Interlift 2013: impressions and considerations Interlift

Attualità
Topical subjects
Interlift 2013:
impressioni
e riflessioni
Interlift 2013:
impressions
and considerations
Bruno Ciborra
I
I
nterlift 2013 si è confermata la più grande fiera ascensoristica europea e una tra le più, se non la più, rilevante
nel mondo. Più che alle statistiche e ai numeri (di cui
vi abbiamo riferito sul numero scorso “Magnifica Italia,
Italia Magnifica”, F.Liberali, pag. 18), vorrei condividere qui le prime impressioni e le conseguenti considerazioni.
Le ho ricavate nel corso della mia visita a numerosi stand, ma
soprattutto da colloqui informali e formali con espositori e
addetti ai lavori in generale. Ho anche incontrato ex colleghi e
amici con i quali ho potuto condividere idee e riflessioni meno
“paludate”. Poi ho letto interessanti documenti tedeschi, resi
pubblici. Non ultimo ho guardato anche piccoli ma significativi
dettagli sia della fiera che della stessa Augsburg.
Per facilità di lettura ho sintetizzato e catalogato le singole
tematiche. Di seguito, quindi, il lettore troverà quello che sono
riuscito a carpire dietro le quinte, piuttosto che un’analisi dei
prodotti esposti.
nterlift 2013 confirmed itself as the European lift industry’s largest trade fair and one of, if not the most,
significant in the world.
More than statistics and numbers (which we reported in the last issue “Magnificent Interlift, Italia
Magnifica”, F. Liberali, page 18), I would like to share here
the first impressions and relevant considerations. I obtained
them during my visit to various stands, but mostly from formal
and informal discussions with exhibitors and professionals.
I also met former colleagues and friends with whom I could
share ideas and reflections less “stagnant”.
Then I read interesting German documents, which were made
public. Last but not least I also looked at small but important
details on the event and on Augsburg.
For an easy reading, I have summarized and catalogued the
individual topics. So below the readers will find more of what
was displayed, what I managed to steal behind the scenes.
1. CINA
L’economia cinese influenza i paesi europei sia dal punto di vista
dell’importazione che dell’esportazione di prodotti per il trasporto
verticale (per esempio, nel caso dell’Italia, nel 2012, la Cina è stato
il terzo paese fornitore con circa l’11,5% delle quote totali, seppure
in calo costante rispetto ai due anni precedenti: 12,5% e 12,7%).
A causa della crisi è prevista una riduzione pesante della produzione di acciaio. Da ciò si evince che è possibile un rallentamento
dell’espansione economica che si rifletterà sulle importazioni
dall’Europa e soprattutto in un impegno maggiore per le esportazioni.
Per quanto concerne il mercato ascensoristico cinese e la relativa
1.CHINA
The Chinese economy affects the European countries both for
imports and exports of products for the vertical transportation
sector (for example, in the case of Italy, in 2012, China was
the third largest supplier with some 11.5% of the total shares,
albeit in steady decrease against the two previous years: 12.5%
and 12.7%).
Because of the crisis there is a heavy reduction in the production of steel. This suggests that there may be a slowdown in
economic expansion that will affect imports from Europe and
will especially lead to a greater effort for exports.
8 elevatori 2014 - gennaio / febbraio • january / february
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richiesta di impianti, esso supera per esempio quello dell’Italia,
con fattore 1 a 100. Da una presentazione fatta all’Interlift Forum
(Alex Cheung, Sicher Elevator Co. Ltd., Cina), abbiamo appreso
che nel 2012 nel Paese sono stati prodotti circa 529.000 impianti,
tra ascensori e scale mobili, mentre nel 2013 le stime dicono che
saliranno a oltre 579.000 (con un incremento di circa +9,6%).
Nel 2013, l’export, secondo la China Elevator Association, crescerà del 10% passando da 53.000 (2012) a oltre 58.000 unità.
Ciò ha permesso l’insorgere di una nuova tendenza. Quella di
aziende multinazionali, soprattutto giapponesi, che costruiscono
vere e proprie maxi fabbriche, con linee di montaggio capaci
di fornire un numero di nuovi impianti impensabile in qualsiasi
stabilimento europeo. Ovviamente il costo specifico di ciascun
impianto – e, si noti, con una buona qualità media - è in grado
di schiacciare qualunque concorrenza sul prezzo di vendita.
