CAMPIONATO GIORNALISMO 11 GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO 2014 Scuola media Volumnio Ponte Ponte San San Giovanni Giovanni (Perugia) (Perugia) «Velimna», largo alle Etrusche L’ultima edizione dell’evento è stata dedicata alla figura femminile «VELIMNA, gli Etruschi del Fiume» è l’unica manifestazione in Umbria dedicata completamente agli Etruschi. Si svolge a Ponte San Giovanni e si inaugura ufficialmente il primo fine settimana di settembre. Questa festa è nata dopo l’esperienza della «Tavola Lunga», un’idea della Pro-Ponte che vedeva ponteggiani ed ospiti, per le strade della frazione, mangiare allegramente tutti insieme ad un lunghissimo desco di ben 2500 coperti. Dal successo riscosso da quest’ultimo evento, è nata l’attuale manifestazione che comprende cene a tema, conferenze e la sfilata in costume. Ma perché gli Etruschi a Ponte San Giovanni? CHI CONOSCE l’attuale frazione con i suoi palazzi moderni, la zona industriale, i negozi e le banche, può dimenticare la necropoli del Palazzone con il suo gioiello: l’ipogeo della ricchissima famiglia dei Volumni (o Velimna), fiorita nel II secolo a. C. A quell’epoca il Tevere era navigabile e costituiva un’importante risorsa. La manifestazione ricorda questo un tema diverso. «VELIMNA» Un momento della sfilata a Ponte San Giovanni lontano passato. I carri e gli ornamenti, realizzati dagli artigiani-artisti dell’associazione Pro-Ponte, sfilano per le vie principali del paese in un grande corteo con numerosi partecipanti che indossano riproduzioni di abiti, strumenti musicali e utensili tipici della civiltà etrusca. Numerosi sono gli sponsor che permettono la realiz- zazione di questo evento e i commercianti locali che collaborano con la Pro-Ponte ricevono costumi, addobbi e oggetti da esporre nelle vetrine per amplificare l’effetto della manifestazione che termina con la cena sul Ponte Vecchio dove si mangiano cibi derivati da quelli della cucina etrusca. Ogni anno Velimna è dedicata ad L’UNDICESIMA e ultima edizione è stata centralizzata sulla figura femminile, pilastro della civiltà etrusca. La donna etrusca infatti aveva un ruolo ben diverso dalla donna greca: trasmetteva il suo cognome ai figli, amministrava il suo patrimonio e partecipava ai banchetti «anche seduta vicino ad un uomo che non è suo marito», come raccontava un greco scandalizzato. Il Consiglio comunale di Perugia ha approvato all’unanimità una delibera che riconosce «Velimna» come evento culturale nell’ambito del progetto «Perugia e i luoghi di Francesco, capitale della cultura 2019», per la capacità di coniugare passato e presente, tutelando e diffondendo la memoria storica per rafforzare la nostra identità. In aprile la ProPonte partecipa al Natale di Roma con altre associazioni storicoculturali che rappresentano altri popoli del passato (Romani, Celti, Vichinghi…). Centomila persone hanno applaudito la sfilata degli Etruschi nella capitale. LA SFILATA DEI CARRI ALLEGORICI «LA TOLETTA», «TURAN» E «IL TRICLINIO» Va in scena la bellezza: trucchi e segreti LA TESTIMONIANZA Un’urna dell’Ipogeo OGNI ANNO la manifestazione presenta un aspetto della vita quotidiana degli Etruschi. L’ultima edizione ha avuto come tema «la bellezza e la cosmesi» perchè gli Etruschi hanno tramandato manufatti che mostrano il loro senso estetico. Come sempre la rappresentazione del tema è stata affidata a carri con figuranti e utensili che hanno rappresentato le donne etrusche nei momenti dedicati alla cura della loro bellezza. Hanno sfilato «La Toletta», «Il carro di Turan» e il «Triclinio». Nel primo si riproduceva una scena di bagno, che avveniva per aspersione piuttosto che per immersione, cioè con il lavaggio separato delle diverse parti del corpo. Il secondo carro aveva al centro Turan, dea dell’amore e della fertilità, una delle divinità più importanti della mitologia etrusca. Il carro del Tri- clinio ha rappresentato una scena di banchetto etrusco. Gli Etruschi consumavano i pasti distesi su morbidi letti conviviali, i klinai, ascoltando musica accompagnata da danze e divertendosi con giochi di società come il kottabos. La bellezza delle donne etrusche è stata ricordata anche attraverso i costumi: eleganti tuniche leggere lunghe sino ai piedi, mantelli, gonne, casacche e corpetti in lana e lino. Evidenziato anche il loro gusto per i colori vivaci e per le acconciature: i capelli erano fermati con spilloni in oro e avorio, nastri, tessuti. Molto usati pettini in avorio e specchi di bronzo lavorato e lucidato, il tutto perfettamente riprodotto: il Dipartimento di Scienze Storiche dell’Università di Perugia e la Sovrintendenza ai Beni Archeologici dell’Umbria collaborano con la Pro-Ponte. LA REDAZIONE AUTORI: gli alunni della classe III C dell’Istituto Comprensivo «A. Volumnio» di Ponte San Giovanni: Lorenzo Annibali, Alessia Bazzarri, Francesco Bertolotti, Kevin Bevilacqua, Elettra Capponi, Lorenzo Cecchini, Lorenzo Conigli, Rosalba Dell’Endice, Alessandro Goretti, Gemma Goti, Enrico Iaconi, Youssef Laassiri, Vanessa Nikka Marcinnò, Sabrina Matteucci, Marie Paule N’dja, Maria Paula Regnicoli, Fabio- la Rinaldi, Lucrezia Sanchini, Davide Togni, Saverio Vitalesta, Jonathan Lucas Xavier Lara. Le insegnanti: Maria Daniela Ragni, Laura Baligioni. La dirigente scolastica: dott. Angela Maria Piccione. IL MENU’ Crostini di farro tante spezie e vino al miele IL MENU della festa è derivato dai prodotti e dai metodi di cottura etruschi: crostini di pane di farro con olio d’oliva aromatizzato all’aneto, crostini con lardo di maiale e miele, crostini con passato di fave, quindi stufato di cipolle, zuppe di legumi e farro, cacciagione arrosto (anatra, coniglio, lepre, cinghiale). E poi il pesce che poteva essere di fiume o di mare, a seconda della zona. Sicuramente gli «Etruschi del fiume» l’avranno pescato nel Tevere, ma gli Etruschi non erano necessariamente legati ai prodotti «a chilometri zero», furono infatti i primi a installare delle tonnare nel mar Tirreno, vicino a Populonia. Il pesce veniva quindi esportato nelle altre lucumonie in grandi vasche con acqua di mare, trasportate da carri. La cena è annaffiata con vino aromatizzato da miele e spezie (anch’esse d’importazione, ma dall’oriente). Le spezie avevano una funzione conservativa, gli Etruschi infatti non conoscevano ancora la vinificazione e quindi il modo di preservare il vino. Il miele rendeva più forte la gradazione, conservava e dolcificava il nettare che forse era piuttosto aspro, mentre lo zucchero naturalmente non era conosciuto. Fra gli ospiti, chi ama le cene a buffet può servirsi, nel corso della sfilata, di «appetizer» etruschi in un punto di ristoro in via Manzoni che generalmente è preso d’assalto per tutti e cinque i giorni di durata della manifestazione. ••
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