Zoonosi come malattie occupazionali Giorgio Battelli Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, 20 febbraio 2014 1 DEFINIZIONI Che cosa si intende per malattie occupazionali o professionali ? Sono quelle malattie contratte nell’esercizio e a causa delle attività nelle quali è occupato il lavoratore Che cosa si intende per infortuni sul lavoro? (definizione di tipo assicurativo, data dall’art. 2 del DPR 1124/65) “ …casi di infortunio avvenuti per causa violenta in occasione del lavoro, da cui sia derivata la morte o un’inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, ovvero un’inabilità temporanea assoluta che importi l’astensione dal lavoro per più di tre giorni” 2 Pertanto ZOONOSI OCCUPAZIONALI Sono quelle infezioni/malattie causate da agenti di zoonosi contratte nell’esercizio e a causa delle attività nelle quali è occupato il lavoratore 3 Bernardino Ramazzini (Carpi, Modena 1633 – Padova 1714) condiderato IL PADRE DELLA MEDICINA DEL LAVORO “ De morbis artificum diatriba “ ed. Modena , 1700 ed. Padova, 1713 4 EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI ZOONOSI OCCUPAZIONALI • Interesse per queste malattie inizialmente rivolto alle vie ed alle modalità d’infezione (solo successivamente alle misure di controllo e ai lavoratori a maggior rischio) • In seguito, interesse esteso a - tutte le patologie connesse al lavoro con animali (non solo domestici) - loro ambienti di vita e di allevamento - trasformazione dei prodotti di o.a. • • • • Tra queste patologie da segnalare: allergie intossicazioni traumi ferite… 5 • Nel corso degli anni ha cominciato ad affermarsi la convinzione che salute animale, salute dell’uomo ed economia rappresentino tre pilastri fondamentali di una zootecnia moderna, efficiente e “sana”. • Luoghi di lavoro inidonei per l’uomo lo sono anche per gli animali allevati, con conseguenze socioeconomiche negative per i singoli, per le aziende e per i consumatori 6 La prevenzione delle malattie occupazionali (e tra queste le zoonosi) di chi lavora a contatto con animali / loro organi e materiali biologici / prodotti derivati rappresenta: -strumento di tutela dei lavoratori - fattore di promozione quali-quantitativa delle produzioni animali - fattore di promozione di un corretto rapporto uomoanimali - azione per affrontare i problemi di “salute” e “benessere” di persone, animali e ambiente nell’ottica della “Salute unica” 7 Riunione congiunta OMS/FAO di esperti in SPV (1975) - zoonosi riconosciute come rischi professionali - conoscenze specifiche necessarie per prevenzione e controllo Zoonosi classificate da un punto di vista socio-economico 1) 2) 3) Zoonosi con gravi effetti sulle produzioni animali Zoonosi con gravi conseguenze per l'uomo e per gli animali economicamente importanti Zoonosi con gravi conseguenze per l'uomo, ma di scarsa gravità per gli animali economicamente importanti Molte zoonosi che possono essere associate ad attività occupazionali (es. brucellosi, tubercolosi bovina, dermatomicosi, leptospirosi) appartengono alle prime due categorie Reference: World Health Organisation (1975).The Veterinary contribution to public health practice: report of a Joint FAO/WHO Expert Committee on Veterinary Public Health. Technical Report Series No. 573, WHO, Geneva, 79 pp. 8 Riunione congiunta OMS/FAO/OIE di esperti in SPV sul “futuro” della SPV nel XXI secolo (Teramo, 1999) Nel documento finale e nei contributi di lavoro il tema del controllo delle malattie occupazionali associate al lavoro con animali viene considerato una componente emergente ed importante delle attività e competenze della SPV Reference: World Health Organisation (2002). Future trends in Veterinary public health: report of a WHO study group. Technical Report Series No. 907, WHO, Geneva, 85 pp. 9 Attività che comportano