Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Rubrica Data Titolo Pag. Si parla di noi 46 Corriere della Sera 16/10/2014 PAGINA 46 2 40 il Sole 24 Ore 16/10/2014 IN BREVE - ONLINE LA PIATTAFORMA DELLE ISTANZE PER I PROGETTI DI RICERCA E SVILUPPO 3 Aetnanet.org 16/10/2014 MANIFESTAZIONI NON GOVERNATIVE: STUDENTI E STUDENTESSE #25OTT IN PIAZZA CON I LAVORATORI E LE LAVORA 4 Corriere di Bologna (Corriere della Sera) 16/10/2014 IL MULINO, 60 ANNI DI LETTURE 5 Edscuola.it 16/10/2014 16 OTTOBRE DISPERSIONE SCOLASTICA IN 7A CAMERA 7 Edscuola.it 16/10/2014 COMMISSARI INTERNI ALLA MATURITA', SCATTA LA RIVOLTA DEI PROFESSORI 12 Ilsole24ore.com 16/10/2014 CERVELLI IN FUGA? LA MOBILIT NON PI UN TAB: ORA SERVONO LE BORSE DI STUDIO 13 Informazionescuola.it 16/10/2014 BASTA SCATTI D'ANZIANITA': ECCO CHI AVRA' GLI AUMENTI, L'INTERVISTA AL MINISTRO GIANNINI 15 Scuola24.Ilsole24ore.com 16/10/2014 ACCORDO MIUR-COMMERCIALISTI SUL TIROCINIO ALL'UNIVERSITA' 17 Scuola24.Ilsole24ore.com 16/10/2014 DAL 2015 I RICERCATORI POTRANNO RESTARE AFFILIATI ALLA STESSA CASSA ANCHE SE CAMBIANO PAESE 18 Scuola24.Ilsole24ore.com 16/10/2014 DALLA LEGGE DI STABILITA' TAGLI PER 500 MILIONI: PIU' RISCHI SUL FONDO PER GLI ENTI DI RICERCA 20 Scuola24.Ilsole24ore.com 16/10/2014 TEST DI MEDICINA, ARRIVA LA CONVOCAZIONE DEL MIUR MA I RETTORI NON VOGLIONO ABOLIRLI 22 Welfarecremona.it 16/10/2014 UN GRUPPO DI INSEGNATI DEL CPIA SCRIVE A RENZI 24 Agenparl.it 15/10/2014 L. STABILITA': GIANNINI, 1 MLD PER LA SCUOLA SVOLTA STORICA 26 Cinquew.it 15/10/2014 CAMERA DEI DEPUTATI E MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA TRASFORMATI IN PAL 27 Corriere.it 15/10/2014 UN MILIARDO PER LE ASSUNZIONI, MA MANCANO I FONDI PER RETI WIFI E STAGE 28 12 Rubrica Scenario politico 32 Corriere della Sera 16/10/2014 LA LEZIONE DI FUTURO DEI NUOVI ADOLESCENTI (M.Lancini) 30 13 il Sole 24 Ore 16/10/2014 ALLA "BUONA SCUOLA" I PRIMI 500 MILIONI (E.Bruno) 31 1 Cronache del Garantista 16/10/2014 VIVA LE COMMISSIONI CON I PROF DI SEMPRE (L.Voce) 32 2 Avvenire 16/10/2014 LA VERA RIFORMA DELLA SCUOLA? ABOLIRE IL VALORE LEGALE DEI TITOLI DI STUDIO - LETTERA (G.Tettamanti) 34 18 Famiglia Cristiana 19/10/2014 UN MILIONE DI "ERASMINI" E' LA NUOVA EUROPA (F.Zambonini) 35 15 il Manifesto 16/10/2014 RITORNO AL FUTURO LA VECCHIA SCUOLA DI CONFINDUSTRIA (T.Drago) 36 1 il Mattino 16/10/2014 PORTIAMO A SCUOLA IL FILM SU LEOPARDI (G.Montesano) 37 16/10/2014 Int. a A.Mahmud mohammad: ARIN, DALL'UNIVERSITA' ALLE TRINCEE "NOI, RAGAZZE CURDE CONTRO L'ISIS" (L.Cremonesi) 38 Rubrica 15 Esteri Corriere della Sera Codice abbonamento: 045688 Quotidiano Si parla di noi Pag. 2 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 16-10-2014 40 1 Si parla di noi Pag. 3 16-10-2014 Data Pagina Foglio Home Attività parlamentare Aggiornamento ATA Giurisprudenza Immissioni Dirigenti M.I.U.R. 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Non possiamo permetterci il futuro che vogliamo, chiediamo un cambiamento vero Annunci Google Tweet Le studentesse e gli studenti italiani il 25 ottobre scenderanno in piazza con le lavoratrici e i lavoratori per dire che non possono più permettersi un Paese che taglia loro il futuro. Viviamo in un paese che negli ultimi vent'anni ci ha relegati ad una prospettiva di precarietà e disillusione, che ha creato sfiducia nel presente e sfiducia nel futuro, diciamo basta, chiediamo un Paese diverso. A otto anni dall'inizio della crisi ancora una volta l'Italia ha deciso di non investire sui giovani e sul futuro: non possiamo più permetterci di vivere nella precarietà, è ora di cambiare veramente, misure come il job act sono l'esempio evidente di come la realtà e le politiche siano ben altre rispetto agli slogan di cambiamento che continuano a venderci sui giornali. Dichiara Alberto Irone, Portavoce Nazionale Rete Studenti Medi: "La condizione nelle nostre scuole e nelle nosrre università è, oramai da anni, molto critica. Ovviamente la dequalificazione dell'istruzione si rispecchia anche nel mondo del lavoro. Gli studenti sono spinti sempre di più ad abbandonare il percorso delle scuole superiori precomente o a non preoseguire gli studi universitari per cercare un lavoro, precario e senza tutele, poco qualificato. Noi vogliamo dire, con forza, che non esiste sviluppo economico e non è possibile uscire dalla crisi senza una "Buona Istruzione"." Continua Gianluca Scuccimarra, Coordinatore Nazionale Unione degli Universitari: "Dopo l'uscita del Provvedimento "La Buona Scuola", nel quale non c'è un rilancio vero del ruolo dell'istruzione e nel quale l'università non è minimamente presa in considerazione, lo 'Sblocca Italia' mette a rischio più di 50.000 borse di studio, il Jobs Act sta tentando di cambiare radicalmente anche il mondo del lavoro per come lo vediamo adesso: precarietà, demansionamento, abolizione dell'articolo 18. E' questa la ricetta del governo per far ripartire il paese, quando invece sappiamo da anni che l'unica maniera per uscire dalla crisi è investire sul lavoro, crearlo, qualificare i lavoratori attraverso l'istruzione, dargli lavori stabili per una stabilità economica che possa far ripartire i consumi e l'economia tutta. I giovani non vogliono un futuro precario, non possiamo permettercelo." Mi piace Punteggio Medio: 0 Voti: 0 Dai un voto a questo articolo: Vota! Opzioni Pagina Stampabile Invia questo Articolo ad un Amico Conclude Irone: "Oggi più che mai vediamo come il mondo dell'istruzione tutto e il mondo del lavoro siano strettamente collegati. Vogliamo ripeterlo, non esiste la ripresa economica senza l'istruzione. E' ovvio quindi che bisogna ritornare ad investire pesantemente nella scuola e nell'università pubblica. C'è un'intera fetta di popolazione italiana, studenti, giovani, precari, disoccupati e lavoratori che dicono no a questi provvedimenti che non fanno altro che consegnarci un futuro sempre più precario e nel quale istruzione, competenze professionali e stabilità economica vengono considerati una zavorra più che un valore aggiunto. Il 25 ottobre noi studenti ci saremo, per dire che non ci possiamo permettere un futuro precario e privo di qualsiasi prospettiva." Al link la piattaforma di adesione alla manifestazione Utility Download Registrati Statistiche Web Statistiche Sito Greta Chinellato - Addetto Stampa UDU-Unione degli Universitari [email protected] ADV by Seneca dot com // Advertising ottobre 2014 Si parla di noi dello stesso autore 2014-10-12 06:00:00 Molte decine di migliaia in piazza contro il Piano Renzi per la scuola di Michelangelo Nicotra 2014-10-16 06:30:00 Seconda Edizione del Premio Heritage Sicilia 2014. Sabato 18 Ottobre, Teatro Tenda Ragusa ore 20:30 di Michelangelo Nicotra 2014-10-10 17:00:00 80 000 studentesse e studenti in tutte le piazze italiane/ #lagrandebellezzasiamonoi da Belluno a Palermo di Michelangelo Nicotra 2014-10-15 10:19:04 1° Convegno Li.Di.P.A. - Mascalucia 17 ottobre 2014 ore 18.00 di Michelangelo Nicotra 2014-10-09 08:30:00 Il Jobs Act aumenterà la precarietà dei giovani. Gli studenti si mobiliteranno per rivendicare diritti e futuro di Michelangelo Nicotra 2014-10-15 08:30:00 Piccoli Registi CERCASI ... per la legalità. Concorso promosso dall’Istituto 'Calvino' di Catania di Michelangelo Nicotra Codice abbonamento: Top Five Mese articoli correlati 045688 Annunci Pag. 4 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 16-10-2014 12 1/2 Si parla di noi Pag. 5 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 16-10-2014 12 2/2 Si parla di noi Pag. 6 16-10-2014 Data EDSCUOLA.IT (WEB) Pagina 1/5 Foglio Edscuola Press – Il weblog di Educazione&Scuola News Norme Rubriche Temi Rassegne Cronologia Archivi ottobre: 2014 L « 16 ottobre Domande TFA secondo ciclo M 16 ottobre Giornata mondiale Alimentazione » 16 o obre Dispersione scolastica in 7a Camera Manager Sanitario G V S 1 2 3 4 D 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 « set Impiego nel Settore Sanitario? Scegli il Master eCampus. Info ora! Il 16 ottobre la 7a Commissione esamina il documento conclusivo relativo all’Indagine Sulle strategie per contrastare la dispersione scolastica M ARCHIVIO Seleziona mese Il 23 e 29 aprile, 7 e 29 maggio, 3 e 10 giugno si svolgono audizioni in 7a Commissione della Camera in merito all’Indagine conoscitiva sulle strategie per contrastare la dispersione scolastica Il 16 aprile la 7a Commissione della Camera delibera lo svolgimento di un’Indagine conoscitiva sulle strategie per contrastare la dispersione scolastica. Cerca FACEBOOK PROGRAMMA Introduzione Trovaci su Facebook Edscuola Mi piace Si parla di noi Edscuola 2 ore fa 16 ottobre Domande TFA secondo ciclo http://wp.me/p7IFz-cTQ 16 ottobre Domande TFA secondo ciclo Il MIUR con Avviso 8 ottobre 2014 proroga alle ore 16 del 16 ottobre Edscuola piace a 7.558 persone. RASSEGNE Per una “Buona Scuola” inclusiva 045688 FISH - FAND Giannini si dà il voto: sette e mezzo da tuttoscuola.com Giannini: Dal 2015 le classi pollaio saranno un lontano ricordo da tuttoscuola.com Pag. 7 Codice abbonamento: La Commissione Cultura, scienza e istruzione intende avviare un’indagine conoscitiva sull’insieme dei processi che caratterizzano la dispersione scolastica (abbandoni, ritardi, ripetenze, evasione), e sulle strategie per contrastarla, concentrandosi in particolare sulla prevenzione del fenomeno e sugli aspetti relativi all’inclusione. Nel corso dei lavori della Commissione e in occasione della discussione e adozione di provvedimenti a favore del sistema dell’istruzione, è emerso chiaramente come occorra ampliare il focus dell’attenzione, prioritariamente riservato ai pur seri e contingenti problemi relativi al personale scolastico, anche agli alunni studenti e alla loro uscita precoce dal sistema formativo. La dispersione, infatti, rappresenta uno dei 5 obiettivi proposti dalla Commissione europea nell’ambito della strategia Europa 2020: una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, richiede uno specifico impegno da parte del Parlamento e del Governo. Per quanto riguarda, in particolare, il tema dell’inclusione, è richiesto che – per il 2020 – il tasso di abbandono scolastico diminuisca a meno del 10 per cento a livello europeo e al 16 per cento a livello nazionale e che il tasso dei giovani laureati salga sopra il 40 per cento. La riduzione del tasso di abbandono scolastico sotto il 10 per cento – entro il 2020 – è stata, peraltro, oggetto di una specifica Raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea del 28 giugno 2011. Questa linea politica comune europea è stata generata da un’analisi che riconosce nel settore dell’istruzione e della formazione un asset portante per lo sviluppo di un’economia maggiormente competitiva. L’aspetto socio-economico non è tuttavia l’unico, in quanto ancora più rilevante è quello dei diritti di cittadinanza che si acquisiscono attraverso l’istruzione e che vengono negati dall’intreccio tra disagio sociale e dispersione scolastica. Per affrontare il fenomeno in ambito europeo si utilizza l’indicatore degli early school leavers (ESL) con cui si prende a riferimento la quota dei giovani dai 18 ai 24 anni d’età in possesso della sola licenza media e che sono fuori dal sistema nazionale di istruzione e da quello regionale di istruzione e formazione professionale. Nella fascia di età considerata, l’incidenza dei giovani in possesso della sola licenza media e non più in formazione, pur essendo in diminuzione, è ancora pari al 17,6 per cento (22,9 per cento nel 2004) contro una media dell’Unione europea del 12,8 per cento (13,5 per cento nel 2011). Va inoltre sottolineato che nella graduatoria dei 27 paesi componenti l’Unione europea, l’Italia occupa ancora una posizione di ritardo, collocandosi nella quart’ultima posizione, dopo il Portogallo, per l’alto tasso di early school leavers. Da segnalare, nello specifico, la presenza di dati ancora superiori circa l’abbandono degli studi, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno italiano, con punte che arrivano anche al 21 per cento, Pag. 157un dato che va ad aggravare una situazione già molto difficile in alcune aree del nostro Paese. I dati PISA segnalano, però, un quadro di miglioramento nella rilevazione 2012, con una percentuale di studenti con scarse competenze di lettura, scese al 19,5 per cento, in diminuzione rispetto al 2003, ma sempre troppo alta; ugualmente si può dire per Data EDSCUOLA.IT (WEB) Foglio l’apprendimento delle scienze. Preoccupa il quadro di indicatori dell’istruzione molto più bassi al sud, anche se in lieve miglioramento. Tale trend, che diminuisce il divario nordsud, va sostenuto e accresciuto con un rafforzamento degli interventi. In particolar modo, si segnalano alcuni precisi momenti della vita di uno studente, caratterizzati da un cambiamento significativo: il passaggio dalla scuola secondaria di primo grado a quella secondaria di secondo grado, ed il conseguente successivo orientamento verso la scelta universitaria o lavorativa. Sono questi due i momenti di difficoltà maggiore e rappresentano, oggi, l’età critica dell’abbandono degli studi. 