Attualità Topical subjects Interlift 2013: impressioni e riflessioni Interlift 2013: impressions and considerations Bruno Ciborra I I nterlift 2013 si è confermata la più grande fiera ascensoristica europea e una tra le più, se non la più, rilevante nel mondo. Più che alle statistiche e ai numeri (di cui vi abbiamo riferito sul numero scorso “Magnifica Italia, Italia Magnifica”, F.Liberali, pag. 18), vorrei condividere qui le prime impressioni e le conseguenti considerazioni. Le ho ricavate nel corso della mia visita a numerosi stand, ma soprattutto da colloqui informali e formali con espositori e addetti ai lavori in generale. Ho anche incontrato ex colleghi e amici con i quali ho potuto condividere idee e riflessioni meno “paludate”. Poi ho letto interessanti documenti tedeschi, resi pubblici. Non ultimo ho guardato anche piccoli ma significativi dettagli sia della fiera che della stessa Augsburg. Per facilità di lettura ho sintetizzato e catalogato le singole tematiche. Di seguito, quindi, il lettore troverà quello che sono riuscito a carpire dietro le quinte, piuttosto che un’analisi dei prodotti esposti. nterlift 2013 confirmed itself as the European lift industry’s largest trade fair and one of, if not the most, significant in the world. More than statistics and numbers (which we reported in the last issue “Magnificent Interlift, Italia Magnifica”, F. Liberali, page 18), I would like to share here the first impressions and relevant considerations. I obtained them during my visit to various stands, but mostly from formal and informal discussions with exhibitors and professionals. I also met former colleagues and friends with whom I could share ideas and reflections less “stagnant”. Then I read interesting German documents, which were made public. Last but not least I also looked at small but important details on the event and on Augsburg. For an easy reading, I have summarized and catalogued the individual topics. So below the readers will find more of what was displayed, what I managed to steal behind the scenes. 1. CINA L’economia cinese influenza i paesi europei sia dal punto di vista dell’importazione che dell’esportazione di prodotti per il trasporto verticale (per esempio, nel caso dell’Italia, nel 2012, la Cina è stato il terzo paese fornitore con circa l’11,5% delle quote totali, seppure in calo costante rispetto ai due anni precedenti: 12,5% e 12,7%). A causa della crisi è prevista una riduzione pesante della produzione di acciaio. Da ciò si evince che è possibile un rallentamento dell’espansione economica che si rifletterà sulle importazioni dall’Europa e soprattutto in un impegno maggiore per le esportazioni. Per quanto concerne il mercato ascensoristico cinese e la relativa 1.CHINA The Chinese economy affects the European countries both for imports and exports of products for the vertical transportation sector (for example, in the case of Italy, in 2012, China was the third largest supplier with some 11.5% of the total shares, albeit in steady decrease against the two previous years: 12.5% and 12.7%). Because of the crisis there is a heavy reduction in the production of steel. This suggests that there may be a slowdown in economic expansion that will affect imports from Europe and will especially lead to a greater effort for exports. 8 elevatori 2014 - gennaio / febbraio • january / february Attualità Topical subjects richiesta di impianti, esso supera per esempio quello dell’Italia, con fattore 1 a 100. Da una presentazione fatta all’Interlift Forum (Alex Cheung, Sicher Elevator Co. Ltd., Cina), abbiamo appreso che nel 2012 nel Paese sono stati prodotti circa 529.000 impianti, tra ascensori e scale mobili, mentre nel 2013 le stime dicono che saliranno a oltre 579.000 (con un incremento di circa +9,6%). Nel 2013, l’export, secondo la China Elevator Association, crescerà del 10% passando da 53.000 (2012) a oltre 58.000 unità. Ciò ha permesso l’insorgere di una nuova tendenza. Quella di aziende multinazionali, soprattutto giapponesi, che costruiscono vere e proprie maxi fabbriche, con linee di montaggio capaci di fornire un numero di nuovi impianti impensabile in qualsiasi stabilimento europeo. Ovviamente il costo specifico di ciascun impianto – e, si noti, con una buona qualità media - è in grado di schiacciare qualunque concorrenza sul prezzo di vendita. As regards the Chinese lift market and the relevant request of installations, it exceeds the Italian one, with a rate 1 to 100. From a report given at the Interlift Forum (Alex Cheung, Sicher Elevator