Palmieri - Biblioteca Medica

LA CRISI CONVULSIVA
Antonella Palmieri
DEA Pediatrico
U.O. Pronto Soccorso. Osservazione , Medicina
d’Urgenza
Istituto G. Gaslini - Genova
CASO CLINICO
bambino di 5 anni trasportato dall’autoambulanza presso il PS.
Il piccolo si presenta pallido , ipotonico, non risponde agli
stimoli. Il medico e le infermiere iniziano a monitorare il
bambino e ad approntare la terapia mentre i genitori
raccontano che il figlio si è improvvisamente irrigidito, ha
deviato lo sguardo verso l’alto, ha digrignato i denti con
abbondante secrezione di saliva. I genitori spaventati hanno
telefonato al 118 che è immediatamente intervenuto con le
prime terapia portando il bambino al PS. Durante il racconto
la terapia in acuto sta facendo il suo corso, il medico di
guardia ventila , si legge il pH , lo sguardo fisso ai monitor e
alle reazioni del piccolo. Ad un tratto il bambino inizia a
piangere, si avviano i primi segnali positivi e…
La convulsione è un evento
patologico frequente
Si calcola che il 5-7% dei bambini
ha avuto un episodio di convulsione
entro l’età dei 12 anni.
EPIDEMIOLOGIA
NEUROLOGICA
Esperienza DEA Gaslini
CONVULSIONI
35 %
CEFALEA
22 %
TRAUMI CRANICI
19 %
LIPOTIMIE/SINCOPI
8 %
DISTURBI DEL COMPORTAMENTO 4,5 %
ALTE
4 %
COMPLICANZE NCH
2 %
COMA
1,8 %
MENINGITI
0,5 %
ENCEFALITI
0,5 %
Da La patologia neurologica in un Pronto Soccorso pediatrico:
epidemiologia e clinica (Min Ped 2006 A. Palmieri et al.)
CONVULSIONI
% CODICI ROSSI
16
14
16
12
10
8
6
6
4
2
0
Convulsioni in apiressia
Convulsioni in iperpiressia
ACCESSI DEA - IGG
Triage = valutazione infermieristica
codici rossi
0,26%
codici gialli
4,52%
codici verdi
61,90%
codici bianchi 34,90%;
la loro gestione rappresenta un problema da non sottovalutare;
spesso queste situazioni sottendono situazioni critiche quali:
16
14
16
12
10
8
6
4
6
4,1
2
2,06
0
Codici Rossi
Codici Gialli
Conv. Apiressia
0,13
0,18
Codici Verdi
Conv. Iperpiressia
La convulsione è un sintomo di
differenti affezioni che possono
essere
secondarie
a
fattori
genetici, traumatici, metabolici,
infettivi,
farmacologici
e
a
patologie maligne
CONVULSIONI NEONATALI ED
ETA’ D’ESORDIO
ESORDIO PRECOCE
ESORDIO TARDIVO
(0-3 giorni)
(3-30 giorni)
Sindrome ipossico-ischemica
Ipocalcemia
Emorragia intracranica
Infezioni
Ipoglicemia, ipocalcemia
Errori congeniti del metabolismo
Sospensione di farmaci
Anomalie di sviluppo
Anomalie di sviluppo
Ipossia, ischemia
Deficit di B6
Crisi idiopatiche
Crisi familiare benigne
Pavone – Neurologia Pediatrica 2003
Fleisher, 2002
ALGORITMO CONVULSIONI
Approccio diagnostico alle convulsioni
(le cause più comuni sono in carattere marcato)
NO
TRAUMA EVIDENTE ?
SI
C’è una storia conosciuta di
convulsioni
SI
Emorragia intracranica /
ferita
NO
Rilevamento
bassi livelli di
farmaci
Bassi livelli di
glucosio?
