Procedure per un efficace controllo di filiera in sicurezza alimentare: i prodotti della pesca Valmontone 8/9 maggio 2014 I controlli ufficiali in fase di produzione post-primaria: i prodotti della pesca Dott. Giuseppe MURATORE ASL RM/G Dipartimento di prevenzione U.O.C. Centro Agroalimentare Il Centro Agroalimentare Grazie alla sua invidiabile posizione il CAR rappresenta un grande polo logistico capace di dar consistenza ad un reale processo d'integrazione tra produzione, commercio, distribuzione, import-export, imprese di logistica e di servizi I controlli ufficiali nella fase della produzione post-primaria CAR è una società mista, a partecipazione pubblico-privato I controlli ufficiali nella fase della produzione post-primaria Superfici e Dimensioni N° Edifici Sup. utile mq. 1 Centro Direzionale 16.473,16 68.519,07 2 Edifici mercato ortofrutticolo 67.653,88 402.913,48 3 Edificio mercato ittico 18.790,31 110.178,94 4 Centro ingressi e box varchi d'ingresso 1.099,11 4.945,10 5 Cash & Carry 7.757,93 55.371,12 6 Edifici lavorazione stoccaggio e frigo 14.891,38 105.431,04 7 Edificio lavorazione e stoccaggio 6.925,77 50.834,02 8 Piattaforma grandi acquirenti 7.958,49 70.494,40 9 Edifici spogliatoi addetti 1.005,42 4.222,76 10 Edificio officina traini 270,70 1.150,47 145.711,87 877.688,10 Totali Volume mc. Mercato Ortofrutticolo E’ costituito da due edifici con 60 grandi box di oltre 200mq ciascuno, forniti di celle frigo, uffici e servizi igienici e con area espositiva coperta centrale. E’ una macro struttura di circa 70.000 mq di area. Mercato Ittico • Si sviluppa, invece, in un’unica macro struttura di circa 22.000 mq di area con 49 stand disposti sui due lati della galleria, dotati di ampie celle frigorifere e servizi centralizzati di circa 200 mq l’uno Il Centro Agroalimentare Roma propone un giro d’affari di due miliardi di euro l’anno, principalmente mediante la movimentazione di 6 milioni di quintali di prodotti ortofrutticoli e di oltre 300 mila quintali tra prodotti ittici e molluschi bivalve. Attività della U.O.C. Centro Agroalimentare anno 2013 Il 26 Novembre 2002 ha iniziato l’attività il mercato ittico all’ingrosso di Guidonia, costruito da CAR (centro agro-alimentare Roma) e gestito da CARGEST. Attività della U.O.C. Centro Agroalimentare anno 2013 Aziende alimentari d’ interesse veterinario presenti nel CAR 45 Aziende nel Settore Ittico di cui 13 con Riconoscimento Comunitario autonomo 3 Aziende nel Settore Ittico ed altri alimenti di O.A. Attività della U.O.C. Centro Agroalimentare anno 2014 Aziende alimentari presenti nel Mercato Ittico CARGEST S.r.l. è titolare del numero di riconoscimento del Mercato Ittico all’ingrosso 39 aziende presenti di cui 8 con Riconoscimento Comunitario autonomo, 31 assegnatarie di numero di Riconoscimento secondario MERCATO ITTICO ALL’INGROSSO CARGEST Determina Regionale G06413 del 5 maggio 2014 Ampliamento del Riconoscimento con assegnazione di un numero secondario a tutti i box che mantengono il numero originario IT 2493 CE IT 2493 CE-1 fino a -31 U.O.C. Centro Agroalimentare • Il personale afferente proviene dai distretti ove svolge di norma l’attività diurna. • È composta da: • 5 Medici Veterinari • 3 Tecnici della Prevenzione • 1 Operatore tecnico • 1 Assistente amministrativo Attività della U.O.C. Centro Agroalimentare anno 2013 Descrizione attività Vigilanza notturna Medici Veterinari Tecnici della prevenzione Operatori tecnici Vigilanza diurna sabato/prefestivi vendita al dettaglio Medici Veterinari Tecnici della prevenzione 2012 2013 260 264 5 5 2 3 1 1 55 35 3 3 1 1 Attività della U.O.C. Centro Agroalimentare anno 2013 Descrizione attività Vigilanza Campionamento alimenti Controllo SCIA automezzi Controllo automezzi esterni Esecuzione controlli disposti dall' U.V.A.C. Note del Min. Salute ad Ambasciate Estere per non conformità su segnalazione RM G Diffide Sequestri 2012 200 2013 205 82 0 35 103 4 26 34(28) 28(17) 5 1 8 4 4 8 Attività della U.O.C. Centro Agroalimentare anno 2013 Descrizione attività 2012 2013 Certificazioni per giudizi di commestibilità/distruzioni volontarie 24 47 Attivazione procedure per sistema d’allerta e follow up controllati 35 (7) 21 (5) Comunicazioni a Cargest su irregolarità varie e igiene dei locali --- 2 12 14 2 3 3 4 AUDIT Pratica ric. Min./mod. strutt. Reg. 853-854/04 Sanzioni amministrative Legge 25.03.1959 n. 125 • Mercati di produzione – Mercati di raccolta Tipici dei grandi centri di produzione di prodotti ittici (in essi affluiscono prodotti della pesca di primo sbarco) • Mercati di consumo Mercati in cui affluiscono prodotti ittici destinati agli esercizi al dettaglio o alla GDO e provenienti da Mercati di produzione o da altri stabilimenti. • Mercati misti Sono mercati contemporaneamente di produzione e di consumo. Legge 25.03.1959 n. 125 • • • • • art. 11 Nei mercati prodotti ittici è istituito un servizio di vigilanza sanitaria e di controllo sulla specie e categoria delle merci introdotte, al quale, è preposto un veterinario particolarmente esperto nella materia. L’ente gestore del mercato pone a disposizione del veterinario i locali, le attrezzature e il personale necessario per lo svolgimento delle sue funzioni. Il direttore di mercato è responsabile della esecuzione di tutte le disposizioni impartite dal veterinario. I prodotti ittici provenienti da altri Comuni, anche se formanti oggetto di contrattazione fuori mercato, ed i prodotti ittici destinati alla conservazione debbono essere sempre sottoposti al controllo sanitario. Determinazione del Direttore Regionale del Lazio 28 agosto 2007, n. 2855 • Tale concetto è ribadito anche nella Determinazione del Direttore Regionale del Lazio 28 agosto 2007, n. 2855, ovvero Linee guida regionali per il controllo dei prodotti della pesca. • I servizi veterinari assicurano il controllo regolare sulle condizioni igieniche della sbarco e della prima vendita, predisponendo un piano di