Rassegna stampa 6 agosto 2014

Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria
www.giornaledellumbria.it - [email protected] - Spedizione in abb. post. D.L. 353/03 (Conv.L.46/04) art. 1 comma 1, DCB - Fil. Perugia - Euro 1,10
Ateneo e aziende, 62 occasioni per i giovani
Moreno Chiacchiera,
Si tratta di 52 assegni di ricerca da oltre 23mila euro e 10 stage pagati
matita che ride
Impiegati e tecnici, occasioni in vari Comuni; operai tessili, 15 posti
e fa pensare divertendosi
DA PAGINA 33 A PAGINA 48
Un vero genio vulcanico
SCALABRINI PAGINA 63
Anno XV numero 215
In Umbria in abbinamento obbligatorio con il Sole 24 Ore a 1,10 euro
«Affitti: in Umbria contratti
bluff», appello al Fisco
H
IL COMMENTO
LA FINANZA
PER LA PICCOLA E MEDIA
IMPRESA OGGI IN ITALIA
di GIANCARLO ELIA VALORI*
CINTI PAGINA 27
Nuove graduatorie in regione
Muore folgorato dai fili
della ferrovia, tragedia
sul lavoro a Fabro
Il giovane era di Ciconia
Scuola, precari
in rivolta
Proteste per il “sorpasso”
degli aspiranti prof del Sud
PALMUCCI PAGINA 3
orizon 2020, il programma
Ue per la piccola e media impresa, prevede un finanziamento di 2,7 miliardi di euro, per tutta l’Unione, che riguarda per un terzo
del totale solo le Piccole e medie imprese che abbiano idee “innovatrici”.
Bene: le imprese vivono, lo sappiamo da quando abbiamo letto,
ben prima dei tecnici Ue, Schumpeter (e anche Keynes) di distruzione
creatrice e innovazione.
Ma è forse vero che tutto il Pil ad
alto valore aggiunto (...)
TOMBA PAGINA 23
SEGUE A PAGINA 62
Il “taglia
liste d’attesa”
alla prova
Sanità umbra, i sindacati pronti
al confronto su modalità e compensi
SBARDELLA PAGINE 4-5
PONTE SAN GIOVANNI
Rissa in discoteca, accoltellato
E a Perugia un magrebino terrorizza i vicini
e la compagna e aggredisce i medici in ospedale
MAIORCA PAGINA 7
Terni
Perugia
Stroncato da un malore Continuano i furti,
tra i bagnanti
un’altra raffica
del Chico Mendes
tra San Sisto e Corciano
SCHILLACI PAGINA 22
«Riforme a passo di maratona»
Il premier Renzi si mostra sicuro e indica
la legge elettorale come prossimo obiettivo
MAIORCA PAGINA 8
Gubbio
Polo commerciale
di Fontecese, l’investimento
è di 18 milioni di euro
CANCELLOTTI PAGINA 13
PAGINA 24
TERNI
GRIFO LATTE
Ast, nuova protesta operaia
Tensione tra le parti
Ordinativi inevasi, i lavoratori al sindaco:
così perdiamo clienti e ci saranno penali
Esternalizzazione
di un magazzino, è scontro
BASILIETTI PAGINA 20
Il premier Matteo Renzi
FONTANA PAGINA 28
Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria
Redazione Tel. 075 529111 Fax 075 5295162
[email protected]
www.giornaledellumbria.it
umbria
3
Centro contro Sud, precari in rivolta
Nelle nuove graduatorie umbre
tanti aspiranti prof meridionali
Fioccano i ricorsi al Tar
misura quasi impercettibile con
una riduzione soltanto di 11 unità,
quanto basta per rendere il cuore
verde d’Italia “appetibile” dai precari del Sud. Fatto questo confermato dalle cifre: nella nuova graduatoria ad esaurimento di infanzia
e primaria della provincia di Perugia, sono 200 gli aspiranti prof meridionali, molti dei quali, grazie
agli alti punteggi, hanno “scavalcato” i colleghi umbri.
E il malcontento, in questa lotta
interna, è sempre più forte e dalla
regione sono già partiti diversi ricorso al Tar del Lazio. Ieri mattina
SCUOLA POLEMICHE E NUMERI
di SIMONETTA PALMUCCI
PERUGIA - Per trovare la prima
umbra, nella graduatoria della provincia di Perugia degli “aspiranti”
docenti, bisogna arrivare alla
45esima posizione. Le 44 posizioni Precari A destra
precedenti sono occupate da preca- un’aspirante docente consulta
ri residenti al Sud, da Crotone a Cauna graduatotania, da Napoli fino a Caserta. La
bagarre che infiamma il mondo
ria, sotto una
manifestante
della scuola, in questi primi giorni
di agosto, non è solo uno scontro
durante un corteo di protesta
tra Meridione, Centro e Settentrione, ma l’ennesima sfiancante battaglia dei precari della scuola per difendere i propri diritti.
Oggetto delle polemiche le graduatorie provinciali ad esaurimento, quelle cioè da cui provengono il
50% delle immissioni in ruolo (il
restante 50% proviene dai concorsi ordinari) e gli incarichi
annuali. Dopo tre anni, queste graduatorie sono state
aggiornate e ripubblicate lo
I docenti di fuori regione
scorso primo agosto. E per
presenti
nella graduatoria
molti insegnanti precari
della
provincia
di Perugia
ci
per
l’anno
umbri, l’amara sorpresa: la
per l’infanzia
2014/2015. Drastici i taretrocessione di diverse pogli, soprattutto al Merisizioni.
e la primaria
dione. Basti pensare che in
Un esempio? Nella graduatoSicilia l’organico subirà un
ria della primaria, l’aspirante docalo di 504 posti, in Campania di
cente perugina che fino a tre anni fa
387 e in Puglia di 340 posti. Il tutto
era prima, si è ritrovata al 70esimo
a fronte di incrementi dell’organiposto, “spodestata” da una giovane
co in regioni come Lombardia
calabrese. Addio quindi non solo
(+410), Emilia Romagna (+396),
all’immissione in ruolo ma anche
Toscana (+269).
alla speranza di poter effettuare
E l’Umbria? Nella regione è andelle supplenze.
data meglio che altrove in quanto il
Alla base di questo caos, il fatto
taglio dell’organico ci sarà, ma in
che dal Sud c’è stato un vero e proprio esodo di precari che hanno
scelto di fare domanda nelle province dove, grazie ai punteggi acquisiti, hanno maggiori possibilità
di lavorare. Ma per capire cosa sta
Regione
succedendo va fatto un passo indiedell’Umbria
Città di Amelia
tro, fino a qualche mese fa quando
sono stati diffusi i dati sugli organi-
Le proteste
Molti umbri
si sono visti “sorpassare”
da colleghi provenienti
da fuori regione
con punteggio più alto
un nutrito numero di prof precari
umbri, si è rivolto alla sede perugina dello Snals per capire i possibili
passi da compiere.
«Le nuove graduatorie - spiega
Susanna Costantini, segretaria dello Snals, provincia di Perugia - sono del tutto legittime e, ovviamente, non possiamo entrare nel merito
della legge. Capiamo l’amarezza di
tutti coloro che nutrivano delle
aspettative che sono andate deluse.
Come sindacato, in questa fase,
chiediamo la massima trasparenza
affinchè vengano fatti i dovuti controlli dei titoli e della documentazione nei casi di immissione in ruolo».
L’agosto caldo dei precari della
scuola è appena iniziato.
200
PROVINCIA DI PERUGIA
Iscrizioni, ora i licei
“battono” i tecnici
PERUGIA - Sono 292 in più, rispetto allo scorso anno scolastico, gli studenti degli istituti superiori della
Provincia di Perugia che il 15 settembre si presenteranno al primo suono della campanella. Si è passati
infatti dai 28.475 dell’anno scolastico 201314 agli attuali 28.767. Con loro aumenta anche il numero delle
classi che passa da 1.316 a 1.323. Il settore edilizia
scolastica della Provincia è a lavoro anche alla luce di
un altro dato fornito dall’ufficio scolastico regionale:
a cambiare è anche la mappa delle iscrizioni che vede
aumentare il flusso verso gli indirizzi liceali a scapito
di quelli tecnici e professionali. Questa la distribuzione: 13.547 studenti iscritti agli indirizzi liceali per
586 classi; 9.666 iscritti all'indirizzo tecnico per 443
classi; 5.554 iscritti agli istituti professionali per 294
classi. «Ciò ha evidenziato criticità di spazi in alcuni
plessi - spiega l’assessore provinciale Piero Mignini Criticità alle quali la Provincia, in accordo con le istituzioni scolastiche, sta provvedendo mettendo in
campo le poche risorse disponibili e il proprio personale per le manutenzioni. Infatti, pur avendo mantenuto la delega per l’edilizia scolastica degli istituti superiori, il piano varato dal Governo in questo settore
sta interessando soltanto i Comuni e le strutture scolastiche di loro competenza. Si sta quindi lavorando
prevalentemente in economia, ma posso assicurare
che il 15 settembre le scuole saranno consegnate nel
migliore dei modi, anche sotto il profilo logistico».
Provincia
di Terni
ROMA CAPITALE
A
ASSOCIAZIONE
NAZIONALE
DELLE UNIVERSITÀ
DELLA TERZA ETÀ
Comune di
Civitavecchia
M
E
L
I
A
PALIO
dei
COLOMBI
24
4L
LUGLIO
UGLIO / 9 AGOSTO
AGOSTO 2
2014
014
VENERDÌ 8 AGOSTO
ore 21.30 - Porta Romana
CORTEO STORICO
ARRIVO E GIURAMENTO DEL PODESTÀ
SABATO 9 AGOSTO
ore 18.30 - Vie di Amelia
Corteo Storico
ore 21.30 - Campo dei giochi
PALIO DEI COLOMBI 2014
Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria
umbria
Il “taglia liste d’attesa”
alla prova integrativi
I sindacati confermano l’ok al piano della Regione,
ma aspettano il confronto coi direttori generali
di Asl e Aziende ospedaliere su modalità e compensi
di MASSIMO SBARDELLA
PERUGIA - Il loro “ok” all’idea di
agire per ridurre le liste d’attesa, di
principio, le organizzazioni sindacali lo avevano già dato la scorsa settimana, quando erano state convocate a Palazzo Donini per conoscere
le linee guida del piano poi approvato lunedì dalla Giunta. E non poteva
essere altrimenti: alzi la mano chi ritiene accettabile che si possano attendere mesi per una visita medica,
pur se non classificata tra quelle urgenti. Tanto più che all’interno delle
sigle sindacali il tema è stato posto
più volte e con veemenza dalle organizzazioni dei pensionati, i principali utilizzatori dei servizi ospedalieri
e sanitari in genere.
Ora, però c’è da decidere chi dovrà
sostenere lo sforzo richiesto per tagliare le liste d’attesa odiate da tutti.
E si preparano i distinguo, in vista
dei confronti sui piani attuativi che i
quattro direttori delle Asl e delle
Aziende ospedaliere sono chiamati
Analisi rapide
Il direttore regionale
della Sanità, Emilio Duca,
ha annunciato
già a settembre un’azione
specifica per i laboratori
a presentare entro il 10 settembre.
Con un approccio più o meno fiducioso o belligerante dei rappresentanti dei lavoratori.
A non mostrarsi troppo entusiasta,
ancora una volta, è la segretaria della
Fp Cgil, Vanda Scarpelli: «Bene la
scelta di provare a rende efficiente il
sistema. Ma ci sono perplessità sul
metodo». E argomenta il suo approccio tiepido: «Il sistema sanità,
in Umbria, è in equilibrio perché il
costo del lavoro è stato tenuto basso,
con dotazioni organiche che sono
all’osso. Ora si chiede ai medici ed al
comparto una maggiore disponibilità. Noi non ci tiriamo indietro, ma la
produttività non si può certo aumentare più di così. Marini dice che le risorse ci sono? Bene, le mettano sul
piatto e ne parliamo». Insomma, bene tagliare le liste d’attesa, ma non si
pensi di farlo sulle spalle del personale.
In casa Cisl il tono per ora è meno
battagliero, ma la musica è simile.
Così il segretario della Funzione
pubblica, Ubaldo Pascolini: «Il direttore dell’Azienda ospedaliera di
Perugia, Orlandi, ci assicura che le
risorse per gli incentivi ci sono. Siamo fiduciosi, ma tra il dire e il fare
spesso...». E prima di gridare “terra!”, superando quel possibile mare,
Pascolini, pur plaudendo agli obiettivi fissati nel “taglia spesa”, attende
i confronti con i direttori generali
per i contratti integrativi nelle singole aziende. Dove si stabiliranno le
regole per estendere gli orari degli
ambulatori per le visite specialisti-
che ed utilizzare a pieno regime le
strumentazioni. E, soprattutto, si decideranno i relativi compensi.
La Regione, come richiesto dalle
stesse organizzazioni sindacali, ha
emanato direttive uniformi, ma è
chiaro che ogni singola Azienda, in
base ad esigenze e disponibilità economiche e di personale, ha margini
di manovra. Ed è lì che il confronto
con le organizzazioni sindacali si farà serrato. Perché aprire un laboratorio il sabato o la domenica mattina
costringe a cambiare le abitudini di
qualche medico, tecnico specialistico o infermiere.
Tra l’altro, la Regione non intende
fermarsi qui. Il direttore Duca ha annunciato che già a settembre sarà
studiata un’azione specifica per gli
esami di laboratorio, sempre con
l’obiettivo di ridurre le liste d’attesa.
Marco Cotone (Uil Fpl) ritiene
che le strutture sanitarie pubbliche
umbre, per tecnologie e professionalità, non siano seconde a nessuno.
«Certo, per aumentare l’offerta ed
utilizzare appieno queste attrezzature - aggiunge - occorre aumentare le
ore ed il relativo compenso ed effettuare assunzioni». Accanto a questo,
è importante agire sul versante
dell’utenza, limitando le rinunce alle visite già prenotate (in media,
quasi il 30% del totale, con picchi
per alcune prestazioni). «Noi - ricorda Cotone - riteniamo che si debbano aumentare i punti prenotazione
ed ottimizzare l’utilizzo del Cup».
INDENNITÀ DI ESCLUSIVA
A circa 170 medici un milione di euro,
ma solo se c’è il via libera ministeriale
PERUGIA - La Regione è disposta a riconoscere ai 166 medici che al 31
dicembre 2013 hanno maturato i requisiti dei cinque anni per lo scatto
dell’indennità di esclusiva, ed ai pochi che a tale numero si sono aggiunti
nel corso di quest’anno, il pagamento di un emolumento ritenuto “plausibile”. Ma solo previo parare favorevole del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del consiglio dei ministri. «Il costo presunto
per la corresponsione di questo istituto ai potenziali aventi diritto - si legge in una nota della Regione - si attesterebbe attorno al milione di euro
all’anno, su una spesa complessiva per il personale di circa 600 milioni di
euro». Tuttavia, da una ricognizione effettuata, è emerso che la problematica è stata affrontata in modo differente dalle varie Regioni e talvolta
anche tra Aziende sanitarie di una stessa regione. Da qui la decisione della Giunta regionale (assunta dopo un confronto con le Aziende e con le
organizzazioni sindacali) di rivolgersi, per fugare ogni dubbio, al dipartimento della Funzione pubblica.
SANITÀ RIFORME E BILANCI
4
Laboratori analisi Il direttore Duca ha annunciato prossime novità anche in
queste strutture
Temi che saranno affrontati dopo
le ferie, con i direttori generali.
Forza Italia: era ora, ma niente
spot elettorali. Ma non solo solo le
organizzazioni sindacali, ovviamente, a dirsi favorevoli ad un’azione per ridurre le odiate liste d’attesa.
Il capogruppo di Forza Italia, Raffaele Nevi, parla di piano «dal sapore molto pre-elettorale». Ma poi offre la disponibilità a contribuire a risolvere un problema che FI, ricorda,
aveva posto già quattro anni fa, proponendo di abbattere le liste d’attesa
attraverso l’allungamento del piano
di utilizzo delle strumentazioni ed il
maggior coinvolgimento dei privati.
Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria
umbria
5
Arrivano 36 mln in più
da Roma
In Conferenza Regioni
tiene l’accordo
strappato nella notte
1,63
miliardi
La dotazione
per l’Umbria
per il 2014
«Come dicevano all’epoca - aggiunge però Nevi - serve che si costruiscano le condizioni per garantire
l’appropriatezza delle prescrizioni e
quindi una grande alleanza con la
medicina sul territorio». Nevi conclude con un avvertimento rivolto a
Palazzo Donini: «Saremo molto vigili nel verificare l’attuazione di
questo piano e soprattutto che non si
trasformi in uno spot che duri lo spazio di una campagna elettorale».
Quella campagna elettorale che è
già iniziata.
5
Regioni
Le benchmark,
cioè modello
di riferimento
PERUGIA - (ma. sba.) L’accordo,
strappato nella notte in Commissione dopo 9 ore di confronto serrato tra i governatori, ha tenuto ieri
all’esame della Conferenza delle
Regioni. In ballo, la ripartizione
delle risorse del Fondo sanitario nazionale per il 2014. Una torta un po’
più succosa rispetto a quella messa
sul tavolo nel 2013. Ma la grandezza delle fette da mettere sul piatto di
ciascuna Regione non era così
scontata. Soprattutto per le aspettative di Regioni dalla bocca molto
grande (e vorace).
Marini è tornata alla volta di Perugia, ieri pomeriggio, contenta di
quanto messo nel “cestino”: dal
Fondo, l’Umbria ottiene 1 miliardo
e 630 milioni di euro, quasi 37 milioni in più di quanto assegnato nel
riparto del 2013. Al suo fianco, in
questa estenuante ma proficua trasferta romana, il direttore regionale
alla Sanità Emilio Duca, la funzionaria dell’area economico-finan-
La presidente
Marini soddisfatta dell’esito
della missione
romana
IL CORSIVO
Quel ticket (nazionale) che rende P
conveniente recarsi dal privato
PERUGIA - Accade anche che, recandosi dal privato per effettuare
una visita specialistica, si faccia
prima e si paghi meno. Un paradosso? Non sarebbe l’unico, in Italia.
Quelli che accadono in sanità risultano però più odiosi. Chi soffre, ovviamente, è meno incline alla pazienza e al sorriso, specie di fronte
ad una beffa.
Se il paziente non è esente, il ticket fissato a livello nazionale (al
quale almeno in Umbria non è stato
aggiunto, per fortuna, quello regionale) risulta in alcuni più oneroso
del costo richiesto da uno studio
privato. E per di più, se la visita non
rientra tra le urgenze, dal privato si
riesce spesso ad effettuarla prima.
C’è anche questo alla base di quel
40-50% di utenti che, segnata sul
calendario la data dell’appuntamento fissato al Cup, decide poi di
recarsi in uno studio privato per effettuare una lastra o un’ecografia. E
così, visto che in Umbria quel rifiuto frutto di un’anomalia del sistema
pubblico non viene fatto pagare
all’utente, il paziente, comprensibilmente, sceglie lo studio privato.
La sua prenotazione nella struttura pubblica finisce però con l’ingrossare la lista d’attesa, costringendo ad attendere più a lungo chi
10
(come ad esempio gli anziani esenti
dal ticket nazionale) deve comunque rivolgersi al privato. Ed oltretutto, le molte visite specialistiche
disdette all’ultimo momento (quasi
sempre il paziente decide direttamente di non presentarsi, senza avvertire nessuno) determinano il
sottoutilizzo dei macchinari e
dell’équipe medica.
Da qui la scelta, inserita nel “taglia liste d’attesa”, di estendere a
tutto il territorio regionale la pratica, introdotta con successo a Terni,
di contattare telefonicamente
l’utente per chiedere la conferma
dell’appuntamento.
ubblico non sempre è brutto e inefficiente. E la sanità umbra, come certificato
dall’esito della Conferenza delle Regioni di ieri, lo dimostra.
Poi, però, quello stesso pubblico, in un mix perverso di leggi
nazionali e procedure locali, finisce per creare dei paradossi.
E l’esempio (stavolta negativo)
lo troviamo ancora in sanità.
Dove un ticket deciso a livello
nazionale rende alcune prestazioni specialistiche più costose
nelle strutture pubbliche rispetto al prezzo applicato dal privato. Insomma, il pubblico che si fa
concorrenza da solo, a tutto
vantaggio del privato. Se proprio da Roma un ticket lo pretendono, perché non si fanno prima
dare il listino prezzi degli studi
privati, regione per regione?
Confermato il primo posto
tra le regioni benchmark:
ancora modello per costi
standard e qualità dei servizi
ziaria dell’assessorato, Milena
Tommasi, e Paolo Di Loreto, che,
pur in una veste incerta, continua a
dare il proprio contributo su questa
materia. «Si tratta - commenta Marini - di risorse importanti che intendiamo utilizzare per rafforzare e
potenziare l’offerta della rete dei
servizi socio-sanitari rivolti ai cittadini e, in parte, per sostenere il
Piano straordinario (si veda il servizio nell’altra pagina, ndr) per l’abbattimento delle liste d’attesa».
Ma dalla trasferta romana, accanto a quello economico, arriva un altro risultato. Il Riparto ha confermato il gruppo delle 5 Regioni benchmark in sanità, all’interno del
quale l’Umbria si colloca anche
quest’anno in prima posizione. In
pratica, l’Umbria sarà ancora modello nel definire gli standard ai
quali le altre Regioni dovranno uniformarsi per quanto riguarda i costi
ed i livelli qualitativi di assistenza.
Un riconoscimento di appropriatezza finanziaria e sanitaria che
spingerà Palazzo Donini a proseguire nel processo di riorganizzazione avviato, anche di fronte a critiche quali quelle sul punto nascita
di Assisi, chiuso perché al di sotto
degli standard definiti.
«L’Umbria - commenta la presidente - conferma la qualità del suo
servizio sanitario e la sua capacità
di governance».
% di sconto
su tutti i computer App
Apple*
ple
dal 2 al 11 agosto
gosto 2014
* Promozione non cumulabile
ulabile
iut"grzxk"uчkxzk"ot"gzzu4
Ci trovi a:
Perugia
- Piazza Matteotti | T. 075.5731878 | E. [email protected]
Corciano - Centro Gherlinda | T. 075.5178605 | E. [email protected]
Foligno - C.so Cavour, 11 | T. 0742.351975 | E. [email protected]
www.medstore.it
Centro Assistenza
Autorizzato
Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria
6
umbria
Una Fiammetta di calma e gesso
Il consigliere regionale di FI:
«Gli alleati? Si agitano troppo»
CENTRODESTRA IL DIBATTITO
di PIERPAOLO BURATTINI
PERUGIA - Chi è in Umbria la più
intimamente berlusconiana di tutto
il reame azzurro? Indovinato, è lei:
Fiammetta Modena. Chi è sulla scena politica dei moderati di casa nostra colei che in un colpo solo riesce
ad attirarsi contemporaneamente le
maggiori antipatie e simpatie? Esatto, è ancora lei: avvocato perugino
dallo sguardo mobile, la parlantina
sciolta e una risata fragorosa a scoppio improvviso. Carattere a volte
spigoloso con un gusto per la politica come strategia. Timbro di voce
rilassato dall’altra parte del filo:
«La politica è ragione e fantasia, altrimenti si scade nella burocrazia».
Nel frattempo, il centrodestra appare tutt’altro che rilassato: non siamo
alle convulsioni ma gli spasmi d’eccitazione da primarie si avvertono
distinti. Sempre accompagnati dalla
solita catena di sospetti e timori,
giochi di sponda e dissimulazioni.
Tono distaccato, mentre in sottofondo si sente lo squillo di un altro
telefono, lei si destreggia, rinvia e
fissa appuntamenti di lavoro: «Vedo che c’è tanta agitazione in giro,
consiglio a tutti di darsi una calmata. Come si dice? Calma e gesso. Io
comunque non mi ricandido in Consiglio». Bene, prima notizia.
Modena, anche lei ha il rovello
delle primarie per la scelta del
candidato presidente alla Regione?
«Prima di avere fissazioni, bisogna capire che tipo di legge elettorale viene fuori dal consiglio regionale, se non ci sarà il doppio turno come credo, allora si può aprire un ragionamento perché possono essere
uno strumento correttivo».
Si spieghi meglio.
«Voglio dire che in caso di turno
unico, le primarie possono essere
uno stimolo per mobilitare il nostro
elettorato intorno alla figura di un
candidato».
Il problema è che Forza Italia
sembra incerta, gli alleati molto
determinati e il sindaco di Assisi
Claudio Ricci già in campo da diverso tempo.
«Forza Italia invita tutti alla prudenza e ricorda a tutti come sono andate a finire le cose a Terni dove alle
ultime elezioni amministrative sulla
candidatura di Todini il Nuovo centrodestra era partito sparato e poi i
risultati non lusinghieri si sono visti».
Certo è che la candidatura di
Ricci sembra affascinare più di
uno nel centrodestra.
«Questo lo vedremo, le posso dire
che noi abbiamo delle perplessità
sulla candidatura di Ricci dovute al
Le scelte Una
manifestazione di Forza
Italia; nel riquadro il consigliere regionale di FI,
Fiammetta
Modena
Le regole
«Sbagliato
non capire
il ruolo
del sistema
elettorale»
suo comportamento che riteniamo
inspiegabile. Da sindaco di Assisi,
Forza Italia lo ha appoggiato contro
tutto e tutti e poi lui ha deciso di mettere in campo una sua lista e di appoggiare candidati a sindaco del
centrosinistra, tra cui Boccali a Perugia che dall’altra parte aveva come sfidante Andrea Romizi. Queste
cose hanno un peso anche nel nostro
elettorato. E poi, mi lasci dire che
anche tra coloro che oggi sostengono la candidatura di Ricci, ci sono
non poche perplessità».
Ad oggi, quante possibilità ci sono che Forza Italia appoggi la
candidatura di Ricci alle Regionali?
«Oggi ci sono zero possibilità e le
motivazioni sono da ricercare
nell’atteggiamento tenuto dal sindaco di Assisi e non certo in nostre
supposte ostilità preconcette».
Si ha come l’impressione che il
centrodestra sceglierà il suo candidato presidente all’ultimo minuto disponibile?
«A Perugia ci ha portato tutt’altro
che male e poi ora sono altre le priorità: penso alla crisi drammatica che
vivono le Acciaierie a Terni mentre,
da un punto di vista squisitamente
politico, ad ottobre c’è la partita
sull’elezione dei presidenti delle
due Province».
Lei guarda anche all’altra parte
del campo.
«Ovviamente, il test elettorale che
Lo stop
«Sulla scelta
di Ricci
Forza Italia
ha molte
riserve»
Strategia
«Vediamo
con quali
alleanze
si presenta
il Pd»
ci sarà a breve in Emilia Romagna ci
farà capire che tipo di alleanze vuole
mettere in piedi il Pd. In Umbria credo che vadano a una ricandidatura di
Marini, ma la partita è in corso e ci
sono da capire diverse cose».
Tornando a Forza Italia: il vostro capogruppo in Regione, Raffaele Nevi, si sta già scaldando a
bordo campo.
«Non mi risulta che Raffaele Nevi, persona che conosco e stimo, sia
andato in giro con il cappello in ma-
no a chiedere una sua candidatura
alla presidenza della Regione. Sicuramente lui è uno che in questi anni è
stato sempre sul pezzo ed è riuscito
a raccordare egregiamente le esigenze del Ternano con quelle del capoluogo».
La vittoria ottenuta su Perugia
vi autorizza a sognare?
«La storica vittoria su Perugia ci
deve spingere ad agire con determinazione e senza superficiali entusiasmi».
Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria
perugia-corciano
Giunta Romizi, gettone
da oltre 30mila euro al mese
CORCIANO
“Cantacastello”
fra cibo, rime,
poesie e duelli
La determina che stabilisce le indennità di sindaco, vice e assessori comunali
Al presidente del Consiglio spetta un rimborso da circa 109 euro al giorno
PERUGIA - A voler spaccare il
centesimo, la giunta Romizi costa
alla collettività 30.883,95 euro
ogni mese.
Così suddivisi: al sindaco Andrea Romizi viene riconosciuto un
“gettone” mensile pari a 5466,18
euro, mentre il vicesindaco, Urbano Barelli, incassa un’indennità
che ammonta a 4099,64 euro mensili. Completano il quadro i cinque
assessori a cui viene riconosciuta
l’indennità intera (3279,71 euro al
mese) e i tre che che percepiscono
l’indennità ridotta al 50% (si tratta
di 1639,86 euro mensili) in quanto
dipendenti che non hanno però richiesto l’aspettativa.
I dati sono contenuti nella determina dirigenziale numero 35 dello
scorso 28 luglio con cui viene inoltre stabilita l’indennità di funzione
che spetta al presidente del consiglio comunale, Leonardo Varasano. La determina illustra anche come la seduta di insediamento del
nuovo consiglio comunale, che si
è tenuta il 30 giugno, è stata presieduta dal consigliere anziano, Emanuela Mori, «che ha svolto la funzione di presidente» dell’assemblea fino al 6 luglio. A Mori va
dunque riconosciuta l’indennità
SINDACO
5466,18
L’indennità mensile che viene riconosciuta al
primo cittadino,
Andrea Romizi.
VICE
4099,64
Questa è invece
l’entità del “gettone” mensile
che spetta a Urbano Barelli.