16-10-2014 Pagina 2/5 Giannini: Sulla Buona Scuola si lavora sia on che off line da tuttoscuola.com Dispersione: Italia maglia nera in Europa da tuttoscuola.com Sicurezza, aumentano le denunce per gli infortuni a scuola da tuttoscuola.com Alunni di cittadinanza non italiana L’Ue torna a scuola, dal 13 al 24 ottobre 250 Si parla di noi da tuttoscuola.com Più musica nella primaria: non è solo questione di docenti in più da tuttoscuola.com Stabilizzazione precari: la Corte di Giustizia europea si pronuncerà il 26 novembre FLC CGIL Scuola: paritarie, firma contratti subordinato e progetto Ugl Scuola Edscuola COLLEGAMENTI Edscuola Edscuola Cronologia Edscuola Governo e Parlamento Edscuola MailingList Edscuola News Edscuola Newsletter Edscuola Norme Edscuola Norme (Tipo) Edscuola Poll Gazzetta Ufficiale Rassegna Sindacale Rassegna Stampa CATEGORIE Seleziona una categoria META Accedi RSS degli Articoli RSS dei commenti WordPress.org 045688 A seguito di queste eccezioni, due terzi dei ragazzi arrivati in Italia, in età da scuola secondaria di primo grado (11-13 anni), non sono inseriti nella classe corrispondente alla loro età. Anche se le iscrizioni in classi precedenti sono motivate da difficoltà di inserimento degli alunni, di fatto, ciò che si produce è un ritardo istituzionalizzato degli studenti di origine immigrata. In tutti gli ordini di studi, il tasso di bocciatura degli studenti stranieri è superiore a quello dei compagni italiani. La differenza si riduce negli ultimi anni delle secondarie, ma a causa dell’abbandono scolastico. Anche i risultati conseguiti in termini di voto mostrano valutazioni mediamente inferiori agli studenti italiani. Quindi, i livelli di istruzione sono più bassi, con maggiore rischio di abbandono scolastico. I dati PISA del 2009 mostrano, ad esempio, livelli di competenze decisamente più bassi, in relazione soprattutto all’età di arrivo in Italia. Infine, i ragazzi di cittadinanza non italiana si trovano maggiormente concentrati nei percorsi più brevi e professionalizzanti. Nella scelta della scuola secondaria di secondo grado, gli alunni stranieri si orientano verso la formazione tecnica e professionale (tra il 70 per cento e l’80 per cento). Va operata, a questo proposito, un’importante distinzione tra bambini e ragazzi di cittadinanza non italiana – nati all’estero – e coloro che, invece, sono nati e cresciuti in Italia dalla tenerissima età, le cosiddette «seconde generazioni». A causa della mancata riforma dell’acquisizione della cittadinanza, operata nella maggior parte dei Paesi occidentali, nel nostro Paese i figli di genitori immigrati possono diventare cittadini italiani, su richiesta, e a precise condizioni, solo a 18 anni. Le cosiddette seconde generazioni, quindi, si trovano ad essere stranieri in Patria, anche nel caso in cui siano nati nel Paese e la loro lingua madre sia l’italiano. Come è noto, a partire dal 2008, è andato progressivamente crescendo il loro numero. Nel 2011-2012 gli studenti con cittadinanza straniera – nati in Italia – erano il 73 per cento degli stranieri nella scuola dell’infanzia, il 45 per cento di quelli iscritti alla scuola primaria, il 19 per cento nella secondaria di primo grado e l’8 per cento nella scuola secondaria di secondo grado. Questa differenza, qualitativamente molto importante, e che andrà molto probabilmente a crescere nei prossimi anni, a causa della stabilizzazione delle famiglie straniere, incide funzionari tra i banchi Codice abbonamento: Un aspetto particolare riguarda gli alunni di cittadinanza non italiana che sono stati, nell’anno scolastico 2012/2013, 786.630 unità, ovvero 30.691 in più rispetto all’anno scolastico precedente. Si tratta di un fenomeno in continua crescita, anche se l’aumento registra – di anno in anno – una leggera contrazione: attualmente gli alunni con cittadinanza non italiana, nella scuola secondaria di primo grado, sono il 9,5 per cento ed il 6,6 per cento nella scuola secondaria di secondo grado (Fonte MIUR, ottobre 2013). Nell’anno scolastico 2012/2013, l’incremento complessivo della presenza degli alunni stranieri è stato del 4,1 per cento, dovuto essenzialmente agli alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia, che rappresentano ben il 47,2 per cento degli alunni stranieri totali (di contro, i nuovi ingressi nel nostro Paese a partire dalla scuola primaria, si attestano al 3,7 per cento). In altre parole, mentre negli anni precedenti l’incremento della presenza degli stranieri nelle scuole italiane era dovuto principalmente all’immigrazione, più di recente, l’evoluzione del fenomeno vede un incremento degli stranieri di seconda generazione. Il fenomeno della dispersione scolastica – maggiore rischio e minore rendimento scolastico, a causa soprattutto del deficit linguistico – colpisce maggiormente gli alunni non italiani; infatti, nella scuola secondaria di primo grado, gli studenti stranieri a rischio di abbandono – in percentuale sugli iscritti, nel mese di settembre 2013 – sono lo 0,49 per cento, rispetto allo 0,17 per cento relativo agli alunni di cittadinanza italiana. Simile è la situazione nella scuola secondaria di secondo grado, in cui gli studenti stranieri a rischio di abbandono scolastico sono il 2,2 per cento degli iscritti, contro l’1,16 per cento degli alunni italiani. Nella scuola secondaria di primo grado, oltre l’84,5 per cento del numero complessivo di alunni stranieri a «rischio di abbandono» è rappresentato, infatti, da alunni stranieri nati all’estero; nella scuola secondaria di secondo grado tale percentuale tocca il 92 per cento (Fonte: MIUR – D.G. per gli studi, la statistica e i sistemi informativi – Servizio statistico giugno 2013). Si rileva, inoltre, come i figli degli immigrati siano più spesso degli altri in ritardo scolastico (il 17 per cento nel 2011-2012 nella scuola primaria, a fronte dell’1 per cento degli studenti italiani). Nella scuola secondaria di primo grado sono in ritardo il 46 per cento contro il 5 per cento e, alle scuole superiori, il dato aumenta ulteriormente: il 69 per cento contro il 25 per cento. I motivi sono legati, da un lato alle bocciature, dall’altro, anche all’inserimento in classi inferiori alla loro età. In base al decreto del Presidente della Repubblica n. 394 del 1999, i minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente all’età Pag. 158anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi l’iscrizione ad una classe diversa tenendo conto: dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno, che può determinare l’iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica; dell’accertamento delle competenze dell’alunno; del corso di studi eventualmente seguito. Pag. 8 EDSCUOLA.IT (WEB) Data 16-10-2014 Pagina Foglio 3/5 fortemente sulle politiche di integrazione e di contrasto all’abbandono da mettere in atto. Nel caso degli alunni neo-arrivati, infatti, le politiche prevalenti sono state improntate a creare un’integrazione principalmente sul piano dell’italiano «lingua 2». Altro è il caso degli studenti nati e cresciuti in Italia, che presentano ugualmente risultati inferiori, per i quali va realizzato un piano di contrasto allo svantaggio di tipo socio-economico e di prevenzione della dispersione scolastica, ispirato all’insegnamento dell’»italiano-per-lostudio» e a maggiori competenze di apprendimento. Tuttavia, la differenza nel periodo di arrivo non costituisce il solo fattore per determinare lo svantaggio. Contano anche le aree di provenienza, le barriere culturali, le aspettative delle famiglie, e, soprattutto, le caratteristiche sociali e culturali dei genitori. Le loro difficoltà di inserimento e il trascorso migratorio si ripercuotono sui figli, in modo relativo anche se nati in Italia. Tuttavia, le ricerche internazionali mostrano che lo svantaggio va riducendosi con il tempo, e che, a parità Pag. 159di origini sociali, il divario tra le seconde generazioni e i nativi va ulteriormente a ridursi. Le difficoltà scolastiche e i minori risultati dello svantaggio degli studenti stranieri costituiscono uno dei maggiori fattori di rischio per il sistema formativo italiano. Questo svantaggio scolastico rischia di tradursi in disuguaglianze sociali ed occupazionali. Esso si accompagna a fenomeni di segregazione sociale e alla caratterizzazione di alcune scuole, maggiormente frequentate da stranieri. Vi sono, inoltre, ancora forti differenze tra aree del Paese, province e quartieri. Il 90 per cento delle scuole del centro-nord accoglie studenti stranieri, a differenza del sud e delle isole. Nonostante l’impianto tradizionalmente universalistico ed inclusivo della scuola italiana, e allo sforzo di integrazione da essa compiuto – spesso «contro corrente» rispetto a politiche «securitarie» e di controllo segregativo dell’immigrazione – essa rischia di non poter arginare lo svantaggio dei figli degli immigrati, se non verrà supportata da decise azioni politiche e adeguate risorse economiche e professionali. Si presenta particolarmente a rischio la fascia degli adolescenti giunti in Italia da poco tempo, che vivono, spesso, una povertà relazionale e la tendenza a vivere in reti in base all’origine nazionale dei genitori. Azioni di contrasto Si parla di noi Codice abbonamento: 045688 Per contrastare la dispersione, il modello adottato dalla scuola italiana ruota intorno all’obiettivo dell’inclusione, così come dichiarato nella legge n. 53 del 2003, a partire dall’innalzamento dell’obbligo di istruzione/formazione a 16 anni (legge n. 296 del 2006) e dal diritto-dovere di istruzione e formazione. Si ricorda, infatti, che nell’attuale ordinamento italiano l’obbligo di istruzione riguarda la fascia di età compresa tra i 6 ed i 16 anni e viene assolto con la frequenza del primo ciclo di istruzione e dei primi due anni di scuola secondaria di secondo grado o, in