Alterazioni biochimiche
SI
NO
Febbrili, meningiti,
altre infiammazioni
Convulsioni
ipoglicemiche
Lesioni immunologiche focali
Forme idiopatiche,
encefaliti/altro
NO
Febbre
SI
SI
NO
NO
NO
Alterazioni ioni,
uricemia,
insuff. epatica
Trauma nascosto
SI
SI
Masse/Ictus/ascessi cerebrali
Emoraggia
intracranica/ferita
CLINICA DELLE CONVULSIONI:
Durante la crisi:
Alterazioni vocali (grido e/o
pianto lamentoso)
Dispnea
Alterata
articolazione
della
parola
Deviazione dei globi oculari
Movimenti stereotipati del corpo
Cianosi
Incontinenza sfinteri là dove sia
acquisita
Vomito
Perdita di coscienza
Dopo la crisi:
amnesia
nei
confronti
dell’evento
profondo stato di prostrazione
sonno profondo
Valutazione dello stato di coscienza
AVPU
A=
ALERT
V=
VERBAL
P=
PAIN
U=
UNRESPONSIVE
Funzionalità neurologica
Livello di coscienza
Postura
Pupille (diametro, simmetria, reattività)
Tempestivo riconoscimento di una potenziale
insufficienza neurologica
funzionalità globale del SNC
effetti dell’insufficienza neurologica sugli altri organi
Valutazione dello stato di coscienza
GLASGOW COMA SCALE
Singola prova
Apertura
occhi
Risposta
verbale
Risposta
motoria
Risposta
Punteggio
Spontanea
4
A stimoli verbali
3
Al dolore
2
Nessuna
1
Orientata
5
Confusa
4
Parole inappropriate
3
Suoni non specifici
2
Nessuna
1
Obbedisce ai comandi verbali
6
Risposta al dolore localizzato
5
Risposta al dolore
4
Risposta flessoria al dolore
3
Risposta estensoria al dolore
2
Nessuna
1
Ist. G. Gaslini
GLASGOW COMA SCALE modificata per le età 04 anni
Comportamento
Punteggio
APERTURA DEGLI OCCHI
Spontanea
4
Comportamento
Punteggio
Piange per stimolo dolorifico
3
Lamenti per stimolo dolorifico
2
1
A stimoli verbali
3
Nessuna risposta
Al dolore
2
RISPOSTA MOTORIA
Nessuna risposta
1
Movimento spontaneo
6
Si ritrae a stimolo tattile
5
RISPOSTA VERBALE
Vocalizza, sorride
5
Si ritrae a stimolo dolorifico
4
Pianto irritabile
4
Postura in flessione al dolore
3
Postura in estensione al dolore 2
Nessuna risposta
1
Postura
Pupille
Ist.
Ist. G. Gaslini
Effetti dell’insufficienza neurologica su altri organi
Irregolarità di respiro
Ipertensione sistemica con bradicardia
Irregolarità del ritmo respiro
R. Cheine-Stokes
Iperventilazione Neurogena
Centrale
R. Apneustico
R. a clusters
R. atassico
SEGNI DI AUMENTATA PRESSIONE
INTRACRANICA
Alterazione riflessi oculo-cefalici (Non fare se trauma !)
Posture anomale:
• Decorticata (braccia flesse, gambe estese)
• Decerebrata (braccia estese,gambe estese)
Anomalie pupillari: Midriasi unilaterale o bilaterale
Vomito
Patterns respiratori anomali (iperventilazione, CheyneStokes,ecc..)
Triade di Cushing: bradicardia, ipertensione, respiro
irregolare sono segni tardivi.
STABILIZZAZIONE DEL
PAZIENTE
Assicurare la pervietà delle vie aeree e aspirazione secrezioni
Somministrazione 02 con maschera
Eventuale sondino naso-gastrico (posizione del paziente in decubito
laterale)
Accesso vascolare:
essenziale per la gestione della terapia
indispensabile per valutazione parametri ematochimici
dosaggio farmaci antiepilettici
Valutazione in caso di deterioramento della funzionalità respiratoria
di intubazione
NB: si raccomanda, nell’ipotesi si sia attivata la chiamata al
consulente anestesista-rianimatore, di ossigenare il paziente con
pallone autoespansibile con reservoir.
PERVIETA’ DELLE VIE AEREE
LATTANTE
posizione neutra
A
BAMBINO
estensione
Sublussazione
della mandibola
PBLSD
Esami in Pronto Soccorso
Esame emocromocitometrico
PCR
Funzionalità epatica
Funzionalità renale
Ionogramma sierico
Dosaggio farmaci (in caso di paziente già in terapia
anticomiziale)
Emoculture
TERAPIA INFUSIONALE
SOLUZIONE FISIOLOGICA 5-10 cc/kg in 20’
THAM (Peso X EB)
SOLUZIONE GLUCOSATA 0,5-1 gr/kg
VITAMINA B6 (sotto i 2 anni) 100 mg
In caso di sospetta ingestione di:
Narcotici 0,1 mg/kg di Naloxone
Alcolici Vit. B1 (100 mg)
TERAPIA ANTICONVULSIVANTE
Diazepam rettale 0,5 mg/kg (Max 20 mg)
Midazolam buccale 0,5 mg/Kg
Midazolam buccale ( anche se già somministrato sul territorio)
( posologia 2,5 mg 6-12 mesi; 5 mg 1-4 anni)
Dopo 5 minuti
Clordemetildiazepam 0,05 mg/kg e.v
o Lorazepam ev 0,1 mg/Kg in un minuto
Dopo 5 minuti ripetere la dose di uno dei due farmaci
PREPARAZIONE DEI FARMACI
Midazolam ( Ipnovel) fl da 5 mg/ml e
15 mg/3 ml
Lorazepam ( Tavor) fl da 4 mg/ml
Delorazepam (EN) fl da 0,5-2 mg/ml
STATO DI MALE
Fenitoina 15 mg/kg a velocita’< 1mg/kg/minuto
( Max 50 mg/min)
Controindicata se patologia cardio-vascolare
Acido valproico ev 20 mg/Kg
Se ancora
Fenobarbitale da 5 a 20 mg/kg a velocita’ di 1-2
mg/kg/minuto (Max singola dose 1 gr.)
