in collaborazione con la casa editrice presenta: Gli impianti domotici Descrizione n La tecnologia BUS n Telegramma KNX n Lo standard KNX n Dispositivi della rete KNX n Campi di applicazioni della tecnologia n Installazione dell’impianto domotico n Posa dei tubi protettivi Spazi installativi BUS n Mezzi per la trasmissione dei segnali n n Cavi in rame n Criteri installativi dell’impianto domotico n Onde convogliate n Modalità di configurazione n Onde radio dei dispositivi KNX n L’impianto domotico cablato - Topologia n Configurazione in System-Mode n Configurazione in Easy-Mode della rete Tratto dal volume Manuale degli impianti elettrici pubblicato da Editoriale Delfino Srl Milano Maggiori informazioni su: www.editorialedelfino.it/ita/dettagli.prodotto.php?id=62 www.schneider-electric.com Parte Y.qxp:Layout 1 8-03-2012 11:57 Pagina 1 GLI IMPIANTI DOMOTICI La tecnologia BUS Nell’impianto elettrico tradizionale i vari sistemi (illuminazione, comandi di automazione di tapparelle e tende, citofono, sistemi di allarme per perdite di gas e di acqua, sistema antintrusione, controllo del clima ecc.) sono nettamente distinti in quanto funzionano in modo indipendente e richiedono collegamenti indipendenti; infatti ciascun dispositivo di comando o controllo deve essere collegato fisicamente (con conduttori) all'utenza da comandare e all’alimentazione. Negli impianti cosiddetti “domotici”, l’impiego della tecnologia basata sul BUS, consente invece di realizzare un unico sistema integrato, migliorando la flessibilità dell’impianto, riducendo i tempi di installazione ed aumentando enormemente le funzionalità offerte all’utente. Questa tecnica consiste essenzialmente nel realizzare due circuiti separati: uno destinato ai comandi e l’altro a fornire l’energia agli apparecchi utilizzatori. Il primo è costituito, appunto, dal bus mediante la quale i dispositivi di comando e di attuazione, dotati di una propria elettronica di elaborazione e di comunicazione (microprocessore), sono in grado di scambiare tra loro informazioni sotto forma di messaggi codificati in forma digitale. Il circuito di alimentazione collega invece gli attuatori che, a seguito di un comando inviato sul bus, attivavano o disinseriscono le utenze fornendo loro la tensione di rete necessaria al funzionamento. Il collegamento tra il dispositivo di comando e l'utenza da comandare, pertanto non è più costituito da conduttori ma da un collegamento logico, tra comando e attuatore, che viene realizzato in fase di programmazione dei dispositivi. L’impianto che ne deriva presenta uno schema molto semplificato e indipendente dalla funzionalità dell’impianto stesso (fig. 1). L’estrema semplificazione dei cablaggi dovuta al collegamento in parallelo di tutte le utenze permette la realizzazione di funzioni evolute, normalmente di difficile o impossibile implementazione con l’impiantistica tradizionale, e la possibilità di modifiche delle funzioni dell’impianto e ampliamenti con nuove funzioni, aggiungendo semplicemente nuovi apparecchi al cablaggio di base già realizzato, senza la necessità di particolari modifiche murarie e strutturali. Le variazioni dei collegamenti logici tra ciascun dispositivo di comando e il relativo attuatore, ossia la riconfigurazione del sistema, avviene senza intervenire sui collegamenti fisici, ma semplicemente cambiando il programma del processore e/o i messaggi; ciò consente Y-1 Y Parte Y.qxp:Layout 1 19-03-2012 13:44 Pagina 2 Fig. 1 vantaggi tanto più evidenti quanto maggiore è: – il numero dei dispositivi; – la loro distanza; – la complessità dei programmi d’attuazione. Ad esempio, se in un ambiente si vuole aggiungere un nuovo punto di comando per una lampada già controllata da due punti, sarà sufficiente collegare un pulsante in un qualsiasi punto del bus e configurarlo per comandare l’accensione e lo spegnimento della lampada. Anche