UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE DICEA - Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE DICEA - Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura Tradizione del restauro, tecnologie innovative per la CONSERVAZIONE, il miglioramento, il CONSOLIDAMENTO STRUTTURALE e architettonico del patrimonio edilizio e di quello storico-artistico-monumentale INDICE 07 | Prefazione 09 | Restauro, consolidamento..... o entrambi? 12 | Ricerca e sviluppo 14 | Arte del restauro, ingegneria del consolidamento 20 | Lettera del presidente 23 | PROGETTARE L’INTERVENTO SECONDO I PARADIGMI DEL RESTAURO 28 | PRIMA DEL PROGETTO 36 | VALUTARE LA VULNERABILITA’ DI UN EDIFICIO STORICO 45 | MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA 81 | CUCIRE LA PIETRA CON LA PIETRA: IL SISTEMA TICORAPSIMO 90 | PORTFOLIO CLIENTI 5 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety I Prof. Enrico Quagliarini Università Politecnica delle Marche Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura temi della conservazione e della messa in sicurezza del costruito storico e monumentale sono di grande rilevanza scientifica e di grande attualità (basti solo pensare ai recenti drammatici avvenimenti in Emilia e de L’Aquila). Una corretta declinazione di tali tematiche può passare solo attraverso una CONOSCENZA approfondita della tecnica e tecnologia costruttiva storica che però si INTEGRI con le più moderne conoscenze di tipo ingegneristico. Come spesso è avvenuto in passato, infatti, la scarsa conoscenza delle costruzioni storiche ha spesso portato ad intervenire in maniera non corretta, introducendo talvolta più vulnerabilità di quante colmate, tanto che si parla ormai comunemente e con sempre più forza di “restauro del restauro”. D’altro canto, esiste per queste fabbriche, oltre ad un problema di conservazione, un problema di sicurezza legato alla salvaguardia dell’incolumità pubblica. E questi due obiettivi, di conservazione da un lato e di sicurezza dall’altro, possono apparire contrapposti, se si affronta il problema della sicurezza senza comprendere a fondo il comportamento dei vari elementi. Quale può essere allora la strada per intervenire su queste fabbriche? Il testo che stringete tra le mani, fortemente voluto dal direttore tecnico di AhRCOS, Alessandro Battaglia, trae origine proprio da questa domanda e, alla luce delle ricerche messe in campo assieme al nostro Dipartimento, prova a fornire utili strumenti affinché ogni operatore del settore trovi una adeguata risposta. In particolare, esso è volto a definire una metodologia di lavoro per ricercare non un compromesso tra le due esigenze, della sicurezza e della conservazione, ma una sintesi ottimale, da ricercare caso per caso. Vi è, infatti, una tendenza diffusa a dare per scontati o a delegare alla pratica professionale i contenuti e i modi di quello che costituisce il passaggio fondamentale per l’efficacia degli interventi, ossia il progetto: utilizzando soluzioni tecniche precostituite e mutuate da una casistica spesso decontestualizzata. Appare di grande importanza, invece, formare strumenti di indirizzo e di riferimento della progettazione per meglio definire i contenuti e gli approfondimenti necessari. Una metodologia che soprattutto scaturisca da una reale conoscenza dell’oggetto su cui si andrà ad intervenire, partendo dalla necessità da parte del progettista di riappropriarsi degli aspetti costruttivi, vale a dire della cosiddetta “regola dell’arte”. Questo significa definire linee guida progettuali che abbiano, tra gli altri, l’obiettivo non solo della salvaguardia della materia del bene oggetto di intervento, ma anche la salvaguardia degli aspetti storico-culturali connessi alle soluzioni tecnologiche ed alle configurazioni statiche, affermando con forza il rapporto inscindibile tra architettura e struttura, tra soluzioni tecniche, forma e conservazione dell’istanza estetica. Conoscere infatti gli strumenti e le soluzioni tecniche del passato e gli scopi a cui esse erano preposte, si mostra sempre più rilevante per poter progettare un intervento di recupero e conservazione pienamente consapevole e rispettoso. Soprattutto per quel che riguarda la salvaguardia di quelle preziose informazioni giunte fino a noi, che possono ancora testimoniare quel lungo percorso di conoscenze che si sono sedimentate nel corso dei secoli e a cui dobbiamo, oggi, la nostra cultura costruttiva. Da qui l’indirizzo a incrementare e a valorizzare le prestazioni e le vocazioni strutturali proprie di ogni elemento costruttivo, sfruttandone sistematicamente le risorse di resistenza e accettandone senza rifiuti pregiudiziali il modo di essere strutturale in maniera tale che il nuovo riuso nasca dalle sue “potenzialità” intrinseche. Al calcolo numerico è affidato un ruolo di dimensionamento e di verifica della vulnerabilità introdotta o compensata. Il calcolo, quindi, dovrebbe partecipare insieme agli altri argomenti a sostenere e a indirizzare le scelte, ma non mirare a costituire la parte preponderante del progetto. Si ottiene così una metodologia di lavoro di riferimento per ricercare attraverso il progetto una connessione concettuale e operativa tra istanze della conservazione e della messa in sicurezza. Ovvero un lavorare tecnico riflessivo, attento a catturare i segnali che i vari elementi esistenti possono ancora testimoniare, facendone il punto di riferimento per l’intervento futuro. In questa impostazione, ne deriva che la conoscenza approfondita di questi ultimi deve entrare a far parte dell’input iniziale del progetto e costituirne uno specifico obiettivo. Grande attenzione è infine rivolta a case history, ovvero ad esempi di interventi, e alla cura dei dettagli costruttivi, che assumono un’importanza fondamentale non solo per l’efficacia dell’intervento di consolidamento, ma per la “sostenibilità” dello stesso dal punto di vista del restauro. Buona lettura. Prof. Enrico Quagliarini Università Politecnica delle Marche Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura [email protected] - www.univpm.it/enrico.quagliarini - www.ahrte.it 7 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE DICEA - Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura Prof. Ing. Stefano Lenci Ordinario in Scienza delle Costruzioni La collaborazione tra l’Università e il mondo dell’Impresa rappresenta una opportunità sulla quale costruire il futuro del nostro paese, e dei giovani in particolare. Il contributo di entrambe le parti, nei rispettivi ruoli, costituisce una sinergia virtuosa che consente di affrontare i numerosi problemi con cui ci si confronta operando nell’attività quotidiana e programmando le linee di sviluppo future. L’Università contribuisce con le conoscenze tecnico-scientifiche, l’Impresa con la proposta di problematiche rilevanti, con l’esperienza operativa e con la verifica della fattibilità delle soluzioni individuate. Questo testo è anche il frutto di una di queste collaborazioni, particolarmente significativa e fruttuosa, nell’ambito del costruito storico e monumentale. La cooperazione dura da vari anni, e ha condotto a vari risultati significativi nel campo dell’edilizia e dell’ingegneria strutturale, che vengono ora trasferiti al mercato e alla collettività. E’ lecito supporre che questa iniziativa raccolga il successo che merita per il rigore metodologico e la serietà con cui è stata realizzata e proposta. Prof. Ing. Stefano Lenci Ordinario in Scienza delle Costruzioni UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE DICEA - Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura [email protected] 9 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 10 RESTAURO, CONSOLIDAMENTO... O ENTRAMBI ? I Ing. Francesco Monni Amministratore di A.h.R.T.E. Srl l territorio del nostro paese ospita in maniera diffusa di edifici di valore architettonico, storico e culturale. Allo stesso tempo quello italiano è, notoriamente, un territorio fortemente soggetto all’azione del terremoto. Oltre alla recente crisi sismica emiliana non serve, purtroppo, sforzare molto la memoria per ricordare i danni generati dal sisma aquilano del 2009 o da quello umbro-marchigiano del 1997. La frequenza e l’intensità di questi eventi mette il patrimonio architettonico del paese in condizione di elevata vulnerabilità, condizione aggravata dal pessimo stato di salute di molti di questi edifici, spesso lasciati al degrado dovuto allo scorrere del tempo. Se si vuole donare longevità a questi “documenti” del passato, risulta quindi fondamentale fornirgli la possibilità di resistere al terremoto o quanto meno migliorare la loro risposta a questo evento. Pertanto in questo senso, appare come più che sensato integrare il progetto di restauro con il miglioramento sismico, superando una distinzione tra restauro e consolidamento, che troppo spesso considera i due interventi come alternativi e non come complementari. Chiaramente, nel rispetto dei principi e delle istanze del restauro, le operazioni di consolidamento dovranno rispettare criteri e modalità (di cui si parlerà in maniera più approfondita in seguito) che regolino l’impatto sulla fabbrica e, parallelamente, il progetto di restauro dovrà accogliere i concetti alla base delle opere di consolidamento, come finalizzati all’eliminazione di una vulnerabilità che potrebbe portare ad un degrado insostenibile. L’obiettivo del progettista deve essere quindi il mantenimento dell’equilibrio tra restauro e consolidamento, far in modo che entrambi occupino il giusto spazio all’interno del percorso progettuale, facendo ricorso a tutte le possibilità che la tecnologia oggi offre. Ma la sismicità del nostro territorio non mette a rischio solo i monumenti o i fabbricati di pregio: ci sono poi tutte le costruzioni che, pur non sono soggette a vincoli, perché percepite come di minor valore, rappresentano comunque una cospicua porzione del patrimonio edilizio. Anche in questo caso però, perseguire la salvaguardia della vita umana ed il mantenimento della funzionalità dell’edificio presuppongono la necessità di intervento in molti casi, specie quando non si abbia a che fare solo con edifici privati ma anche con strutture pubbliche con funzioni anche strategiche (scuole, ospedali, uffici, ecc.). Anche in questo caso il progettista che si trova a dover dare la giusta importanza alle esigenze della conservazione e quelle del consolidamento e miglioramento strutturale, darà totalmente risalto alle seconde, ma in questo caso l’obiettivo sarà ugualmente raggiunto. Nessuna regola ferrea quindi, ma sicuramente tanta attenzione e sensibilità a progettare, e quindi intervenire, in modo da ottenere la “ricetta” giusta per ogni edificio. Restauro e consolidamento possono convivere, anzi, devono. Ing. Francesco Monni Amministratore di A.h.R.T.E. Srl Spin Off dell’Università delle Marche 11 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety RICERCA E SVILUPPO L Ing. Stefano De Vittorio Comparto Tecnico AhRCOS® s.r.l. eggendo queste pagine avrete a disposizione un vero “case history” di un armonico lavoro di restauro e consolidamento, due parole che costantemente si avvicinano sempre di più. Il modo migliore per spiegare quello che facciamo è riportare i casi pratici che abbiamo affrontato. Questo ne è un perfetto e completo esempio. Durante ogni lavoro sin dalla fase di progettazione, susseguendosi ed amplificandosi nella fase di diagnostica e soprattutto di messa in opera dei meccanismi di consolidamento protraendosi sino al restauro architettonico ci si rende conto che l’’attenzione costante, l’impegno sempre maggiore e l’esperienza acquisita nei cantieri e nei laboratori devono porre l’impresa come punto di riferimento per il restauro conservativo ed il consolidamento. AhRCOS s.r.l.® è in grado di fornire consulenza e diagnostica, in sinergia con varie Università è in grado di studiare le corrette procedure da adottare e grazie ai preparatissimi tecnici,ingegneri, restauratori e maestranze di cui è composta, grazie inoltre ad un bagaglio tecnico culturale costantemente aggiornato attraverso formazione sia teorica che pratica e non per ultimo visti i numerosi cantieri portati a termine, l’impresa ha raggiunto una perfetta autonomia e preparazione in tutte le operazioni fondamentali per l’esecuzione di interventi di consolidamento e restauro a regola d’arte, con la messa a punto di procedimenti che hanno permesso di coniugare un’alta qualità con minima invasività e certezza dei risultati. La conoscenza di tecniche tradizionali, unitamente alla costante ricerca e sperimentazione di più aggiornate modalità di intervento, ci consentono di lavorare nel pieno rispetto della natura e della conservazione del bene, consci delle responsabilità e dell’impegno del nostro lavoro, ed in accordo con la teoria del restauro, improntiamo la nostra attività ri- cercando le cause del degrado, eliminandole e ripristinando le originali caratteristiche meccaniche della struttura sino ad incrementarle al fine di un miglioramento sismico secondo i parametri prefissati in fase di progettazione. Gli interventi che si operano sui beni culturali e sui manufatti dell’edilizia storica necessitano di una profonda conoscenza delle vicende, dei materiali e dello stato di conservazione di tali opere per potere eseguire interventi di restauro e di recupero adeguati e corretti. Lo sviluppo di nuove e specifiche metodologie di indagine e di intervento, ci consentono di ottenere informazioni fondamentali per l’esecuzione di restauri conservativi attenti alle necessità dell’opera e ad un alto livello qualitativo. La ricerca e lo sviluppo costante ci consentono ad oggi di adottare sistemi e tecnologie proprie, spesso brevettate, in grado di garantire il miglior intervento possibile su una struttura di pregio. Questo riveste per noi massima importanza essendo a conoscenza dell’impatto rilevante che la nostra attività ha sul contesto culturale delle comunità locali, nazionali ed internazionali. Risulta quindi indispensabile legittimare l’operato dell’azienda fondandolo sui principi di rispetto del bene oggetto di restauro e consolidamento, qualità che solo grazie a sperimentazione continua e grande cultura del passato possono portare AhRCOS s.r.l.® ad essere una delle più qualificate aziende italiane per il restauro conservativo su strutture storiche oltre al consolidamento e l’adeguamenti sismico. Si, queste due parole che sempre ripeto, come una fissazione, “restauro e consolidamento” sono oggi legate più che mai in quanto le recenti vicessitudini mondiali hanno dimostrato l’importanza di eseguire un restauro che tenga conto di quanto previsto dagli studi di vulnerabilità sismica degli edifici strategici e di pregio, valutando l’ adeguamento sismico con estrema sensibilità nel recepire la fondamentale importanza che ogni particolare può avere a fronte di evento eccezionale che porti l’edificio a dover contrastare forze di enorme entità che improvvisamente agiscono in direzione diversa da quella che era stata calcolata per i carichi verticali ma allo stesso tempo risulta fondamentale ricercare ed inserire sistemi di consolidamento sismico “intelligenti” sicuri, poco invasivi e rispettosi del bene storico in perfetto accordo con le linee guida del restauro conservativo di edifici di pregio, e quindi restauro e consolidamento vanno sempre più a braccetto AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 12 tando di far perdere quel fascino e quelle caratteristiche che ne contraddistinguono il valore come nel caso specifico descritto da questo libro. AhRCOS s.r.l.® risulta essere ad oggi una delle più qualificate aziende italiane per il consolidamento ed il miglioramento sismico e normativo del costruito storico e monumentale in zone ad alto rischio. Da sempre volta alla ricerca dell’equilibrio tra conservazione e sicurezza sismica, AhRCOS s.r.l.® interviene mediante l’utilizzo di molteplici tecnologie per il restauro conservativo ed il consolidamento strutturale. L’azienda può vantare con orgoglio di aver operato con successo su strutture sensibili del patrimonio storico documentale italiano. L’impresa dispone oggi di un patrimonio netto e di un’organizzazione che le consente d’affrontare commesse di notevole entità su tutto il territorio nazionale ed estero. La conoscenza di tecniche tradizionali, unitamente alla costante ricerca e sperimentazione di più aggiornate modalità di intervento, ci consente di lavorare nel pieno rispetto della natura e della conservazione del bene, consci delle responsabilità e dell’impegno del nostro lavoro, ed in accordo con la teoria del restauro, improntiamo la nostra attività ricercando le cause del degrado, eliminandole e ripristinando le originali caratteristiche meccaniche della struttura o addirittura incrementandole se necessario. Progettazione e/o consulenza esecutiva dell’intervento, dimensionamento degli interventi mediante la modellazione agli elementi finiti con software di calcolo agli stati limite, analisi dei costi preventiva, lavorazioni altamente specializzate, prove di laboratorio per verificare l’efficacia degli interventi proposti, tutti gli interventi eseguiti da AhRCOS s.r.l.® si attengono alle direttive degli Eurocodici rispettando i criteri fondamentali che riguardano l’efficacia, la compatibilità, la durabilità e la reversibilità degli interventi eseguiti. La sensibilità e la passione verso il patrimonio artisticoculturale e la volontà di dovere preservare e mantenerne la tradizione e l’immutata bellezza ha spinto AhRCOS s.r.l.® a divenire un’azienda punto di riferimento per il restauro conservativo e il consolidamento delle strutture storiche. Ci prefiggiamo di tramandare, attraverso i nostri interventi, questo patrimonio di inestimabile valore alle generazioni future, evi- 13 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety AhRCOS s.r.l.® è azienda leader per il restauro conservativo ed il consolidamento di strutture edili e storiche mediante l’utilizzo delle tecnologie più avanzate, operando con sistemi multipli e brevettati, riconoscendo tra i propri valori quello dell’arte dal sapore antico, che insieme alla conoscenza dei materiali e delle tecnologie di consolidamento sempre più evolute, fanno del restauro parte rilevante del proprio DNA professionale. AhRCOS s.r.l.® dispone di uno staff interno che si occupa di Ricerca e Sviluppo in collaborazione con varie Università Italiane. La conoscenza di tecniche tradizionali, unitamente alla costante ricerca e sperimentazione di più aggiornate modalità di intervento, ci consente di lavorare nel pieno rispetto della natura e della conservazione delle strutture, consci delle responsabilità e dell’impegno del nostro lavoro. AhRCOS s.r.l.® opera in perfetta sintonia con le varie Sovrintendenze di tutela dei beni e sempre in perfetto accordo con quanto previsto dagli studi di vulnerabilità sismica degli edifici pubblici, strategici e di culto e dalle linee guida per gli interventi di riparazione del danno e miglioramento sismico per gli edifici di culto e monumentali. In questo scenario in profonda evoluzione opera AhRCOS s.r.l.® Nata dalle migliori tecnologie e professionalità del restauro innovativo e tecnologico unite alle nuove sperimentazioni, ma con la solidità, la tradizione, l’amore, la passione e l’esperienza del restauro conservativo di beni sottoposti a tutela. AhRCOS s.r.l.® risulta Leader nel segmento e si appresta a cogliere le nuove sfide del futuro. AhRCOS s.r.l.