As regards the Chinese lift market and the relevant request of
installations, it exceeds the Italian one, with a rate 1 to 100.
From a report given at the Interlift Forum (Alex Cheung, Sicher
Elevator Co. Ltd., China), we learned that in 2012 the country
manufactured about 529,000 systems, lifts and escalators,
while in 2013 estimates suggest they will rise to over 579,000
(an increase of about +9.6%). In 2013, exports, according to
the China Elevator Association, will grow by 10%, from 53,000
(2012) to more than 58,000 units.
This caused the arising of a new trend. The trend of multinational
companies, especially Japanese, building huge factories, with
assembly lines able to provide a number of new installations
which would be unthinkable for any European plant. Obviously,
the cost of each installation, with a good average quality, is able
to crush any competition as regards the selling price.
2. SITUAZIONE FINANZIARIA,
IN EUROPA E NEL MONDO
Mi riferisco qui alla generale situazione finanziaria (pagamenti,
crediti, solvibilità clienti, ecc.) dell’industria ascensoristica
internazionale, in Europa e nel mondo.
Le sofferenze dovute a scarsa liquidità ormai albergano non solo
nell’area del Mediterraneo, ma anche in altri paesi considerati
immuni (es. Sudest asiatico: India, Singapore e altri). Il cliente
tipo, pur abitando in una lussuosa villa, tergiversa spesso con
scuse risibili (es. fattura non ricevuta), anche per pagamenti
nell’ordine di qualche migliaio di euro. A ciò si aggiunga un
rallentamento generale dell’attività edilizia abitativa che ha
colpito un po’ ovunque (paesi del Nord Europa inclusi).
2. FINANCIAL SITUATIONS
IN EUROPE AND IN THE WORLD
I am referring to the general financial situation (payments,
receivables, customer solvency, etc.) in the international lift
sector, in Europe and in the world.
The suffering due to cash ratio now dwell not only in the Mediterranean area, but also in other countries considered as immune
(i.e. Southeast Asia, India, Singapore and others).
Customers, despite they live in luxurious villas, often shillyshally
with laughable excuses (i.e. invoice not received), even for small
payments of a few thousand euros.
Then add a general slowdown of the housing construction industry even in the countries of northern Europe.
3. PROSPETTIVE PER L’INDUSTRIA
ASCENSORISTICA ITALIANA ED EUROPEA
Per controbilanciare le spiacevoli annotazioni del precedente
paragrafo, vorrei sottolineare le opportunità da cogliere proprio
da una analisi su quanto visto a Interlift 2013.
In Germania, sta per entrare in vigore una legislazione fiscale
meno pesante, nei confronti di grandi gruppi immobiliari che
decidono investimenti. Nelle municipalità tedesche, sia pure
in quelle più ricche, si registrano investimenti in infrastrutture
che sono portati avanti coraggiosamente, nonostante difficoltà
di bilancio. Tutto ciò sarà terreno fertile per la ripresa.
Inoltre, l’edilizia commerciale in alcuni paesi si è rimessa in movimento. Secondo i dati recentemente pubblicati da CBRE (una
grande società di consulenza immobiliare), nel terzo trimestre 2013,
rispetto al precedente periodo del 2012, si è registrata una crescita
del 30% degli investimenti in immobili commerciali. Regno Unito,
Francia e Germania guidano questa ripresa ma anche i grandi malati quali Spagna, Portogallo, Irlanda e Italia hanno dato qualche
leggero segno di ripresa (sia pure limitatamente a questo settore).
Infine riguardo al futuro per le imprese italiane, valga qui ricordare quanto riportato da Elevatori (n.5/2013, “ANIE: formazione,
innovazione & export”, F. Liberali, pag. 26). L’export nazionale,
in generale, è l’unico dato in controtendenza per l’industria ascensoristica tricolore: “una tendenza positiva: €821 mio. nel 2009,
€843 mio. nel 2010, €901 mio. nel 2011 e €945 mio. nel 2012.
Dunque un risultato di prestigio +4,9% seppure inferiore alla
crescita anno su anno del dato precedente +6,8% (...) Nell’ultimo triennio l’industria italiana degli ascensori e scale mobili ha
3. PERSPECTIVES FOR THE ITALIAN
AND EUROPEAN LIFT SECTOR
After the grim news of the previous paragraph, I would like to
emphasize the opportunities offered by an analysis of what I
saw at Interlift 2013.
In Germany a less heavy fiscal law is about to be enforced for
large real estate groups operating on investment.