in relazione all’affidabilità il sistema offre ottime prestazioni: l’eventuale guasto di un componente non mette in pericolo il corretto funzionamento di tutto l'impianto, ma esclude solo l'elemento interessato. Lo standard KNX Inizialmente si sono affermati tre standard diversi che solo nel 1996 hanno dato vita all’Associazione Konnex (oggi denominata “KNX International”), nata con lo scopo di stabilire uno standard europeo e di far confluire in esso le tre tecnologie originali (EIBA, BATIBUS e HESA). Oggi il numero di aziende del settore elettrotecnico e dell'automazione associate a Konnex International superano il centinaio con un’offerta di circa 5.000 apparecchiature e componenti a marchio KNX, garanzia di compatibilità e interoperabilità con gli altri dispositivi KNX. Y-2 Parte Y.qxp:Layout 1 8-03-2012 11:57 Pagina 3 Campi di applicazioni della tecnologia BUS L’adozione di dispositivi domotici per il comando, controllo e monitoraggio dei vari impianti tecnici di un edificio permette numerose funzionalità che possono essere sintetizzate come indicato nella tabella 1. Mezzi per la trasmissione dei segnali I mezzi trasmissivi utilizzati dai dispositivi per comunicare tra loro possono essere i cavi in rame, le onde convogliate, le onde radio. In ogni caso è sempre possibile realizzare impianti che utilizzano contemporaneamente due o tutti e tre i mezzi trasmissivi. Cavi in rame Sono cavi a 2 o a 4 conduttori, con doppio isolamento. Nel tipo a 2 conduttori (denominato TP1- Twisted Pair) questi sono dedicati alla trasmissione del segnale e all'alimentazione, in bassissima tensione di sicurezza, dei dispositivi KNX; nel tipo a 4 conduttori la coppia con rivestimento rosso (positivo) e nero (negativo) è riservata al bus e all’alimentazione, mentre quella bianco/gialla è “di riserva” e può avere altri utilizzi come, ad esempio, alimentare altre reti SELV. Il cavo bus di segnale è disponibile anche in un’esecuzione a forma piatta che presenta i conduttori sempre nella stessa posizione e permette in questo modo di utilizzare la tecnologia di connessione a perforazione d’isolante; una derivazione può essere realizzata rapidamente poiché non sono necessarie le operazioni di sguainatura del cavo e di inserimento nel morsetto. La versione piatta risulta ideale per realizzare lunghe dorsali rettilinee da posare nelle intercapedini come pavimento rialzato o controsoffitto con derivazioni di lunghezza limitata verso gli apparecchi bus. Onde convogliate Per la trasmissione si utilizzano le normali linee di potenza dell’impianto (230 Vac) per convogliare, mediante onde ad alta frequenza, le informazioni di controllo e supervisione dell'impianto. Onde radio La flessibilità offerta da questa tecnologia fornisce rilevanti vantaggi: ad esempio la possibilità di installare i comandi su strutture non idonee al passaggio dei fili o di variare la disposizione degli arredi nelle camere senza dover ricorrere a dispendiosi lavori di muratura. Per le sue caratteristiche, è una tecnologia particolarmente indicata nelle ristrutturazioni. Y L’impianto demotico cablato Topologia della rete La realizzazione dell’impianto mediante l’uso dei cavi TP1 per il cablaggio dei dispositivi è il sistema più utilizzato. L’impianto più semplice è costituito dalla linea bus, ossia la più picY-3 Parte Y.qxp:Layout 1 8-03-2012 11:57 Pagina 4 Tabella 1 – Principali funzioni offerte dal sistema KNX Illuminazione L’accensione/spegnimento e la regolazione dell’intensità luminosa degli apparecchi di illuminazione possono essere realizzati, con comando manuale (pulsanti tradizionali o telecomandi a raggi infrarossi) o automatico (temporizzatori o sensori di presenza persone, sensori crepuscolari e di luminosità ecc.). Il collegamento di ciascun dispositivo al rispettivo apparecchio di illuminazione o a più apparecchi può essere modificato riconfigurando