®: Adeguamento sismico come estrema sensibilità nel recepire la fondamentale importanza che ogni particolare può avere a fronte di evento eccezionale che porti l’edificio a dover contrastare forze di enorme entità che improvvisamente agiscono in direzione diversa da quella che era stata calcolata per i carichi verticali. Buona Lettura. Ing. Stefano De Vittorio Comparto Tecnico – AhRCOS® s.r.l. ARTE DEL RESTAURO… INGEGNERIA DEL CONSOLIDAMENTO SISMICO Ing. Vassilios Kafetsis Comparto Tecnico AhRCOS® s.r.l. P per migliorare i propri processi pro- possibilità di generare nuove idee, duttivi e crearne di nuovi. La ricerca nuovi processi, nuovi talenti. ha un’importanza speciale e per noi Ahrcos intende mantenere e rafforza- si riferisce normalmente ad attività a re ulteriormente la propria posizione er un’azienda fortemen- lungo termine, orientata al futuro, nel- nel mercato in cui opera facendo della te improntata al restau- la scienza o tecnologia, al fine di poter qualità e della tecnologia applicata ro di opere del passato, essere sempre certi di rispettare ogni alla tutela e durabilità dei propri inter- una cultura tecnologica in grado “capolavoro” su cui interveniamo. venti il suo punto forte. Intervenire in progressivamente Perché questo approccio si mantenga cantiere in situazioni limite e delicate l´orizzonte, è il fulcro delle pratiche di centrale nelle politiche industriali, è con la certezza di operare bene è pos- ricerca e sviluppo. necessario investire all´interno di un sibile solo grazie alla costante ricerca All’energia profusa nell´individuazione quadro strategico ampio, ma definito finalizzata al miglioramento continuo del “nuovo”, nella ridefinizione ragio- con precisione, in cui il passaggio dal- dei processi con il consequenziale ri- nata degli scenari del “passato” di le tecnologie ai cantieri, abbia come sultato di promozione dell’immagine possibile applicazione, si affianca e riferimento costante la necessità di dell’azienda nei confronti del merca- si intreccia senza soluzione di conti- tenere sempre allineate strategia, or- to. nuità un’attività di governance tecno- ganizzazione, processi, risorse e cul- Così la costante ricerca e l’individua- logica che coinvolge tutta l’azienda e tura dell’ azienda e dei suoi partner zione delle aspettative e delle esi- prevede un allineamento capillare e identificando le sinergie possibili con genze, attuali e future, ha l’obiettivo continuo delle competenze di cui si realtà altamente formate in materia di di tradurle in requisiti da rispettare è in possesso con quelle individuate restauro e tecnologie connesse. e procedure da implementare per come necessarie. A questo soprattutto è orientata la offrire un servizio estremamente su- Ahrcos ha una sezione specifica del volontà di Ahrcos, la volontà di con- periore alle attese e soprattutto con proprio staff dedicata allo studio di nettere le persone in una rete fertile la massima certezza di operare bene innovazioni tecnologiche da utilizzare di conoscenze volta a moltiplicare le in un settore dove, a differenza di chi di accrescerne AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 14 15 | opera sul nuovo costruito, uno sbaglio conservazione del bene, consci del- l’analisi stratigrafica, l’analisi dei ma- non è permesso. le responsabilità e dell’impegno del teriali, la vibrometria laser, il rilievo In un sistema così concepito è basi- nostro lavoro, ed in accordo con la avanzato dello stato di conservazione, lare conservare e sviluppare il know- teoria del restauro, improntiamo la ulteriori tecniche implementate ed how sulla qualità attraverso attività nostra attività ricercando le cause del altre in fase di studio, consentono di di sperimentazione, addestramento degrado, eliminandole e ripristinando ottenere informazioni fondamentali e sensibilizzazione di tutti coloro che, le originali caratteristiche meccaniche per la progettazione e l’esecuzione di scendendo a cascata, fanno parte del- della struttura o addirittura incremen- restauri conservativi attenti alle ne- la struttura gerarchica della Società. tandole se necessario. cessità dell’opera e ad un alto livello Risulta pertanto essenziale promuo- E’ prassi costante per gli operatori vere a tutti i livelli il coinvolgimento dell’area tecnica eseguire tutti gli ap- delle risorse umane sull’importanza profondimenti analitici e diagnostici di ciascuna mansione per il raggiun- necessari all’elaborazione del quadro gimento degli obiettivi. conoscitivo ed alla formulazione del La ricerca e lo sviluppo costante ci progetto nei suoi vari livelli: lo studio consente ad oggi di adottare sistemi e preliminare dell’opera, che compren- tecnologie proprie in grado di garan- de la ricerca storica sulle fonti biblio- tire il miglior intervento possibile su grafiche e d’archivio, il rilievo fotogra- una struttura di pregio. Questo riveste fico generale e particolareggiato, il per noi massima importanza essendo rilievo dell’opera, dei materiali e del a conoscenza dell’impatto rilevante degrado, la verifica della coerenza, che la nostra attività ha sul contesto unitamente alle Università e agli Enti culturale delle comunità locali, nazio- preposti alla tutela, della nali ed internazionali. Risulta quindi metodologia e delle soluzioni indispensabile legittimare l’operato operative. Le attività vengono dell’azienda fondandolo sui principi di svolte inattento controllo rispetto del bene oggetto di restauro e combinato con i Direttori consolidamento, qualità che solo gra- Tecnici, al fine di organizzare zie a partnership importanti si posso- un percorso progettuale equilibrato no ottenere. ed impostato su congrue basi La ricerca e lo studio, oltre l’ esperien- conoscitive. Gli interventi che si ope- za diretta acquisita nell’ambito del re- rano suibeni culturali e sui stauro, ci hanno permesso di svilup- manufatti dell’edilizia storica neces- pare un quadro preciso e dettagliato sitano di una profonda conoscenza dei diversi tipi di degrado ai quali le delle vicende, dei materiali e dello strutture sono soggette. La conoscen- stato di conservazione di tali opere za di tecniche tradizionali, unitamen- per potere eseguire interventi di re- te alla costante ricerca e sperimenta- stauro e di recupero adeguati e cor- zione di più aggiornate modalità di retti. Lo sviluppo di nuove e specifiche intervento, ci consentono di lavorare metodologie di indagine e di inter- nel pieno rispetto della natura e della vento quali il rilievo fotogrammetrico, AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety qualitativo. Ing. Vassilios Kafetsis Comparto Tecnico – AhRCOS® s.r.l. CONSOLIDAMENTO del patrimonio storico Andrea Alberghini Responsabile qualità AhRCOS ® s.r.l. Giovanni Battaglia Controllo Tecnico e Miglioramento continuo AhRCOS ® s.r.l. orgoglio di aver operato con successo su strutture sensibili del patrimonio storico documentale italiano. Andrea Battaglia Sviluppo industriale e controllo cantieri AhRCOS ® s.r.l. A L’impresa dispone oggi di un patrimonio netto e di un’organizzazione che le consente d’affrontare commesse di notevole entità su tutto il territo- hRCOS, risulta essere ad oggi rio nazionale ed estero. una delle più qualificate aziende L’esperienza diretta acquisita nell’am- italiane per il consolidamento ed bito del restauro, ci ha permesso di il miglioramento sismico e nor- sviluppare un quadro preciso e det- mativo del costruito storico e tagliato dei diversi tipi di degrado ai monumentale in zone ad alto rischio. Danneggiamenti causati dall’inserimento di elementi di copertura pesanti (cordoli in cemento armato) su murature in pietra. quali le strutture sono soggette. incrementandole se necessario. La conoscenza di tecniche tradizio- Progettazione e/o consulenza ese- Da sempre volta alla ricerca dell’equi- nali, unitamente alla costante ricerca cutiva dell’intervento, librio tra conservazione e sicurezza, e sperimentazione di più aggiornate mento degli interventi mediante la AhROCS interviene mediante l’utilizzo modalità di intervento, ci consente di modellazione agli elementi finiti con di molteplici tecnologie per il restau- lavorare nel pieno rispetto della na- software di calcolo agli stati limite, ro conservativo ed il consolidamento tura e della conservazione del bene, analisi dei costi preventiva, lavora- strutturale. L’azienda può vantare con consci e zioni altamente specializzate, prove del di laboratorio per verificare l’effica- nostro lavoro, ed in cia degli interventi proposti, tutti gli accordo con la teo- interventi eseguiti da AhROCS si at- ria del restauro, im- tengono alle direttive degli Eurocodici prontiamo la nostra rispettando i criteri fondamentali che attività ricercando le riguardano l’efficacia, la compatibili- cause del degrado, tà, la durabilità e la reversibilità degli eliminandole e ripri- interventi eseguiti. stinando le originali L’attenzione caratteristiche mec- sempre maggiore e l’esperienza ac- caniche della strut- quisita ci pongono come punto di rife- tura rimento per il restauro conservativo. delle responsabilità dell’impegno o addirittura costante, dimensiona- l’impegno Danneggiamenti causati dall’inserimento di elementi di copertura pesanti (cordoli in cemento armato) su murature in pietra. AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 16 La sensibilità e la passione verso il patrimonio artistico-culturale e la volontà di dovere preservare e mantenerne la tradizione e l’immutata bellezza ha spinto Ahrcos a divenire un’azienda punto di riferimento per il restauro conservativo e il consolidamento delle strutture storiche. Ci prefiggiamo di tramandare, attraverso i nostri interventi, questo patrimonio Siamo in grado di fornire consulenza risultati, sicurezza dell’ intervento; ni future, evitando di far perdere quel e diagnostica a 360 gradi, assistenza per la progettazione degli inter- Ahrcos: fascino e quelle caratteristiche che ne venti e per il dimensionamento di Adeguamento sismico come estrema contraddistinguono il valore. rinforzi, in sinergia con i progettisti. sensibilità nel recepire la fondamen- indichiamo le corrette procedure da tale importanza che ogni particolare Ahrcos inoltre dispone di uno staff adottare e siamo in grado di operare può avere a fronte di evento eccezio- interno che si occupa di “Ricerca e per la fornitura di interventi di studio nale che porti l’edificio a dover con- Sviluppo” e che grazie alla collabora- preliminari comprendenti documen- trastare forze di enorme entità che zione con primarie Università Italiane tazione storica, documentazione gra- improvvisamente agiscono in direzio- si occupa di: fica, rilievo, rilevamento dello stato di ne diversa da quella che era stata cal- conservazione, degli interventi prece- colata per i carichi verticali. dio finalizzate all’implemento di denti e della tecnica di esecuzione, Ahrcos è azienda leader per il con- tecniche ingegneristiche volte alla documentazione fotografica, indagini solidamento e il miglioramento o conservazione e al consolidamen- conoscitive e diagnostiche, saggi per adeguamento sismico e normativo di to del patrimonio storico-artistico- la messa a punto dell’intervento, ecc. strutture storiche mediante l’utilizzo monumentale con metodi rever- I tecnici, i restauratori, gli applicato- delle tecnologie sibili, non invasivi e ad elevata ri e le maestranze di cui è composta rando con sistemi multipli e brevetta- Ahrcos possiedono qualifiche pro- ti (c-frp, srcm, sgr, iniezioni solfatore- -Studiare, testare, certificare ed fessionali adeguate ed un bagaglio sistenti, sistemi a tenditura, sistema implementare nuovi sistemi per il culturale costantemente aggiornato ticorapsimo , sistema basaltis , mes- restauro conservativo e l’adegua- attraverso formazione sia teorica che sa in opera di catene e tiranti, scuci e mento sismico delle strutture sto- pratica. cuci) ed interventi di restauro di tutti riche, di pregio e per gli edifici di I numerosi cantieri portati a termine, gli elementi degli apparecchi murari, | ® più avanzate, ope- ® -attivare prestigiose Borse di Stu- compatibilità. culto. ci hanno permesso di raggiungere delle strutture verticali, degli orizzon- - Attivare convenzioni come ad una perfetta autonomia in tutte le tamenti fino alle superfici, ai decori, esempio quella con l’Università operazioni fondamentali per l’esecu- alle statue e a tutti quegli elementi Politecnica delle Marche deno- zione del restauro a regola d’arte, con composti da diverse tipologie materi- minata “Metodi ingegneristici la messa a punto di procedimenti che che che compongono la reale essenza innovativi per la conservazione hanno permesso di coniugare un’alta della struttura. dei beni culturali” o quella con qualità, tempi contenuti, certezza dei 17 di inestimabile valore alle generazio- AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety l’Università di Bologna denomi- nata “Misurazione mediante in- gli FRP, coerenti con la letteratura ed rienza del restauro conservativo di terferometria elettromagnetica i Codici più moderni. beni sottoposti a tutela Ahrcos risulta di strutture rinforzate”, ecc. -Implementare brevetti interni (Ti- Leader nel segmento e si appresta Ahrcos è in possesso di certificazione a cogliere le nuove sfide del futuro. Basaltis, di qualità ISO 9001: 2008 rilasciata Tradizione del restauro, tecnologie in- FLK, ecc), per il consolidamento da Bureau Veritas con accreditamenti novative per la conservazione, il recu- strutturale. Sincert e Ukas ed è in possesso di At- pero, il rinforzo, il miglioramento ed - Mantenere rapporti di collaborazione testazione SOA e tutte le lavorazioni il consolidamento strutturale e archi- stabile per consulenze continuative eseguite da Ahrcos in seguito ad una tettonico del patrimonio edilizio e di con varie Università quali l’Universi- convenzi ne stilata con un’importan- quello storico-artistico-monumentale. tà di Firenze, l’Università Politecnica te compagnia assicurativa nazionale delle Marche, l’Università di Ferrara, godono di assicurazione postuma de- il Politecnico di Milano, l’Università di cennale gratuita a primo rischio asso- Bologna, l’Università La Sapienza di luto compreso danni consequenziali. corapsimo , ® Cordfix, Roma, ecc. Ahrcos opera in perfetta sintonia con In questo scenario in profonda evolu- le Sovrintendenze di tutela dei beni e zione opera Ahrcos. sempre in perfetto accordo con quan- Nata dalle migliori tecnologie e pro- to previsto dagli studi di vulnerabilità fessionalità del restauro innovativo sismica degli edifici pubblici, strate- e tecnologico unite alle nuove speri- gici e di culto e dalle linee guida per mentazioni, ma con la solidità, la tra- gli interventi di riparazione del danno dizione, l’amore, la passione e l’espe- Andrea Alberghini Responsabile qualità – AhRCOS® s.r.l. Giovanni Battaglia Controllo Tecnico e Miglioramento Continuo– AhRCOS® s.r.l. Andrea Battaglia Sviluppo Industriale e controllo Cantieri – AhRCOS® s.r.l. e miglioramento sismico per gli edifici di culto e monumentali coordinato e redatto dal C.N.R. Dipartimento Attività Scientifiche e Tecnologiche U.O.I.G. e con la collaborazionee la supervisione della Soprintendenza per i Beni Architettonici B.A.P. – P.S.A.D. del Molise, del D.I.S.E.G. dell’Università di Genova, dalla Regione Molise e dalla Regione Marche. Ahrcos opera in perfetta sintonia con le istruzioni del CNR-DT 200/2004 dove sono puntualmente descritti metodi e regole pratiche da seguire per l’istallazione di rinforzi di FRP, per il loro monitoraggio ed il relativo controllo e successivi CNRDT 201/2005, CNR-DT 202/2005 e CNR-DT 203/2006 per l’impiego de- AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 18 LETTERA DELL’AMMINISTRATORE Alessandro Battaglia C Direttore Tecnico e Amministratore AhRCOS® s.r.l. obiettivo generale. Lo spirito è quello, sempre e comunque costruttivo, di chi vuole affrontare le grandi sfide; l’obiettivo generale è quello d’accrescere la consi- on l’avvento del terzo millen- stenza di tale valore anche oltre i soliti nio si apre una nuova era nel indicatori economici. panorama immobiliare inter- In un contesto caratterizzato dall’affer- protetto l’impresa dalle nazionale. mazione di un modello d’impresa sem- mutevoli sorti del mercato Le frontiere si abbattono, le distanze pre più virtuale, la volontà della Ahrcos che, al contrario, ci ha visto crescere in diminuiscono, la New Economy cambia è sempre stata quella di sviluppare l’im- termini di struttura e fatturato. il nostro modo di vivere, i mercati esteri presa reale. L’impresa, infatti, dispone oggi di un diventano più accessibili e così anche E’ una posizione quasi solitaria, che ri- patrimonio netto e di un’organizzazione quello nazionale. Si avverte un muta- fugge dall’adottare l’outsourcing quale che le consente d’affrontare commesse mento profondo anche nel modo di “fare unica soluzione possibile alle proble- specialistiche di notevole entità su tutto impresa”: oggi numerose aziende e so- matiche imposte da un mercato iper- il territorio nazionale ed estero. cietà operano esclusivamente dal punto concorrenziale. di vista dirigenziale, senza minimamen- Al contrario, l’azienda investe nella L’Impresa Ahrcos ha come obiettivo te disporre di risorse interne, quali per- ricerca e nello sviluppo di capacità e della sua garanzia professionale “la sonale ed attrezzature, assoggettandosi conoscenze, organizzative e produtti- qualità”, intesa come capacità di ide- in questo modo completamente agli ve, in quanto nel settore del restauro la are, concepire, realizzare e conservare sbalzi e agli umori dell’ offerta ed of- passione, la dedizione, la volontà e la un progetto in modo innovativo, che frendo al cliente solo ciò che quotidia- progettualità rivestono un ruolo deter- nasce dalla scelta dei materiali, dalla namente ci si riesce ad accaparrare al minante. coordinazione ed aggiornamento di mercato. Coerentemente con questo spirito e personale specializzato, dallo studio di Lo specifico nostro modo d’intendere questi obiettivi, l’azienda ha da sempre architetture, particolari di progetto, per l’impresa ha da sempre caratterizzato investito in risorse umane e tecnolo- arrivare alla realizzazione di opere di le scelte della ns. società: essa è infat- giche, in ricerca e in sviluppo. ingegneria civile ed architettonica sem- ti considerata come un valore piuttosto I fatti, fino ad oggi, ci hanno dato ragio- pre più complesse. che come strumento, come un contesto ne di tali scelte: il valore delle risorse e nel quale condividere uno spirito ed un la dinamicità dell’organizzazione hanno La qualità del prodotto e del servizio AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 20 offerto alla Committenza è un preciso A qualsiasi livello della gerarchia azien- tecnologico unite alle nuove sperimen- obiettivo imprenditoriale; anche per dale le risorse umane, frequentano pe- tazioni, ma con la solidità, la tradizione, questo l’Impresa negli anni si è sempre riodicamente corsi di formazione ed l’amore, la passione e l’esperienza del maggiormente specializzata sul restau- aggiornamento professionale, anche restauro conservativo di beni sottoposti ro conservativo di beni immobili sotto- nel rispetto della normativa cogente in a tutela Ahrcos si propone di divenire posti a tutela. materia di sicurezza sui luoghi di lavoro Leader nel segmento e si appresta a co- e sui cantieri. gliere le nuove sfide del futuro. viene coordinato il lavoro nell’ambito In quest’ottica sono coerentemente Tradizione del restauro, tecnologie del team e sono gestiti tutti i rapporti incrementati quei principi genera- innovative per la conservazione, il azienda-stakeholders. Le unità tecniche li volti a migliorare costantemente, recupero, il rinforzo, il miglioramen- di Bologna (BO), Cento (FE), L’Aquila attraverso la crescita culturale degli to ed il consolidamento strutturale e (AQ) e Praha (Czech Republic), i cui or- operatori ed idonee norme compor- architettonico del patrimonio edili- ganici sono costituiti da specializzati in tamentali, lo sviluppo e l’efficienza zio e di quello storico-artistico-mo- Restauro Conservativo e Consolidamen- dell’impresa nel suo complesso. numentale. la pianificazione degli interventi, per la La società, pur essendo costituita al In questo scenario in profonda evoluzio- quale l’azienda è attestata SOA e certifi- 100% da risorse interne risulta dinami- ne opera Ahrcos. cata ISO 9001:2008. ca e con forte orientamento alla custo- Presso gli uffici della sede di Bologna to Strutturale, curano la progettazione e mer satisfaction, Ahrcos è in grado di È prassi costante per gli operatori offrire alla committenza Pubblica e pri- dell’area tecnica eseguire tutti gli ap- vata un know-how di sicuro affidamento, profondimenti analitici e diagnostici un gruppo di lavoro competente ed ag- necessari all’elaborazione del quadro giornato sulle nuove tecnologie ed una conoscitivo ed alla formulazione del pro- serie di misure di controllo permanente getto nei suoi vari livelli: lo studio preli- atte a garantire la qualità delle risposte minare dell’opera, che comprende la ri- progettuali e delle opere realizzate. cerca storica sulle fonti bibliografiche e d’archivio, il rilievo fotografico generale L’esperienza sul campo ci permette di e particolareggiato, il rilievo dell’opera, perseguire questi scopi e di conquistare dei materiali e del degrado, la verifica sempre più spazi e nuove competenze, della coerenza, unitamente agli Enti rimanendo comunque nel settore speci- preposti alla tutela, della metodologia e delle soluzioni operative. Le attività vengono svolte in attento controllo combinato con i Direttori Tecnici, al fine di Chi si rivolge a noi trova SEMPRE la soluzione migliore organizzare un percorso progettuale 21 | equilibrato ed impostato su congrue fico delle tecnologie avanzate applicate basi conoscitive e con il costante con- all’ edilizia. fronto con i laboratori delle principali Nata dalle migliori tecnologie e pro- università Italiane. fessionalità del restauro innovativo e AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety AhRCOS® S.r.l. Azienda certificata per restauro di beni immobili sottoposti a tutela e Consolidamento sismico del patrimonioedilizio e storico monumentale Certificazioni: ISO 9001:2008 Italiana ed Inglese Attestazione SOA Cat. OG01 – OG02 – OS21 – OS07 – OG03 Sedi: Bologna, Ferrara, L’Aquila, Pesaro, Praha (Czech Rep.) 1. PROGETTARE L’INTERVENTO SECONDO I PARADIGMI DEL RESTAURO P 23 | rogettare interventi di restauro e con- hanno prodotto in- solidamento nel nostro Paese non terventi che nell’in- può prescindere dallo sforzo di dare tento di “curare” uguale dignità sia al miglioramento certe patologie ne strutturale che a quello di tutela e hanno conservazione dell’opera originale. E delle altre. I sismi sebbene questo sia stato più o meno degli da sempre chiaro per gli edifici con (per ultimo quello un evidente pregio architettonico e emiliano del 2012, monumentale, oggi fortunatamente lo stesso si può è diventato altrattanto chiaro anche dire per quello di per quei tipi edilizi che sono testimo- L’Aquila del 2009 e nianza di usi e costumi del passato. per quello umbro- Si pensi ad esempio ai centri storici marchigiano medioevali o all’edilizia tradizionale fine degli anni ’90) delle nostre campagne. Purtroppo hanno evidenziato però nel recente passato questo bi- quanto un intervento di consolida- nomio (conservazione e consolida- mento su una fabbrica storica, se mento) non sempre è stato così “im- mal concepito, non solo non assolve prescindibile”. Un insieme di fattori alla sua principale ma può addirittu- come l’eccessivo e poco consapevole ra risultare dannoso1. A tal proposito uso di materiali moderni (si pensi al nel recente passato alcune normati- calcestruzzo armato, ritenuto eterno ve (come il D.M. del 1996) iniziano a e invece vulnerabile allo scorrere del parlare di interventi di “miglioramen- tempo e agli attacchi chimici, oltre ad to” intendendo con questo termine avere un comportamento meccanico quegli interventi mirati a garantire un poco compatibile con la muratura), indice di sicurezza migliore di quello unito alla graduale e progressiva per- che presenta il manufatto allo sta- dita della conoscenza delle tecniche to di