CORSO DI FORMAZIONE VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI: PRINCIPI E STRUMENTI Titolo intervento: ESPERIENZE DI SOSTITUZIONE DI AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI Docente: Dr. Celsino Govoni Azienda USL di Modena Prima edizione - Bologna, 4 e 25 novembre 2013 Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna NORMATIVA SOCIALE art.138 Trattato dell’Unione Europea (ex art.118 A Trattato di Roma) Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna 3 LA VIGILANZA ED IL CONTROLLO in materia di salute e sicurezza sul lavoro (Titolo IX Capi I e II D.Lgs.81/08) è competenza primaria delle Aziende Sanitarie Locali Il personale ispettivo dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro o organo di vigilanza di cui all'art. 21, terzo comma, della legge 23 dicembre 1978, n. 833, fatte salve le diverse competenze previste da altre norme esercita le funzioni amministrative concernenti il CONTROLLO e la VIGILANZA nei luoghi di lavoro (art.19 D.Lgs.758/94) Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna 4 Decreto Decreto Legislativo Legislativo 99 aprile aprile 2008, 2008, n.81 n.81 TITOLO TITOLO IX IX SOSTANZE SOSTANZE PERICOLOSE PERICOLOSE Protezione Protezione da da agenti agenti cancerogeni cancerogeni ee mutageni mutageni Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna IL RISCHIO DA AGENTI CANCEROGENI E/O MUTAGENI Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Il rischio cancerogeno/mutageno presente nei luoghi di lavoro è un rischio unicamente per la SALUTE dei lavoratori e può produrre in maniera stocastica NEOPLASIE riconoscibili come MALATTIE PROFESSIONALI Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna AGENTI CANCEROGENI e MUTAGENI: Sostanze Preparati (adesso MISCELE) Processi che rilasciano sostanze cancerogene e mutagene di categoria 1A e 1B Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna UE67/548 Categoria 1 Categoria 2 Categoria 3 R45(R49)/ R46 R45(R49)/R46 R40/R68 Sostanze riconosciute come C/M noti per l’uomo Sostanze da considerare C/M per l’uomo Preoccupazione dovuta a possibili effetti C/M H350/H340 Categoria 1 CLP Categoria 1A Categoria 1B TITOLO IX CAPO II D.Lgs. 81/08 Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna H351/H341 Categoria 2 CAPO I D.Lgs. 81/08 OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO Sostituzione e Riduzione Art. 235 (3-6 MESI – 2740-7014,4 €) • Si deve sempre evitare o ridurre l’uso degli agenti cancerogeni/mutageni principalmente mediante la loro SOSTITUZIONE con altri agenti chimici o processi tecnologici che non siano pericolosi o lo siano meno • Se non è tecnicamente possibile SOSTITUIRE gli agenti cancerogeni/mutageni, questi devono essere prodotti od utilizzati in un SISTEMA CHIUSO • Se non è tecnicamente possibile il SISTEMA CHIUSO, il livello di esposizione deve essere ridotto al più basso valore tecnicamente possibile. L’esposizione non deve comunque superare il VLEP di cui all’Allegato XLIII Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna DEFINIZIONE DI AGENTI CANCEROGENI o MUTAGENI a) Sostanza che risponde ai criteri relativi alla classificazione quali categorie di cancerogena o mutagena di categoria 1 e 2 ai sensi del D.Lgs. 52/97 e succ. mod. b) Preparato classificato cancerogeno e/o mutageno ai sensi del D.Lgs. 65/03 e succ.mod. (in assenza di limite specifico di cancerogenicità/ mutagenicità ogni sostanza è considerata singolarmente in conc. > allo 0,1% p/p) c) E’ considerato inoltre agente cancerogeno una sostanza, preparato o un processo di cui all’Allegato XLII D.Lgs. 81/08 e succ.mod. nonché una sostanza od un preparato emessi durante detti processi. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Allegato XLII D.Lgs. 81/08 1) 2) 3) 4) 5) ELENCO DI SOSTANZE, PREPARATI E PROCESSI Produzione di auramina con metodo Michler. I lavori che espongono agli IPA presenti nella fuliggine, nel catrame o nella pece di carbone. Lavori che espongono alle polveri, fumi e nebbie prodotti durante il raffinamento del nichel a temperature elevate. Processo agli acidi forti nella fabbricazione di alcool isopropilico. Il lavoro comportante l’esposizione a polveri di legno duro. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna CAMPO D’APPLICAZIONE Art.233 commi 1. • Le norme del presente CAPO si applicano a tutte le attività nelle quali i lavoratori sono o possono essere esposti ad agenti cancerogeni o mutageni a causa della loro attività lavorativa. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO VALUTAZIONE DEL RISCHIO Art. 236 comma 4. (3-6 MESI – 2740-7014,4 €) • Documento o Autocertificazione integrati da: a) Le attività lavorative e i motivi dell’impiego di sostanze, preparati, cancerogeni/mutageni e/o processi industriali (Allegato XLII); b) Quantitativi di sostanze/preparati cancerogeni o mutageni, ovvero agenti cancerogeni o mutageni prodotti, usati o presenti (impurezze, sottoprodotti); c) Numero di esposti o potenzialmente esposti ad agenti cancerogeni o mutageni. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO VALUTAZIONE DEL RISCHIO Art. 236 comma 4. (3-6 MESI – 2740-7014,4 €) • Documento o Autocertificazione integrati da: d) Grado d’esposizione dei lavoratori esposti; e) Misure preventive e protettive applicate e tipo di DPI utilizzati; f) INDAGINI SVOLTE PER LA SOSTITUZIONE DEGLI AGENTI CANCEROGENI/MUTAGENI CON ALTRE SOSTANZE E/O PREPARATI MENO PERICOLOSI. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Il Regolamento R.E.A.CH. è entrato in vigore il 1/6/2007 Pubblicazione su GU Europea: Regolamento del Consiglio e del Parlamento Europeo n. 1907/2006 del 18.12.2006 (G.U.E.L 396 del 30.12.06) COORDINAMENTO INTERREGIONALE DELLA PREVENZIONE IN SANITA’ REACH AUTORITÁ COMPETENTI REACH E CLP DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA NORMATIVA DI PRODOTTO art.95 Trattato dell’Unione Europea (ex art.100 A Trattato di Roma) COORDINAMENTO INTERREGIONALE DELLA PREVENZIONE IN SANITA’ REACH 18 AUTORITÁ COMPETENTI REACH E CLP DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA LA VIGILANZA ED IL CONTROLLO in materia di sostanze chimiche pericolose è competenza primaria delle REGIONI e delle PROVINCE autonome Esercizio delle funzioni amministrative concernenti il CONTROLLO sulla produzione, detenzione, commercio ed impiego delle SOSTANZE PERICOLOSE (Art.7, lett.c) Legge 23/12/1978,n.833) COORDINAMENTO INTERREGIONALE DELLA PREVENZIONE IN SANITA’ REACH 19 AUTORITÁ COMPETENTI REACH E CLP DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Competenza concorrente degli Uffici dello STATO e delle REGIONI e PROVINCE autonome in materia di controllo sulla classificazione, imballaggio, etichettatura e scheda di sicurezza delle sostanze e dei preparati pericolosi Le procedure del controllo sono individuate negli artt. 28 e 29 decreto legislativo 3 febbraio 1997, n.52 e s.m.i. e 17 decreto legislativo 14 marzo 2003, n.65 e s.m.i. COORDINAMENTO INTERREGIONALE DELLA PREVENZIONE IN SANITA’ REACH 20 AUTORITÁ COMPETENTI REACH E CLP DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA COORDINAMENTO INTERREGIONALE DELLA PREVENZIONE IN SANITA’ REACH 21 AUTORITÁ COMPETENTI REACH E CLP DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Gli Obiettivi principali del Regolamento 2006/1907/CE • Protezione della salute umana e dell’ambiente • Maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro, in specie nei settori utilizzatori • Impulso alla competitività dell’industria europea (chimica e non) • Semplificazione normativa (Regolamento, non Direttiva) • Consolidamento del mercato interno • Garanzia del massimo di trasparenza e informazione • Promozione dei sistemi alternativi ai test sugli animali COORDINAMENTO INTERREGIONALE DELLA PREVENZIONE IN SANITA’ REACH AUTORITÁ COMPETENTI REACH E CLP DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA ? e-SDS SDS OEL DNEL RESTRIZIONE SVHC C&L COORDINAMENTO INTERREGIONALE DELLA PREVENZIONE IN SANITA’ REACH AUTORITÁ COMPETENTI REACH E CLP DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA R.E.A.CH: elementi chiave Approccio progressivo basato sui volumi di produzione e sulla pericolosità delle sostanze Registration per tutte le sostanze (>1ton/anno) Evaluation per tutte le sostanze Authorization for Chemicals (sostanze che destano preoccupazione) …e… Restrizioni Agenzia Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna I principi della riforma • Precauzione • Duty of care • Ma soprattutto: inversione dell’onere della prova • E conseguentemente: no data no market • Sostituzione delle sostanze pericolose Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Il REACH si occupa di : Sostanze Intermedi isolati Preparati (Miscele) Articoli LA PROTAGONISTA E’ LA SOSTANZA Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Chi sono gli utilizzatori a valle secondo REACH e OSH ? Gli utilizzatori a valle sono le imprese o i datori di lavoro che usano agenti chimici sia pericolosi che cancerogeni/mutageni durante le loro attività industriali o professionali 27 Conseguenze dell’implementazione del REACH nella OSH •Nuove informazioni sui pericoli intrinseci delle sostanze •Nuovi canali e modalità di comunicazione delle informazioni lungo la catena di approvvigionamento •Procedure per l’Autorizzazione e la Restrizione 28 Relazione fra lo Scenario d’esposizione e la valutazione del rischio da agenti cancerogeni/mutageni ai sensi del Titolo IX Capo II D.Lgs.81/08 Gli agenti cancerogeni/mutageni secondo il Titolo IX Capo II D.Lgs.81/08 sono sostanze cancerogene/mutagene (Cat.1A e 1B secondo il CLP) tal quali o miscele classificate cancerogene/mutagene secondo il DLgs.65/03 (o CLP) o sostanze, preparati emessi durante un processo previsto dall’Allegato XLII D.Lgs.81/08 29 Rischio Cancerogeno/Mutageno • Misure tecniche, organizzative, procedurali di prevenzione e protezione: quantità limitate, numero minimo di lavoratori esposti, progettazione dei processi lavorativi e dell’impiantistica, controllo delle misure di prevenzione, aspirazione localizzata e ventilazione generali in conformità alla protezione della popolazione e dell’ambiente esterno, metodi e procedure di lavoro appropriate, misure igieniche e di protezione collettiva, informazione, formazione e addestramento dei lavororatori, limitazione delle aree di rischio, metodi sicuri di stoccaggio, manipolazione, trasporto, classificazione ed etichettatura dei contenitori, impianti, tubazioni sia per i rifiuti che per i processi, ecc... • Esposizione non superiore al valore limite dell’agente cancerogeno risk / mutagenic in the unexposed population • Valutazionecarcinogenic dell’esposizione degli agenti cancerogeni/mutageni nel luogo di lavoro • Valutazione del livello, del tipo e durata dell’esposizione • Assicurarsi che l’esposizione dei lavoratori sia ridotto al più basso valore tecnicamente raggiungibile • Uso in sistema chiuso •Sostituzione e riduzione • Misure e principi generali per la prevenzione dei rischi chimici Rischio cancerogeno/mutageno per la popolazione non esposta 30 Obblighi del datore di lavoro Come è possibile stabilire se uno Scenario d’Esposizione è applicabile ed è soprattutto compatibile con il Titolo IX Capo II D.Lgs.81/08? 31 DU deve verificare e documentare (art.37,5.REACH): Condizioni Operative (OC) 32 DU deve verificare e documentare (art.37,5.REACH): Misure di gestione del rischio (RMM) 33 L’applicazione del REACH nel luogo di lavoro è possibile? Il datore di lavoro deve interrogarsi e chiedersi se lo scenario di esposizione proposto dal fornitore (M/I) è conforme al Capo II D.Lgs. 81/08 34 Autorizzazione Rientrano nella procedura di autorizzazione anche sotto a 1 ton/anno : a) C/M/R cat. 1 e 2 (1A e 1B secondo il CLP); b) PBT e vPvB; c) interferenti endocrini l’Agenzia e S.M. definiscono e rendono pubbliche liste temporanee di sostanze candidate all’autorizzazione: l’industria può chiedere autorizzazioni per usi specifici. L’autorizzazione è sempre concessa a tempo determinato per determinati usi (caso per caso). L’autorizzazione è sempre individuale, ed è soggetta a revisione. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna ELIMINAZIONE O RIDUZIONE DELLA ESPOSIZIONE A SOSTANZE CANCEROGENE/MUTAGENE MEDIANTE LORO SOSTITUZIONE, SCELTA DI TECNOLOGIE PRODUTTIVE ALTERNATIVE O REALIZZAZIONE DEL CICLO CHIUSO Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna •Le misure generali di tutela sono un punto di riferimento giuridicamente fondamentale: •Artt. 15, comma 1. e •224, comma 1.D.Lgs. 81/08 Le misure di prevenzione e protezione di carattere generale devono essere applicate ancor prima di valutare il rischio da sostanze pericolose Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna •Le misure generali di tutela sono un punto di riferimento giuridicamente fondamentale: •Artt. 15, comma 1. e •224, comma 1.D.Lgs. 81/08 SOSTITUIRE CIO’ CHE E’ PERICOLOSO CON CIO’ CHE NON LO E’ O E’ MENO PERICOLOSO Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna La SOSTITUZIONE della sostanza, del preparato o del processo è il primo provvedimento obbligatorio che il datore di lavoro deve prendere addirittura, nel caso di sostanze di cui è VIETATA L’IMMISSIONE SUL MERCATO (ad es. amianto) o vi è RESTRIZIONE all’impiego, la sostituzione diventa un’azione preventiva obbligatoria da adottare quando queste, sia presenti come impurezza o tal quali, possono essere impiegate o manipolate nei luoghi di lavoro. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Per quanto riguarda gli agenti cancerogeni, solo nel caso del lavoro comportante l’esposizione dei lavoratori a POLVERI DI LEGNO DURO, come indica la direttiva 1999/38/CE, non è obbligatorio limitare L’USO DEL LEGNO DURO sostituendolo con altri materiali o sostituire le diverse tipologie di legno duro con altri tipi di legno Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Per quanto riguarda il BENZENE, sia come sostanza che come impurezza presente in preparati in quantità superiore allo 0,1% p/p, vige il divieto assoluto di impiego nei luoghi di lavoro, secondo quanto indica il decreto del Ministero della Sanità 10/12/1996, n.707, tranne che per l’uso come carburante da autotrazione, alla sostanza chimica pura e ai preparati contenenti benzene adoperati in processi industriali preventivamente autorizzati, alle sostanze e ai preparati usati per fini di ricerca, di sviluppo, di analisi e unicamente come presenza nei rifiuti Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna SOSTITUZIONI NELL’UTILIZZO DI SOLVENTI CLORURATI Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Il solvente forse più noto del gruppo è la trielina (TRICLOROETILENE, CHCL=CCL2) a suo tempo molto utilizzata nello sgrassaggio di metalli sia nell’industria metallurgica che in sue applicazioni più fini (industria elettronica, leghe particolari, ecc.). Da un utilizzo nel passato che prevedeva una manualità importante si è passati ad apparecchiature semiautomatiche, costituite da una camera all’interno della quale il solvente è portato all’ebollizione; il pezzo da sgrassare è immerso per il tempo necessario e nella parte alta delle serpentine di raffreddamento provvedono alla condensazione dei vapori, permettendo sia il recupero del solvente che la non diffusione dello stesso nell’ambiente. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Nelle attività suddette fu inizialmente sostituita dal 1,1,1 tricloroetano (CCl3CH3, metilcloroformio), sicuramente meno tossico per l’uomo, con proprietà chimico-fisiche talmente vicine a quelle della trielina che ha permesso il mantenimento degli stessi macchinari e delle stesse procedure lavorative in uso. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Attualmente le misure a tutela dell’ozono stratosferico e dell’ambiente (Legge 28/12/1993, n.549 e succ. mod.), hanno reso necessario l’impiego di altri solventi clorurati, ma è curioso notare come questa sostituzione sia stata sempre ostacolata da queste considerazioni ambientali: il 1,1,1 tricloroetano ha una vita media in atmosfera di -5 6anni, contro i 7 - 8 giorni della trielina, uno dei motivi per il quale viene considerato dannoso per lo strato di ozono. Un ulteriore contributo alla prevenzione, perlomeno nell’industria elettronica e della componentistica fine, è stato dato dall’introduzione di flussanti organici solubili in acqua (il flussante ha la funzione di proteggere le superfici dall’ossidazione e migliorarne la bagnabilità fino alla saldatura o ad un successivo trattamento), in modo tale che nella pulizia dei residui si può far ricorso a detergenti solubili in acqua. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna In molti altri utilizzi (industria tessile, calzaturiera) la trielina da tempo non è più utilizzata e spesso si ingenera confusione dando questo nome a quello che è il suo attuale sostituto, il TETRACLOROETILENE (CCL2=CCL2, PERCLOROETILENE). Questo viene utilizzato, ad esempio, nelle lavanderie industriali e nelle “lavasecco”, così come nei sistemi di lavaggio dei componenti poliuretanici delle calzature. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Nel caso di attrezzature più recenti, si tratta di sistemi di lavaggio automatizzati, con recupero del solvente e parziale contenimento del rischio espositivo per gli addetti. Invece, in caso di attività con interventi manuali importanti, si riscontrano in letteratura esposizioni prossime o addirittura superiori al relativo TLV-TWA©. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Un’interessante notazione supplementare è che i sistemi di recupero dei solventi (soprattutto l’introduzione delle lavatrici ermetiche a percloroetilene) ha portato ad un generale arretramento nei consumi di solventi clorurati, con punte superiori al 50% nel settore del lavaggio industriale. Questo fatto non ha una influenza diretta sull’esposizione degli addetti, ma ha una ricaduta positiva sui problemi del trasporto e dell’immagazzinamento e, in generale, sull’ambiente. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna SOSTITUZIONE DEI COMPOSTI DEL CROMO ESAVALENTE NELLA PASSIVAZIONE DELL’ALLUMINIO Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Rivestimenti “gialli” a base di cromati per l’alluminio Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Rivestimento “verde”: fosfocromatazione dell’alluminio Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Rivestimenti di conversione esenti da cromo Sia i prodotti che formano uno strato (film), (vale a dire che contengono componenti a base di resine organiche) che i prodotti che non formano uno strato, presentano una base chimica che deriva sempre da un trattamento di conversione con soluzioni di fluoruro a base di titanio e zirconio. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Sono però indispensabili pretrattamenti a base di “silani” che sono già stati sperimentati con successo in varie applicazioni industriali come “passivazione dell’alluminio” mentre sono in corso le prime prove, che stanno però dando risultati soddisfacenti, per l’impiego oltre che di passivazione anche come “base” per la successiva verniciatura. Le loro caratteristiche richiedono (in grado nettamente superiore rispetto ai rivestimenti a cromato o a fosfocromato) una pulizia preliminare completa e approfondita e una ottima disossidazione. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Ciò dipende soprattutto dal maggiore valore del pH d'esercizio rispetto ai trattamenti al cromo, che riduce la capacità auto - disossidante dei bagni. Un pretrattamento ottimale comprende quindi almeno sette fasi, compreso il decapaggio alcalino separato e la disossidazione acida. I prodotti da utilizzare in queste fasi preliminari vanno inoltre selezionati con estrema attenzione, per eliminare il più possibile l'accumulo superficiale di elementi estranei provenienti, ad esempio, dalla lega. L'impiego di sostanze chimiche per fare ossidare, complessare, precipitare tutti i metalli estranei è quindi di fondamentale importanza per la buona riuscita del ciclo. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Trattamento al fluorotitanio o fluorozirconio Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Trattamento con silani R-SI(OX)3 + 3 H2O ⇔ R-Si(OH)3 + 3 XOH R-Si(OH)3 + Metallo-OH ⇔ Metallo-O-Si-R + 3 H2O Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna SOSTITUZIONE DI AGENTI CANCEROGENI, MUTAGENI E TOSSICI NELLA VERNICIATURA DEL METALLO Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Pigmenti anticorrosivi In passato come primer di aderenza per supporti metallici dove l’adesione era difficile (alluminio e lamiera zincata in particolare) o per proteggere temporaneamente lamiere in acciaio era utilizzato un prodotto denominato “wash primer”. Questo prodotto era realizzato utilizzando resine polivinilbutirraliche, alcool e acido fosforico e come pigmento anticorrosivo veniva impiegato il tetrossicromato di zinco, classificato cancerogeno di categoria 1 Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Pigmenti alternativi - Fosfati di zinco e loro derivati. - Prodotti non contenenti zinco, quali i pigmenti a scambio di ioni e ossidi di ferro. - Inibitori di corrosione organici. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Pigmenti coloranti I pigmenti a base di cromo e piombo trovano ancora un utilizzo industriale in quanto sono possiedono diverse qualità: •ottimo potere coprente, •buona solidità alla luce, •costo limitato, •ampio spettro di prodotti vernicianti ove possono essere impiegati. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Pigmenti alternativi Fra i pigmenti alternativi ai gialli cromo e arancio di molibdeno possiamo citare: Titanati gialli inorganico Bismuto vanadati inorganico Diarilici gialli organico Isoindolinoni gialli organico Arilamidi gialle organico Benzimidizaloni gialli organico Tetracloroisoindolinoni gialli organico Benzimidazoloni arancio organico Diarilici arancio organico Diketopirrolopirrolo arancio organico Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Va considerato che, nella stragrande maggioranza dei casi, la sostituzione (a parità di punto tinta finale) ha comportato significativo aumento dei costi di verniciatura; ciò è dettato dal fatto che i pigmenti alternativi sono generalmente più costosi e, di norma, possiedono un minore potere coprente. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna SOLVENTI La sostituzione dei solventi viene fatto da quando, a seguito della classificazione di quasi tutti i derivati petroliferi classificati come cancerogeni- a meno della dimostrazione da parte del produttore che le specifiche sostanze responsabili (benzene, IPA, 1,3 butadiene) non superassero lo 0,1% p/p distillati severamente della miscela di idrocarburi) – si è fatto ricorso a raffinati ed idrotrattati all’idrogeno, che rispettavano tale condizione, evitando quindi classificazioni di pericolosità molto rigorose e penalizzanti per l’immissione sul mercato. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna INDURENTI Il TGIC (triglicidilisocianurato) utilizzato come indurente nei prodotti poliestere in polvere. Il TGIC viene utilizzato nei sistemi poliesteri in polvere come indurente della parte poliestere acida. Oltre a manifestare una elevata tossicità acuta, è classificato come sostanza mutagena. Esistono già, e sono largamente utilizzati, prodotti alternativi che svolgono le medesime funzioni nei sistemi in polvere anche se non sempre con la stessa efficacia. I “compromessi” qualitativi che si sono dovuti accettare non hanno comunque impedito lo sviluppo dei sistemi alternativi e delle vernici in polvere in generale. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna SOSTITUZIONE DEI COMPOSTI DEL CROMO ESAVALENTE E DEL COBALTO NELLA PASSIVAZIONE GIALLA, NERA E BLU DEI MATERIALI FERROSI TRATTATI SUPERFICIALMENTE (ZINCATI, ECC…) Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna SOSTITUZIONE DI OLI MINERALI CLASSIFICATI CANCEROGENI O CONTENENTI IPA CANCEROGENI/MUTAGENI CON OLI SINTETICI Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna La maggior parte degli esperti e degli igienisti industriali ritengono che oggi, grazie all’uso di prodotti severamente IDROTRATTATI o sintetici, il rischio sia stato molto ridotto anche se non può essere totalmente escluso. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Come possono essere aiutate le imprese nella scelta corretta ed obbligata del processo di SOSTITUZIONE della sostanze CANCEROGENE/MUTAGENE Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna IL REGISTRO DELLE INTENZIONI (Allegato XV del REACH) Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna REGISTRO DELLE INTENZIONI (RoI) Le Autorità Competenti degli Stati Membri e l’ECHA (su richiesta della Commissione) preparano i dossier di inclusione in Allegato XV al fine di proporne: inserimento dei C/M in Candidate List; classificazione ed etichettatura armonizzata; Restrizioni dei C/M. Lo scopo del RoI è informare le parti interessate in merito alle sostanze per le quali le Autorità intendono presentare dossier di inclusione in Allegato XV e, di conseguenza, facilitare la formulazione di eventuali osservazioni in una fase successiva del processo. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna REGISTRO DELLE INTENZIONI (RoI) C&L armonizzate Allegato XVII = Restrizioni Registro delle Intenzioni (RoI) Allegato XV Candidate List Dossier By ECHA/MS Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Allegato XIV = Lista autorizzazione AUTORIZZAZIONE Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna SCOPO DELL’AUTORIZZAZIONE Art. 55 - Scopo dell’autorizzazione ed elementi da considerare ai fini della sostituzione … la procedura di autorizzazione ha lo scopo di garantire il buon funzionamento del mercato EUROPEO interno, assicurando nel contempo che i rischi che presentano le sostanze estremamente problematiche (SVHC) siano adeguatamente controllati e che queste sostanze siano progressivamente sostituite da idonee sostanze o tecnologie alternative … È un processo nuovo È un processo a carico dell’industria Implica la sostituzione delle sostanze Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna AUTORIZZAZIONE La procedura di Autorizzazione consiste in 4 Fasi: Fase 1: identificazione di SVHC (C/M) Fase 2: procedura di esame in via prioritaria Fase 3: richiesta di Autorizzazione Fase 4: concessione di Autorizzazione Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Fase 1: CANDIDATE LIST obblighi L'inclusione di una sostanza in Candidate List crea obblighi giuridici per le aziende che la produce/importa o utilizza in quanto tale, in miscela o in articolo. SOSTANZE Prodotte, importate o utilizzate In quanto tali In miscele In articoli Articoli con rilascio intenzionale Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Articoli in generale Fase 1: ULTIMO AGGIORNAMENTO CANDIDATE LIST (20-06-2013) Aggiornamento continuo sul sito dell’ECHA: 144 sostanze in Candidate List http://echa.europa.eu/web/guest/candidate-list-table Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Fase 2: ALLEGATO XIV Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Fase 2: ALLEGATO XIV Regolamento 143/2011 Rettifica del 24 febbraio 2011 http://echa.europa.eu/it/addressing-chemicals-ofconcern/authorisation/recommendation-for-inclusionin-the-authorisation-list/authorisation-list Regolamento 125/2012 Pubblicato il 28 febbraio 2012 http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2012 :041:0001:0004:IT:PDF&carr=null Regolamento 348/2013 Pubblicato il 17 aprile 2013 http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:201 3:108:0001:0005:IT:PDF Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna OBBLIGHI PER CHI USA UNA SOSTANZA C/M AUTORIZZATA È un obbligo riferire all’Agenzia che l’uso di una sostanza viene fatto nell’ambito di un’autorizzazione concessa ad un attore a monte nella catena di approvvigionamento (entro 3 mesi dalla prima fornitura della sostanza autorizzata in quanto tale o in quanto componente di una miscela) (Art. 66). L’utilizzatore a valle dovrebbe ricevere l’informazione dal fornitore attraverso la sezione 2 e 15 della SDS Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna AUTORIZZAZIONE: CONCLUSIONI Non è vincolata alla Registrazione (prescinde dal limite quantitativo di 1 t/a). Una domanda di Autorizzazione deve essere presentata per ciascun uso delle sostanze presenti nell’Allegato XIV. E’ concessa per una durata di tempo limitata (in base ad una valutazione “caso per caso”). Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna AUTORIZZAZIONE: CRITICITÀ Complessità della domanda di Autorizzazione (informazioni da produrre molteplici e difficili da reperire). Pertanto, non è certo semplice ottenere il rilascio di un’Autorizzazione. Essa è inoltre concessa solo per una durata di tempo limitata, sulla base di una valutazione “caso per caso”. Per la presentazione di una domanda di Autorizzazione - per singola sostanza, per singolo uso, per singola azienda - è prevista una tassa di 53.300 €. Tutto ciò incentiverà fortemente la sostituzione delle sostanze soggette a tale procedura, a cui si aggiungerà il pericolo di un effetto “black list”. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna IDENTIFICAZIONE DELLE SOSTANZE IN PRIORITÀ E LISTA ALLEGATO XIV Allegato XV 154 Prioritizzazione 10 ca. 400 168 SIN / ETUC / …. LIST 144 Registro delle Intenzioni (RoI) Candidate List Minimo 4 anni Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna 22 Lista Autorizzazione AUTORIZZAZIONE E RESTRIZIONE Il processo di autorizzazione non consente di utilizzare una sostanza ad esclusione degli usi autorizzati Il processo di restrizione permette di utilizzare una sostanza ad esclusione degli usi elencati in restrizione Un processo non esclude l’altro! Entrambi i processi prescindono dal tonnellaggio! Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna RESTRIZIONE Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna SCOPO DELLA RESTRIZIONE Le restrizioni possono limitare o proibire la produzione, l'immissione sul mercato o l'uso di una sostanza. Art. 67 (1) – Una sostanza, in quanto tale o in quanto componente di un preparato o di un articolo, per la quale l'allegato XVII prevede una restrizione non è fabbricata, immessa sul mercato o utilizzata se non ottempera alle condizioni di tale restrizione… Le Restrizioni possono essere proposte da: ECHA su invito della Commissione; Stato Membro. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA ARMONIZZATE (CLH) Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA ARMONIZZATE L’armonizzazione della classificazione e dell’etichettatura delle sostanze consente di garantire un’adeguata gestione dei rischi in tutta l’Unione Europea. Art. 36 (CLP) – Armonizzazione della classificazione e dell’etichettatura delle sostanze… Si può iniziare un processo di armonizzazione quando: la sostanza è cancerogena, mutagena, tossica per la riproduzione (CMR) o sensibilizzante delle vie respiratorie; la sostanza è una sostanza attiva utilizzata in biocidi o prodotti fitosanitari; la necessità di una classificazione a livello di EU è giustificata. Le CLH possono essere proposte da: Autorità competente di uno Stato Membro; Fabbricante, Importatore o Utilizzatore a Valle di una sostanza. Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna PROCEDURA DI CLH Classificazione ed Etichettatura armonizzate Autorizzazione Restrizione NB …non dimentichiamoci delle AUTOCLASSIFICAZIONI… Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna SCHEDE DI DATI DI SICUREZZA (SDS) Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna PRESCRIZIONI SDS Art. 31: Prescrizioni relative alle schede di dati di sicurezza 1.Il fornitore di una sostanza o di un preparato trasmette al destinatario della sostanza o del preparato una scheda di dati di sicurezza compilata a norma dell'allegato II: a)quando una sostanza o un preparato risponde ai criteri di classificazione come sostanza o preparato pericoloso a norma delle direttive 67/548/CEE o 1999/45/CE; o b)quando una sostanza è persistente, bioaccumulabile e tossica ovvero molto persistente e molto bioaccumulabile in base ai criteri di cui all'allegato XIII; o c)quando una sostanza è inclusa nell'elenco stabilito a norma dell'articolo 59, paragrafo 1, per ragioni diverse da quelle di cui alle lettere a) e b). Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Il Regolamento C.L.P. (Classification, Labelling and Packaging) è entrato in vigore il 20/1/2009 Sostanze pericolose (1 dicembre 2010) Miscele pericolose (1 giugno 2015) Pubblicazione su GU Europea: Regolamento del Consiglio e del Parlamento Europeo n. 1272/2008 del 16.12.2008 (G.U.E. L 353 del 31.12.08) COORDINAMENTO INTERREGIONALE DELLA PREVENZIONE IN SANITA’ REACH AUTORITÁ COMPETENTI REACH E CLP DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Graduazione della pericolosità secondo i nuovi criteri di classificazione europei Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna PROPRIETA’ PERICOLOSE per la SALUTE: Le proprietà Tossicologiche a lungo termine sono genericamente più rilevanti di quelle a medio termine che a loro volta sono più rilevanti di quelle a breve termine Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Classe di pericolo Simbolo Classe di pericolo Cancerogenicità/ Mutagenicità Tossicità sistemica su organi bersaglio, acuta Tossicità riproduttiva Sensibilizzazione cutanea Sensibilizzazione respiratoria Tossicità Acuta Tossicità sistemica su organi bersaglio, ripetuta Corrosione/ irritazione cutanea Pericolo di aspirazione Gravi danni agli occhi/irritazione Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Simbolo Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna Servizio sanità pubblica Assessorato politiche per la salute Regione Emilia-Romagna
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