ASSESSORI
3279,71
La Giunta Una
riunione della
giunta comunale
IL DIBATTITO
Nomine Gesenu e Afas, M5S
“sfida” l’Amministrazione
PERUGIA - «La nomina dei vertici di Gesenu e Afas
sono il primo banco di prova per testare quanto il sindaco Romizi faccia sul serio in tema di partecipazione e superamento delle vecchie e dannosissime logiche della spartizione di poltrone». È la “sfida” che
Cristina Rosetti, consigliere del Movimento 5 Stelle,
lancia all’Amministrazione.
relativa al periodo 30 giugno/6 luglio che ammonta a 382,62 euro
«in quanto lavoratrice dipendente
non collocata in aspettativa» come
spiega la stessa determina. Il 7 luglio il consiglio comunale ha poi
deliberato l’elezione di Varasano
a presidente dell’assise cittadina.
A lui spetta l’indennità intera pari
a 3279.71 euro mensili (tanto
quanto un assessore, circa 109 euro al giorno) «in quanto lavoratore
autonomo». A Varasano verrà corrisposto il gettone di presenza per
il solo consiglio comunale di fine
giugno, mentre a Mori sarà riconosciuto il gettone di presenza per la
seduta del 7 luglio. Complessivamente, per le indennità di presidente del consiglio comunale e del
consigliere anziano, la determina
prevede di impegnare fino al 30
settembre 10.260,85 euro, com-
Le graduatorie Restituiti 200mila euro. Asili nido, i posti per il prossimo anno scolastico
Rimborso Imu per 306 proprietari
IL MASSIMO
2.092,33
L’importo
più alto rimborsato per l’Imu
versata nel corso del 2013
Bambini
in un asilo nido
PERUGIA - Da poco più di 57 euro
fino ad oltre 2mila. In totale, il Comune di Perugia ha rimborsato
200mila euro di Imu ai 306 proprietari immobiliari che hanno sottoscritto contratti di locazione a canone concordato nel corso del 2013. La
graduatoria è stata pubblicata in
questi giorni ed è consultabile sul sito Internet del Comune di Perugia. Il
beneficio della restituzione rientra tra gli
accordi previsti ai
sensi della legge numero 431 del 1998.
Nel Perugino sono
circa 1.500 i proprietari che hanno attivato contratti di locazione a canone concordato, ma non tutte
le amministrazioni
comunali (solo 4 nel
territorio provinciale) prevedono
sgravi fiscali a vantaggio di chi sceglie questo strumento.
In queste ore sul sito del Comune
di Perugia è possibile inoltre consul-
tare la graduatoria dei bambini per i
quali è stata presentata la domanda
di iscrizione ai nidi d’infanzia e servizi integrativi comunali con la seconda assegnazione dei posti che si
sono resi liberi a seguito di rinuncia:
l’elenco è stato approvato con la determinazione dirigenziale n. 129
dello scorso 27 giugno ed ha validità
da settembre ad aprile 2015. La graduatoria viene presentata sia in ordine di punteggio sia in ordine alfabetico per facilitare la ricerca e per
ogni bambino vengono indicati la
sede e l’orario assegnato oppure la
collocazione in lista d’attesa. Inoltre
è disponibile un motore di ricerca
che consente, fra l’altro, una ricerca
personalizzata inserendo il nome del
bambino. A tutti gli utenti ammessi
verrà inviata una comunicazione
scritta con le informazioni utili
all’inserimento dei bambini nelle
strutture. Inoltre, fino al 30 aprile
2015, a fronte di eventuali rinunce,
le assegnazioni si effettueranno attingendo alla lista d’attesa fino ad
esaurimento della graduatoria.
presi oltre 800 euro alla voce “Irap
amministratori”.
La determina relativa alle indennità ha già suscitato una serie di
polemiche, sollevate da Rifondazione comunista che mette in antitesi gli importi dei “gettoni” e gli
obiettivi della spending review
targata Romizi.
A 5 assessori
spetta l’indennità intera. Quella
ridotta ammonta alla metà.
MARCO CHECCHI
9
CORCIANO - Ci saranno rime
e poesie, duelli e serenate, un
mercato artigianale e tanta enogastronomia.
Sono questi gli “ingredienti”
della prima edizione di “Cantacastello”, prevista il 29 e 30
agosto a San Mariano (dalle
19,30 alle 23), manifestazione
che nasce con l’obiettivo di diventare un appuntamento fisso
e ricorrente sul territorio corcianese. Se ne dice convinta
Damiana Pinti, direttore della
Corale San Mariano, ideatrice e
regista. «Sarà uno spettacolo
itinerante - annuncia - che avrà
per contesto la suggestiva cornice del castello di San Mariano. Gli spettatori potranno accedere in numero limitato, grazie al servizio navetta a partire
dal parcheggio degli impianti
sportivi. Abbiamo particolarmente curato l’aspetto artistico
- prosegue - con la direzione
musicale di Sergio Briziarelli e
l’apporto della corale Polifonica San Mariano e della corale
Fra Giovanni da Pian di Carpine».
L’iniziativa, patrocinata dal
Comune ed attuata in collaborazione con le associazioni del
territorio - Società mutuo soccorso, Pro loco e Settimana
Sanmarianese - verrà presentata domani alle 19.30 presso
l’area verde accanto alla chiesa
storica del Borgo di San Mariano.
Spending review a Palazzo dei Priori,
la commissione scalda i motori
Prima seduta della task force
che dovrà scandagliare i conti
del Municipio: partecipano
i “grillini”, «no» da Pd e Psi
PERUGIA - Si è riunita per la prima volta
ieri pomeriggio la commissione speciale
voluta dal sindaco Andrea Romizi, costituita per passare al setaccio i conti di Palazzo dei Priori e cercare di applicare una
spending review in salsa perugina.
Attorno al tavolo si sono seduti l’assessore alle Infrastrutture, Francesco Calabrese, che avrà il compito di coordinare i lavori, Cristiana Casaioli (Commercio) e Edi
Cicchi (Welfare), oltre al presidente del
consiglio comunale, Leonardo Varasano, e
i consiglieri Giuseppe Cenci e Antonio
Tracchegiani (Forza Italia), Otello Numerini (Progetto Perugia), Franco Nucciarelli
(Perugia Rinasce). Ha preso parte anche
Cristina Rosetti (M5S), mentre hanno “disertato” la riunione esponenti del Partito
democratico e del Partito socialista («...una
convocazione quanto mai irrituale e inadeguata per discutere di bilancio. In consiglio
comunale - ha spiegato Nilo Arcudi, capogruppo in consiglio comunale dei Socialisti riformisti - ci sono degli organi preposti,
in cui discutere istituzionalmente di tutte le
scelte sul bilancio senza inventarsi un nuovo strumento che appare fantasioso»).
Di fatto, il primo summit della commissione speciale è servito più che altro a stilare l’agenda dei lavori e a capire quali saranno le priorità e gli obiettivi da perseguire. La riunione è stata aggiornata al prossimo 12 agosto: all’ordine del giorno dell’incontro ci saranno i costi delle ex circoscri-
L’aula del consiglio comunale
zioni e i fitti passivi sostenuti dal Comune.
Intanto, ieri mattina la seconda commissione consiliare permanente (Bilancio) ha
provveduto ad eleggere il presidente ed il
vicepresidente. In rappresentanza della
maggioranza, Emanuele Scarponi ha proposto per la presidenza Francesco Vignaroli del gruppo Progetto Perugia-Romizi
sindaco. A nome del Partito democratico,
invece, il capogruppo Diego Mencaroni ha
proposto per la vicepresidenza la consigliera Alessandra Vezzosi, sempre del Pd.
All’esito della votazione segreta è risultato
eletto presidente Francesco Vignaroli con
10 voti, mentre Alessandra Vezzosi è stata
eletta vicepresidente con 5 voti. Una scheda bianca.
Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria
perugia-trasimeno
Sottopasso, si comincia
Ponte S. Giovanni
Al via i lavori
che saranno fatti
durante la notte
Via Adriatica; nel
riquadro l’assessore alle Infrastrutture Calabrese
di LUANA PIOPPI
PERUGIA - Lavori notturni a
Ponte San Giovanni per la realizzazione della nuova viabilità di
collegamento tra via Volumnia e
via dei Loggi con via Adriatica, attraverso un sottopasso ferroviario
della linea ferroviaria ex Fcu (ora
Umbria Mobilità). Hanno preso il
via ieri sera e proseguiranno questa notte, dalle ore 21 alle 5. Lo
stesso orario sarà osservato nei
giorni dell’11, 12, 25 e 26 agosto.
Il 7, 8, 13 e 27 agosto, invece, si
terranno dalle 16 alle ore 1. Duran-
IL PROGETTO
I volontari
di Echogreen
MAGIONE - «La cultura, per
affermarsi, ha bisogno ora più
che mai del sostegno di tutti. Non a caso, #iosonofuturo
è lo slogan che accompagna
questo viaggio nella convinzione che chiunque nel suo
piccolo può incidere sulla cultura del territorio». Con questo ragionamento la Fondazione Fabbroni, ente no profit
organizzatore di Echogreen,
ha deciso di rivolgersi ai volontari che vogliano contribuire alla riuscita del festival.
L’evento che muove da un
progetto integrato di sviluppo
del territorio lacustre del Trasimeno attraverso l’ecosostenibilità abbinata ad arte, cultura e tradizioni, è in programma a Magione dal 19 al 21
settembre.
Dalla Fondazione si sottolinea che «chi è interessato a fare un’esperienza formativa e
pratica e dispone di tempo libero può fin da subito iniziare
a operare nella sede della fondazione, in via Giacomo Giorgi 14, a Perugia, e svolgere
le attività previste, a seconda
dei propri interessi e delle proprie capacità».
te questo periodo saranno effettuate le lavorazioni di realizzazione
delle paratie e delle cordolature in
prossimità della linea elettrica
dell’Fcu, per una fascia di circa 15
metri dall’asse ferroviario in entrambi i lati. Due saranno le tipologie di attività che saranno portate avanti per ridurre al massimo il
disturbo generato dalle operazioni
lavorative, senza compromettere
sensibilmente la produttività di
cantiere. Il Comune, in accordo
L’assessore Calabrese:
«Abbiamo raccolto le richieste
dei residenti nella zona
per creare meno disagi»
con i soggetti coinvolti, ha deciso
di effettuare in orario notturno
completo, dalle 21 alle 5, le lavorazioni relative alle strutture di impalcato (durante l’interruzione del
servizio e della linea elettrica disalimentata) mentre in quello notturno ridotto, dalle 16 alle una, quelle
di realizzazione delle paratie limitrofe all’impalcato sfruttando, in
accordo con Umbria Mobilità, delle pause pomeridiane di interruzione servizio. Le lavorazioni ver-
11
ranno eseguite con apposita autorizzazione in deroga all’art. 6
comma 1, lettera h della Legge
447/1995 ed all’art.22 del Regolamento di Polizia Urbana.
«Abbiamo maturato questa decisione - spiega l’assessore alle Infrastrutture Francesco Calabrese per creare meno disturbo possibile
ai residenti della zona che ci hanno
fatto presente il problema della rumorosità delle escavatrici. Abbiamo raccolto le loro richieste, valutato le possibili situazioni facendo
anche una ricognizione finale. Abbiamo scorporato il più possibile
le lavorazioni notturne ma più di
questo non potevamo fare. Speriamo - conclude - di arrecare meno
disturbo possibile».
Terminati i lavori legati al sottopasso, sarà realizzata la nuova
strada di collegamento con via dei
Loggi. Ai privati titolari delle urbanizzazioni ex Margaritelli ed ex
De Megni, invece, competerà fare
la congiunzione con via Adriatica
fino a sfociare all’altezza della
nuova rotatoria che affaccia alla
supestrada. L’intervento è inserito
nel “Pit (Progetto integrato territoriale) per l’accessibilità ad alcune
funzioni di interesse regionale
nell’area urbana di Perugia”,
nell’ambito del Por Fesr 20072013, asse IV, attività A.1 e C.1. Il
bando di gara prevedeva l’esecuzione di tutti i lavori, che costeranno tre milioni ed 800mila euro, e le
forniture necessarie per la realizzazione di una rotatoria stradale di
collegamento tra via Adriatica, via
Volumnia e la Strada dei Loggi.
Trasformazione E45, arriva il “no” della Cgil
Il segretario Bravi: «Bene all’adeguamento, ma contrari al pedaggio»
PERUGIA - Dopo giorni di polemiche roventi, ora anche la Cgil
prende posizione sulla trasformazione della E45 in autostrada e sulla possibilità che venga inserito il
pedaggio. Sulla vicenda, sollevata
dal consigliere regionale dell’Idv
Oliviero Dottorini, l’assessore regionale alle Infrastrutture Rometti
era intervenuto sottolineando
l’impegno della Regione contro
l’ipotesi di pagamento del pedaggio ma allo stesso tempo Rometti
aveva messo in guardia dal «prendere posizioni preconcette quando
ancora nulla di certo è stato stabilito».
Ancora più esplicito, era stato il
consigliere regionale del Ps Manlio Mariotti che si era detto contrario al pedaggio ma favorevole
alla trasformazione in autostrada
dell’arteria. Ora, la Cgil si mette
sulla barricata dei contrari: «La
E45 è l’arteria stradale più importante della nostra Regione, e non
Protesta per le segnaletiche divelte:
«Il Comune adesso intervenga»
PERUGIA - Indicazioni stradali divelte o inesistenti, sia nelle zone centrali del quartiere che nelle vie periferiche. E dopo mesi di fiduciosa attesa i residenti di via Quintina e via Manzoni si fanno sentire e chiamano
in causa l’Amministrazione: «Si tratta solo di sostituire dei pali, ma evidentemente la cosa non importa a nessuno anche a coloro che dovrebbero occuparsene», manda a dire un commerciante di via Manzoni che
indica una segnaletica divelta lungo la strada. «In gran parte del quartiere
sono state divelte o danneggiate e in molti casi sono state lasciate a terra
senza che nessuno sia poi intervenuto per rimetterle al posto».
La situazione, sia dal punto di vista dell’incolumità che da quella del
decoro urbano, non è affatto delle migliori e per questo residenti e commercianti si appellano al Comune: «Ci auguriamo - sottolineano - che dal
Comune intervengano, altrimenti saremo costretti a mettere in scena una
protesta più rumorosa e visibile». La chiusura, è amara: «Ponte San Giovanni è snobbato anche dal punto di vista della segnaletica stradale».
solo perché l’attraversa da nord a
sud. Non è esagerato affermare,
che sul terreno delle infrastrutture
viarie, rappresenta la spina dorsale
dell’Umbria. Quindi va messa in
sicurezza, vanno realizzati tutti i
lavori di adeguamento e di ammodernamento». Fatta questa premessa il segretario regionale Mario Bravi afferma di non condividere «anche per le caratteristiche
che in prospettiva deve assumere
la E45, la sua trasformazione in
autostrada, con il conseguente pagamento del pedaggio. Per l’Umbria sarebbe un rimedio peggiore
del male. L’adeguamento e l’ammodernamento della E45 - conclude il segretario regionale della
Cgil Maro Bravi - è fondamentale,
senza trasformarla in autostrada
ed è anche questa una condizione
necessaria ma non sufficiente per
affrontare le carenza infrastrutturali dell’Umbria». Insomma, la
Cgil chiude la porta.
Infrastrutture Un tratto della E45
Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria
12 città di castello
Redazione Tel. 075 8522268 Fax 075 8552693
[email protected]
www.giornaledellumbria.it
La E78 inserita
nel decreto
“sblocca-Italia”
Infrastrutture Uno dei tratti
già realizzati della E78
Summit al ministero delle Infrastrutture
di MIRNA VENTANNI
CITTÀ DI CASTELLO - La E78
sarà inserita come opera di interesse prioritario nel decreto Sblocca
Italia. Buone notizie arrivano da
Roma, direttamente dal ministero
delle Infrastrutture, dove ieri mattina si è recato il sindaco, Luciano
Bacchetta, accompagnato dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Silvano Rometti, per incontrare
il viceministro, Riccardo Nencini. I
tre, a mezzogiorno, si sono seduti
per discutere sul futuro della Due
Mari e Nencini, che tiene tra i suoi
incarichi anche la delega alla E78,
ha annunciato che l’infrastruttura
che collegherà il versante tirrenico
con quello adriatico e dunque toccherà anche il territorio altotiberino, verrà inserita nel cosiddetto
“Sblocca Italia” la cui pubblicazione è stata annunciata dal Governo
entro la fine di agosto.
«Questo - ha commentato il sindaco Bacchetta dopo l’incontro -
significa che il tratto umbro della
Due Mari, a breve, non sarà più una
linea sulla carta, ma un elemento
fondamentale del nuovo sviluppo
del territorio».
«Torniamo con conferme importanti per Città di Castello e per
l’Umbria in generale - ha commentato il sindaco - che potrà contare su
una dorsale di livello nazionale in
tempi definiti dal momento che
l’accelerazione impressa dalla costituzione della società sarà mantenuta grazie all’inclusione come infrastruttura strategica nello Sblocca Italia». Nei giorni scorsi il presi-
denti di Anas, Ciucci, annunciando
che a breve verrà costituita “Centralia”, la società partecipata da
Anas e dalle Regioni Umbria, Mar-
che e Toscana che si occuperà del
completamento della bretella Fano-Grossetto, ha anche annunciato
la data di inizio dei lavori: primave-
CAMPIONATI ITALIANI
Setter tifernati sul podio nazionale
CITTÀ DI CASTELLO - I setter
tifernati si sono classificati secondi ai campionati italiani “Setter cani da caccia” tenutosi nei
giorni scorsi a Reggio Emilia e
Parma. Una compagine, quella
locale, molto giovane composta
dai conduttori Fabrizio Baloci
con i setter inglesi Ghibli e Merx
e Mattia Margutti con Sodo del
Zagnis, Sollo del Zagnis, Aldimis Anna e Aldimis. «Il riconoscimento è importante - ha commentato l’assessore allo Sport,
Massimo Massetti - perché conferma la qualità della nostra tradizione cinofila».
ra 2016. Intanto prima dell’incontro con il viceministro, Bacchetta,
nell’ultimo consiglio comunale tifernate, aveva sottolineato che il
tracciato sarà diverso rispetto a
quello pensato in passato: essendo
meno costoso saranno scartate ipotesi gravose economicamente come il tunnel a Cerbara. Proprio su
quest’argomento, però, ieri mattina, mentre il sindaco era in viaggio
per Roma, il collega più a Nord,
Paolo Fratini neo primo cittadino
di San Giustino, ha scritto in una
nota: «Costruire male per pagare
meno significa sacrificare il futuro
di un territorio». Sottolineando come «per il Comune di San Giustino
la strada E78 è un’opera di primaria
importanza per il rilancio e la crescita dell’economia dell’Altotevere, - scrive Fratini - la sua realizzazione non può prescindere dal rispetto delle popolazioni e dei territori che attraversa. Abbiamo sempre riservato grande attenzione sulle modalità di realizzazione
dell’opera, ed abbiamo favorito la
ricerca di soluzioni migliorative
nel rispetto soprattutto di una delle
nostre più importanti risorse che è
l’ambiente. La sostenibilità ambientale, assieme alla salvaguardia
della salute dei cittadini e lo sviluppo economico delle comunità, sono principi molto più importanti
del basso costo di realizzazione
dell’opera. Per il Comune di San
Giustino l’importante arteria viaria
va sì realizzata, - conclude Fratini ma non a tutti i costi».
COMUNE
Ferito anche un carabiniere
Lignani: illegittimo l’aumento
del compenso dei revisori dei conti
Aggredisce
i familiari,
arrestato
UMBERTIDE - Notte impegnativa per i carabinieri quella di lunedì: un nordafricano 44enne disoccupato e senza fissa dimora, in possesso di regolare permesso di soggiorno, che probabilmente aveva
bevuto troppo, ha aggredito la sorella, il marito e i militari intervenuti poco prima nell’appartamento
nella periferia dell’Umbertidese.
L’uomo alla vista dei carabinieri
ha dato in escandescenze ferendo
se stesso ed un militare e sfondando la porta di un vicino di casa.
Sembrava dover essere un intervento per calmare una lite tra coniugi: una telefona, arrivata alla
centrale operativa della Compagnia di Città di Castello attorno alle 22,30 chiedeva l’intervento delle forze dell’ordine. Giunti sul posto i coniugi nordafricani si erano
già riappacificati. I militari erano
ancora nell’appartamento quando
è arrivato il fratello della donna,
estraneo alla precedente lite, che
ha iniziato ad inveire prima contro
i familiare poi contro gli uomini
dell’Arma. Non riuscendo a calmarlo i militari hanno chiesto rinforzi subito arrivati della Stazione
di Citerna e poi dell’aliquota operativa. Intanto il 44enne è uscito di
casa dirigendosi verso l’appartamento di un vicino: ha sfondato la
porta rompendo alcuni oggetti
L’intervento
L’uomo è stato
arrestato dai carabinieri
nell’ingresso. I militari hanno cercato di bloccarlo, ma l’uomo ha
raccolto un pezzo di vetro rotto e,
minacciando di sgozzarsi, si è tagliato procurandosi alcune lievi lesioni. Non contento ha afferrato un
bastone in legno ed ha aggredito i
militari, colpendone uno ad una
gamba. Alla fine, e con molta fatica, i carabinieri sono riusciti a
bloccarlo ed ammanettarlo. L’uomo è stato accompagnato presso
gli uffici del Comando compagnia
Città di Castello e dopo essere stato medicato dal personale del 118,
è stato arrestato con le accuse di
violazione di domicilio aggravata,
resistenza, violenza, minacce e lesioni aggravate a pubblico ufficiale.
CITTÀ DI CASTELLO - Con le
normative in mano il consigliere
regionale di Fratelli d’Italia, Andrea Lignani Marchesani, ritorna
con vigore sull’aumento dei compensi annui approvati dal consiglio
comunale di Città di Castello a favore dei revisori di conti. «È illegittima - dice Lignani - la delibera che
aumenta del cinquanta per cento il
compenso dei revisori dei conti del
Comune di Città di Castello».
Lignani Marchesani definisce
“illegittimo” l’aumento e chiede al
consiglio comunale di ritirare l’atto
altrimenti «è pronto un esposto alla
Corte dei Conti che potrebbe portare i consiglieri che hanno votato a
favore dell’aumento a rispondere
dei maggiori oneri a carico dell’ente». I revisori dei conti del Comune
tifernate, con l’approvazione della
delibera, vedranno lievitare i loro
compensi annui che passeranno,
dagli attuali 5.022 euro a 7.800 per i
membri e da 7.533 a 11.700 euro
per il presidente. Il consigliere regionale spiega che la «normativa
fino al 2010 prevedeva la necessità
di una fissazione a priori del compenso nella delibera di nomina la fine di garantire indipendenza ed
evitare pressioni di natura equivoca sul collegio. La normativa vigente - continua Lignani Marchesani - stabilisce all’articolo 13 la
possibilità comunque residuale di
adeguare i compensi in corso
d’opera, ma solo in caso di motivazioni particolari che devono essere
preventivamente riportate nella delibera di nomina».
Il consigliere regionale nota che
la delibera consiliare numero 3 del
2013, con cui è stato nominato l’attuale collegio, «non prevede alcunché». Dunque la delibera di aumento dei compensi sarebbe «illegittima perchè - conclude -potrebbe
sottendere ad un elemento di pressione o peggio di accordo tra organo di controllo e potere esecutivo».
Poliziotti sedano la lite tra il papà ed un vicino,
bimbo li ringrazia con un disegno
CITERNA - Ha voluto ringraziare gli agenti
della squadra volante del commissariato a modo suo: con un disegno. Così un bambino di
Pistrino che lunedì pomeriggio, inerte, stava
assistendo ad una violenta lite tra il padre ed
un vicino, ha detto “grazie” agli agenti che
hanno evitato che la situazione degenerasse. I
due uomini avevano iniziato a litigare per futili motivi di vicinato proprio sotto gli occhi
del piccolo e stavano per prendersi a pugni.
Chiamati ad intervenire a seguito di una tele-
fonata al 113 gli agenti sono arrivati in tempo.
Uno di loro, visto il bambino, lo ha preso con
sé, allontanandolo e rincuorandolo. Solo
quando è stato sicuro di aver tranquillizzato il
bimbo e che non necessitasse dell’intervento
di un medico, il poliziotto è tornato dal collega
che nel frattempo aveva separato i due adulti.
Terminato l’intervento, durato circa un’ora, il
bambino ha consegnato al poliziotto un disegno, fatto in quei minuti, che raffigura la pantera della squadra volante.
Il disegno realizzato dal bambino
Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria
Redazione Tel. 075 529111 Fax 075 5295162
[email protected]
www.giornaledellumbria.it
todi-deruta-marsciano
15
Marsciano, imprese
in calo per colpa
della crisi
Luci e ombre sul tessuto economico,
l’agricoltura resta il settore trainante
di ISABELLA ZAFFARAMI
MARSCIANO - Sono 1.745 le imprese attive nel territorio marscianese. Una panoramica abbastanza dettagliata del tessuto imprenditoriale
del Comune, aggiornata al primo semestre dell’anno, viene fornita dalla
rete degli uffici di studi e statistica
della Camera di commercio, il cosiddetto sistema Starnet. Il quadro,
confrontato anche con la situazione
negli anni passati, si divide tra luci e
ombre. In particolare a emergere è
una prevalenza di attività di natura
agricola (513), seguite da quelle
commerciali (365).
Altri settori trainanti sono quello
delle costruzioni, con 254 imprese
attive, e quello della manifattura che
fa contare 199 attività. 81 sono le attività di servizi, 73 quelle di alloggio
o di ristorazione, 41 le banche, finanziarie o assicurazioni, 42 le imprese di trasporto e magazzinaggio,
19 quelle di informazione e comunicazione, 56 quelle immobiliari, 35 le
attività professionali, scientifiche e
tecniche, 36 le agenzie di viaggio,
noleggio o supporto alle imprese, 15
le attività artistiche, sportive o di in-
trattenimento. Ed è proprio il settore
presente con un maggior numero di
imprese, quello agricolo, che sembra aver accusato maggiormente la
crisi negli ultimi anni.
Nel 2004 infatti le imprese di quel
comparto attive sul territorio erano
600 il che significa che in dieci anni
il saldo è diminuito di quasi novanta
LE AZIENDE
1.745
Il numero di imprese attive
nel territorio marscianese
Dati forniti
dalla Camera di commercio
unità. Un calo progressivo e di certo
dovuto anche e soprattutto ai cambiamenti economici di ordine nazionale: nel 2010 le attività agricole
erano infatti già scese a 558 e sono
andate via via decrescendo ancora
negli anni successivi.
Anche il commercio è sceso seppure in misura minore: nel 2004
Un giovane artigiano al lavoro
contava nel Marscianese 383 unità,
quasi venti in più rispetto a oggi. A
perdere qualcosa è stata anche la
manifattura che dieci anni fa faceva
registrare 212 attività mentre a crescere sono le imprese del settore ricettivo e della ristorazione che nel
2004 erano 49, più di 20 in meno rispetto a oggi.
Negli ultimi anni c’è stato inoltre
un proliferare di attività di informazione e comunicazione e di agenzie
di servizi.
In totale, rispetto alle 1.745 attività che si contano quest’anno nel
Marscianese, dieci anni fa se ne registravano dodici in meno (1.737). Ma
gli effetti della crisi sul numero di attività presenti sul territorio si vedono se si prende in considerazione il
dato totale relativo al 2010 quando
nel Comune erano attive 1.805 imprese, 60 in più di quest’anno. Sul
dato totale la decrescita è iniziata
proprio quattro anni fa, segno che
dal 2010 la crisi economica generale
ha iniziato a farsi sentire in modo
forte a livello locale. Il decremento è
stato graduale, ma continuo: nel
2011 si è arrivati a 1.797, nel 2012 si
è scesi a 1.782, nel 2013 le attività attive sono rimaste in 1.761 mentre a
marzo scorso si era scesi ancora arrivando a 1.753. Se guardiamo invece i dati relativi alle cessazioni di attività vediamo che l’anno più nero
dal 2009 a oggi è stato proprio l’ultimo trascorso: nel 2013 a chiudere
sono state infatti 129 imprese. Lo
scorso anno ha visto il numero più
basso di nuove attività nate sul territorio dal 2009 in poi.
Todi, Confcommercio “bacchetta” il Comune sulle tasse
L’Ascom chiede chiarezza su Tasi e Imu: non vorremmo trovarci a settembre con nuove chiusure di attività
TODI - L’associazione commercianti di Todi ha protocollato ieri
presso il Comune di Todi una richiesta per conoscere la percentuale di aumento dell’aliquote
Tasi e Imu, approvate con delibera n. 43 del 28 luglio 2014 e non
ancora pubblicate. La Confcommercio provinciale si sta muovendo su diversi territori per conoscere i costi che le aziende e le
attività commerciali, già sofferenti sotto il peso di una crisi duratura e persistente, si troveranno
ad affrontare e che graveranno
sul loro già tartassato bilancio.
«Noi come Ascom territoriale si legge in una nota - avremmo
desiderato un tavolo di concertazione per poter studiare insieme
una soluzione condivisa, condivisibile, ma soprattutto sostenibile a livello finanziario.
La nostra paura più grande è
che l’epidemia di chiusure che ha
caratterizzato l’anno 2013, si riproponga di nuovo a settembre di
quest’anno con l’abbassamento e
la chiusura di altre serrande causata da tasse ancora più gravose e
quindi insostenibili. La nostra prosegue la nota - non vuole essere una polemica, ma piuttosto
un conoscere concretamente i fatti e rendersi conto che chi lavora,
anche volendo, non ha più la for-
za di accollarsi il peso di ulteriori
oneri.
È vero che un bravo commerciante deve essere ottimista, ma
senza mai perdere di vista la realtà, meglio un’ottimista che ha
torto che un pessimista che ha ragione.
