Anno I - N. 2 Gennaio 2015 - Periodico trimestrale - Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale- 70%- DCB Firenze Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.46 Pagina 1 realtà rotariane Rivista del Distretto 2071 B e n uo e t s Fe anche su Facebook alla pagina Rotary International Distretto 2071 Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.46 Pagina 2 8 DOMANDE AL GOVERNATORE ARRIGO RISPOLI Carissimo Governatore, siamo a metà del tuo mandato e hai visitato gran parte dei 57 Club del Distretto 2071. Quali sono le tue impressioni sullo stato di salute dei nostri Club? Posso dire che fino ad oggi è stata un’esperienza bellissima, che ha permesso a Maria Paola ed a me di conoscere tanti amici e tante amiche nel Rotary e posso senza dubbio dire che i club visti dall’interno, nella quasi totalità dei casi, sono migliori di quanto possa apparire all’esterno. giustificare così la nostra mancanza di coraggio all’agire. Un’altra interessante disputa è la contrapposizione attuale tra i fautori di un Rotary elitario e quelli di un Rotary aperto a tutte le categorie sociali e spesso indipendentemente dalla leadership del nuovo socio nella sua categoria, come sembrano orientatati i Rotary USA. Quale è la tua posizione in merito? Per me esiste uno ed un solo Rotary, parlare di Rotary americano e di Rotary europeo è limitare il Rotary. Oggi, Un problema molto delicato è quello dell’effettivo anche il nostro nuovo logo vuol dare un’immagine unitaria che ha colpito l’associazionismo in generale anche del Rotary. per la crisi economica che investe il nostro Paese e Il nostro fondatore Paul Harris ci ha dato una definizione l’Europa. Cosa hai riscontrato in merito nel corso che io trovo bellissima: «Il Rotary non deve essere un’asdelle visite ai Club? sociazione di nobili e aristocratici per censo: l’aristocrazia La crisi economica si sente senza dubbio alcuno. Purtroppo deriva dai risultati ottenuti con la propria intelligenza e il ho però notato che spesso la perdita di soci poco ha a proprio impegno. È un aristocratico il più bravo tra i medici che vedere con il momento difficile che stiamo attraversando, e il più bravo fra i falegnami. Le porte del Rotary devono ma più spesso è dovuta a diatribe interne che nulla hanno aprirsi a quegli uomini che nella società diventano un di Rotariano. punto di riferimento quale che sia la loro attività ed il loro livello sociale». Proprio per la questione dell’effettivo si levano numerose voci contrarie alla moltiplicazione dei Club, Quali service caratterizzeranno la tua annata? ritenendo invece più producente un accorpamento I services distrettuali seguono quest’anno le indicazioni dei Club piccoli. Quale è la tua opinione? del Presidente Huang. Gary ci ha chiesto di “accendere Le indicazioni che riceviamo da Evanston sono chiare e la luce del Rotary” e nel Rotary con i Rotary days. ben definite. La crescita avviene con ‘espansione’ e Abbiamo da poco portato a termine il convegno “Mediterraneo quando esistono i presupposti dobbiamo procedere con Unito” in cui abbiamo dato a due ragazzi, un israeliano la creazione di nuovi club. e una palestinese, la possibilità di studiare in Italia per L’accorpamento di club è a mio parere negativo e con- un anno nell’ambito dell’area focus “pace e risoluzione troproducente, ricordandoci che siamo di fronte all’unico dei conflitti”. Voglio nuovamente ringraziare gli amici del caso in cui 2+2 non fa 4, ma molto spesso 3 ! nostro Distretto che con la loro azione e competenza Dobbiamo avere il coraggio di crescere sempre nel rispetto hanno permesso di completare tutte le procedure necessarie della scelta qualitativa dei soci, dobbiamo avere il coraggio per arrivare all’approvazione dei due progetti in tempi di sfruttare le opportunità di crescita che ci offre il Rotary rapidissimi. attraverso la costituzione di club satellite ed e-club, oltre Altro Rotary day è stata la collaborazione a livello nazionale alla costituzione di club tradizionali. Quando, come detto, con il Banco Alimentare. Il 29 novembre scorso in tutta si presentano le opportunità concrete, serie e di qualità, Italia noi Rotariani ci siamo messi a disposizione di chi dobbiamo avere il coraggio di aprire le porte del Rotary ha bisogno raccogliendo cibo alle porte dei supermerai giovani e alle donne, non dobbiamo nasconderci dietro cati. il “no, perché no!” o “questo il Rotary non lo fa” per Il terzo ed ultimo Rotary day si terrà il prossimo 22 febbraio Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.46 Pagina 3 Realtà Rotariane / 3 (domenica, il giorno prima del cento decimo anniversario della nostra fondazione), giorno in cui metteremo la nostra professionalità a disposizione delle nostre comunità. Tutti questi progetti saranno portati avanti in collaborazione con gli amici del Rotaract e dell’Interact. Ultimo progetto, ma non meno importante, è il progetto “Bambini di Haiti”, che Maria Paola sta realizzando grazie alla generosità dei nostri coniugi e che andrà in un certo senso a completare quanto Giovanna Angotti iniziò due anni fa. È anche questo un modo di dare seguito alle iniziative di valore. I tuoi Seminari hanno avuto un riscontro di partecipazione di rotariani di gran lunga superiore a quelli del passato. Il loro interesse è stato tale che vi è da domandarsi se non sia il caso per il futuro di inviare i programmi ai tutti i soci e non solo ai Presidenti delle Commissioni Distrettuali e ai Presidenti dei Club come sempre è stato fatto. Che ne pensi? Ti ringrazio per quanto dici. Se è vero che le riunioni distrettuali hanno avuto una partecipazione superiore al passato, forse è dovuto al fatto che anche in questo caso ho avuto il coraggio di seguire le mie idee, condivise dal Team Distrettuale, di dare un volto nuovo alla comunicazione. Ciò non significa disconoscere la validità delle risorse interne, ma solo di avere la forza di avvalersi di risorse esterne altrettanto qualificate, che portano però una ventata di novità ed interesse. Per quanto riguarda l’invito aperto a tutti i rotariani del Distretto a partecipare alle riunioni, è un qualche cosa che la Segreteria Distrettuale sta già cercando di fare. e signorilità, ha definito gli obiettivi di raccolta per il fondo Annuale Programmi e Polio Plus in linea con la tradizione del nostro Distretto e le aspettative della nostra Fondazione, così come la progettualità “District” e “Global”. Quest’anno il RYLA è organizzato dagli amici del D-2072, la Commissione preposta è impegnata per far sì che la nostra presenza sia significativa, nel contempo stiamo organizzando un incontro Rotary-Rotaract-Interact per il nostro Distretto e il Forum Rotary-Rotaract per il D2071 e D-2072 che si terrà a Firenze. Discorso diverso per il Congresso, che si terrà il 23-24 maggio all’ISMA, al Parco delle Cascine, incentrato su “Firenze Capitale” e sui “100 anni del Piave”, con un prologo il 22 a Palazzo Vecchio, riservato all’Area Medicea. La Commissione sta lavorando attivamente e l’obiettivo è di avere almeno 500 partecipanti! Infine una domanda amministrativa. Si nota nell’ambito dei due Distretti 2071 e 2072 provenienti dalla scissione del 2070 una differente impostazione amministrativa. Mentre il 2072 opta per una segreteria centralizzata per mantenere una continuità organizzativa, il nostro Distretto 2071 sembra optare per una segreteria ruotante con ogni Governatore. Quale è il tuo giudizio in merito? Mi fai una domanda cattiva, al di là dell’Appennino è stato logico e naturale centralizzare la Segreteria Distrettuale a Bologna. Lo stesso avviene in quasi tutti gli altri Distretti italiani. In Toscana, penso sia un progetto irrealizzabile, anche se avere una Segreteria centralizzata significherebbe risparmiare in termini di risorse umane, guadagnare in termini di conoscenza ed esperienza sul lavoro, avvanRotary Fondation, Ryla, Congresso Distrettuale. Quali taggiarsi di un archivio centralizzato ecc. Con i moderni sono le tue linee organizzative in merito? metodi di comunicazione, la presenza fisica in Segreteria Difficile rispondere brevemente. Io credo fortemente nel del Governatore potrebbe essere limitata anche ad un lavoro di squadra e nel team. I nostri obiettivi sono condivisi. sol giorno la settimana. Erro o ciò è quello che avveniva La Commissione Fondazione Rotary coordinata da Pietro in passato a Distretto unito? Terrosi Vagnoli, persona di grande esperienza, equilibrio Giuseppe Chidichimo Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.46 Pagina 4 4 / Realtà Rotariane ROTARY NATIONAL DAY A MARSALA : 10-12 OTTOBRE 2014 Mediterraneo unito tra utopia e realtà “Che il Mediterraneo sia !” Una straordinaria organizzazione e suggestivi momenti anche per gli scenari offerti. Il fattivo contributo del Distretto 2071 con ben 86 rotariani presenti e l’attribuzione di due significative borse di studio: a un israeliano e a una palestinese. 700 le presenze Antonio Ludovico Oltre 700 rotariani di tutti i Distretti si sono riuniti a Marsala per partecipare al Forum “Mediterraneo Unito”; 86 sono stati gli intervenuti del Distretto 2071. “Che il Mediterraneo sia!” è il “grido di battaglia” con il quale il Governatore del Distretto organizzatore 2110, Giovanni Vaccaro, ha chiuso le diverse sessioni. Sui motivi che hanno indotto i 13 governatori dei Distretti italiani ad assumere questa iniziativa comune non credo si debba ritornare, anche perché sono stati messi nel dovuto risalto dalla stampa rotariana e non. Quello che invece credo possa interessare è costituito dai contenuti e dalle conclusioni del Convegno, specialmente alla luce dello slogan che abbiamo richiamato. Di quale significato effettivo, al di là della effervescenza e dell’enfasi, può essere portatore un simile assunto? L’aggettivo “unito” non è richiamato, ma si tratta pur sempre di una esortazione all’essere. Fernand Braudel nel suo citatissimo saggio “Il Mediterraneo. Lo spazio, la storia, gli uomini, le tradizioni” (1985), circa trenta anni orsono, ci ha detto: “Essere stati è una condizione per essere” con ciò, credo, volendo richiamare, come elemento di potenziale congiunzione, la stratificazione delle trame di natura storica, sociale ed economica che hanno attraversato, raramente in modo pacifico, ed attraversano ancora questo mare. Si tratta di legami, studiati a fondo dalla storia e dalla archeologia, che vengono spesso largamente richiamati allo scopo di accreditare l’esigenza di un rafforzamento dei vincoli che le vicende dei popoli rivieraschi hanno prodotto e fatalmente intessuto nel tempo. L’accento sulle identità dell’essere, tuttavia, mette in luce molto spesso elementi orientati alla divisione più che all’integrazione, dovendo con evidenza aggrapparsi alla ideologia o alle ideologie. È forse il momento di riferirsi, molto più pragmaticamente, alle identità del “fare” (Predrag Matvejevic’ “Il Mediterraneo e l’Europa” 1998). Questo autore riferendosi ai conflitti che hanno insanguinato un segmento del Mediterraneo, oggi meno critico che nel passato, ovvero l’Adriatico, e che ha assistito alla disgregazione della Iugoslavia, a proposito delle ideologie ci ricorda: “Abbiamo visto nascere delle libertà e non sappiamo che farcene o rischiamo di abusarne. Abbiamo difeso un retaggio nazionale, e adesso dobbiamo difenderci da esso. Abbiamo voluto salvaguardare la memoria, e la memoria sembra che adesso ci punisca”… Uno dei tanti motivi di riflessione che conducono al riconoscimento dei fattori Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.46 Pagina 5 Realtà Rotariane / 5 di dialogo interculturale con le popolazioni della sponda sud del Mediterraneo è costituito, anche come metafora di necessità pratiche dirette ed immediate, dalla riscoperta e dallo studio della lingua franca “sabir” utilizzata intensamente dai naviganti e dai pescatori fino alle soglie dello scorso secolo. Uno strumento costruito dall’uso ed orientato alla reciproca comprensione al quale può essere con facilità attribuito un connotato pacifico ed unificante tanto quanto l’opuscolo messo a punto dai Distretti del Rotary italiano dal titolo “Parla con noi”. È un libretto nato per essere “utile per un primo dialogo tra la nostra popolazione ed i migranti che sbarcano sulle coste siciliane”; un primo semplice ausilio per il “processo di alfabetizzazione di base” articolato in “situazioni” legate alle particolari condizioni che si verificano allo sbarco ed alle esigenze di orientamento. Anche per questi motivi, apparentemente minori, ho pensato di dover leggere l’esortazione del Governatore Vaccaro come un invito ad agire accettando, qui e subito, di mettere per un momento e per ragioni molto più importanti come la vita degli esseri umani, dei bambini e delle madri in particolare, in secondo piano il valore del bagaglio costituito dal complesso retaggio storico che sovrasta tutta questa materia. Il tema delle migrazioni, che ha avuto il più largo spazio nella manifestazione rotariana di Marsala, dovrebbe essere perciò affrontato partendo da un principio essenziale quale quello del “non respingimento” previsto dalla Convenzione di Ginevra: Art. 33 “1) Nessuno Stato contraente potrà espellere o respingere (refouler) in nessun modo un rifugiato verso le frontiere dei luoghi ove la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate a causa della sua razza, religione, nazionalità, appartenenza ad una determinata ca- tegoria sociale o delle sue opinioni politiche. “2) Il beneficio di detta disposizione non potrà tuttavia essere invocato da un rifugiato per il quale vi siano gravi motivi per considerarlo un pericolo per la sicurezza dello Stato in cui si trova, oppure da un rifugiato il quale, essendo stato oggetto di una condanna già passata in giudicato per un crimine o un delitto particolarmente grave, rappresenti una minaccia per la comunità di detto Stato.” Il messaggio è chiaro e ruota nelle nostre menti come un richiamo diretto e non eludibile ai principi rotariani. Occorre dire che è stata netta la percezione di una disponibilità all’accoglienza, caratterizzata da una grande e calorosa apertura specialmente dei Siciliani e della loro Regione, ai flussi delle migrazioni in atto, corredata naturalmente da un appello altrettanto accorato alla regolazione del fenomeno con i più adeguati strumenti di governo. I tempi, in altre parole ed utilizzando una efficace traslazione concettuale, sembrano maturi per “aprire l’Europa da Sud”. Essenziale quindi e nell’ottica del “fare” consapevole è quanto contenuto nella risoluzione conclusiva del Convegno in relazione alla costituzione di corridoi umanitari di accesso alla protezione internazionale, per ottenere contemporaneamente: l’abbattimento del rischio di perdite di vite umane, la contrazione dei costi del pattugliamento marino e terrestre e di tutta l’organizzazione per il salvataggio in mare ed infine per ridurre o eliminare il peso che su tutto questo processo della migrazione grava a causa delle organizzazioni criminali. Si tratta di una via di soluzione già nota e proposta in più sedi e che potrebbe divenire, oggi che l’operazione Mare Nostrum inizia la sua fase di progressivo ripiegamento, molto verosimilmente la chiave per evitare il pesante rischio di una moltiplicazione dei naufragi. Mare Nostrum ha conseguito molti significativi successi ben messi in evidenza dalla Marina Militare; le modalità di questi interventi sono anche illustrati in dettaglio, per chi desidera approfondire, nel documentario RAI “La scelta di Catia.80 miglia a sud di Lampedusa”. (https://www.youtube.com/watch?v=yAZg m7F3zaU). Ha tuttavia costi drammaticamente elevati per il nostro stato di crisi generalizzata e dunque il passaggio al nuovo protocollo operativo di Frontex – Triton produrrà un diverso e più contenuto Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.46 Pagina 6 6 / Realtà Rotariane impegno dello Stato italiano grazie anche all’intervento di altri soggetti nazionali europei. La contrazione significativa delle aree di osservazione ed intercettazione (confini di Schengen), di fronte alla persistenza probabile della messa in mare di natanti del tutto insicuri e di imbarco di persone disperate, pronte spesso senza consapevolezza ai rischi più atroci, fa tuttavia prevedere il ripetersi degli incidenti e degli affondamenti, senza contare il prolungamento del ruolo ancor più devastante degli “scafisti” e delle loro organizzazioni derivante anche dal protrarsi della navigazione. Nessuno si nasconde in ogni caso le difficoltà operative inerenti il raggiungimento di un sufficiente grado di sicurezza per i corridoi umanitari nelle basi di partenza, in aree che sono in definitiva veri teatri di guerra. L’elemento “positivo” che è stato messo in evidenza con tutta chiarezza è comunque costituito dal fatto che le emergenze sanitarie collegate al processo di immigrazione, nei termini attuali, non comprendono il virus “Ebola” i cui tempi di incubazione non sono sovrapponibili ai lunghi periodi di permanenza dei profughi nelle basi di partenza. La questione dovrà essere semmai affrontata, per il personale operativo in sito e naturalmente per i rifugiati, proprio nell’ipotesi dell’apertura dei corridoi umanitari. Ancora alla direttiva del “fare” appartiene l’iniziativa del Rotary Italiano, che ha solennemente caratterizzato la manifestazione, in questo caso con il sostegno specifico e diretto del nostro Distretto, di sostenere la formazione, presso lo studentato internazionale “Rondine” di Arezzo, di due giovani laureati: una palestinese, Rana ed un israeliano, Raz con due borse di studio. Nel suo indirizzo di ringraziamento il giovane, in particolare, ha voluto richiamare il suo atteggiamento esistenziale nei riguardi di questo periodo di soggiorno e studio presso la Cittadella della Pace: il suo contatto sarà improntato ad un raccoglimento profondo e silenzioso con l’obiettivo di cogliere, a scopo di riflessione, ogni più sommesso ed impercettibile segnale proveniente dal mondo circostante: esattamente come nel brano “musicale” del compositore John Cage del 1952 “Quattro minuti e trentatré secondi”, dedicato per tutta quella durata ed interamente ...al silenzio inteso forse anche come ...pace. Un proponimento che ha emozionato molti spettatori specialmente in considerazione dei rumori di battaglia che provengono invece non solo dal Medio Oriente. È evidente che avendo dedicato al fenomeno della migrazione buona parte dello spazio congressuale molti temi riguardanti il mare Mediterraneo e le esigenze di studio delle modalità per “unirlo”, anche su altri versanti, sono rimasti compressi in spazi limitati con minori possibilità di esposizione. Le questioni alle quali intendo riferirmi sono quelle dell’ambiente e della sua salvaguardia, dell’economia del mare ivi comprendendo anche tutta la complessa materia dei trasporti e delle infrastrutture collegate, senza citare gli interscambi industriali che pure dovrebbero costituire un elemento di notevole interesse, attesa la condizione di difficoltà e di depauperamento dell’intero bacino. Alle questioni riguardanti in particolare le aree marine protette verrà dedicato a breve a Napoli il XXXV Forum interclub della fascia costiera ligure tirrenica e del Mar di Sardegna ed alla sua organizzazione contribuirà in modo essenziale il Governatore del Distretto 2100 Giancarlo Spezie, oceanografo, il quale ha curato proprio l’organizzazione scientifica del Forum di Marsala ed alcuni interventi specifici. L’incontro in Sicilia ha naturalmente confermato tutta la tradizione sulla ospitalità e sul calore della accoglienza di questa terra. Straordinaria l’organiz- zazione e suggestivi i momenti conviviali, per gli scenari che sono stati offerti e per l’insolita emozione derivante dal numero dei partecipanti. Tre, e memorabili, i concerti contrassegnati da scelte originali: il coro della Polizia Municipale di Palermo, la fisarmonica mondiale di Pietro Adragna ed il suo Ensemble, l’organo di Diego Cannizzaro per la S. Messa della Domenica. Altrettanto nuova e toccante, per molti, è stata l’invocazione collettiva al Dio di tutti i popoli della terra. La mostra dedicata alle attività dei Distretti, organizzata nel prestigioso Palazzo Fici, ha consentito di rendere note molte iniziative rotariane nazionali riguardanti il tema della migrazione, dell’accoglienza e del sostegno pratico, culturale e sociale da riservare ai nuovi ospiti e futuri cittadini dell’Europa. Il Distretto 2071 ha concentrato la sua attenzione sulla esplorazione profonda del mare (Fondazione Artiglio Europa) e sulle relazioni di diversa natura tra la fascia costiera e l’ambiente marino (omonimo Forum Interdistrettuale). Una regressione alle considerazioni di apertura ci porta infine a considerare con quanta immediatezza possa essere colto il legame della terra di Sicilia con la realtà che si trova oltre il limitato braccio di mare che la separa dalla Tunisia. I siti archeologici arcaici e quelli più recenti squadernano sotto gli occhi dei visitatori la storia dei rapporti con le genti che hanno scelto di insediarsi in questo “giardino per molte civiltà”: crocevia di viaggi ed esplorazioni. Pratiche arcaiche ancora oggi attive, come la produzione del sale, permettono la comprensione delle ragioni di tante scelte insediative e purtroppo di tanti conflitti. Ma al di sopra di ogni riflessione su questa realtà oggi tanto variegata di etnie conviventi e forse già felicemente integrate, si coglie una irresistibile spinta alla conoscenza dell’altro da sé. Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.46 Pagina 7 Realtà Rotariane / 7 FORUM MEDITERRANEO: L’INTERVISTA Per un mondo migliore due giovani a confronto: un israeliano e una palestinese Particolarmente coinvolgente la consegna da parte di Arrigo Rispoli, Governatore del Distretto 2071, di una borsa di studio a due giovani laureati, uno israeliano l’altra palestinese. La loro presenza e i loro interventi sono stati uno dei momenti di maggiore interesse del Forum Mediterraneo Avrete rilevato il particolare successo riscosso da entrambi al Forum sul Mediterraneo Unito a Marsala. Entrambi appartenete a due popoli in conflitto e vivete insieme nello Studentato Internazionale di Rondine Cittadella della Pace ad Arezzo. Vi presentate? Raz - Mi sono laureato in psicologia e sociologia all’Università di Tel Aviv nel 2012. Avevo un progetto. Far capire agli abitanti di Tel Aviv che i negoziati per la tra Israele e Palestina erano congelati e che questo stallo era controproducente. Così in una piazza di Tel Aviv ho costruito un muro di ghiaccio largo 5 metri e alto 2 con un cartello con scritta la parola “Negoziazioni”. Ho preso poi martello e scalpello per rompere il ghiaccio e per far capire che il ghiaccio andava rotto e che i negoziati dovevano essere portati avanti. Zayna - Mi sono laureata nel 2012 in giornalismo all’Università palestinese di Birzeit. Ho constatato che i rapporti tra cittadini e politici erano e sono ai livelli più bassi. Sono sempre stata interessata ad un progetto di cooperazione internazionale tra i giovani. Per questo sono qui. Come giudicate la vostra esperienza nello Studentato Internazionale di Rondine ad Arezzo? Raz - Ho sempre avuto difficoltà a rispondere alla domanda “Che cos’è Rondine per me?“. Non per motivi linguistici, né per povertà di vocabolario, ma per via dell’enorme impatto e significato che Rondine ha avuto nella mia vita. E’ un’espe- rienza positiva, complessa e intensa, anche se ogni tanto ho nostalgia di Israele. Sono venuto in Italia al Centro Rondine l’estate scorsa, proprio perché mi sono innamorato della storia. Pertanto vi racconterò una storia che vi aiuterà a comprendere il significato che Rondine ha per me. Come ho detto nel mio intervento durante il Forum, il 29 agosto 1952 a New York un virtuoso pianista,John Cage, si preparava a suonare uno dei pezzi musicali più sconvolgenti mai scritti. Il pezzo durò 4 minuti e 33 secondi. Durante la performance John stette seduto al pianoforte davanti a pagine vuote e rimase in silenzio totale per l’intera durata del pezzo. Questi 4 minuti e 33 secondi di silenzio trasformarono la faccia della musica moderna. Perché racconto questo? Perché è troppo facile suonare il tamburo della guerra o cantare l’inno della pace senza davvero riflettere sulla propria realtà. La parola Pace in Israele può sembrare staccata dalla nostra realtà proprio come l’arte sembra staccata dalla nostra vita quotidiana quando è isolata nelle sale per concerti o nelle gallerie d’arte. 4 minuti e 33 ci ricordano di abbracciare il nostro ambiente e vivere nel presente del qui ed ora. Perché se tu prestassi la stessa attenzione di questo silenzio al suono del fiume o alle risate improvvise della gente come ascolti la tua musica preferita, forse ti accorgeresti che la linea tra il sogno e la realtà, tra l’arte e il rumore, non esiste. Se ascolti ogni suono che senti a Rondine come ascolteresti la musica, forse sentiresti qualcosa di inaspettato, qualcosa Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.46 Pagina 8 8 / Realtà Rotariane LA MOZIONE CONCLUSIVA DEL FORUM MEDITERRANEO UNITO di bello. Alla fine dei conti, 4 minuti e 33 non parla dell’ascolto di ciò che non esiste, ma parla dell’ascolto di tutto ciò che esiste. Rondine non significa vivere il sogno utopistico, no. Significa affrontare tutto quello che la vita è. Zayna - Sono a Rondine da tre mesi. È molto importante conoscere tante persone dei più svariati Paesi. Oggi nello Studentato ci sono tre giovani di Israele e due della Palestina, ma ce ne sono anche provenienti da svariati Paesi. A vostro avviso è possibile superare il clima di odio che sussiste tra Israele e il Mondo Arabo? Raz - Il 60% del popolo di Israele non vuole la guerra e subisce le decisioni dei politici. Bisogna sottolineare come il conflitto tra Israele e Palestina non sia di natura religiosa o razziale, bensì di natura territoriale, nel senso di pretese sul territorio. Da anni la situazione non si evolve in senso positivo. Per il futuro la speranza è costituita dai giovani. Sono loro che intendono riappropriarsi del loro futuro e del loro destino. Zayna - Vedo solo nei giovani la possibilità di realizzare un cambiamento. Per un processo di pace i media sono molto importanti, ma credo anche nelle piccole azioni dirette alla ricerca di una convivenza. Cosa pensate dell’idea di Università nel Medio Oriente, a Malta, in Siria, in Libano, in Egitto ove arabi, cristiani ed ebrei possano studiare assieme? Raz - Mi sembra una ottima idea. Sarebbe una opportunità molto confortante. Il momento attuale è fragile. Studiare assieme fa superare tanti pregiudizi. Zayna - Condivido tale idea. Bisogna rompere i muri. Il nostro nemico è una persona come noi, nulla di più, nulla di meno. D’altra parte l’Europa sta portando avanti progetti e risoluzioni sul conflitto arabo-israeliano. L’augurio è: due stati, due popoli, una voce. Giuseppe Chidichimo I Governatori dei Distretti del Rotary d’Italia, Malta e San Marino, dopo aver proficuamente trattato a Marsala, dal 10 al 12 ottobre ‘14, con il Forum “Mediterraneo Unito”, alla presenza di Giuseppe Viale Board Director e di Abby McNear dell’Ufficio Centrale del RI, i temi più delicati che ruotano attorno al bacino mediterraneo – dal fenomeno migratorio, ai focolai di guerra; dalla tutela dell’ambiente, alla blu economy; dalle risorse, alla cultura mediterranea – grazie alle relazioni degli esperti, italiani e stranieri, rotariani e non; RITENUTO • di dover proseguire l’azione di pubblico interesse e internazionale da anni intrapresa dal Rotary italiano; di dover rivolgere, con la pubblicazione dei lavori, delle proposte agli ambienti della cultura, dell’imprenditoria, delle forze armate, del volontariato, dell’intera società e della politica; • di dover sostenere le iniziative umanitarie in corso come le borse di studio donate a due brillanti giovani, un israeliano ed una palestinese; come la donazione di tanti zainetti ai minori sbarcati senza genitori ed accolti nelle comunità, mettendo a disposizione le professionalità dei soci; come la distribuzione dei libretti plurilingue, onde facilitare il colloquio tra i migranti e chi li accoglie lungo le coste italiane; come la recita della invocazione rotariana, al “Dio di tutti i popoli della terra”; • che spetta alla classe dirigente del paese, della quale il Rotary costituisce parte attiva, raccogliere testimonianze ed opinioni; promuovere amicizia e solidarietà; concorrere a favorire la pace; riaffermare la centralità della persona umana; facilitare il confronto delle diverse culture, nell’auspicio di una nuova identità pan mediterranea; RIVOLGONO fin d’ora al Governo e al Parlamento Italiano e alla Commissione e al Parlamento dell’Unione Europea, affinché, per quanto di rispettiva competenza, si attivino subito per: • dare concreta attuazione alle leggi vigenti o promanarne di nuove, onde regolare meglio i rapporti umani e giuridici dei popoli; i controlli alle frontiere e i permessi di soggiorno; i diritti di cittadinanza; l’accoglienza di tutta l’Europa e non soltanto dell’Italia (primo paese d’ingresso, tenuto a provvedere, in base al Trattato di Dublino, da emendare sul punto) e segnatamente della Sicilia che non va considerata periferia, ma avamposto dell’Europa; • rilanciare l’economia, agevolare gli spostamenti di risorse umane, ampliare gli accordi con i Paesi stranieri al fine di rendere possibile le richieste d’asilo, già in un Paese di transito delle rotte migratorie; facilitare il dialogo interculturale, “primo strumento di pace, chiave di volta di quella migliore comprensione reciproca che genera pacificazione e consente anche politiche di sicurezza più efficaci”; trovare un punto d’incontro sui diritti universali alla vita, alla dignità della persona, alle libertà civili e religiose, alla parità uomo-donna; • nell’immediato, a mezzo dell’Agenzia Europea FRONTEX, in collaborazione con le azioni italiane, oltre agli accordi già raggiunti per l’operazione Triton (cui, purtroppo, hanno aderito solo otto paesi dei 28 facenti parte dell’Unione), creare un corridoio umanitario di accesso alla protezione internazionale che parta dalle spiagge dove i rifugiati sono nelle mani dei trafficanti con i barconi, onde evitare ulteriori stragi di innocenti in mare. Ilario Viano 2031, Giorgio Groppo 2032, Ugo Gatta 2041, Alberto Ganna 2042, Fazio Zanetti 2050, Ezio Lanteri 2060, Arrigo Rispoli 2071, Ferdinando Del Sante 2072, Carlo Noto La Diega 2080, Marco Bellingacci 2090, Giancarlo Spezie 2100, Luigi Palombella 2120, Giovanni Vaccaro 2110. Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.46 Pagina 9 Realtà Rotariane / 9 Seminario sulla Leadership: 25 ottobre 2014 Perché il Rotariano deve essere un leader Il leader non è un solista presuntuoso ma sa coinvolgere e entusiasmare per un obiettivo la squadra in cui opera. 