alternativa, con percorsi di formazione professionale sviluppati dalle Regioni o dagli Istituti professionali. Dopo i 16 anni sussiste l’obbligo formativo, come definito dal decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 76, all’articolo 1, concepito come «diritto-dovere all’istruzione e alla formazione sino al conseguimento di una qualifica di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età». L’obbligo formativo può essere assolto terminando la scuola superiore fino al conseguimento del diploma, frequentando, dopo il primo biennio di scuola superiore, un corso professionale per il raggiungimento della qualifica e, infine, lavorando con un contratto di apprendistato o altro tipo di contratto che preveda comunque la frequenza di attività formative esterne all’azienda, come indicato dal decreto legislativo n. 167 del 14 settembre 2011 (Testo unico dell’apprendistato). Il citato decreto legislativo n. 76 del 2005, in merito al diritto-dovere all’istruzione e formazione, recava – all’articolo 4 – norme «per la realizzazione di piani di intervento per l’orientamento, la prevenzione ed il recupero degli abbandoni, al fine di assicurare la piena realizzazione del diritto-dovere all’istruzione ed alla formazione, nel rispetto delle competenze attribuite alla regione e agli enti locali per tali attività e per la programmazione dei servizi scolastici e formativi». Per quanto riguarda l’integrazione degli immigrati, le linee di indirizzo sono contenute sia nelle «Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri» (Circolare ministeriale n. 24 del 2006) sia nel Documento del MIUR «La via italiana per la scuola interculturale e integrazione degli alunni stranieri» del 2007 in cui sono stati individuati i principi e le strategie per l’inclusione. Sono stati messi in atto, inoltre, interventi specifici diretti alla scolarizzazione di alunni e studenti immigrati, rom e sinti (fondi per le aree a forte processo migratorio), nonché scuole in carcere o in ospedale. Tuttavia, la scuola italiana investe poco e in modo residuale contro la dispersione. Il 90 per cento del bilancio è speso in Pag. 160risorse correnti (in particolare retribuzione del personale) e non in innovazione. Il problema centrale non è stato affrontato dalle azioni di contrasto, spesso episodiche e settoriali, oltre che intraprese con scarse risorse. I principali interventi di carattere generale – di carattere sistemico – svolti contro l’abbandono scolastico negli ultimi anni sono stati realizzati con i Piani Operativi Nazionali (PON). Dal 2002 al 2006 il PON «La scuola per lo sviluppo» ha svolto diverse Azioni contro la dispersione. Nel 2007-2013, nell’ambito dei PON – Obiettivo specifico F – Promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l’inclusione sociale – sono stati investiti 270 milioni di euro (5700 progetti, 450.000 partecipazioni) per le 4 Regioni dell’Area Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). Nell’ambito del PAC – Piano di Azione Coesione – Priorità Istruzione dal 2012 è in svolgimento l’AZIONE 3 (circolare 11666 del 31.7.2012) recante «Realizzazione di prototipi di azione educativa in aree di grave esclusione sociale e culturale», dedicata al recupero dei soggetti in difficoltà (42,9 MEuro). La prima tranche del programma ha interessato 30 province e quasi 400 istituti di scuola secondaria di primo e secondo grado. Gli interventi sono finalizzati alla promozione di «esperienze positive di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica e formativa, che potranno essere diffusi come modello di intervento, prototipi, per tutte le istituzioni scolastiche.» Oltre al metodo per prototipi, la misura si caratterizza per l’approccio «multi-attore», cioè reti di scuole e privato sociale. Elemento distintivo dell’azione dei PON è la costituzione di reti, nelle quali operano, in una logica sinergica e di integrazione, «i diversi attori presenti nei singoli territori, Pag. 9 EDSCUOLA.IT (WEB) Data 16-10-2014 Pagina Foglio 4/5 rappresentati non solo dalle scuole, ma anche da altre agenzie educative e sociali che partecipano attivamente alla realizzazione del progetto come «comunità educante». È evidente come sia necessario seguire e valutare tali ingenti misure di sostegno. A questo scopo, sono stati istituiti presso il MIUR il Comitato di coordinamento e supporto delle reti scolastiche, ed è stato avviata la procedura per la valutazione indipendente delle attività realizzate. Una valutazione sui rendimenti dei partecipanti ai PON, svolta nel 2007 (MIUR, La ricerca continua. La dispersione scolastica nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia: l’esperienza dei PON, 2007) ha, però, dato risultati non all’altezza delle aspettative sia per i dati sulle promozioni, che sulle votazioni e sulle assenze, dimostrando che sono necessari tempi lunghi e cambiamenti profondi per vedere effetti delle azioni intraprese, spesso estemporanee e frammentarie. Appare prioritario, quindi, acquisire una puntuale e specifica valutazione degli interventi già svolti per verificarne l’impatto, individuare le migliori pratiche e i punti di forza delle azioni messe in atto. Nell’ambito dell’autonomia delle scuole, inoltre, gli istituti possono organizzare, all’interno della quota «libera» del curricolo, iniziative di sostegno, recupero e orientamento, oltre che programmi e interventi da finanziare con il Fondo permanente per il Miglioramento dell’Offerta Formativa. Nel corso degli ultimi anni, tuttavia, il predetto MOF e il FIS – Fondo di istituto sono diminuiti (si veda, ad esempio, il problema del pagamento degli scatti stipendiali degli insegnanti attraverso il MOF). Nella XVII legislatura, nell’ambito di attuazione di politiche in linea con le predette raccomandazioni europee, il Parlamento ha approvato la conversione del decreto-legge 12 settembre 2013, n.104 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 128 del 2013), contenente misure di spesa per 15 milioni di euro (3,6 milioni per il 2013 e 11,4 milioni per il 2014), volte a prevenire la dispersione scolastica. L’articolo 7 del predetto decreto-legge prevede un programma di didattica integrativa che contempla, tra l’altro, ove possibile, il prolungamento dell’orario scolastico per gruppi di studenti, il rafforzamento delle competenze di base e l’individualizzazione dei percorsi. Il programma è rivolto a scuole di ogni ordine e grado, nella prospettiva Pag. 161della prevenzione degli abbandoni, concentrati soprattutto nella scuola secondaria di secondo grado. Il relativo decreto ministeriale attuativo prot. 87 del 7 febbraio 2014, in attuazione del citato articolo 7, recante misure in materia di apertura delle scuole e prevenzione della dispersione scolastica, ha avviato i bandi per le reti di scuole che intendono partecipare al progetto. I moduli base prevedono due modalità di intervento: azioni per piccoli gruppi di studenti cui dedicare percorsi di recupero, individuati in base a indicatori di rischio di evasione, e laboratori/attività per tutto l’istituto, di tipo artistico, culturale e ricreativo. Per quanto riguarda l’inclusione e l’integrazione dei figli degli immigrati, si sono messi in atto – in questi anni – numerosi interventi e soluzioni adottate per ridurre il gap linguistico e culturale. Anche di queste misure andrebbero valutati gli esiti e gli effetti, che consistono nell’utilizzo di personale specializzato nell’insegnamento della cosiddetta L2, uso di mediatori, didattiche integrative, progetti interculturali e laboratori linguistici di transizione. Occorre, però, distinguere tra interventi volti a prevenire lo svantaggio tra i minori arrivati dall’estero e quelli di seconda generazione, che non sono interamente sovrapponibili. In ogni caso, la scuola italiana necessita di misure strutturali e continue, al di là dell’emergenza e del «fai-da-te» operato dalle singole scuole. Prospettive di intervento In sintesi, nonostante le numerose iniziative avviate, il problema della mancata valorizzazione di quell’immenso capitale umano, che è la formazione dei giovani, risente di una carenza di decisione e progettualità da parte delle forze politiche e dell’istituzione, oltre che una forte resistenza a mettere in questione il modello curricolare tradizionale e gli stili professionali consolidati. Si pone la necessità, quindi, di sviluppare strategie che consentano di intercettare il disagio, e che riescano a ri-orientare lo studente verso percorsi di istruzione e formazione idonei alle proprie attitudini, prevenendo, così, sia la dispersione scolastica che l’insuccesso nell’età universitaria e migliorando sensibilmente la capacità di ingresso nel mondo del lavoro. Gli indirizzi forniti dall’Amministrazione del MIUR per abbattere la dispersione scolastica (audizione del sottosegretario Marco Rossi Doria del 22 gennaio 2014), in diminuzione nel tempo, ma non in misura sufficiente, consistono in tre linee di azione: a) costanza nel tempo delle azioni e coordinamento tra i promotori delle politiche, nonché valutazione dei risultati; b) approccio basato sulle competenze di base e personalizzazione degli apprendimenti; c) alleanze tra scuola, territorio, famiglia, agenzie educative. Si parla di noi Codice abbonamento: 045688 L’indagine conoscitiva che si intende avviare ha lo scopo di verificare se i processi avviati dalle istituzioni e le stesse azioni previste dal citato decreto-legge n. 104 del 2013 (nonché dal decreto ministeriale n. 87 del 2014), corrispondano a tali indirizzi e indicatori di qualità, assumendo, in particolare, la prevenzione e il recupero della dispersione come obiettivo specifico; è infatti evidente il rischio che i finanziamenti per azioni mirate alla dispersione vengano, invece, utilizzati per azioni di carattere generale, di finanziamento alle attività ordinarie, nonché estemporanee. In questo quadro, due sono i princìpi ispiratori delle azioni di contrasto alla dispersione scolastica da considerare con attenzione. Il primo è la prevenzione precoce degli abbandoni; il secondo è un approccio integrato che considera la scuola all’interno di un insieme di reti, quali la famiglia, l’associazionismo, il mondo del lavoro. Per quanto riguarda il primo, occorre migliorare i dati e le informazioni utili per intervenire tempestivamente sul capitale Pag. 162umano del nostro Paese; in questo senso, un elemento importante di contrasto riguarda l’integrazione dell’anagrafe nazionale degli studenti (istituita con il decreto legislativo n. 76 del 2005) con le anagrafi regionali nel sistema nazionale delle anagrafi studentesche (già prevista dalla normativa vigente, in base alla legge n. 221 del 2012, di conversione del decreto-legge n. 179 del Pag. 10 EDSCUOLA.IT (WEB) Data 16-10-2014 Pagina Foglio 5/5 2012, ma non ancora attuata) prevista dall’articolo 13 del decreto-legge n. 104 del 2013. Emerge come particolarmente utile la costituzione presso gli USR (uffici scolastici regionali) di gruppi di controllo e monitoraggio del fenomeno delle assenze saltuarie. Si tratta di rendere obbligatoria la rilevazione delle assenze, con conseguente comunicazione periodica al gruppo di ricerca come strumento fondamentale per la prevenzione. Al fine di avere una conoscenza tempestiva della situazione sulla dispersione scolastica ed il rischio di abbandono degli studi, è necessario proseguire in tale lavoro di miglioramento del sistema Anagrafe nazionale degli studenti, che non fornisce una mera elencazione