GIOVEDÌ 16 OTTOBRE 2014 In Italia EURO 1,40 www.corriere.it Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821 Roma, Via Campania 59/C - Tel. 06 688281 ANNO 139 - N. 245 Servizio Clienti - Tel. 02 63797510 mail: [email protected] FONDATO NEL 1876 A Milano i leader di 50 Paesi Focus sull’Ucraina al vertice Asem Europa-Asia, incontro a due tra Putin e Poroshenko www.abb.it www.abb.it di Paolo Salom e Danilo Taino a pagina 6 I conti di Renzi Manovra da 36 miliardi, di cui 11 in deficit: 18 destinati a ridurre le imposte coperti da spending review e lotta all’evasione Meno tasse sul lavoro, sfida sui tagli Restano gli 80 euro, aiuti alle partite Iva più deboli, Tfr in busta paga volontario senza costi per le aziende Sconto sull’Irap, agevolate le nuove assunzioni a tempo indeterminato, sostegno per le famiglie numerose CIÒ CHE I NUMERI NON DICONO di Enrico Marro La legge di Stabilità (fonte Palazzo Chigi) Misure principali 36 miliardi L’entità della manovra 18 miliardi I tagli alle tasse Dati in miliardi entrate uscite 15 Revisione della spesa L Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano asciamo in secondo piano il braccio di ferro con Bruxelles. Per certi versi ridicolo, ruotando sull’ipotesi di un aggiustamento dei conti pubblici italiani dello zero virgola, che costerebbe un paio di miliardi, su un bilancio che conta 835 miliardi di spese e 786 miliardi di entrate. Concentriamoci invece sulle due misure chiave della prima manovra del governo Renzi: 1) 5 miliardi di taglio dell’Irap, con un risparmio medio per le aziende di circa 700 euro all’anno su ogni dipendente; 2) 1,9 miliardi per azzerare i contributi sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato. Due misure che si sommano alla conferma degli 80 euro per dieci milioni di dipendenti, con positivi aggiustamenti a favore delle famiglie numerose e delle partite Iva a basso reddito. Complessivamente, la riduzione del cuneo fiscale è apprezzabile, a vantaggio delle imprese e delle retribuzioni nette. Inoltre, il contratto a tutele crescenti, previsto nel Jobs act, non solo costerà meno delle altre forme contrattuali, ma non avrà il vincolo del vecchio articolo 18 sui licenziamenti. Questo insieme di misure va nella direzione giusta. Ma non basterà a rilanciare la crescita, se non saranno soddisfatte due condizioni: 1) il rilancio degli investimenti, a partire da un completo e miglior uso dei fondi strutturali europei (44 miliardi nel 2014-20); 2) la credibilità dell’Italia sulla capacità di onorare l’enorme debito pubblico e, gradualmente, di ridurlo. Su questi due punti la politica del governo non ha fatto un salto di qualità. Il taglio della spesa scaricato per 7 miliardi su Regioni, Comuni e Province rischia di tramutarsi nell’ennesimo aumento delle imposte locali. Privatizzazioni e dismissioni immobiliari restano al palo. Quanto agli investimenti pubblici, sono previsti dallo stesso governo in calo. Il debito pubblico salirà anche nel 2015: al 133,4% del Prodotto interno lordo, dal 131,6% del 2014. Oppure dal 127,8% di quest’anno al 129,7% del prossimo, togliendo i 60,3 miliardi che finora l’Italia ha tirato fuori per finanziare i fondi europei salva Stati, di cui hanno beneficiato Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna e Cipro. 3,8 Lotta all’evasione fiscale 11 Risorse reperite in deficit La caduta delle Borse e i rischi reali per l’economia 0,6 Banda larga 3,6 Rendite 9,5 Stabilizzazione bonus 80 euro di Francesco Daveri (trasformato in detrazione) 5 Abolizione componente lavoro Irap 1,9 Assunzioni defiscalizzate per 3 anni 0,1 Tfr in busta paga (a costo zero per le imprese) 1,5 Ammortizzatori sociali (nel Jobs act) I n Europa è bastato che la Grecia annunciasse di volersi sottrarre alla tutela della Banca centrale europea, Fondo monetario e Ue. Negli Stati Uniti un dato peggiore del previsto sulle vendite al dettaglio. E il nervosismo esploso sui mercati si è trasformato in un’ondata di vendite. continua a pagina 9 0,5 Scuola 0,8 Partite Iva Esclusivo La guerra di Arin, 19 anni, una delle 450 curde 0,5 Famiglie 1 Patto di Stabilità per i Comuni «Con il kalashnikov in trincea a Kobane per fermare l’Isis» 6,5 Spese a legislazione vigente 3,4 Riserva I mercati ieri Dati in % Londra Milano Madrid Francoforte NY Parigi Atene di Lorenzo Cremonesi I n prima linea con le brigate dei curdi siriani che combattono in difesa di Kobane, la città che da un mese resiste all’assedio dei guerriglieri jihadisti dell’Isis. La guerra di Arin, 19 anni, una delle 450 donne in trincea: «Li vedo tutti i giorni, quei criminali. Non hanno nulla di umano. Godono a terrorizzare e a torturare civili inermi ». (Nella foto, scattata da una compagna, Arin in cima alla collina di Mishtanur) -1,06 -4,44 -3,63 -3,59 -2,87 -2,83 -6,57 Lo spread Btp 10 anni Dati vs Bund 165 Rendimento 2,41 Bonos 10 anni 133 Oat 10 anni 37 2,09 1,13 a pagina 15 con il commento di Marzio Breda CdS Robledo su Bruti: notizie nascoste al pool Milano, il pm denuncia: indagini indebolite, il capo lascia solo a Greco le note di Bankitalia di Luigi Ferrarella 41 0 1 6> ROMANZO NOVITÀ 9 771120 498008 ALESSANDRO PERISSINOTTO COORDINATE D’ORIENTE ● GIANNELLI TRA VENDITE E PAURE IMMAGINARIE 1 Slot machine © RIPRODUZIONE RISERVATA DOPO LE COLPE DEI PADRI FINALISTA PREMIO STREGA «La più grande riduzione di tasse fatta da un governo repubblicano: -18 miliardi»: Renzi presenta così la legge di Stabilità. Una manovra da 36 miliardi, di cui 15 ricavati dalla spending review, 3,8 dalla lotta all’evasione e 11 in deficit. Stabilizzato il bonus di 80 euro, il premier conferma gli sgravi su Irap e assunzioni a tempo indeterminato: «Tolgo ogni alibi agli imprenditori». Aiuti a partite Iva e famiglie. da pagina 2 a pagina 5 Baccaro, Galluzzo Offeddu, L. Salvia, Savelli, Sensini «L’ azione» del pool antitangenti della Procura di Milano, che il procuratore Edmondo Bruti Liberati ha tolto ad Alfredo Robledo, sarebbe stata «indebolita» dalla «sottrazione» dei preziosi spunti d’indagine delle «segnalazioni di operazioni sospette» provenienti da Banca d’Italia, che Bruti lascia «nella esclusiva disponibilità» del capo dipartimento reati finanziari Francesco Greco: lo sostiene Robledo in 17 pagine al Csm. a pagina 27 ● I CASI FACEBOOK E APPLE IL DIBATTITO DEI CARDINALI OVULI CONGELATI I FRONTI OPPOSTI L’ULTIMO BENEFIT DEL SINODO di Serena Danna di Gian Guido Vecchi F «C acebook e Apple parlano di «sostegno alle dipendenti». Ovuli congelati, l’ultima frontiera del benefit: incentivi per sperimentare la nuova tecnologia riproduttiva. a pagina 31 i sono punti di vista diversi: è il dialogo». Il cardinal Erdo sui fronti opposti al Sinodo. «Speriamo in un testo condiviso». a pagina 21 Calabrò a pagina 33 Melloni Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera 2 Primo piano La legge di Stabilità Manovra da 36 miliardi. Sale il prelievo su fondazioni e fondi pensione Lotta all’evasione per 3,8 miliardi Nuovi sgravi a famiglie e partite Iva La manovra di bilancio per il 2015 sale a 36 miliardi di euro, con 18 miliardi di tasse in meno, una riduzione della spesa pubblica di 15 miliardi e una clausola di salvaguardia per l’eventuale correzione del deficit pubblico di 3,4 miliardi di euro, ovvero quello 0,25% del prodotto interno lordo che ci chiede la Ue, e che il governo proverà ad evitare fino all’ultimo. L’impostazione generale non cambia ed anzi, l’aumento della dimensione della manovra, ne accentua le caratteristiche espansive. Sono confermati il bonus di 80 euro ai lavoratori dipendenti (9,5 miliardi), cui si aggiungono 500 milioni per le famiglie numerose, la possibilità di avere il Tfr maturando in busta paga (la garanzia statale alle banche costa 100 milioni), l’eliminazione della componente lavoro dall’Irap (5 miliardi), gli incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato (1,9 miliardi), la riforma degli ammortizzatori sociali (1,5), l’allentamento del Patto di Stabilità per i Comuni (un miliardo), ma nella manovra entra anche un nuovo regime di favore per le piccole partite Iva, con sgravi per 800 milioni. ROMA 15 miliardi di euro il montante di risorse frutto della spending review. La riduzione della spesa pubblica servirà a finanziare la misura sul Tfr, (che conterrà il trasferimento in busta paga per aumentare l’effetto bonus da 80 euro per rilanciare i consumi) e quella sull’Irap per abbattere il cuneo fiscale 18 miliardi di minori tasse nella manovra. Nel pacchetto: 9,5 miliardi per il bonus da 80 euro. Altri 5 miliardi sono per gli sgravi Irap, mentre 1,9 miliardi rappresentano il taglio dei contributi per le assunzioni a tempo indeterminato. Seguono 800 milioni di sgravi alle partite Iva e 500 milioni per le famiglie numerose 1 miliardo di euro per la stabilizzazione dei precari della scuola. Nella legge di Stabilità anche risorse per stabilizzare i contratti a termine. Il comparto contraccambie rà, con la spending review (140 milioni arriveranno dalla riforma delle commissioni per gli esami di maturità) Bonus per l’edilizia Il bonus da 80 euro per i lavoratori dipendenti al di sotto dei 26 mila euro lordi l’anno viene confermato ma cambia forma: sarà una detrazione vera e propria e quindi uno sgravio fiscale e non una spesa come figura oggi in bilancio, con un conseguente alleggerimento della pressione fiscale. Non c’è il meccanismo del quoziente familiare che avrebbe alzato la soglia di reddito per le famiglie numerose e con un solo stipendio. L’intervento sarebbe costato troppo, in compenso viene creato un fondo da 500 milioni di euro per le famiglie, che sarà utilizzato per un sostegno per i nuovi nati fino al terzo anno di età e l’esenzione del ticket per le famiglie con figli. Confermato anche il meccanismo dell’anticipo in busta paga del Tfr, il trattamento di fine rapporto. Su base volontaria, sarà possibile chiedere fino al 100% della somma maturata nel corso dell’anno. Prorogati di un anno i bonus fiscali del 65 e del 50% per gli adeguamenti energetici e sismici e per le ristrutturazioni edilizie. Sulla scuola viene confermato lo stanziamento di un miliardo di euro per l’assunzione degli insegnanti precari. Premi per le assunzioni La componente costo del lavoro diventa totalmente detraibile dall’Irap, l’imposta sulle attività produttive. Si tratta di un taglio da 6,5 miliardi di euro (anche se l’effetto sul bilancio sarà di 5 miliardi) che avvantaggerà soprattutto le grandi imprese, lasciando fuori quelle senza dipendenti, il 70% del totale. La novità vera riguarda le partite Iva: pagherà tasse a forfait chi guadagna meno di 15 La conferenza Matteo Renzi e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan durante la presentazione della legge di Stabilità al termine del Consiglio dei ministri mila euro lordi l’anno a prescindere dall’età. In sostanza viene esteso il cosiddetto regime dei minimi, con 800 milioni di euro a beneficio di 900 mila persone. Per azzerare i contributi alle aziende che assumeranno con il nuovo contratto a tutele crescenti, cioè a tempo indeterminato ma senza articolo 18, il governo mette sul piatto 1,9 miliardi di euro. Mentre un altro miliardo e mezzo viene stanziato per gli ammortizzatori sociali. Le risorse deriveranno intanto da uno slittamento del deficit pubblico dal 2,2% del Tasse e bonus L’intervento fiscale più rilevante conferma il bonus da 80 euro: vale 9,5 miliardi Roma e Milano Via a uno stanziamento di 150 milioni per Roma e Milano per l’Expo 2015 pil, cui sarebbe sceso naturalmente, al 2,9%, un’operazione che vale 11 miliardi di euro, ma soprattutto dai tagli di spesa, che secondo il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, valgono 15 miliardi nel 2015. La maggior parte dei risparmi sarà a carico delle amministrazioni centrali dello Stato (6,1 miliardi), e realizzata attraverso la centralizzazione degli acquisti, mentre le Regioni contribuiranno con 4 miliardi (di cui una parte deriveranno dalla sanità), i Comuni con 1,2 miliardi e le province con 1 miliardo. Altri 3,8 miliardi saranno recupe- rati dall’evasione fiscale. Un miliardo scaturirà da una stretta sugli«split payments», cioè i versamenti Iva nell’ambito degli acquisti della pubblica amministrazione, quasi altrettanto dall’applicazione del reverse charge Iva ad alcuni servizi alle imprese, come pulizia, mensa e manutenzione. No a taglio detrazioni La stretta fiscale riguarderà anche le ristrutturazioni immobiliari, ma non a carico dei cittadini. Dovrebbe infatti aumentare la ritenuta d’acconto trattenuta dalle banche al momento del pagamento della fattura alle imprese (era al 10% poi fu ridotta al 4% e dovrebbe tornare all’8%). Altri 700 milioni arriveranno dal rafforzamento degli strumenti dell’Agenzia delle Entrate per spingere i contribuenti alla compliance prima della fase dell’accertamento: ci dovrebbe essere un’estensione del ravvedimento operoso e la possibilità di integrare più agevolmente le dichiarazioni. Sempre sul fronte delle maggiori entrate la manovra annovera altri 3,6 miliardi, che includono i 2,4 derivanti dall’aumento dell’aliquota sulle rendite finanziarie già decisa l’anno scorso e servita anche a coprire il bonus di 80 euro per quest’anno. Tra le nuove misure spunta un aggravio delle imposte per le fondazioni di origine bancaria per 450 milioni di euro, e un aumento del prelievo sui rendimenti dei fondi pensione per una cifra analoga, cui si aggiungono 300 milioni che derivano dall’aumento dell’aliquota sulla rivalutazione del Tfr. Con la manovra saranno coperti anche 6,9 miliardi di spese «a politiche invariate», tra queste, oltre alle missioni di pace e al 5 per mille, ci sono i 3 miliardi che dovevano arrivare dal taglio delle detrazioni e che saranno coperti in altro modo. Lorenzo Salvia Mario Sensini © RIPRODUZIONE RISERVATA 6,5 miliardi di euro il gettito relativo alla componente lavoro dell’imposta regionale sulle attività produttive. Riduzione che si aggiunge al taglio del 10% già operato nei primi mesi dell’anno. Restano le altre voci che compongono l’Irap: profitti e interessi passivi 1,5 miliardi di euro le risorse per sostenere i nuovi ammortizzatori sociali previsti dal Jobs act, il disegno di legge delega sul lavoro. Il governo stanzia così 1,5 miliardi che vanno a comporre il nuovo sussidio universale destinato anche a chi aveva un contratto a progetto Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 Lavoro ● Sarà possibile avere direttamente in busta paga il trattamento di fine rapporto: la misura ha ricevuto anche l’ok delle banche ● La ratio sta nell’aumentare l’effetto bonus Irpef di 80 euro (confermato, ma si trasforma in detrazione) in un’ottica di rilancio della domanda domestica ora in ritirata Azienda ● Nel disegno di legge di Stabilità è prevista la deducibilità integrale dei costi dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato ai fini Irap ● Restano le altre due voci dell’imposta regionale sulle attività produttive: quella relativa ai profitti e l’altra che incide sugli interessi passivi 3 TFR ROMA Un’operazione a costo ze- ro per le imprese. Da appena 100 milioni per lo Stato. Ma molto costosa per i lavoratori. Il provvedimento sull’anticipo del Tfr (trattamento di fine rapporto) in busta-paga, vistato dalla Ragioneria, entra in extremis nella legge di Stabilità varata ieri sera dal consiglio dei Ministri. Verranno rispettate le due condizioni annunciate dal governo: volontarietà della scelta di incassare anzitempo il Tfr da parte del lavoratore e nessun deficit di liquidità per le imprese, soprattutto quelle medio-piccole. Ma chi sceglierà di avere il Tfr in busta paga subirà su queste somme la tassazione secondo l’aliquota marginale. È questa, secondo le indiscrezioni, l’ipotesi sulla quale è orientato il governo. L’operazione Tfr in busta paga, quindi, non sarebbe conveniente, soprattutto per i redditi medio-alti. Il testo definitivo non è stato distribuito ieri in conferenza stampa. Il meccanismo prevede che le banche che anticiperanno alle imprese le risorse per pagare il Tfr in busta-paga avranno la stessa remunerazione che oggi viene garantita al Tfr in azienda (1,5% più lo 0,75% del tasso d’inflazione). Il provvedimento dovrebbe avere un arco temporale che terminerebbe nel 2018 (data che coincide con la scadenza delle Tltro, l’operazione di rifinanziamento mirata a lungo termine della Bce). Il dipendente privato (per quello pubblico la norma non vale) potrà fare richiesta di ottenere il Tfr in busta-paga mensilmente anziché alla fine del periodo lavorativo.Visto che l’accantonamento del Tfr corrisponde a circa una mensilità all’anno, per un lavoratore che incassi 1.400 euro netti significa ottenere in busta-paga più di 100 euro al mese per 13 mensilità. L’impresa per cui la- IRAP MILANO Il risparmio per il conto economico sarebbe di circa 720 euro per dipendente. Ipotizzando che l’azienda ne abbia quindici (la gran parte delle piccole imprese italiane è al di sotto della fatidica soglia fissata dall’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori), que- Il paradosso L’Irap penalizza maggiormente chi ha addetti in Italia, rispetto a chi ha delocalizzato sto significa un minor peso fiscale di 10.762,50 euro all’anno, presumendo che si tratti di una realtà da 1,3 milioni di euro di fatturato e con un costo di produzione di poco inferiore, di circa 1,1 milioni di euro. La simulazione — condotta dal gruppo di studio torinese Eutekne, che analizza quoti- Anticipo in busta paga fino al 2018 Ma le tasse saranno più pesanti La liquidazione Stima del flusso annuo Tfr previsto nel 2014 Miliardi di euro 0 2 4 6 8 10 Tfr in imprese Tfr Inps privati Tfr Inps pubblici Totale Tfr Tfr fondi pensione 26,9 Trasferimenti Tfr all’Inps e prestazioni pagate Milioni di euro 7.000 Tfr versato 5.553 5.379 Prestazioni pagate 6.256 5.805 6.072 6.154 5.000 3.000 1.000 1.215 1.611 2.104 2.416 2.821 3.168 0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Fonte: Lavoce.it d’Arco vora dovrà farsi certificare dall’Inps il diritto alla prestazione. Tale certificazione verrà trasmessa alla banca che deciderà se erogare il finanziamento. Al termine del periodo lavorativo del dipendente, sarà l’azienda a dover restituire i soldi alla banca finanziatrice. Se non lo farà, la banca per recuperare le spettanze dovrà rivolgersi al fondo di garanzia dell’Inps. La novità sta nella controgaranzia dello Stato, pari a 100 milioni per il 2015. Tale controgaranzia consente alle banche di non trovarsi in difficoltà con le regole di Basilea perché evita loro di farsi carico di un fardello patrimoniale per i finanziamenti legati al Tfr in busta paga. Il provvedimento, previo decreto attuativo e successivo protocollo tra ministeri competenti e Abi, dovrebbe essere operativo a metà 2015 con effetto retroattivo dall’inizio dell’anno. Ci sono due aspetti ancora da chiarire. Il primo attiene ap- punto alla cifra che lo Stato potrebbe incassare per la tassazione della parte del Tfr che entra in busta-paga e che una stima quantifica minimo in un miliardo e mezzo e massimo in 4 miliardi. L’altro aspetto riguarda il fondo Inps che raccoglie i versamenti effettuati dal- L’ok delle banche L’Abi firmerà una convenzione con il Tesoro per definire tutti i dettagli le imprese sopra i 50 dipendenti, importi che con la nuova normativa potrebbe perdere. La manovra conterrebbe anche un altro aumento secco del prelievo, quello dell’aliquota sui rendimenti dei fondi pensione dall’11,5% al 20%. Antonella Baccaro © RIPRODUZIONE RISERVATA Una piccola impresa risparmierà oltre 10 mila euro in un anno dianamente i cambiamenti normativi in materia di fisco — parte dal presupposto della deducibilità integrale ai fini Irap del costo dei lavoratori dipendenti, misura inserita dal governo nel disegno di legge di Stabilità. Allo stato attuale — senza cioè l’intervento sulla componente costo del lavoro dell’imposta regionale per le attività produttive — l’azienda campione paga all’erario oltre 16mila euro all’anno, presumendo che l’ammontare complessivo del costo del lavoro (stipendi, contributi, tasse) sia stimabile attorno ai 600 mila euro all’anno (di cui 180 mila di contributi previdenziali e assistenziali e 420 mila di pura retribuzione). La somma interamente deducibile sarebbe pari a 292 mila euro, immaginando un’aliquota fissata al 3,5% (aliquota disciplinata dalle regioni in maniera non uniforme e in una forbice che può arrivare fino al 4,9%). L’impatto sulle aziende Il gettito dell’Irap Privata Pubblica Totale Totale Totale Totale Totale 33,5 34,1 34,3 34,7 14,9 10,2 10,1 9,9 9,95 23,9 24,4 24,8 23,3 Dati in miliardi di euro 6,3 8,6 2010 2011 2012 2013 2014* *gennaio-agosto Il caso aziendale Dati in euro Fatturato Costi IRAP Situazione attuale Situazione futura 1,3 1,3 milioni milioni 1,15 1,15 milioni milioni 16.000 5.250 d’Arco Rilevano i commercialisti Giancarlo Allione e Luca Fornero, autori del dossier, che la misura dell’esecutivo sanerebbe l’attuale squilibrio tra un’azienda che produce in Italia e un’altra che ha delocalizzato all’estero, dove non esiste l’Irap. Ecco perché gli esperti di Eutekne definiscono l’imposta un «mostro giuridico», perché finora ha incentivato le aziende a portare lavoro oltreconfine e perché l’assegno recapitato all’erario è proporzionale al numero di dipendenti e di collaboratori. In filigrana si può affermare che la deducibilità integrale Irap per i lavoratori avvantaggerà le grandi imprese, perché sono quelle che hanno un maggior numero di dipendenti. Di più: il calcolo va tarato su base regionale anche perché oltre alla differente aliquota applicata - è diverso anche il peso delle deduzioni. Perché nelle regioni meridionali il ri- sparmio d’imposta sarà minore per la fiscalità di vantaggio delle aree più svantaggiate. Da quest’anno la deduzione forfettaria per chi lavora a tempo indeterminato in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia risulta già pari a 15 mila euro (dai 9.200 del 2013), mentre nelle altre regioni è esattamente la metà: 7.500 euro. Così la misura finirà per avvantaggiare soprattutto le imprese del Nord che potranno usufruire di un maggiore sconto fiscale. Al netto di una minore deducibilità del tributo regionale ai fini Ires e Irpef. Restano comunque le altre due voci dell’Irap: quelle sui profitti e sugli interessi passivi. Altri due balzelli difficilmente comprensibili per chi produce all’estero e vuole venire da noi. Fabio Savelli fabiosavelli © RIPRODUZIONE RISERVATA Classique Chronométrie 7727 B R E G U E T B O U T I Q U E – V I A M O N T E N A P O L E O N E , 19 MILANO + 3 9 0 2 / 7 6 0 0 7 7 5 6 – W W W. B R E G U E T. C O M 4 Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 5 Primo piano La manovra Le trattative L’incontro Quei colloqui tra Roma e Bruxelles e il vantaggio della Francia Metti un caffè a Palazzo Chigi con Oprah È durato poco più di mezz’ora, il tempo per un caffè, l’incontro a Palazzo Chigi tra Matteo Renzi e Oprah Winfrey. La conduttrice e attrice americana ha chiesto al premier della sua recente trasferta negli Usa, incuriosita soprattutto dalla tappa nella Silicon Valley. La star della tv, che ha lasciato la sede del governo su un van con i vetri oscurati, si trova in Italia in vacanza, ospite in Umbria di una famiglia di imprenditori di Montecastrilli con i quali nei giorni scorsi ha partecipato a una caccia al tartufo e visitato Assisi e Todi. In Europa ● I Paesi dell’Ue avevano tempo fino alla mezzanotte di ieri per inviare le proprie finanziarie alla Commissione europea © RIPRODUZIONE RISERVATA Renzi: taglio storico delle tasse e alibi finiti per le assunzioni Il premier all’Europa: per l’Italia valgono circostanze straordinarie 237 giorni La durata del governo guidato dal premier Matteo Renzi, che ha giurato al Quirinale lo scorso 22 febbraio 46 giorni È il tempo trascorso dall’avvio dei «Mille giorni», il programma di riforme lanciato da Renzi lo scorso 1°settembre 23 i voti di fiducia chiesti finora dal governo Renzi, esclusi i primi due sul programma: è stata posta sul 75% del totale delle leggi approvate ROMA «La più grande riduzione di tasse che abbia mai fatto un governo repubblicano». Matteo Renzi alle nove e trenta scende in sala stampa, a Palazzo Chigi, la riunione del Consiglio dei ministri si è appena chiusa, la sintesi è all’insegna del primato, dell’ottimismo e delle promesse fatte e mantenute. Dice tre volte «grande» per definire il senso del testo appena approvato, una manovra inedita aggiunge, che «cerca di essere espansiva, anticiclica, che rispetta il limite del 3%, che sta dentro le regole europee». Ha anche una caratura politica? «Non è né di destra, né di sinistra, è un segnale di una grande solidità del nostro Paese». Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, aggiunge le aspettative di un effetto benefico sul Pil: «Dietro la manovra esiste un progetto del governo, siamo fiduciosi che gli italiani lo comprenderanno». Dovrà comprendere anche l’Unione Europea: ci sono 11 miliardi di manovra previste in deficit. Il pareggio strutturale si allontana, volutamente. Renzi si dice tranquillo, ma mette le mani avanti: «Pensiamo che per l’Italia valgano la duplice categoria delle circostanze straordinarie: riforme strutturali e situazione economica. Abbiamo inserito un aggiustamento strutturale, ma siamo comunque disposti a dialogare con la Commissione di oggi e di domani». Insomma questa manovra non vuole essere una sfida, cerca benevolenza nelle autorità di Bruxelles, «noi siamo dentro il rispetto delle regole per come la Ue le ha spiegate qualche mese fa, siamo dentro la flessibilità che è stata fissata qualche mese fa anche dal Consiglio, ma se ci sono questioni specifiche comunque rispondiamo, riflettiamo e collaboriamo». Chi aveva previsto una strategia in qualche modo volutamente ostile verso le autorità di Bruxelles aveva fatto un cattivo pronostico. Ma quello europeo è comunque una sorta di inciso, il punto centrale dell’esposizione del premier è questo messaggio: 36 miliardi di manovra, non si aumentano le tasse, si riduce la pressione fiscale di 18 miliardi, «siamo in presenza di una profonda novità della finanza italiana, credo che sia un grandissimo messaggio che va al cuore degli italiani e delle italiane». Messaggio che va diretto anche a una categoria particolare, gli imprenditori: la riduzione ulteriore del costo del lavoro, i benefici fiscali di questa manovra, aggiunge Renzi, significano anche e soprattutto che «per chi vuole assumere verranno meno tutti gli alibi. Si può dire all’imprenditore, visto che ti tolgo dall’Irap la componente lavoro: di più che vuoi?». E gli alibi verranno meno anche per le Province, che avranno nei prossimi tre anni un miliardo in meno all’anno da spendere, «dovranno dimagrire, c’è una legge che ha cam- Della Valle Nel pomeriggio telefonata tra il premier e Diego Della Valle biato le cose». Ai giornalisti: «Vedo le vostre facce, sono contento, sono stato chiaro». Continuano a scorrere le slides «che non tutti amano, su cui tanti ironizzano, ma che sono importanti». Entro la mezzanotte una lettera con i contenuti principali della manovra dovrà essere inviata alla Commissione di Bruxelles. Le agenzie battono che in giornata Renzi ha sentito al telefono Diego Della Valle. E il tonfo delle Borse? Con una battuta Padoan liquida così: «Magari muovessimo i mercati». Marco Galluzzo [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA ● Entro il 30 ottobre, se ci saranno progetti governativi non conformi e in grave sbilancio, la Commissione europea ha il potere di bocciarli. I due Paesi più a rischio sono Italia e Francia ● Il dato del deficit della Francia è il 4,3% del Pil, contro il 3% richiesto dall’Ue. Il presidente François Hollande sta negoziando con l’Europa e la Germania per accordarsi con il governo tedesco: la cancelliera Angela Merkel non dovrebbe sposare eventuali sanzioni decise da Bruxelles contro la Francia chiedendo in cambio a Hollande una lista vincolante delle riforme strutturali da varare ● Altra sorvegliata speciale è la Grecia, che tre giorni fa ha annunciato di voler rinunciare alla rete di salvataggio di Ue, Banca centrale europea e Fondo monetario DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES Chi sarà la Cenerentola, quella salvata dal principe che sta a Berlino più che a Bruxelles? A mezzanotte, molte luci sono accese ai piani alti della Commissione europea: uno dopo l’altro arrivano le migliaia di pagine dei piani di Stabilità elaborate da tutti i governi europei. L’anno scorso, passata mezzanotte, si intrecciò un curioso minuetto fra Roma e Bruxelles: non ci è ancora arrivato nulla, diceva Bruxelles, vi abbiamo spedito tutto, ribatteva Roma. E così per molte ore, euro-giallo burocratico. Quest’anno, si giura sulla puntualità. Anche perché la posta in gioco è davvero enorme: entro il 30 ottobre, se ci saranno progetti governativi in grave sbilancio, la Commissione europea potrà e dovrà bocciarli, sotto lo sguardo di Angela Merkel. E già si sa bene dove sono oggi le maggiori aree di rischio: Francia, e Italia. La Francia, oggi «cicalona» d’Europa, almeno per il deficit sta molto peggio dell’Italia (al 4,3% del Pil, contro il 3% richiesto dalla Ue), ma negozia apertamente con la Ue e con la Germania. Nelle ultime ore Parigi avrebbe concluso un’ipotesi di accordo con il governo tedesco, per cui quest’ultimo non sposerà eventuali sanzioni decise da Bruxelles contro la stessa Parigi, e chiederà in cambio a François Hollande una lista precisa e vincolante delle riforme strutturali pronte al varo. L’Italia continua a smentire invece ogni trattativa, con Bruxelles o Berlino, ma è credibile che lo faccia solo per motivi tattici-diplomatici. C’è una concreta speranza anche per lei, comunque. Simon O’Connor, portavoce del neocommissario alla crescita Jyrki Katainen, ha spiegato che solo dopo le previsioni economiche d’autunno, attese per novembre, Bruxelles dirà a Roma di quanto debba aggiustare il suo deficit strutturale. La situazione è peggiorata per tutti, lo sforzo richiesto all’Italia potrebbe essere ridotto strada facendo. È per questo, e si spiega con i paradossi in cui vive immersa l’Europa, che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Sandro Gozi parla di «ottima notizia», se «anche la Commissione europea prende atto che rispetto a sei mesi fa la situazione economica si è degradata». Molti occhi sono puntati anche sul piano di Stabilità presentato dalla Grecia, che proprio 3 giorni fa ha annunciato di voler rinunciare alla rete di salvataggio tesa da Ue, Bce e Fondo monetario internazionale. Non ne ha più bisogno, dice, e in effetti lo stato generale delle sue finanze sembra migliorare. Ma quanto credito venga dato all’ottimismo ellenico, lo dimostra la reazione delle Borse: Atene meno 9,3%, Milano meno 4,4%, giù anche Wall Street, dove andrà a nascondersi Cenerentola? Luigi Offeddu [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera 6 Primo piano Il summit dell’Asem Il premier vietnamita Hong Kong «La Cina è il vicino ma il partner è l’Occidente» La polizia attacca i manifestanti Gli scontri più duri dall’inizio della protesta. I blitz della polizia contro i manifestanti, a Hong Kong, sono stati così violenti che gli stessi vertici delle forze dell’ordine hanno sospeso alcuni agenti. Ci sono stati manifestanti picchiati mentre erano ammanettati. Un centinaio gli arresti ( foto Reuters). L’Ucraina plana sul vertice Alla riunione Europa-Asia incontro a due fra Putin e Poroshenko Partecipano i leader di 50 Paesi che valgono la metà del Pil mondiale Il segno del successo — o meno — del vertice Asem che si apre oggi a Milano sarà da cercare, più che nel comunicato finale, negli occhi di ghiaccio di Vladimir Putin. I leader di cinquanta Paesi di Europa e Asia si incontrano per due giorni: portano in valigia metà del Prodotto lordo mondiale e il 70 per cento del commercio. Ciò nonostante, la rilevanza economica dell’Asia-Europe Meeting potrebbe essere messa in ombra dalle tensioni geopolitiche, in crescita in quest’area che conta il 60 per cento della popolazione del pianeta: soprattutto quelle tra Russia e Ucraina. La speranza nutrita da chi organizza l’incontro — l’Italia in quanto presidente di turno della Ue — è che si possa registrare e mettere agli atti qualche passo distensivo tra Mosca e Kiev. A parlare a quattr’occhi con Putin ci proveranno tra gli altri Matteo Renzi e Angela Merkel. Soprattutto, venerdì mattina si terrà una riunione informale sulla crisi in Ucraina: vi parteciperanno, oltre al presidente russo e a quello ucraino Petro Poroshenko (che avranno anche un incontro a due), il premier italiano, la cancelliera tedesca, il presidente francese François Hollande, il primo ministro britannico David Ca- meron e i presidenti uscenti della Commissione Ue e del Consiglio europeo José Manuel Barroso e Herman Van Rompuy. Che gli occhi di Putin si abbassino è improbabile: si tratterà di vedere se faranno trasparire intenzioni e prossimi passi. Sempre nella sfera geopolitica, ieri la signora Merkel ha invitato la Cina, le Filippine e il Vietnam a trovare intese sulle dispute territoriali che contrappongono Pechino ai Paesi costieri del Mare Cinese Meridionale, bacino strategico per i commerci in una delle aree a maggiore crescita economica. Non è però il caso di trattenere il respiro: passi avanti su questo versante non sono attesi. L’altra metà, quella degli affari, del vertice Asem — che ha come tema la Partnership responsabile per la crescita e la sicurezza — ha già avuto un primo momento ieri, che proseguirà stamattina, nell’AsiaEurope Business Forum (ci sarà anche il premier giapponese Shinzo Abe) e continuerà nelle riunioni dei leader. Gran parte del business, soprattutto con il premier cinese Li Keqiang, gli europei lo hanno però già fatto in incontri bilaterali. Danilo Taino @danilotaino © RIPRODUZIONE RISERVATA Primo ministro Il vietnamita Nguyen Tan Dung L’agenda ● Il vertice Asem, decimo incontro tra gli Stati membri del forum tra Europa ed Asia, inizia ufficialmente oggi, con l’arrivo dei 50 capi di Stato e di governo, accolti dal premier Matteo Renzi al padiglione Milano Congressi ● Nel pomeriggio incontri bilaterali tra le delegazioni e le due sessioni di lavoro sulla cooperazione finanziaria ed economica e le modalità di intervento politico nelle aree di crisi mondiali ● Alle 20 cena di gala offerta a Palazzo Reale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ● Domani mattina ancora opportunità per incontri bilaterali, quindi, alle 9 e 30, sessione finale sul dialogo tra Europa ed Asia e il futuro dell’Asem. Alle 13, conferenza stampa finale Il suo Paese è al centro di una delicata disputa territoriale con la Cina che tuttavia coinvolge diverse nazioni che si affacciano sul Mar Cinese Meridionale. È la prima seria crisi nell’area in decenni. Nel 1979, Cina e Vietnam si affrontarono in un breve ma sanguinoso conflitto, nonostante i trascorsi d’amicizia. Qual è la situazione oggi? «Vietnam e Cina saranno per sempre vicini di casa — dice al Corriere Nguyen Tan Dung, il primo ministro di Hanoi, a Milano per il vertice Asem —. Noi non smettiamo di sperare che i nostri due Paesi faranno di tutto per mantenere stabile la regione in uno spirito di amicizia che consenta di approfondire la partnership strategica — con praticità e dedizione — in modo da generare benefici per le due parti e contribuire alla pace, alla stabilità e allo sviluppo della regione. Tutte le dispute di sovranità nel Mare Orientale (il Mar Cinese Meridionale, ndr) devono essere risolte in modo pacifico sulla base delle leggi internazionali, escludendo l’uso ma anche la minaccia dell’uso della forza. Dopo che Pechino ha ritirato la piattaforma petrolifera dai nostri mari, Vietnam e Cina hanno accettato di lavorare insieme in questo senso». Hanoi si è ravvicinata al suo antico nemico, gli Stati Uniti. Come vede oggi il ruolo dell’America nella regione? «Sono ormai venti anni che Vietnam e Stati Uniti hanno normalizzato le relazioni. Nel luglio 2013 abbiamo firmato un trattato di cooperazione che ha segnato un momento fondamentale nel progresso dei legami bilaterali, compresi i settori della difesa e della collaborazione sulla sicurezza. L’andamento Pil in Vietnam 6,8% 7 6,3% 6,0% 6,1% 6 5,5% 5,3% 5 2009 2010 * primi sei mesi 2011 2012 2013 2014* d’Arco Il 2 ottobre scorso, inoltre, Washington ha annunciato ufficialmente la revoca parziale dell’embargo sulle armi dirette ai nostri apparati di difesa marittima. Questo è un passo importante nella direzione di un’ulteriore partnership strategica tra i due Paesi». Veniamo all’Italia, Paese che ospita il vertice Asem. Come giudica le relazioni tra Roma e Hanoi? «Vietnam e Italia hanno stabilito relazioni diplomatiche nel gennaio 1973: Roma è stata una delle prime nazioni d’Occidente a riconoscerci dopo gli accordi di pace di Parigi. Non dimenticheremo mai il vostro sostegno alla nostra lotta di indipendenza e riunificazione nazionale. Negli ultimi quarant’anni la tradizionale amicizia tra Vietnam e Italia è fiorita in ogni campo, dall’economia al commercio, dalla cultura alla scienza, dall’istruzione alla difesa. Dal gennaio 2013, con la visita in Italia di Nguyen Phu Trong, segretario generale del Partito comunista vietnamita, siamo partner strategici. Apprezziamo molto l’organizzazione da parte dell’Italia del vertice Asem, qui a Milano: speriamo di contribuire al suo successo, rafforzando i rapporti tra Asia ed Europa, che noi coltiviamo con decisione». A Milano si parlerà molto di economia. Ma anche cultura e turismo sono una parte importante dei rapporti bilaterali tra le nazioni: a che punto siamo in questi settori? «In Vietnam, per rimanere alle relazioni tra i nostri due Paesi, l’Italia è percepita come uno dei centri della cultura mondiale, nazione di buon calcio e ottima cucina, apprezzata ben oltre le sue frontiere. E poi da noi ancora si parla del viaggio del cargo Australe, che nel 1973 salpò da Genova per portare aiuti ai vietnamiti esausti per il lungo conflitto, superando incredibili difficoltà per attraccare a Hai Phong nonostante l’embargo. Siamo uniti da accordi di amicizia e cooperazione bilaterale. Gli scambi culturali, il turismo non potranno che approfondire e migliorare i già stretti legami tra i nostri due popoli». Paolo Salom © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 7 Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera 8 Primo piano Borse e petrolio Ripresa mondiale in forse: consumi Usa in calo, la crisi greca non è finita Piazza Affari perde il 4,4%, Wall Street cade. Tutti vogliono i Bund Torna l’incertezza, mercati a picco 276 miliardi capitalizzazione bruciata ieri dai listini azionari europei 2,8 per cento Il deficit Usa sul Pil, sceso a 483 miliardi di dollari 1,27 il cambio dell’euro sul dollaro, dopo aver toccato un picco sopra quota 1,28 0,3 per cento il tasso medio di inflazione nell’eurozona a settembre -0,3 per cento il calo delle vendite al dettaglio negli Stati Uniti in settembre La giornata sui listini Cronaca di un crollo di Giovanni Stringa Milano 19.046 18.839 -4,44% 18.633 18.425 09.01 11.48 14.35 Londra 6.400 6.350 6.300 6.250 6.200 -2,83% -2,87% È iniziata a mezzogiorno esatto l’ondata di vendite che ha travolto Piazza Affari. Dopo una mattinata tranquilla, con i primi secondi del pomeriggio è partita la lunga discesa. La stessa cosa era già successa in alcune pesanti sedute di inizio estate 2011, con le prime avvisaglie della tempesta sul debito italiano: in quei giorni, allo scoccare dell’ora piena, arrivarono dall’estero una marea di ordini di vendite. Ma adesso, a differenza del 2011, i forti segni meno valgono in tutti i mercati principali. E i crolli, più che a gradino, sono una costante discesa obliqua. 160 12.00 150 Madrid 8.700 165 punti base 170 17.30 Francoforte 8.800 Mezzogiorno di fuoco Lo spread Btp/Bund -3,59% 140 10.100 12.00 9.900 8.600 8.500 9.700 euro/dollaro 1,27 12.00 12.00 Atene 310 Parigi 4.100 4.050 4.000 3.950 3.900 -3,63% -6,57% 300 290 280 12.00 83,37 dollari quotazione del barile di petrolio 11.00 12.00 13.00 14.00 Fonte: Borsa italiana MILANO Neanche la straordinaria liquidità in circolazione, favorita dai tassi di interesse più bassi della storia in America, in Europa e in Giappone, è ormai sufficiente a tamponare l’enorme incertezza che domina il pianeta. E i mercati, che di solito anticipano la tendenza, ieri non lasciavano dubbi, con l’indice Stoxx 600 scivolato ai minimi dell’anno e 276 miliardi di capitalizzazione spazzati via in Europa. Milano, dove il Ftse Mib è caduto del 4,4%, ancora una volta è stata la Borsa peggiore del continente, azzerando i guadagni da inizio anno. Anche gli altri listini hanno chiuso la seduta in profondo rosso: il Ftse 100 di Londra ha perso il 2,8%, il Dax di Francoforte il 2,9%, il Cac 40 di Parigi il 3,6%, l’Ibex di Madrid il 3,5%, mentre Atene è arrivata a cedere più del 9%, per terminare in ribasso del 6,6%. A Wall Street, a 2 ore e mezzo dalla chiusura, il Dow Jones era in calo di 450 punti (-2,6%), il Nasdaq del 2,2%, e lo S&P 500 era tornato ai valori di fine dicembre 2013 2,41% il rendimento Btp a 10 anni Corriere della Sera (-2,7%). Poi nel finale le perdite sono state più contenute. La fuga dalle azioni ha spinto in alto i prezzi dei Bund, bene rifugio in tempi di forte volatilità, e il loro rendimento ha toccato un nuovo minimo sotto 0,8%, e inevitabilmente lo spread dei Btp decennali si è allargato a 165 punti, dopo aver toccato quota 172. Oltreoceano Crolla il petrolio Il prezzo del brent ieri è sceso a 83,37 dollari al barile dopo il calo del 4,3% di martedì il prezzo dei titoli del Tesoro americano decennali scendeva sotto il 2%. Il crollo dei principali listini indica che il mondo è di nuovo nei guai. Guai seri. Il pericolo deflazione, anziché diminuire, è aumentato, con il tasso medio d’inflazione sceso fino allo 0,3% nell’eurozona. La disoccupazione è ancora alta, soprattutto tra i giovani. La ripresa non solo resta debole, fragile e disomogenea, ma l’economia dell’area dell’euro rischia di cadere in recessione un’altra volta se la Germania si fermerà. Lunedì il governo di Berlino ha tagliato le stime sul Pil a +1,2% per quest’anno, ma i quattro maggiori istituti di ricerca tedesca e il Fmi sono più pessimisti. Perciò la Grecia, ieri accusata di aver affossato i listini europei, in realtà è solo l’ultima scusa per innescare l’ondata di vendite. Atene ha chiesto di accelerare l’uscita dal programma di aiuti della troika, mentre l’agenzia di rating Fitch lanciava un allarme sullo stato patrimoniale delle sue banche in attesa dei risultati degli stress test. L’Europa non riparte, la Cina rallenta, e le altre economie emergenti frenano. Ma gli Stati Uniti non possono più trainare da soli l’economia globale, anche perché l’economia americana continua a espandersi in maniera «moderata» secondo i 12 indici misurati dalla Federal Reserve, come emerge dal «Bei- ge Book». Perfino il dato sulla disoccupazione, scesa al 5,9%, ai livelli precrisi, non racconta tutta la verità sul mercato del lavoro, perché i salari non crescono all’infuori di pochi settori industriali. Ulteriori segnali della fragilità degli Stati Uniti sono arrivati dai dati sulle vendite al dettaglio, cadute dello 0,3% in settembre, a causa di una frenata degli acquisti di auto, benzina, mobili e vestiti, contro un aumento del 4,3% nei 12 mesi passati. E anche l’indice manifatturiero Empire si è rivelato molto inferiore alle previsioni. Ma i segnali di debolezza globale si moltiplicano: le scorte di petrolio ai massimi, mentre il prezzo del brent scende fino a 83,37 dollari al barile, e il Wti oscilla intorno agli 80 a dollari al barile, sono la spia di una domanda modesta. E quando domina l’incertezza tutto serve per alimentare la speculazione, anche la paura di Ebola. Giuliana Ferraino @16febbraio © RIPRODUZIONE RISERVATA Syriza e Mrs Clooney C’è un mix da tragedia greca tra le cause dei crolli di ieri: un report di Fitch sulla necessità di ricapitalizzare le grandi banche elleniche, un sondaggio che vede il partito di sinistra radicale Syriza più forte della somma di conservatori e socialisti, i rumor su elezioni anticipate (poi smentiti) e le tentazioni di Atene di uscire dai piani di salvataggio (e dai controlli) europei, ridimensionate in serata. Nella crisi dell’economia, Atene si è consolata con la cultura: la signora Clooney, l’avvocatessa Alma neo sposa dell’attore George, ha incontrato il premier greco per aiutarlo a riavere da Londra i marmi del Partenone. Usa, deficit alla tedesca Le due locomotive occidentali danno segni d’inceppamento: dopo la Germania i giorni scorsi, ieri i dati negativi sono arrivati dagli Stati Uniti, dal calo dei consumi al crollo di un’indice sull’attività industriale. Ironia della sorte: negli Usa della politica monetaria ultra espansiva e dei pesanti disavanzi per finanziare la crescita — misure poco «tedesche» — il deficit pubblico è appena sceso sotto il 3% del Pil (al 2,8%, il minimo dal 2007) raggiungendo un obiettivo molto «tedesco», dentro i parametri di Maastricht. Ma questo ai mercati non è bastato. Ebola e la speculazione Non poteva mancare poi la speculazione, tra le ragioni del crollo. I venti ribassisti hanno fatto leva un po’ su tutto, dai timori per la recessione alle paure per i nuovi casi di Ebola, che hanno colpito per esempio le azioni delle compagnie aeree. Tutto può tristemente venire comodo a chi gioca al ribasso. Giù anche il greggio. Una buona fetta dell’enorme liquidità, usata fino a poco fa per fare acquisti, ieri è tornata indietro ai portafogli di partenza. Sono un po’ gli alti e bassi della finanza. Peccato che Piazza Affari ai massimi del 2014 valeva ancora la metà dei picchi del 2007. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 Il caso 9 Il progetto del maxi gasdotto I numeri di Stefano Agnoli R. Ceca 931 chilometri la lunghezza del tratto sottomarino 63 miliardi di metri cubi l’anno la capacità a regime delle 4 linee previste ● La «corrente del Sud», il South Stream, è il gasdotto gemello del «Nord Stream», già operativo e che collega attraverso il Mar Baltico la Russia e la Germania. Voluto negli anni 20062007 dal presidente russo Vladimir Putin dovrebbe consentire di aggirare da Sud, attraverso il Mar Nero, l’Ucraina, impedendo così che da Kiev si possano interrompere le forniture. Secondo il progetto, avviato ufficialmente a dicembre 2012, a regime il gasdotto dovrebbe arrivare a trasportare 63 miliardi di metri cubi, più di un terzo di quanto il monopolista russo Gazprom fornisce ogni anno all’Europa. Dopo il conflitto con l’Ucraina, l’Unione Europea ha «congelato» il suo assenso al progetto MILANO Nel porto bulgaro di Burgas la Castoro Sei della Saipem ha già iniziato a saldare i tubi che verranno posati sul fondale del Mar Nero: sono i primi pezzi d’acciaio da dodici metri l’uno che serviranno a coprire i 931 chilometri che separano la costa bulgara da quella russa. A breve anche la Saipem 7000 varcherà il Bosforo, in direzione però del litorale russo. La previsione che il grosso dei lavori inizi prima di fine anno «non è cambiata», spiegano alla South Stream Transport, la joint-venture al 50% della russa Gazprom che insieme all’Eni (20%) alla francese Edf e alla tedesca Wintershall (15% ciascuno) ha il compito di costruire il (cruciale) tratto sottomarino del gasdotto verso l’Europa occidentale. In realtà, però, la situazione è più complicata di quanto appaia dalle prese di posizione ufficiali: il South Stream, la «corrente del Sud» fortemente voluta negli ultimi sette anni dal presidente russo Vladimir Putin per aggirare l’Ucraina passando dal Mar Nero (e in origine progettata solamente con l’italiana Eni), è in bilico. La crisi ucraina ha preso il sopravvento. Prima le sanzioni su petrolio e banche russe volute da Obama lo scorso luglio, poi il 18 settembre la risoluzione del Parlamento europeo che ha chiesto agli Stati membri di annullare gli accordi intergovernativi, infine la posizione della renziana Federica Mogherini, Alto rappresentante della politica estera comunitaria: «Al momento non ci sono le condizioni politiche», ha spiegato riferendosi proprio al gasdotto. Un bel mutamento dallo scorso maggio, quando prima del G7 energia di Roma il premier Matteo Renzi dichiarava: noi siamo per confermare l’impegno del South Stream. Sta per scattare il fischio finale? Possibile, anche se sembra difficile che possa essere annunciato alla vigilia di un inverno che si prospetta complicato sul fronte delle forniture di gas. Di certo il dossier South Stream è ben presente sul tavo- ● Il commento Paure e rischi reali SEGUE DALLA PRIMA Ai dubbi sulla solidità della crescita americana si sommano le tendenze deflattive diffuse ben oltre i Paesi in recessione e i timori sulla Grecia. Certo non giova la sensazione che il virus Ebola si stia gradualmente ma inesorabilmente trasformando in un’epidemia globale dai confini e dai rischi poco calcolabili. Le Borse sono crollate, le europee più delle altre e quella di Milano tra le peggiori. Non per caso, lo spread tra il Btp e il Bund tedesco ha toccato i 173 punti dopo mesi di bonaccia. Poche cattive notizie unite al nervosismo possono cancellare agli occhi dei mercati i progressi che separano la situazione di oggi dall’autunno 2011. In Europa si avvicina il prossimo completamento dell’esame dei bilanci bancari, mentre sta entrando a regime il nuovo programma Bce di sostegno finalizzato al credito. Già ora le politiche di Mario Draghi, pur sottoposte ai vincoli della Bundesbank, hanno prodotto qualche Austria Croazia 2.200 metri la profondità massima del gasdotto I soci di South Stream Transport (la società che ha l’incarico di costruire il tratto sottomarino) Edf 15% Romania Bosnia Erzegovina Montenegro Wintershall* 15% Serbia *gruppo Basf Anapa Burgas Kosovo ITALIA Russia Eni 20% Gazprom 50% Ungheria Slovenia 300.000 i tubi da 12 metri (diametro di 81 centimetri l’uno) necessari al completamento dell’opera Il progetto Ucraina Slovacchia Bulgaria Mar Nero Georgia Macedonia Albania Grecia Turchia Corriere della Sera South Stream gasdotto della discordia Il duello con Putin e i dubbi dell’Eni Il «tubo» offshore per aggirare Kiev. Il gruppo italiano: solo un investimento finanziario lo del consiglio di amministrazione dell’Eni, e altrettanto certamente costituisce uno dei temi di discussione del forum euroasiatico che vede oggi a Milano lo stesso Putin. Qualcosa di più si potrà forse sapere il 4 novembre, quando il ceo dell’Eni, Claudio Descalzi, si presenterà alla commissione Industria del Senato per un’audizione. Il presidente, il senatore pd Massimo Mucchetti, si è esplicitamente pronunciato per una definitiva uscita dall’avventura South Stream. Ma la cautela, almeno nel breve periodo, pare d’obbligo. E caute sono le dichiarazioni dell’Eni, che risponde di «non avere novità sulla partecipazione» aggiungendo, un po’ burocraticamente, di essere solo «azionista di minoranza» in un progetto che viene monitorato costantemente «per assicurare coerenza con gli obiettivi di disciplina finanziaria». Faccenda delicata quindi, che per di più si snoda in contemporanea con lo scandalo nigeriano che ha messo sotto pressione il suo amministratore delegato. Rispetto ai primi anni della gestione di Paolo Scaroni, comunque, la posizione dell’Eni sul progetto è cambiata. Tramontata l’era dell’«amico Putin», archiviati i progetti di sbarcare nel ricco upstream russo, rinegoziati i contratti di fornitura del gas siberiano con La vicenda ● Gazprom, il monopolista russo del gas guidato da Alexei Miller (foto sopra) è il maggior azionista del South Stream, il gasdotto progettato per aggirare l’Ucraina da Sud. L’Eni ha il 20% (sotto il ceo Claudio Descalzi) miglioramento nell’accesso al credito nei Paesi del Sud Europa, come anche indicato dai dati Abi per l’Italia. La Grecia, forse si vuole sottrarre alla troika, ma assieme alla Spagna e all’Irlanda ha fatto segnare un ritorno al segno più che non compensa le perdite ma inverte significativamente le tendenze recessive degli ultimi anni. In Italia un programma caotico di riforme si sta trasformando in una serie di misure più credibili che mettono l’economia al centro, mentre il governo appare determinato a proseguire con gli sgravi fiscali estendendo la platea di beneficiari alle famiglie numerose e alle imprese. Ma i progressi rispetto al 2011 sono gocce nel mare se prevale la paura. Ancora una volta l’Europa si trova a danzare sul precipizio, dopo aver sprecato mesi di opportunità. Sarebbe invece ora che, con un misto di flessibilità sul rigore di bilancio e di determinazione nella prosecuzione delle riforme, si trovasse la forza di tirarsi fuori una volta per tutte dal precipizio. Il tempo per farlo si accorcia ma non è ancora troppo tardi. Francesco Daveri © RIPRODUZIONE RISERVATA l’ultima firma dello scorso maggio, a Metanopoli il South Stream non è più ritenuto una strategica pedina di scambio: «Per noi è un investimento finanziario», si dice, e non è un mistero che per l’ «oilman» Descalzi il fulcro del gruppo sia la produzione di petrolio, e, dal punto di vista geografico, l’Africa piuttosto che la Russia o il Caspio. Il petrolio, per inciso, rende assai più del progetto con Gazprom, destinato a subire anche la concorrenza del Tap, il gasdotto dall’Azerbaigian bloccato per ora dai comitati locali pugliesi. Ma quali sono i numeri in gioco? Finora il gruppo petrolifero dovrebbe avere messo sul piatto una cifra intorno a 200250 milioni di euro. Con l’avvio dei lavori, però, il peso finanziario è destinato a salire: secondo le ultime indiscrezioni di fonte moscovita il costo dell’intero progetto sarebbe cresciuto a 23,5 miliardi, di cui 14 miliardi per la sezione offshore. Il che significherebbe, per l’Eni, un impegno di 2,8 miliardi di euro (20%) se Gazprom non riuscisse — a causa dell’embargo finanziario — a mettere in piedi un consorzio bancario. È vero che la Saipem, controllata dell’Eni (ma in corso di dismissione e anch’essa non più «strategica») ha messo in carniere contratti per 2,4 miliardi. Resta che all’interno del board del Cane a sei zampe c’è chi pensa che quei 2,8 miliardi «teorici» potrebbero trovare un impiego più profittevole. Un punto di vista che si basa su una possibilità concreta: l’Eni ha in tasca il diritto di lasciare l’azionariato Le condizioni L’Eni può uscire se Gazprom non trova i finanziamenti o se non adempie alle regole Ue di South Stream Transport senza colpo ferire. Nel 2012, infatti, il gruppo petrolifero aveva subordinato il «sì» all’avvio del progetto a due condizioni precise: che si finanziasse da solo senza richiedere garanzie dei soci e che fosse in regola con la normativa Ue che prevede che chi produce gas (Gazprom) non possa anche trasportarlo. Il cosiddetto «third party package». Nessuna si sta verificando e se altri azionisti di minoranza di South Stream (ad esempio i francesi di Edf) decidessero di fare ricorso a una delle clausole potrebbero automaticamente esercitare una «put», cioè un diritto di vendita al socio russo. Ma Gazprom, e l’inquilino del Cremlino, che reazione avrebbero? Meglio lasciare passare l’inverno. E magari limitarsi a scendere al 10% del gasdotto della discordia senza scontentare nessuno. @stefanoagnoli © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera JACOBCOHEN.IT 10 Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 11 Politica ● La Nota di Massimo Franco UNA STRATEGIA CONTROVERSA CHE NON PREVEDE PASSI INDIETRO N el giorno in cui il governo approva la legge di Stabilità, l’opposizione cerca di rovinargli la festa. E l’Unione Europea trasmette messaggi scettici che sembrano preludere ad una bocciatura, o al massimo ad una promozione con riserva. Matteo Renzi continua a dire e far dichiarare ai suoi che tutti i provvedimenti sono coerenti con gli impegni presi: un modo per tentare di scoraggiare l’opposizione più arcigna del fronte del rigore finanziario; e per anticipare che lo combatterà. Il fatto che l’altro giorno al Senato la maggioranza si sia salvata in uno scrutinio per un solo voto, fa dire a una Forza Italia costretta a un po’ di opposizione: «Renzi non ha la maggioranza» per realizzare le sue riforme. Ma anche su questo, l’impressione è che Palazzo Chigi riuscirà a trovarla di volta in volta, seppure tirandosi addosso molte critiche. Certamente, la sensazione è di un governo affannosamente alla ricerca di far quadrare molti cerchi insieme. Il ritardo col quale ieri è cominciato il Consiglio dei ministri è stato spiegato con l’esigenza di aggiustare le ultime misure della legge di Stabilità da presentare alla Commissione europea. In serata è filtrata la notizia di una manovra non più di 23 miliardi di euro, e nemmeno di 30 ma di 38: una lievitazione che riflette la disperata ricerca di coperture, di riduzioni fiscali e di sacche di spesa pubblica da tagliare. Rispunta anche una legge sul Trattamento di fine rapporto (Tfr), apparsa e sparita più volte. È chiaro che negli ultimi giorni Renzi e il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, hanno dovuto rifare i conti cercando di prevenire le obiezioni di Bruxelles. Le difficoltà, tuttavia, sono così diffuse e generalizzate, tra l’emergenza dell’epidemia di Ebola, il tonfo delle Borse in Europa e Stati uniti e le tensioni con la Russia, da disegnare scenari difficili da decifrare nel medio periodo: uno sfondo che sarà confermato nel vertice euroasiatico in Le mine Zig zag di Renzi tra legge di Stabilità, resistenze interne e scetticismo del partito del rigore europeo © RIPRODUZIONE RISERVATA Assenti, dissidenti e soccorritori I numeri (risicati) del Senato Dopo 19 scrutini Nuova fumata nera per la Consulta: L’ipotesi del rinvio in attesa di un accordo Il governo avrebbe dieci voti in più, ma spesso rischia. Il peso degli ex 5 Stelle ROMA L’ex ministro Mario Mauro (centrista, ex Forza Italia, forse sulla via del ritorno nella casa di Berlusconi) di entrate e di uscite dalle maggioranze ne sa qualcosa. E dunque spiega: «Il dato politico del voto al Senato dell’altra sera, quando il governo ha rischiato la figuraccia, ottenendo il minimo dei voti necessari, 161, è uno solo. Se qui manca la stampella azzurra, l’esecutivo al Senato balla. Il rischio c’è ogni volta che si vota qualcosa di importante». E Mauro dice tutto questo dopo una missione di due giorni in Kurdistan con il capogruppo di FI Paolo Romani con il quale non ha certo parlato solo di politica estera. Ieri, negli uffici che contano del Senato è stata molto puntigliosa l’analisi dei tabulati con gli assenti che hanno rischiato di provocare un incidente davvero pericoloso per il governo. La risoluzione alla nota di variazione del Def, che autorizza il Segnali Langella, appena entrato in Ncd, si è dimenticato di votare con il nuovo gruppo rinvio del pareggio di bilancio al 2017, prevedeva la maggioranza assoluta del plenum: 161 voti, non uno di meno. La maggioranza potenzialmente ne ha 171 ma si è aperto un buco di ben 11 voti e solo il soccorso dell’ex grillino Luis Orellana ha salvato la barca dal naufragio della manovra di bilancio. Gli assenti della maggioranza al momento del voto (il presidente Pietro Grasso non partecipa) erano, oltre a Mauro e al suo compagno di partito Tito Di Maggio, il presidente Pier Ferdinando Casini (Udc) in missione a Ginevra, i dem Renato Turano (negli Usa) e Ignazio Angioni, il giuslavorista Pietro Ichino di Sc (bloccato da seri problemi di famiglia), Pietro Langella (neo transfuga di Gal passato all’Ncd), Lorenzo Battista (Autonomie) e almeno due senatori a vita: Mario Monti (che da tempo evita i voti di fiducia) ed Elena Cattaneo (che ROMA Al 19° scrutinio senza quorum (570 voti, 3/5 del plenum), l’accordo sull’elezione dei due giudici della Consulta è ancora lontano e per questo Pd e Fi stanno iniziando un deciso pressing sui presidenti delle Camere perché si prenda «una pausa di riflessione»: altrimenti, come sostiene la senatrice dem Rosa Maria De giorgi, «senza accordo il voto diventa un esercizio inutile e dannoso». Il calendario però è implacabile: il 9 novembre è la data entro la quale il capo dello Stato dovrà nominare altri due giudici delle leggi per sostituire Sabino Cassese e Giuseppe Tesauro, entrambi in scadenza. Il 7 ottobre, Giorgio Napolitano, lamentando «la frammentazione e la conflittualità che segnano gli schieramenti parlamentari», scrisse che le «sue» nomine sarebbero state fatte «con la massima tempestività». E a questo punto, qualcuno teme che il Presidente faccia prima per mettere in mora il Parlamento. Mentre altri sperano che questo avvenga in modo, semmai, di «correggere» le scelte presidenziali (dove, però, lo spirito della Carta suggerirebbe il contrario). Oggi si torna a votare scheda bianca (secondo le indicazioni di Pd e FI) mentre un centinaio di serissimi burloni guidati dal vicepresidente del Senato Roberto Calderoli stanno conducendo la loro battaglia contro il La richiesta Su carta intestata della Camera, il deputato Bruno Tabacci del Centro democratico abbozza la richiesta da parte del gruppo di aderire a Per l’Italia, gruppo presieduto da Lorenzo Dellai, e scrive: la formazione «potrebbe denominarsi Centro democratico per l’Italia» (Ansa) però non votò la riforma costituzionale). Altre due nomine del capo dello Stato sono fuori dal conteggio, come Renzo Piano e Carlo Rubbia, perché meno presenti in aula. Invece erano presenti e fedeli alle direttive della maggioranza i dissidenti del Pd Walter Tocci, Corradino Mineo, Felice Casson e Massimo Mucchetti puntellando il governo. Così come non sono mancati i voti di quel- Le forze sulla carta 13 Scelta civica Gal 12 la metà di Gal che guarda con simpatia a Renzi: Michelino Davigo e Paolo Naccarato. La new entry Langella non ha fatto la differenza perché già in passato aveva votato a favore del governo: l’altra sera si è dimenticato di suggellare con il voto il suo ingresso nell’Ncd e qualche maligno dice che non è stata una dimenticanza ma un «aiutino» per chiudere la trattativa. In questa vasta area grigia — che implica un appoggio ad inIl partito di Alfano ha perso il senatore Antonio D’Alì, ora in FI, e guadagnato Pietro Langella, arrivato da Gal Ncd 161 La soglia di maggioranza Aut-Psi programma da oggi a Milano. L’Italia non è messa bene, e l’ennesimo dato dell’Istat su un Prodotto interno lordo sceso ad un minimo di 385 miliardi di euro, che non si registrava dal 2000, è sconfortante. In più, per quanto frutto dela congiuntura degli ultimi giorni, è risalito lo spread: la differenza tra tassi di interesse dei titoli di Stato italiani e tedeschi ieri ha toccato quota 166, confermando i timori di Bankitalia sull’andamento altalenante dei prossimi mesi. Rimane da capire se la frenata della ripresa un po’ dovunque faciliterà o no le richieste italiane all’Ue. Per paradosso, le tensioni che riemergono in Grecia dopo la «cura» della troika Fmi-Bce-Commissione Ue dicono che il rigore, in sé, non è un toccasana. Insomma, non si ha l’impressione che Renzi sia disposto a recedere dall’impostazione «vistata» ieri dal Consiglio dei ministri. Se si dovesse aprire un contenzioso con Bruxelles, il governo italiano sembra pronto ad affrontarlo nonostante i rischi che potrà comportare. La strategia è tarata sulla scelta di sorprendere e sparigliare, e non cambia. E se poi dovesse andar male, sarà il corpo elettorale a promuoverla o bocciarla. 31 Per l’Italia 10 Gruppo misto 24 Forza Italia 7 60 Movimento 5 Stelle Partito democratico 39 109 Lega 15 TOTALE 320* *Il presidente del Senato, Pietro Grasso (Pd), per prassi non vota termittenza alla maggioranza di governo — va considerato poi il serbatoio di potenziali soccorritori ex grillini. Ma ieri dopo il passo in avanti di Orellana, gli altri fuoriusciti dal movimento di Grillo hanno preso le distanze: «Il voto del senatore Orellana è stato una scelta personale che non corrisponde alla prospettiva della nostra componente (Italia lavori in corso, ndr)». Firmato Francesco Campanella, Fabrizio Bocchino, Paola Del Pin e Alessandra Bencini. Ieri sera sul decreto stadi il governo, all’ennesima fiducia, ha preso 164 voti. Resta da vedere se si avvererà la profezia di Mario Mauro sulla necessità per il governo (16 assenti azzurri al momento del voto sul Jobs act, tanto per citare un episodio) di contare su Forza Italia. Dopo il ritorno nel partito di Berlusconi del senatore Antonio D’Alì, nell’Ncd sarebbero cin partenza anche Antonio Azollini e Antonio Caridi. Alla Camera, intanto, il Centro democratico di Bruno Tabacci e Per l’Italia vorrebbero unire le forze per sostenere insieme il governo. Dino Martirano © RIPRODUZIONE RISERVATA Il caso ● Martedì, per un solo voto è passata al Senato la risoluzione del Pd sulla nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza: 161 sì, soglia minima di maggioranza ● A votare sì, il senatore Luis Alberto Orellana (Misto), ex 5 Stelle, che dopo le critiche degli ex colleghi di partito, ieri ha precisato: «La Carta dice che il parlamentare è libero da vincolo di mandato» La sfida Calderoli distribuisce i biglietti «Rivota Grasso» nella seduta comune alla Camera presidente del Senato Pietro Grasso. Ieri sono stati in 117 a scrivere sulla scheda il nome della seconda carica dello Stato nel tentativo di sollevare una sorta di mozione di sfiducia individuale contro Grasso. Pd e FI devono trovare una soluzione ai loro problemi interni. Nel Pd c’è uno zoccolo duro che fin qui ha negato il voto a Luciano Violante (che però non è mai andato sotto quota 500 voti negli scrutini in cui maggioranza e azzurri non hanno dato indicazione per la scheda bianca); mentre in Forza Italia è lampante l’impossibilità di trovare un candidato unitario credibile con lo stesso peso politico di Violante. Donato Bruno, che ha provato senza fortuna a giocare questa partita, lascia intendere che FI ha bisogno di una buona pausa di riflessione per individuare il candidato giusto: «Altre fughe in avanti finirebbero solo per bruciare buoni candidati...». Nel Pd, comunque, Violante e i suoi sostenitori più fedeli tengono il punto su una battaglia che, dicono, è diventata «più politica che personale». Ma all’orizzonte si staglia anche la candidatura del professor Massimo Luciani, non estraneo agli insegnamenti dello stesso Violante. D.Mart. © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 POLITICA 13 # M5S, il giallo delle mail copiate Dietro le quinte Sospetto caso di hackeraggio della posta dei parlamentari, il blog attacca il deputato Artini Gogna web per l’ex Orellana. No di Grillo alla Lega, ma «avanti» sul referendum no euro Nella fitta agenda di Putin non manca la tappa ad Arcore Nel giro di due giorni Putin vedrà praticamente tutti. I vertici della Ue, Renzi in bilaterale per la prima volta, la cancelliera Merkel come primo incontro al suo arrivo oggi a Milano, il Cancelliere austriaco, un’agenda che più fitta non potrebbe essere e che il Cremlino sta preparando nei minimi dettagli. Il piatto forte sarà l’incontro con il leader ucraino, prima in un contesto istituzionale, poi probabilmente in una faccia a faccia che sarebbe storico. Stasera, dopo la cena offerta da Napolitano, il presidente russo però chiuderà la sua agenda e dirà alla sua scorta di dirigersi ad Arcore. Un incontro con l’«amico Silvio» l’amico Vladimir non lo perde mai, in Italia. (Marco Galluzzo) © RIPRODUZIONE RISERVATA L’addio all’Aula di Rita Ghedini Vira su Lega coop Prima ancora che si discuta delle dimissioni di Walter Tocci da senatore del Pd (causa dissensi sul Jobs act), oggi l’aula di Palazzo Madama è chiamata a votare il «passo indietro» della dem Rita Ghedini che è destinata a dirigere Lega coop Bologna. Un primo passo per poi puntare alle coop emiliane e, dunque, dopo qualche anno, tentare la scalata alla poltrona di presidente dell’Alleanza delle cooperative italiane rimasta vuota dopo la nomina a ministro del Lavoro di Giuliano Poletti. Rita Ghedini, oltre a cedere il seggio a Mara Valdinosi di Cesena lascerebbe libero il posto di segretario d’Aula. (Dino Martirano) © RIPRODUZIONE RISERVATA I giovani manager e la «sveglia» al centrodestra Sono giovani professionisti, imprenditori, amministratori pubblici che credono si possa dare una scossa dal basso a un centrodestra in crisi. E per cominciare hanno convocato un meeting a Milano, sabato, dal titolo «Sveglia centrodestra» per discutere di programmi e primarie, per le quali hanno lanciato un appello. Il clima è tempestoso fra i partiti, ma loro provano a mettere d’accordo da Fitto (il cui intervento promette sorprese) e Capezzone a Lupi, Formigoni e Quagliariello, da Urso a Moles, da Mauro a Tizzoni e Vitelli, che hanno aderito all’iniziativa insieme a imprenditori, docenti, riviste politiche come Formiche e Notapolitica. (Paola Di Caro) © RIPRODUZIONE RISERVATA Le tappe ● Dal 10 al 12 ottobre si è svolta al Circo Massimo a Roma la kermesse del Movimento 5 Stelle. Secondo il blog di Grillo sono state 500.000 le presenze, 150.000 secondo la polizia ● Il clou della manifestazione è stato il comizio finale in cui Grillo è tornato a chiedere un referendum anti euro sulla cui costituzionalità esistono però dei dubbi ● Al Circo Massimo molto applaudito dai militanti il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, indicato come successore di Grillo. Lui nega: «Qui siamo una comunità» ● Dopo l’alluvione di Genova, Grillo chiede le dimissioni del sindaco Doria. Ma tornato nella sua città viene anche lui contestato dai volontari ● Torna infine la polemica con i fuoriusciti. Adriano Zaccagnini martedì ha aderito a Sel. Il Movimento accusa l’ex collega poi passato al Gruppo misto Luis Alberto Orellana per aver votato con la maggioranza MILANO Il Movimento ribolle. Dopo la (discussa) kermesse del Circo Massimo e le contestazioni a Beppe Grillo a Genova, ieri si sono aperti due nuovi fronti. Da un lato, c’è stata l’offensiva di molti pentastellati contro l’ex Luis Alberto Orellana, «colpevole» di aver fatto «da stampella» al governo Renzi con il suo voto a favore sul Def (tanto che in serata la pagina Facebook del senatore, invasa da offese e insulti dei militanti, risultava non più visibile). Un’offensiva quella verso Orellana sostenuta anche dal fedelissimo Manlio Di Stefano, che sui social posta le foto (e gli stipendi) degli ex M5s, bollandoli come «sanguisughe». Dall’altro lato, in giornata, è scoppiato il caso hacker. Sul blog il leader dei Cinque Stelle ha denunciato un episodio poco chiaro che riguarda la privacy dei parlamentari: «La posta dei deputati — ha scritto Grillo — è stata copiata su un altro server fuori dal controllo del gruppo per poi essere ricopiata sul primo». «Non ci sono evidenze che questa copia sia stata eliminata — ha aggiunto Grillo — né motivazioni oggettive per questa operazione». La sicurezza dei server a Montecitorio era già stata oggetto questa estate di una missione romana di Davide Casaleggio. Nel mirino dei sospetti questa volta è finito il parlamentare toscano Massimo Artini, citato espressamente dal capo politi- 20 i fuoriusciti dal Movimento Cinquestelle da quando, con le Politiche 2013, ha fatto il suo ingresso alla Camera e in Senato co del Movimento. C’è chi, tra deputati e senatori, per lui ipotizza anche un procedimento di espulsione. Artini, interpellato, respinge l’idea: «Non credo che possa accadere nelle maniera più assoluta. Non ho mai fatto niente di testa mia, ho lavorato finora gratis per il gruppo». Artini — che ribadisce anche di non aver avuto contatti né con Grillo né con Gianroberto Casaleggio — precisa di «essere sempre stato corretto» e poi punge: «Il messaggio — dice — poteva essere diffuso internamente. Non capisco perché rendere pubblici certi spunti». La sensazione che alcuni parlamentari lasciano trapelare è che ci sia l’intenzione di risolvere ora delle questioni rimaste in sospeso fino alla festa del Circo Massimo. Per due fronti che si aprono, uno si chiude. Ieri Grillo ha respinto l’idea di un confronto con il Carroccio. «Caro Salvini, non c’è bisogno di alcun incontro ufficiale — ha scritto il leader M5S —. La Lega appoggi, se vuole, le idee che ritiene giu- Obiettivo referendum ste senza chiedere nulla in cambio. Se la Lega propone cose in linea con il programma M5s, riceverà il nostro supporto come sempre successo per qualunque forza politica». Stizzita la controreplica del governatore lombardo Roberto Maroni: «Grillo ha paura del confronto con la Lega». A prescindere dal botta e risposta, sia M5S che Lega vanno avanti con i rispettivi progetti di referendum anti-euro. Emanuele Buzzi © RIPRODUZIONE RISERVATA Regionali Silvia Prodi, la nipote (civatiana) che corre in Emilia E l’esclusa protesta Sinistra, raccolta firme anti-austerità Lanciata a Roma la raccolta firme per l’abrogazione del pareggio di bilancio in Costituzione. Presenti diversi esponenti della sinistra, da Vendola a Civati. (Nella foto Inside l’abbraccio tra Stefano Rodotà e Susanna Camusso) MILANO «Al professore l’ho detto io che Silvia ce l’aveva fatta, non lo sapeva neanche». Sandra Zampa, deputata pd e storica portavoce di Romano Prodi, racconta che l’ex presidente del Consiglio, di fronte alla notizia che sua nipote sarà candidata per il Pd al consiglio regionale dell’EmiliaRomagna, ha commentato asciutto: «È una ragazza molto in gamba». Zampa, prevenendo eventuali obiezioni, aggiunge: «Se uno si chiama Prodi cosa ci può fare? Ci facciano sapere quante generazioni devono passare per smetterla con questi attacchi sul piano personale». Il riferimento è a chi considera la designazione di Silvia Prodi, 39 anni, ingegnere nucleare, come un privilegio legato al cognome. Sonia Masini,61 anni, ex presidente della Provincia di Reggio Emilia, ritiene che quel posto spettasse a lei: «È stato un colpo di mano, una purga staliniana — dice ancora fremente di rabbia — era stata fatta una consultazione nei circoli e io venivo prima in graduatoria. La signora, che conosco poco, ha avuto delle vie preferenziali». Silvia Prodi risponde di «non voler fare alcuna polemica e che «le beghe di partito» non la riguardano. Per la politica è nuova: «Avevo dato l’anima per l’Ulivo tanti anni fa — ricorda — ma poi nel ‘98 (con la caduta del governo Prodi, ndr) ho staccato, ho avuto i figli e mi sono dedicata al mondo della scuola. Sa, a Reggio la scuola pubblica è un tema molto sentito». La nipote dell’ex premier (è figlia di Quintilio, uno dei fratelli di Romano) è presidente di un consiglio d’istituto. «L’idea della candidaSfida tura è nata da lì — interviene In alto Silvia Paolo Gandolfi, deputato dem Prodi, 39 reggiano — Silvia ha dimostraanni, e, nella to competenza, idee, visione». E foto sotto, il potere evocativo del cognoSonia me? «Ci sono alcuni — risponMasini, de Gandolfi — che considerano 61 anni l’Ulivo come l’esperienza politica più entusiasmante che hanno vissuto: lei a quei tempi c’era e tanti se la ricordano». Come qualsiasi nipote Silvia Prodi ogni tanto sente lo zio: «Certo che gli chiederò dei consigli, non sono mica matta». E poi, a proposito della decisione del Pd reggiano di inserirla tra i candidati, aggiunge: «Sono di sinistra, mi piacciono Civati e Barca, non sono neanche iscritta. Insomma, vengo dalla società civile ed ero l’unica. Scegliendomi il Pd si è dimostrato aperto». Sonia Masini, l’esclusa, sostiene invece che è stata fatta una spartizione tra correnti e che la parentela ha contato: «In un circolo hanno perfino sostenuto che candidarla era un risarcimento per i 101 che hanno silurato Romano al Quirinale. Certo che lui non c’entra — aggiunge — ma Prodi è un bel cognome, fortunato chi ce l’ha». Silvia Prodi si dice ora «un po’ spaventata» dalla campagna elettorale in arrivo e dagli incastri tra lavoro, figli e il consiglio d’istituto. E poi, in un modo che probabilmente piacerebbe allo zio, conclude: «Bisogna prenderla con filosofia: vada come vada, sarà comunque una bella esperienza». Massimo Rebotti © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 15 Esteri Arin, dall’università alle trincee «Noi, ragazze curde contro l’Isis» Diplomazie di Marzio Breda Minaccia jihad, l’Italia in allerta chiama Bruxelles La battaglia di Kobane nel racconto della 19enne: «La mia famiglia mi sostiene» Il profilo È un allarme esplicito, quasi drammatico. Messo nero su bianco dal Consiglio supremo di difesa proprio nel giorno in cui Barack Obama avverte i partner della coalizione internazionale che l’offensiva contro gli uomini del Califfato islamico non sarà breve, anche perché la loro aggressione è a tutto campo. Un avvertimento, quello lanciato dagli Usa, che si rispecchia appunto in quanto dice l’organo costituzionale incaricato di sovrintendere alla nostra politica di sicurezza: «Il solo sforzo nazionale non potrà essere sufficiente a garantire l’Italia, come ciascuno dei Paesi europei, dalle minacce e dai rischi che si prospettano già nel breve termine». La fonte del pericolo, ovviamente, è il terrorismo jihadista. Infatti, sottolinea il documento scritto ieri al Quirinale (con l’avallo di Napolitano), «la pressione militare dell’Isis in Siria e in Iraq implica sforzi rilevanti DAL NOSTRO INVIATO MURSITPINAR (FRONTIERA TURCO- ● Ha lasciato la facoltà di Ingegneria per andare a combattere. Arin Mahmud Mohammad (nella foto), 19 anni, è una delle volontarie curdo-siriane, le 450 combattenti del Ypj, che stanno difendendo Kobane. Arin ha anche un nome di battaglia: Nesrin SIRIANA) «Quei mostri ci vogliono umiliare. Minacciano di decapitare quelle tra noi che cadono prigioniere, perché dicono che i loro uomini uccisi nella cosiddetta guerra santa dalle donne nemiche non vanno in paradiso. Che stupidi! Che terribili stupidi e ignoranti Non sanno che comunque andranno tutti all’inferno?». Ride, ride di gusto Arin Mahmud Mohammad. Ha solo 19 anni, ma dal cellulare il timbro leggero della voce sembra molto più giovane, una bambina. Timida, allegra, eppure anche terribilmente seria. È in prima linea con le brigate dei curdi siriani che combattono in difesa della cittadina di Kobane. Da un mese resistono all’assedio dei guerriglieri jihadisti del cosiddetto Stato Islamico. «Li vedo tutti i giorni quei criminali. Sono ad un centinaio di metri dalla nostra postazione. Bestie che non hanno nulla di umano, che godono nel terrorizzare e torturare civili inermi e prigionieri. Sono animali: si muovono come animali, agiscono come animali», aggiunge. A dire il vero Arin ci fa anche vergognare un poco. Noi qui al riparo, dietro i fili spinati del confine controllato notte e giorno dalle unità corazzate turche. E lei invece esposta sulle barricate che sorvegliano i quartieri sud-orientali, dove più profondamente sono penetrate le avanguardie jihadiste. Un anno fa ha abbandonato la facoltà di ingegneria edile all’università di Aleppo ed è tor- Esplosione Un attacco aereo americano sulla città di Kobane (Epa) nata dalla famiglia a Kobane per battersi tra la sua gente. Per lunghi mesi si è addestrata all’uso delle armi. Come tante, si è anche data un nome di battaglia: Nesrin, una sorta di stella alpina del Medio Oriente. «I miei genitori e sei tra fratelli e sorelle sono profughi in Turchia. Da oltre un mese vivono nella cittadina di Soruch, a soli quindici chilometri dal confine. Ma mi sostengono pienamente, ci sentiamo spesso per telefono e sono fieri che io sia qui a difendere le nostre case». Non è facile però restare ben sapendo che il rischio è altissimo. A metà settembre erano un migliaio le donne soldato nell’enclave isolata di Kobane. Poi sono diminuite.«Adesso siamo rimaste in 450 combattenti del Ypj», specifica lei utilizzando l’acronimo che indica le «Unità di autodifesa femminili», in poche parole le donne soldato curde siriane, che sono trattate in tutto e per tutto al pari dei commilitoni maschi. Combattono come loro, muoiono come loro. I jihadisti hanno diffuso sulla rete le foto di almeno tre sue compagne decapitate. Altre immagini mostrano soldatesse morte con le mimetiche insanguinate, i ca- Paradiso «Temono che se uccisi dalle donne perderanno il paradiso? Stupidi! Sono destinati tutti all’inferno» per l’Europa e per l’Italia anche per la forza attrattiva che il movimento sembra esercitare su altre formazioni dell’estremismo islamico in aree non contigue ai territori controllati». E su tutte, specie guardando alla gronda mediterranea, la Libia appare la realtà più fragile, ciò che impone «ogni sforzo per prevenire una sua ulteriore destabilizzazione». Un complesso di minacce alle quali si aggiungono i cosiddetti foreign fighters reclutati un po’ ovunque nel mondo e che secondo il Consiglio di difesa rendono «evidente» la necessità di «uno sforzo integrato», sul doppio fronte informativo ed esecutivo, da parte dei servizi di sicurezza. È la riproposizione, stavolta motivata dall’urgenza della questione jihadista cui si aggiungono le incognite del conflitto in Ucraina, di una politica estera comune della Ue, da associare magari al varo di un unico strumento militare. E, nel caso dell’Italia, di una «rapida trasformazione delle nostre forze armate» che il governo, pur nei limiti della ridotta disponibilità di risorse, ha già affidato agli estensori di un Libro Bianco ad hoc. © RIPRODUZIONE RISERVATA pelli lunghi trasformati in blocchi di polvere e fango, mischiate tra mucchi di cadaveri scomposti. Il momento più pericoloso? «È stato venerdì scorso. Ero con la mia unità nel nostro quartier generale in pieno centro, quando siamo stati attaccati a colpi di mortaio. Ho visto morire dodici compagni, altri quindici erano feriti gravi. Siamo riusciti a scappare. Dopo esattamente 25 minuti i caccia americani hanno bombardato, distruggendo l’intero edificio». Tuttavia, ieri Arin-Nesrin aveva ben motivo per essere sollevata. «Ormai da tre giorni è evidente che i raid aerei americani assieme agli alleati hanno finalmente fermato l’avanzata dello Stato Islamico su Kobane. Non so quanto durerà. Ma adesso il nostro morale è molto migliore che non la settimana scorsa. Ho visto le bombe americane distruggere con precisione i carri armati e i cannoni che stavano per ucciderci tutti. Noi curdi siamo passati dalla difesa all’attacco. E abbiamo ricevuto cibo e acqua in quantità sufficienti per tre mesi», ci ha detto. A riprova ci fa avere la foto di lei assieme ad alcuni commilitoni ripresa da una compagna due o tre giorni fa nei pressi della sommità della collina di Mishtanur, che domina da sud tutta la cittadina. Quando due settimane orsono i jihadisti vi avevano piantato sulla cima la loro bandiera nera, Kobane era stata data per spacciata. Ora anche Arin col suo sorriso semplice e disarmante è lì, di guardia. Lorenzo Cremonesi © RIPRODUZIONE RISERVATA 16 Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 ESTERI 17 Il drone in campo, la rissa e la fuga Tra serbi e albanesi è guerra del pallone «A guidare il velivolo il fratello del premier» ● Il commento Ma forse è meglio «governare» certi sorteggi di Mara Gergolet C erto, il caso. Se serbi e albanesi per 68 anni si sono evitati, e anzi quella del 22 ottobre (se è ancora in calendario) dovrebbe essere la prima visita compiuta da un leader di Tirana a Belgrado dai tempi di Tito, c’è voluta sfortuna per fissare proprio adesso una sfida diretta per le qualificazioni agli Europei 2016 tra queste due Nazioni. Era evitabile? Sì, lo era. Bastava che uno dei due Paesi l’avesse richiesto all’Uefa. Successe nel 2008 per una partita tra Armenia e Azerbaigian. Ma qui nessuno si è mosso. Quando però le federazioni sono così palesemente incapaci di governare i propri tifosi, quando una partita ha implicazioni che i governi si ostinano a ignorare, non sarebbe meglio «governare» i sorteggi? Impedire combinazioni fatali? Certo, suona antisportivo. Va contro l’idea stessa dello sport come luogo protetto e di incontro. Però è realista. E, se i risultati sono quelli di Belgrado, allora è meglio la geopolitica dei sorteggi. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il drone con la bandiera della Grande Albania è partito dal tetto di una chiesa vicina allo stadio del Partizan. Ma chi era a pilotarlo? Davvero, come dice la stampa di Belgrado, Olsi Rama, fratello del premier albanese Edi, seduto tra i vip in tribuna? Il vice premier serbo, Ivica Dacic, lascia poco spazio alla cautela: «È particolarmente problematico che sia stato il fratello del premier a farlo: era nostro ospite. Questo dà al caso un’altra dimensione. È stata una provocazione politica». Quel che è successo in campo, martedì sera, ormai è stato visto e rivisto in tv, sui siti, su YouTube. La bandiera con l’aquila che volteggia sullo stadio, sempre più basso sul campo dove si sfidano Serbia e Albania. Il difensore serbo Stefan Mitrovic che salta e l’acchiappa, l’albanese Bekim Balaj che s’avventa su di lui e gliela strappa. Poi la fuga, l’inseguimento, le scazzottate collettive, l’invasione di campo dei tifosi panciuti (e chi compare? Ricordate Ivan il terribile, quello della rissa nella partita di Genova tre anni fa?). Uno sgabello che vola, la fuga negli spogliatoi, lo stop. Prima partita sospesa per colpa di un drone. L’ennesima che gruppi di tifosi balcanici sequestrano per sfogare stupidità e violenza, travestite da nazionalismi. Era da giorni che si annunciavano scontri. I tifosi si scaldavano sui forum, tanto più che quelli albanesi per decisione dell’Uefa sono rimasti a casa. Davanti all’albergo dove dormiva la nazionale albanese stazionavano 500-600 poliziotti e i blindati. In campo è stata una bolgia. Il portiere albane- Il Ct Gianni De Biasi «Picchiati in modo vigliacco Ora la Uefa faccia chiarezza» ❞ A Belgrado non c’erano le condizioni Se c’è da giocare a calcio, giochiamo Ma guerre non ne facciamo «Per qualche ora ho pensato di aver vissuto dentro un incubo». Il giorno dopo, Gianni De Biasi, dal dicembre 2011 Ct italiano dell’Albania, è ancora sconvolto per quanto vissuto martedì sera al Partizan Stadium di Belgrado. «Credevo fosse una telecamera, poi ho visto la bandiera e ho capito che le cose si sarebbero messe male». Quella bandiera ha incendiato lo stadio. «Cose mai viste. La partita era già molto carica di elettricità: i miei ragazzi non potevano fare il riscaldamento. Dalle tribune arrivava di tutto, fumogeni, pietre, monete. Poi alcuni tifosi serbi sono entrati sul terreno di gioco e diversi miei giocatori sono stati picchiati in modo vigliacco, aggrediti alle spalle, anche dal servizio d’ordine, e hanno cercato di difendersi». L’Uefa come si è comportata? «Quando l’arbitro ha sospeso la gara e siamo rientrati negli spogliatoi, il delegato Uefa è venuto da noi e ha visto che 4 calciatori non erano più in grado di scendere in campo e di sicuro non potevo fare altrettante sostituzioni. Attendo la sua valutazione con grande interesse, mi aspetto che venga fatta chiarezza». Tornerebbe in Serbia? «Se c’è da giocare a calcio, giochiamo. Ma guerre non ne facciamo. Le partite devono essere disputate in condizioni di sicurezza e a Belgrado queste condizioni non erano presenti». Filippo Bonsignore © RIPRODUZIONE RISERVATA 68 anni fa l’ultima visita di un leader albanese in Serbia: il 22 ottobre è fissata la visita di Edi Rama se, Etrit Berisha: «L’atmosfera era quella di guerra». A guardare le immagini, lui ci ha messo del suo. Il laziale Lorik Cana: «Volevamo solo prendere il vessillo e tutto sarebbe tornato alla normalità, poi siamo stati aggrediti». Il giorno dopo è l’ora delle spiegazioni. L’albanese Igli Tare (ora dirigente laziale) era in tribuna: «È successo di tutto, la gente dalle tribune minacciava, ma altrettanta ci ha difeso con dignità». Difende Olsi Rama: «aveva solo un macchina foto- grafica in mano». Quando la nazionale albanese nella notte ha raggiunto Tirana, ha trovato 5 mila persone che scandivano «Grande Albania». L’Uefa ora non può chiudere un occhio. I provvedimenti sono già allo studio, la Serbia probabilmente giocherà a porte chiuse le qualificazioni, anche l’Albania rischia. Michel Platini dice che «il calcio dovrebbe unire le persone, non si dovrebbe mischiare alla politica». E chiede: «E se sotto il drone ci fosse stata una bomba». La bandiera Il giocatore serbo Stefan Mitrovic strappa la bandiera con i simboli nazionali albanesi portata nello stadio dal drone Invece, a Belgrado questo «gioco» della politica con il calcio è un genere che continua ad avere fan e pubblico. E ogni volta è inevitabile ricordare Arkan, le tifoserie usate sui campi di guerra di Vukovar, la leggendaria rissa del ‘90 alla partita tra Dinamo Zagabria e la Stella Rossa di Belgrado che «preannunciò» i massacri veri. Tempi archiviati. Però qualcuno dovrebbe informarne i tifosi, i giocatori e i provocatori del calcio. Ma. G. © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera 18 Cronache Il maltempo ora uccide a Trieste I pm sulla Maremma: era prevedibile Donna travolta da una frana mentre era a casa. A Parma si contano i danni La vittima ● Loretta Querel, 73 anni, è stata schiacciata dal peso dei detriti che hanno travolto la sua casa di Muggia, in provincia di Trieste DAL NOSTRO INVIATO MUGGIA (TRIESTE) Gli uomini delle pompe funebri caricano sul furgone la bara azzurro chiaro dove riposa Lorella Querel, vedova di 73 anni. E quasi fanno lo slalom tra ciò che resta della sua casa scaraventata in strada dalla frana: un termosifone, i resti del bagno, qualcosa che assomiglia a un letto. In lontananza si scorge il profilo di Trieste, ancora stordita dal muro di acqua e grandine che martedì notte ha trasformato le strade del centro in un unico torrente, violando negozi, distruggendo auto, entrando nei garage: una grande on- da alla quale il rio Corgnoletto, uscito dagli argini, ha dato il proprio letale contributo. Ma è qui, a Muggia, frazione Lazzaretto, a una quindicina di chilometri da Trieste, che la violenza del tempo ha fatto l’unica vittima. La signora Querel è morta probabilmente mentre dormiva. Un pezzo di collina, resa fradicia dal nubifragio, si è staccato alle prime luci dell’alba, non lasciandole scampo. Una pattuglia di carabinieri ha scoperto il corpo di prima mattina. Poco distante, illeso, il cagnolino della donna. «È stata uccisa dal peso dei detriti, soffocata» ha detto il medico legale. Una morte che si porta dietro interrogativi (sul posto il sostituto procuratore Cristina Bacer), a partire dalla presenza sulla collina di eventuali manufatti abusivi che avrebbero fatto da tappo alla massa d’acqua, aumentandone la portata. «A un primo esame — ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente, Sara Vito — quella casa sembra costruita in un luogo potenzialmente pericoloso, anche se la causa della tragedia sono state le piogge eccezionali». In un’Italia che perde letteralmente i pezzi, dove l’emergenza è la quotidianità, anche questo lembo di Friuli fa il suo 100 I millimetri di pioggia caduti nella provincia di Trieste caduti nell’arco di 5 ore 500 Il numero di chiamate giunte al Comune di Trieste da parte dei cittadini ingresso nella lista degli alluvionati. In Maremma, dove sono morte due sorelle, la Procura parla di tragedia annunciata: «Il disastro del 2012 fu un evento imprevedibile, questo invece no» ha detto il procuratore di Grosseto, Francesco Verusio. A Parma si contano i danni ed è stato chiesto lo stato di calamità. Qui a Trieste, per ora, gli animi sembrano calmi, ma va detto che ieri c’era soprattutto da spalare e gettare via acqua. Il sindaco Roberto Cosolini non nasconde le difficoltà: «I disagi sono notevoli e i danni importanti, ma la macchina dei soccorsi ha funzionato: non cadeva tanta pioggia da 20 anni». C’è chi se l’è vista brutta. Alcuni automobilisti, sorpresi dalla piena in via Svevo, hanno trovato salvezza sul tetto delle loro vetture, mentre l’acqua superava il metro. Fuori gioco, per tutto ieri, l’obitorio: sospesi i funerali, allagati molti locali e solo per caso fango e detriti non hanno raggiunto le salme e le celle frigorifere. L’alluvione ha distrutto le bancarelle dei fiorai al cimitero Sant’Anna, ha lambito il teatro lirico Verdi e trasformato in piscine i sotterranei dell’ospedale Maggiore, il sottopasso della stazione e gli accessi alla superstrada. Debora Serracchiani, presidente pd della Regione, ha ricordato che «le risorse per la sicurezza del territorio sono state triplicate rispetto al 2013». Dirà la magistratura se la morte di Lorella Querel poteva essere evitata. Francesco Alberti © RIPRODUZIONE RISERVATA Burlando attacca Sansa pensando alle primarie L’ex sindaco: non ho chiuso io il cantiere DAL NOSTRO INVIATO GENOVA La politica ai tempi dell’alluvione è un torrente impazzito. Sono tre giorni che Claudio Burlando ripete anche quando va al bar per il caffè che la colpa della mancata costruzione dello scolmatore sul Bisagno fu del suo successore a sindaco della città, senza mai nominarlo. Ogni volta con meno zucchero della precedente, fino ad addossargli la responsabilità morale delle morti da fango avvenute in questi anni. Il suo successore si chiamava e si chiama ancora Adriano Sansa. Nel 1993 faceva il magistrato. Fu eletto sindaco per conto e al tempo stesso nonostante un Pds terremotato dall’inchiesta sulle Colombiadi che aveva ingiustamente costretto Burlando alle dimissioni, poi assolto e risarcito per ingiusta detenzione. «Calunnie belle e buone. Burlando è spaventato dalle voci su una mia candidatura alle Regionali. Nessuno me lo ha ancora chiesto. Ma se lui continua così magari lo faccio davvero. All’indecenza ci deve essere un limite». A parlare non è il padre, ma il figlio. Il bersaglio di questo stillicidio è Ferruccio Sansa, giornalista del Fatto quotidiano. In questa lunga settimana è stato ospite fisso di molte trasmissioni. Non si è risparmiato opinioni severe sulla nomenclatura locale, anche qui senza mai nominarla. Le smentite sulla sua possibile discesa in campo non sono mai prese sul serio. Ferruccio Sansa ha un vicino di casa ingombrante. Proprio lui, Beppe Grillo. Con il fondatore di M5S condivide l’orto e qualche idea. A causa di questa incertezza non è stato facile capire dove finisse il Sansa giornalista e cominciasse il potenziale candidato alle Regionali. Ieri Burlando ha rotto gli indugi. «Fa male sentire ripetere in tv certe accuse nei miei confronti da parte di chi porta proprio quel cognome». Adriano Sansa era un moralista assoluto, come lo è Marco Doria. Non a caso entrambi hanno rapporti difficili con Burlando, moralista come può esserlo il portatore di un riformismo duttile, di recente approdato su lidi renziani (il presidente del Consiglio ieri ha dichiarato che sarà presto in città). Burlando è l’uomo delle grandi opere. Sansa padre non fermò cantieri che erano già chiusi, ma destinò ogni risorsa alla pulizia dei rivi di Genova. Pragmatismo contro idealismo, edilizia contro ambientalismo. Due diverse idee di sinistra. I due si detestano ancora oggi. La resa dei conti tra i patriarchi sarà affidata ai figli, reali e putativi. Come uno Shakespeare al pesto. L’eventuale ingresso in scena di Sansa figlio rischia di stravolgere una sceneggiatura già scritta. La prescelta di Burlando alla sua successione è Raffaella Paita, assessore alla Protezione civile che in questi giorni è stata nascosta agli occhi del mondo per evidenti ragioni Renzi a Genova Il premier ha annunciato una visita a Genova nei prossimi giorni di opportunità. La sua candidatura deriva dalla testardaggine del governatore che l’ha preparata in questi anni fino a renderla inevitabile. Il Pd ligure non ama Burlando, e viceversa. Pochi mesi fa il governatore ha preso uno schiaffone dal partito che fu suo giardino di casa. Nella corsa alla poltrona di segretario regionale il suo candidato iperrenziano è stato battuto da Giovanni Lunardon, uomo della ditta bersaniana. Non un bel segnale per la delfina, destinata a guardarsi le spalle dai cari amici democratici, molti dei quali, vedi alla voce corrente Civati, fanno occhi dolci al Sansa che avanza. I liguri sono gente dotata di una certa perfidia. Lunardon va ripetendo che il successore ideale di Burlando sarebbe Luigi Merlo, attuale presidente dell’autorità portuale, caro al Pd anche cattolico. C’è un solo problema: è il marito di Raffaella Paita. Marco Imarisio © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 19 CRONACHE Divorzio più facile anche con i figli piccoli Negoziazione assistita per i genitori di bambini minorenni o con disabilità. Sì in commissione al Senato Resta un passaggio davanti al magistrato, che valuta se l’accordo tra i coniugi è nell’interesse della prole ● Nel disegno di legge sul nuovo processo civile compare anche una norma che semplifica il divorzio, affidandolo alla «negoziazione assistita» extragiudiziale. Senza cioè passare per il Tribunale ● Se i coniugi sono d’accordo il divorzio può formalizzarsi davanti a un avvocato o a un ufficiale di stato civile. Oggi dalla separazione all’udienza possono passare molti mesi ROMA La mediazione è maturata a tarda sera, il ministro della Giustizia Andrea Orlando era arrivato apposta per questo in commissione Giustizia del Senato. E alla fine sì, la commissione di Palazzo Madama ha deciso: il divorzio facile si potrà fare anche in presenza di figli minori o disabili. Per divorzio facile si intende una negoziazione assistita da due avvocati: saltare il passaggio del giudice è ciò che ispira tutta la filosofia del decreto legge sulla giustizia civile, l’obiettivo di snellire le cataste elefantiache di pratiche che intasano i tribunali d’Italia. Tuttavia i senatori della commissione Giustizia una tutela per i figli di coppie separate minori o disabili hanno voluto lasciarla prevedendo un passaggio presso un pubblico ministero. Questo dovrà valutare se l’accordo risponde all’interesse dei bambini. Se favorevole alla prole lo autorizzerà, altrimenti dovrà trasmetterlo entro cinque giorni al presidente del Tribunale. Quest’ultimo dovrà convocare le parti entro 30 giorni per valutare la situazione. È tutto tranne che facile il percorso della nuova normativa sul divorzio. Questa di un divorzio con negoziazione assistita da due avvocati è stata una norma inserita nel decreto sulla giustizia civile, tanto caro al ministro della Giustizia, insieme all’altra norma che prevede la possibilità di divorziare davanti all’ufficiale civile. Una piccola rivoluzione che ha avuto a fine agosto la benedizione del Consiglio dei ministri. Non è però riuscito il blitz di inserire nel decreto del governo anche il disegno di legge sul divorzio breve. A Palazzo Madama ci hanno provato. La senatrice Rosanna Filippin, del Pd, aveva presentato un emendamento ad hoc: chiedeva di inserire nel decreto legge sulla giustizia civile il testo del ddl sul cosiddetto di- vorzio breve approvato prima dell’estate a Montecitorio. Il divorzio breve, ovvero: la possibilità di ridurre da tre a un anno il tempo per poter divorziare dopo la separazione. Addirittura arrivare a sei mesi, quando non ci sono figli e tut- Marocco I migranti Gli scontri sul recinto nella fuga per l’Europa A cavalcioni sulla recinzione, sognando di raggiungere l’Europa. Erano in 300 i migranti che, ieri, hanno cercato di scavalcare la barriera per entrare dal Marocco nell’enclave spagnola di Melilla. Per fermarli sono intervenute le forze dell’ordine: molti africani — secondo il governo spagnolo — erano armati di coltelli, bastoni e pietre. Negli scontri cinque agenti di polizia e altrettanti migranti sono rimasti feriti. Solo in tre sono alla fine riusciti ad entrare a Melilla (foto Epa/Guerrero). © RIPRODUZIONE RISERVATA ta la questione del matrimonio fallito non ha generato conflitti fra i due coniugi. A Palazzo Madama ci hanno provato: in commissione Giustizia avevano trovato pure l ’a c c o r d o p e r a p p r ova r e l’emendamento Filippin ed infilare nel decreto il testo di legge, facendogli saltare tutti i passaggi e i dibattiti. Erano convinti dell’accordo anche gli esponenti di Forza Italia, con il loro presidente della commissione, Francesco Nitto Palma, ma anche tutti quelli del Movimento 5 Stelle insieme, ovviamente, al Partito democratico. Ma proprio in zona Cesarini — ieri sera a riunione di commissione iniziata — è arrivato l’altolà del governo. Una richiesta esplicita: ritirate quell’emendamento. Eppure avrebbe avuto un senso mettere insieme la parte temporale (il divorzio breve, appunto) con la sparte «spaziale» (il divorzio facile), così da uniformare in un unica norma la riforma di un istituto come il divorzio che da noi era rimasta piuttosto datata, fermo ad una revisione di metà degli anni Ottanta, quando vennero abbassati a tre anni i cinque anni di tempo previsti per passare dallo stato di separati a divorziati. Oggi l’aula di Palazzo Madama comincerà l’esame della riforma licenziata dalla commissione Giustizia. Alessandra Arachi © RIPRODUZIONE RISERVATA maxmara.com La riforma 20 Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 CRONACHE Ottimismo del Vaticano sul Sinodo «Verso un testo molto condiviso» Restano i nodi di omosessualità e risposati. Erdo: posizioni diverse, è il dialogo I padri ● I padri sinodali sono 191: 42 dall’Africa, 38 dall’America, 29 dall’Asia, 78 dall’Europa e 4 dall’Oceania. Ci sono anche 8 delegati dalle altre Chiese CITTÀ DEL VATICANO «Speriamo di arrivare a una relazione finale che possa essere approvata da una larga maggioranza». Le parole affidate alla Radio Vaticana dal cardinale Peter Erdo, relatore generale del Sinodo, suonano come una considerazione più che un auspicio. Oggi i dieci «circoli minori» divisi per gruppi linguistici presenteranno come previsto i loro emendamenti e aggiunte al testo letto l’altro giorno da Erdo come «sintesi» della prima settimana di discussione. Un testo che contiene «almeno i temi principali della discussione», chiarisce Erdo. Dopodiché «punti di vista diversi ci sono, altrimenti non ci sarebbe dialogo». A sentire i vescovi c’è «grande libertà» ma non un clima di «scontro». Del resto il vento del cambiamento soffia e «non si può tornare indietro sull’essenziale», considera un padre. 16 Milioni I follower complessivi del Pontefice su Twitter (in nove lingue) L’anima più conservatrice punta soprattutto a correggere i passaggi su «situazioni difficili» e omosessuali. In molti circoli si è cercato di sfumare sul riconoscimento di valori nelle coppie (il «mutuo sostegno fino al sacrificio») e riformulare i passaggi, puntando piuttosto sulle persone. L’arcivescovo Rino Fisichella propone ad esempio «di affrontare il tema in riferimento alla famiglia: dove ci sono figli e figlie omosessuali bisogna manifestare accoglienza e accompagnamento». Lo stesso per i figli di coppie gay che ne chiedono il battesimo. Quanto alla misericordia sulle «situazioni difficili», a cominciare dai divorziati e risposati, il cardinale Kasper nota «una maggioranza crescente» e sorride: «Sono arrivati i pastori e si è visto che non era un problema mio...». Del resto ora non si deciderà nulla. Anche i testi emendati 21 dai circoli sono provvisori e serviranno da base alla Relatio che sarà votata sabato e data al Papa. Poi si tornerà a discutere nelle chiese locali, ci sarà un altro questionario tra i fedeli e un secondo Sinodo nel 2015. Intanto però l’impostazione di fondo procede. Padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica nominato al Sinodo dal Papa, parla di un clima «quasi conciliare»: «La Chiesa si interroga su se stessa, questione di atteggiamento verso la realtà: riconoscere la presenza di Dio nel mondo significa avere uno sguardo che sappia vedere e partire sempre, in ogni situazione, da ciò che c’è di positivo. Non c’è un posto sbagliato per Dio». Gian Guido Vecchi © RIPRODUZIONE RISERVATA Piazza San Pietro Il Papa raccoglie la maglietta Piccolo «incidente», ieri all’udienza generale del Papa in Piazza San Pietro, a Roma. Un gruppo di fedeli pavesi ha gettato al Papa la maglietta che aveva preparato per l’incontro, che però lo ha colpito in faccia. Francesco ha reagito con una risata. «Il Vangelo non è un sacco di piombo che si trascina pesantemente, ma una fonte di gioia che colma di Dio il cuore», ha affermato ieri il Papa ricordando il quinto centenario della nascita di Santa Teresa d’Avila (Ansa) © RIPRODUZIONE RISERVATA Teologo ● Victor Manuel Fernández Arcivescovo, 52 anni, è il rettore della Pontificia Università Cattolica Argentina di Buenos Aires L’arcivescovo Fernández Il vescovo Lola «Una porta aperta per tutti Stare vicini a chi ha sofferto il fallimento del divorzio» «Quelle parole sui gay non erano da diffondere Possono turbare i fedeli» CITTÀ DEL VATICANO «No, per quello che lo conosco non penso affatto che il Santo Padre sia preoccupato. Lui sa che le cose maturano a suo tempo...». L’arcivescovo Victor Manuel Fernández, 52 anni, sorride sereno all’ingresso del Sinodo. Rettore dell’ Università Cattolica argentina, è un teologo amico e collaboratore di Bergoglio dai tempi di Buenos Aires. Francesco lo ha nominato nella commissione che scriverà la relazione finale. Come vede la situazione? «Al Papa piace che si parli con sincerità. Un suo principio è che “il tempo è superiore allo spazio”. Ciò che ora non si può vedere con chiarezza si vedrà meglio poi. L’essenziale è che i processi comincino, altrimenti non si arriva mai». E quindi, eccellenza? «Forse alcune cose matureranno al Sinodo del 2015, forse neanche. Ma alcune sono venute fuori già adesso con un consenso abbastanza importante». Emerge un’idea di Chiesa che «ascolta» il presente e le sue ferite... «Si, l’idea centrale che la Chiesa è una famiglia con la porta sempre aperta a tutti, e si debbano cercare strade perché tutti si sentano accolti malgrado i loro problemi. Direi che è una consapevolezza generale. Possono essere pochi, cinque o sei, coloro che insistono perché le cose non cambino mai. Del resto, ad esempio, nessuno può dire che si voglia togliere la dottrina dell’indissolubilità». È un’obiezione classica... «Ma noi sappiamo quanto sia grande e bello il valore del matrimonio, siamo tutti d’accordo! Quello di cui si parla è un’altra cosa: essere vicini a chi ha sofferto un fallimento, non riesce a compiere del tutto la norma della Chiesa ma cerca di fare il bene possibile nella propria situazione, vuole crescere, è since- ro e ama Dio». La famosa «gradualità»? «I teologi la capiscono in diversi modi, perciò preferisco parlare di ciò che dice il catechismo: anche nelle situazioni oggettivamente “immorali” la responsabilità delle persone è diversa, ci sono circostanze attenuanti. E allora c’è un bene possibile, la contabilità non è la stessa per tutti. Il catechismo non è in discussione, ma sulle conseguenze si può discutere. Anche Tommaso d’Aquino, nella Summa Theologiae, diceva che la volontà di Dio diventa sempre più oscura mentre si discende ai particolari. Qual è la Sua volontà nella situazione concreta? L’ideale del Vangelo ha una pienezza cui cerchiamo di arrivare. Nelle situazioni reali, ognuno fa ciò che può in quel momento della sua vita». G. G. V. © RIPRODUZIONE RISERVATA Vescovo ● Nicolas Djomo Lola Nato nel 1944 è il vescovo di Tshumbe e il presidente della Conferenza episcopale del Congo CITTÀ DEL VATICANO «Sa che cos’è quella relazione?» Che cosa, eccellenza? «Non è che una sintesi delle discussioni della settimana passata. Anzi, un tentativo di sintesi». Nicolas Djomo Lola, 70 anni, vescovo di Tshumbe e presidente della conferenza episcopale del Congo, sorride con aria cortese ma determinata. Non è un mistero che a diversi padri sinodali africani quel testo non sia piaciuto granché, specie nei passaggi che parlavano di accoglienza degli omosessuali e riconoscevano il valore del «mutuo sostegno fino al sacrificio» nelle coppie gay. Quale aspetto non va? «Guardi, per me quel testo non era da diffondere, semplicemente. Rischia di turbare la gente, i fedeli. Non sono decisioni definite e adottate dal Sinodo, è solo un testo di lavoro che già appartie- ● Il commento L’editore dei dissenzienti «arruola» san Giovanni Paolo II di Maria Antonietta Calabrò S an Giovanni Paolo II è il Papa che più di ogni altro ha dedicato il suo ministero di prete, vescovo e Pontefice al significato sponsale della vita dell’uomo e della donna e che sul matrimonio ha scritto anche un’opera teatrale, «La Bottega dell’Orefice», in cui Dio stesso forgia e misura il peso delle fedi nuziali, cioè il peso della vita degli sposi. Nel giorno in cui ricorre il trentaseiesimo anniversario della sua elezione al soglio pontificio, vengono pubblicati due volumi di omelie dell’allora arcivescovo di Cracovia, in gran parte inedite in Italia, molte in assoluto. A cominciare da quella su «Matrimonio e famiglia nell’insegnamento del Concilio Vaticano II», tenuta nella cattedrale di Wawel. L’editore, Cantagalli, è lo stesso che ha pubblicato il libro dei cinque cardinali «dissenzienti» dalla linea Kasper, e l’iniziativa, presentata oggi alla Lateranense nell’ Istituto di studi sulla famiglia intitolato al Papa polacco, in qualche modo, fa «scendere in campo» Giovanni Paolo II, nei giorni cruciali del Sinodo. © RIPRODUZIONE RISERVATA ne al passato...». Ha proposto delle modifiche? «Ci stiamo lavorando nei “circoli minori”, ne discuteremo tutta la settimana. E alla fine, sabato, verrà fuori un nuovo documento». Ci sono dubbi sui capitoli che riguardano l’omosessualità? «Nessun dubbio. Nessun vescovo e nessuna Chiesa del mondo dice che l’omosessualità sia una cosa buona». Ma il testo conteneva aperture significative... «Le ripeto: bisogna attendere. Il Papa ci ha detto: siete liberi di discutere. E lo stiamo facendo. La discussione è buona, ciascuno è libero di esprimersi». Che cosa la preoccupa? «Ciò che preoccupa noi vescovi africani è evitare che le organizzazioni internazionali, come accade, condizionino l’aiuto ai Paesi poveri all’atteggiamento che si ha verso l’omosessualità. Arrivano a imporlo: se volete gli aiuti, dicono, dovete accettare l’ideologia gender o le nozze gay. E questo non va bene». Che cosa ci dovrebbe essere, nella relazione finale? «Ogni chiesa nel pianeta ha le sue particolarità e il documento deve rifletterle tutte. In Africa è centrale il legame familiare, il ruolo della coppia formata da uomo e donna. Io vorrei si parlasse di più delle famiglie vittime delle situazioni di conflitto, che subiscono le conseguenze distruttrici delle guerre. Famiglie che si dividono perché la povertà cresce e la gente deve migrare alla ricerca di mezzi di sostentamento». Un testo troppo «occidentale»? «Questo no, i riferimenti ci sono. Però vanno sviluppati meglio». G. G. V. © RIPRODUZIONE RISERVATA 22 Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 CRONACHE 23 Più medici negli aeroporti contro Ebola Renzi: stanziati 50 milioni. Un’altra infermiera infettata negli Usa. La Casa Bianca: situazione seria Era stata al letto del paziente Duncan, prima vittima di Ebola negli Stati Uniti, ricoverato a Dallas di ritorno dalla Liberia. Non avrebbe dovuto uscire di casa. Invece Amber Joy Vinson, infermiera ventinovenne, si è imbarcata su un volo da Cincinnati al Texas con altri 132 passeggeri. Ventiquattr’ore dopo si è ammalata anche lei. Come la sua collega sempre impegnata con le cure a Duncan, già ricoverata. Aveva la febbre, sintomo iniziale dell’infezione forse contratta per non aver eseguito con scrupolo le procedure di protezione personale (indumenti speciali). In poco più di un’ora era in isolamento. Troppo tardi perché la sua storia non terrorizzasse gli Stati Uniti. Gli americani ora temono l’espandersi di un’epidemia che ha già all’attivo circa 4.500 morti e 9 mila contagiati tra Guinea, Liberia, Sierra Leone e Nigeria (ormai fuori dall’emergenza). Barack Obama ha subito deciso di rinviare un viaggio elettorale e ha convocato un vertice alla Casa Bianca per fronteggiare un pericolo incombente. «La situazione è seria» ha dichiarato il portavoce Josh Earnest. Grave il giudizio del Consiglio di sicurezza dell’Onu: «La risposta internazionale a Ebola ha fallito nel capire e affrontare in modo adeguato l’epidemia». In serata Obama ha parlato con i principali leader europei, compreso Matteo Renzi (che ha poi annunciato lo stanziamento di 50 milioni per l’emergenza), per fare il punto su Ebola e Isis. C’erano il britannico Cameron, il francese Hollande e la cancelliera tedesca Merkel. L’Europa ha paura, gli sviluppi in Usa sono un monito. In Italia riunione d’urgenza a Palazzo Chigi su iniziativa del ministro Beatrice Lorenzin (Salute), presenti Maurizio Lupi ROMA Le misure ● Due aerei militari C130 sono pronti per eventuali operazioni di evacuazione di cittadini italiani che dovessero risultare infetti dal virus Ebola in Africa ● Al momento la Commissione europea non raccomanda controlli negli aeroporti di arrivo degli Stati Ue per passeggeri e personale aereo proveniente dai Paesi maggiormente colpiti dall’Ebola ● L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda come scudo anti-Ebola l’uso di guanti, tute, stivali e mascherine come dispositivi di protezione individuale I controlli Funzionari esperti nella gestione dell’allarme Ebola fanno i controlli sui passeggeri all’aeroporto internazionale JFK di New York. Ai viaggiatori provenienti da Liberia, Sierra Leone e Guinea viene misurata la temperatura e viene rivolta una serie di domande sulla storia del loro viaggio (Ansa/Donna Burton) Bergamo Un uomo della Guardia di Finanza arrestato mentre prova a rapinare la villa di un facoltoso «capo» rom Erano appena entrati nella lussuosa villa di un capo rom, per una rapina, vestiti da Finanzieri che stavano effettuando un controllo, dopo essere scesi da un’auto delle Fiamme Gialle. Ma non per tutti e quattro i banditi arrestati martedì sera a Dalmine (Bergamo) si trattava di un travestimento: uno di loro, finito in carcere con i complici, è davvero un militare della Guardia di Finanza, in servizio a Como. E, dalle poche indiscrezioni finora trapelate, è emerso che anche la vettura utilizzata era davvero un’auto delle Fiamme Gialle. A scoprirlo, restando basiti, sono stati i carabinieri della compagnia di Milano Duomo, in trasferta nella Bergamasca, forse costretti a intervenire nell’ambito di un’inchiesta più ampia già in corso, oppure dopo aver intercettato un movimento sospetto — quello dei rapinatori appunto — che doveva essere stroncato. I carabinieri erano appostati in un quartiere residenziale di Dalmine quando hanno visto la vettura della Finanza raggiungere la villa di Ratko Dragutinovic, 36 anni, re della truffa che di recente ha assunto un nome italiano, già più volte in carcere e anche autore di un libro sulla sua stirpe: tre anni fa si era vantato di essere riuscito a vendere a 11 persone diverse la stessa auto, una Lamborghini, senza mai consegnarla. Pensavano di andare a colpo sicuro, i falsi finanzieri e il loro collega «vero»: hanno finto di dover notificare un atto a Dragutinovic, che non era in casa. All’interno dell’abitazione hanno estratto le armi di fronte a due donne di servizio, ma a quel punto è scattato il blitz dei carabinieri. Oggi è fissato l’interrogatorio di convalida dei quattro arresti di fronte al gip di Bergamo. Armando Di Landro Maddalena Berbenni © RIPRODUZIONE RISERVATA Il caso ● La vittima della rapina è Ratko Dragutinovic, 36 anni, un «re» della truffa più volte entrato e uscito dal carcere ● Dragutinovic, che è anche autore di un libro sulla sua stirpe Rom, si vantò di aver venduto a 11 persone diverse una Lamborghini, senza mai consegnarla (Trasporti), Roberta Pinotti (Difesa) e Federica Mogherini (Esteri). «Siamo in allerta», dice il titolare dell’Interno, Angelino Alfano. Decisi la creazione di una task force interministeriale, la distribuzione di materiale informativo ai passeggeri in collaborazione con Enac e un rafforzamento del personale degli uffici sanitari in porti e aeroporti. La Commissione europea per ora non raccomanda controlli medici negli scali di arrivo (ad esempio gli screening per la febbre) che sono invece previsti per chi si imbarca in zone a rischio. Tuttavia la Francia ha scelto di procedere autonomamente e di intro- durrli. Lorenzin oggi sarà a Bruxelles per un vertice dei ministri europei da lei richiesto. Per quanto riguarda la sicurezza dei nostri cittadini in Africa, circa 40 secondo la Farnesina, due C130 sono pronti per l’eventuale evacuazione. L’agenzia Usa per il controllo delle malattie ha detto che «per i passeggeri dell’aereo dove ha viaggiato l’infermiera il rischio è molto basso». Le norme per i sanitari, invece, sono riportate anche dalle nostre linee guida: gli operatori venuti a contatto con malati di Ebola siano messi in quarantena domiciliare per le tre settimane successive al possibile contagio. Però la tensione sale. Il sindaco di Padova, Massimo Bitonci, vorrebbe vietare in città la dimora anche occasionale di persone provenienti dall’area africana senza certificato di buona salute. Margherita De Bac [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 24 Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 CRONACHE Il giallo di Fortuna caduta dal balcone «Segni di abusi» (la bimba fu portata in ospedale, quindi i rilievi tecnici su dove fosse finito il corpo furono inevitabilmente approssimativi), restano ancora molti dubbi, e il primo riguarda il piano dal quale precipitò. Sicuramente molto alto (lo si deduce dalle ferite) ma è escluso che fosse il sesto, dove abitava. Lei era salita al settimo piano da Doriana, la sua amichetta, ma la madre di Doriana dice che non poté farla entrare perché stava lavando il pavimento. Andò davvero così? E allora che cosa fece Chicca? Rimase al settimo piano, salì all’ottavo, incontrò qualcuno sul ballatoio? La madre: giustizia o me la faccio da sola L’indizio ● Nel complesso di case popolari di Caivano dove è morta Fortuna (nella foto, la mamma) era deceduto l’anno prima per una caduta accidentale Antonio Giglio, 3 anni, che la bimba conosceva ● Il 24 giugno scorso, quando Fortuna è morta, era andata dalla sorellina di Antonio Giglio NAPOLI Nel mistero del Parco Verde di Caivano, dove il 24 giugno scorso la piccola Fortuna Loffredo, 6 anni, si schiantò al suolo precipitando da uno degli ultimi piani del palazzo in cui abitava, ora c’è una certezza: la bambina aveva subito abusi sessuali. Non il giorno in cui morì ma qualche settimana prima, almeno due, forse anche di più. E non è detto che sia stata l’unica volta. Quello che fin da subito fu un sospetto degli inquirenti, è ora confermato ufficialmente dalla relazione del medico legale che eseguì l’autopsia. La perizia è stata depositata nei giorni scorsi, e per quanto rafforzi l’ipotesi investigativa, ancora non rappresenta la svolta di questa inchiesta apparsa immediatamente complicatissima. Costretta a procedere tra silenzi e ombre di complicità che fanno dire alla mamma di Fortuna, Domenica Guardato: «In questo palazzo tutti sanno tutto di tutti ma quel giorno nessuno ha visto niente. Se potessi lo farei saltare in aria questo maledetto palazzo. Farei uscire tutti i bambini e poi ci metterei una bomba». Non lo farebbe mai, ovviamente, ma c’è da capirla. La certezza che la sua Chicca — così in famiglia chiamavano Fortuna — sia stata vittima di un orco, le fa sanguinare una ferita che oggi è aperta esattamente come quattro mesi fa. Spingendola fino a una ostinata diffidenza: «Finché non lo leggo con gli occhi miei non ci credo. Insomma, sono la madre, me ne sarei accorta. Quando la lavavo, quando le misuravo la febbre, quando la portai dalla pediatra una settimana prima che me l’ammazzassero. E sarei andata io a cercare chi le aveva fatto male. E gli avrei tagliato la testa». Quando dice «...prima che me l’ammazzassero», Mimma Guardato, non lo dice a caso. L’indagine che il procuratore di 25 Il precedente Un anno prima il fratello dell’amica della bambina precipitò dallo stesso palazzo Napoli Nord Francesco Greco e i suoi sostituti Federico Bisceglia e Claudia Maone hanno affidato ai carabinieri è per omicidio, oltre che per violenza sessuale. Nulla di quanto rac- colto dagli investigatori fa pensare che Chicca sia caduta per una imprudenza o un incidente. Anche se, in assenza di testimonianze e persino di certezze sul punto di impatto al suolo Il sorriso Fortuna Loffredo è morta il 24 giugno a Caivano Omicidio di Garlasco Duello tra i periti sulla «camminata» di Stasi tra le macchie di sangue È stata rinviata a lunedì prossimo l’udienza del processo d’Appello «bis» a carico di Alberto Stasi, l’ex bocconiano imputato a Milano per l’omicidio di Chiara Poggi, la sua fidanzata di allora uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Ieri al centro dell’attenzione dei giudici c’è stata ancora una volta la perizia sulla «camminata» di Stasi. Per quasi sette ore gli esperti nominati dalla Corte d’Assise d’Appello hanno risposto alle domande del pg Laura Barbaini, dei difensori di Stasi e dei legali della famiglia Poggi, parte civile nel processo. Il 20 ottobre sono attese nuove richieste istruttorie. Gli avvocati di Stasi hanno cercato di smontare le conclusioni dei docenti del dipartimento di Ingegneria dell’Università di Bologna Gabriele Bitelli e Luca Vittuari, secondo cui sarebbe «pressoché impossibile» che l’imputato abbia potuto evitare di calpestare delle macchie di sangue quando, secondo la sua ricostruzione, entrò nella villa di via Pascoli e scoprì il cadavere di Chiara. © RIPRODUZIONE RISERVATA Per cercare una risposta a queste e alle tante domande che si addensano tra i misteri del Parco Verde e di quel palazzo in particolare — dove un anno e mezzo fa un altro bambino morì precipitando, ed era il fratellino di Doriana — gli investigatori hanno deciso di raccogliere le testimonianze dei bambini. Li stanno ascoltando a scuola, alla presenza dei genitori e con l’aiuto degli psicologi. Nella speranza che almeno loro — seppure in quel parco dove vedono ogni giorno spacciare droga e spesso anche gente che si ammazza, siano tutti costretti a crescere troppo in fretta — possano rispondere senza omertà né reticenze. Fulvio Bufi © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 CRONACHE Lettera di accuse a Bruti di Robledo: «Escluso dai rapporti di Bankitalia» L’ex capo dell’anticorruzione scrive al Consiglio superiore: indagini indebolite MILANO Sapere è potere. Soprat- I protagonisti Il procuratore aggiunto Alfredo Robledo (in alto), il capo procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati (al centro) e l’altro aggiunto Francesco Greco tutto nel flusso delle «Segnalazioni di operazioni sospette» (Sos) che per legge la Banca d’Italia e la Guardia di Finanza inviano alle Procure italiane, innescando indagini sia nei pool reati economici sia nei pool tangenti. Solo che, a detta di quanto il procuratore aggiunto Alfredo Robledo ora denuncia al Csm, nella Procura di Milano le Sos sarebbero gestite esclusivamente dal pool reati finanziari del procuratore aggiunto Francesco Greco, il pool anticorruzione di Robledo ne sarebbe tagliato fuori, con «grave difetto di coordinamento e minore efficienza delle indagini», come «più volte sottoposto all’attenzione del procuratore Bruti Liberati senza esito». Dunque Robledo, rimosso da Bruti dalla guida appunto del II dipartimento (reati contro la Pubblica Amministrazione) e trasferito al pool Esecuzione delle pene, in 17 pagine al Csm non si limita a rispondere ai rilievi di Bruti, ma apre un nuovo fronte nell’aspro confronto che li contrappone pubblicamente da marzo. Quando l’Unità di informazione finanziaria (Uif) di Banca d’Italia ravvisa indici di anomali in un movimento finanziario — per l’entità, la qualità dei protagonisti o anche solo le modalità —, la segnala alla competente Procura. «Tuttavia — lamenta Robledo al Csm — tali Sos vengono trasmesse esclusivamente al primo dipartimento della Procura (pool Greco, ndr) da Uif, Nucleo Speciale Valutario e GdF territoriale: ritengo ciò in contrasto con i criteri organizzativi della Procura», perché il pool tangenti di Robledo (II dipartimento), «presso il quale è la competen- za specialistica dei reati contro la Pubblica amministrazione, non ha accesso alla cognizione di tali Sos, nella esclusiva disponibilità del primo dipartimento. Nessuna di queste segnalazioni risulta essere mai trasmessa al II dipartimento». E «sottrarre questa fonte al flusso delle informazioni di diretta competenza del dipartimento deputato al contrasto dei reati contro la Pubblica amministrazione significa in primo luogo indebolirne significativamente l’attività». A Bruti che gli rimprovera difficoltà di coordinamento, Robledo ripete di averle avute «solo con Greco sull’inchiesta San Raffaele e con Boccassini su Expo». Alla contestazione di non aver mai fatto riunioni del suo pool, risponde che nessun ❞ I 100 milioni sulla banca di Carate? La scelsi io, dava l’1,5% contro lo 0,88% Tragedia sul tetto del mondo Valanga sull’Himalaya travolge 24 persone È stata una «bomba di neve». Ha travolto e ucciso 24 persone, tra le quali 12 escursionisti stranieri, e intrappolato diversi turisti in un’ampia zona del massiccio dell’Annapurna, uno dei più belli dell’Himalaya. Le vittime facevano parte di gruppi impegnati in trekking nel distretto di Mustang, al confine con il Tibet, e nel vicino Manang (Foto Epa). © RIPRODUZIONE RISERVATA 27 pm le ha chieste, che prima non si facevano, che anche altri pool non le farebbero. E sui 100 milioni sequestrati nel 2009 a 4 banche estere, che Bruti lamentava Robledo avesse depositato non sul Fondo unico giustizia (Fug) previsto per legge, ma sulla Banca di credito cooperativo di Carate Brianza e Barlassina, nominando custodi del denaro in banca? Robledo in parte evoca la frase di rito del gip Vanore sul pm «competente alla nomina del custode e alle modalità di gestione dei beni», e in parte si ripara dietro il fatto che l’obbligo di interloquire con il Fug incomba sulla banca. Dice di aver scelto per «solidità» e struttura mutualistica la Bcc, «dove fino al ‘95 avevo il conto per lo stipendio ma nessun rapporto economico»; e oppone l’interesse praticato dalla Bcc (1,5%) allo «0,88% di media nel 2009 secondo Bankitalia». Affermando d’aver informato l’aggiunto Carnevali, spiega che nell’aprile 2009 «non potevo dare alcuna previa informazione al Procuratore su banche e custodi» perché Bruti «lo divenne l’11 gennaio 2010». E attacca Bruti per «l’anomalia di un rilievo avanzato, contro ogni ragionevolezza, a 5 anni e 6 mesi dal fatto», invece che «al più tardi nel luglio 2012» dopo la lettera del Fug citata da Bruti: «Come mai il Procuratore lo contesta solo oggi? Qual è stato l’input che ha dato origine alla contestazione?». Domanda retorica per lui: «Tutti i provvedimenti» di Bruti «sono palesemente illegittimi» perché «sostanzialmente punitivi». Luigi Ferrarella [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 28 Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 CRONACHE ● Sul canale scuola di Corriere.it 1.300 1 L’iniziativa Corriere.it Scuola ha lanciato su Twitter l’hashtag per condividere i libri più amati #unamoredilibro. Ieri era uno dei principali argomenti di discussione sul social network Dalla Bibbia a Calvino e Austen I libri più amati dai lettori diventano le stelle di Twitter I lib libri consigliati ssu u Twitter dai lettori dii Corriere.it d C D alla Bibbia alla Divina Commedia alla guida telefonica di Torino («mi cambiò la vita, quando con gli altri ancora si parlava»). Passando per Calvino, per le «Cime tempestose», Rodari e Jane Austen. Su twitter si scopre che, anche nel Paese che non legge, chi ha amato un libro non lo scorda più. Sono stati più di 1.300 i libri consigliati ieri su twitter: #unamoredilibro, l’hashtag lanciato da Corriere.it/scuola/ ha sbancato twitter arrivando in cima alla classifica dei trend topic, facendo tendenza per ore. Eppure, secondo l’indagine dell’Istat, nel 2013 sei italiani su dieci non hanno letto nemmeno un libro. Ma, a scorrere titoli e dediche nei tweet di ieri, chi i libri li ha letti li porta nel cuore. La raccolta dei vostri libri preferiti sul sito del Corriere.it continua, fino a costituire una vera e propria biblioteca virtuale dei ricordi e delle emozioni. Fino ad arrivare alle tre giornate dedicate alla lettura nelle scuole, organizzate dal ministero dell’Istruzione e sostenute anche dal Corriere, giovedì 29 e poi il 30 e il 31. Corriere della Sera «Letture critiche anche sulla Rete» La nuova sfida dell’Osservatorio Giovani-editori, missione del presidente Ceccherini nella Silicon Valley per il futuro Chi è ● Andrea Ceccherini, nella foto con Eric Schmidt, presidente del Cda di Google, guida l’Osservatorio permanente giovani-editori ● Dal 2000 l’Osservatorio si occupa anche di diffondere la lettura dei quotidiani nelle scuole italiane: dai 98 mila alunni e 2.000 professori della prima edizione l’iniziativa ha coinvolto più di 2 milioni di studenti e oltre 44 mila docenti MILANO Per formare i cittadini di domani occorre fornire agli studenti di oggi gli strumenti per capire il presente e arrivare preparati alle sfide del futuro. Una missione che l’Osservatorio permanente giovani-editori ha intrapreso da 14 anni grazie anche al progetto «Il quotidiano in classe». Un’iniziativa che consente di leggere nelle aule tre giornali diversi a confronti e che, in questa edizione, si appresta a coinvolgere un numero record di iscritti. Numeri superiori al successo dell’anno scorso quando parteciparono oltre due milioni di ragazzi. Il 75 per cento dei giovani italiani d’età compresa fra 14 e 18 anni. «In questa sfida del “Quotidiano in Classe”, in cui da anni siamo impegnati, occorre rinnovare gli strumenti, per rendere sempre più efficace la nostra azione — spiega Ceccherini, presidente dell’Osservatorio — perché deve esser chiaro che non cambia la nostra mission, non cambia il nostro sistema di valori, ma si aggiornano gli strumenti attraverso cui intendiamo vincere la nostra sfida di sempre; quella di chi vuole elevare lo spirito critico e il senso civico dei più giovani». Passato, presente e futuro 29 La campagna In India Dieci milioni di alunni si lavano le mani Alunni di una scuola di Bhopal, nello stato indiano del Madhya Pradesh, partecipano alla giornata mondiale dedicata al lavarsi le mani. L’iniziativa, nata per promuovere l’attenzione all’igiene, ha coinvolto 10 milioni di studenti dello stato ( foto Epa) della Rete si concentrano negli Stati Uniti e, soprattutto nella Silicon Valley, dove Ceccherini ha incontrato i leader delle grandi aziende che si stanno sfidando sull’innovazione: da Google a Yahoo, passando per Amazon, Aol e Twitter. Ha parlato anche con quelle che consentono di collegarsi in Rete con i loro prodotti «fisici», come Apple e ha avuto colloqui con i direttori dei giornali più autorevoli come il New York Times, il Wall Street Journal, il Washington Post e il Los Angeles Times. Un viaggio che prosegue idealmente lungo la linea tracciata, nell’ottobre del 2013, a Roma quando si statuì un’alleanza con Google, alla presenza di Eric Schmidt, suo presidente mondiale. «Vogliamo aprirci al nuovo ed essere un’avanguardia avanzata per fornire strumenti adeguati agli insegnanti — prosegue Ceccherini — per aiutare i giovani a capire la rivoluzione digitale che sta avvenendo oggi, allenandoli a distinguere le fonti del giornalismo di qualità dal resto dell’informazione disponibile». Professori che oggi avranno un ruolo ancora più importante e a loro Ceccherini lancia un appello: «I giovani possono essere gli artefici del © RIPRODUZIONE RISERVATA cambiamento, gli attori di una società nuova, per scrivere un capitolo inedito di una storia che il nostro Paese non ha mai vissuto — dice — ma per fare questo c’è bisogno che voi insegnanti sappiate conquistare al fascino dei dubbi quei giovani che amano avere vivere solo solide certezze». Ceccherini chiama alla mobilitazione gli insegnanti italiani chiedendo loro di aiutare l’Osservatorio a definire un modello didattico d’iniziativa che parta dall’esperienza e dagli spunti vissuti in aula, e che miri a rendere i ragazzi più padroni nella loro navigazione in Rete. «C’è bisogno di una mu- Rivoluzione digitale «Vogliamo dare più strumenti a chi aiuta i giovani a capire la rivoluzione digitale» sica nuova e la prima nota tocca a voi insegnanti scandirla, per costruire insieme un Paese meno lento e più rock», continua Ceccherini. Per tagliare questo traguardo, da novembre, l’Osservatorio e Google si siederanno a un tavolo comune per studiare un modello di progetto che possa diventare la bussola, il Gps per i ragazzi che navigano sul web non lasciandoli soli nel corso delle loro ricerche e aiutandoli a riconoscere le fonti affidabili dalle altre. Alessio Ribaudo AlessioRib © RIPRODUZIONE RISERVATA UNA MARCIA IN PIÙ ALLE TUE DIFESE? 