Realtà Rotariane - Distretto 2071

Anno I - N. 2 Gennaio 2015 - Periodico trimestrale - Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale- 70%- DCB Firenze
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.46 Pagina 1
realtà
rotariane
Rivista del Distretto 2071
B
e
n
uo
e
t
s
Fe
anche su Facebook alla pagina
Rotary International Distretto 2071
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.46 Pagina 2
8
DOMANDE
AL GOVERNATORE
ARRIGO RISPOLI
Carissimo Governatore, siamo a metà del tuo mandato
e hai visitato gran parte dei 57 Club del Distretto 2071.
Quali sono le tue impressioni sullo stato di salute
dei nostri Club?
Posso dire che fino ad oggi è stata un’esperienza bellissima,
che ha permesso a Maria Paola ed a me di conoscere
tanti amici e tante amiche nel Rotary e posso senza
dubbio dire che i club visti dall’interno, nella quasi totalità
dei casi, sono migliori di quanto possa apparire all’esterno.
giustificare così la nostra mancanza di coraggio all’agire.
Un’altra interessante disputa è la contrapposizione
attuale tra i fautori di un Rotary elitario e quelli di un
Rotary aperto a tutte le categorie sociali e spesso indipendentemente dalla leadership del nuovo socio
nella sua categoria, come sembrano orientatati i
Rotary USA. Quale è la tua posizione in merito?
Per me esiste uno ed un solo Rotary, parlare di Rotary
americano e di Rotary europeo è limitare il Rotary. Oggi,
Un problema molto delicato è quello dell’effettivo anche il nostro nuovo logo vuol dare un’immagine unitaria
che ha colpito l’associazionismo in generale anche del Rotary.
per la crisi economica che investe il nostro Paese e Il nostro fondatore Paul Harris ci ha dato una definizione
l’Europa. Cosa hai riscontrato in merito nel corso che io trovo bellissima: «Il Rotary non deve essere un’asdelle visite ai Club?
sociazione di nobili e aristocratici per censo: l’aristocrazia
La crisi economica si sente senza dubbio alcuno. Purtroppo deriva dai risultati ottenuti con la propria intelligenza e il
ho però notato che spesso la perdita di soci poco ha a proprio impegno. È un aristocratico il più bravo tra i medici
che vedere con il momento difficile che stiamo attraversando, e il più bravo fra i falegnami. Le porte del Rotary devono
ma più spesso è dovuta a diatribe interne che nulla hanno aprirsi a quegli uomini che nella società diventano un
di Rotariano.
punto di riferimento quale che sia la loro attività ed il loro
livello sociale».
Proprio per la questione dell’effettivo si levano
numerose voci contrarie alla moltiplicazione dei Club, Quali service caratterizzeranno la tua annata?
ritenendo invece più producente un accorpamento I services distrettuali seguono quest’anno le indicazioni
dei Club piccoli. Quale è la tua opinione?
del Presidente Huang. Gary ci ha chiesto di “accendere
Le indicazioni che riceviamo da Evanston sono chiare e la luce del Rotary” e nel Rotary con i Rotary days.
ben definite. La crescita avviene con ‘espansione’ e Abbiamo da poco portato a termine il convegno “Mediterraneo
quando esistono i presupposti dobbiamo procedere con Unito” in cui abbiamo dato a due ragazzi, un israeliano
la creazione di nuovi club.
e una palestinese, la possibilità di studiare in Italia per
L’accorpamento di club è a mio parere negativo e con- un anno nell’ambito dell’area focus “pace e risoluzione
troproducente, ricordandoci che siamo di fronte all’unico dei conflitti”. Voglio nuovamente ringraziare gli amici del
caso in cui 2+2 non fa 4, ma molto spesso 3 !
nostro Distretto che con la loro azione e competenza
Dobbiamo avere il coraggio di crescere sempre nel rispetto hanno permesso di completare tutte le procedure necessarie
della scelta qualitativa dei soci, dobbiamo avere il coraggio per arrivare all’approvazione dei due progetti in tempi
di sfruttare le opportunità di crescita che ci offre il Rotary rapidissimi.
attraverso la costituzione di club satellite ed e-club, oltre Altro Rotary day è stata la collaborazione a livello nazionale
alla costituzione di club tradizionali. Quando, come detto, con il Banco Alimentare. Il 29 novembre scorso in tutta
si presentano le opportunità concrete, serie e di qualità, Italia noi Rotariani ci siamo messi a disposizione di chi
dobbiamo avere il coraggio di aprire le porte del Rotary ha bisogno raccogliendo cibo alle porte dei supermerai giovani e alle donne, non dobbiamo nasconderci dietro cati.
il “no, perché no!” o “questo il Rotary non lo fa” per Il terzo ed ultimo Rotary day si terrà il prossimo 22 febbraio
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.46 Pagina 3
Realtà Rotariane / 3
(domenica, il giorno prima del cento decimo anniversario
della nostra fondazione), giorno in cui metteremo la nostra
professionalità a disposizione delle nostre comunità.
Tutti questi progetti saranno portati avanti in collaborazione
con gli amici del Rotaract e dell’Interact.
Ultimo progetto, ma non meno importante, è il progetto
“Bambini di Haiti”, che Maria Paola sta realizzando grazie
alla generosità dei nostri coniugi e che andrà in un certo
senso a completare quanto Giovanna Angotti iniziò due
anni fa. È anche questo un modo di dare seguito alle
iniziative di valore.
I tuoi Seminari hanno avuto
un riscontro di partecipazione di rotariani di gran
lunga superiore a quelli
del passato. Il loro interesse è stato tale che vi è
da domandarsi se non sia
il caso per il futuro di inviare i programmi ai tutti
i soci e non solo ai Presidenti delle Commissioni
Distrettuali e ai Presidenti
dei Club come sempre è
stato fatto. Che ne pensi?
Ti ringrazio per quanto dici.
Se è vero che le riunioni distrettuali hanno avuto una
partecipazione superiore al
passato, forse è dovuto al
fatto che anche in questo
caso ho avuto il coraggio di
seguire le mie idee, condivise dal Team Distrettuale, di
dare un volto nuovo alla comunicazione. Ciò non significa
disconoscere la validità delle risorse interne, ma solo di
avere la forza di avvalersi di risorse esterne altrettanto
qualificate, che portano però una ventata di novità ed interesse.
Per quanto riguarda l’invito aperto a tutti i rotariani del
Distretto a partecipare alle riunioni, è un qualche cosa
che la Segreteria Distrettuale sta già cercando di fare.
e signorilità, ha definito gli obiettivi di raccolta per il fondo
Annuale Programmi e Polio Plus in linea con la tradizione
del nostro Distretto e le aspettative della nostra Fondazione,
così come la progettualità “District” e “Global”.
Quest’anno il RYLA è organizzato dagli amici del D-2072,
la Commissione preposta è impegnata per far sì che la
nostra presenza sia significativa, nel contempo stiamo
organizzando un incontro Rotary-Rotaract-Interact per
il nostro Distretto e il Forum Rotary-Rotaract per il D2071 e D-2072 che si terrà a Firenze.
Discorso diverso per il Congresso, che si terrà il 23-24
maggio all’ISMA, al Parco
delle Cascine, incentrato
su “Firenze Capitale” e sui
“100 anni del Piave”, con
un prologo il 22 a Palazzo
Vecchio, riservato all’Area
Medicea. La Commissione
sta lavorando attivamente
e l’obiettivo è di avere almeno 500 partecipanti!
Infine una domanda amministrativa. Si nota nell’ambito dei due Distretti
2071 e 2072 provenienti
dalla scissione del 2070
una differente impostazione amministrativa.
Mentre il 2072 opta per
una segreteria centralizzata per mantenere
una continuità organizzativa, il nostro Distretto 2071 sembra optare per una
segreteria ruotante con ogni Governatore. Quale è
il tuo giudizio in merito?
Mi fai una domanda cattiva, al di là dell’Appennino è stato
logico e naturale centralizzare la Segreteria Distrettuale
a Bologna. Lo stesso avviene in quasi tutti gli altri Distretti
italiani. In Toscana, penso sia un progetto irrealizzabile,
anche se avere una Segreteria centralizzata significherebbe
risparmiare in termini di risorse umane, guadagnare in
termini di conoscenza ed esperienza sul lavoro, avvanRotary Fondation, Ryla, Congresso Distrettuale. Quali taggiarsi di un archivio centralizzato ecc. Con i moderni
sono le tue linee organizzative in merito?
metodi di comunicazione, la presenza fisica in Segreteria
Difficile rispondere brevemente. Io credo fortemente nel del Governatore potrebbe essere limitata anche ad un
lavoro di squadra e nel team. I nostri obiettivi sono condivisi. sol giorno la settimana. Erro o ciò è quello che avveniva
La Commissione Fondazione Rotary coordinata da Pietro in passato a Distretto unito?
Terrosi Vagnoli, persona di grande esperienza, equilibrio
Giuseppe Chidichimo
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.46 Pagina 4
4 / Realtà Rotariane
ROTARY NATIONAL DAY A MARSALA : 10-12 OTTOBRE 2014
Mediterraneo unito
tra utopia e realtà
“Che il Mediterraneo sia !” Una straordinaria organizzazione e suggestivi
momenti anche per gli scenari offerti. Il fattivo contributo del Distretto 2071
con ben 86 rotariani presenti e l’attribuzione di due significative borse di
studio: a un israeliano e a una palestinese. 700 le presenze
Antonio Ludovico
Oltre 700 rotariani di tutti i Distretti si
sono riuniti a Marsala per partecipare
al Forum “Mediterraneo Unito”; 86 sono
stati gli intervenuti del Distretto 2071.
“Che il Mediterraneo sia!” è il “grido di
battaglia” con il quale il Governatore
del Distretto organizzatore 2110, Giovanni
Vaccaro, ha chiuso le diverse sessioni.
Sui motivi che hanno indotto i 13 governatori dei Distretti italiani ad assumere
questa iniziativa comune non credo si
debba ritornare, anche perché sono
stati messi nel dovuto risalto dalla
stampa rotariana e non. Quello che
invece credo possa interessare è costituito dai contenuti e dalle conclusioni
del Convegno, specialmente alla luce
dello slogan che abbiamo richiamato.
Di quale significato effettivo, al di là
della effervescenza e dell’enfasi, può
essere portatore un simile assunto?
L’aggettivo “unito” non è richiamato,
ma si tratta pur sempre di una esortazione
all’essere.
Fernand Braudel nel suo citatissimo
saggio “Il Mediterraneo. Lo spazio, la
storia, gli uomini, le tradizioni” (1985),
circa trenta anni orsono, ci ha detto:
“Essere stati è una condizione per
essere” con ciò, credo, volendo richiamare, come elemento di potenziale
congiunzione, la stratificazione delle
trame di natura storica, sociale ed economica che hanno attraversato, raramente in modo pacifico, ed attraversano
ancora questo mare. Si tratta di legami,
studiati a fondo dalla storia e dalla archeologia, che vengono spesso largamente richiamati allo scopo di accreditare
l’esigenza di un rafforzamento dei vincoli
che le vicende dei popoli rivieraschi
hanno prodotto e fatalmente intessuto
nel tempo. L’accento sulle identità dell’essere, tuttavia, mette in luce molto
spesso elementi orientati alla divisione
più che all’integrazione, dovendo con
evidenza aggrapparsi alla ideologia o
alle ideologie.
È forse il momento di riferirsi, molto più
pragmaticamente, alle identità del “fare”
(Predrag Matvejevic’ “Il Mediterraneo
e l’Europa” 1998). Questo autore riferendosi ai conflitti che hanno insanguinato
un segmento del Mediterraneo, oggi
meno critico che nel passato, ovvero
l’Adriatico, e che ha assistito alla disgregazione della Iugoslavia, a proposito
delle ideologie ci ricorda: “Abbiamo
visto nascere delle libertà e non sappiamo
che farcene o rischiamo di abusarne.
Abbiamo difeso un retaggio nazionale,
e adesso dobbiamo difenderci da esso.
Abbiamo voluto salvaguardare la memoria, e la memoria sembra che adesso
ci punisca”…
Uno dei tanti motivi di riflessione che
conducono al riconoscimento dei fattori
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.46 Pagina 5
Realtà Rotariane / 5
di dialogo interculturale con le popolazioni
della sponda sud del Mediterraneo è
costituito, anche come metafora di necessità pratiche dirette ed immediate,
dalla riscoperta e dallo studio della
lingua franca “sabir” utilizzata intensamente dai naviganti e dai pescatori fino
alle soglie dello scorso secolo. Uno
strumento costruito dall’uso ed orientato
alla reciproca comprensione al quale
può essere con facilità attribuito un
connotato pacifico ed unificante tanto
quanto l’opuscolo messo a punto dai
Distretti del Rotary italiano dal titolo
“Parla con noi”. È un libretto nato per
essere “utile per un primo dialogo tra
la nostra popolazione ed i migranti che
sbarcano sulle coste siciliane”; un primo
semplice ausilio per il “processo di alfabetizzazione di base” articolato in “situazioni” legate alle particolari condizioni
che si verificano allo sbarco ed alle esigenze di orientamento.
Anche per questi motivi, apparentemente
minori, ho pensato di dover leggere
l’esortazione del Governatore Vaccaro
come un invito ad agire accettando,
qui e subito, di mettere per un momento
e per ragioni molto più importanti come
la vita degli esseri umani, dei bambini
e delle madri in particolare, in secondo
piano il valore del bagaglio costituito
dal complesso retaggio storico che sovrasta tutta questa materia.
Il tema delle migrazioni, che ha avuto
il più largo spazio nella manifestazione
rotariana di Marsala, dovrebbe essere
perciò affrontato partendo da un principio
essenziale quale quello del “non respingimento” previsto dalla Convenzione
di Ginevra:
Art. 33
“1) Nessuno Stato contraente potrà
espellere o respingere (refouler) in
nessun modo un rifugiato verso le frontiere dei luoghi ove la sua vita o la sua
libertà sarebbero minacciate a causa
della sua razza, religione, nazionalità,
appartenenza ad una determinata ca-
tegoria sociale o delle sue opinioni politiche.
“2) Il beneficio di detta disposizione
non potrà tuttavia essere invocato da
un rifugiato per il quale vi siano gravi
motivi per considerarlo un pericolo per
la sicurezza dello Stato in cui si trova,
oppure da un rifugiato il quale, essendo
stato oggetto di una condanna già passata in giudicato per un crimine o un
delitto particolarmente grave, rappresenti
una minaccia per la comunità di detto
Stato.”
Il messaggio è chiaro e ruota nelle
nostre menti come un richiamo diretto
e non eludibile ai principi rotariani.
Occorre dire che è stata netta la percezione di una disponibilità all’accoglienza, caratterizzata da una grande
e calorosa apertura specialmente dei
Siciliani e della loro Regione, ai flussi
delle migrazioni in atto, corredata naturalmente da un appello altrettanto
accorato alla regolazione del fenomeno
con i più adeguati strumenti di governo.
I tempi, in altre parole ed utilizzando
una efficace traslazione concettuale,
sembrano maturi per “aprire l’Europa
da Sud”.
Essenziale quindi e nell’ottica del “fare”
consapevole è quanto contenuto nella
risoluzione conclusiva del Convegno
in relazione alla costituzione di corridoi
umanitari di accesso alla protezione
internazionale, per ottenere contemporaneamente: l’abbattimento del rischio
di perdite di vite umane, la contrazione
dei costi del pattugliamento marino e
terrestre e di tutta l’organizzazione per
il salvataggio in mare ed infine per
ridurre o eliminare il peso che su tutto
questo processo della migrazione grava
a causa delle organizzazioni criminali.
Si tratta di una via di soluzione già nota
e proposta in più sedi e che potrebbe
divenire, oggi che l’operazione Mare
Nostrum inizia la sua fase di progressivo
ripiegamento, molto verosimilmente la
chiave per evitare il pesante rischio di
una moltiplicazione dei naufragi. Mare
Nostrum ha conseguito molti significativi
successi ben messi in evidenza dalla
Marina Militare; le modalità di questi
interventi sono anche illustrati in dettaglio,
per chi desidera approfondire, nel documentario RAI “La scelta di Catia.80
miglia a sud di Lampedusa”.
(https://www.youtube.com/watch?v=yAZg
m7F3zaU).
Ha tuttavia costi drammaticamente
elevati per il nostro stato di crisi generalizzata e dunque il passaggio al nuovo
protocollo operativo di Frontex – Triton
produrrà un diverso e più contenuto
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.46 Pagina 6
6 / Realtà Rotariane
impegno dello Stato italiano grazie
anche all’intervento di altri soggetti nazionali europei. La contrazione significativa delle aree di osservazione ed
intercettazione (confini di Schengen),
di fronte alla persistenza probabile della
messa in mare di natanti del tutto insicuri
e di imbarco di persone disperate,
pronte spesso senza consapevolezza
ai rischi più atroci, fa tuttavia prevedere
il ripetersi degli incidenti e degli affondamenti, senza contare il prolungamento
del ruolo ancor più devastante degli
“scafisti” e delle loro organizzazioni derivante anche dal protrarsi della navigazione. Nessuno si nasconde in ogni
caso le difficoltà operative inerenti il
raggiungimento di un sufficiente grado
di sicurezza per i corridoi umanitari
nelle basi di partenza, in aree che sono
in definitiva veri teatri di guerra.