degli alunni frequentanti, ma – per ogni singola istituzione scolastica – presenta l’esatta composizione delle classi, con l’indicazione nominativa degli alunni frequentanti; indicando inoltre il tempo scuola presente e l’indirizzo di studio, con il relativo carico orario settimanale per ciascun percorso di scuola secondaria di secondo grado. La suddetta Anagrafe nazionale degli studenti costituisce un efficace strumento di contrasto alla dispersione scolastica fino al compimento dei 14 anni, età nella quale è possibile per lo studente iniziare un percorso formativo professionale. Si tratta di una vera e propria banca dati, che permette di intervenire tempestivamente sul fenomeno dell’abbandono degli studi, in quanto le scuole sono chiamate ad intervenire in tempo reale sull’anagrafe, segnalando la reale frequenza o l’abbandono dei ragazzi iscritti nel proprio istituto. In questo quadro assume una particolare importanza la scuola dell’infanzia, come luogo di formazione precoce che permette di acquisire le competenze di base necessarie per il successivo successo formativo. La frequenza regolare, la diffusione (e l’eventuale considerazione dell’obbligo di tale opportunità formativa) vanno inquadrati nell’ambito della prevenzione dello svantaggio scolastico. Va inoltre analizzato e approfondito il coordinamento tra tali tipi di misure e quelle previste dalla recente normativa sui cosiddetti BES – Bisogni educativi speciali (Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 »Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica»). Accanto ai disturbi di apprendimento specifici e alla disabilità, i BES comprendono anche «lo svantaggio sociale e culturale e le difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse». Si indica, così, una vasta area di alunni per i quali va applicato in modo particolare il principio della personalizzazione dell’insegnamento, sancito dalla legge n. 53 del 2003, e che rientrano tra gli alunni/studenti a rischio di dispersione. È evidente che i due campi di azione dovrebbero essere coordinati anziché procedere in modo parallelo. Un approccio integrato alla dispersione deve permettere di potenziare tutte le forme di prevenzione del disagio e di sperimentazioni di innovazioni didattiche che riavvicinino i giovani alla scuola. In questo senso sono da valorizzare i partenariati e le collaborazioni tra gli enti locali e le istituzioni scolastiche a tutti i livelli, in una cooperazione anche con il mondo del terzo settore e del volontariato, che possano rendere efficace un comune sforzo nell’aiutare le giovani generazioni a portare a termine – con successo – il loro percorso formativo. Le sperimentazioni più efficaci nascono dalla consapevolezza che la scuola, da sola, non basta ad affrontare il fenomeno, sia per la scarsità di risorse in continuo calo, sia per le cause esterne alla scuola stessa. Un nuovo modello di governo riguarda il livello territoriale, come avviene in varie regioni come la Lombardia, dove Pag. 163cooperano le province, i Centri di formazione professionale, i Centri per l’impiego e così via. Temi delle audizioni L’attenzione al tema, da parte della Commissione, ha portato, anzitutto, ad una preliminare audizione dell’allora sottosegretario all’istruzione Marco Rossi Doria, sul fenomeno della dispersione scolastica, nella quale sono stati presentati dati e informazioni sul tema. A partire da tale puntuale presentazione, si ritiene che occorra approfondire la problematica –a diversi livelli – nel corso di una indagine conoscitiva, per individuare le migliori strategie ed interventi per contrastare e prevenire la dispersione scolastica, sotto i seguenti punti di vista: 1. Livello normativo-organizzativo (PON, autonomia, sistemi di anagrafe, valutazione, utilizzo dei fondi, diffusione scuola infanzia) 2. Livello innovazione didattica (sperimentazioni, rapporto BES, buone pratiche) 3. Livello collaborazione scuola-territorio (Enti locali, famiglia, terzo settore, educatori) 4. Livello inclusione di alunni di cittadinanza non italiana e rom-sinti. Codice abbonamento: 045688 A questo scopo si ritiene che debbano essere auditi i seguenti soggetti: a) rappresentanti del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e degli Uffici scolastici regionali; b) rappresentanti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali c) esperti del settore; d) organizzazioni sindacali; e) dirigenti scolastici di istituti impegnati nei progetti contro la dispersione; f) fondazioni e cooperative impegnate nel campo della lotta alla dispersione scolastica; rappresentanti di educatori-pedagogisti; g) associazioni di volontariato, organismi per l’integrazione e l’inclusione; h) associazioni studentesche e degli insegnanti. Versione per la stampa Condividi con: Si parla di noi Pag. 11 16-10-2014 Data EDSCUOLA.IT (WEB) Pagina 1 Foglio Edscuola Press – Il weblog di Educazione&Scuola News Norme Rubriche Temi Rassegne Cronologia Archivi ottobre: 2014 L « 1 miliardo e nuova maturità nella legge di stabilità M Un miliardo per le assunzioni, ma mancano i fondi per reti wifi e stage » Commissari interni alla maturità, sca a la rivolta dei professori M G V S 1 2 3 4 D 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 « set Corso DirigenteScolastico ARCHIVIO Corso di preparazione concorso Dirigente Scolastico 2014 Seleziona mese da Corriere della sera Commissari interni alla maturità, scatta la rivolta dei professori Docenti universitari e ricercatori, da Gavosto ad Allulli, contro l’iniziativa del ministro Giannini di abolire i commissari esterni per risparmiare 140 milioni Cerca FACEBOOK Valentina Santarpia Abolire i commissari esterni alla maturità per risparmiare 140 milioni? Non è detto che sia una buona idea. Dopo la mossa del ministro Giannini, che ha annunciato-in chiave spending review-l’abolizione dei membri esterni all’esame di Stato, arriva la contromossa di insegnanti, presidi, ricercatori, e docenti universitari: sono già 500 quelli che hanno firmato una petizione on line per contestare l’iniziativa e invitare il ministro a fare marcia indietro, ricordando che tutti i sistemi di certificazione prevedono, come regola fondamentale, che la certificazione venga effettuata da soggetti terzi. Abolendo questo passaggio «possiamo dire addio a qualunque discorso credibile sulla qualità della scuola italiana, con buona pace del Sistema nazionale di valutazione». Trovaci su Facebook Edscuola Mi piace Edscuola IL PARERE DELL’OCSE 20 minuti fa Tanti i nomi prestigiosi che hanno posto la propria firma alla petizione: Alessandro Cavalli, Andrea Gavosto, Gian Candido De Martin, Giovanni Trainito, Stefano Ceccanti, Luciano Benadusi, Piero Lucisano, Roberto Moscati, Emanuele Barbieri, Mauro Palumbo, Mario Fierli, Maurizio Tiriticco, Vittoria Gallina e Giorgio Rembado, presidente dell’Associazione nazionale presidi (che ha firmato a nome dell’associazione): tutti ugualmente e fortemente contrari al provvedimento che eliminerebbe i commissari esterni, dando tutto il potere decisionale alle commissione interne, che erano state già introdotte 12 anni fa dal ministro Moratti e sono state abolite nel giro di pochissimi anni. «Che senso ha emanare una direttiva che prevede la valutazione esterna delle scuole, quando nel merito della preparazione degli alunni si torna alla totale auto-referenzialità dei Consigli di classe?», si chiede Giorgio Allulli, dirigente di ricerca dell’Isfol (Istituto nazionale per lo sviluppo della formazione dei lavoratori) e docente alla Sapienza. Secondo Allulli, si tratterebbe di un’iniziativa in palese contraddizione con le indicazioni dell’Ocse, che segnala gli effetti positivi degli esami esterni sui livelli di apprendimento degli alunni e con le pratiche in uso nei principali sistemi scolastici europei. D’altra parte, anche nel resto d’Europa la prassi è simile a quella adottata attualmente in Italia: in Francia i commissari degli esami di Baccalaureat (l’esame finale del liceo) sono esterni alla scuola e nominati direttamente dal Recteur d’Academie (l’equivalente del nostro Ufficio scolastico regionale). In Inghilterra l’esame finale del ciclo secondario superiore (GCE A level) si basa su prove scritte preparate da examining boards indipendenti. La somministrazione e la correzione delle prove sono “moderate” dagli ispettori dei boards. In Germania la composizione delle commissioni d’esame dell’Abitur (l’equivalente della nostra maturità) segue regole diverse nei diversi Lander, ma è assicurata sempre la presenza di un presidente esterno, un forte ruolo del preside, e spesso la presenza di commissari esterni. Ecco il link della petizione: http://www.change.org/p/ministero-dellistruzione-mantenere-le-commissioni-esterne-agli-esami-di-maturità. Mantenere le commissioni esterne agli esami di maturità http://wp.me/p7IFz-cUI Mantenere le commissioni esterne agli esami di maturità Edscuola piace a 7.558 persone. Versione per la stampa Condividi con: Google E-mail Facebook LinkedIn Stampa Twitter RASSEGNE L’ONU sceglie la tecnologia per la giornata 3 dicembre 2014 Segui 64 Mantenere le commissioni esterne agli esami Codice abbonamento: Dario Cillo 045688 internazionale 2014 Google+ di maturità Giorgio Alulli Mi piace: Giannini: mi aspetto resistenze sulla Mi piace Si parla di noi valutazione dei professori Pag. 12 16-10-2014 Data Pagina Foglio domenica24 24 casa24 24 moda24 24 food24 24 motori24 24 job24 24 stream24 viaggi24 24 salute24 shopping24 radio24 24 altri 1/2 Accedi Cerca NEW! Scuola24 Milano 16° (cambia) HOME Italia ITALIA & NORME & MONDO TRIBUTI Mondo24 Notizie Europa USA Americhe IMPRESA & TERRITORI Medio Oriente e Africa NOVA24 TECH PLUS24 RISPARMIO Asia e Oceania Formazione Eventi Banche dati Servizi Versione digitale Giovedì • 16 Ottobre 2014 • Aggiornato alle 08:54 FINANZA & MERCATI English version Professioni e Imprese24 COMMENTI & INCHIESTE STRUMENTI DI LAVORO STORE24 Acquista & abbonati Sport Europa Cervelli in fuga? La mobilità non è più un tabù: ora servono le borse di studio IN QUESTO ARTICOLO Argomenti: Scuola e Università | Fondo europeo per gli investimenti | Jordi Curell | Scegliere università | Italia | Salome Gvetadze di Irene Giuntella 16 ottobre 2014 Tweet 0 Consiglia 3 0 My24 Qualità e competenze adeguate al mercato del lavoro, questo dovrebbe essere il principale obiettivo dell'istruzione. La crescita della disoccupazione secondo il Think Tank Bruegel, dimostra che non si sta andando in questa direzione. In questo gap di competenze la mobilità può giocare un ruolo chiave. Nell'incontro organizzato a Bruxelles da Bruegel, sulla mobilità degli studenti all'interno dell' Ue, si afferma una nuova categoria quella dei ”cervelli in circolazione”. Per ora i dati non sono particolarmente confortanti: solo il 10% degli studenti studia all'estero, mentre l'accordo del Processo di Bologna, che ha avviato l'armonizzazione dei vari sistemi di istruzione in Europa, ha stabilito che almeno il 20% degli studenti dovrebbe completare i propri studi in un altro paese entro il 2020. CONSIGLIO DEI MINISTRI Imposte differite a fine anno per i Comuni colpiti dalle alluvioni Codice abbonamento: 045688 «L'Erasmus è un'opportunità per molti ragazzi che altrimenti non avrebbero studiato all'estero» afferma Jordi Curell, direttore responsabile per l'educazione superiore presso la DG Educazione alla Commissione Ue. La mobilità aiuta i ragazzi a sviluppare le competenze necessarie, genera creatività e