dai manifestanti, quella che vieta di richiedere la residenza e gli allacci di gas e luce a chi occupa abusivamente una casa. Ileana Piazzoni di Sel ha parlato di una norma da cui “traspare una demagogia inaccettabile“: «Senza questa norma il nostro voto sarebbe potuto essere diverso», ha aggiunto, visto che il decreto contiene diverse norme positive sulle politiche per la casa. Ancora più tranchant il giudizio di Samuele Segoni di M5s: «Siamo davanti alla macelleria sociale, ad una violenza inaudita». | LA POSIZIONE | «Io in campo contro i pericoli» di YASMIN INANGIRAY ROMA - Silvio Berlusconi approfitta dell’ultima settimana di campagna elettorale per tenere alti i toni e provare a risalire nei sondaggi. L’ex premier ha intenzione di proseguire fino all’ultimo secondo utile il suo tour mediatico prima della chiusura della campagna elettorale prevista venerdì a Milano. Ospite di Mattino Cinque, il Cavaliere ne approfitta per battere sui suoi cavalli di battaglia: il pericolo in caso di vittoria di Beppe Grillo e la delusione per Matteo Renzi che «ha una faccia simpatica» ma «guida un governo di sinistra che alza le tasse». Ed è proprio perchè la situazione è «preoccupante» che il Cavaliere si dice «costretto» a restare in campo: «Lo devo fare per senso di responsabilità perchè rispetto al 1994 oltre alla sinistra abbiamo un altro pericolo che è Grillo». Contro il comico genovese, l’ex capo del governo non ha intenzione di abbassare la guardia insistendo sulle conseguenze pericolose nel caso il Movimento Cinque Stelle dovesse affermarsi come primo partito alle elezioni europee: Grillo «è un aspirante dittatore. Gli autoritarismi nella storia si sono formati quando uno Stato è in crisi, aumenta la povertà e la disoccupazione, e chi oggi si trova in queste condizioni può pensare ad un voto di protesta». Berlusconi ne approfitta poi per tornare sulle polemiche dopo le affermazioni (e la marcia indietro successiva) del leader pentastellato su Dudu: “Uno che pensa di voler far del male ad un cane - attacca - può fare di tutto. Grillo è coerente con la sua violenza... del resto il suo cane si chiama Delirio». Il giudizi cambiano anche se restano critici quando si tocca il capitolo Renzi e le misure messe in campo dal governo come i famosi 80 euro: «Sono una mancia elettorale», è l’accusa dell’ex capo del governo pronto a rincarare la dose chiamando in causa i dubbi dei tecnici del Senato sulle coperture: «Credo che loro abbiano più esperienza dei ministri del governo» è la sua convinzione che non ha nemmeno dubbi sul fatto che in caso di assenza delle coperture «verranno aumentate le accise sulla benzina». La stoccata all’esecutivo riguarda anche i dati dell’occupazione: «Quando sono stato costretto a dimettermi - dice - l’abbiamo lasciata all’8%, dopo tre governi non eletti è arrivata al 13%». Una serie di accuse insomma mirate a dimostrare che «nonostante il premier sia simpatico ed abbia una faccia pulita, il Pd non ha rinnegato l’ideologia comunista» che ha tra i suoi programmi «quello di togliere alla borghesia per dare ai propri elettori». Berlusconi «Grillo è un aspirante dittatore» RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Martedì 20 maggio 2014 www.ilquotidianoweb.it 5 Botta e risposta Messaggi di speranza agli elettori Il premier: «Il M5s insulta solo perchè ha paura» di SERENELLA MATTERA Beppe Grillo e Bruno Vespa in alcuni frame sul crollo Dc in onda nel 1983 IL SILENZIO Napolitano: su elezioni non entro Renzi ha molto da fare GINEVRA - Le elezioni europee stanno avvicinandosi, il clima tra i partiti è rovente. E il presidente della Repubblica si tira fuori dall’arena politica. Lancia solo piccoli messaggi di tranquillità e ricorda a tutti che in campo, nonostante le elezioni, ci sono mille problemi da risolvere. Anzi, ci sono provvedimenti che Governo e Parlamento devono chiudere al più presto. Ma il capo dello Stato sa che il giorno dopo le elezioni dovrà affrontare nuovi impegni e mille fibrillazioni. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Italia a rischio infrazione Debiti: duello verbale tra il governo e Tajani BRUXELLES- Ancora un botta e risposta tra esponenti del governo italiano e il vicepresidente della Commissione Europea responsabile all’industria Antonio Tajani. Al centro, lo scottante tema del pagamento dei debiti che la pubblica amministrazione ha nei confronti delle aziende fornitrici di beni e servizi. In gioco ci sono soprattutto decine di miliardi di euro di arretrati da liquidare al più presto per evitare che le aziende falliscano e che nei confronti del’Italia venga aperta una nuova procedura d’infrazione, come minacciato più volte da Tajani in queste ultimi mesi. A sgombrare il campo da equivoci e fraintendimenti, ci ha provato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio con un messaggio postato su Facebook. «Sono sempre stato molto chiaro: i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione saranno nel 2014. Il governo ha garantito a più voci, compresa la mia, che il pagamento avverrà entro quest’anno e che i nuovi meccanismi permetteranno di Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio evitare nuovi accumuli di debiti». Per il sottosegretario «è quindi senza fondamento quello che il commissario Antonio Tajani va dicendo in questi giorni. Se vuole continuare a diffondere notizie prive di fondamento a fini elettorali se ne assumerà la responsabilità davanti agli imprenditori e al Paese». La replica del vicepresidente uscente dell’esecutivo europeo non si è fatta attendere. «Sul ritardo dei paga- menti alle imprese da parte della pubblica amministrazione Delrio contraddice se stesso», ha detto Tajani. «Oggi dice che pagherà entro il 2014, invece il 14 maggio, in un’intervista al Corriere della sera, aveva annunciato che la gran mole del debito sarebbe stata pagata entro i primi tre mesi del 2015. Cambiando idea ogni giorno - ha detto ancora Tajani - è lui a diffondere notizie che generano confusione fra le imprese. ROMA - Cavalcare l’onda della «speranza», non quella della paura. Far leva sulla «fiducia», sul bisogno di «risposte concrete». Segnare con le azioni e il linguaggio la distanza da chi «urla e insulta» ma non ha la «credibilità» di rappresentare l’Italia in Europa. Fa leva sul suo profilo di premier promotore del «cambiamento», Matteo Renzi. In questo rush finale della campagna elettorale non si fa trascinare nella rissa da Beppe Grillo. Perché è con le azioni del suo governo che intende marcare la differenza. E, sfidando la scaramanzia, si dice «molto ottimista» sul fatto che il messaggio di «speranza» prevarrà nelle urne. Convinto che se il M5S «provoca» e urla sempre più forte, è perché «ha paura» del Pd. Si prepara a combattere «fino all’ultimo» per ogni singolo voto, Renzi. E da una gremita piazza Sanità a Napoli (la stessa dove andò anche Grillo), rivendica: «La piazza è casa nostra». Dalle piazze il premier cercherà di far passare un messaggio rivolto a tutti gli elettori, di sinistra come di destra: non si può dare il loro voto a dei «buffoni», perché non hanno “credibilità». E il Movimento 5 Stelle, come Forza Italia, non ha una credibilità all’altezza «delle aspettative che l’Italia suscita in Europa». Il Pd, è il sottinteso del segretario, in un’intervista a Piazza Pulita, quella credibilità ce l’ha. E lo sta dimostrando con l’azione del governo. In mattinata, in conferenza stampa a villa Pamphili con il premier polacco Donald Tusk, Renzi ribadisce la sua ricetta: “L’Europa dopo il 26 maggio andrà cambiata perché finora si è mostrata lontana dai cittadini. Ma riesce a cambiare chi governa, non chi urla; chi propone, non chi insulta». Il suo esecutivo, rivendica Renzi, ha «tanti interventi pronti». Alcuni, co- me un accordo sulla Sardegna e un’intesa per Fincantieri, li annuncerà nei prossimi giorni, nelle numerose tappe che farà in giro per l’Italia in quest’ultima settimana di campagna elettorale. Senza «cedere alla facile demagogia di chi dice» di andare fuori dall’Europa e «fuori da tutto», sono le azioni concrete a permettere di dire che se i dati sul lavoro mostrano che nel 2013 «si è toccato un punto molto basso», si possono ora «vedere i segni di una ripresa». Di fronte, però, c’è un avversario temibile. E Renzi lo sa. E’ quel Beppe Grillo che alle politiche del 2013 è stato “primo”, davanti al Pd. E che ora martella incessante, con attacchi quotidiani e la previsione non solo di una sconfitta ma di una fine da «lupara bianca» (con la totale scomparsa) per il leader del Pd. «I morti di lupara bianca esigono rispetto e la politica dovrebbe riprendere il significato delle parole replica posato Renzi - Citare Hitler, la peste rossa, la lupara bianca» non è il linguaggio del Pd. «Anche se Grillo usa questi toni, io avverto il bisogno di cambiare il linguaggio», dichiara. E aggiunge: «So che porta male dirlo, ma non sono preoccupato, ma molto ottimista» perché c’è «un clima crescente di speranza e fiducia» di chi chiede «risposte concrete». Davanti all’Italia c’è la possibilità di uscire dalla crisi e tornare protagonista in Europa, perché è come se avesse davanti un favorevole «allineamento astrale di pianeti», tra cui la fine della stagione dell’austerity «nel mondo». Per poter sfruttare a pieno l’occasione, però, Renzi sa di dover ottenere un risultato elettorale abbastanza forte da poter andare in Europa a dire «che l’Italia è tornata». I prossimi giorni lotterà per questo obiettivo: «Fino all’ultimo giorno per prendere un voto» in più. Da piazza Sanità «Non si possono dare voti ai buffoni» SCUOLA 244 milioni di euro da destinare all’edilizia Sbloccato il piano di stabilità Ora si aspettano i lavori ROMA - Il governo va avanti con il programma sull’edilizia scolastica. Il premier Matteo Renzi, in un tweet, ha spiegato che questa è una «settimana chiave per la scuola. Abbiamo sbloccato il patto di stabilità, come promesso. Venerdì le risposte dei sindaci, poi i cantieri». Si tratta di almeno 244 milioni di euro che dovrebbero interessare i progetti segnalati dagli oltre quattromila sindaci (circa 4.400) che hanno aderito alla chiamata del Governo e che entro il 23 maggio dovranno completare la documentazione necessaria per poi far partire i cantieri. «L’Italia riparte», ha sottolineato il presidente del Consiglio. Lo scorso 3 marzo Renzi aveva indirizzato a tutti i sindaci italiani una lettera aperta nella quale si chiedeva che segnalassero le priorità di intervento su una struttura scolastica del loro Comune. In una seconda missiva inviata a inizio mese ai sindaci che Renzi hanno risposto a quella chiamata, il premier ricordava come l’edilizia scolastica sia «uno dei punti qualificanti dell’agenda del governo sin dal primo giorno. Un punto che riguarda la sicurezza dei nostri ragazzi, la capacità di progetto delle nostre amministrazioni, la qualità del nostro vivere assieme che dovrebbe essere e sarà la cifra dell’Italia». «A tutti voi - scriveva Renzi - presenteremo una proposta di soluzione personalizzata, predisposta sulla base del bilancio del Comune, per realizzare al più presto l’intervento che avete ipotizzato. Abbiamo liberato risorse e spazio nel patto di stabilità. Dunque, possiamo partire». I sindaci sono stati invitati a compilare alcuni moduli relativi ai progetti presentati e a inviarli entro venerdì a [email protected]. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 6 Primo piano #POTENZA2014 Elettorale Schifani a Matera Oggi alle 10 presso resso il Palazzo Viceconte di Matera si svolge una conferenza stampa del Nuovo centro destra di Basilicata. Saranno presenti il coordinatore provinciale Leonardo Giordano, quello regionale Vincenzo Taddei e Renato Schifani. Oggi a Potenza La candidata consigliera comunale Vincenza Ruggiero della lista Potenza condivisa per Falotico oggi alle 18 nella sede della Cooperativa sociale Walden two, incontra i rappresentanti delle Cooperative sociali, degli enti di promozione sociale, del volontariato (...) per illustrare le proprie idee. Bar condicio da Cibò Domani a partire dalle 22 appuntamento con “Bar condicio”: i candidati sindaci di Potenza a confronto al Cibò. Scelta civica per Petrone Oggi al Park Hotel di Potenza alle 17e 30, incontro sul tema “Potenza: da città-regione ad area marginale della Lucania». Partecipano Andrea Romano, capogruppo alla Camera di Scelta Civica, e il candidato sindaco per il centrosinistra, Luigi Petrone. Margiotta per Pittella Oggi, alle ore 18 e 30, al Principe di Piemonte di Potenza, il senatore Salvatore Margiotta, incontra i concittadini per parlare di elezioni europee e del sostegno del senatore a Gianni Pittella, «leader del Mezzogiorno - si legge nella nota - proiettato a grandi traguardi in sede europea, e alla capolista Picierno». Petrocelli e Liuzzi a sostegno di Pedicini Domani alle 21, in Piazza Prefettura a Potenza, si svolgerà un grande evento del M5S alla presenza dei parlamentari Vito Petrocelli e Mirella Liuzzi, del candidato lucano alle Europee Piernicola Pedicini e di vari altri candidati del movimento. Confronto candidati a Bucaletto Domani alle 18 e 30 presso la sede dell'Associazione di promozione sociale “La nuova cittadella” di Bucaletto interverranno i candidati sindaco della città di Potenza che hanno accolto l'invito della stessa a firmare un contratto-impegno morale con la Cittadella affinché le esigenze del quartiere siano inserite nella loro agenda politica. Tabacci chiude per Cd Bruno Tabacci, leader di Cd chiude la campagna elettorale di Cd - Scelta Europea domani a Potenza con un incontro con i giornalisti e i cittadini alle ore 12 nella sala del Gran Caffè. Con lui anche Nicola Benedetto. Martedì 20 maggio 2014 www.ilquotidianoweb.it @Salvatore Margiotta: «Si, stasera noi interisti abbiamo il magone. Commuoversi, anche per il calcio, é bello. Commozione ed emozione ci rendono migliori #amala» @Gianluca Mitidieri: «#Grillo dice di essere oltre #Hitler e che il cane di #Berlusconi, #dudu, dovrebbe essere sottoposto a #vivisezione. Ma veramente lo votate?». Petrone incassa il we can di Veltroni L’ex segretario a Potenza a sostegno del candidato del Pd De Angelis e Azione civica, invece, optano per Falotico di SALVATORE SANTORO POTENZA - Veltroni a Potenza per la presentazione del film “La politica ai tempi di Berlinguer” è stato anche il protagonista di un comizio politico a sostegno del candidato sindaco Luigi Petrone. L’appuntamento elettorale si è svolto in piazza Duca della Verdura a Potenza. L’ex sindaco di Roma è arrivato in via Pretoria alle 16 e 30 circa scortato dal candidato primo cittadino che è sostenuto oltre che dal Pd anche da Scelta Civica, Sel, Popolari uniti, Centro democratico, Psi e i socialisti. Un attimo per le strette di mano con i big arrivati a salutarlo e poi ha guadagnato il palchetto. In prima fila per lui e Petrone, il senatore Salvatore Margiotta, gli ex assessori regionali Erminio Restaino e Gennaro Straziuso e il segretario provinciale del Pd, Antonello Molinari. Un pò più defilato il sindaco uscente Vito Santarsiero e numero candidati alla carica di consigliere comunale con il centrosinistra. Da parte sua, Walter Veltroni ha esordito sulle tematiche locali e in particolare sulle comunali a Potenza. Alle domande della stampa sulla divisione del centrosinistra nel capoluogo lucano, Veltroni ha spiegato: «In generale più il centrosinistra si presenta unito e meglio è. Ma dalle cose che ho letto e che ho visto mi pare che intorno alla candidatura a sindaco di Petrone ci L’ex sindaco di Roma illustra il decalogo del buon primo cittadino e dice: «Sono qualità che riscontro in Luigi» sia uno schieramento molto am- sato all’elencazione dei pregi nepio. Comunque al di là degli cessari per essere un buon sinschieramenti contano le idee, daco: «Serve onestà, competenza contano le qualità delle persone, e il saper affrontare i problemi conta la competenza. Conta l’o- quotidiano mettendosi a disponestà. Per fare il primo cittadino sizione». Tutte qualità che Velpiù ancora che le appartenenze troni ha detto di aver riconosciupolitiche contano le capacità e la to in Petrone. Veltroni ha quindi passione e l’anima individuale». guadagnato la strada per il CineL’ex segretario nazionale del ma Due Torri. Pd ha quindi Ma la giornaparlato delle ta elettorale di elezioni per il ieri è stata imParlamento euportante anche ropeo: «Rapper l’altra parte presentano il del centrosinivoto politico stra. Il candidaper eccellenza. to sindaco RoEd è un voto in berto Falotico, cui si gioca la sostenuto da prospettiva di Idv, Realtà Itaun’Europa che lia, Nuova Recresca e si trapubblica, ha otsformi invece tenuto l’appogdi un’Europa Sopra Dino De Angelis, gio anche da Diche regredisca sotto Roberto Falotico no De Angelis suicidandosi che era il candiverso una sidato sindaco di tuazione di caAzione civica rattere nazioprima che la nalistico. Noi stessa lista fosabbiamo bisose ricusata dal gno di un’EuroTribunale di Popa della crescitenza. ta che aiuti il laA pochi giorvoro e l’occupani ormai dal vozione. Un’Euroto De Angelis ha pa molto divercomunicato atsa da quella che abbiamo visto in traverso una nota: «Il nostro sloquesti ultimi anni. La competi- gan “Potenza città aperta” lo zione mondiale e il destino delle consegnamo integralmente a nostre imprese stanno su un li- chi ha il desiderio di praticare un vello europeo. Ogni ipotesi di cambiamento sostanziale (...)». uscita dall’euro è molto pericolo- E quindi si legge nella nota: sa e aggraverebbe una situazio- «L'assemblea di Azione Civica si ne già molto complessa». esprime in direzione di Falotico, Sempre in merito alla candi- con l'atteggiamento civico che datura di Petrone, ha poi ag- rifugge da altre scelte ritenute giunto l’ex leader nazionale: troppo implicate in un sistema «Ascoltando le sue parole mi ha di filiera di partito, e mantenenconvinto. Mi hanno convinto le do con orgoglio la propria autosue qualità umane e la sua com- nomia (...)». © RIPRODUZIONE RISERVATA petenza». Veltroni quindi è pas- IPSE DIXIT ROCCO SARACENO VINCENZA RUGGIERO COSIMO LATRONICO (FI) »A pochi giorni dal voto a Potenza, è possibile e quasi necessario tracciare una linea di demarcazione, un limite tra ciò che sono i veri problemi della città e tutte le soluzioni, anche quelle le più fantasiose, suggerite dai numerosi candidati alla carica di consigliere. Forse, da parte di numerosi candidati, sarebbe stato opportuno parlare il linguaggio della chiarezza e del confronto, anche schietto, con i cittadini. Tutti noi non siamo dotati di qualsivoglia “bacchetta magica” e, in tasca, non abbiamo un programma a tutto tondo con la ricetta ad ogni problema». Parole del candidato consigliere Rocco Saraceno «L’Inclusione Sociale è il nuovo potenziale diritto di cittadinanza e l’attenzione alle Politiche Sociali ne è la concreta e innovativa strategia. Disabili, giovani a rischio, anziani, immigrati e tutte quelle fasce di popolazione esposte al pericolo della marginalità, devono ottenere una attenzione nuova, devono fruire di servizi efficienti che siano elemento di socialità e aggregazione delle diverse fasce di età, dei quartieri, dei territori e delle comunità». Lo sostiene la candidata al Consiglio comunale di Potenza “Per Falotico”, Vincenza Ruggiero. Il coordinatore regionale di FI, Cosimo Latronico sulla video conferenza di Berlusconi a Potenza: «Sono emersi chiaramente il sostegno alla battaglia che Michele Cannizzaro sta compiendo per assicurare una alternativa di governo alla città di Potenza ,e l'impegno di Forza Italia a realizzare un progetto politico che possa assicurare al Paese un governo che sia espressione degli elettori con politiche di crescita e di sviluppo che contrastino un regime di austerità che sta impoverendo l'Italia ed in particolare le aree a ritardo di sviluppo». «Serve più chiarezza« «Puntare sul sociale» «La prova che ci crediamo» RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Martedì 20 maggio 2014 www.ilquotidianoweb.it @Mirella Liuzzi: «Bellissima piazza a Venosa e sullo sfondo il Castello. Grandissima partecipazione! #lucaniatour». @Pino Paciello: «I cittadini silenziosi sono dei perfetti sudditi per governo autoritario ma disastro per democrazia». 7 @Luigi Cannella: «Siamo alla frutta. Secondo il @sole24ore la Macedonia ha più laureati di noi nella fascia 30-34». Pescati dalla rete Da sinistra Luigi Petrone e Walter Veltroni a piazza Duca della Verdura ieri a Potenza Il leader dei Popolari per l’Italia a sostegno del candidato sindaco De Luca Mauro: «Abbiamo la ragionevole speranza di arrivare al ballottaggio» “Chi va piano, va sano e va lontano”. E chi va in treruote? Lui, il candidato di Centro Democratico a Potenza, Vaccaro spera di essere eletto. Di certo non spera di arrivare primo. di ANNA MARTINO POTENZA - I Comuni? «Un meccanismo allucinante. La responsabilità è del governo». Riprende volutamente le parole di Renzi Mario Mauro, presidente di Popolari per l’Italia e ministro della Difesa, ieri a Potenza per appoggiare la candidatura a sindaco della città di Dario De Luca. Questo per dire che per il capoluogo lucano è il momento di cambiare rotta: «La filosofia e allo stesso tempo la preoccupazione che ci anima è quella del buon governo, che sappia concretizzare l’utile per il cittadino, ed è ciò che contestiamo in tutto e per tutto nel modo in cui questa città è stata amministrata». Dice poi qual è l’obiettivo di queste elezioni comunali nel capoluogo lucano: «Abbiamo la ragionevole speranza di arrivare a ballottaggio, proponendo un’alternativa a tutti i delusi da un’amministrazione che ha avuto tanto consenso quanto incapacità. Quando il potere in città è solo un mezzo per migliorare la rendita politica si uccide non solo la politica ma la città. Vogliamo lasciare alle spalle il modello che confonde le storie con le corti, che vede quattro poche persone insieme nella gestione del potere in modo che tutto sia subordinato al potere stesso». Insomma, Mauro individua nel Pd la corte lucana e nei Popolari per l’Italia il mezzo per farla cadere. Una battaglia che non si combatte solo a livello locale. Per Mauro le prossime elezioni europee dimostreranno che «la legge elettorale è una legge antidemocratica, nata per eleminare il terzo incomodo, ovvero Grillo. Se ne accorgerà anche Berlusconi, Il santino di Michele Saporito poteva essere un pò più allegro. Sul web si scatena l’ironia con tanti che non possono far a meno, evidentemente” di vederci qualcosa di funebre. Da sinistra il candidato sindaco Dario De Luca e il leader dei Popolari per l’Italia Mario Mauro quando si accorgerà di essere lui il terzo incomodo». Le spaccature del centrodestra sono evidenti e risapute. Mauro le commenta così. «Il problema del centrodestra è che ha confuso la leadership capace di dare una svolta alla storia». E il governo Renzi? «La legislatura è iniziata per rimuovere il macigno che blocca lo sviluppo dell’Italia. Ma il populismo non si combatte con il populismo, né di Renzi né di Grillo, ma con i Popolari, che rappresentano la gente e le sue aspettative». In questo contesto il Sud «non è sparito dall’agenda politica – afferma - ma dal vocabolario del governo nazionale. C’è una visione dell’Italia che si è nutrita della gestione del Mezzogiorno per rilanciare un’economia che non è mai partita. Intanto abbiamo giovani straordinari che partono. Bisogna che le istituzioni restituiscano loro dignità e che la potenzino. E’ questo l’elemento chiave dei Popolari per l’Italia: le nuove generazioni, noi ci crediamo fino in fondo». Non a caso secondo De Luca la lista dei suoi candidati è una sfilza di giovani professionalità e competenze. Punto a favore del partito, insieme alla capacità di «non promettere mari e monti, come molti in questa campagna elettorale hanno fatto –dice –e di portare il cambiamento di metodo, che permetta di amministrare garantendo i risparmi e individuando le risorse» Il metodo del «buon padre di famiglia, che amministra la città per tutti: perché il denaro pubblico è sacro». Da Potenza poi ripartire per diffondere il metodo a tutta la regione. Da qui la presenza, ieri, anche di Aurelio Pace, consigliere regionale e il senatore Tito di Maggio: segno «di un progetto politico di rilancio – ha detto Pace - e non di un disegno estemporaneo». Si è candidato pure Ulisse? Nessuno, aquello originale è lui. Gli altri? Pure sono nessuno evidentemente. Comuque sopra la locandina del movimento “non voto”. © RIPRODUZIONE RISERVATA | INCONTRO CENTRO DEMOCRATICO | Potenza diventi hub metropolitano Il modello di Potenza hub - città metropolitana è stato presentato in una manifestazione elettorale del Centro democratico alla quale hanno partecipato i dirigenti Vincenzo Tito e Luigi Scaglione, il candidato Domenico Rossiello. «La prima linea di azione –è stato detto - potrebbe riguardare la implementazione della normativa sui microprogetti di arredo urbano o di interesse locale e la diffusione su larga scala di forme di cura o gestione condivisa degli spazi urbani. Molti enti locali si stanno attrezzando in questa direzione con l'introduzione di disposizioni regolamentari attuative della normativa nazionale sui microprogetti ovvero regolamenti per l'adozione di aree verdi e beni comuni o per favorire la creatività urbana». Tra le idee presentate da Rossiello, promuovere la realizzazione di un Terminal bus) si un “quartiere dello sport” presso l’area Ex Cip Zoo al servizio dell’intera area metropolitana. Per Scaglione infine, «in città è sempre più palpabile il consenso dei cittadini alle proposte di di Cd a sostegno di Luigi Petrone». In rete per questo santino e per lo sguardo ammiccante della candidata al Consiglio comunale di Potenza, Giovanna Lioy si è scatenato il parapiglia. Se questo era l’obiettivo del grafico: missione compiuta. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 8 Primo piano Martedì 20 maggio 2014 www.ilquotidianoweb.it #POTENZA2014 Parla il medico del nosocomio con tre candidati in famiglia «Avanti i professionisti Credo nel progetto di Mario» di MARIATERESA LABANCA POTENZA - Romano ma «innamorato di Potenza», medico del San Carlo con l’ambizione di portare «il mio contributo professionale al servizio dell’amministrazione comunale», marito di una potentina e padre di una bimba di tre anni, per la quale vorrebbe lavorare a una città migliore. Si presenta così Antonio Giardina, candidato nella lista “Socialisti e democratici” a sostegno di Petrone sindaco. Approdato a Potenza «per amore», ha deciso di mettere su famiglia «in una città che reputo il luogo ideale per questo tipo di scelta». Conosciuto da molti in qualità di anestesista e rianimatore dell’ospedale potentino, parla delle motivazioni che lo hanno portato alla scelta di scendere in campo per queste amministrative, ma chiarisce anche la sua posizione sulla notizia pubblicata qualche giorno fa dal Quotidiano della Basilicata, sulla tripla candidatura in famiglia: oltre alla sua, quella della moglie e del suocero, Gabriella ed Eros Greco, entrambi nella lista capeggiata da Di Bello, “Liberiamo la Basilicata”. Una circostanza che francamente crea un pò di imbarazzo e che fa dubitare della bontà delle sue intenzioni. E invece le cose non stanno così. La invito a guardare la situazione da un’altra prospettiva. Per mia moglie ho cambiato la mia vita. Ma per noi la differenza di vedute rimane un valore fondamentale. E se le devo essere sincero apprezzo molto la mia compagna per aver fatto una scelta autonoma e indipendente, nonostante la candidatura del marito. Insomma, io non ci trovo proprio niente di male. Per quanto riguarda me, quando stavo a Roma ero un simpatizzante del Pd, ma non ho mai avuto la tessera di Il candidato, Antonio Giardina partito. Mi ha convinto l’idea di poter portare il mio contributo da professionista alla vita amministrativa locale. Mi dispiace solo che questa vicenda sia stata strumentalizzata per screditare il mio nome. Perché ha deciso di candidarsi nella lista “Democratici e socialisti”? Come le dicevo, il centrosinistra è l’area in cui ideologicamente mi ritrovo. Ma è stato il progetto che mi è stato proposto da Mario Polese a convincermi. Ho creduto fin da subito in una lista che raccoglie molti giovani professionisti che non hanno nulla a che fare con la politica, ma che possono mettere a disposizione le proprie competenze per migliorare la proposta politica della coalizione. Al di là di una sua eventuale elezione, la politica torna sempre utile per consolidare la carriera da medico. Non trova? So che non è facile crederci, ma non ne ho affatto bisogno. Tutto quello che ho costruito in questi anni, è stato esclusivamente frutto della mia dedizione. E le assicuro che fino a ora è andata abbastanza bene. Penso, anzi, che la cosa potrebbe finire per nuocermi, più che avvantaggiarmi. Ne ho avuto già prova in questa campagna elettorale. Si spieghi meglio, se n’è già pentito? Diciamo che l’esperienza è ancora in cor- Giardina: «A casa mia le diversità si rispettano» «Al San Carlo interpreto il cambiamento in atto Ma ho dovuto fare i conti con attacchi su lavoro e famiglia» so, ma non è stato proprio come me l’aspettavo. Devo dire che fino a ora è stata quasi una tragedia. Da quando ho ufficializzato la mia scelta, ho ricevuto attacchi su quelle che sono le mie due priorità: famiglia e lavoro. “Attenzioni”, che in qualità di aspirante consigliere, mi sono sembrate eccessive. Mi pare di capire che lei faccia riferimento al clima elettorale interno al San Carlo. E’ così? Guardi, voglio fare una premessa. Sulla scelta di rimane qui ha inciso anche la realtà lavorativa. Lavoravo a Roma e le assicuro che guadagnavo molto di più. Il San Carlo è un fiore all’occhiello della sanità del Sud. Tutti i lucani dovrebbero esserne più consapevoli. Credo che all’interno dell’azienda, così come sta accadendo altrove, sia in atto un grande cambiamento che io cerco di interpretare. E questo provoca molte resistenze. Ha parlato molto del contributo che intende offrire in qualità di professionista. Quali sono le proposte? Non voglio occuparmi di cose che non rientrano nell’ambito delle mie competenze. Ho molte idee sul come migliorare, a esempio, il rapporto del San Carlo con il territorio e con i cittadini. Ne faccio anche una questione di accessibilità: ha idea, in termini di viabilità, di quanto sia difficile raggiungere il nostro ospedale più importante? Oppure: qualcuno pensa mai, parlando di rilancio, che il centro storico è popolato soprattutto sa settantenni? Sarebbe un bene prevedere l’apertura di un ambulatorio. Le assicuro che le idee sono ancora tante. Finiamo da dove abbiamo cominciato. Se sua figlia avesse 18 anni, voterebbe per lei o per sua moglie? Beh.. proprio non so. Sicuramente la lasceremmo libera di scegliere. Non è escluso che sceglierebbe il nonno, a cui è molto legata. SEGGI ELETTORALI IL COMMENTO Letizia Mongiello Cambiano le sedi delle sezioni di via Verdi e via Appia «Una sola donna mi ha chiamato per complimentarsi con me» Seggio elettorale IL Comune informa che gli elettori che votano nelle sezioni numero 13, 14, 15, 40, in precedenza collocate nella scuola elementare ‘San Giovanni Bosco’ di Via Verdi, per partecipare alla consultazione elettorale del 25 maggio dovranno recarsi nei locali della scuola elementare ‘Domiziano Viola’ con ingresso in via Leonardo Da Vinci. Cambio di sede anche per gli elettori che votano alle sezioni numero 45, 46 e 48 che erano installate nella scuola elementare di Via Appia. In questo caso la collocazione è nelle scuola elementare ‘Stigliani’ di via Cirillo. E DOPO il confronto sulle donne voluto dal Comitato “Siamo fiori con le spine”con i candidati sindaci di domenica scarsa, Letizia Mongiello, candidata alle scorse regionali, commenta dalla sua bacheca Facebook: «Non ho mai voluto commentare il mio risultato elettorale alle ultime elezioni regionali, ma forse oggi e' arrivato il momento di farlo. Si, sono la donna piu' votata della Basilicata e per 'pochi' voti non ho colorato di rosa un consiglio regionale tutto al maschile. Di tutte le donne impegnate in politica solo la mia amica Cristiana Coviello, mi ha chiamato per complimentarsi. Da tutte le altre nessun segnale, di nessuna natura. Forse ha ragione Michele Cannizzaro quando dice, sollevando il fastidio finto borghese di molte, che tra noi c’e' poco appoggio e poca solidarieta'. Dovremmo imparare anche noi a parlare di politica e non limitarci, stupidamente, a fare commenti beceri sull'aspetto o sulle espressioni dell'uno o dell'altro candidato sindaco. Se si continua cosi', care amiche, siamo punto e a capo». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Martedì 20 maggio 2014 www.ilquotidianoweb.it Guardia di Finanza Cannizzaro fa visita al generale Zago Visita alla Guardia di Finanza Il candidato sindaco Michele Cannizzaro, ieri mattina, ha fatto visita al generale del Comando Regionale della Guardia di Finanza del capoluogo, Valerio Zago. Hanno preso parte all'incontro, anche alcuni ufficiali in servizio, con i quali sono state affrontare le problematiche degli uffici della Guardia di Finanza, della mancanza di alloggi di servizio, che si ripercuotono pesantemente sulle conseguenti problematiche ambientali e amministrative. Affrontata pure l’opportunità di una maggiore collaborazione con l’amministrazione comunale, finalizzata alla trasparenza dell'amministrazione, delle gare d'appalto, nonché alla lotta senza quartiere al fenomeno dell'evasione fiscale, piaga che affligge anche la nostra città. I complimenti del candidato sindaco sono stati rivolti agli ufficiali presenti per la meritoria opera svol- ta e, in particolare, per le ultime brillanti operazoni anti-droga. Gli stessi ufficiali presenti hanno accompagnato Cannizzaro in una visita della struttura, facendogli rilevare gli spazi ristretti in cui si trovano ad operare i militari, che nonostante tutto svolgono i loro compiti con entusiasmo ed efficienza. A tal proposito, il candidato ha dichiarato la propria disponibilità, in caso di elezione, a destinare parte dei lotti abitativi che dovrebbero venir realizzati nel progetto di recupero dell’area della cittadella di Bucaletto, per edificare una nuova ampia e confortevole caserma, munita di un sufficiente numero di alloggi di servizio per il personale, attuando nel contempo un costante presidio per la sicurezza e per la legalità che solo dalla presenza della caserma in quel sito può essere garantito. Dal palco ai comizi: Giuseppe Centola racconta la candidatura E’ il sociale la priorità del comico in campo per l’ex dg POTENZA - Lo abbiamo visto nei panni dei vari personaggi interpretati negli sketch del trio La Ricotta, con la versatilità e l’ironia che lo contraddistingono. Oggi, Giuseppe Centola, interpreta un ruolo del tutto inedito, da aspirante consigliere comunale nella lista civica a sostegno di Michele Cannizzaro. Dal palco, ai comizi, per una scelta compiuta soprattutto in nome «della grande amicizia che mi lega all’ex direttore del San Carlo». Consolidatasi nel tempo «sulla base dell’affetto e della stima reciproca». Nata nell’ormai lontano ‘94, dall’esperienza lavorativa di Centola che come secondo lavoro fa il fisioterapista. Lui che di mestiere (quello con la m maiuscola) fa il comico, è nel sociale che ha intenzione di spendersi in caso di elezione. «Credo che sia un tema fondamentale per questa città. Anziani e disabili non godono ancora dei pieni diritti di cittadinanza. Molti abbandonati a sè stessi senza il sostegno di nessuno». Rafforzare l’offerta di servizi rivolti a loro, ha un risvolto occupazionale, a rappresentare una battaglia di civiltà. «Pensi a quanti posti di lavoro si potrebbero creare dall’apertura di strutture per anziani. Abbiamo formato tantissimi operatori socio sanitari che oggi non trovano nessuna possibilità di impiego. Sono molte le possibilità che offrono le leggi nazionali, ancora non sfruttate». Pensa alle case di accoglienza, appunto. Strutture comunali a cui si potrebbero aggiungere quelle di iniziativa di provati che nell’amministrazione pubblica potrebbero trovare un forte sostegno. «Più che di tipo economico (un pò difficile data la situazione delle casse comunali), mi riferisco soprattutto ad aiuti che consentano di muoversi più facilmente nel mondo difficile della burocrazia. La mia proposta è relativa all’apertura di uno sportello ad hoc». Non solo sociale nel suo programma, ma anche cultura. E in materia, in qualità di protagonista del mondo dello spettacolo, ne sa più di qualcosa. «Credo che questa città dovrebbe fare un grande sforzo per concentrarsi | LA FESTA Gallia est omnis divisa in partes tres, quarum unam incolunt Belgae su scelte importanti per il rilancio del settore. Che ne so, non si tratta di guardare un quadro in più. Ma di farne del settore un motore di crescita. Anche in questo caso, i risvolti occupazionali sarebbero importanti». Ma il comico della Ricotta ne fa anche una questione di mentalità: «Potenza è soprattutto una città che vive di impiego pubblico. E si stento a credere che quello nel mondo dello spettacolo sia un lavoro serio. Io ci vivo da 25 anni. Noi, come Ricotta, siamo stati fortu- | Falotico sempre più “in ballo” Party elettorale per il candidato sindaco Party elettorale, domenica sera, a largo Pignatari per il candidato sindaco Roberto Falotico che per l’occasione non si è sottratto all’entusiasmo degli elettori e simpatizzanti che hanno voluto essere presenti all’evento, esibendosi anche nel ballo. E per chiudere in dolcezza la torta con i colori e il simbolo del partito che sostiene Falotico, Realtà Italia. 9 nati perché la gente ci vuole bene. Ma inserirsi nel circuito è molto difficile. Credo che i teatri vadano aperti a tutti, ed è per questo che bisognerebbe affidarne la gestione a più persone, non a chi viene da fuori ma chi vive la città». Quella della candidatura «è stata una bellissima esperienza». Sulle previsioni, Centola rimane molto cauto: «Io mi auguro vivamente che il dottore Cannizaro vinca. E che alla fine non prevalga l’appiattimento. Vorrei che le persone sapessero riconoscere e scegliere la possibilità di cambiamento. Almeno dovremmo provare a farlo. Ma è vero anche il voto è fortemente condizionato dalle politiche di clientelismo praticate in questi anni. Vorrei il risveglio della città. E alla fine mi auguro che chiunque vinca sappia imprimere un’altra velocità in capoluogo alle prese con mille problemi». A chi gli chiede cosa pensino i suo “colleghi” della Ricotta dice: «Sono stati contenti per me, ma chiaramente saranno liberi di scegliere cosa fare. Mi voteranno? Questo proprio non glielo so dire». marlab [email protected] RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 10 Primo piano Martedì 20 maggio 2014 www.ilquotidianoweb.it GRUMENTO NOVA AL VOTO Tra vecchie conoscenze e outsider il paese sceglie il nuovo Consiglio Cinque candidati per una poltrona Boom di aspiranti alla carica di primo cittadino. E’ una lotta all’ultimo voto di ANGELA PEPE GRUMENTO NOVA - La competizione elettorale nel centro grumentino è quella che sta creando più fermento e“fuochi di artificio”nel comprensorio dell’Alta Val d’Agri. Cinque liste civiche e cinque gli aspiranti alla carica di sindaco, ed in un comune di circa 2 mila abitanti non sono davvero poche. A contendersi la guida del municipio, troviamo il professor Antonino Laveglia con “La Destra - Sindaco Laveglia”, l’avvocato Saverio Caprarella con “Rivoluzione Democratica”, il giornalista Enzo Romeo alla guida di “Grumento Nuova”, il giovane avvocato Josè Toscano con “Grumento Libera”e il responsabile dell’Alsia, Antonio Maria Imperatrice con la civica “Grumento Democratica”. Ognuna con visioni e idee contrastanti. Riabbraccia la sfida della competizione, il professor Laveglia nonché ex sindaco, perché «nella nostra comunità – dice - è accaduto che per più di dieci anni il popolo grumentino è stato mal governato su alcuni temi importanti per il proprio benessere». Per l’avvocato Caprarella, invece, la sfida nasce «dalla voglia e l’esigenza – spiega - di cambiare, anzi rivoluzionare un sistema politico-sociale ormai usurato e logoro». Per lui la classe dirigente che fino ad ora ha calcato le scene dell’amministrazione grumentina è «ormai vecchia, stantia e senza prospettiva» e, soprattutto «non ha contribuito minimamente al suo sviluppo». Non vuol sentire, invece, l’espressione «scendere in campo», il giovane avvocato Josè Toscano in quanto termine «utilizzato – commenta - dalla vecchia Democrazia Cristiana» e che quindi, dice «non ci appartiene, posso dire invece che abbiamo scelto di competere a queste elezioni amministrative con la lista civica denominata “Grumento Libera Grumento” per intercettare e recepire concretamente le esigenze, i bisogni, i sogni e le speranze dell’intera comunità». Ha deciso di scendere in campo, invece, il giornalista Enzo Romeo per «la mancanza – ha riferito - soprattutto della democrazia, perché è un optional, anche soprattutto nei comuni dove il Pd ha amministrato e dove all’interno c’è la divisione tra bande». Le ragioni che hanno indotto, invece, Antonio Maria Imperatrice a scendere in campo sono «senz’altro ricercate – evidenzia - nelle forti sollecitazioni e motivazioni ricevute da un gruppo affiatato ed unito per un impegno comune a favore della nostra comunità. “Grumento Democratica” – afferma - coinvolge «nuove persone e idee». Mancano pochi giorni al voto. La parola passa agli elettori. I PROGRAMMI A CONFRONTRO Enzo Romeo: «Un turismo legato allo sviluppo e all’occupazione» ENZO Romeo, 61 anni, giornalista e assistente tecnico di beni culturali. Ha iniziato a far politica militando nel PCI, fu uno dei fondatori di Pino Loricato con Mario Lettieri, di IDV e attualmente è nella segreteria provinciale di SEL. E’ alla guida di una lista “Grumento Nuova” che non «ha una caratterizzazione politica – dice - con persone di diverse estrazioni e alla prima esperienza». Le principali priorità del suo programma sono racchiuse nel settore turistico con il parco archeologico di Grumentum, il museo nazionale, il castello San Se- verino. Il «turismo legato allo sviluppo e all’occupazione del paese». Sulla questione petrolio, spiega «siamo pronti ad aprire una nuova stagione con l’Eni per quanto riguarda la Quinta Linea. Io il progetto l’ho visionato bene ed è innovativo». Quindi si alla «Quinta linea e all’utilizzo del pozzo di reiniezione» in quanto «l’attrezzatura e la strumentazione – spiega - che viene usata sarà perfetta, mentre per le altre linee no all’utilizzo del pozzo, come ha fatto la precedente amministrazione». Degli avversari commenta «sono espressione co- ma la lista 5 di correnti del Pd, Imperatrice di Lacorazza e De Filippo, mentre dall’altra parte c’è la lista di Caprarella, parte pitelliana di questo partito. Per quanto riguarda Laveglia io ritengo che sia in candidabile e ineleggibile. Mentre la lista di Toscano, troppo giovane, dovrebbe maturare, si è lasciato condizionare da persone che la politica la intendono alla vecchia maniera». «Il nostro programma – chiosa - amministrativo è il “vangelo”, ben dettagliato e preciso e rivoluzioneremo questo paese». an. pe. L’ex sindaco Antonino Laveglia punta su lavoro e salute ANTONINO Laveglia, 63 anni, docente di Storia dell’Arte, da sempre il suo «impegno politico affianca quello sociale e sindacale». A 16 anni aderisce al movimento “Giovane Italia del MSI”, successivamente al movimento universitario “Fuan”, poi ad Alleanza nazionale (nata da MSI – dn) ed infine alla “La Destra” di Storace, di cui è componente della Direzione Nazionale. Calca il panorama amministrativo grumentino nel 1985 fino al 1992 diventandone sindaco. Mentre dal 1990 – 1993 fu eletto consigliere provin- ciale per il Msi – Dn. «Occupazione insieme a quella della salute» sono le priorità del suo programma. Oltre ad «operare anche nei settori dell'agricoltura della scuola, della solidarietà». In sintesi evidenza che «la persona e i suoi bisogni è il centro dell'interesse sociale». La sua posizione in riferimento alla questione petrolio è quella di «aprire un serio ed efficace colloquio sulla questione Eni. Ciò significa (sia ben chiaro) non la distruzione dell'ambiente –leva - ma una programmazione di sviluppo che coincida nel binomio ambiente-occupazione. Non possiamo essere colonizzati senza un minimo riconoscimento ed un giusto torna conto». Sul perché i cittadini dovrebbero rivotarlo, risponde «che se i miei cittadini vorranno uscire dall'attuale situazione in cui il paese si trova l'unica strada da percorrere non è quella delle tante facile promesse che in questi giorni si fanno con impegni che poi restano solo un brutto ricordo elettorale, ma quella che ho sempre dimostrato nel tempo" quella dei fatti». a. p. Antonio Maria Imperatrice: «Più sostegno alle imprese» ANTONIO Maria Imperatrice, 50 anni, agronomo, dal 1994 è responsabile dell’Alsia –Bosco Galdodi Villad’Agri. Hamilitato nellefile delpartitoComunistadall’età di18 anni, per poi ricoprire l’incarico di segretario di sezione di Grumento Nova del Pds e Ds. Consigliere comunale del centro grumentino(1999 2009).Ex presidentedella CMAlto Agri, tuttora membro della direzione regionale PD. «Lavoro e sostegno alle imprese operanti nei diversi settori produttivi: agricoltura, piccole e medie imprese artigianali, nuovi insediamenti produttivi, turismo». Queste le priorità, del suo progetto politico insieme a «valorizzazione e turistica del proprio territorio, Coesione e Solidarietà Sociale, salvaguardarela qualità dellavita ela tutela ambientale, attraverso una maggiore incisività degli organi preposti, quali Arpab, Asp, Ente Parco, Osservatorio Ambientale». In riferimento alla questione petrolio, spiega «il petrolio in Val d’Agri è una realtà esistente dal lontano 1988, anno in cui fu ufficialmente riconosciuta nella nostra area l’esistenza di un giacimento Petrolifero» ma ciò «non può prescindere dal rispetto della dignità territoriale, ambientale e storicoculturale su cui insiste ed ovviamente non può esulare da quanto le popolazioni e gli amministratori chiedono in tema di occupazione, tutela ambientale e sanitaria e, soprattutto, trasparenza nei programmi di sviluppo futuri». Nessun commento negativo sugli avversari , anzi precisa che «Grumento Nova ha saputo esprimere, per questo appuntamento elettorale, ben cinque liste. Sicuramente questo è sintomo di grande democrazia e libertà di opinione». a. p. Saverio Caprarella: «La nostra è una sfida per cambiare la comunità» SAVERIO Caprarella, 39 anni, avvocato e anche imprenditore nel settore turistico. La sua civica “Rivoluzione Democratica” è fatta di «gente, uomini e donne, che, pur avendo storie e sensibilità politiche diverse, hanno deciso di accettare la sfida del cambiamento nell’interesse della Comunità Grumentina». «Pensare globale e agire locale», è il binomio che sta da fondamento al suo programma elettorale. Un programma/progetto con diverse iniziative tra cui «agire al servizio e adifesa di chi cerca lavo- ro». Oltre ad serie di azioni a tutela dell’ambiente e a favore di uno sviluppo sostenibile sia dell’agricoltura che turistico. Sul petrolio, due aspetti fondamentale: le royalties petrolifere non possono essere utilizzate per la spesa corrente degli Enti Locali e dovrebbero essere investite per la realizzazione di investimenti che, a loro volta, dovrebbero produrre ricchezza nel momento in cui lariservadioro nerosisaràesaurita.Senza trascurare il controllo volto a preservare l’ambiente, la salute e l’energia del futuro: l’acqua. Sui suoi avversari far rilevare che si tratta« di gente presente sulla scena politica da trent’anni,la cuiesperienza (sianel bene che nel male) deve essere il punto da cui partire per la creazione di una nuova forma di gestione della cosa pubblica». Sul perché i cittadini dovrebbero votarlo, risponde «Io sono convinto che in molti voteranno la lista che rappresento. E lo faranno perché sentono sempre più l'esigenza di un cambiamento. Un vero cambiamento». a. p. Josè Toscano: «Azioni diffuse a favore della collettività» JOSE’ Toscano, giovane avvocato, è alla sua prima esperienza politica. La sua “Grumento Libera Grumento ” è la sintesi «delle nostre – dice - intenzioni: è il popolo stesso di Grumento che ha oggi l’occasione, l’opportunità, di liberarsi da una serie di situazioni scomode che impediscono la crescita del paese». Tra le priorità vi «è senza dubbio il lavoro», oltre ad una serie di «azioni diffuse a favore della collettività». «Tre i progetti mirati: il Turismo e la cultura, l’agricoltura e l’ambiente, l’esternalizzazione di alcuni servizi comunali. Ba- luardo “la salvaguardia dell’ambiente”». «Ambiente, Parco e Petrolio mal si conciliano, soprattutto in una terra piena di ricchezze naturalistiche come la nostra. Sono stati fatti degli errori in passato, sin dagli accordi di programma del 1998, a cui ora è difficile porre rimedio. Nonostante questo nostro pensiero noi non siamo fondamentalisti. Noi amiamo il dialogo. Sappiamo ed auspichiamo che quando ci sono insediamenti di questo tipo, insediamenti petroliferi, in tutte le parti del mondo si trova una sintesi, un giusto equilibrio tra la tutela del territorio, dell'ambiente, e lo sviluppo». Sugli avversari commenta «non li sottovaluto, ma ritengo che politicamente abbiano fatto il loro tempo». Alcuni li chiama «dinosauri politici», altri invece «vogliono rappresentare quel nuovo che in realtà non lo è affatto». «Le persone –chiosa - non devono votare me ma la nostra progettualità, le nostre idee, la nostra cultura della legalità e della trasparenza, dell’apertura e del dialogo, con tutte le altre forze presenti sul territorio». a. p. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Martedì 20 maggio 2014 www.ilquotidianoweb.it RIMBORSOPOLI 11 Sospensione “col senno di poi” per il consigliere FI La seconda dall’avvio dell’inchiesta sulle spese pazze Decurtata la paga di Castelluccio Il decreto di Renzi è del 23 aprile: il Consiglio dovrà recuperare 3 mesi di indennità versate di LEO AMATO POTENZA - Se ne farà una ragione Paolo Castelluccio, consigliere regionale di Forza Italia. Ma per i prossimi 3 mesi dovrà scontare sulla sua busta paga gli effetti la sospensione disposta da Renzi lo scorso 23 aprile. Anche se a quella data era già tornato tra gli scranni del parlamentino lucano, dopo l’esilio temporaneo lontano dal capoluogo disposto dal Tribunale del Riesame. E’ stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di venerdì scorso il decreto del presidente del consiglio dei ministri sul caso del consigliere di Policoro coinvolto nell’inchiesta sui rimborsi pazzi di via Verrastro. Castelluccio è l’unico colpito dall’ordinanza di misure cautelari personali disposta dal gip Luigi Spina, il 24 aprile del 2012 (un giorno in più e il decreto sarebbe arrivato proprio nell’anniversario), che è stato rieletto alle consultazioni di novembre. Per questo a gennaio la Cassazione aveva respinto il suo ricorso contro la sentenza del Tribunale del Riesame che aveva revocato il “lodo” per chi aveva restituito i rimborsi contestati. Mentre aveva «apprezzato» la mancata candidatura degli altri destinatari del divieto di dimora nel capoluogo: Antonio Autilio, Agatino Mancusi, Nicola Pagliuca, Alessandro Singetta, Mario Venezia e Rocco Vita. Tre mesi e mezzo più tardi era stato il gup Tiziana Petrocelli a sostituire il “bando” con un più blando obbligo di firma per Castelluccio facendo venire meno uno dei presupposti stabiliti dalla legge Severino per la sospensione di chi ricopre una carica elettiva ma a causa di un provvedimento giudiziario non può esercitare il suo mandato in concreto. Per un consigliere regionale il fatto di non poter entrare nel capoluogo dove hanno sede gli uffici e l’aula dell’assise equivale a un impedimento pieno. Per questo a giugno dell’anno scorso era dovuto intervenire anche Letta. Ma sempre “col senno di poi” perché il divieto di dimora nel capoluogo per Castelluccio e gli altri era stato revocato dopo meno di un mese. Così gli uffici del Consiglio avevano dovuto decurtare dalle rispettive buste paga soltanto le indennità (2.800 euro netti di base al mese), e i rimborsi per le «spese di esercizio del mandato» (4.500 euro netti al mese) percepiti per il periodo tra 24 aprile il 17 maggio. Questo è quanto, e non dovrebbero esserci novità nemmeno dall’udienza fissata per il 10 di nuovo davanti al Rie- Paolo Castelluccio, a destra l’ingresso del Consiglio regionale same. Infatti a gennaio la Corte di cassazione, se da un lato ha ripristinato la sospensione per Castelluccio, dall’altro ha rinviato davanti al Tribunale della libertà tutti gli altri non rieletti per valutare le eventuali esigenze cautelari ancora esistenti rispetto alle accuse nei loro confronti. Mentre il consigliere di Policoro ha prePOTENZA - Per un paese come Sasentato ricorso n’Arcangelo avrebbe rappresentato contro l’obbligo una prospettiva di sviluppo molto di firma. Così le importante con 45 nuovi posti di laquestioni sono voro: 13 tra dirigenti, impiegati e state riunite in operai specializzati e 32 operai geun’unica discusnerici, 27 sione fisdei quali sata tra meno di 3 setALSIA coperti con timane. nominativi Ma anche allora i prelevati giudici non potranno dalle liste che attenuare la midi mobilità. sura per l’uno e graMa quello dare le esigenze residella Valdue per gli altri. Quindi il capitolo “so- PER il commissario i loro contratti vanno ves Hitech spensioni” dovrebbe rinnovati, ma secondo il responsabile dei sembra deessere chiuso una servizi interni non si può fare perché sono stinato a rivolte per tutte, a me- già trascorsi 36 mesi di precariato ed equi- velarsi solno di sorprese dall’ul- varrebbe ad assumerli a tempo indetermi- tanto un timo filone aperto nato. E’ contenuto in un carteggio tra An- miraggio. drea Freschi e Rosanna Caragiulo l’ultimo E’ stato dell’inchiesta. Si tratta di quello scontro sui precari dell’Alsia: 46 lavoratori revocato che ha preso di mira i in servizio da 12 anni, a partire dal 2001, a dalla giunrimborsi erogati nel forza di contratti di collaborazione e proro- ta regiona2009 e nel 2012, dopo ghe (in totale 18), fino al 2009, quando sono le il contriquelli di 2010 e 2011 stati assunti a tempo determinato per 36 buto in conesaminati negli scor- mesi. «Con un sì t’impicci, con un no ti spic- to capitale si mesi, per cui lunedì ci!» E’ stata la replica di Freschi a chi per pri- da 9milioni scorso il 30 sono stati mo (Hyperbros, ndr) ieri sera gli ha fatto no- e 800mila rinviati a giudizio dal tare il parere sfavorevole della responsabi- euro che gup Petrocelli e l’ex le dei servizi interni dell’agenzia alla stipula era stato assessore Attilio di 46 contratti a tempo determinato della approvato Martorano è stato durata di 6 mesi per altrettanti precari “sto- a gennaio condannato a un an- rici” dell’Agenzia. Freschi ha evocato an- del 2011 che «un clima di terrore contabile» per le per la reano e sei mesi. Nelle ultime setti- conseguenze di decisioni come questa. In- lizzazione mane, sulla base di somma l’eventualità di 46 stabilizzazioni ri- di un nuouna segnalazione spetto ai 6 posti da tecnico previsti dal pro- vo impianpartita dalla Corte dei gramma triennale di assunzioni non lo spa- to produtticonti, finanza e cara- ventano per questo forte dell’autorizzazio- vo nel paebinieri hanno rico- ne della giunta regionale ha deciso di anda- se dell’ex minciato le verifiche re avanti lo stesso. Resta solo da capire governatore De Filipsu fatture e scontrini che succederà tra 6 mesi. po. prelevati dagli uffici Proprio di via Verrastro. Diffiquesta circostanza, unita all’entità cile che si ripeta un blitz come della somma prelevata dalle royalquello di aprile dell’anno ties del petrolio estratto in Val d’Ascorso. Ma per qualcuno le gri, aveva sollevato subito più di contestazioni potrebbero salire e non poco. Rieletti e non. L’effetto della legge Severino | IL CASO | Niente più fabbrica a Sant’Arcangelo Revocato il finanziamento alla Valves Nel 2011 si era aggiudicata 9,8 milioni di euro di royalties Precari, scontro tra commissario e servizi interni Uno degli articoli del Quotidiano dedicati al caso a gennaio del 2011 qualche perplessità. A queste si era aggiunto anche un’inchiesta del Quotidiano che ha evidenziato come nel nucleo di valutazione tecnica delle offerte fosse stato nominato un assessore della giunta comunale in carica di Sant’Arcangelo, Mario Brancale, a tuttora delegato a Lavori pubblici, trasporti e viabilità, bilancio, finanze e patrimonio. Un conflitto di interessi tra il tecnico e il politico tutt’altro che raccomandabile tant’è che persino chi lo aveva nominato, l’ex direttore del dipartimento attività produttive Andrea Freschi, ha ammesso l’esistenza di una «questione d’opportunità». Tre anni dopo quella decisione la giunta ha ripercorso una serie di inadempienze da parte della società, la Valves Hitech srl, fondata da un ex giornalista in affari con il presidente della camera di commercio Italo-Kazaka e rilevata a novembre del 2010 da Paolo Patrone, l’amministratore dele- gato di “Tecnologie Galvaniche” e “Patrone e Mongiello” di Tito Scalo. La società era stata convocata per la sottoscrizione del contratto già a giugno del 2011, ma ad aprile dell’anno dopo è arrivata la richiesta di una prima proroga per fornire tutta «la documentazione propedeutica». Ne sono seguite altre 2 fino al «termine perentorio» del 30 giugno 2013, che comunque non è stato rispettato. Infatti un mese dopo è arrivata la richiesta di altro tempo «per consentire di adeguare il progetto di investimento al “mutamento radicale” avvenuto negli ultimi mesi del settore automotive». Solo che il progetto approvato prevedeva la realizzazione entro due anni di un impianto per la produzione di valvole ad alta tecnologia per oleodotti. Di qui la revoca della delibera della vecchia giunta e del contributo milionario previsto. [email protected] Il progetto prevedeva la realizzazione di valvole ad alta tecnologia RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 12 Primo piano Martedì 20 maggio 2014 www.ilquotidianoweb.it PETROLIO Cisl e Ugl chiedono una svolta sul bonus ma il governo punta al raddoppio entro il 2020 di VALERIO PANETTIERI POTENZA - Romano Prodi rappresenta un pezzo del Pd molto vicino agli apparati economico-finanziari. Non sorprende quindi la sua proposta di aumentare le estrazioni in Italia per sopravvivere alla crisi del Paese. È una sorta di endorsement alle compagnie petrolifere ed uno spunto per questo Pd alle prese con riforme sostanziali soprattutto in materia energetica. È chiaro anche che quando l’ex premier parlava di Croazia si riferiva ai ricchissimi giacimenti nell’Adriatico, da sempre croce e delizia del dibattito nazionale. Non a caso Prodi ha sollevato un polverone nazionale: la Regione Veneto per esempio ha chiarito di essere contraria a trivelle soprattutto vicino Venezia «già gravemente minata dalle estrazioni dal gas naturale». Diverso parere è invece la Provincia di Ravenna, che valuta positivamente l’idea di maggiori introiti attraverso l’aumento di produzione. Ma un altro parere contrario arriva dal sindaco delle isole Tremiti, promotore di una battaglia anti trivelle che adesso sembra ripresentarsi. Anche lui dice di essere contrario e promuove una «risoluzione Italia-Croazia per scongiurare le estrazioni nell’Adriatico». E questa è una parte: in Basilicata invece a farsi sentire, dopo Lacorazza, sono i sindacati Ugl e Cisl e i comitati ambientalisti. Tutti con una personale “ricetta”da offrire a Pittella ad un giorno di distanza dall’incontro con il ministro Guidi. «Sulla questione petrolio - dice Falotico - vedo troppi galli che cantano». Il riferimento è chiaro: l’uscita di Prodi è vista come l’ennesimo tentativo di confondere le acque. «Se riusciamo a fare massa critica e a parlare con una sole voce, potremo far sentire forte la nostra voce nei palazzi romani; se al contrario continueremo ad andare in ordine sparso e a perderci in polemiche inutili, diventeremo terra di conquista dei trivellatori». Falotico abbraccia la linea Pittella sulla questione bonus idrocarburi: «meglio - scrive - destinare i fondi segnatamente alla lotta contro la povertà e per creare vere occasioni di occupazione per i giovani». E poi ci sono i comuni della Val d’Agri che «hanno male utilizzato centinaia di milioni. Con queste importanti risorse si sarebbero potute fare tante cose. Su questo punto serve trasparenza, per questo ritengo che si debba andare verso una conferenza regionale sul petrolio». L’Ugl è invece preoccupata e chiede a Pittella di distanziarsi dalle dichiarazioni di Prodi. ma da Pittella, impegnato nel suo tour per presentare il bilancio regionale, ancora non arriva nessuna indicazione. «Dire che il nostro Paese è al primo posto per riserve di petrolio in Europa - scrivono Tancredi e Giordano dell’Ugl - e che queste risorse restano non sfruttate, vuol dire non solo conoscere i danni che le estrazioni di idrocarburi hanno prodotto in Basilicata, ma anche ignorarne la complessità e dimenticarsi ancora una volta delle popolazioni che sono costrette a subire tutte le problematiche connesse alle estrazioni. Se il “generale” Romano Prodi trova delle ottimi soluzioni di salvataggio per l’Italia si e si arrabbia, l’Ugl Basilicata rammenta che i lucani sono alla fame». Insomma, nessuno sembra voler supportare Prodi, tantomeno Miko Somma che parla di Prodi come «grande cerimoniere degli sciagurati accordi del 1998, legato a Nomisma-Energia, la sigla lobbystica dietro cui si nasconde neppure troppo velatamente un intreccio di legami ed interessi sodalistici il cui scopo è la creazione di profitto ad ogni costo per le compagnie ed i maggiori Questione offshore nell’Adriatico Molti a favore Sull’oro nero Prodi divide l’Italia La proposta di aumento delle estrazioni dell’ex premier accolta male in Basilicata, ma non nel resto del Paese introiti fiscali per lo Stato. Il vero punto si riassume in una domanda diretta al presidente Pittella in occasione dell’incontro di mercoledì con il ministro allo sviluppo economico Guidi, già autrice di dichiarazioni molto stringenti sull’argomento estrazioni, e cioè se il presidente intenda mettere un secco no ad ogni ipotesi del genere in una legislazione che ancora mantiene il pallino in sede regionale, o se all’incontro ci vada per “pesare”politicamente un no offerto con una ulteriore quota di estrazioni concesse, ancorché non richieste ancora (20.000 barili-giorno, come dalle dichiarazioni ufficiali della strategia), un sì molto renziano, quindi del fare, quindi trivellare, od il più probabile “ni” che contratta e che nulla risolverebbe viste le differenze di “peso” tra una regione, la Basilicata, che fa parte di un paese, l’Italia, una regione abitata da italiani che sono anche lucani ed in quanto tali vanno rispettati, ed il concerto di “voci grosse”che con sconquasso e clangore di media declinano il sacrificio estremo d’una terra lasciata finora sola, prima sedotta di royalties e benefici, poi abbandonata alla perdurante “palude” del non riuscire mai a far di conto tra danni prodotti e vantaggi non pervenuti». E poi c’è il comitato No Triv che in una lettera al ministro Guidi scrive che sul petrolio «non c’è stata nessuna partecipazione cittadina come prevedono le leggi e convenzioni internazionali alla discussione sulle estrazioni petrolifere, nessuno studio scientifico imparziale e non di parte sui luoghi dove trivellare (non siamo in un deserto). Nessuna Valutazione ambientale strategica. Poche Via dove sono state considerate le osservazioni tecniche e scientifiche de cittadini da parte della Regione Basilicata. Monitoraggi ambientali partiti con circa dieci anni di ritardo e ancora non perfettamente in linea con le attese dei cittadini, limiti di emissioni tra i più alti al mondo (vedasi il caso del H2s) e limiti ambientali inesistenti nei confronti dei petrolieri che trivellano vicino le case». IL GOVERNO VUOLE DI PIÙ - I dati parlano chiaro, tanto che il Governo ha confer- mato l’orientamento contenuto nella Strategia Energetica Nazionale (Sen). L’obiettivo è raddoppiare entro il 2020 le estrazioni di petrolio e gas. Stando alle stime si potrebbero attivare 15 miliardi di euro di investimenti e creare 25 mila posti di lavoro stabili e addizionali, ridurre la bolletta energetica di 5 miliardi l’anno e ricavare 2,5 miliardi l’anno di entrate fiscali sia nazionali che locali. In Italia sono attivi 200 giacimenti e ci sono 976 pozzi e 130 piattaforme che estraggono circa 13 milioni di tonnellate fra petrolio e gas. Nel 2013 si è registrata una produ- zione di 5,48 milioni di tonnellate di petrolio (contro 5,37 milioni di tonnellate nel 2012) e una produzione di gas pari a circa 7,6 mln di tonnellate equivalente di petrolio. Gran parte della produzione di greggio in Italia deriva dalle concessioni ubicate in terraferma (4,76 milioni di tonnellate pari a 87% della produzione nazionale), in particolare in Basilicata (72%) e in Sicilia (13%). In terraferma infatti si può riscontrare un generale decremento della produzione (- 3%) con l’unica eccezione della regione Siciliana (+5%). Dibattito sul piano di emergenza del Cova e la direttiva “Seveso III” Il protocollo di sicurezza europeo del centro oli presentato e spiegato ai giovanissimi di ANGELA PEPE VIGGIANO – Una platea interessata di bambini e ragazzi, accompagnati dai loro insegnanti e dai rispettivi dirigenti scolastici, ieri mattina, ha seguito la presentazione del Piano di Emergenza Esterna (PEE) del Centro Olio Val d’Agri redatto dalla Prefettura di Potenza. Il documento è stato illustrato agli alunni delle scuole elementari e medie di Viggiano e Grumento Nova, così come previsto dalle attività di comunicazione che includono tre incontri formativi con le scuole di ogni ordine e grado delle due località, a seguito della presentazione pubblica del 25 marzo scorso. Nell’occasione, è stato distribuito agli alunni un opuscolo informativo, indirizzato specificatamente ai bambini della scuola primaria, per illustrare, con un linguaggio semplice e ricco di immagini, i comportamenti da tene- re in caso di applicazione del Piano. La predisposizione del Piano di Emergenza Esterno è prevista per gli impianti che lavorano sostanze pericolose a rischio di "”incidente rilevante”. La Direttiva 2012/18/UE, che modifica ed abroga la Direttiva 96/82/CE del Consiglio, viene comunemente denominata Direttiva “Seveso III” ed ha l'obiettivo di innalzare i livelli di protezione e controllo attualmente vigenti negli stabilimenti. L'elemento forse più importante ed innovativo consiste nel fatto che la Direttiva interviene anche per rafforzare i diritti dei cittadini che abitano nei pressi di stabilimenti descritti come sottoposti ad incidente rilevante; dove deve essere assicurato il diritto a ricevere informazioni chiare ed esaustive sullo stabilimento ed introduce inoltre il “diritto di consultazione”, in caso di insediamenti di nuovi stabilimenti o di significative modifiche. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Martedì 20 maggio 2014 www.ilquotidianoweb.it 13 TACCUINO DALL’OLANDA Una giornata all’Eco Marathon della Shell L’automobile ecosostenibile costruita da studenti Unibas di NICOLA BISCEGLIA In alto due foto della maratona della Shell ad Amsterdam dove hanno partecipato anche studenti Unibas. In basso: l’ex premier Romano Prodi AMSTERDAM - Sono state ore sorprendenti quelle passate a Rotterdam, trascorse ad osservare dall’interno una manifestazione di cui non immaginavo l’esistenza, la Shell Eco Marathon. Intanto, spiego cos’è la maratona ecologica organizzata dalla multinazionale del petrolio: è una competizione tra prototipi di automobili il cui scopo principale è consumare meno carburante possibile. Come? Puntando su tecnologie che consentono una mobilità sostenibile, ottimizzando i consumi e quindi riducendo le emissioni. Non mi dilungherò a spiegare tecnicamente gli accorgimenti ed i tipi di combustibile utilizzati (mi informerò meglio e chiederò a qualche esperto di scriverne), ma voglio soffermarmi su quello che mi ha colpito maggiormente. I team che partecipavano (oltre 200 da 25 Paesi del mondo) erano composti perlopiù da giovani studenti di ingegneria che mettono in pratica le nozioni che apprendono a lezione; c’erano anche alcuni team di scuole industriali, ragazzi giovanissimi. Tra i protagonisti della manifestazione l’UniBas racing team, messo in piedi dal professor Nino insieme ad una ventina di ragazzi (quasi tutti lucani e una coppia di spagnoli che ha fatto l’erasmus da noi). L’entusiasmo che si percepiva nel paddock, dove gli studenti si affannavano a trovare le misure per superare i ristrettissimi test di ammissione, e l’aria internazionale che si respirava, mi faceva provare un pizzico di invidia nei loro confronti: questi ragazzi stanno costruendo un futuro migliore per tutti. Il professore Un altro scatto dell’evento ad Amsterdam che guida i suoi ragazzi è la figura che più mi ha impressionato: senza ricevere supporti economici da università o istituzioni ha messo su il team e da quattro anni porta i suoi ragazzi a sperimentare i prototipi, frutto anche di lavoro notturno, ed a confrontarsi con realtà di tutto il mondo per arricchire il proprio bagaglio culturale ed esperienziale. Il professor Nino non insegna solo nozioni tecniche, ma fornisce anche un esempio di vita ai ragazzi: la sua abnegazione è profonda e la condivisione dell’intera esperienza, campeggio compreso, è parte della lezione. Queste considerazioni mi fanno ben sperare sul futuro della nostra regione: i nostri ragazzi non si sentono inferiori a nessuno, sono a contatto con una parte significativa di mondo e hanno la possibilità di confrontarsi e fare rete con altri giovani di belle speranze come loro. Vengo, in chiusura, alla questione più “scottante” della trasferta: sono partito con una vaga idea di quello che le compagnie petrolifere mettono in campo nella nostra regione, e torno con una forte curiosità: voglio saperne di più. Voglio avere i dati dell’inquinamento, scoprire come vengono definite le royalties ed in che modo vengono spese. Se il nostro petrolio copre il fabbisogno del 10 o del 20% nazionale e capire se e come possa diventare una risorsa reale e non per forza un peso per la nostra regione, come in molti paventano. Questo monitoraggio è in linea con il progetto di Osservatore Lucano, ma per metterlo in pratica ci sarà bisogno di una congiuntura astrale positiva: servirà la collaborazione delle multinazionali, per liberare i dati ed aprirsi al confronto, dei professori (economisti, ingegneri, geologi ecc.) che possono giudicare con autorevolezza, degli operatori di comunicazione, che devono informare in maniera trasparente, e dei cittadini, che hanno un ruolo chiave anche nell’attuazione delle politiche. In questi giorni ho conosciuto persone che appartengono a ciascuna di queste categorie e credo che da questa interazione si possa arrivare ad una collaborazione fattiva ed ad una crescita reale dei nostri territori, che hanno una ricchezza tanto importante quanto vituperata. E che va sfruttata al meglio, facendo attenzione all’ambiente ed al territorio, seguendo pratiche utilizzate in tutto il mondo. E provare a guardare al futuro, avendo i dati come metro di giudizio oggettivo. Credo che sia questa la strada da percorrere: il servilismo sterile e l’ostruzionismo ad oltranza hanno fatto il loro tempo. COMUNICATO PREVENTIVO RELATIVO ALLE ELEZIONI EUROPEE ed AMMINISTRATIVE 2014 INDETTE PER IL GIORNO 25 MAGGIO 2014 E PER L’EVENTUALE BALLOTTAGGIO DELL’8 GIUGNO Ai sensi e per gli effetti della delibera n. Delibera n. 138/14/CONS e Delibera n. 139/14/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni Tariffe al netto dell’IVA (4%) per l’accesso agli spazi dei messaggi elettorali: � Non sono previsti sconti di quantità nè provvigioni di agenzia. � Il pagamento dovrà essere effettuato contestualmente all’accettazione dell’ordine di pubblicazione. � Le richieste di inserzioni con gli specifici dettagli relativi a data di pubblicazione, consegna dei materiali per la stampa, eventuale posizione di rigore, soggetto richiedente ecc. dovranno pervenire agli uffici Publifast srl almeno due giorni prima della data richiesta per la pubblicazione. � I messaggi politici elettorali devono recare l’indicazione del committente e la dicitura “messaggio elettorale” con l’indicazione del soggetto politico. � La pubblicazione è consentita fino al 23 MAGGIO 2014 compreso e 6 GIUGNO 2014 compreso per gli eventuali successivi ballottaggi Prezzi relativi ad altri formati € 50,00 € 30,00 € 30,00 di prima pagina colore colore colore mm84x88 mm260x406 mm15x200 mm522x406 Pagina interna colore Pagina interna b/n Finestrella di cronaca 1/4 di pagina b/n 1/4 di pagina colore Mezza pagina colore Mezza pagina b/n mm260x406 mm260x406 € 60,00 € 35,00 € 35,00 € 500,00 € 2.200,00 € 350,00 € 4.000,00 € 2.000,00 € 1.800,00 mm84x95 mm128x195 mm128x195 mm260x169 mm260x169 TARIFFE ELETTORALI SUL SITO WEB Box Colonna 2/3 - 300x250 rotazione 33% al giorno € 600,00 € 800,00 € 1.200,00 € 1.000,00 € 1.650,00 € 200,00 € 450,00 € 600,00 € 1.000,00 € 850,00 € 25,00 0971/69309 - E-Mail: [email protected] RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Economia Italia / Mondo Martedì 20 maggio 2014 www.ilquotidianoweb.it 15 LAVORO Livelli sotto il 60% come nel nostro paese avveniva nel 2002 L’occupazione torna indietro Così l’Italia resta agli ultimi posti della classifica europea ROMA - L’Italia resta agli ultimi posti dell’Unione europea per tasso di occupazione: nel 2013 secondo i nuovi dati Eurostat, lavorava solo il 59,8% delle persone tra i 20 e i 64 anni, un dato che riporta il Paese ai livelli del 2002 (59,2%) scendendo per la prima volta sotto il 60% da 12 anni. Il dato è di 8,5 punti inferiore alla media europea (68,3%) e il peggiore dopo quello di Grecia, Croazia e Spagna. La fascia più penalizzata in questi 11 anni è stata quella tra i 25 e i 34 anni mentre è aumentata la quota, anche grazie alla riforma del sistema previdenziale e all’allungamento dell’età pensionabile, degli over 55 al lavoro. Tra i 25 e i 34 anni, età nella quale si sono in genere terminati gli studi e ci si affaccia nel mondo del lavoro - secondo gli ultimi dati Istat - si sono persi tra il 2002 e il 2013 due milioni di occupati (da 6,3 milioni a 4,3 milioni) e oltre 12 punti percentuali per il tasso di occupazione (dal 72,6% al 60,2%). Se si guarda all’intera fascia dei più giovani (dai 15 ai 34 anni) i posti persi tra il 2004 e il 2013 sono 2,5 milioni. Per i più anziani (55-64 anni) si è registrato invece un rapido aumento dell’occupazione, in linea con la crescita vista in Europa: in Italia il tasso di occupazione è passato dal 28,6% del 2002 al 42,7% del 2013 (4,8 punti in più solo tra il 2011 e il 2013). Nello stesso periodo la media europea a 28 dell’occupazione in questa fascia di età è passata dal 38,1% al 50,1%. I dati Eurostat, ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi mostrano che nel 2013 «sul lavoro si è toccato un punto molto basso eppure inizio a vedere i segni di una ripresa». Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti ha sottolineato che ci sono già 50.000 giovani iscritti al piano Garanzia Giovani in appena due settimane dall’avvio del programma che dovrebbe dare opportunità alle persone che non studiano e non lavorano. «Mi sembra - ha detto - un bel risultato. Stiamo facendo il lavoro che va fatto». Il gap tra i livelli occupazionali dei Paesi più operosi è comunque significativo: in Germania lavora il 77,1% delle persone tra i 20 e i 64 anni (quasi venti punti in più rispetto all’Italia) con il target 2020 (77%) già superato. in Inghilterra lavora il 74,9% delle persone nella fascia di età considerata mentre in Francia la stanghetta si ferma al 69,5%. In Svezia lavora il 79,8% delle persone tra i 20 e i 64 anni ma i più stakanovisti sono fuori dall’Europa con l’Islanda all’82,8% (ma era all’87,8% nel 2002) e la Svizzera all’82,1%. In Europa nel 2013, rileva Eurostat, c’erano 26,2 milioni di disoccupati, 900.000 in più rispetto al 2012. In Italia i disoccupati nella media 2013 erano 3.113.000, quasi 370.000 in più rispetto al 2012 e 1,6 milioni in più rispetto al 2007. Il governo, ha spiegato il ministro Poletti, tra un anno farà una verifica sul Dl lavoro e sarà pronto a «cambiare strada», qualora i risultati non fossero positivi. Prevista solo per il Comune che non hanno deciso l’aliquota Tasi, arriva l’attesa proroga Rata spostata da giugno a settembre C’è tempo fino al 23 maggio, e resta aperto il dibattito sulle diseguaglianze tra i contribuenti delle varie città di MARIA GABRIELLA GIANNICE ROMA - Alla fine la proroga della Tasi è arrivata. Il pagamento della prima rata della Tassa sui servizi indivisibili è stata spostata da giugno a settembre ma solo per quei Comuni che il 23 maggio non hanno ancora deciso quale aliquota applicare, per tutti gli altri si pagherà alla scadenza attuale del 16 giugno. La decisione è stata presa dal Governo dopo un incontro tecnico con i Comuni. Si spera così anche di raf- Più colpita la fascia d’età 25-35 anni Annunci di lavoro (Franco Cortellini) SPRECHI ALIMENTARI Ue riflette su alcuni prodotti LaBorsa Titolo Ultimo Prezzo A2a 0,8200 Atlantia 18,9200 Autogrill Spa 6,3850 Azimut 18,9100 Banco Popolare 11,9500 Bca Mps 21,7200 Bca Pop Emil Romagna 7,0550 Bca Pop Milano 0,5700 Buzzi Unicem 11,8000 Campari 5,9950 Cnh Industrial 7,8450 Enel 3,9760 Enel Green Power 2,0420 Eni 18,0700 Exor 31,1400 Fiat 7,2450 Finmeccanica 5,8850 Generali Ass 15,8600 Gtech 19,5700 Intesa Sanpaolo 2,2140 Luxottica Group 41,0100 Mediaset S.p.a 3,2500 Mediobanca 6,6850 Mediolanum 5,7050 Moncler 0,0000 Pirelli E C 11,5400 Prysmian 16,3100 Saipem 18,7900 Salvatore Ferragamo 22,6500 Snam 4,1720 Stmicroelectronics 0,0000 Telecom Italia 0,8560 Tenaris 15,6900 Terna 0,0000 Tod's 101,5000 Ubi Banca 0,0000 Unicredit 5,7550 Unipolsai 2,3600 World Duty Free 9,4700 Yoox 20,9000 freddare la polemica politica. Alle scorse Politiche era l’Imu a tenere banco nei comizi, ora rischia di esserlo la Tasi. In aprile il Governo ha varato le modalità di applicazione della nuova imposta, ma ad oggi sono in pochi a sapere quanto dovranno pagare e questo perché solo poco più del 10% dei Comuni ha deliberato su aliquote ed eventuali detrazioni. La maggioranza dei contribuenti, in particolare i proprietari di seconde case, vive nell’incertezza, e nei giorni scorsi si è avanzata l’ipotesi di prorogare la scadenza dei pagamenti. A giustificare le lentezze dei Comuni sono le elezioni comunali, che riguardano oltre 4.000 Municipi. «Quei Consigli comunali - ha ricordato il presidente dell’Anci Piero Fassino - ad aprile erano già sciolti e quindi impossibilitati a deliberare». Anche per questo la legge ha previsto che, in caso di mancata delibera sulle aliquote, i proprietari di prima casa potranno pagare tutto entro il 31 dicembre 2014. Fino ad oggi, secondo uno studio della Uil, sono stati solo 832 comuni (su un totale di 8.092) ad aver deliberato le aliquote Tasi e, di questi 832, solo 513 le hanno pubblicate sul sito del Ministero dell’economia e delle Finanze. I Comuni hanno tempo fino a venerdì 23 maggio per le delibere: troppo poco. Inoltre ogni municipio può decidere le aliquote che vuole e declinare le svariate detrazioni a seconda di come intende calmierare l’imposizione tenendo conto dei diversi profili dei contribuenti. Su questo quadro è intervenuta la decisione di oggi del Governo che «per venire incontro da un lato alle esigenze determinate dal rinnovo dei consigli comunali, e dall’altro all’esigenza di garantire ai contribuenti certezza sugli adempimenti fiscali» ha prorogato da giugno a settembre il pagamento della prima rata della Tasi per dare più tempo ai Comuni che potranno decidere dopo le elezioni a consigli rinnovati. Resta comunque immutata la complessità di un’imposta che può cambiare da Comune a Comune. Sempre secondo lo studio Uil, i Consigli Comunali degli oltre 8.000 municipi italiani potrebbero partorire un «monstrum» nazionale di 75.000 combinazioni diverse di applicazione dell’imposta. E alla fine il conto della Tasi sulla prima casa, per alcuni comuni risulterà più salato dell’Imu nonostante le promesse di alleggerimento. A Milano, ad esempio, si pagherà più della vecchia Imu mentre a Roma si pagherà di meno. Variazione 1,86% 0,11% 1,51% 0,21% -0,67% -0,23% -0,35% 1,15% 0,34% -1,80% -0,13% -0,85% -2,48% -2,95% 0 1,33% 1,55% -3,76% -3,12% -2,29% -1,61% 0,12% -0,37% -2,65% -0,63% 0,61% 0,37% 1,29% -1,09% -3,29% 2,27% -0,52% 0,45% -0,46% 1,65% -1,60% -3,20% -1,83% 1,83% -3,42% Max Min 0,8245 19,18 6,415 19,07 12,1 21,91 7,14 0,5755 11,94 6,07 7,88 4,05 2,074 18,24 31,28 7,315 5,955 16,13 19,89 2,24 41,38 3,274 6,76 5,755 12,8 11,63 16,43 18,8 22,78 4,23 6,99 0,867 15,74 3,898 101,5 5,94 5,895 2,44 9,595 21,71 0,7955 18,36 6,275 18,34 11,46 20,68 6,775 0,5515 11,42 5,96 7,675 3,906 2,02 17,91 30,4 6,99 5,65 15,72 19,48 2,156 40,45 3,148 6,475 5,515 12,53 11,2 16 18,24 22,03 4,124 6,725 0,826 15,24 3,834 96,55 5,65 5,655 2,346 9,29 20,61 Indici FTSE/Nome MIB All-Share Mid Cap Small Cap Micro Cap STAR Valore 20.318,46 21.630,39 27.782,13 19.109,14 25.624,22 17.981,41 Var % -1,60 -1,51 -0,65 -0,70 -0,39 -0,69 MaggioriRialzi Nome Stmicroelectronics A2a World Duty Free Tod'S Finmeccanica Valore 6,97 0,82 9,47 101,50 5,885 Var % +2,27 +1,86 +1,83 +1,65 +1,55 MaggioriRibassi Nome Unipolsai Generali Yoox Snam Unicredit Valore 2,36 15,86 20,90 4,172 5,755 MercatiEsteri Var % -3,90 -3,76 -3,42 -3,29 -3,20 * ore 21 Indice NASDAQ 100 Dow Jones FTSE 100 DAX 30 CAC 40 Valore 3.615,01 16.514,69 6.844,55 9.659,39 4.469,76 Cambi aggiornato ore 21 Nome Acquisto Euro/Dollaro 1,37098 Euro/Sterlina 0,81546 Euro/Franco Svizzero 1,22295 Euro/Yen 138,898 Var. % +0,78 +0,14 -0,16 +0,31 +0,30 Vendita 1,37102 0,8155 1,22306 138,925 MateriePrime Nome Petrolio Oro Argento Valore $ 102.29 $ 1295.9 $ 19.39 Unità di misura Barile (158,987 Litri) 100 Troy Oz. (3,110 Kg) 5000 Oz. (155,517 Kg) Slitta la soppressione delle date di scadenza BRUXELLES - Non sarà per oggi la soppressione in Europa della data di scadenza su alcuni alimenti per rafforzare la lotta contro gli sprechi alimentari. Tuttavia la riflessione avviata oggi dai ministri dell’agricoltura dell’Ue, su richiesta di Olanda e Svezia, ha permesso al ministro per le politiche agricole e alimentari, Maurizio Martina, di lanciare una nuova sfida ai partner europei: «Cogliere l’opportunità dell’Expo 2015 a Milano per avanzare su questa importante problematica, in quanto durante quei sei mesi la contraddizione tra spreco e malnutrizione sarà uno dei grandi temi in discussione». Intanto il commissario europeo alla sanità, Tonio Borg, al termine dei lavori del Consiglio Ue ha confermato ai cronisti che «verso la metà di giugno, presenterà insieme al collega all’ambiente, Janez Potocnik, una comunicazione sull’alimentazione sostenibile» dove si parlerà anche della data limite di consumo di alcuni alimenti. La proposta olandese e svedese, sostenuta da Germania, Lussemburgo, Danimarca e Austria, in concreto chiede di estendere la lista dei prodotti per i quali attualmente non é prevista una scadenza, come sale e aceto, a prodotti secchi come pasta, riso o caffè. La comunicazione della Commissione, che non é una proposta legislativa, sarà discussa sotto presidenza italiana dell’Ue, a partire dal prossimo primo luglio. E quindi sarà pro- prio l’Italia che potrà dare un primo orientamento al dibattito in attesa di una proposta. Martina ne é convinto: «Non ci pare - dice - che si possa utilizzare una sola leva per aggredire il nodo degli sprechi alimentari. C’é un lavoro di filiera da fare, che interseca il ruolo delle aziende, il ruolo delle istituzioni, i comportamenti dei consumatori. E poi rimane il fatto che per noi qualità e sicurezza sono due punti irrinunciabili. Capisco anche - ha proseguito - la sensibilità delle organizzazioni agricole italiane che giustamente pongono con prudenza questo tema». Per l’Italia quindi, la soluzione contro gli sprechi alimentari, non si risolve discutendo esclusivamente sulla la questione etichetta. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 17 Martedì 20 maggio 2014 www.ilquotidianoweb.it Straordinaria giornata allo stabilimento di Melfi: arriva l’allenatore della Juve Conte motivatore alla Fiat Strategica presenza degli uomini chiave del gruppo: stimolerà i dipendenti POTENZA - L'allenatore della Juventus Antonio Conte è atteso in tarda mattinata alla Fiat Sata di Melfi. Sarà relatore in un seminario di formazione con i dipendenti dello stabilimento lucano, dove verranno prodotte duecentomila Renegade (ultima nata della FiatChrysler sotto il marchio Jeep, da due stagioni main sponsor sulle maglie bianconere). L'incontro sarà aperto ai soli funzionari e dipendenti Fiat, senza possibilità di accredito per la stampa e per gli ospiti. Conte non è il primo big dell'area sportiva del gruppo inviato in Basilicata da casa Agnelli. A inizio marzo è stato Stefano Domenicali, ancora in sella alla Gestione Sportiva Ferrari, a incontrare gli operai nelle vesti di motivatore invitato da Sergio Marchionne. Ma il 14 aprile, dopo appena un mesetto, la debacle delle rosse nel Gran Premio del Bahrein ha indotto il ma- Pittella durante una tappa del tour All’inizio di marzo era toccato a Domenicali della Ferrari Antonio Conte nella festa di domenica allo Juventus Stadium nager imolese a rassegnare le dimissioni. Al suo posto Marco Mattiacci, scelto da Montezemolo. Conte arriva in Basilicata fresco di conferma sulla panchina bianconera dopo il vertice di ieri pomeriggio, andato a buon fine, con l’amministratore delegato Marotta e il presidente Andrea Agnelli. L’intesa è stata chiusa ieri, anche perché oggi il tempo non ci sarebbe stato. Conte infatti, dopo il blitz mattutino a Melfi, si sposterà a Rieti per ritirare il premio intitolato a Manlio Scopigno (appuntamento previsto per le 21). Pietro Scognamiglio Twitter @pietroscogna © RIPRODUZIONE RISERVATA FEMCA CISL /ACQUEDOTTO L. SULLA POTENZA-METAPONTO IN PROVINCIA DI POTENZA Si va verso l’agitazione Treni rallentati per una frana Anas: 6,5 mln per le strade SUL PIANO di riorganizzazione Acquedotto Lucano deve convocare i sindacati altrimenti sarà proclamato lo stato di agitazione. E’ l'aut aut della Femca Cisl è messo nero su bianco sul verbale approvato all'unanimità dall'assemblea dei lavoratori che ha dato un mandato forte al segretario generale Francesco Carella. “Il presidente di Al, Rosa Gentile, ci ha comunicato che non ci sono soldi, ma secondo noi – precisa Carella – è proprio procedendo con la riorganizzazione che si darebbe nuova linfa ai lavoratori e soprattutto si metterebbe fine a un'attesa che dura da troppi anni. A questo punto si tratta di capire se il management di Al è nelle condizioni di presentare un nuovo piano industriale”. E’ TORNATA lentamente alla normalità nel tardo pomeriggio la circolazione ferroviaria sulla linea Potenza - Metaponto, rallentata dalle 14.00 alle 15.45 di ieri per uno smottamento tra Potenza e Vaglio Basilicata, proveniente da terreni non di proprietà FS, causato dalle abbondanti piogge degli ultimi giorni. Le squadre tecniche di Rete Ferroviaria Italiana hanno lavorato per liberare i binari dal fango e dai detriti e messo in sicurezza il tratto di linea. I lavori di ripristino totale della linea proseguiranno anche nelle prossime ore. Due i treni coinvolti: l’Intercity delle 14.00 Taranto –Roma che hanno registrato 35 minuti di ritardo e il treno regionale delle 14.29 Potenza-Taranto cancellato e sostituito con bus. L’ANAS HA PUBBLICATO sulla Gazzetta Ufficiale un esito di gara, per lavori di manutenzione straordinaria in provincia di Potenza, per un investimento complessivo di oltre 6,5 milioni di euro. La gara prevede i lavori di ripristino degli impalcati del viadotto “Melandro”, sulla strada statale 95 “Variante di Tito Brienza”, nel Comune di Satriano di Lucania, in provincia di Potenza. L’appalto è stato aggiudicato alla Impresa Fip Industriale S.p.A., con sede a Selvazzano Dentro (PD). L’esito rientra tra gli interventi urgenti previsti dal ‘Decreto del Fare’ per il rilancio dell’economia e dal piano di manutenzione straordinaria definito nella convenzione stipulata con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. #Sbilanciamoci Pittella nel Lagonegrese Lavoro, occupazione e la realizzazione dell’Ospedale unico di Lagonegro sono stati al centro degli incontri che il presidente della Regione ha tenuto nella quarta tappa di “Sbilanciamoci”, il tour ha toccato il territorio di Lagonegro. Si è iniziato con un confronto con gli alunni dell’istituto tecnico D’Alessandro nell’intento di stabilire un dialogo e scambiare idee su ansie e prospettive, innovazione e nuovi linguaggi. Numerose le domande degli alunni sull’ospedale unico e sulla possibilità di realizzare un film in Basilicata. Altre domande hanno riguardato “Garanzia giovani”, un’iniziativa europea che si tradurrà in master e corsi specializzazione finalizzati ad aumentare le possibilità di autoimpiego. Si è discusso, inoltre, di Riorganizzazione scolastica in linea con le azioni dell’Agenda digitale, di formazione avanzata per i docenti. Il presidente della Regione ha incontrato, poi, i dirigenti delle Aziende sanitarie, alcuni amministratori e il Comitato pro-ospedale, per discutere dell’Ospedale unico di Lagonegro. La Regione chiederà all’impresa tempi certi per l'esecuzione dell’opera e lo stesso farà anche per le necessarie indagini geologiche. Il tour è proseguito nel pomeriggio a San Paolo Albanese nel Centro della creatività con i sindaci dei Comuni limitrofi e le associazioni dei Giovani e a Senise nella sala consiliare del Comune con i sindaci, le associazioni giovani. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Potenza Martedì 20 maggio 2014 www.ilquotidianoweb.it 19 Il venditore ambulante, molto conosciuto in città, è ricoverato al San Carlo Gara di solidarietà per Alì La famiglia ha bisogno di aiuto e “Potenza partecipa” si è mobilitata Studenti diversamente abili alle prese con “Abbelliamo la sala” ALÌ è un venditore ambulante da anni residente a Potenza. Nel capoluogo lo conoscono praticamente tutti, lavoratore serio, disponibile, perfettamente integratosi nella realtà cittadina, del quale tutti ne riconoscono l’onestà e soprattutto lo stile impeccabile con il quale rispetta le nostre leggi e le nostre tradizioni. Alì è considerato ormai un potentino a tutti gli effetti, come è giusto e soprattutto normale che sia. Spostato e padre di cinque figli, Alì ha oggi bisogno della solidarietà di tutti. Da alcuni giorni, infatti, è ricoverato nell’ospedale San Carlo per seri problemi di salute. E pertanto non può lavorare e le sue condizioni economiche sono drammatiche. Ed ecco che “Potenza partecipa” ha lanciato un appello ai potentini: «aiuttiamo Alì e la sua famiglia». L’auspicio è quello di dare vita a una vera e propria gara di solidarietà. Ogni forma di contributo (denaro, generi alimentari e vestiario) è ben accetto, per far fronte a una situazione che potrebbe diventare disperata. La nostra città, ha da sempre dimostrato un elevato livello di solidarietà nei confronti del prossimo e soprattutto di chi vive realtà particolarmente precarie. Pertanto da oggi, dalle 18 alle 19.30, chiunque potrà recarsi nella sede del circolo culturale “Potenza partecipa” di via Santa Lucia 31, e portare denaro, generi alimentari o anche capi di abbigliamento. L’ospedale San Carlo dove è ricoverato Alì RUOTI Esce di casa e non ritorna Scomparso un uomo NON si hanno più notizie di Gerardo Sileo, 42 anni, di Ruoti. L’uomo si è allontanato dalla propria abitazione a piedi ed è sprovvisto di cellulare. Alto circa 1,75 con corporatura media, capelli castani e occhi celesti indossava un paio di jeans, una maglia di colore rosso, un giubbotto corto di colore marrone scuro e scarponcini di colore grigio. Non vedendolo rientrare a casa, il padre ha deciso di segnalare l’allontanamento del figlio. Emilia Manco “ABBELLIAMO la sala”. Questo il titolo del progetto che terminerà domani nella “Sala ristorante” dell’Istituto alberghiero di Potenza. Alle 10, i ragazzi protagonisti del progetto, hanno invitato i genitori, gli amici, nonché la dirigenza scolastica dell’Istituto per presentare le loro opere d’arte e condividere un momento di festa. Il progetto, che si è Uno dei ragazzi mentre realizza la sua opera svolto nei di febbraio e mar- guaggio non verbale del- rulli, stoffe, carta, spago, zo e durato complessiva- l’arte. corda, sabbia, cannucce, mente 12 ore, ha visto coinTutti i ragazzi si sono ci- pane, carta da parati, corvolti gli alunni diversa- mentati nella realizzazione tecce di alberi, piatti di carmente abili seguiti dai loro di piatti , porta candele e ot- ta, posate di plastica, rainsegnanti di sostegno. to tele, una diversa dall’al- metti e altro materiale di Le attività proposte han- tra, per soggetto, tecnica e scarto. Ogni lavoro esprino avuto vari obiettivi tra i materiale utilizzato. Gli me uno stato d’animo, un quali quello di stimolare la alunni sono stati stimolati e messaggio, un sentimento. manualità e la creatività incoraggiati a “sperimen- La soddisfazione dei ragazvolte ad aumentare l’auto- tare” varie tecniche e a “ma- zi nell’ammirare i frutti del stima di ciascuno, ma an- nipolare” vari materiali loro lavoro, ripaga di ogni che a migliorare le attività dando così vita all’arte “ma- fatica e rafforza la convinpsicomotorie, le difficoltà terica”. Sono stati infatti zione che, ciascuno se incospaziali e l’interazione con utilizzati non solo pennelli raggiato, stimolato, può fail gruppo, attraverso il lin- e colori, ma anche smalti, re grandi cose. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Martedì 20 maggio 2014 www.ilquotidianoweb.it 22 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 LAGONEGRESE [email protected] LAURIA L’uomo è originario del Molise. Giornata di sciopero proclamata dai sindacati Altra morte bianca sull’autostrada Il trentanovenne Antonio De Luca ha perso la vita nella galleria di “Serra Rotonda” LAURIA - In quella galleria soltanto qual- posto oltre al 118 sono intervenuti i vigili che settimana fa c’era stato un altro inci- del fuoco, la polizia stradale e i carabinieri. dente. In quella occasione l’operaio di Lau- Da quanto si apprende pare che sia stata già ria se l’era cavata. Ieri pomeriggio, invece, stata aperta un’inchiesta giudiziariaper faper Antonio De Luca trentanovenne moli- re chiarezza sull’incidente. Fonti sindacali sano non c’è stato nulla da fare. E’ morto hanno annunciato che gli operai proclameschiacciato dal peso ranno uno sciopero dell’impalcatura che che impedirà, domastava montando. Tutto ni, il lavoro sul canè successo intorno alle tiere. Sullo stesso 17. I colleghi dell’uomo tratto di autostrada si hanno dato subito l’alsono registrati di relarme e nonostante i sacente, in altro incinitari del 118 siano indente sul lavoroha tervenuto con celerità, perso la vita Giusepper De Luca non c’è stape Palagano. «Bisoto nulla da fare. L’uomo gna fermare questa era dipendente della strage silenziosa, che ditta Castelfer Carpen- La galleria di Serra Rotonda si sta consumando terie Srl, affidataria del sulla grande incomContraente Generale piuta Salerno - RegGLF Spa. Il presidente dell’Anas, Pietro gio Calabria. - spiegano i sindacati in una Ciucci, si è detto «addolorato» per la morte nota - Di fronte a queste tragedie annunciadell’operaio e ha espresso le condoglianze te occorre tolleranza zero ed è per questo alla sua famiglia. Ciucci, inoltre, ha «imme- che è necessario attivare i livelli istituzionadiatamente nominato una commissione li, anche nazionali, e la magistrature inquid’inchiesta interna per verificare la dina- rente, affinché siano accertate tutte le remica e la responsabilità dell’incidente». Sul sponsabilità». | LA STRADA “ORFANA” | Restyling per la Viggiano-Grumento Nova GRUMENTO NOVA – Finalmente per iniziativa del comune di Grumento Nova si interviene sulla strada che collega il sito industriale dell’area di Grumento Nova – Viggiano. Da anni è stata definita la strada “orfana” della vergogna per lo stato disastroso e disagevole in cui si trova. “Orfana” per la non presenza sulle mappe catastali e soprattutto per l’assenza di un gestore che se ne occupasse. Stiamo parlando del tanto discusso tratto stradale che collega l’ingresso dell’area industriale di Grumento Nova- Viggiano alla Grumentina, dove il transito è collegato nella maggior parte dei casi all’attività estrattiva (Centro Olio e aziende dell’indotto) e alle varie ditte insediatesi. Un’arteria per cui, oramai, le lamentale da parte degli utenti era- no all’ordine del giorno. «E’la prima volta – ha spiegato con soddisfazione il Sindaco, Vincenzo Vertunni – che si interviene su quel tratto stradale. L’Eni – continua il Primo cittadino - ha investito le somme necessarie per l’intervento che riguarderà il consolidamento della parte ceduta e la regimentazione idrica delle cunette e la regolamentazione dell’asfalto. Subito dopo la sistemazione – prosegue il Primo cittadino l’arteria passerà alla Provincia di Potenza». Infine il Sindaco, aggiunge che questa operazione «non c’entra niente ne con il Giro d’Italia, tanto meno con le amministrative. L’intervento è partito qualche giorno fa, ma il tutto ha avuto un procedimento di tempi tecnici necessari». Angela Pepe LAGONEGRO Gli studenti si sono cimentati anche nel ballo e nella musica Spettacolo teatrale Una festa nel segno della primavera Canzone e poesia La “Napoletana” Tra sperimentazione didattica e miglioramento dell’offerta curriculare sbarca a Lauria LAGONEGRO – L’Istituto Tecnico Agrario Vittorino D’Alessandro si è fatto promotore di alcune iniziative volte a favorire la sperimentazione didattica, migliorare l’offerta curricolare ed aggiornare le competenze del corpo docente al fine di garantire ai propri alunni programmi e percorsi formativi al passo coi tempi, orientati al mondo del lavoro e, soprattutto, appetibili per ragazzi e genitori. Nella piazza principale del paese, si è tenuta la consueta festa di primavera organizzata dall’istituto, caratterizzata da spettacoli di danza, musica di giovani band e tanto divertimento, mentre gli allievi del primo anno hanno allestito, insieme agli insegnanti, un mercatino equo e solidale di piante e fiori per mostrare alle famiglie e ai passanti i progressi compiuti nell’arte del giardinaggio: durante l’anno scolastico MARATEA - Nei giorni scorsi si è tenuto un convegno residenziale per dirigenti scolastici e docenti progettato dall’Istituto Tecnico Vittorino D’Alessandro di Lagonegro al fine di costruire una rete nel lagonegrese di” In-formazione”, studio e didattica che fornisce ai docenti e agli operatori della scuola che vi hanno aderito, strumenti di percorsi educativi e di apprendimento per tutti gli studenti di ogni ordine e grado. Il materiale prodotto dai lavori nei tre giorni sarà oggetto di pubblicazione e diffusione tramite la rivista Orizzonti Pedagogici. Sono intervenuti, autorevoli ospiti per parlare di Pedagogia, Metodolo- L’iniziativa dell’Istituto Agrario infatti gli studenti avevano piantato, annaffiato e custodito ciascuno una sua pianta all’interno della serra della scuola, così la festa è stata l’occasione per mostrare al pubblico i migliori prodotti e gli ultimi ritrovati in termini di innesti provenienti dal piccolo vivaio artigianale e raccogliere fondi per autofinanziare iniziative future della stessa natura, è proprio il caso di dirlo. La giornata, aiutata dai primi sprazzi di sole primaverile, appunto, ha avuto grande successo, è stata molto significativa sotto l’aspetto educativo e ha riscosso il vivo apprezzamento dei cittadini, che hanno fatto a gara per acquistare i manufatti esposti su coloratissimi banchetti . f. f. LAURIA – Si terrà sabato prossimo 24 maggio a partire dalle ore 21.30 presso l’associazione officine meccaniche di via Caduti a Lauria inferiore lo spettacolo teatrale “Napoletana”, chicchi di filosofia tra una canzone ed una poesia. Vico Pazzariello Arts è un progetto ideato da Bruno Leone e Angelo “’O Capitano” Picone, proprio per promuovere, favorire ed organizzare il Teatro Stabile di Strada. L’esperienza pluriennale di Angelo Picone anche detto ‘O Capitano, al servizio di uno spettacolo di strada di puro e divertente coinvolgimento. Con sapienza scenica e simpatia, ‘O Capitano conduce il pubblico in un gioco nel quale diviene protagonista. Col pretesto del caffè “alla napoletana”, distribuisce chicchi di filosofia, tra una canzone ed una poesia e prepara il campo a Pulcinella, che lui stesso interpreta come attore e che dalla sua Acerra porta in giro la sua innocente lotta per un Mondo Migliore. I bambini e i genitori a fine spettacolo, potranno gustare un buon caffè ed avere la possibilità di vincere una vera “Napoletana”. em. ma. MARATEA L’obiettivo: fare rete sui temi dello studio e della didattica Insegnamento: docenti a confronto gia e Filosofia dell’apprendimento e hanno relazionato presentando pregevoli contenuti riferendo a pedagoghi di tutto il mondo. Si sono, inoltre organizzati laboratori funzionali per approntare percorsi didattici da utilizzare e socializzare ai docenti di tutti gli indirizzi nelle attività didattiche all’interno delle aule. Ha introdotto i lavori e moderato il convegno il promotore- Carmine Filardi . Erano presenti Franco Muscolino , Presidente del Gal e la Sge form (sponsor), Ispettore Francesco Nacci, che ha seguito i gruppi fornendo ai docenti strumenti e materiali relativi alla valutazione degli alunni e dei percorsi di apprendimento. Bellusci Francesco, docente di Filosofia e Storia, ha messo in campo la didattica «basata sulle nuove tecnologie che stanno mo- dificando le intelligenze e le abilità cognitive. Importante è la formazione classica ma necessarie sono le nuove tecnologie: sottrarre il cellulare ai nativi digitali significherebbe decapitarli». Minichiello Giuliano dell’Università di Salerno ha sostenuto che il «maestro deve indicare una strada non la meta da raggiungere a soggetti unici, irripetibili, personali». Successivamente si sono costituiti laboratori di studio atti alla progettazione di moduli e percorsi didattici organizzandosi in quattro gruppi, hanno quindi elaborato materiale utile alla didattica. «Se la scuola intesa come docenti, studenti e operatori al suo interno mostra la volontà di aggiornarsi continuamente tenendo conto del profilo degli studenti, dei saperi della società delle esigenze in continuo mutamento innescando processi culturali riferiti al progresso nella formazione dei giovani, la scuola non resta statica ma dinamica e prepara alla formazione e alla costruzione della persona». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Martedì 20 maggio 2014 www.ilquotidianoweb.it 23 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 VULTURE [email protected] MELFI Operazione dei carabinieri nell’istituto Righetti Droga nello zaino, arrestato a scuola Il diciassettenne sorpreso con marijuana e hashish: è ai domiciliari MELFI - Uno studente di diciassette anni, che frequenta l’istituto tecnico Remo Righetti di Melfi, è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di via Foggia perchè trovato in possesso di 50 grammi di hashish. Nella scuola del popoloso quartiere di Valleverde sabato mattina si sono presentati i militari dell’Arma coordinati dal luogotenente Salvatore Esposito che hanno sorpreso lo studente di Melfi con la sostanza stupefacente già confezionata in diverse dosi, evidentemente pronte per essere vendute. A segnalare il pericolo alle forze dell’ordine è stato il dirigente scolastico dell’istituto tecnico, Righetti Giovanni Gruosso che ha coraggiosamente dimostrato professionalità e grande serietà. Il preside da tempo sospettava che quel giovane di buona famiglia non mantenesse una condotta irreprensibile e per tutelare la sicurezza di tutti gli studenti del Righetti non ha esitato ad allertare i carabinieri del capitano Giovanni Diglio. Se comprensibilmente molti genitori si sono allarmati per questa incredibile vicenda, dovrebbe contemporaneamente rassicurare la responsabilità di un dirigente scolastico che tiene all’integrità e la sicurezza di tutti i suoi studenti al punto da rischiare un impopolare intervento delle forze dell’ordine pur di arginare il pericoloso fenomeno della droga purtroppo in aumento Lo spaccio di droga negli istituti scolastici italiani rappresenta un’emergenza con cui fare i conti ed il coraggio di presidi ed insegnanti resta alla base di un’azione che possa fungere da deterrente per garantire la sicurezza delle giovani generazioni tra i banchi di scuola. Solo due mesi prima un altro studente di Venosa ma xhe frequenta il liceo artistico di Melfi è stato sorpreso a fumare uno spinello all’interno della scuola ed anche in questo caso è immediatamente scattata l’allerta del preside. Per il collega di Gruosso e dirigente del liceo scientifico Federico II, Michele Corbo: «questi episodi ci sconvolgono – spiega – però ci fanno ancor di più prendere coscienza che dobbiamo tenere gli occhi ben aperti per evitare il dilagare di simili derive. In effetti dico alle famiglie che è già quello che facciamo. Ci guardiamo intorno, osserviamo i nostri alunni, interveniamo in quelle situazione in cui notiamo disagio. Certo tut- to può succedere ma sono sicuro che questo fenomeno a Melfi sia abbastanza sotto controllo”. Intanto il giovane diciassettenne dell’istituto tecnico Righetti di Melfi è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari così come disposto dal magistrato Emilia Tierno del tribunale per i minori di Potenza. La famiglia, sconvolta, ha ora il compito di provare a far redimere un ragazzo che ha imboccato una strada davvero pericolosa. La professionalità dimostrata dai carabinieri di Melfi, il coraggio del dirigente scolastico, Giovanni Gruosso meritano il supporto fondamentale delle famiglie a casa senza il quale tutto lo sforzo delle istituzioni rischierebbe di venir miseramente vanificato. Vittorio Laviano VENOSA Aperitivo con l’autore VENOSA - Si è svolto domenica 18 maggio a Venosa il primo incontro letterario organizzato dall’associazione culturale Galleria 25 nell’ambito della seconda edizione di “Aperitivo con l’autore”. Nell’ambito della manifestazione è stato presentato “Poeti di mandorla amara” (Editore Mannarino, 2012), terza opera pubblicata da Maria Antonietta D’Onofrio, dopo “Ora aspetto la vita che mi cerchi” (2008) e “Il silenzio che racconta la vita e il rosmarino” (2010). VENOSA Iniziativa promossa da “Debal”, “La Spirale” e la Polizia di Stato Come si “smonta” il bullismo Mollica propone l’istituzione di un osservatorio regionale sul fenomeno VENOSA - Combattere il bullismo parlandone! Questa l’indicazione emersa dal convegno “Smonta il Bullo”, organizzato da Associazione sportiva “Debal”, Associazione culturale “La Spirale”e Polizia di Stato, d’intesa con Regione Basilicata e Comune di Venosa, e tenutosi nell’auditorium dell’Iiss “Battaglini” della cittadina oraziana. Ascolto, accettazione del diverso, colloquio, richiesta di aiuto, responsabilizzazione: sono alcune delle armi a disposizione per vincere il fenomeno in forte espansione. Non solo analisi ma anche proposte concrete sono emerse dai lavori: «Il Bulli- smo è un fenomeno complesso che va conosciuto nelle forme che assume in ogni singola realtà in modo da rimuoverne le cause- ha sottolineato Franco Mollica, Vice Presidente Consiglio regionale-Occorre, quindi, istituire un Osservatorio regionale sul Bullismo, che si colleghi con tutte le agenzie che hanno competenze in materia». Un fenomeno difficile da evidenziare e far emergere, in quanto si manifesta anche i maniera indiretta, a livello psicologico, viene spesso negato dalle vittime, viene accettato passivamente dalla maggioranza che non vuole esporsi. Sicuramente nel- la scuola si verificano i rischi maggiori: «Il bullismo affonda le radici nella scuola - ha sottolineato Claudio Martino, Dirigente scolastico Iiss “Battaglini-E’ al centro dell’attenzione da quando le nuove tecnologie sono entrate della scuola. Gli episodi di violenza vengono messi subito in rete”. A far luce su una serie di luoghi comuni che non consentono di affrontare in modo adeguato le varie problematiche, la relazione di Maria Lucia Bruno. La psicologa, in particolare, ha dimostrato l’infondatezza di stereotipi che presentano le azioni di bullismo come “ragazzate”, “legate alla cresci- ta” , che interessano “le aree povere”, “gli adolescenti e non i bambini”…. “Il bullo usa, intenzionalmente e ripetutamente la prepotenza per fare del male a una persona più debole, che diventa la sua vittima- ha sottolineato la dott.ssa Bruno, che ha dato anche consigli pratici- Per smontare il bullo occorre parlarne con gli adulti, avere una buona autostima e usare l’ironia di fronte alla violenza verbale”. Grazie ai contributi degli esperti della Polizia Postale di Basilicata sono state affrontate anche le tematiche sul cyberbullismo e sulla pedopornografia,. I rischi che si corrono, le insidie Una immagine del convegno di Venosa che si incontrano, le truffe mento facciamo prevenzioche si nascondono, le pre- ne dandovi informazioni per cauzioni che bisogna adotta- responsabilizzarvi. E’ il vore sono state illustrate da Ro- stro comportamento che può sario D’Anza, Vice Questore limitare determinati atti». aggiunto Polizia di Stato, Ad inizio lavori, Aldo Di Roche non ha fatto una lezione ma, Presidente Ass. culturacattedratica, ma partendo da le “La Spirale”, e Andrea casi concreti, ha dialogato Griesi , Presidente vicario direttamente con gli studen- Ass. Debal Sport, hanno illuti . «La Polizia postale si occu- strato agli alunni delle scuopa di fatti che costituiscono le medie inferiori e superiori reati- ha sottolineato il Vice i motivi del convegno. Giuseppe Orlando Questore-. In questo mo- L’INTERVENTO DI GIOVANNI ALFREDO CHIEPPA GIOVEDI’ scorso si è tenuto un direttivo del circolo del Pd di Rionero davvero stimolante e carico di riflessioni. Il tema in discussione era verificare l'attività amministrativa finora svolta. La seduta è stata sospesa per l'ora tarda ma il dibattito verrà ripreso subito dopo le elezioni comunali ed europee del 25 maggio. Ha relazionato il vicesindaco , Vito D'Angelo, il quale a più riprese ha illustrato i punti salienti dell'azione amministrativa espletata e quali sono i tanti provvedimenti in cantiere che miglioreranno in diversi settori la vita della nostra città nei prossimi anni, nonostante le difficoltà di bilancio in cui si trovano gli enti territoriali minori. Devo dire, contrariamente alle attese, che si respirava un RIONERO IN VULTURE Questione Pd, Chieppa richiama al dialogo «Iniziare la stagione dell’operosità» clima sereno e tutti erano attenti ad ascoltare la relazione e ciò a riprova che nonostante le differenze che pure esistono in ciascun partito, nel pd di rionero c'è voglia di discutere, di confrontarsi in modo dialettico al fine di trovare soluzioni praticabili da portare al tavolo del centrosinistra e della Giunta Comunale, della quale è parte integrante. Ritengo che ragionando sui temi o questioni locali tuttora aperte che necessitano del contributo di tutti sia possibile dissipare incertezze ed incomprensioni e dare del nostro partito una immagine di coesione e di unità. Credo che adesso debba iniziare, tuttavia, la stagione del dialogo e della operosità virtuosa e concreta di cui tutti dobbiamo sentirci parte di un collettivo capace di elaborare idee e di offrire proposte alternative sulle principali problematiche di rionero nonché di gettare i semi per i prossimi due anni che saranno decisivi per la nostra città ed in cui il Pd è chiamato ad avere un ruolo direttivo e centrale nella coalizione di centrosinistra. Dobbiamo, detto altrimenti, rafforzare le relazioni con i partiti che formano l'attuale governo cittadino ed insieme pre- parare un progetto politico che sia, da un lato, la continuazione di quello attuale e dall'altro che si caratterizzi per novità, cambiamenti ed iniziative amministrative capaci di portare valore aggiunto a Rionero, città che occupa, peraltro, una posizione centrale nel Vulture-Melfese in cui non potrà non avere , di concerto con i comuni viciniori, un ruolo decisivo nelle dinamiche di sviluppo economico, sociale e culturale del territorio limitrofo. Dico,pertanto, agli amici del Pd di Rionero di lavorare insieme per un progetto comune perchè solo così potremo far cresce- re il nostro partito in cui c'è spazio per tutti. Se daremo questa impostazione(imprint) alla nostra azione politica futura, allora credo che i risultati arriveranno ed essi saranno anche copiosi. Bisognerà come dire sotterrare l'ascia che in questo momento non serve a nessuno e pensare ,invece, che il partito è un luogo di crescita umana e culturale e non uno strumento in cui addestrarsi al tiro al “piccione”.In questa particolare fase storica c'è bisogno di altro, ovvero di partecipazione effettiva e di mutuo soccorso per dare al partito democratico il ruolo che merita. Il suo futuro dipenderà solo dalla nostra capacità di interloquire e di stare insieme ,ascoltando i cittadini e mettendosi al loro servizio. Sotto questo profilo, io credo che andrà tutto bene. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Martedì 20 maggio 2014 www.ilquotidianoweb.it 24 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 MATERA [email protected] La sesta commissione provinciale chiede «che l’intera sede sia nella città dei Sassi» «Tutta l’Apt deve venire a Matera» Un ordine del giorno approvato in Provincia riapre il caso del trasferimento a metà NON SOLO la sede legale ma tutte le attività dell’Apt dovranno svolgersi a Matera. Per dimostrare che si tratta di un gesto non solo simbolico ma sostanziale che mette la città di Matera al centro delle politiche turistiche regionali. E’ questo il senso di un ordine del giorno che è maturato ieri all’interno della commissione turismo della Provincia di Matera, presieduta da Cosimo Cinnella e che sarà affrontato e condiviso nei prossimi giorni sino ad approdare all’interno di una delle ultime riunioni del Consiglio provinciale di Matera. Di fatto questa posizione risulta sostanzialmente condivisa tra maggioranza e opposizione in Consiglio, si ritiene da questo documento che «semplificare e rendere efficiente un settore strategico quale quello della promozione turistica, non possa e non debba rappresentare solo un valore simbolico ma che tutte le funzioni dell’Apt Basilicata debbano essere concentrate» scrivono i consiglieri provinciali in questo documento che andrà all’esame del prossimo Consiglio, «nella città di Matera in quanto si considera del tutto incomprensibile propugnare il protagonismo dei territori e nel contempo accentrare tutte le funzioni nella città capoluogo di Regione». L’obiettivo che i consiglieri provinciali proveranno a perseguire è quello di «impegnare il presidente della giunta provinciale e l’assessore al turismo ad intraprendere tutte le azioni utili affinchè l’intera sede legale e amministrativa dell’Apt di Basilicata regionale abbia sede nella città di Matera e affinchè possa essa stessa essere volano di promozione turistica e rafforzare la candidatura di Matera a città europea della cultura nel 2019 assicurando in pari tempo i locali siti al piano terra in via Ridola come sede dell’Apt regionale con le funzioni proprie dell’Apt di Basilicata». Una proposta che potrebbe essere una sorta di punto di partenza per riaprire una discussione che aveva avuto, nel corso del dibattito regionale, un’improvvisa accelerata e poi contemporaneamente una frenata che aveva lasciato tutto a metà senza che si completasse di fatto il trasferimento da Potenza a Matera dell’azienda di promozione turistica regiona- A fuoco ambulanza, un camper e un’auto al rione Serra Venerdì I turisti continuano ad essere una delle principali spinte nei Sassi «Spostare solo la sede legale non produrrà benefici concreti» «E’ incomprensibile accentrare tutte le funzioni solo a Potenza» LA MORTE DI GABRIELLA CIPRIANI Il deputato Burtone interroga il ministro Orlando «Perché non è stato arrestato?» UN’interrogazione al ministro della Giu- Molfetta. La Cipriani come gli altri due passtizia Andrea Orlando è stata presentata seggeri della Renault Clio, e anche dell’aldall’onorevole Giovanni Burtone a propo- tra autovettura coinvolta, erano musicisti sito dell’incidente che ha visto la morte del- ed erano diretti verso Craco, paese della la giovane Gabriella Cipriani sulla statale 7 provincia di Matera per tenere un concerto. nell’incidente con un camion guidato da un Secondo le prime ricostruzioni» continua uomo con un elevatissimo tasso alcolico. Burtone, «sembra che il camion procedesse Burtone si rivolge al sulla SS 7, una statale ministro Orlando per purtroppo molto perichiedere di « verificare il colosa, ad elevata veloperché non sia stato dicità, in direzione Matesposto l’arresto dell’autira, occupando però la sta del mezzo pesante, corsia opposta, all’auticonsiderata la gravità sta del mezzo pesante, dell’accaduto e lo stato di di nazionalità polacca, alterazione dovuto all’alè stato riscontrato un col, e se non intenda il gotasso alcolemico supeverno valutare l’introduriore a quello consentizione del reato di omici- L’incidente sulla statale 7 to dalla legge e al quale dio stradale, su cui rai sembrerebbe come riisoradio, canale di inforportano gli organi di mazione sulle strade, del servizio pubblico, stampa essere stata già ritirata la patente». sta portando avanti da tempo una campa- «Tuttavia per l’autista del camion non è gna di sensibilizzazione». Il deputato ricor- scattato l’arresto ma risulterebbe essere inda nel suo intervento l’accaduto e come ad dagato per omicidio colposo». Dubbi, doavere la peggio sia stata «la Renault Clio mande interrogativi che sono oggi all’ordisulla quale viaggiavano tre ragazzi tra cui ne del giorno. Non solo del deputato Burtola giovane Gabriella Cipriani di 22 anni di ne ma di ogni cittadino. le. I consiglieri provinciali della sesta commissione permanente sono pronti a ricordare che «aver spostato solo la sede legale non produce e non produrrà alcun beneficio concreto per Matera in quanto serve po- tenziale la presenza complessiva dell’Apt su Matera nella sua interessa al fine di produrre effetti sul versante turistico-culturale». Inoltre viene ricordato ancora come «questo tipo di scelta ha solo una valenza simbolica in quanto tut- ti quanti gli uffici resteranno presso il capoluogo di Regione». In Consiglio provinciale eventualmente l’ordine del giorno, che non dovrebbe incontrare particolari ostacoli sotto un profilo propriamente politico, po- Le auto incendiate al rione Serra Venerdì alle 4 di lunedì mattina UN INCENDIO, di probabile origine dolosa, ha distrutto la notte scorsa a Matera un’ambulanza di un’associazione di volontariato del territorio, un camper e un’automobile, una Renault Megane. E’ stato necessario alle prime ore del mattino l’intervento dei Vigili del Fuoco che stanno ora cercando di ricostruire nel dettaglio le modalità dell’incendio la cui origine pare essere stata dolosa. Tre i mezzi coinvolti, molti coloro che si sono resi conto, sia pur a quell’ora del mattino, di ciò che stava accadendo e che hanno permesso l’intervento dei Vigili e dei Carabinieri di Matera. I tre veicoli erano in sosta in una strada del rione Serra Venerdì, in via Rossini. Alcune persone residenti nella zona hanno avvertito i Vigili del fuoco, che hanno spento le fiamme intorno alle quattro del mattino di lunedì scorso: i primi actrebbe trovare qualche elemento di perfezionamento o di miglioramento ma di fatto il messaggio che dalla Provincia arriva alla Regione Basilicata sembra essere chiaro e punta direttamente a sottolineare la necessità di completare il certamenti a cura dei Carabinieri di Matera confermano l’origine dolosa dell’incendio e i Carabinieri indagano per stabilire cosa è successo e soprattutto perchè. A quanto si sa le fiamme potrebbero essere partite dall’ambulanza per poi propagarsi agli altri veicoli. Ma le ipotesi in corso restano comunque ad ampio raggio al vaglio degli investigatori. Di certo l’episodio non è potuto passare inosservato visto che ha riguardato un camper e una Renault Megane che sarebbero rimaste coinvolte. Al momento sulle cause e i motivi per i quali l’incendio si è sviluppato non ci sono altre indicazioni. L’episodio di sicuro risulta alquanto imprevedibile per una città come Matera dove non ne accadono assolutamente di così numerosi, evidenti ed eclatanti da risvegliare una parte di un quartiere della città. percorso annunciato e di mettere davvero Matera, con questo segnale concreto e completo, al centro del profilo turistico e culturale della regione Basilicata. Piero Quarto [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Matera Martedì 20 maggio 2014 www.ilquotidianoweb.it 25 Vietato ai grillini di mettersi in piazza Vittorio Veneto, lo fanno i Democratici: è bagarre Cinque Stelle e Pd a muso duro «La solita arroganza, hanno preso lo spazio». La replica: «Solo un equivoco» UN BOTTA e risposta a muso duro. Un’accusa di “arroganza”, dal Movimento Cinque Stelle, che riempie di veleno gli ultimi giorni di campagna elettorale ed una replica, quella del Pd, che parla “di equivoco” e punta a limitare un episodio che i vertici Democratici considerano assolutamente casuale e non certo preordinato. «Tanto che di fronte a quanto successo commesso abbiamo abbandonato la postazione sin dalla tarda mattinata senza rimanere lì fino alla sera». Proviamo a ricostruire la situazione. Domenica mattina la voglia di presenziare in piazza Vittorio Veneto non manca. Ma mentre il Movimento Cinque Stelle è costretto a spostarsi in altra posizione, il Pd piazza il proprio Gazebo proprio nella piazza. «L'arroganza di chi amministra questa città non ha confini, non perdono occasione per voler ribadire chi comanda, chi ha le mani sulla città. Questi amministratori pensano di disporre di ogni risorsa, comprese le persone, gli uffici comunali, per fare i propri como- La foto del Movimento Cinque Stelle che mostra il Pd in piazza Vittorio Veneto di» scrivono i grillini. torio Veneto, ebbene qualche «Domenica 18 maggio, in giorno fa, veniamo contattati da piazza Vittorio Veneto a Matera, un impiegato dell'Ufficio Elettocon sommo e duplice stupore ci rale del Comune di Matera che ci siamo accordi che il PD ha alle- chiede "la cortesia" di spostare il stito un proprio banchetto. Stra- banchetto in P.zzetta Pascoli no intanto che il PD faccia un “perché in P.zza Vittorio Veneto banchetto in piazza. Ma al di la "c'era il mercatino”. questo punto, il problema è un Abbiamo chiesto se potessimo altro. metterci ai margini della Piazza, Da oltre un mese abbiamo pre- la risposta è stata negativa in sentato richiesta di occupazione quanto c’era il palco delle eleziosuolo pubblico per l’allestimento ni vicino al quale non poteva stadel nostro, ormai consueto ban- re evidentemente alcun banchetchetto domenicale, in piazza Vit- to politico. Acconsentiamo e ci adattiamo alle disposizioni del Comune, scegliendo di allestire il nostro banchetto in Piazza Pascoli. La sorpresa è stata tanta quando abbiamo notato il banchetto allestito dal PD in Piazza Vittorio Veneto proprio vicino il palco elettorale. Perché le stesse regole che ci hanno imposto non valgono anche per il PD, perché loro hanno potuto allestire il banchetto ACCANTO al palco e noi abbiamo dovuto cambiare piazza? Perché?» è stata la ricostruzione puntuale dei grillini che poi aggiungono a brutto muso. «La risposta noi ce l’abbiamo, hanno ragione "si sono presi la piazza" e se la sono ripresa nell’unico modo ormai a loro possibile, ovvero con la forza, la prepotenza e l'arroganza tipiche di questi politicanti, di questa politica che noi intendiamo combattere con le regole, con la partecipazione e la trasparenza. Esistono banchetti politici raccomandati e banchetti temuti, questa è la verità. Il Movimento 5 Stelle, di fronte ai prepotenti e arroganti non china e non chinerà mai la testa, Sarà celebrata il 24 maggio, “rafforzando la collaborazione tra Curia ed ente” Una patrona del Parco Murgia E’ la Madonna delle Vergini proclamata da Papa Francesco LA BEATa Vergine Maria, invocata con il titolo di “Madonna delle Vergini”, è stata proclamata Patrona del Territorio della Murgia Materana con un decreto emesso dalla “Congregazione del Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti”, per le facoltà concesse da Papa Francesco, in data 10 dicembre 2013. E’stato reso noto ieri mattina dal vicario dell’arcidiocesi di Matera-Irsina don Pierdomenico Di Candia, i presidenti dell’Ente Parco Pierfrancesco Pellecchia e del Comitato festeggiamenti Angelo Plasmati e il responsabile dell’Ufficio Comunicazioni sociali della diocesi Domenico Infante. L’elezione della Madonna delle Vergini a Patrona del territorio murgiano rafforzerà la devozione di tanti materani e montesi che da generazioni vivono il rapporto tra ambiente e religiosità sulle orme dei ricordi, delle grazie ricevute e della spiritualità di luoghi suggestivi che invitano alla preghiera e al ringraziamento. Il suggello pontificio, vergato in latino e inciso in una targa nelle chiesetta rupestre di contrada Murgecchia, premiano la richiesta di monsignor Salvatore Ligorio e di quanti si sono adoperati per un riconoscimento davvero unico. La notizia è stata annunciata dal prefetto della congregazione per il “Culto divino e disciplina dei sacramen- L’annuncio della Madonna delle Vergini a patrona del Parco con (da sinistra) Mimmo Infante don Pierdomenico Di Candia, Piefrancesco Pellecchia e Angelo Plasmati ti”, cardinal Antonio Llove- cerà giovedì con una pro- volontariamente si sono ra Canizares, evidenziando cessione, accompagnata impegnati e si impegnano la tradizione devozionale dal complesso bandistico per mantenere vivo il luoper il culto di Maria, che nei “F. Paolicelli”, che muoverà go, dove i cittadini esprimosecoli è diventata punto di dal Parco della Murgia fino no la propria devozione alla riferimento per generazio- alla chiesa di “Maria Santis- Vergine”. Per l’occasione sarà pubni di devoti delle diverse fa- sima Annunziata” al rione Piccianello e proseguirà fi- blicato un opuscolo e sarà sce sociali. “Il radicamento nel terri- no a domenica con eventi allestita presso il centro vitorio di tale devozione – ha religiosi, culturali e con site dell’ex convento di Sanspiegato don Pierdomenico escursioni che ripropor- ta Lucia una mostra retro– esprime fede e cultura; la ranno l’antico percorso che spettiva sul culto della feMadonna delle Vergini, che dai Sassi portava i pellegri- sta. Lo ha detto il presidente è la prima santa Patrona di ni all’altipiano murgico. un Parco, sarà celebrata Tra le iniziative sono da evi- dell’Ente Parco, che ha eviogni anno il 24 maggio, co- denziare il concerto dello denziato che questa eleziome stabilito da decreto ec- “Stabat Mater”, che sarà ne mette insieme valori naeseguito dall’orchestra da turalistici, paesaggistici, clesiastico. Mi preme sottolineare an- Camera Amitiè di giovedì culturali e religiosi. “Questa iniziativa – ha che questa bella e stretta sera, e quello detto de collaborazione con l’Ente “L’Aurora” alle 6.30 di do- detto Pellecchia – ci inorgoParco che proseguirà tutto menica prossima, a cura glisce e ci dà una responsadel coro polifonico “Pier bilità ancora più grande l’anno”. nella tutela del Parco; lavoIl comitato festeggia- Luigi da Palestrina”. Ad illustrare il program- reremo e ci impegneremo menti ha previsto un variegato programma, incen- ma è stato il presidente del ancora di più per riqualifitrato sul tema “Maria mo- comitato Plasmati che ha care l’area”. dello di Carità”, che comin- ringraziato tutti coloro che Mariangela Lisanti Mai!». Dal segretario cittadino del Partito Democratico Cosimo Muscaridola però la volontà di ridimensionare l’episodio: «non c’è stato assolutamente nulla di preordinato ma un semplice difetto di comunicazione, abbiamo richiesto il permesso e ci è stato concesso. Solo che è stato dato per scontato che fosse in piazza Vittorio Veneto e non in via del Corso come invece era in realtà per cui una volta che ci siamo resi conto dell’inconveniente abbiamo smontato il gazebo a metà giornata senza rimanere come era nei programmi fino alla sera. Si è trattato semplicemente di un equivoco a cui abbiamo posto rimedio subito, una volta che ne siamo venuti a conoscenza». La questione sicuramenteha contribuito a mettere un pizzico di pepe in una campagna elettorale che fino a questo momento non è parsa certo scuotere l’interesse e la fantasia dei cittadini. L’episodio dimostra comunque l’importanza che questo appuntamento nazionale riveste anche alle nostre latitudini per i principali partiti. Sportello unico per l’edilizia Una rivoluzione telematica operativa dal 10 giugno L’AMMINISTRAZIONE Co- tale per l’Edilizia del Comune munale di Matera ha istitui- di Matera (SUdE MATERA) to lo “Sportello Unico digita- attraverso la sezione predile per l’Edilizia” disponendo sposta sul sito istituzionale la gestione telematica di tutti www.comune.matera.it i procedimenti abilitativi in Gli utenti potranno già avmateria di edilizia a partire viare dal 22 maggio 2014 le dal 10 Giugno 2014. Uno procedure di accreditamenstrumento comunale, ideato to, così come descritto nel nel per semplificare le relazioni “Manuale operativo per l’utra i cittadini, i professioni- tente accreditato presso lo sti, le imprese e la pubblica sportello” per poter essere amministrazione, permette- già pronti ad inviare le istanrà di condivideze telematiche re le procedure quando il servidi accesso alla zio verrà reso documentaziodefinitivamenne necessaria al te operativo. rilascio di autoIl processo di rizzazioni, nuldigitalizzaziola osta, pareri o ne degli uffici atti di assenso comunali e di comunque desemplificazionominati e alla ne delle procetrasmissione dure autorizzatelematica allo tive sta ragSportello Unico giungendo imdi questi atti, in portanti traun'ottica di guardi. Presemplificazio- Giovanni Scarola ziosa è stata in ne, innovazioquest’ottica la ne tecnologica sinergia con e trasparenza del settore l’assessore Tragni» ha conpubblico. cluso scarola «L’attività dello Sportello «Infatti è stata attivata la Unico digitale per l’Edilizia procedura di cooperazione si adegua agli standard qua- applicativa tra lo Sportello litativi richiesti per una rea- Unico per le Attività Produtle efficienza dei nuovi model- tive (SUAP), lo Sportello Unili organizzativi», spiega l’as- co digitale per l’Edilizia (Susessore Giovanni Scarola, De) e il Sistema Informatico «procedendo a un’accurata regionale per la Sismica analisi dei processi edilizi e (SIS). delle loro interrelazioni con Il servizio integrato dei tre gli Enti terzi coinvolti nei portali consentirà la massiprocedimenti. ma trasparenza nello svolgiDa giovedì si potrà accede- mento delle procedure autore allo Sportello Unico digi- rizzative». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Martedì 20 maggio 2014 www.ilquotidianoweb.it 27 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 PISTICCI [email protected] PISTICCI L’Anticrimine lo ha identificato grazie alla collaborazione della vittima Trecento telefonate in una settimana L’incubo di una donna che ha denunciato il suo molestatore alla Polstato PISTICCI - Gli agenti del Commissariato di Pisticci hanno stretto il cerchio attorno a un uomo, denunciato per molestie e disturbo alle persone, diffamazione e minaccia. I fatti: a fine gennaio, si era presentata, presso gli uffici di Polizia, una donna con l'intento di sporgere denuncia nei confronti di ignoti per molestie telefoniche. La signora precisava che da diversi giorni la sua utenza telefonica era stata interessata in maniera con- tinua e assillante, da messaggi, chiamate e innumerevoli squilli. Il tutto sempre dalle stesse utenze telefoniche. La denunciante riferiva, inoltre, che in uno dei tanti messaggi ricevuti, il molestatore aveva commesso un errore, rivelatosi poi determinante, fornendole un numero di cellulare su cui essere contattato. Nella speranza di venire fuori da una situazione particolarmente preoccupante e avvilente, la vittima aveva deciso di contattare lo sconosciuto al fine di convincerlo a smetterla di importunarla insistentemente. Tentativo che non aveva portato frutto, tanto che le molestie anziché cessare, erano aumentate. L'attività di indagine, svolta con solerzia e precisione da parte del personale del settore Anticrimine, ha consentito di riscontrare l'esattezza di quanto raccontato dalla donna. Di fatti, l'analisi dei tabulati telefonici chiariva senza ombra di dubbio che il cellulare della denunciante era stato letteralmente bombardato di chiamate con oltre 300 telefonate in neanche 6 giorni. L'ulteriore attività investigativa ha persmesso di individuare il molestatore, denunciato per molestie Una donna al telefono e disturbo alle persone. Come rife- azione vincente, tant'è vero che da rito dalla donna, è stata determi- quel momento il bombardamento nante la sua scelta di denunciare telefonico è cessato, permettendo la vicenda e riferire questa sua de- alla donna di venir fuori da un vecisione al suo persecutore, dimo- ro e proprio tunnel di ansia e distrando di non temerlo e di reagire sperazione. [email protected] alla sua condotta vessatoria. Una MONTESCAGLIOSO Amava i cavalli, era stato auriga di San Rocco PISTICCI Polizia Extracomunitario occupa un alloggio Dolore in città per la morte dell’autotrasportatore 49enne Denunciato La tragica fine di Tonio MONTESCAGLIOSO – Avrebbe compiuto cinquant'anni il prossimo luglio, Antonio Bubbico, per gli amici Tonio. Ultima vittima di un incidente mortale, accaduto durante lo svolgimento di lavori nelle campagne di Montescaglioso, domenica scorsa. Tonio non era un agricoltore, ma coltivava una grande passione, che lo portava a trascorrere il suo tempo libero nel piccolo podere di Montescaglioso in località Sant'Agata. Nella sua breve vita, aveva sempre fatto l'autotrasportatore, percorrendo migliaia di chilometri tra il sud ed il nord dell'Italia. Ma la vera grande passione del giovane Tonio, erano però i cavalli. Proprio nel suo piccolo podere coltivava il foraggio, che domenica scorsa stava raccogliendo, quando probabilmente per non essersi accorto di un solco più profondo, forse provocato dalle abbondanti piogge di quest'inverno, in quel terreno ripido, si è rovesciato con il proprio trattore, perdendo la vita. Il contatto con la natura ed i cavalli erano il legame di sempre con la festa di San Rocco, protettore della città di Montescaglioso, a cui Tonio partecipava attivamente, anche mettendo a disposizione i propri animali per il tradizionale tiro del carro del 20 agosto. Nel 2005 questo particolare legame con il Santo Patrono, lo aveva portato a diventare uno dei protagonisti più importanti del tiro del carro, ovvero l'auriga. Un onore che spetta soltanto ad una persona, per un giorno all'anno. Quell'anno Tonio si aggiudicò l'asta del tiro del carro e fieramente condusse in trionfo San Rocco per le vie della città. Nel suo profilo Facebook, le ultime condivisioni ci mostrano il pensiero di Tonio, alla Madre Celeste e a quel mese di maggio che quest'anno sarebbe stato particolarmente importante. Ultimo di cinque figli, Tonio era sposato da poco meno di quindici anni con Nunzia, che dalla vicina Pomarico si era trasferita a Montescaglioso per seguire il marito, regalandogli due bellissimi bambini. La maggiore, Anna Maria, che del papà ha sicuramente due splendi- Antonio (Tonio) Bubbico e il luogo dell’incidente di occhi azzurri, avrebbe preso la sua prima comunione domenica prossima, regalando alla famiglia uno dei momenti più felici. Una morte assurda che ci porta a rifletFERRANDINA - Si svolgerà a tere sui temi della sicurezza duranFerrandina lunedì 26 maggio, te il lavoro, ma anche sulla fragilicon inizio alle ore 18 presso l'ex tà della vita che a volte si interromconvento di Santa Chiara in largo pe in pochi istanti, senza dare il Palestro, un convegno organiztempo di un saluto o di una carezza zato dalla locale sezione cittadina ai propri cari, o ai tanti amici che ridel Pd, a cura della dottoressa Macorderanno Tonio sulle splendide ria Grazia Lamagna e del dottor carrozze d'epoca che guidava duDomenico Patrone,dal tema: "La rante gli avvenimenti culturali sla e la sclerosi multipla:facciaestivi con immenso orgoglio. Maria Andriulli mo chiarezza,lo stato dell'arte". Pd, a Ferrandina si parlerà di Sla Relatori:dottoressa Gabriella Coniglio,primario del reparto di Neurologia presso l'Ospedale Madonna delle Grazie di Matera. Moderatore: dottor Domenico Adduci, direttore responsabile del reparto di Anestesia e Rianimazione a Matera. Interverranno il dottor Luigi Bradascio, consigliere regionale e Luca Braia candidato alla segreteria. © RIPRODUZIONE RISERVATA PISTICCI - Brutta avventuura pe run pisticcese, che ha subìto l'occupazione abusiva ed illegale della propria casa da parte di un extracomunitario. Il fatto è stato subito denunciato alla Polstato, con l’immediata l'attivazione da parte degli uomini del commissario capo Albano che hanno identificavato l’uomo, chiedendo giustificazione della sua presenza in casa. Dinanzi alle risposte confuse e parziali dell'extracomunitario e alla totale assenza di documentazione che potesse deporre a vantaggio della legittimità della sua presenza nell'abitazione, gli agenti, dopo aver altresì verificato la reale proprietà della casa da parte della vittima, lo hanno denunciato all'Autorità giudiziaria per invasione di terreni ed edifici, danneggiamento e furto. Infatti, si è appurato che l'abusivo, per introdursi nell'abitazione, aveva danneggiato una delle finestre adiacenti all' ingresso, facendo razzia di quanto presente all'interno e pertanto sottraendo effetti personali di una certa importanza per il denunciante. Sul fronte dei controlli stradali, sono stati 11 i verbali per violazioni a norme del Codice della strada con contestuali 2 fermi amministrativi di veicoli e la sospensione di 2 patenti di guida. [email protected] TRICARICO Blitz dei carabinieri nel territorio di Gravina Ladri di rame visti dall’alto Il materiale sequestrato dai carabinieri di Tricarico GRASSANO - I carabinieri della Stazione di Grassano e del Nucleo Operativo e Radiomobile di Tricarico hanno arrestato un 66enne e un 34enne, residenti a Gravina in Puglia (Ba), responsabili di furto pluriaggravato in concorso. Intorno alle ore 7, con l’ausilio di velivolo del VI Nucleo Elicotteri di Bari, hanno sorpreso il 34enne a Bari, presso il “Centro Riciclo Sud”Srl, mentre stava per vendere 270 Kg di cavi in rame, del valore di 1.000 euro circa, occultati a bordo di una Volkswagen Golf, di proprietà del complice, fermato a Gravina. I due avevano poco prima asportato il materiale dalla linea aerea della Telecom, lungo la Sp 160 a Santeramo in Colle (Ba). Nel cor- so dell’operazione di servizio, si è proceduto ad effettuare la perquisizione locale presso le rispettive abitazioni dei due soggetti. Nelle pertinenze di una di queste sono stati rinvenuti 68 apparecchi meccanici ed agricoli, di varia tipologia, di presunta provenienza illecita, sottoposti a sequestro, unitamente ad una Piaggio Vespa 50, avente il numero di telaio parzialmente alterato, per un valore complessivo di 10.000 euro circa. Dopo aver accuratamente verificato lo stato dei luoghi, ove era stato perpetrato il furto, ed espletato gli ulteriori adempimenti di rito, le due persone, accompagnate presso la Caserma sede del Comando Compagnia Carabinieri di Tricarico, sono state dichiarate in stato di arresto per il reato di furto pluriaggravato in concorso. L’autovettura e tutto il materiale sequestrato sono stati affidati in custodia giudiziale ad apposite ditte. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Martedì 20 maggio 2014 www.ilquotidianoweb.it 28 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 BERNALDA [email protected] TURSI Dopo dieci anni le due ruote d’Italia hanno ripercorso le vie storiche Come moderni “Sciaraballi” L’emozione del Giro tra i tornanti del “Turnichetto” ricordando gli antichi carri a mulo TURSI - Il Giro d'Italia 2014, con le sue magiche due ruote, ha baciato esattamente dopo dieci anni i calanchi lucani (l'ultima volta è stata il 16 maggio 2004 nella famosa “Variante” di Tursi, vecchia stradale statale che conduce al Santuario di Anglona). Sicuramente vedere questo lungo serpentone multicolore snodarsi tra i tornanti di Montalbano Jonico, percorrendo il famoso “Turnichetto”, è stata davvero un'emozione particolare. E' stato come assistere ad uno spettacolo magico: i ciclisti con le loro particolari divise parevano un unico fluido composto da tante gocce colorate, scorrere in maniera armoniosa dentro una serpentina di raffreddamento collegata all'alambicco. Il Turnichetto (in dialetto montalbanese), questo piccolo segmento di arteria stradale lungo circa quattro chilometri con delle curve a mo’ di ferro di cavallo, ha abbracciato nel miglior dei modi i corridori del Giro d'Italia. Il mondo delle due ruote porta storia e ricordi. Iil mondo delle due ruote è storia. Nell'attesa di vedere i ciclisti in azione, la mente fa un viaggio a ritroso negli anni settanta. Quando questi tornanti erano invasi, di mattino ben presto, dai “sciaraballi” -carri in legno legati a muli o bardotti- condotti da contadini coperti con un grande manto a ruota e cappello per dirigersi a Le immagini suggestive del Giro d’Italia tra i tornanti del “Turnichetto” (foto Digsa) valle nelle terre sulle spon- ta. I carri condotti dall'inde del fiume Agri. Ben pro- stancabile agricoltore, poi, tetti dal freddo, sembrava- facevano ritorno all'imbruno piloti azzimati o perso- nire con una lanterna a penaggi come quelli visti al ci- trolio accesa e posta dietro nema del tipo “Alla conqui- che dall'alto parevano tante sta del West”. lucciole avanzare lentaQuesti carri erano un va- mente verso il paese. Torlido strumento artigianale nando alla corsa, nella died agricolo sorretti da due scesa del Turnichetto per i enormi ruote in legno, così ciclisti tutto è andato nei migrandi da essere in asse con gliori dei modi. Nessuna cal'altezza del mulo e così alti duta, anzi tra una curva e da oltrepassare facilmente l'altra, i corridori non facegli acquitrini a valle, dove si vano altro che buttare un andava per coltivare ortag- colpo d'occhio sui meravigi o le famose piantagioni gliosi calanchi che sorregdelle arancia staccia. Ecco gono il rione Terra Vecchia sono raggruppati intorno l'accostamento con il mon- di Montalbano. A parte il al ciclista di Montalbano, do della bici. Le origini dei gruppetto dei fuggitivi, tut- Domenico Pozzovivo, sicuSciaraballi si confondono ti i corridori, una volta ter- ramente per complimentarcon quelle della ruota. Tutto minati i tornanti ed immer- si con lui per l'accoglienza è legato al mondo della ruo- si sulla statale Val d'Agri, si offerta dalla cittadinanza I ciclisti in un tornante montalbanese nonché per la visione offerta dalla nostra terra lucana. Si prosegue in direzione Viggiano, ma questa è un'altra storia. Peccato che questa magia di TURSI Il sodalizio nato 30 anni fa ha celebrato in grande la vittoria del campionato Tutti in festa per la Vecchia Signora Carovana di tifosi del club cittadino dopo la vittoria della Juve sul Cagliari TURSI – Domenica pomeriggio i tifosi si sono ritrovati allo Juve Club di Tursi per vedere l’ultima partita di campionato di serie A: Juventus – Cagliari, vinta dai bianconeri per 3 a 0. A fine partita, il Comitato direttivo ha organizzato la sfilata per le vie del paese, suonando il clacson e sventolando le bandiere con lo stemma della Juve e la bandiera tricolore. Sono con almeno dieci auto, i tifosi che dai finestrini sventolavano le bandiere, festeggiando così il terzo scudetto di fila. Molti indossavano la maglietta con la scritta: “Non c’è due senza tre”. Anche se la Juve aveva vinto lo scudetto con tre giornate di anticipo, i tifosi tursitani hanno voluto aspettare lo stesso la fine del campionato. Si puntava a vedere se raggiungesse il traguardo storico dei cento punti in classifica. Tra i In serata insieme a mangiare la pizza Una delle auto durante la sfilata per la Juventus a Tursi tanti tifosi juventini, c’erano molti zione e forse anche per auspicare la bambini che indossavano la ma- vittoria alla Juve, che avrebbe reaglietta bianconera. Alcuni di loro, lizzato così i 102 punti in classifica. piccolissimi, erano accompagnati La sede è in rione Europa, da almedai genitori. In mattinata alcuni no venti anni, quando comprarono soci dello Juve Club erano andati a un televisore a colori di 28’ pollici e piedi al santuario di Anglona, per lì andavano a vedersi le partite. accompagnare la statua della Ma- Dieci anni fa hanno impiantato donna, camminando per dieci chi- nella sede il video proiettore per velometri. Lo hanno fatto per devo- dere le partite su maxi schermo. Il giro per il paese, comprendeva le strade di via Olanda, poi superando il ponte Mimì Latrecchina ci si immetteva in viale Sant’Anna, che è una strada larga che costeggia il torrente Pescogrosso. Arrivati al bivio Petrilli, hanno imboccato di nuovo via Roma, percorrendola per un centinaio di metri, e si sono ritrovati davanti al ponte Mario De Santis, entrando a Santi Quaranta. Poi di nuovo via Roma. Hanno portato una ventata di allegria ai pochi passanti che stazionavano in piazza cattedrale. In serata Nicola Alfano, storico tifoso juventino, ha invitato i presenti a mangiare una pizza da Diego. Lo Juventus Club tursitano è nato l’11 novembre del 1984, con Vincenzo Nuzzi presidente, Antonio Solimando vice e Gennaro Cipolla segretario. Il socio Domenico Gentile ha postato le foto dell’evento sul suo profilo di Facebbok. Salvatore Martire © RIPRODUZIONE RISERVATA assistere a questi intrepidi sportivi sulle due ruote accade una volta ogni dieci anni. Salvatore Di Gregorio © RIPRODUZIONE RISERVATA POLIZIA STRADALE Controlli autovelox sulle strade LAsezione della Polizia stradale di Matera, il comando provinciale carabinieri Materaed i comandi della Polizia municipale di Aliano Bernalda, Miglionico, Montalbano, Nova Siri, Pisticci, Policoro, Rotondella, Scanzano, Stigliano, Tursi, Valsinni,predisporranno fino a domenica prossima servizi per il controllo della velocità con l'impiego di dispositivi elettronici. Saranno interessate:la Statale 106 Jonica, la 407 Basentana, la Val d’Agri e la Sinnica. La Polizia stradale ricorda che le violazioni conseguenti al mancato rispetto dei limiti di velocità sono sanzionate a norma dell'art. 142 del Codice della strada, che prevede sanzioni da 39 euro per le infrazioni più lievi, a 3.119 con decurtazioni di dieci punti sulla patente, nonché la sanzione accessoria. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Martedì 20 maggio 2014 www.ilquotidianoweb.it 29 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 POLICORO [email protected] POLICORO Utile per facilitare l’esame diagnostico anche in pazienti cardiopatici Il defibrillatore non teme la risonanza Impiantato nell’ospedale cittadino il primo strumento resistente a campi magnetici POLICORO - Primo defibrillatore cardiaco di nuova generazione, impiantato all’ospedale di Policoro. L’intervento è stato condotto nei giorni scorsi, presso l’Unità operativa Utic Cardiologia dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Policoro, diretta da Luigi Truncellito, dal dottor Andrea Andriani. Si tratta del primo e unico defibrillatore cardiaco compatibile con la Risonanza magnetica in ogni parte del corpo “Evera Mri SureScan di Medtronic”. L’intervento, eseguito in contemporanea in altri 70 ospedali italiani, si è concluso con successo. La novità risiede nel fatto che il paziente, benché portatore di un dispositivo medico impiantabile, potrà sottoporsi, se necessario, all’esame di risonanza magnetica in ogni parte del corpo, fino ad ora essa era preclusa ai portatori di defibrillatore impiantabile. Lo stesso intervento è stato eseguito presso la Cardiologia dell’ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera diretta dal dottor Giacinto Calculli. Un defibrillatore cardioverter impiantabile è un piccolo dispositivo salvavita, indicato per i pazienti soggetti di fibrillazione ventricolare. Viene impiantato sottopelle, appena sotto la clavicola, con una operazione chirurgica di breve durata. Attraverso i due elettrocateteri (sottili fili isolati), trasmette informazioni dal cuore al dispositivo e, ove necessario, conduce gli impulsi elettrici al muscolo cardiaco. Il defibrillatore, una vera “emergency room” nel torace, è l’unico dispositivo in grado di riconoscere L’ospedale di Policoro una tachiaritmia ventricolare maligna ed erogare automaticamente una terapia elettrica immediata in pazienti a rischio di morte cardiaca improvvisa. «Circa il 63% dei pazienti con defibrillatore cardiaco dovrà sottoporsi, entro 10 anni dall’impianto, a un’indagine di risonanza magnetica, esame clinico diventato ormai fondamentale per la corretta diagnosi di molte patologie. –ha dichiarato Andriani– Rispetto ai precedenti defibrillatori, la nuova tecnologia consente al paziente di accedere alle indagini di risonanza magnetica e, pertanto, di scoprire eventuali condizioni patologiche potenzialmente letali». Il dispositivo, che non è sperimentale perché ha da poco ottenuto l’autorizzazione Ce, da questo mese è di- sponibile in tutta Italia. Il nuovo prodotto, che mantiene la stessa durata di batteria, fino a 11 anni, dei dispositivi precedenti, è associato ai cateteri sicuri per l'uso in ambiente di Risonanza magnetica, con 10 anni di performance garantita con controllo attivo. Il defibrillatore, inoltre, include un algoritmo esclusivo di riduzione degli shock, che permette al dispositivo di distinguere le alterazioni del ritmo cardiaco pericolose da quelle innocue. Infine, il sistema comprende anche il nuovo monitor esterno di telemedicina MyCareLink che, posizionato a casa del paziente, trasmette i dati diagnostici direttamente all’ospedale, utilizzando la tecnologia cellulare per la telefonia mobile globale. [email protected] NOVA SIRI Iniziativa dell’associazione “Il Gabbiano” per non dimenticare Centro ludico dedicato a Mattia Ieri la cerimonia ufficiale di intitolazione al bambino vittima di un incidente NOVA SIRI - “Centro servizi per il tempo libero per le popolazioni rurali Mattia Rubolino”. E’ questo il nome con cui ieri è stato battezzato, con una cerimonia ufficiale, il Centro ubicato all’ex mattatoio comunale in contrada “Cerrolongo” a Nova Siri, affidata in gestione all’associazione “Il Gabbiano” e alla cooperativa sociale “Oltre” a seguito di procedura ad evidenza pubblica. «La scelta di intitolare la struttura al piccolo Mattia Rubolino non è casuale. -si legge in una nota del sodalizio- Il piccolo concittadino, infatti, è prematuramente scomparso, insieme al papà, all’età di soli sette anni in un drammatico incidente stradale avvenuto la sera del 18 agosto 2013 sul rettilineo Sp 104, a pochi passi dall’immobile in cui è allocato il Centro. La memoria di Mattia sarà tenuta viva dalle generazioni e il suo ricordo farà sì che si tenga presente la finalità fondamentale del Centro, che risponde all’esigenza di svolgere attività di carattere sociale, culturale, ricreativo, sportivo e ludico in favore delle diverse fasce della popolazione, ed in particolare dei disabili e dei minori e dunque delle fasce più fragili della popolazione e sarà rispondente ai fini istituzionali dell’Amministrazione comunale». Mattia Rubolino MONTALBANO JONICO Riflessione dell’Acr con gli esperti Il male oscuro delle dipendenze MONTALBANO JONICO - La parrocchia San Rocco di Montalbano Jonico come la casa accanto. E’ questo l’obiettivo dell’azione di Giusy Cirone, responsabile dell’Associazione cattolica ragazzi anche attraverso il convegno organizzato nella sala “Madre Teresa di Calcutta”. Un interessante rendez vous per parlare di “Sigarette, droghe, alcool… adesso posso divertirmi. C’è davvero da divertirsi? Parliamone”. E per parlarne sono intervenuti l’avvocato Francesco Chita e le dottoresse Asm Caterina Natale e Marilena Paparella. I tre relatori si sono messi in gioco, parlando di dipendenze, di esperienze, di vita…la propria. Chita ha fatto il quadro della situazione in dimensione giuridica, dell’oramai affermata incostituzionalità della Legge Fini-Giovanardi, dopo essere stata in vigore per otto anni, e del ritorno alla vecchia normativa Iervolino-Vassalli, che ha un diverso approccio meno duro e punitivo; una visione di sicuro più morbida nei confronti delle tossicodipendenze e di chi ne è afflitto. Natale ha messo l’accento sulla gravità del vizio del fumo, che regala all’umanità ben otto milioni di morti l’anno; un vero aerosol malefico, ricco di quattromila sostanze nocive, tra cui in particolare la nicotina, che crea dipendenza, e il nocivo monossido di carbonio. Ha messo in guardia inoltre dai tanti alibi, come: “Ma io il fumo non lo respiro”. Falso, perché è nocivo anche il fumo passivo. E allora cosa fare? Voler bene a sè stessi, per poi trasferire questo amore ai figli. Paparella ha parlato delle tossicodipendenz, da devianza a malattia. Oggi il bisogno di controllo sociale si accompagna a quello di curare. Il viaggio del tossico parte dall’u- so occasionale, passa dall’uso continuativo e arriva alla dipendenza. La dipendenza da nicotina è sancita dal 1994, ma oggi ne sono esplose altre patologiche, come quelle da gioco, da cellulare, da internet. La soluzione? Il primo passo indispensabile è arrivare alla percezione del problema, il secondo step è non nascondersi, parlarne, chiedere aiuto, superando e vincendo la cultura retriva del passato che spingeva invece a chiudersi per vergogna. Per chiudere il video “Un’onda nuova dall’oceano rock”, il cui protagonista, il leader della band “The sun”, espone la sua esperienza: da una vita semplice di gruppo al successo condito da alcol e altri eccessi, che avevano portato a divisioni e inimicizie, fino alla crisi, alla liberazione e al cambiamento con il ritorno alla luce della fede e di Gesù. Antonio Romano BREVI A POLICORO Clownterapia nei reparti CLOWN in corsia oggi all’ospedale di Policoro, dove il gruppo materano visiterà oggi i reparti di Pediatria, Neonatologia, Ortopedia, Medicina, Rianimazione e Utic, dove riusciamo certamente ad illuminare anche le giornate più buie. POLICORO Radio Aut, aperte le iscrizioni RADIO Aut Policoro, in attesa del VI Festival della Creatività che si terrà quest’estate a Policoro, ha indetto la prima edizione del Contest della Creatività. Gli elaborati dovranno essere inviati all’indirizzo e-mail [email protected] entro il 20 giugno. MONTALBANO “Progetto civico” «Noi siamo l’alternativa» Simbolo di Progetto civico MONTALBANO JONICO - «E’il movimento dei cittadini liberi e concreti, che vogliono garantire finalmente una amministrazione comunale al servizio del bene comune, lontana da interessi personali, da condizionamenti di parte e logiche imposte dall’alto». E’quanto si legge in una nota di “Progetto civico per Montalbano”. «Nasce su iniziativa dei consiglieri comunali indipendenti Francesco Gioia e Maurizio Castellucci -prosegue la notacon l’obiettivo di offrire una vera alternativa al “rituale della politica” che anche a Montalbano va in scena ad ogni tornata elettorale. Basta ad impegni elettoralistici non mantenuti con scuse di ragioni politiche superiori; basta ai condizionamenti personali che per anni hanno immobilizzato il nostro Comune; basta a sterili recriminazioni a posteriori -affermano Gioia e Castellucci- amministrare significa fare scelte oneste di priorità serie, senza ricerca di facili consensi; ridurre gli sprechi; eliminare privilegi e rendite di posizione; regole certe, chiare e rispettate da tutti. Il movimento è aperto a tutti quelli che vogliono fatti e non chiacchiere; che scommettono sulla credibilità delle persone e non sulle etichette di partito; che credono che gli impegni assunti si devono sempre mantenere; che pensano che “trasparenza” non sia solo rispetto di atti formali ma azione al servizio dei cittadini. [email protected] RASSEGNASTAMPA II I BASILICATA PRIMO PIANO Martedì 20 maggio 2014 VERSO LE ELEZIONI MISSIONARIO E ARTIGIANO «Fare il sindaco è lavoro a metà fra il missionario e l’artigiano. Un giorno non ti basta per risolvere, anche in una metropoli, i problemi di un singolo cittadino» IL BIG PD OSPITE A POTENZA Veltroni spinge Petrone per vincere la sfida di sindaco «Servono onestà, competenza, cuore e concretezza per il lavoro più bello» MIMMO SAMMARTINO l Un Walter Veltroni giunto a Potenza per raccontare, in veste di regista, di quando c’era Berlinguer. E un Veltroni che però, anche se da anni non ricopre ruoli e responsabilità, resta figura politica di primo piano per la politica e il Partito democratico. «Quella del sindaco è stata per me l’esperienza politica più bella di tutte ha confessato alla platea potentina. Perché la scelta di un sindaco è quella che presenta le ricadute più immediate per i cittadini». E bisogna metterci «onestà, competenza, cuore e concretezza». Perché, ha spiegato Veltroni, «fare il sindaco è un lavoro a metà fra missionario e artigiano e una giornata intera non ti basta per risolvere, anche in una metropoli di 2 milioni e 600 mila abitanti, il problema del pasto a scuola di una bambina celiaca». Veltroni, a Potenza, una settimana prima delle elezioni per le comunali e le europee, non poteva far mancare il suo appoggio al candidato sindaco democratico, Luigi Petrone. Tanto più che, come è palese a tutti, sono tempi duri per la politica, per lo strappo consumato con i cittadini, per i personalismi esasperati, per l’aggressione verso avversari e istituzioni. E meno male che Luigi Petrone c’è... È stato il leit motive con il quale il segretario cittadino del Pd di Potenza, Giampiero Iudicello, e quello provinciale, Antonello Molinari, hanno presentato in piazza Duca della Verdura, nel centro di Potenza, «il candidato sindaco del Pd e di tutto il centrosinistra, quello vero». Luigi Petrone, avvocato, uomo estraneo al percorso diretto della politica, ha detto sì. «E ha spiegato Iudicello - aver ottenuto la disponibilità da una figura di alto profilo come la sua, ha reso inutile il passaggio con le primarie. Come peraltro ha dimostrato l’ampia adesione dell’intera coalizione intorno al suo ELEZIONI Veltroni e Petrone [foto T. Vece] nome». E Petrone, uomo esterno alla politica, chiamato a svolgere la missione (si spera non impossibile) di rimettere in sesto la città e ricucire la relazione con i suoi cittadini, ha confessato davanti a Veltroni di aver «apprezzato questa volontà di apertura della politica». E di aver trovato, in questa campagna elettorale giunta agli sgoccioli, «un grande entusiasmo». Non solo per la sfida che gli è davanti. Ma anche «per il coinvolgimento di tanti ragazzi: giovani preparati e di talento che mostrano voglia di esserci, di partecipare, di portare un con tributo alla soluzione dei problemi della propria città. Rinunciare a questo significa delegare ad altri le scelte che ti riguardano. E questo, come diceva Calamandrei, deve considerarsi un attentato alla Costituzione». Petrone ha esposto, per sommi capi, la sua idea di priorità: trasporti, viabilità, rifiuti, ricucitura del rapporto urbano fra centro e periferie, assicurare le opere di civiltà (mancano, in alcuni casi acqua, persino acqua e fogne) nelle campagne. Ma soprattutto, ha ripetuto, «c’è un centro storico da rivitalizzare. Con uffici, attività, con la presenza e il coinvolgimento dei seimila universitari che devono poter trovare nel cuore della città struuture per lo studio, la ricerca, il tempo libero». «Ascoltando Petrone - ha detto veltroni - mi sono convinto che in questa città si stia facendo una scelta appropriata per affidare a una persona giusta la responsabilità di amministrare. Una persona che abbia i requisiti necessari di onestà e di competenza. Che abbia cuore e concretezza. Sono le caratteristiche di ogni buon amministratore». E, rivolgendosi a Petrone, ha concluso: «Sapendo che, fino a domenica sera, sarai il candidato sindaco di una coalizione. Ma un minuto dopo sarai il sindaco di tutti i cittadini con attenzione e sensibilità verso i più deboli, senza colpevolizzare chi ha di più». Veltroni: «Elezioni europee voto politico per eccellenza» «Serve più Europa, non meno. E ritrovare il sogno di Spinelli» Cinema Veltroni racconta Berlinguer «No, il dibattito no», si gridava nel film «Io sono un autarchico» di Nanni Moretti. E Veltroni se lo ricorda bene. Per questo, prima della proiezione del suo docufilm di successo “Quando c’era Berlinguer”, ha promesso che sarebbe durato poco l’incontro propedeutico alla proiezione nel cineteatro Due Torri. Sul palco, a coversare con lui, Giovanni Casaletto (Basilicata Futura), Paride Leporace (Film Commission), Francesco Scaringi (Basilicata 1799). «Ho cercato di organizzare questo documentario come fosse un film - ha spiegato Veltroni - ponendo attenzione alla sua linea narrativa e cercando di regalare emozioni. Sarebbe utile stimolare i ragazzi, già a partire dalle scuole, a raccontare attraverso lo strumento audiovisuale». Quanto al film in modo più specifico, ha confessato Veltroni, «per me è stata l’occasione per ricordare una persona verso la quale nutro affetto e gratitudine. Ma ho cercato di inserire Berlinguer nel suo tempo storico, tenendolo al riparo da tutto ciò che è venuto dopo quell’11 giugno 1984, giorno della sua morte. In questo film tratto due temi che mi stanno particolarmente a cuore. Uno è quello della memoria. Se tanti ragazzi non lo conoscono, non è solo colpa loro ma di una società che tende a rimuovere il passato e a non avere voglia di futuro. L’altro tema è l’elogio della politica. Una cosa in controtendenza. Ma la politica a cui credevano uomini come Berlinguer era l’impegno a occuparsi degli altri e non di se stessi». Come il più delle volte non accade oggi. [mi.sa.] l Brandisce la bandiera dell’Europa, Walter Veltroni, nella piazza del centro potentino. «Conosco Potenza esordisce - e non dimentico la grande manifestazione che riempì la piazza qui vicino (piazza Mario pagano, ndr) durante la campagna elettorale del 2008». Quella della sfida (perduta) del candidato premier Walter Veltroni con Silvio Berlusconi. Ma adesso non si parla di Italia. Adesso a essere in ballo è il futuro dell’Europa. «Le elezioni europee? Sono il voto politico per eccellenza afferma il leader democratico. - Ed è un voto sul quale si gioca la prospettiva di un’Europa che vuole crescere e diventare più forte e non di un’Europa che regredisce suicidandosi, ovvero uccidendo tutti i Paesi membri e facendoli regredire a una situazione nazionalistica». Certo, non ci si può rassegnare a un’Europa dei vincoli, dei divieti. Un’Europa che non aiuta la crescita. Un’Europa un po’ matrigna. E Veltroni lo spiega con parole chiare: «Serve un’Europa molto diversa da quella di questi anni perché il destino dei nostri giovani e delle nostre imprese è tutto lì, e ogni ipotesi di uscita dall’euro è un’ipotesi molto pericolosa. Peraltro in una situazione già pesante come quella in cui ci troviamo». Veltroni indica l’aria che tira. Pieni di «anti» (anti euro, anti unità europea) e di neonazionalismi. «Invece - continua - ci vuole più Europa. Un’Europa che segua il sogno di Altiero Spinelli e che, in appena sessant’anni