la connessione logica tramite il software. Ma l’aspetto più interessante si ha, come si vedrà in seguito, con la creazione di “scenari” ossia l’esecuzione di più funzionalità con un solo comando. Controllo del clima Il sistema bus consente il miglioramento del comfort e la minimizzazione dei consumi. È possibile controllare tutti i tipi di terminali degli impianti di riscaldamento e climatizzazione: dai tradizionali radiatori ai pannelli radianti a pavimento o da soffitto. È possibile differenziare la gestione dell'impianto termico per zone indipendenti tra loro in funzione delle loro modalità di utilizzo e della temperatura richiesta nelle varie ore del giorno e della notte. Ad esempio, all’apertura di una finestra per lungo tempo il termostato coordinato con il sensore di apertura finestra attenua o spegne il riscaldamento (o il condizionamento) che viene riattivato automaticamente alla chiusura della finestra. Comando di tapparelle, tende da sole e impianto irrigazione L’apertura e la chiusura motorizzata delle tapparelle e delle persiane offre vantaggi in termini di comfort; si può rendere la casa accessibile (in inverno) e ripararla (in estate) dall'irraggiamento diretto in base ad un programma temporizzato o in relazione all’intensità dell'irraggiamento. Al variare delle condizioni meteo, il sensore vento può comandare automaticamente gli azionamenti motorizzati per la chiusura di lucernai e finestre, il sollevamento di tapparelle e veneziane od il riavvolgimento di tende da sole. La gestione dell'irrigazione, già diffusa nelle case, con l’integrazione nell’impianto domotico evita l’irrigazione in caso di pioggia (segnalata da un sensore pioggia); consente il controllo e la gestione dell'impianto da remoto tramite telefono. Allarmi tecnici Consentono di prevenire rischi di allagamento o di fuoriuscite di gas: i sensori rilevano la perdita e comandano automaticamente la chiusura dell'elettrovalvola posta sulla tubazione, attivando una segnalazione locale ed inviando sul bus un messaggio di allarme che può essere anche trasmesso mediante SMS su un apparecchio telefonico remoto. Y-4 Parte Y.qxp:Layout 1 8-03-2012 11:57 Pagina 5 Sicurezza antintrusione L'integrazione dei diversi sistemi permette di ottenere un livello di sicurezza superiore rispetto al consueto impianto antifurto; infatti questo può dialogare, ad es., con gli impianti di videosorveglianza, di illuminazione (per programmare accensioni e spegnimenti casuali e simulare la presenza di persone) e con gli altri impianti della casa; può inoltre attivare un segnale di avviso rilanciato su cellulare. L’impianto antifurto può essere integrato negli scenari (ad es. nello scenario “notte” che attiva solo la protezione perimetrale dell'impianto o in quello “uscita da casa” che attiva l'intera protezione e spegne tutte le luci). Comunicazione Per sfruttare appieno le potenzialità offerte dall'impianto domotico si utilizza un remotizzatore, che consente di impartire via rete GSM i comandi riguardanti tutte le funzioni presenti nell'impianto e trasmettere una serie di informazioni come, ad esempio, le chiamate citofoniche o effettuare il controllo visivo della casa da remoto via internet per rilevare accessi indesiderati, o anche solo per accertare le condizioni degli ambienti di casa. Scenari Lo scenario è l’esecuzione coordinata e contemporanea di più funzionalità attuata con un solo comando in relazione a particolari momenti della giornata o a particolari esigenze. Esempi di scenari in un edificio residenziale sono: Notte: vengono abbassate tutte le tapparelle, si attenua la temperatura, si attiva la protezione antifurto perimetrale dell'edificio, si spengono tutte le luci della casa ad eccezione di quelle per raggiungere la zona notte. Risveglio: viene impostata anticipatamente una temperatura confortevole nei bagni, tutte le tapparelle vengono