ALLEGATO B L’oggetto della mail con la quale si invia il presente curriculum deve avere il seguente format: Codice concorso n. 2944 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO Procedura di valutazione per la chiamata a professore II fascia da ricoprire ai sensi dell’art. 24, comma 6, della Legge n. 240/2010 per il settore concorsuale 05/E1 - Biochimica Generale e Biochimica Clinica , (settore scientifico-disciplinare BIO/12 - Biochimica Clinica e Biologia Molecolare e Clinica) presso il Dipartimento di SCIENZE DELLA SALUTE, Codice concorso 2944 RITA CLARA PARONI CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI COGNOME NOME DATA DI NASCITA PARONI RITA CLARA 13-05-1957 ATTIVITÀ DI RICERCA E PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE La dr.ssa Rita Paroni, dopo la laurea conseguita nel 1981, ha svolto ininterrottamente la sua attività di ricerca prima come Specializzanda presso il Dipartimento di Chimica e Biochimica Medica dell'Università di Milano, poi come Ricercatore presso l'Istituto Scientifico H San Raffaele, quindi come Ricercatore presso il Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria (Ora Dipartimento di Scienze della Salute) della Facoltà di Medicina e Chirurgia della Università degli Studi di Milano. L'attività scientifica della dr.ssa Paroni si è sviluppata secondo diversi filoni di ricerca attinenti in ogni caso alla Biochimica Biochimica Clinica Diagnostica di Laboratorio Chimica e Biochimica Analitico-strumentale con particolare riferimento alle tecniche separative e alle metodologie di laboratorio più innovative per lo studio di molecole biologicamente attive endogene o esogene di interesse per la Medicina di Laboratorio I risultati della attività scientifica del candidato sono comprovate da (vedi in calce al presente CV elenco completo delle pubblicazioni): 107 Lavori in extenso pubblicati su riviste a diffusione internazionale, con peer reviewing e recensite JCR (total impact factor 361,375, IF medio= 3,377). 17 lavori in extenso su riviste non recensite JCR o capitoli di libri 1 libro come coautore 155 comunicazioni a congressi nazionali ed internazionali Al fine della presente procedura di valutazione per la chiamata a professore II fascia da ricoprire ai sensi dell’art. 24, comma 6, della Legge n. 240/2010 per il settore concorsuale 05/E1 - Biochimica Generale e Biochimica Clinica , (settore scientifico-disciplinare BIO/12 - Biochimica Clinica e Biologia Molecolare e Clinica) presso il Dipartimento di SCIENZE DELLA SALUTE, Codice concorso 2944, LA CANDIDATA PRESENTA N° 15 PUBBLICAZIONI SELEZIONATE TRA TUTTE ED ELENCATE NELL’ALLEGATO AL PRESENTE CV. Studi sul l ’ atti vi tà anti tum oral e e sedati va del l a m el atoni na Dal 2009-a tutt’oggi, la dr.ssa Paroni ha iniziato una linea di ricerca che riguarda la valutazione dell'attività terapeutica (e dei meccanismi molecolari coinvolti) di molecole bioattive naturali e utilizzando vie di somministrazione e formulazioni farmaceutiche innovative in modelli animali e nell'uomo. In particolare, è stata iniziata una ricerca sul possibile ruolo della melatonina come molecola antiproliferativa e adiuvante nel trattamento del tumore prostatico utilizzando un modello in vivo su topi immunodepressi xenotrapiantati con cellule di tumore prostatico umano LNCaP. Diverse vie di somministrazione ( intraperitoneale e transdermica tramite crio-laser terapia) e diverse formulazioni (in fisiologica o incapsulata in nanoparticelle lipidiche solide, SLN) sono state testate con successo. Sia la somministrazione intraperitoneale che quella transdermica producevano una significativa inibizione della crescita tumorale dopo 41 giorni di trattamento, con livelli di melatonina nel plasma e nel tumore 49 e 609 volte> rispetto al controllo. La melatonina tendeva a ripristinare lo squilibrio redox aumentando espressione di Nrf2,e l'analisi istologica rivelava una diminuita angiogenesi e una importante risposta infiammatoria nei topi trattati con melatonina non presenti nei controlli. I tumori trattati con SLN-melatonina mostravano le stesse caratteristiche ma con una significativa ulteriore infiltrato di cellule a matrice fibroblastica. La ricerca in questo campo è attualmente in atto per quanto riguarda lo sviluppo di diversi e efficienti sistemi di veicolazione attraverso gel termosensibili e per l'individuazione di ulteriori pathways metabolici implicati nella riduzione della crescita tumorale. I risultati preliminari sono stati presentati a diversi convegni internazionali e oggetto della pubblicazione N° 1 dell’elenco di 15 pubblicazioni selezionate per la presente valutazione comparativa. La seconda linea di ricerca sulla melatonina era volta a studiare l'assorbimento e gli effetti della melatonina somministrata in diversi modi (orale o transdermica) a pazienti critici ad alto rischio del reparto di terapia intensiva dell' H San Paolo. Lo scopo di questo esperimento era di valutare i livelli plasmatici dopo somministrazione giornaliera per tutta la durata della terapia intensiva, e di confrontarla con gli eventuali effetti clinici di ripristino del ritmo circadiano sonno / veglia, di miglioramento della qualità del sonno e di risparmio in termini di analgesici e sedativi. I risultati preliminari del progetto multicentrico indicavano che dopo trattamento con melatonina orale miglioravano le condizioni dei pazienti e si velocizzava la risoluzione dalla sepsi (p <0,001), e lo svezzamento dei sedativi e analgesici, con significativa riduzione del consumo di idrazina, benzodiazepine (BDZP), aloperidolo, propofol e gli oppioidi. Il trattamento, inoltre garantiva la stabilità emodinamica e contribuiva a ripristinare un ritmo circadiano normale. La somministrazione transdermica mimava molto più efficacemente il ritmo di secrezione naturale fornendo livelli plasmatici più bassi ma più duraturi nel tempo rispetto a quelli ottenuti per via orale. Il confronto tra livelli plasmatici di melatonina e i marcatori biochimici di stress ossidativo (iNOS, GSH / GSSG, CitOx) è attualmente in fase di valutazione. I risultati del presente studio sono stati presentati a numerosi congressi Internazionali e Nazionali e sono in fase di pubblicazione. Attualmente la dr.ssa Paroni è anche impegnata nello sviluppo di un metodo in cromatografia liquida-spettrometria di massa per il dosaggio della melatonina e dei suoi metaboliti nei fluidi biologici e nei tessuti. Studi sul l a atti vi tà di vi tam i ne e prodot ti natural i Studi sul metabolismo della vitamina K Dal 2009 l'interesse della dr.ssa Paroni, in collaborazione con i gruppi clinici del Dipartimento in cui opera, si è rivolto allo studio della vitamina K, famiglia di vitamine liposolubili cofattori di una carbossilasi specifica in grado di attivare proteine implicate nella coagulazione del sangue e nel metabolismo osseo. La prima fase di questa ricerca è consistita nello sviluppo di un metodo originale per il dosaggio della vitamina K nel plasma mediante HPLC con derivatizzazione post-colonna e rivelazione fluorimetrica. Il metodo presenta caratteristiche innovative in termini di sensibilità e rapidità di analisi, tali da permettere l’applicazione su un’ampia casistica di campioni anche di provenienza neonatale o pediatrica (pubblicazione N° 4 dell’elenco di 15 pubblicazioni selezionate per la presente valutazione comparativa). Tale metodo è stato inoltre validato mediante la partecipazione (tutt'ora in atto) a programmi di controllo di qualità internazionali (EQUAS) organizzati dal The Centre for Haemostasis and Thrombosis St. Thomas' Hospital Londra . Successivamente la dr.ssa Paroni ha definito i valori di riferimento dei livelli plasmatici di della vitamina K nella popolazione italiana mediante l’arruolamento di soggetti sani stratificati opportunamente per sesso e per diverse fasce di età, ed ha iniziato una collaborazione in uno studio pilota sui pazienti ricoverati presso i reparti di Chirurgia e Medicina allo scopo di stabilire se carenze subcliniche di vitamina K in presenza di deficit nutrizionali o patologie dell’assorbimento potrebbero costituire cofattori di rischio emorragico. Questo studio ha lo scopo di identificare in questi pazienti uno stato preclinico carenziale, quali variabili intra-ospedaliere possono influenzare lo stato di queste vitamine (età, stato nutrizionale, durata della degenza, tipo di intervento chirurgico, durata del periodo di non alimentazione, patologie associate, infezioni intercorrenti, somministrazione di farmaci) e se nei pazienti con ipovitaminosi documentata si rende necessaria la correzione per sanguinamento concomitante durante il ricovero (lavoro in