L’elemento “positivo” che è stato messo
in evidenza con tutta chiarezza è comunque costituito dal fatto che le emergenze sanitarie collegate al processo
di immigrazione, nei termini attuali, non
comprendono il virus “Ebola” i cui tempi
di incubazione non sono sovrapponibili
ai lunghi periodi di permanenza dei
profughi nelle basi di partenza. La questione dovrà essere semmai affrontata,
per il personale operativo in sito e naturalmente per i rifugiati, proprio nell’ipotesi
dell’apertura dei corridoi umanitari.
Ancora alla direttiva del “fare” appartiene
l’iniziativa del Rotary Italiano, che ha
solennemente caratterizzato la manifestazione, in questo caso con il sostegno
specifico e diretto del nostro Distretto,
di sostenere la formazione, presso lo
studentato internazionale “Rondine”
di Arezzo, di due giovani laureati: una
palestinese, Rana ed un israeliano,
Raz con due borse di studio. Nel suo
indirizzo di ringraziamento il giovane,
in particolare, ha voluto richiamare il
suo atteggiamento esistenziale nei riguardi di questo periodo di soggiorno
e studio presso la Cittadella della Pace:
il suo contatto sarà improntato ad un
raccoglimento profondo e silenzioso
con l’obiettivo di cogliere, a scopo di
riflessione, ogni più sommesso ed impercettibile segnale proveniente dal
mondo circostante: esattamente come
nel brano “musicale” del compositore
John Cage del 1952 “Quattro minuti e
trentatré secondi”, dedicato per tutta
quella durata ed interamente ...al silenzio
inteso forse anche come ...pace. Un
proponimento che ha emozionato molti
spettatori specialmente in considerazione
dei rumori di battaglia che provengono
invece non solo dal Medio Oriente.
È evidente che avendo dedicato al fenomeno della migrazione buona parte
dello spazio congressuale molti temi
riguardanti il mare Mediterraneo e le
esigenze di studio delle modalità per
“unirlo”, anche su altri versanti, sono
rimasti compressi in spazi limitati con
minori possibilità di esposizione.
Le questioni alle quali intendo riferirmi
sono quelle dell’ambiente e della sua
salvaguardia, dell’economia del mare
ivi comprendendo anche tutta la complessa materia dei trasporti e delle infrastrutture collegate, senza citare gli
interscambi industriali che pure dovrebbero costituire un elemento di notevole interesse, attesa la condizione
di difficoltà e di depauperamento dell’intero bacino.
Alle questioni riguardanti in particolare
le aree marine protette verrà dedicato
a breve a Napoli il XXXV Forum interclub
della fascia costiera ligure tirrenica e
del Mar di Sardegna ed alla sua organizzazione contribuirà in modo essenziale
il Governatore del Distretto 2100 Giancarlo Spezie, oceanografo, il quale ha
curato proprio l’organizzazione scientifica
del Forum di Marsala ed alcuni interventi
specifici.
L’incontro in Sicilia ha naturalmente
confermato tutta la tradizione sulla ospitalità e sul calore della accoglienza di
questa terra. Straordinaria l’organiz-
zazione e suggestivi i momenti conviviali,
per gli scenari che sono stati offerti e
per l’insolita emozione derivante dal
numero dei partecipanti. Tre, e memorabili, i concerti contrassegnati da scelte
originali: il coro della Polizia Municipale
di Palermo, la fisarmonica mondiale di
Pietro Adragna ed il suo Ensemble,
l’organo di Diego Cannizzaro per la S.
Messa della Domenica. Altrettanto
nuova e toccante, per molti, è stata l’invocazione collettiva al Dio di tutti i popoli
della terra.
La mostra dedicata alle attività dei Distretti, organizzata nel prestigioso
Palazzo Fici, ha consentito di rendere
note molte iniziative rotariane nazionali
riguardanti il tema della migrazione,
dell’accoglienza e del sostegno pratico,
culturale e sociale da riservare ai nuovi
ospiti e futuri cittadini dell’Europa. Il Distretto 2071 ha concentrato la sua attenzione sulla esplorazione profonda
del mare (Fondazione Artiglio Europa)
e sulle relazioni di diversa natura tra
la fascia costiera e l’ambiente marino
(omonimo Forum Interdistrettuale).
Una regressione alle considerazioni di
apertura ci porta infine a considerare
con quanta immediatezza possa essere
colto il legame della terra di Sicilia con
la realtà che si trova oltre il limitato
braccio di mare che la separa dalla Tunisia.
I siti archeologici arcaici e quelli più
recenti squadernano sotto gli occhi dei
visitatori la storia dei rapporti con le
genti che hanno scelto di insediarsi in
questo “giardino per molte civiltà”: crocevia di viaggi ed esplorazioni. Pratiche
arcaiche ancora oggi attive, come la
produzione del sale, permettono la
comprensione delle ragioni di tante
scelte insediative e purtroppo di tanti
conflitti. Ma al di sopra di ogni riflessione
su questa realtà oggi tanto variegata
di etnie conviventi e forse già felicemente
integrate, si coglie una irresistibile spinta
alla conoscenza dell’altro da sé.
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.46 Pagina 7
Realtà Rotariane / 7
FORUM MEDITERRANEO: L’INTERVISTA
Per un mondo migliore
due giovani a confronto:
un israeliano e una palestinese
Particolarmente coinvolgente la consegna da parte di Arrigo Rispoli, Governatore del Distretto 2071, di una borsa di studio a due giovani laureati,
uno israeliano l’altra palestinese. La loro presenza e i loro interventi sono
stati uno dei momenti di maggiore interesse del Forum Mediterraneo
Avrete rilevato il particolare successo
riscosso da entrambi al Forum sul Mediterraneo Unito a Marsala. Entrambi
appartenete a due popoli in conflitto e
vivete insieme nello Studentato Internazionale di Rondine Cittadella della
Pace ad Arezzo. Vi presentate?
Raz - Mi sono laureato in psicologia e sociologia all’Università di Tel Aviv nel 2012.
Avevo un progetto. Far capire agli abitanti
di Tel Aviv che i negoziati per la tra Israele
e Palestina erano congelati e che questo stallo era controproducente. Così in una piazza di Tel Aviv ho costruito un
muro di ghiaccio largo 5 metri e alto 2 con un cartello con
scritta la parola “Negoziazioni”. Ho preso poi martello e
scalpello per rompere il ghiaccio e per far capire che il
ghiaccio andava rotto e che i negoziati dovevano essere
portati avanti.
Zayna - Mi sono laureata nel 2012 in giornalismo all’Università
palestinese di Birzeit. Ho constatato che i rapporti tra cittadini
e politici erano e sono ai livelli più bassi. Sono sempre stata
interessata ad un progetto di cooperazione internazionale
tra i giovani. Per questo sono qui.
Come giudicate la vostra esperienza nello Studentato
Internazionale di Rondine ad Arezzo?
Raz - Ho sempre avuto difficoltà a rispondere alla domanda
“Che cos’è Rondine per me?“. Non per motivi linguistici,
né per povertà di vocabolario, ma per via dell’enorme impatto
e significato che Rondine ha avuto nella mia vita. E’ un’espe-
rienza positiva, complessa e intensa,
anche se ogni tanto ho nostalgia di Israele.
Sono venuto in Italia al Centro Rondine
l’estate scorsa, proprio perché mi sono
innamorato della storia. Pertanto vi racconterò una storia che vi aiuterà a comprendere il significato che Rondine ha
per me. Come ho detto nel mio intervento
durante il Forum, il 29 agosto 1952 a New
York un virtuoso pianista,John Cage, si
preparava a suonare uno dei pezzi musicali
più sconvolgenti mai scritti. Il pezzo durò 4 minuti e 33
secondi. Durante la performance John stette seduto al
pianoforte davanti a pagine vuote e rimase in silenzio totale
per l’intera durata del pezzo. Questi 4 minuti e 33 secondi
di silenzio trasformarono la faccia della musica moderna.
Perché racconto questo? Perché è troppo facile suonare
il tamburo della guerra o cantare l’inno della pace senza
davvero riflettere sulla propria realtà. La parola Pace in
Israele può sembrare staccata dalla nostra realtà proprio
come l’arte sembra staccata dalla nostra vita quotidiana
quando è isolata nelle sale per concerti o nelle gallerie
d’arte. 4 minuti e 33 ci ricordano di abbracciare il nostro
ambiente e vivere nel presente del qui ed ora. Perché se
tu prestassi la stessa attenzione di questo silenzio al suono
del fiume o alle risate improvvise della gente come ascolti
la tua musica preferita, forse ti accorgeresti che la linea tra
il sogno e la realtà, tra l’arte e il rumore, non esiste. Se
ascolti ogni suono che senti a Rondine come ascolteresti
la musica, forse sentiresti qualcosa di inaspettato, qualcosa
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.46 Pagina 8
8 / Realtà Rotariane
LA MOZIONE CONCLUSIVA
DEL FORUM
MEDITERRANEO UNITO
di bello. Alla fine dei conti, 4 minuti e 33 non parla dell’ascolto di ciò che non esiste, ma parla dell’ascolto
di tutto ciò che esiste. Rondine non significa vivere il
sogno utopistico, no. Significa affrontare tutto quello
che la vita è.
Zayna - Sono a Rondine da tre mesi. È molto importante
conoscere tante persone dei più svariati Paesi. Oggi
nello Studentato ci sono tre giovani di Israele e due
della Palestina, ma ce ne sono anche provenienti da
svariati Paesi.
A vostro avviso è possibile superare il clima di
odio che sussiste tra Israele e il Mondo Arabo?
Raz - Il 60% del popolo di Israele non vuole la guerra
e subisce le decisioni dei politici. Bisogna sottolineare
come il conflitto tra Israele e Palestina non sia di natura
religiosa o razziale, bensì di natura territoriale, nel
senso di pretese sul territorio. Da anni la situazione
non si evolve in senso positivo. Per il futuro la speranza
è costituita dai giovani. Sono loro che intendono riappropriarsi del loro futuro e del loro destino.
Zayna - Vedo solo nei giovani la possibilità di realizzare
un cambiamento. Per un processo di pace i media
sono molto importanti, ma credo anche nelle piccole
azioni dirette alla ricerca di una convivenza.
Cosa pensate dell’idea di Università nel Medio
Oriente, a Malta, in Siria, in Libano, in Egitto ove
arabi, cristiani ed ebrei possano studiare assieme?
Raz - Mi sembra una ottima idea. Sarebbe una
opportunità molto confortante. Il momento attuale è
fragile. Studiare assieme fa superare tanti pregiudizi.
Zayna - Condivido tale idea. Bisogna rompere i muri.
Il nostro nemico è una persona come noi, nulla di più,
nulla di meno. D’altra parte l’Europa sta portando
avanti progetti e risoluzioni sul conflitto arabo-israeliano.
L’augurio è: due stati, due popoli, una voce.
Giuseppe Chidichimo
I Governatori dei Distretti del Rotary d’Italia, Malta e San Marino, dopo aver
proficuamente trattato a Marsala, dal 10 al 12 ottobre ‘14, con il Forum
“Mediterraneo Unito”, alla presenza di Giuseppe Viale Board Director e di Abby
McNear dell’Ufficio Centrale del RI, i temi più delicati che ruotano attorno al
bacino mediterraneo – dal fenomeno migratorio, ai focolai di guerra; dalla
tutela dell’ambiente, alla blu economy; dalle risorse, alla cultura mediterranea
– grazie alle relazioni degli esperti, italiani e stranieri, rotariani e non;
RITENUTO
• di dover proseguire l’azione di pubblico interesse e internazionale da anni intrapresa
dal Rotary italiano; di dover rivolgere, con la pubblicazione dei lavori, delle proposte
agli ambienti della cultura, dell’imprenditoria, delle forze armate, del volontariato,
dell’intera società e della politica;
• di dover sostenere le iniziative umanitarie in corso come le borse di studio donate
a due brillanti giovani, un israeliano ed una palestinese; come la donazione di tanti
zainetti ai minori sbarcati senza genitori ed accolti nelle comunità, mettendo a
disposizione le professionalità dei soci; come la distribuzione dei libretti plurilingue,
onde facilitare il colloquio tra i migranti e chi li accoglie lungo le coste italiane; come
la recita della invocazione rotariana, al “Dio di tutti i popoli della terra”;
• che spetta alla classe dirigente del paese, della quale il Rotary costituisce parte
attiva, raccogliere testimonianze ed opinioni; promuovere amicizia e solidarietà;
concorrere a favorire la pace; riaffermare la centralità della persona umana; facilitare
il confronto delle diverse culture, nell’auspicio di una nuova identità pan mediterranea;
RIVOLGONO
fin d’ora al Governo e al Parlamento Italiano e alla Commissione e al Parlamento
dell’Unione Europea, affinché, per quanto di rispettiva competenza, si attivino
subito per:
• dare concreta attuazione alle leggi vigenti o promanarne di nuove, onde regolare
meglio i rapporti umani e giuridici dei popoli; i controlli alle frontiere e i permessi di
soggiorno; i diritti di cittadinanza; l’accoglienza di tutta l’Europa e non soltanto dell’Italia
(primo paese d’ingresso, tenuto a provvedere, in base al Trattato di Dublino, da
emendare sul punto) e segnatamente della Sicilia che non va considerata periferia,
ma avamposto dell’Europa;
• rilanciare l’economia, agevolare gli spostamenti di risorse umane, ampliare gli
accordi con i Paesi stranieri al fine di rendere possibile le richieste d’asilo, già in un
Paese di transito delle rotte migratorie; facilitare il dialogo interculturale, “primo
strumento di pace, chiave di volta di quella migliore comprensione reciproca che
genera pacificazione e consente anche politiche di sicurezza più efficaci”; trovare
un punto d’incontro sui diritti universali alla vita, alla dignità della persona, alle libertà
civili e religiose, alla parità uomo-donna;
• nell’immediato, a mezzo dell’Agenzia Europea FRONTEX, in collaborazione con
le azioni italiane, oltre agli accordi già raggiunti per l’operazione Triton (cui, purtroppo,
hanno aderito solo otto paesi dei 28 facenti parte dell’Unione), creare un corridoio
umanitario di accesso alla protezione internazionale che parta dalle spiagge dove i
rifugiati sono nelle mani dei trafficanti con i barconi, onde evitare ulteriori stragi di
innocenti in mare.
Ilario Viano 2031, Giorgio Groppo 2032, Ugo Gatta 2041, Alberto Ganna 2042,
Fazio Zanetti 2050, Ezio Lanteri 2060, Arrigo Rispoli 2071, Ferdinando Del Sante
2072, Carlo Noto La Diega 2080, Marco Bellingacci 2090, Giancarlo Spezie
2100, Luigi Palombella 2120, Giovanni Vaccaro 2110.
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.46 Pagina 9
Realtà Rotariane / 9
Seminario sulla Leadership: 25 ottobre 2014
Perché il Rotariano
deve essere un leader
Il leader non è un solista presuntuoso ma sa coinvolgere e entusiasmare
per un obiettivo la squadra in cui opera. 186 presenti e grande interesse
In un mondo di massificazione generale
nel nome della uguaglianza, fa un certo
effetto non privo di orgoglio che una
Istituzione, il Rotary, prenda le distanze
in nome della differenza e punti addirittura a richiedere ai propri soci la leadership.
Questa particolarità è stata colta subito
dal Governatore del Distretto 2071
Arrigo Rispoli, il quale a Pontedera nel
Museo della Piaggio ha organizzato il
25 ottobre scorso un Seminario di
grande successo, come del resto i precedenti, con 186 rotariani presenti e
un centinaio alla colazione successiva.
L’argomento appare subito coinvolgente.
E si parte da una domanda. Richard
Strauss ha dedicato una memorabile
sinfonia alla vita di eroe, ma la domanda
è la seguente: l’eroe, il dittatore, l’imprenditore, il politico, il funzionario di
un ufficio sono o non sono leader?
Dipende. La risposta è stata data dalla
sintesi dei lavori del Seminario. Dopo
il saluto del Governatore Arrigo Rispoli,
di Mauro Lubrani Governatore incoming,
Alessandro Vignani Governatore per
il 2016-2017, Riccardo Costagliola
Presidente della Fondazione Piaggio
e Alessandra Bianchi Presidente del
R.C. Pontedera, ha introdotto il tema
lo stesso Governatore Arrigo Rispoli
il quale ha ricordato come la parola
leader venga dall’inglese to lead che
significa dirigere, riferendosi quindi a
un individuo che sa guidare un gruppo
di persone, dote particolare perché,
secondo Napoleone, citato da Rispoli,
non ci sono cattivi reggimenti ma solo
comandanti incapaci. Il leader deve
decidere, ma in simbiosi con il suo
gruppo: “Io seguo il mio popolo perché
sono il suo leader”. (Gandhi)
Secondo Luigi Mansi del R.C. Grosseto
il leader è un cavallo che va in testa e
fa l’andatura. Può essere ambizioso,
ma non deve superare mai i propri
limiti, deve stimolare e coordinare le
azioni per un obiettivo comune. Interessante la sua disamina della tipologia
dei vari leader. Vi è il leader carismatico,
quello politico, ma vi è anche il leader
senza requisiti superiori, in cui i media
si ravvisano tipo il leader televisivo
ben diverso dal divo leader di Hollywood.
Vi è poi il leader nelle aziende che
crede in sé e nella sua squadra.
Un contributo di grande interesse è
stato portato da Antonella Giachetti,
Vice Presidente Vicario Nazionale della
AIDDA, che ha individuato nella leadership valori maschili e valori femminili.
Nella leadership maschile ha ravvisato
l’immagine di un cuneo che guida la
propria squadra.
Nel cuneo vi è una dose di aggressività.
