Resoconto della seduta consiliare del 29 aprile 2014

Comune di Treviglio
Consiglio Comunale del 29 aprile 2014
RESOCONTO DELLA SEDUTA
Adunanza ordinaria di 1^ Convocazione – seduta pubblica con inizio alle ore 18:00
Presiede la seduta il Presidente Avv. Gianluca PIGNATELLI
Partecipa il Segretario Generale Dr. Antonio Sebastiano PURCARO
All’appello risultano:
PEZZONI Giuseppe – Sindaco
COLOGNO Andrea – Consigliere
FUMAGALLI Giancarlo – Consigliere
MELLI Paolo – Consigliere
PIGNATELLI Gianluca – Consigliere
RISI Oreste
- Consigliere
SGHIRLANZONI Giuseppe – Consigliere
CIOCCA Alessandro – Consigliere
FERRI Giulio – Consigliere
GIUSSANI Francesco – Consigliere
PREMOLI Maurizio . Consigliere
BORGHI Ariella – Consigliere
BUSSINI Simona – Consigliere
LINGIARDI Francesco – Consigliere
CIOCCA Daniela – Consigliere
MERISI Federico – Consigliere
MINUTI Luigi – Consigliere
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
e con la partecipazione degli Assessori:
IMERI Juri Fabio – ViceSindaco
VAILATI Sabrina – Assessore
MANGANO Basilio Antonino - Assessore
ZOCCOLI in PRANDINA Giuseppina – Assessore
NISOLI Alessandro – Assessore
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Constatata la presenza del numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta per la
trattazione dell’ordine del giorno.
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PRESIDENTE PIGNATELLI:
Buonasera. Iniziamo i lavori di questo Consiglio comunale del 29 aprile 2014.
Procediamo, come da Regolamento, ad appello nominale a cura del Segretario Generale.
Prego, signor Segretario.
SEGRETARIO GENERALE:
Pezzoni, Pignatelli, presente, Cologno, Sghirlanzoni, non c’è, Risi, non c’è, Fumagalli, presente,
Ciocca Alessandro, presente, Melli, presente, Ferri, presente, Giussani, presente, Premoli,
presente, Borghi, presente, Lingiardi, presente, Ciocca Daniela, Bussini Simona, non c’è,
Minuti, Merisi, presente.
Quindi, 13 presenti, 4 assenti. La seduta è legale.
Per la Giunta è presente: il Vice Sindaco Imeri, Nisoli, Mangano, non c’è, Vailati, Zoccoli in
Prandina.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, signor Segretario. La seduta è legalmente valida alle 18.07.
Procediamo con il punto n. 1 all’ordine del giorno avente ad oggetto “Interpellanza
presentata dai Consiglieri comunali Lingiardi e Ciocca Daniela in merito al contributo
annuale della Società Blister per le politiche sociali”. Gli interpellanti hanno protocollato
in data 8.4.14 la seguente interpellanza: “La convenzione firmata dalla società blister
dall’Amministrazione comunale di Treviglio stipulata per la realizzazione di una struttura
socioassistenziale sanitaria in località Geromina, obbliga la società stessa al versamento del
contributo di euro 25.000 da effettuarsi entro il 28 febbraio di ogni anno per dieci anni, a
partire dal 2013 (penultimo e ultimo comma dell’articolo 4).
Poiché detto contributo è vincolato in convenzione ai finanziamenti delle politiche sociali, si
interpella il Sindaco per sapere: 1) se è stato versato e come è stato utilizzato il contributo
dello scorso anno 2013; 2) se è stato versato e come è sarà utilizzato il contenuto 2014.
Risponde l’Assessore ai servizi sociali. Prego, Assessore.
ASSESSORE ZOCCOLI in PRANDINA:
Grazie, Presidente. In esecuzione ad apposita convenzione tra Amministrazione comunale e
Società Blister per la realizzazione di una struttura socioassistenziale e sanitaria in località
Geromina, la Società Blister si è obbligata al versamento di euro 25.000 annui per dieci anni, a
partire dal 2013, finalizzati al finanziamento delle politiche sociali.
L’Amministrazione comunale ha deciso di vincolare tale entrata ad un’apposita voce di spesa
finalizzata ad interventi per emergenza abitativa. Tale scelta discende dalla constatazione di
come la crisi economica contingente ha investito anche molte famiglie trevigliesi, causando la
perdita di posti di lavoro e sfociando, sovente, in emergenza sociale, in quanto, a causa della
perdita di lavoro e di reddito, ne consegue l’impossibilità di sostenere le spese per l’abitazione,
spesso in locazione, degenerando in una spirale che si conclude con l’esecuzione di procedure
di sfratto.
Il Servizio sociale è chiamato ad intervenire in attività finalizzate ad una mediazione tra
locatori e locatari, volta a procrastinare l’esecuzione di sfratti per famiglie con figli minori o
fragilità, sostenendo altresì parte delle morosità o dei canoni ordinari. Nelle drammatiche
situazioni di perdita della casa, il Servizio sociale si trova ad intervenire a sostegno di un nuovo
progetto volto a costruire un’autonomia abitativa per nuclei familiari fragili. Il settore ha a
disposizioni diversi strumenti economici per affrontare le problematiche abitative, che nel
dettaglio vado a elencare: nell’anno 2013, il Fondo sostegno affitti bando regionale parte del
Comune, c’è stata una spesa totale di 17.094 euro, e abbiamo soddisfatto quarantasei
famiglie.
Altro capitolo, contributi ex lege 27 per inquilini di ERP, Edilizia Residenziale Pubblica, per un
totale di 22.888 euro (arrotondo).
L’altro capitolo, contributi in conto affitto Servizi sociali: abbiamo soddisfatto quarantasette
famiglie con una spesa di 57.408 euro. Quanto ai contributi, invece, per le emergenze abitative
dei Fondi Blister, quello di cui stiamo dibattendo, abbiamo sostenuto una spesa di 17.516 euro,
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per un totale di centoventisette famiglie assistite e una spesa totale di 114.907 euro (sempre
arrotondando). Vorrei sottolineare che mai prima d’ora è stata appostata una cifra simile per le
politiche abitative.
In merito, poi, ai Fondi Blister, anno 2013, pari ad euro 25.000, gli stessi sono stati versati
all’Amministrazione comunale dalla Società Blister in data 28.2.2013 ed allocati al capitolo
d’entrata 4240. Tuttavia, gli stessi, sono stati resi disponibili al capitolo di spesa n. 53320 solo
a seguito della sua istituzione.
Il settore è comunque intervenuto per le problematiche abitative con interventi come sopra
rappresentati, e ha utilizzato i fondi per le emergenze abitative allocati al capitolo 53320, nella
seconda parte dell’anno, per ben undici nuclei familiari assoggettati a procedura di sfratto
esecutivo, e per la somma complessiva pari ad euro 17.516.
Nel 2014, i fondi Blister sono pervenuti all’Amministrazione comunale in data 5 marzo 2014, e
sono stati allocati al capitolo d’entrata 4240. L’Amministrazione comunale ha confermato la
destinazione di utilizzo di tali fondi nell’ambito delle politiche sociali per emergenze abitative.
La voce in uscita, consolidata, ormai, nel bilancio pluriennale, è stata resa disponibile sin
dall’inizio dell’esercizio 2014 al capitolo di spesa 53320, denominato Emergenze abitative per
la somma complessiva pari ad euro 25.000.
Alla data attuale, i fondi in argomento sono già stati utilizzati per la somma pari a 4.896 euro
per interventi di emergenza abitativa, accorsi a numero tre nuclei familiari trevigliesi.
Spero di aver risposto a tutte le vostre domande, a tutte le domande degli interpellanti. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
La consigliera Ciocca ha chiesto la parola. Prego. Può dichiararsi soddisfatta o meno.
CONSIGLIERA CIOCCA D.:
L’Assessore ha effettivamente risposto ad alcune domande, ma su alcune cose, secondo me,
val la pena approfondire un attimo. Abbiamo capito su quale capitolo sono stati allocati i Fondi
Blister, che effettivamente sono stati versati; disponibili in leggero ritardo, il primo anno,
ovviamente, non essendo stato istituito il capitolo, e invece, già a disposizione per quest’anno.
Quello su cui avrei voluto un’informazione più approfondita e completa è questo: se per il
2013, dei 25.000 euro versati ne sono stati utilizzati 17.516, la differenza, cioè 7.500 euro,
dove sono andati a finire? Quello che interessa a noi è che siano effettivamente a disposizione
per esigenze di tipo sociale. Per quest’anno, e sono passati quattro-cinque mesi, gli interventi
sono stati di 5.000 euro sui 25.000 previsti.
Allora, io mi pongo questa domanda: stanti anche gli altri finanziamenti, la destinazione che la
Giunta ha privilegiato, cioè quella per l’emergenza abitativa, è adeguata? Mi sembra, infatti,
che gli interventi effettuati comportino un esborso inferiore rispetto ai 50.000 euro che erano a
disposizione. In questo caso, come nel caso del 2013, se avanzassero questi fondi, la
destinazione rimane quella, e quindi i fondi rimangono inutilizzati? Altrimenti, dove vanno?
Visto che i bisogni sociali sono tanti, ci credo che aumentino le spese perché la situazione è
quella che è, la conosciamo tutti: volevo sapere che intenzione si ha rispetto a questo.
ASSESSORE ZOCCOLI in PRANDINA:
Consigliera Ciocca, sicuramente avrà capito, dalla lettura della risposta, che si è partiti un po’
più tardi perché non c’era il capitolo d’uscita. Una volta avuto questo capitolo, abbiamo attinto
anche al Fondo Blister di 25.000 euro.
Stia serena che tutti e 25 – eh sì, porta sfiga, però l’hai detto tu, io la uso spesso, invece, e mi
ha sempre portato bene – sono già disponibili, in quanto il capitolo è consolidato, va ad
aggiungersi a tutti gli altri capitoli.
Quest’anno, sicuramente, anziché 114.000 euro, che sono una cifra importante per dare
risposta alle famiglie fragili, alle famiglie con sfratti che aumentano, purtroppo, sempre più,
saranno utilizzati 121.000 euro, perché aggiungiamo quei 7.000 che non siamo riusciti a
spendere, non per una volontà di creare economia, che va poi nel calderone, e questo lo so;
ma perché il 31 dicembre è arrivato, e noi abbiamo esaurito prima tutti gli altri capitoli e poi il
capitolo blister.
Sarà nostra premura spenderli tutti.
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PRESIDENTE PIGNATELLI:
Passiamo al punto n. 2 all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Adozione del
Regolamento comunale per l’applicazione dell’IMU”.
(Ndt, intervento fuori microfono)
Perché c’è 2, qui? Perdonatemi. Avete ragione. Il punto n. 2 reca: “Approvazione
aggiornamento del Piano generale di sviluppo anni 2012/2016”.
Illustra il provvedimento il Sindaco. Prego.
SINDACO PEZZONI:
Grazie, Presidente. Il Piano generale di sviluppo è contemporaneamente un film e una
fotografia. È un film perché evidenzia un processo; è una fotografia perché prende un istante.
Perché questa precisazione? È uno strumento che abbiamo introdotto con questa
Amministrazione, è il tentativo di vedere come le linee del mandato elettorale da una parte e
del programma amministrativo di mandato dall’altra, vengono di anno in anno consolidate
all’interno dello sviluppo dell’Ente.
Voglio fare presente una cosa: stiamo andando a regime con questo strumento che interseca il
dato politico delle linee di mandato con i dati consolidati della verifica del nucleo di valutazione
che viene effettuata periodicamente, e sulla base della quale verifica, anche a seguito della
modifica che abbiamo già apportato, delle modalità di distribuzione del fondo incentivante la
produttività, vengono i compensi incentivanti a tutta la struttura comunale.
Quindi, quello che trovate all’interno di questo Piano generale di sviluppo, da una parte è la
fotografia, come vi dicevo prima, ad oggi, con i dati che in pratica, in una sorta di sintesi
piuttosto macro garantiscono la possibilità di una leggibilità ai cittadini di quella che è la
corrispondenza tra le linee del programma elettorale e l’azione di amministrazione da parte di
questa maggioranza consiliare; dall’altra parte, dicevo, questi dati ci consentono anche di
vedere quali sono gli sviluppi che questa Amministrazione intende portare avanti nel corso
degli anni residui per la gestione di questa consiliatura.
Sottolineo, a pagina 7, gli indicatori complessivi che sono quelli che vi dicevo prima, derivati
dal confronto degli obiettivi raggiunti in sede annuale, certificati dal nucleo di valutazione;
dall’altra parte vi sono gli obiettivi che si inseriscono all’interno della programmazione
pluriennale, che faceva parte delle dieci linee programmatiche del mandato a cui si sono
aggiunte le due metalinee strategiche, come le abbiamo chiamate l’anno scorso, che
riguardavano il discorso dell’innovazione sviluppo e della lotta all’evasione dei tributi erariali e
comunali.
Penso che sia uno strumento di semplice lettura, pur nella sua sinteticità. D’altro canto,
consente, come succede negli strumenti di grande pianificazione, non il dettaglio operativo dei
singoli interventi (non è questa la scala che il Piano generale di sviluppo deve utilizzare, non è
la mappa della singola lottizzazione), ma assomiglia più che altro al PTCP, quindi al Piano
Territoriale di Coordinamento Provinciale. Guarda molto dall’alto, e in una prospettiva anche
pluriennale tutto quello che stiamo facendo, e ci racconta, tra virgolette, le cose che non hanno
funzionato (si vede perché sono indicate), le cose che hanno funzionato, quelle che sono in via
di attivazione e quelle che stanno per essere attivate. Io sono quindi particolarmente contento
della sintesi che è stata effettuata. C’è una corrispondenza anche dal punto di vista numerico
tra i dati che sono stati segnalati dal Nucleo di valutazione e dal Piano generale di sviluppo che
è stato redatto con il supporto dell’Ufficio controllo di gestione, che ci delinea
un’Amministrazione comunale che mi pare stia lavorando secondo le linee che sono state
indicate negli indirizzi di mandato elettorale, e dall’altra parte con alcuni sviluppi di nuovi
interventi che poi vengono ad essere implementati all’interno degli obiettivi strategici di anno
in anno. Io quindi credo davvero che possa essere uno strumento che consenta molto, in linea
di massima di fare il punto della situazione di vedere le zone di criticità e soprattutto le zone
anche di realizzazione degli obiettivi strategici già delineati. Credo che sia opportuno, visto che
durante il corso della Commissione non c’era stata la possibilità di discuterne per un mancato
incrocio di persone, perché io arrivavo in ritardo da Bergamo e qualche Consigliere usciva
dall’Aula, che si possa entrare nello specifico sulle parti del Piano.
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PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie. Dichiaro aperta la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi nel dibattito.
È iscritta a parlare la consigliera Borghi. Ne ha facoltà.
CONSIGLIERE BORGHI:
Grazie. Questo documento, questo lavoro di valutazione mi ha sempre lasciata molto
perplessa, e adesso cerco di esprimere quali sono i miei dubbi.
Il Sindaco ha detto che collima con la valutazione dei dirigenti, infatti, secondo me, questo tipo
di valutazione ha poco della valutazione politica, ha più della valutazione tecnica: un’azione è
stata fatta, sì o no.
Si apre, questo documento, questo Piano generale di sviluppo del programma fino ad aprile
2014, e si resta favorevolmente colpiti. Come dice il Sindaco, a pagina 7 vediamo che questa
Amministrazione sta avendo risultati eccellenti: l’84 per cento è il risultato complessivo del
2013, il 69 per cento la qualità urbana. Se poi si entra dentro, però, cominciano i dubbi, e si
vede che forse non è tutto oro ciò che luccica. Prendo solo qualche linea programmatica –
perché ho fatto un lavoro molto approfondito, ma ovviamente qui non ho il tempo per
esprimere punto per punto quali sono i risultati della mia ricerca –, “Treviglio città solidale”:
ventinove obiettivi, di cui dodici non avviati o sviluppati rispetto all’anno scorso. Tra i non
avviati e i non sviluppati ve ne sono di molto importanti: l’housing sociale, l’ampliamento
dell’offerta degli asili-nido (scusate se semplifico, la dicitura è più complessa), il voucher
lavoro, l’agricoltura sociale. L’agricoltura è un po’ una Cenerentola in tutte le linee
programmatiche, tanto è vero che vediamo anche che non si è fatto nulla per raccogliere in
modo differenziato i rifiuti degli agricoltori, si sta abbandonando il PLIS, si è favorevoli a
un’altra infrastruttura che va a togliere chilometri quadrati alle coltivazioni, eccetera. Non è
stata fatta la Carta dei servizi di IGEA, anche se su IGEA si puntava molto come fiore
all’occhiello, appunto, per dare servizi ai cittadini. SOS Badanti, ancora non c’è nel 2013,
l’ampliamento del fondo sociale per utenze domestiche e il nuovo ISEE: sono tutti obiettivi che
ancora non abbiamo raggiunto.
Ma poi, giustamente, il Sindaco si riferiva alle sue linee programmatiche di mandato. Vediamo
che in “Treviglio città solidale” parecchi obiettivi non sono stati sottoposti a verifica: per
esempio, le case per le giovani coppie, per anziani, vademecum per anziani, vademecum
multilingue per badanti, lo Sportello unico per anziani e disabili, la collaborazione con la Croce
Rossa per i controlli periodici ad anziani, il potenziamento dell’assistenza domiciliare, il tavolo
tecnico per l’ospedale, per le criticità sanitarie, per mantenere in loco tutti i servizi.
Passando da “Treviglio città solidale” a “Treviglio crocevia della pianura”, tema sul quale in
questo Consiglio spesso si è intervenuti, troviamo cinque obiettivi di cui uno non avviato, da
compiere con la cooperazione interistituzionale per la promozione del territorio, con la società
BreBeMi, due non sviluppati, due raggiunti al 100 per cento. Mi domando: abbiamo raggiunto
al 100 per cento l’obiettivo dell’IPB e dell’Alta velocità, sedendoci al tavolo dell’IPB per
approvarlo, e sull’Alta velocità neanche ci siamo coinvolti abbiamo prestato attenzione a chi da
due anni cerca di dire che se non si spostano i treni veloci sull’Alta velocità, non si liberano
spazi sulle linee tradizionali per i pendolari e per il trasporto di merci. Abbiamo, cioè,
enfatizzato il fatto che l’Alta velocità avrebbe spostato dalla gomma al ferro il trasporto su
merci, ma neanche su questo obiettivo siamo intervenuti. Nel piano di sviluppo del programma
non si dà conto di altri obiettivi che invece sono nelle linee programmatiche del Sindaco:
l’Interporto, Treviglio capofila per indurre l’Alta velocità e tener conto delle necessità comunali;
la tangenziale sud (quella Ovest è stata sostituita dalla nuova autostrada bergamasca);
relazioni organiche con la Provincia, con la Regione e con l’Europa; abbiamo ottenuto, come
minoranza, gli incontri in Regione per l’Alta velocità; abbiamo ottenuto parere sfavorevole alla
discarica, come minoranza, dal Consiglio provinciale e regionale; non si è avuto nessun ruolo
capofila per il PLIS, non si è neanche data la disponibilità; la programmazione territoriale non
prevede di mettere intorno a un tavolo, con Treviglio capofila, i Comuni “dell’Area 21”.
Ancora: quanto a “Treviglio città che si muove”, anche qui, di otto obiettivi quattro non sono
avviati: piano del traffico, piazza Setti, percorsi formativi di mobilità dolce, incremento di bike
sharing: questi sono i servizi di fruizione collettiva, infatti, “Treviglio città che si muove” ha
come mission migliorare accessibilità, servizi e fruizione collettiva. Per la fruizione collettiva
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non si è fatto quasi nulla: si sono realizzati alcuni servizi a fruizione individuale, alla stazione.
Per altri obiettivi contenuti nelle linee programmatiche del Sindaco, solo annunci: parcheggi
multipiano con aree verdi, trasporto pubblico, spazio coperto in piazza Cameroni con
parcheggio in piano strada: annunci, così come ci sono parecchi annunci nella qualità urbana,
che si dà raggiunta al 69 per cento, ma dei cinquantotto obiettivi, diciotto sono sviluppati,
ventidue si vedrà se si potrà farli o no (sono annunci) e tredici sono di routine, sono delle
manutenzioni.
In conclusione, le linee programmatiche sono tante, ma il mio dubbio è questo: come si fa a
calcolare? Io non riesco a capire come si faccia a calcolare quel numero, 84 per cento e 69 per
cento che si dà a pagina 7. È vero, bisognerebbe guardare in tutte le altre aree linee
programmatiche: io invito tutti a farlo. Io l’ho fatto: questi risultati, a meno che mi si spieghi
come si arriva a questi dati, secondo me sono calcoli numerici, non di qualità; è una
valutazione lineare, non una valutazione complessa di processi sistemici in atto in tutte queste
linee programmatiche.
Dentro questo tipo di verifica c’è un po’ di trionfalismo, però è un dubbio, può darsi che mi
sbagli. Quale controllo, che controllo stiamo esercitando? Il documento si limita a registrare se
un’azione è stata compiuta o no; oppure, dà conto di quanto e in che cosa è stato migliorato e
potenziato il servizio a cui l’azione si riferisce, o comunque, di quanto e in che cosa è mutato il
servizio. Faccio alcuni esempi: il documento si limita a valutare se il Comune ha attivato le
politiche giovanili, se ha fatto i corsi per i volontari neopensionati, se ha partecipato alla rete
provinciale per i servizi all’infanzia, se ha partecipato al programma del distretto del
commercio, eccetera; oppure questa valutazione esprime un indicatore, numerico, lo
sappiamo, ed è difficile che una valutazione di situazioni complesse possa essere numerica, di
solito è complessiva; oppure, esprime un indicatore che dice anche se le politiche giovanili
sviluppate hanno risposto ai più pressanti bisogni dei giovani trevigliesi, quante persone hanno
frequentato il corso per i volontari, e se dalla formazione sono nate esperienze di aiuto,
sussidiarietà e politiche di comunità; a quali bisogni ha risposto la rete provinciale per i servizi
all’infanzia; cosa ha prodotto il distretto del commercio per rivitalizzare l’attività e la città.
Sembrerebbe che la verifica compiuta registri semplicemente le azioni compiute, ma non dico
che risultati abbiano ottenuto. Ciò può anche essere dedotto dal fatto che molti degli obiettivi
per cui sono state tagliate le risorse finanziarie, con presumibile riduzione dei servizi, abbiano
raggiunto il risultato del 100 per cento. Faccio un esempio: le politiche giovanili hanno
aggiunto il risultato che hanno raggiunto, ma sono stati tagliati 75.000 euro su 100.000.
Quindi, ho deciso di tagliare 75.000 euro alle politiche giovanili. L’obiettivo l’ho raggiunto,
quindi lo do raggiunto al 100 per cento, senza alcun giudizio sulla qualità del servizio reso ai
giovani o ai giovanissimi della nostra città.
Sembrano dire, questi dati – chiederò poi di replicare – che posto un obiettivo anche di taglio
di risorse, che in sé dovrebbe ridurre i servizi, se le risorse le ho tagliate, ho raggiunto al 100
per cento l’obiettivo.
Io correttamente mi fermo, riprenderò la parola e continuerò perché ho altro da dire, anche se
non molto, mi basterebbero pochi minuti. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, consigliera.
Non vi sono altri interventi nel dibattito. Il consigliere Giussani è iscritto a parlare. Prego.
CONSIGLIERE GIUSSANI:
Grazie, Presidente. Era solo per una comunicazione: questa sera il Gruppo Lega Nord cercherà
di intervenire il meno possibile, in quanto tutti gli aspetti tecnici legati al bilancio li abbiam
discussi coi nostri Assessori, col Sindaco e con l’Amministrazione, per cui, riteniamo di non
perdere tempo in polemiche sterili, come sta facendo la consigliera Borghi. Visto che lei ha
messo sul tavolo l’argomento della discarica, cercherò di essere molto preciso, perché mi sono
rotto i “cosiddetti” delle sue battute, delle sue interpretazioni e delle sue uscite non reali, che
sistematicamente portano ad avere un’idea sbagliata della realtà. Domani sera, all’ultimo
punto, c’è “Discarica”: le anticipo che le spiegherò qualche passaggio. Visto che lei è stata
Sindaco, sicuramente è preparata per rispondere, farà un discorso personale e avrà l’occasione
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anche per rispondere a certi argomenti. Lei ripete sistematicamente “non capisco”; ho capito
che non capisce, non è mica colpa nostra se non capisce. Io, per esempio, ho guardato i
documenti e li ho capiti, consigliera Borghi. Per cui, se non capisce, non è colpa di questa
maggioranza, ma un po’ di colpa è anche sua. Io la capisco, invece: vede, lei non capisce ma
io la capisco, perché lei in cinque anni non ha fatto quello che questa amministrazione ha fatto
in pochi mesi. Io capisco la sua, però non ritengo che questo tipo di approccio sia costruttivo
per Treviglio e per i trevigliesi. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
È iscritto a parlare il consigliere Minuti. Ne ha facoltà.