fase di preparazione). Studi sullo stress ossidativi e sul danno da ischemiariperfusione a. Sviluppo di metodi analitici Sin dagli anni della Specializzazione, la dr.ssa Paroni si è occupata dello studio del danno biochimico da stress ossidativo e della messa a punto di metodiche originali per il dosaggio dei principali marcatori quali glutatione, nucleotidi adenilici, addotti fluorescenti, dieni coniugati e malondialdeide. Dal 1997, in particolare, la ricerca in questo campo si è concentrata sulla determinazione della malondialdeide, il prodotto finale della perossidazione degli acidi grassi, uno degli indici più sensibili di danno tissutale dovuto a stress ossidativo. Nei fluidi biologici la malondialdeide esiste sia in forma libera che legata ai gruppi tiolici e amminici delle proteine e del DNA. Molti metodi sono utilizzati per la quantificazione della malondialdeide ma la bassa concordanza tra i valori ottenuti con diverse metodiche ha sinora ostacolato l'utilizzo in clinica di questo dosaggio. Dal 1997, la dr.ssa Paroni si è quindi dedicata allo sviluppo di un metodo di "Riferimento" per il dosaggio della malondialdeide, basato sull'utilizzo della spettrometria di massa e della malondialdeide deuterata come standard interno (pubblicazione N° 15 dell’elenco di 15 pubblicazioni selezionate per la presente valutazione comparativa). Dal 1999 a tutt'oggi l’interesse in questo campo si è spostato sull’utilizzo di una strumentazione più facilmente accessibile al laboratorio di analisi quali la elettroforesi capillare e contemporaneamente sull’utilizzo di standard interni più facilmente ottenibili per sintesi chimica quali la metil malondialdeide. Le metodiche originali sviluppate hanno dato luogo a diverse pubblicazioni e sono poi state utilizzate in numerose ricerche di base e protocolli clinici “in vivo”. b. studi sulla attività della xantina ossidasi La dr.ssa Paroni ha condotto ricerche di base sul ruolo della conversione “in vivo” xantina deidrogenasi/xantina ossidasi nel rene e nel fegato di ratto sia per quanto riguarda la patogenesi del danno da ischemia-riperfusione, sia in relazione alle concentrazioni endogene di glutatione . c. studi “in vitro” della influenza di molecole bioattive sulla perossidazione lipidica Due radicali nitrossilici a struttura steroidica appositamente sintetizzati (IK-1 e IK-2) venivano valutatati quali inibitori della lipoperossidazione “in vitro” indotta tramite la reazione di Fenton utilizzando microsomi epatici di ratto e liposomi fosfolipidici multilamellari . d. studi su danno da ischemia-riperfusione nel rene di ratto Le prime ricerche su questo argomento sono iniziate nel periodo della Specializzazione e sono proseguite all' H San Raffaele. Si è utilizzato un modello animale su ratto che simulasse il trapianto di rene, studiando le alterazioni metaboliche nel tessuto renale in seguito ad ischemia calda per clampaggio dell’ arteria renale. Successivamente, si è studiato l'effetto protettivo di una nuova classe di farmaci antiossidanti (21-amino steroidi o lazaroidi). I risultati confermavano il ruolo dei radicali liberi nel generare il danno da ischemiariperfusione e davano buona evidenza circa l’azione protettiva di questa classe di farmaci nei confronti del danno renale acuto. e. studi su danno da i schemi a -ri perfu si one nel cuore um ano Le ricerche su questo argomento sono state svolte in collaborazione con il reparto di cardiochirurgia dell'H San Raffaele, ed erano mirate alla identificazione di nuove strategie chirurgiche o approcci terapeutici volti a limitare il danno da ischemia-riperfusione (stress ossidativo) durante il by-pass aorto-coronarico. È stato dimostrato che l'utilizzo della cardiplegia ematica deleucocitata per la riperfusione del cuore durante l'intervento di cardiochirurgia dà luogo ad una migliore protezione dell'organo, soprattutto in pazienti che si presentano all'intervento chirurgico con funzionalità cardiaca già compromessa. I risultati di questa ricerca hanno dato luogo a numerose pubblicazioni scientifiche . f. studi sui danni da radicali liberi in diversi stati patologici nell'uomo La generazione di specie reattive all'ossigeno (ROS) dovuto a uno sbilanciamento tra specie ossidanti e anti-ossidati, e la loro reattività verso diverse molecole biologiche porta ad un danno ossidativo il cui coinvolgimento in diverse condizioni patologiche “in vivo” è ampiamente accettato. Tra gli effetti più pericolosi dei ROS vi è la perossidazione lipidica a livello delle membrane che genera composti intermedi come gli idroperossidi e composti finali di natura aldeidica tra i quali il più abbondante è la malondialdeide. Negli ultimi tempi l’interesse nello stress ossidativo si è rivolto allo studio della regolazione e espressione delle proteine in biopsie cutanee ottenute da pazienti con T1D con e senza insufficienza renale all'ultimo stadio (ESRD). Con approcci ultrastrutturali e di proteomica, le alterazioni nell'espressione di proteine coinvolte nello stress ossidativo, nella glicolisi aerobica e anaerobica, e nella segnalazione intracellulare, nonché anomalie endoteliali vascolari venivano identificate in pazienti con T1D e T1D + ESRD. Queste anomalie erano normalizzate dopo il trapianto rene-pancreas (KP). Contestualmente, nei pazienti T1D e T1D+ ESRD veniva rilevato un aumento dei livelli plasmatici di malondialdeide, e quindi di stress ossidativo, che veniva normalizzato dopo trapianto KP. I risultati suggeriscono in pazienti con T1D e T1D + ESRD persistenti cambiamenti cellulari di dei macchinari anti-ossidanti e della glicolisi aerobica / anaerobica, anomalie che possono svolgere un ruolo chiave nella patogenesi di complicanze vascolari da iperglicemia (pubblicazione N° 3 dell’elenco di 15 pubblicazioni selezionate per la presente valutazione comparativa). g. Studi di validazione dei metodi analitici per la valutazione dello stress ossidativo Un grosso problema tutt’ora aperto consiste nel dosaggio degli indici i per ossidazione lipidica “in vivo”. La dr.ssa Paroni ha affrontato il problema di valutare la “performance” di kit commerciali (per la valutazione degli idroperossidi (D-ROMs) in pazienti critici ricoverati nel reparto di rianimazione, a confronto con il dosaggio della MDA effettuato con il metodo di riferimento basato sulla spettrometria di massa a diluizione isotopica (ID-GC-MS). Il kit, pur essendo utile per la valutazione dello stress ossidativo in alcune occasioni, si è rivelato totalmente inaffidabile in questa classe di pazienti altamente critici in cui esiste un danno complesso e multifattoriale. Negli ultimi tempi il problema della validazione dei kit commerciali è stato ripreso mediante uno studio retrospettivo s diverse classi di pazienti affetti da diverse patologie implicate in alterazioni dello stato redox, e esteso anche ai metodi per la valutazione della capacità antiossidante, ampiamente utilizzati nella pratica clinica. Le diverse forme di MDA dosate mediante spettrometria di massa erano sempre utilizzate come riferimento. I risultati sono stati utilizzati per la stesura di una pubblicazione scientifica attualmente sotto valutazione e rafforzano la importanza delle tecniche separative e dei metodi di alto livello metrologico anche per la ricerca clinica o di base. Studi sulla farmacocinetica e sul metabolismo dei farmaci Già dai primi anni all'Università, continuando a tutt'oggi, la dr.ssa Paroni ha acquisito notevole esperienza nello studio della cinetica e del metabolismo di farmaci sia nel ratto che nell'uomo, mettendo a punto numerose metodiche originali per la quantificazione della molecola principale e dei suoi metaboliti nei fluidi biologici e nei tessuti. Nel 1985 è stata studiato, nel ratto, il metabolismo della citidin difosfato colina, una complessa molecola naturale coinvolta nella sintesi "de novo" dei fosfogliceridi e che è utilizzata come farmaco per il trattamento delle malattie neurologiche . Sempre nei primi anni della sua attività la dr.ssa Paroni ha condotto studi sul diclofenac, un antiinfiammatorio non-steroideo attivo nel trattamento dell’artrite reumatoide e di patologie affini. È stato sviluppato un metodo di dosaggio nel plasma mediante GC-MS ed è stata studiata la farmacocinetica e la biodisponibilità dopo diverse modalità di somministrazione (vaginale o rettale) in soggetti di sesso femminile. Nel 2000 lo studio di questo farmaco è stato riconsiderato, mettendo a punto un nuovo metodo di dosaggio mediante HPLC e confrontando la biodisponibilità di diverse formulazioni farmaceutiche . Sin dai primi anni all' H San Raffaele a tutt'oggi, la dr.ssa Paroni ha acquisito grande esperienza nella