fatto, senza però portarlo agli nuovo edificio e senza quindi dover del costruire del passato standard di sicurezza propri di un apportare drastiche trasformazioni. AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety introdotte utlimi anni della Danneggiamenti causati dall’inserimento di elementi di copertura pesanti (cordoli in cemento armato) su murature in pietra. PROGETTARE L’INTERVENTO SECONDO I PARADIGMI DEL RESTAURO Anche la normativa tecnica attuale promuove questa impostazione e la suddivisione delle tre note categorie di intervento (adeguamento, miglioramento e riparazioni locali) consente al tecnico la possibilità di “misurare” l’apporto e l’entità delle nuove opere sull’esistente per evitare di snaturare la costruzione originaria. Consolidare nel rispetto della conservazione, quindi, seguendo quei criteri, quei paradigmi, che ormai sono presi ad esempio nella pratica del restauro e che possono essere così sintetizzati: • TENDENZA AL MINIMO INTERVENTO L’intervento, che deve essere il meno invasivo possibile, deve essere strettamente mirato ad una certa carenza, quindi motivato. Un buon accorgimento in questo senso risiede nell’attribuire a una stessa opera, di nuova realizzazione, più di una funzione. • RICERCA DELLA COMPATIBILITÀ La compatibilità va ricercata sotto diversi aspetti. Dal punto di vista meccanico-strutturale, l’intervento non deve mutare la concezione strutturale, ma la deve integrare limitatamente alle azioni rispetto e quelli originali della fabbrica. che che consentano la rimozione alle quali l’edificio è vulnerabile. Si dovrebbe cercare di mantene- senza danni eccessivi per l’opera Dal punto di vista fisico-chimico, re le tecniche costruttive di par- dell’intervento effettuato, nel caso si deve verificare che non si inne- tenza utilizzando anche gli stessi per varie ragioni esso dovesse di- schino interazioni negative tra ma- materiali da costruzione (in una mostrarsi inefficiente o, addirit- teriali di apporto e materiali già capriata ad esempio si dovrebbe tura, dannoso. Inoltre, qualora si presenti nella fabbrica, a garanzia poter mantenere lo stesso tipo di tema per l’insorgere di forme di anche della durabilità dell’inter- aggancio). incompatibilità (meccanica, fisico- vento, ossia al permanere dei requisiti richiesti. Dal punto di vista chimica) tra elemento inserito e • REVERSIBILITÀ struttura preesistente, o le proba- costruttivo, va ricercata la maggio- La ricerca della reversibilità si bilità del verificarsi di una limita- re affinità tra materiali di apporto concretizza con l’utilizzo di tecni- ta durabilità del nuovo elemento, AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 24 PROGETTARE L’INTERVENTO SECONDO I PARADIGMI DEL RESTAURO tonica e chi alla materia costitutiva. In ogni caso prudenzialmente si attua limitando al massimo le sostituzioni di materia e di superficie stratificata. • CONSERVAZIONE DELLA MATERIA L’identità e la testimonianza del passato che l’opera rappresenta sono in larga parte contenute nella materia originale con cui essa è costituita, pertanto va fatto tutto il possibile per evitarne la perdita o la sostituzione. Inoltre il suo mantenimento, consentirà anche in futuro di osservare i segni del trascorrere del tempo con fenomeni di danno, degrado, ecc. permettendo di ripetere il processo interpretativo-diagnostico che ha preceduto l’intervento. Conser- vare la materia è quindi anche un modo per perseguire e verificare nel tempo l’efficacia dell’opera di miglioramento. • CONTROLLO DELL’IMPATTO VISIVO Vanno limitate al minimo le modifiche visibili conseguenti agli interventi, specie quando queste maggiore deve essere l’attenzione possano alterare la percezione a consentire la amovibilità futura, dell’opera. ricercando un affiancamento non invasivo e ancoraggi puntuali. • RICONOSCIBILITÀ DELL’INTERVENTO È necessario che risultino come distinguibili dal manufatto originario • RISPETTO DELL’AUTENTICITÀ sto si può operare con l’utilizzo di legato al significato che si attri- un linguaggio figurativo autonomo buisce al termine “autenticità” in rispetto all’esistente, oppure l’uti- funzione delle differenti scuole di lizzo di materiali differenti o con pensiero. C’è chi riferisce l’auten- evidenti discontinuità cromatiche. ticità alla configurazione architet- 25 | tutti gli apporti. Per arrivare a que- Questo è un requisito che viene AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety PROGETTARE L’INTERVENTO SECONDO I PARADIGMI DEL RESTAURO LA CONCEZIONE STRUTTURALE DELL’EDIFICIO IN MURATURA E LA REGOLA D’ARTE Quella degli edifici in muratura è una detto: ogni paramento murario, infat- È da sottolineare il fatto che la resi- concezione strutturale che era ben ti, interagisce con quelli limitrofi (ad stenza delle murature soggette a forze chiara nelle menti dei costruttori del esempio quelli disposti in direzione agenti nel loro piano è molto maggiore passato e che invece è andata perden- ortogonale) limitatamente alla por- rispetto a quella riferita alle murature dosi con lo scorrere del tempo e con zione immediatamente prossima con soggette a forze agenti ortogonalmen- l’introduzione nel modo dell’edilizia questo e con efficacia dipendente da te al loro piano: le pareti murarie sog- di materiali più moderni come l’ac- quanto la muratura sia stata reallizza- gette a forze ortogonali al loro piano ciaio o il cemento armato. Se da una ta bene (ossia a regola d’arte). Anche rischiano fortemente di perdere di parte troviamo, infatti, una struttura il collegamento con le strutture oriz- stabilità. In definitiva a seconda della portante realizzata elementi resisten- zontali (solai e coperture) spesso non direzione del sisma, sono in grado di ti bidimensionali (i cosiddetti “muri è così forte da rendere collaboranti le opporvisi efficacemente solo alcune portanti”, dall’altra abbiamo a che parti o da coinvolgere altri pannelli fare con elementi resistenti monodi- portanti. Inoltre, più l’edificio ritrova mensionali (le “travi”, con sviluppo la sua creazione nel passato e più vi orizzontale, ed i “pilastri” con svilppo sono possibilità che nel corso degli verticale), connessi insieme a formare anni abbia subito modifiche: amplia- quello che si definisce il “telaio por- menti, sopraelevazioni, annessioni di tante” dell’edificio. La maggiore diffe- corpi esterni, rimaneggiamenti nella renza tra queste due concezioni è che forma e nella posizione di aperture mentre da una parte si possono avere possono accentuare questa “parzializ- strutture portanti che non collaborano zazione” delle strutture portanti, spe- tra loro (o lo fanno solo parzialmente cie se le “nuove” murature non sono o per l’interposta azione di un terzo connesse (ammorsate) alle “vecchie”. elemento) dall’altra si ha la certezza Tutto questo spiega per le costruzioni che solo una perfetta connessione tra storiche in muratura la naturale ten- travi e pilastri possa garantire la sta- denza a danneggiarsi localmente, con bilità della struttura. Nel caso delle collassi parziali a carico delle zone più costruzioni storiche in muratura suc- deboli che sembrano “accuratamen- delle pareti (quelle disposte parallela- cede infatti proprio quanto appena te selezionate” dall’azione del sisma. mente a essa in quanto sollecitate nel piano), mentre altre non offrono resistenza in quanto sollecitate fuori dal loro piano. In una costruzione in muratura è perciò possibile identificare molteplici strutture resistenti a seconda della condizione di carico considerata. È chiaro quindi che la stabilità alle azioni orizzontali richiede pannelli murari disposti secondo almeno due direzioni ortogonali. L’edificio in muratura “funziona bene” quando tutti AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 26 PROGETTARE L’INTERVENTO SECONDO I PARADIGMI DEL RESTAURO gli elementi - pannelli verticali ed orizzontamenti di vario genere - resistono ai carichi applicati collaborando tra loro ossia, come si usa comunemente dire, quando esso offre un comportamento “scatolare”. Comportamento che viene raggiunto ovviamente solo zioni esistenti in muratura: le “Nuove opportuni presidi per scongiurarne se i pannelli murari ortogonali tra loro norme tecniche per le costruzioni” di l’attivazione. devono sono efficacemente connessi cui al D.M. 14 gennaio 2008 - NTC 08 lungo le intersezioni verticali, ma è - con le relative “Istruzioni per l’appli- anche necessario che vi sia un effica- cazione delle Norme Tecniche per le ce collegamento tra muri e solai, che Costruzioni” del febbraio 2009 e le devono essere sufficientemente rigidi “Linee Guida per la valutazione e ri- e resistenti allo scopo di ripartire le duzione del rischio sismico del patri- azioni orizzontali tra i vari paramenti monio culturale con riferimento alle resistenti. È chiaro quindi come, in norme tecniche per le costruzioni” caso di sisma gli edifici storici in mu- emanate dal Ministero per i Beni e le ratura molto spesso non manifestano Attività Culturali nel 2007 e allineate un comportamento strutturale globa- alle nuove norme tecniche per le co- le, molto più realistica è una analisi struzioni nel 2010 con la “Circolare per “macroelementi” ossia porzioni di n.26” del Dicembre 2010. La risposta muratura che per forma e dimensioni al sisma dell’edificio storico in mura- reagiscono autonomamente al terre- tura è quindi quella offerta dai suoi moto, riconoscibili e catalogabili sulla macroelementi: il loro moto durante base delle esperienze del passato. l’azione sismica definisce i cosiddetti Questo approccio, proposto da vari “cinematismi di collasso attivabili” dei autori1,2 risulta ormai consolidato an- quali è possibile verificare la sicurez- che all’interno del quadro normativo za rispetto all’azione sismica attesa che regola gli interventi sulle costru- e, quindi, progettare e dimensionare 1 2 27 | A. Giuffrè. Letture sulla meccanica delle murature storiche, edizioni Kappa, Roma, 1991. F. Doglioni, A. Moretti, V. Petrini. Le chiese ed il terremoto, edizioni LINT, Trieste, 1994. AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety 2. PRIMA DEL PROGETTO L LA CONOSCENZA DELL’EDIFICIO COME PRESUPPOSTO IMPRESCINDIBILE PER IL PROGETTO e norme che attualmente regolano gli per migliorarne il comportamento e interventi su costruzioni esistenti di la sicurezza. Nell’approccio propo- carattere storico e monumentale (Le sto, la conoscenza viene “quantifica- “Nuove norme tecniche per le costru- ta” secondo modelli interpretativi che zioni” di cui al D.M. 14 gennaio 2008 arrivano a definirne il livello raggiunto - NTC 08 - con le relative “Istruzioni – “Livello di Conoscenza”, appunto – per l’applicazione delle Norme Tecni- e, secondo il meccanismo dei “Fattori che per le Costruzioni” del febbraio di confidenza” si va a premiare la mo- 2009 e le “Linee Guida per la valuta- dellazione che può far conto su una zione e riduzione del rischio sismico padronanza più accurata dell’edificio del patrimonio culturale con riferi- e a penalizzare quella che invece di- mento alle norme tecniche per le co- spone solo di informazioni super- struzioni” emanate dal Ministero per ficiali su di esso. Questo “Percorso i Beni e le Attività Culturali nel 2007 della conoscenza”, come definito al e allineate alle nuove norme tecniche Capitolo 4.1 delle “Linee Guida per per le costruzioni nel 2010 con la la valutazione e riduzione del rischio “Circolare n.26” del Dicembre 2010) sismico del patrimonio culturale con ri- fanno fortemente emergere il ruolo ferimento alle norme tecniche per le co- fondamentale che assume la cono- struzioni” si snoda attraverso alcune scenza della costruzione, come pre- attività fondamentali come il rilievo supposto per la corretta interpreta- geometrico-architettonico, zione del comportamento strutturale storica degli eventi e degli interventi dell’edificio prima e, successivamen- subiti, il rilievo del quadro fessurativo te, della valutazione della vulnerabili- e deformativo e l’analisi materica e tà e la scelta di efficaci accorgimenti tecnologico-costruttiva.1 2 l’analisi L’analisi del tessuto urbano e della sua evoluzione, verificata attraverso il confronto tra mappe e planimetrie di epoche diverse , può indicare possibili modifiche di rapporto con edifici contigui o trasformazioni di cui si è poi persa traccia, fattori che possono potenzialmente modificare l’esposizione (e quindi la risposta) agli effetti del sisma . 1 F. Doglioni, P. Mazzotti (a cura di). Codice di pratica per gli interventi di miglioramento sismico nel restauro del patrimonio architettonico. Integrazione alla luce delle esperienze nella Regione Marche, Regione Marche P.F. “Beni Culturali e Programmi di Recupero”, Ancona, 2007. 2 S. Vallucci, E. Quagliarini, S. Lenci. Costruzioni storiche in muratura, Wolters Kluwer Italia, Milano, 2014 AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 28 di degrado e sui fattori che possono ridurre l’efficienza strutturale dell’edificio. In esso va raccolto e rappresentato l’insieme delle varie forme di degrado strutturale che l’edificio ha subito nel tempo, sia gli effetti di dissesti statici, esauriti o in atto, sia i danni connessi a dissesti di origine dinamica causati da terremoti avvenuti in passato. Impostato con lo scopo di raccogliere e disporre tutte le informazioni che possono consentire e facilitare la diagnosi il “Rilievo del quadro fessurativo e deformativo” prende in considerazione sia lesioni fisiche legate al degrado strutturale, sia modificazioni della • Il rilievo geometrico-architettonico zandole anche dal punto di vista Questo rilievo va riferito sia alla ge- ingegneristico e non solo della pura ometria complessiva dell’organismo “cronaca” storica, va ricostruito il che a quella degli elementi costrut- processo di realizzazio ne dell’edificio Il rilievo materico costruttivo non tivi, comprendendo i rapporti con le in tutte le sue fasi e le successive solo serve per individuare completa- eventuali strutture in aderenza. Nel modificazioni subite nel tempo dal mente l’organismo resistente della rilievo dovranno essere rappresentate manufatto, nonché gli eventi trau- fabbrica, ma anche la tipologia, la le modificazioni intervenute nel tem- matici che lo hanno interessato. tessitura e la qualità delle murature, po, come desunte dall’analisi storico- Questo consentirà di avere maggio- la tipologia e la qualità delle parti- critica. Il rilievo deve individuare l’or- re consapevolezza non solo della zioni orizzontali (solai e volte) e dei ganismo resistente della costruzione, morfologia e dell’organizzazione del dettagli costruttivi come ammor- tenendo anche presente la qualità e sistema ma samenti murari, l’appoggio degli lo stato di conservazione dei materia- anche delle possibili discontinu- orizzontamenti, i dispositivi di con- li e degli elementi costitutivi. Dovran- ità e disomogeneità dello stesso. tenimento delle spinte. Va eseguito resistente, atto o stabilizzati, ponendo particolare attenzione all’individuazione dei • Il rilievo del quadro fessurativo e deformativo possibile dei saggi (compatibil- mente con le esigenze di tutela del L’esecuzione di un accurato rilievo bene). Oltre ad accertare le diverse geometrico-architettonico, oltre a tipologie costruttive presenti, la loro restituire fedelmente la geometria localizzazione e ripetitività, con par- strutturale del manufatto e fornire ticolare attenzione a tutti gli aspetti quindi i dati necessari a mettere a che possono influenzare l’innesco di Utilizzando tutte le fonti utili (pubbli- punto un modello di calcolo accu- meccanismi di collasso locale, ha il cazioni, documentazione d’archivio, rato dello stesso, diventa un passo compito di fornire anche un quadro immagini fotografiche, planimetrie fondamentale per l’acquisizione di d’insieme sulle condizioni di degra- catastali, ecc.) e soprattutto analiz- importanti indicazioni sui fenomeni do dei materiali. quadri fessurativi e dei meccanismi di danno. • L’analisi storica degli eventi e degli interventi subiti | • L’analisi materica e tecnologico costruttiva visivamente ed effettuando dove no altresì essere rilevati i dissesti, in 29 geometria originaria. AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety PRIMA DEL PROGETTO LE PROVE DIAGNOSTICHE INTRODUZIONE La diagnostica riveste un ruolo fon- tuenti le strutture della fabbrica. Gli costruttiva, ecc. AhRCOS s.r.l. ha da damentale per un corretto intervento strumenti in possesso dei tecnici per sempre investito sulla diagnostica e di recupero o di restauro. Come det- poter affrontare un esame accurato sull’analisi dei materiali e sull’impor- to, il “percorso della conoscenza” da consistono in varie prove, di cui alcu- tanza che riveste. Negli anni abbiamo intraprendere nei confronti dell’edifi- ne invasive (distruttive) e altre meno acquisito mezzi tecnici e formato cio su cui intervenire si compone di (non distruttive), ma tutte allo stesso personale specializzato accumulando diversi passi e diverse attività. Una modo importanti. Spetta alla bravura un’esperienza tale da renderci tra le fondamentale tra queste è quella e all’esperienza del tecnico decidere aziende più preparate e affidabili del che riguarda la determinazione del- quali prove eseguire basandosi sul- settore. le caratteristiche dei materiali costi- lo stato del degrado, sulla tipologia • INDAGINI VISIVE DELLE DELLA TECNOLOGIA DELLA MURATURA E DELLE CONNESSIONI Si tratta di un esame visivo della superficie muraria, condotto dopo la rimozione di una zona di intonaco di circa 1m x 1m. E’ da eseguirsi, preferibilmente, in corrispondenza delle connessioni tra strutture murarie principali, al fine di verificare tecnologie costruttive tessiture e tipologie di materiali, dettagli costruttivi, informazioni qualitative sullo stato di conservazione e sulla presenza di difetti costruttivi. Sono fondamentali se si vuole limitare al massimo gli interventi distruttivi o semidistruttivi o raggiungere i livelli di conoscenza minimi richiesti. Saggi visivi eseguiti attraverso l’asportazione di una porzione limitata di intonaco che consentono di rilevare la presenza di aperture, nicchie o altri elementi di rilievo per l’analisi strutturale e per la diagnosi dei dissesti dell’edificio AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 30 PRIMA DEL PROGETTO • INDAGINI ENDOSCOPICHE L’indagine endoscopica consente gano in un secondo mo- l’ispezione visiva diretta di cavità, o mento, in seguito a visione parti altrimenti inaccessibili della delle immagini salvate du- muratura, all’interno dello spessore rante l’indagine. L’impresa murario. Mediante l’inserimento di ritiene questa una delle una piccola sonda endoscopica in fori prove fondamentali da ese- di almeno 20 mm di diametro si può studiare la superficie del foro per cercare di ricostruire la stratigrafia muraria, inclusa la tipologia di materiali grandi richiedono fonti di presenti e la presenza di larghi vuoti. illuminazione più poten- I risultati del controllo visivo possono ti per dare immagini con essere registrati mediante un sistema buona risoluzione e visibi- di ripresa video, su file immagine o lità). Anche il campo di vi- video. sione della sonda, rispetto L’esecuzione prevede l’utilizzo di ap- alla visione diretta in avan- parecchiature flessibili o rigide, arti- ti, può essere variabile. colate o non, con illuminazione a luce Durante l’esecuzione delle indagini guire prima di qualsiasi intervento, calda o a fibre ottiche. A seconda del endoscopiche, è utile adottare dei infatti tale indagine si pone alla base tipo di apparecchiatura può cambiare riferimenti metrici che indichino la di qualsiasi intervento ben riuscito. la profondità massima di ispezione, il posizione lungo la profondità del foro, diametro minimo del foro d’ispezione sia per le annotazioni effettuate in (a seconda dello spessore della son- corso di esecuzione della prova, sia da) e il diametro massimo (fori più per eventuali osservazioni che avven- • PROVE CON MARTINETTI PIATTI 31 | La prova con martinetto piatto singo- punta di un trapano. II rilascio delle lo è una prova debolmente distruttiva tensioni che si manifesta provoca una che permette di stimare lo stato di parziale chiusura del taglio, che viene tensione locale presente nelle struttu- rilevata tramite misure di variazio- re murarie. La tecnica di prova si basa ne di distanza relativa fra coppie di sulla variazione dello stato tensionale punti posti in posizione simmetrica in un punto della struttura provoca- rispetto al taglio stesso. Viene quindi to da un taglio piano eseguito in di- inserito all’interno del taglio un mar- rezione normale alla superficie della tinetto piatto, realizzato mediante muratura. Il taglio viene generalmen- sottili lamiere di acciaio saldate, che te realizzato mediante sega idrauli- viene collegato al circuito idraulico ca con lama circolare o mediante la di una pompa. La pressione interna AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety Esecuzione di un’indagine endoscopica in cantiere PRIMA DEL PROGETTO viene gradualmente aumentata fino ad annullare la deformazione misurata successivamente all’esecuzione del taglio. In queste condizioni la pressione all’interno del martinetto è uguale in prima approssimazione alla sollecitazione preesistente nella muratura in direzione normale al piano del martinetto, a meno di una costante sperimentale che tiene conto del rapporto tra l’area del martinetto e sente di delimitare un campione di l’area del taglio (kA), e a meno di una muratura rappresentativo per dimen- costante che tiene conto della rigidez- sioni del comportamento meccanico za intrinseca di ogni martinetto (kM). della stessa. I due martinetti paralleli La prova con martinetto piatto doppio - opportunamente messi in pressione consente di determinare le caratteri- - applicano al campione interposto stiche di deformabilità della muratu- uno stato di