CONSIGLIERE MINUTI:
È vero che abbiamo molta carne sul fuoco e che un giudizio sull’andamento delle attività lo
possiamo fornire adeguatamente e approfonditamente nel dettaglio, sia nell’esame del bilancio
di previsione, e ancor più domani, valutando i risultati del conto consuntivo dell’esercizio 2013.
Peraltro, questo nuovo strumento che ancora non abbiamo recepito ed è forse questa la
ragione per cui da un lato ci si scalda nell’intervenire e dall’altro ci si scalda nell’impedire, quasi
con l’intimidazione, che si intervenga, io da uomo libero intervengo e dico la mia per
rappresentare, in continuità con quanto ebbi a dire anche in passato, che questo strumento,
essendo una novità, ci dovete convincere che è utile e positivo ai fini del miglioramento non
solo dell’efficienza, ma dell’efficacia dell’attività della maggioranza e dell’amministrazione.
Paradossalmente, infatti, come diceva la consigliera Borghi, se si decide di tagliare un servizio
e si consegue l’obiettivo di tagliarlo, quel conseguimento è fatto negativo e non positivo. Per
esempio, il Sindaco ha ben correlato la relazione del Piano generale con ciò che è stato
acclarato relativamente al raggiungimento degli obiettivi, che è fatto inoppugnabile e ciò che
poi è dimostrato nell’andamento dalla gestione, attraverso il conto consuntivo o la previsione
all’anno, cioè i dati contabili. Però, quando ci troviamo di fronte a dei dati contabili che si
scostano macroscopicamente da un esercizio all’altro, e non c’è nessuna spiegazione, uno li
può valutare positivamente o negativamente, come nel caso di prima. Per esempio, nei servizi
sociali, per rimanere in tema, quando diminuisce di 2 milioni la spesa sociale, ma è diminuita
soltanto perché la riscossione delle rette dei degenti nella casa di riposo viene fatta non più dal
Comune, ma direttamente dalla società, non è un fatto negativo se è diminuita la spesa di 2
milioni; è andata a confluire in un’altra gestione. Cioè, un minimo di spiegazione a questo
documento, signor Sindaco, serve e si deve fare uno sforzo in più: cioè, non soltanto la verifica
del nucleo di gestione che gli obiettivi sono raggiunti, quelli che sono stati preposti a un
dipendente, e sulla base di quel raggiungimento gli si deve riconoscere un salario aggiuntivo;
ma anche la gratificazione politica per la Giunta che ha raggiunto gli obiettivi, ma che siano
veramente non soltanto di efficienza e di coerenza con il proprio programma, perché la
coerenza non sempre è una virtù. L’obiettivo raggiunto, cioè, deve essere anche tale per cui la
città davvero è più servita, più serena, più sicura in tutte queste cose. Curando questo terzo
elemento, oltre a quello prevalentemente formale e a quello contabile, e c’è l’elemento magari
dei numeri, un dettaglio nei numeri – ho servito centocinquanta pasti, ne servivo ottanta – ho
avuto un bell’intervento. Questa è una nota, ma perché siamo in un periodo storico
rivoluzionario: cambiano le situazioni di giorno in giorno, quindi, la coerenza al proprio
programma non basta più. Infine raccomanderei, se mi è consentito, una verifica anche dello
scritto: a parte gli errori (“compaltamento”), anche le incoerenze dei diversi strumenti, ormai
di programmazione e di verifica dell’andamento, che si sommano.
Per esempio, signor Presidente del Consiglio, ci stiamo prendendo in giro riguardo via Mazzini.
Lo sa che ogni anno slitta nella programmazione e va avanti di un anno, di un altro e di un
altro anno ancora; ma poi, quando nello strumento di verifica dell’attuazione dei programmi c’è
scritto che è realizzato nel 2015, ma nel bilancio pluriennale è appostata in bilancio nel 2016
(Qualità urbana punto 13): almeno, che gli strumenti che continuano ad inflazionare questa
nostra attività, facendoci perdere il filo, che poi però riconduciamo a norma quando
esamineremo domani il conto consuntivo, siano coerenti tra di loro.
Detto questo, per onore del vero, devo dire che l’amministrazione comunale di Treviglio non è
stata con le mani in mano. Alcune percentuali di realizzazione possono essere discusse, se
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sono un po’ di più o un po’ di meno; però, va riconosciuto che ci troviamo di fronte a
un’Amministrazione comunale in tutte le sue componenti, a partire dai nostri collaboratori, dai
dipendenti, dalla Giunta, dal Consiglio, dalla maggioranza e dall’opposizione, è una struttura
che in tempi di difficoltà e di carenza di risorse sta facendo tutto quello che è possibile fare.
Certo, si può anche fare di più, se il dialogo e la comprensione reciproca, ma mi sembra una
predica ripetuta, perché l’ho detto altre volte, consente ad ognuno di noi di rivedere le proprie
posizioni e di riconoscere anche che gli altri, a volte, su alcune questioni hanno ragione e
rettificare il tiro; oppure, francamente dire: no, hai detto delle cose che non condivido e insisto
nella mia posizione, perché apprezzo di più la coerenza dell’efficacia dell’azione amministrativa.
Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Nessun altro interviene nel dibattito? È iscritto a parlare il consigliere Merisi. Ne ha facoltà.
CONSIGLIERE MERISI:
Grazie, Presidente. Non farò un intervento molto lungo, anzi, mi terrò in termini molto sintetici,
per sottolineare qualche cosa che – grazie, consigliere Giussani – da una parte non mi è
piaciuta, dall’altra parte mi ha stimolato un po’ questo intervento, dopo aver sentito gli
interventi dei Colleghi di minoranza. Si parla tanto di efficienza e di efficacia; è evidente che
l’efficienza e l’efficacia, questo lo dico anche per motivi professionali, le si misura, le si valuta a
monte. Quindi, una cosa può essere efficiente, può essere efficace a seconda degli indicatori
che si pongono per dire “questo è, questo non è, uno, due”; seconda cosa: anche l’efficienza e
l’efficacia vengono valutate dai valutatori, per cui non voglio certo entrare nel merito di
un’auto-valutazione, non mi sembra proprio il caso. I dati sono lì da vedere, però lo stimolo è
una maggior condivisione con la minoranza, di percorsi che obiettivamente, non tutti, per
carità, possono costituire un valore aggiunto per la crescita di queste città. Abbiamo sentito
prima dei tagli dei servizi sociali: bisogna comunque – erano già stati fatti anche in precedenza
– fare salti mortali, con la coperta che una volta è una coperta, una volta, l’ho sentito l’altro
ieri, è diventata una trapunta, un piumone – grazie –, per cui non si capisce effettivamente che
cosa può arrivare qui. Tanto è vero, ne parleremo poi – ne abbiamo già parlato in
Commissione – nel bilancio di previsione, che c’è tutto il discorso delle tariffe nuove che fino
all’altro ieri erano in una maniera, ieri erano in un’altra, oggi sono in un’altra ancora. Allora la
speranza, l’auspicio è che anche su questi documenti che, come diceva prima il consigliere
Minuti, a noi non sono ancora così chiari, probabilmente, a me personalmente, ci siano
maggiore condivisione e maggior coinvolgimento, magari non certo nella stesura, ma
sicuramente nella spiegazione, in modo tale che anche noi possiamo arrivare in questa sede,
avendo capito meglio quello di cui si parla, nei dettagli, mancando poi, e di questo parleremo a
fine serata, altri argomenti e altri documenti che ci possano consentire non dico solo il
controllo di quello che è il ruolo della minoranza, ma la partecipazione attiva a qualcosa di
costruttivo, a qualcosa di efficiente ed efficace per la città.
Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Nessun altro iscritto. Possiamo procedere con le repliche. Da parte della Giunta la parola al
Sindaco, prego.
SINDACO PEZZONI:
Grazie, Presidente. Io vorrei sottolineare una cosa che mi pare che non si sia compresa. Non
stiamo definendo il progetto esecutivo di una casa di civile abitazione, o stiamo andando a
scegliere il colore delle tende, perché abbiamo già scelto le finestre; dall’altra parte, abbiamo
già anche verificato che i permessi a costruire sono già stati emanati. Stiamo facendo una
programmazione molto vasta, molto di area vasta. Paragonavo il Piano generale di sviluppo al
Piano territoriale di coordinamento provinciale, proprio perché mi pare che abbia questa
dimensione: cioè, non consente di entrare nel dettaglio delle relazioni sugli specifici interventi,
perché queste sono contenute in altri strumenti, come diceva giustamente prima il consigliere
Minuti, e li si vede da una parte in sede di approvazione del bilancio di previsione, dall’altra in
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sede di consuntivazione.
Io desidererei sottolineare questa cosa: il problema qual è? Non c’è mai stato, nel corso degli
esercizi precedenti, un riferimento così forte alle linee di mandato da una parte, agli strumenti
di programmazione approvati di anno in anno e, alla fine, alla rendicontazione ai cittadini che
siamo tenuti a fare, che avremmo comunque fatto con un rendiconto di mandato che dovremo
mettere a disposizione della cittadinanza, all’interno del quale ci sono tutte queste linee di
azione che vengono attuate.
La consigliera Borghi ne sottolinea ad esempio alcune e non ne vede l’attuazione: ovvio,
perché il programma lavora sui cinque anni e all’interno dei cinque anni si deve raggiungere
l’obiettivo della completa, per quanto possibile, attuazione del programma, pur essendo
all’interno di un quadro: parlo dal punto di vista soprattutto della finanza locale, che non
consente un grande margine di manovra. Siamo al 29 di aprile; domani è il termine per
l’approvazione dei bilanci di previsione e dei bilanci consuntivi; domani arriverà la proroga,
molto probabilmente, perché lo si possa fare a luglio. Cambierà, molto probabilmente, la
disciplina della TASI, modificheranno le modalità di riscossione, modificheranno le date di
riscossione, introdurranno una serie ulteriore di modifiche, come è successo l’anno scorso, con
il passaggio alla TARES, come è successo ancora l’anno precedente, con l’istituzione dell’IMU.
È per questo che io desidero che sia chiara al Consiglio comunale questa cosa: noi stiamo
lavorando su uno strumento di grande programmazione, in cui alcuni dettagli possono essere
definiti e meglio definiti in sede di specifiche relazioni dei singoli servizi. Non è possibile
trovare, qui di dentro alcune delle cose che chiedeva la consigliera Borghi, proprio per il
semplice motivo che non sta a questo strumento la relazione sull’efficacia di alcuni di questi
servizi, perché li si vede dall’altra parte.
Io desidero che si capisca il senso della sintesi. Il senso della sintesi è, appunto, quello di
perdere da una parte il dettaglio, ma di consentire una visione d’insieme, all’interno, lo
ribadisco, di un quadro che non prevede che ci si inchiodi sulle previsioni di un anno, ma che si
lavori all’interno di un’Amministrazione che abbia come prospettiva, si spera, il suo
quinquennio. Quindi, eventualmente con le modifiche, le traslazioni, purtroppo, anche le
incongruenze che segnalava prima il consigliere Minuti – di questo mi scuso io –, così come
molto spesso le inversioni: nell’ordine delle parole c’è un po’ di disgrafia, in alcuni momenti,
per cui, credo davvero che sia necessario essere anche un pochino più precisi, da questo punto
di vista.
Credo, però, che si debba dare a questo strumento una valenza tecnico-politica, perché non c’è
il male nel tecnico, il bene nel politico o viceversa. Qui di dentro si conciliano le due dimensioni
e un riscontro numerico, che è quello che poi interessa, che non diventa soltanto “una parte
del salario accessorio dei dipendenti comunali”, ma diventa invece anche uno strumento di
valutazione per la popolazione di quello che l’Amministrazione ha saputo fare per il tramite
della macchina con cui ha lavorato. Diventa, dicevo, un numero su cui è possibile riflettere, per
carità di Dio, apportare correttivi, ma che ha una base solida di verificabilità, che sono le
relazioni, che sono il PEG, che sono tutti quelli che sono gli altri strumenti di programmazione
che ogni amministrazione utilizza.
La Carta dei servizi di IGEA è un obiettivo di quest’anno, è ovvio che l’anno scorso non c’era.
La faremo, così come altre: la questione del PLIS, il discorso del “capofilato” del Comune di
Treviglio, al di là di alcune strumentalizzazioni che mi pare che siano sempre possibili, non è
mai stato fatto nel corso dei cinque anni precedenti, quindi – dico – vediamo che cosa può
succedere adesso, col rinnovo delle Amministrazioni che ci stanno intorno.
Io sono convinto di questa cosa, cioè, che sia possibile verificare la coerenza dell’attività
dell’Amministrazione. Non mi inchiodo sulla Tangenziale Sud per il semplice motivo che mi
risulta che la Tangenziale Sud poteva già essere stata realizzata. Me la danno finita al marzo
del 2009 (il Piano delle opere pubbliche della precedente Amministrazione) per 5,2 milioni di
euro. Quindi, l’avete scritto, c’è, era finita al marzo 2009. Devo preoccuparmi adesso che la si
realizzi o meno? C’è anche l’UPIM, era già finito a febbraio del 2008, 9,90 milioni di euro:
documenti che sono un pochino più standard e su cui forse valeva la pena di lavorare in
maniera un pochino diverso; 14 milioni di intervento, sto parlando del 2007-2009 che sono
sfumati, è cambiata la cosa. Allora io non inchiodo nessuno su quel Piano delle opere
pubbliche. Su questo Piano generale di sviluppo, però, vedo finalmente il fatto che si dicano
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anche le cose che non vanno, si lasci vedere le cose che non vanno e si facciano vedere le cose
che stanno andando. Se poi uno ha l’attitudine – perché fa parte della minoranza – a vedere la
parte mezza vuota del bicchiere, per carità di Dio, lasciamoglielo fare. Io, dall’altra parte,
sottolineo obiettivi raggiunti che hanno consentito di ringraziare tutto il personale comunale, e
dall’altra parte la necessità di rimodulare alcune delle scelte, proprio perché siamo in un
periodo particolarmente straordinario. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Sì, prego. Si iscriva. È iscritta a parlare la consigliera Borghi. Prego.
CONSIGLIERE BORGHI:
Ringrazio il consigliere Minuti perché ha completato il mio ragionamento, anche perché di tagli
ne sono stati fatti e li si è sempre considerati obiettivi raggiunti, e perché con questo
documento non si dice nulla sull’efficienza ed efficacia dell’azione politica; ci si limita a
registrare se un’azione o un comportamento è stato compiuto al 30 o al 90 per cento, ma non
si dà alcun conto dei risultati che queste azioni hanno consentito di raggiungere. Ma non lo
dice Ariella Borghi, di minoranza, perché vuole vedere il bicchiere mezzo vuoto, ma perché, in
ogni linea programmatica scrivete “rafforzare, migliorare, potenziare”. Dopodiché, leggo che è
stato raggiunto al 100 per cento l’obiettivo dell’integrazione col CIT, stanziamento 5.000 euro.
L’obiettivo dell’integrazione non è stato raggiunto, rafforzato o potenziato, è questo che io
voglio dire: questo strumento è uno strumento utile perché ci consente di registrare
burocraticamente le azioni che abbiamo compiuto, e allora ha questa utilità. A me serve
relativamente perché io rappresento i cittadini che mi hanno messo qui, come consigliere di
minoranza, e io vorrei, invece, un bilancio sociale almeno un anno sì e un anno no. Infatti, se
io mi limito sempre semplicemente a dar conto delle azioni che compio, dove innesto la
retroazione, li vedo i punti deboli e i punti forti per cui posso decidere quali sono gli interventi
per migliorare i punti deboli. Io sono Consigliere di minoranza, e credo di aver diritto – infatti
spesso mi si chiede anche di formulare delle proposte – di non essere sempre critica, ma di
formulare delle proposte. Come posso formulare delle proposte se ho un documento di
valutazione che mi fa una fotografia e mi fa un elenco delle azioni fatte senza dirmi se queste
azioni hanno rafforzato, migliorato, modificato, potenziato, migliorato il benessere dei
trevigliesi, se sono andate nella direzione del bene comune?
Io credo che la domanda che ci si debba porre tutti è a che cosa serve. Sì, apriamo, vediamo
tanto verde, per cui diciamo “ma che brava questa Amministrazione”, ma anche il Sindaco mi
pareva che prima dicesse “non è questo che mi interessa”. Io ho fatto tutto il Piano territoriale
di coordinamento provinciale e le giuro, Sindaco, che non si andava a discutere semplicemente
di superficie dei problemi, ma si approfondivano, e i documenti erano tali, e lei dovrebbe
conoscerli, per cui emergeva tutta la complessità dei temi che si affrontavano.
Comunque, io credo che ci si debba interrogare su questo documento. Se è un documento
burocratico, diciamo che è un documento burocratico, anche perché io vorrei capire: c’è una
frase che ricorre, di cui ho chiesto senso anche l’anno scorso: “attuazione di attività mirate al
mantenimento dei livelli quali-quantitativi”, quindi, Sindaco, quali-quantitativi “dei servizi in
contesti che prevedano il mutamento dei fattori di attività, che mirano al miglioramento dei
livelli quali-quantitativi, in tutte le linee programmatiche sono raggiunti al 100 per cento”. Non
capisco l’obiettivo e non capisco come si possa misurare ottenuto al 100 per cento in tutte le
linee programmatiche.
Ora, io assolutamente ritengo che questo strumento è nuovo. Plaudiamo alla novità, ma
diciamo chiaramente che è un registro, che è uno strumento burocratico che ci dice poco: non
sono neanche contenuti gli obiettivi delle linee programmatiche del Sindaco, non sono neanche
contenuti tutti gli obiettivi delle linee programmatiche del Sindaco.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Nessun altro iscritto? Nessun altro chiede la parola? Sindaco?
Dichiaro quindi chiusa la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi per dichiarazione di voto.
Per dichiarazione di voto nessuno? È iscritto a parlare il consigliere Minuti per dichiarazione di
voto. Prego.
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CONSIGLIERE MINUTI:
Mi era piaciuta, nell’introduzione del Sindaco, l’equiparazione di questo strumento a un film e a
delle fotografie. Poi io chiedevo di mettere qualche fotografia in più, magari anche se sfumata,
con qualche numero sotto che le spiegasse. Però, capisco che questo strumento è diverso da
quello che io ho in mente, che però trova riscontro e caratterizzazione in altri strumenti, che
fra l’altro affrontiamo tra poco.
Credo che la definizione più idonea e più efficace l’abbia poi ancora espressa il Sindaco,
dicendo che questo è un po’ come il PTCP, il Piano territoriale di coordinamento territoriale.
Detto a grandi linee, dà atto che le grandi linee si sviluppano in modo coerente, e che quindi si
può dire se e in che misura viene realizzato ciò che era stato enunciato durante la campagna
elettorale, e sulla base di questa si è ottenuto il consenso dei cittadini.
Il dibattito, però, non deve diventare la ripetizione delle contrapposizioni inevitabili tra un
programma e l’opposto programma del competitore o dei competitori, perché altrimenti non
serve a nulla, nemmeno per la vostra vanità e nemmeno per il nostro rivendicazionismo.
Diventa invece efficace nella misura in cui, accettato il ruolo delle parti su ciò che è stato fatto
e su ciò che si deve fare, ci si ascolta anche sulle diverse opinioni intorno agli scenari che sono
mutati, alle priorità che magari si devono correggere, perché questo è di reciproco aiuto, e
soprattutto di aiuto alla città. Per esempio, ho letto gli obiettivi che ha raggiunto, tranne uno,
l’Assessore all’urbanistica, relativi al completamento dell’iter di alcuni strumenti urbanistici
attuativi, non solo i principali comunali, ma anche quelli di iniziativa dei privati, con quello di
via XX Settembre (il famoso Triade, che è slittato), a quelli, invece, il cui iter è stato
completato correttamente: uno lo abbiamo qua di fronte, è quello di via Verga. La ragione del
dibattito sviluppatosi fin qui, signor Assessore all’urbanistica e signor Sindaco, verte proprio nel
merito di questo: se domani, come nella programmazione è scritto, voi mi portate che è stato
realizzato il Piano attuativo Drolo del Cerreto, 10.000 metri quadrati agricoli che diventano
edificazione, e mi dite “ho raggiunto l’obiettivo, sono contento, magari ho incassato un po’ di
oneri”, ma se ne spendono il doppio a urbanizzare l’area, in una città che ha 1.400
appartamenti invenduti, io dico che avete raggiunto un obiettivo, ma avete fatto il danno della
città, che contraddice l’enfasi con cui vengono dichiarati alcuni altri obiettivi, la città
compatibile, la città bella. Insomma, il dibattito dovete accettarlo, anche la Lega deve
accettarlo: perché non deve accettare il dialogo? Serve a riflettere ognuno di noi, a rettificare il
tiro quando serve. Io non ho la presunzione di sentenziare, riguardo nemmeno al drolo, però
mi sembrerebbe inopportuno raggiungere l’obiettivo di lottizzare un pezzo del Cerreto, a fronte
di tutte le necessità di completamento delle urbanizzazioni nella città.
Detto questo, avendo annunciato anche prima l’apprezzamento, comunque, sul dinamismo
dell’Amministrazione in fase di grande difficoltà al reperimento dei mezzi e nonostante la
difficoltà del dialogo tra di noi, io e il consigliere Merisi esprimeremo un voto di astensione.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Per dichiarazione di voto, è iscritta la consigliera Borghi. Prego.
CONSIGLIERE BORGHI:
Il gruppo consiliare del Partito Democratico esprime un voto contrario e auspica che questo
strumento di registrazione possa diventare in futuro uno strumento che dà sostanza alla
valutazione di processi che devono rafforzare, potenziare, migliorare la vita della città e il
benessere dei cittadini. Questo è uno strumento di registrazione burocratica.
Sindaco e consigliere Minuti, se mi consentite, andiamo all’estrema sintesi che le linee
programmatiche del Sindaco esprimono nei cinque “no” e nei cinque “sì”. Vediamo che, salvo
un “no”, quattro “no” sono realizzati, ma i “sì” sono al di là da venire.
Questi obiettivi, che sottintendono ovviamente una visione della città, dei valori, eccetera,
sono obiettivi rispetto ai quali dei punti della situazione andrebbero fatti per mettere tutti,
consiglieri e cittadini, nella condizione di capire che non tutto è verde, come è segnato su
questo documento, ma ci sono punti oscuri e azioni non realizzate per i fini per cui sono state
previste. Quindi, è corretto darne conto, non solo alla fine del mandato.
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PRESIDENTE PIGNATELLI:
Per dichiarazione di voto, la parola alla consigliera Ciocca. Prego.
CONSIGLIERE CIOCCA D.:
Io non sono intervenuta prima perché il dibattito, che per fortuna c’è stato, penso abbia
chiarito a sufficienza qual è il succo del problema.
Le linee di mandato di un’Amministrazione si risolvono, per qualsiasi Amministrazione, per
essere comunque sempre troppo ampie, perché si fanno carico dei bisogni di tutti, dei bisogni
di una città. La campagna elettorale richiede questo.
Dopodiché, però, quando si amministra bisogna fare i conti con le risorse, che sono risorse
ideative (mica sempre l’idea che si è partorita per risolvere un problema lo può risolvere); sono
risorse umane, perché quelle a disposizione quelle sono e non è che cambino molto; sono
risorse finanziarie (nessuno fa un programma elettorale tenendo sottobraccio il bilancio
dell’Amministrazione uscente, se non per grandi linee); sono risorse di tempo. La prima metà
d’anno, i primi sei mesi di Amministrazione sono un’eredità dell’Amministrazione precedente.
Ci sono quattro anni pieni. Poi ci sono i sei mesi preelettorali, che sono sempre una cosa molto
particolare.