Nella leadership femminile ha ravvisato
un cuneo rovesciato, una specie di
coppa, ove la leader appare collaborativa, valorizzatrice del potenziale di
tutti, mirante alla crescita nel tempo
della organizzazione. A suo avviso è
importante che i due valori si fondano
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.46 Pagina 10
10 / Realtà Rotariane
in una stessa leadership per il successo
della squadra.
Renzo Capitani, Presidente della Commissione Distrettuale Azione Professionale, si è soffermato sulla differenza
tra manager e leader, individuando nel
manager un gestore che fa le cose
bene, mentre il leader fa le cose giuste,
sviluppando la visione del futuro, influenzando e coinvolgendo. Per la credibilità del leader è importante la sua
integrità morale e la sua etica nel mondo
del lavoro. Ma come fa il rotariano
solista ad essere un leader? Per Capitani
il rotariano dovrà essere in ogni caso
un leader e la sua squadra è rappresentata dalla società in cui vive.
L’Ammiraglio Cristiano Bettini, nell’ambito
di una profonda disamina del rapporto
etica e leadership, si è chiesto se leader
si nasce o si diventa. Ma le opinioni
sul punto sono contrastanti. A suo
avviso nel leader sono decisivi due
aspetti: l’assunzione di responsabilità
e la capacità di comunicazione.
Luciano Giuliani, Membro della Commissione Distrettuale Leadership, si
è soffermato ad analizzare il concetto
di leader nell’ambito della impresa
anche alla luce di un recente decreto
legge che coinvolge penalmente non
solo i dirigenti ma anche l’impresa
stessa. A maggior ragione dunque il
leader in una azienda deve promuovere
ed esigere quei comportamenti e quei
principi etici che costituiscono lo stesso
Codice Etico della Azienda, deve dare
l’esempio per avere rispetto, guidare,
controllare la squadra aziendale.
Massimo Nannipieri, Presidente della
Commissione Distrettuale Leadership,
ha sintetizzato gli interventi precedenti.
In conclusione un leader è un soggetto
che crede in se stesso e nella cose
che lo aspettano, valorizza le proprie
idee e quelle degli altri, è dotato di concretezza realizzativa, di determinazione
nel rischiare e nell’assumersi i rischi,
ha una visione generale della vita, è
coerente nei progetti, sa valorizzare i
meriti, possiede dinamismo, è un vincente. Per un rotariano è obbligatorio
essere un leader perché questo è
tempo che richiede coraggio.
Fulvio Janovitz, Presidente della Commissione Distrettuale Etica, ha rilevato
come questa sia la prima volta che si
parli in un Seminario Rotary di un tema
così importante. Secondo Janovitz, il
Rotary si poggia su due gambe: una
è quella dei service ed è un aspetto
esterno, una quella della costruzione
dell’uomo rotariano ed è un aspetto
interno, lamentando come nei Club
molto raramente si affronti il secondo
aspetto.
Ha chiuso i lavori Arrigo Rispoli ricor-
dando la Convention Mondiale che
avrà luogo nel prossimo giugno in
Brasile e confidando in una grande
partecipazione distrettuale. Ha citato
una frase di Paul Harris, secondo la
quale, tra non fare nel timore di sbagliare
e fare pur talvolta sbagliando, è da
preferire il fare, perché il progresso è
frutto di intuizioni esatte ma anche di
errori. Dovendo dunque dare una risposta al quesito iniziale se sia o meno
leader l’eroe, il dittatore, l’imprenditore,
il politico, il funzionario di un ufficio,
questo splendido Seminario ha risposto
che dipende. E’ leader solo se non è
un solista presuntuoso, ma sa coinvolgere e entusiasmare per un obbiettivo
la squadra in cui opera.
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.46 Pagina 11
Realtà Rotariane / 11
Seminario Fondazione Rotary a Siena: 15 novembre 2014
La battaglia contro la polio
è vinta ma non del tutto
Nonostante 2 miliardi e mezzo di vaccinati, l’insidia polio persiste. Per questo sono
stati stanziati 5 miliardi di dollari per i prossimi 5 anni per sradicarla in tutto il mondo.
Lo sapevate che Siena non è famosa
nel mondo solo per il panforte, il palio
e il suo paesaggio, ma anche perché
è una delle capitali mondiali per la
ricerca e la produzione dei vaccini?
Ci riferiamo al Centro Ricerche Novartis
Vaccines ex Sclavo che ha ospitato il
Seminario della Fondazione Rotary,
un ennesimo grande successo del Governatorato Rispoli con 230 presenze,
di cui 180 rotariani e 50 coniugi. Ebbene
questa straordinaria azienda ove operano 2.500 dipendenti, di cui la metà
ricercatori, è stata ceduta recentemente
dalla Novartis alla Glaxo per la spettacolare somma di 7 miliardi di dollari.
Precisazione data dal Sindaco di Siena
Bruno Valentini che ha sottolineato
l’importanza per Siena e per l’Italia
della presenza della Sclavo, poi Novartis,
ora Glaxo azienda leader nella ricerca
e produzione di antigeni. È peraltro
una ricerca lunga,rischiosa, incerta
perché richiede in media una diecina
d’anni di lavoro per mettere a punto
un vaccino e un'altra diecina d’anni
per la sua sperimentazione. Il risultato
tuttavia è eccezionale sia per la importanza sociale, sia per l’aspetto economico.
Il Sindaco di Siena Bruno Valentini ha
aperto i lavori dando il benvenuto ai
partecipanti a nome della città, così
come Alberto Ganna, Governatore del
Distretto 2072, ha portato il saluto dei
rotariani del suo Distretto che annovera
fra i suoi club quello di Treviglio.
Nell’ambito della polio plus dallo stabilimento della Sclavo-Novartis sono
usciti milioni di dosi di vaccini distribuiti
in tutti i Paesi del mondo. Vaccini che
hanno salvato la vita a altrettanti milioni
di bambini, anche se tuttora, ha ricordato
Gianluca Breghi della Fondazione
Achille Sclavo Onlus, 7 milioni di bambini
muoiono ogni anno per infezioni. Di
qui l’importanza dei vaccini.
A che punto siamo con la eradicazione
della polio, lo ha ben precisato Nicoletta
Previsani, ricercatrice responsabile
per la Biosicurezza presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità a Ginevra.
Ci sono tre tipi di virus della polio. Il
tipo 2 e il tipo 3 praticamente sono stati
debellati ovunque grazie ai vaccini
messi a punto prima da Salk nel 1955
e poi da Sabin nel 1961. L’uso del vaccino Sabin ha prevalso sia per la praticità
della somministrazione (orale e non
intramuscolo), sia perché più economico.
Sono stati vaccinati 2 miliardi e mezzo
tra bambini e adulti in 200 Paesi, liberando l’80% della popolazione mondiale
da questo flagello e facendo scendere
la cifra di 35.000 bambini colpiti da
polio nel 1988 ai 279 di quest’anno, di
cui 236 casi in Pakistan. Il virus della
polio tipo 1 tuttavia non è stato debellato
del tutto ed è comparso recentemente
in Pakistan, in Somalia, in Etiopia, in
Guinea, in Kenya, in Afghanistan. Ogni
ricomparsa può rappresentare l’inizio
di nuovi contagi, per cui la guerra non
può mai dirsi del tutto vinta. Il piano
finale del Progetto rotariano polio-plus
ha termine del 2018.
“Ma dopo, cosa succederà?” Ha chiesto
nel suo intervento Pietro Terrosi Vagnoli,
DRFC Chair.
Intanto per il quinquennio 2013-2018
per la eradicazione globale della polio
sono stati stanziati 5 miliardi di dollari,
uno all’anno, da parte della Organizzazione Mondiale della Sanità e della
Rotary Fondation, ha ricordato Henrique
Almeida, Coordinatore Regionale
Rotary Fondation per Italia, Spagna e
Portogallo. Il risultato 0 contagi sarebbe
una grandissima vittoria, se si considera
che nel 1935 mille bambini al giorno
erano paralizzati nel mondo dal virus.
Ci sono state nel corso del Seminario,
di cui è stata brillante presentatrice e
moderatrice Donata Medaglini, simpatiche rievocazioni.
Paolo Neri, nipote di Vincenzo Achille
Sclavo, fondatore a fine ottocento della
azienda, ha ricordato le figure del nonno
e del padre e dell’inizio della loro attività
antigena con la messa a punto di vaccini
contro il carbonchio, la difterite, il tetano
per passare poi alla ricerca e alla produzione dei vaccini attuali contro la
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.47 Pagina 12
12 / Realtà Rotariane
polio e contro l’influenza. Particolarmente
interessante è stato il ricordo della presenza a Siena alla Sclavo di Albert
Sabin, rotariano, inventore del famoso
vaccino, nato nel 1906 in Polonia e
trasferitosi negli Stati Uniti ove gli fu
data la cittadinanza nel 1935.
Emanuele Montomoli, professore di
medicina preventiva presso la Università
di Siena, a sua volta si è soffermato
sulla storia dei vaccini e sul loro impatto
sociale, spiegando all’uditorio attentissimo come si realizzano vaccini sempre più moderni e più polivalenti, superando l’uso delle uova, tanto da pervenire alla conclusione che il vaccino
è la migliore invenzione dopo l’acqua
potabile. Prova ne è che nel 1960 vi
erano 20 milioni di decessi di bambini
per infezioni e dopo 50 anni il numero,
grazie ai vaccini, si era dimezzato, fino
a prevedere poi il numero di 5 milioni
nel 2025.
Donato Greco, membro del comitato
indipendente della regione
europea dell’OMS per la certificazione della eradicazione
della poliomelite, ha spiegato
che si rischia la vita anche a
fare il vaccinatore, citando
vari casi di loro uccisioni in
paesi musulmani. Ha poi narrato la sua storia di viaggiatore
nel mondo contro la polio, soffermandosi sulla sua esperienza europea in Tajikistan
ove ha distribuito 9 milioni di dosi di
vaccino in 15 giorni per la comparsa
di casi di polio, apparsi peraltro anche
in Ukraina. A domanda ha risposto che
le cause dell’autismo nulla hanno a
che vedere con le vaccinazioni.
Maurizio Maggioni, Presidente del R.C.
Treviglio e della Pianura Bergamasca,
ha illustrato con un video, distribuito
anche a tutti i partecipanti, l’origine del
progetto Polio Plus e la realizzazione
del sogno di Sergio Mulitsch di Palmenberg.
All’inizio del Seminario il Governatore
del Distretto 2071 Arrigo Rispoli aveva
puntualizzato gli obiettivi della Rotary
Foundation: debellare la polio, supportare
la stessa Rotary Foundation, appoggiare
Visione Futura, realizzare programmi
per la pace.
Nel corso del Seminario, il Coordinatore
Regionale RF Henrique Almeida e il
DRFC Chair Pietro Terrosi Vagnoli
hanno distribuito riconoscimenti con-
seguiti nell’anno rotariano 2013-14
per il loro sostanziale contributo alla
Polioplus ai Presidenti dei seguenti
Club: Carrara, Fiesole, Firenze, Firenze
Est, Livorno Mascagni, Marina di Massa
Riviera Apuana, Montecarlo Piana di
Luca, Orbetello Costa d’Argento, Siena,
Mugello e per il raggiungimento degli
obiettivi di donazione al Fondo Annuale
Programmi ai club di Orbetello Costa
d’Argento, Montecarlo Piana di Lucca
e Livorno Mascagni (Primi tre club con
la media donazioni pro-capite più alta)
e Livorno Mascagni e Mugello (Ogni
Rotariano ogni Anno e club 100%
membri sostenitori della RF).
Hanno portato il loro saluto al Seminario
Alessandro Fornaciari, Presidente del
Rotary Club Siena e Vincenzo Pagano,
Presidente del Rotary Club Siena Est.
Il Governatore Rispoli ha concluso i
lavori ricordando i prossimi appuntamenti
distrettuali nel 2015: il 7 febbraio l’IDIR;
il 21 febbraio incontro Rotary – Rotaract
- Interact alla Fondazione
Piaggio a Pontedera, il 14
marzo il Forum sull’Etica
a Prato, l’11 aprile il Furum
Rotary - Rotaract 20712072 all’Auditorium CRF
a Firenze, infine il 22-24
maggio il Congresso distrettuale a Firenze.
Grandi applausi, uditorio
gremito e soddisfatto, poi
140 a colazione.
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.47 Pagina 13
Realtà Rotariane / 13
Le differenze organizzative
del Rotary nel mondo
Nei Club stranieri è molto facile incontrare fiorai, piccoli impresari, direttori
di piccole filiali di banca, piccoli cronisti di giornali, perfino venditori ambulanti accanto a professionisti, dirigenti d'industria e finanzieri più o
meno noti: ed è divertente e stimolante vedere questo rassemblement
di soci così diversi agire e collaborare insieme nelle “imprese” di service
dei loro Club, portando ciascuno la propria capacità ed esperienza, tutti
con lo stesso impegno entusiasta e allegro. Ma ogni Paese ha il suo stile.
Nino Cecioni
L'argomento è davvero stimolante.
Quindi prima di tutto mi sono chiesto
se avevo osservato differenze apprezzabili di organizzazione nei Club visitati
all'estero, tali da colpirmi favorevolmente
o meno. Effettivamente le differenze
ci sono, è innegabile, per cui dobbiamo
chiederci che significato dare a queste
differenze, tenendo conto anche di
quelle legate al singolo Paese, cioè
alla lingua e alla cultura proprie dei
Club dei diversi Paesi visitati.
Sappiamo che le regole rotariane sono
sempre più numerose e dettagliate e
sono catalogate con puntiglio in quella
piccola bibbia del Rotary che è il Manuale
di Procedura - tra l'altro appena emendato con alcune grosse novità, come
la invenzione dei Club “satellite” e la
regolamentazione degli “e-Club”.
Sappiamo che le regole sono uguali
per tutti e che sono diffuse capillarmente
in tutti i 34.558 Club del mondo, dai
più remoti della Tasmania australiana
a quelli delle aree urbane delle grandi
città. E sappiamo che le regole non
sono un “optional”; e sappiamo che
inoltre sono per nostra fortuna agevolmente “rinfrescabili” grazie al sito
internazionale www.rotary.org/Club-
central. Sappiamo anche però che
quel sito non si presenta di apertura
immediata, almeno quando ci si avvicina
la prima volta, a causa delle continue
richieste di codici di accesso che appaiono talora un po' maniacali e vagamente poliziesche. C'è chi pensa
che a ciò non possa essere del tutto
estraneo l'arcigno nuovo Segretario
Generale del Rotary International e
della Rotary Foundation, appartenente
al R.C. Kiev, fondato dopo solo due
anni dalla nascita della Ucraina indipendente dalla ex Unione Sovietica.
Sono passati i bei tempi dell'affabile
e sorridente Ed Futa, il piccolo Segretario
Generale hawaiano dalla voce tuonante,
sempre allegro e spiritoso, che lo ha
preceduto, e che ora qualcuno forse
rimpiange.
Ma, nonostante le rocciose certezze
delle regole rotariane, sia scritte sul
Manuale che on line, dai Club stranieri
visitati mi è rimasta l'impressione che
essi non possano che parlare la “lingua
rotariana” propria del loro Paese: che
si concretizza in differenze nella loro
organizzazione interna nate dalla
diversa interpretazione delle regole
rotariane in relazione con la diversa
mentalità e con le differenti abitudini
sociali che caratterizzano ciascun
Paese. Mi sembra cioè che le differenze
antropologiche abbiano un ruolo fondamentale nel diverso modo di vivere
il Rotary, anche nelle sue regole.
Per esempio ciò vale (anche) per la
interpretazione della “democrazia elettorale rotariana, cioè delle procedure
adottate per eleggere i Dirigenti del
Club. Nei Rotary anglosassoni, ma
anche in quelli dell'Europa continentale,
i soci semplicemente si candidano e
chi riceve più voti viene eletto: ciò vale
per il Presidente, il vice-Presidente e
il Segretario che sono il minimo del
Consiglio direttivo previsto dal regolamento-tipo per i tutti i Club (il cosiddetto
Bylaws ). E vale anche per gli altri eventuali Dirigenti cioè Tesoriere, Prefetto
e Consiglieri.
Il Manuale di Procedura del 2013
(l'ultimo uscito) prevede la stessa prassi
anche per un nuovissimo tipo di Club,
prima accennato, quello dei cosiddetti
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.47 Pagina 14
14 / Realtà Rotariane
“Club Satellite”. Il Club Satellite è un
Club i cui membri partendo da un Club
cosiddetto “sponsor” svolgono vita associativa autonoma e indipendente
fissando luoghi e tempi delle riunioni
diversi e anche organizzando service
per conto loro, pur rimanendo soci del
Club sponsor finché il Club Satellite,
raggiunti almeno venti soci, non
verrà a sua volta riconosciuto dal
Rotary International come Club
vero e proprio.
Quando ho spiegato nei Club visitati come avviene da noi la elezione dei Dirigenti del Club molti
interlocutori confessavano, con
qualche imbarazzo, la loro difficoltà
a comprendere il nostro meccanismo
elettorale e sopratutto a spiegarsene
le motivazioni. Però non ci deve stupire
più di tanto che Paesi così diversi dal
nostro non lo siano anche a livello di
Rotary Club.
