Industria chimica in Germania

LUGLIO – 2 0 1 4
SOMMARIO
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Introduzione
Panoramica sull’industria chimica tedesca
Aspetti legali e tributari
 Germania e Italia – due economie a confronto
 Industria Chimica in Germania
 Autorizzazioni nel settore chimico
 Aspetti ambientali e sicurezza nel settore chimico
 Quale forma giuridica adottare: filiale (branch) o
società affiliata (subsidiary)?
 La società a responsabilità limitata (“GmbH”)
 Aspetti giuslavoristici
 Aspetti fiscali
L’industria chimica continua a crescere
Annunci ed eventi: ACHEMA – la fiera del settore chimico a Francoforte sul Meno
INTRODUZIONE
La Camera di Commercio Italo-Germanica appartiene alla rete internazionale delle Camere di Commercio Tedesche all’Estero e agisce su incarico del Ministero Federale Tedesco
come ente ufficiale per l’incentivazione del commercio tedesco all’Estero.
Lo scopo più importante è quello di promuovere e sostenere l’interscambio economico tra
Italia e Germania. La promozione del territorio e la ricerca degli investitori sono aspetti
fondamentali di questa attività.
DEinternational Italia Srl, società di servizi della Camera di Commercio Italo-Germanica,
propone diversi strumenti operativi per il raggiungimento di questi obiettivi, tra cui la
presentazione di regioni, la consulenza di potenziali investitori, organizzazioni di missioni
imprenditoriali e diffusione di monografie su distretti industriali. La divulgazione di interessanti possibilità di investimento e l’aggiornamento sugli incentivi regionali sono alcuni
argomenti chiave di questa Newsletter.
Con l’edizione di quest’anno vogliamo porre l’attenzione sugli aspetti legali e tributari vigenti in Germania, al fine di offrire alle aziende italiane le informazioni preliminari per
operare sul mercato tedesco. Esse accompagneranno i dati relativi al settore chimico, fondamentale non solo per comprendere il mondo che ci circonda, bensì anche per produrre
oggetti di uso comune ai quali difficilmente potremmo rinunciare.
I cluster chimici rappresentano un ottimo punto di partenza soprattutto per incoraggiare
lo sviluppo e la ricerca e per favorire l’insediamento di aziende del settore. Per questo
motivo ne abbiamo scelti alcuni per la nostra esplorazione della Germania come meta di
collaborazioni e investimenti.
Vi auguriamo una piacevole lettura.
Norbert Pudzich
Presidente del Consiglio di Amministrazione
DEinternational Italia Srl
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PANORAMICA SULL’INDUSTRIA CHIMICA TEDESCA
La tradizione tecnologica tedesca trae origine dai prodotti chimici, da sempre alla base
dell’intera industria manifatturiera. Le numerose aziende tradizionalmente operanti nel
comparto chimico unite a una pluralità di prestigiosi istituti di ricerca distribuiti su tutto il
territorio nazionale costituiscono il giusto mix in grado di garantire la supremazia tedesca
a livello globale. La Germania si presenta quindi come il punto di incontro tra innovazione
e crescita.
Oltre a essere uno dei principali paesi esportatori di prodotti chimici al mondo, la Germania occupa il primo posto in Europa per quanto riguarda gli investimenti diretti nel comparto chimico. Tale posizionamento è da ricondurre alla presenza di infrastrutture specializzate, di innovativi istituti di ricerca e di manodopera altamente qualificata. Moderni parchi
chimici facilitano l’insediamento di nuove aziende e danno agli investitori la possibilità di
dedicarsi esclusivamente al proprio core business, demandando le attività accessorie a
partner selezionati.
Nel comparto chimico la Germania svolge il ruolo di paese trainante in Europa sia in termini di fatturato ed esportazioni sia in termini di investimenti e ricerca & sviluppo, contribuendo in buona misura al soddisfacimento della domanda di prodotti chimici a livello
mondiale.
