Una Capriola anche in Ticino

Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino¶22 settembre 2014¶N. 39
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Società e Territorio
I soldi sono un tabù?
Manuela Pagani Larghi propone un counseling psicologico
che indaga il nostro rapporto profondo con il denaro
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Radici intrecciate
Ultimo contributo della serie dedicata alla multiculturalità:
l’incontro con Ludwig Naroyan, portavoce della comunità
armena in Ticino
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Una Capriola
anche
in Ticino
Integrazione professionale Otto ragazzi
disabili hanno da poco portato a termine
il primo corso per camerieri organizzato
dall’Associazione Contate su di noi
Stefania Hubmann
«Avrò un diploma come i miei fratelli!». L’aspirazione all’integrazione di
una ragazza disabile passa anche dalla
formazione. Il desiderio è diventato
realtà per lei e altri sette giovani al termine del primo corso per camerieri
organizzato dall’Associazione Contate su di noi. L’iniziativa è partita da un
gruppo di genitori che si è avvalso della
collaborazione del consulente alberghiero grigionese Domenico Saladino,
fondatore dei centri La Capriola, attivi
da oltre dieci anni nella formazione di
giovani con handicap nelle professioni
alberghiere. Quasi tutti già impiegati
nell’ambito della ristorazione in strutture protette, i giovani ticinesi hanno
potuto acquisire competenze specifiche
che valorizzano le loro capacità e aprono nuove porte nel mondo del lavoro.
L’esperienza del corso per camerieri è
però innanzitutto una gratificazione
personale. Consapevoli delle proprie
difficoltà, i partecipanti sono fieri di
aver potuto seguire una formazione
professionale qualificante, mettendo in
pratica i nuovi insegnamenti sul posto
di lavoro, e di ricevere un attestato di
capacità a coronamento dei loro sforzi.
Il corso ha rappresentato una sfida non
solo per gli aspiranti camerieri, ma anche per i loro genitori che con altrettanta determinazione hanno dato vita al
progetto.
Promuovere la formazione professionale dei giovani disabili e l’aggregazione delle loro famiglie su questo
tema è la finalità dell’associazione. Le
quattro famiglie da cui è partita l’iniziativa hanno agito con sollecitudine.
In un anno si è giunti all’organizzazione del corso, partito nel settembre 2013.
«Abbiamo sollecitato le strutture di ristorazione protetta attive nel cantone
in modo da formare un gruppo di otto
allievi, visitato il centro La Capriola a
Lucerna, cercato sponsor e instaurato
i contatti con i partner scolastici e professionali», spiegano le famiglie che
hanno fondato l’associazione Contate
su di noi. Un nome che oggi più che mai
si rivela di buon auspicio, perché i giovani camerieri, pur formando un gruppo eterogeneo per età (da 21 a 28 anni),
provenienza ed esperienze di vita, hanno dimostrato solidarietà e unità, diventando sempre più consapevoli e sicuri dei propri mezzi. Nel frattempo c’è
chi ha trovato una nuova occupazione,
chi svolge degli stage e chi ha assunto
nuove mansioni mantenendo il medesimo impiego.
Il corso, svoltosi sull’arco dell’anno
scolastico, era formato da sette moduli con dodici giornate a cadenza più o
meno mensile. Precisano i promotori: «Durante gli intervalli la maggior
parte dei partecipanti ha potuto esercitare e consolidare gli insegnamenti sul rispettivo posto di lavoro. Sono
stati trattati vari settori d’attività, dalla
mise-en-place al servizio, alle questioni
riguardanti l’igiene, la sicurezza e la gestione delle risorse. L’esame teorico (40
domande) e pratico (pranzo servito al
ristorante dell’albergo Ceresio di Lugano) ha concluso l’intenso percorso».
Quali le competenze richieste ai partecipanti? «Il corso era destinato a giovani disabili motivati con un buon grado
di autonomia. Erano necessarie capacità di lettura e scrittura, come pure indipendenza negli spostamenti».
Da rilevare, la collaborazione con
la SPAI (Scuola professionale e artigianale) di Lugano-Trevano, che ha messo a disposizione le proprie strutture
per lo svolgimento delle lezioni, e la
disponibilità dell’albergo Ceresio, che
ha permesso ai giovani di esercitarsi
nel servizio ai tavoli e di svolgere l’esame finale. Fondamentale è stato pure
l’apporto del responsabile del corso,
Domenico Saladino. Ex albergatore e
docente alla scuola alberghiera professionale di Coira, Saladino è da tredici
anni consulente alberghiero in Svizzera e all’estero. In Ticino è stato il consulente per la messa in opera del Canvetto Luganese, de L’Uliatt a Chiasso e
Il corso per camerieri si è svolto sull’arco di un anno e si è concluso con un esame teorico e pratico. (Contate su di noi)
del ristorante Vallemaggia a Locarno.
Strutture gestite da istituzioni per disabili che da parte loro assicurano formazioni interne. Il corso per camerieri è
un passo ulteriore, volto a favorire una
maggiore integrazione. Per le famiglie
si tratta di offrire, dopo la scuola speciale, la possibilità di una formazione
mirata che potrebbe essere estesa anche
ad altre professioni. «Nel corso di questa esperienza abbiamo appreso dell’esistenza di altre opportunità, come
l’apprendistato integrato proposto dal
cantone presso le scuole professionali,
ma abbiamo anche purtroppo constatato che le famiglie sono ancora poco
informate al riguardo».
Anche per Domenico Saladino, l’esperienza è stata gratificante. «Come il
progetto La Capriola, risalente all’inizio degli anni 2000, il corso per camerieri è nato per rispondere a un bisogno
manifestatosi sul territorio. La nostra è
stata un’iniziativa pionieristica, perché
a quei tempi non esisteva nulla di simile
in Svizzera. L’obiettivo era di garantire
una prima formazione ai giovani disabili fra i 17 e i 20 anni. Oggi ne accogliamo 12 a Davos (dove è stata aperta
la prima struttura) e 12 a Lucerna. Gli
allievi sono seguiti nella formazione
in albergo e nella struttura abitativa
da professionisti ed educatori per 2-3
anni». La Capriola collabora con tre
hotel a 4 stelle a Davos e con due a 4 e
5 stelle a Lucerna. L’alto livello e la dimensione di questi alberghi assicurano ai giovani un’ottima preparazione e
una reale integrazione con il resto del
personale, ciò che facilita il futuro inserimento professionale.
La realtà della Svizzera italiana è
però diversa da quella svizzero-tedesca,
anche solo dal punto di vista numerico. La Capriola rappresenta quindi un
valido modello al quale ispirarsi, ma
da adattare alla situazione ticinese.
L’associazione intende pertanto riflet-
tere su come proseguire l’attività senza
comunque fermarsi completamente.
Alla consegna degli attestati, prevista
in ottobre alla SPAI, il gruppo dei giovani camerieri sarà infatti già pronto
per un’altra sfida. Da dicembre a marzo
un corso di formazione continua suddiviso in quattro moduli approfondirà
due argomenti, banchetti e bibite, in vista di un evento previsto in primavera.
L’associazione ritiene inoltre necessario sensibilizzare i potenziali datori di
lavoro, affinché siano preparati e maggiormente disposti ad accogliere le persone disabili. L’obiettivo finale, come
sottolinea anche Domenico Saladino,
rimane infatti l’integrazione in ambito
lavorativo non protetto.
Informazioni
Daria Caverzasio Hug
([email protected],
Tel. 091 646 87 58).