Basti pensare per esempio agli Stati
Uniti dove milioni di cittadini si sentono
personalmente coinvolti nel meccanismo
delle elezioni primarie e poi di quelle
presidenziali, dando un sostegno concreto - spesso anche finanziario - ai
candidati preferiti. Per cui appare molto
comprensibile che le stesse persone
che si sono impegnate in politica per
sostenere il loro candidato trovino normale l'applicazione degli stessi criteri
anche nella gestione dei loro Club, nei
quali il coinvolgimento dei Soci è in
genere pressoché totale, sia nella fase
della elezione dei Dirigenti del Club
che in quella operativa dei service e
della gestione delle risorse disponibili.
Mentre sappiamo tutti che nel nostro
Paese la prassi elettorale del Parlamento
si svolge diversamente, in questi ultimi
anni addirittura per cooptazione esercitata dai segretari di partito, ma anche
in un passato più remoto l'indicazione
del partito era determinante perfino
per la elezione dei cosiddetti “indipendenti di area”.
Quindi forse possiamo comprendere
meglio il nostro sistema di elezione
dei Dirigenti di Club in cui i soci, di fatto,
accettano senza alcun dibattito le indicazioni della Commissione elettorale
costituita dai past-Presidents. Questa
è una delle differenze fondamentali
che ho potuto osservare nella orga-
nizzazione dei Club stranieri visitati,
che può giustamente apparire marginale
in quanto riguarda solo un aspetto della
vita dei Club e che in pratica si esaurisce
con la designazione del Presidente e
dei Dirigenti: ma si potrebbe anche
ipotizzare che la mancanza di dibattito
elettorale possa produrre un minor
coinvolgimento dei soci nella vita di
un Club i cui Dirigenti possono essere
sentiti come “calati dall'alto” in assenza
di un attivo contributo di tutti i soci nella
designazione dei loro capi.
La stessa cosa vale anche per il coinvolgimento delle famiglie dei rotariani
nei Club degli altri Paesi: mogli e mariti
molto spesso operano insieme sopratutto
nei service del Club perfino con i figli
più piccoli, i quali fanno così amicizia
con i loro coetanei, creando le basi di
futuri Interact, che infatti all'estero sono
numerosissimi, ben 16.096 Clubs Interact con 370.208 soci (con una media
di 23 soci a Club).
Da noi sono più diffusi i Rotaract degli
Interact, ma a livello mondiale è viceversa: i Rotaract sono in tutto solo
6.130 Clubs (Rotaract) con un totale
di 140.990 soci quindi meno della metà
sia di Club che di soci (rispetto a Interact)
Ma con la stessa media di 23 soci a
Club, curiosa uguaglianza considerando
la grande diversità di età dei ragazzi
dell'Interact (14-18 anni) rispetto all'
età dei Rotaract (18-30 anni): e anche
considerando che i ragazzi dell'Interact
lo sono solo al massimo per 4 anni,
mentre quelli del Rotaract per 12 anni:
ma nonostante ciò il numero dei soci
per Club è lo stesso e gli Interact sono
numericamente più del doppio
dei Rotaract.
Misteri del Rotary? La media
mondiale del numero di soci per
ogni Club è di 35 soci (1.220.115
soci distribuiti in 34.558 Club).
Un'altra differenza nella organizzazione dei Club, e che si
nota subito al primo contatto, è
che tutta la vita del Club sembra ruotare
attorno alle iniziative di service a getto
continuo che vedono coinvolti tutti i
soci con le loro famiglie. I pasti sono
spesso simbolici e pagati direttamente
al Segretario. Le riunioni spesso sono
ad ore strane (per noi) come la mattina
alle 7:30 per il breakfast durante il
quale si discute dei progetti del Club.
Il concetto di Rotary=service appare
dominante e il significato delle riunioni
di Club (conviviali, caminetti, breakfast)
è di condividere con gli amici la gioia
di fare insieme qualcosa per gli altri,
principalmente per risolvere un problema
emerso nella propria comunità, ma
anche in sostegno di lontane realtà
sociali con forti difficoltà di sopravvivenza.
Per esempio l'anno scorso alla Convention di Lisbona ho conosciuto dei
vitalissimi rotariani portoghesi delle
isole Azzorre che parlavano con entusiasmo solo dei service del loro Club
con una gioia e una soddisfazione talmente contagiose che due rotariane
palestinesi, ma emigrate in Russia,
hanno subito raccontato i loro service
nei minimi dettagli e con altrettanto
entusiasmo. Poco dopo un'orchestrina
di rotariani di Lisbona si è messa a
suonare allegramente per noi e gli azzorrani si sono scatenati a ballare con
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.47 Pagina 15
Realtà Rotariane / 15
le russo-palestinesi trascinando nelle
danze tutti i presenti in grandissima
allegria. Il Porto, il più classico dei vini
portoghesi, era à volonté e scorreva
a fiumi: sono lieto di poter confermare
che... il Porto è un' ottima differenza
internazionale.
Ultima considerazione sulle differenze
internazionali, ma forse non per importanza, riguarda il tipo di soci che si
incontrano nei Club esteri. Mentre in
Italia “il Rotary continua ad ignorare,
salvo eccezioni, i rappresentanti delle
professioni cosiddette minori: artigianato,
piccolo commercio e agricoltura” (Fabio
Rossello - Past Governatore del Distretto
2032- in: Leadership e consapevolezza)
nei Paesi anglosassoni e dell'Europa
del nord in genere ciò non avviene.
Francia Germania e Spagna sono una
via di mezzo.
Ciò non deve stupire se si pensa a
come è nato il Rotary in Italia: quasi
venti anni dopo la fondazione del Rotary
a Chicago (nel 1905) nacque a Milano
il primo Club (nel 1923) per opera di
rotariani inglesi e irlandesi d'alto bordo
sociale ed economico, a cui si unirono
“alcuni fra i più rappresentativi industriali
milanesi”(Elena Rambaldi in: Storia
del Rotary fra le due guerre). Erano le
Seguici su Facebook
MF Parrucchieri
Firenze Por ta Romana
Via Senese 24r - tel. 055.2337104
S. Giovanni Valdarno
a
Corso Italia 13 - tel. 055.901965
mob. 346.7495020
Firenze Statuto
Via Statuto 9R - tel 055.486151
Firenze Leopoldo
Piazza Leopoldo 6H - tel. 055.473027
nuove élites industriali e finanziarie
ma anche le storiche élites della nobiltà
e della grande proprietà terriera che
fondarono il primo Club italiano, e via,
via gli altri Club nelle grandi città italiane:
Trieste Genova Torino Roma Napoli
Palermo nel 1924, Firenze Livorno
Bergamo Parma e Cuneo nel 1925.
“In tutti i Club italiani si attuava la cooptazione solo dei grandi nomi (…) la
selezione non avveniva per capacità,
per merito ma per nascita e per censo”
(Fabio Rossello, op.cit.) in un'ottica
molto più aristocratica di ciò che avveniva
in America. Dove i grandi businessmen
e i grandi intellettuali sedevano fianco
a fianco nello stesso Club con i rappresentanti di professioni molto più
modeste come tipografi e artigiani, più
vicini al sogno iniziale di Paul Harris
di “cooperazione reciproca e di amicizia
informale come quella che avevamo
vissuto nei nostri villaggi di origine”nell'ambito di “un'associazione che raggruppasse persone di diverse professioni, senza restrizioni di fede religiosa
o di idee politiche, con un assoluto rispetto delle opinioni altrui”.
Va però osservato che “questa particolare interpretazione del Rotary in
Italia non fu mai avversata con forza
dalla struttura centrale americana”
(F.R., op.cit.). Lo stesso Paul Harris
sul problema del Rotary italiano non
espresse una chiara censura ma scrisse
che:
«il Rotary non deve essere un'associazione di nobili e aristocratici
per censo: l'aristocrazia (…) deriva
dai risultati ottenuti con la propria
intelligenza e il proprio impegno: è
un aristocratico il più bravo tra i medici e il più bravo fra i falegnami (...)
le porte del Rotary devono aprirsi
a quegli uomini che nella società
diventano un punto di riferimento
quale che sia la loro attività ed il
loro livello sociale».
Nei Club stranieri è molto facile incontrare
fiorai, piccoli impresari di pompe funebri,
direttori di piccole filiali di banca, piccoli
cronisti di giornali di carta e non, perfino
venditori ambulanti accanto a professionisti, dirigenti d'industria e finanzieri
più o meno noti: ed è divertente e stimolante vedere questo rassemblement
di soci così diversi agire e collaborare
insieme nelle “imprese” di service dei
loro Club, portando ciascuno la propria
capacità ed esperienza, tutti con lo
stesso impegno entusiasta e allegro.
Viva il Rotary!
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.47 Pagina 16
16 / Realtà Rotariane
Berlino: Rotary Institute
Un messaggio di speranza
Pietro Belli
Si è appena concluso il Rotary Institute
tenuto a Berlino dal 5 al 9 novembre
2014. Cinque giorni trascorsi tra workshops, sessioni plenarie, discussioni,
dibattiti e non potevano mancare momenti di svago per allietare e divertire
i convenuti e rispettivi coniugi.
Alla presenza di Gary Huang, Presidente Internazionale, e John Kenny,
Past Presidente Internazionale ed ora
Presidente della Fondazione Rotary,
i lavori si sono succeduti in modo puntuale e coinvolgente, così come i
relatori che hanno preso parte all’evento
hanno intrattenuto i presenti con degli
interventi di grande spessore e attualità.
Citiamo fra tutti: Timotheus Hottges,
giovane CEO di Deutsche Telekom
AG e socio del R.C. Bonn Sud – Bad
Godesberg (Germania), Song Koo
Yun, Presidente della Dongsuh Corporation, socio del R.C. Sae Hanyang
Seoul (Sud Korea), Jennifer Jones,
CEO della Media Street Production
Inc. e socia del R.C. Windsor-Roseland
(Canada), attualmente componente
eletto del Board per il periodo 201517, Julia Phelps, Associate Commissioner for the Center for Curriculum
and Instruction per lo Stato del Massachussetts, socia del R.C. Malden
_ Massachussetts (USA) e membro
del Board RI per gli anni 2014-16,
infine il Prof. Horst W. Opaschowski,
Professore Emerito in Pedagogia
presso l’Università di Amburgo, Direttore
di ricerca presso l’Istituto Stiftung fur
Zukunftsfragen, grande esperto della
ricerca sul futuro della nostra società,
socio del R.C. Hamburg-Bergedorf
(Germania).
L’Institute si è svolto
in una cornice particolare, ovvero in occasione del 25° anniversario della caduta del
Muro. I Rotariani locali
sono riusciti a trasmettere ai partecipanti provenienti dal resto d’Europa tutta la loro commozione nel festeggiare un tale evento
che ha visto la riunificazione non solo di famiglie e parenti e di
una città, ma di una intera nazione.
Da un tale concorde
ed unanime stato d’animo è partito un messaggio di speranza e
benaugurale per tutti
quei Paesi che, pur accomunati da una stessa radice, stanno vi-
vendo da tempo momenti di tensione
se non addirittura di aperta e dichiarata
ostilità.
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.47 Pagina 17
Realtà Rotariane / 17
L’alfabetizzazione: le direttrici
di azione per progetti futuri
Molti extracomunitari già parlano, bene o male, l’italiano, ma sanno poco
o nulla delle nostre leggi, delle nostre tradizioni, dei nostri modi di vita e
delle stesse città o regioni in cui vivono, delle regole per il lavoro e via dicendo. Sarebbe importante offrire loro la possibilità di un “incontro” culturale, nel senso di offerta della nostra cultura e del nostro modo di vivere
Giuseppe Bellandi
Giuseppe Frizzi
attività economica nel territorio del club.
Una seconda linea di intervento può
invece riguardare la trasmissione conIl Rotary in tema di alfabetizzazione
sapevole delle regole fondamentali
ha sempre auspicato lo sviluppo di prodella cittadinanza con l’apprendimento
getti che abbiano uno spessore etico
della prima parte della Costituzione
ed una carica di solidarietà e fraternità
Italiana ( diritti e doveri del cittadino).
propria della filosofia rotariana volta
Pensiamo infatti che il Rotary non doalla comprensione fra i Popoli ed alla
vrebbe impegnarsi soltanto puntando
Pace nel mondo, ma che consentano
sui bisogni primari, dove ci sono già
un apporto non generico ma mirato a
molte associazione di altra natura che
favorire l’inserimento e l’integrazione
vi provvedono, ma quanto piuttosto cunel tessuto civile, sociale ed economico
rare bisogni immateriali trasmettendogli
del nostro Paese degli immigrati exregole di vita e di cittadinanza per
Giuseppe Frizzi
tracomunitari.
favorire il rispetto dei valori che la nostra
Nel passato recente l’Alfabetizzazione
Costituzione e le nostre leggi ed i nostri
in ambito Distrettuale e di Club si è tradotta così in iniziative usi mettono alla base di ogni vivere civile.
volte fornire la conoscenza della lingua italiana per coloro Si tratta di puntare ai comportamenti delle persone,organizzando
che svolgono nel nostro Paese mestieri molto richiesti quali alcuni incontri indirizzati a cittadini extracomunitari che
quelli di assistente familiare (badanti), operaio agricolo e abitano nelle nostre città, tenuti da rotariani o familiari di
operaio edile (manovali).
rotariani ma non limitati all’insegnamento o al perfezionamento
Iniziative in questo campo hanno ancora una loro validità della lingua italiana.
e possono essere facilitate dalla possibilità di utilizzare i Molti extracomunitari già parlano, bene o male, l’italiano,
prodotti della Commissione Alfabetizzazione del passato ma sanno poco o nulla delle nostre leggi, delle nostre
e quindi ottenere già in via elettronica un opuscolo multilingue tradizioni, dei nostri modi di vita e delle stesse città o regioni
sui mestieri appena citati.
in cui vivono, delle regole per il lavoro e via dicendo. Sarebbe
Volendo affrontare tematiche nuove, una prima possibile importante invece offrire loro la possibilità di un “incontro”
linea di intervento che proponiamo ai club è quella di fornire che definirei culturale nel senso di offerta della nostra cultura
agli immigrati presenti sul territorio del Club, conoscenze e del nostro modo di vivere.
minime della legge sulla sicurezza nei posti di lavoro per Si tratterà anzitutto di individuare all’interno dei Club quei
tener conto dei molti incidenti sul lavoro di cui sono stati soci disponibili a mettere a disposizione del club un’ora o
protagonisti anche lavoratori extracomunitari..
due la settimana per lezioni sulle loro materie di competenza.
La commissione in questo caso può mettere a disposizione Lezioni semplici, espresse in modo da poter essere comun sistema di pagine HTLM che possono essere stampate prensibili a chi della nostra cultura e del nostro modo di
su carta e distribuite agli extra comunitari che svolgono una vivere e delle nostre regole (a partire dalla Costituzione per
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.47 Pagina 18
18 / Realtà Rotariane
arrivare al come ci si comporta in un condominio, o con gli
altri) sa poco o nulla.
Si tratterebbe poi di trovare una sede dove tenere i corsi,
ma o da qualche pubblica amministrazione o da qualche
parrocchia o Diocesi dovremmo reperirne senza sforzo. A
questo punto andrebbero contattati i gruppi di extracomunitari
presenti nelle nostre città, e anche questo non dovrebbe
essere difficile visto che ognuno ha di solito una sua organizzazione con capi e dirigenti: turchi, cinesi, marocchini,
senegalesi e così via, offrendo loro un certo numero di posti
gratuiti in questi nostri corsi. Credo che non dovrebbero
esserci difficoltà.
Quindi si tratterebbe di progettare e coordinare chi dovrà
occuparsi degli orari, dei contatti con chi ci sta aiutando,
chi terrà i contatti con le comunità e via dicendo.
Il costo di questa offerta di alfabetizzazione sarebbe praticamente zero o comunque limitato all’acquisto di materiale
didattico.
All’inizio probabilmente la “ruota” sarà lenta a girare per
ovvi problemi organizzativi e per superare una serie di
problemi … burocratici.
Se però i Club ci riusciranno avranno fatto, credo, qualcosa
di molto utile, in pieno spirito rotariano, non solo per i cittadini
extracomunitari, ma anche per chi abita – da italiano – nelle
nostre città.
Sia ben chiaro, che anche questa possibile linee di azione
per progetti di alfabetizzazione a livello di Club,come tutte
le altre sopra accennate, rappresentano solo una indicazione
di massima della Commissione Alfabetizzazione distrettuale
e non vogliono certo limitare la libertà di ogni club ad agire
nel modo ritenuto più congruo con le sue sensibilità,vocazioni
e peculiarità della sua realtà territoriale.
NUOVO NISSAN JUKE
PERSONALIZZA LA TUA EMOZIONE
TUO DA € 179 AL MESE*
TAN 3,99% TAEG 6,22%
E DOPO 2 ANNI SEI LIBERO DI SCEGLIERE
MOTORI 1.2 DIG-T, 1.5 dCi
E NUOVO ECO-GPL.
VALORI MASSIMI CICLO COMBINATO: CONSUMI 7,6 l/100 km; EMISSIONI CO2 153 g/km.