dall’ultima guerra, ha visto cambiare tutto al proprio interno. Cadere frontiere e steccati. Tornare indietro non si può. Se si ritornasse agli Stati nazionali, in un mondo in cui la competizione è continentale, oltretutto, non si farebbe molta strada». È il grande timore che serpeggia, e non soltanto in Italia, ma nella gran parte dei L’INCONTRO IN PIAZZA Paesi europei con la «pancia» che che si agita, agevolata dalla rabbia e dalle incertezze provocate dalla crisi più dura dai tempi del dopoguerra. «Un fatto è certo - sostiene Veltroni - se dovesse uscire dalle urne un’Europa che, con un ossimoro, potremmo definire “anti-europea”, rischieremmo tutti di precipitare. Spero davvero che, domenica prossima, le persone innanzitutto votino. E che il loro voto sia un voto razionale. Bisogna cercare di mantenere, per quanto possibile, il filo della ragione». [mi.sa.] Potenza Seggi spostati Cambio di sede per gli elettori delle sezioni 13, 14, 15, 40: dalla scuola elementare «San Giovanni Bosco» di Via Verdi alla scuola elementare «Domiziano Viola» con ingresso in via Leonardo Da Vinci. Per gli elettori delle sezioni 45, 46 e 48, spostamento dalla elementare di Via Appia alla scuola elementare ‘Stigliani’ di via Cirillo. RASSEGNASTAMPA BASILICATA PRIMO PIANO I III Martedì 20 maggio 2014 MAGLIETTA Al presidente nazionale e senatore Mario Mauro consegnata dal consigliere regionale Aurelio Pace la maglietta della squadra locale dei Popolari per l’Italia CANNIZZARO E LE FIAMME GIALLE Il candidato sindaco di Fi, Michele Cannizzaro, in visita presso la Guardia di Finanza si impegna, se sarà sindaco, a risolvere i problemi logistici del corpo Popolari per l’Italia con De Luca perché sia sindaco di Potenza Mario Mauro e Aurelio Pace hanno animato la manifestazione nel capoluogo ELEZIONI Sopra: Mauro, Pace, Dimaggio e il candidato sindaco Dario De Luca. A sinistra: Walter Veltroni a Potenza sostiene il candidato sindaco del centrosinistra Luigi Petrone [foto Tony Vece] . MARIO LATRONICO l Una giornata dedicata ai Popolari per L’Italia. Certezze per un buon governo della città e forti motivazioni sono alla base di un progetto politico ambizioso che vuole prendersi il governo della città di Potenza e, soprattutto, ridare trasparenza e spinta ad Istituzioni additate come logore e inadeguate per una corretta gestione della macchina amministrativa. Alla presenza del presidente nazionale e senatore Mario Mauro al quale è stata consegnata dal consigliere regionale Aurelio Pace la maglietta della squadra locale dei Popolari per l’Italia, c'è stato il primo saluto tra i vari candidati alle comunali del 25 maggio presso il comitato elettorale. Dopo pochi minuti tutti invece nella sala consiliare della Provincia di Potenza per l’incontro con la stampa. «Siamo felici di ricevere in questa sala consiliare il presidente Mauro – ha spiegato Aurelio Pace – presentiamo il nostro progetto politico di rilancio del polo moderato rappresentato da un grande uomo come De Luca candidato sindaco. «La nostra è una squadra di 32 candidati fatta di giovani e di professionisti – sono ancora le parole di Pace – siamo stati in contatto costante con il presidente Mauro e con il senatore Tito Di Maggio per impostare un programma in favore di una città che ha smesso di pensare come comunità e che vogliamo trasformare, invece, in una città famiglia ed accogliente». «Potenza è importante per il nostro partito perché è l’unico capoluogo di regione dove presentiamo un candidato sindaco -sono le parole di Mario Mauro – bisogna combattere il potere di chi ha governato in questi anni la città. Esso non serve i cittadini ma si è servito di essi ramificandosi in ogni settore. Tra i nostri obiettivi c'è la necessità di far rifiorire una cultura politica che abbia il senso delle Istituzioni. Noi Popolari siamo importanti per Potenza – prosegue Mauro – perché metteremo a disposizione di tutti, anche di chi non ci voterà, l’impostazione del POTENZA IL CANDIDATO SINDACO DI FORZA ITALIA, NCD-UDC E LIBERIAMO LA CITTÀ HA VISITATO IL COMANDO DELLA GUARDIA DI FINANZA Napoli (Fi): «La scelta giusta per il sindaco è Cannizzaro» l «È soprattutto il civismo attivo, partecipato e propositivo, a cui il nostro candidato sindaco Michele Cannizzaro fa appello, la molla principale del risveglio della passione dei potentini per liberare la città dal vecchio, come dal solo formalmente nuovo, centrosinistra». Lo ha sostenuto il capogruppo di Forza Italia alla Regione Michele Napoli in incontri itineranti con i cittadini di Potenza. «Le immagini della grande partecipazione popolare alla manifestazione del Due Torri e l’atmosfera di entusiasmo – ha aggiunto – sono il migliore incoraggiamento a credere che questa volta è possibile mandare a casa una classe politica e dirigente che ha sempre malgovernato il capoluogo. A stringerci intorno a Cannizzaro e ai candidati di Forza Italia è l’idea di città-comunità, fondata sui principi della traspa- renza, della politica di servizio e non delle clientele, della razionalizzazione della spesa contro gli sprechi, dell’efficienza e delle risposte alle emergenze sociali ed occupazionali, che è esattamente l’opposto del progetto di città-regione perseguito dal Pd e dai suoi alleati oggi divisi in liste e candidati sindaci ma sino a ieri corresponsabili del profondo degrado in cui è stata ricacciata la città». Ieri Cannizzaro, candidato sindaco di Forza Italia, ha tra l’altro incontrato la Guardia di Finanza. Aveva sollecitato questo incontro nei giorni scorsi e ieri, dopo la cortese disponibilità del Generale Valerio Zago, l’incontro presso il Comando regionale, c’è stato. Hanno preso parte all'incontro, lo stesso Generale Zago e alcuni ufficiali in servizio, con i quali sono state affrontare le problematiche L’INTERVENTO IL PRESIDENTE DELL’ISTITUTO URBANISTICO DELLA BASILICATA Prodi, il petrolio lucano e il ruolo della Basilicata «Contrattare nuova intesa istituzionale» di LORENZO ROTA * L e dichiarazioni di Romano Prodi sulla opportunità/necessità per l’Italia di «scavare sottoterra per trovare i soldi» necessari per uscire dalla sua pesantissima crisi economica, alias incrementare l’utilizzo delle sue risorse petrolifere, anche sottomarine, «fermo restando il principio di precauzione che ha la precedenza su tutto», è l’evidente manifestazione di una linea strategica che sta maturando a livello nazionale, che a breve potrebbe provocare pesantissime conseguenze, e scarsissime contropartite, nei territori interessati. Tra questi, lo dice anche Prodi, certamente la Regione Basilicata. La questione va quindi affrontata, e subito, a livello regionale: per non trovarsi impreparati. Quelle dichiarazioni, in effetti, possono costituire un formidabile assist per la Basilicata, se la Regione, assumendo un ruolo di protagonismo nella vicenda, mette in cantiere, in tempo reale, un programma straordinario che coniughi le strategie di sfruttamento e gestione delle risorse petrolifere, ad una strategia di rior- ganizzazione ambientale, infrastrutturale, e socio-economica (lavoro!) del proprio territorio, nella quale vengano anche fissati i paletti delle tutele ambientali derivanti dall’applicazione di quel “principio di precauzione” di cui si parla. Programma che deve costituire anche la base per contrattare la “nuova intesa istituzionale” Stato-Regione “fatta con equilibrio e precauzione”, della quale opportunamente parla il presidente del Consiglio Regionale, Piero Lacorazza. È necessario oggi andare oltre la logica dell’«abbiamo già dato e stiamo dando», e/o della rissa tra gli Enti Locali per l’accaparramento delle magre royalties finora riconosciuteci, per rilanciare in grande il ruolo «nazionale» che la Regione Basilicata può avere sia sul piano della copertura dei costi energetici nazionali, e sia sul piano di una forte spinta alla rinascita, ed allo sviluppo del suo «fragile» territorio, e della sua asfittica base economica e sociale: un tassello, piccolo forse, ma significativo, di quel difficile percorso che l’Italia deve seguire per risalire la china dello sviluppo economico e sociale. [* Presidente Inu Basilicata] degli uffici della Guardia di Finanza, della mancanza di alloggi di servizio, che si ripercuotono pesantemente sulle conseguenti problematiche ambientali e amministrative; si è affrontata l’opportunità di una maggiore collaborazione con l'Amministrazione comunale, finalizzata alla trasparenza dell'amministrazione, delle gare d'appalto, nonché alla lotta senza quartiere al fenomeno dell'evasione fiscale, piaga che affligge anche la nostra città. I complimenti del candidato sindaco sono stati rivolti agli ufficiali presenti per la meritoria opera svolta e, in particolare, per le ultime brillanti operazioni anti-droga. Cannizzaro si è impegnato, se eletto, ad affrontare i problemi degli spazi di agibilità avvertiti dalle Fiamme Gialle. buon governo. Noi Popolarti abbiamo idee diverse dai populisti – conclude il presidente dei Popolari ad una specifica domanda sugli scontenti e sull'astensionismo a cui punterebbe il partito di Grillo– il populismo di Grillo si combatte con una posizione da popolari, partendo cioè dalla gente e dalle sue richieste ed in questo senso abbiamo deciso di sostenere la scelta del candidato De Luca». A proposito proprio di Dario De Luca sostenuto anche da Fratelli d’Italia e da una omonima lista civica, il candidato sindaco è così intervenuto all’incontro di ieri in Provincia. «Bisogna invertire la rotta prendendo le distanze da chi in questi ultimi giorni di campagna elettorale sta promettendo mari e monti pur di raccattare un po' di voti – spiega De Luca – non è il momento di fare promesse ma di cambiare il metodo di governo abolendo privilegi e sprechi. Puntiamo ad una città solidale che si avvalga di una amministrazione che porga la massima attenzione verso tutti. Negli ultimi anni è stato fatto scempio di danaro pubblico per opere inutili – conclude De Luca – bisogna acquisire la consapevolezza di diventare protagonisti del nostro futuro. In questo senso abbiamo individuato il percorso che vogliamo dare a questa città». Questione di genere donne in trincea l La questione femminile resta una delle caratteristiche di questa tornata elettorale. Anche se il tema, per quanto percepito, non riesce a superare alcuni steccati. E divide. A cominciare da come è percepita la questione delle cosiddette «quote rosa», tema che ha trovato su fronti diversi anche i candidati alla carica di sindacop nella città di Potenza. Il tema di genere - e l’idea di una società che si faccia carico delle specificità dei lavori tradizionalmente affidati alle donne, per consentire loro di mettersi in gioco anche nei ruoli di responsabilità pubblica - resta centrale. Il 20 e il 21 Maggio 2014, a Potenza, presso la Sala B del Consiglio regionale, si terrà, organizzato dal «Comitato di scopo Cittadinanza di genere» il terzo appuntamento di “Generando”, percorso formativo verso la scrittura condivisa di una legge sulla Cittadinanza di Genere, che ha lo scopo di determinare nuovi e innovativi processi, utili sia per gli uomini che per le donne. Il terzo appuntamento su «Rappresentanza istituzionale e Citta- dinanza di Genere» sarà così articolato: Martedì 20 Maggio, fra le ore 16 e le ore 19, introduzione di Cinzia Marroccoli, socia fondatrice del Comitato di scopo Cittadinanza di genere. Prima parte dedicata alla formazione “Amministrare a Potenza” tenuta da Lorenza Colicigno, scrittrice e giornalista, e Margherita Perretti, imprenditrice. Mercoledì 21 Maggio, sempre fra le ore 16 e le 19, seconda parte dedicata alla formazione sul tema «Rappresentanza istituzionale e Cittadinanza di genere» tenuta da Simona Lembi, presidente del Consiglio del Comune di Bologna. Il suo lavoro politico va nella direzione dell'accrescimento e della qualificazione della rappresentanza delle donne nella politica e, più in generale, nella vita pubblica. Dopo il diploma al Salvemini, si laurea in Scienze Politiche nell’Ateneo di Bologna e studia anche ad Heidelberg e all'Università di Trier, in Germania. Ha svolto uno stage al Parlamento europeo e conseguito un master sugli studi di genere e le politiche di pari opportunità. L'impegno istituzionale inizia co- DONNE Cinzia Marroccoli me consigliera comunale a Casalecchio di Reno (Bologna) e prosegue come assessora a Cultura e Pari Opportunità in Provincia e a Scuola e Politiche delle Differenze nel Comune di Bologna. Dedica particolare attenzione alle politiche di coesione sociale, rivolte in special modo all'infanzia e all'adolescenza. RASSEGNASTAMPA IV I POTENZA CITTÀ MORTE BIANCA L’INCIDENTE FERROVIARIO Martedì 20 maggio 2014 L’OMICIDIO COLPOSO Nell’incidente del 2008 perse la vita Giuseppe Santoro, un operaio della Sider travolto dal convoglio entrato nell’acciaieria OTTO IMPUTATI Il processo coinvolge le otto persone che secondo la Procura hanno avuto un ruolo nell’incidente dell’8 agosto I consulenti tecnici «Ecco le cause dell’incidente» Aria insufficiente Il convoglio partì con poca aria nel sistema dei freni «Il convoglio partì con un quantitativo di aria insufficiente nella condotta del freno. Una volta giunto sulla rampa in discesa del raccordo, non riuscì ad arrestare la marcia, per cui, privo di controllo, giunse, per effetto di un indebito instradamento del deviatoio del raccordo, nello stabilimento della Siderpotenza, ove collise violentemente con il convoglio che manovrava Santoro». Era questa la prima ipotesi, emersa durante le indagini. Nel tratto tra la stazione centrale di Potenza e la Siderpotenza il «cargo» ha perso tutta l’aria compressa del sistema frenante e quando è arrivato lì non è riuscito a frenare. Lo scambio era già avvenuto e non ci fu modo di fermare il treno impazzito. La tragedia so consumò in pochi minuti. Neanche il tempo di lanciare l’allarme. Il tratto ferroviario che collega la stazione centrale di Potenza con lo stabilimento Siderpotenza è di pochissimi chilometri. Il treno piombò lì all’improvviso. INCIDENTE Il convoglio finito nella Siderpotenza l’8 agosto del 2008 [foto Tony Vece] «Prima ho sentito un boato poi è arrivato il treno impazzito» La tragedia della Siderpotenza rivive in aula. Parlano i testimoni del processo FABIO AMENDOLARA l «Ho sentito un boato, poi è arrivato nella Siderpotenza il treno impazzito». Mario Antonio Gaeta è un operaio della Siderpotenza. È tra i testimoni oculari dell’incidente dell’8 agosto del 2008. Ieri ha raccontato in aula la tragedia. Il manovratore, il dirigente del movimento e i responsabili del settore «Direzione movimento del Settore cargo» di Rete ferroviaria italiana Spa sono accusati di disastro ferroviario e omicidio colposo. Ma sono accusati dai giudici della Procura di Potenza anche di aver «mantenuto la tratta ferroviaria in una costante situazione di pericolo». La vittima è Giuseppe Santoro, operaio della Siderpotenza. I vagoni che entrarono a tutta velocità nello sta- PERSONALE IN MENO «Per quella manovra erano previsti due o tre macchinisti» Ma l’imputato era da solo bilimento siderurgico lo travolsero, uccidendolo. A sei anni dall’incidente la famiglia Santoro attende giustizia. Donato Romaniello, 52 anni, di Avigliano, l’8 agosto del 2008 era il manovratore del convoglio «cargo». Secondo i giudici «ha effettuato le operazioni di manovra del treno merci da solo, contrariamente a quanto stabilito dalla normativa di sicurezza». Giuseppe Calabrese, 59 anni, di Grassano, «sbloccò - secondo la Procura - il binario, consentendo l’inoltro del convoglio». Giuseppe Paglialonga, 51 anni, di Bovino, in provincia di Foggia, Giuseppe Paciello, 38 anni, di Carapello, provincia di Foggia, Emilia Mecca, 63 anni, di Potenza, Vito Mecca, 58 anni, di Avigliano, Antonio Moles, 57 anni, di Calciano, e Michele Pe- luso, 38 anni, di Foggia, si occupavano del movimento di Rfi quella mattina. Domenico Burtaccio era il responsabile gestione merci di Rfi. Con la sua testimonianza il processo è entrato nel vivo. «Non mi occupavo delle manovre», ha spiegato. Ma sapeva che per quel tipo di operazione «servivano almeno due o tre macchinisti». E invece quel giorno Romaniello era da solo alla guida del «cargo». Di solito prendeva istruzioni da Burtaccio, «ma io - ha spiegato il teste - quel giorno ero in ferie». Cosa è accaduto con precisione quella mattina? Chi aprì lo scambio? Chi lasciò il cancello della Siderpotenza aperto? È quello che stanno cercando di accertare i giudici del Tribunale di Potenza. POTENZA «INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO». IL GIUDICE: «NON HANNO COMMESSO IL FATTO» ASSOLTO L’ex sindaco di Tricarico Antonio Melfi vietò ai camion provenienti da Tito di scaricare nella discarica tricaricese Assolti i 4 che vietarono la discarica ai rifiuti di Tito Tra gli imputati c’erano il sindaco di Tricarico Antonio Melfi e il suo vice l Erano accusati di aver vietato ai camion della nettezza urbana provenienti da Tito - che contenevano i rifiuti solidi urbani raccolti nella città di Potenza - di versare l’immondizia nella discarica di Tricarico. L’ex sindaco Antonio Melfi, il suo vice Rocco Dabbraio e due cittadini, Michele Adamo e Pancrazio Ditella (tutti difesi dall’avvocato Romano Russo), sono stati assolti dal giudice del Tribunale di Matera Valerio Sasso «per non aver commesso il fatto». L’accusa: «Interruzione di pubblico servizio». I quattro avevano vietato ai camion di quel giro di rifiuti finito in una successiva inchiesta della Procura di Potenza che ha dimostrato che inquinavano - di scaricare a Tricarico. I rifiuti - ha svelato l’inchiesta - finivano in discarica senza differenziazione: così come venivano raccolti nei cassonetti. Fu addirittura il consiglio comunale di Tricarico a esprimersi per il diniego al conferimento dei rifiuti di Potenza e dintorni nella discarica tricaricese in contrada Foreste. La questione creò pesanti scontri. In particolare, un gruppo di cittadini appartenenti al movimento locale Cristianamen- l . «I freni non erano adeguati, il carico era eccessivo e nessuno controllò che lo scambio di rotaie di viale del Basento fosse chiuso». Due consulenti tecnici incaricati dalla Procura, gli ingegneri Alessando De Paola e Vito Filippetti, hanno lavorato sulla dinamica del disastro ferroviario del 2008 nell’area della Siderpotenza. Ieri mattina hanno ricostruito nell’aula Pagano del palazzo di giustizia di Potenza, davanti ai giudici del collegio penale presieduto da Aldo Gubitosi, ciò che hanno scoperto. Alcuni aspetti verranno trattati dai consulenti tecnici nel corso della prossima udienza quando, forse, verrà proiettato in aula un filmato con la scena dell’incidente e verranno sottoposte ai due ingegneri le foto dei particolari dell’impatto. I due tecnici dovranno deporre sulle cause dell’incidente. È su questo aspetto che si concentrerà lo scontro tra accusa e difesa. Secondo l’accusa gli imputti avrebbero contribuito a «mantenere sotto costante pericolo di disastro ferroviario la tratta ferroviaria Potenza centrale-Sidepotenza». In particolare, secondo l’accusa, avrebbero «omesso, per il periodo luglio-agosto del 2008, ciascuno durante il rispettivo turno di servizio, di custodire nel posto del capo stazione, la chiave dello scambio, facendo sì che il binario e il cancello della Siderpotenza fossero sempre aperti». Addirittura, sostengono i magistrati, la manovra veniva attivata dagli stessi operai della Siderpotenza quando andavano a prelevare il convoglio, «così violando - si legge negli atti dell’accusa la regolamentazione che impone l’ordine secondo il quale il dirigente del movimento deve autorizzare la manova e l’obbligo dello stesso di ritirare a fine manovra le chiavi dello scambio». te riprendiamo a dialogare (Crd) ha fatto in modo che un camion proveniente da Potenza se ne tornasse indietro senza scaricare l’immondizia. A quei cittadini l’amministrazione comunale guidata da Antonio Melfi aveva offerto solidarietà. Non solo. Successivamente fu proprio il sindaco a vietare l’ingresso in discarica dei camion provenienti da Tito. Scattò la denuncia per «interruzione di pubblico servizio». Ma il gestore della discarica, nel frattempo, era sotto processo a Matera con l’accusa di smal- timento illecito di rifiuti (il reato è stato poi dichiarato prescritto). L’avvocato Russo nel corso dell’udienza ha ribadito l’innocenza dei quattro imputati. Il giudice ha accolto la sua tesi e li ha assolti con formula piena. RASSEGNASTAMPA POTENZA CITTÀ I V Martedì 20 maggio 2014 FESTA PATRONALE LE INIZIATIVE PER SAN GERARDO GIOVANNA LAGUARDIA l Che la festa abbia inizio, all’insegna delle tradizioni popolari e dell’inclusione sociale. Particolarmente ricco il programma della diciassettesima edizione dei festeggiamenti organizzati dall’associazione culturale «I Portatori del Santo» in occasione delle celebrazioni in onore di San Gerardo, patrono della città di Potenza. Le iniziative sono state presentate ieri mattina nel corso di una conferenza stampa, dal neo presidente dell’associazione, Gennaro Favale, e dal vice presidente Alessandro Iuzzolino. Il 2014 per i «Portatori» sarà all’insegna delle riconferme, ma anche delle novità. Tra le prime, iniziative ormai «storiche», come la Cantina del portatore ed il folk festival. Tra le seconde il restauro, che si avvia a conclusione, del tempietto che sarà trasportato a spalla dai portatori durante la parata, ad opera dei detenuti della casa circondariale di Potenza. «Desidero ringraziare – ha dichiarato il Presidente Favale nel presentare l’edizione 2014 della manifestazione – innanzitutto i centotrenta volontari che da diciassette anni rendono omaggio al Santo Patrono, lavorando per questo evento con amore e dedizione. Voglio, inoltre, a nome di tutta l'associazione, ringraziare quanti, pur FOLK FESTIVAL Dal 26 al 28 in piazza prefettura Cc Mugglers, Officina Zoè, Fanfara Tirana con Trans Global Underground e Percussonica TEMPIETTO Il restauro del tempietto che sfilerà durante la parata è stato realizzato dai detenuti della casa circondariale di Potenza La festa delle tradizioni e dell’inclusione sociale I Portatori del santo hanno presentato il programma delle iniziative 2014 ground e, a seguire, i Percussonici. Il 27 maggio la giornata sarà dedicata all’inclusione sociale Alla conferenza ha partecipato anche Vittorio Micocci, di Potentialmente Onlus, per rinnovare l'invito a partecipare all'iniziativa «A San Gerardo stai con noi» in cui i volontari di Potentialmente, in collaborazione con i Portatori del Santo, realizzano attività per far vivere la festa anche ai bambini e ai diversamente abili, con un programma dedicato al tema musica folk. L'appuntamento è per il 27 maggio, alle ore 16 in Piazza Mario Pagano. Non mancheranno gli appuntamenti sportivi, il 28 maggio, alle ore 15.00 al Palapergola, con il Torneo di Basket V Memorial Gigi & Eddy e il 30 Maggio, alle ore 15.30 allo Stadio Viviani, con il XII Memorial Claudio Lauria. PORTATORE D’ORO L’INIZIATIVA Il 27 una giornata di inclusione sociale con «A San Gerardo stai con noi» Quest’anno il premio è stato assegnato allo scrittore potentino Gaetano Cappelli non essendo nostri associati, collaborano a titolo completamente gratuito per la migliore riuscita dei tanti eventi che mettiamo in campo». Favale ha anche ringraziato «il Direttore e i ragazzi della Casa Circondariale di Potenza, l'Apofil e il Comitato Scientifico della Storica Parata, dalla cui collaborazione si è concretizzato il restauro del tempietto». A tal proposito Antonella Pellettieri, Presidente del Comitato Scientifico della Storica Parata dei Turchi, ha sottolineato dell'importanza del lavoro filologico che è stato fatto per il recupero della versione originale del Tempietto, grazie all’utilizzo delle foto originali della sua costruzione, che risale al 1967, così come per il carro e la nave. «Si tratta - ha detto Pellettieri - di beni che avendo più di 40 anni possono essere conbiderati storici e dopo la parata sarà il caso di occuparci di una loro certificazione». La festa, che ha avuto come preludio Il «Portatore d’oro» quest’anno è stato assegnato al noto scrittore potentino Gaetano Cappelli: un lucano di successo che - ha ricordato il presidente Favale, con la sua ultima opera ha reso omaggio nei dialetti e nelle ambientazioni, alla «lucanità». Nelle Scale Mobili di Piazza XVIII Agosto, al via da sabato 24 la Mostra delle magliette dei partecipanti ai pranzi degli scorsi anni. Da oggi, inoltre, le vetrine del Centro Storico sono dedicate ai Portatori del Santo, con l'esposizione degli abiti che i Portatori indossano durante la sfilata. Momento clou della manifestazione, prima dellaStorica Parata, sarà, come sempre, il Pranzo del Portatore, che si svolgerà il giorno del 29 in largo Pignatari. Il pranzo costerà 20 euro e sarà vietato ai minori di 18 anni. Per motivi di sicurezza il vino sarà venduto a parte e la manifestazione sarà tenuta sotto controllo da vigilanza privata e pubblica. PORTATORI In alto la conferenza stampa, sotto il tempietto [foto Tony Vece] il progetto «I portatori a scuola», quest’anno suddiviso in tre sezioni, incontri a scuola, visite guidate in centro e laboratori musicali, comincerà il 26 maggio in piazza Prefettura, con La Cantina del portatore e il festival Folk. Scongiurato, grazie ad alcuni accorgimenti tecnici come lo spostamento del palco un po’ più lontano dalla Prefettura (dove nel frattempo si staranno svolgendo le operazioni elettorali), il pericolo di un trasferimento della manifestazione, c’è grande attesa per le esibizioni dei gruppi internazionali e dei vincitori di un contest riservato ai gruppi lucani e delle regioni limitrofe. Il 26 magi esibiranno i Cc Mugglers, gruppo country inglese e, per il contest, i Gatta Mammona e i Rutella; il 27 sarà il turno di Officina Zoe e, per il contest, di Ri Briganti Band e Chiagn’ e Folk. Il 28, infine, si esibiranno la Fanfara di Tirana con i Trans Global Under- POTENZA DENUNCIA DELLA DNA DOPO IL RITROVAMENTO DI UN SETTER POTENZA UNIVERSITÀ BASILICATA Sos randagi: il canile è pieno gli animali restano in strada l Sos randagi a Potenza: il canile è troppo pieno e il Comune non accetta ricoveri, così gli animali abbandonati restano senza un tetto. È la denuncia dell’associazione animalista potentina Dna dopo il ritrovamento, in via Gavioli, di una cagnetta da caccia di razza setter, abbandonata e deperita. Il volonatrio Luca Laranga segnala che, all’arrivo del veterinario reperibile «malgrado la sollecitudine nel predisporre la documentazione per l'immediato ricovero dell'animale (presso il canile E.C.O.), viene messa in luce una problematica che apre l'ennesimo interrogativo riguardante le respon- sabilità materiali e morali dell'amministrazione comunale: un cane che non sia ferito, gravemente malato e/o in pericolo di vita non ha nessun diritto ad essere considerato bisognoso di ricovero, poiché la struttura presso la quale i cani recuperati nel territorio cittadino vengono ricoverati, com'è ben noto, ospita già oltre un centinaio di unità in più rispetto al numero per il quale riceve sovvenzioni». «Alla luce di tale esperienza - conclude il volontario - ci si chiede altresì come agire in relazione a situazioni simili, una delle quali già segnalata in una zona diversa della città quale c/da Malvac- RANDAGI Il cane abbandonato caro, dove alcuni volontari hanno riferito della presenza di un gruppo di cani – ancora una volta da caccia – le cui immagini sono testimoni di condizioni di salute altrettanto precarie». le altre notizie PARATA Gli abiti dei figuranti dal 26 al 28 maggio n Fervono i preparativi per la storica parata dei Turchi. Il Comune di Potenza ha annunciato che i figuranti selezionati per la Storica Parata dei Turchi potranno ritirare gli abiti loro assegnati dal 26 al 28 maggio prossimi a partire dalle ore 10 e per l’intera giornata fino alle 22 presso la Galleria Civica ingresso Largo Duomo. Per poter ritirare il costume i figuranti minorenni dovranno essere accompagnati da un adulto munito di documento di riconoscimento. Quest’ultimo documento verrà richiesto anche a tutti i figuranti maggiorenni per il ritiro degli abiti. CELEBRAZIONI Riapposizione della targa in via Petruccelli n Oggi pomeriggio alle 17 si terrà una breve cerimonia per la ri-apposizione della targa viaria di Via Orazio Petruccelli (discesa che porta da Via Pretoria agli Ascensori di XVII Agosto). La targa era scomparsa duranti gli interventi di ricostruzione post-sima del 1980. Dopo l’ultima commemorazione di Orazio Petruccelli in occasione del settantennale della sua morte a Cefalonia (24 settembre) per iniziativa dell’Istituto del Nastro Azzurro si ottenne l’impegno formale dell’allora sindaco Santarsiero affinchè si ponesse fine alla questione. In occasione del passaggio della Marcia della Fedelissima ancora una volta il Nastro Azzurro ha perorato la causa e questa volta si è giunti finalmente ad una positiva conclusione. POITENZA PROGETTO FORMATIVO PER GLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Ateneo all inclusive i risultati del servizio disabilità dell’Ateneo «Abbelliamo la sala» mostra all’alberghiero Sarà presentato oggi alle ore 9.30 nell'Aula magna del Campus di Macchia Romana, a Potenza, «Unibas All Inclusive: percorsi d'inclusione sociale»,video-racconto realizzato per illustrare le attività e i risultati del Servizio Disabilità, il tutoraggio e le agevolazioni economiche per gli studenti disabili, e i dati dell'ultimo triennio. Sono gli stessi studenti a raccontarsi, e a raccontare le loro esperienze nell'Ateneo e fuori, e il sostegno ricevuto dal Servizio Disabili in questi anni. Saranno anche illustrate le attrezzature che rendono l'Università della Basilicata una delle poche in Italia a possedere software, pc, schermi e strumenti digitali specialistici. l L’arte come strumento di auto realizzazione e anche per... abbellire la propria scuola. Questa la filosofia del progetto «Abbelliamo la sala», portato avanti dall’Istituto alberghiero di Potenza. Domani, nella giornata conclusiva, nella sala ristorante al secondo piano alle ore 10, i ragazzi protagonisti del progetto, hanno invitato i genitori, gli amici, nonché la dirigenza scolastica dell’Istituto per presentare le loro opere d’arte e condividere un momento di festa. Il progetto ha visto coinvolti gli alunni diversabili, con il PEI, seguiti dai loro insegnanti di sostegno. Le attività proposte hanno avuto vari obiettivi tra i quali quello di stimolare la manualità e la creatività volte ad aumentare l’autostima di ciascuno, ma anche a migliorare le attività psicomotorie, le difficoltà spaziali e l’interazione con il gruppo, attraverso il linguaggio non verbale dell’arte. Tutti i ragazzi si sono cimentati nella realizzazione di piatti , portacandele e otto tele, una diversa dall’altra, per soggetto, tecnica e materiale. Gli alunni sono stati incoraggiati a sperimentare varie tecniche ed a manipolare vari materiali. Sono stati utilizzati non solo pennelli e colori, ma anche smalti, rulli, stoffe, carta, spago, corda, sabbia, cannucce, pane, carta da parati, cortecce di alberi, materiali di scarto. RASSEGNASTAMPA VI I POTENZA PROVINCIA Martedì 20 maggio 2014 DOLOMITI LUCANE ALT DA COMMISSIONE DEL PARCO E NORME REGIONALI. MA CICOGNE E FALCHI SONO SEMPRE RIMASTI QUI Bellezza film e visitatori di fama ma ci facciamo male da soli Il blocco del Volo dell’angelo fino al 31 maggio. Delusi turisti e operatori PERCORSO DELLE SETTE PIETRE Sul percorso delle sette pietre, fra Pietrapertosa e Castelmezzano, Fabio Volo e il team di Radio Capital al «pozzo» delle streghe MIMMO SAMMARTINO l Castelmezzano e Pietrapertosa scommettono su quello che hanno: bellezza di natura e paesaggi, salubrità dell’ambiente, accoglienza. E qualcuno ci crede. Ci crede il cinema italiano che, proprio da ieri, ha avviato le riprese del film «La grande seduzione», remake dell’omonima pellicola canadese girata nel 2003, da Jean Francois Pouliot. Il regista Massimo Gaudioso (già sceneggiatore, tra l’altro, di «Benvenuti al Sud») è affiancato da attori di rango e di fama: Fabio Volo, Silvio Orlando, Carlo Buccirosso, Miriam Leone, ex Miss Italia 2008. Approfittando della schiarita di domenica, Fabio Volo s’è messo a correre fra i sentieri delle Dolomiti Lucane mentre il team di Radio Capital si regalava una passeggiata sul «Percorso delle sette pietre», fra i totem scultorei parlanti che raccontano storie. Persino la rinomata cicogna nera ha pensato di festeggiare. Anche quest’anno è tornata e, anche stavolta, ha messo alla luce cinque piccoli. A fronte dell’emozione dei visitatori, immersi nella meraviglia dei silenzi ritrovati, nella maestosità delle suggestioni d’arenaria dalle forme più bizzarre e dalla bellezza «lenta», spiccano le espressioni preoccupate della gente di