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Nella stessa fascia d’età quello delle donne è del 46,6% ● Secondo Save the Children in Italia quasi 2 donne su 3 sono senza lavoro se sono madri di 2 figli, mentre resta inattivo il 36,4% dai 25 ai 34 anni (sempre con due figli) ● Tra 2008 e 2009, 800 mila mamme hanno dichiarato di essere state licenziate o aver subito pressioni a seguito di una gravidanza, anche a causa delle dimissioni in bianco ● Sempre più donne scelgono di congelare gli ovuli per dedicarsi alla carriera e poi pensare ai figli. Negli Usa il prelievo e la stimolazione degli ovociti costa 10.000 dollari; la conservazione annuale circa 500 dollari ● In Italia il prelievo degli ovuli costa 3.000/3.500 euro, la conservazione 300 euro annui Una recente copertina della rivista di economia Bloomberg BusinessWeek recitava «Freeze Your Eggs, Free Your Career» (congela i tuoi ovuli, libera la tua carriera), celebrando il congelamento degli ovuli come la prossima frontiera della emancipazione femminile. L’invito è stato accolto in Silicon Valley, dove molte aziende stanno incentivando le impiegate a sperimentare la nuova tecnologia riproduttiva. Ha cominciato Facebook, che offre fino a 20 mila dollari, mentre a gennaio partirà Apple garantendo la stessa cifra ai suoi talenti. Google avrebbe in programma il nuovo benefit per il 2015 mentre sembra che Citigroup e Microsoft offrano già il servizio su richiesta delle dipendenti. «Vogliamo aiutare le donne ad avere il meglio per le loro vite e a prendersi cura delle loro famiglie», ha scritto Apple nel comunicato, presentando l’iniziativa come un modo per andare incontro alle nuove esigenze delle donne e una soluzione al divario di genere che inquina l’immagine liberale e progressista della Valle (a Cupertino la forza lavoro è al 70% maschile, 69% in Facebook). Non c’è dubbio che la decisione rispecchi un cambiamento in atto nella società americana (e non solo), dove moltissime donne trovano tardi il partner giusto e preferiscono «scegliere» quando avere un figlio, senza farsi travolgere dalle esigenze dell’orologio biologico. Se è vero che negli ultimi 20 anni si sono registrate nel mondo appena 150 nascite da ovuli congelati, solo nel 2009 la tecnologia — prima riservata alle giovani malate di cancro che volevano preservare i propri ovuli dalla chemioterapia — ha avuto il via libera dalla comunità scientifica come felice opportunità di riproduzione per pazienti «sane». Da allora sono sempre di più le donne che ne fanno uso: basti pensare che l’agenzia Eggbanxxx, specializzata nel congelamento di ovociti, riceve più di 60 richieste alla settimana. Eppure è difficile non chiedersi perché — se l’obiettivo è aiutare le dipendenti a conciliare lavoro e famiglia — una quantità così ingente di soldi non venga investita in altri aiuti: «Sembra un incentivo che va incontro alle esigenze delle donne ma in realtà aiuta solo le aziende», commenta Barbara Mapelli, docente di pedagogia delle differenze di genere all’Università Bicocca, che sottolinea come l’investimento delle ILLUSTRAZIONE DI CHIARA GHIGLIAZZA di Serena Danna Ovuli congelati, paga l’azienda Ma il benefit è suo o delle donne? La scelta di Apple e Facebook: «Un sostegno». Però si ritarda la maternità ❞ Barbara Mapelli È una invasione illecita nella vita delle donne La nota di Apple Vogliamo aiutarle a fare il meglio per le loro vite e le loro famiglie Robin Marantz Henig È il mito del riuscire a bloccare l’orologio biologico aziende nel congelamento degli ovuli sia «un’invasione illecita nella vita delle donne» che consente ai datori di lavoro di non prendere iniziative in altri campi come la flessibilità, il telelavoro o la paternità. «Si finisce con l’assecondare solo una tendenza della società — continua Mapelli — senza tenere conto dei bisogni di donne e uomini alla ricerca di una diversa qualità della vita». Per i colossi economici della Valle pare più facile assecondare i bisogni delle single carrieriste che quelli delle coppie che non vogliono rinunciare a diventare presto genitori. Dietro la volontà (mascherata da generosità) delle aziende di massimizzare la produttività delle dipendenti, si nasconderebbe un problema peggiore, che la scrittrice scientifica Robin Marantz Henig, autrice di Pandora’s Baby, definisce «il mito del riuscire a bloccare l’orologio biologico», un’illusione che troverebbe nella tecnica riproduttiva una nuova frontiera. «Questo approccio aziendale — dice Henig — non aiuterà le donne a risolvere il problema di dover ancora scegliere tra essere madri e professioniste di successo». D’accordo Tanya Selvaratnam, autrice di The Big Lie: Motherhood, Fe- minism, and the Reality of the Biological Clock che parla di «un crimine» per le donne: «Molte pensano di aver fatto un investimento congelando i loro ovuli, ma non considerano che ritardare la maternità ha costi alti e nessuna garanzia di riuscita». Una realtà confermata dalla scienza che, evidentemente, neanche le aziende hanno voglia di vedere. © RIPRODUZIONE RISERVATA La tecnica 1 Conservati vitali anche per 20 anni La crioconservazione è nata negli anni 80: prevede il congelamento di cellule o di embrioni, per conservarli nel tempo senza alterarne la vitalità. In questo caso si tratta degli ovociti (le cellule germinali femminili) che si è visto essere vitali anche dopo 20 anni 2 Stimolazione e prelievo di follicoli La procedura prevede più fasi: la donna deve sottoporsi a una stimolazione ormonale per far crescere più follicoli (10-15) che poi, giunti a maturazione, vengono prelevati con un intervento in day hospital e congelati in attesa di una fecondazione assistita 3 Il congelamento a meno 196 gradi Su «Sette» L’ultima provocazione di Cattelan: «Metodico, ho l’animo da impiegato» «Metodico ai limiti del patologico. Per certi versi ho sempre avuto un animo da impiegato». Parola di Maurizio Cattelan, «pensionato» sui generis, che si racconta su Sette, in edicola domani con il Corriere della Sera. Spiega: «Sono un pensionato che non si limita a guardare i cantieri!». Infatti in questi tre anni di sabbatico ha prodotto dieci numeri per la rivista TOILETPAPER, un paio di libri e la mostra Shit and Die. © RIPRODUZIONE RISERVATA Gli ovociti sono congelati, in azoto liquido, a -196 gradi e conservati nelle «banche». Alla donna, dopo la stimolazione, ne vengono prelevati 10-15. Al primo tentativo di fecondazione assistita se ne usano 5-6. Gli altri verranno scongelati ai successivi tentativi 4 Fecondazione Il limite a 43 anni La fecondazione assistita (Pma) si effettua al massimo fino a 43 anni, quindi ha poco senso congelare ovociti in età troppo avanzata. A 43 anni le percentuali di riuscita di una fecondazione assistita sono del 5 per cento. A 40 sono del 15 per cento 32 Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera ● Partecipazione Le esperienze dell’alluvione a Genova e dei festival culturali ci restituiscono un’immagine più veritiera dei ragazzi. Che dagli adulti attendono solo una convocazione: autorevole, ma anche piena e fiduciosa ANALISI & COMMENTI ● Il corsivo del giorno Il dissenso «responsabile» del senatore Tocci Un anacronismo che smaschera le anomalie della politica N on sarà l’uomo che morde il cane. Ma un «uomo di partito» che vota la fiducia su un provvedimento (il Jobs act) dopo averlo stroncato nel suo intervento e, subito dopo, si dimette dal Senato perché considera quel provvedimento e quella fiducia in contrasto con il mandato ricevuto dagli elettori, è comunque una notizia. Sul web in questi giorni se ne è parlato parecchio. Sui giornali e in tv poco o nulla. Al più si è almanaccato, probabilmente a sproposito, su cosa farà il senatore in questione, Walter Tocci (che nel frattempo ha «salvato» il governo anche sul Def), quando l’Aula ne respingerà le dimissioni. Peccato. Perché una contraddizione c’è, e non riguarda solo né soprattutto Tocci. Che per motivare il suo voto si è richiamato a quella che andava nota, nel Novecento, come disciplina di partito. Nel Pci del centralismo democratico («Manifesto» docet) era ferrea. Ma, in forme diverse, valeva per tutti. Compresi i socialisti: quando, nel ‘63, votarono contro il primo centro-sinistra, i parlamentari che poi dettero vita al Psiup sapevano bene che se ne stavano andando. Compresa anche la Dc dei franchi tiratori. Prima che un vincolo, la disciplina era la garanzia di un’unità per la quale valeva la regola del chi rompe paga. I partiti c’erano, eccome. Anche troppo. Ma adesso, come si fa a disciplinare qualcosa che resta vivo nella memoria (non solo quella di Tocci), ma non esiste più? E perché a invocare misure disciplinari verso i dissidenti, scimmiottando il lessico comunista, sono i colonnelli di Matteo Renzi, fautori del partito leggero, anzi, «liquido», del leader, e comunque dell’archiviazione del modello novecentesco? E perché non si discute dei pesi e dei contrappesi necessari a bilanciare il potere (crescente, straripante) dell’esecutivo e la libertà del parlamentare? Venissimo a sape’ che so’ misteri, avrebbe forse chiosato Gioachino Belli. Misteri che il gesto politicamente e intellettualmente onesto di Tocci certo non svela, ma quanto meno segnala. Di questi tempi, è già molto. © RIPRODUZIONE RISERVATA Su Corriere.it Puoi condividere sui social network le analisi dei nostri editorialisti e commentatori: le trovi su www.corriere.it giovani di Genova restituiscono a tutti noi un’immagine più veritiera delle nuove generazioni. Troppo angosciati dalla fragilità dei nostri figli e dai rischi a cui l’adolescenza li espone, noi adulti ci concentriamo molto spesso sulla loro inconsapevolezza e su una presunta incapacità di sacrificarsi in nome dell’altro e dello studio. Gli adolescenti odierni sono nati in un contesto fortemente caratterizzato da nuovi modelli educativi familiari e da Internet. Sono adolescenti meno conflittuali perché abituati sin da bambini ad essere valorizzati dai propri genitori come soggetti attivi all’interno delle decisioni e delle esigenze del nucleo familiare e, attraverso la rete, hanno sviluppato un’inclinazione alla cultura partecipativa. Una forma di partecipazione sociale sicuramente diversa da quella delle generazioni chiamate a serrare le fila nei cordoni studenteschi, il cui obiettivo era quello di contestare il ruolo simbolico del padre frustrante e mortificante. L’esperienza drammatica dell’alluvione di Genova, ma anche quella così diversa dei Festival italiani di approfondimento culturale, sostenuti dai giovani sia come volontari sia come pubblico, forniscono testimonianza di come i ragazzi e le ragazze desiderino accedere ad esperienze di partecipazione sociale e formazione culturale. Cosa possiamo fare per valorizzare questa propensione? Cosa ci insegnano queste esperienze vissute con entusiasmo e così lontane dal profilo della generazione annoiata, che non ha interessi né stimoli per costrui- CONC I di Paolo Franchi LA LEZIONE DI FUTURO DEI NUOVI ADOLESCENTI di Matteo Lancini re il futuro? Questi avvenimenti ci costringono a riformulare i modelli educativi e formativi che come adulti dobbiamo utilizzare per sostenere la crescita e la realizzazione di sé in adolescenza. Per la scuola non si tratta di introdurre semplicemente la tecnologia ma di inserirla in un processo creativo e formativo più ampio. Così come hanno fatto la famiglia e le scuole dell’infanzia, è importante anche per i cicli scolastici successivi adattare il proprio funzionamento alle migliori caratteristiche dei ragazzi del nostro tempo. Penso sia possibile, e in parte sta già avvenendo, ripensare una scuola che utilizzi modelli educativi più cooptatitivi che di controllo, che sostengano la cultura partecipativa tipica delle nuove generazioni. Non si tratta di perdere l’autorità del ruolo, anzi di conquistare una nuova autorevolezza capace di offrire risorse formative ed educative coerenti con il funzionamento affettivo e relazionale degli adolescenti odierni. Convocare, ad esempio, gli adolescenti alla costruzione del proprio futuro a scuola, in un momento storico e sociale così denso di oscuri presagi, è una necessità che le generazioni attuali di adulti dovrebbero sentire. In una nostra recente ricerca emerge come gli adulti pensino che gli adolescenti non siano interessati a parlare con loro del futuro perché troppo concentrati sul presente, mentre i ragazzi e le ragazze testimoniano di avere curiosità e voglia di fare e soprattutto di affrontare questo tema con insegnanti e genitori. È soprattutto il ruolo del padre ad essere fondamentale in questo senso: tanto più è presente il suo sostegno, la sua vicinanza e la sua valorizzazione, tanto più i ragazzi e le ragazze riescono ad avere in mente un futuro possibile in cui troveranno davvero uno spazio di realizzazione personale. Il padre è la figura che dovrebbe accompagnare i figli nel mondo esterno a conoscere la realtà senza latitanze, e senza troppi timori. Convocare i ragazzi e mettere una pala nelle loro mani rappresenta un simbolo importante per costruire il futuro, fare spazio dal fango che minaccia di sommergere tutto. Gli adolescenti hanno tanto lavoro da fare: prima di costruire le fondamenta del proprio progetto di vita devono anche rimediare all’incapacità adulta di preservare il territorio, la terra, lo spazio concreto e mentale in cui seminare la speranza e la crescita. Sarebbe dunque importante convocare i giovani e consegnare loro le pale il prima possibile, con massima allerta, e non a disastro avvenuto. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 CATTOLICESIMO E FAMIGLIA LA VITTORIA DI FRANCESCO NEL SINODO DEI VESCOVI: UNA CHIESA DEL DIALOGO di Alberto Melloni Il cambiamento Il Papa non punta a una riforma del matrimonio o della morale ma a un rilancio della conciliarità. L’opposizione viene da una minoranza dell’assemblea e dalla maggioranza del Collegio cardinalizio L a pubblicazione della relatio sui primi giorni di Sinodo ha scatenato un diluvio di commenti. In gran parte voci entusiastiche, come quella di monsignor Bruno Forte che ha spiegato che il superamento di una cultura del disprezzo per le persone omosessuali era ormai necessaria. Non più vasti, ma molto visibili sono stati i giudizi negativi, che vanno dall’allarmismo di chi è fuori dal Sinodo come l’ex presidente della Conferenza episcopale italiana, Camillo Ruini, a chi ne è parte come il presidente della Conferenza polacca, Stanislaw Gadecki, che si appella al magistero di Giovanni Paolo II, considerandolo insuperabile. Quasi tutti i commenti si sono in realtà misurati con due soli passaggi della scrupolosa relatio redatta dal cardinale Péter Erdo: quello nel quale si parla dell’omosessualità a partire dall’amore e non dalla natura, e quello nel quale si cerca un nuovo atteggiamento verso i divorziati risposati. Altri passaggi, ad esempio dove si ribadisce la condanna della contraccezione non «naturale» (forse mitigata da un inciso non chiaro), non hanno invece attirato molta attenzione. Questa trasformazione di un atto intermedio come la relatio in uno scoop ha due cause. Chi guarda il Sinodo da lontano crede spesso che il suo valore stia solo nell’adeguamento alla «tendenza Francesco» e che la ragione per cui il Papa l’ha convocato sia di contare i suoi pochi antagonisti. Chi lo vive da dentro si affanna a negare la portata delle divisioni, sostenendo che nel Sinodo non si fa la conta: mentre è questo lo strumento principe dell’assemblea dei vescovi (come del Concilio o del Conclave) e il suo banco di prova. In realtà la dialettica sinodale ha mostrato che esiste un settore neo-rigorista, che aveva un disegno ostruzionista sostanzialmente fallito; un settore neo-lassista, che ha auspicato in aula aperture più attese che pensate; e un settore neo-casuistico, che cerca in qualche virtuosismo canonistico la risposta a problemi che sono il dono e il dolore di milioni di figli di Dio. È rimasta meno visibile — nella relatio e nei commenti — la posizione di chi ha capito che il Papa non pensa che la misericordia sia a mezza via fra lassismo e rigorismo, ma costituisca una dimensione altra: ed è stata meno udita la voce di chi condivide con Francesco l’idea che il problema della chiesa non sia dire dei sì o dei no, ma dire il Vangelo di Gesù e il Gesù del Vangelo a vite vere per lungo tempo invisibili alla chiesa. Perché l’operazione di Francesco sul Sinodo non punta a una riforma del matrimonio o della morale, ma a una restaurazione della conciliarità nel cattolicesimo romano, da cui passa il futuro della ecclesiologia e dell’ecumenismo. In ogni campo Francesco ha detto più volte che non ama le «soluzioni chiuse», invece crede che un nuovo atteggiamento radicato nella conversione del cuore sia davvero più efficace di modifiche normative affidate a cuori corrotti dall’immobilismo. Questa idea di una «riforma a norme invariate» l’ha applicata al Sinodo, finora imprigionato dentro una consultività umiliante e nel quale non c’è spazio per far sentire dal vivo il dibattito teologico. Il Papa, senza fare decreti riformatori, s’è limitato a due soli passi: promettere che promulgherà il documento sinodale come tale e convocare due assemblee sullo stesso tema. Così facendo ha di fatto messo la chiesa intera in stato sinodale. Con queste poche mosse ha restituito una dignità «conciliare» al Sinodo, di cui i conflitti e i contrasti — fisiologici, dato che non si parla di quisquilie — sono la prova che c’è riuscito. Quello che la minoranza del Sinodo e la maggioranza del Collegio cardinalizio rimproverano al Papa è proprio il successo nell’apertura di una fase di dialogo o, per dirla in termini tecnici, di uno «stato sinodale» della chiesa. Uomini della levatura politica di Ruini sanno che la posizione del cattolicesimo non inciderà mai sulle leggi che regolano la vita delle famiglie. I cardinali che, guidati o trascinati dal prefetto della dottrina della fede, Gerhard Müller, pubblicano un libro contro la linea del Papa intitolato Permanere nella verità di Cristo non chiedono norme restrittive. Sostengono che dentro la chiesa non c’è nulla di cui discutere: che la comprensione del Vangelo non pretende null’altro che essere ripetuta. Ed è contro questo che il Papa ha reagito con la sua mitissima durezza e, lo si può già dire, ha vinto. Proprio perché anche chi non voleva ha dovuto discutere, esprimersi, ascoltare. Francesco ha costretto tutti ad accettare che la verità di Cristo non è un talento da seppellire, ma cammino nella storia, navigazione sospinta dal vento dello Spirito, ricerca inesausta della voce del Maestro. Se riuscirà, se il cattolicesimo romano guadagnerà non soltanto la credibilità evangelica del suo Papa, ma la credibilità conciliare del suo corpo, allora tutto sarà possibile. Proprio tutto: perché il futuro del cristianesimo o sarà conciliare o non sarà altro che un presente degradato, di cui la chiesa romana ha già sentito il sapore amaro varie volte negli ultimi dieci secoli e negli ultimi dieci anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA ●I 33 GIUSTIZIA, BENE IL RIORDINO ORA EVITARE LE RIVALITÀ COMMENTI DAL MONDO Giovani e Jihad come raffreddare quelle vocazioni ? di legge per ● ❞ Illaprogetto lotta al terrorismo, che da ieri è all’esame del Senato in Francia, è attento alla repressione ma molto meno alla prevenzione, scrive Marie Boëton sul quotidiano cattolico francese La Croix: ma come si può contrastare l’indottrinamento dei giovani affascinati dalla jihad? Mancano strutture in grado di svolgere il lavoro di «deradicalizzazione», anche per la varietà di strade che portano al fanatismo. E la sincerità del ravvedimento di qualche reduce (inquisito) al rientro dalle guerre sante, in Iraq o in Siria, è dubbia. Le tardive verità dell’ex capo del Pentagono memorie di Leon ● ❞ Le Panetta, ex capo della Cia e del Pentagono, riunite nel libro «Worthy fights», battaglie che valeva la pena di combattere, fanno discutere in Medio Oriente, dove le sue critiche alle strategie di Barack Obama suonano tardive: «La franchezza retrospettiva va bene — osserva David Ignatius, opinionista del Daily Star di Beirut —, ma non sarebbe stato meglio parlare apertamente già all’epoca e arrivare magari a dimettersi per principio?». Ai Paesi servono funzionari che dicano pubblicamente la verità in tempo reale, prima di farne un libro. a cura di Elisabetta Rosaspina l «dimagrimento» delle strutture statali imposto da leggi di Stabilità e revisioni della spesa tocca anche il ministero della Giustizia, che finora ne era rimasto fuori. Stavolta però l’inadempienza avrebbe determinato la paralisi del dicastero. Così il Guardasigilli Andrea Orlando ha inviato alla Funzione pubblica la bozza di decreto sulla riorganizzazione della struttura, volta alla «riduzione degli uffici dirigenziali e delle dotazioni organiche». Si tratta di un progetto ambizioso, che lega un generale ridimensionamento all’obiettivo di un rinnovamento produttivo. Secondo il piano, i dirigenti generali saranno poco meno che dimezzati, passando da 61 a 36 (dei 25 posti in meno molti sono ricoperti da magistrati, che potranno rientrare in ruolo), con ulteriori tagli per le altre categorie di personale. Si introduce una Centrale unica degli acquisti, per razionalizzare le spese, mentre al Dap, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, viene sottratta la competenza sulle oltre 24.000 persone che scontano la pena fuori dal carcere, assorbita dal Dipartimento della giustizia minorile. Il ministro Orlando si dice soddisfatto per una «riforma innovativa e funzionale di cui c’era urgente bisogno», e tutto ciò avviene mentre dagli Stati Uniti il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Gratteri (Guardasigilli mancato nelle intenzioni del premier Renzi) rivela che «se fossi stato nominato la prima cosa che avrei fatto sarebbe stata il “dimagrimento” del ministero, la riduzione di molte direzioni e l’abolizione del Dap». Gratteri promette, a breve, nuove soluzioni da un’apposita commissione che lui stesso presiede a Palazzo Chigi. Ma la giustizia malata non ha bisogno di dualismi e rivalità, bensì di innovazioni efficaci. Per adesso c’è una bozza di decreto piena di buone intenzioni, che si spera produca qualche risultato in termini di risparmio e efficienza. In attesa che agli annunci si sostituiscano riforme che affrontino finalmente i problemi reali. Magari imboccando la giusta direzione. Giovanni Bianconi © RIPRODUZIONE RISERVATA LONDRA APRE ALLA PALESTINA PENSANDO AL VOTO ISLAMICO N on è giunto come una sorpresa il voto di lunedì scorso del Parlamento britannico a favore del riconoscimento dello Stato di Palestina. Un voto che non impegna il governo di David Cameron, ma che costituisce comunque un segnale politico. Non è una sorpresa per chi avesse assistito questa estate alle manifestazioni a Londra in solidarietà con la popolazione di Gaza. Hyde Park gremito all’inverosimile, le zone circostanti e le stazioni della metropolitana invase dalle bandiere palestinesi. Ma ciò che colpiva era la composizione «culturale» dei dimostranti: in piazza c’era sostanzialmente la comunità musulmana britannica. E non barbuti imam di periferia, bensì intere famigliole agghindate coi colori della Palestina. E proprio in quei giorni il sottosegretario agli Esteri, la baronessa Warsi, primo esponente musulmano nel governo, rassegnava le dimissioni in polemica con l’atteggiamento del gabinetto Cameron, ritenuto troppo schiacciato su Israele. Un segnale considerato allarmante dai giornali britanni- ci. Che facevano notare come il premier Cameron, alienandosi le simpatie della comunità musulmana (il 5% della popolazione), rischiasse di giocarsi la rielezione. Un’osservazione che deve essere stata tenuta in conto, visto che i deputati conservatori lunedì hanno ricevuto libertà di voto. Lo stesso discorso può essere fatto per la Francia, dove pure le manifestazioni pro-palestinesi dell’estate hanno visto scendere un piazza una generazione di bobos musulmani, borghesi bohémien, più che emarginati delle banlieue. E il ministro degli Esteri di Parigi a fine agosto ha aperto alla possibilità di un riconoscimento della Palestina. La questione è univoca: più le società europee — e il loro elettorato — diventano multietniche, più assumono peso componenti culturali distanti dalla tradizionale solidarietà con Israele. Ed è inevitabile che le élite politiche finiscano per tenerne conto. Col rischio, per Israele, di un crescente isolamento internazionale. Luigi Ippolito © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera 34 AVVISO PUBBLICO L’autorità Portuale di Venezia rende noto che è stata presentata richiesta per ottenere in concessione per un periodo di 10 anni il compendio denominato “Ligabue” formato dal Fabbricato Demaniale 214 dal Fabbricato Demaniale 213 nonché dagli spazi ad essi pertinenziali, allo scopo allo scopo di ristrutturare il compendio suddividendolo in due unità distinte, mantenendo le attuali destinazioni d’uso. Termine ultimo per la presentazione delle richieste in concorrenza, entro le ore 12 del 10 dicembre 2014. L’avviso viene pubblicato all’Albo Pretorio del Comune di Venezia, all’Albo dell’Autorità Portuale di Venezia. AVVISO AL PUBBLICO GLOBAL MED, LLC COMUNICAZIONE DI AVVIO DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE La Società Global MED, LLC con sede legale in 6901 South Pierce Street, Suite 390, Littleton, Colorado 80128, USA, comunica di aver inviato in data odierna al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., l’istanza per l’avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto: intervento di indagine geofisica nell’area dell’istanza di permesso di ricerca in mare “d 87 F.R-.GM”, compreso tra quelli elencati nell’Allegato II alla Parte Seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., al punto 7) - “Prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi a mare”. Il progetto è localizzato nel Mar Ionio settentrionale, all’interno dell’area marina “F”, in prossimità del margine meridionale del Golfo di Taranto, di fronte alle coste calabresi e ricopre una superficie di 737,5 km2. Il lato più vicino alla costa è quello occidentale, posizionato innanzi al Golfo di Squillace, ad una distanza di 13,7 miglia nautiche dal litorale compreso tra Capo Colonne e Capo Rizzuto. Per quanto riguarda l’indagine geofisica, il progetto prevede l’acquisizione di 225 km di linee sismiche 2D ed un eventuale successivo rilievo 3D, utilizzando la tecnologia air-gun. Obiettivo principale del progetto è l’individuazione di nuove riserve di giacimenti offshore per una eventuale successiva fase di sfruttamento degli stessi, in modo efficiente e senza impatti negativi sull’ambiente. I principali impatti ambientali legati all’attività di acquisizione geofisica proposta potrebbero riguardare la fauna marina e saranno minimizzati dall’attuazione di opportune misure di mitigazione. Il progetto definitivo, lo studio di impatto ambientale e la sintesi non tecnica, sono depositati per la pubblica consultazione presso: - Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale per le valutazioni ambientali, Via Cristoforo Colombo 44 - 00147 Roma; - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee, Via di San Michele 22 - 00153 Roma; - Regione Calabria - Dip. Politiche dell’Ambiente - Viale Isonzo, 414 - 88100 Catanzaro; - Provincia di Crotone - Settore Ambiente - Via M. Nicoletta, 28 - 88900 Crotone; - Provincia di Catanzaro - Settore Tutela e Sviluppo Ambientale - Piazza Luigi Rossi, 1 - 88100 Catanzaro; - Comune di Crucoli (KR); Comune di Cirò (KR); Comune di Cirò Marina (KR); Comune di Melissa (KR); Comune di Strongoli (KR); Comune di Crotone - Settore 3; Comune di Isola di Capo Rizzuto (KR); Comune di Cutro (KR); Comune di Belcastro (CZ); Comune di Botricello (CZ); Comune di Cropani (CZ); Comune di Sellia Marina (CZ); Comune di Simeri Crichi (CZ); Comune di Catanzaro - Ufficio Igiene Ambientale; Comune di Borgia (CZ); Comune di Squillace (CZ); Comune di Stalettì (CZ); Comune di Montauro (CZ); Comune di Montepaone (CZ); Comune di Soverato (CZ). La documentazione depositata è consultabile sul sito web del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare all’indirizzo www.va.minambiente.it. Ai sensi dell’art. 24 comma 4 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. entro il termine di 60 (sessanta) giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso, chiunque abbia interesse può prendere visione del progetto e del relativo studio ambientale, presentare in forma scritta proprie osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi, indirizzandoli al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; l’invio delle osservazioni può essere effettuato anche mediante posta elettronica certificata al seguente indirizzo: [email protected]. Il legale rappresentante Randall C. Thompson AVVISO AL PUBBLICO GLOBAL MED, LLC COMUNICAZIONE DI AVVIO DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE La Società Global MED, LLC con sede legale in 6901 South Pierce Street, Suite 390, Littleton, Colorado 80128, USA, comunica di aver inviato in data odierna al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., l’istanza per l’avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto: intervento di indagine geofisica nell’area dell’istanza di permesso di ricerca in mare “d 85 F.R-.GM”, compreso tra quelli elencati nell’Allegato II alla Parte Seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., al punto 7) - “Prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi a mare”. Il progetto è localizzato nel Mar Ionio settentrionale, all’interno dell’area marina “F”, in prossimità del margine meridionale del Golfo di Taranto, di fronte alle coste calabresi e ricopre una superficie di 748,4 Km2. Il lato più vicino alla costa è quello occidentale, posizionato frontalmente al Golfo di Crotone, il cui vertice esterno dista 12,7 miglia nautiche dal promontorio di Capo Colonna. Per quanto riguarda l’indagine geofisica, il progetto prevede l’acquisizione di 229 km di linee sismiche 2D ed un eventuale successivo rilievo 3D, utilizzando la tecnologia air-gun. Obiettivo principale del progetto è l’individuazione di nuove riserve di giacimenti offshore per una eventuale successiva fase di sfruttamento degli stessi, in modo efficiente e senza impatti negativi sull’ambiente. I principali impatti ambientali legati all’attività di acquisizione geofisica proposta potrebbero riguardare la fauna marina e saranno minimizzati dall’attuazione di opportune misure di mitigazione. Il progetto definitivo, lo studio di impatto ambientale e la sintesi non tecnica, sono depositati per la pubblica consultazione presso: - Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale per le valutazioni ambientali, Via Cristoforo Colombo 44 - 00147 Roma; - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee, Via di San Michele 22 - 00153 Roma; - Regione Calabria - Dip. Politiche dell’Ambiente - Viale Isonzo, 414 - 88100 Catanzaro; - Provincia di Crotone - Settore Ambiente - Via M. Nicoletta, 28 - 88900 Crotone; - Provincia di Catanzaro - Settore Tutela e Sviluppo Ambientale - Piazza Luigi Rossi, 1 - 88100 Catanzaro; - Comune di Crucoli (KR); Comune di Cirò (KR); Comune di Cirò Marina (KR); Comune di Melissa (KR); Comune di Strongoli (KR); Comune di Crotone - Settore 3; Comune di Isola di Capo Rizzuto (KR); Comune di Cutro (KR); Comune di Belcastro (CZ); Comune di Botricello (CZ); Comune di Cropani (CZ); Comune di Sellia Marina (CZ); Comune di Simeri Crichi (CZ); Comune di Catanzaro - Ufficio Igiene Ambientale; Comune di Borgia (CZ); Comune di Squillace (CZ); Comune di Stalettì (CZ); Comune di Montauro (CZ); Comune di Montepaone (CZ); Comune di Soverato (CZ). La documentazione depositata è consultabile sul sito web del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare all’indirizzo www.va.minambiente.it. Ai sensi dell’art. 24 comma 4 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. entro il termine di 60 (sessanta) giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso, chiunque abbia interesse può prendere visione del progetto e del relativo studio ambientale, presentare in forma scritta proprie osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi, indirizzandoli al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; l’invio delle osservazioni può essere effettuato anche mediante posta elettronica certificata al seguente indirizzo: [email protected]. Il legale rappresentante Randall C. Thompson AVVISO AL PUBBLICO AVVISO AL PUBBLICO GLOBAL MED, LLC GLOBAL MED, LLC COMUNICAZIONE DI AVVIO DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE La Società Global MED, LLC con sede legale in 6901 South Pierce Street, Suite 390, Littleton, Colorado 80128, USA, comunica di aver inviato in data odierna al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., l’istanza per l’avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto: intervento di indagine geofisica nell’area dell’istanza di permesso di ricerca in mare “d 89 F.R-.GM”, compreso tra quelli elencati nell’Allegato II alla Parte Seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., al punto 7) - “Prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi a mare”. Il progetto è localizzato nel Mar Ionio settentrionale, all’interno dell’area marina “F”, al largo delle coste pugliesi, di fronte alla punta meridionale della penisola salentina, e ricopre una superficie di 744,6 Km2. Il punto più vicino alla costa è l’angolo nord-occidentale del’area in istanza, il quale dista 13,9 miglia nautiche da Capo S. Maria di Leuca (LE). Per quanto riguarda l’indagine geofisica, il progetto prevede l’acquisizione di 147 km di linee sismiche 2D ed un eventuale successivo rilievo 3D, utilizzando la tecnologia air-gun. Obiettivo principale del progetto è l’individuazione di nuove riserve di giacimenti offshore per una eventuale successiva fase di sfruttamento degli stessi, in modo efficiente e senza impatti negativi sull’ambiente. I principali impatti ambientali legati all’attività di acquisizione geofisica proposta potrebbero riguardare la fauna marina e saranno minimizzati dall’attuazione di opportune misure di mitigazione. Il progetto definitivo, lo studio di impatto ambientale e la sintesi non tecnica, sono depositati per la pubblica consultazione presso: - Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale per le valutazioni ambientali, Via Cristoforo Colombo 44 - 00147 Roma; - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee, Via di San Michele 22 - 00153 Roma; - Regione Puglia - Ufficio Programmazione, politiche energetiche, VIA e VAS - Via delle Magnolie Z.I. EX ENAIP - Modugno - Bari 70026 - Modugno (BA); - Provincia di Lecce - Settore Ambiente, Sviluppo del Territorio, Programmazione Strategica - Palazzo della Provincia, Via Botti, 1 - 73000 Lecce - Comune di Gallipoli (LE); Comune di Taviano (LE); Comune di Racale (LE); Comune di Aliste (LE); Comune di Ugento (LE); Comune di Salve; Comune di Morciano di Leuca (LE); Comune di Patù (LE); Comune di Castrignano del Capo (LE); Comune di Gagliano del Capo (LE); Comune di Alessano (LE); Comune di Corsano (LE); Comune di Tiggiano (LE); Comune di Tricase (LE); Comune di Andrano (LE); Comune di Diso (LE); Comune di Castro (LE); Comune di Santa Cesarea Terme (LE); Comune di Otranto (LE). La documentazione depositata è consultabile sul sito web del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare all’indirizzo www.va.minambiente.it. Ai sensi dell’art. 24 comma 4 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. entro il termine di 60 (sessanta) giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso, chiunque abbia interesse può prendere visione del progetto e del relativo studio ambientale, presentare in forma scritta proprie osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi, indirizzandoli al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; l’invio delle osservazioni può essere effettuato anche mediante posta elettronica certificata al seguente indirizzo: [email protected]. Il legale rappresentante Randall C. Thompson COMUNICAZIONE DI AVVIO DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE La Società Global MED, LLC con sede legale in 6901 South Pierce Street, Suite 390, Littleton, Colorado 80128, USA, comunica di aver inviato in data odierna al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., l’istanza per l’avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto: intervento di indagine geofisica nell’area dell’istanza di permesso di ricerca in mare “d 90 F.R-.GM”, compreso tra quelli elencati nell’Allegato II alla Parte Seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., al punto 7) - “Prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi a mare”. Il progetto è localizzato nel Mar Ionio settentrionale, all’interno dell’area marina “F”, al largo delle coste pugliesi, di fronte alla punta meridionale della penisola salentina, e ricopre una superficie di 749,1 Km2. Il punto più vicino alla costa è l’angolo nord-occidentale del’area in istanza, il quale dista 25,97 miglia nautiche da Capo S. Maria di Leuca (LE). Per quanto riguarda l’indagine geofisica, il progetto prevede l’acquisizione di 153 km di linee sismiche 2D ed un eventuale successivo rilievo 3D, utilizzando la tecnologia air-gun. Obiettivo principale del progetto è l’individuazione di nuove riserve di giacimenti offshore per una eventuale successiva fase di sfruttamento degli stessi, in modo efficiente e senza impatti negativi sull’ambiente. I principali impatti ambientali legati all’attività di acquisizione geofisica proposta potrebbero riguardare la fauna marina e saranno minimizzati dall’attuazione di opportune misure di mitigazione. Il progetto definitivo, lo studio di impatto ambientale e la sintesi non tecnica, sono depositati per la pubblica consultazione presso: - Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale per le valutazioni ambientali, Via Cristoforo Colombo 44 - 00147 Roma; - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee, Via di San Michele 22 - 00153 Roma; - Regione Puglia - Ufficio Programmazione, politiche energetiche, VIA e VAS - Via delle Magnolie Z.I. EX ENAIP - Modugno - Bari 70026 - Modugno (BA); - Provincia di Lecce - Settore Ambiente, Sviluppo del Territorio, Programmazione Strategica - Palazzo della Provincia, Via Botti, 1 - 73000 Lecce; - Comune di Gallipoli (LE); Comune di Taviano (LE); Comune di Racale (LE); Comune di Aliste (LE); Comune di Ugento (LE); Comune di Salve; Comune di Morciano di Leuca (LE); Comune di Palù (LE); Comune di Castrignano del Capo (LE); Comune di Gagliano del Capo (LE); Comune di Alessano (LE); Comune di Corsano (LE); Comune di Tiggiano (LE); Comune di Tricase (LE); Comune di Andrano (LE); Comune di Diso (LE); Comune di Castro (LE); Comune di Santa Cesarea Terme (LE); Comune di Otranto (LE). La documentazione depositata è consultabile sul sito web del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare all’indirizzo www.va.minambiente.it. Ai sensi dell’art. 24 comma 4 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. entro il termine di 60 (sessanta) giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso, chiunque abbia interesse può prendere visione del progetto e del relativo studio ambientale, presentare in forma scritta proprie osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi, indirizzandoli al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; l’invio delle osservazioni può essere effettuato anche mediante posta elettronica certificata al seguente indirizzo: [email protected]. Il legale rappresentante Randall C. Thompson COMUNE DI UDINE AVVISO DI PROCEDURA APERTA 1) ENTE APPALTANTE: COMUNE DI UDINE - Via Lionello 1 - 33100 UDINE - tel. 0432/2711 - fax 0432/271355. 2) OGGETTO APPALTO: affidamento del servizio assicurativo contro l’incendio ed eventi complementari. Vedi Capitolato Speciale d’Appalto (di seguito CSA); Entità totale: Importo triennale complessivo lordo (comprensivo di imposte) a base d’asta € 360.000,00 comprensivo di € 6.000,00 per costi relativi al personale e alla sicurezza non ribassabili. 3) DURATA: dal 31/12/2014 al 31/12/2017. 4) TERMINE RICEZIONE OFFERTE: dovranno pervenire unitamente alla documentazione richiesta nell’Allegato al CSA - pena esclusione - entro le ore 12,15 del giorno 11/11//2014 al: COMUNE DI UDINE, U.O. Procedure di Gara, Via Lionello n. 1, 33100 UDINE. Apertura offerte: 12 novembre 2014 ore 11,00 in seduta pubblica, nella sede comunale. 5) CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE: prezzo più basso, salva verifica anomalia offerte. Documenti di gara disponibili presso l’U.O. Procedure di Gara (tel. 0432/271489-80-502) e su INTERNET www.comune.udine.it. DATA INVIO BANDO C.E.: 30/09/2014. IL SEGRETARIO GENERALE (avv. Carmine Cipriano) Invito a manifestare interesse per l’acquisto del Ramo d’Azienda di Spello di Firema Trasporti S.p.A. in A.S. Il Commissario Straordinario di Firema Trasporti S.p.A., con sede legale in Napoli, Vico Secondo San Nicola alla Dogana 9, in amministrazione straordinaria ai sensi del D.L. 347/03 (“Firema”), invita tutti i soggetti interessati a presentare manifestazioni di interesse entro le 18:30 (ora italiana) del 24.10.2014, per l’acquisto del Ramo d’Azienda di Spello, facente capo alla Firema Trasporti S.p.A. in A.S., nei modi e nei termini indicati nel relativo invito a manifestare interesse pubblicato per intero sul sito www.firema.it (l’“Invito”). La procedura di vendita coinvolge il Ramo d’Azienda di Spello (“Ramo d’Azienda”), comprensivo dello stabilimento. Detto stabilimento, in cui vengono esercitate le attività del Ramo d’Azienda di Spello, non necessariamente funzionale all’esercizio del Ramo al cui servizio è oggi posto, potrà: i. in via principale essere ceduto unitamente al Ramo d’Azienda; ii. in subordine, essere oggetto di concessione in godimento all’acquirente del Ramo d’Azienda per un periodo di tre anni, per essere successivamente ceduto, al termine del citato triennio, come assets immobiliare separato dal Ramo d’Azienda, attraverso una procedura competitiva, con diritto di prelazione dell’acquirente del Ramo d’Azienda. L’Invito contiene l’indicazione dei requisiti soggettivi necessari per la presentazione di una manifestazione d’interesse, del contenuto minimo della manifestazione d’interesse e della documentazione da allegare a questa, nonché altre informazioni in merito alle manifestazioni di interesse e alla presente procedura. Il Commissario Straordinario sceglierà, a proprio insindacabile giudizio e senza alcun obbligo di motivazione, quali persone fisiche, giuridiche e/o cordate ammettere alla procedura di vendita. Il presente invito costituisce esclusivamente un estratto non completo dell’Invito. Esso non costituisce un invito ad offrire, né un’offerta al pubblico ex art. 1336 del Codice Civile, o una sollecitazione del pubblico risparmio ex art. 94 e ss. del D.lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998. La pubblicazione del presente estratto, dell’Invito e la ricezione delle manifestazioni d’interesse non comportano per il Commissario Straordinario alcun obbligo di ammissione alla procedura di vendita e/o di avvio di trattative per la vendita e/o di vendita nei confronti dei soggetti interessati all’acquisto né, per questi ultimi, alcun diritto a qualsivoglia prestazione da parte del Commissario Straordinario e/o di Firema a qualsiasi titolo. Il testo in lingua italiana dell’Invito prevale sul presente estratto e su ogni testo pubblicato in lingua straniera. L’invio della manifestazione di interesse da parte dei soggetti interessati costituirà espressa accettazione da parte degli stessi di quanto previsto e riportato nell’Invito, che i soggetti interessati sono tenuti a leggere nella sua interezza. Il Commissario Straordinario - Prof. Avv. Ernesto Stajano Per la pubblicità legale e finanziaria rivolgersi a: RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano AVVISO AL PUBBLICO GLOBAL MED, LLC COMUNICAZIONE DI AVVIO DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE La Società Global MED, LLC con sede legale in 6901 South Pierce Street, Suite 390, Littleton, Colorado 80128, USA, comunica di aver inviato in data odierna al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., l’istanza per l’avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto: intervento di indagine geofisica nell’area dell’istanza di permesso di ricerca in mare “d 86 F.R-.GM”, compreso tra quelli elencati nell’Allegato II alla Parte Seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., al punto 7) - “Prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi a mare”. Il progetto è localizzato nel Mar Ionio settentrionale, all’interno dell’area marina “F”, in prossimità del margine meridionale del Golfo di Taranto, di fronte alle coste calabresi e ricopre una superficie di 748,6 km2. Il lato più vicino alla costa è quello occidentale, posizionato frontalmente al Golfo di Crotone, ad una distanza di 24,6 miglia nautiche dal promontorio di Capo Colonna. Per quanto riguarda l’indagine geofisica, il progetto prevede l’acquisizione di 222 km di linee sismiche 2D ed un eventuale successivo rilievo 3D, utilizzando la tecnologia air-gun. Obiettivo principale del progetto è l’individuazione di nuove riserve di giacimenti offshore per una eventuale successiva fase di sfruttamento degli stessi, in modo efficiente e senza impatti negativi sull’ambiente. I principali impatti ambientali legati all’attività di acquisizione geofisica proposta potrebbero riguardare la fauna marina e saranno minimizzati dall’attuazione di opportune misure di mitigazione. Il progetto definitivo, lo studio di impatto ambientale e la sintesi non tecnica, sono depositati per la pubblica consultazione presso: - Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale per le valutazioni ambientali, Via Cristoforo Colombo 44 - 00147 Roma; - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee, Via di San Michele 22 - 00153 Roma; - Regione Calabria - Dip. Politiche dell’Ambiente - Viale Isonzo, 414 - 88100 Catanzaro; - Provincia di Crotone - Settore Ambiente - Via M. Nicoletta, 28 - 88900 Crotone; - Provincia di Catanzaro - Settore Tutela e Sviluppo Ambientale - Piazza Luigi Rossi, 1 - 88100 Catanzaro; - Comune di Crucoli (KR); Comune di Cirò (KR); Comune di Cirò Marina (KR); Comune di Melissa (KR); Comune di Strongoli (KR); Comune di Crotone - Settore 3; Comune di Isola di Capo Rizzuto (KR); Comune di Cutro (KR); Comune di Belcastro (CZ); Comune di Botricello (CZ); Comune di Cropani (CZ); Comune di Sellia Marina (CZ); Comune di Simeri Crichi (CZ); Comune di Catanzaro - Ufficio Igiene Ambientale; Comune di Borgia (CZ); Comune di Squillace (CZ); Comune di Stalettì (CZ); Comune di Montauro (CZ); Comune di Montepaone (CZ); Comune di Soverato (CZ). La documentazione depositata è consultabile sul sito web del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare all’indirizzo www.va.minambiente.it. Ai sensi dell’art. 24 comma 4 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. entro il termine di 60 (sessanta) giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso, chiunque abbia interesse può prendere visione del progetto e del relativo studio ambientale, presentare in forma scritta proprie osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi, indirizzandoli al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; l’invio delle osservazioni può essere effettuato anche mediante posta elettronica certificata al seguente indirizzo: [email protected]. Il legale rappresentante Randall C. Thompson Via Rizzoli, 8 20132 Milano Vico II San Nicola alla Dogana, 9 - 80133 Napoli Tel. 02 2584 6665 Fax 02 2588 6114 Tel. 081 49 777 11 Fax 081 49 777 12 Via Campania, 59 00187 Roma Tel. 06 6882 8650 Fax 06 6882 8682 Via Villari, 50 70122 Bari Tel. 080 5760 111 Fax 080 5760 126 REGIONE TOSCANA - Giunta Regionale Direzione Generale Competitività del Sistema Regionale e Sviluppo delle Competenze Settore Attività faunistica-venatoria, pesca dilettantistica, politiche ambientali Via di Novoli 26 - 50127 Firenze, Italia ESTRATTO DI BANDO DI GARA Procedura e criterio di aggiudicazione: Procedura aperta indetta ai sensi del D. Lgs. n. 163/2006 art. 55 con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa art. 82 D. Lgs. 163/2006. Oggetto: “Servizio di predisposizione, stampa, distribuzione, ritiro e lettura dei tesserini venatori per le stagioni 2015-2016, 2016-2017 e 2017-2018” CIG: 5915429E6C CPV: 79.82.30.00/9. Luogo di esecuzione della prestazione: Firenze - Italia Durata o termine d’esecuzione: 46 mesi. Importo stimato: euro 907.200,00 IVA esclusa di cui a base di gara euro 453.600,00 IVA esclusa (vedasi Bando di gara). Termine per la presentazione delle offerte o della presentazione delle domande: 20/11/2014 ore 13.00.00. Data di spedizione del bando alla G.U.C.E.: 07/10/2014. Il bando in edizione integrale è pubblicato sulla GUCE e sulla GURI. Il capitolato speciale d’appalto, insieme ai documenti di gara, sono disponibili ai seguenti indirizzi Internet: http://www.regione.toscana.it/appalti/profilo_committente http://www.e.toscana.it/start. Il Dirigente responsabile del contratto Paolo Banti COMUNE DI FORTE DEI MARMI (LU) ISMETT ISTITUTO MEDITERRANEO PER I TRAPIANTI E TERAPIE AD ALTA SPECIALIZZAZIONE PALERMO E’ indetta procedura aperta, ai sensi del D. Lgs n. 163/06 e s.m.i., per l’affidamento della fornitura di dispositivi impiantabili VAD occorrenti ad ISMETT CPV 331820009. L’importo di spesa presunto annuale è di euro 430.300,00 oltre IVA. Codice CIG 5931657E31. Le offerte dovranno pervenire entro le ore 12,00 del giorno 20 Novembre 2014. L’apertura delle buste avverrà il giorno 21 Novembre 2014 alle ore 10,00. I rappresentanti delle imprese che ne hanno interesse possono presenziare. Il bando integrale di gara, inviato alla G.U.U.E. il 22 Settembre 2014, verrà pubblicato sulla G.U.R.S. Gli interessati possono scaricare gratuitamente il bando integrale, il capitolato di gara e relativi allegati dal sito internet www.ismett.edu. Firmato Direttore dell’Istituto Prof. Bruno Gridelli Tribunale di Roma Fallimento Admiral srl 636/12 Giudice De Renzis vende ad offerte segrete 27/11/2014 h. 13,15 (offerte entro 26/11/2014 h. 12) beni siti in Caltanissetta, contrada Calderaro: lotto n. 1: impianti di produzione dolciumi prezzo base euro 35.000,00. Lotto n. 2: arredi attrezzature prezzo base euro 8.000,00. Beni meglio descritti perizia depositata Tribunale. Condizioni vendita vedi ordinanza Giudice. Curatore Avv. Morsillo 06/8555038. ESTRATTO AVVISO D’ASTA PER ALIENAZIONE DI IMMOBILI IL DIRIGENTE 1° SETTORE AFFARI GENERALI In esecuzione alla determina dirigenziale n. 920 del 22.09.2014 RENDE NOTO che è indetta asta pubblica ad unico incanto per l’alienazione di n. 9 immobili di proprietà comunale. L’avviso d’asta integrale con gli allegati e la relazione tecnica di stima sono visionabili sul sito comunale www.comune.fortedeimarmi.lu.it. La gara si svolgerà mediante offerte segrete in rialzo sul prezzo base, per ogni singolo lotto: non sono previste ulteriori gare a miglioramento delle offerte presentate. La scadenza, a pena di esclusione, per la presentazione della documentazione e delle offerte in unica busta anonima è per le ore 12,30 del giorno 15 Novembre 2014. All’apertura dei plichi si procederà pubblicamente il giorno 17 Novembre 2014 alle ore 09,30 presso la Sala Giunta della Sede Comunale. Il Dirigente 1° Settore Affari Generali Dr.ssa Laura Quadrelli AZIENDA TERRITORIALE EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA DEL COMUNE DI ROMA L.re Tor di Nona n. 1 - 00186 Roma Tel. 06.68841 ESTRATTO DI AVVISO DI PROCEDURA APERTA 1. ENTE APPALTANTE: A.T.E.R Roma, indirizzo in intestazione. 2. OGGETTO E IMPORTO APPALTO:. Appalto di servizi integrati per la manutenzione del verde, pulizia spazi esterni e tutela ambientale, da svolgere nelle aree e nei complessi edilizi di proprietà o in gestione dell’ATER del Comune di Roma, per il periodo di 4 anni 2014/2018, Cod. CUP G86G14000300005, CPV 90910000 - 77340000 per l’importo complessivo di €. 25.675.746,67 di cui €. 642.241,00 per oneri della sicurezza non soggetto a ribasso, suddiviso nei seguenti due lotti di appalto: LOTTO A: Cod. Aziendale gara GS 2014 14 SMO 1 - Cod. CIG AVCP 5946856CCE. Importo a base di appalto € 12.642.063,35 di cui € 310.633,86 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso, così distinti: servizi di pulizia a corpo € 6.710.245,80; servizi di giardinaggio e potature a corpo e a misura € 5.931.817,55. LOTTO B: Cod. aziendale gara GS 2014 14 SMO 2 - Cod. CIG AVCP 59469011F4. Importo a base di appalto € 13.033.683,32 di cui € 331.607,14 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso, così distinti: servizi di pulizia a corpo € 6.892.586,38; servizi di giardinaggio e potature a corpo e a misura € 6.141.096,94. Il Bando di gara e i relativi allegati sono interamente scaricabili dal sito www.aterroma.it. 3. TERMINE DI PRESENTAZIONE DELLE OFFERTE: 01/12/2014 ore 12,00. 4. DATA DI SVOLGIMENTO DELLA GARA: 04/12/2014 ore 10,00. 5. CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE: Criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi dell’art. 83 del D. Lgs. 163/06. 6. RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: Arch. Pier Giacomo Tamietto. 7. DATA SPEDIZIONE G.U.C.E: 09/10/2014. 8. DATA PUBBLICAZIONE G.U.R.I.: G. U. n. 118 del 15/10/2014. IL DIRETTORE GENERALE - Arch. Claudio Rosi Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 35 Economia bXk bkk ÂÅk @Î b "kÞ ; @~~Â@Î @k Âk Õæ±ææ |`||° Õ`|° Õ`¤Ê° Õ`Õа Õ`pа Õ`pÉ° Ð`Êа Ð`z° æ`Õ° e b@ æ`¤z° àk æ`¤z° ÅÎkÂk æ`¤z° x± Åݱ æ`æz° e e e 1/ ! ¤p±Ðæ|` Þ kÅ ¤z±æ`¤É "@Åb@¶ |±¤Ðz`¤ /G, zææ ¤±pÐz`pp bÂ@ ʱդ¤`Ê| Â@XxÂÎk p±zɤ`z ,@Â~® @X|æ¯ Ð±Ð`ÉÕ !@bÂb ±pÐp`zæ 1®"k¯ ¤z±æÉÐ`zÕ @N ¤ k× ¤ k× ¤ k× ¤ k× ¤`ÕÊÊÊ ¤Ðz`zæææ æ`ÉzÉ ¤`ÕæÉÕ kb± ά ¤|¤zˤÕË¤Ê Le istruzioni di Bankitalia agli istituti: in due settimane la super banca dati La Banca d’Italia accende il faro sulle maxi retribuzioni dei manager bancari. Dopo mesi di studio e affinamento delle regole, all’inizio di ottobre Via Nazionale ha definito i nuovi criteri a cui devono attenersi le banche per consentire lo stretto monitoraggio degli stipendi dei top manager e adeguarsi così alle richieste della European banking authority (Eba). Le nuove regole richiedono che nel conteggio siano ricomprese e dettagliate tutte le possibili forme di remunerazione, inclusi accordi privati o altri tipi di retribuzione differita. Tutto dovrà essere reso noto con la massima trasparenza. E in tempi brevi. L’invio delle informazioni a Via Nazionale deve avvenire entro il 31 ottobre. Dunque in un paio di settimane Bankitalia avrà a disposizione un super database con gli stipendi di tutti i banchieri. Gli istituti di credito e gli intermediari sono stati avvisati martedì dall’Abi dell’entrata in vigore delle nuove regole con una circolare riservata firmata dal vicedirettore generale, Gianfranco Torriero, in cui vengono riportare le istruzioni e i criteri per calcolare l’esatto ammontare degli stipendi e le modalità di comunicazione, la cui frequenza sarà più ravvicinata, e in cui si precisa che per «motivi di La lettera 1Î b /Î@Î 1Î Banchieri, stipendi al setaccio Stretta su bonus e liquidazioni -×α .kb± kxx± ¤z¤æ kÎÎ ° ¤`zææ° ¤æ¤`Ð æ`|Õ Î¬ ¤|æ¤Ëæpˤ ¤`zææ° ¤æ¤`p æ`¤ ά pæ¤Ë¤¤ËÕ z`Õzæ° Î¬ ¤Ðæ¤ËæË|| |`Ézæ° ¤¤`pÕ Ð`¤z ¤ÕÉ`|Ê Õ`|Õ La Lente di Stefano Agnoli Troppe centrali e posti a rischio, l’Enel apre la partita I l Re è nudo anche nel mercato elettrico? Che in quello italiano ci sia un problema di abbondanza produttiva è questione risaputa. Cresce la produzione «rinnovabile» e i consumi continuano a cadere. Solo pochi giorni fa lo ricordava il viceministro Claudio De Vincenti: il settore — ha detto — dovrà andare incontro a un processo di graduale riduzione della capacità privilegiando gli impianti più efficienti. Ma di quanto? E come? Dopo quelle parole ci ha pensato ieri l’amministratore delegato dell’Enel a fornire le prime ● Il 7 ottobre la Banca d’Italia si è ufficialmente conformata agli orientamenti più stringenti dell’Eba in tema di retribuzioni dei top manager bancari ● Martedì scorso l’Abi ha trasmesso alle banche le nuove disposizioni di Bankitalia e i dettagli delle voci che compongono la retribuzione da comunicare urgenza» anche «legati ai tempi stretti della trasmissione delle informazioni» non è stato possibile fare una consultazione pubblica sul nuovo corredo di regole. Nella circolare del 14 ottobre, inoltre, l’Abi premette che Via Nazionale «ha abrogato le precedenti disposizioni in materia» di conteggio delle retribuzioni per allinearsi agli orientamenti dell’Eba. La quale con l’entrata in vigore della nuova direttiva Crd IV ha dato una stretta. In linea generale secondo le regole Ue la parte variabile dello stipendio dei banchieri non può superare la quota fissa e il variabile deve essere per almeno il 50% in azioni e una quota sostanziale, minimo il 40%, va differita per un periodo non inferiore a 3-5 anni. Questo per scoraggiare l’eccessiva assunzione di rischi da parte dei top manager per incrementare la parte di compenso variabile. La procedura illustrata dall’Abi riguarda i cosiddetti «high earners», i banchieri con stipendio superiore a 1 milione di euro, e ai «risk takers», ossia il personale più rilevante nell’attività della banca. Per i primi lo stipendio dovrà essere scomposto indicando le componenti di remunerazione fissa, variabile e differita, precisando la tipologia del pagamento: 109 banchieri italiani che guadagnano più di 1 milione secondo l’Eba 50 per cento quota massima di retribuzione variabile sullo stipendio totale 1 milione di euro soglia di stipendio minimo dei cosiddetti «high earners» in contanti, azioni o strumenti legati alle azioni, o altri strumenti incluse le polizze assicurative. Il tutto dettagliato per ruolo e funzione e per fascia di reddito (da 1 a 2 milioni, da 2 a 3 milioni e così via). Nelle tabelle predisposte da Via Nazionale si dovrà comunicare anche il numero di beneficiari di buonuscite e l’importo complessivo versato. Dati simili sono richiesti anche per i «risk takers», la cui individuazione deve seguire criteri molti precisi e lo stesso la composizione della retribuzione. I vincoli Ue scatteranno quando lo stipendio totale supera 500 mila euro, se il manager fa parte dello 0,3% del personale più pagato della banca o se il compenso è superiore o uguale a quello di un altro «risk taker». Il monitoraggio sarà strettissimo e ogni eccezione dovrà essere comunicata secondo un preciso iter. Per esempio se il lavoratore è pagato più di 500 mila euro, si dovrà notificare l’eccezione a Bankitalia; se guadagna oltre 750 mila euro o fa parte dello 0,3% più pagato servirà un’autorizzazione preventiva e, infine, per il personale pagato più di 1 milione Bankitalia dovrà informare l’Eba prima di qualsiasi decisione. Federico De Rosa © RIPRODUZIONE RISERVATA Benetton The Space verso la britannica Vue di Paola Pica È in chiusura la trattativa per la vendita alla britannica Vue del circuito di sale cinematografiche The Space, controllato al 51% dalla 21 Investimenti di Alessandro Benetton e al 49% da Mediaset. Vale circa 100 milioni la rete che comprende l’ Odeon di Milano (foto) © RIPRODUZIONE RISERVATA cifre. Senza mezzi termini Francesco Starace (nella foto) ha quantificato in 23 gli impianti Enel «marginali» che dovranno chiudere. E in 700 i lavoratori coinvolti, per i quali non sono però previste soluzioni drastiche: saranno ricollocati, ha immediatamente precisato Starace, oppure andranno in pensione. Ma se il capo dell’Enel ha il merito di aver tradotto in impianti e posti di lavoro la questione della «sovracapacità» per il suo gruppo, la portata complessiva del problema resta ancora tutta da definire. Alla luce del «salvataggio» Sorgenia quante centrali e quanti posti di lavoro sono a rischio in ciascuna delle altre aziende elettriche? © RIPRODUZIONE RISERVATA AVVISO DI AGGIUDICAZIONE DI APPALTO I.1) Cineca Consorzio Interuniversitario Via Magnanelli 6/3 - 40033 Casalecchio di Reno (BO). II.1.1) GARA1413 - Lavori di manutenzione straordinaria sull’infrastruttura elettrica e di continuità sede di Bologna CIG 5788022AD8. II.1.2) Tipo di appalto: Lavori-Esecuzione. II.1.5) CPV: 45317000. IV.1)Tipo di procedura: negoziata con indizione di gara. IV.2.1) Criteri di aggiudicazione: prezzo più basso. V.1) Data di aggiudicazione: 08/08/2014. V.3) Operatore economico aggiudicatario: CEIF Società Cooperativa, via Luigi Galvani n. 18 - 47122 Forlì (FC). V.4) Valore finale, IVA esclusa: € 499.330,11. VI.2) Informazioni complementari: procedura ai sensi dell’art. 122 del d.lgs. 163/06 e ss.mm.ii. VI.4) Data di spedizione del presente avviso alla GUUE: 08.10.2014. Il Presidente - Prof. Ing. Emilio Ferrari MINISTERO DELLA DIFESA DIREZIONE GENERALE DI COMMISSARIATO E DI SERVIZI GENERALI II Reparto - 3^ Divisione - 1^ Sezione POSTINFORMAZIONE Si comunica che questa D.G. ha aggiudicato il seguente appalto: • Servizio di n. 6 (sei) linee di trasporto collettivo per il personale dell’area tecnico/amministrativo della Difesa nell’ambito del Comune di Roma e zone limitrofe per il periodo 6 ottobre - 31 dicembre 2014. • gara dematerializzata a procedura aperta in ambito UE, ai sensi dell’art. 55 D.Lgs.163/06. • Ditta aggiudicataria: ANGELINO S.r.l.. • Importo di aggiudicazione € 56.187,00= IVA esclusa. Il responsabile del procedimento IL CAPO DELLA 3^ DIVISIONE (Dr. Fabio TOTA) Tribunale di Roma Fallimento Società Edilizia Romana spa 667/03 Giudice De Renzis vende 27/11/2014 h. 13,15 (offerte entro 26/11/2014 h. 12): 1) negozio con ripostiglio in Fabriano (AN) mq 51 p. b. €. 40.000,00 2) bottega con dispensa in Fabriano (AN) mq 20 via Cavour 32 p. b. €. 57.000,00 4) immobile in Perugia via della Pallotta 13/C, piano 1 scala D p. b. €. 66.000,00. Offerte aumento € 2.000. Immobili meglio descritti perizia depositata Tribunale. Condizioni vendita vedi ordinanza Giudice. Curatore Avv. Morsillo 06/8555038. AZIENDA OSPEDALIERA DI RILIEVO NAZIONALE SANTOBONO PAUSILIPON Bando di gara SEZIONE I: Amministrazione aggiudicatrice: Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale Santobono Pausilipon. Responsabile unico del procedimento ing. Mario Pirera. Indirizzo: Via della Croce Rossa, 8 C.A.P. 80122 Napoli - Italia. Telefono 081/2205830 - 5216 fax 081/2205804. Posta elettronica: [email protected]. Indirizzo ove è possibile ottenere la documentazione www.santobonopausilipon.it. Sezione Bandi di Gara/Servizi. Indirizzo cui inviare le offerte: SC Tecnico Patrimoniale AORN Santobono Pausilipon Via della Croce Rossa, 8 C.A.P. 80122 - Napoli. SEZIONE II: Oggetto dell’appalto Tipo di appalto: Servizi. Denominazione conferita all’appalto: Servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria quinquennale con eventuale proroga biennale degli impianti e delle reti di distribuzione gas medicinali, tecnici, aspirazione, endocavitaria e di evacuazione dei gas anestetici, pronta reperibilità e movimentazione bombole presso i Presidi Ospedalieri dell’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale Santobono Pausilipon di Napoli. N. CIG: 58353478AC. CPV 24111500-0 Gas medici.. Entità dell’appalto Euro 1.559.600,00 iva esclusa, comprensivo degli oneri da interferenza e da eventuali oneri da rischio specifico. Durata dell’appalto: 5 anni rinnovabili per ulteriori 2. SEZIONE III: informazioni di carattere giuridico, economico, finanziario e tecnico. Cauzioni e Garanzie Richieste: Cauzione provvisoria ai sensi dell’art. 75 del D.Lgs. 163/2006 da presentare in fase di offerta. Cauzione definitiva ai sensi dell’art. 113 del D.Lgs 163/2006 da presentare in caso di aggiudicazione. Polizze assicurative come da Disciplinare di gara. Condizioni di partecipazione: Requisiti di ordine generale, idoneità professionale, capacità economico e finanziaria, capacità tecnica e professionale come da disciplinare di gara. SEZIONE IV: procedura. Procedura aperta ai sensi dell’art. 55 del D.Lgs 163/2006 con criterio di aggiudicazione con offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell’art. 83 del D.Lgs 163/2006 in termini di criteri enunciati nel disciplinare. La documentazione tecnica ed amministrativa di gara è interamente scaricabile dal sito internet di cui alla Sezione I. Scadenza fissata per la ricezione delle offerte: Ore 14:00 del 04/12/2014. Lingua utilizzabile nelle offerte: Italiana. Periodo minimo durante il quale l’offerente è vincolato dalla propria offerta: 180 giorni dalla scadenza fissata per la ricezione delle offerte, con riserva di ulteriori 180 giorni. Modalità di apertura delle offerte: Seduta pubblica. Persone ammesse ad assistere all’apertura delle offerte: Legali rappresentanti e/o delegati. Data, ora e luogo: Ore 10.00 del 12/12/2014 presso la sede Amministrativa indicata alla Sezione I. Sezione VI: spedizione alla GUUE 07/10/2014. Il Direttore Generale - Dott.ssa Anna Maria Minicucci Tribunale Roma Fallimento 694/2013 vende unico lotto senza incanto marchi abbigliamento “la cicogna” e “la cicogna roma” prezzo base € 25.000,00, cauzione € 2.500,00, offerte busta chiusa entro h. 18,00 13/11/2014 c/o curatore, Avv Morsillo, Roma via Aquileia 12. Apertura buste 14/11/2014 h. 12.00 c/o curatore. Condizioni vendita informazioni tel. 068555038. Industria e armi Guido Venturoni in Finmeccanica nel 2013 e Mario Arpino (sotto) nel 2003 presidente di Vitrociset Generali e consulenze Vincoli più leggeri ROMA Siamo manager o generali? O l’uno o l’altro secondo il disegno di legge che ieri ha avuto il via libera dalla commissione Difesa della Camera. Nella versione originale, la proposta presentata dal Pd Carlo Galli vietava a tutti i generali in pensione di ricoprire qualsiasi incarico nelle aziende che si occupano di armamenti. Un blocco di tre anni dopo il congedo, con l’obiettivo di limitare lo spazio per i possibili conflitti di interessi. E fermare quella migrazione di ex militari verso le imprese che per anni ha rappresentato la regola, come nel caso dell’ex capo di Stato maggiore Guido Venturoni diventato presidente di Finmeccanica. Nella versione approvata ieri il blocco è stato un po’ limato. Non riguarda più l’intera categoria dei generali ma solo quelli che negli ultimi 15 anni di carriera hanno occupato posizioni chiave nella scelta degli armamenti. Un compromesso raggiunto dopo le osservazioni arrivate dal ministero della Difesa, che aveva parlato di rischio discriminazione per un’intera categoria. Scompare, come causa di incompatibilità, anche l’aver fatto parte delle commissioni di avanzamento che decidono le promozioni. Ma resta in piedi tutto il resto. L’incompatibilità riguarda ogni tipo di incarico nelle imprese del settore, non solo il ruolo di presidente o di componente del cda ma anche le semplici consulenze. Sia l’azienda sia l’ex militare che violano il divieto subiscono una sanzione pari a quattro volte il compenso concordato. Rispetto al testo originario anche un’aggiunta: oltre ai generali in pensione, l’incompatibilità riguarda pure i civili che dovessero avere incarichi di vertice nella Difesa, come il segretario generale o il direttore nazionale degli armamenti. Finora quelle poltrone sono sempre state riservate a militari di carriera. Ma al prossimo giro il governo Renzi potrebbe fare una scelta diversa. Lorenzo Salvia lorenzosalvia © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera 36 GRUPPO In collaborazione con Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 ECONOMIA 37 # Addio alla Ferrari Ntv è «una bellissima impresa ma abbiamo avuto regole che non ci hanno favorito». Così Luca Cordero di Montezemolo, fondatore e socio di Ntv, ha commentato la situazione del gruppo ferroviario nel corso di un’intervista a Porta a Porta, Rai 1. «Siamo pronti a investire ancora in Italo — ha aggiunto — ma con regole uguali per tutti». Montezemolo, per 23 anni presidente della Ferrari, è tornato poi a parlare della sua recente uscita dal gruppo italiano: Montezemolo: dalla famiglia Agnelli un grazie in più Del Vecchio apre il paracadute Luxottica argina le perdite Delfin investe oltre 70 milioni. Milleri e la scelta dei manager di Egon Zhender Un’altra giornata complessa quella di ieri per Luxottica in Borsa, che ha tentato di frenare le vendite in una seduta in forte ribasso (-4,4% il Ftse Mib) dopo la bufera dei due giorni scorsi, innescata dalle dimissioni dell’amministratore delegato Enrico Cavatorta. In totale, quindi, tre giorni di ribasso che hanno mandato in fumo un valore teorico di 2,3 miliardi, di cui il 65,6 % di pertinenza della famiglia Del Vecchio, custode di quella quota attraverso la Delfin. La cassaforte lussemburghese non è tuttavia rimasta a guardare. A quanto risulta dalle comunicazioni alla Borsa italiana, la Delfin dal primo settembre, giorno delle dimissioni di Andrea Guerra, ha speso fino al 10 ottobre circa 70 milioni per acquistare e quindi sostenere i titoli sul mercato. Ed è sicuramente intervenuta anche nei giorni successivi, quelli dei ribassi oltre il 9%. Intanto al quartier generale di Milano e nella sede di Agordo si preparano all’uscita, o alla L’andamento in Borsa 42 Ieri 35,70 euro -1,38% 40 38 36 34 10 ottobre 15 ottobre d’Arco revisione dei loro contratti, una decina di manager. Dopo Antonio Miyakawa diventato consulente, anche Fabio D’Angelantonio, manager che Guerra aveva portato dalla Merloni sarebbe pronto per le dimissioni. È la naturale conseguenza della confusione che sembra regnare al vertice, sostengono fonti vicine al gruppo. Il presidente Leonardo Del Vecchio si è impegnato con il board a trovare un co-amministratore delegato da affiancare a Massimo Vian entro il 29. Ma la regia della ricerca almeno in questa fase sembra quella di Francesco Milleri (prima consulente della Delfin e della famiglia, poi di Del Vecchio) che tiene personalmente i rapporti con Egon Zhender, l’head hunter che sta cercando il manager Sul tavolo del board Unicredit vende le sofferenze Ora il dossier Uccmb L’accordo ● Unicredit ha siglato ieri con il Centro Epson Meteo un accordo per installare sulla Torre Unicredit di piazza Aulenti a Milano una stazione di rilevazione meteorologica ● L’impianto meteorologico raccoglierà i dati da inviare al Cem e verificherà grazie a due webcam con un raggio d’azione a 360 gradi la visibilità su un’ampia area lombarda MILANO Approda oggi al consiglio di Unicredit la partita dei crediti in sofferenza, circa 4 miliardi propri più altri 27 circa in gestione contenuti nella banca controllata Uccmb (Unicredit credit management bank) con sede a Verona. La pulizia degli attivi — punto importante del piano industriale dell’istituto di piazza Aulenti — giunge dunque allo stadio finale, anche se non dovrebbe emergere già oggi il nome del compratore. Come ha spiegato l’amministratore delegato Federico Ghizzoni, «il prossimo passo è dare un’esclusiva poi c’è lo spazio per affinare. Il consiglio non deve decidere. Tecnicamente lo informiamo ma siamo noi manager che decidiamo». In ogni caso la direzione è ormai tracciata, con due contendenti per un asset che viene valorizzato tra 700 milioni e 1 miliardo: gli americani di Fortress (presente in Italia con Italfondiario) insieme con Prelios, e Lone Star, che attraverso Uccmb sbarcherebbe in Italia. «Stiamo esaminando bene, non è una cosa semplice perché sono proposte complesse, però ci soddisfano, quindi proseguiamo», ha detto Ghizzoni. Le settimane di trattative sono arrivate così a una svolta, visto che ancora all’inizio del mese non era scontato che Unicredit procedesse con la cessione della partecipata. Sempre in termine di crediti deteriorati (npl) Unicredit ha ceduto anche un portafoglio da 1,9 miliardi ai britannici di AnaCap, come riportato ieri dal Financial Times. «Non è un’operazione nuova, è già nei numeri della semestrale», ha sottolineato il banchiere «fa parte del nostro continuo sforzo di ottimizzare il portafoglio di npl». Unicredit ha inoltre avviato la revisione della governance, con l’autovalutazione del consiglio, in vista del nuovo board da eleggere ad aprile. «È troppo presto per entrare nei dettagli, mancano sette mesi», ha tagliato corto Ghizzoni, precisando che «dai soci esteri — come Aabar, BlackRock, i libici ancora presenti — non è arrivata nessuna richiesta» di pesare di più tra gli amministratori. Fabrizio Massaro © RIPRODUZIONE RISERVATA shop.swatch.it in tutto il mondo (e si dice l’abbia trovato). Diventa più nitido il ruolo di Milleri, consulente fidato. Mentre sembra perdere trasparenza la governance della multinazionale. Sta cambiando anche il sistema di relazioni che ha sempre accompagnato il patron. Persino i rapporti con l’avvocato Sergio Erede, che cura i futuri assetti della famiglia, si sono raffreddati. Il rischio governance lo aveva visto Roger Abravanel. L’ex McKinsey aveva chiesto durante il board del 13 ottobre un governo chiaro, con un solo ceo di livello, individuato da un comitato ristretto di consiglieri, che fosse anche in grado di cambiare il ruolo della presidenza e del board. Un quadro respinto dal patron, cosa che ha provocato le dimissioni di Abravanel. Gli altri consiglieri hanno minacciato di lasciare ma hanno poi accettato di rimanere e cercare il secondo capoazienda. Daniela Polizzi © RIPRODUZIONE RISERVATA «Ho avuto un rapporto molto forte con la famiglia Agnelli — ha spiegato — credo di aver fatto qualcosa di importante nel 2004 ad accettare di fare il presidente della Fiat in un momento drammatico. Forse un grazie in più me lo sarei aspettato, ma va bene così». Sul suo futuro e l’ipotesi della presidenza Alitalia-Etihad, ha detto: «In questo momento vorrei aver tempo di riflettere». © RIPRODUZIONE RISERVATA IN BREVE Ilva, la Ue spinge sulla procedura Gnudi: c’è un fondo interessato a entrare con partner industriali La Commissione Ue incalza l’Italia sul caso Ilva di Taranto. L’esecutivo europeo, a quanto si è appreso, ha deciso di inviare alle autorità italiane un parere motivato, seconda fase della procedura d’infrazione aperta a settembre 2013, perché non avrebbe fatto abbastanza per garantire il rispetto degli impegni assunti. Sorpreso il commissario dell’Ilva, Piero Gnudi, che ha ricordato come gli impegni con Bruxelles siano stati portati avanti al 75%. In audizione al Senato, Gnudi ha anche confermato l’interesse di tre gruppi industriali ArcelorMittal, Jindal e Arvedi per l’Ilva aggiungendo che anche un fondo intende aggregarsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA EBay supera le attese del mercato Utile a 673 milioni di dollari il fatturato cresce a 4,3 miliardi MILANO. Terzo trimestre meglio delle attese per EBay. Il colosso dell’e-commerce ha archiviato i mesi compresi tra luglio e settembre con un utile netto di 673 milioni di dollari e un fatturato a 4,3 miliardi. Il risultato è superiore sia alle attese degli analisti, sia alle previsioni della stessa azienda californiana che immaginava utili pari a 54 centesimi per azione, mentre il consensus li attestava a 67. La trimestrale invece li contabilizza a 68 dollari per titolo. Per l’intero esercizio l’azienda di San Josè stima un fatturato di 17,9 miliardi. Il titolo a Wall Street non sembra averne giovato in linea con la tendenza ribassista del 2014: meno otto per cento da gennaio © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera 38 AUTISTA, srilankese, 53enne, aiuto cuoco, addetto pulizie, esperienza Italia, Francia offresi a Milano. 333.49.23.845 Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: www.piccoliannunci.rcs.it [email protected] oppure nei giorni feriali presso l’agenzia: CONTABILE pensionata esperienza piccole e medie aziende offresi parttime telefono 340.61.95.47.67 BACK-FRONT/OFFICE assistenza e gestione clienti, inglese francese fluenti, uso pc, ottime referenze. Formazione organizzazione di eventi, laureata offresi full-time. 331.90.98.478 IMPIEGATA referenziata pluriennale esperienza vari lavori ufficio uso pc. Disponibilità immediata 333.27.18.984 OFFRESI a studi commercialisti o piccola impresa per contabilità bilanci dichiarazioni fiscali, adempimenti. 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Crescita EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Crescita Cl. C EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Equilibrato EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Equilibrato Cl. C EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Garantito EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Protetto EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Protetto Cl. C EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Obbli. EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Obbli. Cl. C EUR 13/10 Azimut Reddito Euro EUR 13/10 Azimut Reddito Usa EUR 13/10 Azimut Scudo EUR 13/10 Azimut Solidity EUR 13/10 Azimut Strategic Trend EUR 13/10 Azimut Trend America EUR 13/10 Azimut Trend Europa EUR 13/10 Azimut Trend Italia EUR 13/10 Azimut Trend Pacifico EUR 13/10 Azimut Trend Tassi EUR 13/10 Azimut Trend EUR AZ FUND MANAGEMENT SA - tel.00352 2663811 13/10 AZ F. Active Selection ACC EUR 13/10 AZ F. Active Selection DIS EUR 13/10 AZ F. Active Strategy EUR 13/10 AZ F. Alpha Man. Credit EUR 13/10 AZ F. Alpha Man. Equity EUR 13/10 AZ F. Alpha Man. Them. EUR 13/10 AZ F. American Trend EUR 13/10 AZ F. Asia Absolute EUR 13/10 AZ F. 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Cat Bond DIS EUR •RICERCANO 25,929 6,715 6,863 7,010 6,745 12,860 11,250 11,273 12,356 12,374 11,280 12,059 12,074 10,441 10,441 17,636 6,502 8,920 9,129 6,365 13,128 12,801 16,637 7,231 10,234 29,200 AZ F. CGM Opport Corp Bd AZ F. CGM Opport European AZ F. CGM Opport Global AZ F. CGM Opport Gov Bd AZ F. Commodity Trading AZ F. Conservative AZ F. Core Brands ACC AZ F. Core Brands DIS AZ F. Corporate Premium ACC AZ F. Corporate Premium DIS AZ F. Dividend Premium ACC AZ F. Dividend Premium DIS AZ F. Emer. Mkt Asia AZ F. Emer. Mkt Europe AZ F. Emer. Mkt Lat. Am. AZ F. European Dynamic ACC AZ F. European Dynamic DIS AZ F. European Trend AZ F. Formula 1 Absolute ACC AZ F. Formula 1 Absolute DIS AZ F. Formula 1 Alpha Plus ACC AZ F. Formula 1 Alpha Plus DIS AZ F. Formula Target 2015 ACC AZ F. Formula Target 2015 DIS AZ F. Formula 1 Conserv. AZ F. Global Curr&Rates ACC AZ F. Global Curr&Rates DIS AZ F. Global Sukuk ACC AZ F. Global Sukuk DIS AZ F. Hybrid Bonds ACC AZ F. Hybrid Bonds DIS AZ F. Income ACC AZ F. Income DIS AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 ACC AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 DIS AZ F. Institutional Target ACC AZ F. Institutional Target DIS AZ F. Italian Trend ACC AZ F. Italian Trend DIS AZ F. Lira Plus ACC AZ F. Lira Plus DIS AZ F. Macro Dynamic AZ F. Opportunities AZ F. Pacific Trend AZ F. Patriot ACC AZ F. Patriot DIS AZ F. Qbond AZ F. Qinternational AZ F. QProtection AZ F. Qtrend AZ F. Renminbi Opport AZ F. Reserve Short Term AZ F. Short Term Gl High Yield ACC AZ F. Short Term Gl High Yield DIS AZ F. Solidity ACC AZ F. Solidity DIS AZ F. Strategic Trend AZ F. Top Rating ACC AZ F. Top Rating DIS AZ F. Trend AZ F. US Income MULTINAZIONALE ricerca appartamenti ed uffici a Milano. 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Cap P KIS - Target 2014 X 14/10 14/10 13/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 13/10 13/10 13/10 13/10 13/10 13/10 13/10 14/10 14/10 14/10 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 118,830 119,350 102,720 129,820 129,860 133,570 136,560 103,510 107,140 149,080 109,400 112,360 113,410 119,830 122,090 122,720 90,380 95,000 100,260 14/10 14/10 14/10 08/10 08/10 08/10 08/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 50,110 60,740 60,060 62,030 60,950 63,090 61,540 57,360 43,190 64,460 62,840 59,660 45,150 50,080 60,670 59,970 62,640 61,210 63,830 61,610 57,370 43,400 64,710 63,040 59,690 45,110 La lista completa dei comparti Invesco autorizzati in Italia è disponibile sul sito www.invesco.it Invesco Funds Asia Balanced A Asia Balanced A-Dis Asia Consumer Demand A Asia Consumer Demand A-Dis Asia Infrastructure A Asian Bond A-Dis M Balanced-Risk Allocation A Balanced-Risk Select A Em. Loc. Cur. Debt A Em. Loc. 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EUR A-Dis US Equity A EH US High Yield Bond A US High Yield Bond A-Dis M US Value Equity A US Value Equity A-Dis 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 14/10 La nostra Agenzia di Milano è a disposizione per proporvi offerte dedicate a soddisfare le vostre esigenze e rendere efficace la vostra comunicazione. 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A NM Q7 Globalflex A NM Total Return Flexible A NM VolActive A NM VolActive I 13/10 13/10 13/10 13/10 13/10 13/10 13/10 13/10 13/10 13/10 13/10 13/10 13/10 10/10 10/10 13/10 13/10 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 191,640 146,390 136,420 139,370 45,350 69,940 105,780 111,390 114,040 137,550 103,740 104,950 58,500 104,710 121,700 102,590 103,400 AUGUSTUM EQUITY EUROPE I AUGUSTUM G.A.M.E.S. A AUGUSTUM G.A.M.E.S. I 14/10 14/10 14/10 EUR EUR EUR 104,340 106,120 141,570 191,770 146,440 136,970 139,390 45,250 71,000 105,980 111,470 114,110 137,620 104,070 105,270 58,270 105,160 122,140 103,960 104,770 www.sorgentegroup.com Fondo Donatello-Michelangelo Due Fondo Donatello-Tulipano Fondo Donatello-Margherita Fondo Donatello-David Fondo Tiziano Comparto Venere Caravaggio di Sorgente SGR 31/12 31/12 31/12 31/12 31/12 31/12 EUR 51470,165 52927,939 EUR 46691,916 47475,755 EUR 27926,454 27116,197 EUR 58259,864 57863,932 EUR 468728,464 477314,036 2451,889 2506,583 EUR www.vitruviussicav.com 873974,630 Numero verde 800 124811 570591,037 [email protected] 589705,032 536171,250 14/10 6,923 EUR 6,814 Nextam Bilanciato 14/10 7,618 EUR 10,170 Nextam Obblig. Misto 14/10 5,653 BInver International A EUR 14/10 5,582 EUR 264,930 Cap. Int. Abs. Inc. Grower D 14/10 5,813 EUR 186,230 CITIC Securities China Fd A 187,710 Fidela A 14/10 5,314 EUR 174,280 Income A 14/10 5,719 EUR 124,490 International Equity A 14/10 7,190 EUR 129,000 Italian Selection A 14/10 6,249 EUR 126,910 Liquidity A 14/10 5,335 EUR 131,650 14/10 4,947 American Eq.A EUR 134,080 Multimanager 14/10 4,699 EUR 175,840 Multimanager Asia Pacific Eq.A 14/10 4,420 Multimanager Emerg.Mkts Eq.A EUR 122,320 14/10 4,250 EUR 124,720 Multimanager European Eq.A 14/10 5,168 EUR 126,640 Strategic A 14/10 5,905 EUR 124,630 Usa Value Fund A 115,900 Ver Capital Credit Fd A 14/10 5,460 EUR 14/10 91,590 92,310 Asian Equity B EUR 14/10 128,630 129,630 USD 104,340 Asian Equity B 14/10 427,380 427,670 Mkts Equity USD 106,060 Emerg 14/10 417,480 417,810 Mkts Equity Hdg EUR 141,480 Emerg 14/10 261,210 260,610 European Equity EUR 14/10 322,320 321,570 European Equity B USD 14/10 107,600 108,590 Greater China Equity B EUR 14/10 153,110 154,500 Greater China Equity B USD 14/10 72,620 72,170 Growth Opportunities USD 14/10 79,490 79,010 Growth Opportunities Hdg EUR 14/10 125,070 128,220 Japanese Equity JPY 14/10 123,970 127,120 Japanese Equity B USD 14/10 162,440 166,580 Japanese Equity Hdg EUR 14/10 127,550 127,600 Swiss Equity CHF 14/10 96,900 96,930 Swiss Equity Hdg EUR 14/10 159,590 159,440 US Equity USD 14/10 175,660 175,530 US Equity Hdg EUR 6,919 7,614 5,632 5,583 5,772 5,329 5,720 7,181 Tel 0332 251411 6,247 www.ottoapiu.it 5,335 4,984 8a+ Eiger 14/10 5,724 5,688 EUR 4,695 8a+ Gran Paradiso 14/10 5,196 5,202 EUR 4,401 8a+ Latemar 14/10 5,727 5,724 EUR 03/10 EUR 739346,769 767691,821 4,269 8a+ Matterhorn 5,172 5,867 Legenda: Quota/pre. = Quota precedente; Quota/od. = Quota odierna 13353D7B www.kneip.com 5,464 Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 ECONOMIA/MERCATI FINANZIARI ● Piazza Affari 39 Sussurri & Grida Termini Imerese e quei 100 milioni venuti dal Brasile di Giacomo Ferrari ( f.mas.) L’operazione di salvataggio dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese sta prendendo il largo ma crescono i dubbi sulla compagine azionaria di Grifa, la società che dovrebbe rilevare l’impianto e gran parte degli oltre 700 dipendenti diretti che altrimenti a fine anno finiranno in mobilità. Ieri il fondo brasiliano Kbo Capital ha smentito le notizie — riferite nelle scorse settimane da alcuni dei protagonisti della vicenda — di aver sottoscritto un aumento di capitale di Grifa o «di avere interesse o volontà di investirvi a qualsiasi titolo». Kbo era accreditata di voler sottoscrivere 75 milioni di euro — su 100 totali di ricapitalizzazione — necessari alla newco che intende subentrare a Fca. Immediate le reazioni dei sindacati, con la Fiom che ha chiesto chiarimenti urgenti «al governo e a Invitalia». «È tutto un equivoco, non c’è niente di cui preoccuparsi», spiega Augusto Forenza, amministratore delegato di Grifa e uomo della trattativa con Fiat, governo e sindacati: «Kbo Capital non investe in proprio. A investire è il suo controllante», ovvero il brasiliano Banco di Rio de Janeiro (Brj), istituto in mano alla famiglia De Queiroz. «L’equivoco è nato forse dal fatto che Vendite sui titoli bancari Giù Banco Popolare e Mps T ravolta dal caso delle banche greche bocciate da Fitch, Piazza Affari ha vissuto ieri una giornata drammatica, culminata con il tonfo del Ftse-Mib (-4,44%), sceso al minimo dell’anno. Bersagliati dalle vendite soprattutto i titoli bancari, ai primi posti nella graduatoria delle perdite, da Banco Popolare (-8,09%) a Popolare Emilia Romagna (-7,73%), da Mps (-7,64%) a Popolare Milano (-7,59%), ma tutti i componenti l’intero paniere delle blue-chips sono terminati in calo. Fra questi Mediaset (-6,37%), che tuttavia ha recuperato la parità nelle contrattazioni after hour. Per trovare qualche segno positivo occorre guardare al segmento Star, dove la migliore performance è stata quella di Txt (software), in rialzo del 3,77%. $./ 1" "k 1Î 1k± ( fr.bas.) Che la riconferma non ci sarebbe stata era cosa abbastanza scontata, ma sul nome del successore di Henri Proglio, numero uno del colosso energetico francese Edf (che in Italia possiede Edison), si era speculato parecchio. Ieri l’annuncio del governo francese, che ne ha l’84,5%: la guida passa a Jean-Bernard Lévy, 59 anni, attuale presidente e direttore generale di Thales, ex presidente di Vivendi. Proglio «non l’avrebbe potuto portare a termine un altro mandato — ha spiegato un portavoce dell’Eliseo — Tra due anni avrebbe superato il limite di età». Proglio, nominato nel 2009 dall’ex presidente Nicolas Sarkozy, scade il 22 novembre. Lévy dovrà fronteggiare la nuova strategia energetica della Francia che ha deciso di ridurre la dipendenza dal nucleare. Ora c’è attesa anche per la partita Eon Italia, per cui Edison ha presentato un’offerta, ma in trattativa privata, mentre l’altro gruppo francese, Gdf-Suez, ha deciso di ritirarsi dalla gara per gli asset italiani del gruppo tedesco. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA -×Î@ä bÂkÎÎ@ Å× Îkkx_ Ý@ -3$1 Å~@ ÎÎ` @b kÅk¬_ -3$1 @ ×k |pÕÕ|Õ± ÅÎ æ`z × ¬k /!/ ÂXkÝ×α x Å× ÞÞÞ±XÂÂkÂk±ÎËkX@ ,Âkää .x± ®kׯ ±/± .@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ æ`ÊÕæ Õ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®Õ¯ æ`ɤ¤ Xk@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ p`Éz XÎk Â׬ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® $¯ ¤z`pææ X¶×k ,Î@N ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ,¯ ¤`æÉz XÅ~@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® /¯ ¤`æÉæ bk¬±Âkäk±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤Ð`Фæ kbkÅ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ æ`æ¤p kxxk K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤`pÊÊ £ .kkÞ@NkÅ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ r k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®."¯ Õ`Éæ NkÎkÅű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ æ`||É ¬x ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!,¯ |`Õ|p @ b~ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"!¯ Ð`Éæ Å@b /ÎÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1/¯ p`z¤æ Âk@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ r ÅX¬@Ýk K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/ ¯ ¤`ÉÊÊ ÅÎ@b K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1¯ z`Êææ Î@Î@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ ¤É`Õæ ×Î~±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ z`¤Êæ ×ÎÅÎÂ@b@ 1!±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ `zÊz ×ÎÅÎÂ@bk !k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®31!¯ ¤|`ææ ä×α±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>!¯ ¤É`æÉæ G /¬k@kÂÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ z`Êzæ @X@ kkÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ ¤p`zpæ @X@ xÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤Ð`æææ @X@ ,¬± @ .±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ z`ʤæ @X@ ,¬± 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k~k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ æ`Ðæ k /Î@N ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"/¯ æ`|p kÅÎ 3 ± ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1¯ ¤`p @kÎÎ b×ÅÎÂk K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ æ`|ÕÐ @X@@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® !¯ æ`zæp kÅÅk K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ Ê`É|z kÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ æ`ÕÊæ k @Âα ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$¯ ¤`¤ææ ä K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>¯ Ð`æ¤æ ±kÂÂ@Âkű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Õp`ppæ Â~ÅkÅ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$¯ æ`pæÉ Â~ÅkÅ@ ÂX±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$.¯ r ÂkN K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ ÕÕ`z|æ ÂÅX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ æ`æ¤ Â×k ×Xk K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ ¤|`pæ ×ää 3Xk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>3¯ `pzæ ×ää 3Xk ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>3.¯ z`æz @b Î K 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K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ Â~±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ Â~à @¬Î@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ Â~à @¬Î@ ¤ÊÞ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9 ¤Ê¯ ŬÂkÎ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.1¯ ×kbű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3¯ ×ÂÎkX K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ ß±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®:$¯ ߬ÂÝ@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®:,.