*NUOVO JUKE VISIA 1.6 BENZINA 94 CV CON CLIMA, CERCHI IN LEGA E RADIO CD A € 15.500, PREZZO CHIAVI IN MANO (IPT E CONTRIBUTO PNEUMATICI FUORI USO
ESCLUSI). È INCLUSA UNA RIDUZIONE DEL PREZZO DI LISTINO PARI A € 1.150 RICONOSCIUTA DA NISSAN IN COLLABORAZIONE CON LE CONCESSIONARIE DELLA
RETE CHE ADERISCONO ALL’INIZIATIVA. ESEMPIO DI FINANZIAMENTO: IMPORTO TOTALE DEL CREDITO € 10.400. ANTICIPO € 5.100. 24 RATE DA € 179 COMPRENSIVE,
IN CASO DI ADESIONE, DI FINANZIAMENTO PROTETTO E PACK 2 ANNI DI ASSICURAZIONE FURTO E INCENDIO NISSAN INSURANCE A SOLI € 599. IMPORTO TOTALE
DOVUTO DAL CONSUMATORE € 12.112. TAN 3,99% (TASSO FISSO), TAEG 6,22%. VALORE FUTURO GARANTITO (RATA FINALE) € 7.826. SPESE ISTRUTTORIA PRATICA €
300 + IMPOSTA DI BOLLO IN MISURA DI LEGGE, SPESE DI INCASSO MENSILI € 3. SALVO APPROVAZIONE NISSAN FINANZIARIA. INFORMAZIONI EUROPEE DI BASE SUL
CREDITO AI CONSUMATORI DISPONIBILI PRESSO I PUNTI VENDITA DELLA RETE NISSAN E SUL SITO WWW.NISSANFINANZIARIA.IT; MESSAGGIO PUBBLICITARIO CON
FINALITÀ PROMOZIONALE. LE IMMAGINI INSERITE SONO A SCOPO ILLUSTRATIVO. LE CARATTERISTICHE E I COLORI POSSONO DIFFERIRE DA QUANTO RAPPRESENTATO.
L’OFFERTA È VALIDA, SALVO ESAURIMENTO DELLO STOCK, FINO AL 31/12/2014.
biauto.nissan.it 05579971
SESTO FIORENTINO
FIRENZE NORD
FIRENZE CENTRO
FIRENZE SUD
BORGO S. LORENZO
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.47 Pagina 19
Realtà Rotariane / 19
Cronaca del convegno di studi a Firenze
I valori rotariani
di Giovanni Spadolini
Cosimo Ceccuti
Giovanni Spadolini vent’anni dopo. E’
il tema del convegno che si è svolto a
Firenze, promosso dal Rotary Firenze
Nord e dalla Fondazione Spadolini
Nuova Antologia per un confronto sull’attualità del pensiero e dell’insegnamento dello statista fiorentino a venti
anni dalla scomparsa.
Un impegno complessivo – ha sottolineato il presidente del club, Andrea
Valeri – che si è articolato in modo contestuale nelle tre principali attività, di
storico, giornalista e politico: le tre “anime”, come amava definirle lo stesso
Professore.
In realtà, ha osservato Stefano Folli,
che gli fu vicino nella direzione della
Voce Repubblicana e alla Presidenza
del Consiglio – il nesso fra cultura, impegno politico e senso delle istituzioni
fu in lui inscindibile. “La politica, vissuta
come passione civile derivava da una
profonda cultura storica”. Le istituzioni
per Spadolini erano tutto: il rispetto
per lo Stato democratico e repubblicano
era visto come realizzazione pratica
dei valori di tolleranza e di liberalismo,
“una lezione che occorre ricordare nell’Italia di oggi e più ancora di domani”.
Alla “cultura militante” dello statista ha
fatto puntuale riferimento anche Giovanni
Morandi, direttore del Quotidiano nazionale e del Resto del Carlino, la
testata che Spadolini ha diretto per
tredici anni, nella Bologna degli anni
Cinquanta-Sessanta, “incrocio delle
migliori correnti della politica capaci
di contrastare le derive totalitarie”. Una
cultura militante nei tre mondi- giornalismo, università, politica – “che oggi
vivono nella incapacità di completarsi
– è il giudizio di Morandi -, disgregazione
che è rappresentazione stessa di una
crisi economica, politica, istituzionale
e culturale”.
La cultura e la politica come servizio.
I valori “rotariani” che ispiravano Spadolini
sono stati richiamati dal governatore
del Distretto 2071 del Rotary International
Arrigo Rispoli.
E’ la prima volta che il tema viene affrontato in un convegno dedicato allo
statista fiorentino. E Rispoli lo ha fatto
nel modo più approfondito, basandosi
su una documentazione inedita frutto
di pazienti ricerche. Rotariano dal 18
aprile 1968 nel Milano Centro – il primo
club d’Italia per costituzione – preliminarmente contattato dal Presidente
Riccardo Ricas, Spadolini fu accolto
con plauso unanime dai soci, ricevendo
espliciti consensi anche da chi non era
riuscito a partecipare alla presentazione
ufficiale del 7 maggio. Rispoli ha letto
a titolo di esempio il telegramma di
Nino Ravelli, presidente della SIR, che
salutava con entusiasmo l’ingresso
del Direttore del Corriere nella “grande
famiglia” rotariana.
Il governatore si è poi soffermato su
alcuni eventi particolari, quale la presentazione del Tevere più largo, nel
giugno del 1970, il volume edito da
Longanesi: una formula entrata nell’uso
corrente per significare l’atmosfera
più distesa nei rapporti fra Chiesa e
Stato.
Tanti anni dopo, il 3 maggio 1991, partecipando a un simposio del Distretto
2070 nell’aula magna dell’Università
di Pisa su “Pace e situazione internazionale” l’allora presidente del Senato
lanciava l’appello ancora oggi attuale
per un “governo mondiale dell’umanità”,
ove il diritto internazionale sia realmente
fondato su una federazione di liberi
Stati. Dopo il governatore Arrigo Rispoli
ha preso la parola Luigi Lotti, antico
allievo all’Università di Scienze politiche
di Firenze, che ha ricordato la decennale
battaglia combattuta dal professore
per il riconoscimento del valore scientifico
della Storia Contemporanea, di cui ha
ricoperto la prima cattedra in Italia e
che oggi è universalmente diffusa.
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.47 Pagina 20
20 / Realtà Rotariane
Senza trascurare la “rivoluzione” negli
studi storici compiuta da Spadolini che
attraverso le originali ricerche ha rivalutato il ruolo delle minoranze politiche
nella storia d’Italia, dall’Ottocento alla
Repubblica: l’opposizione laica e l’opposizione cattolica, la fondamentale
importanza del dialogo fra Chiesa e
Stato.
Laicità e laicismo. Antonio Zanfarino
ha colto la distinzione fondamentale
per Spadolini del reciproco rispetto e
piena autonomia fra sfera religiosa e
quella civile ed il laicismo “fazioso e
tribunizio” da respingere al pari di ogni
forma di integralismo. De Gasperi insegna.
Piero Gobetti e Benedetto Croce, personalità così diverse fra loro ma egualmente influenti nella formazione del
giovane storico sono state richiamate
da Paolo Bagnoli e da Fulvio Janovitz.
Infine la “creatura” prediletta: il ministero
per i beni e le attività culturali, fondato
da Spadolini quarant’anni fa. Lo ha ripercorso, nella genesi e nel divenire,
Cristina Acidini, soprintendente al polo
museale fiorentino, in procinto di lasciare
il suo incarico. “Un’avventura intellettuale”, come ha definito il nuovo ramo
dell’amministrazione nato nel 1974,
che conosce dal 1998 una continua
serie di cambiamenti, nelle mansioni
e nelle strutture, tuttora in corso con
i provvedimenti del ministro Franceschini.
Non mancano novità positive, quali
l’autonomia scientifica e finanziaria di
numerosi musei e la distribuzione di
responsabilità, in un contesto complessivo ancora da valutare.
Il filo rosso della lezione di Spadolini
ai giovani di oggi e di domani ha trovato
tutti d’accordo: la cristallina onestà intellettuale e morale, la corretta gestione
della “cosa pubblica”. Quando Spadolini
ti passa accanto - diceva Indro Montanelli – lascia dietro di sé odore di bucato.
Giovanni Spadolini R
È con grande piacere, ed è per me
un onore, aprire questo convegno
su Giovanni Spadolini, fiorentino che
con la sua opera e il suo pensiero
ha onorato la sua città natale. Approfitto
di questo breve tempo che ho a disposizione per ricordare lo Spadolini
rotariano a Milano, visto che sullo
Spadolini storico, politico ed uomo
di cultura ascolteremo di seguito interventi di oratori molto più preparati
di me.
L’11 febbraio del 1968 esce la prima
copia del Corriere della Sera, firmata
da Giovanni Spadolini, nato nel 1925,
per cui a soli 43 anni Direttore del
primo quotidiano italiano, dopo essere
diventato direttore del Resto del
Carlino nel 1954, a soli 29 anni. Rimase al Corriere fino al 1972, quando
La Malfa lo convinse a presentarsi
al Senato. Iniziò così la sua avventura
politica, che lo portò a ricoprire innumerevoli cariche tra cui Primo Ministro (Pertini, agosto 1982), Ministro
della Difesa nel Governo Craxi (gestì
la crisi di Sigonella) e nel 1987 fu
eletto Presidente del Senato, carica
che ricoprì fino all’estate del 1994
(Elezione di Scognamiglio – Primo
Governo Berlusconi) e poco dopo
morì (agosto 1994), lasciando un’eredità di pensiero ed opere forse non
ancora ben compresa e studiata.
Nella sua intensa vita politica, con
decreto del 1974 riuscì a far istituire
il Dicastero dei Beni Culturali ed Ambientali, argomento che verrà di
seguito ampiamente trattato.
L’avventura rotariana di Giovanni
Spadolini inizia il 18 aprile 1968 (due
mesi dopo l’uscita del primo numero
del Corriere della Sera a sua firma),
quando il Presidente del R.C. Milano
Centro, Riccardo Ricas, comunica
al Professor Spadolini che: “Il R.C.
Milano Centro ha espresso all’unanimità il desiderio di accoglierlo fra
i rotariani milanesi, quale rappresentante della categoria stampa – giornalismo.
La sua presentazione ufficiale agli
amici del Club avrà luogo in occasione
della riunione di martedì 7 maggio,
alle ore 13.00, all’Hotel Continental.
Il Presidente Ricas, rispettosamente,
fa anche presente che: “Prima però
sarebbe mio desiderio averla ospite
ad una colazione preliminare per fare
quattro chiacchiere in tutta amicizia
che ci permetteranno di conoscerci
meglio.
Le invio intanto una copia dello Statuto
e del Regolamento del Club perché
lei possa conoscere quali siano i
doveri di un buon rotariano”
La seconda parte della lettera del
Presidente Ricas al Professor Spadolini dovrebbe indurre noi rotariani
a profonde riflessioni.
Chiaramente la cooptazione di Spadolini nel primo Club d’Italia per costituzione ha suscitato grande interesse, soprattutto considerando i
consoci con cui Spadolini avrebbe
condiviso il suo tempo rotariano. Ricordando sempre che siamo nel
1968. Bellissimo il telegramma dell’Ing.
Nino Rovelli – Presidente della SIR:
“Apprendo solo ora dall’ultimo bollettino
del Rotary Club del suo ingresso
nella nostra grande famiglia. Voglia
gradire professore i più vivi rallegramenti ed il mio cordiale benvenuto
– Ing. Nino Rovelli”
Cosa ci dice questo telegramma, che
l’Ing Rovelli, Presidente SIR, uno dei
giganti del boom economico italiano,
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.47 Pagina 21
Realtà Rotariane / 21
lini Rotariano - Vent’anni dopo
La prolusione di Arrigo Rispoli, Governatore del Distretto 2071,
che ha rievocato la carriera del grande fiorentino e le sue visioni
del Tevere più largo, di un Governo mondiale dell'umanità e del
diritto internazionale fondato su una federazione di liberi Stati
leggeva il bollettino del suo club!
Di analogo contenuto il messaggio
che ha scritto Giovanni Carli: “Purtroppo
non ero presente alla riunione conviviale
del 7 maggio in occasione della quale
lei è stato presentato e insediato nel
nostro Rotary. Sono lieto quindi di felicitarmi con lei, riservandomi di farlo
personalmente in occasione di un
prossimo incontro”. Il bollettino n.
42/67-68 del RC Milano Centro del 7
maggio 1968, fa un’ampia relazione
sulla cooptazione di Giovanni Spadolini.
I soci presenti erano il 44% dell’effettivo
del Club, numerosissimi gli ospiti tra
cui tre rappresentanti di Rotary Club
stranieri (Duque de Caxias – Brasile,
Wednesfield – UK e New York USA)
oltre a numerosi Presidenti di Rotary
Club Italiani (Bollate, Crema, Roma
Sud, Trieste) e a numerosi ospiti dei
soci.
Dopo una breve relazione sull’attività
del Club, il Presidente Ricas ha presentato i due nuovi soci. Con Spadolini,
entrò nel RC Milano centro il Conte
Antonio Folonari.
Interessantissima la presentazione
di Spadolini fatta dal Prefetto del RC
Milano Centro Galamini: “Nato a Firenze
nel 1925, laureato a Firenze nel 1947,
esordì giovanissimo nel giornalismo
come articolista, fino al 1953 quando
entrò nel Corriere della Sera come articolista politico, contribuendo alla
campagna elettorale degasperiana
per la legge maggioritaria.
Nel 1955 lasciò il Corriere per assumere
la direzione del Resto del Carlino che
tenne per 13 anni fino al 1968.
Dire Bologna è dire tutto, per le difficoltà
che Spadolini ha dovuto superare in
quella città, campione per le tensioni
politiche ed ideologiche, eppure ha
saputo farsi rispettare portando il
Carlino da 100.000 a 250.000 copie,
allargandone la diffusione nelle Marche
e nel Veneto.
Ritorna a Milano a neppure 43 anni
diventando il più giovane direttore
nella storia del Corriere. Sono sue alcune delle formule più celebri della
polemica politica del dopo guerra.
Sua è la formula del “Tevere più largo”,
rilanciata nell’articolo sul “dialogo”
con cui Spadolini ha iniziato la sua direzione al Corriere”.
Il 16 giugno 1970, Spadolini tiene una
conferenza al suo club, in interclub
con il RC Milano Nord, proprio sul “Tevere più largo”, cioè sul senso della
distinzione fra il potere dello Stato e
il potere della Chiesa, distinzione fra
due poteri che è la migliore tradizione
del liberalismo e della democrazia italiana. La riunione, di grande successo,
ha una partecipazione del 30% dei
soci del Milano Centro e del 35% del
Milano Nord, oltre a un grande numero
di ospiti dei soci. “Alla relazione di
Spadolini sono seguiti numerosi interventi che hanno dato vita ad un acceso, controverso e interessantissimo
dibattito, che ha tenuto vivo l’interesse
di tutto l’auditorio, che alla fine ha tributato all’oratore e a tutti gli intervenuti
un lungo e caloroso applauso”. Il 3
maggio 1991, ormai uomo politico a
tempo pieno, Giovanni Spadolini interviene ad un simposio del Distretto
2070 su “Pace e situazione internazionale” nell’Aula Magna dell’Università
di Pisa.
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.47 Pagina 22
22 / Realtà Rotariane
Nel suo discorso dedicato al tema
''I valori della comunità internazionale'',
Spadolini sottolinea che ''c' è una
situazione di ingovernabilità nei
conflitti regionali che tende drammaticamente ad acuirsi, mentre si
accentua il contenzioso di contrasti
tra nord e sud''. Riferendosi alle prospettive internazionali all' indomani
della guerra nel Golfo, il Presidente
del Senato evidenzia: ''la grande
coalizione ha anticipato lo schieramento che domani potrebbe essere
deciso dalle Nazioni Unite per ripristinare la legalità internazionale
violata. Ma la svolta più autentica
ed anche più difficile, senza la quale
ogni prospettiva di pace sarà destinata
al naufragio, sarà quella del governo
mondiale dell' umanità; il diritto internazionale fondato su una federazione di liberi Stati''. ''Nessuna
prospettiva di governo mondiale osserva l'allora Presidente del Senato
- potrà avere successo senza affrontare, in una cornice globale, il
complesso dei problemi che non
sono solo di equilibrio militare o strategico. La forza dell' Onu - conclude
- la sua legittimità ad imporre il rispetto
dei diritti dell' uomo, sarà davvero
efficace e credibile soltanto se al
tavolo dei negoziati nord-sud saranno
affrontati e sciolti i nodi decisivi della
lotta contro l' arretratezza economica
ed il sottosviluppo, guardando all'Europa dell'est non meno che al
sud del pianeta”.
Altro momento importante della vita
Rotariana di Giovanni Spadolini, da
Presidente del Senato, è stata la
sua relazione il 23 novembre 1993
al RC Milano Centro nella sede del
circolo della stampa milanese, per
celebrare il settantesimo anniversario
del Rotary Club di Milano, il primo
fondato in Italia.
L’allora presidente del Rotary mila-
nese, prof. Pier Giusto Jaeger, ha
ricordato quel che avvenne la sera
del 23 novembre 1923, quando nella
sala Manzoni, a pochi passi dalla
Scala, si riunirono i primi soci del
sodalizio, destinato ad avere tra i
propri aderenti nomi celeberrimi dell'
economia, della cultura, della politica.
Il sen. Spadolini, nel suo intervento,
ricorda come il suo ingresso nel
Rotary coincise, a Milano, con la direzione del Corriere della Sera e
traccia un personalissimo ritratto
della Milano che ama come città di
spirito rotariano ed europeo ''sempre
capace di dare più che di ricevere,
sempre più larga nel donare che nel
raccogliere''.
Alla cerimonia intervengono, tra gli
altri, il Vice Presidente del Rotary
International Carlo Ravizza in rappresentanza del Presidente Barth,
il sindaco di Milano, Marco Formentini,
anche egli socio del sodalizio, autorità
civili e militari.