analisi delle sulfaniluree (ipoglicemizzanti orali), studiandone la farmacocinetica in pazienti con diabete di tipo 2 sottoposti a diverse terapie farmcologiche concomitanti . Nel 2000 è stato messo a punto un metodo alternativo per la determinazione di questi farmaci mediante elettroforesi capillare. In seguito ad una richiesta del reparto di urologia dell’ H San Raffaele, la dr.ssa paroni ha sviluppato un metodo in HPLC, sensibile ed accurato, per il dosaggio plasmatico della mitomicina C, un agente antimicrobico e antitumorale somministrato per istillazione endovescicale come terapia preventiva delle ricorrenze del tumore superficiale della vescica dopo resezione chirurgica. Utilizzando questo metodo, è stato effettuato uno studio per verificare se la applicazione di ipertermia locale durante la istillazione endovescicale con il chemioterapico potesse influenzare l’assorbimento sistemico del farmaco, modificarne i parametri farmacocinetici. A questo scopo sono stati studiati diversi dosaggi e diversi protocolli di somministrazione ponendo particolare attenzione alla soglia di tossicità del farmaco. A causa del crescente interesse nella sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), già nel 1985 è stato messo a punto il metodo di dosaggio in HPLC della ribavirina, un farmaco antiretrovirale a largo spettro, e del suo principale metabolita, ed è stata studiata la farmacocinetica e la escrezione urinaria in volontari sani. L’importanza di questa ricerca, che è stata pioniera in questo campo, consiste nel fatto che il farmaco è attualmente in uso nel reparto clinico sia per la terapia dell’AIDS che per la cura della epatite B. Uno dei filoni di ricerca su cui attualmente è attualmente impegnata la dr.ssa Paroni verte proprio sulla implementazione di metodi analitici per il dosaggio della quota di ribavirina libera circolante nel plasma e della quota captata dai globuli rossi sotto forma di metaboliti fosforilati. Inoltre è stato anche sviluppato un metodo per la purificazione delle urine e la identificazione della ribavirina e dei prodotti derivanti dal metabolismo. Contestualmente sono iniziati due studi clinici attualmente in atto: uno sui pazienti co-infetti HIV-HCV e uno sui pazienti HCV, volti a monitorare per tutta la durata del trattamento clinico i livelli della ribavirina e dei suoi metaboliti in questi pazienti e a metterli in relazione con la tossicità e la risposta virologica rapida, precoce, e sostenuta nel tempo. La capacità predittiva sull'"outcome" dei pazienti dei livelli di farmaco nel primo mese di trattamento verrà valutata mediante analisi retrospettiva alla fine dei trattamenti. Studi sul metabolismo degli amminoacidi Uno dei principali filoni di ricerca della dr.ssa Paroni concerne la messa a punto di metodi analitici per il dosaggio degli amminoacidi. Questa ricerca ha permesso lo sviluppo di numerosi metodi innovativi ed originali che hanno condotto alla pubblicazione di numerosi articoli su riviste recensite. Inoltre mediante le metodiche messe a punto la dr.ssa Paroni è stata coinvolta attivamente in numerosi studi clinici riguardanti il metabolismo e le diverse patologie correlate (osteoporosi, obesità, trombosi, diabete, etc). a. idrossiprolina Il collagene contenuto nelle ossa è quasi per il 14% costituito da 4-idrossiprolina, derivante dall’ idrossilazione della prolina in seguito ad incorporazione nella proteina. Poichè l’idrossiprolina rilasciata dalla degradazione del collagene non viene riutilizzata ma solo catabolizzata ed escreta, i livelli di questo amminoacido nelle urine sono strettamente correlati al catabolismo osseo e a patologie correlate quali la osteoporosi. Per la valutazione della escrezione urinaria di questo amminoacido secondario, nel 1997 è stato sviluppato un metodo originale basato sulla derivatizzazione pre-colonna con N,N-diethyl-2,4-dinitro-5fluoroaniline (F-DNDEA), derivatizzante che si è rivelato particolarmente vantaggioso per questo tipo di analisi a causa della elevata stabilità del derivato e della elevata reattività anche con le ammine secondarie. b. 3-metil istidina La 3-metil istidina serica è proporzionale alla quantità di proteine muscolari ingerite e dipende dalla dieta, mentre l’ escrezione urinaria di questo amminoacido che viene metilato quando già incorporato nelle proteine delle miofibrille muscolari, è un indice quantitativo e specifico del catabolismo muscolare. Per la quantificazione di questo amminoacido nelle urina è stato sviluppato un metodo originale basato sulla derivatizzazione con o-ftalaldeide (OPA), accoppiato a rivelazione fluorimetrica. In collaborazione con il reparto di pediatria dell’H San Raffaele è stata quindi studiata la escrezione urinaria di 3-metil istidina in bambini obesi in dietoterapia. c. omocisteina L’ omocisteina è un amminoacido contenente un residuo tiolico che si forma durante la via di transsulfurazione della metionina. La ipotesi che una blanda iperomocisteinemia potesse avere un ruolo nella patogenesi di malattie cardiovascolari quali aterosclerosi e trombosi venose profonde soprattutto con insorgenza giovanile, ha accresciuto l'interesse per il dosaggio di questo amminoacido nel plasma, sia in condizioni basali che dopo somministrazione di metionina. Nel 1992 è stato messo a punto un metodo di dosaggio con dervatizzazione pre-colonna con OPA , studiando anche i valori di riferimento in relazione al sesso, età e variazioni circadiane. Sin da allora, in collaborazione con il Servizio di Coagulazione dell' H San Raffaele sono stati studiati i livelli di questo amminoacido in giovani pazienti trombofilici con profilo coagulativo normale, rivolgendo la nostra attenzione in particolare alle trombosi venose profonde che rappresentano il 50% delle complicanze vascolari. Successivamente, in relazione ad un aumentato carico di richieste, la dr.ssa Paroni si è dedicata alla ottimizzazione di questo dosaggio, mettendo a punto un metodo originale basato sulla derivatizzazione con SBD-F, dotato di robustezza e facilità di esecuzione, e quindi anche applicabile ai grossi carichi routinari della chimica clinica. Negli ultimi anni lo studio sulla relazione tra iperomocisteinemia e malattie cardiovascolari è stato esteso a diverse classi di pazienti quali i trapiantati di rene-pancreas e i dialisati . d. cistina La cistinuria è una malattia genetica autosomica recessiva che influenza il trasporto epiteliale della cisteina e di altri amminoacidi dibasici attraverso il tubulo renale e il tratto gastrointestinale. L'alterato riassorbimento dà luogo a massiva ipercistinuria che a causa della bassa solubilità di questo amminoacido, rende i pazienti soggetti a rischi di calcolosi renale. La diagnosi di cistinuria è basata su metodi colorimetrici poco specifici o sull'utilizzo dell'ammino acido analyzer, analisi lunga e costosa. Allo scopo di identificare i pazienti cistinurici è stata messa a punto una metodica in HPLC con derivatizzazione pre-colonna con SBD-F, reagente specifico per i gruppi tiolici. Il metodo rapido, sensibile e preciso ha permesso, dopo definizione dei valori di riferimento, di individuare cinque pazienti cistinurici all'interno della routine del laboratorio . e. dimetil arginina asimmetrica (ADMA) e simmetrica (SDMA) Negli ultimi anni l’interesse della dr.ssa paroni nel settore degli amminoacidi si è rivolto in maniera pressocchè univoca verso questi due amminoacidi. Numerosi studi, infatti, hanno evidenziato che la N,Ndimetil arginina (ADMA), formata per metilazione delle proteine plasmatiche e rilasciata nel plasma con la proteolisi, è un potente inibitore della sintesi dell'ossido nitrico (NO) e come tale possibile fattore di rischio per le disfunzioni endoteliali e le malattie cardiovascolari. Minori informazioni sono disponibili a riguardo del ruolo della N,N’-dimetil arginina (SDMA), isomero di posizione dell'ADMA, formato anch'esso per azione di specifiche N-metiltransferasi sulle proteine. In particolare la dr.ssa Paroni ha studiato il metabolismo dell’ADMA nei seguenti filoni: i) Correlazione tra ADMA e funzionalità endoteliale in pazienti con angina pectoris. Il primo approccio a questa ricerca è stato lo sviluppo di un metodo HPLC per il dosaggio contemporaneo di entrambe le dimetilarginine nel plasma, ottimizzando in particolare la procedura di estrazione dal plasma e la separazione delle due metilarginine. I risultati mostravano come ADMA e endotelina-1 erano elevate nei pazienti con CSX con riduzione di NOx e cGMP indotti da insulina. Quest’ultimo effetto era contrastato da infusione con arginina. I dati nel complesso mostravano che livelli di ADMA possono giocare un ruolo nella