sollecitazione monoas- ra, nonché di fornire un’indicazione siale, e le deformazioni risultanti nel- sul valore di resistenza della stessa. la porzione muraria vengono misurate La prova consiste nell’effettuare un da un numero adeguato di sensori di secondo taglio, parallelo al primo a spostamento in direzione ortogona- una distanza variabile (che dipende le e parallela ai piani di inserimento dagli elementi resistenti della mura- dei martinetti, al fine di determinare tura investigata e dalla larghezza del il diagramma tensione deformazione martinetto utilizzato), entro cui viene della muratura indagata. inserito un altro martinetto. Ciò con- AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 32 PRIMA DEL PROGETTO • PROVA DI COMPRESSIONE DIAGONALE SU PANNELLO IN MURATURA La prova a compressione diagonale è una prova (distruttiva) che può essere eseguita su una muratura al fine di determinarne la caratteristiche della risposta nei confronti delle azioni di taglio. La norma comunemente utilizzata come riferimento per l’esecuzione di tale prova è la ASTM E 519 “Standard Test Method for Diagonal Tension (Shear) in Masonry Assemblages”, che specifica procedura di prova e di espressione dei risultati. Per le prove in situ si procede solitamente “estendendo” la ASTM E 519 (codificata per prove in laboratorio) e prevedendo quindi l’isolamento di un pannello quadrato (le dimensioni ottimali sarebbero 120 x 120 cm e spessore variabile tra 25 e 70 cm) dalla parete circostante mediante quattro tagli (realizzabili con diverse modalità: filo diamantato, sega circolare, 33 | elettrosega, etc.) ma sempre in modo lico (martinetto/i) che agisce tra due consentono di determinare le carat- da disturbare il meno possibile il pan- elementi metallici di cui uno, quello teristiche meccaniche di resistenza a nello murario da sottoporre a prova. interno, è appoggiato allo spigolo del taglio della muratura. Per garantire la stabilità del pannello pannello e quello esterno collegato è necessario mantenere ammorsato tramite barre in acciaio all’elemento il pannello alla muratura limitando il metallico posizionato sullo spigolo taglio inferiore del quadrato di prova: opposto al primo. Mediante tale si- tale circostanza differenzia la prova in stema chiuso il carico si trasmette al situ dalla prova di laboratorio, tuttavia pannello lungo una diagonale. Le de- analisi teoriche e numeriche hanno di- formazioni sotto carico nel piano del mostrato che tale ammorsatura, alme- pannello murario vengono misurate no in fase elastica, influenza il risultati a mezzo di due coppie di trasduttori, in modo trascurabile. Per applicare una per faccia, disposti lungo le diago- il carico va creato un sistema costi- nali. Durante lo svolgimento della pro- tuito da opportuni elementi metallici va vengono misurate le variazioni di disposti ai due spigoli della diagona- lunghezza delle basi di misura, al fine le libera del pannello murario (una di risalire al valore di deformazione. estremità dell’altra risulta ammorsa- Il legame tra “carico” e “deformazio- ta ancora alla muratura) e collegati ne” ricavato dalla prova, assieme alle tra loro. In uno dei due spigoli viene dimensioni geometriche effettive del posizionato il sistema di spinta idrau- pannello murario sottoposto a prova, AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety • PROVE DI VIBRAZIONE SULLE CATENE In fase di restauro o di valutazione accelerazione di tipo capacitivo a ele- ta al computer portatile. Un software della stato di sicurezza e funzionalità vata sensibilità posizionati su tutta la di acquisizione sviluppato ad hoc per di edifici storici quali chiese, conven- sua lunghezza e percuotendo sia in l’indagine dinamica di catene per- ti o più in generale edifici con archi direzione orizzontale che in direzio- mette di registrare i segnali rilevati tirantati, il progettista deve sapere ne verticale tramite un martello non dai sensori. Per ogni prova effettuata quale sia il tasso di lavoro cui le cate- strumentato. Tali trasduttori, svilup- viene compilata una apposita scheda ne sono sottoposte. Tale parametro è pati presso il laboratorio ELSA (Eu- contente tutte le caratteristiche sa- infatti fondamentale per capire quan- ropean Laboratory for Structural As- lienti. I dati vengono memorizzati in to un arco sia caricato e per decidere sessment - Laboratorio Europeo per una base di dati strutturata in modo se e come intervenire sull’edificio. Tra le Verifiche Strutturali) del Centro Co- analogo alle basi dati dei grossi labo- le possibili tecniche di indagine stu- mune di Ricerca della Commissione ratori di ricerca (per esempio l’ELSA). diate in questi anni, le tecniche ba- Europea a Ispra (VA), presentano un Tali dati vengono poi analizzati me- sate sull’analisi dinamica sono le più bassissimo consumo di energia e una diante procedure di calcolo dedicate promettenti sia per la rapidità con elevata sensibilità. L’apparato spe- e i risultati salvati in documenti in la quale posso essere effettuate, sia rimentale consiste in diversi sensori formato PDF. Tramite tali elaborazioni soprattutto per la loro completa non accelerometrici bidirezionali, solita- è possibile poi risalire alle frequenze invasività. Grazie allo sviluppo delle mente 5, collegati a una scatola di in- proprie della catena e da queste risa- tecnologie informatiche ed elettroni- terconnessione e alimentazione. Tale lire ad una stima della tensione di tiro che, tali tecniche possono oggigiorno scatola è alimentata da un apposito in essa presenti. essere applicate a costi nettamente alimentatore stabilizzato collegato inferiori che in passato. Le prove di alla rete elettrica. Dalla scatola fuori- vibrazione sono condotte strumen- esce un cavo piatto che si interfaccia tando la catena con trasduttori di con la scheda di acquisizione collega- AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 34 PRIMA DEL PROGETTO • INDAGINI TERMOGRAFICHE L’indagine termografica, basata sull’acquisizione dei dati termici con attrezzature sensibili ai raggi infrarossi, e sull’analisi, la valutazione e l’interpretazione dei risultati eseguita da personale specializzato, permette di trovare le cause di numerose tipologie di problemi con un notevole risparmio di tempo e denaro. È un tipo di indagine non distruttiva. La Restauri Innovativi Tecnologici s.r.l. effettua prove termografiche con operatore specializzato per valutazioni dello stato conservativo dei materiali utilizzati soprattutto nel campo dell’edilizia. Attraverso prove e inda- di sollecitazioni termiche. Tale carat- d’acqua anche se internamente a gine termica - tecnica non intrusiva teristica è sfruttata dalla termografia strutture murarie. né distruttiva - siamo infatti in grado, per visualizzare, con appositi sistemi, • L’individuazione di filtrazioni ancora con gli strumenti in nostra dotazione, i differenti comportamenti termici non visibili, fornendo dati sulla pro- di diagnosticare e definire patologie dei materiali. Le indagini termografi- venienza e sulla propagazione. e livello di degrado strutturale di im- che vengono utilizzate con successo pianti, opere architettoniche e strut- sia per le strutture in c.c.a. che per ture edilizie. Il principio dell’indagine quelle in muratura, comprese volte, termografica all’infrarosso effettuata archi, ecc. con l’utilizzo di termocamere, si basa qua calda e fredda all’interno di muri, nei solai e sotto terra. I principali campi di applicazione della temperature superficiali di un deter- termografia nell’edilizia sono: di non poter dare significative in- minato corpo sottoposto a sollecita- • Certificazione Energetica degli edifi- formazioni per pareti molto spesse, ci. va dunque le temperature del corpo • Verifica dello stato delle strutture, analizzato attraverso la misurazione della trama muraria, delle imper- dell’intensità di radiazione infrarossa meabilizzazioni e delle coibentazio- emessa dal corpo in esame. Per effet- ni. to dei differenti valori di questi para- • Verifica dello stato di intonaci, rive- metri, specifici per ciascun materiale, stimenti ed elementi architettonici i diversi componenti di un manufatto, delle facciate e del loro possibile quale una muratura, assumeranno distacco. differenti temperature sotto l’azione | rature e la sua provenienza. • L’individuazione di tubazioni di ac- sulla misura della distribuzione delle zione termica. La termocamera rile- 35 • Il rilevamento dell’umidità nelle mu- AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety • La precisa individuazione di perdite • La limitazione di queste indagini è rimanendo molto attendibile per lo strato superficiale. 3. VALUTARE LA VULNERABILITÀ DI UN EDIFICIO STORICO Per vulnerabilità si intende “la predisposizione di un manufatto ad essere danneggiato in caso di sisma. La vulnerabilità è perciò una condizione attuale di potenziale degrado futuro, che si manifesterà quando l’edificio sarà colpito da terremoto1” P LA DIAGNOSI DEL DISSESTO: VULNERABILITÀ TIPICHE E SPECIFICHE ur nella consapevolezza che ogni edi- In questo senso definiamo come vul- realmente verificatisi sugli edifici nel- ficio è diverso dall’altro, è possibile nerabilità tipica la vulnerabilità asso- le esperienze del passato: in questa individuare dei tratti comuni nelle ciata a specifiche parti dei manufatti maniera viene schematizzato il pro- modalità di danneggiamento di edi- storici in determinate condizioni. In blema, semplificandone lo studio. fici appartenenti alla stessa tipologia letteratura sono stati elaborati abachi (ad esempio le chiese) ai quali poter di forme di vulnerabilità tipica per de- La vulnerabilità specifica è invece fare riferimento sia durante la fase terminate classi di edifici, finalizzati connessa a condizioni di debolezza di analisi dei danni avvenuti che in a cogliere e mettere in evidenza i trat- locali che possono però innescare quella di previsione dei danni futuri. ti comuni esistenti tra i diversi danni meccanismi connessi alle vulnerabi- La muratura costituita da due o più paramenti è una tipologia muraria molto frequente in alcune regioni italiane (tra cui anche il territorio aquilano). Se i vari strati non sono muniti di reciproco collegamento, sotto le sollecitazioni indotte dal sisma è frequente che il paramento esterno si distacchi tutto da quello interno, ribaltando fuori dal suo piano. Anche in questo caso si ha a che fare con una vulnerabilità specifica dovuta alle modalità costruttive iniziali.i. 3 F. Doglioni, P. Mazzotti (a cura di). Codice di pratica per gli interventi di miglioramento sismico nel restauro del patrimonio architettonico. Integrazione alla luce delle esperienze nella Regione Marche, Regione Marche P.F. “Beni Culturali e Programmi di Recupero”, Ancona, 2007. AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 36 Vulnerabilità specifiche dovute alle modalità costruttive iniziali: cornicioni realizzati con elementi pesanti o con mattoni disposti in foglio, coperture spingenti e travi di colmo che possono “martellare” e sfondare le pareti in caso di sisma 37 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety VALUTARE LA VULNERABILITÀ DI UN EDIFICIO STORICO lità tipiche. Esse sono intrinseche al • Degrado strutturale e debito manu- singolo manufatto e possono essere tentivo: il degrado strutturale (pro- generalmente suddivise per aree te- prio dei materiali e degli elementi matiche come ad esempio: costitutivi) è causa della diminuzione dell’efficienza e della resistenza • Modalità costruttive iniziali: cono- della struttura e contribuisce, insie- scere le modalità con cui un edifi- me a una mancata o inappropriata cio storico è stato realizzato per- manutenzione dei componenti del- mette conoscere le qualità della la fabbrica, all’attivazione dei mec- costruzione, quindi delle caratteristiche dei leganti, della muratura, della configurazione canismi di danno. • Dissesti pregressi non sufficiente- strutturale mente riparati: di natura statica o (ad esempio coperture spingenti, sismica costituiscono vie preferen- appoggi non adeguatamente vincolati). ziali per il danno. • Interventi strutturali recenti: utili • Processi di trasformazione edilizia: per capire il comportamento degli la fabbrica nel tempo può aver subi- edifici al sisma a fronte di tali inter- to interventi che hanno modificato venti eseguiti nel tempo. la forma e a volte anche lo schema statico, determinandone la perdita di omogeneità e continuità iniziale. • Carenze di connessioni strutturali e il ruolo degli elementi di presidio esistenti nella fabbrica: connessioni strutturali muro-muro, murosolaio, muro-copertura; L’edificio dell’immagine, sotto l’azione sismica, ha evidenziato un distacco orizzontale tra le murature realizzate in epoche differenti. La ripresa muraria, infatti, ha efficacia quando esistono delle zone di sovrapposizione che permettono alle due murature adiacenti di poter collaborare in caso di sollecitazioni. Quando invece la ripresa è effettuata in modo non opportuno o addirittura risulta assente, il tentativo di unire due murature risulta essere inutile, generando risposte differenziate delle parti semplicemente accostate in relazione alle caratteristiche dei materiali. Questa è vulnerabilità specifica legata a processi di trasformazione edilizia. Paramenti murari snelli, ossia di elevato sviluppo in altezza e ridotto spessore (come le facciate delle chiese) sono fortemente soggetti a ribaltamento fuori dal piano. In particolare nelle chiese questo fenomeno si evidenzia nella porzione sommitale della facciata - il timpano - che molto frequentemente risulta svettare al di sopra della quota della copertura della navata retrostante. Si parla in questo caso di una vulnerabilità tipica. AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 38 VALUTARE LA VULNERABILITÀ DI UN EDIFICIO STORICO LA MODELLAZIONE PER MACROELEMENTI E IL METODO DELL’ANALISI CINEMATICA LINEARE Il metodo di analisi comunemente va, occorre poi: sistema: si determina quindi il utilizzato per lo studio dei meccani- • individuare i macroelementi in cui moltiplicatore orizzontale dei cari- smi attivabili sui macroelementi indi- è possibile scomporre l’edificio in chi verticali (solitamente indicato viduati, è quello dell’analisi cinemati- esame, operazione che avviene at- con “α”) che attiva il meccanismo ca lineare . Si tratta di effettuare una traverso non solo un esame geome- di collasso, da cui si può risalire verifica dell’equilibrio per un sistema trico, ma anche su una lettura del- all’accelerazione del terreno che labile. Ogni possibile meccanismo lo- le fasi storiche ed eventualmente attiva il meccanismo. Per determi- cale che potrebbe attivarsi (ossia una osservando e interpretando i danni nare il moltiplicatore orizzontale porzione dell’edificio scomponibile in prodotti dai passati eventi sismici, dei carichi verticali ci si avvale del un insieme di corpi rigidi una volta la- anche riscontrati su edifici simili, Principio dei Lavori Virtuali egua- bili che danno luogo a una catena ci- per tipologia e tecniche costruttive, gliando il lavoro delle forze esterne nematica) e che si ritiene significativo a quello su cui si vuole intervenire. con quello svolto dalle forze interne per la sicurezza dell’edificio va verifi- • modellare in maniera attendibile (che si assume pari a zero perché cato. Le ipotesi alla base dell’analisi ogni macroelemento e per ognuno si trascurano gli effetti dell’attrito cinematica lineare sono: di essi individuare i meccanismi di e delle varie coazioni interne della • considerare blocchi rigidi; danno che possono instaurarsi, in muratura). • resistenza nulla a trazione alle funzione alla conoscenza dell’edifi- 4 estremità dei blocchi; cio, al suo quadro fessurativo e alle Per quanto riguarda i meccanismi di • resistenza infinita a compressione; condizioni di vincolo che caratteriz- danno, si distinguono generalmente • assenza di scorrimento tra i blocchi. zano i singoli macroelementi. due modalità di collasso: quella di • infine, noti i carichi verticali si in- primo e quella di secondo modo. Nel Per modellare in maniera attendibile dividuano le forze orizzontali come seguito saranno descritte queste due un edificio per poter svolgere l’analisi aliquota dei carichi verticali, che differenti modalità. cinematica, oltre alla fase conosciti- portano al limite di equilibrio il MECCANISMI DI PRIMO MODO I meccanismi di primo modo sono “condizioni al contorno”, come ad guato vincolo in sommità o quando il quelli che prevedono il ribaltamento esempio l’ammorsatura tra le pareti, collegamento tra le pareti ortogonali del paramento murario fuori dal pro- la presenza di elementi spingenti (co- risulta poco efficace o in alcuni casi prio piano come conseguenza alla perture, volte), vulnerabilità tipiche e assente. Possono essere considerate componente dell’azione sismica or- specifiche, ecc. come “sintomatiche” dell’attivazione togonale alla parete. Tra le tipologie Ribaltamento semplice di tale meccanismo situazioni come più vanno evidenziati : L’azione sismica può causare il cine- 5 • ribaltamento semplice; matismo di ribaltamento semplice di • ribaltamento composto; pareti esterne degli edifici. Questo • flessione verticale; cinematismo, che rappresenta una si- • flessione orizzontale. tuazione di danno tra le più frequenti L’attivazione meccanismo e pericolose, si genera essenzialmen- piuttosto che un altro, dipende da di un te quando non è presente un ade- 4 S. Vallucci, E. Quagliarini, S. Lenci. Costruzioni storiche in muratura, Wolters Kluwer Italia, Milano, 2014 5 AA.VV., Repertorio dei meccanismi di danno, delle tecniche di intervento e dei relativi costi negli edifici in muratura, Tipografia Grafiche Scarponi srl, Osimo, 2007, pagg.135-182 39 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety Schema grafico da: S. Vallucci, E. Quagliarini, S. Lenci. Costruzioni storiche in muratura, Wolters Kluwer Italia, Milano, 2014” VALUTARE LA VULNERABILITÀ DI UN EDIFICIO STORICO Piccolo edificio di culto investito dal sisma emiliano del 2012: si notano tutti i caratteri tipici dell’attivazione del meccanismo del ribaltamento semplice della parete di facciata. non essendo garantito un nessione con le murature ortogonali. comportamento Questo tipo di meccanismo è ricono- monoli- tico nello spessore per la scibile attraverso mancanza di elementi di la presenza di lesioni inclinate sulle collegamento trasversale, pareti di controvento, di fuori piombo il meccanismo di ribalta- della parete ribaltante e di sfilamen- mento può interessare la to delle travi degli orizzontamenti. sola cortina esterna con La geometria del cuneo di distacco, presumibile riduzione del quindi l’ampiezza dell’angolo del cu- moltiplicatore di collasso, neo, in ogni caso, dipende dalla pre- che deve essere quindi op- senza o meno di aperture nelle pareti portunamente valutato. di controvento in prossimità dell’an- la presenza di lesioni verticali in corri- golata e dalla tipologia e qualità mu- spondenza delle intersezioni murarie, raria: maggiore è la qualità muraria, fuori piombo della parete ribaltante, maggiore è l’angolo di inclinazione lo sfilamento delle travi degli orizzon- Ribaltamento composto del cuneo di muratura coinvolto nel tamenti che si innestano su tale pare- Per meccanismo di ribaltamento. te. Il ribaltamento semplice può inte- composto si intende il ribaltamento ressare l’intera facciata di un edificio della parete ortogonale all’azione si- o parte di essa, in relazione alla mo- smica, con il coinvolgimento di por- dalità di connessione tra i solai e le zioni delle pareti disposte in direzio- murature ai vari livelli della struttura. ne parallela all’azione sismica. Inoltre in presenza di strutture mura- Si manifesta quando manca un vinco- rie costituite da due cortine separate lo in sommità ma vi è un’efficace con- cinematismo di ribaltamento (le cosiddette “murature a sacco”), Meccanismo di ribaltamento composto che coinvolge il livello superiore della facciata dell’edificio. Come evidenziato dal quadro fessurativo una notevole porzione a forma di cuneo delle pareti ortogonali alla facciata viene coinvolta nel meccanismo. Schema grafico da: S. Vallucci, E. Quagliarini, S. Lenci. Costruzioni storiche in muratura, Wolters Kluwer Italia, Milano, 2014 AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 40 VALUTARE LA VULNERABILITÀ DI UN EDIFICIO STORICO Flessione verticale Il cinematismo di flessione verticale di interpiano (questo è il caso degli presenza localizzatadi spinte in co- si manifesta con la formazione di una edifici nei quali sono stati realizzati pertura. È influenzata dalla presen- cerniera cilindrica orizzontale che di- cordoli in breccia). za di elementi che indeboliscono la vide la parete in due blocchi, i quali sezione muraria, come ad esempio ruotano attorno a tale asse a causa di Flessione orizzontale le canne fumarie, oppure aperture azioni fuori piano. Questo può acca- Può verificarsi nel caso di pareti vin- disposte in modo da favorire il cine- dere se la parete investita dall’azione colate efficacemente alle pareti orto- matismo. Inoltre può verificarsi anche sismica risulta efficacemente vincola- gonali ma che non dispongano di di- in pareti a doppia cortina nelle quali ta solo in sommità (ad esempio con spositivi di confinamento in sommità. a collassare può essere la sola cor- cordoli o tiranti) e libera nelle zone in- Per effetto dell’azione sismica si in- tina esterna senza coinvolgere quella termedie. Il meccanismo è comunque staura un fenomeno di instabilità lo- interna. favorito dalla presenza localizzata di cale con la formazione di tre cerniere, spinte orizzontali, dovute ad archi o due alle estremità in corrispondenza volte, o per la presenza di solai sfal- degli incroci murari e una centrale. sati che per effetto dell’oscillazione Il cinematismo di flessione orizzon- orizzontale