Co. Ltd., China), we learned that in 2012 the country manufactured about 529,000 systems, lifts and escalators, while in 2013 estimates suggest they will rise to over 579,000 (an increase of about +9.6%). In 2013, exports, according to the China Elevator Association, will grow by 10%, from 53,000 (2012) to more than 58,000 units. This caused the arising of a new trend. The trend of multinational companies, especially Japanese, building huge factories, with assembly lines able to provide a number of new installations which would be unthinkable for any European plant. Obviously, the cost of each installation, with a good average quality, is able to crush any competition as regards the selling price. 2. SITUAZIONE FINANZIARIA, IN EUROPA E NEL MONDO Mi riferisco qui alla generale situazione finanziaria (pagamenti, crediti, solvibilità clienti, ecc.) dell’industria ascensoristica internazionale, in Europa e nel mondo. Le sofferenze dovute a scarsa liquidità ormai albergano non solo nell’area del Mediterraneo, ma anche in altri paesi considerati immuni (es. Sudest asiatico: India, Singapore e altri). Il cliente tipo, pur abitando in una lussuosa villa, tergiversa spesso con scuse risibili (es. fattura non ricevuta), anche per pagamenti nell’ordine di qualche migliaio di euro. A ciò si aggiunga un rallentamento generale dell’attività edilizia abitativa che ha colpito un po’ ovunque (paesi del Nord Europa inclusi). 2. FINANCIAL SITUATIONS IN EUROPE AND IN THE WORLD I am referring to the general financial situation (payments, receivables, customer solvency, etc.) in the international lift sector, in Europe and in the world. The suffering due to cash ratio now dwell not only in the Mediterranean area, but also in other countries considered as immune (i.e. Southeast Asia, India, Singapore and others). Customers, despite they live in luxurious villas, often shillyshally with laughable excuses (i.e. invoice not received), even for small payments of a few thousand euros. Then add a general slowdown of the housing construction industry even in the countries of northern Europe. 3. PROSPETTIVE PER L’INDUSTRIA ASCENSORISTICA ITALIANA ED EUROPEA Per controbilanciare le spiacevoli annotazioni del precedente paragrafo, vorrei sottolineare le opportunità da cogliere proprio da una analisi su quanto visto a Interlift 2013. In Germania, sta per entrare in vigore una legislazione fiscale meno pesante, nei confronti di grandi gruppi immobiliari che decidono investimenti. Nelle municipalità tedesche, sia pure in quelle più ricche, si registrano investimenti in infrastrutture che sono portati avanti coraggiosamente, nonostante difficoltà di bilancio. Tutto ciò sarà terreno fertile per la ripresa. Inoltre, l’edilizia commerciale in alcuni paesi si è rimessa in movimento. Secondo i dati recentemente pubblicati da CBRE (una grande società di consulenza immobiliare), nel terzo trimestre 2013, rispetto al precedente periodo del 2012, si è registrata una crescita del 30% degli investimenti in immobili commerciali. Regno Unito, Francia e Germania guidano questa ripresa ma anche i grandi malati quali Spagna, Portogallo, Irlanda e Italia hanno dato qualche leggero segno di ripresa (sia pure limitatamente a questo settore). Infine riguardo al futuro per le imprese italiane, valga qui ricordare quanto riportato da Elevatori (n.5/2013, “ANIE: formazione, innovazione & export”, F. Liberali, pag. 26). L’export nazionale, in generale, è l’unico dato in controtendenza per l’industria ascensoristica tricolore: “una tendenza positiva: €821 mio. nel 2009, €843 mio. nel 2010, €901 mio. nel 2011 e €945 mio. nel 2012. Dunque un risultato di prestigio +4,9% seppure inferiore alla crescita anno su anno del dato precedente +6,8% (...) Nell’ultimo triennio l’industria italiana degli ascensori e scale mobili ha 3. PERSPECTIVES FOR THE ITALIAN AND EUROPEAN LIFT SECTOR After the grim news of the previous paragraph, I would like to emphasize the opportunities offered by an analysis of what I saw at Interlift 2013. In Germany a less heavy fiscal law is about to be enforced for large real estate groups operating on investment. In German cities, in the more affluent ones , there are infrastructure investments, brought forward bravely, despite the budget difficulties. This will offer a fertile ground for recovery. In addition, commercial constructions in some countries are back on track. According to data recently published by CBRE (a big consultancy firm), in the third quarter 2013, compared against the previous period in 