alzate e disinserita la protezione dell'antifurto. Uscita di casa: si inserisce l'antifurto, si abbassano le tapparelle, si attenua il riscaldamento, si spegono tutte le luci. cola unità del sistema KNX in grado di funzionare. Poiché alla linea possono essere collegati un massimo di 64 apparecchi, in una casa unifamiliare può risultare sufficiente per realizzare l’intero impianto demotico, tenuto conto che il numero di circuiti di comando realizzabili è superiore a 64 in quanto molti apparecchi dispongono di più canali indipendenti fra loro. La linea va dotata di un alimentatore che fornisce la bassissima tensione di sicurezza necessaria al funzionamento dell’elettronica degli apparecchi. L’estensione della linea ha un limite: ciascun apparecchio non può distare da qualsiasi altro più di 700 m, misurati lungo il cavo, a Y-5 Y Parte Y.qxp:Layout 1 8-03-2012 11:57 Pagina 6 Fig. 2 Fig. 3 causa del tempo necessario ad un messaggio per percorrere la linea bus: se due o più apparecchi incominciano a trasmettere contemporaneamente, la collisione tra messaggi può essere individuata e risolta soltanto rispettando questo limite. Quando è richiesto un numero di apparecchi maggiore è possibile ampliare il sistema aggiungendo un segmento per mezzo di un acY-6 Parte Y.qxp:Layout 1 8-03-2012 11:57 Pagina 7 coppiatore di linea, in questo caso utilizzato con la funzione di ripetitore. Ogni segmento deve disporre di un proprio alimentatore e consente il collegamento di un massimo di 64 apparecchi bus. La linea bus iniziale può essere prolungata al massimo aggiungendo tre segmenti, per un numero complessivo di apparecchi pari a 256 (fig. 2). Per ampliare l’impianto si può ricorrere all’aggiunta di altre linee bus (fino ad un massimo di 15), collegate tra loro mediante una linea principale ed accoppiatori di linea (fig. 3): l’insieme di tutte queste linee forma un campo. In un campo possono perciò essere installati fino ad un massimo di 64 x 15 = 960 apparecchi bus. Telegramma KNX Le informazioni sono trasferite all'interno del sistema KNX tramite telegrammi con logica binaria costituiti da (fig. 4): – indirizzo del dispositivo, del gruppo di dispositivi o di tutti i dispositivi che devono ricevere il messaggio; – indirizzo del dispositivo che invia il messaggio. – dati/informazioni ovvero il contenuto del messaggio che il mittente vuole inviare al/ai destinatario/i. – controllo errori per consentire al destinatario di verificare l'integrità del messaggio ricevuto. Le trasmissioni di ogni singolo telegramma in realtà sono costituite da variazioni di tensione sul bus, che vengono sovrapposte alla tensione continua di alimentazione. Per evitare “collisioni” tra i vari telegrammi vengono attribuite loro delle priorità mediante un particolare sistema di controllo errori. L’indirizzo del dispositivo (indirizzo fisico) rappresenta un codice univoco che permette di distinguere senza ambiguità ogni apparecchio bus da tutti gli altri. L’indirizzo di gruppo può essere assegnato a più apparecchi (ad es. per il comando dell’illuminazione: soggiorno, corridoio, camera da letto, ecc.) e rappresenta il meccanismo per stabilire dei legami logici fra i vari dispositivi senza la necessità di stabilire un collegamento fisico diretto punto-a-punto. Ad ogni attuatore possono essere assegnati più indirizzi di gruppo Y Fig. 4 Y-7 Parte Y.qxp:Layout 1 8-03-2012 11:57 Pagina 8 mentre i sensori possono inviare un solo indirizzo di gruppo per ogni telegramma. Dispositivi della rete KNX Per il funzionamento della rete sono necessari essenzialmente i dispositivi di sistema (alimentatori e accoppiatori/ripetitori) e i dispositivi dedicati alle singole funzioni: a – alimentatore: fornisce energia a tutti i dispositivi collegati a ciascun segmento di linea bus; b – accoppiatore/ripetitore: separa galvanicamente le linee bus, rigenera il segnale, impedisce