Non è da sottovalutare il disagio che le attività insistenti in via
Angelo Cortesi stanno affrontando in questo momento, i lavori
erano necessari ed è giusto che si
proceda, ma questo aggiunge ancora più difficoltà e disagi ad una
situazione già difficile e disagiata, situazione in cui le attività non
sono più in grado di sopportare
nuove spese e nuove tasse. Grazie al presidente di Umbria Confidi Andrea Tattini - si legge ancora - la situazione riguardante il
credito alle imprese sta migliorando, noi come Ascom territoriale stiamo gradualmente riprendendo la nostra attività di sostegno alle imprese con l’istruttoria
di diverse pratiche di finanziamento.
Questo documento - conclude
la nota - serve per far comprendere che l’Ascom è sempre pronta a
un confronto diretto e costruttivo
per prevenire il problema, piuttosto che trovarselo di fronte irrisolvibile».
SERVIZIO NECROLOGI
MARSCIANO - PERUGIA
Tel. 075 8742025 337 650890
E’ venuta a mancare
KANDYO FATIME AHMED
DI ANNI 34
Dolorosamente lo annunciano Goffredo Pucci, la figlia Sara
Pucci, i cognati Gaetano Pucci e Rama Cristiane insieme
alla loro figlia Annalisa, Albena Giorgeva, la sorella Inka
Kandyo con il marito Ismail, il cognato Malomyr Tzano,
i colleghi lavoratori ed i parenti tutti.
Casalalta, 6 agosto 2014
I funerali si svolgeranno oggi mercoledì alle ore 17.00
presso la Chiesa Parrocchiale di Casalalta.
Deruta, stasera il concorso legato a miss Italia
DERUTA - Si ferma a Deruta il cammino del concorso
miss Italia e stasera alle 21.30, in piazza dei Consoli, si
svolgerà la finale di miss Miluna. Molte le ragazze
iscritte, provenienti da tutta l’Umbria. La ragazza che
vincerà avrà la possibilità di accedere di diritto alle prefinali nazionali in programma dal 25 agosto a Jesolo.
miss Miluna Umbria sarà quindi presente anche alla finale di miss Umbria 2014, in programma, giovedì 21
agosto, in piazza della Vittoria a Marsciano. La manifestazione organizzata da Claudia Chiarioni collaboratrice dell’agenzia Syriostar, responsabile del concorso
per l’Umbria e con il patrocinio del Comune, è ormai
un appuntamento fisso per l’estate derutese, inserita tra
gli eventi del programma stagionale. A coordinare
l’iniziativa per l’amministrazione è stato il consigliere
Mauro Andreani che ha curato i rapporti con gli organizzatori tecnici dell’evento che si preannuncia ricco
di sorprese. Come novità del concorso 2014 per arrivare al titolo di miss Umbria vi è la possibilità di partecipazione per le ragazze straniere nate in Italia. Le
splendide aspiranti miss provenienti da tutta la regione
con un’età compresa fra i 17 anni (i 18 anni debbono
essere compiuti entro il 25 agosto 2014) e i 30 anni (entro il 31/12/2014) saranno presentate da una voce storica del concorso: Raffaello Zanieri.
MAURO BRANDA
COLLEVALENZA
Torna l’edicola
di giornali e riviste
Acli soddisfatte
TODI - Torna l’edicola a Collevalenza, le Acli gli danno il
benvenuto.
«Recentissimamente - si legge in una nota del
club Acli della frazione - Collevalenza, ha ritrovato l’edicola
dei giornali e riviste, dopo circa
due anni di stop i cui motivi sono sempre sfuggiti a tutti o quasi. Storicamente la rivendita dei
giornali aveva preso il via da
una tipica struttura in metallo e
vetro strategicamente collocata
all’ombra dei pini del viale che
porta all’area verde pubblica
del paese, all’altezza dell’attuale “caotico” quadrivio semaforico dal quale, lasciando la provinciale Todi-Foligno, si accede al castello. Poi lo spostamento nel piazzale della stazione di rifornimento carburanti, a
ovest del santuario dell’Amore
Misericordioso, strada provinciale per Todi.
Qualche mese di buon funzionamento e di nuovo stop. Finalmente lo storico bar Marisa,
situato tra il santuario della
Beata Madre Speranza e il castello di Collevalenza, ha dato
nuova vita all’indispensabile
punto di informazione per i residenti e i non pochi pellegrini
che, sempre più numerosi e da
ogni dove, raggiungono Collevalenza. Le Acli locali plaudono al felice ritorno dell’edicola
- continua la nota - che, facilitando la lettura, contribuirà lodevolmente alla crescita culturale e democratica della collettività. Intanto aspettiamo un altro importante ritorno, lo sportello bancario e bancomat, che,
da quasi un anno, ha tirato improvvisamente i remi in barca
mentre in era di crisi economica
una banca potrebbe e dovrebbe
avere il suo bravo ruolo di sprone e supporto allo sviluppo sociale».
Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria
16 foligno
Redazione Tel. 0742 342764 Fax 0742 345105
[email protected]
www.giornaledellumbria.it
Fossi, canali e fogne:
lavori in arrivo
per 7 milioni di euro
Gli interventi in tutto il Folignate
FOLIGNO - Difesa del suolo, sicurezza idraulica e manutenzione del
territorio. Sono alcuni dei compiti
del Consorzio della bonificazione
umbra che è impegnato nel completamento della sistemazione idraulica di una vasta area urbana ed
extraurbana che si snoda dalla nuova strada statale 3 Flaminia, all’altezza di via Flaminia Vecchia, fino a
valle della località Casone. I lavori
in questione sono finanziati dalla
Regione per un importo di 7 milioni
di euro, attraverso il servizio Infrastrutture per la mobilità.
Nello specifico, le opere permetteranno la raccolta delle acque piovane di aree ad insediamento urbano
e l’allontanamento nei corsi d’acqua
di bonifica correnti nella pianura folignate a sinistra del fiume Topino.
«È un’opera che da tempo sta impegnando l’ufficio tecnico dell’Ente
per la sua lunghezza e complessità
di interferenze con le infrastrutture
esistenti - afferma il commissario
straordinario della Bonifica, Ugo
Giannantoni - che dimostra, inoltre,
come tale intervento rappresenti un
passo importante nel generale piano
di adeguamento della rete scolante
della zona di Foligno».
Ad oggi, sono stati già realizzati
circa 3.330 metri di fognatura di
grandi diametri, circa 4.000 metri di
nuova canalizzazione a cielo aperto
del Fosso Forma Vecchia, tre ponti
stradali e un doppio sifone fognario di adduzione del collettore principale al depuratore
di Casone, con l’eliminazione della preesistente interferenza idraulica con l’ex alveo del fosso. Sono queste
in sintesi la opere di base del
progetto in esecuzione che
vedrà il definitivo completamento con la realizzazione
dell’ultimo intervento previsto in prossimità del sottovia
stradale alla linea Orte-Falconara
adiacente a via Tamburini. Quest’ultima opera è stata particolarmente curata nella progettazione e
nella modalità esecutiva per garantire la continuità e la sicurezza
Un intervento
della Bonifica. Nel tondo
Candia Marcucci e Ugo
Giannantoni
vento chirurgico. Ad intervenire nell’azienda anche
i carabinieri della stazione di Trevi e della Compagnia di Foligno e l’ispettorato del lavoro dell’Asl.
Sono ancora da capire le cause precise dell’incidente, fatto sta che la donna è caduta dalla scala probabilmente mentre stava pulendo un macchinario.
Fortunatamente, però, le sue condizioni non sono
apparse gravi. Sulla dinamica dell’incidente, l’ennesimo sul lavoro, sono in corso accertamenti.
dell’esercizio ferroviario durante la
sua realizzazione. Si prevede di attraversare la linea dei treni con uno
scatolare della lunghezza di 37 metri per una luce di 3.5 per 3.3 metri
che verrà lentamente traslato a spinta con apposite attrezzature al di sotto del rilevato della ferrovia. Così la
realizzazione del sottovia idraulico
consentirà di completare e rendere
interamente funzionali i lavori permettendo il collegamento tra le opere a monte e a valle della linea ferroviaria. L’intervento ha ottenuto il
nulla osta tecnico di Rfi (Rete ferroviaria italiana) dopo una lenticolare
e attenta analisi da parte degli uffici
tecnici preposti di Ancona e adesso
verrà stipulato apposito atto di concessione per regolare i rapporti amministrativi attinenti all’esecuzione
e alla gestione.
«La previsione - dichiara il direttore del Consorzio, Candia Marcucci - è che gli uffici degli enti interessati possano terminare rapidamente
quest’ultimo iter burocratico al fine
di consentire l’inizio dei lavori entro
la fine del corrente anno».
DILETTA GIANNONI
RE. FO.
TREVI
Cade da una scala, ferita operaia 37enne
TREVI - Poteva finire con conseguenze ben più gravi, ma fortunatamente non è andata così. Una giovane donna di 37 anni ieri mattina è stata vittima di
un incidente sul lavoro in un’azienda di alluminio di
Borgo Trevi. Secondo le prime ricostruzioni la donna, residente a Foligno, sarebbe caduta da una scala
riportando fratture agli arti inferiori. Immediato
l’intervento dei sanitari del 118. La 37enne, P.S. le
iniziali, è stata quindi subito trasportata al San Giovanni Battista di Foligno e sottoposta ad un inter-
LA NOMINA
Commissione
controllo al palo
FOLIGNO - Fumata nera per
l’elezione del coordinatore della commissione Controllo e garanzia.
Nella giornata di lunedì infatti, durante la prima riunione
dell’organismo, non è stato
raggiunto il quorum neanche
dopo 7 votazioni. La presidenza della commissione in questione spetterebbe di diritto alla
minoranza e nei giorni scorsi
era trapelato il nome di Stefania
Filipponi, esponente in consiglio comunale di Impegno Civile. Qualcosa però evidentemente è andato storto, tanto da
rinviare l’elezione del coordinatore alla prossima convocazione della commissione consiliare.
Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria
20 terni
Redazione Tel. 0744 432991 Fax 0744 409032
[email protected]
www.giornaledellumbria.it
Ast, ordinativi inevasi e rischio penali
Nuova protesta
degli operai
INDUSTRIA TRA PROTESTA E SVILUPPO
Fucine e Centro finitura, i dipendenti:
lavori da consegnare, ma ci hanno chiuso
TERNI - Un’altra giornata ad alta
tensione sul fronte acciaieria. Tanto che nella tarda mattinata di ieri si
era diffusa pure la voce di qualche
proposito scellerato di protesta da
parte di qualche operaio, come ad
esempio darsi fuoco. Proposito poi
fortunatamente smentito dagli
stessi lavoratori. Ma la nuova protesta c’è stata ed è nata dagli operai
della Società delle fucine, ai quali
si è aggiunto il coro di quelle del
Centro finitura. Il tutto nasce dal
fatto che l’Ast avrebbe dato ordine
alle Fucine, nella giornata di domenica, di restare aperta tutta questa
settimana, in modo da evadere gli
ordinativi. Lunedì gli operai stanno al loro posto regolarmente, poi
lunedì sera la doccia gelata: la fermata estiva anche per le Fucine inizia da domani e quindi tutti a casa.
Gli operai non c’hanno visto più
dalla rabbia e ieri mattina, intorno
alle 11 si sono diretti a palazzo
Spada - con loro c’era anche Valentino Mariotto della Fim Cisl per chiedere un incontro al sindaco
Di Girolamo. Incontro che poi c’è
Valentino Mariotto Fim Cisl
stato ieri pomeriggio intorno alle
19. Gli operai hanno spiegato al
primo cittadino che dentro la fabbrica e questo vale anche per il centro finitura, «ci sono tanti lavori da
consegnare e se non verrà fatto nei
tempi stabiliti dagli accordi scatteranno le penali che andranno ancor
più a gravare sulla situazione finanziaria dell’Ast e - aggiungono i
lavoratori - quel che è peggio è che
così si rischia di perdere dei clienti
importanti. A nostro avviso è proprio quello che vogliono i tedeschi:
farci perdere clienti a vantaggio di
altri».
Di Girolamo l’ha ascoltati e ha
chiesto loro di avere una relazione
dettagliata di quanto sta accadendo
sul fronte degli ordinativi. Insomma, una sorta di dossier da spedire
poi ai canali romani del Parlamento in modo da mettere il Governo
nelle condizioni di avere un quadro
completo della vicenda. Governo
che ha convocato un nuovo tavolo,
a cui parteciperà anche l’azienda, i
sindacati e le istituzioni locali per il
prossimo 4 settembre.
Intanto in città continuano le reazioni e i messaggi di solidarietà ai
lavoratori impegnati in questa vertenza che si annuncia la più dura di
sempre.
Tra le reazioni c’è da registrare
quella del Comitato de L’altra Europa, vicino al movimento Tsipras,
che in sintesi invoca un «trasferimento di proprietà dell’Ast», auspicando più in generale «un intervento pubblico in economia nei
settori strategici, utilizzando le risorse del Paese non più per salvare
le banche, mai posti di lavoro».
E la vertenza offre anche il fianco
alla polemica politica, che vede
Marco Celestino Cecconi (FdI) impegnato nel dare un’interpretazione polemica alla proposta di alcuni
Nuova protesta I lavoriatori delle Fucine e del Centro finitura sotto Palazzo Spada
consiglieri comunali di maggioranza (anche se critici con il sindaco) di decurtarsi il 30 per cento del
gettone di presenza per favorire un
fondo di solidarietà da devolvere ai
lavoratori dell’Ast per finanziare la
loro protesta, «Dopo che Paolo
Crescimbeni ha lanciato per primo
l’idea della creazione di un fondo
per sostenere la sacrosanta protesta
dei lavoratori, alcuni esponenti del
Pd locale rilanciano dando vita alla
sagra del chi strilla più forte. Forse
per provare a lavarsi l’anima, poiché qualcuno, prima di loro ha proposto qualcosa di serio. Cosa che
sino ad ora nella produzione delle
soluzioni alla vertenza, loro, che ne
hanno tutta la responsabilità, non
sono riusciti neanche ad immaginare. Fratelli d’Italia Alleanza nazionale conferma e propone che il
governo nazionale che ha la responsabilità di trovare le soluzioni
alla vertenza, adotti l’unica vera
soluzione. In un mondo che, ai
La politica
In campo
sulla
vertenza
anche FdI
e Tsipras
giorni nostri ha più bisogno di acciaio e non di quantità in diminuzione, alla faccia della crisi, nessuno osi toccare un grammo dell’acciaio prodotto a Terni e in Italia.
Tutti gli esponenti del Pd, iniziando da Romano Prodi, da quello locale, a partire dal mai dimenticato
Paolo Raffaelli, a Di Girolamo,
passando per Polli e poi su sino alla
Marini e Renzi, non si sottraggano
alle loro responsabilità, ammettano i loro errori, ci dicano da quanto
tempo erano a conoscenza della
scure che si sarebbe abbattuta sulla
nostra città e sull’Italia tutta e se ne
sono capaci trovino le soluzioni.
La responsabilità è solo la loro».
Sul fronte solidarietà, invece, si
registra quella della cooperativa
Actl, mentre le Rsu dell’Ast invitano l’operaio Andrea Maurelli a sospendere lo sciopero della fame
che sta portando avanti da 12 giorni».
G. BAS.
Fibra ottica, lavori conclusi nella Conca
L’assessore regionale Vinti:
«Completata la rete di 23
chilometri, l’intervento globale
è costato oltre due milioni di euro»
TERNI - «Si sono conclusi, nei
tempi e rispettando completamente il progetto, i lavori di realizzazione della rete cittadina in
fibra ottica di Terni». Lo ha affermato l’assessore regionale alle
infrastrutture trecnologiche e digitali Stefano Vinti. La rete di
Terni ha una lunghezza di 23 chilometri ed è costituita da tubazioni posate direttamente dal Comune e da cavi in fibra ottica posata
L’assessore regionale Stefano
Vinti
da CentralCom, la società regionale che si sta occupando dello
sviluppo delle reti tecnologiche
dell’Umbria, secondo i criteri e il
programma predisposto dalla Regione. Finanziato interamente
dalla Regione, l’intervento sulla
città di Terni è costato complessivamente due milioni di euro, di
cui 1.210.000 per le infrastrutture
e 790.000 euro per le attrezzature
tecnologiche.
«Con questo intervento - ha dichiarato l’assessore Vinti - mettiamo in collegamento e raggiungiamo numerose importanti utenze che interessano la vita quotidiana dei cittadini ternani, quali
le sedi del Comune, della Provincia, dell’ospedale, dell’Asm,
dell’Università ed il Datacenter
Aspasiel e saranno possibili interconnesioni, alcune delle quali
già predisposte, con gli uffici finanziari e le postazioni degli operatori mobili di Terni Est. È stata
anche predisposta l’interconnessione con le rete in corrispondenza della sede del Centro multimediale».
«La rete ternana - sottolinea
Vinti - è interconnessa con la rete
pubblica regionale che corre da
Terni a San Giustino lungo la Ferrovia centrale umbra. Questo intervento, insieme a quelli già realizzati o via di ultimazione a Perugia, Foligno, Orvieto e Città di
Castello, è di grande rilevanza
strategica nell’ambito piano digi-
tale regionale perché ormai la rete pubblica a banda larga e ultra
larga Run è diventata determinante per abilitare importanti iniziative pubbliche nel contesto
dell’amministrazione digitale.
Tra queste possiamo ricordare
l’integrazione dei dati informatici e dei sistemi applicativi, in particolare della sanità; interconnessione garantita verso il data center regionale unitario, in cui concentrare e razionalizzare i sistemi
digitali di tutta la pubblica amministrazione allargata del territorio; la diffusione e abilitazione
sul territorio di servizi di sorveglianza del territorio ed altri servizi connessi ai processi in ottica
smart city».
Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria
“Modello unico”, la road map della Regione
PERUGIA - Uno schema che sia
valido su tutto il territorio regionale. Questa la proposta che a metà luglio l’assessorato regionale alle Politiche abitative ha messo sul tavolo
della discussione. Il confronto, che
riprenderà a settembre, vede impe-
gnate le associazioni di categoria
dei proprietari e degli inquilini e
mira a superare gli ostacoli che oggi stanno mettendo in subbuglio
uno strumento, come il canone concordato, che invece potrebbe rappresentare un’occasione per tutti.
27
Contratti “bluff”,
appello al Fisco
Confedilizia, Sunia, Uniat-Uil e Sicet-Cisl
“chiamano” l’Agenzia delle entrate:
accordi non conformi, servono più controlli
LA “BABELE” DEGLI AFFITTI
di CHRISTIAN CINTI
PERUGIA - La “guerra” degli affitti
si combatte sul filo degli avverbi. La
questione che ha scalato le cronache
è nota: canone concordato sì oppure
no? Su fronti contrapposti si schierano Confedilizia, Sunia, Uniat-Uil
e Sicet- Cisl che, soprattutto dopo
l’introduzione della legge 80 del
2014 (che estende a 61 comuni umbri la platea dei territori nei quali è
possibile stipulare contratti di affitto
a canone concordato e dunque garantire ai proprietari benefici fiscali
come la cedolare secca al 10% e importanti sgravi su Imu, Tasi e
quant’altro) ribadiscono l’impor-
«
tanza degli accordi territoriali, principio senza il quale i contratti «non
sono conformi». Dall’altra parte
della barricata Uppi e Unione inquilini che replicano: i contratti stipulati sono regolari, non ci sono rischi
per proprietari e inquilini.
Alta tensione (abitativa). «Chi fa
certe affermazioni o ignora la legge
oppure fa male il proprio lavoro» dice Cristina Piastrelli, Sunia-Cgil.
Che in una conferenza stampa convocata con il preciso scopo di «fare
chiarezza», mette sul tavolo leggi
nazionali e accordi locali. Partendo
da quanto accaduto prima delle “famigerata” legge 80. Il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha individuato per l’Umbria 12 comuni ad
alta tensione abitativa, nei quali è
dunque possibile sottoscrivere contratti a canone concordato. Soltanto
8 municipi (4 nel Perugino e 4 nel
Ternano) hanno però ratificato gli
accordi territoriali, mettendo attorno al tavolo «le organizzazioni della
proprietà edilizia e dei conduttori
maggiormente (ecco il primo avverbio) rappresentative a livello locale». In mancanza di questi accordi, o
in assenza di convocazioni di tavoli
Car telli
“affittasi” in città
A sinistra,
Cristina Piastrelli
del Sunia-Cigl
di confronto, il rischio è che i con- sentati «esclusivamente» (ecco il
tratti risultino nulli o che si aprano secondo avverbio) sui moduli che
vertenze lunghe e complesse, so- sono stati preparati e depositati al
prattutto in fase di rinnovo o in pre- momento dell’accordo fra propriesenza di contenziosi tra proprietario tari ed inquilini. Quindi, il nodo sae inquilino. Quello che più tiene in rebbe questo: i contratti arrivano
ansia sindacati dei conduttori e asso- all’Agenzia delle entrate in forma
ciazioni dei proprietari è la
«non conforme» rispetto
“voragine” che potrebagli standard previsti
be aprirsi oggi che la
(«i moduli prevedoplatea dei comuni
no 18 caratteristi“a canone conche precise cordato” arriva a
spiega Armando
quota 61, dopo
Fronduti, presiche la legge 80
denIl numero dei contratti
ha allargato il
te regionale di
a canone concordato
diritto anche a
Confedilizia
«non conformi»
quei territori coldalla durata del
individuati da gennaio
piti da alluvioni o
contratto fino alle
ad agosto 2014
eventi sismici.
tempistiche necesL’occhio delle Ensarie per una eventrate. Il campanello
tuale disdetta»). E se le
d’allarme suona in particolaEntrate vigilano in maniera
re adesso che una serie di accerta- molto rigorosa sugli importi dei camenti hanno fatto emergere almeno noni riportati nei contratti, allo stescento contratti (nel Perugino) che ri- so tempo si presterebbe minore atsulterebbero non conformi. Perché, tenzione rispetto al modello utilizprevedono gli accordi, che i contrat- zato per presentare i contratti. «Octi a canone concordato vadano pre- corre prestare ancora più attenzione
alla conformità dei modelli depositati», ribadisce Angelo Garofalo
(Uniat). Che, ripetono i sindacati, se
non sono quelli conformi, allora non
valgono nulla. O almeno non vale
per l’accesso ai benefici del canone
concordato. E a dispetto di quanto
nella zona di Monteluce ci sono almeno 400 appardichiarato da Uppi e Unione inquilitamenti in cerca di un proprietario. Colpa della crisi,
ni, Fronduti cita una caso recente ed
del mercato che zoppica e di una “fuga” di studenti
emblematico: ad un proprietario è
che ha “piegato” il settore, almeno a Perugia. Perché
stato richiesto di versare 60mila euil popolo degli universitari è arrivato a superare apro per affitti incassati irregolarmenpena le 21mila unità, perdendo oltre 15mila iscritti
te. «Faremo una transazione, ma
nel giro di qualche anno. È vero, in altri territori (coquei contratti erano irregolari».
me Deruta o Torgiano) o in altre zone della città (come l’area di San Sisto) la situazione è diversa. Eppure gli inquilini sono sempre di meno, mentre sui
proprietari pende un carico fiscale da brivido.
Molti documenti non rispondono
ai criteri del contratto unico
che invece deve essere utilizzato
Cristina Piastrelli, Sunia-Cgil
100
»
E intanto 7 case su 10 restano vuote
Crollo delle
locazioni,
il “caso”
di Perugia
PERUGIA - Uno degli ultimi contratti porta la data
di venerdì scorso, primo agosto. Si tratta di un appartamento di 85 metri quadrati che si affaccia sul “salotto” di piazza Morlacchi, cuore del centro storico
di Perugia. «Aveva un prezzo di mercato attorno ai
700 euro al mese - dice Armando Fronduti (Confedilizia) - l’accordo si è chiuso a 410 euro al mese».
Circa la metà: un sacrificio ormai necessario se si
vuole riuscire ad uscire dal “pantano” degli affitti.
Che nel capoluogo fanno registrare un vero e proprio crollo: sette case su dieci restano vuote, soltanto
Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria
28 economiaUMBRIA
Alla Grifo Latte
sale la tensione
tra le parti
Sindacati e azienda su fronti opposti
sull’esternalizzazione di un magazzino
di LUCIO FONTANA
PERUGIA - Fronti contrapposti.
Da una parte il sindacato con tutte
le sigle e dall’altra il consiglio
d’amministrazione dell’azienda.
In mezzo, il pomo della discordia,
ovvero la decisione presa dai vertici di Grifo Latte di affidare la gestione del magazzino di Ponte San
Giovanni, dove lavorano quindici
operai, a una cooperativa.
Da qui lo scontro, dopo un faccia
a faccia che per ora non ha prodotto risultati. Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil definiscono la decisione
dell’azienda «tanto inaspettata
quanto inaccettabile per i sindacati: esternalizzare la gestione del
magazzino di Perugia, chiedendo
ai dipendenti di mettersi in mobilità per poi passare ad un’altra
cooperativa non meglio specificata, con tutte le conseguenze contrattuali facilmente immaginabili». Secondo le sigle sindacali, si
tratta di «una scelta inaccettabile
nel merito e nel metodo, posta con
prepotenza e arroganza dalla dirigenza di Grifo Latte che negli ultimi mesi, in particolare dopo l’ar-
rivo di un nuovo manager dalla
Granarolo, ha dimostrato tutta la
propria inadeguatezza».
Da qui la minaccia paventata, se
non si sblocca la situazione, di far
scattare lo stato di agitazione subito dopo Ferragosto nei magazzini
aziendali di Ponte San Giovanni,
Colfiorito e Norcia. Il timore dei
Si tratta della struttura
di Ponte San Giovanni,
l’azienda rassicura:
«Nessuno perderà
il posto di lavoro»
sindacati è che, una volta passati
con la cooperativi, i lavoratori non
abbiano più un futuro lavorativo
garantito e che l’operazione che
s’intende attuare sul magazzino di
Ponte San Giovanni sia solo il primo passo di una strategia di ristrutturazione più ampia.
Tutt’altra versione arriva dal
fronte aziendale. Il cda, in una no-
Occupazione Un
punto vendita
della Grifo Latte
ta, spiega che con la decisione di
affidare il magazzino a una ditta
terza «il Gruppo Grifo Agroalimentare non fa altro che adeguarsi
a ciò che tutti i principali concorrenti del settore già fanno da tempo, a ciò che hanno sperimentato
tutte le più grandi industrie umbre,
a ciò che è ormai consuetudine in
tutte le strutture di smistamento
della grande distribuzione, private
e cooperative, del nostro territorio, a ciò che viene sperimentato
nella pubblica amministrazione
(dai comuni agli ospedali, dalle
scuole alle farmacie). Per fare
questo - sottolinea l’azienda - sono
state contattate le aziende più importanti di tale settore; realtà operative serie, affidabili, che già sono presenti in molte imprese vici-
ne, anche fisicamente, alla sede
del Gruppo. La scelta è caduta sul
progetto realizzato da una delle
più grandi cooperative che fa questo mestiere in Umbria e una delle
maggiori in Italia; tale azienda è
nota per il rispetto delle regole,
delle persone, delle contrattazioni
collettive».
In conclusione, i vertici di Grifo
Latte rimarcano che «nessuno perderà il posto di lavoro, in quanto
sarà garantito a tutti l’inserimento
in questa struttura di servizi, e che
non ci sono posizioni di esubero
che richiedano l’effettuazione di
altri provvedimenti».
Insomma, per ora siamo ai fronti
contrapposti. In attesa di tornare al
tavolo delle trattative. Se trattative
ci saranno.
Despar 2G ed Eurospar, in Umbria a rischio 100 posti di lavoro
I lavoratori incontrano i sindaci di Magione, Assisi e Castiglione del Lago che assicurano: «Appoggio alla mobilitazione»
PERUGIA - Cento posti di lavoro a
rischio in tutta l’Umbria senza contare l’indotto, di cui 20 ad Assisi, 19
a Magione e 9 a Castiglione del Lago. In attesa di una positiva conclusione della trattativa tra i vertici
dell’azienda e possibili marchi della
grande distribuzione intenzionati a
subentrare, i dipendenti dei supermercati Despar 2G ed Eurospar
hanno incontrato i sindaci Sergio
Batino di Castiglione del Lago e
Giacomo Chiodini di Magione.
Nelle prossime ore è invece previsto
un colloquio con Claudio Ricci, sindaco di Assisi. I primi cittadini, oltre ad esprimere solidarietà ai lavoratori che vedranno chiudere i supermercati già nei prossimi giorni,
si sono detti disponibili a partecipare in maniera attiva alle mobilitazioni che gli stessi vorranno organizzare nelle prossime settimane.
«Si tratta - afferma il sindaco di
Magione, Giacomo Chiodini che ha
ricevuto nella sala del Consiglio circa quaranta dipendenti dei supermercati di Magione, Assisi e Castiglione del Lago - di una crisi con un
forte impatto sul territorio. Alla speranza di una veloce e positiva soluzione della vertenza, si dovrà affiancare l’impegno per una mobilitazione forte delle istituzioni a fianco dei dipendenti». Analogo messaggio di vicinanza da parte del sindaco Sergio Batino, che ha garanti-
La solidarietà I lavoratori nella sala del consiglio comunale di Magione
to, durante un incontro tenutosi a
Castiglione del Lago, «massima attenzione all’evolversi della vicenda
per il possibile effetto occupaziona-
le che rischia di ripercuotersi sull'area del Trasimeno».