Tutto il mondo guarda alla Germania quale punto di riferimento per quanto concerne la
produzione chimica. Con un fatturato di 180 miliardi di euro nel 2010 (Eurostat) l’industria
chimica tedesca ha occupato una posizione di preminenza in Europa, garantendo un quarto
del fatturato complessivo dell’Unione Europea a 27 (che ammontava a 721 miliardi di euro). In Germania più di 40.000 persone lavorano presso istituti di ricerca e sviluppo relativi
al comparto chimico, con una spesa annua di circa 10 miliardi di euro in attività R&D, resa
possibile grazie al sostegno di attori istituzionali, quali l’istituto Max-Planck, l’istituto
Fraunhofer, l’istituto Helmholtz e la comunità di Leibniz. A supporto di tali attività sono
stati inoltre creati infrastrutture e cluster in grado di agevolare la comunicazione. Tutto ciò
fa della Germania un’ottima destinazione per aziende estere, assicurandole una posizione
di vertice a livello internazionale.
L’industria chimica tedesca dispone di oltre 320.000 lavoratori altamente qualificati. Così
come accade anche in altri settori, grazie a un sistema di formazione duale unico nel suo
genere la Germania è in grado di fornire manodopera altamente qualificata in base alle
esigenze delle aziende stesse. Tale sistema formativo offre la possibilità ai giovani a partire dai 16 anni di sperimentare la prassi direttamente all’interno di un laboratorio o di un
comparto aziendale (per es. ricerca&sviluppo o produzione). L’ampia offerta formativa garantita da 50 istituti universitari in grado di offrire corsi di studio in chimica, biochimica,
ecc. e 14 istituti professionali specializzati contribuisce a rafforzare la specializzazione della forza lavoro tedesca. La sovrapposizione tra insegnamento accademico e formazione pratica in azienda sta alla base del successo dell’industria chimica tedesca.
Ulteriori informazioni
Alexander Angerer, [email protected], Tel.: +39 02 39 800 921 o Germania Germany Trade & Invest GmbH
Robert Scheid,[email protected], Tel.: +39 02 67074276 , www.gtai.com
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GERMANIA E ITALIA - DUE ECONOMIE A CONFRONTO
La Germania occupa nell’anno 2014 la posizione numero 21 nella classifica dei paesi economicamente più competitivi stilata dalla Banca Mondiale. L’Italia purtroppo solo la posizione numero 65.
La Germania si contraddistingue soprattutto per la stabilità del suo sistema politico, economico e sociale che consente al sistema paese di essere considerato quale contesto ideale
entro il quale svolgere un’attività di impresa. Alcuni dei punti di forza sono in particolare:
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Un mercato del lavoro dinamico e fortemente integrato; flessibilità in uscita (in caso
di licenziamento viene generalmente corrisposto una buonuscita equivalente a mezzo
stipendio mensile per ciascun anno di attività).
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Trasparenza del sistema fiscale, efficienza nella comunicazione con le autorità fiscali
e conseguente certezza nell’applicazione della normativa tributaria.
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Procedure rapide per il recupero dell’IVA.
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Programmi di sussidio finanziario in certe regioni per agevolare l’avvio di un’attività
commerciale e industriale.
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Efficiente sistema infrastrutturale integrato (per es. i cosiddetti parchi chimici).
Il grande divario tra la Germania e l’Italia si registra soprattutto nella tutela giudiziaria nel
settore del diritto commerciale (contract enforcement). In particolare il report per l’anno
2014 della Banca Mondiale mette a confronto la tempistica necessaria (in relazione ad una
tipica controversia in materia commerciale derivante da un contratto di vendita di merci
tra due aziende entrambe con sede all’interno del singolo paese) per arrivare
all’esecuzione di una decisione di primo grado, prendendo in considerazione, in particolare, le tre fasi essenziali: (a) dell’iscrizione al ruolo e delle notifiche, (b) della fase istruttoria e del giudizio, (c) dell’esecuzione forzata. In tale ambito la Germania brilla in posizione
numero 5 nella classifica mondiale. L’Italia al contrario occupa solo la posizione numero
103. In Germania sono necessari 394 giorni per arrivare all’esecuzione di una decisione di
primo grado contro il ben più alto numero di 1.185 giorni necessari in Italia.