che un guasto elettrico ad una linea si propaghi alle altre linee ed inoltre permette di ampliare l'architettura complessiva di un sistema KNX; può essere usato come: – accoppiatore linea/campo: collega tra loro le linee alla linea principale; – ripetitore: collega tra loro due segmenti di linea, rigenerando il segnale che potrebbe essere degradato. c – dispositivi di applicazione ossia di ingresso e uscita costituiti di due moduli: uno, comprendente il controllore a microprocessore e il modulo di trasmissione (accoppiatore), è destinato alla connessione al bus per l'interscambio dei segnali; l’altro (modulo applicativo) è destinato a svolgere una determinata funzione quale, ad esempio, il comando o l’attuazione (per l’accensione e lo spegnimento di una lampada). Un apposito connettore (PEI) consente il collegamento tra i due dispositivi. Come dispositivi di comando si possono utilizzare pulsanti, sensori, pannelli di comando, cronotermostati ecc.; come attuatori si possono utilizzare relè, dimmer, display ecc. I dispositivi di comando possono essere i normali pulsanti o interruttori delle serie civili purchè dotati dell’accoppiatore che ne consente il collegamento al bus (fig. 5). In genere negli attuatori o negli apparecchi da montare nei quadri elettrici, accoppiatore bus e modulo applicativo sono inseriti all’interno della stessa custodia. Installazione dell’impianto domotico In linea generale, un impianto domotico KNX in cavo prevede: – tubazioni sottotraccia, scatole da incasso, centralini e quadri di distribuzione; – inserimento del cavo bus nelle tubazioni sottotraccia con le derivazione poste in apposite scatole; – installazione degli apparecchi di sistema, necessari per il funzionamento dell’impianto bus; – installazione degli apparecchi dedicati alle singole funzioni (sensori ed attuatori), in varie esecuzioni per montaggio in scatole incassate da parete, sporgente a parete, a quadro su guida profilata DIN od integrato in altri apparecchi. Y-8 Parte Y.qxp:Layout 1 8-03-2012 11:57 Pagina 9 Fig. 5 Il punto di partenza è rappresentato dalla planimetria dell'appartamento, su cui vengono tracciati il percorso del bus e gli “spazi installativi”, ossia i contenitori nei quali vanno inseriti i dispositivi domotici e tradizionali (come pulsanti, interruttori, protezioni, ecc.). Nella figura 6 è riportato un esempio di predisposizione per l’impianto di un appartamento. Posa dei tubi protettivi La posa delle condutture sottotraccia, vincolata dalle caratteristiche dell’edificio e dalle aree di installazione, può essere, come nell’impianto tradizionale a parete, a soffitto, a pavimento. In ogni caso è opportuno che le tubazioni (e le scatole) siano posate in ogni parete dei vari locali per rendere possibili futuri ampliamenti senza necessità di opere murarie. Con la posa a parete è opportuno che le condutture colleghino ad anello le scatole da incasso previste nell’ambiente; in quella a pavimento o a soffitto, le condutture si diramano da un punto di accesso verso le scatole da incasso secondo una configurazione a stella. Nella disposizione delle tubazioni si deve tener conto che il cavo bus del sistema KNX ha un isolamento principale ed una guaina aggiuntiva che assicurano un isolamento sino a 4 kV. Può pertanto coesistere nello stesso tubo protettivo con i conduttori di distribuzione dell’energia (230 V) e del segnale telefonico. Y Spazi installativi Per quanto riguarda gli spazi installativi si devono prendere in considerazione: – il centralino d’appartamento; – i quadretti di distribuzione; Y-9 Parte Y.qxp:Layout 1 8-03-2012 11:57 Pagina 10 Fig. 6 – le scatole di derivazione; – le scatole da incasso con telaio portapparecchi. I dispositivi di comando (pulsanti, sensori, cronotermostati ecc) sono collocati nelle scatole con telaio portapparecchi, mentre gli attuatori per il comando dei carichi elettrici