In German cities, in the more affluent ones , there are infrastructure investments, brought forward bravely, despite the budget
difficulties. This will offer a fertile ground for recovery.
In addition, commercial constructions in some countries are back
on track. According to data recently published by CBRE (a big
consultancy firm), in the third quarter 2013, compared against
the previous period in 2012, there has been a 30% increase in
investments in commercial real estate.
UK, France and Germany lead this recovery, but also important suffering countries like Spain, Portugal, Ireland and
Italy - even if this is limited to this sector - gave some slight
signs of recovery.
Finally, as regards the future of Italian companies, it is worth
to mention what stated in Elevatori (5/2013, “ANIE: education,
innovation & export”, F. Liberali, page 26).
The Italian export, in general, is the only data in countertendency for the Italian lift industry “a positive trend: € 821 million
in 2009, € 843 million in 2010, € 901 million in 2011 and € 945
million in 2012. Then a prestigious result of +4.9% despite less
than the growth year after year of the previous data +6.8% (...) In
the last three years, the Italian industry of elevators and escalagennaio / febbraio • january / february - elevatori 2014
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Attualità
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visto crescere in misura significativa l’incidenza dell’export sul
fatturato totale, che ha sfiorato nel 2012 quota 40%. Il sostegno
alla crescita delle esportazioni di comparto è originato soprattutto
dalle aree al di fuori dei confini UE, in particolare Medio Oriente
ed Europa orientale”. Ma l’export italiano, sia di impianti che di
componenti, vuol dire soprattutto Germania, che da anni guida la
classifica dei paesi di destinazione della nostra produzione, assorbendone il 12,4% (2012) del totale: quota in crescita rispetto ai dati
precedenti: 11,6% nel 2011 (13,1% nel 2010). Forse il successo
di Italia Magnifica, a Interlift 2013, sta anche in questi numeri.
tors has significantly increased the exports on the total turnover,
reaching almost a 40% share in 2012. The support to the growth
of the lift sector exports originates mainly from areas outside the
EU, especially Middle East and Eastern Europe.” But the Italian
exports , both of components and systems, is especially to Germany,
who has been leading the ranking of the countries where Italian
products are exported for years, absorbing 12.4% (2012) of the
total, an increased share compared to previous date: 11.6% in
2011 and 13.1% in 2010. Maybe the success of Italia Magnifica,
at the Interlift 2013, can be explained with the above numbers.
4. IL MERCATO ITALIANO
DI PRODOTTI E SERVIZI
Parlando con aziende e operatori presenti ad Augsburg sono
emerse due tendenze.
La prima riguarda la figura del tecnico o del supervisore, che un
tempo lasciava la multinazionale per avviare una propria piccola
impresa. Parliamo di quella “gemmazione” tipica del tessuto dell’industria ascensoristica italiana che ha avuto una ricaduta benefica e
positiva su tutto il mercato. Possiamo dire, senza tema di smentita,
che questo è un fenomeno del passato, oggi sempre più raro.
La seconda invece ha a che fare con la formazione. La crisi ha
spinto molte aziende, di grandi e piccole dimensioni, a ridurre
gli investimenti sulla formazione, intesa come esperienza (anche
lunga) sul campo e mettendo le mani sugli impianti. A peggiorare
il tutto, seppur con lodevoli eccezioni, va segnalata la carenza
di formazione scolastica finalizzata al tirocinio nell’industria.
Se paragoniamo la nostra situazione con quella tedesca, il dato
emerge più chiaro e a dir poco scoraggiante. Basta andare a
confrontarsi con l’efficiente sistema scolastico tedesco. Qui, a
ogni livello, fino al più alto (es. laurea), il tirocinio nel mondo
del lavoro fa parte integrante della carriera formativa dei giovani.
4.THE ITALIAN MARKET
OF PRODUCTS AND SERVICES
Discussing with companies and operators in Augsburg, two
trends have emerged.
The first trend relates to the role of the technician or supervisor,
who in the past used to leave the multinational company to start
their own small business (the typical “budding” of the Italian lift
industry which was beneficial and positive for the whole market).
This is now a thing of the past, today is more and more rare.
The second trend relates to the training.
The crisis has prompted many large and small companies to
reduce investments on education, meant as onsite experience
(even long) working on systems.