funzionalità vascolare anomala osservata nei pazienti con CSX . ii) Insulino resistenza e funzionalità endolteliale in pazienti con sindrome metabolica. In qusto studio pazienti con sindrome metabolica venivano trattati con folato e vitamina B12 per ridurre i livelli di omocisteina e migliorare la insulino resistenza e la disfunzione endoteliale. Il trattamento con folato e B12 mostrava un’ influenza sui fattori di rischio delle malattie cardiovascolari con decremento dei livelli di omocisteina e di insulina, insieme ad un significativo decremento di ADMA e ad un miglioramento della funzionalità endoteliale nei pazienti trattati. iii) Studi su pazienti iperomocisteinemici. Questo studio clinico è stato eseguito su pazienti iperomocisteinemici allo scopo di evidenziare una possibile relazione tra i livelli di ADMA E SDMA e quello dell’omocisteina, noto fattore di rischio per patologie vascolari occlusive e trombosi. I risultati dimostravano assenza di correlazione, minimizzando così il ruolo dell’omocisteina sul metabolismo di questi due amminoacidi e in ultima analisi su quello dell’NO. iv) Metabolismo delle dimetilarginine in pazienti critici con sepsi grave o shoc settico. La dr.ssa Paroni ha seguito diversi protocolli sui pazienti della terapia intensiva in sepsi grave o shoc settico. Lo scopo di un primo protocollo clinico era valutare se mantenere sotto rigoroso controllo la iperglicemia tipica di questi pazienti durante la permanenza in rianimazione, potesse influenzare la concentrazione plasmatici delle due dimetilarginine e se questo fosse associato a un migliore “outcome” del paziente stesso. I risultati di questo studio, in contrasto con altri pur ancora esigui sullo stesso argomento, mostravano che il trattamento intensivo con insulina pur assicurando uno stato di euglicemia non influenzava i livelli delle dimetilarginine e non produceva miglioramenti nel decorso clinico dei pazienti in termini di tempo di degenza, indici di gravità (SOFA score), e mortalità. (pubblicazione N° 6 dell’elenco di 15 pubblicazioni selezionate per la presente valutazione comparativa). Il secondo studio clinico nei pazienti critici era volto a valutare il metabolismo di ADMA e SDMA in relazione allo stato di sepsi grave, sia come marker di catabolismo proteico, sia in rapporto ad altri indici di infiammazione come IL-6, TNF-α, CRP. I risultati mostrano come SDMA, significativamente più alta nei paziento con outcome negativo, sia un più robusto parametro predittivo di danno d’organo rispetto alla ADMA, mentre l’aumento di quest’ultima nella fase infiammatoria acuta indicava una inibizione endogena della sintesi di NO . v) Ruolo di insulina, glucosio, e stress ossidativo sui livelli plasmatici di dimetilarginina asimmetrica e simmetrica (ADMA, SDMA) in pazienti diabetici a diverso stadio di gravità e su trapiantati rene-pancreas. I risultati ottenuti dimostravano che gli indici valutati erano alterati in tutti i gruppi d pazienti rispetto ai controlli, ma che il trapianto di renepancreas aveva un effetto significativo sulla normalizzazione dei livelli di ADMA, SDMA, e degli indici di stress ossidativo. Solo la quota “free” di MDA era correlata con la entità dello stato ossidativo, mentre l’aumento della quota totale di MDA in questi pazienti poteva anche essere attribuibile ad una ridotta funzionalità renale. (pubblicazione N° 5 dell’elenco di 15 pubblicazioni selezionate per la presente valutazione comparativa). vi) Valutazione di ADMA e SDMA in pazienti con disfunzione erettile. L’ultimo interesse scientifico della dr.ssa Paroni sul metabolismo di ADMA e SDMA riguarda la loro implicazione nella disfunzione endoteliale, in particolare cercando di capire se ADMA può essere un buon indice predittivo di disfunzione endoteliale di origine arteriogenica rispetto alla disfunzione erettile non con questa origine. ADMA e SDMA erano significativamente più alti negli uomini con disfunzione erettile arteriogenica rispetto a quelli con disfunzione erettile di origine non arteriogenica e le concentrazioni in entrambi i sottogruppi erano significativamente più elevati rispetto ai controllo. La correlazione negativa tra ADMA e la gravità della disfunzione erettile è presente solo nei pazienti con disfunzione erettile arteriogenica. Questo studio dimostra l'importanza di distinguere sempre pazienti con disfunzione erettile arteriogenica da pazienti non arteriogenici allo scopo di studiare i complicati meccanismi che causano disfunzione erettile e sviluppare potenziali agenti terapeutici (pubblicazione N° 2 dell’elenco di 15 pubblicazioni selezionate per la presente valutazione comparativa). Studi sui metodi assoluti e di riferimento in chimica clinica e in microbiologia Sin dal 1990 uno dei principali interessi della dr.ssa Paroni è stato quello di sviluppare "Metodi Definitivi" o di "Riferimento" utili in Chimica Clinica per valutare l’accuratezza dei metodi di routine. a. Creatinina Dal 1990 al 1994 la dr.ssa Paroni ha partecipato attivamente al progetto sui "Materiali di Riferimento per il dosaggio della creatinina nel siero umano", nell'ambito del Programma Misure & Prove della Comunità Europea. A questo proposito ha sviluppato un metodo per dosaggio della creatinina in HPLC da proporre come Metodo di Riferimento. Infatti, solo la spettrometria di massa con diluizione isotopica basata sull'uso di creatinina marcata con isotopi stabili è in grado di fornire il valore quanto più vicino possibile al "valore vero" ed è considerato il “Metodo Assoluto” per eccellenza. Nonostante l'HPLC non abbia ancora ricevuto ufficialmente il riconoscimento di "Metodo di Riferimento", lo studio collaborativo a livello europeo ha permesso di dimostrare la eccellente performance di questa tecnica nei confronti della spettrometria di massa, ponendosi come valida alternativa per il laboratorio di analisi che non ha accesso a una strumentazione così costosa e tecnicamente difficile da gestire. Negli ultimi anni la dr.ssa Paroni ha studiato, con risultati estremamente promettenti, la possibilità di utilizzare la elettroforesi capillare come Metodo di Riferimento alternativo all'HPLC, tecnica ancora più accessibile ed economica (pubblicazione N° 14 dell’elenco di 15 pubblicazioni selezionate per la presente valutazione comparativa). b. Glucosio La dr.ssa Paroni ha collaborato anche alla messa a punto di un Metodo Definitivo per la determinazione del glucosio nel plasma mediante spettrometria di massa. c. Emoglobina glicata La dr.ssa Paroni ha fatto parte di una rete di laboratori specializzati in grado di eseguire il Metodo di Riferimento per la emoglobina glicata (Hba1C). Il monitoraggio dei pazienti diabetici di tipo I o di tipo II è essenzialmente basato sui livelli ematici di emoglobina glicata. Più di 20 metodi esistono attualmente per la quantificazione di questo analita ma sino ad ora non esisteva nessun sistema di riferimento in grado di armonizzare risultati ottenuti con strumenti diversi. Il progetto Europeo al quale ha partecipato la dr.ssa Paroni è partito dalla definizione di emoglobina glicata come la sola frazione glicata a uno o entrambi i residui terminali di valina della catena β della emoglobina. Il metodo sviluppato prevede quindi il clivaggio enzimatico in maniera specifica dell'esapeptide terminale della catena β e la separazione della specie peptidica contenente la glicazione da quella non glicata mediante HPLC accoppiato alla elettroforesi capillare o HPLC accoppiato alla spettrometria di massa. La seconda fase di questo progetto ha permesso di costituire una rete di laboratori di riferimento in Europa e nel mondo, e la definizione di nuovi “range di riferimento” mediante comparazione tra i nuovi Metodi di Riferimento e quelli già utilizzati nei diversi Paesi. (pubblicazioni N° 12 e N° 13 dell’elenco di 15 pubblicazioni selezionate per la presente valutazione comparativa). d. test in agar diffusione Dal 1995 al 2000, in seguito ad una collaborazione con il Servizio di Microbiologia dell' H San Raffaele, la dr.ssa Paroni si è interessata di valutare mediante tecniche cromatografiche, la qualità dei test microbiologici in agar-diffusione utilizzati per valutare la suscettibilità batterica agli antibiotici. In particolare sono stati sviluppati metodi originali per la quantificazione della Ceftazidina e della Gentamicina in agar, e sono state studiate le cinetiche di diffusione dell'antibiotico in questa matrice durante i test in agardiffusione (Kirby-Bauer and Elipsometer test) e in presenza o assenza di crescita batterica. Lo scopo di queste ricerche era comprendere i meccanismi che stanno alla base della variabilità nei test microbiologici