un continuo contatto con animali e/o prodotti di origine animale ALLEVAMENTO TRASFORMAZIONE LABORATORIO MACELLAZIONE Attività zootecniche e correlate con particolare riferimento a quelle esposte al Rischio biologico Presenza di animali • Allevamenti, impianti di commercio animali, fiere, mercati, esposizioni, ippodromi, cinodromi • Trasporto animali • Stazioni di monta e centri di produzione di materiale seminale • Canili, gattili, stabulari • Ambulatori e cliniche di privati e dell’ Università • Laboratori diagnostici (accettazione ed analisi di campioni biologici, organi, carcasse) Presenza di prodotti di origine animale • Macellazione (anche presenza animali) • Lavorazione carni • Raccolta e trasporto latte • Produzione formaggi , latticini e prodotti a base di uova • Raccolta, trasporto e lavorazione di carcasse, rifiuti di orig.animale, di sottoprodotti della macellazione (pelli, zoccoli, crini, piume), letame e guano • Manutenzione impianti depurazione reflui zootecnici, riciclaggio prodotti animali, scarichi macelli… • (Produzione, commercio ed utilizzazione di mangimi semplici e composti di origine animale) 11 Fattori di rischio e patologie nelle attività zootecniche e correlate - Di natura biologica • Agenti di zoonosi presenti in animali e/o loro organi o prodotti (*) • Microrganismi presenti nell’ambiente di lavoro (*) • Allergeni (miceti, acari, fibre vegetali…) • Microrganismi contenuti in prodotti biologici (vaccini) (*) talvolta ceppi antibiotico-resistenti! 12 13 - Di natura fisica e chimica • Agenti fisici (rumori, vibrazioni, umidità, escursioni termiche…) • Sostanze chimiche (disinfettanti, farmaci, fumi, gas, pesticidi…) • Allergeni (antibiotici, disinfettanti…) - Infortuni, incidenti, patologia muscoloscheletrica… - Neoplasie - Fattori psicologici e sociali 14 Legislazione italiana (principale) DLgs 626/94: Attuazione di numerose direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro (ORA ABROGATO) Ha rappresentato una vera svolta nella prevenzione del rischio biologico occupazionale, anche in campo veterinario. Gli agenti biologici, compresi molti agenti di zoonosi occupazionali, furono classificati su base eziologica ed in base al rischio di infezione, al danno potenziale e alle possibilità di prevenzione e cura. Le indicazioni del DLgs 626 vennero riprese sostanzialmente in toto nel DLgs 81/2008 modificato ed integrato dal DLgs 106/2009 “Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro“. Di particolare rilievo l’allegato XLVI che riporta la tabelle aggiornate degli agenti biologici che possono causare patologie occupazionali, tra i quali gli agenti di zoonosi. 16 AGENTE BIOLOGICO (art. 267): „ qualsiasi microrganismo, anche se geneticamente modificato, coltura cellulare o endoparassita umano che potrebbe provocare allergie, infezioni o intossicazioni“ Art. 268 : Classificazione degli agenti biologici • Gruppo 1 : agente che presenta poche probabilità di causare malattie in soggetti umani • Gruppo 2: 2 agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaghi nella comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche • Gruppo 3 : agente che può causare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori; può propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche • Gruppo 4: 4 agente che può provocare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori; può presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità; di norma non sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche 18 Allegato XLVI: Elenco degli agenti biologici classificati ESEMPI: Agenti “Brucelle” Mycobacterium bovis “Leptospire” Streptococcus suis Bacillus anthracis Virus West Nile Echinococcus spp. “Dermatofiti zoofili” Gruppo 3 3 2 2 3 3 3 2 19 DM. 27.4.2004 (GU Serie gen. N.134 – 