Differenze significative si registrano nei due paesi anche in materia di adempimenti burocratici, in particolare: nei tempi necessari per ottenere le licenze di costruzione (Germania
posizione n. 12, Italia n. 112); nei tempi e costi necessari per l’allacciamento all’elettricità
(Germania posizione n. 3, Italia n. 89); nei tempi e costi necessari per esportare i beni oltre i confini nazionali (Germania n. 14, Italia n. 56).
INDUSTRIA CHIMICA IN GERMANIA
Nel settore chimico, la Germania si contraddistingue per una normativa agevole che favorisce sensibilmente le aziende tedesche in relazione a quelle italiane.
Indicativa in tal senso è la disciplina in Germania avente ad oggetto i limiti di emissioni,
materia regolata dalla direttiva europea IED (Industrial Emissions Directive) che prevede
che le autorità nazionali dei singoli paesi stabiliscano nelle autorizzazioni alle emissioni dei
limiti di emissione ELV (Emission Limit Value). La direttiva nella determinazione di tali limiti indica dei range molto ampi (lasciando, dunque, i singoli paesi liberi di determinare il limite specifico all’interno di tale range). L’Italia (il paese più restrittivo) ha stabilito dei limiti di emissione che si attestano sui valori minimi del range. In Germania, al contrario, il
limite previsto corrisponde all’estremo più alto del range da raggiungere a medio termine
(4 anni) ed un limite più restrittivo solo a lungo termine (8 anni).
Occorre, ancora, aggiungere che la legislazione sull’energia pulita (EEG) che prevede
l’applicazione di tariffe supplementari per tutti gli utenti (privati e non) sarà applicata in
Germania in maniera tale da penalizzare il meno possibile determinati operatori di alcuni
importanti settori dell’industria tedesca tra cui figura anche il settore chimico.
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AUTORIZZAZIONI NEL SETTORE CHIMICO
Esistono due tipi di autorizzazioni: (i) le autorizzazioni concesse a favore dell’impianto (licenze per l’impianto) e (ii) le autorizzazioni concesse a favore di persone qualificate (licenze personali).
La richiesta di rilascio di nuove autorizzazioni per l’impianto (licenza per l’impianto) è necessaria solo in caso di costruzione di un nuovo impianto mentre, al contrario, in caso di
acquisto di un impianto o un’azienda già esistente, essa non è necessaria. L’obbligo di richiedere una licenza personale (in caso di cambiamento dei soggetti coinvolti) è, al contrario, richiesta anche nel caso di acquisizione di un impianto/azienda.
Ottenere le necessarie autorizzazioni in Germania è abbastanza facile e i tempi sono veloci
(solitamente meno di un anno, in certi casi da 2 a 3 mesi). Per esempio per ottenere
l’autorizzazione alle emissioni in Germania sono necessari dai 7 ai 12 mesi contro una tempistica in Italia che va da un minimo di mesi 14 fino ad un massimo di anni 5. Inoltre, mentre in Germania, una volta ottenuta l’autorizzazione, essa ha una durata indeterminata, in
Italia essa dura, a seconda dei casi, da un minimo di 5 ad un massimo di 8 anni dopo di che
è soggetta ad un ulteriore rinnovo con conseguenti ulteriori adempimenti burocratici e
tempi di attesa.
ASPETTI AMBIENTALI E SICUREZZA NEL SETTORE CHIMICO
In base alla legge sulla tutela da emissioni (Bundesimmisionsschutzgesetz), gli stabilimenti
che rischiano di provocare danni all’ambiente devono richiedere un’autorizzazione rilasciata dall’autorità competente.
