nella regione occipitale. In aula assieme alla vigilessa c'e- «Bisogna affermare sempre - ha aggiunto - la cultura del rispetto punto di Angelo Pino che, alla guida della sua Seat, invece di mettersi IL CASO BROGNO La citazione da parte del gup Morì dopo un intervento Ospedale responsabile civile L’OSPEDALE di Cosenza è stato citato come responsabile civile della morte di una paziente. Lo ha deciso il gup del tribunale di Cosenza, Branda, chiamato a giudicare la posizione di sette medici, per i quali la Procura bruzia ha chiesto il rinvio a giudizio, ipotizzando l’omicidio colposo. Il decesso - datato 26 marzo del 2013 - è quello della signora Maria Brogno. I medici che rischiano il processo sono Vincenzo Pellegrino (difeso dall’avvocato Nicola Carratelli), Amalia Mazzuca (difesa dall’avvocato Franz Caruso), Eugenio Scorza (difeso dall’avvocato Angelo Nicotera), Giulio Valentino (difeso dall’avvocato Caruso), Antonio Ligato (difeso dall’avvocato Antonella Mastroianni), Loredana Greco e Maria Francesca Spagna (entrambe difese dall’avvocato Carlo Tenuta). Sono accusati di cooperazione in omicidio colposo, “perchè, nelle rispettive qualità di medici e infermieri in servizio presso le Unità operative complesse di Ginecologia ed Ostetricia e Chirurgia generale dell’Azienda ospedaliera di Cosenza” avrebbero, “per negligenza, imprudenza e imperizia, nonchè per colpa specifica, cagionato la morte di Maria Brogno, intervenuto per shock emorragico post operatorio”. L’ospedale dell’Annunziata La donna, di 68 anni, era stata sottoposta a un intervento chirurgico di isterectomia. Colpa di Pellegrino sarebbe stata quella di non aver effettuato “con perizia l’esecuzione e la verifica della emostasi delle bocche anastomizzate e del meso”. Mazzuca, Scorza, Valentino e Ligato di “aver omesso di effettuare il controllo clinico della paziente attraverso il monitoraggio dei parametri vitali”. Gli stesso Valentini e Ligato di aver omesso di procedere a visita della paziente (che lamentava dolore e fuoriuscita di sangue dai drenaggi), “disponendo la somministrazione di Voltaren”. Greco e Spagna di aver anch’esse omesso il controllo dei parametri vitali. Un insieme di “erronee e censurabili condotte attive e omissive” che hanno determinato l’evoluzione dell’emorragia in shock emoraggico. Da qui il decesso di Maria Brogno. In questi giorni è iniziata l’udienza preliminare coi familiari della donna che si sono costituiti parte civile tramite gli avvocati Massimiliano Coppa, Chiara Penna, Paolo Coppa e Luigi Forciniti. Proprio questi ultimi hanno chiesto e ottenuto la citazione dell’ospedale come responsabile civile. L’udienza riprenderà il 3 luglio, con le discussioni. r. gr. © RIPRODUZIONE RISERVATA ne, con tante scuse alla vigilessa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Roma e il nord».
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