Perché dico questo? Perché la valutazione complessiva di un’attività amministrativa si fa alla
fine del mandato amministrativo, ma si farà anche durante. Qui siamo al problema dei
problemi: questa Amministrazione ha introdotto il Piano generale di sviluppo come strumento
funzionale a questa indagine “durante” per fare il punto della situazione.
Il problema è: è funzionale? Non sto qui a fare gli esempi, ma il dibattito precedente credo
abbia dimostrato sufficientemente, secondo me, che uno strumento di questo genere può
servire, ma bisogna vedere se effettivamente è utile allo scopo, se lo scopo dichiarato e reale è
quello di verificare lo stato dell’azione amministrativa, al fine di un controllo dei tempi rispetto
al programma del quinquennio e all’utilizzo corretto delle risorse.
Il problema della misurazione e della valutazione è enorme, gigantesco e va dalle piccole realtà
(che poi non sono neanche piccole) della valutazione di un apprendimento alle grandi realtà
della valutazione di un’efficacia amministrativa. Sono problemi grandi come una casa per un
Ministero; immaginiamoci per un Comune.
Io non banalizzerei le osservazioni fatte fino ad adesso, anche perché, al di là del fatto che le
nostre osservazioni possono essere più o meno accettate, tollerate o ritenute giustificate,
l’unico esito che io mi auguro è che, a furia di discussioni, di correttivi, di osservazioni (che si
spera vengano recepite), un’Amministrazione lasci a quella successiva uno strumento
veramente funzionale allo scopo dichiarato, che è quello della gestione, del controllo
dell’attività amministrativa. Questo ha un riflesso automatico sulla città.
Io spero che si esca – come auspicava Minuti – da questa contrapposizione tra, come lui l’ha
chiamata, “vanità” da una parte e rivendicazionismo dall’altra. Purtroppo, anche stasera è
venuta fuori la solita storia del riferimento all’azione amministrativa passata. Stiamo parlando
di uno strumento. Ragioniamo su questo strumento.
Effettivamente l’osservazione fatta dalla consigliera Borghi ha le gambe, ha sostanza. Se io
registro solamente le azioni... Fra l’altro, registrate attraverso degli intermediari che non dico
che siano scorretti (non mi permetterei mai di dire una roba di questo genere), ma anche le
valutazioni in itinere delle azioni sono legate a un certo soggettivismo.
Il grande problema è quello di trovare gli strumenti adatti a una valutazione dell’efficienza e
dell’efficacia, perché solo questi hanno un ritorno positivo sull’Amministrazione.
Va bene. Alla fine della fiera, io non mi sono ritrovata, quanto a leggibilità, in questo strumento
perché i problemi segnalati dai Consiglieri che mi hanno preceduto ci sono. Mi auguro che si
arrivi, in un discorso di azione-reazione, di ascolto e di collaborazione, a inserire correttivi o un
qualche cosa che consenta a questa Amministrazione di lasciare uno strumento rodato. Il
problema degli strumenti non è solo quello di inventarli, ma anche quello di rodarli, di testarli e
di vedere se sono effettivamente efficaci allo scopo.
Per ora prevale questo aspetto che Minuti ha chiamato “di enfasi”. Giustamente, quando uno fa
un’azione, se la valuta. Se il valutatore è esterno è un conto, ma se il valutatore è interno è
chiaro che trae dal ragionamento e dalla verifica della propria attività motivi di soddisfazione.
Non credo che, però, sia uno strumento che ci dica, oggi come oggi, come stanno
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effettivamente le cose. Il tutto motiva il mio voto contrario.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Nessun altro chiede la parola per dichiarazione di voto?
Prego, consigliere Giussani, per dichiarazione di voto.
CONSIGLIERE GIUSSANI:
Grazie, Presidente. Avevo deciso di non intervenire, ma visto che ci tirano sempre per i capelli
due parole le devo dire.
Ringrazio il consigliere Minuti per il tentativo di impostare in quest’Aula un dialogo. Chiedo al
consigliere Minuti come si fa a dialogare con chi sostiene che quattro “no” sono stati raggiunti.
Quattro “no” su cinque vuol dire l’80 per cento. La consigliera Borghi dice: “Però non avete
fatto un bel niente”. Lei stessa ha detto che quattro “no” sono stati raggiunti.
Consigliera Borghi, abbia pazienza. Come si fa ad avere il dialogo con chi nasconde la verità
sistematicamente, quando viene a contestare la tangenziale sud che, come ha detto il Sindaco,
era prevista nel piano del 2009? Che cosa ci contesta? Perché non l’ha fatta lei? L’abbiamo
messa anche nel piano delle opere.
Voi siete solo capaci...
(Ndt, intervento fuori microfono)
Non le sto facendo una domanda. Poi, se vuole, chieda la parola al Presidente. Mi auguro che
non gliela dia, perché di tempo ne abbiamo perso abbastanza. Lei continua a non capire.
Mi chiedo perché dobbiamo avere dialogo con chi ha questo tipo di approccio assolutamente
negativo. Avete fatto tutto e il contrario di tutto, non avete lasciato niente di positivo in eredità
e oggi ci chiedete uno strumento per capire. Ma voi che strumento ci avete lasciato? Che
strumento ci avete lasciato? E oggi ci contestate.
A parte che il voto sarà assolutamente favorevole, vorrei spendere ancora due parole per dire,
consigliera Borghi, che lei sistematicamente dice: “Mi hanno chiesto di consigliare o no?”. Per
l’amor di Dio. L’ho già detto e lo ribadisco: i suoi consigli li tenga per lei, visti i risultati di
cinque anni di malgoverno. Avete portato Treviglio al disastro.
La tangenziale sud, consigliera Borghi, ci doveva essere gratuitamente, ci doveva arrivare da
BreBeMi. Caravaggio ha porto a casa – l’ho già detto l’altra volta – 37 milioni di euro. Lei sa
cosa ha fatto? Ha fatto perdere il diritto a via del Bosco, che adesso sta spendendo i soldi per
cercare di recuperare.
Lei in cinque anni ha fatto questo. Per cui, che consiglio vuole che prendiamo da lei? Faccia
una cosa: li prenda lei da noi. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Per dichiarazione di voto nessun altro?
Pongo in votazione il punto n. 2 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Approvazione
aggiornamento del piano generale di sviluppo anni 2012/2016”.
Procediamo con voto in forma palese con l’ausilio del sistema elettronico.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
10 voti a favore, 2 contrari, 2 astenuti.
Il Consiglio approva.
Hanno votato “no” i consiglieri Borghi e Ciocca Daniela; astenuti i consiglieri Minuti e Merisi; a
favore gli altri Consiglieri presenti in Aula.
Procediamo con il punto n. 3 all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Adozione del
Regolamento comunale per l’applicazione dell’I.M.U.”.
Illustra la proposta di delibera l’assessore Vailati. Prego.
ASSESSORE VAILATI:
Grazie, Presidente. Trattandosi dell’IMU, un’imposta ormai consolidata sia nella formazione che
nell’applicazione, passerei ad elencarvi le novità che sono state recepite nel Regolamento.
La novità per quanto riguarda la base imponibile è relativa alla modifica, per quanto riguarda i
terreni agricoli, del moltiplicatore. Infatti, il moltiplicatore per l’anno 2014 è pari a 75, anziché
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110 dell’anno precedente.
Altre novità riguardano le esenzioni. Per quanto riguarda le esenzioni, vengono confermate le
abitazioni principali e le pertinenze, ad eccezione di quelle classificate nelle categorie A1, A8 e
A9, che sono considerate abitazioni di lusso, e le unità immobiliari appartenenti alle
cooperative edilizie a proprietà indivisa, che sono adibite, ovviamente, ad abitazione principale,
con le relative pertinenze, dai soci assegnatari.
L’altra esenzione è prevista per i fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali, come
definiti, peraltro, da un apposito decreto del Ministro delle infrastrutture del 22 aprile 2008; la
casa coniugale assegnata al coniuge, ma questa era un’esenzione che avevamo già recepito
l’anno scorso e che è stata introdotta verso la fine dell’anno; gli immobili in numero massimo
di uno per soggetto passivo iscritto o iscrivibile al Catasto edilizio urbano, come unica unità
immobiliare, posseduti e non concessi in locazione dal personale in servizio permanente
appartenente alle Forze armate e alle Forze di Polizia; i fabbricati rurali ad uso strumentale
sono esenti; i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che
permanga tale destinazione e non siano, in ogni caso, locati.
Il soggetto passivo deve comunicare, tramite apposita dichiarazione, le categorie catastali e,
comunque, gli identificativi catastali degli immobili che sono soggetti a questa esenzione.
Per quanto riguarda le scadenze, nulla è variato. Le scadenze sono sempre il 16 giugno e il 16
dicembre, salvo eventuali modifiche legislative. Il contribuente, in caso di modifica dell’utilizzo
dell’immobile rispetto all’anno precedente, deve presentare apposita comunicazione entro il 30
giugno dell’anno successivo.
Per quanto riguarda le novità, non vi è null’altro.
Rimane confermato quanto era stato già stabilito nel Regolamento l’anno precedente. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, Assessore.
Dichiaro aperta la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi. Nessuno chiede la parola? È
iscritta a parlare la consigliera Borghi. Prego.
CONSIGLIERE BORGHI:
Volevo fare una dichiarazione di voto. Noi riteniamo che le deliberazioni siano parte integrante
del bilancio, rispetto al quale non abbiamo un parere favorevole. Sono una parte strutturale
delle entrate in bilancio.
Per cui, riteniamo – come abbiamo fatto lo scorso anno – di esprimere un voto sfavorevole.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Sempre nel dibattito, vi sono altri interventi?
Dichiaro chiusa la discussione.
Invito i Consiglieri a iscriversi per dichiarazione di voto.
Il Gruppo del PD ha già provveduto. Nessun altro per dichiarazione di voto?
Pongo in votazione il punto n. 3 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Adozione del
Regolamento comunale per l’applicazione dell’I.M.U.”.
Procediamo con votazione in forma palese con l’ausilio del sistema elettronico.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
12 voti a favore, 2 contrari, nessun astenuto.
Il Consiglio approva.
Hanno votato “no” i consiglieri Borghi e Ciocca Daniela; a favore gli altri Consiglieri presenti in
Aula.
Passiamo al punto n. 4 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Determinazione delle
aliquote e delle detrazioni per l’applicazione dell’imposta municipale propria (IMU)
per l’anno 2014”.
Illustra il provvedimento l’assessore Vailati. Prego, Assessore.
ASSESSORE VAILATI:
Se prima abbiamo visto il Regolamento, adesso andiamo a determinare le aliquote dell’Imposta
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municipale unica.
Per quanto riguarda le abitazioni principali (sempre, ovviamente, solo quelle previste dalla
categoria A1, A8 e A9), rimane l’aliquota del 4 per mille.
La novità è relativa alla riduzione dell’aliquota per gli altri fabbricati, dove sono compresi anche
i fabbricati strumentali, quindi di categoria D, i terreni e le aree edificabili, che scende dall’8,6
dell’anno 2013 all’8 per l’anno 2014.
Per quanto riguarda gli immobili residenziali concessi in locazione a canone concordato
nell’ambito del “Progetto casa: fideiussioni e incentivi per l’affitto sociale”, l’aliquota è del 4 per
mille.
Per gli alloggi realizzati in convenzione con il Comune di Treviglio, con obbligo di locazione a
canone moderato, nel rispetto di quanto previsto dal programma regionale “Case a canone
moderato” l’aliquota è del 4 per mille; così anche per gli immobili a destinazione residenziale di
proprietà dell’ALER, regolarmente utilizzati, ovviamente, come abitazione principale dagli
assegnatari dell’ALER (4 per mille).
Rimangono le detrazioni per l’abitazione principale, per coloro che le devono applicare, pari a
200 euro. 200 euro di detrazione spetta anche a chi usufruisce degli immobili a destinazione
residenziale di proprietà dell’ALER, regolarmente utilizzati come abitazione principale.
Detrazione di 300 euro, invece, per l’abitazione principale qualora il contribuente, ovvero altra
persona convivente, sia soggetto diversamente abile, individuato come tale ai sensi della legge
n. 104, o soggetto dichiarato invalido al cento per cento.
Detrazione di 300 euro per l’abitazione principale per i contribuenti disabili o anziani che
acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitario, a condizione che l’abitazione non
risulti locata. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, Assessore.
Dichiaro aperta la discussione e invito i Consiglieri a iscriversi.
La parola al Sindaco.
SINDACO PEZZONI:
Grazie, Presidente.
Desidero sottolineare un paio di cose. La prima è che la disciplina dell’IMU, nella sua versione
transitoria, l’abbiamo vista applicata negli anni scorsi. Proprio l’ultimo anno abbiamo visto
anche la grandissima novità, che è stata quella, per i fabbricati di categoria D, della sottrazione
del gettito al Comune e dell’introito del gettito, dell’aliquota ordinaria, che è il 7,6 per mille,
direttamente nelle casse dello Stato.
Abbiamo tentato di fare una simulazione per quello che riguarda il carico complessivo fiscale
che viene ad aggravare sugli immobili trevigliesi, alla luce delle modifiche e dell’introduzione –
lo vedremo – della TASI, in modo tale da evitare quello che abbiamo anche evitato negli anni
scorsi. In questo Comune non si è pagata la mini IMU l’anno scorso, non dimentichiamocelo.
D’altro canto, l’anno scorso una parte significativa delle risorse che sono arrivate dal gettito
degli immobili di tipologia D è stata significativamente girata allo Stato.
Io volevo sottolineare il tentativo di mantenere tutto il sistema di agevolazioni che l’Assessore
ha puntualmente elencato e, d’altro canto, anche l’idea che ci ha mosso, di ridurre il carico
dall’8,6 all’8 per mille in funzione della necessità di comprimere, per quanto possibile, la spesa
e, dall’altra parte, comprimere la richiesta di tassazione sui cittadini.
Non sappiamo quanto ancora duri questa fase transitoria dell’applicazione dell’IMU. Credo
davvero che sia particolarmente complesso, da una parte, come abbiamo visto negli anni
scorsi, per i cittadini avere certezza. Uno dei motivi per cui abbiamo, comunque, mantenuto
fede alle date di approvazione del bilancio che ci eravamo dati a gennaio era questo, cioè dare
una certezza, per quanto possibile, alla luce del quadro dalla fiscalità locale che da gennaio a
oggi ci ha accompagnato.
D’altro canto, lo ribadisco, così come negli anni scorsi abbiamo inserito alcune detrazioni
durante il corso d’anno nel momento in cui è stato reso possibile (penso alla prima entrata in
vigore dell’IMU), anche quest’anno, nel momento in cui fosse possibile, verificheremo quali
manovre ci consentono di agevolare ulteriormente i cittadini trevigliesi anche su questo
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versante. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Nessun altro interviene nel dibattito?
È iscritto a parlare il consigliere Lingiardi. Ne ha facoltà.
CONSIGLIERE LINGIARDI:
Grazie, Presidente. Rispetto a quanto detto prima, il nostro Gruppo consiliare si asterrà su
questo provvedimento. Siamo convinti che si poteva fare di più, ma qualcosa è stato fatto. La
diminuzione dall’8,6 per mille all’8 per mille per i fabbricati, il mantenimento del 4 per mille per
le prime case e le detrazioni ci permettono di astenerci rispetto a questa delibera, rispetto a
quanto è stato detto prima, che riteniamo abbastanza positiva. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Nessun altro è iscritto a parlare? Dichiaro chiusa la discussione e invito i Consiglieri a iscriversi
per la dichiarazione di voto. Nessuno interviene per dichiarazione di voto?
Pongo in votazione il punto n. 4 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Determinazione delle
aliquote e delle detrazioni per l’applicazione dell’Imposta municipale propria (IMU) per l’anno
2014”.
Procediamo con votazione in forma palese con l’ausilio del sistema elettronico.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
12 voti a favore, nessun contrario, 3 astenuti.
Il Consiglio approva.
Si sono astenuti i consiglieri: Borghi, Lingiardi, Ciocca Daniela; a favore gli altri Consiglieri
presenti in Aula.
Passiamo al punto n. 5 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Adozione del
Regolamento comunale per l’applicazione del tributo sui servizi indivisibili (TASI) per
l’anno 2014”.
Illustra il provvedimento l’assessore Vailati. Prego, Assessore.
ASSESSORE VAILATI:
Grazie, Presidente. La TASI è un’imposta nuova e fa parte della IUC. Ve l’ho già anticipato in
fase di presentazione del bilancio. Quindi, nell’Imposta unica comunale abbiamo l’IMU, la TASI
e la TARI.
Qui si prende in considerazione e si analizza il Regolamento per l’applicazione della TASI. Chi
sono i soggetti passivi della TASI? I soggetti passivi della TASI sono tutti coloro che possiedono
o detengono a qualsiasi titolo un immobile.
Quindi, possiamo dire che, per quanto riguarda l’applicazione della TASI, si utilizza come base
imponibile e, per certi versi, anche come Regolamento quello dell’IMU. Perché? Perché,
appunto, la base imponibile dalla TASI è la stessa sulla quale viene calcolata l’IMU.
Nel caso in cui l’unità immobiliare sia occupata, l’occupante dovrà versare la TASI in una
misura prevista dalla norma di legge che può variare tra il 10 e il 30 per cento.
In caso di locazione finanziaria, la TASI è dovuta dal locatario. Nel caso di locali in
multiproprietà o di centri commerciali, il soggetto che gestisce i servizi comuni è responsabile
del versamento della TASI.
Per le aree fabbricabili, il valore è costituito da quello venale in comune commercio al 1°
gennaio dell’anno di imposizione.
La TASI ha come inizio applicazione, quindi il Regolamento è in vigore con effetto retroattivo
dal 1° gennaio 2014. Viene, quindi, applicata a tutti gli immobili e anche alle abitazioni
principali, per le quali, poi, possono anche essere inserite delle detrazioni.
L’aliquota di base della TASI è l’1 per mille, ma può essere aumentata fino al 3,3 per mille. La
somma, però, tra l’aliquota della TASI e quella dell’IMU non può superare per ciascuna
tipologia di immobile l’11,4 per mille, anche ad altre minori aliquote in relazione alle diverse
tipologie di immobili.
Per quanto riguarda i fabbricati rurali ad uso strumentale, l’aliquota massima della TASI non
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può, comunque, eccedere il limite dell’1 per mille.
I versamenti. Le scadenze per quanto riguarda i versamenti sono le stesse dell’IMU: 16 giugno
e 16 dicembre. Anche qui è consentito il pagamento in un’unica soluzione entro il 16 giugno di
ciascun anno. C’è un importo minimo per cui non si procede al versamento, ed è di 12 euro. La
TASI viene, in questo caso, riscossa dal Comune ed è versata in autoliquidazione da parte del
contribuente.
Per quanto riguarda la dichiarazione, i soggetti passivi presentano la dichiarazione entro il
termine del 30 giugno dell’anno successivo, ovviamente alla data di inizio del possesso o della
detenzione dei locali e delle aree assoggettate a tributo.
Questo è il Regolamento relativo alla TASI. Mi sono soffermata sulle particolarità perché, per
quanto riguarda il resto, come vi dicevo, è simile al Regolamento dell’IMU.
Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, Assessore.
Dichiaro aperta la discussione e i Consiglieri sono invitati a iscriversi per il dibattito.
È iscritto a parlare il consigliere Merisi. Ne ha facoltà.
CONSIGLIERE MERISI:
Grazie, Presidente. Due note semplici e tecniche. Uno: non sono state recepite le osservazioni
che ha fatto in Commissione. Siccome non è la prima volta, mi preparo per gli anni a venire,
come si dice.
Seconda cosa. Assessore, una domanda: per le modalità di pagamento e di calcolo arriva
qualcosa dal Comune? Soprattutto per...
(Ndt, intervento fuori microfono)
Quindi è il singolo cittadino che deve andare a farsi tutti i calcoli e poi, entro le due date cui lei
accennava prima, deve versare in Tesoreria. Giusto? Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
È iscritto a parlare il consigliere Lingiardi. Ne ha facoltà.
CONSIGLIERE LINGIARDI:
Grazie. In effetti, questo discorso del calcolo da parte del cittadino è un problema. Oltretutto,
nell’articolo 9 si parla di modello F24 o tramite bollettino di conto corrente postale, però in
Commissione avevamo – mi sembra – valutato la questione del conto corrente postale, che
forse sembrava una cosa un pochettino più... Però, non è tanto il pagamento, quanto l’andare
a fare il calcolo e, quindi, rivolgersi ai CAF e via discorrendo.
Questo è un problema, tenendo anche conto – lo vediamo nella prossima delibera – che
dovranno andare a pagare rispetto alle abitazioni anche gli occupanti, cioè non chi è
proprietario, ma chi è occupante di un’abitazione per il 25 per cento, che tra il 10 e il 30... Va
beh, siamo stati un po’ sotto, però è una cifra abbastanza elevata.
A parte il fatto che non sono sicuramente d’accordo sul fatto di far pagare agli occupanti delle
case, anche in discussione questa questione era sorta e mi sembrava che anche il Sindaco
fosse d’accordo con me su quella questione.
C’è proprio questo problema della riscossione, del far pagare tutti, del capire chi ha pagato e
chi non ha pagato e della grossa difficoltà che ci sarà da parte di tante persone e tanti cittadini
che dovranno rivolgersi a questi Enti per poter fare il calcolo. È una grossa difficoltà. È un
campanello d’allarme.
È vero che sono leggi statali che si applicano, a parte le aliquote, però sicuramente non la
trovo una soluzione corretta. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Prego, signor Sindaco.
SINDACO PEZZONI:
Grazie, Presidente. Due considerazioni che vanno, poi, a latere del punto successivo all’ordine
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del giorno. Parto dalla considerazione che faceva il consigliere Lingiardi. La TASI è una brutta
tassa perché è una tassa complicata, perché si inserisce all’interno di un quadro in cui anche le
parole non vogliono più dire assolutamente niente. Se uno pensa agli acronimi delle sigle che
utilizziamo, l’IMU era l’Imposta municipale unica e la IUC è l’Imposta unica comunale. Sono
tutte uniche, ma una serie di unicità costituiscono, poi, un complesso che, alla fine, fanno
diventare particolarmente difficile la vita del cittadino.
La TASI penso che sia il tentativo da parte dello Stato di garantire ai Comuni le risorse che,
altrimenti, non avrebbero più avuto a seguito dei tagli degli anni scorsi.
Cos’è che sta capitando? Ed è questo, secondo me, particolarmente significativo. Noi abbiamo
cercato di interpretare la TASI nello spirito con cui la legge è stata formulata, cioè un’imposta
che serve a pagare i servizi indivisibili, servizi indivisibili che sono fruiti non soltanto dai
proprietari delle unità immobiliari, ma anche dagli affittuari delle proprietà immobiliari.
Quindi, il motivo per cui abbiamo articolato la tassa in questo modo è che i servizi indivisibili
che vengono messi a disposizione della cittadinanza, e il gettito della TASI non può superare
queste spese (abbiamo fatto anche i controlli che sono di riscontro a questo), sono a servizio
dell’intera comunità, indipendentemente dal fatto che ci sia il possesso o soltanto l’utilizzo di
un immobile.
Perché la cosa è particolarmente sgradevole? È sgradevole perché si lavora di autoliquidazione,
quindi vuol dire fondamentalmente andare al CAF, come si faceva per l’IMU. Quindi, chi non ha
l’IMU sulla prima casa deve andare a verificare di non avere la TASI sulla prima casa. Con le
simulazioni che abbiamo fatto con l’Ufficio Tributi abbiamo cercato di fare in modo tale che
anche chi non pagava l’IMU l’anno scorso non paghi la TASI (aliquota diversa, eccetera).
D’altro canto, dobbiamo anche considerare questo: la TASI l’hanno inventata a dicembre
dell’anno scorso e durerà quest’anno. Se ha lo stesso destino della TARES, l’anno prossimo ce
la vediamo cambiata di nome e probabilmente con qualche modalità alternativa.
Sottolineavo anch’io, e mi piacerebbe arrivarci, mi pare che nelle dichiarazioni programmatiche
del Presidente del Consiglio ci sia, all’estratto conto fiscale calcolato dal Comune nei confronti
dei proprietari e degli affittuari. Capite benissimo, però, che per la tipologia di tassa vuol dire
avere una banca dati aggiornata al giorno, o quasi, il che diventa, a oggi, non proponibile alla
luce del tipo di relazione che esiste tra proprietari di immobili e affittuari nei confronti
dell’Amministrazione comunale.