dovuta al sisma, vanno a tale si manifesta con l’espulsione di punzonare la muratura. In un edificio materiale dalla zona colpito dal sisma, la flessione verti- sommitale cale viene riconosciuta attraverso la parete e col distacco presenza di “spanciamenti” della di corpi cuneiformi. parete, di lesioni orizzontali in corri- È favorito da pareti spondenza della cerniera cilindrica trattenute da tiranti tra i due blocchi e di sfilamento delle disposti in prossi- travi degli orizzontamenti. Anche in mità delle pareti di questo caso come nei precedenti casi controvento e dalla della di ribaltamento semplice e composto, il cinematismo può interessare uno o più livelli dell’edificio e può essere influenzato dalla presenza di aperture. Nel caso di pareti a doppia cortina, il meccanismo tende solo a sulla verificarsi cortina esterna quando solo quella interna risulta vincolata dal solaio Pareti in muratura di edifici dell’aquilano che presentano chiari segni di attivazione del meccanismo di flessione verticale. Ad essere espulsa può essere solo la cortina esterna quando l’apparecchio murario non segue la “regola dell’arte” e con l’arrivo del sisma si suddivide in due strati che si muovono in maniera indipendente tra loro. 41 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety VALUTARE LA VULNERABILITÀ DI UN EDIFICIO STORICO I MECCANISMI DI SECONDO MODO I meccanismi di secondo modo sono quelli che portano alla rottura della muratura nel proprio piano (per pressoflessione, scorrimento o fessurazione diagonale), dovuta alle azioni complanari al piano del paramento. È opportuno precisare che i meccanismi di collasso visti finora possono attivarsi anche in presenza di sforzi notevolmente inferiori alle massime risorse di resistenza delle murature (la rottura del materiale avviene infatti in maniera localizzata e il collasso dipende dall’equilibrio delle parti interessate). Se, invece, la struttura ha un comportamento “scatolare” e sono quindi limitati i meccanismi di collasso delle pareti fuori dal loro piano, la resistenza della struttura dipende dal comportamento delle pareti nel loro piano. Questi meccanismi, che dipendono direttamente dalla re- responsabili del collasso completo da un moltiplicatore di collasso (α) sistenza a taglio della muratura, sep- dell’edificio. I meccanismi di secondo maggiore rispetto ai meccanismi di pur molto frequenti, sono raramente modo sono usualmente caratterizzati primo modo. Tali meccanismi si verificano se al pannello sono impedite le rotazioni di corpo rigido ossia se le fasce murarie sono in grado di trasmettere una coppia di azioni assiali che equilibra il momento ribaltante dovuto alla forza orizzontale che arriva sul pannello. Tipiche lesioni “a croce di Sant’Andrea” riportate da un edificio in muratura del modenese a seguito degli eventi sismici che hanno colpito l’Emilia nel maggio 2012. AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 42 VALUTARE LA VULNERABILITÀ DI UN EDIFICIO STORICO L’ANALISI GLOBALE DI UN EDIFICIO IN MURATURA Quando nell’edificio vi sono opportuni collegamenti tra le pareti e tra le pareti e i solai, ci si può aspettare che esso assuma un comportamento “scatolare” e, quindi, siano analizzabili le sue prestazioni in chiave sismica anche in questo senso. I collegamenti tra le pareti sono fondamentali per far in modo che le azioni che seguano una direzione “fuori dal piano” per alcune pareti (che, come già detto rivestirebbero una notevole pericolosità per esse) possano essere “riportate” nel piano di quelle ortogonali, trovando così un sistema nali ed è realizzabile esclusivamente resistente con maggiore capacità. I con programmi di calcolo automati- collegamenti tra pareti e solai sono co. Inoltre un altro aspetto che può un verse pareti murarie (in sostituzione risultare un inconveniente di questo “trasferimento” delle azioni sismi- dell’effettiva rigidezza del sistema co- tipo di analisi è la necessità di impo- che dai solai alle pareti verticali. A stituito dalla combinazione tra solaio stare parametri legati alle caratteri- livello globale l’analisi dell’edificio in e fascia). Ciò equivale a utilizzare un stiche meccaniche del materiale mu- muratura ha conosciuto, nel tempo e modello di calcolo in cui gli elementi rario (assunto nella maggior parte dei secondo l’approccio seguito, diverse murari verticali sono da considerarsi casi come un “continuo” ossia viene modalità di esecuzione. Ad esempio, a rotazioni impedite all’estremità e operata una “omogenizzazione” dei uno tra i più noti è il cosiddetto me- che generalmente sovrastima la rigi- suoi materiali costituenti) ottenibile todo POR, sviluppato negli anni 80. dezza della struttura, sottostimando attraverso accurate analisi sperimen- Con una minore disponibilità di stru- invece la sua duttilità. Un edificio in tali. Un approccio molto utilizzato è menti di calcolo automatico, si cerca- muratura può anche essere analizza- quello di ricondurre la struttura in va di procedere quanto più spedita- to discretizzando le pareti mediante muratura, ad una struttura a telaio mente possibile anche con modalità elementi finiti, (metodo FEM). Ovvia- (modellazione a “telaio equivalente”) manuali. Viene infatti schematizzata mente, l’analisi diventa tanto più ac- considerando come “pilatri” i maschi la struttura in modo molto semplifi- curata e attendibile quanto maggiore murari portanti, come “travi” le co- cato, tenendo conto del contributo è il grado di dettaglio della dimensio- siddette fasce di piano (le porzioni di resistente dei soli elementi murari ne e distribuzione degli elementi finiti muratura collocate tra gli architravi di disposti verticalmente, trascurando (la cosiddetta “mesh”), ed è quindi un livello ed i davanzali delle aperture la rigidezza reale delle fasce orizzon- fortemente condizionata dalle opera- del livello superiore) e come “nodi” le tali di muratura. Si considera sempre zioni di definizione del modello. Que- parti di muratura all’intersezione tra il solaio con rigidezza infinita, come sto tipo di analisi risulta decisamente i primi due. Va detto che tale model- sistema di collegamento tra le di- più onerosa in termini computazio- lazione deve essere usata con cura indispensabili 43 | perché avvenga AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety VALUTARE LA VULNERABILITÀ DI UN EDIFICIO STORICO dal progettista per le sostanziali differenze che sussistono tra strutture in muratura e strutture a telaio vere e proprie, tuttavi, in molti casi (in particolare quelli in cui l’edficio è dotato da una certa regolarità nella distribuzione ed allineamento delle aperture oltre ad un regolare sviluppo in pianta ed in altezza) può risultare un agevole compromesso per l’analisi di strutture in muraturio. FOCUS Quella della regolarità dell’edificio, è una caratteristica che, ancor prima di impostare un’analisi strutturale, fornisce una prima classificazione tra quegli edifici che potenzialmente si comporteranno “bene” di fronte al sisma (quelli regolari, appunto) e quelli che invece si comporteranno “male”. Si distingue una regolarità “in pianta” e una “in elevazione”. Si può parlare di un edificio “regolare in pianta” quando nelle due direzioni principali in cui si sviluppa la sagoma della pianta le aree resistenti non differiscono significativamente tra loro, centro di massa e di rigidezza sono all’incirca coincidenti (con riduzione dell’incidenza dei fenomeni torsionali), non vi è la presenza di solai di tipologia e rigidezza differente sullo stesso piano (dovuta per esempio a interventi di consolidamento su solai esistenti) tale da determinare un allontanamento del baricentro delle masse da quello delle rigidezze e quindi un incremento delle azioni torcenti. Un edificio si dice invece “regolare in elevazione” quando non vi sono significative variazioni di resistenza dovute alla variazione degli spessori dei muri o alla variazione della posizione e della dimensione delle aperture, non vi è la presenza di murature portanti appoggiate in falso sui solai, non vi è incremento significativo di peso (dovuto a tutti i carichi portati oltre a quelli portanti) nel passaggio da un piano al successivo. AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 44 4. MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA I ndividuate le vulnerabilità della struttura e valutati i meccanismi attivabili, diventa fondamentale la scelta degli interventi per migliorare le prestazioni della struttura di fronte al sisma. Ovviamente, tali considerazioni hanno senso solo se si è certi di avere a che fare con murature sufficientemente vicine nelle modalità realizzative ai dettami della “regola dell’arte” ed in grado quindi di garantire un comportamento monolitico, di corpo rigido. L’obiettivo generale di tutti gli interventi è quello di migliorare la connessione tra le parti, tra murature e orizzontamenti e tra murature e copertura. Il tutto per ottenere un comportamento “scatolare” ossia che porti a collaborare le varie porzioni portanti tra loro in caso di sollecitazioni dinamiche dovute al sisma. LA QUALITÀ DELLA MURATURA La “monoliticità” è una delle caratteristiche più importanti perché la muratura reagisca efficacemente di fronte al sisma. Come meglio si dirà nel seguito, la verifica complessiva della risposta sismica di un manufatto non deve richiedere necessariamente il ricorso a un modello globale della costruzione, ma può essere condotta attraverso la scomposizione della struttura “in parti” ed effettuata mediante un insieme di verifiche locali estese all’intera struttura. Questo approccio appare, infatti, particolarmente idoneo quando si valuta la risposta sismica di un manufatto che in occasione di un evento sismico non manifesta un chiaro comportamento di insieme, L’apparecchio murario tradizionale aquilano non risulta costruito secondo i dettami della regola dell’arte: pietre tondeggianti sono allettate con malta di scarse caratteristiche e sistemate senza l’accortezza di predisporne con regolarità alcune passanti nello spessore. Le sollecitazioni indotte dal sisma hanno provocato il disgregarsi di questa muratura senza che in molti casi si riuscisse a leggere una vera e propria attivazione di meccanismi di collasso. 45 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA ma piuttosto tende a reagire come un grado di vincolare adeguatamente tra che si realizzi un cinematismo di cor- insieme di sottoinsiemi detti “macro- loro le pareti che non risultino mutua- pi rigidi, collassa per disgregazione elementi”, ossia porzioni di muratura mente connesse che di conseguenza delle porzioni di muratura sogget- che per forma e dimensioni reagi- possono muoversi autonomamente, te agli sforzi tensionali più gravosi. scono autonomamente al terremoto, rendendo lecito il ricorso a model- Un’ipotesi imprescindibile che sta riconoscibili e catalogabili sulla base li locali. Analogamente nel caso dei alla base della teoria della discretiz- delle esperienze del passato. In ogni centri storici, caratterizzati da aggre- zazione dell’edificio in macroelemen- caso, ai sensi delle NTC 08, la verifica gati edilizi complessi che sono il ri- ti è quella di poter considerare queste dei meccanismi locali è obbligatoria sultato di fenomeni di accrescimento parti di edificio come monolitiche e, al fine di valutare la sicurezza sismica protrattisi per secoli, con sopraele- quindi, che la muratura che li compo- dei manufatti esistenti, in quanto la vazioni, intasamenti, superfetazioni, ne sia di “buona qualità”. verifica globale è sempre affiancata rifusioni, ecc., il concetto di macroe- Il livello di “qualità” dell’opera mura- al soddisfacimento della verifica di lemento può essere utilizzato a livello ria storica si può ricondurre a quan- sicurezza nei confronti dei cinema- di ogni singola cella, in relazione alla to questa riporti nella sua fattura le tismi locali che si possono attivare. sua posizione nell’aggregato (cella prescrizioni della cosiddetta “regola In alcune tipologie strutturali, come d’angolo, di testata e interclusa) . In- dell’arte” (ovvero un insieme di re- ad esempio le chiese , il comporta- fine è da ribadire il fatto che i mecca- gole ben note alle maestranze del mento per parti è ben riconoscibile e nismi di danno che si presentano in passato e che governavano l’esecu- risulta piuttosto intuitivo il processo occasione di un evento sismico non zione dell’opera) ossia: la presenza di scomposizione per macroelemen- dipendono solo dalla geometria e dal- di diatoni (cioè di elementi passanti ti. Tale operazione potrebbe appari- la tipologia del macroelemento, cioè da parte a parte della parete), di filari re meno scontata e immediata per dalla qualità dei collegamenti struttu- orizzontali, di giunti verticali sfalsa- altre tipologie di manufatti storici rali come ad esempio la presenza di ti, l’utilizzo di elementi squadrati, di dove compaiono più orizzontamenti, catene metalliche e cerchiature, colle- dimensioni adeguate ricavate da ma- un’articolazione interna di muri di gamenti degli tra murature e orizzon- teriali resistenti, legati con malta di spina e viene spesso a mancare la tamenti e coperture, ammorsamenti buona qualità. Quando mancano que- simmetria, aspetti assenti nelle chie- murari nei cantonali e nei martelli, ste caratteristiche nell’apparecchio se e che spesso possono indurre a ma spesso, sono direttamente legati murario si rende necessario interve- pensare come più verosimile un’ana- alla scarsa qualità della muratura, nire per conferire ai pannelli murari lisi globale dell’edificio. In realtà nelle dovuta alle tecniche costruttive im- portanti la monoliticità mancante. costruzioni storiche i solai sono quasi piegate e al degrado dei materiali co- Molteplici sono le tecniche utilizza- esclusivamente realizzati con struttu- stituenti. Se la muratura è di scarsa bili per raggiungere questo obiettivo, ra lignea, quindi deformabili, e non in qualità, il manufatto, prima ancora alcune tra le più importanti, verrano 1 2 presentate di seguito. 1 F. Doglioni, P. Mazzotti (a cura di). Codice di pratica per gli interventi di miglioramento sismico nel restauro del patrimonio architettonico. Integrazione alla luce delle esperienze nella Regione Marche, Regione Marche P.F. “Beni Culturali e Programmi di Recupero”, Ancona, 2007. 2 G. Cangi. Manuale del recupero strutturale ed antisismico, Dei, Roma, 2005. Distacco di paramenti esterni su murature costituite da più paramenti privi dei necessari collegamenti nello spessore AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 46 MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA INSERIMENTO DIATONI ARTIFICIALI Questa tecnica di intervento consiste diatoni veri e propri. La realizzazione re, spirali o piccoli tralicci di armatu- nella realizzazione di elementi arti- di diatoni artificiali prevede l’esecu- ra. L’intervento è sicuramente invasi- ficiali alloggiati nello spessore della zione di fori nella muratura (diame- vo ed irreversibile, oltre a prevedere muratura, in grado di assolvere alle tro di 10-15 cm) e successivamente un’inevitabile asportazione della ma- funzioni di ammorsamento e colle- il riempimento degli stessi con mal- teria originaria, tuttavia su murature gamento tra i paramenti che in un ta fluida a ritiro nullo o leggermente intonacate risulta invisibile e quindi apparecchio murario sono svolte dai espansive, previo inserimento di bar- tollerabile. SCUCI E CUCI consiste nel rimuovere gli elementi costituenti la muratura (siano essi naturali, come le pietre che artificiali, come i mattoni) che risultino slegati dal resto dell’apparecchio murario perché degradati o danneggiati e parallelamente realizzare una nuova tessitura muraria con elementi sani al fine di ripristinare zone limitate di murature lesionate o degradate. Gli elementi di nuovo impiego devono essere quanto più simili a quelli originali sia per geometria (forma e dimensione) che per caratteristiche meccaniche. È necessario l’utilizzo di malte a ritiro nullo o leggermente espansive. È una tecnica applicabile solo per porzioni di muratura circoscritte ed utilizzabile sia su pareti murarie che in corrispondenza di zone di connessione. Ovviamente si configura come poco reversibile, invasivo e non consente il mantenimento della materia originaria della costruzione. 47 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA LE PRESTAZIONI DEI MASCHI MURARI INIEZIONI DI MISCELE Consiste nel far penetrare una miscela legante nei vuoti presenti nella muratura in modo da ripristinarne o migliorarne le caratteristiche meccaniche e il livello di monoliticità. Il paramento murario viene preparato per l’iniezione rimuovendo gli strati di finitura superficiale e stuccando le fessure e le lesioni in modo da evitare la fuoriuscita della miscela durante le operazioni di iniezione. Successivamente si eseguono perforazioni orizzontali nei giunti di malta dove vengono alloggiati degli iniettori che consentono l’ingresso della miscela legante nel paramento murario per pressione o per gravità. Le miscele utilizzate devono essere antiritiro (a ritiro compensato) e vanno scelte in modo da garantire una compatibilità chimico-fisico-meccanica con gli elementi esistenti (malta e inerti). L’iniezione di miscele è inefficace nel caso di murature che per loro natura sono scarsamente iniettabili, ossia che non presentino vuoti o comunque presentino caratteristiche tali da limitare la capacità di diffusione della miscela. L’intervento risulta irreversibile oltre che invasivo e tale da modificare sensibilmente la composizione della muratura originale. AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 48 MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA RISTILATURA DEI GIUNTI Consiste nella scarnitura profonda dei giunti e nel successivo riempimento di questi con malta di migliori caratteristiche. L’intervento, se effettuato in profondità su entrambi i lati, può migliorare le caratteristiche meccaniche della muratura, in particolare nel caso di murature di spessore non elevato. Se eseguito su murature di medio o grosso spessore, con paramenti non idoneamente collegati tra loro o incoerenti tale intervento può non essere sufficiente a garantire un incremento consistente di resistenza, ed è consigliabile effettuarlo in combinazione con altri. Particolare cura dovrà essere rivolta alla scelta della malta da utilizzare. Se prima del riempimento dei giunti scarniti si inserisce all’interno di questi un materiale di rinforzo (tipicamente barre o piattine in FRP, che risultano esenti da problemi di ossidazione) si parla di “ristilatura armata”. Si tratta di un intervento mediamente invasivo e comunque irreversibile, rispettoso però del principio del “minimo intervento” e, in alcuni casi, applicabile anche su murature “faccia a vista”. 49 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA INTONACO ARMATO Consiste nel realizzare in aderenza alla superficie muraria da rinforzare due nuove paretine (una per faccia) in conglomerato cementizio armate con rete metallica e rese solidali alla muratura attraverso collegamenti passanti in acciaio. Questa tecnica risulta particolarmente indicata per murature fortemente lesionate, in presenza di quadri fessurativi complessi ed estesi o nei casi in cui sia necessario un notevole incremento di resistenza. L’intervento è ovviamente irreversibile e fortemente invasivo, oltre a una totale modifica della struttura originaria si ha una modifica dell’aspetto del fabbricato e delle prestazioni termo-igrometriche della muratura. Una variante oggi molto utilizzata consiste nel sostituire la rete elettrosaldata in acciaio con una analoga ma realizzata con cfibra di vetro preimpregnata e solitamente più fitta. In questo caso il collegamento tra le facce e con il supporto murario è garantito da connettori in fibra impregrati con resina ed opportunamente aperti (“sfioccati”) sulla rete con installazione “fresco su fresco”. Esecuzione di intonaco armato: posizionamento di rete metallica elettrosaldata e di connettori passanti nello spessore della muratura. AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 50 MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA Fasciature con materiali compositi L’evoluzione tecnologica e lo sviluppo di tecniche di produzione, ha portato il mondo delle costruzioni a poter fare affidamento su un repertorio di materiali da costruzione con valenza strutturale ben lontano da quello conosciuto fino a qualche anno fa. In particolare dall’inizio degli anni novanta hanno trovato spazio nell’edilizia i cosiddetti materiali compositi, materiali che precedentemente venivano utilizzati solo in quei settori dove era richiesta una elevata resistenza o rigidezza specifica e dove il costo del materiale non costituiva un problema rilevante (applicazioni aeronautiche, navali, industria sportiva, ecc.). Grazie alla loro estrema versatilità e alle grandi prestazioni offerte, sono diventati un punto di riferimento nella pratica del recupero e del risanamento delle strutture degradate, e l’attenzione delle case produttrici sembra oggi spostata sempre di più verso la commercializzazione di prodotti formulati appositamente per interventi sul costruito storico, compatibili cioè con un supporto lapideo o in laterizio. Tuttavia la casistica degli interventi effettuati non sembra aver ancora individuato modalità e tecniche di intervento univoche, specie su strutture di valore storico e monumentale, inoltre si concentrano in un arco di tempo relativamente breve e quindi non si dispone ancora di una quantità di dati tale da chiarire i dubbi in fatto di durabilità, aspetto questo che non sembra venir considerato in maniera sufficientemente esaustiva nemmeno dai riferimenti normativi vigenti oggi. Cos’è un composito? Un materiale composito è un materiale costituito dall’abbinamento di due o più materiali diversi (denominati fasi) che viene creato perché l’unione dei costituenti offre prestazioni migliori di quelle che si possono ottenere dai singoli materiali. Generalmente i materiali compositi sono costituiti da una fase continua, detta matrice, in cui è dispersa una fase discontinua, il rinforzo. I compositi si possono classificare in: compositi rinforzati con particelle (detti “particellari”); compositi rinforzati con fibre (fibrorinforzati), compositi strutturali (ad esempio i cosiddetti pannelli “sandwich”). In particolare nell’edilizia i compositi che trovano più spazio sono i fibrorinforzati, creati dall’unione di fibre (ottenute da materiali la cui conformazione microscopica consente qualità superiori rispetto agli estessi si impiegati a livello macroscopico) annegate in una matrice che solitamente è una resina (ma non solo). Le fibre conferiscono resistenza e rigidezza mentre la matrice assolve al compito di legare tra loro le fibre e trasferire i carichi tra le fibre e tra il supporto e il rinforzo. Le fibre impiegate in edilizia sono principalmente di quattro tipi: fibre di carbonio, di vetro, aramidiche e, ultime per avvento sul mercato, quelle di acciaio. Le matrici si distinguono principalmente in due gruppi: le resine polimeriche termoindurenti (il cui impiego ha determinato l’origine del noto acronimo “FRP”, dall’inglese “Fiber Reinforced Polymers” che etichetta i compositi di questo tipo) o le matrici cementizie (da cui “FRCM” che sta per “Fiber Reinforced Cementitiuos Matrix”). Interventi con FRP per il consolidamento di strutture in calcestruzzo. Gli interventi sono finalizzati al miglioramento delle prestazioni delle varie parti costituenti della struttura (pilastri, travi, nodi) nei confronti delle sollecitazioni di taglio e flessione indotti dai carichi agenti non solo in termini di resistenza ma anche di duttilità. 