¯ @X .kkÞ@NkÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ @Î ÂàÅk ×α±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ kÂÂ@~@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ b@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ kÂ@ !@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!¯ X@Îk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® 1¯ kX@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ kXX@X@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®" ¯ "! ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"!¯ ×Åß ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3¯ @NkÎÎ ,±/± ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ @Å ,×Å ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,¯ kxÂ@ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ kkÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ kß±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$¯ Â׬¬ bα ÁŬÂkÅű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ ÎkX±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ kÂ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ Â@b 8@~~ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®8¯ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ /k Õ| $Âk±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/Õ|¯ @ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!¯ Å ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!/¯ bkÅÎ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ b×ÅÎÂ@ k ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ Îk Â׬±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Îk Â׬ ÂX±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ Îk¬׬ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ ÎkÅ@ /@¬@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,¯ ÎkÅ@ /@¬@ ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,.¯ ÝkÅÎ k /Ý׬¬±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ ÂXk K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®. ¯ Âk±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ Å@~ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ Å@~ ä /Ý׬¬ K±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ 1 9; K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®19¯ Î@Xkkα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ Î@N@Âk±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1!¯ Î@N@Âk ÂX±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1!.¯ 8/ Â׬±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®8/¯ 8/ Â׬ ¤Ê Þ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®98/¯ ×ÝkÎ×Å ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®38¯ ±.±kÂ~à±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ kß@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®":¯ @ Â@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ @b .kä K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ @ä ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ ×ßÎÎX@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3:¯ ÝkÎ×Âk Â׬±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®8"¯ ! !@Âk 1kXÎ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!1¯ !@@~kkÎ k ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®! ¯ !.. K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!..¯ !kb@XÎkX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®! ¯ ,Âkää .x± ®kׯ æ`pÐ æ`¤æ Õæ`Ðzæ ¤`|zp æ`Êæz Ð`ÊÕÕ ¤`Éz Ð`pæp ÐÉ`ÕÐæ ¤Ê`æææ p`zæz æ`¤ææ r z`|Êæ æ`Éæ ¤`|Êæ ÕÉ`zzæ æ`Êpp æ`Ð| Ê`pÉz ¤p`ÐÊæ Õ`pÐp z`ÕÕæ æ`Ê¤Ê Ð`pÐÕ Ê`zz æ`zÐ ¤`pæz æ`z Ð`ÉpÕ Ð`æpæ ¤z`æÕæ Õ`ÕÕ æ`æÐ ¤p`¤æ ¤`pp| æ`| æ`ÊÕæ æ`ÊÕz ÕÊ`zææ æ`|Éæ ¤æ`|æ æ`z¤æ æ`ÐzÕ æ`zpÉ `¤æ Õ`¤Õ| ¤`Õ¤ æ`zææ ¤`pææ æ`ÕÐ ¤`zÐæ ¤`Õ ¤`z| |`ÐÊÊ ¤`ÊÕæ ¤Õ`pææ p`æææ æ`|ææ æ`Õ¤p æ`pÕp ¤`ÕÉz z`z|z æ`pÕ æ`zæÕ Ðz`Éææ æ`Êz ¤`ÊÉæ æ`æÊ ¤¤`¤|æ æ`|| 8@± .x± ® °¯ æ`pÐ Ð`| Õ`pÊ ´æ`ÊÕ É`¤ |`Êp Ð`pæ ´æ`Õ¤ æ`æp Ð`Ðp Ð`Ðz æ`É r Õ`ÐÐ |`æÊ |`ÕÊ Õ`|¤ æ`ÕÕ Ð`Ê Õ`æ Õ`pÊ æ`|Õ z`æ Õ`ÉÊ Õ`p| z`Ðp É`ÊÐ Õ`æÊ É`ÊÊ Õ`Ð Ð`Éz |`ÕÉ ¤`zz Ð`|p æ`pÉ Ð`Ðp Õ`¤æ ´¤`Ê| Ð`|É Õ`ÉÕ ´æ`æÕ ´æ`pÐ ¤`z| ¤`|æ Õ`| Õ`zz z`pz Ð`z ´æ`¤æ ¤`z Õ`æÕ Ð`|É ¤`Õ ´æ`Êz Ð`ÐÕ z`ÊÉ |`¤Õ ¤`ÉÕ r Õ`zz z`¤æ |`pz Õ`ÉÕ ¤`z Õ`ÊÕ ¤`Ðp æ`Éz z`æ¤ ´æ`É| z`ÕÉ ´¤`z¤ 8@± ! æÕËæ¤ËÕæ¤| ® °¯ ®kׯ ¤|`æp æ`pÐ Ðp`¤z æ`¤Êæ ´ÕÉ`Éz ¤z`É¤æ ¤Ð`Êp ¤`|| ÕÊ`| æ`Êæz ´¤z`zÉ Ð`¤Ð| Õ`ɤ ¤`Éz ´¤p`ÐÐ 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¤`æpz !!kb ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!!¯ æ`|ÊÕ !Xk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!$" ¯ ¤æ`|ææ !b@b±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!"¯ æ`ÊÊÊ !b 1Ý K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!18¯ ¤`zÕp !Âx ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!$"¯ æ`Фæ !Îk ,@ÅX /±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!,/¯ æ`pz !Ýk@ß±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!!¯ æ`æÐÊ !×Î×k K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!$¯ |`Êæ " "Xk K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®" ¯ Õ`ÉÉæ "k@xk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"$¯ |`Êææ "k@xk ¤z Þ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±®9"$¤z¯ r "Ý@Âk±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®".¯ r $ $b@Î@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$¯ æ`Ð|æ ,@@Â@~Â׬ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,"¯ ¤`¤Éæ , ,@Â@@Î ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,1¯ Õ`|ææ ,@Â@@Î ¤zÞ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9,1¤z¯ ¤`ÐÉ ,@~~ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ Õ`æÊæ ,kÂÂk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.¯ æ`ÊÉÉ ,kÂÂk ¤ÕÞ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9,.¤Õ¯ r ,x@Â@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,"¯ Ð`æzæ ,¶×@b±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,-¯ ¤`zÊæ ,Âk G ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®, ¯ `ppæ ,Âk G ± ÂX±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®, ,¯ `ÕÐæ ,~± /±@×ÅÎ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,/¯ z`ÐÕæ ,~Â@xX bÎÂ@k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,$¯ æ`ÕÐ ,Âkű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,./¯ æ`Ðæz ,Âk×b@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.¯ æ`ÕÊÕ ,Â@ b×ÅÎÂk K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.¯ ¤Õ`ÕÐæ ,ÂàÅ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.;¯ ¤Õ`ppæ . .± k !kbX K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.!¯ æ`Õɤ .@ÎÎ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.1¯ Õ`zÐæ . / !kb@~Â׬ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®. /¯ æ`¤Ð .kXÂb@Î K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®. ¯ ¤Õ`¤|æ .k¬à K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.;¯ zÉ`Êzæ .kÎkα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ æ`zÐ .Å@@kα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®."¯ æ`¤ÐÕ .ÅÅÅ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.$/¯ ¤`Ðææ / /@N@x /±¬±@± K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ ¤Õ`pÐæ /@kÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ z`pÐz /@kÅ ÂX K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ |`ÉÕ /@x Â׬±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ `ÉÐz /@¬k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,!¯ ¤|`Éææ /@¬k ÂŬ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,!.¯ r /@ ¬Âk~ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ Õ`zzÊ /@ ¬Âk~ ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ ¤æ`æ /@Â@Å ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/./¯ æ`ÉÐp /@α±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1¯ ¤Õ`Фæ /@Ýk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/8¯ ¤Õ`pÊæ /XÂkk /kÂÝXk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ r 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A sottoscrivere i 75 milioni dovrebbe essere dunque Brj attraverso un fondo che verrà indicato successivamente, una volta che saranno arrivati tutti gli ok dal ministero dello Sviluppo economico e da Invitalia, che valgono 250 milioni di finanziamenti pubblici agevolati. Dietro il fondo, dice Forenza, ci sono investitori brasiliani. Ma anche gli altri 25 milioni arriveranno dal Brasile. Grifa attualmente è capitalizzata per una somma analoga attraverso il possesso di una concessione per un campo eolico da realizzare a Roccabernarda (Crotone), stimata appunto 25 milioni. La concessione è stata appena girata ad alcune società che riportano a un altro gruppo brasiliano, Sequoia, che pagherà attraverso un’emissione obbligazionaria della quale Brj ha fatto da trader e che ha garantito. Insomma «anche i 25 milioni vengono dalla banca», ammette Forenza. Per l’istituto la diversificazione è notevole, visto che per trent’anni si è occupato solo di mutui e prestiti immobiliari. !kÎk @×Âkk $ ¤z ÎÎ k@ kÎÎkÂ@ /ÎkÂ@ ®Ý±X¯ ÕÕæ`ÐÊ Õ|Õ`Êp /ÎkÂ@ ®±X¯ ÕÕÐ`ÊÐ Õzæ`æÊ /ÎkÂ@ ®¬ÅαÉ|¯ ÕÕÐ`ÊÐ Õzæ`æÊ Â×~kÂÂ@b Õp`zÐ ¤±æÐæ`zÊ !@Âk~ Î@@ ¤É|`É ¤`ÕÉ !@Âk~ /Ýääk ¤ÉÕ`É ¤|`Ê| !@Âk~ Â@XkÅk¤ÉÕ`|| ¤|`ÊÐ $ !@ ®×ÂË~±¯ Ф`|Õ Ð¤`| $ bÂ@ ®×ÅbËX@¯¤±ÕÕÐ`zæ ¤±ÕÐÉ`zæ Â~kÎ !@ ®×ÂË~±¯ r |Ê|`zÐ ,@Î !@ ®×ÂË~±¯ r ÐÐ`|p ,@@b !@ ®×ÂË~±¯ r Õæ`Ê ¤z ÎÎ ×ÂN !@ÎÎ /kÂ@ ,k± ¤ ÅkÎα ¤ kÅk Õ kÅ Ð kÅ | kÅ z kÅ Ê kÅ 1±ÐÊæ æ`æÕ¤ æ`ææÊ æ`æ|| æ`æp¤ æ`¤p¤ 1@ÅÅ ÐÊz æ`æÕ¤ æ`ææÊ æ`æ|z æ`æpÕ æ`¤p| ,k± 1±ÐÊæ É kÅ p kÅ kÅ æ`Õz| ¤æ kÅ ¤¤ kÅ ¤Õ kÅ æ`ÐÐp ÐÊz æ`Õzp æ`Ð|Ð -VÌ ÌiÀÛ Î@@ ä]äx ×Â¤É ä]äx @@b@ ä]Ç @@ÂX@ ä @b@ ä]äx Â@X@ ä]äx æ`æz æ`æz ¤ æ æ`æz æ`æz -VÌ ÌiÀÛ kÂ@@ @¬¬k ±± 3/ /Ýkä@ ä]äx ä]Î ä]Óx ä]Óx æ`æz æ`¤ æ`z æ`Õz æ`Õz $./ /1. 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La giuria, presieduta da Ermanno Paccagnini, ha scelto Mari per la narrativa nazionale, premiando il suo romanzo Roderick Duddle (Einaudi). Roncalli si è invece aggiudicato il riconoscimento per la letteratura religiosa, che gli è stato assegnato per il complesso della sua opera, comprendente vari volumi sulla storia della Chiesa. L’ultima fatica di Roncalli è il dvd Paolo VI, il Papa della modernità attualmente in edicola con «Famiglia Cristiana» insieme al libro di Giselda Adornato Paolo VI. La storia, l’eredità la santità. La cerimonia di consegna del premio Basilicata si tiene a Potenza domenica 19 ottobre. Il Pontefice Alla vigilia della beatificazione da parte di Papa Francesco, una riflessione sulla figura di Montini, che cambiò la Curia e affrontò con coraggio la difficile fase postconciliare di Andrea Riccardi Il conflitto Il «partito romano» più conservatore gli fu ostile e cercò di bloccarne l’elezione ligioni, in tempi di guerra fredda e anatema. Montini ebbe un «genio politico» — afferma il filosofo Jean Guitton, suo amico — come costruttore graduale di nuovi processi storici. È stato un accorto e tenace lottatore. Cresciuto nel laboratorio religioso e civile di Brescia d’inizio secolo, esprimeva uno spirito (fedele e aperto) nel confronto con lo spirito «romano» di una Chiesa-baluardo. Per lui bisognava cambiare. Con questa prospettiva salì i gradini della carriera ecclesiastica, prudente e convinto, percepito come un estraneo pericoloso dal «partito romano» dominante in Curia. Non così da Pio XII. Tuttavia, nel 1954, i «romani» riuscirono ad allontanarlo, promuovendolo arcivescovo di Milano. Per lui fu un esilio. Pensava che una riforma della Chiesa dovesse venire Cerimonia PAOLO VI SALUTA LA FOLLA IN PIAZZA SAN PIETRO IL 29 MARZO 1964 (AP) P aolo VI è un Papa dimenticato. Non ha schiere di devoti come Roncalli o Wojtyla. Eppure Papa Francesco si appresta a beatificarlo. Per lui è figura chiave della Chiesa contemporanea. Per capire il cattolicesimo del nostro tempo, si devono fare i conti con quel pontificato. Anche l’Italia ha un debito con lui. Montini aveva formato, durante il fascismo, gli universitari della Fuci: da quel vivaio sorse tanta classe dirigente democristiana. Inoltre Montini, da sostituto della Segreteria vaticana e collaboratore di Pio XII, appoggiò Alcide De Gasperi e la nascente Dc, accreditandoli presso il Papa, tanto da essere considerato da alcuni cofondatore del partito. Fu a fianco di De Gasperi nella «storia segreta», cioè i difficili rapporti di un politico laico con Pio XII. Fu vicino a Giorgio La Pira, che rese Firenze luogo di dialogo con l’Est comunista e le re- ● Papa Francesco (nella foto) proclamerà beato Paolo VI domenica prossima, 19 ottobre, al termine del Sinodo dei vescovi dedicato al tema della famiglia ● Nato a Concesio (Brescia) nel 1897, Giovanni Battista Montini fu ordinato sacerdote nel 1920 e fu poi chiamato nella segreteria di Stato vaticana. Dal 1955 al 1963 fu arcivescovo di Milano e nel 1958 divenne cardinale ● Eletto Papa nel 1963 con il nome di Paolo VI, concluse il Concilio Vaticano II e ne gestì tra molte difficoltà l’attuazione. Morì nel 1978 Paolo VI, umile riformatore Diceva di sentirsi «piccolo come una formica» ma aprì nuovi scenari alla Chiesa dal centro, da una Roma rinnovata. Ma Giovanni XXIII lo stupì convocando il Concilio: «Quel sant’uomo non si rende conto che si mette in un vespaio», confidò Montini. Eletto Papa, però, fu l’architetto del Vaticano II e della sua recezione. Nel 1963 — per l’ultima volta — il «partito romano» (con gli spagnoli e altri) provò a bloccarlo, rendendone difficile l’elezione in conclave. Il primo gesto del neoeletto Papa fu pacificatore: si recò al collegio spagnolo per visitare un cardinale iberico ammalato. Volle presto una profonda riforma della Curia, realizzata in due anni dopo la fine del Concilio: una Roma autorevole e rinnovata, collegata alle conferenze episcopali, doveva far crescere il messaggio conciliare tra quello che si chiamava ormai il «popolo di Dio». Una Chiesa conciliare in dialogo — parola chiave montiniana — con il mondo... Bisognava rinnovarsi per presentare la fede a un mondo cambiato. Ma il disegno fu travolto dalla corrente tumultuosa e contestataria del Sessantotto. La Chiesa divenne conflittuale, tanto da far temere rotture. Per i progressisti il Papa era un freno. Per i conservatori, il responsabile della crisi: i preti lasciavano il ministero, i seminari e i conventi si svuotavano, l’autorità era contestata, la gente si secolarizzava. Divenne impopolare, considerato amletico. Lo chiamavano «Paolo Mesto». Ne soffriva. Non cercò però rifugio in un autoritarismo nostalgico; tenne ferma la linea conciliare. Sembrava vedere oltre la tempesta che riempì molto del suo pontificato, convinto che c’era una pagina nuova da scrivere nella storia della Chiesa, anche se i frutti non si vedevano ancora. Aprì nuovi scenari: i viaggi intercontinentali, il dialogo con i cristiani e le religioni. Presentò la Chiesa dalla tribuna dell’Onu, non maestra di civiltà, ma esperta di umanità. Nel 1970, prima del viaggio in Asia, confidò il senso del suo limite: «Ma ecco — disse — un altro personaggio. Piccolo come una formica, debole, inerme... Egli cerca di farsi largo in mezzo alla marea delle genti, tenta di dire una parola... il Papa osa misurarsi con gli uomini. Davide e Golia? Don Chisciotte...». Un Papa poteva esprimersi così? Montini si sentiva un piccolo uomo moderno nella ma- Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi REGIONE ABRUZZO Lombardia La mostra ● Oggi viene presentata in Vaticano la mostra Paolo VI e gli artisti. «Siete i custodi della bellezza nel mondo». Intervengono il card. Giuseppe Bertello, mons. Fernando Vérgez Alzaga, Antonio Paolucci e Francesca Boschetti rea della complessità, ma non rinunciò a scrivere una storia nuova. Un uomo di Chiesa, appassionato al governo come servizio. Un italiano dall’apertura universale, il contrario della caricatura dell’«italiano». Anzi grande espressione di un’umanità italiana novecentesca. Senza grandeur, schivo. Se ne andò in punta di piedi, nel 1978, affranto dall’assassinio di Moro e dall’impotenza di quei giorni. Anche la sua Italia democratica sembrava scossa. L’ultimo gesto fu andare sulla tomba del cardinale Pizzardo, suo oppositore: «Riconciliazione è un valore cristiano anche per un Papa», disse a un giornalista. Poi febbricitante tornò a Castelgandolfo e morì nel riserbo di una calda estate. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 ● In pagina Aforismi sull’oggi di Pino Caruso di Matteo Collura CULTURA attore Pino Caruso ha un gusto per le battute fulminanti che soltanto un uomo di spettacolo può avere (pensiamo a Marcello Marchesi di cui Bompiani meritoriamente sta riproponendo i suoi scritti). Ma più che battute, i suoi sono fulminanti giudizi e riflessioni che aiutano a comprendere il L’ ● L’antologia ● Il documento Insegnò ai giovani la libertà spirituale contro il regime «A forza di abusi il fascismo morirà d’indigestione» di Antonio Carioti di Giovanni Battista Montini I l testo pubblicato qui accanto è una lettera di Giovanni Battista Montini scritta alla famiglia poco dopo le violenze fasciste di cui erano state oggetto a Brescia la stampa e le associazioni cattoliche, in seguito al fallito attentato a Benito Mussolini che ebbe luogo a Bologna il 31 ottobre 1926. Giselda Adornato, biografa di Paolo VI, l’ha riprodotta insieme ad altri 78 documenti nel volume L’ora della prova (Edizioni Medusa), una raccolta dei testi scritti dal futuro Papa, tra il 1920 e il 1939, in cui emergono i suoi sentimenti antifascisti. Figlio di un deputato del Partito popolare (Giorgio Montini, il «papà» di cui si parla nella lettera), Paolo VI nutriva sin da giovane sentimenti democratici ed era avverso a ogni violenza: «Per lui gli scontri tra camicie nere e marxisti — osserva Giselda Adornato — erano una sorta di deleterio ritorno alle faide medievali, profondamente diseducativo. Si accorse inoltre che nella statolatria del fascismo vi era un fondo antireligioso, che restava vivo anche dopo la firma dei Patti Lateranensi. Assistente ecclesiastico nazionale degli universitari cattolici (Fuci) dal 1925 al 1933, lottò per tutelarne l’autonomia dal fascismo: doveva frenare la forte passione civile che lo animava, ma si dedicò a formare le coscienze in attesa di tempi migliori. Esortava sempre i giovani della Fuci a coltivare la libertà spirituale tipica del cristiano, a rifiutare il conformismo instillato da un regime che stava togliendo agli italiani la virtuosa fatica di pensare con la propria testa». mondo di oggi. Non a caso il suo nuovo libro s’intitola Appartengo a una generazione che deve ancora nascere (Edizioni Rai-Eri, pagg. 167, 11). Ha i suoi anni, Caruso, ma con quel titolo intende dire che la sua esperienza di uomo e di artista ne fa un disincantato osservatore del mondo di ieri, di oggi e, avendo pirandellianamente capito il gioco, di domani. Si ride nel leggere gli aforismi inanellati in questo volumetto, e si riflette sulla nostra condizione di consumisti (più o meno consapevoli) del terzo millennio. Dissacrante ma mai volgare, spesso in una sola riga Pino Caruso racconta anche di se stesso, della sua avventura di uomo 41 di palcoscenico. E non tralascia l’attualità: «I tagli del governo alla cultura sono un aiuto all’ignoranza, la quale di tutto aveva bisogno, tranne che di un aiuto». E ancora: «Se continua la crisi, il teatro, in Italia, rischia di diventare un luogo dove quattro gatti vanno a sentire quattro cani». © RIPRODUZIONE RISERVATA Il filosofo è scomparso ieri a 83 anni Addio a Giovanni Reale il cattolico amico di Platone Roma, 4 novembre 1926 C arissimi, l’espresso del papà mi ha riempito l’anima di amari e di grandi pensieri. Bisogna esser coraggiosi di più virtuosa bontà; benedire e sperare con fermezza invincibile. Ero addolorato ieri sera per i fatti di Brescia quando seppi ch’essi sono molto simili a quelli di altre città d’Italia: saprete di Trento, Verona, Cagliari, Rimini, della sospensione di quasi tutti i nostri giornali. Evidentemente c’è lo studio di creare lo spavento: è una forma per incatenare spiriti che sfuggono. I governi precedenti avevano la paura del coraggio; questo ha il coraggio di mostrarsi pauroso; è la propaganda del sospetto; è la smania d’individuare avversari; è la logica della rivoluzione. Il fascismo morirà d’indigestione, se così continuerà, e sarà vinto dalla propria prepotenza. Quello che è doloroso è che il popolo italiano venga a così ricevere la esiziale educazione della volubilità e dell’avventura e che sia continuamente eccitato non a contenersi nell’ambito del diritto ma a sfrenarsi nella brutalità improvvisa degli odi di parte. Speriamo che lo strazio dell’opera dei buoni sia, contro ogni logica naturale, propiziatore di misericordia divina. State di animo forte; penso che il papà sarà sostegno dei retti che soffrono. Ieri sera con grande apparato di avvisi e di adunate si aspettava il ritorno del Duce; ma egli o non venne, o non volle farsi vedere. Circolano voci strane di nuovi disordini e di dure oppressioni. – Oggi si raduna l’Assemblea generale della Gioventù Cattolica. Abbiamo fede. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sul Papa di Armando Torno G ● Nel volume L’ora della prova (pp. 157, 16), a cura di Giselda Adornato, le Edizioni Medusa hanno raccolto gli scritti contro il fascismo di Montini dal 1920 al 1939 ● S’intitola Paolo VI. Una biografia il volume a più voci su Papa Montini curato da Xenio Toscani, edito dall’Istituto Paolo VI di Brescia e dalle Edizioni Studium (pp. 563, 26) ● Nel saggio Paolo VI, destinazione mondo (Emi, pp. 144, 13) Giorgio Bernardelli e Lorenzo Rosoli ricostruiscono i viaggi del Papa, soffermandosi sul suo dialogo con l’Islam © 2014 EDIZIONI MEDUSA iovanni Reale è morto ieri mattina nella sua casa di Luino. Era nato a Candia Lomellina il 15 aprile 1931. Ha lavorato sino a poche ore prima alla traduzione degli ultimi undici dialoghi «socratici» di Platone che, come usava dire, «mi mancavano». Quando usciranno da Bompiani nel 2015 avremo il «tutto Platone» di Reale. Ha chiuso l’esistenza con il filosofo del suo cuore, del quale sostenne per primo in Italia la tesi delle dottrine «non scritte»: sono da cercarsi nelle lezioni sui principi primi che teneva all’interno dell’Accademia e noi conosciamo solo attraverso testimonianze indirette. Debuttò con Aristotele, sul quale pubblicava nel 1961 un saggio dedicato all’unità della Metafisica, opera che tradurrà nel 1968 per l’editore Loffredo in due volumi, poi continuamente ripensata e riproposta (da Vita & Pensiero e Bompiani). È difficile riassumerne l’immenso lavoro, i libri che scrisse, le battaglie condotte, quanto osò in editoria. Diremo semplicemente che fu il grande Mario Untersteiner a portarlo in cattedra e ad affidargli la cura degli Eleati per la celebre, e oggi impensabile, opera Zeller-Mondolfo sulla filosofia antica; inoltre, per la «Biblioteca di Studi Superiori» de La Nuova Italia, lo incaricò per l’edizione dei frammenti di Melisso. Si era formato in Germania, dove fu inviato dopo la laurea da padre Agostino Gemelli («Portami un po’ di Atene in Cattolica», gli disse) e cominciò a insegnare nei licei. Difficile elencare le opere che curò non ancora ordinario, ma tra esse va ricordata la traduzione con un saggio esemplare della Metafisca di Teofrasto (La Scuola 1964). Giunto in cattedra raddoppiò l’impegno, fondando tra le altre la collana di studi sul pensiero antico di Vita & Pensiero, ora diretta da Roberto Radice, suo successore in Cattolica (134 titoli usciti). È nota l’apertura mentale. Cenava con Giovanni Paolo II, che lo incaricò di curare le sue opere, e difese con fermezza don Luigi Verzé quando i più lo abbandonarono (insegnò all’Università Vita-Salute del San Raffaele); scrisse un libro con Umberto Veronesi (Responsabilità della vita, Bompiani 2013), fece dibattiti al Parolario di Como con Peppino Englaro, portò Eugenio Scalfari in Cattolica, firmò con il cardinale Angelo Scola — tra l’altro suo allievo —l’opera Il valore dell’uomo (Bompiani 2007). Era un credente convinto, libero come un vero filosofo. Mai si sclerotizzò nelle varianti filologiche o in camarille care agli accademici: per questo scrisse non pochi libri divulgativi, oltre a testi su Socrate (Rizzoli) o sull’Europa (Raffaello Cortina). Con Elisabetta Sgarbi diede vita a una se- Biografia ● Giovanni Reale, allievo di Francesco Olgiati, si è perfezionato a Marburgo e a Monaco. Ebbe la prima cattedra a Parma, poi è passato alla Cattolica di Milano, dove è stato ordinario di «Storia della Filosofia Antica»: qui ha fondato il «Centro di Ricerche di Metafisica». Nel 2005 è passato alla facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano e progettò un nuovo Centro Internazionale di Ricerche su Platone. rie d’arte, uscita da Bompiani. Opere quali Il gran teatro del Sacro Monte di Varallo o Raffaello. La Stanza della Segnatura abbinano le sue analisi ai film della Sgarbi offrendo contributi sorprendenti. Con lui scompare un maestro e un amico, il magnifico storico del pensiero greco-romano (10 volumi, Bompiani) o l’autore, con Dario Antiseri, della vasta Storia della filosofia dalle origini a oggi (14 volumi, Bompiani). Con Antiseri ha anche pubblicato nel 2103 per l’editrice La Scuola i tre volumi de Il pensiero occidentale dalle origini ad oggi. È pronta — venduta benissimo a Francoforte — un’opera, sempre per La Scuola e sempre con Antiseri, intitolata Cent’anni di filosofia. Da Nietzsche a oggi (uscirà nel gennaio 2015). Di più: ha diretto per Bompiani, dopo aver iniziato con Rusconi, le collane «Il pensiero occidentale» e «Testi a fronte»: rappresentano, con oltre 300 volumi usciti, una delle più grandi raccolte di opere filosofiche al mondo. Giulio Giorello, che pubblicò in «Scienza e idee» di Raffaello Cortina, da lui diretta, tre titoli di Reale, ci confida a proposito: «Ha abituato gli italiani a leggere la filosofia con l’originale a fronte». Ed Emanuele Severino, suo collega in Cattolica: «Lo ricordo come un carissimo amico, di grande ingegno, con il quale ho avuto un intenso rapporto filosofico. Avevamo in comune la convinzione che il pensiero greco fosse la chiave per capire lo sviluppo della civiltà occidentale». Reale ha firmato tra l’altro le traduzioni dei frammenti dei Presocratici, delle Vite di Diogene Laerzio, delle opere di Plotino, Seneca, Agostino. Nel «Pensiero occidentale», in novembre, uscirà una raccolta di scritti di Togliatti. È l’omaggio più concreto per i cinquant’anni dalla morte. Reso da un filosofo cattolico dal cuore libero. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il saggio, la farfalla e gli altri: tutti i sogni della Cina. Incubi inclusi Sette giorni di eventi a Napoli nel nome di Confucio, fra letture e spettacoli. Con la tentazione di toccare i temi vietati di Marco Del Corona I l «sogno cinese», che anima e agita la retorica e la propaganda di Pechino dall’avvento del nuovo leader Xi Jinping, non è nato ieri. Non due anni fa, quando il congresso del Partito comunista ha scelto il suo nuovo segretario, né nel decennio precedente, durante il potere di Hu Jintao. «Quello che Xi ha scelto rifacendosi al sogno americano degli anni Cinquanta, è in realtà un topos, un luogo letterario che attraversa tutta la cultura cinese, basti pensare alle pagine del Zhuangzi...», ed è su questa Dal 20 al 26 ● La 4ª edizione del festival MilleunaCina è coordinata da Annamaria Palermo, direttore dell’Istituto Confucio di Napoli. Partecipano ospiti italiani e cinesi linea che correrà la quarta edizione del festival napoletano MilleunaCina, come spiega Annamaria Palermo, direttore dell’Istituto Confucio partenopeo. Il filosofo Zhuangzi («maestro Zhuang»: l’autore e la sua opera condividono il nome...) sogna la farfalla e scrive, nel terzo secolo avanti Cristo, chiedendosi se sia un uomo che sogna una farfalla o non piuttosto una farfalla a sognare un uomo: è lui, nel segno del taoismo, l’antecedente della massiccia, talvolta brutale assertività della seconda potenza mondiale di oggi. «Il sogno è una presenza continua, e lo seguiremo in tutte le manifestazioni in cui la cultura cinese lo ha declinato», spiega la sinologa. L’evento dunque occuperà — da lunedì 20 a domenica 26 — luoghi diversi di Napoli ed è organizzato in collaborazione con l’assessorato comunale alla Cultura, con la Sovrintendenza, con l’Accademia di Belle arti e con il Teatro stabile Mercadante. Sono in cartellone conferenze e dibattiti, spettacoli e concerti, letture e mostre di pittura, film (con un paio di proiezioni degli anni Trenta) e design (quello napoletano a Tianjin). Parteciperà, il 20, anche Xu Lin, rango di viceministro, direttore dell’Hanban, ovvero potente responsabile dei 465 Istituti Confucio presenti in Iaia Forte (in alto) e Maddalena Crippa (sopra): reading di prosa e poesia il 22 123 Paesi, lo strumento essenziale (e controverso) dell’offensiva della Repubblica Popolare con le armi della promozione culturale e del soft power. Tuttavia, così come nell’edizione del 2013 era stata inclusa una lettura di brani di Gao Xingjian (il Nobel del 2000, naturalizzato francese, detestato da Pechino in quanto «traditore»), anche quest’anno la trattazione dei temi promette di toccare nodi sensibili che, di solito, allarmano e irritano le autorità cinesi. «La mia lettura del “sogno” è critica, non trionfalistica», dice Palermo, e dunque passando per il Sogno della camera rossa, classico tra i classici della nar- rativa cinese, si arriva al sogno virato in incubo della contemporaneità, fra gli aborti forzati del Nobel 2012 Mo Yan e lo sguardo insolente di Yu Hua, scrittore fattosi con gli anni via via più duro nei confronti del sistema di potere e di condizionamento della Cina. Al cuore del problema punterà la tavola rotonda del 25 con la stessa Palermo, con Marisa Siddivò, che del «sogno» affronterà gli aspetti economici, e Paola Paderni, sinologa dall’intensa pratica della Cina, che tratterà il versante politico. @marcodelcorona leviedellasia.corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA 42 Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 Decreto SPETTACOLI Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini ha trasmesso alla Conferenza unificata il decreto che riconosce al Piccolo di Milano, il teatro fondato da Giorgio Strehler e Paolo Grassi nel 1947, la qualifica di Teatro d’Europa e la sua autonomia statutaria, a integrazione di quanto già stabilito con il decreto ministeriale del 1991. Acquisito il parere della conferenza, Franceschini firmerà il decreto. «È giusto che un’eccellenza come questa sia valorizzata» ha spiegato il ministro. Il provvedimento, ha aggiunto, riconosce il giusto ruolo del Piccolo Teatro, punto d’incontro della produzione teatrale europea (nella foto una scena di «Intrigo e amore» di Lev Dodin). Franceschini concede l’autonomia al Piccolo Teatro Su Agon Channel Sabrina Ferilli va in Albania: condurrà un talk in tv Sabrina Ferilli entra ufficialmente nella squadra di Agon Channel, la nuova tv prodotta in Albania che — oltre alla versione albanese — avrà quella italiana, il cui debutto è previsto entro fine autunno sul canale numero 33 del digitale terrestre. All’attrice verrà affidata la conduzione del «Contratto», il talk show di punta del canale in onda in prima serata che si conclude con la firma da parte del protagonista di un «contratto» con il pubblico che si impegna ad assolvere in tutti i suoi punti. Il Festival È la stakanovista della rassegna: ma solo per caso ROMA Una somiglianza sorprendente. La bruna, mediterranea Valentina Lodovini ci mostra una foto in cui «è» Marilyn Monroe: «Ho dovuto cantare I Wanna be Loved by You!»; in un altro scatto ricorda Sharon Stone. Sono gli «effetti speciali» del trucco. L’attrice incarna il sogno proibito di un attore precario in Tre tocchi di Marco Risi. È uno dei tre film in cui la vedremo al Festival del cinema di Roma che si apre oggi. Perché poi è la moglie del boss in I milionari di Alessandro Piva, mentre in Buoni a nulla di Gianni Di Gregorio (l’amabile «nonno» del cinema, esploso con Pranzo di Ferragosto), con i capelli tinti di rosso e le sue armi seduttive bene in vista, deve cavarsela tra gli squali di un ufficio. Valentina, la stakanovista del festival: «Non mi piace essere presenzialista, i film sono stati girati in tre momenti diversi però me li ritrovo uno dopo l’altro». Quello di Risi tocca il precariato. «È una storia vera, divertente e amara, di sei attori che giocavano a calcetto con Risi. Per le difficoltà ad emergere fanno altri lavori. In Italia non abbiamo Ken Loach, il cinema sociale. I giovani attori precari rappresentano la realtà e il nostro periodo. Ne conosco tanti che fanno doppiaggio e comparsate, e la sera i camerieri ai ristoranti». Lei... «Ho cominciato a lavorare nel 2005 e non mi sono mai fermata. Sono strafortunata, ma non mi è arrivato nulla per caso, ho lottato, non è mai stato fatto un film cucito su di me. Ho dovuto abbattere pregiudizi». Lei ha detto che pochi credevano in lei, dai suoi fidanzati ai suoi genitori. «Adesso sono orgogliosi, ma è vero, mamma continua a rimproverarmi che gesticolo troppo e parlo velocemente. Le critiche le cerco, ti fanno crescere, ho bisogno di essere messa alla prova. Non mi piace cavalcare 43 Primo tappeto rosso Oggi il debutto con «Soap Opera» Gere e Costner i divi più attesi Sul set Valentina Lodovini in versione bionda alla Marilyn Monroe nel film «Tre tocchi» di Marco Risi. «È un racconto autentico, divertente e amaro» L’attrice romana Nicoletta Romanoff conduce, stasera dalle 19 all’Auditorium Parco della Musica in Sala Santa Cecilia, la cerimonia di apertura della nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, diretto da Marco Müller. A seguire la proiezione del nuovo film di Alessandro Genovesi, Soap Opera (dalle 18 sul red carpet con il regista sfileranno tutti i protagonisti del film: Fabio De Luigi, Diego Abatantuono, Cristiana Capotondi, Ricky Memphis, Chiara Francini, Elisa Sednaoui, Ale&Franz). Tra divi più attesi dei prossimi giorni ci sono Benicio del Toro, interprete di «Traffic» di Steven Soderbergh, e Kevin Costner. Sul tappeto rosso del Festival sfileranno anche Richard Gere, Willem Dafoe e Clive Owen. Lodovini e il sogno degli attori «Divento Marilyn tra i precari» Sarà in tre film a Roma. «Marco Risi ha voluto raccontare una storia vera» 36 anni ● Valentina Lodovini è nata il 14 maggio 1978. Al festival di Roma recita nei film «Tre tocchi» di Risi, «I milionari» di Piva e «Buoni a nulla» di Di Gregorio le onde». A cosa si riferisce? «Dopo i 30 milioni di Benvenuti al Sud, sono l’attrice della mia generazione entrata nella storia del cinema, mi hanno dato un David, e di solito la commedia viene vista con la puzza sotto il naso. Mi sono arrivate tante proposte di lavoro, mi hanno dato carta bianca su due libri. Ho rinunciato a soldi e altra popolarità. Ho preferito anche piccole parti ma belle, ho contribuito a produrre un’opera prima, Il Sud è niente, dove recito non da protagonista. E invece di dirmi che non sono la solita attrice egocentrica, sono stata criticata: ma chi te lo fa fare, ti penalizza...». A 23 anni, Valentina ha lasciato la sua Sansepolcro, il pa- ese di Piero Della Francesca. «Finito il liceo ho lavorato nel negozio di elettrodomestici di famiglia. Non sapevo come gestirmi. Sentivo dentro di me la voglia di recitare. Sono andata a Londra per l’Otello con Ewan McGregor. Loro non lo sanno, ma ho tre uomini nella mia vita: Al Pacino è mio padre, Daniel DayLewis è mio marito e Ewan è il mio amante». Per farla breve, prima si iscrive a una scuola di teatro a Perugia, poi Roma. «I miei genitori non sapevano nulla di questo mondo, pensavano a un mio hobby». Modelli? «La trasgressione di Carole Lombard, il talento di Marion Cotillard, il carisma di Kate Winslet». È ancora inse- guita dal tormentone di attrice «anti» Monica Bellucci? «Hanno smesso... Solo perché è nata a 20 chilometri da me, Selci Lama, una frazione di Città di Castello. Non mi piacciono i paragoni. È vero però che sono fiera delle mie origini contadine. Il bosco, il fiume, l’orto, la campagna». Senta Valentina, forse le manca un grande film internazionale. «Qualcosa ho fatto. Ho girato per la Disney, con Joseph Fiennes, L’inventore dei giochi di Buscardin. Ma dopo devo tornare a casa a cogliere i pomodori, a sentire l’umidità della terra. Quell’odore lì è il mio vero ambiente». Valerio Cappelli © RIPRODUZIONE RISERVATA ❞ In Italia non abbiamo Ken Loach, ci manca il cinema sociale Ho girato anche per la Disney, ma adoro casa e coltivare i pomodori Sorridente Richard Gere, 65 anni Il programma della prima giornata prevede anche Wir sind jung. Wir sind stark (We are Young. We are Strong), in cui Burhan Qurbani, regista tedesco di origini afgane, racconta la rivolta xenofoba del 1992 a Rostock (ore 20, Sala Sinopoli). My Italian Secret The Forgotten Heroes, il nuovo lavoro di Oren Jacoby (Sala Petrassi, ore 20.30) scava invece tra gli eventi della seconda Guerra Mondiale per portare alla luce l’eroismo degli italiani che rischiarono la vita per salvare gli ebrei dai rastrellamenti nazisti. Fra questi, anche il grande ciclista Gino Bartali. R.S. © RIPRODUZIONE RISERVATA 44 Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera SPETTACOLI In platea 7 giorni sul palco di Claudia Provvedini Classiche Filarmonica romana Edipo a Colono Il Re Randagio secondo Andrej Konchalovsky che per la tragedia di Sofocle usa la formula: il circo, l’orrore, la morte, il cielo. Quinta tappa del viaggio ideato da Emma Dante di cui va in scena Verso Medea coi Fratelli Mancuso (17-18; 2223, Olimpico, Vicenza) Uto Ughi Il violinista (foto a sinistra) in Bach Partita in re minore BWV 1004, brano che lo accompagna dal suo esordio a 7 anni; col pianista Marco Grisanti in due Polacche di Wieniawski, Rondò capriccioso di Saint-Saëns, Tzigane di Ravel (il 23, Olimpico, Roma) TEATRO E MUSICA Al Regio di Torino Euripide riletto da Civica Il grande enigma di Alcesti si dissolve nel sacrificio Piace l’«Otello» di Noseda, delude la regia di Franco Cordelli L di Enrico Girardi L o spettacolo inaugurale della stagione d’opera del Regio di Torino è specchio fedele dell’istituzione che lo ha prodotto. Il Regio è un teatro in salute e lo spettacolo è un buono spettacolo. È un nuovo Otello che ha due punti di forza. Il primo consiste nella vocazione verdiana di Gianandrea Noseda, che in questi anni si è fatta vieppiù nitida. Anche dove la scrittura verdiana è più tradizionale, come nella Canzone del salice o nell’Ave Maria, con l’orchestra che sorregge il canto, Noseda fa di Otello un’esecuzione sinfonica: il canto come parte di un tessuto che ha origine e compimento in orchestra. Vivaci i tempi, stupenda la strumentazione, curati i dettagli. E come spesso accade quando i direttori non «servono» i cantanti, questi ultimi (il secondo punto di forza) si trovano a loro agio. Il protagonista è Gregory Kunde, che si conferma l’Otello ideale di questi anni (nella foto con Maestri), ma Erika Grimaldi come Desdemona non è da meno, brava a dare spessore al personaggio. Canta bene anche Ambrogio Maestri, sebbene la parte non sia tagliata per lui come quella di Falstaff. E quando Jago fa il sottile che insinua, sembra appunto un Falstaff. Manca allo Jago di Maestri la diabolica perfidia. Sarebbe spettacolo da 9, se l’esecuzione non facesse media con quanto si vede. E quella di Walter Sutcliffe è una brutta messinscena, non tanto per la tetraggine della scenografia — muri di sacchi di sabbia ovunque — quanto per la povertà della recitazione. Le idee di Sutcliffe non si traducono sul palcoscenico. Coro, comprimari, pubblico, applausi (con qualche buu al regista) sono come ci si aspetta da una serata inaugurale. © RIPRODUZIONE RISERVATA «Otello» di Giuseppe Verdi Sul podio Gianandrea Noseda 7 ●●●●●●●●●● a colpa è tutta di Apollo: lo sostiene un bambino di sette anni. È il figlio di una delle attrici dell’Alcesti di Euripide che Massimiliano Civica propone nell’ex carcere delle Murate di Firenze, oggi una «vera e propria cittadella al centro della città». Attraversiamo cortili, che erano quelli dell’ora d’aria, vediamo le anguste finestre delle celle, ci accomodiamo in un semi-ottagono: il tetto è lassù, al centro c’è una pedana, sulla pedana due alti candelabri. L’atmosfera è solenne, sta per andare in scena una tragedia, la forma più «inattuale, assolutamente a noi non contemporanea» di un teatro che, nella superfetazione dell’offerta, è dal nostro stile di vita ormai remoto — come scrive il regista. Se al testo scelto per il suo spettacolo e al luogo si aggiunge che esso andrà in scena per venti spettatori alla volta e senza repliche oltre quelle previste (nell’ex carcere), ecco che Civica preannuncia con precisione l’asciutto (ma anche, a dire il vero, semplificatorio) stile di ciò cui assisteremo. Dicevo: la colpa è di Apollo; o meglio così ritiene il figlio di Monica Demuru. Daria Deflorian e Monica Piseddu sono lì, Silvia Franco non è che un’apparizione, Monica Demuru (il Coro) è un incanto. Sta seduta fuori scena, guarda le compagne di ventura con apprensione, tutta raccolta, tutta protesa — come non recitasse. Le altre al contrario recitano fino in fondo — come devono. Recitano, cioè mormorano, mai un accento, mai una vibrazione: una specie di impresa. Ma Civica è sempre così: egli intende dépatiser, il suo antinaturalismo è ai limiti della ri- tualità — quasi giapponese, se si pensa alle maschere e alle fasce bianche con cui Daria e l’altra Monica si cingono i fianchi. E se ricordiamo l’Alcesti di Castri del 2006, un’interpretazione del testo tutta realistica e piena di pathos (una specie di bandiera del Moderno), l’Alcesti di Civica è il contrario esatto, è ciò che viene dopo il moderno. Il realismo di Castri sciogliendo l’enigma in termini freudiani lo moltiplicava, la ritualità di Civica lo annulla. L’enigma non c’è più, non c’è che la lettera, ciò che ascoltiamo. Ma allora la colpa non è proprio di Apollo, il primo fu Zeus, quando ad Apollo uccise il figlio Asclepio. Apollo si limitò a vendicarsi. La guerra tra gli dei produsse quella tra gli uomini: il figlio contro il padre Con le maschere Una scena di «Alcesti» diretto da Civica, in scena fino al 26 ottobre nell’ex carcere delle Murate, a Firenze (Ferete rifiutò di sacrificare la propria vita per quella di Admeto); la moglie Alcesti che, sacrificando se stessa, rivelò la viltà del marito (benché non fosse sua intenzione, o almeno così sembra). D’altra parte il marito Admeto fu due volte ospitale: prima accolse Apollo, poi Ercole nel giorno di lutto. Ed è qui che Ercole, scendendo nell’Ade e combattendo con Thanatos, un semidio contro l’altro, e ad Admeto offrendo la rediviva Alcesti (velata in modo ch’egli non la riconobbe), di fatto mise a nudo la debolezza del re della Tessaglia: egli aveva promesso alla moglie agonizzante di mai risposarsi. Il semidio getta l’ultimo e più arduo interrogativo: cos’è l’ospitalità? È un male o è un bene? Non c’è risposta, le tragedie sono così, un cumulo di domande inevase sul senso della morte, ovvero della vita. © RIPRODUZIONE RISERVATA Alcesti Regia di Massimiliano Civica 7 ●●●●●●●●●● Battiston al Carignano Se Falstaff è diviso tra legge ed eccessi di Magda Poli ressante ma appesantita da una vena didascalica, unisce Enrico IV e Enrico V shakespeariani a brani dello Zarathustra di Nietzsche, di Lettera al padre di Kafka, della sceneggiatura di Belli e dannati, del libretto di Boito, come in uno sguardo critico sul personaggio attraverso volti che affiorano dalla psicanalisi — padri che non sanno unire desiderio e legge e si sfaccettano nella filosofia — ma che si impasta sulla scena in un fluire grottesco abbastanza scontato nella taverna regno dell’eccesso (scene e costumi C hi è Falstaff protagonista dell’omonimo spettacolo (al Carignano di Torino) di Andrea De Rosa, adattamento e regia, traduzione di Nadia Fusini? È un Dioniso che ha «partorito» un Apollo difensore delle leggi e dell’ordine? È la libertà che si scontra col potere? È la carne che perde sullo spirito? O è il padre che deve essere ucciso dal figlio? È tutto questo e altro. La drammaturgia di De Rosa, inte- Protagonista Giuseppe Battiston (46 anni) è Falstaff sono di Simone Mannino), e in un prevedibile irrigidirsi nella seconda parte quando il padre re, altro volto di Falstaff, chiama il figlio al dovere del regno. Incisiva l’Ostessa di Elisabetta Valgoi, bravissimo Giuseppe Battiston nel dare la lievità dell’intelligenza al suo Falstaff e intensità paralizzante a Enrico IV. Uno spettacolo zeppo di belle intuizioni solo espresse. © RIPRODUZIONE RISERVATA Falstaff Regia di Andrea De Rosa ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● 6,5 DISCHI Classica Concerto italiano Pop Così vicini Jazz Live In Concert Elettronica Tomorrow’s... Ashkenazy illumina Bach Le lievi armonie di Donà Katché con un gusto pop Yorke da ballate sospese V ladimir Ashkenazy lascia per un momento la bacchetta da