e quindi diminuire il rischio di false classificazioni. Le ricerche in questo campo hanno dato luogo a numerose pubblicazioni . Studi sulla purificazione, separazione e caratterizzazione di peptidi e proteine Dal 1992 a tutt’oggi la dr.ssa Paroni si è dedicata alla acquisizione del know-how per la purificazione, identificazione e quantificazione di proteine e peptidi di interesse clinico (insulina, proinsulina, peptidi del complesso maggiore di istocompatibilità, ciclosporina, chemochine) utilizzando diverse tecniche HPLC (affinità, scambio ionico, fase inversa, gel filtrazione) e dal 1994 anche la elettroforesi capillare. a. hGH. Il primo studio in questo campo riguardava la separazione e la quantificazione di diverse forme molecolari dell’ ormone della crescita umano (hGH) mediante elettroforesi capillare. b. MHC1. Successivamente la dr.ssa Paroni ha acquisito notevole esperienza con il pool peptidico associato al Complesso Maggiore di Istocompatibilità di classe I (MHCI). In particolare i peptidi venivano purificati mediante cromatografia di affinità da linee cellulari di melanoma murino e successivamente caratterizzate mediante HPLC a fase inversa e elettroforesi capillare. c. SDF-1α È stato riportato che il fattore di derivazione stromale SDF-1 α oltre ad un’azione chemotattica è in grado di inibire l’ingresso del virus HIV-1 mediato dal recettore CXCR-4. Nel 1997 la dr.ssa Paroni ha sviluppato un protocollo per la purificazione del fattore SDF-1α rilasciato nel liquido di cultura linee cellulari stromali di midollo utilizzando una sequenza di diverse procedure cromatografiche ed elettroforetiche. La disponibilità di grossi quantitativi di questo fattore proteico ad elevato grado di purezza era la base per studi successivi sulle sue funzioni immunoregolatrici . d. Insulina, proinsulina, forme intermedie di degradazione. Nel contesto di un nuovo approccio alla cura del diabete insulino dipendente (IDDM), linee cellulari non endocrine sono state transfettate con il gene WT della proinsulina o con un gene mutato in grado di esprimere ina proteina modificata che può essere clivata ad insulin dalla furina, una endoproteasi costitutiva. La dr.ssa Paroni ha sviluppato una procedura in elettroforesi capillare in grado di caratterizzare e quantificare simultaneamente e direttamente la insulina, la proinsulina e le forme intermedie di degradazione (des 31,32; split 56-66 and des 64-65) rilasciate da tali cellule. Successivamente sono state caratterizzate diverse linee cellulari endocrine e non-endocrine, umane o murine, transfettate con diversi costrutti genici. Mediante la elettroforesi capillare veniva studiato l’intero pattern proteico in una singola corsa, permettendo di ottenere una specie di “fingerprint” del metabolismo insulinico nelle cellule dopo transfezione. e. RANTES. Sfruttando la esperienza nella purificazione delle chemochine è poi iniziata una collaborazione con l’unità di Virologia Umana del San Raffaele con lo scopo di caratterizzare alcune varianti geneticamente mutate di RANTES, una delle più potenti C-C chemochine ad attività antivirale prodotte dai CD8+. Queste varianti mentre mantengono inalterata la loro attività antivirale, dovrebbero esercitare una minore attività proinfiammatoria. Per la purificazione di questi fattori è stata studiata una procedura cromatografica a più fasi, ottenendo un buon recupero e un’elevata resa di purificazione. La quantificazione finale del prodotto purificato veniva effettuata mediante elettroforesi capillare. Questo è risultato vantaggioso rispetto ai tradizionali immunoassay utilizzati per RANTES “wild type” poichè è noto che alcune delle molecole mutate presentano una minore affinità nei confronti dell’anticorpo utilizzato nel dosaggio, alterando, così, la precisione della quantificazione. RANTES umano è una proteina di 6.8 kDa che ha la tendenza ad aggregare in grossi complessi multimerici (>12X il monomero), sebbene sia stato ipotizzato che solo la forma monomerica sia quella biologicamene attiva. Questo comportamento ha sinora ostacolato l’uso di questa proteina come agente terapeutico a causa dell’ elevata eterogeneità delle soluzioni, soprattutto ad alta concentrazione. Obiettivo di questa ricerca condotta negli ultimi anni dalla dr.ssa Paroni, era caratterizzare la capacità aggregativa degli analoghi mutati di RANTES in comparazione con quella di RANTES WT, impiegando la cromatografia di esclusione sterica e la elettroforesi capillare in presenza di SDS. Si è tentato quindi di mettere in relazione la capacità aggregativa con la attività biologica e i risultati saranno oggetto di una prossima pubblicazione. f. CDT. Sempre nell’ambito dell’analisi di proteine, è stata anche sviluppata una linea di ricerca in tossicologia e medicina forense utilizzando l’ elettroforesi capillare. Le isoforme desialilate della transferrina (CDT) sono state viste essere un utile marker per l’ identificazione dell'abuso alcolico e per il monitoraggio della astinenza ma il metodo commerciale basato su purificazione in scambio cationico seguito da immunoassay enzimatico o turbidimetrico risente di una serie di interferenze dovute a varianti genetiche o a patologie epatiche. La dr.ssa Paroni ha sviluppato un metodo originale in elettroforesi capillare che permette di separare e quantificare tutte le isoforme desialilate della transferrina. Questo metodo potrà essere utilizzato come "Metodo di Riferimento" per la conferma delle positività individuate con il kit commerciale. g. Albumina glicata. Questa proteina è particolarmente utile per il monitoraggio a breve-medio termine del diabete. In questo progetto la dr.ssa Paroni ha valutato un nuovo metodo enzimatico per il dosaggio dell’albumina glicata nel plasma con particolare attenzione ad alcune classi di pazienti nei quali il dosaggio potrebbe rivelarsi non del tutto corretto come talassemici, cirrotici e nefropatici. Il nuovo test enzimatico si è dimostrato robusto e riproducibile, e molto utile nei casi in cui l’utilizzo dell’ emoglobina glicata non è possibile (talassemia, anemia, etc), La albumina glicata si è dimostrata meglio correlata al glucosio a digiuno della emoglobina glicata e si è rivelata un indice più sensibile per quanto riguarda le variazioni a breve termine del controllo glicemico nei pazienti diabetici (pubblicazione N° 8 dell’elenco di 15 pubblicazioni selezionate per la presente valutazione comparativa) h. Collagenasi. L’attività della miscela enzimatica usata per la digestione del pancreas del donatore prima del trapianto di isole per il trattamento del diabete di tipo 1 è critica per l’”outcome” del trapianto stesso. La miscela commerciale di collagenasi usata normalmente mostra una notevole variabilità intra-batch per quanto riguarda l’attività e l’ efficienza, andando quindi ad inficiare la riproducibilità e la efficienza dei trapianti stessi. In questo studio sono stati caratterizzati diversi lotti di preparazioni commerciali di collagenasi mediante la tecnica della microelettroforesi. Nelle miscele sono state identificate tre principali componenti proteiche (due corrispondenti alla classe I e una alla classe II) ciascuno con prevalenza diversa nelle diverse preparazioni esaminate. Su 163 procedure d’isolamento è stato osservato che la presenza di classe II correla con la resa di isolamento e il tempo di digestione, mentre la classe I correla con la purezza delle isole. Quando la classe II e 1 isoforma della classe I erano > al 50 percentile 15/36 preparazioni di isole andavano al trapianto, mentre solo 27/127 erano trapiantate negli altri casi. Questa pubblicazione rappresenta un importante passo verso la caratterizzazione di queste miscele enzimatiche allo scopo di identificare i componenti chiave per l’ottenimento di un prodotto commerciale standardizzato (pubblicazione N° 9 dell’elenco di 15 pubblicazioni selezionate per la presente valutazione comparativa). Studi sul l a anal i si del DNA e del l 'RNA a. identificazione delle mutazioni del DNA mediante metodi cromatografici (DHPLC) Nel 2001 la dr.ssa Paroni ha iniziato uno studio basato sulla ricerca di mutazioni del DNA. A questo proposito si è avvicinata alla Denaturing High Performance Liquid Chromatography (DHPLC), una tecnica semi-quantitativa dotata di elevata efficienza di prestazioni. La procedura è basata sulla determinazione degli eteroduplici che si formano nella fase di re-annealing quando nella miscela di PCR sussiste la presenza di mutazioni nella sequenza del DNA. La analisi è effettuata mantenendo la colonna alla temperatura ottimale che favorisce la denaturazione parziale del doppio “strand “ del DNA in presenza di un “mismatch” nelle