To make things worse, albeit with notable exceptions, we have
to report the lack of school education aimed at training in the
industry. If we compare our situation with the German one, the
situation stands out clearer and daunting. Suffice it to compare
Italian and German school system.
In Germany, at any level up to the highest (i.e. degree), the
training at work is an integral part of the educational path for
young students.
5. LE NORME
In una occasione importante come Interlift, l’attenzione alle
norme che regolano il settore è quasi d’obbligo. In particolare,
ne sottolineerei due: le EN 81-41 e EN 81-42 sulle piattaforme
elevatrici e la EN 81-77 sugli ascensori in aree sismiche.
5.THE STANDARDS
On such an occasion like Interlift, the careful examination of
rules governing the lift industry is a must. Especially two:
EN 81-41 and EN 81-42 on lifting platforms and EN 81-77 on
lifts in seismic areas.
5.1 EN 81-41 ed EN 81-42
La tormentata entrata in vigore della EN 81-41 (Piattaforme elevatrici
verticali per persone con mobilità ridotta) e la sua immediata messa
in revisione (vd Elevatori 4/2013 “EN 81-41: piattaforme elevatrici”,
pag. 60, Elevatori 5/2013, “Piattaforme elevatrici: utenti, diritti &
accessibilità”, pag. 6 & Elevatori 5/2013 “Ascensori residenziali
accessibili: un must”, pag. 12) ha suscitato forti perplessità tra i produttori di piattaforme elevatrici, anche se in realtà il mercato europeo
è sembrato piuttosto indifferente al tema. Al contrario, invece, in altri
mercati (es. Russia e Singapore) si registra una domanda di impianti
conformi alla EN 81-41. In particolare, in Russia, per le piattaforme
a uso pubblico, vengono richieste caratteristiche aggiuntive ricavate
anche dalle norme sugli ascensori EN 81-1 ed EN 81-2.
Le perplessità sono poi accresciute dall’avvio di un nuovo gruppo
di lavoro del CEN, per l’elaborazione delle nuova EN 81-42 che
dovrebbe riguardare le piattaforme con porte di cabina e di piano,
simili a un primo sguardo agli ascensori. Queste macchine (perché
di macchine si tratta) sono state definite un po’ impropriamente
“ascensori lenti”. Tra gli stand di Interlift - che per la cronaca
5.1 EN 81-41 and EN 81-42
The troubled enforcement of the EN 81-41 (Vertical lifting
platforms intended for use by persons with impaired mobility) and its immediate revision start (see Elevatori 4/2013
“EN 81-41: lifting platforms”, page 60, Elevatori 5/2013, “Lifting
platforms: users, rights & accessibility”, page 6 & Elevatori 5/2013
“Affordable residential lifts: a must”, page 12) caused strong concerns among lifting platform manufacturers, even if actually the
European market seemed rather indifferent to this issue. Adversely,
in other markets (i.e. Russia and Singapore) there is a demand for
installations complying with EN 81-41. In particular, in Russia, for
the lifting platforms aimed at public use, additional features are
required obtained from the lift standards rules EN 81-1 and EN 81-2.
The concerns were then increased by the foundation of a new
CEN working group for the development of the new EN 81-42,
which should cover the lifting platforms with car and landing
doors, similar, at a first sight, to lifts.
These machines (as these are machines) were inappropriately
defined as “slow lifts”.
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presentavano una grande varietà di piattaforme elevatrici - ho
chiaramente percepito il sentimento dei costruttori, italiani e non.
L’operazione è vista come un rischio, poiché si ritiene che se
non verrà dedicata grande attenzione - a ciascuna specifica fase
dei lavori di normazione - ne potrebbero derivare seri problemi
di mercato per chi realizza tali prodotti.
Among the stands at Interlift, displaying a wide variety of lifting
platforms, I clearly got the manufacturer feeling, Italians or not.
The operation is considered as risky because it is believed that
if great attention is not focused on each specific phase of the
standardization works, serious market problems could arise for
the manufacturers of these products.
5.2 EN 81-77
L’altra norma di cui ho spesso sentito parlare durante la fiera
è stata la EN 81-77, destinata agli ascensori installati in aree
soggette a rischio sismico. Come è noto, l’Italia e l’UNI sono
parte molto attiva dell’apposito gruppo di lavoro: il coordinatore
è infatti Paolo Tattoli, che insieme a numerosi colleghi italiani,
tra cui il sottoscritto, ha lavorato all’elaborazione della norma.