Coloro i quali vogliono avviare un’attività in Germania devono, altresì, osservare la legge
sulla protezione del suolo (Bundesbodenschutzgesetz). Tale normativa comprende una disciplina molto severa per chi inquina il suolo. A tal riguardo occorre segnalare che per le
necessarie misure di prevenzione e di risanamento (art. 4 comma 3) richieste dalla legge rispondono solidalmente: (i) il proprietario, (ii) il possessore, (iii) il successore in diritto (Gesamtrechtsnachfolger), e ciò indipendentemente da chi abbia inquinato il suolo; le autorità
possono scegliere discrezionalmente a chi indirizzare le richieste di adozione delle misure
di risanamento. Chi è tenuto a adottare la misura può chiedere il rimborso dei costi a colui
che ha causato l’inquinamento (art. 24 comma 1 del Bundesbodenschutzgesetz). Altre norme tutelano l’aria, le falde acquifere e l’acqua in genere. E’, dunque, consigliabile, in caso
di acquisto di azienda operante nel settore chimico/industriale, di appoggiarsi a dei professionisti esperti nella negoziazione e nella stipula di complesse clausole ambientali.
Le imprese operanti nel settore chimico devono, inoltre, osservare la legge sulla responsabilità per danni causati da effetti ambientali (Umwelthaftungsgesetz). Chi è responsabile
per danni al corpo, alla salute, alla vita nonché alla proprietà, causati da inquinamento
ambientale prodotto da impianti industriali, è tenuto a risarcire i danni ed eventualmente
a pagare una rendita vitalizia - in caso di morte -, a favore dei consorti, dei figli ecc. Sussiste, inoltre, un obbligo a carico degli operatori di alcune tipologie di impianti di assicurarsi
contro danni provocati da inquinamento.
Altre norme prevedono l’obbligo in capo a chi opera un impianto di identificare, classificare e trattare sostanze nocive secondo modalità normativamente stabilite, in particolare,
nelle seguenti disposizioni legislative:
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Legge sulle sostanze chimiche (Chemikaliengesetz)
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Legge sulle sostanze esplosive (Sprengstoffgesetz)
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Regolamento su guasti e incidenti (Störfallverordnung)
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Regolamento sulle sostanze nocive (Gefahrstoffverordnung)
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QUALE FORMA GIURIDICA ADOTTARE: FILIALE (BRANCH) O SOCIETÀ
AFFILIATA (SUBSIDIARY)?
Una questione di grande rilevanza riguarda la convenienza di costituire una società di capitali tedesca affiliata o piuttosto limitarsi ad aprire una filiale.
La filiale si caratterizza per il fatto di essere un elemento della società stessa di cui costituisce parte integrante. La filiale, infatti, agisce come parte della società (come un suo
braccio), come se fosse la società stessa (la società italiana risponde, dunque, anche dei
debiti causati dalla filiale tedesca).
La costituzione di una filiale in Germania comporta l’obbligo d’iscrizione della filiale in uno
specifico registro. In tale registro dovranno essere depositate non solo per l’iscrizione, ma
di volta in volta, le traduzioni giurate di tutti gli atti (statuto, verbali ecc.) della società
italiana compresi i bilanci della società con tutti i conseguenti oneri economici.
Occorre ancora segnalare che l’immagine della filiale non è particolarmente positiva in
Germania in quanto essa è ritenuta agli occhi degli operatori tedeschi meno affidabile (non
si tratta di un soggetto giuridico tedesco e può cessare di operare da un giorno all’altro).
LA SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA (“GMBH”)
Sicuramente più apprezzata è la forma giuridica della affiliata. In particolare la GmbH (Gesellschaft mit beschränkter Haftung, abbreviato GmbH) rappresenta sicuramente la forma
societaria più adottata dalle imprese tedesche per i suoi numerosi vantaggi rispetto alle altre forme societarie ed in particolare rispetto alla AG (Aktiengesellschaft, abbreviato AG,
l’equivalente della S.p.A.).