direttore, che oggi lo assorbe più di ogni altra cosa, e torna al pianoforte per incidere l’Ouverture francese (ossia la Partita in si minore), l’Aria variata alla maniera italiana, il Concerto in re minore (quello originariamente scritto per oboe) e il celebre Concerto italiano. Ne viene un disco bachiano degnissimo successore dei precedenti (Clavicembalo ben temperato e Partite, sempre per Decca), in cui si ritrova quel suono luminoso e sgranato, quel fraseggiare nobile e sereno e quell’articolare i ritmi nitido e naturale che rende godimento puro ogni sua interpretazione della musica di Bach. Un’artrite sembrava averlo messo fuori gioco. Bello che non sia così. (E. Gir.) «È un album che nasce dalla necessità di ritrovare un’intimità con quello che ci circonda». Così la cantautrice Cristina Donà sintetizza il nuovo lavoro, «Così vicini» (etichetta Qui base luna), che segna il suo distacco dalle major discografiche. Un disco intimo e spontaneo, con testi immediati e asciutti. In «Il senso delle cose» rivendica un bisogno di silenzio in una società che ascolta chi urla di più. «Perpendicolare» è una carnale dichiarazione d’amore che suona quasi come una preghiera, mentre «Senza parole» esplora il rapporto con la natura. Le delicate armonie di «Così vicini» raccontano una storia di amicizia e la memoria di un’infanzia. Il 27 novembre alla Salumeria della Musica di Milano. (Mario Luzzatto Fegiz) © RIPRODUZIONE RISERVATA ●●●●●●●●●● 8 I l 56enne batterista afrofrancese Manu Katché deve la celebrità a Peter Gabriel e Sting, ma la sua passione è il jazz. Dal vivo al New Morning di Parigi ha presentato il suo quartetto di bella caratura internazionale: il nostro Luca Aquino alla tromba, il norvegese Tore Brunborg ai sassofoni, il britannico Jim Watson alle tastiere. «Live In Concert» (Act) mostra belle idee tematiche e un gusto molto pop, per il coinvolgimento emotivo del pubblico. Il limite della proposta s’incontra in una certa meccanicità esecutiva: i quattro (con la parziale eccezione del tastierista, spesso attento al panorama d’insieme) suonano benone andando per la loro strada, come se sapessero già tutto del loro percorso, senza lasciar spazio alla sorpresa. (Claudio Sessa) © RIPRODUZIONE RISERVATA ●●●●●●●●●● 8,5 L a terza legge della dinamica applicata alla musica. Azione: gli U2 (con Apple) infilano un album nella libreria digitale di 500 milioni di persone. Reazione: Thom Yorke vende il secondo disco solista su BitTorrent (un peer to peer, quindi terreno di pirateria) per «bypassare gli autoproclamati controllori» del business come Apple. Idea meno rivoluzionaria del download a offerta libera che fece coi Radiohead, ma da testare. Chi vincerà lo sapremo in futuro. Tutto questo distrae dalla musica. Che sorprende meno del sistema di vendita, ma resta convincente. Thom crea ballad sospese (a volte claustrofobiche) con tocchi di elettronica, taglia e incolla ritmici e melodie su cui esercitare il suo falsetto. (Andrea Laffranchi) © RIPRODUZIONE RISERVATA ●●●●●●●●●● 7 © RIPRODUZIONE RISERVATA ●●●●●●●●●● 7,5 Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 SPETTACOLI 45 Antigone nella città Le Vie dei Festival Il vizio dell’arte Tour de France Aperitivo in concerto Da Sofocle Antigone percorre i luoghi dal Circo Massimo alle Torri Gemelle per parlare di crudeltà ieri e oggi, di agonia della comunità e ritrovare la forza della tragedia antica e il senso del teatro. Di e con Gigi Gherzi e Lorenzo Loris, regista (da oggi, Out Off, Milano) Visione politica Il Belarus Free esule dalla Bielorussia porta Red Forest (foto a sinistra), quasi una favola, sulla devastazione dell’ambientale globale. Il 24-25 il gruppo è a Vie di Modena che ospita Neziraj dal Kosovo e Winter Family da Israele (21-22, Vascello, Roma) Di Alan Bennet Dell’autore di The History Boys, incontro tra Auden e Britten, e un dietro le quinte di paure, vizi, sogni, virtù di attori, poeti, compositori. Con Ferdinando Bruni, Elio De Capitani, Ida Marinelli. Regia di Bruni e Francesco Frongia (dal 21, Elfo Puccini, Milano) La Borto diventa Arrange-toi Lo humour tragico di Saverio La Ruina sulla storia di Vittoria, tredicenne calabrese che venduta sposa a una sorta di mostro non può che rivolgersi alla mammana. Protagonista Federica Martucci (fino al 25, da TNP Villeurbanne, Lione poi tour) Brazil e Jazz Apre la stagione dei 12 concerti il violoncellista Jacques Morelenbaum e la moglie Paula, cantante, con il Cello Samba Trio in un omaggio a Antonio Carlos Jobim, padre della bossa nova, morto 20 anni fa (il 19, teatro Manzoni, Milano) © RIPRODUZIONE RISERVATA CINEMA Piccole crepe... Ansie e fragilità con Deneuve in salsa francese S toria originale molto francese, con un pizzico di follia, una Eleganza del riccio maschile dove l’autore Salvadori omaggia madame Deneuve nei panni bipolari di una signora di molte ansie, che allarma tutti sulle crepe del palazzo dove abita, manda in tilt i nervi del marito, occupa no stop il nuovo portinaio, dedito a depressioni ed altre sorprese. Nel cortile «legnanese» più che da finestra di Hitchcock, gente che va e che viene, uno humour tagliente, lasciando una scia di disperazione brillantemente corretta: le crepe, più che sui muri, si vedono nel volto delle persone e nella cornice di inespressi e curiosi rapporti. La commedia tiene ritmo in equilibrio delicato, con sprazzi di realismo magico, la taglia XL del bravo Gustave Kervern ad approfondire l’identikit parigino e la classe profumata della per sempre bella di giorno Catherine. (m. po.) ●●●●●●●●●● 7 Box office 1 N One Direction: where we are Il concert-film sulla band diretto da Paul Dugdale 1.127.584 2 N 3 N The Equalizer Il vendicatore di Antoine Fuqua, con Denzel Washington 979.202 Maze Runner Il labirinto di Wes Ball, con Thomas BrodieSangster 907.748 IN DISCESA IN SALITA NOVITÀ STABILE G A N = Il giovane favoloso La moglie del cuoco La rivoluzione tormentata nell’infinito di Germano Le complicità in un triangolo al femminile C di Maurizio Porro I l bellissimo, educativo ma non scolastico film di Martone su Leopardi s’accoppia a Noi credevamo, due modi di raccontare l’800: uno sul fallimento risorgimentale, l’altro su quel Giovane favoloso che, guardando l’Infinito e l’ermo colle, sarà il primo a far la rivoluzione, pur accartocciandosi su se stesso: la Terra resta ferma, l’uomo gira intorno con le sue sofferenze, nonostante l’epoca invochi il new deal positivista. Ispirato dall’Epistolario e da altre confessioni, il regista scrive con Ippolita di Majo una sceneggiatura (pubblicata da Electa) in prosa e anche per metafora e visivamente, in versi, su un giovane ribelle (Cobain, Pasolini, Wittgenstein) nevrotico che rifiuta, odia e ama il padre ma lo cerca negli amici intellettuali e nell’affetto aitante di Ranieri, che lo accudirà a Napoli mentre insegue giovi- Nei panni di Leopardi Elio Germano, 34 anni, è Giacomo Leopardi nel film «Il giovane favoloso», diretto da Mario Martone, nelle sale da oggi nezze e infuria il colera, come in Morte a Venezia. Diviso in scultorei blocchi narrativi, il film respira di uno sfarzo che viene dalla cultura non dal budget, dalla forza dell’introspezione a immagini, dal piccolo punto psicologico del montaggio di Quadri. Elio Germano, strepitosamente sofferente è anche consapevole, come si guardasse vivere: indimenticabile mentre struscia sulle pareti polverose di pergamena di libri, abbandona la «vile prudenza» e invoca il potere del Dubbio che salva dal tanto amato silenzio. Perfetto nel dosaggio di malinconia e di melanconia, è al centro di un cast perfetto con Michele Riondino, Massimo Popolizio e la grande compagnia di teatro Lombardi-Forte-Binasco-Graziosi. © RIPRODUZIONE RISERVATA ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● 8,5 ommedia ad alto gradimento francese di Anne Le Ny, sulla scia dell’argomento chef, ma coniugandolo nella storia di due incrociate solitudini coniugali femminili: il gioco delle parti con un menù davanti. La cucina è maschilista? Diretto da un’attrice che sa come trattare le sue pari (le quasi amiche Karin Viard ed Emmanuelle Devos manovrano gli incroci della storia per intero) il film è una variazione piacevole sul triangolo, complicità di donne come in una serie e un manuale psicologia aperto sulle pagine facili. L’autrice sfoglia caratteri, parla di lavoro e dal piccolo ingrandisce le patologie, come fece Vincente Minnelli nel capolavoro La tela del ragno, 1955, ambientato in una clinica psichiatrica e citato dalla regista come massimo esempio di una narrazione del quotidiano che ti lascia vedere anche altri spaventi. (m. po.) ●●●●●●●●●● 7 Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera 46 Eventi La guida Il dibattito sul futuro nel segno dell’Unione Europea Oggi, all’Hotel Magna Pars Suites di Milano, il convegno «Strategy Council - Le sfide per la crescita: innovazione, imprenditorialità e occupazione», organizzato da Deloitte e promosso dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. L’evento, che rientra negli appuntamenti del semestre italiano di Presidenza dell’Ue, sarà trasmesso in diretta su Sky. Oltre a Enrico Ciai, Ceo Deloitte Italia (tra le maggiori realtà nei servizi professionali alle imprese in Italia dal 1923) e Andrea Poggi, responsabile strategy consulting, ci saranno: Ferruccio de Bortoli, direttore del «Corriere della Sera»; Federica Guidi, ministro dello Sviluppo; Francesco Caio, ad Poste Italiane; Andrea Illy (Illycaffè e Fondazione Altagamma); Victor Massiah, Ceo UBI Banca; Carlo Mazzi, presidente di Prada; Alessandro Profumo, presidente di Mps; Giuseppe Recchi, presidente di Telecom Italia e Andrea Zappia, ad di Sky Italia. Chairman: Alessandro Marenzi. È stato invitato Matteo Renzi. Info su deloitte.com L’appuntamento A Milano un convegno organizzato dalla società di consulenza Deloitte cerca di individuare le ricette per creare occupazione in una società altamente tecnologica. E un sondaggio spiega i ritardi dell’Italia di Fausta Chiesa I nstagram, l’applicazione per condividere foto e video creata quattro anni fa, ha 30 milioni di utenti e soltanto tredici dipendenti. Kodak, storica leader delle pellicole fotografiche, nel gennaio del 2012 è finita in dissesto finanziario con oltre 140mila dipendenti, travolta dalla rivoluzione digitale ed è uscita dalla bancarotta rifocalizzando la produzione nella tecnologia per la stampa. A proporre una riflessione su questi due esempi è Deloitte, tra le più grandi società nei servizi professionali alle imprese, che oggi a Milano (ore 9, Hotel Magna Pars Suites, via Forcella 6) organizza il convegno «Le sfide per la crescita: innovazione, imprenditorialità e occupazione». Il senso è questo: se la new economy è a scarsa intensità di manodopera e quindi non promette molto in termini occupazionali, non ci sono comunque alternative, perché restando ancorati al passato si rischia l’estinzione come i dinosauri. «L’innovazione sembra essere la causa del recente problema occupazionale, perché le imprese tecnologicamente avanzate generano una domanda di lavoro inferiore — spiega Andrea Poggi, partner Deloitte, strategy consulting e innovation leader — ma in realtà il rapporto è molto complesso. L’innovazione è anche alla base delle esperienze più positive in termini di occupazione e crescita moderna (pensiamo alla Silicon Valley, a Singapore e al Texas). Il vero problema è saper INNOVAZIONE CERCASI FIDUCIA COME GENERARE LAVORO NELLA NEW ECONOMY «LA RESPONSABILITÀ È ANCHE DELLE FAMIGLIE» Gli analisti Dall’alto: Andrea Poggi, partner Deloitte, strategy consulting e innovation leader; Luigi Onorato, partner Deloitte, insurance strategy consulting leader governare l’innovazione in una logica di occupazione». Secondo l’analisi di Deloitte, seppur contribuendo poco in termini occupazionali diretti, l’innovazione genera un indotto di domanda per servizi tradizionali e per un posto di lavoro creato in centri di eccellenza «innovativi» ne nascono cinque in altri settori. Chi non innova, invece, perde. Nei 18 Paesi europei che sono rimasti indietro il problema occupazionale è più alto. Tra questi c’è l’Italia, che è 49esima per competitività secondo il World Economic Forum, dove dal 2007 la disoccupazione è raddoppiata, passando dal 6,1% al 12,3%, e quella giovanile è balzata dal 20,3% al 44,2 per cento. L’innovazione non è un’opzione: per crescere e creare lavoro non ci sono alternative. «L’innovazione è l’unica opportunità per generare ricchezza e occupazione, soprattutto per l’Italia, a causa dell’assenza di fonti di vantaggio competitivo strutturali quali la dimensione del mercato interno, il basso costo del lavoro, l’abbondanza di risorse energetiche e materie prime — dice Luigi Onorato, partner Deloitte, insurance strategy consulting leader —. Anche se esistono singoli casi di eccellenza, come sistema Paese dobbiamo focalizzare più energie nei settori innovativi che stanno crescendo in altri Paesi: robotica, medicina avanzata, nanotecnologie». Che fare? Per Deloitte serve un’agenda «Io-Italia» (Innovazione Occupazione Italia), in cui tutti devono rimboccarsi le maniche: governo, istituzioni finanziarie, media, imprese, famiglie e Unione europea. «Dobbiamo accelerare sulle riforme che consentono di avere una piattaforma competitiva più moderna e allineata a quella degli altri Paesi — dice Poggi —. Penso in particolare al mercato del lavoro, alla digitalizzazione, alla riforma della scuola e della Pa. Ma soprattutto c’è bisogno di uno sforzo comune, che non riguarda solo la politica e il governo ma investe anche le imprese, i media e le famiglie italiane: le iniziative sporadiche e separate, benché importanti, non bastano. Ci vuole un tavolo di coordinamento per delineare e attuare strategie e azioni utili allo sviluppo occupazionale e alla crescita, basate sulla giusta innovazione». In questo «sforzo comu- Il ruolo dell’istruzione di qualità Per quanti è una priorità nel rilancio dell’occupazione (%) ITALIA Spagna Francia Germania Gran Bretagna Fonte: indagine demoscopica Deloitte, settembre 2014 20 53 34 53 50 Corriere della Sera «Il declino della classe media non ci fa credere nella scuola» «L a chiave per spiegare questo fenomeno è nel declino della classe media italiana. Nel costante calo del suo peso sociale è agganciato il regresso dell’importanza dell’istruzione, della scuola nelle famiglie italiane». Il sociologo Domenico De Masi segue da anni il cambiamento del concetto di lavoro nella contemporaneità, in particolare per quel che riguarda le nuove generazioni. Nel suo recentissimo Mappa Mundi (Rizzoli) ha spiegato i «modelli di vita in una società senza orientamento». I dati di Strategy Council «Le sfide per la crescita - innovazione, imprenditorialità e occupazione» mostrano un dato italiano in assoluta controtendenza rispetto agli altri Paesi europei. Le famiglie pongono l’istruzione di qualità per i propri figli come un dato quasi secondario per ottenere sviluppo e crescita. Mentre l’istruzione appare come il primo pensiero nei cittadini di Belgio, Francia, Gran Bretagna e Germania, in Italia appare solo all’ottavo posto dopo la pressione fiscale sostenibile, la lotta all’evasione fiscale, la spinta innovativa fino alla flessibilità nel mercato del lavoro. Spiega De Masi: «Bisogna distinguere tra famiglie e famiglie. La fascia dei più ricchi, che calcolerei in una striscia di appena 5 milioni di abitanti su una massa di quasi 60 milioni, istruisce così il proprio figlio. Primo passo: l’educazione sociale, il sapersi comportare, la conoscenza del bello. Secondo passo: le lingue, la capacità di destreggiarsi in luoghi diversi del mondo. Terzo passo, il più importante: un’istruzione di grande qualità. Che non è una spesa ma un investimento, e chi non è ricco ma ragiona da ricco è pronto ad affrontare sacrifici». E poi, seguendo il filo mostrato da De Masi, c’è il resto dell’Italia, ovvero «quella classe media che cresce per quantità e importanza nei Paesi emer- Il comportamento sbagliato «Nel nostro Paese solo il 20% della popolazione è pronta ad affrontare sacrifici per garantire ai propri figli una formazione di qualità» © RIPRODUZIONE RISERVATA ● Una visione pessimista pervade gli italiani per il futuro: il 31% pensa che la crisi non finirà, e il 20% che durerà oltre quattro anni ● Famiglie e giovani italiani sono preoccupati della situazione economica del proprio Paese (87% degli intervistati). A fronte di una media Ue del 51% ● Il mercato del lavoro, secondo il 77% degli italiani, è molto peggiore rispetto a quello degli altri Paesi europei ● La percezione del salario minimo, per il 44% degli italiani è tra i 600 e gli 800 euro al mese. In Francia il 35% si aspetta invece un salario d’ingresso nel mondo del lavoro tra i 1.300 e i 1.400 euro al mese. (Indagine demoscopica Deloitte, settembre 2014) Legami Nanni Moretti con Blu Yoshimi in «Caos Calmo» tratto dal romanzo di Sandro Veronesi; a destra, Domenico De Masi (1938) Il sociologo De Masi: un errore gli atenei a numero chiuso di Paolo Conti ne», il grande assente, come è emerso dall’indagine demoscopica realizzata in collaborazione con Gfk-Eurisko, sono le famiglie e i giovani. «Il contesto sociale delle famiglie e dei giovani italiani, in cui l’azione di riforma verso la competitività e l’innovazione deve calarsi, appare sfiduciato e pessimista. Il Paese si percepisce in svantaggio competitivo» dice Onorato. Tra gli italiani c’è scarsa consapevolezza del ruolo dell’istruzione e la percezione che l’innovazione non sia uno dei volani essenziali per lo sviluppo. In base all’indagine, soltanto il 20% delle famiglie considera un’istruzione di qualità come priorità di intervento per il rilancio occupazionale, rispetto al 53% in Germania, al 50% del Regno Unito e al 53% della Spagna. Oltre il 60% ha scartato l’idea di mandare i figli a studiare all’estero. Tra i fattori che possono favorire l’innovazione, gli italiani si chiamano fuori, demandando la soluzione allo Stato (burocrazia, incentivi fiscali) e alle banche (credito). L’indagine genti, mentre nel Primo Mondo, che vide la Rivoluzione Francese e quella Americana, è in una pesantissima crisi. In Italia, ormai, per il figlio del commerciante, persino dell’insegnante, la laurea non serve a niente, semplicemente perché la crisi lo mette in queste condizioni. Uno stage in una fabbrica, in una qualsiasi realtà di lavoro immediato, viene visto come una grande opportunità». Quindi, De Masi, queste famiglie sbagliano... «Ma certo che sbagliano, commettono un errore gravissimo. Ma tutto questo è il frutto di una battaglia contro la classe media. Thomas Piketty ne Il Capitale (Bompiani, ndr) spiega benissimo come il grande capitalismo stia morendo per l’eccesso di concentrazione della ricchezza in poche mani. Il ceto medio soccombe e così la sua capacità di vedere nella scuola, nella crescita culturale un’opportunità di innovazione e, quindi, di successo». Secondo De Masi, in particolare l’Italia è il campo di una battaglia mediatica ostile a scuola e istruzione: «Nel nostro Paese l’istruzione obbligatoria riguarda solo 14 anni di vita, mentre in Giappone è 21. La cifra basterebbe per capire cosa sta accadendo. I media spesso insistono sul calo delle iscrizioni all’università. È palesemente il risultato del numero chiuso. Un errore drammatico. Così avviene che, negli Stati Uniti, su cento giovani in età universitaria ben 72 sono iscritti a un ateneo e in Italia appena 34». Ma a cosa serve sfornare dottori su dottori? De Masi ride, si aspettava la domanda: «Serve alla vita quotidiana, a sé stessi, a capire il mondo, a vivere meglio. Un ventenne di oggi ha un’attesa di vita di 530.000 ore. Solo 80.000 saranno dedicate al lavoro attivo. Il resto andrà al riposo, al cibo, soprattutto al tempo libero e alla costruzione della personalità. Ecco perché l’istruzione è un’opportunità. Sicuramente per lo sviluppo di un Paese. Ma anche personale del singolo individuo». © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 EVENTI Chi interviene Scarica l’«app» Eventi Da sinistra, alcuni protagonisti dell’evento: Federica Guidi, ministro dello Sviluppo Economico; Francesco Caio, Ceo Poste Italiane; Alessandro Profumo, presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena e Andrea Illy, ad e presidente di Illycaffè e Fondazione Altagamma Eventi 47 Informazione, approfondimenti, gallery fotografiche e la mappa degli appuntamenti più importanti in Italia. È disponibile sull’App Store di Apple la nuova applicazione culturale del «Corriere della Sera Eventi». È gratis per 7 giorni. La costruzione di un Paese «Operaio sull’Empire State Building», immagine di Lewis Hine del 1931. La mostra «Building a Nation», dedicata al fotografo che ha raccontato la costruzione della moderna America, è ospitata fino all’8 dicembre 2014 alla Casa dei Tre Oci (Venezia) Il Paese di Fabio Cavalera U n edificio su sei in Inghilterra e Galles, dati del governo, è a rischio per l’esondazione dei fiumi. E nella scorsa primavera se ne è avuta una tragica dimostrazione. Innovare significa anche prendersi cura del territorio, metterlo in sicurezza con progetti e tecnologie all’avanguardia. Il 18 agosto l’Agenzia dell’Ambiente, coordinandosi con «Innovate UK» che è l’Agenzia per l’Innovazione, ha lanciato una gara per raccogliere i migliori progetti di monitoraggio dei corsi d’acqua (in modo da prevenire i disastri) e fra una settimana aggiudicherà l’appalto per poi passare alla realizzazione. Volontà, snellimento, velocità, fantasia. E lavoro. È solo un esempio semplice che serve, però, a capire come le parole si traducano in azioni. Il Regno Unito punta le sue carte sulla innovazione, carburante dello slancio economico. Sembrerà il solito discorso astratto e allora entriamo meglio nella strategia londinese, che sta regalando significativi risultati sul versante occupazionale (il tasso di disoccupazione è sceso al 6%). È da molti anni, da quando a Downing Street imperava Tony Blair che, con la istituzione del «Technology Strategy Board», si è scelto di coordinare le politiche miranti alla modernizzazione nelle imprese e nei servizi. Non che tutto sia filato via liscio. Anzi. Ma l’avere cominciato presto è risultato utile anche un decennio dopo, nel periodo più acuto della crisi. La via era segnata. È stato nel dicembre 2011, Fondi pubblici e poca burocrazia Il Regno Unito che investe e assume ● Il commento Economia 2.0, i governi ora le diano un’anima di Massimo Sideri ancora con la tempesta di bilancio in corso, che il ministro delle attività produttive, il liberaldemocratico Vince Cable, ha presentato il documento («Innovation and Research Strategy for Growth») che è la pietra miliare e detta le linee guida con una premessa e un impegno fondamentali: i 4,6 miliardi di sterline (quasi sei miliardi di euro) nel bilancio dello Stato per l’innovazione e la ricerca non sono stati toccati dalla spending review e si è aggiunto un investimento di 20 miliardi, spalmato su 5 anni, «per in- centivare la crescita economica sostenibile», con particolare riguardo ai settori ritenuti strategici: l’energia, le biotecnologie, le nanotecnologie, l’economia digitale, il sistema dei trasporti, il sistema urbanistico, la medicina, la manifattura di alta qualità. Idee e programmi chiari. La leva fondamentale è l’Agenzia della Innovazione, «Innovate UK» (l’ex Technology Strategy Board) che, dotata di poteri decisionali autonomi, mette assieme nel direttivo di comando (di profilo professionale e non politico) lo Stato, le Velocità d’azione Dopo le alluvioni della scorsa primavera sono già al via i progetti per intervenire sul territorio Circolo virtuoso Il 6% del Pil per l’innovazione significa il 40% di posti in più nell’industria privata Le presento il nostro robot Il primo ministro britannico David Cameron stringe la mano a un umanoide realizzato in Inghilterra al salone della tecnologia CeBIT ad Hannover, in Germania, nel marzo scorso. Con lui la cancelliera Angela Merkel (foto: EPA) Ispiratore L’«Alan Turing Institute for Data Science» (dal nome del matematico inglese, tra i padri dell’informatica, foto), vuole diventare il leader mondiale nell’analisi dei «big data» 4,6 miliardi di sterline (quasi 6 miliardi di euro) vanno a innovazione e ricerca: il 6% del Pil contro l’1,25% dell’Italia. Altri 20 miliardi stanziati «per la crescita sostenibile» L’Agenzia della Innovazione, «Innovate UK» ha poteri decisionali autonomi e mette assieme nel direttivo di comando Stato, imprese private e università imprese private e le università. Il suo scopo è promuovere e finanziare «il business della innovazione». Lancia i progetti ad alto contenuto tecnologico (come quello sul monitoraggio dei fiumi) dettati dall’agenda dell’oggi e del domani e li fa partire, saltando gli ostacoli burocratici. Poi si coordina in partnership con le altre leve della innovazione (i «Research Councils UK», sempre pubblici e con 3 miliardi di sterline in portafoglio) e soprattutto governa il network dei «Catapults Centres». Questi «Centri Catapulta», dieci «hub di ricerca e innovazione», 200 milioni di finanziamento pubblico iniziale, da Glasgow a Londra e ognuno con un’area di competenza specifica fra i settori chiave individuati dal governo nel 2011, raccolgono denaro dallo Stato e dai privati, operano in simbiosi con le università. Si muove il motore della competizione e si crea lavoro («il 6% di investimenti nella innovazione significa il 40% di posti di lavoro in più nell’industria privata», dice il governo). L’obiettivo è di ricavare «sette sterline di crescita per una sterlina investita». Si può definire la «comunità allargata dell’innovazione»: lo Stato, i privati, il mondo accademico. Con molte storie di successi già ottenuti. E altre in cantiere: l’«Alan Turing Institute for Data Science», 42 milioni di sterline destinate al nuovo centro che vuole diventare il leader mondiale nell’analisi e nell’applicazione dei «big data». Il modello britannico funziona. @fcavalera © RIPRODUZIONE RISERVATA N egli ultimi due anni, la Apple ha più volte strappato alla Exxon Mobil lo scettro di società più capitalizzata al mondo (oltre 400 miliardi di dollari): gli iPhone valgono, in prospettiva, più dei barili di petrolio. Ma, suggestioni a parte, la lente più efficace da usare per comprendere i cambiamenti in corso è quella dell’occupazione. Exxon Mobil ha oggi, al suo minimo storico, oltre 75 mila dipendenti, una dimensione che la Apple ha raggiunto solo da pochi anni (al suo massimo). E stiamo ancora parlando di una società che vende hardware. Prendiamo Facebook: capitalizzazione 188 miliardi di dollari, dipendenti 7 mila. Non è un refuso. È questa la nuova mappa del lavoro, con la quale dovremo fare sempre di più i conti. Attenzione, concludere che la cosiddetta economia digitale distrugga, più che creare posti di lavoro, sarebbe rischioso. La formula non è ancora chiara e avremo bisogno di qualche anno, per comprendere fino in fondo il mutamento di pelle dell’industria. Professori ormai stranoti come Enrico Moretti (suo il libro «La nuova geografia del lavoro», finito sul prestigioso comodino di Barack Obama) hanno concluso che ogni nuovo posto di lavoro in questo settore ne produce altri 5. Siamo di fronte a un ecosistema complesso, probabilmente più parcellizzato rispetto a quello con il quale siamo cresciuti dove hanno dominato grandissime aziende in cui tutti sognavamo di entrare. Che non sia più così è sotto gli occhi di tutti. Però una cosa va detta. Dietro il giusto mantra dell’americanissimo «create il vostro lavoro» e «siate imprenditori di voi stessi» (consigli da non declinare, sia chiaro), sempre più spesso si assiste a una deresponsabilizzazione delle istituzioni che giungono a un facile corollario: se i ragazzi si devono creare il lavoro da soli, allora noi dobbiamo solo cambiare le regole e supervisionare. Troppo comodo. Compito dei governi è anche dare un’anima alle politiche industriali dei Paesi. Le competizioni sono sempre più globali. E il singolo, da solo, non può fare molto. © RIPRODUZIONE RISERVATA 48 Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 49 ● Risponde Sergio Romano PROCESSO AL PRESIDENTE QUATTRO CRITICI DI OBAMA Caro Romano, in una risposta lei accenna ai «microfoni della Eiar». Vuole spiegarci che cosa era la Eiar? Maria Rossani, Varese L’Eiar (Ente italiano per le audizioni radiofoniche) è la società che ebbe in esclusiva dal 1927 la gestione degli impianti e la diffusione delle trasmissioni radiofoniche. Soggetta alla vigilanza del ministero della Propaganda finì per identificarsi con il regime e per condividerne la sorte. La Rai, che ha ereditato le sue installazioni, celebra quest’anno il novantesimo anniversario perché prima dell’Eiar esisteva dal 1924 l’Uri (Unione radiofonica italiana). COMPETENZE Guazzabuglio di norme Ad amministrare il nostro territorio ha competenza un insieme incredibile di persone ed enti: comuni, province, regioni, governo, parchi e bacini fluviali, ecc. Si aggiungano poi i commissari straordinari, magari chiamati a sostituire enti inefficienti. È un tale guazzabuglio di norme e di competenze che sarebbe sorprendente che il sistema possa funzionare se non alla bell’e meglio! Gian Paolo Fasoli, La Spezia Niente sembra potere arrestare l’avanzata dell’Isis , che sta conquistando territori sempre più vasti, grazie anche alla debolezza degli Stati Uniti. Credo (lo dico con dispiacere perché inizialmente avevo riposto grandi speranze in lui) che la presidenza di Barack Obama verrà ricordata come una delle peggiori nella storia degli Usa, anche se le colpe non sono tutte sue. Sicuramente oggi i giovani occidentali non hanno più voglia di fare la guerra e le leadership occidentali, così attente al consenso e ai sondaggi, si adeguano. Il problema però inizia a porsi in questi termini: viste le continue vittorie dell’Isis in certe zone del pianeta, esisteranno ancora delle leadership democratiche dopo i disastri militari? Fabio Todini [email protected] Le lettere firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579 @ [email protected] www.corriere.it [email protected] La tua opinione su sonar.corriere.it Caro Todini, emo che molti americani condividano la sua opinione e che il giudizio sia diventato ancora più negativo dopo l’apparizione di 4 libri scritti da persone che hanno lungamente collaborato con il presidente negli scorsi anni. Il primo (Hard Choices, Scelte difficili) è di Hillary Clinton, segretario di Stato durante il primo mandato di Obama alla Casa Bianca. Il secondo (Duty, Dovere) è di Robert Gates, segretario della Difesa con George W. Bush e successivamente con Obama fino al 2011. Il terzo (Worthy fights, Battaglie che valeva la pena di combattere) è di Leon Panetta, capo di gabinetto alla Casa Bianca dopo l’elezione di Obama, direttore della Cia dal 2009 al 2011, segretario della Difesa dal 2011 al 2013. Il quarto (Outpost, Avamposto) è di Christopher Hill, ambasciatore in Iraq dall’aprile del 2009 all’agosto del 2010. Tutti, pur rendendo il dovuto omaggio al pre- T È giusto che i marmi del Partenone da 200 anni nel British Museum di Londra tornino in Grecia? SUL WEB Risposte alle 19 di ieri sidente, non nascondono le loro critiche. Hillary Clinton gli rimprovera di non avere dato i necessari aiuti all’opposizione democratica durante la guerra civile siriana. Robert Gates rivela le contraddizioni in Afghanistan. Leon Panetta sostiene che il ritiro di tutte le truppe americane dall’Iraq, fortemente voluto da Obama, fu un errore. Anche Christopher Hill critica la politica americana in Iraq, ma riserva buona parte dei suoi commenti a Hillary Clinton. Come vede, caro Todini, i principali collaboratori di Obama non hanno atteso la fine del secondo mandato per giudicare la sua politica estera. Capisco Hillary Clinton, impegnata nella costruzione del trampolino da cui spera di saltare verso la Casa Bianca. Ma il giudizio degli altri mi sembra frettoloso. I dubbi e i tentennamenti di Obama sono evidenti, ma la sua politica andrebbe inquadrata e giudicata in un contesto più largo. Quando è arrivato alla Casa Bianca, nel gennaio del 2009, Barack Obama non voleva limitarsi alla riparazione degli errori e dei danni lasciati dal suo predecessore. Voleva imprimere una svolta alla politica estera del suo Paese, disincagliarlo dal pantano medio-orientale, impegnarlo maggiormente nel Pacifico e «resettare» i rapporti con la Russia. Voleva, in altre parole, ridimensionare l’Impero americano. Ma il governo di un impero è spesso più difficile nella fase discendente che in quella ascendente. Il mondo è pieno di persone che denunciano, spesso giustamente, l’«imperialismo americano», ma che non smettono di attribuire agli Stati Uniti l’obbligo di intervenire in ogni crisi. Anche la società americana cade nella stessa contraddizione: è stanca di fare guerre, ma si adatta difficilmente al ruolo sempre meno imperiale che gli Stati Uniti avranno nei prossimi anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sì 71% CONTESTAZIONI Noi e Grillo 29% Grillo è stato contestato nella sua Genova quando avrebbe voluto portare la sua solidarietà. Non entro nel merito se abbia fatto bene o male ad andarci; resto però dell’avviso che noi italiani dovremmo cominciare a contestare guardandoci allo specchio. Troppo facile dare sempre la colpa a tutti gli altri! Mario Taliani ,Noceto (Pr) di Beppe Severgnini Cambiamo le regole per diventare giornalisti LETTERE AL CORRIERE DAI MICROFONI EIAR Programmi radiofonici ●Italians No La domanda di oggi Il governo dà il primo via libera al Tfr in busta paga per alcune categorie: servirà alla ripresa? PROPRIETARI DI CASE Inasprimento fiscale Una platea di 10 milioni di beneficiati con al massimo 80 euro ciascuno, dovrebbe costare meno di 800 milioni. Eppure il governo parla di copertura oltre il miliardo. Perché definire riduzione di tasse un sussidio a circa metà dei lavoratori finanziato con un inasprimento fiscale complessivamente superiore e a carico dei proprietari di casa? Perché desta meraviglia se milioni di lavoratori proprietari di casa che hanno ricevuto il bonus, l’hanno speso in Imu, Tari e Tasi al posto che al supermercato? Matteo Martinoli, Milano CEDUTI ALL’ESTERO Marchi italiani L’Istat segnala che tra il 2012 e il 2013 i minori in povertà sono aumentati del 35%. Nei calcoli è incluso il possesso di smartphone, magari dell’ultima evoluzione? Non ho mai visto un ragazzo che ne sia privo! Ormai la globalizzazione si è estesa a ogni attività economica e pure l’Italia ne «subisce il fascino», purtroppo in termini negativi. Abbiamo perduto tanti marchi popolari «made in Italy» e ora anche l’olio Sagra. Eppure simili perdite interessano poco, perché l’attenzione è sempre rivolta a problematiche con contenuti economici poco ambiziosi! Emma Menegon Nicodemo Settembrini [email protected] Arezzo RAPPORTI ISTAT Minori in povertà L unedì si è aperto il sesto biennio della scuola di giornalismo Walter Tobagi della Università Statale di Milano. La conosco bene: è un’ottima scuola, a mio giudizio la prima d’Italia, dove si entra con un concorso pulito, si studia, si prova e si impara. Il giornalismo, infatti, non è un hobby. È un mestiere, e non dei più facili. Le scuole sono un modo di diventare professionista. L’altro, tradizionalmente, è il praticantato: 18 mesi in una redazione permettono di affrontare l’esame di idoneità. La regola è rimasta uguale, ma occorre modificare il tempo del verbo: permettevano. I giornali in crisi, e alle prese con Internet, hanno chiuso le porte. L’Ordine dei Giornalisti s’è così inventato il «praticantato di fatto». Un percorso cervellotico e tortuoso, diventato la strada maestra: dalla Lombardia, 9 su 10 candidati alla prova nazionale sono passati di qui. Vuol dire che i giovani italiani hanno smesso di scegliere il giornalismo? Manco per sogno. Ci credono, e fanno bene. Se il momento economico è pessimo, il momento professionale è ottimo. Internet è un moltiplicatore di talenti e possibilità. Il problema è un altro. Con le regole attuali, i ragazzi non riescono a diventare professionisti. Che si fa? Semplice. Si cambiano le regole. Esistono tre nuove forme di praticantato che meritano di essere riconosciute. 1. L’impresa giornalistica. Un gruppo di ragazzi si mette insieme e crea un prodotto professionale (un esempio? «Good Morning Italia», la miglior rassegna stampa quotidiana in circolazione, appena passata con successo a pagamento). 2. Il praticantato individuale. Un giornalista professionista assume un laureato e ne cura la formazione. Lezioni private invece di lezioni collettive. Che differenza fa? 3. L’esperienza all’estero. Aver studiato giornalismo a Columbia (New York) o a City University (Londra)? Non vale. Lavorare per testate prestigiose? Non serve. All’inaugurazione del biennio Tobagi ha partecipato Ferdinando Giugliano. Napoletano, 29 anni, PhD a Oxford, oggi coordina la rete dei corrispondenti esteri economici del Financial Times. Per l’Ordine dei Giornalisti, neppure questo conta. L’ho detto lunedì in Statale, lo scrivo qui: se il nostro ordine professionale saprà adattarsi ai tempi, sopravviverà. Altrimenti, scomparirà. E nessuno lo rimpiangerà. Certamente non i ragazzi di oggi, nostri colleghi di domani. © RIPRODUZIONE RISERVATA INTERVENTI E REPLICHE Cattolici in politica: una testimonianza Nel suo scoramento, appassionato e coinvolgente, Dario Antiseri denuncia le tante ragioni del perché la straordinaria ricchezza del cattolicesimo italiano non abbia trovato, nell’ultimo ventennio, una rappresentanza politica (Corriere, 9 ottobre). Un disegno definitivamente naufragato nei vari appuntamenti di Todi, e fallito anche perché affondava le sue radici nei limiti di quella cultura politica (direi teologica) intrisa di «neogentilonismo» che, tra le altre cose, non ha investito minimamente nella formazione vera di una nuova classe politica. E con lo sguardo comunque sempre rivolto all’indietro nell’illusione che si potesse ritornare ad una © 2014 RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI FONDATO NEL 1876 CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE PRESIDENTE Angelo Provasoli Ferruccio de Bortoli VICE PRESIDENTE Roland Berger CONDIRETTORE AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane Luciano Fontana VICEDIRETTORI Antonio Macaluso Daniele Manca Giangiacomo Schiavi Barbara Stefanelli CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri Vauro unità politica vecchia maniera. Ora sarebbe perverso insistere. Se guardiamo al presente sembrano passate ere geologiche. Papa Francesco non vuole fare le barricate per difendere i valori non negoziabili, ma cerca di convincere con tutte le sue forze che il tradimento dei valori della persona è senza ritorno per tutti e che un umanesimo comune è la vera sfida postideologica. E per questo serve davvero un partito dei cattolici? O piuttosto la stessa consapevolezza e forza da parte dei credenti impegnati sui vari fronti? L’Italia è da troppo tempo in bilico sull’orlo del burrone economico e morale, e quel che resta della politica e dei partiti non si Sede legale: Via Angelo Rizzoli, 8 - Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 5825 del 3 febbraio 1962 Responsabile del trattamento dei dati (D. Lgs. 196/2003): Ferruccio de Bortoli [email protected] - fax 02-6205.8011 © COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge. DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA 20121 Milano - Via Solferino, 28 Tel. 02-62821 DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano - Tel. 02-2582.1 - Fax 02-2582.5306 PUBBLICITÀ RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano - Tel. 02-25846543 - www.rcspubblicita.it muove più solo in un quadro postideologico ma ormai postdemocratico. E come potrebbe configurarsi un partito dei cattolici? La solitudine in cui si trovano a vivere i cattolici che oggi fanno politica, con passione e disinteresse, è ancora più assoluta e totale di quella denunciata da Antiseri. Una grandissima e sconfortante solitudine. Quella di non riuscire a dare ragione delle nostre convinzioni profonde. E non perché i cattolici non abbiano un loro partito. Ma perché, in partibus infidelium da decenni, devono farcela con la forza della loro coscienza, passione e testimonianza. E conquistare i numeri con quella: da «liberi e forti», appunto. Sen. Emma Fattorini, Pd EDIZIONI TELETRASMESSE: RCS Produzioni Milano S.p.A. 20060 Pessano con Bornago - Via R. Luxemburg - Tel. 02-95.74.35.85 • RCS Produzioni S.p.A. 00169 Roma Via Ciamarra 351/353 - Tel. 06-68.82.8917 • RCS Produzioni Padova S.p.A. 35100 Padova - Corso Stati Uniti 23 - Tel. 049-87.00.073 • Tipografia SEDIT Servizi Editoriali S.r.l. 70026 Modugno (Ba) - Via delle Orchidee, 1 Z.I. - Tel. 080-58.57.439 • Società Tipografica Siciliana S.p.A. 95030 Catania - Strada 5ª n. 35 - Tel. 095-59.13.03 • L’Unione Sarda S.p.A. Centro stampa 09034 Elmas (Ca) - Via Omodeo, 5 - Tel. 070-60.131 • BEA printing sprl 16 rue du Bosquet - 1400 Nivelles - Belgium • Speedimpex USA, Inc. 38-38 9th Street Long Island City - NY 11101 - USA • CTC Coslada Avenida de Alemania, 12 - 28820 Coslada (Madrid) - Spagna • La Nación Bouchard 557 - 1106 Buenos Aires - Argentina • Miller Distributor Limited Miller House, Airport Way, Tarxien Road – Luqa LQA 1814 Malta • Hellenic Distribution Agency (CY) Ltd 208 Ioanni Kranidioti Avenue, Latsia 1300 Nicosia - Cyprus • FPS Fernost Presse Service Co. 