8 Terra e Vita [ ATTUALITÀ ] n. 40/2014 11 ottobre 2014 [ I VOSTRI QUESITI ] Prosegue il boom delle domande dei lettori circa l’applicazione della nuova Pac Greening, definizioni e rotazioni [ DI ANGELO FRASCARELLI ] [ INSILATO O FORAGGIO Il mais non è una foraggera Il mais da insilato o il mais da foraggio può essere considerato co me foraggere ai fini dell’indivi duazione della deroga del greening (ovvero il raggiungimento del 75% dei seminativi a foraggio)? O ancora i cereali autunno verni ni, quali triticale e segale, che non vengono coltivati per la produzio ne di granella, ma per essere insi lati come foraggio? nn Il mais, il triticale e la se gale da insilato non sono “piante da foraggio” ai fini del greening. Il Reg. 1307/2013 (art. 44, par. 2) prevede una deroga all’im pegno della “diversificazione delle colture” (primo impegno del greening), quando “l’erba o le altre piante da foraggio” o i “terreni lasciati a riposo” oc cupino più del 75% dei semi nativi. Analoga deroga è prevista per l’impegno delle “aree di inte resse ecologico” (terzo impe gno del greening). La definizione di “erba o altre piante erbacce da foraggio” (art. 4, par. 1, lett. i, Reg. 1307/2013) è la seguente: “tutte le piante erbacee tradizionalmente presenti nei pascoli naturali o soli tamente comprese nei miscugli di sementi per pascoli o prati nello Stato membro, utilizzati o meno per il pascolo degli animali”. È evidente che questa defini zione non include il mais, il tri ticale e la segale, anche se sono destinate ad essere insilati co me foraggio. [ BARBATELLE Vivai, colture permanenti Non diversificazione I vivai di barbatelle, mi riferisco a quei terreni che sono seminativi, ma per un solo anno ospitano la coltura delle barbatelle innestate, sono considerati seminativi o col ture arboree ai fini del greening? Il vivaio viticolo, barbatelle inne state, ad oggi a fascicolo aziendale può essere codificato sia all’inter no del macrouso “seminativo” che “colture arboree specializzate”. Vorrei capire se i barbatellai che piantano 11 Ha di vivaio con bar batelle innestate sono tenuti o me no ad attuare la diversificazione. nn I vivai sono “colture per manenti” (colture arboree), pertanto i barbatellai – sulle su perfici a barbatelle – non sono tenuti a rispettare la diversifi cazione. Inoltre non sono tenu ti a rispettare le aree di interes se ecologico. esempio: piante per siepi, rosai e altri arbusti ornamentali, conifere ornamentali), compresi i relativi portainnesti e pianticelle”. Pertanto i vivai di barbatelle sono colture permanenti e non sono soggetti alla diversifica zione. [ FAVE Secche o fresche sono azotofissatrici Le fave per il consumo fresco sono considerate azotofissatrici? Infatti, la definizione di “coltu re permanenti” è la seguente (art. 4, par. 1, lett. g, Reg. 1307/2013) e comprende anche i vivai: “le colture fuori avvicen damento, con esclusione dei prati permanenti e dei pascoli perma nenti, che occupano il terreno per almeno cinque anni e forniscono raccolti ripetuti, compresi i vivai e il bosco ceduo a rotazione rapida”. La definizione di vivai com prende anche i vivai viticoli. La definizione di “vivai” è la seguente (art. 4, par. 1, lett. j, Reg. 1307/2013): “le seguenti superfici investite a piantine le gnose all’aperto, destinate al tra pianto: vivai viticoli e viti madri di por tainnesti, vivai di alberi da frutto e piante da bacche, vivai ornamentali, vivai forestali commerciali esclu si i vivai forestali situati in foresta e destinati al fabbisogno del l’azienda, vivai di