51 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA Le caratteristiche principali di un composito fibrorinforzato sono: • elevata tensione di rottura; • elevata resistenza alla corrosione; • leggerezza (che determina un trascurabile aumento delle masse in gioco); • versatilità e velocità di applicazione; • non invasività e parziale reversibilità dell’intervento; che sommate tra loro rendono questi materiali fortemente idonei per il restauro statico delle strutture degradate. Altre peculiarità dei fibrorinforzati sono l’eterogeneità (cioè l’impossibilità di non trovare in ogni punto del composito lo stesso materiale), ma poiché la scala delle applicazioni nel campo delle costruzioni è molto più grande rispetto a quella della microstruttura del composito, possiamo schematizzare il materiale come omogeneo (con caratteristiche che dipendono dal rapporto in volume tra le fibre e la matrice) e l’anisotropia, cioè il non avere lo stesso comportamento in tutte le direzioni, condizione superabile sovrapponendo strati successivi di composito ognuno con fibre orientate diversamente. In particolare risulta chiaro che al composito vanno affidati solo sforzi di trazione nella direzione delle fibre. La modalità applicativa prevede la preparazione del supporto (e quindi la rimozione degli strati superficiali e il livellamento delle superfici), la stesura del primer (preparato consolidante che favorisce l’adesione della resina e l’efficacia dell’intervento), la stesura del primo strato della matrice, la stesura delle fibre sulla matrice ancora fresca, la stesura del secondo strato di matrice (impregnante), l’impiego di eventuali finiture superficiali (ad esempio sabbiatura con sabbia al quarzo). Nel corso degli ultimi anni si è assistito auna progressiva limitazione dell’impiego delle resine a causa di diversi fattori. Infatti il range di temperatura del loro utilizzo è caratterizzato da un limite superiore, quello dato dalla cosiddetta temperatura di transizione vetrosa spesso molto vicina alle condizioni operative del rinforzo, inoltre c’è la necessità di una perfetta planarità delle superfici delle strutture da rinforzare, della totale assenza di umidità nel substrato e dell’utilizzo di mano d’opera specializzata. Se a questo si aggiunge il degrado pressoché totale degli attrezzi da lavoro si spiega il crescente utilizzo nell’edilizia delle matrici cementizie. Le principali applicazioni dei compositi fibrorinforzati riguardano il rinforzo e il recupero di strutture in calcestruzzo armato e in muratura ma sono in crescente aumento anche gli interventi e le sperimentazioni per il rinforzo ed il recupero di strutture in pietra e in legno. La progettazione con FRP non è espressamente normata nelle “Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M. 14 gennaio 2008, ma al cap.12 delle stesse si sottolinea come, in mancanza di specifiche indicazioni, a integrazione delle stesse norme e per quanto con esse non in contrasto, possono essere utilizzati altri documenti che costituiscono riferimenti di comprovata validità. Di fatto, le norme di riferimento per la progettazione di rinforzi con materiali compositi sono le istruzioni e documenti tecnici del Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.). L’O.P.C.M. 3274 del 20 Marzo 2003 ha normato, per la prima volta in Italia, l’impiego dei materiali compositi fibrorinforzati nella mitigazione della vulnerabilità sismica degli edifici esistenti di c.a. (vedi § 11.3.4.3). L’O.P.C.M. 3431 del 03 Maggio 2005 fa riferimento alle Istruzioni CNR DT 200/2004 sui criteri da adottare per la progettazione, l’esecuzione Interventi con FRP per il consolidamento di strutture in muratura. L’applicazione di FRP sulle strutture in muratura può trovare efficacia sia per rinforzi locali o per rinforzi mirati a particolari elementi architettonici (i.e. archi e volte), sia per conferire un miglioramento delle prestazioni globali della struttura, intervenendo sui maschi murari. AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 52 MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA e il controllo di interventi di consolidamento statico con FRP. Le “Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle norme tecniche per le costruzioni” emanate dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 2007 e allineate alle nuove norme tecniche per le costruzioni nel 2010 con la “Circolare n.26” del Dicembre 2010, riconoscono come operazione tecnica consentita quella effettuata con i materiali compositi. I criteri per la scelta degli interventi seguono la logica dei principi della conservazione. La valutazione della sicurezza e una chiara comprensione della struttura vengono posti alla base delle decisioni e delle scelte degli interventi. L’intervento non deve essere finalizzato solo al raggiungimento di un appropriato livello di sicurezza della costruzione, ma deve garantire anche compatibilità e durabilità, integrazione ma non trasformazione della struttura, il rispetto di concezione e tecniche originarie della costruzione, non-invasività, reversibilità, minimizzazione dell’intervento. Le istruzioni CNR-DT 200/2004 (oggi aggiornate) forniscono un quadro normativo organico per il progetto di elementi e di strutture, sia di c.a. che di muratura, rinforzate con FRP, seguendo un approccio alla sicurezza congruente con l’assetto normativo degli Eurocodici. Le istruzioni rispondono all’esigenza nazionale di conoscenza e di standardizzazione dei produttori degli utilizzatori, dei progettisti dei costruttori degli esponenti del mondo universitario e quelli delle professioni. Il funzionamento ottimale di un rinforzo strutturale di materiale composito è subordinato a diversi fattori. Tra questi occupano un ruolo fondamentale la preparazione del substrato su cui il rinforzo è applicato e la sua messa in opera. In particolare, nella preparazione del substrato è necessario eseguire la caratterizzazione del materiale costituente, la rimozione delle parti deteriorate, il blocco dei processi degenerativi, ripristino delle parti ammalorate il livellamento delle superfici, la sabbiatura, lo smusso degli spigoli. Nella messa in opera bisogna sempre accertarsi delle condizioni di umidità e temperatura dell’ambiente e del substrato (assenza di umidità e range di temperatura ambiente e del substrato adeguato, ossia compreso tra i 10 ed i 35 °C), curare molto la realizzazione di particolari costruttivi come gli ancoraggi (lunghezza minima di 300 mm) e prevedere la presenza di “testimoni” dell’esecuzione del rinforzo per successivi saggi e prove. Prove di adesione per verificare la buona riuscita di un intervento realizzato con FRP. Un passo fondamentale per certificare la qualità del consolidamento con FRP è quello di effettuare prove di adesione “a strappo” su “testimoni” messi in opera contemporaneamente e realizzati con gli stessi materiali usati nel rinforzo. I testimoni, ovviamente a perdere, sono muniti di un connettore opportunamente sagomato per essere agevolmente “tirato” dal dispositivo di prova. Prima di iniziare il test, mediante l’utilizzo di una fresa, si isola una porzione di area “standard” intorno al connettore recidendo il tessuto e la resina. I risultati che si ottengono sono così riferibili a un’area di adesione pre-derminata e risultano anche immediatamente confrontabili con valori di riferimento. 53 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DEI RINFORZI IN FIBRA DI CARBONIO: - elevatissime capacità meccaniche di resistenza; - grande adattabilità di forma; - rapidità di esecuzione; - leggerezza del rinforzo applicato; - rinforzo assolutamente non invasivo (circa 2 mm. di spessore, che scompaiono nei successivi strati di finitura); - il rinforzo non teme processi di ossidazione come l’acciaio; - elevata durabilità dell’opera nel tempo ; - aumento della resistenza fisica originaria del supporto stesso. Vantaggi: - rapidità di intervento; - assenza di puntellature e carpenterie; - assenza di polveri nelle lavorazioni; - verifica degli incollaggi tramite prove ultrasoniche; - basso peso specifico; - grande adattabilità di forme; - ideale per cemento armato, murature, strutture lignee, acciaio e metalli; - grandissima resistenza alla corrosione(ideale in ambienti aggressivi); - elevatissime capacità meccaniche di resistenza; - elevata durabilità dell’opera nel tempo; - aumento della resistenza fisica originaria del supporto stesso. Campi d’applicazione: - rinforzo e ripristino di strutture in cemento armato (travi, pilastri, ecc.); - recupero di volte, condotti e gallerie; - restauro murature d’ogni tipo; - rinforzo a flessione e taglio ; - collegamento tra elementi disconnessi (volte, cupole) o tra pannelli murari ortogonali; - rinforzo e collegamento di solai; - limitazione delle fessurazioni; - confinamento di colonne;. - restauro di archi e portici, colonne; - costruzione di strutture in composito; - cambio di destinazione d’uso; - aumento delle portate di carico originali; - reintegro di armature corrose nel c.a.; - ripristino di ponti impattati; - rinforzo in seguito a incendi; - miglioramento sismico; - adeguamento normativo di strutture; - consolidamento e rinforzo di edifici. AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 54 55 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA Il comportamento scatolare INSERIMENTO DI TIRANTI METALLICI O “CATENE”: L’inserimento di tiran- tensioni di presso-flessione (con con- ti metallici (o catene) seguente attivazione di meccanismi è una delle tecniche di flessione verticale) può contrastare più ma l’innesco di fenomeni di instabilità se allo stesso tempo effi- l’inflessione si estende per più di un cace, semplice ed eco- piano. Per svolgere efficacemente la nomica per conferire sua funzione il tirante necessita di un tradizionali all’edificio un compor- elemento di contrasto cui affidare il tamento scatolare e suo tiro, funzione che solitamente si supplire alla carenza ritrova in un setto portante disposto di connessione tra i in direzione ortogonale a quello che vari paramenti murari. deve essere presidiato (il tirante si Il tirante ha, infatti, un può disporre su un lato o su entram- peso molto contenuto, bi, accoppiandone due, o si può anco- Individuate le vulnerabilità della strut- può essere realizzato e installato con rare a questo longitudinalmente) ma tura e valutati i meccanismi attivabili, una spesa contenuta e - aspetto da che può essere ricoperta anche dal diventa fondamentale la scelta degli sottolineare - rispetta i principi teorici solaio (se sufficientemente rigido). interventi per migliorare le prestazio- del restauro: reversibilità, compatibi- Sono infine efficaci per contrastare la ni della struttura di fronte al sisma. lità, distinguibilità, durabilità e nella spinta esercitata da elementi “spin- Ovviamente, tali considerazioni han- maggioranza dei casi costituisce il genti” (ad esempio le strutture vol- no senso solo se si è certi di avere minimo intervento. In particolare l’in- tate o puntoni lignei in copertura). I a che fare con murature sufficiente- serimento di questi presidi non inter- tiranti sono realizzati solitamente con mente vicine nelle modalità realizza- ferisce sostanzialmente con il com- barre metalliche a sezione circolare o tive ai dettami della “regola dell’arte” portamento globale della struttura in rettangolare (esistono anche esempi ed in grado quindi di garantire un caso di sisma, ma consente di scon- di tiranti realizzati con altri materiali, comportamento monolitico, di cor- giurare l’attivazione di meccanismi di come legno o compositi) e vengono po rigido. L’obiettivo generale di tutti ribaltamento fuori del piano (i mecca- posti in opera con un leggero stato gli interventi è quello di migliorare la nismi più pericolosi), e in presenza di di trazione, ed ancorati con elementi (Fig.1) connessione tra le parti, tra murature e orizzontamenti e tra murature e copertura. Il tutto per ottenere un comportamento “scatolare” ossia che porti a collaborare le varie porzioni portanti tra loro in caso di sollecitazioni dinamiche dovute al sisma. Fasi esecutive dell’inserimento di catene per il contrasto delle spinte esercitate da strutture ad arco su edifici di culto: (Fig.1) foratura passante con micro-carotatrice; (Fig.2) inserimento tirante in acciaio; (Fig.3) messa in opera di capochiave a piastra nervata. (Fig.2) AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 56 MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA di contrasto (capochiave) alle pareti a “piastra nervata”. Mentre il tirante sottovalutati per garantire l’efficacia cosi da esercitare un’azione di conte- vero e proprio si dimensiona in base del presidio e un adeguato inserimen- nimento localizzata su di queste. Af- allo sforzo di trazione che è chiamato to di questi nuovi elementi nel conte- finché il tiro possa essere controllato a sostenere, il capochiave va dimen- sto architettonico dell’edificio. Infine ed eventualmente ripreso nel tempo, sionato e progettato tenendo in con- va sempre eseguita una verifica a è buona norma munire il tirante di di- siderazione gli sforzi flessionali che si punzonamento della muratura, situa- spositivi di tesatura (come, ad esem- instaurano su di questo quando chia- zione di collasso spesso trascurata pio, tenditori intermedi o estremità mato a lavorare. La progettazione, ma che può rivelarsi come fortemen- filettate munite di dado). I capochia- il dimensionamento e la verifica del te limitativa sull’efficacia del tirante, ve possono avere varie forme, le più capochiave e, in ultimo, il suo posizio- specie nel casi di murature dalle non frequenti sono quelle a “paletto” e namento, sono aspetti che non vanno elevate caratteristiche meccaniche. (Fig.3) 57 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA Fissaggio del tirante Risarcitura della lesione nella muratura. Fasi esecutive dell’inserimento di catene ancorate nelle strutture murarie per il contrasto delle spinte esercitate da strutture ad arco su edifici di culto: L’operazione termina con il completo recupero pittorico della parte interessata dall’intervento. Capochiave a paletto Capochiave a piastra nervata (piastra metallica di forma circolare irrigidita con nervature disposte in direzione radiale). AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 58 MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA Sigillatura della lesione nella muratura. Tenditore inserito all’interno dello sviluppo longitudinale del tirante. 59 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA INSERIMENTO DI CORDOLI il cordolo è un elemento che viene in- armata quando si interviene in coper- ratura (in laterizio e/o pietra). È op- serito lungo il perimetro dell’edificio tura. Il cordolo in muratura armata portuno eseguire un consolidamento a livello di copertura o di piano con prevede il rifacimento della porzione della muratura nella parte sottostan- lo scopo di sommitale di parete, all’interno del- te a quella che ospiterà il cordolo e ripartire i la nuova realizzazione è alloggiata incrementare l’aderenza tra “vecchia” carichi ver- un’armatura metallica resa aderente e “nuova” muratura con indentature ticali per alla muratura del cordolo tramite con- della superficie di appoggio e/o con la glomerato o malta cementizia. Si di- collegamenti tra cordolo e muratura collaborazio- stingue da quello in cemento armato mediante perfori armati. Il cordolo in ne reciproca nel principio costruttivo e quindi nel acciaio può avere felice applicazione delle strut- funzionamento statico: contiene le ar- anche come cordolo di piano: un pro- ture portanti mature, ma viene realizzato a strati e filo metallico (che può essere realiz- vengono non attraverso un getto di calcestruz- zato a “L” o costituito da un sempli- sollecitate dal sisma. Se collegato zo. Il cordolo in muratura armata ga- ce piatto) dispsto lungo il perimetro efficacemente alle murature sotto- rantisce un’alta conservazione delle delle maglie di solaio in adiacenza stanti può rappresentare un efficace caratteristiche murarie esistenti e si alle pareti, rappresenta un’ottima contrasto al ribaltamento fuori del adatta bene a varie tipologie di mu- connessione tra murature e orizzon- garantire verticali quando queste piano di queste e se dimensionato correttamente consente anche di contrastare le spinte dovute a coperture spingenti. Solitamente veniva concepito in calcestruzzo armato, ma i danneggiamenti riportati dagli edifici muniti di questo presidio nei passati eventi sismici, hanno mostrato la non opportunità dell’utilizzo di questo materiale né in copertura (il cordolo in c.a. ha infatti un notevole peso che contribuisce ad amplificare gli effetti del sisma oltre ad avere una rigidezza incompatibile con quella muratura su cui è appoggiato) né a livello di piano (specie se realizzati “in breccia” con il risultato di ridurre la sezione resistente della muratura su cui si innesta e diventare punto di innesco di fenomeni di “martellamento” locale). Meglio operare con cordoli in acciaio (tralicci o profili efficacemente connessi alle murature) o in muratura AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 60 MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA tamenti. Il collegamento del profilo metallico ai muri esterni viene realizzato mediante barre inghisate nella muratura (o ancorate con piastrine esterne e bulloni): questo permette di svolgere la funzione di contenimento dei meccanismi fuori piano di pareti o angolate, funzione solitamente svolta dai tiranti tradizionali. Il pregio di questo intervento sta nel fatto che il collegamento dei cordoli avviene con un consistente numero di connessioni disposte lungo tutto lo sviluppo delle pareti ottenendo una distribuzione delle sollecitazioni sull’intera struttura cui il cordolo si affianca. Il cordolo in acciaio rappresenta un intervento che si distingue per leggerezza e limitata invasività. Va detto che in presenza di muratura di scarsa qualità occorre eseguire un consolidamento della fascia di muratura interessata. Infine anche l’utilizzo del legno per la realizzazione di cordolature sommitali, specie quando le forze in gioco sono contenute, risulta una tecnica utilizzabile con efficacia. 