vigilanza basato sulla valutazione del rischio. Produzione primaria Reg. (CE) n. 852/2004 Manuali di corretta prassi igienica - contengono orientamenti sul controllo dei rischi nella produzione primaria e nelle operazioni associate; - incoraggiano l’uso delle buone pratiche igieniche nell’ambito della produzione primaria; - tengono conto dell’attività propria di settore approfondendo i sistemi di pesca e di allevamento per consentire ai soggetti direttamente o indirettamente interessati, una conoscenza ed una formazione più specifica; - contengono le informazioni sulle azioni del controllo dei pericoli; - sono validati dal Ministero della Salute. Produzione post primaria Reg. (CE) n. 852/2004 art. 5 (Analisi dei pericoli e punti critici di controllo) 1. Gli operatori del settore alimentare predispongono, attuano e mantengono una o più procedure permanenti, basate sui principi del sistema HACCP. Il paragrafo 1 si applica unicamente agli operatori del settore alimentare che intervengono in qualsivoglia fase della produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti successiva alla produzione primaria … Regolamento (CE) n. 853/2004 • Oltre a garantire la conformità ai requisiti microbiologici, gli operatori del settore alimentare (OSA) devono garantire, in funzione della natura del prodotto o delle specie, che i prodotti della pesca immessi sul mercato per il consumo umano soddisfino i seguenti requisiti: • • • • • Assenza di tossine nocive per la salute umana caratteristiche organolettiche Istamina nei limiti consentiti ABVT – TMA-N nei limiti consentiti Assenza di Parassiti manifestamente visibili Reg. (CE) n. 853/2004 • TOSSINE NOCIVE PER LA SALUTE UMANA • 1. Non devono essere immessi sul mercato i prodotti della pesca ottenuti da pesci velenosi delle seguenti famiglie: Tetraodontidae, Molidae, Diodontidae e Canthigasteridae. • 2. Non devono essere immessi sul mercato i prodotti della pesca contenenti biotossine (ad esempio la ciguatossina o le tossine che paralizzano i muscoli). Reg. (CE) n. 853/2004 Tetraodotossina: proprietà • La TTX è principalmente una potente neurotossina. • La TTX blocca i canali del sodio sulla superficie delle membrane nervose del muscolo e del cuore. • Tetraodotossina: proprietà • Solubile in soluzioni acquose acide, debolmente solubile in acqua-alcool, insolubile in solventi organici. • Distrutta da trattamenti acidi/alcalini. • Incerta la stabilità al calore. • La TTX è da 10 fino a 100 volte più pericolosa del veleno della vedova nera e di molti serpenti del sud est asiatico. • E’ 10.000 volte più pericolosa del cianuro. • Non esiste antidoto. Tetraodotossina: sintomi • • • • • 20’- 3 ore dal pasto Parestesia facciale, estremità arti Flash luminosi, cefalea, dolore epigastrico Talora vomito e diarrea Spesso difficoltà motorie, dell’equilibrio, della parola • Paralisi crescente • Spesso persiste lucidità fino alla morte • Morte tra 4-6 ore dalla comparsa dei sintomi (20 min-8 ore) Famiglia Tetraodontidae Pesce palla – Pufferfish - Fugu Famiglia Tetraodontidae Lagocephalus lagocephalus CAPOLEPRE Famiglia Molidae Pesce luna (Mola mola) Pesce luna troncato (Ranzania laevis laevis) Pesce luna lanceolato (Masturus lanceolatus) Famiglia Diodontidae Pesce istrice – PORCUPINEFISH Famiglia Canthigasteridae Canthigaster coronata ( pesce palla coronato): presenta selle che non si prolungano sulla parte ventrale e macchie arancioni dorsolateralmente. • Canthigaster valentini ( pesce palla sellato o pesce cofano) Presenta una testa prominente, striature di colore marronearancio,4 bande verticali di colore marrone scuro, la seconda e la terza si prolungano a livello ventrale, pinna codale di colore arancio ed è una specie velenosa. • • Canthigaster rostrata : unica specie dell’Oceano Atlantico Tetraodotossina ► Dal 1974 al 1983 179 vittime in Giappone. ►Si è stimato che annualmente si verifichino 150 casi di cui il 60% mortali. ►Solo pochi casi sono stati riportati negli Stati Uniti e nell’area dell’indopacifico. ►In Giappone consumo nei ristoranti consentito solo nel periodo tra ottobre e marzo (fuori riproduzione). ►Le parti più tossiche sono le ovaie, il fegato, l‘intestino e la pelle. Costo di un piatto di fugu: 250-280 Euro. ..Chi mangia fugu è stupido…… ma è stupido anche chi non lo mangia ! Reg. (CE) n. 853/2004 Ciguatossina • Ciguatossina (CTX-1) è una biotossina marina prodotta da dinoflagellati che sono piante microscopiche principalmente trovate in acque tropicali. • La tossina viene di solito trasportata da grandi pesci tropicali carnivori come il barracuda, dentici, ricciole, cernie ec. • Le concentrazioni di ciguatossina sono più alte nel fegato, testa, gonadi e visceri del pesce. Reg. (CE) n. 853/2004 Ciguatossina: sintomi • I sintomi clinici di avvelenamento da ciguatera possono essere classificati • in quattro grandi gruppi: • - Neurologico, • - Cardiovascolare, • - Gastrointestinale, • - Sintomi generali. • I sintomi di solito iniziano da 10 minuti a 12 ore dopo l’ingestione del cibo tossico, ma possono manifestarsi fino a 36 ore dopo aver mangiato un pesce velenoso. Ciguatossina • oltre 400 specie coinvolte; • la ciguatossina non ha alcun effetto negativo nei pesci e una volta assimilata dal pesce non viene più eliminata; • il pesce rimane quindi tossico per tutta la vita; • la concentrazione di ciguatossina sarà tanto più elevata quanto il predatore è sedentario e vecchio (quindi di grande taglia). Famiglia Lutjanidae famiglia Scombridae Acanthocybium solandri wahoo o acantocibio Famiglia Serranidae (cernia bruna, perchia ecc.) Regolamento CE N. 1021/2008 che modifica il Regolamento CE n. 854/2004 e il Regolamento CE n. 2076/2005 Gempylidi I prodotti della pesca freschi, preparati e trasformati appartenenti alla famiglia Gempylidae, in particolare Ruvettus pretiosus e Lepidocybium flavobrunneum, possono essere immessi sul mercato soltanto in forma di prodotti confezionati