nuove idee, ma rende anche più capaci di adattarsi a nuove culture. Occorre dire che spesso è proprio il fattore economico a frenare queste esperienze che comunque pesano notevolmente sui bilanci familiari. Così in un recente studio il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) descrive l'importanza dei finanziamenti alla mobilità. I costi per la formazione e la mobilità variano molto nei diversi paesi. I maggiori problemi sembrano averli gli studenti provenienti dalla Polonia, Estonia e Portogallo. In Italia, ULTIMI DI SEZIONE Si parla di noi Pag. 13 16-10-2014 Data Pagina 2/2 Foglio Grecia, Spagna, Ungheria e Romania, secondo la ricerca, risultano non disponibili borse di studio statali per sostenere gli studi all'estero, anche se in Italia, Spagna e Ungheria si può ricorrere a prestiti nazionali. Secondo l'analisi di Salome Gvetadze di FEI, la mobilità accresce la competizione tra le istituzioni accademiche che, per attrarre studenti altamente qualificati, si vedono spinte a migliorare la qualità dell'offerta formativa, semplificare l'accesso alle informazioni pratiche, offrire corsi in diverse lingue. L'Inghilterra è il paese che attrae più studenti per lauree specialistiche, master e dottorati. Scegliere università riconosciute per la qualità degli studi e la reputazione è un fattore essenziale a fronte dei cambiamenti del mercato del lavoro che richiede sempre più specializzazione e diversificazione. Una laurea conseguita all'estero, secondo la ricerca, dà l'impressione al datore di lavoro che il candidato conosca almeno un'altra lingua, sia flessibile, mobile e facilmente adattabile. Chi fa ritorno nel proprio paese spesso crea e si impegna in attività imprenditoriali generando occupazione, ha nuove idee e sviluppa nuovi approcci grazie all'esperienza estera. Chi decide di rimanere nel Paese dove è emigrato, creerà network che saranno utili per i nuovi studenti o laureati. In questo caso si può veramente parlare di “cervelli in circolazione”. CLICCA PER CONDIVIDERE ©RIPRODUZIONE RISERVATA COMMENTA LA NOTIZIA PALAZZO CHIGI Stabilità, Renzi: tasse -18 mld Obiettivo crescita - In cerca di un «blocco sociale» - Doppia edizione speciale del Sole 24 Ore con analisi di Fabrizio Forquet e Stefano Folli OPEN SOURCE MANAGEMENT Imprese che battono la crisi, una lezione gratuita a Milano IN EDICOLA Giovedì e venerdì doppia edizione speciale del Sole 24 Ore sulla Manovra LEGGE DI STABILITÀ, CDM IN CORSO Manovra da 36 miliardi. C’è anche la norma sul Tfr Domani e venerdì doppia edizione speciale del Sole LA SQUADRA EUROPEA Per la Commissione Juncker è già l’ora del rimpasto Leggi e scrivi TAG: Scuola e Università, Fondo europeo per gli investimenti, Jordi Curell, Scegliere università, Italia, Salome Gvetadze ANNUNCI GOOGLE Sul tetto ci va il 3kW? 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La meritocrazia o presunta tale che è stato terreno di scontro fra governo Berlusconi, sindacati e quello che un tempo si definiva centro-sinistra prende forma con il governo Renzi (PD). Uno sonoro schiaffo alla CATEGORIE scuola benedetto dai media, ma anche dai partiti. Di seguito l’intervista del ministro ATA rilasciata a Maria Giuseppina Buonanno. Comunicato Stampa Nel suo ufficio di ministro, in viale Trastevere, a Roma, arriva un po’ di corsa, ma con un Concorsi e TFA gran sorriso. Stefania Giannini, responsabile dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Lettere in Redazione ha messo la sua firma e la sua faccia su un progetto di riforma, chiamato “La buona MIUR scuola”, annunciato come rivoluzionario. Precari della Scuola Primo piano In Parlamento arriverà a gennaio, dopo una discussione pubblica, sul sito Scuola labuonascuola.gov.it. aperta fino al 15 novembre. Il ministro, in tailleur classicogrintoso e sindacati scarpe fashion, spiega la riforma con stile appassionato. Lo stesso che ha quando parla di Sostegno politica, esame di maturità, test d’ingresso all’università, figli (ne ha due). E, sì, persino Stampa topless. Studenti Ministro, si riuscirà a realizzare la riforma in tutti i suoi punti? «La riforma si dovrà realizzare in tutti i suoi punti perché è un progetto organico: solo così si può compiere la PAGINE sfida educativa per il Paese. Non è un pacchetto da cui estrarre l’assunzione dei precari o Chi siamo la nuova modalità di carriera dei docenti ridisegnata in base al merito e non all’anzianità. È DISCLAIMER previsto un investimento di 3 miliardi. Se l’istruzione diventa un pilastro dell’agenda politica, SCRIVI ALLA REDAZIONE noi ci aspettiamo il sostegno necessario». BLOGROLL Da questo primo periodo di consultazione on line, quali punti critici sono emersi? Su cosa si aspetta maggiori opposizioni? «I questionari compilati finora sono oltre 30 mila. Mi aspetto Documentation RELATED POSTS riforma. Me lo aspetto perché il cambio è notevole, rispetto all’idea che si proceda nella Suggest Ideas riguarda) la formazione continua degli insegnanti. Bisogna sostituire la cultura del merito, BASTA SCATTI D’ANZIANITA’: ECCO CHI AVRA’ GLI AUMENTI, L’INTERVISTA AL MINISTRO GIANNINI alla retorica del merito. E mi aspetto un cambiamento da parte di quegli insegnanti, per Giovedì, Ottobre 16, 2014 scontato nel pubblico impiego, in Italia. Anzi, questo meccanismo potrebbe essere un riferimento per la pubblica amministrazione. Un altro aspetto importante della riforma fortuna una minoranza, che non fanno il loro dovere». Aumenti solo a chi merita (?) a tutti gli altri ... Support Forum Themes WordPress Blog WordPress Planet INFORMAZIONE SCOLASTICA RECLUTAMENTO E SCUOLA – ECCO LA RICETTA DI CONFINDUSTRIA ARL – Scuola interna e una esterna alla scuola, secondo regole internazionali. Io mi do un giudizio medio alto. Sempre miglioratile. Diciamo sette e mezzo. Sono secchiona e severa». Mercoledì, Ottobre 15, 2014 La Scuola On Line Tuttoscuola Formazione e valutazione dei docenti, assunzione di quasi 150 mila precari: una Oltre ai politici anche altri soggetti vorrebbero imporre il loro ... Chi darà le pagelle agli insegnanti? E lei che voto si dà? «Prevediamo una valutazione rivoluzione… «L’assunzione dei precari è ineliminabile. Così ridurremo le supplenze esterne alla singola scuola». Basta “supplentite”, come dice Renzi? «Eh sì, sarà così se la riforma andrà avanti con la META ALTRO REGALO DEL GOVERNO RENZI: TAGLIA I FONDI PER LA DISPERSIONE SCOLASTICA tempistica prevista: con le risorse della Legge dí stabilità e il dibattito in Parlamento a Sabato, Ottobre 11, 2014 gennaio. Questo consente di avere i tempi per indire il concorso per i più giovani, tra la Il governo ha talmente a cuore il futuro dei nostri ... stabilizzazione della riforma . «Questa situazione anomala si è creata con il meccanismo delle graduatorie e con la mancanza di una regolarità nelle assunzioni. Ora il concorso Si parla di noi Registrati Accedi Voce RSS RSS dei commenti WordPress.org primavera e l’estate 2015». Intanto, protestano gli insegnanti abilitati, quasi 100 mila, che non rientrano nei piani di ITP GUIDE – ECCO COME LEGGERE IL CEDOLINO Sabato, Ottobre 11, 2014 Ai più la lettura del cedolino risulta difficile se non ... ARCHIVI ottobre 2014 settembre 2014 Pag. 15 045688 carriera solo invecchiando. Avere stipendi diversi, in base ai risultati raggiunti, non è così Plugins Codice abbonamento: maggiori resistenze sulla questione della valutazione degli insegnanti, uno dei pilastri della Data INFORMAZIONESCUOLA.IT(WEB2) 16-10-2014 Pagina Foglio 2/2 diventa lo strumento necessario che permette di risolvere il problema antico dei precari e di aprire la porta per una regolarità di assunzioni nel futuro. ‘Lo scetticismo di chi protesta è motivato. Ma ora la riforma prevede un concorso ogni due anni: chi non vince resta fuori e lo rifà. In passato la graduatoria era il meccanismo d’ingresso privilegiato». CONFINDUSTRIA INSISTE: BISOGNA TAGLIARE UN ANNO DI SCUOLA, MENTRE OGGI SI SCIOPERA Venerdì, Ottobre 10, 2014 Il taglio di un anno di scuola equivale al taglio ... agosto 2014 luglio 2014 giugno 2014 maggio 2014 aprile 2014 marzo 2014 HOT TOPICS febbraio 2014 gennaio 2014 Protestano anche gli studenti: cosa cambia per loro? «Prevediamo una nuova Cercasi supplenti - Graduatorie di Terza fascia - organizzazione della didattica: anche valorizzando l’interattività. Soprattutto in alcune Pubblichiamo gli elenchi delle graduatorie discipline, come la musica, che può essere potenziata negli aspetti teorici, pratici e anche esaurite in forma multidisciplinare con la storia dell’arte. Pure l’insegnamento delle lingue straniere, 3 comments received oggi studiate male e tardi, deve cambiare. L’inglese ora si insegna in modo tradizionale. Va dicembre 2013 novembre 2013 ottobre 2013 settembre 2013 bene spiegare la grammatica, ma è necessario, per esempio, sviluppare il metodo Clil, che CERCASI SUPPLENTI - Quando e per chi è agosto 2013 consente di studiare altre materie, dalla storia alla matematica, in inglese». possibile iscriversi alla III fascia delle G.I.? luglio 2013 3 comments received giugno 2013 Così gli studenti potranno parlare l’inglese meglio del premier Renzi a cuí lei ha dato sei meno in materia. . . Conferma? «Gli studenti svegli e appassionati vanno sempre maggio 2013 Prot. n. AOODGPER 6801: Graduatorie d’istituto personale docente valide per l’a.s. 2012-2013 - incoraggiati». indicazioni operative inerenti il conseguimento Come sarà l’esame di maturità? «Non rientra nella riforma, ma stiamo ipotizzando alcune tardivo del titolo di sostegno modifiche. Una riguarda la commissione esterna, che potrebbe essere sostituita con quella 2 comments received interna facendo risparmiare ben 140 milioni. Ma non è solo una questione di risparmio. Questa ipotesi si allinea anche alla funzione stessa dell’esame di maturità, che ha da decenni un tasso di promozione del 98 per cento e non è una prova che riguarda l’accesso selettivo all’università, ma una valutazione su su ciò che lo studente è stato, e non su cosa sarà. Anche la tesina potrebbe subire modifiche per diventare uno strumento di valutazione del percorso dello studente ed esprimere il legame scuola-lavoro, per esempio negli Istituti tecnici e professionali». Sul test di Medicina i rettori preferiscono il numero chiuso e lei no: cosa si deciderà? «Io non ho mai messo in discussione l’accesso programmato. Metto in discussione la qualità di questa selezione. I rettori in parte sono d’accordo, in parte dicono che cambiando si rischia di non avere le strutture adatte ad accogliere tutti. Proporrò alla comunità accademica e al aprile 2013 marzo 2013 febbraio 2013 gennaio 2013 dicembre 2012 CNPI: Parere sui programmi, sulle prove d’esame e novembre 2012 sulla valutazione dei titoli, finalizzati alla ottobre 2012 copertura di cattedre e posti nelle scuole settembre 2012 dell’infanzia, del primo e secondo ciclo di agosto 2012 istruzione luglio 2012 2 comments received giugno 2012 GUIDE - ILLEGITTIMO SDOPPIARE LE CLASSI Proponiamo una scheda della UIL Scuola 2 comments received ARTICOLI RECENTI Governo una modifica. Per me il modello da seguire è quello francese, che prevede la selezione alla fine del primo anno. Oppure anche prima, unificando anche le discipline annuali al primo semestre». BASTA SCATTI D’ANZIANITA’: ECCO CHI AVRA’ GLI AUMENTI, L’INTERVISTA AL MINISTRO GIANNINI In arrivo la nuova maturità – Ecco tutte le novità Come vede il rapporto tra scuole private e scuole statali? «Sono per il pluralismo CERCASI SUPPLENTI – CHIARIMENTI PER LA MESSA A dell’offerta. “La buona scuola” presenta questa sfida in termini di valutazione e DISPOSIZIONE assegnazione di premialità a tutto il sistema scolastico, statale e non statale. Il dibattito su RECLUTAMENTO E SCUOLA – Ecco la ricetta di scuola pubblica e scuola privata è spesso ideologico, una sorta di articolo 18 del mondo Confindustria dell’istruzione». Ecco tutti i tagli della nuova spending review! I suoi figli, studenti di ingegneria al Politecnico di Milano, le hanno dato suggerimenti COMMENTI RECENTI sull’Università? «I miei figli mi consigliano, in generale, la prudenza. In ogni caso sono sensibili al tema del test d’ingresso, un vero psicodramma tra gli studenti. E poi, forse per influenza familiare, vorrebbero più progetti di mobilità all’estero e maggiore alternanza scuola lavoro. Loro hanno sempre avuto un’autonomia un po’ “sciagurata”. Io ho vinto la cattedra a 30 anni, a Perugia, a 300 chilometri da casa, da Lucca, e a 40 anni sono diventata rettore. Non ho fatto i compiti coi miei figli e non li ha fatti nemmeno mio marito. Ora che hanno trovato la loro strada, dico che è stato un bene, magari avrei detto il contrario se avessero avuto problemi e difficoltà. La famiglia italiana dovrebbe aiutare di più la crescita autonoma dei figli, dovrebbe essere più severa, nel senso del suo valore antico». COMUNICATO – CORSI DI SOSTEGNO PER IL PERSONALE DOCENTE IN ESUBERO: INVIATA PEC AI DIRIGENTI MIUR COINVOLTI PER SOLLECITARE L’ATTIVAZIONE | InformazioneScuola.it su COMUNICATO – CORSI DI SOSTEGNO PER IL PERSONALE DOCENTE IN ESUBERO: DEPOSITATA L’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE CHE NE SOLLECITA L’AVVIO. CORSI DI SOSTEGNO PER IL PERSONALE DOCENTE IN ESUBERO: DEPOSITATA L’INTERROGAZIONE È pentita del topless che ha sfoggiato la scorsa estate? «Perché dovrei? Anzi, ho preso PARLAMENTARE CHE NE SOLLECITA L’AVVIO. | poco sole». InformazioneScuola.it su Corsi di sostegno per il personale docente in esubero: inviata richiesta Condividi d’interpellanza parlamentare FINALMENTE - Aggiornamento delle graduatorie per il personale ATA, domande entro l'8 agosto | 045688 InformazioneScuola.it su ATA AGGIORNAMENTO DELLE GRADUATORIE – SCARICA I MODULI LA VERITA’ SULLA SCUOLA | blog L. R. Capuana su Codice abbonamento: Leave a Reply Paolo Latella, segretario UNICOBAS Lombardia, scrive a Report per denunciare le scuole paritarie You must be logged in to post a comment. Va tutto bene, Italia | Appunti Scomodi su La mazzata alla scuola arriva dal governo Renzi, quello votato dagli « In arrivo la nuova maturità – Ecco tutte le Si parla di noi insegnanti Pag. 16 SCUOLA24.ILSOLE24ORE.COM (WEB2) Data 16-10-2014 Pagina Foglio 1 Il quotidiano della Formazione, dell'Università e della Ricerca Tuttodocumenti 15 Guida alla scelta PIANETA ATENEI Ott 2014 Accordo Miur-commercialisti sul tirocinio all’università SEGNALIBRO FACEBOOK TWITTER STAMPA TAG Commercialisti Ministero dell'Istruzione Università Tirocini di Maria Carla De Cesari Gli aspiranti commercialisti potranno svolgere sei mesi di tirocinio durante l'ultimo anno di corso universitario. La chance vale sia per i futuri dottori commercialisti (secondo anno della laurea magistrale), sia – e questa è una novità – per chi si prepara a diventare esperto contabile. La nuova convenzione si è resa necessaria dopo la riforma (Dl 1/2012, legge 27/2012) che ha ridotto il periodo di tirocinio da 36 a 18 mesi, con la possibilità che i primi sei siano svolti durante il corso di studi. Spetta agli Ordini individuare gli studi disponibili: la pratica dovrà assorbire tra le 200 e le 225 ore per i futuri esperti contabili e fra le 275 e le 300 ore per i futuri dottori. Il tirocinio dovrà essere coordinato da due tutor, uno professionale e uno accademico e sarà subordinato al conseguimento di una certa quota di crediti in specifici ambiti professionali. Il giudizio positivo al termine del periodo da potrà dare diritto, nell'ambito dell'autonomia didattica delle università, fino a nove crediti formativi utili ai fini della laurea triennale e fino a 12 per la laurea magistrale: il percorso di tirocinio deve comunque essere supportato da un progetto formativo, con la valutazione finale su competenze e conoscenze acquisite durante la pratica. È confermata la competenza dell'Ordine sull'effettivo svolgimento del tirocinio. La convenzione quadro tra i ministeri dell'Istruzione e della Giustizia e il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti dovrà ora essere recepita dagli Ordini e dagli atenei. La norma transitoria prevede che le “vecchie” convenzioni tra Ordini e università (quelle stipulate in attuazione della convenzione quadro del 2010) possono trovare applicazione fino alla stipula dei nuovi accordi e, comunque, non oltre l'anno accademico 2014-2015. «La nuova convenzione - afferma Massimo Miani, Consigliere nazionale dei commercialisti con delega al tirocinio - rappresenta un importante passo in avanti per gli aspiranti commercialisti. Il Consiglio nazionale fornirà agli Ordini un costante supporto per facilitare la fase dell'attuazione della nuova convenzione quadro». L'accordo sul tirocinio è una prima tessera in un pacchetto di iniziative a favore dei giovani. «Mercoledì (domani, ndr) discuteremo un piano per la specializzazione attraverso scuole di alta formazione e per incentivare le aggregazioni tra gli studi. È l'inizio di un percorso – commenta Miani – per sostenere il cambiamento nella professione». © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: Quotidiano Digitale ilsole24ore.com 045688 Home CORRELATI Si parla di noi Pag. 17 SCUOLA24.ILSOLE24ORE.COM (WEB2) Data 16-10-2014 Pagina Foglio 1/2 Il quotidiano della Formazione, dell'Università e della Ricerca Home Tuttodocumenti 15 Quotidiano Digitale ilsole24ore.com Guida alla scelta PUBBLICA E PRIVATA Ott 2014 SEGNALIBRO S 2 4 FACEBOOK TWITTER STAMPA Dal 2015 i ricercatori potranno restare affiliati alla stessa cassa anche se cambiano paese di Elisa Giannetto TAG Università Assegno di ricerca Cnr È sulle pensioni transfrontaliere che si gioca la partita della creazione dello spazio europeo della ricerca. Un primo passo concreto in questa direzione lo ha compiuto la Commissione europea che, lo scorso primo ottobre, ha battezzato la nascita del consorzio che gestirà il primo fondo pensione paneuropeo per ricercatori Resaver (Retirement Savings Vehicle for European Research Institutions). Un progetto ambizioso di cui si parla già dal 2010 quando la Commissione ha avviato uno studio di fattibilità che ha poi dato esito positivo. La partenza è ormai vicina: dal 2015 i ricercatori potranno rimanere affiliati alla stessa cassa previdenziale anche in caso di trasferimento in un altro Paese Ue o di cambio di lavoro. Dottorandi, docenti, ingegneri, lettori, tecnici, infatti, si spostano più frequentemente di altri lavoratori da un'organizzazione all'altra e da un Paese all'altro, frammentando i risparmi per la pensione integrativa e affrontando le difficoltà che di volta in volta derivano da normative divergenti, duplicazione degli obblighi, scarsa trasparenza. Una situazione che è ha costituto un deterrente alla mobilità dei ricercatori, con conseguenze negative per l'economia nel suo complesso. Come funziona Il consorzio, registrato in Belgio, opera come associazione internazionale senza scopo di lucro. Il suo compito sarà quello di traghettare i primi contributi già dal 2015. Si partirà con cinque istituti di ricerca provenienti da tre paesi diversi e si proseguirà con almeno altri due nuovi ingressi l'anno. La Commissione europea ha deciso di farsi carico dei costi iniziali attraverso il programma di ricerca e innovazione, Horizon 2020. Codice abbonamento: 045688 Chi può iscriversi Si possono rivolgere al nuovo sistema organizzazioni ed istituti di ricerca, università e soggetti privati che vogliano offrire ai propri collaboratori una soluzione previdenziale transfrontaliera. Ma è studiato anche per datori di lavoro di personale non stabile, non contrattualizzato e con copertura pensionistica insufficiente o inadeguata. Ogni organizzazione può decidere di avvalersi del sistema per l'intero personale o solo per alcune unità. Certo farne parte significa offrire una garanzia in più ai propri collaboratori, per questo chi lo farà, avrà più capacità di attrarre talenti. Ad oggi, risultano affiliate con il sistema Resaver, tra le altre, il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), l'Organizzazione europea per la ricerca nucleare (Cern), l'Università delle tecnologie di Vienna, l'Università di Cambridge, il Consiglio inter universitario fiammingo. I vantaggi di un sistema pensionistico paneuropeo Avere un regime pensionistico unico non solo favorisce una maggiore mobilità dei Si parla di noi Pag. 18 SCUOLA24.ILSOLE24ORE.COM (WEB2) Data 16-10-2014 Pagina Foglio 2/2 ricercatori ma aggiunge anche dei vantaggi per gli affiliati. Il fondo paneuropeo, sempre secondo lo studio di fattibilità, permette infatti una riduzione dei costi complessivi (attraverso economie di scala) e una gestione condivisa dei rischi. Allo stesso tempo, consente un migliore accesso agli investimenti di alta qualità. Ma i benefici non finiscono qui. Come ha dimostrato la relazione sui progressi compiuti nell'attuazione dello spazio europeo della ricerca, pubblicata lo scorso 16 settembre (IP/14/1003), «la mobilità dei ricercatori esercita un impatto sulla ricerca superiore quasi del 20% rispetto ai ricercatori stanziali». Significa che i ricercatori che si sono spostati da un paese all'altro hanno generato maggiori conoscenze, hanno prodotto più idee, hanno registrato risultati migliori, tutti fattori che a loro volta hanno ricadute positive sull'economia. Máire Geoghegan-Quinn, commissaria europea per la ricerca, l'innovazione e la scienza, ha ribadito come le pensioni siano state «un grosso ostacolo alla libertà di movimento: oggi questa barriera inizia a sgretolarsi». Il suo auspicio adesso è rivolto alle organizzazioni di ricerca di tutta Europa affinché aderiscano al consorzio. Codice abbonamento: 045688 © RIPRODUZIONE RISERVATA Si parla di noi Pag. 19 SCUOLA24.ILSOLE24ORE.COM (WEB2) Data 16-10-2014 Pagina Foglio 1/2 Il quotidiano della Formazione, dell'Università e della Ricerca Home Tuttodocumenti 15 Quotidiano Digitale ilsole24ore.com Guida alla scelta PIANETA ATENEI Ott 2014 SEGNALIBRO S 2 4 FACEBOOK TWITTER STAMPA Dalla legge di stabilità tagli per 500 milioni: più rischi sul fondo per gli enti di ricerca di Gianni Trovati TAG Scuola Scienziati e Ricercatori Ateneo Docente Sarà il comparto ricerca a subire la sforbiciata più profonda per la cura miliardaria che la legge di stabilità sta per servire al ministero dell’Istruzione; per il fondo di finanziamento ordinario delle università, invece, appare inevitabile la riduzione da 170 milioni di euro già “contabilizzata”, e legata all’esaurimento dei piani straordinari di assunzione dei ricercatori associati, mentre nella scuola la partita si gioca sulle stabilizzazioni dei precari promesse dal Governo. Si profila così il quadro dei tagli in arrivo con la legge di stabilità che sarà presentata oggi. La richiesta per il ministero dell’Istruzione era da un miliardo di euro, quasi un quarto della stretta totale imposta dalla nuova spending review ai vari componenti del Governo, ma le ultime trattative dovrebbero averla dimezzata, assestandola a 500 milioni. A livello complessivo, nelle intenzioni governative il taglio sarà più che “compensato” da un’assegnazione da un miliardo per l’assunzione degli insegnanti precari, ma è ovvio che un meccanismo di questo tipo colpirà duramente gli altri settori seguiti dal ministero. Il fondo per la ricerca Nella distribuzione dei tagli, le prospettive peggiori sembrano riguardare il fondo ordinario degli enti di ricerca (Foe). La versione 2014 del finanziamento statale per Cnr, agenzia spaziale italiana, gli istituti nazionali di fisica nucleare, astrofisica, vulcanologia eccetera, è appena approdata in Parlamento per l’esame delle commissioni, e vale 1,75 miliardi di euro. Visti i conti in arrivo, un taglio significativo appare un rischio concreto, destinato a spalmarsi su tutti gli enti finanziati dallo Stato. 