coppie di basi. Utilizzando questa tecnica è iniziata la messa a punto delle condizioni per lo studio di diversi geni coinvolti nelle patologie del metabolismo del ferro e in diverse patologie dell’occhio. I risultati preliminari sulla ricerca di mutazioni nelle Iron Responsive Element della subunità L della ferritina umana sono incoraggianti essendo state identificate anche mutazioni conservative (G-C) di solito difficili da riconoscere con altre tecniche. Il lavoro è continuato poi con lo screening di numerosi pazienti allo scopo di monitorare mutazioni già note ma soprattutto individuare nuove alterazioni genetiche legate a queste patologie . b. analisi di nucleotidi modificati del tRNA mediante spettrometria di massa Negli ultimi anni la dr.ssa Paroni si è dedicata alla messa a punto di un metodo per il dosaggio della isopenteniladenosina mediante HPLC-spettrometria di massa con diluizione isotopica. La tRNA-isopenteniltrasferase (tRNA-IPT) catalizza l’addizione di N6-isopenteniladenosina (i6A) al residuo 37 di un tRNA che lega i codoni che iniziano con uridina. Questa modificazione post-trascrizionale è essenziale per mantenere la correttezza della “translational machinery”, e quindi la correttezza ed efficienza nella sintesi delle proteine. Deregolazione nel passaggio di traslazione è stata vista associata a caratteristiche patologiche e tumorali. Nel presente studio grazie alla possibilità di dosare con estrema correttezza l’incorporazione di N6-isopenteniladenosina nella molecola dell’ tRNA, sono state comparate le espressioni di TRIT1 in parenchima polmonare normale e tumorale, così come in linee cellulari tumorali transfettate in modo tale da over esprimere la variante funzionale di TRIT1. I risultati permettevano di identificare il gene TRIT1 gene come un potenziale regolatore negativo della carcinogenesi nel polmone (pubblicazione N° 7 dell’elenco di15 pubblicazioni selezionate per la presente valutazione comparativa). Studi sul m etabol i sm o dei carboi drati Studi sul metabolismo del colesterolo Negli ultimi anni la dr.ssa Paroni, in seguito a specifiche richieste dei reparti di diabetologia dell’ospedale San Raffaele, si è dedicata anche allo studio del metabolismo dei carboidrati in particolare per quanto riguarda la patogenesi e lo sviluppo del diabete. A questo proposito, particolarmente importante è valutare la permeabilità intestinale agli zuccheri a diversi stadi di gravità della malattia, allo scopo di stabilire se la disfunzione intestinale è associate al processo autoimmune patogenetico o meramente una conseguenza di esso. La dr.ssa Paroni ha sviluppato un metodo originale mediante elettroforesi capillare (pubblicazione N° 10 dell’elenco di 15 pubblicazioni selezionate per la presente valutazione comparativa) per il dosaggio nelle urine di lattulosio e di mannitolo, un mono e disaccaride che vengono somministrati ai pazienti durante il test per valutare la permeabilità intestinale. I risultati ottenuti da questa linea di ricerca mostravano la presenza di enteropatie subcliniche presenti già nei pazienti prima della evidenza di malattia, e suggeriscono che l’intestino tenue possa di per se essere un organo he partecipa alla patogenesi del diabete di tipo 1 (pubblicazione N° 11 dell’elenco di 15 pubblicazioni selezionate per la presente valutazione comparativa). Durante gli anni presso il Dipartimento di Chimica e Biochimica Medica sono stati effettuati diversi studi sul metabolismo lipidico utilizzando epatociti isolati di ratto come modello. In particolare è stato studiato l'effetto della pantetina (un inibitore della HMGCoA reduttasi) sulla sintesi del colesterolo e degli acidi grassi. I risultati di questi studi mostravano la attivazione del ciclo di Krebs e la inibizione della sintesi degli acidi grassi, aiutando a spiegare il complesso meccanismo alla base della efficacia terapeutica della pantetina nelle ipercolesterolemie e nelle iperlipidemie. ATTIVITÀ DI DIDATTICA, DI DIDATTICA INTEGRATIVA E DI SERVIZIO AGLI STUDENTI Date 2011-tutt'oggi Titolo dell’insegnamento "Scienze Precliniche Biologiche e Umane", modulo di Biochimica Corso di Laurea Nome e tipo d'organizzazione erogatrice Sedi di insegnamento Date Titolo dell’insegnamento Corso di Laurea Nome e tipo d'organizzazione erogatrice Sedi di insegnamento Date Titolo dell’insegnamento Corso di Laurea Nome e tipo d'organizzazione erogatrice Sedi di insegnamento Date Titolo dell’insegnamento Corso di Laurea Triennale in Fisioterapia Università degli Studi di Milano, Facoltà di Medicina e Chirurgia -Sezioni San Paolo e Gaetano Pini- Polo didattico H San Paolo, Milano 2007-tutt'oggi "Scienze di Base" , modulo di Chimica e Biochimica Laurea Triennale in Scienze Infermieristiche Università degli Studi di Milano, Facoltà di Medicina e Chirurgia Sezione G. Salvini, Garbagnate, Sezione Don Gnocchi, Milano, Sezione San Carlo, Milano 2006-tutt'oggi “Chimica, Biochimica, Biologia e Genetica”, modulo di Chimica e Biochimica Laurea Triennale in Tecniche di Radiologa Mediche per Immagini e Radioterapia Università degli Studi di Milano, Facoltà di Medicina e Chirurgia Sezione "Litta", Policlinico e “Torri”, IEO, Milano 2009-tutt’oggi “Basi Molecolari della Vita” lezioni nel modulo di Biochimica Corso di Laurea Nome e tipo d'organizzazione erogatrice Sedi di insegnamento Date Titolo dell’insegnamento Corso di Laurea Nome e tipo d'organizzazione erogatrice Sedi di insegnamento Date Titolo dell’insegnamento Corso di Laurea Nome e tipo d'organizzazione erogatrice Sedi di insegnamento Date Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Milano, Facoltà di Medicina e Chirurgia Polo didattico San Paolo, Milano 2002-2009 Esercitazioni nel corso di “Chimica e Propedeutica Biochimica” Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Università degli studi di Milano, Facoltà di Medicina e Chirurgia Polo didattico San Paolo 2004-tutt’oggi "Biochimica Analitica strumentale III Scuola Specializzazione in Biochimica Clinica Università degli Studi di Milano, Facoltà di Medicina e Chirurgia Dip. di Biotecnologie Mediche e Medicina Traslazionale, via Saldini 50, Milano 2003-2010 Titolo dell’insegnamento Lezioni "Applicazioni cliniche dell' HPLC" nel corso "Biochimica Clinica Corso di Laurea Nome e tipo d'organizzazione erogatrice Sedi di insegnamento Date Scuola Specializzazione in Biochimica Clinica Università degli Studi di Milano, Facoltà di Medicina e Chirurgia Dipartimento di Dip. di Biotecnologie Mediche e Medicina Traslazionale, via Saldini 50, Milano 2005-2007 Titolo dell’insegnamento Corso “Analisi Biochimico-Cliniche” Corso di Laurea Laurea triennale in Biologia Sanitaria Nome e tipo d'organizzazione erogatrice Sedi di insegnamento Università degli Studi della Insubria, Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e NaturaliVarese Busto Arsizio, Molini Marzoli-Tecnocity Date 1987-2002 Titolo dell’insegnamento Conduce diversi seminari monografici per gli studenti del corso di Biochimica Clinica (titolare Prof. A. Mosca, facoltà Scienze Biologiche) Svolge diverse lezioni "Analisi delle alterazioni del DNA mediante tecnica DHPLC" nel corso BIORAD " La PCR nel nuovo millennio". Guida i laureandi in Scienze Biologiche e CTF che svolgono la tesi di laurea presso il Servizio Integrato di Medicina di Laboratorio in Scienze Biologiche e Chimica e Tecnologie Farmaceutiche. Tesi di Laurea e Dottorato seguite come tutor Tesi di Laurea 1) “Determinazione di amminoacidi urinari mediante HPLC” Scienze Biologiche 88-89 2) “Escrezione urinaria di 3-metil istidina in bambini obesi in dietoterapia” Medicina 88-89 3) “Sviluppo evlutzione di un metodo HPLC per la determinazione della idrosiprolina totale urinaia. Scienze Biologiche 90-91. 4) “Sviluppo di un metodo di riferimento per il dosaggio della creatinina plasmatica mediante spettrometria di massa”. Scienze Biologiche 90-91. 5) “Metabolismo “in vitro” della ciclosporina con enzimi di fegato di coniglio: isolamento e identificazione del metabolita principale. Scienze Biologiche 91-92. 6) “Danno da ischemia-riperfusione: sviluppo di un metodo HPLC per la determinazione delle forme ossidate e ridotte del glutatione in sangue e plasma. Scienze Biologiche 92-93. 7) Studi preliminari sulla attività biologica e sulla origine enzimatica di alcuni peptidi derivanti dalla ciclosporina A. CTF 92-93. 8) Identificazione di nuovi peptidi lineari e ciclici intermedi nella degradazione idrolitica della ciclosporina. Scienze Biologiche 92-93. 9) Sviluppo e applicazione di un metodo per la quantificazione diretta del ceftazidime in agar. Scienze Biologiche 93-94. 