186 presenti e grande interesse In un mondo di massificazione generale nel nome della uguaglianza, fa un certo effetto non privo di orgoglio che una Istituzione, il Rotary, prenda le distanze in nome della differenza e punti addirittura a richiedere ai propri soci la leadership. Questa particolarità è stata colta subito dal Governatore del Distretto 2071 Arrigo Rispoli, il quale a Pontedera nel Museo della Piaggio ha organizzato il 25 ottobre scorso un Seminario di grande successo, come del resto i precedenti, con 186 rotariani presenti e un centinaio alla colazione successiva. L’argomento appare subito coinvolgente. E si parte da una domanda. Richard Strauss ha dedicato una memorabile sinfonia alla vita di eroe, ma la domanda è la seguente: l’eroe, il dittatore, l’imprenditore, il politico, il funzionario di un ufficio sono o non sono leader? Dipende. La risposta è stata data dalla sintesi dei lavori del Seminario. Dopo il saluto del Governatore Arrigo Rispoli, di Mauro Lubrani Governatore incoming, Alessandro Vignani Governatore per il 2016-2017, Riccardo Costagliola Presidente della Fondazione Piaggio e Alessandra Bianchi Presidente del R.C. Pontedera, ha introdotto il tema lo stesso Governatore Arrigo Rispoli il quale ha ricordato come la parola leader venga dall’inglese to lead che significa dirigere, riferendosi quindi a un individuo che sa guidare un gruppo di persone, dote particolare perché, secondo Napoleone, citato da Rispoli, non ci sono cattivi reggimenti ma solo comandanti incapaci. Il leader deve decidere, ma in simbiosi con il suo gruppo: “Io seguo il mio popolo perché sono il suo leader”. (Gandhi) Secondo Luigi Mansi del R.C. Grosseto il leader è un cavallo che va in testa e fa l’andatura. Può essere ambizioso, ma non deve superare mai i propri limiti, deve stimolare e coordinare le azioni per un obiettivo comune. Interessante la sua disamina della tipologia dei vari leader. Vi è il leader carismatico, quello politico, ma vi è anche il leader senza requisiti superiori, in cui i media si ravvisano tipo il leader televisivo ben diverso dal divo leader di Hollywood. Vi è poi il leader nelle aziende che crede in sé e nella sua squadra. Un contributo di grande interesse è stato portato da Antonella Giachetti, Vice Presidente Vicario Nazionale della AIDDA, che ha individuato nella leadership valori maschili e valori femminili. Nella leadership maschile ha ravvisato l’immagine di un cuneo che guida la propria squadra. Nel cuneo vi è una dose di aggressività. Nella leadership femminile ha ravvisato un cuneo rovesciato, una specie di coppa, ove la leader appare collaborativa, valorizzatrice del potenziale di tutti, mirante alla crescita nel tempo della organizzazione. A suo avviso è importante che i due valori si fondano Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.46 Pagina 10 10 / Realtà Rotariane in una stessa leadership per il successo della squadra. Renzo Capitani, Presidente della Commissione Distrettuale Azione Professionale, si è soffermato sulla differenza tra manager e leader, individuando nel manager un gestore che fa le cose bene, mentre il leader fa le cose giuste, sviluppando la visione del futuro, influenzando e coinvolgendo. Per la credibilità del leader è importante la sua integrità morale e la sua etica nel mondo del lavoro. Ma come fa il rotariano solista ad essere un leader? Per Capitani il rotariano dovrà essere in ogni caso un leader e la sua squadra è rappresentata dalla società in cui vive. L’Ammiraglio Cristiano Bettini, nell’ambito di una profonda disamina del rapporto etica e leadership, si è chiesto se leader si nasce o si diventa. Ma le opinioni sul punto sono contrastanti. A suo avviso nel leader sono decisivi due aspetti: l’assunzione di responsabilità e la capacità di comunicazione. Luciano Giuliani, Membro della Commissione Distrettuale Leadership, si è soffermato ad analizzare il concetto di leader nell’ambito della impresa anche alla luce di un recente decreto legge che coinvolge penalmente non solo i dirigenti ma anche l’impresa stessa. A maggior ragione dunque il leader in una azienda deve promuovere ed esigere quei comportamenti e quei principi etici che costituiscono lo stesso Codice Etico della Azienda, deve dare l’esempio per avere rispetto, guidare, controllare la squadra aziendale. Massimo Nannipieri, Presidente della Commissione Distrettuale Leadership, ha sintetizzato gli interventi precedenti. In conclusione un leader è un soggetto che crede in se stesso e nella cose che lo aspettano, valorizza le proprie idee e quelle degli altri, è dotato di concretezza realizzativa, di determinazione nel rischiare e nell’assumersi i rischi, ha una visione generale della vita, è coerente nei progetti, sa valorizzare i meriti, possiede dinamismo, è un vincente. Per un rotariano è obbligatorio essere un leader perché questo è tempo che richiede coraggio. Fulvio Janovitz, Presidente della Commissione Distrettuale Etica, ha rilevato come questa sia la prima volta che si parli in un Seminario Rotary di un tema così importante. Secondo Janovitz, il Rotary si poggia su due gambe: una è quella dei service ed è un aspetto esterno, una quella della costruzione dell’uomo rotariano ed è un aspetto interno, lamentando come nei Club molto raramente si affronti il secondo aspetto. Ha chiuso i lavori Arrigo Rispoli ricor- dando la Convention Mondiale che avrà luogo nel prossimo giugno in Brasile e confidando in una grande partecipazione distrettuale. Ha citato una frase di Paul Harris, secondo la quale, tra non fare nel timore di sbagliare e fare pur talvolta sbagliando, è da preferire il fare, perché il progresso è frutto di intuizioni esatte ma anche di errori. Dovendo dunque dare una risposta al quesito iniziale se sia o meno leader l’eroe, il dittatore, l’imprenditore, il politico, il funzionario di un ufficio, questo splendido Seminario ha risposto che dipende. E’ leader solo se non è un solista presuntuoso, ma sa coinvolgere e entusiasmare per un obbiettivo la squadra in cui opera. Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.46 Pagina 11 Realtà Rotariane / 11 Seminario Fondazione Rotary a Siena: 15 novembre 2014 La battaglia contro la polio è vinta ma non del tutto Nonostante 2 miliardi e mezzo di vaccinati, l’insidia polio persiste. Per questo sono stati stanziati 5 miliardi di dollari per i prossimi 5 anni per sradicarla in tutto il mondo. Lo sapevate che Siena non è famosa nel mondo solo per il panforte, il palio e il suo paesaggio, ma anche perché è una delle capitali mondiali per la ricerca e la produzione dei vaccini? Ci riferiamo al Centro Ricerche Novartis Vaccines ex Sclavo che ha ospitato il Seminario della Fondazione Rotary, un ennesimo grande successo del Governatorato Rispoli con 230 presenze, di cui 180 rotariani e 50 coniugi. Ebbene questa straordinaria azienda ove operano 2.500 dipendenti, di cui la metà ricercatori, è stata ceduta recentemente dalla Novartis alla Glaxo per la spettacolare somma di 7 miliardi di dollari. Precisazione data dal Sindaco di Siena Bruno Valentini che ha sottolineato l’importanza per Siena e per l’Italia della presenza della Sclavo, poi Novartis, ora Glaxo azienda leader nella ricerca e produzione di antigeni. È peraltro una ricerca lunga,rischiosa, incerta perché richiede in media una diecina d’anni di lavoro per mettere a punto un vaccino e un'altra diecina d’anni per la sua sperimentazione. Il risultato tuttavia è eccezionale sia per la importanza sociale, sia per l’aspetto economico. Il Sindaco di Siena Bruno Valentini ha aperto i lavori dando il benvenuto ai partecipanti a nome della città, così come Alberto Ganna, Governatore del Distretto 2072, ha portato il saluto dei rotariani del suo Distretto che annovera fra i suoi club quello di Treviglio. Nell’ambito della polio plus dallo stabilimento della Sclavo-Novartis sono usciti milioni di dosi di vaccini distribuiti in tutti i Paesi del mondo. Vaccini che hanno salvato la vita a altrettanti milioni di bambini, anche se tuttora, ha ricordato Gianluca Breghi della Fondazione Achille Sclavo Onlus, 7 milioni di bambini muoiono ogni anno per infezioni. Di qui l’importanza dei vaccini. A che punto siamo con la eradicazione della polio, lo ha ben precisato Nicoletta Previsani, ricercatrice responsabile per la Biosicurezza presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità a Ginevra. Ci sono tre tipi di virus della polio. Il tipo 2 e il tipo 3 praticamente sono stati debellati ovunque grazie ai vaccini messi a punto prima da Salk nel 1955 e poi da Sabin nel 1961. L’uso del vaccino Sabin ha prevalso sia per la praticità della somministrazione (orale e non intramuscolo), sia perché più economico. Sono stati vaccinati 2 miliardi e mezzo tra bambini e adulti in 200 Paesi, liberando l’80% della popolazione mondiale da questo flagello e facendo scendere la cifra di 35.000 bambini colpiti da polio nel 1988 ai 279 di quest’anno, di cui 236 casi in Pakistan. Il virus della polio tipo 1 tuttavia non è stato debellato del tutto ed è comparso recentemente in Pakistan, in Somalia, in Etiopia, in Guinea, in Kenya, in Afghanistan. Ogni ricomparsa può rappresentare l’inizio di nuovi contagi, per cui la guerra non può mai dirsi del tutto vinta. Il piano finale del Progetto rotariano polio-plus ha termine del 2018. “Ma dopo, cosa succederà?” Ha chiesto nel suo intervento Pietro Terrosi Vagnoli, DRFC Chair. Intanto per il quinquennio 2013-2018 per la eradicazione globale della polio sono stati stanziati 5 miliardi di dollari, uno all’anno, da parte della Organizzazione Mondiale della Sanità e della Rotary Fondation, ha ricordato Henrique Almeida, Coordinatore Regionale Rotary Fondation per Italia, Spagna e Portogallo. Il risultato 0 contagi sarebbe una grandissima vittoria, se si considera che nel 1935 mille bambini al giorno erano paralizzati nel mondo dal virus. Ci sono state nel corso del Seminario, di cui è stata brillante presentatrice e moderatrice Donata Medaglini, simpatiche rievocazioni. Paolo Neri, nipote di Vincenzo Achille Sclavo, fondatore a fine ottocento della azienda, ha ricordato le figure del nonno e del padre e dell’inizio della loro attività antigena con la messa a punto di vaccini contro il carbonchio, la difterite, il tetano per passare poi alla ricerca e alla produzione dei vaccini attuali contro la Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.47 Pagina 12 12 / Realtà Rotariane polio e contro l’influenza. Particolarmente interessante è stato il ricordo della presenza a Siena alla Sclavo di Albert Sabin, rotariano, inventore del famoso vaccino, nato nel 1906 in Polonia e trasferitosi negli Stati Uniti ove gli fu data la cittadinanza nel 1935. Emanuele Montomoli, professore di medicina preventiva presso la Università di Siena, a sua volta si è soffermato sulla storia dei vaccini e sul loro impatto sociale, spiegando all’uditorio attentissimo come si realizzano vaccini sempre più moderni e più polivalenti, superando l’uso delle uova, tanto da pervenire alla conclusione che il vaccino è la migliore invenzione dopo l’acqua potabile. Prova ne è che nel 1960 vi erano 20 milioni di decessi di bambini per infezioni e dopo 50 anni il numero, grazie ai vaccini, si era dimezzato, fino a prevedere poi il numero di 5 milioni nel 2025. Donato Greco, membro del comitato indipendente della regione europea dell’OMS per la certificazione della eradicazione della poliomelite, ha spiegato che si rischia la vita anche a fare il vaccinatore, citando vari casi di loro uccisioni in paesi musulmani. Ha poi narrato la sua storia di viaggiatore nel mondo contro la polio, soffermandosi sulla sua esperienza europea in Tajikistan ove ha distribuito 9 milioni di dosi di vaccino in 15 giorni per la comparsa di casi di polio, apparsi peraltro anche in Ukraina. A domanda ha risposto che le cause dell’autismo nulla hanno a che vedere con le vaccinazioni. Maurizio Maggioni, Presidente del R.C. Treviglio e della Pianura Bergamasca, ha illustrato con un video, distribuito anche a tutti i partecipanti, l’origine del progetto Polio Plus e la realizzazione del sogno di Sergio Mulitsch di Palmenberg. All’inizio del Seminario il Governatore del Distretto 2071 Arrigo Rispoli aveva puntualizzato gli obiettivi della Rotary Foundation: debellare la polio, supportare la stessa Rotary Foundation, appoggiare Visione Futura, realizzare programmi per la pace. Nel corso del Seminario, il Coordinatore Regionale RF Henrique Almeida e il DRFC Chair Pietro Terrosi Vagnoli hanno distribuito riconoscimenti con- seguiti nell’anno rotariano 2013-14 per il loro sostanziale contributo alla Polioplus ai Presidenti dei seguenti Club: Carrara, Fiesole, Firenze, Firenze Est, Livorno Mascagni, Marina di Massa Riviera Apuana, Montecarlo Piana di Luca, Orbetello Costa d’Argento, Siena, Mugello e per il raggiungimento degli obiettivi di donazione al Fondo Annuale Programmi ai club di Orbetello Costa d’Argento, Montecarlo Piana di Lucca e Livorno Mascagni (Primi tre club con la media donazioni pro-capite più alta) e Livorno Mascagni e Mugello (Ogni Rotariano ogni Anno e club 100% membri sostenitori della RF). Hanno portato il loro saluto al Seminario Alessandro Fornaciari, Presidente del Rotary Club Siena e Vincenzo Pagano, Presidente del Rotary Club Siena Est. Il Governatore Rispoli ha concluso i lavori ricordando i prossimi appuntamenti distrettuali nel 2015: il 7 febbraio l’IDIR; il 21 febbraio incontro Rotary – Rotaract - Interact alla Fondazione Piaggio a Pontedera, il 14 marzo il Forum sull’Etica a Prato, l’11 aprile il Furum Rotary - Rotaract 20712072 all’Auditorium CRF a Firenze, infine il 22-24 maggio il Congresso distrettuale a Firenze. Grandi applausi, uditorio gremito e soddisfatto, poi 140 a colazione. Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.47 Pagina 13 Realtà Rotariane / 13 Le differenze organizzative del Rotary nel mondo Nei Club stranieri è molto facile incontrare fiorai, piccoli impresari, direttori di piccole filiali di banca, piccoli cronisti di giornali, perfino venditori ambulanti accanto a professionisti, dirigenti d'industria e finanzieri più o meno noti: ed è divertente e stimolante vedere questo rassemblement di soci così diversi agire e collaborare insieme nelle “imprese” di service dei loro Club, portando ciascuno la propria capacità ed esperienza, tutti con lo stesso impegno entusiasta e allegro. Ma ogni Paese ha il suo stile. Nino Cecioni L'argomento è davvero stimolante. Quindi prima di tutto mi sono chiesto se avevo osservato differenze apprezzabili di organizzazione nei Club visitati all'estero, tali da colpirmi favorevolmente o meno. Effettivamente le differenze ci sono, è innegabile, per cui dobbiamo chiederci che significato dare a queste differenze, tenendo conto anche di quelle legate al singolo Paese, cioè alla lingua e alla cultura proprie dei Club dei diversi Paesi visitati. Sappiamo che le regole rotariane sono sempre più numerose e dettagliate e sono catalogate con puntiglio in quella piccola bibbia del Rotary che è il Manuale di Procedura - tra l'altro appena emendato con alcune grosse novità, come la invenzione dei Club “satellite” e la regolamentazione degli “e-Club”. Sappiamo che le regole sono uguali per tutti e che sono diffuse capillarmente in tutti i 34.558 Club del mondo, dai più remoti della Tasmania australiana a quelli delle aree urbane delle grandi città. E sappiamo che le regole non sono un “optional”; e sappiamo che inoltre sono per nostra fortuna agevolmente “rinfrescabili” grazie al sito internazionale www.rotary.org/Club- central. Sappiamo anche però che quel sito non si presenta di apertura immediata, almeno quando ci si avvicina la prima volta, a causa delle continue richieste di codici di accesso che appaiono talora un po' maniacali e vagamente poliziesche. C'è chi pensa che a ciò non possa essere del tutto estraneo l'arcigno nuovo Segretario Generale del Rotary International e della Rotary Foundation, appartenente al R.C. Kiev, fondato dopo solo due anni dalla nascita della Ucraina indipendente dalla ex Unione Sovietica. Sono passati i bei tempi dell'affabile e sorridente Ed Futa, il piccolo Segretario Generale hawaiano dalla voce tuonante, sempre allegro e spiritoso, che lo ha preceduto, e che ora qualcuno forse rimpiange. Ma, nonostante le rocciose certezze delle regole rotariane, sia scritte sul Manuale che on line, dai Club stranieri visitati mi è rimasta l'impressione che essi non possano che parlare la “lingua rotariana” propria del loro Paese: che si concretizza in differenze nella loro organizzazione interna nate dalla diversa interpretazione delle regole rotariane in relazione con la diversa mentalità e con le differenti abitudini sociali che caratterizzano ciascun Paese. Mi sembra cioè che le differenze antropologiche abbiano un ruolo fondamentale nel diverso modo di vivere il Rotary, anche nelle sue regole. Per esempio ciò vale (anche) per la interpretazione della “democrazia elettorale rotariana, cioè delle procedure adottate per eleggere i Dirigenti del Club. Nei Rotary anglosassoni, ma anche in quelli dell'Europa continentale, i soci semplicemente si candidano e chi riceve più voti viene eletto: ciò vale per il