mercoledì 2 6 novembre XXXIV settimana del tempo ordinario - II settimana del salterio la preghiera Introduzione O Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, a Dio che è che era e che viene, per i secoli dei secoli, amen. Alleluia. Inno ( C F C ) Nel nuovo giorno che sorge noi siamo innanzi a te, lodando il tuo nome o Padre, la nostra alba si volge alla fonte nascosta della tua luce. Nel pieno giorno che splende noi siamo innanzi a te, o sole che ci avvolgi; l’universo ti canta e lo spirito in noi continua l’inno. Se su noi l’ombra discende noi siamo innanzi a te, viventi al tuo silenzio; ma in noi il canto rinasce in risposta d’amor alla tua presenza. Salmo c f. S a l 9 3 ( 9 4 ) Quando dicevo: «Il mio piede vacilla», la tua fedeltà, Signore, mi ha sostenuto. Nel mio intimo, fra molte preoccupazioni, il tuo conforto mi ha allietato. Può essere tuo alleato un tribunale iniquo, che in nome della legge provoca oppressioni? Si avventano contro la vita del giusto 259 e condannano il sangue innocente. Ma il Signore è il mio baluardo, roccia del mio rifugio è il mio Dio. Su di loro farà ricadere la loro malizia, li annienterà per la loro perfidia, li annienterà il Signore, nostro Dio. Ripresa della Parola di Dio del giorno «Grandi e mirabili sono le tue opere, Signore Dio onnipotente; giuste e vere le tue vie, Re delle genti!» (Ap 15,3). Cantico di Zaccaria o di Maria o di Simeone (vedi bandella) Lode e intercessione Rit.: Tu sei Signore della vita. n Ti glorifichiamo ogni volta che sappiamo vivere i conflitti come occasione di crescita e conversione. n Ti glorifichiamo ogni volta che operiamo e parliamo nella fiducia che tu abiti la nostra vita. n Ti glorifichiamo ogni volta che ci relazioniamo con i fratelli spogliandoci dalla paura del giudizio e dai bisogni di consenso. Padre nostro Orazione (vedi Colletta) 260 mercoledì 26 novembre la messa antifona d’ingresso Sal 84 (85),9 Il Signore parla di pace al suo popolo, e ai suoi fedeli e a quanti ritornano a lui con tutto il cuore. c o l l e t ta Ridesta, Signore, la volontà dei tuoi fedeli perché, collaborando con impegno alla tua opera di salvezza, ottengano in misura sempre più abbondante i doni della tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo... p r i m a l e t t u r a Ap 15,1-4 Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo Io, Giovanni, 1vidi nel cielo un altro segno, grande e meraviglioso: sette angeli che avevano sette flagelli; gli ultimi, poiché con essi è compiuta l’ira di Dio. 2 Vidi pure come un mare di cristallo misto a fuoco; coloro che avevano vinto la bestia, la sua immagine e il numero del suo nome, stavano in piedi sul mare di cristallo. Hanno cetre divine e 3cantano il canto di Mosè, il servo di Dio, e il canto dell’Agnello: «Grandi e mirabili sono le tue opere, Signore Dio onnipotente; giuste e vere le tue vie, Re delle 261 genti! 4O Signore, chi non temerà e non darà gloria al tuo nome? Poiché tu solo sei santo, e tutte le genti verranno e si prostreranno davanti a te, perché i tuoi giudizi furono manifestati». – Parola di Dio. s a l m o r e s p o n s o r i a l e 97 (98) Rit. Grandi e mirabili sono le tue opere, Signore Dio onnipotente. oppure: Mirabili sono le opere del Signore. 1 Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo. Rit. 2 Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. 3 Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa d’Israele. Rit. 7 Risuoni il mare e quanto racchiude, il mondo e i suoi abitanti. 8 I fiumi battano le mani, esultino insieme le montagne. Rit. 9 Davanti al Signore che viene a giudicare la terra: 262 mercoledì 26 novembre giudicherà il mondo con giustizia e i popoli con rettitudine. Rit. c a n t o a l va n g e lo A p 2 , 1 0 c Alleluia, alleluia. Sii fedele fino alla morte, dice il Signore, e ti darò la corona della vita. Alleluia, alleluia. va n g e lo L c 2 1 , 1 2 - 1 9 X Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 12«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. 13Avrete allora occasione di dare testimonianza. 14 Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; 15io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. 16 Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; 17sarete odiati da tutti a causa del mio nome. 18Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. 19 Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita». – Parola del Signore. 