2012, there has been a 30% increase in investments in commercial real estate. UK, France and Germany lead this recovery, but also important suffering countries like Spain, Portugal, Ireland and Italy - even if this is limited to this sector - gave some slight signs of recovery. Finally, as regards the future of Italian companies, it is worth to mention what stated in Elevatori (5/2013, “ANIE: education, innovation & export”, F. Liberali, page 26). The Italian export, in general, is the only data in countertendency for the Italian lift industry “a positive trend: € 821 million in 2009, € 843 million in 2010, € 901 million in 2011 and € 945 million in 2012. Then a prestigious result of +4.9% despite less than the growth year after year of the previous data +6.8% (...) In the last three years, the Italian industry of elevators and escalagennaio / febbraio • january / february - elevatori 2014 9 Attualità Topical subjects visto crescere in misura significativa l’incidenza dell’export sul fatturato totale, che ha sfiorato nel 2012 quota 40%. Il sostegno alla crescita delle esportazioni di comparto è originato soprattutto dalle aree al di fuori dei confini UE, in particolare Medio Oriente ed Europa orientale”. Ma l’export italiano, sia di impianti che di componenti, vuol dire soprattutto Germania, che da anni guida la classifica dei paesi di destinazione della nostra produzione, assorbendone il 12,4% (2012) del totale: quota in crescita rispetto ai dati precedenti: 11,6% nel 2011 (13,1% nel 2010). Forse il successo di Italia Magnifica, a Interlift 2013, sta anche in questi numeri. tors has significantly increased the exports on the total turnover, reaching almost a 40% share in 2012. The support to the growth of the lift sector exports originates mainly from areas outside the EU, especially Middle East and Eastern Europe.” But the Italian exports , both of components and systems, is especially to Germany, who has been leading the ranking of the countries where Italian products are exported for years, absorbing 12.4% (2012) of the total, an increased share compared to previous date: 11.6% in 2011 and 13.1% in 2010. Maybe the success of Italia Magnifica, at the Interlift 2013, can be explained with the above numbers. 4. IL MERCATO ITALIANO DI PRODOTTI E SERVIZI Parlando con aziende e operatori presenti ad Augsburg sono emerse due tendenze. La prima riguarda la figura del tecnico o del supervisore, che un tempo lasciava la multinazionale per avviare una propria piccola impresa. Parliamo di quella “gemmazione” tipica del tessuto dell’industria ascensoristica italiana che ha avuto una ricaduta benefica e positiva su tutto il mercato. Possiamo dire, senza tema di smentita, che questo è un fenomeno del passato, oggi sempre più raro. La seconda invece ha a che fare con la formazione. La crisi ha spinto molte aziende, di grandi e piccole dimensioni, a ridurre gli investimenti sulla formazione, intesa come esperienza (anche lunga) sul campo e mettendo le mani sugli impianti. A peggiorare il tutto, seppur con lodevoli eccezioni, va segnalata la carenza di formazione scolastica finalizzata al tirocinio nell’industria. Se paragoniamo la nostra situazione con quella tedesca, il dato emerge più chiaro e a dir poco scoraggiante. Basta andare a confrontarsi con l’efficiente sistema scolastico tedesco. Qui, a ogni livello, fino al più alto (es. laurea), il tirocinio nel mondo del lavoro fa parte integrante della carriera formativa dei giovani. 4.THE ITALIAN MARKET OF PRODUCTS AND SERVICES Discussing with companies and operators in Augsburg, two trends have emerged. The first trend relates to the role of the technician or supervisor, who in the past used to leave the multinational company to start their own small business (the typical “budding” of the Italian lift industry which was beneficial and positive for the whole market). This is now a thing of the past, today is more and more rare. The second trend relates to the training. The crisis has prompted many large and small companies to reduce investments on education, meant as onsite experience (even long) working on systems. To make things worse, albeit with notable exceptions, we have to report the lack of school education aimed at training in the industry. If we compare our situation with the German one, the situation stands out clearer and daunting. Suffice it to compare Italian and German school system. In Germany, at any level up to the highest (i.e. degree), the training at work is an integral part of the educational path for young students. 