Presidente, il vice-Presidente e il Segretario che sono il minimo del Consiglio direttivo previsto dal regolamento-tipo per i tutti i Club (il cosiddetto Bylaws ). E vale anche per gli altri eventuali Dirigenti cioè Tesoriere, Prefetto e Consiglieri. Il Manuale di Procedura del 2013 (l'ultimo uscito) prevede la stessa prassi anche per un nuovissimo tipo di Club, prima accennato, quello dei cosiddetti Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.47 Pagina 14 14 / Realtà Rotariane “Club Satellite”. Il Club Satellite è un Club i cui membri partendo da un Club cosiddetto “sponsor” svolgono vita associativa autonoma e indipendente fissando luoghi e tempi delle riunioni diversi e anche organizzando service per conto loro, pur rimanendo soci del Club sponsor finché il Club Satellite, raggiunti almeno venti soci, non verrà a sua volta riconosciuto dal Rotary International come Club vero e proprio. Quando ho spiegato nei Club visitati come avviene da noi la elezione dei Dirigenti del Club molti interlocutori confessavano, con qualche imbarazzo, la loro difficoltà a comprendere il nostro meccanismo elettorale e sopratutto a spiegarsene le motivazioni. Però non ci deve stupire più di tanto che Paesi così diversi dal nostro non lo siano anche a livello di Rotary Club. Basti pensare per esempio agli Stati Uniti dove milioni di cittadini si sentono personalmente coinvolti nel meccanismo delle elezioni primarie e poi di quelle presidenziali, dando un sostegno concreto - spesso anche finanziario - ai candidati preferiti. Per cui appare molto comprensibile che le stesse persone che si sono impegnate in politica per sostenere il loro candidato trovino normale l'applicazione degli stessi criteri anche nella gestione dei loro Club, nei quali il coinvolgimento dei Soci è in genere pressoché totale, sia nella fase della elezione dei Dirigenti del Club che in quella operativa dei service e della gestione delle risorse disponibili. Mentre sappiamo tutti che nel nostro Paese la prassi elettorale del Parlamento si svolge diversamente, in questi ultimi anni addirittura per cooptazione esercitata dai segretari di partito, ma anche in un passato più remoto l'indicazione del partito era determinante perfino per la elezione dei cosiddetti “indipendenti di area”. Quindi forse possiamo comprendere meglio il nostro sistema di elezione dei Dirigenti di Club in cui i soci, di fatto, accettano senza alcun dibattito le indicazioni della Commissione elettorale costituita dai past-Presidents. Questa è una delle differenze fondamentali che ho potuto osservare nella orga- nizzazione dei Club stranieri visitati, che può giustamente apparire marginale in quanto riguarda solo un aspetto della vita dei Club e che in pratica si esaurisce con la designazione del Presidente e dei Dirigenti: ma si potrebbe anche ipotizzare che la mancanza di dibattito elettorale possa produrre un minor coinvolgimento dei soci nella vita di un Club i cui Dirigenti possono essere sentiti come “calati dall'alto” in assenza di un attivo contributo di tutti i soci nella designazione dei loro capi. La stessa cosa vale anche per il coinvolgimento delle famiglie dei rotariani nei Club degli altri Paesi: mogli e mariti molto spesso operano insieme sopratutto nei service del Club perfino con i figli più piccoli, i quali fanno così amicizia con i loro coetanei, creando le basi di futuri Interact, che infatti all'estero sono numerosissimi, ben 16.096 Clubs Interact con 370.208 soci (con una media di 23 soci a Club). Da noi sono più diffusi i Rotaract degli Interact, ma a livello mondiale è viceversa: i Rotaract sono in tutto solo 6.130 Clubs (Rotaract) con un totale di 140.990 soci quindi meno della metà sia di Club che di soci (rispetto a Interact) Ma con la stessa media di 23 soci a Club, curiosa uguaglianza considerando la grande diversità di età dei ragazzi dell'Interact (14-18 anni) rispetto all' età dei Rotaract (18-30 anni): e anche considerando che i ragazzi dell'Interact lo sono solo al massimo per 4 anni, mentre quelli del Rotaract per 12 anni: ma nonostante ciò il numero dei soci per Club è lo stesso e gli Interact sono numericamente più del doppio dei Rotaract. Misteri del Rotary? La media mondiale del numero di soci per ogni Club è di 35 soci (1.220.115 soci distribuiti in 34.558 Club). Un'altra differenza nella organizzazione dei Club, e che si nota subito al primo contatto, è che tutta la vita del Club sembra ruotare attorno alle iniziative di service a getto continuo che vedono coinvolti tutti i soci con le loro famiglie. I pasti sono spesso simbolici e pagati direttamente al Segretario. Le riunioni spesso sono ad ore strane (per noi) come la mattina alle 7:30 per il breakfast durante il quale si discute dei progetti del Club. Il concetto di Rotary=service appare dominante e il significato delle riunioni di Club (conviviali, caminetti, breakfast) è di condividere con gli amici la gioia di fare insieme qualcosa per gli altri, principalmente per risolvere un problema emerso nella propria comunità, ma anche in sostegno di lontane realtà sociali con forti difficoltà di sopravvivenza. Per esempio l'anno scorso alla Convention di Lisbona ho conosciuto dei vitalissimi rotariani portoghesi delle isole Azzorre che parlavano con entusiasmo solo dei service del loro Club con una gioia e una soddisfazione talmente contagiose che due rotariane palestinesi, ma emigrate in Russia, hanno subito raccontato i loro service nei minimi dettagli e con altrettanto entusiasmo. Poco dopo un'orchestrina di rotariani di Lisbona si è messa a suonare allegramente per noi e gli azzorrani si sono scatenati a ballare con Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.47 Pagina 15 Realtà Rotariane / 15 le russo-palestinesi trascinando nelle danze tutti i presenti in grandissima allegria. Il Porto, il più classico dei vini portoghesi, era à volonté e scorreva a fiumi: sono lieto di poter confermare che... il Porto è un' ottima differenza internazionale. Ultima considerazione sulle differenze internazionali, ma forse non per importanza, riguarda il tipo di soci che si incontrano nei Club esteri. Mentre in Italia “il Rotary continua ad ignorare, salvo eccezioni, i rappresentanti delle professioni cosiddette minori: artigianato, piccolo commercio e agricoltura” (Fabio Rossello - Past Governatore del Distretto 2032- in: Leadership e consapevolezza) nei Paesi anglosassoni e dell'Europa del nord in genere ciò non avviene. Francia Germania e Spagna sono una via di mezzo. Ciò non deve stupire se si pensa a come è nato il Rotary in Italia: quasi venti anni dopo la fondazione del Rotary a Chicago (nel 1905) nacque a Milano il primo Club (nel 1923) per opera di rotariani inglesi e irlandesi d'alto bordo sociale ed economico, a cui si unirono “alcuni fra i più rappresentativi industriali milanesi”(Elena Rambaldi in: Storia del Rotary fra le due guerre). Erano le Seguici su Facebook MF Parrucchieri Firenze Por ta Romana Via Senese 24r - tel. 055.2337104 S. Giovanni Valdarno a Corso Italia 13 - tel. 055.901965 mob. 346.7495020 Firenze Statuto Via Statuto 9R - tel 055.486151 Firenze Leopoldo Piazza Leopoldo 6H - tel. 055.473027 nuove élites industriali e finanziarie ma anche le storiche élites della nobiltà e della grande proprietà terriera che fondarono il primo Club italiano, e via, via gli altri Club nelle grandi città italiane: Trieste Genova Torino Roma Napoli Palermo nel 1924, Firenze Livorno Bergamo Parma e Cuneo nel 1925. “In tutti i Club italiani si attuava la cooptazione solo dei grandi nomi (…) la selezione non avveniva per capacità, per merito ma per nascita e per censo” (Fabio Rossello, op.cit.) in un'ottica molto più aristocratica di ciò che avveniva in America. Dove i grandi businessmen e i grandi intellettuali sedevano fianco a fianco nello stesso Club con i rappresentanti di professioni molto più modeste come tipografi e artigiani, più vicini al sogno iniziale di Paul Harris di “cooperazione reciproca e di amicizia informale come quella che avevamo vissuto nei nostri villaggi di origine”nell'ambito di “un'associazione che raggruppasse persone di diverse professioni, senza restrizioni di fede religiosa o di idee politiche, con un assoluto rispetto delle opinioni altrui”. Va però osservato che “questa particolare interpretazione del Rotary in Italia non fu mai avversata con forza dalla struttura centrale americana” (F.R., op.cit.). Lo stesso Paul Harris sul problema del Rotary italiano non espresse una chiara censura ma scrisse che: «il Rotary non deve essere un'associazione di nobili e aristocratici per censo: l'aristocrazia (…) deriva dai risultati ottenuti con la propria intelligenza e il proprio impegno: è un aristocratico il più bravo tra i medici e il più bravo fra i falegnami (...) le porte del Rotary devono aprirsi a quegli uomini che nella società diventano un punto di riferimento quale che sia la loro attività ed il loro livello sociale». Nei Club stranieri è molto facile incontrare fiorai, piccoli impresari di pompe funebri, direttori di piccole filiali di banca, piccoli cronisti di giornali di carta e non, perfino venditori ambulanti accanto a professionisti, dirigenti d'industria e finanzieri più o meno noti: ed è divertente e stimolante vedere questo rassemblement di soci così diversi agire e collaborare insieme nelle “imprese” di service dei loro Club, portando ciascuno la propria capacità ed esperienza, tutti con lo stesso impegno entusiasta e allegro. Viva il Rotary! Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.47 Pagina 16 16 / Realtà Rotariane Berlino: Rotary Institute Un messaggio di speranza Pietro Belli Si è appena concluso il Rotary Institute tenuto a Berlino dal 5 al 9 novembre 2014. Cinque giorni trascorsi tra workshops, sessioni plenarie, discussioni, dibattiti e non potevano mancare momenti di svago per allietare e divertire i convenuti e rispettivi coniugi. Alla presenza di Gary Huang, Presidente Internazionale, e John Kenny, Past Presidente Internazionale ed ora Presidente della Fondazione Rotary, i lavori si sono succeduti in modo puntuale e coinvolgente, così come i relatori che hanno preso parte all’evento hanno intrattenuto i presenti con degli interventi di grande spessore e attualità. Citiamo fra tutti: Timotheus Hottges, giovane CEO di Deutsche Telekom AG e socio del R.C. Bonn Sud – Bad Godesberg (Germania), Song Koo Yun, Presidente della Dongsuh Corporation, socio del R.C. Sae Hanyang Seoul (Sud Korea), Jennifer Jones, CEO della Media Street Production Inc. e socia del R.C. Windsor-Roseland (Canada), attualmente componente eletto del Board per il periodo 201517, Julia Phelps, Associate Commissioner for the Center for Curriculum and Instruction per lo Stato del Massachussetts, socia del R.C. Malden _ Massachussetts (USA) e membro del Board RI per gli anni 2014-16, infine il Prof. Horst W. Opaschowski, Professore Emerito in Pedagogia presso l’Università di Amburgo, Direttore di ricerca presso l’Istituto Stiftung fur Zukunftsfragen, grande esperto della ricerca sul futuro della nostra società, socio del R.C. Hamburg-Bergedorf (Germania). L’Institute si è svolto in una cornice particolare, ovvero in occasione del 25° anniversario della caduta del Muro. I Rotariani locali sono riusciti a trasmettere ai partecipanti provenienti dal resto d’Europa tutta la loro commozione nel festeggiare un tale evento che ha visto la riunificazione non solo di famiglie e parenti e di una città, ma di una intera nazione. Da un tale concorde ed unanime stato d’animo è partito un messaggio di speranza e benaugurale per tutti quei Paesi che, pur accomunati da una stessa radice, stanno vi- vendo da tempo momenti di tensione se non addirittura di aperta e dichiarata ostilità. Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.47 Pagina 17 Realtà Rotariane / 17 L’alfabetizzazione: le direttrici di azione per progetti futuri Molti extracomunitari già parlano, bene o male, l’italiano, ma sanno poco o nulla delle nostre leggi, delle nostre tradizioni, dei nostri modi di vita e delle stesse città o regioni in cui vivono, delle regole per il lavoro e via dicendo. Sarebbe importante offrire loro la possibilità di un “incontro” culturale, nel senso di offerta della nostra cultura e del nostro modo di vivere Giuseppe Bellandi Giuseppe Frizzi attività economica nel territorio del club. Una seconda linea di intervento può invece riguardare la trasmissione conIl Rotary in tema di alfabetizzazione sapevole delle regole fondamentali ha sempre auspicato lo sviluppo di prodella cittadinanza con l’apprendimento getti che abbiano uno spessore etico della prima parte della Costituzione ed una carica di solidarietà e fraternità Italiana ( diritti e doveri del cittadino). propria della filosofia rotariana volta Pensiamo infatti che il Rotary non doalla comprensione fra i Popoli ed alla vrebbe impegnarsi soltanto puntando Pace nel mondo, ma che consentano sui bisogni primari, dove ci sono già un apporto non generico ma mirato a molte associazione di altra natura che favorire l’inserimento e l’integrazione vi provvedono, ma quanto piuttosto cunel tessuto civile, sociale ed economico rare bisogni immateriali trasmettendogli del nostro Paese degli immigrati exregole di vita e di cittadinanza per Giuseppe Frizzi tracomunitari. favorire il rispetto dei valori che la nostra Nel passato recente l’Alfabetizzazione Costituzione e le nostre leggi ed i nostri in ambito Distrettuale e di Club si è tradotta così in iniziative usi mettono alla base di ogni vivere civile. volte fornire la conoscenza della lingua italiana per coloro Si tratta di puntare ai comportamenti delle persone,organizzando che svolgono nel nostro Paese mestieri molto richiesti quali alcuni incontri indirizzati a cittadini extracomunitari che quelli di assistente familiare (badanti), operaio agricolo e abitano nelle nostre città, tenuti da rotariani o familiari di operaio edile (manovali). rotariani ma non limitati all’insegnamento o al perfezionamento Iniziative in questo campo hanno ancora una loro validità della lingua italiana. e possono essere facilitate dalla possibilità di utilizzare i Molti extracomunitari già parlano, bene o male, l’italiano, prodotti della Commissione Alfabetizzazione del passato ma sanno poco o nulla delle nostre leggi, delle nostre e quindi ottenere già in via elettronica un opuscolo multilingue tradizioni, dei nostri modi di vita e delle stesse città o regioni sui mestieri appena citati. in cui vivono, delle regole per il lavoro e via dicendo. Sarebbe Volendo affrontare tematiche nuove, una prima possibile importante invece offrire loro la possibilità di un “incontro” linea di intervento che proponiamo ai club è quella di fornire che definirei culturale nel senso di offerta della nostra cultura agli immigrati presenti sul territorio del Club, conoscenze e del nostro modo di vivere. minime della legge sulla sicurezza nei posti di lavoro per Si tratterà anzitutto di individuare all’interno dei Club quei tener conto dei molti incidenti sul lavoro di cui sono stati soci disponibili a mettere a disposizione del club un’ora o protagonisti anche lavoratori extracomunitari.. due la settimana per lezioni sulle loro materie di competenza. La commissione in questo caso può mettere a disposizione Lezioni semplici, espresse in modo da poter essere comun sistema di pagine HTLM che possono essere stampate prensibili a chi della nostra cultura e del nostro modo di su carta e distribuite agli extra comunitari che svolgono una vivere e delle nostre regole (a partire dalla Costituzione per Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.47 Pagina 18 18 / Realtà Rotariane arrivare al come ci si comporta in un condominio, o con gli altri) sa poco o nulla. Si tratterebbe poi di trovare una sede dove tenere i corsi, ma o da qualche pubblica amministrazione o da qualche parrocchia o Diocesi dovremmo reperirne senza sforzo. A questo punto andrebbero contattati i gruppi di extracomunitari presenti nelle nostre città, e anche questo non dovrebbe essere difficile visto che ognuno ha di solito una sua organizzazione con capi e dirigenti: turchi, cinesi, marocchini, senegalesi e così via, offrendo loro un certo numero di posti gratuiti in questi nostri corsi. Credo che non dovrebbero esserci difficoltà. Quindi si tratterebbe di progettare e coordinare chi dovrà occuparsi degli orari, dei contatti con chi ci sta aiutando, chi terrà i contatti con le comunità e via dicendo. Il costo di questa offerta di alfabetizzazione sarebbe praticamente zero o comunque limitato all’acquisto di materiale didattico. All’inizio probabilmente la “ruota” sarà lenta a girare per ovvi problemi organizzativi e per superare una serie di problemi … burocratici. Se però i Club ci riusciranno avranno fatto, credo, qualcosa di molto utile, in pieno spirito rotariano, non solo per i cittadini extracomunitari, ma anche per chi abita – da italiano – nelle nostre città. Sia ben chiaro, che anche questa possibile linee di azione per progetti di alfabetizzazione a livello di Club,come tutte le altre sopra accennate, rappresentano solo una indicazione di massima della Commissione Alfabetizzazione distrettuale e non vogliono certo limitare la libertà di ogni club ad agire nel modo ritenuto più congruo con le sue sensibilità,vocazioni e peculiarità della sua realtà territoriale. NUOVO NISSAN JUKE PERSONALIZZA LA TUA EMOZIONE TUO DA € 179 AL MESE* TAN 3,99% TAEG 6,22% E DOPO 2 ANNI SEI LIBERO DI SCEGLIERE MOTORI 1.2 DIG-T, 1.5 dCi E NUOVO ECO-GPL. 