Credo che – e finisco – il tentativo di questa Amministrazione sia stato quello di articolare una
struttura che tenga conto dell’impostazione che alla tassa è stata data. In altri Comuni hanno
fatto scelte completamente diverse: l’hanno azzerata su alcune categorie e l’hanno alzata per
tutti gli altri. Però, se la tassa deve essere per i servizi indivisibili, e i servizi indivisibili sono
fruiti da tutti i cittadini o proprietari di immobili industriali, eccetera, questo è il motivo per cui
abbiamo cercato di spalmarla da una parte e dall’altra, con questa distinzione che renderà
ancora complessa la tassa, che già lo è di per sé, ma che dall’altra parte era l’unico modo per
rispettare anche lo spirito di una tassazione particolarmente odiosa, e su questo sono
particolarmente d’accordo.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
L’assessore Vailati ha chiesto la parola. Prego.
ASSESSORE VAILATI:
Volevo precisare al consigliere Merisi che la rettifica che era stata chiesta è stata fatta,
ovviamente, sul Regolamento che andiamo ad approvare.
Se non ricordo male, era la correzione all’articolo 4, dove venivano evidenziati soggetti passivi.
L’articolo 22, invece, era l’articolo 6. Non mi risulta ci fosse altro da correggere.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, Assessore.
Vi sono altri interventi? Nessuno chiede la parola. Dichiaro chiusa la discussione e invito i
Consiglieri a iscriversi per dichiarazione di voto. Nessuno per dichiarazione di voto.
Pongo, quindi, in votazione il punto n. 5 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Adozione del
Regolamento comunale per l’applicazione del tributo sui servizi indivisibili (TASI)”.
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Procediamo con votazione in forma palese con l’ausilio del sistema elettronico.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
11 voti a favore, 4 contrari, 2 astenuti.
Il Consiglio approva.
Hanno votato “no” i consiglieri Borghi, Lingiardi, Bussini, Ciocca Daniela; astenuti i consiglieri
Minuti e Merisi; a favore gli altri Consiglieri presenti in Aula.
Passiamo al punto n. 6 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Determinazione delle
aliquote e delle detrazioni per l’applicazione della tassa sui servizi indivisibili (TASI)
per l’anno 2014”.
Assessore Vailati, a lei la parola.
ASSESSORE VAILATI:
Aliquote per l’applicazione della TASI. Per l’abitazione principale abbiamo detto che è il due per
mille. L’aliquota sugli altri fabbricati è sempre il due per mille, con il 25 per cento a carico
dell’occupante. L’aliquota per i fabbricati rurali ad uso strumentale è l’uno per mille.
Abbiamo introdotto, poi, come già vi anticipavo prima, delle detrazioni. Le detrazioni sono di
50 euro in misura ordinaria, che abbiamo elevato a 100 euro per i contribuenti diversamente
abili o che convivono con soggetti diversamente abili e anche per i contribuenti disabili o
anziani che acquisiscono la residenza in un istituto di ricovero sanitario, a condizione che
l’abitazione non risulti locata.
Come già anticipato dal signor Sindaco, la TASI è l’imposta che viene applicata per chi
usufruisce dei servizi comunali, quindi i cosiddetti “servizi indivisibili”.
La tipologia di spesa coperta dalla TASI riguarda l’illuminazione pubblica, la manutenzione
ordinaria delle strade, la Protezione civile, i parchi e i servizi di tutela ambientale, i servizi vari
(per esempio, lo sgombero neve), le funzioni del settore sportivo e ricreativo, le funzioni
relative alla cultura ed ai beni culturali, la funzione di Polizia locale.
Il gettito della TASI copre l’81,65 per cento del totale del costo dei servizi indivisibili. Il costo
ammonta a 4,776 milioni di euro, mentre il gettito della TASI è di 3,9 milioni di euro.
Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie.
Dichiaro aperta la discussione e invito i Consiglieri a iscriversi.
È iscritto a parlare il consigliere Minuti. Ne ha facoltà.
CONSIGLIERE MINUTI:
Credo che, per quanto di scarsa efficacia, sia necessario che un organismo elettivo prenda
posizioni su questa proliferazione di normative in materia tributaria altalenanti, confuse,
comportanti grossi oneri di accertamento, di gestione sia per quanto riguarda il contribuente
sia per quanto riguarda il riscuotitore, quindi nel nostro caso l’Amministrazione comunale.
In più, si introducono per la prima volta due princìpi assolutamente aberranti per il nostro
ordinamento repubblicano: anche la materia tributaria diventa un optional riguardo la
retroattività, che sacrosantamente è esclusa dalla Carta costituzionale insieme alla materia
penale. Noi stabiliamo un’aliquota, però si applica dal 1° gennaio.
In secondo luogo, si vìola un principio generale per il quale, una volta versate le imposte
dovute allo Stato, lo Stato garantiva la sicurezza dei cittadini e altri servizi essenziali ai
cittadini.
Oggi noi dobbiamo pagare l’85 per cento del funzionamento dei vigili urbani di Treviglio che
garantiscono la parte di sicurezza sul nostro territorio, dopo aver già pagato, nelle imposte
ordinarie, il corrispettivo per quell’altro tipo di sicurezza. Insomma, la certezza del diritto va a
farsi benedire. La farraginosità non aiuta a che le entrate siano, poi, efficienti e, credo, non
saranno più efficaci i servizi.
Detto questo, perché bisognava dirlo, desidero formulare una raccomandazione operativa
all’Amministrazione comunale, che due o tre delibere fa ha messo il cento per cento di
realizzazione dell’obiettivo di contrasto all’elusione e all’evasione dei tributi perché prenda nota
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che, per esempio, siccome è stata stabilita una riduzione di aliquote per quanto riguarda i
proprietari di immobili inutilizzati (prevista nella precedente deliberazione, per la verità, per gli
immobili sfitti), perché verifichi se effettivamente gli immobili sono sfitti oppure la coincidenza
di interesse, ora, da parte del locatore e da parte del locatario non porti a dichiarare “sfitti”
anche alloggi, invece, affittati in nero. Quindi, che si faccia una particolare verifica intorno a
questa questione.
Detto questo, il voto mio e del collega Merisi sarà di astensione per queste ragioni.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Vi sono altri interventi? Evidentemente no.
La parola al Sindaco per la replica.
SINDACO PEZZONI:
Condivido le preoccupazioni del consigliere Minuti. Io sono davvero convinto che in questa
circostanza stiamo cercando di fare il minor male possibile. Non è una bella dichiarazione da
fare per chi amministra un Comune come Treviglio, però, d’altra parte, immagino che cosa
sarebbe successo nel momento in cui avessimo approvato il bilancio a luglio, e l’aliquota della
TASI era retroattiva comunque su gennaio.
Il codice del contribuente diceva che non ci devono essere aliquote retroattive. Stiamo
sperimentando da qualche anno che la determinazione delle aliquote... Noi siamo all’interno
dei termini già derogati, almeno per la prima volta, rispetto all’ordinamento che una volta
costituiva la prassi del bilancio a novembre, in maniera tale che uno l’anno dopo sa che cosa
può fare e fa partire tutto.
Dicevo, noi siamo di fronte a questa circostanza davvero tragica, per cui la finanza locale è
tartassata e i cittadini lo sono altrettanto.
Io condivido quelle preoccupazioni. Mi auguro davvero che si possa arrivare a una soluzione
che ci consenta quell’autonomia prevista dalla Costituzione nel momento in cui si è arrivati alla
riforma degli Enti locali e si è data loro quella dignità che magari, prima, come Enti sottordinati
rispetto ad altri, non era stata riconosciuta.
D’altro canto, vediamo anche quanto ci passino sulla testa decisioni che non ci consentono
neanche di spendere i nostri soldi (Patto di stabilità e altre cose di questo genere; limiti per la
spesa del personale e altro).
Io davvero sono, da questo punto di vista, convinto del fatto che stiamo lavorando tanto
ottenendo anche, in alcuni casi, poco. Provate a pensare che cosa significa aggiornare le
banche dati di anno in anno, cambiare le procedure software, i costi che ci sono dietro 8.000
Comuni italiani che stanno inseguendo novità normative su novità normative e che, alla fine, si
trovano ad avere a che fare con cittadini in cui, in alcuni casi, il tentativo di elusione
dell’imposta procura disservizi su tutto.
L’avrei detto in sede di illustrazione del bilancio, ma lo anticipo anche qui: stiamo diventando
un Comune che sta continuando a chiedere ai propri cittadini anche i servizi che non sono più
di sua competenza. Nella TASI ci sono i servizi indivisibili, ma poi vedremo che nel bilancio
cominceremo anche a pagare per la Polizia di Stato, per il Giudice di pace, per la scuola
dell’infanzia.
Per cui, stiamo continuando a chiedere ai nostri cittadini che, comunque, dall’altra parte
pagano anche allo Stato centrale.
C’è qualcosa che non va, ma non credo che sia – tra virgolette – “colpa” della città di Treviglio.
È la situazione complessiva che non ci consente di fare diversamente.
Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie.
Non vi sono altri interventi. Dichiaro, quindi, chiusa la discussione e invito i Consiglieri a
iscriversi per dichiarazione di voto. Nessuno per dichiarazione di voto.
Pongo, quindi, in votazione il punto n. 6 all’ordine del giorno, avente a oggetto:
“Determinazione delle aliquote e delle detrazioni per l’applicazione della tassa sui servizi
indivisibili (TASI) per l’anno 2014”.
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Procediamo con votazione con sistema elettronico e in forma palese.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
11 voti favorevoli, 4 contrari, 2 astenuti.
Il Consiglio approva.
Hanno votato “no” i consiglieri Borghi, Lingiardi, Bussini, Ciocca Daniela; astenuti i consiglieri
Minuti e Merisi; a favore gli altri Consiglieri presenti in Aula.
Procediamo con il punto n. 7 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Adozione del
Regolamento comunale per l’applicazione della tassa sui rifiuti (TARI)”.
Assessore Vailati, prego.
ASSESSORE VAILATI:
Il Regolamento della TARI rappresenta un’unica novità rispetto agli anni precedenti.
Considerate che di nuovo c’è il nome, visto che nel 2012 si applicava la TARSU, nel 2013 la
TARES e ora parliamo di TARI.
L’unica novità riguarda l’articolo 25 relativo ai rifiuti avviati al recupero. Infatti, in questo
articolo viene evidenziato che, qualora il produttore di rifiuti provveda ad avviare in proprio il
recupero, non deve pagare il tributo. In questo caso, però, il produttore è tenuto a fare una
comunicazione entro il 31 ottobre dell’anno precedente, dove dice di avere intenzione di
avviare il recupero per i rifiuti assimilati che produce.
Quindi, entro il 31 gennaio di ogni anno il produttore trasmette al Comune copia del MUD dal
quale risulti, con certezza quantitativa e tipologia di rifiuto, che ha avviato il recupero; deve
indicare la ditta che ha effettuato l’attività e l’impianto che ha ricevuto il rifiuto da recuperare.
In questo caso, viene ridotta la tariffa.
Questa è l’unica novità per quanto riguarda il Regolamento TARI.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, Assessore.
La parola al signor Segretario per una precisazione.
SEGRETARIO GENERALE:
Su questo ultimo passaggio, è in conversione per la terza volta il decreto cosiddetto “Salva
Roma” (due volte non convertito; questa è la terza volta), che prevede all’interno una norma
che cancella questo regime e si ritorna all’anno precedente. Quindi, non c’è più l’esenzione
totale, perché vi è recupero, ma solo una percentuale di riduzione.
Se sarà convertito entro il 5 maggio, nel prossimo Consiglio dovremo tornare e fare una
correzione per riscrivere questo articolo. Siccome già due volte non è stato convertito, non
sappiamo se la terza volta lo convertono.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie.
Dichiaro aperta la discussione e invito i Consiglieri a iscriversi per il dibattito.
Ha chiesto la parola il consigliere Merisi. Può intervenire.
CONSIGLIERE MERISI:
Grazie, Presidente. Assessore, solo una precisazione. A proposito di riscossione, fatto salvo
quanto detto adesso dal Segretario, in pratica a maggio-giugno paghiamo due tasse e a
novembre-dicembre ne paghiamo altre due. Giusto?
(Ndt, intervento fuori microfono)
A maggio-novembre questa e a giugno-dicembre l’altra. Quindi, abbiamo già il programma
aprile, giugno e settembre. Tutti gli altri al 31.
Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Signor Sindaco, prego.
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SINDACO PEZZONI:
Anche qui, è interessante l’idea che il legislatore preveda il fatto che uno abbia sei mesi di
distanza, se non sbaglio, da una rata all’altra, in maniera tale che il sovraccarico non ci sia.
D’altro canto, ti dice anche: attenzione, perché probabilmente una delle parti significative,
questo regime dell’autogestione (una volta la chiamavano “privativa”), viene ad essere prima
aperto, e qualcuno ne comincia a usufruire, e poi viene ad essere chiuso, come ai tempi, e si
riapre il meccanismo delle convenzioni. “Aberrante” mi pare che sia la parola più corretta per
dire quello che sta capitando in tema di tassazione e di tasse locali.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Nessun altro chiede la parola. Dichiaro, quindi, chiusa la discussione e invito i Consiglieri a
iscriversi per dichiarazione di voto. Nessuno per dichiarazione di voto.
Pongo, quindi, in votazione il punto n. 7 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Adozione del
Regolamento comunale per l’applicazione della tassa sui rifiuti (TARI)”.
Procediamo con votazione in forma palese e con l’ausilio del sistema elettronico.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
13 voti a favore, 4 contrari, nessun astenuto.
Il Consiglio approva.
Hanno votato “no” i consiglieri Borghi, Lingiardi, Bussini, Ciocca Daniela; a favore gli altri
Consiglieri presenti in Aula.
Procediamo con il punto n. 8 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Approvazione
Piano finanziario tariffa rifiuti anno 2014 (D.P.R. 27 aprile 1999, n. 158)”.
Assessore Vailati...
(Ndt, intervento fuori microfono)
Assessore Imeri, prego.
ASSESSORE IMERI:
Il Piano finanziario è uno strumento necessario e utile. L’anno scorso è stato elaborato in
collaborazione tra l’Ufficio ambiente, l’Ufficio tributi e Geco. Quest’anno – come previsto,
peraltro, dalla normativa – Geco, che è il nostro gestore del servizio, sulla scorta dei dati che
sono stati forniti ha elaborato il Piano finanziario.
È un piano finanziario che tiene conto dei servizi accessori, quindi di tutto quello di cui si fa
carico l’Amministrazione comunale: la fornitura dei cestini, l’acquisto dei sacchi, che viene
mantenuto anche per quest’anno come servizio (in molti Comuni, ormai, è stato abolito; in
tema di spending review noi abbiamo ritenuto opportuno conservarlo) e poi quello che è il vero
e proprio costo del servizio, quindi da una parte i centri di raccolta che, anche per quest’anno,
sono affidati alla Cooperativa sociale del Gabbiano e poi, ovviamente, il grosso del costo della
gestione rifiuti, che è il contratto con la Geco.
Per quanto riguarda il Piano finanziario, non ci sono sostanziali modifiche, se non quella di una
riduzione significativa dei costi, che è stata possibile attraverso – uno – la riduzione dei costi
della riscossione, quindi eliminando Equitalia. Gestendolo internamente, come Amministrazione
comunale, avremo un risparmio di circa 50.000 euro.
Il secondo risparmio che riusciremo ad avere l’avremo perché siamo passati da una tariffa di
smaltimento di RSU che aveva toccato 117 euro a tonnellata a 105 e anche perché abbiamo
avuto, nel corso dell’anno 2013, rispetto al 2012, una riduzione del numero di rifiuti prodotti
nel nostro territorio (dati che, ovviamente, ci ha fornito la Geco).
Bisogna anche dire, dall’altra parte, che una riduzione significativa l’abbiamo avuta anche in
relazione alla delibera di Giunta che è già stata approvata, cioè alla parziale rivisitazione della
convenzione in essere con la ditta Same in relazione al fatto che viene mantenuto il servizio di
raccolta e smaltimento dei rifiuti RSU e FORSU, mentre per i rifiuti speciali, per i quali c’era un
regime di convenzione che impegnava Geco allo smaltimento, la Same ha attivato un servizio
attraverso un privato.
Quindi, mentre i costi di smaltimento non c’erano, perché erano tutti rifiuti cosiddetti “nobili”
(legno, imballaggi), che venivano di fatto pagati, tutto il discorso dello smaltimento, del ritiro e
dei viaggi era effettivamente un costo da sostenere.
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Inoltre, un’altra parte di riduzione dei costi l’abbiamo avuta da una parte contrattando con
Geco la riduzione dei canoni per i noleggi, in particolar modo per quanto riguarda le
piattaforme e i centri di raccolta (ci sembrava esagerato e, oltretutto, poco significativo
continuare a pagare lo stesso canone di noleggio per i contenitori, i cassoni presenti nella
piattaforma, soprattutto quella di via Sant’Eutropio), e poi da una rimodulazione del servizio
dello spazzamento delle strade, in particolar modo per quanto riguarda le attività della
domenica, dove rimane il servizio fatto anche nel centro storico, ma è stato rivisto.
Stiamo, peraltro, definendo anche il contratto per l’anno in corso, cercando di mettere un po’
di pezze qua e là alle anomalie principali che riguardano, ad esempio, lo svuotamento dei
cestini, che oggi viene fatto con la cadenza uguale a quella dello spazzamento delle strade.
Abbiamo chiesto, per quanto riguarda almeno il periodo estivo, ad esempio, di intensificarlo e,
quindi, una frequenza almeno settimanale in tutte le zone della città.
Sul piano finanziario – che, ripeto, per quest’anno è stato formulato da Geco – c’è una
riduzione significativa dei costi totali. Nel 2013 avevamo 4,589 milioni di euro, comprensivi dei
costi di gestione, degli ammortamenti, dei costi del personale e, ovviamente, dei costi diretti di
smaltimento, recupero, trattamento e trasporto. Quest’anno siamo a 4,3 milioni di euro.
Quindi, una riduzione che, come vedremo nella delibera successiva, ci ha permesso anche di
agire su quelle che sono le tariffe della TARI.
Altre cose significative non ce ne sono, a meno che non ci siano domande.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, Assessore.
Dichiaro aperta la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi. Nessuno chiede la parola.
Dichiaro chiusa la discussione.
Pongo in votazione il punto numero 8 all’ordine del giorno avente ad oggetto: “Approvazione
Piano finanziario tariffa rifiuti anno 2014 (DPR 27 aprile 1999, n. 158)”.
Procediamo con votazione in forma palese e con l’ausilio del sistema elettronico.
Dichiaro aperta la votazione. Consiglieri Ciocca e Ferri, non avete votato.
Dichiaro chiusa la votazione.
13 voti a favore, 4 voti contrari, nessun astenuto.
Il Consiglio approva.
Hanno votato “no” i consiglieri Borghi, Lingiardi, Bussini, Ciocca Daniela; a favore gli altri
Consiglieri presenti in Aula.
Passiamo al punto n. 9 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Determinazione delle
tariffe anno 2014 per l’applicazione del tributo sui rifiuti (TARI)”.
Assessore Imeri, prego.
ASSESSORE IMERI:
Come anticipato poco fa la riduzione dei costi e una rimodulazione degli stessi ha permesso di
andare ad agire anche su quella che è poi l’applicazione della tariffa partendo sempre dal
principio che era già quello della TARES e per il quale anche in regime di TARSU il Comune di
Treviglio aveva una percentuale di copertura già molto elevata. La TARI, come la TARES,
prevede la copertura totale, quindi il 100 per cento di copertura dei costi.
In sede di valutazione dei criteri per l’applicazione delle tariffe, oltre al fatto che siamo partiti
da un dato totale più basso rispetto all’anno scorso, abbiamo anche cercato di agire su quelle
che erano alcune delle problematiche che erano emerse l’anno scorso con la TARES. In
particolare, una delle categorie che aveva avuto un impatto significativo in termini di tassa sui
rifiuti era stata quella dei bar, caffè e pasticcerie che aveva avuto un aumento pari in alcuni
casi anche a tre volte tanto quello che pagavano in regime di TARSU.
Sulle categorie commerciali e le utenze non domestiche c’è una riduzione che è mediamente
tra il 5 e il 6 per cento con un picco per i bar dell’11 per cento e i banchi di generi alimentari
del 7 per cento. Ci sono soltanto due voci che sono invece in aumento, una che riguarda
l’ospedale e l’altra che riguarda le attività scoperte produttive perché ci sono dei coefficienti
particolari in questo caso; sia la SAME che l’ospedale sono regolamentati dalla convenzione e
quindi, di fatto, lo spirito della convenzione è quello di andare a far pagare quello che
effettivamente è il costo del servizio. Quindi, da questo punto di vista, come già avevamo in
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regime di TARSU con alcune categorie commerciali (gli ortofrutta e le “hamburgerie”, tanto per
non fare il nome commerciale) erano state fatte valutazioni puntuali che ci avevano permesso
poi di ricostruire la tariffa concordandola con gli attori protagonisti.
Abbiamo fatto questo sforzo. Non abbiamo potuto incidere ulteriormente. Ad esempio c’è una
voce (discoteche, night e sale gioco) sulle quali avremmo voluto evitare la riduzione, ma di
fatto la tabella che ci è stata fornita dal Ministero abbiamo visto con i tecnici che nel momento
in cui andavamo a ridurre i coefficienti per le categorie che ci interessava agevolare questo
comportava automaticamente una diminuzione anche per altre categorie con una serie di
calcoli e di coefficienti collegati che onestamente ad oggi faccio ancora fatica a capire.
L’indicazione, però, era quella appunto di ridurre sicuramente sui bar e poi una riduzione
generale data dalla riduzione dei costi e dalla divisione diversa della tariffa.
Sulle utenze domestiche, invece, anche qui abbiamo voluto dare un’impronta un po’ diversa.
Siamo andati a differenziare in modo progressivo quelli che sono i coefficienti per quanto
riguarda le famiglie, partendo da un coefficiente pieno del 100 per cento per i single che si
troverebbero a pagare su un alloggio di 100 metri quadri, quindi già un alloggio significativo, 4
euro in più rispetto al 2013, ma comunque meno rispetto al 2012 (l’ordine di grandezza è
quello) e poi una riduzione che è progressiva in relazione all’aumento del nucleo familiare,
quindi con una maggiore incisività sulle famiglie cosiddette “numerose”.
È chiaro che se torniamo al 2012 c’è stato comunque un impatto significativo sulle famiglie, ma
del resto il principio della TARES, che poi è lo stesso della TARI, era quello che più si è più si
producono rifiuti e quindi più si paga.
Nella logica di dare comunque un segnale in questa direzione abbiamo ritenuto quest’anno di
non mantenere più il coefficiente del 100 per cento per tutti i nuclei familiari, ma di
differenziarlo andando a creare quindi questa scaletta per la quale il single paga su un alloggio
di 100 metri quadri 4 euro in più all’anno, una famiglia composta da due persone paga
sostanzialmente uguale, mentre progressivamente si arriva a una diminuzione per le famiglie
più numerose.
Questa è l’impostazione che abbiamo cercato di dare tenendo conto dei paletti molto rigidi,
quindi, sui coefficienti dati dal Ministero per il nord Italia e per le attività produttive, tenendo
conto della percentuale che abbiamo potuto dare in relazione ai coefficienti e tenuto conto che
per un sistema assolutamente matematico andare a ridurre troppo alcune categorie avrebbe
comportato un aumento significativo invece per altre.
Crediamo che il lavoro che è stato fatto sia in sede di revisione dei costi che in sede di
distribuzione delle tariffe sia un lavoro importante e comunque soddisfacente tenuto conto
delle condizioni in cui siamo chiamati a lavorare. Non c’è più lo 0,30 centesimi di euro al metro
quadro, che era invece previsto con la TARES, quindi assorbito dalla TASI.
Effettivamente anche questa è una delle novità collegate direttamente alla tariffa dei rifiuti.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie.
Dichiaro aperta la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi. È iscritto a parlare il consigliere
Merisi. Ne ha facoltà.