045688 Il fondo per le università Più complessa è la questione del fondo di finanziamento ordinario per gli atenei. che oggi vale (tutto compreso) sette miliardi di euro. Docenti e rettori hanno chiesto in più occasioni nelle scorse settimane di evitare il taglio da 170 milioni già “incorporato” nei conti per il mancato rifinanziamento del piano straordinario di reclutamento dei professori associati, ma la partita oggi appare persa. Anzi, in ballo c’è una possibile limatura ulteriore da 40 milioni, oltre a un nuovo possibile alleggerimento del fondo per gli atenei non statali che ormai vale meno di 70 milioni di euro La scuola Su questo versante pesa il piano della «buona scuola», che promette stabilizzazioni generalizzate per i precari anche nel tentativo di contrastare gli effetti della possibile sentenza negativa della Corte europea, che si pronuncerà sulla legittimità del precariato all’italiana il prossimo 26 novembre (si veda Scuola 24 di ieri ). Per le assunzioni 2015, i calcoli parlano di un costo da un miliardo di euro, che rappresenterebbero appunto le Si parla di noi Codice abbonamento: Pag. 20 SCUOLA24.ILSOLE24ORE.COM (WEB2) Data 16-10-2014 Pagina Foglio 2/2 “compensazioni” per i tagli subiti dal ministero. Nel 2015, però, il costo dell’assunzione riguarderebbe nella maggior parte dei casi solo gli ultimi quattro mesi, dal momento che in gran parte i precari interessati hanno già contratti per la prima parte dell'anno, mentre nel 2016 il peso complessivo salirebbe a quattro miliardi di euro, per tre quarti da provare. Gli altri provvedimenti Tra le regole in cantiere con la legge di stabilità c’è anche una possibile revisione dei meccanismi di distribuzione dei «punti organico», con l’obiettivo di allargare un po’ gli spazi per assunzioni negli atenei più «virtuosi» nelle spese di personale. Nel frattempo, però, il lavorio sulla manovra tiene bloccato il provvedimento con la distribuzione dei punti organico 2014. © RIPRODUZIONE RISERVATA CORRELATI FAMIGLIE E STUDENTI 08 Aprile 2014 FAMIGLIE E STUDENTI 13 Maggio 2014 Scuola, iscrizioni online: arrivate oltre un milione e mezzo di domande Sei classi su dieci rinunciano alle gite scolastiche Una nuova emergenza per il Sud: 3,5 milioni di bambini a rischio «povertà educativa» Codice abbonamento: 045688 PIANETA ATENEI 18 Marzo 2014 Si parla di noi Pag. 21 SCUOLA24.ILSOLE24ORE.COM (WEB2) Data 16-10-2014 Pagina Foglio 1/2 Il quotidiano della Formazione, dell'Università e della Ricerca Home Tuttodocumenti 14 Quotidiano Digitale ilsole24ore.com Guida alla scelta PIANETA ATENEI Ott 2014 S 2 4 SEGNALIBRO FACEBOOK TWITTER STAMPA Test di Medicina, arriva la convocazione del Miur ma i rettori non vogliono abolirli di Marzio Bartoloni PDF Accesso programmato: 15 anni di polemiche raccontati dagli ospedalieri TAG Numero chiuso Ateneo Crui Facoltà Test di Medicina sì o no? Il dilemma ormai amletico che assilla università, aspiranti medici e ministero è ancora lì a oltre sei mesi dal primo annuncio del ministro Giannini che prometteva di volerli abolire. Ora le prime risposte potrebbero arrivare dal tavolo convocato dal Miur per il prossimo 16 ottobre nel quale sono stati invitati i rappresentati della Crui, la Conferenza dei rettori, per parlare di accesso ai corsi a numero programmato. Caos a Medicina dopo i ricorsi che hanno riammesso 5mila studenti respinti L’apertura di questo tavolo con i rettori arriva dopo un settembre di fuoco per le facoltà di Medicina che dopo la pioggia di ricorsi dovranno accogliere5mila studenti respinti ai test. A luglio sono stati oltre 2.000 i ragazzi riammessi dopo aver presentato ricorso al Tar del Lazio; venerdì scorso se ne sono aggiunti altri 2.500, su ricorso presentato dall'Udu. Un duro colpo al numero programmato e, soprattutto, alle tante facoltà che ora dovranno fare i conti con spazi e docenti. Tra l’altro si attende ancora un'altra ondata di sentenze. Ora però il ministero muove un primo passo formale per tentare di superare il test d’ingresso così come è stato concepito finora. All’ordine del giorno del primo incontro organizzato per dopodomani dove andrà una mini-rappresentanza dei rettori oltre ai rapporti Ssn-università c’è infatti l’«accesso ai corsi a numero programmato». I Magnifici non hanno mai nascosto dal primo momento la loro contrarietà all’abolizione tout court dei test d’ingresso che aprirebbe la porta all’iscrizione al primo anno di almeno 60-80mila matricole (contro le scarse 10mila di oggi). Un’onda d’urto a cui molte facoltà non sarebbero in grado di reggere. Da qui le resistenze dei rettori che però si dicono favorevoli a rivedere le modalità di selezione all’ingresso degli aspiranti medici. Si parla di noi Codice abbonamento: 045688 Diversi i dubbi e le resistenze all’abolizione del test Da quando il ministro Giannini ha promesso di voler abolire il test d’ingresso sono stati in molti - anche all’interno del Pd - a sollevare dubbi sulla possibilità che un Paese come l'Italia senza le strutture adeguate potesse dare a un’università in cui Medicina non sia a numero chiuso al primo anno. L’idea del ministro è quella di passare a un modello francese in cui l’accesso è aperto a tutti ma la selezione avviene in un momento successivo (dopo 6 mesi o un anno). Tra le posizioni contrarie si registra anche quella del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin che tempo fa ha ribadito la sua posizione: «Senza il numero chiuso a Medicina sarebbe un disastro, condanneremmo una intera generazione di medici non solo alla disoccupazione, ma anche all'ignoranza». L’ultima dichiarazione ufficiale del ministro Giannini in materia risale a inizio ottobre quando ha affidato a un tweet le sue intenzioni, replicando di voler abolire Pag. 22 SCUOLA24.ILSOLE24ORE.COM (WEB2) Data 16-10-2014 Pagina Foglio 2/2 il test di Medicina, ma non il numero programmato che sopravvivrebbe. «Gli studenti non vanno valutati con 60 domande a risposta multipla», ha scritto il ministro. E ora che cosa succederà dei test? La rivoluzione annunciata si ridurrà solo a un restyling delle prove di selezione? Le prossime settimane saranno cruciali per scogliere questi nuovi diliemmi. © RIPRODUZIONE RISERVATA CORRELATI STUDENTI E RICERCATORI 18 Marzo 2014 STUDENTI E RICERCATORI 18 Marzo 2014 Open day: da Milano a Roma, porte aperte ai maturandi Medicina, candidati in calo del 18% Università, in 90mila pronti ai test di ingresso Codice abbonamento: 045688 FAMIGLIE E STUDENTI 26 Marzo 2014 Si parla di noi Pag. 23 16-10-2014 Data WELFARECREMONA.IT (WEB) Pagina Foglio 1/2 Welfare Cremona Welfare Lombardia Welfare Italia Welfare Europa G. Corada Cerca nel sito... Giovedì, 16 ottobre 2014 - ore 02.08 HOME CREMONA CREMA CASALASCO LOMBARDIA ITALIA EUROPA MONDO VIDEO RUBRICHE Homepage / Rubriche / Scuola / Un gruppo di insegnati del CPIA scrive a Renzi 0 Mi piace Condividi Un gruppo di insegnati del CPIA scrive a Renzi SEGUI WELFARE NETWORK Pericolo analfabetismo per una percentulae crescente di italiani 0 Tweet Mercoledì 15 Ottobre 2014 | Scritto da Redazione 0 Invia a un amico stampa Alla cortese attenzione: Dissesti idro-geologici (e,soprattutto,civili) | E.Vidali (Cremona) del Presidente del Consiglio Matteo Renzi del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini Martedì 14 Ottobre 2014 delle Organizzazioni Sindacali Salpa la legge Delrio dell'Area Vasta. A Cremona si vota domenica 12 ottobre 2014 degli Organi di Informazione Oggetto: In Italia la formazione degli adulti (CTP/CPIA) chiude l’accesso ai soggetti più deboli Quale Nuova Provincia ? Convegno a Cremona de L'Eco del Popolo 045688 Martedì 14 Ottobre 2014 Codice abbonamento: L’8 ottobre 2013 è stata pubblicata l’indagine PIAAC (Programme for the Si parla di noi Pag. 24 Data WELFARECREMONA.IT (WEB) 16-10-2014 Pagina Foglio 2/2 International Assessment of Adult Competencies), promossa dall’OCSE con l’obiettivo di rilevare le competenze alfanumeriche degli adulti tra i 16 e i 65 anni. Su 24 paesi l’Italia è ultima nelle competenze alfabetiche (literacy) e penultima in quelle matematiche (numeracy). Il 5,6% degli italiani è inoltre al di sotto del livello 1 di competenza. Questo è il dato peggiore: più di 3 milioni di italiani non superano o non raggiungono la soglia di lettura o scrittura della singola parola. Nei mesi scorsi una rete di insegnanti di vari CTP del Nord Italia, sostenuta da autorevoli personalità e docenti di 12 Università italiane (Tullio De Mauro, Foto Notizia Monica Barni, Graziella Favaro, Duccio Demetrio, Gilberto Bettinelli, Carla Bagna, Lorenzo Rocca, Vanna Iori, Milena Santerini, Gabriele Pallotti, Roberta Cardarello, Clotilde Pontecorvo, Elisabetta Jafrancesco, Rosella Bozzone Costa, Monica Piantoni, Vittoria Gallina, Rita Librandi, Rosa Pugliese, Luca Serianni, Pietro Trifone ecc ) ha avviato una campagna di sensibilizzazione sul tema dell’analfabetismo in età adulta attraverso l’appello “Analfabetismo: paralisi e cura per l’Italia”, firmato ad oggi da 1574 COPPA LINO FAVINI – Classe Melges 24’ persone di tutte le regioni italiane. Molti degli utenti degli attuali Centri di Mercoledì 15 Ottobre 2014 In Biblioteca a Lonato lo studio di lingue, informatica ed educazione della voce Istruzione degli Adulti, a conferma di quanto emerso dalla ricerca dell’OCSE, vivono una condizione di analfabetismo funzionale o addirittura strumentale che rende molto difficili pratiche quotidiane semplicissime come iscrivere un figlio a scuola o comprendere un divieto su un cartello. Di fronte a questa Mercoledì 15 Ottobre 2014 situazione allarmante la Commissione Cultura della Camera si è Lombardia, agriturismi a misura di bambino:il 40 per cento con servizi dedicati ai più piccoli immediatamente attivata, presentando in Parlamento un ordine del giorno in cui si chiede l’impegno istituzionale “di attivare percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana nei confronti di adulti stranieri dei quali sia stata accertata una situazione di analfabetismo strumentale o inferiore al Mercoledì 15 Ottobre 2014 livello A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue elaborato Dal 6 ottobre al via il 3° corso NOI SPEAKER dal Consiglio d'Europa.” Durante i lavori di conversione del Decreto 104/2013 il Parlamento italiano ha approvato tale Ordine del Giorno. Nel mondo dell’Istruzione in età adulta ci si aspettava che, sulla base di queste premesse, venisse avviata una riflessione e fossero poi fornite indicazioni precise per articolare percorsi formativi adeguati e certificati all’interno della scuola pubblica. I docenti dei CTP/CPIA attendevano un piano per l'istruzione in età adulta che includesse le persone analfabete investendo in modo competente e