GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE 2014 www.corriere.it Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821 Roma, Via Campania 59/C - Tel. 06 688281 FONDATO NEL 1876 La crisi a Est L’inserto Tank russi in Ucraina La Nato scopre tutto «la Lettura» compie tre anni: festa a BookCity a pagina 6 Dragosei con un commento di Luigi Ippolito a pagina 31 di Cecilia Bressanelli a pagina 38 CALCOLI ERRATI E VEDUTE CORTE Così l’intesa Renzi-Berlusconi di Antonio Polito «Accordo più solido, non si vota fino al 2018». Ma ancora divisioni sull’Italicum Nord senza tregua, vittime e paura Il maltempo continua a devastare il Nord del Paese, mentre il Sud si prepara oggi a un’altra giornata difficile. Due persone sono morte ieri nel Biellese e sul lago Maggiore, decine gli sfollati. A Milano sono esondati il Seveso — per l’ottava volta in un anno (foto) — e il Lambro, con evacuazioni e scuole chiuse. alle pagine 2 e 3 Berberi, Bruno, Giuzzi Milioni di canzoni in video e zero pubblicità con un abbonamento. Parte il servizio in Italia ouTube cambia pelle. Da regno del «tutto gratuito» la piattaforma video acquistata da Google avrà un’area a pagamento. Dove con un abbonamento si potranno ascoltare canzoni e vedere video musicali senza interruzioni pubblicitarie. Un cambio di strategia che si basa su una considerazione: la musica è il contenuto più guardato nella grande videoteca virtuale di Google. Il servizio parte lunedì in 7 Paesi a pagina 29 tra cui l’Italia. Patto diseguale e tante trappole di Massimo Franco L a nota dopo l’incontro Renzi-Berlusconi conferma la tenuta non tanto del patto del Nazareno ma di quello raggiunto 3 giorni fa tra premier e alleati minori. Il rapporto ineguale tra i contraenti è vistoso. a pagina 15 ● GIANNELLI YouTube si sdoppia (e si fa pagare) Y LA NOTA da pagina 10 a pagina 15 © RIPRODUZIONE RISERVATA di Andrea Laffranchi Il patto del Nazareno è «più solido che mai» e durerà «fino al 2018». Dopo quasi due ore di incontro Renzi-Berlusconi, Pd e Forza Italia diffondono una nota: restano «differenze sulla soglia minima» (3 o 5%) e sul «premio di maggioranza» (lista o coalizione). Intesa invece sulla soglia del 40% per il premio e sulle preferenze dopo il capolista bloccato nei 100 collegi. Sullo sfondo, la scelta del prossimo capo dello Stato. No della sinistra pd, che diserta la direzione, e malumori in FI. Maltempo Allagamenti, frane e scuole chiuse AP PHOTO/LUCA BRUNO Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Servizio Clienti - Tel. 02 63797510 mail: [email protected] L’incontro Sullo sfondo anche il futuro del Quirinale. Strappo della sinistra pd, malumori in Forza Italia P 9 771120 498008 ANNO 139 - N. 269 I neodissidenti dell’euro are proprio che, come aveva minacciato D’Alema in tv, la sinistra pd abbia perso la pazienza. L’alzata di scudi di ieri notte contro il patto del Nazareno bis (o tris) avvia una fase in cui niente più può essere dato per scontato, nemmeno il voto sul Jobs act. È probabile che le piazze sindacali abbiano restituito coraggio e allo stesso tempo costretto a una accelerazione della lotta politica contro Renzi. Ma nel combatterla la minoranza che fa capo a Bersani e D’Alema deve stare attenta a non ripetere gli stessi clamorosi errori che già le costarono il controllo del partito. Con l’aggravante che stavolta non rischierebbe solo in proprio, ma metterebbe a repentaglio la credibilità del governo Renzi in Europa, già in bilico di suo. Il sospetto di una deriva politica è lecito. Appena qualche giorno fa, con un virtuosismo della litote certamente appreso alla scuola dei padri («Il vivente non umano» di Ingrao e «La non vittoria elettorale» di Bersani), Stefano Fassina è arrivato a proporre sul Foglio non l’uscita dall’euro, come un qualunque Grillo o Salvini, ma «il superamento cooperativo dell’euro», che poi è la stessa cosa, visto che non sembra esserci nessuno in giro disposto a cooperare con noi per farci uscire in modo indolore dalla moneta unica. Così più di vent’anni di zelante europeismo, nuova ideologia di una sinistra che trasferiva a Bruxelles il sol dell’avvenire tramontato all’Est, vengono buttati a mare in un sol colpo. Al posto dell’integrazione europea, cui hanno dedicato la vita leader fino a ieri venerati come Spinelli, Prodi e Napolitano, ecco che si propone la «disintegrazione ordinata» della moneta unica, così da farne due, o tre, o quindici, come se questo risolvesse il nostro problema cruciale: il costo di un enorme debito. Il fatto è che il gruppo dei Fassina e dei Cuperlo ha letto fin dall’inizio male il segno politico della crisi economica mondiale, interpretandolo come una potente spinta a sinistra dell’elettorato. Su questa base ha indotto Bersani a fare una campagna elettorale perdente in stile cgil, mentre il suo popolo se ne andava da tutt’altre parti. Ora è sotto choc per aver scoperto che quello stesso popolo segue Renzi, pur bollato come una Thatcher col lifting da Susanna Camusso. Non resta che l’ultimo populismo, quello antieuropeista. Pericoloso ovunque, ma molto di più quando alligna all’interno del partito di maggioranza e di governo di un Paese a rischio come l’Italia. Non è certo così, facendo i proto-grillini o gli pseudo-leghisti solo un po’ più colti, che la sinistra pd può sperare non dico di riprendersi, ma nemmeno di correggere la barra del timone che ha perso. 41 1 1 3> In Italia EURO 1,40 ● IDEE& COMMENTI FECONDAZIONE ETEROLOGA DEGRADO E POLITICA AL MERCATO DEGLI OVOCITI L’ONDA VIOLENTA DELLE PERIFERIE di Luigi Ripamonti di Mauro Magatti I ttorno alle grandi città ci sono quartieri in cui si vive in una condizione di extraterritorialità. I cittadini si sentono abbandonati. La politica del risentimento è però rischiosa. a pagina 31 - a pagina 23 Buccini l problema della mancanza di ovociti per l’eterologa è diventato evidente. Tra donatrici e venditrici, un vuoto di norme ci chiama a riflettere. E la soluzione non può essere l’acquisto a pagina 30 dall’estero. A La sonda dell’Europa sbarca sulla cometa e il mondo si emoziona Dopo un viaggio di 10 anni, e una discesa di 7 ore con un razzo rotto, la missione Rosetta ha posato ieri la sua sonda su una cometa. In quest’impresa, che porta a compimento i sogni di romanzi e film di fantascienza, è stato fondamentale il contributo della scienza italiana. alle pagine 8 e 9 G. Caprara IL MITO E LE STORIE MA LASSÙ NOI CI SIAMO GIÀ STATI di Tullio Avoledo a pagina 9 Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera 2 Primo piano Il maltempo Allagamenti al Nord, si blocca l’aeroporto di Genova, molti i treni fermi Tromba d’aria a Taranto, le tragedie nel Biellese e sul lago Maggiore Frane e laghi al collasso, due morti Il meteo ● Continua anche oggi l’allerta maltempo anche se il meteo migliora parzialmente. La vasta perturbazione di origine atlantica oggi si muoverà verso la Grecia favorendo un progressivo miglioramento sui settori centrosettentrionali, mentre al Sud il tempo rimarrà instabile ● Per questo la Protezione civile ha valutato per oggi criticità rossa (la massima) per rischio idrogeologico sulla Lombardia nordoccidentale e per rischio idraulico sulla pianura lombarda occidentale ● Criticità arancione per rischio idraulico in pianura in Friuli-Venezia Giulia, est della Lombardia, parte del Veneto e di Modena e Reggio Emilia; per rischio idrogeologico sui restanti settori del Friuli Venezia Giulia, della Lombardia e dell’Emilia occidentale, oltre che su parte del Veneto e sui settori costieri del basso Tirreno ● La criticità sarà gialla per rischio idraulico sul Piemonte est, sul resto del Veneto; per rischio idrogeologico sul Centro Italia e su tutto il Sud, comprese le isole maggiori, oltre che sulla Liguria, parte dell’Emilia e della Toscana Il bilancio Piemonte Lombardia Veneto Frane Allagamenti Strade interrotte Disagi ferroviari Emilia Romagna Liguria Puglia Toscana Campania Corriere della Sera Due vittime. Decine di sfollati. Frane, allagamenti, esondazioni di fiumi e laghi, trombe d’aria in mezza Italia. Ferrovie a singhiozzo, strade interrotte e scuole chiuse in diverse province. Un Nord flagellato dal maltempo. E un Sud che si prepara oggi a una giornata ancora più complicata di ieri. Per la seconda settimana consecutiva l’Italia deve fare i conti con una perturbazione atlantica e danni per decine di milioni di euro. Un mercoledì difficilissimo per il Piemonte dove si sono registrati diversi smottamenti. Proprio qui viveva Brunello Canuto Rosa, 68 anni, una delle due vittime. L’uomo era stato chiamato dall’amico Marco Fa- Il caso va per controllare la collina dietro casa a Crevacuore, in provincia di Biella, quando una porzione del costone è venuta giù travolgendo entrambi: per Canuto Rosa non c’è stato nulla da fare, mentre Fava, 59 anni, è stato ricoverato per lo schiacciamento della cassa toracica. Il secondo morto di ieri è annegato nel lago Maggiore a Ispra (Varese): il 70enne, residente a Bodio Lomnago, sempre nel Varesotto, è caduto in acqua mentre con un canotto a remi stava andando a recuperare la sua barca che rischiava di rompere gli ormeggi nel porticciolo del paese. Il lago Maggiore è cresciuto ieri al ritmo di tre centimetri all’ora fino a toccare nella notte la piena del 2002. Sono esondati i laghi d’Orta e di Como, mentre il fiume Po resta un sorvegliato speciale. A Milano e provincia sono straripati il Seveso e il Lambro: «Non mettetevi in viaggio se non strettamente necessario e state lontani dai corsi d’acqua», ha detto Simona Bordonali, assessore lombardo alla Protezione civile. Altro giorno intenso per la Liguria e soprattutto per Leivi (da molte ore senza corrente elettrica e acqua potabile) dove martedì hanno perso la vita i coniugi Carlo Arminise, 73 anni, e Franca Iaccino, 69. L’area dove si trovava la loro casa è stata posta sotto sequestro dall’autorità giudiziaria che ha aperto un fascicolo per omici- dio colposo plurimo e disastro colposo. La Procura di Genova indaga anche per il reato di frana colposa (per ora a carico di ignoti). La decisione ha fatto infuriare così tanto Vittorio Centanaro, sindaco del paesino, da spingerlo a minacciare le dimissioni. «Bisognerebbe che sapessero cosa stanno facendo — ha detto —. Sequestrando quell’area hanno impedito ai tecnici di salire alle stazioni di sollevamento dei pozzi dell’acqua potabile che servono il Comune». A Genova sono crollate due case. Nella notte tra martedì e mercoledì l’esondazione del rio Veilino ha provocato allagamenti di strade, scantinati, negozi. Voli in ritardo all’aeropor- Acqua alta L’esondazione del lago Maggiore a Laveno Mombello, in provincia di Varese. Il lago è di tre metri al di sopra del suo livello abituale: è cresciuto di tre centimetri all’ora (foto Salmoirago) to dopo che la centralina dell’Enav che controlla l’arrivo degli aerei si è allagata. Case evacuate anche in provincia di Udine, acqua alta a Venezia e allagamenti nel resto del Veneto. All’Isola d’Elba due persone sono state salvate da un’esondazione dopo il nubifragio che ha colpito la zona. Disagi per gli acquazzoni anche in Campania. In Puglia una tromba d’aria si è abbattuta sulla provincia di Taranto e ha sradicato, secondo la Coldiretti, circa mille ulivi secolari. In Calabria la frana di una settimana fa tiene ancora isolati i comuni reggini di Bova, Africo e Roghudi. Leonard Berberi © RIPRODUZIONE RISERVATA Milano in tilt, evacuazioni e scuole chiuse L’ottava esondazione del Seveso in un anno Anche il Lambro esce dagli argini. Il Comune: per spostarvi non usate l’auto MILANO Rieccolo. Mentre nelle aule di Palazzo Marino si discute dei progetti anti-piene, il Seveso riemerge dalle viscere di Milano. È l’ottava esondazione dell’annus horribilis 2014. E per la prima volta, oggi, resteranno chiuse tutte le scuole della Zona 9, quella di Niguarda, dell’Isola e di Garibaldi. L’ordinanza viene firmata dal sindaco Giuliano Pisapia poco dopo le 19.30. Le strade sono ancora allagate. Il fango del fiume sotterraneo ha invaso il quartiere di Niguarda in due riprese. Prima, poco dopo le 15, proprio mentre in Comune si discuteva dei progetti anti piene attesi da quarant’anni. Poi alle 16.40, con le acque che tracimano dai chiusini della strada e invadono tutto il quartiere. L’esondazione, fenomeno che di solito non dura più di un paio d’ore, stavolta prosegue fino a sera. Il fiume di fango e scarichi fognari arriva all’Isola, fino a lam- bire i grattacieli del nuovo quartiere di Porta Nuova. I mezzi pubblici di superfice vengono deviati, l’Atm è costretta a chiudere le fermate della metropolitana lilla di piazzale Istria e viale Marche. Le stazioni sono agibili, salvo qualche infiltrazione, ma raggiungerle è impossibile. L’acqua su strade e marciapiedi supera i quaranta centimetri. I treni percorrono regolarmente la linea ma saltano le fermate chiuse. Problemi anche alla stazione Garibaldi. Nelle stesse ore il Lambro, che è già esondato più a nord al parco di Monza, supera l’ultima soglia. Al Parco Lambro, nella zona nordest della città, viene evacuata la comunità Exodus di don Antonio Mazzi. Gli ospiti vengono portati in un’altra struttura lontana dall’area alluvionata. Altre due comunità che ospitano anziani e malati, che hanno sede sempre nel parco, vengono sgombera- te. La stessa cosa accade, più a valle, per una struttura che ospita malati di Aids di via Camaldoli e per due famiglie che vivono a Ponte Lambro. Il Comune e la Protezione civile — sessanta gli equipaggi in azione — allestiscono un «campo base» nel centro sportivo di via Leonardo Cambini. «Tutte le persone sono state accolte, nessuno è rimasto ferito», assicura l’assessore comunale alla sicurezza Marco Granelli. La piena del Seveso era attesa. Da giorni — ininterrottamente — vigili, protezione civile e tecnici della Metropolitana milanese monitoravano i livelli delle acque che, dal loro ingresso nella zona nord della città, in via Ornato, viaggiano I quartieri ● L’acqua fuoriuscita dal Seveso ha colpito i quartieri di Niguarda (a sinistra), dell’Isola e di Garibaldi. L’esondazione è arrivata a lambire la zona dei grattacieli di Porta Nuova (Bettolini) in una rete sotterranea di tubature. Strutture ormai inadeguate se è vero che dal 1976 a oggi si sono verificate 103 esondazioni. Quella di ieri è stata particolarmente intensa, sia per la portata d’acqua sia per la durata. Tanto che in serata il sindaco Pisapia ha annunciato la chiusura di una sessantina di scuole nella zona più colpita. Via Twitter è arrivato anche l’invito a tutti i milanesi «ad utilizzare i mezzi pubblici al posto dell’auto privata». «Sono quarant’anni che il quartiere finisce sott’acqua. Uno scandalo senza fine», si lamentano i commercianti di Niguarda che hanno posizionato paratie anti acqua davanti alle vetrine. In serata si teme per alcuni rom accampati vicino al Lambro. Le baracche sono state spazzate via dalla piena. Vigili del fuoco al lavoro per tutta la notte. Cesare Giuzzi © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 PRIMO PIANO 3 Le promesse mancate Sarno 1998 Soverato 2000 Giampilieri 2009 Cinque Terre e Aulla 2011 Sardegna 2013 Nel Salernitano il governo disse: 3 mesi e metteremo tutto a posto. Delle due fasi (sistemazione delle vasche e lavori sulla montagna) è stata fatta solo la prima. Le case sono state ricostruite in altri terreni Il camping distrutto a Catanzaro non è stato mai più riaperto. Regione e governo nel 2012 fissarono 185 casi urgenti per 220 milioni di euro. Ma solo un terzo dei lavori è stato avviato La messa in sicurezza di Giampilieri è a buon punto ma la Protezione civile ha segnalato ancora 2.500 situazioni critiche nella provincia di Messina, 500 solo nel capoluogo L’appalto nelle Cinque Terre (La Spezia) per rifare la strada dei Santuari è stato sbloccato due settimane fa. Gli interventi sul fiume Magra ad Aulla (Massa Carrara) sono rimasti nel cassetto Dopo l’alluvione il premier Letta promise «una deroga al patto di Stabilità». Deroga mai fatta: il Comune non può spendere i 50 milioni in cassa. Risultato: il piano per la sicurezza non è mai partito DOPO I DISASTRI GLI ERRORI DA NON RIPETERE I 50 milioni ancora bloccati in Sardegna Le vasche di Sarno usate come discariche Gianni Giovannelli, sindaco di Olbia, ha messo le mani avanti già ad agosto: «Sia ben noto a tutti, fin d’ora, che la mancata esecuzione delle opere menzionate espone la collettività olbiese agli stessi pericoli cui è andata incontro nell’alluvione del 18 novembre 2013». Lettera perentoria, con lungo elenco di destinatari, da Renzi al presidente della Regione, dal prefetto alla Protezione civile. A un anno da quando non solo Olbia ma mezza regione finì sott’acqua (18 vittime) sono stati ripuliti i canali, sistemati gli argini e poco altro. Non basta. 2013: Sardegna «L’allora presidente del Con- In Calabria Dei 220 milioni che la Regione si era impegnata a investire ne sono stati spesi 5 siglio Letta venne e promise che ci avrebbe concesso una deroga al patto di Stabilità. Sto ancora aspettando» protesta il sindaco Giovannelli. Il Comune ha in cassa 50 milioni, ma non può spenderli. Per mettere in sicurezza il territorio ha studiato un complesso progetto da 122 milioni, in 4 lotti. «Ne basterebbero trenta per la prima tranche, le casse di laminazione, una risposta efficace perché strutturale. Nell’attesa possiamo solo guardare il cielo e pregare che non piova così tanto un’altra volta». 2011: Cinque Terre In una Liguria piegata dalle ultime alluvioni questa volta le Cinque Terre hanno retto. Clemenza del microclima e forse anche merito del cambio di passo dopo la tragedia di tre anni fa. Tutte le opere previste sono state realizzate, tranne l’appalto per la messa in sicurezza della strada dei Santuari, sbloccato appena un paio di settimane fa dopo un lungo contenzioso davanti al Tar che ha dato ragione alla ditta che 6,6 Mila Il numero dei Comuni a rischio dissesto idrogeologico in Italia 61,5 Miliardi È il costo dei danni per frane e inondazioni dal ‘44 al 2012 4 aveva perso la gara (vicenda fotocopia di quella genovese del Bisagno). Il Parco delle Cinque Terre, rinnovato dopo gli scandali, è il motore di questa fase nuova. Con iniziative modello, come la recente istituzione, in accordo con il Consiglio nazionale dei geologi, di un Centro studi per tenere d’occhio costantemente il territorio e prevenire i rischi. Ad Aulla, sconvolta nella stessa ondata di maltempo del 2011 (13 morti tra Liguria e Toscana), non va altrettanto bene. Gli interventi sul Magra sono rimasti nel cassetto fino a 4 giorni fa quando la Regione li ha tirati fuori grazie alla dichiarazione di stato di emergenza dopo gli ultimi disastri. 2009: Messina Dopo la colata di fango che invase Scaletta Zanclea e la frazione messinese di Giampilieri (in 36 persero la vita), Stefania Prestigiacomo, all’epoca ministro dell’Ambiente, fu netta: «È impensabile tornare, il paese è al di fuori di ogni possibile sicurezza». Altra profezia mancata, ma questa volta forse meglio così. «Per fortuna non si è arrivati a tanto. I lavori sono stati fatti, le criticità risolte, adesso è una zona sicura» assicura Antonio Rizzo, l’esperto del Comune per la Protezione civile. Anche il Sud può sorprendere, in positivo. Ma c’è poco da gioire. «Purtroppo non c’è solo Giampilieri — prosegue Rizzo —. A Saponara, colpita da una bomba d’acqua nel 2011, non è stato ancora fatto niente. Nell’ultimo rapporto della Protezione civile sui punti critici in Sicilia, il 29% sono in provincia di Messina. Ci sono 2.500 situazioni da tenere d’occhio, 500 soltanto nel capoluogo». 2000: Soverato Il 9 settembre di 14 anni fa, un acquazzone gonfiò la fiumara Beltrame, che uscì dagli argini spazzando via un camping con 14 villeggianti. Fu subito chiaro che quella struttura, nonostante tutte le autorizzazioni, non doveva stare in quel punto. Governo e Regione si rimpallarono le responsabilità sulla mancata segnalazione 44 Miliardi Quanto servirebbe contro il dissesto 7 Miliardi Quanto intende investire il governo per la prevenzione 5,5 Mila Sono i morti a causa di frane e inondazioni dal 1963 al 2012 Mila La stima dei nostri tesori d’arte esposti al pericolo delle frane e degli allagamenti 550 5,8 Ospedali Sorgono in zone ad elevato rischio idrogeologico Milioni Gli italiani esposti a un elevato rischio idrogeologico 6,25 30 Mila Le scuole costruite in territori ad alto rischio di dissesto idrogeologico Milioni La cifra stanziata dal governo nel 2014 per il Fondo Rischio Idrogeologico del rischio. I processi si sono conclusi senza nessun colpevole. «La cosa peggiore è che da allora poco è cambiato — denuncia Nuccio Barillà, presidente di Legambiente Calabria —. Abbiamo più volte segnalato situazioni anche peggiori, come un torrente sopra la superstrada a Reggio Calabria, o una scuola costruita su un argine». Nel 2010, Regione e governo fissarono 185 casi urgenti e si impegnarono a spendere 220 milioni. A luglio erano partiti solo sei cantieri, per meno di 5 milioni. Il commissario ad acta nominato da Roma per la qualificazione del territorio ha dato un’accelerata: una ventina di appalti sono partiti, per una quarantina sono in corso le gare. Ma ancora siamo ad appena un terzo di quanto era stato stanziato. 1998: Sarno Nel maggio del 1999, un anno dopo la colata di fango che Il fiume ad Aulla Il disastro nel 2011: i lavori sul Magra sono rimasti nel cassetto fino a quattro giorni fa seppellì Sarno (una strage, 159 morti), il ministro dell’Ambiente Edo Ronchi annunciò: «Il bacino è stato messo in sicurezza, pericoli imminenti non ce ne sono». Il sindaco Giuseppe Canfora, 16 anni dopo, non ne è più così convinto. «Le opere versano in uno stato di totale abbandono e degrado. Le vasche sono state trasformate in vere e proprie discariche di rifiuti con erbacce e arbusti che sovrastano ed impediscono il deflusso dell’acqua». La ricostruzione di Sarno prevedeva due fasi: la messa in sicurezza di canali e vasche (opere fatte, ma poi lasciate senza manutenzione) e la riduzione del rischio a monte (mai fatto). Con qualche paradosso, come racconta Antonio Milone, presidente dell’associazione delle vittime Rinascere: «Le abitazioni distrutte sono state ricostruite altrove. Così, adesso, chi è proprietario della casa non lo è del terreno su cui sorge». Non bastasse il dissesto, ci si mette anche la burocrazia. Riccardo Bruno © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 5 Primo piano Il vertice in Asia Clima, strada aperta al nuovo protocollo L’accordo di Pechino segna una svolta nei rapporti Usa-Cina. Difficile conferenza stampa con Obama e Xi Gli accordi ● Clima Per la prima volta la Cina ha aperto sul problema: si è impegnata a raggiungere il picco di emissioni climalteranti entro il 2030 per poi ridurle (senza quantificare i limiti) e ha annunciato che entro quella data le fonti energetiche pulite, come nucleare, solare ed eolico, potrebbero rappresentare il 20% della produzione totale cinese. Gli Usa hanno confermato l’impegno a ridurre le emissioni del 26-28% entro il 2025. Insieme, hanno poi annunciato «summit di città verdi» ● Hi-tech Le due parti hanno concordato l’eliminazione delle tariffe sul commercio dei beni di alta tecnologia informatica, tra cui le console dei videogames, i software per i computer e i dispositivi Gps ● Cooperazione militare Maggiore collaborazione fra gli eserciti delle due superpotenze per le attività nel Pacifico ● Visti L’accordo permetterà un’estensione del documento di viaggio per gli studenti cinesi negli Stati Uniti e per turisti e visti business ● Asse PechinoMosca Maxiintesa sul gas tra le due potenze, con altri trenta miliardi di metri cubi che passeranno dalla condotta occidentale attraverso i monti Altai DAL NOSTRO INVIATO PECHINO Un accordo sulla riduzione dei gas-serra che, rimuovendo l’ostacolo dei contrasti tra i due maggiori produttori mondiali di anidride carbonica, può aprire la strada a un nuovo protocollo planetario sull’ambiente da siglare al vertice Onu sul clima che si riunirà nel 2015 a Parigi. È sicuramente questo il risultato più significativo della visita di Barack Obama a Pechino: nessun annuncio spettacolare ma, siglando quattro accordi di sostanza anche se di portata limitata (eliminazione dei dazi sull’export di tecnologie digitali; ampliamento dei visti turistici, di studio e di lavoro; cooperazione militare per evitare che incidenti sul Mar della Cina possano sfuggire di mano generan- Grandi e piccoli inquinatori do conflitti; l’intesa sull’ambiente), il presidente Usa e quello cinese hanno provato ad aprire una fase nuova. Semplificando al massimo: Obama, che chiede da tempo alla Cina di dimostrarsi una potenza consapevole condividendo le responsabilità nella gestione delle grandi crisi, ha ottenuto l’impegno di Xi Jinping a un maggior coinvolgimento di Pechino su molti fronti: dalla lotta contro il terrorismo dell’Isis all’epidemia di Ebola in Africa, passando per le pressioni sull’Iran perché rinunci ai suoi piani nucleari militari e, come detto, all’ambiente (la Cina bloccherà il livello dei gas serra dal 2030, gli Usa cominceranno prima tagliando le emissioni del 26-28% entro il 2025). In una trattativa lunghissima — l’accordo sul clima AMERICA DEL NORD EUROPA 6.203 3 186 AFRICA Rio de Janeiro 1992 Firma della Convenzione sui cambiamenti climatici (Unfccc) per ridurre le emissioni. Senza limiti obbligatori 1900-2012 2013-2030 2031-2040 400 200 36.131 0 Stati Uniti Copenaghen 2009 Un fallimento. Il rappresentante dell’isola di Tuvalu accusa gli Stati in via di sviluppo di «accettare il denaro di Giuda» Pacchetto Ue 2008 Obiettivi al 2020: -20% emissioni rispetto al '90; +20% efficienza energetica; +20% fonti rinnovabili Cina Ue Doha 2012 Si corre ai ripari prorogando per altri 8 anni (cioè fino al 2020) il Protocollo di Kyoto in scadenza Cancun 2010 I Paesi ricchi promettono 30 miliardi di dollari in due anni ai Paesi poveri per «adattarsi» ai cambiamenti climatici India Medio Giappone Altri Oriente Bruxelles 2014 Impegno vincolante dei 28 Paesi Ue a ridurre entro il 2030 le emissioni del 40% rispetto ai livelli del 1990 New York 2014 Cina e India non si presentano al vertice sul clima convocato all’Onu. Per Obama è «la minaccia del secolo» Fonte: Global Carbon Atlas 2013; World energy outlook Iea 2014 Corriere della Sera di Stefano Agnoli Il taglio promesso alle emissioni non curerà la febbre della Terra «Ultima chance a Parigi nel 2015» Un annuncio storico quello di Obama e Xi Jinping sul clima? Certo, se si dà un’occhiata alla top ten dei Paesi che emettono più CO2 al mondo la Cina è prima e gli Stati Uniti secondi, rispettivamente con più di 8 e 5 miliardi di tonnellate l’anno. Non si può che essere compiaciuti, quindi, se i primi due «inquinatori» del pianeta – che pesano per il 40% delle emissioni – trovano un accordo per limitarle. Ma dopo la «photo opportunity» quanto è incoraggiante lo scenario che si apre? A fare la differenza saranno, ovviamente, i fatti. Il primo – come ricorda il World Energy Outlook dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), reso pubblico a Londra proprio mentre i due leader parlavano a Pechino – sta in una cifra facile da ricordare: mille miliardi di tonnellate di CO2. Si tratta del budget ancora disponibile nel portafoglio dell’umanità. Una volta emesse nell’atmosfera, una volta «spese», non ci sarà più la possibilità di stabilizzare l’aumento delle temperature entro due gradi, il minimo per evitare guai seri sul fronte ambien- tale. Secondo l’Iea, anche tenendo conto degli impegni politici di riduzione presi fino all’altro giorno dai governi mondiali (in particolare Cina, Usa, Ue e India) il «tesoretto» di CO2 sarebbe esaurito intorno al 2040. Dopo di che le emissioni dovrebbero scendere a zero da un giorno all’altro, cosa praticamente impossibile. Ebbene, ciò che si ricava dal confronto tra gli impegni di Cina e Usa e le stime fatte in tempo reale da qualche economista Iea dopo gli annunci, è che i nuovi accordi di Pechino non sarebbero ancora sufficienti a scongiurare lo «sforamento» del budget. L’impegno cinese di arrivare al punto massimo di emissioni nel 2030 resta abbastanza misterioso: l’Iea prevedeva già il raggiungimento di un plateau intorno a quell’anno, e quindi il miglioramento resta tutto da valutare. L’impegno di Obama, invece, costituirebbe un bel passo in avanti: meno emissioni del 26-28% contro una stima attuale del 16%. Se si traducesse in realtà funzionerebbe anche da potente traino sugli altri Paesi. Non solo in vista della conferenza di L’analisi © RIPRODUZIONE RISERVATA TOTALE 31 1.110 Protocollo di Kyoto 1997 Obbligo di riduzione (media) del 5% nel periodo 2008-2012. Gli Usa non sottoscrivono; India e Cina sono esonerate che, avendo tirato fuori scandali e storie scomode, si sono viste negare i visti per i loro corrispondenti. Xi è passato oltre ma poi, rispondendo a una domanda innocua di un giornalista cinese, dopo aver detto di voler fare di più anche sui diritti umani, ha aggiunto una considerazione assai critica: «La Cina protegge la libertà d’espressione dei cittadini, ma anche i giornalisti devono rispettare le leggi: quando un’automobile si rompe bisogna scendere per vedere cosa è successo. In Cina abbiamo un detto: chi crea un problema deve poi darsi da fare per risolverlo». Come dire che il problema non sta nei fatti che vengono denunciati ma nelle accuse troppo severe della stampa. Massimo Gaggi 800 Giga g tonnellate OCEANIA 382 1.207 7 407 Passato e futuro 4.000 305 87 niti più o meno espliciti nelle dichiarazioni rese alla fine di un lungo vertice nel Palazzo del Popolo, l’imponente edificio sede del Parlamento cinese che sorge di fronte alla Città Proibita, l’antica residenza imperiale. Poi una mini-conferenza stampa condotta sul filo del rasoio: un vero pezzo di teatro politico. Non abituati a ricevere domande dai giornalisti, i cinesi non volevano nemmeno che si parlasse di conferenza stampa. Alla fine, dopo molte pressioni americane, Xi ha accettato una formula minima: due sole domande, una da un giornalista americano, una da un cinese. Ma poi ha ostentatamente ignorato la domanda di Mark Landler del New York Times che gli chiedeva conto della repressione anche nei confronti della stampa straniera: testate 600 2.2 2.242 24 42 2 1.213 ● Pechino Il presidente cinese Xi Jinping, 61 anni MEDIO ORIENTE CENTROAMERICA AMERICA DEL SUD ● Washington Il leader Usa Barack Obama, 53 anni 1 16.797 743 Emissioni di CO2 in milioni di tonnellate Popolazione in milioni I leader ASIA A 5.862 862 478 Le tappe Obama ha cominciato a negoziarlo con gli emissari cinesi a fine settembre a New York — Xi ha accettato molte delle richieste di Washington. Ma in cambio ha chiesto agli Usa di astenersi dall’intervenire sui diritti umani in Cina e sulle sollevazioni politiche in corso a Hong Kong. Obama, bisognoso di una sponda cinese per la sua politica estera, ha scelto una via intermedia: non ha preso posizione su Hong Kong limitandosi ad auspicare che vengano evitate violenze, ma ha anche sostenuto che gli Usa non possono ignorare i diritti umani perché quella delle libertà e della dignità dell’uomo è un’aspirazione dell’intera umanità, non una battaglia solitaria degli Stati Uniti. I due leader hanno alternato reciproci riconoscimenti a mo- Il cielo sopra Pechino L’ordine di Xi: Blu Apec (bello ma non dura) di Guido Santevecchi L o hanno chiamato «Blu Apec»: il colore straordinario del cielo di Pechino nei giorni del vertice. Xi Jinping aveva ordinato il cielo blu. Bisognava disperdere lo smog che soffoca la capitale. Chiusi 2.445 cantieri e 2.386 fabbriche tra le più inquinanti nel raggio di 200 km; vacanza in scuole e uffici pubblici. «Blu Apec» nel linguaggio dei ragazzi è diventato subito sinonimo di temporaneo. «Amore Blu Apec», per l’incontro di una notte. «Amore Smog Dicembre», quello appiccicoso che ti avvolge. «Lo so, il blu è bello ma non può durare», ha ammesso Xi. A mezzanotte le fabbriche sono state riavviate. Si aspetta l’Amore Smog. © RIPRODUZIONE RISERVATA Lima nel mese prossimo ma, soprattutto, in vista di quella di Parigi di dicembre 2015, che dovrebbe portare a un nuovo trattato internazionale vincolante come quello di Kyoto. Curioso: la Cina è sempre rimasta fuori dagli accordi sul clima, mentre gli Usa firmarono Kyoto nel 1997 ma sia Bill Clinton che George W. Bush non lo inviarono mai al Congresso per la ratifica. Quest’ultimo, anzi, nel 2001 lo affossò definitivamente. Va anche detto che solo poche tra le conferenze sul clima (Cop, Conference of the parties) che si sono susseguite dopo il summit di Rio de Janeiro nel 1992 e l’esordio a Berlino nel 1995 sono state fruttuose. Dopo la numero 3 a Kyoto si è discusso fino al 2005, quando a Montreal (Cop 11) il protocollo è entrato in vigore grazie all’adesione della Russia. È dal 2007 (Cop 13 a Bali) che si parla della «road map» per un nuovo trattato (Kyoto è scaduto nel 2012). L’accordo era atteso a Copenaghen nel 2009 (Cop 15), ma niente. Cancun, Durban, Doha, Varsavia (da 16 a 19) non sono servite a molto. Dopo Lima (20) sarà la volta di Parigi (Cop 21). Ultima spiaggia? Il capoeconomista dell’Iea, il turco Fatih Birol, ha pronto lo slogan per dare il senso dell’urgenza: «Last chance in Paris». Ma non è un film. @stefanoagnoli © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera 6 # Primo piano La crisi all’Est Tank e truppe russe in Ucraina Kiev: «Pronti a combattere» Russia in Ucraina», ha detto. Mosca, invece, smentisce tutto. Così Kiev si prepara a quella che potrà essere una durissima campagna d’inverno. Le truppe ricevono abiti pesanti ed equipaggiamento nuovo. «Stiamo riposizionando le nostre forze per rispondere alle iniziative dei ribelli», ha spiegato il ministro della Difesa Stepan Poltorak. Inoltre si schierano prime e seconde linee di difesa, mentre si costituiscono unità di riserva. Se non si riuscirà a far prevalere una linea moderata che punti a una composizione concordata del conflitto, è inevitabile che le relazioni tra Russia, Europa e Stati Uniti continuino a peggiorare. Inutile, quindi, parlare di modifica al regime I bombardieri strategici di Mosca in missione verso le coste americane Il governo di Kiev e la Nato non hanno dubbi: nell’Ucraina sudorientale controllata dai ribelli sono tornati gli «omini verdi», soldati in divisa verde senza insegne accompagnati da mezzi blindati e armamenti di ogni tipo. Vale a dire che mentre la tregua regge con grandi difficoltà, i ribelli stanno ricevendo rinforzi dalla Russia, in vista di un’offensiva. Dal Donbass si ribalta l’accusa sul governo legittimo: «Da giorni si preparano a un attacco e continuano a bombardare aree abitate», dicono i rappresentanti dell’autoproclamata repubblica indipendente. Intanto Mosca annuncia ufficialmente che inizierà a pattugliare le coste del Nordamerica, a causa di quello che fa la Nato. «Alimenta le tendenze antirusse mentre la presenza militare straniera in prossimità delle nostre frontiere sta aumentando», ha detto il ministro della Difesa Sergej Shojgu. Così, ha aggiunto, «dobbiamo assicurare la nostra presenza militare nella parte occidentale dell’Atlantico, in quella orientale del Pacifico e nelle acque dei Caraibi e del Golfo del Messico». Tutt’attorno agli Stati Uniti, per capirci. MOSCA Le tappe ● A fine 2013 lo slittamento dell’Accordo con la Ue causa proteste anti Mosca a Kiev, con molti morti ● Dopo il cambio di presidente e governo a Kiev, in marzo la Crimea indice un referendum e di fatto è annessa alla Russia ● Altre secessioni nell’Est, con migliaia di morti, fino alla tregua firmata in settembre Ma la crisi continua I satelliti I satelliti dell’Alleanza atlantica confermano i movimenti delle truppe russe vicino al confine Le sanzioni Nell’Ue c’è chi parla di nuove misure contro Mosca ma il Consiglio di lunedì non le varerà 4.000 vittime: è il bilancio della crisi scoppiata un anno fa con le prime proteste anti Mosca a Kiev, poi diventata un vero conflitto armato Una iniziativa che fa seguito ai voli sempre più «provocatori» (la definizione è della Nato) vicino alle coste occidentali e in prossimità di navi e aerei dell’Alleanza. E alla quale si aggiunge la creazione di un gruppo di intervento militare completamente autonomo nella Separatisti Ucraini dell’Est fedeli alla Russia a bordo di un carro armato nella città di Krasnyi Luch (Afp/Dilkoff) Crimea annessa da poco. In questo clima i nuovi venti di guerra che arrivano dall’Ucraina appaiono sempre più inquietanti. Sembra che i contendenti stiano semplicemente approfittando del cessate il fuoco per prepararsi ai prossimi scontri. Kiev non ha riconosciuto le elezioni tenute il 2 novembre dai separatisti. Così in questi giorni hanno preso a girare voci su una possibile nuova offensiva delle truppe regolari per riconquistare il Donbass. I ribelli dicono che loro stanno semplicemente «raggruppando» le forze in vista di una possibile minaccia e negano che dalla Russia siano arrivati nuovi aiuti. Ma i satelliti Nato, secondo il comandante supremo dell’Alleanza Philip Breedlove, confermano i movimenti: «Non c’è alcun dubbio sul coinvolgimento militare diretto della delle sanzioni, visto che anche nell’Unione Europea c’è chi parla invece della necessità di nuove misure per costringere il Cremlino a cambiare strada. In realtà dal Consiglio Esteri Ue che si terrà lunedì a Bruxelles non dovrebbero ancora uscire nuove sanzioni nei confronti della Russia, hanno rivelato fonti dell’Unione Europea. «Le sanzioni esistenti sono dolorose per la Russia e potrebbero essere inasprite solo se l’Unione Europea non avesse altra scelta», ha sottolineato una fonte da Bruxelles. I vincoli finanziari ed economici stanno infatti colpendo duramente la Russia che deve fare i conti anche con prezzi del petrolio e del gas in discesa. Ma, almeno finora, tutto questo non sembra aver convinto Vladimir Putin a rivedere la sua posizione. Fabrizio Dragosei @Drag6 © RIPRODUZIONE RISERVATA L’annuncio nella notte del ministro Gentiloni Libia, liberato il tecnico Marco Vallisa Era stato rapito nel luglio scorso Rilasciato Marco Vallisa, 53 anni, era stato rapito in Libia il 5 luglio ATI Marco Vallisa è libero. Il tecnico italiano, 53 anni, originario di Cadeo, in provincia di Piacenza, era stato rapito in Libia lo scorso 5 luglio. L’annuncio è stato dato nella notte dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, che ha precisato che Vallisa era già in volo verso l’Italia. Il tecnico lavora per la Piacentini, un’azienda italiana di costruzioni. Al momento del rapimento si trovava nella città costiera di Zuwara, nell’ovest della Libia, con due colleghi, l’ingegnere bosniaco Petar Matic ed il macedone Emilio Gafuri, che erano stati rilasciati 48 ore dopo il sequestro. «Esprimo profonda soddisfazione per la liberazione di Marco Vallisa — le prime dichiarazioni del responsabile della Farnesina — desidero ringraziare calorosamente tutti coloro che hanno lavorato per il felice esito della vicenda. Tale risultato è il frutto di un gioco di squadra dell’Unità di crisi del ministero degli Esteri, dei nostri servizi d’informazione e dell’ambasciata d’Italia a Tripoli». Ringraziamenti anche per la famiglia di Marco Vallisa «per la fiducia nel lavoro delle istituzioni». Sin dai primi momenti seguiti alla scomparsa dei tre dipendenti della ditta modenese si era pensato a un rapimento, anche perché la loro auto era stata trovata con le chiavi inserite nel quadro. Poi la lunga attesa fino all’esito positivo della vicenda. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 7 Il sostegno di Intesa Sanpaolo ai progetti degli Italiani. NEL 2014 CONCESSI 20 MILIARDI A IMPRESE E FAMIGLIE. Anche in questi anni Intesa Sanpaolo non ha mai smesso di offrire credito. Perché non ha mai smesso di credere nel Paese e sostenerne la ripresa. Solo nei primi nove mesi del 2014, ad esempio, ha destinato 20 miliardi a imprese e famiglie. IN ARRIVO ALTRI 12,5 MILIARDI CON IL CONTRIBUTO DELLA BCE. Intesa Sanpaolo partecipa a TLTRO (Targeted Longer-Term Refinancing Operations). L’operazione della Banca Centrale Europea che fornisce liquidità al sistema bancario per favorire la concessione del credito. Questo ci consente di mettere a disposizione del Paese altri 12,5 miliardi a un tasso vantaggioso. 140 MILIARDI DI NUOVO CREDITO IN 4 ANNI. Complessivamente, tra il 2014 e il 2017, il credito stanziato da Intesa Sanpaolo per famiglie e imprese sarà di oltre 140 miliardi. Una cifra importante, il nostro modo di sostenere la ripresa economica del Paese. Messaggio Pubblicitario. Fogli Informativi in Filiale e sul sito della Banca. www.intesasanpaolo.com Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera 8 Primo piano La conquista spaziale L’obiettivo ● La missione Rosetta ha l’obiettivo di scoprire i segreti della nascita del sistema solare ● Comete come la 67P /ChuryumovGerasimenko conservano le condizioni esistenti nelle prime fasi dell’origine del sistema Solare. Le comete sono ricche di acqua e molecole organiche: ingredienti fondamentali della vita Gli occhi elettronici della piccola sonda Philae guardano per la prima volta il panorama desolato e aspro di una cometa. Mai un veicolo costruito dall’uomo era sceso sul nucleo di un astro con la coda e un tweet è stato il primo ad annunciarlo. «Abbiamo compiuto qualcosa di straordinario — dice JeanJacques Dordain, direttore generale dell’Esa, l’agenzia spaziale europea —. La nostra ambiziosa missione Rosetta si è assicurata un posto nei libri di storia». Ora Philae, delle dimensioni di una minuscola lavatrice, è saldamente ancorata grazie a due arpioni penetrati nel suolo ghiacciato di «67P/ Churyumov-Gerasimenko». Quando al centro di controllo Esoc dell’Esa di Darmstadt (Germania) è giunto alle 17.05 il segnale di conferma proveniente dalla sonda distante 510 milioni di chilometri dalla Terra un sospiro di sollievo e soddisfazione ha cancellato l’ansia delle ultime ore, quando si è temuto il peggio. «Incredibile — nota esultante Paolo Ferri, direttore delle missioni interplanetarie all’Esoc —. Abbiamo vissuto un momento straordinario. Il razzo che doveva assicurare Philae al suolo non ha funzionato ma ci si è resi conto che non era necessario. La gravità dell’astro è stata sufficiente a trattenerlo e le tre gambe molleggiate hanno assorbito l’impatto avvenuto alla velocità di un metro al secondo». Conquistare la cometa è stata una sfida lanciata vent’anni fa. Da allora inventarsi ciò che serviva è apparso giorno dopo In orbita A fianco, un «selfie» di Rosetta e della cometa scattato dall’elemento mobile Philae a una distanza di circa 16 km dalla superficie del corpo celeste. Più a sinistra, il distacco fra Philae e la sonda (foto Esa) Rosetta sulla cometa L’atterraggio dopo 10 anni in viaggio e 7 ore di discesa Razzo rotto, impatto alla velocità di un metro al secondo giorno un gioco d’azzardo. Non si sapeva nulla dell’ambiente su cui ci si sarebbe posati, solo valutazioni indirette. Finalmente nel 2004 la sonda Rosetta, costata 1,3 miliardi di euro, è partita e dopo dieci anni di viaggio per lo più in uno stato di ibernazione, si è trovata davanti il volto scavato e difficile di Churyumov-Gerasimenko, largo al massimo quattro chilometri, con colline di trenta metri, dirupi scoscesi ma pure qualche vellutata distesa. La cometa sembrava la fusione di due corpi e ardua è apparsa subito la scelta del luogo dove sbarcare. Finché non si è scelto un suolo pianeggiante lungo 900 metri e largo 600, incastonato tra aspri rilievi. Il luogo è stato battezzato Agilkia e da lì, ora, Philae cerca di sciogliere almeno alcuni dei misteri sull’origine del nostro sistema solare di cui è una delle tracce originali. «Abbiamo centrato il punto stabilito per l’atterraggio con uno scarto di cento metri — In volo La piccola sonda Philae raffigurata nel suo cammino verso la cometa nota Paolo Ferri — dopo una discesa perfetta di sette ore tutta governata dai computer». Philae con i suoi strumenti indagherà la natura del suolo e soprattutto lo perforerà con una trivella scavando sino a una profondità di 23 centimetri. L’eccezionale strumento, concepito al Politecnico di Milano da Amalia Finzi, analizzerà anche le particelle ghiacciate che raccoglierà trasmettendo le loro caratteristiche. Le batterie consentiranno 64 ore di indagini trasmettendo fotografie ma in realtà il tempo di lavoro dipenderà dall’attività dell’astro in aumento: mentre si avvicina al Sole erutta polveri e gas. Se questi non danneggeranno i pannelli solari, Philae potrà continuare l’esplorazione anche per qualche mese. Non oltre, però, il marzo prossimo perché allora il nucleo di Churyumov-Gerasimenko diventerà un inferno impossibile. La sonda madre Rosetta, invece, che l’ha portata a destinazione, continuerà a ruotare intorno alla cometa, avvicinandosi fino quasi a sfiorarla, per riuscire a cogliere il ritmo nascosto dell’affascinante corpo celeste. Giovanni Caprara © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 PRIMO PIANO 9 In discesa La superficie della cometa fotografata da Philae durante la discesa, a circa 3 km dal corpo celeste (Esa/Getty Images). A destra, il presidente francese François Hollande con gli occhiali 3D segue le fasi della missione (Afp Photo) Telecamera, trivella, capo missione Lassù c’è (anche) la scienza italiana 6,5 Miliardi di chilometri percorsi da Rosetta dal giorno del lancio nel 2004 64 Le ore di indagini che sono consentite dalle batterie di Rosetta 20 Le nazioni europee coinvolte nella complessa missione iniziata circa venti anni fa La missione Rosetta è un grande programma dell’agenzia spaziale europea Esa nato dopo il successo nel 1986 della sonda Giotto che per prima svelò il volto di una cometa fotografando il suo nucleo dalla distanza di 596 chilometri. L’ambitissimo passo successivo a cui tutti guardavano era lo sbarco su un astro con la coda per indagare direttamente la sua natura. L’impresa venne avviata coinvolgendo le maggiori istituzioni scientifiche dei vari Paesi europei mentre la costruzione coinvolgeva 50 aziende di 14 nazioni sotto la guida di Airbus Defence and Space. L’Agenzia spaziale italiana condivise subito, e con maggior peso rispetto a Giotto, il nuovo programma che vedeva uniti scienziati e ingegneri delle industrie nel trovare soluzioni tecnologicamente innovative per l’ardita esplorazione. Nel frattempo, pure in Esa il ruolo italiano cresceva in modo significativo, tanto che ieri a Darmstadt lo sbarco è ricaduto sotto la responsabilità di Paolo Ferri, coordinatore di tutte le missioni interplanetarie europee, e di Andrea Accomazzo, direttore di volo della missione. Ferri, 55 anni, fisico teorico Il commento di Tullio Avoledo Siamo già stati lassù, su una cometa. Ma sino a oggi solo nei romanzi e nei film di fantascienza. Edgar Allan Poe, Jules Verne e H.G. Wells dedicarono pagine memorabili a questi corpi celesti, inaugurando un filone narrativo che annovera opere di altri grandi autori come Jack Williamson, Arthur C. Clarke, Larry Niven e Stephen Baxter. Dal canto suo Mark Twain, nato nel 1835, che nel suo Viaggio in Paradiso aveva descritto una gara di velocità con una cometa, previde che la sua morte sarebbe avvenuta, così come la sua nascita, durante un passaggio della Cometa di Halley. E così fu, nel 1910. Il cinema catastrofico ha spesso utilizzato le comete, per film peraltro non proprio esaltanti, fatta eccezione per Deep Impact del 1988. Le comete (a volte confuse dagli sceneggiatori hollywoodiani con gli asteroidi) erano sempre e comunque una pistola puntata alla a Pavia, amante dello spazio «suggestionato dallo sbarco sulla Luna», ancora nel 1984 entrava al centro tedesco di Darmstadt e lì rimaneva, affascinato dal controllo dei robot cosmici su orbite e traiettorie. «Allora non si svolgevano progetti interplanetari. C’era in gestazione solo Giotto sul quale poi costruimmo le esperienze di altre spedizioni. Adesso c’è Università e aziende All’opera l’ateneo di Padova, il Politecnico di Milano e la Selex Es, del gruppo Finmeccanica una settantina di scienziati che padroneggia viaggi cosmici. Ogni sonda che ho guidato tra i pianeti — aggiunge — ha lasciato qualcosa di indelebile nella mia formazione». Così s’è parlato molto italiano ieri a Darmstadt. «Stiamo vivendo una fase storica importante per l’esplorazione spaziale — ha commentato Roberto Battiston, presidente dell’Asi — e l’Italia è in prima linea con una presenza essenziale a bordo di Rosetta e del lander Phi- Le fasi Lander Philae 1 IL DISTACCO ORE: 9.35 Ieri il lander Philae si è staccato dalla sonda Rosetta per iniziare il suo viaggio verso la superficie della cometa 67/P ChuryumovGerasimenko Sonda Rosetta IL VIAGGIO 2004 Lancio Orbita della Terra 2006 2 DISCESA Nella notte si scopre che non funziona il motore a razzo posto sopra a Philae e che doveva aiutare l’ancoraggio Marte 2008 Asteroide Steins 2010 Asteroide Lutetia 3 ATTERRAGGIO ORE:17.05 Philae ha toccato la superficie della cometa 67/P nella pianura di Agilkia, a 100 metri dal punto stimato di atterraggio che è stato definito «delicato e dolce» dagli scienziati in Germania 2012 Ibernazione 2014 2015 Arrivo intorno alla cometa Atterraggio di Philae Fine della missione Fonte: Reuters Corriere della Sera lae». L’agenzia italiana, infatti, è al terzo posto nella partecipazione al progetto dopo la Dlr tedesca e il Cnes francese. Su Rosetta sono installati tre strumenti importanti diretti dagli scienziati italiani. Fabrizio Capaccioni dell’Inaf (prima era Angioletta Coradini, poi scomparsa) sovrintende Virtis, che raccoglie immagini nel visibile e all’infrarosso attraverso le quali si risale alla natura del corpo celeste; Alessandra Rotundi dell’università Parthenope è responsabile di Giada, che analizza le polveri, e Cesare Barbieri dell’Università di Padova ha studiato la camera che ha ripreso le straordinarie immagini della cometa. Su Philae, invece, è protagonista Amalia Finzi del Politecnico di Milano, dove è nata la trivella che scaverà il nucleo di 67P/Churyomov-Gerasimenko. Ma questi strumenti sono anche il frutto dei tecnologi italiani che li hanno costruiti. Da Selex Es sono usciti la trivella, lo strumento Virtis, i sensori stellari della sonda, la sua telecamera di navigazione e anche i pannelli di celle solari che forniscono l’energia. La sede tedesca di Telespazio ha aiutato le operazioni di sbarco mentre l’intera sonda Rosetta con Philae venivano integrate e preparate nelle camere bianche di Thales Alenia Space di Torino. Tutte e tre sono società di Finmeccanica con una lunga tradizione nello sviluppo delle tecnologie spaziali d’avanguardia. G. Cap. © RIPRODUZIONE RISERVATA Quel nostro sogno da Achab che è diventato realtà Lo sbarco su un corpo celeste che per secoli fu considerato messaggero di morte ❞ Mark Twain previde che sarebbe morto durante un passaggio della Cometa di Halley tempia dell’umanità. Perché le comete passino da minacce cosmiche a grandi opportunità dobbiamo attendere i romanzi Nel cuore della cometa di Gregory Benford e David Brin e Oltre l’orizzonte azzurro di Frederik Pohl, in cui vengono sfruttate, da un pianeta Terra impoverito di ogni risorsa, come fabbriche di cibo, sintetizzato a partire dagli elementi base di cui le comete sembrano abbondare: carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto. Questo cambia evidentemente tutto: un po’ come scoprire che l’algida bellezza che vi ha da sempre affascinato e a volte intimidito è non solo bella, ma anche ricca e alla vostra portata. Ovvio che l’interesse umano per le comete aumenti. La sonda europea Rosetta è in viaggio da più di dieci anni per il suo appuntamento con la cometa 67P, ma le manovre di avvicinamento a questi affascinanti corpi celesti sono cominciate molto prima, da quando la scienza ha affrontato e cacciato antiche superstizioni. Per gli antichi, le comete erano messaggere di morte, per le masse o per pochi eletti. Erano «araldi che annunciano la morte dei re», inviate da Dio per punirci. La