TRATTAMENTO S.E. CON
MIDAZOLAM
BOLO ENDOVENA : 0,15 mg/Kg.
INFUSIONE CONTINUA EV. 1 mg/Kg/m’
AUMENTARE di 1 mg/Kg/m’ ogni 15 m’ fino
a 4mg/Kg/m’ alla prima ora
Midazolam fino a 18 mg/Kg/m’ o Tiopentale
( Midazolam : Ipnovel fl. 5 e 15 mg = 5mg per ml. )
IL BAMBINO IN CONVULSIONE
Stato di male epilettico
Definizione
Crisi convulsiva di durata superiore ai 10’
Crisi convulsiva in rapida frequenza senza
recupero della coscienza fra gli episodi
TERAPIA IPERTENSIONE ENDOCRANICA
Posizione semiseduta: favorisce il deflusso del sangue
venoso dalla testa
Restrizione idrica
Diuretici osmotoci (se stato di male epilettico):
Mannitolo 20%: 1 g/Kg = 5 ml/Kg e.v. in 30’ (inizio
effetto 15-20 min durata 5-8 h)
Corticosteroidi
(meningite,
encefalite*,
cranico)
Desametasone
0,6
mg/Kg/die
somministrazioni
trauma
in
4
*Casi selezionati e da usare con prudenza
Gli antibiotici………….
Il primo approccio puo’ essere
attuato mediante una
cefalosporina ad ampio
spettro di 3° generazione
(Ceftriaxone o cefotaxime) al
dosaggio di 80-100 mg/Kg
Dosaggio/die ed intervallo fra
le dosi in ore
Amikacina 20-30 mg/Kg (8)
Ampicillina 200-300 mg/Kg (6)
Cefotaxime 200 mg/Kg (8)
Ceftriaxone 80-100 mg/Kg (1224)
Gentamicina 7,5 mg/Kg (8)
Penicillina G 0,25 mU/Kg (4-6)
Tobramicina 7,5 mg/Kg (8)
Vancomicina 50-60 mg/Kg (6)
Da Pediatria d’
d’Urgenza P. Di Pietro, R.Lorini,
R.Lorini, C. Romano ed.Masson
INDAGINI……………….
Esami elettrofisiologici
Esami neuroradiologici
Fundus oculi
Puntura lombare
EEG
Nel tracciato si può intravedere un aumento delle onde a punta;
nella parte centrale da sinistra evidenziamo le asimmetrie; quindi
più a destra elementi corrispondenti a clonie
TERAPIA: Acyclovir 30 mg/Kg/die e.v. in 3 somministrazioni
TAC CRANIO
Paziente con
trauma cranico
Paziente affetto da ipertensione endocranica
Papilledema dei vasi retinici a fiamma
PUNTURA LOMBARE
La Società Americana di Pediatria (AAP) segnala, sulla base di evidenza clinica e
consenso informato, che, in caso di primo episodio convulsivo in febbre in
soggetto al di sotto dei 12 mesi di vita, debba essere assolutamente presa in
considerazione l’esecuzione di puntura lombare, in quanto che i segni clinici e i
sintomi associati ad una meningite, in questa fascia di età, possono essere minimi
o addirittura assenti.
Nei bambini fra i 12 e i 18 mesi si può sempre prendere in considerazione
l’esecuzione di una puntura lombare in quanto che i sintomi di una meningite
possono essere sfumati.
Nella fascia di età superiore a 18 mesi non si può far rientrare la puntura
lombare fra gli esami di routine salvo nelle situazioni di chiara compromissione
neurologica (segni meningei)
Nota: Nei lattanti e nei bambini che siano stati già sottoposti, al momento della
crisi, a trattamento antibiotico, potrebbe essere lecito pensare che la terapia
possa aver mascherato i sintomi della meningite
Ed allora si può ancora decidere per l’esecuzione di una puntura lombare
Pediatrics 1996 Volume 97, Number 5
Motivi per eseguire una P.L.