La costituzione di una GmbH prevede un capitale sociale minimo di € 25.000 (per la AG ne
occorrono € 50.000). La tempistica per la costituzione di una GmbH è molto rapida, in generale si impiegano dalle 2 alle 3 settimane. Inoltre la GmbH si caratterizza (contrariamente alla AG) per una ampia flessibilità, in particolare:

La governance della GmbH può essere “confezionata su misura”

I soci della GmbH possono controllare gli amministratori e imporre loro direttive

La gestione societaria (assemblee, nomine, delibere) è molto più agevole per la GmbH
rispetto alla AG
I vantaggi sopra esposti hanno portato le imprese sia nazionali sia estere, interessate ad
aprire un’affiliata in Germania, ad adottare quasi esclusivamente la forma della società a
responsabilità limitata. Il successo delle GmbH in Germania è testimoniato dal numero di
quest’ultime, pari a circa 630.000, rispetto al numero delle AG, pari a circa 12.000.
ASPETTI GIUSLAVORISTICI
Gli stipendi tedeschi sono leggermente superiori a quelli italiani costituendo allo stesso
tempo un costo aziendale inferiore del 20 % rispetto a quello italiano. Il sistema tedesco si
caratterizza, inoltre, per la presenza di una forte cultura del consenso sia a livello di consiglio di fabbrica sia all’interno dei sindacati.
Nelle aziende con più di 500 dipendenti sono previsti meccanismi di codeterminazione dei
dipendenti nella gestione dell’impresa.
La normativa in materia di lavoro è caratterizzata da una forte flessibilità in uscita con riferimento alle aziende medio piccole. La protezione del lavoratore contro il licenziamento
si applica, infatti, esclusivamente alle imprese che occupano più di 10 dipendenti.
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ASPETTI FISCALI
Le società di capitali tedesche e le filiali tedesche di società italiane sono soggette
all’imposta sul reddito pari al 15%. A ciò si deve aggiungere la tassa di solidarietà (Solidaritätszuschlag) pari al 0,825 % e l’imposta sull‘attività commerciale (Gewerbesteuer) che
oscilla, a seconda del comune, all’incirca tra il 7-17 %. L’imposizione in Germania varia
quindi, a seconda del comune in cui il soggetto d’imposta ha sede, all’incirca tra il 22,8% e
il 32,8%.
Per quanto riguarda le strutture di livello inferiore rispetto alla filiale, bisogna distinguere
(art. 5 Convenzione Italia-Germania contro le doppie imposizioni), tra le "stabili organizzazioni”, tassate dallo Stato in cui sono insediate, tra cui generalmente figurano uffici, officine, laboratori, cantieri attivi oltre 12 mesi, dalle altre strutture che non vengono tassate, tra cui figurano generalmente il deposito, lo show room, l’ufficio acquisti e l’ufficio di
rappresentanza.
I VOSTRI AVVOCATI IN GERMANIA
L’Italian Team di Luther può vantare una posizione di primaria importanza nei rapporti giuridici italo-tedeschi con 30 anni di esperienza legale cross-border tra l’Italia e la Germania.
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L’INDUSTRIA CHIMICA CONTINUA A CRESCERE
Da sempre l’uomo cerca di comprendere e sfruttare le interazioni chimiche al fine di
sviluppare strumenti, attrezzi e medicinali. Senza il forte sviluppo in questo settore, molte
idee rimarrebbero solo tali. Dalla pastiglia per il mal di testa allo smartphone, dalle calze
di nylon alle gomme per la bici, o ancora le celle a combustibile. La chimica si nasconde
ovunque – e in Sassonia-Anhalt cresce all’interno di … Parchi!
