Francesca Cabiddu - Economia - Università degli studi di Cagliari.

Economia e gestione
delle imprese
Francesca Cabiddu
Università degli Studi di Cagliari
A.A. 2013/2014 EGI Francesca Cabiddu
Programma del corso
A.A. 2013-2014 Francesca Cabiddu
2
Cosa impareremo oggi

Le caratteristiche della struttura di mercato
1.
Grado di differenziazione delle produzioni
2.
Concentrazione dell’offerta
3.
Esistenza di barriere all’ingresso e all’uscita

Rapporto di equilibrio tra domanda e offerta

Parametri per la misurazione della dimensione
d’impresa
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La differenziazione dei prodotti


Richiama la
disomogeneità dei
prodotti offerti sul
mercato
la possibilità di
differenziarli e
individuarli a
seconda del
produttore, della
zona, dell’epoca di
produzione e di altri
caratteri distintivi
A.A. 2013/2014 EGI Francesca Cabiddu
La differenziazione dei prodotti

L’esistenza di
prodotti
differenziati
comporta il
frazionamento del
mercato in tanti submercati, ciascuno dei
quali è entro certi
limiti separato dagli
altri e costituito da
una particolare
clientela
Mercato
Sub-mercato
Sub-mercato
Sub-mercato
Clienti
Clienti
Clienti
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La differenziazione dei prodotti

Il concetto di submercato è
caratterizzato da una
domanda che si
rivolgerà di più ad
alcune imprese, queste
godranno di un
vantaggio rispetto alle
altre, se riusciranno a
rafforzare tali
preferenze
Mercato dei
computer
Sub-mercato
Apple
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Sub-mercato
Samsung
Sub-mercato
Nokia
MISSIONE
“Presto ci saranno due tipi di
persone: quelle che useranno il
computer e quelle che useranno
Apple”
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Nokia lumia 920
http://www.youtube.com/watch?v=Zjrv9-Botx8
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Limiti ai vantaggi connessi alla
differenziazione:

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I vantaggi possono essere controbilanciati da
altri strumenti concorrenziali (prezzo,
condizioni di pagamento ecc.)
Imitazione da parte di concorrenti
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La differenziazione dei prodotti


La diffusione della
differenziazione dei
prodotti ha indotto
gli economisti a
parlare di
concorrenza
monopolistica
Mercato
Sub-mercato
Sub-mercato
Sub-mercato
Clienti
Clienti
Clienti
Presenza nel
mercato di elementi
di concorrenza e di
monopolio
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La concentrazione dell’offerta
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Monopolio

Oligopolio

Concorrenza perfetta


Omogeneità dei prodotti

Elemento di scelta è il prezzo
Concorrenza monopolistica
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Tipologie di oligopolio
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Le barriere alla concorrenza
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Le barriere all’entrata
Fattori che ostacolano l’ingresso nel mercato
di nuovi competitori
Le barriere all’entrata si collegano

Alle economie ottenibili nelle funzioni di gestione

Alla disponibilità di brevetti o know-how

Alla scarsità di fattori produttivi essenziali

Alla differenziazione dei prodotti
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Economie ottenibili nelle
funzioni di gestione
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Economie di scala
Abbassamento dei
costi unitari di
produzione e di
vendita al
raggiungimento di
determinati volumi
produttivi
 Sono ottenibili anche
nella fase di
approvvigionamento

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Economie di scala (segue)
In determinati mercati la dimensione minima
dei volumi produttivi è elevata
 Al di sotto di determinati livelli produttivi non
è possibile avere dei costi competitivi e
riuscire ad acquisire una quota sufficiente di
mercato
 Le barriere promozionali o distributive

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Barriere all’ingresso: possesso di
brevetti o di Know-How
Il patrimonio tecnologico si concentra nelle
mani di uno o pochi imprenditori
 Il possesso di brevetti o di Know-how
impedisce l’entrata di concorrenti fino a
quando http://www.youtube.com/watch?v=dTk-ldGKBrM
 non sia possibile sfruttare tale diritti
intangibili
 Per lo scadere dei termini di protezione
brevettuale
 Per il ricorso a brevetti o Know-how
sostitutivi

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Barriere all’ingresso: scarsità di
fattori produttivi essenziali

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Il monopolio dei fattori produttivi essenziali
da parte dei produttori già presenti nel
mercato rappresenta una barriera assoluta
all’ingresso nel mercato di nuovi competitori
Non resta nessuna disponibilità di risorse per
coloro che aspirerebbero ad entrarvi
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Barriere all’ingresso:
differenziazione dei prodotti