61 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA RIDUZIONE DELLE CARENZE DEI COLLEGAMENTI TRA PARETI Come è stato già detto in precedenza è molto importante portare l’edificio ad assumere un comportamento “scatolare” ossia poter contare sulla collaborazione delle varie porzioni portanti tra loro in caso di sisma. Per ottenere questo è fondamentale che proprio dal punto di vista costruttivo le pareti tra loro ortogonali siano dotate di un elevato grado di connessione, dovuto proprio dalla accurata disposizione degli elementi costituenti (pietre o mattoni che siano). Quando ciò non si ritrova nella fabbrica originaria, possono concorrere ad aumentare il livello di connessione le catene (di cui si è già detto) o si può intervenire in maniera mirata con uno “scuci-cuci” teso alla solidarizzazione di angolate e martelli murari attraverso la ricostruzione di porzioni localizzate o, infine, con l’esecuzione di cuciture armata (perfori in cui si alloggiano barre di armatura annegate in resina o malta da restauro) in corrispondenza di angolate e martelli murari. Vista l’invasività e l’irreversibilità di tale ultima soluzione, questa deve avere un impiego limitato ai casi in cui non siano percorribili altre soluzioni e avere sempre l’accortezza di garantire la durabilità degli elementi inseriti (acciaio inox, materiali compositi o altro) e la compatibilità delle malte/resine utilizzate. AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 62 MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA 63 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA RIDUZIONE DELLE CARENZE DEI COLLEGAMENTI TRA PARETI E SOLAI Già nel passato era una soluzione costruttiva molto utilizzata quella che attribuiva alle travi lignee degli impalcati la funzione di catene. In pratica, collegando alle pareti laterali delle travi mediante chiodatura delle staffe metalliche e ancorando queste ultime esternamente alla parete con l’introduzione di un capochiave, la trave diventa a tutti gli effetti una “catena”. Questo genere di intervento può trovare efficacia analoga all’inserimento di cordoli perimetrali in acciaio (realizzati con piatti o profili sui due paramenti, collegati tra loro tramite barre passanti), ad esempio. Concorre a evitare lo sfilamento delle travi (con conseguente crollo del solaio) e permette ai solai di svolgere l’azione di distribuzione delle forze orizzontali e di contenimento delle pareti. AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 64 MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA IRRIGIDIMENTO DEGLI IMPALCATI Rendere un impalcato rigido nel pro- quota e la controindica- prio piano significa contenere le de- zione all’uso di mate- formazioni degli elementi portanti riali compositi (a causa che lo perimetrano e, ponendo parti- del colare attenzione ai collegamenti con che potrebbe affliggere gli stessi, questo fornisce anche un la matrice in resina per efficace vincolo al loro ribaltamento. via Operativamente temperature l’irrigidimento del possibile delle degrado significative raggiungi- solaio può essere realizzato in diversi bili a causa dell’irrag- modi. Se sopra l’orditura portante vi giamento solare) è fre- è un impalcato ligneo, una tecnica ef- quente l’intervento con ficace è quella di fissare un secondo doppio tavolato o con sistemi di anche all’integrazione dell’orditura tavolato su quello esistente disposto controventamento di presente con altri elementi utili alla con andamento ortogonale o incli- S.Andrea con tiranti in acciaio in realizzazione di “traliccio” di falda nato. Un’altra è quella di sistemare regime di sforzi assiali. I tiranti resistente. Tale configurazione con- rinforzi con piatti metallici o nastri possono venire collegati tra le ca- sente di impedire lo spostamento di materiali compositi, fissate al ta- priate (o tra le travi), tra capriate e fuori piano delle capriate e può es- volato con andamento che segue le timpano e sul bordo laterale al cor- sere utile per realizzare un vincolo al diagonali della campitura di solaio dolo in muratura. Si può pensare ribaltamento dei timpani di testata. con croci (a “croce di S. Andrea”). Infine, il metodo più “tradizionale” è quello che consiste nella realizzazione di un getto in conglomerato cementizio anche di modesto spessore in cui vi si anneghi una rete metallica elettrosaldata. Ovviamente il tutto va completato con opportuni sistemi di collegamento alle pareti perimetrali (ad esempio barre trasversali inghisate nelle murature) e alla struttura lignea sottostante. Per questo scopo trovano applicazione i cosiddetti “connettori Solaio ligneo messo a nudo degli strati di finitura e pronto per l’intervento di irrigidimento con caldana collaborante: sono infatti visibili le barre metalliche inghisate nelle murature, la rete elettrosaldata e i connettori a collegamento con gli strati sottostanti. a piolo” che altro non sono che perni muniti di punta auto perforante che una volta infissi nell’orditura del solaio rimangono in rilievo e vengono inglobati nel getto armato. Non solo gli impalcati di piano ma anche le falde di copertura, trovano beneficio dalle operazioni di irrigidimento. Per le falde, vista la necessità di contenere al minimo l’incremento di massa in 65 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety Sistema di tirantature e controventi per la limitazione della deformabilità di falde di copertura di un edificio di culto MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA Recupero e consolidamento di travi e strutture in legno L’intervento su costruzioni esistenti a trova. Solitamente si rende necessa- marcescenza e che non possono as- struttura muraria si deve confrontare rio consolidare elementi lignei inflessi solvere più alla loro funzione portante molto spesso con la presenza di sot- con eccessive deformazioni: singole con efficacia. tostrutture in legno: solai e coperture travi, travetti, ca- sono infatti realizzati, nella maggior priate e telai. Il rin- parte degli edifici storici (monumen- forzo può essere tali o dell’edilizia diffusa), con ele- costituito da lami- menti portanti in legno. Spesso, in ne o fogli in com- caso di degrado degli stessi si opera, posito, profili me- mostrando scarsa sensibilità al valore tallici, aumenti di della materia originale e storica, con sezione. Frequenti la sostituzione degli stessi. Il corretto sono i casi in cui e consapevole uso di materiali e tecni- si deve provvede- che innovative, unite alla conoscenza re al rinforzo delle approfondita delle modalità costrutti- connessioni fra gli ve tradizionali consente invece il man- elementi tenimento originale, problema risolvibi- con ripristinata (o accresciuta la sua le solitamente con capacità portante). In particolare si placcaggi metallici interviene sempre più di frequente sul ma anche, nuova- legno, con l’utilizzo di materiali com- mente con i com- positi (leggeri, economici, resistenti, positi che invece, versatili) con l’obiettivo di conferire di fatto, diventano maggiore resistenza e rigidezza agli l’unica possibilità elementi strutturali in legno massic- quando si è obbli- cio o lamellare, rispetto alle presta- gati a ricostruire un’intera porzione zioni che il materiale ligneo da solo di membratura. E’ il caso questo, ad è in grado di offrire o rispetto alla esempio, delle estremità (“teste”) condizione deficitaria in cui esso si delle travi che si trovano in stato di dell’elemento lignei, Immagini che riportano le varie fasi esecutive per provvedere all’aumento della sezione portante di una trave lignea (mediante l’accoppiamento di ulteriore materiale), per assolvere con efficacia a un mutamento delle condizioni di carico originarie. AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 66 MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA Ricostruzione di porzioni di capriata ormai completamente distrutte con protesi in resina e “armature” di rinforzo 67 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA Archi e strutture voltate Come è noto, una struttura ad arco risultante globale delle forze raggiun- menti pesanti ed incoerenti e sosti- tende a esercitare due spinte uguali ge il terreno all’interno della base di tuendoli con rinfianchi cellulari (fre- e simmetriche sulle due basi laterali appoggio e la muratura verticale non nelli e tavelloni) o rinfianchi coerenti (piedritti). Se tali spinte non risultano si ribalta più, contrastando di conse- in calcestruzzo alleggerito. La tecnica contrastate sull’ar- guenza la spinta orizzontale dell’ar- della creazione di cappe in conglo- co vanno a formarsi, solitamente, co. La messa in opera di un tirante merato cementizio, sebbene abbia tre fessure: una in mezzeria dell’ar- è una soluzione sicuramente meno da sempre trovato ampia diffusione, co sul lato dell’intradosso e le altre invasiva. Il tirante può essere attivo risulta sconsigliabile per invasività e due a circa 30° verso gli appoggi sul (se sottoposto a tesatura, ad esempio per la modifica inevitabile di masse efficacemente, lato dell’estradosso. La struttura da iperstatica diventa isostatica, formandosi l’equivalente di un “arco a tre cerniere” non allineate. Questo rapresenta l’ultima condizione “sicura” della struttura: se il movimento, che ha prodotto l’apertura delle fessure (le “cerniere”) prosegue senza fermarsi vi è rischio che la struttura collassi. Quindi è bene che le strutture ad arco che presentano lesioni vengano, in primo luogo, monitorate e, senza dubbio, sottoposte a un intervento che ne contenga l’evoluzione dell’apertura. Ciò indipendentemente dagli ulteriori interventi che verranno poi eventualmente eseguiti sull’arco tramite tenditore o mediante riscal- per ridare consistenza allo stesso. In- damento dello stesso e conseguente fatti, se non si contrasta con altra tec- dilatazione all’atto dell’installazione) nica l’eccesso di spinta orizzontale, le o passivo (senza tesatura). La scelta fessure si riformeranno nuovamente dell’installazione di un tirante attivo in breve tempo, vanificando gli inter- piuttosto che passivo dipende sostan- venti eseguiti. Per contrastare la spin- zialmente dall’obiettivo che si vuole ta orizzontale possono essere adotta- raggiungere, se si vuole un presidio te molteplici tecniche. Una tra le più per prevenire certi dissesti o si rende “classiche” (ed oggi in disuso per la necessario anche tentare di “recupe- sua invasività e l’inevitabile modifica rare” uno stato della struttura pree- dell’aspetto originale dell’edificio) è sistente. Un’altra modalità operativa, quella che consiste nella formazio- se compatibile con l’uso dell’edificio, ne sui piedritti di contrafforti mura- è quella di ridurre i carichi agenti ri, ossia si genera un allargamento sulla volta (specialmente in ambito della base di appoggio, così che la sismico) con la rimozione di riempi- AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 68 sono collegate da un reticolo di elementi fortemente resistenti a trazione. Rispetto alla cappa collaborante questa modalità operativa appare meno invasiva, oltre a non alterare la permeabilità al vapore della volta. Va posta attenzione particolare alla pulizia e regolarizzazione della superficie di adesione del materiale composito, oltre che alla disposizione dello stesso. Infatti non è indifferente disporlo all’intradosso o all’estradosso della struttura muraria, in quanto lo stato di danneggiamento e di apertura delle fessure determina la necessità di una o dell’altra dislocazione. In particolare, l’uso di compositi all’intradosso di strutture curve va sempre accompagnata all’inserimento di connettori, per scongiurare eventuali e rigidezze che crea nella struttura. spinte a vuoto. Quella che oggi si può definire come la tecnica che meglio sintetizza le varie istanze dell’intervento su strutture voltate esistenti, è quella della maglia incrociata di tessuti compositi. Il principio di funzionamento di tale tecnica è simile a quello della cappa collaborante: le diverse parti Fasi esecutive dell’applicazione di tessuti fibrorinforzati su volte in muratura (estradosso) 69 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA Le aperture nelle strutture in muratura Nelle strutture in muratura tutto è “portante”: a differenza di quanto avviene per le costruzioni in acciaio o in cemento armato, ogni elemento fornisce il suo contributo all’equilibrio di tutta la struttura muraria. Per questo la localizzazione e l’estensione delle parti “vuote” e il loro rapporto con le parti “piene” si rivela fondamentale per un buon comportamento globale della struttura. È immediato che la modalità esecutiva e la posizione delle aperture (o delle chiusura di queste), specie se risultato di continue trasformazioni eseguite nel corso del tempo senza troppa attenzione alle possibili implicazioni sulla sicurezza dell’edificio, può portare ad un notevole calo delle prestazioni della struttura in caso di sisma. È necessario, ogni qual volta ci si trova nella necessità di realizzare nuove aperture nei pannelli murari, curare il ripristino di rigidezza che viene sottratta (solitamente si interviene con l’esecuzione di cerchiature in acciaio o calcestruzzo) così come non si deve sottovalutare l’aspetto dell’ammorsamento e della connessione quando si procede con la chiusura di bucature. Sorge il problema infatti di far interagire spesso materiali e tecniche differenti rispetto a quelli preesistenti. Cerchiature metalliche che accompagnano l’esecuzione di nuove aperture e chiusure parziali o totali di bucature esistenti. AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 70 MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA Sottostrutture di pregio Negli edifici storici è frequente im- con decorazioni pittoriche e in rilievo) vano non di rado affreschi pregevoli, battersi in “sottostrutture” (poiché che gli estradossi (pavimenti lignei messi a serio rischio di conservazio- non facenti parte della struttura por- finemente e variamente decorati e in- ne dalla vulnerabilità del supporto tante in senso stretto, ma comunque tarsiati). Un altro caso sono le scale, al passare degli anni. L’approccio in caratterizzate da una struttura por- che oltre alla grande attenzione che questi casi, oltre all’aspetto del con- tante propria) che rivestono un note- ricevevano in fase decorativa, sono solidamento finalizzato al raggiun- vole pregio, per motivi differenti. Ad spesso anche testimonianza di una gimento di condizioni di sicurezza esempio, rientrano in questo insieme sapienza costruttiva ammirevole. In- di tali elementi dovrà essere anche i solai, con motivi decorativi parti- fine si pensi alle “false volte” in ca- fortemente rivolto alla conservazio- colarmente interessanti che spesso morcanna (tecnica che prevedeva del ne dell’originalità dell’”opera”, che andavano ad arricchire sia gli intra- gesso steso sopra una stuoia di can- a volte può mostrare anche caratteri dossi (si pensi ad esempio ai soffitti ne a sua volta fissata su una struttura di unicità, aspetto che può assume- a “cassettoni”, in cui l’orditura prin- lignea sagomata), installate con una re anche importanza fondamentale cipale e secondaria venivano lasciate funzione pari a quella che oggi avreb- perché fortemente distintiva dell’in- a vista ma letteralmente “imbottite” be un semplice controsoffitto, ospita- tero edificio. Fasi del recupero e valorizzazione di un pavimento ligneo installato su edificio storico di pregio. 71 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety Fasi di consolidamento di una scala con struttura costituita da una volta di mattoni disposti “in foglio”. Consolidamento dell’intradosso con FRP, inserimento di connettori per solidarizzare il rinforzo intradossale con quello estradossale, rinforzo estradossale con cappa di calcestruzzo alleggerito. Lintervento è terminato con la prova di carico per garantire la sicurezza e la buona riuscita dell’operazione. AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 72 MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA PRIMA DOPO La differenza tra il “prima” (foto “t_14_15_16”) ed il “dopo” (foto “t_17_18_19”) testimonia l’efficacia dell’intervento. 73 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA Interventi sulle fondazioni Inserimento di micropali Allargamento delle fondazioni Il cedimento delle fondazioni può generare uno spostamento “globale” dell’edificio oppure, come più frequentemente accade, un cedimento “relativo” di alcune parti di esso, che viene è denunciato da fessurazioni di un certo rilievo. In questo caso può essere utile, prima di intervenire, un’attività di monitoraggio relativa all’evoluzione di dette fessurazoni: infatti, quando la loro ampiezza è “costante” nel tempo, non necessariamente si deve optare per un intervento invasivo, poichè l’edificio potrebbe aver raggiunto una nuova gare la base fondale, distribuendo il sione. Molto spesso si procede con condizione di equilibrio, ormai sta- carico su una superficie più ampia e una combinazione delle due tecniche: bile. Se invece le lesioni risultano in riducendo quindi la pressione di con- ossia vengono eseguiti micropali in evoluzione o comunque sono di en- tatto suolo- struttura. Solitamente, prossimità del muro, questi vengono tità tale da destare preoccupazione, dopo lo scavo ai lati del muro pro- collegati in testa da cordoli costruiti la causa del danno deve essere indi- tratto fino ad una profondità tale da in aderenza allo stesso e collegati tra viduata e corretta prima che la situ- scoprire il piano I posa dello stesso loro. zione si aggravi. Gli interventi di con- o della fondazione, si procede con la solidamento in fondazione possono creazione delle “tasche” nella mura- essere diversi. La scelta di quale uti- tura. Poi dopo il getto di un magrone, lizzare è legata alla tipologia dell’ap- si posano le armature e si gettano i parato fondale esistente, che occorre cordoli in cemento armato. indagare adeguatamente, alla tipologia delle strutture di elevazione e alla Inserimento di micropali natura dei terreni. Si espongono di È una delle tecniche oggi più utilizza- seguito alcune dei principali interven- te perchè consente di lavorare in spa- ti maggiormente utilizzati. zi limitati e di incrementare la capacità portante delle fondazioni esistenti. Cordoli in calcestruzzo armato I micropali lavorano essenzialmente L’intervento consiste nel realizza- per aderenza laterale, e possono re cordoli in calcestruzzo armato in quindi registrare lievi cedimenti di aderenza alla fondazione originaria assestamento. Dopo la perforazione (o alla base del muro quando questa (eseguita a rotazione) si procede con manchi) e muniti di collegamenti in introduzione dell’armatura tubolare, c.a. che attraversino lo spessore della l’estrazione graduale del tubo di tri- fondazione esistente (o del muro). Lo vellazione e immissione contempora- scopo dell’intervento è quello di allar- nea del getto di calcestruzzo a pres- AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 74 MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA Interventi volti alla riduzione del degrado Deumidificazioni Le murature di mattoni o pietra interessate da umidità ascendente subiscono vari fenomeni di degrado, fatiscenza e instabilità, preceduti da macchiature, muffe e distacchi di intonaci e finiture. I trattamenti eseguiti da AhRCOS® non si limitano al solo lato estetico del problema ma vanno all’origine dello stesso, riuscendo non solo a ripararne gli effetti ma ad eliminarne la causa. L’umidità di risalita per capillarità dal suolo nelle murature – nota anche come “umidità ascendente” – e l’umidità di controspinta per mura- L’umidità ascendente, eventualmente ture controterra, rappresentano sta- abbinata ad altre forme di umidità, tisticamente il fenomeno più diffuso produce, inoltre, ambienti malsani attraverso il quale l’umidità penetra e condizioni sfavorevoli nei confronti nei manufatti edilizi in calcestruzzo del benessere igrotermico dell’uten- e/o muratura e costituiscono una za. Favorisce, infatti, la diffusione di delle cause più frequenti del degrado muffe e di fenomeni di condensa su- delle finiture negli edifici.Il fenome- perficiale e provoca rilevanti variazio- no ha origine dalle forze di adesione ni nelle caratteristiche di isolamento (tensione superficiale) che si stabili- termico delle murature: la resistenza scono all’interno del capillare tra il termica della parete, infatti, può ri- liquido in esso contenuto e le pareti dursi, in presenza di murature impre- del capillare stesso, comportando gnate d’acqua, anche del 50%, con la risalita nel vaso tanto più quanto evidenti ricadute a carattere igienico più piccola è la sua sezione (legge di ed economico. Jourin-Borelli). 