Cometa di Halley appare sull’Arazzo di Bayeux che illustra la conquista normanna dell’Inghilterra nel 1066, così come in certe suggestive cronache medievali come questa, del 984: «In Italia fu una grande cometa, e peste l’oppressò, e in Fiandra si vide un gran serpente volar per aria, e in Genova un cavallo parlò, in Pisa veduti uomini con effigie di cane» o questa del 1316: «In Milano si videro molte statue per l’aria volare, e si sentirono voci spaventevoli, e nell’aria si vide gran fuoco». Ci volle l’opera di scienziati come Fracastoro, Brahe, Keplero e Halley, per ripulire la fedina penale delle comete. Anche se una teoria di recente ha attribuito all’impatto di una cometa ❞ Imprese costose? Ma il film Gravity è stato più caro della missione indiana su Marte l’estinzione dei dinosauri, trasformando quindi le comete da «assassine di re» ad «assassine di Rex» (nel senso di Tyrannosaurus Rex...). Altre teorie, in compenso, sostengono che gran parte dell’acqua del nostro pianeta provenga dalle comete, e addirittura che questi corpi celesti siano i mezzi con cui la vita si diffonde nell’universo. La missione Rosetta ci aiuterà forse a fare chiarezza anche su quest’ultima ipotesi. La scienza prenderà il posto della fantasia, anche se le pagine più belle dedicate a una cometa rimangono a mio avviso quelle di Leviathan 99, il radiodramma scritto da Ray Bradbury per la Bbc nel 1966 che rivisitava Moby Dick mettendo al posto della balena un’enorme cometa bianca. Come non pensare al romanzo di Melville, al folle immenso sogno del capitano Achab, mentre una macchina creata dall’uomo, dopo un viaggio di 6,5 miliardi di chilo- metri, sta per sbarcare su un altro corpo celeste, com’è successo solo altre sei volte prima d’ora? Anche solo immaginare una spedizione del genere è un grande risultato per l’umanità, e ancora più grande per l’Europa che l’ha voluta e finanziata. Imprese come queste ci aiutano ad allargare i nostri orizzonti, a guardare il cielo con speranza e curiosità. Molti criticano i costi dell’esplorazione spaziale. Ma pochi giorni fa, commentando le prime foto inviate dal satellite indiano Mangalyaan in orbita attorno a Marte, qualcuno ha giustamente osservato che il costo di 74 milioni di dollari della missione spaziale indiana è inferiore di 30 milioni di dollari rispetto al budget del film Gravity con Sandra Bullock e George Clooney... Qualcosa su cui converrà riflettere, prima di parlare ancora di «sprechi» e di «imprese inutili». © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera 10 # Politica Renzi e Berlusconi: il patto è solido Ma è stallo su lista e sbarramento Dietro le quinte Quel capannello targato Pds In Transatlantico Metti un pomeriggio a Montecitorio tra vecchi compagni di partito. Nel bel mezzo del Transatlantico se ne stavano ieri il leader di Sel Nichi Vendola, l’ex ministro Fabio Mussi, l’onorevole Giorgio Airaudo e l’ex viceministro Stefano Fassina, intenti a commentare l’incontro in corso tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. «Che cos’è, una riunione del Pds?» scherza un giornalista di lungo corso, colpito dal gruppetto che ricorda la vecchia Quercia. E Pippo Civati, che si ferma a far capannello: «Pds, sì... E non vi sfugga che la lettera più importante è la “s” di sinistra». (Monica Guerzoni) © RIPRODUZIONE RISERVATA Caso de Magistris Ancora ricorsi e verdetti in bilico Già sospeso, in base alla legge Severino, perché condannato per abuso di ufficio, e reinsediato di fatto dal Tar che ha annullato il decreto rinviando la questione alla Consulta, Luigi de Magistris (foto) potrebbe essere di nuovo sollevato dalla carica di sindaco di Napoli: tra una settimana il Consiglio di Stato deciderà sul ricorso deciso dal Viminale contro la sospensione della sospensione decisa dal Tar. Ai quali, invece, de Magistris intende rivolgersi per bloccare lo sblocca Italia. Insomma, tra bisticci di parole e controricorsi, la sceneggiata continua. (Fulvio Bufi) © RIPRODUZIONE RISERVATA Omicidio stradale, la promessa del premier Una promessa solenne del premier al babbo di Massimo, diciassettenne morto sulla strada per colpa di un automobilista ubriaco. «Mi impegnerò per ridurre i tempi di approvazione, anche in Senato, della legge per introdurre l’omicidio stradale», ha detto ieri Renzi a Massimiliano Massimi, luogotenente dei carabinieri e comandante della stazione di Pescia, appena tornato al lavoro dopo la licenza per il lutto. E lui, commosso, l’ha invitato alla manifestazione di domenica prossima per ricordare il figlio. Un primo sì alla legge delega è arrivato dalla Camera, ora si attende il via libera di Palazzo Madama. (Marco Gasperetti) © RIPRODUZIONE RISERVATA Sì alla soglia del 40% e 100 capilista bloccati. «Italicum entro l’anno e avanti fino al 2018» Napolitano: cederei ad altri il record di velocità di cambiamento dei governi «L’impianto dell’accordo è oggi più solido che mai». Dopo quasi due ore di incontro a Palazzo Chigi tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi sulla legge elettorale, una nota congiunta di Pd e Forza Italia dirada solo parzialmente le nebbie della politica italiana. Perché restano le «differenze sulla soglia minima di ingresso e sul premio di maggioranza alla lista invece che alla coalizione». Ma sono differenze che, a detta dei due leader, non impediranno l’ok dell’Italicum al Senato entro dicembre e alla riforma costituzionale entro gennaio ROMA 7 gli incontri tra il premier Matteo Renzi e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi: l’ultimo prima di ieri risaliva allo scorso 5 novembre 2015. Smentendo, quindi, qualunque ipotesi di rottura del patto del Nazareno. Un finale agrodolce, che fa intravedere un lieto fine, ma che non esclude colpi di scena dell’ultima ora. Anche perché nel quadro politico va considerato l’accordo raggiunto nel vertice di maggioranza con il Nuovo centrodestra e gli altri partiti. E vanno considerate le altre variabili, dalle resistenze della minoranza Pd, alle divisioni all’interno di Forza Italia, fino alla partita delle possibili urne anticipate e del capo dello Stato, che potrebbe anche an- nunciare le dimissioni alla fine dell’anno. Ma le prime reazioni sembrano positive, come dimostra il tweet di Angelino Alfano (Ncd): «Bene, molto bene, direi ottimo incontro RenziBerlusconi». Seguito dall’hashtag «#avantitutta». Nella nota si spiega che tra Pd e FI c’è la «comune volontà» di alzare al 40% la soglia per il premio di maggioranza (era al 37) e di introdurre le preferenze dopo il capolista bloccato nei 100 collegi previsti dall’Italicum. E si ricostruiscono le ragioni del patto del Nazareno: «L’Italia ha bisogno di un siste- ❞ Le differenze non impediscono di considerare positivo il lavoro fin qui svolto ma istituzionale che garantisca governabilità, un vincitore certo la sera delle elezioni, il superamento del bicameralismo perfetto, e il rispetto tra forze politiche che si confrontino in modo civile, senza odio di parte. Queste sono le ragioni per cui Partito democratico e Forza Italia hanno condiviso un percorso difficile, ma significativo, a partire dal 18 gennaio scorso con l’incontro del Nazareno». E quell’accordo, dice la nota, è «più solido» che mai. Renzi e Berlusconi scelgono quindi di sottolineare gli aspetti positivi dell’intesa, nonostante i punti di contrasto, che permangono. E che sono le soglie minime di ingresso (3 o 5 per cento) e il premio di maggioranza alla lista, come vorrebbe il premier, o alla coalizione come vuole l’ex Cavaliere. E concludono la nota così, trasformando il patto del Nazareno in una sorta di patto di legislatura: «Dovrà proseguire fino alla scadenza naturale del 2018, costituisce una grande opportunità per modernizzare l’Italia. Anche su fronti opposti, maggioranza e opposizioni potranno lavorare insieme nell’interesse del Paese nel rispetto condiviso di tutte le Istituzioni». A cominciare dall’elezione del nuovo capo dello Stato, dopo che è emersa la possibilità che Giorgio Napolitano possa lasciare in anticipo il suo incarico. Circostanza che non è irrilevante rispetto alla prospettiva (ufficialmente esclusa) di tornare alle urne prima della sca- La reazione di Alfano «Ottimo direi l’incontro Renzi-Berlusconi» commenta su Twitter il leader Ncd Alfano denza naturale della legislatura. Al presidente, del resto, preme la stabilità, come ha ripetuto anche ieri ad un incontro sull’Expo: «L’Italia detiene il record mondiale di cambiamenti di governo. Volentieri vorrei che lo cedessimo ad altri». E nell’attesa di sciogliere gli ultimi nodi, i lavori sul decreto di riforma elettorale cominceranno martedì prossimo in commissione Affari costituzionali del Senato. A favore della calendarizzazione hanno votato tutti i gruppi, tranne il M5S che si è astenuto e l’ex grillino Francesco Campanella che ha votato contro. L’analoga commissione della Camera, contemporaneamente, ha stretto i tempi sulla riforma costituzionale, che approderà nell’Aula di Montecitorio il 10 o l’11 dicembre. Qui le opposizioni proveranno a dare battaglia. Tra loro, il Movimento 5 Stelle, che ieri provava a insinuare il dubbio, con Danilo Toninelli: «Nulla di fatto tra Renzi e Berlusconi. Il patto del Nazareno scricchiola: nessun accordo su premio di lista e soglie. Renzi dormirà sonni tranquilli?». Alessandro Trocino © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 POLITICA 11 # Con Letta Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, accompagnato dal consigliere Gianni Letta, al suo arrivo ieri pomeriggio a Palazzo Chigi per l’incontro con il premier Matteo Renzi sulle modifiche alla legge elettorale (Claudio Peri/Ansa) Il retroscena di Maria Teresa Meli La vicenda ● Ieri Matteo Renzi e Silvio Berlusconi si sono incontrati per siglare l’accordo sulle modifiche al «patto del Nazareno» varato dai due leader lo scorso 18 gennaio ● L’intesa si basava su una nuova legge elettorale e riforme istituzionali: nuovo Senato e modifica del Titolo V della Costituzione ● Ieri i leader di Pd e Fi hanno concordato di alzare al 40% la soglia per il premio di maggioranza (era al 37) e di introdurre le preferenze dopo il capolista, che sarà bloccato nei 100 collegi previsti ● L’intenzione è quella di ottenere il via libera per l’Italicum al Senato entro dicembre e per la riforma costituzionale entro gennaio ROMA A sera, dopo l’incontro con la delegazione di Forza Italia capeggiata da Silvio Berlusconi, Matteo Renzi ha il tempo di rilassarsi un poco con i suoi, prima di prepararsi ad affrontare la riunione della Direzione del suo partito. Nello staff del presidente del Consiglio circola questa battuta, piuttosto cruda, ma che spiega con una certa efficacia la situazione: «È come se fossimo in un supermercato con il nostro carrello. Ci abbiamo messo il 3 per cento per Alfano, i capilista bloccati per Berlusconi e adesso tutti spingono quel carrello. E questo era quello che ci interessava». Detta così, forse, suona un po’ brutale, ma piuttosto realistica. Perché se è vero che l’ex Cavaliere ieri ha detto «no» al 3 per cento e al premio di lista, è anche vero, come ha spiegato ai collaboratori e ai fedelissimi il premier, che «ci ha assicurato che non farà imboscate e che garantirà che i tempi vengano rispettati». Il leader: Silvio ci seguirà Vuole stare al tavolo anche nella partita del Colle «Ognuno ha messo i suoi ingredienti. Ora tutti spingono il carrello» «Del resto — ha aggiunto Renzi — nessuno si aspettava che ci dicesse di sì, non poteva farlo, dopo aver ricompattato il suo partito, altrimenti Forza Italia si sarebbe nuovamente divisa e Fitto sarebbe tornato alla carica. Insomma, immaginare che Berlusconi fosse disponibile a darci di più era francamente impossibile, ma va bene così». Il presidente del Consiglio è soddisfatto, non dispera di ottenere qualcosina di più durante l’iter parlamentare, ma anche se ciò non dovesse accadere, pazienza. È riuscito a fare un accordo con la sua maggioranza di governo sul premio alla lista (cosa a cui teneva sopra ogni altra cosa, perché è il bipartitismo, in realtà, l’obiettivo finale a cui tende Renzi) e nel contempo non ha provocato la rottura del patto del Nazareno, anche se quell’intesa si è andata modificando nel tempo. «Non dimentichiamoci — ha spiegato ancora ai suoi il premier — che Berlusconi ci ha anche promesso che andrà avanti con noi sulla riforma del Senato, che non si sfilerà e pure questo è un punto molto importante». Dunque «si può procedere celermente, secondo i tempi stabiliti, senza rinvii e stoppando qualsiasi tattica dilatoria, cosa che era il nostro primo obiettivo». La metafora «Come al supermarket, abbiamo nel carrello il 3% per Ncd e i nomi bloccati per gli azzurri» Per il resto, il premier non è preoccupato per il fatto che Fi voterà a favore solo di determinati punti della riforma elettorale. Sa che sulla soglia del 3 per cento i voti saranno molti di più di quelli dello stretto confine della maggioranza di governo. Per esempio, perché Sel e Fratelli d’Italia dovrebbero dire «no» a uno sbarramento che consente a queste due forze politiche di presentarsi da sole? Quanto al premio di lista, il premier ritene di non avere problemi nemmeno su quel fronte. È convinto che su quel punto il suo partito sarà compatto e che qualche apporto potrebbe venire anche dai banchi dell’opposizione. Per farla breve, il premier è convinto che la riforma elettorale «verrà approvata entro la fine dell’anno al Senato ed en- ❞ Immaginare che Berlusconi potesse darci di più era impossibile Ci ha promesso che andrà avanti con noi anche sul Senato tro febbraio del 2015 alla Camera». Ma non ostenta un po’ troppa sicurezza il presidente del Consiglio? Una fetta della minoranza del Partito democratico potrebbe dargli del filo da torcere al Senato: «Già, ma questa volta — ha spiegato ai più stretti collaboratori — dovranno farlo con il voto palese, mettendoci la faccia e assumendosi le loro responsabilità». Inclusa quella di far fallire una delle riforme che Giorgio Napolitano aveva posto come condizione per accettare il suo secondo mandato. Renzi, che non è certo un ingenuo, sa bene che sia nel Pd che dentro Forza Italia c’era e c’è chi vuole mandare all’aria tutto e le mosse del vertice di maggioranza di lunedì e dell’incontro di ieri con comunicato incorporato sono servite proprio a sventare queste manovre. Come sa, perché l’ex Cavaliere glielo ha confermato ieri, che Berlusconi vuole stare al tavolo in cui si deciderà la successione a Napolitano: «Lui — ha spiegato ai suoi — mi ha detto di avere tutto l’interesse a essere dentro questa partita». Nei corridoi di Montecitorio, dopo quell’incontro, circola voce che questo sia l’assillo di Berlusconi. Motivo in più perché il leader di Fi non rompa il patto. Motivo in più perché Renzi si senta sufficientemente tranquillo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Minoranza in rivolta, attacco sui «nominati» Anche D’Alema alla «riunione unitaria» della sinistra. E sul Jobs act 550 emendamenti ROMA «Un Parlamento di nomi- nati è inaccettabile, un punto imprescindibile...». Tra la buvette e il Transatlantico di Montecitorio, Bersani non si stanca di declinare i suoi no alle scelte di Renzi, dando corpo e voce allo stato d’animo della minoranza: «Il premier deve sciogliere l’ambiguità, deve spiegarci l’incoerenza. Perché acceleri sulla legge elettorale, se non vuoi andare a votare?». L’opposizione si è ormai convinta che la corsa sull’Italicum abbia un solo obbiettivo, le urne. Per questo alza i toni e avrebbe alzato fisicamente i tacchi, in direzione, se il segretario-premier avesse chiesto un voto sulla sua relazione. In vista della convention dei bersaniani sabato a Milano, la sinistra prova a unire le forze. Le diverse anime critiche coordinano ogni mossa e ieri sera anche Massimo D’Alema ha partecipato al vertice che ha preceduto la riunione del parlamentino del Pd (dove però l’ex premier non si è fatto vedere, per impegni precedenti). Alle sette di sera, alla Camera, gli oppositori di Renzi ci sono tutti. Ecco Bersani, D’Alema, Fassina, Damiano, Epifani, Cuperlo, Speranza, D’Attorre, Zoggia... Bindi è impegnata all’Antimafia, ma è come se ci fosse. «Riunione unitaria», sottolineano i partecipanti e concordano la linea. «Se Renzi ci chiede di votare un documento noi ci alziamo e ce ne andiamo», spiega Zoggia. E D’Attorre: «La direzione non può essere il luogo dove si ratificano gli accordi fatti con Berlusconi». Questione di metodo, a cui Renzi risponde con un secco: «Non credo di aver bisogno di un mandato esplicito della direzione». Il dissenso è a tutto campo, dalla legge elettorale al Jobs act, alla politica economica. Riunione L’ex premier Massimo D’Alema arriva alla riunione della minoranza del Partito democratico (foto Benvegnù / Guaitoli / Panegrossi) Stefano Fassina teorizza l’uscita dall’euro? E Bersani, che pure non è d’accordo, lo difende: «È una posizione paradossale, che non va banalizzata». L’ala civatiana ha voluto rendere ancor più evidente lo smarcamento disertando la direzione «last minute». Alle dieci di sera Pippo Civati sale al Nazareno, ma i suoi delegati, una ventina, restano a casa e annunciano lo strappo criticando lo «scarso preavviso della convocazione» e ironizzando sul patto del Nazareno: «Facciamo tanti auguri a Renzi per gli incontri, sicuramente molto più approfonditi, che dedica a Berlusconi e Verdini». C’è chi diserta e chi si fa sentire. Fassina chiede «correzioni profonde» alla delega del lavoro e la possibilità, per i cittadini, di scegliere «tutti i parlamentari». I renziani attaccano. Ma Bersani, contro i cento capilista bloccati, è categorico: «Perché dobbiamo andare avanti con i nominati?». Eppure, sul punto cruciale della delega del lavoro, cerca la chiave per conciliare «il dissenso di merito e la lealtà al Pd». E se il governo porrà la fiducia? «Non voglio crederlo». Sul Jobs act piovono emendamenti: 15 su 550 portano le firme dell’ala sinistra, che chiede paletti anche su demansionamento, voucher e controlli a distanza e non vogliono votare il testo del Senato, quello che cambia lo Statuto dei lavoratori. «Aver messo al centro il tema dell’articolo 18 è stato un errore», attacca Bersani. «Vogliamo correzioni profonde», gli fa eco Fassina. Per scongiurare la fiducia si cerca una mediazione sul reintegro in caso di licenziamento disciplinare ingiusto, oggetto di uno degli emendamenti della minoranza «dem». Monica Guerzoni © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera POLITICA I dubbi in Forza Italia sulla linea del capo Ma il Cavaliere tira dritto: la necessità primaria è tenere aperto il dialogo, non voglio uccidere i piccoli partiti ❞ Toti Non vedo grandi concessioni, nel comunicato ci leggo un certo tono democristiano Gasparri Non vogliamo rompere, ci sono troppe questioni strategiche da decidere nei prossimi mesi ROMA A sera, in Forza Italia non hanno ancora capito se dovranno votarla in ogni caso, la legge elettorale, pur non condividendola affatto, o se «in commissione, in Aula» avranno margine di manovra, per lottare, opporsi, pretendere. Ma quello che hanno capito benissimo è che il loro capo, con Renzi, ha siglato un’altra intesa di ferro che va oltre i distinguo e l’1% di soglia in più o in meno. D’altronde, raccontano, è stato lo stesso Silvio Berlusconi nel colloquio con Renzi a sgombrare il campo dagli equivoci: sulla legge elettorale, sulle sue tecnicalità, nell’ora e mezza con il premier non è mai voluto entrare. «Come sapete — si è limitato a dire — su alcuni punti abbiamo idee diverse, ma quelli li potete vedere con Verdini... Io peraltro non voglio nemmeno apparire come quello che vuole uccidere i piccoli partiti, non è quello che mi interessa. In ogni caso, non saranno queste divergenze che potranno mettere a rischio la tenuta della nostra intesa, perché per noi la necessità primaria è di tenere aperto il dialogo e ferma la collaborazione». Se Berlusconi abbia ottenuto nel faccia a faccia le garanzie sul Quirinale che si aspettava, rassicurazioni sulla sua situazione giudiziaria o per le sue aziende nonché la certezza che non si andrà al voto anticipato in primavera, i suoi possono solo supporlo, o sperarlo. In ogni caso, Berlusconi ha concesso molto all’interlocutore. Non tanto nel merito della trattativa, rimasta sostanzialmente aperta, ma nel tono del comunicato congiunto che ha pochi I punti precedenti nella storia politica recente. Per dirla con un furioso big azzurro, il leader «mette nero su bianco che pure se la legge non gli piace, il patto è solidissimo e fantastico. È come dire che tua moglie ti mette le corna, ma il tuo matrimonio va benissimo...». Ed è più o meno questo il clima che si respira fra gli azzurri: scoramento, o comunque poca comprensione di quello che sta accadendo, e che l’ex premier ha cominciato a spiegare ieri sera a cena ai fedelissimi. La sensazione a caldo degli azzurri però è che, ancora una volta e sempre di più, si stia concedendo troppo a Renzi senza ot- tenere in cambio nulla, anche a livello di garanzie. Giovanni Toti cerca di tenere la linea e le distanze dal governo: «Io non vedo grandi concessioni da parte nostra, nel comunicato ci leggo un certo tono democristiano... E date le condizioni, non si poteva fare diversamente». Maurizio Gasparri ammette che il momento «non è esaltante», ma allarga le braccia: «Questo era l’esito che ci si aspettava: noi non vogliamo rompere, ci sono troppe questioni strategiche che dovranno decidersi nei prossimi mesi, a partire dall’elezione del capo dello Stato, e non possiamo chiamarci fuo- 60 i senatori di Forza Italia Alla Camera i deputati azzurri sono 70 L’accelerazione Le perplessità Il vertice Nelle ultime settimane all’interno di FI il patto del Nazareno è stato messo in discussione. Renzi ha impresso una accelerazione, causando malumori tra gli azzurri La fretta del premier trova lo scetticismo di Berlusconi, che teme un voto anticipato. Raffaele Fitto parla di «altre priorità» per il partito Martedì si riunisce il comitato di presidenza degli azzurri: viene decisa una linea «responsabile», ma la minoranza rivendica la «schiena dritta» del partito ri. Cercheremo di ottenere modifiche». Le modifiche, secondo i boatos, sarebbero state in qualche modo assicurate da Renzi, con un passaggio in Senato delle soglie dal 3 al 4%. E il premier avrebbe chiuso l’incontro con un «consiglio»: «Mi raccomando Silvio, tu sai chi dei tuoi deve parlare da adesso in poi e chi no...». Si vedrà se Berlusconi riuscirà a tenere bada tutti i suoi, magari ripetendo il discorso che andava facendo nelle ultime ore: «Non sono affatto sicuro che Renzi ce la farà a portare a termine la sua impresa, ha un sacco di problemi in casa, l’economia non si riprende, e di ostacoli davanti ne ha eccome». Ma resta che, almeno pubblicamente, con quel Renzi si è deciso di continuare a camminare mano nella mano. Fino a quando, e perché, è tema delle prossime settimane. Paola Di Caro © RIPRODUZIONE RISERVATA Sosta La Panda rossa del sindaco di Roma Ignazio Marino parcheggiata in divieto di sosta martedì sera nei pressi dell’abitazione del primo cittadino (Ansa) La Panda di Marino di nuovo in divieto Il sindaco sempre più in bilico: sono sereno ROMA Prima le multe, ora il divieto di sosta. Una cosa bisogna dirla: ad Ignazio Marino, sindaco «ciclista», questa Panda rossa proprio non porta bene. Perché, dopo il parcheggio nei posti riservati del Senato e l’accesso alla Ztl con un pass scaduto, arriva un nuovo caso. Martedì sera, al termine del «giorno più lungo» del chirurgo dem, inseguito dalle voci di dimissioni, l’auto è stata «avvistata» sotto casa del sindaco, a due passi dal Pantheon, in divieto di sosta. E qualcuno gli ha immediatamente scattato le foto, finite subito sulla rete. Non solo. Lì c’erano anche le telecamere delle Iene, che ieri sera hanno mandato in onda il servizio. C’è Marino che rientra a casa, su una macchina di servizio del Campidoglio. E, parcheggiata su un lato, c’è la sua Panda, sotto ad un cartello di divieto di sosta «permanente». Telefonini, foto, telecamere. Fino a che, dopo una mezz’ora circa, arriva un uomo (incaricato dal sindaco?) che sale sull’auto e la sposta, poco prima che arrivassero i vigili urbani. L’auto è quella col pass Ztl per il centro che, con ogni probabilità, usa spesso la moglie del primo cittadino, la signora Rossana Parisen Toldin, padovana di Monselice. Lei, raggiunta telefonicamente dal Corriere, non nega: «Non voglio essere scortese, ma non voglio essere intervistata. Tanto sapete già tutto...». Non ci vuole aiutare a capire chi gui- dava l’auto, quando sono state prese quelle multe? «Non avete bisogno del mio aiuto. Usate le vostre risorse sui giornali per trattare temi più importanti». Gentile, ma ferma. Anche se chi guidava l’auto non è un dettaglio. Marino, chiedendo il pass (pagato, tra l’altro, dal Comune) come sindaco «per lo svolgimento dell’attività istituzionale» è come se avesse «eletto» la Panda ad auto di servizio. E i familiari (a meno che non accompagnino il sin- Il premier Le parole del premier Renzi, «chi sbaglia paga», aprono la crisi in Campidoglio daco ad appuntamenti pubblici) non potrebbero neppure salirci a bordo, figuriamoci guidarla. Marino appare sempre più solo, anche se ostenta tranquillità: «Sono sereno». Però, per togliersi d’impaccio, sta pensando ad un clamoroso dietro-front: «Sono stato tratto in inganno dai miei uffici», la versione che dovrebbe fornire oggi, per scongiurare la mozione di sfiducia del centrodestra. Intanto, però, Renzi lo ha scaricato: «Chi sbaglia deve pagare», le parole del premier. Basta e avanza per aprire la crisi nella Capitale. Ernesto Menicucci © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 Il retroscena di Francesco Verderami POLITICA Il Cavaliere di fronte al bivio: un nuovo predellino o la ridotta Le partite che Renzi vuol chiudere per togliersi il marchio dell’«annuncite» ROMA La prova decisiva sarà il passaggio parlamentare, e fino ad allora nulla potrà darsi per scontato. Ma se davvero la legge elettorale andrà in porto secondo lo schema e la tempistica voluti da Renzi, non c’è dubbio che da quel momento sarà finita un’epoca, e che la Seconda Repubblica finirà in soffitta. Sarà un passaggio di sistema, insomma, che va oltre il dettaglio del vertice di ieri tra il premier e il Cavaliere. Era chiaro come sarebbe andata a finire, era impossibile per Berlusconi evitare la sconfitta: il patto del Nazareno si diluisce nell’intesa siglata da Renzi e Alfano, senza le variazioni richieste dal Cavaliere. Se il patto formalmente regge è per reciproca convenienza: per un verso il segretario democratico toglie così margini a quanti nel Pd mirano a sabotare il suo progetto riformatore; per l’altro verso il leader di Forza Italia resta a quel tavolo dove — Renzi gliel’ha garantito — sarà «a pieno titolo» quando dovrà scegliersi il futuro capo dello Stato. Altro non poteva ottenere Berlusconi, ma tanto gli basta. Quantomeno per garantirsi un ruolo nella sfida per il Colle, ruolo che — senza accordi sugli equilibri interni di partito con Fitto — potrebbe perdere quando si inizierà a votare a scrutinio segreto. È sicuro che il tema del suc- cessore di Napolitano sia stato affrontato durante il colloquio, ma non si sa se — nel corso della conversazione — Renzi ha ripetuto la battuta con cui di solito introduce l’argomento: «Dovete capirmi, mi trovo assediato. Ho già tutto il vecchio politburo del mio partito che si sente candidato in pectore per la presidenza della Repubblica». E giù, a quel punto, con la lista delle telefonate a cui deve rispondere: dalla A di Amato alla V di Veltroni, senza che manchi mai Casini. Ovviamente il premier vuole finire i suoi «compiti» prima che la partita del Quirinale abbia inizio. E non è solo per scongiurare pericolosi incroci tra temi diversi ed evitare imboscate. Il fatto è che Renzi vuol togliersi di dosso «l’etichetta dell’annuncite che mi hanno appiccicato», in Italia e in Europa, se è vero che il capogruppo del Ppe Weber lo definisce un «chiacchierone». Perciò, oltre ad aver stretto i tempi sulla delega fiscale e sul Jobs act, vuole chiudere sull’Italicum e sulla modifica del Senato, perché — a suo modo di vedere — «varare le riforme, anche quelle non economiche, nei tempi programmati, fa crescere la credibilità dell’Italia». I problemi del premier sono altri, e più del vertice serale con Berlusconi è stato complicato l’incontro mattutino con Pado- Le nomine alla Corte costituzionale Consulta, Criscuolo eletto presidente Appello al Parlamento per la legge elettorale Alessandro Criscuolo, 77 anni, magistrato di Cassazione, è stato eletto presidente della Corte costituzionale: i 14 giudici dell’organo di garanzia, riuniti a Palazzo della Consulta, lo hanno eletto con 8 voti. Criscuolo rimarrà in carica per i prossimi tre anni, fino al novembre 2017.: in passato è stato presidente dell’Associazione nazionale dei magistrati per tre anni e mezzo, dall’84 all’88. Eletti anche i vicepresidenti: sono Marta Cartabia e Giorgio Lattanzi. «È auspicabile che ci sia una legge elettorale: la legge elettorale è una legge necessaria, si deve fare, non se ne può fare a meno», ha detto il neopresidente. ( foto Ansa) 13 an, a causa di quei numeri che non lo fanno star sereno: l’Italia non riparte e le previsioni non sono incoraggianti se persino la Germania — come gli hanno spiegato i vertici dell’Economia — nelle previsioni del prossimo anno rischia una crescita vicina allo zero. Per certi versi, quindi, il colloquio con il capo forzista è stato defatigante: preso atto che sulla legge elettorale il Cavaliere — pur volendo — non poteva accettare ufficialmente il premio di maggioranza alla lista «altrimenti tornerei ad avere problemi nel partito», e avuto dal suo interlocutore «l’impegno formale» che «non faremo ostruzionismo né faremo imboscate in Parlamento», Renzi ha chiuso la pratica. Un’altra pratica si apre invece per Berlusconi, posto ora davanti a un bivio. Se il nuovo modello di Italicum diverrà legge, dovrà decidere come intervenire per dare un futuro al centrodestra nel nuovo assetto di sistema. Si vedrà se le elezioni saranno davvero nel 2018. In ogni caso, quando arriverà il tempo delle urne, cercherà un accordo tattico con la Lega per varare un listone unico? E cosa e quanto a quel punto dovrebbe cedere al «populista» Salvini? Oppure, per giocare d’anticipo e mantenere il ruolo del federatore, salirà su un nuovo predellino per ricomporre ciò che è stato diviso con la fine del Pdl, proponendosi come padre nobile di un nuovo inizio? Certo, il Cavaliere ha un’altra opzione: tenere viva Forza Italia e misurare ancora la sua capacità di attrarre consenso. Ma nel ’94 il Ppi prese il 17% alle elezioni, prima di tramontare insieme alla Prima Repubblica. © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera 14 Offerta valida per immatricolazioni fino al 31/12/2014 per Ford Focus Plus 5 porte 1.0 EcoBoost 100CV a fronte di permuta o rottamazione di una vettura immatricolata entro il 31/12/2008 e posseduta da almeno 6 mesi. Solo per vetture in stock presso i FordPartner aderenti all’iniziativa. 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Sembra la conferma che il capo dello Stato ha deciso di esorcizzare questa prospettiva anche lasciando trapelare l’intenzione di chiudere il suo mandato all’inizio del 2015. Si tratta appena di un inciso, incorniciato dal discorso sull’Expo di Milano tenuto al Quirinale. Ma pesa su uno sfondo di tensione tra e dentro i partiti: di maggioranza e di opposizione. E si trasforma nell’ennesimo monito ad una classe politica che sbanda tra accordi e minacce di rottura, osservata con diffidenza dall’Unione Europea. Il fatto che ieri la minoranza del Pd abbia deciso di disertare la riunione della Direzione in polemica col segretario-premier indica un malessere persistente; e destinato a riaffiorare nel momento in cui l’arma delle elezioni anticipate si sta spuntando nelle mani di Renzi. È una fronda che si rispecchia anche nelle modifiche chieste da alcuni senatori del Pd sulla riforma della Camera «alta». Ma si tratta di scarti che non indeboliscono le critiche del presidente del Consiglio ad un Berlusconi accusato di non avere dietro tutte le sue truppe parlamentari. A sinistra rimane un’area di dissenso coriacea, che trova una sponda nella Cgil che conferma lo sciopero generale per il 5 dicembre. Eppure, per quanto esposto al conflitto anche sul piano sociale, il governo va avanti. La tendenza è a considerare i dissensi qualcosa di facilmente superabile. E infatti il 18 novembre la riforma elettorale emersa dal vertice di maggioranza dell’altro giorno comincerà ad essere discussa nella Commissione affari costituzionali. Relatrice: la presidente Anna Finocchiaro. Rimane da capire quale sistema alla fine emergerà. E soprattutto, se davvero si farà in tempo ad approvare la legge al Senato entro fine anno. A definirlo «impossibile» è il Il caso 15 leghista Roberto Calderoli, che mette davanti l’esigenza di approvare i provvedimenti economici. Ma la nota diffusa dopo un’ora e mezzo di colloquio tra Renzi e il sottosegretario Lotti da una parte, e Berlusconi, Gianni Letta e Denis Verdini dall’altra, conferma la tenuta non tanto del patto del Nazareno ma di quello raggiunto tre giorni fa tra il premier e i suoi alleati minori. E rafforza il premier. Berlusconi ha ottenuto cento capilista bloccati, certo. Ma sbatte contro il limite di accesso in Parlamento al 3 per cento, imposto dai partitini. E il premio in seggi al partito maggiore o alla coalizione rimane in bilico. Sostenere che «l’impianto del patto è più che mai solido, nonostante le differenze», come recita il comunicato congiunto, sa di verità d’ufficio. E non riesce a coprire la sconfitta del leader del centrodestra. La legislatura «dovrà proseguire fino al 2018», concordano i «pattisti». Ma il rapporto ineguale tra i contraenti è vistoso. La legislatura continuerà nel segno di Renzi. Berlusconi può solo inseguire. In affanno. © RIPRODUZIONE RISERVATA ● Paradossi Il Senato al tramonto e quelle nuove nomine (tutte politiche) di Gian Antonio Stella di Sergio Rizzo «M eglio Cuffaro delle liste bloccate», titolò mesi fa linkiesta.it. Secco. Senza il tarlo d’un dubbio. «Le preferenze furono il simbolo del voto di scambio nel Meridione d’Italia, ma le liste bloccate sono una sporcizia democratica, il trionfo delle oligarchie», scriveva il catanese Salvatore Merlo. Insomma: «L’orribile clientelismo è pur sempre democratico». Ma è così? Mario Segni, a sentire certi discorsi, mastica amaro. Lui, che promosse il referendum e spazzò via il vecchio sistema marcio fino al midollo, ricorda bene i disastri fatti dal proporzionale con le preferenze. Un sistema che consentiva grazie alle combinazioni di controllare il voto clientelare. E non ha cambiato idea. Anche Gaetano Quagliariello, un tempo, pareva avere la memoria salda: «La nuova stagione della politica è nata contro la raccolta delle preferenze e il clientelismo che comportava». Ce l’aveva con le «infiltrazioni dei “Mister Centomila Preferenze”», giurava sulla bontà delle liste bloccate che obbligavano i partiti a scegliere i migliori, denunciava che il vecchio sistema era «monopolio di chi spendeva di più o si faceva sostenere da portatori di interessi illeciti». E chiudeva: «È una storia che conosciamo nel Mezzogiorno: non si deve ripetere». Mesi fa, dietrofront: «Il Nuovo centrodestra è compatto e sulle preferenze andrà fino in fondo: l’elettorato deve scegliere i propri candidati, non vogliamo più un Parlamento di nominati». Anche Gianfranco Rotondi era durissimo. Proprio perché, spiegava, era un recordman di voti personali: «Forte di questo primato mi sento ancor più di affermare la mia contrarietà alle preferenze. Esse appartenevano a un’altra stagione al termine della quale l’elettorato ne sanzionò il potere inquinante. Oggi sarebbe solo la festa delle camorre e dei poteri economici organizzati». Eppure anche lui ha consigliato a Berlusconi di «non impiccarsi al maggioritario: la legge riscritta dalla Corte con proporzionale puro e preferenze rende Forza Italia centrale e insostituibile per venti anni». E non parliamo di L Lo «squalo» Vittorio Sbardella, segretario regionale dc del Lazio, dopo un comizio nel 1986. Soprannominato lo «squalo» Sbardella era il braccio destro elettorale di Andreotti, noto per la sua capacità di raccogliere preferenze (Contrasto) I cantori della preferenza: ieri trappola clientelare oggi baluardo di democrazia Da Quagliariello a Schifani, quante giravolte e dietrofront Renato Schifani. Diceva che «le preferenze odorano di naftalina» e ora minaccia referendum: «Vogliamo preferenze vere». E quanti sono i grillini che nel ’91 votarono l’abolizione delle preferenze ed oggi hanno rimosso i guasti di quel sistema? Hanno dimenticato certi racconti come quello di Clemente Mastella? «Era il 1976 e invitammo i cittadini di Benevento a votare l’anno, perché Ciriaco De Mita era il numero uno della lista, io ero il nono, Gerardo Bianco il settimo e Giuseppe Gargani il sesto». C’è chi dirà: che male c’era? Qua e là, forse, meno. Ma lasciamo rispondere a un appello che i leader comunisti delle regioni meridionali lanciarono nel ’90 invocando la soppressione delle preferenze perché con quelle i politici erano «ostaggi nelle mani della mafia e dei clan» e occorreva «impedire alla mafia di gestire direttamente il consenso nei territori in cui operano le cosche». Tutto dimenticato, tutto rimosso, tutto cancellato. E dalla minoranza di quella che fu la Balena Rossa è tutto un coro che, per buttar bastoni nelle ruote di Renzi, invoca: «Preferenze! Preferenze! Preferenze!». Si scannavano dentro gli stessi partiti, sui voti di preferenza. Ogni elezione era occasione per covare odio, studiare sgambetti, sversare veleni. Ed erano i partiti di una volta! Blocchi monolitici che reggevano ogni crepa. Oggi? «In una situazione storica di debolezza dei partiti», ha scritto Roberto D’Alimonte, docente alla Luiss Oscillazioni Renzi pure non ha una posizione limpidissima: meglio averle che non averle, diceva 3 mesi fa ed esperto di sistemi elettorali, «il voto di preferenza rischia di distruggere definitivamente quello che resta della loro organizzazione e di aprire le porte ad ogni sorta di influenza anche di tipo criminale soprattutto in alcune zone del Paese». Tanto più che la sproporzione tra l’uso delle preferenze al Nord e al Sud, con punte del 14% in Lombardia e del 90% in Calabria, è diventata immensa. Per capirci: si rischiano guerre fratricide. Il guaio è che lo stesso Renzi, che pure ha avuto D’Alimonte tra i suoi consiglieri, non sembra avere una posizione limpidissima. Certo, lui stesso ha usato il tema per manganellare Cuperlo: «Gianni te lo dico con amicizia, questo tuo riferimento alle primarie e alle preferenze, lo avrei voluto sentire la volta scorsa, quando tu e altri siete stati candidati nel listino. È inaccettabile che preferenze e primarie siano usate in modo strumentale adesso». Parole d’oro, ma lui come la pensa? «Lo confesso: sono un sostenitore delle preferenze. Purtroppo sul punto si è registrata una netta ostilità di Forza Italia», spiegava a gennaio motivando l’accordo con Berlusconi sulle liste bloccate. Tre mesi fa, ritoccava: «Noi non pensiamo che le preferenze siano lo strumento della democrazia ma tra averle e non averle preferiamo averle». E oggi? Il nostro futuro, dopo gli orrori del Porcellum, è un tuffo nel passato dei padroni e padroncini di pacchetti elettorali? #chediocelamandibuona… © RIPRODUZIONE RISERVATA Il sistema ● La legge elettorale proporzionale promulgata nel 1946 prevedeva la possibilità di esprimere fino a quattro voti di preferenza ● Nel ‘91 un referendum modifica la legge consentendo una sola preferenza. Nel ‘93 un secondo referendum introduce il maggioritario. Spariscono le preferenze aura Bottici è letteralmente fuori dalla grazia di Dio. «Sono dovuta correre nella mia città, Carrara, a dare una mano per l’alluvione. Avevo chiesto al presidente Piero Grasso di rinviare la riunione. Ma mi ha risposto che non era possibile. Piccolo particolare, quella riunione era convocata per parlare di tutt’altro. Non certo per decidere un’infornata di nomine», s’indigna l’esponente del Movimento 5 Stelle, questore del Senato. Le sua parole trasudano rabbia impotente. Ed è francamente difficile darle torto. Nel consiglio di presidenza di ieri, dove si doveva discutere sull’accaduto in aula a Palazzo Madama durante le votazioni al decreto sblocca-Italia, il pacchetto nomine è arrivato fuorisacco. Con effetti sorprendenti solo per chi non conosce la capacità di resistenza inerziale dei nostri apparati al cambiamento. Mentre proprio ieri la riforma che dovrebbe ridimensionare radicalmente il Senato, cambiandone le funzioni, iniziava il suo secondo percorso a Montecitorio, i vertici di Palazzo Madama davano via libera alla nomina di ben tre vice segretari Incarichi Via libera di Palazzo generali. Uno in più di quelli Madama a tre vice in carica con il segretari generali predecessore dell’attuale e 13 capiservizio segretario Elisabetta Serafin. E scelti con il solito bilancino politico. Per l’esperto Alfonso Sandomenico si è speso il capogruppo del Partito democratico Luigi Zanda. All’altrettanto esperto Giovanni Orsini non ha fatto mancare il proprio sostegno la vecchia guardia democratica di provenienza diessina. A favore del più giovane e decisamente meno esperto Federico Toniato, già vicesegretario generale a palazzo Chigi durante il governo Monti e noto per i suoi rapporti più che amichevoli con le alte sfere vaticane, ha pesato l’appoggio dell’ex presidente Renato Schifani e di Forza Italia. Completa il pacchetto delle nomine decise ieri un gruppone di tredici capiservizio. Per un totale di 16 avanzamenti di carriera. Al Senato spiegano che si tratta di operazioni a costo zero: i prescelti non avranno indennità aggiuntive. Grazie. Aggiungono poi che non sono state nemmeno fatte tutte le nomine che si sarebbero dovute fare. Non è stato coperto, insistono, il 40 per cento dei posti vacanti: dal che si desume che le promozioni dovevano essere non 16, ma 26 o 27. Grazie ancora. Chi di sicuro non ringrazia è il Movimento 5 Stelle. Prima lo scontato niet del suo questore aggirato grazie al fango di Carrara, poi dieci giorni di sospensione per i senatori grillini ritenuti responsabili dei disordini durante il voto dello sblocca-Italia. Qualcuno direbbe: cornuti e mazziati… © RIPRODUZIONE RISERVATA 16 Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera POLITICA # Protesta l’Ast di Terni, autostrada bloccata Camusso: sciopero generale il 5 dicembre Guidi convoca per oggi i sindacati della fabbrica umbra. Duello nel Pd sulla mobilitazione Cgil Boom della cassa integrazione, più 19,3%. Vertice al Viminale per le manifestazioni di domani Mentre Susanna Camusso proclama per la Cgil lo sciopero generale di otto ore per il 5 dicembre contro la legge di Stabilità e il Jobs act, il ministro Alfano convoca al Viminale un vertice con i sindacati: teme proteste stile «forconi» e disordini in occasione delle manifestazioni organizzate domani in 16 grandi città da sindacati di base, studenti, centri sociali e precari contro i provvedimenti del governo Renzi, senza dimenticare i metalmeccanici della Fiom che, sempre domani, scendono in corteo a Milano. Nel frattempo, però, centinaia di operai dell’Ast di Terni bloccano a sorpresa l’A1 all’altezza di Orte per circa 4 ore: la protesta per i 291 esuberi annunciati dall’azienda siderurgica termina solo quando il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, anticipa a stamattina la convocazione dei sindacati, fissata per martedì prossimo. Intanto arrivano cattive notizie dall’Inps: le ore di ROMA La vicenda ● Nel ‘94 la Acciai Speciali Terni (AST) viene privatizzata con la cessione alla «Kai Italia» in cui figurano imprenditori italiani e la multinazionale tedesca ThyssenKrupp. Qualche anno più tardi il gruppo tedesco acquisirà l’intera proprietà ● Il 31 gennaio 2012 i finlandesi di Outokumpu acquistano per 2,7 miliardi la divisione acciai inossidabili di ThyssenKrupp. L’Antitrust Ue, però, chiede ai finlandesi di cedere Ast. Da qui la riacquisizione nel 2014 da parte di ThyssenKrupp cassa integrazione a ottobre sono cresciute del 19,3% rispetto allo stesso mese del 2013. In particolare la cig straordinaria è aumentata a ottobre del 27,1% rispetto a un anno fa e quella in deroga è addirittura esplosa nello stesso periodo facendo segnare un +136,4%. Susanna Camusso lancia un appello a Cisl e Uil affinché partecipino alla mobilitazione generale del 5 dicembre. «La proposta parte dalle richieste venute dalle piazze del 25 ottobre e dell’8 novembre e dalla volontà di salvaguardare tutti i punti delle iniziative unitarie», precisa. E la scelta del 5 dicembre, aggiunge, «risponde all’esigenza di raccogliere la mobilitazione unitaria già decisa dai sindacati della scuola» e dalla volontà di proseguire la protesta dei lavoratori pubblici con la manifestazione di sabato scorso a Roma. La convocazione da parte del ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, per il 17 novembre, «non cambia la situazione», secondo la leader della Cgil, perché il governo «non ha intenzione di cambiare la legge di Stabilità». A chi le fa notare le parole del segretario aggiunto della Uil, Carmelo Barbagallo, che vorrebbe «prima sentire le posizioni dell’esecutivo», Camusso replica: «Siamo sempre stati disponibili al confronto» e la convocazione «appare proprio il risultato della mobilitazione dei lavoratori pubblici: per questo va continuata la lotta a sostegno della nostra piattaforma». Che il clima sia teso lo con- 22 i giorni di sciopero degli operai della Ast di Terni che ieri hanno occupato l’autostrada A1 Il caso Ilva, l’interesse di Arvedi Il presidente di Federacciai Antonio Gozzi ha fatto sapere ieri che il gruppo Arvedi sarebbe pronto a intervenire per l’acquisizione dell’Ilva «con la Cdp e altri partner italiani». © RIPRODUZIONE RISERVATA ferma la rivolta dei lavoratori dell’Ast di Terni, esasperati dopo tre settimane di sciopero: al termine di una assemblea davanti alla fabbrica, bloccano per 4 ore la A1 a Orte, causando 9 chilometri di coda. L’episodio fa solo aumentare la preoccupazione, già grande, al ministero dell’Interno per domani quando si sovrapporranno lo sciopero proclamato dai sindacati di base (Asia-Udb-Rdb) e la manifestazione della Fiom a Milano: tra 24 ore infatti studenti, precari, movimenti, sindacati di base, disoccupati e centri sociali sono in piazza, da Nord a Sud, per il primo #sciopero sociale italiano, come è stato ribattezzato sui social network per opporsi ai provvedimenti del governo Renzi. Le città coinvolte sono Roma, Milano, Padova, Venezia, Genova, Torino, Bologna, Firenze, Pisa, Perugia, Pescara, Chieti, Bari, Napoli, Taranto e Catania. Francesco Di Frischia © RIPRODUZIONE RISERVATA Il caso Carbone (Pd): il ponte è servito Ma Landini: che sciocchezza ROMA «Il ponte è servito», ironizza su Twitter Ernesto Carbone, membro della segreteria del Pd, visto che la Cgil ha proclamato lo sciopero generale per venerdì 5 e lunedì 8 è la festa dell’Immacolata. «Ho grande rispetto per la Cgil, ma uno sciopero generale con il ponte appare un segnale di grande debolezza», rincara la dose la senatrice Laura Cantini (Pd). Ma il Pd si divide: «Certe prese di posizione dimostrano la distanza tra una parte della classe dirigente del partito e il paese reale — tuona Rosy Bindi-. È triste che ci sia chi pur di delegittimare il sindacato attacca il diritto di sciopero previsto dalla Costituzione». Il sindacato di Susanna Camusso replica a Carbone con un altro cinguettio: «È questa l’idea che il Pd ha dei problemi del mondo del lavoro? Altro che Ponte». Ma il deputato dem, vicino a Renzi, risponde per le rime: «È questa l’idea che ha la Cgil di uno strumento così importante? Il ponte è servito. “Coincidence”». Nella querelle interviene Maurizio Landini, leader della Fiom: «Sciopero ponte? Una sciocchezza. La cosa mi fa solo ridere, le piazze sono strapiene. Uno sciopero costa molto a un lavoratore». La Cgil, dopo avere lanciato l’hashtag #PonteMagari, aggiunge con un altro tweet: «Lavoratori, pensionati, disoccupati, precari sono in forte difficoltà economiche e di prospettive. Per questo scioperano». F. D. F. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’autostrada bloccata Gli operai dell’Ast di Terni e il blocco dell’Autosole in entrambe le direzioni all’altezza del casello di Orte L’analisi di Dario Di Vico Il blocco dell’Autosole ha nella storia politico-sindacale italiana un suo forte valore simbolico, è il segno di un Rubicone varcato, di una rabbia che non trova argini. Ieri le tute blu della Ast di Terni l’hanno fatto e di conseguenza hanno spaccato l’Italia per più d’un paio d’ore. Stiamo parlando di operai che sono arrivati ormai al 22° giorno di sciopero ad oltranza con circa 70 tonnellate di mancata produzione. Numeri che, tanto per capirci, ricordano gli anni 80 e i 35 giorni ai cancelli di Mirafiori. La decisione di invadere le corsie è stata presa in alternativa all’occupazione dalla fabbrica e i sindacalisti si sono accodati di fronte alla determinazione dei delegati di fabbrica. Da più di tre settimane nello stabilimento di Terni sono ferme le forni- L’Italia in piazza e i 22 giorni di fermo Le iniziative della Fiom nelle industrie del Nord, poi toccherà ai ferrovieri L’agitazione degli autotrasportatori e i timori degli italiani tra Pil e incertezza ture di acciai per Electrolux, Indesit e Fiat e questo blocco costa circa 100 mila euro al giorno, solo di penale per il mancato rispetto del contratto di fornitura. Il sospetto avanzato dai sindacati è che i vertici aziendali della Thyssen giochino a dimostrare che l’impianto umbro non ha futuro e di conseguenza non si straccerebbero le vesti se dovessero perdere i clienti top dell’auto e degli elettrodomestici. Quale che sia la verità gli operai hanno sgomberato l’autostrada solo quando è arrivata la notizia di una convocazione, per questa mattina, nell’ufficio del ministro Federica Guidi. I sindacati ci andranno con un retropensiero: l’idea che si possa coinvolgere la Cassa Depositi e Prestiti anche nel salvataggio di Terni. Intanto l’ipotesi (molto più sensata) di trovare una sponda a Bruxelles e di far saltare il veto anacronistico dell’antitrust europeo, che ha bloccato la vendita dell’Ast ai finlandesi di Outokumpu, purtroppo non decolla. La neocommissaria alla concorrenza, la danese Margrethe Vestager, ha detto chiaro e tondo che nelle sue stanze non c’è la soluzione per l’Umbria. L’immagine dell’Italia bloccata però, e purtroppo, non inizia e finisce a Orte. Domani in contemporanea sono previsti lo sciopero delle fabbriche del Nord proclamato dalla Fiom di Maurizio Landini con manifestazione a Milano e un’astensione dal lavoro proclamata dai Cobas del trasporto ferroviario. E proprio ieri è stato indetto con squilli di tromba dalla Cgil di Susanna Camusso uno scio- 70 le tonnellate di mancata produzione con il 22°giorno di sciopero Ast 290 gli esuberi previsti dal piano industriale dell’Ast di Terni pero di otto ore per venerdì 5 dicembre. Il caso poi ha voluto che ancora ieri arrivasse dalle associazioni degli autotrasportatori l’annuncio della proclamazione dello stato di agitazione contro le proposte per il settore avanzate dal ministro Maurizio Lupi. E’ chiaro che si tratta di rivendicazioni e azioni di lotta che non si prestano ad essere sommate aritmeticamente. C’è di tutto un po’, timori di chiusura di un impianto efficiente, scioperi a forte valenza politica, il “blocco ergo sum” di piccole sigle sindacali, prove di forza tra categorie e ministero competente, ma il quadro che ne viene fuori non è certo rassicurante. E’ vero che da qui alla fine dell’anno il Pil non ci lascia presagire niente di buono e scaramanticamente stiamo aspettando il giro di boa del 31 dicembre, l’insieme di queste agitazioni finisce per comunicare però un senso di impotenza e di rabbia sorda. Gli italiani che leggeranno i giornali e ascolteranno i tg ne ricaveranno una sensazione non certo gradevole, saranno portati a pensare che oltre a tutti i guai dell’economia per tre settimane sarà difficile persino muoversi. P.S. Alla Berto’s di Padova 48 ore fa è stato firmato un accordo integrativo che prevede nel triennio un premio variabile di 5.900 euro. Ieri alla Barilla un’analoga intesa frutterà ai 4 mila dipendenti un premio di produzione che in tre anni equivarrà a 2.600 euro. In Italia succede anche questo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 POLITICA 17 ● Il commento Il futuro dell’euro nel triangolo tra Francoforte, Berlino e Bruxelles di Danilo Taino Il discorso ● «Un grande economista capace di indignarsi, un grandissimo professore e una straordinaria figura umana». Con queste parole il presidente della Bce, Mario Draghi (foto), allievo di Federico Caffè negli anni ‘70, ha ricordato l’economista scomparso a Roma nel 1987. Caffè «ha saputo vedere dentro di me, indirizzarmi come un padre, mi ha dato fiducia», ha aggiunto Draghi nell’intervento per il centenario della nascita del celebre economista, sottolineando come sia stato «una persona umana per me straordinaria». Draghi ha quindi ricordato come Caffè abbia «scommesso su di me». Stimoli all’economia, Draghi accelera I saggi tedeschi criticano Merkel Weidmann (Bundesbank): bene la politica espansiva ma no all’acquisto di bond Il presidente Bce contestato a Roma: investimenti mai così bassi dagli anni Novanta ROMA La Bce ha messo in atto «un’espansione monetaria senza precedenti» per combattere gli effetti della crisi. Mario Draghi, presidente della banca centrale europea illustra le misure adottate, ricordando in particolare la decisione di allargare il bilancio della Bce ai livelli di inizio 2012 - che significa 1000 miliardi di nuova liquidità per l’economia - e l’impegno preso per ulteriori interventi straordinari se fosse necessario. Draghi interviene alla cerimonia per il centenario della nascita di Federico Caffè, e mentre parla da Berlino rimbalzano le critiche dei consiglieri economici del governo tedesco che invece invitano la Bce ad evitare «l’annunciata grande espansione» del bilancio, perlomeno fino a quando «la deflazione non sarà una realtà dell’eurozona, non solo una previsione», dicono nel loro rapporto in cui rivedono anche al ribasso le previsioni di crescita della Germania provocando il risentimento della cancelliera Angela Merkel. Ma un assist al numero uno dell’Eurotower arriva - e non è cosa frequente - dal presidente della Bundesbank Jens Weidmann che, in contrasto con gli economisti tedeschi, rileva come sia «appropriato» che la Bce adotti una «politica monetaria espansiva e che il consigli o direttivo discuta nuove misure e continui a farlo». Un indiretto appoggio a Draghi, dunque, dopo i rumors sull’esi- stenza di polemiche circolati nelle scorse settimane, anche se Weidmann continua a non cedere sull’ipotesi di un eventuale futuro acquisto di titoli pubblici che «spingerebbe - dice - gli stati dell’area euro a indebitarsi ulteriormente». Dalla politica monetaria all’economia reale. Draghi segnala ancora una volta che il livello di disoccupazione «è inaccettabile, è contro ogni nozione di equità, è la più grande forma di spreco delle risorse, è causa di deterioramento del capitale umano, incide sulle potenzialità delle economie dimi- nuendone la crescita per gli anni a venire». E la perdita di posti, soprattutto fra i giovani, è più forte nei paesi con debito alto. «È il momento di passare dalla riflessione all’azione» dice ai governi: con misure che «permettano ai lavoratori disoccupati di trovare rapidamente un nuovo posto». Il tono è didattico, per una platea di studenti. Tra loro anche gli ex allievi di Caffè, compreso il governatore Ignazio Visco, che cita il suo antico maestro e il suo «siate sempre vigili. Non cedete mai agli idoli del momento, vale a dire alle frasi fatte, alle Beppe Grillo «Moneta unica, ora referendum» Il leader del M5s Beppe Grillo ha lanciato all’Europarlamento la sua campagna per un referendum sull’uscita dell’Italia dall’euro. «Siamo in guerra con la Bce, non contro lo Stato islamico o la Russia», ha affermato, «la sovranità non appartiene alla Bce». E’ stato duro anche con Juncker, presidente della Commissione, e il suo Lussemburgo «paradiso fiscale». E ha rifiutato le domande dei reporter, uno dei quali gli ha ricordato che così fa spesso Putin. © RIPRODUZIONE RISERVATA Gli scontri Contestazioni all’Università Roma Tre all’uscita del presidente della Bce Mario Draghi intervenuto al convegno organizzato per il centenario della nascita di Federico Caffè frasi convenzionali, rifletteteci con il vostro pensiero e la vostra capacità intellettuale». Fuori dall’aula un altro gruppo di studenti spinge per entrare. Vogliono porre domande a Draghi al grido, però, non proprio benevolo di «fuori i banchieri dall’Università» e «sciopero sociale». Nella protesta la Bce finisce a fianco delle grandi banche private responsabili della crisi. Non sono molti, una trentina in tutto. Non riescono a entrare e finiscono davanti all’uscita del garage in attesa della vettura di Draghi. Li fronteggia un cordone di poliziotti, in tenuta antisommossa e manganello in mano. Cartelli, lancio di vernice rossa e slogan urlati a squarciagola fino ai pochi momenti di tensione, in cui uno studente rimane ferito, sanguinante per un esteso taglio alla fronte. Draghi spiega di non parlare in particolare dell’Italia ma di tutta l’Eurozona. C’è però molto del nostro paese nella descrizione della Grande Crisi. C’è, in particolare, quando, sollecitando un rafforzamento della governance politica, sostiene che non esiste un problema di «perdere la sovranità, perché quella i paesi con alto debito l’hanno già persa, ma di acquistarla con la condivisione». E con le riforme. Perché politiche di bilancio e monetarie espansive comunque «da sole non bastano per generare una ripresa della crescita forte». Stefania Tamburello © RIPRODUZIONE RISERVATA Comuni, spinta del governo sulla «local tax» Vertice a Palazzo Chigi tra il premier e Padoan: torna lo sconto fisso per i figli 500 emendamenti alla legge di Stabilità dopo la riduzione operata dai gruppi 4% aliquota Iva da applicare agli ebook proposta da diversi gruppi politici ROMA Il governo avanza sulla “riunificazione” delle tasse sulla casa, e l’ennesimo rimaneggiamento dell’Imu dovrebbe concretizzarsi presto con un emendamento dello stesso esecutivo alla legge di Stabilità. Il piano, che prevede anche l’attribuzione ai Comuni del gettito Imu dei capannoni industriali che oggi va allo Stato, ed una contestuale riduzione, se non addirittura l’eliminazione, della compartecipazione all’Irpef dei Comuni, è stato discusso ieri a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il suo staff economico, e il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan in un incontro per fare il punto sul cammino della Legge di bilancio, appena avviato alla Camera. La nuova imposta sugli immobili non è ancora stata definita, anche se ha già un nome, “local tax”, e dovrebbe servire quanto meno a semplificare gli adempimenti per i contribuenti. L’ipotesi più semplice è quella di riunificare Imu e Tasi, stabilendo nuove aliquote minime e massime per le varie tipologie di immobili, anche se così si tornerebbe di fatto all’Imu prima versione. Il governo sarebbe inoltre tentato di fare un po’ di ordine anche sulle detrazioni, che oggi sono affidate alla quasi totale discrezio- nalità dei sindaci, reintroducendo lo sconto “fisso” per i figli a carico. Con l’occasione della nuova riforma verrebbe attribuito ai Comuni tutto il gettito dell’Imu, anche quello degli immobili di categoria D, quelli industriali, che in cambio rinuncerebbero alla compartecipazione all’Irpef statale. L’operazione non è semplice, perché bisognerebbe garantire ai Comuni lo stesso gettito di oggi, ma le basi imponibili (capannoni industriali e redditi) hanno una distribuzione territoriale diversa, e per far quadrare i conti potrebbe servire un meccanismo perequativo. I gruppi politici, intanto, stanno selezionando gli emendamenti da portare alla discussione in Commissione Bilancio, riducendone il numero da più di 2 mila a circa 500. Tra le proposte ci sono quelle per eliminare i tagli ai patronati, per modificare la tassazione dei fondi pensione e della rivalutazione del tfr e per introdurre l’aliquota Iva agevolata del 4% sui libri elettronici. Dal Pd è arrivata una proposta per agevolare il pagamento, con rate decennali, delle cartelle esattoriali senza dover dimostrare una situazione di temporanea difficoltà. Mario Sensini © RIPRODUZIONE RISERVATA L’ipotesi ● L’ipotesi avanzata da Renzi è di riunificare Imu, Tasi, Tosap (occupazione di suolo pubblico) e forse la Tari (rifiuti). Unificando le varie tasse sulla casa in una «local tax» con un unico pagamento per i contribuenti La Banca centrale europea e Mario Draghi vanno avanti, uniti, con il programma di politica monetaria estremamente espansiva nonostante alcune critiche, di peso, in arrivo dalla Germania. E con la non opposizione della tedesca Bundesbank e del suo presidente Jens Weidmann, si capisce da quello che si è visto ieri. L’attacco da parte del panel dei saggi economici consulenti del governo di Berlino alla decisione della Bce di espandere il suo bilancio – cioè immettere liquidità nell’Eurozona – per mille miliardi di euro avrebbe potuto essere, portato in un clima di divergenze all’interno dell’istituzione di Francoforte, un momento estremamente critico se anche Weidmann avesse ribadito le stesse argomentazioni. Il numero uno della Bundesbank, invece, ha usato toni moderati e unitari per affermare la posizione della banca centrale tedesca. Al punto di essere apparso più preoccupato di non dare l’idea di divisioni inconciliabili nella Bce che non di ribadire in modo rigoroso l’ortodossia tedesca in fatto di politica monetaria. E’ vero che ha riaffermato il suo scetticismo sull’eventuale acquisto di titoli pubblici dell’Eurozona da parte della Bce – che a suo parere favorirebbero la propensione dei governi a fare nuovi debiti. Ma la frase chiave che ha pronunciato ieri davanti a imprenditori e politici locali tedeschi è questa: «La politica monetaria espansionista è fondamentalmente appropriata. Ed è comprensibile che il Consiglio della Bce abbia discusso misure addizionali e continui a discuterle». Forse ha qualche idea diversa da quelle di Draghi sul futuro ma certamente, di fronte al rischio deflazione, offre un sostegno pieno per ciò che si tratta di fare ora. La cosa non è indifferente, se si tiene conto di due elementi. Da una parte ci sono le voci di contrasti all’interno della Bce e di critiche alle scelte di Draghi: smentite giovedì e ieri di nuovo. Dall’altra, soprattutto, la Bce è entrata in un territorio di politica monetaria non convenzionale che non ha mai calpestato, nuovo, ed è decisivo che il suo stimolo all’economia per mille miliardi abbia successo e sia sostenuto da tutti, principalmente dalla Germania. Non è possibile sostenere a questo punto che Draghi e Weidmann siano della stessa opinione su tutto. Si può però dire che sono uniti nel giudicare il momento delicatissimo e nel ritenere fondamentale preservare l’unità della Bce. Messaggio importante a politici e mercati. danilotaino 18 Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 19 Esteri Sotto accusa Il presidente della Commissione europea, JeanClaude Juncker, ieri durante la conferenza stampa a Bruxelles in cui si è difeso dalle accuse di accordi fiscali segreti con le multinazionali in Lussemburgo (Epa) Diplomazie di Luigi Offeddu Quell’azzardo e i primi dubbi di Berlino «S ono politicamente responsabile». Con tre parole, a 11 giorni dall’entrata in campo della sua Commissione, JeanClaude Juncker gioca la sorte di entrambi. Non può fare altrimenti, troppe sono ormai le pressioni. E sabato prossimo, al vertice G20 in Australia, dovrebbe essere lui a rappresentare l’Europa: un silenzio protratto fino a quel giorno sarebbe come una maschera precariamente appesa a due cordicelle. Così il lussemburghese Juncker parla di quanto per anni è accaduto nel Lussemburgo da lui governato: prima davanti a centinaia di giornalisti di 28 Paesi, poi davanti all’intero Parlamento Europeo. Lo si può giudicare in due modi: riconoscergli un coraggio non familiare a tanti politici, anche di casa nostra; o addebitargli il danno di immagine che comunque investe tutta la Commissione, entrata in carica solo alle 00.02 dello scorso primo novembre. Ma qui non si tratta di giudizi personali. Nelle ore che hanno preceduto le parole di Juncker, vi sono stati infatti altri segnali che riguardano tutta l’Europa. Contatti diretti di Bruxelles con il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble e con la stessa cancelliera Angela Merkel (insieme nella foto sopra), per esempio. Sono i grandi sponsor di Juncker, l’hanno scelto per la sua esperienza ma anche come argine contro l’instabilità fomentata dagli antieuropeisti di ogni Paese, e soprattutto del Regno Unito. Ora, Berlino ha suggerito all’uomo sotto tiro di compiere il passo allo scoperto. E lui l’ha fatto, anche perché l’aveva già deciso da solo. Merkel e Schäuble gli garantiscono l’appoggio della coalizione tripartita nell’Europarlamento guidato dal socialista tedesco Martin Schulz anche se proprio ieri il Financial Times ha accennato alle prime perplessità di Berlino. Lo fanno per un motivo profondo che tutti conoscono bene: qui, nessuno è innocente. Dei piccoli o grandi paradisi fiscali sbocciati in Europa, da Londra a Cipro a Vienna, hanno goduto società e imprese di tutta l’Europa. E i cittadini hanno pagato. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il caso ● Lo scandalo «LuxLeaks» esplode il 7 novembre con un’inchiesta giornalistica internazionale, pubblicata in 31 Paesi, che svela accordi segreti tra le autorità del Lussemburgo e 340 aziende in tutto il mondo, tra cui 31 in Italia, per spostare flussi finanziari enormi pagando tasse minime ● Il caso coinvolge il neopresidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, che ha guidato il Lussemburgo da 1995 al 2013, e con lui giganti come Amazon, Ikea, Deutsche Bank Procter & Gamble, Pepsi e Gazprom ● Diversi europarlamentari della Germania, sostenitrice della sua candidatura, hanno chiesto a Juncker di chiarire la sua posizione Juncker si assolve: non mi dimetto Il capo della Commissione Ue rompe il silenzio sullo scandalo LuxLeaks «Non dipingetemi come amico del grande capitale». I fischi dei deputati DAL NOSTRO INVIATO Nega responsabilità e conflitti d’interessi. Il presidente della Commissione europea, il lussemburghese JeanClaude Juncker, ha interrotto una settimana di imbarazzato silenzio per respingere nell’Europarlamento e con i giornalisti il suo coinvolgimento nello scandalo LuxLeaks, che ha rivelato i favoritismi fiscali concessi a centinaia di società straniere quando era premier del Lussemburgo. Juncker si ritiene ancora adeguato e credibile davanti ai 500 milioni di cittadini dell’Ue. Ha promesso di impegnarsi per l’armonizzazione fiscale e per lo scambio automatico di informazioni tra Stati sui tax ruling, le richieste preventive delle società su come verranno tassate dal Lussemburgo e da altri paradisi fiscali disponibili BRUXELLES L’intervista DAL NOSTRO INVIATO «C’è molta ipocrisia, ci sono molti comportamenti cinici in questa vicenda. Io sono greco: ricordo Juncker che accusava noi e voi, gli italiani, come evasori fiscali. Ed ecco qui, proprio lui ha creato nel suo Paese un sistema di regole che per trent’anni ha consentito l’evasione fiscale. Questo sì, è antieuropeismo…». Dimitrios Papadimoulis, eurodeputato della Sinistra unita europea (Gue/Ngl) e militante del movimento Syriza nella sua Grecia, è uno dei vicepresidenti del parlamento europeo. L’11 novembre ha lanciato con i suoi colleghi a Strasburgo e a Bruxelles una petizione per censurare il comportamento della nuova Commissione Europea sul caso «LuxLeaks». Com’è andata? «Occorrono 76 firme e finora non ci siamo arrivati. Fra le altre ci sono varie firme dei po- a concedere forti riduzioni in modo riservato. La Germania preme per accelerare. «Non dipingetemi come il miglior amico del grande capitale», ha replicato Juncker, dopo essere stato accolto con fischi e critiche da vari settori dell’Europarlamento di Bruxelles. Ha negato di essere «l’architetto» del regime da paradiso fiscale del suo Granducato, sviluppato nei circa 20 anni da premier e ministro delle Finanze, quando è stato anche il principale frenatore delle iniziative Ue contro i grandi evasori fiscali. Si considera in regola con le leggi comunitarie, nonostante la precedente Commissione europea abbia avviato una procedura su presunti favoritismi fiscali in Lussemburgo (a Fiat Finance e Amazon) in contrasto con la normativa sugli aiuti di Stato. «Se anche dovesse essere ac- 28 I commissari cioè i «ministri» europei, tanti quanti gli Stati dell’Unione 500 Milioni i cittadini dei 28 Stati membri dell’Unione Europea certato che aiuti di Stato sono stati deliberati da qualche istituzione lussemburghese — ha precisato — non vedo perché mi dovrei dimettere». Juncker è stato difeso da Manfred Weber, il leader tedesco del suo europartito Ppe. «È vergognoso che i governi firmino con le imprese accordi segreti che le aiutano a non pagare le tasse», ha invece attaccato il capogruppo degli eurosocialisti Gianni Pittella, che non intende però far saltare la maggioranza con il Ppe e un presidente della Commissione appena insediato. Il leader degli euroliberali, il belga Guy Verhofstadt, ha chiesto di concludere entro dicembre i procedimenti su Fiat e Amazon perché, se quegli accordi risultassero illegali, sarebbe «un problema» per Juncker. Gli euroscettici (Ukip e M5s) hanno chiesto «sospensione o dimissioni». Juncker è atteso al G20 a Brisbane in Australia, dove è in agenda la lotta alla grande evasione fiscale. Ma poi a Bruxelles dovrà considerare le irritazioni popolari soprattutto nei Paesi dove, quando era presidente dei ministri finanziari dell’Eurogruppo, ha sollecitato misure di austerità (con aumenti delle tasse), mentre da premier guidava un paradiso fiscale con rigido segreto bancario a vantaggio di multinazionali, società e ricchi investitori. Inoltre piccole imprese e negozi, sottoposti a pesanti imposizioni fiscali, hanno scoperto con LuxLeaks di essere stati penalizzati nelle concorrenza con multinazionali e grandi catene, che pagano tasse minime grazie ai favoritismi dei vari Lussemburgo, Olanda, Irlanda o Regno Unito. Ivo Caizzi © RIPRODUZIONE RISERVATA Il vicepresidente dell’Europarlamento «Ora un’inchiesta per fare chiarezza» Chi è BRUXELLES ● Vicepresidente del Parlamento europeo, il greco Dimitrios Papadimoulis fa parte del Gruppo della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica pulisti, della destra estrema. E noi vorremmo invece quelle dei Verdi, dei socialisti che non hanno votato Juncker..». Qual è il vostro obiettivo? «Avviare una chiara indagine su quello che è accaduto e soprattutto su come e perché possa esistere in Europa una cornice di regole che consenta questa enormità: le multinazionali non pagano le tasse, i cittadini sì. E vogliamo naturalmente che le regole siano cambiate. Subito. Con una nuova norma europea, un minimo comune denominatore che non permetta gli scandali. Ogni impresa deve pagare le tasse sui suoi profitti nello stesso Paese in cui li ha realizzati». Un’indagine è stata comunque già avviata dalla stessa Commissione europea... «Non ci fidiamo di questa Commissione, e neppure della sua indagine. Non ci fidiamo dei partiti di governo che negli Stati Ue hanno creato queste stesse regole, forse legali ma non morali, non etiche, consentendo la nascita dei paradisi fiscali sulle spalle dei cittadini». E allora? «Allora chiediamo una commissione speciale di inchiesta nominata dall’Europarlamento, che dia risultati rapidi e credibili». Chiedete anche le dimissioni immediate di Jean-Claude Juncker? «Non vogliamo fare di questo tema una questione personale. Comprendo bene le varie responsabilità, ci mancherebbe. Ma Juncker, quand’era primo ministro, ha usato gli stessi sistemi che vengono usati oggi da molti Paesi». Colpa comune, mezza assoluzione? «Nell’Europarlamento c’è una chiara maggioranza di 3 partiti che sostiene Juncker, e che finora ha retto. Noi non vogliamo sfasciare tutto. Ripeto: ❞ Tasse Le multinazionali non pagano le tasse, i cittadini sì Regole L’obiettivo è chiudere quei buchi neri sulle regole fiscali il nostro obiettivo è cambiare le regole in Europa, chiudere quei buchi neri sulle regole fiscali. E c’è anche un rischio che non vogliamo correre». Quale? «Guardi: noi non abbiamo votato per la Commissione Juncker. Il risultato di tutta questa vicenda è che oggi la Commissione si è indebolita, Juncker si è indebolito. Non intendiamo spingere la Commissione in una deriva che la porti verso gli anti-europeisti, per esempio britannici». Sta pensando a Nigel Farage? «Farage è stato ed è un ottimo specialista nel preparare i “pacchetti” di istruzioni su come non pagare le tasse. Ma a parte lui, non vogliamo neppure che dopo questo caso la Commissione si senta intimidita dalla pressione tedesca». L. Off. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 20 Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 21 Cronache Violentata dopo la discoteca dove festeggiava i suoi 18 anni Il prete accusato di pedofilia Roma, fermato un pregiudicato con obbligo di firma per furti, spaccio e lesioni Insieme Boris Pahor (a sinistra) e il padre di Suard (M. Silvano) L’ultima notte dei suoi 17 anni Martina (la chiameremo così) ha subito uno stupro. Violentata da un amico del ragazzo appena conosciuto in discoteca, a poche ore dallo scoccare dei 18 anni: la ragazza si è impegnata subito a collaborare con gli investigatori e, per avere giustizia, ha costretto se stessa a recuperare ricordi dolorosi e umilianti, ferite del corpo e dell’anima. Ieri, gli agenti del commissariato di San Giovanni hanno arrestato il suo presunto violentatore. È un egiziano di 21 anni, Talat Abou Raia, con due condanne, una per furto e per spaccio, l’altra per lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. Aveva l’obbligo di firma al commissariato, ed è lì che l’hanno arrestato. I magistrati del pool delle violenze sessuali, coordinato dall’aggiunto Maria Monteleone, gli contestano la violenza a un minore — quei 18 anni non ancora compiuti — e lesioni aggravate. Il referto dei medici del consultorio a cui la ragazza si era rivolta immediatamente (e, da cui è partita la notizia del reato) parla di lividi e tumefazioni. La ragazza è difesa dall’avvocatessa Maria Cristina ROMA Il killer di Camorra Giuseppe Setola «Io pentito? Mentivo per uscire» Il killer di camorra Giuseppe Setola (sopra, il giorno dell’arresto) che si era detto disponibile a collaborare con la giustizia, ieri in tribunale a Santa Maria Capua Vetere ha «ritirato» tutto, confermando i sospetti degli inquirenti. «Ho detto un sacco di bugie per uscire dal carcere» ha ammesso. © RIPRODUZIONE RISERVATA Cerrato del centro antiviolenza di «Differenza Donna». Torniamo al buio di quella notte, il 19 ottobre: Martina è a un passo dal traguardo dei 18 anni e vuole festeggiare, anche se le sue amiche le hanno dato forfait. Buca. Va in una discoteca, all’Eur, «Spazio Novecento», dove per divertirsi non serve essere in gruppo. Piovono decibel, un ragazzo la bacia, si conoscono. La notte si fa dolce o forse è illusione ma lei, intanto, ha bevuto, e accetta l’invito nell’appartamento di lui, all’Aurelia, Roma Nord. Si aggrega Talat, un amico del giovane. Una volta nell’appartamento, la sbronza lascia spazio al sonno e quando Martina si sveglia il «suo» ragazzo non c’è. È uscito. C’è invece Talat che pretende, minaccia, costringe: «Ti spoglio, dai... Non mi costringere a esser violento. Fai come ti dico». È un tempo lungo che Martina non spera più di poter dominare. La mattina dopo va al consultorio, racconta. Il suo amico di una sera confermerà. Talat viene arrestato. Martina si è regalata un po’ di giustizia. Ilaria Sacchettoni © RIPRODUZIONE RISERVAT I beni dell’avvocato Lombardi Stronati Ville, barche e società Sequestro da 103 milioni per l’ex patron del Siena In Sardegna Lo Yacht Club della Costa Smeralda in un’immagine del video della Finanza che documenta i beni sequestrati a Lombardi Stronati ROMA Il suo patrimonio comprende 33 società, 2 barche, 14 tra auto e moto, 268 case tra cui vari appartamenti nel complesso Yacht Club Costa Smeralda, nel residence «I Gigli» a Porto Cervo, e nella struttura «Alga Cervinia» in Cervinia-Valtournenche. E poi palazzi e appartamenti di pregio in zone residenziali di Roma, fabbricati e terreni a Capalbio, Pomezia, nel viterbese e nel milanese. In tutto fanno 103 milioni di euro che il Nucleo Valutario della Guardia di Finanza guidato dal generale Giuseppe Bottillo ha sequestrato all’avvocato Giovanni Lombardi Stronati, 51 anni, l’ex presidente del Siena accusato di evasione fiscale con un provvedimento cautelare sollecitato dai pubblici ministeri e firmato dal giudice proprio per evitare che possa continuare ad operare sul mercato. Non è la prima volta che il legale finisce sotto inchiesta. Già in passato aveva subito una contestazione di evasione fiscale e poi era stato coinvolto nelle verifiche sulla splendida dimora capitolina regalata da Silvio Berlusconi a Sabina Began, la donna finita sotto processo per aver portato donne a pagamento alle sue feste. Questa nuova indagine nasce da due segnalazioni di operazioni sospette e, come confermato ieri dal procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone, ha consentito di accertare che Lombardi Stronati aveva fatto confluire una serie di immobili di pregio nel trust «Joguvi» proprio per tentare di sfuggire ai controlli ed evitare il pagamento delle imposte. © RIPRODUZIONE RISERVATA I numeri ● L’Istat stima che in Italia circa un milione di donne abbia subito stupri o tentati stupri ● In media ci sono 10 denunce al giorno di abusi sessuali ● Le province con il più alto tasso di violenze sessuali sono Rimini, Imperia e Ravenna ● Nell’Ue il 45% delle donne ha subito molestie Boris Pahor al funerale del parroco suicida «Vorrei scrivere di lui» La chiama «una storia tragica, non criminale». E sposta il suo tormento sul ruolo che è toccato al vescovo: «Secondo me si è comportato da giudice e non da padre. Non conoscevo don Maks Suard ma so che era un ottimo sacerdote. Anche per questo sono andato ai suoi funerali. È una storia che vorrei scrivere». Boris Pahor, intellettuale triestino di origini e lingua slovene, 101 anni compiuti, sopravvissuto ai lager nazisti, parla al telefono dalla casa in collina, sul Carso. Non ha difficoltà a dire la sua, con la schiettezza consueta, sulla vicenda del sacerdote, morto suicida a 47 anni dopo che, all’improvviso, dal passato è emerso il suo dramma «segreto». E la parola «pedofilia» ha firmato la sua condanna. «È vero — osserva Pahor — diciassette anni fa don Suard si è macchiato di una colpa grave. Se l’è portata dentro chissà con quali rimorsi. Ma perché far riaffiorare dopo tanto tempo quell’episodio? Le conseguenze sono state devastanti. Sarebbe stato opportuno da parte della Diocesi muoversi con più prudenza». Maks è un giovane sacerdote quando si invaghisce di una ragazza tredicenne. All’epoca dei fatti non succede nulla e sulla vicenda cala il silenzio. L’opera pastorale del prete continua. È benvoluto e stimato dai parrocchiani. Quando accade l’imprevedibile: la vittima di allora, oggi zia di un’adolescente, scopre che la nipote frequenta la parrocchia di don Suard. Appena sente pronunciarne il nome, la memoria si riaccende. E lei chiede giustizia tardiva per sé con l’intenzione di proteggere anche la ragazzina da paventate avances. «Paventate e improbabili — afferma Pahor —. Ma purtroppo i fantasmi ritornano e per don Suard si profila un doppio processo, ecclesiastico e penale. A me pare che quell’episodio lontano non basti per bollarlo come pedofilo, senza appello. Fatto sta che il vescovo di Trieste, monsignor Giampaolo Crepaldi, dopo la denuncia, ha avviato le procedure del caso, calandosi nel ruolo di giudice. Avrei apprezzato un tratto di paternità. Forse la tragedia si sarebbe evitata. Mi chiedo, tuttavia, se questo modo di agire sia un segno dei tempi». Pahor, che pure ha portato avanti battaglie contro la discriminazione della minoranza slovena a cui appartiene così come il prete suicida, non crede invece alla tesi «etnico-persecutoria» che pure è stata ventilata. Ai funerali di don Suard, celebrati l’altro ieri a Trieste, il vescovo non c’era. È toccato a don Dusan Jakomin officiare il rito in sloveno. «Nessuna parola pesante può cancellare ciò che di buono ha fatto don Maks» ha detto. «Ho parlato al padre del sacerdote. Un uomo esasperato — spiega Pahor —. Ha espresso il desiderio di farmi avere gli scritti lasciati dal figlio prima di suicidarsi. Li ha il vescovo, lui non li ha ancora letti». Alcuni brani sono filtrati attraverso i media («Mai avrei potuto immaginare di aver causato un danno così grave a quella ragazza, avrei voluto chiederle perdono, non ce l’ho fatta»), ma lo scrittore aspetta gli originali. «Per raccontare questa storia». Marisa Fumagalli © RIPRODUZIONE RISERVATA Milano Figlio di Caprotti a processo «Ha diffamato il padre» L’ennesima puntata della saga della famiglia Caprotti andrà in scena in tribunale a Milano. Giuseppe Caprotti è stato rinviato a giudizio con citazione diretta dal pm milanese Luca Gaglio con l’accusa di diffamazione a mezzo Internet nei confronti dell’anziano padre Bernardo, per un’intervista rilasciata a un periodico e poi riportata nel suo blog (il cronista che l’ha scritta non è stato querelato). Caprotti jr aveva attribuito al padre due episodi ora giudicati non veri e «lesivi della sua dignità personale». © RIPRODUZIONE RISERVATA 22 Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 CRONACHE 23 Il reportage di Goffredo Buccini Pochi denti in bocca e molta rabbia in testa, lo stigma dell’eroina e della miseria. «Ci sarà una grande pulizia, vedrai!», giurano i vecchi di Tor Sapienza, quelli entrati nelle prime case Ater trent’anni fa — una specie di nobiltà locale —, seduti sul muretto dietro al Lory Bar, che è il quartier generale di questo caos: «I neri protetti dal Vaticano e dai comunisti devono anna’ affa...», sibilano. Terza sera di paura, dopo botte e bombe carta, cortei e sassaiole: ora però ci sono molti blindati, tanti poliziotti, tute antisommossa. Bianchi e neri sono pronti a scannarsi come in una banlieue, come a Soweto, in questa periferia est di Roma. Il civico 142 di viale Morandi è un falansterio di degrado popolato da 500 famiglie, un circolo di otto piani di cemento con quattro pini piantati in mezzo, romeni abusivi subentrati nei sottoscala a 300 euro al mese, vecchi negozi occupati dai rom. «Non ho più il mio metro quadrato per respirare», ghigna Gino, e giura che negli anni Ottanta «qua era un paradiso, prima che venisse ’sta gente». Le spedizioni degli incappucciati sono partite da qui, dai giardinetti, strillando «viva il Duce!», agitando mazze, confuse dentro i cortei di protesta degli abitanti. Bilancio: quattordici feriti, tra cui molti poliziotti e un cameraman di Raidue. Davanti alla scala DD (ogni civico ha lettere e sottolettere) c’è ancora qualche macchia di sangue di martedì. I «nemici» sono dall’altra parte di viale Morandi, al civico 153 e seguenti, in un altro ca- I rifugiati I cittadini del quartiere contro i rifugiati. «Era meglio se fossi morto a casa mia» sermone, dipinto fresco di arancione: 430 metri quadrati per sette piani più due di seminterrato. Proprio di fronte, stanno. E dalle finestre guardano spaventati, in realtà non hanno gran voglia di combattere, anche se si preparano a barricare di nuovo l’ingresso contro i tentativi di irruzione. Sono ospiti della onlus «Un sorriso», che impiega una quarantina di operatori al centro d’accoglienza. I ragazzi hanno faccette implumi ma già segnate anche loro. Vengono da dove si combatte sul serio, Libia, Siria, Egitto. In tutto trentasei minorenni, per legge sotto la tutela del sindaco Marino. E trentasei adulti rifugiati. Parlano a fatica: «Sono scappato dalla guerra e ho trovato un’altra guerra», «ho più paura di prima», «meglio che morivo a casa mia». Uno di loro, un bengalese, dimostrerà dieci anni ma ne ha quattordici, è stato preso a bastonate in testa l’altro giorno al parco. Il parco Barone Rampante è un posto sconsigliabile. I romeni ci si sono accampa- GLI SCONTRI ALLA PERIFERIA DI ROMA Nei due fortini di Tor Sapienza «Qui non si cade, si mena e basta» La strada Uno scorcio di viale Giorgio Morandi, a Tor Sapienza, il giorno dopo gli scontri. A sinistra si vede il centro «Un sorriso», di fronte il palazzo abitato da 500 famiglie (foto Benvegnù/ Guaitoli/Lannutti) ti e lunedì uno di loro avrebbe infastidito una ragazza romana con la coda di capelli bionda e un pitbull al guinzaglio. Quando si usa troppo la locuzione «uno di loro» significa che le cose si mettono male. Ora tutti dicono «tentato stupro», ma non c’è denuncia. La scintilla è stata quella. Il romeno è stato pestato, ma poche ore dopo è partito il primo assalto alla onlus. Negli scontri, anche la ragazza con la coda bionda ha preso un paio di manganellate. Qua tutti menano tutti, è la legge di questo inferno che ha venti identiche succursali tut- t’attorno alla periferia romana, venti focolai in attesa. Un mese fa toccò a Corcolle. Tra un mese magari sarà la volta di Ponte Mammolo o della Romanina. La tensione gira come una pallina di roulette, il copione non cambia, quelli che soffiano sul fuoco fanno la fila. Lunedì e martedì la polizia ha individuato tra i picchiatori noti fascisti e ultrà. Ieri, rispondendo all’appello «di solidarietà» diffuso dalla onlus, sono apparsi antagonisti e vecchi militanti di Action. L’incendiario leghista Salvini, che pure ha annunciato la sua venuta, sta- volta arriverà buon ultimo. Molto atteso sarebbe Ignazio Marino, che tra le grane della sua Panda Rossa ha trovato il tempo per incontrare in Campidoglio alcuni residenti. Ed è certo ingeneroso prendersela con lui, fresco arrivato. Tuttavia un suo comunicato che promette di «individuare soluzioni condivise», «una presa di distanza dagli episodi di violenza» e una visita «a breve», suona inadeguato se non grottesco. «Qua è ‘na tragedia», inquadra la situazione Gabriella Errico, presidentessa della coope- Gli scontri ● Martedì sera nel quartiere romano di Tor Sapienza gruppi di incappucciati hanno attaccato con bombe carta, sassi e bottiglie il centro di accoglienza per rifugiati «Il sorriso» e la polizia AVVISO A PAGAMENTO GIUSTIZIA CERTA E VELOCE rativa che gestisce il centro d’accoglienza, «l’altra sera hanno tirato sedici bombe carta. Ma, vede, noi non ce ne possiamo andare. Come dicono i colleghi delle altre cooperative, poi si sposterebbero alla Prenestina, all’Ardeatina...», come la pallina della roulette appunto. Gli ospiti del centro sono accusati di furti, provocazioni, persino di cambiarsi nudi alla finestra. Francesca, dirigente della struttura, calabrese, sospira: «La verità? I ragazzini sono quasi ingestibili. Vengono qui direttamente dallo sbarco. Su di loro devi partire da zero... avessimo cinque anni di tempo! Nessuno ruba. Ma qui si aggiunge disagio a disagio». Accanto, due dei più giovani si azzuffano. Gabriella Errico sospira: «Giocano, sono esuberanti. Sa, gli egiziani?». In questa storia non si vedono ragioni, tutto sembra un torto. Persino le dimensioni del centro «Un sorriso», quasi quattromila metri quadrati per una settantina di rifugiati a 25 mila euro al mese di affitto pagati da Europa, Stato italiano e Comune di Roma. Certi spazi fanno gola in un quartiere dove prima si occupa e poi si dice buongiorno. «Ma questa è la sede della cooperativa sociale, non c’è solo l’accoglienza», spiega ancora Francesca. Di sicuro il centro attira molta polizia e la cosa non può far piacere ai padroncini dello spaccio locale: anche qualcuno di loro era in mezzo ai tafferugli. Dalla trincea del Lory Bar, Marina dice che «no! Noi non difendiamo gli spacciatori». Ha una faccia patita per i suoi trent’anni, un cappuccio di lana in testa e, attorno, il gruppo dei vecchi tossici. Qui è nata, sua madre c’è venuta nel ‘78. Ammette: «Sì, l’altra sera c’eravamo noi. Ma abbiamo fatto un’istigazione». Cioè? «Ha presente nel Sessantotto quando c’erano i comunisti? Uguale a loro. Abbiamo fatto un’istigazione per farci vedere! Io nun so’ razzista. Negro non lo dico a nessuno perché è una diffamazione. Ma, scusi, se nel suo quartiere le arriva gente così lei che fa?». Un’istigazione? «No, nooo! Una rivoluzione!». Sotto la pioggerella della sera, un cinquantenne congolese si accascia sul marciapiede della onlus, un taglio in fronte, chiedendo aiuto. Capannelli, polizia, ambulanza. Forse è caduto? Una vocina da dietro risponde: «Qua nun cade nessuno, qua se mena e basta». © RIPRODUZIONE RISERVATA 24 Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 CRONACHE 25 # «Silenzi e ritardi colpevoli su Ebola Test di medicina, timore dei rettori: L’epidemia poteva essere fermata» il«Anno accademico pregiudicato» Lettera al ministro Giannini Il sociologo Somparé dell’Università della Guinea: hanno ignorato gli allarmi Chi è ● Abdoulaye Wotem Somparé (nella foto) è un sociologo dell’università Kofi Annan, di Conakry, capitale della Guinea ● Per l’Oms, i morti dall’inizio dell’epidemia di Ebola sono 5.160. I casi di contagio, invece, sono 14.098 distribuiti soprattutto in Sierra Leone, Liberia e Guinea (in Mali si contano 4 pazienti, tutti deceduti) L’epidemia di Ebola avrebbe potuto essere fermata sul nascere? Forse sì, se i primi casi di infezione in Guinea fossero stati resi noti senza alcun indugio e fosse stata disposta immediatamente una campagna di prevenzione efficace. A sostenerlo è Abdoulaye Wotem Somparé, sociologo dell’Università Kofi Annan, di Conakry, laureato a Parigi, che attribuisce questo ritardo all’intreccio di ragioni culturali, politiche ed economiche: «Le istituzioni della Guinea hanno esitato a prendere provvedimenti immediati dopo i primi casi perché la regione interna, boschiva, dove sono avvenute le prime infezioni, versa in una situazione paradossale: è infatti poverissima, isolata culturalmente e oggetto di pregiudizi da parte degli altri abitanti del Paese, ma è anche molto strategica sia economicamente sia politicamente». Non si vede un legame diretto con Ebola. «Il virus ha cominciato a diffondersi nella zona perché la popolazione locale si nutre spesso di selvaggina potenzialmente infetta, cacciata e venduta nei mercati. Dopo i primi casi le autorità avrebbero dovuto mettere in atto tutte le misure straordinarie necessarie per fermare la progressione della malattia e far partire tempestivamente una campagna di informazione in tutto il Paese». «Invece — continua il sociologo — ci sono state esitazioni per evitare di aggravare i pregiudizi nei confronti degli abitanti della regione, che sarebbero stati considerati colpevoli del flagello per le loro abitudini alimentari e i loro riti (per esempio quelli funebri), già additati come segno di scarsa civiltà. E anche gli esponenti locali più istruiti, alla comparsa dei primi casi di malattia, si sono allineati, tendendo a non drammatizzare la situazione». Mancano ancora i risvolti strategici e politici cui accennava. «Non c’era interesse a mettere in ulteriore difficoltà migliaia di persone a causa degli errori commessi da pochi nell’alimentazione. A maggior ❞ Le ragioni Pregiudizi e interessi sono stati un freno Via Fani Il procuratore generale di Roma «Chiarire il ruolo del consulente Usa Pieczenick» L’indagine sulla presenza di due presunti 007 in via Fani (nella foto) la mattina del sequestro Moro, a bordo di una moto, va archiviata perché l’uomo indicato in una lettera anonima quel giorno era altrove. Ma per il procuratore generale di Roma Ciampoli (da domani in pensione, sentito ieri dalla commissione parlamentare d’inchiesta) andrebbe approfondito il ruolo dei servizi segreti, italiani e stranieri, e del consulente Usa Steve Pieczenick. © RIPRODUZIONE RISERVATA ragione, se si considera che la popolazione in questione gioca un ruolo tutt’altro che secondario per l’elezione del presidente della Guinea, e che le prossime consultazioni cadranno nel 2015 — continua Somparé —. Se poi gli abitanti della regione vivono una situazione socioeconomica surreale, il quadro si completa. Infatti una parte del territorio non può essere coltivata perché è sotto la tutela dell’Unesco, mentre un’altra è ricchissima di minerali e ha attirato l’interesse di diverse compagnie estrattive straniere». «Lo sfruttamento del suolo — precisa il sociologo — si tradurrebbe in lavoro per la manodopera locale, che versa in condizioni molto precarie a dispetto del fatto di camminare su una delle maggiori ricchezze del Paese: una situazione di disagio che già in passato ha acceso proteste violente. Inoltre, lo sfruttamento minerario aumenterebbe in pochi anni, in modo deciso, il Pil dell’intero Stato». «Una campagna di comunicazione massiccia, dopo i primi casi di infezione — conclude Somparé —, avrebbe potuto da un lato far infuriare potenziali elettori e dall’altro scoraggiare gli investimenti stranieri». Luigi Ripamonti © RIPRODUZIONE RISERVATA Dovevano entrarne 10 mila in tutta Italia. Poi ne sono arrivati altri 5 mila. E presto se ne aggiungeranno altri 2 mila. Una situazione «gravissima» e «insostenibile» che «pregiudica il regolare avvio dell’anno accademico». Così i rettori della Crui (la Conferenza dei rettori delle università italiane) hanno scritto al ministro Stefania Giannini chiedendole un incontro urgente per affrontare quella che sta diventando una emergenza: il sovraffollamento di matricole nei corsi di laurea in medicina per l’ingresso dei ricorsisti che, pur non avendo passato il concorso, sono stati riammessi dal Consiglio di Stato. Ciò si è tradotto, in alcuni casi, come quello di Palermo, in quasi il triplo di studenti (intorno ai 1.100) per corsi e spazi pensati invece per un terzo di loro (404). Si parla di aule stracolme e laboratori impossibili da tenere. «Ora stiamo dando una risposta con strumenti straordinari — dice il rettore di Palermo e vicepresidente Crui Roberto Lagalla — ma per i prossimi anni cosa faremo?». Anche perché, scrivono i rettori, «da anni le domande di accesso ai corsi superano le relative offerte, tanto di posti quanto di borse». Il ministro li riceverà domani. Claudia Voltattorni © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera 26 249 ’99 1799 699 499 ’99 729 ’99 299 699 ’99 ’99 999 ’99 169 ’99 ’99 Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 449 599 ’99 27 ’99 849 ’99 399 ’99 999 199 ’99 399 ’99 ’99 28 Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 CRONACHE 29 Napolitano: Expo deve andare bene, ci mettiamo la faccia L’evento presentato al Quirinale. Mostra straordinaria con arazzi medicei conservati a Firenze e al Colle ROMA «La faccia ce l’abbiamo messa tutti e adesso dobbiamo farcela tutti». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha sempre creduto all’Expo e ancora ieri si è speso a favore dell’evento ricevendo al Quirinale il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina insieme al commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, e alla presidente Diana Bracco. In prima fila il sottosegretario alla presidenza Graziano Del Rio, i ministri Maurizio Lupi e Stefania Giannini, il presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone, il governatore lombardo Roberto Maroni, il vicesindaco di Milano Ada Lucia De Cesaris, l’ex ministro degli Esteri Emma Bonino, che si era adoperata nel 2008 perché l’esposizione fosse assegnata a Milano e che oggi lavora al progetto Women for Expo; invitati anche un gruppo di volontari e di studenti e l’ambasciatore più illustre di Expo, Andrea Bocelli. Napolitano non nasconde le difficoltà: «Sono quelle che conosciamo, ma siamo persuasi che Il caso di Andrea Laffranchi le supereremo tutte. Abbiamo già dato prova, in tema di legalità, di saper trovare rimedi, risposte e garanzie». E malgrado i moltissimi cambi di sindaci, premier e presidenti di Regione («Su questo deteniamo un record mondiale che cederei volentieri a qualcun altro — si lascia andare il presidente —, abbiamo sempre lavorato insieme»). Napolitano riprende il messaggio del commissario unico Giuseppe Sala che rilancia l’Expo «della fiducia». Una fiducia dimostrata anche dall’impegno di molte grandi aziende partner e dei 6,5 milioni di biglietti d’ingresso già venduti in tutto il mondo tra cui, notizia di ieri, 100 mila nel Bangladesh. Il ministro Martina annuncia invece che tutto il lavoro sul tema dell’Expo, «Nutrire il Pianeta Energia per la Vita», troverà una sua conclusione in una Carta di Milano che verrà consegnata al Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Kimoon durante la sua visita all’esposizione milanese, prevista per metà ottobre: «Sarà — ha spiegato Martina — un documento che segnerà Il saluto Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano all’incontro al Quirinale con i vertici dell’Expo (foto Omnimilano) una precisa responsabilità dell’Italia e di Expo sulle urgenti questioni della sicurezza alimentare, della sostenibilità, di uno sviluppo equo». La mobilitazione intorno a Expo è diffusa. A 169 giorni dall’apertura dei cancelli, fra le molte iniziative già programmate, si sta perfezionando l’accordo per una mostra straordinaria ed esclusiva degli arazzi medicei, alcuni dei quali sono conservati proprio al Quirinale. L’esposizione durerà da gennaio a ottobre 2015 e seguirà tre tappe: prima al Quirinale, poi al Comune di Firenze e infine a Milano, durante i sei mesi dell’Expo, probabilmente a Palazzo Reale nella Sala delle Cariatidi. Certo, restano ancora ostacoli da superare: l’ultima controversa questione che sta tenendo banco è quella dell’Albero della Vita, una installazione scenografica che garantirebbe giochi di luce e colore, su cui restano le contrarietà logistiche di Sala e i dubbi procedurali di Cantone. Elisabetta Soglio © RIPRODUZIONE RISERVATA Musica senza spot ma a pagamento Ora YouTube cambia strategia Lanciato un servizio in abbonamento. Da lunedì al via i test in 7 Paesi, Italia compresa Cos’è ● YouTube è una piattaforma online per condividere e visualizzare i video. È nata nel 2005; da ottobre 2006 è di proprietà di Google che l’ha acquistata per 1,65 miliardi di dollari ● YouTube ha più di un miliardo di iscritti. Dal 2006 è il terzo sito più visitato al mondo dopo Google e Facebook ● I suoi fondatori sono Chad Hurley, Steve Chen e Jawed Karim YouTube cambia pelle. Anzi home page. Da ieri sera la piattaforma video offre una doppia possibilità: sotto la tradizionale barra di ricerca potremo scegliere «che cosa guardare» e allora ci ritroveremo sullo schermo le categorie cui siamo abituati, oppure «musica» se preferiremo concentrarci sulle canzoni. La nuova home è disponibile gratuitamente sia dal sito che dalla app per Android (per il sistema iOS, quello degli iPhone, bisognerà attendere qualche giorno) e ci presenterà dei suggerimenti personalizzati in base a un algoritmo che interpreta le nostre visualizzazioni e col tempo imparerà a «conoscere» i nostri gusti (attenzione quindi a quello che clicchiamo). L’idea di YouTube parte dall’analisi dei dati. La musica è il contenuto più guardato all’interno della grande videoteca virtuale di Google. La rivoluzione digitale ha cambiato il modo di ascoltare musica e Internet, soprattutto nella fascia under 25 anni, ha sostituito sia le radio che i negozi di dischi. Gli equilibri economici si stanno spostando: i ricavi che le case discografiche ottengono dalle piattaforme di streaming e dalla pubblicità su YouTube hanno superato quelli dal New York I due lavavetri sospesi nel vuoto Sono rimasti sospesi nel vuoto al 69° piano del One World Trade Center. Due lavavetri sono stati salvati dai vigili del fuoco di New York, che hanno rotto il vetro di una finestra per portarli in salvo. Pare che un cavo della piattaforma mobile sulla quale i due operai stavano lavorando si sia rotto verso le 13, ora locale. I lavavetri sono rimasti sospesi nel vuoto per più di un’ora prima di poter finalmente toccare di nuovo terra ( foto Reuters). © RIPRODUZIONE RISERVATA download di canzoni e album. YouTube ha un catalogo sterminato e ora ha deciso di sfruttarlo. Nel suo repertorio non ci sono soltanto i videoclip ufficiali. Ormai ogni concerto viene ripreso da centinaia di smartphone e le immagini vengono caricate sulla piattaforma. Il «tubo» è anche una vetrina per chi ci vuole provare: magari solo per scherzo e allora pubblica la parodia di un video famoso che poi diventa un fenomeno virale da milioni di clic, magari sul serio e allora carica le proprie canzoni o reinterpreta, Justin Bieber ha cominciato proprio così, i successi di altri. Con tutto questo materiale si p ot r a n n o co s t r u i re d e l l e playlist, seguire i video più cliccati, cercare il nostro artista preferito ed essere portati a una pagina dedicata. Il grande magazzino della musica è senza confini ma anche disordinato. Se vogliamo qualcuno che ci aiuti a mettere a posto gli scaffali e che ci dia le chiavi per entrare quando vogliamo dobbiamo pagare. In Italia e altri sei Paesi (Stati Uniti, Gran Bretagna, Spagna, Irlanda, Finlandia e Portogallo) lunedì prossimo partirà anche la versione beta di Music Key, un altro prodotto studiato dal colosso informatico. La strategia di Google è quella di conquistare gli appassionati di musica disposti a pagare e di fare concorrenza alle piattaforme di streaming. Su Spotify e Deezer troviamo (quasi) tutta la musica e possiamo ascoltare la canzone che vogliamo quando vogliamo: nel nostro telefonino abbiamo un negozio di dischi. Music Key aggiungerà a quel catalogo da oltre 30 milioni di brani anche la parte visiva e tutti quei video non ufficiali generati dagli utenti. Il servizio per ora è a inviti (ne stanno partendo via email centinaia di migliaia in tutto il mondo) ed è a pagamento: dopo i primi sei mesi gratis, gli «invitati» pagheranno 7,99 euro al mese, mentre chi accederà in un secondo momento avrà una bolletta da 9,99 euro. Su Music Key non ci sarà la pubblicità che precede i video, funzionerà anche in background quindi senza mettere i n p a u s a l a r i p ro d u z i o n e uscendo dall’app di YouTube, e permetterà di scaricare i contenuti per ascolto e visione offline. @alaffranchi © RIPRODUZIONE RISERVATA UNA MARCIA IN PIÙ ALLE TUE DIFESE? SU CON IMMUNO Per preparare il tuo organismo all’arrivo della stagione fredda e quando le tue difese immunitarie sono messe a dura prova dalle molteplici situazioni di stress, SU con Sustenium Immuno Energy. La sua formula a doppia azione, con GLICINA, GLUTAMMINA, VITAMINE e ZINCO, è studiata per ATTIVARE e RINFORZARE le tue difese immunitarie. Disponibile in FARMACIA. Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera 30 ● Cambiamento Si vede poco, è una strisciante rivoluzione del significato delle parole con cui si tende a definire valori, categorie sociali, classi di età, diritti. E non solo per la sinistra. Già si sente teorizzare il concetto di vecchiaia come «costo sociale» ANALISI & COMMENTI di Marilisa Palumbo Una donna al Colle Il Paese è maturo Per la politica (forse) è solo uno slogan effetto più evidente di polemiche e contrapposizioni fra Matteo Renzi e la coppia sindacale Landini-Camusso, è di avere aperto negli ambiti più diversi — partito, sindacato, elettori Pd, intellettuali, giornali — una riflessione su che cosa sia oggi la sinistra, o meglio, su che cosa voglia dire fare (o poter fare) cose di sinistra, rispetto alla crisi del Paese e in rapporto al quadro di trattati e politiche europee. Se l’effetto fosse solo questo, la riflessione, per quanto lacerante, si potrebbe rivelare utile, sia per il governo che deve prendere decisioni continuando a dichiararsi «di sinistra» e appartenente alla grande famiglia riformista, sia per il sindacato e per la minoranza pd che intravedono nella scelte del presidente Renzi una sorta di diluizione di ideali e soprattutto troppe dimenticanze sui bisogni dei ceti più deboli. Ciò che si vede meno e che rischia di avere effetti più sgradevoli, non solo per la sinistra, è una sorta di strisciante rivoluzione del linguaggio con cui si tendono a definire valori, categorie sociali, classi di età, diritti. Il nuovo linguaggio divide con una certa interessata disinvoltura ciò che è sinonimo di giovane o di vecchio, di moderno o di antico, di conservatore o progressista. Lentamente, si tende a condizionare la morale corrente, definendo anche ciò che è buono, onesto, utile per il Paese. Giustamente, come ha detto ironicamente Renzi, a nessuno verrebbe in mente di infilare un gettone nell’iPhone, ma possiamo provare a definire un po’ più nel merito il concetto di modernità? È di sicuro moderna una politica che informatizzi la burocrazia, diffonda la banda larga, semplifichi la fiscalità, riformi istituzioni obsolete come il Senato. Ma è sinonimo di modernità ridurre diritti conquistati in decenni, tagliare pensioni finanziate con i contributi, tassare fondi alimentati dai risparmi e, in ultima analisi, definire il tutto come sacrificio «necessario» e la critica come una difesa del «privilegio»? Ha senso alimentare, anziché la solidarietà fra generazioni, una sorta di conflitto generazionale che ha per conseguenza, praticamente in ogni ambito sociale e di lavoro un’esaltazione del giovane (che per forza è quindi anche «moderno») rispetto alla inutilità dell’esperienza e alla necessaria rottamazione di ogni forma di vecchiaia? È possibile, poiché potrebbe essere considerata un’operazione di modernità, che di questo passo si passi all’attacco della sanità pubblica, C on quell’aria un po’ altezzosa che divide gli appassionati del genere tra adoratori e detrattori, ospite lunedì di Lilli Gruber, Massimo D’Alema ha detto la sua sulla prossima corsa al Colle: «Il Paese è stramaturo» per una donna al Quirinale. Fa piacere che se ne sia accorto, ma, al netto dei soliti sospetti (ha in mente la «sua» Anna Finocchiaro, forse per fermare l’eterno rivale Veltroni?), difficile non sentire in quella frase un sapore paternalista. È lo stesso concetto espresso il giorno prima da Laura Boldrini, si può obiettare. Anche qui, i maliziosi insinueranno che vi sia un’ambizione personale: il nome del presidente della Camera (donna, e della società civile!) è in ogni toto-Colle che si rispetti. Ma se il punto fosse invece che il Paese è pronto ma la politica no? Quella stessa politica che in tante occasioni si mostra più indietro rispetto ai cittadini (sui diritti delle coppie gay, con la maggioranza degli italiani favorevole a una qualche forma di riconoscimento e il Parlamento da anni incapace di legiferare)? Nella fascia di popolazione tra i 30 e i 34 anni le donne laureate superano di gran lunga gli uomini (27,2% contro 17,7%, dati 2013), sempre più donne cercano lavoro e se non fosse per la crisi che ne tappa le ambizioni (13,9% di disoccupazione femminile a settembre) il numero di occupate crescerebbe a ritmi elevati. I due principali sindacati hanno al timone delle donne, anche la Confindustria ha avuto una guida femminile. Non che la politica sia ferma (con il Parlamento e il governo più rosa della storia della Repubblica), ma resta che c’è un modo di affrontare la questione che sa tanto, ancora, di concessione. O, nella migliore delle ipotesi, di una via ruffiana per tirarsi fuori da una probabile impasse facendo bella figura con l’opinione pubblica. Una donna al Colle, ora o mai più, dice qualcuno. Ora se è il caso, si augurano i cittadini, e le cittadine. © RIPRODUZIONE RISERVATA BEPPE GIACOBBE L’ ● Il corsivo del giorno IL NUOVO LINGUAGGIO CHE DIVIDE LA SINISTRA di Massimo Nava confondendo sacrosante esigenze di razionalizzazione e contenimento della spesa con l’erogazione di servizi e diritti. Già si sente teorizzare il concetto di vecchiaia come «costo sociale»: ne consegue che l’allungamento della vita non è una conquista moderna della medicina e del progresso, bensì un privilegio dell’Occidente e dei ceti più benestanti che potranno permettersi cure private e pensioni elevate. Esempi del genere si potrebbero fare anche guardando all’Europa. Anche un bambino, che normalmente non ha una grande padronanza del linguaggio, oggi comprende che le parole usate per definire le politiche europee di questi anni raccontano un’Europa che esiste soltanto nella fantasia dei dépliant o nella testa di alcuni burocrati, per lo più residenti a Berlino e Bruxelles. Con il termine «austerità» si sono autorizzate e imposte le politiche più rovinose e sciagurate, salvo poi esaltare in corsa la «crescita» che non c’è e non potrà mai esserci con queste politiche monetarie, con queste regole, con questa «modernità» di un’Europa che appare invece molto più vecchia, finendo oggi per assomigliare a quella degli Stati nazionali in conflitto, dei potentati finanziari, delle mire espansionistiche e di dominio del Paese più forte. Esempi di stravolgimento del significato delle parole, meno comprensibili ai più, ma ben noti a tecnici e addetti ai lavori, si potrebbero fare quando vengono definiti Paesi «virtuosi» quelli che hanno imposto lacrime e sangue ai cittadini senza essere usciti dalla crisi e aggravando il proprio debito pubblico. Oppure quando si prendono per oro colato le valutazioni delle agenzie di rating, ossia la «moderna» versione degli editti imperiali o delle bolle papali cui sono obbligati a uniformarsi le comunità, i fedeli, i sudditi. Può sembrare banale l’auspicio a chiamare le cose con il loro nome e a dare alle parole il loro corretto significato. Di certo, continuando a fare confusione, si rischiano soltanto contrapposizioni sterili, con il risultato che nessuno comprenda (e tantomeno condivida) il significato della parola cambiamento. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA ETEROLOGA E DONATRICI OVOCITI, IL NODO DEI COMPENSI di Luigi Ripamonti I Su Corriere.it Puoi condividere sui social network le analisi dei nostri editorialisti e commentatori: le trovi su www.corriere.it l problema della mancanza di ovociti per la fecondazione eterologa è puntualmente venuto a galla, come previsto. Del resto accade spesso che l’Italia si areni fra intenzioni e attuazioni. Abbiamo salutato come una vittoria di civiltà la rinnovata possibilità di accedere alla fecondazione eterologa nel nostro Paese, perché poneva fine a una discriminazione su base di censo, visto che chi poteva la faceva all’estero. E ora ci accorgiamo che le cose continuano come prima perché non ci sono donatrici. I motivi? L’assenza di incentivi economici alla donazione (salvo aggirare l’ostacolo con «rim- borsi» vari) e, secondo diversi osservatori, la mancanza di cultura della donazione di queste cellule (che richiede una stimolazione ovarica non del tutto priva di rischi). Su questo punto vale forse la pena osare una riflessione impopolare: donazione per chi? Per una donna di 35 anni in menopausa precoce? Per una devastata dall’endometriosi? Per una che ha avuto un tumore? Pare indiscutibile incoraggiare alla donazione in questi casi. Promuovere la donazione gratuita per una donna che ha più di 45 anni e che, per libera e legittima scelta, ha deciso di ritardare il momento in cui avere figli? Antipatico dirlo ma l’indicazione medica sarebbe meno stringente e, forse, più comprensibile la richiesta di un compenso. Politicamente scorretti per politicamente scorretti, andiamo oltre: liberalizziamo la vendita degli ovociti? Oggi gli ovociti, domani un rene? Non è la stessa cosa, nel primo caso non ci sarebbe la perdita della possibilità di avere figli, nel secondo se «salta» il rene residuo c’è la dialisi. Però qualche timore di una deriva potrebbe esserci. E allora? Terza via: mettiamo via gli ovociti, congeliamoli finché siamo giovani così magari ci serviranno più in là negli anni. Niente di male, a meno che non sia il correlato di una cultura che, per varie ragioni, induce a pensare che sia privo di costi il rimandare la gravidanza molto in là nel tempo. Non è senza costi: una cosa è partorire a 25 anni o a 35, un’altra a 48. Però così siamo daccapo e rimane la realtà di oggi, che è quella di ieri: chi vuole può comprarsi gli ovociti all’estero chi non può rimane discriminato. E allora che fare? Ognuno avrà una sua opinione: il dibattito è aperto e complesso. Non guardare le cose come stanno sarebbe ipocrita, non affrontarle tenendo conto di tutti gli aspetti superficiale. Rimane una considerazione: insieme alla cultura della donazione si potrebbe cominciare a promuovere anche una cultura dell’accettazione (non della rassegnazione) per scongiurare quella della disperazione e arginare quella della commercializzazione eccessiva dei problemi di infertilità. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 PERIFERIE LA POLITICA ISPIRATA DAL RISENTIMENTO UNA STRADA PERICOLOSA di Mauro Magatti Disagio Attorno alle grandi città ci sono quartieri in cui si vive in una condizione di extraterritorialità, mentre i cittadini si sentono abbandonati dalle istituzioni. Qui basta una scintilla per far scoppiare un incendio D ue episodi in pochi giorni. Stesso scenario: le periferie degradate delle grandi città (Milano e Roma); stessi protagonisti: gruppi sociali marginali, abitanti esasperati, apprendisti stregoni in cerca di riposizionamento politico, gruppi antagonisti e centri sociali, forze dell’ordine. Stesso risultato: la violenza che scoppia e distrugge, confermando ciò che avremmo sperato non vedere più: l’odio che avvelena l’aria delle nostre città e della nostra democrazia. In un libro di qualche anno fa Zygmunt Bauman ha sostenuto che la crescita tende a creare, come una sorta di effetto collaterale, «scarti umani». Uomini e donne, dice Bauman, che, per una ragione o per l’altra, diventano inadatti a vivere in una società avanzata. «Vite di scarto» che le democrazie tendono a rimuovere, concentrandole ai margini delle proprie città. Dove si pensa non diano fastidio. Almeno alle vite «normali». Salvo poi accorgersi che questa rimozione è un’operazione impossibile: non fosse altro perché c’è sempre qualcuno che è costretto a vivere vicino a questi luoghi della sofferenza contemporanea. Anche se è sgradevole osservarlo, accade cioè qualcosa di simile a quanto succede a proposito delle discariche dei rifiuti. Di cui tutti riconosciamo la necessità, salvo poi volerle sempre altrove e comunque mai nelle vicinanze della propria abitazione. È attorno a questi luoghi dove concentriamo quelli che sono «scarti» — un campo di rom, un centro per l’accoglienza di immigrati — che è scoppiata anche in questi giorni la violenza. Perché? È incredibile come le società umane sembrino non imparare mai. Le periferie delle grandi città di tutto il mondo sono contesti fragilissimi, che vivono di equilibri molto precari e instabili. Al loro interno, spesso sono solo le inesauribili risorse di socialità e di umanità pre- senti nella stragrande maggioranza degli esseri umani a tenere le maglie di un tessuto sociale che manca persino degli elementi più basilari. Ma provate a cambiare, senza nessuna azione di accompagnamento, gli equilibri etnici di questi quartieri (ad esempio attraverso una massiccia immigrazione); aggiungete qualche campo rom o un centro per immigrati illegali, «brillantemente» collocato in un contesto già fragile; fate seguire anni di recessione economica che — come non è difficile immaginare — produce disoccupazione particolarmente elevata, soprattutto tra gli abitanti di questi quartieri. Non è questa la ricetta per il disastro? Anche se non ce ne rendiamo conto, attorno alle grandi città ci sono quartieri in cui si vive in una condizione di extraterritorialità. Dove i cittadini si sentono letteralmente abbandonati da istituzioni che sembrano non esistere (salvo la scuola che eroicamente continua a essere un presidio in tutta italia) eccetto che per saltuari se non estemporanei interventi repressivi. In questi quartieri regna un profondo senso di insicurezza che alimenta il risentimento, un misto di rabbia e desiderio di rivalsa, protratto nel tempo, che si prova come conseguenza di un torto o frustrazione subita, sia essa reale o immaginaria. In queste condizioni, basta una scintilla per far scoppiare l’incendio. E basta davvero poco per organizzare una speculazione politica. Che ha gioco facile nello sfruttare il disagio diffuso e volgerlo contro il capro espiatorio di turno — il migrante, il rom — che può facilmente fare da parafulmine per tutte le fatiche di chi vive in questi quartieri. Così che il risentimento — che non saprebbe con chi prendersela per una vita grama privata persino della speranza — riesce così a trovare uno sfogo. È stato questo il ❞ ●L I TANK RUSSI IN UCRAINA LA NATO SI FACCIA SENTIRE COMMENTI DAL MONDO In Libia serve una forza di pace a guida europea Libia è nel caos e gli ● ❞ La osservatori più accorti chiamano i governi all’intervento. Dopo l’embargo energetico che costringa le varie milizie alla ragione, proposto sul Corriere di ieri da Franco Venturini, l’International Nyt ospita l’intervento di uno dei massimi conoscitori del Paese, Dirk Vanderwalle. Lo storico suggerisce una forza di peacekeeping europea, sul modello Isaf, che sostenga il governo di Tobruk e separi le fazioni. Vanderwalle racconta, tra l’altro, di essersene convinto dopo una recente audizione al Parlamento italiano. Boff, Ortega e la teologia del «Gran Canal» ● ❞ Un gioco facile La speculazione politica ha gioco facile nello sfruttare il malessere diffuso e volgerlo contro il capro espiatorio di turno caso di Matteo Salvini, a sua volta bersaglio di aggressioni. Il leader della Lega, in cerca di un riposizionamento politico che fa del modello di Le Pen il proprio punto di riferimento, ha il fegato di andarci in questi quartieri. E di dare così la sensazione di essere vicino a chi non si sente ascoltato. Nei prossimi mesi vedremo gli esiti di una tale campagna. Certo deve preoccupare lo stato di una democrazia dove i soggetti politici percorrono queste vie per ottenere un consenso che non riescono più a costruire con un discorso capace di guardare al futuro. Il risentimento è un’arma pericolosa. Maneggiarla può portare anche là dove non si voleva finire. © RIPRODUZIONE RISERVATA 31 Racconta Sergio Ramírez su El País che il presidente del Nicaragua Daniel Ortega ha cambiato idea sul «Gran Canal» dai Caraibi al Pacifico dopo un colloquio con Leonardo Boff. Il leader sandinista pensava che le sue remore ambientaliste fossero benedette dal teologo della liberazione, che invece lo sorprese non poco: «Fallo, e fallo fare ai cinesi». Forse, maligna Ramírez, il vecchio prete era mosso dal solito impulso antiamericano. Così lo informa che tra i soci dei cinesi ci sono imprese Usa con a bordo ex capi Cia. Di quelli che pasteggiavano a champagne e sandinisti. a cura di Gianluca Mercuri a dottrina militare della Nato era pensata per fronteggiare le divisioni corazzate sovietiche lanciate attraverso le pianure dell’Europa centrale. Quasi 25 anni fa il Patto di Varsavia si dissolse e con esso l’incubo di un conflitto sul nostro continente. Ma ora sta accadendo esattamente quanto temuto durante la Guerra fredda: colonne di tank russi, accompagnate da truppe, sfilano tra le città dell’Ucraina orientale, un Paese che aveva chiesto e chiede di essere integrato nelle strutture politiche occidentali. E la Nato dove è finita? Distratti dalla crisi in Medio Oriente e dall’ascesa della Cina, americani ed europei faticano ancora a mettere a fuoco la sfida che viene da Mosca. Certo, l’emergere dell’Isis fra Siria e Iraq ha sgretolato l’ordine internazionale in quella regione e riportato in primo piano la minaccia terroristica. Ma questa, specialmente nella modalità d’azione di «lupi solitari», è la nuova normalità alla quale bisognerà abituarsi. E la sfida strategica cinese in Asia è una prospettiva geopolitica di lun- go periodo più che una emergenza immediata. Mentre la nuova postura assunta dalla Russia di Putin ha una sua radicalità che non è stata ancora compresa appieno. A porte chiuse, ha rivelato qualche giorno fa il Financial Times, gli esperti discutono di una possibile escalation russa in Europa che includa l’uso di armi nucleari tattiche. E se lo scenario atomico è considerato un’ipotesi eccessiva dai più, molti ritengono plausibile l’avvio di una guerra convenzionale totale in Ucraina — che forse è già partita in queste ore — e la destabilizzazione degli Stati baltici, pur parte della Nato. Se l’Alleanza atlantica non reagisse adeguatamente neppure in questo caso, Putin avrebbe raggiunto il suo maggiore obiettivo: dimostrare che l’Occidente è una tigre di carta. Già ieri gli europei hanno escluso ulteriori sanzioni economiche. Ma una Russia zeppa di testate atomiche intenta a disfare la cartina d’Europa richiede una risposta più adeguata da Washington e Bruxelles. Luigi Ippolito © RIPRODUZIONE RISERVATA DIRITTO ALL’OBLIO SU INTERNET E SE FOSSE LA NUOVA CENSURA? S e un politico corrotto o un mafioso vogliono oscurare all’opinione pubblica il loro passato cancellando dal web le vicende che li hanno riguardati, dal maggio scorso possono farlo. La Corte di giustizia europea, in primavera, ha infatti stabilito il principio che un individuo ha diritto all’oblio, ovvero il diritto di vedere rimossi da motori di ricerca e social network i contenuti che ritiene «inadeguati e inappropriati». Dopo una prima ondata di reazioni negative, sulla questione è quasi calato il silenzio. Eppure in pochi mesi a Google sono arrivate 200 mila richieste di «ripulire» gli archivi elettronici. Il tema è delicato perché mette a confronto il sacrosanto diritto «ad essere dimenticati» con l’insopprimibile diritto alla conoscenza, alla informazione, alla ricostruzione della Storia. Prevale la privacy? O prevale l’interesse collettivo? Il ministro della Cultura britannico, il conservatore Sajid Javid, è il primo esponente di un governo europeo che finalmente mette il dito nella piaga. E lo fa in modo chiaro: sarà perché ciò che è targato Europa ai tory euroscettici non piace ma, quando afferma che con il «diritto all’oblio» come configurato dalla Corte si riapre «la porta di servizio alla censura», ha ragione da vendere. Internet non è soltanto un gioco: è il teatro della memoria che raccoglie e rende disponibile a beneficio di chiunque il nostro passato e il nostro presente, un teatro della memoria che non si sopprime con un colpo di spugna. Lo abbiamo creato e voluto anche per questo. Trovare l’equilibrio fra la privacy e diritto alla conoscenza è necessario. Ma non con i colpi di mano. Nel Regno Unito alla democrazia sono molto sensibili. E il problema se lo sono posti: come risolvere questo conflitto? Sarebbe bene che tutti i governi dell’Europa uscissero dal torpore e dal silenzio. Il diritto all’oblio non può e non deve essere l’arma che congela la Storia di ieri e di oggi. Fabio Cavalera @fcavalera © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera 32 Capitale sociale sottoscritto e versato EURO 61.218.802,00 Sede sociale in Sant’Elpidio a Mare (FM) - Via Filippo Della Valle, 1 Codice Fiscale e numero di iscrizione nel Registro delle Imprese di Fermo 01113570442 ENTRA IN VEGAGEST CON IL TUO SMARTPHONE AVVISO DI CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEA DEI PARTECIPANTI AL FONDO EUROPA IMMOBILIARE 1 L’Assemblea dei partecipanti al Fondo Europa Immobiliare 1 gestito da Vegagest SGR S.p.A., è convocata ai sensi dall’art. 22, commi 5-bis e ss., del Decreto Legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla Legge 11 agosto 2014, n. 116, nonché ai sensi dell'art. C.1.2 del Regolamento di gestione del Fondo, per il giorno 16 dicembre 2014, alle ore 10.30, in Milano, Via Filodrammatici n. 3, presso Mediobanca S.p.A., per deliberare sul seguente Ordine del Giorno 1. Proposta di modifica del Regolamento di gestione del Fondo per consentire alla SGR di prorogare, in via straordinaria, il termine di durata del Fondo medesimo per un periodo non superiore a 2 anni dalla scadenza, per il completamento dello smobilizzo degli investimenti in portafoglio, secondo quanto previsto dall’art. 22, commi 5-bis e ss., del Decreto Legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla Legge 11 agosto 2014, n. 116. 2. Nomina del Presidente dell’Assemblea dei partecipanti, ai sensi dell’art. C.1.3.1 del Regolamento di gestione del Fondo. Proposta di delibera sul punto 1 all’Ordine del Giorno L'Assemblea dei partecipanti al Fondo è chiamata ad approvare le seguenti modifiche al Regolamento di gestione: inserimento del seguente articolo: “A.3.1 PROROGA STRAORDINARIA DELLA DURATA DEL FONDO Come stabilito con delibera dell'Assemblea dei Partecipanti del 16 dicembre 2014, la SGR, con delibera motivata dell'Organo amministrativo, e con parere conforme dell'Organo di controllo, può – prima della scadenza del Fondo, quale risultante all'esito della proroga deliberata in data 31 ottobre 2013 dal Consiglio di Amministrazione ai sensi del paragrafo 4 dell'articolo precedente, e nell'esclusivo interesse dei partecipanti – deliberare una proroga straordinaria della durata del Fondo medesimo non superiore a 2 anni per il completamento dello smobilizzo degli investimenti in portafoglio (di seguito, la "Proroga Straordinaria"). Durante la Proroga Straordinaria: (i) l'attività di gestione è finalizzata, esclusivamente, al completamento dell'attività di smobilizzo degli investimenti. In tale attività sono ricompresi anche gli interventi di valorizzazione e riqualificazione degli attivi patrimoniali, ove necessari a incrementarne il presumibile valore di realizzo e a condizione che tali interventi abbiano un orizzonte temporale non superiore al termine finale di durata del Fondo, come prorogato; (ii) la misura della provvigione di gestione, su base annuale, di cui all'articolo B.3.1.1, primo periodo, del presente Regolamento, è ridotta di due terzi; (iii) è fatto divieto di prelevare dal Fondo le provvigioni di incentivo di cui all'articolo C.6.9 del presente Regolamento; (iv) è fatto obbligo di distribuire ai partecipanti, con cadenza almeno semestrale, la totalità dei proventi netti realizzati, fermo restando il rispetto delle obbligazioni assunte dal Fondo. Le determinazioni assunte con riguardo alla Proroga Straordinaria della durata del Fondo devono essere comunicate, tempestivamente, alla Banca d'Italia e alla Consob, nonché ai partecipanti al Fondo con le modalità previste per la pubblicazione del valore della quota, mediante pubblicazione sul sito internet della Società e su almeno due quotidiani a diffusione nazionale. Le determinazioni sono trasmesse, senza indugio, alla società di gestione del mercato e ad almeno due agenzie di stampa”. in considerazione dell'introduzione dell'art. A.3.1, inserimento della seguente modifica al paragrafo 1 dell’art. B.2.2 (“Distribuzione dei proventi della Gestione del Fondo”) del Regolamento di gestione: “I proventi realizzati nella gestione del Fondo, fino alla data di scadenza dello stesso, o alla data della sua anticipata liquidazione, sono distribuiti agli aventi diritto con cadenza annuale e a partire dal termine dell'esercizio 2005, fatto salvo quanto previsto al Paragrafo A.3.1 del presente Regolamento nonché ai seguenti punti”. Modalità di esercizio del diritto di intervento in Assemblea La legittimazione all’intervento in Assemblea e all’esercizio del voto, anche per corrispondenza, è subordinata alla ricezione, da parte della SGR, della comunicazione rilasciata da un intermediario autorizzato ai sensi della normativa vigente, attestante la titolarità del diritto alla data del 5 dicembre 2014 (“record date”). Ai fini che precedono, i soggetti interessati dovranno impartire istruzioni all’intermediario che tiene i relativi conti, affinché effettui la predetta comunicazione a Vegagest SGR S.p.A. Per l'accertamento del diritto dei partecipanti all'intervento in Assemblea e all'esercizio del voto, non sono opponibili alla SGR gli atti di trasferimento delle quote perfezionatisi oltre il termine della giornata contabile del settimo giorno di mercato aperto precedente la data prevista per l'Assemblea, vale a dire il 5 dicembre 2014. Intervento e voto per delega E’ consentito l’esercizio del diritto di intervento e di voto a mezzo di delega, conferita per iscritto e revocabile con dichiarazione pervenuta al rappresentante entro il giorno precedente l'Assemblea (entro il 15 dicembre 2014). La delega contiene le istruzioni di voto sulla proposta di modificare il regolamento del fondo, di cui al punto 1 dell’ordine del giorno, e non può essere rilasciata con il nome del rappresentante in bianco. La delega non può in ogni caso essere conferita a soggetti in conflitto di interessi con il rappresentato, ne' a Vegagest SGR S.p.A., ai suoi soci, dipendenti e componenti degli organi di amministrazione o di controllo. Voto per corrispondenza Relativamente al solo punto 1 all’ordine del giorno, ai sensi dell’art. 22, comma 5-quinques del Decreto Legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla Legge 11 agosto 2014, n. 116, è consentita l’espressione del voto per corrispondenza, di cui all’art. 18-quater, comma 2, del D.M. 24 maggio 1999, n. 228. La scheda di voto per corrispondenza dovrà pervenire alla SGR, entro il giorno precedente l’Assemblea (il 15 dicembre 2014), in busta chiusa, trasmessa al seguente indirizzo: VEGAGEST SGR S.p.A. Voto per corrispondenza Assemblea Fondo Europa Immobiliare 1 c/o Spafid S.p.A. - Servizi Emittenti - Foro Buonaparte, 10 - 20121 – MILANO. Le schede pervenute oltre il termine previsto o prive di sottoscrizione non saranno prese in considerazione ai fini della votazione. Il voto può essere revocato mediante dichiarazione scritta portata a conoscenza della SGR, all’indirizzo sopra indicato, entro e non oltre il 15 dicembre 2014, ovvero mediante dichiarazione espressa del partecipante da rendersi nel corso dell’Assemblea medesima. Al fine di gestire al meglio tale modalità di esercizio del voto, la SGR ha incaricato la società Spafid S.p.A. conferendole il compito di porre in essere tutte le attività di ricevimento e custodia delle schede di voto per corrispondenza sino all’evento assembleare. Il modulo di delega e la scheda di voto per corrispondenza, con le relative istruzioni per la compilazione e la trasmissione, sono disponibili presso la sede della SGR e sul sito internet della medesima (www.vegagest.it, sezione Fondi / Europa Immobiliare N. 1 / Pubblicità obbligatoria / Assemblee dei Partecipanti), Per informazioni e chiarimenti, contattare il numero 02.80687329 (attivo nei giorni feriali) – e-mail: [email protected] Assunzione delle delibere assembleari Relativamente alla tematica di cui al punto 1 all’ordine del giorno, ai sensi delle disposizioni di cui all’art. 22, comma 5-quater, del Decreto Legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla Legge 11 agosto 2014, n. 116, l’Assemblea dei partecipanti delibera con il voto favorevole della maggioranza assoluta delle quote dei votanti. L’Assemblea è validamente costituita qualunque sia il numero dei votanti. Relativamente alla tematica di cui al punto 2 all’ordine del giorno, ai sensi dell’art. C.1.2.4 del Regolamento di gestione del Fondo, l’Assemblea è regolarmente costituita con la presenza di tanti partecipanti che rappresentino almeno il 33% delle quote del Fondo e delibera a maggioranza assoluta delle quote dei partecipanti intervenuti e con il voto favorevole del 30% del valore di tutte le quote in circolazione. Svolgimento dell’Assemblea L’Assemblea sarà presieduta, qualora i partecipanti presenti alla suddetta adunanza non provvedano a designare – in tale sede – un soggetto diverso che svolga le funzioni di presidente (non essendo mai stato nominato, in passato, il Presidente dell’Assemblea dei partecipanti), dal Presidente del Consiglio di Amministrazione della SGR, Prof. Avv. Sido Bonfatti, ovvero, in sua assenza, dal Direttore Generale della SGR, Dott. Massimo Rossi, a ciò delegati dal Consiglio di Amministrazione della SGR in data 4 novembre 2014. *** Presso la sede della SGR e sul sito internet della medesima (www.vegagest.it, sezione Fondi / Europa Immobiliare N. 1 / Pubblicità obbligatoria / Assemblee dei Partecipanti) è disponibile la relazione degli amministratori sull’argomento posto al punto 1 dell’ordine del giorno. Il presente avviso, ai sensi degli artt. C.1.2.2. e C.7.4.1 del Regolamento di gestione del Fondo, è pubblicato sul quotidiano “Il Sole 24 Ore”, sul sito internet della SGR (www.vegagest.it) nonché, in base a quanto previsto dall’art. 22, comma 5-quinquies, lett. d), del Decreto Legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla Legge 11 agosto 2014, n. 116, anche sui quotidiani “Il Corriere della Sera” e “La Repubblica”, ed è reso disponibile presso il meccanismo di stoccaggio autorizzato 1Info (www.1Info.it). I partecipanti sono invitati a presentarsi con congruo anticipo rispetto all’orario previsto per l’inizio dei lavori assembleari, onde agevolare le operazioni di registrazione. Vegagest SGR S.p.A. Milano, 13 novembre 2014 Il Presidente Sido Bonfatti Vegagest SGR S.p.A. - Società per Azioni iscritta al Registro delle Imprese di Milano al n. 01653630564 - Iscritta all'Albo delle società di gestione del risparmio al n. 36 della sezione dei gestori di FIA (Fondi d’Investimento RESOCONTO INTERMEDIO SULLA GESTIONE AL 30 SETTEMBRE 2014 Si rende noto che, in conformità a quanto disposto dall’art. 154 ter, 5° comma, del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (“TUF”), il resoconto intermedio sulla gestione al 30 Settembre 2014, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12 Novembre 2014, è a disposizione del pubblico presso la sede legale della Società, nella sezione “Dati Finanziari” del sito internet della Società www.todsgroup.com, nonché sul meccanismo di stoccaggio autorizzato 1Info all’indirizzo www.1info.it. Sant’Elpidio a Mare, 13 Novembre 2014 Per il Consiglio di Amministrazione Il Presidente Diego Della Valle Sede legale in Milano, Via Grosio n. 10/4, sede secondaria in Torino, C.so Mortara n. 22, Capitale sociale Euro 450.265.793,58 i. v. iscritta nel Registro delle Imprese di Milano al n. 03970540963, C. F. 03970540963 Si rende noto che, ai sensi delle vigenti disposizioni, è stato depositato presso la sede legale in Milano, Via Grosio n. 10/4, la sede secondaria in Torino, Corso Mortara n. 22, nonché sul sito internet di Borsa Italiana S.p.A. all’indirizzo www.borsaitaliana.it, nonché sul meccanismo di stoccaggio centralizzato, denominato “1Info”, consultabile all’indirizzo www.computershare.it, gestito da Computershare S.p.A. autorizzato da CONSOB con delibera n. 18852 del 9 aprile 2014, - a disposizione del pubblico - il Resoconto Intermedio sulla Gestione al 30 settembre 2014. Si precisa inoltre che il predetto Resoconto sarà altresì disponibile sul sito internet www.seat.it e potrà essere richiesta tramite l’indirizzo e-mail [email protected]. Torino, 13 novembre 2014 TRIBUNALE DI MILANO - SEZIONE FALLIMENTARE CARTONGRAF SRL IN LIQUIDAZIONE E IN CONCORDATO PREVENTIVO Avviso di vendita - Invito a presentare offerte irrevocabili di acquisto Si rende noto che la procedura in oggetto, proprietaria di un complesso immobiliare a destinazione industriale, sito in Burago Molgora, costituito da capannoni per complessivi 3.975 mq. oltre a palazzina uffici per 697 mq. e altri locali accessori minori, ha ricevuto un’offerta di acquisto relativa a tale compendio immobiliare per un corrispettivo pari a 250.000 euro: i) relativa all’immobile nelle condizioni di fatto e di diritto in cui il complesso si trova attualmente e cioè abbandonato da oltre 5 anni, oggetto di degrado e vandalismi, oltre che di un procedimento di indagine ambientale a iniziativa del Comune di Burago Molgora, con intervento dell’Arpa e della Provincia, per la caratterizzazione dell’intera area, funzionale alla determinazione di eventuali zone del sottosuolo inquinate e da bonificare; ii) che prevede l’accollo alla società offerente dei costi necessari per le attività di caratterizzazione e di eventuale bonifica che risultassero necessarie in relazione ai risultati delle prime, nonché di ogni rischio connesso; iii) che prevede il trasferimento alla società offerente anche delle ragioni e delle azioni risarcitorie nei confronti della società Atlas Tapes relativamente ai danni causati all’immobile in occasione dello smontaggio dei macchinari e degli impianti relativi al ramo d’azienda “nastri” ceduti a tale società. Gli interessati a presentare offerte migliorative, purchè caratterizzate dalle medesime condizioni sopra previste, sono invitati a richiedere la documentazione necessaria al Liquidatore Giudiziale, signora Anna Zagami (e-mail: [email protected]) o al Commissario Giudiziale, Avv. Marco Moro Visconti (tel. 02/2909851 - fax 02/29098585) e a far pervenire entro il termine del 15 gennaio 2015 offerte cauzionate mediante assegno circolare di importo pari al 10% del prezzo offerto. In caso di pluralità di offerte verrà indetta una gara informale presso lo studio del Commissario Giudiziale in Milano, via Privata C. Mangili 6, in data che verrà comunicata successivamente agli offerenti, con prezzo base pari all’importo della migliore offerta pervenuta e rilanci minimi pari a 20.000 euro, secondo modalità che verranno stabilite all’inizio della gara. Tutte le spese e le imposte inerenti e conseguenti all’aggiudicazione e al successivo atto di trasferimento saranno poste a carico della società acquirente. IL LIQUIDATORE GIUDIZIALE Anna Zagami Alternativi) – Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia – Capitale sociale € 5.770.956 i.v. - CF: 01653630564 – P.IVA: 01527180382 – Sede Legale: Via della Posta n.10, 20123 Milano – Tel: 02-30468301 – Fax: 02-30468318 ESTRATTO DI INVITO A MANIFESTARE INTERESSE www.vegagest.it COMUNE DI NAPOLI ESTRATTO BANDO DI GARA - CIG 5631571766 Si avvisa che il 07/11/2014 è stato inviato alla GUUE il bando di gara “Gestione, manutenzione straordinaria, fornitura e installazione di nuovi condizionatori autonomi per impianti termici a servizio di edifici scolastici e varie dipendenze comunali - II lotto (zona Centro Nord di Napoli” (Det. Dir. PRM Patrimonio n. 16/2014) - Procedura aperta - offerta economicamente più vantaggiosa. Importo totale: € 10.675.097,72 oltre IVA. Scadenza presentazione offerte: ore 12:00 del 18/12/2014. Bando integrale, CSA e allegati reperibili sul sito www.comune.napoli.it. Il Dirigente SACUAG - Area Gare Forniture e Servizi - avv. Rossana Lizzi RESOCONTO INTERMEDIO DI GESTIONE Autorità Portuale di Venezia Il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2014, approvato dal Consiglio di Amministrazione, è stato depositato presso la sede legale e la Consob ed è consultabile sul sito internet della Società www.tasgroup.it. TAS - Tecnologia Avanzata dei Sistemi S.p.A. Soggetta a direzione e coordinamento di TASNCH Holding S.p.A. Sede legale in Via Benedetto Croce, 6 - 00142 Roma - Capitale sociale Euro 21.919.574,97 i.v. - C.F. e n. iscr. Reg. Impr. di Roma n. 05345750581- P.IVA 03984951008 www.tasgroup.it Il Fall. Biemme Domus S.r.l., curatore Avv. Fabrizio Ravidà, vende beni immobili presenti presso il Comune di Velletri come di seguito individuati: (1) Piena proprietà dell’appezzamento di terreno distinto al NCT al fg. 67 p.lle: (a) 1109 - bosco ceduo - cl. 5 - superficie are 01 ca. 74 - reddito dominicale Euro 0,05 - reddito Agrario Euro 0,02; (b) 1110 - bosco ceduo - cl. 5 - superficie are 00 ca. 97 - reddito dominicale Euro 0,03 - reddito Agrario Euro 0,01; (c) 1111- bosco ceduo - cl. 5 - superficie are 02 ca.45 - reddito dominicale Euro 0,08 - reddito Agrario Euro 0,03; (d) 1112- bosco ceduo - cl. 5 - superficie are 03 ca. 58 - reddito dominicale Euro 0,11 - reddito Agrario Euro 0,04; (e) 1112 - bosco ceduo - cl. 5 - superficie are 03 ca. 58 - reddito dominicale Euro 0,11 - reddito Agrario Euro 0,04; (f) 1113 - bosco ceduo - cl. 5 - superficie are 04 ca. 72 - reddito dominicale Euro 0,15 - reddito Agrario Euro 0,05; (g) 1114 - bosco ceduo - cl. 5 - superficie are 05 ca. 84 - reddito dominicale Euro 0,18 - reddito Agrario Euro 0,06; (h) 1116 - canneto - cl. 4 - superficie are 00 ca. 04 - reddito dominicale Euro 0,01 - reddito Agrario Euro 0,01; (i) 1117 - canneto - cl. 4 - superficie are 01 ca. 54 - reddito dominicale Euro 0,28 - reddito Agrario Euro 0,32; (j) 1119 - canneto - cl. 4 superficie are 03 ca. 04 - reddito dominicale Euro 0,55 - reddito Agrario Euro 0,63; (k) 1120 - canneto - cl. 4 - superficie are 01 ca. 17 - reddito dominicale Euro 0,21 - reddito Agrario Euro 0,24; (l) 1121 - vigneto - cl. 2 - superficie are 18 ca. 50 - reddito dominicale Euro 26,27 - reddito Agrario Euro 15,29; (m) 1124 - vigneto - cl. 2 - superficie are 13 ca. 66 - reddito dominicale Euro 19,40 reddito Agrario Euro 11,29; (n) 1125 - vigneto - cl. 2 - superficie are 14 ca. 39 - reddito dominicale Euro 20,44 - reddito Agrario Euro 11,89; (o) 1126 - vigneto - cl. 2 - superficie are 14 ca. 44 - reddito dominicale Euro 20,51 - reddito Agrario Euro 11,93; (2) Piena proprietà del casale inagibile ed in completo stato di abbandono, con annessa corte esclusiva (distinta la corte al NCT fg. 67 p.lla 1285 - Ente Urbano della superficie tra coperto e scoperto di mq. 1.845,00 ), distinto il casale al NCEU al fg. 67 - p.lla 1285 - Categoria A/7- classe 5- consistenza 8,5 vani - rendita Euro 1.185,27 - Via Ferruccio Parri snc piani: T-1. Confina con: Via Ferruccio e/o Francesco Parri ( viottolo non asfaltato ); e particelle - 1116,1117,1121,1123, tutte del foglio 67 , salvo altri. Sono disponibili perizia e relazione notarile. Offerte conformi al disciplinare di gara che a richiesta sarà trasmesso, entro il 9 dicembre 2014 ore 13:00 presso lo studio del curatore Via Bertoloni 44/46, Roma (tel. 06/80690224). Apertura delle buste alle ore 16:00 del medesimo giorno. ESTRATTO BANDO DI GARA CON PROCEDURA APERTA Quest’Autorità rende noto che intende espletare una procedura aperta per l’appalto dei lavori di escavo manutentorio a quota di piano regolatore portuale del canale litoraneo Malamocco - Marghera, dal curvone di S. Leonardo al bacino n. 3 compreso. Criterio di aggiudicazione: l’appalto sarà aggiudicato con il criterio del prezzo più basso, determinato ai sensi dell’art. 82, comma 2, lettera a) del D.Lgs. n. 163/2006, mediante offerta a prezzi unitari. Luogo di consegna: Porto di Venezia. Importo complessivo d’appalto: € 1.336.990,00 (un milione trecento trenta seimila novecento novanta//00). Categoria prevalente: OG 07 classifica III-bis. Termine ultimo per il ricevimento delle offerte: entro le ore 12.00 del 09/12/2014. Responsabile unico per il procedimento: Dott. Ing. Nicola Torricella. L’avviso di gara viene pubblicato all’Albo dell’Autorità Portuale di Venezia, sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, serie speciale relativa ai contratti pubblici n. 129 del 10/11/2014. Il bando di gara, con allegato il relativo disciplinare, è reperibile sul sito http://www.port.venice.it. Per eventuali chiarimenti contattare l’Area Gare dell’A.P.V., tel. +39 041/533.45.05. Venezia, 30 ottobre 2014 IL PRESIDENTE - Prof. Paolo Costa REGIONE TOSCANA ENTE PER I SERVIZI TECNICO-AMMINISTRATIVI DELL’AREA VASTA NORD OVEST Sede Legale: via Cocchi 7/9, loc. Ospedaletto - 56121 PISA AVVISO DI GARA PER ESTRATTO L’ESTAV Nord Ovest indice la seguente procedura di gara: “Procedura aperta, in modalità telematica per l’affidamento della fornitura triennale di prodotti di pulizia alle Aziende Sanitarie afferenti l’ESTAV Nord Ovest”, per un importo totale dell’appalto a base di gara, suddiviso in quattro lotti, pari ad € 299.200,00 + IVA. Le imprese interessate ed in possesso dei requisiti potranno scaricare la documentazione di gara dal sito dell’ESTAV https://start.e.toscana.it/estav-nordovest/. Le offerte medesime dovranno pervenire entro e non oltre le ore 13.00 del 12/01/2015. Il bando integrale della gara è stato spedito in data 06/11/2014 alla Guue e verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica - 5ª Serie speciale. Responsabile del procedimento è la dr.ssa Armanda Cagnoni, e mail [email protected]. Le offerte non vincolano l’amministrazione. IL DIRETTORE UOS ACQUISIZIONE BENI ECONOMALI (Dott. Massimo Santini) MITEM SUD S.p.A. IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA I Commissari Liquidatori della procedura avvertono i creditori della MITEM SUD S.p.A.in A.S., che, in data 29/10/2014, è stato depositato, presso la Cancelleria Fallimentare del Tribunale di Bologna, il 2° riparto parziale delle somme disponibili, prevedente il pagamento integrale del residuo credito privilegiato proprio e della controllata incapiente Mapi S.p.A. in a.s. e, in misura pari al 16,9479% dei crediti ammessi, del passivo chirografario proprio e delle controllate Mapi S.p.A. e Cantieri Siderurgici S.r.l., entrambe in amministrazione straordinaria. Info: [email protected] I Commissari Liquidatori Avv. Paolo Cevolani Dr. Giorgio Federighi Dott.ssa Laura M.C. Montana in Trezza L’AGENZIA NAZIONALE PER L’ATTRAZIONE DEGLI INVESTIMENTI E LO SVILUPPO DI IMPRESA S.p.A., Capitale sociale € 836.383.864,02 interamente versato, con sede in Via Calabria 46 - 00187 Roma, codice fiscale/partita IVA e numero d’iscrizione al Registro delle Imprese 05678721001 (di seguito “Agenzia” o “Invitalia”) intende verificare l’interesse all’acquisto dei seguenti asset di sua proprietà, che vengono posti in vendita in esecuzione di quanto disposto dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296: I. 100% del capitale sociale di MARINA DI PORTISCO S.p.A. di nazionalità italiana, con sede in Olbia (SS), Località Portisco SN, cap. soc. € 7.793.000,00 i.v., R.I. e C. F. 01226930905; II. 100% del capitale sociale di TRIESTE NAVIGANDO S.r.l. di nazionalità italiana, con sede in Roma, Via Calabria, 46, cap. soc. € 100.000,00 i.v., R.I. e C. F. 03734070752; III. 51% del capitale sociale di PORTO DELLE GRAZIE S.r.l. di nazionalità italiana con sede in Roccella Ionica ( RC), Via Cristoforo Colombo SNC, cap. soc. € 119.000,00 i.v., R.I e C.F. 02217070800; IV. 49% del capitale sociale di PORTO TURISTICO DI CAPRI S.p.A., di nazionalità italiana con sede in Capri (NA), Piazza Umberto I n. 9 cap. soc. € 1.000.000,00 i.v., R. I. e C.F. 06118920633. V. 20% del capitale sociale di MARINA D’ARECHI S.p.A. di nazionalità italiana con sede in Salerno, Via Camillo Sorgente, 72/A, cap. soc. € 20.000.000,00 i.v., R. I. e C. F. 04871920650. Tutto ciò premesso si comunica che: • Le modalità complete per la presentazione della manifestazione di interesse sono indicate nell’avviso integrale disponibile sul sito internet: www.invitalia.it al quale si rimanda. • I soggetti in possesso dei requisiti potranno manifestare il loro interesse all’acquisto consegnando a Roma, Via Calabria, 46, all'attenzione del Dott. Roberto Rizzardo, una lettera di manifestazione d’interesse, predisposta in conformità allo schema disponibile sul sito internet: www.invitalia.it • La manifestazione di interesse dovrà pervenire entro le ore 12 del giorno 15 dicembre 2014. Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 33 # Economia Mps svaluta, rosso di 1,15 miliardi bXk bkk ÂÅk @Îb"kÞ;Â@~~Â@Î@kÂkÕæ±ææ 1/ ! Þ kÅ "@Åb@¶ /G, zææ bÂ@ Â@XxÂÎk ,@Â~ ® @X|æ¯ !@bÂb 1 ®"k¯ ¤p±ÉæÕ`Õ| ¤É±ÊæÊ`Êz |±Êɤ`æ Õ±æÐ`æÉ Ê±Ê¤¤`æ| ±Õ¤æ`Ê |±¤É`pp ¤æ±¤zÉ`Ðæ ¤É±¤É`æz Õ`pÉ° æ`æz° æ`Õа e æ`æа æ`Õz° ¤`Ê° ¤`z¤° ¤`ÉÊ° æ`|а e @N ¤ k× ¤ k× ¤ k× ¤ k× ¤`Õ|ÊÉ ¤|Ð`ÊÐææ æ`Éppæ ¤`ÕæÕРά ¤ÕÕÕˤæË¤Ê La vicenda b@ æ`Ð|° e àk æ`¤É° ÅÎkÂk æ`zÊ° e x± Åݱ ݱ 1Î b /Î@Î 1Î Pesano gli accantonamenti e le rettifiche emerse dopo l’analisi della Bce sugli attivi Viola: «Problemi ereditati dalle passate gestioni». La Borsa di Milano perde il 2,87% kb± -×α .kb± kxx± ¤Õ¤¤ kÎÎ ° ¤`ÕÉz° ¤æÐ`Êæ æ`|Õ Î¬ ¤|æ¤Ëæpˤ ¤`zææ° ¤æ¤`ɤ æ`| ά pæ¤Ë¤¤ËÕ z`Õzæ° ¤ÕÊ`z Õ`|z ά ¤Ðæ¤ËæË|| |`Ézæ° ¤¤`ÊÉ Ð`¤z La Lente di Paola Pica Gli under 40 e l’agricoltura «La terra? Fatica e povertà» ● Fabrizio Viola, amministratore delegato di Mps. La banca ha chiuso i nove mesi del 2014 con una perdita di 1,15 miliardi di euro soprattutto a causa degli accantonamenti e delle svalutazioni emerse con gli esami della Bce Era previsto che la bocciatura agli esami della Bce avrebbe avuto effetti sui conti di Mps, e così è stato: la banca ha chiuso i nove mesi del 2014 con una perdita netta di 1,15 miliardi. La Borsa l’aveva già scontato ieri facendo perdere al titolo il 6,48%, andamento che con le perdite registrate soprattutto dalle altre banche ha spinto il Ftse Mib in calo del 2,87%. La perdita di Mps è stata causata in particolare da accantonamenti e svalutazioni emersi dopo l’analisi della qualità degli attivi (aqr) della Bce. Inoltre hanno pesato 300 milioni di accantonamenti straordinari per l’uscita di oltre 1.300 dipendenti e la chiusura di 150 filiali. In totale entro l’anno avranno lasciato la banca 5.200 persone sulle 8 mila previste dal piano di ristrutturazione. E non è finita, perché altri effetti degli esami Bce potranno esserci anche nel quarto trimestre, ha specificato l’istituto. Nonostante questo il patrimonio rimane alto al 12,8% come tier 1. Insomma la banca continua Un anno a Piazza Affari Ieri Mps 0,635 euro (-6,48%) 1,009 2.301 atica» e «povertà» sono le parole ancor oggi più associate dai giovani all’agricoltura. È uno dei risultati di una ricca indagine di Nomisma che viene presentata oggi a Bologna. Nel ritorno alla terra ci sono più ombre che luci. Tra il 2008 e il 2013 gli occupati sotto i 24 anni sono scesi del 15%, mentre gli agricoltori italiani under 35 formano il gruppo meno numeroso nella Ue. Vero che rappresentano un avamposto di innovazione nel bio, ma il comparto soffre la taglia micro e lo «status» di un mestiere ritenuto ancora inferiore ad altre professioni dal 67% degli intervistati. 1.585 1.227 0.869 0.51 Novembre Gennaio 2013 Marzo Maggio Luglio Settembre Novembre 2014 Fonte: Borsa Italiana d’Arco ad affrontare problemi «eredità del passato», ha detto il ceo Fabrizio Viola. Il banchiere ha comunque rivendicato che «la trasformazione del modello di business è in atto. Il risultato operativo, al netto di rettifiche e componenti non ricorrenti, è stato di 1,6 miliardi, +16,6%. In seguito soprattutto all’esito degli stress test, Mps ha registrato una carenza di patrimo- nio di 2,1 miliardi da coprire con una ricapitalizzazione fino a 2,5 miliardi. Gli advisor Ubs e Citi stanno anche «identificando le migliori opzioni strategiche per consentire alla banca di operare serenamente in futuro», ha ricordato Viola. E un’integrazione con un’altra banca non è esclusa. Fabrizio Massaro © RIPRODUZIONE RISERVATA 2,5 miliardi di euro l’aumento di capitale con cui Mps coprirà la carenza di patrimonio rilevata dalla Bce ● Lo studio è basato su 565 interviste a un campione di studenti universitari del 2013-14 in Italia, e 112 studenti italiani all’estero I bamboccioni? Appartengono a un’altra epoca. La maggioranza dei giovani (il 60%) oggi comincia a cercarsi un piccolo lavoro mentre sta ancora studiando, sia per arrotondare il reddito sia per prepararsi al mondo del lavoro. E, per trovare un’opportunità, è pronta andare all’estero. Sono alcuni dei risultati della ricerca sugli studenti italiani, le loro scelte e le aspettative sul mondo del lavoro che Ipsos ha realizzato per L’Oréal Italia. Lo studio sarà presentata oggi a Milano alla presenza del L’Oréal ha introdotto un corso teatrale con la onlus L’Arte del cuore per imparare la resilienza: due giorni in teatro con ragazzi disabili e non, e l’aiuto di un coach rettore dell’Università degli Studi di Milano, Gianluca Vago, del rettore del Politecnico di Milano, Giovanni Azzone, del rettore della Bocconi, Andrea Sironi, e del prorettore dello Iulm, Gianni Canova. La stabilità e la sicurezza non rientrano più tra le principali ambizioni, né degli studenti in Italia né tra chi ha studiato all’estero. Piuttosto il posto ideale deve essere interessante e appagante e offrire la possibilità di fare carriera, emerge dall’indagine. «Tra le sorprese abbiamo visto che oltre un ragaz- Intesa Sanpaolo ha aderito all’iniziativa per l’imprenditoria femminile promossa dall’Abi, dipartimento per le Pari opportunità della presidenza del Consiglio, ministero dello Sviluppo, Confindustria, Confapi, Rete Imprese Italia e Alleanza cooperative. Il plafond messo a disposizione è di 600 milioni per i prestiti da qui a fine anno. C’è anche un prodotto di finanziamento, «Business Gemma», che consente di sospendere il pagamento in caso di maternità o malattia. Anche questi prodotti, sottolinea la banca, contribuiscono ai ricavi cresciuti nei primi nove mesi del 3,7%. © RIPRODUZIONE RISERVATA Manager Cristina Scocchia, 40 anni, è consigliere delegato di L’Oréal Italia Un giovane su due vuole iniziare con un impiego in Italia E studia con un «lavoretto» La ricerca Intesa, 600 milioni alle imprenditrici 1.943 Ipsos per L’Oréal «F Più ricavi zo su 3 vuole avere un’esperienza di lavoro significativa all’estero, addirittura 2 su 3 tra chi ha studiato fuori dall’Italia — afferma Cristina Scocchia, ceo di L’Oréal Italia e padrona di casa —. Anche se, in generale, uno studente su due preferisce il primo impiego in Italia, nonostante tutto». A dispetto della crisi economica e del fatto che più del 40% degli intervistati ha sfiducia nella meritocrazia in Italia. «È una cosa sulla quale il Paese deve lavorare», commenta Scocchia. Le aziende giocano un ruolo importante. L’Oréal quest’anno ha selezionato 35 giovani talenti provenienti dall’università e nel 2015 conta di fare altrettanto. «Le qualità fondamentali? La passione, la resilienza, il coraggio e l’ambizione». Tra queste la manager mette al primo posto la resilienza, cioé la capacità di adattarsi al cambiamento: «Facciamo un corso di due giorni in teatro con una onlus e un coach per spiegare che cos’è». A gennaio toccherà anche ai membri del comitato esecutivo. «L’inglese? Non è fondamentale: a chi ha le skills e le qualità giuste lo insegniamo noi», promette Scocchia. Giuliana Ferraino @16febbraio © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera Gian Giacomo Corno 34 Grazie papà. Grazie nonno. Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 ECONOMIA 35 I conti Campari, fatturato oltre quota 1 miliardo I nove mesi Tod’s, la spinta di Roger Vivier sui ricavi Telecomunicazioni Vodafone Italia, traffico dati in crescita dell’80% Utile netto di 116,9 milioni di euro (-21,8%), con ricavi a 1,06 miliardi (+0,8%). Sono i risultati dei primi nove mesi di Campari. Dietro l’aumento del debito finanziario netto, ha fatto sapere il gruppo, arrivato a 1,03 miliardi (dai 852,8 milioni di fine dicembre 2013), ci sono le acquisizioni di Forty Creek Distillery Ltd e Gruppo Averna perfezionate a giugno 2014 (237,3 milioni) e il pagamento del dividendo pari a 46,1 milioni. Crescita a doppia cifra per il marchio Roger Vivier, trainato dai nuovi punti vendita nel mercato cinese. Nei nove mesi del 2014 le vendite del brand del gruppo Tod’s sono aumentate del 12,2% rispetto allo stesso periodo del 2013. In generale il gruppo Tod’s ha totalizzato ricavi per 741 milioni,-1,5% rispetto ai nove mesi del 2013. Giù Hogan (-1,8%) e Fay con vendite a 44,3 milioni, in calo del 2,4% in confronto allo stesso periodo dell’anno scorso. Vodafone Group ha chiuso a 26,4 miliardi i ricavi semestrali (+8,9%), mentre l’utile semestrale è sceso del 69,5% a 5,5 milioni di sterline per gli effetti della vendita della partecipazione nella joint venture Verizon Wireless Usa del 2013. A quota 2,6 miliardi di euro invece i ricavi da servizi per Vodafone Italia che ha visto crescere il consumo di dati da parte dei clienti (+80%). Ricavi da rete fissa a 433 milioni di euro (+1,7% anno su anno), con 2,41 milioni di clienti raggiunti. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Banzai, avanti con la quotazione Per 4,3 miliardi di dollari Manipolazione La società fondata da Ainio chiede l’ammissione al segmento Star di Piazza Affari dei tassi, maximulta Tra i soci Arpe, primo azionista con Arepo, Boroli, Bassetti e la famiglia Micheli a sei grandi banche Chi è ● Paolo Ainio, 52 anni, è il cofondatore di Banzai di cui controlla il 28,1% e di cui è anche presidente e amministratore delegato. In passato era stato uno dei fondatori del portale Virgilio, finito ora in ItaliaOnLine di Sawiris Banzai va avanti con la quotazione. Il gruppo co-fondato da Paolo Ainio ha presentato domanda di ammissione alla quotazione delle proprie azioni ordinarie presso il Mercato telematico azionario, nel segmento Star. Oltre che dalla banca d’affari Profilo di Matteo Arpe — come vedremo primo azionista della stessa Banzai tramite la Arepo — la quotazione sarà seguita come joint global coordinator da Jefferies International. L’affiancamento è avvenuto dopo che la notizia di una quotazione seguita «in casa» da Banca Profilo aveva sollevato qualche interrogativo. La decisione di quotarsi della società di ecommerce e portali di informazioni online non era più scontata dopo il passo indietro di ItaliaOnLine — l’altra internet company italiana controllata da Naguib Sawiris che ha raggruppato sotto lo stesso cappello Virgilio, Libero e Dada — e il tonfo post quotazione di Rocket Internet, una sorta di «fabbrica dei cloni» sul web fondata dai fratelli tedeschi Samwer e considerata un Bruno Decker 1,5% I soci del gruppo Banzai Stefano Siglienti 0,87% Altri soci 9,46% Marco Bassetti 1,07% Lorenzo Pellicioli 1,13% Sator di Matteo Arpe (tramite Arepo) Andrea Santagata 0,94% Pietro Boroli 5,9% 28,1% Giovanni Boroli 0,52% Andrea di Camillo 0,24% Paolo Ainio 28,1% Gad Lerner 0,11% Principia Sgr 4,36% Micheli e Associati 5,7% Management 12% CdS gioiello. Una curiosità per inciso: lo stesso portale Virgilio era stato co-fondato proprio da Ainio, prima di passare in Telecom Italia e, infine, a Iol. La quotazione dovrebbe avvenire tramite un aumento di capitale. Oggi Ainio e Arpe, hanno il co-controllo con il 28,1% a testa. In realtà Arpe ha strappato in fase di ingresso una singola azione in più. Il parterre dei soci è nutrito e di peso: si va dalla famiglia Mi- cheli (5,7%), a Pietro Boroli (Vis Value, 5,9%), Principia Sgr (4,36%) e Lorenzo Pellicioli (1,13%). Il nodo valutazione che Ainio deve strappare sul mercato è strettamente collegato alla storia delle partecipazioni. Arpe è entrato nel 2013 a sconto. Numeri ufficiali non ce ne sono. Ma già sopra una valutazione di circa 80 milioni il banchiere inizierebbe a guadagnare. Diverso il discorso per i soci Il contratto Barilla, più lavoro da casa Premio di produttività di 2.600 euro L’accordo ● Nella foto Guido Barilla, 56 anni, a capo del gruppo omonimo. Barilla ha appena sottoscritto un integrativo aziendale che premia la produttività e aumenta la quota di ore che possono essere lavorate da casa con il cosidetto smart work (fino a 64 ogni mese) ROMA La pulizia di camici e tute a carico del- l’azienda. Aumento dei giorni di congedo parentale e raddoppio dello smart working (il telelavoro che passa da 32 a 64 ore al mese). C’è pure un premio di produttività fissato a 2.600 euro l’anno (200 euro in più rispetto al passato). Sono alcune delle novità dell’accordo integrativo sottoscritto la scorsa notte tra il Gruppo Barilla e i sindacati. L’intesa nella grande azienda dell’industria alimentare italiana (4.100 dipendenti) vale per il triennio 2014-2016. «L’accordo, scaduto da 10 mesi, ha spunti molto innovativi», commenta Mauro Macchiesi, segretario nazionale della Flai Cgil. Analizzando nel dettaglio il documento, «la fornitura gratuita ai lavoratori degli stabilimenti degli abiti da lavoro puliti — precisa Macchiesi — è un chiaro investimento in qualità: fa risparmiare circa 350 euro l’anno a circa 2 mila operai e permette di garantire la massima igienicità in tutte le fasi di lavorazione dei prodotti che finiscono sulle nostre tavole». Concesse inoltre 8 ore di permessi retribuiti per i lavoratori impegnati nel ciclo continuo nel giorno di Pasqua. Soddisfazione anche dal commissario della Fai Cisl, Luigi Sbarra, che ricorda «la regolamentazione dello smart working, strumento innovativo soprattutto per gli impiegati»: ne potrà beneficiare chi ha a casa moglie e figlio al di sotto di un anno di età o un familiare molto malato, oppure il dipendente che deve sottoporsi a cure salvavita. Il segretario Uila-Uil, Pietro Pellegrini, aggiunge sul fronte normativo l’istituzione della «Giornata della sicurezza». Francesco Di Frischia © RIPRODUZIONE RISERVATA La mossa di Actavis Nuova offerta per il Botox: 60 miliardi Alla Allergan, la società del Botox, è arrivata un’offerta da oltre 60 miliardi di dollari. A presentarla è il colosso farmaceutico Actavis, che aveva già tentato in passato l’acquisizione. Le trattative fra i due big — secondo Bloomberg — sono in corso. © RIPRODUZIONE RISERVATA shop.swatch.it storici che con il suo ingresso sono stati diluiti. Banzai è cresciuta sviluppando start up al proprio interno ma anche acquisendo eventuali competitor, distribuendo per lo più opzioni o azioni. Un esempio viene da Born4Shop dei Micheli. La società nel 2010 fu conferita in Banzai e fusa con Saldi privati. La famiglia Micheli ricevette solo azioni. Altro esempio: nel 2009 l’allora fondo Quantica guidato da Pierluigi Paracchi (oggi si chiama Principia) investì in Yourank e Liquida, società di Ainio, con un’opzione di concambio con azioni Banzai nel caso in cui le due start-up avessero sottoperformato. L’investimento fu di circa 5 milioni. Ma viste le perfomance effettive delle due società, anche Principia si trovò poi equity. La linea di guadagno per questi soci dovrebbe essere sopra i 110 milioni. Banzai fattura 153 milioni e ha un Mol stimato sui 5. Per i soci l’incognita si chiama moltiplicatore. Massimo Sideri [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Le autorità americane, inglesi e svizzere hanno recapitato una multa da 4,3 miliardi di dollari a Ubs, Citigroup, JPMorgan, Hsbc, Royal Bank of Scotland e Bank of America per manipolazione dei tassi di cambio. Manca all’appello Barclays che si sarebbe presa altro tempo per raggiungere un patteggiamento ad hoc. © RIPRODUZIONE RISERVATA I risultati Per Ubi profitti in aumento del 47% a 149 milioni «In Italia? Sì. In Europa? Sì». Il consigliere delegato di Ubi Banca, Victor Massiah, è pronto a cogliere eventuali opportunità di aggregazione «per creare valore». Ma al momento «non ci sono dossier aperti» ha chiarito ieri presentando i conti di Ubi agli analisti. Conti chiusi con 149,8 milioni di euro di utile netto, in aumento del 47%. © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera 36 ESTRATTO AVVISO DI AGGIUDICAZIONE GARA D’APPALTO E’ stata esperita gara mediante procedura aperta per l’appalto dei lavori del P.I.S.U. di Novara: “Polo d’Innovazione Tecnologica e Riqualificazione Urbana - Area S.Agabio”.CIG: 5517350540 Aggiudicataria - R.T.I. tra DAMIANI COSTRUZIONI S.R.L. con sede legale in Via Marconi, 70 Villanterio (PV) Capogruppo, GIANNI BENVENUTO S.P.A con sede legale in Viale Matteotti, 39 Cernobbio (CO) e DIESSE ELECTRA S.P.A. con sede legale in Via Industriale, 42 Ghedi (BS) Mandanti.Per l’importo di € 6.441.556,32 oltre IVA e comprensivi di € 255.000,00 per oneri della sicurezza Avviso integrale pubblicato all’Albo Pretorio online e sulla G.U.U.E. n. 2014/S 201-354148 con rettifica n. 2014/S 205-362175. Il Responsabile del Procedimento Arch. Franco Marzocca (f.to in originale) UFFICIO FALLIMENTI Fallimento n. 16/2012 Giudice Delegato: Dott. M.Magri’ Curatore: Avv. D. Cataldo E’ posto in vendita in unico lotto al prezzo base di € 250.000,00 oltre iva e spese, il semilavorato, nello stato in cui si trova, dell’imbarcazione aicon fly 85#21. Valutasi, ma solo per i successivi giorni cinque, proposte superiori al prezzo base. Informazioni presso il curatore Tel. 090/671978. COMUNE DI CAMPOBELLO DI MAZARA MINISTERO DELLA DIFESA Si rende noto che il pubblico incanto per l’affidamento dei “Servizi professionali di progettazione definitiva ed esecutiva, studio geologico, coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione, direzione e contabilità dei lavori di realizzazione della rete acque nere in località Tre Fontane, Torretta Granitola, Cartibubbo e collettamento all’impianto di depurazione” è stato aggiudicato al C.R.T.: Hydero Engineering S.S. di Damiano e Mariano Galbo, via Rossetti n. 39, 91011 Alcamo, capogruppo mandatario - ETATEC Studio Paoletti S.r.l., mandante - Geol. Cario Cibella, mandante - Geol. Giuseppe Baiata, mandante - Geol. Paolo Messina, mandante. Punteggio ottenuto 93,05997. Operatori economici partecipanti: 30. Partecipanti esclusi: 3. CUP: B16D12000040006. CIG: 5143915CEE. Il RUP e REO arch. Francesco Di Stefano DIREZIONE GENERALE DI COMMISSARIATO E DI SERVIZI GENERALI 2° Reparto - 3^ Divisione POSTINFORMAZIONE Si comunica che questa D.G. ha aggiudicato il seguente appalto: • Servizio di manovalanza occasionale ed urgente per gli Enti dell’area operativa e amministrativa della Difesa per l’anno 2015 - suddiviso in nove lotti. • Gara dematerializzata a procedura aperta in ambito nazionale, ai sensi dell’art.20, in coordinato disposto con l’allegato II B (cat. 18), D. Lgs. 163/06. Lotto 1: ditta aggiudicataria ROSSI TRANSWORLD S.r.l. - importo di aggiudicazione € 286.885,25= IVA esclusa; Lotto 2: ditta aggiudicataria TEOMA Società Cooperativa - importo di aggiudicazione € 532.786,89= IVA esclusa; Lotto 3: ditta aggiudicataria ROSSI TRANSWORLD S.r.l. - importo di aggiudicazione € 176.229,51= IVA esclusa; Lotto 4: ditta aggiudicataria I.S.S. Italia S.r.l. - importo di aggiudicazione € 930.606,56= IVA esclusa; Lotto 5: ditta aggiudicataria ROSSI TRANSWORLD S.r.l. - importo di aggiudicazione € 876.497,54= IVA esclusa; Lotto 6: ditta aggiudicataria RTI: Scala Enterprise/Consorzio Stabile SGM - importo di aggiudicazione € 333.606,56= IVA esclusa; Lotto 7: ditta aggiudicataria ROSSI TRANSWORLD S.r.l. - importo di aggiudicazione € 428.688,52= IVA esclusa; Lotto 8: ditta aggiudicataria CO.LA.COOP. - Consorzio Laziale Cooperative - importo di aggiudicazione € 227.868,85= IVA esclusa; Lotto 9: ditta aggiudicataria: SANTA BRIGIDA Soc. Coop. per azioni - importo di aggiudicazione € 150.819,67= IVA esclusa. IL CAPO DELLA 3^ DIVISIONE (Dr. Fabio TOTA) AUTOSTRADE CENTRO PADANE S.P.A. Bando di gara - CIG 59853009CD I) Autostrade Centro Padane S.p.A. Località San Felice - 26100 Cremona. Punti di contatto: Ufficio Contratti e Appalti - 26100 (CR). Telefono: +39 0372473-1; Fax: +39 0372473234; Posta elettronica: [email protected] - Indirizzo internet: www.centropadane.it. II) Oggetto: Servizio di noleggio a lungo termine di n. 8 autoveicoli senza conducente completi di allestimento per polizia stradale - durata 36 mesi e 250.000 Km come da delibera della Società Appaltante n. 595 adottata in data 15/10/2014. Valore stimato, IVA esclusa: E. 480.000,00. L’importo degli oneri per la sicurezza è pari a E. 0.00. Durata dell’appalto: dal 25/07/2015 al 25/07/2018. IV) Tipo Procedura: Aperta. Criteri di aggiudicazione: Prezzo più basso. Termine per il ricevimento delle offerte: 12/12/2014 ore 12:00. Apertura offerte: il 15/12/2014 ore 09:30. VI) Il presente bando è reperibile sui siti internet: www.centropadane.it, www.serviziocontrattipubblici.it e http://osservatorio.oopp.regione.lombardia.it. Le informazioni possono essere assunte presso l’ufficio contratti e appalti della società (ore 9:00 - 12:00; 14:00 - 17:00). Data di invio alla G.U.U.E.: 30/10/2014. Il presidente on. dott. Daniele Molgora Nome Data Valuta Quota/pre. Nome AcomeA SGR - numero di tel. 800.89.39.89 [email protected] AcomeA America (A1) AcomeA America (A2) AcomeA Asia Pacifico (A1) AcomeA Asia Pacifico (A2) AcomeA Breve Termine (A1) AcomeA Breve Termine (A2) AcomeA ETF Attivo (A1) AcomeA ETF Attivo (A2) AcomeA Eurobbligazionario (A1) AcomeA Eurobbligazionario (A2) AcomeA Europa (A1) AcomeA Europa (A2) AcomeA Globale (A1) AcomeA Globale (A2) AcomeA Italia (A1) AcomeA Italia (A2) AcomeA Liquidità (A1) AcomeA Liquidità (A2) AcomeA Paesi Emergenti (A1) AcomeA Paesi Emergenti (A2) AcomeA Patrimonio Aggressivo (A1) AcomeA Patrimonia Aggressivo (A2) AcomeA Patrimonio Dinamico (A1) AcomeA Patrimonio Dinamico (A2) AcomeA Patrimonio Prudente (A1) AcomeA Patrimonio Prudente (A2) AcomeA Performance (A1) AcomeA Performance (A2) 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 17,936 18,605 4,648 4,804 14,708 14,889 4,502 4,633 17,347 17,579 12,711 13,107 11,665 12,163 18,384 18,975 8,935 8,936 6,622 6,844 3,967 4,108 5,321 5,450 6,317 6,477 22,155 22,543 17,946 18,615 4,641 4,796 14,701 14,882 4,498 4,628 17,334 17,566 12,628 13,020 11,637 12,134 18,360 18,949 8,935 8,936 6,652 6,875 3,968 4,109 5,325 5,455 6,337 6,497 22,231 22,620 Invictus Global Bond Fd Invictus Macro Fd Sol Invictus Absolute Return 11/11 05/11 06/11 EUR EUR EUR 108,746 80,006 103,320 108,687 80,831 103,835 www.azimut.it - [email protected] AZIMUT CAPITAL MANAGEMENT SGR - tel.02.88981 07/11 Azimut Dinamico EUR 07/11 Azimut Formula 1 Absolute EUR 07/11 Azimut Formula 1 Conserv EUR 07/11 Azimut Formula Target 2013 EUR 07/11 Azimut Formula Target 2014 EUR 07/11 Azimut Garanzia EUR 31/10 Azimut Prev. Com. Crescita EUR 31/10 Azimut Prev. Com. Crescita Cl. C EUR 31/10 Azimut Prev. Com. Equilibrato EUR 31/10 Azimut Prev. Com. Equilibrato Cl. C EUR 31/10 Azimut Prev. Com. Garantito EUR 31/10 Azimut Prev. Com. Protetto EUR 31/10 Azimut Prev. Com. Protetto Cl. C EUR 31/10 Azimut Prev. Com. Obbli. EUR 31/10 Azimut Prev. Com. Obbli. Cl. C EUR 07/11 Azimut Reddito Euro EUR 07/11 Azimut Reddito Usa EUR 07/11 Azimut Scudo EUR 07/11 Azimut Solidity EUR 07/11 Azimut Strategic Trend EUR 07/11 Azimut Trend America EUR 07/11 Azimut Trend Europa EUR 07/11 Azimut Trend Italia EUR 07/11 Azimut Trend Pacifico EUR 07/11 Azimut Trend Tassi EUR 07/11 Azimut Trend EUR AZ FUND MANAGEMENT SA - tel.00352 2663811 07/11 AZ F. Active Selection ACC EUR 07/11 AZ F. Active Selection DIS EUR 07/11 AZ F. Active Strategy EUR 07/11 AZ F. Alpha Man. Credit EUR 07/11 AZ F. Alpha Man. Equity EUR 07/11 AZ F. Alpha Man. Them. EUR 07/11 AZ F. American Trend EUR 07/11 AZ F. Asia Absolute EUR 07/11 AZ F. Asset Plus EUR 07/11 AZ F. Asset Power EUR 07/11 AZ F. Asset Timing EUR 07/11 AZ F. Best Bond EUR 07/11 AZ F. Best Cedola ACC EUR 07/11 AZ F. Best Cedola DIS EUR 07/11 AZ F. Best Equity EUR 07/11 AZ F. Bond Target 2015 ACC EUR 07/11 AZ F. Bond Target 2015 DIS EUR 07/11 AZ F. Bond Target 2016 ACC EUR 07/11 AZ F. Bond Target 2016 DIS EUR 07/11 AZ F. Bond Target 2017 Eq Op ACC EUR 07/11 AZ F. Bond Target 2017 Eq Op DIS EUR 07/11 AZ F. Bond Target 2018 Eq Op ACC EUR AZ F. Bond Target 2018 Eq Op CLD DIS 07/11 EUR 07/11 AZ F. Bond Target 2018 Eq Op DIS EUR 07/11 AZ F. Bond Target Giugno 2016 ACC EUR 07/11 AZ F. Bond Target Giugno 2016 DIS EUR 07/11 AZ F. Bond TargetSettem.2016 ACC EUR 07/11 AZ F. Bond TargetSettem.2016 DIS EUR 07/11 AZ F. Cash 12 Mesi EUR 07/11 AZ F. Cash Overnight EUR 07/11 AZ F. Carry Strategy ACC EUR 07/11 AZ F. Carry Strategy DIS EUR 31/10 AZ F. Cat Bond ACC EUR 31/10 AZ F. Cat Bond DIS EUR Polis Fondi SGR.p.A. - Via Solferino, 7 – 20121 Milano tel. 02.3206001 - fax 02.32060033 AVVISO DI CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEA DEI PARTECIPANTI Ai sensi dell'articolo 22, commi 5-quater e ss., del Decreto Legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, con Legge 11 agosto 2014, n. 116, nonché dell'articolo 18-ter del D.M. 24 maggio 1999, n. 228, i partecipanti al fondo Polis – Fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso, gestito da Polis Fondi Immobiliari di Banche Popolari S.G.R.p.A. sono convocati in assemblea per il giorno 16 dicembre 2014, ore 16.30, presso il Centro Servizi del Gruppo Credito Valtellinese in Milano, Via Feltre 75, per discutere e deliberare sul seguente Ordine del Giorno 1) Proposta di modifica del regolamento di gestione del Fondo per consentire alla SGR di prorogare, in via straordinaria, il termine di durata del Fondo medesimo, per un periodo non superiore a due anni dalla scadenza, per il completamento dello smobilizzo degli investimenti in portafoglio, secondo quanto previsto dall’art. 22, commi 5-bis e ss., del Decreto Legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, con Legge 11 agosto 2014, n. 116. Proposta di delibera L’assemblea dei Partecipanti è chiamata ad approvare le seguenti modifiche del Regolamento di gestione del Fondo: - l’introduzione del seguente articolo: “Art. 2-bis Proroga straordinaria della durata del Fondo Come stabilito con delibera dell'Assemblea dei Partecipanti del 16 dicembre 2014 e del Consiglio di Amministrazione del 18 dicembre 2014, la Società, con delibera motivata dell'Organo amministrativo, e con parere conforme dell'Organo di controllo, può – prima della scadenza del Fondo (quale risultante anche a seguito dell'eventuale proroga deliberata ai sensi del paragrafo 3 dell'articolo precedente) e nell'esclusivo interesse dei partecipanti – deliberare una proroga straordinaria della durata del Fondo medesimo non superiore a 2 anni per il completamento dello smobilizzo degli investimenti in portafoglio (di seguito, la "Proroga Straordinaria"). Durante la Proroga Straordinaria: (i) l'attività di gestione è finalizzata, esclusivamente, al completamento dell'attività di smobilizzo degli investimenti. In tale attività sono ricompresi anche gli interventi di valorizzazione e riqualificazione degli attivi patrimoniali, ove necessari a incrementarne il presumibile valore di realizzo e a condizione che tali interventi abbiano un orizzonte temporale non superiore al termine finale di durata del Fondo, come prorogato; (ii) la misura della provvigione di gestione, su base annuale, di cui all'articolo 9.1.1 del presente Regolamento, è ridotta di due terzi; (iii) è fatto divieto di prelevare dal Fondo le provvigioni di incentivo di cui all'articolo 13.5 del presente Regolamento; (iv) è fatto obbligo di distribuire ai partecipanti, con cadenza almeno semestrale, la totalità dei proventi netti realizzati, fermo restando il rispetto delle obbligazioni assunte dal Fondo. Le determinazioni assunte con riguardo alla Proroga Straordinaria della durata del Fondo devono essere comunicate, tempestivamente, alla Banca d'Italia e alla Consob, nonché ai partecipanti al Fondo con le modalità previste per la pubblicazione del valore della quota, mediante pubblicazione sul sito internet della Società e su almeno due quotidiani a diffusione nazionale. Le determinazioni sono trasmesse, senza indugio, alla società di gestione del mercato e ad almeno due agenzie di stampa.” - in considerazione dell'introduzione dell’articolo 2-bis, la modifica di coordinamento dell'articolo 4.5.2, evidenziata nella tabella seguente: ISTITUTO NAZIONALE PER L’ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO AVVISO DI GARA PER ESTRATTO L’INAIL - Direzione Centrale Acquisti - P.le G. Pastore, 6 - 00144 ROMA indice gara a procedura aperta per la stipula di un accordo quadro per le attività di trasporto e facchinaggio presso immobili vari della direzione generale dell’INAIL in Roma. Termine per la presentazione delle offerte: il 10 dicembre 2014 alle ore 12,00 a pena di esclusione, all’indirizzo sopra indicato. Gara n. 15/2014 - CIG n. 5970534086. Il bando di gara in forma integrale è stato inviato per la pubblicazione sulla GUCE il 22 ottobre 2014, ed è stato pubblicato sulla GURI - Sez. contratti - n. 128 del 7 novembre 2014, nonché sul sito Internet www.inail.it. DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI IL DIRETTORE CENTRALE - Dr. Ciro Danieli Quota/od. 26,492 6,996 6,926 7,064 6,769 12,845 11,074 11,105 12,275 12,297 11,277 12,012 12,030 10,437 10,437 17,523 6,572 8,958 9,098 6,576 14,111 13,251 16,567 7,638 10,151 30,711 26,570 7,024 6,930 7,064 6,773 12,846 11,347 11,373 12,444 12,464 11,312 12,065 12,081 10,506 10,506 17,552 6,558 8,959 9,104 6,563 14,061 13,314 16,713 7,596 10,170 30,616 5,252 5,251 5,070 5,451 5,191 3,683 3,615 4,692 5,561 5,530 4,992 5,419 5,691 5,070 5,250 6,029 5,431 5,510 5,174 5,221 5,111 4,821 5,064 4,819 5,694 5,168 5,928 5,483 5,383 5,279 5,012 5,012 5,330 5,272 5,256 5,254 5,067 5,455 5,185 3,662 3,600 4,685 5,553 5,518 4,993 5,419 5,692 5,071 5,269 6,031 5,433 5,516 5,181 5,228 5,117 4,824 5,000 4,822 5,696 5,170 5,930 5,485 5,382 5,279 5,010 5,010 5,324 5,287 AZ F. CGM Opport Corp Bd AZ F. CGM Opport European AZ F. CGM Opport Global AZ F. CGM Opport Gov Bd AZ F. Commodity Trading AZ F. Conservative AZ F. Core Brands ACC AZ F. Core Brands DIS AZ F. Corporate Premium ACC AZ F. Corporate Premium DIS AZ F. Dividend Premium ACC AZ F. Dividend Premium DIS AZ F. Emer. Mkt Asia AZ F. Emer. Mkt Europe AZ F. Emer. Mkt Lat. Am. AZ F. European Dynamic ACC AZ F. European Dynamic DIS AZ F. European Trend AZ F. Formula 1 Absolute ACC AZ F. Formula 1 Absolute DIS AZ F. Formula 1 Alpha Plus ACC AZ F. Formula 1 Alpha Plus DIS AZ F. Formula Target 2015 ACC AZ F. Formula Target 2015 DIS AZ F. Formula 1 Conserv. AZ F. Global Curr&Rates ACC AZ F. Global Curr&Rates DIS AZ F. Global Sukuk ACC AZ F. Global Sukuk DIS AZ F. Hybrid Bonds ACC AZ F. Hybrid Bonds DIS AZ F. Income ACC AZ F. Income DIS AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 ACC AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 DIS AZ F. Institutional Target ACC AZ F. Institutional Target DIS AZ F. Italian Trend ACC AZ F. Italian Trend DIS AZ F. Lira Plus ACC AZ F. Lira Plus DIS AZ F. Macro Dynamic AZ F. Opportunities AZ F. Pacific Trend AZ F. Patriot ACC AZ F. Patriot DIS AZ F. Qbond AZ F. Qinternational AZ F. QProtection AZ F. Qtrend AZ F. Renminbi Opport AZ F. Reserve Short Term AZ F. Short Term Gl High Yield ACC AZ F. Short Term Gl High Yield DIS AZ F. Solidity ACC AZ F. Solidity DIS AZ F. Strategic Trend AZ F. Top Rating ACC AZ F. Top Rating DIS AZ F. Trend AZ F. US Income Art. 4.5.2. Distribuzione dei proventi TESTO VIGENTE TESTO MODIFICATO I proventi della gestione, escluse le plusvalenze non realizzate possono essere distribuiti annualmente, compatibilmente con le previsioni di redditività complessiva del Fondo, nell'interesse dei partecipanti nella misura stabilita di volta in volta dal Consiglio di Amministra-zione, comunque contenuta nel 95 per cento dei proventi distribuibili; i proventi non distribuiti sono reinvestiti nel Fondo. I===== Fatto salvo quanto diversamente previsto dall'articolo 2-bis del presente Regolamento in caso di Proroga Straordinaria della durata del Fondo, i proventi della gestione, escluse le plusvalenze non realizzate possono essere distribuiti annualmente, compatibilmente con le previsioni di redditività complessiva del Fondo, nell'interesse dei partecipanti nella misura stabilita di volta in volta dal Consiglio di Amministrazione, comunque contenuta nel 95 per cento dei proventi distribuibili; i proventi non distribuiti sono reinvestiti nel Fondo. DB Platinum Agriculture Euro R1C A Comm Euro R1C A Currency Returns Plus R1C DB Platinum IV Croci Euro R1C B Croci Japan R1C B Croci US R1C B Paulson Global R1C E Sovereign Plus R1C A Systematic Alpha R1C A Fondi Unit Linked Flex Equity 100 Global 100 Global Equity Maximum Progress Quality Data Valuta Quota/od. 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 31/10 31/10 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 07/11 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 6,154 6,532 6,494 5,658 3,858 6,577 5,646 5,642 5,710 5,317 5,813 5,040 6,566 3,019 5,068 5,196 5,194 3,296 5,246 5,232 5,604 5,522 6,165 5,560 5,016 4,477 4,146 5,489 5,292 5,417 5,202 6,324 5,758 4,714 4,342 5,645 5,562 3,172 3,170 5,014 4,727 6,192 4,963 4,555 7,003 6,340 5,350 5,259 5,319 4,948 5,347 6,298 5,094 4,928 6,187 5,677 6,140 5,148 5,148 6,764 5,909 Quota/pre. Nome 6,154 6,548 6,501 5,658 3,835 6,590 5,660 5,656 5,718 5,325 5,825 5,050 6,551 3,034 5,068 5,212 5,211 3,312 5,263 5,249 5,600 5,526 6,173 5,567 5,024 4,483 4,150 5,479 5,282 5,416 5,201 6,341 5,774 4,719 4,346 5,644 5,562 3,199 3,197 5,013 4,726 6,192 4,966 4,529 7,017 6,352 5,347 5,234 5,326 4,965 5,361 6,299 5,095 4,929 6,192 5,682 6,126 5,149 5,149 6,740 5,895 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 10/11 10/11 05/11 05/11 05/11 10/11 10/11 10/11 USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 07/11 10/11 10/11 EUR EUR EUR 54,070 94,320 938,400 54,050 95,020 940,540 11/11 11/11 11/11 05/11 10/11 05/11 EUR JPY USD EUR EUR EUR 119,920 9436,530 175,110 4373,020 106,930 11025,420 119,490 9334,840 175,050 4450,370 107,010 10922,760 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 05/11 Modalità di esercizio del diritto di intervento e voto La legittimazione all’intervento in Assemblea e all’esercizio del voto, anche per corrispondenza, è subordinata alla ricezione, da parte della SGR, della comunicazione rilasciata da un intermediario autorizzato ai sensi della normativa vigente, attestante la titolarità del diritto alla data del 5 dicembre 2014 (“record date”). Ai fini che precedono, i soggetti interessati dovranno impartire istruzioni all’intermediario che tiene i relativi conti, affinché rilasci la comunicazione attestante la titolarità delle quote alla record date. Per l'accertamento del diritto di intervento in Assemblea e di esercizio del voto da parte dei quotisti, non sono opponibili, alla SGR, gli atti di trasferimento delle quote perfezionatisi oltre il termine della giornata contabile del settimo giorno di mercato aperto precedente la data prevista per l'Assemblea, ovverosia il 5 dicembre 2014. Intervento e voto per delega E’ consentito l’esercizio del diritto di intervento e di voto a mezzo di delega, conferita per iscritto e revocabile con dichiarazione pervenuta al rappresentante entro il giorno precedente l'Assemblea (entro il 15 dicembre 2014). La delega contiene le istruzioni di voto sulla proposta di modificare il regolamento del fondo, di cui all’ordine del giorno, e non può essere rilasciata con il nome del rappresentante in bianco. La delega non può in ogni caso essere conferita a soggetti in conflitto di interessi con il rappresentato, ne' alla SGR, ai suoi soci, dipendenti e componenti degli organi di amministrazione o di controllo. Voto per corrispondenza Ai sensi dell’art. 22, comma 5-quinques del D.L. 91/2014, è consentita ai Partecipanti l’espressione del voto per corrispondenza, di cui all’articolo 18-quater, comma 2, del D.M. 24 maggio 1999, n. 228,. La scheda di voto per corrispondenza dovrà pervenire alla SGR, entro il giorno precedente l’assemblea (ovverosia entro il 15 dicembre 2014), in busta chiusa, trasmessa al seguente indirizzo: POLIS FONDI S.G.R.p.A. - Voto per corrispondenza Assemblea Fondo Polis - c/o Spafid S.p.A. - Servizi Emittenti - Foro Buonaparte, 10 20121 - MILANO Le schede pervenute oltre il termine previsto o prive di sottoscrizione non saranno prese in considerazione ai fini della votazione. Il voto può essere revocato mediante dichiarazione scritta portata a conoscenza della SGR, all’indirizzo sopra indicato, entro e non oltre il 15 dicembre 2014, ovvero mediante dichiarazione espressa del partecipante da rendersi nel corso dell’Assemblea medesima. Il modulo di delega e la scheda di voto per corrispondenza, con le relative istruzioni per la compilazione e la trasmissione, sono disponibili presso la sede della SGR e sul sito internet della medesima (www.polisfondi.it). Per informazioni e chiarimenti, contattare i numeri 02/3206001 e 02.80687329 (attivi nei giorni feriali) – e-mail: [email protected] e [email protected] Assunzione delle delibere assembleari Ai sensi delle disposizioni di cui all’articolo 22, comma 5-quater, del Decreto Legge 24 giugno 2014, n. 91, l’Assemblea dei Partecipanti delibera con il voto favorevole della maggioranza assoluta delle quote dei votanti. L’Assemblea è validamente costituita qualunque sia il numero dei votanti. *** Presso la sede della SGR e sul sito internet della medesima (www.polisfondi.it) è disponibile la Relazione illustrativa del Consiglio di amministrazione sull’argomento posto all’ordine del giorno. I Partecipanti sono invitati a presentarsi in anticipo rispetto all’orario di convocazione dell’Assemblea, in modo da agevolare le operazioni di registrazione, le quali avranno inizio a partire dalle ore 16,00. Il presente avviso è pubblicato sul sito internet di Polis Fondi SGRp.A. (www.polisfondi.it), sui quotidiani "Sole24Ore" e "Il Corriere" nonché tramite il meccanismo di stoccaggio autorizzato 1Info (www.1Info.it). Milano, 13 novembre 2014 POLIS FONDI SGRp.A. Il Presidente del Consiglio di Amministrazione www.polisfondi.it Num tel: 178 311 01 00 www.compamfund.com - [email protected] Active Dollar Bond A Active Emerging Credit A Active Emerging Credit B Active European Credit A Active European Credit B Active European Equity A Active European Equity B Active Liquid Bond A Active Liquid Bond B Multiman. Bal. A Multiman. Bal. M Multiman. Eq. Afr. & Mid. East A Multiman. Eq. Afr. & Mid. East M Multiman.Target Alpha A SB Bond B SB Equity B SB Flexible B ENTRA IN POLIS CON IL TUO SMARTPHONE COMUNE DI NOVARA TRIBUNALE di BARCELLONA P.G. EUR EUR EUR EUR EUR EUR 1519,582 1670,414 1604,766 1456,091 1391,675 1384,548 1307,534 1239,743 1196,361 120,499 120,421 75,140 78,393 105,651 1071,750 1173,822 1025,008 10,420 4,991 5,782 5,289 6,596 7,278 1519,723 1670,218 1604,595 1454,895 1390,548 1383,240 1306,368 1239,649 1196,282 120,366 120,281 75,162 78,404 104,555 1072,555 1175,748 1026,724 10,320 4,994 5,640 5,194 6,504 7,214 Data ABSOLUTE RETURN EUROPA BOND-A BOND-B DYNAMIC EQUITY EQUITY- I PRINCIPAL FINANCE 1 31/10 29/08 30/09 03/11 30/09 30/06 Valuta Quota/od. Quota/pre. Nome 4686,799 4647,064 EUR EUR 775797,091 770258,141 EUR 799809,103 775797,091 EUR 500000,000 EUR 609757,601 598452,457 EUR 62759,815 60323,743 Data Valuta Quota/od. KIS - Europa D KIS - Europa P KIS - Europa X KIS - Global Bond P KIS - Italia P KIS - Italia X KIS - Key KIS - Key X KIS - Liquidity D KIS - Liquidity P KIS - Multi-Str. UCITS A USD KIS - Multi-Str. UCITS D KIS - Multi-Str. UCITS P KIS - Multi-Str. UCITS X KIS - Selection D KIS - Selection P KIS - Selection X KIS - Sm. Cap D KIS - Sm. Cap P KIS - Target 2014 X 10/11 10/11 10/11 10/11 10/11 10/11 10/11 10/11 10/11 10/11 10/11 10/11 10/11 10/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 10/11 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 121,810 124,560 124,920 103,110 132,210 131,820 133,420 138,530 103,480 107,120 154,030 113,010 116,110 117,200 120,390 122,740 123,280 93,970 98,850 97,930 Quota/pre. Nome 120,890 123,620 123,960 103,200 131,680 131,400 133,900 139,020 103,480 107,120 153,990 112,990 116,090 117,180 120,390 122,740 123,290 93,770 98,650 97,920 ASIAN OPP CAP RET EUR ADWISE L/S CAP RET EUR FLEX QUANTITATIVE HR6 A EUR HIGH GROWTH CAP RET EUR ITALY CAP RET A EUR SELECTED BOND DIS RET EUR SELECTED BOND CAP RET EUR VALUE OPP CAP RET EUR 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 13,119 109,122 114,871 111,201 24,509 5,757 120,509 91,837 13,051 108,932 114,834 111,236 24,522 5,753 120,418 91,759 Tel: 848 58 58 20 Sito web: www.ingdirect.it 11/11 11/11 11/11 05/11 05/11 05/11 05/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 Dividendo Arancio Convertibile Arancio Cedola Arancio Borsa Protetta Agosto Borsa Protetta Febbraio Borsa Protetta Maggio Borsa Protetta Novembre Inflazione Più Arancio Mattone Arancio Profilo Dinamico Arancio Profilo Equilibrato Arancio Profilo Moderato Arancio Top Italia Arancio EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 53,730 63,380 59,990 62,540 61,360 63,430 62,150 57,920 46,750 66,610 64,440 60,320 45,350 53,660 63,320 60,000 62,210 61,200 63,180 61,790 57,900 46,500 66,660 64,450 60,300 45,360 La lista completa dei comparti Invesco autorizzati in Italia è disponibile sul sito www.invesco.it Invesco Funds Asia Balanced A Asia Balanced A-Dis Asia Consumer Demand A Asia Consumer Demand A-Dis Asia Infrastructure A Asian Bond A-Dis M Balanced-Risk Allocation A Balanced-Risk Select A Em. Loc. Cur. Debt A Em. Loc. Cur. Debt A-Dis.M Em. Mkt Corp Bd A Euro Corp. Bond A Euro Corp. Bond A-Dis M Euro Short Term Bond A European Bond A-Dis Glob. Bond A-Dis Glob. Equity Income A Glob. Equity Income A-Dis Glob. Inv. Grade.Corp. Bd A-Dis M Glob. Structured Equity A-Dis Glob. Targeted Ret. A Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond A Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E-Dis Greater China Eq. A India Bond A India Equity E Japanese Eq. Advantage A Pan European Eq. A Pan European Eq. A-Dis Pan European Eq. Inc. A-Dis Pan European High Inc A Pan European High Inc A-Dis Pan European Struct. Eq. A Pan European Struct. Eq. A-Dis Renminbi Fix. Inc. A Renminbi Fix. Inc. EUR A-Dis US Equity A EH US High Yield Bond A US High Yield Bond A-Dis M US Value Equity A US Value Equity A-Dis 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 USD USD USD USD USD USD EUR EUR USD USD USD EUR EUR EUR EUR USD USD USD USD USD EUR EUR EUR USD USD EUR JPY EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR USD USD USD USD 25,020 16,070 14,190 13,810 14,450 10,339 15,050 9,790 14,297 8,871 12,637 17,139 12,895 11,028 5,860 5,680 59,140 14,720 11,619 43,580 10,581 13,156 11,935 47,160 10,269 38,100 3389,000 17,460 15,750 11,820 19,130 13,770 14,860 14,130 10,883 10,636 14,630 11,793 10,415 32,890 31,450 30/09 30/09 30/09 30/09 11/11 11/11 10/11 10/11 10/11 10/11 10/11 10/11 10/11 10/11 10/11 10/11 10/11 10/11 10/11 10/11 Valuta Quota/od. Quota/pre. Tel: 0041916403780 www.pharusfunds.com [email protected] 11/11 115,650 PS - Absolute Return A EUR 11/11 122,200 PS - Absolute Return B EUR 11/11 112,060 PS - Algo Flex A EUR 11/11 107,330 PS - Algo Flex B EUR 11/11 86,760 PS - BeFlexible A EUR 11/11 85,240 PS - BeFlexible C USD 11/11 102,410 PS - Best Global Managers A EUR 11/11 106,630 PS - Best Global Managers B EUR 11/11 110,830 PS - Best Gl Managers Flex Eq A EUR 11/11 164,810 PS - Bond Opportunities A EUR 11/11 123,070 PS - Bond Opportunities B EUR 11/11 102,730 PS - Bond Opportunities C USD 11/11 121,820 PS - EOS A EUR 11/11 87,340 PS - Equilibrium A EUR 11/11 98,680 PS - Fixed Inc Absolute Return A EUR 11/11 100,790 PS - Global Dynamic Opp A EUR 11/11 101,550 PS - Global Dynamic Opp B EUR 11/11 118,070 PS - Inter. Equity Quant A EUR 11/11 120,790 PS - Inter. Equity Quant B EUR 11/11 125,280 PS - Liquidity A EUR 11/11 100,500 PS - Liquidity B USD 11/11 97,010 PS - Opportunistic Growth A EUR 11/11 102,910 PS - Opportunistic Growth B EUR 11/11 97,840 PS - Prestige A EUR 11/11 102,710 PS - Quintessenza A EUR 11/11 107,840 PS - Target A EUR 11/11 108,040 PS - Target B EUR 11/11 104,100 PS - Target C USD 11/11 107,810 PS - Titan Aggressive A EUR 11/11 101,950 PS - Total Return A EUR 11/11 95,990 PS - Total Return B EUR 11/11 112,960 PS - Valeur Income A EUR 11/11 108,390 PS - Value A EUR 11/11 110,820 PS - Value B EUR 11/11 106,260 PS - Value C USD 115,430 121,980 111,750 107,040 86,690 85,170 102,300 106,500 110,430 164,720 123,010 102,670 120,440 87,180 98,580 100,110 100,870 117,410 120,110 125,270 100,490 96,990 102,880 97,210 102,610 107,920 108,110 104,160 107,560 101,950 95,990 112,840 108,170 110,590 106,030 www.multistarssicav.com [email protected] T. +41 (0)91 640 37 80 11/11 103,040 102,950 Orazio Conservative A EUR 11/11 102,830 102,740 Agressive A EUR 25,130 Sparta 11/11 171,760 171,360 Biotech A EUR 16,140 WM 11/11 1755,890 1751,720 EUR 14,160 WM Biotech I 13,780 14,410 10,353 15,130 9,840 14,395 8,931 12,637 17,149 www.newmillenniumsicav.com 12,902 Distributore Principale: Banca Finnat Euramerica - Tel: 06/69933475 11,026 5,862 NM Augustum Corp Bd A 11/11 193,960 193,820 EUR 5,690 11/11 146,790 146,850 EUR 59,010 NM Augustum High Qual Bd A 11/11 138,730 138,600 EUR 14,690 NM Balanced World Cons A 11/11 139,320 139,270 EUR 11,639 NM Euro Bonds Short Term A 11/11 47,040 46,900 EUR 43,420 NM Euro Equities A 11/11 75,630 75,530 EUR 10,585 NM Global Equities EUR hdg A 11/11 106,370 106,350 EUR 13,163 NM Inflation Linked Bond Europe A 11/11 112,520 112,330 EUR 11,942 NM Italian Diversified Bond A 46,990 NM Italian Diversified Bond I 11/11 115,240 115,050 EUR 10,289 NM Large Europe Corp A 11/11 138,040 137,980 EUR 37,690 NM Market Timing A 11/11 105,420 105,330 EUR 3357,000 NM Market Timing I 11/11 106,730 106,640 EUR 17,330 NM Q7 Active Eq. Int. A 11/11 54,190 54,280 EUR 15,640 NM Q7 Globalflex A 07/11 103,900 104,070 EUR 11,720 NM Total Return Flexible A 07/11 122,310 122,220 EUR 19,100 NM VolActive A 11/11 104,290 104,310 EUR 13,750 11/11 105,400 105,420 EUR 14,710 NM VolActive I 13,990 10,891 10,583 14,580 11,790 10,413 32,860 31,420 11/11 107,940 107,730 AUGUSTUM EQUITY EUROPE I EUR 11/11 114,220 113,890 AUGUSTUM G.A.M.E.S. A EUR 11/11 152,470 152,020 AUGUSTUM G.A.M.E.S. I EUR Tel: 02 77718.1 www.kairospartners.com Kairos Multi-Str. A Kairos Multi-Str. B Kairos Multi-Str. I Kairos Multi-Str. P Kairos Income Kairos Selection KAIROS INTERNATIONAL SICAV KIS - America A-USD KIS - America P KIS - America X KIS - Bond A-USD KIS - Bond D KIS - Bond P KIS - Bond Plus A Dist KIS - Bond Plus D KIS - Bond Plus P KIS - Dynamic A-USD KIS - Dynamic D KIS - Dynamic P KIS - Emerging Mkts A KIS - Emerging Mkts D Data Numero verde 800 124811 EUR 879597,196 874712,613 EUR 573631,461 570753,978 [email protected] EUR 593983,763 590447,998 11/11 7,009 EUR 539139,454 536380,732 Nextam Bilanciato EUR 6,806 6,807 Nextam Obblig. Misto EUR 11/11 7,718 EUR 10,425 10,410 BInver International A EUR 11/11 6,015 EUR 11/11 5,958 Cap. Int. Abs. Inc. Grower D EUR 287,320 286,110 CITIC Securities China Fd A USD 11/11 6,229 EUR 201,730 200,900 Fidela A EUR 11/11 5,414 EUR 203,420 202,570 Income A EUR 11/11 5,727 EUR 174,610 174,570 International Equity A USD 11/11 7,796 EUR 124,640 124,620 Italian Selection A EUR 11/11 6,126 EUR 129,210 129,190 EUR 11/11 5,330 A EUR 124,640 124,640 Liquidity EUR 11/11 5,440 EUR 132,540 132,540 Multimanager American Eq.A EUR 11/11 4,901 Multimanager Asia Pacific Eq.A EUR 135,060 135,050 EUR 11/11 4,491 EUR 176,570 176,720 Multimanager Emerg.Mkts Eq.A USD 11/11 4,474 EUR 122,810 122,930 Multimanager European Eq.A EUR 11/11 5,192 EUR 125,240 125,350 Strategic A EUR 11/11 6,421 EUR 127,120 125,970 Usa Value Fund A EUR 124,990 123,870 Ver Capital Credit Fd A 11/11 5,544 EUR EUR www.pegasocapitalsicav.com 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 Strategic Bond Inst. C Strategic Bond Inst. C hdg Strategic Bond Retail C Strategic Bond Retail C hdg Strategic Trend Inst. C Strategic Trend Retail C EUR USD EUR USD EUR EUR 107,100 107,290 105,440 105,660 99,650 97,340 107,190 107,370 105,530 105,750 99,600 97,300 www.sorgentegroup.com Fondo Donatello-Michelangelo Due Fondo Donatello-Tulipano Fondo Donatello-Margherita Fondo Donatello-David Fondo Tiziano Comparto Venere Caravaggio di Sorgente SGR 30/06 30/06 30/06 30/06 30/06 30/06 EUR 51342,801 51470,165 EUR 47090,100 46691,916 EUR 28147,209 27926,454 EUR 59168,415 58259,864 EUR 426690,595 468728,464 2423,671 2451,889 EUR www.vitruviussicav.com Asian Equity B Asian Equity B Emerg Mkts Equity Emerg Mkts Equity Hdg European Equity European Equity B Greater China Equity B Greater China Equity B Growth Opportunities Growth Opportunities Hdg Japanese Equity Japanese Equity B Japanese Equity Hdg Swiss Equity Swiss Equity Hdg US Equity US Equity Hdg 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 11/11 10/11 10/11 EUR USD USD EUR EUR USD EUR USD USD EUR JPY USD EUR CHF EUR USD EUR 97,600 137,000 438,350 428,490 277,710 342,080 112,990 160,710 78,920 86,450 141,150 139,420 182,950 134,610 102,270 171,620 188,990 97,930 137,460 438,360 428,500 277,500 341,820 113,020 160,740 78,770 86,300 140,150 138,440 181,690 134,360 102,080 171,200 188,540 6,992 7,704 5,999 5,936 6,195 5,403 5,723 7,777 Tel 0332 251411 6,134 www.ottoapiu.it 5,330 5,430 8a+ Eiger 11/11 5,895 5,863 EUR 4,901 8a+ Gran Paradiso 11/11 5,194 5,195 EUR 11/11 5,736 5,727 EUR 4,496 8a+ Latemar 31/10 EUR 713738,981 730085,977 4,454 8a+ Matterhorn 5,180 6,399 Legenda: Quota/pre. = Quota precedente; Quota/od. = Quota odierna 1335438B www.kneip.com 5,535 Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 ECONOMIA/MERCATI FINANZIARI ● Piazza Affari 37 Sussurri & Grida Terna anticipa la cedola e prepara fondi per la rete Fs di Giacomo Ferrari Le popolari guidano i ribassi In recupero Moncler e Fca T utte in rosso le Borse europee mentre a Piazza Affari, dove l’indice Ftse-Mib è terminato a -2,87%, le vendite hanno affossato i titoli bancari, influenzati dalla maxi multa a cinque grandi gruppi in Usa e Gran Bretagna ma anche per le trimestrali che, pur mediamente positive, sono state giudicate inferiori alle attese. Bpm ha così ceduto il 7,28%, seguita da Monte Paschi (6,48%) e Bper (-6,02%). Giù alcuni industriali come Enel (-5,86%, nonostante la conferma del “buy” da parte di Equita Sim), e Campari (-5,73%). La seduta ha tuttavia registrato alcuni forti rialzi, a partire da Mediaset (+6,06%) dopo i giudizi positivi degli analisti sulla previsione di utili a fine anno. Bene, inoltre, Moncler (+4,16%) e Fca (+2,19%). © RIPRODUZIONE RISERVATA (d.pol.) Terna conferma la politica di distribuzione dei dividendi. Lo ha anticipato ieri l’ad Matteo Del Fante in occasione del board che ha approvato i conti dei nove mesi, chiusi con un utile netto di 417,8 milioni (+1,5%). L’acconto sul dividendo del 2014 è di 7 centesimi e sarà messo in pagamento il 26 novembre. Viene quindi confermato il livello dell’esercizio scorso malgrado la review tariffaria prevista a fine 2015. I ricavi sono saliti a 1.447,7 milioni (+3,3%) grazie anche alla crescita delle attività non regolamentate che includono l’acquisizione della Tamini. L’altra novità è l’avvio della due diligence sulla rete ad alta tensione delle Fs. Entro l’anno l’Authority attribuirà la Rab, quindi il valore dell’infrastruttura. Terna è in corsa anche per la rete greca Admie. Molta carne al fuoco per Del Fante che, assieme al neo capo della finanza Pierpaolo Cristofori, prepara le munizioni. È infatti al rinnovo una linea di credito rotativa di 750 milioni da un sindacato di banche. Le condizioni sono ottimali, prossime a quelle offerte dalla Bce alle banche. Merito del rating di Terna pari a BBB+, un gradino sopra a quello della Repubblica. © RIPRODUZIONE RISERVATA $./ 1" "k 1Î 1k± Bracco, primo bond (c.tur.) Le trattative sono avviate con un gruppo selezionato di potenziali sottoscrittori: fondi pensione, grandi gestori e compagnie assicurative, sia in Italia sia all’estero. Una sorta di road show riservato che vede in prima fila Fulvio Renoldi Bracco, a capo della Global imaging unit del gruppo farmaceutico e il cfo Roberto Desimini, affiancati dalla banca arranger con un mandato in perfezionamento. E così anche Diana Bracco (nella foto) alla guida di una multinazionale della salute da 1,16 miliardi di ricavi, debutterà sul debt capital market, allungando la striscia dei gruppi che per la prima volta hanno battuto cassa con i corporate bond. Una lista che quest’anno include Maccaferri, Kedrion, Cogetech, Sea, Beni Stabili, Kiko e l’utility Veritas. L’emittente sarà Bracco Imaging, 852 milioni di giro d’affari, per il 9% assorbito dalla ricerca, il cuore del gruppo attivo nella diagnostica per immagini che punta a raccogliere fondi freschi fino a un massimo di 125 milioni su una durata di 5-7 anni. Con un collo- 8@± .x± ® °¯ Ð`zÐ Õ`Êp ¤`¤ ´Õ`æÐ ´æ`ÐÐ Ð`¤æ ´æ`ÕÐ Õ`zp æ`|É r ´Õ`Ф æ`Õ| ´æ`|Õ æ`zæ |`æz r ¤`|z |`Ð Õ`Ê| Ð`æ æ`zÐ ´æ`æÉ Ð`¤| æ`ÕÊ ´æ`æz æ`ÕÕ Ê`æÕ Õ`Ê |`ÕÕ r æ`Ð| |`ææ ´æ`pæ |`¤ ¤`ÐÕ æ`æ r É`¤Õ É`Õp r |`pÉ Õ`æÉ æ`|| ¤`¤Õ ´æ`Õp r æ`ÉÉ æ`|Ê æ`zæ ´æ`pp ¤`ÕÐ Õ`Ðz ¤`pÕ r æ`Ðz ´æ`Ðz r r ´æ`¤ ´¤`p| ´æ`æÊ Ð`|Ê Õ`¤Ð ¤`Õz ¤`ÐÊ ´æ`¤| ´¤`æz r z`ÉÐ æ`|Ð æ`Ê z`|Õ æ`Ð ¤`pÊ z`æÕ ¤`z Ð`¤É æ`Êz æ`zÐ æ`|É Õ`ææ ¤`ÉÐ ¤`|p Õ`|z ¤`Ð r ´Ð`z¤ r Õ`pÕ |`æ r ¤`¤æ ´¤`¤É ¤`| ´Õ`Õ Ð`Ê| æ`É| ¤`ɤ ´æ`pz ´æ`æÉ æ`pæ ´Ð`¤| æ`| æ`æÊ ´æ`|Ê æ`ÉÕ 8@± ! æÕËæ¤ËÕæ¤| ® °¯ ®kׯ ¤É`Éz æ`|Ê Ê`Ê| æ`Éæ¤ ´p`ÐÕ É`z ÐÕ`æz ¤Ð`Ðææ ´Õæ`¤¤ æ`É| ´|`Õ ¤`æФ ´Ð|`æÊ `zz Ê`pæ ¤`Õæp ´¤ÊÕ`Éz æ`Éæ¤ r r Õæ`ÐÊ Õ`Êææ ¤Ê`| æ`|ææ ´¤É`|| Ð`Ê r Ð`ÊÕÊ ´ÕÕ`Õ Ê`zÕz r r æ`z ¤`Éæp Ф`ÉÉ z`ÕÐæ ´¤¤`pæ ¤Ê`Ð¤æ ¤p`zÐ |`pÊ ¤p`Éæ `Ðzæ |`æz ¤|`Ézæ ¤Ð`ÕÉ ¤Ê`|¤æ ¤æ`| z`zpæ É`æÉ ¤p`zpæ ´É`p| ¤¤`zÉæ ¤p`z z`æÊz ¤Õ`Õz Ð`æ¤Õ |`pÐ p`ÉÕ r r ´æ`|Ð Õ`æpæ ´¤æ|`¤Ð æ`pÕÐ ´zÕ`Õ¤ ¤æ`¤ææ Ê|`¤É æ`æÊÊ ´Õ¤`ÊÕ æ`æ¤ ´Ê`ÉÉ æ`Ð¤É ´¤Õ`¤z Ð`æp p`ÊÉ æ`|ÊÊ ´ÕÉ`¤ æ`Ðp| r r ´|Ê`zÉ æ`¤ ´É`ÉÐ Õ`¤| ´¤æ`Êæ Õ`æÐp ´Ð`æÕ Ê`Õ|z ´p`Ф `zÐæ ´É|`ææ æ`Õz p`pp æ`ÐpÉ ´¤¤`ÊÉ æ`|Éz ´ÐÕ`p ¤`|p ´Ð`| æ`ÕÕ| Ð`ʤ æ`|Ép ´|¤`É| z`¤Ðæ |Õ`Ð æ`Õ¤Ê |`Éz ¤p`¤zæ |`|¤ Õ`Épæ ¤`| Õp`æææ r r r r ´Õ`Ð ¤p`ppæ ´Ê`|¤ æ`æÉÊ ÐÊ`ææ ¤|`pæ ¤`ÕÕ `ÊÊz `ÉÐ z`Éz ÕÕ`ÕÐ Ð`ÊÕ| ¤|`¤z |`É| æ`ÊÐ ¤`Ðʤ z`æÕ ¤`pzæ `zÕ æ`|Ð ¤Ð`¤ z`¤pæ ´ÕÉ`É ¤`ÉÊæ ||`Êz ¤`ÊÐ zÉ`ʤ z`æÊæ ´¤z`zp ¤`ÐÐÉ ´¤¤`|¤ p`Êææ ´|`¤ |`¤ÊÕ ´zÉ`æ| ¤`ÉÕÊ ´ÕÐ`Ðp æ`¤p| r |`|ææ ¤z`ÕÐ æ`æÐÉ p`Õ| æ`ÕÐæ Õæ`|Ð æ`Õ|æ ÐÕ`Éz æ`ÉÊp ´||`z¤ æ`¤ÉÉ ÕÕ`Ð| z`¤z Ð|`p æ`ÐÊæ r r ÊÕ`Ðæ æ`ÕÕÕ r r ¤`Ê| z`Ê|æ ÕÐ`pÕ æ`Éæ| r r ´¤æ`¤z ¤`Фæ ÐÊ`Ép æ`Ð|Ð ÐÊ`ÕÐ æ`æz Õ`pÐ Õ`ÐÐæ ¤æ`ÐÐ ¤`¤¤¤ Õ|`|z ¤É`ÉÊæ ¤|`¤Õ ¤Ð`Ê|æ ´É`¤¤ É`Éææ ´Õp`zz ¤¤`pÊæ ´¤`p| ¤`ÕæÉ ´¤Ê`z| ¤`¤pæ ¤Õ`ÉÉ ÕÉ`Êæ ´zÐ`ÊÉ Õ`¤pæ |z`Õæ Õ`¤Êæ ´¤É`ÊÊ ÐÐ`|zæ !@ß @¬Î@ä ® ®kׯ b kׯ æ`pz¤ ÕÕÊ`¤ ¤`æÕ Õ|Éæ`É ¤¤`Õææ ¤æz`Ê ÕÐ`¤Êæ zÊ`É ¤`|Ð ÐÕ`É ¤`ÐÉz p|`Ð ¤|`æææ ¤¤p`z z`Éææ ¤Ðp¤`Õ Õ`¤|p ÕÕÊ`¤ r r Ð`zp ¤¤Ð`¤ æ`Êpz Ðp`¤ |`pæ ¤æÊÊ`æ |`zp ¤¤Ê`Ê `¤Êæ ¤Éææ` r r Õ`ÐÕÊ |¤z`p p`Ðpæ zÕÐ`p Õ¤`Ð¤æ ¤zÐpÕ`| É`ÊÉz ¤ÕpÕ`æ ¤Õ`zæ pÕÕ` ¤É`ÐÐæ Êz`z Õz`p|p Õ|¤¤`Õ p`Ê|æ ÊÐ`¤ Õz`¤¤æ Õ|ÐÉ`¤ ¤Ê`Ðzæ ÉÐÕ`É p`ÉÊÕ Õ|ÊÊ`| |`|Êz ¤ÐÉÊ`Õ ¤z`Épæ Ðzp`p r r Õ`z|Ê ¤|æ`¤ Ð`pÉæ Ðæ`¤ ¤Éz`pææ r æ`ÕÉ| ÊpÕ`¤ ¤`| Ð`æ æ`z ¤zÐ`Ð Ð`Êæ z||`Õ ¤`æ|æ ¤æ¤` æ`ÉÕÉ ÕÐææ`Õ r r æ`|ÉÊ ÕæÐ`z Ð`Ðp Õpæ` Ð`¤z| Õp` É`pæ r ¤¤`Épæ Éæ`æ æ`Ê|Õ Ê¤`| æ`Êz| Ép`æ æ`ÊÉÕ ¤ÕÕÐ`Ê Õ`ÕÐÊ ¤p` æ`Ðæ ÐÕ`| æ`p|z ¤Ê` `zz Õ¤æ`z æ`|zæ p`æ ÕÐ`Ézæ pÕ`É |`¤Ðæ ÉÕ`Ð Ðp`pæ ¤z`Õ r r r r Õ`ÊÊæ ¤É|p`| æ`¤|É Ê|` ÕÊ`Õzæ ¤¤zæ`Ê ¤z`¤zæ ¤ÉÉÐ`¤ p`æzæ ÕÊæ`p z`Ðææ ÐÕ`É É`ÉÕæ Ðz`Ê ¤`ÊÉæ ¤É`p Ð`æææ ÕÕ`z ¤`Ð|p ¤¤p`Ê Ê`|Õæ ФÕÉ`É Õ`ÉÉ ÕÐ`Ð Ð`ÐÐÕ É`| ¤Õ`æÉÕ ÕÉÉ`¤ Ð`¤¤æ r ¤Õ`Õ|æ ¤ÉÕ`z É`||æ ÉæÉ` z`Ðz ÕÉ`| æ`Ðp¤ ¤`Ð z`æææ pÐ`Õ æ`æʤ `¤ æ`Фæ Õ¤`æ æ`|¤z |Õ` ¤`ÕÕæ Êæ`É æ`|¤| ÉÕ`z p`pææ pÊÕ¤`p æ`zɤ Õzp`Ð r r æ`Ê|p ¤æ`| r r É`Épæ ¤pÊ`æ ¤`Õæ ÉÉ`É r r Õ`æ|p |É`¤ æ`ÉÐ| ¤É|`Ð æ`¤Õp r |`Õææ |æ`Õ ¤`pææ ¤` ÕÊ`pÐæ ÉÊp`æ ¤p`æÉæ zÊz`Õ ¤æ`æææ z¤É`Ð ¤É`æææ ÕÕÐ` ¤`zÕ |zÐ`Ê ¤`zæ Õ¤p`¤ Ðz`Êæ ¤É¤æ`p Ð`pæÕ |É`Ð |`Êæ Ð`Ð ||`æææ ¤¤ÐÕ`Ð "k 1Î 1k± bŠ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®".¯ !/±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!/¯ ±± K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ X@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ @ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!¯ k ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ k Âkk ,Þ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,9¯ kÂÝα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"8¯ ~kkÂ~ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ Â~±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ Â~à @¬Î@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ Â~à @¬Î@ ¤ÊÞ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9 ¤Ê¯ ŬÂkÎ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.1¯ ×kbű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3¯ ×ÂÎkX K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ ß±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®:$¯ ߬ÂÝ@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®:,.¯ @X .kkÞ@NkÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ @Î ÂàÅk ×α±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ kÂÂ@~@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ b@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ kÂ@ !@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!¯ X@Îk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® 1¯ kX@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ kXX@X@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®" ¯ "! 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K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!/¯ ¤`æzæ !!kb ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!!¯ æ`||É !Xk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!$" ¯ ¤¤`æ¤æ !b@b±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!"¯ æ`zpæ !b 1Ý K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!18¯ ¤`z¤æ !Âx ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!$"¯ æ`Õz !Îk ,@ÅX /±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!,/¯ æ`ÊÐz !Ýk@ß±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!!¯ æ`æÐz !×Î×k K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!$¯ |`zpp " "Xk K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®" ¯ Õ`ÉzÊ "k@xk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"$¯ |`ÉÉp "k@xk ¤z Þ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±®9"$¤z¯ r "Ý@Âk±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®".¯ r $ $b@Î@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$¯ æ`ÐÐÉ , ,@@Â@~Â׬ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,"¯ ¤`¤ÊÉ ,@Â@@Î ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,1¯ Õ`|Õp ,@Â@@Î ¤zÞ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9,1¤z¯ ¤`|ÕÉ ,@~~ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ Õ`ÕÕæ ,kÂÂk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.¯ æ`Êpæ ,kÂÂk ¤ÕÞ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9,.¤Õ¯ r ,x@Â@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,"¯ Õ`ÐÊ ,¶×@b±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,-¯ ¤`zz¤ ,Âk G ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®, ¯ ¤æ`|æ ,Âk G ± ÂX±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®, ,¯ `pææ ,~± /±@×ÅÎ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,/¯ z`Êpæ ,~Â@xX bÎÂ@k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,$¯ æ`ÕÕÐ ,Âkű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,./¯ æ`Õz¤ ,Âk×b@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.¯ æ`ÕÐp ,Â@ b×ÅÎÂk K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.¯ ¤Õ`ÊÊæ ,ÂàÅ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.;¯ ¤|`æÕæ . .± k !kbX K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.!¯ æ`ÕÊ .@ÎÎ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.1¯ Õ`|É| . / !kb@~Â׬ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®. /¯ æ`pz¤ .kXÂb@Î K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®. ¯ ¤Ð`pÐæ .k¬à K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.;¯ zz`æææ .kÎkα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ æ`z¤z .Å@@kα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®."¯ æ`æpÊ .ÅÅÅ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.$/¯ ¤`ÕÕ / /@N@x /±¬±@± K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ ¤¤`Ðzæ /@kÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ z`æz /@kÅ ÂX K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ z`Õzæ /@x Â׬±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ `¤Ðæ /@¬k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,!¯ ¤Õ`pÉæ /@¬k ÂŬ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,!.¯ r /@ ¬Âk~ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ Õ`ÕÉæ /@ ¬Âk~ ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ `|ææ /@Â@Å ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/./¯ æ`ÉÊz /@α±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1¯ ¤Õ`|æ /@Ýk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/8¯ ¤Õ`|æ /XÂkk /kÂÝXk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ r /k@Î ,±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ æ`ææ¤ /k@Î , ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.