10) Purificazione del complesso maggiore di istocompatibilità (MHC-I) di classe I da cellule di melanoma. Caratterizzazione dei peptidi antigenici d eso associati mediante cromatografia liquida ad alte prestazioni ed elettroforesi capillare. CTF 94-95. 11) Ruolo della ipertermia a microonde e della chemioterapia locale nel trattamento neoadiuvante degli uroteliomi vescicali superficiali. Sperimentazione controllata randomizzata. Medicina e Chirurgia 95-96. 12) Valutazione in HPLC di un sistema a gradiente di antibiotico utilizzato in agar diffusione. Scienze Biologiche 97-98. 13) Purificazione e caratterizzazione di una chemochina e dei suoi analoghi geneticamente mutati. Scienze Biologiche 98-99. 1 4 ) “Oxidative and nitrative stress in pathological events: role of selected biomarkers and related biochemical and analytical studies” Dottorato di Ricerca in Biochimica, Università degli Studi di Milano, XX Ciclo (20052007). 1 5 ) “Melatonina e melatonina veicolata da nanoparticelle: valutazione della crescita di tumore prostatico umano in un modello murino e messa a punto di un metodo di analisi in spettrometria di massa” Corso di laurea Specialistica in Biologia Applicata alla Ricerca Biomedica Università degli Studi dell’Insubria facoltà di Scienze Matematiche, Fsiche e Naturali. Anno Accademico 2008-2009. 16) “Studio del metabolismo della ribavirina e dei suoi metaboliti nel sangue e nelle urine in pazienti con coinfezione HIV-HCV” Corso di Laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, Università degli Studi di Milano, Anno Accademico 2009-2010. 17) “Esperienze con un metodo per la valutazione della attività antiossidante del latte” Corso di Laurea triennale in Scienze Biologiche, Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, Anno Accademico 2009-2010. 18) "Melatonin: a pleiotropic molecule of natural origin. Evaluation of the different therapeutic activities in animal models and / or human patients and a study of the metabolic-biochemical pathways related to them. Dottorato di Ricerca in Biochimica XXV Ciclo- Anno Accademico 2011-2012 19) “Sviluppo di una terapia nutrizionale per il trattamento di patologie perossisomiali neurodegenerative” Corso di Laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, Università degli Studi di Milano, Anno Accademico 20122013. ATTIVITÀ ISTITUZIONALI, ORGANIZZATIVE E DI SERVIZIO 2013-oggi Membro della Commissione Internalizzazione del Dipartimento di Scienze della Salute e in particolare responsabile del progetto “3E” volto a favorire stages lavorativi degli studenti di medicina del polo San Paolo presso altre Università e Istituti all’estero. 2013-oggi Membro della Commissione per il controllo della Attivita’ Didattica del Dipartimento di Scienze della Salute. 2012-oggi Membro della Commissione Scientifica Dipartimento Scienze della Salute, H San Paolo, Università degli Studi di Milano 2004-oggi Membro del Consiglio di Biblioteca del Dipartimento Scienze della Salute, H San Paolo, Università degli Studi di Milano 2008-2010 Membro della “Commissione Valutazione della Didattica e Rapporti Con Gli Studenti” Facoltà di Medicina ATTIVITÀ CLINICO-ASSISTENZIALI, OVE PREVISTE, ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ALTRE INFORMAZIONI 2007-oggi Membro del “Vitamin K external quality assurance scheme” (KEQAS) organizzato da The Centre for Haemostasis and Thrombosis (Nutristasis Unit), Guy’s and St Thomas’ NHS Foundation Trust, London, UK. 2005-oggi Socio Ordinario della Società Italiana di Biochimica e Biologia Molecolare (SIB). 1999-oggi Socio della Associazione Nazionale Chimici e Tecnologi Farmaceutici 1987-oggi Socio Ordinario della Società Italiana Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica (SIBIOC). 1997-2004 Membro della “IFCC Network of Reference Laboratories on HbA1c standardization “. 1996-2001 Membro dell' Ordine dei Farmacisti delle Province di Milano e Lodi 1992-1994 Membro del “Working group on plasma creatinine determination” nell’ambito del programma “Measurements & Testing” della Comunità Europea. Revi ewer per l e seg uenti Ri vi ste I nternazi onal i Acta Diabetologica Clinical Biochemistry Clinical Chemistry Diabetologia Journal of Pharmaceutical and Biomedical Analysis Journal of Endocrinological Investigation Journal of Visualized Experiments (JoVE) Journal of Chromatography B Journal of Chromatography A Lipids Corsi di Formazione Professionale Modelli per la Farmacocinetica" Gargnano sul Garda 3-9 Settembre 1884. “Cromatografia Liquida ad Alte Prestazioni (HPLC) nuovi sviluppi ed applicazioni” Milano, 23-25 Novembre 1987 “Spettometria di Massa in Biologia e Medicina” Milano, 26-27 Novembre 1990. “Electrophoresis ‘94” - Zagabria 17 Settembre 1994. “Accoppiamento HPLC-Spettrometria di massa” Firenze, 6 Ottobre 1994. “Principi di analisi statistica applicati al laboratorio di analisi per una moderna gestione” Milano, Marzo -Aprile 1995. “Impiego diagnostico della Spettrometria di Massa con isotopi stabili nei laboratori di analisi cliniche” Milano, 12 Giugno 1996. “Statistica nel laboratorio clinico: teoria e applicazioni” Pesaro, 7-8 Ottobre 1996. “CE trobleshouting & method optimization” Londra, 23 Ottobre 1996. “Diabete e laboratorio” Corsi ATB ‘96. Milano, 20 Novembre 1996. “Il laboratorio e la ricerca delle sostanze d’abuso” Torino, 28 febbraio 1997. “Nuovo Sistema LC/MSD Serie HP1100” Milano, Febbraio 1997. “Stress Ossidativo. Quali applicazioni?” Milano, 14 Marzo 1997. “Norme Misure e Prove: Settori II-III” FAST, Milano, Giugno 1997. "Applicazioni attuali dell'HPLC nella Medicina di Laboratorio" Corsi ATB '98 Milano, 26 Novembre 1998. "Aggiornamenti in Diabetologia e Malattie del Metabolismo" Milano, 11 Marzo 1999. "2000 Two-Dimension Gel Electrophoresis Course" Ginevra, 24-28 Gennaio 2000. "Attualità in Tema di Proteine" Milano, 18 Maggio 2000. "HPLC ieri, oggi, domani" Milano, 31 Maggio 2000. “2-D Electrophoresis in proteome analysis” Roma, 23 Ottobre 2000. "Proteome Seminars" Milano, 6 Marzo 2001. "A new approach to drug detection in forensic toxicology: application of capillary electrophoresis" Milano, 27Marzo, 2001. “ Gli Isotopi stabili come alternativa ai radioisotopi nell’indgine clinica” Università degli Studi Milano-Bicocca, Monza, 12 Aprile 2001. “La PCR nel nuovo millennio” Milano, 24-28 Settembre 2001. “Proteomics: una realtà poliedrica nella ricerca di base e applicata” Bioindustry Park del Canadese, Colleretto Giacosa, TO, 9 Ottobre 2001. “Proteomica in biochimica clinica: aspetti analitici”. Monza, 19 Dicembre 2001. “PROTEOMICA presente e futuro delle applicazioni in biochimic clinica” Monza, 26 Febbraio 2002. "Proteomics" Glaxo Research Center, Verona, 13 marzo 2002. “Proteomix: Caratterizzazione delle proteine da gel elettroforesi” Bioindustry Park del Canadese, Collaretto Giocosa, TO, 9-10 Maggio 2002. “ La PCR nel nuovo millenio” Biorad, Milano 27-31 maggio 2002. "ICAT-Isotope Coded Affinity Tags", Applied Biosystem H San Raffaele, Milano 25 Giugno 2002. "From 2-D Electrophoresis to Protein Identification" Ammersham Biosciences, LITA, Segrate 25 Settembre 2002. “Proteomix: Caratterizzazione delle proteine” Bioindustry Park del Canadese, Collaretto Giocosa, TO, 17-18 Ottobre "Tecniche automatiche per la caratterizzazione di proteine su nanoscala" Agilent Technologies, Milano 26 Novembre "Tecnologie per l'analisi degli acidi nucleici" H San Raffaele, Milano 12-26 Novembre 2002. “Il laboratorio nell’invecchiamento e nelle malattie autoimmuni” SIBIOC, Rimini 19 settembre 2002. “ I DNA-chp nel laboratorio del futuro” SIBIOC, Rimini 19 settembre 2002 “Proteoma: quale futuro?” SIBIOC, Rimini 19 settembre 2002. “Indici di rischio trombotico” SIBIOC, Rimini 19 settembre 2002. “Avanzamenti nelle conoscenze del diabete mellito” SIBIOC, Rimini 19 settembre 2002. “Tabagismo: nuov frontiere della medicina di laboratorio nella prevenzione e nella diagnosi” SIBIOC, Rimini 19 settembre 2002. "E-learning" Università degli Studi di Milano, Giugno-Luglio 2003. Utilizzo banca dati "Micromedex" Università degli Studi di Milano, 22 Gennaio 2004. “Le tecnologie del nuovo millennio” Biorad, Milano, 4-8 Ottobre 2004. “LE PROTEINE: dal laboratorio alla clinica” Corso Cefar, Jesi (AN), 2-4 novembre 2005 “ProteomeLab” tecniche tradizionali e nuovi approcci analitici per lo studio del proteoma” Beckman Coulter, H San Raffaele , DIBIT, Milano, 3 Maggio 2005. “Evoluzione della Spettrometria di Massa nel settore agro-alimentare e ambientale” Università degli Studi di Milano, Facoltà di Agraria, 29 Marzo 2007. “Tecnologia Innovativa che rivoluzionerà la cromatografia Liquida” Dip. Scienze Farmacologiche Pietro Pratesi , Università degli Studi di Milano, 28 Settembre 2009. “La