Dipartimento di Scienze della Terra Università di Perugia Il gas non convenzionale di Ribolla (Grosseto) Ribolla Dott. Roberto Bencini Direttore tecnico di Independent Resources plc 8 Febbraio 2012, ore 14.30 al 110 caffe’ (mensa universitaria) Il gas non convenzionale di Ribolla (Grosseto) Il progetto “Ribolla” consiste nella ricerca e successiva messa in produzione del gas naturale non convenzionale, contenuto negli strati di carbone e nelle rocce argillose ricche di materia organica presenti nel sottosuolo a profondità inferiori a circa 1.100 metri. Nell’area della località di Ribolla, nel Comune di Roccastrada (GR), ed in altre località del bacino del fiume Bruna, la lignite picea è stata estratta industrialmente per molti decenni fino alla metà del secolo scorso. Questo progetto coinvolge la sequenza carbonifera presente nel sottosuolo della piana del Bruna, in aree lontane dai centri abitati. La tecnologia di produzione del metano da banchi di carbone, il cosiddetto Coal Bed Methane (CBM), è stata sviluppata con successo negli Stati Uniti, Australia, Cina, Indonesia ed in altri paesi europei (Polonia, Gran Bretagna, Francia, Olanda, Russia e Germania). Negli USA, oggi, il metano estratto da banchi di carbone (CBM) è pari al 9% di tutta la produzione nazionale. La tecnologia cosiddetta “shale gas”, che prevede la produzione del gas naturale contenuto in sequenze argillose, è stata recentemente sviluppata negli Stati Uniti ed ha dimostrato di essere talmente importante da far diventare gli USA paese esportatore di gas naturale, da importatore che era. Entrambe queste tecnologie rientrano nel campo della ricerca di gas non convenzionale. Un ulteriore e successivo utilizzo è dato dalla possibilità di stoccare in modo permanente nel carbone la CO2, per completare l’estrazione del gas naturale. La CO2 potrà essere recuperata da stabilimenti industriali situati nelle vicinanze (ad esempio centrali elettriche), evitando l’emissione in atmosfera di questo gas climaalterante. Sequestrare in maniera definitiva la CO2 significa, allo stato attuale delle tecnologie, ottenere in modo reale, veloce ed efficace, un risultato positivo per il clima. La fase esplorativa, attualmente in corso, ha l’obiettivo di verificare la fattibilità tecnica ed ambientale del progetto. L’attività di ricerca richiede alcuni anni per essere completata e viene svolta in un’area di estensione limitata. Questa fase comprende la prospezione geofisica, che prevede indagini del sottosuolo non invasive per la misurazione di proprietà e parametri fisico-geologici, con l’acquisizione di linee sismiche e di dati gravimetrici. Successivamente è prevista la perforazione di alcuni sondaggi (pozzi) esplorativi, destinati a raccogliere i dati scientifici necessari a confermare la presenza di gas naturale in quantità sfruttabili dal punto di vista commerciale ed industriale. Non sono previste operazioni di fratturazione a base di acqua della roccia serbatoio (idro-frac). La società sta procedendo all’esplorazione dell’area in maniera ambientalmente sostenibile e socialmente accettabile, con tecnologie innovative. Dott. Roberto Bencini Il Dott. Bencini si è laureato in Scienze Geologiche presso l’Università di Pisa nel 1978. Ha iniziato l’attività professionale nel 1981 presso la Gulf Oil (ora gruppo Chevron-Texaco) a Houston, a Pittsburgh e a Londra, dove si è occupato di esplorazione e produzione di idrocarburi nel bacino del Mar del Nord, in Italia e in Nord Africa. Nel 1985 è passato alla inglese Lasmo (dal 2001 gruppo ENI) dove ha contribuito attivamente al successo della compagnia, specialmente in Africa Settentrionale. Dal 2001 al 2004 il Dott. Bencini ha collaborato con l’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) di Roma al più importante progetto internazionale di ricerca per lo stoccaggio geologico della CO2, Weyburn, finanziato da IEA, DoE USA e Comunità Europea, da ultimo come International Technical Integrator del progetto. Dal 2002 il Dott. Bencini è Direttore Tecnico nel gruppo Independent Resources plc, quotato sulla borsa di Londra (mercato AIM) dal 2005. In Italia il gruppo è attivo nel settore del gas non convenzionale (CBM e Shale Gas), dello stoccaggio sotterraneo di gas naturale in acquifero, e in prospettiva anche dello stoccaggio geologico di CO2 a scopi ambientali. Il Dott. Bencini tiene lezioni sullo stoccaggio geologico della CO2 presso l’Università “la Sapienza”, Master “Management dell’Energia e dell’Ambiente” e presso la SAFE di Roma. Scrive articoli di argomento energetico-ambientale. É membro della Società Geologica Italiana, della Geological Society di Londra, della AAPG (Associazione Americana Geologi del Petrolio), della SPE (Società Ingegneri del Petrolio) e dell’AIEE (Associazione Italiana Economisti dell’Energia). Il Dott. Bencini è Esperto della Commissione Europea per lo stoccaggio geologico della CO2.
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