Per Claudio Ricci, sindaco di Assisi, «nel caso della struttura di San-
ta Maria degli Angeli si tratta di
un’area commerciale di grande interesse in quanto inserita in una zona che gode di un'evidente potenzialità commerciale e questo giustifica
la volontà di mantenere il supermercato, anche eventualmente con un
marchio diverso». I sindaci sono in
contatto con l’assessorato regionale
alle Attività produttive, per monitorare l’evolversi della vicenda.
Presente all’incontro di Magione
anche Riccardo Giulivi, segretario
Filcams Cgil Perugia, che ha sottolineato come «possibili soluzioni
dipendano in queste ore dalla trattativa dell’azienda con altri soggetti
della grande distribuzione».
MOVIMPRESE
Crescita imprese,
Perugia solo 103esima
su 105 province
PERUGIA - Al 30 giugno 2014
lo stock complessivo delle imprese operanti in provincia di
Perugia si ferma a quota 73mila
004, in calo di 602 unità rispetto a un anno fa, ma in ripresa
sul trimestre precedente (+28
imprese). Lo certifica Movimprese del sistema camerale.
«Da aprile a giugno di quest’anno - afferma Giorgio
Mencaroni, presidente della
Camera di commercio di Perugia - nella provincia sono nate
1.028 nuove imprese, mentre
913 hanno cessato l’attività. Il
saldo risulta positivo di 115
unità, ma con una crescita al
palo - soltanto +0,16% - un dato che relega la provincia di Perugia al 103° posto sul totale
delle 105 province italiane.
Dietro il Perugino soltanto Catania e Caltanissetta. Una crescita tanto esigua - continua
Mencaroni - non ha certo la forza di diventare tendenza. Anche secondo questo indicatore
dunque, la ripresa è ancora indefinita e tutt’altro che prossima».
Le nuove iscrizioni si sono
prevalentemente concentrate
nel commercio (quasi il 30%);
seguono le costruzioni con il
14,5%, l’agricoltura e i servizi
alle imprese con valori intorno
al 12-13%.
Formazione, col Piano Atena coinvolti 400 dipendenti di 50 aziende
PERUGIA - Innovazione di prodotto, razionalizzazione dei processi produttivi, supporto alla crescita dimensionale e all’aggregazione tra imprese. Sono stati alcuni degli
obiettivi strategici approfonditi durante i
corsi di formazione realizzati nell’ambito del
Piano Atena, che si è appena concluso e che è
stato finanziato da Fondimpresa, il fondo interprofessionale per la formazione continua
in Italia, nell’ambito dell’Avviso 4/2012 prima scadenza.
Attraverso Atena sono state realizzate 62
iniziative formative, per un totale di 1.560
ore di formazione, in 46 aziende umbre (38
del Perugino e 8 del territorio ternano) per la
formazione di circa 400 partecipanti dipendenti delle aziende medesime. Le azioni formative sono state programmate e realizzate
in funzione delle specificità e delle esigenze
organizzative e operative delle imprese coinvolte e hanno avuto il duplice obiettivo di
sviluppare i temi legati ai processi di innovazione e aggregazione per il rilancio del tessuto produttivo umbro dopo la fase recessiva
globale che ha colpito l’economia. Il Piano
Atena è stato gestito da Sfcu-Sistemi forma-
tivi Confindustria Umbria, in collaborazione
con Ial Umbria srl impresa sociale, associazione Smile Umbria, Enfap Umbria. Il Piano, corredato da un accordo sindacale di livello territoriale siglato dalle rappresentanze
regionali di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil,
ha preso avvio nel mese di settembre 2013.
Le azioni formative sono state programmate e realizzate in funzione delle specificità
e delle esigenze organizzative e operative
delle imprese coinvolte nell’iniziativa e si
sono sviluppate lungo alcuni segmenti tematici.
Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria
economiaUMBRIA
«Cig in deroga, ora fare presto»
Ricciarelli (Cisl) fa il punto dopo
lo sblocco dei fondi e i nuovi criteri
PERUGIA - «È certamente un passo avanti aver sbloccato e adeguato
le risorse finanziarie e ciò è frutto
anche delle pressioni sindacali locali e nazionali realizzate nelle settimane scorse. Meno positive sono
le retribuzioni e limitazione previste per l’accesso alla cassa integrazione in deroga (Cig) già dal 2014
anche se, c’è da dire, alcune di queste, in Umbria, erano già state an-
La situazione
Per l’Umbria si tratta di circa
30 milioni di euro
per il 2014, adesso la Regione
deve adeguare le modalità
di attuazione alle nuove regole
ticipate e adottate già dal 2013».
Così Claudio Ricciarelli, membro della segretaria regionale della
Cisl, sul decreto legge di revisione
dei criteri di concessione della Cig
in deroga per il biennio 2014-2015,
con relativo sblocco e adeguamento delle risorse finanziarie per 11
mesi del 2014 e 5 mesi del 2015.
«Stante la limitazione della durata a 5 mesi - evidenzia Ricciarelli se non ci saranno concreti e consistenti segni di ripresa economica,
problemi di copertura della Cig in
deroga si porranno per il 2015 e sarà anche necessario mobilitare le
risorse della bilateralità, allo scopo
accantonate, per garantire un intervento integrativo di sostegno al
reddito, a partire dal settore
dell’artigianato. Ora attendiamo la
convocazione di un incontro con la
Regione per condividere le modalità d’attuazione, a livello regionale, dei nuovi criteri, le procedure,
l’esatta disponibilità di risorse finanziarie destinate all’Umbria e la
possibilità o meno di assicurarne la
copertura per gli 11 mesi di Cig in
deroga previsti per l’anno in corso».
L’esponente della Cisl riepiloga, infine, le novità
principali del decreto legge di revisione della Cig in
deroga: «Durata della copertura 11 mesi per il 2014
e 5 mesi per il 2015; limitazione della platea dei beneficiari con esclusione degli
studi professionali e dei casi di
cessazione di attività; aumento del
requisito per l’accesso da 3 a 8 mesi di contribuzione per il 2014 e di
12 mesi dal 2015; restrizione graduale dei criteri di concessione e
della durata della “mobilità” in de-
Nel tondo, Claudio Ricciarelli
roga dal 2014 per
un massimo di 5
mesi, elevabile a 7 per
coloro che non hanno superato i 3 anni di prestazione di mobilità con un ulteriore limitazione
nel 2015; impegno ad una riforma
del sistema degli ammortizzatori
sociali a partire dal 2016 attraverso
l’attuazione della legge delega relativa al Jobs Act; copertura finanziaria per il 2014 pari a 1,7 miliardi
di euro (per l’Umbria significano
circa 30 milioni), con sblocco immediato di 400 milioni per assicurare la corresponsione da parte
dell’Inps delle indennità relative ai
primi 3 mesi del 2014.
LA SCADENZA
Dichiarazione giacenza vini entro il 10 settembre
PERUGIA - Sono state comunicate le modalità
applicative relative alla dichiarazione annuale
delle giacenze per i prodotti vinicoli per la campagna 2013-2014. Tutti coloro che detengono
(persone fisiche o giuridiche o loro associazioni)
vino e/o mosto di uva e/o mosto concentrato e/o
mosto concentrato rettificato devono presentare
ogni anno la dichiarazione dei quantitativi,
espressi in ettolitri, detenuti alla mezzanotte del
31 luglio. Sono esonerati dall’obbligo: i consuma-
tori privati; i rivenditori al minuto che esercitano
professionalmente un’attività commerciale comprendente la cessione diretta al consumatore finale di quantitativi di vino non superiori, per ciascuna vendita, a 60 litri; i rivenditori al minuto che
utilizzano cantine attrezzate per il magazzinaggio
e il condizionamento di quantitativi di vino non
superiori a 10 ettolitri.
Le dichiarazioni devono essere presentate telematicamente entro il 10 settembre.
29
Tessile-moda Le associazioni
«Bene il nuovo
contratto delle
imprese artigiane
e delle Pmi»
PERUGIA - Le organizzazioni di
categoria dell’artigianato e delle
Pmi (Confartigianato Moda, Cna
Federmoda, Cna Servizi alla Comunità, Casartigiani e Claai)
esprimono soddisfazione per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro dell’area tessile-moda.
«L’accordo raggiunto con i sindacati di categoria (Filctem - Cgil,
Femca-Cisl e Uilta-Uil) - evidenziano i rappresentanti delle Confederazioni artigiane e delle Piccole
e medie imprese (Pmi) - tiene conto delle difficoltà che le imprese
stanno attraversando e contiene
impegni comuni di imprenditori e
sindacati per affrontare la crisi del
settore e rilanciare la manifattura
made in Italy».
In particolare, tra gli aspetti del
nuovo contratto, secondo le organizzazioni imprenditoriali, l’intesa siglata «conferma positivamente l’impegno, già assunto con i recenti rinnovi dei contratti artigiani,
per valorizzare l’apprendistato,
istituto qualificante e peculiare
dell’artigianato». A questo proposito, tra gli aspetti positivi, viene
segnalato il prolungamento di 2
mesi del periodo di prova per l’apprendistato, oltre alla proroga di 6
mesi della vigenza contrattuale rispetto alla scadenza naturale. Un
risultato frutto di un negoziato
molto intenso.
Altrettanta soddisfazione viene
espressa dalle organizzazioni delle
Pmi «per il rinnovo di un contratto
che consente la piena rappresentanza anche delle imprese più
strutturate del settore».
L’INTERVENTO
Azionisti Scs, risparmi polverizzati
di MAURIZIO HANKE*
proverbi - si sa - sono la saggezza popolare
e, più di tante parole, spiegano come va il
mondo. Così anche a Spoleto dove, finita la
festa, ovvero la campagna elettorale e il Festival, dopo brindisi e mangiate, i problemi gravi
della città restano tutti, irrisolti e drammatici.
Infatti, i “nuovi” uomini del palazzo, dopo
lo smodato presenzialismo alle prime, ai vernissage, e soprattutto alle cene , dopo la patetica abbuffata di interviste al sindaco durante
le trasmissioni televisive condotte da più o
meno vernacolari comunicatori, sempre proni
al potere; dopo appunto le penose overdosi di
autoincensamenti festivalieri, i nuovi amministratori già cominciano a mostrare il nulla.
Nulla di programmi e soprattutto, nulla di
azione politica concreta.
I
POLVERIZZATI I RISPARMI
DI 19MILA AZIONISTI DELLA SCS
La crisi della città resta tutta: resta, ad esempio il problema tutt’altro che effimero dei risparmi – polverizzati - dei 19mila azionisti
della Spoleto credito e servizi (Scs) per i quali, in campagna elettorale, avevo chiesto al
candidato sindaco Cardarelli di spiegare agli
elettori qual era stato il suo ruolo e le sue responsabilità nella gestione di quella società
per lunghi anni, ricevendone in cambio una
minaccia di querela che ancora sto attendendo; resta il mistero del nuovo piano industriale di Banca Desio, ora nuova proprietaria della Banca popolare di Spoleto, da cui si saprà se
la Direzione generale spoletina ed i suoi circa
200 addetti resteranno a Spoleto.
E qui bisogna riconoscere che - per almeno
uno di questi dipendenti - Cardarelli si è dato
da fare subito. È la dirigente Bps Agnese Pula,
coniugata con il noto commercialista Roberto
Rossi, già revisore dei conti del Comune, capo del collegio sindacale di Spoleto credito e
servizi e successivamente di Bps e oggi fedelissimo sostenitore di Cardarelli. Lo stesso
sindaco, appunto - con singolare tempismo ha scongiurato il trasferimento della Pula verso altri lidi (un po’ di centinaia di chilometri)
tramite la sua cooptazione come assessore al
Bilancio. E gli altri 199 dipendenti spoletini
(800 in tutta la banca ed in maggioranza umbri)? Avranno le stesse attenzioni da parte
della neonata multicolore giunta?
E, senza avere nulla da eccepire sulle capacità della signora Pula, siamo sicuri che il suo
incarico nell’ente comunale non sia incompatibile secondo la normativa vigente? Una sentenza della Corte di cassazione lo dice chiaramente e ciò fa giurisprudenza.
In realtà, con tutta la simpatia possibile verso la signora Pula, l’incompatibilità va verificata subito, ne va anche della stabilità amministrativa della città e, perché no, della credibilità della stessa Bps ora di proprietà lombarda, che ai molti suoi soci e clienti, dopo le tante sciagure degli ultimi anni (e soprattutto indagini, avvisi di garanzia e rinvii a giudizio),
deve - tassativamente e subito - dare ai clienti ,
ai circa 19 mila soci, ai cittadini di tutta l’Umbria, dove la banca vanta circa settanta sportelli, un’immagine di banca locale, attenta alle necessità gravi del territorio e soprattutto di
banca rinnovata, non di banca in cui - ad onta
delle assicurazioni dei commissari della Ban-
ca d’Italia, ancora in servizio a Spoleto - persiste l’antica continuità tra finanza e politica.
IL DISSESTO DEL BILANCIO COMUNALE
E, a proposito di questioni finanziarie, qual
è la strategia per risanare il dissestato bilancio
del Comune? Immagino che Cardarelli e la signora Pula, esperta dirigente della contabilità
Bps, stiano già lavorando alacremente sui libri contabili municipali. O è ancora tempo di
vacanze al mare? Ma non era l’intero schieramento di Cardarelli che, prima delle elezioni,
si strappava i capelli per la gravità urgentissima della situazione contabile municipale, invocando il commissariamento immediato del
Comune e confutando l’azione in realtà eroicamente disinteressata del commercialista
Carlo Alberto Zualdi, che aveva salvato Spoleto dal dissesto e dal riprovevole ingessamento commissariale, dimezzando a tempo di
record un deficit sicuramente non attribuibile
solo alla precedente compagine benedettiana,
ma anche a più datate inadempienze amministrative?.
Misteri della politica all’italiana, ossia soliti, logori giuochi di ruolo, ovvero, dato che
oggi comando io in Comune, ora va bene tutto
quello che ieri contestavo essendo minoranza. Lampante l’esempio del Festival: per tutta
la sua durata Cardarelli non ha fatto altro che
sperticarsi in elogi e adulazioni, scambiarsi
buffetti con lo stesso direttore del Festival che
ieri, da consigliere di opposizione voleva,
contabilmente, inquisire come un novello
Torquemada.
GIRAVOLTA SULL’ASE
Idem per l’Ase che, tuonava un tempo Cardarelli, «andava chiusa» come ente inutile e
fonte di sprechi e poi, dopo l’elezione a sindaco, dietrofront, l’Ase non è più inutile e ci ha
piazzato subito , come presidente un suo uomo, un altro bancario, suo fedelissimo. Che ne
diranno i seguaci di Grillo che erano tra i più
critici della gestione del potere attraverso un
braccio operativo come l’Ase e che, anche per
questo, avevano fatto confluire una notevole
dose di consensi sul candidato Cardarelli?
LA VICENDA POZZI
E LE ALTRE EMERGENZE
Tra gli argomenti scottanti, il “lieto finale”
e le ottimistiche assicurazioni del sindaco sulla gravissima vicenda Pozzi riportate dalla
stampa ci fanno presagire che, più di un presenzialismo di sapore populistico e compassionevole, c’è bisogno di azioni molto concrete per dare qualche speranza di ripresa produttiva allo stabilimento di S. Chiodo. Su queste emergenze economiche e sociali, compresa quella della ormai chiusa Panetto e Petrelli,
si deve misurare la effettiva capacità della
amministrazione nel far fronte ad un senso
diffuso di disagio, di incertezza, di paura e di
rassegnazione.
E a chi vuole rilevare come filo conduttore
delle mie parole la mia avversione verso chi
mi avrebbe defraudato della vittoria in Comune, replico fin d’ora che non mi dolgo minimamente di non poter far parte di una maggioranza consiliare in Comune - nella quale in
passato non mi sono mai intruppato se non per
brevissimi tratti nella mia attività politica Ma mi inquieta l’aspirazione al conformismo
e allo spirito gregario che non fa vedere le cose per quelle che sono.
*Ex consigliere comunale, candidato
a sindaco di Spoleto alle ultime elezioni
Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria
62 lettere&OPINIONI
Liste d’attesa,
bene la Giunta
L’associazione UmbriaLeft esprime soddisfazione per le iniziative
assunte dalla presidente Marini e
dalla giunta regionale per l’abbattimento dei tempi delle liste di attesa. Riteniamo assolutamente
condivisibile l’obiettivo che si è
posta la governatrice di ricondurre
entro il limite massimo di 30 giorni il tempo di attesa per il primo
accesso alle prestazioni.
Il nostro Sistema sanitario regionale è uno dei migliori del Paese in
termini di qualità dei servizi erogati e dei relativi costi, una eccellenza che, però, rischia di arenarsi
sulla capacità di dare risposte più
immediate agli utenti.
La presidente ha illustrato i punti
salienti dell’operazione: allungamento dell’orario di utilizzo delle
strutture diagnostiche; operatività
delle stesse strutture estesa anche
al sabato ed alla domenica; il “recalling” automatico dei cittadini
che hanno effettuato una prenotazione sia come occasione per ricordare l’appuntamento fissato,
sia eventualmente per il suo annullamento; un numero telefonico
unico per le disdette; maggiore
coinvolgimento ed utilizzo delle
strutture private - nell’esclusivo
ambito regionale - convenzionate
con il servizio sanitario pubblico,
accordo con Poste italiane per il
pagamento on-line di tutte le tariffe per prestazioni prenotate tramite Cup.
Attendiamo fiduciosi che gli sforzi che si stanno compiendo producano quanto prima i risultati sperati, nell’esclusivo interesse della
salute dei cittadini.
PERUGIA, TARIFFE E DINTORNI
>>>
Parcheggio in piazza Partigiani
e scale mobili, un’occasione perduta
La finanza per la piccola...
PERUGIA - Un’occasione perduta. Dal 4 al 17 agosto le scale mobili di piazza Partigiani resteranno
chiuse per interventi di manutenzione. In sostituzione è stata istituita una navetta che, gratuitamente,
collega la stessa piazza con piazza
Italia con corse ogni quarto d’ora
nell’orario di apertura delle scale
mobili. Bene, disagi e polemiche a
parte, questo periodo avrebbe potuto invece rappresentare un’occasione d’oro non solo per sperimentare un nuovo metodo di fruizione
del centro storico, ma anche per
tendere la mano ai cittadini-utenticontribuenti.
Come? Sarebbe bastato ritocca-
re le tariffe del parcheggio coperto
di piazza Partigiani e abbassare un
ticket che è davvero una mazzata.
Basti un dato: poco più di due ore
di sosta costano 5,30 euro. Un costo probabilmente spropositato e
quanto meno ingiusto, soprattutto
adesso che i fruitori della struttura
non possono - allo stesso tempo accedere al servizio del percorso
meccanizzato. Sarebbe stato insomma un gesto “galante” nei confronti di centinaia di cittadini e turisti a fronte di un servizio che - oggi - non c’è. Anche se si paga e a caro prezzo.
nello schieramento moderato? La
risposta non può che essere affermativa almeno stando ai balletti
tattici che si osservano sulla scelta
del candidato alla presidenza della
Regione. Incertezze e attendismi
che però non fanno ben sperare
sulla scelta che verrà fatta, soprattutto perché denotano una mancanza di conduzione e forse anche
di idee su quello che s’intende fare. A questo proposito non pochi
elettori moderati si aspettano che
Forza Italia prenda una posizione
netta e cerchi di costruire intorno
al suo candidato una coalizione
solida e dotata di un programma
elettorale chiaro. È forse chiedere
troppo? Per ripetere il felice risultato ottenuto su Perugia non basta
alimentare sterili polemiche e attardarsi in vuoti proclami.
CHRISTIAN C.
Perugia
MARCO FANTI
Terni
L’ultimo nato a Città della Domenica
porta un nome importante: Archimede
ATTILIO GAMBACORTA
Coordinatore UmbriaLeft
Il centrodestra trovi
un suo candidato
La vittoria raccolta su Perugia ha
creato una sorta di strana euforia
FIOCCO AZZURRO
Cicogna in casa
Carducci,
è nato Leonardo
TERNI - La notizia è da prima
pagina ed è di quelle che cambiano la vita, soprattutto ai due
neo genitori. Il nostro collega
Vincenzo Carducci da ieri è diventato papà di Leonardo, tre
chili e 440 grammi di tenerezza. È venuto alla luce a Roma la
notte scorsa e ora è sotto lo
sguardo amorevole del papà e
della mamma Michela. Al piccolo Leonardo il benvenuto al
mondo da Il Giornale dell’Umbria.
Il grazioso asinello sardo Archimede protetto dalla mamma Demetra
PERUGIA - L’ultimo nato a Città della Domenica è un graziosissimo asinello sardo che porta un nome importante: Archimede, il grande inventore greco vissuto a Siracusa nel 200 a.C. Subito dopo la nascita, Archimede è stato immortalato in alcune foto dolcissime insieme alla mamma
Demetra, che non lo lascia un istante, proteggendolo anche di fronte agli
scatti dei fotografi. I visitatori del parco naturale di Perugia possono incontrare il piccolo Archimede tutti i giorni nel recinto degli asini sardi
posizionato poco oltre la stazione centrale, accanto ai canguri. Oltre
all’area faunistica, a Città della Domenica ci sono gli spettacoli: fino ai
primi di settembre ci saranno almeno 3 spettacoli tutti i giorni, con animazioni e attrazioni aperte fino all’orario di chiusura. Poi eventi e novità. Per
informazioni: www.cittadelladomenica.it e il profilo facebook ufficiale.
Mariano e Gemma, 50 anni
di un felice matrimonio
TORGIANO - Parenti ed amici hanno festeggiato i 50
anni di matrimonio di Gemma Stramaccioni e Mariano Rosignoli (nella foto) tutti riuniti nella abitazione di
via Principe Umberto. Nel 1964 fu l’allora parroco don
Vincenzo Cicioni a benedire le nozze nella chiesa San
Bartolomeo ed ora, contornati da una nidiata di nipoti,
i due sposi hanno ricordato con gioia il lieto evento in
piena salute, anche se con qualche anno in più.Agli
sposi giungano anche dalla redazione de Il Giornale
dell’Umbria felicitazioni per il bel traguardo raggiunto ed auguri per il futuro.
Segue dalla prima
Le scelte Un operaio al lavoro in una piccola impresa
(...) e le imprese più stabili sono
sempre innovative? No.
Il più ricco imprenditore italiano non è un ex Presidente del
consiglio, ma il titolare di una
notissima impresa alimentare e
dolciaria piemontese.
Vende la sua crema al cioccolato e nocciole, ottima, in tutto il
mondo, da molti anni, e furono
attivati perfino i nostri Servizi
per fargli vincere una causa in
Cina.
L'impresa è solo innovazione
continua? No. È qualità. Costante e riconoscibile.
È quella che conta e che fa durare il prodotto, il processo, la
“management philosophy” e tutte le altre diavolerie che insegnano nelle scuole per “managers”.
Meno gergo inglese e più attenzione al prodotto e a chi lo fa,
che non può essere un povero
Cristo che ha imparicchiato una
funzione operativa dopo un corso di cinque giorni.
La qualità è sempre senza tempo.
Intanto, le Piccole e medie imprese (Pmi) italiane hanno caratteristiche del tutto specifiche: la
quota di microimprese italiane,
oggi, è la maggiore di tutta la Ue,
e si tratta del doppio della Germania, 3,81 milioni contro ai
2,06 milioni tedeschi di microimprese (meno di dieci addetti).
Ma le nostre micro-Pmi, che
sono il 94,8% delle aziende, producono soli il 56% del valore aggiunto, rispetto alle aziende
equivalenti tedesche.
Allora, solo innovazione? No.
Ottimizzazione dei fattori di
produzione, piuttosto.
Solo l’undici per cento delle
Pmi italiane opera in aree ad alto
tasso di innovazione tecnologica, di contro al dodici per cento
tedesco.
Siamo lì. E allora, cosa manca? Bene, se continuiamo l’analisi, vediamo che le Pmi evolute
e vincenti nella crisi italiana (la
Banca Schroder ne ha misurate
327 l’anno scorso) operano per
il 30% in settori “maturi” (meccanica e metallurgia) e con ben
differenziate storie imprenditoriali a seconda se le Pmi siano
collocate al Centro, al Nord o al
Sud. La differenza “antropologica”, oggi, si fa più sentire che
negli anni passati.
Una soluzione è stata, finora, e
non è certo una cattiva idea, l’introduzione dei cosiddetti “minibond”.
Si tratta di un Fondo Minibond
Pmi Italia operante dal maggio
2013, che ha impostato delle obbligazioni per le Piccole e medie
imprese nazionali, e che opera
con un fondo di garanzia di 51
milioni di euro.
Il mercato di riferimento per i
“minibond” Pmi è l’Extramot
Pro di Borsa Italiana, con cinque
Fondi primari che operano in esso.
Basta? No. La Regione Lombardia ha poi iniziato un suo progetto di entrata di selezionate
Pmi nel sistema obbligazionario
del minibond, e anche questa è
certamente una buona cosa.
Ci sono poi le reti Ace (Aiuto
alla crescita economica) della
Banca d'Italia per le imprese che
vogliono quotarsi nel mercato
Minibond e che, così, accedono
a favori fiscali.
Bene, anche qui. Ma, come ci
racconta la Relazione annuale
del Garante delle Pmi, presentata lo scorso 6 febbraio, ci sono
10mila fallimenti di impresa
l’anno, livello mai raggiunto prima, con un costo di accesso al
credito di 160 punti sopra quello
dei colleghi imprenditori europei, il costo dell’energia del 20%
in più (e qui basta con i finanziamenti in bolletta alle “rinnovabili” di dubbia utilità).
Quindi, oltre al mercato dei
“minibond”, occorre prendere il
toro per le corna: a) costituire
una Banca per la Piccola e media
impresa che ospiti funzionari
meno intontiti da frasi in inglese
e bravi soprattutto a capire l’impresa “in situazione”, senza le
ingenuità perfide di Basilea II (e
prossimamente III) pensate per
il “big business”, ma improponibili per una impresa reale che
non manipoli il mercato.
Una Banca per le Pmi con il
51% del ministero dell’Economia e il resto detenuto da un pool
di banche di rilevo nazionale; b)
un sistema Sace specifico per le
piccole imprese, che devono poter esportare ad armi pari con le
grandi; c) una borsa titoli delle
Pmi. Autonoma dalla Borsa per i
“grandi”, non legata all’oligopolio degli investitori primari,
che tratta azioni (e non solo obbligazioni) delle Pmi iscritte e
che si rivolge al mercato degli
investimenti esattamente con gli
stessi criteri delle Borse “per i
grandi”.
Se non salviamo le Pmi, non
salveremo l’impresa e il lavoro
italiano.
Non sarebbe nemmeno privo
di senso un Fondo di salvezza
per le Pmi che riduca la dipendenza di esse dalle banche e, soprattutto, dalle cattive banche,
con una quota di garanzia da parte dello Stato.
Salvare l’impresa vuol dire
salvare la nostra civiltà.
GIANCARLO ELIA VALORI
*Professore di Economia e
Politica internazionale presso
la Peking University (Cina);
presidente de “La Centrale
Finanziaria Generale SpA”
Seguici anche su
Mercoledì 6 agosto 2014
Anno XXXII n. 215 - euro 1,20
www.corrieredellumbria.it
w.corrieredellumbria.it
UMBRIA
PERUGIA
Sgalla: “Questa regione
non ha un progetto”
A
FOLIGNO
I tagli della giunta
e i maxi stipendi
A
a pagina 7
CITTA’ DI CASTELLO
Bagarre in commissione
La Filipponi non passa
A
a pagina 19
E78 nello “Sblocca Italia”
Passo avanti verso i cantieri
A
a pagina 30
Alessio Corradini, 34 anni, stava lavorando sui cavi dell’alta tensione alla stazione di Fabro-Ficulle
Operaio muore folgorato
Sono due le inchieste aperte
dopo l'infortunio sul lavoro,
accaduto ieri mattina nella
stazione ferroviaria di FabroFiculle, sulla linea convenzionale Roma-Firenze, per appurare l'esatta dinamica e le
cause che hanno portato alla
morte di Alessio Corradini.
Secondo le prime ricostruzioni, intorno alle 11 e 20, il 34enne di Ciconia è rimasto folgorato mentre lavorava sui cavi
ad alta tensione, nell'ambito
delle attività programmate di
manutenzione della linea elettrica di alimentazione dei treni. Una violenta scarica da
3.000 volt che è stata fatale
all'operaio di Rete ferroviaria
italiana. I presenti hanno riferito di aver sentito un urlo
straziante e di aver visto il corpo dell’uomo rimasto appeso a testa in giù, con l'imbracatura addosso. Inutili i soccorsi.
A
ITALIA & MONDO
Polemica con Confcommercio sugli 80 euro
In Umbria abbinamento opzionale con: “Il Diario dei 7 Cervelli” Euro 15,00;
“Chi sa fare la torta di mele trova marito” Euro 8,80; + il prezzo del quotidiano
A ORVIETO
Renzidomaniin Aula al Senato
Oggiil vertice conBerlusconi
A
a pagina 37
Insegnanti umbre senza posto
Presidio Le insegnanti delle primarie davanti allo Snals di Perugia
A
a pagina 9
IN FONDO
AL POZZO
La Repubblica
delle banane
di Guido Barlozzetti
A
U
na volta la Banana Republic
era quelladi Lucio Dalla e Francesco De
Gregori che nel 1979 fecero un memorabile tour
per la penisola. Avevano
scelto quel titolo perché
era curioso e perché riprendeva un pezzo scritto e inciso in America da
Steve Goodman. Il paese
de tropici, alberi esotici,
gli americani che espatriano..