75 | In presenza di murature costruite con Gli effetti dannosi: materiali molto igroscopici, capaci In generale, l’umidità ascendente dà distacchi degli intonaci dalla mura- quindi di assorbire anche il vapore ac- avvio ad un processo irreversibile di tura per la presenza di sali veicolati queo presente nell’atmosfera - come disfacimento degli elementi laterizi dall’acqua e provenienti dal terreno o generalmente sono le malte e i lateri- o lapidei, degli intonaci e delle mal- dai materiali da costruzione che co- zi - il contenuto d’acqua dovuta alla te che costituiscono la muratura, che stituiscono la muratura; risalita per capillarità dal suolo può può provocare i seguenti tipi di danni: riduzione dell’isolamento termico de- raggiungere fin oltre il 30% del volu- presenza diffusa di macchie e di efflo- gli edifici; me, corrispondente a 300 litri di ac- rescenze saline; degrado dovuto a incompatibilità chi- qua per ogni metro cubo di muratura! degrado dei materiali per effetto del mica dei materiali costituenti la mu- fenomeno del gelo; ratura. AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety Quando i sali veicolati dall’acqua presentano caratteristiche di elevata igroscopicità, sono in grado di assorbire umidità dall’atmosfera con effetti di incremento dei fenomeni di degrado connessi alla presenza di umidità: nei casi più gravi si può assistere nella zona umida alla vera e propria disgregazione degli intonaci causata dalla formazione di solfati e dalla loro successiva asportazione a causa dell’aumento di volume che si accompagna alla cristallizzazione dei sali solubili. METODI D’INTERVENTO Tra le varie forme di umidità che possono colpire le murature, quella dovuta alla risalita capillare rappresenta storicamente la più difficile da contrastare e debellare. L’attuale stato dell’arte nel difficile campo della deumidificazione muraria contempla svariate tecniche, basate su diversi principi fisici e chimici: A fronte di questa realtà, il sistema IDRO STOP SYSTEM della AhRCOS® Restauri innovativi Tecnologici per la Deumidificazione e il Controllo dell’umidità nelle murature, basato sulla “Tecnologia dello sbarramento verticale e orizzontale”, rappresenta una soluzione certificata e sicura, che non si limita al solo lato estetico del problema ma va all’origine dello stesso, riuscendo non a ripararne gli effetti ma ad eliminarne la causa. AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 76 77 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA Restauri cromatici e pittorici: affreschi, stucchi, elementi lapidei Il restauro è un’attività legata alla fine del processo, i colori risultano manutenzione, al recupero, al ripri- inglobati stino e alla conservazione dei manu- stesso. Un affresco, nella maggior fatti storici. Molto spesso tali manu- parte dei casi, è eseguito su un’am- fatti contengono al loro interno delle pia superficie (ad esempio una parete vere e proprie opere d’arte: affreschi, o un soffitto) con effetti estetici di ri- stucchi e sculture in gesso o lapidee. levante effetto sia per i soggetti dipin- A volte il valore artistico non emerge ti ma anche dai colori utilizzati, che come preponderante rispetto a quello riescono a mantenere un’incredibile storico e culturale, ma in entrambi i brillantezza dopo anni, o addirittura casi il restauro dell’edificio non può secoli, dalla loro esecuzione. Micror- prescindere dall’intervento anche su ganismi come le muffe, polvere, umi- questi elementi che, seppur privi di dità e infiltrazioni di acqua possono importanza dal punto di vista strut- compremettere l’aspetto dell’opera. turale rappresentano un bene da sal- Ovviamente tali danneggiamenti ri- vaguardare. sultano tanto più frequenti od estesi Quella dell’affresco è un’antica tec- quanto più è antico l’affresco e pos- nica pittorica che vede l’utilizzo dei sono essere a carico del solo colore pigmenti direttamente su un intonaco o addirittura provocare il distacco di calce fresca (composto di calce e dell’intonaco. Il restauro degli affre- rena lavata), con il risultato che, alla schi è un’operazione estremamen- all’interno dell’intonaco te delicata, che deve essere sempre preceduta da un’accurata fase di studio e conoscenza che consenta di individuare la tecnica precisa con cui è stato eseguito oltre alle cause ed entità del suo degrado. A questo scopo si svolgono ricerche storiche, dettagliati rilievi grafici e fotografici in alta definizione, analisi chimiche di laboratorio e mappatura del degrado. La prima e più importante fase di un processo di restauro di un affresco è comunque sempre quella della pulitura, ossia l’eliminazione di macchie di umidità e depositi di sporco. Le tecniche da utilizzare sono di varia natura ma sintetizzabili in metodi di tre tipi: fisici, meccanici e chimici. Questi metodi vengono preferiti o accoppiati in funzione sia dei materiali da rimuovere che dei materiali costitutivi dell’opera. Se è abbastanza intuitivo come i metodi meccanici vadano utilizzati con molta attenzione, perché potrebbero danneggiare il substrato è utile ricordare che anche l’acqua può essere usata solo in casi particolari. Successivamente, se necessario si provvede con il ripristino dell’intonaco e con operazioni di reintegrazione pittorica, avendo cura di non compromettere la visione d’insieme del soggetto dipinto, con delle integrazioni di colore selettive sottotono che vadano a integrare abrasioni e lacune. Il restauro di stucchi a base calce o gesso, policromi e/o dorati, passa attraverso le fasi di consolidamento, pulitura, eliminazione dei sali idrosolubili con impacchi idonei, descialbo, ricostruzione strutturale, fissaggio e coloritura. Nel caso in cui si renda necessaria la ricostruzione integrale o di porzioni di elementi ornamentali in aggetto, si utilizzano strumenti come AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 78 MIGLIORARE LA SICUREZZA SISMICA 79 | dime, raffetti e spatole, o in casi più derazione i materiali costitutivi origi- complessi in nali. Le principali fasi di lavorazione gomma siliconica poi posti in opera. calchi dall’originale prevedono la pulitura, (ad esempio Il restauro delle eventuali dorature con impacchi di polpa di cellulosa o in oro zecchino e simil oro prevede seppiolite e carbonato di ammonio in le fasi di pulitura, integrazione dei soluzione), e/o idrosabbiatura, e/o supporti e stesura del bolo, in tinta, idrolavaggio, consolidamenti preven- come da originale, della foglia oro e tivi, stuccatura parziale, ricostruzione la protezione finale delle lacune con polveri lapidee poli- Il restauro delle superfici decorate crome idonee e protezione finale. a secco, a tempera o acrilico, che In tutti i casi, va sempre tenuto in riguarda soffitti o pareti, viene gene- grande considerazione il principio ralmente trattato tramite consolida- fondamentale menti preventivi, risanamento delle dell’autenticità dell’opera. Occorre aree colpite da infiltrazioni che cau- considerare che, il segno del trascor- sano muffe, esfoliazioni e decoesioni rere del tempo è un valore storico ed del film pittorico, ripristino parziale estetico di straordinaria efficacia. dei fondi, ripresa cromatica mimeti- Come l’intervento di restauro delle ca, (con tecniche e pigmenti uguali strutture murarie anche in questo all’originale), fissaggi e protezioni fi- caso si deve tendere all’utilizzo di nali idonee. tecniche in grado di garantire la ri- Il restauro lapideo, che riguarda mar- conoscibilità e la reversibilità degli mi antichi, ardesie o più in generale interventi oltre che la compatibilità tutte le pietre costituenti le opere vie- meccanica, chimica e fisica e la dura- ne sempre eseguito tenendo in consi- bilità degli stessi. AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety della conservazione AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 80 5. CUCIRE LA PIETRA CON LA PIETRA: IL SISTEMA TICORAPSIMO Il sistema TICORAPSIMO è un meto- teristiche meccaniche della muratu- do innovativo brevettato, economico ra e nel collegare trasversalmente i e di facile esecuzione, per il rinforzo paramenti della muratura fornendo di murature storiche, regolari e irre- così monoliticità al pannello mura- golari, sia a livello locale che globale, rio, come testato con sperimenta- con particolare, ma non esclusivo, ri- zioni condotte in sito, in laboratorio ferimento al loro comportamento in e con successive simulazioni nume- presenza di sisma. Esso trae origine riche dalla constatazione che una delle vul- • utilizzabile anche per ripristina- nerabilità più pericolose per una mu- re la continuità della muratura in ratura è la mancanza di monoliticità. presenza di lesioni o carenza di Da qui l’idea di conferire monoliticità ammorsamento e per migliorare le attraverso un sapiente gioco di trama connessioni strutturali fra impalcati e ordito in cui elementi flessibili (tra- e murature ma) in pietra (basalto) tengono assieme i vari conci (ordito). • incrementa in maniera del tutto trascurabile i pesi sulle murature • si presta ad essere utilizzato anche • particolarmente appropriato per il rinforzo di murature “faccia a vista” e di edifici vincolati, di interesse storico e architettonico • integra (senza trasformare) la strut- a “secco” senza l’uso di prodotti MASSIMA VERSATILITÀ: il rinforzo può essere progettato e dimensionato su misura per ogni singolo apparecchio murario. tossici e di difficile smaltimento • può essere utilizzato anche per una eventuale messa in sicurezza in casi di emergenza tura, non è invasivo, è reversibile, rispettoso del principio del “minimo intervento”, compatibile con la conservazione materica del manufatto, durevole e con elevata resistenza al fuoco • efficace nell’incrementare le carat- *provini rinforzati con TICORAPSIMO disposto a reticolo 81 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety IL SISTEMA TICORAPSIMO® Le simulazioni numeriche dimostrano la capacità di fornire monoliticità e attestano come le tensioni agenti sulle corde si mantengano inferiori ai valori di resistenza del materiale. Le simulazioni numeriche dimostrano la capacità di fornire monoliticità e attestano come le tensioni agenti sulle corde si mantengano inferiori ai valori di resistenza del materiale. La notevole riduzione delle deformazioni trasversali sotto sforzi di compressione dei provini rinforzati rispetto a quelli non rinforzati, dimostra l’efficacia nel conferire monoliticità ed eliminare la tendenza delle murature multiparamento a collassare per fenomeni di instabilità delle cortine esterne. TICORAPSIMO porta così la muratura a sfruttare pienamente le resistenze dei materiali che la costituiscono. In linea con il principio del MINIMO INTERVENTO può essere utilizzato in maniera completamente invisibile su murature “FACCIA A VISTA” AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 82 IL SISTEMA TICORAPSIMO® EFFICACIA TESTATA IN SITU SU MURATURE IRREGOLARI IN PIETRA Incrementa la resistenza della muratura e ne riduce la fessurazione Murature contigue o pannelli portanti ortogonali mancanti di ammorsamento, aperture Confronto tra pannello rinforzato con TICORAPSIMO e pannello non rinforzato sottoposti a prova di compressione diagonale confinata secondo le condizioni in situ. tamponate senza connessioni con la muratura circostante sono il risultato di fasi edificatorie che si sono succedute nella storia dell’edificio e rappresentano criticità da sanare. TICORAPSIMO può essere utilizzato anche per questo scopo: connettere e conferire continuità per migliorare il comportamento strutturale. INCREMENTO DI RESISTENZA PARAGONABILE A QUELLO CHE SI OTTIENE DAL RINFORZO CON INIEZIONI E MIGLIORE RISPETTO A QUELLO CHE SI OTTIENE CON TECNICHE PIU’ COMUNEMENTE UTILIZZATE. 83 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety La nuova sede AhRCOS Srl inaugurata nel Novembre 2013 AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 84 85 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety RESTAURO e CONSOLIDAMENTO certificato di assicurazione La società UNIPOL ASSICURAZIONI S.p.a. in forza della polizza n° 48950295/60 emessa in data 13 dicembre 2008 e successivi rinnovi a favore della società Ahrcos Srl assicura e garantisce il rifacimento parziale o totale degli interventi con il risarcimento delle spese necessarie e tutti gli eventuali danni consequenziali di ogni tipo derivanti a persone o cose, cagionati in conseguenza a difetti delle opere eseguite o per l’esistenza di vizi delle stesse; L’ assicurazione si rilascia per la durata di anni 10 a decorrere dalla data di compimento delle opere accertabile dalla fattura accettata dalle parti, fino alla concorrenza di: 3.000.000,00 Il certificato è riferito all’ immobile sott’indicato: UBICAZIONE IMMOBILE : COMMITTENTE : BENEFICIARIO : FATTUR A N° : DEL : La garanzia ha durata di anni 10 e comprende: - il rifacimento parziale o totale degli interventi; - il risarcimento delle spese necessarie per la preparazione ed il rifacimento delle opere e degli interventi - i danni consequenziali di ogni tipo derivanti a persone o cose Limitazione a per le sole opere di Il presente certificato risulta emesso nei modi previsti dalla polizza e dai relativi allegati e non supera e non integra la stessa RESTAURO e CONSOLIDAMENTO Ahrcos srl Via Secci, 5-7 Bologna (BO) 40132 Tel. +39.051.72.57.63 Fax. +39.051.31.67.983 www.ahrcos.it - [email protected] Ahrcos®: Adeguamento sismico come estrema sensibilità nel recepire la fondamentale importanza che ogni particolare può avere a fronte di evento eccezionale che porti l’edificio a dover contrastare forze di enorme entità che improvvisamente agiscono in direzione diversa da quella che era stata calcolata per i carichi verticali. La conoscenza di tecniche tradizionali, unitamente alla sperimentazione di più aggiornate modalità di intervento e alla costante ricerca eseguita presso i laboratori di prestigiose università italiane, ci consente di lavorare nel pieno rispetto della natura e della conservazione del bene, consci delle responsabilità e dell’impegno del nostro lavoro. “Assistenza gratuita alla progettazione” Siamo in grado di fornire consulenza e diagnostica, prove sperimentali, assistenza per la progettazione, rilevamento dello stato di conservazione, ed esecuzione di interventi di consolidamento sismico e restauro di altissima qualità. Tradizione del restauro, tecnologie innovative per la conservazione, il recupero, il rinforzo, il miglioramento ed il consolidamento strutturale e architettonico del patrimonio edilizio e di quello storico-artistico-monumentale. PRINCIPALI CLIENTI: Presidenza del Consiglio dei Ministri Baldassini Tognozzi Pontello s.p.a. G.I.D.A. gestione impianti depurazione PRATO Comune di Castel San Pietro Terme(BO) Fini Compressors s.p.a. Comune di Molinella (BO) Resto del Carlino Comune di Ferrara (FE) Telecom Italia s.p.a. Comune di Argelato (BO) Istituti Ortopedici Rizzoli Bologna Comune di Quistello (MN) Ospedale Maggiore Bologna Comune di Casalgrande (RE) Prestige Cosmetics s.p.a. Comune di Cento (FE) Partecipanza Agraria di Sant’Agata Bolognese (BO) Comune di Soliera (MO) Curia di Carpi (MO) Comune di Modena (MO) Parrocchia di Santa Maria in Strada - Anzola Emilia (BO) Comune di Minerbio (BO) Parrocchia di San Michele Arcangelo – Castiglione Messer Marino (CH) Comune di Forlì (FC) Chiesa della conversione di S. Paolo Apostolo Budrione di Carpi (MO) Comune di Pistoia (PT) Chiesa di Santa Giulia Vergine Martire Migliarina di Carpi (MO) Comune di Ravarino (MO) Chiesa di San Martino in Casola – Monte San Pietro (BO) Comune di Ascoli (AP) Chiesa di San Giacomo Apostolo – Forlì (FC) Comune di Castello di Serravalle (BO) Chiesa di San Martino in Pedriolo Comune di Castrocaro Terme e Terre del Sole (FC) Chiesa di Osta Comune di Galliera (BO) Chiesa di S.Stefano a Bazzano (BO) Settore Ambiente e Territorio Modena Chiesa di S. Michele Arcangelo a Longara (BO) Nuovo Grattacielo di Ravenna Chiesa della Pieve di S. Andrea Provincia di Rimini Curia di Sant’Agata Bolognese Provincia di Bologna Curia di Anzola Emilia Provincia di Modena Curia di Chieti JOINT s.p.a. Chiesa di San Giacomo in Imola Stadio comunale di Ferrara Diocesi di Imola Comando Carabinieri Mirandola Pia unione dei Sacerdoti Filippini Erg Petroli Chiesa di S.Arcangelo a Macerata Feltria (PU) Piscine comunali Olimpiche Carmen Longo – Stadio di Bologna Fondazione Falciola – Villaggio del Fanciullo TAV – Linea Alta Velocità Milano-Napoli Bo-Moll Italia Musei di San Domenico (FC) Fortitudo Pallacanestro Acquedotto Monumentale di Ferrara (FE) Consorzio di Bonifica Reno-Palata Fontana dei Putti Consorzio di Bonifica di Secondo Grado per il Canale Emiliano Romagnolo Palazzo Comunale di Ferrara Consorzio di Bonifica di Burana Motovelodromo Fausto Coppi centro medicina Sportivo Consorzio di Bonifica Val Tidone Palazzina Vigarani del Giardino Ducale Estense – Comune di Modena (MO) Consorzio della Bonifica Renana Camera di Commercio di Rovigo Ponte Canale Agro Mantovano-Reggiano Biblioteca Calcagnini a Ferrara CER Canale Emiliano Romagnolo Musei di San Domenico a Forlì Diga del Molato Opera Pia “Davia Bargellinio” Grafica Editoriale Comune di Galliera (BO) Paladozza Bologna Comune di Mondaino (RN) Casa di cura Villaverde, Bologna Er.Go. Azienda per il diritto allo studio Casa di cura Villa Altea, San Lazzaro di Savena (BO) Chiesa dei Musei di San Domenico a Forlì SIT Tecnospazzole s.p.a. Azienda Autonoma di Stato di Produzione (RSM) LAR s.p.a. Repubblica di San Marino (RSM) Hotel Touring Bologna Banca di San Marino Credito Faentano (RSM) Hotel Corona d’ Oro Bologna Palazzo Sersanti – Imola (BO) Palazzo Baldini Rimini Palazzo Gaddi Pepoli - Bologna (BO) RAS assicurazioni Palazzina Vigarani Giardino Ducale Estense – Modena (MO) RAS Bank Teatro dei Filarmonici di Ascoli (AP) Dari Compressori Teatro Ebe Stignani di Imola (BO) Banca Antonveneta s.p.a. Università di Bologna Fondazione Cassa di Risparmio Pirita – Imola (Bo) Università Politecnico delle Marche Interbanca s.p.a. Palazzo Ottani Gardi Bologna HERA s.p.a. Villa Giacobazzi a Sassuolo HERA Modena s.r.l. Impianto Trattamenti Rifiuti Industriali Hera spa GAL.A. s.p.a. Chiesa di San Giacomo in Imola Hera Comm. S.r.l. Lottizzazione via Dante Alighieri L’Aquila (AQ) Gruppo ILCEV prefabbricati Condomini “Tomè” e “Vittorini 3°” – L’Aquila (AQ) Rizzani De Eccher s.p.a. Condominio “Vittorini” – L’Aquila (AQ) Cogei Costruzioni s.p.a. Lottizzazioni di via Cacchi – L’Aquila (AQ) AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 90 Lottizzazioni a Civita di Bagno (AQ) Elettrostamperie Poppi Teatro “Dei Filarmonici “ Ascoli Piceno Poppi Euroforge Condominio “Lobima” Cesena (FC) Palazzo Malvezzi Lottizzazione Strada Statale 17 bis a Paganica - L’Aquila (AQ) Provincia di Bologna (BO) Nuovo Polo Chirurgico e delle Emergenze, presso l’Azienda Ospedaliera Rocca Possente di Stellata (FE) S.Orsola - Malpighi, Via Albertoni (BO) Soprintendenza per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’ Emilia Condominio Sallustio a L’Aquila (AQ) Romagna Lottizzazione Località Cisternola a L’Aquila (AQ) Direzione Regionale S.B.A.P. Chiesa di Santa Maria in Strada ad Anzola Emilia (BO) Comune di Bologna Condomini di Via Cesare Fabrizi a L’Aquila (AQ) Consorzio Palazzo Micheletti Banca Monte dei Paschi di Siena Liceo IIS Montessori Da Vinci a Porretta Terme (BO) Palazzina Majani, Via Indipendenza, Bologna (BO) Oratorio della Beata Vergine di San Luca a Mirabello (FE) Cimitero monumentale di Castel San Pietro Terme (BO) Asilo del Penzale a Cento (FE) Residenza Sanitaria Assistita di Rimini (RN) Tecopress S.p.a. Scuole materne “Walt Disney” a Sassuolo (MO) Palazzo Sochora – Praha – Rep. Ceca. Scuole primarie “Don Carlo Gnocchi” a Sassuolo (MO) Chiesa di Santa Caterina da Carpi Scuole materne “Sant’Agostino” a Sassuolo (MO) Condominio XXV aprile a Pieve di Cento (BO) Banca di San Marino - Villa Manzoni a San Marino – RSM Condominio Liberty a San Felice sul Panaro (MO) Palazzo Via Cacchi 10 L’Aquila (AQ) Condominio Fiocchi a Cento (FE) Palazzo Via Cacchi 16 L’Aquila (AQ) Condominio Piazza Guercino 38 a Cento (FE) Palazzo “Vittorini 3° lotto” Via Aldo Moro 29 L’Aquila (AQ) Villa Lanzoni a Corporeno (FE) Palazzo “Residence Tomè” Via Aldo Moro 31 L’Aquila (AQ) Brembo s.p.a. – Curno (BG) Palazzo Via Dante Alighieri, 7 L’Aquila (AQ) Brembo s.p.a. – fonderie di Mapello (BG) Palazzo loc. Cisternola, L’Aquila (AQ) Palazzo Preslova – Praga - Czech Republic Palazzo Via della Comunità Europea, L’Aquila (AQ) Palazzo Kubelicova – Praha – Czech Republic Palazzo “Vittorini” Via Angelo Pellegrini, 18, L’Aquila (AQ) Diocesi di Carpi – Palazzo Vescovile di Carpi (MO) Condominio “Tomei” – Civita di Bagno L’Aquila (AQ) Diocesi di Carpi –Duomo di Carpi (MO) Condomini Madonna di Pettino (AQ) Diocesi di Ferrara – San Giovanni Battista a Dosso (FE) Fontana Hercolani - Strada Maggiore Bologna (BO) Azienda AUSL Bologna Condominio “Carlo Pellegrini” Corso Principe Umberto, 5 – Loc.tà Poggio Bondioli e Pavesi Suzzara (MN) di Roio L’Aquila (AQ) Chiesa di S. Stefano, Via Contessa Matilde a Bazzano (BO) Condominio “Cimati ”, Via Aldo Moro, 4 a Scoppito (AQ) Baccolini Roberto, Via Fusicchio a Grizzana Morandi (BO) Asilo prima infanzia di Bondeno (FE). Chiesa di Santa Caterina a Concordia sulla Secchia (MO) Asilo prima infanzia di via Pacinotti a Cento (FE). Chiesa delle Catene a Bondeno (FE) Campanile della Chiesa di San Giovanni a Bondeno (FE). Condominio di Via XXV Aprile n.26 a Pieve di Cento Campanile della Chiesa di San Paolo Apostolo a Stellata di Bondeno (FE). Oddolini Enrico, Via di Mezzo a Cavezzo (MO) Chiesa della Natività di Stellata di Bondeno (FE). Bema Immobiliare, Via Ca’ Venturoli a Castel San Pietro Terme Campanile della Chiesa di San Lorenzo a Cento (FE). (BO) Chiesa di San Giacomo a Bevilacqua (BO). Villa Plattis, Via Gennari a Cento Chiesa di Santa Maria Maddalena a Cento (FE). Brembo Spa, Mapello Chiesa di San Giorgio Martire a Corporeno (FE). Chiesa di San Michele Arcangelo a Novi di Modena Chiesa di San Sebastiano a Renazzo (FE). Torre dei Losetti a Beura Cardeza Chiesa di San Paolo Apostolo a Concordia (MO). Villa Lanzoni, Via Statale a Cento Duomo di Mirandola (MO). Scuola Primaria “Mario Garagnani” a San Giovanni in Persi- Chiesa di San Giacomo al Vaticano (Stato Pontificio) ceto Chiesa di San Giovanni Battista a San Giovanni in Persiceto (BO) Casa Michelini , Corso del Guercino a Cento Chiesa di San Niccolò di Calcara (BO) Villa Borgatti, Via Pedagna a Corporeno Chiesa di Santa Maria Maddalena a Cento (FE) Condominio Liberty, Via Mazzini a San Felice sul Panaro Chiesa di San Giovanni ad Insulmann ad Isola del Gran Sasso (TE) Palestra Atletica a San Marino Chiesa di San Giuseppe ad Isola del Gran Sasso (TE) Palestra Keyness a San Pietro in Casale CNA Cento (FE) Casa Fiocchi – Via Matteotti a Cento Cogefrin s.p.a. Castelmaggiore (BO) Villa Balboni, Via Lenzi a Renazzo Condominio Viale Falzoni Gallerani 37 a Cento (FE) Condominio Aurora Condominio Italia Viale Statale a Cento (FE) Scuola elementare a Ponte Ronca Ospedale Maggiore “C.A. Pizzardi” Bologna (BO) Chiesa della Beata Vergine delle Grazie, a Stuffione di Ravarino Oratorio Ghislieri a San Carlo (FE) IIS Keyness scuole Castelmaggiore (BO Azienda Agricola Oddolini a Cavezzo (MO) Oratorio di San Donato in Via Zamboni a Bologna (BO) Redi s.p.a. Bologna Piscine Spiraglio a Bologna (BO) 91 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 92 93 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety Finito di stampare Novembre 2014 AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety | 94 95 | AhRCOS - Architectural Heritage Restoration and COnsolidation for Structural safety AhRCOS® S.r.l. Tel. 051 / 72 .57. 63 C.F. e P.iva 01907030389 Capitale sociale: € 50.000 i.v. Iscr. Reg Imprese Ferrara n° 01907030389 [email protected] - [email protected] Sede Legale: Via Statale, 88/1 - 44042 - CENTO (FE) Sede operativa e magazzini: Via Secci, 5 - 40132 - BOLOGNA (BO) Sede operativa e laboratorio specialistico ricerca e sviluppo: Via Secci, 7 - 40132 - BOLOGNA (BO) Sede operativa: Dienzenhoferovy sady, 2 - 150 00 - PRAHA 5 (CZECH REPUBLIC) Sede operativa: Via L. Da Vinci, s.c. - 67100 - L’AQUILA (AQ) Deposito e centro raccolta materiali: Via Argentina, s.c. - 44042 - CENTO (FE) Sede operativa: Via Castelfidardo, 6 - 61121 - PESARO (PU) Deposito: Preslova, 652/19 - 150 00 - PRAHA 5 (CZECH REPUBLIC) Sede operativa e punto assistenza: Křižovnícká, 86/6 - 110 00 - PRAHA 1 (CZECH REPUBLIC) Attestazione SOA: OG01 CL. IV-BIS - OG02 CL. IV-BIS – OS21 CL. III-BIS – OG05 CL. I – OS7 CL. I – OS8 CL. I Certificazione di qualità ISO 9001:2008 Certificazione secondo Linee Guida Inail per il sistema della gestione della salute e della sicurezza sul lavoro (SGSL). 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