263 preghiera sulle offerte Accogli, Signore, questi santi doni che ci hai comandato di offrire in tuo onore, perché, obbedienti alla tua parola, diventiamo anche noi un’offerta a te gradita. Per Cristo nostro Signore. a n t i f o n a a l l a c o m u n i o n e Sal 116 (117),1.2 Popoli tutti, lodate il Signore, perché grande è il suo amore per noi. preghiera dopo la comunione O Dio, che in questi santi misteri ci hai dato la gioia di unirci alla tua stessa vita, non permettere che ci separiamo mai da te, fonte di ogni bene. Per Cristo nostro Signore. per la riflessione Cetra L’Apocalisse ci porta sempre più in profondità e ci aiuta a intravedere non tanto la fine, ma il fine della storia. La storia si compie attraverso le piccolissime storie che sono la vita di ogni creatura visibile e invisibile, animale, vegetale e minerale, di cui l’uomo – ciascuno di noi – rappresenta il simbolo più eloquente e comprensivo anche se non unico. Così nel cielo si vede un altro «segno, grande e meraviglioso» (Ap 15,1), ma il 264 mercoledì 26 novembre veggente, dopo aver parlato di «sette angeli», subito aggiunge: «Vidi pure come un mare di cristallo misto a fuoco; coloro che avevano vinto la bestia, la sua immagine e il numero del suo nome, stavano in piedi sul mare di cristallo» (15,2). Agli angeli che popolano il cielo corrispondono sulla terra gli uomini che vincono le suggestioni del male, poiché non accettano di piegarsi. Costoro continuamente e sempre stanno «in piedi» per imitare l’Agnello-Pastore che sta «in piedi» (14,1) davanti al Padre e al cospetto della storia che da lui – nella sua oblazione pasquale – riceve il senso che altrimenti rischierebbe di non avere o almeno di non trovare. Si potrebbe dire che la sfida principale, che attraversa pure la vita di ciascuno di noi, è quella, appunto, di rimanere ritti, retti, eretti senza mai cedere alla facilità di acconsentire alla tendenza di piegarci come bestie verso la terra. Siamo chiamati a vivere e – in caso ci fosse richiesto – a morire andando a testa alta, non perché ci si creda alcunché, ma perché consci di come in verità la nostra «cittadinanza infatti è nei cieli» (Fil 3,20). Anche per noi vale il discernimento a cui furono assoggettati i soldati di Gedeone: «Quanti lambiranno l’acqua con la lingua, come la lambisce il cane, li porrai da una parte» (Gdc 7,5), per essere chiaramente e senza scrupolo esclusi dalle battaglie del Signore. Anche per noi vale la duplice parola del Signore Gesù: «Sarete odiati da tutti» (Lc 21,17), ma «con la vostra perseveranza salverete la vostra vita» (21,19). 265 Perseverare significa tenere teso l’arco dell’amore anche quando l’odio diventa palpabile e asfissiante. Perseverare significa respirare sempre dal più profondo della nostra più remota interiorità senza lasciarci – in nessun modo – contaminare dalla paura, cosicché la persecuzione diventerà – suo malgrado – «occasione di dare testimonianza» (21,13). Quella che il Signore ci richiede è una testimonianza piena, senza tentennamenti e senza cedimenti. Non basta rimanere «in piedi» (Ap 15,2), bisogna pure cantare accompagnando il canto con le «cetre divine». Forse – soprattutto nel nostro tempo così bisognoso di speranza – ciò che rischia di mancare più d’ogni altra cosa a noi che ci diciamo «cristiani» è proprio una cetra… qualcosa che stemperi le paure e accompagni la marcia dell’umanità tutta verso la gioia. Per tutto ciò bisogna avere cuore! Lasciamoci toccare da questa parola di Agostino: «Ciascuno consideri se il suo cuore non sia troppo stretto». E qualora fosse così, non ci resta che dilatarlo attraverso la musica dell’amore, che sa pizzicare tutte le corde di ogni cuore e che sa portare a compimento ogni desiderio di bene. Signore Gesù, vogliamo camminare nella vita non in modo altezzoso, ma in modo dignitoso. Donaci di pizzicare le corde del nostro cuore come fosse una cetra capace di diffondere una melodia dolce e al contempo corroborante, perché la marcia quotidiana sia un vero pellegrinaggio verso il Regno che viene. 266 mercoledì 26 novembre Cattolici Silvestro, abate (1267). Ortodossi Memoria dei nostri santi padri Alipio lo Stilita (sotto Eraclio, 610-641) e Nicone il Metanoìte-fate penitenza (intorno alla fine del X sec.). Copti Giovanni Crisostomo (407). 267
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