Era il paese delle banane,
turistico, favoloso, un poco malinconico. Gli americani che la sera cercavano una donna, ma a nessuno sarebbe venuto in
mente di bollare quella
canzone come colonialista o addirittura razzista,
e di prendersela per un inno alla repubblica (...)
[continua a pagina 4]
Orvieto Grossista di carni smascherato dalla finanza per il suo tenore di vita: nascosti al fisco due milioni di euro
Viaggiava in Porsche ma non pagava le tasse
A ORVIETO
TERNI
Malore killer al lago
mentre fa il bagno
a pagina 3
Cessate il fuoco di 72 ore
Israele ritira le truppe
A Gaza la tregua regge
e si spera nella pace
A
Proteste contro l’invasione nelle graduatorie di colleghe di fuori regione
a pagina 25
A
a pagina 5
a pagina 33
Aveva la passione per le auto
di lusso un noto imprenditore
di macelleria all'ingrosso dell'
Orvietano. Un tenore di vita, il
suo, che ha finito per insospettire la guardia di finanza. Nel
corsodi una verifica fiscalei militari gli hanno contestato due
milioni di euro di ricavi non dichiarati e il mancato versamento dell’Iva per altri 50.000.
A
Ilaria lotta ancora
Speranze per il bimbo
a pagina 37
Sport
ECONOMIA
Volantinaggi per l’Ast
tra le polemiche
Tensione nelle consociate
A
a pagina 10
Contro le esternalizzazioni alla Grifo latte
il sindacato non ci sta ma la cooperativa rassicura
A
a pagina 11
Sbloccati i fondi per la cassa integrazione in deroga
In arrivo 30 milioni di euro per 11.500 umbri
A
a pagina 8
CALCIO D’AGOSTO A segno Antenucci su rigore e Valjent
Il Mancini alla Ternana
Battuto il Gubbio per 2-0
A GUBBIO
Il memorial Mancini è andato alla Ternana che ha battuto
per 2-0 il Gubbio.
A
GIOVENALE
PERUGIA
alle pagine 40 e 41
SERIE B
Ora anche Franco
può lasciare il Grifo
LIbro e... minuetto
di Anton Carlo Ponti
A
A
G
iovenale non replica. Non è suo
costume né compito. Il mio cognome congiunge le rive, avvicina, abbaio al sole e sono coach e farei giocare
centravanti Monica Bellucci.
a pagina 18
[continua a pagina 19]
DELL’UMBRIA
CORRIERE
UMBRIA
t
Mercoledì 6
Agosto 2014
7
Via Pievaiola, 166 F-6
Tel. 075 91191
Fax 075 4659140
[email protected]
Il segretario della Camera del lavoro della Cgil di Perugia Vincenzo Sgalla “bacchetta”
anche il Pd, suo partito: “Basta parlare di candidati, la gente ha bisogno di risposte e subito”
“Serve un progetto
politico per l’Umbria
basato sull’industria”
di Marina Rosati
Allora lei se la prende con il
governo che non parla e non
A PERUGIA - “Quando attiva una vera politica induun’azienda va così e così si striale?
chiama un manager al quale “Non si può rinviare sempre
si chiede di risollevarla. Così all’esecutivo nazionale. Serve
anche per una squadra di cal- un progetto politico per
cio. Lo stesl’Umbria
so discorso
che metta al
lo potremprimo posto
“Alla Nestlé mobilità
mo fare per
l’industria e
volontaria per 40
l ’ U m b ri a .
noi faremo
ed entro la fine
Qual è il prodi tutto per
del mese si inizierà a
getto per rifarlo presenparlare del contratto
mettere in
te, con lo
di solidarietà
carreggiata
s c i o p e ro,
biennale per tutti”
questa regiocon le altre
ne?” Dalla
i n i z i at ive,
metaforamacon i dibattinageriale a quella calcistica il ti. Mi lasciano sconcertate,
segretario generale della Ca- anche all’interno del Pd, e lo
mera del lavoro della Cgil di dico io da iscritto, le innumePerugia Vincenzo Sgalla, che revoli discussioni
qualcosa di aziende ne sa e che si stanno
forse ancora meglio di calcio, facendo su
lancia la domanda provoca- candidati,
toria. Una domanda che ri- leggeelettovolge innanzi tutto al suo par- rale, coalitito, il Pd, e non tanto per rin- zioni, allenegare l’appartenenza “guai anze ma
al mondo” o gettare benzina non c’è
sul fuoco ma per sollecitare n e s s u n o
un dibattito e aprire il fronte che parli di
di quelli che vogliono un’Um- un progetbria diversa, fatta di lavoro, to politico
coesione sociale e sviluppo.
Belle parole sulla carta, su cui
tutti concordano ma che restano lettera morta quando
si arriva alla pratica.
Sgalla, la situazione dell'Umbria non è proprio bella, per
usare un eufemismo e la vertenza Ast lo dimostra?!
“La crisi dell’Acciaieria è
la madre di tutte le vertenze ma è anche emblematica per far comprendere
quanto conta l’industria
per questa regione anche in ragione del peso
del manifatturiero sul
prodotto interno lordo.
E’ evidente che l’economia dell’Umbria è legata al lavoro, quello materiale e non ci sono altre
possibilità per sviluppare
anche gli altri settori”.
z
y
strutturato per l’Umbria.
Spero che il Partito democratico risolva in fretta queste discussioni interne e si concentri sulle necessità vere, reali di
questa regione. D’altro canto
quello che è accaduto l’altro
ieri in consiglio regionale con Ripartire dal manifatturiero Per Vincenzo Sgalla è l’unica soluzione per rimettere in careggiata il Cuore verde
il rinvio della discussione sulla dichiarazione di crisi di
area complessa del Ternano- l’Umbria? E’ ora che lo si di- po. La strumentazione che zione del contratto di solidaNarnese è emblematico delle ca. Noi crediamo che biso- abbiamo non è più efficace ri- rietà biennale che interesserà
difficoltà della politica ad af- gna ripartire dall’industria. Il spetto alle problematiche che tutti i dipendenti dello stabilifrontare consegno di que- la crisi ha aperto ed è per que- mento di San Sisto”.
cretamente
sta necessità sto che anche recentemente Crede che ci sia un disimpecerte situalo hanno di- abbiamo avuto un seminario gno della multinazionale nei
“Anche il sindacato
zioni. Credo
mostrato le interno per vedere cosa fan- confronti di Perugia?
si deve rinnovare:
che ancora
elezioni am- no i colleghi europei”.
“Il problema non è questo.
abbiamo modelli
non ci si renministrative Mi faccia un esempio?
Lo snodo che resta aperto è
contrattuali
da conto che
a Perugia do- “Prendiamola Nestlé-Perugi- capire qual è il piano indue strumenti
il lavoratore
ve,al dilà del- na, trovo del tutto difensivo striale della multinazionale
relazionali che non
dell’Ast,piutl’amicizia e rinnovare un ottimo integrati- per recuperare fette di mercasono più adeguati”
tosto che
dell’affetto vo ai lavoratori interni e non to. Non ho dubbi che Nestlè
quello
per Wladimi- prevedere niente di tutto que- Italia sia convinta e creda fordelro Boccali sto per gli addetti delle coope- temente nel brand Perugina
l’ex Pozzi o della Tra- che conosco da quando era- rative esterne che anzi vengo- ma quanto questo si traduca
fomec vuole rispo- vamo ragazzi, è mancato que- no fatte fuoin fatti e atti
ste immediate sul sto progetto in chiave loca- ri. Credo che
concreti è da
suofuturoe levuo- le”.
ci voglia una
vedere. In
“Ricci presidente?
le subito non fra Mi sembra di capire che lei au- via di mezzo,
più è davedeNon voto
dieci anni. Biso- spica risposte immediate e un bilanciare quanto
centrodestra ma
gna fare le cose e concrete per questa regione mento indiNestlé Italia
attenzione la gente
farle in fretta. Qual anche se vengono da un candi- spensabile”.
faccia pesare
non sente più questa
è questo progetto dato che non sia del Pd, come A proposito
i brand di
appartenenza,
politico per Ricci per esempio?
di Nestlé, è
San Sisto sul
Boccali insegna”
“Se questo progetto per stato firmato
tavolo eurol’Umbria lo propone il candi- l’integrativo
peo
della
dato del centrodestra non riu- ma dei 40 admultinazioscirei a votarlo, di certo i detti che vanno in mobilità nes- nale. Un po’ come Renzi nelpartiti devono fare atten- suno parla?
l’Unione.
zione, perché questa “Si tratta di mobilità volonta- Avremmo bisogno di un maappartenenza politi- ria per coloro che sono stati nager che facesse capire quali
ca nei lavoratori non avviati alla pensione. E’ an- potenzialità ci sono a San Sic’è più”.
chequesto un mezzo per veni- sto. Potenzialità che sono efMa il sindacato è re incontro alla crisi dei con- fettivamente reali, basta guarsempre pronto solo a sumi che ha colpito questo dare lo sviluppo che in quatcriticare?
settore. Entro la fine del mese tro anni ha avuto Barry CalleB
“Anche noi voglia- si discuterà poi dell’applica- baut”.
momettercinell’ottica di cercare di risolvere i problemi. E si ci stiamo
accorgendo che
anche i modelli di
relazioni sindacali
e contrattuali che
abbiamo non sono più adeguati alleesigenze del tem-
z
y
z
y
Mercoledì 6
Agosto 2014
DELL’UMBRIA
8
CORRIERE
u
Umbria
L’annuncio di Ricciarelli della Cisl che chiede un incontro a Palazzo Donini per stabilire le modalità d’attuazione. Pronti 30 milioni
Sbloccati i fondi della cassa in deroga per 11.500 lavoratori
A PERUGIA
“Dopo un lungo braccio di ferro fra ministro dell'Economia e quello del Lavoro è
stato emanato il decreto legge di revisione
dei criteri di concessione della cassa integrazione in deroga per il biennio
2014/2015 con relativo sblocco ed adeguamento delle risorse finanziarie per il
2014”.
Lo annuncia Claudio Ricciarelli, della segreteria regionale della Cisl umbra. Con
ciò si sbloccano le risorse per il pagamento della cassa in deroga ferme al 31 dicembre 2013 e si supera il limite del 31 agosto
per la durata degli accordi regionali di utilizzo delle cig in deroga per 11.500 lavoratori umbri interessati.
Tra le novità principalli la durata della copertura 11 mesi per il 2014 e 5 mesi per il
2015, la limitazione della platea dei beneficiari con esclusione degli studi professionali e dei casi di cessazione di attività, l’aumento del requisito per l'accesso da 3 a 8
mesi di contribuzione per il 2014 e di 12
mesi dal 2015, la restrizione graduale dei
criteri di concessione e della durata della
"mobilità" in deroga dal 2014 per un massimo di 5 mesi elevabile a 7 per coloro che
non hanno superato i 3 anni di prestazione di mobilità con un ulteriore limitazione
nel 2015. E ancora: l’impegno ad una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali a partire dal 2016 attraverso l'attuazione
della legge delega relativa al jobs act e la
copertura finanziaria per il 2014 pari a 1.7
miliardi di euro (per l'Umbria significano
circa 30 milioni di euro) con sblocco immediato di 400 milioni per assicurare la corresponsione da parte dell'Inps delle indennità relative ai primi 3 mesi del 2014. “E'
certamente un passo avanti aver sbloccato
e adeguato le risorse finanziarie - spiega
Ricciarelli - ma stante la limitazione della
durata a 5 mesi problemi di copertura della Cig in deroga si porranno per il 2015 e
sarà anche necessario mobilitare le risorse
della bilateralità”.
“Ora attendiamo la convocazione di un
incontro con la Regione Umbria per condividere le modalità d'attuazione, a livello
regionale, dei nuovi criteri, le procedure,
l'esatta disponibilità di risorse finanziarie
destinate all'Umbria e la possibilità o meno di assicurarne la copertura per gli 11
mesi di cassintegrazione ordinaria previsti
B
per l'anno in corso”.
Accordo raggiunto sui criteri di riparto: i soldi serviranno anche per finanziare il piano anti liste d’attesa
Vinti e Flamini (Prc) dicono: “No”
Umbria ancora prima tra le regioni “modello”
Dal fondo sanitario arrivano 36 milioni in più
Ddl sull’edilizia,
giunta all’attacco
“Case a rischio”
A PERUGIA
L'ammontare complessivo del
fondo sanità per l'Umbria è pari a
circa 1 miliardo 630 milioni di euro. Con un incremento di 36 milioni di euro rispetto al 2013. La conferenza dei presidenti delle Regioni ha definito al suo intermo l'accordo sulle modalità di riparto
del fondo nazionale per il 2014,
che presenta un lieve incremento
rispetto al 2013. “Ciò - ha detto la
presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che ha partecipato alla conferenza affiancata del direttore regionale alla sanità, Emilio Duca, e da Milena Tomassini dell'area economico finanziaria dell'assessorato - permette a tutte le Regioni di ricevere
alcune risorse aggiuntive rispetto
a quelle stanziate nel 2013, anno
in cui ilfondo era diminuito in senso assoluto. Il riparto conferma il
gruppo delle cinque Regioni benchmark in sanità, all'interno del
quale l'Umbria si colloca anche
quest'anno in prima posizione”.
Lo scorso 22 luglio in queste pagine erano state pubblicate le simulazioni che riportavano di una forbice tra i 16 e i 36 milioni. E’ stato
traguardato il massimo. “Si tratta
- ha sottolineato Marini - di risorse importanti che intendiamo utilizzare per rafforzare e potenziare
l'offerta della rete dei servizi socio
sanitari rivolti ai cittadini e, in par-
te, per sostenere il Piano straordinario per l'abbattimento delle liste d'attesa. L'Umbria - ha proseguito la presidente - conferma la
qualità del suo servizio sanitario e
la sua capacità di governance. In
questo quadro particolarmente significativi sono anche i dati emersi nei giorni scorsi sulla mobilità
interregionale che confermano
come l'Umbria, seppure sia una
piccola regione, abbia consolidato un saldo positivo di quasi 10
milioni di euro nel 2013, e rafforzato le perfomance di attrazione
extraregionale dell'azienda ospedaliera di Terni”. Il fondo nel
2014 è di 109.928.000.000 euro. Il
massimo previsto per il cuore verde era appunto di 36 milioni in
più rispetto al 2013. La questione
centrale era rivedere l’accordo politico del 19 dicembre 2013 tra Stato e Regioni: quelle del Sud hanno continuato a battere cassa per
uscire da pesanti debiti, ma come
previsto non si è potuto eludere il
principio dei costi standard. Palazzo Donini è riuscito anche a superare un potenziale problema legato ai dati del censimento: se la
popolazione fosse risultata numericamente differente rispetto a
quanto calcolato, poteva scattare
una una riduzione dello 0,1 per
cento dello stesso fondo. Circa 20
milioni. Indubbio: ad essere stato
decisivo anche il posizionamento
nella griglia delle prime cinque regioni benchmark. Gli indicatori
di efficienza sul fronte delle regioni benchmark toccano punti decisivi: lo scostamento dallo standard previsto per l'incidenza della
spesa per assistenza collettiva sul
totale della spesa (5%); lo scostamento dallo standard previsto
per l'incidenza della spesa per assistenza distrettuale sul totale della
spesa (51%); lo scostamento dallo standard previsto per l'incidenza della spesa per assistenza ospedaliera sul totale della spesa
(44%); spesa procapite per assistenza sanitaria di base; spesa farmaceutica pro capite; costo medio per ricoverato acuto;-spesa
per prestazione per assistenza specialistica-attività clinica; spesa
per prestazione per assistenza specialistica-laboratorio; spesa per
prestazione per assistenza specialistica-diagnostica strumentale.
B
A PERUGIA
"La bozza del ddl in materia di politiche
territoriali e trasformazione urbana, presentata dal ministro Lupi al Maxxi di Roma nei giorni scorsi, ad una prima lettura
convince poco": lo afferma l'assessore regionale alle politiche della casa e lavori
pubblici Stefano Vinti. "Facendo leva sulla crisi economica e sulla stagnazione del
mercato edilizio - spiega Vinti, il ministro
tenta di mettere in mano ai privati e agli
speculatori la programmazione del territorio e, facendo coincidere l'urbanistica con
l'edilizia, di rendere virtualmente edificabile l'intera penisola, per rafforzare la rendita fondiaria attraverso l'istituzione dei diritti edificatori 'trasferibili e utilizzabili' tra
aree di proprietà pubblica e privata, e liberamente commerciabili. Una follia - prosegue - alla quale Lupi sembra particolarmente affezionato. Già nel 2005 aveva tentato una manovra del genere, presentando
una legge che venne poi bocciata dalla destra stessa". Per l'assessore il "ddl" smantella tutto l'impianto della normativa urbanistica vigente, "dando sfogo alle pulsioni
del liberismo più sfrenato, quanto mai pericolosa in un Paese dove l'abusivismo e i
danni arrecati al territorio sono all'ordine
del giorno. La bozza ha però una conseguenza ulteriore: mette infatti a rischio le
case delle famiglie italiane”. Fa eco Flamini del Prc. “Siam di fronte ad un provvedimento scellerato che deregolamenta sostanzialmente la materia e che favorisce la
rendita parassitaria. Dobbiamo opporci e
da subito al ddl Lupi, tanto più lo deve
B
fare l'Umbria”.
La Marini conferma la decisione già trapelata negli incontri sindacali. “Vogliamo vederci chiaro”
Governatrice
Catiuscia Marini ha mantenuto
la delega alla sanità
Nella foto con Duca, direttore regionale
Soldi ai medici, parola alla presidenza del Consiglio
A PERUGIA
Verrà richiesto un parere al dipartimento della funzione pubblica della
presidenza del Consiglio dei ministri per superare le indeterminatezze
interpretative legate all'applicazione
dalla "indennità di esclusività" ai medici del servizio sanitario regionale
che decidono di svolgere la propria
attività in regime di "intramoenia",
con particolare riguardo a coloro
che hanno maturato il quinto anno
di anzianità di servizio. Lo ha confermato la giunta regionale dell'Umbria, per bocca della presidente Catiuscia Marini, che conferma le indiscrezioni pubblicate in queste pagine dopo l’ultimo incontro sindacale.
La giunta, pur “ritenendo plausibile
l'applicazione di tale emolumento,
vuole vederci chiaro rispetto a un
quadro normativo, la cui applicazione si presenta alquanto contraddittoria e difforme sul territorio nazionale”. Il decreto legge 78/2010, e successive modifiche, ha infatti sancito
il blocco degli incrementi retributivi
dei dipendenti pubblici fino a dicembre 2014, ma il contenuto del provvedimento ha sollevato dubbi sulla effettiva applicazione delle norme per
alcune voci retributive, tra cui quella
della indennità di esclusività, non
avendo specificato il legislatore quali siano i criteri di individuazione di
quelle soggette a blocco. Da una ricognizione effettuata dai competenti uffici regionali è infatti emerso che
“la problematica è stata affrontata
in modo differente dalle Regioni italiane e talvolta anche tra le aziende
sanitarie di una stessa Regione, no-
nostante le indicazioni contenute
nella circolare interpretative assunta
dalla conferenza delle Regioni nel
2011, che considererebbe questa voce tra quelle collegate ad eventi straordinari della dinamica retributiva e
quindi non soggetta a blocco”. Da
qui la decisione della giunta regionale di rivolgersi, “per fugare ogni dubbio, al dipartimento della funzione
pubblica”. Una decisione assunta
dall'esecutivo a seguito dell'approfondita analisi “effettuata con le
aziende ospedaliere umbre e del confronto con le organizzazioni sindacali di categoria. In Umbria al 31
dicembre 2013 erano 166 i medici
che avevano maturato i requisiti dei
cinque anni per lo scatto dell'indennità di esclusività, il cui numero può
essere cresciuto di qualche unità nel
corrente anno. Il costo presunto per
la corresponsione di questo istituto
ai potenziali aventi diritto si attesterebbe attorno al milione di euro all'
anno, su una spesa complessiva per
il personale di circa 600 milioni di
euro. Liste e polemiche Sul fronte
liste d’attesa intanto interviene polemico il cpogruppo FI in Regione
Raffaele Nevi. “Dopo quattro anni
da quando abbiamo fatto la proposta di abbattere le liste d'attesa attraverso l'allungamento del piano di
utilizzo delle strumentazioni ed il
maggior coinvolgimento dei privati
- scrive - e dopo essere stati più volte
accusati di fare allarmismo o di non
conoscere la realtà (la Marini ripeteva che le liste d'attesa in Umbria
non c'erano), la Giunta Regionale
ha varato il piano dal sapore molto
pre-elettorale, ma, poiché siamo come sempre interessati alla soluzione
dei problemi, siamo felici di questo
passo, meglio tardi che mai. Ma, come dicemmo all'epoca, serve che si
costruiscano le condizioni per garantire l'appropriatezza delle prescrizioni e quindi una grande alleanza
con la medicina sul territorio”. B
DELL’UMBRIA
10
CORRIERE
u
Mercoledì 6
Agosto 2014
ECONOMIA
P
Redazione: via Pievaiola, 166 F-6
PERUGIA
Tel. 075 91191
Fax 075 4659140
[email protected]
SIDERURGIA Alta tensione nelle consociate Ast
Tregua a rischio. Forze politiche e sociali in campo
SDF,ILAVORATORICACCIATI
INCONTRANOILSINDACO
VOLANTINAGGI E POLEMICHE
z
di Antonio Mosca
CHIMICA
ACQUISIZIONE
DELLA SGL CARBON
PRIME VISITE AL SITO
A NARNI
I rappresentanti della società argentina
Transclor, della Morex Italia e new company Narni Carbon, che hanno firmato le
lettere di riservatezza, come prevede la
procedura per l’acquisizione di Sgl Carbon, hanno iniziato la visita dello stabilimento, in via del Lavoro, a Narni Scalo.
Dopo il lungo tira e molla, estenuante,
che ha fatto salire l’adrenalina ai lavoratori, sembra, che la vertenza abbia imboccato la strada giusta. La multinazionale tedesca dovrà fornire alle società interessate
all’acquisto, i dati tecnici, in conformità a
quanto firmato al ministero dello Sviluppo Economico, necessari per presentare il
piano industriale. Narni Carbon è una
cordata, di cuiè presidente Fabrizio Bartoli, che comprende oltre all’imprenditore
narnese del settore meccanico, i piemontesi che hanno rilevato la Meraklon Yarn,
oggi New Neofil. L’azienda del polo chimico della Polymer, che produce il filo,
nonostante le note difficoltà del mercato,
sta cercando di rilanciare le produzioni,
che potrebbero consentire l’assorbimento
di altri lavoratori. Sulla vicenda Sgl Carbon, Fabrizio Framarini, segretario generale regionale della Femca Cisl non ha
dubbi. “Come organizzazioni sindacali
potevamo solo prendere tempo perché la
trattativa per la cessione dell’azienda si avviasse. Lo abbiamo fatto; ora però, dopo
il grave ritardo accumulato, bisogna fare
presto. Come Femca esprimiamo soddisfazione per le manifestazioni d’interesse;
qualche preoccupazione rimane per l’inesperienza dei soggetti nel settore degli elettrodi e anche per la reale volontà della
multinazionale tedesca a cedere lo stabilimento narnese”. La prima ad affacciarsi
alla Sgl Carbon era stata una multinazionale cinese, ma, ufficialmente, si sono perse le tracce. All'interno dello stabilimento
stanno operando poche maestranze, per
gli ultimi adeguamenti, poi si aggiungeranno ai colleghi in cassa integrazione. Entro il 30 settembre, chi lo vorrà, potrà chiedere la mobilità, un ulteriore accesso entro il 31 dicembre e per chi accetta è previsto un incentivo di 20mila euro, ma già
qualche lavoratore ha trovato o sta cercando nuova occupazione. Con il forte interessamento di Transclor, Morex Italia e
Narni Carbon, si è avviata una nuova fase, una pagina, comunque, tutta da scrivere, auspicando che il timing per approdare ad una conclusione positiva sia breve,
magari entro la fine dell'anno, quanto scaB
dranno gli ammortizzatori sociali.
Carlo Ferrante
y
A TERNI - Sono stati messi alla
porta alcuni lavoratori che erano
stati richiamati in fabbrica dalla
Società delle fucine per far fronte
ad alcune commesse. La notizia è
stata diffusa ieri mattina da Paolo
Crescimbeni, già candidato sindaco del centrodestra al Comune di
Terni, che ha epresso preoccupazione per “l’ennesimo episodio
che può pregiudicare la fragile tregua apparente, concordata tra le
parti fino a settembre”.
La reazione dei lavoratori della
consociata Ast è stata durissima.
Si sono recati subito in Comune e
solo l’intervento di alcuni sindacalisti ha riportato la calma mentre
nel pomeriggio di ieri una delegazione di lavoratori è stata ricevuta
dal sindaco Di Girolamo che ha
assicurato il suo interessamento.
In ogni caso anche per Sdf la fermata andrà avanti fino al 24 agosto. Sempre ieri alcuni lavoratori
impegnati a distribuire volantini
sulla vertenza Ast, di fronte agli
ingressi di alcuni supermercati del
gruppo Superconti, sarebbero stati allontanati.
A segnalarlo è la Filcams Cgil di
Terni che esprime la sua preoccupazione. “Stupisce che a cacciare i
lavoratori dell’Ast, impegnati in
una giusta attività di informazio-
ne, siano stati dirigenti di un supermercato appartenente a un gruppo che su questo territorio - fa notare il sindacato - ha mosso i primi
passie che si giova quotidianamente della preferenza accordatagli da
un’importante fetta di famiglie ternane.Crediamofermamente -continua la Filcams-Cgil - che peggio
di una multinazionale intenzionata a giocare con il futuro di Terni,
ci possano essere soltanto le incomprensioni e le divisioni generate da atteggiamenti e comportamenti non rispettosi delle ragioni
di una vertenza che ha rilevanza
per la città, per la regione e per
l’intera Penisola”.
Secondo le segreterie comunale e
provinciale del Pd di Terni “ora
non si può restare indifferenti.
Tutta la città deve stringersi a sostegno dei lavoratori coinvolti nella vicenda Ast. Non sono in gioco
soltanto la nostra storia e il nostro
orgoglio, ma le nostre speranze.
La nostra fame di futuro”. Il Partito democratico metterà a disposizione i propri circoli e le proprie
strutture “a supporto di qualsiasi
iniziativa dei lavoratori”.
Critico il consigliere comunale
Sindaco in prima linea Leopoldo Di Girolamo, nella foto durante la manifestazione
a Orte, ieri pomeriggio ha incontrato in Comune i lavoratori della Società delle Fucine
Marco Celestino Cecconi (FdIAn) che invita “tutti gli esponenti
del Pd, iniziando da Romano Prodi per poi passare, a livello locale, a
Paolo Raffaelli, Di Girolamo, Polli e poi su fino alla Marini e Renzi,
a non sottrarsi alle loro responsabilità. Ammettano i loro errori e ci
dicano da quanto tempo erano a
conoscenza della scure che si sarebbe abbattuta sulla nostra città e
sull'Italia tutta. Poi, se ne sono capaci, trovino le soluzioni. La responsabilità è tutta la loro”.
Intanto stamattina al mercatino
settimanale del Foro Boario e, nei
giorni seguenti, a Carsulae e alla
cascata delle Marmore, i soci della
cooperativa Actl saranno impegnati nel volantinaggio insieme ai
lavoratori dell’Ast.
“Ciò che avviene all’Ast - ha commentato il presidente Sandro Corsi - riguarda tutti noi e l’intera comunità ternana e umbra”.
Prende posizione anche Giorgio
Airaudo, responsabile nazionale
lavoro di Sel, che ha presentato insieme al senatore Antonio Placido
un’interrogazione parlamentare
per chiedere al governo di agire
con più incisività per scongiurare i
licenziamenti alla Tk-Ast di Terni.
Infine le Rsu, preoccupate per la
salute di Andrea Maurelli, lo invitano a desistere dallo sciopero della fame in corso da 13 giorni. B
MECCANICA Recchioni della Fiom-Cgil chiede l’intervento della presidente affinché coinvolga il governo prima che tutto venga deciso
MERLONI, CHIAMATA IN CAUSA LA MARINI
di Eirene Mirti
A NOCERA UMBRA - Nonostante l’incontro al ministero di giovedì scorso, sulla
JP Industries e la ex Antonio Merloni continuano a pesare molte incertezze.
Dall'assenza di informazioni sul possibile
accordo che il Ministero sta cercando con le
banche, fino ad arrivare - con un ampio salto - alle lettere di licenziamento per gli operai Merloni, sono tante le incognite che continuano a pesare, nonostante il tempo di ferie, sulle spalle degli operai. Operai che, fra i
700 della JP agli oltre 1.000 della Merloni,
continuano a rappresentare una delle vertenze più grandi dell'Umbria.
E c'è anche chi, per questa vertenza, continua a lamentare una scarsa attenzione. Tanto che Luciano Recchioni (Fiom) chiede alla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, di farsi carico delle problematiche delle due aziende e “chiamare al tavolo
le organizzazioni sindacali per fare fronte
comune nei confronti del governo prima
che tutto venga deciso”.
In ballo, infatti, per Recchioni resta la questione dell'accordo proposto dal viceministro De Vincenti, del quale “avremmo voluto sapere qualcosa in più - precisa Recchioni - poichè nell'incontro è stato detto che,
andando oltre settembre nel trovare una soluzione, potrebbe essere tardi per dare corpo al piano industriale”.
Ma non mancano problemi sul versante
Merloni, i cui operai si stanno vedendo recapitare in questi giorni “le lettere che confermano il loro stato di cassa integrazione in
deroga ed il cessato rapporto di lavoro con
l'azienda per il prossimo 12 ottobre 2014”,
situazione sulla quale evidentemente pesa,
secondo Recchioni, la mancata occasione
dell'accordo di programma, per il quale torna a chiedere un confronto con le istituzioni.