Castelmezzano e Pietrapertosa. A cominciare dai gestori di attività economiche che ora si ritrovano bloccate. Come l’autorizzazione a tenere aperto il «Volo dell’angelo» (stop fino al 31 maggio) per indicazione del comitato scientifico del Parco regionale di Gallipoli Cognato-Dolomiti Lucane - « in osservazione di leggi regionali», specifica il Parco che ha prescritto il divieto di interferenze sull’attività riproduttiva delle specie protette. Ci si è messo un po’ per arrivare a tale decisione, essendo il «Volo dell’angelo» andato avanti dal 2007. E con cicogne nere e falchi pellegrini che, senza attendere disposizioni e scartoffie dei burosauri di complemento, sono sempre tornati e si sono riprodotti. Sconcertati invece i visitatori venuti da lontano anche da Stati Uniti d’America, Inghilterra e Irlanda - che, dopo aver prenotato il «Volo», si sono dovuti rassegnare alla forzata rinuncia. Con danni gravi per albergatori, gestori di bed and breakfast, ristoratori e annessi. Ma soprattutto della capacità attrattiva e di accoglienza di una regione: come effetto promozione del territorio non è male. A nulla sono valse le proteste delle amministrazioni locali e della società «Volo dell’angelo», il cui presidente, Nicola Valluzzi, ribadisce «la totale compatibilità fra questa iniziativa e gli equilibri naturali e faunistici. Come hanno dimostrato, per sette anni, i fatti». Dalla «Grande seduzione» alla grande delusione. Ma chi ha interesse a depotenziare un’attività che porta benefici in un’area interna lucana? E soprattutto: a chi giova? CASTELMEZZANO UN NUTRITO GRUPPO DI UNGULATI SI È ADDIRITTURA SPINTO FINO AL PRIMO PIANO DI UNA CASA I cinghiali seminano il panico in paese Il presidente del parco di Gallipoli Cognato, Lombardi, chiede l’abbattimento selettivo degli animali ENZA MARTOCCIA l A Castelmezzano si sfiora la tragedia: i cinghiali dalle campagne si spostano fino in paese arrecando ingenti danni a cose, e solo per un caso fortuito, non anche a persone. Quanto accaduto risale al pomeriggio di domenica quando sulla via provinciale del borgo, arteria di passeggio da parte di adulti e bambini, è stato avvistato un gruppetto di cinghiali che si muoveva indisturbato nelle aree verdi che costeggiano la strada. L’episodio ha suscitato la curiosità di molti ed in poco tempo tanti curiosi si sono spinti in strada ad osservare gli ungulati. Verso le 20,30, la famiglia Iosco che possiede un’abitazone disposta su tre livelli all’ingresso del paese, udendo un forte rumore provenire dall’esterno si è allarmata e aprendo il balcone, un gruppo di ragazzi l’avvisava della presenza di questi ungulati. La pro- PAURA La porta abbattuta prietaria dell’immobile, la signora Maria Iosco ha detto: «In quel momento un ragazzo mi ha detto che i cinghiali stavano facendo danni. Io e mio marito abbiamo guardato intorno casa ma non vedendo nulla non abbiamo dato peso pù di tanto alla cosa». Intanto il figlio della signora Maria, Rocco Iosco, che abita al piano intermedio dell’edificio insieme alla famiglia sin dal primo pomeriggio si era recato nel capoluogo per partecipare ad una cerimonia , quindi era ignaro di tutto. La sorpresa, o meglio dire, il duro colpo lo hanno ricevuto al rientro quando la moglie, Antonietta Lombardi con il figlioletto di 6 anni salendo su per le scale esterne che conducono all’ingresso dell’abitazione, ha trovato il vetro dell’androne distrutto. Il primo pensiero è andato ai ladri ma nell’immediato hanno escluso questa possibilità perchè la porta-vetrata del porticato era aperta e il portoncino blindato non aveva segni di effrazione. «Forse gli ungulati si aspettavano un invito a cena – commenta ancora scossa la signora Lombardi ma trovando la porta chiusa hanno pensato bene di buttarla giù a colpi di muso e zampate. E’ stata una vera fortuna non essere a casa in quel momento perchè solitamente tutte le sere nel porticato, mio figlio gioca a biliardino con gli amichetti per cui non oso immaginare cosa sarebbe successo se domenica non saremmo partiti». A testimoniare l’accaduto non solo le palesi impronte dei cinghiali rinvenute, alle prime luci dell’alba, sui gradini della scalinata in pietra, unica via d’accesso all’abitazione ma le testimonianze dei passanti. Il presidente del Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, Rocco Lombardi, che gà da tempo chiede alla Regione di prendere provvedimenti urgenti per i danni causati dagli ungulati, oggi estende l’invito anche al prefetto di Potenza e Matera chiedendo un’ordinanza urgente per l’abbattimento selettivo dei cinghiali divenuti una vera minaccia non solo per le colture ma per l’incolumità dell’uomo. MELFI IL TECNICO SALENTINO SARÀ OGGI IN VISITA ALLA SATA. REGALO DELLA CASA TORINESE AI LAVORATORI DELLO STABILIMENTO LUCANO Conte, dopo il terzo scudetto adesso parla agli operai Fiat FRANCESCO RUSSO l MELFI. Almeno per qualche ora la Sata di San Nicola di Melfi si tingerà di bianconero: lo stabilimento lucano della Fiat, infatti, avrà oggi un ospite d’eccezione. In giornata è prevista la visita del tecnico della Juventus Antonio Conte, che dopo tre scudetti di fila ed un record storico da 102 punti in classifica dedicherà un pò del suo tempo ai dipendenti della fabbrica melfitana. Un grande regalo da parte della casa torinese agli operai della fabbrica lucana, che alcune settimane fa avevano già avuto un incontro con un componente del team della Ferrari. Con le tute blu, Conte parlerà di gruppo e di lavoro di squadra - concetti essenziali per raggiungere traguardi e obiettivi - partendo proprio dalla sua esperienza ricca di successi sia come calciatore che come allenatore. Tra gli operai della Fiat e dell’indotto, nel frattempo, cre- scono la curiosità e l’attesa per l’arrivo del trainer leccese. C’è grande interesse sia fra i tantissimi juventini lucani, ma anche fra gli altrettanto numerosi detrattori della Vecchia signora, che riconoscono comunque il valore di un allenatore fra i più vincenti del panorama sportivo nazionale. Antonio Conte arriverà a Melfi nella tarda mattinata di oggi, ed intorno alle 14, nello show-room della Sata incontrerà dirigenti aziendali e lavoratori per parlare di «team». Inizialmente l’azienda aveva pensato ad un incontro aperto al pubblico. Ma per questioni logistiche, considerato l’interesse che certamente susciterà la tappa di Conte a Melfi, si è preferito restringere l’appuntamento ai dipendenti. «L’allenatore Conte - ci spiegano dalla Fi- smic - è un personaggio vincente, che verrà a Melfi per parlare di «team» e dell’importanza del gruppo per raggiungere gli obiettivi. Il tecnico della Juve parlerà ai lavoratori della Fiat in un momento importantissimo, a ridosso del lancio di nuovi modelli, e saprà portare entusiasmo nel raccontare che i successi possono essere ottenuti non solo con una squadra di calcio ma in qualsiasi lavoro, e che con abnegazione e sacrificio è possibile centrare gli obiettivi comuni». Il tecnico di una squadra vincente, insomma, cercherà di dare il suo contributo, a livello di motivazioni, ad una platea di lavoratori che si appresta a vincere la sfida nell’automotive, un settore in cui certo non manca la concorrenza. le altre notizie «POTENZA PARTECIPA» Gara di solidarietà per Alì in ospedale n Alì è un venditore ambulante da anni residente a Potenza. Sposato e padre di 5 figli, oggi ha bisogno di aiuto. Da giorni Alì è ricoverato al San Carlo per seri motivi di salute. Ai soci di «Potenza Partecipa», agli abitanti di Potenza, il Circolo chiede gara di solidarietà. Ogni forma di contributo è ben accetto, per far fronte ad una situazione che potrebbe diventare disperata. STRATEGIA VINCENTE Il trainer juventino parlerà dell’importanza del gruppo per centrare gli obiettivi LEGAMBIENTE Un’aula di informatica nelle carceri lucane GRINTA E BACI Antonio Conte arriverà a Melfi nella tarda mattinata di oggi, ed intorno alle 14, nello show-room della Sata incontrerà dirigenti aziendali e lavoratori per parlare di «team» n Si tiene oggi a Potenza, Campus di Macchia Romana la raccolta speciale di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) e personal computer. L’iniziativa di Legambiente Basilicata in collaborazione con l’Università degli studi. I PC raccolti verranno ricondizionati dagli studenti dell’Ipsia Giorgi di Potenza e utilizzati per l’allestimento di aule informatiche negli istituti penitenziari lucani. RASSEGNASTAMPA VIII I POTENZA PROVINCIA Martedì 20 maggio 2014 LAGONEGRO LA VITTIMA: ANTONIO DE LUCA, 39 ANNI, ABRUZZESE, DIPENDENTE DI UNA DITTA IN SUBAPPALTO Operaio muore schiacciato in una galleria della A3 È il terzo incidente sul lavoro nel giro di un mese e mezzo INCIDENTE Terzo caso in un mese e mezzo SEQUESTRO L’area è stata sequestrata l Un operaio di 39 anni, Antonio De Luca, è morto nel pomeriggio di ieri in un incidente sul lavoro avvenuto nella galleria «Serra Rotonda», nella parte di tunnel in direzione sud dell’autostrada A3 Salerno-Reggio calabria. De Luca - secondo quanto reso noto dall’Anas - è stato travolto «da una parte dell’armatura metallica già montata per il getto del rivestimento definitivo della galleria». Il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, si è detto «addolorato» per la morte dell’operaio e ha espresso le condoglianze alla sua famiglia. Ciucci, inoltre, ha «immediatamente nominato una commissione d’in- chiesta interna per verificare la dinamica e la responsabilità dell’incidente». Sul posto sono giunti i Vigili del fuoco e personale del 118 di Basilicata: è già stata aperta un’inchiesta giudiziaria sull’incidente. E l’area è stata sequestrata dalla Procura di Lagonegro. Sullo stesso tratto di autostrada si sono registrati di recente, in altri due incidenti sul lavoro, un morto e un ferito. Le segreterie regionali di Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil hanno proclamato lo sciopero per l’intera giornata di domani nel cantiere del tratto lucano della Salerno-Reggio. «Salgono così a tre gli infortuni gravi sul tratto lucano della A3 in circa un L’Anas ha aperto un’inchiesta Duri Cgil, Cisl e Uil: «Bisogna POTENZA LAVORO Anche la Procura, che ha già fermare questa strage» La Femca Cisl su Al disposto il sequestro dell’area Sel: «I sindacati tornino a «L’azienda convochi in cui è avvenuto l’incidente parlare la lingua dei lavoratori» i sindacati mese e mezzo, si legge nella nota, due dei anche nazionali, e la magistrature inqui- o sarà agitazione» quali mortali». Il cantiere in questione è quello della Grandi Lavori Fincosit dove il 7 maggio scorso si è verificato un altro infortunio. Il luogo è poco distante dalla galleria Renazza dove il 30 marzo scorso perse la vita un altro lavoratore.nti sul lavoro, un morto e un ferito. Cgil, Cisl e Uil di Basilicata in una nota congiunta hanno sostenuto: «Bisogna fermare questa strage silenziosa, che si sta consumando sulla grande incompiuta Salerno-Reggio Calabria. Di fronte a queste tragedie annunciate occorre tolleranza zero ed è per questo che è necessario attivare i livelli istituzionali, rente, affinché siano accertate tutte le responsabilità». Francesco Cirigliano (responsabile Sel Lagonegrese) ha commentato: «Il problema è legato alle ditte in subappalto che spesso lavorano a cottimo, produzioni esasperate e fretta. Bisogna mantenere gli standard di sicurezza. Altro problema è legato ai sindacati: parlano troppo la lingua del padrone e poco quella del lavoratore. Vengono ancora privilegiati i capibastone della politica locale che spingono per piazzare qualche lavoratore. Terzo problema è legato alla deregolamentazione del lavoro e delle sue tutele». [pi. per.] GALLICCHIO NEI PROGRAMMI ANCHE AGRICOLTURA E SERVIZI Per la poltrona di sindaco sfida a tre, tra progetti viari ambiente e spazio ai giovani PIERO MIOLLA l Una sfida a tre: a Gallicchio, paesino con quasi 900 abitanti, oltre al sindaco uscente, Pasquale Sinisgalli che corre con la civica «Pace e Libertà», competono anche Antonio Salerno, con l’atra civica «Dignità Lavoro e Libertà – la terra che vorrei», e Rocco Sinisgalli, con «La terza Lista - Insieme per Gallicchio». Il sindaco uscente punta su «trasparenza, impegno, responsabilità, spirito di servizio, ascolto e dialogo. Tra gli interventi prioritari bisognerà lavorare nel campo del lavoro, delle politiche sociali, cultura, agricoltura, pa- trimonio, edilizia, viabilità e verde pubblico». Nel settore viabilità, Pasquale Sinisgalli intende agire per «completare il collegamento del centro abitato con la Val d’Agri e con la Valle del Sauro, oltre ad interventi di mitigazione del rischio idrogeologico del centro urbano». Infine, vanno completati progetti già in essere come «il borgo-albergo che dovrà essere inserito nel circuito turistico regionale per dare sviluppo ed occupazione alla nostra comunità». Salerno, assessore in carica alle Politiche Sociali, vuole «migliorare l’organizzazione della struttura comunale con la creazione di uno sportello infor- I CANDIDATI Il primo cittadino uscente Pasquale Sinisgalli, Antonio Salerno e Rocco Sinisgalli mativo, la realizzazione di aree wi-fi», ma anche potenziare «infrastrutture ed opere pubbliche con l’adeguamento dell’impianto di illuminazione pubblica del’abitato, le reti stradali di collegamento extraurbano, la fondovalle dell’Agri e del Sauro, la viabilità rurale». Inoltre, vanno completati i lavori del borgo antico del Carmine, del palazzo Baronale». Capitolo ambiente: «Potenziare la raccolta differenziata, i servizi e l’assistenza ad anziani, minori e disabili. Pieno sostegno alle imprese ed al turismo mediante l’implementazione del portale istituzionale municipale ed incentivi per associazioni locali che promuovono il turismo, l’artigianato locale ed i prodotti tipici del territorio». Rocco Sinisgalli, infine, ha scelto di candidarsi «perché non ne potevo ELEZIONI COMUNALI Sopra da sinistra: il sindaco uscente Pasquale Sinisgalli, Rocco Sinisgalli e (sotto) Antonio Salerno . più di essere soggetto passivo, di lamentarmi e non fare nulla. Voglio migliorare il posto in cui vivo e dare una risposta di cambiamento, innovazione, coinvolgimento, per dare speranza e futuro alla nostra comunità. C’è bisogno di un clima più sereno e costruttivo: bisogna fare largo a partecipazione e creatività dei giovani, servono competenze e conoscenze nuove». Rocco Sinisgalli punta soprattutto sul «Progetto Agorà Gallicchio: uno spazio fisico e mentale dove si produca un mutamento individuale e collettivo attraverso la costruzione sociale di rapporti tra generazioni e, più in generale, tra soggetti ed istituzioni». Acquedotto lucano ancora nell’occhio del ciclone. La Femca Cisl non ci sta e lancia l’aut- aut . «In sintesi - dice l’organismo sindacale l’azienda convochi i sindacati sul piano di riorganizzazione o proclameremo lo stato di agitazione». Dall'assemblea dei lavoratori di Acquedotto Lucano, promossa nei giorni scorsi dalla Femca Cisl, è arrivato un segnale forte e chiaro: come detto «sul piano di riorganizzazione l'azienda deve convocare i sindacati altrimenti sarà proclamato lo stato di agitazione». L'aut aut è messo nero su bianco sul verbale approvato all'unanimità dall'assemblea dei lavoratori che ha dato un mandato forte al segretario generale Francesco Carella. «Il presidente di Al, Rosa Gentile, ci ha comunicato che non ci sono soldi per il piano di riorganizzazione e che tutto dipenderebbe dalle risorse che metterà a disposizione la Regione, ma secondo noi – precisa Carella – è proprio procedendo con la riorganizzazione che si darebbe nuova linfa ai lavoratori e soprattutto si metterebbe fine a un'attesa che dura da troppi anni. A questo punto si tratta di capire se il management di Al è nelle condizioni di presentare un nuovo piano industriale di medio-lungo termine per dare una solida prospettiva all'azienda e a chi vi lavora». Per il segretario della Femca «occorre scindere il problema politico e dalle problematiche che riguardano la dignità dei lavoratori, dando il giusto riconoscimento alle competenze e alla professionalità degli stessi. I lavoratori sono pronti a fare la loro parte». LAGONEGRO NELLA QUARTA TAPPA DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE PITTELLA Tour «Sbilanciamoci» i ragazzi hanno chiesto l’ospedale unico VAGLIO IERI POMERIGGIO DISAGI E RITARDI SULLA LINEA POTENZA-METAPONTO Circolazione dei treni rallentata a causa di una frana l Temi di forte attualità come il lavoro, l’occupazione e la realizzazione dell’Ospedale unico di Lagonegro sono stati al centro degli incontri che il presidente della Regione ha tenuto nella quarta tappa di «Sbilanciamoci», il tour ha toccato il territorio di Lagonegro. Si è iniziato con un confronto con gli alunni dell’istituto tecnico D’Alessandro nell’intento di stabilire un dialogo e scambiare idee su ansie e prospettive, innovazione e nuovi linguaggi. «Sbilanciamoci» intende favorire con il territorio la conoscenza delle singole voci di bilancio e delle modalità di utilizzo delle varie azioni che vengono messe in campo con le risorse regionali, recependo suggerimenti proprio dai diretti interessati. Numerose le domande degli alunni, che si sono soffermati anche sulla necessità di realizzare l’ospedale unico di Lagonegro come occasione per sviluppare le poten- l VAGLIO DI BASILICATA. A causa di uno smottamento avvenuto nella giornata di ieri fra Potenza e Vaglio di Basilicata su un terreno privato, la circolazione dei treni sulla linea Potenza-Metaponto delle Ferrovie dello Stato ha subito dei rallentamenti. I rallentamenti dei convogli si sono verificati come ha fatto sapere Ferrovie dello Stato - dalle ore 14 alle 15,45. Lo smottamento si è verificato a causa delle abbondanti piogge che sono cadute in questi giorni in Basilicata. Ferrovie dello Stato ha spiegato, con il suop ufficio comunicazione, che i tecnici hanno lavorato per «liberare i binari dal fango e dai detriti» e che la loro opera proseguirà «anche nelle prossime ore». IL PAESE Una veduta di Lagonegro zialità dell’area. Indirizzate al presidente della Regione anche domande sulla possibilità di realizzare un film in Basilicata. Il settore dell’audiovisivo rappresenta un settore a forte potenzialità e le azioni che la Film Commission sta mettendo in campo servono proprio a favorire l’ingresso di molti giovani talenti lucani nel settore. FERROVIE DELLO STATO Ieri disagi in Basilicata Fino al momento in cui scriviamo sono stati due i treni che hanno subito conseguenze: l’Intercity Taranto-Roma, che ha registrato un ritardo di 35 minuti, e il treno regionale Potenza-Taranto delle ore 14.29, che come ha fatto sapere Rfi è stato «cancellato e sostituito con bus». RASSEGNASTAMPA MATERA CITTÀ I IX Martedì 20 maggio 2014 INCENDIO E PANICO LA GENTE È SCESA PER STRADA PASQUALE DORIA l Incendio nella notte al rione Serra Venerdì. Due mezzi, un’autombulanza e un camper, sono stati ridotti quasi in cenere dalla fiamme divampate poco prima della 4. L’intensità del calore sprigionato ha danneggiato anche un’auto «Renault Magane» parcheggiata a piedi dei caseggiati di cinque piani, quelli prossimi al Campo Scuola. Anche le abitazioni, soprattutto quelle del primo piano, presentano i segni del fuoco. Soprattutto alcune porzioni di muratura e serrande annerite lasciano intuire il comprensibile panico che l’episodio ha suscitato tra i residenti. Nel cuore della notte, hanno abbandonato in fretta le loro case. Si sono precipitati in strada perchè, a parte il bagliore delle lingue di fuoco protese minacciosamente verso i loro appartamenti, non si riusciva a comprendere cosa stava realmente accadendo. Del resto, l’aria squarciata dalle sirene dei primi soccorsi hanno reso ancora più inquietante momenti che in via Rossini difficilmente riusciranno a dimenticare. È stato l’antifurto a svegliare tutti. Compresi i proprietari dell’autombulanza che opera per conto dell’Avos, tra cui la sua presidentessa, Maria Lucia Ambrosecchia. Avos è una sigla che significa Associazione sanitaria volontari ospedalieri. Una realtà del terzo settore che riunisce intorno alle sue attività so- DI COLPO TUTTI GIÙ DAL LETTO L’antifurto di un mezzo dell’Avos ha dato l’allarme a mezzo rione e in particolare ai residenti di via Rossini LO SCENARIO APPARE DOLOSO Non sembra molto credibile l’ipotesi di un episodio di autocombustione che si scatena nel cuore della notte Fiamme a Serra Venerdì una lunga notte di paura Distrutti un’ambulanza e un camper, danni anche alle case prattutto operatori ed ex dipendenti del pianetà sanità. Operativa già da qualche tempo sul territorio materano, si sarebbe specializzata nell’assistenza aglia anziani, soprattutto quelli che devono raggiungere le strutture ospedaliere e per le loro condizioni hanno bisogno di mezzi attrezzati, omologati e in grado di consentire loro di spostarsi da casa in tutta sicurezza. Un servizio, da quanto è dato sapere, che ha impegnato l’Avos in modo particolare con gli ospiti della Casa di riposo Brancaccio. Sempre dalle notizie apprese, per svolgere il trasporto degli infermi, in questo caso, il compenso era simbolico, 25 euro al giorno. VIA ROSSINI Le immagini desolate dei mezzi distrutti [foto Genovese] CONTESA ELETTORALE IL MOVIMENTO 5 STELLE SAREBBE STATO DIROTTATO IN UN ALTRO LUOGO STRADE LA DENUNCIA DI CONFESERCENTI «Scippati della piazza» I grillini attaccano il Pd E la viabilità di servizio della ss.99? «Colpa di un equivoco», dice Muscaridola DONATO MASTRANGELO l Il banchetto dove lo metto? Ci pensa la polemica innescata dal Movimento 5 Stelle, che sostiene di essere stato scippato domenica scorsa di uno spazio pubblico dal Partito Democratico, ad infervorare la campagna elettorale ad una settimana esatta dal voto per il rinnovo del Parlamento Europeo. Oggetto della contesa piazza Vittorio Veneto al punto da indurre gli attivisti “grillini” a parlare di “banchetti raccomandati e banchetti temuti”. Uno sfogo affidato ad un comunicato stampa. “L’arroganza di chi amministra questa città si legge nella nota - non ha confini, non perdono occasione per voler ribadire chi comanda, chi ha le mani sulla città”. Il Movimento 5 Stelle aveva inoltrato, oltre un mese fa richiesta al Comune per occupazione di suolo pubblico, per il consueto banchetto domenicale in piazza Vittorio Veneto. «Qualche giorno fa - sostengono i grillini - veniamo contattati da un impiegato dell’Ufficio elettorale del Comune che ci chiede la cortesia di spostare il banchetto in piazzetta Pascoli perché in piazza Vittorio Veneto c’era il mercatino. Abbiamo chiesto se potessimo metterci ai margini della piazza, la risposta è stata negativa in quanto c’era il palco delle elezioni vicino al quale non poteva stare evidentemente alcun banchetto politico. Acconsentiamo e ci adattiamo alle disposizioni del Comune, scegliendo di allestire il nostro banchetto in piazza Pascoli. La sorpresa è stata tanta quando domenica mattina abbiamo notato il banchetto allestito dal Pd in piazza Vittorio Veneto proprio vicino il palco elettorale. Perché le stesse regole che ci hanno imposto non valgono anche per il Pd, perché loro hanno potuto allestire il banchetto accanto al palco e noi abbiamo dovuto cambiare piazza? Perché? La risposta noi ce l’abbiamo, hanno ragione “si sono presi la piazza” e se la sono ripresa nell’unico modo ormai a loro possibile, ovvero con la forza, la prepotenza e l’arroganza tipiche di questi politicanti, di questa politica che noi intendiamo combattere con le regole, con la partecipazione e la trasparenza». Il consigliere regionale Giovanni Perrino, stigmatizza l’episodio. «Ricorrere ad un espediente Ad ogni modo, sull’episodio stanno indagando i militari dell’Arma allertati e giunti sul posto con una pattuglia del Nucleo Radiomobile. A loro il compito di effettuare i primi rilievi di rito e le indagini già in corso a trecentossessantagradi per individuare i piromani. Del resto, il quadro indiziario, per quanto superficiale, non induce a ritenere che possa trattarsi di un episodio di autocombustione. Da questo punto di vista, a dare man forte ai carabinieri ci sono anche i Vigili del fuoco del Comando provinciale. Hanno prima di tutto spento le fiamme, che erano davvero alte quando sono giunti sul posto. Anche loro hanno effettuato una ricognizione del luogo e, con ogni probabilità, avranno potuto constatare se è stato utilizzato o meno liquido infiammabile. Sullo sfondo della vicenda rimane palpabile l’inquietudine che, ancora ieri mattina, albergava negli animi scossi dei residenti di una zona tutto sommato tranquilla, non certo avvezza ai riflettori di una notorietà indesiderata, o per essere stata altre volte al centro di chissà quali altri episodi di cronaca nera. Quanto All’Avos, i volontari non si sono persi d’animo. Si è appreso che le loro attività di assistenza sono andate comunque avanti anche ieri. Per superare l’emergenza hanno chiesto il supporto logistico ad un’altra associazione che opere sullo stesso fronte. come quello del Pd – afferma – per dirottare il M5S in una zona meno frequentata come quella di piazzetta Pascoli per appropriarsi di piazza Vittorio Veneto, non è il massimo della democrazia. È un un atto di arroganza e scorrettezza politica». Respinge la tesi del complotto il segretario cittadino del Pd, Cosimo Muscaridola. «Tutto – afferma – è nato da un equivoco. Infatti la richiesta da me avanzata per il banchetto elettorale del Pd per la giornata di domenica, era stata fatta per piazza Vittorio Veneto, ignaro, invece, che lo spazio in questione non fosse stato accordato dal Comune che invece aveva indicato per il nostro partito una zona in via del Corso vicino le Poste. A dimostrazione della mia assoluta buona fede, così come di quella degli altri iscritti del Pd, va evidenziato – prosegue Muscaridola – che in piazza Vittorio Veneto siamo stati all’incirca mezz’ora. Appena riscontrato, a seguito ad una richiesta formulataci dai Carabinieri che espletavano servizi di vigilanza, che avevamo occupato per errore uno spazio che non ci spettava, ho immediatamente dato disposizioni di rimuovere il gazebo». ELEZIONI E POLEMICHE Nella foto dalla pagina Facebook del M5S il gazebo del Pd allestito domenica in piazza Vittorio Veneto l «I lavori di ammodernamento della statale 99 risultano ad oggi non ancora completati». Così la Confcommercio, dopo la recente presa di posizione di numerose imprese dislocate nella zona. «Nonostante l’apertura al traffico della strada a 4 corsie ed il collaudo avvenuto nel corso del 2012 – fa presente l’associazione dei commercianti– non è stata ancora realizzata la viabilità complanare, prevista dal progetto esecutivo redatto dal Comune. La realizzazione si rende necessaria per migliorare l’accesso a tutte le attività commerciali situate lungo il tratto di strada interessato. Nonostante l’emanazione della delibera del Consiglio regionale n.233 del 23 dicembre 2011 con cui la Regione si è impegnata a recuperare le risorse economiche per contribuire, unitamente alla disponibilità già dichiarata dall’Anas, a creare un unico appalto per l’esecuzione dei lavori, alla data attuale, le risorse non risultano ancora disponibili. La viabilità di servizio, oltre a limitare fortemente la visibilità delle attività commerciali, non consente un comodo accesso diminuendo notevolmente le visite dei clienti e, di conseguenza, riducendo il fatturato delle imprese interessate. Se non si interviene celermente si rischia di alimentare la chiusura delle attività commerciali». RASSEGNASTAMPA X I MATERA CITTÀ E PROVINCIA ETERNIT KILLER LE NUOVE SOLLECITAZIONI Martedì 20 maggio 2014 SARÀ LA VOLTA BUONA? Si riprova con il progetto che andrebbe incontro a quei cittadini che devono effettuare la bonifica Coperture in amianto costosa la rimozione Le associazioni chiedono alla Regione una legge ad hoc l Nella precedente legislatura del Consiglio regionale di Basilicata era stata presentata una proposta di legge per assegnare un contributo utile alla rimozione dell'amianto dagli edifici privati cittadini. La proposta, avanzata dal consigliere Giannino Romaniello, era stata in precedenza (in un’audizione davanti alla terza commissione consiliare regionale) auspicata dalle associazioni Dircit e La Rete di Matera. Il piano, che teneva conto tanto della diffusa presenza sul territorio materano (e comunque regionale) di manufatti in eternit quanto degli elevatissimi costi che l'operazione di eliminazione comporta, non fu però approvata. Il «no» fu motivato a causa dello scioglimento anticipato del Consiglio regionale, anche se, forse, la bocciatura andava imputata alla indisponibilità della Giunta. Ora le associazioni materane tornano alla carica, sperando che il nuovo Consiglio regionale si faccia carico della proposta e di una sua positiva accoglienza. A luglio scorso, le associazioni espressero non poche perplessità sulle disposizioni impartite dall’ordinanza comunale del 17 giugno 2011, con la quale si ingiungeva all’Ater e ad altri 84 cittadini, proprietari di immobili di civile abitazione, costruiti negli anni ’50 con intervento di edilizia popolare e dislocati nelle vicinanze della scuola materna di via Bramante, la rimozione dai tetti degli ondulati in eternit, che, dato il loro cattivo stato di conservazione, rappresentano un grave pericolo per la salute pubblica. Le riserve erano motivate, oltre che per la ristrettezza dei tempi imposti per l’esecutività del provvedimento, anche e soprattutto per l’intento di caricare esclusi- vamente gli oneri di una complessa e costosa operazione di rimozione e trattamento del materiale di amianto sulle famiglie, molte delle quali peraltro alle prese con difficoltà economiche. Le associazioni ritenevano, peraltro, che una diversa considerazione andrebbe fatta per gli edifici di proprietà dell’Ater, Agenzia che avrebbe dovuto, da tempo, assumere i provvedimenti di bonifica per riqualificare gli edifici di proprietà pubblica a tutela dell’incolumità dei residenti. E l’Ater, in effetti, ribadì ad alcuni esponenti delle associazioni, la disponibilità a farsi carico, sia pure in parte, degli oneri della rimozione dell’amianto, data la limitatezza delle disponibilità finanziarie, invocando un intervento più consistente da parte della Regione per una estesa e risolutiva azione di bonifica del pericoloso materiale, che rappresenta una persistente minaccia per la salute pubblica. «Solo la Regione dispone degli strumenti legislativi e finanziari per affrontare definitivamente il problema amianto - dice Franco Casertano, de “La Rete” delle associazioni - e chiediamo ancora una volta che, oltre all’emanazione di un provvedimento di sostegno economico per gli oneri necessari a carico delle famiglie investite dall’ordinanza sindacale, la stessa Regione provveda all’approvazione di un piano organico per la bonifica dell’amianto in conformità a quanto previsto dall’art. 10 legge 257/92». Si evidenzia, ancora una volta, «che è necessario effettuare un censimento capillare per ogni centro abitato e rurale al fine di rendere possibile alla Regione Basilicata una mappatura completa che permetta di monitorare, programmare e sviluppare un piano di bonifica e smaltimento organico dell'amianto così come previsto dalle leggi vigenti e, quindi, essere in grado di abbattere i costi a carico dei cittadini». [e.s.] RISCHI IN CITTÀ A Matera interi rioni sono alle prese con l’amianto DIBATTITO DIECI RELATORI CONDIVIDERANNO LE LORO IDEE INCIDENTE MORTALE Il luogo preciso in cui si è ribaltato il trattore [foto Disabato] . INFORTUNI SUL LAVORO LA CIA: «L’AGRICOLTURA SI CONFERMA SETTORE AD ALTO RISCHIO» Ribaltamento del trattore è il terzo in soli due mesi l È ancora forte l’emozione suscitata dall’incidente mortale avvenuto domenica sera nelle campagne di Montescaglioso. Ha perso la vita - come riportato nell’edizione di ieri della Gazzetta - Antonio Bubbico, 50 anni, autotrasportatore del posto. Stava lavorando in un terreno di sua proprietà su un trattore che si è ribaltato. Il pubblico ministero Alessandra Susca, ha disposto l’incarico per l’autopsia, nonostante appaia abbastanza chiara la dinamica dell’incidente, accidentale. Il mezzo agricolo si sarebbe ribaltato dopo essere scivolato da un terrapieno, schiacciando il suo guidatore. Hanno lanciato l’allarme i parenti, che non hanno visto rientrare il loro congiunto. L’allarme lo lancia, all’indomani dell’accaduto, anche la Cia, Confederazione italiana agricoltori. «L’ennesimo incidente mortale, questa volta nelle campagne di Montescaglioso – evidenzia un comunicato – e ancora una volta causato dal ribaltamento di un mezzo agricolo, come gli ultimi due nel giro di un paio di mesi in provincia di Potenza, conferma come l’agricoltura sia un settore ad alto rischio.Nel 2012 secondo i dati Inail gli infortuni in agricoltura hanno rappresentato circa il 18 per cento