valutazione della ricerca” Universita’ degli Studi di Milano, via G. Colombo 46, 29 Marzo 2012. “Presente e futuro delle applicazioni della Spettrometria di massa nel settore Clinico e Tossicologico: una visione raccontata dagli esperti del settore. H Andreola Central, via D. Scarlatti 24, Milano, 10 Giugno 2014. FINAZIAMENTI ALLA RICERCA Titolare di progetto 2002-FIRST 2003, 1 anno, Università degli Studi di Milano, 5828,26 € Caratterizzazione miscele enzimatiche (liberase) da utilizzarsi per l’ isolamento di isole pancreatiche prima del trapianto nell'uomo 2004-FIRST 2004, 1 anno, Università degli Studi di Milano 3608,71 € Sviluppo di un metodo analitico mediante elettroforesi capillare per la quantificazione delle concentrazioni urinarie di lattulosio e mannitolo e la valutazione della permeabilità intestinale in pazienti diabetici 2005-FIRST 2005, 1 anno, Università degli Studi di Milano 4731,73 € Identificazione delle isoforme desialilate della trasferrina serica (CDT): confronto tra un metodo manuale e un kit commerciale basati sulla elettroforesi capillare e un metodo immunometrico 2006-FIRST 2006, 1 anno, Università degli Studi di Milano 4712,22 € Valutazione del duplice ruolo del polmone come organo “scavenger” o “produttore” di radicali liberi in pazienti critici in terapia intensiva mediante valutazioni di indici biochimici di stress ossidativo 2007-FIRST, 2007, 1 anno, Università degli Studi di Milano 4528,62 € Sviluppo e validazione di un metodo cromatografico in HPLC per il dosaggio della vitamina K nel plasma 2008-PUR 2008, 1 anno, Università degli Studi di Milano, 4652,85 € Analisi della vitamina K1 (fillochinone) nel plasma: ottimizzazione della analisi HPLC mediante confronto con spettrometria di massa e suo utilizzo per screening epidemiologici e studi clinici Collaboratore di progetto 1989- CNR Target Project Biotechnology and Bioinstrumentation (BTBS), 36 mesi ≈7770 € (15.000.000 £)/anno Sperimentazione di nuovi farmaci anti-rigetto e valutazione di nuove strategie di immunomodulazione e di terapia del rigetto di organi trapiantati: Metabolismo della Ciclosporina A 1993-Uphon, 24 mesi ≈1036 € ( 2.000.000 £ ) Studio del danno da ischemia-riperfusione nel rene di ratto. 1993- Programma Measurements and Testing, M&T of European Commission (Misure & Prove, M&T della Comunità Europea) Contract no: MAT-1-CT92-0012, 24 mesi ≈4.000 € Reference Materials for Creatinine in Human Serum 1994 -Beckman Analytical, 12 mesi ≈7770 € (15.000.000 £) Sviluppo di un kit per la determinazione dei cross-links urinary mediante HPLC 1995- Associazione Italia-Brasile per la diagnosi e il trattamento dell’apparato urinario, , 12 mesi , ≈1036 € ( 2.000.000 £ ) Studi sulla farmacocinetica della Mitomicina 1995- Cattedra di Anestesia e Rianimazione Università degli Studi Milano, Policlinico, 12 mesi, 878 € (1.700.000 £ ) Danno da ischemia-riperfusione nel rene di ratto 1998- Knoll , 12 mesi, ≈4911 € (£ 10.000.000) Dosaggio di omocisteina totale in giovani pazienti trombofilici prima e dopo trattamento vitaminico. 1998- Measurements and Testing Program, M&T of European Commission (Programma Misure & Prove, M&T della Comunità Europea), Project CT 982248, 24 mesi , ≈16.735 € Development of a Reference Method for the Determination of HbA1C in Human Blood and Establishing a European Network of Reference Laboratories for this Method”. 2010-Industria 2015 Bando Nuove Tecnologie per il Made in Italy, valorizzazione delle competenze e delle eccellenze presenti nel sistema produttivo e della ricerca, Ministero delle Attività Produttive , 24 mes , 2.556.400 € Il resveratrolo come integratore alimentare naturale: sviluppo di nuove formulazioni nutraceutiche per aumentarne la biodisponibilità e l’efficacia antiossidante e neuroprotettiva” Le dichiarazioni rese nel presente curriculum sono da ritenersi rilasciate ai sensi degli artt. 46 e 47 del DPR n. 445/2000. Il presente curriculum, non contiene dati sensibili e dati giudiziari di cui all’art. 4, comma 1, lettere d) ed e) del D.Lgs. 30.6.2003 n. 196. Il sottoscritto dichiara di essere consapevole che nel rispetto delle regole di trasparenza previste dalla legge e come stabilito dal bando di concorso, i curricula di tutti candidati saranno pubblicati sul sito Web dell’Università degli Studi di Milano www.unimi.it/valcomp entro 30 giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle domande. Data 5 Settembre 2014 Luogo Milano Firma ELENCO COMPLETO PUBBLICAZIONI RECENSITE JCR DR.SSA RITA CLARA PARONI N ANNO Autori 1 1985 PARONI R., CIGHETTI G., DEL PUPPO M., GALLI KIENLE M 2 1986 3 1987 CIGHETTI G., DEL PUPPO M., PARONI R., GALLI G., GALLI KIENLE M. CIGHETTI G., DEL PUPPO M., PARONI R., FIORICA E., GALLI KIENLE M. PARONI R., SIRTORI C., BORGHI C., GALLI KIENLE M. 4 5 1988 6 7 1989 8 FERMO I., RUBINO F.M., BOLZACCHINI E., ARCELLONI C., PARONI R PALEARI R., ARCELLONI C., PARONI R., FERMO I., MOSCA A. PARONI R., DEL PUPPO M., BORGHI C., SIRTORI C.E., GALLI KIENLE M. ARCELLONI C., GRIFFINI A., PARONI R., BONINI P.A. 9 10 CIGHETTI G., DEL PUPPO M., PARONI R., GALLI KIENLE M. Titolo Rivista Evidence for a different metabolic behaviour of Cytidine Diphosphate Choline after oral and intravenous administration to rats Effects of Pantethine on cholesterol synthesis from mevalonate in isolated rat hepatocytes. Pharm. Res. Comm. 1985; 1 (9): 805-829 Now Pharmacological Research Atherosclerosis 1986; 60: 67-77 Pantethine inhibits cholesterol and fatty acids synthesis and stimulates carbon dioxide formation in isolated rat hepatocytes. High Performance Liquid Chromatographic determination of Ribavirin in serum and urine and of its urinary metabolite 1,2,4- triazole-3carboxamide. 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PARONI R., DE VECCHI E., Lubatti L., Conti E., Beretta C., RINALDI P., Trazzi R., Galli Kienle M. ARCELLONI C., BASILE M., VAIANI R., BONINI P.A., PARONI R. Biochem. Pharmacol. 1993; 45(11): 2359-2361. Biol. Mass Spectrom. 1994; 23: 514-518. (ora J Mass Spectrom) HPLC with o-phthalaldehyde precolumn Clin. Chem. 1995; 41(3): 448-454. derivatization to measure total, oxidized and protein bound glutathione in blood, plasma and tissue. Effects of an acute increase in plasma trygliceride Metab. Clin. Exp. 1995; 44(7): 883levels on glucose metabolism in man. 889. Prevalence of moderate hyperhomocysteinemia in patients with early-onset venous and arterial occlusive disease. Myocardial protection with and without leukocyte depletion: a comparative study on the oxidative stress. Ann. Intern. Med. 1995; 123 (10): 747-753. Influence of the 21-aminosteroid U 74389F on ischemia-reperfusion injury in the rat. Eur. J. Pharmacol. 1995; 294(2-3): 737-742. 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ARCELLONI C., FALQUI L., MARTINENGHI S., STABILINI A., PONTIROLI A.M., PARONI R. 52 53 54 55 56 57 58 59 2000 Human CD34+ Cells Express CXCR4 and Its Ligand Stromal Cell-Derived Factor-1. Implications For Infection by T-Cell Tropic Human Immunodeficiency Virus. Multi-step purification strategy for RANTES wildtype and mutated analogues expressed in a baculovirus system. Processing and release of human proinsulin cleavage products into culture media by different engineered non-endocrine cells: a specific assessment by capillary electrophoresis. FERMO I., MAZZOLA G., D'ANGELO Determination of total plasma homocysteine: A., PARONI R. comparison of a new enzyme immunoassay and a HPLC method. ZOCCALI C., BENEDETTO F.A., Inflammation is associated with carotid MALLAMACI F., TRIPEPI G., FERMO atherosclerosis in dialysis patients. I., FOCÀ A., PARONI R., MALATINO L.S. VAIANI R., ARCELLONI C., Evaluation of ceftazidime concentration released in COMUZZI B., GESU G, BONATO C., agar from an E Test strip. PARONI R. MEONI C., BERTUZZI F., PONTIROLI Development and characterization of pituitary GH3 A.E., FALQUI L., MONACO L., cell clones stably transfected with a human SORIA M., ARCELLONI C., PARONI proinsulin cDNA. R., FOGLIENI C., POLASTRI L., SALA L., FOLLI F.B., DAVALLI A.M. PARONI R., COMUZZI B., Comparison of capillary electrophoresis with HPLC ARCELLONI C., BROCCO S., DE for diagnosis of factitious hypoglycaemia. KREUTZENBERG S., TIENGO A., Kidney Int. 1998; 54: 857-863. J. Chromatogr. B. 1999; 729: 369374. Hum. Gene Ther. 1999; 10: 17531762. Blood 1999; 94: 62-73. J. Chromatogr. B 2000; 737: 47-54. J. Endocrinol. 2000; 166(2): 437445. Thromb. Haemost 2000; 83: 968969. J. Hyperthension 2000; 18: 12071213. Eur. J. Clin Microbiol. Infect. Dis. 2000; 19: 551-554. Cell Transplantation 2000; 9: 829840. Clin. Chem. 2000; 46(11) 17731780. 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