CONSIGLIERE MERISI:
Grazie, Presidente. Ho apprezzato la dovizia di particolari con cui l’Assessore ci ha spiegato
questa nuova, per così dire, tariffa. Auspico, però, in accordo con quanto diceva prima il
consigliere Minuti, un maggiore controllo dal momento della applicazione di queste tariffe. Il
riferimento è puramente casuale e assolutamente generico.
Ci sono abitazioni in cui è segnalato un solo componente e in realtà ci abitano in due, in tre o
in quattro che poi magari lavorano fuori e tornano indietro. Così diventa un po’ difficile
sostenere un’equità di tariffa nel momento in cui a monte c’è un difetto. Non sto facendo colpa
a nessuno. Sto solo constatando ancora una volta quello che effettivamente succede. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Vi sono altri interventi? Replica della Giunta? Dichiaro, quindi, chiusa la discussione. Invito i
Consiglieri a iscriversi per dichiarazione di voto. Non c’è nessuno per dichiarazione di voto.
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Pongo quindi in votazione il punto numero 9 all’ordine del giorno avente a oggetto:
“Determinazione delle tariffe anno 2014 per l’applicazione del tributo sui rifiuti (TARI)”.
Procediamo con votazione in forma palese con l’ausilio del sistema elettronico.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
13 voti a favore, 4 voti contrari, nessun astenuto.
Il Consiglio approva.
Hanno votato “no” i consiglieri Borghi, Lingiardi, Bussini e Ciocca Daniela e a favore gli altri
Consiglieri presenti in Aula.
Passiamo al punto n. 10 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Determinazione
aliquota dell’addizionale comunale all’IRPEF per l’anno 2014”.
Assessore Vailati, prego.
ASSESSORE VAILATI:
Due parole per quanto riguardava l’addizionale comunale all’IRPEF. Questa Amministrazione ha
deciso di non procedere a nessun aumento o variazione dell’aliquota. Pertanto, si riconferma
con questa delibera l’addizionale comunale all’IRPEF nella misura dello 0,65 per cento,
invariato quindi rispetto al 2013, con l’esenzione dell’addizionale comunale per i redditi fino a
10.000 euro. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, Assessore.
Dichiaro aperta la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi. Nessuno chiede la parola.
Dichiaro chiusa la discussione.
Pongo in votazione il punto numero 10 all’ordine del giorno avente a oggetto: “Determinazione
aliquota dell’addizionale comunale all’IRPEF per l’anno 2014”.
Procediamo con votazione in forma palese con il sistema elettronico.
Dichiaro aperta la votazione. Chiamate il consigliere Melli, per cortesia? Togliete la scheda.
Dichiaro chiusa la votazione.
11 voti a favore, 4 contrari, 2 astenuti.
Il Consiglio approva.
Hanno votato “no” i consiglieri Borghi, Lingiardi, Bussini e Ciocca Daniela; si sono astenuti i
consiglieri Minuti e Merisi; sono a favore gli altri Consiglieri presenti in Aula.
Passiamo al punto n. 11 all’ordine del giorno, avente a oggetto: “Approvazione del
bilancio di previsione esercizio finanziario 2014, bilancio pluriennale 2014-2016,
relazione previsionale e programmatica, e relativi allegati (Programma opere
pubbliche e Piano alienazioni)”.
Il bilancio era stato presentato la scorsa seduta. Il punto in discussione è richiamato per il
dibattito e poi per l’approvazione del bilancio. Dichiaro aperta la discussione. Invito i Consiglieri
a iscriversi. Preliminarmente, però, poiché sono stati formulati due emendamenti al bilancio,
che sono stati regolarmente corredati dai visti dei dirigenti e dei revisori, chiedo ai presentatori
di illustrarli e di intervenire sugli stessi.
Sono presenti in Aula i revisori dell’organo di revisione, il Presidente, dottor Ziboni, e i dottori
Gozzi e Preti che ringrazio a nome del Consiglio comunale per essere in Aula. Eventualmente
potranno rispondere a eventuali richieste di chiarimenti.
Il consigliere Melli ha chiesto la parola. Prego.
CONSIGLIERE MELLI:
Grazie, Presidente. Questo mio intervento è per spiegare e chiarire come è nata la volontà di
formulare questo emendamento. Fin dall’insediamento del Gruppo consiliare di Forza Italia ci
siamo proposti di ottenere risultati sul programma con particolare attenzione alla riduzione
della tassazione locale e alla promozione di attività capaci di produrre occupazione. Aiutare
coloro che lavorano e producono è indispensabile. È infatti necessario scongiurare la chiusura
delle attività produttive poiché ciò comporta l’impoverimento del tessuto economico e sociale
della città e conduce alla disoccupazione e al disagio sociale. Anche l’Ente locale nei limiti delle
sue competenze dovrebbe aiutare, in questo grave periodo di crisi, coloro che lavorano e
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creano occupazione.
Abbiamo quindi cercato un modo per poter agevolare le attività produttive con uno sgravio di
tassazione. Approfittando della presentazione del bilancio di previsione 2014-2016 ci siamo
proposti di intervenire in materia con un metodo che non fosse aggressivo, ma di facile
realizzazione, mossi dall’idea che l’attuale livello di tassazione, evidentemente non solo locale,
porta le categorie produttive a chiudere i battenti o a trasferirsi all’estero non garantendo più il
lavoro e a caduta generando disoccupazione e sofferenza sociale.
L’idea di fondo che ha indotto il Gruppo consiliare a formulare l’emendamento è che è meglio
prevenire la disoccupazione favorendo la sopravvivenza delle attività produttive ed artigianali
piuttosto che reperire a posteriori risorse per coloro che perdono il lavoro e che si trovano in
situazioni di disagio economico.
Auspichiamo che questa azione preventiva venga letta come un’azione di risparmio per l’Ente
locale. Con determinazione siamo entrati in possesso dei dati riguardanti i fabbricati produttivi
in classe catastale D rilevando che l’addizionale IMU allo 0,04 per cento ha un gettito stimato
derivante dalla maggiore IMU prevista dal bilancio previsionale di euro 135.833,30; dati questi
che il Gruppo consiliare ha ricercato in autonomia non essendo deducibili tra quelli distribuiti
per la presentazione del bilancio preventivo. Abbiamo quindi elaborato un emendamento al
bilancio di previsione che comporta la rinuncia da parte dell’Ente locale all’addizionale IMU per i
fabbricati di categoria D compensando la minore entrata con una riduzione di alcuni interventi
della parte di spesa corrente. In questa azione di risparmio sulla spesa corrente non sono state
toccate le funzioni riguardanti i servizi sociali, l’ambiente, la sicurezza e la viabilità stradale.
L’emendamento da noi formulato non è un intento di dirompente e a tal fine è stato impostato
come una proposta costruttiva capace, a nostro parere, di introdurre una iniziale inversione di
rotta nelle politiche di tassazione dimostrando che anche l’Ente locale può e deve farsi carico
delle vicissitudini del ceto produttivo che a Treviglio è sempre stato operoso e che in passato
ha garantito posti di lavoro e benessere a tutta la comunità. Qualcuno ha obiettato, al di là del
merito dell’emendamento, che l’iniziativa dell’emendamento è inusuale.
Tuttavia, non deve trascurarsi il fatto che Forza Italia non può omettere di cercare la
realizzazione dei punti qualificanti del proprio programma e in ultima analisi della sua essenza
di partito liberale e in generale di sentinella contro il binomio intollerabile di tasse e sprechi.
Mancando, quindi, in questa fase una cinghia di trasmissione tra il Gruppo consiliare e le
politiche pubbliche assunte dalla Giunta la strada dell’emendamento è stata ed è il logico
sbocco per consentire al partito la formulazione di proposte. Del resto è l’essenza stessa di un
movimento politico tradurre le proprie idee in atti concreti di amministrazione seguendo le
strade che di volta in volta sono percorribili.
In merito all’emendamento oggi prendiamo atto di quanto espresso nel parere del revisore dei
conti dove si dà atto dell’acquisizione del parere del dirigente, favorevole sotto il profilo
tecnico, ma contrario sotto il profilo contabile. In ultima analisi il Collegio dei revisori esprime
parere contrario all’accoglimento. Sia chiaro, il parere di inammissibilità contabile non è frutto
dell’insipienza dei proponenti, ma consegue semplicemente alla mancata disponibilità dei dati
di bilancio.
Prendiamo anche atto che la Giunta non ha ritenuto di far propria la nostra proposta
modificando, sua sponte, lo schema di bilancio. Il Gruppo consiliare, quindi, ritira
l’emendamento non avendo senso porre in votazione un atto gravato di parere negativo e lo
trasforma in raccomandazione, ove la Giunta ritenga di aderirvi, ai fini del futuro indirizzo
dell’attività di governo. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, consigliere Melli.
Consigliere Merisi, sulla sua proposta di emendamento.
CONSIGLIERE MERISI:
Grazie, Presidente. Ho ascoltato quanto detto dal consigliere Melli. Ho ascoltato con attenzione
perché si tratta di due emendamenti completamente diversi sia nella struttura che nel fine.
Il mio è un emendamento che aveva già nella sua sostanza, nella sua stesura qualche
elemento di difficoltà a stare in piedi, come in precedenti colloqui con il consigliere Minuti mi
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faceva notare. Tuttavia, ci tenevo comunque a sottolineare alcuni aspetti. Ad esempio, è un
emendamento che è nato in neanche quarantotto ore. Qui torniamo al discorso della volta
precedente, della precedente seduta. Il bilancio in pratica ci è stato dato il venerdì, il giovedì
sera e il lunedì mattina, a mezzogiorno, dovevamo presentare gli emendamenti. Questo è un
dato di fatto.
È un dato di fatto che può prestare il fianco a considerazioni politiche e a considerazioni
tecniche che abbiamo già fatto e che non intendo qui ripetere perché, come si usa dire, ci
siamo già capiti su questo aspetto.
La seconda questione, invece, era quella più pratica, più tecnica; era quella di riuscire a
trovare i finanziamenti in un modo o nell’altro per edificare e per costruire qualcosa che ci
interessa, che ci interessa particolarmente, ma soprattutto perché personalmente – lo
ribadisco – non vedo la necessità di investire su una struttura che è fatiscente e che ribadisco
ancora una volta nessuno ancora ha fatto certificare (adesso non mi viene un altro termine e
scusatemi se non è quello corretto)che deve stare in piedi perché è del 1942 e quindi non si
può toccare.
Mi riferisco a quanto ho appurato negli uffici tecnici comunali già da qualche anno. Non si può
andare da Napoleone e farsi mettere per iscritto, detto fuori dai denti, che quella palestra,
quella struttura deve stare su. Fatti salvi, evidentemente, tutti i problemi anche igienicosanitari che ci sono già da tempo, e questo va detto, e soprattutto fatto salvo il fatto che è una
struttura che non risponde più neanche a quella che è la sua funzionalità.
Certo, dobbiamo comunque fare di necessità virtù, però dobbiamo anche dire che la norma che
prevede la costruzione delle palestre, a parte quella del CONI che è del 1998 e successive
modifiche e integrazioni, la norma nazionale è il decreto ministeriale 18 dicembre 1975
sull’edilizia scolastica. Quindi, dal 1942 al 1975 tante cose sono cambiate e dal 1975 ad oggi è
cambiato ancora qualcosa. È vero che, come è stato fatto notare nei pareri, il dirigente Solari
scrive: “È già prevista, a carico della proprietà, la realizzazione a loro carico di una palestra
polifunzionale”. Per carità, da sportivo dico: “Vediamo un po’ quando questa società riuscirà a
costruircela”. La mia ipotesi era serrata nei tempi: in tre anni neanche, in un anno e mezzo poi
alla fine si poteva costruire. È pur vero che una parte del finanziamento dello spostamento di
capitali non poteva essere fatto perché era vincolato, però tornando al discorso iniziale io non
ho potuto effettivamente valutare su quali interventi questo vincolo, cioè non sono riuscito a
trovare – sarà un difetto mio sicuramente – dove vanno a finire quegli stanziamenti, qual è in
pratica l’intervento specifico.
Non ho avuto la possibilità di farlo, però – ripeto – può anche essere un errore mio.
A questo punto la penultima cosa che mi piacerebbe sottolineare è anche la sistemazione
straordinaria, la voce 140 “fabbricati residenziali e riqualificazione alloggi per l’affitto”. Anche in
questo caso personalmente mi sfugge qual è il sito dove vanno allocate queste sostanze.
Ringrazio comunque il dirigente dei servizi tecnici anche se non condivido le sue
controdeduzioni, il dirigente finanziario e il Collegio dei revisori, in particolar modo la
dottoressa Asmara Ziboni alla quale mi accomuna un sentimento di simpatia per il cognome
che poi spiegherò in separata sede. È una cosa personale, come si dice. A questo punto credo
anch’io che sia improponibile l’iter di messa in votazione di questo emendamento visti i tre
pareri contrari. Ci tengo, però, a sottolineare, come si dice, che la prossima volta magari con
un po’ più di tempo potremmo (non solo io) presentare qualche cosa di più concreto e di più
articolato. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Quindi entrambi gli emendamenti sono stati ritirati. Procediamo, quindi, con la discussione.
La parola al Sindaco.
SINDACO PEZZONI:
Grazie, Presidente. Ringrazio per il ritiro degli emendamenti. Credo che siano la dimostrazione
del fatto che li si poteva presentare con qualche difficoltà, ma questo dipende dalla normativa
che struttura il bilancio comunale nella sua forma che viene messa a disposizione del Consiglio
comunale prima che si arrivi alla formulazione del Piano esecutivo di gestione e dall’altra parte
comunque con le criticità che sono connesse a una struttura essenzialmente rigida
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dell’impostazione del bilancio.
Ci tengo a fare una precisazione particolare. Forse se le parole hanno un senso e non è come
l’unico dell’aliquota dell’IMU e della IUC, che sono uniche, ciascuna delle due, ma poi si
sommano e diventano tassazione unica, mi pare che non si possa chiedere o non si possa dire
che nell’emendamento proposto da Forza Italia ci sia un’iniziale inversione di tendenza. Una
iniziale inversione di tendenza c’è nel momento in cui si è scesi dall’8,6 all’8.
Il primo tentativo, il primo sforzo è stato fatto. È ovvio che, e lo diciamo, siamo in una
situazione di difficoltà strutturale per quanto riguarda complessivamente i conti della finanza
pubblica e quindi il meccanismo è quello di cercare di far stare in piedi tutto il sistema non per
tassare qualcuno e per aiutare qualcun altro, ma per fare in modo tale che ci sia quella
solidarietà tra le parti.
Faccio presente che nella discussione che abbiamo avuto prima sull’impianto delle tariffe
l’unica che è stata non votata in maniera contraria, ma su cui c’è stata l’astensione da parte
dei Gruppi di minoranza è stata quella relativa a questa imposta.
Credo davvero, come si sottolineava anche prima sia da parte del consigliere Giussani che da
parte del consigliere Minuti, nella necessità, in una situazione emergenziale come questa, di
fare tutti gli sforzi possibili, che poi magari non sono mai tutti sufficienti oppure ritenuti
completi, ma d’altro canto, invece, credo che siano il massimo che si è potuto fare. Io farò
(penso), nel momento in cui avremo i bilanci degli altri Comuni approvati, una tabella di
comparazione non soltanto per vedere come si struttura il bilancio del Comune di Treviglio
dell’esercizio 2014 in relazione ad altre città della stessa dimensione della Provincia di Bergamo
o delle Province vicine, ma soprattutto come si struttura il moto complessivo delle manovre
delle tariffe e delle tasse del Comune di Treviglio rispetto alle altre città.
Credo che, al di là di quello che diceva prima il consigliere Minuti, sulla “vanità” degli obiettivi
raggiunti o sulla vanità della maggioranza in relazione agli obiettivi raggiunti, segnalare una
riduzione sulla TARI, segnalare una riduzione sull’aliquota dell’IMU, limitare la questione della
TASI al 2 per mille, fare in modo tale che non ci sia – era questo il paradosso che abbiamo
sottolineato anche in sede di Commissione – l’incremento sulla TASI per finanziare le
detrazioni all’interno della TASI. Il meccanismo verso cui sta andando la finanza locale è quello
di rendere singoli comparti, come succede ad esempio per la TARI, completamente autonomi.
La tassa rifiuti si deve pagare da sola, i servizi divisibili si devono pagare da soli, eccetera,
eccetera.
Vi faccio presente che in questo bilancio, ad esempio, ancora non c’è, ma perché l’abbiamo
saputo la scorsa settimana, il futuro onere di cui ci dovremo fare carico per garantire la
presenza di un insegnante nella scuola dell’infanzia in maniera tale che possa essere garantita
l’apertura di una sezione, non perché ci siano i sessantotto alunni in lista d’attesa di cui si
favoleggiava sui giornali; in realtà sono venti, anzi diciassette per essere chiari. Sono numeri
dati a caso. Molto probabilmente diciassette oggi, venti per l’istituzione della nuova sezione. Il
costo per l’istituzione della nuova sezione sarà a carico al 50 per cento dell’Amministrazione
comunale.
I servizi di istruzione per questa parte non sono mai stati a carico nostro. C’è stata
un’eccezione qualche anno fa con un contributo di risorsa sociale particolarmente significativo.
Quest’anno vediamo ancora se riusciamo, ma dubito fortemente che ci siano le risorse per
farlo: utilizzeremo i soldi dei cittadini di Treviglio per pagare l’istruzione ai cittadini di Treviglio;
utilizziamo i soldi dei cittadini di Treviglio per pagare il personale del giudice di pace.
Una sottolineatura che mi sta anche particolarmente a cuore: abbiamo tentato una relazione di
sistema con i Comuni limitrofi e non abbiamo ottenuto grande risposta. A me la cosa che
adesso lascia particolarmente perplesso è che nell’ultima comunicazione che ci è arrivata in
relazione all’accettazione da parte del Ministero della Giustizia della nostra disponibilità a farci
carico, mentre finora abbiamo sempre parlato di un contingente di tre persone del Comune che
vadano a servizio del giudice di pace, adesso ne chiedono quattro, o quattro o niente, nel
momento in cui quando tocca al Ministero della giustizia mettere a disposizione il personale ce
n’è uno o al massimo uno e mezzo. Le risorse degli altri “non costano” niente. Io sono
particolarmente schifato da questo modo di fare Stato che ci taglia costantemente le risorse e
ci chiede di chiedere ai cittadini di Treviglio risorse ulteriori per continuare ad avere quello che
credo sia giusto fare.
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È il primo bilancio olistico, io credo, della maggioranza di questo Comune. Ci mancano soltanto
le spese sanitarie, ma probabilmente le troveremo l’anno prossimo e le spese per l’Esercito. Poi
forse abbiamo pagato con i soldi dei cittadini di Treviglio tutto e anche di più.
D’altro canto, e finisco, io sono convinto del fatto che non si possa ulteriormente andare avanti
su questa strada e che un equilibrio particolarmente precario su cui siamo arrivati comunque a
gestire un’Amministrazione comunale che sta ancora andando avanti a fare opere pubbliche,
sta rispettando i limiti del Patto di stabilità, sta cercando di alienare al meglio le proprie
proprietà per quanto sia difficile la situazione, ci garantisca nei confronti dei cittadini almeno il
rispetto di aver ben gestito tutto e con quella che una volta si chiamava “la prudenza del buon
padre di famiglia”.
Tutto l’impianto del bilancio è strutturato sulla prudenza del buon padre di famiglia, sul fatto
che sia necessario fare delle scelte in alcuni casi amare. Penso alla riduzione dall’8,6 all’8 e non
siamo riusciti a farla al 7,6; 7,6 che va tutto lo Stato, non dimentichiamocelo, quindi limitando
la quota di competenza del Comune a zero.
D’altro canto credo davvero che accettando la raccomandazione mi pare che se è vero che ad
impossibilia nemo tenetur non mi chiamo Nemo, ma in questo caso qui penso che forse valga
la pena di tenere il punto di riferimento della corretta azione amministrativa in quello che
stiamo cercando di fare. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Procediamo con il dibattito. Invito i Consiglieri a iscriversi.
Il consigliere Lingiardi ha chiesto di parlare. Ne ha facoltà.
CONSIGLIERE LINGIARDI:
Grazie, Presidente. Parto dal discorso degli emendamenti al bilancio. È vero, signor Sindaco, si
possono fare gli emendamenti. L’anno scorso l’avevamo fatto, ma non ho neanche avuto
l’opportunità di spiegare l’emendamento e non è stato distribuito neppure ai Consiglieri come è
stato fatto quest’anno mandando il messo a casa e portando la documentazione: due pesi e
due misure? Il parere era contrario, come su questi, anche il nostro; però era quello
sull’addizionale IRPEF che avevamo fatto lo scorso anno.
Devo comunque rimarcare questa sera quanto successo in fase di presentazione del bilancio di
previsione 2014, ovvero la semplice esposizione numerica fatta dall’Assessore al bilancio, non
accompagnata dalla relazione spiegata in Consiglio dagli Assessori. Non abbiamo avuto, quindi,
una presentazione illustrata adeguata; quindici minuti soli in cui si sono sciorinati numeri senza
dibattito e commenti. Un’assemblea condominiale è più democratica! Relazioni che in parte
sono state affrontate nelle Commissioni che si sono succedute e in parte no anche per
mancanza di alcuni Assessori. Le Commissioni si sono svolte con argomenti all’ordine del
giorno numerosi e senza tempi stabiliti; documentazioni pervenute in sede di Commissione e
per cui i Consiglieri non hanno avuto la possibilità di fare domande a ragion veduta. Abbiamo
avuto una documentazione poco curata nel materiale cartaceo e talvolta addirittura
incompleta.
Ribadisco poi l’inopportunità di affrontare, come è successo, alcuni punti all’ordine del giorno
sul bilancio di previsione in una prima Commissione consiliare dopo l’ultimo giorno utile alla
presentazione degli emendamenti al bilancio stesso. Tutte le delibere di questa sera le abbiamo
affrontate nella Commissione il giorno dopo la scadenza dell’opportunità di presentare gli
emendamenti.
Credo che per la Giunta comunale sia stata un’occasione persa, l’occasione per presentare al
Consiglio comunale le novità dei propri Assessorati, le nuove attività programmate, i nuovi
servizi, insomma tutte le attività e le prospettive che ogni Assessore ha rispetto al proprio
lavoro anche in termini di enfasi e di importanza da dare alle novità rispetto alla normale
gestione.
Dall’altra parte è importante per i Consiglieri comunali sentire le relazioni, e non solamente dal
punto di vista tecnico – per poter fare questo bastava leggerle – ma dal punto di vista delle
priorità, delle sfumature che ogni Assessore dà al proprio lavoro. Insomma, è un metodo che
non apre alla trasparenza e alla discussione democratica in Consiglio, tenuto conto che già ci è
stato negato il Piano esecutivo di gestione dello scorso anno e quest’anno le presentazioni.
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Cosa succederà l’anno prossimo? Cosa non ci darete?
Fatta questa introduzione, debbo dire che dal punto di vista descrittivo alcune relazioni sono
state scritte anche abbastanza bene, altre molto meno. Una relazione scritta discretamente è
la relazione della funzione sulle opere pubbliche, un settore che si presenta con obiettivi che si
rivolgono però principalmente all’effettuazione di interventi manutentivi sul patrimonio
esistente. Dal punto di vista contenutistico, però, l’anno 2014 sulle opere pubbliche potremmo
chiamarlo l’anno delle manutenzioni con particolare riguardo alla viabilità stradale.
Sulla viabilità stradale si concentra il 50 per cento delle risorse, mentre il 27 va sugli edifici
pubblici e il 23 sulle infrastrutture pubbliche. È positivo lo stanziamento di 300.000 euro per la
realizzazione delle sale polifunzionali all’ex UPIM. Forse qualcosa si muove sulla questione delle
aree ad uso pubblico all’interno dell’ex UPIM.
Abbiamo sottolineato diverse volte che va bene il teatro, è importante, è stata un’opera
positiva, ma ci vuole anche qualcosa di più. Non è possibile che tutto il resto sia dato ai privati.
Se facciamo il conto complessivo di cosa è costato ai cittadini è necessario anche strutturare
qualcosa di più per le associazioni ad uso pubblico all’interno, oltre al teatro. Niente è stato
inserito nel Piano delle opere pubbliche, negli impianti sportivi e sugli edifici scolastici per
l’anno 2014 nonostante le opportunità del decreto Renzi in cui dovrebbero essere escluse dal
Patto di stabilità dei Comuni le opere di riqualificazione energetica e messa in sicurezza degli
edifici scolastici; attività rimandata al 2015-2016.