Nella sostanza, mi ha fatto piacere constatare che una grande
azienda come Wittur Group, abbia dedicato e messo in bella
evidenza prodotti, dispositivi e soluzioni per adempiere a quanto
richiesto dalla EN 81-77.
5.2 EN 81-77
Another standard which was often discussed during the fair
was the EN 81-77, aimed at lifts installed in areas subject to
seismic risk.
As you well know, Italy and UNI are an active part of the special
working group: the coordinator is Paolo Tattoli, who together
with various Italian colleagues, including myself, worked at the
development of the standard.
Essentially, I was pleased to see that a big company like Wittur
Group, dedicated and proudly displayed products, devices and
solutions to comply with the requirements of EN 81-77.
6. INTERLIFT FORUM
Mi preme poi segnalare la ricca messe di
seminari e conferenze del “Forum”, organizzato da VFA-Interlfit (vedi a pagina 14,
il reportage completo “Grande successo per
il Forum VFA a Interlift”, W. Boehm). Una
tradizione che è anche legata alla vocazione
educativa e formativa che l’associazione
tedesca svolge normalmente sul territorio.
L’offerta, come è ormai d’uso, è stata ricca e
variegata e per questa edizione si articolava
su cinque differenti temi: nuovi prodotti e
servizi; norme e leggi; mercati internazionali; design e progettazione; impianti a uso privato e domestico.
Tra le tante conferenze, vorrei qui citarne un paio molto interessanti. La prima era dedicata a un tema del tutto particolare:
gli ascensori negli impianti eolici (“Ascensori di servizio nelle
turbine eoliche”, C. van den Einden). Il relatore ha presentato i
primi approcci tecnici e di certificazione degli ascensori destinati
a queste specifiche applicazioni.
La seconda presentazione riguardava invece il tema del rumore
negli ascensori, secondo l’applicazione delle linee guida VDI2566
(Progettazione acustica degli ascensori). In estrema sintesi, il
massimo livello ammesso per gli impianti con locale macchina
è di 65dB, mentre per gli MRL, la soglia è a 75dB.
Chiudo il tema ricordando che tutte le presentazioni del Forum
2013 sono disponibili su www.vfa-interlift.de.
6. VFA FORUM INTERLIFT
I would then point out the rich
series of seminars and conferences
of the “Forum”, organized by
VFA- Interlift (see at page 14 the
full report “Successful VFA Forum
Interlift”, W. Boehm). A tradition
tied to the vocational education and
training the German association
usually carries out in the country.
The offer was rich and varied and
for this edition was divided into five
different topics: new products and
services, laws and regulations, international markets, design
and conception, private and public installations.
Among the many conferences, I would like to mention here some
very interesting ones. The first was focused on a very special topic:
lifts in wind turbine systems (“Service lifts in wind turbines”, C. van
den Einden). The speaker presented the first technical and certification approaches of lifts intended for these specific applications.
The second presentation focused on the issue of noise in lifts,
according to the application of VDI2566 (Acoustical design for
lifts) guidelines.
In a nutshell, the maximum acceptable level for systems with
machine room is 65dB, while for MRLs the threshold is 75dB.
Finally I would like to recall that all Forum 2013 papers are
available at www.vfa-interlift.de.
7. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Infine, mi sia permessa una riflessione conclusiva, che parte
dalla storia industriale di Augsburg, dei primi del ‘900.
Proprio in questa città, Rudolf Diesel geniale inventore e
tecnologo (e forse meno bravo in campo finanziario) svolse
la sua prima attività industriale nel campo dei motori.
Abitava a Monaco ma ogni giorno andava presso la sua
fabbrica di Augsburg in treno (caso singolare di pendolare,
ma abbastanza comune nel 1900 e che a noi italiani ricorda
Franco Tosi che, anche lui in treno, da Milano andava
alla sua grande fabbrica di motori a vapore a Legnano).
Rudolf Diesel
7. FINAL CONSIDERATIONS
Finally a consideration starting from the industrial history of Augsburg, back to early 1900s. In
this town, Rudolf Diesel, a brilliant inventor and
technologist (maybe not so good in the financial
sector) held its first activity in the field of industrial
engines. He lived in Monaco but every day he went
to his factory in Augsburg by train (a special case of
commuting, but quite common in the 1900s, pretty
similar to Franco Tosi who used to go from Milan to
his big steam engine factory by train, in Legnano).
gennaio / febbraio • january / february - elevatori 2014
11
Attualità
Topical subjects
Quale è il legame che vedo tra questo e l’attuale situazione industriale?