¯ æ`Õæ /kÂÝä Î@@ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ Ð`Éæ /kÂÝä Î@@ ¤z Þ@ K ±±±±±±±±±±±®9/.¤z¯ æ`Фæ /kÅ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ ¤Õ`ÐÊæ //±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ É`pÊæ /ÎkÅ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ æ`æzÕ /@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/"¯ ¤`ÕÐÊ /@ @Å ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ |`æ¤p /~kx K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/$¯ ¤`zæ / ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/$¯ Ê`Фæ / ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/."¯ ¤`ÉÐæ /¬@Xk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,¯ `ppæ /¬@Xk Þ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9/,¯ r /Îkx@k K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1¯ æ`ÕÊÉ /Îkx@k ÂŬ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1.¯ r /1!XÂkkXα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1!¯ z`|z 1 1@N× ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1,¯ Õ`||Ê 1@N× ¤ÐÞ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®91,¤z¯ æ`|pæ 1/±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1/¯ æ`||É 1kkX 1 ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®11¯ æ`pÉæ 1kkX 1 !kb@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1!¯ æ`pÊ| 1kkX 1 !kb@ ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1!.¯ æ`zÐÐ 1kkX 1 ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®11.¯ æ`ÊÐ 1k@ÂÅ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1"¯ ¤|`Éææ 1kÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1."¯ Ð`p¤æ 1kÂkÂ~@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1.¯ ¤`z|æ 1kÅkX K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1/¯ æ`Êzæ 1ÅX@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1/¯ æ`æ|¤ 1ÅX@ ¤|Þ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®91/¤|¯ æ`æææ 1bÁű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1$¯ Éæ`zzæ 1ÂkÝ ±b±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ Õ`ÉÐæ 1:1 kÅ×Î K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1:1¯ É`ÊÕæ 3 3 @X@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3¯ z`|¤æ 3XÂkbα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3 ¯ z`¤æz 3XÂkbÎ ÂŬ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3 .¯ É`Épæ 3¬±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3"¯ Ð`|ÐÊ 3¬ ¬Âݱ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3",¯ Ð`ÕÉæ 3¬/@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3/¯ ¤`ÊÕ 3¬/@ ÂŬ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3/.¯ Õ¤`æææ 3¬/@ ÂŬ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3/.¯ ¤`zæ 8 8@Å@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®8/¯ ¤Ð`ÊÕæ 8@ b×ÅÎÂ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®8"¯ ¤`¤zæ 8@ @ݱ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®8¯ |`ÊÊÊ 8ÎÎÂ@ Åű K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®8/¯ p`zÐæ 9 9Âb ×Îà Âkk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9¯ Ê`zÊz ; ;ß K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®;$$:¯ ¤z`Êpæ > >~@~ 8kΠK±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>8¯ z`¤Êæ >×XX±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>3 ¯ æ`æz¤ >×XX ¤| Þ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9>3 ¤|¯ æ`æææ >×XX ÂX±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>3 .¯ æ`¤É¤ 8@± .x± ® °¯ ´Ê`æÊ Ð`|| ¤`ÉÉ ´æ`æ r æ` ¤`Ê Õ`Õz ´|`¤Ê Õ`¤ Õ`zp r Ê`|p Õ`Éz æ`Ê ´æ`ÕÕ ´Õ`æ r r æ`É| r ¤`ÊÕ ¤`z r ¤`|z r Õ`Êz ´æ`ɤ Õ`Êæ ¤`ÕÊ æ`Ðz Õ`É Õ`Êæ ´Ð`|Ð ¤`|p Ð`Ðp ´æ`Éz æ`Ê| ¤`ÊÕ ´æ`pæ ¤`¤É Ð`Êz ´æ`¤Õ æ`æp æ`pÉ ´æ`Êp ´æ`|p Ð`| ´¤`æÕ r ¤`pÕ ´Õ`|æ ´æ`ÕÊ ´æ`ÕÐ æ`Õ r p`ÐÐ r ¤`Ðæ r æ`|æ ´¤`æÐ p`ÉÉ Ê`pÊ Õ`ææ Õ`zæ ´æ`Ê ¤`z ´¤`ÕÐ r Õ`Ê r ¤`æp æ`zÉ r Õ`ʤ ´æ`æÊ Õ`|Ð ´æ`æ æ`¤| ¤`Õ¤ ¤`|æ ´æ`ÉÕ æ`p| Õ`¤Ê r ¤`p¤ Õ`æp Ð`|Õ Õ`Éæ z`Ê| ´æ`ÕÊ Õ`Ð ¤`pÊ Õ`Ð ¤`É Õ`æ¤ ´Õ`ÐÐ r ¤`ÉÉ ¤`Ð Õ`Ф r æ`¤ É`ÕÉ ÐÐ`ÐÐ r 8@×Î@ @ ¤|¤¤¤| ° ¤|±¤¤±¤| ¤Õ±¤Õ±¤| ¤|±æ¤±¤z ¤Ð±æÕ±¤z ¤Ð±æб¤z ¤|±æ|±¤z Õp ʤ ¤ ¤¤ ¤z¤ *À° iÌÌ ,i`° `z `p| `ÉÊ `|Ê `æ| æ`æ¤ æ`æ¤ æ`æ æ`¤Ê Alibaba pensa alla sanità cinese (m.sid.) Alibaba, il gigante dell’ecommerce sbarcato di recente a Wall Street, punta a trasformare altri settori dell’economia cinese, come quello finanziario e quello sanitario, dove attualmente è forte la presenza dello Stato. Lo ha detto Joe Tsai al Financial Times, spiegando che in Cina servizi finanziari e sanità sono comparti «molto grandi, ma molto antiquati», in cui l’e-commerce può «introdurre riforme del sistema attuale». © RIPRODUZIONE RISERVATA 8@± ! æÕËæ¤ËÕæ¤| ® °¯ ®kׯ ¤É`¤z Õ`zÐp ´|`Êp z`¤z ¤Ê`¤p |`zÕ ´ÕÉ`|É æ`æÉÉ r r Õp`¤ ¤`Õææ ÐÐ`¤Ê ¤`æÐæ Ð`pÐ æ`||É Ð¤`Éæ ¤æ`Õzæ zp`ÕÉ æ`zpæ ´¤p`ɤ æ`zæÕ ÐÐ`¤¤ æ`ÕÉÊ |Õ`¤æ æ`Êæp |Ð`p¤ æ`æÐÕ ´¤¤`zp |`æ¤æ ´æ`æÉ Õ`Êz| ´ÐÕ`pÉ Ð`|Ê| r r r r ¤|`z æ`Фz ¤æ`Õ ¤`¤|| ¤`| Õ`ÐÉÊ Õ`Ð ¤`ÐzÐ É`ÉÐ ¤`zæ ´Ð¤`zÐ æ`zæ| r r `Õ¤ Õ`ÐÊ ¤Ð`pÐ ¤`z|æ ¤z`pp `ppæ ´Õ`ÊÕ p`pææ Ê`zæ z`æÐæ Õ|`Êæ æ`ÕÕÐ zÊ`Õæ æ`Õz¤ ¤É`¤| æ`ÕÐæ ´Ðz`ÐÐ `Õzæ Õ|`ÊÊ ¤Õ`Épæ ´æ`¤ æ`ÕÊæ ´¤Õ`ÉÊ Õ`¤| Ð|`æÉ æ`p|æ ´ÐÐ`pp ¤æ`ÐÐæ Ê`¤| |`||æ É`æz æ`|pz z`Ð æ`æpÊ É`zÕ ¤`ÕÕ |`¤æ ¤æ`ÐÊ ¤z`Ê| z`Êzz Õ¤` |`z|Õ |p`Êz `¤Ðæ ¤Ê`Êz ¤¤`Éæ r r zÕ`æ Õ`Õææ Õz`ÊÐ `¤pæ p`¤¤ æ`ÉÐp ´¤`Éæ ¤æ`pææ ´|`Ép ¤¤`pÉæ r r Ðp`p æ`ææ¤ r æ`|pæ É`¤¤ Ð`Éæ ´ÕÊ`| æ`ÕÐz ´Ð`z ¤¤`Ðpæ ´p`|¤ É`Õ¤z z¤`pz æ`æzÕ `æz ¤`æpæ æ`Ê| Ð`pÕÕ z|`|Õ ¤`zæ ´¤æ`æÐ z`ÊÐæ ¤`¤Ê ¤`ÊÉ| ´æ`|¤ 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±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1¯ z`ÕÐæ Î@Î@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ ¤p`|Éæ ×Î~±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ |`pÊ ×ÎÅÎÂ@b@ 1!±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ `Ðzæ ×ÎÅÎÂ@bk !k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®31!¯ ¤z`¤Êæ ä×α±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>!¯ ¤Ê`ÊÊæ G /¬k@kÂÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ z`Épæ @X@ kkÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ Õ¤`¤zæ @X@ xÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤Ð`ÉÊæ @X@ ,¬± @ .±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ z`æÉæ @X@ ,¬± /b±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,/$¯ Ð`æ¤Õ @X ,¬@Âk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ `pÊz @X ,¬@Âk Þ¤æ ±±±±±±±±±±±±±±±®9,¤æ¯ r @ÅXkα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ Õ`ÐÕp @ÅÎ~±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤`Êpæ ÎkX K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤Éz`pææ X@ @Â~k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® .¯ æ`æÊÊ X@ @Â~k  ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ..¯ ¤`¤p X@ @Î K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ æ`|ÕÉ X@ ÎkÂN@Âk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!¯ Ð`|æ X@ ,¬±ÎÂ×Â@ k @ä K±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ æ`|ÊÊ X@ ,¬±!@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,!¯ æ`zæ X@ ,¬±/¬kα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,$¯ r X@ ,Âx ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.$¯ æ`Õz X kÅÂ@ä@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Õ`ÐÉæ X kÅÂ@ä@ ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ Õ`Õz| X /@Î@bk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/"1¯ Ê`Ê|z X /@Âbk~@ ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.,¯ ¤æ`Êæ kk 1k@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ æ`|zz k~k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ æ`Ðpp k /Î@N ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"/¯ æ`zÐp kÅÎ 3 ± ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1¯ ¤`pæ @kÎÎ b×ÅÎÂk K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ æ`|Ð| @X@@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® !¯ æ`|pæ kÅÅk K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ É`ÊÉz kÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ æ`Õ¤Ê k @Âα ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$¯ ¤`æzæ ä K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>¯ Õ`pÕæ ±kÂÂ@Âkű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Õp`Фæ Â~ÅkÅ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$¯ r Â~ÅkÅ@ ÂX±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$.¯ r ÂkN K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ ÕÊ`Õ|æ ÂÅX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ æ`æpÐ Â×k ×Xk K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ ¤Ê`pææ ×ää 3Xk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>3¯ ¤æ`zæ ×ää 3Xk ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>3.¯ Ê`||z @b Î K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ Ð`ÊÕ| @ ± K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ z`æÊz @kxx ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ ¤`|Õæ @Î@~Âk±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® 1¯ ¤`Ðæ @Î@~Âk b±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ æ`zæ @¬@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ,.¯ z`ÕÊz @¬k Ýk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ Õ`Õæ @ÂÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ..¯ ¤`ÉÕÉ @ÎÎX@ Å ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® //¯ z`æÊæ k 1kÂ@¬±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® 1 ¯ ¤`Ê kNÂk K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® !¯ ¤æ`æ¤æ kkΠK±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® !¯ |`|Õp kα @ÎÎk 1 K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® 1¯ Õ`ÉÕæ kÂ@± .XXkÎÎ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®. ¯ æ`ÕÕ kÂÝkb±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® .8¯ |`zpæ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ æ`æÐÉ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ æ`ÕÐ| XXk@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ æ`Õ|æ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® .¯ æ`ÉÊp @ÅÅ bα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ æ`ÕÊæ " b×ÅÎÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® "¯ Ê`ÐÊæ xbk±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® $¯ æ`ÐÊæ ~kk /kα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® $¯ r @x ,ÂkÅÎÎÁ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ",¯ æ`ÕÐæ Âkb± ÂÎ~@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® .¯ r Âkb± @±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ z`Êæ Âkb± 8@ÎkkÅk±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® 8¯ æ`Éæp ÂkŬ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® .¯ r Ŭ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® /,¯ ¤`||Ð ÁX K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ æ`|æÊ ÁX ¤Ê Þ@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9/¤Ê¯ æ`æÊÊ @b@ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Õ`|¤| @@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!"¯ ¤`¤¤¤ @k ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ ¤p`Éæ @k ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®".¯ ¤Ð`p¤æ @Î@~X K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ p`pæ kÁ~ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤z`Фæ k@ @¬Î@ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤`|Õ kX@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ ¤`|pæ @Å K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Ðæ`z|æ ~Î@ ÂÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Ð`ÐÊ @ Â׬ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!¯ Õ`¤Éæ !1 K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ |æ`¤¤æ ±$±1± camento di titoli privi di rating ufficiale a una rosa selezionata di sottoscrittori, senza un memorandum d’offerta pubblico ma con la quotazione prevista sull’Euro Mtf market in Lussemburgo. Le condizioni d’accesso per i bond privati vengono ritenute attraenti rispetto al credito bancario, fin qui unica fonte di provvista di Bracco Imaging (a parte il solido cash flow) che ha quasi solo rapporti bilaterali a termine e revolving con Mediobanca, Intesa, Centrobanca, Credem, Bpm, Unicredit e altri. !kÎk @×Âkk $ ¤Õ Ý k@ kÎÎkÂ@ /ÎkÂ@ ®Ý±X¯ Õ¤É`æz Õ|æ`Éz /ÎkÂ@ ®±X¯ Õ¤`Ðp Õ|z`|Ê /ÎkÂ@ ®¬ÅαÉ|¯ Õ¤`Ðp Õ|z`|Ê Â×~kÂÂ@b Õ¤`ÐÊ ¤±æÕ¤`æÊ !@Âk~ Î@@ ¤Ê`pz ¤Ð`¤Ê !@Âk~ /Ýääk ¤ÊÉ`ÕÐ ¤Õ`æ¤ !@Âk~ Â@XkÅk¤ÊÊ`ɤ ¤¤`Õ¤ $ !@ ®×ÂË~±¯ Ðæ`ÕÊ Ðæ`ÐÉ $ bÂ@ ®×ÅbËX@¯¤±¤ÊÐ`Õz ¤±¤Ê|`zæ Â~kÎ !@ ®×ÂË~±¯ r |ÕÐ`ÕÉ ,@Î !@ ®×ÂË~±¯ r ÐÕ`ÊÐ ,@@b !@ ®×ÂË~±¯ r Õ¤`æÐ ¤Õ Ý ×ÂN !@ÎÎ /kÂ@ ,k± ¤ ÅkÎα ¤ kÅk Õ kÅ Ð kÅ | kÅ z kÅ 1±ÐÊæ æ`æ¤p æ`ææ æ`æ|| æ`æÉ 1@ÅÅ ÐÊz æ`æ¤p æ`ææ æ`æ|z æ`æpæ ,k± 1±ÐÊæ Ê kÅ æ`¤p¤ É kÅ p kÅ kÅ æ`ÕzÊ ¤æ kÅ ¤¤ kÅ ¤Õ kÅ æ`ÐÐÊ ÐÊz æ`¤p| æ`ÕÊæ æ`Ð|¤ -VÌ ÌiÀÛ Î@@ ä]äx ×Â¤É ä]äx @@b@ £]ääÓ @@ÂX@ ä @b@ ä]äx Â@X@ ä]äx æ`æz æ`æz ¤ æ æ`æz æ`æz -VÌ ÌiÀÛ kÂ@@ @¬¬k ±± 3/ /Ýkä@ ä]äx ä]Î ä]Óx ä æ`æz æ`¤ æ`z æ`Õz æ $./ /1. 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± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± Õ|`p Î~Â׬ X ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± zÐ`ÐÕ X@ @ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± |Õ`É ~@Îk ,@Ýk ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± Êp`ÊÊ Þ kX@ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± |`Ép ×,Î ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± Éæ`Õp ßß !N ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± z`ÊÕ Âb !Π± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤|`|É kkÂ@ kXÎÂX ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ÕÊ`zÉ kkÂ@ !ÎÂű ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± Ф`ÕÕ b@ /@XÅ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤æ`æ| kÞkÎÎ,@X@Âb ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ÐÊ`ÊÐ kàÞk ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± Ê`Ð N± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤ÊÕ`ÕÊ b×ÅÎÂk "@Î×ää /¬ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤`¤ Îk ¬ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ÐÐ`Ðz Å G Å ± ± ± ± ± ± ± ± ¤æp`É , !Â~@ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± Êæ`|z Xkkb !@ÂÎ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ¤pÉ`¤| ×ßÎÎX@ ¬ /¬@ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± zæ`Õ| !X@bÁÅ ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± z`Õp !kÂX G ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± z`Õp !XÂÅxα ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± ± |p`É 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La rassegna è organizzata dal Comune di Milano e da un Comitato promotore composto da quattro istituzioni culturali private: Fondazione Corriere della Sera, rappresentata da Piergaetano Marchetti, anche presidente di BookCity; Fondazione Giangiacomo Feltrinelli (con nel comitato Carlo Il presidente Piergaetano Marchetti Feltrinelli); Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori (con Luca Formenton) e Fondazione Scuola per librai Umberto e Elisabetta Mauri (con Achille Mauri). Il programma di BookCity 2014 è curato da Oliviero Ponte di Pino. Il sito è www.bookcitymilano.it (S. Col.) © RIPRODUZIONE RISERVATA L’evento ● Il compleanno Domani alla Triennale di Milano un convegno e una mostra sulle «Mappe del sapere» Benvenuti alla festa de «la Lettura»: incontri, libri, agendina «L a Lettura» compie tre anni e festeggia con un convegno e una mostra; un libro-catalogo e un ebook; una festa e un annuario. Il primo appuntamento è oggi in edicola con l’Agendina 2015 de «la Lettura» (€ 9,90 più il prezzo del quotidiano) che, con un testo inedito di Jonathan Coe, accompagnerà il prossimo anno. La giornata di domani sarà dedicata al «Visual data» dell’inserto culturale del «Corriere della Sera», che ogni settimana pubblica mappe, rappresentazioni grafiche che permettono di esplorare argomenti sempre diversi attraverso il linguaggio visuale. Alle 15.30, il Teatro dell’Arte della Triennale di Milano ospiterà il convegno Data journalism: informazione e creatività. Ad affrontare questa tendenza dell’informazione che costruisce storie a partire dai dati saranno Alberto Cairo, docente della School of Communication dell’University of Miami, dove dirige il programma di visualizzazione del Center of Computational Art, e autore di L’arte funzionale (Pearson), Paolo Ciuccarelli, docente del Politecnico di Milano e direttore del DensityDesign Lab, e Daniela Piscitelli, presidente dell’Associazione italiana design della comunicazione visiva (Aiap). Per approfondire il tema I Corsivi del «Corriere della Sera» pubblicano un ebook (gratuito per i partecipanti al convegno e poi in vendita a € 1,99). Alle 18.30, sempre in Triennale, sarà inaugurata la mostra Le mappe del sapere (ingresso libero, cocktail offerto da Ceretto) che, fino al 14 dicembre, offrirà un percorso interattivo attraverso i primi tre anni di lavoro de «la Lettura» sulle visualizzazioni dati. Un’esperienza tra informazione e design approfondita anche dal libro-catalogo edito da Rizzoli Le mappe del sapere (pp. 240, € 35; in mostra a € 29,75), da ieri in libreria. Il volume — con testi di Ferruccio de Bortoli, Gianluigi Colin, Paolo Ciuccarelli, Alberto Cairo, Giorgia Lupi, Serena Danna, Pierenrico Ratto e Antonio Troiano — presenta una selezione commentata delle visual data più significative. Convegno e mostra, organizzati con la Fondazione Corriere della Sera, sono inseriti nel programma di BookCity. Come la festa per i tre anni del settimanale: l’appuntamento è domenica alle 16 in Sala Buzzati. Tra gli ospiti: lo scrittore spagnolo Arturo Pérez-Reverte e Toni Servillo intervistato da Antonio D’Orrico. Cecilia Bressanelli La visualizzazione dati, pubblicata su «la Lettura» del 28 ottobre 2012, riguarda i livelli di istruzione scolastica in base al rapporto Ocse. È stata realizzata dai graphic designer Andrea Codolo e Giacomo Covacich Monica Serrano Estepa, information designer spagnola, ha firmato la visual data su diritti civili e conquiste sociali di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, apparsa sul supplemento «la Lettura» del 7 aprile 2013 È una visualizzazione, bellezza! L’informazione dialoga con il design Nuove forme di giornalismo che ricordano da vicino gli azzardi delle avanguardie di Vincenzo Trione U Narratore Arturo PérezReverte , 63 anni, è autore di molti romanzi tra cui Il cecchino paziente (Rizzoli). Sabato 15 sarà alla Triennale di Milano (via Alemagna, 6) con Vincenzo Trione © RIPRODUZIONE RISERVATA n anno dopo, ancora alla Triennale di Milano. «La Lettura» torna in mostra. Nell’autunno del 2013, erano state esposte le prime cento copertine realizzate dal novembre 2011 da artisti contemporanei, che erano andate a comporre una sorta di pinacoteca aperta, inevitabilmente irregolare e discontinua, simile, per dirla con André Malraux, a un «museo senza pareti». Da domani l’impluvium dell’imponente edificio di Giovanni Muzio ospiterà Le mappe del sapere, una selezione di alcune tra le più efficaci infografiche pubblicate dal supplemento culturale del «Corriere della Sera». Due eventi lontani? Si tratta, invece, di due momenti che si collegano e si continuano. Non perché le pagine di graphic information abbiano il valore di «vere» opere d’arte, ma perché esistono segrete assonanze e inattese corrispondenze tra quadri e data visualization. Basta osservare proprio gli esercizi grafici che escono settimanalmente su «la Lettura», per misurarsi con un paradosso. Siamo condotti in uno spazio tra informazione e arbitrio: tra adesione al presente e slancio visionario. Da un lato, materiali — dati, numeri — che vengono raccolti con metodo e con rigore. Dall’altro, il desiderio di mettere in scena e di narrativizzare quelle stesse Il libro-catalogo È in libreria il libro-catalogo «Le mappe del sapere», edito da Rizzoli. La mostra alla Triennale di Milano è realizzata grazie alla preziosa collaborazione dello sponsor tecnico Samsung. E alla generosità di Finiper e del suo presidente Marco Brunelli; della Pianoforte Holding e di Gianluigi Cimmino, amministratore delegato Carpisa e Yamamay; di Comieco e del direttore generale Carlo Montalbetti; della Università Iulm e del rettore Giovanni Puglisi. Bambini e ragazzi al festival ILL INSECON Il nuovo libro di US RT TR O GIANFRANCO AT O www.librimondadori.it R A VA S I LE M E R AV I G L I E DEI MUSEI VAT I C A N I Un indimenticabile itinerario tra bellezza e spiritualità. Michele Mauri e Valerio Pellegrini sono gli autori della visualizzazione dati dedicata agli argomenti più cercati sulla enciclopedia online Wikipedia. È stata pubblicata su «la Lettura» del 2 febbraio di quest’anno Pulcinella arriva con i re magi Più spazio per i lettori in erba S ettore che tiene nonostante la crisi, quello delle letture per bambini e ragazzi : i più giovani amano i libri. Così sono molti gli eventi per loro, nel programma del festival, diversi per età e per tipo, ludici, letterari o pedagogici: centri pulsanti di letture e animazioni saranno il Muba alla Rotonda di via Besana, dove tra laboratori e letture si apre venerdì 14 la mostra «Libri senza parole» (ore 11) — 100 libri per l’infanzia da 23 Paesi e il progetto di una biblioteca per ragazzi a Lampedusa; il Castello, con i percorsi gioco di «Sforzinda» (e venerdì 14 un incontro su «Le maschere dell’eroe» nel fantasy, ore 18.30); e le Biblioteche rionali con una quantità di autori per bambini, come Roberto Piumini, Alessandro Carta, Sabrina Sala e il suo laboratorio di manga, la conduttrice Licia Colò, i Ludosofici, solo per citarne alcuni; e poi, musei e librerie. Per tutti, poi, eventi come la mostra su Emanuele Luzzati «Personaggi in scena: da Pulcinella ai re magi» al Teatro Parenti, o l’incontro alla Società di Incoraggiamento arti e mestieri, sabato, con l’autrice bestseller fantasy Licia Troisi. (ida bozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA cifre: si assumono ricognizioni statistiche, e le si visualizzano. Si traducono calcoli algebrico-matematici in forme quasi-pittoriche, tese a catturare la curiosità anche dei lettori e dei frequentatori della Rete più distratti, suscitando un misto di attrazione e di disorientamento. Si trasforma un articolato dataset in un ordito che aspira a essere comprensibile per tutti. Si vogliono emozionare i lettori, attraverso gli artifici dell’intrattenimento. Si sintetizzano lunghe ricerche su complessi fenomeni sociali, culturali ed economici in drammaturgie figurali, che suggeriscono uno sviluppo estremo dei «vecchi» grafici a torta o istogrammi. La sfida sta nel rispettare un vasto archivio di notizie; e, insieme, nel rimodulare quell’archivio in maniera originale, per dar vita a mappe del sapere segnate dal ricorso a geometrie non regolari. Una sintassi di quadrati, di rettangoli, di triangoli e di poliedri evoca dinamici paesaggi della conoscenza contemporanea. E ricorda da vicino alcuni azzardi pittorici e poetici dei protagonisti delle avanguardie primonovecentesche (da Marinetti ad Apollinaire, da Kandinskij a Klee). Talvolta, la dimensione estetica prende il sopravvento sull’ambito informativo. In non pochi casi, i data visualizer dismettono gli abiti da designer per indossare quelli di data artist. Avvertono il bisogno di trasgredire le regole della semplicità e della chiarezza. Infrangono il principio secondo Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 L’inaugurazione Il sigillo di Grossman, i progetti delle scuole e la staffetta con Expo di Cristina Taglietti CULTURA Non saranno applausi a scena vuota quelli che questa sera inaugurano la terza edizione di BookCity. Sul palcoscenico del teatro Dal Verme (ore 20.30) infatti ci sarà David Grossman, uno dei più grandi scrittori israeliani contemporanei, in libreria con il nuovo romanzo, Applausi a scena vuota Domenica (Mondadori). Prima di parlare con Edoardo Vigna della «forza delle parole», il sindaco Giuliano Pisapia gli consegnerà il Sigillo della Città, prima edizione di un riconoscimento che diventerà un appuntamento fisso. Da domani l’invasione pacifica dei lettori travolgerà il centro e la città metropolitana, ma oggi è anche il giorno delle scuole, altra grande scommessa (riuscita) di questa manifestazione che ha visto coinvolto oltre ventimila studenti. I materiali prodotti sono molti e di molti generi (libri, e-book, booktrailer, illustrazioni, fumetti, plastici, cartelloni, giornali) e si potranno vedere al Muba della Rotonda di via David Grossman, 60 anni 39 Besana. Tra i tanti progetti vale la pena segnalare quello realizzato dai ragazzi dell’istituto Kandinsky al Gratosoglio: «Milano come non l’avete mai vista,» un sito in cui virtualmente vengono ridisegnati gli spazi urbani per i coetanei in visita a Milano per Expo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Esce da Neri Pozza «Una parete sottile», romanzo d’esordio di Enrico Regazzoni La vita ascoltata dietro un muro una strategia per diventare adulti cui la forma deve sempre seguire la funzione. Si abbandonano alla creazione di combinazioni ardite. Sembrano inseguire il mito della «bellezza». È un rischio. Bisogna evitare ogni confusione tra data visualization e arte. Si tratta di due territori che possono lambirsi, ma mai sovrapporsi. Un po’ come letteratura e giornalismo. Eppure, occorre riflettere proprio sulla dimensione anarchica delle visual data. Per provare a interpretare la svolta che è in atto. Nel corso del Novecento, la grafica si è sempre più spinta verso i continenti della linearità e dell’immediatezza: a prevalere è stato il bisogno di servirsi di un vasto «impero dei segni» per comunicare con efficacia a un pubblico ampio. Al contrario, l’arte — soprattutto nei suoi esiti d’avanguardia — si è allontanata dalla riconoscibilità, inoltrandosi nei labirinti dell’astrazione e del concettualismo (come emerge soprattutto dagli esercizi tautologici, legati al recupero di parole e di scritture di Kosuth e di Art&Language). Nel nostro tempo, queste antitesi stanno sfumando. Astrazione e informazione si incrociano. Il razionalismo compositivo entra in dialogo con il dionisismo visivo. È quel che avviene nelle infografiche, che mirano a saldare rispetto dei numeri e impeto quasi astratto. I data visualizer tendono a rendere ammalianti e seduttivi dati, calcoli, percentuali. Si abbandonano a fantasticare sui numeri, attribuendo a essi un’anima, una grammatica. Infine, ordiscono scenari che, sovente, risultano addirittura meravigliosi. Tra i primi ad aver intuito questi scenari era stato uno dei guru della grafica contemporanea, Bruce Mau. Che, in uno dei punti del Manifesto (incompleto) per la crescita (del 2011), ha scritto: «Amate i vostri esperimenti (come amereste un figlio brutto). La gioia è il motore della crescita. Sfruttate la libertà di organizzare il vostro lavoro come una serie di esperimenti meravigliosi, procedimenti, ricerche, tentativi e errori. Prendetevela comoda e permettetevi il gusto di gioire per ogni sbaglio quotidiano». E, ancora: «Costruitevi i vostri strumenti personali. Mescolate i vostri strumenti per creare oggetti unici. Soltanto strumenti semplici che sono vostri possono aprire nuove strade per l’esplorazione. Ricordate, gli strumenti amplificano le vostre capacità, quindi anche un piccolo strumento può fare una grande differenza». E, poi: «Create nuove parole. Espandete il lessico. Le nuove condizioni richiedono un nuovo modo di pensare. Il pensiero richiede nuove forme di espressione. L’espressione genera nuove condizioni». L’epilogo del manifesto: «Non possiamo essere liberi professionisti se non siamo liberi». È qui il senso dell’avventura inquieta e irregolare degli inventori di visual data, che settimanalmente scopriamo su «la Lettura». E che, da domani al 14 dicembre, incontreremo alla Triennale. © RIPRODUZIONE RISERVATA di Isabella Bossi Fedrigotti cittadina raccolta tra piazze e portici, in un piccolo appartamento ritagliato da uno più grande, e con esso confinante, dove abita la famiglia del padrone di casa, famiglia felice e chiassosa di quattro figli, tre femmine e un maschio appena un po’ più grandi di lui che vive dall’altra parte; e che ascolta. Ascolta, con l’orecchio attaccato alla parete, quando la madre dell’altra casa, una pianista, suona. Non sa ovviamente nulla di musica - il bambino né mai, neppure da più grande, ne saprà qualcosa, non i nomi degli autori, non i titoli dei brani: è una cultura che gli è estranea, eppure le note gli parlano, gli spiegano, gli raccontano la storia di quella famiglia che a stento conosce, giusto perché ogni tanto incontra uno dei suoi membri sul pianerottolo o nel giroscale. Come gli odori, le melodie colpiscono al cuore e mentre gli narrano le vicende e i senti- P ● Tre personaggi in cerca d’autore: è il gioco letterario per la festa de «la Lettura»; ogni ospite racconta gli eroi letterari più amati. Domenica 16 alle 16,30, alla Sala Buzzati (via Balzan 3, gratis; tel. 02 87387707) ● Nelle foto sopra, dall’alto: Donato Carrisi, Giuseppe Catozzella, Giorgio Fontana ed Enrico Ruggeri, che sono tra i partecipanti al gioco uò essere romanzo, può essere memoria, può essere autobiografia reinventata: il lettore non ha che da scegliere e immaginare quel che più gli piace poiché di qualsiasi genere letterario si tratti, non cambia la suggestione del libro, esordio nella narrazione del giornalista Enrico Regazzoni. Una parete sottile (Editore Neri Pozza, pagine 190, € 16), s’intitola, si deve, anzi, per forza, intitolare perché protagonista assoluto è il muro di spessore minimo che divide, sì, la stanza dell’io narrante dall’appartamento dei vicini, ma anche, forse soprattutto, l’infanzia dall’adolescenza, l’irrealtà dalla realtà, le fantasie, i sogni dalla vera vita. Lo si potrebbe, lo si vorrebbe chiamare un romanzo di formazione nella più classica delle sue accezioni: vi si narra, infatti, passo dopo passo, nello spazio di oltre dieci anni, la fatica – e l’avventura - di crescere, di amare, di desiderare, di capire, di elaborare; di passare dall’alba al mezzogiorno ma, anche, dalla primitiva, innata insicurezza dei bambini timidi, a un’incertezza, a uno smarrimento che nella giovinezza appaiono forse ancora maggiori. Non ci sono colpi di scena nel libro, non ci sono motivi di suspense, eppure non lo si lascia, invogliati comunque a procedere, trascinati probabilmente anche dalla curatissima scrittura, liscia e – si vorrebbe dire - in un certo senso, vellutata, che carezza l’orecchio, totalmente priva di asperità, elegante, misurata. Leggenda vuole che l’autore abbia impiegato anni a scrivere il romanzo o memoria o biografia che sia, e forse lo si può capire dalla calma controllata con cui scorre il racconto, dall’accurata descrizione dei moti dell’animo, dalla rappresentazione attenta, se non meticolosa di cia- Divisioni Protagonista assoluta è la parete, spessore che divide dai vicini ma anche dall’adolescenza «La reproduction interdite» del 1937 di René Magritte Presentazione Quando la parola diventa un suono Il libro Una parete sottile di Enrico Regazzoni (foto) sarà presentato a BookCity, nell’ incontro «La parola è un suono», domenica 16 novembre, alle 11, a Palazzo Cusani, via Brera, 15. Interviene Piero Gelli e al pianoforte Maria Perrotta scun personaggio, anche minore, che si affaccia nelle pagine soltanto di sfuggita. Tornando alla parete sottile che divide i due appartamenti e al tema della formazione, si può dire che quest’ultima avviene per opera della musica ascoltata per anni – di giorno, di sera e poi di notte, dietro a quel diaframma di pochi centimetri. Dall’altra parte c’è, infatti, qualcuno che suona il pianoforte, capace di dare voce via via a gioia, allegria, dolore profondo, rassegnazione e risurrezione. Va alle elementari l’io-bambino narrante quando inizia il racconto e con la sua mamma si è appena trasferito in una menti che si agitano al di là del muro, gli spiegano anche le sue sensazioni, gli pongono dubbi, lo interrogano e lo costringono a rispondere. Gli complicano la vita ma gliela mettono anche in ordine, gliela rendono più comprensibile. Letteralmente inondato, ma anche sostenuto, guidato da quei concerti notturni, il bambino si fa adolescente e poi ragazzo già quasi adulto, più adulto, si direbbe, di un suo coetaneo che non abbia avuto per maestre le note, migliaia di note che, come pioggia benefica, gli sono cadute addosso favorendone crescita e maturazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA NUOVA SERIE DI UN MAESTRO DEL CRIME DON WINSLOW L’AUTORE INCONTRA I SUOI LETTORI: TORINO - GIOVEDÍ 13 NOVEMBRE ORE 21.00 il Circolo dei lettori - via Bogino, 9 con Massimo Vincenzi ALBA - DOMENICA 16 NOVEMBRE ORE 18.00 Festival Collisioni, Chiesa di San Domenico - via Calissano con Carlo Lucarelli TORINO - LUNEDÍ 17 NOVEMBRE ORE 15.00 Lezione-incontro con gli allievi della Scuola Holden EINAUDI STILE LIBERO BIG MILANO - MARTEDÍ 18 NOVEMBRE ORE 18.30 Libreria Feltrinelli - piazza Piemonte, 2 con Fabio Volo 40 Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 ● In pagina La lotta partigiana vista da Noventa di Arturo Colombo TERZA PAGINA iacomo Noventa (1898-1960) non è stato soltanto un fine letterato, autore del volume Versi e poesie (Edizioni di Comunità, 1956), ma ha saputo svolgere anche un forte impegno civile, di cui è meritoria testimonianza il volumetto Tre parole sulla Resistenza, edito da Castelvecchi G Elzeviro QUEL LIMITE CHE LA RAGIONE NON SUPERA Segna libro (pagine 67, € 9), nel quale sono contenuti appunto tre brevi saggi, felicemente complementari, dell’autore veneto, il cui vero nome era Giacomo Ca’ Zorzi (Noventa di Piave era il suo paese d’origine, in provincia di Venezia). Nel primo saggio, che risale al 1947, Noventa sostiene che «il nemico contro il quale la Resistenza combatteva non era soltanto l’ultimo fascismo e l’ultimo nazismo, ma l’indifferenza popolare italiana dal Risorgimento in qua». Il secondo saggio spiega che la Resistenza «non appartiene al passato», ma al contrario occorre «rompere l’unione sacra con gli ex compagni» e tuttavia «continuare la 41 Resistenza». Infine, nel terzo saggio, che è l’introduzione incompiuta a un ciclo di disegni del pittore siciliano Renato Guttuso, Noventa conclude sostenendo che «l’antifascismo è tutto rivolto al passato», mentre la Resistenza continua a avere davanti «l’avvenire». © RIPRODUZIONE RISERVATA Foto e documenti inediti nella riedizione del libro di Maria Teresa Giusti (il Mulino) Non solo prigionieri ma ostaggi Soldati italiani in mano a Stalin La cattura di Raffaele La Capria Qui accanto: italiani catturati sul Don nel dicembre 1942 In basso: a sinistra, soldati internati dai nazisti, poi fatti prigionieri dai sovietici; a destra, militari catturati in Urss (agosto 1942). Le foto, inedite, provengono dall’Archivio statale russo di documentazione audiovisiva (Krasnogorsk) L’ Ulisse di Dante con un racconto di «enigmatica semplicità» (Sermonti) chiude il ventiseiesimo canto dell’Inferno. Come tanti sono rimasto anch’io affascinato e sconcertato dal «folle volo» che porta Ulisse ad attraversare le Colonne d’Ercole e a naufragare, dopo aver intravisto all’orizzonte una misteriosa «montagna bruna» «tanto alta quanto veduta non avea alcuna». E mi sono domandato anch’io perché Ulisse è condannato all’Inferno, qual è la sua grandissima colpa, e infine che cosa vuol dire il suo racconto? Uno come me, che dopo i novant’anni pensa spesso alla vita e alla morte, quando legge quest’episodio si domanda: e se Ulisse «per seguir virtute e canoscenza» — due nobili facoltà dell’uomo — avesse commesso una terribile infrazione, un grave peccato, quello di oltrepassare il limite voluto dalla legge di Dio? Dunque il suo peccato sarebbe di aver disobbedito al comando che impone il limite, il limite che è sacro e che per nessuna ragione può essere oltrepassato, neanche «per seguir virtute e canoscenza». C’è un tempo (cioè un limite) per ogni cosa, è scritto nella Bibbia, «un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per la semina e uno per il raccolto». Se superassimo quel limite la sorte che ci spetterebbe è il naufragio, il fallimento. Il limite che Ulisse avrebbe voluto superare è quello imposto dalla morte alla vita umana. Non ci è permesso ignorarlo, e neanche ci è permesso indagare per sapere ad ogni costo cosa c’è oltre quel limite, questo il peccato di Ulisse. ✽ ✽ ✽ Sono due le possibilità. Una, che oltre quel limite ci sia un aldilà che duri eternamente. Un’altra, che tutto finisca con la morte. Il limite sta tra queste due possibilità. Se penso alla vita eterna la penso con l’idea che in questo mondo dove vivo si ha dell’eternità, e la parola eterno indica qualcosa che non ha mai fine, e proprio per questo mi spaventa. Solo il limite ci libera dalla paura che si prova per qualcosa che non finisce mai e che questa stessa sua infinitezza rende immobile e sempre uguale. Dunque se devo immaginare questa eternità come è solo possibile immaginarla a uno che vive nella vita terrena, ecco che mi si presenta come una ripetizione infinita di ciò che è uguale, perché l’eternità è per forza uniforme e non può avere varianti. Chi vive in questa vita terrena vive nel tempo e solo nel tempo sono possibili varianti. L’eternità è senza tempo, dunque ferma in sé stessa. La morte, il limite, sarebbe dunque un dono che ci fa apprezzare la brevità della vita e ci libera dalla paura dell’eternità. Ma qui nasce un’altra questione, perché se tutto finisse con la morte non ci sarebbe un aldilà, non solo quello consolatorio dove è possibile ritrovare i propri cari e gli affetti che avemmo da vivi, ma soprattutto non ci sarebbe quello dove Dio ha instaurato il tribunale che giudica il bene e il male da noi commessi nella vita, non ci sarebbero più il paradiso e l’inferno e non ci sarebbe più giustizia. L’uomo invece ha bisogno di giustizia, ha bisogno di credere che chi male ha agito verrà punito, e chi invece ha agito bene verrà premiato. Dunque pensare che tutto finisca con la morte, e che la morte sia un dono e una liberazione, porta a distruggere un principio che per l’uomo è essenziale, senza di esso non varrebbe la pena di vivere, il senso di ogni azione umana e della responsabilità personale andrebbe perduto, tutto sarebbe confuso in un’irrilevanza distruttiva, e neppure una società potrebbe esistere senza questo principio. E dunque, anche tenendo conto del sentimento religioso (che va rispettato) come la mettiamo? Sono questi i pensieri di un novantenne un po’ ansioso e piuttosto irrequieto che vorrebbe impadronirsi con la ragione di cose di cui la ragione nulla sa e nulla potrà mai sapere. Noi viviamo nel mistero, le cose di cui parliamo sono misteriose e imperscrutabili, e misterioso e imperscrutabile è anche l’Ulisse di Dante e il suo folle volo, che queste considerazioni, chissà quanto apprezzabili, ha suscitato. © RIPRODUZIONE RISERVATA Attenzione al quinto incisivo (ogni uomo di norma ne ha «solo» quattro!) Quello che Michelangelo Buonarroti regalò alla Sibilla Delfica della Sistina, alla Furia degli Uffizi, ai demoni del Giudizio Universale, all’aguzzino che alza la croce nella Crocifissione di San Paolo: il saggio di Marco Bussagli (I denti di Michelangelo, Medusa, pp. 176, 19) analizza le ragioni per cui un genio dell’arte scelse proprio quell’anomalia per rappresentare tutta la bruttezza del male di Antonio Carioti V L’anniversario della caduta del Muro è appena passato (era il 9 novembre 1989) ma Tutti a Berlino di Simone Buttazzi e Gabriella Di Cagno (Quodlibet, pp. 208, 12) non è una guida turistica «d’occasione». Piuttosto, un manuale di sopravvivenza per chi avesse scelto proprio Berlino per mettere in pratica i propri sogni creativi. Un viaggio (senza tante illusioni e con molti consigli pratici) anche per ritrovare le (antiche) ragioni culturali di quel «laboratorio» chiamato Berlino a cura di Stefano Bucci olti esausti, da cui traspare uno sconsolato fatalismo: i soldati italiani fotografati dopo la cattura da parte dei sovietici, nell’inverno 1942-43, sono consapevoli di avere davanti a sé giorni durissimi. E infatti il tasso di mortalità nelle loro file sarà spaventoso, più elevato di quello dei tedeschi. Le immagini qui pubblicate, insieme a molte altre, arricchiscono la nuova edizione del libro I prigionieri italiani in Russia (il Mulino, pp. 495, 29), frutto di una minuziosa ricerca condotta da Maria Teresa Giusti negli archivi di Mosca e di Roma. Ma l’apparato iconografico non è certo l’unica parte nella quale il volume, in libreria da oggi, si presenta ampliato e approfon- dito rispetto alla prima versione, edita nel 2003. In questi anni Maria Teresa Giusti ha infatti proseguito il suo lavoro di scavo, con risultati importanti. Per esempio ha scoperto una direttiva, firmata dallo stesso Stalin nel giugno 1945, contenente ordini dettagliati per lo sfruttamento dei prigionieri come manodopera coatta. Le indicazioni dall’alto però cozzarono spesso con la disorganizzazione delle strutture che avrebbero dovuto applicarle, a partire dai campi di detenzione: qui, soprattutto all’inizio, re- Un atto arbitrario I sovietici rinchiusero nei loro campi anche militari italiani liberati dai lager tedeschi gnavano la negligenza e il caos, con effetti disastrosi. Lo stesso apparato repressivo sovietico, il famigerato Nkvd, intervenne per migliorare le condizioni dei militari reclusi, che morivano come mosche, ma spesso le disposizioni rimasero sulla carta. Di notevole interesse anche le novità sui prigionieri italiani a cui vennero addebitati crimini di guerra. Da documenti sovietici risulta che alcuni di loro non avevano compiuto affatto atrocità ed erano colpevoli soltanto di comportarsi da fascisti convinti. Comunque vennero trattenuti dal Cremlino dopo la fine della guerra, insieme al personale diplomatico della repubblica di Salò catturato dall’Armata rossa in Romania e Bulgaria, per essere usati come ostaggi, merce di scambio. E il nostro governo dovette piegarsi: con un accordo del 1949 ot- tenne il loro rimpatrio, ma dietro la consegna dei cittadini sovietici, donne e bambini inclusi, che si erano rifugiati nel nostro Paese anche prima della guerra, la cui sorte successiva si può facilmente immaginare. C’è poi un’altra vicenda che Maria Teresa Giusti sottrae all’oblio: quella dei militari italiani catturati e internati dai tedeschi dopo l’8 settembre, i cosiddetti Imi, che caddero nel 1944 in mano sovietica e furono trattati, in modo del tutto arbitrario, come prigionieri di guerra, anche se avevano rifiutato di arruolarsi nella Rsi, nonostante l’Italia del Regno del Sud fosse ormai Paese cobelligerante al fianco degli Alleati. Così circa 1.300 Imi, sopravvissuti ai lager di Hitler, perirono in quelli di Stalin. @A_Carioti © RIPRODUZIONE RISERVATA Dalla fisica al latino, si rinnovano i Lincei Anche Salvatore Settis e Paolo Prodi tra i venticinque nuovi soci di Paolo Conti A nche l’Accademia Nazionale dei Lincei, la più antica del mondo (fondata nel 1602) si rinnova e guarda alle nuove generazioni. Il 14 novembre venticinque nuovi soci «corrispondenti» riceveranno il distintivo con la lince, animale scelto dal fondatore Federico Cesi per l’acutezza attribuita al suo sguardo. Trattandosi del più prestigioso organismo culturale italiano, dove si entra solo dopo un attento esame dei titoli accademici, è per esempio da considerare «giovane» Guido Marti- Sapienti L’Accademia dei Lincei fu fondata nel 1603 da Federico Cesi È la più antica accademia scientifica del mondo nelli, 52 anni, professore di Fisica Teorica all’Università La Sapienza di Roma. Lo stesso vale per Gianfranco Pacchioni, 50 anni, professore di Chimica generale e inorganica alla Bicocca di Milano e per la coetanea Maria Concetta Morrone, professore di Fisiologia all’università di Pisa. Prima notizia. Sei soci già «corrispondenti», ovvero ordinari, sono stati promossi a «nazionali», la fascia più ambita. Si tratta di Paolo Fedeli (latinista, università di Bari), Salvatore Settis (archeologo, Normale Superiore di Pisa), Paolo Prodi (storico moderno, università di Bologna), Paolo Galluzzi (storico della scienza, università di Firenze), Renato Guari- ni (statistico economico, università La Sapienza di Roma), Michele Parrinello, fisico nella Eidgenössische Technische Hochschule di Zurigo e nell’Università della Svizzera Italiana di Lugano) Tra i nuovi corrispondenti nelle classi di Scienze morali e Scienze fisiche, l’italianista Emilio Pasquini, lo storico della Chiesa Giorgio Cracco, la giurista Lorenza Carlassare, il sociologo Marzio Barbagli, l’iranologo Adriano Valerio Rossi. Tra i soci stranieri, l’egittologo viennese Manfred Bietak, il giurista giapponese Ichiro Kitamura, la sociologa francese Dominique Schnapper. © RIPRODUZIONE RISERVATA 42 Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 Aveva 74 anni Addio a Trecca, medico e volto in tv di Mediaset SPETTACOLI È morto, all’età di 74 anni, Fabrizio Trecca (foto), medico e volto della televisione. Dopo aver condotto negli anni 90 una rubrica medica sul Circuito Cinquestelle, dall’autunno del 1998 Trecca affiancò Maria Teresa Ruta alla conduzione del programma quotidiano di Canale 5 dedicato alla salute e alla medicina «Vivere bene», di cui era anche autore. Dall’inizio del 2000 il programma diventò settimanale e prese il titolo di «Vivere bene con noi - Speciale Medicina». Quindi passò su Rete4 per «Vivere meglio», che guidò fino al 2012. L’annuncio della sua morte è stato dato in diretta da Barbara Palombelli, al termine della puntata di ieri di «Forum». 