Vengo alle altre relazioni. Giustizia: perso il Tribunale di Treviglio è giusto concentrarsi sul
giudice di pace – l’ha detto anche lei, Sindaco – sperando possa rimanere.
Attendiamo dal Commissariato di Polizia notizie sulla disponibilità del nostro Comune a
rinegoziare il canone di locazione degli immobili di proprietà comunale. Qualcosa ci ha detto.
Per quanto riguarda l’Avvocatura civica bene il recupero credito mediante l’insinuazione al
passivo fallimentare, ma questo richiederà la massima attenzione proprio stante la particolare
situazione di crisi economica che ancora caratterizza questo tempo, tenendo conto che nel
2013 su 874.000 euro di accertamenti da recupero dell’evasione le riscossioni sono state solo il
31 per cento.
Sulla Polizia locale mi ha particolarmente colpito la predisposizione di appositi controlli a cura
del vigile di quartiere. Cosa si intende per “appositi controlli” e quali sono i vigili di quartiere? È
possibile avere i nomi dei vigili, chi sono e dove operano? Perché si parla di “appositi controlli”?
Credo che i controlli principali si debbano fare in merito al decoro urbano, al controllo sui furti.
Nel primo caso, sul decoro urbano, basta applicare i Regolamenti comunali e farli rispettare;
Regolamenti comunali riguardanti la cartellonistica, i volantini appiccicati da chiunque e
dovunque, l’abbandono dei rifiuti e gli odori molesti, cose che già si dovrebbero fare. Nel
secondo caso, quello dei controlli sui furti, sono necessarie collaborazioni con le altre forze di
Polizia e che speriamo non vengano meno come minacciato ultimamente.
Per quanto riguarda l’istruzione pubblica ci sono spese invariate, ma con meno servizi tra cui la
sospensione del Salone dello studente sostituita da iniziative complementari di informazione al
pubblico. Quali? Non si sa!
Inoltre, che fine hanno fatto le attività di orientamento scolastico? A fine relazione si sarebbe
dovuto riportare l’elenco delle risorse allocate per le politiche scolastiche, ma non ce n’è
traccia.
Sul settore ricreativo sportivo forse verrà presentata la famosa bozza di Regolamento per
l’istituzione della Commissione piscina e per il monitoraggio del servizio offerto dal gestore;
promessa fatta già il 28 maggio 2013 dopo un’interpellanza sulle problematiche della piscina
stessa.
Mi lascia molto perplesso il percorso iniziato invece per la realizzazione di un campo in erba
sintetica presso il Centro sportivo “Mazza”, non sicuramente sull’opera da realizzare, sulla
quale sono completamente d’accordo, ma sul percorso di finanziamento a cura di privati.
Quindi, da un relativo stralcio del Piano delle opere pubbliche è evidente che solo un project
financing possa risolvere la questione. Un privato, però, per poter aderire a un project dovrà
prospettare ingressi a pagamento e quindi limitare l’accesso alle associazioni e agli sportivi
stessi.
Vengo alla gestione dell’ambiente e del territorio. Per quanto riguarda il territorio devo dire che
la relazione di una paginetta e poche righe ci parla di prosieguo del lavoro di redazione della
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Variante al Piano delle regole e al Piano dei servizi, ma non prospetta alcuna soluzione
pianificatoria, almeno accennata. Non si riesce ad avere una minima prospettiva sulla
pianificazione territoriale. Si descrivono le attività da fare, ma non si conosce la strada che si
vuol percorrere.
Sui servizi sociali su nove linee strategiche ben tre linee trattano di questioni meramente
burocratiche (nuovo ISEE, aggiornamento e revisione Regolamenti comunali, strumenti per la
semplificazione dell’attività amministrativa).
La mia preoccupazione è che i servizi sociali, al posto di incentrare la propria azione strategica
sulle persone, siano concentrati nella parte burocratica amministrativa. Le nostre assistenti
sociali facciano le assistenti sociali, siano vicine ai bisogni delle persone e meno allo studio
delle questioni normative e regolamentari.
Spero che l’Avvocatura civica possa dare una mano a districarsi nella giungla normativa in
modo tale da lasciare il tempo prezioso delle assistenti sociali al rapporto con i cittadini
bisognosi.
Dal punto di vista delle risorse vedo una sostanziale tenuta rispetto allo scorso anno.
Personalmente non sono d’accordo con questa decisione e non perché la cifra è uguale, ma
perché sicuramente deve essere superiore. Qui si vede la vera strategia dell’Amministrazione
in carica. Qual è la priorità di questa Amministrazione? Dai numeri non sembra essere quella
dei servizi sociali, specialmente dopo le parole dell’Assessore in Commissione che prevede
necessità di risorse economiche anche a fronte del nuovo metodo di calcolo delle tariffe
dell’ISEE dal decreto n. 159/2013 che prevede condizioni migliorative e di maggior favore per i
cittadini.
Altra questione che sta per divenire un grosso problema per le Amministrazioni comunali, e
che in seguito determinerà esborsi monetari importanti, riguarda la compartecipazione
dell’Ente alla retta degli anziani nelle case di riposo. I giudici stanno dando ragione alle famiglie
che non sono in grado di contribuire alla retta delle case di riposo o degli istituti residenziali o
semiresidenziali per disabili gravi. Se così sarà il Comune dovrà accollarsi tutta la differenza tra
la retta e la pensione dell’anziano o del disabile. Sui servizi sociali d’ambito, partendo
dall’ufficio di piano, passando per l’Ente capofila e da Risorsa Sociale Gera d’Adda si parla da
tempo di cambiamenti, ma credo che il Comune di Treviglio in questo settore debba fare la
parte del Comune di riferimento anche nella logica della distribuzione delle risorse che sembra
lentamente ritornino ad essere disponibili.
Infine devo sottolineare la completa mancanza della parola “Expo” nelle relazioni degli
Assessorati. Treviglio nella sua pianificazione annuale non prevede alcun progetto legato
all’evento dell’anno 2015 ormai alle porte. Credo che questa sia una mancanza inconcepibile,
specialmente per le opportunità anche in termini di finanziamento che Expo può dare.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Consigliere, utilizza il tempo del Capogruppo?
CONSIGLIERE LINGIARDI:
Sì.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Prego.
CONSIGLIERE LINGIARDI:
Ribadisco la natura di questo bilancio come un bilancio di transizione concentrato nel Piano
delle opere pubbliche sulla viabilità, nel Piano delle alienazioni sulla vendita del Foro Boario, la
Colonia Oltre il Colle e la vendita delle case popolari di Via XX Settembre con prima gara
andata deserta e nella valorizzazione di alcune proprietà assolutamente sottostimate (si
vedano le proprietà di Via XXIV Maggio), tutto senza un’idea di città ben precisa, anzi una città
a misura di auto e non di cittadino.
Riteniamo che con il bilancio di previsione questa Amministrazione non abbia assicurato la
dovuta informazione, la necessaria trasparenza per un voto consapevole e non abbia rispettato
i diritti e la dignità dei Consiglieri e quindi dei cittadini e un’altra volta abbia compromesso la
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possibilità di un dibattito democratico in Consiglio comunale. Per questo stigmatizziamo la
nostra disapprovazione e non intendiamo più entrare nel dibattito consiliare su questo
argomento.
Naturalmente il nostro voto sarà negativo. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, Consigliere.
Vi sono altri interventi? È iscritto a parlare il consigliere Minuti. Ne ha facoltà.
CONSIGLIERE MINUTI:
Cosa dovevo dire? Mi sono dimenticato! Il Consigliere che mi ha preceduto è stato così ampio
ed esauriente nelle sue osservazioni che ha tolto largo spazio ad altri interventi di minoranza.
A me piace partire sempre con una nota positiva. La nota positiva è quella che noi siamo tra i
pochi che approvano il bilancio assumendosi la responsabilità di farlo in un clima di grande
incertezza e lo approvano compiendo qualche gesto di responsabilità in ordine
all’alleggerimento del carico tributario ai cittadini che, come osservavo prima, viceversa, sono
l’oggetto dell’accanimento dell’erario statale ormai da troppo tempo.
Occorre introdurre un’inversione di tendenza; è stata fatta, come ha detto il Sindaco, quindi
non mi ripeto. Però, molte Amministrazioni non hanno avuto questo nostro coraggio e senso di
responsabilità. Piacerà anche a me comparare poi il livello delle varie aliquote per vedere in
che misura hanno reagito a questo spropositato carico fiscale quando a loro compete
intervenire in materia.
Spesso si invoca l’autonomia tributaria locale, poi la si esercita esattamente come fa lo Stato o
copiando come fa lo Stato. A parte il merito della assunzione della responsabilità, io non
condivido alcune scelte di fondo che connotano questo bilancio come un bilancio di transizione.
In parte è costretto ad essere di transizione, ma è un bilancio che comunque si assume delle
responsabilità che io non condivido in ordine alle scelte di investimenti. Ne avrei previste altre.
Non condivido la graduazione degli investimenti per quanto riguarda le annualità. L’ho citato
già prima. Tuttavia, mette 31 progetti di opere pubbliche di questo tempo per 13 milioni di
euro. Non sono poca cosa. Sono, però, per sottolineare per responsabilità e per il ruolo che mi
compete come il bilancio regga la sua quadratura almeno su un dato anomalo. Non vado oltre,
me ne basta uno: il dato della alienazione dal Foro Boario per 5 milioni di entrata su 9 milioni
di alienazioni e su 13 milioni di investimenti. Il 40 per cento delle alienazioni è una sola voce. E
se la voce non si realizza? È un problema, a mio avviso. È bene discuterne.
La seconda questione è che la scelta di convogliare poi per contro i proventi di questo
intervento in aggiunta ai 2 milioni di finanziamento acceso nel 2013, di utilizzare quindi larga
parte di questi investimenti per fare altre urbanizzazioni, impedisce che il bilancio accolga nel
suo seno altre proposte di investimento piccole, ma più numerose e che avrebbero certamente
consentito di dare più sicurezza, più servizi ai cittadini. La scelta che viene fatta, invece, è di
dare un unico servizio, a mio avviso opinabile nella sua gravità e importanza, quello della
Fiera, e non si dà risposta a tante infinite cose semplici che si possono realizzare se si ha
l’umiltà di andare a vedere, guardarci attorno, ascoltare quali sono i bisogni.
Per esempio, l’altro giorno ho fatto una passeggiata per la città, per abbronzarmi un po’ così
qualcuno pensa che sono stato nei Paesi caldi, e in Via Pontirolo, in fondo, angolo Via dei Magli
c’è una roggia che mentre fa la curva per andare ad alimentare il Maglio produce costanti
esondazioni e quindici famiglie sono costantemente sotto l’acqua. L’acqua raggiunge il livello
dei contatori. C’è soltanto da prevedere, magari a carico del proprietario di tutti i fondi che
sono lambiti da questo tratto della Roggia dei Mulini e poi di una piccola strada di
arroccamento che sono gli istituti educativi, di concerto con gli istituti educativi, una piccola
deviazione di queste esondazioni della Roggia dei Mulini e si mettono in sicurezza quindici
abitazioni.
In Via Isser c’è stato un incidente gravissimo. È mai possibile che con tutti gli insediamenti che
si sono aggiunti a quelli già esistenti in un’area scarsamente urbanizzata non ci sia il
marciapiede e la gente è costretta a rischiare la vita perché le macchine passano ad alta
velocità? Bisogna realizzare il marciapiede. È meglio se lo si fa sopraelevato, ma in attesa di
farlo sopraelevato lo si delimiti e si faccia rispettare, attraverso i limiti di velocità, la sicurezza
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dei cittadini di Via Isser.
Su Via Mazzini da otto Amministrazioni a questa parte si programma che venga realizzata
nell’esercizio e poi all’ultimo dei tre esercizi di ogni mandato ci si ritrova nella stessa
situazione. Nel frattempo Via Mazzini si è sedimentata e si è alzata di un metro e mezzo. Alla
sua metà quando piove le esondazioni vanno a finire nelle case della gente. Bisogna fare degli
interventi di carattere fognario. Bisogna che Via Mazzini riceva il grado di priorità che le
compete. Era più opportuno intervenire in Via Mazzini che non in Viale Buonarroti se non fosse
che per via della fonte dei finanziamenti delle opere pubbliche in via Buonarroti siamo assistiti
da contributi che vengono da fuori. Ben vengano, però piuttosto che fare la lottizzazione
residenziale del Cerreto si rifaccia Via Mazzini. Ci sono dei parcheggi sterrati davanti al cimitero
di Treviglio che è uno dei più belli del territorio e che è splendidamente urbanizzato nella sua
area antistante con un’eccezione. È un parcheggio sterrato che in questi periodi di pioggia è
pieno di acqua, è quello ad angolo ad est entrando in Via Beato Angelico. Costa poco. C’è il
grosso parcheggio che è immediatamente disponibile e io non so per quale maledizione sia
stato indirizzato lì, che è quello di Caravaggio, sovrastante il sottopasso per l’ospedale che
nessuno utilizza più. Ci sono ragioni di sicurezza o agibilità? No, perché basta mettere un po’ di
ghiaione. Utilizzando questo parcheggio, che è enorme e capiente, si possono localizzare lì tutti
gli attori degli eventi che si rincorrono nell’area del mercato, comprese le fiere, evitando di
occupare il parcheggio della piscina e il parcheggio del cimitero, che sono noti sfoghi della
nostra capacità ricettiva per quanto riguarda i parcheggi e la fruizione del centro storico.
Il parcheggio in Piazza Cameroni, in Via Crivelli, è piccolo. Di fronte alla Cassa Rurale, a sud,
c’è un triangolo di sterrato che serve soltanto per la cacca dei cani. Poi la gente si raccoglie lì
per spettegolare perché c’è la cacca, perché non l’hanno pulita e ammirano anche i graffiti che
si aggiungono uno dietro l’altro se questo muro di proprietà comunale non viene pulito. Pulire i
muri costa poco, non è un progetto da mettere nelle opere pubbliche. Abbiate pazienza, poi
arriverò ai progetti, ma tuttavia è una cosa che, a mio avviso, merita attenzione.
C’è una porzione che inibisce di realizzare il completamento del portico tra il centro
commerciale in Viale Oriano e quello ulteriore della ristrutturazione. Mi pare che lì sono state
definite... Intelligentemente l’Amministrazione, su impulso dell’Assessore, ha rinnovato le
procedure di Piano particolareggiato per cui chi interverrà lì avrà un premio volumetrico se
cede una parte. Però, siccome sono stati effettuati i passaggi di mano di quell’area lì e gli attori
sono in grado di cedere in anticipo questo volume, il Comune – suggerisco – lo acquisisca e lo
metta in cantiere. È meglio se inserisce tra le priorità del Piano delle opere pubbliche
l’acquisizione e l’estensione del portico in modo che ci sia questa continuità.
C’è una splendida area verde all’ingresso di Via Pontirolo, sulla destra. Lo sottolineo perché è
un’area che è incredibile che sia completamente – è una bella area verde di qualche migliaio di
metri quadrati – preclusa sia ai confinanti ad est, che sono quelle villette di una lottizzazione
che si è insediata...
Farò anche la dichiarazione di voto, Presidente.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Ha venti minuti.
CONSIGLIERE MINUTI:
Grazie.
Sia la parte che invece è frontistante il marciapiede di Via Pontirolo. Mi piace pensare
all’occupazione di queste aree di verde attrezzato – in questi giorni ho portato un po’ di
persone in gita in comunità dove c’erano attrezzature di questo tipo – che catalizzino gli utenti
insieme agli oratori, che fanno un’attività lodevole di aggregazione, affinché i bimbi si
scambino le impressioni in via diretta e non soltanto attraverso gli sms. Ebbene lì c’è un
parchetto assolutamente inutilizzato in un quartiere dove la gente ha la capacità di relazione,
ma non ha i siti per realizzarla. Vi chiedo di stanziare una somma per acquisire quell’area.
Vi è poi la questione che ho sollevato in altre occasioni relativa al completamento delle piste
ciclabili che lodevolmente da alcuni anni a questa parte si stanno realizzando nella nostra città.
Ora ci sarà quella di Via Buonarroti, ma si è conclusa quella di Via Brignano, quella di Via
Bergamo, quella che ha portato al Cerreto, però sono delle piste spente non solo per la
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capacità fruitiva, ma anche per il valore estetico. Non sono arricchite dalla presenza anche non
intensissima di alberature. L’ingresso nella città di Treviglio è più pregiato nella misura in cui le
strade che vi concorrono sono dei viali. Non possiamo fare dei viali improvvisando la loro
realizzazione in quanto occorrono le acquisizioni, gli espropri normativi, ma almeno dove
abbiamo fatto le piste ciclabili va piantato un albero anziché uno ogni dieci metri o uno ogni
trenta metri. Sarebbe opportuno fare un Piano straordinario di piantumazioni degli accessi alla
città.
Vengo ad un’altra questione. Signor Sindaco, ho aderito al suo comando di fare ammenda
relativamente a una critica troppo severa nei confronti del bilancio della farmacia. Nell’ultima
riunione che abbiamo fatto sono intervenuto e ho detto: “Sì, il bilancio va bene, sono contento,
avete più scorte, non fate scappare i clienti”. Le valutazioni sono sempre opinabili, ma quando
ho detto all’amministratrice straordinaria della farmacia, ovvero “Si ricordi che davanti al suo
negozio la gente quando piove non può entrare perché ci sono buche enormi piene d’acqua”,
lei candidamente mi ha risposto “Abbiamo già segnalato la cosa al Comune perché il
parcheggio è del Comune”. Ma l’azienda non è del Comune? Io non segnalerei nulla e
sistemerei il parcheggio. Questo mi consente di dirle, signor Sindaco, che occorre invece
esercitare, come del resto chiede il Collegio dei revisori nella sua relazione riguardo gli
organismi partecipati, un maggiore controllo relativamente all’applicazione delle norme, alla
gestione del bilancio e così via. A maggior ragione per la farmacia. C’è bisogno di un sollecito
del progetto? Questo si fa in due giornate! Occorre – credo – esercitare, più che attraverso
delle normative specifiche, attraverso l’autorità diretta del Sindaco un’azione di controllo, di
verifica, di stimolo perché quello che gli organismi partecipati, totalmente o parzialmente, sono
deputati a fare li facciano.
Mi piace che la società Cogede concerti periodicamente comunicati tranquillizzanti sulla bontà
della nostra acqua. Sono veramente contento dell’attività che sta facendo Imeri per dare
serenità alla nostra popolazione rispetto a questa cosa. Ma lo vuole fare questo nuovo pozzo?
Ma il terzo pozzo, quello di Via Acquedotto, lo si vuole approfondire? Doveva partire alla fine
dell’anno scorso. Ci voleva poco. Ogni anno c’è il programma, sottoscritto dall’Assemblea dei
Sindaci, che diceva: prima si fa la Via Terni, poi si fa la Via Bellini e poi si fa la Via Acquedotto.
Perché non parte questa roba? Cioè, il raccordo con le altre società, a mio avviso, richiede che
si assumano anche azioni di stimolo e di controllo.
Poi quanto deve partecipare l’Amministrazione comunale non lo so. Non succeda come la
partecipazione per rifare il parcheggio di Piazzale dell’Ospedale, dove si era detto “l’ospedale lo
fa, però il Comune ci dà una mano”, però il bilancio si è dimenticato di stanziare la relativa
cifra.
Dopo aver detto tante cose minute, ma che possono trovare concretezza, risparmiando
qualche osservazione che sarebbe di troppo relativamente a quella che diceva il consigliere
Melli essere un’insufficienza nella capacità di risparmio sulla spesa che possa consentire di
ulteriormente ridurre il carico fiscale, perché effettivamente nella parte corrente del bilancio la
spesa del personale continua ad essere elevata, anzi, in crescita negli indici finanziari della
parte corrente del bilancio. Fortunatamente scende, invece, l’ammortamento dei mutui, anche
perché vengono puntualmente rimborsati, quelli in corso. E ce n’è uno grosso, rimborsato a un
milione all’anno, e si riduce di un milione all’anno.
Io capisco che l’attuazione del grosso positivo progetto della centralizzazione dei servizi dello
Sportello unico nel palazzo, fatto senza dover complicare o deturpare l’edificio storico
cinquecentesco che sta giù nel nostro cortile, adesso richieda un carico in più di gente. Non
parlo addirittura del giudice di pace che vorrebbe quattro dipendenti. Capisco che si è tirati da
mille parti e si deve assolvere a mille cose. Però ci si ponga l’obiettivo di ridurre la spesa
corrente in misura più significativa di quel che appare qui.
Da tutti gli indici che voi vedete nella relazione tecnica, a pagina 16 e molto più analiticamente
nelle pagine precedenti, gli indici della spesa corrente riguardo a questi gravami denota non
dei miglioramenti ma degli stazionamenti o addirittura dei peggioramenti.
Detto questo, e concludo, avendo parlato di cose piccole dico, però, che abbiamo trenta
progetti in ballo. Poi ho visto che, invece, gli obiettivi nel secondo argomento all’ordine del
giorno che abbiamo sviscerato erano molti di più. Alcuni noi ancora non li stiamo apprezzando.
Li apprezzeremo magari alla fine, quando ci avrete convinto della bontà di tutte quelle
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bandierine verdi e gialle, che io non ho mica capito ancora.
Ci sono questi trenta progetti, ma che sono, al di là – adesso l’ho messa giù dura – della
questione del mercato del Foro Boario e della Fiera, uno, due, molto rilevanti. E il più rilevante
di tutti è il portare a termine la questione dell’UPIM. Qui si mette dentro un altro milione di
risorse per fare la piazza come si deve. Poi ho visto anche l’estensione a Sant’Agostino.
Insomma, il centro storico avrà cambiato volto. Sarà veramente il centro storico di una città
importante, che potrà anche sviluppare, oltre alle imprese produttive, anche il turismo, che
comporta anche meno impatto dal punto di vista ambientale.
Io, però, vorrei sollevare due questioni di fondo, perché vengano valutate per essere aggiunte
alla programmazione da qui a venire – quella che c’è è quella che c’è – quando la congiuntura
avrà fatto il suo corso e ci consentirà di aprirci a una migliore speranza anche per quanto
riguarda le risorse, e sono la prima: porsi il problema di un adeguamento della nostra
dotazione di infrastrutture scolastiche superiori, di secondo grado, perché possono essere
razionalizzate. Magari non necessariamente occorre acquisirne di nuove. Potremmo trovare
delle economie, potremmo trovare delle esuberanze e degli spazi che si possono mettere a
reddito.
Per esempio, al di là del caso specifico – mi riservo di fare un approfondimento e di
trasmetterlo a voi magari in una Commissione –, la Pretura che si è liberata e c’è da fare
l’intervento per mettere gli ascensori per renderla fruibile al Giudice di pace e ai Vigili urbani:
ma nel frattempo perché non mettiamo a reddito il bar lì sotto, che abbiamo un’entrata, che ci
aiuta ad ammortizzare i costi? Anzi, ampliamogli gli spazi! Hanno aperto due bar di fronte i
nostri concorrenti, noi che abbiamo una proprietà mettiamola a reddito.
Ma se abbiamo l’idea di spostare il Giudice di pace nel palazzo della Pretura, non si può
alienare la palazzina del Giudice di pace? Ma non alienare perché esca dal patrimonio pubblico;
la si ceda. Come si è ceduta la sede della farmacia e la farmacia, si ceda la sede
dell’acquedotto al gestore dell’acquedotto. Non c’è bisogno di tante complicazioni, arriva
all’entrata e si finanzia parte della ristrutturazione della Pretura. Cioè, giocare d’anticipo.
Giocare d’anticipo, e torno all’argomento principale, che è la sistemazione delle scuole
superiori, perché in effetti ci sono degli spostamenti per quanto riguarda il numero degli utenti
e la popolazione scolastica fluttuante che viene da fuori che richiedono una revisione della
programmazione dei siti.
L’altra questione grande è che non compare assolutamente… Francesco diceva: quasi la totalità
della spesa va nella viabilità. È vero, la grossa parte va nella viabilità; però, è una necessità
assoluta, una necessità non rinviabile. Ma non c’è…
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Fa anche le dichiarazioni di voto?