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La differenziazione dei prodotti consente a
ciascun produttore di isolarsi rispetto agli
altri concorrenti
Più spinta sarà la differenziazione del
prodotto, più profondo e meno accessibile
risulterà il “segmento” entro cui si sarà
protetti dalla concorrenza
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Barriere all’uscita
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

Vincolano le imprese a permanere nel mercato
impedendo alle imprese di uscire da un
determinato mercato o cessare la loro attività
Le barriere all’uscita sono create da vincoli
sociali (l’impossibilità di fallire per
salvaguardare l’occupazione) o economici (la
difficoltà del disinvestimento)
Le barriere all’uscita finiscono per tramutarsi
in barriere all’entrata
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L’equilibrio fra la domanda e
l’offerta
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
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Equilibrio tra potenzialità di produzione e
capacità di assorbimento
Domanda > Offerta = mercato del venditore
Offerta > Domanda = mercato del
consumatore
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La teoria dei costi di
transazione


I rapporti tra l’impresa e il mercato si
sviluppano mediante i contratti legati alle
transazioni necessarie per l’acquisizione delle
risorse e per la cessione dei prodotti
Internalizzazione o esternalizzazione?
Comparazione tra costo di transazione e quello
di produzione
 Costo di transazione = costo di “uso del
mercato”

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La teoria dei costi di
transazione (segue)

Confine efficiente dell’organizzazione: insieme
di compiti da svolgere all’interno dell’impresa
per assicurarsi il massimo livello di efficienza
operativa

Criterio dell’economicità

Rischiosità della transazione
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Le relazioni impresa e mercato in
funzione della dimensione aziendale


La libertà o l’influenza che un’impresa ha in un
determinato ambiente è legata alla sua
dimensione aziendale
La dimensione di un’impresa è difficilmente
definibile perché non esiste un solo parametro
rappresentativo
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Parametri per la misurazione
della dimensione aziendale
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Parametri economici
Si riferiscono al volume d’affari dell’impresa
considerato in termini assoluti o in termini di
redditività ed economicità
 Il fatturato non è sempre adeguato a
misurare la dimensione dell’impresa
 Valore aggiunto: differenza fra il valore finale
della produzione e il costo delle materie e dei
servizi acquistati per ottenerla

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Parametri tecnici
Si riferiscono al processo produttivo e mirano
a misurare la potenzialità di produzione di
beni e servizi
 Esempi:




Impresa manifatturiera: capacità massima di
produzione degli impianti
Impresa commerciale: metri quadrati di superficie
di vendita
Supermercati: metri lineari di esposizione al
pubblico dei prodotti venduti
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Parametri patrimoniali

Varie figure di capitale a disposizione
dell’impresa

Capitale di funzionamento (totale dell’attivo
patrimoniale -> entità dei mezzi impiegati e il totale
delle immobilizzazioni)

Capitale proprio

Capitale fisso ecc.
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Parametri organizzativi


Fanno riferimento al personale impiegato
nell’impresa
Manodopera, personale impiegatizio e
direttivo
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Concetto di impresa grande
media piccola
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
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Grande impresa: è in grado di esercitare un
elevato grado di controllo nel mercato
Imprese di piccole dimensioni: non riescono a
influenzare le variabili di mercato e sono
esposte al mutamento della domanda e
dell’offerta
Imprese di media dimensione: posizione
intermedia tra le precedenti
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L’evoluzione dei rapporti tra
impresa, ambiente e mercato
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La complessità dell’ambiente e
la flessibilità dell’impresa



Complessità dell’ambiente è determinata dalla
compressione del tempo e dello spazio e dalla
velocità del cambiamento
Internazionalizzazione dell’economia: sviluppo
mondiale degli scambi
Globalizzazione: superamento delle barriere
geografiche per effetto del quale il mercato
aziendale è rappresentato da consumatori
caratterizzati da comportamento d’acquisto
simili a prescindere dal Paese in cui risiedono
A.A. 2013/2014 EGI Francesca Cabiddu
http://www.benettongroup.com/it/media-press/video/pe-2013-colors-talent-alek
Cosa abbiamo imparato oggi

Le caratteristiche della struttura di mercato
1.
Grado di differenziazione delle produzioni
2.
Concentrazione dell’offerta
3.
Esistenza di barriere all’ingresso e all’uscita

Rapporto di equilibrio tra domanda e offerta

Parametri per la misurazione della dimensione
d’impresa
A.A. 2013/2014 EGI Francesca Cabiddu