alberi e arbusti per giar dini, parchi, strade, scarpate (ad nn Sì. Il decreto ministeriale “Disposizioni nazionali di appli cazione” della Pac in Italia con tiene l’elenco delle specie di colture azotofissatrici che in clude anche la Vicia faba, indi pendentemente dal fatto che sia destinata al consumo fresco o alla granella secca (v. tab. 1). [ MISCUGLI/1 Cereali da foraggio e mais ceroso, come si contano Seminando miscugli di cereali da foraggio (che trinceremo oppure raccoglieremo come fieno nel mese di maggio) seguiti da mais ceroso da foraggio, si conta una sola col tura che è il cereale? nn Ogni ettaro di superficie a seminativi di un’azienda agri cola è conteggiato una sola volta per ciascun anno di do manda. In merito alla policoltura, l’art. 40 del Reg. 639/2014 precisa: “Su una superficie in cui si pratica la policoltura colti [ ATTUALITÀ ] n. 40/2014 11 ottobre 2014 [ TAB. 1 ELENCO DELLE SPECIE AZOTOFISSATRICI Arachide (Arachis hypogaea L.) Cece (Cicer arietinum L.) Cicerchia (Lathyrus sativus L.) Erba medica e luppolina (Medicago sp.) Fagiolo (Phaseolus vulgaris L.) Fagiolo dall’occhio (Vigna unguicolata L.) Fagiolo d’Egitto (Dolichos lablab L.) Fagiolo di Lima (Phaseolus lunatus L.) Fava, favino e favetta (Vicia faba L.) Fieno greco (Trigonella foenumgraecum L.) Ginestrino (Lotus corniculatus L.) Lenticchia (Lens culinaris Medik.) Liquirizia (Glycyrrhiza glabra L.) Lupinella (Onobrychis viciifolia Scop.) [ MISCUGLI/2 Quando il cereale prevalente è lo stesso purezza per rispettare la diver sificazione. Se seminiamo 2 diversi tipi di mi scuglio (il primo fatto da: frumen to tenero, orzo, triticale; il secondo fatto da: frumento tenero, avena, farro), ma in cui il cereale preva lente è lo stesso (frumento), valgo no comunque come 1 sola coltura o posso considerarli 2 colture? [ DOPPIO RACCOLTO Entro ottobre Agea indicherà la coltura più significativa nn Il Reg. 639/2014, art. 40, precisa che “le superfici seminate con miscugli di sementi, indipen dentemente dalla composizione del miscuglio, si ritengono coperte da una singola coltura” (art. 40, Reg. 639/2014). Quindi il miscuglio è una col tura, che è denominata «coltu ra mista». Lupino (Lupinus sp.) [ MISCUGLI/3 Vale come un’unica coltura o coltura mista Moco (Lathyrus cicera L.) Pisello (Pisum sativum L.) Sulla (Hedysarum coronarium L.) Trifogli (Trifolium sp.) Soia (Glycine max L.) Veccia (Vicia sativa L.) Veccia villosa (Vicia villosa Roth) Fonte: decreto ministeriale sull’attuazione della Pac in Italia. vando una coltura principale considerare da una seconda col tura, la superficie si ritiene occu pata esclusivamente dalla coltu ra principale”. Pertanto, l’agricoltore dovrà in dicare una sola coltura: il “mi scuglio di cereali” o il “mais”. Per individuare la coltura, in presenza di più colture in un anno sullo stesso terreno, il pe riodo da considerare è la parte più significativa del ciclo coltu rale (art. 40, Reg. 639/2014). La coltura indicata in Domanda unica deve essere la coltura “più significativa”. Entro il 31 ottobre 2014, Agea deve comunicare il periodo per rilevare la coltura “più signifi cativa”. Quindi fino al 31 otto bre 2014, l’agricoltore è nell’in certezza sulla coltura da consi derare per il calcolo della diversificazione. Terra e Vita 9 Se i 2 miscugli di cui sopra valgo no come 1 sola coltura, se seminas si un 5% di frumento in purezza avrei una seconda coltura oppure essendo lo stesso cereale prevalen te nei miscugli andrebbe nella stessa conta di quelli? Perché in alternativa seminerei magari un 