CONSIGLIERE MELLI:
Faccio la dichiarazione di voto.
C’è anche la questione dei parcheggi. Ora, è una delle voci che potrebbe trovare compimento e
realizzazione anche in una fase di grande difficoltà come la nostra e in assenza di risorse
nostre, perché quella è una voce che, sì, può essere finanziata attraverso i progetti finanza,
perché noi offriremmo non i trecento posti, Francesco, della Piazza Setti ma i millecinquecento
posti di Piazza Insurrezione, in un centro storico di Treviglio rinnovato. Riprendere la questione
dei parcheggi, perché si possono realizzare.
Mentre non è ipotizzabile, per chiudere, che si ricorra o a un progetto finanza o ad una
collaborazione privata per fare i colombari nel cimitero.
Se c’è un’attività redditizia nel Comune ed è la gestione del cimitero, la faccia il Comune e
finanzi la realizzazione dei loculi attraverso la vendita dei loculi stessi. Anzi, la vendita riserverà
un’entrata tripla rispetto al costo e si potranno finanziare altre opere pubbliche.
Per tutte queste ragioni, perché non ci sono piccole cose, non ci sono grandi sogni per il futuro,
che non si deve smettere di ricercare anche nei tempi di crisi, anzi, più i tempi sono di crisi e
più la fantasia dei sogni affiora, noi siamo costretti, il consigliere Merisi ed io, che farà la
dichiarazione per suo conto, a dare voto contrario. Ma è un voto di apprezzamento e di
stimolo, non è un voto di contestazione.
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Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, Consigliere.
Vi sono altri interventi? Consigliere Merisi, prego.
CONSIGLIERE MERISI:
Grazie, Presidente. Dopo due pezzi da novanta, facciamo il quarantacinque; facciamo un
tempo solo rispetto ai due tempi nelle partite di calcio. È un preannuncio sportivo rispetto alle
due sottolineature che farò dopo in ambito sportivo.
Io ho in mano la relazione previsionale e programmatica e a pagina sei c’è un incremento del
10 per cento alla voce “Alienazione beni e trasferimento Equitalia reinvestiti” da 7,2 a 8 nella
previsione del 2013 e nella previsione del 2014. Poi c’è un drastico ridimensionamento per il
2015 e il 2016: da 8 si passa a 5,5, con un calo del 30 per cento. Probabilmente – passatemi
la battuta – è perché la maggior parte delle alienazioni verrebbe fatta con il bilancio 2014.
Domanda ironica, che preannuncia quello che dirò dopo: probabilmente non c’è più niente da
alienare?
Nota dolente, ma questa non è evidentemente per questa Amministrazione, bensì è un
discorso che va fatto e sottolineato nella logica di cui prima parlava il consigliere Minuti, di cui
parlava prima anche il signor Sindaco. A pagina dieci c’è il 50 per cento in meno di contributi e
trasferimenti correnti dallo Stato. Si passa da 1,5 milioni della previsione 2013 a 793 mila di
quest’anno. Questo è un dato che effettivamente fa pensare.
Nell’analisi delle risorse, a pagina quattordici, c’è una alienazione di bene patrimoniale e un
aumento da 4,2 a 5,7, un aumento del 34 per cento, che è un po’ grosso modo lo 0,5-0,8 per
cento di diversità. Però, non conta nel discorso più generale di quello che si faceva prima.
Quindi, è uno stimolo ad alienare.
A pagina sedici, “Oneri destinati a investimenti”, c’è addirittura il 43 per cento in meno: da 1,3
milioni a 775 mila. È chiaro che qui se non entrano, diventa un po’ difficile. Comunque, è
giusto da parte nostra sottolineare questo aspetto.
Rimane fisso l’anticipo di cassa, 3,1 milioni di previsione 2013, ripetuto negli anni 2014, 2015
e 2016.
Per quanto riguarda “Programmi e progetti”, a pagina ventitré, nell’anno 2014 come discorso
generale ci sono 1,8 milioni di investimento rispetto alle spese correnti consolidate, 1,3 milioni
alla Funzione 8 e 383 mila alla Funzione 11, che adesso andrò a dettagliare prendendo in mano
quello che ha fatto prima i consiglieri Lingiardi e Minuti, quelle che sono le considerazioni finali
sulla coerenza dei programmi rispetto ai piani regionali di sviluppo. Comunque, funzione per
funzione secondo me, secondo noi, c’è qualcosa da dire.
Allora, dello Sportello unico per l’accesso ai servizi comunali per il cittadino abbiamo parlato. È
un po’ che se ne parla in un modo o nell’altro, l’abbiamo visto partire, ma a mio personalissimo
avviso c’è comunque già qualche difficoltà. Al di là del discorso delle code che normalmente –
ed è sottolineato anche nella relazione – si formano all’inizio di un’attività nuova
sufficientemente complessa, come potrebbe essere questo, effettivamente gli spazi sono
troppo ristretti. Al di là del discorso di privacy, è proprio un discorso, a mio avviso, di
ergonomia lavorativa, su cui invito questa Amministrazione a porre un po’ di attenzione in più,
evidentemente dopo che è passato il momento di rodaggio. Sono troppo stretti, non sono
corrette le posizioni e le postazioni.
È giusto quanto viene sottolineato: occorre saper integrare risorse pubbliche e private in
complessi progetti di investimento. E qui ritorno a quello che diceva prima il consigliere Minuti:
mi tocca particolarmente – ne parleremo dopo – la possibilità di investire con capitali privati
per coprire un campo da calcio. Anche lì qualcosa si potrà dire.
In fondo a pagina uno c’è la ripetizione “occorre saper integrare risorse pubbliche e private in
complessi progetti di investimento”: è lo stesso discorso che si fa in generale per BreBeMi,
sperando di portare a casa qualche cosa sicuramente.
Con riferimento all’apertura al pubblico, a pagina due, entro il mese di aprile 2014 dello
Sportello polifunzionale secondo i nuovi orari – e qui mi riaggancio a quello che dicevo prima –
bisogna farlo partire per capire. Inoltre, signor Sindaco, mi consenta questo accenno: non
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faccia andare anche l’ASL fino alle sette di sera che ne abbiamo già fin troppo e neanche a
sabato mattina. Ma questo è un altro discorso che affronteremo in separata sede.
Vedo che viene sottolineata l’importanza di un patto fra Amministrazione e cittadinanza.
Immagino che sia un discorso sostanziale più che formale, quindi un qualcosa di scritto, di
memoria più o meno recente.
A pagina dopo, “Rafforzamento del ruolo del Comune in seno agli organismi di ambito per la
gestione dei servizi pubblici locali e per la gestione dei servizi socioassistenziali”. Ne abbiamo
già parlato e ne parleremo domani per quanto riguarda la risorsa sociale. Spiace però – è una
sottolineatura dovuta, senza puntare il dito contro nessuno – che i Comuni limitrofi non si
siano accorti dell’importanza della proposta fatta dall’Amministrazione di Treviglio per il giudice
di pace.
Sempre a pagine tre, in fondo, sull’organizzazione dei moduli cosiddetti a matrice, avevo già
espresso un parere abbastanza contrario per l’applicazione di un modello non nato e non,
secondo me, applicabile in toto, essendo un qualcosa che secondo me non è proprio il massimo
per un’Amministrazione comunale. Secondo me, non è neanche applicabile in toto.
Sulle azioni, acquisizione e conservazione della proprietà pubblica delle infrastrutture della città
mi riallaccio a quello che dicevo prima il consigliere Minuti: mi vede assolutamente d’accordo.
Sulla trasformazione urbana, alle pagine quattro e cinque, mi aspetto il progetto. Immagino
che verrà in Commissione, immagino che sarà oggetto di discussione e di approfondimenti. È
chiaro che nella relazione il discorso è assolutamente stringato e non consente di avere un
quadro più generale, se non dare attuazione al Piano regolatore e agli strumenti urbanistici.
Allora qua andiamo nell’altro campo, soprattutto perché c’è un aggancio poi con la variante del
PGT.
A pagina sei, “Anagrafe, stato civile, elettorale, leve e servizio statistico”, ci tenevo a
sottolineare che in un Consiglio comunale precedente era stato detto che il regolamento di
Polizia mortuaria sarebbe stato messo in atto con la promessa, dopo un certo periodo, di
verifica, di confronto. Siccome mi pare che l’anno non sia ancora scaduto (mi pare che fosse
settembre, se non ricordo male, signor Sindaco), ci tengo che questa cosa venga fatta.
Sportello Unico, pagina sette. Quale estensione delle funzionalità dello Sportello telematico
viene introdotto anche un sistema informativo per la gestione degli utenti per minimizzare i
tempi di attesa e ottimizzare l’ottimizzazione delle risorse destinate alla gestione. Immagino
che questo sia un qualcosa in più che personalmente mi era sfuggito, non essendo ancora
stato utente dello sportello. Credo che sia così.
A pagina nove, “Programma della giustizia”, va bene con la finalità da conseguire, ovvero il
mantenimento dell’Ufficio del Giudice di pace a Treviglio, sperando ovviamente nel non
aggravio delle spese del nostro Comune.
A pagina undici, il discorso che ha fatto prima il consigliere Minuti va in questa logica nei
rapporti con i cittadini: verifica delle esigenze dei quartieri, predisposizione di appositi controlli
e cura dei vigili di quartiere.
Allora, le esigenze dei quartieri di un certo tipo sono già state segnalate perfettamente dal
consigliere Minuti. Sul vigile di quartiere mi associo a quanto diceva prima il consigliere
Lingiardi, è un po’ che non lo vediamo, ma non solo fisicamente, non lo vediamo neanche in
qualche report, piuttosto che in qualche presentazione.
Per quanto riguarda la pubblica istruzione, avevo bisogno di sapere. Insomma, non so, non ho
letto bene probabilmente, però davvero non ho trovato il fondo di ventimila euro che è stato
destinato per la didattica all’implementazione delle dotazioni informatiche. Non ho letto bene
nel senso che mi manca il dettaglio.
Se non ho capito male, da come è scritto il recupero della quota che Gemeaz ha incassato
impropriamente sarebbe poi ridistribuito (mi sembra di capire) in dotazioni informatiche nei
vari plessi scolastici. La domanda sorge spontanea a seguito dell’ulteriore assemblea che è
stata fatta: a che punto siamo?
Salto fino a pagina diciannove, per quanto riguarda il settore sportivo e ricreativo consentitemi
le due sottolineature di cui parlavo prima. Un carissimo saluto al grande maestro di calcio
Vujadin Boskov, la cui ironia è andata persa, e non solo, nel mondo del calcio. E un grosso
ringraziamento, invece, al terzino del Barcellona Dani Alves, che è quel calciatore che ha
sdrammatizzato in un modo incredibile nel giro di tre secondi mangiando la banana che gli era
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stata buttata offensivamente dal pubblico.
Assessore, anch’io mi associo (in Commissione piscina mi ero già proposto come possibile
membro): se riusciamo, almeno lo stimolo nostro è questo, diamoci un regolamento, che
possiamo collaborare a stendere, e mettiamola in piedi. Però, anche qui, non abbiamo ancora,
a proposito della piscina, il parere della Commissione comunale di vigilanza e, secondo me, c’è
qualche opera costruita in difformità rispetto al progetto iniziale, senza approvazione. E questo
va nella logica del mio voto contrario all’ampliamento della fideiussione.
A proposito dei defibrillatori, seppur sappiamo che siamo in netto anticipo, perché la scadenza
per le associazioni sportive dilettantistiche è gennaio 2016, devo dire che probabilmente, oltre
ai cinque defibrillatori che sono stati scritti, ma perché effettivamente ci sono, è molto
probabile che ne arrivino altri tre, per altre vie, di cui poi avremo possibilità di chiarimenti.
A pagina venticinque, “Ampliamento del cimitero”, un ricordo. Come diceva Minuti, è bellissimo
il nostro cimitero. Volevo ricordare qui Giancarlo Prada, Consigliere allora delegato al cimitero,
con il quale ho avuto l’onore di collaborare, fra le altre cose, anche per la stesura di un libro
che era davvero bello.
Sul cimitero vorrei l’ennesima assicurazione. Già non sono molto convinto, come il consigliere
Minuti, dell’esternalizzazione della costruzione di nuovi oculi. Anch’io sono d’accordo nel
tenercelo a casa. Però, l’assicurazione è a questo punto, se la decisione di questa
Amministrazione è comunque farli far fuori (come si dice), che almeno la gestione resti
comunque all’interno, e non solo la parte di uffici, che è la parte burocratica e amministrativa,
che ha un’assoluta importanza. Il problema è un altro effettivamente. Il problema è l’eventuale
poi controllo che manca.
Riqualificazione di Piazza Cameroni. Assessore, avevo già espresso i miei dubbi, le mie
perplessità nella presentazione veloce che ci era stata fatta. Riqualificazione di Piazza
Cameroni che le chiedo di riportare in Commissione I per una illustrazione più ampia. Come
chiedo al consigliere Melli, Presidente della II Commissione, di sollecitare BreBeMi per la visita.
A proposito della variante di cui si parlava prima, pagina ventisette, c’è l’aggiornamento del
Piano di governo del territorio, quindi varianti al Piano delle regole e al Piano dei servizi. Quindi
ulteriore domanda, ulteriore richiesta: ma questa “variantona” quando arriva? Arriverà la VAS,
arriverà l’approvazione della variante, ma non mi sembra di leggere che sia la “variantona”.
Sono altre varianti.
Per la strutturazione dello Sportello di Erzia, a pagina ventinove, immagino che sarà data
normale pubblicità anche a questo.
A pagina trenta, sostenute attraverso l’erogazione di un contributo le associazioni che
contribuiscono all’attività di lotta al randagismo canile e gattile, anche questo mi è sfuggito ma
questo ha relativa importanza.
Per ultima cosa, a pagina quarantadue, il progetto “Agricoltura sociale”, che mi vede
assolutamente favorevole. Voglio vedere – è una pura curiosità, non è neanche ironica – poi
come, dove e quando parte.
Un’ultimissima cosa. Mi associo anch’io a quanto diceva il consigliere Minuti per quanto
riguarda il parcheggio dell’ospedale. Ne abbiamo già parlato anche in Commissione, nell’ultima
Commissione, con l’assessore Mangano.
Anch’io anticipo il mio voto contrario a questo bilancio, perché anche in questo caso ci sono più
ombre che luci.
Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, Consigliere.
Vi sono altri interventi? È iscritto a parlare il consigliere Fumagalli. Ne ha facoltà.
CONSIGLIERE FUMAGALLI:
Grazie, Presidente. Sono convinto che questo bilancio verrà ricordato come il bilancio delle
capacità e dell’efficienza, perché in questi momenti così particolari e così duri non è nemmeno
facile non apprezzare lo sforzo di chi l’ha presentato in tempi così rapidi e soprattutto in modo
così ammirevole sia riuscito a bilanciare tutti i numeri, considerando soprattutto il fatto che si
poteva sicuramente fare meglio, Assessore, ma si poteva sicuramente fare meglio se i
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trasferimenti con le partecipazioni statali fossero stati quelli del 2009 e, quindi, invece di
arrivare un milione di euro ne fossero arrivati sei. Si poteva fare meglio sicuramente se gli
oneri di urbanizzazione previsti per quest’anno invece che 775 mila euro sarebbero stati 3
milioni, come quelli del 2010. E uguale è per il Patto di stabilità, così difficile da raggiungere
nel 2010 per 500 mila euro immaginiamoci per quest’anno a quasi 3 milioni di euro.
Nonostante tutto, sicuramente si poteva fare meglio, ma io in questa stanza, questa sera,
penso di non aver sbagliato a capire che qualcuno ha anche detto che questa Amministrazione,
questa maggioranza, anche la mia maggioranza, forse non conosce la strada che sta
percorrendo. Dico per fortuna, considerando questi pochi mezzi a disposizione. E nonostante
ciò, anche a causa delle alienazioni, sono stati eseguiti dei lavori importanti di opere di
urbanizzazione grazie anche alla particolare attenzione nella spesa e alla ricerca capace dei
finanziamenti. Anche perché con questi numeri di entrate sicuramente certe spese erano
impossibili da pensare e da attuare.
Comunque, anche se qualcuno dice che non sappiamo dove stiamo andando, siamo riusciti a
ridurre la TARI. Dallo scorso esercizio l’abbiamo ridotta di quasi il 6 per cento. Non abbiamo
aumentato l’addizionale IRPEF. Sono stati aboliti i diritti comunali demografici, invariate le
tariffe sugli asili, sulle mense scolastiche, sugli impianti sportivi, sui servizi bibliotecari, musei
compresi. In più, chiaramente abbiamo mantenuto l’aliquota base del 4 per mille per l’IMU.
È chiaro che una raccomandazione che devo fare a questa maggioranza, che è anche la mia
maggioranza, di continuare su questa strada, lasciando a parte chiaramente ogni tipo di
istigazione a prendere una strada diversa.
Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Vi sono altri interventi? Nessuno chiede la parola? La replica del Sindaco. Prego, signor
Sindaco.
SINDACO PEZZONI:
Grazie, Presidente. L’anno scorso il bilancio non era accompagnato dalle relazioni scritte, che
sono state distribuite la sera stessa. Quest’anno il bilancio è stato accompagnato in fase di
deposito dalle relazioni dei singoli Assessori. Il motivo per cui le sottolineature, gli accenti di
ciascun Assessorato si trovano lì dentro è appunto la ragione per la quale nella presentazione
all’inizio di questo mese abbiamo dato i macrodati.
Non c’è una discussione in sede di presentazione di bilancio. Diceva prima il consigliere
Lingiardi che in un’assemblea condominiale si hanno maggiori diritti, per come è formulata la
normativa in una presentazione di bilancio no, perché parlano sempre e solo gli Assessori e
non c’è interlocuzione. Nel momento in cui abbiamo distribuito le relazioni abbiamo ritenuto
che fosse l’occasione per un confronto sulle cose, che poi è stato esplicitato, anche in sede di
Commissione.
È vero, il PEG non viene distribuito preventivamente, il PEG viene distribuito sempre dopo che
è stato approvato. Non è uno strumento che può essere distribuito quando ancora non è stato
oggetto di discussione e di approvazione da parte della Giunta.
Mentre sulla questione relativa alla presentazione degli emendamenti e al calendario delle date
di bilancio, io ricordo che è stata la Conferenza dei Capigruppo ad approvarlo. Lo si trova nel
verbale, mi pare, del 21 di gennaio. E distinguerei le due cose: gli emendamenti al bilancio che
hanno il loro iter secondo il calendario che era stato approvato congiuntamente rispetto alla
struttura dell’articolazione delle delibere sulle tariffe, che invece hanno le loro modalità di
variazione che non sono direttamente connesse al bilancio.
Quindi, mi pare che alcune obiezioni di merito sulle procedure, per carità, possono trovare
giustificazione, ma dal mio punto di vista non hanno un fondamento, se non nella discussione
delle parti perché, lo ribadisco, tutto quello che si è fatto è stato detto e presentato in
Conferenza dei Capigruppo il 21 di gennaio e sono state rispettate finora tutte le date che sono
state lì approvate.
Sulla questione degli interventi specifici, parto da una sottolineatura. Non c’è la parola “Expo”,
però in un’interpellanza svolta qualche tempo fa abbiamo dato la declinazione specifica degli
interventi che faremo durante il corso di quest’anno e dell’anno prossimo finalizzati alla
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manifestazione. Onestamente, penso che più che mettervi sopra il bollino di “Expo 2015” sia
importante fare le cose e fare in modo tale che possano avere un rilievo e un respiro grazie al
quale la città si offra nella pluralità delle offerte che può offrire.
Sulla questione del decreto Renzi per le scuole sottolineo che, nel momento in cui è arrivata la
famosa lettera al Presidente del Consiglio, anche noi abbiamo inviato la richiesta per l’apertura
degli spazi finanziari. Non è necessario prevedere il fatto che delle manutenzioni straordinarie
possano essere fatte all’interno del piano delle opere pubbliche. Comunque, la sottolineatura
degli investimenti sugli edifici scolastici l’avevamo già fatta l’anno scorso, anticipando i termini.
Quindi, vediamo che cosa ci rispondono in termini di apertura di spazi finanziari ed esonero dal
Patto di stabilità. Ne ha ricordato bene i limiti il consigliere Fumagalli ed esorto a non
dimenticare questo, perché se ci si lamentava per i 500 mila euro lamentiamoci adesso per i 3
milioni da raggiungere…
Sulla questione della rinegoziazione, è arrivata la letterina di apprezzamento da parte del Capo
della Polizia, a cui avevo inviato la proposta a seguito dell’interlocuzione che si era avuta anche
prima dell’incontro con il Ministro Alfano. La questione è oggetto di discussione. Dovrebbe
arrivare nei prossimi giorni a Bergamo il Ministro per affrontare anche localmente la questione.
Questo era uno degli effetti dell’incontro che si è avuto a Roma.
Sulla questione del Salone dello studente & company, io ribadisco che noi ci siamo adeguati i
primi due anni alla decisione che è stata presa in sede di Conferenza d’Ambito 6, e la
Conferenza d’Ambito 6 interviene in relazione alle decisioni di politica scolastica per tutta la
zona della pianura bergamasca, da Treviglio a Romano di Lombardia, ed è composta dai
dirigenti scolastici, i quali avevano chiesto la sospensione del Salone dell’orientamento e la
sostituzione con altra attività di orientamento nelle scuole medie, che per la parte relativa a
Treviglio è stata fatta.
Sull’opportunità faccio presente che l’anno scorso una iniziativa significativa da parte di un
gruppo auto-organizzato mi è piaciuta molto, ed è stata quella del Salone dell’orientamento
universitario. Abbiamo chiesto loro, il mese scorso, di vedere se c’era la disponibilità ad andare
avanti su questo percorso ed eventualmente di affiancare in quella data, però in una sede più
idonea (pensiamo al PalaFacchetti) in maniera tale da dare più spazio, una possibilità di “Expo”
delle singole scuole superiori del nostro territorio in maniera tale che possa essere ripresa una
parte.
Ovvio che non ho ancora sentito in questo caso il parere dei dirigenti scolastici dell’Ambito 6,
che hanno evidenziato anche loro alcune criticità in merito alle scelte alternative che poi in altri
Comuni sono state fatte sulla questione dell’orientamento.
Io sono convinto, come diceva prima il consigliere Minuti, che far dipendere il 40 per cento
della possibilità di realizzazione delle opere infrastrutturali da un evento, che è l’alienazione del
Foro Boario, sia una scelta particolarmente difficile. Però, è l’unica scelta in questo momento
fattibile rispetto al quadro, che poi può non essere condiviso. Mi sono segnato i microinterventi
e faccio presente che però abbiamo voluto, e l’avevamo sottolineato all’inizio del mandato, non
fare grandi, grandi, grandi opere ma entrare nel merito delle manutenzioni, in maniera tale che
fosse possibile attraverso le manutenzioni rendere disponibili ulteriori, ad esempio, alloggi che
non erano stati dati in affitto a canone sociale e fare in modo tale che il patrimonio fosse più
curato. Cercheremo di farlo come siamo stati in grado di farlo ancora in questi anni.
Sull’intervento all’ospedale, anche qui sottolineo il fatto che non è previsto lo stanziamento
specifico ad ora, dobbiamo concordare la modalità, ma all’interno del quadro complessivo delle
opere pubbliche la previsione è stata fatta.
Sono perplesso – onestamente non so se il consigliere Minuti ha un testo diverso della
normativa – relativamente alla questione delle scuole secondarie di secondo grado. Per un
motivo: io credo davvero che, nella bozza iniziale della riforma delle Province prevista dal
Delrio, la politica di gestione delle scuole secondarie di secondo grado doveva tornare di
competenza comunale.
Credo che, nel momento in cui hanno fatto la rivisitazione di questa disposizione con il decreto
che è stato approvato, mi pare, due settimane fa, la competenza sull’edilizia scolastica ma
anche sulla pianificazione della scuola secondaria di secondo grado è ritornata in capo alle
Province per come sono adesso formate.