Sospetto di meningite o encefalite
(rigidità nucale, febbre elevata,
turbe del sensorio, positività dei
segni meningei)
N.B.: eseguire
sicurezza
in
condizioni
di
… E ORA PARLIAMO DI
CONVULSIONI FEBBRILI
CLASSIFICAZIONE DELLE
CONVULSIONI FEBBRILI
CF A BASSO RISCHIO
Crisi generalizzata di tipo tonico, clonico o tonico-clonico
Raramente crisi focali
In corso di malattia febbrile nelle prime 24 ore
In concomitanza con la rapida variazione della
temperatura corporea
Breve durata (< 15’)
Rapida normalizzazione del sensorio con esame
neurologico negativo
Età compresa tra 6 mesi e 5 anni
Familiarità
CLASSIFICAZIONE DELLE
CONVULSIONI FEBBRILI
CF AD ALTO RISCHIO
Carattere
focale della crisi
Durata 15-30’
Stato di male febbrile (durata > 30’)
Oltre due crisi in 24 ore
Anomalie neurologiche (generalmente
transitorie) a distanza dalla crisi
LINEE GUIDA DI COMPORTAMENTO IN CORSO
DI CONVULSIONE FEBBRILE SEMPLICE
(I EPISODIO)
BAMBINO DI ETA’ < a 18 mesi (all’arrivo in PS crisi in atto o superata)
1) Visita del paziente e contemporaneo controllo della crisi
Terapia di attacco:
Benzodiazepina per via rettale in dose unica (Valium fiale da 10 mg o Micronoan
microclisteri da 5 e 10 mg)
5 mg 6 m-3 anni
10 mg 3 anni
Midazolam buccale
PROPOSTE LINEE GUIDA DI COMPORTAMENTO
IN CORSO DI CONVULSIONE FEBBRILE
SEMPLICE (I EPISODIO)
2) controllo parametri vitali (FC, FR, Sat02 , Refill, Temperatura)
3) consulenza neurologica in casi resistenti alla terapia
4) consulenza rianimatore in caso di deterioramento clinico
Comunque
RICOVERO OSPEDALIERO
esami basali
visita neurologica
EEG: secondo le raccomandazioni dell’American Academy of Pediatrics
(AAP) basata su evidenze cliniche e consensus conference l’EEG non
viene considerato nella valutazione di un paziente affetto da crisi
convulsive semplici.
BAMBINO ETA
’> A 18 mesi
ETA’>
(Crisi in atto o superata)
Visita del paziente ed eventuale controllo della crisi (terapia già descritta)
Controllo parametri vitali (FC, FR, Sat =2, Refill, temperatura)
Osservazione breve
Stabilizzazione del paziente con monitoraggio parametri
Esecuzione degli esami ematici d’urgenza
Consulenza neurologica se persistono crisi
Consulenza rianimatore se caduta delle funzioni
Terapia all’occorrenza
Se febbre sotto controllo
Se non ripetizione episodio convulsivo
DIMISSIONE PROTETTA
Se febbre elevata
Se non ripresa neurologica
Se scarsa compliance familiare
RICOVERO ORDINARIO
Dimissione protetta (modalità)
1) consegna alla famiglia di una relazione clinica con risultati esami.
2) Eventuale terapia antibiotica ragionata se ritenuta necessaria
3) protocollo di comportamento a domicilio in caso di febbre o nuovo
episodio convulsivo
4) colloquio con genitori per rispondere alle varie problematiche
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
L’importanza
della clinica
Sincope e convulsione: elementi
differenziali
E’ possibile schematizzare le differenze fra sincope e convulsioni
Periodo di incoscienza
Incontinenza
Confusione al risveglio
Movimenti tonico-clonici
EEG
Risposta a farmaci
antiepilettici
SINCOPE
secondi
assente
assente o lieve
occasionali
normale
assente
CONVULSIONI
di solito 5 minuti o più
può essere presente
marcata
presenti
talvolta alterato
positiva
ANGIO-RMN
(quadro di ridotta vascolarizzazione)
Paziente di un anno affetta da stroke
arterioso e Moya Moya
(Dott.ssa Schiaffino- Clinica Pediatrica; Dott.ssa Piccotti – Linee Guida DEA IGG)
CONCLUSIONI
La convulsione in età pediatrica è quindi
quadro complesso con notevoli variabili
cliniche ed etiopatogenetiche
ma soprattutto è un’ emergenza assoluta che
richiede da parte dell’operatore sanitario, a
qualsiasi livello si attivi, territorio o
ospedale, una precoce attivazione ed un
efficace coordinamento della rete di
soccorso