Il legame sta proprio in una frase di Rudolf Diesel: “Quando in
base alle proprie certezze ed assiomi si è preparato un esperimento,
una ricerca, ma i risultati finali sono stati completamente negativi
ovvero non in linea con quanto previsto... fermi con lo scoramento!
perché dallo studio delle cause dell’insuccesso, emergeranno le
informazioni più preziose e il maggiore valore aggiunto!”.
Tornando all’industria in generale e a quella ascensoristica in
particolare, le aziende sono in presenza di una serie di elementi
“destabilizzanti”: mercato globalizzato fluttuante; perdita di
clienti tradizionali (che si ritenevano acquisiti); nascita di nuove
esigenze e di nuove domande di mercato, superamento di convinzioni consolidate (che il tempo ha dimostrato vane). Ecco,
nel momento stesso in cui si decide di reagire alla crisi, si cerca
di capire come e perché le nostre previsioni e convinzioni siano
fallite, si decidono nuove soluzioni e prodotti ed emergerà allora
il valore aggiunto e la soluzione più proficua.
In questa ottica, faccio mio un suggerimento preso da un’analisi
della crisi dell’industria automobilistica europea, che presenta
qualche analogia con l’industria ascensoristica. Le chiavi per
uscire dalla crisi sono tre. Il prodotto deve:
• avere una sovrastruttura intelligente, cioè una progettazione
razionalmente ottimale;
• avere un prezzo competitivo;
• sapere emozionare.
What’s the connection between this and the current industrial
situation?
The connection lies in a sentence by Rudolf Diesel: “When
based on personal axioms and certainties, an experiment, or a
research, has been prepared, but the end results are completely
negative, that is not in line with what expected... hold on, do not
despair! Because when studying the causes of the failure, the most
valuable information and the greater added value will emerge!”
Back to the industry in general and the lift industry in particular,
the companies are facing a number “destabilizing” elements:
a fluctuating global market, loss of customers, arising of new
needs and new market demands and overcoming of reinforced
certainties, which the time has proven futile. In the moment
you decide to act against the crisis, you try to figure out how
and why your assumptions and beliefs failed, new products
and solutions are decided and the added value and a profitable
solution will emerge.
With this in mind, let’s refer to a tip taken from an analysis of the
crisis in the European automotive industry, having some analogy
with the lift industry. The keys for a way out of this crisis are
three. The product must:
• have a smart superstructure, that is an optimal and rational
design;
• have a competitive price;
• “move”.
Mi sento di poter estendere queste caratteristiche al settore ascensoristico italiano, soffermandomi in particolare sull’ultima: l’emozione.
Nel nostro mondo, si vendono sì delle macchine, ma queste
sono sempre più usate, percepite e giudicate da persone diverse,
provenienti da contesti sociali e culturali variegati, e dove,
con la manutenzione, viene dato un servizio “alla persona”.
Dunque ritengo che il verbo “emozionare” vada ben meditato
e compreso.
I think these features can be applied to the Italian lift market,
especially the last one: the emotion.
In our sector we sell machines, but these are more and more
used, perceived and judged by different people of the most
diverse social and cultural backgrounds, and where, with the
maintenance, a service is provided “to a person”.
So I think that the verb “to move” should be well thought and
understood.
Non a caso a Interlift, per la prima volta, ho visto attenzione al
“bello” inteso come sintesi di progettazione razionale e design
visivo. Numerosi componenti destinati a essere “relegati” in un
locale macchina avevano forme e colori in grado di ben apparire
in un salotto. Questo, da un altro punto di vista, ha forse rimediato alla mancanza di grandi e innovativi progetti o prodotti.
Per tornare all’emozione: non era forse emozionante “Italia Magnifica”? Il meglio del meglio della produzione industriale, tecnologica,
artistica e gastronomica italiana, in un unico stand!
n
Not surprisingly, at Interlift, for the first time I’ve seen attention
for the “beautiful”, considered as a synthesis of rational design
and visual design. Various components intended for the machine
room featured shapes and colours to make them look well in
a living room. And this, from another point of view, probably
made up for the lack of big and innovative projects or products.
Back to emotion. A thrilling “Italia Magnifica” the best of the
Italian industrial, technological, artistic and food production
in just one place! n
Translated by Paola Grassi
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