possono essere collocati nelle scatole di derivazione, nelle scatalole portafrutti e anche nel centralino unitamente ai dispositivi di sistema (accoppiatori/ripetitori). Centralino e quadri di distribuzione Nell’impianto domotico, a differenza di quello tradizionale, gli apparecchi per guida DIN possono essere più numerosi e lo spazio disponibile per la loro installazione deve essere adeguato. Per abitazioni unifamiliari o ville a schiera è opportuno prevedere almeno un quadro di distribuzione per ogni piano dell’edificio ed un centralino (di dimensioni maggiori) nel locale tecnico o nel seminterrato; negli edifici ad uso ufficio occorrono un quadro generale e un quadro per ciascuna zona. È consigliabile sovradimensionare i Y-10 Parte Y.qxp:Layout 1 8-03-2012 11:57 Pagina 11 quadri almeno del 30%, lasciando dello spazio libero per successive espansioni. Nei quadri per collegare fra loro gli apparecchi bus è stato sviluppato il cosiddetto binario dati. Si tratta di una supporto di materiale plastico, da applicare sulla guida profilata DIN, sul quale sono presenti 4 binari metallici, destinati alla trasmissione dei dati ed alla distribuzione della tensione di alimentazione bus, che si connettono direttamente, tramite un apposito sistema di contatti a pressione, agli apparecchi che vengono installati sulla guida DIN. Scatole portafrutti e di derivazione È opportuno installare scatole aggiuntive, oltre quelle necessarie a contenere gli apparecchi domotici previsti per svolgere le funzioni inizialmente richieste, dove è prevedibile che possano essere installati altri apparecchi in tempi successivi, portando in esse il cavo bus e, se necessario, l’alimentazione di rete; ulteriori scatole devono essere previste per effettuare le derivazioni della linea bus. Quanto più estesa è la rete del bus e numerose le scatole tanto più semplice sarà implementare nuove funzioni senza necessità di opere murarie e ritinteggiatura dei locali. Il corretto posizionamento delle scatole è fondamentale: è il caso ad esempio dei termostati ambiente che devono essere disposti su di una parete interna a circa 150 cm di altezza, a sufficiente distanza da finestre e porte e da apparecchi soggetti a dissipazione termica ed in una posizione tale da non essere influenzati dall’irraggiamento solare diretto; dove sono presenti radiatori, è preferibile inoltre il posizionamento sulla parete opposta rispetto ad essi. Anche nelle scatole di derivazione e nei centralini è possibile la coesistenza di dispositivi e cablaggi bus con dispositivi di altre reti (ad esempio un punto di comando dell’impianto KNX con una presa a spina), grazie alle soluzioni tecniche adottate per i dispositivi e per il cavo bus. Gli apparecchi KNX sono connessi al bus mediante un particolare morsetto (fig. 7a) equivalente ad una presa (la parte spina è integrata nell’apparecchio). Il morsetto, dotato di una codifica meccanica per facilitarne l’inserimento nell’apposita sede evitando errori dovuti all’inversione di polarità (fig. 7b), può essere utilizzato anche per eseguire la derivazione della linea bus all’interno delle scatole da incasso (fig. 7c). Estraendo il morsetto dall’apparecchio bus, è possibile sostituire un apparecchio senza interrompere la continuità della linea bus e, di conseguenza, il funzionamento del resto del sistema. Criteri installativi dell’impianto domotico Il bus, oltre ad essere un vettore di informazioni, come già accennato porta anche l’alimentazione SELV ai dispositivi. Ciò comporta inevitabilmente che le tratte bus abbiano una lunghezza massima da non superare e che si debba fare molta attenzione nel tracciare il percorso del doppino nell'edificio (fig. 8). Y-11 Y Y Parte Y.qxp:Layout 1 8-03-2012 11:57 Pagina 12 Fig. 7 Nella posa del bus insieme ai conduttori di potenza all’interno di scatole di derivazione e quadri elettrici occorre osservare