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Un impegno complessivo – ha sottolineato il presidente del club, Andrea Valeri – che si è articolato in modo contestuale nelle tre principali attività, di storico, giornalista e politico: le tre “anime”, come amava definirle lo stesso Professore. In realtà, ha osservato Stefano Folli, che gli fu vicino nella direzione della Voce Repubblicana e alla Presidenza del Consiglio – il nesso fra cultura, impegno politico e senso delle istituzioni fu in lui inscindibile. “La politica, vissuta come passione civile derivava da una profonda cultura storica”. Le istituzioni per Spadolini erano tutto: il rispetto per lo Stato democratico e repubblicano era visto come realizzazione pratica dei valori di tolleranza e di liberalismo, “una lezione che occorre ricordare nell’Italia di oggi e più ancora di domani”. Alla “cultura militante” dello statista ha fatto puntuale riferimento anche Giovanni Morandi, direttore del Quotidiano nazionale e del Resto del Carlino, la testata che Spadolini ha diretto per tredici anni, nella Bologna degli anni Cinquanta-Sessanta, “incrocio delle migliori correnti della politica capaci di contrastare le derive totalitarie”. Una cultura militante nei tre mondi- giornalismo, università, politica – “che oggi vivono nella incapacità di completarsi – è il giudizio di Morandi -, disgregazione che è rappresentazione stessa di una crisi economica, politica, istituzionale e culturale”. La cultura e la politica come servizio. I valori “rotariani” che ispiravano Spadolini sono stati richiamati dal governatore del Distretto 2071 del Rotary International Arrigo Rispoli. E’ la prima volta che il tema viene affrontato in un convegno dedicato allo statista fiorentino. E Rispoli lo ha fatto nel modo più approfondito, basandosi su una documentazione inedita frutto di pazienti ricerche. Rotariano dal 18 aprile 1968 nel Milano Centro – il primo club d’Italia per costituzione – preliminarmente contattato dal Presidente Riccardo Ricas, Spadolini fu accolto con plauso unanime dai soci, ricevendo espliciti consensi anche da chi non era riuscito a partecipare alla presentazione ufficiale del 7 maggio. Rispoli ha letto a titolo di esempio il telegramma di Nino Ravelli, presidente della SIR, che salutava con entusiasmo l’ingresso del Direttore del Corriere nella “grande famiglia” rotariana. Il governatore si è poi soffermato su alcuni eventi particolari, quale la presentazione del Tevere più largo, nel giugno del 1970, il volume edito da Longanesi: una formula entrata nell’uso corrente per significare l’atmosfera più distesa nei rapporti fra Chiesa e Stato. Tanti anni dopo, il 3 maggio 1991, partecipando a un simposio del Distretto 2070 nell’aula magna dell’Università di Pisa su “Pace e situazione internazionale” l’allora presidente del Senato lanciava l’appello ancora oggi attuale per un “governo mondiale dell’umanità”, ove il diritto internazionale sia realmente fondato su una federazione di liberi Stati. Dopo il governatore Arrigo Rispoli ha preso la parola Luigi Lotti, antico allievo all’Università di Scienze politiche di Firenze, che ha ricordato la decennale battaglia combattuta dal professore per il riconoscimento del valore scientifico della Storia Contemporanea, di cui ha ricoperto la prima cattedra in Italia e che oggi è universalmente diffusa. Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.47 Pagina 20 20 / Realtà Rotariane Senza trascurare la “rivoluzione” negli studi storici compiuta da Spadolini che attraverso le originali ricerche ha rivalutato il ruolo delle minoranze politiche nella storia d’Italia, dall’Ottocento alla Repubblica: l’opposizione laica e l’opposizione cattolica, la fondamentale importanza del dialogo fra Chiesa e Stato. Laicità e laicismo. Antonio Zanfarino ha colto la distinzione fondamentale per Spadolini del reciproco rispetto e piena autonomia fra sfera religiosa e quella civile ed il laicismo “fazioso e tribunizio” da respingere al pari di ogni forma di integralismo. De Gasperi insegna. Piero Gobetti e Benedetto Croce, personalità così diverse fra loro ma egualmente influenti nella formazione del giovane storico sono state richiamate da Paolo Bagnoli e da Fulvio Janovitz. Infine la “creatura” prediletta: il ministero per i beni e le attività culturali, fondato da Spadolini quarant’anni fa. Lo ha ripercorso, nella genesi e nel divenire, Cristina Acidini, soprintendente al polo museale fiorentino, in procinto di lasciare il suo incarico. “Un’avventura intellettuale”, come ha definito il nuovo ramo dell’amministrazione nato nel 1974, che conosce dal 1998 una continua serie di cambiamenti, nelle mansioni e nelle strutture, tuttora in corso con i provvedimenti del ministro Franceschini. Non mancano novità positive, quali l’autonomia scientifica e finanziaria di numerosi musei e la distribuzione di responsabilità, in un contesto complessivo ancora da valutare. Il filo rosso della lezione di Spadolini ai giovani di oggi e di domani ha trovato tutti d’accordo: la cristallina onestà intellettuale e morale, la corretta gestione della “cosa pubblica”. Quando Spadolini ti passa accanto - diceva Indro Montanelli – lascia dietro di sé odore di bucato. Giovanni Spadolini R È con grande piacere, ed è per me un onore, aprire questo convegno su Giovanni Spadolini, fiorentino che con la sua opera e il suo pensiero ha onorato la sua città natale. Approfitto di questo breve tempo che ho a disposizione per ricordare lo Spadolini rotariano a Milano, visto che sullo Spadolini storico, politico ed uomo di cultura ascolteremo di seguito interventi di oratori molto più preparati di me. L’11 febbraio del 1968 esce la prima copia del Corriere della Sera, firmata da Giovanni Spadolini, nato nel 1925, per cui a soli 43 anni Direttore del primo quotidiano italiano, dopo essere diventato direttore del Resto del Carlino nel 1954, a soli 29 anni. Rimase al Corriere fino al 1972, quando La Malfa lo convinse a presentarsi al Senato. Iniziò così la sua avventura politica, che lo portò a ricoprire innumerevoli cariche tra cui Primo Ministro (Pertini, agosto 1982), Ministro della Difesa nel Governo Craxi (gestì la crisi di Sigonella) e nel 1987 fu eletto Presidente del Senato, carica che ricoprì fino all’estate del 1994 (Elezione di Scognamiglio – Primo Governo Berlusconi) e poco dopo morì (agosto 1994), lasciando un’eredità di pensiero ed opere forse non ancora ben compresa e studiata. Nella sua intensa vita politica, con decreto del 1974 riuscì a far istituire il Dicastero dei Beni Culturali ed Ambientali, argomento che verrà di seguito ampiamente trattato. L’avventura rotariana di Giovanni Spadolini inizia il 18 aprile 1968 (due mesi dopo l’uscita del primo numero del Corriere della Sera a sua firma), quando il Presidente del R.C. Milano Centro, Riccardo Ricas, comunica al Professor Spadolini che: “Il R.C. Milano Centro ha espresso all’unanimità il desiderio di accoglierlo fra i rotariani milanesi, quale rappresentante della categoria stampa – giornalismo. La sua presentazione ufficiale agli amici del Club avrà luogo in occasione della riunione di martedì 7 maggio, alle ore 13.00, all’Hotel Continental. Il Presidente Ricas, rispettosamente, fa anche presente che: “Prima però sarebbe mio desiderio averla ospite ad una colazione preliminare per fare quattro chiacchiere in tutta amicizia che ci permetteranno di conoscerci meglio. Le invio intanto una copia dello Statuto e del Regolamento del Club perché lei possa conoscere quali siano i doveri di un buon rotariano” La seconda parte della lettera del Presidente Ricas al Professor Spadolini dovrebbe indurre noi rotariani a profonde riflessioni. Chiaramente la cooptazione di Spadolini nel primo Club d’Italia per costituzione ha suscitato grande interesse, soprattutto considerando i consoci con cui Spadolini avrebbe condiviso il suo tempo rotariano. Ricordando sempre che siamo nel 1968. Bellissimo il telegramma dell’Ing. Nino Rovelli – Presidente della SIR: “Apprendo solo ora dall’ultimo bollettino del Rotary Club del suo ingresso nella nostra grande famiglia. Voglia gradire professore i più vivi rallegramenti ed il mio cordiale benvenuto – Ing. Nino Rovelli” Cosa ci dice questo telegramma, che l’Ing Rovelli, Presidente SIR, uno dei giganti del boom economico italiano, Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.47 Pagina 21 Realtà Rotariane / 21 lini Rotariano - Vent’anni dopo La prolusione di Arrigo Rispoli, Governatore del Distretto 2071, che ha rievocato la carriera del grande fiorentino e le sue visioni del Tevere più largo, di un Governo mondiale dell'umanità e del diritto internazionale fondato su una federazione di liberi Stati leggeva il bollettino del suo club! Di analogo contenuto il messaggio che ha scritto Giovanni Carli: “Purtroppo non ero presente alla riunione conviviale del 7 maggio in occasione della quale lei è stato presentato e insediato nel nostro Rotary. Sono lieto quindi di felicitarmi con lei, riservandomi di farlo personalmente in occasione di un prossimo incontro”. Il bollettino n. 42/67-68 del RC Milano Centro del 7 maggio 1968, fa un’ampia relazione sulla cooptazione di Giovanni Spadolini. I soci presenti erano il 44% dell’effettivo del Club, numerosissimi gli ospiti tra cui tre rappresentanti di Rotary Club stranieri (Duque de Caxias – Brasile, Wednesfield – UK e New York USA) oltre a numerosi Presidenti di Rotary Club Italiani (Bollate, Crema, Roma Sud, Trieste) e a numerosi ospiti dei soci. Dopo una breve relazione sull’attività del Club, il Presidente Ricas ha presentato i due nuovi soci. Con Spadolini, entrò nel RC Milano centro il Conte Antonio Folonari. Interessantissima la presentazione di Spadolini fatta dal Prefetto del RC Milano Centro Galamini: “Nato a Firenze nel 1925, laureato a Firenze nel 1947, esordì giovanissimo nel giornalismo come articolista, fino al 1953 quando entrò nel Corriere della Sera come articolista politico, contribuendo alla campagna elettorale degasperiana per la legge maggioritaria. Nel 1955 lasciò il Corriere per assumere la direzione del Resto del Carlino che tenne per 13 anni fino al 1968. Dire Bologna è dire tutto, per le difficoltà che Spadolini ha dovuto superare in quella città, campione per le tensioni politiche ed ideologiche, eppure ha saputo farsi rispettare portando il Carlino da 100.000 a 250.000 copie, allargandone la diffusione nelle Marche e nel Veneto. Ritorna a Milano a neppure 43 anni diventando il più giovane direttore nella storia del Corriere. Sono sue alcune delle formule più celebri della polemica politica del dopo guerra. Sua è la formula del “Tevere più largo”, rilanciata nell’articolo sul “dialogo” con cui Spadolini ha iniziato la sua direzione al Corriere”. Il 16 giugno 1970, Spadolini tiene una conferenza al suo club, in interclub con il RC Milano Nord, proprio sul “Tevere più largo”, cioè sul senso della distinzione fra il potere dello Stato e il potere della Chiesa, distinzione fra due poteri che è la migliore tradizione del liberalismo e della democrazia italiana. La riunione, di grande successo, ha una partecipazione del 30% dei soci del Milano Centro e del 35% del Milano Nord, oltre a un grande numero di ospiti dei soci. “Alla relazione di Spadolini sono seguiti numerosi interventi che hanno dato vita ad un acceso, controverso e interessantissimo dibattito, che ha tenuto vivo l’interesse di tutto l’auditorio, che alla fine ha tributato all’oratore e a tutti gli intervenuti un lungo e caloroso applauso”. Il 3 maggio 1991, ormai uomo politico a tempo pieno, Giovanni Spadolini interviene ad un simposio del Distretto 2070 su “Pace e situazione internazionale” nell’Aula Magna dell’Università di Pisa. Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.47 Pagina 22 22 / Realtà Rotariane Nel suo discorso dedicato al tema ''I valori della comunità internazionale'', Spadolini sottolinea che ''c' è una situazione di ingovernabilità nei conflitti regionali che tende drammaticamente ad acuirsi, mentre si accentua il contenzioso di contrasti tra nord e sud''. Riferendosi alle prospettive internazionali all' indomani della guerra nel Golfo, il Presidente del Senato evidenzia: ''la grande coalizione ha anticipato lo schieramento che domani potrebbe essere deciso dalle Nazioni Unite per ripristinare la legalità internazionale violata. Ma la svolta più autentica ed anche più difficile, senza la quale ogni prospettiva di pace sarà destinata al naufragio, sarà quella del governo mondiale dell' umanità; il diritto internazionale fondato su una federazione di liberi Stati''. ''Nessuna prospettiva di governo mondiale osserva l'allora Presidente del Senato - potrà avere successo senza affrontare, in una cornice globale, il complesso dei problemi che non sono solo di equilibrio militare o strategico. La forza dell' Onu - conclude - la sua legittimità ad imporre il rispetto dei diritti dell' uomo, sarà davvero efficace e credibile soltanto se al tavolo dei negoziati nord-sud saranno affrontati e sciolti i nodi decisivi della lotta contro l' arretratezza economica ed il sottosviluppo, guardando all'Europa dell'est non meno che al sud del pianeta”. Altro momento importante della vita Rotariana di Giovanni Spadolini, da Presidente del Senato, è stata la sua relazione il 23 novembre 1993 al RC Milano Centro nella sede del circolo della stampa milanese, per celebrare il settantesimo anniversario del Rotary Club di Milano, il primo fondato in Italia. L’allora presidente del Rotary mila- nese, prof. Pier Giusto Jaeger, ha ricordato quel che avvenne la sera del 23 novembre 1923, quando nella sala Manzoni, a pochi passi dalla Scala, si riunirono i primi soci del sodalizio, destinato ad avere tra i propri aderenti nomi celeberrimi dell' economia, della cultura, della politica. Il sen. Spadolini, nel suo intervento, ricorda come il suo ingresso nel Rotary coincise, a Milano, con la direzione del Corriere della Sera e traccia un personalissimo ritratto della Milano che ama come città di spirito rotariano ed europeo ''sempre capace di dare più che di ricevere, sempre più larga nel donare che nel raccogliere''. Alla cerimonia intervengono, tra gli altri, il Vice Presidente del Rotary International Carlo Ravizza in rappresentanza del Presidente Barth, il sindaco di Milano, Marco Formentini, anche egli socio del sodalizio, autorità civili e militari. In tutti questi anni Spadolini fu una stella di prima grandezza della politica italiana, perfettamente a suo agio fra i familismi, le "congiure" del milieu romano, i