5% di miscuglio con loietto o orzo come elemento principale. nn Il Reg. 639/2014, art. 40, prevede che “ove sia possibile sta bilire che le specie incluse nei diver si miscugli di sementi differiscono le une dalle altre, gli Stati membri possono riconoscere tali diversi mi scugli di sementi come colture sin gole distinte”. Ad oggi l’Italia non ha preso decisioni in merito, pertanto – allo stato attuale – l’agricolto re deve considerare il miscu glio come un’unica coltura (coltura mista) e non come col ture distinte per miscugli di stinti. Di conseguenza, l’agricoltore deve seminare altre colture in È ancora possibile fare il doppio raccolto, ad esempio loietto + mais oppure orzo + mais? In questo ca so, se possibile, al fine della diver sificazione quale coltura si deve considerare? La prima (autunna le) o la seconda (primaverile)? nn È certamente possibile fare il doppio raccolto su una su perficie agricola. Per individuare la coltura, in presenza di più colture in un anno sullo stesso terreno, il pe riodo da considerare è la parte più significativa del ciclo coltu rale (art. 40, Reg. 639/2014). La coltura indicata in Domanda unica deve essere la coltura “più significativa”. Entro il 31 ottobre 2014, Agea deve comunicare il periodo per rilevare la coltura “più signifi cativa”. Quindi fino al 31 otto bre 2014, l’agricoltore è nell’in certezza sulla coltura da consi derare per il calcolo della diversificazione. [ PRATI PERMANENTI Quando si applica la soglia del 75% Un’azienda a Cremona ha 100 et tari di terreno in conduzione di cui 30 ettari a prato stabile. Come deve improntare la diversificazione? Nel conteggio della superficie se minabile da diversificare in 3 coltu re (75% max la prima, 20% min la seconda, 5% min la terza), il prato stabile rappresentando il 30% della superficie totale può derogare la se mina della terza coltura con il con seguente investimento della re stante superficie (70%) a mais? nn La diversificazione si ap plica ai terreni a seminativo, escludendo quindi le colture [ ATTUALITÀ ] 10 Terra e Vita permanenti, i prati e i pascoli permanenti. Nel caso in questione, l’agricol tore deve rispettare la diversifi cazione sui 70 ettari a seminati vo, quindi deve praticare tre colture a seminativo. Nelle deroghe (art. 44, par. 3, Reg. 1307/2013), è prevista la possibilità di rispettare la di versificazione qualora la su perficie agricola è occupata per più del 75% da prato perma nente. Il caso in questione non rientra in questa deroga, in quanto il prato permanente non raggiunge il 75% della su perficie agricola. [ AZOTOFISSATRICI Come calcolare il fattore di ponderazione Un’azienda che ha 26.80 ha di se minativi e deve destinare il 5% minimo ad EFA. In caso di azotofissatrici, considera to il fattore di ponderazione 0,7, è giusto dire che dovrà mettere alme no 1.85 ha di colture azotofissatrici? nn Il rispetto dell’impegno delle “aree di interesse ecologi co” (EFA) può essere consegui to anche tramite la destinazio ne di superfici a colture azoto fissatrici. Tali colture hanno un fattore di ponderazione di 0,7 (allegato II, Reg. 639/2014, modificato dal Reg. 1001/2014). Quindi un ettaro di superficie a colture azotofissatrici equivale a 0,7 et tari di EFA. Nel caso in questione, l’agricol tore deve realizzare il 5% di EFA sui 26,8 ettari di superficie a seminativo, quindi 1,34 ettari di EFA. Siccome le colture azotofissa trici hanno un fattore di pon derazione di 0,7, l’agricoltore in questione deve coltivare 1,92 ettari di colture azotofis satrici (1,34 ettari / 0,7 = 