di tutti i casi registrati in regione dove l’impiego di mano d’opera rappresenta poco più del 8 per cento del totale dei lavoratori; inoltre delle 13 morti bianche avvenute nel 2012 sul territorio regionale 3 sono state in agricoltura, tutte connesse all’uso di macchine agricole su terreni impervi, schiacciamento da trattore». Ad ogni modo, va avanti la nota della Cia, «risulta incoraggiante il lavoro svolto in un’ottica prevenzionale in quanto, nel lungo periodo, l’andamento infortunistico ha subito una significativa flessione passando dai 1.152 casi del 2008 ai 768 infortuni del 2012 ( -10,49% rispetto all’anno 2011 quando i casi registrati sono stati 858). Sono dati desunti dal programma “Agriprev”, unico progetto di ricerca sulla prevenzione dei rischi nei luoghi di lavoro per il settore agricolo selezionato dal ministero del Lavoro e delle Po- IN FLAGRANZA I CARABINIERI DI GRASSANO E TRICARICO TRA BARI E SANTERAMO Tradizione e innovazione Arrestati per il furto di rame a confronto nella Casa Cava dalla linea aerea Telecom con l’iniziativa «Tedx» Ai domiciliari due gravinesi in attesa del processo l Mondo antico e prospettive future a confronto a Matera con il “TEDx”. Non è un caso, dunque, che sia stata scelta la Casa Cava per per ospitare la manifstazione Technology Entertainment e Design in pratica Ted, dove la “x” sta a significare che si tratta di una iniziativa indipendente con un formato statunitense ma con ambizioni europee. Dalle 15 di oggi, si svolgerà in città la prima edizione della Conferenza Internazionale dedicata alla Cultura dell’Innovazione che ha trovato, per la sua organizzazione, quale tramite e curatrice la giornalista materana Mariapia Ebreo. Dieci oratori di eccezioni si alterneranno per un confronto di idee, esperienze, visioni e intuizioni che condivideranno con il pubblico. Si tratta di Barbara Serra, Federico Vali- centi, Dale Herigstag, Giampiero Gramaglia, Federico Ferrandina, Nicoletta Iacobacci, Angelo Inglese, Alex Giordano. Tradizione e innovazione, dunque, saranno al centro del dibattito che non a caso è stato voluto dalla organizzatrice nella sua città dove sembrano coesistere in modo armonico passato e futuro della storia dell’Umanità. Basti pensare solo che Matera è stata riconosciuta la terza città più antica del mondo considerando che è sempre stata abitata fin dal Neolitico, inoltre i suoi rioni Sassi sono Patrimonio dell’Unesco (dal 1993) e ora è tra le candidate al titolo di Capitale europea della Cultura nel 2019. In questo contesto opera, ad esempio, il Centro spaziale che con le sue ricerche e attività è decisamente proiettato nel futuro. [e.f.] l Due gravinesi, un 66enne ed un 34enne, arrestati in flagranza di reato dai carabinieri della Stazione di Grassano e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tricarico con l’accusa di furto pluriaggravato in concorso per il furto di cavi di rame asportati dalla linea aerea della Telecom nel comune di Santeramo in Colle. Nell’operazione è stato impiegato anche un velivolo del 6° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Bari. Il più giovane dei due era stato sorpreso a Bari, in un’azienda di riciclaggio, mentre stava per vendere 270 kg. di cavi in rame, del valore di circa 1.000 euro, occultati all’interno di un’auto, una Volkswagen Golf, posta sotto sequestro, di proprietà del complice, il quale contestualmente è stato fermato a Gravina. Immediati accertamenti hanno preventivamente reso possibile stabilire che i due gravinesi avevano asportato poco prima il materiale dalla linea aerea della Telecom lungo la strada provinciale 160, nel comune di Santeramo, dove i militari stavano eseguendo controlli, duranti i quali hanno notato la Golf aggirarsi in modo sospetto nelle campagne circostanti e hanno iniziato a seguirla. Nel corso dell’operazione, sono state effettuate perquisizioni nelle rispettive abitazioni degli arrestati. Nelle pertinenze di una di esse sono stati rinvenuti 68 apparecchi meccanici ed agricoli, di varia tipologia, di presunta provenienza illecita, sottoposti a sequestro, unitamente ad una Vespa 50, con il numero di telaio parzialmente alterato, per un valore complessivo di circa 10 mila euro. Il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Bari, che coordina le indagini, ha ordinato la traduzione degli arrestati nelle loro abitazioni, poiché assoggettati al regime della custodia domiciliare, in attesa che venga successivamente celebrato nei prossimi giorni nel Tribunale barese il rito direttissimo. litiche sociali, che la Cia Basilicata intende rilanciare insieme alla campagna “Coltiviamo la vita”. Del resto, le principale causa di infortunio sul lavoro nelle aziende agricole lucane resta il ribaltamento del trattore (72 per cento dei casi) seguita, con il 12 per cento, dagli investimenti con mezzi agricoli, soprattutto a causa di un parco di automezzi agricoli vecchio e obsoleto, oppure di non adeguata preparazione alla guida del trattore. La ricerca, che costituisce la parte essenziale del progetto, è stata condotta su un campione di oltre 900 agricoltori operanti in Basilicata (250), Toscana ed Umbria. In particolare, la disattenzione o la stanchezza magari abbinata all’età avanzata, sono elementi di criticità che si aggiungono alla presenza nelle nostre aziende agricole di mezzi meccanici inadeguati e, comunque, non dotati o addirittura privi di protezioni.La CiaBasilicata rilancia la proposta di un provvedimento per la rottamazione dei vecchi automezzi agricoli e di aiuti per l’acquisto di automezzi nuovi». le altre notizie SICUREZZA STRADALE Autovelox sulle statali Jonica e Basentana n Per prevenire gli incidenti stradali, la Sezione di Polizia Stradale, il Comando provinciale Carabinieri e i Comandi della Polizia Municipale di Aliano, Bernalda, Miglionico, Montalbano Jonico, Nova Siri, Pisticci, Policoro, Rotondella, Scanzano Jonico, Stigliano, Tursi e Valsinni da ieri hanno predisposto servizi per il controllo della velocità che si protrarranno fino a domenica 25 maggio, con l’impiego di autovelox sulle statali 106 Jonica e 407 Basentana. UN’ALTRA «INCURSIONE» DEI VOLONTARI I clown dell’Oasi del Sorriso in trasferta al Giovanni Paolo II n Clown dell’associazione Oasi del sorriso di nuovo in trasferta a Policoro. I reparti di pediatria, neonatologia, ortopedia, medicina, rianimazione e Utic dell’ospedale Giovanni Paolo II saranno meta di un’altra «incursione» dei volontari del sodalizio presieduto da Giovanni Martinelli che oggi saranno in corsia dalle 10 per somministrare dosi di clownterapia e musicoterapia ai degenti. Lo scopo è quello di strappare un sorriso che pur non cancellando il dolore può dare sollievo ad un cuore spezzato. RASSEGNASTAMPA MATERA PROVINCIA I XI Martedì 20 maggio 2014 PISTICCI UN’ALTRA DENUNCIA HA COLPITO UN CITTADINO EXTRACOMUNITARIO PER L’OCCUPAZIONE ABUSIVA DI UNA CASA Più di 300 chiamate in 6 giorni al cellulare di una donna Individuato dalla polizia e denunciato per molestie e disturbo PIERO MIOLLA l PISTICCI. Oltre 300, tra chiamate e squilli, in 6 giorni sull’utenza telefonica di una donna. Accusato di molestie e disturbo alle persone, un uomo è stato denunciato all’Autorità giudiziaria dagli uomini del locale Commissariato della Polizia di Stato, guidato dal commissario capo, Gianni Albano. La vicenda trae origine dalla denuncia della vittima che, stanca delle continue molestie, a fine gennaio si è rivolta alla Polizia presentare denuncia nei confronti di ignoti. L’utenza telefonica della vittima era interessata in maniera continua ed assillante da messaggi, chiamate e squilli, sempre dalle stesse utenze. In uno dei tanti messaggi ricevuti, poi, il molestatore ha commesso l’imprudenza di fornire alla vittima un recapito mobile sul quale essere contattato. Errore, questo, che si è rivelato determinante: nella speranza di venire fuori dalla situazione, infatti, la vittima ha contattato lo sconosciuto per convincerlo a smetterla di importunarla. Il tentativo, però, non è andato a buon fine, tanto che le molestie sono aumentate. I fatti raccontati dalla donna in sede di denuncia hanno trovato riscontro durante la solerte attività di indagine del settore Anticrimine del Commissariato, che si è indirizzata all’analisi dei tabulati telefonici. Da essi è infatti emerso come il cellulare della denunciante sia stato bombardato di chiamate. L’ulteriore attività investigativa ha quindi permesso di stringere il cerchio attorno al molestatore, che è così stato individuato e denunciato. Una seconda denuncia è stata elevata nei confronti di un extracomunitario per occupazione abusiva ed illegale di abitazione. Anche in questo caso determinante è stata la denuncia presentata dalla vittima, proprietario dell’immobile: immediata l’attivazione degli uomini del Commissariato che, giunti sul posto, hanno identificato il soggetto presente. Alla richiesta di esibire un documento che giustificasse la sua presenza nella casa il reo non è stato in grado di dimostrarne in alcun modo la legittimità. Per questa ragione è stato denunciato per invasione di terreni ed edifici, oltre che per danneggiamento e furto, in quanto per introdursi nell’abitazione l’occupante aveva danneggiato una delle finestre adiacenti all’ingresso, facendo razzia di quanto presente all’interno dell’edificio e sottraendo al legittimo proprietario effetti personali di una certa importanza. L’attività sul territorio disposta dal questore Undici verbali per. infrazioni al Codice della strada PISTICCI. La serrata attività di controllo del territorio disposta dal questore di Matera, Stanislao Schimera, e portata avanti dal personale del Commissariato di Pubblica sicurezza, ha ottenuto risultati significativi anche durante i posti di controllo eseguiti per monitorare l’osservanza delle norme del Codice stradale: sono stati elevati 11 verbali per violazioni commesse, disposto il fermo amministrativo per 2 autovetture e sospese 2 patenti di guida. Fitta e continua, inoltre, è l’attività di vigilanza sui 172 soggetti sottoposti a misure alternative alla detenzione carceraria dall’inizio del corrente mese, mentre proseguono le ispezioni, anche con l’ausilio di due cani antidroga, presso le scuole ricadenti nella giurisdizione del Commissariato di Pisticci, al fine di scongiurare l’uso di sostanze stupefa[p.miol.] centi da parte degli studenti. STALKING Un altro caso di molestie a una donna MONTESCAGLIOSO INCONTRO POLICORO IMPRENDITORE ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE I commercianti chiedono Auto ammaccate nel piazzale di ripristinare la strada danneggiata dalle frane non era una discarica abusiva l MONTESCAGLIOSO. Il ripristino immediato della viabilità sconvolta dai movimenti franosi di quest'inverno è tra le richieste più pressanti emerse da una riunione dei commercianti di Montescaglioso che si è tenuta nei giorni per iniziativa della locale delegazione di Confesercenti, presieduta da Domenico Carriero. Tra le altre necessità poste dalla categoria rientrano il miglioramento dell'attuale cartellonistica stradale e l’attivazione di un punto di informazione che possa soprattutto informare il turista sulle offerte commerciali e di servizi presenti su Montescaglioso. L’incontro ha anche lanciato la proposta di promuovere, d'intesa con l'Amministrazione comunale, un coordinamento con il Comitato "Matera capitale della cultura 2019", affinchè il territorio di Montescaglioso possa occupare un ruolo strategico ed offrire il proprio contributo di proposte e attività, promuovendo, per le attività commerciali interessate, una rete di imprese che possa catalizzare interesse commerciale al di fuori del territorio montese e dando vita, a partire dalla prossima stagione estiva, ad alcuni eventi che possano attrarre cittadini e turisti dai comuni viciniori. FILIPPO MELE l POLICORO. Assolto perché il fatto non sussiste. Lo ha deciso il Tribunale di Matera, giudice Valerio Giovanni Sasso, nei confronti di Antonio Serra, titolare della ditta Automobili Serra. L’imprenditore era stato accusato di gestire senza autorizzazione una discarica di rifiuti speciali raccogliendo e depositando rifiuti speciali pericolosi e non, in particolare veicoli e loro parti in disuso e materiale derivante da demolizione di opere edili, e di aver compiuto operazioni non consentite di miscelazione di rifiuti pericolosi e non. Tanto era stato accertato dai carabinieri della Compagnia di Policoro il 12 luglio scorso. Ora, al termine del processo, l’assoluzione. Il giudice Sasso ne ha argomentato i motivi con richiami alla legislatura europea e nazionale. In particolare, per quanto attiene al primo reato il magistrato ha evidenziato che «la destinazione a rifiuti dei veicoli è L’ALTRA ACCUSA Gli inerti rinvenuti sarebbero stati utilizzati nella stessa area dubbia. Si osserva, infatti, come le vetture sono state tutte acquistate nel periodo 2011-2013, in tempi recenti rispetto alla verifica del luglio 2013. Ora non è data desumere la destinazione effettiva MIGLIONICO CINQUE STUDENTI DEL «DON GALLUCCI» INSIEME ALL’INSEGNANTE TRICARICO «LIBERA MENTE» di pace, ricorso Gli alunni incontrano il Papa «Giudice al Tar per scongiurare la chiusura dell’ufficio» un sogno diventato realtà l MIGLIONICO. Cinque alunni della classe V sezione A della scuola primaria del locale istituto comprensivo “Don Donato Gallucci”, unitamente alla loro maestra, Rosa Uricchio, incontreranno domani il Santo Padre, papa Francesco. Sarà una giornata memorabile, per un premio speciale che hanno vinto, partecipando al progetto educativo, “In viaggio con papa Francesco per vivere una vita che vale. La magia di essere fanciulli per diffondere stili di vita etico sostenibili”. Sul sagrato di piazza San Pietro, in Vaticano, insieme ad altri studenti del Materano, consegneranno al Pontefice “Un’opera d’amore”, rappresentativa dei principi e degli stili di vita più sani per edificare un mondo migliore. Il concorso era stato bandito all’inizio dell’anno scolastico dalla Regione, in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione. Nella circostanza, i cinquanta componenti della delegazione di studenti e docenti della scuola di Basilicata UN SOGNO IN VATICANO Papa Francesco tra i ragazzi. Domani sarà la volta di cinque alunni di Miglionico in una delegazione di studenti lucani saranno accompagnati dal presidente della Regione, Marcello Pittella, e da mons. Francesco Nolè, vescovo della Diocesi di Tursi-Lagonegro. «Andremo da papa Francesco per compiere una missione d’amore – scrive il presidente Pittella, in una lettera agli studenti lucani – sarà un viaggio umanitario dalla forte valenza educativa». Per la precisione, gli alunni miglionichesi hanno superato la selezione del concorso con un video, che ha una durata di dieci minuti, dal titolo ”Non c’è amore più grande”. Il video prodotto ha l’obiettivo di sensibilizzare i bambini e le famiglie ad assumere stili di vita ispirati agli insegnamenti di San Francesco: ovvero, ai valori dell’amore, della tolleranza, dell’umiltà, del rispetto del prossimo e della preghiera intesa non solo come recitazione di versi sacri, ma anche quale azione quotidiana da porre in essere nella vita di relazione. l TRICARICO. «L’ufficio del giudice di pace di Tricarico è stato soppresso. Che cosa intende fare l’Amministrazione comunale?»: è questa la domanda che il presidente Rocco Centola della locale associazione “Libera Mente”, insieme con tutti i soci, pone al sindaco Lina Marchisella ripercorrendo la cronologia dei fatti che hanno portato alla decisione del ministero della Giustizia. Condizione essenziale per poter mantenere in vita l’ufficio in questione – dice Centola in una lettera inviata al sindaco – era una delibera dell’ente, con la quale lo stesso si sarebbe dovuto impegnare a coprire tutte le spese di gestione dell’ufficio. La delibera non è stata fatta in quanto, all’epoca della scadenza dei termini, il Comune era retto dal commissario prefettizio straordinario, non tenuto a all’amministrazione straordinaria delle cose comunali. A questo punto “Libera Mente” chiede agli amministratori di valutare la possibilità di adire le vie della giustizia amministrativa al fine di impugnare il provvedimento di soppressione. «E, nel caso in cui in via di autotutela – conclude Centola – non si risolva positivamente il problema, non sarebbe il caso di impugnare dinanzi al Tar il provvedimento manifestamente ingiusto? Non sarebbe il caso di fare quanto necessario per evitare che Tricarico perda un [v.d.l.] altro ufficio?». a rifiuti delle autovetture: se è pur vero che alcune presentavano pneumatici o parafanghi staccati, è d’altro canto provato come le autovetture ivi presenti o venivano effettivamente riparate per essere vendute come usato o erano state acquistate dal Serra dietro esborso di somme non irrisorie. Né, infine, risultavano staccate o assenti le targhe». E per la seconda accusa Sasso ha argomentato: «Nel caso di specie i materiali inerti derivanti da demolizioni edili non potrebbero essere qualificati come rifiuti derivando da un medesimo processo produttivo (disfacimento e sostituzione del cemento) ed essendo destinati allo stesso piazzale senza ulteriori lavorazioni preliminari». le altre notizie BERNALDA LE INIZIATIVE PER IL SANTO PATRONO Festa di San Bernardino anche le scuole restano chiuse n Scuole chiuse oggi a Bernalda per la festa patronale di San Bernardino da Siena. Dalla mattina, in corso Umberto, stand, attività commerciali, offerte culinarie, divertimenti e attrazioni varie. Alle 18 la processione del santo patrono, che partirà dalla Chiesa Madre e percorrerà le vie principali del centro abitato. Alle 20 la messa all’aperto e lo spettacolo dei fuochi pirotecnici, che concluderà i festeggiamenti di maggio, in attesa del grande appuntamento estivo del mese di agosto. [an.mor.] MONTALBANO JONICO AL BELVEDERE CALANCHI Come riconoscere le qualità dell’olio degustazione di Legambiente e Alsia n Una iniziativa gastronomica per avvicinare i consumatori ai territori di produzione dell’olio extravergine d’oliva si terrà oggi a Montalbano Jonico per iniziativa di Legambiente in collaborazione con Alsia e Comitato di assaggio della Regione. Una lezione, che sarà conclusa da una cena conviviale, fornirà gli elementi base della degustazione per apprezzare le qualità organolettiche degli oli e riconoscerne i difetti. L’appuntamento è alle 19 nella Locanda 292, al belvedere Calanchi, in via Leonardo da Vinci. Richiesto un contributo di 15 euro. Prenotazione obbligatoria. RASSEGNASTAMPA XII I LETTERE E COMMENTI Martedì 20 maggio 2014 KETTY DE MICHELE * ROBERTO FALOTICO * Non si smette di imparare Partito democratico è partita la resa dei conti con la scusa di Falotico U n seminario di studio è stato organizzato dall’Iis «Leonardo da Vinci» con un duplice obiettivo: fare il punto sulla educazione degli adulti e offrire informazioni sulle iscrizioni al corso serale Sirio ancora aperte presso l’Istituto fino al 31 maggio. I lavori hanno coinvolto un’esperta del mondo della formazione, la dott.ssa Emilia Aulicino, il direttore dell’Apof-il, il dott. Giuseppe Romaniello, e Piero Lacorazza, Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata. Il pomeriggio, coordinato dalla prof.ssa Buccianti, si è via via configurato come un vero e proprio laboratorio di ricerca, uno spazio importante e sensibile alle esigenze e ai fabbisogni di formazione degli adulti, dal quale sono emersi molti spunti significativi di ripensamento di modelli teorici, metodologie, strumenti e positive ricadute nell'azione didattica e formativa in generale. Il Dirigente scolastico, prof.ssa Trotta, ha richiamato, nel suo saluto ai presenti, l’importanza di incontrarsi, di discutere e confrontarsi su temi della formazione che diventano strategici quando si parla di diritto all'apprendimento permanente, strumento indispensabile per la crescita culturale e civile della persona e per l'ingresso nel mercato del lavoro in un momento di profonda e non facile trasformazione della società come quello che stiamo vivendo oggi. Particolarmente apprezzato da tutti il contributo offerto dalla Preside Maria Catanzariti che ha tracciato un percorso storico della educazione degli adulti richiamando alla memoria contesti sociali e culturali a partire dalla istituzione dei primi centri territoriali permanenti fino ai moderni Cpia e sottolineando il ruolo chiave che oggi riveste l’educazione e l’istruzione degli adulti nello sviluppo della società, delle risorse umane e professionali. Il campo di studio negli ultimi anni si è profondamente trasformato ed esige, nella società della conoscenza, una rilettura di parole chiave della formazione quali adulto, apprendimento, cittadinanza, alfabetizzazione, competenze. Il Presidente Lacorazza ha espresso il suo punto di vista: ora più che mai c’è necessità di educazione e istruzione per gli adulti. In questa ottica la Basilicata può generare nell’Agenda digitale un investimento importante per recuperare luoghi nella scuola pubblica finalizzati a dare vita al processo di riorganizzazione e potenziamento dell' educazione degli adulti nel sistema scolastico. Giuseppe Romaniello ha commentato la visione di Moretti descritta nel libro “La nuova geografia del lavoro” in cui assumono un ruolo fondamentale parole come innovazione, creatività, contesti innovativi, individuo, luogo, globale, locale. Si è soffermato sui recenti mutamenti dell'economia del lavoro, ha confrontato l'esperienza italiana con quella di altri Paesi ritenendo che sia fondamentale il settore dell'innovazione che sta rapidamente diventando il motore economico principale dei paesi industrializzati. I luoghi che potranno creare lavoro saranno quelli capaci di innovare e attrarre personale a elevata qualificazione. Emilia Aulicino ha ricordato che Sirio è la stella più brillante del cielo notturno e mai nome è stato più adatto per indicare un progetto ministeriale che è diventato nel tempo un riferimento culturale per gli adulti che desiderano rientrare in un contesto formativo. Si è soffermata sui ruoli del discente e del docente che, nella educazione degli adulti, si ridisegnano. Infatti ogni adulto è portatore di esperienze consolidate dalle quali bisogna partire per innestare nuove conoscenze, è consapevole dei propri progressi e in grado di provare senso di realizzazione e un apprendimento significativo si verifica in lui se l’argomento è percepito come per- tinente ai suoi scopi personali. Didattiche differenziate per livelli, disponibilità dei docenti, corrette dinamiche relazionali, sbocchi intermedi certificati, uscite verso il lavoro con stage e azioni di orientamento all’occupazione rendono i giovani adulti disponibili al rientro, restituiscono il senso di itinerari già percorsi, consentono tempo per impegni della vita, tengono conto delle tracce del rapporto fallito con la scuola e delle richieste della società in cui vivono. Particolarmente significativo il resoconto del corso serale Sirio per adulti attivato presso la sede di Avigliano del da Vinci. Gli studenti, insieme alla prof.ssa Cicchetti, hanno presentato i risultati di un anno di lavoro particolarmente apprezzati dall’Assessore alla cultura di Avigliano, Anna D’Andrea. Lo spazio di discussione seguito alle relazioni ha fatto emergere esigenze e fabbisogni di formazione degli adulti nell’intervento del prof. Viggiano, docente del da Vinci anche nel corso Sirio, e da parte di rappresentanti delle associazioni come il Csv Basilicata, coordinato dalla dr.ssa Tina Paggi, la quale ha posto all’attenzione la necessità di migliorare sì le conoscenze, le competenze e le qualifiche professionali della popolazione adulta, ma anche di potenziare la capacità di interazione tra i vari soggetti istituzionali che non sempre hanno operato in modo coordinato. Le conclusioni della prof.ssa Buccianti hanno ben sintetizzato lo spirito del seminario: l'educazione lungo tutto il corso della vita favorisce il pieno sviluppo delle potenzialità personali, facilita l'integrazione sociale e le opportunità di inserimento nel mondo del lavoro. Il sistema Eda, attraverso la sua articolazione, offre accoglienza, informazione e orientamento di base, sostiene e accompagna l'adulto lungo tutto il suo percorso formativo. Ogni persona, a qualunque età deve avere la possibilità di sviluppare le proprie capacità, governare il proprio apprendimento, partecipare ai processi di riconversione, usufruire di offerte di formazione che consentono di migliorare la qualità della vita. [* docente dell’istituto «Da Vinci» di Potenza] ANTONIO FLOVILLA * Aziende sanitarie «trasparenti» I l primato delle Aziende Sanitarie della Basilicata (al pari di quelle della Liguria) che possono vantare una sanità pubblica trasparente al 100% non può che fare piacere a quanti interagiscono quotidianamente con Asp e Asm. Ma non basta fermarsi ad alcuni fattori che il primo monitoraggio civico delle 240 aziende sanitarie italiane, condotto in collaborazione con Agenas (l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) individua e che si possono sintetizzare, nello specifico, in tre adempimenti monitorati: la nomina del responsabile locale anticorruzione; lapubblicazione online del Piano triennale anticorruzione; la trasparenza sui vertici dell'organizzazione, come la pubblicazione di curriculum e compenso dei manager (direttore generale, direttore sanitario, direttore amministrativo). Intanto un po’ pochi e limitati per un giudizio così netto. E’ sicuramente il caso di approfondire il significato di trasparenza facendo ricorso all’uso del vocabolario e passando dal significato scientifico (“la proprietà fisicache permette alla luce di passare attraverso un materiale”) a quello che con riferimento ad atti, comportamenti, situazioni, modi di procedere, soprattutto nella vita pubblica e nei rapporti con la collettività, ci interessa direttamente: chiarezza, pubblicità, assenza di ogni volontà di occultamento e di segretezza. Ebbene, trasparenza nel comportamento delle Aziende Sanitarie Locali per noi significa completa ed esauriente pubblicità degli atti assunti e dei criteri adottati per le scelte operate; pari opportunità per i cittadini-utenti e le strutture accreditate dal Servizio Sanitario Regionale, senza l’alibi, troppo spesso abusato, della privacy; rendicondazione della spesa per verificarne l’efficacia rispetto ai servizi erogati e all’impegno di riduzione degli sprechi; confronto con le associazioni di tutela dei diritti dei cittadini-malati, sindacati ed associazioni professionali e di categoria; pubblicazione dei rapporti convenzionali e di consulenza, oltre che dei fornitori di servizi e prestazioni. Almeno per noi la trasparenza non può fermarsi all’apparenza e pertanto ci aspettiamo comportamenti conseguenziali alla linea virtuosa intrapresa. [* Anisap Basilicata] POTENZA La sede dell’azienda sanitaria in città C on la scusa di Falotico nel PD parte la resa dei conti. I cagnolini da guardia del Pd potentino sono inquieti e nervosi. Avvertono l’arrivo del terremoto e abbaiano in tutte le direzioni nel tentativo di essere rassicurati. Con cadenza settimanale rilevano una presunta inopportunità della mia candidatura, con argomenti sempre nuovi e bizzarri, che fanno regolarmente a pugni col buonsenso e qualche volta persino con la deontologia professionale. Come nel caso di specie. L’avvocato Carretta mi dice che avrei dovuto scegliere il rito abbreviato per essere giudicato sulla vicenda “rimborsopoli”. Il principe del foro dovrebbe sapere che accusa e difesa si combattono sullo stesso piano, ognuno rivendicando le proprie ragioni e mettendo in campo tutti gli strumenti che la legge gli consente, anche quello di preferire un Collegio rispetto ad un giudice monocratico. Vuoi vedere che certi “consigli” sono partiti da lui!? Così come quando mi invita a rifiutare la prescrizione (cosa cui stavo pensando già da tempo) non si accorge di fare una gaffe clamorosa rispetto a certi comportamenti tenuti da esponenti della sua parte politica. In verità, io so che certe cose Carretta deve dirle benché non le pensi fino in fondo, visto che chi non l’ha ritenuto idoneo a fare il Sindaco oggi gli affida il compito di attaccarmi, compito già assegnato ad altri prima di lui e ad altri che seguiranno, senza soluzione di continuità. Le stanno tentando tutte con l’ansia sempre più ELEZIONI Roberto Falotico palpabile di perdere la partita: hanno detto che non c’era tempo per fare le primarie e abbiamo dimostrato che si potessero fare in una settimana; hanno detto che le primarie me le sarei fatte in casa mia e abbiamo visto partecipare al voto più di 2400 persone, la metà di quanto l’intero centrosinistra ha portato alle primarie per scegliere il candidato Governatore. Adesso, che non sanno più a che Santo votarsi, mi parlano di “opportunità” o “inopportunità” in relazione ad una vicenda che è ancora tutta da chiarire, facendo la distinzione, senza paura di cadere nel ridicolo, tra quelli che l’incarico ce lo avevano prima e quelli che aspirano ad essere votati adesso, applicando una sorta di inspiegabile “sconto fedeltà”! Parlano di “opportunità” rivolgendosi a me che non ho raccolto scontrini da terra né alterato fatture ma avrei, cosa ancora da dimostrare, speso dei soldi del Gruppo in maniera “impropria”?! Il rinvio a giudizio, gli avvocati Iudicello e Carretta dovrebbero saperlo, rappresenta semplicemente la conclusione di un iter di formazione non della prova ma di una ipotesi di reato. Toccherà poi alla Magistratura giudicante, esaminate le prove e sentite le parti, emettere un verdetto di innocenza o di colpevolezza. Aspettiamolo tranquillamente, allora, questo verdetto. E soprattutto, rispetti la presunzione di innocenza, diritto di tutti i cittadini di questo Paese, un partito che ha sempre invitato a non mischiare la politica con la Magistratura, dicendo che ognuno è chiamato a fare il proprio dovere. Cosa sta succedendo, allora? Si predica bene e si razzola male? Tenere separata la politica dalla giustizia è un principio che vale solo per alcuni, sottosegretari, viceministri, parlamentari? O vogliamo fare l’elenco di tutti i rinvii a giudizio che ci sono e rispetto ai quali non sento gli Avvocati Carretta e Iudicello proferire parola? Ma la cosa sulla quale invito i cittadini a riflettere, ridendoci sopra o stigmatizzando a seconda dello stato d’animo di ciascuno, è che, dicendo queste cose Carretta, e gli altri con lui, non si accorgono che insieme a me stanno attaccando e sconfessando tutti quei Consiglieri, Assessori ed ex Consiglieri regionali, che oggi appoggiano Petrone. Paradossale che debba essere io a difendere le personalità di un partito che ha ben altro da farsi perdonare e che, se vogliamo dirla tutta, ha da tempo imboccato la strada del “suicidio collettivo”. Comunque, anche stavolta, l’arringa è stata pessima, caro Carretta, e i risultati, disastrosi. A meno che non si voglia dar credito alla teoria secondo cui certi virgulti di allevamento politico accendono il fuoco sperando in un vento che cambi direzione e che porti avanti quel rinnovamento generazionale del partito che non sono capaci di realizzare con i voti, non riscuotendo essi alcun consenso politico ed elettorale. Vuoi vedere che quella che sembrava una balla – i presunti collegamenti complottistici generazionali – si sta trasformando in un’ipotesi credibile? Se così è l’incipit va rivisto: non è di cagnolini da guardia che si tratta ma di dobermann pericolosi che azzannano anche la mano di chi li ha cresciuti. [* Candidato sindaco città di Potenza] RASSEGNASTAMPA corriere.it Tasi, prima rata rinviata di tre mesi Dal 16 giugno al 16 settembre la prima rata della nuova tassa sulla casa per gli oltre 7mila Comuni che non hanno ancora deliberato aliquote e detrazioni di LORENZO SALVIA 30 shadow ROMA - Rinviata dal 16 giugno al 16 settembre la scadenza della prima rata della Tasi, la nuova tassa sulla casa. L’annuncio arriva dal ministero dell’Economia al termine di una giornata di riunioni tecniche con l’Associazione dei Comuni. Lo slittamento non riguarda gli 832 Comuni che, come previsto dalla legge, hanno già definito aliquote e detrazioni dell’imposta che sostituisce l’Imu sulla prima casa. Ma tutti quelli, al momento più di 7 mila, che non adotteranno le relative delibere entro venerdì prossimo. L’anticipo dei fondi Il rinvio sarà formalizzato con un decreto legge da approvare al primo consiglio dei ministri utile, probabilmente proprio venerdì. Il testo dovrà chiarire se il governo anticiperà i soldi ai Comuni ritardatari, come chiede l’associazione dei sindaci, oppure no. 19 maggio 2014 | 21:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA RASSEGNASTAMPA
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