È vero, su Treviglio ci sono delle sacche significative di risparmi possibili nel momento in cui si
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mettesse mano a una riorganizzazione (non mi piace il termine razionalizzazione, perché di
solito quando c’è la razionalizzazione c’è la chiusura di qualcosa, e penso al Commissariato)
degli spazi e, ad esempio, anche alla possibilità di realizzare una palestra per le scuole
secondarie di secondo grado. Se uno pensa alle spese a cui la Provincia va incontro ogni anno
per pagare i trasporti per far utilizzare le palestre agli studenti della scuola secondaria di
secondo grado probabilmente, fatti due conti, un bel mutuo gli avrebbe consentito di realizzare
un’infrastruttura di palestra scolastica da aprire poi alla cittadinanza, che sarebbe stata forse la
soluzione ad alcuni dei problemi che abbiamo di uso particolarmente marcato di strutture che
sono, invece, di proprietà comunale.
Io ribadisco, quando si diceva dell’organizzazione della rete scolastica da parte dei Comuni,
vedevo la difficoltà che poi nasce con le scuole gestite dai singoli campanili. Abbiamo già visto
qualche esempio anche con altre strutture un pochino più elevate. Per me, però, la
disponibilità da parte di questa Amministrazione a entrare nel gioco così come è stato fatto con
gli istituti scolastici per la creazione di due istituti comprensivi, processo iniziato nel 2007 e
terminato nel 2012, credo che sia una delle parti qualificanti che possa garantire il fatto che si
giochi in Treviglio polo scolastico di eccellenza, che vedrà aprire nuovi indirizzi prossimamente,
una delle caratteristiche del gioco di squadra di questa Amministrazione.
Sulla questione del cimitero, lascio poi la parola all’assessore Mangano. La valutazione che
abbiamo fatto in merito all’operazione di project financing per la realizzazione dei loculi è
funzionale al fatto che i limiti delle spese di investimento sono connesse al Patto di stabilità.
È difficile continuare a dirsi le stesse cose, però le uniche strade possibili che noi abbiamo per
gestire alcune spese particolarmente significative sono quelle di “inventare” queste modalità,
garantendo comunque – su questo penso di rassicurare anche il consigliere Merisi – il controllo
totale dell’Amministrazione su un servizio che non può essere lasciato ai privati.
Servizi pubblici locali e controllo sulle partecipate. Ne parlavo oggi in un incontro preventivo
con il Collegio dei Revisori dei conti, che ringrazio anch’io per la sua presenza a questa seduta
del Consiglio comunale: sono obiettivi che, ad esempio, con IGEA abbiamo cominciato a
raggiungere nel momento in cui abbiamo trasformato la natura giuridica della società da Spa a
Srl, siam passati all’amministratore unico e abbiamo cercato di rendere il bilancio di IGEA uno
strumento grazie al quale il Consiglio comunale esercita il controllo preventivamente sulle
attività che saranno svolte e poi a consuntivo.
Ovvio che la questione è un pochino più delicata nel rapporto con società in cui siamo soci,
magari anche di maggioranza relativa, ma comunque con altri Comuni della nostra area. Non
sappiamo che cosa ci riserva lo “Sforbicia Italia”, che è il decreto di riduzione delle
municipalizzate da ottomila a circa mille. Queste dovrebbero essere le linee di tendenza che il
Governo si sta dando. Alcune rivisitazioni di forme di partecipazione societaria le avevamo già
preannunciate e saranno oggetto di negoziazione anche dopo i rinnovi delle Amministrazioni
comunali che vedono scadere la maggior parte dei comuni che ci stanno intorno.
Una sottolineatura molto rapida. Il meccanismo del telecontrollo delle code allo Sportello unico
consentirà, nel momento in cui viene attivato complessivamente, di fare le prenotazioni da
casa e, quindi, di recarsi allo sportello alle 10,15 perché c’è l’operatore che aspetta “x”, in
maniera tale che non ci siano né code né altro. Si potrà fare la prenotazione via internet, si
potranno fare però anche la maggior parte delle pratiche che stiamo gestendo allo sportello
direttamente da casa. Stiamo, in questi giorni, distribuendo una convenzione ad hoc che
abbiamo fatto con Regione Lombardia, molti PIN delle CRS e anche i lettori di smart-card da
portarsi a casa, in maniera tale che gli utenti più tecnologici possano poi fare quello che sta
succedendo nei sistemi bancari, il passaggio molto forte sull’home banking sui servizi della
municipalità on-line e dall’altra parte uno sportello che diventa un pochino residuale rispetto
alle altre pratiche. Però, il codometro dice anche, se uno ha un determinato tipo di pratica,
quant’è il tempo medio di attesa. Siccome il sistema è esperto stanno registrando ciascuna
delle pratiche che vengono svolte in maniera tale da dire che per una cittadinanza servono
dodici minuti, per una carta d’identità ne servono otto. Per cui, alla fine saranno ottimizzati, al
netto poi di eventuali incidenti, come succede abitualmente, anche queste cose.
Sul fondo ex Gemeaz, e finisco i punti specifici, sottolineo che è stata introitata la prima parte
degli importi che sono stati retrocessi dal gestore del servizio. Già l’anno scorso, con apposita
variazione di bilancio, abbiamo reso disponibili da subito alle scuole, i due istituti comprensivi –
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non dimentichiamoci che il fondo ex Gemeaz va soltanto ai due istituti comprensivi perché è lì
che si è generato –, 20 mila euro per uno e 20 mila euro per l’altro, quindi 40 mila euro, per le
dotazioni infrastrutturali, e non solo ma anche per la formazione degli insegnanti all’utilizzo
delle dotazioni infrastrutturali. Non basta comprare la LIM, ma è anche opportuno che la si
sappia utilizzare.
Questa rendicontazione verrà fatta alla fine di quest’anno. Dovremmo fare un incontro, una
Conferenza di servizi, molto rapidamente, nel prossimo mese di maggio, con le dirigenze
scolastiche del primo e secondo circolo su questa parte, sull’implementazione dell’utilizzo dei
fondi sul prossimo anno, aprendo poi alla costituzione nel momento in cui gli organi collegiali la
deliberano nella Commissione per l’utilizzo del fondo, d’altro canto anche in maniera tale che
con Gemeaz si recuperino anche altre delle risorse che sono state indicate.
Anche qui, lo sottolineo, come è successo per il caso dei bambini in lista d’attesa, i numeri
segnalati dal lavoro dei volontari sono da prendere sempre con beneficio d’inventario. Qui
abbiamo un rapporto contrattuale in essere, una negoziazione aperta alla luce delle procedure
che abbiamo concordato a seguito dell’avvio delle trattative con ex Gemeaz. Una verifica
annuale si sta concludendo in questi giorni relativa allo scorso esercizio e alla luce di quello il
dirigente dei servizi finanziari farà un verbale, che gireremo anche ai Consiglieri comunali, oltre
che ai rappresentanti dei genitori.
Credo di avere finito la parte che mi riguarda. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie. Ci sono altri interventi? Assessore Mangano, prego.
ASSESSORE MANGANO:
Grazie, Presidente. Sarò molto veloce perché il Sindaco ha dato già molte spiegazioni.
Comincio con le manutenzioni. È chiaro che nei compiti che ha l’Assessore e l’Assessorato che
io presiedo ci sono le manutenzioni, sia gli edifici sia le strade. Penso che noialtri stiamo
recuperando un’assenza di questa sensibilità degli anni scorsi.
Pertanto, già da quest’anno ci sono manutenzioni straordinarie previste per 150 mila euro e
manutenzioni ordinarie per 100 mila euro. Vedendo qual è lo stato della situazione delle strade
oltre Treviglio, vi rendete conto cosa significa lasciare degradare queste strutture.
Quindi, l’Amministrazione ha avuto una grande sensibilità cercando di non fare grandi opere.
Ha avuto in eredità l’UPIM, la sta portando con grande senso di responsabilità a compimento.
Entro giugno avremo la consegna dei lavori. Pertanto, abbiamo tenuto conto nella redazione
del programma dei lavori pubblici gli impegni che abbiamo e abbiamo messo la nostra
attenzione su interventi che riguardano la qualità dei cittadini.
Questa programmazione è stata fatta anche con un certo raziocinio. Voglio dirvi che lungo la
circonvallazione interna sono stati fatti tutta una serie di lavori, a partire dall’illuminazione. Vi
ricordate quali erano le condizioni del parco di via Cesare Battisti, dell’illuminazione lungo tutta
la circonvallazione, lo stato di attraversamento pedonale? Quindi, consigliere Minuti, noi
abbiamo tenuto piccoli interventi, ma che nella loro totalità hanno portato a un investimento di
circa un milione di euro. Però, abbiamo avuto attenzione per la sicurezza dei cittadini e per la
qualità della vita, e abbiamo tenuto una grande attenzione anche per il verde. Abbiamo
manutenuto il verde e spendiamo quasi 400 mila euro all’anno. Quindi, abbiamo avuto
attenzione per la potatura, quest’anno sono stati piantati più di centocinquanta alberi nuovi, e
penso che me ne può dare atto. Si tratta di tutta una serie di costi che in una situazione di
Patto di stabilità hanno la loro ricaduta interna.
Per quanto riguarda l’UPIM, non è vero che abbiamo fatto tutto privato. Bisogna tenere conto
tra le esigenze, tra le economie e se noi dobbiamo fare tutto pubblico. Accanto alla struttura,
accanto al pagamento del mutuo, bisogna anche tenere conto del personale pubblico che
bisogna andare a mettere, se facciamo delle attività prettamente pubbliche.
Abbiamo ritenuto con senso di equilibrio di cercare di mantenere un terzo pubblico e due terzi
privati. Questa scelta da parte vostra non è condivisa, questa Amministrazione ha ritenuto, per
una questione anche di equilibrio e di funzionalità, di muoversi in questo senso.
Edifici scolastici. Ha già risposto il Sindaco. 170 mila euro sono di manutenzioni previste anche
per il 2014.
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Per quanto riguarda la via Isser, è già in programma tra qualche settimana di intervenire per
limitare la velocità e per mettere in maggiore sicurezza i pedoni. Quindi, la ringrazio per la
segnalazione, ma era già in programma.
Per quanto riguarda i parcheggi, anche qua abbiamo dato una priorità. So della segnalazione
che lei mi ha fatto per l’area che è vicino al parcheggio, devo vedere se è di tutta proprietà
pubblica oppure è in parte pubblica e in parte privata. Sto interessando gli uffici tecnici, per cui
mi ricordo delle segnalazioni che lei mi fa. Però, non la considero una emergenza, perché
abbiamo due parcheggi di cinquecento posti tra quello accanto al cimitero e quello della
piscina. Per cui, è una segnalazione che teniamo in considerazione, ma nell’ambito delle
proprietà non abbiamo l’emergenza.
Per quanto riguarda il polo fieristico, possiamo avere una diversità di vedute. Io dico che quella
è una collocazione giusta, perché è a ridosso della stazione centrale ed è tra le due uscita
dell’autostrada. Quindi, penso che possa essere una soluzione ottimale per quanto riguarda
questa Amministrazione. Faremo un intervento graduale a seconda delle risorse. Abbiamo le
risorse per fare un primo intervento; in relazione alle ulteriori risorse, faremo anche il secondo.
Ma vogliamo dare alla città di Treviglio un polo fieristico degno di tal nome, cosa che in questo
momento non c’è e porre anche un rimedio alla gestione di quelli che lei dice i camper, che
obiettivamente sono un vero problema perché occupano tutto il parcheggio del cimitero, oltre
quello della piscina.
Per quanto riguarda il parcheggio, voglio ricordare che parcheggi questa Amministrazione ne
ha già fatti cento alla stazione centrale, trecentocinquanta li sta realizzando alla stazione ovest.
Quindi è ben presente questo problema e stiamo dando delle risposte.
Ho qualche perplessità sui millecinquecento posti con un project financing in Piazza
Insurrezione perché, avendo sentito peraltro alcuni operatori, questo è il momento meno
adatto per fare questo tipo di investimento o quanto meno nella nostra realtà oggi non regge
dal punto di vista economico, perché rispetto a qualche anno fa le condizioni sono cambiate.
Però su questo, almeno stando ai contatti che abbiamo avuto, da parte degli operatori non si
prevede un ritorno economico.
Per quanto riguarda il progetto di Piazza Cameroni, non ci sono problemi, lo possiamo vedere
con tranquillità.
Per quanto riguarda le piste ciclabili, anche su questo l’Amministrazione è molto sensibile.
Proprio oggi sono andato a vedere in Via Calvenzano e per quanto riguarda il Comune di
Treviglio possiamo già sfruttare l’attuale sede stradale per creare una pista ciclabile che
colleghi Treviglio con Calvenzano. La stessa cosa possiamo fare con Casirate, ma c’è qualche
criticità in più, che è l’attraversamento di Via Aldo Moro, anche perché là entro la fine dell’anno
avremo il cavalcavia e, quindi, la pista ciclopedonale consegnata.
Per quanto riguarda le altre infrastrutture, nel nostro programma avevamo messo – ribadisco
quello che avevo detto in Commissione – il collegamento tra il centro e la periferia. Collegare
Via Del Bosco con il Quartiere Ovest noi reputiamo che sia un intervento importantissimo, che
va anche a ovviare a quelle difficoltà che registriamo nel sottopasso dell’Ovest. Quindi, far sì
che ci sia questo collegamento urbano permette ai cittadini di non rischiare sulla statale 11.
Quindi, questo è un altro intervento.
Un’altra attenzione che riguarda anche l’arredo è l’intervento del Piazzale Turro, il parcheggio,
che è in una situazione di grande degrado. Anche qua abbiamo stanziato 120 mila euro ed è
un’attenzione per quanto riguarda la gradevolezza e anche l’arredo della nostra città.
Parlando ancora di piste ciclopedonali, sfruttando anche la collaborazione con Pianura da
Scoprire, realizzeremo anche la pista ciclopedonale a nord del Bollone, perché adesso è stata
realizzata a sud. Quindi, la realizzeremo anche al nord del Bollone.
Quindi, si tratta di tutta una serie di opere che hanno una loro razionalità. Certamente
dobbiamo fare i conti con quello che è il Patto di stabilità. Se dieci anni fa questi problemi non
si ponevano, oggi si pongono, e in questo contesto rientra pure l’intervento di ampliamento del
cimitero, con tutte le rassicurazioni che ha già dato il Sindaco.
Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Assessore Prandina, prego.
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ASSESSORE ZOCCOLI in PRANDINA:
Grazie, Presidente. Rispondendo proprio tranchant al consigliere Lingiardi, devo dire che ha
ragione quando mi sottolinea che su nove linee programmatiche tre sono specifiche per l’ISEE.
Certo, è burocratese, però è necessario. Non è necessario coinvolgere le professioniste, le
assistenti sociali, che giustamente sono preposte all’ascolto e al confronto con il cittadino, e a
risolvere i problemi del cittadino. Ma a livello di amministrativa e di funzionaria di livello è certo
che dovrà documentarsi su questo nuovo provvedimento, su questa nuova ISEE che preoccupa
non poco. Preoccupa non poco perché c’è una grossa compartecipazione dell’Ente, ad esempio,
come sottolineava lei, sulle rette.
È vero che c’è una notevole equità, invece, per la famiglia, ma va a detrimento dell’Ente e delle
risorse che sono sempre minori. E per questo ci saranno nell’arco dell’anno, soprattutto dall’8
giugno in poi, quando andrà in vigore l’ISEE, delle variazioni di bilancio o degli storno PEG
perché bisognerà dare risposte secondo legis, perché questo è.
Abbiamo – lo diceva Merisi – dei tagli sui trasferimenti, l’anno scorso 1,573 milioni di entrate e
quest’anno 793 mila euro, per cui quasi dimezzati.
La relazione, se lei l’ha letta tutta, ma non ho dubbi, non è una relazione autoreferenziale, ma
mi sono confrontata sia con i cittadini, sia con gli utenti già in carico, sia soprattutto con i
sindacati. Ho condiviso la mia relazione programmatica e tutti i punti con i sindacati, e con loro
abbiamo anche programmato un tavolo interdisciplinare proprio sull’ISEE formato dal politico,
dal tecnico, dal sindacalista per capire perché ci sono molte domande.
Invece ringrazio Merisi per avermi sollecitata e darmi l’opportunità sul progetto di agricoltura
sociale. È un progetto molto ambizioso. Da prima avevano dato disponibilità di terreni il
Comune di Pontirolo e il Comune di Casirate; ora questa disponibilità non c’è più. Abbiamo
chiesto agli istituti educativi un appezzamento perché si possano mettere insieme molti giovani
per intraprendere un’impresa sociale o cooperativa sociale (vedranno poi meglio loro) dando
noi a disposizione il terreno e anche un accompagnamento per il progetto. Addirittura ho
ricevuto i complimenti del Ministro Martinat sabato e dell’assessore regionale Fava, perché
ritengono che questi progetti di agricoltura sociale possano dare risposte ai nostri giovani che
di lavoro non ne hanno.
Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Assessore Imeri, prego.
ASSESSORE IMERI:
Soltanto alcune precisazioni. La prima al consigliere Minuti per quanto riguarda il pozzo di Via
Acquedotto. Non siamo fermi, nel senso che anche come Amministrazione abbiamo sollecitato
anche a COGEIDE uno stato di fatto e una situazione dell’avanzamento dei lavori. L’ultima nota
è di inizio aprile ed è in relazione anche a un tavolo dell’acqua. Di fatto, la Conferenza c’è già
stata, ci sono dei pareri e delle richieste di alcuni Enti. Province e ASL sostengono che
l’approfondimento oltre i cento metri – chiedo conferma – costituisca di fatto una modifica
sostanziale al progetto e alla concessione originaria. Lo STER, invece, è allineato alla posizione
– guardo dietro perché chiedo conferma – ritiene costituisca di fatto una modifica sostanziale
al progetto e alla concessione originaria. Lo STER, invece, è allineato alla posizione di COGEIDE
per la quale, siccome il prelievo rimarrebbe poi immutato ai valori in concessione, stante la
variabilità idrogeologica del nostro territorio, questo non comporterebbe questo grande
stravolgimento. Potrebbe anche esserci la valutazione di fare un pozzo meno profondo, che
però mi pare fosse indicazione non opportuna visto anche tutto quello che c’è stato in questo
periodo.
Inoltre dal verbale che c’è stato l’ASL ha chiesto anche il parere dell’ATO, che non era
intervenuto in sede di Conferenza, né con un parere scritto né proprio partecipando. In realtà,
l’ATO già su Via Bellini e anche su Via dell’Acquedotto aveva dato un nulla osta a una
situazione più o meno simile, quindi lo stato di fatto è questo.
Bisognerà capire, adesso, se queste richieste e queste osservazioni della Provincia e dell’ASL
dovranno poi essere riprese e tenute in debito conto o se procederanno comunque con
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l’autorizzazione, cosa che non credo, visto che a verbale ci sono i due pareri.
Invece per quanto riguarda la piscina, visto che giustamente è stato ricordato da entrambe le
parti, lo stato di fatto è quello che ha citato il dottor Merisi: ad oggi non abbiamo ancora la
chiusura ufficiale di tutto il percorso; ci sono state alcune sollecitazioni fatte sia dagli uffici
tecnici che da Giuliani per quanto riguarda la Commissione di vigilanza in sede di chiusura
dell’operazione. Avevamo detto che la Commissione piscina sarebbe poi stata attivata al
completamento dell’iter da questo punto di vista.
Siamo andati ben oltre, perché i tempi pensavamo fossero un po’ più brevi. Stiamo
sollecitando da una parte la chiusura dei lavori. Ho appuntato quello che ha riferito sulle opere
in difformità; vediamo un attimino di approfondire e capire eventualmente si ci dà un riscontro
o una nota. Per quanto mi riguarda potremmo anche mettere nella prossima III Commissione
già una bozza di regolamento, che peraltro ho già pronta. Potremmo girare e cominciare a
ragionarci nella logica, perché penso che entro settembre ci sia la chiusura dei lavori, con il
parere definitivo della Commissione.
(Ndt, intervento fuori microfono)
Infatti dico che, se iniziamo adesso, tanto una bozza c’è già, tendenzialmente…
(Ndt, intervento fuori microfono)
Sì, appunto. Però intanto cominciamo nella prossima Commissione a ragionarci.
Lo Sportello Energia è un progetto collegato al SEAP, quindi anche ai consulenti, che stiamo
sviluppando con TerrAria. Abbiamo fatto il 14 febbraio un incontro e ci sarà la possibilità per i
cittadini di avere una consulenza in merito o alla riqualificazione energetica dei loro edifici o
comunque lo scopo è quello, quindi fornire un parere.
Erano queste le due precisazioni.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Assessore Nisoli, prego.
ASSESSORE NISOLI:
Grazie, Presidente. Anch’io due precisazioni. È in corso la variante al Piano delle regole e al
Piano dei Servizi, avviata nella primavera del 2013. Sono pervenute circa settanta proposte e
osservazioni da parte dei cittadini. Stiamo predisponendo con gli uffici il documento di scoping,
che verrà pubblicato a breve. Vorremmo portare in adozione questa variante in autunno, dopo
la pausa delle ferie.
Successivamente avvieremo con i Comuni contermini il tavolo per lo studio sull’area della
Mezzaluna, come previsto dal PTCP e come richiesto in sede di approvazione del PGT.
Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, Assessore.
Non vi sono altri interventi da parte della Giunta. Vi sono repliche da parte dei Capigruppo? Vi
sono repliche da parte dei Capigruppo. Nessuna? Quindi, posso dichiarare chiusa la
discussione.
Invito i Consiglieri a iscriversi per dichiarazione di voto.
Per dichiarazione di voto il consigliere Giussani. Prego.
CONSIGLIERE GIUSSANI:
Grazie, Presidente. Solo per dire che la nostra dichiarazione di voto è assolutamente a favore
di questo bilancio. Come ho spiegato prima, l’abbiamo condiviso, l’abbiamo costruito assieme,
per cui siamo assolutamente d’accordo con quanto presentato.
Volevo fare però, e non è una provocazione, solo una constatazione. Come ha detto prima il
consigliere Fumagalli, dal 2010 al 2014 le cose sono cambiate. Se facciamo la somma fra Patto
di stabilità, minori oneri e minori trasferimenti, parliamo di qualcosa come otto milioni di euro.
Diceva il consigliere Minuti che nei momenti difficili ci vuole fantasia. Qua non c’è solo fantasia
ma anche tanta professionalità, perché con otto milioni di euro fare quello che sta facendo
questa Amministrazione secondo me ci ha messo veramente professionalità.
Prendo l’occasione, pertanto, per fare i complimenti a tutti coloro che hanno contribuito a
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preparare questo bilancio.
Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Per dichiarazione di voto? Nessun altro.
Pongo, quindi, in votazione il punto n. 11 all’ordine del giorno, avente ad oggetto
“Approvazione del bilancio di previsione esercizio finanziario 2014, bilancio pluriennale 20142016, relazione previsionale e programmatica, e relativi allegati (Programma opere pubbliche e
Piano alienazioni”.
Procediamo con la votazione in forma palese con l’ausilio del sistema elettronico.
Dichiaro aperta la votazione.
Approfitto del tempo della votazione per ringraziare i membri del Collegio di Revisione, la
Presidente dottoressa Ziboni e i dottori Gozzi e Preti per la presenza di questa sera. Il
ringraziamento è a nome mio e naturalmente di tutto il Consiglio comunale.
Dichiaro chiusa la votazione.
11 voti a favore, 6 contrari e nessun astenuto.
Il Consiglio approva.
Hanno votato “no” i consiglieri Borghi, Lingiardi, Bussini, Ciocca Daniela, Minuti e Merisi. A
favore gli altri Consiglieri presenti.
Deliberiamo anche l’immediata eseguibilità della delibera testé assunta, procedendo anche in
questo caso con votazione in forma palese con sistema elettronico.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
11 voti a favore, 6 contrari, nessun astenuto.
Il Consiglio approva.
Hanno votato “no” i consiglieri Borghi, Lingiardi, Bussini, Ciocca Daniela, Minuti e Merisi.
Essendo esaurita la trattazione dell’ordine del giorno odierno, dichiaro sciolta l’odierna seduta
del Consiglio comunale.
Il Consiglio è convocato per domani alle ore 18. Prima è previsto lo svolgimento del Consiglio
comunale dei ragazzi e delle ragazze, per cui vi invito alla partecipazione alla seduta informale
del Consiglio.
Signori, buonasera.
ALLE ORE 22.15 TERMINA LA SEDUTA
IL PRESIDENTE
F.to Avv. Gianluca PIGNATELLI
IL SEGRETARIO GENERALE
F.to Dr. Antonio Sebastiano PURCARO
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