Nella Germania centrale si trovano cinque grandi
Parchi chimici. La Sassonia-Anhalt è il cuore di
questa grande area e vanta una tradizione
centenaria nell’industria chimico-farmaceutica.
L’idea
del
sito
chimico,
concepita
originariamente proprio in questo Land, è vista
oggigiorno come un colpo di genio dettato dalla
necessità, che trova oggi imitazioni a livello
mondiale.
Visto il fatturato generato, l’industria chimica in
Sassonia-Anhalt si è guadagnata il primo posto fra
SKW Piesteritz: veduta aerea del sito agrochimico di Piesteritz / diritti di SKW Piesteritz
tutti i rami del settore manifatturiero. Con un
& IMG / Fotografia di SKW Piesteritz
fatturato di circa otto miliardi di euro ha
rappresentato un terzo del fatturato totale del settore, per quanto riguarda i nuovi Land.
Anche il numero di dipendenti (17.500) è aumentato rispetto al 2011. La Sassonia-Anhalt è
il Land della Germania orientale con il maggior numero di dipendenti nell’industria
chimica.
I punti di forza dell’industria chimica sono il risultato di grandi investimenti che aumentano
il potenziale innovativo degli impianti, dell’elevato livello di qualificazione professionale
dei dipendenti e dell’efficienza delle strutture organizzative. Questi fattori hanno
permesso ai siti chimici della Regione di ricoprire un ruolo pionieristico nella
riorganizzazione di questo settore industriale.
L’idea del sito chimico è nata in questo Land e si è successivamente sviluppata a livello
internazionale.
Dall’inizio degli anni ’90, solo nei grandi siti chimici della Sassonia-Anhalt, della Sassonia e
del Brandeburgo sono stati investiti 17 miliardi di Euro per sanare e creare le infrastrutture
e gli impianti di produzione. Inoltre, sono stati creati più di 30.000 posti di lavoro. Secondo
dati del Ministero dell’Economia regionale, dal 1991 al 2011 sono stati finanziati con 1,2
miliardi di Euro complessivamente 404 progetti d’investimento, aventi un volume totale di
circa 5,8 miliardi.
Dei 404 progetti d’investimento fa parte l’insediamento dell’impresa Radici Chimica
Deutschland GmbH, avvenuto nel 2002. La RadiciGroup è una delle imprese chimiche
italiane più attive a livello internazionale. Nella sede in Sassonia-Anhalt, Radici Chimica
produce acido adipico. Ha un ruolo fondamentale nella produzione della plastica – la
fornitura dell’impresa più grande all’interno del Parco di Zeitz è quindi indispensabile. La
Radici, infatti, fornisce un componente chimico senza il quale sarebbe impossibile
realizzare determinate cose, come il nylon, le suole delle scarpe, gli spazzolini da denti e i
materassi. Il sito chimico di Zeitz ha rappresentato una scelta più che azzeccata per Radici
che a febbraio di quest’anno ha festeggiato l’avviamento di un nuovo impianto caldaia.
Il segreto del successo di questo Parco chimico nella Germania centrale è rappresentato dal
fatto che coloro che si occupano della sua gestione mettono a disposizione delle imprese
una delle infrastrutture più all’avanguardia nella produzione di componenti chimici, oltre a
spazi ampiamente attrezzati.
Il rifornimento di vapore, acqua ed energia, la progettazione degli impianti, l’analitica, la
protezione antincendio e per la sicurezza fisica, lo smaltimento dei rifiuti, la logistica e,
non da ultimo, le public relations sono solo alcuni esempi. Questo modello è risultato
vincente, riuscendo ad attrarre diversi investitori.
Ulteriori informazioni
Alexander Angerer, [email protected], Tel.: +39 02 39 800 921
o IMG, Società pubblica di Investimenti e Marketing della Sassonia-Anhalt mbH, Paola Castellano,
[email protected], Tel.: +39 02 386 08 264, Cellulare: +39 392 989 9272,
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