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SERVIZIO CLIENTI: 02-63797510 (prodotti collaterali e promozioni). * Con “Sette” € 2,90; con “Io Donna” € 2,90; con “Style Magazine” € 3,40; con “Living” € 5,30; con “La matematica come un romanzo” € 9,30; con “Mila e Shiro” € 11,39; con “Tutto Pratt” € 12,39; con “La Tasi e le nuove tasse sulla casa” € 7,30; con “Le grandi storie Disney” € 9,39; con “Ancora giovani per essere vecchi” € 8,30; con “Grandangolo” € 7,30; con “Lettere d'amore” € 8,30; con “Agatha Christie” € 8,30; con “La Garzantina della matematica” € 14,30; con “La biblioteca della Grande guerra” € 11,30; con “Alda Merini” € 8,30; con “Skylander” € 11,30; con “Diabolik. Nero su nero” € 8,39; con “Le forme della vita” € 14,30; con “Geronimo Stilton. Viaggio nel tempo” € 8,30; con “I capolavori dell’Arte” € 7,30; con “Ufo Robot” € 11,39; con “James Bond collection” € 11,39; con “Scrivi Vecchioni, scrivi canzoni” € 11,39;con “English Express” € 12,39 Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera 50 Sport Lega A MotoGp Arrivate tre offerte per i diritti esteri Parte la volata per il vice Marquez Sono tre le offerte ricevute dalla Lega serie A da parte di advisor interessati alla vendita dei diritti tv esteri del campionato per il triennio 2015-2018. Si tratta di Media Partners & Silva Limited, IMG Worldwide LLC e B4 Capital SA. Ora tocca alla Lega decidere durante l’assemblea del 20 ottobre. I club puntano a superare i 117 milioni del triennio 2012-2015. Scatta questa notte a Phillip Island con le prime prove libere il Gp di Australia, terzultima prova del Motomondiale. In MotoGp, già assegnato il titolo a Marquez, è lotta aperta per il secondo posto, con Pedrosa, Rossi e Lorenzo racchiusi in 3 punti. In Moto2 Rabat deve gestire 38 punti su Kallio. In Moto3 il fratello di Marc Marquez, Alex, comanda con 25 punti su Miller e 37 su Rins. ❞ Da avversario, Totti ti fa infuriare, appena lo tocchi... Da compagno ti dà un sacco di vantaggi. Da uomo lo ammiri: ha dato la vita per la Roma Baci Maicon Douglas Sisenando è nato a Novo Hamburgo il 26 luglio 1981. Difensore di 184 cm per 77 kg, ha giocato con Cruzeiro (2001-04), Monaco (2004-06), Inter (2006-12), Manchester City (2012-13). Dal 2013 alla Roma (Sposito) L’intervista Maicon: «No alla moviola, ma il mio rigore contro la Juve non c’era. Ne ho girati tanti, però il campionato più competitivo è la serie A. Tornerò in Brasile: mi mancheranno i tifosi» La musica Champions... e sogno Mourinho lavora più sulla testa, Garcia più sul campo. In comune hanno la capacità di spiegarsi con poche parole e nel calcio la sintesi è importante Dopo il Mondiale volevo chiudermi in casa per un mese e invece i brasiliani mi hanno consolato. È una cosa che non posso dimenticare Metterci la faccia: «Nello scorso campionato mi è capitato di andare in campo anche quando non stavo bene. Se non potevo giocare con le gambe al 100 per cento, come mi sarebbe piaciuto, giocavo con la faccia. Vedevo che con me in campo i miei compagni erano più tranquilli e i miei avversari più preoccupati». E metterci la faccia un’altra volta: «La moviola in campo? No, perché farebbe ancora più casino. Contro la Juve il mio non era rigore, me ne sono accorto subito. Potevo protestare con l’arbitro, certo, ma cosa sarebbe cambiato? Ho pensato di fare come contro il Manchester City, quando mi hanno fischiato un rigore a metà perché Aguero è stato furbo a lasciarsi andare quando lo avevo trattenuto un po’, e due minuti dopo ho quasi spaccato la traversa con un tiro. Non posso pensare che l’arbitro sbagli apposta, tutti cerchiamo di fare al meglio il nostro lavoro. Cerco di pensare dove abbiamo sbagliato noi, sapendo che contro la Juve gli errori li paghi di più rispetto a un’altra squadra. Detto questo, gli errori dell’arbitro hanno condizionato il risultato finale». Maicon Douglas Sisenando, 33 anni, fresco di rinnovo con la Roma fino a giugno 2016, ha dentro di sé un sentimento che è quasi sparito dal mondo del calcio: il piacere puro e semplice di giocare a pallone. Si comincia la partita, si dà tutto, finisce la partita. Il calcio italiano è brutto come lo dipingono? «Sta scherzando? Per me è il più bello. Il più competitivo. ROMA Ho giocato in Brasile, in Francia e in Inghilterra e mi creda: qui è il massimo». Cosa le piace così tanto? «I tifosi. La passione. All’Inter ho vinto tutto e tanto l’ho vinto contro la Roma, che era la nostra grande rivale. Quando sono arrivato non pensavo di essere accolto così bene, di diventare subito un beniamino dei tifosi romanisti. I tifosi sono la parte migliore del calcio». E allora che cosa non le piace del calcio? «Ci sono troppo facce di m... Quando finisco di giocare dico basta con il calcio. Non farò l’allenatore né altro. Per due anni me la godo in assoluto, poi ho altre idee». Cosa risponde a chi dice che il Maicon che se la gode ha rischiato di finire prima la carriera? «Due cose. La prima: ho lavorato tantissimo per arrivare dove sono arrivato e si vive una volta sola. La seconda: io rispetto tutti, sia quelli che vanno in chiesa sia quelli che vanno a donne». Dunga la pensa allo stesso modo? «Hanno parlato tutti, io non parlo della Seleçao. Anzi, le dico una cosa. Dopo la semifinale di Belo Horizonte, persa 7-1 con tro la Germania, volevo rimanere chiuso in casa per un mese. E invece i tifosi brasiliani mi hanno consolato. Allo stadio abbiamo preso i fischi che meritavamo, poi anche chi ci aveva fischiato ha capito quello che dicevo prima: si cerca sem- Qui Inter pre di fare al meglio il proprio lavoro. A volte non ci si riesce proprio». Totti da avversario e Totti da compagno di squadra. Che differenze? «Da avversario ti fa infuriare, appena lo tocchi... Da compagno di squadra ti dà un sacco di vantaggi. È stato il primo a venirmi a salutare quando sono arrivato in ritiro, un anno fa. Da uomo lo ammiri: ha dato la vita per la Roma, la sua unica squadra. Di quanti giocatori al mondo puoi dire lo stesso?». Mourinho e Garcia: somiglianze e differenze? «Mou lavora più sulla testa e Garcia più sul campo. Di simile hanno la capacità di spiegarsi con poche parole e nel calcio la sintesi è molto importante». Qui Milan Mazzarri con la febbre Il momento di El Shaarawy D’Ambrosio fuori 40 giorni nel tridente mai visto MILANO Mazzarri ha la febbre, D’Ambrosio ha riportato una lesione al legamento collaterale mediale del ginocchio destro: sei settimane fuori. La marcia di avvicinamento dell’Inter al Napoli (domenica, ore 20.45) è sempre tormentata. Per ora il presidente Thohir si occupa di massimi sistemi. Alla Bbc: «Con una nuova Calciopoli, il calcio italiano morirebbe. Se a livello attrattivo è al secondo/terzo posto, con un nuovo scandalo cadrebbe al nono. Ma il calcio italiano sta iniziando ad aprirsi a livello globale. Un esempio da seguire è la Major League Soccer, in cui numerosi sono gli investitori stranieri, perché le strutture e le industrie sono più trasparenti». Thohir ha chiesto una Champions con più squadre o con più squadre italiane. Per ora c’è il ranking Uefa. © RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO Domenica a Verona, dove l’anno scorso il Milan iniziò male un campionato poi proseguito peggio, Pippo Inzaghi potrebbe fare a meno per la prima volta del suo uomo talismano, Jeremy Menez. Che sta meglio, domani sarà in gruppo, ma potrebbe (il condizionale è d’obbligo perché Menez fin qui è stato insostituibile) partire dalla panchina. Pare, invece, che sia arrivato il momento di Stephan El Shaarawy (per tre gare riserva di lusso), che andrebbe a formare un tridente del tutto inedito con Honda e Torres. Ieri, l’ad Adriano Galliani è stato a Milanello (e domani ci tornerà, come ormai abitudine consolidata, il presidente Silvio Berlusconi), mentre Barbara si trova a Dubai per trattare l’accordo di sponsorizzazione con Emirates. © RIPRODUZIONE RISERVATA 33 presenze in giallorosso in campionato. Alla Roma dal luglio 2013, finora ha accumulato 2 gol, 6 cartellini gialli e uno rosso 13 il numero di maglia. In giallorosso Maicon ha deciso di conservare lo stesso numero che aveva nell’Inter del triplete (2010) 500 mila euro è il ritocco dell’ingaggio di 2 milioni di euro che Maicon ha ottenuto pochi giorni fa prolungando il contratto di un anno (2016) Milano o Roma? «Roma per il sole, ma quando smetto torno in Brasile». Ha votato alle elezioni o voterà al ballottaggio? «No. La politica è parole e promesse. In Brasile se non voti ti danno una multa e io ogni volta che torno a casa la pago. Farò così anche questa volta». Sedici aprile 2010, Inter-Juventus 1-0: uno dei suoi gol più belli sarà decisivo per lo scudetto dell’Inter, con la Roma seconda. Come può farselo perdonare dai tifosi giallorossi? «Mourinho ci disse in spogliatoio: se vinciamo questa abbiamo vinto lo scudetto e così è stato. Chissà, magari farò un gol altrettanto importante per la Roma. Credo che se dovessi vincere lo scudetto qui, con la passione che vedo intorno, dovrò davvero chiudermi in casa per un mese. Ma per la gioia questa volta». Per lo scudetto è soltanto Juve contro Roma? «Per ora il campionato dice questo. Siamo le squadre più forti». E per la Champions? «La penso come Garcia. Abbiamo fatto tanta fatica per arrivarci e adesso dobbiamo god e rce l a . L a C h a m p i o n s è un’esperienza unica. Mi ricordo ancora la prima partita, la musichetta. Quest’anno ci siamo allenati a Trigoria con il pallone ufficiale della Champions, l’ho fatto vedere a Paredes e gli ho detto: vedi come è rotondo! Il calcio è il pallone». Una carriera da Maicon. Sarà un peccato smettere. Luca Valdiserri © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 Nuove misure Straordinari alla polizia I club devono pagare E poi Daspo di gruppo SPORT Via libera definitiva del Senato con il voto di fiducia posto dal Governo al provvedimento che disciplina la sicurezza negli stadi. Le società sportive dovranno versare una quota dell’incasso (dall’1 al 3 per cento) per pagare gli straordinari agli uomini dell’ordine pubblico. In via sperimentale la polizia potrà usare il Taser. Il cosiddetto arresto differito è consentito anche contro chi intona cori o innalza striscioni razzisti. Daspo di gruppo per i tifosi violenti ai quali lo stadio sarà interdetto più a lungo: divieto almeno per 3 anni per i responsabili di violenze di gruppo. Aumentano le pene per chi compra e vende le partite, si rischiano fino a 9 anni di carcere per frode sportiva. Auto L’Audi corteggia Domenicali: vicino a firmare l’ex ferrarista Stefano Domenicali, ex team principal della Ferrari, sulla strada dell’Audi. Ha ricevuto un’interessante offerta dalla casa tedesca, la prossima settimana gli incontri decisivi. In Germania nelle ultime ore il tam tam si è fatto insistente, c’è chi sostiene che potrebbe prendere il posto di Wolfgang Ulrich (attuale direttore della sezione sportiva, va per i 64 anni), c’è chi racconta di un inizio soft di Domenicali che potrebbe occuparsi dello sviluppo di nuovi settori, nuovi business. E se invece governasse il suggestivo ritorno dell’Audi in F1? Ipotesi per adesso lontana, ma Ecclestone corteggia da molto tempo i tedeschi e non c’è dubbio che Domenicali sarebbe l’uomo giusto. Moviola in campo Poche certezze e tanti problemi Ma la Fifa è decisa ad avviare l’esperimento Tennis La moviola si chiama «occhio di falco» e può essere richiesta fino a un massimo di tre volte in un set da parte dei giocatori per definire se la pallina è fuori o dentro Basket L’instant replay viene utilizzato per vedere se un tiro è da 2 o 3 punti. Negli ultimi 2’ viene esteso a tiri fatti prima o dopo la sirena, per falli fischiati o per decidere una rimessa Guardare avanti. Sempre. Mai, come in questo momento, l’uso della tecnologia a bordo campo appare prossimo a essere sperimentato. Lo vogliono Joseph Blatter, il presidente della Fifa (dal 1998) e la sua squadra, guidata dal segretario Jérome Valcke: l’International Board, che si riunirà a Belfast il 27 febbraio 2015, ne discuterà già nella riunione preliminare di fine novembre. Il 1° marzo 2014, l’uso delle telecamere sulla linea di porta per il gol/non gol (Glt) era stato giudicato dall’Ifab come la frontiera estrema della tv applicata al calcio, ma i tempi cambiano. Come ha spiegato Giovanni Trapattoni, intervenendo al programma di Bruno Longhi «buon calcio a tutti» (Radio 105), «la tecnologica aiuterebbe gli arbitri ad andare in campo più sereni, sapendo che potrebbero rimediare a un loro errore e dunque non schiacciati dalle responsabilità». Sperimentare l’uso della tecnologia, come ha detto il presidente della Figc, Tavecchio, che ha manifestato alla Fifa la disponibilità dell’Italia, significa Scommesse codificarne tempi e modi. Al Mondiale brasiliano, Blatter aveva annunciato: «Dovremmo dare un nuovo aiuto agli arbitri, fornendo agli allenatori il challenge call. I tecnici avrebbero due possibilità per ogni tempo di gioco per chiedere la revisione di una decisione arbitrale. La contestazione potrà avvenire soltanto a gioco fermo; sarebbe ammissibile per vedere se c’è un calcio di rigore; per verificare se un intervento è avvenuto dentro o fuori dall’area; se c’è stato fallo oppure no». Se questa è l’indicazione presidenziale, non sono pochi i problemi da risolvere, a cominciare da chi si occupa delle riprese televisive da analizzare, che non possono essere quelle delle tv che riprendono le partite. Primo caso: la Glt (Goal line technology, il gol/non gol) ha dimostrato la propria efficacia in quanto è richiesto un confronto tra figure geometriche regolari. Il tutto può essere esteso alle linee laterali per palla in gioco o non gioco. Secondo caso: i falli. La tecnologia può essere utile solo per quelli macroscopici. Esem- 51 1 Casi Nelle immagini tre momenti che hanno, o avrebbero, richiesto l’intervento della moviola in campo 1 il gol del 3-2 di Bonucci in Juventus-Roma. I giallorossi hanno protestato per la posizione di Vidal: fuorigioco o no? 2 la rete di Benzema in FranciaHonduras ai Mondiali 2014: qui ha deciso la tecnologia 3 il decisivo fallo di mano di Thierry Henry in Francia-Irlanda, spareggio di qualificazione a Sudafrica 2010 2 3 pio: la testata di Zidane a Materazzi, primo vero caso di tecnologia applicata al calcio (9 luglio 2006), con l’espulsione differita del francese. In tutti gli altri casi, con le regole attuali, la domanda è: può essere valutato oggettivamente un fallo negligente, uno imprudente e uno commesso per eccessiva vigoria? In linea teorica, sono tutte caratteristiche che soltanto l’intelligenza dell’uomo (arbitro) può valutare basandosi sul proprio intuito, sulla propria sensazione, con discrezionalità, criterio questo che non può mai appartenere ad una macchina. Al replay, un fallo come quello di Bianchetti su Schranz in Italia-Slovacchia Under 21 sarebbe stato punito con il rigore, come era accaduto già in campo prima dell’intervento dell’assistente. Terzo caso. Blatter aveva escluso il giudizio sul fuorigioco; Valcke no. Ma, come sostiene ad esempio l’ingegner Ivo Gurioli, che da anni studia la materia, la tecnologia può dare certezze soltanto nel confronto con figure perfettamente regolari (palla-linea) e non fra sagome irregolari (giocatori). Oppure: «avendo al momento a disposizione un fotogramma ogni 40 millesimi di secondo, esistono statisticamente scarse probabilità che l’immagine mostrata sia realmente quella di partenza della palla. E questo errore può significare variazioni di posizione dei giocatori interessati anche di 40-50 centimetri per un incrocio a velocità medio-basse, superiori a 7080 centimetri per quello ad alta velocità». Come dire che anche la macchina può sbagliare. Fabio Monti © RIPRODUZIONE RISERVATA Bufera tennis, gli indagati giocano con Volandri «Volo è stato il peggiore, truffe sicure». L’ex n. 1 azzurro : «Sono tranquillissimo» Rugby Il Tmo, Television Match Officier, viene richiesto dall’arbitro in caso di indecisione, tra le altre cose, su mete, passaggi in avanti, placcaggi pericolosi Volley La moviola, dopo richiesta del capitano all’arbitro, viene utilizzata per decidere su invasioni di campo, tocchi della rete e per verificare se la palla è dentro o fuori dal campo MILANO La Procura di Cremona ha aperto un’inchiesta anche sul nuovo filone di scommesse che, dai campi di calcio, ha travolto il mondo del tennis. I protagonisti delle chat emerse dall’analisi di pc e smartphone sono finiti nel registro degli indagati. La Federazione tennis si è dichiarata «parte lesa per gli eventuali reati commessi». «Braccio è scatenato» Daniele Bracciali e Potito Starace, che proprio ieri, in doppio, hanno vinto al torneo di Mosca, sono i due tennisti più pesantemente coinvolti. Bracciali è il primo che Manlio Bruni, il commercialista di Beppe Signori, e i suoi amici contattano, ma il giro sembra allargarsi in fretta. Il 7/9/2007 Bruni chiacchiera con Enrico Sganzerla e fanno il punto sul torneo di Bucarest: «Se Volo (Volandri, ndr) perde primo o secondo turno Poto nei quarti può mollare». Sganzerla: «E ’sto Poto quanto vuole?»; Bruni: «Dice Braccio che per primo turno anche 30 si accontenta... Oggi vede Bolelli per assoldarlo... è scatenato». E pochi giorni dopo il contatto sembra riuscito: «Bolelli quasi». L’11/9/2007 Bruni vuole avvicinare il tennista Andrei Pavel. Bruni: «Certo che con Pavel si conoscono sicuro. Basta dirgli fammi vincere il pri- Ex numero 1 Filippo Volandri, livornese, 33 anni, è stato il miglior giocatore d’Italia dal 2003 al 2007. Ha vinto due titoli Atp ed è stato n. 25 del ranking mondiale (Epa) mo e ti lascio vincere»; B.: «Comincia a sentire Braccio o Goro (Roberto Goretti, ora ds del Perugia, che fa da tramite tra Bruni e Bracciali)». Sganzerla: «Ma Braccio dov’è?»; Bruni: «Se vince stasera lo faccio chiamare. Certo che se rientra nei 100 ha detto che lavorerebbe solo per noi. Pensandoci è una sfiga colossale... Un anno e mezzo fa era nei 40. Venerdì sera siamo lì con il cash». «Volo è il peggiore» Non ci sono chat direttamente di Filippo Volandri (e lui ha smentito ogni coinvolgimento: «Sono tranquillissimo»), ma Bruni e i suoi amici non hanno dubbi su di lui. Bruni: «Ma i veri ladroni non li prendono. Davy (Davydenko, ndr), Volo (Volandri, ndr), Vassallo (Martin Vassallo Arguello, ndr)». Sganzerla condivide il giudizio: «Alla fine unico che si salva sarà Volo che è stato il peggiore». Il 13/9 Bru- ni fa programmi per il futuro: «Poi prossimo anno almeno due sulla terra ce li dovrebbe dare e due Volandri... basterebbero». Sganzerla: «Una Volo e una Poto». Bruni: «Comunque tu vai da Volo prossima settimana». All’incontro però, Sganzerla vuole arrivare preparato. Il 27/9 scrive: «Mandami elenco di tutte le truffe sicure che ha fatto Volandri. Se ha il coraggio di dire che non ne ha mai fatte gliele dico tutte...Lì ne aveva fatte tre di fila o no?». Bruni: «Luzzi, Skukin, Andreev. Luzzi e Skukin sicuro». Sganzerla: «Che torneo era?»; B.: «Bastad. Anche Amburgo con Murray voleva perdere poi si è ritirato Murray e han perso cifre». Sassuolo e Parma Gli stessi uomini, a volte nelle stesse conversazioni, passano con disinvoltura dalle combine sul tennis a quelle sul calcio. Dal mare di carte spuntano moltissime conferme e qualche sorpresa, come il coinvolgimento del Sassuolo, per Sassuolo-Varese del 16 aprile (1-1). Bruni parla con Massimo Erodiani: «E Sassuolo cosa dice?». Erodiani: «Vogliono un mio assegno a garanzia. E loro mi danno un assegno di 40/50. 50 vanno al Varese. 100 al Sassuolo». Bruni: «Addirittura vogliono 100?». Erodiani: «Sì, ma mi danno il parziale e il risultato». Bruni ha qualche dubbio, Erodiani rassicura: «Il Sassuolo mi ha dato dimostrazione di serietà più di una volta». All’ultimo però tutto si complica. «Fino a ieri era fatto il 2-2. Poi quelli del Varese hanno detto che non riuscivano a giocare risultato esatto e avevano tirato indietro. Vogliono fare 2 per far fuori l’allenatore Gregucci». Dal pc di Antonio Benfenati, invece, esce un Parma-Ascoli 2-0 (21 aprile 2009): «Il Parma ha pagato 3 giocatori dell’Ascoli... Le carte di Cremona Bracciali scatenato. La Fit: «Noi parte lesa, danno di immagine» Le novità sul Sassuolo quindi è sicura al 90%». Stefano è Mauri? Gli investigatori si sono soffermati sul pc di Paolo Roberto Palmieri, amico di Stefano Mauri. Palmieri dialoga con un certo Stefano 160268 che tre giorni prima di Lecce-Lazio (2-4) dice: «E domenica se devono fa 5 pallini...se ti dico vai tu stai tranquillo...4 gol o più...o over 4,5». Gli inquirenti sono convinti che Stefano sia Mauri. Andrea Arzilli Arianna Ravelli © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera 52 Il Signore ha chiamato ieri mattina Giovanni Reale perché potesse finalmente riposarsi nel suo regno.Lo annunciano moglie, figli, fratello, cognati, nuore, nipoti amatissimi, amici e parenti tutti. - Luino, 16 ottobre 2014. Elisabetta Sgarbi, Mario Andreose e Eugenio Lio si uniscono al dolore di Paola e Giorgio per la scomparsa di Giovanni Reale memori del privilegio della sua amicizia e del suo contagioso entusiasmo di impareggiabile promotore della cultura filosofica. - Milano, 15 ottobre 2014. La casa editrice Bompiani partecipa al lutto della cultura italiana per la scomparsa di Giovanni Reale al quale rinnova tutta la gratitudine per il successo e il prestigio anche internazionale arrisi alle collane filosofiche da lui dirette. - Milano, 15 ottobre 2014. Partecipano al lutto: Mario Andreose. Giovanna Canton. Isabella DAmico. Umberto Eco. Anna Falavena. Valeria Frasca. Eugenio Lio. Annamaria Lorusso. Alessandra Matti. Frida Sciolla. Elisabetta Sgarbi. Oliviero Toscani. Laura Valetti. Il presidente Paolo Mieli, lamministratore delegato Laura Donnini, il direttore generale Libri Trade Massimo Turchetta e il personale della società RCS Libri partecipano al lutto per la scomparsa del Prof. Giovanni Reale studioso insigne di fama internazionale, autore e collaboratore di valore inestimabile. - Milano, 15 ottobre 2014. Il Preside e tutti i docenti, gli studenti e il personale amministrativo della Facoltà di Filosofia dellUniversità Vita-Salute San Raffaele di Milano partecipano al dolore della moglie e della famiglia per la scomparsa del Prof. Giovanni Reale insigne studioso delletà antica e autentico maestro del pensiero, la cui passione profonda e rigorosa per la filosofia è stata e sarà sempre lanima della facoltà presso cui ha insegnato fin dalla fondazione. - Milano, 15 ottobre 2014. Roberto Mordacci ricorda con affetto e gratitudine la figura del Prof. Giovanni Reale il cui insegnamento, nella lucida e appassionata esposizione degli autori, delle opere e delle idee, resterà a perenne esempio di che cosa sia il filosofare e di come questo animi la nostra vita nella costante ricerca del bene. - Milano, 15 ottobre 2014. Il Rettore, i Prorettori, il Senato Accademico, il Consiglio di Amministrazione, il Centro Pastorale, i docenti, il personale, i laureati e gli studenti dellUniversità Cattolica del Sacro Cuore accompagnano nella preghiera il ritorno alla casa del Padre del Prof. Giovanni Reale e ricordano, con profonda gratitudine, lappassionato ed elevato magistero svolto nellateneo dei cattolici italiani, lesemplare dedizione e costanza dello studioso, la straordinaria capacità di comunicare la sua vasta erudizione che lo collocano, per unanime riconoscimento, tra i massimi e più autorevoli interpreti mondiali della filosofia antica. - Milano, 15 ottobre 2014. Il Presidente, i Consiglieri di Amministrazione, i dirigenti e il personale tutto de La Scuola S.p.A. partecipano al dolore della signora Paola e dei suoi cari per la scomparsa del professor Giovanni Reale amico, autore insigne e collaboratore della casa editrice per oltre cinquantanni. - Brescia, 15 ottobre 2014. Il Preside e la Facoltà di Lettere e Filosofia dellUniversità Cattolica del Sacro Cuore partecipano al dolore dei familiari per la morte del Prof. Giovanni Reale Piango il Prof. Giovanni Reale vero Maestro di studi e di sapienza, al quale sono profondamente grato.- Emmanuele Vimercati. - Roma, 15 ottobre 2014. Maria Bettetini, Elisabetta Cattanei, Giuseppe Girgenti e Maurizio Migliori si stringono a Paola e alla famiglia nel ricordo affettuoso dellindimenticabile maestro prof. Giovanni Reale - Milano, 15 ottobre 2014. Franco Trabattoni partecipa con commozione al dolore della famiglia per la scomparsa del Prof. Giovanni Reale insigne studioso di Platone. - Carate Brianza, 15 ottobre 2014. Umberto Veronesi partecipa commosso al dolore della famiglia per la scomparsa del carissimo amico Giovanni Reale con cui si è a lungo confrontato sul senso della responsabilità della vita. - Milano, 15 ottobre 2014. Il Presidente e il Consiglio di Amministrazione, il Rettore, i Prorettori, i Presidi e lUniversità tutta Vita-Salute San Raffaele partecipano al dolore della famiglia per la scomparsa del grande studioso e docente professore Giovanni Reale - Milano, 15 ottobre 2014. già ordinario di Storia della filosofia antica e ne ricordano lalto magistero filosofico profuso per lunghi anni. - Milano, 15 ottobre 2014. Il Dipartimento di Filosofia dellUniversità Cattolica del Sacro Cuore si unisce con affetto al dolore dei familiari per la perdita del Prof. Giovanni Reale La vastità degli studi, linstancabile operosità e lentusiasmo che lo caratterizzavano, hanno trasmesso a generazioni di studenti la passione per la filosofia e la ricerca, e lasciano ai colleghi il ricordo del suo grande valore. - Milano, 15 ottobre 2014. Paolo e Annapaola Mettel con Massimo e Silvia Lupo e lAssociazione Mendrisio Mario Luzi Poesia del Mondo sono vicini con affetto al dolore della moglie Paola e alla famiglia tutta per la scomparsa del Prof. Giovanni Reale filosofo e massimo studioso del pensiero di Platone, indimenticabile interprete di affascinanti e colti incontri presso lAssociazione Mario Luzi di Mendrisio. - Mendrisio, 15 ottobre 2014. Partecipano al lutto: Carlo e Adriana Croci. Piermaria e Maruska Calderari. Carmen e Carlo, Luisa, Sofia, Fabio ricordano Franco Moretti con tantissimo amore. - Milano, 15 ottobre 2014. Maurizio, Mariangela, Stella, Emanuela, Claudio, Simone, Luca abbracciano Franco Moretti uno zio speciale. - Perugia, 15 ottobre 2014. Gianfranco Moretti Caro Franco, che privilegio averti incontrato.- Ogni cosa che ci hai insegnato ci accompagnerà per sempre.- Enrico e Sergio. - Milano, 15 ottobre 2014. Andrea Roberta Tommaso e Bernardo piangono lamico fraterno Franco Moretti e si stringono a Silvia e Filippo. - Milano, 15 ottobre 2014. Franco hai dato tanto, hai fatto tutto.- Hai regalato entusiasmo, simpatia, intelligenza.- Ora riposa in pace, vecchio amico.- Ci abbracceremo ancora sotto un sole più grande.- Alberto e Marco Cremona. - Milano, 15 ottobre 2014. Ciao Franco siamo tutti vicini a Silvia e Filippo.- Massimo Costa e tutti gli amici di WPP. - Milano, 15 ottobre 2014. Il Consiglio Direttivo di Art Directors Club Italiano e tutti gli amici soci, ricordano Franco Moretti grande protagonista della comunicazione internazionale, personalità unica, già Presidente italiano ed europeo del club, e sono vicini con affetto a Silvia e Filippo. - Milano, 15 ottobre 2014. La Direzione e tutti i colleghi di McCann Worldgroup Italia si uniscono al dolore della famiglia per limprovvisa scomparsa di Franco Moretti - Milano, 15 ottobre 2014. Partecipano al lutto: Enzo Percesepe. AEDE Lombardia. Enrico Nicolini. Giulio Giorello. Cristina Poma. Arnaldo Ferragni di Fondazione al Merito Europeo di Lussemburgo. Armando De Vidovich Carlo Alberto Santagostino annuncia la scomparsa dellamato fratello Paolo Lorella e Franca Castelnuovo con Carlo Paolo Luca Veglio e famiglie sono vicini con affetto al dolore della famiglia Valaguzza per la perdita di Andrea Santagostino Rinaldo (Dino) Valaguzza Per il giorno e lora dei funerali si prega chiamare lImpresa San Siro al numero 02.32867. - Milano, 14 ottobre 2014. - San Donato Milanese, 15 ottobre 2014. Vicino alle amiche Manuela e Monica nellindimenticabile ricordo del papà Johnny Piana si stringe ad Alberto e Carlo nel dolore per la perdita del carissimo Dino Valaguzza Andrea Andrea Geronazzo. - Milano, 15 ottobre 2014. - Milano, 15 ottobre 2014. Cory e Mario sono affettuosamente vicini ad Ada, Manuela, Monica, Luca e a tutti i loro cari per la perdita del caro Ci uniamo al grande dolore del nostro amico Alberto Santagostino per la perdita del figlio Fausto abbraccia Marina, Lorenzo, Sisi, Adriana nel ricordo di Andrea Dino Valaguzza Patrizia e Corrado Casati. - Lissone, 15 ottobre 2014. - Milano, 15 ottobre 2014. Tutti i membri della Società di Psicoanalisi Critica sono vicini al proprio segretario, Marina Ricci, nel lutto per la scomparsa del suo compagno Alberto Rusconi, sgomento, abbraccia forte lamico Alberto e tutti i suoi familiari in questo terribile momento di dolore per la scomparsa dellamato figlio La moglie Anna e la figlia Laura annunciano la scomparsa di Dott. Armando De Vidovich Andrea Armando - Milano, 15 ottobre 2014. Daniela, Ester, Giancarlo e familiari ricordano con grande affetto - Milano, 15 ottobre 2014. - Sankt Moritz, 16 ottobre 2014. La Casa Editrice Libraria Ulrico Hoepli con tutti i suoi collaboratori ricorda il Giorgio e Laura Fossa, con Nicolò, Tommaso, Alexa e Alessandra stringono forte Alberto ed i suoi familiari in questo terribile momento per la scomparsa di Dottore Armando De Vidovich ed è affettuosamente vicino a Silvia e ai suoi familiari. - Milano, 15 ottobre 2014. Antonio - Milano, 14 ottobre 2014. I condomini dello stabile di via Mercadante 7 in Milano e lo Studio Ruggeri partecipano commossi al dolore della famiglia Donadono per la perdita della cara Andrea - Milano, 15 ottobre 2014. È mancato allaffetto dei suoi cari Partecipano al lutto: Leonella Prato Caruso. Giorgio Ferrari. Laura Cavallari. Gloria Ottaviano Sallustio (Nino) Magni La moglie Ann, i figli Francesco con Leles, Giancarlo, i nipoti Marina, Sara e Bruno annunciano con immenso dolore la perdita del loro caro Pierluigi Pacini I funerali avranno luogo venerdì 17 ottobre alle ore 14.30 nella chiesa di "Dio Padre" in Milano Due. - Segrate, 15 ottobre 2014. Mariagrazia, Annalisa, Sandra Miriani ricordano con gratitudine il rag. Ferruccio Origgi - Milano, 15 ottobre 2014. Antonio Forno - Milano, 14 ottobre 2014. - Milano, 15 ottobre 2014. di 99 anni.- Ne danno il triste annuncio la moglie Erika, i figli Paolo Maria, Marco, Roberto, Enrico e Claudio con le loro famiglie.- Il funerale avrà luogo oggi alle ore 14 presso la chiesa Santa Maria Lauretana (via Campo di Marte - Forlì) e proseguirà, dopo la Santa Messa, per il cimitero di Cesena.- Si ringraziano anticipatamente tutti coloro che parteciperanno al dolore dei familiari. - Forlì, 16 ottobre 2014. Il Presidente, i colleghi del Comitato Esecutivo e tutti i collaboratori di Transparency International Italia sono vicini allamica Nicoletta Parisi per la scomparsa del suo caro padre Bruno Parisi - Milano, 15 ottobre 2014. I cugini Pinuccia, Camillo con loro familiari commossi per la perdita del caro Nel ricordo di Antonio Iungo Giuseppe (Bepi) Resta In questo autunno di pioggia, nostalgia, ricordi, colori.- Aspettando Natale.- Silvana. - Milano, 16 ottobre 2014. sono affettuosamente vicini ad Alberta. - Corbetta, 15 ottobre 2014. Gianfranco Moretti RCS MediaGroup S.p.A. - Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Partecipano al lutto: Nuccio Bordoni. Antonio Canti. Enzo Riccio e Natalia addoloratissimi per la scomparsa della carissima ed indimenticabile Erminia (Mimma) Werner Confalonieri sono affettuosamente vicini alla famiglia Werner. - Milano, 15 ottobre 2014. Partecipano al lutto: LAvvocato Giuseppe Vella. Tiziana Scala. Francesca Vanzetto. È mancato allaffetto dei suoi cari Enzo Feliciani La famiglia ne dà il triste annuncio a parenti ed amici.- A quanti lo hanno conosciuto e stimato.- Le esequie avranno luogo in Roma giovedì 16 ottobre 2014 presso la chiesa di "Santa Chiara" piazza dei Giuochi Delfici alle ore 10.30. - Roma, 14 ottobre 2014. In data 14 ottobre 2014 ci ha lasciato Giovanni Reale Circondato dallaffetto dei suoi cari è mancato Ne danno il triste annuncio Marina, i figli Silvia con Daniele, Sergio con Marcella, Giulia con Riccardo, Lorenzo, le sorelle Silvana e Adriana e i nipoti tutti.- La camera ardente sarà allestita sabato 18 ottobre dalle ore 7.30 presso la camera mortuaria dellOspedale Maggiore di Cremona.- Lultimo saluto avrà luogo, in forma civile, sabato 18 ottobre alle ore 11 presso la Sala del Commiato del Polo Crematorio del civico cimitero di Cremona.- Si ringraziano i medici e il personale dellIstituto Europeo Oncologico e di Vidas per le cure competenti e lattenzione che gli hanno dedicato. - Cremona, 16 ottobre 2014. Enzo Feliciani I fratelli Dino e Rita ne danno il triste annuncio. - Roma, 14 ottobre 2014. SERVIZIO ACQUISIZIONE NECROLOGIE ATTIVO DA LUNEDI A DOMENICA 13.30-19.30 TARIFFE BASE IVA ESCLUSA: CON SUPPLEMENTO 20% SULLA TARIFFA BASE Tel. 02 50984519 - Fax 02 25846003 www.necrologi.corriere.it e-mail: [email protected] SI ACCETTANO RICHIESTE VIA WEB, E-MAIL E CHIAMATE DA CELLULARI SOLO DIETRO PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO L’INVIO DI UN FAX DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO DA COPIA DI UN DOCUMENTO DI IDENTITA’ Corriere della Sera PER PAROLA: Necrologie: € 5,00 Adesioni al lutto: € 10,00 A MODULO: Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 300,00 Diritto di trasmissione: pagamento anticipato € 1,67 - pagamento differito € 5,00 L’accettazione delle adesioni è subordinata al pagamento con carta di credito Servizio fatturazione necrologie: tel. 02 25846632 mercoledì 9/12.30 - giovedì/venerdì 14/17.30 fax 02 25886632 - e-mail: [email protected] Gazzetta dello Sport PER PAROLA: Necrologie: € 1,90 Adesioni al lutto: € 3,70 A MODULO: Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 258,00 Servizio sportello da lunedì a venerdì: Milano: Via Solferino 36 orario continuato dalle 9 alle 17.45 Informativa ai sensi dell’art. 13 D.Lgs. 196/2003 (“Codice in materia di protezione dei dati personali”). I condomini di via Teuliè 2 Milano e lo studio Spadoni partecipano commossi al dolore della famiglia per la scomparsa di Pierluigi Beretta - Milano, 14 ottobre 2014. Conformemente all’impegno e alla cura che la nostra società dedica alla tutela dei dati personali, La informiamo sulle modalità, finalità e ambito di comunicazione e diffusione dei Suoi dati personali e sui Suoi diritti, in conformità all’art. 13 del D. Lgs. 196/2003. Per permetterle di usufruire dei servizi offerti da RCS MediaGroup S.p.A., la stessa deve trattare alcuni Suoi dati. I dati personali che Lei fornirà al Titolare, verranno registrati e conservati su supporti elettronici protetti e trattati con adeguate misure di sicurezza. I dati saranno trattati da RCS MediaGroup S.p.A. esclusivamente con modalità e procedure necessarie per fornirLe il servizio da Lei richiesto. I dati non saranno diffusi ma potranno essere comunicati, sempre per la predetta finalità, a RCS MediaGroup S.p.A., oltre che a società che svolgono per nostro conto compiti di natura tecnica od organizzativa strumentali alla fornitura del servizio richiesto, e che sono stati nominati Responsabili del Trattamento. Lei ha diritto di conoscere, in ogni momento, quali sono i Suoi dati e come essi sono utilizzati. Ha anche il diritto di farli aggiornare, integrare, rettificare o cancellare, chiederne il blocco ed opporsi al loro trattamento. Ricordiamo che questi diritti sono previsti dal Art.7 del D. Lgs 196/2003. Per ogni informazione riguardo ai diritti può rivolgersi, a tal fine, al Responsabile del trattamento dei dati personali di RCS MediaGroup S.p.A. scrivendo allo stesso c/o RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità - Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano. Corriere della Sera Giovedì 16 Ottobre 2014 SPORT 53 Brooks, una stellina si aggira per l’Europa Il nuovo americano di Milano: «Sono qui per la doppietta, ma non chiamatemi il piccolo Kobe...» Chi è MarShon Brooks è nato a Long Branch, New Jersey, il 26/1/1989. Misura 196 cm x 91 kg, gioca guardia La carriera Ha a giocato nella Nba per New Jersey e Brooklyn Nets (2011-13), poi è passato ai Celtics. Nel 2014 Maine Red Claws (D-League), Golden State Warriors, St. Cruz Warriors (D-League) e Los Angeles Lakers. Ad agosto 2014 il passaggio a Milano MILANO Alla fine, ci sta a mettere nero su bianco una piccola scommessa: «Rivincerà prima Milano il titolo europeo, oppure rivinceranno prima i Lakers l’anello Nba? Buona la prima: Milano». MarShon Brooks sarà anche un ragazzo furbo — chi al suo posto, essendo ora uno dei giocatori più attesi dell’EA7, avrebbe detto Lakers, anche se i gialloviola sono stati l’ultima squadra in cui ha giocato? — però ha anche l’aria di essere un tipo sincero e convinto delle proprie idee: «Mi hanno parlato dello scudetto e dell’Eurolega. So che il primo lo deteniamo, e che la seconda, l’anno scorso, è invece sfuggita per poco. Ecco, io sono qui per la doppietta». L’Olimpia lo ringrazia e ci fa conto: se per essere di nuovo davanti a tutti in Italia ha impiegato 18 anni, il ritorno alla leadership continentale richiede un salto perfino maggiore, pari a 26 anni. Praticamente tanti quanti l’età di Brooks, che nasceva nel 1989, un anno dopo il trionfo di Gand della Tracer di Franco Casalini. Si comincia dalla Turchia e dal Fenerbahçe, primo passo di un cammino spigoloso e da affrontare con una squadra molto nuova e ancora in fase di assestamento. MarShon, il ragazzo dalle braccia lunghissime che con la maglia universitaria di Providence in una serata riuscì a segnare 52 punti a Notre Dame (e un’altra volta 43 a Georgetown), cerca se stesso e un gruppo nel quale crescere. «Non sento la pressione. Aspettatevi di vedere l’EA7 migliorare con regolarità: qui ho trovato grande talento e giocatori affamati di progressi». Figlio d’arte (hanno giocato a basket la nonna, la zia e la madre Darlyn), legatissimo a una sorellina di 15 anni alla quale dedica molto del tempo al di là del basket, Brooks come cestista è una guardia dal talento offensivo spaventoso: «Ma so anche che questo, per certi aspetti, è pure un limite: devo ag- giungere qualcosa in difesa ed essere più continuo». È questa la ragione per la quale è «di qua» e non più «di là». Anche se «di là», cioè nella Nba, prima o poi ci tornerà. «Questo fa parte del progetto di vita e Provocazione a Maranello Se la Mercedes si piazza «davanti» alla Ferrari di Daniele Sparisci Al diavolo il rigore, una Mercedes nera parcheggiata davanti a Maranello sulle strisce pedonali ha salutato il Mondiale costruttori appena vinto in F1. Una provocazione, sorprendente, alla Ferrari. L’ha firmata la filiale italiana della Mercedes. «Campioni del mondo, ci vediamo presto», che è la replica a un tweet di qualche giorno fa della Ferrari di congratulazioni per la vittoria del campionato: «Bravi! Godetevi il momento, torneremo presto». La Mercedes sempre via Twitter ha chiamato in causa il fondatore del Cavallino citandolo: «La migliore Ferrari che sia mai stata costruita è la prossima». Schermaglie alle quali Maranello intende sottrarsi: gli sforzi sono concentrati sul rilancio. Ma i rapporti con Mercedes sono tesi dopo che i tedeschi hanno rigettato la proposta della Ferrari e di atri team di «scongelare» lo sviluppo delle monoposto a stagione in corso. © RIPRODUZIONE RISERVATA Eurolega Con l’anticipo tra il Vitoria di Marco Crespi e il Neptunas è cominciata l’Eurolega di basket, con due italiane al via. Gruppo A oggi: EfesKazan; domani: Nizhny-Sassari (ore 18, Fox Sports 2), Real Madrid-Zalgiris Gruppo B oggi: ZagabriaMalaga, MaccabiLimoges; domani: Alba Berlino-Cska Gruppo C domani: PanathinaikosPge Turow, FenerbahçeMilano (ore 21, Fox Sports 2), BarcellonaBayern Gruppo D ieri: VitoriaNeptunas 8869; oggi: Stella RossaGalatasaray, ValenciaOlympiacos sportivo. Tra i pro ho già giocato in varie squadre, Lakers, Celtics — dunque i due superclub per eccellenza — Golden State e Brooklyn, ma ho realizzato che stavo diventando più che altro un globetrotter. La priorità ora è migliorarsi. Ed ecco Milano e l’Europa. Sinceramente, sulle prime non avrei mai immaginato di fare questo passo ma, quando c’è stata l’occasione, non ci ho pensato due volte». Al bagaglio tecnico dovrà aggiungere, senza snaturare il fiuto per il canestro e un individualismo che deriva di conseguenza, un po’ di senso del collettivo: «Non sarà difficile, verrà da sé». Viceversa, non gli va molto di essere battezzato il «piccolo Kobe», visto che nello stile di gioco ricorda un po’ Bryant. «È stato il mio idolo e qualche movimento, confesso, ho provato a copiarlo. Ma Kobe è unico ed è inappropriato accostarmi a lui: sarebbe il primo passo per fallire». Non sapeva che anni fa i Bryant furono padroni della squadra per la quale ora gioca. Ma in compenso sa che Mike D’Antoni, suo ex coach ai Lakers, è una leggenda dell’Olimpia: «Mi piaceva il basket veloce di Mike: è un guru dell’attacco». Ora il guru deve provare a farlo lui. Isolando il talento, da un lato, e mescolandolo, dall’altro, con il resto della squadra: «Chi mi ha impressionato di più? Tutti, ma Gentile è davvero forte. È un tipo da Nba, vedrete». Flavio Vanetti © RIPRODUZIONE RISERVATA CERCHIAMO SEMPRE, PERCHÉ IL FUTURO NON SMETTE MAI DI STUPIRCI. Cercare sempre qualcosa in più, un risultato assoluto, un nuovo traguardo tecnologico. È questo il ruolo di Citizen, è il nostro DNA che si esprime. Trovare nuove opportunità per migliorare ancora, perché noi vogliamo andare più in alto. Chi possiede un orologio Citizen lo sa. Guardare oltre, cercare sempre, fermarsi mai. BETTER STARTS NOW € 398 RADIOCONTROLLATO PRECISIONE ASSOLUTA SISTEMA ECO-DRIVE ENERGIA INESAURIBILE VETRO ZAFFIRO PREZIOSO E INSCALFIBILE L’orologio riceve, con trasmissione via onde radio, il segnale generato da un orologio atomico: la sua precisione ha una tolleranza di 1 sec. ogni 10 milioni di anni. Basta una minima esposizione alla luce naturale o artificiale per accumulare una grande quantità di energia e garantire il funzionamento dell’orologio, senza pila. Protegge l’orologio grazie alla particolare compattezza della sua composizione chimica e ne esalta l’estetica con una trasparenza assoluta. Giovedì 16 Ottobre 2014 Corriere della Sera 54 Tv .¤ .Õ .Ð .1| ʱÐæ 1 ¤± ,.8/$" /3 81 // 8. "$.!1± ʱ|z 3"$!11"± ÎÎ×@ÎF ¤¤±¤æ $"1 11± ÎÎ×@ÎF ¤Õ±ææ ,.$8 3$ $± 8@ÂkÎF ¤Ð±Ðæ 1$."± ¤|±ææ 1 ¤ $"$!± ÎÎ×@ÎF ¤|±æz $ $,$ 1± 8@ÂkÎF ¤|±|æ 1$.1$ $ .$"· 8.11$ "± ÎÎ×@ÎF± b×Xk !X@ kxÂkbb ¤Ê±ææ 81 " .11± ÎÎ×@ÎF ¤p±zæ ¿.1± -×ä Õæ±ææ 1$."± Õæ±Ðæ . 13$± 8@ÂkÎF Õ¤±¤æ .$/$ .$± X×kÎ Õ¤±¤z $ 31 б !ÅkÂk± k@ /x@ .XX` Â@XkÅX@ k` ×@X@k± "k ¬Â~Â@@_ 1~¤ Êæ ÅkXb ÕбÐz ,$.1 ,$.1± ÎÎ×@ÎF ¤±¤æ 1 ¤ "$11± 1!,$ ± ¤±|z "!1$.$ /, /18 "1.">$" ! .$!± ÎÎ×@ÎF ±æz ,/$" ,.$± 1x ±zæ . ,.!"1$ /,>$.$± ¤æ±ææ 1Õ "/!± ÎÎ×@ÎF ¤¤±ææ 11 8$/1.± ÎÎ×@ÎF ¤Ð±ææ 1 Õ $."$± ¤Ð±Ðæ 1 Õ $/13! /$ 1± ÎÎ×@ÎF ¤Ð±zæ ! 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Sei ritratti di donne famose e non che, grazie al proprio ottimismo e determinazione, hanno raggiunto serenità e appagamento. Una delle puntate sarà dedicata a Claudia Mori. Stasera è di scena la giovane regista rom Laura Halilovic (foto) che, affrontando con coraggio molti pregiudizi, è riuscita a raggiungere il suo obiettivo a soli 24 anni: diventare regista. La Ricetta della Felicità La5, ore 23.10 L’Alimentazione sui canali Rai I n occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione e a 200 giorni da Expo 2015, Rai Expo propone una programmazione speciale: a Unomattina su Rai1 c’è Jakob Skoet, esperto FAO, relatore del rapporto sullo stato dell’Alimentazione e dell’Agricoltura 2014; su Rai5 alle 16 e su Rai2 all’1, il documentario «Fame nel mondo dell’abbondanza» di David Syz, ex ministro dell’Economia svizzero. Ha fatto un viaggio che comincia a Roma, nel quartier generale della FAO, prosegue a Chicago, e finisce tra Senegal ed Etiopia, dove convivono casi di vero e proprio neocolonialismo Giornata Mondiale dell’Alimentazione Rai1, Rai2, Rai5 .| ʱ¤æ ʱÐæ ʱ|z ɱÕz p±¤æ p±zz ±|æ ¤æ±|z ¤¤±Ðæ /. 9./± ÎÎ×@ÎF !"/1.!± ÎÎ×@ÎF /" 13.;± /kÂk /, 8.1± /kÂk .$" $$± /kÂk .$/± /kÂk " 3!"± /kÂk "3!./± /kÂk 81 /.1 3" 1". !. "± /kÂk $ ¤p±Ðæ .1 " .± 8@ÂkÎF ¤±¤z . 3$± ¤±|z Õ汤z Õæ±|z Õ¤±¤æ Õб¤z X×kÎ@ . 3$± X×kÎ@ . !± 8@ÂkÎF . !± 8@ÂkÎF ! $, !/1.$± . ///$± X×kÎ@ !18 ɱÐæ 1 : " 1 9; .1$."!$ "/!· 8@ÂkÎF p±ææ ," "_ "3$8 !± 8@ÂkÎF 1/$,,"± ÎÎ×@ÎF 1/_ / "11¿ /kÂk 1" !$! Õ± 8@ÂkÎF ," "_ "3$8 !± 8@ÂkÎF ¤Ð±Ðæ .">$"_ ! $ ±ææ ¤¤±ææ ¤¤±zæ ¤Õ±|æ . 1! ¤É±¤z -311.$ !1.!$" 3/1.± ÎÎ×@ÎF ¤p±¤æ / " 3$± ÎÎ×@ÎF Õ汤æ 3 " " 3$ 3/± Îα Õ¤±¤æ ! "3$8 / /3¿.$± ÎÎ×@ÎF ÕÕ±¤æ Õ| $. 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Seduto nel salotto di casa sua (che s’affaccia su Central Park), Monda abbozza ritratti e domande senza frontiere. Per esempio, la sinistra si è resa conto, per dirla brutalmente, che la vecchia ipocrisia del cuore a sinistra e portafogli a destra non paga più? Monda non è così brutale, anzi. Lui smussa, leviga, alliscia con grande maestria, però di quello parla. Per volare alto, parte dal famoso e lunghissimo ar- UN’ALTRA VITA Vanessa Incontrada Finale record per Incontrada: 8.642.000 spettatori, share del 32,2% AVATAR Sam Worthington Il blockbuster si fa battere: per Worthington 2.738.000 spettatori, 12,8% di share +2" '' 4?9 4-! 4:* 4: 4!! 4-9 4:- 49 49 4:5 2(+)8 '' --- -: -9? -9- -!! -:: -: -94 -9* -: ;2 % ticolo di Tom Wolfe, Radical Chic: That Party at Lenny’s, apparso nel giugno del 1970 sul New York Magazine. Lo scrittore prendeva in giro il compositore Leonard Bernstein che nel suo sontuoso attico su Park Avenue (tutto torna!) aveva organizzato un ricevimento, con raccolta di fondi, per dare aiuto legale alle Pantere Nere. Per la prima volta la Buona Coscienza Progressista veniva ridicolizzata. La questione che Monda pone è questa. Gauche caviar, Limousine liberal, Smoked salmon socialist, Partito Fandango di lotta e di governo o qualunque altra espressione che designi questo kitsch ideologico e os- simorico, finora sono stati sarcasmi provenienti da destra (nel 1960 Indro Montanelli aveva scritto la pièce Viva la dinamite!). Non è che ora, anche da sinistra, si comincia a stigmatizzare questo conformismo? Monda sostiene che qualcosa è cambiato e che scrittori come Jonathan Franzen in Libertà o Chimamanda Ngozi Adichie in Americanah (una donna nigeriana viene a contatto con l’ipocrisia dei radical chic) mettono sotto accusa la doppiezza dell’atteggiamento. Nuova scappatoia della sinistra o passo avanti? © RIPRODUZIONE RISERVATA 2%(+ 0;28+ '8%(+ 0;28+ :! 388(2 * +88+2 ;+= %) - +88+2 -5 +88+2 '"*# '(* #(* "# "0 #'"# # #" "#, "#" '"0 '+ % .2+33%(% "%+2)% ' .233%+) 3;'' )+382 )%3+' 8)2 ;()82 "2;'()8/ %)+ =)2& .2, .%+"" '+'()8 %)8)3 %)82332))+ ' %";2% % '=)8 %' +2 '' +3) %' 2%;'% )>% %;'%/ '82+= 32 .%< 3%;88+ )# 3 +) 0;'# ); %) .%</ 38+ %' 8(.+ (%"'%+22 ;'82%+2()8 +=;)0; 3'=+ .%+=3#% 82 %";2% (%'% +(2%/ +()% ';)& 3+' ( 88)>%+) '' )% 88/ &%+ !$#((# ' ; .2++)% )82% % 33 .233%+) .+3%>%+)8% =38 ' ")+ )%8+ 2%#%()+ +22)8% (+'8+ %)38%'% 2+)8% .28;28% 3;''1;2+. +%)8'/ '8(.+ .2=%38+ 3;'' )%3+' %2% +%)8' .%+"" %) 2)% 2()% ")+ )%8+ >+) 3)%)=/ 2%.%8>%+)% .%< %22"+'2% 3;' 238+ ' +)8%))8/ 233%+) %) "2;' ;()8+ %)= 3;' %822)+ )82+$(2%%+)'/ $# #*"0 *"0'# ' +38 +2%)+ %')+ 2)8+ )>% 2%38 )+= +'+") %2)> 2;"% )+) 10;%' +( (.+33+ .+'% 2% +8)> 8)>2+ '!# / '2% 8)% '2(+ '"#2+ "'%2% '% +' ;=+'+ +.28+ %+""% +=3% (.+2'% = % !" )# !#! #*. ) ##! #4!# )* $ $ $5 0$ $, $ $+ !. 0, 00 $" 0" 0$ 0 00 ) %#**# .! )#.#! 1!# )!4 !#2 !" !. 05 $+ $ 0$ $$ $+ $ 0, 0 0 0+ $" 00 00 +2> ?69 +2> !6 +2> 564 +2> 6* !" %) ('1 **! !# %# $, $+ 05 0 $ 00 05 !. !" 0, 0 0, /$ 0$ /$ 0" ) # *) * #.!4 & ) !. /5 0$ 0$ 0, 00 0+ /5 !" # 0/ $0 $+ $, $, $+ $ #)!# )!.# )*. ! !4 )#! /5 05 0 05 $" 0$ 00 !" 2)+ $$ $0 !. !" 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