significativo sulla loro formazione, prevedendo, all’interno dei CPIA in avvio dall’a.s. 2014/2015, percorsi di istruzione legati ai saperi di base della scuola primaria. Video 23 visite Scuole serali Ottieni il tuo diploma scolastico Richiedi ora informazioni gratis! Per riprodurre il video è necessario Adobe Flash Player o QuickTime. Scarica l'ultima versione di Flash Player Scarica l'ultima versione di QuickTime Si parla di noi Pag. 25 Codice abbonamento: No guerra, ma terra. Importante convegno su Guido Miglioli di Cremona (video) 045688 Domenica 12 Ottobre 2014 Data AGENPARL.IT (WEB) Foglio REGIONI VIDEO CATEGORIES IN DIRETTA TV DA CAMERA E SENATO 15-10-2014 Pagina VIDEOS CHI SIAMO INTERNATIONAL EDITION I SERVIZI 1 CONTATTI LE NOSTRE NEWS SUL TUO SITO L. STABILITA': GIANNINI, 1 MLD PER LA SCUOLA SVOLTA STORICA Search... LOG IN Posted on 15 ottobre 2014 by Ugo Giano Log In LE NOSTRE NEWS SUL TUO SITO Corsi di vela e windsurf orzaminore.it Scuola di vela e windsurf Noleggio derive cabinati e windsurf Recent Videos Celebrazioni del Santo P.. (AGENPARL) – Roma, 15 ott – Il miliardo che abbiamo stanziato oggi per la scuola nella 91 Views legge di stabilità non è solo una promessa mantenuta, ma una svolta storica. Finalmente si 1:10 torna a parlare di stanziamenti importanti, di risorse fresche, per un settore cruciale per il futuro del paese. Si parla di un miliardo sul 2015 e di 3 miliardi a regime. Così il Ministro Napoli - Pensionati d’E.. dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, al termine del Consiglio dei 222 Views Ministri. Con le norme approvate oggi – spiega Giannini – si fa un grosso investimento sul 1:32 capitale umano del paese. Salvaguardiamo la ricerca strategica e stabilizziamo risorse finora oscillanti come quelle del Fondo di finanziamento delle università e quelle per le Su sedia a rotelle solo i.. scuole paritarie. A questo si aggiungono le altre misure del governo su credito di imposta 96 Views su ricerca e sviluppo e le misure sui brevetti . Notiziario Generale Be Sociable, Share! 0 Si parla di noi International Edition Tweet Segui Pag. 26 Codice abbonamento: 045688 1:08 Data CINQUEW.IT (WEB) 15-10-2014 Pagina Foglio 1 Cinquew News Roma Cronaca Opinioni Meteo Scuola Punto di Donna Washington Omosessuali Fotografie Video Tfr in busta paga Cambiamenti climatici e aumento dell’anidride carbonica cause delle bombe d’acqua in Maremma Rivoluzione digitale, documentario di Christopher Kenneally copr MANOVRATTORI Camera dei deputati e ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca trasformati in palestre di programmazione informatica Etichette: Camera dei deputati, dell'Università e della Ricerca, informatica, Lazio, ministero dell'Istruzione, Roma, Scuola Nuovi Corsi di Laurea eCampus cresce ancora: 5 Facoltà, 22 Corsi di Laurea. Info Ora! Follow Cinquew.it @cinquewit 1h Manovra finanziaria 2015 di 36 miliardi di #euro, 10 punti principali dalle tasse al #Tfr in busta paga cinquewnews.blogspot.com/2014/10/Manovr… francesca @francesca4967 3h @cinquewit @giuliavaldi @TwitSofia_It chi dice la menzogna sa di farlo ma spesso anche chi ascolta sa che quella è una menzogna! Retweeted by Cinquew.it Expand francesca @francesca4967 3h @cinquewit @giuliavaldi @TwitSofia_It ma quel che si prova è menzogna? Retweeted by Cinquew.it Si parla di noi 045688 miur Tweets Codice abbonamento: ROMA - G i o r n a t a d i l a b o r a t o r i o CoderDojo, 17 ottobre a Montecitorio e al Miur. Il coding sbarca a 'palazzo'. Venerdì 17 ottobre, dalle 15 alle 18, 80 bambini e adolescenti fra i 6 e i 13 anni parteciperanno ad una Giornata di laboratorio CoderDojo, trasformando la Camera dei Deputati e il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca in palestre di programmazione informatica. CoderDojo è un movimento senza scopo di lucro spiegano dal Miur - che organizza incontri gratuiti per insegnare ai più giovani il coding. La Camera, nella Sala del Mappamondo, e il MIUR, nel Salone dei Ministri, ospiteranno due incontri in contemporanea: i bambini, circa 50 a Montecitorio e circa 30 a Viale Trastevere, saranno seguiti dai mentor di CoderDojo per un pomeriggio durante cui svilupperanno applicazioni e giochi sui propri computer. L'iniziativa rientra nell'ambito della #CodeWeek Europea (11-17 ottobre), la Settimana europea della programmazione, che sta coinvolgendo migliaia di studenti e appassionati in tutta Italia. Introdurrà i lavori, alla Camera, Riccardo Luna, il "digital champion" italiano, (ambasciatore dell'Agenda Digitale italiana in Ue). Alle 17,15 è previsto un collegamento Skype fra le due sedi: la Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, e la Ministra Stefania Giannini saluteranno i ragazzi ospiti di Montecitorio e del Miur. L'evento sarà ripreso e il video dell'iniziativa sarà poi caricato sui canali YouTube di Camera e Ministero. Da quest'anno il coding si impara anche a scuola: con il progetto 'Programma il futuro' (www.programmailfuturo.it) docenti, studenti e famiglie, hanno la possibilità di sperimentare strumenti utili e accessibili per apprendere le nozioni di base del pensiero computazionale e della programmazione informatica. Sono oltre 700 i docenti che hanno già iscritto le loro classi alla sperimentazione del Miur, organizzata in collaborazione con il Cini, il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica, che troverà il suo culmine tra l'8 e il 14 Dicembre, durante la settimana internazionale dell'Hour of code (Ora di codice). Pag. 27 15-10-2014 Data Pagina Foglio Servizi i Digital Edition i Mobile i Abbonamenti i Corriere Store / HOME I 17°C MILANO I i SCUOLA ECONOMIA SPORT CULTURA SCUOLA SPETTACOLI SALUTE SCIENZE INNOVAZIONE TECH MOTORI VIAGGI CASA CUCINA IODONNA 27ORA MODA Un miliardo per le assunzioni, ma mancano i fondi per reti i 1/2 Bimba giù dal balcone subì abusiLa madre: «Qui nessuno Nepal: tempesta di neve e valanghe sull'Annapurna, Dopo due anni in orbita rientra lo «shuttle segreto» del LEGGE DI STABILITA’ Un miliardo per le assunzioni, ma mancano i fondi per reti wifi e stage Nessuna risorsa aggiuntiva per dotare le scuole di reti internet e per l’alternanza scuola lavoro. Spending review per 650 milioni. Ecco le novità per la scuola in Finanziaria di Valentina Santarpia SCUOLA Treviso e il maestro violentoI presidi: abbiamo le mani legate SCUOLA Scuole chiuse o danneggiate,«a rischio gli istituti superiori» MODA SCUOLA mercoledì sera, c’è il miliardo promesso per la «buona scuola», ma in sostanza solo quello. Nessuna risorsa extra, come previsto e sperato fino Commissari interni alla maturità, scatta la rivolta dei professori all’ultimo minuto dal ministro Stefania Giannini. Nè i cento milioni dell’alternanza scuola lavoro, e neanche i 45 milioni su tre anni per dotare le Si parla di noi Codice abbonamento: Qualche conferma, ma anche qualche smentita: nella legge di stabilità, varata 045688 Speciale Cabina Armadio Pag. 28 Data 15-10-2014 Pagina Foglio 2/2 scuole di reti wifi. «Un miliardo lordo servirà per gli ingressi di 149mila nelle graduatorie ad esaurimento» della scuola, ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, illustrando le misure previste dalla legge di stabilità nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi.Ma in realtà nelle note c’è scritto che quel miliardo dovrà servire a coprire «prioritariamente» le spese per le assunzioni, ma, se dovesse avanzare qualcosa, lo stesso fondo- denominato SCUOLA Corsi di italiano per immigrati durante le lezioni: rivolta dei genitori «per la buona scuola»- servire anche a coprire le spese aggiuntive, perché non c’è nessun’altra risorsa a disposizione. «La mia opinione personale è che avanzeranno anche dei quattrini», assicura Renzi, anche se nel libretto della buona scuola la stima per le assunzioni è proprio di un miliardo. Giannini, nonostante tutto, ha i suoi motivi per esultare: «Finalmente si torna a parlare NEWS DALLA CICOGNA! Tutte le cicogne vip d’autunno di stanziamenti importanti, di risorse fresche, per un settore cruciale per il futuro del paese. Si parla di un miliardo sul 2015 e di 3 miliardi a regime», aggiunge il ministro. Anche se non si precisa quali saranno le risorse che andranno, a regime, a finanziare i tre miliardi che servono a mantenere in ruolo tutti i neo assunti. Né si specifica dove saranno trovati i soldi per il nuovo concorso annunciato nel 2015. SCUOLA Buoni voti e presentazione efficace: così si accede a un'università inglese I risparmi imposti Confermata anche la riforma della maturità, con il ritorno alle commissioni interne e il solo presidente come membro esterno all’Esame di Stato. Centoquarantasette milioni il risparmio annuale che deriverà dalla norma approvata oggi in Consiglio dei ministri. «L’esame - ha detto Giannini più volte - oggi valuta ciò che lo studente ha fatto». I dati degli ultimi anni hanno evidenziato percentuali sempre altissime di promossi (98%), anche dopo l’introduzione delle commissioni miste. Anche per questo Giannini ha deciso di andare avanti con la sua idea delle commissioni interne, linea non apprezzata da tutti nel mondo della scuola.Non è l’unico risparmio che il ministero dell’Istruzione è costretto ad operare: in totale saranno 650 i milioni derivanti dalla spending review. Non il miliardo chiesto inizialmente dal commissario Carlo Cottarelli, ma neanche i 500 a cui aspiravano i tecnici.I risparmi deriveranno dal taglio di spese correnti, sia del Miur che dell’università e dal blocco di 2000 assunzioni di collaboratori tecnicoamministrativi. SCUOLA Un miliardo per la scuola, corsa all'ultimo minuto per limare i tagli CORRIERE INNOVAZIONE Rimani sempre aggiornato sulle novità SCUOLA Il computer? Un gioco da ragazze Il fondo per l’università Il fondo per l’università sarà tagliato di 25 milioni: anche in questo caso, è una brutta-bella notizia. Non sono i 175 milioni previsti dalla legge Tremonti, ma neanche si tratta di un’integrazione. Il fondo, di 6,7 miliardi, viene tagliato per effetto della legge Tremonti e reintegrato - dal 20015 in poi- di 150 milioni l’anno, finendo così per essere, a conti fatti, comunque sottoposto ad una limatura, se pur inferiore rispetto a quanto previsto. SCUOLA Ricerca e progetti in 50 scuoleEcco il piano antiomofobia DOVECLUB Codice abbonamento: 045688 15 ottobre 2014 | 23:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA Funghi: le dritte per trovarli e gustarli Si parla di noi Pag. 29 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 16-10-2014 32 1 Scenario politico Pag. 30 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 16-10-2014 13 1 Scenario politico Pag. 31 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 16-10-2014 1+22 1/2 Scenario politico Pag. 32 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 16-10-2014 1+22 2/2 Scenario politico Pag. 33 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 16-10-2014 2 1 Scenario politico Pag. 34 Settimanale Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 19-10-2014 18 1 Scenario politico Pag. 35 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 16-10-2014 15 1 Scenario politico Pag. 36 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 16-10-2014 1+51 1 Scenario politico Pag. 37 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 16-10-2014 15+1 1/2 Esteri Pag. 38 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 045688 Foglio 16-10-2014 15+1 2/2 Esteri Pag. 39
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