o imballati e devono essere opportunamente etichettati al fine di informare i consumatori sulle modalità di preparazione o cottura e sul rischio connesso alla presenza di sostanze con effetti gastrointestinali avversi. Sull'etichetta il nome scientifico deve figurare accanto a quello comune. Famiglia Gempylidae Ruvetto o Tirsite (Ruvettus pretiosus) Escolar – Oilfish (Lepidocybium flavobruneum) Reg. (CE) n. 854/2004 • ALLEGATO III - PRODOTTI DELLA PESCA • CONTROLLI UFFICIALI DELLA PRODUZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE • 1. I controlli ufficiali della produzione e commercializzazione dei prodotti della pesca comprendono, in particolare: a) un controllo regolare sulle condizioni igieniche dello sbarco e della prima vendita; b) ispezioni, ad intervalli periodici, sulle navi e degli stabilimenti a terra, comprese le vendite all'asta e i mercati all'ingrosso; c) controlli sulle condizioni di magazzinaggio e di trasporto. Reg. (CE) n. 853/2004 • Gli operatori del settore alimentare devono effettuare un esame organolettico dei prodotti della pesca. • In particolare, tale esame deve garantire che i prodotti della pesca soddisfino tutti i criteri di freschezza. Reg. (CE) n. 854/2004 • I controlli ufficiali sui prodotti della pesca comprendono almeno i seguenti elementi: Controlli organolettici a campione effettuati in tutte le fasi della produzione, lavorazione e distribuzione. • Uno degli scopi di tali controlli è quello di verificare il rispetto dei criteri di freschezza … si tratta di verificare che i prodotti della pesca superino almeno i livelli minimi dei criteri di freschezza stabiliti conformemente alla normativa comunitaria. Reg. (CE) n. 2406/1996 stabilisce norme comuni di commercializzazione per taluni prodotti della pesca • • • • • Categorie di freschezza per : pesce bianco e azzurro Selaci Cefalopodi Crostacei Categorie di freschezza : Extra, A , B e non ammesso Nota del Ministero della Sanità 600/.7/24481/AG50/1401 del 25.02.1997 • … precisava che i criteri per dichiarare un prodotto della pesca non idoneo al consumo umano sono quelli che figurano nella categoria “non ammesso” del Reg. 2406/96. • … nel suddetto Regolamento sono elencati i prodotti della pesca a cui si applicano i criteri di classificazione di freschezza e di idoneità al consumo umano. INDICATORI DI FRESCHEZZA • Qualora dall’esame organolettico emergano dubbi circa la freschezza dei prodotti della pesca, possono essere prelevati campioni da sottoporre ad esami di laboratorio per determinare i livelli di azoto basico volatile totale (ABVT) e di trimetilamina-azoto(TMAN). • L’autorità competente utilizza i criteri stabiliti dalla normativa comunitaria. Reg. (CE) n. 853/2004 • AZOTO BASICO VOLATILE – ABVT • Parametro aspecifico composto da tutte le frazioni azotate (aminoacidi, peptidi a basso peso molecolare, ammoniaca, mono e dimetilamina). • Fornisce indicazioni di massima, che risentono della specie, degli eventuali stress durante la pesca, del tipo di muscolatura, dell’uso di ghiaccio come mezzo refrigerante, ecc. AZOTO BASICO VOLATILE – ABVT a) 25 mg di azoto/100 g di carne, per le specie Sebastes spp., Helicolenus actylopterus, Sebastichthys capensis; b) 30 mg di azoto/100 g di carne, per i Pleuronettidi (escluso l‘Halibut: Hippoglossus spp.). c) 35 mg di azoto/100 g di carne, per Salmo salar, specie appartenenti alla famiglia dei Merluccidi, specie appartenenti alla famiglia dei Gadidi. TMA-N (TRIMETILAMINA – N) • Nei tessuti di molti pesci marini e di molluschi, ma soprattutto di crostacei si trova abbondante quantità di Ossido di Trimetilamina TMA-O; • Il TMA-O è il principale costituente della frazione azotata non proteica; • Viene sintetizzato nei pesci per via enzimatica o assunto tal quale da alcune alghe; • Con il passare del tempo diminuisce il TMA-O che viene degradato a TMA; • Dall’aumento del TMA deriva il caratteristico odore “di pesce” ; • Tale odore fa la sua comparsa con livelli di TMA compresi fra 4 e 6 mg/100 gr Quantitativi superiori a 10 mg/100 gr conferiscono al pesce un caratteristico odore di stantio. I controlli ufficiali dei prodotti della pesca e dei M.B. in fase di produzione post-primaria Ambito di attività • P.R.I.C. Piano Regionale Integrato dei Controlli Ispezioni, verifiche, campionamenti, AUDIT e categorizzazione del rischio • P.R.M. Piano Regionale dei Molluschi • Sistema d’allerta nazionale • Sistema d’allerta comunitario • Richieste controlli U.V.A.C. ( Ufficio Veterinario Adempimenti Comunitari del Ministero della Salute) • Controlli su sospetto • TRACES – Trade Control and Expert System è uno strumento di gestione dei movimenti di animali e di prodotti di origine animale ( D.V.C.E.) IL PIANO REGIONALE INTEGRATO DEI CONTROLLI (P.R.I.C.) È STATO PREDISPOSTO CONFORMEMENTE AI PRINCIPI ED AGLI ORIENTAMENTI CONTENUTI NEGLI ARTT. 41, 42 E 43 DEL REG. 882/2004 IL PIANO REGIONALE INTEGRATO DEI CONTROLLI (P.R.I.C.) Rappresenta LO STRUMENTO PER L'INTEGRAZIONE E L'OTTIMIZZAZIONE DEL CONTROLLO UFFICIALE IL PIANO REGIONALE INTEGRATO DEI CONTROLLI (P.R.I.C.) può essere adattato in considerazione dei seguenti fattori : • A) NUOVA NORMATIVA; • B) IL MANIFESTARSI DI NUOVE MALATTIE O DI ALTRI RISCHI PER LA SALUTE; IL PIANO REGIONALE INTEGRATO DEI CONTROLLI (P.R.I.C.) • garantisce che i controlli siano eseguiti in base alla CATEGORIZZAZIONE del rischio e con la FREQUENZA appropriata, tenendo conto dell’analisi dei dati relativi all’attività di VIGILANZA DEGLI ANNI PRECEDENTI, dei RISULTATI PREGRESSI dell’AUTOCONTROLLO e di qualsiasi altra informazione che possa indicare eventuali non conformità. IL PIANO REGIONALE INTEGRATO DEI CONTROLLI (P.R.I.C.) Si attua mediante • Ispezioni • Verifiche • Audit • Campionamenti IL PIANO REGIONALE INTEGRATO DEI CONTROLLI (P.R.I.C.) • ISPEZIONI: • Controllo materie prime ed ingredienti • Controllo igiene della lavorazione, del personale e idoneità del processo produttivo • Controllo prodotti finiti e modalità di conservazione • Verifica gestione sottoprodotti • Prelievo campioni per verifiche igieniche e ambientali se ritenuto necessario • Esame organolettico dei prodotti su segnalazione, vincolo o sospetto • Controllo parassitologico su segnalazione, vincolo o sospetto IL PIANO REGIONALE INTEGRATO DEI CONTROLLI (P.R.I.C.) • VERIFICHE: • requisiti strutturali, funzionali, gestionali • verifiche preoperative delle condizioni igieniche dei locali, impianti e attrezzature IL PIANO REGIONALE INTEGRATO DEI CONTROLLI (P.R.I.C.) • AUDIT: • 1) audit su buone prassi igieniche , • 2) audit su procedure basate su HACCP, • 3) qualsiasi compito di audit specificato negli allegati al regolamento 882/04. IL PIANO REGIONALE INTEGRATO DEI CONTROLLI (P.R.I.C.) • AUDIT: In particolare si richiede di procedere sistematicamente al controllo: • delle procedure di controllo dei punti critici (o, in loro assenza, le procedure di controllo della corretta applicazione delle GMP); • della procedura di rintracciabilità; • del rispetto dei parametri microbiologici obbligatori di cui al Regolamento CE/2073/05 e s.m.i.; • delle modalità di gestione dei sottoprodotti e dei MSR; IL PIANO REGIONALE INTEGRATO DEI CONTROLLI (P.R.I.C.) • INTERPRETAZIONE UNIVOCA √ Prodotti della pesca freschi: i prodotti della pesca non trasformati, interi o preparati, compresi i prodotti imballati sotto vuoto o in atmosfera modificata che, ai fini della conservazione, non hanno subito alcun trattamento diverso dalla refrigerazione, inteso a garantirne la conservazione. In questa definizione sono compresi anche i prodotti congelati e surgelati in quanto il processo produttivo agisce sul solo parametro temperatura. √ Cernita: selezione di specie, di taglia e/o categoria (es. freschezza) di prodotti della pesca . √ Frazionamento: suddivisione dei prodotti della pesca in ingresso (indipendentemente dalla partita/sottopartita/lotto), mediante operazioni di incassettamento o riconfezionamento, effettuate in relazione ad uno specifico ordine di acquisto ricevuto. √ Incassettamento: confezionamento di prodotto in cassette + velina + ghiacciatura o solo ghiacciatura . √ Sezionamento: operazione che, dopo operazioni quali decapitazione, taglio delle pinne ed eviscerazione, porta alla riduzione del singolo soggetto del prodotto della pesca in tranci o filetti. √ Congelamento di prodotti della pesca freschi senza alcuna lavorazione: il congelamento di prodotti della pesca, mediante tecnologie appropriate, senza ulteriori lavorazioni della materia prima da parte dello stabilimento. Es. prodotti della pesca interi vengono congelati interi. Prodotti della pesca interi eviscerati vengono congelati tal quali. √ Porzionatura: una riduzione in dimensioni più piccole (porzioni inferiori) di singole confezioni, rispetto a quelle iniziali dei prodotti della pesca confezionati siano essi trasformati o meno, in relazione ad uno specifico ordine di acquisto. PIANO CAMPIONAMENTO ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE DA DESTINARE AL CONSUMO UMANO • • • • • • • • • NORMATIVA DI RIFERIMENTO Regolamento CE n. 852/2004 Regolamento CE n. 853/2004 Regolamento CE n. 854/2004 Regolamento CE n. 882/2004 Regolamento CE n. 1441/07 (2073/2005) Regolamento CE n. 2074/2005 Regolamento CE n. 1881/2006 Regolamento CE n. 836/2011 Delibera G.R.L. n.101 del 25/03/2011 PIANO CAMPIONAMENTO ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE DA DESTINARE AL CONSUMO UMANO Gli obiettivi del piano sono: • determinare la presenza dei più comuni patogeni a trasmissione alimentare con particolare riferimento a quelli contemplati dal Regolamento 1441/2007 (2073 /2005) • individuare le matrici alimentari più a rischio per la salute del consumatore al fine di intraprendere azioni in fase di controllo • coordinare l’attività di campionamento regionale effettuata nell’ambito del “Controllo ufficiale degli alimenti per l’uomo” 4 ALIQUOTE Se non deteriorabile + 1 in caso di dubbio sulla deteriorabilità 3 AL LABORATORIO 1: PRIMA ANALISI Comunicazione esito da parte del Laboratorio CONFORME Procedura ordinaria Le rimanenti tre aliquote sono destinate a: 1 AL DETENTORE • Prima istanza • revisione presso ISS 1: RIPETIZIONE ANALISI (parametri non conformi) 1: AUTORITA’ GIUDIZIARIA NON CONFORME Il Laboratorio avvisa il detentore Ripetizione analisi per parametri non conformi Avvio procedure previste Conferma non conformità • Autorità Giudiziaria 66 PIANO CAMPIONAMENTO ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE DA DESTINARE AL CONSUMO UMANO Il P.R.I.C. prevede l’esecuzione di un numero minimo di campioni alimentari da parte dei Servizi Veterinari della Regione Lazio. PIANO CAMPIONAMENTO ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE DA DESTINARE AL CONSUMO UMANO A tal fine sono stati predisposti per il quadriennio 2011-2014 i seguenti piani annuali di campionamento per il controllo degli alimenti di origine animale destinati al consumo umano: PIANO CAMPIONAMENTO ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE DA DESTINARE AL CONSUMO UMANO 1) Piano di campionamento per le ricerche microbiologiche A) Campionamento ufficiale per la valutazione dei criteri di sicurezza alimentare del Reg. CE 1441/2007 B) Campionamento ufficiale per la sorveglianza di alcuni agenti zoonotici: E.coli VTEC; Campilobacter spp.; Yersinia spp. PIANO CAMPIONAMENTO ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE DA DESTINARE AL CONSUMO UMANO 2) Piano di campionamento ufficiale per le ricerche chimiche A) Contaminati ambientali/industriali I.P.A. (Idrocarburi Policiclici Aromatici) – Benzo(a)pirene Metalli pesanti (mercurio e cadmio) PIANO CAMPIONAMENTO ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE DA DESTINARE AL CONSUMO UMANO B) Additivi non consentiti o in quantità superiori ai limiti · Polifosfati · Solfiti · Nitriti/Nitrati C) Sostanze antibiotiche · Nitrofurani/cloranfenicolo D) Biocontaminanti · Istamina Campionamento per ricerca ISTAMINA Campionamento per ricerca ISTAMINA (1441/07) Categoria alimentare Microorganis mi , tossine, loro metaboliti Piamo di campiona mento n c Limiti m Metodo d’analisi Fase a cui s’applica il criterio M 1.26 Prodotti della pesca ottenuti da specie ittiche associate con un tenore elevato di istidina Istamina 9 2 100 200 mg/kG mg/kG Prodotti immessi sul mercato durante il loro periodo di conservabilità 1.27 Prodotti della pesca maturati in salamoia ottenuti da specie ittiche associate con un tenore elevato di istidina Istamina 9 2 200 400 mg/kG mg/kG Prodotti immessi sul mercato durante il loro periodo di conservabilità n= numero di unità che costituiscono il campione C = numero di U.C. i cui valori sono superiori ad m o si situano tra m e M m, M = limiti Specie interessate: scombridae, clupeidae, engraulidae, coryfenidae, pomatomidae, scombresosidae Campionamento per ricerca ISTAMINA (Reg. UE 1019/2013) Modifica allegato 1 Reg. CE 2073/05 Categoria alimentare Microorganis mi , tossine, loro metaboliti 1.27 Prodotti della pesca (tranne 1.27 bis) maturati in salamoia ottenuti da specie ittiche associate con un tenore elevato di istidina Istamina 1.27 bis Salsa di pesce * prodotta mediante fermentazione prodotti della pesca Istamina Piamo di campiona mento n Limiti c m 9 Fase a cui s’applica il criterio M 2 1 Metodo d’analisi 200 400 mg/kG mg/kG Prodotti immessi sul mercato durante il loro periodo di conservabilità 400 mg/kG Prodotti immessi sul mercato durante il loro periodo di conservabilità * E’ un prodotto liquido della pesca, si presume che l’istamina sia in esso distribuita equamente. n= numero di unità che costituiscono il campione C = numero di U.C. i cui valori sono superiori ad m o si situano tra m e M m, M = limiti Specie interessate: scombridae, clupeidae, engraulidae, coryfenidae, pomatomidae, scombresosidae PIANO CAMPIONAMENTO ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE DA DESTINARE AL CONSUMO UMANO 3) Piano di campionamento per la ricerca di allergeni A) Campionamento ufficiale per la ricerca di proteine delle uova, proteine del latte e lattosio B) Monitoraggio speciale per la ricerca di glutine cadmio • Il cadmio si trova nei minerali dello zinco e trova largo impiego nelle pile ricaricabili. Si rinviene in alte concentrazioni in diversi prodotti alimentari quali molluschi bivalvi, cefalopodi, crostacei, pesci, cereali, carni (in particolare di cavallo), frutta e verdure. • Poiché le “allerte” sono relative soprattutto ai molluschi cefalopodi (calamari, seppie, polipi…) e crostacei (granchi, gamberi e gamberetti), il piano di campionamento viene effettuato su tali tipologie di prodotti cadmio Mercurio • Il mercurio trova principale impiego nella preparazione di prodotti chimici industriali e in campo elettrico ed elettronico. • Viene usato in molti strumenti da laboratorio, scelto perché liquido, opaco e di alta densità. Tra i suoi impieghi in campo elettrico ed elettronico rientrano la realizzazione di interruttori, elettrodi, pile. In campo medico, l'amalgama di mercurio con altri metalli è usato per realizzare le otturazioni dentali. Mercurio • La diffusione del mercurio è legata agli ecosistemi acquatici, i prodotti ittici rappresentano la fonte di contaminazione principale. • Tra questi sono da segnalare i pesci predatori di grossa taglia (tonno, pescespada, verdesca) ai vertici della catena alimentare e i molluschi bivalvi. Mercurio • Le “Allerte” evidenziano che il problema riguarda quasi esclusivamente i prodotti della pesca ed in particolare pesce spada, marlin, tonno e squaliformi. Per tali motivi, il piano di campionamento si focalizzerà su tali prodotti e particolare attenzione sarà rivolta verso le specie menzionate. • Le modalità di prelievo dovranno attenersi al Regolamento 836/2011. Mercurio Il campione globale deve essere almeno di 1 Kg. o di un lt., salvo i casi in cui ciò non risulti possibile (conf. unità singole). Il numero minimo di campioni elementari da prelevare da una partita è indicato nella tabella 3. R e g. C E Per le partite o sottopartite costituite da confezioni o unità singole, il numero di confezioni o di unità che va prelevato per formare il campione globale è indicato nella tabella 4. 8 3 6 / 2 0 1 1 4. Piano Regionale di campionamento per il controllo del trattamento con RADIAZIONI IONIZZANTI in prodotti di origine animale • Il trattamento con radiazioni ionizzanti (irraggiamento) è un metodo di conservazione delle derrate alimentari regolamentato dalla Direttiva 1999/2/CE. • Gli alimenti devono riportare in etichetta la dicitura “irradiato” o “trattato con radiazioni ionizzanti” • Per i prodotti sfusi, la indicazione deve comparire su un cartello posto accanto al recipiente che li contiene. • Nella UE l’irraggiamento è consentito solo per erbe aromatiche essiccate, spezie e condimenti vegetali purché avvenga in stabilimenti autorizzati e la dose globale media non superi i 10 kGy.* • In attesa che l’elenco degli alimenti venga ampliato, ogni stato membro può mantenere le autorizzazioni antecedenti la Direttiva 1999/2/CE. • In Italia non è concesso l’irraggiamento di prodotti di origine animale a differenza di Francia e Olanda e degli USA. * Kilogray: unità di misura della dose di radiazioni ionizzanti assorbite UVAC Gli Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari (UVAC) sono uffici periferici del Ministero della Salute nati a seguito dell'abolizione dei controlli alle frontiere fra i Paesi membri della Comunità Europea, conseguentemente all'attuazione del Mercato Unico; I compiti prioritari dei 17 UVAC presenti nel territorio nazionale sono: • Determinazione del tipo di controllo in funzione della qualità e della provenienza della merce; • Applicazione, in coordinamento con i Servizi Veterinari delle ASL, dei provvedimenti restrittivi emanati dal Ministero della Salute; UVAC • Coordinamento e verifica delle attività di controllo effettuate dai servizi veterinari delle ASL; • Gestione delle informazioni relative alle merci oggetto di scambio intracomunitario; • Consulenza tecnico-legislativa anche in caso di contenzioso comunitario. FLUSSI DI MERCI COMUNITARIE • Per far fronte ai compiti precedentemente elencati è di fondamentale importanza conoscere il flusso delle merci provenienti dagli altri Paesi della Comunità. A tal fine sono previsti molti strumenti di informazione, tra i quali, quello più importante risulta essere: • La PRENOTIFICA consiste nell'aver imposto ai destinatari delle partite di animali e prodotti di origine animale provenienti da un altro Stato membro l'obbligo di segnalare all'UVAC ed al Servizio Veterinario dell'ASL competenti per territorio, con almeno un giorno feriale di anticipo, l'arrivo delle merci. CONTROLLI VETERINARI Nella logica del mercato unico comunitario le direttive di base prevedono che i controlli veterinari siano effettuati nel luogo di origine. • Visto che il sistema si fonda sulla fiducia nelle garanzie fornite dal Paese speditore, le direttive consentono l’effettuazione di controlli anche nel Paese di destinazione. • I controlli vengono effettuati dal personale Veterinario delle ASL sulla base delle direttive degli UVAC. • Oltre ai controlli disposti dagli UVAC, i controlli possono essere disposti autonomamente dalle Regioni o dalle ASL. CONTROLLI VETERINARI ( In base al D.Lgs. 30 gennaio 1993, n. 28 ) Le ASL devono verificare che siano rispettati i requisiti previsti dal D.Lgs 28/93, che suddivide i vari controlli in: • CONTROLLI ALL’ORIGINE • CONTROLLI ALLA PRODUZIONE DEI PRODOTTI • CONTROLLI SUI PRODOTTI NEL LUGO DI DESTINAZIONE • CONTROLLI SUGLI ANIMALI NEL LUOGO DI DESTINAZIONE Se il Servizio Veterinario reputa necessario un controllo di laboratorio si deve effettuare un CAMPIONAMENTO della merce, per analisi di laboratorio così da valutarne le conformità. CONTROLLI VETERINARI ( In base al D.Lgs. 30 gennaio 1993, n. 28 ) • Programmati: a sondaggio sulla base della quantità di partite transitate nella ASL nell’anno precedente, senza vincolo. • Obbligatori : in seguito ad Allerta su prodotti di provenienza comunitaria, con vincolo e ripetuti fino a 5 esiti favorevoli sui parametri risultati non conformi. • Consultazione partite in arrivo ed inserimento controlli su S.INTE.S.I.S. (Sistema Integrato Scambi e Importazioni e Strutture) supporta le attività di notifica e controllo previste dalla legge per le partite di animali o prodotti di origine animale provenienti da paesi comunitari e extracomunitari. ETICHETTATURA REGOLAMENTO (UE) N. 1379/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO, dell'11 dicembre 2013 relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura, recante modifica ai regolamenti (CE) n. 1184/2006 e (CE) n. 1224/2009 del Consiglio e che abroga il regolamento (CE) n. 104/2000 del Consiglio Regolamento UE N. 1379/2013 •1. È istituita un'organizzazione comune dei mercati nel settore dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura ("OCM"). •L'OCM è composta dai seguenti elementi: •a) organizzazioni professionali; •b) norme di commercializzazione; •c) informazione del consumatore; •d) norme di concorrenza; •e) informazioni sul mercato. CAPO IV INFORMAZIONE DEI CONSUMATORI Articolo 35 Informazioni obbligatorie • a) la denominazione commerciale della specie e il suo nome scientifico; • b) il metodo di produzione, in particolare mediante i termini "…pescato…" o "…pescato in acque dolci…" o "…allevato…", • c) la zona in cui il prodotto è stato catturato o allevato e la categoria di attrezzi da pesca usati nella cattura di pesci, come previsto nella prima colonna dell'allegato III del presente regolamento; • d) se il prodotto è stato scongelato; • e) il termine minimo di conservazione, se appropriato. Zona FAO 37 (Mar Mediterraneo) e relative sotto-zone Regolamento UE N. 1379/2013 Articolo - 35 •4. Lo Stato membro può esonerare dagli obblighi di cui al paragrafo 1 i piccoli quantitativi di prodotti venduti direttamente dal peschereccio al consumatore, purché non superino il valore di cui all'articolo 58, paragrafo 8, del regolamento (CE) n. 1224/2009. •5. I prodotti della pesca e dell'acquacoltura e i loro imballaggi che sono etichettati o contrassegnati prima del 31 dicembre 2014 e che non sono conformi a quest'ultimo possono essere commercializzati fino ad esaurimento di detti stock. Regolamento CE n. 1224/ 2009 Articolo 58 – Tracciabilità Lo Stato membro può esonerare dagli obblighi di cui al presente articolo i piccoli quantitativi di prodotti venduti direttamente dal peschereccio al consumatore, purché non superino un valore pari a 50 EURO al giorno. REGOLAMENTO (UE) N. 16/2012 DELLA COMMISSIONE modifica l'allegato II del regolamento (CE) n. 853/2004 ETICHETTATURA CONGELATI Allegato Sez. IV aggiunta al Reg. 853/04 Ai fini della presente sezione, per “data di produzione” si intende: a) la data di macellazione per le carcasse, le mezzene e i quarti di carcasse; b) la data di uccisione per la selvaggina; c) la data di raccolta o di pesca per i prodotti ittici; d) la data di trasformazione, taglio, tritatura o preparazione, a seconda dei casi, per qualsiasi altro alimento di origine animale. REGOLAMENTO (UE) N. 16/2012 DELLA COMMISSIONE modifica l'allegato II del regolamento (CE) n. 853/2004 ETICHETTATURA CONGELATI Prima della fase di etichettatura degli alimenti in conformità alla direttiva 2000/13/CE o della loro ulteriore trasformazione, gli operatori del settore alimentare devono garantire che seguenti informazioni siano messe a disposizione dell'operatore del settore alimentare a cui vengono forniti gli alimenti e, su richiesta, dell'autorità competente: • a) la data di produzione; • b) la data di congelamento, qualora diversa dalla data di produzione INFORMAZIONI AL CONSUMATORE Decreto del Ministro della