Sulla situazione si è espresso anche Alessandro Piergentili della Cgil dell’Alta Umbria,
per il quale l'incontro al ministero ha rappresentato un passo in avanti, ma non la conclusione in positivo della vicenda.
“Le dichiarazioni della proprietà sulla vo-
lontà di mantenere gli impegni e del ministro De Vincenti circa la possibilità di un
accordo con banche e commissari sono condizioni importanti per una conclusione positiva - spiega - ma la mobilitazione dei lavoratori non cessa”.
Sono da chiarire, secondo Piergentili, alcune “reticenze” sui contenuti dell'accordo
proposto dal ministero riguardanti il ruolo
dei siti produttivi di Umbria e Marche, i tempi ed il profilo occupazionale che la JP assumerà e tira in ballo anche i sindaci perché
chiedano, insieme al sindacato, che la Regione riapra la discussione sull’accordo di programma.
Sindaci che erano presenti con la fascia tricolore anche giovedì scorso a Roma. Fra
loro il sindaco nocerino Giovanni Bontempi, che ha espresso un apprezzamento positivo sull'incontro al Ministero, sottolineando
anche lui la necessità di tornare a ragionare
sull'accordo di programma. “Da parte mia
- ha precisato - ho garantito la massima disponibilità dell'amministrazione nocerina
B
verso ministero e sindacati”.
di pessime relazioni e annunciano la lotta
GRIFOLATTEDECIDE
DIESTERNALIZZARE
SINDACATI ALL’ATTACCO
di Isabella Rossi
A PERUGIA - Il gruppo dirigente della Grifo Latte ha annunciato l’esternalizzazione del
magazzino di Ponte San Giovanni che dovrebbe così passare
in mano ad una nota cooperativa umbra. Lo hanno riferito ieri
mattina, in una conferenza
stampa unitaria, i segretari di
Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil comunicando la loro ferma opposizione a tale decisione che non
sarebbe stata concertata ma direttamente annunciata ai sindacati lunedì scorso nel corso dell'
incontro tenutosi con i vertici
aziendali. A rischio, riferiscono i
sindacati, sarebbero i 15 lavoratori del magazzino di Ponte San
Giovanni per cui, sostanzialmente, si prospetterebbero due
ipotesi. Mobilità o passaggio
“ad un contratto che permette
all'azienda di risparmiare sui costi del lavoro”. Parole dure da
Augusto Paolucci, della Flai
Cgil, che riferisce di un clima “feroce” in azienda, possibile concausa di “un aumento di infortuni negli ultimi tre mesi a Ponte
San Giovanni”.
Categorico anche Massimo
Venturini di Flai Cgil per il qua-
In campo Flai, Fai e Uila contro i vertici di Grifo latte per la decisione di esternalizzare
le la proposta rappresenta “il fallimento dell'attuale gruppo dirigente perché si esternalizza senza ragioni specifiche. E se una
cooperativa esternalizza ad un'
altra cooperativa è evidente che
ci sono cose che sfuggono”. Nel
mirino il nuovo manager sbarcato in Grifo Latte dalla Granarolo insieme a tutto il gruppo dirigente per l’esternalizzazione che
potrebbe fare da apripista - così
i sindacati - ad altre. Ribadito
da parte sindacale è che l'azien-
da non è in crisi mentre in crisi
sarebbero da tempo le relazioni
sindacali: “Non ci è stato dato
nessun numero, nessuna motivazione e nessun dato”. Al momento i lavoratori impiegati dalla cooperativa umbra sono 150.
Nel corso degli ultimi 5 anni riferisce Venturini - era stato
concordato un piano di ristrutturazione che ha portato alla dismissione di due stabilimenti, rimasti sono quelli di Ponte San
Giovanni, Norcia e Colfiorito.
"Ma di esuberi o esternalizzazione non si è mai parlato". La tendenza ad esternalizzare i magazzini in aziende sane non è una
novità. Ma alla logica si oppone
Michele Caligiani, dipendente
di Grifo Latte, per il quale "L'
azienda ha anche una funzione
sociale e gode di significativi finanziamenti pubblici. E La perdita delle garanzie del contratto
attuale non è solo una questione di denaro ma di dignità del
lavoratore”. Annunciate sono
ora possibili mobilitazioni mentre ai vertici di Grifo Latte si
chiede un nuovo incontro per
“un confronto serio”. Richiesta
è anche la massima attenzione
al caso da parte dell'assessorato
B
regionale all’Agricoltura.
CAMERA DI COMMERCIO Crescita ferma al + 0,16 per cento, il totale delle imprese attive nel Perugino si ferma a quota 73.004
CORRIERE
P
ALIMENTARE Le categorie parlano
DELL’UMBRIA
Economia
t
Mercoledì 6
Agosto 2014
11
z
LA REPLICA
IL CDA: “AFFIDAMENTO
NECESSARIO, NESSUNO
PERDERA’ IL LAVORO”
A PERUGIA
“Il consiglio di amministrazione del
Gruppo Grifo agroalimentare, con l’obiettivo di perseguire sempre lo scopo sociale della cooperativa che è quello di remunerare il prodotto dei propri soci allevatori al fine di consentire la sussistenza
delle aziende produttive, preso atto dell’aumento di attività e della complessità
dello svolgimento di un numero sempre
maggiore di operazioni presso il magazzino centrale di Ponte San Giovanni, ha
deliberato l’affidamento di tale attività ad
una azienda specializzata nel settore della
movimentazione delle merci enella gestione dei magazzini. Con questo il Gruppo
Grifo agroalimentare - proseguono dalla
cooperativa - non fa altro che adeguarsi a
ciò che tutti i principali concorrenti del
settore già fanno da tempo, a ciò che hanno sperimentato tutte le più grandi industrie umbre, a ciò che è ormai consuetudine in tutte le strutture di smistamento della grande distribuzione, private e cooperative, del nostro territorio, a ciò che viene
sperimentato nella pubblica amministrazione (dai comuni agli ospedali, dalle
scuole alle farmacie). Per fare questo sono state contattate le aziende più importanti di tale settore; realtà operative serie,
affidabili, che già sono presenti in molte
imprese vicine, anche fisicamente, alla sede del Gruppo. La scelta è caduta sul progetto realizzato da una delle più grandi
cooperative che fa questo mestiere in Umbria e una delle maggiori in Italia; tale
azienda è nota per il rispetto delle regole,
delle persone, delle contrattazioni collettive. Il Gruppo Grifo agroalimentare - concludono dall’azienda - assicura che nessuno perderà il posto di lavoro, in quanto
sarà garantito a tutti l’inserimento in questa struttura di servizi, e che non ci sono
posizioni di esubero che richiedano l’effetB
tuazione di altri provvedimenti”.
y
FORMAZIONE Con Atena corsi per chi lavora in 50 aziende
SISTEMA PRODUTTIVO ANCORA AL PALO INTERVENTI PER 400
A PERUGIA
Nel secondo trimestre del 2014, il sistema produttivo della provincia di Perugia
è tornato ad accrescersi, seppur a ritmi
molto contenuti. Le iscrizioni sono state,
infatti, pari a 1.028 unità, quasi il 13% in
più delle cessazioni “non di ufficio”. Questo incremento riduce lo squilibrio negativo tra iscrizioni e cessazioni, che si era
determinato nel precedente trimestre,
portando il saldo del primo semestre
2014 a -180 unità. Rispetto al secondo
trimestre dello scorso anno, l’andamento della nati-mortalità delle imprese è però sfavorevole: infatti, le iscrizioni diminuiscono del 3,2%, mentre le cessazioni
aumentano fortemente (di oltre il 64%).
Su base semestrale, la situazione è per
altro migliore, considerato che rispetto
al primo semestre del 2013, le iscrizioni
aumentano di oltre il 6% e le cessazioni
crescono di quasi l’11%. L’andamento
delle iscrizione e delle cessazioni (non
d’ufficio) è molto diverso in relazione alla forma societaria. Con riferimento al
secondo trimestre 2014, tra le società di
capitali, le iscrizioni sono oltre cinque
volte le cessazioni; anche per le società di
persone e le “altre forme” societarie, il
saldo è decisamente positivo, ma proporzionalmente più limitato. Nel caso delle
imprese individuali, le cessazioni risultano invece più numerose delle iscrizioni.
Va rilevato comunque che le iscrizioni di
imprese individuali sono oltre due volte
e mezzo quelle di società di capitali. Rispetto al secondo trimestre del 2013, rimane invariato il numero di imprese en-
trate in scioglimento e liquidazione. Aumenta invece di quasi l’82% il numero
dei fallimenti e delle altre procedure concorsuali.
Le iscrizioni sono prevalentemente concentrate nel commercio (quasi il 30% delle nuove iscritte “classificate”); seguono
le costruzioni con il 14,5%, l’agricoltura
e i servizi alle imprese con valori intorno
al 12-13%. Rispetto al secondo trimestre
2013, le iscrizioni aumentano nel Turismo (+7,5%) e in Servizi alle imprese
(+5,3%); diminuiscono in modo significativo nel manifatturiero (-20%), in agricoltura (-17%) e commercio (-16%) (vedi grafico 2). Su base semestrale, l’agricoltura mostra la contrazione più significativa (quasi del 10%); mentre le costruzioni vedono aumentare le iscrizioni
di oltre il 12% e il turismo del 4,5%. Significativo anche l’incremento di quasi il
30% in trasporti e spedizioni, ma partendo da un valore assoluto modesto.
Per quanto riguarda le cessazioni il commercio accentra la parte prevalente delle
cessazioni “non d’ufficio” osservate nel
trimestre in analisi (30% del totale delle
cessate "classificate"); segue l’agricoltura
(23%) e le costruzioni (15%).
Rispetto al secondo trimestre 2013, le
cessazioni diminuiscono solo in trasporti e spedizioni; aumentano in modo molto forte in agricoltura (+148%), commercio e turismo (rispettivamente +105% e
+102%).
In riferimento infine alle attività di giovani, in rosa e di estracomunitari nel secondo trimestre 2014, le nuove iscritte “femminili” sono il 30% del totale; quelle
“giovanili” arrivano al 32%; le “straniere” si fermano, invece, poco al di sotto
del 17%. La proporzione delle nuove
iscritte “straniere” è piuttosto elevata rispetto alla media nazionale. Rispetto al
secondo trimestre 2013, le nuove iscritte
sia “femminili” che “giovanili” risultano
in calo; rispettivamente del 4,3% e del
6,7%. Quelle “straniere” sono invece in
crescita di poco più del 4% (vedi grafico
3). Nel primo semestre 2014, invece, tutte le tre tipologie di impresa sono in aumento; le "straniere" in modo particolare, con una crescita del 18%. Le nuove
iscritte "femminili" si distribuiscono in
modo prevalente nel commercio (31%
delle imprese classificate); seguono l’agricoltura e il turismo con valori attorno
al 15%. Nel caso delle nuove iscritte "straniere", il commercio arriva ad assorbire
il 39% del totale, seguito dalle costruzioB
ni (quasi il 30%).
A PERUGIA
Innovazione di prodotto, razionalizzazione dei processi produttivi, supporto alla crescita dimensionale e all’aggregazione tra imprese. Sono stati alcuni degli obiettivi strategici approfonditi durante i corsi di formazione realizzati nell’ambito del piano Atena che si è appena concluso e che è stato
finanziato da Fondimpresa, il fondo interprofessionale per la
formazione continua in Italia, nell’ambito dell’avviso 4/2012
prima scadenza. Attraverso Atena sono state realizzate 62
iniziative formative per un totale di 1.560 ore di formazione
in 46 aziende umbre (38 del perugino e 8 del territorio ternano) per la formazione di circa 400 partecipanti dipendenti
delle aziende medesime. Le azioni formative sono state programmate e realizzate in funzione delle specificità e delle esigenze organizzative e operative delle imprese coinvolte e hanno avuto l’obiettivo duplice di sviluppare i temi legati ai processi di innovazione e aggregazione per il rilancio del tessuto
produttivo umbro dopo la fase recessiva globale che ha colpito l’economia. Il piano Atena è stato gestito da Sfcu-Sistemi
formativi Confindustria Umbria in collaborazione con Ial
Umbria srl Impresa sociale, associazione Smile Umbria,
Enfap Umbria. Il piano, corredato da un accordo sindacale
di livello territoriale siglato dalle rappresentanze di Confindustria Umbria, Cgil Umbria, Cisl Umbria e Uil Umbria, ha
preso avvio nel mese di settembre 2013. Nell’ambito del progetto è stata portata avanti la sperimentazione del libretto
formativo, strumento istituito nel 2003 e definito dal decreto
interministeriale del 10 ottobre 2005. Si tratta di un libretto
personale in cui vengono registrate le competenze acquisite
durante la formazione in apprendistato, la formazione in
contratto di inserimento, la formazione specialistica e la formazione continua svolta durante l'arco della vita lavorativa
ed effettuata da soggetti accreditati dalle Regioni. Nel libretto inoltre, sono elencate le competenze acquisite in modo
informale secondo gli indirizzi dell’Unione europea in materia di apprendimento permanente, purché riconosciute e certificate. Nell’ambito del progetto Atena, la sperimentazione
B
è stata promossa in sei aziende aderenti al progetto.
DELL’UMBRIA
CORRIERE
t
Mercoledì 6
Agosto 2014
CITTÀ DI CASTELLO
Ufficio di corrispondenza
via Paolo Borsellino
Tel. 075 91181 - Fax 075 4652406
[email protected]
Inserita nel decreto “Sblocca Italia” in quanto strategica per il Paese
Il sindaco Bacchetta a Roma incontra i vertici Anas e Nencini
La partenza dei lavori è prevista
nella primavera del 2016
Presto l’arteria diventerà realtà
La “Due Mari”
opera prioritaria:
cantiere più vicino
Infrastruttura strategica
I lavori si fanno più vicini
dopo le rassicurazioni arrivate
di Sandra Biscarini
A CITTA' DI CASTELLO I cantieri per il completamento della E78 Due Mari apriranno nella primavera del
2016. In quella data, la Tirreno Adriatica nei territori interessati dal suo passaggio non
sarà più "una linea sulla carta
ma un elemento fondamentale del nuovo sviluppo del territorio". Piena conferma alle dichiarazioni rese dal presidente dell'Anas Pietro Ciucci sono giunte dal vertice romano
tra il sindaco Luciano Bacchetta, l'assessore regionale
Silvano Rometti e il viceministro alle infrastrutture Riccardo Nencini. L'onorevole cui è
stata conferita una delega specifica sulla Tirreno Adriatica,
ha impresso una nuova accelerazione al completamento
di tutta la dorsale. La Due
Mari sarà inserita come opera di interesse prioritario nel
decreto Sblocca Italia, la cui
pubblicazione è stata annunciata dal Governo entro il me-
Lavori a pieno ritmo per un’opera attesa da tempo
Realizzate le due rampe per la E45
all’altezza della piastra logistica
A CITTA' DI CASTELLO
Sono già state eseguite le rampe di accesso alla E45
all’altezza della piastra logistica, l’interporto che prevede un nuovo svincolo a Cerbara. L’allungamento dei
due sottopassi già esistenti, assieme alle rampe nel lato
sud della superstrada, fanno parte del cantiere dell’interporto che sorgerà al confine tra Comuni di Città e San
Giustino. Un’opera iniziata un anno fa e già avanzata
per circa un terzo dei lavori. Già realizzate, infatti, le
parti strutturali degli edifici industriali della dogana, della logistica e del centro servizi. Anche la piattaforma è
considerata un’opera destinata a modificare la logistica
e il trasporto grazie all'intersezione con la superstrada
E45. Per la sua completa realizzazione è stato previsto
un investimento di quasi 19 milioni di euro. Nel cantiere,
visitato qualche tempo fa dall'assessore regionale Stefano Vinti per un sopralluogo, sono state adottate moderne strumentazioni, molte delle quali introdotte per la
prima volta in Umbria, messe a disposizione delle aziende (grazie a una convezione tra Regione, Cesf e Inail)
per garantire maggiori livelli di sicurezza per i lavoratori
B
e limitare l'infortunistica tipica dei cantieri edili.
Sa.Bi.
I ragazzi della fattoria sociale hanno iniziato a vendere i frutti del proprio lavoro
I prodotti di Fuscagna al mercatino
Il progetto portato avanti
dalla cooperativa
“La rondine” sta dando
risultati importanti
sul fronte
della riabilitazione
Inclusione sociale
La struttura di Fuscagna
segue ragazzi con fragilità
A CITTA’ DI CASTELLO
La fattoria sociale di Fuscagna ha iniziato a proporre
da ieri i suoi prodotti biologici a chilometri zero al mercatino agroalimentare di Città
di Castello, un appuntamento diventato ormai irrinunciabile per le massaie tifernati. Ad annunciarlo è l’assessore al Commercio del comune tifenate Riccardo Carletti sottolineando come si
tratti di una sorta di debutto
pubblico per una struttura
di supporto che offre a ragaz-
zi con fragilità occasioni di
autonomia e coesione attraverso un rapporto diretto e
spontaneo con la natura che
consente una correlazione
stretta tra divertimento e formazione.
L’iniziativa, gestita dalla cooperativa “La rondine” con il
sostegno di Comune di Città di Castello è rivolta ad
adulti disabili che frequentano un laboratorio di agricoltura sociale didattico dove a
seconda delle loro attitudini
svolgono, appunto, attività
di ortoterapia. Un sistema
questo riabilitativo del disagio e della disabilità che fa
parte delle terapie occupazionali e che consiste nell’incentivare, preparare e affiancare il soggetto nella cura e
gestione del verde, o nella
coltivazione di fiori e altre
piante.
Accanto a ciò, la fattoria sociale permette anche contatti diretti di zooterapia, altro
modello d’intervento riabilitativo connesso alla frequenB
tazione di animali.
25
se di agosto. Un'opera strategica per lo sviluppo del Paese
che attraverserà le regioni
Marche, Toscana e, per 11 chilometri, pure l'Umbria del
Nord tra Città di Castello,
San Giustino e Citerna. "Torniamo con conferme importanti per Città di Castello e
per l'Umbria in generale, che
z
La squadra di setter
conquista il podio
nelle gare nazionali
potrà contare su una dorsale
di livello nazionale in tempi
definiti - ha commentato il
sindaco Bacchetta al termine
dell'incontro - dal momento
che l'accelerazione impressa
dalla costituzione della società sarà mantenuta grazie all'
inclusione come infrastruttura strategica nello sblocca Ita-
lia". Pochi giorni fa, si è infatti
costituita "Centralia" la società partecipata di Anas e Regioni cui seguiranno la fase di
progettazione (lo studio di
fattibilità sarebbe già in itinere) e il bando di gara. Per
quanto riguarda il tracciato,
al netto delle indiscrezioni,
nessuna ipotesi è stata ancora
ufficializzata. "Sarà necessario un confronto con il territorio -ha aggiunto Bacchetta nell'interresse dell'intera vallata". Spostandoci più a nord,
però, i timori per una possibile scelta che penalizzi il territorio aumentano, tanto che il
sindaco di San Giustino, Paolo Fratini torna a ribadire un
concetto già espresso più volte in campagna elettorale.
"La E78 va sì realizzata, ma
non a tutti i costi. Quest'opera deve essere completata per
i benefici che porterà ai territori, ma non deve trasformarsi in una colata di cemento e
asfalto stesa senza criterio e
senza troppi complimenti per
le nostre valli". Insomma il
territorio non sarà sacrificato
sull'altare di costi meno onerosi. Ancor più nettamente
Fratini precisa che "la
sostenibilità ambientale assieme alla salvaguardia della salute dei cittadini e lo sviluppo
economico delle comunità,
sono principi molto più importanti del basso costo di reB
alizzazione dell'opera".
Con la consulenza dell’agenzia delle utopie concrete
Proseguono gli adempimenti del Comune
sul fronte della progettazione “Masterplan”
A CITTA’ DI CASTEL-
A CITTA’ DI CASTELLO
LO
“Il riconoscimento è importante non solo perché conferma la qualità
dellanostro tradizione cinofila, ma anche per
aver promozionato Città
di Castello su una ribalta
nazionale”.
Così l’assessore allo
sport Massimo Masetti
esprime le felicitazioni
dell’amministrazione comunale alla squadra tifernate che si è classificata seconda ai campionati italiani setter per cani
da caccia tenutosi nei
giorni scorsi a Reggio
Emilia e Parma. Una
compagine molto giovane composta dai conduttori Fabrizio Baloci con i
setter inglesi Ghiblie Merx e Mattia Margutti
con Sodo del Zagnis,Sollo del Zagnis, Aldimis
Anna e Aldimis Ala che
ben si è segnalata in condizioni di gara difficile
sotto il profilo climatico
B
e ambientale.
Proseguono gli adempimenti del Comune nell’ambito dell’attivazione della progettazione “Masterplan”. La giunta comunale tifernate ha preso atto dei contenuti e degli obiettivi dell’Agenda urbana Città di Castello Altotevere smart, elaborato grazie alla consulenza scientifica dell’Agenzia delle utopie
concrete. Obiettivi che fanno riferimento a tre azioni coordinateda effettuare sul territorio inerenti mobilità dolce, modernizzazione energetica, innovazione economica ed ambientale del
sistema produttivo. L’esecutivo ha stabilito che l’attivazione
delle procedure necessarie all’attuazione dell’Agenda avvengano nell’ambito del quadro strategico regionale 2014-2020. B
y
Sarà possibile anche la visita del monumento
Torna stasera l’appuntamento
con “Notturno al campanile”
A CITTA’ DI CASTELLO
Tornano nella loro abituale
collocazione settimanale
gli appuntamenti con "Notturno al Campanile" gli intermezzi musicali sotto il
campanile cilindrico inseriti nel cartellone di "Estate
in Città", il ciclo di spettacoli, eventi, momenti dedicati
all'intrattenimento che sono stati promossi dall'amministrazione comunale di
Città di Castello.
Stasera alle ore 21,30 concerto di "Ray Man" con la
possibilità di una visita notturna a questo straordinario monumento che per
morfologia e caratteristiche
architettoniche è praticamente unico nell'intera Italia centrale.
Visitarlo di notte aggiunge
sicuramente fascino all’appuntamento con lo spettaB
colo e alla serata.
-MSGR - 06 UMBRIA - 33 - 06/08/14-N:
Umbria
www.ilmessaggero.it
METEO
(C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00155924 | IP: 151.12.186.133
PERUGIA
Terni
Mercoledì 6
Agosto 2014
Perugia f Foligno f Spoleto f Piazza Italia, 4 (PG) T 075/5736141 F 075/5730282 f Terni Piazza della Repubblica T 0744/58041 (4 linee) F 0744/404126
Terni
Atleta annega
mentre si allena
al parco
Chico Mendes
Terni
Stop improvviso
alla Società
delle Fucine:
operai dal sindaco
Perugia
Servizio a pag. 46
Ugolini a pag. 45
Servizio a pag. 34
«Vogliamo partecipare tutti
alla cena anti spacciatori»
Dopo il flash mob di lunedì, i ristoratori chiedono di replicarla
e il sindaco Romizi dice: «Chiamate anche me»
Visite, uno su due non si presenta
Sanità, a Perugia la metà dei pazienti che prenotano una Tac salta l’appuntamento
Piano contro le super liste d’attesa: si parte da gastroscopie, lastre e risonanze
`
Luca Benedetti
PERUGIA Meno di un mese per studiare e proporre soluzioni operative e poi parte l’ultimo treno per
cercare di abbattere le liste d’attesa in sanità.
Certo che i manager delle Aziende ospedaliere e di Asl dell’Umbria
da fare ne hanno un bel po’. Tra
medicina difensiva (costi stimati
più di 150 milioni l’anno) che intasa tecnologie e liste, e cattive abitudini, la sfida di ottobre è caldissima. La statistica è pesante. E dice
che il 15 % di chi prenota una vista
specialistica o un esame ad alta
tecnologia non si presenta. Secondo il piano messo in campo dalla
Regione adesso si troverà un antitodo. Chi prenota verrà richiamato
qualche giorno prima per confermare o meno la volontà di effettuare la prestazione. Altrimenti, avanti un altro grazie all’overbooking.
Ma il dato delle visite fallite mette
paura se si restringe all’alta specialistica perché, secondo i numeri
della Regione, chi prenota e poi dà
buca tocca anche punte del cinquanta per cento. Un valore confermato dall’Azienda ospedaliera
di Perugia dove una statistica spiega come ogni due Tac prenotate,
una va deserta. E così il mostro delle liste di attesa si autoalimenta.
Continua a pag. 37
Credito, all’orizzonte
un polo regionale
Tagli & risparmi
«Chiudono? Mia nipote nasce ad Assisi»
ASSISI «Chiudono il punto nascita? Beh mia nipote
l’abbiamo fatta nascere
proprio ad Assisi», racconta
nonno Adriano. Maria
Teresa, di Rivotorto, tre
chili di salute, è venuta alla
luce lunedì mattina
all’ospedale della città di
San Francesco. «Per scelta».
Probabilmente è una delle
ultime bimbe che nei
documenti d’identità
avranno scritto «nata ad
Assisi». Regione e Asl hanno
deciso: troppo pochi 200
parti all’anno e altri due
punti nascita nel raggio di
20 chilometri, Foligno e
Perugia. Ma gli assisani non
sono affatto convinti.
Fabrizi a pag. 37
Macchinario per la radioterapia
Fabro. Dramma sul lavoro
Rumors su una cordata e il focus su Orvieto
E intanto Bps prepara il nuovo look
Marco Brunacci
PERUGIA Saranno le difficoltà o il
desiderio di combatterle, sarà
la crisi che non molla la presa o
la voglia di ripartire o le due cose insieme, fatto sta che tra industria e credito l’Umbria sta vivendo un agosto più vivace del
solito. Si delineano equilibri
nuovi, con protagonisti di lungo corso o che non ti aspetti. Si
riapre il dossier delle banche,
che sembrava chiuso. Bps è stata appena conquistata da Desio,
uno dei più solidi istituti di credito italiano, con report lusinghieri, che una cordata a base
umbra sarebbe pronta per ripartire nella realizzazione di
un polo regionale del credito.
Continua a pag. 37
L’angolo del meteo
Torna bello
Gilberto Scalabrini
Arriva l'estate o almeno prova a fare sul serio. Sole, caldo e temperature che cominceranno a lievitare.
Non è escluso, però, che potrebbe
trattarsi solo di una comparsata,
di una sorta di cameo, visto che alcuni modelli di calcolo sono convinti che la stagione potrebbe subire nuovi assalti. La giornata più
calda sarà quella di venerdì, ma andrà meglio la prossima settimana.
Dovrebbe andare tutto bene almeno sino a Ferragosto, poi si vedrà.
Oggi, possibili locali piogge lungo
l'Appennino, poi generale miglioramento. Domani bel tempo.
Guerra per la Tavola
della pace. Ma sarà
vero che c’è un derby in corso
tra Lotti e Rasimelli sulla
Tavola della pace?
*****
Perugia/1. Su una richiesta
di convocazione del consiglio
comunale comparirebbe la
firma di un consigliere Pd. Cosa
c’è di strano? O lui ha avuto
una amnesia o non è la sua.
Perugia/2. L’assessore al
bilancio Bertinelli è stata già
commissariata. Che sia
benedetto Calabrese.
Per la cultura
investimenti
che ridisegnino
le prospettive
Nicola Mariuccini
oi vorremmo che autorità
e giunta comunali, partiti
e artisti si formassero questa precisa coscienza del
teatro, considerandolo come
una necessità collettiva, come
un bisogno del cittadino, come
un pubblico servizio alla stregua della metropolitana e dei
Vigili del Fuoco»
Paolo Grassi, "Teatro, pubblico servizio" su 'Avanti!', 26
aprile 1946
Quello che Grassi diceva per
il teatro può essere esteso alle
attività culturali in genere e a
tutte le forme di rappresentazione e produzione culturale.
La cultura è un servizio pubblico.
Mai come oggi gli investimenti in cultura sono stati così
redditivi e ciò attesta ulteriormente il grado di bisogno che i
cittadini hanno nei confronti
della produzione culturale in
genere.
Ecco perché il dibattito che
Il Messaggero ha dedicato alla
cultura diventa importante
per il lavoro e per l'economia
di una regione.
Perugia e l'Umbria puntano
a essere capitale europea della
cultura per il 2019 e per riusci-
N
«PER DIVENTARE
CAPITALE
NON SI DEVE
AVER PAURA
DI INNOVAZIONE
E NUOVI
LINGUAGGI»
Operaio muore folgorato sui binari
Un operaio di 34 anni è morto ieri mattina mentre stava lavorando sulla linea ferroviaria alla stazione di
Fabro. Per il giovane, Alessio Corradini, orvietano, inutili tutti i soccorsi. Simonetti a pag. 46
re nell'intento bisogna fare un
ingente sforzo finale.
Non diventeremo capitale
presentando solo quello che
siamo, non con la semplice storia che i palazzi hanno fin qui
vissuto bensì con la capacità di
farli rivivere oggi come domani, senza paura e ritrosie nei
confronti dei nuovi spazi dell'
innovazione e dei nuovi linguaggi che contraddistinguono la cultura e quindi la vita
delle persone e dei giovani.
Le scelte di tutte le grandi
città alle quali Perugia dovrà
guardare se vuole praticare un
rilancio urbano, puntano tutte
sull’innovazione declinata secondo i parametri della
sostenibilità.
Questa parola, sostenibilità,
si fa derivare dal termine inglese “sustain” che è la tecnica
con la quale i chitarristi allungano la durata di una nota.