10.6.2004) Elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia Aggiornato dal DM. 14.1.2008 – Suppl.ord. N.68 – GU N.70 del 22.3.2008 Lista I : Malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità Gruppo 3 : Malattie da agenti biologici (totale n. 39) QUASI LA META’ SONO ZOONOSI, TRA LE QUALI Tetano, Brucellosi, Tubercolosi, Streptococcosi da St. suis, Carbonchio ematico, Febbre Q, Salmonellosi, Listeriosi, Mal rosso, Psittacosi/Ornitosi, Malattia di Lyme, Leptospirosi, Tularemia, Echinococcosi cistica, Leishmaniosi, Criptococcosi, Scabbia 20 Quali zoonosi possono essere considerate “importanti” come ”possibili” infezioni occupazionali in Italia (*) ? (con riferimento alle attività di allevamento e di macellazione) • Brucellosi ovini (sopr.), bovini e bufali, e loro organi • Leptospirosi suini, e loro visceri; reflui zootecnici • Tubercolosi bovina bovini e loro organi • Dermatomicosi conigli, bovini da carne, gatti, cani • Echinococcosi cistica ambiente pastorizia • Tetano ambienti con presenza di animali • Carbonchio ematico • Mal rosso pelli e lana, carcasse carcasse di suini • Infezione da Streptococcus suis carcasse e visceri di suini (*) in alcune aree o tipologie di allevamento/industrie zootecniche 21 Occorre ricordare che RISCHIO = P x D dove P è la probabilità che un’infezione si verifichi in un determinato periodo di tempo (incidenza) [ % di soggetti che hanno contratto l’infezione ] e D è il danno associato all’infezione Se la probabilità non puo’ essere valutata, il rischio non puo’ essere determinato 22 La probabilità di contrarre l’infezione/la malattia dipende da tre condizioni primarie 1. Presenza dell’agente di zoonosi nell’animale, organo, prodotto, ambiente… (tipo di agente, virulenza, carica infettante…) 2. Esposizione efficace (dipendente da numerosi fattori, es. tipo di lavoro e di contatti, DPI, igiene ambientale…) 3. Stato di salute (stato generale di salute, immunità aspecifica, immunità specifica…) 23 ma dipende anche da: - Specie e categoria degli animali - Territorio di provenienza degli animali - Situazione epidemiologica dell'allevamento di provenienza - Stato sanitario del singolo animale 2 CONDIZIONI (1) Agente zoonosico negli animali (2) Esposizione efficace ? Zoonosi occupazionale 25 E’ POSSIBILE UN’ESPOSIZIONE EFFICACE ? Le modalità di trasmissione dipendono dall’agente biologico Fase dell’attività ANALISI ANALISI DEI DEI PROCESSI PROCESSI Manualità necessarie PRODUTTIVI PRODUTTIVI Procedure adottate (( INDIVIDUAZIONE INDIVIDUAZIONE Rispetto norme igieniche DEI DEI PUNTI PUNTI CRITICI CRITICI )) Utilizzazione Dispositivi di protezione individuale 26 Esempio: Fattori di rischio nel settore della macellazione RISCHIO DI INFORTUNI RISCHIO DI MALATTIE PROFESSIONALI: Da agenti fisici (movimenti ripetuti, carichi) Da agenti chimici (disinfettanti) Da agenti biologici (agenti di zoonosi presenti in animali e/o loro organi o prodotti, microrganismi presenti nell'ambiente, allergeni) IL C IC L O P R O D U T T IV O D E L M A C E L L O E S E Z IO N A M E N T O D E I S U IN I R ic e v im e n t o d e i s u in i S c a r ic o S o s t a e d o c c ia t u r a V is it a a n t e -m o r t e m S t o r d im e n t o J u g u la z io n e D is s a n g u a m e n t o D o c c ia t u r a S c o tta tu ra D e p ila z io n e A s p o r t a z io n e u n g h ie lli F la m b a t u r a T o e le t t a t u r a E v is c e r a z io n e L a v o r a z io n e v is c e r i t o r a c ic i L a v o r a z io n e v is c e r i a d d o m in a li D iv is io n e in m e z z e n e A s p o r t a z io n e t e s t e V is it a p o s t m o r t e m T o e le t t a t u r a B o lla t u r a s a n it a r ia S e z io n a m e n t o a c a ld o S t o c c a g g io in c e lle C o n fe z io n a m e n t o S p e d iz io n e c a r n i S e z io n a m e n t o a f r e d d o 35 36 38 