salute 17 luglio 2013 (GU n.187 del 10.8.2013) per un corretto impiego di pesce e cefalopodi freschi In caso di consumo crudo, marinato o non completamente cotto il prodotto deve essere preventivamente congelato per almeno 96 ore a – 18 °C in congelatore domestico contrassegnato con tre o più stelle Attività della U.O.C. Centro Agroalimentare anno 2013 Eventi salienti: Progetto AQUATRACE • Progetto AQUATRACE: SVILUPPO DI METODI PER TRACCIARE E VALUTARE L’IMPATTO GENETICO DEL PESCE DI ALLEVAMENTO • Convenzione ASL RM/G – ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) Attività della U.O.C. Centro Agroalimentare anno 2013 Eventi salienti: Progetto AQUATRACE • L’obiettivo del campionamento è di raccogliere, entro l’anno 2013, biopsie da almeno 20 individui di spigola (Dicentrarchus labrax-DL), orata (Sparus aurata -SA) e rombo chiodato (Psetta maxima PM) di sicura provenienza selvatica per ogni sito per un totale di circa 200 campioni. • Tale progetto ha l’obiettivo di sviluppare strumenti genetici per valutare il fenomeno delle fughe dagli impianti di maricoltura e tenere traccia dell’eventuale impatto genetico sulle popolazioni selvatiche. E’ quindi necessario collezionare numerosi campioni biologici di buona qualità, da esemplari conservati a 0-2° e preferibilmente entro le 24h dal decesso), georeferenziati e corredati da specifiche informazioni Attività della U.O.C. Centro Agroalimentare anno 2013 Eventi salienti • Siti per le provenienze delle matrici da campionare Attività della U.O.C. Centro Agroalimentare anno 2013 Eventi salienti: Assegnazione numeri secondari • Proposta U.O.C. Centro Agroalimentare alla Regione Lazio per censimento aziende del Mercato Ittico operanti con riconoscimento Cargest ( Settembre 2013). • Accettazione proposta da Regione Lazio ed emanazione provvedimento ad hoc (Novembre 2013). • Inizio iter procedurale con Cargest (Novembre 2013). Attività della U.O.C. Centro Agroalimentare anno 2013 Eventi salienti: Larve Trypanoryncha • SEQUESTRO DI 500 kg DI PESCE SCIABOLA nel Mercato Ittico il 12/11/2013 alle ore 1,30 presenza di numerose larve di Anisakidi nella cavità addominale (reperto abbastanza frequente nel pesce azzurro) e numerose larve dell’ordine dei Trypanoryncha (cestodi) nelle masse muscolari, reperto questo più raro ed addirittura rarissimo nel pesce sciabola, più frequente il reperto nel pesce spada e nella ricciola. Attività della U.O.C. Centro Agroalimentare anno 2013 Eventi salienti CICLO TRYPANORYNCHA ( presunto ) • 3 ospiti: I vermi adulti vivono nelle branchie dello squalo. Le proglottidi gravide espulse vengono a contatto con l’ambiente marino attraverso le feci dell’animale. Dalle uova fuoriescono i coracidi ciliati, che vengono ingeriti da crostacei copepodi facenti parte del plancton marino, nei quali i coracidi proseguono il loro sviluppo originando una larva plerocercoide. I copepodi infestati vengono a loro volta ingeriti da pesci teleostei, all’interno dei quali si verifica l’incistazione delle plerocerche nel classico stadio della blastocisti. Il ciclo vitale del parassita si completa allorché lo squalo si ciba dei teleostei infestati. Attività della U.O.C. Centro Agroalimentare anno 2013 Eventi salienti: Anisakis Sequestro di 21 quintali di pesce Sciabola proveniente dalla Sicilia massivamente parassitato, 28 Febbraio 2013 alle ore 03,30 Mercato Ittico Attività della U.O.C. Centro Agroalimentare anno 2013 Eventi salienti Numerose larve di Anisakis nella cavità addominale di pesce sciabola ( Lepidopus caudatus) Attività della U.O.C. Centro Agroalimentare anno 2013 Eventi salienti Larve di Trypanoryncha in penetrazione nelle masse muscolari Attività della U.O.C. Centro Agroalimentare anno 2013 Eventi salienti Larve di Trypanoryncha ancora in penetrazione Attività della U.O.C. Centro Agroalimentare anno 2013 Eventi salienti Larve di Trypanoryncha incistate nelle masse muscolari: aspetto ripugnante Procedure per un efficace controllo di filiera in sicurezza alimentare: i molluschi bivalve Valmontone 8/9 maggio 2014 I controlli ufficiali in fase di produzione post-primaria: i molluschi bivalve Dott. Giuseppe MURATORE ASL RM/G Dipartimento di prevenzione U.O.C. Centro Agroalimentare Controllo dei Molluschi Bivalvi nella produzione post-primaria Determina R.L. n.4517 del 09/01/2011 Piano Regionale Molluschi Produzione Post-Primaria • • • • • • • • Centro di Depurazione Centro di Spedizione (Stabilimento di Trasformazione) Mercato Ittico Deposito all’Ingrosso Cash & Carry Vendita al Dettaglio Ristorazione Diagramma di Flusso dei Molluschi Bivalvi: Parametro “E.Coli” ZONA DI STABULAZIONE Zona “A” E.Coli < 230 MPN/100gr Zona “B” E.Coli > 230 < 4.600 MPN/100gr Zona “C” E.Coli > 4.600 < 46.000 MPN/100gr IMPIANTO DI TRASFORMAZIONE MPN: Most Probable Number CENTRO DI SPEDIZIONE rifinitura CENTRO DI DEPURAZIONE DISTRIBUZIONE Reg. CE 853/04: REQUISITI GENERALI PER LA MESSA SUL MERCATO DEI MOLLUSCHI BIVALVI VIVI. • I molluschi bivalvi vivi non possono essere immessi sul mercato se non attraverso un centro di spedizione. • Documento di registrazione: • da uno stabilimento a un altro; • all’arrivo al centro di spedizione o allo stabilimento di lavorazione; • redatto lingua ufficiale del destinatario; • non necessario se: – (a) il personale che raccoglie i molluschi opera nello stesso centro di spedizione, depurazione, stabulazione o stabilimento che riceve i molluschi – (b) una sola autorità controlla gli stabilimenti interessati e rilascia un’autorizzazione permanente. Reg 2073/2005 • Criteri di sicurezza alimentare (igiene di prodotto) • Salmonella in molluschi cotti e in molluschi bivalvi vivi, echinodermi, tunicati e gasteropodi vivi. (5 u.c.) • E. Coli in molluschi bivalvi vivi, tunicati echinodermi, e gasteropodi vivi. (1 u.c.) • Criteri di igiene di processo • E. Coli in prodotti sgusciati di crostacei e molluschi cotti • Stafilococchi coagulasi positivi in prodotti