Fare innovazione è dunque
puntare su investimenti duraturi capaci di incidere sulla vita delle città per cambiarne le
prospettive e rimettere le persone, le relazioni umane e la
cultura.
Molti genitori oggi prendono sbigottiti atto, che il motorino non è più fra i bisogni e fra
gli elementi che i loro figli adolescenti scelgono per emanciparsi e sentirsi liberi.
Continua a pag. 44
-MSGR - 06 UMBRIA - 34 - 06/08/14-N:
34
(C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00155924 | IP: 151.12.186.133
TANTE RICHIESTE
A MORETTINI, IL SINDACO:
«CHIAMA ANCHE ME»
COSÌ IL CENTRO RINASCE
CON L’AIUTO DEI CITTADINI
E DELLE FORZE DELL’ORDINE
Perugia
Mercoledì 6 Agosto 2014
www.ilmessaggero.it
Fax: 075/5730282
e-mail: [email protected]
«Basta con Semplicittà
e Maggioli per le multe»
`Spending review,
polemiche e idee
Si parte dagli affitti
DAL PALAZZO
Gianluca e Tommaso alla cena improvvisata sulle scale del Duomo per allontanare gli spacciatori
«Vogliamo partecipare tutti
alla cena anti spacciatori»
`Dopo il flash mob
di lunedì, i ristoratori
chiedono di replicarla
L’INIZIATIVA
«Voglio partecipare anche io, come si fa?». «Perché non inventiamo la tradizione della cena di San
Lorenzo sotto il Duomo?». «Anche
se c’è da pagare la multa, io vengo». La cena a lume di candela di
Tommaso Morettini e dei suoi amici, ieri, ha fatto impazzire Perugia.
Perché cenare apparecchiando un
tavolo sulle scale del Duomo, in
mezzo a tanti turisti ma anche a diversi spacciatori, è piaciuta proprio per il messaggio di sicurezza
partecipata che Morettini, presidente dell’associazione Perugia
non è la capitale della droga, voleva far passare: bisogna occupare
gli spazi della città per non lasciarli ai pusher.
Un messaggio, sia ben inteso, che
non significa certamente svilire
l’operato delle forze dell’ordine impegnate per la sicurezza in centro
e in tutta la città. L’idea di Tommaso, Gianluca, Giorgio e Giorgia,
con il supporto del B&B Turreno
che ha portato tavolo, sedie e cena,
è solo «un modo per riappropriarci della nostra città. Un modo per
far capire agli spacciatori che siamo noi a cacciar via loro, che la città è nostra. Sono loro a dover fuggire, non noi». Un messaggio che è
piaciuto così tanto che, al di là delle migliaia di condivisioni sui social network, dei commenti e degli
applausi non solo virtuali, ieri si è
scatenata la voglia di partecipare,
proporre idee e soprattutto repliche. A partire dal sindaco Andrea
Romizi: «La prossima volta chiamate anche me», ha detto a Gianluca e Tommaso. E se già lunedì sera
dai bar vicini c’era chi chiedeva di
poter partecipare, ieri Morettini è
stato sommerso di richieste, dopo
aver lanciato l’idea di replicare la
cena anti spaccio con i ristoratori
del centro che ci stanno. «Il Settimo sigillo imbandisce la tavola
quando vuoi», dice la titolare Séverine Marlier. «Noi stasera con il
piedibus abbiamo percorso i vicoletti, con lo stesso intento», dice
Maria Rosa. «Organizziamo un pic
nic iterante in tutti i luoghi critici»,
propone Giancarlo. Mentre tantissimi ristoratori hanno già chiesto
a Morettini di poter partecipare
con 2/3 tavoli e cena fredda. «Chiederemo il permesso al cardinale
Bassetti per poter sfruttare tutto il
perimetro intorno al Duomo - anti-
I nostri soldi
Romizi con lo stesso
stipendio di Boccali
Ecco gli stipendi di sindaco,
vice, assessori e presidente
del consiglio comunale.
Romizi ha un lordo mensile di
5.446,18 euro, proprio come
l’ultimo stipendio di
Wladimiro Boccali. Per il vice
Barelli il mensile è di
4.099,64; mentre per gli
assessori che sono impegnati
a palazzo dei Priori con
indennità intera il mensile
(sempre lordo) è di 3.279,71.
Peer i tre assessori con
indennità ridotta al 50 % in
quanto dipendenti non in
aspettativa il mensile è di
1.639,86. Il presidente del
consiglio Varasano prende
3.279,71.
cipa il presidente di Perugia non è
la capitale della droga -. Chi ci darà
il suo appoggio, potrà portare qualche tavolo e occuparsi di servire i
suoi clienti. Non vorremmo che restasse un momento isolato, ma serve per far prendere coscienza che
siamo noi cittadini onesti a dover
riempire la città». Perché lamentarsi non serve a nulla. I cittadini
da una parte e le forze dell’ordine a
fianco, per vincere la battaglia per
un centro storico più sicuro. Dove
certamente, rispetto a qualche
tempo fa (basti pensare all’8 maggio dell’accoltellamento e della devastazione), la situazione è migliorata, ma certe sacche di delinquenza sembrano restare, nonostante
gli sforzi di tutti.
E mentre c’è chi propone anche
giochi per bambini in piazza IV Novembre, Morettini (cardinale permettendo) ha le idee molto chiare.
«Ci sarebbe piaciuto replicare tutti
insieme per san Lorenzo - spiega ma i tempi sono troppo stretti.
Non sarebbe più una cosa toccata e
fuga, ma richiederebbe un’organizzazione certamente più complessa. Quindi l’idea è di fare tutto
nella prima settimana di settembre, con l’aiuto, e la voglia, di tutti».
Egle Priolo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La spending review parte un po’
in sordina. Ieri pomeriggio riunione di insediamento della
commissione per il contenimento della spesa coordinata da
Francesco Calabrese. Oltre all’assessore ale infrastrutture
c’erano gli altri assessori Cicchi
e Casaioli, il presidente el consiglio comunale Varasano e i consiglieri Numerini (Progetto Perugia), Nucciarelli(Perugia Rinasce), Cenci e Traccheggiani (Forza Italia) e la grillina Rosetti.
Niente Pd e niente Socialisti. Si
parte dalle verifiche su affitti ed
ex circoscrizioni, poi a settembre verranno convocati tutti i dirigenti. «Sentiremo- ha detto Calabrese- e ci faremo spiegare dai
dirigenti come si spende con un
metodo il più partecipato possibile». Rosetti ha fatto l’osservatore: «Non c’è idea di revisione,
ma di raccogliere dati». E i grillini sfidano Romizi a rendere
pubblici i nomi di chi ha presentato domanda per diventare amministratore di Afas e Gesenu.
La Rosetti, tra l’altro, da Facebook, sottolinea come non esiste alcun Movimento 5 Stelle Pe-
rugia centro.
Sulla spending review attacca il
consigliere comunale di Forza
Italia Carmine Camicia, che ha
presentato una lista di tagli in
venti punti all’assessore Calabrese. Tra gli altri la revoca del
contratto a Semplicittà per il servizio di centralino, alla Maggioli
per la notifica delle multe, corse
del minimetrò ridotte a passaggi di ogni mezz’ora, blocco degli
incentivi ai dirigenti comunali,
abolizione del city manager e
vendita di quote Gesenu e Afas
Intanto ieri mattina la commissione Bilancio ha eletto senza
brividi alla presidenza Francesco Vignaroli (Progetto Perugia)
e alla vice Alessandra Vezzosi
del Pd. La presidenza per Vignaroli è stata proposta da Emanuele Scarponi(Ncd).
L’assessore Francesco
Calabrese
Ilaria Toni: «Grazie al personale
dell’ospedale, siete stati splendidi»
IL DRAMMA
Dopo neppure un mese da
quando venne ferita a Pontevalleceppi, Ilaria Toni è tornata al
lavoro e ringrazia medici e infermieri dell'ospedale di Perugia. La giovane, riferisce l'ufficio stampa del Santa Maria della Misericordia, è dipendente
della Cofely, azienda che si occupa, tra l'altro, degli impianti
termici dell'Azienda ospedaliera di Perugia. Ieri mattina ha
voluto esprimere gratitudine ai
medici e al personale infermieristico durante una breve visita
al direttore dell'Azienda ospedaliera Walter Orlandi. Attraverso lo stesso ufficio stampa,
la Toni ha voluto mandare un
«caloroso abbraccio» a tutti i
professionisti
dell'ospedale.
«Mi è impossibile raggiungerli
tutti - ha detto - ma e voglio
pubblicamente manifestare loro il mio apprezzamento per
l'impegno e la dedizione che ho
ricevuto nelle cure. Vorrei anche aggiungere un grazie affettuoso per avere avvertito forti
sentimenti di vicinanza e solidarietà nei confronti miei e della mia famiglia». La Toni venne
ferita con un'amica e il figlio di
quest’ultima dall’ex compagno,
Riccardo Bazzurri della donna
che si è poi suicidato. Donna e
bambino sono ancora in coma,
la mamma a Perugia e il bimbo
a Firenze.
Frana di viale Sant’Antonio, spunta soluzione slow Grifo Latte, vertenza aperta
IL CASO
Potrebbe spuntare una soluzione slow, dal punto di vista dei costi, per la frana di vale Sant’Antonio che da febbraio blocca una
fetta importante del centro storico creando non pochi disagi nella zona di piazza Grimana. A palazzo dei Priori se ne parla da
giorni, anche se non c’è ancora
nulla di nero su bianco. Ci sarebbe una soluzione, legata a uno
studio che avrebbe dimostrato
che il danno è più gestibile del
previsto.
Praticamente dopo il cedimento
della tubatura dell’acquedotto
(che è stata riparata), c’è stato
un abbassamento della sede
stradale. La frana, però, potrebbe essere limitata proprio all’abbassamento legato alla presen-
za di una cavità sotto li livello
stradale. Con un intervento di
riempimento, cioè di consolidamento, viale Sant’Antonio potrebbe tornare a essere percorribile. È un’ipotesi che viene guardata con molta attenzione e molto equilibrio a palazzo dei Priori.
Una soluzione lontano da quelle
iniziali. Soprattutto da quando,
lo scorso febbraio, dopo il cedimento, si erano iniziati a fare i
conti sui danni, su come reperire i soldi e sui tempi di riapertura al traffico di un passaggio
strategico non solo per il centro
storico. Senza dimenticare che,
nel frattempo, sono iniziati i lavori per il terzo stralcio dell’intervento di via Fabretti. Un cantiere ancora fermo al giorno zero e un altro che verrà bloccata
l’area dell’università per Stranieri fino a settembre.
La frana in viale Sant’Antonio
Su viale Sant’Antonio, allo stato
dei fatti, c’è un rischio di un super blocco. Sono già passati quasi sei mesi tra mugugni e rabbia
soprattutto dei commercianti.
L’ultima soluzione di cui si sussurra a palazzo dei Priori è una
possibilità che potrebbe rilanciare l’ipotesi di una apertura in
tempi relativamente brevi. Dopo che è stata di fatto scartata
dai tecnici, nelle scorse settimane, la possibilità di un’apertura
a doppio senso del Bulagaio.
Una soluzione che per qualcuno
potrebbe causare più disagi di
quanti dovrebbe eliminarne.
Certo è che con l’avvicinarsi dell’apertura delle scuole, via Sant’Antonio chiusa rischia di diventare un problema sempre
più pesante per la viabilità cittadina.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
per la gestione del deposito
BRACCIO DI FERRO
Grifo Latte non è un’azienda in
crisi. Ad essere in crisi però sono le relazioni sindacali. Lo hanno denunciato ieri mattina Flai
Cgil, Fai Cisl e Uila Uil dopo che
lunedì, l’azienda si è presentata
al tavolo di confronto con una
proposta tanto inaspettata
quanto inaccettabile per i sindacati: quella di esternalizzare la
gestione del magazzino di Perugia (dove operano 15 lavoratori
sui 150 complessivi del gruppo)
chiedendo ai dipendenti di mettersi in mobilità per poi passare
a un’altra cooperativa non meglio specificata. Una scelta inaccettabile»
Il Consiglio di amministrazione
del Gruppo Grifo Agroalimentare, replica ai sindacati: «Preso
atto dell’aumento di attività e
della complessità dello svolgimento di un numero sempre
maggiore di operazioni presso il
magazzino centrale di Ponte
San Giovanni, il cad ha deliberato l’affidamento di tale attività
ad una azienda specializzata nel
settore della movimentazione
delle merci e nella gestione dei
magazzini. Con questo il Gruppo Grifo Agroalimentare non fa
altro che adeguarsi a ciò che tutti i principali concorrenti del settore già fanno da tempo. Il Gruppo Grifo Agroalimentare assicura che nessuno perderà il posto
di lavoro, in quanto sarà garantito a tutti l’inserimento in questa
struttura di servizi».
-MSGR - 06 UMBRIA - 37 - 06/08/14-N:
37
Perugia
(C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00155924 | IP: 151.12.186.133
Mercoledì 6 Agosto 2014
www.ilmessaggero.it
«Mia nipote
l’abbiamo fatta
nascere ad Assisi»
LA STORIA
ASSISI Chiude il punto nascita
nella città di San Franesco? Beh
c’è chi un per scelta e per tenere
il punto decide di far nascere i
bambini proprio ad Assisi. A
raccontare la storia è Adriano
Tofi, di Rivotorto, un tipo conosciutissimo nella frazione, anche nei panni di presidente della Pro loco.
«Mia nipote Maria Teresa racconta - l’abbiamo fatta nascere ad Assisi per scelta. E’ venuta
alla luce nella mattinata di lunedì: pesa circa 3 chili ed è andato
tutto bene... a mio giudizio è
un’assurdità chiudere un reparto del genere, in cui a differenza
di quel che può accadere in un
ospedale grande i pazienti vengono trattati come persone e
non come numeri: la comunità,
le persone, i sindaci, devono battersi per salvare questo servizio».
I NUMERI
La decisione, va detto, è stata
presa sulla base dei numeri. Il
parametro fissato dal Governo è
quello di 500 parti all’anno. Se
un reparto scende sotto questa
soglia va chiuso. Questione di
costi ed anche di sicurezza, lo
«MANCA IL PRIMARIO
ECCO PERCHÉ
DIMINUISCE
DI ANNO IN ANNO
IL NUMERO
DEI PARTI»
Eurospar
e Despar,
100 posti
a rischio
OCCUPAZIONE
sostiene anche l’Organizzazione mondiale della sanità. Nel
punto nascita di Assisi nel corso
dell’ultimo anno sono nati meno di 200 bambini. E poi gli
ospedali di Perugia e Foligno sono troppo vicini. Quindi: si chiude.
IL RICORSO
Il sindaco di Assisi, Claudio
Ricci giura di essere pronto a dare battaglia: «Perché soltanto
Assisi? Perché non si chiude pure Narni, Spoleto, Pantalla o Castiglione del Lago?», ripete dal
giorno in cui la Regione ha messo nero su bianco la decisione. Il
primo cittadino assicura pure
che farà ricorso al Tar contro
quella decisione.
SENZA PRIMARIO
«Ma in passato nascevano anche 600 o 700 bambini - prosegue Tofi - i numeri hanno preso
a scendere dal momento in cui
non è stato più nominato il primario. In effetti si tratta di una
scelta fatta a monte. All’ospedale ho scattato una foto, sopra la
porta c’è una scritta: “Ostetricia
e Ginecologia primario dott. ” e
il nome non c’è. L’ho pubblicata
anche sulla mia pagina Facebook: una foto così fa capire
quanto sia facile dare al potere
la possibilità di decidere contro
la volontà dei cittadini».
La Asl ha già deliberato la
chiusura del punto nascita e
una parte del personale nei
prossimi giorni sarà trasferita.
Intanto il sindaco Claudio Ricci
insiste con il ricorso.
Federico Fabrizi
[email protected]
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Novità anche per le chirurgie nella gestione dei pazienti che hanno bisogno di cure post operatorie
Visite specialistiche,
uno su due
non si presenta
`Piano contro le attese: La Conferenza dei presidenti delle LA POLEMICA
si parte da lastre
e gastroscopie
segue dalla prima pagina
Perché il buco di chi non va in
ospedale allunga le liste d’attesa. E
magari costringe a chi aspetta ad
aspettare ancora. Oppure ad andare dai privati per non attendere
mesi per la Tac alla risonanza. La
presidente della giunta regionale,
Catiuscia Marini, ha detto chiaro
che tondo che l’Umbria non metterà le multe a chi salta il turno. Ma
scatta un piano di moral suasion
per evitare che il piano anti liste
d’attesa crolli sulle cattive abitudini.
Intanto filtrano le prime indiscrezione sui piani delle varie aziende
per rispettare la delibera della
giunta regionale per presentare entro il 10 settembre il piano salva sanità. Al Santa Maria della Misericordia di Perugia, per esempio, c
sarebbe l’intenzione di agire su tre
marco aree: diagnostica per immagini (dalle Tac alle lastre), gastroscopie e laboratori analisi.
PIÙ SOLDI
ASSISI Ostetricia e Ginecologia: all’ingresso del reparto manca
il nome del primario
Intanto, ieri, l’Umbria, ha raggranellato un bel pacchetto di milioni
in più nel riparto per la sanità.
L'ammontare complessivo del
Fondo per l'Umbria è pari, infatti,
a circa un miliardo 630 milioni di
euro, con un incremento di 36 milioni di euro rispetto al 2013.
Regioni ha definito al suo interno
l'accordo sulle modalità di riparto
del Fondo sanitario nazionale per
il 2014, che presenta un lieve incremento rispetto al 2013. «Questo ha commentato la presidente della
Regione Umbria, Catiuscia Marini,
che ha partecipato alla Conferenza
affiancata del Direttore regionale
alla sanità, Emilio Duca, e da Milena Tomassini, dell'area economico finanziaria dell'assessorato permette a tutte le Regioni di ricevere alcune risorse aggiuntive rispetto a quelle stanziate nel 2013,
anno in cui il Fondo era diminuito
in senso assoluto. Il riparto conferma il gruppo delle cinque Regioni
benchmark in sanità, all’interno
del quale l’Umbria si colloca anche
quest’anno in prima posizione».
«Strano ricovero»
«Per una occlusione intestinale
mi hanno ricoverato in
Otorino». È la segnalazione che
arriva da un lettore che ha
dovuto fare i conti con il piano
ferie del Santa Maria della
Misericordia. Nulla di
drammatico, per carità, ma il
paziente è rimasto interdetto ed
ha deciso di fare la sua
segnalazione in redazione.
Durante l’estate diversi reparti,
per consentire lo smaltimento
delle ferie al personale, vengono
accorpati e quindi può
succedere quello raccontato dal
lettore del Messaggero.
Sul fronte delle liste d’attesa, interviene, bacchettando la Marini, Raffaele Nevi, capogruppo di Forza
Italia in consiglio regionale. «Dopo
quattro anni da quando abbiamo
fatto la proposta di abbattere le liste d’attesa attraverso l'allungamento del piano di utilizzo delle
strumentazioni ed il maggior coinvolgimento dei privati e dopo essere stati più volte accusati di fare allarmismo o di non conoscere la realtà (la Marini ripeteva che le liste
d’attesa in Umbria non c’erano), la
giunta regionale- dice Nevi- ha varato il piano dal sapore molto
pre-elettorale, ma, poiché siamo
come sempre interessati alla soluzione dei problemi, siamo felici di
questo passo, meglio tardi che
mai. Ma, come dicemmo all’epoca,
serve che si costruiscano le condizioni per garantire l'appropriatezza delle prescrizioni e quindi una
grande alleanza con la medicina
sul territorio. Per questo- chiude
Nevi- saremo molto vigili nel verificare l'attuazione di questo piano e
soprattutto che non si trasformi in
uno spot pre-elettorale».
Luca Benedetti
FONDI DI RIPARTO,
PER LA SANITÀ REGIONALE
36 MILIONI IN PIÙ
NEVI (FI): «PIANO
ANTI LISTE
IN RITARDO DI 4 ANNI»
Credito, torna all’orizzonte un polo regionale
`Una cordata umbra
e le indiscrezioni
sul focus su Orvieto
segue dalla prima pagina
Se verranno confermate le indiscrezioni di questi giorni, se i tam
tam che rullano insistenti dicono
almeno una parte del vero, la cordata sarebbe pronta a un focus
sulla Cassa di Orvieto per farne
un sole intorno al quale far muovere una piccola galassia su scala
regionale. L’approccio alla Popolare di Bari, che detiene il controllo di Orvieto, - dando retta a quegli stessi rumors - sarebbero perfino in fase non iniziale. Il ragionamento alla base dei rumors: Bari potrebbe considerare non più
strategica Orvieto preferendo
espandersi in altre regioni, forse
anche l’Abruzzo, la cordata umbra troverebbe invece lì un saldo
punto di riferimento per ancorare interessi che finora non avevano trovato un comune denominatore. Dal poco che si riesce a sentire negli ambienti del credito e in
attesa delle conferme necessarie,
la cordata umbra si muoverebbe
intorno ad alcuni dei protagonisti
che hanno già provato a realizzare, senza successo, il polo regionale del credito intorno alla Banca popolare di Spoleto. Se così fosse, potrebbe quindi toccare un
ruolo da protagonista a Fondazione Cassa di risparmio di Perugia.
Ma anche altri player di primo
piano potrebbero essere interessati. E il tam tam arriva a coinvolgere anche le Banche di credito
cooperativo. Vero? Falso?
Certamente la forza di un’ag-
gregazione di queste dimensioni
e liquidità, qualora non siano ricostruzioni di fantasia dovute all’agitazione che si respira intorno
al mondo industriale umbro impegnato nella traversata di un
mare in tempesta, è in grado di
condurre in porto l’operazione.
Tanto più che dalle Bcc umbre
non arriverebbero grandi obiezioni. Da quel che si legge seguendo i
segni ancora confusi nel cielo del
credito umbro, si capisce che solo
I RUMORS RIMETTONO
IN AGITAZIONE
IL MONDO
DELLE BANCHE
DOPO L’ACQUISIZIONE
DI BPS DA PARTE DI DESIO
Uno sportello
bancario
la Bcc di Spello e Bettona parrebbe intenzionata a mantenere gelosamente la sua autonomia. A
giorni si saprà qualcosa di più di
queste fibrillazioni, vere o presunte. E si potrebbe provare a definire scenari.
Intanto Banca popolare di Spoleto, nella versione nouvelle vague Desio, ha chiuso il giro di presentazioni in società: due appuntamenti - di piena soddisfazione,
raccontano - con gli imprenditori
umbri, sia perugini che ternani.
Al momento, nel nuovo consiglio, solo un’umbra è riconducibile a un big dell’industria locale.
Ma il bastimento Bps è di nuovo
pronto a prendere il mare aperto,
avendo le stelle polari indicate
dal board lombardo in sede di debutto umbro: solidità al servizio
dei rapporti col territorio.
Marco Brunacci
Cento posti di lavoro a rischio in
tutta l'Umbria senza contare l'indotto, di cui 20 ad Assisi, 19 a Magione e 9 a Castiglione del Lago.
In attesa di una positiva conclusione della trattativa tra i vertici
dell’azienda e possibili marchi
della grande distribuzione intenzionati a subentrare, i dipendenti
dei supermercati Despar 2G ed
Eurospar hanno incontrato i sindaci Sergio Batino di Castiglione
del Lago e Giacomo Chiodini di
Magione. Nelle prossime ore è invece previsto un colloquio con
Claudio Ricci, sindaco di Assisi.
I primi cittadini, oltre ad esprimere solidarietà ai lavoratori che
vedranno chiudere i supermercati già nei prossimi giorni, si sono
detti disponibili a partecipare in
maniera attiva alle mobilitazioni
che gli stessi vorranno organizzare nelle prossime settimane.
«Si tratta - sottolinea Giacomo
Chiodini, sindaco di Magione,
che ha ricevuto nella sala del consiglio circa quaranta dipendenti
dei supermercati di Magione, Assisi e Castiglione del Lago - di una
crisi con un forte impatto sul territorio. Alla speranza di una veloce e positiva soluzione della vertenza, si dovrà affiancare l'impegno per una mobilitazione forte
delle istituzioni a fianco dei dipendenti».
Analogo messaggio di vicinanza
da parte del sindaco Sergio Batino, che ha garantito, durante un
incontro tenuto a Castiglione del
Lago «massima attenzione all'
evolversi della vicenda per il pos-
Giacomo Chiodini (Magione)
sibile effetto occupazionale che
rischia di ripercuotersi sull'area
del Trasimeno».
Per Claudio Ricci, sindaco di Assisi, «nel caso della struttura di
Santa Maria degli Angeli si tratta
di un'area commerciale di grande interesse in quanto inserita in
una zona che gode di un'evidente
potenzialità commerciale e questo giustifica la volontà di mantenere il supermercato, anche
eventualmente con un marchio
diverso». I sindaci sono in contatto con l'assessorato alle attività
produttive della Regione Umbria
per monitorare l'evolversi della
vicenda.
Presente all'incontro di Magione
anche Riccardo Giulivi, segretario Filcams Cgil Perugia: «possibili soluzioni dipendono in queste ore dalla trattativa dell'azienda con altri soggetti della grande
distribuzione. È una crisi che
coinvolge territori di più regioni ha spiegato - con riflessi pesanti
soprattutto in Toscana ed Umbria e che si intreccia con una crisi più generalizzata del settore
del commercio, dentro una regione che è terza in Italia per metrature commerciali rispetto agli
abitanti». Altri supermercati della catena Eurospar e Despar 2G
sono presenti a Città di Castello,
Orvieto ed Umbertide.
MAGIONE, ASSISI,
CASTIGLIONE:
I DIPENDENTI
DEI SUPERMERCATI
INCONTRANO
I SINDACI
-MSGR - 06 UMBRIA - 44 - 06/08/14-N:
44
Umbria Regione
(C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00155924 | IP: 151.12.186.133
Mercoledì 6 Agosto 2014
www.ilmessaggero.it
«La E45, senza pedaggio per gli umbri, è indispensabile»
UN’ARTERIA DECISIVA
PER PERSONE E MERCI
Non devono passare altri 40 anni
Dare uno stop alle diatribe inutili
L’INTERVENTO
Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad un profluvio di dichiarazioni sulla vicenda della trasformazione della E45 in autostrada. In particolare su come, e
se, essa vada finanziata, con la
totale contrarietà da parte delle
forze ambientaliste addirittura
all’ammodernamento di quel
tratto stradale (dovremmo forse continuare a rattopparla un
giorno sì e l’altro pure?), e con
l’attenzione di molti che si è appuntata solo sul fatto che i residenti in Umbria potrebbero essere costretti a pagare un pedaggio per percorrerla.
In un recente comunicato diramato da “Scelgo Gubbio” si fa
dell’allarmismo sui costi di tale
pedaggio e si leggono addirittura le testuali parole: “L’interesse
di saziare gli appetiti delle solite
lobby di costruttori mette d’accordo destra e sinistra”.
Voglio subito sgomberare il
campo dalla questione del pedaggio. Oltre alle mie ripetute
dichiarazioni alla stampa sul
fatto che i cittadini della nostra
bella Umbria non debbano pagare per l’utilizzo di tale arteria,
per passare dalle parole ai fatti,
il presidente del Gruppo consiliare del Partito Democratico,
Renato Locchi, ed io abbiamo
presentato, già a gennaio, un ordine del giorno, approvato a larga maggioranza, che impegna
la Giunta Regionale “ad escludere, fin da ora, con le controparti
pubbliche e private qualsivoglia
tipologia di pedaggio a carico
dei residenti, persone fisiche o
giuridiche, della Regione Umbria”.
Per spigare l’importanza, dal
punto di vista economico e sociale, che avrebbe la realizzazione di una nuova E45 per l’Umbria, che sembrerebbe palmare
ai più, desidero invece ripercorrerne rapidamente la storia ideativa e costruttiva, per far capire come, quella che dovrà essere
la futura Orte-Mestre, rappresenterà un’opera di vitale importanza per noi umbri, per tutto il Paese e per l’Europa.
Il concetto di itinerario europeo
nacque nel lontano 1949, con
l’accordo internazionale di Ginevra, che prevedeva la costruzione di grandi vie di comunicazione che attraversassero il continente, e la cui costruzione fosse affidata ai Paesi interessati
nel giro di alcuni anni. Era evidente, in un'Europa ancora alle
prese con le devastazioni morali e materiali della II Guerra
mondiale, l'intento di rafforzare
i motivi di unione anche sul piano pratico: le infrastrutture indispensabili allo sviluppo degli
scambi di persone, merci, idee.
Tra le belle intenzioni e la realizzazione della E45, purtroppo, ce
ne corse, e solo nel 1996 fu completato il tratto Orte-Ravenna.
Le infrastrutture non garantiscono, di per sé, lo sviluppo economico e sociale, ma è indubbio
che questo difficilmente possa
avvenire senza adeguati collegamenti.
La E45 ha dunque rappresentato l'asse viario della nostra Regione, i cui diversi campanili furono allora in grado di unire le
proprie rivendicazioni per una
realizzazione dell'opera più veloce possibile, mentre ciò non
accadde in Romagna. E tra costruzione della E45 e la ripresa
in senso demografico ed economico dei comuni attraversati
dalla superstrada in Umbria è
possibile stabilire una stretta
causalità.
Tra l'ultimazione del tratto Perugia-Orte e un tipo di sviluppo
localizzato essenzialmente nel
Perugino ed esploso sul piano
della produttività e della dimensione occupazionale negli anni
Settanta, infatti, i comuni attraversati dalla E45 conobbero un
forte progresso economico, legato all’imprenditorialità diffusa.