In tutti questi anni Spadolini fu una
stella di prima grandezza della politica
italiana, perfettamente a suo agio
fra i familismi, le "congiure" del milieu
romano, i duelli fra i partiti. Chissà
quante volte ci siamo chiesti come
potesse, lui che era così diverso e
che avrebbe potuto fare tante altre
cose, convivere con un mondo che,
in fondo, gli somigliava così poco.
La risposta che si sente, più frequentemente, è quella che fa riferimento
alla sua vanità, al suo ego decisamente ipertrofico. Tutto vero, senza
dubbio. In fondo in fondo, però, c'era
l'illusione dell'intellettuale che accetta
di "sporcarsi le mani" per fare migliore
il Paese in cui vive, correndo il rischio
di restare invischiato nelle contraddizioni di un sistema tutt'altro che
limpido.
Arrigo Rispoli
Il Golf sotto la ba
Passioni sconfina
Elvis Felici
Condividere le passioni è certamente il miglior
modo per saldare le amicizie. Questo vale anche,
e forse in modo particolare, per i rotariani animati
da interessi che vanno oltre l’attività professionale.
Cultura, sport, enogastronomia, collezionismo,
giochi sono solo alcuni dei settori per i quali
esistono gruppi di interesse comune.
Tutto ebbe origine nel 1928, quando alcuni
rotariani che condividevano l'interesse per una
lingua universale, l'esperanto, si riunirono informalmente. La lingua che un medico di origini
polacche, Ludwik Zamenhoff, aveva messo a
punto alcuni decenni prima, stava suscitando
grandi speranze di poter favorire dialogo e comprensione tra i popoli. Dialogo e comprensione
sono obiettivi che il Rotary persegue sin dalle
origini. Per arrivare ad una vera e propria formalizzazione dei gruppi di interesse comune si
deve attendere il 1947. In quell'anno un gruppo
di appassionati velisti inizia a navigare con la
bandiera del Rotary e si unisce nella International
Yachting Fellowship of Rotarians.
E' l'inizio della nascita dei gruppi che mantengono
la denominazione di “fellowship”, parola traducibile
nella nostra lingua con “amicizia”, nel vero spirito
rotariano. Gli interessi personali che ognuno di
noi coltiva sono i più diversi, ma è assai probabile
che si possano incontrare rotariani con le medesime
passioni. Sono infatti numerose le “fellowship”
che riuniscono rotariani, coniugi e rotaractiani
con interessi comuni. Il variegato panorama è
stato schematicamente suddiviso in tre grandi
aree, ricreative, professionali e di servizio.
Dall'anno 2006 le attività ricreative e professionali
sono rimaste con l’attuale titolo di “Fellowship
Rotariane” (Rotary Fellowship), mentre quelle
focalizzate sul servizio vengono denominate
“Gruppi di Azione Rotariana” (Rotarian Action
Groups). Questi ultimi gruppi, che sono circa
venti, condividono interessi nel sociale spaziando
dalla do
malaria
alcuni.
Variega
messi a
radio am
da colo
Magna
golfisti,
di vino o
delle se
attive le
tutto il m
di soci e
in misur
riconos
incentiv
Ogni “f
linee gu
la prop
manten
manda
taractia
Le “fell
passio
esempio
alla Rot
dalle g
trasport
I Rotaria
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.48 Pagina 23
Realtà Rotariane / 23
o la bandiera del Rotary
confinate nelle Fellowship rotariane
miglior
anche,
animati
sionale.
nismo,
i quali
alcuni
per una
o infororigini
esso a
citando
e comnsione
n dalle
ria formune si
gruppo
con la
national
engono
ducibile
o spirito
nuno di
obabile
edesime
owship”
ractiani
rama è
grandi
rvizio.
ssionali
owship
quelle
minate
Action
o circa
aziando
dalla donazione di sangue alla lotta alla
malaria, al micro credito, solo per citarne
alcuni.
Variegato ed ampio il ventaglio di interessi
messi a comune nelle “fellowship”. Dai
radio amatori agli appassionati di yachting,
da coloro che coltivano interessi per la
Magna Grecia a chi si diletta con la magia,
golfisti, tennisti, motociclisti e appassionati
di vino o di giardinaggio. Sono solo alcune
delle sessantacinque aree nelle quali sono
attive le fellowship e riuniscono soci da
tutto il mondo. Alcune hanno un numero
di soci elevato, altre raccolgono adesioni
in misura minore, ma tutte sono ufficialmente
riconosciute e la loro nascita e crescita è
incentivata da parte del Rotary International.
Ogni “fellowship” è tenuta a seguire le
linee guida emanate a livello centrale per
la propria costituzione e per attrarre e
mantenere i soci e per ognuna è raccomandato il coinvolgimento dei giovani rotaractiani.
Le “fellowship” ricreative mettono le loro
passioni a servizio della collettività. Ad
esempio la Fellowship per lo sci ha destinato
alla Rotary Foundation i proventi derivanti
dalle gare, mentre gli Aviatori Rotariani
trasportano personale e forniture sanitarie.
I Rotariani canoisti organizzano campagne
contro l’inquinamento dei fiumi, gli Egittologi
assegnano borse di studio a studenti in
archeologia. Con i loro collegamenti le
Fellowship possono fornire un servizio
unico alla comunità mondiale; i loro progetti
rafforzano non solo le Fellowship stesse,
ma in particolar modo l’immagine del
Rotary in tutto il mondo.
La International Golfing Fellowship of
Rotary (IGFR) con i suoi mille soci, è una
delle comunità più numerose nel panorama
delle “fellowship” rotariane. La storia della
sua nascita è piuttosto curiosa perchè avvenne a seguito di un incontro di golf tra
le due sponde dell'oceano. Golfisti scozzesi
di un Rotary Club di Dundee, appartenente
al Distretto 101, sfidarono amichevolmente
gli amici del Rotary Club di Butler, Pennsylvania del Distretto 728. Durante il banchetto conclusivo dell'Assemblea Mondiale
del 1963 il Governatore incoming del Distretto 101 parlò al Presidente Mondiale
Carl Miller dell'eccellente legame che
univa il distretto 101 al 728 grazie al gioco
del golf. Da qui alla ideazione e realizzazione
di una “fellowship” che potesse riunire rotariani, coniugi e rotaractiani appassionati
di golf il passo fu breve.
I numerosi affiliati alla IGFR hanno sedi
nazionali alle quali possono far riferimento.
In particolare in Italia è attiva la Associazione
Italia Rotariani Golfisti (AIRG) della quale
fanno parte oltre trecento soci.
Costituitasi nel 1970 a Rapallo ha avuto
come primo presidente Joe Gherzi, al
quale si sono succeduti Franco Agostini,
Riccardo Castagnedi e Romano Motta.
Attuale presidente è l'ingegnere milanese
Andrea Oddi, che insieme al Consiglio Direttivo dell'AIRG svolge un ruolo molto
attivo nel promuovere le attività golfistiche
tra i rotariani. L'Italia ha organizzato per
tre volte i Campionati Mondiali, nel 1970
a Venezia, nel 1990 a Monticello e lo scorso
autunno 2013 quando si è giocato sugli
splendidi campi lombardi di Arzaga, Gardagolf, Franciacorta e San Vigilio dove
375 rotariani provenienti da 27 paesi si
sono sfidati su 54 buche.
Numerose le gare in calendario per il 2014,
tra le quali spicca per importanza il campionato italiano che si è tenuto sul campo
dell'Olgiata il 12 e 13 settembre. Il mese
di ottobre è stato denso di appuntamenti.
I giorni 10 e 11 a Cherasco si sono disputati
i campionati piemontesi, e il 18 l'ormai
“classico” challenge interdistrettuale a Bologna, occasione di ritrovare gli amici
rotariani provenienti da molti Distretti
italiani. La quarta edizione del Campionato
Toscano Rotary, che si è giocato sul percorso
del Cosmopolitan di Tirrenia nella giornata
di sabato 4 ottobre, ha avuto un concomitante torneo di burraco, in modo da intrattenere in amicizia e divertimento gli
accompagnatori non golfisti.
Le gare di golf organizzate dai rotariani
sono anche occasione per raccogliere
fondi da destinarsi a services locali o internazionali, oltre che momenti importanti
per rafforzare e rinnovare lo spirito di
amicizia rotariana.
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.48 Pagina 24
24 / Realtà Rotariane
ISTITUITO DAL ROTARY CLUB VIAREGGIO VERSILIA
Dalla leggenda dell’Artiglio
all’istituzione del Premio Internazionale
Boris Giannaccini
A Viareggio se qualcuno parla di “quelli
dell’Artiglio”, intende riferirsi ad un gruppo
di palombari che facevano parte di quella
nave-recuperi divenuta nel tempo una
leggenda. Ma si intendono palombari imbarcati sul primo Artiglio, quello che saltò
in aria al largo di Quiberon, o quelli del
secondo Artiglio, che recuperarono il
tesoro dell’Egypt?
Sono sempre e comunque palombari dell’Artiglio, sia i tre che morirono nella
tragedia del 7 dicembre 1930, considerati
i più grandi palombari del mondo, sia i
quattro che riportarono ai Lloyd’s di Londra
7 tonnellate d’oro e 44 tonnellate d’argento.
Perché il nome, per espresso desiderio
dei secondi, rimase Artiglio, senza alcuna
indicazione di primo o secondo.
Ma chi erano veramente questi palombari?
Perché divennero una leggenda? Cosa
fecero di eccezionale? Perché la stampa
di tutto il mondo tenne polarizzata l’attenzione su un’operazione che tutti ritenevano impossibile da effettuare? Molti
sono stati, all’epoca, gli interrogativi posti
sulla favorevole riuscita dell’impresa, a
cominciare dagli stessi assicuratori.
Chi erano? Gente di mare. Mozzi fin da
bambini, quindi marinai, poi il miraggio
della scuola palombari del Varignano
spezzino; questa scelta, al tempo della
leva di mare, era dettata da un fattore
economico: il palombaro – se lavorava –
guadagnava molto di più di un marinaio
imbarcato. E in un’Italia che aveva i mari
pieni di relitti ed i porti con le dighe foranee
a pezzi, ci poteva essere lavoro. Un lavoro
pieno di rischi, al limite della tragedia, ma
pur sempre un buon lavoro. E tanto ba-
stava.
Fra i tanti che uscivano dal Varignano,
alcuni erano più che palombari. Cito
Alberto Gianni, il più grande palombaroinnovatore che la storia dei recuperi
marittimi a grande profondità ricordi. Solo
gente come lui poteva ideare e far costruire
una “cassa disazotatrice”, per evitare le
tante ore perse per “compensare” le risalite
dai fondali con il rischio sempre di essere
colpiti da embolia gassosa, per la mancata
eliminazione dell’azoto nel sangue. Oggi
si chiama “camera iperbarica”, ed è una
sicurezza non solo per chi va sott’acqua
per lavoro o per diletto, ma viene anche
utilizzata in medicina per terapie particolari.
Solo gente come lui poteva pensare: il
palombaro dovrà essere soltanto l’occhio
e il cervello della nave recupero, che agirà
dietro suoi ordini. Dietro questa idea, fece
costruire la famosa “torretta”, che altri
chiamarono “occhio”, ordigno che soppiantò
sul nascere i famosi scafandri rigidi tedeschi,
che non solo lasciavano filtrare acqua
dalle giunture, ma avevano il difetto che
alle alte profondità, dove le correnti sottomarine sono molto forti, di far trovare il
palombaro in “bandiera” senza nessuna
possibilità di vedere il fondale e quindi di
lavorare.
A fianco del caposcuola Gianni, vi erano
Aristide Franceschi e Alberto Bargellini.
Un trio di uomini che aveva già dato prova
di imprese eccezionali. Il 7 dicembre del
1930 questi uomini, dopo aver localizzato
il relitto dell’Egypt in pieno Atlantico al
largo di Brest, saltarono in aria in acque
bretoni mentre smantellavano le sovrastrutture del Florence H. Con essi finì
anche l’Artiglio. I tre palombari scomparsi
avevano: 39 anni il Gianni, 36 il Franceschi
e 27 il Bargellini.
Quando gli “allievi” dei primi tre si ritrovarono
alle boe indicanti il relitto dell’Egypt era
il 6 giugno 1931. Questi “allievi” erano
Mario Raffaelli, Raffaello Mancini, Fortunato
Sodini e Giovanni Lenci, ed avevano la
stessa volontà dei “maestri” di vincere
questa sfida. E la vinsero.
La leggenda dell’Artiglio è tutta in quella
schiatta di uomini che la ricerca di una
migliore sistemazione economica ha destinato a lavorare fra mille pericoli negli
alti fondali marini. Alberto Gianni e tutti
gli altri, che hanno dato vita alla scuola
palombaristica viareggina, sono gli iniziatori
dei recuperi sottomarini a grande profondità;
in un’epoca in cui quelle “profondità” erano
ritenute impossibili, riuscirono lo stesso
a stupire il mondo con le loro imprese leggendarie fra cui quella del recupero dell’oro
dell’Egypt rimane la più straordinaria.
L’istituzione
del Premio Internazionale
Artiglio
Nel 1998 un gruppo di Soci del Rotary
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.48 Pagina 25
Realtà Rotariane / 25
Club Viareggio Versilia decide di istituire
un Premio Internazionale, a cadenza
biennale e sulla base di temi di volta in
volta definiti, per onorare degnamente
“quelli dell’Artiglio” e rivolto a chi si sia
distinto per creatività, impegno e determinazione in attività riguardanti il mondo
subacqueo. Un premio moderno che guarda con attenzione allo sviluppo di tecnologie
mirate a migliorare e salvaguardare la
vita dell’uomo e degli altri essere viventi
nelle profondità marine. Un premio che
guarda al mare come ad una delle ultime
frontiere da rispettare e salvaguardare
per la sopravvivenza stessa dell’uomo
sul nostro pianeta.
La prima edizione del Premio si effettua
nell’aprile 2001. Il riconoscimento va a
Jacques-Yves Cousteau (alla memoria).
Il Premio viene ritirato da Claude Wesly,
che rappresenta uffcialmente nel mondo
l’Equipe Cousteau.
Nel maggio 2003 la seconda edizione. Il
Premio va a Comsubin (Scuola subacquei
della M.M. e delle altre Forze Armate),
erede diretta di quella Scuola che tanto
servì alla preparazione di molti palombari
fra i quali il Gianni e tutti i suoi “allievi”. Il
Premio, dopo due edizioni, ha acquistato
grande risonanza a livello internazionale;
si rende quindi necessario istituire una
Fondazione esclusiva che, nello spirito
del Premio, intenda onorare i valori della
grande tradizione marinara europea. La
Fondazione Artiglio Europa nasce ufficialmente l’11 dicembre 2004. Socio fondatore unico: il R.C. Viareggio Versilia.
La terza edizione nel giugno 2005 premia
il belga Robert Sténuit. La quarta edizione
è del giugno 2007. Il riconoscimento va
alla Società Smit International di Rotterdam
per il recupero del sommergibile atomico
russo Kursk, inabissatosi nel mare di Barents il 12 agosto 2000. La quinta edizione
si tiene nel giugno 2009. La giuria assegna
il Premio all’oceanografa americana Sylvia
Earle, la più importante esploratrice e
studiosa della biologia e dell’ecologia
delle profondità marine. La sesta edizione
è del giugno 2011. Il Premio è assegnato,
con votazione unanime, a Folco Quilici.
La settima edizione si è tenuta nel maggio
2013. Il Premio è stato assegnato a Guido
Gay “per aver individuato il 17 giugno
2012 con mezzi subacquei da lui stesso
ideati e messi a punto, ad oltre mille metri
di profondità nel Canyon di Castelsardo,
il relitto della corazzata Roma tragicamente
affondata il 9 settembre 1943”.
L’impegno della Fondazione è ora incentrato
sull’VIII Edizione del Premio (maggio
2015) e sul progetto per la realizzazione
di un grande monumento in marmo e
bronzo dedicato ai palombari viareggini,
da collocarsi in Darsena nella piazza a
loro intitolata. È un impegno ingente,
come lo sono stati in passato la realizzazione dello stesso Museo della Marineria,
il recupero di alcuni reperti originali dal
relitto dell’Artiglio, come il timone e l’elica.
La “torretta” del Gianni completamente
restaurata ed illuminata, ora visibile in
maniera completa all’interno del Museo
e tante, tantissime altre iniziative tutte
volte a ricordare ai viareggini ed agli italiani
tutti una storia di lavoro, di coraggio, di
ingegno, di solidarietà, di tragedie e di
tante rinunce che destò l’ammirazione
del mondo intero.
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.48 Pagina 26
26 / Realtà Rotariane
“Premio Boccaccio 2014”
uno scrigno di ricordi preziosi
Maria Antonietta Cruciata
La XXXIII edizione del “Premio Letterario Giovanni Boccaccio” non ha deluso le aspettative, mantenendo alto
il prestigio di un Premio che in 33 anni di vita ha saputo
rinnovarsi all’insegna sempre dell’eccellenza, regalando
momenti di grande commozione, ma anche di piacevole
divertimento.
“Siamo appena usciti dall'euforia del Premio e da una
serata che ci ha commosso, divertito, intrigato – ha commentato Simona Dei, socia
del Rotary Club Valdelsa e
presidente dell’Associazione
Letteraria Giovanni Boccaccio, promotrice e organizzatrice del Premio - Spero
che ognuno di noi abbia lasciato il giardino di Palazzo
Pretorio, a Certaldo Alto, dove, come consuetudine, si
è svolta la cerimonia di premiazione dei vincitori con il
suo scrigno pieno di ricordi
preziosi. Io sicuramente ne sono uscita con la certezza
che tante persone, enti, istituzioni credono nell’Associazione
Letteraria e in quello che prova a realizzare, pur con tutti
i suoi limiti, la sua generosa capacità di osare e quel
pizzico di fortuna che non guasta mai.