5. LE NORME In una occasione importante come Interlift, l’attenzione alle norme che regolano il settore è quasi d’obbligo. In particolare, ne sottolineerei due: le EN 81-41 e EN 81-42 sulle piattaforme elevatrici e la EN 81-77 sugli ascensori in aree sismiche. 5.THE STANDARDS On such an occasion like Interlift, the careful examination of rules governing the lift industry is a must. Especially two: EN 81-41 and EN 81-42 on lifting platforms and EN 81-77 on lifts in seismic areas. 5.1 EN 81-41 ed EN 81-42 La tormentata entrata in vigore della EN 81-41 (Piattaforme elevatrici verticali per persone con mobilità ridotta) e la sua immediata messa in revisione (vd Elevatori 4/2013 “EN 81-41: piattaforme elevatrici”, pag. 60, Elevatori 5/2013, “Piattaforme elevatrici: utenti, diritti & accessibilità”, pag. 6 & Elevatori 5/2013 “Ascensori residenziali accessibili: un must”, pag. 12) ha suscitato forti perplessità tra i produttori di piattaforme elevatrici, anche se in realtà il mercato europeo è sembrato piuttosto indifferente al tema. Al contrario, invece, in altri mercati (es. Russia e Singapore) si registra una domanda di impianti conformi alla EN 81-41. In particolare, in Russia, per le piattaforme a uso pubblico, vengono richieste caratteristiche aggiuntive ricavate anche dalle norme sugli ascensori EN 81-1 ed EN 81-2. Le perplessità sono poi accresciute dall’avvio di un nuovo gruppo di lavoro del CEN, per l’elaborazione delle nuova EN 81-42 che dovrebbe riguardare le piattaforme con porte di cabina e di piano, simili a un primo sguardo agli ascensori. Queste macchine (perché di macchine si tratta) sono state definite un po’ impropriamente “ascensori lenti”. Tra gli stand di Interlift - che per la cronaca 5.1 EN 81-41 and EN 81-42 The troubled enforcement of the EN 81-41 (Vertical lifting platforms intended for use by persons with impaired mobility) and its immediate revision start (see Elevatori 4/2013 “EN 81-41: lifting platforms”, page 60, Elevatori 5/2013, “Lifting platforms: users, rights & accessibility”, page 6 & Elevatori 5/2013 “Affordable residential lifts: a must”, page 12) caused strong concerns among lifting platform manufacturers, even if actually the European market seemed rather indifferent to this issue. Adversely, in other markets (i.e. Russia and Singapore) there is a demand for installations complying with EN 81-41. In particular, in Russia, for the lifting platforms aimed at public use, additional features are required obtained from the lift standards rules EN 81-1 and EN 81-2. The concerns were then increased by the foundation of a new CEN working group for the development of the new EN 81-42, which should cover the lifting platforms with car and landing doors, similar, at a first sight, to lifts. These machines (as these are machines) were inappropriately defined as “slow lifts”. 10 elevatori 2014 - gennaio / febbraio • january / february Attualità Topical subjects presentavano una grande varietà di piattaforme elevatrici - ho chiaramente percepito il sentimento dei costruttori, italiani e non. L’operazione è vista come un rischio, poiché si ritiene che se non verrà dedicata grande attenzione - a ciascuna specifica fase dei lavori di normazione - ne potrebbero derivare seri problemi di mercato per chi realizza tali prodotti. Among the stands at Interlift, displaying a wide variety of lifting platforms, I clearly got the manufacturer feeling, Italians or not. The operation is considered as risky because it is believed that if great attention is not focused on each specific phase of the standardization works, serious market problems could arise for the manufacturers of these products. 5.2 EN 81-77 L’altra norma di cui ho spesso sentito parlare durante la fiera è stata la EN 81-77, destinata agli ascensori installati in aree soggette a rischio sismico. Come è noto, l’Italia e l’UNI sono parte molto attiva dell’apposito gruppo di lavoro: il coordinatore è infatti Paolo Tattoli, che insieme a numerosi colleghi italiani, tra cui il sottoscritto, ha lavorato all’elaborazione della norma. Nella sostanza, mi ha fatto piacere constatare che una grande azienda come Wittur Group, abbia dedicato e messo in bella evidenza prodotti, dispositivi e soluzioni per adempiere a quanto richiesto dalla EN 81-77. 