sgusciati di crostacei e molluschi cotti Reg 2073/2005 • Salmonelle – la fase in cui si applica il criterio è sui prodotti immessi sul mercato durante il loro periodo di conservabilità • E. Coli - la fase in cui si applica il criterio è sui prodotti immessi sul mercato durante il loro periodo di conservabilità. Utilizzato come indicatore di contaminazione fecale • Non sono stati fissati criteri specifici per Vibrio parahaemolyticus e Vibrio vulnificus. Per i virus Norwalksimili si è concluso che gli indicatori fecali convenzionali (Coliformi fecali) non sono affidabili per la presenza o assenza di tali virus. Si è deciso invece di utilizzare E. Coli quando si utilizzano indicatori batterici per rilevare la contaminazione fecale nella zona di raccolta dei frutti di mare. FREQUENZA CAMPIONAMENTO NELLE DIVERSE FASI DI PRODUZIONE POST PRIMARIA R I C O N O S C I U T O TIPOLOGIA BASSO RISCHIO E.C. S. B. C.F. CENTRO DEPURAZIONE MOLLUSCHI 60g 120g 120g annuale CENTRO SPEDIZIONE MOLLUSCHI 60g 120g 120g annuale MERCATO ITTICO 90g 120g 120g annuale DEPOSITO (non ogni singolo deposito ma a rotazione tra quelli riconosciuti prediligendo quelli a + rischio ) 90g 90g 90g annuale FREQUENZA CAMPIONAMENTO NELLE DIVERSE FASI DI PRODUZIONE POST PRIMARIA R I C O N O S C I U T O TIPOLOGIA MEDIO RISCHIO E.C. S. B. C.F. CENTRO DEPURAZIONE MOLLUSCHI 45g 90g 90g annuale CENTRO SPEDIZIONE MOLLUSCHI 45g 90g 90g annuale MERCATO ITTICO 60g 60g 60g annuale DEPOSITO (non ogni singolo deposito ma a rotazione tra quelli riconosciuti prediligendo quelli a + rischio ) 60g 60g 60g annuale FREQUENZA CAMPIONAMENTO NELLE DIVERSE FASI DI PRODUZIONE POST PRIMARIA R I C O N O S C I U T O ALTO RISCHIO TIPOLOGIA E.C. S. B. C.F. CENTRO DEPURAZIONE MOLLUSCHI 30g 30g 30g annuale CENTRO SPEDIZIONE MOLLUSCHI 30g 30g 30g annuale MERCATO ITTICO 30g 30g 30g annuale DEPOSITO (non ogni singolo deposito ma a rotazione tra quelli riconosciuti prediligendo quelli a + rischio ) 30g 30g 30g annuale FREQUENZA CONTROLLI NELLE DIVERSE FASI DI PRODUZIONE POST PRIMARIA R I C O N O S C I T O TIPOLOGIA COMMERCIALE RIFERIMENTO PER LE VERIFICHE CENTRO DEPURAZIONE MOLLUSCHI REG CE 882/2004, REG CE 854/2004 CENTRO DI SPEDIZIONE REG CE 882/2004, REG CE 854/2004 MERCATO ITTICO REG CE 882/2004, REG CE 854/2004 FREQUENZA CONTROLLI NELLE DIVERSE FASI DI PRODUZIONE POST PRIMARIA R E G I S T R A T O TIPOLOGIA COMMERCIALE RIFERIMENTO PER LE VERIFICHE INGROSSO/CASH AND CARRY REG CE 882/2004, REG CE 852/2004 VENDITA AL DETTAGLIO REG CE 882/2004, REG CE 852/2004 RISTORAZIONE REG CE 882/2004, REG CE 852/2004 REQUISITI MICROBIOLOGICI MBV Caratteristiche organolettiche, freschezza, vitalità. Limiti microbiologici Escherichia coli n = 1 < 230 MPN/100g Salmonella n = 5 assente in 25 g Limiti per biotossine ☞ D.S.P. : ☞ Acido okadaico, Dinophysitossine, Pectenotossine 160 µg di eq. Acido Okadaico/Kg p.e. ☞ Yessotossine 1 mg di eq. Yessotossina/kg p.e. ☞ Azaspiracidi 160 µg di eq. Azaspiracido/kg p.e. ☞ P.S.P. 800 µg di eq. Saxitossina/kg p.e. (parte edibile) ☞ A.S.P. 20 mg di Acido Domoico /kg p.e. CONTROLLO NELLA PRODUZIONE POST PRIMARIA: MERCATO ITTICO VERBALE DI CONSTATAZIONE • MATERIE PRIME (elenco) • VITALITÀ • MODALITA’ DI CONSERVAZIONE • TEMPERATURA • DOCUMENTAZIONE/ETICHETTATURA • RINTRACCIABILITA’ COMMERCIALIZZAZIONE DI PRODOTTO • • • • L’etichetta, impermeabile, deve recare le seguenti informazioni: Marchio di identificazione (bollo CE) Denominazione comune e denominazione scientifica del bivalve Data di confezionamento, con indicazione almeno del giorno e del mese In deroga alla direttiva 2000/13/CE, la Scadenza può essere sostituita dalla menzione “Questi animali devono essere vivi al momento dell’acquisto” Etichette M.B. Etichette M.B. COMMERCIALIZZAZIONE DI PRODOTTO • Le ostriche devono essere confezionate con la parte concava del guscio rivolta verso il basso • I colli per la vendita al minuto di molluschi bivalvi vivi devono essere e restare chiusi da quando lasciano il CSM fino alla presentazione per la vendita al consumatore finale • Il venditore al dettaglio, una volta che abbia frazionato il contenuto, deve conservare per almeno 60 gg. l’etichetta apposta su ogni imballaggio di moll. bivalvi vivi che non siano imballati in colli per la vendita al minuto. • Una volta imballati per la vendita al dettaglio e usciti dal CSM, i molluschi bivalvi vivi non devono essere immersi nuovamente in acqua o aspersi d’acqua Vendita dei molluschi bivalvi in acqua direttamente al consumatore Occorreva superare l’ostacolo legato al divieto di reimmersione del prodotto (Reg.ti CE:) una volta che i bivalvi sono stati confezionati. • Soluzione: far diventare il Supermercato un CSM. Si assiste quindi a una movimentazione di sacco depurato che dal CDM (stab. sul mare) va al CSM (COOP cittadina) per lavaggio, rifilatura, confezionamento e vendita al consumatore. • Occorrono vasche di mantenimento [per rifinitura e lavaggio dai residui di sabbia se da zona A o anche una ulteriore depurazione se prodotto già depurato (sistemi a circuito chiuso con filtri biologici e ad ozono)] presso il supermercato. Il prodotto viene confezionato ed etichettato come in uscita da un CSM, in sacchetto chiuso recante il marchio di riconoscimento CE attribuitogli e venduto direttamente al consumatore. • Il metodo consente un abbassamento dei tenori di E. Coli e anche dei Vibrio in particolare del vulnificus ( al momento non richiesto dalla CE) • Il sistema ha dato ottimi risultati in termini di riscontro e gradimento dei consumatori, tanto da venire oramai adottato dalla grossa distribuzione (COOP…) presso vari punti vendita in Italia. Vendita dei molluschi bivalvi in acqua direttamente al consumatore Vendita dei molluschi bivalvi in acqua direttamente al consumatore Vendita dei molluschi bivalvi in acqua direttamente al consumatore Flusso Campionamenti Grazie per l’attenzione
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