Zoonosi endemiche (“zoonosi neglette”, “zoonosi dei poveri”) : > 95% dei casi di zoonosi nell’uomo nel mondo es. zoonosi gastro-intestinali, brucellosi, echinococcosi, leptospirosi, rabbia, cisticercosi… 39 Fonte: Grace et al., Mapping of poverty and likely zoonoses hotspots, ILRI, 2012 http://mahider.ilri.org/handle/10568/21161 40 13 Diseases: Gastro-intestinal zoonotic infections, Leptospirosis, Cysticercosis, Zoonotic TBC, Rabies, Leishmaniosis, Brucellosis, Echinococcosis, Toxoplasmosis, Q Fever, Zoonotic trypanosomosis, Anthrax, Hepatitis E 41 Situazioni di emergenza che comportano un maggior rischio di zoonosi occupazionali Esempi: • Focolai epidemici negli animali causate da agenti di zoonosi, presenti nel territorio o esotiche • Interventi sanitari obbligatori e/o urgenti per eliminare focolai di malattie animali (es. stamping-out, disinfezioni) • Raccolta, trasporto, distruzione carcasse di animali o contatto con animali vivi in occasione di disastri naturali (alluvioni, terremoti…) o causati dall’uomo • Situazioni di emergenza (anche di lunga durata) causate da eventi bellici, rivolgimenti politici, carestie, spostamento di popolazioni, costituzione di campi profughi… 42 43 44 45 Alcune considerazioni NELLE ATTIVITA’ ZOOTECNICHE E CORRELATE DI TIPO INDUSTRIALE (a) Diminuzione dell’incidenza di molte zoonosi “classiche” - applicazione degli strumenti della medicina veterinaria preventiva (igiene, piani di controllo, vaccini…) - nuove tecnologie di allevamento e di produzione e trasformazione dei prodotti di o.a. - cambiamenti nei contatti con animali - introduzione delle pratiche di benessere animale - migliore controllo sanitario degli addetti 46 NELLE ATTIVITA’ ZOOTECNICHE E CORRELATE DI TIPO INDUSTRIALE (b) Aumento di alcune zoonosi (concetto allargato) e nuovi rischi occupazionali: - nuove tecnologie di allevamento e di produzione e trasformazione dei prodotti di o.a. - Esempi: . sensibilizzazione a farmaci utilizzati in zootecnia . alveoliti allergiche dovute a polveri organiche . dermatomicosi negli allevamenti intensivi 47 NELLE ATTIVITA’ ZOOTECNICHE E CORRELATE DI TIPO TRADIZIONALE - permangono, in molte aree del mondo (anche in Italia), fattori di rischio (es. vita e lavoro a contatto stretto con animali) e zoonosi “classiche” - zoonosi endemiche, spesso scarsamente considerate (interessano poco mass-media e politici) Es. : brucellosi , echinococcosi cistica, tubercolosi bovina, carbonchio ematico… 48 ZOONOSI EMERGENTI E RIEMERGENTI - Devono ancora essere definiti la loro importanza per la salute dei lavoratori ed i rischi di infezione Es. coli verocitotossici, encefalopatie trasmissibili, influenza aviare 49 PREVENZIONE DI BASE delle ZOONOSI OCCUPAZIONALI : NECESSITA’ DI COLLABORAZIONE TRA MEDICI, VETERINARI E ALTRE FIGURE PROFESSIONALI Identificazione dei pericoli di natura biologica Sorveglianza, diagnosi e controllo Verifica delle misure di prevenzione e di igiene nell’intera filiera produttiva Notifica delle malattie Educazione sanitaria e informazione Prevenzione dei rischi biologici nei luoghi di lavoro Sorveglianza e vaccinazioni Verifica delle misure di prevenzione ed igiene individuali e collettive Diagnosi e terapia Notifica delle malattie 50 Educazione sanitaria e informazione Le sfide attuali sono quelle di : - salvaguardare e migliorare i servizi a tutela del lavoro - estenderli alle zone e alle persone che non ne dispongono - istruire adeguatamente coloro che si dedicano ad attività zootecniche e correlate - monitorare tali attività in modo da identificare tutte le malattie, presenti o emergenti, che esse comportano. La legislazione del lavoro e quella sanitaria dovranno seguire questo processo ed adeguarsi, nei modi e nei tempi, alle necessità. 51
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