1,92 ettari). n. 40/2014 11 ottobre 2014 31/12/2014 dopodiché diventano prati permanenti e vincolati al mantenimento. Ci può dare chiarimenti? [ PRATO PERMANENTE Fino a 5 anni rimane un seminativo Vorremmo un chiarimento in meri to ai terreni destinati a prato per manente per la 2.1.4: allo scadere dei 5 anni di vincolo è possibile col tivarli e ricondurli a seminativi? Qualche collega ritiene sia possi bile perché il vincolo di manteni mento del prato stabile riguarda solo i pascoli iscritti nell’apposito registro; altri ritengono inve ce sia possibile ma solo entro il nn La definizione di “prato permanente” è la seguente (art. 4, par. 1, lett. h, Reg. 1307/2013): ”terreno utilizzato per la coltiva zione di erba o di altre piante erba cee da foraggio, naturali (sponta nee) o coltivate (seminate), e non compreso nell’avvicendamento delle colture dell’azienda da cin que anni o più”. Pertanto un terreno destinato a prato fino a 5 anni, rimane an cora un seminativo e può esse re ricondotto alla coltivazione a seminativo, senza alcun pro blema. Qualora la superficie sia con siderata “prato permanente”, il decreto ministeriale “Dispo sizioni nazionali di applicazione” della Pac in Italia prevede: divieto di convertire o arare i prati permanenti in zone Natu ra 2000; [ TAB. 2 TIPOLOGIE DI UTILIZZO DEI TERRENI USO DEI TERRENI DEFINIZIONI Superficie agricola Qualsiasi superficie occupata da seminativi, prati permanenti e pascoli permanenti o colture permanenti. Seminativo Terreno utilizzato per coltivazioni agricole o superficie disponibile per la coltivazione ma tenuta a riposo, comprese le superfici ritirate dalla produzione a norma dei regolamenti sullo sviluppo rurale, a prescindere dal fatto che sia adibito o meno a coltivazioni in serra o sotto ripari fissi o mobili. Colture permanenti Colture fuori avvicendamento, con esclusione dei prati permanenti e dei pascoli permanenti (definiti a parte), che occupano il terreno per almeno cinque anni e forniscono raccolti ripetuti, compresi i vivai e il bosco ceduo a rotazione rapida. Prato permanente e pascolo permanente Terreno utilizzato per la coltivazione di erba o di altre piante erbacee da foraggio, naturali (spontanee) o coltivate (seminate), e non compreso nell’avvicendamento delle colture dell’azienda da cinque anni o più; può comprendere altre specie adatte al pascolo purché l’erba e le altre piante erbacee da foraggio restino predominanti. Fonte: Reg. 1307/2013. per le altre zone, gli agricolto ri possono convertire i prati permanenti con una preventi va autorizzazione di Agea, che rilascia entro 30 giorni. Quindi, l’agricoltore in que stione non ha problemi. Se la superficie in questione fosse considerata “prato permanen te”, può presentare una pre ventiva autorizzazione di Agea, attendere 30 giorni e poi trasformare il prato permanen te in seminativo. [ COLTURE ORTICOLE Sono seminativi ammessi agli aiuti disaccoppiati Sono un vostro abbonato e vorrei sapere se le colture orticole da se me tipo cipolla da seme prendono contributi Pac? nn La superficie ammissibile ai pagamenti diretti è costitui ta da tutta la superficie agrico la: seminativi, colture perma nenti, prati e pascoli perma nenti (v. tab. 2). Non sono ammissibili sola mente le superfici forestali e gli usi non agricoli. Le colture da seme, come la cipolla, sono seminativi e quindi sono ammissibili ai pa gamenti diretti disaccoppiati (pagamento di base e paga mento verde), mentre non è previsto il pagamento accop piato. n
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