5.2 EN 81-77 Another standard which was often discussed during the fair was the EN 81-77, aimed at lifts installed in areas subject to seismic risk. As you well know, Italy and UNI are an active part of the special working group: the coordinator is Paolo Tattoli, who together with various Italian colleagues, including myself, worked at the development of the standard. Essentially, I was pleased to see that a big company like Wittur Group, dedicated and proudly displayed products, devices and solutions to comply with the requirements of EN 81-77. 6. INTERLIFT FORUM Mi preme poi segnalare la ricca messe di seminari e conferenze del “Forum”, organizzato da VFA-Interlfit (vedi a pagina 14, il reportage completo “Grande successo per il Forum VFA a Interlift”, W. Boehm). Una tradizione che è anche legata alla vocazione educativa e formativa che l’associazione tedesca svolge normalmente sul territorio. L’offerta, come è ormai d’uso, è stata ricca e variegata e per questa edizione si articolava su cinque differenti temi: nuovi prodotti e servizi; norme e leggi; mercati internazionali; design e progettazione; impianti a uso privato e domestico. Tra le tante conferenze, vorrei qui citarne un paio molto interessanti. La prima era dedicata a un tema del tutto particolare: gli ascensori negli impianti eolici (“Ascensori di servizio nelle turbine eoliche”, C. van den Einden). Il relatore ha presentato i primi approcci tecnici e di certificazione degli ascensori destinati a queste specifiche applicazioni. La seconda presentazione riguardava invece il tema del rumore negli ascensori, secondo l’applicazione delle linee guida VDI2566 (Progettazione acustica degli ascensori). In estrema sintesi, il massimo livello ammesso per gli impianti con locale macchina è di 65dB, mentre per gli MRL, la soglia è a 75dB. Chiudo il tema ricordando che tutte le presentazioni del Forum 2013 sono disponibili su www.vfa-interlift.de. 6. VFA FORUM INTERLIFT I would then point out the rich series of seminars and conferences of the “Forum”, organized by VFA- Interlift (see at page 14 the full report “Successful VFA Forum Interlift”, W. Boehm). A tradition tied to the vocational education and training the German association usually carries out in the country. The offer was rich and varied and for this edition was divided into five different topics: new products and services, laws and regulations, international markets, design and conception, private and public installations. Among the many conferences, I would like to mention here some very interesting ones. The first was focused on a very special topic: lifts in wind turbine systems (“Service lifts in wind turbines”, C. van den Einden). The speaker presented the first technical and certification approaches of lifts intended for these specific applications. The second presentation focused on the issue of noise in lifts, according to the application of VDI2566 (Acoustical design for lifts) guidelines. In a nutshell, the maximum acceptable level for systems with machine room is 65dB, while for MRLs the threshold is 75dB. Finally I would like to recall that all Forum 2013 papers are available at www.vfa-interlift.de. 7. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Infine, mi sia permessa una riflessione conclusiva, che parte dalla storia industriale di Augsburg, dei primi del ‘900. Proprio in questa città, Rudolf Diesel geniale inventore e tecnologo (e forse meno bravo in campo finanziario) svolse la sua prima attività industriale nel campo dei motori. Abitava a Monaco ma ogni giorno andava presso la sua fabbrica di Augsburg in treno (caso singolare di pendolare, ma abbastanza comune nel 1900 e che a noi italiani ricorda Franco Tosi che, anche lui in treno, da Milano andava alla sua grande fabbrica di motori a vapore a Legnano). Rudolf Diesel 7. FINAL CONSIDERATIONS Finally a consideration starting from the industrial history of Augsburg, back to early 1900s. In this town, Rudolf Diesel, a brilliant inventor and technologist (maybe not so good in the financial sector) held its first activity in the field of industrial engines. He lived in Monaco but every day he went to his factory in Augsburg by train (a special case of commuting, but quite common in the 1900s, pretty similar to Franco Tosi who used to go from Milan to his big steam engine factory by train, in Legnano). gennaio / febbraio • january / february - elevatori 2014 11 Attualità Topical subjects Quale è il legame che vedo tra questo e l’attuale situazione industriale? Il legame sta proprio in una frase di Rudolf Diesel: “Quando in base alle proprie certezze ed assiomi si è preparato un esperimento, una ricerca, ma i risultati finali sono stati completamente negativi ovvero non in linea con quanto previsto... fermi con lo scoramento! perché dallo studio delle cause dell’insuccesso, emergeranno le informazioni più preziose e il maggiore valore aggiunto!”