43 Su «Sette» in edicola domani Vanessa Incontrada: la fiction è la mia rivincita Sette, in edicola domani con il Corriere, dedica la copertina a Vanessa Incontrada (foto). L’attrice ha parlato del suo momento felice dopo il successo della fiction «Un’altra vita»: «Sono orgogliosa, dal 2010 ho rifiutato molti progetti. È stato un sacrificio economico: non vengo da una famiglia ricca». Una rivincita: «Ora mi vengono in mente le persone che negli ultimi anni mi hanno snobbata». Lo show di Stevens a Milano Cat e Yusuf si scambiano il testimone delle canzoni MILANO Cat e Yusuf. C’erano tutti e due sul palco del Forum di Assago martedì. Steven Georgiou ci ha messo 30 anni per mettere d’accordo le personalità musicali della sua vita: il Cat Stevens cantautore anni 70 e il convertito alla causa musulmana Yusuf Islam tornato alla musica nel 2006 dopo tre decenni di silenzio e al suo primo tour mondiale. Una serata a passarsi il testimone delle canzoni su un palco che ricrea una stazione I l fumetto è stato uno dei meno fortunati della Marvel. Ma la cosa non ha per niente intimorito la Disney, tanto che, quest’anno, ha deciso di puntare ingegno e risorse (165 milioni di dollari) su Big Hero 6, film d’animazione in uscita in Italia il 18 dicembre (anche in 3D). E ha fatto bene: il cartone è finito subito in testa al box office americano, incassando oltre 56 milioni di dollari in 72 ore (79 milioni in tutto il mondo) e, soprattutto, vincendo la sfida galattica con Interstellar, il kolossal di Christopher Nolan che tutti sembravano aspettare. Ma l’astronauta ancora fresco premio Oscar Matthew McConaughey e Anne Hathaway si sono dovuti accontentare della seconda posizione arrivata assieme ai 52 milioni di dollari di incasso nel primo fine settimana al cinema. Più di loro ha fatto Hiro, l’adolescente con i capelli scuri e i tratti orientali protagonista di Big Hero 6. Dopo Frozen (titolo campione di incassi dello scorso anno), la Disney si prepara a un altro colpaccio mondiale — in molti Paesi, Italia compresa, sarà il filmone di Natale — puntando su una storia però piuttosto diversa rispetto ai suoi standard. Il cartone è un abbraccio tra due culture: quella americana e quella giapponese. Hiro è una sorta di La favola vincente della Disney: una fusione tra Occidente e Asia «Big Hero 6» fenomeno negli Usa. «Elogio della creatività senza confini» Genio Hiro è il giovane genio della tecnologia, protagonista assieme al robot Baymax (foto grande) del cartoon «Big Hero 6» baby Steve Jobs asiatico, un inventore, un genio della tecnologia, che sogna di essere ammesso nell’istituto in cui studia già anche il fratello maggiore, Tadashi. Alcune libertà rispetto al fumetto originale sono state prese, a partire dalla città in cui la storia è ambientata, che da sola spiega la volontà di unire in un colpo Stati Uniti e Giappone: San Fransokyo. «I nostri disegnatori hanno elaborato una città che non esiste, sommando le caratteristi- che di San Francisco e di Tokyo», ha spiegato Roy Conli, produttore (di origini italiane) della Walt Disney Company. Per farlo è stato usato un programma basato sulle mappe delle due città che «ha permesso di fonderle in maniera eccellente». E così si vedono, ad esempio, i saliscendi di San Francisco su cui si sviluppa l’architettura classica giapponese. Un mondo fantastico che rappresenta il centro d’eccellenza mondiale per la tecnologia. Tadashi, proprio lì, ha inventato un tenero robot infermiere, Baymax, una specie di Bibendum ma senza rotoli, pronto a «far stare meglio» chiunque abbia bisogno di lui. È un operatore sanitario personale: gli basta una scansione per individuare lo stato di salute del paziente e curare ogni malattia. A richiedere le sue attenzioni sarà proprio Hiro, a cui è stato spezzato il cuore, anche se solo in senso figurato. «Fra i programmi di Baymax c’è il desiderio di essere d’aiuto — racconta Don Hall, regista del film In arrivo ● «Big Hero 6», già campione d’incassi negli Stati Uniti, uscirà in Italia il 18 dicembre (anche in 3D) ● Il film d’animazione è costato 165 milioni di dollari ed è tratto da un fumetto poco conosciuto della Marvel ● Tra i coproduttori l’americano di origini italiane Roy Conli —. Hiro è un teenager che ha perso la sua strada. Le loro personalità interagiscono in modo tenero e divertente». L’amicizia, il rapporto con la famiglia, la suggestione non nuova sulla capacità delle macchine di provare sentimenti. C’è tutto in questo cartone, unito all’adrenalina dei combattimenti che hanno fatto la fortuna della Marvel: Hiro infatti trasformerà Baymax e quattro suoi amici in super eroi dai poteri straordinari. Ottenuti però non con la magia, come si è più abituati a vedere nei cartoon, ma con l’ingegno e lo studio della tecnologia robotica. Così si diventa super eroi in questa storia diversa dal solito, arrivata un po’ a sorpresa, come conferma Hall: «Quando ho iniziato a esplorare l’universo Marvel, fra i vari progetti ho trovato Big Hero 6. Non ne avevo mai sentito parlare ma mi piacevano sia il titolo che le influenze giapponesi». E così lo ha scelto, per fortuna. Chiara Maffioletti © RIPRODUZIONE RISERVATA ferroviaria, con tanto di insegna «Milan», nel profondo Delta. Nella prima parte prevale Cat Stevens (66 anni, foto): dagli esordi, alle hit come «Moonshadow» e «Mornig Has Broken», alla fusione nel nome dell’amore universale di «Maybe There’s a World» con «All You Need Is Love» dei Beatles. Nella seconda parte (dopo 25 minuti di intervallo) Yusuf si allarga con le canzoni dell’ultimo album blues, con riflessioni sulla schiavitù come «Gold Digger» dedicata a Nelson Mandela o «Tell ‘em I’m Gone» che riprende un brano portato al successo da Leadbelly negli anni 40. Le poche volte che lascia la parola a Cat, scattano i cori. «Moonshadow», una «Sad Lisa» accelerata ma sempre drammatica, «Father and Son» su cui si accendono gli smartphone e nei bis «Peace Train» e «Wild World». I seimila erano qui per Cat. Andrea Laffranchi © RIPRODUZIONE RISERVATA 44 Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera SPETTACOLI In platea 7 giorni sul palco di Claudia Provvedini Momix Beckett Alchemy Spettacolo antologico (nella foto a destra) del gruppo di Moses Pendleton, codirettore artistico Cynthia Quinn; lo precede, oggi, La Santissima Trinità, oratorio fine ‘600 coi Turchini di A. Florio; poi, Sol Gabetta al violoncello (dal 18, teatro Olimpico, Roma) Aspettando Godot Senza tempo, il nocciolo metafisico dell’umanità misurata dal tempo. Regia di Maurizio Scaparro, con Antonio Salines, Luciano Virgilio, Edoardo Siravo, Enrico Bonavera nei ruoli di Vladimiro, Estragone, Lucky, Pozzo (fino al 23, Carcano, Mi) TEATRO E MUSICA L’opera alla Scala Il vizio dell’arte Placido Domingo e le sfumature del «Boccanegra» Bennett esplora i sentimenti di un incontro mai avvenuto di Paolo Isotta di Franco Cordelli I l pubblico della Scala è convenuto per la ripresa del Simon Boccanegra di Verdi soprattutto per ammirare Placido Domingo quale protagonista. Egli l’ha già interpretato da noi nel 2010 ma io non lo ascoltai. Grande è stato ora il mio disappunto. Domingo, che baritono non è, dà un Boccanegra dal timbro tenorile; e ciò è ancor poco. La sua interpretazione è enfatica e di cattivo gusto; egli non riesce a cantare piano mai, non ha fraseggio e ha il difetto imperdonabile di trascurare le piccole note, che sovente accorcia. Nella scena del Consiglio, inoltre, dice Francesco Petrarca invece che romito di Sorga. Il direttore Daniel Barenboim gli consente tutto ciò (sempre che sappia che «Francesco Petrarca» è una cosiddetta lectio facilior che la praticaccia inserì), gli dà un tempo eccessivamente lento nella Ballata Del mar sul lido e gli consente corone aggiungendovi pause. Poi accompagna Come in quest’ora bruna del soprano come fosse un Valzer da balera. La sua Canto Placido Domingo, 73 anni orchestra è sempre intollerabilmente forte in un’Opera fatta di sfumature. Quanto al soprano, Tatiana Serjan, oscilla tra l’afonia e lo strillo. Il basso Orlin Anastassov, Fiesco, ha cattiva dizione italiana e ansima nel grave (per sapere che cosa sia e come si canti Il lacerato spirito occorre cercarne «in rete» l’interpretazione di Bonaldo Giaiotti, il più grande basso degli ultimi cinquant’anni). Buona sarebbe l’esecuzione del baritono Artur Rucinski, Paolo, se un concertatore gli avesse corretto qualche difetto. Il tenore Fabio Sartori, Adorno, offre una prestazione luminosissima: sa cantare piano e con splendida pasta quando è nel forte e nel mezzoforte, fraseggia con musicalità e possiede il legato. È molto superiore a Francesco Meli che ha interpretato lo stesso ruolo con Riccardo Muti. Il coro è ottimamente diretto da Bruno Casoni. La regia di Federico Tiezzi (scene di Pier Paolo Bisleri, costumi di Giovanna Buzzi) ha il pregio di rispettare l’ambientazione storica medioevale dell’Opera salvo che nell’ultimo quadro, ove il coro appare in abiti ottocenteschi. © RIPRODUZIONE RISERVATA I l vizio dell’arte di Alan Bennett fu accolto (nel 2009) con entusiasmo. La critica inglese ritenne che The Abit of Art fosse tanto spassoso quanto commovente. «La pièce di Bennett parla di teatro, di poesia, di musica, e della paura di invecchiare». A leggerlo, è meno felice o più complicato di così. Diverso, a vederlo nella messinscena di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia all’Elfo Puccini di Milano. Che alla fine arrivi un pizzico di commozione è vero: eccoci di fronte alla realtà fisica dell’accadimento, ossia all’uscita di scena di Winstan Hugh Auden e Benjamin Britten. Questo fatto, l’uscita di scena (siamo nelle prove di una commedia, Il giorno di Calibano, di cui sono protagonisti il poeta e il compositore), non è solo un fatto, è anche un’idea, che si sviluppa due volte e che si manifesta davanti ai nostri occhi. O, appunto, questa idea non è solo un’idea, è anche un fatto. In tale combustione si concentra la forza della commedia di Bennett in cui assistiamo all’incontro tra i due semi vegliardi a Oxford, trenta anni dopo la loro separazione: Auden se n’era andato in America, Britten, guerra o non guerra, non si sarebbe mai mosso di lì. Nella sostanza Il vizio dell’arte immagina (ma immagina fino a un certo punto perché in scena c’è anche un futuro biografo) come l’uno e l’altro si sarebbero comportati, che cosa si sarebbero detti, come si sarebbero abbracciati o non abbracciati. Bennett è sempre convincente: l’omosessualità del poeta e del musicista tiene banco in modo tanto sboccato, disinibito, quanto verisimile. Per altro (e torno a pensare al testo) c’è un eccesso tematico in tale verisimiglianza che urta la nostra suscettibilità. I due non parlano (quasi) d’altro: non ci fosse stata l’intercapedine, o la cornice, del teatro nel teatro questo aspetto della vita dei due ci sarebbe venuto addosso come nell’ormai logora virtù non solo dell’arte e della filosofia di smascherare (desublimare), ma della stessa pubblicistica di destra — am- Insieme Ferdinando Bruni (62 anni) ed Elio De Capitani (61) in un momento di «Il vizio dell’arte» messo che si possa solo pronunciare un simile vocabolo/ categoria. A commuovere invece è proprio l’altrettanto vetusto meccanismo metateatrale, che qui ha una funzione catartica: quando i due escono di scena, il biografo ci comunica che ciò che abbiamo visto è accaduto nel 1972 e che Auden è morto l’anno dopo e Britten nel 1976. Ma poi a esser bello è lo spettacolo, non solo perché dà vita. È bello per come la dà. Ida Marinelli, la regista, è in ombra e però in grado di salire alla ribalta dei sentimenti come sempre le accade. Elio De Capitani, con il suo parrucchino, sembra un omosessuale inglese più omosessuale di Britten: a volte ci fa ridere, a volte tocca corde più segrete. L’interpretazione memorabile è di Ferdinando Bruni: per come si è invecchiato (con pancia e spalle cadenti), per come trascina i piedi nelle pantofole; per come si tira giù il golf ogni minuto; per come irride ed è ben lontano dal temere la morte che verrà. Con loro, Umberto Petranca, il biografo; Tim, il prostituto; e Michele Radice, l’autore del testo nel testo che si deve rappresentare, di cui è eroe Calibano, l’uomo che niente altro vuole se non la conoscenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il vizio dell’arte Regia di Ida Marinelli ●●●●●●●●●● 7 Dolore sotto chiave La disillusione tra la vita e l’aldilà di Magda Poli A ll’inizio c’è uno «schiattamuorto», un becchino che recita una novella di Pirandello, I pensionati della memoria, tradotta in versi e in un partenopeo stretto. I morti, morti nella realtà del vivo, disillusi da quell’illusione che è la vita, ritornano e sono. Con questo prologo si apre Dolore sotto chiave che unisce due sferzanti atti unici di Eduardo De Filippo, il primo che dà il titolo allo spettacolo, e poi Peri- Protagonista Tony Laudadio (44 anni) in una scena dello spettacolo colosamente, con la regia di Francesco Saponaro (il 20-21 a Cosenza all’Auditorium Università). La scena emblematica ha due porte che sono due casse da morto, poi un tavolo e qualche sedia e l’egoismo zitellesco di una sorella, resa maschera ambigua dal bravo Luciano Saltarelli, che tiene nascosta da anni la morte della cognata per non far soffrire il fratello, esplode in tutto il suo velenoso assurdo. Gli rovina la vita, gli azzera un nuovo rapporto d’amore, lo imprigiona nel suo essere stato. In Pericolosamente la morte è pulcinellescamente di casa. Un marito per quieto vivere, finge di sparare alla moglie ogni qual volta nasca un battibecco. Lo scampato pericolo crea momentanea felicità, ma terrorizza un amico che ignaro assiste alla scena. Bravi anche Tony Laudadio e Giampiero Schiano in uno spettacolo di bella godibilità. © RIPRODUZIONE RISERVATA Dolore sotto chiave regia di Francesco Saponaro ●●●●●●●●●● 8 DISCHI Classica Concerti Canzone d’autore Weekend La legge di Backhaus Alice, voce ed emozioni Fresu colora le note Rice il malinconico D T S ecca pubblica un cofanetto di 8 cd che contiene diverse incisioni tarde, per lo più dell’epoca in cui fu introdotta la stereofonia, di Wilhelm Backhaus. Si tratta di due cicli dei Concerti di Beethoven con Krauss, Schmidt-Issersted e Böhm, di quelli di Brahms e dell’ultimo di Mozart, sempre con Böhm, e di quello di Schumann, con Wand. L’orchestra sono i Wiener Philharmoniker. Incisioni fantastiche. Chi sa chi era Backhaus ha già capito tutto. Chi no, scopre qui la legge: una legge fatta di oggettività (non «freddezza»), cultura, profondità di pensiero e sensibilità, e sorretta da una tecnica prodigiosa. I comparativi assoluti sono stupidi. Ma per Backhaus si può fare un’eccezione e dire che è stato il massimo pianista del Novecento. © RIPRODUZIONE RISERVATA Probabilmente. (E. Gir.) ●●●●●●●●●● 9 orna Alice con l’album «Weekend» (Arecibo, la sua etichetta discografica), Si intitola così perché registrato durante i fine settimana. Spicca la raffinata capacità interpretativa di sempre e l’intensità nel trasmettere emozioni. La scelta del repertorio spazia dalla ritmica sincopata di «Tante belle cose», brano di Francoise Hardy con adattamento del testo in italiano di Battiato (che ha scritto per lei con Sgalambro anche il brano «Veleni», escluso a Sanremo, e duetta in «La realtà non esiste» di Claudio Rocchi-Volo Magico n.1), a «L’umana nostalgia», sempre di Rocchi, che Alice rivisita a vent’anni dalla versione originale. «Da lontano» è un dialogo d’amore a distanza con la partecipazione di Luca Carboni e il trombettista jazz Paolo Fresu. © RIPRODUZIONE RISERVATA (Mario Luzzatto Fegiz) ●●●●●●●●●● 6,5 Jazz Brass Bang! Folk My favourite faded fantasy I l suono di un gruppo d’ottoni, in qualsiasi genere musicale, è sempre esaltante. «Brass Bang!» è un quartetto jazz che unisce a Paolo Fresu e Gianluca Petrella (tromba e trombone) gli americani Steven Bernstein e Marcus Rojas (tromba e tuba); il disco omonimo per Tuk Music è una vetrina di idee che ha forse i punti più alti nelle rivisitazioni di Ellington («Black and Tan Fantasy», «Rockin’ in Rhythm»), Palestrina («Surgentem cum victoria») e Rolling Stones («As Tears Go By»). Un bel ventaglio d’interessi, in un album che affronta anche Händel, Hendrix, «Guarda che luna» e la musica sarda. Esplicito il rimando alla Brass Fantasy di Lester Bowie, ma il gruppo dimostra di avere una fisionomia pienamente ori© RIPRODUZIONE RISERVATA ginale. (Claudio Sessa) ●●●●●●●●●● 8 e la tua ambizione è fare musica di culto, nel momento in cui ti arriva addosso un successo da milioni di copie rischi di crollare. Così è andata a Damien Rice con «O» (e «9»): otto anni per riprendersi. Rieccolo. La voce che spesso cerca il falsetto, chitarra acustica e/o pianoforte, ballad che riflettono su amori finiti. Rice (con Rick Rubin alla produzione) non cerca la semplificazione pop, lascia che le canzoni trovino la loro strada: una sola è sotto i 5 minuti. La malinconia di «I Don’t Want to Change You» ti tira dentro (un gorgo mortale se ci fosse ancora la voce della ex, sia di cuore che di palco, Lisa Hannigan), «The Greatest Bastard» è sentita. E se gli archi di «The Box» sono un po’ troppo, «It Takes a Lot to Know a Man» ci coinvolge col tanto. (Andrea Laffranchi) © RIPRODUZIONE RISERVATA ●●●●●●●●●● 8,5 Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 SPETTACOLI 45 Cechov Jazz Bologna Gogol Sei monologhi Quartetti e Purcell Il giardino dei ciliegi Protagonista invisibile, delimita il passato; simbolo d’inazione, soccombe al futuro come i proprietari e la loro classe sociale. Regia G. Dipasquale, con M. Mercatali, P. Pattavina (foto, al centro) al Guia Jelo (dal 21/11 al 7/12, Verga, Catania) Charles Lloyd Post bop col quartetto del sassofonista mito Anni 60. Nei club: John Abercrombie chitarra in trio allleaders con Gary Versace e Adam Nussbaum; quartetto del pianista George Cables (14, Arena del Sole; dal 15, Cantina Bentivoglio, Bo; Torrione, Fe) Il matrimonio L’adattamento e regia di Salvatore Tramacere per i Cantieri Koreja traspone la vicenda grottesca in una trasmissione tv in cui si cerca assurdamente un’intimità. Poi, Mario Perrotta in Emigranti éspress e Un bès-Antonio Ligabue (dal 15, Kismet, Bari) Eroi della solitudine Aiace, Fedra, Agamennone, Persefone, Oreste, Delfi. Attraverso la loro ribellione e rinuncia in un presente senza tempo il poeta greco Ghiannis Ritsos trasforma il mito in parabola. A cura di Walter Le Moli (dal 15, Teatro Due, Parma) Kelemen L’ensemble ungherese (violini, viola, violoncello) nei Quartetti: Haydn, re minore op.76; Mendelssohn, la minore op.13; Bartòk, n.5 Sz 102. Didone e Enea, opera del destino, di Henry Purcell (il 18, Conservatorio; il 25, Borsa, © RIPRODUZIONE RISERVATA Milano) CINEMA Tre tocchi Marco Risi intreccia 6 storie di attori C urioso, sperimentale, autobiografia di una generazione di attori che non riesce a lavorare e quindi a esprimersi come vorrebbe: il nuovo film di Marco Risi è un viaggio all’interno dei sogni di chi attende audizioni e scritture, tra molti chiacchiere virili spesso spoglie e spogliate, e un memorabile essere o non essere in doccia. Tra fotoromanzi, illusioni d’autore e scorciatoie di sesso, questi ormai quasi giovani vivono in realtà le stesse delusioni che caratterizzano il made in Italy. A smentire Risi si tratta di ottimi attori: Massimiliano Benvenuto, Leandro Amato, Emiliano Ragno, Vincenzo de Michele più alcune stelle in cameo (Luca Argentero, Marco Giallini, Claudio Santamaria, Francesca Inaudi) che fanno corona intorno a sei intimissimi. (m. po.) © RIPRODUZIONE RISERVATA ●●●●●●●●●● 7 Box Office 1 N Interstellar di Christopher Nolan con Matthew McConaughey e Michael Caine 2.893.777 2 N 3 G Andiamo a quel paese di Ficarra e Picone che ne sono anche i protagonisti 2.500.621 Dracula Untold di Gary Shore con Luke Evans e Dominic Cooper 1.253.603 IN DISCESA IN SALITA NOVITÀ' STABILE G A N = Lo sciacallo Words and pictures Vampiri dell’informazione a caccia di soldi e notorietà Owen e Binoche love story da sbadiglio O di Maurizio Porro no tutti Dracula. Questa parabola del successo a tutti i costi inquieta perché ce la sentiamo vicina anche se il film comunica lo choc di una realtà non surreale e che riconosciamo nel nostro codice genetico anche se innocenti. ra che le parole di un avvocato sono state condannate in tribunale al posto della mafia, questo duello pop tra il potere del verbo e quello dell’immagine rischia inattesa attualità. Ma il regista di Words and Pictures, commediola sentimentale diretta da Fred Schepisi, gira due storie diverse: la prima è sulla gara, con tutti i folklorismi su professori e studenti, via di attimi fuggenti; la seconda, inevitabile, è il rimandato colpetto di fulmine tra Clive Owen, insegnante alcolizzato e scrittore fallito, e Juliette Binoche, sempre al di sopra del suo personaggio, pittrice di talento (i quadri sono davvero suoi) con artrite reumatoide e in difesa dell’arte visiva. Vuole mettere a cuccia e allontanare dalle bottiglie di vodka il ribelle collega. Ma la love story manda in sbadiglio tutto. (m. po.) © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA S ono come zombie, vampiri dell’informazione drogata, che vuole scioccare. Predatori della notte, personaggi di infima morale, che definire giornalisti sarebbe improprio: Jake Gyllenhaal scavato e allucinato, capace di ipocrisie violente, è appunto lo sciacallo del titolo, depravato erede del Kirk Douglas dell’Asso nella manica. Un vagabondo che cerca fortuna e scopre che, con uno scanner per intercettare i messaggi della polizia e riprendendo con una camera i fattacci di cronaca rivendendoli poi freschi per le news del mattino, si fanno soldi e si raccolgono perfino discutibili onori presso tv locali senza scrupoli nel mostrare spargimenti di sangue metropolitano al massimo grado di horror. Diretto da Dan Gilroy, questa action-denuncia ha ritmo morale e materiale. Si parla dell’incolmabile sete Coppia Jake Gyllenhaal, 33 anni, e Rene Russo (60) in una scena del film «Lo sciacallo» collettiva di macabro, della necessità di video pasteggiare coi peggiori vizi umani, divorando immagini e perdendo ogni senso etico. Non c’è pietà per nessuno, sono tutti vittime, dal complice aiutante alla producer tv (perfetta Rene Russo nel tocco di volgarità), accecati dal neon notturno di un horror in cui so- ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● 7,5 ●●●●●●●●●● 5 Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera 46 Eventi La scheda Da Foro Bonaparte permessi esplorativi in 53 siti esteri Quotata in Borsa fino a settembre 2012, Edison è uno dei maggiori gruppi industriali in Italia. Se il capitale della società è nelle mani dei francesi di Edf (99,5%), il cuore operativo continua a essere a Milano, in Foro Bonaparte. Con 3.200 dipendenti diretti, Edison è uno degli operatori di riferimento nell’energia, attraverso 58 concessioni e permessi esplorativi in Italia e 53 all’estero: Egitto, Norvegia, Croazia, Algeria, Gran Bretagna e le Isole Falkland. Negli upstream, la società può contare su riserve di idrocarburi per 50,4 miliardi di metri cubi equivalenti, comprese le riserve relative alla concessione di Abu Qir, in Egitto. Il portafoglio gas vale un quinto del fabbisogno italiano. Nell’elettrico Edison ha un parco di 47 centrali idro, 22 centrali termo, 32 campi eolici, 9 campi fotovoltaici e 1 impianto a biomasse per una potenza di 7.700 MW. Nel 2013 Edison ha prodotto 18,7 TWh con una quota di mercato pari al 6,7%. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’iniziativa Un concorso per i 130 anni dell’azienda ha raccolto centinaia di progetti di giovani e start up. I selezionati hanno lavorato con manager e università. I vincitori, specchio di un’Italia che trova soluzioni nell’ecosostenibilità e nell’economia smart di Alessandro Luongo L e idee più innovative per far ripartire l’Italia. L’azienda elettrica nata 130 anni fa ha premiato ieri a Milano i tre vincitori di Edison Start, il concorso per i progetti più innovativi e sostenibili dal punto di vista economico sociale e ambientale nell’ambito dell’energia, sviluppo sociale e culturale, e smart communities. Una traversa ferroviaria in plastica e con pneumatici riciclati che produce energia al passaggio dei treni (Green Rail, Giovanni Maria de Lisi, di Palermo); un software per il monitoraggio dei parcheggi liberi (Park Smart, Carlo e Marco Sciuto, padre e figlio di Catania); e un programma di turismo etico presso un immobile del palermitano confiscato alla mafia (Fiori di Campo, Francesco Costantino, Palermo) sono stati premiati con 300 mila euro. «Quando abbiamo celebrato il 130esimo anniversario, ci siamo interrogati su quello che poteva essere oggi il modo di fare impresa e supportarle» racconta Andrea Prandi, direttore comunicazione Edison con un trascorso all’unità di missione di Palazzo Chigi nell’Agenda digitale. «Da lì è nata l’idea, vissuta come impegno sociale, data l’emergenza del Paese di creare posti di lavoro, supportare le nuove imprese». E così Edison Start, aperto a team di persone fisiche, start up, micro e piccole imprese e organizzazioni non profit, ha messo in campo un’attività di consulenza e tutoring da parte del management Edison insieme agli esperti dell’Università Bocconi e del MIP Politecnico di Milano. Da gennaio a marzo 2014 hanno aderito 841 progetti Le origini di Stefano Righi N ENERGIA CREATIVA INNOVAZIONE E GIOCO DI SQUADRA EDISON PREMIA LE BUONE IDEE E CREA UNA COMUNITÀ VIRTUALE provenienti da tutta Italia, di cui il 51% nella categoria sviluppo sociale e culturale, il 33% nelle smart communities e il 16% nell’energia. La piattaforma edisonstart.it ha generato una ricca community virtuale. «Grazie a Edison Start, abbiamo visto e toccato con mano l’innovazione che l’Italia è in grado di esprimere», ha detto Bruno Lescoeur, amministratore delegato di Edison. «Vogliamo soprattutto promuovere una nuova logica di progettazione a valore condiviso e mettere le nostre competenze a disposizione delle nuove Il riconoscimento Ai primi delle tre categorie, 100 mila euro ciascuno. Chicco Testa: «Aiuteremo loro e i menzionati a trovare altri finanziamenti» Il metodo di lavoro I concorrenti si sono incontrati a Milano e facendo rete insieme. «Un beneficio anche per i nostri dirigenti che hanno respirato aria nuova» Idee In primo piano, Giovanni Maria De Lisi e Manfredi Inguaggiato di Greenrail (Foto Piaggesi) idee». E, in effetti, i concorrenti che si sono incontrati a Milano lo scorso giugno e luglio in particolare, hanno fatto rete insieme e iniziato a collaborare. Un esempio? Marco Loperfido, progettista di «Ammappa l’Italia», mappatura di sentieri e percorsi a piedi nei borghi italiani, ha realizzato un percorso di turismo etico proprio a Cinisi (Palermo), nel comune di residenza di Francesco Costantino, uno dei tre vincitori (Fiori di Campo). «A differenza che nelle altre start up — aggiunge Prandi, — qui dirigenti e dipendenti hanno supportato tutti insieme i 30 finalisti al concorso e creato competenza e diffusione di know now. Gli stessi manager, confrontandosi, hanno respirato una boccata di aria nuova». La giuria era composta dal ceo di Edison, manager della società, Bocconi, Mip e Assolombarda, e presieduta da Chicco Testa, a capo di Assoelettrica, che ha così dichiarato: «Con Edison Start tre idee innovative hanno la concreta possibilità di diventare realtà di successo su larga scala. Per tutto il 2015 le start up saranno affiancate da manager della società e esperti della Bocconi di Milano nel percorso tra rendicontazione, trend di mercato e networking, ricevendo un valido supporto in un momento critico del loro percorso». «Li aiuteremo — ha aggiunto Testa — anche a trovare altri finanziamenti una volta superata la fase di rodaggio, perché avere una buona idea, non basta. Fortunatamente agli italiani le idee non mancano e ci sono aziende private che ci scommettono sopra facendo un investimento umano prima che economico». Nel 2015 partirà la seconda edizione del concorso: Edison pulse. 841 I progetti ammessi a Edison Start, il premio per l’innovazione 3 I vincitori del premio. Assegnate anche tre menzioni speciali 104 Il numero dei video caricati sulla piattaforma edisonstart.it. 26 mila le condivisioni 100 mila euro: l’ammontare del premio per ciascun vincitore delle tre categorie 130 Sono gli anni di Edison, fondata nel 1884, la più antica azienda europea nel campo dell’energia © RIPRODUZIONE RISERVATA Quell’italiano che accese la luce nelle città Fu il primo a giocare la carta dell’ecologia on si resta sul mercato centotrenta anni senza una forte tensione innovatrice, senza la curiosità per cercare un domani diverso e migliore. La storia dell’Edison, che oggi si intreccia con tre start up in cerca di mercato ma soprattutto di futuro, iniziò nell’Italia da poco unita per volontà di uno straordinario milanese, Giuseppe Colombo, che fu ministro delle Finanze e presidente della Camera, ma che prima di tutto seppe incarnare, come pochi, lo spirito modernista e innovatore che caratterizzò la fine dell’Ottocento in Europa. Colombo fu uomo di ampi orizzonti. Contribuì, con Francesco Brioschi, alla nascita del Politecnico di Milano, fu insegnante di Giovan Battista Pirelli — che dopo la laurea spinse in Belgio a studiare la produzione industriale della gomma — scisse Il Manuale dell’ingegnere, che Hoepli edita ancora oggi e divenne cliente e conoscente di Thomas Alva Edison, uno dei più grandi inventori di ogni tempo. Fu Colombo ad accendere Milano, prima città in Italia, tra le primissime al mondo, a godere di una illuminazione delle pubbliche vie. E lo fece proprio grazie a Thomas Alva Edison. Colombo iniziò con l’illuminazione elettrica del Teatro alla Scala, il 26 dicembre 1883 e lo fece per risolve- re un problema tanto grave quanto banale. I teatri dell’epoca — era un mondo senza radio né televisioni, dove il teatro era «il» luogo di svago — erano illuminati con torce e candele e spesso bruciavano, causando immani tragedie. Colombo vide il futuro all’Esposizione internazionale di Parigi: aveva il profilo ingombrante della straordinaria dinamo Jumbo, una macchina enorme, creata da Edison negli Stati Uniti. Colombo a Milano trovò i soldi, la comprò e la fece installare nella centrale di via Santa Radegonda, dove oggi sono i magazzini della Rinascente. Bruciava carbone, la Jumbo, per produrre elettricità. Poi, Colombo partì per gli Stati Uniti, fece base a New York, andò a conoscere Thomas Alva fino a Menlo Park, nel New Jersey, nell’allora Raritan, a metà strada con Filadelfia, ed entrò in confidenza con lo straordinario inventore americano. I due divennero soci, quasi amici. Il pioniere Giuseppe Colombo illuminò la Scala, fondò l’impero Edison e dalle acque dell’Adda ricavò l’elettricità: preludio all’attuale cuore verde dell’azienda Mai più carrozze Un tram Edison a Milano nel 1892 Esiste un documento con il quale Thomas Alva concede alla società italiana che Colombo stava costituendo, l’uso del nome Edison. Un unicum nel panorama mondiale di oggi, che si realizza proprio in forza di quella volontà. Ne parleranno, il prossimo sabato, 15 novembre, alle 10, Michele Puglisi, Piero Cavaleri e Luca Mari all’Università Liuc di Castellanza. La centrale a carbone di Milano fu, per quegli anni, quasi una meraviglia. Eppure lo spirito innovatore dell’epoca la rese obsoleta in un decen- nio. Colombo ebbe la forza di rivoluzionare la sua impresa, non ci pensò due volte: basta carbone e basta con quella ciminiera alta quasi quanto il Duomo che finiva con l’annerirlo. Era già arrivata l’epoca dell’energia «verde», della forza rinnovabile. Colombo la trovò sull’Adda, il fiume che scorre a est di Milano. La Edison già nel 1898 iniziò a produrre energia elettrica trasformando la corrente del fiume grazie alla prima delle tre centrali costruite sulla riva del corso d’acqua (dedicate ad Angelo Bertini, Carlo Esterle e Guido Semenza, tre uomini che hanno continuato l’opera di Colombo) e che sono ancora oggi perfettamente funzionanti. Dall’acqua dell’Adda, non più dal carbone, arrivava l’energia necessaria a illuminare Milano, non più solo le strade, ma anche i negozi privati, le case e successivamente per muovere i tram, fino ad allora trainati dai cavalli. La spinta al cambiamento è nel dna stesso di tutte le maggiori società industriali. La rapidità con cui mutano gli scenari competitivi, oggi, è cento volte superiore rispetto a un secolo fa. Edison è passata dal carbone all’acqua, dal petrolio al gas, al sole, ma la corsa non è ancora finita. @Righist © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 EVENTI L’album Scarica l’«app» Eventi Da sinistra, la centrale elettrica di S. Radegonda, a Milano; trivelle petrolifere in Val Padana; la centrale Bertini di Paderno; la piattaforma Vega, in Sicilia Eventi 47 Informazione, approfondimenti, gallery fotografiche e la mappa degli appuntamenti più importanti in Italia. È disponibile sull’App Store di Apple la nuova applicazione culturale del «Corriere della Sera Eventi». È gratis per 7 giorni. Gioiello d’Europa A sinistra, la Diga Vecchia di Paderno d’Adda. Fu costruita dalla Società Edison nel 1895 a monte della centrale Bertini (all’epoca la più potente d’Europa), nata per fornire energia a Milano Greenrail dalla Sicilia Horus dalla Liguria Traipler dalla Puglia La traversa fatta di vecchi pneumatici Un dispositivo che sostituisce gli occhi Il portale per la video offerta turistica Dai treni in corsa La voce che «guarda» Una vetrina online un aiuto all’ambiente per i non vedenti nel Belpaese nascosto di Felice Cavallaro P alermo. Quando il padre lo assunse nell’azienda di famiglia con quaranta operai impegnati in costruzione e manutenzione di impianti ferroviari, Giovanni Maria De Lisi, sganciatosi dai libri di Giurisprudenza, cercò l’ufficio e la scrivania del suo primo lavoro. Delusione. Non s’aspettava di essere mandato in trincea, come un qualsiasi dipendente, «da operaio». Una storia vissuta allora con stizza. Raccontata oggi con riconoscenza verso quel padre zata assemblando plastica e pneumatici fuori uso «per farne una sorta di “cappottino” con cui rivestire l’anima di calcestruzzo, abbattendo le vibrazioni delle rotaie sui binari e insieme i costi di manutenzione delle linee». Ma la vera scoperta che ha acceso l’interesse della Business School di Trieste e della Bocconi di Milano, impegnate nel business planning, è la scoperta di De Lisi legata al risparmio energetico: «È l’unica traversa progettata per produrre energia elettrica al passaggio dei treni mediante un sistema piezoelettrico sottorotaia. Un Potenza delle rotaie Il team ha calcolato che un solo chilometro di linea ferroviaria può produrre 120kwh S averio Murgia e Luca Nardelli, laureati ventitreenni in Ingegneria biomedica (il primo continua gli studi nella robotica, il secondo in quello della neuroingegneria) uscivano insieme dalla stazione ferroviaria di Genova per andare all’università quando un non vedente ha chiesto loro aiuto per prendere l’autobus. «La storia di Horus è iniziata così — spiega Nardelli — è stato Saverio ad avere la prima idea, poi siamo andati avanti». Horus tecnicamente è veva negli Usa». Il team di tre giovanissimi ha messo a punto il prototipo avvalendosi di una stampante in 3D per il design meccanico. Il dispositivo si compone di due telecamere che si agganciano agli occhiali (dallo stesso lato, in verticale lungo la lente) e sono collegate con un «cervello» parlante delle dimensioni di un iPhone. La centralina ha un sistema di navigazione e una scheda programmata per riconoscere oggetti comuni ma si può, anzi si deve, personalizzare: inserendo ad esempio i volti di familiari e amici sarà in grado di riconoscerli, inserendo le eti- Su misura La centralina si può personalizzare: così riconosce non solo gli oggetti ma anche i volti In cornice Da sinistra, Lorenzo Alessi e Giovanni Maria De Lisi che, facendogli scoprire la gavetta, gli mise nelle mani la leva per capire come funziona un’impresa. E lui che adesso ha 29 anni, una sorella più grande, madre casalinga, sorride soddisfatto perché se non fosse stato per quel contatto del primo tipo con le vecchie traverse ferroviarie in legno e poi con quelle di calcestruzzo, forse, non avrebbe mai riflettuto su come migliorarne la qualità, costruirne di più moderne, più sicure e meno rumorose. Come ha fatto con l’intuizione ora premiata da Edison e concentrata sulla Greenrail, giovanissima impresa messa su con un compagno di scuola, Manfredi Inguaggiato, e Lorenzo Alessi. Start up ormai scoperta da Paesi arabi ed europei interessati al prototipo della traversa ecosostenibile realiz- di Erika Dellacasa © RIPRODUZIONE RISERVATA un «dispositivo assistitivo» per ciechi e ipovedenti. Si sostituisce alla persona gentile che legge per te il numero del bus e il tabellone ferroviario, è un sistema di navigazione nelle strade ma anche un sistema di lettura o di riconoscimento di volti e oggetti. È una voce che guida ed assiste chi ha gravi problemi di vista. Si è unita a Saverio e Luca nella realizzazione del progetto la ventunenne Benedetta Magri, studentessa in Economia aziendale. «Siamo entrati in contatto con lei attraverso il network Silicon Valley Study Tourn — spiega Luca — Saverio ed io siamo andati una settimana nella Silicon Valley, prima abbiamo avuto una conoscenza virtuale con Benedetta poi ci siamo incontrati. Lei è genovese e in quel periodo vi- U n portale per mettere in Rete la video offerta turistica italiana a prezzi accessibili a tutti gli operatori e per offrire al turista un’anteprima dell’esperienza di viaggio, come fosse un trailer di un film da vedere prima di andar al cinema. È l’idea che hanno avuto quattro amici originari di Putignano, in provincia di Bari, ma divisi tra la Puglia, Roma e Milano che anziché incontrarsi al bar, come nella canzone di Gino Paoli, si sono confrontati su ca 500 videomaker su tutto il territorio nazionale che realizzano e ci inviano le riprese». Così la start up può proporre i video professionali della durata di circa due minuti a un prezzo anche quattro volte inferiore rispetto ai competitor e consentire anche alla piccola realtà, dalla pensione alla trattoria, dall’associazione che realizza un particolare servizio per il turista, di avere il proprio video promozionale. «Che però — puntualizza Muolo — noi definiamo un’anteprima esperenziale del viaggio e che come un film, in due minuti e mezzo concentra il succo dell’offerta». Democrazia web Una piattaforma con prezzi accessibili a tutti gli operatori e temi da condividere sui social Team Da sinistra, Benedetta Magri, Saverio Murgia e Luca Nardelli po’ come nell’accendino elettrico, con lo schiacciamento di cristalli di quarzo che produce energia. Invece di disperderla in calore, riusciamo a recuperarla e con il transito di dieci, quindici treni ogni ora, anche solo un chilometro di linea ferroviaria può produrre 120kwh di energia pulita». Di traverse di plastica riciclata ne esistevano, ma non efficienti come quelle premiate da università e imprese impegnate in un mercato da grandi numeri: in legno se ne producono 200 mila l’anno, mentre in calcestruzzo siamo soltanto in Italia a quota 1,5 milioni e nel mondo a 70 milioni. «Con 4 miliardi di euro spesi ogni anno solo per le manutenzioni», aggiunge De Lisi proponendo al pianeta di tagliare questa spesa della metà. di Antonio Calitri Collage Una serie di video caricati sulla piattaforma web Traipler chette dei prodotti in uso quotidiano li identificherà e indicherà correttamente e così via. Horus può leggere ad alta voce un libro o una ricetta medica. «Lo scopo — dicono gli ideatori — è migliorare la vita di persone con disabilità visive. Ci siamo confrontati con associazioni di ipovedenti per rispondere alle necessità concrete». Telecamere e centralina sono collegate con un filo: «È una scelta precisa — spiega il team — per due motivi: il primo è che avere sempre vicino alla testa un dispositivo collegato a Internet può non essere salutare il secondo è appunto evitare la connessione alla Rete con problemi di copertura o di abbonamento. Volevamo che Horus fosse indipendente da altri dispositivi e anche dalla Rete». © RIPRODUZIONE RISERVATA Skype e hanno dato vita alla start up e alla piattaforma Internet Traipler. Innovatori tra i 27 e i 33 anni, tutti con una specifica professionalità, dall’esperto di comunicazione nell’agenzia pubblicitaria al manager delle vendite in una multinazionale, dal programmatore informatico al filmaker, che hanno deciso di fare qualcosa per loro «e per il turismo Italiano» spiega il direttore commerciale e marketing, Christian Muolo. «Il settore dei video nella promozione turistica è in forte espansione. Il costo però non è accessibile a tutti. Partendo da questa constatazione, abbiamo avuto l’idea di smontare il video, centralizzare la regia, i servizi di postproduzione, la messa online e tanti altri servizi; e abbiamo creato una rete di cir- Il video o l’anteprima esperenziale che dir si voglia, poi finisce sulla piattaforma traipler.com e oltre a poter essere visto da tutti i navigatori può essere viralizzato dall’operatore e dai turisti che li possono condividere sui social network. Partito in sordina circa un anno fa, il portale che ha stretto un accordo con il Padiglione Italia di Expo Milano 2015 per la digitalizzazione del turismo nazionale, registra oltre 30 mila utenti unici al mese e contiene circa mille video (per 200 clienti) con una media di 5 mila visualizzazioni l’uno (ma ci sono anche video che hanno raggiunto le 15 mila visualizzazioni). Per il prossimo anno, conclude Muolo, «puntiamo a 7-8 mila video e nuovi servizi per arricchire l’offerta». © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera 48 S PECIALE a cura di RCS MediaGroup Pubblicità graficocreativo GIORNATA MONDIALE DEL DIABETE È una grande campagna di informazione che si celebra domani in contemporanea in tutto il mondo Una corretta gestione per tenerlo sotto controllo Re-Vita e Re-Derma: il benessere dei piedi Passeggiare, ballare, giocare con tuo figlio: i tuoi piedi sono il punto di contatto con il tuo mondo. E come ben sai, a volte le conseguenze del diabete li mettono a dura prova. Ma da oggi grazie all’esperienza Pic Diabetes Care puoi contare su Re-Vita e ReDerma, gli innovativi prodotti per il benessere del piede, facili da usare e con tecnologie specificamente studiate per garantire piena efficacia e massima delicatezza. La glicemia fuori dalla norma può danneggiare vari organi e portare a una serie di complicanze che però si possono prevenire “I l diabete ha scelto me. Ma anch’io ho scelto me”: è lo slogan della Giornata Mondiale del diabete 2014 che, per la prima volta, quest’anno è stato scelto attraverso un’ampia consultazione sui social media proprio da chi ha il diabete. È un invito forte a tutti coloro che ne sono affetti a prendere in mano la malattia e ad imparare a gestirla al meglio. Perché il diabete è una condizione cronica e richiede per tutta la vita di essere tenuto sotto controllo con cure adeguate: abitudini salutari come praticare un regolare esercizio fisico e seguire un’alimentazione con cibi sani e naturali, aumonitoraggio periodico della glicemia e terapie farmacologiche prescritte. In caso contrario la glicemia, cioè il livello di zucchero nel sangue, ritorna a salire e con un processo inesorabile conduce a gravi complicanze che possono manifestarsi con il tempo agli occhi, ai reni, all’apparato cardiovascolare e ai nervi. Sia nel caso di diabete di tipo 1 - la forma meno comune che si manifesta durante l’infanzia o l’adolescenza e comunque sempre entro i 20 anni - sia nel caso di diabete 2 - la forma più diffusa che compare dopo i 40 anni con un’incidenza in aumento con Il cosiddetto “dolce male” è una delle più diffuse malattie del nostro tempo il passare degli anni - diversi studi clinici hanno dimostrato che il controllo ottimale della glicemia previene la comparsa delle complicanze o le rallenta moltissimo. Re-Vita è il trattamento sinergico intensivo che mantiene la cute sempre idratata, nutrita e protetta. A base di L-Carnosina, un componente naturale che contrasta la glicazione, la linea Re-Vita combina l’azione di tre prodotti specifici e dedicati: MOLTO TEMUTA È la neuropatia diabetica periferica, nota come piede diabetico, una delle complicanze più temute del diabete, specialmente se non tenuto sotto controllo, il cui rischio è maggiore per chi ha questa malattia da dieci o più anni. Si tratta di un’alterazione dei nervi periferici che si manifesta con modificazioni della sensibilità e che può portare a ulcerazioni della pianta del piede. Purtroppo chi ne è affetto non si accorge che qualcosa non va nel piede, lo trascura, compaiono desquamazioni, tagli superficiali e ulcere che Attività fisica, dieta sana ed equilibrata, e automonitoraggio periodico della glicemia possono facilmente infettarsi arrivando persino alla cancrena e all’amputazione. La neuropatia diabetica si può, però, prevenire sottoponendosi a un completo esame del piede più volte l’anno e imparando a curare i piedi nel modo giusto. È infatti un obbligo per chi ha il diabete ispezionare quotidianamente i piedi per verificare l’eventuale presenza di arrossamenti, escoriazioni o vesciche. È anche necessario lavare, con gli appositi prodotti, quotidianamente i piedi, evitando di strofinarli troppo energicamente nell’asciugarli. La pelle dei piedi va anche mantenuta idratata, nutrita e protetta con le specifiche creme e le unghie vanno curate bene tagliandole in modo simmetrico. Vanno scelte inoltre calze protettive che evitino il ristagno del sudore e scarpe comode e calde. GLI ALTRI RISCHI Un’altra complicanza assai frequente è la retinopatia, un’alterazione della retina dell’occhio, che attualmente è una delle principali cause di cecità in età adulta nelle società industrializzate. Purtroppo questa complicanza i cui segni compaiono generalmente a dieci anni dalla diagnosi, non provoca sintomi fino a quando non è in fase avanzata. Chi ha il diabete deve quindi sottoporsi almeno una volta all’anno a un esame del fondo dell’occhio che è l’unico controllo in grado di dare indicazioni sulle condizioni dei capillari della - Re-Pura, il detergente purificante igienizzante con Clorexidina ad azione antisettica antimicrobica;. - Re-Idra, la lozione emolliente protettiva con Glicerina che ristabilisce e mantiene il corretto livello di idratazione; - Re-Sana, la crema intensiva rigenerante con Aloe e Olio di Cocco, che rinnova in profondità le cellule delle zone critiche del piede. Ad essi si aggiunge ReDerma, l’innovativa calza antidesquamante con Copper Technology: lo speciale tessuto intrecciato con fibre di rame stimola la produzione di elastina e collagene, che contrastano la secchezza della pelle lasciandola morbida ed elastica. Un consiglio? Usa i prodotti Re-Vita e Re-Derma insieme, l’efficacia è incrementata da un utilizzo sinergico. È un nemico subdolo che senza quasi provocare sintomi causa gravi complicanze retina. Colpisce invece i reni la nefropatia diabetica, una complicanza altamente invalidante che si sviluppa entro i primi dieci anni dalla comparsa della malattia: se un diabetico dopo questo periodo ha i reni che funzionano bene è molto difficile che avrà un’insufficienza renale. È quindi necessario per chi soffre di diabete eseguire regolarmente l’esame delle urine e in particolare la ricerca della microalbuminuria, in modo da cogliere la malattia renale ai suoi primi segnali e affrontarla subito con le terapie attualmente disponibili evitando così che evolva portando alla dialisi. Infine la glicemia fuori norma fa aumentare il rischio cardiovascolare. Tra chi è diabetico vi è infatti una maggiore incidenza di infarto e ictus. Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 49 ● Risponde Sergio Romano PROCESSO AGLI STATI UNITI IN UN DISCORSO DI PUTIN Caro Romano lei ha scritto che il governo dimissionario Facta nella notte del 28 ottobre 1922 proclamò lo stato d’assedio e che il re non firmò. Durante una ricerca storica, su eventi occorsi nel comune di Sona (Vr), dove abito, avevo trovato che il prefetto di Verona aveva inviato con data 30 ottobre 1922 la seguente nota: «Ai sindaci e ai commissari regi e prefettizi della provincia: Dal giorno 28 corrente, per ordine del Governo, ho trasmesso i poteri di Polizia all’Autorità militare. Nell’ordine così garantito è necessario che la vita amministrativa degli Enti locali proceda regolarmente ed attiva. Ogni soluzione di continuità, ogni arresto o ritardo nel ritmo dell’organismo pubblico costituirebbe un inutile danno. Come direttive le Amministrazioni, sia elettive, sia straordinarie, seguano oggi, più che mai, quelle sole che hanno per meta la tranquillità e la prosperità della Patria». Il governo Facta non si dimise dopo il rifiuto del re a firmare lo stato d’assedio? Come mai i prefetti emisero comunicazioni come quella che ho trascritto due giorni dopo l’evento del ritiro del decreto non andato in esecuzione? Il presidente Putin, il 24 ottobre, ha tenuto un interessante discorso programmatico. Mi sembra che nessun giornale italiano ne abbia parlato. Lei certamente lo ha letto. Perché non ce lo commenta? Ettore Visca [email protected] Le lettere firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579 @ [email protected] www.corriere.it [email protected] Caro Visca, l discorso è stato pronunciato a Sochi in occasione di uno dei periodici incontri del Club Valdai, un foro russo di analisi e discussioni, simile per molti aspetti a quello svizzero di Davos e creato per iniziativa di Vladimir Putin nel 2011. Hanno partecipato a questo appuntamento alcuni uomini politici (fra cui un ex premier francese, Dominique de Villepin, e un ex cancelliere austriaco, Wolfgang Schüssel), giornalisti, direttori di istituzioni accademiche e di centri di studio sulla politica internazionale. Putin ha colto l’occasione per uno sguardo d’insieme al mondo dopo la fine della Guerra fredda. È convinto che gli Stati Uniti, autoproclamandosi vincitori, si siano altezzosamente sbarazzati di tutti gli strumenti che erano stati costruiti nel corso degli anni per garantire, nei I La tua opinione su sonar.corriere.it Una tassa sulla casa da calcolare secondo i metri quadrati e non più con i vani. Condividete? SUL WEB Risposte alle 19 di ieri Sì 54% 46% Renato Salvetti [email protected] Vi furono probabilmente molti contrattempi dello stesso tipo. Il ministro dell’Interno non aveva atteso la firma del re per trasmettere il testo del decreto alle prefetture e in qualche caso la notizia fu resa pubblica con manifesti affissi sulle facciate dei comuni. Secondo Paolo Monelli, il re lo sapeva e mosse a Facta un severo rimprovero. Quando approvò la stato d’assedio, il governo era già dimissionario. di Beppe Severgnini Per avere rispetto ci vuole più coerenza LETTERE AL CORRIERE STATO D’ASSEDIO Facta e il re ● Italians No La domanda di oggi La Cgil propone sciopero generale per il 5 dicembre contro legge di Stabilità e Jobs act. Siete d’accordo? TASSAZIONE Riforma del catasto La stima delle nuove rendite catastali (decreto governativo del 10 novembre) dovrebbe avvicinare e quindi aumentare i valori degli immobili a quelli di mercato, tenendo però invariata la pressione fiscale sui proprietari, come promesso. Mi chiedo: quindi questo significa che, aumentando gli estimi catastali, diminuiranno le varie percentuali impositive dei redditi, di Imu, Tari eccetera? Vittorio Zanuso [email protected] TAGLI DI ENTI PUBBLICI Progetto accantonato? Perché il presidente del Consiglio non cerca di spiegare ai tanti italiani che gli hanno dato fiducia l’accantonamento del progetto di riduzione da 8.000 a 1.000 delle società limiti del possibile, l’equilibrio del potere e la convivenza di sistemi politici diversi. L’America impone unilateralmente le sue regole, fa un uso egemonico della propria moneta, sorveglia e ricatta amici e nemici con una rete globale di ascolto e intercettazione. I nemici contro cui deve battersi, come il fanatismo islamico, sono spesso quelli creati dalla sua stessa politica. All’origine di Al Qaeda vi sono i generosi finanziamenti garantiti dall’America alla resistenza antisovietica in Afghanistan negli anni Ottanta. Il vertiginoso aumento del commercio della droga sarebbe collegato alla lunga guerra contro i talebani nello scorso decennio. Gli Stati Uniti sostengono di essere i paladini della libertà dei mercati, ma impongo sanzioni che contraddicono i loro presunti principi liberali. L’America, secondo Putin, vuole un mondo unipolare, ma deve disporre, per meglio giustificare il proprio potere e la propria leadership, di un «centro del male». Oggi il nemico potrebbe essere la Cina, l’Iran o la Russia. Nelle parole di Putin il processo all’America è molto severo, ma l’analisi non è priva di passaggi interessanti e persuasivi. Il discorso di Sochi merita di essere letto integralmente. © RIPRODUZIONE RISERVATA partecipate dal pubblico? Forse è perché è molto più facile proseguire nel continuo strisciante aumento di tasse e imposte sul già martoriato ceto medio a carico dei quali gravano praticamente tutte le manovre fiscali dell’ultimo decennio, compresa quella dei famosi 80 euro mensili. Raffaello Caropreso raffaello.caropreso@ gmail.com PREZZI / 1 A che serve l’Antitrust? Il prezzo di un barile di petrolio è sceso ai minimi, ma in Italia, il costo della benzina alla pompa rimane altissimo. Nel 2010, con il costo del greggio allo stesso livello di oggi, il prezzo della benzina era poco al di sopra 1,40 euro al litro. E se il governo, a quanto pare, aumenterà di circa 8 centesimi i prezzi dei carburanti, probabilmente la benzina raggiungerà i 2 euro al litro. A che serve l’Authority Antitrust? Andrea Papa Reggio Calabria PREZZI / 2 Vacanze natalizie Da alcuni giorni sono iniziate a fioccare le offerte per le vacanze del periodo natalizio. Attratti da prezzi tutto sommato accessibili, entrando nel dettaglio, veniamo a scoprire che non sono comprese le tasse aeroportuali, la tassa di iscrizione e altri balzelli, che alla fine fanno lievitare in modo molto consistente la cifra finale. O i tour operator ci dicono il modo per evitare questi costi obbligatori o tanto vale che li mettano direttamente nel prezzo pubblicizzato. Maggiore chiarezza e meno perdite di tempo per tutti! Franco Milletti Carpi (Mo) E cco alcune cose da non fare a Bruxelles. (1) Sostenere che il nemico non sia l’Isis dei decapitatori, ma la Banca centrale europea dei «cadaveri di cera». (2) Definire la nuova Commissione «un covo di burocrati». (3) Candidarsi come capilista all’Europarlamento e andarsene subito dopo per puntare a cariche nazionali. Come sapete, negli ultimi tempi, abbiamo fatto tutto questo. Autori: Grillo Giuseppe Piero detto Beppe, Renzi Matteo, Moretti Alessandra. Certo: la politica e i politici non vanno presi alla lettera, in nessun Paese. Ma l’Italia in Europa ha un problema di affidabilità. Diciamo pure: di reputazione. Non possiamo essere europeisti il lunedì ed eurofobici il venerdì. Non possiamo un giorno promettere e il giorno dopo minacciare, soprattutto quando ci presentiamo con un debito pubblico fuori da ogni parametro. «Chi vuole cambiare il mondo non deve aver paura di guardarsi allo specchio. L’Italia sarà credibile nella sua volontà di riforme solo se porterà a casa quelle che ha promesso da trent’anni e messo in cantiere negli ultimi sei mesi». Sapete chi l’ha detto? Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a Milano, il mese scorso. La coerenza non è un optional, come il navigatore sulle automobili. Un’altra idea discutibile: irritare i tedeschi che contano e sorridere ai francesi che dimenticano e agli inglesi che s’allontanano. Come ha ricordato su Repubblica Andrea Bonanni, dentro la Commissione europea, la Germania ha quattro direttori generali, sei vicedirettori generali e ventinove direttori. Nei gabinetti dei Commissari quattro capi, cinque vice e un funzionario ogni gabinetto. La vera potenza europea: altro che «Stato corrotto e mafioso» (Beppe Grillo dixit). Siamo sicuri di poter sfidare, con le chiacchiere, un Paese così? Vogliamo parlare del neopresidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e di come il suo Lussemburgo abbia approfittato della mancata armonizzazione fiscale? Bene. Ma evitiamo sproloqui. Dice il nostro giovane presidente del Consiglio: «In Europa, l’Italia ha il diritto di pretendere rispetto!». Vero. Ma il rispetto, come l’amore, non si pretende: si conquista. italians.corriere.it @beppesevergnini © RIPRODUZIONE RISERVATA INTERVENTI E REPLICHE Legge elettorale: le soglie per avere seggi Fabrizio Roncone ha ironizzato ieri sul fatto che qualcuno vuole soglie di sbarramento basse per motivi di «sopravvivenza». Per quanto riguarda me, visto che ha avuto la cortesia di citarmi, milito effettivamente in una piccola pattuglia di persone legate a una cultura politica che ha subito una forte diaspora negli ultimi decenni. Non ci siamo ancora accasati in comodi e grandi contenitori: siamo tutti alla prima esperienza parlamentare e contiamo solo sulla forza della credibilità personale e del radicamento territoriale e sociale, che non ci deriva certo da artifici elettorali. Può pure darsi che la questione della soglia, ai fini del nostro futuro, sia irrilevante: oggi non lo possiamo sapere e in © 2014 RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI FONDATO NEL 1876 CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE PRESIDENTE Angelo Provasoli Ferruccio de Bortoli VICE PRESIDENTE Roland Berger CONDIRETTORE AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane Luciano Fontana VICEDIRETTORI Antonio Macaluso Daniele Manca Giangiacomo Schiavi Barbara Stefanelli CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri Vauro parte non dipende da noi ma dalla evoluzione dei processi di trasformazione della forma e della configurazione dei partiti. Mi chiedo però: una volta garantita «ope legis» una governabilità bulgara attraverso un robusto premio di maggioranza dato a una lista, neppure alla coalizione, quale buona ragione può consigliare di mettere soglie alte anche per assegnare il rimanente 45 per cento dei seggi? Già la soglia naturale risulterebbe attorno al 2,7: perché si vuole prevederne una molto più alta, alterando così ogni ragionevole equilibrio tra governabilità e rappresentanza? L’unico motivo consiste nell’interesse dei partiti oggi più grandi ad evitare la concorrenza. Ma così si finisce con il ragionare come il titolare di Sede legale: Via Angelo Rizzoli, 8 - Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 5825 del 3 febbraio 1962 Responsabile del trattamento dei dati (D. Lgs. 196/2003): Ferruccio de Bortoli [email protected] - fax 02-6205.8011 © COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge. DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA 20121 Milano - Via Solferino, 28 Tel. 02-62821 DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano - Tel. 02-2582.1 - Fax 02-2582.5306 PUBBLICITÀ RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano - Tel. 02-25846543 - www.rcspubblicita.it un supermercato che ottiene il divieto di apertura di nuovi negozi nelle vicinanze e poi si pavoneggia per la crescita dei clienti. Atteggiamento anche comprensibile, ma collocato su un piano piuttosto diverso da quello degli sbandierati principi del buon funzionamento della democrazia. Quanto a questi ultimi, forse sarebbe più urgente discutere se sia ragionevole un premio alla lista assegnato «a prescindere»: 340 seggi su 630 anche se al primo turno ottenesse il 25 per cento. Basta che nel ballottaggio riceva un voto in più della seconda lista. Mi pare questione più pregnante di quella della soglia per il diritto di tribuna. On. Lorenzo Dellai, Democrazia Solidale EDIZIONI TELETRASMESSE: RCS Produzioni Milano S.p.A. 20060 Pessano con Bornago - Via R. Luxemburg - Tel. 02-95.74.35.85 • RCS Produzioni S.p.A. 00169 Roma Via Ciamarra 351/353 - Tel. 06-68.82.8917 • RCS Produzioni Padova S.p.A. 35100 Padova - Corso Stati Uniti 23 - Tel. 049-87.00.073 • Tipografia SEDIT Servizi Editoriali S.r.l. 70026 Modugno (Ba) - Via delle Orchidee, 1 Z.I. - Tel. 080-58.57.439 • Società Tipografica Siciliana S.p.A. 95030 Catania - Strada 5ª n. 35 - Tel. 095-59.13.03 • L’Unione Sarda S.p.A. Centro stampa 09034 Elmas (Ca) - Via Omodeo, 5 - Tel. 070-60.131 • BEA printing sprl 16 rue du Bosquet - 1400 Nivelles - Belgium • Speedimpex USA, Inc. 38-38 9th Street Long Island City - NY 11101 - USA • CTC Coslada Avenida de Alemania, 12 - 28820 Coslada (Madrid) - Spagna • La Nación Bouchard 557 - 1106 Buenos Aires - Argentina • Miller Distributor Limited Miller House, Airport Way, Tarxien Road – Luqa LQA 1814 Malta • Hellenic Distribution Agency (CY) Ltd 208 Ioanni Kranidioti Avenue, Latsia 1300 Nicosia - Cyprus • FPS Fernost Presse Service Co. 