duelli fra i partiti. Chissà quante volte ci siamo chiesti come potesse, lui che era così diverso e che avrebbe potuto fare tante altre cose, convivere con un mondo che, in fondo, gli somigliava così poco. La risposta che si sente, più frequentemente, è quella che fa riferimento alla sua vanità, al suo ego decisamente ipertrofico. Tutto vero, senza dubbio. In fondo in fondo, però, c'era l'illusione dell'intellettuale che accetta di "sporcarsi le mani" per fare migliore il Paese in cui vive, correndo il rischio di restare invischiato nelle contraddizioni di un sistema tutt'altro che limpido. Arrigo Rispoli Il Golf sotto la ba Passioni sconfina Elvis Felici Condividere le passioni è certamente il miglior modo per saldare le amicizie. Questo vale anche, e forse in modo particolare, per i rotariani animati da interessi che vanno oltre l’attività professionale. Cultura, sport, enogastronomia, collezionismo, giochi sono solo alcuni dei settori per i quali esistono gruppi di interesse comune. Tutto ebbe origine nel 1928, quando alcuni rotariani che condividevano l'interesse per una lingua universale, l'esperanto, si riunirono informalmente. La lingua che un medico di origini polacche, Ludwik Zamenhoff, aveva messo a punto alcuni decenni prima, stava suscitando grandi speranze di poter favorire dialogo e comprensione tra i popoli. Dialogo e comprensione sono obiettivi che il Rotary persegue sin dalle origini. Per arrivare ad una vera e propria formalizzazione dei gruppi di interesse comune si deve attendere il 1947. In quell'anno un gruppo di appassionati velisti inizia a navigare con la bandiera del Rotary e si unisce nella International Yachting Fellowship of Rotarians. E' l'inizio della nascita dei gruppi che mantengono la denominazione di “fellowship”, parola traducibile nella nostra lingua con “amicizia”, nel vero spirito rotariano. Gli interessi personali che ognuno di noi coltiva sono i più diversi, ma è assai probabile che si possano incontrare rotariani con le medesime passioni. Sono infatti numerose le “fellowship” che riuniscono rotariani, coniugi e rotaractiani con interessi comuni. Il variegato panorama è stato schematicamente suddiviso in tre grandi aree, ricreative, professionali e di servizio. Dall'anno 2006 le attività ricreative e professionali sono rimaste con l’attuale titolo di “Fellowship Rotariane” (Rotary Fellowship), mentre quelle focalizzate sul servizio vengono denominate “Gruppi di Azione Rotariana” (Rotarian Action Groups). Questi ultimi gruppi, che sono circa venti, condividono interessi nel sociale spaziando dalla do malaria alcuni. Variega messi a radio am da colo Magna golfisti, di vino o delle se attive le tutto il m di soci e in misur riconos incentiv Ogni “f linee gu la prop manten manda taractia Le “fell passio esempio alla Rot dalle g trasport I Rotaria Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.48 Pagina 23 Realtà Rotariane / 23 o la bandiera del Rotary confinate nelle Fellowship rotariane miglior anche, animati sionale. nismo, i quali alcuni per una o infororigini esso a citando e comnsione n dalle ria formune si gruppo con la national engono ducibile o spirito nuno di obabile edesime owship” ractiani rama è grandi rvizio. ssionali owship quelle minate Action o circa aziando dalla donazione di sangue alla lotta alla malaria, al micro credito, solo per citarne alcuni. Variegato ed ampio il ventaglio di interessi messi a comune nelle “fellowship”. Dai radio amatori agli appassionati di yachting, da coloro che coltivano interessi per la Magna Grecia a chi si diletta con la magia, golfisti, tennisti, motociclisti e appassionati di vino o di giardinaggio. Sono solo alcune delle sessantacinque aree nelle quali sono attive le fellowship e riuniscono soci da tutto il mondo. Alcune hanno un numero di soci elevato, altre raccolgono adesioni in misura minore, ma tutte sono ufficialmente riconosciute e la loro nascita e crescita è incentivata da parte del Rotary International. Ogni “fellowship” è tenuta a seguire le linee guida emanate a livello centrale per la propria costituzione e per attrarre e mantenere i soci e per ognuna è raccomandato il coinvolgimento dei giovani rotaractiani. Le “fellowship” ricreative mettono le loro passioni a servizio della collettività. Ad esempio la Fellowship per lo sci ha destinato alla Rotary Foundation i proventi derivanti dalle gare, mentre gli Aviatori Rotariani trasportano personale e forniture sanitarie. I Rotariani canoisti organizzano campagne contro l’inquinamento dei fiumi, gli Egittologi assegnano borse di studio a studenti in archeologia. Con i loro collegamenti le Fellowship possono fornire un servizio unico alla comunità mondiale; i loro progetti rafforzano non solo le Fellowship stesse, ma in particolar modo l’immagine del Rotary in tutto il mondo. La International Golfing Fellowship of Rotary (IGFR) con i suoi mille soci, è una delle comunità più numerose nel panorama delle “fellowship” rotariane. La storia della sua nascita è piuttosto curiosa perchè avvenne a seguito di un incontro di golf tra le due sponde dell'oceano. Golfisti scozzesi di un Rotary Club di Dundee, appartenente al Distretto 101, sfidarono amichevolmente gli amici del Rotary Club di Butler, Pennsylvania del Distretto 728. Durante il banchetto conclusivo dell'Assemblea Mondiale del 1963 il Governatore incoming del Distretto 101 parlò al Presidente Mondiale Carl Miller dell'eccellente legame che univa il distretto 101 al 728 grazie al gioco del golf. Da qui alla ideazione e realizzazione di una “fellowship” che potesse riunire rotariani, coniugi e rotaractiani appassionati di golf il passo fu breve. I numerosi affiliati alla IGFR hanno sedi nazionali alle quali possono far riferimento. In particolare in Italia è attiva la Associazione Italia Rotariani Golfisti (AIRG) della quale fanno parte oltre trecento soci. Costituitasi nel 1970 a Rapallo ha avuto come primo presidente Joe Gherzi, al quale si sono succeduti Franco Agostini, Riccardo Castagnedi e Romano Motta. Attuale presidente è l'ingegnere milanese Andrea Oddi, che insieme al Consiglio Direttivo dell'AIRG svolge un ruolo molto attivo nel promuovere le attività golfistiche tra i rotariani. L'Italia ha organizzato per tre volte i Campionati Mondiali, nel 1970 a Venezia, nel 1990 a Monticello e lo scorso autunno 2013 quando si è giocato sugli splendidi campi lombardi di Arzaga, Gardagolf, Franciacorta e San Vigilio dove 375 rotariani provenienti da 27 paesi si sono sfidati su 54 buche. Numerose le gare in calendario per il 2014, tra le quali spicca per importanza il campionato italiano che si è tenuto sul campo dell'Olgiata il 12 e 13 settembre. Il mese di ottobre è stato denso di appuntamenti. I giorni 10 e 11 a Cherasco si sono disputati i campionati piemontesi, e il 18 l'ormai “classico” challenge interdistrettuale a Bologna, occasione di ritrovare gli amici rotariani provenienti da molti Distretti italiani. La quarta edizione del Campionato Toscano Rotary, che si è giocato sul percorso del Cosmopolitan di Tirrenia nella giornata di sabato 4 ottobre, ha avuto un concomitante torneo di burraco, in modo da intrattenere in amicizia e divertimento gli accompagnatori non golfisti. Le gare di golf organizzate dai rotariani sono anche occasione per raccogliere fondi da destinarsi a services locali o internazionali, oltre che momenti importanti per rafforzare e rinnovare lo spirito di amicizia rotariana. Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.48 Pagina 24 24 / Realtà Rotariane ISTITUITO DAL ROTARY CLUB VIAREGGIO VERSILIA Dalla leggenda dell’Artiglio all’istituzione del Premio Internazionale Boris Giannaccini A Viareggio se qualcuno parla di “quelli dell’Artiglio”, intende riferirsi ad un gruppo di palombari che facevano parte di quella nave-recuperi divenuta nel tempo una leggenda. Ma si intendono palombari imbarcati sul primo Artiglio, quello che saltò in aria al largo di Quiberon, o quelli del secondo Artiglio, che recuperarono il tesoro dell’Egypt? Sono sempre e comunque palombari dell’Artiglio, sia i tre che morirono nella tragedia del 7 dicembre 1930, considerati i più grandi palombari del mondo, sia i quattro che riportarono ai Lloyd’s di Londra 7 tonnellate d’oro e 44 tonnellate d’argento. Perché il nome, per espresso desiderio dei secondi, rimase Artiglio, senza alcuna indicazione di primo o secondo. Ma chi erano veramente questi palombari? Perché divennero una leggenda? Cosa fecero di eccezionale? Perché la stampa di tutto il mondo tenne polarizzata l’attenzione su un’operazione che tutti ritenevano impossibile da effettuare? Molti sono stati, all’epoca, gli interrogativi posti sulla favorevole riuscita dell’impresa, a cominciare dagli stessi assicuratori. Chi erano? Gente di mare. Mozzi fin da bambini, quindi marinai, poi il miraggio della scuola palombari del Varignano spezzino; questa scelta, al tempo della leva di mare, era dettata da un fattore economico: il palombaro – se lavorava – guadagnava molto di più di un marinaio imbarcato. E in un’Italia che aveva i mari pieni di relitti ed i porti con le dighe foranee a pezzi, ci poteva essere lavoro. Un lavoro pieno di rischi, al limite della tragedia, ma pur sempre un buon lavoro. E tanto ba- stava. Fra i tanti che uscivano dal Varignano, alcuni erano più che palombari. Cito Alberto Gianni, il più grande palombaroinnovatore che la storia dei recuperi marittimi a grande profondità ricordi. Solo gente come lui poteva ideare e far costruire una “cassa disazotatrice”, per evitare le tante ore perse per “compensare” le risalite dai fondali con il rischio sempre di essere colpiti da embolia gassosa, per la mancata eliminazione dell’azoto nel sangue. Oggi si chiama “camera iperbarica”, ed è una sicurezza non solo per chi va sott’acqua per lavoro o per diletto, ma viene anche utilizzata in medicina per terapie particolari. Solo gente come lui poteva pensare: il palombaro dovrà essere soltanto l’occhio e il cervello della nave recupero, che agirà dietro suoi ordini. Dietro questa idea, fece costruire la famosa “torretta”, che altri chiamarono “occhio”, ordigno che soppiantò sul nascere i famosi scafandri rigidi tedeschi, che non solo lasciavano filtrare acqua dalle giunture, ma avevano il difetto che alle alte profondità, dove le correnti sottomarine sono molto forti, di far trovare il palombaro in “bandiera” senza nessuna possibilità di vedere il fondale e quindi di lavorare. A fianco del caposcuola Gianni, vi erano Aristide Franceschi e Alberto Bargellini. Un trio di uomini che aveva già dato prova di imprese eccezionali. Il 7 dicembre del 1930 questi uomini, dopo aver localizzato il relitto dell’Egypt in pieno Atlantico al largo di Brest, saltarono in aria in acque bretoni mentre smantellavano le sovrastrutture del Florence H. Con essi finì anche l’Artiglio. I tre palombari scomparsi avevano: 39 anni il Gianni, 36 il Franceschi e 27 il Bargellini. Quando gli “allievi” dei primi tre si ritrovarono alle boe indicanti il relitto dell’Egypt era il 6 giugno 1931. Questi “allievi” erano Mario Raffaelli, Raffaello Mancini, Fortunato Sodini e Giovanni Lenci, ed avevano la stessa volontà dei “maestri” di vincere questa sfida. E la vinsero. La leggenda dell’Artiglio è tutta in quella schiatta di uomini che la ricerca di una migliore sistemazione economica ha destinato a lavorare fra mille pericoli negli alti fondali marini. Alberto Gianni e tutti gli altri, che hanno dato vita alla scuola palombaristica viareggina, sono gli iniziatori dei recuperi sottomarini a grande profondità; in un’epoca in cui quelle “profondità” erano ritenute impossibili, riuscirono lo stesso a stupire il mondo con le loro imprese leggendarie fra cui quella del recupero dell’oro dell’Egypt rimane la più straordinaria. L’istituzione del Premio Internazionale Artiglio Nel 1998 un gruppo di Soci del Rotary Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.48 Pagina 25 Realtà Rotariane / 25 Club Viareggio Versilia decide di istituire un Premio Internazionale, a cadenza biennale e sulla base di temi di volta in volta definiti, per onorare degnamente “quelli dell’Artiglio” e rivolto a chi si sia distinto per creatività, impegno e determinazione in attività riguardanti il mondo subacqueo. Un premio moderno che guarda con attenzione allo sviluppo di tecnologie mirate a migliorare e salvaguardare la vita dell’uomo e degli altri essere viventi nelle profondità marine. Un premio che guarda al mare come ad una delle ultime frontiere da rispettare e salvaguardare per la sopravvivenza stessa dell’uomo sul nostro pianeta. La prima edizione del Premio si effettua nell’aprile 2001. Il riconoscimento va a Jacques-Yves Cousteau (alla memoria). Il Premio viene ritirato da Claude Wesly, che rappresenta uffcialmente nel mondo l’Equipe Cousteau. Nel maggio 2003 la seconda edizione. Il Premio va a Comsubin (Scuola subacquei della M.M. e delle altre Forze Armate), erede diretta di quella Scuola che tanto servì alla preparazione di molti palombari fra i quali il Gianni e tutti i suoi “allievi”. Il Premio, dopo due edizioni, ha acquistato grande risonanza a livello internazionale; si rende quindi necessario istituire una Fondazione esclusiva che, nello spirito del Premio, intenda onorare i valori della grande tradizione marinara europea. La Fondazione Artiglio Europa nasce ufficialmente l’11 dicembre 2004. Socio fondatore unico: il R.C. Viareggio Versilia. La terza edizione nel giugno 2005 premia il belga Robert Sténuit. La quarta edizione è del giugno 2007. Il riconoscimento va alla Società Smit International di Rotterdam per il recupero del sommergibile atomico russo Kursk, inabissatosi nel mare di Barents il 12 agosto 2000. La quinta edizione si tiene nel giugno 2009. La giuria assegna il Premio all’oceanografa americana Sylvia Earle, la più importante esploratrice e studiosa della biologia e dell’ecologia delle profondità marine. La sesta edizione è del giugno 2011. Il Premio è assegnato, con votazione unanime, a Folco Quilici. La settima edizione si è tenuta nel maggio 2013. Il Premio è stato assegnato a Guido Gay “per aver individuato il 17 giugno 2012 con mezzi subacquei da lui stesso ideati e messi a punto, ad oltre mille metri di profondità nel Canyon di Castelsardo, il relitto della corazzata Roma tragicamente affondata il 9 settembre 1943”. L’impegno della Fondazione è ora incentrato sull’VIII Edizione del Premio (maggio 2015) e sul progetto per la realizzazione di un grande monumento in marmo e bronzo dedicato ai palombari viareggini, da collocarsi in Darsena nella piazza a loro intitolata. È un impegno ingente, come lo sono stati in passato la realizzazione dello stesso Museo della Marineria, il recupero di alcuni reperti originali dal relitto dell’Artiglio, come il timone e l’elica. La “torretta” del Gianni completamente restaurata ed illuminata, ora visibile in maniera completa all’interno del Museo e tante, tantissime altre iniziative tutte volte a ricordare ai viareggini ed agli italiani tutti una storia di lavoro, di coraggio, di ingegno, di solidarietà, di tragedie e di tante rinunce che destò l’ammirazione del mondo intero. Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.48 Pagina 26 26 / Realtà Rotariane “Premio Boccaccio 2014” uno scrigno di ricordi preziosi Maria Antonietta Cruciata La XXXIII edizione del “Premio Letterario Giovanni Boccaccio” non ha deluso le aspettative, mantenendo alto il prestigio di un Premio che in 33 anni di vita ha saputo rinnovarsi all’insegna sempre dell’eccellenza, regalando momenti di grande commozione, ma anche di piacevole divertimento. “Siamo appena usciti dall'euforia del Premio e da una serata che ci ha commosso, divertito, intrigato – ha commentato Simona Dei, socia del Rotary Club Valdelsa e presidente dell’Associazione Letteraria Giovanni Boccaccio, promotrice e organizzatrice del Premio - Spero che ognuno di noi abbia lasciato il giardino di Palazzo Pretorio, a Certaldo Alto, dove, come consuetudine, si è svolta la cerimonia di premiazione dei vincitori con il suo scrigno pieno di ricordi preziosi. Io sicuramente ne sono uscita con la certezza che tante persone, enti, istituzioni credono nell’Associazione Letteraria e in quello che prova a realizzare, pur con tutti i suoi limiti, la sua generosa capacità di osare e quel pizzico di fortuna che non guasta mai. Vincitori di quest’ultima edizione: Antonella Cilento, François Garde, Lucia Annunziata ed Emilio Giannelli (vincitori rispettivamente per la letteratura italiana, la letteratura internazionale, il giornalismo e la satira). Letteratura, giornalismo, satira e attualità sono stati i cardini attorno i quali l’edizione del Premio del 2014 ha espresso tutto il suo potenziale, aprendosi anche all’altro, a chi soffre, a chi non intende arrendersi alla violenza perpetrata da pochi ai danni di molti. Non è un caso, infatti, che il “premio speciale” per il giornalismo, assegnato a Lucia Annunziata sarà interamente devoluto a sostegno del campo profugo di Erbil, città curda dell'Iraq, capoluogo del governatorato di Arbil e della regione del Kurdistan iracheno, dove la giornalista è stata inviata per raccontare la drammaticità della guerra in corso e le efferatezze perpetrate dai terroristi dell’Isis". Lucia Annunziata, dunque, non ha potuto onorare con la sua presenza la cerimonia del Premio, ma ha reso possibile una diretta tramite Skype che ha commosso il pubblico del “Boccaccio 2014”, regalando una pagina di autentico giornalismo sulla ferocia contro i cristiani e la minoranza vazida. L’orrore di questo fronte di guerra è stato raccontato anche da padre Benham Benoka, intervistato in diretta da Lucia Annunziata. L’Associazione letteraria e la giuria (presieduta da Sergio Zavoli) non è rimasta insensibile all’eccezionalità di questa drammatica pagina di storia contemporanea che il giornalismo ha il dovere di raccontare. Pertanto, nonostante l’assenza di Lucia Annunziata, che secondo lo statuto del Premio avrebbe fatto decadere l’assegnazione del prestigioso riconoscimento, è stato deciso di mantenere tale riconoscimento, ma di destinare il premio in denaro ai profughi di Arbil. Il “Boccaccio 2014” si è aperto, dunque, all’insegna dell’attualità e con un messaggio del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che si è detto disponibile a un impegno di fattiva solidarietà in termini di aiuti umanitari. La cerimonia è, poi, proseguita con i saluti del presidente del consiglio dei ministri Matteo Renzi (il cui telegramma è stato letto dalla conduttrice Federica De Sanctis giornalista di Sky) e del sindaco del comune di Certaldo Giacomo Cucini, dando il via ai festeggiamenti dei protagonisti della manifestazione, impreziosita dalla lettura della prima novella della III giornata e la III novella dell’VIII giornata del Decameron a cura dell’attrice Lucia Poli e dalla fattiva collaborazione dei componenti della giuria del Premio, rappresentata, oltre che dal senatore Sergio Zavoli, da Paolo Ermini, Stefano Folli, Marcello Mancini, Margaret Mazzantini, Marta Morazzoni, Luigi Testaferrata. Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.48 Pagina 27 Realtà Rotariane / 27 SERVICE PER I BAMBINI DI HAITI Dopo il terribile terremoto che ha colpito l’isola caraibica nel Gennaio 2010, grazie anche agli aiuti del Progetto agata Smeralda, Suor Marcella Catozza, missionaria italiana della Fraternità Francescana, ha trasformato la baraccopoli di Waf Jeremie, sorta nella periferia della capitale sopra una discarica, in un villaggio di 120 casette in muratura, il Village Italien, con scuola, refettorio e poliambulatorio. L’accoglienza a braccia spalancate è quella di cui hanno bisogno i nostri bimbi che si sono trovati soli dopo il sisma del 2010 o in tempi più recenti a causa di un abbandono o di una morte per malattia della mamma. La casa è costituita da dieci stabili in pietra e muratura così destinati: sei stabili destinati ad accogliere i bambini, uno destinato all’infermeria e ad una camera per i volontari, due alla fraternità francescana, uno a cucina, refettorio, dispensa e lavanderia comuni. I lavori sono stati iniziati nel dicembre 2011 e terminati nel gennaio 2013. La casa non è pensata come un istituto, ma proprio come una casa in cui abitano i bambini, gli adulti ed i più anziani e piano piano camminano insieme. I momenti del pasto sono comuni così come i tempi di svago e di riposo, come in una grande famiglia in cui c’è posto veramente per tutti. La casa vuole offrirsi come possibilità per questi bimbi di non dover troncare il rapporto con gli affetti originali, un vicino, un lontano parente, il papà come accadrebbe se i bambini fossero accolti in qualche orfanotrofio della città ma di mantenerli nel loro ambiente ed aiutali a superare il trauma dell’abbandono valorizzandone le potenzialità umane, desideri ed aspettative, accompagnando la dura lotta che il bambino abbandonato è chiamato a vivere da subito. Ma la casa non vuole preoccuparsi solamente di affrontare le difficoltà cercando di dare loro una risposta che le renda superabili, vuole anche aiutare il bambino a crescere in un ambiente guidato da adulti che sappiano guardare alla totalità dell’esperienza del crescere che il bambino vive, educandosi continuamente a dare un giudizio sulla realtà ed impa- rando ad assumersi le proprie responsabilità. Dopo alcuni mesi di vita alla Kay Pè Giuss ci si è resi conto che il sole dei Caraibi non lascia molte possibilità ai nostri bimbi di godere della bellezza degli spazi esterni ed è nata l’esigenza di avere uno spazio coperto, ombreggiato ma arioso in cui i bimbi possano trascorrere le mattinate in allegria e dove il pomeriggio possano riposare cullati dalla brezza degli alisei che verso mezzogiorno sale dal mare. Si è pensato quindi di occupare la corte interna alle case dei bambini con un gazebo in muratura formato da colonne in cemento sostenenti un tetto in zinco trattato con pavimento in cemento trattato. Tale gazebo sarà realizzato a forma di L al cui interno si prevede la costruzione di una piscinetta adatta ai giochi di bambini piccoli che permetta così di resistere al caldo delle giornate caraibiche ed allo stesso tempo di mantenere l’igiene della casa. Attorno alla piscinetta piastrelle antisdrucciolo ed uno spazio di sabbia affinché i bimbi possano sviluppare giocando varie capacità manuali. Associazione Rotary International Distretto 2071 - PROGETTO HAITI BANCA POPOLARE DI MILANO – Piazza S. Maria Maggiore, 1 - FIRENZE IBAN: IT 61 H 05584 02800 000000011003 Causale: "Service per i bambini di Haiti" www.oleariadelchianti.com - www.paneolioepomodoro.com - www.olioepane.com Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.48 Pagina 28 28 / Realtà Rotariane Distretto Interact 2071 Il passaggio del Collare Il 26 ottobre scorso nel salone dell’Hotel Tornese di Marina di Cecina si è svolta la cerimonia del passaggio del “Collare “Interact tra Maria Vittoria Corvi RD 20132014 e Sofia Penco RD 2014-2015. Un appuntamento importante per il Rotary Distrettuale, anche in considerazione del ruolo fondamentale che il Distretto 2071 riconosce alle nuove generazioni. La presenza di una folta rappresentanza di Rotariani e di ospiti ha confermato l’impegno del Distretto dell’Area Tirrenica Tre e del Club ospitante Cecina Rosignano anche per i prossimi anni: tra gli altri Carlo Francini Vezzosi, Presidente della Commissione Interact-Rotaract del Distretto, Francesco Barigozzi, Presidente del RC Cecina-Rosignano, Marco Gucci, Roberto Catarsi, Giacomo Mazzufferi, Stefano Tanzilli, Alberto Giovannetti. Molto numerosi anche i Rotaractiani e gli Interactiani, tra cui i rispettivi Presidenti locali Alessio Bimbi e Riccardo Tanzilli. Una “cattiva” influenza non ha impedito al nostro Governatore Arrigo Rispoli di essere presente, sia pure in viva voce. Il suo saluto dal “letto” è stato molto apprezzato ed applaudito. L’Assistente del Governatore, Giovanni Cei, ha sottolineato che nessun service verso i giovani, che un Club Rotary può fare, è così significativo come il far nascere e il seguire strettamente un Club Rotaract o Interact. Certo è molto più impegnativo ma il beneficio per i giovani, per il Rotary e per la società civile è enorme. Sofia Penco ha ricevuto le consegne da Edoardo Francini Vezzosi, Segretario distrettuale Interact uscente, in quanto Maria Vittoria Corvi era assente giustificata. Sofia ha illustrato il Service Becco di Rame che intende portare avanti nell’anno. Si tratta di un service estremamente educativo, nato da un’idea di Giovanni Pelligra del RC Cecina Rosignano e con molte valenze: dal rispetto per gli animali al sostegno a giovani portatori di protesi, non trascurando tematiche ecologiche o particolari patologie quali l’anoressia e la bulimia. La mattinata si è conclusa con un buffet, il cui ricavato è stato devoluto al progetto Polio Plus. Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.49 Pagina 29 Realtà Rotariane / 29 Notizie dai Club del Distretto 2071 R.C. Marina di Massa Riviera Apuana Intensa attività del Rotary Club Marina di Massa Riviera Apuana, tra cui va segnalato un incontro con il Prof. Davide Lambruschi dedicato a Vincent Van Gogh ed un altro con il dott. Giuseppe Mussi, Direttore Generale dell’ANFFAS Onlus di Massa Carrara, una vita professionale dedicata allo studio ed al servizio delle persone con disabilità. Il Dott. Mussi ha condotto i rotariani presenti nel mondo del Non Profit: una realtà che in Italia conta 235.000 organizzazioni, 500.000 lavoratori e circa 4 milioni di volontari; in termini di PIL pesa il 4,3% del totale per un valore economico di 67 miliardi di euro. Il cosiddetto Terzo Settore si occupa di attività assistenziali, culturali, ricreative e sportive andando ad integrare e talvolta a sostituire lo Stato nella erogazione di alcune tipologie di servizi. Va segnalata poi la marcia della pace ad Assisi avvenuta il 19 ottobre scorso da parte degli alunni delle scuole medie Taliercio di Carrara e Giorgini di Montignoso. Si tratta dei vincitori del “viaggio premio” assegnato dal Rotary Club Marina di Massa Riviera Apuana del Centenario nell’ambito del campionato di giornalismo organizzato dal quotidiano “La Nazione” per le scuole medie della provincia di Massa Carrara. Il Rotary Club di Marina di Massa, così come previsto nel bando di concorso, ha accompagnato gli studenti apuani con un pullman, messo a disposizione delle scuole gratuitamente, seguendo i vari momenti della manifestazione che ha gettato un ponte fra mondo della scuola, Rotary Club e “La Nazione” sensibilizzando sul tema della pace nel mondo i ragazzi apuani che hanno marciato ad Assisi L’idea del viaggio premio per partecipare alla manifestazione della pace è stata fortemente voluta dal Past President arch. Marco Galassi che, forte degli ideali rotariani di fratellanza e cooperazione tra i popoli, ha inteso ancora una volta puntare sui ragazzi che rappresentano il futuro, regalando questa grande opportunità a 54 studenti. E’ stato proprio il Past Presidente Galassi, con la moglie Giusy, ad accompagnare gli studenti nel viaggio premio insieme al rotariano Dr. Fabrizio Pucci con la consorte Paola. Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.49 Pagina 30 30 / Realtà Rotariane R.C. Montecarlo Piana di Lucca Anche il Rotary Club Montecarlo Piana di Lucca ha partecipato ai Comics 2014 e lo ha fatto con un'asta benefica per una nuova raccolta fondi destinata al piano Polio Plus: ai maggiori offerenti sono andate tavole e disegni originale di Gary Frank, disegnatore ufficiale di Batman che ha collaborato anche con la Marvel Comics e con la Dc Comics. L'asta benefica si è svolta domenica 2 novembre intorno alle 16 presso l’Area Performance del Padiglione Carducci, in coda all’asta ufficiale di Lucca Comics & Games. Le opere messe all’asta sono state esposte presso lo stand Eppela nel Padiglione Carducci. All’asta è stato presente lo stesso autore Gary Frank che vive pro- R.C. Firenze Nord Il Rotary Club Firenze Nord ha istituito un service a favore del giovane senegalese Moustapha Dieng, ferito nell’attentato di Piazza Dalmazia a Firenze il 13 gennaio 2012. Moustapha, tetraplegico in seguito alle ferite, è ospite da alcuni mesi presso la Casa Domotica diretta dal punto di vista sanitario dal Dr. Cesare Francois ed ha bisogno di continue ed onerose cure ed assistenza. Il prof. Andrea Valeri noto chirurgo di Careggi, attuale presidente del Rotary Club Firenze Nord, ha ideato un percorso culinario durante l’anno rotariano 2014-2015 in sei serate gourmet con cadenza mensile, incentrate sulle cucine di altrettante regioni con lo scopo di raccogliere fondi per realizzare il service a favore della Casa Domotica già fortemente voluta dall’allora consigliere comunale dott.ssa Saccardi. prio a Lucca. Battitore d'asta d'eccezione il conduttore televisivo e radiofonico Clive Griffiths. I proventi dell’asta benefica saranno devoluti al progetto Polio Plus, lanciato nel 1985 dal Rotary International, l'organizzazione che raccoglie i Rotary Club di tutto il mondo, con lo scopo di debellare completamente la malattia. R.C. Fucecchio Santa Croce sull’Arno Alcuni Rotariani del Club di Fucecchio-Santa Croce sull’Arno facenti parte della ormai conosciuta Rotary Sband sabato 15 novembre hanno allietato ed intrattenuto con le loro musiche, per oltre 2 ore gli anziani della Casa di riposo G. Meacci di Santa Croce sull’Arno ed i loro parenti. Alcuni Anziani hanno cantato e pure ballato..Un gesto semplice ma significativo, espressione di una volontà tesa al servizio, principio fondamentale alla base di tutti gli appartenenti al Rotary International. Questa festa è nata grazie alla volontà ed alla organizzazione dei due Rotariani dott. Giorgio Bosco e dott. Andrea Orsini. Una importante notizia di questi giorni riguardante l’impegno del Rotary International sulla lotta alla polio parla che i casi nel Mondo sono stati ridotti del 99%, siamo al –1% e quindi sempre più vicini a sconfiggerla. Finché la polio non sarà sradicata, tutti i bambini, in ogni luogo del mondo, saranno ancora a rischio. PakistanAfghanistan-Nigeria i 3 Paesi ancora endemici. Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.49 Pagina 31 Realtà Rotariane / 31 R.C. Alta Valdelsa Il Rotary Club Alta Valdelsa si sta fortemente impegnando in una grande iniziativa volta a mettere in sicurezza ragazzi e calciatori dilettanti della nostra zona. In base al Decreto Balduzzi (luglio 2013) le società sportive dilettantistiche sono obbligate a dotarsi di un dispositivo salvavita di protezione per la morte elettrica, da tenere sul campo con personale formato. Tale device permette infatti di intervenire in caso di perdita di coscienza in campo ed, applicando il defibrillatore, la macchina stessa è in grado, con un sofisticato software, di riconoscere un’aritmia minacciosa ed interromperla con una scarica elettrica in attesa dell’arrivo del 118. Dal momento che tali apparecchiature elettromedicali hanno un costo elevato, il Rotary Club Alta Valdelsa ha pensato di scendere in campo selezionando, in collaborazione con la locale Federazione Giuoco Calcio, 15 Società spotive, alcune anche molto piccole, a cui donare il defibrillatore semiautomatico. Un progetto molto ambizioso per il Rotary Club Alta Valdelsa che, tra le varie iniziative per la raccolta dei fondi, ha deciso di organizzare un programma teatrale. Anche gli enti locali, sensibili alle problematiche economiche locali, hanno concesso gratuitamente il loro patrocinio così’ come le compagnie teatrali interpellate. Dopo i due appuntamenti di Ottobre al Teatro del Popolo di Colle Val d'Elsa, è la volta del Teatro Politeama di Poggibonsi, dove il 18 novembre è andata in scena la commedia "Donnacce", rappresentata dalla Compagnia Dell'Accademia. R.C. Pisa Galilei Il Rotary Club Pisa Galilei, con gli altri R.C. pisani si è adoperato per la valorizzazione di uno dei tesori del patrimonio storico della provincia pisana: la 'Bibbia di Calci', meraviglioso codice miniato in pergamena composto di quattro volumi, datato al 1168. Per la Bibbia in questione, di tipo 'atlantico', sono stati realizzati: un volume, edizione ETS, un filmato illustrativo e l'allestimento di apposite vetrine, climatizzate, collocate nella sacrestia della Certosa di Calci, atte a contenere gli antichi tomi. La Certosa, simbolo del Lungomonte Pisano, attualmente é al centro di una campagna di sensibilizzazione per il suo rilancio: il monumento rientra tra i 'Luoghi del cuore', sondaggio del Fondo per l'Ambiente Italiano. L'inaugurazione delle teche e la pubblicazione del libro sono avvenute in concomitanza del Premio Galilei (il 4 ottobre scorso) alla presenza del Governatore Arrigo Rispoli e di altre autorità rotariane nazionali. ''Accendere la luce al Rotary - commenta il presidente del Club Pisa Galilei, Roberto Gianfaldoni - significa ampliare gli orizzonti della cultura e della valorizzazione dell'immenso patrimonio artistico pisano. Abbiamo offerto il nostro contribuito con questo intendimento nella convinzione che la tutela dei simboli del nostro passato contribuisca a capire meglio il presente e, perché no, costruire meglio il futuro'' Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.49 Pagina 32 32 / Realtà Rotariane R.C. Carrara e Massa R.C. Arezzo Può accadere che una piccola equipe chirurgica italiana partita per l’ex Congo belga per portare solidale professionalità in un paese dove si vive alla giornata, in case ancora di fango e paglia, resti ammirata dalla manualità di un sedicente infermiere? Il chirurgo Maurizio Durno, l’anestesista Stefano Antonelli, il cardiologo Maurizio Mazzini, tutti quanti facenti capo all’ASL 1 di Massa Carrara, nel Villaggio Sara Sara, in missione di volontariato, hanno assistito ad un perfetto parto cesareo realizzato da un indigeno. Nel suo curriculum un periodo di addetto alle pulizie in un ospedale del paese. Infermiere si era promosso da solo osservando operare i medici ed imitandoli in breve alla perfezione con una manualità ed un grado di intuito forse perfino superiore e quindi eccezionale. Questo ed altro hanno scoperto durante la missione i tre professionisti, delusi dalla realtà incontrata e dalle opportunità loro offerte – partiti con trenta chili di attrezzature per l’ecografo ed altri strumenti – perché nei luoghi messi loro a disposizione non c’era neppure la corrente elettrica fornita attraverso generatori per solo due ore al giorno e quindi inutilizzabile per le apparecchiature trasportate con fatica nel paese del centro Africa. I tre professionisti, delusi dalla realtà incontrata eppure entusiasti per il clima umano e le prospettive valutate, hanno raccontato la loro esperienza documentata con video ed immagini durante una seduta del Rotary Club di Carrara e Massa. Il presidente Paolo Giannarelli li ha introdotti esprimendo gratitudine per la loro disponibilità, condivisa nel nostro Paese da una quantità di organizzazioni tra le quali brilla il GCU, Gruppo Chirurgico d’Urgenza (di cui l’anestesista Antonelli fa parte) sorto a Pisa addirittura nel 1985 ad opera del professor Giuseppe Evangelista, famoso nel mondo per la sua caratteristica di potersi mobilitare ed essere pronto a partire, in 36 ore – come ha fatto: vedi Haiti, Filippine e altrove – per ogni parte del mondo. Giannarelli ha riflettuto sul neocolonialismo ancora imperante nella maggior parte dei paesi africani, molti anche ricchi – ma dove le risorse vengono sfruttate, con beneficio per pochi governanti corrotti, da potenze straniere - dove tuttavia la popolazione continua a vivere in condizioni miserande. Nel Congo dove hanno agito i professionisti apuani sanità e istruzione sono state affidate dal governo alla massima autorità cattolica: un vescovo che con i suoi collaboratori sta dandosi molto da fare per migliorare le sorti del paese. Godendo di un non frequente privilegio in Africa, quello dell’abbondante presenza di acqua, coltivazioni ed allevamenti organizzati appunto dalla curia danno lavoro a molte persone e cibo abbondante. Di un’altra confinante comunità si occupa la Chiesa Anglicana. A mancare totalmente sono i servizi, le strade. I nostri professionisti hanno lavorato in condizioni di estremo disagio potendo mettere a disposizione una percentuale assai ridotta delle loro competenze e svolgendo più un ruolo didattico e di aiuto nell’organizzazione futura che non per l’immediato. Rilevando anche storture avvilenti dovute in parte anche all’approssimazione di Onlus improvvisate. Un esempio i container di aiuti in alimenti e materiale generosamente donati dagli italiani, fermi a marcire sulle banchine dei porti per l’impossibilità, qualche volta incapacità, di trasportarne i contenuti nell’interno. Tutto considerando che la sommaria rete stradale qualche volta non consente che velocità di 10 Km l’ora, addirittura azzerata nella stagione delle piogge. C’è insomma da fare molto per aiutare concretamente popolazioni dal carattere gioioso che hanno accolto con grande affetto e simpatia i nostri medici. Lo spettro dell’Ebola che affacciandosi in Occidente è divenuto anche da noi argomento costante è uno scherzo di fronte ai milioni di morti che ogni anno continua a fare la malaria. Giannarelli ha inserito l’incontro e l’opera svolta dagli ospiti – il cardiologo Mazzini è rotariano – nell’ambito del service che il Rotary, da sempre e sempre più svolge in ogni parte del mondo. Ed in questo contesto ha preannunciato che nel mese di novembre sarà ospite del Club Franco Gabrielli, capo della Protezione civile, che ha accettato di divenire socio onorario del Club. Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.49 Pagina 33 Realtà Rotariane / 33 R.C. Rosignano Solvay 26.10.2014. Serata del RC Rosignano Solvay per il service “Un giubbotto per la vita”. Il RC Rosignano Solvay ha consegnato 100 giubbotti salvagente al Commodoro Internazionale dell’IYFR Sergio Santi nell’ambito del progetto “Un giubbotto per la vita”. La cerimonia si è svolta nella bella sede del porto turistico Cala dei Medici a Rosignano Solvay alla presenza dell’Assistente del Governatore Giovanni Cei Del Presidente del Club, Giuseppe Cicirello, e del Past President Claudio Spinelli, che ha curato il progetto per il Club. Vi è stata la presentazione del progetto da parte di Claudio Spinelli, che ha spiegato che l’idea è stata quella di riutilizzare i giubbotti di salvataggio, che superati per la normativa RINA in Italia, rimanevano però perfettamente efficienti. Pertanto una volta raccolti sarebbero stati inviati in Africa ed impiegati nella navigazione delle acque interne africane.Ogni anno circa seimila pescatori perdono la vita solo nel lago Vittoria. Successivamente l’Ammiraglio Sergio Santi ha mostrato concretamente dove i giubbotti sono già impiegati. Nell’occasione ha anche presentato l’ International Yachting Fellowship of Rotarians entusiasmando la platea con la sua verve simpatica e coinvolgente. Alla fine alcuni dei presenti si sono iscritti all’Associazione. Giovanni Cei ha invece sottolineato come un service del genere dimostri come si possa migliorare la vita e in qualche caso salvarla solo con un buona idea e a costo zero. R PE O T OT B B U I UN G LA VITA ta nizza orga co colta gio alle alg a rac n a all i salvata settima go ip c tt e te la o r dov solo iubb i pa edic ornire g osciuto e 012 nel de M af on l2 Cala mirata zza è sc che ne a n s re n ari ure al M f Rotaria zo di sic sti pensa iti eme ba ez po tribu y insi ellowshi uesto m oncreto: o dis olva q F c rann za de ove no S achting ma d a n le urez g he sa b le Y nta ' un pro Rosi tional a sic te c ll n ie b u r e s o g lu a a E C n ne lv ica i R.C. Livorno Mascagni In occasione della conviviale del 14 novembre presso lo Yacht Club, il Rotary Club Livorno Mascagni ha avuto ospitato, quale relatore della serata, l'ing. Valfredo Zolesi, noto personaggio a Livorno nell'ambito scientifico-tecnologico. La Kaiser Italia, l'azienda da lui fondata nel 1986 e di cui è presidente, ha partecipato con esperimenti ed apparecchiature ad oltre 50 missioni spaziali. Può essere considerata pertanto non solo un'eccellenza a livello cittadino, ma anche a livello nazionale ed internazionale, in quanto tiene rapporti di collaborazione con tutte le maggiori agenzie spaziali del mondo. Il prof. Ing. Zolesi nella sua relazione ha parlato delle nuove frontiere della tecnologia spaziale; ha messo a conoscenza degli esperimenti concentrati nell'area delle Scienze della Vita, Biologia e Medicina, sugli astronauti che subiscono gli effetti dell'assenza di gravità e delle radiazioni; ha sottolineato l'importanza di questi studi per combattere quotidianamente patologie comuni a tante persone come l'osteoporosi ed i deficit muscolari. Al centro di tutto però ha sempre messo come protagonista ” l’uomo" con il suo desiderio di conoscenza, con la sua voglia di sfidare l'impossibile, con la sua ricerca dell'assoluto. Come a dire che Scienza e Fede possono convivere armoniosamente anche nella mente e nell'opera di uno scienziato. A fine della relazione ampio dibattito. Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.49 Pagina 34 34 / Realtà Rotariane R.C. Mugello Una serata all'insegna del Mugello, dei suoi protagonisti passati, presenti e futuri, delle loro storie, delle loro biografie, è stata quella dell'11 settembre scorso, organizzata dal Rotary Club Mugello, insieme ai Rotary Clubs di Fiesole e Sesto Calenzano, nella prestigiosa cornice di Villa La Torre il Palagio a Cavallina, sulle rive del Lago di Bilancino. I Medici, a partire da Giovanni dalle Bande Nere fino a Lorenzo il Magnifico, Remo Cattini, Anna Brucalassi e l'On. Riccardo Nencini (attuale Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del Governo Renzi) sono state le personalità della serata rotariana di Interclub che aveva come fulcro il Mugello, a 360 gradi. Il Quartetto di Clarinetti Fo(u)r Woods, formato dai musicisti del Maggio Musicale Fiorentino, del quale ne fa parte la musicista mugellana rotariana Sabrina Landi Malavolti, ha aperto la serata con musiche di intrattenimento rinascimentali che hanno accompagnato e impreziosito l'aperitivo al quale ha fatto seguito la conviviale. La neo-presidente del R. C. Mugello, Monica Manfriani, ha nominato “Soci onorari” del Club due grandi personaggi che hanno contribuito, contribuiscono e contribuiranno a mantenere viva l'attenzione sul territorio mugellano: la giovane astrofisica di fama mondiale Anna Brucalassi, di Sant'Agata del Mugello e il novantenne pilota Remo Cattini, ex Direttore dell’Autodromo del Mugello. Alla fine della conviviale la parola è passata dalla Presidente del Rotary Club Mugello al Sen. Riccardo Nencini che ha ha intrattenuto i rotariani presenti con una relazione storica sulla Vallata, dai Medici alle grandi infrastrutture in atto, dal passato al presente. Tanti gli ospiti della serata: Paola Leoni di Tele Iride, Alo Giovannini de La Nazione e Ok!Mugello, Paolo Poli amministratore delegato dell'Autodromo del Mugello, e Alfredo Lowenstein “custode” del Castello di Cafaggiolo. R.C. R.C.Valdarno Arezzo Per celebrare la Giornata Mondiale della POLIO, il Rotary Valdarno ha organizzato un incontro sul tema POLIO PLUS trasmesso dall’emittente televisiva TV1 la sera del 23 Ottobre. Ciò ha reso possibile approfondire un argomento quanto mai caro all’associazione attraverso i contributi di Pietro Terrosi Vagnoli (PDG e Presidente della commissione Fondazione Rotary), Paola Girolami (RC Montecarlo-piana di Lucca e Presidente della sotto-commissione POLIO PLUS), Filippo Signorini (Presidente RC Valdarno), Domenico Aversa (RC Valdarno e Presidente Incoming), Stefano Bellezza (RC Valdarno) e Clive (personaggio televisivo di Video Music e Speak Easy). Pietro Terrosi Vagnoli ha introdotto la storia della lotta contro questa invalidante malattia, dando un contributo fondamentale sia grazie alla propria professione medica che per la sua lunga carriera rotariana. Sono stati ricordati i personaggi cardine di questo progetto,dalle prime scoperte del Dott. Sabin (rotariano) per il perfezionamento del vaccino all’impegno del Dott. Mulitsch (RC Treviglio) per portare il vaccino ai bambini delle Filippine. Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.49 Pagina 35 Realtà Rotariane / 35 R.C. Firenze Michelangelo Nell’annata 2013-2014 il RC Firenze Michelangelo ha realizzato un importante service per la Bielorussia, in particolare per il RC Minsk. Di questo service si sono particolarmente rallegrati i due Presidenti 2013-2014, Stefania Pavan per il RC fiorentino e Galina Shabailova per il RC bielorusso. Il RC Firenze Michelangelo si è fatto promotore della donazione di un sofisticato software, che si chiama Cardiovascular Suite, per la diagnosi precoce del rischio cardiovascolare per prevenire gravi malattie prima che si verifichino. Questo software, lavorando come supporto all’ecografo ed elaborando le immagini derivanti dallo stesso, è in grado di fornire importantissime e preziose informazioni diagnostiche ad uno stadio particolarmente iniziale. Promotore del service è stato Nicola Comodo, Assistente del Governatore del Distretto 2071 per l’annata 20132014, professore ordinario dell’Università di Firenze, nonché professore onorario presso l’Università Medica di Gomel (Bielorussia), da tempo in contatto con i RC bielorussi. Il service è stato possibile grazie all’intervento del socio del RC Firenze Michelangelo Edoardo Pagnini, che si è attivato con la società produttrice del software, della quale è consulente: QUIPU Srl, spin off del CNR e dell’Università di Pisa, specializzata nella creazione di servizi e prodotti high-tech per la diagnosi precoce e la medicina preventiva. L’Amministratore Delegato di QUIPU Srl (www.quipu.eu), Vincenzo Gemignani, ha dimostrato sensibilità al service prospettato e ha messo a disposizione il software del valore di mercato di € 12.000, che verrà ceduto dal RC realtà rotariane Notizie del Distretto 2071 anche su Facebook alla pagina “Rotary International Distretto 2071” Anno I – Numero 2 - Gennaio 2015 Spedizione in abbonamento postale 70% Filiale di Firenze Direzione e Redazione: 50144 Firenze - Viale Fratelli Rosselli n. 47 Tel. 055.3437608 – Fax 055.3217556 E-mail: [email protected] Minsk per donare il ricavato in attività di service. Dal 22 al 25 giugno 2014 Vincenzo Gemignani, Nicola Comodo e Edoardo Pagnini si sono recati a Minsk, dove sono stati accolti calorosamente dai soci del RC della capitale bielorussa e hanno donato loro il software, davanti a rappresentanti anche del Governo e della Sanità del paese, oltre che ai colleghi del RC Minsk Mikhail Gokhman, Yuri Budko, Svetlana Kobachevskaya, Halina Hatalskaya e Vladimir N. Karyagin, Presidente del Club del RC Minsk nel corrente anno rotariano. Il programma e il suo funzionamento sono stati presentati al Centro Nazionale di Ricerca Cardiologica della Repubblica di Bielorussia, suscitando il vivo interesse dei medicispecialisti e del Direttore prof. Alexander Mrocheck, Presidente della Società Scientifica di Cardiologia. Gli ospiti italiani hanno cercato di fare conoscenza anche con la cucina bielorussa e slava. I rotariani fiorentini hanno portato i saluti del RC Firenze Michelangelo e dei Rotary Club dell’Area Medicea con l’augurio che questo sia il primo passo di ulteriori futuri proficui rapporti. Governatore Distretto 2071 per l’annata rotariana 2014-2015 Arrigo Rispoli Direttore responsabile della rivista Giuseppe Chidichimo Art Director Filippo Cianfanelli Commissione per la Rivista Distrettuale Giuseppe Chidichimo (Presidente), Filippo Cianfanelli (Art Director), Mauro Lubrani, Claudio Bottinelli, Remo Santini, Alessio Paoli, Barbara Buonriposi Quilghini. Progetto grafico / Lorenzo Gualtieri Prestampa e Stampa / Tipografia Coppini – Firenze Registrato presso il Tribunale di Firenze n. 4670 del 13.8.2014 Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.49 Pagina 36 Fornitore Ufficiale Licensing 00-4a0461 Rotaract Bandiere DUEFFE SINCE 1966 ® DUEFFE SPORT s.a.s Via Galvani, 7 (Z.I. 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