. Tornando all’industria in generale e a quella ascensoristica in particolare, le aziende sono in presenza di una serie di elementi “destabilizzanti”: mercato globalizzato fluttuante; perdita di clienti tradizionali (che si ritenevano acquisiti); nascita di nuove esigenze e di nuove domande di mercato, superamento di convinzioni consolidate (che il tempo ha dimostrato vane). Ecco, nel momento stesso in cui si decide di reagire alla crisi, si cerca di capire come e perché le nostre previsioni e convinzioni siano fallite, si decidono nuove soluzioni e prodotti ed emergerà allora il valore aggiunto e la soluzione più proficua. In questa ottica, faccio mio un suggerimento preso da un’analisi della crisi dell’industria automobilistica europea, che presenta qualche analogia con l’industria ascensoristica. Le chiavi per uscire dalla crisi sono tre. Il prodotto deve: • avere una sovrastruttura intelligente, cioè una progettazione razionalmente ottimale; • avere un prezzo competitivo; • sapere emozionare. What’s the connection between this and the current industrial situation? The connection lies in a sentence by Rudolf Diesel: “When based on personal axioms and certainties, an experiment, or a research, has been prepared, but the end results are completely negative, that is not in line with what expected... hold on, do not despair! Because when studying the causes of the failure, the most valuable information and the greater added value will emerge!” Back to the industry in general and the lift industry in particular, the companies are facing a number “destabilizing” elements: a fluctuating global market, loss of customers, arising of new needs and new market demands and overcoming of reinforced certainties, which the time has proven futile. In the moment you decide to act against the crisis, you try to figure out how and why your assumptions and beliefs failed, new products and solutions are decided and the added value and a profitable solution will emerge. With this in mind, let’s refer to a tip taken from an analysis of the crisis in the European automotive industry, having some analogy with the lift industry. The keys for a way out of this crisis are three. The product must: • have a smart superstructure, that is an optimal and rational design; • have a competitive price; • “move”. Mi sento di poter estendere queste caratteristiche al settore ascensoristico italiano, soffermandomi in particolare sull’ultima: l’emozione. Nel nostro mondo, si vendono sì delle macchine, ma queste sono sempre più usate, percepite e giudicate da persone diverse, provenienti da contesti sociali e culturali variegati, e dove, con la manutenzione, viene dato un servizio “alla persona”. Dunque ritengo che il verbo “emozionare” vada ben meditato e compreso. I think these features can be applied to the Italian lift market, especially the last one: the emotion. In our sector we sell machines, but these are more and more used, perceived and judged by different people of the most diverse social and cultural backgrounds, and where, with the maintenance, a service is provided “to a person”. So I think that the verb “to move” should be well thought and understood. Non a caso a Interlift, per la prima volta, ho visto attenzione al “bello” inteso come sintesi di progettazione razionale e design visivo. Numerosi componenti destinati a essere “relegati” in un locale macchina avevano forme e colori in grado di ben apparire in un salotto. Questo, da un altro punto di vista, ha forse rimediato alla mancanza di grandi e innovativi progetti o prodotti. Per tornare all’emozione: non era forse emozionante “Italia Magnifica”? Il meglio del meglio della produzione industriale, tecnologica, artistica e gastronomica italiana, in un unico stand! n Not surprisingly, at Interlift, for the first time I’ve seen attention for the “beautiful”, considered as a synthesis of rational design and visual design. Various components intended for the machine room featured shapes and colours to make them look well in a living room. And this, from another point of view, probably made up for the lack of big and innovative projects or products. Back to emotion. A thrilling “Italia Magnifica” the best of the Italian industrial, technological, artistic and food production in just one place! n Translated by Paola Grassi 12 elevatori 2014 - gennaio / febbraio • january / february
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