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Viaggio nel mondo” € 8,30; con “I capolavori dell’arte” € 7,30; con “Ufo Robot” € 11,39; con “James Bond collection” € 11,39; con “Scrivi Vecchioni, scrivi canzoni” € 11,39; con “Scuola del racconto” € 8,30; con “1989” € 9,30 Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera 50 Sport Premio Puskas Rodriguez e Cahill per il gol dell’anno Atletica Alla Del Buono il premio Cannavò Ibrahimovic (Sve), Rodriguez (Col), Cahill (Aus) e Diego Costa (Spa), Van Persie (Ola), Fabian (Mex), Kasami (Svi), Sanvezzo (Bra), Sato (Gia), ma anche la irlandese Stefanhie Roche, sono i candidati al premio Puskas (12 gennaio 2015) di Fifa e France Football per il miglior gol dell’anno. Dal Mondiale, gettonati la rete di Rodriguez contro l’Uruguay, di Cahill all’Olanda e di Van Persie contro la Spagna. Consegnato ieri a Federica Del Buono, 19 anni, giovane rivelazione del mezzofondo veloce (800 e 1500), quinta all’Europeo di Zurigo, il «Premio atletica Candido Cannavò», istituito dall’Atletica Bracco. L’azzurra è stata premiata dalla signora Franca Cannavò e da Franco Angelotti (foto). Federica in questa stagione si è migliorata sui 1500 (la sua distanza d’elezione) ben 8 volte. Protagoniste a sorpresa Legenda Vinte Pareggiate Perse Islanda Polonia Gruppo A 3 0 Gruppo D 2 1 0 Slovacchia Gruppo C 3 0 0 9 punti Gylfi Sigurdsson 8 Gol fatti Gol subiti 0 0 7 punti Robert Lewandowski (Swansea City) Gol fatti Gol subiti 9 punti 11 2 (Bayern Monaco) Marek Hamsik 6 Gol fatti Gol subiti 2 (Napoli) Irlanda del Nord Albania Gruppo F 3 0 Gruppo I 1 1 0 0 9 punti Patrick McNair Gol fatti Gol subiti 4 punti 6 Etrit Berisha 1 (Manchester United) Irlanda Galles Gruppo D 2 1 Gruppo B 2 1 2 1 0 Israele Gruppo B 2 0 0 7 punti John O’Shea Gol fatti Gol subiti (Lazio) Gol fatti Gol subiti 0 7 punti 10 2 (Sunderland) Gareth Bale Gol fatti Gol subiti 6 punti 4 Tal Ben Haim 2 (Real Madrid) Gol fatti Gol subiti 6 2 (Charlton) Corriere della Sera Nuovi orizzonti Nazionali gregarie come Islanda, Irlanda del Nord, Albania, Austria, Slovacchia, Galles, Israele e la coppia Polonia-Eire guidano i loro gironi. Da Bale alle stelle emergenti Un’altra Europa Croazia ko Ha faticato l’Argentina a battere in amichevole la Croazia (2-1) avversaria domenica dell’Italia. Croazia in gol con Sharbini, rimonta con Ansaldi e Messi su rigore Le altre Altre amichevoli Turchia 0 Brasile 4 Neymar, Semih Kaya (aut.), Willian, Neymar Norvegia 0 Estonia 1 Vassiljev Olanda 2 Messico 3 Vela, Sneijder, Vela, Hernandez, Blind Belgio 3 Islanda 1 Lombaerts, Finnbogason, Origi e Lukaku Hic sunt peones. La mappa della nuova Europa calcistica, tirata per le estremità dai nuovi «barbari», si allarga verso nuovi orizzonti: sette gironi su nove delle qualificazioni sono oggi guidati da nazionali gregarie, che provano a partire per la fuga della vita. A testa bassa. Dall’Islanda all’Irlanda del Nord, dall’Albania all’Austria, passando per la Slovacchia, il Galles e Israele, fino alla coppia Polonia-Eire che precede la Germania campione del mondo: quello francese sarà il primo torneo a 24 squadre, chi non ha mai partecipato non vuole farsi sfuggire l’occasione, chi è reduce dal Mondiale sa che c’è ancora tempo per recuperare. Si qualificano infatti le prime due di ciascun gruppo più la migliore terza. E le altre otto terze spareggiano al playoff per i rimanenti quattro posti. Avanti quindi, perché c’è posto: l’allargamento con la nuova formula voluta da Michel Platini ha fatto e farà discutere puristi e innovatori, ma di certo a Belfast, a Reykjavik o a Tirana hanno tutta l’intenzione di dimostrare sul campo che le frontiere del pallone non esistono più e che a forza di emigrare nei campionati principali (nei primi 5 ormai il tasso di stranieri è del 45,9%), si è seminato qualcosa di buono. Si può immaginare ad esempio un Europeo senza il giocatore più pagato della storia? Mi- ster 100 milioni — Gareth Bale — difficilmente si affaccerà mai a un Mondiale, ma ha già messo la mascellona squadrata davanti a tutti nel gruppo B: domenica il suo Galles, mai qualificato alla fase finale di un Europeo, ha l’esame più complicato, a Bruxelles contro il Belgio. «Tutto è cambiato — dice il campione del Real Madrid — perché ognuno gioca per gli altri». L’altra stella è Ramsey dell’Arsenal. Da seguire la crescita del trequartista 19enne Williams del Fulham. Nello stesso girone i sogni si moltiplicano: Israele gioca in casa con la Bosnia e può a sua volta puntare allo storico sorpasso in testa al girone. Ma se Israele fin qui ha battuto avversari come Cipro e Andorra, l’Islanda (sconfitta ieri dal Belgio, ma in amichevole) nel gruppo A si presenta allo scontro diretto di Plzen contro la Repubblica Ceca dopo i successi su Turchia, Lettonia e Olanda, con 8 gol segnati e 0 subiti. La squadra allenata dal c.t. svedese Lagerback, in coppia col dentista Hallgrimson, ha diversi giocatori interessanti, a testimonianza del boom dell’intero movimento di un Paese di 300 mila abitanti che nel 2008 ha vissuto una crisi economica molto profonda. Accademie e strutture coperte per l’allenamento invernale hanno fatto sbocciare attaccanti come Sightorsson dell’Ajax o Finnbogason della Real Sociedad, che Van Basten aveva consigliato al Milan. Da scovare tra i ghiacci c’è ancora Kjartansson, che gioca in Norvegia nel Valerenga Oslo e che con 25 gol stagionali è nella top ten della Scarpa d’oro per il miglior marcatore del continente. La Slovacchia ha eliminato l’Italia di Lippi dal Mondiale sudafricano, ma ciò non toglie che sia una sorpresa vederla davanti a punteggio pieno nel girone della Spagna (già battuta) dopo aver vinto anche in Ucraina e Bielorussia: Hamsik, Skrtel e Kucka si candidano direttamente per un ruolo di outsider nella fase finale. L’uomo nuovo potrebbe essere Robert Mak, scuola Manchester City passato al Paok Salonicco: un’ala destra classe ’91 che ha già segnato 7 gol in questa stagione, tra cui quello decisivo a 8 squadre a punteggio pieno nei gironi europei: tra queste l’Italia 0 gol subiti dall’Islanda in 3 partite: 8 quelli segnati, 3 le vittorie L’ammissione della Federcalcio La Russia al verde: «Non abbiamo più i soldi per pagare Capello» Preoccupato Fabio Capello, 68 anni, è sulla panchina russa dal 2012 (Ansa) La situazione è precipitata. Dopo la denuncia di Fabio Capello — che raccontò di non prendere lo stipendio da giugno — è arrivata ieri la conferma della Federcalcio russa: «Il denaro per pagare Capello non c’è. Non è corretto, ma quando hanno firmato il contratto avrebbero dovuto pensare a come pagarlo. Oggi stiamo ancora cercando una fonte di finanziamento», ha ammesso Sergei Stepashin, membro del comitato esecutivo della Federazione. In ballo ci sono otto milioni di euro l’anno, una cifra che dopo l’eliminazione della Russia al Mondiale in Brasile aveva provocato non poche polemiche: un parlamentare aveva addirittura chiesto che Capello restituisse i soldi. Nel frattempo due assistenti del tecnico, Christian Panucci e Massimo Neri, anche loro senza stipendio da mesi , si sono rifiutati di accompagnare la squadra a Vienna dove la Russia dopodomani affronterà l’Austria. A questo punto le chance che Fabio Capello resti sulla panchina della Russia fino al 2018, anno in cui scade il contratto e in cui il Paese ospiterà per la prima volta la Coppa del mondo, sono sempre più ridotte. © RIPRODUZIONE RISERVATA Kiev.Chi avrebbe mai detto poi che Irlanda del Nord — a punteggio pieno nel gruppo F grazie ai gol di Lafferty, il sosia di Dylan Dog che giocava nel Palermo — e Austria — due vittorie e un pari nel G — arrivassero allo scontro diretto guardando Romania e Russia dall’alto verso il basso? Nel fine settimana le gerarchie potrebbero cambiare, c’è ovviamente tutto il tempo per altri rivoluzioni e soprattutto per le restaurazioni, ma a Vienna, grazie all’impulso economico della federazione e all’esperienza dei nazionali all’estero, è tornato l’entusiasmo, solo un po’ smorzato dal brutto infortunio del gioiello Alaba del Bayern Monaco. Il precario Capello e il solitario Ibra con la sua Svezia sono avvertiti. Gianni De Biasi con l’Albania, prima di affrontare l’Italia martedì in amichevole, invece farà da spettatore: il girone I, con 5 squadre è il più intricato e l’unico in cui la terza classificata non può puntare alla promozione diretta. La rissa indegna, con doppia sconfitta stabilita dalla Uefa, tra albanesi e serbi, ha complicato ulteriormente lo scenario, che per adesso vede Danimarca e Albania in testa. Cristiano Ronaldo col suo Portogallo però prepara la rincorsa: le stelle sono già rimaste fin troppo a guardare. Paolo Tomaselli © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 SPORT 51 Doping Basket MotoGp Possesso di Epo: arrestata la Traby Nowitzki, il re straniero della Nba Marquez domina gli ultimi test La polizia francese ha arrestato Laila Traby, bronzo nei 10 mila agli Europei di atletica dopo aver trovato dell’Epo nel suo appartamento. L’atleta francese è stata sottoposta immediatamente ad un test antidoping a Font-Romeu nei Pirenei, dove si stava allenando. «Sto attraversando un periodo difficile. Sono stata accusata ingiustamente e sono la vittima di una cospirazione» si è difesa. Dirk Nowitzki è diventato il miglior realizzatore straniero nella storia della Nba. Con i 23 punti segnati nella vittoria in casa dei suoi Dallas Mavericks sui Sacramento Kings, il tedesco è arrivato a a 26.953 punti in carriera e ha superato Hakeem Olajuwon. «È un onore per me — ha detto Nowitzki, 36 anni —. Spero di continuare ancora a lungo a giocare a questi livelli». Gli ultimi test 2014 si sono chiusi con Marc Marquez (Honda) davanti al compagno Dani Pedrosa e al trio Yamaha Lorenzo, Pol Espargaro e Rossi. «Test positivo — ha commentato Valentino —. Da una parte ho bisogno di riposare, dall’altra so che in due o tre settimane mi mancheranno già le gare». In pista anche le Aprilia, che ritornano in MotoGp: Bautista 16°, Melandri 22° e ultimo. ● Il commento Effetto San Siro l’Italia risveglia i tifosi di Milano Il telefono rovente di Rudi Garcia Divieto da abrogare di Alberto Costa D Chiellini e il fotomontaggio Balotelli-Conte «Mio fratello una foto così non la postava...» Le cifre ● Precedenti Quella di domenica prossima con la Croazia sarà la 55ª volta che la Nazionale di calcio gioca a Milano ● Vittorie 37 le vittorie degli azzurri a Milano ● Pareggi 15 pareggi per gli azzurri ● Sconfitte 2 soli k.o. per l’Italia a Milano, entrambi con l’Ungheria (0-1 nel 1911 e 1-2 nel 1925) ● Gol 138 i gol fatti, 53 quelli subiti DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE Sarà l’effetto Conte e un po’ anche la massiccia presenza ospite, ma domenica sera lo stadio Meazza presenterà un bel colpo d’occhio. La prevendita per Italia-Croazia procede a ritmo spedito e ha mandato in soffitta le funeree previsioni delle settimane scorse: ieri mattina, a 4 giorni e mezzo dall’appuntamento, erano stati staccati 34 mila tagliandi di cui 6 mila già spediti ai croati. In Federcalcio trapela un certo ottimismo. L’obiettivo è superare il traguardo dei 50 mila biglietti venduti ai quali bisognerà aggiungere gli 8 mila omaggio che saranno destinati alle scuole calcio di Milano e della Lombardia. Facendo due rapidi conti a San Siro potrebbero confluire tra i 60 e i 65 mila spettatori. L’arrivo di Conte, sommato ai primi incoraggianti risultati, ha cancellato la depressione post Mondiale. Bari e Palermo, prime tappe del viaggio azzurro dell’ex juventino, hanno risposto in pieno. Milano, complici le disavventure delle sue squadre, è depressa e la sfida è più dura. Il Milan ha appena 19 mila abbonati, 9 mila in meno rispetto a due anni fa. E all’Inter, che non fornisce i dati, i fedelissimi sono pochi di più: 22.600 circa. Soltanto in occasione di MilanJuventus (78.804 spettatori con oltre 3 milioni di incasso), San Siro si è riempito quest’anno, ma nelle altre partite i rossoneri non sono mai arrivati a 40 mila: si va dai 38.384 spettatori contro la Fiorentina ai 28.272 con il Palermo. Sono lontani i tempi in cui gli abbonati milanisti erano oltre 60 mila e trovare un biglietto era quasi im- possibile. All’Inter non stanno meglio: rispetto all’anno scorso i nerazzurri hanno perso 10 mila spettatori di media. E mai sono riusciti a raggiungere 50 mila presenze, neppure contro il Napoli (40.384). Il picco stagionale appartiene alla prima sfida della stagione: 45.660 spettatori contro i dilettanti islandesi dello Stjarnan, un dato in cui si mischiavano speranze e voglia di ripartire. Ora il destino si è capovolto: contro il Verona c’erano solo 27.314 spettatori. L’Italia promette di fare molto meglio. Conte prende atto della risposta del pubblico, ma ormai ha in testa solo la Croazia. La squadra è fatta: Ogbonna guiderà la difesa a tre con Ranocchia e Chiellini, De Rossi sarà il regista basso (Verratti, alle prese con la pubalgia, è tornato a Parigi), Candreva e Marchisio gli interni con licenza di attaccare la profondità; Darmian e De Sciglio gli esterni, Immobile e Zaza le punte. Ieri mattina lunga seduta video (studiati gli errori con Malta) e nel pomeriggio i titolari hanno Precedente L’ultimo gol segnato dalla Nazionale a San Siro: è datato 15 novembre 2013 e porta la firma di Beniamino Abate. È la rete del definitivo 1-1 nell’amichevole con la Germania: dopo il vantaggio dei tedeschi con Hummels all’8’, il pareggio arriva al 28’ (Sport Image) lavorato sulla parte tattica con le sagome disposte secondo il 4-2-3-1 e 4-3-3 croato. El Shaarawy, a un certo punto, ha preso il posto di De Sciglio, mentre Soriano quello di Marchisio. Conte studia anche le soluzioni in corsa. E Balotelli? Continua a rima- L’autobiografia dell’uruguaiano Suarez: «Mi hanno trattato come un criminale» Il morso Luis Suarez morde Chiellini al Mondiale (Ansa) «Mi hanno trattato come un criminale». L’attaccante uruguaiano del Barcellona parla così della squalifica per il morso a Giorgio Chiellini al Mondiale nella sua autobiografia intitolata «La mia vita». Nelle anticipazioni del quotidiano spagnolo Sport si legge che Suarez riconosce di aver sbagliato: «È stata colpa mia, era la terza volta che mi è successo, anche se sono stato un facile bersaglio. Mordere spaventa un sacco di gente, ma è innocuo... almeno negli incidenti di cui sono stato protagonista. Di certo, niente di paragonabile al morso di Tyson a Holyfield». Suarez ringrazia il Barcellona per averlo «riabilitato» dopo giornate passate «nascondendomi e cercando di evitare i paparazzi». © RIPRODUZIONE RISERVATA nere ai margini. La linea è quella del basso profilo, come confermano le parole di Chiellini, uno dei leader. «Con Mario non c’era niente da ricostruire dopo il Mondiale. Voi parlate sempre di lui, mentre a noi interessa solo vincere domenica». Ma un paio di suggerimenti Giorgione al compagno glieli ha spediti. Il primo: «Mio fratello non avrebbe mai postato una foto simile» (Enock ha pubblicato un fotomontaggio raffigurante Balo con i capelli di Conte, ndr). Il secondo, decisivo: «Per arrivare in alto più del talento contano applicazione, umiltà e voglia di sacrifici. Qui tutti sono importanti, ma nessuno è indispensabile». E ha ricordato Tevez: «Vincevamo già 2 o 3 a 0 contro il Parma e Carlitos si è fatto 50 metri di campo per stoppare una ripartenza». Mario lo ha mai fatto? Alessandro Bocci © RIPRODUZIONE RISERVATA alla Gazzetta dello Sport apprendiamo che da quando è in Italia Rudi Garcia ha violato per ben 11 volte la norma (Fifa) che proibisce l’utilizzo di mezzi di comunicazione in panchina. E che per 11 volte ha pagato (lui o la Roma, il dettaglio non è chiaro) la multa relativa: in totale 122 mila euro. Il tecnico francese è stato colto in castagna anche domenica all’Olimpico nella gara con il Torino, impegnato in telefonate proibite con il proprio vice, sistemato in tribuna per monitorare la partita dall’alto. Che la regola sia obsoleta e meritevole di abolizione non ci piove ma, fino a prova contraria e in base a un elementare principio di diritto, se una norma non risulta abrogata si intende pienamente in vigore. Per questo motivo stupisce: 1) l’incapacità della giustizia sportiva di sanzionare in maniera più efficace (squalifica) chi, infischiandosene dell’ordine costituito, somma una serie di recidive da Guinness dei primati; 2) l’incapacità da parte di Garcia di comprendere la negatività del messaggio trasmesso: chissenefrega delle regole, il pagamento della multa lava tutto. Se l’ottimo tecnico giallorosso lo consente, avremmo un suggerimento ad hoc: scateni i suoi dirigenti in un’azione diplomatica tesa alla cancellazione dell’anacronistica norma, lasci il cellulare nello spogliatoio e versi ogni settimana i 10 mila euro (circa) di multa risparmiati a chi ne ha realmente bisogno. In questi tempi di disperazione avrà soltanto l’imbarazzo della scelta. © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera 52 È mancato allaffetto dei suoi cari Mauro Frediani Lo annunciano con immenso dolore la moglie Colette, i suoi figli Niccolò, Michele, Nathalie con le rispettive famiglie e i nipotini.- I funerali avranno luogo il giorno 13 novembre 2014 alle ore 15.15 presso la Basilica di Santa Maria delle Grazie.- Si prega di non inviare fiori, ma donazioni a Vidas. - Milano, 11 novembre 2014. Marina, Michele con Marinella, Francesco con Claudia, nel pianto annunciano la scomparsa del loro amato Carlo ed Antonia con Alice e Beatrice si stringono affettuosamente ad Irene, Fabio, Giulio e Giorgio nel dolore per la grande perdita di Prof. Bruno Danieli Giacomo Corno Non fiori, ma opere di bene.- I funerali saranno celebrati nella chiesa di SantEufemia (corso Italia).- Per il giorno e lora contattare Impresa San Siro al n. 02.32867. - Milano, 12 novembre 2014. Partecipano al lutto: Saverio, Matteo Gardino. Mario Calori e sorelle. Carla Barosi e figli. Marina, straziata dal dolore, piange il suo adoratissimo I ristoranti Ribot, Primonovecento e Rembrandt annunciano la triste perdita del loro "Comandante" - Milano, 12 novembre 2014. Mauro Frediani Bruno Mauro nonno Bruno - Milano, 12 novembre 2014. Nanda, Miuccia e Alberto si stringono con grande amore a Marina, Michele e Francesco nel dolore per la perdita del carissimo Bruno - Milano, 11 novembre 2014. Urbano e Anna Faina partecipano commossi al dolore della famiglia nel ricordo e nel rimpianto del caro amico Mauro - Milano, 12 novembre 2014. Ciao Mauro sarai sempre con noi.- Ci stringiamo con affetto a Colette, Nico, Nathalie e Miky.- Anna Davide e Ale, Terri Marco e John, Titti, Giuliana, Nella, Simona e Giuseppe. - Milano, 12 novembre 2014. Valerio e Massimiliano si stringono con immenso affetto allamico di sempre Micky e a Colette, Niccolò e Natalie nel momento della perdita del loro caro papà Mauro - Milano, 12 novembre 2014. Tutta la famiglia Zampolli partecipa con affetto al dolore di Micky nel momento della scomparsa di Mauro Frediani - Milano, 12 novembre 2014. Norma e Aldo con Simone e Alice, Deborah e Simone, abbracciano affettuosamente Colette, Nati, Miki e Nico nel ricordo del caro amico Mauro - Milano, 12 novembre 2014. Ciao - Milano, 12 novembre 2014. Miuccia e Patrizio, con Lorenzo e Giulio, ricordano con grande affetto e stima il caro Bruno - Milano, 12 novembre 2014. La direzione e i dipendenti Fratelli Prada SpA sono vicini con tutto il loro affetto a Marina Prada, ai figli Michele con Marinella e Francesco con Claudia, alle nipotine Chiara, Benedetta, Margherita e Giulia e a tutti i famigliari nel momento della scomparsa del Prof. Bruno Danieli di cui ricordano lanimo sempre attento e cortese, e si uniscono al dolore della famiglia. - Milano, 12 novembre 2014. Il gruppo Prada è vicino a Marina Prada e a tutti i suoi famigliari nel doloroso momento della scomparsa del marito Prof. Bruno Danieli ed esprime le sue più profonde condoglianze. - Milano, 12 novembre 2014. Il team di Luna Rossa Challenge si unisce al dolore di Marina Prada e di tutti i suoi famigliari nel momento della scomparsa del marito Marco e Franca Giovannini con Filippo Francesco e Paolo si stringono intorno alla famiglia del caro Andrea e Giuliana con Roberta e Stefano, Giuseppe e Stefano, Paolo e Flora nel dolore per la perdita di Mauro Bruno Ciao Mauro amico caro.- Ci mancherai.- Massimo, Grazia, Giacomo e Livia, Tommaso e Saly con Liliana. - Milano, 12 novembre 2014. amico caro e compagno di tanti giorni sereni, si stringono con grandissimo affetto a Marina, Michele e Francesco. - Milano, 12 novembre 2014. Mauro Mauro - Milano, 12 novembre 2014. Nikola e Luisa Dimitrijevic sono affettuosamente vicini alla famiglia Frediani per la scomparsa di Prof. Bruno Danieli - Milano, 12 novembre 2014. Piangiamo la scomparsa di un grande uomo, grande marito, grande padre, grande nonno, grande professore, uomo dolcissimo Mauro Giorgio e Patrizia abbracciano Marina Michele e Francesco nel ricordo di Mauro - Oggiono, 12 novembre 2014. Partecipano al lutto: Sergio Lietti. Francesco Spreafico. Dario Negri. Giovanna Dossena, Stefano Filippini, Samuele Pontisso e Lorenzo Snaidero partecipano commossi al dolore del dottore Michele Frediani per la scomparsa del papà dott. Mauro Frediani - Milano, 12 novembre 2014. Paolo e Giulia Zambelli partecipano con molto affetto al dolore di Niccolò e di tutta la famiglia per la scomparsa del caro Mauro Frediani - Milano, 12 novembre 2014. Angelo e Maria, addolorati per la perdita di Mauro Frediani ne ricordano laffettuosa amicizia e sono vicini alla famiglia. - Milano, 12 novembre 2014. Mauro Lacitignola e famiglia partecipano con commozione al dolore della famiglia Frediani per la perdita del signor Mauro - Milano, 12 novembre 2014. Il Presidente Sire Pio Bruni, il Presidente Agri Pinuccio Molteni e Pierangelo Pavesi partecipano al lutto della famiglia per la scomparsa di Mauro Frediani - Milano, 12 novembre 2014. LOrdine Alato dei Cialtroni dellOca saluta lamico Mauro grande anfitrione di tante serate ravvivate dalla sua intelligenza e simpatia. - Milano, 12 novembre 2014. I soci di Tan Holdings sono vicini a Micky e alla famiglia in questo triste momento e partecipano al dolore per la scomparsa del loro caro Mauro Frediani - Milano, 12 novembre 2014. Davide Bonelli, Giorgio Bonelli, Mauro Marcheselli, Giulio Terzaghi, Michele Masiero, Alfredo Castelli, Ornella Castellini e tutta Sergio Bonelli Editore partecipano al lutto per la scomparsa di Mauro Frediani ricordandone la signorilità e la cordialità. - Milano, 12 novembre 2014. Domenico e Silvia con Tommaso, Paolo e Annamaria con Francesco si stringono a Silvia nel dolore per la scomparsa di Alessandro Granata uomo e amico esemplare. - Mirano, 13 novembre 2014. Gabriele e Mimma Rosso ricordano con nostalgia e affetto lamico Ettore Carlo Arrigoni - Lisanza di Sesto Calende, 11 novembre 2014. Aldo, Betta, Stefi, Sergio, Chiara e Ottaviano sono vicini a tutta la famiglia Corno ricordando con affetto il caro Giacomo - Monza, 13 novembre 2014. Peppino ed Attilio addolorati e commossi esprimono sentite condoglianze ai famigliari per la scomparsa di Giacomo - Agliate, 12 novembre 2014. Vittorio Coda è affettuosamente vicino a Fabio e a Giulio nel dolore del distacco dal loro grande papà Gian Giacomo Corno - Milano, 12 novembre 2014. Luisa Gariboldi e i figli Massimiliano, Chiarella ricordano con affetto lamico Giacomo Corno - Lissone, 12 novembre 2014. Giovanni Frau, Francesco Ruffino, Francesca Verna e tutti i collaboratori dello Studio Legale Frau Ruffino Verna sono vicini a Giorgio e alla sua famiglia in questo momento di grande tristezza e dolore per la scomparsa del padre Giangiacomo Corno - Milano, 12 novembre 2014. La Famiglia Artistica Lissonese ricorda con gratitudine la vicinanza e la generosa assistenza professionale dellamico Giangiacomo Corno Bruno Gian Giacomo uomo di grande professionalità e umanità. - Desio, 12 novembre 2014. Il Consiglio dellAssociazione Interprofessionale di Monza e Brianza unitamente ai propri associati porge sentite condoglianze allamico Avvocato Giorgio Corno e ai suoi famigliari per la grave perdita del padre Giacomo - Monza - Lissone, 12 novembre 2014. Il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale, i dipendenti e collaboratori della società ASML SpA partecipano con grande commozione al lutto ed al dolore della famiglia Corno per la scomparsa del Dott. Gian Giacomo Corno primo Presidente della nostra società. - Lissone, 12 novembre 2014. - Milano, 12 novembre 2014. Gian Giacomo Corno Elena Grassi è vicina con molto affetto a Marina e alla sua famiglia nel caro ricordo di Bruno - Milano, 12 novembre 2014. Maria Grazia Mazzocchi si unisce al grande dolore di Marina e di tutta la famiglia per la perdita di Bruno - Milano, 11 novembre 2014. Marco Spreafico partecipa al dolore della famiglia Frediani per la perdita del caro Gian Giacomo Corno Giorgio e Cristina, le loro famiglie e i colleghi dello Studio Carpinelli si stringono a Giorgio e famiglia nel dolore per la scomparsa del padre Mauro Frediani Ernesto e Ivana Pellegrini con Valentina e Alessandro partecipano commossi al dolore della famiglia Frediani per limmatura scomparsa del caro amico - Milano, 12 novembre 2014. Paolo e Tiziana Arosio, con Laura Daniela e Roberto sono vicini con affetto a Irene, Fabio, Giulio e Giorgio Corno e famiglie per la perdita del caro amico Gli amici Ester e Giò, Giuseppe, Iaia e Pietro, Manuela e Sandro, Nanette e Franco, Nina ed Angelo sono affettuosamente vicini a Marina ed ai figli Michele e Francesco per la perdita del caro Non dimenticheremo mai la sua generosità, la sua disponibilità, il suo sorriso ironico, la sua grande intelligenza, la sua amicizia.- È stato un grandissimo privilegio conoscerlo ed averlo come amico.Stringiamo forte la nostra carissima Marina, amica vera di una vita, i suoi figli Michele e Francesco, i loro figli e piangiamo con loro.- Daniele Paola Vlasta Simone Gabriele e Dalia. - Milano, 13 novembre 2014. Gli amici di sempre: Marco, Nik, Cluds, Ugo, Fede, Frenk e Filo. - Milano, 12 novembre 2014. Dott. Giacomo Corno e si unisce al cordoglio di Irene Fabio Giorgio e Giulio. - Lissone, 13 novembre 2014. Prof. Bruno Danieli Carissimi Colette, Nico, Miky e Naty, ci uniamo con tanto affetto al dolore per la scomparsa del grande Silvia Lischetti addolorata ricorda con commozione il caro amico e prezioso Consigliere Partecipano al lutto: Vittorio e Claudia Pellegatta. Gentilezza, cordialità e professionalità sono state il suo stile.- Questo vogliamo ricordare di Famiglia Carlo senior Sacchi. - Milano, 12 novembre 2014. Porterò con me i suoi consigli.- Ho perso un amico.- Mi mancherà.- Grazie Dottore.- Peter. - Milano, 11 novembre 2014. Partecipano al lutto: I collaboratori dello Studio Arosio. Bruno Prof. Bruno Danieli Un affettuoso abbraccio a tutta la famiglia.- Maurizio ed Enrica Dallocchio. - Milano, 12 novembre 2014. Gian Giacomo Corno Alberto, Gioia, Carolina e Andrea sono vicini a Marina, Michele e Francesco nel ricordo di di cui ricordano il supporto sempre affettuoso ed entusiastico di sportivo. - Milano, 12 novembre 2014. Mauro Frediani carissimo amico di una vita e uomo di grandissimi valori e umanità. - Milano, 12 novembre 2014. uomo che ha insegnato ad essere cittadini del mondo. - Lissone, 12 novembre 2014. Mauro Eleganza e garbo, signorilità e generosità.- Ci mancherà tutto di Gian Giacomo Corno e sono vicini a Marina, Michele e Francesco e alle loro famiglie in questo momento di grande dolore. - Milano, 12 novembre 2014. rimarrai sempre nei nostri cuori.- Angelo e Ivana, Felice e Liliana, Marco e Donatella, Sergio e Luisa. - Milano, 12 novembre 2014. in questo triste momento. - Milano, 12 novembre 2014. Giancarlo e Mimma Bergamini con i figli profondamente commossi abbracciano affettuosamente Irene, Fabio, Giulio e Giorgio e le loro famiglie per la dolorosa scomparsa di Chiara, Benedetta, Margherita e Giulia salutano con affetto il loro caro - Milano, 11 novembre 2014. La mamma Mara, il fratello Franco con Ornella, i nipoti Andrea e Mara piangono con grande dolore la scomparsa del caro uomo di grande sensibilità. - Orlando, 12 novembre 2014. marito, padre e nonno amatissimo, presenza sicura e discreta per i suoi amici. - Milano, 12 novembre 2014. Enrico con Elisa ed Elena partecipa con fraterno affetto al dolore di Marina e famiglia per la perdita dellamico Bruno - Milano, 12 novembre 2014. Angelo e Gigina Binaghi con Antonia, Filippo e Riccardo partecipano, addolorati e commossi, al lutto di Marina per la perdita dellamato marito Partecipano al lutto: Luca, Lucio e Mara Confalonieri. Maria, Margherita, Ciccia e Alberto Solci. Renato, Mariolina, Valentina, Corrado. Alfredo Malguzzi. I soci, i collaboratori e i dipendenti di Malguzzi e Associati-Milano. Renata Angelini e Moiz Palaci. Ausonio Zubiani. Prof. Fabrizio Trecca sei stato il mio Maestro di esperienze, di consigli, di vita, di quella tua vita unica, irripetibile e piena e per questo ti ringrazio per aver voluto condividere con me la tua professionalità, la tua genialità, il tuo straordinario intuito, la tua cultura infinita, rendendomi orgogliosa di essere la tua assistente.Hai sempre mantenuto quello che dichiaravi.- Ciao Trecca, lasci il silenzio intorno a te.- Anna Maria Francescangeli. - Roma, 12 novembre 2014. Giancarlo Scheri e tutta Canale 5 si uniscono con affetto al dolore della famiglia per la scomparsa di Fabrizio Trecca prof. Bruno Danieli - Tavernerio, 12 novembre 2014. - Cologno Monzese, 12 novembre 2014. Stefano ed Emanuela Maiorana, addolorati, sono vicini a Marina e a tutta la famiglia per la prematura scomparsa dellamico e collega Giorgio, Andrea, Massimo, Monica, Enrico e tutta la Direzione Risorse Artistiche di Mediaset si uniscono al dolore della famiglia e abbracciano Fabrizio Trecca Prof. Bruno Danieli - Milano, 12 novembre 2014. È mancata allaffetto dei suoi cari Mariuccia Lucchini Canton esempio di grande professionalità, impegno e straordinaria umanità. - Cologno Monzese, 12 novembre 2014. Ciao Fabrizio Lo annunciano il marito Luigi e i figli Giovanna, AnnaLisa e Paolo con Giovanna.- Le esequie avranno luogo presso la chiesa dei SS. Cosma e Damiano di Airuno alle 14.30 di oggi. - Merate, 13 novembre 2014. la tua travolgente vulcanica simpatia sarà sempre con me!- Giorgio Restelli. - Cologno Monzese, 12 novembre 2014. Il Presidente Paolo Mieli e lAmministratore Delegato Laura Donnini con tutta RCS Libri si stringono a Giovanna per la perdita della mamma Massimo Porta con tutta la Direzione Intrattenimento Mediaset partecipa con sincero affetto al profondo dolore della famiglia per la scomparsa di Mariuccia Lucchini Canton Fabrizio Trecca - Milano, 12 novembre 2014. - Cologno Monzese, 12 novembre 2014. Massimo Turchetta con i colleghi e amici di RCS Libri Trade si stringe con affetto a Giovanna e alla sua famiglia nel dolore per la scomparsa della mamma Il presidente Fedele Confalonieri, il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi, lamministratore delegato Giuliano Adreani, i consiglieri damministrazione, il collegio sindacale, i dirigenti e tutti i dipendenti del gruppo Mediaset partecipano al lutto della famiglia per la scomparsa di Mariuccia Lucchini Canton - Milano, 12 novembre 2014. Luca Ussia e gli amici e colleghi della casa editrice Rizzoli abbracciano forte Giovanna Canton, e partecipano commossi al suo dolore per la perdita della cara mamma Mariuccia - Milano, 12 novembre 2014. Da Lorenzo, Luisa, Ivan e Alexandra un immenso abbraccio a Giovanna e famiglia per la perdita di mamma Mariuccia - Milano, 12 novembre 2014. Fabrizio Trecca - Cologno Monzese, 12 novembre 2014. Pier Silvio Berlusconi è vicino con affetto alla moglie Maria Pia e ai figli Osman e Giorgia per la perdita del caro Fabrizio Trecca - Cologno Monzese, 12 novembre 2014. Niccolò Querci si unisce al dolore della famiglia per la scomparsa del caro amico Fabrizio Trecca - Milano, 12 novembre 2014. Con il conforto della fede è mancata la Mariuccia Lucchini Canton Abbraccio Giovanna con il mio affetto.- Emanuela. - Moneglia, 12 novembre 2014. Anna Goppion, Giulio Lattanzi, Marcello Giani e gli amici di Fabbri-Centauria partecipano al dolore di Giovanna per la perdita della madre Mariuccia Lucchini Canton - Milano, 12 novembre 2014. È mancato Sergio Oldrini Commossi ne danno annuncio Massimo, Mirta, Patrizia e Mariuccia.- I funerali avranno luogo il 13 alle ore 9 presso la chiesa di Santa Maria alle Grazie al Naviglio. - Milano, 11 novembre 2014. dott.ssa Liliana Castellani La ricordano con amore Paolo e Luciana. - Roma, 12 novembre 2014. Partecipano al lutto: Maria, Mario, figli e nipotina. Chiara. Liliana con Francesco e figlie. Francesca con figlia. Alfredo Ambrosetti, Valerio De Molli, i soci ed i colleghi di The European House - Ambrosetti partecipano commossi al dolore del collega Flavio Sciuccati e della famiglia per la scomparsa della mamma Luigia Slavazza - Milano, 13 novembre 2014. È mancato allaffetto dei suoi cari Partecipa al lutto: Il gruppo Gattefossé. Cristina e Raffaele abbracciano Anna, Paola e Sergio nel ricordo di Luigi - Imola, 12 novembre 2014. I dipendenti e collaboratori tutti di Biochim Srl rimpiangono la prematura perdita del loro Presidente Dott. Luigi Carinelli uomo stimato e amato da tutti per la sua umanità e la sua immensa disponibilità. - Milano, 12 novembre 2014. Il Presidente Lorenzo La Mattina, i Consiglieri e i soci della Società Italiana di Chimica e Scienze Cosmetologiche si uniscono al dolore dei familiari nel ricordo del Dott. Luigi Carinelli già Presidente dellassociazione, fulgido esempio di professionalità e onestà, collega, amico e guida per tutti noi. - Milano, 13 novembre 2014. Partecipano al lutto: Elio Mignini Past President IFSCC. Gianfranco Secchi Past President IFSCC. Gli organizzatori di Formulating & Making Cosmetics. La Direzione ed il personale di Saipem S.p.A. prendono parte con profondo dolore al lutto che ha colpito la famiglia Pizzamiglio per la scomparsa della dipendente e collega Annunziata Pizzamiglio - San Donato Milanese, 12 novembre 2014. Carissimi Isabella, Fabrizio ed Olimpia, ci stringiamo con grande affetto e cordoglio a voi, in questo momento così doloroso.- Michele e Maria Libera Rinaldi. - Milano, 12 novembre 2014. nonna Eleonora Cattania Ticozzi Valerio Luca e Lucrezia Orsini Baroni e Filippo Marenco di Santarosa abbracciano con affetto Isabella per la scomparsa di di 100 anni.- Il Signore ricompensi la sopportazione delle tue pene con la gioia della sua luce eterna.- Il funerale sarà celebrato giovedì 13 novembre alle ore 15.30 nella chiesa parrocchiale di Coldirodi-Sanremo. - Sanremo, 11 novembre 2014. Emanuele Villafranca Soissons - Milano, 13 novembre 2014. I nipoti Valeria, Paolo e Carlo Ticozzi Valerio con le famiglie sono affettuosamente vicini ai cugini Franco e Valerio per la perdita della cara zia Decor Contract Srl con Marianna e Gabriele e i suoi collaboratori si unisce al dolore della famiglia per la prematura scomparsa dell Nora Ticozzi Valerio architetto - Milano, 12 novembre 2014. Emanuele Villafranca Soissons - Milano, 12 novembre 2014. La nostra cara mamma Noemi Mori Il Direttore Umberto Brindani e la redazione del settimanale Oggi partecipano al lutto di Sergio Zavoli per la scomparsa delladorata moglie ci ha lasciato.- La ricordano con immenso amore Linda e Laura con Vanni e Paolo e le adorate nipoti Federica e Carola. - Milano, 11 novembre 2014. Rosalba - Milano, 12 novembre 2014. Rossana, Chicco e Gaia abbracciano forte Linda e Laura nel ricordo affettuoso della loro mamma Bice e Carla Biagi con le loro famiglie abbracciano forte Sergio e Valentina nel ricordo di Noemi Mori Favini Rosalba Zavoli - Milano, 12 novembre 2014. grande amica della loro mamma. - Milano, 13 novembre 2014. Decimo anniversario della morte del Prof. Dott. Antonio Garofalo Marisa, Eugenia, Guido e Marina Dalla Valle piangono la loro amica nato a Luco dei Marsi (AQ) il 19 luglio 1923 e scomparso a Roma il 13 novembre 2004.- Sono quarantanni dal nostro primo incontro ma lamore non muore mai.- Sei sempre con me ancora, ogni giorno e con ogni respiro anima mia...- Chrystel. - Roma, 13 novembre 2014. Rosalba Zavoli e abbracciano Sergio e Valentina. - Ravenna - Milano, 12 novembre 2014. Decimo anniversario della morte del L11 novembre 2014 serenamente ha lasciato questa vita il Prof. Dott. Antonio Garofalo Generale I colleghi di IGIER Università Bocconi partecipano commossi al dolore di Fulvio per la scomparsa del caro papà Giorgio Sagramola Severino Ortu padre dolcissimo e compagno tanto amato.- I suoi cari e la famiglia ne danno lannuncio a esequie avvenute. - Roma, 12 novembre 2014. - Milano, 12 novembre 2014. I figli Franco e Valerio, le nuore Donatella e Sili, i nipoti Elena, Davide e Federica, i pronipoti Martina, Riccardino, Riccardo e Vittorio annunciano la scomparsa della amatissima Emanuele Villafranca Soissons Luigi Carinelli Ne dà il triste annuncio la moglie Anna con i figli Sergio e Paola.- I funerali si svolgeranno giovedì 13 novembre alle ore 14.45 nella chiesa di San Gottardo al Corso. - Milano, 12 novembre 2014. nato a Luco dei Marsi (AQ) il 19 luglio 1923 e scomparso a Roma il 13 novembre 2004.- La stretta della tua mano, così forte e rassicurante, quel tuo sorriso dolcissimo... sembra ieri e invece già è passato del tempo... rimarrai nei nostri cuori per leternità.- Con amore i tuoi nipoti Claudia e Antonio. - Roma, 13 novembre 2014. Ufficiale di Cavalleria RCS MediaGroup S.p.A. - Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano SERVIZIO ACQUISIZIONE NECROLOGIE ATTIVO DA LUNEDI A DOMENICA 13.30-19.30 TARIFFE BASE IVA ESCLUSA: CON SUPPLEMENTO 20% SULLA TARIFFA BASE Tel. 02 50984519 - Fax 02 25846003 www.necrologi.corriere.it e-mail: [email protected] SI ACCETTANO RICHIESTE VIA WEB, E-MAIL E CHIAMATE DA CELLULARI SOLO DIETRO PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO L’INVIO DI UN FAX DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO DA COPIA DI UN DOCUMENTO DI IDENTITA’ Corriere della Sera PER PAROLA: Necrologie: € 5,00 Adesioni al lutto: € 10,00 A MODULO: Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 300,00 Diritto di trasmissione: pagamento anticipato € 1,67 - pagamento differito € 5,00 L’accettazione delle adesioni è subordinata al pagamento con carta di credito Servizio fatturazione necrologie: tel. 02 25846632 mercoledì 9/12.30 - giovedì/venerdì 14/17.30 fax 02 25886632 - e-mail: [email protected] Gazzetta dello Sport PER PAROLA: Necrologie: € 1,90 Adesioni al lutto: € 3,70 A MODULO: Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 258,00 Servizio sportello da lunedì a venerdì: Milano: Via Solferino 36 orario continuato dalle 9 alle 17.30 Informativa ai sensi dell’art. 13 D.Lgs. 196/2003 (“Codice in materia di protezione dei dati personali”). 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Corriere della Sera Giovedì 13 Novembre 2014 La storia SPORT Un urlaccio nello scantinato Quelli che sollevano il mondo Basket Milano spareggia con il Turow per non perdere il futuro in Europa Pochi soldi, doping, sponsor che fuggono: ai Mondiali di Almaty gli emuli di Atlante hanno ritrovato un po’ dell’antica nobiltà Dategli due braccia e vi solleveranno il mondo, come stanno provando a fare 683 atleti in questa settimana ad Almaty, in Kazakistan, al Mondiale di sollevamento pesi, disciplina antica, la cui nobiltà è certificata da un albero genealogico scritto da personaggi leggendari e imprese che fanno polpette dei limiti della fatica umana. L’Italia in Kazakistan ha presentato 11 atleti in cerca del pass olimpico, ma sono lontani i tempi di Bottino (1920), Tonani, Gabetti e Galimberti (1924), Oberburger (1982), capaci di salire in cima al podio di Olimpia, e per ora ci si deve accontentare del 6° posto di Genny Pagliaro e del 19° di Mirco Scarantino, annunciati tra i protagonisti. Oggi, senza i soldi delle televisioni (il Mondiale va in onda su Eurosport) e con gli sponsor che fuggono dopo i troppi scandali doping che ne hanno minato la credibilità, lo sport che si guadagnò la presenza ai primi Giochi Olimpici dell’era moderna e che sempre è rimasto nella famiglia olimpica, è affare per pochi, amatissimo in paesi improbabili e sperduti, dove basta uno scantinato di 10 metri quadri, un allenatore stregone e tanta voglia di emergere per confezionare un eroe nazionale. Gli emuli di Atlante arrivano da ogni angolo del pianeta: le coreane, i russi e gli americani per tradizione, le colombiane e i vietnamiti, turchi ed egiziani, iraniani che vivono per imitare Hossein Rezazadeh, il gigante di un quintale e mezzo che all’Olimpiade di Sydney interruppe 40 anni di monopolio sovietico nella categoria dei colossi. Quando, nel 2003, stabilì il primato del mondo, il presidente iraniano Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: ELETTROMECCANICO elettricista, manutentore, magazziniere, buona manualità, assistente di direzione. Inglese discreto, offresi. 331.24.37.105 www.piccoliannunci.rcs.it [email protected] oppure nei giorni feriali presso l’agenzia: Milano Via Solferino, 36 tel.02/6282.7555 - 7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). 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Due specialità, lo strappo e lo slancio, e tre tentativi per avvicinarsi all’alzata massima, in tutto un minuto e mezzo che vale una vita. Le medaglie (e i primati) si ottengono sia nelle singole discipline, sia nella somma del totale sollevato. Fino al 1972 esisteva anche una terza variante, la distensione lenta, in cui era imbattibile Vasilij Ivanovic Alekseev, 166 chili di carne diventati a forza di record (8 titoli mondiali, 2 olimpici) «l’uomo più forte del mondo». Mai ha voluto rivelare i suoi metodi di allenamento e mai ha avuto un allenatore, fino a diventare la leggenda (il suo cuore ha ceduto nel 2011, a 69 anni) di uno sport che agli albori faceva esibire i propri eroi sulla pista di un circo di periferia e oggi li ammira su una pedana kazaka nascosta agli occhi del mondo. Valerio Vecchiarelli PIAZZALE LORETO bilocali ristrutturati vendonsi liberi, CE: E - IPE: 128,82 kWh/mqa Granvela.it 02.28.38.12.08 TARTINI, monolocale, cucinotto, bagno, balcone Euro 75.000,00 CE: G IPE: 210,69 kWh/mqa 02.39.31.05.57 Granvela.it TRILOCALE ristrutturato Sarpi. Ampio soggiorno, bicamere, biservizi, box. CE: B - IPE: 36,8 kWh/mqa. 02.88.08.31 cod. T31 www.filcasaimmobili.it VIA LOMAZZO nuovo quadrilocale. Pluriservizi, giardino privato. CE: B IPE: 42,7 kWh/mqa 02.88.08.31 cod. P15 www.filcasaimmobili.it SOCIETÀ d'investimento internazionale acquista direttamente appartamenti e stabili in Milano. 02.46.27.03 BANCHE MULTINAZIONALI •RICERCANO appartamenti affitto vendita. Milano e provincia 02.29.52.99.43 VIA DE TOGNI adiacenza Cattolica, palazzo epoca lussuosamente ristrutturato, signorile bilocale arredato, lavanderia, balcone. CE: G - IPE: 181,79 kWh/mqa 02.88.08.31 cod. B41 www.filcasaimmobili.it BANCHE multinazionali ricercano appartamenti in affitto Milano. BEI 02.46.27.03 IMPIEGATA banca massime referenze cerca monolocale/bilocale in Milano zona servita. 02.67.47.96.25 1896 L’anno del debutto del sollevamento pesi ai Giochi, ad Atene 1928 L’anno in cui è entrato definitivamente nel programma olimpico 80 primati del mondo ottenuti da Vasilij Ivanovic Alekseev NEGOZI plurivetrine, V. Pisani, canne fumarie (bar tavola fredda), affitto-riscatto. CE: G - IPE: 187,5 kWh/mca 02.88.08.31 cod. C03 www.filcasaimmobili.it VENDIAMO De Amicis uffici 660 mq. eventualmente frazionabili più ampio deposito/magazzino sottostante. Luminosi, in ordine, aria condizionata, ascensore. CE: F - IPE: 154,25 kWh/ mca 02.88.08.31 www.filcasaimmobili.it © RIPRODUZIONE RISERVATA ACQUISTIAMO •AUTOMOBILI E FUORISTRADA, qualsiasi cilindrata. Passaggio di proprietà, pagamento immediato. 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Con l’Eurolega torna Daniel Hackett, e con lui un poco più di carisma e personalità in regia. Infine, dai mercati lombardi: Cantù cerca di riportare in Brianza Georgi Shermadini, il lungo (216 cm) georgiano che nel 2011-12 ha lasciato buoni ricordi; Varese, alle prese con i problemi alla schiena di Kangur, ha ingaggiato Christian Eyenga, ala congolese con brevi passaggi Nba (Cleveland e Los Angeles Lakers). Werther Pedrazzi © RIPRODUZIONE RISERVATA • BRILLANTI, PINZOLO vicinanze, direttamente da impresa, panoramicissimi appartamenti. Euro 40.000,00 + 80.000,00 mutuo. 348.88.72.838 53 compriamo contanti, supervalutazione gioielli antichi, moderni, orologi, oro, diamanti. Sabotino 14 - Milano. 02.58.30.40.26 ANTICA arte del massaggio rilassante in ambiente raffinato. 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Giovedì 13 Novembre 2014 Corriere della Sera 54 Tv .¤ .Õ Ê±Ðæ 1 ¤± ,.8/$" /3 81 // 8. "$.!1± ʱ|z 3"$!11"± ÎÎ×@ÎF 1!,$ ± ¤¤±¤æ $"1 11± ÎÎ×@ÎF± b×Xk Å@ Å@Âb ¤Õ±ææ ,.$8 3$ $± 8@ÂkÎF ¤Ð±Ðæ 1$."± ¤|±ææ 1 ¤ $"$!± ÎÎ×@ÎF ¤|±æz $ $,$ 1± 8@ÂkÎF ¤|±|æ 1$.1$ $ .$"· 8.11$ "± ÎÎ×@ÎF ¤Ê±ææ 81 " .11± ÎÎ×@ÎF ¤p±zæ ¿.1± -×ä Õæ±ææ 1$."± Õæ±Ðæ . 13$± 8@ÂkÎF Õ¤±¤æ .$/$ .$± X×kÎ Õ¤±¤z $ 31 б !ÅkÂk± k@ /x@ .XX` Â@XkÅX@ k` ×@X@k_ 1~¤ Êæ ÅkXb ÕбÐz ,$.1 ,$.1± ÎÎ×@ÎF ¤±¤æ 1 ¤ "$11± ¤±|æ 1!,$ ± ¤±|z /$11$8$ ± ÎÎ×@ÎF Õ±¤z /1$. 11.13.± ÎÎ×@ÎF ʱææ 11$ 11$± ÎÎ×@ÎF ɱ¤æ .1"± 1kkx p±Ðz /$. ! $± 1kkx !1$ Õ± ¤æ±ææ 1Õ "/!± ÎÎ×@ÎF ¤¤±ææ 11 8$/1.± ÎÎ×@ÎF ¤Ð±ææ 1 Õ $."$± ¤Ð±Ðæ 1 Õ $/13! /$ 1± ÎÎ×@ÎF ¤Ð±zæ ! 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Zelig Canale 5, ore 21.10 Innocenzi, l’allieva ospita il maestro A l via la seconda edizione del programma condotto da Giulia Innocenzi, «allieva» di Michele Santoro che stasera, con Vauro, sarà presente nell’anteprima della puntata (per una sorta di benedizione). Ospite è Landini. Tanti i giovani in studio. Announo La7, ore 21.10 Un nuovo show per Don Chisciotte I l mito Don Chisciotte, l’eroe di Cervantes, nello spettacolo dell’Aterballetto, andato in scena al Teatro Valli di Reggio Emilia con la coreografia di Eugenio Scigliano. Il lavoro si sviluppa su musiche spagnole dal XVII secolo a oggi, e su composizioni del finlandese Kimmo Pohjonen. Don Q. - Don Quixote de la Mancha Rai Cultura, ore 21.15 ¤É±¤æ ¤É±¤z ¤p±æz ¤p±zæ ¤±Ðz Õæ±Õæ Õ¤±¤æ ÕÕ±ææ ÕÕ±|z æ±Ðz . "9/ $."$± /1.± /kÂk :"± /kÂk /, 8.1± /kÂk /3,."13.± /kÂk 31; " 1 /1± /kÂk ¿. 3" 8$1± /kÂk ¿. 3" 8$1± /kÂk ! ± /1"/ 1± 1kkx ¤É±ææ .">$"_ ! $ Õ汤z Õ¤±¤æ Õб¤æ æ±¤æ ¤±ææ ">1· 8@ÂkÎF 1/_ / "11¿ /kÂk ! ,$831 $± . ;$3 1 $"· 8@ÂkÎF $. /$.± 8@ÂkÎF . 3$3/"//_ 8. . 1! ¤±¤z . 3$± ¤±¤æ 3 " " 3$ 3/± X×kÎ@ Õ汤z Õæ±|z Õ¤±¤æ Õбææ X×kÎ@ . !± 8@ÂkÎF . !± 8@ÂkÎF ! 1 /1 8!,. .13. 3$± !$. ///$ " "± X×kÎ@ ¤|±ææ ¤|±Õæ ¤|±zæ ¤z±ææ ¤z±æz ¤z±¤æ ¤z±zz ¤Ê±|æ ¤±ææ Õæ±ææ Õ汤z Õæ±Ðz Õ¤±æz Õб¤z Õ|±ææ ¤É±|æ $$ 1$3. .1± X×kÎ@ ¤p±Ðz . "9/ $."$± ¤p±|æ 1."/ 3.$, :,.//± X×kÎ@ ¤±|z .1 $±±± !. ± X×kÎ@ Õæ±|æ ,//,.1$31± ÎÎ×@ÎF Õ¤±¤z ,1.3/ ,./"1± X×kÎ@ դ±¤æ ÕÕ±¤æ Õбæz æ±æz ÎÎ×@ÎF !1 ,31$± ÎÎ×@ÎF !1 ,31$± ÎÎ×@ÎF ,.1$..) 13$ $± ÎÎ×@ÎF !11 !/1.$/± ÎÎ×@ÎF ɱ¤æ 3"1.± 1kkx p±æz 3$. .± 1kkÝk@ ±Ðæ .".± 1kkx ¤æ±Ðz / $/ !"· Îα ¤æ±|z . 11 ¿1"± Îα ¤¤±Ðæ 1 | 1$."± ¤Õ±ææ 1 18 " $./± 1kkx ¤Ð±ææ /"$. 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Ad assumere la guida del reparto di chirurgia viene chiamato il dottor John Thackery (un bravissimo Clive Owen), geniale nella sua materia ma inesorabilmente afflitto da dipendenza da cocaina. I due scenari della serie sono così fatalmente delineati nella doppia personalità del protagonista. DI MARTEDÌ Giovanni Floris Testa a testa fra i talk: sale Giovanni Floris su La7 con 1.291.000, 5,6% share )/! %% 262 2 6 1<2 1< 177 © RIPRODUZIONE RISERVATA 2 2 1*1 1* 1< /&)'5 %% *26 *22 *2 ( *2* *1<7 *2 2 *2* *2 *2( *2 6 8/ # febbre puerperale), gli ispettori sanitari che fanno affari illeciti e i portantini corrotti che si fanno pagare sotto banco per accaparrarsi i malati. A differenza di altre serie, qui l’apporto del regista è fondamentale. È di Steven Soderbergh, che dirige tutti gli episodi, il realismo horror che caratterizza ogni scena: luci fioche, ambientazione perfetta ma quasi cianotica, recitazione umorale e notturna a sottolineare i prodigi e gli inganni della medicina. Ma le rappresentazioni troppo energiche della sofferenza induriscono i cuori di chi guarda? Vale anche per la tv? Da una parte, la sala operatoria dove gli interventi vengono compiuti tra rivoli di sangue, addomi lacerati, dissezioni, stomaci arati in un tripudio pulp di setticemie, infezioni, morti atroci. E ovviamente sono i più poveri e gli immigrati a far la parte delle cavie. Dall’altra la vita personale di Thackery (personaggio ispirato al chirurgo William Stewart Halsted), segnata da un’accorta commistione di satanico e di celeste. In mezzo, i pesanti segni del tempo: il razzismo che mette ancora ai margini i medici di colore, la pratica chirurgica nella fase aurorale (ci sono momenti in cui tornano alla mente le livide atmosfere del «Dottor Semmelweis», la tesi di laurea L.F. Céline dedicata al debellatore della BALLARÒ Massimo Giannini Testa a testa fra i talk: resiste Giannini con 1.346.000 spettatori, 5,8% share %5#&) -8/5) /#&) -8/5) * '):&/ 7( '):&/ 8): #' 77 '):&/ 2 '):&/ '"*# '(* #(* "# "0 #'"# # #" "#, "#" '"0 '+ / )!!# )&'# 8' )% &+) '5##%)'#) +)/5/ 8' &#!%#)/&'5) 08 !/' +/5 %% /!#)'# )' +#)!! #' #&#'8;#)', % &#!%#)/&'5) 0/ 0)%) 5&+)/') +/" !# 05) %.//#:) # 8' )/5 +/58/;#)' +)/5/ 8' '55) +!!#)/&'5) % 5&+) % )/ )0' )' '8): %%/5 '8#/!# +/#)%) %%8:#)'% #' #&)'5 #!8/# )0', #)!! % )/ '%% !#)/'5 # )&'# %8'$ '" % '5/), &%+ !$#((# ' % %800) +/58/5) 5%'5#) )&' #% 5&+) 08%%.8/)+ )#'5% +)/5') +#)!! 8' #80 #'05#%#5 08% !') 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