Ci sono voluti 40 anni di passione, convegni e pressioni politiche per portare a termine la
E45, una strada considerata all’unanimità “nata vecchia”.
Di questo passo, ce ne sarebbero voluti altri 40 per vederla ammodernata, trasformata in autostrada e collegata al nodo di Mestre, con una miriade di cantieri
e piccoli interventi realizzati
volta per volta.
La decisione del CIPE del novembre scorso, invece, ha accelerato la realizzazione del nuovo tracciato autostradale, già incluso nel documento delle “Infrastrutture prioritarie” presentato dall’allora ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro
nel 2006. Da allora, però, è stato
completato solo il progetto preliminare per tratto Venezia-Ravenna.
I 281 chilometri tra Orte e Mestre, dal costo stimato intorno ai
9 miliardi di euro, di cui più della metà a carico dei soggetti privati attraverso il project financing, collegheranno 5 regioni, 11
province, 48 comuni: come possiamo quindi pensare che l’Umbria possa mantenere una posizione rilevante anche nell’indispensabile settore industriale e
manifatturiero – penso alle gravi crisi che affrontano tante vitali aziende della nostra regione –
rinunciando, o gravemente rallentandone la realizzazione con
diatribe politiche e amministrative, ad un’arteria che consentirebbe alle merci, oltre che alle
persone, di spostarsi con maggiore facilità rispetto a quanto
non sia possibile fare oggi?
Andrea Smacchi
consigliere regionale Pd
La vignetta di Pino
Fax: Perugia 075 5730282 Terni 0744 404126
Foligno-Spoleto 0742 0355841
E-mail: [email protected] / [email protected] /
[email protected] / [email protected]
LA CEDOLARE SECCA
L’Uppi (Unione piccoli
proprietari immobiliari) si
dissocia da quanto affermato da
alcune associaizoni di
proprietari di case ed inquilini
prive di qualunque fondamento
che hanno creato soltanto
panico e confusione. L’Uppi
rassicura tutti i proprietari ed
inquilini di 61 comuni umbri che
l’aliquota ultra agevolata del 10%
di imposta è legale e valida a tutti
gli effetti, sia per il passato sia
per tutti i contratti di locazione
abitativi che si vorranno
stipulare per il futuro. La legge è
chiara. Alla riduzione al 10%
della cedolare secca sugli affitti
abitativi possono accedere:
a) i comuni ad alta tensione
abitativa individuati dal
comitato interministeriale per la
programmazione economica.
b) i comuni colpiti da calamità
naturali dal 2009, per i quali è
stato decretato lo stato di
calamità ed in comuni
confinanti (Decreto Casa
147/2014).
L’Uppi porta a conoscenza dei
proprietari di case, che per i
contratti in corso con regime
ordinario (4 più 4), con aliquota
al 21%, possono optare per i
contratti concordati con
l’aliquota ridotta al 10%. In tal
caso la scelta dovrà essere
preceduta, obbligatoriamente
dalla comunicazione al
conduttore della rinuncia
all’aggiornamento Istat annuale
del canone. Se, come detto, la
scelta viene operata in corso di
rapporto, dopo la
comunicazione all’inquilino
della rinuncia all’Istat, l’opzione
va comunicata all’Agenzia delle
Entrate semrpe attraverso il
modulo RLI, con deposito del
medesimo presso l’ufficio. La
cedolare secca assorbe ed
esclude ogni altra imposta
afferente il rapporto di
locazione. Pertanto non si dovrà
più corrispondere l’imposta di
registro annuale, neanche per le
eventuali modifiche del
contratto (anticipata
risoluzione, modifica del
canone...) bollo ed Irpef.
Giuseppe Macchione
presidente Uppi
FORUM DEI GIOVANI
Dopo la sua costituzione e il
primo Congresso svoltosi il 15 di
Luglio, il Forum Regionale dei
Giovani dell’Umbria ha già
cominciato i suoi lavori per
arrivare a concretizzare i suoi
obiettivi fondamentali. I membri
eletti che compongono la Giunta
sono una chiara testimonianza
della pluralità e voglia di
collaborazione fra tutte le
associazioni della nostra
Regione, popolata da animi
attivi e volenterosi, accesi dalla
consapevolezza che si può
cambiare per e, soprattutto,
grazie ai giovani. Oggi è indetta
la prima Assemblea dalla
costituzione del Forum. Daremo
gran risalto e voce alla
Candidatura di Perugia come
EYC2017 (Capitale Europea dei
Giovani 2017), ma soprattutto di
dialogare con le nostre
Istituzioni, mostrando come le
nuove generazioni siano la
chiave necessaria per
spalancare le porte del
miglioramento. L’assemblea di
oggi si svolgerà
all’Informagiovani in Piazza del
Melo, con prima convocazione
alle 19 e seconda convocazione
alle 20.
Forum regionale dei Giovani
La festa di San Lorenzo, nella notte di Torgiano i calici riempiti di stelle
STAPPATE 1500 BOTTIGLIE
Nelle strade la cucina tradizionale
L’EVENTO
TORGIANO La notte di san Lorenzo,
10 agosto, notte di stelle cadenti, a
Torgiano torna, per la 17esima
volta, 'Calici di Stelle', per
brindare grazie all'attesissimo
appuntamento estivo organizzato
dalla Strada dei Vini del Cantico
in collaborazione con il comune
di Torgiano. Il tutto all'interno
dell'iniziativa nazionale
promossa dal Movimento
Turismo del Vino e Città del Vino.
Il ricco programma della
manifestazione si svolgerà, dalle
«Per la cultura
investimenti
di prospettiva»
«PUNTARE SULLE NOVITÀ»
Mariuccini e il dibattito su Perugia
segue dalla prima pagina
La rete, la condivisione delle
passioni e della creatività,
sommata alla possibilità che la
tecnologia offre di vedere la
realtà in modo aumentato sta
cambiando il modo di vivere
gli spazi urbani e le città.
Pensare ad esempio, che
all'interno della Rocca Paolina,
oltre alle ben note esigenze
strutturali, sia chiuso il museo
agli studenti e non esista
nessun servizio digitale o
20 alle 24, nel centro storico del
piccolo borgo con l'imbarazzo
della scelta sia dei tanti piatti
tradizionali, serviti in 23 stand
gastronomici, sia della scelta del
vino di trenta cantine per 70
etichette che rappresentano i 5
doc di Assisi, Torgiano, Colli
martani, Colli perugini e Todi, e 1
docg Torgiano riserva, inoltre
tanta arte e musica. Le previsioni,
secondo i numeri della
tradizione, ci dicono che saranno
stappate circa 1500 bottiglie. La
notte dei Calici prevede, oltre alle
degustazioni di vino e di piatti
tipici umbri proposti da
ristoranti, dalle ProLoco e dagli
operatori aderenti, una iniziativa
particolare che sarà dedicata al
formaggio in abbinamento ai vini
delle cantine associate, e in
chiusura un suggestivo
spettacolo pirotecnico.
L'appuntamento, è stato
presentato ieri nella sala
Pagliacci della Provincia, da
Sergio Falaluna, presidente della
Strada dei vini del cantico, dal
vicesindaco di Torgiano Tatiana
Cirimbilli, dal sindaco di Massa
Martana Maria Pia Bruscolotti,
alla presenza del presidente della
Provincia Marco Vinicio
Guasticchi e dell'assessore
provinciale Donatella Porzi.
A Calici di Stelle, considerato
uno degli eventi enologici più
importanti a livello nazionale,
secondo solo a Cantine Aperte,
partecipano 12 comuni tutti
aderenti alla Strada dei Vini del
Cantico: Torgiano, Perugia, Todi,
Assisi, Spello, Bettona, Cannara,
alcuna mobile app che illustri
«come anche la storia sia
passata tra quei muri», è un
ritardo da colmare in fretta se
non vogliamo che la storia e la
cultura dei giovani prendano
percorsi divergenti e si
distanzino invece di trovare
proficue e armoniose
valorizzazioni.
Diverse associazioni a Perugia,
hanno promosso in questi
ultimi anni forme innovative
di godimento sociale dei beni
culturali, provvedendo a
restaurare e riportare alla vita
cittadina oratori e luoghi
storici, organi da chiesa e
dipinti spesso di concerto con
l'Accademia di belle arti.
L'amministrazione comunale
che negli anni scorsi ha saputo
tenere in rete queste
associazioni, favorendo il
buon esempio deve continuare
a sostenere queste attività
favorendo sinergie.
Il tema dei contributi non è
pertanto da ricondurre al
novero di quali o quanti
soggetti siano meritevoli di
sostegno, ma alla capacità di
selezionare, con competenza e
visione, quei progetti capaci di
sviluppare capitale umano e
reti proficue di scambio
culturale con altre realtà
urbane di qualità.
L'anno in cui l'Umbria celebra
i cinquant'anni dalla prima
rappresentazione del “Teatro
in piazza” coincide con le
decisioni che il ministero si
accinge a prendere riguardo ai
teatri pubblici che porteranno
il teatro umbro a perdere lo
status di Teatro stabile,
definizione che riguarderà
soltanto poche realtà
nazionali.
Questa riforma è da guardare
con grande attenzione poiché
modifica drasticamente le
modalità di gestione di un
servizio che in Umbria va
avanti da più di 30 anni,
Massa Martana, Collazzone,
Marsciano, Monte Castello di
Vibio, Fratta Todina, con Bastia
Umbra e Bevagna.
Per i partecipanti costo
complessivo del ticket 12euro per
tre degustazioni a scelta tra i vini
proposti con il calice e la taschina
personalizzati per la serata, in
abbinamento a 3 diversi assaggi
delle ricette tradizionali.
Dopo il successo dell'iniziativa
dell'anno scorso dedicata alla
chianina, in questa edizione si
sperimenterà l'abbinamento
vino-formaggio con l'iniziativa "A
ciascun Formaggio il suo Vino!",
realizzata in collaborazione con
Grifo Latte e i sommelier della Ais
Umbria.
Luigi Foglietti
La presentazione di “Calici di stelle” che si terrà a Torgiano
secondo uno schema che
tuttavia era già diventato
insostenibile, poiché i comuni
non hanno più risorse per
ottemperare a quello che era il
loro ruolo.
Le istituzioni, Regione Umbria
e capoluogo in testa, dovranno
muoversi verso un disegno
complessivo e rinnovato dei
soggetti pubblici, facendo in
modo che le risorse legate
all'innovazione e alla
formazione siano orientate al
sostegno delle imprese
creative, alla promozione di un
pubblico di fruitori attenti e
consapevoli e perché no verso
la diffusione della coscienza
critica dei cittadini che è alla
base di una democrazia vera.
Nicola Mariuccini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
NUOVE FRONTIERE
Un viaggio di consulenza tecnica ed istituzionale – spiegano
dalla vicepresidenza della Pro-
vincia di Perugia - ha consolidato la partnership tra la Regione polacca della Warmia
Masuria e Confcooperative
Umbria. Con le risorse europee
nella disponibilità della Polonia, è stato infatti finanziato un
viaggio di conoscenza e consulenza alle imprese cooperative
che si stanno sviluppando nello stesso paese, con una delegazione guidata dal vicepresidente della Provincia di Perugia
Aviano Rossi e dal delegato di
Confcooperative Andrea Rossi. Insieme a loro, tra l’altro tutti ricevuti dal vice presidente
della Warmia Masuria Witold
Wroblewski, i rappresentanti
di alcune cooperative che operano sul nostro territorio, tra le
quali: Nuova Dimensione (Perugia), Cultura e Lavoro (Terni), B-Kalòs (Perugia), Mir (Orvieto), nonché di Irecoop.
Obiettivo del Progetto è lo sviluppo della cooperazione già
esistente in Warmia Masuria
© RIPRODUZIONE RISERVATA
attraverso lo studio e l’analisi
delle Best Practices e delle
esperienze delle cooperative
sociali umbre per quanto riguarda l’offerta di prodotti e
servizi, la creazione di un sistema di reti, la promozione delle
politiche e del sistema di consulenza per le imprese sociali.
La partnership andrà a prevedere notevoli vantaggio per
entrambe le realtà, che dal
prossimo anno potranno essere collegate da un volo aereo,
grazie al neo-nascente aeroporto di Olsztyn e dagli accordi già
avviati con l’Aeroporto San
Francesco di Assisi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ABCD
FONDATO NEL 1878
DIRETTORE RESPONSABILE:
Virman Cusenza
CAPOREDATTORE EDIZIONE UMBRIA:
Marco Brunacci
www.lanazione.it/umbria
e-mail: [email protected] - [email protected]
MERCOLEDÌ 6 agosto 2014
OperaiodelleFerroviemuorefolgorato
Tragedia alla stazione di Fabro. L’uomo investito da una scarica elettrica. Aveva 34 anni
Eventi d’estate
Le notti
da favola
con «Calici
di Stelle»
Dati a sopresa dalle iscrizioni agli istituti superiori
Classico e Scientifico
battono i corsi tecnici
e professionali
Intanto i precari
accendono la rivolta
S. ANGELICI · Alle pag. 2 e 3
Matricole
suibanchi
del‘Mariotti’
LATTANZI
· In Nazionale
‘Pizzicato’ macellaio
Evade tasse
e viaggia
in super-car
· A pagina 17
Ferita nella sparatoria
Ilaria Toni
dice grazie
ai medici
· A pagina 5
S. COLETTI · A pagina 23
Ferito un carabiniere
Panico e botte
dopo la lite
in famiglia
CRISCI · A pagina 11
QUUEELLLLII
Q
DDEELL LLIICCEEOO
Altra vertenza
«Eurospar»,
cento posti
sono a rischio
· A pagina 8
OGGI su:
www.lanazione.it/umbria
GUARDA LE FOTO
Nuova caserma
ad opera d’arte
Accoltellato fuori dalla discoteca
LEGGI L’ARTICOLO
Gravi ferite a un fianco per un ragazzo. La polizia cerca tre albanesi
LEGGI L’ARTICOLO
PONTINI · A pagina 5
Maltempo A Pietralunga pompieri al lavoro per abbatterlo
Fulmine spezza albero che crolla in piazza
ANCORA temporali, improvvisi, hanno
creato danni e disagi in molte zone
dell’Umbria nel tardo pomeriggio di ieri.
Le zone più colpite sono risultate Gubbio, Gualdo Tadino e Nocera Umbra con
numerosi interventi dei vigili del fuoco
per alberi caduti (a Gualdo sopra un’auto
in sosta), cornicioni pericolanti e sottopassi allagati (come a Castelvieto). Uno
degli episodi più preoccupanti si è verificato a Pietralunga dove un albero di circa
25 metri è stato spezzato in due da un ful-
mine ed è caduto nella piazza centrale. I
pompieri sono al lavoro per farlo a pezzi:
il rischio è che possa cadere sulle abitazioni accanto. Un fatto che ha messo a rischio anche la festa del Perugia calcio a
Pietralunga. Poi l’evento si è svolto regolarmente.
Ad Assisi, invece, una lavatrice è andata
in fiamme in garage durante il temporale. I residenti, una coppia di anziani, per
motivi cautelari, hanno trascorso la notte
dai parenti.
«Sì alle fotografie
in Galleria»
Muore sulla E45
davanti alla moglie
••
2
MERCOLEDÌ 6 AGOSTO 2014
Perugia
LE SFIDE DELLA SCUOLA
LA VOCE DEI LETTORI
QUALE SCUOLA
PUO’ ESSERE PIU’ UTILE
PER IL FUTURO?
Commenta su:
www.lanazione.it/umbria
I DATI DELLE ISCRIZIONI CRESCONO ANCHE LE IMMATRICOLAZIONI COMPLESSIVE ALLE SUPERIORI
Sorpresa, il vecchio liceo è tornato di moda
In aumento i nuovi alunni di Classico e Scientifico. Scavalcati gli indirizzi tecnici
di SILVIA ANGELICI
LE CIFRE
La roccaforte
Il «Mariotti» lo scorso anno
si confermò la roccaforte
della cultura, incrementando le matricole del 10%. Infatti, mentre nella provincia
diPerugiailicei classiciregistrarono complessivamente un calo delle iscrizioni
piuttosto consistente, l’istituto di piazza san Paolo rispetto al 2012 guadagnò invece ben 32 studenti in più
Il censimento
In Umbria sono stati censiti
900 edifici scolastici. Domani alla Sala Fiume di Palazzo Donini è in programma
una conferenza stampa per
fare il punto sull’attuazione
della programmazione regionale in materia di edilizia
scolastica e sullo stato del
patrimonio immobiliare.
All’incontro interverrà la vicepresidente della Regione
Umbria, Carla Casciari
CONVINTI
Gli studenti
delliceo‘Mariotti’
e, a sinistra.
il preside
FilippoMaiolo
— PERUGIA —
COLPO DI SCENA: i licei battoni gli indirizzi tecnici e professionali. E quest’anno aumentano anche le iscrizioni complessive. Sono 292 in più, rispetto allo scorso
anno scolastico, gli studenti degli
istituti superiori della Provincia
di Perugia che il 15 settembre torneranno in classe. Si è passati infatti dai 28.475 dell’anno scolastico
2013-14 agli attuali 28.767. Con loro aumenta anche il numero delle
classi che passa da 1.316 a 1.323. Il
settore edilizia scolastica della Provincia si è messo già al lavoro.
L’OBIETTIVO è reperire locali
più ampi, adatti a contenere così
tanti ragazzi. Ma c’è anche un altro dato fornito dall’Ufficio scolastico regionale: è cambiata, a sorpresa, la mappa delle iscrizioni,
che vede aumentare il flusso verso
gli indirizzi liceali a scapito di
quelli tecnici e professionali. Questa la distribuzione: 13.547 studenti iscritti agli indirizzi liceali per
586 classi; 9.666 iscritti all’indirizzo tecnico per 443 classi; 5.554
iscritti agli istituti professionali
per 294 classi. «Ciò ha evidenziato
criticità di spazi in alcuni plessi —
spiega l’assessore provinciale Piero Mignini — Criticità alle quali
la Provincia, in accordo con le istituzioni scolastiche, sta provvedendo mettendo in campo le poche risorse disponibili e il proprio personale per le manutenzioni. Infatti,
pur avendo mantenuto la delega
per l’edilizia scolastica degli istituti superiori, il piano varato dal Governo in questo settore sta interessando soltanto i Comuni e le strutture scolastiche di loro competenza».
PARLA IL PRESIDE
Filippo Maiolo del ‘Mariotti’
«La qualità dell’offerta
ci premia nel lungo periodo»
Mentre la Provincia si prepara a
mettere mano ai cantieri scolastici, il preside del liceo classico ‘Mariotti, Filippo Maiolo, risponde a
una domanda precisa: come mai il
Classico continua a mietere così
tanti consensi? «Segno evidente
che la qualità della nostra offerta
formativa continua a premiarci anche nel lungo periodo, nonostante
l’orientamento degli studenti sia
rivolto verso altre esperienze. Merito anche dell’attivazione del nuovo percorso di studi, nato con l’istituzione del Liceo musicale, ma soprattutto della preparazione che offriamo ai ragazzi. Va detto — prosegue il professor Maiolo — che le
iscrizioni spesso seguono le mode
del momento. Secondo me, dietro
il successo dei licei, c’è anche un
altro segnale: e cioè che la tanto vituperata riforma Gelmini, che ha
introdotto nuovi corsi e dunque
nuove opportunità, come la lingua, la musica e lo sport, sta dando
ora i suoi risultati».
PRESIDE, è vero che chi esce dal
Classico, e dai licei in generale, nel-
la vita poi è in grado di muoversi
con più facilità? «Questa frase sintetizza un concetto chiave: chi è allenato allo studio e ad un impegno
costante, non si arrende davanti
agli ostacoli e affronta le difficoltà
della vita con meno fatica, perché
sa cavarsela anche nelle situazioni
più difficili. Qui nella nostra scuola, ad esempio, continuiamo a ripetere che bisogna studiare e bene,
perché poi questo impegno ripaga.
Ai ragazzi cerchiamo poi di comunicare l’amore per la lettura, perché è l’unico modo per imparare a
scrivere, ad esprimersi correttamente e a confrontarsi. Ma soprattutto ad avere esperienze diverse e
dunque nuove conoscenze, essenziali per crescere. Su tutti i fronti».
C’è il rischiodisovraffollamento
SINDACATI e istituzioni scolastiche,
visto l’aumento della popolazione studentesca, già parlano di classi super affollate e di spazi che rischiano di non essere più a norma. Ci sono dunque scuole
dove potrebbero verificarsi disagi e problemi legati al sovraffollamento? A rispondere, l’assessore all’edilizia scolastica Piero Mignini. «I nostri tecnici stan-
no lavorando in economia, ma posso assicurare che il 15 settembre le scuole saranno consegnate nel migliore dei modi,
anche sotto il profilo logistico. Sono previste due fasi di intervento: la prima riferita agli interventi necessari per garantire il corretto inizio dell’anno scolastico;
la seconda riguarderà altri lavori».
CRONACA PERUGIA
MERCOLEDÌ 6 AGOSTO 2014
I NOSTRI SOLDI
7
••
FLAMINI (PRC) «I COMPENSI DELLA GIUNTA AI LAVORATORI»
«SE ROMIZI e i liberi professionisti della sua giunta avessero voluto dare un vero
segnale sui costi della politica avrebbero potuto decidere di percepire metà indennità
come i loro colleghi lavoratori dipendenti che non hanno lasciato il lavoro». Ad
affermarlo è Enrico Flamini segretario provinciale del Prc.
Spending-review, tocca alle ex Circoscrizioni
Un mezzo flop la prima seduta della Commissione per la revisione della spesa
FOCUS
— PERUGIA —
ORA tocca alle ex Circoscrizioni.
La prossima mossa sulla spending review del Comune dovrebbe andare a incidere su quelli che
adesso si chiamano «Uffici decentrati», le sei sedi comunali sparse
per il territorio che non hanno
più organi politici (presidenti e
consiglieri di circoscrizione) ma
che continuano a operare come organo decentrato e dove lavorano
alcune decine di persone. La sensazione è che, almeno il personale
amministrativo (non quello di
cantiere) sarà ricollocato e le sedi
forse date in affitto. Questo è il tema che affronterà nella sua prossima seduta la Commissione sulla
revisione della spesa comunale
che ieri si è riunita per la prima
volta.
UNA RIUNIONE che in verità è
stata un mezzo flop: all’inizio
c’erano sette persone, che sono
poi diventate dieci. Un po’ pochine anche se siamo in pieno agosto. Presenti Francesco Calabrese (coordinatore), gli assessori
Cicchi e Casaioli, Rosetti del
M5S, Cenci e Tracchegiani (Forza Italia), Numerini di Progetto
Perugia, il presidente del Consiglio comunale Varasano e il consigliere Nucciarelli (Perugia Rinasce). Nessun cittadino, nessuna
associazione, almeno per adesso.
Assenti come annunciato i rappresentanti di opposizione del Pd e
dei Socialisti. Proprio Calabrese
ha annunciato che la prossima
volta verranno invitati i due dirigenti comunali a relazionare
sull’ex Circoscrizioni e sulle locazioni che il Comune paga sugli
immobili (circa 5 milioni all’anno) e su quelle che invece incassa.
Poi ha ribadito la funzione della
Il caso Porta Sole
“
Secondo Giuseppe Cenci
(F.I.) bisognerebbe
«revisionare in maniera
capillare il capitolo dei fitti
attivi del Comune. Nella
scorsa legislatura — ha
detto — fu rilevato che a
una associazione nella
zona di Porta Sole veniva
dato in affitto un locale di
una cinquantina di metri
quadrati, versando
soltanto 150 euro
all’anno... ». La
commissione ha deciso
che anche su questo va
fatta chiarezza.
I centri di spesa sono
almeno 30 ma, andando oltre,
possono arrivare a 100 e più
Il coordinatore della Commissione Francesco Calabrese
Ogni martedì
tutti in summit
LA COMMISSIONE sulla
spending review si riunirà,
oltre a martedì prossimo,
tutti gli altri martedì del mese fino alla fine di dicembre. Un appuntamento settimanale quindi durante il
quale, il coordinatore Calabrese, ha invitato a partecipare oltre alla parte politica,
la dirigenza comunale e soprattutto i cittadini e gli imprenditori che volessero in
qualche modo collaborare.
commissione. «Oggi parte un percorso di approfondimento su come funziona la spesa comunale,
per una sua conoscenza puntuale
e complessiva che, secondo me,
nessuno conosce veramente, né
dentro, né fuori Palazzo dei Priori. E i centri di spesa sono almeno
30, ma, andando oltre, possono arrivare a 100 e più. Per questo —
ha detto Calabrese — ma senza alcuna volontà denigratoria nei confronti di chi ci ha preceduti, né sovrapponendoci alle tipiche attività consiliari che, ovviamente, si
svolgeranno con tutto l’impegno
che i consiglieri riterranno, abbiamo deciso di farci carico fino in
fondo delle responsabilità che ci
hanno affidato i cittadini. Da me
non sentirete mai parlare di sprechi, né tantomeno vogliamo puntare il dito contro la precedente
amministrazione».
«NON CREDO che questa commissione serva solo a raccogliere
numeri — ha replicato la Rosetti
— la revisione della spesa è una
cosa diversa. Crediamo sia da indagare la qualità della spesa, a partire da quanto rendono le società
partecipate. Andrebbe, prima di
farci dire quanto si spende, avere
inoltre un parametro benchmark
cui paragonare la singola spesa».
La strada è lunga e non basteranno venti riunioni a cambiare le cose. Ma intanto si comincia.
m.n.
I CONTI IN TASCA BARELLI NE RICEVERA’ QUATTROMILA. I CINQUE ASSESSORI A TEMPO PIENO CIRCA TREMILA
A Romizi un’indennità di oltre cinquemila euro lordi
Il Fondo per la sanità assegna all’Umbria
trentasei milioni di euro in più
— PERUGIA —
AMMONTANO a un miliardo e 630 milioni di euro le risorse
assegnate all’Umbria con il Fondo sanitario nazionale per il
2014. Con un incremento di 36 milioni rispetto all’anno scorso. A renderlo noto è la presidente umbra Catiuscia Marini
sottolineando come la Regione sia anche quest’anno in prima
posizione tra quelle benchmark in sanità. La Conferenza dei
presidenti delle Regioni ha definito al suo intermo l’accordo
sulle modalità di riparto del Fondo, che presenta un lieve incremento rispetto al 2013. «Ciò — ha detto la Marini — permette a tutte le Regioni di ricevere alcune risorse aggiuntive
rispetto a quelle stanziate nel 2013, anno in cui il Fondo era
diminuito in senso assoluto. Il Riparto conferma il gruppo delle cinque Regioni benchmark in sanità, all’interno del quale
l’Umbria si colloca anche quest’anno in prima posizione».
— PERUGIA —
IL SINDACO e la Giunta scelgono gli stessi compensi dell’amministrazione-Boccali. Romizi e i
suoi assessori hanno infatti optato
per le indennità che percepivano
gli amministratori della precedente legislatura.
IN SOSTANZA il primo cittadino si vedrà liquidare 5.466 euro
lordi al mese, il vicesindaco Urbano Barelli 4.099 euro, i cinque assessori a tempo pieno 3.279,
mentre tre continueranno a fare il
proprio lavoro da dipendenti pubblici e avranno quindi diritto a
1.639 euro mensili: a tutti questi
importi va poi aggiunto l’8,50%
(Irap). Stessa cifra dell’assessore a
tempo pieno spetta al presidente
del Consiglio comunale Leonardo Varasano. Alcuni esponenti
dell’opposizione si sono affrettati
a far notare che il sindaco di un capoluogo di provincia ha diritto a
un’indennità minima di 5.052 euro e a una massima che supera di
poco i seimila e che quindi anche
Romizi poteva dare un segnale di
risparmio in questo senso. Segnale che si sarebbe riversato però anche sui consiglieri comunali: col
minimo dell’indennità i loro compensi scenderebbero a mille euro
circa (contro i 1.400 attuali). Nota
finale: Emanuela Mori per aver
presieduto una settimana il Consiglio in qualità di consigliere anziano ha percepito 382 euro.
IL BILANCIO
Le casse
del Comune
nelle mani
di Vignaroli
— PERUGIA —
VERREBBE da dire che le
chiavi della ‘cassaforte’
sono in mano al
movimento
‘Progetto-Perugia’, la vera
sorpresa del centrodestra
alle ultime elezioni. Già
perché dopo aver piazzato
l’assessore Francesco
Calabrese a commissario
della spending review, ora
il gruppo consiliare
‘capitanato’ da Otello
Numerini, ha messo l’altro
consigliere – Francesco
Vignaroli (nella foto) – alla
presidenza della
commissione Bilancio. Un
incarico importante e
delicato allo stesso tempo.
La sua elezione è stata
decretata ieri mattina con
10 voti su 16 (quelli della
maggioranza appunto),
dopo che la sua candidatura
era stata proposta da
Emanuele Scarponi (Ncd).
A nome del Pd, invece, il
capogruppo Diego
Mencaroni ha proposto per
la vicepresidenza il
consigliere Alessandra
Vezzosi (sempre del Partito
democratico): il suo nome è
stato votato da cinque
consiglieri, mentre una è
stata la scheda bianca. E
sempre a proposito di tagli
della spesa, il consigliere di
Forza Italia, Carmine
Camicia, ha scritto una
lettera al ‘commissario’
Calabrese, nella quale
elenca venti tagli da
eseguire nei confronti di
alcuni servizi che offre il
Comune. Si va dalla revoca
del contratto con
Semplicittà, fino alla
società che gestisce gli
impianti di controllo ai
semafori e a quella che
spedisce i verbali delle
contravvenzioni.