Vincitori di quest’ultima edizione: Antonella Cilento,
François Garde, Lucia Annunziata ed Emilio Giannelli
(vincitori rispettivamente per la letteratura italiana, la
letteratura internazionale, il giornalismo e la satira).
Letteratura, giornalismo, satira e attualità sono stati i
cardini attorno i quali l’edizione del Premio del 2014 ha
espresso tutto il suo potenziale, aprendosi anche all’altro,
a chi soffre, a chi non intende arrendersi alla violenza
perpetrata da pochi ai danni di molti.
Non è un caso, infatti, che il “premio speciale” per il giornalismo, assegnato a Lucia Annunziata sarà interamente
devoluto a sostegno del campo profugo di Erbil, città
curda dell'Iraq, capoluogo del governatorato di Arbil e
della regione del Kurdistan iracheno, dove la giornalista
è stata inviata per raccontare la drammaticità della guerra
in corso e le efferatezze perpetrate dai terroristi dell’Isis".
Lucia Annunziata, dunque, non ha potuto onorare con
la sua presenza la cerimonia del Premio, ma ha reso
possibile una diretta tramite Skype che ha commosso il
pubblico del “Boccaccio 2014”, regalando una pagina di
autentico giornalismo sulla ferocia contro i cristiani e la
minoranza vazida. L’orrore di questo fronte di guerra è
stato raccontato anche da padre Benham Benoka, intervistato in diretta da Lucia Annunziata.
L’Associazione letteraria e
la giuria (presieduta da Sergio Zavoli) non è rimasta
insensibile all’eccezionalità
di questa drammatica pagina
di storia contemporanea
che il giornalismo ha il dovere di raccontare. Pertanto,
nonostante l’assenza di Lucia Annunziata, che secondo
lo statuto del Premio avrebbe
fatto decadere l’assegnazione del prestigioso riconoscimento, è stato deciso di mantenere tale riconoscimento,
ma di destinare il premio in denaro ai profughi di Arbil.
Il “Boccaccio 2014” si è aperto, dunque, all’insegna dell’attualità e con un messaggio del presidente della Regione
Toscana Enrico Rossi, che si è detto disponibile a un
impegno di fattiva solidarietà in termini di aiuti umanitari.
La cerimonia è, poi, proseguita con i saluti del presidente
del consiglio dei ministri Matteo Renzi (il cui telegramma
è stato letto dalla conduttrice Federica De Sanctis
giornalista di Sky) e del sindaco del comune di Certaldo
Giacomo Cucini, dando il via ai festeggiamenti dei
protagonisti della manifestazione, impreziosita dalla
lettura della prima novella della III giornata e la III novella
dell’VIII giornata del Decameron a cura dell’attrice Lucia
Poli e dalla fattiva collaborazione dei componenti della
giuria del Premio, rappresentata, oltre che dal senatore
Sergio Zavoli, da Paolo Ermini, Stefano Folli, Marcello
Mancini, Margaret Mazzantini, Marta Morazzoni, Luigi
Testaferrata.
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.48 Pagina 27
Realtà Rotariane / 27
SERVICE PER I BAMBINI DI HAITI
Dopo il terribile terremoto che ha colpito
l’isola caraibica nel Gennaio 2010,
grazie anche agli aiuti del Progetto
agata Smeralda, Suor Marcella Catozza,
missionaria italiana della Fraternità
Francescana, ha trasformato la baraccopoli di Waf Jeremie, sorta nella
periferia della capitale sopra una discarica, in un villaggio di 120 casette
in muratura, il Village Italien, con scuola,
refettorio e poliambulatorio.
L’accoglienza a braccia spalancate è
quella di cui hanno bisogno i nostri
bimbi che si sono trovati soli dopo il
sisma del 2010 o in tempi più recenti
a causa di un abbandono o di una
morte per malattia della mamma.
La casa è costituita da dieci stabili in
pietra e muratura così destinati: sei
stabili destinati ad accogliere i bambini,
uno destinato all’infermeria e ad una
camera per i volontari, due alla fraternità
francescana, uno a cucina, refettorio,
dispensa e lavanderia comuni. I lavori
sono stati iniziati nel dicembre 2011
e terminati nel gennaio 2013.
La casa non è pensata come un istituto,
ma proprio come una casa in cui abitano
i bambini, gli adulti ed i più anziani e
piano piano camminano insieme. I
momenti del pasto sono comuni così
come i tempi di svago e di riposo, come
in una grande famiglia in cui c’è posto
veramente per tutti.
La casa vuole offrirsi come possibilità
per questi bimbi di non dover troncare
il rapporto con gli affetti originali, un
vicino, un lontano parente, il papà
come accadrebbe se i bambini fossero
accolti in qualche orfanotrofio della
città ma di mantenerli nel loro ambiente
ed aiutali a superare il trauma dell’abbandono valorizzandone le potenzialità
umane, desideri ed aspettative, accompagnando la dura lotta che il bambino abbandonato è chiamato a vivere
da subito. Ma la casa non vuole preoccuparsi solamente di affrontare le
difficoltà cercando di dare loro una risposta che le renda superabili, vuole
anche aiutare il bambino a crescere
in un ambiente guidato da adulti che
sappiano guardare alla totalità dell’esperienza del crescere che il bambino
vive, educandosi continuamente a
dare un giudizio sulla realtà ed impa-
rando ad assumersi le proprie responsabilità.
Dopo alcuni mesi di vita alla Kay Pè
Giuss ci si è resi conto che il sole dei
Caraibi non lascia molte possibilità ai
nostri bimbi di godere della bellezza
degli spazi esterni ed è nata l’esigenza
di avere uno spazio coperto, ombreggiato ma arioso in cui i bimbi possano
trascorrere le mattinate in allegria e
dove il pomeriggio possano riposare
cullati dalla brezza degli alisei che
verso mezzogiorno sale dal mare.
Si è pensato quindi di occupare la
corte interna alle case dei bambini
con un gazebo in muratura formato
da colonne in cemento sostenenti un
tetto in zinco trattato con pavimento
in cemento trattato. Tale gazebo sarà
realizzato a forma di L al cui interno
si prevede la costruzione di una piscinetta adatta ai giochi di bambini piccoli
che permetta così di resistere al caldo
delle giornate caraibiche ed allo stesso
tempo di mantenere l’igiene della casa.
Attorno alla piscinetta piastrelle antisdrucciolo ed uno spazio di sabbia affinché i bimbi possano sviluppare giocando varie capacità manuali.
Associazione Rotary International Distretto 2071 - PROGETTO HAITI
BANCA POPOLARE DI MILANO – Piazza S. Maria Maggiore, 1 - FIRENZE
IBAN: IT 61 H 05584 02800 000000011003
Causale: "Service per i bambini di Haiti"
www.oleariadelchianti.com - www.paneolioepomodoro.com - www.olioepane.com
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.48 Pagina 28
28 / Realtà Rotariane
Distretto Interact 2071
Il passaggio del Collare
Il 26 ottobre scorso nel salone dell’Hotel Tornese di
Marina di Cecina si è svolta
la cerimonia del passaggio
del “Collare “Interact tra
Maria Vittoria Corvi RD 20132014 e Sofia Penco RD
2014-2015.
Un appuntamento importante
per il Rotary Distrettuale,
anche in considerazione del
ruolo fondamentale che il
Distretto 2071 riconosce alle
nuove generazioni. La presenza di una folta rappresentanza di Rotariani e di ospiti ha confermato l’impegno
del Distretto dell’Area Tirrenica Tre e del Club ospitante
Cecina Rosignano anche per i prossimi anni: tra gli altri
Carlo Francini Vezzosi, Presidente della Commissione
Interact-Rotaract del Distretto, Francesco Barigozzi,
Presidente del RC Cecina-Rosignano, Marco Gucci, Roberto
Catarsi, Giacomo Mazzufferi, Stefano Tanzilli, Alberto Giovannetti. Molto numerosi anche i Rotaractiani e gli Interactiani,
tra cui i rispettivi Presidenti locali Alessio Bimbi e Riccardo
Tanzilli.
Una “cattiva” influenza non ha impedito al nostro Governatore
Arrigo Rispoli di essere presente, sia pure in viva voce. Il
suo saluto dal “letto” è stato
molto apprezzato ed applaudito. L’Assistente del
Governatore, Giovanni Cei,
ha sottolineato che nessun
service verso i giovani, che
un Club Rotary può fare, è
così significativo come il far
nascere e il seguire strettamente un Club Rotaract
o Interact. Certo è molto più
impegnativo ma il beneficio
per i giovani, per il Rotary
e per la società civile è enorme.
Sofia Penco ha ricevuto le consegne da Edoardo Francini
Vezzosi, Segretario distrettuale Interact uscente, in quanto
Maria Vittoria Corvi era assente giustificata.
Sofia ha illustrato il Service Becco di Rame che intende
portare avanti nell’anno. Si tratta di un service estremamente
educativo, nato da un’idea di Giovanni Pelligra del RC
Cecina Rosignano e con molte valenze: dal rispetto per
gli animali al sostegno a giovani portatori di protesi, non
trascurando tematiche ecologiche o particolari patologie
quali l’anoressia e la bulimia.
La mattinata si è conclusa con un buffet, il cui ricavato è
stato devoluto al progetto Polio Plus.
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.49 Pagina 29
Realtà Rotariane / 29
Notizie dai Club
del Distretto 2071
R.C. Marina di Massa Riviera Apuana
Intensa attività del Rotary Club Marina di Massa Riviera
Apuana, tra cui va segnalato un incontro con il Prof.
Davide Lambruschi dedicato a Vincent Van Gogh ed un
altro con il dott. Giuseppe Mussi, Direttore Generale dell’ANFFAS Onlus di Massa Carrara, una vita professionale
dedicata allo studio ed al servizio delle persone con
disabilità. Il Dott. Mussi ha condotto i rotariani presenti
nel mondo del Non Profit: una realtà che in Italia conta
235.000 organizzazioni, 500.000 lavoratori e circa 4
milioni di volontari; in termini di PIL pesa il 4,3% del totale
per un valore economico di 67 miliardi di euro.
Il cosiddetto Terzo Settore si occupa di attività assistenziali,
culturali, ricreative e sportive andando ad integrare e
talvolta a sostituire lo Stato nella erogazione di alcune
tipologie di servizi.
Va segnalata poi la marcia della
pace ad Assisi avvenuta il 19 ottobre
scorso da parte degli alunni delle
scuole medie Taliercio di Carrara
e Giorgini di Montignoso. Si tratta
dei vincitori del “viaggio premio”
assegnato dal Rotary Club Marina
di Massa Riviera Apuana del Centenario nell’ambito del campionato
di giornalismo organizzato dal quotidiano “La Nazione” per le scuole
medie della provincia di Massa
Carrara. Il Rotary Club di Marina
di Massa, così come previsto nel
bando di concorso, ha accompagnato gli studenti apuani
con un pullman, messo a disposizione delle scuole gratuitamente, seguendo i vari momenti della manifestazione
che ha gettato un ponte fra mondo della scuola, Rotary
Club e “La Nazione” sensibilizzando sul tema della pace
nel mondo i ragazzi apuani che hanno marciato ad Assisi
L’idea del viaggio premio per partecipare alla manifestazione
della pace è stata fortemente voluta dal Past President
arch. Marco Galassi che, forte degli ideali rotariani di fratellanza e cooperazione tra i popoli, ha inteso ancora una
volta puntare sui ragazzi che rappresentano il futuro, regalando questa grande opportunità a 54 studenti. E’ stato
proprio il Past Presidente Galassi, con la moglie Giusy,
ad accompagnare gli studenti nel viaggio premio insieme
al rotariano Dr. Fabrizio Pucci con la consorte Paola.
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.49 Pagina 30
30 / Realtà Rotariane
R.C. Montecarlo Piana di Lucca
Anche il Rotary Club Montecarlo Piana di Lucca ha partecipato ai Comics 2014 e lo ha fatto con un'asta benefica
per una nuova raccolta fondi destinata al piano Polio
Plus: ai maggiori offerenti sono andate tavole e disegni
originale di Gary Frank, disegnatore ufficiale di Batman
che ha collaborato anche con la Marvel Comics e con
la Dc Comics. L'asta benefica si è svolta domenica 2 novembre intorno
alle 16 presso l’Area Performance del Padiglione
Carducci, in coda all’asta
ufficiale di Lucca Comics
& Games. Le opere messe all’asta sono state
esposte presso lo stand
Eppela nel Padiglione
Carducci. All’asta è stato
presente lo stesso autore
Gary Frank che vive pro-
R.C. Firenze Nord
Il Rotary Club Firenze Nord ha istituito un service a
favore del giovane
senegalese Moustapha Dieng, ferito nell’attentato
di Piazza Dalmazia a Firenze il 13 gennaio 2012. Moustapha, tetraplegico
in seguito alle ferite, è ospite da alcuni mesi presso la
Casa Domotica diretta dal punto di vista sanitario dal
Dr. Cesare Francois ed ha bisogno di continue ed
onerose cure ed assistenza.
Il prof. Andrea Valeri noto chirurgo di Careggi, attuale
presidente del Rotary Club Firenze Nord, ha ideato un
percorso culinario durante l’anno rotariano 2014-2015
in sei serate gourmet con cadenza mensile, incentrate
sulle cucine di altrettante regioni con lo scopo di raccogliere
fondi per realizzare il service a favore della Casa
Domotica già fortemente voluta dall’allora consigliere
comunale dott.ssa Saccardi.
prio a Lucca. Battitore d'asta d'eccezione il conduttore
televisivo e radiofonico Clive Griffiths. I proventi dell’asta
benefica saranno devoluti al progetto Polio Plus, lanciato
nel 1985 dal Rotary International, l'organizzazione che
raccoglie i Rotary Club di tutto il mondo, con lo scopo di
debellare completamente la malattia.
R.C. Fucecchio
Santa Croce sull’Arno
Alcuni Rotariani del Club di Fucecchio-Santa Croce
sull’Arno facenti parte della ormai conosciuta Rotary
Sband sabato 15 novembre hanno allietato ed intrattenuto
con le loro musiche, per oltre 2 ore gli anziani della Casa
di riposo G. Meacci di Santa Croce sull’Arno ed i loro
parenti.
Alcuni Anziani hanno cantato e pure ballato..Un gesto
semplice ma significativo, espressione di una volontà
tesa al servizio, principio fondamentale alla base di tutti
gli appartenenti al Rotary International. Questa festa è
nata grazie alla volontà ed alla organizzazione dei due
Rotariani dott. Giorgio Bosco e dott. Andrea Orsini.
Una importante notizia di questi giorni riguardante
l’impegno del Rotary International sulla lotta alla polio
parla che i casi nel Mondo sono stati ridotti del 99%,
siamo al –1% e quindi sempre più vicini a sconfiggerla.
Finché la polio non sarà sradicata, tutti i bambini, in ogni
luogo del mondo, saranno ancora a rischio. PakistanAfghanistan-Nigeria i 3 Paesi ancora endemici.
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.49 Pagina 31
Realtà Rotariane / 31
R.C. Alta Valdelsa
Il Rotary Club Alta Valdelsa si sta
fortemente impegnando in una
grande iniziativa volta a mettere
in sicurezza ragazzi e calciatori
dilettanti della nostra zona. In
base al Decreto Balduzzi (luglio
2013) le società sportive dilettantistiche sono obbligate a dotarsi
di un dispositivo salvavita di protezione per la morte elettrica, da
tenere sul campo con personale
formato. Tale device permette
infatti di intervenire in caso di perdita di coscienza in campo ed,
applicando il defibrillatore, la macchina stessa è in grado, con un
sofisticato software, di riconoscere
un’aritmia minacciosa ed interromperla con una scarica
elettrica in attesa dell’arrivo del 118. Dal momento che
tali apparecchiature elettromedicali hanno un costo
elevato, il Rotary Club Alta Valdelsa ha pensato di scendere
in campo selezionando, in collaborazione con la locale Federazione Giuoco Calcio, 15 Società
spotive, alcune anche molto piccole, a cui donare il defibrillatore
semiautomatico. Un progetto
molto ambizioso per il Rotary Club
Alta Valdelsa che, tra le varie iniziative per la raccolta dei fondi,
ha deciso di organizzare un programma teatrale. Anche gli enti
locali, sensibili alle problematiche
economiche locali, hanno concesso gratuitamente il loro patrocinio così’ come le compagnie
teatrali interpellate.
Dopo i due appuntamenti di Ottobre
al Teatro del Popolo di Colle Val d'Elsa, è la volta del
Teatro Politeama di Poggibonsi, dove il 18 novembre è
andata in scena la commedia "Donnacce", rappresentata
dalla Compagnia Dell'Accademia.
R.C. Pisa Galilei
Il Rotary Club Pisa Galilei, con gli altri R.C.
pisani si è adoperato per la valorizzazione di
uno dei tesori del patrimonio storico della
provincia pisana: la 'Bibbia di Calci', meraviglioso
codice miniato in pergamena composto di
quattro volumi, datato al 1168. Per la Bibbia in
questione, di tipo 'atlantico', sono stati realizzati:
un volume, edizione ETS, un filmato illustrativo
e l'allestimento di apposite vetrine, climatizzate,
collocate nella sacrestia della Certosa di Calci,
atte a contenere gli antichi tomi. La Certosa,
simbolo del Lungomonte Pisano, attualmente
é al centro di una campagna di sensibilizzazione
per il suo rilancio: il monumento rientra tra i
'Luoghi del cuore', sondaggio del Fondo per
l'Ambiente Italiano. L'inaugurazione delle teche e la pubblicazione del libro sono avvenute in concomitanza del
Premio Galilei (il 4 ottobre scorso) alla presenza del Governatore Arrigo Rispoli e di altre autorità rotariane nazionali.