alcune avvertenze: – se le guaine dei due cavi non vengono rimosse, non v’è una alcuna distanza da rispettare; analogamente se viene rimossa la sola guaina del cavo di alimentazione 230 Vac, un suo conduttore può venirsi a trovare a ridosso alla guaina del cavo bus (fig. 9 a); – se il conduttore di potenza e il cavo bus cavi vengono entrambi sguainati, occorre rispettare una distanza di almeno a 4 mm fra i due conduttori (fig. 9 b), diversamente si deve interporre un setto isolante o inserire i conduttori bus in una guaina protettiva flessibile. Modalità di configurazione dei dispositivi KNX I dispositivi KNX dell’impianto domotico, una volta installati, possono essere configurati in due diversi modi: – in modalità “system” (S-mode) che richiede l'uso di un PC con il software ETS; – in modalità “easy” (E-mode), che non necessita di un PC ma impiega altre tecniche per la programmazione delle funzioni. Configurazione in System-Mode La modalità di configurazione System mode è ideale quando sono richieste funzioni di automazione e controllo varie e complesse e i re- Fig. 8 Y-12 Parte Y.qxp:Layout 1 8-03-2012 11:57 Pagina 13 Fig. 9 quisiti di sistema sono elevati per quanto riguarda il numero di apparecchi, la personalizzazione delle funzioni e la distribuzione spaziale (impianti di building automation): essa è basata sull'impiego del software ETS e, di conseguenza, richiede necessariamente l’uso di un PC. Il principale vantaggio offerto da questa modalità risiede nella massima flessibilità delle fasi di progettazione e configurazione. Mediante il software è possibile: – assegnare l’indirizzo fisico ai dispositivi; – definire gli indirizzi di gruppo (ossia collegare logicamente tra di loro ingressi e uscite) e assegnarli ai dispositivi; – cambiare i parametri applicativi di un dispositivo; – monitorare il traffico di telegrammi sulle linee bus; – monitorare l’andamento di una variabile ad esempio la temperatura rilevata da un termostato; – importare ed esportare progetti e stampare liste di dispositivi utilizzati. Configurazione in Easy-Mode La configurazione Easy mode dell’impianto è una metodologia semplificata, adatta per impianti nelle abitazioni, che mira alla riduzione di passaggi ed alla semplificazione di tutte le fasi necessarie per la messa in servizio. I dispositivi Easy, a differenza di quelli System, contengono già al loro interno le configurazioni possibili; ciò, se da un lato limita il numero di funzioni disponibili, dall’altro semplifica notevolmente il processo di messa in servizio del sistema. Le funzioni disponibili rimangono comunque ampiamente sufficienti a soddisfare tutte le esigenze di applicazioni domotiche. La particolarità che distingue i prodotti Easy da quelli System è la capacità di rendere automatiche diverse operazioni di configurazione ed evitare all’operatore di dover inserire dati e informazioni deY-13 Y Parte Y.qxp:Layout 1 8-03-2012 11:57 Pagina 14 Fig. 10 scrittivi del dispositivo. In particolare l’indirizzo fisico ed i collegamenti logici (indirizzi di gruppo) sono definiti in modo automatico con un intervento minimo da parte dell’operatore e, soprattutto, senza che questo debba sapere cosa sono e a cosa servono. Le modalità di configurazione possibili sono due: – PushButton: i dispositivi sono dotati di una particolarità funzionale per cui, premendo un pulsante, si mettono in attesa di ricevere e inviare le informazioni di configurazione. – Controller: un dispositivo, detto configuratore (fig. 10) facente parte dell’impianto, mediante un semplicissimo menù a display, permette di interrogare i dispositivi nella rete, di definire gli indirizzi di gruppo e di impostare i parametri. Questa modalità è sicuramente quella con il miglior rapporto tra “semplicità di configurazione” e “numero di funzioni disponibili”. Y-14
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