''Accendere la luce al Rotary - commenta il presidente del Club Pisa Galilei, Roberto Gianfaldoni - significa ampliare
gli orizzonti della cultura e della valorizzazione dell'immenso patrimonio artistico pisano. Abbiamo offerto il nostro
contribuito con questo intendimento nella convinzione che la tutela dei simboli del nostro passato contribuisca a
capire meglio il presente e, perché no, costruire meglio il futuro''
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.49 Pagina 32
32 / Realtà Rotariane
R.C. Carrara
e Massa
R.C. Arezzo
Può accadere che una piccola equipe chirurgica italiana
partita per l’ex Congo belga per portare solidale professionalità
in un paese dove si vive alla giornata, in case ancora di
fango e paglia, resti ammirata dalla manualità di un
sedicente infermiere? Il chirurgo Maurizio Durno, l’anestesista
Stefano Antonelli, il cardiologo Maurizio Mazzini, tutti
quanti facenti capo all’ASL 1 di Massa Carrara, nel Villaggio
Sara Sara, in missione di volontariato, hanno assistito
ad un perfetto parto cesareo realizzato da un indigeno.
Nel suo curriculum un periodo di addetto alle pulizie in
un ospedale del paese. Infermiere si era promosso da
solo osservando operare i medici ed imitandoli in breve
alla perfezione con una manualità ed un grado di intuito
forse perfino superiore e quindi eccezionale. Questo ed
altro hanno scoperto durante la missione i tre professionisti,
delusi dalla realtà incontrata e dalle opportunità loro offerte
– partiti con trenta chili di attrezzature per l’ecografo ed
altri strumenti – perché nei luoghi messi loro a disposizione
non c’era neppure la corrente elettrica fornita attraverso
generatori per solo due ore al giorno e quindi inutilizzabile
per le apparecchiature trasportate con fatica nel paese
del centro Africa. I tre professionisti, delusi dalla realtà
incontrata eppure entusiasti per il clima umano e le
prospettive valutate, hanno raccontato la loro esperienza
documentata con video ed immagini durante una seduta
del Rotary Club di Carrara e Massa. Il presidente Paolo
Giannarelli li ha introdotti esprimendo gratitudine per la
loro disponibilità, condivisa nel nostro Paese da una
quantità di organizzazioni tra le quali brilla il GCU, Gruppo
Chirurgico d’Urgenza (di cui l’anestesista Antonelli fa
parte) sorto a Pisa addirittura nel 1985 ad opera del
professor Giuseppe Evangelista, famoso nel mondo per
la sua caratteristica di potersi mobilitare ed
essere pronto a partire, in 36 ore – come ha
fatto: vedi Haiti, Filippine e altrove – per ogni
parte del mondo. Giannarelli ha riflettuto sul
neocolonialismo ancora imperante nella
maggior parte dei paesi africani, molti anche
ricchi – ma dove le risorse vengono sfruttate,
con beneficio per pochi governanti corrotti,
da potenze straniere - dove tuttavia la popolazione continua a vivere in condizioni miserande.
Nel Congo dove hanno agito i professionisti
apuani sanità e istruzione sono state affidate
dal governo alla massima autorità cattolica:
un vescovo che con i suoi collaboratori sta
dandosi molto da fare per migliorare le sorti del paese.
Godendo di un non frequente privilegio in Africa, quello
dell’abbondante presenza di acqua, coltivazioni ed
allevamenti organizzati appunto dalla curia danno lavoro
a molte persone e cibo abbondante. Di un’altra confinante
comunità si occupa la Chiesa Anglicana. A mancare totalmente sono i servizi, le strade. I nostri professionisti
hanno lavorato in condizioni di estremo disagio potendo
mettere a disposizione una percentuale assai ridotta delle
loro competenze e svolgendo più un ruolo didattico e di
aiuto nell’organizzazione futura che non per l’immediato.
Rilevando anche storture avvilenti dovute in parte anche
all’approssimazione di Onlus improvvisate. Un esempio
i container di aiuti in alimenti e materiale generosamente
donati dagli italiani, fermi a marcire sulle banchine dei
porti per l’impossibilità, qualche volta incapacità, di
trasportarne i contenuti nell’interno. Tutto considerando
che la sommaria rete stradale qualche volta non consente
che velocità di 10 Km l’ora, addirittura azzerata nella
stagione delle piogge. C’è insomma da fare molto per
aiutare concretamente popolazioni dal carattere gioioso
che hanno accolto con grande affetto e simpatia i nostri
medici. Lo spettro dell’Ebola che affacciandosi in Occidente
è divenuto anche da noi argomento costante è uno scherzo
di fronte ai milioni di morti che ogni anno continua a fare
la malaria. Giannarelli ha inserito l’incontro e l’opera svolta
dagli ospiti – il cardiologo Mazzini è rotariano – nell’ambito
del service che il Rotary, da sempre e sempre più svolge
in ogni parte del mondo. Ed in questo contesto ha preannunciato che nel mese di novembre sarà ospite del
Club Franco Gabrielli, capo della Protezione civile, che
ha accettato di divenire socio onorario del Club.
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.49 Pagina 33
Realtà Rotariane / 33
R.C. Rosignano Solvay
26.10.2014. Serata del RC Rosignano Solvay per il
service “Un giubbotto per la vita”.
Il RC Rosignano Solvay ha consegnato 100 giubbotti
salvagente al Commodoro Internazionale dell’IYFR
Sergio Santi nell’ambito del progetto “Un giubbotto per
la vita”. La cerimonia si è svolta nella bella sede del porto
turistico Cala dei Medici a Rosignano Solvay alla presenza
dell’Assistente del Governatore Giovanni
Cei Del Presidente del Club,
Giuseppe Cicirello, e del
Past President Claudio
Spinelli, che ha curato il
progetto per il Club.
Vi è stata la presentazione
del progetto da parte di Claudio
Spinelli, che ha spiegato che
l’idea è stata quella di riutilizzare
i giubbotti di salvataggio, che superati per la normativa RINA in
Italia, rimanevano però perfettamente
efficienti. Pertanto una volta raccolti sarebbero stati inviati
in Africa ed impiegati nella navigazione delle acque
interne africane.Ogni anno circa seimila pescatori perdono
la vita solo nel lago Vittoria. Successivamente l’Ammiraglio
Sergio Santi ha mostrato concretamente dove i giubbotti
sono già impiegati. Nell’occasione
ha anche presentato l’ International Yachting Fellowship of
Rotarians entusiasmando la
platea con la sua verve simpatica e coinvolgente. Alla
fine alcuni dei presenti si
sono iscritti all’Associazione.
Giovanni Cei ha invece
sottolineato come un
service del genere dimostri come si possa migliorare la vita e in qualche caso salvarla
solo con un buona idea e a costo zero.
R
PE
O
T
OT
B
B
U
I
UN G LA VITA
ta
nizza orga
co
colta gio alle alg
a rac
n
a all i salvata settima go
ip
c
tt
e
te
la
o
r
dov
solo
iubb
i pa
edic ornire g osciuto e 012 nel
de M
af
on
l2
Cala mirata zza è sc che ne
a
n
s
re
n
ari
ure
al M f Rotaria zo di sic sti pensa
iti
eme
ba
ez
po
tribu
y insi ellowshi uesto m oncreto:
o dis
olva
q
F
c
rann
za de
ove
no S achting
ma
d
a
n
le
urez
g
he sa
b
le
Y
nta ' un pro
Rosi tional
a sic
te c
ll
n
ie
b
u
r
e
s
o
g
lu
a
a
E
C
n
ne
lv
ica
i
R.C. Livorno Mascagni
In occasione della conviviale del 14 novembre presso
lo Yacht Club, il Rotary Club Livorno Mascagni ha avuto
ospitato, quale relatore della serata, l'ing. Valfredo Zolesi,
noto personaggio a Livorno nell'ambito scientifico-tecnologico.
La Kaiser Italia, l'azienda da lui fondata nel 1986 e di cui
è presidente, ha partecipato con esperimenti ed apparecchiature ad oltre 50 missioni spaziali. Può essere
considerata pertanto non solo un'eccellenza a livello
cittadino, ma anche a livello nazionale ed internazionale,
in quanto tiene rapporti di collaborazione con tutte le
maggiori agenzie spaziali del mondo. Il prof. Ing. Zolesi
nella sua relazione ha parlato delle nuove frontiere della
tecnologia spaziale; ha messo a conoscenza degli esperimenti concentrati nell'area delle Scienze della Vita,
Biologia e Medicina, sugli astronauti che subiscono gli
effetti dell'assenza di gravità e delle radiazioni; ha
sottolineato l'importanza di questi studi per combattere
quotidianamente patologie comuni a tante persone come
l'osteoporosi ed i deficit muscolari. Al centro di tutto però
ha sempre messo come protagonista ” l’uomo" con il
suo desiderio di conoscenza, con la sua voglia di sfidare
l'impossibile, con la sua ricerca dell'assoluto. Come a
dire che Scienza e Fede possono convivere armoniosamente
anche nella mente e nell'opera di uno scienziato. A fine
della relazione ampio dibattito.
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.49 Pagina 34
34 / Realtà Rotariane
R.C. Mugello
Una serata all'insegna del Mugello, dei suoi protagonisti
passati, presenti e futuri, delle loro storie, delle loro
biografie, è stata quella dell'11 settembre scorso,
organizzata dal Rotary Club Mugello, insieme ai Rotary
Clubs di Fiesole e Sesto Calenzano, nella prestigiosa
cornice di Villa La Torre il Palagio a Cavallina, sulle rive
del Lago di Bilancino.
I Medici, a partire da Giovanni dalle Bande Nere fino a
Lorenzo il Magnifico, Remo Cattini, Anna Brucalassi e
l'On. Riccardo Nencini (attuale Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del Governo Renzi) sono state
le personalità della serata rotariana di Interclub che
aveva come fulcro il Mugello, a 360
gradi.
Il Quartetto di Clarinetti Fo(u)r Woods,
formato dai musicisti del Maggio Musicale
Fiorentino, del quale ne fa parte la musicista mugellana rotariana Sabrina
Landi Malavolti, ha aperto la serata
con musiche di intrattenimento rinascimentali che hanno accompagnato
e impreziosito l'aperitivo al quale ha fatto seguito la
conviviale.
La neo-presidente del R. C. Mugello, Monica Manfriani,
ha nominato “Soci onorari” del Club due grandi personaggi
che hanno contribuito, contribuiscono e contribuiranno
a mantenere viva l'attenzione sul territorio mugellano:
la giovane astrofisica di fama mondiale Anna Brucalassi,
di Sant'Agata del Mugello e il novantenne pilota Remo
Cattini, ex Direttore dell’Autodromo del Mugello.
Alla fine della conviviale la parola è passata dalla Presidente
del Rotary Club Mugello al Sen. Riccardo Nencini che
ha ha intrattenuto i rotariani presenti con una relazione
storica sulla Vallata, dai Medici alle
grandi infrastrutture in atto, dal passato
al presente.
Tanti gli ospiti della serata: Paola Leoni
di Tele Iride, Alo Giovannini de La Nazione e Ok!Mugello, Paolo Poli amministratore delegato dell'Autodromo del
Mugello, e Alfredo Lowenstein “custode”
del Castello di Cafaggiolo.
R.C.
R.C.Valdarno
Arezzo
Per celebrare la Giornata Mondiale
della POLIO, il Rotary Valdarno ha
organizzato un incontro sul tema
POLIO PLUS trasmesso dall’emittente televisiva TV1 la sera del 23
Ottobre. Ciò ha reso possibile approfondire un argomento quanto
mai caro all’associazione attraverso
i contributi di Pietro Terrosi Vagnoli
(PDG e Presidente della commissione
Fondazione Rotary), Paola Girolami
(RC Montecarlo-piana di Lucca e
Presidente della sotto-commissione
POLIO PLUS), Filippo Signorini
(Presidente RC Valdarno), Domenico Aversa (RC Valdarno
e Presidente Incoming), Stefano Bellezza (RC Valdarno)
e Clive (personaggio televisivo di Video Music e Speak
Easy).
Pietro Terrosi Vagnoli ha introdotto la storia della lotta
contro questa invalidante malattia, dando un contributo
fondamentale sia grazie alla propria professione medica
che per la sua lunga carriera rotariana. Sono stati ricordati
i personaggi cardine di questo progetto,dalle prime
scoperte del Dott. Sabin (rotariano) per il perfezionamento
del vaccino all’impegno del Dott. Mulitsch (RC Treviglio)
per portare il vaccino ai bambini delle Filippine.
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.49 Pagina 35
Realtà Rotariane / 35
R.C. Firenze Michelangelo
Nell’annata 2013-2014 il RC Firenze Michelangelo ha
realizzato un importante service per la Bielorussia, in particolare per il RC Minsk. Di questo service si sono particolarmente rallegrati i due Presidenti 2013-2014, Stefania
Pavan per il RC fiorentino e Galina Shabailova per il RC
bielorusso.
Il RC Firenze Michelangelo si è fatto promotore della donazione di un sofisticato software, che si chiama Cardiovascular Suite, per la diagnosi precoce del rischio cardiovascolare per prevenire gravi malattie prima che si
verifichino. Questo software, lavorando come supporto
all’ecografo ed elaborando le immagini derivanti dallo
stesso, è in grado di fornire importantissime e preziose
informazioni diagnostiche ad uno stadio particolarmente
iniziale.
Promotore del service è stato Nicola Comodo, Assistente
del Governatore del Distretto 2071 per l’annata 20132014, professore ordinario dell’Università di Firenze,
nonché professore onorario presso l’Università Medica
di Gomel (Bielorussia), da tempo in contatto con i RC
bielorussi.
Il service è stato possibile grazie all’intervento del socio
del RC Firenze Michelangelo Edoardo Pagnini, che si è
attivato con la società produttrice del software, della quale
è consulente: QUIPU Srl, spin off del CNR e dell’Università
di Pisa, specializzata nella creazione di servizi e prodotti
high-tech per la diagnosi precoce e la medicina preventiva.
L’Amministratore Delegato di QUIPU Srl (www.quipu.eu),
Vincenzo Gemignani, ha dimostrato sensibilità al service
prospettato e ha messo a disposizione il software del
valore di mercato di € 12.000, che verrà ceduto dal RC
realtà
rotariane
Notizie del Distretto 2071
anche su Facebook alla pagina “Rotary International Distretto 2071”
Anno I – Numero 2 - Gennaio 2015
Spedizione in abbonamento postale 70%
Filiale di Firenze
Direzione e Redazione:
50144 Firenze - Viale Fratelli Rosselli n. 47
Tel. 055.3437608 – Fax 055.3217556
E-mail: [email protected]
Minsk per donare il ricavato in attività di service.
Dal 22 al 25 giugno 2014 Vincenzo Gemignani, Nicola
Comodo e Edoardo Pagnini si sono recati a Minsk, dove
sono stati accolti calorosamente dai soci del RC della
capitale bielorussa e hanno donato loro il software, davanti
a rappresentanti anche del Governo e della Sanità del
paese, oltre che ai colleghi del RC Minsk Mikhail Gokhman,
Yuri Budko, Svetlana Kobachevskaya, Halina Hatalskaya
e Vladimir N. Karyagin, Presidente del Club del RC Minsk
nel corrente anno rotariano.
Il programma e il suo funzionamento sono stati presentati
al Centro Nazionale di Ricerca Cardiologica della Repubblica
di Bielorussia, suscitando il vivo interesse dei medicispecialisti e del Direttore prof. Alexander Mrocheck,
Presidente della Società Scientifica di Cardiologia.
Gli ospiti italiani hanno cercato di fare conoscenza anche
con la cucina bielorussa e slava.
I rotariani fiorentini hanno portato i saluti del RC Firenze
Michelangelo e dei Rotary Club dell’Area Medicea con
l’augurio che questo sia il primo passo di ulteriori futuri
proficui rapporti.
Governatore Distretto 2071
per l’annata rotariana 2014-2015
Arrigo Rispoli
Direttore responsabile della rivista
Giuseppe Chidichimo
Art Director
Filippo Cianfanelli
Commissione per la Rivista Distrettuale
Giuseppe Chidichimo (Presidente), Filippo Cianfanelli
(Art Director), Mauro Lubrani, Claudio Bottinelli, Remo Santini,
Alessio Paoli, Barbara Buonriposi Quilghini.
Progetto grafico / Lorenzo Gualtieri
Prestampa e Stampa / Tipografia Coppini – Firenze
Registrato presso il Tribunale di Firenze n. 4670 del 13.8.2014
Realtà Rotariane 2_Layout 1 02/12/14 09.49 Pagina 36
Fornitore Ufficiale
Licensing 00-4a0461
Rotaract
Bandiere
DUEFFE
SINCE 1966
®
DUEFFE SPORT s.a.s
Via Galvani, 7 (Z.I. Caselle) - 35030 Selvazzano D. - PD
tel. 049 632074 - fax 049 632125 - [email protected]
www.dueffesport.com/rotaryshop
www.dueffesport.com/rotaractshop